It's Here.

di Congliocchipienidite
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Is back ***
Capitolo 2: *** Memories ***
Capitolo 3: *** Your voice ***
Capitolo 4: *** Truth or Lies? ***
Capitolo 5: *** Ain’t always what it seems ***
Capitolo 6: *** Friends or something more? ***
Capitolo 7: *** Nobody has to know ***
Capitolo 8: *** Promises ***
Capitolo 9: *** Start all over ***
Capitolo 10: *** Do you love me? ***
Capitolo 11: *** If I Had you ***
Capitolo 12: *** You're the only exception ***
Capitolo 13: *** I'm not in love with him ***
Capitolo 14: *** Will I be able to hate you, I'm sure. ***
Capitolo 15: *** Everything has an end. ***
Capitolo 16: *** Thank you ***
Capitolo 17: *** Pressing pause on my heartbeat ***
Capitolo 18: *** Feelings will come out sooner or later ***
Capitolo 19: *** I'm not that kind of girl ***
Capitolo 20: *** I want you to stay ***
Capitolo 21: *** Call it fate ***
Capitolo 22: *** It will change everything, nothing will remain as we think. ***
Capitolo 23: *** I left it for you ***
Capitolo 24: *** She's perfect,damn. ***
Capitolo 25: *** Now if you take the sides, you get close to me and I look into your eyes and then kiss you, would refuse? ***
Capitolo 26: *** I love you. ***
Capitolo 27: *** That was the problem ***
Capitolo 28: *** You can not imagine how much I love you every day, what I love and what I want to kiss you now ***
Capitolo 29: *** And I do not want to lose you tonight ***
Capitolo 30: *** And there was nothing more perfect than the two of us at that time. ***
Capitolo 31: *** Did you mean to tell me before? ***
Capitolo 32: *** Good travel ***
Capitolo 33: *** Epilogo - Where's the love? It's Here. ***
Capitolo 34: *** CONTINUO IT'S HERE. ***



Capitolo 1
*** Is back ***


Era passato un anno,un anno da quando avevo lasciato Londra.
Quante cose sono cambiate in tutto questo tempo , e quante cose dovranno ancora cambiare.
Parigi è piena di persone,persone  che si credono chissà chi, persone che davvero odio con tutto il cuore. Ma avrei dovuto farci l’abitudine, e abituarmi a sopportare tutti. 
Sembra facile , ma non lo è.  
Mia madre continuava a ripetermi che infondo la Francia era bella e che sono io, che non voglio farmela piacere.  Tutti i torti non li aveva, ma come potevo dimenticare la mia città? Come?
«A cosa stai pensando?»    Meredith con la sua voce dolce, mi fece ‘svegliare’. 
Lei era una ragazza che avevo conosciuto a scuola, ed è anche la mia compagna di banco.  Per ora,  le uniche persone con cui ho fatto amicizia, erano Meredith,Cassie e Lucy.
Erano davvero delle belle ragazze e anche dolcissime. 
«Allora?»  Continuò a insistere Meredith, vedendomi totalmente in un altro mondo.  Afferrai il mio caffè caldo, bevendolo tutto ad un fiato. Mi guardò stranita, sapendo benissimo che pensavo a qualcosa che però non volevo dirgli.
«Solite cose Mere,non preoccuparti»    Si alzò da tavola, facendomi un occhiolino. Non capii bene il perchè , ma quando mi girai verso la sua destra , tutto mi era più chiaro.
«Nate!»   Gridai, facendolo venire verso di noi. Nate era il mio ragazzo, ebbene sì.
L’ho conosciuto per puro caso tramite Cassie, e da lì, ci siamo piaciuti subito.  Diciamo  che.. ultimamente le cose vanno abbastanza bene, se non fosse per qualche litigio. Ma l’amore non è bello se non è litigarello,no?
«Amy che ci fai qui?»   Mi baciò a stampo, invadendomi del suo profumo.  Lo guardai in quegli occhi color blu, blu come l’oceano.
«Siamo venute a fare colazione»   gli rispose Meredith scocciata.  Non andava molto d’accordo con lui , non capivo nemmeno il motivo. Nate era un ragazzo d’oro, impossibile non volergli bene.
«Oh Wilson, la tua acidità mattutina supera ogni cosa»  La fulminò con lo sguardo, baciandomi davanti a lei, che dopo aver visto quella scena, fece una faccia nauseata.
«Che coppietta sdolcinata!» Esclamò Cassie insieme al suo ragazzo William. Loro sì che erano una coppia fantastica. Stavano insieme da circa  tre anni, e ogni giorno che passava si amavano sempre di più.
Frugai nella borsa,guardando l’orario sullo schermo del cellulare.
 «Vi va di passeggiare?»  Proposi. Gli altri ci pensarono per un po’, poi annuirono. «Per noi va bene»   rispose Nate , sfiorandomi la mano per poi  stringerla. Lo guardai sorridente, poggiandomi sulla sua muscolosa spalla. 
«Ci sono tanti bei negozi che dovresti vedere, Amy!»   Mi disse euforica Meredith, l’unica sola del gruppo.  Staccò il mio corpo da quello di Nate, trascinandomi per le vie di Parigi. 
 
Era unica, davvero.
 
 
 
                                                                                         


*
 



«Lucy per favore,controlla quella pasta!»   Urlò Cassie, notando che l’acqua stava bollendo. 
Eravamo a casa del mio ragazzo,cucinando qualcosa di delizioso,giusto per passare una giornata diversa insieme.
Aiutai le altre a fare il sugo, sperando che ci mettessero la quantità giusta di sale, visto che l’ultima volta che lo avevano cucinato, era sciapo come non so cosa.
«Ed ecco in azione la cuoca Smith!»    Risero sotto i baffi, mangiandomi di baci sulla guancia. Quanto potevo adorarle quelle tre ragazze?
«Vergognatevi! Non sapete nemmeno fare un po’ si sugo!»  Le presi in giro, ma mi fecero sentire in colpa con i loro faccini rintristiti. 
«Aiutatemi sfaticate»   Presi i piatti e li misi sulla tavola, sistemando per bene anche la tovaglia. 
«Saresti una moglie fantastica»   Quella frase pronunciata da Nate, mi fece sentire un buco nello stomaco. Quanti ricordi mi si affollarono nella mente, quante cose tornarono. 
Scossi la testa, non pensandoci. 
«Già..»  dissi solamente, non sapendo  più cosa dire. Perché quella frase mi aveva fatta sentire così ? Cavolo, era passato un anno, un maledetto anno. Il passato è passato, non si può tornare indietro.
«Qualcosa non va?»  Chiese con tono dolce William , vedendomi diversa e non più allegra come pochi secondi fa.
«Va tutto bene»  Lo tranquillizzai con un sorriso, prendendo i bicchieri nel mobile della cucina, sospirando.
«Ehi Amy vieni qui!»   Sentii le urla di Meredith provenire dalla sala. C’era un gran casino di voci, non capivo niente.
Sicuramente era qualche cavolata che mi voleva far vedere, così non l’ascoltai.
L’unica cosa che mi limitai a sentire, erano le voci provenienti dalla televisione.
 
 
«Com’è stato questo tour?»  Chiese una donna. Dalla voce sembrava abbastanza giovane, almeno così sembrava.
«Divertente!»   Rispose una voce maschile,con un accento un po’ strano.
«E con le ragazze? Nuovi flirt?»  Domandò poco dopo la donna,dove calò un silenzio tombale a quella domanda.
Curiosa di vedere cosa stava vedendo la mia amica, la raggiunsi.
«Si può  sapere cosa stai guardando?» 
Meredith non rispose, era talmente concentrata che non disse nulla.
 
«Meglio non aprire questo argomento. Speriamo comunque che le Parigine siano belle come tutte le nostre fans»
 
Osservai lo schermo,quel fottuto schermo che mi faceva vedere ciò che non mi sarei mai aspettata.
Era solamente un brutto sogno, non era la realtà.
Lui non poteva tornare, no.
 
«Amelie che succede?»   Mi chiese Lucy preoccupata,posando quello che aveva tra le mani ,sul divano.
«Harry»  Il bicchiere mi scivolò lentamente dalla mano, rompendosi in mille pezzi. 





Ma CCCiao !
Allora come primo capitolo è un pò corto, speriamo che gli altri vengano più lunghi :3
A quanto pare...La nostra Amelie non vivrà una vita facile. 
Cosa cambierà?

Comunque sia, ho  scritto il prologo di una nuova storia , si chiama 'It’s hidden in the scars
.'
Oggi pomeriggio forse metterò il primo capitolo. Spero che la seguiate ç_ç


 
Per ora è tutto,passo e chiudo. (?)

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Capitolo 2
*** Memories ***


  
"Memories"  
 
 



«Si può sapere chi è questo Harry?»   Mi chiese insistentemente Cassie, aspettando che gli accennassi qualcosa su di lui.   La ignorai, ignorai le sue parole e tutto il resto, concentrandomi nello scrivere sul mio diario.  Era da un eternità che non scrivevo qualche mio pensiero tra quelle pagine bianche,era ora di ricominciare  a farlo. Anche se  non sapevo da cosa iniziare. 
Le cose da scrivere erano molte, talmente tante che avrei fatto una gran confusione.  Avrei dovuto ricominciare a parlare della mia vita e di come sono andate a finire le cose. Ma no, forse è meglio partire da quello che sta succedendo ora, tralasciando il passato.
«Amelie voglio sapere la verità»    Si sedette sul letto davanti ai miei occhi, incrociando le braccia come una bimba arrabbiata per qualcosa. Non è che non volevo raccontarti chi fosse, sarebbe stato troppo complicato per me . Insomma, tirare fuori tutti quei ricordi  non mi avrebbe fatto certo bene.
«Sarà la centesima volta che te lo ripeto Cassie,non è nessuno»    Alzai lo sguardo verso di lei. Mi guardò con uno sguardo assassino, pensando che così, gli avrei detto qualcosa. 
Posai il diario sulla coperta azzurra, sdraiandomi su tutto il letto. Affondai la testa nel cuscino bianco,soffermandomi a pensare a quello che avevo sentito in televisione. Era possibile che Harry Styles sarebbe  venuto a Parigi?  Desideravo con tutta me stessa che non fosse così.  Le cose non sarebbero andate meravigliosamente come ora , anzi si sarebbero complicate. 
Deve sempre esserci qualcosa a rovinare tutto.
«Il fatto è che siamo preoccupate»  Disse Lucy, chiudendo di poco la porta alle sue spalle, unendosi poi alla nostra chiacchierata tra amiche.   «Chi è Harry?»   Mi domandò anche lei.  Si creò sulla mia faccia un espressione stanca, stanca di sentire tutte quelle domande.   Volevano sapere tutti quanti chi era questo benedetto Harry Edward Styles? Bene , ora lo sapranno.
«Un..il…»   Cassie e Lucy si guardarono, provando a capire quello che stavo cercando di dire.  «E’ il mio ex»    risposi convinta, alzandomi dal letto.
«Cosa?»  Quasi urlò Lù ,tappandosi la bocca, capendo che magari qualcuno l’avrebbe sentita. E questo non doveva minimamente succedere.
«Questa si  che è bella»   Commentò Cassie,ancora stupita di quella notizia. Cosa c’era di così strano? Niente.
«Siete contente ora?»    Afferrai la maniglia della porta, aprendola. Mi scontrai con il viso di Meredith. Aveva tra le mani una marea di dvd di film sdolcinati e commoventi.  «Ti stai deprimendo Mere?»    Risi , aiutandola con quei dischi.  Lei annuì, preparandosi già una scorta di fazzoletti che sicuramente avrebbe usato nel momento di scene tristi.  
«Di cosa parlavate?»   Domandò dopo essersi seduta sulla poltrona rosso fuoco, accanto alla televisione.  «Mi sono persa qualcosa?» 
«E’ tornato l’ex di Amy»   Ripose Cassie, ricevendo un mio sguardo minaccioso che la fulminò.   «Ehm volevo dire…» Si stava per correggere, ma era già troppo tardi.
«L’ex? Io non sapevo nulla»   Spalancò la bocca Meredith, venendomi incontro per sapere tutto. Voleva sapere i più piccoli dettagli.   «Spara»   disse tenendomi la mano, ansiosa che gli raccontassi la nostra ‘storia’.
«Ragazze non c’è niente da dire»   Mentii spudoratamente, sentendomi tutti i lori sguardi su di me.  Accesi  la televisione, fingendo che tutto stava andando per il verso giusto.  «Ci guardiamo un bel film?»  Presi in mano un film drammatico, pentendomene amaramente.  «Forse questo… è meglio di no»   Riposai il dvd, guardando negli occhi Lucy.
«Nate lo sa?»   Come poteva saperlo? Lui non sapeva niente e non dovrà mai sapere niente. A volte mi chiedevo se magari sbagliassi a comportarmi così. E se magari dovevo dirgli di Harry, di quello che c’ stato. Anche se ora è solo acqua passata.
«No,non sa niente»   Risposi alla sua domanda, cambiando umore improvvisamente.  «Preferirei non aver mai visto quell’intervista»  Aggiunsi subito dopo, ripensando che non era possibile. Non riuscivo a crederci.
«Provi ancora qualcosa per questo ragazzo?»    Sussurrò Mere,calando così un silenzio tombale. Avevo bisogno di rifletterci, ma riflettere su cosa? Ero fidanzata, fidanzata da un anno.
Non potevo pensare ad altri ragazzi e per lo più lui.
«Amo Nate. Amo lui e basta»   La mia risposta fu decisa ,ma forse non così seria da convincere le altre.  Mi guardarono perplesse, accennando un piccolo sospiro.  «Proveremo a crederci»  Commentarono insieme,mentre Lù mi passava una bottiglia con del succo di frutta.  «Per riprenderti , prenditi questo»   Accettai , attaccandomi alla bottiglia, bevendo fino all’ultimo goccio. 
«Ragazze vi disturbiamo?»  Disse una voce maschile,entrando nella camera con dei dolci. «Avete fame?»   Era William con dei biscotti al cioccolato, i miei preferiti. 
Annuii prendendone subito uno. 
«Sei affamata a quanto vedo»  Sorrise Willy,mostrandomi anche dei biscotti con delle mandorle.
«Diventeremo delle botti!» Esclamò Cassie.
«E’ meglio che torno a casa»   Dissi lasciando quell’adorato cibo nelle mani delle mie amiche, uscendo fuori dalla stanza,incamminandomi fino alla porta d’uscita.  
 «Ci vediamo»  Aprii la porta, facendo un enorme sospiro, come se avessi uno strano  presentimento.
 
 




 
*
 
 





«Quindi tu sei Amelie Smith?»  Una signora sulla cinquantina d’anni era seduta a tavola con noi. Da quanto avevo capito, era una cara amica di mia madre, una cara amica d’infanzia.  La guardai impaurita, mi metteva troppa ansia quella donna.  
Si versò del vino bianco che mio padre aveva appena portato, osservandomi dalla testa ai piedi, come se stesse cercando qualche difetto.    «Somigli tutta a tua madre»   Sembrava così finta,ma provai a crederci. 
«Ti piace la scuola qui?»  
«Non mi lamento»   risposi con poca voce,prendendo un frutto dalla cesta sulla tavola.  «Ma preferisco mille volte Londra»  Morsicai la mela,lanciandoci vari sguardi. Cosa voleva da me?
«Non hai amici qui?»   Cos’era un interrogatorio?Bah.
«Ovvio che ce li ho, ho anche un ragazzo se è per questo» 
L’amica di mia madre fece un mezzo sorriso, guardando poi mio padre che era concentrato nel guardare delle foto che aveva scattato pochi giorni fa.   «Tuo padre non è geloso? »  
«No ,non lo è. Almeno credo.»  Sussurrai l’ultima frase, agitandomi sempre di più a quelle domande.  
«Ho ritrovato una foto di Harry»   Cambiò discorso mia madre, fissandomi negli occhi, ma non come faceva di solito. 
Che motivo c’era di dirmelo? Preferivo non saperlo.  
«Bene»   risposi,dando un ultimo morso.  «Dovresti buttarle quelle fotografie, dovresti saperlo»
Mia madre incurvò il sopracciglio,muovendo la testa.  «Dovresti sapere che è una cosa stupida»
«Per quale motivo butteresti le foto di questo Harry?»  Quella vecchia decrepita, non poteva farsi gli affaracci suoi? 
«Non credo che le interessi Signora…»
«Abbie»  Rispose dopo di me, con un sorriso brillante.   «Sono la Signora Abbie» 
Mi morsi il labbro,alzandomi dalla sedia. «Vado in camera mia»  mi voltai verso il corridoio, facendo un passo avanti.
«Amelie ti sembra questo il modo di parlare?»  Disse serio mio padre, alzandosi anche lui.  «E’ una nostra ospite, comportati come si deve!»    
Mi importò poco delle loro chiacchiere. Corsi nella mia camera, chiudendomi a chiave. Ora ero nel mio mondo, in quel piccolo mondo dove avrei potuto sfogarmi.
La prima cosa che notai fuoriposto, era un enorme scatola buttata a terra.  
Mi avvicinai ad essa, raccogliendo tutto quello che stava a terra.
Trovai un pezzo di carta, un pezzo di carta con scritto: ‘ Ti Amo piccola Amy .  –Nate’  
Sorrisi nel leggere quella frase, ma sorrisi ancora di più nel vedere una collana accanto a quel foglio.  
Nate però, non mi aveva mai regalato una cosa del genere.
Toccai la pietra azzurra, avendo come un flash di ricordi.  
Strinsi il gioiello, ricordando alla perfezione la persona che me la regalò.
 
 
«E’ stupido volerti dimenticare, ogni cosa mi ricorda di te,ogni cosa mi ricorda di noi» 
Dissi abbassando lo sguardo , facendo scivolare con lentezza la catenella a terra.






Ciao bellissime :)
Sono tornata con il nuovo capitolo di questa storia. Spero vi sia piaciuto :33
La piccola Amelie è un pò confusa? Nah, giusto un pò.
Chissà cosa succederà nel prossimo, huhuhu.
Intanto.. per chi volesse seguire un altra mia storia, c'è 'It's hidden in the scars' 
Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate.

xoxo.

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Capitolo 3
*** Your voice ***


 
"Your Voice"

 
 


Affondai la testa nell’acqua calda, sommersa da piccole bolle di sapone che fluttuavano nell’aria.
Sentivo ogni pensiero annegare.
Avrei voluto così tanto dimenticare tutto, dimenticare tutto quello che mi faceva stare male. Ma non ci riuscivo e forse non ci sarei mai riuscita.
Tirai fuori la mano dalla vasca, toccando il telefono per vedere che ore fossero.  Era tardo pomeriggio, un triste pomeriggio che avrei voluto passasse in fretta. 
«Possiamo parlare?»  Vidi la sagoma di mia madre sullo stipite della porta, guardandomi con aria pensierosa e allo stesso tempo agitata. Annuii, facendogli cenno di entrare.
Si sedette sul bordo della vasca,stando attenta a non cascarci,ovviamente.
«Cosa c’è che non va?»   Dritta al putto mia madre.  Cosa c’era che non andava? Tutto era perfetto,no? 
«Niente»   Mi passai le mani sul viso, facendo sciogliere quel leggero trucco che avevo sugli occhi. Somigliavo ad un panda, un vero e proprio panda.
«Da quando sai del ritorno di…»  La fermai prima che pronunciasse quelle cinque lettere.   
«Non lo nominare,ti prego»   La pregai, mentre la vidi prendermi l’asciugamano. 
«Amelie stai facendo un enorme sbaglio»  Di cosa stava parlando? Quale sbaglio stavo commettendo?
Sollevai la schiena, uscendo da quel bagno caldo che mi aveva totalmente rilassata. Mi avvolsi l’asciugamano intorno al corpo, guardandomi allo specchio.  «Non sto commettendo nessuno sbaglio   dissi tirano fuori il pettine dal cassetto,snodando ogni nodo che si era formato tra i capelli. Dopodiché mi struccai. Mia madre intanto, mi scrutava. 
«Si può sapere il motivo per cui ora lo odi?»   
«Io non lo odio»   risposi seria,facendomi una lunga coda.  «Dico solo che fa parte del mio passato»
«Per quanto ti sforzi , sai anche tu che tornerà sempre nella tua mente, che tu lo voglia o no»   
«Io rimarrò della mia opinione»  Dissi uscendo dal bagno, prendendo i vestiti nell’armadio. Se così si poteva definire.
«Cos’hai intenzione di fare oggi?»  Mi domandò seguendomi, indicandomi la maglia che avrei dovuto indossare. I nostri gusti erano troppo diversi.
«Non so.. »    Raccolsi i pantaloni che mi erano caduti sul pavimento, riprendendo a parlare «Credo che andrò a fare un giro con gli altri»   
«Farai tardi?» 
«Non credo»  Riposi finendo di vestirmi,infilandomi le scarpe  «Tu invece? Cos’hai in programma?»
Mia madre roteò gli occhi,massaggiandosi la fronte. «Faccende di casa,faccende di casa e faccende di casa.»   
«Una giornata divertente,dai!»  La incoraggiai,controllando l’orario sulla sveglia.
«Cerca di non fare danni,Amy! »   Mi lanciò un occhiataccia che fu ricambiata all’istante.
«Tranquilla» La salutai con un bacio sulla guancia, raggiungendo il salotto.  
Mio padre era tutto preso nell’appendere alcuni quadri,tra cui ce n’era uno in particolare, che mi aveva colpito maggiormente.  
Indossai il giacchetto,salutando tutti.  «Ci vediamo dopo. Ciao mamma, Ciao papà»
Gridai, chiudendo la porta, ritrovandomi finalmente fuori.
Ad aspettarmi c’era Meredith, incavolata nera per il cellulare poco funzionante. Un giorno di questi ,lo avrebbe sicuramente buttato da un grattacielo.
«Quando si decideranno i miei a comprarmene uno nuovo?» Urlò a squarciagola,mettendo quell’affare negli sprofondi della sua borsa.  
Risi per le sue crisi isteriche,prendendola sotto braccio. «Dove andiamo di bello?»
Mere ci pensò un attimo, guardando la strada deserta. «Potremo…»  fece una faccia da intellettuale, ragionando.  «Non saprei»  Concluse.
«Nate dovrebbe essere in giro»  
«Oh con questo Nate, ripeterai il suo nome mille volte al giorno!» Disse furiosa ma nello stesso tempo ironica.   «Non voglio assistere ai vostri sbaciucchiamenti, mi deprime»   Confessò , facendo un espressione da cucciola smarrita che mi fece sciogliere. 
«Suvvia Meredith! Non fare la bambina»  
La mia amica mi strinse il braccio, camminando a passo svelto.  «Su Amy, corri!»    Dove trovava tutta quella forza? Dove?
«Stai scherzando spero»   Mi allacciai bene la scarpa, ritornando a guardarla negli occhi.  «Sono uscita per camminare lentamente e non per correre. Non stiamo facendo una maratona»  Sorrise, saltellando per il marciapiede come una bambina di cinque anni, se non di meno.    
«Devo farti assaggiare le ciambelle più buone di Parigi» 
«E cosa aspetti?» 
Meredith senza pensarci, iniziò a correre, ed io, la seguii.



 
*
 




«Due ciambelle al cioccolato,grazie»  Chiese Mere,aspettando con ansia di mangiarle. Da come le descriveva, dovevano essere una vera  e propria delizia.
«Tenete»  Il pasticcere ci diede quelle squisitezze tra le mani. Guardai la mia ciambella con gran desiderio di morderla.  C’era tutta quella cioccolata colante che dio mio, era davvero qualcosa di magnifico.
Addentai il dolce, assaporando tutto quel sapore e quello zucchero  «E’ buonissima» 
Meredith mi guardò soddisfatta. «Sapevo che ti sarebbe piaciuta» 
Uscimmo fuori dalla pasticceria, sedendoci sulle panchine del parco. Quanti bambini giocavano lì.
«Hai saputo qualcosa di .. H…Harry?»   Si riprese non ricordandosi il nome.  La guardai pensierosa, poi diedi una risposta.   «Come devo dirvelo? Non mi interessa niente di lui. Può anche tornare qui,a me non cambierà niente»
«Ne sei sicura ?»
«Sì,ne sono sicura»
«Posso sapere come vi siete lasciati? »   Aveva paura della mia risposta, si vedeva dall’espressione che aveva in viso.
Mi pulì la bocca con il fazzoletto, togliendomi un po’ di zucchero dalle labbra.  «Alla sua partenza. Dovevamo dividerci , io dovevo trasferirmi qui mentre lui…»
«Mentre lui?»  Continuò Meredith,sospirando ansiosa.
«Mentre lui doveva fare un tour in America. Come sai ,lui è famoso, ha una vita piena di impegni e tutto il resto. Da quel giorno non ci siamo più sentiti, non ho avuto più sue notizie ,tantomeno dai suoi amici. »
«Una storia contorta»   Commentò, provocandomi una risatina. 
«Ci tieni a lui,vero?»    Una domanda a cui non sapevo rispondere. Io ci tenevo ancora a lui? O tutto è andato a puttane?
«Domanda di riserva?»  Risi, mangiando l’ultimo pezzo di ciambella. 
«Dai,seriamente»  
«Mi manca un po’ tutto di lui»   Cominciai a dire,tirando la testa indietro.  «Mi manca il fatto di averlo vicino, mi manca sentire la sua voce, mi manca poterlo guardare negli occhi. Mi manca e basta»
Meredith fece un sorrisetto, come se si aspettasse che avrei detto una cosa del genere. Avevo detto sul serio quelle cose?
«Ti ha  fatto perdere la testa questo tipo!»   
«Aveva.. »  la corressi, alzandomi per andare a buttare la carta. 
Vidi Nate con la sua solita sigaretta in mano, preso nel parlare con un ragazzo della pasticceria. Gli andai incontro, fiondandomi tra le sue braccia.  «Amelie!» Mi strinse a lui, cullandomi.
«Come mai qui? »  Mi chiese, fissandomi.  
«Sono con Mere»   dissi mostrandogliela. Meredith lo salutò con la mano, scocciata.   «E tu?»
«Ero qui a passeggiare»
Gli lasciai un bacio sulla sua morbida bocca, sentendo che gli si incurvò in un piccolo sorriso.  «A cosa devo questo bacio?»  Disse passando le sue mani tra i miei capelli.  «Mh, non c’è una motivazione mio caro Nate!»
Meredith ci raggiunse, aveva giusto un po’ di fiatone. Appena ci vide baciarci, sbuffò.
Da una parte mi faceva pena vederla così.
«Vuoi un caffè? »  Mi chiese il mio ragazzo,sorridendomi.  
«Sì,grazie» ricambiai il suo sorriso, voltandomi verso la mia amica che avrebbe vomitato dopo tutte quelle smancerie.
«Aspettami qui»   Entrò nella pasticceria, lasciandoci lì. 
«Cosa ti avevo detto ,Amy? Non volevo assistere ai vostri sbaciucchiamenti»
«Perdonami!» Feci il labbruccio, provando a convincerla.   «Lo sai che ti voglio bene, su»  
«Vado a prendermi anch’io qualcosa»  Continuò a fare un faccino imbronciato,salendo il piccolo gradino.  «Vieni?»   
«Aspetto qui,non preoccuparti» 
Rimasi da sola,osservando il cielo.  
Sentii qualcosa venirmi addosso, facendomi quasi cadere. 
«Ehy Attento!»   Urlai,prendendo degli occhiali neri caduti a terra.  «Questi sono tuoi?»
La figura davanti a me si toccò i capelli un po’ scompigliati, continuò a guardare basso e infine prese gli occhiali.  «Grazie»  disse alzando lo sguardo.
Mi pietrificai.
Ogni parte del mio corpo si pietrificò.
Il sangue che scorreva nelle vene era come se si fosse bloccato .
«Amelie tu.. »   Quegli occhi verdi erano di nuovo davanti a me, il suo profumo mi stava invadendo, lui era lì, a pochi centimetri dal mio viso.
«Oh Amy, ti ho portat….»  Uscì Nate con il caffè in mano, fermandosi nel vederci.
Harry deglutì rumorosamente , rimanendo come paralizzato.
«Io sono Nate Dawson , il ragazzo di  Amelie»  Gli porse la mano con modestia, sorridendogli allegro.
Styles si sbottonò il colletto della camicia, fissando quella mano con ribrezzo.  Mi  guardò per un istante, poi si concentrò su Nate.
«Sono Harry Styles, un vecchio amico di Amelie.»









Hola hola (?)
Sono stata brava a pubblicare un altro capitolo? :')
E' tornato Harry *çççççç* Quanto mi è mancato, cavolo ç___ç
kefuyuergjheryuggnhugjh.
Quante ne passeranno ,huhuhu.
Ci sarà un capitolo, non so se il prossimo o i prossimi ancora, dove ne combineranno di tutti i colori. AHAHAH

L'amour L'amour.


ps: Ho pubblicato il capitolo di It's hidden in the scars, spero vi piaccia :)

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Capitolo 4
*** Truth or Lies? ***


"Truth or lies?"
 
 
 
 
Listen: Robbie Nevil - Fifteen Minutes





I suoi capelli ricci, quegli occhi grandi verdi, il suo respiro,la sua pelle. 
Era tale e quale a come me lo ricordavo. Non era cambiato nemmeno di una virgola.
Non riuscivo ancora a credere che lui era lì,davanti a me, sommerso da valigie.
Perché mi sentivo come se le cose si sarebbero complicate? Perché dovevo sentirmi così negativa?
«Amelie non mi ha mai parlato di te»   Nate potresti gentilmente tacere? Cosa gli vai a dire,dannazione.
Harry posò un borsone che era abbastanza pesante a terra, toccandosi poi il suo petto scolpito.  
«Amelie non parla mai del suo passato» Mi aveva fulminata, voleva che quelle parole mi toccassero, e beh, ci era riuscito davvero bene.
Meredith venne  verso di me, accarezzandomi il braccio per tranquillizzarmi.  Doveva tornare proprio ora quel razza di Styles? Doveva rovinarmi la vita?
«Comunque»  presi un enorme respiro «Benvenuto a Parigi»
A Nate gli era simpatico, ma sospettava qualcosa. 
«Harry in auto ti sei dimenticato questo!»   Una voce femminile da ochetta, raggiunse Harry.   Chi diamine era?
«Grazie»   La baciò verso la fine della sua bocca, facendomi rimanere spiazzata.
Questo stava a significare che lei… 
«Lei è Dollie, la mia ragazza»  Una fitta al cuore, ecco cosa avevo appena sentito. Una dolorosa fitta al cuore.  Non c’era bisogno di reagire così. Lui aveva la  ragazza, io il mio ragazzo, va tutto come deve andare.
«Nate»  si presentò, stringendogli la mano.
«Meredith»   fece lo stesso Mere, anche se quella ragazza non gli andava a genio.
E infine io.
«Amelie»   Gli stritolai la mano, vedendo comparire nel suo viso un espressione di sofferenza.
Era una bionda platino, con due labbra rifatte e il viso pieno di trucco che copriva la sua faccia da schiaffi.
Calma  Amy,calma.
«Mi è venuta un idea»   Disse ad alta voce Nate, facendomi girare verso di lui  «Avevo l’intenzione di portarti a cena stasera »  Sia lodato il signore.   «Ma..ora che ci penso, potrebbero venire anche Harry e Dollie»    Era impazzito, era completamente uscito fuori di testa, non c’era altra spiegazione.
«Ottima idea. Mi ambienterò molto di più a Parigi»  Mise una mano sul fianco di quell'oca. Pensavo di scoppiare.
Lui lo stava facendo apposta, voleva rovinare tutto. Ma non gliel’avrei  permesso.
«Sarà anche un modo per conoscerci meglio»   Disse quella bambolina da quattro soldi, sbavando nel guardare Styles. Puttana,ecco cos’era.
«Amelie calma»     mi strinse la mano Mere. Come potevo stare calma? 
«Allora…»  Il riccio riprese i suoi bagagli,aiutato da Dollie.  «Ci vediamo alle otto in punto,d’accordo?» 
Ora dava anche gli orari il signorino?
«Alle otto»  ripeté Nate, sorridendogli.
Non ero sicuramente in vena di essere sorridente e allegra.
«Ci divertiremo»   disse poco dopo,guardando l’orologio che aveva al polso.
Quanto avrei voluto che avesse ragione.
 
 
 



*
 
 





«Tesoro sei bellissima»  Mi ripeterono i miei genitori, vedendomi indossare il cappotto nero,uno dei loro preferiti.
Presi le chiavi di  casa, le infilai nella borsa, ed ero finalmente pronta per andare.
«Divertitevi anche senza di me»   Risero a quella battuta,dandomi qualche soldo che avrebbero potuto farmi comodo.   «Mi raccomando Amy» disse mia madre, sistemandomi i capelli  «Comportati bene»    Cos’ero una bambina di due anni?
«Stai tranquilla»  La tranquillizzai. Uscii da quella casa, camminando per la strada.  Il ristorante non era molto lontano anzi, era molto vicino.
Durante il mio cammino incontrai il mio ragazzo. Stranamente ero più puntuale del solito, non era assolutamente da Amelie Smith.
Peccato che però, il mio dolce e caro Nate, non era da solo.
«Buonasera»  dissi con un tono basso, ricevendo solo sguardi.   Harry non si degnava di spiccicare parola con me, pensava solo a baciare Dollie. Quello era il suo primo pensiero.
La puttanella era vestita con un vestito cortissimo, e come scarpe, aveva dei tacchi da dodici centimetri se non di più.   Stava andando per caso a una sfilata di moda? Per non parlare del modo in cui ci camminava, somigliava ad un rinoceronte.
«Sta rinfrescando l’aria»  disse il ricciolino, coprendo la sua ragazza.  «Che ne dite di entrare?» 
Se vuoi possiamo anche rimanere fuori a congelarci,no?
Annuimmo, entrando in quel ristorante abbastanza lussuoso.  Non ci ero mai stata a dire la verità.
Dollie si precipitò al nostro tavolo, era perfetto.
«Ho una gran fame!»   Disse ad alta voce, guardando il menù.  Harry si sedette accanto a lei, avevo perfettamente la visuale di loro due. 
«Allora.. come ti sembra Parigi?»   Gli chiese Nate , chiedendo intanto al cameriere di portarci qualcosa da bere.
«Molto bella,devo ammetterlo.  Ma il lavoro, essendo famoso, mi toglierà il tempo per visitarla come si deve.»
La parola ‘famoso’ rimbombò nella testa di Nate.   «Ma tu sei il ragazzo di quella Band..»
«One direction»  disse dopo di lui. La gente si girò tutta a guardarlo, non passava di certo inosservato quel bel faccino.
«Amy sentiva spesso le vostre c… »
«Io voglio un'aragosta!»   Amelie potevi dire qualcos’altro, se volevi davvero evitare il discorso.
Harry  rise,quella risata che avrebbe incantato qualsiasi essere umano.
«Questo è l’antipasto della casa» Arrivò il cameriere, posando i piatti sulla tavola.
«Buon appetito!»  Gridò la ragazza di Styles, abbuffandosi.
Non avevo per niente fame, mi si era chiuso totalmente lo stomaco. 
«Mi passeresti un po’ di sale?»  Chiesi a Harry, che immediatamente me lo diede.
Quel cibo era sciapo, non sapeva di niente.
«Grazie»  Lo ringraziai, assaggiando quell’antipasto che ora aveva un sapore stranissimo,dolciastro.
«Ma che… »  sputai quella roba, guardando il ricciolino che rideva a crepapelle.  «Tu mi hai passato lo zucchero!»   
Styles non riuscì a trattenersi, rideva come un matto.
Afferrai la bottiglia d’acqua frizzante, e alzandomi, gliela versai tutta addosso.  La sua faccia meritava di essere ripresa.
«Amelie che ti prende?»    Mi fermò Nate,inquieto.  
«Dovresti controllare di più la tua ragazza»  Gli  disse Harry maligno, provando ad asciugarsi la maglia bagnata.
Perché ora mi sentivo così tremendamente in colpa?
«Scusate..»     dissi toccandomi la fronte gelida, accorgendomi che tutti mi guardavano  «Vado un attimo al bagno.»
Scappai da quegli sguardi,dalle risate, dal mondo.
Ogni cosa si stava sgretolando, ogni cosa che sembrava perfetta stava cambiando.
«Meredith ti prego, rispondimi»     dissi prendendo il cellulare, aspettando con ansia che Mere, avrebbe risposto.
Mi bagnai la faccia con un po’ d’acqua fredda. Cosa mi era saltato in mente?  Avevo avuto una reazione troppo esagerata per uno scherzo così piccolo.
Amelie sei una stupida.
«Pronto Amy»   
«M-Meredith»  risposi, cadendo in ginocchio a terra.  «Ho bisogno di te»
La mia amica si allarmò subito, iniziando a farmi mille domande,ed io, risposi ad ognuna di esse.
Dei passi si avvicinarono sempre di più,ma gli diedi poca importanza, non mi importava se qualcuno mi avrebbe visto in quelle condizioni.
«Non pensavo che ti facessi ancora questo effetto»   Quella voce, quella maledetta voce.
Attaccai di colpo il telefono, cercando di riprendermi.   «Ti ricordo che è il bagno delle ragazze Harry, sei pregato di uscire»
Delle forti braccia mi fecero alzare, sbattendomi con forza al muro. «Sei ancora innamorata di me, vero?»
Che domanda idiota, certo che no.
«Sono innamorata di Nate, Nate Dawson» Lo spinsi più volte, ma lui non aveva alcuna intenzione di staccarsi.
«Pensi seriamente che io ti creda?»  
«Ti sto dicendo la verità. Per favore, lasciami andare»
Il suo corpo toccò il mio, la vicinanza era sempre più pericolosa.  
«Con quel ragazzo proverai solo delle piccole sensazioni. Quello che provi con me, è tutt’altro.»
«Ne sei troppo convinto Styles.» 
«Vorresti dire che quando mi hai visto, non ti ho fatto provare niente? Vorresti dire che questa tua reazione, sia normale?»
Abbassai lo sguardo,stringendo la sua maglia.   «E’ passato un anno Harry,un anno»
Si staccò da me , ma continuò  a fissarmi costantemente.  «Hai ragione»
I nostri sguardi si rincontrarono, ogni ricordo ci passò davanti agli occhi,ogni cosa ci stava distruggendo.
«Buona serata Amelie »
Sentivo di avere bisogno di stargli vicino, di poterlo toccare di nuovo.
Ma non potevo, non potevo ricominciare la mia vita con lui.
 
Io Amavo Nate, lo amavo più di qualsiasi cosa.
 
Ma Amelie Smith avrebbe solo dovuto credere che quelle parole fossero vere, e che quello che stava dicendo, non erano bugie, ma solo la pura verità.







Buona Domenica fanciulle :)
Ecco a voi un nuovo capitolo, spero davvero che vi sia piaciuto**
Il nostro Harry krhgyrgkjrhgy.  Quanto lo amo? çç
E Amelie? ohohoh.
Styles non lascerà in pace la nostra Amy, aspettatevi di tutto.

Problemi in vista (?)





 

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Capitolo 5
*** Ain’t always what it seems ***


"Ain’t always what it seems"
 

Listen:Katy Perry -Wide Awake





Non capivo, non riuscivo a capire quello che sentivo,provavo. 
Avevo la mente affollata da mille pensieri,paure,preoccupazioni. Desideravo con tutta me stessa di fare un po’ d’ordine  e capire cosa volevo e cosa no. Ma niente è così facile,purtroppo.
Sono sempre stata convinta di amare Nate, perché ora tutta quella convinzione è come se fosse svanita nel nulla?
«Quindi.. da quanto ho capito»   Disse mia madre, pettinando i miei lunghi capelli con delicatezza  «Harry crede ancora che tu sia innamorata di lui?»
Sbuffai per l’ennesima volta,guardando il muro davanti a me.  «Si,ma si sbaglia»  Credevano tutti che ero  innamorata di lui, ma non era così.
Tirai l’elastico dei capelli, continuando a riflettere.  Ma a cosa poi? Non c’era niente a cui dovevo pensare.  
«Siete sicuri che non vi amate più?»    Ecco,colpita alla perfezione.  Io non lo amavo, era ovvio. Lui nemmeno,credo.    
«C’è Dollie»
Mia madre mi guardò con una faccia interrogativa, non capendo di chi stessi parlando.  «Dollie?» 
«La sua nuova ragazza» risposi, legandomi i capelli  «La sua odiosa e orripilante nuova ragazza»
Alzai il mio corpo da quel morbido divano, versandomi del latte caldo che era rimasto in cucina.  Mia madre intanto, teneva i suoi occhi puntati su di me.   Mi metteva una gran soggezione.
«Stai crescendo , Amelie»   Riuscii a rubarmi un sorriso, un piccolo sorriso per quella frase. Sentivo che stavo maturando, però..
«Odio Harry Edward Styles!»   Dissi ad alta voce, auto convincendomi che quell’odio fosse reale.
«Molto tempo fa dicevi lo stesso»   Si intromise mio padre, con la sua solita macchinetta fotografica tra le mani.  Beh, in parte aveva ragione.  Ma  non era colpa mia se lui era tornato, io stavo vivendo al meglio la mia vita in questa fottuta città. 
Suonarono al campanello e i miei genitori andarono ad aprire.  Io invece, controllai le chiamate sul cellulare.
«Oh Nate, che bello vederti!»   Lo salutò mio padre, abbracciandolo.
Proprio ora doveva venire?
«Cercavo Amelie»  Si vergognava tremendamente dei miei, non riuscivo mai a capirne  il motivo.
Preparai un sorriso bello  e brillante, giusto per fare la scena che ero felice di vederlo.
IO ERO FELICE DI VEDERLO.
Certo Amelie, convinciti che è così.
«Ti ricordi il nostro appuntamento?»
Quale appuntamento?
«Ovvio!»  Guardai dappertutto , tranne che nei suoi occhi.
Bella memoria che ti ritrovi,Smith.
«Questa è per te»   Tirò fuori da dietro la schiena una rosa rossa, rossa come l’amore.
Rimasi a dir poco sorpresa, non mi sarei mai aspettata una cosa del genere. Nessun ragazzo si era mai degnato di farmi un regalo così dolce.
La presi in mano, posandola nel vaso accanto noi. 
«Che ne dici di andare?»  Chiese gentile, porgendomi la sua mano.
Annuii poco convinta, sperando che avrei passato una giornata senza pensieri.
 





 
*
 





«Non avrei mai pensato di innamorarmi di te»   Sussurrò Nate, gustandosi il suo gelato alla fragola e cioccolato.
Era il ragazzo che tutte le adolescenti desideravano.  Ti faceva sentire amata, amata davvero.  Ma era come se non fosse abbastanza per me.
«E pensare che non volevo venire qui»   Svagai un po’ il discorso, addentando il pezzo di crostata alla frutta che avevo appena comprato.  «A volte mi manca Londra»
Mi mancava quella città, mi mancava troppo.
Ogni momento ,risata, esperienza, erano successe lì.
Credevo di poter dimenticare tutto , ma come potevo riuscirci? Sarebbe stata una cosa praticamente impossibile.
«Un giorno ci andremo,promesso»    Perché non potevo fuggire da tutto?Perchè non potevo lasciare Parigi e tornare alla mia vera casa? Perché non potevo fare tutto quello che mi passava per la testa?
«Dawson l’hai promesso,eh!»   Sorrisi,tenendogli la mano.  Dovevo pensare solo a lui, non ci doveva essere nessun’altro.
«Chissà quale sarà il nostro futuro»   Chi poteva saperlo? Come sarebbero andate le cose tra di noi? Avrei avuto una famiglia con Nate? Avrei sposato Nate? Avrei divorziato con Nate? Avrei amato Nate fino alla fine dei miei giorni?  
«Chissà..»   Non sapevo più cosa dire, le parole erano finite. 
Eppure non ci riuscivo, non riuscivo a non pensare alla mia vita senza di Harry, quel sorriso da mozzafiato, quegli occhi che  ti parlavano.   
Devi dimenticarlo”  Coscienza hai ragione, ma non è così facile come sembra.
«Voglio tornare a casa»    Avevo lo stomaco che si stava intorcinando.  Ero talmente stanca che prima o poi ne avrei pagato le conseguenze.
Mi tirò su dal prato, accertandosi che tutto andasse bene e che non avevo bisogno di qualcosa.
«Nate torno a casa da sola»      Calmai la sua preoccupazione, facendogli capire che poteva stare tranquillo.  Almeno credo.
 «Amelie non poss….»
 «Per favore» Lo supplicai con gli occhi dolci, baciandolo sulle labbra.  «Se dovessi sentirmi male , ti chiamo.»
Non era convinto di quello che stava per fare , però alla fine, si arrese.
Camminai per la lunga strada,stando attenta a non cadere da qualche parte.  Non ci sarebbe di certo stato un supereroe a salvarmi.
Guardai il cielo sereno, sentendo quel leggero caldo attraversarmi il corpo. Era davvero piacevole.
Continuai a camminare senza sosta, arrivando finalmente davanti casa.
Poggiai la borsa a terra, cercando negli abissi delle mie tasche le mie adorate chiavi.
Sempre se le avrei trovate, visto che era una vera e propria impresa.
«Tieni»   Vidi le mie chiavi nella mano di quella figura sconosciuta «Ti sono cadute»  Sospirai, afferrandole.
«Grazie Infinite, se non l’ avessi trovate non so cosa avre….»
Sbatté le ciglia più volte, facendomi incantare nel guardare i suoi occhi. 
«Harry»   Possibile che era davanti a me? Possibile che doveva incasinarmi di più le cose?
«Ti ho spaventata?»    Beh ,ritrovarti davanti a me così all’improvviso, credo proprio di sì.
«No,tranquillo»   
Persi tempo nel trovare la chiave giusta, solo per  evitare di parlargli e di guardarlo. 
Che cosa stupida.
«Chi ti ha dato il mio indirizzo?»   Chiesi con aria di superiorità, ricevendo da parte sua una risata.
«Riesco a sapere tutto sulle ragazze, che ti credi?»
Dimenticavo, Lui era Harry Styles.
«Amelie..»   Si toccò i ricci, muovendoli dolcemente. 
Cosa diamine voleva da me?
«Qual è il motivo per cui sei qui?»    Avevo una rabbia dentro,una rabbia inspiegabile.
Nessuno di noi disse più nulla.
Continuavamo solo a scambiarci ripetuti sguardi, senza proferire parola.
Inchinò la testa, avvicinandosi a me.  
Mi guardò negli occhi, come se volesse avere il consenso per baciarmi.
No Amelie, non puoi cascarci di nuovo.
«Non possiamo»  Abbassai timidamente lo sguardo,evitando di dovermi scontrare con le sue labbra.
«Nessuno saprà niente»     Sentii il mio viso essere sollevato dalle sue mani calde. 
Era sempre più vicino, sempre di più.
Mi sentivo incapace di fare qualsiasi cosa, qualsiasi movimento per fermarlo.
“Amelie tu desideri lui”
No, stupida coscienza,no.
Continui a rimanere ferma.  Cosa stai aspettando? Aspetti che le sue labbra tocchino le tue?”
Il forte e chiassoso rumore della porta ci staccò.
Harry si grattò la testa, confuso di quello che stava succedendo.
«Scusate»   disse mia madre con una busta in mano  «Stavo portando fuori la spazzatura, fate pure»  
Non riuscivo a mettere a fuoco quello che Styles stava per fare, possibile che stavo cedendo di nuovo?
«E’ meglio che vada»   disse lui, scendendo gli scalini di casa.   «Ciao Amelie»
E ora mi sentivo in colpa, per quale motivo dovevo sentirmi così? Lui aveva tentato di baciarmi, non io.
Lo tirai per la maglia prima che potesse andare via.
«Vuoi entrare?»    Amelie cosa ti salta in mente? Ti rendi conto di cosa gli stai chiedendo?
Fece un sorriso sghembo, ritrovandomelo a pochi centimetri da me.   
«Volentieri»  Sussurrò vicino al mio orecchio, facendomi battere il cuore all’impazzata.
 







I problemi non sarebbero finiti.






Ehilà dolcezze, come state? :)
Sono riuscita a pubblicare anche questo capitolo, cosa ne pensate?
Amelie che chiede ad Harry di entrare in casa? Oh beh.
Credo che parleranno i due, chissà cosa si diranno.. e chissà.. cosa faranno.

Al prossimo capitolo bellissime.

Un bacio :3



ps: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1043847&i=1 passate in questa storia? è di una mia amica :)
E se volete, ho scritto anche una OS su Louis, si chiama : 'In the end.'



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Capitolo 6
*** Friends or something more? ***



 
 

"Friends or something more?"

 
Listen:Ross copperman-Holding on and letting go







Il suo viso.
I suoi occhi.
Il suo corpo.
Respirai profondamente, sentendo quelle mani toccarmi per  tutta la schiena. Rabbrividii immediatamente nel sentire il suo tocco, ora mi sentivo rinchiusa in una trappola,in una maledetta trappola.
Quelle labbra succhiavano la mia pelle , prosciugando ogni singola parte del mio corpo.
E con grande sforzo, dovevo trattenere ogni emozione.
«Lasciati andare»   Disse più volte, soffiando sulle mie labbra screpolate .  Non era così semplice, non potevo lasciarmi andare.
Le sue parole provarono a rassicurarmi,ma non sarebbero riuscite a convincermi.
«Ascoltami»  Mi allontanai da lui,cercando una via d’uscita «Non possiamo ricominciare da capo, non puoi tornare nella mia vita così come se niente fosse, non puoi tentare di baciarmi»   Si morse il labbro,abbottonandosi la camicia a quadri che indossava. Dio,avrei voluto morire in quel momento.  
«Ma tu vuoi baciarmi»  Credo che non si renda  conto di ciò che dice, è impossibile che creda una cosa del genere.
Spostai una ciocca di capelli davanti agli occhi, aiutandolo ad abbottonare uno dei tanti bottoni.  Lui sorrise malizioso, aumentando la nostra vicinanza. «Come ti trovi con Nate?»   Un'altra domanda non poteva farla?
I nostri sguardi si incrociarono, provocandomi un formicolio nello stomaco.  «Bene e tu? con Dollie?»   
Calò un forte silenzio,complicando ancora di più la situazione.  Gli costava tanto rispondere?
Harry,dopo qualche secondo,appoggiò una mano sulla piccola scrivania della camera, accarezzandosi con un movimento dolce i suoi adorati capelli.
Feci una faccia buffa, aspettando che mi rispondesse.
«Bene» Una risposta secca e decisa.  Ero davvero contenta che avesse trovato una ragazza, una ragazza come.. come lei,sì.
Riuscii a togliermi dal suo corpo, facendo finta di sistemare qualcosa nella camera. 
Andai verso la finestra, guardando la gente fuori.  Harry,intanto, si sedette sul letto,sbirciando tra le mie cose. Un po’ di privacy,no?
«E’ davvero passato un anno?»     Sì, era davvero passato un maledetto anno.  E mi trovavo ancora a pensare a lui dopo tutto questo tempo.  E’ come se ci fosse una calamita che vuole tenerci vicini.   Ma questa volta, avrei dovuto oppormi a qualsiasi cosa a qualsiasi tentazione.
«Ricordo ogni cosa»   Il suo sguardo era già su di me. Feci qualche passo avanti per arrivare davanti a lui. Esiste un modo per far scomparire i ricordi?
«Ricordo tutte le volte che litigavamo, Ricordo i nostri primi sguardi, Ricordo i tuoi sorrisi,le mie prime esperienze. Ricordo il fatto che mi amavi»  
La mia mano fu stretta dalla sua.
«Ricordi anche il fatto che ti bacerei ogni secondo della mia vita?»
Crollai nel sentire quelle parole.  Mi buttai sul suo petto, sentendo un gran bisogno di stare accanto a lui anche se  per poco.
Accarezzò i miei capelli,le sue braccia mi tenevano stretta, avrei voluto rimanere così per tutto il resto della mia vita.
Era come tornare indietro nel tempo, stavamo rivivendo ogni momento.
«Vorrei fare tutto quello che mi passa per la testa»  Ci guardammo le labbra, entrambi desiderosi di averle.
Lui non poteva incasinarmi la vita così.
Lasciò un breve  bacio sulla mia guancia. Non era da lui fare una cosa del genere.
«Non voglio complicarti le cose»   I miei occhi si tuffarono nei suoi,rendendomi incapace di dire quello che pensavo.  «Meriti di essere felice con Nate,non meriti una persona come me.  E per quanto possa desiderarti, so che non potrò mai riaverti»
Chi è che volevo veramente? 
«Dollie ti renderà felice»   Si perse nel fissare il vuoto,forse per cercare una dannata risposta.  «Anche se..»
«Anche se continuerò a venire stupidamente da te?»   Tornò a guardarmi,ma questa volta,molto più seriamente.
«Fingi di non avermi mai conosciuta, fingi che non c’è mai stato niente tra di noi»   Come potevo chiedergli questo? Come avrebbe potuto dimenticare tutto?
Si diresse verso la porta della camera, facendo un respiro profondo.  
«Ci sto provando Amelie, ci sto provando in tutti i modi. »
Chiuse la porta, lasciandomi  senza parole.
Non potevo lasciarlo andare.
«Harry Fermati!»   Urlai prima che potesse andare via.  
Si girò verso di me, fermandosi.  
«Rimani qui, rimani qui con me»     Le parole era come se fossero uscite  da sole,non riuscivo a capire nemmeno il perché gli avevo detto una cosa del genere.
Il suo viso esprimeva confusione,troppa confusione.  
«Perché vuoi che rimanga?»  Per quale motivo lo volevo?
«Io…io..»   Balbettai, senza sapere quale risposta gli avrei dato.
«Ti va di guardare la televisione?»    Si buttò sul divano, trascinando anche me.  «Magari fanno qualche film»    
Era difficile capire le sue reazioni.
Mi sdraiai sopra di lui, accoccolata tra le sue braccia.  Le sue dita scivolarono sulla mia pelle, i suoi occhi che cercavano delle risposte nei miei.
Afferrai il colletto della sua camicia,stringendolo più che potevo.  
Chiusi gli occhi,addormentandomi lentamente.
 







*
 






«Dov’è Harry?»   La prima cosa che dissi fu quella.  Avevo appena aperto gli occhi e il mio primo pensiero era sempre lui.
«E’ andato via qualche ora fa»   Mi disse mia madre, portando delle cose a tavola. Quanto cavolo avevo dormito?
Misi a fuoco ciò che mi circondava, sforzandomi di ricordare.
«Quante cose sono cambiate»   Alzai gli occhi verso il soffitto bianco,stringendo quella piccola coperta tra le mie mani.  
«Harry è sempre il solito Harry»    Sghignazzò quella adorata donna che mi aveva messa al mondo.   «E  i sorrisi che hai con lui  non li hai con nessun altro »   
Ero rimasta colpita da quello che aveva appena detto.
L’aiutai a preparare la tavola,anche se ero ancora in un altro mondo.
«Mamma…»   dissi,guardando l’orologio appeso al muro.  «Ti è mai capitato di essere innamorata di due persone?»
Si bloccò per qualche istante, facendo un mezzo sorrisetto.  
«A chi non è capitato?»    Riprese a fare le cose, guardandomi.  «Ma una fra quelle due persone, l’amiamo più di qualsiasi cosa.  E tu, Amelie, sai bene chi è»
 
 
 
 


Ma Salve bellissime :]
Scusatemi se ci ho messo tanto a mettere questo cap, ma la scuola mi ha tenuta molto impegnata DDD:
E ragazze... ho trovato il sosia di HARRY *çççç*   è .. è... indescrivibile. AHHAHAHAHA
Quando lo vedo sto tipo kjrhugijrthgti.   Si sposta perfino i capelli come lui , mjrghyuigjhyg.
Tornando al capitolo , cosa ne pensate? :33
Eheh quei due piccioncini huhuhu.
I ragazzi li vedremo nei prossimi capitoli, non preoccupatevi!
Il prossimo capitolo non so quando lo metterò, spero il prima possibile :)


Un bacione belle fanciulline <3

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Capitolo 7
*** Nobody has to know ***


"Nobody has to know"
 

Listen:30 seconds to mars - Closer to the edge





«Come vanno le cose con Nate?»   Solita domanda,solita risposta. O forse no?  In realtà non sapevo cosa rispondere.  Di Solito ero sempre pronta a dire ‘Bene’ , ma ora non saprei.
Guardai le persone per il corridoio, sperando che non sarebbe tornata su quella domanda. Ma mi sbagliavo.
«Dal tuo silenzio capisco che c’è qualcosa che non va»   Meredith incrociò le braccia,sapendo che mentivo.  Era davvero così semplice capirlo? 
«E’ che…» 
«Ragazze!  - Urlò Cassie, precipitandosi verso di noi -  Vi ho interrotte?»
Diciamo che mi aveva salvato la vita.
«No,non preoccuparti  - Sbuffò Mere - Parlavamo di scuola»
La ringraziai con un semplice sguardo. Quella ragazza per quanto volessi strozzarla a volte, era terribilmente comprensiva.
«Ma guarda chi si vede!»   La voce di quell’oca era arrivata.
«Julie»   roteammo tutte gli occhi, trattenendo ogni istinto omicida.
Cassie ci diede qualche gomitata, sapendo che non sarebbe riuscita a non dire nulla.  Voleva ammazzarla,ecco tutto.
Julie non l’ho mai sopportata e mai la sopporterò.
«Sapete della festa?  - Sorrise,sistemando tutta quella roba che aveva appresso -  La festa che si terrà vicino alla Torre Eiffel»
Meredith fece una smorfia, non capendo di cosa stessimo parlando.  
«Non sapevamo nulla»  rispose acidamente,avvicinandosi a lei. 
«Si terrà questa sera, ci sarete?»   Ci vado o non ci vado?  Questo è  il dilemma.
Incrociai gli sguardi delle mie amiche, non sapendo nemmeno loro cosa fare.  Una festa non avrebbe fatto male a nessuno,anzi ci avrebbe fatto svagare un po’.
Sospirai,accettando. «Ci saremo»
L’oca si spostò i capelli, sorridendo ancora una volta.  Fece segno alle sue amiche di seguirla e se ne andò.  
Quanto potevo odiarla?
«Amelie.. avremo fatto la cosa giusta?  - Chiese preoccupata Cassie,mordendosi il labbro inferiore-  Se me la trovo davanti gli strappo tutti quei capelli che si ritrova»  
«Beh non sarebbe male come idea  - Rispose Meredith, tirando su la sua borsa -  Sicuramente questa sera si metterà un vestito più corto di non so cosa»    
Ridemmo tutte insieme, abbracciandoci.  
«Porterai Nate?  - Domandarono in coro -  Oppure verrai da sola?»
Perché dovevano mettermi in difficoltà?
«Verrà anche lui, credo»  Dissi incerta,passandomi una mano fra i capelli.
Mi inchinai per allacciarmi la scarpa, ritrovandomi Lucy con gli occhi spalancati. Come se avesse visto un fantasma.
«Lucy? - Ripetemmo il suo nome più volte, aspettando una sua risposta -  Ti senti bene?»
Lù scosse la testa,ritornando nel nostro mondo.  Si passò una mano sulla bocca come se avesse scoperto qualcosa di scioccante.
«Avete presente Emma?»   La guardammo curiose.  Cosa cercava di dirci?
«Si?!»
«Ha tradito il suo ragazzo»
Emma era una ragazza che aveva una storia seria da circa tre anni,se non di più. Erano una coppia affiatata,molto affiatata.  Lei era così perdutamente innamorata di lui, almeno così credevamo.
«Stai scherzando,vero?  - Urlò Meredith,seguita da Cassie -  E’ impossibile!»
Ecco i gossip scolastici. Ognuno doveva sapere i fatti di qualcuno.
«Vi giuro ragazze, sono rimasta sbalordita quando l’ho saputo»  Chi non avrebbe avuto una reazione del genere? 
«Credo che tradire sia la cosa più terribile che possa esistere  - Affermò Cassie, guardandomi -  Non lo pensi anche tu,Amy?»
Ecco, perché ora mi sentivo presa in causa? Non ne avevo alcun motivo, io non stavo tradendo nessuno.  
Rimasi a guardarla per qualche secondo, poi risposi.  «Hai pienamente ragione»   
Mi guardarono dubbiose, tornando poi a spettegolare.
«E’ meglio che torni a casa,  - Mi allontanai lentamente,sforzandomi di sorridere -   mia madre si starà preoccupando»    
 
Le ragazze annuirono, lasciandomi andare.
 




*
 
 





«Stranamente sei in anticipo»  Mi fece notare Nate, baciandomi delicatamente sulle labbra.
Era già arrivata sera, ed io,avevo trovato un vestito quasi adatto per me. Non mi piaceva molto addosso, però era l’unica cosa decente che avevo trovato in quel fottuto armadio.  
«Ultimamente sei strana, - Sospirò -  qualcosa non va?»
Alzai le spalle,sorridendogli dolcemente.  «Va tutto bene»   
Nate non era molto convinto delle mie parole, ma si sforzò a crederci. 
Io,intanto,guardai la folla, cercando le mie amiche.  Dove si erano cacciate?
«Amelie siamo qui!»  Strillò Lucy, passando tra la gente.
Dietro di lei spuntarono le altre,tutte belle vestite.  Sembrava una specie di sfilata di moda.
«Siamo state puntuali!»   Rise Meredith,con un po’ di fiatone.
Le aiutai a riprendersi, notando che la gente aumentava a vista d’occhio.
Una persona in particolare con una chioma bionda, catturò la mia attenzione.
«Niall! – Strillai - Niall Horan!»
Si girò verso di me,ancora con del cibo in bocca. Era così tenero e buffo.
«Amelie!»  Corse verso di me, strapazzandomi di abbracci.   Subito dopo vidi gli altri, che nel vedermi, si unirono.
«Non posso crederci, - Sgranò gli occhi Liam - S-s-ei proprio tu?!»
Annuii, abbracciandolo più che potevo.
Quanto mi erano mancati,cavolo.
«La nostra piccola carotina! – Disse Louis,sorridente - Ci sei mancata!»
Era una situazione irreale,sul serio.  Non li vedevo da un eternità.
Vidi Katherine bloccarsi con il suo drink in mano.  Appena si accorse chi fossi, mi saltò addosso.
«Amy!»  Stritolò il mio corpo, bloccandomi 
Arrivò anche Malik, ricevendo anche da lui un caloroso abbraccio.  
«R-r-agazzi  - provai a parlare,con scarso risultato-  mi state stritolando! »
Si staccarono velocemente, ancora increduli di avermi davanti ai loro occhi.
«Sei rimasta la solita Amelie che conoscevamo» Mi sorrise Niall,arrossendo un po’.  Quanta dolcezza esprimeva.
Parlammo di tutto,avevamo mille cose da dirci.  Il tempo sembrava che scorresse così velocemente.
Poco dopo mi allontanai da loro,andando a cercare qualcosa da mettere sotto i denti o anche semplicemente da bere.   Ma qualcuno mi afferrò per il braccio,trascinandomi in un posto buio, dove entrava solo uno spiraglio di luce.
«Chi diav-…» Le mie parole furono bloccate da una mano, una mano morbida.
Iniziai ad andare nel panico più totale. Avevo voglia di urlare,avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse.
«Amelie sono io»   La sua voce mi fece tranquillizzare.  Sospirai agitata,guardandolo dritto negli occhi.  «Fottiti Styles»
Harry ridacchiò per quella scena,credevo davvero che fosse un maniaco, o qualsiasi altra cosa.
Ma chi non lo avrebbe pensato?
«Anche tu qui?»  Mi chiese,poggiando il piede sul muro dietro di lui.   Feci un movimento con la testa facendogli capire che era un sì. 
«E tu… - Sistemai la maglia,tornando sul suo sguardo - Cosa ci fai qui?»
«Dollie»   rispose semplicemente, riscaldandosi le mani.  
Quel nome valeva più di mille parole messe insieme.
«Comincia a fare freddo»   Si strofinò le braccia, controllando il cielo. 
Un vento gelido ci attraversò i corpi.
Vidi buio e sentii solo del calore.
«Meglio che ti metti questa - Fece spuntare la mia testa dalla felpa che mi stava facendo indossare, sorridendo teneramente -  se non vuoi ammalarti»
Era stato un gesto davvero gentile.
«Ti congelerai tu , però!» Passai la manica vicino agli occhi, continuando a fissare ogni suo elegante movimento. 
Harry mi toccò le guance,accarezzandole.   «Amo quando mi guardi»
Tutta me stessa andò completamente in fiamme. Harry Styles mi faceva ancora questo effetto?
«Grazie»   Dissi tutto ad un tratto,vedendo il ricciolino inarcare un sopracciglio.
«Per cosa?»
«Per la felpa»   
Il mio viso fu alzato dal suo dito.
Il suo sguardo si scontrò con il mio.
Le sue labbra toccarono  per un attimo le mie.
«No,Harry,no.»   Lo staccai immediatamente,non degnandolo nemmeno di uno sguardo.
Styles fece dei passi indietro,sapendo di aver fatto una cosa veramente stupida.
Lo lasciai lì, correndo verso Nate.
Il mio ragazzo era in mezzo a quelle persone, già con il sorriso sulle labbra.
Ricambiai, continuando a correre.
Ma qualcosa mi fermò.
Il cellulare vibrò,un messaggio.
Maledetti messaggi, pensai.
 


Credo che il tuo ragazzo non approverà questo
Aprii il file allegato, ritrovandomi davanti agli occhi una foto di quello che era successo pochi secondi fa.
 
 
Nessuno  avrebbe dovuto vederla.








Buona sera splendori!
Eccomi cono il nuovo capitolo:33
A quanto pare qualcuno ha fotografato Amelie e Harry. Qualcuno la farà girare? Nate la vedrà? Chi lo sa!
Non so quando metterò il prossimo, cercherò di metterlo il prima possibile. 
Grazie a tutte le persone che recensiscono,che seguono e che mettono tra le preferite questa storia. Grazie infinite**

Un bacione :)



 

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Capitolo 8
*** Promises ***


 
 

"Promises"

 
Listen:   Courrier-Between




Quei messaggi continuavano a tormentarmi ogni giorno. Questa persona, alquanto sconosciuta, vuole che mi allontani da Harry. Se io non dovessi fare ciò che mi ha detto, quella foto girerà.  Diciamo che la situazione è più complicata di quello che pensavo.
Ma più che altro, chi è la persona che si diverte a fare una cosa del genere?
«Amelie vuoi dell’altro caffè?»    Sicuramente andare nell’hotel dove alloggiavano i ragazzi, non era stata una buona idea.  Ma avevo voglia di parlare con qualcuno e quel qualcuno era Liam.
«No,grazie»   Soffiai sul caffè,aspettando che si raffreddasse. Liam si sedette accanto a me, sistemando alcuni fogli sulla tavola.
«Non hai la minima idea di chi potrebbe essere la persona che ti manda quei messaggi?»  Disse tutto ad un fiato,fissandomi con aria seria.  Sospirai,guardando il vuoto.  «Purtroppo non lo so»
Payne si  toccò il mento, provando a riflettere.  Non era così facile arrivare ad una conclusione.  
«Penso che dovremo indagare»  In quel preciso istante la porta della camera si aprì.  Vari sghignazzi familiari risuonarono come un odiosa musica nelle mie orecchie.  
«Buon giorno!»   Con tono euforico la signorina Dollie ci salutò. Harry era dietro di lei,preso nel guardarci insistentemente.   Forzai un mezzo sorriso, tornando subito dopo a bere.
«Cosa ci fai qui?»  Oh Harry, se solo sapessi quello che mi sta capitando, se solo sapessi in che casini mi fai cacciare.
«E’ venuta a trovarci,    - Rispose prontamente Liam,alzandosi di scatto -  perché?»
Styles deglutì,sistemandosi la sciarpa che aveva al collo.  Prese la mano di Dollie,stringendola.
«Ci fa piacere,   - Sorrisero entrambi,togliendosi il cappotto -  molto piacere»
Non credevo affatto alle loro parole. Loro non mi volevano lì, non mi volevano per niente al mondo.
«Hai da fare oggi,Amy?»   Gesticolai con le mani, non sapendo cosa rispondere.  
«Non credo.. »    Guardai per tutta la stanza, ritrovandomi il sorriso di Payne davanti agli occhi.
«Potremo andare a passeggiare   - Si poggiò sul bordo del tavolo,guardandoci -  tutti insieme»
Avevo un senso di terrore,Avevo paura che quella persona mi avrebbe mandato un altro dei suoi messaggi.  Potevo vivere in questo modo?
Dollie accettò subito. Non si sarebbe mica persa una passeggiata con noi.  Harry,al contrario,sembrava ancora incerto.
«Ovviamente…  - Si strofinò gli occhi Liam -  ci sarà anche Nate con noi»
Tirai fuori un respiro di sollievo.  Nate sarebbe stato con me,mi avrebbe protetta, mi avrebbe… mi avrebbe tenuta fra le sue braccia.
«Vi lasciamo un attimo sole»    Harry prese per il braccio Liam, trascinandolo fuori dalla stanza.  Dollie si mise seduta sul divano, facendomi segno di mettermi vicino a lei.  Avrei voluto uccidere Styles, lo avrei voluto uccidere in quel momento.
«Da quant’è che conosci Harry?»    La sua domanda mi aveva colpita.  Non l’avevo mai vista così seria da quando l’ho conosciuta.  Non capivo se era arrabbiata o se invece era semplicemente curiosa di saperlo.
Avrei dovuto mentire o dire la verità?
«L’ho conosciuto alle superiori..   – Iniziai a dire, catturando la sua attenzione -  era la persona che odiavo di più, l’alunno più odioso di tutta la classe»    
Dollie fece uscire una piccola risata, ma tornò subito seria.   «Tutto qui?»
Voleva sapere le cose fino in fondo,eh.
«Non ho mai potuto vedere quel suo faccino, quel suo modo scherzoso che usava per approcciare con le ragazze»
«Sei finita con l’innamorartene,vero?»    Girai la testa verso di lei. Possibile che aveva capito tutto? Possibile che aveva capito che tra me e lui non c’era una semplice amicizia?
«Sono finita ad odiarlo di più.   - Dissi,sorridente -  E tu? Ti sei innamorata davvero di lui? »
Chiuse per un istante gli occhi,rispondendo.   «Si»
 
Quelle parole mi tolsero il respiro.
 



*
 





«Mi domando il motivo per cui hai dovuto guidare tu!»   Sbottai,guardando fuori al finestrino.   Capitare nell’auto con Harry Styles , non era  ciò
che avevo  immaginato.
Styles sbuffò per la centesima volta,  urlandomi contro, come suo solito.  «Potresti stare zitta per almeno due secondi? Sarà da quando sei entrata in auto che ti lamenti!»
Nella mia testa girarono mille parole che avrei voluto dirgli, ma per essere educata mi trattenni.
«Non so davvero chi ti abbia dato la patente!  - Urlai di nuovo, alzando gli occhi al cielo – Rallenta,diamine!»
Harry non mi diede ascolto,anzi,accelerò.  Ormai dovevo rassegnarmi, non c’era più niente da fare.
«Hai parlato a Dollie di noi?»    Questa volta provai a parlargli con più calma.  Si girò per un attimo verso di me, poi si rigirò subito verso la strada.  «No, lei non sa niente»   
Stava mentendo o forse no?
«Oggi mi ha fatto delle domande..  – Mi misi comoda sul sedile, accedendo un po’ d’aria calda – domande che riguardavano del nostro passato»
Non si degnò di darmi alcuna risposta. Odiavo questo suo comportamento,lo odiavo dal profondo del cuore.
«Te lo ripeto..   – Si spettinò i capelli – Lei non sa niente, Lei sa solo che noi siamo stati amici»
 Lo guardai,abbottonandomi il giacchetto per bene. «Non è da te mentire, Styles»
La macchina frenò di botto.
«HARRY!»    Gridai il suo nome,prendendomi un enorme spavento.  
«Stava passando un gatto, non potevo investirlo»    Dove lo aveva il cervello?dove?
«Sei un idiota,un fottuto idiota»   dissi ancora con un po’ di fiatone.
Harry inchinò la testa verso di me, sorridendomi con uno dei suoi sorrisi da ragazzo super figo. Lo ignorai, girandomi dall’altra parte.
«Era la frase che mi ripetevi sempre»   Era questo che odiavo di più, odiavo il fatto che doveva sempre tirare fuori il nostro passato, i nostri momenti,le nostre emozioni.
D’istinto aprii lo sportello dell’auto, uscendo a prendere una boccata d’aria fresca, forse un po’ troppo fresca.
«Cosa ti prende,Smith?»   Il suo corpo era davanti a me, i suoi occhi erano su di me.
Continuai a guardare a terra, non alzando minimamente lo sguardo.
«Raggiungerò gli altri a piedi»    Feci un passo avanti, ma mi bloccai subito.  Harry mi aveva appena girata verso di lui. Il colore dei suoi occhi brillava in una maniera pazzesca, era come se riuscissi a vedere tutto quello a cui stava pensando.
«Vorresti andare in giro da sola? Scordatelo!»   Da quando in qua era così protettivo?  
«Devi starmi lontano, Harry»     Il riccio mi cinse i fianchi, soffiandomi dietro l’orecchio.  Ci guardammo a pochi centimetri di distanza,non sapendo nemmeno noi quello che dovevamo fare.
«Non farlo mai più»  dissi con un filo di voce, prendendo un colorito diverso in viso.
Rise per quella frase, rientrando in auto. Lo seguii,imbarazzata.
«Promettimi che riuscirai a starmi lontano»   Mi concentrai sui suoi occhi, aspettando una sua dannata risposta.
«Odio dover promettere»   disse, concentrandosi sulla strada,evitando il mio sguardo.


 

Buona sera bellissime :)
Scusate per il ritardo, ma sono stata abbastanza impegnata e anche perchè l'ispirazione non si degnava a tornare!
Allora...  a quanto pare quei due.. si ritrovano sempre insieme :')  Avete già qualche sospetto su chi potrebbe essere la persona che manda i messaggi alla nostra Amelie?  
Per quanto riguarda il prossimo capitolo non so cosa accadrà °-°
Lo scorso capitolo ci sono state solo 3 recensioni, non vi è piaciuto?ç___ç   *sigh
Comunque sia spero che questo sia stato di vostro gradimento (?)  e.. buona serata. @.@


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Capitolo 9
*** Start all over ***


"Start all over"
 
Listen:Both of us-B.o.b;Taylor swift


«Ti rendi conto che ci siamo persi?» Chi era quell’emerito imbecille che si perdeva? Harry,Harry Styles.  Mi domando come si può essere così distratti e idioti. Solo una persona come lui poteva perdersi in una strada tanto semplice. «Non è la fine del mondo,Smith!»  Per me lo era eccome. Dovevo stare lontana da lui , ma sembrava tutto il contrario. Ogni cosa continuava a riavvicinarci,e questo, non doveva succedere.
«Harry  ti avevo detto di girare a destra, ma tu, come tuo solito, hai voluto fare di testa tua.  Ecco le conseguenze.»     Storse la bocca irritato,buttando le chiavi nella tasca del giubbotto. Ci limitammo entrambi a cercare una stupida soluzione.
«Hai qualche idea?» Guardò il cielo nuvoloso, aspettando che magari mi venisse qualche idea geniale. Ma questa volta, la situazione era molto più complicata.
Camminò per la strada, lasciandomi sola come un cane. Dove pensava di andare?
«Styles vuoi aspettarmi?!»  Urlai sul marciapiede, provando a raggiungerlo a passo svelto.   Aveva questo maledetto vizio di correre.   
«Sei una lumaca Smith, ora capisco il tuo basso voto in educazione fisica»    Ricevette una forte pizza sulla spalla,molto meritata devo dire.
Arricciò il naso,muovendo poco dopo i suoi morbidi capelli.   Mi accorsi subito che il suo sguardo era da tutta un'altra parte.  Più che altro, era concentrato a guardare una piccola casa che era lì.   Non pensava mica di andare in quella catapecchia,vero?
«L’aria sta rinfrescando…  - Fece un giro di parole, arrivando dritto al punto -  potremo andare in quella casetta sperduta,solo per riscaldarci»    Sgranai gli occhi appena disse quelle parole.  Scossi il capo, ancora incredula di ciò che aveva appena detto.  Perché deve succedere tutto a me?
«Scordati che io ti segua»   Harry senza pensarci si avviò, lasciando che l’aria gelida mi congelasse come un ghiacciolo.  Ci ripensai, correndo verso di lui.  Riusciva sempre a farmi cambiare idea, non si sa come , ma ci riusciva.
«Hai paura a rimanere da sola?»   Mi chiese ridendo, aprendo la porta di quella casa inquietante.  Era meglio se me ne restavo a casa mia.
«Non ho paura,   -Presi fiato,facendomi coraggio-  avevo paura a lasciarti da solo,ecco»  
Diciamo che come scusa era un tantino banale.   
Styles cercò qualcosa per fare luce, e oltre a trovare delle semplici candele, trovò anche un camino con della legna.  
«Vedi?   -Tolse un po’ di polvere da quei mobili antichi,cercando qualcos’altro-  Non era poi così terrificante»
Vedere ragnatele e tant’altro, non era quello che desideravo.  Aiutai Harry a illuminare la stanza,stancandomi già di aver accettato di entrare in quel posto.   «Ricordi quel giorno sotto la pioggia?  - Parlò del nostro passato, senza trattenere un sorriso – Ci eravamo rifugiati in una casa abbandonata, un po’ come questa»
«Credo che tu abbia un debole per queste case»  Mi coinvolse nella sua risata,quando il telefono di Harry squillò.  
Era Liam, preoccupatissimo per la nostra ‘scomparsa’.
Il riccio lo tranquillizzò, spiegandogli dove ci eravamo rifugiati.  Speravo che ci sarebbero venuti a prendere, ma avrei dovuto comunque aspettare.
«I ragazzi verranno fra poco a salvarci»   Rise di nuovo,affacciandosi alla piccola finestrella.  
Mentre aspettavo il loro arrivo, mi sedetti su una sedia a dondolo vicino a lui, controllando il cellulare.    Harry guardò stupito quello che c’era fuori, ma non capii il perché.
«E’ tutto okay?»   Styles mi prese per la maglia, facendomi alzare.  Ci affacciammo entrambi, vedendo dei piccoli fiocchi di neve bianchi  che cadevano dolcemente sulla strada.   
«Sta nevicando..»   dissi con un tono di voce  basso,incantandomi nel vedere quella meraviglia.  Era la prima volta che assistevo ad una scena così emozionante e gelida.
Harry uscì di corsa fuori,buttandosi in quella massa di ovatta bianca.  «Vieni qui,Amy!»  Urlò,rotolandosi.   Sembrava un bambino, un vero e proprio bambino.  Ma era così tremendamente dolce.
«H-a-rry  fa  f-freddo!»   Il mio corpo si era ormai già congelato da un bel pezzo, credevo  di morire come un polaretto. 
«Credevi che la neve fosse calda,Smith?»      Mi infilò un cappellino di lana caldo, davvero adorabile.  Non mi ricordavo che Styles era così dolce.
«Quante volte dovrò ripetertelo?  - Mi strofinai il naso rosso,provando a riscaldarmi -  detesto quando mi chiami con quel maledetto cognome»
Il ricciolino mi spalmò della neve sul viso,così da farmi rabbrividire ancora di più.  
Starnutii ripetute volte,sentendo la risata di Harry che non si decideva a finire.  «Cos’hai da ridere?»   Finsi di essere arrabbiata, mentre mi accorgevo che la neve era sempre più insistente.  
«Ricominciamo  da capo     -disse all’improvviso,spostando una ciocca di capelli riccioluta -  Ricominciamo la nostra vita dall’inizio, ricominciamo dal nostro primo incontro»
Come gli era saltata in mente una cosa del genere?
«Tu sei pazzo»   Abbassai lo sguardo ,ridendo.  
Vidi la sua mano davanti a me.   
«Sono Harry Styles,il ragazzo di cui ti innamorerai»  Scoppiai in una risata silenziosa,afferrando la sua mano,stringendola.  «Harry Styles sappi che sei il ragazzo più convinto che possa esistere su tutto l’universo» Continuò a tenermi la mano, facendomi fare una giravolta, scontrandoci così, viso contro viso.   «Ricordati che sei la ragazza più acida che io conosca»    Inarcai un sopracciglio,spiaccicandogli anch’io della neve.  
«Questa è la mia vendetta»   sussurrai,divertendomi nel vederlo con quella roba in faccia.
Calò un silenzio tra di noi, un silenzio assordante.
Toccai i suoi ricci,aspettando che disse qualcosa.
«Che cosa siamo noi , Amelie?»    Una domanda di cui non potevo dare alcuna risposta. Cos’eravamo realmente io e lui?
«Noi…  - Sospirai,allontanandomi -  siamo semplici e comuni amici»  Annuì dopo aver sentito le mie parole, come se approvasse.
«E nient’altro»   Sottolineò dopo di me, convinto.  
«Nient’altro»   ripetei anch’io,togliendomi un po’ di neve dai capelli,lasciando che quelle parole  ci convissero del tutto.  Ma,infondo, non sapevamo nemmeno noi la risposta a quella domanda, nessuno sapeva cos’eravamo realmente. Sicuramente,c’era qualcosa che andava oltre all’amicizia,oltre ad un semplice ‘ciao’.






*
 





«Sei stanca?»    Ormai i miei muscoli mi avevano abbandonata,mi buttai sul letto di Nate, non dando ascolto a nessuna parola che disse.  Avevamo finito da poco di fare la passeggiata , e beh, ero a pezzi.
«Direi di si»   Sprofondai nel morbido materasso, cercando una posizione comoda.  Nate si sdraiò accanto a me, giocherellando con i miei capelli.  Era ormai il suo hobby preferito.
«Come ti sei potuta perdere?»    Ridacchiò nel pensare a quella scena,baciandomi lievemente sulla fronte.  Sorrisi, stropicciandomi le maniche della felpa.   «Domandalo a Styles» 
Mi strinse forte a lui, riuscendo quasi a soffocarmi.  Ricambiai,riscaldandomi tra le sue muscolose braccia.  Ero distrutta, totalmente distrutta.
«Prima ho fatto una lunga chiacchierata con Dollie…  - Disse,massaggiandosi il collo – sembra che abbia grandi progetti con Harry. »
Progetti? Che tipo di progetti?
«Cioè?»
«Ha intenzione di partire con lui»   Nel momento che pronunciò quella frase, la madre di Nate entrò.  Voleva essere certa che tutto fosse apposto e, che magari,non stavamo combinando qualcosa.
«Ed ecco la mia coppia preferita!»  Esclamò,salutandomi con un bacio sulla guancia.  Tirò fuori dietro di lei una rivista.  «Quest’abito è apposta per te»    Guardai la pagina, vedendo un abito da sposa bianco, con ricami e brillanti.  Dire che era favoloso era dire poco. 
«E’ bellissimo»  dissi, sbalordita,sfogliando le pagine. 
La madre mi sorrise dolcemente, mostrandomi altri abiti super costosi ed eleganti. 
«Voglio vederti indossare uno di questi…  - li indicò, alzando lo sguardo verso suo figlio -  voglio vedervi con questi vestiti al matrimonio,eh!»     
Non era un po’ troppo presto per pensarci? Avevo ancora tutta una vita davanti, perché sprecarla così?
Chiusi gli occhi,buttandomi all’indietro. Affondai tra le coperte, sommersa dai pensieri.
Immaginai una vita diversa. Cosa sarebbe successo se io e Harry non ci fossimo mai salutati? Cosa sarebbe successo se entrambi rimanevamo a Londra? Cosa sarebbe successo se non lo avrei rincontrato qui?  Cosa sarebbe successo se non mi fossi mai innamorata di lui?
 
Niente avrebbe potuto rispondere a tutto questo, nemmeno uno scienziato ci sarebbe riuscito.
L’unica cosa di cui ero certa, era che il passato non doveva più far parte di me.






Belle mie! :]
Ieri ho avuto un colpo di genio ed ecco il capitolo :')
Come sono teneri Amelie e Harryçç  I problemi tra di loro ci sono sempre e sempre ci saranno. 
Sicuramente,Nate e Dollie complicheranno molto le cose, succederanno mille cose @.@
Spero vi sia piaciuto questo capitolo e alla prossima! 

ps: Grazie per tutte le vostre recensioni, siete dolcissime :)

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Capitolo 10
*** Do you love me? ***



 
 
 
 
"Do you love me?"

 
Listen: Dark side-Kelly Clarkson




«Nate mi ha dato buca»  
Meredith fece uno sguardo arrabbiato e allo stesso tempo confuso.Lasciò il computer che aveva sulle gambe,posandolo sulla scrivania della sua camera.
Nate si era dimenticato del nostro appuntamento.
Nate aveva preso un impegno molto importante e per questo motivo ha dovuto trovare una giustificazione plausibile per scusarsi con me.
In quel momento odiavo tutto il mondo che mi circondava,odiavo tutti.
Come aveva potuto dimenticarsene? 
Buttai a terra dei fogli di carta, lanciandomi subito dopo sul letto,affondando nel cuscino bianco.
Non potevo starmene a casa di Meredith a disperarmi per una maledetta uscita. Oramai devo farmene una ragione, lui non poteva uscire con me.
«Amy,   - mi chiamò Mere,attendendo che io alzassi lo sguardo verso di lei – non prendertela»
Sospirai,stringendo un peluche accanto a me. «Sembra facile,ma non lo è»
Quando una cosa va bene,subito dopo c’è qualcosa che va male.
Ma forse la mia amica aveva ragione, non dovevo prendermela.
«Meredith!  - Gridò la sorella,spalancando la porta – c’è qualcuno fuori alla porta per Amelie» 
Mi si illuminarono gli occhi. Forse Nate era riuscito a liberarsi,forse avremo potuto passare la serata che avevamo sempre sognato.
Corsi verso la porta, rimanendo delusa di ciò che avevo davanti a me.  «Cosa ci fai tu qui? »  
Si passò una mano sul petto,guardandomi  con un sorriso sulle labbra.  «Mi hanno detto che eri a casa di un amica»
Roteai gli occhi,uscendo fuori.  A completare il tutto, ci mancava solo lui.
«Dimmi il motivo per cui sei venuto a cercarmi»
Guardò le sue all star bianche,decidendosi alla fine di rispondere.  «Hai da fare questa sera?»
Sgranai gli occhi,non capendo.   Lo guardai perplessa,sistemandomi la maglia.
«Harry…»   Iniziai a dire qualcosa, interrompendomi. 
«Voglio portarti a cena  -  Confessò senza paure, mostrandomi uno dei suoi sorrisi – una cena tra amici,ovviamente»
Devi rifiutare Amelie,lo sai.
«Tra amici e basta,intesi?»     Accettai, accorgendomi del suo cambiamento improvviso d’umore. Stranamente era felice.  E stranamente lo ero anch’io.




 

*






«Non sono mai stata in un ristorante così lussuoso»    I miei occhi continuavano a guardarsi intorno,increduli di essere lì. Chi avrebbe mai pensato che quella serata che era andata a puttane, si sarebbe trasformata in qualcosa di così meraviglioso?
«Amo questo posto..  – disse,prendendo la forchetta in mano, cominciando a mangiare -  è uno dei miei preferiti»
Mangiai il primo pezzo di carne,osservando gli occhi di Harry.  Credo che quegli occhi li amerò per tutta la vita.
«Qualcosa non va?»   Domandò  preoccupato,pulendosi con il tovagliolo.  Scossi la testa,sorridendogli.  «No, niente..    –  abbassai lo sguardo,evitando di dovermi scontrare nuovamente con il suo -  stavo solo riflettendo..»
Styles tirò fuori il cellulare dalla tasca, controllando forse qualche messaggio.  Di certo era la sua adorata Dollie che lo cercava,solo lei lo poteva torturarlo ogni santa ora.
«Cos’hai fatto tutto questo tempo senza di me?»    Ridacchiò tra sé,ricordando forse qualche momento in particolare della sua vita.    «Sono cambiate tante cose da quel giorno… - giocò con il colletto della maglia,fissando un punto fisso – ho sempre pensato che ci saremo rincontrati e che avremo ricominciato la nostra relazione da capo.Questo,però, non è successo» 
Mi venne un nodo alla gola nel sentire quelle sue parole.  Sentii tanto dolore e malinconia, o forse era solo una mia stupida impressione.
Strinsi il vestito che indossavo tra le mani,stropicciandolo un po’.   «Hai trovato l’amore Harry,hai trovato forse la persona che faceva a caso tuo»   Il suo sguardo si posò su di me,senza accennare nessun distoglimento. Si era ormai concentrato nel guardarmi.
«Parli di Dollie?  -Disse,ridendoci su -  E’ una brava ragazza, non lo nego. Ma non credo di esserne realmente innamorato, almeno per ora»
Versai del vino rosso nel bicchiere,buttando giù vari pensieri che continuavano a girarmi per la testa, facendomi confondere.
Harry inchinò la testa,bagnandosi le sue carnose labbra.   
Amelie dove stai guardando?
«Ti amo»   Quelle parole mi mandarono in un altro mondo.  Le mani sudavano,il corpo tremava.  Cos’era tutto questo?
«Cosa?»  Chiesi,scossa.     
«Oh,Amelie,scherzavo!   -Scoppiò a ridere,passandosi le mani fra i capelli -  è passato tanto tempo, come potrei amarti ancora?»
Perché ora mi sentivo dannatamente sola e insicura? Perché quello che mi stava dicendo mi faceva sentire come qualcosa di insignificante?
«Certo…  - Massaggiai la fronte,provando a calmarmi – era uno scherzo»
Dovevo stare tranquilla.
Certo,come no.
«Quell’uomo lì giù non è tuo padre?»  Mi voltai appena pronunciò quelle parole.  Cosa ci faceva mio padre in quel ristorante, e per lo più con una donna che non era mia madre?    
Il mondo mi stava crollando addosso,sentivo la testa girare.  La mia vita era un totale disastro,tutto era un totale disastro.
«Papà!»   Strillai in mezzo a tutti,facendolo voltare. La donna accanto a lui mi guardò stranita, sapendo che forse ero la figlia dell’uomo con cui stava.  Mio padre diventò nervoso,gesticolò nervosamente con le mani,mordendosi ripetutamente il labbro.   Quale scusa avrebbe trovato ora?
«Amelie..  - disse,trascinando la sua amichetta con lui -  Lei è Christine ,una collega di lavoro»  
Corrugai la fronte,guardandola con disprezzo.  «La tua puttana?»
La donna si preparò per lanciarmi uno schiaffo, ma Harry la fermò.   Capii di aver fatto una gran sciocchezza,ma quando ci sono di mezzo i tradimenti non mi faccio alcun problema.
«Come si permette questa adolescente da quattro soldi?»   Sbottò la mora,avvicinandosi pericolosamente a me.  Se solo avrebbe provato a sfiorarmi, non so cosa avrei fatto.
«Amelie cosa  ti salta in mente?»  Urlò mio padre,rimproverandomi severamente,alzando quasi le mani.
La gente ci guardava impaurita, assistendo a quella discussione.  Lasciai tutti lì, uscendo da quel ristorante.  Non avevo mai reagito così,mai.
“Sei una stupida” Continuai a ripetermi,offendendomi anche con parole peggiori.
«Smith fermati!»   Sentii la voce di Harry a pochi passi dietro di me. Non lo ascoltai, continuai per la mia strada  senza voltarmi.
«Ho detto fermati!»  Gridò nuovamente,afferrandomi per un polso.  Evitai in tutti i modi di guardarlo,ma lui riusciva sempre a farmi girare verso i suoi occhi.
«Cosa ti prende? – Strinse il polso con forza,non decidendosi a lasciarmi andare – Scappi così all’improvviso come se niente fosse»
«Non deve importarti,Harry  - Lo guardai con odio, cercando di slegarmi dalla sua presa -  Non sei tu quello ad avere mille problemi,Non sei tu quello che ha mille pensieri per la testa,Non sei tu quello che deve  combattere con il passato, Non sei tu quello che deve far pace con i propri sentimenti»
Mi lasciò andare.  Mille ricordi mi percorsero la mente tutti insieme,come se li stavo rivivendo uno ad uno. Questo non doveva succedere.
«So che mi odierai per tutta la vita»     disse,prendendomi per il viso, baciandomi.
Risentii ogni emozione riscuotersi dentro di me, risentii quel suo contatto,risentii il suo sapore mischiarsi con il mio.
Mi alzai in punta di piedi,infilando le mani tra i suoi capelli,stringendomi a lui.
Era tutto così perfetto, tutto così tremendamente sbagliato.
«Credo che il tuo rossetto sia andato a farsi fottere»   rise,passando le dite sulle mie labbra con il rossetto sbavato.  «Ma credo comunque che tu sia incredibilmente bella anche così»
Ci eravamo baciati di nuovo? Impossibile.
Non può essere successo, non può essere che io abbia ceduto così in fretta. 
Amelie cosa stai combinando? Tu hai NATE.
«C-c-os’ho fatto?»    I suoi occhi che prima esprimevano gioia, ora erano diventati tristi.   Sapeva benissimo che le cose non sarebbero andate nei migliori dei modi, lo sapeva.
«Vuoi sapere cos’hai fatto? – Sospirò,imitando la scena -  le tue labbra si sono incontrate con le mie e… come ben sai, ci sono rimaste incollate»
«Io non volevo farlo…»   perché tutto a me? Perché?
«Ma l’hai fatto»   sussurrò,pietrificandomi.
 
 
«Me la pagherai,Harry»   sussurrai anch’io,lasciando che i sensi di colpa mi divorassero.




Ma buona seraaaaaaaaa!
Non credevo di riuscire a mettere questo capitolo o.o , avevo mille idee, ma nessuna di queste mi convinceva. Poi alla fine , ho optato per questa :')
Allora cosa ne pensate?  Amelie e Harry si sono baciaaaati :')    Ho notato che anche in "Where's the love?", si baciano sempre nel capitolo 10**  
Che cosa dolce :33
Comunque sia, stanno per iniziare i veri problemi. Quindi, preparetevi belle donzelle (?)

Qualche anticipazione?  Mh... qualcuno saprà del bacio,ecco.

Goodbye <3

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Capitolo 11
*** If I Had you ***



 
 
 
 
 
"If I Had you"

 
Listen: For your entertainment-Adam lambert

«Somigli ad una bomboniera con questo vestito»  Ironizzò Harry,mentre mi tirava a sé.  Andare a quel maledetto matrimonio dei genitori di Julie, era stata cosa più sciocca che potessi fare.  Dovevo sapere che mi sarei ritrovata quegli occhi verdi e quel sorriso da idiota.  Ma,come sempre,me ne dimentico.  
«Perché non ti togli di mezzo?»   Dissi,storcendo la bocca,  appoggiandomi al muro bianco dietro di me.  Harry accennò un sorriso,alzandomi il viso.   «Cosa c’è? la mia presenza ti fa agitare?»   
Lo allontanai con forza,guardandolo minacciosamente.  Non aveva ancora capito che doveva lasciarmi in pace? Volevo vivere felicemente la mia vita,tutto qui. Infondo, non chiedevo molto.
«Sappi che non ti perdonerò mai»    Sistemai la chiusura dell’abito,guardandomi intorno per il corridoio. Styles si avvicinò con le sue labbra, bisbigliandomi qualcosa.  «Posso baciarti tutte le volte che voglio,Amelie.  Posso toccare il tuo corpo,posso farti salire le emozioni a mille.»
Lo afferrai per la maglia,non riuscendo però, a dirgli che lo odiavo.   Doveva per forza complicarmi le cose?
«Tu,ragazzo dai capelli ricci, devi smetterla»   Lo scansai con una gomitata,camminando per quel lungo corridoio. 
Sentii afferrarmi per il braccio,trascinata in una stanza oscura . Cercai di liberarmi più volte dalla sua presa, ma era impossibile. La sua forza non era niente a confronto con la mia.
«Devi stare zitta»   disse con voce roca, facendomi tacere.  Le sue mani scorrevano sotto il mio vestito,il suo sguardo cercava il mio, i nostri respiri si univano.  
I corpi diventarono sempre più caldi,la tensione saliva.
Le sue labbra si strusciarono sul mio collo,torturandomi dolcemente.
Per questo aveva tutte le ragazze ai suoi piedi. 

No,Amelie, non puoi cedere.
«Harry ti ho detto di lasciarmi»   Le mie parole non servirono a niente. Continuò a fare quello che voleva senza preoccuparsi di quello che dicevo.   Ad un tratto,però,alzò lo sguardo verso di me, accorgendosi che stava andando oltre,troppo oltre.
«Amelie...»  Si fermò, accarezzandomi la fronte e le guance infuocate.  Ero frastornata,confusa.  
«Che intenzioni avevi,Styles? Volevi farmi crollare? Non ci riuscirai»    Mi guardò sorpreso,tentando di scusarsi più volte. Ma delle sue scuse ci facevo ben poco. Sapevo benissimo che lo avrebbe rifatto, che avrebbe riprovato a fare ogni cosa con me.   Non era un ragazzo qualunque, era il mio ex ragazzo.
«Quando ti accorgerai di chi vuoi davvero, sarà troppo tardi»   Si toccò i ricci,come suo solito,lasciandomi lì.
Ora,nella mia mente,si accumularono mille domande senza alcuna risposta.
 





*
 





«Amelie sembra che tu abbia visto un fantasma»   Ridacchiò Cassie, bevendo un altro drink.  Era tutta la sera che mi attorcigliavo ciocche di capelli,riflettendo.  Nate faceva di tutto per tirarmi su, ma lui cosa poteva saperne?
«Dai Amelie! Vieni a ballare!»    Urlò il mio nome la mia amica, trascinandomi in pista.  Non avevo alcuna voglia di ballare,ma cosa potevo fare? Dovevo rimanere seduta su quel divanetto per tutto il resto della mia vita?non credo.
Julie già ballava con un paio di ragazzi,anzi, tutti stavano ballando tranne me.
«Mi concede un ballo,Smith?»   Roteai gli occhi,sapendo bene a chi apparteneva quella voce che cercava di essere gentile e sensuale. Ma,in realtà,non ci riusciva affatto.
«Scordatelo»  Girai la testa verso di lui,ridendo maleficamente.  Rise anche il riccio, porgendomi la mano.  «Solo per questa volta»    mi implorò, facendomi gli occhi dolci.
Accettai solo per pena.
«Se inizi a pestarmi i piedi, ritieniti morto!»  Lo avvertii,posando le mani sulle sue muscolose spalle.  
Dondolammo  su quella musica,mandandoci sempre sguardi assassini.    Perché ho accettato di ballare con quell’essere?
«Credevo che eri una ballerina professionista ma...»
Gli acciaccai un piede, divertendomi nel vedere la sua espressione da ragazzo sofferente.
«Volevo dire…  -ingogliò la saliva, cercando di trattenere il dolore – che sei una ballerina professionista»
Lo baciai sulla guancia, non capendo nemmeno il motivo per cui lo stessi facendo.
«Perché l’hai fatto?»   Si toccò la guancia dove lo avevo appena baciato,rimanendo imbambolato per qualche secondo.
«I-i-o…  - balbettai,non capendo più niente -  non..lo so»
Prese le vicinanze,toccandomi le mani.   «Chiudi gli occhi» mi disse,aspettando che lo facessi. Aveva intenzione di baciarmi di nuovo?
«Perché  dovrei?» Chiesi,scossa.
«Fallo e basta»  rispose lui, senza alcun problema.
Ascoltai le sue parole,chiudendo questi benedetti occhi.  A quale scopo poi?
«Perché ti desidero così tanto?»   Sussurrò.  Spalancai gli occhi,ritrovandomi il suo sorriso dolce e allo stesso tempo insicuro.
Riusciva a farmi morire con delle stupidi frasi, riusciva  a confondermi, riusciva a controllarmi,riusciva a fare ogni cosa.
Era per questo che lo odiavo.
Doveva metterselo in testa: Io ero fidanzata,felicemente fidanzata.
«Non devi desiderarmi,Harry. – risposi,bagnandomi le labbra – Non sono io la persona che devi amare.  C’è Dollie,ricordatelo»
Alzò gli occhi al cielo,tornando subito dopo sul mio sguardo.    «Voglio sapere perché hai ricambiato quel maledetto bacio»
Rimasi in silenzio,non sapendo più cosa dirgli. 
«Harry… - sbuffai,giocherellando con la collana – mi hai preso in un momento di debolezza»
Stava per rispondere,ma arrivò Cassie.  
La mia amica mi guardò in un modo strano, un po’ troppo strano direi.
«E’ successo qualcosa?»   Ricambiai i suoi sguardi,staccandomi da Styles.
«Cos’è questa,Amy?»   Disse,mostrandomi il suo cellulare.   
«N-n-on è possibile…»  
Harry ci guardò perplesso,afferrando il cellulare tra le mani. I suoi enormi occhi rimasero scioccati,per non parlare delle sue mani tremolanti.
«Che diamine sta succedendo?»  Domandò, agitato.
«Qualcuno sa di noi»   risposi alla sua domanda,guardando tutte le persone che ci circondavano.
 
 
Quella persona,chiunque essa sia, avrebbe rovinato tutto.
 







 Ma Buon Sabato bellissime!
Allora..intanto mi scuso per aver pubblicato questo capitolo così in ritardo e mi scuso anche se è più corto rispetto agli altri. çç
La scuola mi tiene molto impegnata in questi giorni, quindi.. ho fatto una gran fatica per scriverlo! spero comunque che vi sia piaciuto**
Secondo voi Amelie cederà? Mh...
A quanto pare la sua amica ha ricevuto la foto di H&A.  Sarà l'unica persona a riceverla?


Grazie per tutte le vostre recensioni, non so cosa farei senza di voi :)
 
 


 

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Capitolo 12
*** You're the only exception ***




"You're the only exception"

 
Listen: Tatu - All  the things she said

Ed eccomi sdraiata su un enorme letto ricoperto da lenzuola bianche,dove accanto a me c’era il mio ragazzo, preso nel dormire beatamente come un bambino.  
Ricordavo alla perfezione quello che era successo la sera prima:  Festa,Amici,Sesso.
Per mia fortuna ero abbastanza sobria, anche se Harry cercava in tutti i modi di trascinarmi in qualche posto oscuro per fare chissà che cosa. 
Ma,questa volta, per sua grandissima sfortuna, non aveva ottenuto ciò che voleva.   Aveva voglia di divertirsi e cosa c’era  meglio di Dollie? Dollie,quella povera ragazza che viene sottoposta a quelle maledette torture di Styles. Okay,forse era esagerato. 
Più che altro sembra che la usi come un oggetto,un oggetto da usare e poi da gettare via.
«Sei già sveglia?» disse con voce bassa e allo stesso tempo sensuale,voltandosi verso di me,toccando la mia schiena nuda.  
Indossai i vestiti che erano sul pavimento,ricambiando il suo sguardo.  «Già» 
Nate si stiracchiò i muscoli, avvolgendosi nelle morbide e setose coperte.  Si passò le mani fra i capelli, sbadigliando.  «Che ore sono?»  Mi chiese,alzandosi a passo lento,massaggiandosi il collo.
Guardai la sveglia sul comodino,sbuffando.  «Sono le nove in punto  - precisai,sistemando la parte del letto dove avevo dormito, sistemando il cuscino -  E tu devi andare via,non è vero?»
Si toccò la mascella,infilandosi i jeans scuri con la cinta abbinata.  Si stiracchiò un ultima volta,dandomi il buongiorno con un leggero bacio sulle labbra.  «Purtroppo sì»
Maledetti impegni.
Mi strinsi a lui,ricambiando con più passione quel bacio.  Cosa avrei fatto tutta la giornata senza di lui? 
«Tornerò presto,non preoccuparti… - prese il cellulare sulla scrivania, guardandosi intorno-  intanto tu puoi fare qualsiasi cosa, fa come se stessi a casa tua!»
Mi scappò un sorriso forzato,cercando di trattenere quella poca rabbia che avevo dentro di me. Ci salutammo, e lo lasciai finalmente uscire dalla camera.  Ora, ero completamente da sola.
Come avrei passato il tempo? Avrei dovuto ingozzarmi di cibo mentre lui era via? Avrei dovuto buttarmi sul divano e guardare un film strappalacrime con una ciotola di popcorn sulle gambe? Avrei dovuto sistemargli casa? Cosa diamine avrei potuto fare?
Pensa Amelie,pensa.
In quel preciso momento,il telefono iniziò a squillare. Non so per quale stupido motivo avevo paura di rispondere.  Guardai lo schermo,accorgendomi che era un numero sconosciuto.  Mi misi a riflettere per qualche istante,tentando di decidermi a rispondere oppure no.
Con grande coraggio afferrai il telefono,rispondendo a quella maledetta chiamata.  «Pronto..  –dissi quasi in un sussurro,sforzandomi di capire con chi stessi parlando- chi è? »
La persona che aveva appena chiamato sembrava non volesse dare alcun segno di vita. Continuai ad insistere, ma non ricevetti alcuna risposta. Cos’era? Uno scherzo?
«Prova a indovinare chi sono»  rispose,lasciandomi con il fiato sospeso.
Cominciavo davvero a innervosirmi,odiavo questi indovinelli.
«Dalla voce sembri…»
«Il tuo Harry Styles?  - mi interruppe con una sua risata,facendomi salire il nervoso a mille - esatto,sono io»
Se sarebbe stato davanti ai miei occhi, lo avrei ucciso. 
«Ma dico.. ti sei impazzito?!»  Gridai,scuotendo la testa,ormai rassegnata per i suoi comportamenti infantili.
Harry, dall’altra parte,rise divertito.  Io,al contrario,provai a trattenermi. Se non l’avessi fatto, sarebbe andata a finire molto ma molto male.
«Smettila di essere così acida con me – gridò anche lui,facendomi arrabbiare il doppio – ti ho solo chiamata per sapere come stai,tutto qui»
«Bene  - dissi seria,con un pizzico di acidità- Sto bene»
Styles borbottò tra sé,lasciandomi come una stupida a sentire i suoi borbottii. 
«Ora che sai come sto, possiamo finire questa chiamata qui?»  
«Come vuoi»  rispose serio.
«Ciao Styles»
«Ciao Smith»   
La telefonata, per mia grande fortuna, si concluse.
 
 




*
 
 




«Maledico il momento in cui ho deciso di farti venire qui»  Come una grande stupida, mi ero fatta convincere dalle sue parole. Harry era riuscito a convincermi, era riuscito a intrufolarsi in casa di Nate.   
«Suvvia Amelie!  -Continuò a guardare il film che stavano trasmettendo in televisione,prendendo tutto il posto del divano – cerca di seguire il film e di parlare di meno»
Gli tirai vari oggetti che avevo davanti a me, non riuscendo mai a prenderlo. Riusciva sempre a schivarmi.
«Quando la smetterai?»  Diventò serio,bloccandomi i polsi.
«Di fare cosa?»
«Di attaccarmi sempre,Amelie»   Non…era vero. Io non lo attaccavo “sempre”.
Girai la testa,svagando.   «S-sei odioso,ecco!»
Fece un sorrisetto sghembo,cambiando posizione. Intanto, continuava a guardarmi.  «Sei inconsapevolmente attratta da me»  bisbigliò,cambiando canale.
M’irrigidii,afferrando subito il telecomando che aveva tra le mani. Io non ero attratta da lui,assolutamente no.
«Sei inconsapevolmente stupido,Styles»    Ci guardammo per un attimo, ma provai a guardare altro.
Il riccio mi prese, facendomi sedere comodamente sulle sue gambe.  Era abbastanza comodo,dovevo ammetterlo.
«Cosa vuoi fare?»  Lo guardai disgustata,cercando di alzarmi.
«Sai… c’è una regola dell’attrazione che voglio  mostrarti»  disse,soddisfatto.
Non capii cosa cercava di dirmi, così annuii.
«Mostrami questa "regola"»
Harry,annuendo anche lui,mi fece aderire per bene al suo petto,lasciando delle scie di baci delicati dietro l’orecchio.
I muscoli era come se si fossero addormentati,ero talmente tranquilla e rilassata che non riuscivo nemmeno a pensare.
«Guardami negli occhi»  mi comandò,avvertendo che il suo respiro era sempre più vicino al mio.
Ingoiai un po’ di saliva,rimanendo ferma.
 «Vedi?  - disse con le labbra vicino alle mie – cerchi di resistermi. Ma non puoi»
Le labbra cercavano un contatto, un contatto morbido  e carnoso.
«E’ la tattica che usi con tutte le ragazze,eh?»  
«Beh, - riprese fiato,inumidendosi le labbra- ho la prova che qualsiasi tipo di ragazza non riesce a non baciarmi»
Modesto il ragazzo.
«Non tutte»  sottolineai.
«Tu sei l’eccezione»   
Rialzai lo sguardo verso di lui,tuffandomi in quei suoi occhi meravigliosi. Ma che dico, molto più di meravigliosi.
«Harry… lo chiamai,toccandogli il viso – Devo scoprire chi è che ha scattato quelle foto»
Il riccio fece uno sguardo di approvazione, scuotendo la testa.  «Sicuramente sarà qualcuno che vuole rovinare tutto,qualcuno che ci odia.»
Mi tolsi da quella posizione,mettendomi davanti a lui, in piedi.  «Quando cerco di allontanarmi da te, sembra che ci sia sempre qualcosa a riavvicinarci»
Harry stava per fare dei passi avanti,ma squillò il suo cellulare.
Lo prese e lo mise vicino all’orecchio.  
Lo vidi diventare bianco latte in viso.
Il cellulare gli scivolò dalla mano.
Il suo sguardo era  impaurito e spaesato.
«Ehy, che succede?»
«Dollie ha avuto un incidente»  rispose,prendendo in mano le chiavi dell’auto, correndo da lei.  Perché infondo,lui,l’amava inconsapevolmente.
 






Buona sera a tutte :)
Finalmente sono riuscita a mettere anche questo capitolo! L'ispirazione non tornava..ma poi alla fine si è decisa a tornare @.@
Beh che dire...  quei due si ritrovano sempre insieme... e vi anticipo una cosa: L'incidente che ha avuto Dollie, farà incasinare le cose tra H&A.
Non so bene cosa accadrà,ma questo è tutto quello che per ora so(?)
Fatemi sapere se vi è piaciuto e al prossimo capitolo! <3


 

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Capitolo 13
*** I'm not in love with him ***



 
 
"I'm not in love with him"

Listen:Natalie Imbruglia-Torn

«Il dottore ha detto che si riprenderà, ci vorrà del tempo.. è vero. Ma io sarò sempre con lei e l’aiuterò a riprendersi. Costi quel che costi. »   Disse Harry più deciso che mai,gettando la sigaretta che aveva tra le mani.  Da quando stava  succedendo tutta questa questione di Dollie, anche lui aveva iniziato a fumare.   E’ vero, non dovrebbe… ma non posso certo essere io a impedirglielo. No?
«Se ci sarai tu accanto a lei,starà subito meglio – gli dissi con un sorriso,alzando gli occhi verso le nuvole-  Deve ritenersi fortunata ad averti al suo fianco,sul serio»
Voltò lentamente il viso verso di me,sistemando il braccio destro sullo schienale della panchina.  Dire che mi metteva soggezione era dire poco.  Continuò per un paio di secondi a guardarmi così insistentemente, senza che io ricambiassi, ovviamente.
Poco dopo,però, cedetti.   «Non volevo intendere.. che.. cioè..mi hai capita»  dissi impacciata,vergognandomi delle parole che gli stavo dicendo. Non riuscivo più a capire quello che usciva dalla mia bocca. Stavo facendo una figuraccia,una vera e propria figuraccia.    
«Farò finta di non aver capito - rise,mordicchiandosi il labbro – d’accordo?»
Aprii leggermente la bocca,rimanendo a fissarlo per un po’.  Avete presente quando vedete qualcosa che vi piace particolarmente e non riuscite a togliergli gli occhi di dosso? Bene,ero nella stessa situazione. 
«Oh Smith..  – pronunciò in tono provocante il mio cognome – so di essere attraente»
Tornai in me,lanciandogli una delle mie occhiatacce potenti.  «Cosa?Che?»  
«Mi guardavi come una ragazzina innamorata – mi infastidì,alzandosi -  e non dire che non è vero!»
Mi alzai anch’io, spingendolo all’indietro.  Perse l’equilibrio per un attimo, ma subito dopo si appoggiò al muro dietro di lui.   «Sei pazza?!»   Disse con una piccola risata,strofinandosi il naso.   Lo guardai per poco,distogliendo immediatamente lo sguardo.  «Mi fai innervosire, sei… un’idiota!»  Esclamai acidamente,prendendo la borsa che avevo lasciato sulla panchina. Andai per la mia strada, lasciandolo a quel muretto.
«Amy.. »   mi afferrò per il polso,rigirandomi verso di lui. I suoi occhi su di me,quello sguardo incantevole.
Continuai a sbattere le ciglia più volte,cercando di non esplodere.  «Non chiamarmi Amy! – gli urlai contro,dandogli una borsata sul petto – detesto il modo in cui lo dici!»  
Harry, non capendo,corrugò la fronte.  Stava per ridermi in faccia, ma provò in tutti i modi possibili di trattenersi.   «Ti da fastidio il modo in cui lo dico? –chiese quasi sorpreso- cosa c’è che non va nel mio tono di voce?»
Girai di nuovo la testa,respirando profondamente.  «C’è…che..  –provai a spiegare- lo dici in modo troppo…troppo dolce,ecco»
«Amy.. – sussurrò- Amy..»  ripetè di nuovo al mio orecchio.
Impallidii,trattenendo i brividi che mi creava.   «A-andiamo»   insistetti,iniziando a fare un passo avanti.
Mentre ero distratta, sentii la mano essere presa da un'altra.  Rivolsi lo sguardo ad Harry,facendo una gran confusione di tutto quello che stava succedendo in quel momento.  Stringere di nuovo la sua mano,era qualcosa d’inaspettato.
«Harr-…. –provai a dire- cosa stai f-acendo?»
«Hai detto di tornare a casa,no?»
Gli guardai le labbra, quelle meravigliose labbra. Ma,quasi subito,tornai sul suo sguardo.  
Mi sembrava di tornare indietro nel tempo,tornare a quei tempi in cui ero innamorata di lui e lui di me.  Sì,mi sarebbe piaciuto ricominciare tutto da capo..ma purtroppo,non era possibile.  
«A cosa stai pensando?»  Domandò,sistemandomi i capelli.
«Niente che ti riguardi»  risposi,alzando lo sguardo verso di lui.  Styles rise tra sé,trascinandomi.   «Un giorno me lo dirai»   disse,stringendo di più la presa.
Sorrisi,spettinandogli i suoi amatissimi ricci.
 


*




Aprii la porta di casa, chiudendomi essa alle spalle.
Scivolai lentamente a terra,portandomi le mani sul viso,cercando di capire qualcosa su quello che stava accadendo.  Non capivo, non riuscivo a capire il perché di tutta questa confusione. 
«Amelie già a casa?»  Chiese mia madre,continuando a pulire i mobili di casa.
«Sì… - risposi fredda,alzandomi- mi ha riaccompagnata Harry»
Mia madre fece una delle sue risatine,cercando di non farsi notare.  Ma avrei potuto accorgermene da chilometri che ridacchiava per la situazione tra me e quel ragazzo di nome Styles. 
Attorcigliai una ciocca di capelli,fissandola.  «Non pensare male –dissi,sospirando- è solo stato così gentile da riaccompagnarmi a casa,okay?»
«Così gentile che quando ne parli diventi rossa come un peperone»  ridacchiò,sedendosi sul divano.  Sgranai gli occhi,toccandomi le guance.  
«N-non è vero!»  Urlai,abbassando imbarazzata lo sguardo.  
Definire quella situazione? Direi impossibile.  
Nate,Harry,io,Dollie.  Un quartetto davvero perfetto,dovevo ammetterlo. 
«Pochi minuti fa ha chiamato Nate» disse mia madre,guardando il soffitto.
«Cosa ti ha detto?»
«Ha detto che gli dispiace che ultimamente è sempre indaffarato… ma sicuramente,troverete del tempo per stare di nuovo insieme»
Sbuffai,accedendo per un attimo la televisione.   «Dove gli hai detto che ero?»
«Con… un ragazzo di nome Harry Styles di cui non puoi fare a meno»  rispose,divertita.
«C-c-he cosa? - Dissi con un filo di voce,lanciando il telecomando – Dimmi che è uno stupido scherzo!»
«Gli ho detto che eri con un amica, – si riprese,baciandomi sulla fronte – pensi che sia così stupida da dirgli con chi eri davvero?»
«Per fortuna no..»  dissi,afferrando la borsa che avevo a terra, facendo qualche passo avanti per arrivare alla mia camera.
Girai la testa, notando di nuovo mia madre ridacchiare. Odiavo quando lo faceva così spesso.
«Smettila di ridere!  - gridai,senza rendermene conto -  non sono innamorata di Harry!»
Mi rivolse un sorriso dolce,strofinandosi gli occhi con la manica della maglia.  «Non ho mai detto il contrario»   
Alzai gli occhi,infastidita dalle sue parole.  Sbattei la porta più forte che potevo, pensando che la mia vita, stava diventando complicata come un cubo di rubik.







Buona Domenica a tutte voi :]
Non riesco ancora a crederci... sono riuscita a mettere questo capitolo! o.o
Vi giuro, ci ho messo tantissimo per scriverlo.  Mi venivano in mente mille cose.. poi alla fine, ho deciso di mettere in atto questa idea!
C'è stato un momento molto dolce tra Harry & Amelie**  penso che se lo meritavano,no? :')
Non sono poi così cattiva con loro... infondo.
Succederanno tanti casini... tanti tanti.  Però,i momenti dolce tra quei due piccioncini non mancheranno.  Credo (?)
Per ora non ho alcuna anticipazione, spero di riuscire a mettere il prossimo il prima possibile.   

Intanto, per chi volesse seguirmi su twitter sono:  @SSpelly

Grazie a tutte voi che recensite, che mettete la storia tra le preferite,ricordate e seguite.  Vi amo con tutto il cuore :)

 

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Capitolo 14
*** Will I be able to hate you, I'm sure. ***



 
 

"Will I be able to hate you, I'm sure."
 
 
 
Amelie Smith, diciotto anni,studentessa.
La sua vita? Incasinata ed irrecuperabile.  Diciamo che non era la vita perfetta che tutti avrebbero desiderato.  Quella dei film,alla fine,finisce sempre con il “vissero tutti felici e contenti”.  A quanto pare,nella mia vita,non ci sarà mai un vero e proprio lieto fine da favola. 
 «Louis!  -tirai fuori un urlo,buttando il cuscino di Tomlinson a terra- Cosa ci fa una carota sul tuo letto?» 
Avvertii un boato di risate avvicinarsi. La porta si aprì di colpo, e l’espressione del viso di Lou, era abbastanza sconvolta ma allo stesso tempo divertita.   «Non riuscivo a dormire – spiegò,grattandosi la testa- mi sentivo solo…»
Inarcai le sopracciglia,pensando che quella massa di amici di Harry Styles e anche miei, erano dei fottuti idioti.  Non osavo immaginare cosa combinavano da soli, senza alcuna ragazza che gli girava tra le scatole.  Seriamente, era meglio che non ci pensavo. 
 «Sai Louis, solitamente, quando qualcuno si sente estremamente solo,si porta un peluche e non una carota»  alzai leggermente il tono della voce, rifacendo velocemente i loro letti. Chi me lo aveva fatto fare di andare nel loro albergo? Chi?
«Niall!  -Gridai subito dopo- non lasciare le molliche dei biscotti in giro!» 
Quella non era una comune stanza d’albergo. Era un vero e proprio manicomio.
«Il tuo ragazzo cucina davvero bene»  disse Liam entusiasto,continuando a masticare.  Speriamo che non mi avveleni nessuno.    
«Ah si?» Dissi semplicemente,buttandomi sul divano.
Payne confermò con uno dei suoi sorrisi,dando una pacca sulla spalla a Kat,che a quanto pare,osservava il suo fidanzato con una faccia da persona disperata. Beh,un ragazzo che si specchia ogni ora della giornata preoccuperebbe anche a me. Ma no,lui era Zayn Malik. Solo lui era capace di fare cose così.
«Kat? Sei ancora qui tra di noi?» La scosse Harry,provando a farla tornare tra il mondo degli umani.  Passai una mano davanti i suoi occhi, risvegliandola. 
«Credete sia normale avere un ragazzo così?» Disse con tono depresso,massaggiandosi la fronte.
Ci guardammo tutti insieme,annuendo.  «Si,non preoccuparti»
Se avessi avuto un ragazzo come lui,come minimo gli avrei tirato uno specchio.  Ma tralasciamo,no?
Intanto,mentre ero presa dai miei inutili e insensati pensieri, Nate mi abbracciò da dietro. Avvolgendomi nelle sue muscolose e forti braccia.  «Possibile che sei sempre così pensierosa?»   mi osservò da capo a piedi,non sapendo che nella mia testa avveniva la seconda guerra mondiale.  Nessun ragazzo avrebbe potuto saperlo, nessun ragazzo avrebbe mai potuto scoprire i segreti di una ragazza, o meglio,di una donna.
«Stavo pensando a quanto sia disastrosa la mia vita  -risposi,osservando il vuoto davanti a me.  – A quanto le cose possano complicarsi tutto ad un tratto»
Nate inclinò la testa, confuso da ciò che cercavo di dirgli.  Era inutile spiegarglielo,non avrebbe mai potuto capire. Credo.
«Stai cercando di dirmi qualcosa?»   Molto intuitivo il ragazzo.
«Chi ha visto le mie mutande con le paperelle?»  Urlò Louis, facendoci girare tutti di scatto.  
Parlare seriamente di qualcosa? Missione impossibile.
«Non preoccuparti, - rassicurai il mio ragazzo,staccandomi da lui. Lanciando poi, uno sguardo a Tomlinson – e comunque, nessuno ha visto le tue mutande,Lou!»
Kat,disperata anche lei,sbattè la testa contro il muro. Povera, potevo capirla perfettamente.  
«Ragazzi voglio vedermi un film!» Disse la voce di Horan, squillante più che mai.
«Concordo con il biondo!»  Si unì  Tomlinson seguito da Malik.
Li osservai uno ad uno,venendomi da sorridere istintivamente per le cose che dicevano.  Erano degli idioti,è vero. Ma come potevo non volergli bene?
«Cosa vuoi guardare?» Un soffio  di voce scorse per tutto il mio collo.  Feci un respiro e mi girai. 
«Non saprei Harry - risposi deglutendo,mettendomi una mano sul fianco -  tu cos’hai intenzione di guardare?»
 «Un film horror»  propose, ridendo maleficamente.  Mi mancava solo un infarto dalla paura.
«Un film horror?»  Ripetei,sbalordita.
«Cosa c’è? hai paura?»   Se mi stava sfidando.. beh… beh,non lo so.
«Oh no, affatto!»  Si certo,come no.
Styles si alzò di poco la maglia,toccandosi la sua cosidetta “tartaruga”.  Doveva farlo proprio davanti a me?
«Qualsiasi cosa ci sono io,no?»  Disse malizioso,sedendosi sul bordo del divano.
Cos’era? Il mio supereroe?
«Avrai più paura tu che io!»  Feci una faccia da superiore,fingendo che fossi coraggiosa. In realtà ,non lo ero minimamente.
Diciamo che la strega di biancaneve e i settenani mi aveva davvero traumatizzata.  
«Amelie… - mormorò,illuminandomi con i suoi occhi verdi - possiamo parlare?»
Ecco, ci mancava solo questa. La frase “possiamo parlare”, non promette mai niente di buono.
«Ora? Proprio in questo preciso istante,secondo,momento,minuto?»
Harry sorrise,fissandomi.  «Già,proprio ora»
Mi guardai attorno,lasciando che nessuno si accorse della nostra assenza.
Il riccio si appoggiò al muro,non proferendo alcuna parola.  
«Volevo parlarti anch’io»  ruppi quella tensione,guardandomi le scarpe che indossavo.
«Di cosa?» m’interruppe,avvicinandosi.  Forse era meglio se rimanevo con gli altri.
«Di tutto quello che sta succedendo Harry, - sbuffai,toccandomi il braccio destro- di tutto quello che succede ultimamente tra di noi»
Cambiò espressione in viso, come se avessi detto qualcosa che non avrei dovuto dire.  
«Credo che dobbiamo mettere un punto a quel “noi”»  rispose,alzando gli occhi.
«Cosa intendi dire?»  
«Intendo dire che non ci sarà più un “Harry e Amelie”»
Sgranai gli occhi, non credendo alle sue parole.  Ma cosa c’era di così sbalorditivo? Dovevo essere felice,felice del fatto che aveva deciso di finire tutta questa situazione contorta e complicata.
«Stai cercando di dirmi che io e te non saremo più niente?»
Annuì,allontanandosi da me.
«Harry – lo richiamai,avendo così la sua massima attenzione - mi sento una stupida»  
Tornò da me,alzandomi il viso.  «Per quale motivo?»
Distolsi lo sguardo dal suo,stringendo i pugni.   «Per il semplice motivo che non riesco a starti lontana,per il semplice motivo che mi torni sempre nella mente, per il semplice motivo che io,non riesco ad odiarti come si deve»
 Dire che in quel momento mi sentivo vuota,era davvero dire poco.
 «Provaci»  disse,guardando a terra,per poi rialzare subito lo sguardo.
«A fare cosa?» domandai,non capendo quello che tentava di dirmi.
«Ad odiarmi»  
Stava scherzando,vero?
«M-a.. – balbettai,non trovando le parole -  sei stupido?»    Ecco,ora le avevo trovate.
Mi guardò serio. Non stava scherzando.
«Ci sei sempre riuscita ad odiarmi, - rispose,toccandomi la guancia- ci riuscirai anche ora»
Lo guardai in cagnesco, prendendolo per un vero e proprio matto.  
Tirai la sua maglia, costringendolo a girarsi.  «Cosa ci guadagnerai,scusami?»
Fece qualche passo avanti, arrivando vicino al mio viso.  Aprii leggermente la bocca,rimanendo a pochi centimetri dalla mia.  Continuai a guardare le sue labbra, i suoi occhi.
«Ci guadagno che finirai per impazzire, -disse togliendosi di botto- e che forse finirà tutto, o forse no.»
Lasciai la presa,corrugando la fronte. Era pazzo,lo era eccome.  «Pensi che non ci riesca?»
«Beh, - sospirò-  se ci sono di mezzo i sentimenti,non credo. Sai?»
Sentimenti? Quali sentimenti?
«Amelie!»  Gridarono gli altri,dall’altra parte della stanza.
Guardai Styles per un ultima volta,fulminandolo.  «Non sottovalutarmi Harry Edward Styles»
Sghignazzò,tornando degli altri, bisbigliando qualcosa.   «Staremo a vedere»
 
Mi stavo cacciando in un guaio.
Ma cosa c’era di così disastroso nell’odiare quel riccio che si sente un dio sceso in terra?
 
Ovviamente,sarei dovuta anche riuscire a non cedere alle tentazioni.
 





I'm heeeeeeeeere.
Cioè, è da un secolo che non pubblico niente. PERDONATEMI T.T
Ho mille cose da fare e mille pensieri nella testa che non mi lasciano in pace :')
Per questo capitolo non avevo alcuna ispirazione,ma proprio niente di niente.  Poi ... UN COLPO DI GENIO (?)
Come avete potuto leggere, ci sono stati anche gli altri :33 mi mancava parlare di loroo ç__ç
E per quanto riguarda Amelie...eheheh.  Riuscirà ad odiare Styles? :')

Non so quando metterò il prossimo. Grazie a tutte voi che seguite la storia, siete stupende!

my twittah : @SSpelly




 

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Capitolo 15
*** Everything has an end. ***




 
 
"Everything has an end."
 
Listen:Jason Walker - Shouldn't Be A Good In Goodbye
“Non credevo che saresti venuta tu a prendermi”
Tirai un sassolino a terra,stiracchiandomi la schiena. “Dollie,avresti preferito rimanere in questo ospedale per tutto il resto della tua vita?” 
Non disse più nulla,almeno per quella frazione di secondi.  Quando sarebbe tornata a casa,tutto sarebbe cambiato.  Ma preferivo non pensarci,mi sarei solo rovinata quella stupida e odiosa giornata. 
“Cosa avete fatto senza di me?”  Chiese con una sottile risata,aggiustandosi i pantaloni che indossava. Guardai la strada davanti a me,riflettendo a quei pochi giorni in cui lei non c’era.  Harry sentiva la sua mancanza,potevo leggerglielo dalle sue espressioni nel viso. E per quanto volesse sforzarsi di non farlo notare,io lo avrei sempre scoperto.  Lo conoscevo troppo bene, e forse ero l’unica a capirlo davvero.
“Solite cose – risposi secca e infastidita,incrociando le braccia – Non è accaduto nulla di emozionante,almeno per ora”
Dollie arricciò il naso per il freddo,o probabilmente lo stava facendo perché non credeva a ciò che gli avevo appena detto.  Non era un mio problema se pensava che mi ero portata a letto il suo ragazzo mentre lei  non c’era. Cosa non assolutamente vera,no?
“Mi è mancato stare con voi” disse in un sussurro,come se si vergognasse di ammetterlo. Accennai un lieve sorriso,incrociando lo sguardo di Harry e Louis davanti a noi.
“Dollie!” la voce di Styles era piena di gioia. Credo che rivedere la sua dolce e amata fidanzata era tutto quello di cui in quel momento avesse bisogno.  Dol,si portò le mani davanti alla bocca,non mettendo a fuoco che Harry era lì,lì per lei.
Prese la rincorsa,arrivando da lui. Lo abbracciò così forte che quasi lo strozzava. “Ti amo Hazza, Ti amo come non ho mai amato nessuno in vita mia”  quelle parole furono interrotte da un bacio di felicità. Un bacio che li aveva finalmente riuniti.
In realtà non sapevo se essere felice oppure no.  Louis si avvicinò lentamente a me, poggiando il suo braccio intorno al mio collo. “Sono una bella coppia, non trovi?”
E’ così difficile d’ammettere Tomlinson,non lo sai? “Già, lo sono davvero”
Il mio sguardo si concentrò altrove. Dovevo distrarmi,non potevo fissarli come una assatanata d'amore.   
“Potremo baciarci anche noi”  fece un megasorriso Lou,allargando le braccia e chiudendo gli occhi.
“Louis!”
“Scherzavo..” disse tirandomi la guancia,facendomi salire i nervi a mille. 
Harry si staccò dalle labbra della sua ragazza,osservandoci. “Scusateci”
No,ma fai pure. Non è un problema Mr Styles.
“Ti perdoniamo,amico!”
Dollie si strinse a lui,come se avesse paura che da un momento all’altro potesse scappare. Potevo capirla, anch’io all’inizio mi sentivo come lei. 
“E’ bello rivedervi insieme” cercai di essere il più convincente possibile,fingendo anche un mega sorriso.  Harry mi guardò,ma non con uno sguardo che mi aspettavo realmente. Riusciva a capire che stavo mentendo? Non penso che sia così intelligente da capirlo.
“Grazie, Amelie” si limitò a dire,continuando a fissarmi. Se avevo qualcosa sulla faccia poteva benissimo dirlo. 
Louis mi abbracciò da dietro,sussurrandomi un ‘ti voglio bene’ sdolcinato. Com’era puccioso ultimamente.
Mentre eravamo presi da quel momento coccoloso tra amici,tirai fuori il telefono dalla tasca dei pantaloni per controllare l’orario.
Notai subito un messaggio, quindi lo aprii e iniziai a leggerlo.
”Mi dispiace Smith,hai perso”
Alzai lo sguardo dallo schermo di quell’affare elettronico,guardandomi intorno. Tutto ciò che riuscivo a vedere,erano due persone che si amavano,due persone che volevano passare il resto della loro vita insieme.  Chi erano quei due?  Harry e Dollie.
Sentii un forte vuoto dentro di me, ma l’unica cosa che riuscii a fare fu chiudere il cellulare amareggiata.
*
“Tesoro,ho una grande notizia per te!”  Nate mi prese il viso tra le mani,costringendomi a guardarlo dritto negli occhi. Mi sentivo come una persona che stava mentendo al proprio ragazzo. Dio,perché tutte a me?
Spostai lo sguardo verso la terrazza,togliendomi le sue mani dal mio viso. “Cosa c’è?”
Il mio fidanzato,sorpreso da questa mia reazione ‘acida’,mi baciò istintivamente.  Ricambiai,ma nella mia testa ritornò il sapore di Harry e le sue labbra. No,non dovevo pensare a lui.
Staccai la bocca dalla sua,strusciando il braccio sulle mie labbra. “Non sono di buon umore Nate,perdonami”
Mi accarezzò dolcemente la fronte,spostandomi quelle ciocche ribelli che ricadevano su di essa. Chiusi per un attimo gli occhi,riaprendoli subito dopo.  “Devi dirmi qualcosa,Amy?”
Sì,cazzo,sì. 
Deglutii,non rispondendo. Cosa diamine stavo aspettando?
“Nate io..”  tentai di dire qualcosa. Parole perché non vi decidete a uscire dalla mia maledetta bocca?
Afferrai la borsa,poggiando la mano sul suo petto. “Credo che tutto questo sia sbagliato”
Nate corrugò la fronte,cercando di capire. “Cosa intendi dire?”
Sospirai,facendomi finalmente coraggio. Stavo seriamente tirando fuori tutto ciò che da mesi e mesi mi stava tormentando?
“Sto cercando di dirti che non siamo quel che tu pensi,non siamo quello che vuole che tua madre siamo. Non siamo quella tipica coppia che si amano alla follia, che si sposeranno, avranno venticinque figli se non di più. Non voglio vivere una relazione che ogni giorno mi sembra di vivere un tormento. Voglio finirla qui,ora.”
Nate rimase colpito e arrabbiato allo stesso tempo. Mi afferrò per il braccio,guardandomi profondamente.  “Amelie stai dicendo una marea di bugie, non farmi questi scherzi. Tu mi ami”
Gli scoppiai a ridere in faccia,come se avesse fatto la battuta più divertente di tutto il pianeta.  “Ti ho voluto bene,Nate.Davvero. Ma i miei sentimenti appartengono ad un’altra persona”
Si infuriò come non mai,lanciando oggetti per tutta la stanza. “Dimmi che stai scherzando, ti prego!”
Mi spostai il ciuffo,facendo un passo per arrivare alla porta della sua camera e finalmente uscire. “Forse,in un’altra vita,saremo stati la coppia dell’anno, la più perfetta oserei dire. Ma non in questa”  
E con gli occhi lucidi del mio ex,chiusi la porta.  
Finalmente,avevo trovato la forza di fare quello di cui avevo più paura: ammettere i miei sentimenti.



SONO TORNATAAAA.
Oddio non mi sembra vero rjhuerigkerug.
E' da un eternità che non scrivo e oggi mi sono sforzata per scrivere questo capitolo :')
Purtroppo,tra le ripetizioni e la mia situazione sentimentale (?) non ho più tempo di fare nulla. Ho la testa tra le nuvole,quindi cercate di capirmi. Dai :')
Alloraaaaa la nostra Amy ha finalmente deciso di fare questo grande passo!cosa succederà nella prossima puntata? ohohho chi lo sa.

Grazie ancora per tutte voi che leggete questa storia, non so cosa farei senza di voi <3

my twitter: @SSpelly


AAAAADIOS.


 

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Capitolo 16
*** Thank you ***



"Thank you"


“Quindi..da come mi detto,hai lasciato definitivamente Nate?”  Andai avanti indietro per tutta la stanza,facendomi venire quasi un mal di testa.   Mi sembrava strano dire ‘Ho lasciato Nate Dawson’.  Forse,avrei dovuto mollarlo già tempo fa. Ma mi mancava il coraggio.
“E’ strano da dire,Liam,ma è così”   Il suo volto,da come faceva notare,sembrava molto dubbioso e insicuro.  Mise la schiena contro il muro,guardando un punto non preciso.  “Cos’hai intenzione di dire o fare,ora?”   Bella domanda,Payne.  E’ questo il più grande problema della situazione.
“Non so da dove cominciare – spostai lo sguardo su una foto ricordo dei ragazzi,lasciando che un sorriso si impadronisse delle mie labbra – So che tutto questo complicherà molto le cose, complicherà la mia vita, quella di Harry,Dollie”.
“Sai che Nate non ti lascerà in pace,vero?” disse serio e convinto,aprendo le tende della stanza.  Sospirai ansiosa,riflettendo sulle sue parole. Aveva ragione,il mio ex ragazzo si sarebbe sempre messo in mezzo, e avrebbe trovato qualsiasi modo per riavermi.
“Io…devo parlare con Harry” gesticolai,aspettando che Liam mi desse qualche consiglio. Ma dalla sua bocca,all’inizio,non uscì nulla.
“Vorresti dirgli cosa provi per lui?”
“Voglio dirgli..che io..beh..io” 
“Amelie  - mi chiamò,poggiandomi una mano sulla spalla – E’ fidanzato,ricordatelo”
Con quella frase,fece crollare ogni mia piccola speranza. Avrei dovuto  portare ancora per molto una maschera,fingendo che io fossi innamorata davvero di quel ragazzo con cui stavo? Perché mai?
“Lo so – guardai in basso,riflettendo – Ma non posso nemmeno andare avanti così”
Liam,preoccupato,alzò gli occhi verso il soffitto,massaggiandosi il collo.  “Potrebbe prenderla bene, come potrebbe prenderla molto male”
Cosa dovrei fare,allora?
“L-ia..”  si bloccò di colpo Zayn,guardandomi confuso. 
“Ho interrotto qualcosa?” chiese  con tono sottile,prendendo una bottiglia d’acqua che era sul tavolo,guardandoci con aria sospetta.  Feci un movimento lento con la testa,tranquilizzandolo.  
“Parlavamo di quanto fosse bella questa giornata,Malik” dissi, cambiando tono di voce,alzando il labbro infastidita.  Si notava così tanto che ero nervosa?
“Amelie,tutto bene?”  poggiò le mani sul mio viso,ricevendo un’occhiataccia fulminante.  Mi pentii subito del mio comportamento. Lui non c’entrava nulla. Il problema erano i miei sentimenti,nient’altro.
“Scusami… - gli toccai i capelli,accennando un sorriso – non ce l’ho con te,davvero”.
Zayn guardò Payne,non convinto di ciò che gli stessi dicendo.  Alzai un sopracciglio,sbuffando.  
“Me ne torno a casa”  li avvertii,uscendo.  Volevo essere capita,non chiedevo molto.  Desideravo che capissero tutti questa maledetta situazione,e che capissero che io stavo male per tutto ciò. Ma sembrava che a nessuno importasse di come mi sentissi,o di quello che provavo.
Portai una ciocca di capelli dietro l’orecchio,uscendo da quel maledetto Hotel.

*

“Amelie,si può sapere cosa diamine vuoi fare?!” mi  sgridò Meredith,sbattendo la mano contro la porta.  Nascosi il viso sotto l’acqua,strizzando gli occhi per il rumore fastidioso che aveva provocato la mia amica.   Nessuno era d’accordo sulla mia decisione di aver lasciato Nate,assolutamente NESSUNO.
“Ti stai cacciando in un guaio,Amy,solo che non te ne rendi conto” si calmò per poco,scuotendo la testa in disapprovazione di quello che avevo fatto. Dio santo,cosa avevo fatto di male per meritarmi tutto questo?
“Meredith,ascoltami… - tirai su il viso dall’acqua,riprendendo fiato – so che non è stata una buona idea lasciarlo,ma non riesco a stare con una persona per cui non provo nessun tipo di sentimento”
La mia amica inarcò le sopracciglia,accavallando subito dopo le gambe.   “Non puoi dire quello che provi a Harry,incasineresti la sua vita e basta. Sei così sicura che lui ti accetterà? Sei così sicura che lui ti ami ancora? Andiamo,Amy.”
“Non dico che mi ami ancora,su questo non posso esserne certa. L’unica cosa che so,è che lui ci tiene a me”
“Non lo metto in dubbio,ma ha un’altra ragazza ora. Una ragazza che è uscita da poco dall’ospedale e che ha bisogno di attenzioni”
Passai le mani fra i capelli,snodandoli.  “Credevo che almeno tu mi avresti capita,ma cosa avete tutti quanti?!” urlai,tornando nei profondi nella vasca.  Meredith si alzò,uscendo dal bagno,senza degnarmi di un saluto o di uno sguardo.
   
Chiusi gli occhi,dimenticandomi per qualche attimo tutto ciò che mi circondava.
 
*
 
“Amelie,Amelie!” sentii gridare delle voci accanto a me. Non capii di chi fosse,o di chi fossero.
Riuscivo solo a percepire la testa girare,e un senso di vuoto.
“Cazzo,Amelie,apri questi fottuti occhi!” urlò la persona che mi era vicino,sollevandomi la testa.  Sputai di colpo dell’acqua,sentendomi per un attimo libera.  
“Cristo santo,mi hai fatto prendere un colpo!” gridò di nuovo la sagoma,buttandosi a terra.  Mi girai verso di essa,cercando di mettere a fuoco.  Vidi dei ricci muoversi e degli occhi verdi smeraldo guardarmi.   Avevo le allucinazioni,non poteva essere.
“Credo di vedere Harry Styles davanti a me” dissi confusa,strofinandomi gli occhi.
Quella persona sorrise,posando le braccia sul bordo della vasca,inchinando la testa per guardarmi.   “Hai Harry Styles davanti a te”  rispose sicuro di sé,rimanendo come incantato.
Si,okay.  Avevo sicuramente le allucinazioni.
“Si?! E da dove sarebbe entrato? Dalla finestra?”   
“Esiste tua mamma che apre la porta alla gente che suona ai campanelli,sai?!”
Era sul serio lui.
“Cos’è successo?”
“Stavi per morirmi affogata nell’acqua della vasca. Per fortuna che sono entrato nel bagno,o saresti già morta”
Spalancai gli occhi. “Cosa? stai scherzando?”
“Ti sembro il tipo che scherza su queste cose?”   No,affatto.
Afferrai l’asciugamano e me lo legai intorno al corpo.  Scrutai Harry,uscendo lentamente dalla vasca.  
“Barcolli un po,Amy”. Disse preoccupato,tenendomi per i fianchi. Sbuffai,poggiando le mani sulle sue spalle. “Non barcollo,idiota!”
Fece una risata silenziosa,sentendolo sussurrare un “Sei sempre la solita”.
Alzai gli occhi,guardandolo attentamente. Quanto poteva essere…essere…perfetto?
“Grazie” bisbigliai,abbassando immediatamente lo sguardo.
“Come?” 
“Grazie” 
“Urla un po’ di più!” mi stuzzicò,accarezzandomi i capelli bagnati.
“Ti ho detto grazie,razza di…”
 Mi spinse al muro,mantenendo i nostri corpi vicini.
 Le sua mani cercarono di trattenersi,e anche le sue fottute labbra.
“Non c’è di che..” mi sussurrò,guardando altrove.
Arrossii di botto,deglutendo. “Devo dirti una cosa”
Harry  tornò a guardarmi,confuso per quella frase che avevo appena detto.  “Che succede,Amelie?”
Dannazione,diglielo,ora.
“Vedi..io…” tentai,ma con scarso risultato.
Harry annuii,cercando di capire.   
“Io ho capito che…”   Cazzo,Amy,vuoi dirglielo?
“Hai capito che?” ripeté insieme a me,staccandosi.
“Che…che voglio uscire con te!” urlai,girandomi verso il muro per non guardarlo negli occhi.
Ma cosa cavolo gli avevo detto?
Calò un silenzio,nessuno dei due spiccicò più parola.  Ecco,bella figura di merda,Smith.
“Vuoi uscire con me?” disse di nuovo la frase,quasi sorpreso.  “Tu,Amelie Smith,vuoi uscire con il sottoscritto Harry Styles?”
Cosa gli serviva? Un traduttore?
“Nessuna ragazza me lo aveva chiesto e sentirlo dire da te…fa uno strano effetto”
Uno strano effetto?
“Non farti strane idee,Styles. È solo un’uscita da comuni amici”.
Ridacchiò tra sé,osservandomi attentamente le labbra. Indietreggiai,ignorandolo.  
“Gli amici fanno anche questo?”  disse,prendendomi per i fianchi,stringendomi a lui.
Annuii,convinta.  
“E…questo?” si avvicinò frettolosamente alle mie labbra,facendo scorrere la sua mano sulla mia gamba,stanco di aspettare.
Chiusi gli occhi,stringendomi più che potevo.
“Allora…ci si vede,mia cara..amica” si staccò all’istante,sottolineando l’ultima parola.    
Sgranai gli occhi,guardandolo confusa.  L’unica cosa che riuscii a notare,fu il suo sorrisetto sghembo soddisfatto.




Sono viva,tranquille.
è da tantissimo che non pubblico i capitoli. Perdonatemi,davvero çç
Diciamo che agosto non è iniziato nei migliori dei modi... e tutto ciò ha influito anche sulla mia ispiration.
PERò ORA SONO QUA :') 
Ho cercato di fare il capitolo un pò più lungo,spero di esserci riuscita (?)
Ma quanto sono dolci Amy & Harry? efkjhrygireu li amo,non c'è niente da fare. °-°
Vi aspettavate un bacio appassionato ehhh..... e invece no! :') AHAHAHAH.
Nel prossimo non ho la più pallida idea di cosa succederà, e non so nemmeno quando lo metterò.  Grazie per tutte voi che continuate a leggere la storia e a recensirla. Sul serio,senza di voi non andrei avanti :)

Dopo aver scritto tutto sto papiro,posso pure andarmene via. e.e

ps: siete magnifiche,non dimenticatelo mai :)

twittah: @SSpelly

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Capitolo 17
*** Pressing pause on my heartbeat ***


 
 
 
"Pressing pause on my heartbeat"
 
Era il tipico ragazzo che tutte le adolescenti avrebbero voluto avere al proprio fianco. Sì,il solito tipo figo che andava a letto con tutte.  
Harry aveva questo genere di nomina,le ragazze lo amavano per la sua popolarità,per i suoi soldi,per il suo modo sexy di corteggiare. Eppure,nel profondo,sapevo che lui non era realmente così. Conoscendolo,scoprii cose di lui di cui non sapevo nemmeno l’esistenza.
“E’ da un’eternità che non usciamo da…amici” ironizzò il riccio,sedendosi accanto a me con in mano una birra fresca.  
Roteai gli occhi,spostandomi di poco. “Infatti,mio caro amico,questa sarà la nostra ultima uscita” precisai,squadrandolo con superiorità e sfacciataggine. Mi guardò sorpreso,accomodandosi per bene sul prato.
 “Vuoi?” mi porse la bottiglietta di birra davanti agli occhi,incoraggiandomi di berla.  Feci una faccia disgustata,tappandomi il naso per l’odore che emanava. 
“Come fai a bere quella roba?!” dissi più schifata di prima,lanciandogli un ultimo sguardo.  Harry continuò a bere,non badando alle mie sciocche e insensate parole.  Quale ragazzo lo avrebbe fatto?
“Suvvia,penso che bere ti farebbe bene. Saresti meno..isterica”.
Isterica?io?
“Come,scusa?”
Ripetilo ‘Sisonosexyeloso’.
“Niente, Amy,niente” guardò le stelle,sdraiandosi completamente sul prato. L’idea di andare in quel posto era stata sua. Diciamo che non era assolutamente mia intenzione mettere piede in quel posto così… romantico.  Noi eravamo usciti da comuni e semplici amici,nient’altro.  
“Mi sto annoiando,Harry. Facciamo qualcosa,dannazione”dissi nervosamente,intrecciando ripetutamente le mani.  
Styles tirò un sospiro,girandosi verso di me. “Perché non ti rilassi per almeno cinque minuti?”
Sbuffai,irritata. “Movimentiamo questa serata altamente depressa!”
Sul suo volto si dipinse un sorriso malizioso. Poggiò le mani sulla cinta dei pantaloni,mordendosi il labbro inferiore.
“Non in quel senso!” sbottai,coprendomi gli occhi con le mani.  Ma cosa andava mai a pensare..quel maniaco?!
“Oh.. – disse quasi dispiaciuto,- credevo intendessi movimentare la serata…in quel senso
Quel  ragazzo non aveva un cervello.
“Ti sembro il tipo di ragazza che farebbe sesso nel bel mezzo di un prato verde?”
Harry ci pensò,ammiccando con un sorriso.  “Beh,perché no?”
Era senza speranze,non avevo alcun dubbio.
“Perché mi hai portata qui?” cambiai immediatamente discorso,mettendomi a gambe incrociate.  Harold socchiuse per un istante gli occhi,riaprendoli velocemente quando sentii quella domanda.   
“Perché hai accettato di venire?”
“Harry,cos’è?una domanda a trabocchetto?”
“Una cosa simile”
“Seriamente, – mi avvicinai,dandogli un colpo sui pettorali – per quale motivo hai scelto questo posto?”
Il suo sguardo si concentrò altrove.  “Tutte le ragazze amano questi posti”
Tutte chi?
“Mi aspettavo una risposta migliore” gli risposi,sedendomi sopra alla sua auto.   Lo osservai mentre era preso a guardare il cielo stellato. Dovevo ammetterlo,le stelle viste da lì,erano tutt’altra cosa.
“Non riesco a capire,sai?”guardai in basso,scalciando con i piedi. Il riccio si rigirò sull’altro fianco,così da potermi vedere meglio. 
“Cosa non riesci a capire?”
Posai le mani sulle gambe,mandando la testa all’indietro.  “Abbiamo passato il liceo insieme,non ti ho sopportato per tanto..anzi,troppo tempo. Non che adesso  siano cambiate le cose… - feci una risatina,riprendendo il discorso – eppure,nonostante tutto,ci ritroviamo sempre insieme.  Mi ritrovo a superare situazioni difficili,mi ritrovo a combattere con me stessa,con la mia situazione sentimentale…con tutto”.
Un grande imbarazzo mi avvolse.  Non c’era motivo di sfogarmi con lui.
“Credo che tu abbia ragione” 
Me lo ritrovai davanti con un sorriso da strafottente e una sicurezza che lo divorava.
“Ho lasciato Nate”   Glielo avevo davvero detto?
Dall’ansia,cercai qualcosa nella borsa. Nel preciso istante che ero presa nel cercare,Harry bloccò i miei polsi,tenendoli stretti nelle sue forti mani.
“Perché l’hai fatto?”  la sua domanda era seria. Mi stava chiedendo per quale motivo lo avessi lasciato. Non aveva tutti torti,aveva diritto di sapere il perché.  O forse no?
“L’ho fatto perché ne avevo il bisogno” mi giustificai,provando in tutti i modi possibili di liberarmi da lui,ma il signorino non aveva alcuna intenzione di lasciarmi in pace.
“Dio santo,Harry,lasciami!” gridai come un’esaurita,dandogli forti gomitate per non averlo più tra i piedi. Nel suo sguardo lessi una confusione,un vero e proprio caos. 
“Non lascerei mai Dollie se non avessi un motivo valido per farlo” il mio cuore si capovolse del tutto.  Iniziai a tremare,non a tremare dal freddo…tremare per la paura di dire quello che davvero pensavo,paura di dirgli che era uno stupido,un bastardo…o qualsiasi altra cosa.
“Ultimamente erano cambiate tante cose tra me e lui. Il rapporto si stava sgretolando,e non valeva la pena continuare” 
“Non è questo il motivo, Amelie” Tirò fuori la sigaretta,concentrandosi su di essa senza pensare al resto del mondo.  
Non seguii il suo discorso. Mi sdraiai sull’auto,cercando una motivazione valida per aver lasciato Nate.  Il bello era,come trovarla?
In quella frazioni di secondi,una vampata di calore si impadronì di tutto il mio corpo.  Percepii delle mani alzarmi la maglia e delle labbra muoversi dolcemente sulla mia pancia.  Mi irrigidii subito.  Quel contatto era talmente delicato che avrebbe potuto far morire chiunque.
Piegai ogni muscolo,cercando di distaccarmi da lui.   Ma Harry continuò,continuò fino allo sfinimento.   Lasciò che il fumo gli uscisse dalla bocca,solleticandomi leggermente.
Alzai la schiena,ritrovandomi di nuovo seduta,con i suoi occhi puntati nei miei. 
“Smettila di fumare!” gli urlai contro,fingendomi innervosita.
“Trovami qualcosa che mi distragga. Così,per la tua felicità,non fumerò davanti a te”
Lentamente gli tolsi la sua adorata sigaretta dalla sua adorata bocca,gettandola a terra.  In un istante,Harry si attaccò alle mie labbra come se aspettasse quel momento da una vita.  
Senza rifletterci,lo strinsi a me,avvolgendolo in un abbraccio.  Le nostre bocche si aprirono,completandosi e divorandosi dolcemente.
Durò per pochi secondi tutto ciò.  Styles si staccò,spettinandosi i ricci,puntando lo sguardo a terra.
“Dovremo tornare  dagli altri…” cercò le chiavi nella tasca dei pantaloni,evitando l’argomento di tutto quello che era appena successo. Non potevo credere che riusciva a essere indifferente a…un bacio.
Mi diressi verso lo sportello della sua auto,pronta per dirgli ‘Ehy Harry,cosa fai?prima mi baci e poi vuoi andartene via e fuggire?’  
Lo vidi mettere un piede dentro la macchina,ma poco dopo si fermò. Si massaggiò la fronte,voltandosi nuovamente verso di me. Era serio,strano,confuso.
Tirai su la bretella della maglia che era leggermente calata,aspettando che mi dicesse qualcosa.  Quello che disse in quel momento fu semplicemente “Al diavolo tutti!
Così dicendo,ci baciammo di nuovo.  
Ma quella notte, sarebbe stata solo l’inizio di un nuovo capitolo di una lunga e incasinata storia.






Holaaaaaaaaaaa!
sono tornata dalla mia vacanzetta e che dire...ci voleva proprio! Non vedevo l'ora di rimettermi a scrivere :') avevo le idee ben chiare questa volta. Stranamente.
Alluora alluoraaaa, finalmente sti due si sono baciati! non se ne poteva più AHAHAHAHHA.  Bene,se pensate che le cose andranno per il meglio....... beh,vi sbagliate :').  No dai,non sarò perfida. (se,°-°) 
Nel prossimo capitolo credo che succederà un bel casino,e in mezzo c'è proprio la nostra Amelie. Non vi anticipo niente,so solo che però.. tra Harry e Amy si creerà un rapporto davvero forte. Anzi,molto intenso (?)  Sia d'amicizia che...Amen.  
Dicevamo?! :')
Ah si,è meglio che vada via o continuo a scrivere fino a domani @.@

ps: lo scorso capitolo solo 5 recensioni? ç___ç sigh.  Non mi abbadonate vi prego,mi cervello a scrivere questi capitoli e non voglio che magari vi stancate di leggerla anche se pubblico dopo qualche settimana ecc. Ma capitemi,ho tante cose da fareçç tra poco avrò anche gli esami e... ho paura T,T.  

Spero che questo vi sia piaciuto almeno un pò e aspetto qualche recensione in più!
Un bacio bellezze :)


twitter: @SSpelly  


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Capitolo 18
*** Feelings will come out sooner or later ***



"Feelings will come out sooner or later"
 
Se solo avessi il coraggio di parlare,di tirare fuori tutto quello che mi passa nella testa e che mi distrugge ogni giorno della mia vita. Se solo Harry sapesse che io tengo a lui,tengo a lui più di qualsiasi cosa al mondo. Quando mi guarda con quegli occhi verdi,tutto il mondo intorno a me è come se sparisse,come se il tempo si fermasse in qualche modo.  E averlo accanto mi fa stare male. Sapere che è fidanzato con Dollie,rovina ogni cosa.  Vorrei tornare indietro,al giorno dell'aeroporto,e dirgli che non doveva partire…anzi,che non dovevamo partire entrambi.  Le nostre strade si erano divise,abbiamo portato il nostro passato con noi,senza che però ci rovinasse il nostro futuro.  Ognuno aveva ricostruito la sua vita. Io la mia,Harry la sua. 
Dopo che lo rividi,capii che le cose si sarebbero incasinate il doppio.  Lasciai il mio ragazzo per questo,che continua,ancora ora,ad assillarmi con delle chiamate.  Ma la cosa che faccio ogni giorno,è premere quel pulsante rosso del cellulare.   Giustamente,anche lui vorrebbe avere una motivazione. 
Non riesco a capire cosa mi prende.Quando lo vedo,anche semplicemente da lontano,ho il cuore che inizia a battere ad una velocità pazzesca,ho lo stomaco che si racchiude in un vortice,immagino tutto quello che abbiamo passato e che stiamo passando tutt’ora.  E’ di una bellezza unica,una bellezza indescrivibile.  Non esistono ragazzi come Harry,da nessuna parte.
“Amelie...posso entrare?"mi chiamò mia madre dall’altra parte della porta. Sussurrai un sì  non molto convinto,mentre rintanavo la mia testa tra le ginocchia.
Spalancò la porta,leggermente infuriata. “E’ tutto il giorno che sei rinchiusa nella tua camera,non pensi che sia ora di prendere una boccata d’aria?”  Continuai a stare nella stessa posizione di prima,non ascoltandola.  Non è che non volevo sentire le sue parole,è che ero presa da tutt’altro.
“Amelie sto parlando con te!”  gridò,mettendosi in piedi davanti a me,aspettando che forse l’ascoltassi. 
“Mamma…” alzai lo sguardo con le lacrime che scendevano su tutto il viso,alzandomi di colpo per finire tra le sue braccia.  Mia madre non capì cosa stesse succedendo,mi strinse a lei,domandandomi continuamente ‘Cos’è successo, Amy?’.
Ma non riuscivo a spiccicare parola,mi sentivo vuota,completamente vuota ed insicura.  
Mi asciugai le lacrime strusciando il braccio su di esse,rivolgendo uno sguardo triste a mia madre.  “Perché abbiamo dovuto trasferirci qui?Avrei voluto rimanere a Londra con i miei amici,avrei voluto continuare gli studi lì,e non venire qui a Parigi per un fottuto lavoro di papà!”  strillai,trattenendo le lacrime che tentavano di uscire. Ma non gliel’avrei permesso di nuovo,non potevo crollare così facilmente.
“Tesoro,lo sai anche tu che non c’era un altro modo… - provò a tranquillizzarmi,accarezzandomi dolcemente i capelli – Non devi prendertela. Hai trovato anche qui dei nuovi amici, un ragazzo…”
Gli occhi diventarono lucidi. Iniziai a singhiozzare,cercando in tutti i modi di fermarmi.   “Non è la stessa cosa. Se saremo rimasti lì…forse non mi ritroverei in queste situazioni complicate con Harry,non mi ritroverei a ricominciare tutto da capo. Perché,con Harry,sta succedendo esattamente questo” 
Nella mia mente,tornò ogni cosa passata insieme.


“Hai gli appunti di biologia da prestarmi?” chiese gentilmente, avvicinandosi.
“Una domanda, perché non te li scrivi quando li detta il professore?”
“Dai,Smith. Per favore” disse supplichevole,da farmi irritare.
“Non chiamarmi per cognome,imbecille”
-


“Dove cavolo siamo?”
“Nello sgabuzzino”
“QUESTO SAREBBE UNO SGABUZZINO? Harry se non mi fai uscire da qui, giuro che…”
“Shh”disse,posandomi le sue dita morbide sulle labbra.
-


“Lo perdonerai?” Chiese serio,aspettando una mia risposta.
“Non lo so” risposi insicura, alzando lo sguardo verso il soffitto.
 -
 
 
“Questo è un addio?” A volte vorrei esprimere meglio le mie emozioni, ma per quanto possa impegnarmi, sembra che non ci riesca mai.
“No Amelie, è un arrivederci.”
 
Quando tornai alla realtà,pensai a quante cose erano cambiate in un fottuto anno.  Era cambiato tutto,eravamo cambiati noi.  E forse niente sarebbe tornato come prima. Rimpiango il fatto di non aver mai detto a Harry le cose come stavano davvero,nascondendomi sempre nella mia acidità verso di lui.  
“Voglio tornare a Londra,mamma…” bisbigliai,singhiozzando ancora una volta tra le braccia di mia madre.  Desideravo tornare ai vecchi tempi,dove le complicazioni sembravano non esserci più.
 

*
 

“Cosa c’è che non va,Amy?” Louis mi accarezzò la guancia,imitando qualche espressione stramba per farmi ridere.  Distolsi lo sguardo dai suoi occhi azzurri,guardando le onde del mare avvicinarsi a noi.
“C’è che non va niente,Louis. C’è che non capisco tante cose. Sono venuta qui a Parigi,ho conosciuto tante persone,mi sono rifatta una vita qui. Ma da quando Harry è tornato… non lo so. La mia vita si sta incasinando come non mai”.
Tomlinson si tirò su la lampo del giacchetto,osservandomi con un leggero sorriso sulle labbra.  “Ieri avete passato la serata insieme,non è vero?”
Tossii di colpo,giocando con i granelli di sabbia.  “Te lo ha detto lui?” rimasi sul vago,continuando a guardare altrove.
“Beh,dal sorriso che aveva sulle labbra…direi di si”
Afferrai il braccio di Lou,costringendolo a guardarmi.  “Stai dicendo sul serio?cos’altro ti ha detto?”
Ci pensò per un po’,alzando le spalle. “Solo questo. Subito dopo è tornato in camera sua. Sapevo che c’entravi qualcosa tu però..”  - continuò il discorso,sospirando – “E da quanto avevo intuito c’era stato qualcosa di più..di una semplice serata tra amici”concluse,ammiccando un sorriso.
Arrossii come un peperone,gesticolando nervosamente con le mani. “No,Louis! Non pensare che io e lui…
“Non pensare che voi due vi siete baciati?”
Rimasi immobile,rigirandomi. “Allora lo sapevi…”
Louis ridacchiò,alzandosi di colpo.  “Forse…
Lo fulminai con lo sguardo,alzandomi anche io. Sapeva tutto,ne ero più che sicura.
“Credo che Harry debba saperlo…”
Inclinai la testa non capendo. “C..osa?”
Non rispose,fece solo un cenno con la testa come se dovessi girarmi per vedere chi c’era dietro di me.  Lo guardai confusa,e quando mi girai,vidi i ragazzi correre di qua e di là spericolati.  Vidi Harry camminare verso di noi.  Mi bloccai,sentii di non essere capace di muovere nemmeno un muscolo.  Ma quando mi accorsi di una ragazza accanto a lui,capii che non era da solo.  Dollie era con lui.
Incrociai le braccia,abbassando lo sguardo per non incontrare quegli occhi verdi intensi.  Sentii un rumore di un bacio,e una fitta,come un pugno,mi oltrepassò lo stomaco.
Dovevo resistere,avrei dovuto sopportare ancora per poco tutto questo.
“Io devo…devo andare” sentivo la voce che tremava,le mani iniziavano a sudare.  Camminai in mezzo ai ragazzi,respirando il più profondamente possibile. Dovevo tornarmene a casa,rilassarmi,guardare la televisione.. e non pensare a quello che era successo la sera prima con…con …Harry.
Ma qualcosa,o meglio qualcuno,mi prese la mano. Me la strinse,la strinse talmente forte da farmi male. Non volevo voltarmi,sapevo che se l’avrei fatto,sarei crollata definitivamente.
“Pensi che non lo capisca?”  Era Harry.La sua voce era inconfondibile. “Pensi che non lo capisca che te ne vai perché ci sono io?”
Mordicchiai le labbra dal nervoso,continuando a dargli le spalle.  “Cosa stai dicendo?Non me ne sto andando per te,ci mancherebbe.”
Harry strinse la presa,cercando di farmi voltare.  “Allora perché non mi guardi negli occhi? Dannazione Amelie,credi che sia stupido?E’ inutile che continui a fingere”
Il mondo mi stava crollando addosso,mi sentivo in trappola. Riuscii a sfilarmi dalla sua mano,ma Harry non avrebbe ceduto finchè non mi sarei girata verso di lui.  
“Dollie ti sta aspettando,non farla attendere” Mi girò di scatto violentemente.  Ma quando vide i miei occhi gonfiarsi e diventare rossi,si bloccò.
“Amelie cosa ti prende?”  I nostri sguardi di incontrarono ancora una volta,comunicando in qualche modo.  Non sapevo come facessero,ma Harry ci riusciva.  Con un semplice sguardo ti faceva capire mille cose.
“Amelie guardami quando ti parlo,non evitarmi così” mi alzò il mento,accarezzandomi il viso con delicatezza. Sentivo le sue dita scivolare sulla mia pelle,il suo profumo che si confondeva con il mio. 
“Sei uno stupido,uno stronzo!” urlai a squarciagola,alzando la mano per mollargli uno schiaffo.   Harry fermò la mia mano all’istante,avvicinando lentamente a me.  
“E cos’altro sarei?sentiamo..”
“Sei la persona che odio di più,Harry..” dissi con un sottile filo di voce. Styles rimase in silenzio,mi cinse i fianchi attaccandomi il più possibile a lui. Posò le sue labbra sulla mia fronte,stampandomi un bacio. Sentivo di essere al sicuro con lui,come se lui fosse la mia casa,il luogo dove potevo rifugiarmi quando stavo male. 
Strinsi la sua maglia tra le mie mani,poggiando la testa sul suo petto.  In quel momento,sentii il battito del suo cuore accelerare sempre di più.
E in qualche modo mi rendeva felice.





Sono tornata a rompervi le palleeeeeeessssss
Eccomi con il nuovo capitolo. Allora,ci ho messo tanto per trovare le idee ed ecco qua! è un pò triste,però c'è harry che è così dolce alla fine kgjrgirurggth.  *sclera*
tornando a noi.... proprio l'altro giorno stavo pensando di farvi una domanda.   "Come pensate che finirà it's Here?"
Mancano ancora tanti capitoli,è vero. Però muoio dalla curiosità di saperlo *.*
Quindi, mi raccomando, se recensite... (spero con tutto il cuore di si,perchè io amo le vostre recensioni :3) fatemi sapere come pensate che finisca u,u

Ci vediamo al prossimo capitolo fanciulleee <3

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Capitolo 19
*** I'm not that kind of girl ***



 
"I'm not that kind of girl"

Il fatto di camminare per le strade di Parigi mezza sbronza,non era stata un’ottima idea. 
Barcollavo da ogni parte,reggendomi a qualche palo che mi ritrovavo vicino. Le uniche cose che potevano tenermi ancora in piedi.
Mi maledissi mentalmente per aver accettato di bere quei drink offerti da quel baretto da quattro soldi che si trovava sulla spiaggia. Forse avevo accettato per il semplice fatto che così,ogni preoccupazione,sarebbe stata seppellita da un po’ d’alcol. 
Camminai ancora per poco su quei miseri tacchi. Decisi di toglierli una volta per tutte,rimanendo a piedi nudi sull’asfalto. 
Sentivo da lontano alcune macchine suonarmi appena mi passavano vicino. Altre che invece,si limitavano a fischiare o a fermarsi direttamente. In fondo,questa era la città dove vivevo.
Ad un certo punto,però,una macchina si fermò di botto davanti ai miei occhi. Mi limitai a fissarla,anche se accecata dai fari.
Vidi un ragazzo con i capelli scuri scendere frettolosamente dall’auto,raggiungendomi in mezzo alla strada.
“Amelie,sono Zayn” mi disse,poggiando le mani sulla mia schiena per reggermi. Non appena misi a fuoco chi fosse,iniziai a ridere senza capire il motivo. 
“E’ sbronza, - affermò il moro,rivolgendosi a qualcuno che era insieme a lui – anche troppo”.
Gli misi una mano in faccia,continuando a ridere. “Io non sono s-sbronza!”
Zayn mi afferrò non appena vide che stavo per crollare per terra. Cercai di risollevarmi da sola,credendo che senza l’aiuto di qualcuno ce l’avrei fatta. Ma mi sbagliavo alla grande. 
“Voglio tornare a casa!-  gridai,cadendo fra le braccia di qualcuno – Ora!”
Qualcuno mi prese in braccio,posandomi delicatamente sui sedili posteriori della macchina. Adagiai il corpo per bene,sperando che almeno sarei stata comoda. Alzai lo sguardo,incontrando due occhi verdi smeraldo fissarmi che,  a primo impatto, mi sembravano famigliari.
“E’ quello che vogliamo fare,Amelie”disse,chiudendo lo sportello per poi ripartire.
 


*
 


Quando mise la chiave dentro la serratura,in qualche modo riuscivo a sentirmi più sicura. Sbattè la porta più che poteva,trascinandomi dentro con cautela e senza farmi troppo male. Cercavo ancora di capire cosa stava succedendo,ma per quanto ci provassi era abbastanza inutile. Sapevo solo che la figura davanti a me era sicuramente Harry,e in qualche modo dovevo contenermi.
“Non c’è nessuno a casa?” domandò preoccupato,mentre accendevo le luci della casa per illuminarla leggermente.  Gettai le scarpe a terra,massaggiandomi la testa per la grande confusione che si stava creando. Tra l’altro,non ero nemmeno in buone condizioni per parlare o per pensare a qualsiasi cosa.
“Credo siano usciti, - borbottai,afferrando il telecomando dello stereo – o forse.. non lo so”
Sbottonai la maglia che indossavo,lasciando intravedere l’intimo di pizzo bianco che avevo addosso. Notai nel viso di Harry un po’ di soggezione,e quando si accorse che lo stavo guardando,fece uno scatto e si rigirò dall’altra parte. Mi venne da ridere a quella scena,ma feci finta di nulla,come sempre.
“Mi spiace che  abbiate dovuto cercarmi per tutta Parigi, - mi scusai,sciogliendo la treccia ai capelli – non volevo,sul serio”.
Styles  si infilò una mano in tasca e l’altra la mise tra i suoi ricci. “Non fa niente,avevamo solo paura che potessi..che so,fermarti in mezzo alla strada e andare con il primo che ti capitava davanti. Eravamo preoccupati”.
“Non sono mica una puttanella,Styles”
“Non intendevo quello…” 
“Ma da come l’hai detto,hai fatto intendere tutt’altro”
Ci fu un attimo di silenzio tra noi,un silenzio che sembrava durare secoli.
Strofinai le mani dal nervoso,non facendolo trasparire troppo. Avrebbe capito che magari ero nervosa perché ero con lui,e anche se magari in parte poteva essere vero,non volevo che lo sapesse.
“Grazie per avermi riaccompagnata a casa,comunque…” dissi quasi in un sussurro,facendo scivolare lentamente la mia mano sul mio petto,mentre lo sguardo di Harry era sempre più insistente. “Ma credo che tu debba tornare da Dollie,si starà domando che fine avrai fatto”
Quando gli feci notare tutto ciò,abbassò istintivamente lo sguardo,non dandomi alcuna risposta. 
Ed era questo che mi faceva imbestialire di più: Ogni qual volta si parlava della sua ragazza,finiva sempre con il non rispondere o andarsene.
“Non hai nulla da dire?” Ero sbronza,è vero. Ma quel poco di lucidità mi era ancora rimasta. 
“Dollie sapeva che sarei venuto a cercarti” alzò per un attimo lo sguardo,quel poco per vedere cosa esprimevano i suoi occhi.
“Ti comporti come se io fossi la tua ragazza,quando in realtà non lo sono. Credi che sia giusto?” gli risposi a tono,cercando sempre di mantenermi il più possibile. Ma non ci riuscivo,stavo per scatenare tutta la mia rabbia su di lui,anche se non volevo. Continuare a tenere dentro tutto quello che pensavo,mi avrebbe solo fatta stare peggio.
“Lo sai che è una situazione complicata, - gesticolò con le mani,cercando forse una scusa plausibile per incantarmi – e c’entri anche tu in tutto questo,e lo sai bene”.
“Stai cercando forse di mettermi in mezzo ai tuoi casini?!” sbottai,non riuscendo più a controllarmi. Harry mi si avvicinò,urlando anche lui nello stesso modo in cui lo stavo facendo io. E mi dava fastidio sentirlo parlare così,non lo aveva mai fatto e non credevo era capace di avere una reazione del genere.
“Sei tu che vieni a cercarmi,non sono io l’idiota che ti viene dietro!” Questa volta mi aveva colpita davvero. Avevo le gambe che stavano per crollare a terra,e gli occhi infuocati dalla rabbia. Aveva il coraggio di dire che ero io quella ancora innamorata di lui,quando invece,l’unica persona che continuava ad assillarmi era lui.  Certo,è vero,anche io avevo la mia parte.
“Nonostante io sia fidanzato,tu…”
“Nonostante tu sia fidanzato cosa? Devo ricordarti di quando ero fidanzata con Nate? Devo ricordarti di quanto tu mi abbia assillato? Andiamo Harry,non far finta che non sia successo nulla”
Storse la bocca,stringendo i pugni. “Erano gli inizi,Smith. E poco dopo che abbiamo riprovato a uscire insieme ecc, hai lasciato quel bastardo”
“Lo sai che c’è? C’è che se per un attimo ho pensato di doverti dare spiegazioni su qualcosa,tu fai cambiare una semplice idea da un momento all’altro!” 
Le urla fra di noi mi avevano stancato. Era inutile parlare con lui,era inutile sprecare quel poco tempo a gridare e a scannarsi.
“Sei sempre stata così, - diventò all’improvviso serio,sorridendo sghembo – sei sempre stata così acida,stronza. Non hai mai avuto il coraggio di dirmi in faccia quello che veramente provavi quando stavi con me. Hai sempre avuto paura di dirmi qualsiasi cosa. Non volevo che mi dicessi: ‘ Sei tutta la mia vita,voglio sposarti! ’o che so.. qualsiasi cosa.  Chiedevo solo un gesto d’affetto in più da parte tua,qualcosa che mi faceva capire che provavi davvero qualcosa per me”.
Non credevo che potesse pensare tutte queste cose. 
“Forse Dollie esprime diversamente i suoi sentimenti verso di te. Ti dirà che ti ama ogni ora della giornata,ti bacerà ogni secondo,ti confesserà che è innamorata pazzamente di te e che la sua vita non avrebbe senso se tu non ci fossi. Ma io non sono così Harry,non sarò mai quel tipo di ragazza”
Conclusi il mio discorso,riprendendo le cose che avevo lasciato sul parquet,domandandomi nella testa se avevo fatto bene a sfogarmi in quel modo.
Si spostò di poco,il giusto per farmi passare. Riuscivo a percepire i suoi occhi ancora su di me che sembravano non volessero guardare altro.
Quando mi girai verso di lui,si avvicinò talmente tanto che,il profumo che aveva addosso, mi stava consumando completamente.
Ci ritrovammo a una vicinanza troppo pericolosa per entrambi.  Ma provai a schivarlo in tutti i modi.  Lo guardai solo per un attimo,dandogli poi le spalle e salire quelle maledette scale. 
Harry rimase lì fermo,come se stava aspettando che gli dicessi un ultima cosa prima di poter andare via. 
“Buona notte” fu l’ultima cosa che gli dissi prima di andare in camera mia. E proprio mentre stavo salendo le scale,vidi il suo sguardo spostarsi verso la porta d’uscita.
Ma quella ‘buona notte’ non ebbe mai una risposta.




E' un'eternità che non aggiorno,dio mio o.o.
Scusatemi se ho pubblicato il capitolo così in ritardo,ma non sapevo proprio cosa scrivere. Poi utimamente ho talmente tanti impicci per la testa,e sto per diventare un'esaurita :'). 
Quindi,vi prego,perdonatemi! Spero che vi sia piaciuto almeno un pochino questo capitolo,e... sembra che Harry & Amy hanno avuto una dura discussione... cosa succederà fra i due?

Lo scoprirete nella prossima puntata di beautiful. @,@


Sappiate che vi adoro sempre! xoxo.

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Capitolo 20
*** I want you to stay ***



 
"I want you to stay"

 
“Posso entrare?”  la voce di Louis mi richiamò all’istante dal mondo oscuro in cui ero appena entrato.  Con un cenno di mano gli feci capire che poteva entrare,anche se il mio stato d’animo non era dei migliori.
“Allora… - mormorò appena,mettendosi in piedi davanti a me – si può sapere cos’hai?”
Più non vuoi parlare di una cosa e più invece ti fanno domande.
“Non è successo niente” mentii,strofinandomi il viso con le mani,nascondendo così i miei occhi. Di certo avrebbe capito subito che c’era qualcosa sotto.
“Il tuo cambiamento di umore direbbe tutt’altro. – affermò sicuro – E credo che già sappia cosa riguardi..”
Alzai gli occhi al cielo,sbuffando.  “Non è come credi,Louis!”
“Ieri sera,quando sei tornato qui in albergo,eri furioso come non so cosa! – esclamò ad alta voce,puntandomi il dito contro – Si può sapere a cos’era dovuta tutta quella rabbia? Suvvia Harry,non raccontarmi balle”
“Ero con Amelie…”
Louis sgranò gli occhi. “Con Amelie?!”
“Frena amico,non credere che abbiamo fatto sesso o qualsiasi altra cosa sconcia potrebbe passare nella mia mente contorta” 
“E cosa avreste fatto?vi siete messi a giocare con le bambole?”
“Abbiamo discusso...Louis.”
Il mio amico sembrò confuso. Si guardò tutta la stanza,decidendosi poi di sedersi accanto a me. 
“E per cosa?”
Sospirai stanco,poggiando i gomiti sulle ginocchia. Lou mi fissò,aspettando la mia risposta.
“Per Dollie.. – risposi intimorito,guardando negli occhi azzurri di Tomlinson – e.. le ho detto..”
“E le hai detto?” fece l’eco,incoraggiandomi a parlare.
“Le ho detto che è una situazione complicata e che non sono io che gli vado dietro..però..”
“Ti sei impazzito o cosa?! – strillò,non rendendosi conto che in quella stanza d’albero non c’eravamo solo noi – no,sul serio,cosa ti sei bevuto?!”
Gesticolai nervosamente,impicciandomi con le mie stesse parole.  “I-io non la sopporto più, Louis! E’ odiosa!”
“Odiosa?Ma se muori ogni santa volta che incroci il suo sguardo!” esclamò esasperato,fulminandomi.  “Se ora non vai da lei e non chiarisci questa litigata inutile,giuro che ti ci porto a calci!”
Spalancai gli occhi,incredulo.  “Vorresti dire che dovrei andare a casa sua e chiedergli scusa?”
Louis annuì felice,saltellando.
“Scordatelo!”
 


*
 


“Hai ancora molto da studiare?” 
Ero arrivata al limite dello studio. La biologia non faceva per me. Era una di quelle materie che all’inizio sembra che ti piacciano..quando invece,quando le conosci meglio,capisci che era solo un’illusione.
“Mi manca ancora un po’, – risposi a mia madre,sbuffando – se la professoressa ci desse meno compiti,non passerei l’intero pomeriggio a studiare!”
“Lo so tesoro,ma sei una brava studentessa,per te studiare è una passeggiata!”
Gonfiai le guance,girando pagina.  “Ho qualche dubbio…”
Mia madre mi sorrise incoraggiante,ma il suono del campanello ci fece saltare a entrambe. 
“Sicuramente è tuo padre” ipotizzò,andando ad aprire. Ma quando aprì la porta,capimmo che non era chi realmente ci aspettavamo.
“Har… - balbettò mia madre,scioccata – Harry?!”
Il super figo tirò fuori un respiro profondo,grattandosi la testa.  “Scusi se..se sono piombato così!”
“In realtà… non ci aspettavamo tue visite,ecco” disse sincera mia madre,prendendo le chiavi.  “Comunque se devi stare con Amelie,entra pure. Io…io mi sono ricordata che ho alcune commissioni da fare”
Harry gli sorrise,mettendo piede in casa. Incrociai il suo sguardo,ma non era il solito sguardo da strafottente che voleva avere sempre ragione. Era uno sguardo pentito,almeno così sembrava.
“Ti va di parlare?” 
La porta si chiuse. Rimanemmo da soli in quel silenzio,in quella stanza.
Scossi il capo,tornando a guardare il fantastico libro di biologia che,in quel momento,era molto più interessante di qualsiasi altra cosa.
“Amelie,  - si sedette sul tavolo,mettendo una mano sulla pagina su cui stavo studiando – hai cinque minuti per parlare?”
Tolsi le sue mani dal mio libro,guardando l’orologio appeso al muro.  “Sono le sei del pomeriggio,Styles. E come vedi,sto studiando biologia,non ho tempo per parlare con te,ora”.
Sbattè ripetute volte il piede a terra,torturandosi le mani. “Senti,non ho fatto tutta questa strada per niente!”
“Non ti ho mica chiesto di venire io” gli risposi automaticamente,leggendo attentamente le ultime cose. “Quindi,come sei riuscito a venire qui,riesci anche ad uscire da quella porta e andartene”
Tirò un pugno sul tavolo,infuriato come non mai.  Forse esageravo a comportarmi così,però era l’unico modo per essere forte.
“Lo sai cosa c’è? – mi fulminò con lo sguardo,indicandomi – c’è che è stato così stupido venire qui per parlare,chiarire. Louis mi ha mandato a calci qui,io non ne avevo nemmeno la minima intenzione. Lo sai perché? Perché parlare con te è come parlare con il nulla. Non mi ascolti,non vuoi sentire quello che ho da dirti.  E allora fai come vuoi!”
Mi sentivo tremendamente in colpa. Tutte quelle parole mi oltrepassavano lo stomaco,dividendomi a metà.  
Non gli avevo mai dato il mondo di dirmi bene le cose,avevo sempre voluto darmi ragione…quando magari..non era neppure così.
“Continua a studiare quella cazzo di roba” si allontanò,afferrando la maniglia della porta per uscire. 
Chiusi il libro di biologia,poggiando la mia mano sopra quella di lui. Avvertii che rabbrividì non appena lo toccai ed era strano,troppo strano.
“Ti ascolto” Harry sembrava non volersi voltare. E in fondo lo capivo.
“Voglio ascoltarti davvero,voglio che chiariamo. Sul serio.” Ritentai,aspettando qualche suo gesto. 
“Non voglio dirti più nulla,è inutile…”
Appoggiai la testa sulla sua schiena,tenendo le mani sul suo petto,stringendo la sua camicia tra le mani.  “Harry…”
Mi stacca immediatamente da lui,poggiandosi con la schiena sulla porta.  Lo fissai immobile,mentre nella mente mille pensieri mi si accumulavano. 
“Ti avevo detto che eri tu quella che mi venivi ancora dietro,ti avevo detto che se stiamo in questa situazione complicata è anche per colpa tua… ma non è vero.  Ma non posso ammetterlo esplicitamente,non posso dire che vorrei abbracciarti,tenerti per mano o qualsiasi altra cosa”
Sospirammo insieme,fissandoci.  “Sono stato peggio di quanto tu possa credere. Non ho toccato cibo,sono stato tutta la notte a pensare a quanto sia stato stupido a non dirti come stessero realmente le cose.  Non ti ho nemmeno detto che quella sera,quando io e Zayn ti abbiamo recuperato in mezzo alla strada,i miei istinti erano indomabili.  Ma non potevo di certo fare qualcosa con te,non sei la mia ragazza…”
Arrossii a quelle parole così..intime. Mi toccai la maglia,nervosa per tutto quello che mi stava dicendo.  Era strano sentirsi dire un certo tipo di cose.
“E..e.. ho bisogno di un bicchiere d’acqua!” strillò,dirigendosi verso la cucina. Lo seguii a passi lenti,presa nel pensare a quanto potesse innervarsi per una cosa del genere.  Bevve tutto ad un sorso,facendo cadere qualche gocciolina sul suo mento.
I suoi occhi si spostarono ovunque. Impanicato?No,giusto un po’.
“Ho bisogno che tu mi dica la verità” mi implorò,avvicinandosi.
“Quale verità?” 
“Tu sei ancora…”
“Tesoro,stasera abbiamo gente a cena… - gridò mio padre chiudendo la porta di botto – mi raccomand….”
Mi staccai da Harry,fingendo che non fosse successo nulla in quei minuti.  
“Ho..ho interrotto qualcosa?”
Lo fissai con tranquillità,scuotendo la testa.  “Dicevi?”
“Ho dei colleghi che verranno fra poco,sono delle persone splendide… - m’informa entusiasto,poggiando un borsone a terra – se vuoi,Harry,puoi rimanere qui con noi”
Styles fece un passo avanti,guardando prima me e poi mio padre. Rimanemmo in silenzio,senza che nessuno si decidesse a parlare.
“No..è  meglio che torni a casa..”  
“Voglio che tu rimanga…” sussurrai,agitata.
“Come?”
“Voglio che rimani a cena con noi,voglio stare con te…”
Quel viso che prima apparentemente poteva sembrare distrutto e confuso,con quelle parole cambiò totalmente.
E quando lo vidi girarsi verso di me per sorridermi,quando vidi le sue fossette,pensai di morire in quel preciso istante.
Deglutii,spingendolo.  “Ovviamente,dovrai aiutarmi a studiare biologia!”
Rise a crepapelle,lasciandosi sfuggire un altro dei suoi sguardi amorevoli. 
Si avvicinò al mio orecchio e sobbalzai non appena mi sussurrò: “Come se fosse per quell’insensata materia che mi hai chiesto di rimanere..”
 
Gli lanciai un’occhiataccia,afferrando la bottiglia d’acqua posata sul marmo della cucina. 
 “Idiota!”
 
 
 
 
Buona sera fanciulleee :3
Mi sembra strano pubblicare un capitolo in così pochi giorni,non è da me @_@
Ma,stranamente,questa volta c'era l'ispirazione! E quindi...tadaan!
Parlando di questo capitolo: Ammettetelo,non credevate che la nostra Amy avrebbe chiesto al nostro Harry di rimanere a cena :')
E invece sì! sta cedendo piano piano la ragazzuola. (embè,io sarei già ceduta da un bel pezzo,ma okay.)
Nel prossimo cap,avremo la cenaaaa.... ho già in mente una scena AHAHAHAHAH
Preparatevi per la nostra Amelie che sclera :')

alla prossima,bellezze <33

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Capitolo 21
*** Call it fate ***



 
"Call it fate"

“Amelie,noi usciamo a farci una passeggiata,vuoi venire?” 
“Non vi preoccupate,andate” 
“Come vuoi,tesoro”.
Lanciarono un ultimo bacio,sorridendomi tutti allegramente e con gioiosità. Ricambiai,alzando gli occhi verso l’orologio per controllare l’orario. Le undici in punto.
Decisi così di tornarmene in cucina a finire di pulire i piatti e,quando mi avvicinai al marmo freddo,qualcuno si avvicinò al mio viso,facendomi salire un piccolo solletichio fastidioso.
“Perché non sei andata con loro?” Dopo essere stato quasi tutta la serata al telefono,si ricorda ora di me. 
“Non credo che ti interessi. Sono a casa mia,posso decidere cosa fare e cosa non fare”.
Si mise di fianco,osservandomi da capo a piedi. “Non ti sto accusando di nulla,volevo solo sapere il ‘perché’ ”
“Sono stanca,tutto qui.”
“Ti ha fatto male studiare la troppa biologia?” mi prese in giro,passandomi le altre cose da lavare. Storsi la bocca,continuando il mio lavoro.
“Mi ha fatto male averti qui tutta la serata”
Ridacchiò,spostandosi una ciocca di capelli.  “Beh,io avevo l’intenzione di andarmene..ma qui qualcuno ha voluto che rimanessi”
Bastardo.
“Hai ragione, - ammisi,facendo scorrere l’acqua – è stata solo colpa mia,è stato stupido chiederti di rimanere qui a casa con noi.”
“Ti stai incolpando per il nulla” disse lui,chiudendo il rubinetto,  “Ti stai dando una stupida e insensata colpa”.
Afferrai un piatto,accorgendomi poco dopo che era scheggiato. Vidi una gocciolina di sangue percorrere tutto il mio dito e quasi mi spaventai all’inizio.
“Vedi?!Dove ci sei tu,succede sempre qualcosa!” 
E quando cercai qualcosa da metterci sopra,per fermare quella ferita, Harry fu più veloce e astuto.
Mi prese la mano con dolcezza,prendendo il dito dolorante,succhiando il sangue con le sue stesse labbra.  Quasi mi meravigliai per il suo gesto così..premuroso ma allo stesso tempo disgustoso.
“Senti dolore?”
Lo guardai,rimanendo imbambolata. “No,non sento niente…ora”
“Devi stare attenta, -  disse serio – potresti farti male con la tua distrazione”
“Non sono distratta!” urlai,cercando di staccarmi da lui. Ma la sua presa era troppo forte per liberarmi.
Con le mie dita contornò le sue labbra,facendole scivolare fino al labbro inferiore. Deglutii,trattenendomi il più possibile.
“Sei stato tutta la sera al telefono, - iniziai,cercando il coraggio di parlargli – ti sei alzato da tavola come se niente fosse,lasciandomi da sola a sentire i discorsi di lavoro di mio padre. E poi? Cos’hai fatto? Magicamente sei tornato da me,fingendo che non avessi fatto nulla,come se fosse tutto tornato alla normalità”.
Corrugò la fronte,accorgendomi del suo sguardo in quel momento perplesso e sorpreso.
Continuammo a fissarci,ma nessuno dei due si decideva a dire qualcosa o semplicemente, lui,non si degnava a rispondere.
“Sai bene che ho tante cose da chiarire…sai bene anche che non è facile” 
“Non ho mai detto che la tua situazione era più facile,ma almeno potevi scusarti. Eri al telefono con Dollie,no?La tua fantastica ragazza ti ha cercato per dirti che ti ama e che vuole fare il giro del mondo con te e, chissà,magari anche andare a convivere insieme.”
“Per cosa dovrei scusarmi?per il fatto di essere stato al telefono con la mia ragazza?”
Un coltello mi passò nel cuore,spaccandolo.  “Scusa,ho esagerato…”
Harry si massaggiò le tempie,alzando poi lo sguardo per guardarmi di nuovo. Riuscii a togliere la mano dal suo viso,riaprendo poco dopo il rubinetto per ricominciare a pulire.  
“Non riesci proprio ad ammetterlo a te stessa” disse ad alta voce,costringendomi a farmi voltare. Ma non volevo,non volevo crollare davanti a lui e dargliela vinta. Ero forte,più forte di quanto lui pensasse.
“Non ho niente d’ammettere a me stessa” 
Questa volta mi girai,ma non per guardarlo,ma per uscire dalla porta di casa e  andare prendere una boccata d’aria. Vidi con la coda dell’occhio,Harry che mi seguiva con lo sguardo.  Ma non mi importava più di tanto,così lo lasciai fare.
“Abbiamo tutti paura di ammettere i nostri sentimenti verso qualcuno,ma ammetterli non è un segno di debolezza. E questo,Amelie,non lo hai ancora capito…”
Quella frase mi colpii davvero troppo. Spalancai la porta, andandomene via.
E quando misi piede fuori casa,iniziai a respirare quell’aria un po’ umidiccia ma allo stesso tempo piacevole. 
Ma la frase di Harry continuava a tormentarmi.
Aveva ragione? O forse no?
C’era qualcosa che dovevo ammettere?
La porta cigolò,e qualcuno uscì appena. Scesi gli scalini per andarmene,ma quella voce mi fermò.
“Primo giorno di scuola: Avevo una marea di ragazze che mi venivano dietro che non appena ti hanno vista la loro rabbia si è trasformata in vero e proprio odio verso di te. Credevano che magari tra noi c’era qualcosa,ma perfino io dicevo che era impossibile.”
Mi sfuggii un sorriso,ma questo Harry non poteva saperlo.
“Ricordi il viaggio a Parigi?La tua gelosia verso Julie?Credevi che avevo fatto qualcosa con lei,mi ricordo ancora la tua faccia infuriata.”
I suoi passi erano poco più vicini,e anche la sua voce.
“Oh,per non parlare di quel tipo…come si chiamava?Ah si,Jake.  Quel ragazzo era davvero insopportabile,gli avrei spaccato la faccia molto volentieri”.
Ridacchiai sotto voce,cercando di non farmi sentire. Possibile che si ricordava ogni cosa?
“Mi ami ancora oggi?”
Sobbalzai,sentendo un’enorme fitta al petto. 
Girai la testa di scatto,ritrovandomi Harry a guardarmi fisso,serio.  Rimasi sbalordita,e non sapevo cosa dire.
“Eravamo nella casa abbandonata quando me lo dissi. Riesco a ricordarmelo ancora.”
Camminai verso di lui,stringendomi il vestito de indossavo tra  le mani.
Lui mi sorrise e,in qualche modo,riusciva a trasmetterti serenità.
Ci ritroviamo faccia a faccia,con il cuore che batteva a una velocità supersonica.
“Ti direi che ti amo,ma non so come farlo. Ricordi anche questa?”
Storse la bocca in un sorriso,scoppiando in una piccola risata. “Oh,io ricordo tutto. E vedo che anche tu,le cose più importanti,le ricordi”
Misi una mano sulla sua spalla,guardandolo negli occhi.  “Ne abbiamo passate tante,Harry. Forse troppe.”
“Credo che in qualche modo ci sia sempre qualcosa che ci leghi. Potrebbe crollare anche il mondo,potrebbe andare tutto maledettamente storto,ma tra noi c’è sempre qualcosa che deve accadere,qualcosa che non ci aspettiamo nemmeno noi,qualcosa che non capiamo. Litighiamo,discutiamo dalla mattina alla sera,ma ci ritroviamo sempre a guardarci negli occhi e a dirci quanto ci odiamo.”
“Per una volta ti do ragione, - risposi ridendo – per quanto ci sforziamo di stare lontano l’uno da l’altra,ci ritroviamo sempre insieme. Chiamalo destino.”
Si avvicinò lentamente a me,facendo scivolare i miei capelli lunghi tra le sue dita. E il suo profumo faceva sparire ogni pensiero,ogni cosa. Era dolciastro,fresco.
Le nostre labbra si avvicinarono. Harry le fissò desideroso,ma cercava di frenarsi. Quando esse stavano per combaciare,Styles si frenò.
I nostri sguardi si incrociarono,parlarono. 
“Che ne dici di rientrare?” Il suo sguardo non era lo stesso,era cambiato. Ma non riuscivo a capire il perché.
Sibilai un si,seguendolo.
Non si voltò nemmeno per un secondo,nemmeno per parlare di quello che stava per succedere.
Mi lasciò  riflettere sullo stipite della porta,con mille domande senza risposta. 



Nanananaa.
Sono stata abbastanza veloce ad aggiornare,no?
Prima pubblicavo i capitoli molto più velocemente,ma adesso ho poco tempoçç
Comunque sia,cosa ne pensate di questo capitolo?
Quando scrivevo,mi è piaciuta un sacco la parte in cui Harry fa ricordare tutto a Amy, non so a voi gjhygujtuu.
Ma l'avreste mai detto che il nostro Styles non l'avrebbe baciata?
eheheh.
Credo che nel prossimo capitolo ci sarà qualcosa di intenso,forse (?) boh.
Cambio idea ogni volta :')
Sta di fatto che se Harry si è frenato,un motivo c'è!

Spero come sempre che vi sia piaciuto, e buona giornataaa :)

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Capitolo 22
*** It will change everything, nothing will remain as we think. ***


 
 
"It will change everything, nothing will remain as we think."


La pioggia cadde insistentemente sulla finestra,provocando un rumore troppo fastidioso per il mio sonno puramente tranquillo.
Feci scivolare il lenzuolo verso i miei piedi,scoprendo leggermente le cosce. Mi guardai intorno,non vedendo alcuna sagoma riccia. 
Dov’era?
Alzai il corpo con fatica,andando a piedi nudi fino al salotto. Vidi mia madre bere il suo caffè,accompagnato da biscotti secchi. Mentre mio padre,come suo solito,guardava la televisione.
Salutai con un buongiorno,afferrando la scatola di cereali poggiata sul tavolo. Li versai nella tazza,sedendomi lentamente sulla sedia. Ero ancora troppo assonnata per i miei gusti.
“Dormito bene,tesoro?” mi domandò mio padre,cambiando canale.
“Quasi, - dissi,strizzando gli occhi – con tutti i rumori che provocava il temporale non proprio”.
“Ti capisco,piccola” rispose mia madre,accarezzandomi dolcemente i capelli. “Quando siamo tornati a casa aveva già iniziato a diluviare. Eravamo completamente bagnati”.
Girai per un attimo la testa verso la televisione,cercando di capire cosa diamine stessero trasmettendo. 
Per un attimo,mi accorsi di un programma che già conoscevo.
“Ma quello non è Harry?!”
I miei occhi si spalancarono non appena lo videro. Sentii la gola diventare secca,e il resto del mondo sparire.
“Oh ragazzi,è così bello riavervi qui!” esclamò la donna dai capelli rossi,sorridendo a tutti. I ragazzi sfoggiarono uno dei loro sorrisi più belli,accomodandosi sul divano davanti a loro.
“Sapevi di questa intervista?” La voce dei miei genitori si fece sempre più lontana,mentre quella di quello stupido programma sempre più vicina.
“Vi vedo in gran forma, - affermò la presentatrice – Cosa avete combinato tutto questo tempo a Parigi? Da quanto so,è il tour più lungo che voi abbiate avuto. O sbaglio?”
I ragazzi annuirono,guardandosi.  
“Non sbagli affatto. Ci stiamo divertendo un sacco qui,e troviamo che siano tutte adorabili” disse Niall,sicuro.  Harry ridacchiò,passandosi una mano fra i ricci.
“E tu?Harry? cosa ci dici?”
Il riccio rise,ma una risata non del tutto vera. Abbassò lo sguardo,e quando lo rialzò per rispondere,notai i suoi occhi essere più verdi del solito.
“Credo che sia stata una vera e propria vacanza per noi. Forse che è durata anche troppo. Non credevo di poter divertirmi così a Parigi. Anzi,credevo tutto il contrario. Ho ritrovato in parte me stesso,ho combinato tanti di quei casini che nemmeno potete immaginare. Ho ritrovato vecchi amici,ho incontrato persone nuove,ho fatto altre esperienze.  Sono in parte felice,ma mi spiace che tutto questo debba finire.”
La donna lo guardò sbalordita,quasi commossa. Nessuno si aspettava una descrizione del genere. E nemmeno io,a dirla tutta.
“Quando tornerete a casa?”
Louis sospirò amareggiato,posando le mani sulle tempie.  “Fra due giorni”.
“Cosa pensi che cambierà quando tornerete a Londra,Harry?”
Il pubblico li osservò uno per uno,aspettando che Styles rispondesse a quella domanda. Harry sbatté le ciglia,intrecciando le mani.  “Cambierà tutto,niente rimarrà come pensiamo”.
Tolsi il telecomando dalle mani di mio padre,spegnendo tutto quell’affare. Al diavolo tutti,al diavolo a me,al diavolo lui.
“Non voglio più sentire le stronzate che spara quel bugiardo!” urlai,esaurita. I miei mi  guardarono alquanto confusi,cercando di calmarmi.
Lasciai la colazione sul tavolo,non toccando più niente. Mi buttai a peso morto sul divano,con la frase di Harry che continuava a tormentarmi.
 
Ma niente,e dico niente,avrebbe potuto tranquillizzarmi del tutto.
 


*
 



“Credo sia stata l’intervista più lunga che abbiamo mai fatto!”
“Le domande delle presentatrici si basano sempre sulle questioni amorose poi!” 
“Oh,Niall – gli diedi una pacca sulla spalla,amichevolmente – dillo che te la stavi mangiando con gli occhi quella lì!”
“Harry!” mi richiamò Liam,severo. “Non siamo mica tutti Don Giovanni come te!”
Tutti fummo coinvolti da una fragorosa risata di gruppo.  Presi il cellulare infilato in tasca,controllando i messaggi. 
Louis si avvicinò a me,scuotendo il capo ormai rassegnato.  “Credi che lei ti cercherà?Beh,ti sbagli,Harry. Non lo farà.”
“Cosa stai blaterando,Lou?”
“Ah, - sbuffò stanco – come se non sapessi che controlli il cellulare per Amelie!”
“Amelie?!” ripeterono tutti in coro.  Fulminai Louis,rimettendo via quell’aggeggio elettronico.
“Non c’è niente tra di noi,okay?Non ci sarà mai niente”.
“Nascondi l’evidenza,Harry. Si vede da un chilometro che siete cotti l’uno dell’altra”mi guardò serio,guardando anche gli altri.   “Siete stati fidanzati,non potete dimenticare il passato così come se niente fosse. Le cose rimangono,non si dimenticano.”
Mi coprii il viso con le maniche della giacca,affondando completamente nella confusione.
Louis si avvicinò nuovamente a me,abbracciandomi.  “Credi che Amelie non ricambi quello che provi tu?”
“Non lo so,è questo il punto”.
 


*
 


“Signorina,non posso dirle con precisione a che ora torneranno” il signore dell’albergo non fu molto preciso. E il fatto che non sapesse dirmi l’ora precisa in cui sarebbero rientrati,mi urtava ancora di più il sistema nervoso.
“Io devo saperlo,devo assolutamente saperlo!”
“Signorina,le ripeto che…”
“Non voglio starla a sentire,non sono dell’umore per sentire quello che ha da dirmi. Aspetterò qui,starò anche qui tutta la notte se è necessario!”
Delle sagome entrarono nell’albergo,muovendosi molto lentamente. Mi accorsi subito di Niall,che non appena mi vide da lontano,iniziò a fare un sorriso a trentadue denti.
Ma l’espressioni degli altri ragazzi,erano abbastanza sorprese.
“Amelie?perchè sei qui?” chiese Zayn davvero sbalordito della mia presenza. Presi un respiro profondo,sorridendo.  
“Ehy,ragazzi… ma che…”
Incrociammo i nostri sguardi,senza dire più nulla. I ragazzi si allontanarono,inventandosi le scuse più banali che potessero passargli nella testa.
Harry posò un borsone nero che portava sulle spalle,lasciandolo a terra. 
“Puoi spiegarmi perché sei qui?”
“Ti ho visto all’intervista,sai? – lo fissai negli occhi,facendo un passo avanti – ho sentito anche tutto quello che hai detto. Londra,eh?fra due giorni tornate a casa quindi.”
Gesticolò con le mani,forse cercando di spiegarmi qualcosa.
Ma non gli diedi il tempo.
“Quando avevi intenzione di dirmelo? Okay,non mi fregherà più di te,ma su alcune cose non la penso così.”
“Non ne abbiamo mai avuto il tempo di parlarne,Amelie. Abbiamo sempre discusso,un po’ come ora,del resto.”
“Non stiamo discutendo ora,non inventarti scuse.  Sto solo dicendo una mia opinione.”
Harry scrollò le spalle,sistemandosi la giacca blu che aveva addosso. “Sei testarda come non so cosa! Ti giuro,hai il potere di rovinarmi la giornata. Prima di vederti,ero sereno,stranamente. E poi cosa succede? Ti incontro. Ti pare normale?”
“Cosa intendi dire? Che sarei una sorta di sfiga?Molto carino,davvero!”
I suoi occhi si rimpicciolirono,diventando pieni di vera e propria rabbia. Riprese il borsone che aveva prima,incamminandosi.  “Spero per te che qui a Parigi senza di me,le cose cambieranno. Lo spero vivamente per te,Smith.”
Quando iniziò a camminare verso l’ascensore,mi prese un nodo allo stomaco. Mi sentivo come se dovessi dirgli tante di quelle cose che lui nemmeno immaginava. Eppure,nessuna di queste,usciva dalla mia bocca.
Era sempre più lontano,sempre più distante da me.
Lo seguii a passo svelto,raggiungendolo.
Non mi degnò nemmeno di un minimo sguardo,si limitò solo a premere il tasto dell’ascensore,sperando che arrivasse il prima possibile.
“Non hai più intenzione di ascoltarmi?”
“Vado di fretta,non lo vedi?”
“Pochi secondi fa non andavi di fretta”
“Lasciami in pace,ti chiedo solo questo”.
Fissai il pavimento,immobile.  Udii il rumore dell’ascensore arrivare. 
Avrei voluto ripartire tutto da zero,dal momento in cui eravamo tutti felici,in cui i problemi non c’erano ancora.
Forse desideravo una vita troppo perfetta,un po’ come quella dei film.
Forse quella vita non esisteva,forse ero io a creare i veri problemi.
“Vorrei che rimaneste qui.”
Le labbra di Harry si incurvarono in un lieve sorriso,ma non si voltò.  Le porte dell’ascensore si aprirono,e quando stava per entrare,sentii il mondo crollarmi.
Continuai a fissarlo,cercando qualcosa da dirgli. 
Distolse lo sguardo dal mio,allungando il braccio verso il pulsante per andare al prossimo piano.
Feci lo stesso anch’io,ma lo riguardai quasi subito.

“I’m broken,do you hear me? I am blinded,cause you everything I see…”
Harry girò la testa verso di me,non distogliendo minimamente lo sguardo.
“If i'm louder, would you see me?
Would you lay down in my arms and rescue me
Cause we are the same
You save me..
When you leave it's gone again…”


Ogni nostro movimento si bloccò. 
Gli occhi di Harry diventarono inspiegabili: Il verde iniziò a diventare sempre più acceso,quasi smeraldo. E tutta quella rabbia che aveva pochi secondi prima,era come se stesse svanendo.
Le porte dell’ascensore si chiusero lentamente,intravedendo ancora per poco i nostri volti.

“Cause i can’t love you more than this…”  
Fu ciò che sibilai,prima che si chiusero completamente.







Sono tornataaaa :3
Mi sono sforzata tantissimo per scrivere questo capitolo,non volevo farvi aspettare troppo! E spero di esserci riuscita :')
Allora,cosa ne pensate?
Purtroppo,dovranno ritornare a Londra...e credetemi,Amelie starà molto molto male per questo. Ma ci saranno tanti colpi di scena,non preoccupatevi!
Ho avuto questa idea dell'ascensore,e boh.. il fatto che lei gli dice la frase della canzone egkjerugirej.  vabbè,la smetto gjrhgierjh.
Come sempre,spero che recensite...e che mi dite anche magari cosa pensate che succederà fra H&A @.@

Al prossimo capitolo bellezze :)

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Capitolo 23
*** I left it for you ***



 
"I left it for you"
 

Lasciai che la musica mi portasse in un modo più tranquillo,in un mondo diverso dalla realtà che stavo vivendo.
Quando aprii la porta della camera,feci cadere a terra il borsone che portavo con fatica sulle spalle.  
Mi guardai attorno. Il silenzio totale.
Andai verso la mia camera con le cuffie tra le orecchie,cercando di non svegliare gli altri. Vidi la porta del bagno aprirsi,intravedendo Dollie strofinarsi gli occhi con la manica del mio pigiama.
“Harry, - sussurrò appena,accennando un lieve sorriso – sei tornato ora?”
I miei occhi la fissarono stanchi,e la mia voce faceva perfino fatica ad uscire.
Poggiai una mano sullo stipite della porta,lasciandogli un bacio sulla fronte. “Si,è stata una lunga intervista. E tu?ti sei svegliata ora?”
Dol sbadigliò,allungando le braccia verso il mio collo attirandomi a lei. La guardai,la guardai cercando delle risposte nel suo sguardo amorevole. Ma non trovai nulla.
“Mi sei mancato,sai?” disse a pochi centimetri dalle nostre labbra. Ci avvicinammo più del previsto,scontrandoci appena.
“Davvero?” 
“Si,avevo una gran voglia di stringerti di nuovo, - rispose sicura,attaccandosi a me come una calamita – e di baciarti,di nuovo”.
Sorrisi. Ma non un sorriso felice. 
“Dollie devo parlarti…” 
La mia ragazza fece una faccia interrogativa,ma non si preoccupò più di tanto. “Che succede?”
Non trovavo il coraggio di dirgli la verità. Non avevo il coraggio di dirgli tutto quello che mi passava per la testa in quel momento. Non avevo le palle di dirgli le cose come stavano realmente.
“Harry,sto aspettando…”
Distaccai i nostri corpi troppo vicini,accarezzandole una guancia. Feci scivolare la sua mano su tutto il suo viso,finendo sul suo mento.  Si morse le labbra impaziente,intravedendo nella sua espressione,un velo di incertezza e paura.
“Ho riflettuto tanto su quello che sto per dirti, - presi un respiro,chiudendo per un attimo gli occhi – e ora sono qui,con un coraggio nascosto che non sapevo nemmeno di avere”.
Dollie continuò ad annuire,non capendo.
“Sei bellissima,questo lo sai. – feci una pausa,prima di ricominciare – Ma non basta. Ti ho trovato dal primo giorno una ragazza attraente,una ragazza meravigliosa. Mi piaceva il tuo corpo,il modo in cui ci scambiavamo sguardi,il modo in cui tendevi a sorridermi ogni volta che ci vedevamo. Giuro,la prima volta che ti ho visto credevo davvero di aver trovato la persona adatta a me.”
“Cosa stai cercando di dirmi?”
“Ricordi quando ci siamo baciati per la prima volta? Era in un locale,eri mezza sbronza,ma ancora lucida da capire con chi ti stavi baciando. Ci siamo piaciuti,ci abbiamo provato. Ti ho portato qui con me per il tour,abbiamo passato dei momenti memorabili insieme,hai fatto le tue esperienze…ed io le mie. Abbiamo fatto…sesso,hai donato te stessa a me,ed io l’ho apprezzato.  Ma,Dollie,io credo…”
“Cosa cerchi di dirmi con questo? E’ un modo carino per dirmi che tra noi è finita?”
“Una mezza specie,ma..ascoltami…”
“No,Harry,è solo uno scherzo!” sbottò,ridendo.  “Mi stai semplicemente prendendo in giro,ammettilo!”
Mi grattai la testa,scuotendo il capo. Sentivo di essere nella merda,e mi sentivo nello stesso momento un vero pezzo di merda.
“Tu..tu non puoi lasciarmi, - sibilò,singhiozzando – tu.. tu mi ami.”
“E’ questo il problema,io non…”
Si aggrappò a me,alle mie labbra,alle mie spalle.
Provò a baciarmi con foga,sforzandosi di farmi ricambiare. Le sue lacrime bagnate scivolarono sul mio viso,facendomi sentire peggio di come mi sentivo già.
Ma la staccai,con fatica,la staccai.
I suoi occhi avevano come un punto di domanda,senza alcuna risposta.
Non capiva,e nemmeno io riuscivo a capirmi del tutto.
“Harry,guardami,  - mi ordinò – sono io,Dollie,la tua raggazza,quella che poco tempo fa amavi e che ami tutt’ora. Ricordi? Ora tornerà tutto come prima,mi amerai come prima,e saremo la coppia perfetta di sempre.”
No,non sarebbe stato così.
“Dollie,dimenticami,ti prego. Fallo ora che sei in tempo,non pensarmi più,rifatti una vita. Non sono io il ragazzo per te,non sarò io che porterai all’altare un giorno. Vedimi come un conoscente,vedimi come Harry Styles. Nient’altro.”
Le brillarono gli occhi,ma non per la gioia. Deglutì,portandosi una mano sulla bocca,torturandosela.
Iniziò a fissare il vuoto,volendo più risposte a tutti i suoi perché.
“Perché Harry?Perchè mi stai facendo questo?”
Voltai la testa verso la porta della mia camera,sospirando.  “Perché sono innamorato di un’altra,Dollie”.
 



*


 

Infilai la testa fra le ginocchia,stringendomi esse al petto.  Mi rinchiusi in mondo  tutto mio,pensando a quanto potessi essere stupida. E mi accorgevo sempre all’ultimo momento degli sbagli che avevo commesso in questi mesi,anni. 
Ero stata una stupida.
Ero stata una sciocca.
Ero stata un’idiota.
Ero andata con l’intento di parlare con Harry,ma civilmente,da persone serie. Ma si era rivelato tutto il contrario: Discussioni sopra discussioni.
Non riuscivamo a parlare tranquillamente,senza che nessuno sbottasse all’improvviso,innervosendosi.
Questo era ciò che odiavo di più.  E il fatto che Harry era entrato in quell’ascensore,non volendomi più ascoltare,mi rendeva tremendamente triste.
Avevo bisogno di parlargli,sfogarmi con lui,dirgli quanto avrei voluto che lui e i ragazzi rimanessero qui,anche se sapevo che era praticamente impossibile.
Forse dovevo semplicemente farmene una ragione.
 
I just can’t keep hanging on, to you and me
I just don’t know what is wrong
 
Qualcuno m’infilò delle cuffie nelle orecchie,facendomi sobbalzare. 
Le mani di questo qualcuno mi sfiorarono le spalle,talmente dolcemente che mi mandarono in tilt.
“Ti piace?” fu tutto ciò che sentii in quel momento.
 
Give me the respect, forgive me and forget
We’ve got to get a grip, living on the edge
 
“Perchè sei qui?” 
Harry lanciò uno sguardo verso il vuoto,sedendosi poi accanto a me,come se nulla fosse.
Mi sentivo terribilmente a disagio,ma non avrei fatto trasparire niente. Sarei stata coraggiosa,avrei sopportato qualsiasi cosa. 
“Mh,a dirla tutta non saprei, - rispose,fischiando – forse per lo stesso motivo per cui tu sei qui”.
Allungai le gambe,osservandomi le scarpe.  Harry mi fissò insistentemente,forse come non aveva mai fatto prima. E proprio questo mi turbava.
“Non sono rimasta per te, - dissi,fissandolo – era solo perché non mi andava di tornare a casa…”
Harry sghignazzò divertito,passando le sue mani fra i miei capelli,spettinandoli. Rimasi imbambolata come una bambina di due anni. E faceva strano. 
“Ti credo, dai.” Mi spostò una ciocca da davanti gli occhi,soffermandosi poi a guardarli.  “Anzi,fingo di crederti. So che menti,ma non lo ammetterai mai con la testardaggine che ti ritrovi”.
“Non è vero! – urlai – non sono testarda!”
Ma quando vedo sulle sue labbra dipingersi in un sorriso,penso a quanto possa essere bello,dolce e allo stesso tempo stronzo.
Ma ogni qual volta che sorrideva,la testa mi girava come non mai.
Era questo l’effetto che faceva Harry? 
“Scusami per prima,  - bisbigliò pentito – non volevo trattarti in quel modo. Ero nervoso per la partenza,ero stanco,stressato”.
Mi aveva chiesto scusa. Si stava scusando con me. Lui.
“Non fa niente…sul serio”.
“So che ci sei rimasta male,non negarlo”
Concentrai il mio sguardo su di lui,continuando a negare che non era così. Ma sapeva bene com’ero fatta,bastava leggermelo in faccia che mentivo.
“Non mentirmi” disse di nuovo,serio.
“Non ti sto mentendo,sei tu che credi…che lo stia facendo.”
Si zittì di colpo,non insistendo più nel farmi dire la verità. In parte ringraziai il cielo,ma dall’altra quel silenzio era più assordante di qualsiasi parola.
Misi le cuffiette meglio,fingendo di stare ascoltando la musica,così  da farmi sentire meno nervosa.
Ma,poco dopo,le sue mani calde mi presero il viso,costringendomi a farmi girare verso di lui.
Mi guardò,mi guardò fino al profondo dei miei occhi,fin dove lui riusciva ad arrivare.
E mi sentii snudata dei miei sentimenti,come se lui avesse capito tutto. Ma, forse, lo aveva capito fin dall’inizio.
E quando le sue labbra toccano le mie,pensai di morire.
Premevano dalla voglia, volevano qualcosa di più,qualcosa di  più forte.
Si distaccò per un istante,posandosi poi sul mio collo,facendomi quasi gridare. Si mosse con delicatezza,ma allo stesso tempo con velocità. 
Non capii più dove fossi,con chi fossi,cosa stesse succedendo.
So solo che alzai lo sguardo,incrociando il suo. Ma durò talmente poco,che nemmeno ce ne accorgemmo.  
Fece sfiorare le nostre labbra,aspettando forse un mio consenso. Legai le braccia intorno al suo collo,aggrappandomi totalmente a lui.
Fiondò la sua bocca sulla mia,facendole unire nuovamente.
Ma questa volta era tutto diverso: Non appena il suo contatto si collegò con il mio,perdemmo completamente la ragione. Harry non seppe più controllarsi,aprì la sua bocca,dando spazio alle nostre lingue di ritrovarsi.  E ricambiai,ricambiai come non avevo mai fatto prima. 
Sembrò che avevamo aspettato quel momento forse da secoli,e sembrò non volesse finire mai.
Harry continuò quel bacio con foga,facendomi finire sdraiata su quel misero  scalino dell’albergo.  Non aveva alcuna intenzione di staccarsi e nemmeno io. 
Ma l’unica cosa che riuscii a percepire furono le sue mani che  tentarono un contatto più forte.
E spalancai gli occhi,impaurita.
Era Harry,in fondo.
“Harry…”
Quando lo chiamai,mi morse il labbro,staccandosi lentamente. Troppo lentamente.
La catenina d’oro che portava al collo,mi sfiorò leggermente il petto. Alzai immediatamente lo sguardo verso il suo,accarezzandogli il viso intimidita.
Sapevo che però avrebbe fatto di tutto pur di chiedermi perché avessi ricambiato,ne ero più che certa.
E questo mi preoccupava. Perchè, quale sarebbe stata la mia risposta?
“Non voglio che tu torni a Londra…” 
Styles rimase colpito dalle mie parole,ma non tanto colpito come dalle mie labbra.
“Vuoi che resti qui?”
“Si,tu.. i ragazzi.. io..io non so come fare senza vederti,urlarti in faccia…”
“Baciarmi…” Arrossii come un peperone dalla vergogna,dandogli un piccolo ceffone in faccia,troppo delicato però.
“Ho lasciato Dollie,sai?”
“Cosa?” quasi gridai,per l’enorme notizia. Lo aveva davvero fatto?
“Come l’ha presa?” domandai poco dopo.
“Una merda, - rispose serio – Gli ho detto di dimenticarmi,di lasciarmi in pace”.
“E come ha reagito?”
“Come pensi che abbia reagito,Amelie?!” La sua voce diventò più dura e roca,quasi mi mise paura. Harry se ne accorse,e cercò di tranquillizzarmi con un sorriso.
Ma non ci riuscii.
“Meglio che torno a casa,si è fatto tardi…” provai ad alzarmi,ma appena quelle parole arrivarono alle orecchie del riccio,la rabbia s’impadronì di lui.
Mi bloccò i polsi,lasciando che le sue morbide labbra mi divorassero di nuovo.
“L’ho lasciata per te”
Diminuì la presa,osservando ogni curva del mio corpo.  “L’ho lasciata perché sono ancora innamorato di te,solo che tu non riesci ancora a capirlo”.
Una forte sensazione mi oltrepassò lo stomaco,il cuore,ogni cosa.  Harry fissò il basso,non volendosi voltare minimamente. Somigliava a un ragazzo capriccioso,a un ragazzo che non era riuscito ad ottenere quello che voleva.
Quando si alzò,capii che non era dell’umore adatto per parlare. Ma avrebbe dovuto farlo.
“Più ti guardo negli occhi,più penso a come fai ad averli così belli. Davvero,non ho mai visto niente di simile.  E non lo dico tanto per farti un complimento,ma perché ogni volta che ti guardo negli occhi è come se ritrovassi me stessa dopo tanto tempo. E quando ti avvicini per parlarmi o semplicemente per sfiorarmi,ho il cuore che fa le capriole. In quel momento non desidero nient’altro,desidero solo te. E ti desidero anche ora,domani,dopo domani ancora,tra qualche mese,tra qualche anno”.
Si bloccò.
Sorrise.
Mi guardò ancora.
“Mi desideri anche adesso quindi?”
“Si”
“Se mi avvicino tremi?”
Mi sfiorò appena,alzandomi leggermente la maglia.
“Si..”
“Non credevo di poter fare questo tipo di effetto…”
“Ma lo fai,Harry…”
“Dillo,Amelie,dillo ora..”
“No…”
“Dillo,ho detto”.
Lo scansai con una forza bruta,alzandomi frettolosamente. Il respiro si fece più corto dalla paura,dalla tensione. Ma cosa avrei potuto dirgli? Mi sarei sentita solamente inferiore a lui,e non volevo che accadesse. Assolutamente no.
Ma per quanto avrei resistito ancora?
“Lasciami in pace…voglio tornarmene a casa”
Guardai la strada davanti a me,rimpiangendo quello che avevo appena detto. Stavo mentendo,avrei mentito ancora e ancora.
Ma mi afferrò il  braccio,stringendo troppo per i miei gusti la presa. Il suo viso era troppo vicino al mio e anche il suo corpo. Eravamo troppo vicini. troppo.
Le sue dita affusolate strinsero i miei fianchi,scivolando lentamente su tutta la schiena. Avvampai,avvertendo un forte senso di calore avvolgermi.
Provai a girare la testa verso il basso,ma ogni volta che ci provavo,Harry sapeva farmi rigirare.
“Lo so che non riesci a resistere,lo riesco a capire da come ti mordi le labbra così nervosamente”
“No-n è vero…  - mentii – ho solo le labbra screpolate,mi danno…fastidio,ecco”.
Non appena si avvicinò,però,mi scaraventai su di lui.
Le sue labbra.
Le sue morbide labbra.
Il suo sapore.
Il suo profumo inconfondibile.
“A-melie, - disse,quasi sfinito – perché non lo ammetti?”
Tra un bacio e l’altro,posai le mani sulle sue possenti spalle,cercando di riattaccarmi a lui.
Il riccio ricambiò prontamente,sollevandomi da terra.  Intrecciai le gambe per non cadere,spostandogli poi quelle ciocche ricciolute che gli ricadevano sul viso.
Mi sorrise,uno di quei sorrisi che solo lui sapeva fare.
E tutta quell’ansia che avevo addosso sparì magicamente.
“Sei bellissima…te l’avrò detto un miliardo di volte e continuerò a ripeterlo”.
Le guance presero un colorito diverso,e pian piano arrossirono sempre di più.
Nascosi il viso tra la maglia che indossavo,sorridendogli con gli occhi.
Styles in quel momento aprì la porta d’ingresso dell’albergo,continuando a sorridermi. Ripensai a quella sera che eravamo andati a guardare le stelle e che aveva tentato spudoratamente di andarsene. Ricevendo forse quello che voleva.
Ma poi ricambiò il bacio senza scrupoli,senza farsi alcun problema.
La paura che però mi ossessionava di più era questa:  Aveva ricevuto più di un semplice bacio,e forse proprio per questo avrebbe aperto quella porta e se ne sarebbe andato via. Di nuovo.
Mi fece scendere,allungando il braccio verso di me,porgendomi da gentiluomo la mano.
La osservai attentamente,cercando di capire le sue intenzioni.
Mi fidai.
Gli presi la mano e intrecciammo le nostre dita come una volta.
Aveva sempre quelle mani calde e soffici. Quel modo delicato di stringerle.
Spalancò la porta,facendomi strada.
E mi soffermai a guardarlo,a pensare a quanto potesse essere perfetto e meraviglioso.
Non esisteva un altro ragazzo come lui. Per quanto avrei potuto fingere,lui era la perfezione.
Come avevo potuto stare con Nate? Come avevo potuto passare un anno con quel ragazzo?
“Perché non vieni con me a Londra?” disse,prima di aprire la porta di una specie di magazzino ed entrare.
Quella frase mi spiazzò completamente. Sarebbe stato bello,ma avrebbe comportato una serie di problemi.
“Harry.. è difficile venire con te. – risposi amareggiata – Ho una vita qui,degli amici,una famiglia..la scuola.. come potrei?”
Si appoggiò alla parete,trascinando anche me. “Finiremo come quel giorno? In cui abbiamo dovuto salutarci e darci una sorte di addio?”
Non sapevo come rispondergli. Quella sarebbe stata la nostra fine. Sarebbe successo,ne ero più che sicura.
“Riprenderemo le nostre vite come prima,dimenticandoci l’uno dell’altra…”
“Non può succedere di nuovo”
“Harry lo so,ma…”
“Ma, niente! Ogni santa volta che le cose sembrano che vadano per il verso giusto,deve sempre succedere qualcosa che rovini la nostra felicità.  Io non troverò mai un’altra come te,io non riuscirò mai a dimenticarti.”
Quando mi disse quelle parole,vidi il suo volto fiondarsi sul mio petto,stringendomi possessivamente a lui.
Sembrava un piccolo cucciolo abbandonato per il modo in cui si era posizionato. Ma era così dolce vederlo in quel modo.
“Mi dispiace che hai lasciato Dollie,non oso immaginare come si sente adesso…”
“Non pensare a lei,okay? Era ora che gli parlassi e che gli dicessi come stessero realmente le cose”
Alzai gli occhi al cielo,stringendomi forte al petto di Harry,così forte da sentire il battito cardiaco.
“Sei un vero disastro, - rise maliziosamente – ci fosse una volta che cedi!”
“Sono ceduta abbastanza,non credi?” dissi ridendo,soffiandogli sulle labbra. Sentii la sua risata farsi più rumorosa,e gli tappai la bocca con un altro dolce bacio.
Ricambiò all’istante,inclinando di poco la testa,tenendo il mio viso attaccato al suo.  E mi sentivo rinascere quando sentivo la sua pelle sulla mia. 
“Ti va di fare due passi?” si staccò,spettinandomi il ciuffo. Annuii abbastanza convinta,prendendogli la mano.
“Ah, - si fermò,guardandomi – Ti sei ingrassata un po’,sai?”
Lo guardai con aria minacciosa,spingendolo verso il muro.   “Vai a fanculo,Harry!”







TATATATAAAAAAAAAAAAAAAA.
SI SONO BACIATIIIII BTGHYRTHJTUH.
Okay,amen.
Anzi,diciamo che c'è stato più di un solo bacio trjhgyujgh.
Però,come vedete,Amelie non si è ancora dichiarata del tutto. Lo farà? chi lo sa huhuhu.
Dollie si è levata dai coglioni,finalmente :')
E...dai prossimi capitoli,quei due piccioncini staranno sempre insieme. E,il nostro Harry,farà cedere molto spesso la nostra Amy eheheh. @--@
Ma si stuzzicheranno sempre,questo è sicuro!
Vabbuò,me ne vado.

Voglio sapere se vi è piaciuto,mi raccomando. °-°

Un besos <33


 

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Capitolo 24
*** She's perfect,damn. ***




"She's perfect,damn."


“Ritorneremo a Londra”
“Ritorneremo alla nostra vecchia vita di sempre”
“Rinizieranno le noiose giornate”
“Lasceremo tutti,ricominciando tutto di nuovo”
Liam si alzò dalla sedia,guardandosi un’ultima volta allo specchio. “Sono nervoso.Stranamente. Abbiamo fatto così tanti concerti e mi agito sempre come la prima volta. Mi sento stupido,voi no?”
“Succede anche a me,  - rispose Niall,incurvando le labbra in un piccolo sorriso –  Quando vedo tutte quelle persone,ho lo stomaco che si chiude. Seriamente,penso di morire lì sul palco.”
“Vedere tutta la gente che ti fissa e urla magari il tuo nome,è imbarazzante…davvero!” intervenne Zayn,sistemandosi la giacca. Fissai i ragazzi,capendo perfettamente quello che provavano.
Io mi sentivo come loro,la maggior parte delle volte. Anche se adesso cercavo di farci l’abitudine.
“Tu,Harry?sei agitato anche tu?” domandarono in coro,ridendo.
“Oh si,ovviamente!”
Liam ammiccò un sorriso,voltandosi verso gli altri. Louis iniziò a ridere,ma cercò di svagare guardando il pavimento.
“Stai pensando a tutt’altro,sbaglio?”
Guardai Liam,sorpreso,ma allo stesso tempo cioccato. “Ti sbagli!”
In parte Payne aveva ragione: Pensavo a tutto,tranne che avrei avuto fra poche ore il concerto. La fine di tutto.
E non riuscivo a non pensare ad Amelie,al suo sorriso,al suo sguardo. Alla sua bellezza.
Ero riuscito a baciarla,a ottenere finalmente di nuovo quelle labbra carnose. Ma forse non era abbastanza.
Cercavo di più,cercavo delle risposte in lei che non riuscivo a trovare. Perché?
Pensavo,pensavo,senza arrivare mai ad una conclusione.
Forse…era semplicemente…paura.
Paura di averla,di stringerla,di baciarla,toccarla,sfiorarla,guardarla.
E se si era già stancata di me?
E se non volesse più avere niente a che fare con me?
E se mi dicesse di voler tornare dal suo ex?
E se invece si accorgesse di aver fatto un’enorme sbaglio a baciarmi?
E se invece… 
“Harry!”
Una voce mi risuonò assordante nelle orecchie. Tornai forse nella realtà,con le paure che continuavano ad assillarmi come non mai.
“E’ ora che andiamo. Vuoi rimanere seduto su quella sedia ancora per un po’?”
Strizzai gli occhi,riconnettendo dove fossi.  “Certo che…che no!”
 



*
 


Mi aveva baciata.
Mi aveva baciata.
Mi aveva baciata.
Mi aveva baciata di nuovo. E ci sono cascata di nuovo.
“Dannazione!” urlai, “L’ho baciato!Cioè,ho ricambiato!”
In quel momento parlai al vento,perché nella stanza non c’era nessuno. E mi sentivo incredibilmente stupida. Ma dovevo sfogarmi in qualche modo.
Forse non dovevo ricambiare. Perché in fondo,quel bacio,avrebbe complicato talmente tante cose che nessuno dei due si sarebbe mai immaginato. O forse no?
Spostai gli oggetti dal comodino,facendomi più spazio. Ma un piccolo rumorio mi fece voltare.
Una catenella d’oro.
Quella catenella d’oro.
La collana che mi aveva regalato Harry.
La collana che amavo più di qualsiasi altra cosa.
La raccolsi da terra,togliendogli quel velo di polvere che si era creato sopra di essa.
Mi ricordò così tante cose da farmi sorridere.
 
E un pensiero strano mi venne in mente: E se invece tutto quello che stessimo facendo fosse giusto?
 



*
 


“E se mi venisse un attacco di panico all’improvviso?”
“E se svenissi da un momento all’altro?”
“O peggio,se morissi?”
“Tappate la bocca a Niall,ve ne prego!” gridai,senza rendermene conto. Ci mancava solo lui con il suo nervoso a mille ed ero apposto.
“Ehy amico,cos’hai? Ti rode?”
Sbuffai abbastanza irritato,scalciando il nulla.  “Sono nervoso come te,Niall,solo che cerco di tacere al contrario tuo!”
“Calmi! – sbottò Liam – Non siamo qui per litigare. Anzi,dovremo essere più uniti!”
Siamo tutti bravi a parlare.
“E tu,Harry, - mi puntò il dito contro Louis – cerca di tenere il tuo nervoso per te. Senza trasmetterlo agli altri,grazie”.
Quando sarebbe finita la giornata?
“Oh,scusatemi,ma sapete…mi sento nello stesso modo in cui vi sentite voi!”
“Non è per questo, - sospirarono – è per molto altro”
In qualche modo riuscirono a scoprirmi. Così diedi un pugno al muro,pentendomi subito dopo.
“Cosa c’è Styles?Hai litigato con la tua ‘ragazza’?”
Ragazza?
Ragazza?
“Zayn non ti mettere in mezzo a questioni che non ti riguardano”
“Approposito..” iniziò,accedendosi una sigaretta.  “Dollie era furiosa ultimamente. Tu non c’entri nente,non è così?”
“Non credo ti riguardi,sai?”
“E’ così?”
“Ho detto che non deve riguardarti,quale parte non ti è chiara,Zayn?”
“Ragazzi, - ci riprese Payne – penso che…”
“No,seriamente,sono proprio curioso. Era disperata Dollie,come se qualcuno l’avesse lasciata”
Voleva essere preso a pugni?
“E pure se fosse? E pure se l’avessi lasciata? Qual è il tuo problema?”
Ridacchiò divertito,gettando nel porta cenere la sigaretta. “Il mio problema? Oh nessuno. Solo che mi spiace per lei. E’ questo è il motivo per il tuo mal umore?”
“No, - risposi freddo – non è questo il motivo”
Quando Zayn sembrò voler sapere altro,Liam ci guardò tutti sospirando ansioso. Era ora di andare sul palco,di iniziare finalmente il concerto.
“Siete pronti?”
Quella frase la sentii appena,ero troppo preso da altro. Non ero ancora pronto del tutto. 
Tutti iniziarono ad avviarsi,mentre io rimasi lì fermo ad aspettare chissà cosa.
“Harry? – mi richiamò Niall – Dobbiamo andare”
Abbassai lo sguardo,osservando le mie adorate all star bianche. Niall aspettò sulla porta,ma subito dopo disse “Appena ti sei ripreso,vieni”.
Ma non mi sarei mai ripreso.
Avevo paura.
Ansia.
Agitazione.
Qualcosa che non capivo nemmeno io.
Tirai fuori il cellulare dalla tasca,illuminando lo schermo. Niente di niente. 
Nessuna chiamata.
Nessun messaggio.
Buttai il telefono da qualche parte,camminando verso la porta.
Ero pronto?
Nah.
Lo sarei stato?
Affatto.
“Ehy” bisbigliò una voce, “Razza di imbecille,cazzo stai facendo qui?Vuoi andare su quel palco?!”
Spalancai gli occhi,sobbalzando nel sentire quelle parole. Chi cavolo era?
“Amelie?!”
Mi fissò stupita,imitando la mia faccia. “Senti,se ora non vai a cantare,ti prendo a calci!”
La finezza in persona.
“Scusami..ma che ci fai tu qui? Tu eri a casa,tu..”
“Si,ero a casa,me lo ricordo. Sono venuta fin qui per te,non chiedermi per quale stupido motivo”
Per quale stupido motivo?Oh,lo sapeva bene,eccome.
“Fammi indovinare, - risi – sei venuta fin qui solo per vedermi due secondi. O meglio,sei venuta qui per vedere semplicemente il concerto,non è vero?”
Strinse i denti,osservando i suoi occhi che sembravano non volessero distogliere lo sguardo dal mio corpo. Iniziai anch’io a guardarla,notando il suo vestito color rosa confetto che gli aderiva perfettamente. 
Ma quando alzai gli occhi,la vidi innervosirsi. “Cosa cerchi di insinuare?Senti,signorino,ho dovuto litigare con quell’armadio che stava qui fuori per farmi entrare. Gli avrò ripetuto un centinaio di volte che ero una tua conoscente,ma continuava a ripetermi, “Tu?!” e scoppiava a ridere.
“Sul serio?” 
“Oh si! Giuro,non verrò mai più qui!”
Inconsapevolmente si avvicinò a me,gesticolando sempre di più. Scoppiammo a ridere entrambi,non riuscendo più a trattenerci. E quel sorriso che gli si dipinse sul volto,fece svanire ogni pensiero o preoccupazione.
Lei…lei era così perfetta,diamine.
La pelle biancastra,le labbra a cuoricino,le mani sempre ben curate.
“L’ultimo bottone,Harry…”
“Mh?!” mormorai,non capendo.
Amelie roteò gli occhi,prendendomi per la camicia. Dio santo,come sarei salito su quel palco,cantando? Se ogni pensiero,ricadeva su di lei?
“Non hai attaccato l’ultimo bottone,vuoi salire lì sopra così?”
Perché mi sembrava di tornare sempre al punto di partenza? Perché mi sembrava sempre di doverle chiedere il consenso per baciarla?
“Ah, - sbuffò,sorridendo – se non ci fossi io,saresti un ragazzo completamente perso!”
“Ma io lo sono già..”
Storse la bocca in una smorfia buffa,scuotendo la testa ormai disperata per le mie risposte. Le sue mani strinsero la camicia fortemente,come se non volesse lasciarmi andare.
Ma forse mi sbagliavo,no?
“Cosa saresti già?” domandò,curiosa,ridendo. 
“Sono già perso di te,è ovvio!”
“E’ un modo per essere gentile?” 
Ci pensai sù,ridendo di nuovo. Più passavo ogni secondo con lei,più avevo bisogno di starle vicino,parlargli.
M’incantai a guardarla mentre si aggiustava i capelli,si mordeva le labbra o semplicemente mentre si sistemava il vestito per essere sicura che stesse messo bene.
Ma un certo punto,quando sento la sua mano mettersi dietro al mio collo,tirando fuori le unghie,avverto che sarei ceduto da un momento all’altro.
Senza rendermene conto,avvicinai il suo bacino al mio. E non appena il suo respiro si scontra con la mia pelle,la faccio tacere baciandola.
E lei ride,ride per il nervoso,per la felicità o per non lo so. Ma ride,ed è incredibilmente bella mentre lo fa.
Mi trascinò fino al muro,dove lì si scatena davvero di tutto.
Ma si controllò,perché in fondo lei sa sempre controllarsi.  Sottolineo il sempre.
Il fatto era che,nonostante avessi tante domande a cui non sapevo dare risposta,lei rispondeva a esse solamente baciandomi.
Mi piace da morire quando fa scivolare la mano sul mio petto.
Mi piace da morire quando trascina il mio viso sempre più vicino al suo.
Mi piace da morire quando mi guarda negli occhi e cerca di essere tranquillizzata.
Mi piace da morire quando si abbandona completamente a me.
 
“Devi and…. – continuò ad attaccarsi a me – devi andare a fare il tuo concerto,Harry.”
Staccai la mia bocca dalla sua,controvoglia. Lei mi fece il labbruccio,così da farsi baciare nuovamente.
“Oh Harry!Si staranno chiedendo tutti che fine avrai fatto!”
“E se rimanessi qui? Dai,potrebbero fare gli altri il concerto”
Alzò un sopracciglio,facendomi capire che era un no davvero secco. Perché non potevo farlo?Cosa c’era di male?
Tentai di nuovo di andare via,guardandola ancora una volta prima di uscire e salire su quel maledetto palco. 
Sospirai,cercando di farmi coraggio. Ma quando mi voltai davvero sicuro,la sua voce mi fermò di nuovo.
 
“Buona fortuna,Harry Styles” .








Sono di nuovo qui,oh yes!
Mi fa strano aggiornare così presto,seriously o.o
Mi piaceva un sacco l'idea del concerto dei ragazzi,siccome non riesco mai a parlare di loro tutti insieme,questo mi sembrava un buon modo per farlo!
E avete visto?egjherguierj Amelie è andata da lui kgjheugjeh.
Certo,se ero io,mi sarei già dichiarata da un bel pezzo. Ma lei no,cocciuta com'è :')
Ma lo farà...sisisisisisi. Sto cercando la situazione adatta,ecco AHAHAHAH
E poi ho già scritto una scena che..huuhuhuu,però non so in che capitolo sarà (?) molto presto comunque!

Grazie per le 8 recensioni del capitolo precedente,e grazie a tutti i complimenti che mi fate. Siete dolcissssssssssssimissime <33

E ora vi lascio. Anzi,vi lascio in compagnia del nostro Styles:


Ditelo,anche voi siete morte dopo aver visto questa gif.

*dead*

 

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Capitolo 25
*** Now if you take the sides, you get close to me and I look into your eyes and then kiss you, would refuse? ***


"Now if you take the sides,
you get close to me and I look into your eyes and then kiss you,
would refuse?"
 
 

«Mio dio,non mi sono mai divertito così tanto!»
Il tono di Louis era davvero allegro. Sapevo che si sarebbero divertiti al concerto,nonostante avessero qualche paura che li bloccasse.
«Per non parlare di quante belle ragazze ci fossero. –  rise Niall,bevendo una bevanda strana – Se fosse per me,mi fidanzerei con tutte!»
Ridemmo tutti insieme per la frase appena detta dal biondo,continuando a scherzare e a bere. Quel ragazzo era davvero incorreggibile,ma in fondo gli volevamo bene così com’era.
«Oh Amelie,per non parlare di Harry!Quando è salito sul palco aveva gli occhi che gli brillavano»
Trattenni una piccola risata che tentava di uscire dalla mia bocca,girando tra le mani il bicchiere di cristallo. Harry diventò rosso come un peperone,versandosi altra roba.
«Non dite cavolate,non è affatto così. – si giustificò,abbassando lo sguardo – Ero rosso per l’agitazione,nient’altro».
Tutti si scambiarono degli sguardi maliziosi,urlando. «Come no,Styles!»
Mi erano mancate quelle serate così movimentate,dove ognuno poteva sfogarsi e ubriacarsi fino allo sfinimento. Perché era questo il bello di avere degli amici come loro.
«Oh dio,vi ricordate quando siamo partiti per venire qui a Parigi? Louis si era messo a litigare con una vecchietta sull’aereo. E’ stato epico,sul serio!»
Louis ricordò quel giorno,ridendo a crepapelle insieme agli altri. «L’avevo toccata un attimo per farla passare e lei…lei credeva che fossi un pedofilo!Ha iniziato a urlare come una pazza,dandomi borsate in testa. Da quel giorno non ho voluto più aiutare nessuno. Vi sembra normale?»
Niall non riuscì a trattenersi. Sbatté le mani sul tavolo,ridendo talmente forte da far girare tutti. Ma non appena tutti tentammo di farlo tacere,contagiò anche a noi.
«Per non parlare delle prime notti nell’albergo!Harry si intrufolava nei nostri letti,parlando da solo. Era incredibile,Amy,dovevi esserci!»
Harry arrossì di botto,passandosi le mani sul viso.  «Per favore,evitate di dire queste cose. Sono imbarazzanti,davvero»
«Guarda,non sei l’unico,eh.  –  bevvi la bevanda tutto ad un sorso,riprendo poi a parlare  - Una volta mi capitò di andare nel letto dei miei genitori,iniziando a saltare sul loro letto come un’idiota. Non appena mi urlarono “Amy,che succede?” caddi sul letto,addormentandomi di nuovo. Quello si,è stato imbarazzante!»
I ragazzi risero nuovamente,soprattutto Harry che sembrava stesse morendo da un momento all’altro. Arricciai le labbra,non riuscendo a immaginarmi a fare una cosa del genere. Era davvero ridicola come cosa!
«Brindiamo, - tossì Liam,riprendendosi dalla lunga risata – brindiamo al nostro concerto,al nostro ritorno a Londra,a una nuova vita…»
«All’amicizia»
«All’amore…» sussurrò Zayn,facendo scontrare tutti i bicchieri. Afferrai il mio,buttandomi nella pista.
Harry mi guardò,scuotendo il capo.  «La storia che saltavi sul letto non me l’hai mai raccontata»
Morsi il labbro violentemente,muovendomi a ritmo della musica. Il riccio mi seguì,facendomi girare su me stessa. 
«Davvero?credevo di avertela raccontata! – esclamai,mettendogli le braccia intorno al collo – Beh,sono sicura che mi prenderai in giro a vita!Posso giurarci.»
«Cosa te lo fa pensare?  - ridacchiò lui,spostandomi i capelli – Non sono così…crudele»
Roteai gli occhi,sicura delle parole che gli avevo appena detto. Vidi Zayn e Liam nella pista,presi nel ballare una sorta di ballo tutto loro. Niall e Liam ,invece,sembrava che stessero ballando più un lento. 
Ridacchiai tra me,tornando a guardare quegli occhi verdi che mi fissavano insistentemente. Sorrisi involontariamente,sentendo un peso al cuore non appena lui ricambiò.
«Una volta mi capitò di girare mezzo sonnambulo per l’albergo. Hanno cercato tutti di fermarmi,ma sembrava quasi impossibile riuscirci»
«In albergo? – ripetei,sorpresa – sei un vero e proprio sonnambulo allora!»
Styles rise nuovamente,poggiando le sue labbra morbide e carnose sulla mia guancia. I brividi percorsero tutta la mia schiena, e se lui non avesse tenuto la sua mano dietro di me ,sarei crollata a terra.
E quando si staccò,chiusi gli occhi per immaginarmi tutto di nuovo. Il calore di quella pelle,il suo tocco così leggero.
«Devi ancora farmela pagare per quel bacio al ristorante,ricordi? »
Inarcai un sopracciglio,cercando di ricordare.  «Quando Nate mi aveva dato buca e tu, da bravo ragazzo,mi hai chiesto di cenare insieme a te da comuni e semplici amici? Sì,lo ricordo bene».
Fece un sorriso sghembo,posando le mani sui miei fianchi e attirarmi al suo corpo per poi combaciare perfettamente.  Non potei far altro che rimanere incantata nel vedere il movimento dei suoi capelli,a quando rideva e si vedevano le sue meravigliose fossette,il modo in cui sbatteva le ciglia e di come annegavi nei suoi occhi.
«Cosa farai quest’estate?» 
Infilai le mani nei suoi ricci,guardando altrove.  «Non so. Credo di passare l’estate con Cassie e le altre,la solita routine,alla fine.»  
«Sarà noioso non avermi tra i piedi,non è vero?»
Posai la testa sul suo petto,stringendolo il più possibile a me. Mi accarezzò i capelli,non proferendo più parola.
«Mi mancherai,Harry.»
Quando alzai lo sguardo verso il suo,vidi che il verde dei suoi occhi diventò più luccicante. Rimasi spiazzata per quanta bellezza potevano trasmettere.
«Mi mancherai anche tu,Amelie. No,sul serio,io credo di impazzire. Mi mancherà romperti le scatole,mi mancherà prenderti in giro,mi mancherai e basta».
Sollevai i piedi da terra,avvicinandomi alle sue labbra che sembravano non aspettassero altro. 
«Piccioncini,smettetela di sbaciucchiarvi!» Urlò Louis,facendoci staccare. Mi afferrò la mano,trascinandomi via dal riccio.
Guardai Louis,rassegnata. Quel ragazzo era pazzo,davvero.
«Ho rovinato un  momento super magico?»  ironizzò,ballando come un imbecille. I suoi movimenti da ballerino mi facevano davvero troppo troppo ridere.
«No,Louis,tranquillo. Non hai rovinato niente»  
Quando sentii che mi prese la mano e mi fece fare una sottospecie di piroetta,facendomi quasi cadere,pensai a quanto mi sarebbero mancati tutti quanti. A quanto mi sarebbe mancato Louis per la sua pazzia e il suo modo di starti sempre vicino nei momenti più difficili. A quanto mi sarebbe mancato Zayn,il solito che si isola dal mondo isolando anche i suoi problemi in se stesso. Ma il solito che se si trattava di divertirsi,c’era sempre.  A quanto mi sarebbe mancato Niall,alla sua folle pigrizia di fare tutto e alla sua voglia di mangiare il mondo intero.  A Liam,che nonostante ci fossimo distaccati un po’,c’era sempre stato. 
E infine lui,Harry. 
Sarà una di quelle persone di cui sentirò di più la mancanza. Perché non averlo più accanto a me sarà la cosa più difficile che dovrò sopportare. Ce la farò? Non sapevo dare una risposta precisa,sapvo solo che più lo guardavo,più pensavo a quanto io possa…possa…
«Come farò senza di te,Amy?» Mormorò Tomlinson,continuando a ballare con un’espressione in viso più triste. 
«E io come farò senza di te,Louis?Seriamente,chi ascolterà tutti i miei problemi?»
Sospirammo, «Ti dimenticherai di noi?»
«Cosa?!scherzi? non accadrà mai,lo giuro».
Louis sembrò convinto,ma non del tutto. Chi poteva dargli torto?
«Dai,vai da Harry. Ci sta guardando più da un’ora»
Girai la testa verso quella chioma riccioluta,incurvando le labbra in sorriso a trentadue denti. Ricambiò,aprendo le braccia per accogliermi.
«Dove eravamo rimasti?»  Domandai,sapendo già la risposta. Harry si morse il labbro inferiore,riprendendo ciò che era stato lasciato in sospeso.
«Harry! – lo chiamò Liam, - balla insieme a noi!»
Sbuffò sonoramente,non badando al quella voce. 
E i suoi occhi rincontrano di nuovo i miei,perdendoci entrambi. Dio mio.
«L’avresti mai detto che saremmo arrivati a questo punto?  - Iniziò a dire,corrugando la fronte  – Voglio dire,io e te..insomma,ci odiavamo!Ci odiamo tutt’ora,ma..ma è diverso»
«Guarda,in parte non ci credo nemmeno io! Suvvia,io e te,Harry Styles e Amelie Smith,gli opposti»
«Gli opposti si attraggono» affermò ,sicuro. 
Scossi la testa,ridendo.  «Non tutti gli opposti,però. E la tua,è stata solo una fortuna enorme!Dove la trovi una ragazza che ti sopporta come ti sopporto io?Andiamo!»
«Sopportare?!Io sono un ragazzo buono e calmo,sei tu quella isterica qui!»
Aggrottai la fronte,incenerendolo con lo sguardo. Lui deglutì,mordendosi le unghie. «Cos’hai detto che sono? Isterica,io?Ma ti sei visto tu?»
Dallo sguardo capii che si stava rimproverando mentalmente per aver detto quelle cose poco carine su di me.  Solo lui poteva pensare che io fossi…isterica.
«Dai,scherzavo. Non lo penso…veramente».
Spostai lo sguardo sulle altre persone,facendo qualche passo avanti. Con la coda dell’occhio riuscii a vedere Harry muoversi in contemporanea con me,cercando qualcosa da dirmi nella sua mente contorta dai mille pensieri.
Ma quando le sue braccia mi strinsero in un abbraccio da dietro,il cuore smise di battere. Harry sapeva bene ogni mio punto debole,sapeva bene come farmi cedere. Per questo lo odiavo.
«Se adesso ti prendo per i fianchi,ti avvicino a me e ti guardo negli occhi per poi baciarti,rifiuteresti?»
Deglutii,arrossendo.  «Non..non lo so»
Harry si avvicinò sicuro di sé, come se avesse già la vittoria in tasca. Ma,per sua grande sfortuna,arrivarono gli altri a interromperci. Destino.
Girammo le teste verso i ragazzi,presi nel tenere Niall che sembrava stesse per cadere. 
«Mio dio…» bisbigliò Horan,ancora perplesso. Liam gli toccò la fronte,sentendo se avesse la febbre.
Mi accorsi del suo sguardo preso nel guardare qualcosa,così mi girai.
Una ragazza alta,con capelli raccolti biondi,degli occhi  verdi da fare invidia al mondo. Cavolo,ora si spiegava tutto.
I ragazzi intuirono,scoppiando a ridere.  
«Credo di essermi innamorato…» disse Niall,prima che quella ragazza sparisse completamente nella folla.






AVETE VISTO IL VIDEO DI LITTLE THINGS? L'AVETE VISTO?
SANTO DIO,PENSO DI MORIRE. GKMJREUGEIKRJEH.
Sono indescrivibili,sul serio. *__________*
Okay,tornando a noi.
Quanto sono fkgjehguiejhgu H&A? tanto,si troppo.,mjreuerjgheur
Nel prossimo capitolo ci sarà una scena mgneruigkjerh. Amen. Non dico altro.
Ultimamente sto aggiornando molto presto,stranamente. Spero di riuscirci sempreçç
Ora scappo,vi lascio con una gif che....

Penso di morire,ora.

 

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Capitolo 26
*** I love you. ***



 
"I love you."
 
Quella serata fu indimenticabile. Ognuno di noi si era divertito come non mai,non pensando a quello che sarebbe successo dopo. Ma sapevamo bene quello che ci aspettava.
Era stata una di quelle serate movimentate,la quale la parola ‘ridere’ era l’unica cosa che conoscevamo. Non esisteva la tristezza,il dolore,ma solo gioia e felicità.
Tutto questo quanto sarebbe durato? Poco,troppo poco.
Non sarebbe bastato per dire a quanto ci sarebbe mancata Parigi,a quanto sarebbero cambiate le cose una volta arrivati lì a Londra. Ci auto convincevamo che tutto sarebbe rimasto alla normalità,ma era solo una stupida bugia.
Quale sarebbe stato il nostro futuro? Cosa sarebbe accaduto? 
Non sapevo darmi una risposta precisa in quel momento. So solo che trascinai Amelie con me,mentre lei era presa a sistemarsi il ciuffo,spettinandoselo un po’.
«  Sono esausta,Harry!  - gridò,fermandosi  –  non ce la faccio più,davvero!  »
Poggiai le mani sulle ginocchia,stanco anch’io di quella lunga camminata. Mi girai verso di lei che,nel frattempo,fece scivolare i suoi capelli sul suo corpo.  
Diamine,quanta bellezza.
«  Oh,suvvia! E’ stata una piccola passeggiata,non abbiamo mica scalato una montagna!  »
«  Una piccola passeggiata?! »  Ripetè,sbalordita  «  Ma per favore,Styles!  »
Iniziò a ridere a crepapelle,aprendo la borsa per cercare fra tutte quelle cose che teneva lì dentro,le sue amate chiavi di casa. Le trovò,infilando una di esse nella serratura. La fece girare fino a che non si aprì completamente. 
Un lungo corridoio ci apparve davanti agli occhi; Amelie spalancò la porta,entrando senza problemi,facendomi anche strada. Anche se ormai,quella casa la conoscevo meglio di chiunque altra.
«  Credo che i miei siano usciti  »  La sua voce in quel momento era più strana del solito. Melodica,dolce,calda.
«  Mh,credi che tornino presto? » Lei scosse la testa,massaggiandosi le tempie con un movimento lento.  E non feci altro che osservare il suo corpo racchiuso in quel vestito stretto che valorizzava perfettamente le sue leggere curve. 
Amelie mi faceva uno strano effetto,sul serio.
Ogni volta che i nostri sguardi si incrociavano anche solo per una frazione di secondo,è come se tutto il mondo a noi sparisse tutto ad un tratto. Come se ci fossimo solo io e lei.
E ancora adesso,quando la vedo che è davanti a me,magari con il broncio o con un sorriso da toglierti il fiato,mi ripeto continuamente se sto sognando o se è davvero la realtà. 
«  Sono curiosa di sapere cos’ha combinato Niall! Ha seguito quella ragazza per tutto il locale,speriamo che abbia concluso qualcosa  »  Stava parlando,ma non riuscivo a seguirla. Ero troppo preso dal movimento delle sue labbra piene  che era come se mi stessero invitando ad attaccarmi a loro.
«  Harry?  -  si girò verso di me,imbronciata – mi stai ascoltando?  »
In un attimo mi ricordai dove fossi: Incrociai il suo sguardo minaccioso,ma l’unica cosa che riuscii a fare fu sorridergli come un cretino.
Amelie si lasciò scappare una risata non troppo rumorosa,camminando per tutto il corridoio senza sapere precisamente dove andare.
«  E’ incredibile,sai? Un anno fa era successo esattamente tutto questo. Stiamo rivivendo tutto,è assurdo.  »
«  Credo che sia più assurdo il fatto che io stia qui a casa tua,mentre i tuoi non ci sono. Non credi?  »
Sbuffò,roteando gli occhi verso il soffitto.  «  Se vuoi andartene sai dov’è la porta,Styles  »
Non avevo alcuna intenzione di andarmene,affatto.
Lei non immaginava nemmeno lontanamente quanto io volessi stare accanto a lei,quanto avrei voluto esserci sempre. Ma le nostre vite non ce lo permettevano.
«  Se me ne andassi,ti pentiresti di quello che hai appena detto  »
«  E se non fosse così? »
«  Sarebbe una bugia. Perché sai bene che tu vuoi che io rimanga qui.  »
Non proferì parola. Anzi,si torturò le mani e il labbro,facendo finta che le mie parole non l’avessero colpita minimamente.
Era cocciuta come non si sa cosa,diamine.
«  Quando tornerai a Londra finirà tutto questo. Ti dimenticherai di me e tutto andrà come previsto.  »
Dimenticare? «  Ah si?  - mormorai – Come se per te fosse facile dimenticarmi,andiamo!  »
«  Cosa stai blaterando,eh? Se voglio, potrei dimenticarti già da adesso!  » Squittì infastidita,alzando le braccia. Bugiarda di prima categoria.
«  Allora fallo.  » Gli ordinai. Iniziò ad agitarsi,evidentemente aveva finito tutte le scuse più plausibili per incastrarmi.
«   Se per te è davvero così facile, Amelie Smith, puoi farlo senza problemi  ».
Penso che quello fu il momento più critico  di tutta la mia vita.  Non solo perché mi stavo pentendo di metterla così in difficoltà,ma anche per il semplice fatto che sapevo com’era fatta. Si sarebbe infuriata, e ne avrei pagate le conseguenze.
«  Vado a cambiarmi  » Spiazzato. Ecco com’ero rimasto. Dopo tutto quel discorso lei cosa fa? Va a cambiarsi,certo. Mi sembra ovvio. Anzi, più che ovvio.
«   Non hai niente da dire?  »  Non si girò minimamente. Afferrò la sua borsa,incamminandosi verso la sua camera.  Se ero furioso? Molto di più!
Ma non appena mise piede dentro la stanza,presi con forza il suo polso,stringendolo il più che potevo.  Notai che tirò un piccolo urlo di dolore,ma non si sbilanciò più di tanto.
Volevo la verità,volevo sapere tutto quello che nascondeva in se stessa.
«  Se pensi che ti lascio andare,così come se non fosse successo niente,ti sbagli.  Rispondi a quello che ti ho detto prima,dicendomi tutta la verità e poi…poi forse,ti lascerò andare  ».
La sentii deglutire rumorosamente,cercando di liberarsi in tutti i modi possibili. Provò a  sfilare la mano dal suo polso,provò a mordermi,provò a fare di tutto.
E se non sarebbe ceduta,l’avrei fatta cedere io.
«  Sei un bastardo! Un pezzo di merda!  »
«  Come hai detto? Scusa,non ho sentito bene!  »
Strinse i pugni e i denti,fulminandomi con i suoi occhi.  
«  Hai sentito bene,Harry Styles! Non serve che te lo ripeta, a meno che tu non sia sordo!  »
«  Non metterti contro di me, non ti conviene.  »  le sussurrai all’orecchio,mentre sentivo che si tratteneva in una maniera allucinante. Quello che mi domando è : perché non lasciarsi andare?
«  Devo cambiarmi,dannazione! Esci dalla mia stanza,Harry!  »
Continuai a trattenere la presa,avvicinandomi al suo viso così da farla zittire. Lo sguardo con cui mi stava guardando era davvero uno sguardo che mi implorava di lasciarla in pace.  Ma anche se una parte diceva di farlo,non volevo. Non potevo andare avanti così.
«  D’accordo. Puoi cambiarti.  » Buttò fuori un sospiro di sollievo,guardando i suoi abiti sparsi per il letto.  «  Ma davanti a me.  »
«  Come,scusa?  -  ridomandò,confusa – dovrei cambiarmi davanti a un porco come te? Scordatelo!  »
Porco? Io?
«  Ripeti quello che hai detto e giuro che non ti mollo più  »
Sembrò che non ci capisse più nulla e in fondo la capivo. Ma lei stava facendo lo stesso con me. 
Si liberò dalla mia presa,correndo verso il suo letto per prendere le sue cose. Feci qualche passo avanti per arrivare a lei,ma Amelie non si girò minimamente verso di me. Si concentrò su cosa mettersi, senza badare alla mia presenza.
«  Io direi che potresti anche dire qualcosa,no?  »
Dalla sua espressione sembrava davvero terrorizzata. Gli mettevo paura,soggezione?
«  Cosa dovrei dirti?  »
«  Quindi mi dimenticherai come se niente fosse,come se io per te fossi stato solo un conoscente,non è così?  »
Alzò lo sguardo,turbata. «  I-io io non lo so. Oh,Harry,lasciami in pace! Desidero solo mettermi il pigiama e infilarmi nel letto.  »
La squadrai,ostinata a tenersi quel vestito. Provò a far scendere la chiusura fino a giù,fino a che intravidi il suo intimo di pizzo bianco. 
Arrivò alla fine,dove il vestito le scivolò su tutto il corpo fino ad arrivare a terra.
Si coprì con le braccia,cercando di afferrare il suo pigiama. Ma,per sua sfortuna,non ci riuscì.
«  Harry,il pigiama!  »  Urlò, alzandosi in punta di piedi per afferrarlo. Ridacchiai beffardemente,divertendomi così tanto nel vederla urlare e arrabbiarsi.  Ma quando lo prese, perdemmo entrambi l’equilibrio.
Si ritrovò con in mano il suo adorato pigiama,sdraiata sul letto con io sopra di lei.
E ora?
«  Harry…tu…tu sei uno stronzo!  »
Testarda,eh.  «  E perché sarei uno stronzo? Perché non riesci a tenere a bada le tue voglie o per altro?  »
Posò una mano sul petto,girando la testa verso l’altra parte del letto. Perché doveva far così?
«  Sei uno stronzo e basta. Non c’è un motivo.  »
Senza alcun pensiero nella testa,senza ragionare,le baciai il collo. Iniziai dalla parte in cui lei era più sensibile al mio tocco,dove lei cedeva ogni santa volta.  Provò a darmi delle gomitate nella speranza che la lasciassi stare. Ma non sapeva che non lo avrei fatto.
«  Lo so che ti piace quando lo faccio. E’ inutile che cerchi di negarlo.  »
Strizzò gli occhi,trattenendosi in una maniera allucinante. La morsi,accorgendomi del suo corpo che s’irrigidì di colpo.
«   Per favore,basta…  » chiese quasi supplichevole,cercando di togliermi da quella posizione. Ma non mi fermai. Arrivai vicino al suo orecchio,leccandoglielo. Lei sobbalzò per un attimo,spalancando gli occhi. 
«  Harry…  »    La sua voce diventò più rilassata e calda,ma era ancora preoccupata per qualcosa. Quando i miei baci diventarono più insistenti,fino ad arrivare alla gola,mise una mano dietro al mio collo,alzando gli occhi verso i miei.  «  Fermati, ti prego.  »
Ma quelle parole mi risuonarono nella testa come una musica ad alto volume,facendomi cedere alle sue labbra chiuse che sembravano non volessero farmi accedere.  Provai a muovermi con più dolcezza,dove lei finalmente aprì la sua bocca dando spazio alla mia di completarla.
La sua lingua che all’inizio sembrò rintanarsi senza uscire fuori,in un istante,quando accarezzai tutto il suo corpo,pezzo per pezzo,lei sembrò scoppiare. S’incontrarono,scontrandosi,sfiorandosi,desiderandosi.  Sembrava di iniziare una sottospecie di danza,dove nessuno riusciva ad uscirne fuori.
E nel frattempo,quando ogni cosa sembrava sparire,sento le sue mani infilarsi sotto la mia maglietta. E senza distaccarmi da lei e da quel bacio che diventava sempre più caldo,presi la sua mano,aiutandola ad accarezzarmi come lei desiderava. 
Mugugnò qualcosa,staccandosi poi per prendere di nuovo fiato.  Pensai soltanto a quando si sarebbe riattaccata a me e a quando sarebbe riniziato tutto di nuovo.
«  Questo…questo non è giusto, Harry.  »
Non era giusto? «  Invece lo è, fidati.  »
Quando aprì la bocca sicuramente per protestare,la usò per toccare le mie labbra che tendevano a diventare sempre più rosse.
Lei si arrese,accarezzandomi i ricci come suo solito fare. E quando lo guardai negli occhi,provai una strana sensazione,una sensazione nuova e…e non lo so.
E’ la sensazione che provo quando mi sta attirando a sé per accarezzarmi con le labbra, è la sensazione che provo quando sento le sue gambe aggrapparsi a me, è la sensazione che provo quando lei mi sfila la maglia e la butta in un angolo del pavimento,è la stessa sensazione che provo quando lei rimane fissa a guardarmi senza dire nulla.
«  Riesci a mettermi in imbarazzo anche nelle cose che credo di saper di fare meglio.  »
Inclinò la testa,sorridendomi leggermente.  Maledetto il suo sorriso.
«  Pensi che io non mi senta come te?  -  bisbigliò con voce sottile -  E’ il momento più imbarazzante di tutta la mia vita. Anche se non è la prima volta.  »
Mi sfuggì un sorriso anche a me,ripensando a quello che ci era successo un anno fa. Aveva fatto l’amore con me,senza preavviso,senza che se lo aspettasse. 
Ma lasciai da parte tutte queste cose,arrivando ai fatti.
Perché Amelie,quando sentì le mie mani che fecero scivolare le bretelline del suo reggiseno fino a sfilarglielo,capisce che sta per cedere.
E così,tra uno sguardo e l’altro,tra una carezza e un bacio,tra un tocco e un sussurro,lasciai le mie labbra sul suo seno,osservandola mentre si mordeva le labbra così violentemente da farsi male. 
La baciai,la baciai per tranquillizzarla,per fargli capire tante di quelle cose che lei nemmeno riusciva a immaginarsi.
Si trattenne,cercando di non urlare o di fare altro. Ma le mie mani,ormai,accarezzarono le sue gambe in modo delicato,arrivando a togliergli anche l’altro intimo.
Rimase nuda davanti ai miei occhi,mentre i capelli lunghi le ricadevano perfettamente su tutto il corpo. La pelle biancastra,le labbra piccole e rosee.
Tolsi velocemente quello che mi era rimasto con il suo aiuto,rimanendo come lei.  Ci guardammo,ci scrutammo a vicenda,guardando l’uno il corpo dell’altro.
Notai subito la vergogna nel suo viso,ma cercai di non farla sentire a disagio. Perché non volevo assolutamente questo. 
«  Amelie…  - dissi con voce roca,ormai eccitato – quello che stiamo facendo è più che giusto. Lo sai,vero?  »
Lei annuì,avvicinandomi al suo viso. «  Credo..credo di non riuscire a trattenermi..  »
Sul volto mi si dipinse uno dei miei sorrisi maliziosi.
E in quel preciso istante,quando mi posizionai perfettamente sul suo corpo,lei iniziò ad agitarsi,stringendomi il più possibile.
Eppure,nonostante avessimo già fatto l’amore,mi sentivo come un’adolescente alle prime armi. 
Era strano per me,perché con tutte le ragazze che avessi avuto nel passato,niente è mai stato così intenso come quando l’ho fatto con Amelie.
Io la amo.
Amo il suo modo di agitarsi e cercare di stare calma.
Amo il modo in cui sorride anche quando è nervosa.
Amo il modo in cui cerca di  trattenersi.
Amo ogni suo difetto e pregio.
Così,perdendo entrambi il controllo,mentre le nostre intimità non riuscivano più ad aspettare,con un movimento  calmo e lento,i nostri corpi si completarono.
Mi sembrò così strano condividere un momento così con lei,di nuovo. Aspettavo da una vita di poterla fare di nuovo mia,fargli capire che per me era davvero tutto.
E stava succedendo.
Ma quando le spinte iniziarono a diventare più forti,Amelie strinse le lenzuola tra le mani,chiudendo gli occhi.
«  Non…n-n-on  trattenerti…non ce n’è bisogno  »   le intimai. Lei inarcò la schiena,arrivando entrambi al culmine del piacere senza riuscire a trattenersi.
Ci lasciammo sfuggire un gemito dalle nostre labbra che,poco dopo,si riunirono.
Risentii il suo sapore e la sua lingua,che la trovavo la cosa più eccitante di qualsiasi cosa al mondo.
Le nostre mani si cercarono fortemente,lasciando che gli spazi vuoti che avevamo fra le dita fossero riempiti.
Sentivo il sudore sulla sua pelle e anche sulla mia. Eravamo sfiniti,ma non ancora da lasciar perdere.
«  H-a-rry  -  gridò il mio nome,graffiando la schiena con le sue unghie – i-i-o ti amo.  »
Il mondo intorno a me si fermò per un attimo.
Affondai in lei ancora una volta con più intensità e desiderio,scoppiando tutti e due in un grido che rimbombò nella stanza.
Ormai sfinito,mi avvicinai al suo viso per guardarla.
I suoi occhi mi sorrisero,le sue labbra mi volevano ancora.
Ed è meravigliosa anche sudata,con i capelli spettinati e con il viso apparentemente stanco.
«  C..cos’hai detto prima..? »
Ma nel momento in cui mi cinge un braccio dietro al collo,sfiorandomi,penso di morire.
«  Che ti amo, H-Harry.  »
Forse stavo sognando,forse non era la realtà o forse non lo so.
Ma continuai quello che avevamo lasciato in sospeso,spingendo fin quanto lei potesse sopportare.  
«  Ti..ti amo anch’io.  »   Le sussurrai,prima che soffocammo un'altro gemito in un bacio.
Quella notte non fu una semplice notte di sesso, fu una vera e propria notte d’amore. Dove ognuno rivelò i propri sentimenti senza paure e senza pensare alle conseguenze.
 
Perchè in quel momento,non c'era alcun posto in cui volevo stare se non lì con lei.












BUONASERAAAAAAAAA!!
LALALALAAAAAAAA  VE L'ASPETTAVATE? SARESTE MAI ANDATE A IMMAGINARE H&A CHE SONO COSì RNHERJHW?
ho voluto che si dichiarassero così,perchè era l'unico modo che cedeva Amelie e che cedeva anche Harry,dai :')
Nel prossimo,come anticipazione,so dirvi che inizierà con loro due! Si sveglieranno insieme,sisisisisisisi.
Saranno molto più uniti,e sempre più innaaaaaaaaaaaaaaaaamorati ( <3333 )

Grazie per tutte le recensioni,spero che lascerete una recensione anche a questo capitolo,mi farebbe tanto piacere :)
Anche perchè ci tengo particolarmente a questo cap. è uno dei capitoli che amo di più,perchè per una volta si dicono quello che provano e condividono un momento così bello insieme çç
Vabbè,me ne vado*.*

xoxo.





 

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Capitolo 27
*** That was the problem ***


 

 

"That was the problem."

« Non mi sarei mai aspettato che saresti arrivato fino a questo punto. Voglio dire,con nessun’altra ragazza ti sei mai comportato così. »
« Ma per favore,Louis, - lo ripresi io,scherzoso – non è affatto così! »
Lou fece un sorriso sghembo,roteando gli occhi.  « La notte di fuoco ti ha portato grandi idee,eh »
« Louis! – gridai – Avevo in mente questa cosa da secoli »
Il mio amico rise,infilandosi le mani nelle tasche,alzando gli occhi verso il cielo che,quel giorno,era più limpido del solito.
« Più che altro,ho paura che Amelie quando ti rivedrà,ti darà un bel destro in faccia »
Ci pensai su,immaginandomi la scena. Forse non aveva tutti i torti,ma dovevo comunque rischiare.  « Tu credi? »
« Preparati,Harry. »   disse in tono ironico,ma che di tanto ironico non aveva proprio nulla.
 




*
 



Avevo alcune cose da fare, per questo sono andato via. 
Non prendertela,ci vediamo dopo.
 
-Harry.
 

Non prendertela? NON PRENDERTELA?
E’ pazzo, è sicuramente pazzo,un folle,un…un non lo so!
Dopo aver passato tutta la notte insieme,una persona normale pensa di svegliarsi con il proprio ragazzo che ama al suo fianco. Invece, ho solo trovato il cuscino accanto a me.
Quindi,quello che mi fa pensare, è che tutto quello che c’è stato,per lui non è stato assolutamente nulla. 
Dovevo aspettarmelo da uno come lui, Harry fa così con tutte.  Ed io sono una delle tante.
Afferrai  il biglietto,stropicciandolo e spezzandolo in mille pezzi.  « Fanculo Harry,fanculo a te e a questi fottuti sentimenti. »
 


*
 



Niall si dondolò sulla sedia,talmente tante volte da farti venire mal di testa. Guardai lo schermo del cellulare,aspettando un segno di vita di Amelie, ma non arrivò mai niente. Che Louis avesse davvero ragione?
« Certo che,mollare la tua ragazza dopo una notte di intenso sesso,non è da vero gentiluomo »
Grazie,Niall. Mi tiri su di morale, « E’ per una buona causa se lo sto facendo,biondino! »
«  Ma lei lo sa? »
Giusto. « No..non ancora! »
« Il fatto che possa menarti è ancora valida come cosa,anche perché penso che andrà a finire così »
Presi una sigaretta,accendendomela velocemente per far sparire tutta la tensione che si stava impadronendo di me. Osservai Louis e Niall che erano abbastanza divertiti di questa situazione,anche se io non lo ero affatto.  « Voi non immaginate quanto sia stato difficile per me lasciarla dormire da sola in quel letto. Quando mi stavo rivestendo e vedevo quel viso angelico,quei lineamenti così delicati…non so con quale coraggio sono riuscito ad uscire da quella stanza. L’unica cosa che volevo in quel momento era prenderla e baciarla per tutta la giornata. »
Louis tossicchiò per il fumo,scuotendo la testa. « Tu e le tue idee folli mattutine! »
« Dici che l’idea gli piacerà? »
I miei amici si scambiarono uno sguardo veloce,abbassando lo sguardo per poi rispondere. Ecco che l’ansia si fa sentire. « Penso che dopo averti preso a cazzotti, l’idea gli piacerà sicuramente. »
 
Forse Louis non aveva tutti i torti:  Dovevo prepararmi al peggio.
 



*
 



« Quindi se n’è andato senza dirti niente?! Che pezzo di merda! »
« Esattamente, - guardai Meredith,furiosa – e ha poi anche il coraggio di dirmi che mi ama quel bastardo! »
Sbuffai sonoramente,accavallando le gambe,prendendo poi in mano la tazza di caffè caldo. Questa Harry me l’avrebbe pagata,era meglio per lui se non si sarebbe più fatto vedere in giro per Parigi. A meno che non voglia che quel faccino da cucciolo indifeso che si ritrova non si spacchi.
« Ci sono cascata come una stupida,è questo il punto! » Esclamai disperata,portandomi le mani sul viso.  «  Da  Harry  c’è d’aspettarsi di tutto,solo che io pensavo fosse davvero cambiato.  »
Meredith arricciò il naso,girando ripetutamente il cucchiaino nella sua tazza di cioccolata.  « Il fatto è che tutti i ragazzi sono così. Prima ottengono quello che vogliono, poi spariscono per sempre.  »
Aveva assolutamente ragione, « Solo che ero troppo presa per rendermi conto di quello che è realmente.  »
Perché tutte a me,perché?
« Torno a casa Mer,ci vediamo dopo.  »
La mia amica inclinò la testa,dubbiosa dalle mie parole. Io che tornavo a casa così presto?qualcosa non andava.  « Ora? Ma… »
« Seriamente, - dissi io,sicura – è meglio che torno a casa a rilassarmi un po’.  »
Lei approvò la mia decisione,facendomi uscire da casa sua. Quando misi piede fuori casa,ebbi mille pensieri che girarono nella mia testa: Harry,i sentimenti, noi.
Perché tutto questo,non avrebbe mai avuto fine,me lo sentivo.
E il fatto di pensare che Harry mi abbia solo ‘usata’, mi fa sentire un grande vuoto nello stomaco.
Cercai di non pensarci,prendendo un forte respiro,credendo che forse così avrei dimenticato tutto. Ma non sarebbe stato così.
Non riuscivo a darmi pace,non riuscivo a spiegarmi il perché di un comportamento come questo. Cosa avevo fatto per meritarmi una cosa del genere? Dopo che ho ammesso i miei sentimenti,lui cosa fa? Fugge.
Forse questo è il classico comportamento dei ragazzi,forse non lo so.  Ipotizzo così tante cose che non so nemmeno io quale sia quella giusta.
Lasciai che tutte queste non prendessero il sopravvento su di me,così camminai a passo svelto per arrivare a casa,dove qualche pensiero,riusciva sempre a uscire fuori dalla mia testa. Ma avevo deciso: non dovevo pensarci più.
Tirai fuori le chiavi,girandole tra le mie mani,cercando quella giusta. Sospirai davanti alla porta di casa,sperando che quando sarei entrata,avrei dimenticato tutto.
L’aprii,riuscendo finalmente ad entrare,chiudendomela subito dopo alle spalle. Nella stanza c’era uno strano profumo di vaniglia dolce,così dolce da mandarti fuori di testa.
« C’è qualcuno? » Nessuno mi rispose, i miei non c’erano di nuovo ed io ero di nuovo da sola. Non che mi desse fastidio,preferivo avere casa tutta per me,era ovvio. Solo che a volte, tutto quel silenzio,faceva più male di qualsiasi pugnalata al cuore.
Mi tolsi lentamente il giacchetto che indossavo,rimanendo con una semplice maglia bluastra. Quando stavo per appenderlo, una strana musica iniziò a partire.
Mi mancò l’aria per qualche istante,non capendo da dove diamine provenisse. Avevo la paura che scorreva nelle mie vene,facendomi venire un nodo alla gola per quanto stessi in ansia. 
Quando decisi di farmi coraggio e girarmi,vidi degli occhi verdi smeraldo fissarmi senza scrupoli. Quegli occhi verdi che solo una persona aveva.
« Perché sei qui a casa mia? Come hai fatto ad entrare? »
Lui non mi diede alcuna risposta,si limitò a sorridermi e basta. Questo mi urtava il sistema nervoso,sul serio.
« Se ti spiegassi come ho fatto ti prenderebbe un colpo,meglio di no.  »
Divertente il ragazzo, « Sei venuto per qualche motivo?
Harry si morse il labbro dubbioso,avvicinandosi a passi troppo lenti verso di me. Deglutii a vuoto,indietreggiando fin dove potessi. 
« Ti sono mancato questa mattina? »  Bastardo.
« Per niente, - mentii – non averti nel mio letto è stato il mio più grande regalo.  »
Si spettinò i ricci come suo solito,facendo spuntare su quelle labbra rosse un sorriso beffardo e malizioso.
Avete presente una sensazione che ti intorcina lo stomaco,facendoti sentire male? Ecco,perfetto,mi sentivo esattamente così.
« So che non è stato il miglior risveglio della tua vita, - incominciò a dire,sospirando – ma è stato per un motivo valido. Non pensare che l’abbia fatto per divertimento,quello che c’è stato tra di noi è tutt’altro e lo sai anche tu.  »
Tutt’altro?  « Pensi che io ti creda? Seriamente,hai lasciato quell’insensato biglietto sul letto e pensi che adesso torni tutto come prima? »
Sbatté le ciglia,gesticolando nervosamente con le mani. « Voglio solo chiarire alcune cose,ma..  »
« Non mi interessa,  - lo fermai, - non mi interessa niente di quello che vuoi chiarire o meno.  Tornatene a casa,Styles. »
Rimase spiazzato,sul serio. Lo riuscii a capire dalla sua espressione in viso che gli si era dipinta in quel momento. Camminai vicino a lui,sentendo il suo profumo inebriarmi completamente. 
Quel profumo era sempre più vicino,sempre più sulla mia pelle. E le sue labbra carnose erano già su di me. Succhiava la pelle del mio collo con foga,arrivando fino alle mie labbra dove si fermò per un istante: Le guardò,guardò i miei occhi,poi tornò giù a riguardarle,poi si bloccò.
« Non dirmi che è tutto finito…non ora.  »
Le sue parole mi entrarono dentro come qualcosa di forte,qualcosa da farmi stare davvero male.
Non feci altro che guardarlo negli occhi e avvicinarmi,stessa cosa che fece lui.
E sotto quella lenta melodia,cercammo le nostre labbra per unirle di nuovo.  E mai come in quel momento,mi tremarono le gambe così tanto.
Prese il mio volto con le mani,accarezzandomi i capelli e tutto il resto. Io rimasi immobile,senza riuscire a muovere un muscolo. So solo che Harry mi fece sciogliere quando le nostre mani si intrecciarono,accarezzandosi con le dita.
« Devo dirti una cosa, o meglio, devo darti una cosa. »sussurrò non appena si distaccò da me.  Annuii ancora confusa della situazione,afferrandolo per la collanina che aveva al collo e stampargli un altro bacio.
Lui sorrise debolmente,trascinandomi sul divano e farmi sedere. Lo vidi frugare nella tasca qualcosa e non riuscii a capire di cosa si trattasse.
« Credo che avrei dovuto fare tutto questo tanto tempo fa »
Continuai  a non capire, « Di cosa parli? »
Nel momento in cui tirò fuori una scatoletta rossa,qualcosa vagò nella mia mente.
« E’ forse la coda più stupida che potessi mai fare, ma voglio mettere in chiaro alcune cose.  »
Sospirò per un istante,aprendo quella scatola.  « Tu,Amelie,vuoi essere la mia ragazza? »
Quando si inginocchiò con questo anello,guardandomi dritto negli occhi,capii che forse era davvero un pazzo.
Era l’anello più bello che avessi mai visto in vita mia,e mai nessuno aveva fatto qualcosa per me di così estremamente grande.
« E’ per questo che questa mattina non c’eri? »
Harry ridacchiò,accennando un si sussurrato. « Non immagini quanto avrei voluto stare con te…baciarti e..  »
«  Anch’io.. – risposi,malinconica – anch’io avrei voluto baciarti questa mattina e dirti tante di quelle cose che nemmeno ti immagini. Ma non c’eri…e non sapevo cosa fare.  »
Lo sguardo di Harry sembrò volesse parlarmi,come se la sua bocca non riuscisse a dire più nulla. 
«  Perdonami..perdonami per essermene andato così..lasciandoti con quella stupida frase.  »
Respirai profondamente,poggiando le mani sulle ginocchia. « Ho creduto davvero che quello che è successo per te non è stato nulla…e ho..ho avuto paura.  »
« Togliti queste idee stupide dalla testa, - alzò il tono di voce,avvicinandosi –  Lo sai benissimo che non ti farei mai una cosa del genere. »
… « Ma cosa avrei dovuto pensare?! E’ l’unica cosa sensata che mi è venuta in mente!  »
«  Ho sbagliato,okay? – si scusò,roteando gli occhi – Ho sbagliato a comportarmi così,d’accordo? Lo ammetto.  »
La scatoletta era ancora nelle sue mani, ed io ancora non avevo dato una risposta.
Mi alzai d’istinto in piedi,chiudendo gli occhi,tirando fuori un forte respiro. «  Ne abbiamo passate tante,Harry,ne stiamo passando tutt’ora,l’unica cosa che ci ostacola è la tua partenza. Ma tengo troppo a te, e voglio stare con te. Ora. »
Quelle parole per Harry furono la cosa più bella che potesse sentire in vita sua. Mi baciò con dolcezza,cercando di mantenere il controllo di ogni suo istinto.
E in quel preciso istante,quando mi afferrò la mano con delicatezza,prendendo subito dopo l’anello e farmelo indossare,ho il battito cardiaco che va ad una velocità supersonica.
«  Questo è per dimostrarti quanto io ti amo.. »
Spostai timidamente lo sguardo verso di lui,poggiando la fronte contro la sua: Il suo respiro non è regolare,è affannoso, e capisco che io sto nelle sue stesse condizioni. O forse peggio.
Capimmo entrambi che quel silenzio sarebbe durato troppo poco; Harry mi attirò a sé per baciarmi con foga,fino a cadere sul divano dietro di noi e continuare.  Non riuscivamo  a smettere,come se fossimo l’uno dipendente dall’altro. E probabilmente era così.
Ma persi ogni senso di controllo quando iniziò a baciarmi per tutto il mento fino a scendere giù,fino a dove ero più sensibile. Quei baci che ti succhiavano la pelle da farti  star male,da farti gemere per il dolore che,infondo,ti facevano morire dal piacere.
E scambiandoci un ultimo bacio, pieno di foga, riusciamo a riprendere i respiri regolarmente e a guardarci dritti negli occhi.  
« Ti voglio. » Mi bisbigliò in un orecchio,prima di morderlo.  
Mi sentii avvampare all’improvviso,non dandomi nemmeno il tempo di ragionare che,tutto quello che avevamo interrotto in quell’attimo,stava ricominciando tutto di nuovo.
Con Harry era sempre così,per quanto potessi sforzarti di respingerlo,lui riusciva a farti cedere in un secondo. Ed io ne ero la prova vivente.
Lasciò che scivolai lentamente sul divano,sdraiandomi completamente. Mentre lui,come sempre,toccò ogni parte del mio corpo,disegnando cerchi immaginari sulla mia pancia.  I brividi mi percorsero tutta la colonna vertebrale,e se per un attimo avessi pensato di alzarmi e andarmene,lui non mi dava il tempo perché faceva sparire ogni pensiero con un semplice sfioramento di labbra. 
Il piacere iniziò a impadronirsi di noi,così Harry,senza scrupoli,mi sfilò la maglia,lanciandola da qualche parte.  
E quando iniziò a baciare il mio petto più insistentemente,alzai il suo viso e lo avvicinai  a me,distraendolo con un bacio più lento,facendogli assaporare ogni sensazione.
Ma quando sentimmo il cellulare nella mia tasca vibrare,il riccio si affrettò a infilare una mano nei jeans per togliermi quell’aggeggio,buttandolo sul tavolino che era accanto a noi.
 
 
E’ stato stupido mandarti via così.
Sei mia amica, e le amiche devono superare tutto insieme.
Pronta per un pomeriggio tutto per noi?
Tra cinque minuti sono da te, Amy.
 
- Meredith.
 
 

Ma quel messaggio non lo lesse mai nessuno.
Questo era il problema.









Oddio sono di nuovo qui! 
Inizio col scusarmi se ho aggiornato così tardi,ma ho problemi con internet e sono riuscita a pubblicare questo capitolo solo grazie al mio vicino che si connette :')
Ho avuto un sacco di cose da fare, e un sacco di cose per la testa! La mia vita sta diventando un disastro,ve lo giuro!
Cosa ne pensate del capitolo? vi è piaciuto? spero proprio di si :)
L'anello che regala Harry ad Amy mrnhgyeurjhr.

ps: non so quando riuscirò a mettere il prossimo capitolo,spero solo che continuiate a seguire questa storyçç
Ah,un'altra cosa,la canzone che c'è come sottofondo e con cui ho scritto il capitolo è "Kiss me - Ed sheeran"
E' bellissima quella song, mamma mia rgkjheyujh.

Al prossimo cap. <33

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Capitolo 28
*** You can not imagine how much I love you every day, what I love and what I want to kiss you now ***


 
 
"You can not imagine how much I love you every day, what I love and what I want to kiss you now"



Quante parole non dette,quanti gridi non usciti dalle nostre labbra,quanto imbarazzo,quanta paura di guardarsi negli occhi e dirsi tutto.
Un miscuglio di cose che si completano a vicenda,creando qualcosa che non possiamo definire,qualcosa di tremendamente strano.
Non sapere quando dire basta,quando controllarsi,quando..non lo so. Sono confuso,voglio lei,voglio il suo corpo,voglio farla morire dal piacere,voglio sentire le sue urla che riesco a provocargli,voglio averla.
Forse dovrei avere più autocontrollo? Ma mi basta guardarla curva dopo curva per perderlo completamente.
Mi sento violento quando la faccio alzare in piedi,facendola aderire al mio corpo senza un perché. Ha un punto interrogativo sulla faccia,lo riesco a vedere perfettamente, ma il fatto è che continua  a stare ferma,come se aspettasse una mossa da parte mia. 
Contornai le sue labbra morbide con le mie dita,scivolando sempre più lentamente sul suo collo,dove lei inchinò la testa per i troppi brividi che riuscivo a fargli provare,cercando di rimanere sempre in silenzio e non emettere qualche tipo di grido. Si morse talmente tante volte il labbro che persi perfino il conto,trascinandola così,senza pensarci due volte,nella sua camera,sbattendo la porta per poi fiondarci su di essa. Sospirò,tra una carezza e l’altra,deglutendo più volte per non scoppiare,graffiando la mia schiena con le unghie fino a farmi male,fino a che non riuscì a riprendere il controllo delle sue emozioni e di quello che stava succedendo. 
Decise di infilare l’altra mano nei miei ricci,cercando timidamente il mio sguardo che,in quel preciso istante,era preso a guardare il suo corpo ben definito e troppo perfetto. Tirai via il suo reggiseno e il bottone dei suoi jeans troppo stretti,riuscendo a sbottonarglieli e farli scivolare lungo le sue gambe lunghe e lisce,buttando tutto con un gesto deciso del piede,in un angolo vicino al letto. Fece lo stesso con me: tolse tutto quello che mi era rimasto,iniziando dalla maglia,lasciando il mio petto nudo con le sue labbra sopra che premevano su di esso con desiderio. 
Premetti il suo bacino con il mio non troppo violentemente,tirando fuori dalla sua bocca un respiro intenso e profondo che sfiorò la mia. Non badai a dove misi le mani in quel momento,mi resi conto solamente che scesero lungo le sue gambe,risalendo poco dopo sulla sua schiena e stringerla il più forte possibile a me,volendo assaggiare le sue labbra più di qualsiasi desiderio mi frullasse nella mente. 
Slacciai la cintura dei pantaloni,afferrando il suo corpo e sollevarlo,cingendolo con le mie braccia e, in men che non si dica,quelle labbra che avevo desiderato avere poco prima,si fiondarono sulle mie,violentemente,con ardore,con un’incontrollabile voglia e desiderio,facendomi mancare per un attimo il respiro quando sentii la sua lingua entrare nella mia bocca per cercare la mia che,non appena sentì quel tocco umido,impazzì.
Girarono ad un ritmo lento e veloce allo stesso tempo,staccandosi per poi ritrovarsi di nuovo e ricominciare; Aprimmo sempre di più la bocca,dandoci il libero consenso di divorarci come volevamo,buttandoci letteralmente sul letto che era dietro di noi. 
Distesi il mio corpo sopra il suo,rimanendo fermo,immobile,senza dire una parola,facendo parlare solamente i nostri occhi. I suoi occhi mi mandano in uno stato di trans da dove non riesco a uscirne fuori,mi fanno sentire bene ma allo stesso momento mi fanno intorcinare lo stomaco. 
E’ questo quello che si prova quando si è innamorati di qualcuno?
E nel momento in cui cerco di darmi una risposta,sono troppo vicino a lei per non cedere nuovamente su quelle labbra. Le morsi con foga,accarezzando con dolcezza le sue cosce per poi baciare anche esse,sfilandogli l’ultimo indumento rimasto.  Mi aiutò a togliere  i jeans e,lentamente, sfilai i boxer,liberandomene. 
Respirai sul suo collo,tornando nuovamente a baciare il suo seno fino a sentire un leggero urlo strozzato che cercava di far uscire,ma allo stesso tempo di trattenere.
Mi posizionai perfettamente su di lei,storcendo la bocca in un sorriso che poteva sembrare malizioso e soddisfatto, ma in realtà nascondeva più paure di qualsiasi altra cosa.
Ingoiai la saliva,quando con una mano mi accarezzò la guancia con delicatezza,facendomi salire i brividi per tutta la colonna vertebrale. 
Affondai in lei deciso e lentamente,velocizzando man mano i movimenti,notando le sue  dita affusolate stringere aggressivamente le lenzuola; 
E mi persi per un attimo nel guardarla,sfuggendo da entrambe le labbra un gemito che rimbombò nella stanza,facendo ricombaciare le nostre bocche e zittirci.
Aumentai le spinte,sentendo le unghie di Amelie graffiarmi mentre io continuavo a baciarla e far toccare le nostre lingue. Arrivammo nel momento in cui ci guardammo dritti negli occhi, sapendo perfettamente che stavamo per scoppiare,e lo si capiva dal mio gemito seguito da quello di Amy che,questa volta,uscì perfettamente senza vergogna. 
Un susseguirsi di grida continuò a invadere la camera,finendo poco dopo a stringersi l’uno fra le braccia dell’altro. 
Il suo corpo si completò con il mio,sentendo un tremolio non appena le nostre gambe si intrecciarono e i nostri corpi si strinsero come se volessero combaciare,e ci riuscivano perfettamente.  Sussurrai un ti amo al suo orecchio,prima che rincollò le sue labbra alle mie per baciarmi di nuovo. 
Ma prima di addormentarmi completamente,guardai le nostre mani cercarsi e stringersi,come se fossero state fatte per stare insieme.
 
*
 
 



« E se ci trasferissimo qui? »
« Sarebbe bello, - pensai – ma il tour ci terrebbe comunque occupati. Sarebbe una cosa positiva perché comunque qui abbiamo Amelie, potremmo vederla e tutto il resto…ma soprattutto,è una cosa positiva per Harry,ma la vedrebbe troppe poche volte. Il lavoro ci tiene troppo occupati,purtroppo. »
Niall infilò le mani nella tasca del giacchetto,sospirando e pensando a tutta questa situazione contorta: Perché per una volta,non potevamo stare tutti insieme senza dividerci?
Sarebbe stato un’addio definitivo? Forse si, forse no.
« Lo so,Louis, e questo mi fa stare male. Riprenderemo le nostre vite come al solito,rivedendoci magari tra qualche anno. »
« Se non fossimo famosi, -  iniziai,strofinandomi il naso- sono sicuro che tutto questo sarebbe molto più semplice. »
Mi sedetti su una panchina,seguito da Niall che si mise accanto a me,sbuffando. So come si sentiva, perché io mi sentivo perfettamente come lui. Non sopportavo l’idea di lasciare Amy qui,di vedere Harry soffrire,non volevo tutto questo. Non meritavano di diversi di nuovo.
« Niall,lo sai che ti voglio bene e quindi… »
« Cosa ti serve? » 
Feci gli occhi dolci,sporgendo il labbro.  « Mi aiuti a fare le valige? »
 
*
 




« Zayn,dove hai messo la mia camicia a quadri? Era qui pochi secondi fa! »
« Cazzo ne so?! Sarà da qualche parte! »
Liam sbuffò infastidito dalla mia risposta,mettendo sottosopra la mia camera e cercare perfino sotto il letto la sua adorata camicia.
Rimasi sullo stipite della porta a fissarlo,pensando che fosse davvero pazzo.  « Forse l’hai già messa nella valigia senza rendertene conto,no?  -  ipotizzai,fingendo un sorriso – sbadato come sei! »
« L’avevo messa ieri, ed ora non c’è più! »
Che palle, « Te ne ricomprerò una nuova appena torniamo a casa,promesso! »
« Promesso? »
«  Prom… »
« Qualcuno ha visto il mio rossetto rosso? »
No,ti prego,no.  « Dollie,ci mancavi solo tu. »
 
*
 
 
 
 

« Giuro che se mi baci di nuovo…io muoio. »
Sussurrò talmente piano che la sentii a malapena. Per quanto si sforzasse a non avvicinarsi  a me,finiva sempre per chiedermi di baciarla. Era fatta così, in fondo,negava di volermi baciare e tante altre cose.
« E se lo facessi? »
Non mi diede alcuna risposta. Continuò  a giocherellare con la collana che portavo al collo,lasciando poi un bacio bagnato su di esso e capovolgere le posizioni; Respirai profondamente quando la vidi che lasciò più di un bacio sulla gola,sul petto.  Poggiai,così, le mie mani esperte sui suoi fianchi,dove lei,decisa più che mai,iniziò a muoversi dolcemente sul mio corpo fino a farmi sussurrare nel suo orecchio il suo nome.
Ribaltai il tutto,ridisegnando il contorno del suo ombelico,creando una sottospecie di solletichio ad Amelie che,non sopportando più quella sensazione,mi prese il viso tra le mani e mi supplicò con un semplice sguardo di smettere.
« La prima volta che ci presentammo,pensai a quanto avrei potuto odiarti in tutto l’anno scolastico. Eri odioso,strafottente…e tanti altri aggettivi che è meglio che non dico.  Ma sapevo che sarei finita con innamorarmi di te,avevo i tuoi occhi impressi nella mia mente,le tue labbra…tutto. E non era una cosa che mi succedeva spesso,e forse proprio per questo avevo paura di ammetterlo e di ammetterlo tutt’ora.
Ma, per quanto non posso sopportarti a volte,farei sempre l’amore con te fino allo sfinimento.  Tu non immagini quanto io ti voglio ogni giorno,quanto io ti amo e quanto desidero baciarti adesso. »
« E tu non immagini quanto lo desideri io. »
Portò il suo viso vicino al mio,posando le labbra sulle mie con delicatezza. Ma tutti quei movimenti lenti durarono per poco,perché mi buttai su di esse con più foga mentre lei mi diede il libero accesso di far incontrare di nuovo le nostre lingue e farle girare. 
Ci sollevammo lentamente,rimanendo in ginocchio sul letto presi nel continuare quella sottospecie di danza da cui non riuscivamo a dare una fine. 
Quando mi cinse il collo con le braccia,fece scendere il mio viso sul suo mento,inclinando la testa leggermente indietro,dandomi la possibilità di baciarlo con veemenza e sentire un suo piccolo stridulo urlo risuonarmi nelle orecchie.
Scambiandoci un ultimo bacio,più forte di quelli precedenti,rimasi fisso a guardarla negli occhi con il respiro affannoso come il suo. 
« Penso che dovremmo rivestirci,non…c-credi? »
Lei si accasciò sul letto, con una mano sul seno che continuava a scendere,come se mi invitasse a tornare su di lei; Chiusi gli occhi per un attimo,riaprendoli subito dopo e alzarmi definitivamente.
Recuperai i miei boxer e i jeans,indossandoli velocemente e ritornare a guardare Amelie che era ancora lì,girata su un fianco e con una ciocca di capelli che gli ricade perfettamente sulle sue curve.
Non mi rivolse più la parola,se non qualche sguardo,ma niente di più. Si decise ad alzarsi e riprendere il suo intimo,rinfilandoselo velocemente e girandosi poco dopo verso di me.  I suoi passi si fecero più vicini e, ritrovandomela a pochi centimetri,cercai di tenere a bada le mie voglie,gesticolando con le mani e spettinandomi i ricci.  
Torturandosi anche lei le mani,quando sentimmo delle voci urlare "Amy,siamo a casa! C’è anche Meredith qui!"
Le parole non escono più. Ci guardammo senza dire niente,sospirando pesantemente. 
« Meglio che vada… - dissi,con l’ansia che mi moriva in gola – grazie per la..giornata. »
« Harry.. »  fece una pausa che mi sembrò infinita, «  prima della partenza…voglio che tu venga alla festa che si terrà domani al mio istituto. Ho bisogno di vederti,assolutamente. »
Festa? « Pensi che me ne vada senza rivederti? Beh,se lo hai pensato anche solo per un secondo,sei fuori di testa. E si,verrò con te,ma se ti metti qualche vestit… »
Credo che le sue labbra mi facciano un brutto effetto.
« Amy! »  Gridarono di nuovo i suoi genitori dall’altra parte della stanza.
« Forse dovresti andare,no? »
Lei mi zittì di nuovo,tentando di aprire un po’ di più la bocca,ma mi staccai immediatamente.
« Aspetta. Cioè,io voglio baciarti non pensare che non…lo desideri,ecco. Ma se continuiamo così,finisco per sbatterti al muro e toglierti tutto quello che indossi. Di nuovo.  »
« E perché non lo fai? »
« Perché devo auto controllarmi, Amelie… anche se non vorrei. »
Ma capii subito che lei non voleva che controllassi le mie voglie. Perché,non appena lei bagna le mie labbra con la sua lingua,strinsi i pugni per non cedere.
« Harry, io… »
« Amy, tua madre ha detto che sicuramente sei qui in camera e che non ci sono problemi se io ent…. »
Deglutimmo tutti insieme, mentre lei cercava una scusa plausibile da dirgli ed io  avrei voluto sotterrarmi in qualche parte della stanza e non farmi più vedere.
« Perché lui è qui? »
Mi sento leggermente di troppo,e non so se dire qualcosa o stare semplicemente zitto. 
« Mer,posso spiegarti,non è come pensi… »
La sua amica incrociò le braccia,scuotendo la testa.  « E il fatto che tu stia in intimo,mi fa letteralmente cambiare idea,certo,come no. »
« Sono venuto per parlargli e chiarire,era appena uscita dalla doccia…per questo motivo,è in questo stato. Non per altro. »
«  E’ andata così,sul serio. »
«  Provo a credervi, - disse acida – anche se ho la vaga impressione che non sia così e che,in questa stanza,sia successo ben altro che di una semplice chiacchierata. »
Intuitiva,eh? « Beh,siccome vi siete chiarite e tutto il resto…io tolgo il disturbo. »
« Ciao. » Fu la risposta secca di Meredith che non fece altro che fissarmi.
« Ciao…Harry. »
La sua voce era forse il più bel suono che avessi sentito in tutta la mia vita. L’amica si spostò dalla porta,facendomi spazio per farmi passare. Mi squadrò con uno sguardo disgustato,pieno di odio,e non riuscii a spiegarmi il motivo di tutta quella rabbia nei miei confronti.
E prima di andarmene,mi voltai verso Amy,sibilando un ti amo che fu accompagnato da un semplice anch’io,che mandò il mio cuore sottosopra.
Ora,la mia vita,poteva essere definita completa.
 
 





I'm here!
Ho cercato di aggiornare il prima possibile, e spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
I momenti tra H&A non mancano mai :'), e preparatevi per il prossimo,dove Amy e Harry,insieme agli altri,andranno alla festa della scuola fkjeurfgjhey.
Quello che combineranno huhuhuhuhu.
Penso che sia il penultimo capitolo prima del loro definitivo addio, sigh ç___ç
Mi fa così strano,cioè,mi sembra ieri di aver iniziato il continuo e già sta per finire T_______T
Basta depressione.

Grazie per tutte voi che ci siete sempre,nonostante aggiorno dopo anni,grazie. <33

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Capitolo 29
*** And I do not want to lose you tonight ***


 
"And I do not want to lose you tonight"

«Bene,credo che passerò tutta la notte in questo istituto. Cioè,avete visto che bombe sexy? Da dove spuntano fuori?»
Zayn iniziò a ridere come un pazzo,dando una forte pacca sulla spalla di Niall che quasi non gliela rompe.  «Oh,amico,attento a quello che combinerai questa sera. Non portartele tutte a letto,intesi?»
«Tranquillo,farò solo qualche pensierino su ognuna di loro. – borbottò il biondino,sospirando con felicità nel guardare una moretta passare proprio in quel preciso istante davanti a noi – tipo…su questa bella fanciulla.»
Scrollai le spalle,ormai rassegnato dal carattere incorreggibile di Niall. Negli ultimi tempi era davvero peggiorato, c’era d’aspettarselo in fondo.
«Non combinare guai» lo avvertii,lanciando uno sguardo a tutti per poi prendere un po’ di birra e berla. Ho lo sguardo dei ragazzi puntato su di me,ma cercai di non farci troppo caso e di godermi la serata come si deve. Sempre se ci sarei riuscito.
«Harry, - mi sussurrò Louis ad un’orecchio,guardandosi attorno – non farti beccare in qualche bagno o aula nel fare cose poco decenti con la tua ragazza,chiaro?»
«Louis…credi davvero che io sia così sgamabile?»
«Beh,conoscendoti..»
«Sta tranquillo, - provai a rassicurarlo,alzando la bottiglia di birra e ricominciare a bere – qualsiasi cosa mi venga in mente ci penserò due volte prima di farla. Contento?»
Sbuffò non convinto delle mie parole,seguendo gli altri che si incamminavano verso la pista e cazzeggiare un pò. Io rimasi lì,preso nel sistemarmi la giacca e nel guardare tutte le ragazze passare,credendosi le miss bellezza della serata.   
Mi appoggiai al muretto dietro di me,lasciandomi cullare un po’ dalla musica che stavano trasmettendo in quel momento. Era una melodia movimentata,abbastanza da entrarti nelle orecchie e farti trasportare in una realtà diversa.
«Com’è tutto solo,Styles?»
Girai la testa per capire di chi fosse quella voce e,quando mi ritrovai una chioma bionda,un fisico magro e delle gambe chilometriche,riesco a capire chi ho davanti.
«Ciao Julie.»
«Non pensavo di trovarti qui..davvero.»
«Preferivi che me ne stessi in albergo?» risi io,posando la bottiglia da qualche parte e riavvicinarmi a lei.  Julie girò il bicchiere tra la sua mano,mordendosi poco dopo il labbro e attorcigliarsi una ciocca di capelli.  «Ti pare?Averti tra i piedi è sempre bello,non lo sai?»
Divertente la ragazza, «Oh,quanta dolcezza,Mrs Julie. Sul serio,non pensavo tenessi così tanto a me!»
Sistemò la mia giacca come se nulla fosse,tornando poco dopo con lo sguardo sul mio. Non capisco tutta questa sdolcinatezza nei miei confronti. Che sia sempre stata così e non me ne sono mai reso conto? Probabile.  
«Harry..dovrei parlarti, -  mi prese per il colletto della maglia,alzando gli occhi verso le mie labbra – devo parlarti di qualcosa che ti riguarda fortemente. Che ne dici di seguirmi e di parlarne?»
Corrugai la fronte,colpito da quelle parole. Cosa diamine aveva di così importante da dirmi? Non parlavamo da secoli io e lei,e non mi sembra che sia successo qualcosa di strano in quest’ultimo periodo.
«E’ qualcosa di serio?»
Lei non mi diede alcuna risposta. Vidi solo la sua figura muoversi verso l’uscita di quella stanza,rimanendo ferma per un istante e ondeggiare di nuovo con i fianchi e ticchettare con quei tacchi sul pavimento.
E non so per quale stupido motivo la seguii.
 
~
 




«Sei bellissima,okay? E non dirmi che non è vero che giuro che ti uccido!»
Guardai Cassie,lasciandomi sfuggire un piccolo sorriso sulle labbra che lei notò all’istante. Non mi sentivo molto a mio agio con quel vestito e quelle scarpe così alte,ma le mie amiche mi avevano costretto ad indossare tutto questo. Alla fine,opporsi a loro era quasi impossibile.
«Ti vedo agitata,qualcosa non va?»  
«Va tutto bene,  - risposi con sicurezza che,in  realtà, era solo una falsa -  sarò andata a un miliardo di feste ma non mi ci abituerò mai.»
Lucy mi toccò i capelli dolcemente,mettendomi qualche ciocca avanti e sorridermi. «Hai un ragazzo che ti aspetta,non c’è niente di cui aver paura. Sei meravigliosa, e andrà tutto bene,stai tranquilla.»
Peccato che la mia autostima non era così alta come pensavano.
«Sono d’accordo con loro, - s’intromise Mer,avviandosi verso la sala – ma se ti ribecco in intimo insieme a quell’essere,giuro che uccido prima te e poi lui!»
La frase di Meredith ci coinvolse in una risata di gruppo,facendoci arrivare alla festa tanto attesa quel giorno.  
Respirai profondamente prima di entrare,guardando quanta gente ci fosse e rimanere a dir poco spiazzata.
C’erano proprio tutti,non mancava nessuno. O forse si.
«Non ubriacarti troppo,scricciola, - disse teneramente Cass,adocchiando il suo ragazzo in lontananza – qualsiasi cosa,squillaci o…vieni a cercarci. Non fare casini,okay?»
Annuii ridendo,camminando in mezzo alla pista e cercare qualche volto famigliare. L’unica persona che riconobbi da lontano fu Louis. 
Lo vidi scatenarsi come un pazzo,arrivando a un certo punto che non ce la faceva già più. Ridacchiai sotto i baffi,andando verso di lui e sorreggerlo da brava amica. «Lou,tutto bene?»
«Mai stato meglio!  - esclamò,cadendo quasi per terra – o quasi.. »
«Louis…non pensi sia meglio…»
«Balliamo!  - gridò in mezzo la pista,trascinandomi insieme a lui che iniziò a fare mosse di ballo davvero strambe -  lasciati andare Amy,suvvia!»
Mi fece girare ripetute volte su me stessa,facendomi fare altri movimenti che è meglio che non descriva. Louis ballerino? Meglio che cambi professione,seriamente.
Quando incrociai lo sguardo di Zayn,alquanto sorpreso del comportamento di Tomlinson si unì a noi,facendomi fare una giravolta e riuscire a portarmi via. Lo sentii ridacchiare per la scena, e non aveva tutti i torti.  
«Quel ragazzo è pazzo!» Disse subito dopo,riprendendo fiato.  «Per fortuna ti ho presa appena in tempo…non oso immaginare cosa avrebbe continuato a fare»
Non oso immaginarlo nemmeno io.  «Beh,grazie per avermi salvata dalle grinfie di Louis! – lo presi in giro io con una voce da bambina – Chissà cosa ne avrebbe fatto di me!»
Zayn non poter far altro che ridere di nuovo,porgendomi la mano che io afferrai immediatamente,facendomi girare e farmi cascare tra le sue braccia. Quando incrociai i suoi occhi color miele, mi ricordai di tutto quello che è successo un anno fa. Come questa sera. 
Il mio primo ballo fu con il pakistano che avevo davanti gli occhi,il super misterioso che se spiccicava una parola era un miracolo del cielo. Ma Zayn era fatto così: prendere o lasciare.
«Te lo ricordi? – fece svanire ogni ricordo con la sua voce che m’interruppe – Il nostro primo ballo a casa di Julie. Eri così impanicata che avresti voluto scappare e andare in un posto lontano.»
«Credevo me lo ricordassi solo io…»
«Sarà passato anche un anno,piccola Amy,ma il passato è pur sempre con noi,no?»
Com’è saggio il ragazzo,eh? «Mi mancano i vecchi tempi,sai?  - camminai a passi lenti,abbassando lo sguardo per guardarmi i tacchi enormemente alti – mi manca passare quelle intere giornate a divertirci tutti insieme…mi manca un po’ tutto.»
Sul volto gli si disegnò un sorriso amaro,accompagnato da uno sguardo malinconico e triste.  «Manca anche a me…tutto questo. »
Ripensare a quello che abbiamo passato faceva più male del previsto. Non volevo di certo rovinarmi la serata,ci sarebbe stato altro tempo per parlare e ricordare le cazzate fatte un anno fa. 
Osservai il pakistano,facendo un passo avanti. «Zayn, hai per caso…visto Harry? E’ da quando sono arrivata che di lui non c’è traccia. Mi sto…preoccupando.»
«Harry? – ripetè il suo nome,pensieroso – Pochi secondi fa era nella sala insieme a noi. Però,ora che mi ci fai pensare, ad un tratto è sparito nel nulla.»
Sparito nel nulla? «Non vi ha detto niente quando è andato via? Né se si sentisse male o…»
«No, - rispose deciso – e questo preoccupa anche me. Ma non allarmiamoci,magari è semplicemente andato…»
«Ragazzi!» Gridò una voce alle nostre spalle. Sobbalzammo,girandoci lentamente.  «Avete per caso visto il nostro Styles?»
Zayn mi guardò,spostando subito dopo lo sguardo su Liam.  «E’ proprio di lui che stavamo parlando.»
 
~
 
 
 
 


«Posso sapere perché mi hai portato qui?»
Julie non si degnò a darmi ancora una risposta,e questo mi alterava leggermente i nervi. Ci sarà un fottuto motivo se sono in un’aula insieme a lei. Penso.
«Era l’unico posto dove parlare in tranquillità,  - accennò un sorriso malizioso,chiudendosi la porta alle spalle e avvicinarsi lentamente a me. Indietreggiai appena notai che si faceva sempre più vicina,scontrandomi così con una fila di libri dietro. Dove diamine mi aveva portato?
«Muori troppo dalla curiosità…»
«Si, ma sai…come sono entrato in quest’aula,posso benissimo uscire e tornare dai miei amici. Quindi,decidi,Julie.»
«Harry Harry… ho saputo che hai una nuova ragazza ora. Amelie Smith,non è così?»
«Non vedo cosa c’ent….»
«Sei così ingenuo,fidarti subito di una come lei. Quando aprirai gli occhi?»
Non capisco quello che cerca di dirmi. Perché parla di fiducia? Perché sta parlando di Amelie?
«Ingenuo? E sentiamo,perché sarei ingenuo? Non so dove tu voglia arrivare con questi discorsi contorti,ma Amy è una ragazza splendida e mi fido cecamente di lei. Se tu non la pensi così,beh,sono affari tuoi.»
«E’ sempre stato un tuo difetto, - sghignazzò lei,incrociando le braccia – ma se ti sto parlando di lei è per un motivo più che valido.»
La situazione non mi piaceva affatto.
«Potresti arrivare dritta al punto?»
Su quelle labbra ricoperte di rossetto, spuntò un sorriso maligno che mi fece infuriare sempre di più. 
Quando capì che la situazione gli stava scappando di mano,si decise a fermarsi con quei tacchi e di aprire la bocca per parlare di quello che cercava di dirmi da più di un’ora con tutti quegli insensati giri di parole.
«Ho controllato ogni tuo movimento,  - iniziò a dire,soddisfatta – ogni movimento fatto da Amelie, ogni cosa.  Dopo il bacio tra te e…quella Smith, continuavano ad arrivare messaggi poco carini. Chi era a mandarli? Prova ad indovinare…»
«Sei stata tu?Come cazzo ti sei permess….»
«Harry.. – bisbigliò,posando un dito sulle mie labbra – dovresti ringraziarmi,invece. Perché se non ci fossi io,non capiresti tante cose.»
«Cosa cazzo c’è da capire?!» Sbottai,tirando il suo vestito e attirandola a un centimetro dal mio viso.  Il suo sguardo esprime paura ma allo stesso tempo soddisfazione. Mi fa letteralmente schifo.
«Prima di attaccarmi così,guarda questa.»
Tirò fuori il cellulare dalla sua mini borsa,mettendomi lo schermo davanti agli occhi. La gola mi diventò secca all’improvviso, e ogni muscolo del mio corpo non riusciva a muoversi. 
Lasciai il vestito di Julie, rimanendo con gli occhi sbarrati fissi su quella foto. Non poteva essere, era praticamente impossibile.
«Lo vedi cosa succede a fidarsi troppo delle persone che amiamo? Quella stronza ti ha schifosamente tradito con Nate Dawson,il suo ipotetico ex ragazzo da come raccontava. Avresti mai pensato che quel viso d’angioletto se la facesse sia con te che con Nate? Io a dire la verità…»
«Stai zitta,Julie,stai zitta! Tappati quella bocca che ti ritrovi e taci! – sbottai nuovamente,alterandomi il doppio – tu come fai ad avere questa foto? Tu cosa ne sai che…»
«Cosa ne so io che stava con Nate? Le foto parlano chiaro,non trovi? Non credo ci sia nulla da spiegare…»
«Sei una puttana…»
Si massaggiò il collo, come se le parole che gli avessi appena detto in faccia non la toccassero minimamente. Doppio schifo. 
«Qualche anno fa questa puttana ti piaceva» mormorò al mio orecchio,perdendo un attimo il controllo quando la sua mano si ferma sul bottone dei miei jeans.  
Sospirai forte,con un nodo alla gola che mi stava facendo morire.   
«Vale la pena soffrire per una puttanella come quella lì?  - soffiò sulle mie labbra,attaccandosi con il suo corpo al mio,lasciandomi un vuoto dentro che non riuscivo a spiegarmi – L’Harry Styles di una volta, non soffriva mai. Anzi,era lui a far soffrire le altre e lasciarle dopo una lunga notte. Sbaglio,Styles?»
No,non sbagliava affatto.  «Cosa vuoi da me,Julie?»
«Voglio che tu ti renda conto di quello che ti sei perso in questo anno»  Le sue parole mi attraversarono la mente,confondendomi ancora di più.  
Si allontanò lentamente da me e, quando la zip del suo vestito scese lentamente giù,vidi tutto il resto annebbiarsi.
Quell’abito rosso che aveva addosso era magicamente caduto a terra,lasciando che quella sagoma camminasse verso di me,avvicinandosi più del previsto.  Sentii le sue mani togliermi frettolosamente la giacca,facendola scivolare lungo le mie braccia,fino a buttarla a terra. Mi sento una merda,una vera e propria merda.
«Allora,Styles?  - mise le mani tra i miei ricci,strusciandosi -  Vuoi stare fermo ancora per molto  o…»
 
~
 
 




«L’avrò cercato per tutto l’istituto!  - gridò Louis,accasciandosi a terra e poggiando la schiena contro il muro biancastro – Non ho la più pallida idea di dove possa essere andato.»
Questo stava diventando un grosso problema.  «Hai cercato perfino nel bagno?fuori?»
«Dappertutto,Amy,dappertutto.»
«Che sia tornato  a casa?  - ipotizzò Liam,camminando avanti e indietro per il corridoio mentre tutti noi eravamo presi nel pensare a dove diamine si era cacciato – Magari si stava annoiando…non so.»
«Avremmo dovuto vederci qui.  - alzai il tono di voce,sedendomi accanto a Louis – Sono arrivata un po’ in ritardo,non lo nego,ma questo non vuol dire che debba andarsene senza dire niente a nessuno. Non è da lui.»
Zayn si accese la sigaretta,facendo fuoriuscire il fumo dalla bocca in un modo che sembrava ti mandasse in uno stato di ipnosi. In un certo senso, è come se riuscissi a scaricare anch’io la tensione semplicemente guardandolo.
«Ho paura che si cacci in qualche guaio» disse ad un tratto Malik,attirando l’attenzione di tutti noi.  
«Che intendi dire?»  
«Non so…ma come hai detto tu prima,Amy,non è da lui comportarsi così.»
Lo sguardo di tutti noi era perso nel vuoto,come se non riuscissimo a trovare una risposta a tutte quelle domande che gironzolavano nella nostra testa,tormentandoci fino alla fine.
Dopo essermi appoggiata alla spalla di Louis,decisi di alzarmi e camminare un po’ nel corridoio,cercando una spiegazione plausibile a quello che stava accadendo. 
«Ehy!  - urlò Niall euforico,barcollando un po’ con i bicchieri che aveva tra le mani – che succede qui? La festa è nell’altra sala…non nel corridoio.»
Louis si appoggiò completamente alla parete dietro di lui,sospirando ansioso. «Per caso,durante il tragitto per venire qui,hai visto quella testa di cazzo di Harry?»
Ci pensò per qualche attimo, «Mh,in realtà no. E’ un paio d’ore che non lo vedo in giro,voi non l’avete visto?»
Zayn sembrò volesse rispondere,ma lo precedetti. «Lo sto cercando da non si quanto,ma di lui non c’è traccia. E’ sparito,completamente sparito!»
Niall bevve tutto ad un sorso gli alcolici che aveva preso,riflettendo su questa situazione che stava diventando sempre più stressante.  Intanto,Zayn,mi attirò a sé,stringendomi il più possibile tra le sue braccia e rassicurarmi con un semplice “andrà tutto bene,te lo prometto”
«Hai provato a richiamarlo al cellulare?» 
Guardammo Liam,prendendo il primo telefono che ci capitasse tra le mani e digitare il suo numero per poi inviare la chiamata.
Aspettai qualche secondo. Squillava libero. 
«Allora? – chiese agitato il biondo, - risponde?»
La chiamata venne annullata. Mi aveva attaccato.
«Ha riattaccato»
«Ha riattaccato?!  - disse con voce squillante Louis,gesticolando con le mani – Sei la sua ragazza, e lui cosa fa? Ti attacca il telefono in faccia!»
«Lui…lui non lo fa mai,risponde sempre quando lo chiamo…»
«Io credo c…»
Ci zittimmo tutti quanti quando la porta di una classe si aprì all’improvviso,vedendo uscire fuori dalla porta delle scarpe con il tacco alto e delle gambe lunghe,anzi troppo lunghe. 
Scrutai la figura per bene. Essa uscì fuori del tutto con un semplice vestito rosso stropicciato che la copriva a malapena. I capelli biondi platino,spettinati,e il sorriso sempre sulle labbra. Solo una persona aveva quell’atteggiamento,solo una.
«Oh..ciao.  – ci guardò con strafottenza,camminando su quei tacchi dodici come se fosse una diva di qualche cinema – cercavate qualcosa?»
Nel momento in cui stavo per dirle il motivo,quasi pronta per fiondarmi su di lei e prendere a pizze quel faccino da puttanella, dalla porta uscì una sagoma dai capelli ricci. E il mio mondo,in quel momento,crollò definitivamente.
«Harry tu che cav…» Zayn provò a dire qualcosa,ma rimase più spiazzato di me. Si aggiustò la maglia bianca che aveva sotto la giacca blu,sistemandosi subito dopo i suoi ricci e muoverli in modo terribilmente perfetto. 
Non riuscivo più a spiccicare parola,nemmeno per domandargli il perché era in quell’aula con Julie. 
«Harry, ti abbiamo cercato per tutto la serata! -  urlò Louis,ormai arrivato al limite della sopportazione – Puoi darci una fottuta risposta di dove eri finito?»
Harry sembrò non volesse parlare con nessuno. Teneva lo sguardo basso,toccandosi solo i capelli senza mai dire niente..
«Se non te ne sei accorto, - intervenne Liam, - stiamo parlando con te Mr Styles
Julie sparì nel nulla,ed Harry ancora non si decideva a parlare. La cosa stava diventando più complicata di quanto pensassi.
«Harry, - provai a richiamarlo con voce sottile –  perché eri con Julie?»
E non degnandomi nemmeno di uno sguardo,mi scansò con una gomitata,camminando verso la sala per poi voltarsi nuovamente verso di noi.  
«Ti sei per caso dimenticato di me? Ti sei per caso dimenticato di avere una ragazza per caso? Ti ho cercato per tutto l’istituto,ti ho chiamato chissà quante volte…e tu adesso cosa fai? Mi ignori come se fossi una sconosciuta,una persona di cui non te ne frega niente!»
Il suo sguardo continuò a sostenere il mio.  «E allora?»
«E allora? Cosa cazzo ti sta frullando in quella testa?Non ti sei fatto vedere per tutta la serata poi,ad un tratto, ti fai vedere con quella bionda tinta. E ora pretendi che io capisca questi tuoi sbalzi d’umore? No,non ci sto. »
Fece qualche passo avanti,tornando verso di me e guardarmi dritto negli occhi. Su quel viso comparve un sorriso beffardo, un sorriso che mi mandava il cuore a mille ma che allo stesso tempo odiavo.
«Sai fingere bene,sai?»
Fingere? Di cosa sta parlando? «Che intendi dire?!»
Zayn afferrò la giacca blu del riccio,tirandola fino a che lui non si girasse e lo guardasse negli occhi. Cosa che lui non fece. «Harry,datti una calmata.», provò ad avvertirlo il moro,ma la probabilità che lo abbia sentito come avrebbe dovuto era molto poca.
«Perché,cosa mi fai Zayn?» Provocarlo in questo modo avrebbe portato una serie di problemi a tutti noi presenti. Pregai affinché Zayn non facesse qualche cazzata,trattenendo ogni istinto di sbatterlo al muro e prenderlo a cazzotti. 
Peccato che,gli occhi color nocciola di Zayn,si trasformarono in occhi più scuri e intensi,dove se ti mettevi ad osservarli più attentamente,esprimevano vero e proprio odio. Come si poteva biasimarlo?
«Se non vi dispiace, me ne torno alla festa. Non sono venuto qui per perdere dello stupido tempo a parlare.»
Strinsi la mano in un pugno,cercando di racchiudere tutta la rabbia lì dentro senza tirarla fuori. Ma per quanto avrei retto? Due minuti? Tre minuti?
Non ero capace di trattenermi,perdevo l’autocontrollo di me stessa molto facilmente. Ma dovevo sforzarmi a riuscirci,e trovare una soluzione.
Camminai decisa verso di lui,alzando il braccio destro e fiondare le mie cinque dita sul suo viso. Ma quando ci provai, Harry  si accorse delle mie intenzioni e, senza pensarci due volte,afferrò il mio polso con forza,stringendolo talmente tanto da farmi quasi urlare.
«Usa le tue mani per fare altro»  Quelle parole mi oltrepassarono il petto. Mi mossi il più possibile per liberarmi dalla sua stretta che,a parer mio,non voleva lasciare. Si avvicinò con le labbra,sentendo il battito del mio cuore fermarsi per una frazione di secondi. E’ impossibile che mi faccia questo stupido effetto, lui mi stava trattando come…come non so cosa. 
«Hai scelto un ottimo abito per la serata, - lasciò la presa,squadrandomi pezzo dopo pezzo come se non avesse mai visto il mio corpo – chi hai intenzione di scoparti?»
Il calore si impadronì delle mie guance rosee,trasformandole in vero e proprio fuoco. Provai ad aprire la bocca più volte per parlare,ma non uscii niente,solo il mio respiro irregolare che non riusciva a tornare normale.
«Styles, sei cosciente di quello che stai dicendo? Ti sei drogato, per caso?»
Louis lo attaccò,gesticolando e indicandomi più volte mentre parlava con lui.
Ho come il presentimento che crollerò da un momento all’altro. 
«Sei un bastardo…»
«Un bastardo?  - imitò la mia voce,ridendo – ho solo detto la mia opinione,Smith. Ti da fastidio sapere quello che pensa la gente? Non dovrebbe.»
«E’ quello che sei. Un bastardo,un fottuto bastardo dai capelli ricci che si sente figo solo perché ha tutte le ragazze che gli sbavano dietro.  Ma sai che ti dico? Tornatene alla festa,fai quello che vuoi!»
Non mi sentivo solamente uno schifo,ma mi sentivo in colpa per qualcosa che non avevo fatto io. E per quanto mi ripetessi nella testa che dovevo essere forte e allo stesso tempo sopportare, tutte queste cose svanivano appena vedevo quegli occhi verdi come il mare guardarmi come non ci riusciva nessuno. Come se avessero uno strano potere su di me.
Ero furiosa, e dovevo rimanere tale.
«Amy io credo che…  - provò a parlarmi Louis,prendendomi per un braccio e cercando di tranquillizzarmi – che sia meglio che non discutiate più. Vi siete parlati e.. »
«Lo sai che c’è? C’è che se prima mi pentissi di prendere il volo per Londra e andarmene via da qui,ora sono più che felice di non rivederti.»
Ogni sentimento mi stava crollando addosso.  «Si può sapere cosa ti prende?Anzi,cosa ti ho fatto?!»
«Fai finta anche di non saperlo?Come sei brava a recitare,non credevo avessi questa dote!»
«Non sto fingendo!  - mi difesi io,alzando le braccia – voglio solo sapere perché eri nell’aula con quell’oca e perché ora tu ce l’abbia con me. Solo questo!»
E non so perché, quando i miei occhi incontrarono nuovamente i suoi, stanchi e confusi,mi venne una voglia matta di prenderlo e ripetergli all’infinito quanto io lo amassi. Ma non me ne diede l’opportunità. 
«Vado a prendere una boccata d’aria»  si limitò semplicemente a dire,prima che camminasse in quel lungo corridoio e sparire completamente da davanti ai miei occhi.







Sono di nuovo qui!
Pensavate che tutto sarebbe andato rose e fiori anche in questo capitolo? Beh,risposta sbagliata! :')
La persona misteriosa dei messaggi anonimi, era Julie. tatatataadan. In realtà non doveva essere lei,ma un'altra persona. Però,riflettendo bene, penso che era la persona più adatta.
In pratica,da quanto avrete ben capito,quella stronza ha voluto incastrare Amy. Ma...noi sappiamo bene che Amy non tradirebbe mai Harry. Peccato che lui non lo sa. °-°
Quindi,nel prossimo capitolo,ci sarà il continuo di questa serata movimentata, dove...beh,accadrà quel che accadrà!

Cosa pensate che succeda?  sono curiosa di sapere i vostri pareri :)

Mi farebbe piacere avere qualche recensione in più,sapere cosa ne pensate della storia e di quello che accadrà nei prossimi capitoli. 
Ora vi lascio con una gif di momenti H&A, buona visione @.@



Mesà che va un pò lenta °-°

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Capitolo 30
*** And there was nothing more perfect than the two of us at that time. ***


 

"And there was nothing more perfect than the two of us at that time."


La serata che sarebbe dovuta essere magnificamente perfetta ed eccezionale,si stava rivelando semplicemente l’opposto di tutte le idee che mi ero già fatta.  Era tutto una totale merda, la mia vita era una merda.
Stavo a pezzi,sia fisicamente che psicologicamente. Ogni muscolo del mio corpo sembrava stesse per cedere da un momento all’altro,sentivo gli occhi appesantirsi,lo stomaco sottosopra. Avevo solo un gran voglia,che so, di buttarmi da un ponte,da un grattacielo…o meglio,dall’istituto!
Ma quel poco di lucidità che mi era rimasta,mi ripeteva continuamente nella testa che quei pensieri erano a dir poco bizzarri e sciocchi.  Ma non ce la facevo,non riuscivo a darmi tregua alle parole di Harry, al suo sguardo…strano,arrabbiato. Non saprei definirlo.
Ma so solo che mi manca,mi manca come se fosse un’altra parte di me, come se senza di lui fossi completamente persa. E lo ero,lo ero eccome.
Avrei voluto gridare in mezzo al corridoio Harry,ti amo,torna qui! Sei tutta la mia vita,sei tutto ciò che..  Tutto ciò di cui ho bisogno adesso. Non sapeva quanto desiderassi affogare nei suoi occhi e stringerlo tra le mie braccia e non lasciarlo andare.
Mi trascinai su quei tacchi pesanti,aprendo la porta del bagno di servizio e chiudermela alle spalle,sospirando amaramente. Osservai il mio corpo allo specchio, ero a dir poco distrutta. Il mio volto era sconvolto,per non parlare di come mi sentissi interiormente. 
Con un movimento veloce scossi la testa,accorgendomi di una figura entrare nel bagno e guardarmi dalla testa ai piedi senza paura.  Ricambiai il suo sguardo,facendo lo stesso,capendo poco dopo di chi si trattasse.
«Ti sei rifugiata nel bagno?  - sghignazzò quell’oca,portandosi da un lato i capelli e guardarsi allo specchio – Non so se te ne sei resa conto, ma la festa non è qui.»
Ma no? «Fatti gli affari tuoi.»
Tirò fuori un rossetto rosso fuoco dalla borsa nera di pelle che portava con sé,tracciando perfettamente il contorno delle sue labbra.  «Il tuo ragazzo ti ha per caso mollata nel bel mezzo di questa serata,ho indovinato?»
Se mi avesse dato un pugno,sarebbe stato mille volte meglio di quella frase che aveva appena pronunciato.  
«No, - mi ripresi,tornando a stringere i denti e buttare fuori la rabbia che tentavo di trattenere – non è come pensi.»
Credo che dover fingere sia la cosa più difficile che un essere umano possa fare. Non è facile come sembra,sul serio.
«Credi davvero che Harry ti ami come tu credi?»
«Cosa stai insinuando?» 
Allargò quella bocca da puttanella in un sorriso,più maligno del solito,scalciando l’invisibile con quei tacchi alti come trampoli.  «Sto insinuando che credi troppo alle belle parole. Harry non cambierà mai,lo conosco fin troppo bene.»
«Tu chi sei per dirlo? Sei solo un’amica d’infanzia,una puttana preciserei dire.»  Alzai il tono della voce senza rendermene conto,ricevendo un suo sguardo fulminante e agghiacciante nello stesso tempo.  
«Sono un’amica d’infanzia che si è scopata il tuo ragazzo. Andiamo,Amy,credevi davvero che la tua vita fosse perfetta? Che Harry ti avrebbe portato all’altare e chiesto di sposarti? Lo conosco meglio di te,mia cara.»
 Non poteva essere. Lei…non.. 
«Pensi che in quell’aula dove eravamo,siamo rimasti fermi a fissarci negli occhi? Harry non sa tenere a bada le sue mani,soprattutto sul mio corpo…»
«Smettila Julie..»
«Ti giuro,dovevi vedere il suo sguardo..  – continuò senza sosta – era seriamente eccitato! Da quant’è che non si sentiva così quel povero ragazzo? Dovevo arrivare io per farlo godere come si deve?»
Il mondo mi stava crollando addosso letteralmente. Non riuscivo a credere che Harry avesse potuto fare una cosa così squallida nei miei confronti. Credevo davvero che ci tenesse a me,che mi amasse. Ma erano solo bugie. Stupide e amare bugie.
«Ti senti più soddisfatta ora? Ti senti il mondo che gira tutto intorno a te? Credi di sentirti una persona migliore scopando i ragazzi delle tue amiche o nemiche? Pensi davvero che questa cosa ti renderà più matura con il tempo? Sai come vengono chiamate le ragazze come te? Puttana. Sei una puttana di prima categoria. L’ho sempre saputo,non posso di certo dire il contrario, ma ora ne ho davvero la prova. Fatti schifo.»
Cercai di essere la persona più forte di tutto il pianeta,ma avevo tutto il dolore che mi moriva in gola, facendomi sentire peggio di come mi sentissi già. 
«Oh… - disse semplicemente,fingendo di essere dispiaciuta dell’accaduto – Le tue parole non contano,piccola Smith. Anzi,a dirla tutta,non mi colpiscono minimamente. Sono abituata a ricevere questo tipo di insulti,ma i tuoi non mi fanno né caldo né freddo. Sei insignificante,per Harry sei insignificante. Poi…dopo quello che hai fatto…»
«Cosa avrei fatto? Sentiamo!»  
«Tradire Harry con Nate non è stata la cosa più carina da fare,sai?» 
Tradire? Nate? «Io non ho mai tradito Harry! Non l’ho mai fatto e mai lo farò. Cosa stai blaterando?!»
Sbuffò annoiata,attorcigliandosi una ciocca bionda con le mani. «Il fatto,mia cara Amy,è che io sono in possesso di foto di cui tu non sai nemmeno l’esistenza. Peccato che Harry le abbia viste,credendo perfettamente alle mie parole.»
Mi si gelò il sangue.  «Lui ha creduto che…»
«Che stessi ancora con Nate e contemporaneamente con lui. Assurdo,vero?»
Stronza. Troia. Puttana. 
«Come ti sei permessa?! Come hai potuto fargli credere una cosa del genere?!» 
Si mordicchiò il labbro,dispiaciuta.  «Posso fare quello che voglio,Amelie Smith, posso avere qualsiasi cosa nella mia vita,posso fare tutto ciò che mi passa nella mente.  – concluse,risistemando la sua borsa e aprire la porta – Ed ora,se permetti, torno alla festa. Non voglio di certo passarla in un lurido bagno come questo! Ho una lunga notte che mi aspetta. Buona serata, Amelie.»
Finì il suo discorso così. Spalancò la porta e la rinchiuse con un tonfo assordante,lasciandomi cadere a terra senza forze per reagire.
 





~
 




«Harry,possiamo parlare?»
«Che c’è,Zayn?»
«C’è che non è normale come ti comporti. Che ti prende? Ti è partita qualche rotella del cervello per caso? 
Dio,perché non mi lascia in pace?  «Torna alla festa,Zayn,non ho niente da dirti. E anche se avessi qualcosa da dire,di certo non ne parlerei con uno come te.»
Inarcò le sopracciglia,stupefatto. Era così sorpreso della mia reazione? 
«Tu stai fuori! – sbraitò – Invece di stare qui a pensare,torna da Amelie! Pensi di esserti comportato correttamente nei suoi confronti? Io credo di no.»
Strinsi la mano in un pugno,trattenendo la voglia di tirargli un cazzotto dritto in faccia e fargli male. Volevo essere lasciato in pace,da solo.
«Vai a scoparti qualcuna invece di rompere i coglioni a me!» Sbottai,arrivato ormai al limite di sopportazione. Zayn si avvicinò,prendendomi per il colletto della maglia e guardarmi con aria di sfida, «Datti una calmata,chiaro?»  Mi avvertì,lasciandomi poi andare.
«Cosa c’è? Ti da fastidio che mi comporti come l’Harry Styles di una volta? Sono sempre io,ricordatelo.»
«Sei sempre il solito coglione immaturo.»
«Parla quello maturo,invece.»
«Parla quello che è meno orgoglioso,Harry.»
Io  non sono…. 
«Che cazzo vuoi,eh?! Tornatene da lei se ci tieni tanto!» 
«Lei ha bisogno di te, – rispose serio,aggiustandosi la giacca di pelle che aveva addosso – e non di me..»
Tutta la rabbia che avevo accumulato in quei minuti,sembrò quasi sparire. Mi soffermai a guardare gli occhi color miele di Zayn che quasi sembravano volessero dirmi qualcosa.  
Spettinai i ricci,nascondendomi tra di essi senza alzare lo sguardo. «Lei mi ha tradito.  - mormorai. – Ma,nonostante questo, non riesco a fare a meno di lei.»
«Come fai ad esserne così sicuro?!»
«Ne sono sicuro perché…»
Lo vidi scuotere il capo,tirando fuori dalla tasca dei jeans un pacchetto di sigarette e prendere una di essa. 
L’accese,rivolgendomi poi uno sguardo a dir poco confuso.  «Perché eri con Julie?»
«Ti interessa? – mi rivolsi a lui con strafottenza,afferrando una sigaretta dal pacchetto e accendermela con il suo accendino – Non penso siano affari tuoi alla fine.»
«Harry, - pronunciò il mio nome con tono gentile e fastidioso – ripeto la domanda per un’ultima volta: Perché eri con Julie?»
Buttai fuori il fumo,facendo cadere un po’ di cenere per poi rimanere fermo a fissarla. Alzai poi la testa,ritornando a guardare Zayn.  «Doveva parlarmi.» 
«Parlarti?» 
«Ha scattato delle foto di Amelie….con Nate, il suo ex ragazzo.  Erano recenti,da come diceva lei, e mi sono sentito così preso in giro…non so. Io tengo ad Amelie,lo sai,ma non posso sopportare una cosa del genere.»
«Non pensi che quelle foto siano state un modo per incastrarla? – pensò ad alta voce Malik, - Julie ti ha sempre sbavato dietro, e lo sai bene. E quale modo più facile di falsificare delle foto? O meglio,di farti credere che fossero foto recenti quando magari,invece,erano foto fatte prima che tu e lei tornaste insieme. A questo non ci hai pensato,Harry?»
Ero rimasto…spiazzato. Le parole di Zayn non facevano assolutamente una piega. Il ragionamento filava alla grande. 
«Io…»
«Hai subito pensato che Amelie fosse come tutte le ragazze che hai avuto,le solite troie di turno,le solite ragazzine.  Non è così?»
Aveva ragione,tutto quello che diceva era la pura verità. Non potevo fare altro che ammettere che fosse così.
«Quando ho visto quella foto…giuro che non mi sono mai sentito così. Ho pensato che fosse la verità,che lei mi avesse davvero tradito. Ma non ho pensato alle mille opzioni che potevano esserci,ho subito dubitato di lei. Ed è la cosa più orribile che potessi mai fare.»
Ora mi sentivo una totale merda. Avevo trattato la mia ragazza come un giocattolo,riempiendola di parole poco gentili. Non meritava che la trattassi così,non meritava uno come me. Sono stato uno stupido,un povero sciocco.
«Zayn…»
«Torno di là, - mi avvertì,passeggiando lentamente e allontanarsi sempre di più – e se per qualche stupido motivo tu voglia rientrare,sappi che c’è una persona che ti aspetta.»
Sorrisi flebilmente,finendo quella misera sigaretta rimasta tra le mie mani.
 





~




 
«Ehy!guarda dove vai,ragazzina!» Sbottò un ragazzo biondo cenere,guardandomi con disgusto. Non avevo nemmeno il coraggio di rispondergli a tono,non ne avevo assolutamente alcuna voglia. Perché sprecare fiato per tipi come quelli? 
Spostai lo sguardo altrove,ritrovandomi in mezzo a un centinaio di coppie prese nel sbaciucchiarsi e a fare altro. Amy non guardare,è meglio per te.
Posai la mano sul muro bianco di fronte a me,cadendo volontariamente a terra e ripensare alle parole dette poco prima da Julie.
Ma non appena ci pensavo gli occhi iniziavano a gonfiarsi e diventare rossi. Dovevo reagire,dovevo essere forte,come potevo stare così per un ragazzo? Harry doveva credere a me,doveva sentire la mia versione dei fatti. 
«Amy… - mi girai lentamente verso quella voce,riabbassando immediatamente lo sguardo – che stai facendo qui?»
Cosa ci faccio,infatti? Perché non me ne torno direttamente a casa? «Sto bene da sola,Cass. Non c’è niente di male nel volersi isolare un po’…»
«Ho saputo quello che è successo, e…»  Si mise in ginocchio di fronte a me così da poter essere alla stessa altezza e guardarci meglio.  «mi dispiace,Amelie.»
Anche a me. Non immagini quanto.  «C…capita.» Sussurrai debolmente,spostandomi il ciuffo e fingere che stessi davvero bene. 
«Lucy sembra aver trovato qualcuno con cui passare la serata,sai?! – disse entusiasta,donandomi sorrisi a trentadue denti come solo lei riusciva a fare – dovevi vederla! Era così impacciata a parlare con quel ragazzo,quasi non gli prendeva un infarto lì davanti a lui!»
«Lucy è sempre così! – sorrisi,- quando trova qualcuno che sia particolarmente carino,diventa rossa come un pomodoro e parla a vanvera. Ma è una ragazza dolcissima,merita di trovare qualcuno che le voglia bene.  E…Meredith?»
Cassie si mise comoda,tirandosi su i capelli con un elastico che portava al polso. «Meredith è andata a fare un po’ di conoscenza. Sai com’è fatta,quando gli capitano queste feste la prima cosa che fa è buttarsi su qualche ragazzo!»
«La solita.»  Commentai ridendo,alzandomi con l’aiuto della mia amica. Sospirai,avendo una sottospecie di flashback delle parole dette prima da Harry. Dio santo,devo pensare sempre a lui ovunque io sia? 
«Tutto bene?»
Si? No?  «Forse…»
«Amelie…lo sai che io ci sono sempre per…»
«Lo so.. – la precedetti,respirando profondamente – e ti ringrazio. Ma credo che tu ora debba andare alla festa,godertela,e non pensare a me.»
«Ma Am…»
«Fai come ti dico,davvero. Preferisco andare a casa e stare davanti alla televisione a guardare un film strappalacrime per poi addormentarmi. Stare qui non serve a niente.»
Mise una mano sulla mia spalla,accarezzandola dolcemente.  «Lo stai facendo per Harry? Torni a casa per lui?» Mi domandò seria,ricevendo da me un semplice sguardo confuso.  «No,lo faccio per me stessa. Penso che sia meglio così.»
Bello mentire,no? Come se fosse davvero per me stessa che me ne torno a casa. Come se io avessi davvero voglia di guardarmi un film deprimente e piangere per tutta la sera. 
«Ciao,Cass..  – salutai con un cenno di mano,avvicinandomi sempre di più alla porta d’uscita e mettere piede fuori da quell’istituto – Ci vediamo domani.»
Cassie ricambiò il saluto con uno sguardo a dir poco preoccupato. Feci finta di niente,camminando su quei trampoli e cercare di sentire il meno possibile il dolore che mi stavano provocando.
Come facevano le super star,modelle o quello che siano a camminarci? 
Guardai avanti,pensando che fosse stupido abbandonare tutti e andarmene così come se niente fosse. Era giusto? Era sbagliato?
Sentii,all’improvviso,il cellulare emettere un rumorio. Aprii la cerniera della borsa e lo presi in mano,sbloccandolo e controllando che cos’era. Avevo già intuito che fosse un messaggio.

Dove sei?  -Zayn. 
       
Continuai a camminare con il cellulare in mano,fermandomi vicino a delle auto e riflettere se rispondergli o meno.  Mi fermai,cliccando sui tasti e digitare qualcosa
Ehy ciao, Zayn.
    Sto fuori scuola…
Sto andando…

Niente di quello che scrivevo mi sembrava convincente.
«Potresti toglierti,per favore? Dovrei uscire con la macchina e…»
Girai la testa di scatto,ritrovandomi quella chioma riccioluta davanti a me. Diamine. 
«Che stai facendo tu qui?»  Lo fissai confusa,forse più confusa del solito. Avrei voluto appiccicarlo da qualche parte e tirargli un bel destro in faccia,ma non mi andava.
«Non penso siano affari tuoi.»  Risposi a tono,ritornando a guardare il cellulare che era sicuramente più interessante della sua faccia.  
«Beh,puoi muovere il tuo culo e levarti?»
«Com’è, vai di fretta? – lo provocai alzando un sopracciglio,facendo un passo verso di lui – ti sta aspettando qualche tua amichetta per concludere come si deve la serata?» 
«Se fosse,ti importa?» 
Vuole essere picchiato?  «Ah no,affatto.»
No,non mi importa minimamente. Certo. Come no.
«E tu?» 
Lo fulminai con lo sguardo, «Io cosa?»
«Dove sei stata fino ad ora»
«In giro.»  Diedi una risposta fredda e veloce,scontrandomi per un attimo con il suo sguardo.  Harry prese le chiavi e aprì la macchina,rimanendo per un attimo in piedi e rimanere immobile a fissarmi come se volesse dire qualcosa in quel momento prima di andare via. 
«In giro equivale a farti qualcuno dell’istituto,Smith?»
«Equivale al fatto che non deve interessarti. E’ la mia vita,faccio quello che voglio,chiaro?»
«Chiarissimo, - precisò lui,ammiccando – sei libera di fare ciò che vuoi! Non sono di certo io a poterti impedire di andare con tutti.»
Mentre i suoi sorrisi maliziosi continuavano a farmi venire il nervoso,decisi di farmi più vicina e dirgli tutto quello che pensavo.  «Sai che ti dico? Che sei un pezzo di merda.»
Aprì la bocca in modo talmente provocante da farmi morire lì davanti ai suoi occhi. Poteva avere tutta questa bellezza?
«Io sarei un pezzo di merda?»
«Si,ne ho conosciuti tanti,ma tu sei il peggio di tutti. E penso che dovresti andare,si è fatta una certa ora,noi ragazze non siamo così pazienti.»
Incurvò quelle labbra da baciare in un sorriso,malizioso,provocante e chi ne ha più ne metta,lasciandomi senza fiato.  
Mi lasciai trasportare dal suo sguardo in cui potevi annegarci,pentendomene subito dopo.  
«Sei riuscito a credere perfino ad una come a Julie, invece che a me. Non riesci proprio a capire,eh?»
Si creò un attimo di silenzio. Forse più di un semplice attimo.  «Cosa c’è da capire?»  Domandò all’improvviso,scrollando le spalle.
«Niente. Lascia stare.»
I suoi occhi erano ancora su di me. Cercavo in tutti i modi di far finta di nulla,ma mi sentivo troppo in soggezione. Perché deve farmi questo effetto?
«Vado a casa, - annunciai, non degnandolo di un’occhiata – buona serata.»
Ma nello stesso momento in cui feci un passo avanti per andarmene,afferrò la mia mano con forza fino a farmi girare nuovamente verso di lui. Ho la rabbia dentro,più di quanto lui potesse immaginare.
«Stai scappando?»
Scappare? Io? «Voglio andare via da qui. Voglio andare via da te
Se la presa di poco prima poteva essere forte,ora era peggio.  Provai a slegarmi in qualche modo,ribellandomi. Ma non funzionò.
«Devi lasciarmi in pace,Harry,sei contento di esserti scopato Julie? Mi hai fatto credere che fossi innamorato di me,che tenevi a me più di qualsiasi cosa. Ma non è così,mi hai mentito spudoratamente. Ti odio,Harry! Giuro che ti odio!»
«Tu non mi odi…» mormorò appena,sentendosi probabilmente una merda. Invece si,Harry Styles,ti odio eccome.
«Amel…»
«Com’è stato farti la biondina? Ti ha eccitato abbastanza? O forse non basta? Potresti puntare su qualcun’altra…che dici?»
Strinse la presa più del previsto,scaraventandomi contro la sua auto. Le guance avvamparono all’istante,rendendomi un fuoco in viso.
«Se non ti stai zitta e non mi fai parlare,giuro su Dio che ti faccio tacere io come si deve.»
«E cosa faresti? Harry,sei tu quello che dovrebbe tacere ora! E se non mi lasc…»
«E se non ti lascio?» Quando la sua voce calda e sensuale diventò sempre più vicina al mio viso,il calore si impadronì di tutto il mio corpo. Mi piaceva incredibilmente il suo tono,ti mandava praticamente fuori di testa.
«Lei ti ha fatto credere che c’è stato qualcosa tra di noi? Beh,non è così.. -  disse serio – Mi ha portato in quell’aula sia per parlarmi e sia per un suo scopo. Peccato che,per sua sfortuna,io non abbia ceduto alle sue provocazioni. 
Impossibile.  
«Tu…tu…cioè!»
«Non avrei mai fatto nulla con lei.  Sarei stato uno stupido a tradirti in questo modo squallido,non trovi?»
Arricciai il naso, «Cosa ne so che mi stai dicendo la verità?»
Si avvicinò a passi lenti al mio orecchio,leccandolo, facendomi rimanere con ogni muscolo pietrificato. 
«Perché non c’è un’altra persona con cui farei l’amore se non con te…»
Il suo sussurro percorse tutta la mia colonna vertebrale provocandomi una serie di brividi sempre più forti. Sentivo il suo respiro scontrarsi con la pelle del mio viso e la voglia di avvicinarlo a me più forte di tutte le altre volte. 
«Stupido…»  dissi a bassa voce,guardando per terra. «Sei proprio stupido
Harry inclinò la testa sorridente,lasciando scivolare le sue mani possenti sui miei fianchi così da farmi deglutire senza un motivo ben preciso. 
Non ricambiai il suo sorriso,non in quel momento.  Mi limitai a guardare le mie scarpe e ad evitare in tutti i modi possibili il suo sguardo.  Ma non appena sentivo il suo profumo, capivo di non avere più scampo ormai.
«Vieni con me..stasera…» il modo in cui lo dice è talmente sexy che… dio mio.
«Dove?»
«Vieni e basta.»
Replicai,provando a staccarmi da quella vicinanza che c’era tra noi. «Scordatelo! Io non ci vengo con te!»
Lo fissai in cagnesco,ricevendo da parte sua un misero sorriso da cucciolo. Mi stavo letteralmente sciogliendo,ma non potevo di certo farglielo notare.
Mentre stavo per urlargli contro qualche altra cosa,la sua lingua ridisegnò le mie labbra,riscuotendo qualcosa dentro di me che nemmeno io sapevo cos’era. 
«Allora?»
Rimasi ancora scossa, «Vengo…»
Fece un sorriso vittorioso,trascinandomi dentro la sua auto e chiudere lo sportello. L’osservai entrare dalla parte del guidatore,sedendosi comodamente e lanciandomi un’occhiata veloce.
Mise in moto,iniziando a uscire dal parcheggio per poi partire definitivamente verso la destinazione in cui eravamo diretti.  
Lo vidi spostarsi i ricci,come suo solito,ritrovandomi la sua mano che cercava disperatamente la mia.
Fissai le nostre mani raggiungersi lentamente per poi stringersi e combaciare perfettamente. 
E non c’era cosa più perfetta di noi due in quel momento.






Salve a tutteeeee! :)
Scusate se ho pubblicato questo capitolo un pò in ritardo,ma tra le feste ecc... 
Ma ora sono di nuovo qui. u.u  Manca solo un'altro capitolo e poi l'epilogo. Dio mio,siamo già arrivati alla fine ç___ç non mi sembra vero!
Mi mancheranno così tanto Harry ed Amy T.T
Spero con tutto il cuore che questo capitolo vi sia piaciuto,ci ho messo gli anni per scriverlo! Spero anche che lascerete qualche recensione,mi fa sempre piacere sapere cosa ne pensate :)
Quindi che dire... Ci vediamo al prossimo cap! 

Ciao dolcezze :3

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Capitolo 31
*** Did you mean to tell me before? ***


 
"Did you mean to tell me before?"



Io ed Harry non ci rivolgemmo parola.
Non so per quale motivo,ma non ci parlammo. Per tutto il viaggio verso la destinazione ancora sconosciuta lui non fece altro che guardare la strada e cambiare mille volte le canzoni che trasmettevano alla radio. Mi stava innervosendo,non solo perché non mi calcolava, ma anche perché sembrava nervoso,e quel nervoso lo stava trasmettendo anche a me. 
Addentai il labbro aggressivamente,passando subito dopo una mano lungo il mio collo e massaggiarlo con lentezza.  Osservai Harry picchiettare le dita sul volante,sospirando e  poggiando delicatamente la testa sul sedile,fermandosi tutto ad un tratto.
Quei capelli sbarazzini che gli ricadevano sugli occhi li spostò con le mani in un modo talmente incantevole che riusciva quasi a ipnotizzarti. E’ bello,forse anche troppo bello per me. Non ci sono parole o aggettivi per descrivere il suo profilo troppo perfetto,le sue labbra sempre rosse e ben curate, lo sguardo intenso che ha ogni qual volta che ti guarda negli occhi dividendoti il cuore a metà.  Non ci sono, o probabilmente sono io che non riesco a dare un nome a tutto quello che ho davanti ai miei occhi.
Ma non posso fare altro che osservarlo curva dopo curva rimanendo sempre di più senza fiato.  La maglia che indossa valorizza perfettamente i suoi addominali,i jeans stretti bassi che lo fasciano perfettamente, le sue inseparabili all stars bianche di cui non può farne a meno.  L’orologio che tiene a polso,uno dei tanti di cui sono perdutamente innamorata. E poi non lo so, lo trovo terribilmente perfetto quando ha quel viso da pensatore, preso nel pensare a chissà quali cose della vita.  
Forse dovrei iniziare a dire qualcosa.
Forse dovrei dire anche qualche cazzata,ma almeno dire qualcosa.
Forse dovrei chiamarlo per nome e farlo girare per poi…per poi inventarmi qualcosa sul momento.
«Non mi hai rivolto parola per tutto il viaggio»  
Vidi la testa di Harry girarsi verso di me,notando che la sua mano destra che era poggiata sulla sua gamba,stringeva fortemente il tessuto dei jeans. Non potei fare altro che ricambiare il suo sguardo,sentendomi per un attimo lo stomaco mettersi sottosopra e la gola diventare sempre più secca. 
«Se è per questo,non lo hai fatto neanche tu.»  Perfetto. Chi aveva ragione ora? 
«Avresti potuto dire qualcosa, qualsiasi cosa.» 
Lo vidi storcere la bocca in una smorfia,distogliendo lo sguardo dai miei occhi e puntarlo definitivamente sulla strada davanti a noi. Possibile che avesse questi sbalzi d’umore improvvisi? Possibile che debba essere sempre così irritante e odioso?
«Se sapevo che sarebbe stato così il nostro viaggio, sicuramente ci avrei pensato due volte prima di accettare e venire qui,in un posto che non so nemmeno dove sia!»
alzai il tono della voce non rendendomene minimamente conto,sentendomi anche in colpa per il fatto che mi rivolga a lui in questo modo. Ma tutto ciò che vidi fu semplicemente il suo sguardo perso nel vuoto e la mia voglia matta di uscire da quell’auto e andarmene via.  
«Sei assurda quanto ti arrabbi»  Ecco quali furono le sue parole dopo essermi infuriata con lui.  Da non crederci.
Sbattei le ciglia,incredula del suo atteggiamento nei miei confronti. E per non bastare,la cosa che mi diede più su i nervi fu il suo sorrisetto sghembo che riuscì quasi a far uscire il mio cuore dal petto. 
«Sei insopportabile! – urlai presa dalla disperazione,gesticolando nervosamente con le mani – Sei odioso,antipatico e vanitoso,ecco!»
Lui sorrise dolcemente,avvicinandosi al mio viso senza pensarci due volte. Quella vicinanza mi fece andare su di giri,rendendomi incapace di oppormi o fare qualsiasi altra cosa. Perché dovevo sentirmi così?
«Io sarei vanitoso?» Mi sussurrò con tono calmo e gentile,posando le dita sulle mie labbra toccandole dolcemente, come se fossero qualcosa di prezioso per lui.  Avevo quella voglia pazzesca di fiondarmi su di lui e baciarlo per tutta la notte,fino allo sfinimento. Spostò poco dopo il suo braccio intorno al mio collo,trascinandomi verso di lui e posare con tenerezza le sue labbra sulla mia guancia.  Sorrisi inconsapevolmente,portando la mia mano sul suo petto e stringere con poca forza la maglia che indossava. Passò a baciarmi i capelli,sentendo i suoi ricci sfiorarmi e il suo profumo fresco inondarmi completamente. 
«Pensi ancora che sia insopportabile,odioso e tanto altro?» Domandò fingendosi offeso,roteando gli occhi e scoppiare poi a ridere. Rimasi ferma a fissarlo,catturata dal suo modo di parlare,dal suo tono roco e piacevole,bagnandomi le labbra per poi morderle. 
«E poi non sono vanitoso! – replicò,inarcando le sopracciglia – Si okay,so di essere bello ma…»
«Sei vanitoso,Harry.»  lo ripresi scherzosamente,attorcigliando una ciocca di capelli e portarla dietro all’orecchio. Con l’altra mano cliccai il pulsante per riaccendere nuovamente lo stereo e ascoltare qualche canzone che trasmettevano a quell’ora,ritrovandomi la mano del riccio sopra la mia. Girò la mia mano per poi farla combaciare con la sua,sentendomi nuovamente quella strana sensazione nello stomaco che si risvegliava ogni qual volta che Harry mi sfiorasse o toccasse. Stringemmo la presa delle nostre mani,avvicinando i nostri visi e far toccare i nostri nasi. Sento il suo respiro scontrarsi con il mio,lo sento sulla mia pelle,lo sento su tutto il corpo,ed è la sensazione più strana che posso aver mai provato. Lui è sicuro di ogni movimento che fa,non ha paura di niente,o almeno così sembra. 
 
«Che c’è?»  La sua domanda mi fece sobbalzare per un attimo.
«Mh?»  
«C’è qualcosa che non va?»  Provò a chiedermi di nuovo. Afferrai la borsa frettolosamente,tirando fuori il lucidalabbra color ciliegia per perdere tempo e non rispondere alla domanda del riccio. In fondo,cosa c’è che non va?
Vidi dallo specchietto dell’auto il suo sguardo perso nel guardare ogni mio movimento,tirandosi più volte il labbro inferiore. Gli lanciai un’occhiata veloce,ritornando a passare il lucidalabbra fingendo di non essermi accorta del suo sguardo su di me. Ma segnando l’ultimo tratto di lucido sulle labbra,avverto la sua mano poggiarsi senza scrupoli sulla mia coscia,ingoiando la saliva istintivamente dopo quel gesto improvviso. Diventai calda in tutto il corpo,soprattutto nel punto dove lui mi stava toccando.  Deglutendo nuovamente mi feci forza,rimettendo il lucidalabbra dentro la borsa e chiuderla.  Harry non perse di certo tempo, mentre cercavo di distrarmi in qualche stupido modo,mi accorsi della sua vicinanza sempre più pericolosa e del suo sguardo fisso e insistente. Non che mi disse fastidio,anzi. Ma il problema è: Può un semplice sguardo provocare tutto ciò?
Quando decisi di voltarmi era già troppo tardi. Posò la sua mano sullo sportello e lo aprì con violenza,uscendo fuori senza proferire parola.  A quel punto,ancora confusa, feci lo stesso: Dopo un lungo sospiro aprii lo sportello,mettendo i piedi  a terra e uscire finalmente fuori. Mi guardai attorno per capire dove fossimo,non eravamo troppo lontani, ne ero più che sicura.
Cercai il suo sguardo, ma lui sembrò non voler incrociare il mio. Infilò le mani nelle tasche dei pantaloni,tirando su la testa  e spostando i capelli facendoli ondeggiare. Camminò a passi lenti senza dire nulla,senza nemmeno farmi cenno di seguirlo. Così ci pensai io per lui,provai a seguirlo a passo non troppo svelto,cercando di capire dove stessimo andando.
«Harry,puoi fermarti?» Lo supplicai,bloccandomi un attimo e stiracchiare un po’ i muscoli. Non si girò minimamente,che non mi abbia sentito? 
«Harry!»  urlai il suo nome in preda all’esaurimento nervoso. Non si poteva andare avanti così.
Inclinò la testa e,con un movimento lento e terribilmente sexy si girò verso di me,facendo esplodere del tutto il mio cuore.
«Sei fuori allenamento,Smith.»  Mi prese in giro ridendo. Quella risata così celestiale e melodica per le mie orecchie. 
«Non sono fuori allenamento! – dissi ad alta voce,riprendendo fiato – Ho i tacchi,cristo santo!»
Si passò una mano fra i ricci e li scosse lievemente,camminando ancora per un po’ e poi fermarsi. Arrivai dopo di lui,affannata e già stanca. Spostai una ciocca di capelli e guardai Harry,accorgendomi di dove fossimo.
«Questi sono…» 
«I giardini di Luxembourg» mi precedette lui,facendo un profondo respiro,camminando lungo quei giardini meravigliosi. Erano qualcosa di spettacolare, nonostante vivessi a Parigi, in tutta la mia vita non ci sono mai stata.
«E’..bellissimo»  non avevo nemmeno le parole per descrivere tale bellezza.  
«Non sei mai stata qui?  - chiese quasi sorpreso – Impossibile!»
«Te lo giuro!»
Styles rimase davvero colpito. Sicuramente si stava domandando come poteva essere una cosa del genere,ma era la pura e sacra verità. 
Si guardò attorno,osservando attentamente i monumenti che mostrava quel posto.  Ad un tratto,però,quando fui catturata dall’attenzione di un lago,Harry mi prese in braccio ed io non potei far altro che urlare per lo spavento.
«Sei pazzo?!»
Si mordicchiò le labbra,ridendo.  «Shh, - mi zittì con le sue dita – non urlare,diamine!»
Esiste qualcosa di più bello dei suoi occhi?
«Vuoi tenermi così ancora per molto?»  dissi stuzzicandolo un po’,fingendo che mi desse fastidio stare in quel modo.  Lui mi guardò a lungo,camminando per quei lunghi giardini con me in braccio. Approfittai per accarezzare i suoi capelli soffici, notando che sulle sue labbra si dipinse un sorriso che avrebbe potuto farmi morire lì sul colpo. 
«Devi fare una cosa per farmi felice»
Spostai lo sguardo sui suoi occhi,dubbiosa. «Cosa?»
«Tuffarti nel lago insieme a me»
E’ uno scherzo,vero?
«Certo Harry! Bella battuta!»
«Dico sul serio! – sorrise raggiante,trascinandomi – Hai paura, Amelie Smith?»
Scossi la testa,scoppiando in una fragorosa risata. «Io,paura? Ci mancherebbe!»  
No,ti pare. Sto solo per sentirmi male al solo pensiero.
«Allora,vieni?»
Harry corse verso il lago,incitandomi a buttarmi con lui. Non poteva chiedere qualcosa di meglio? Qualcosa di più semplice?
«Non penso sia il caso,cioè…»
Vidi il riccio togliersi la giacca che indossava e farla cadere senza troppi problemi a terra. Si levò la maglia con un movimento deciso,buttando anche essa insieme all’altro indumento. Infine,per completare il tutto,si tolse le scarpe,mettendole da una parte. Posizionò le mani sul bottone dei jeans,alzando lo sguardo e sorridermi maliziosamente. Io rimasi impassibile,girandomi dall’altra parte.
«Vuoi togliermeli tu?»
Sgranai gli occhi,  «Come?!»
«Dico, - fece una pausa,scuotendo il capo – i jeans,vuoi sfilarmeli tu?»
Avverto che sto per andare a fuoco.  «Ma come ti salta in mente!Maniaco!»
Di certo Harry non badò alle mie parole. Anzi, si affrettò a togliersi i pantaloni per poi rimanere solo con un paio di boxer neri. Mi accorsi subito che stava tentando di avvicinarsi per convincermi ad andare con lui,ma non ci sarei andata. Punto.
«Vuoi che ti aiuti a togliere il vestito?»  Disse in tono provocatorio,ricevendo un’occhiataccia da parte mia. Scrollò le spalle,sapendo che ormai non aveva più speranza.
 
«Harry senti…» 
Ma,in quel preciso istante,un’ondata di acqua mi venne addosso.   
«Harry Edward Styles!» Strillai,apparendo una sottospecie di psicopatica. Lo vidi riemergere in superficie,spettinandosi i capelli bagnati e sorridermi a trentadue denti. Sbuffai furiosa,osservando attentamente il mio vestito completamente fradicio e i miei capelli che erano irriconoscibili. 
 
«A questo punto,già che ci sei,potresti venire qui e farmi compagnia. No? »
Scordatelo. «E tu,a questo punto,già che ci sei,pensa a prepararti a quando uscirai da questo benedetto lago e alla fine che farai tu e i tuoi ricci perfetti!»
«Mh,che tortura mi aspetterà?» 
Iniziò a schizzare l’acqua da tutte le parti,facendomi diventare zuppa. Questa sicuramente me l’avrebbe pagata.
«Ops…» sussurrò,tornando sott’acqua.
«Bravo! Tornatene lì sotto! Giuro che appena esci ti ammazzo con le mie mani!»
Il silenzio regnò in quel momento. Che fossi stata troppo scorbutica e antipatica?
«Harry?»  provai a chiamarlo,ma di lui non c’è traccia.  
«Ehy,Harry…»  mi avvicinai di più verso l’acqua,cercando il suo volto. Dov’è?
Senza pensarci due volte tirai giù  la zip del vestito, gettandolo insieme agli indumenti di Harry,e così lo stesso per i tacchi.  Tentai di nuovo di cercarlo, e quando stavo per pronunciare nuovamente il suo nome,sento afferrarmi per il braccio e affondare giù nell’acqua.
Strizzai gli occhi,tornando fuori e guardare il volto di Harry più felice che mai,preso nel ridere di gusto per quella scena che era appena successa.
«Ed io che mi stavo preoccupando per te! » Esclamai,scoppiando a ridere insieme a lui.  «Sei proprio uno stronzo!»
«Era l’unico modo per farti entrare! – si difese, - E che dire? Ci sono riuscito alla perfezione!»
Mi passai una mano sul viso,togliendo quel poco di trucco colato sulle guance. Harry mi prese il viso tra le mani,facendomi automaticamente allacciare le braccia al suo collo e,senza rendermene conto, ci attacchiamo come due calamite,sentendo l’uno il bisogno dell’altro.
E mi piace da morire il suo sapore mischiato alle goccioline d’acqua.
 
~
 
 




Guardai tutta la folla intorno a me buttarsi in pista per ballare,ed io il solito che rimane in disparte. Ultimamente avevo poca voglia di fare tutto,e non ho la minima idea del perché.
«Zayn! – mi richiamò Louis,uscendo dalla pista – Vieni a ballare!»
Scossi la testa mimando un no con la bocca,girandomi di spalle e voler uscire il più presto possibile dall’istituto.
«Zayn! – ritentò, - è l’ultima sera che saremo qui,goditela!»
Aveva assolutamente ragione,ma…non mi andava.
«Louis,sono stanco…»  dissi con tono più convincente possibile. Ma il mio amico,conoscendomi bene,sapeva che stavo mentendo spudoratamente.
Tirai fuori un’altra sigaretta dal pacchetto,affrettandomi a cercare l’accendino nelle tasche per poi andarmene finalmente via come desideravo. Louis sbuffò,roteando gli occhi.  «Dovresti richiamarla…»
Spalancai gli occhi,sbalordito.  «Di chi stai parlando?»
«Sai bene di chi parlo, Zayn.»
Feci finta di niente, accendendomi la sigaretta. Possibile che avesse capito?
«Non la senti da mesi ormai,non ti sembra il momento per risentirla e dire quello che senti?»
Deglutii. Da non credere, Louis William Tomlinson aveva capito cosa mi stava tormentando in quel momento. 
«Mi riattaccherebbe.  - risposi amaramente,fissando il basso – Lo sai com’è fatta,e lo so anch’io.  Mi avrà già dimenticato…»
«E se non fosse così?»
Io e Louis ci scambiammo uno sguardo che valeva più di mille parole messe insieme. Avrei voluto richiamarla e dirgli tutto,dirgli che il tour ci aveva diviso ma che io l’amavo ancora,nonostante la lontananza,nonostante tutto. 
«Louis, devo fare una cosa.»
Il mio amico,capendo, mi diede una pacca sulla spalla per poi sparire completamente.
Presi il cellulare che tenevo nella tasca,cercando nella rubrica il suo numero e cliccare il tasto verde per inviare la chiamata.
Respirai profondamente,preparandomi al peggio. Sicuramente non mi risponderà nemmeno,sicuramente mi prenderà a parolacce e dirà che sono un bastardo,sicuramente dirà che si è fidanzata con un altro,sicuramente…
«Pronto?»
La sua voce,la sua meravigliosa voce.
«Pronto?!» Ripetè di nuovo,dolcemente.
Zayn,tira fuori il coraggio e parla. 
«Ho sempre pensato che avrei potuto dimenticarti,che avrei potuto trovare qualcuna che ti somigliava caratterialmente e fisicamente,ma non l’ho trovata. Ed è vero,sei acida,sei la ragazza più pessimista che io conosca,sei…. Sei bellissima. E non so cosa sto facendo,ringrazia quell’emerita testa di cazzo di Louis che mi ha spronato a chiamarti.  E forse è stato stupido farlo,magari già ti sei sposata e hai anche tanti figli,mentre io sono ancora qui a pensarti…o…»
«Ti amo..»
Attaccai meglio il telefono all’orecchio, «Come hai detto,scusa?»
«Ti amo da morire,Zayn. Ti amo da sempre,ti amo tutt’ora.  E non sono fidanzata,sposata,divorziata o quello che ti pare! Ho aspettato questo momento da secoli,sapendo perfettamente che non sarebbe successo. Però cercavo di illudermi che sarebbe potuto accadere, avresti mai creduto che con il mio carattere mi sarei ridotta così per te? Io no.»
«Kat… - iniziai titubante,sospirando – dimmi che tornerà tutto come prima,dimmi che mi vuoi ancora. »
Esplose in un pianto,ridendo allo stesso tempo. «Ti voglio ora e per sempre, Zayn Malik.»
 
~
 





«Hai la più pallida idea di dove possa essere sparito Harry?»
Mi lavai le mani,riflettendoci per qualche attimo.  «Dopo tutto quello che è successo non l’ho più visto in giro. Che sia tornato a casa?»
«Mh,non è da lui. E tra l’altro,chiamiamola coincidenza,è sparita anche Amelie.»
«Pura coincidenza» sottolineai,ridendo.  «Spero che quei due in qualche modo si siano parlati. Harry non si è comportato come avrebbe dovuto, il suo atteggiamento nei confronti della sua ragazza è stato…penoso.»
«Liam, - disse a bassa voce il biondo,alzando gli occhi verso il soffitto – credi che si lasceranno? Non solo per quello che è successo,ma anche per il nostro ritorno a casa.»
La mattina seguente avremmo dovuto partire. Di nuovo. Avremmo dovuto lasciare Amelie. Di nuovo.»
«Non lo farebbe.  - risposi deciso,aprendo la porta del bagno per uscire – E’ l’unica cosa di cui sono fermamente convinto.»
Niall annuì alle mie parole,bloccandosi non appena vide che mi bloccai anch’io.  Lei non poteva essere lì,non poteva essere davanti ai miei occhi in quel momento. Per di più con…
«Danielle…» bisbigliai.
Quando si staccò dalle labbra del bel fusto,una rabbia immensa si impossessò di me.
Guardai nei suoi occhi,ma tutto quello che riuscii a vedere fu solo il semplice imbarazzo che provava.
 
«Liam…tu..io..cioè..»  balbettò,cercando le parole giuste che non uscivano dalla sua bocca. Ed io che credevo che era  a Londra ad aspettarmi. Stupide illusioni.
«Vedi Liam,non è come tu credi…sono venuta a Parigi per un servizio fotografico e.. »
«Da quant’è che sei qui a Parigi?»
«E’ da…Liam ascolta…»
«Da quant’è che sei qui,ho detto. »
«Da una settimana»  rispose,abbassando lo sguardo. 
Danielle,la ragazza perfetta che tutti credevano. Quella persona che sembra che ti ama con tutto il cuore, è la prima a pugnalarti alle spalle. E ne ho la prova,ora.
«Io non pensavo di trovarti qui,io non credevo che…insomma …io..»
Feci un passo avanti,ignorandola completamente. Quello che mi fa più rabbia,è pensare che lei sia stata con me solo per la mia fama,e non per altro. Mi ha fatto credere che era innamorata di me,che non viveva senza di me. E invece? Invece si è rivelata per quello che è realmente.
 
«Mi fidavo di te,Danielle. Mi fidavo cecamente.»
Lei abbassò lo sguardo,strofinandosi le mani per il nervoso. Non disse più nulla,almeno per quel momento.
E quando decisi di andarmene da lì,guardai con una faccia disgustata il tipo accanto a lei,per poi soffermarmi a guardarla mentre era presa nel guardare il pavimento.  Mi sentii fermare per la maglia, e in quel momento sospirai.
«Ti ho amato tanto,Liam,credimi...» Quelle furono le sue ultime parole. Ma lei,da parte mia,non ebbe mai una risposta.
 
~





 
 
«Questa è l’ultima volta che mi butto in un lago!»
Harry non poté fare a meno di ridere sotto i baffi,tirandosi il labbro inferiore con i denti per non scoppiare del tutto. 
Afferrai l’erba del prato,staccandone un po’ e tirargliela in viso. Il suo sorriso era talmente bello da riuscire a incantarti. 
«Harry ascolta, riguardo domani…la tua parten….»
«Dovremmo rivestirci, a meno che tu non voglia prenderti un febbrone!» Stava svagando il discorso. Lo stava facendo davvero.
«Harry…»
«Inizia a fare freddo,non trovi?  - prese velocemente i jeans,indossandoli nuovamente – dovresti rimetterti il vestito…»
Annuii senza accorgermene,inchinandomi per prendere il mio abito. Guardai Harry aggiustarsi la zip e il bottone dei pantaloni,non riuscendo a togliere gli occhi di dosso a tutta quella bellezza che era davanti a me. Quelle braccia muscolose,gli addominali,le sue mani. 
E senza pensarci due volte,mi avvicinai a lui,fiondandomi tra le sue braccia. E mi sento pienamente completa quando le sue braccia circondano i miei fianchi per attirarmi a lui. Il suo corpo è unito al mio,e sento le famose farfalle svolazzare nel mio stomaco come non mai.
 
«Ti bacerei ogni secondo della mia vita»  ripetè quella frase al mio orecchio,lasciando scivolare le sue mani lungo la mia schiena.  
Gli regalai un sorriso con fatica,non perché non ricambiassi,ma per il semplice fatto che mi sembrava di tornare al nostro cosidetto “addio”.
«Ti bacerei ogni istante…»  risposi anch’io in un sussurro,poggiando la testa contro il suo petto.
«Ogni minuto…»  bisbigliò ancora,accarezzandomi il viso.
«Ogni ora.»   
Harry incastrò i suoi occhi color smeraldo con i miei,posando delicatamente la sua fronte con la mia.   «Dovresti tornare a casa e..»
«E si è fatto tardi…»  continuai io,ridendo.
«E forse dovresti avere un po’ di compagnia..»
«Forse..» marcai quella parola,staccandomi dal suo corpo tremendamente caldo.  «Ma se non c’è nessuno disposto a passare la notte con me…»
«Io credo ci sia qualcuno…»  disse ridendo, prima di prendermi in braccio e trascinarmi fuori da lì. 
 
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Bene.
Sto bene.
Sto meravigliosamente bene.
Sto splendidamente bene.
Sto perfettamente una merda.
Per quanto mi sforzassi di non pensarla,le immagini di noi mi appaiono nella mente come piccoli flashback. Non può torturarmi la vita così,non può farlo.  
Eppure,i suoi capelli,le sue labbra, i suoi…. No,basta! Lei deve uscire fuori dalla mia testa. Deve uscire!
«Lasciami in pace!»  Gridai,buttando la valigia che avevo posato sul letto a terra. Mi strofinai il viso con le maniche della maglia,maledicendomi di essermi innamorato della persona sbagliata.  Ma chi poteva sapere che andava a finire così?
«Ehy… » sentii una voce dietro le mie spalle. Scattai per un attimo e mi girai.
«Dollie?»   Domandai sorpreso.   «Che ci fai qui di prima mattina?»
Lei sorrise, «Sai,è anche la mia camera d’albergo. Te ne sei dimenticato,per caso?»
Che stupido.  «No,scusami…è che…lascia stare.»
La biondina si toccò i capelli,prendendo una bottiglia d’acqua poggiata sul  tavolo e berla tutta d’un sorso. Non mi ero mai accorto del viso pallido e delle labbra perfette di Dol. 
Liam,cosa stai pensando?
«Harry dov’è?»
Tornai alla realtà,cercando di mettere a fuoco le sue parole.  «In giro per non si sa dove…»
«Mh, - mormorò appena – un po’ mi manca sai?»
«E’ stata una brutta botta per te,Dollie,lo so. Solo che..»
«Solo che lui è innamorato di un’altra. E’ perdutamente innamorato di Amelie,l’ho capito dal primo istante in cui l’ho incontrata. Come guardava lei non guardava me. E te ne accorgi,non c’è nulla da fare. Per quanto strano possa sembrare è così.»
Mi faceva….pena. E’ così brutto vedere la persona che ami amare un’altra persona. Ne so qualcosa.
«Io… io non ho mai trovato nessuno che mi amasse davvero,Liam. E quando ho incontrato  Harry giuro di non essermi mai sentita così. Ho pensato “Ma no,Dollie,è impossibile che tu ti senta in questo modo” Provai ad auto convincermi che fosse così. Ma non lo era.
E fa male vederlo rientrare con le chiavi della stanza in mano,tornato magari dopo una lunga notte con un sorriso sulle labbra che sembra non voler andare mai via. E anche se continua ad evitarmi,come se per lui fossi solo una coinquilina,per me fa male.»
Prima che potesse dire qualsiasi altra cosa e sfogarsi,l’attirai a me e la strinsi tra le mie braccia,sentendo le sue mani aggrapparsi alla mia maglia come se avesse paura di rimanere da sola.
«Tu sai cos’è l’amore
Non appena i nostri sguardi si incontrarono,respirai profondamente prima di rispondere.
 
 
«Liam,Liam!   - gridò Danielle euforica – ti piace questo vestito?»
La squadrai da capo a piedi rimanendo imbambolato dal suo corpo perfetto e dalle sue gambe snelle chilometriche.
«Sei bellissima»  gli dissi a una distanza minima dalle nostra labbra. «Ma saresti meglio anche senza questo»  la provocai malizioso,indicando il vestito che indossava. Danielle scoppiò in una risata adorabile,stampandomi un bacio sulle labbra prima di rientrare nel camerino.
 
 
«Danielle,devo dirti una cosa..»
Si toccò con una mano i capelli,mentre con l’altra prendeva la tazza di caffè amaro che prendeva ogni mattina.
«Cosa c’è,Liam?»  Mi spronò a parlare,incoraggiandomi con un suo sorriso.
Presi un forte respiro,abbassando lo sguardo per la vergogna.  «C’è che ti amo.»
La vidi sorridere,quel sorriso che riusciva a toglierti il respiro.  «Lo so,Liam»
 
«No, non so cosa sia. »
 
~
 





 
«I miei stanno ancora dormendo, -annunciai a bassa voce, - entra in camera ma non fare rumore,intesi?!»
Harry roteò gli occhi,divertito. «E se ci scoprono?»
«Se ci scoprono ti faccio volare dalla finestra!»
«Come sei scontrosa, Smith»
Strinsi i pugni, «Non chiamarmi per cognome che…»
Sentii,nuovamente,le sue labbra impossessarsi delle mie con prepotenza.  Rimasi con gli occhi spalancati per un po’,ancora perplessa per quello che aveva appena fatto. Ma quando la sua mano si infilò tra i miei capelli lisci,non ci pensai due volte ad aggrapparmi a lui.  Spalancò la porta con un movimento deciso,richiudendola con una mano e con il mio aiuto. Scivolai lentamente a terra senza distaccarmi,afferrandolo per il colletto della maglia e trascinarlo con me. Aprii la porta del bagno,staccandomi per un micro secondo per cercare l’interruttore della luce. Si decise a togliersi nuovamente la maglia che indossava,gettandola dentro al lavandino come se niente fosse.  Percorsi i suoi addominali con le mani,scivolando fino ad arrivare al bottone dei suoi pantaloni.  Dalla sua bocca uscì un sospiro pesante e affannoso che soffocò baciando totalmente il mio collo,arrivando fino a sfilarmi di nuovo quel vestito. Questa volta si soffermò di più a guardarmi. Come se volesse immortalare le immagini del mio corpo nella sua mente. 
«Voglio toccare ogni centimetro del tuo corpo»  lo sentii parlare dietro al mio orecchio,riavvicinandolo alle mie labbra per baciarlo di nuovo. Mi trascinò di nuovo fuori,prendendomi in braccio e adagiarmi sul letto dietro di noi. Iniziò a muoversi dolcemente su di me,con le labbra che scivolavano lungo il mio petto fino a scendere sempre più giù.  Quando mi resi conto di quello che stavamo facendo,avrei voluto rivestirmi e nascondermi. Harry conosceva il mio corpo ormai,ma se mi soffermavo a pensare che lo scrutava attentamente per poi…insomma,quello. Mi sento davvero morire dalla vergogna.
«Stai pensando ad altro,non è così?»  Stropicciai gli occhi,tornando a guardare il suo corpo e le sue labbra. Possibile che mi capisse al volo?
«Vedi è che…»
Il cellulare di Harry squillò. In quel preciso istante doveva suonare.
Tirò fuori il cellulare velocemente,controllando cosa gli fosse arrivato. Rimase fisso per un po’ a guardare il display,mentre io,di soprasalto,decisi di alzarmi e mettermi qualcosa per infilarmi nel letto. Harry mi guardò incuriosito,seguendomi con lo sguardo. Ma io non lo calcolai,presi una maglia larga e la indossai.
«Buona notte!» Dissi,entrando dentro al letto e sommergermi dalle coperte. Le mani di Harry mi accarezzarono dolcemente ogni parte del corpo,facendomi deglutire così tante volte che persi perfino il conto.
E il suo respiro sulla mia guancia mi fece quasi morire. Trattenni il respiro,chiudendo gli occhi e fingendo che mi fossi già addormenta. 
«Questo è tutto?  - fece il labbruccio,sdraiandosi accanto a me – Hai interrotto tutto quello che era iniziato così di punto in bianco,non è che vorresti…»
«No! – lo bloccai – Non mi va di fare niente con te!»
Bugia.
«Nemmeno se ti tocco qui?»  La sua mano esperta si intrufolò sotto la mia maglia extralarge arrivando a toccare il gancetto del mio reggiseno. 
Non c’era niente di più provocante e sexy del suo sguardo in quel momento.
«Nemmeno se mi tocchi qui»  ribattei fiera,riabbassando la maglia e girarmi dall’altra parte del cuscino. 
«Nemmeno qui?» Tornò la sua voce,più maliziosa che mai. Non ho nemmeno la forza di girarmi quando sento il mio intimo inferiore scendere lungo le mie gambe. Emisi un urlo stridulo che venne tappato dalla mano di Harry, che spostai violentemente cercando di ricompormi come si deve.  Dalla sua faccia si direbbe che si stava seriamente divertendo.
«Devo arrendermi?» 
L’osservai dubbiosa,sbuffando. «Non ti capita mai a te?Non mi va che mi tocchi,che mi sfiori,che mi baci! No,infatti! Non baciarmi, eh. Non azzardarti a farlo perché ti rifiuter…»
Non ho il tempo di finire la frase, che la sua lingua entrò dentro la mia bocca senza nemmeno che me ne rendessi conto. Girò intorno alla mia,rendendo quel bacio ancora più eccitante di quanto non lo fosse già. Premetti di più,aprendo sempre di più le nostre bocche e darci libera fantasia. Si allontanò , leccando le labbra all’esterno e ridisegnarle con la sua lingua.
«Cosa cercavi di dirmi prima?» 
«Che voglio che tu mi baci ancora,ancora e ancora…»  mormorai,prima che il mio desiderio si esaudisse.

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Sono VIVAAAAA!
Allora,parto col dire che non è l'ultimo capitolo. Cioè,dovrebbe esserlo,ma è diviso in due parti. La seconda parte la metterò più in là,quando avrò più tempo a disposizione per scrivere.  Mi dispiace di averlo pubblicato così tardi,era pronto da un bel pezzo! Spero che comunque vi piaccia, e che non sia uscita una merdata :')
Purtroppo è un periodo un pò particolare per me, non ho molta voglia di scrivere...ma spero passerà :)

Mi farebbe piacere leggere qualche vostra recensione,mi darebbero davvero tanta forza anche per l'ispirazione ecc. Ovviamente,non vi obbligo!
Grazie per tutte voi che ci siete sempre,vi ringrazierò all'infinito <3


                                

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Capitolo 32
*** Good travel ***



"Good Travel"
(Listen : Who knew-P!nk)

 



 
Uscii dalla doccia, strofinandomi ancora per un po’i ricci bagnati tentando di farli andare per il verso giusto. Allungai la mano verso l’asciugamano poggiato sul lavandino,legandomelo in vita stringendolo il più possibile per tenerlo stabile.
E’ una di quelle mattine in cui sembra andare tutto storto,in cui non vuoi parlare con nessuno tranne che con te stesso.
Dopo un lungo ed intenso respiro decisi di aprire la porta del bagno, bloccandomi sul colpo.
«Oh non credevo ci fossi tu,io…scusami»  mormorò imbarazzata,tirandosi il labbro con le dita talmente forte che quasi mi sentivo male io per lei.  Era da secoli che io e Dollie non parlavamo,un’eternità a dirla tutta.  E quasi mi sentivo scorretto nei suoi confronti.
«Non c’è bisogno che ti scusi, - le risposi con un tono serio e deciso,passandole accanto – non potevi di certo sapere che ci fossi io.»
Lei aprì la bocca probabilmente per dire qualcosa che, sfortunatamente, non uscì. Passai avanti,non degnandola più di uno sguardo o parola fino a che non si riavvicinò a me.  «So che forse sono l’ultima che vorresti vedere in questo momento,ma…non evitarmi. Pensi che non me ne renda conto eh Harry? Mi eviti dalla mattina alla sera come se niente fosse,come se io fossi l’intrusa in tutto questo. O forse lo sono davvero. – si fermò per qualche secondo per riprendere fiato,abbassando lo sguardo non appena incrociò i miei occhi – Mi dispiace di averti causato qualsiasi tipo di problema,davvero.  Solo che non ti sei mai messo nei miei panni,non hai mai pensato a come potessi stare? A come abbia reagito a tutto questo? No,non ci hai pensato perché eri troppo preso da altro. O meglio,da qualcuno.»
Tutte quelle parole mi passavano dentro come se fosse una pugnalata. Aveva ragione, in fondo, avevo sempre pensato a me stesso,avevo sempre pensato a sistemare la mia vita senza pensare ai sentimenti altrui. 
«Ho sbagliato»  dissi tutto d’un fiato,prendendola per il braccio così da fargli alzare quel fottuto sguardo. «Ho sbagliato a trattarti così,non lo meritavi. Ma tutta questa situazione per noi è stata un gran casino,forse è stato meglio per me e peggio per te. E non avrei mai voluto ferirti in nessuno modo,ma il fatto è che..»
«Ma il fatto è che non eri innamorato di me, Harry. Non lo sei mai stato,sono stata solo un modo per dimenticarti del passato,per lasciarti tutto alle spalle e ricominciare. La prima volta che siamo arrivati a Parigi hai incontrato Amelie, e credi che sia stupida da non vedere che c’era qualcosa tra di voi? Si vedeva negli occhi che c’era qualcosa successo molto tempo prima. E sapevo anche che quando sparivi andavi da lei,che cercavi sempre lei nonostante avessi me.  Non essere ricambiati,Harry Styles, è la cosa più dura che una persona possa superare. Non lo sai?»
Rimasi fermo e immobile sotto il suo sguardo insistente e triste,non trovando più le parole giuste per rispondere. 
«Pensi mi faccia bene vederti in giro per la suite senza nemmeno salutarmi? Pensi che non me ne accorga?»
«E’ da immaturi comportarsi così,lo so bene.  Me ne sarei dovuto accorgere prima che le cose tra di noi non potevano andare. Ma ero troppo preso nel cercare qualcosa che mi distrasse e mi facesse ritrovare la felicità.  Ho sbagliato,okay? Sarà la centesima volta che lo dico. So di essere stato uno stronzo,un coglione,un bastardo o quello che vuoi…ma scusami,okay? Scusami.»
Dollie strinse le mani in un pugno continuando a fissarmi in un modo strano.  «Cos’ho che lei non ha,Harry? Cos’hai trovato in lei?»
E quando provai a rispondere alla sua domanda non ebbi il tempo materiale per farlo. Perché? Perché,semplicemente,ci ritrovammo l’uno sulla bocca dell’altro. E rimasi forse più paralizzato del solito,quasi incredulo del suo gesto.
Si staccò piano piano,lasciando scorrere le mani sui miei pettorali. «Io…» borbottò,allontanandosi.
«Non avresti dovuto farlo…»
«Harry! – mi chiamò qualcuno dall’altra stanza – Hai finito di fare le val….»
Girai la testa di scatto, mantenendo le distanze tra me e lei.  Vidi Louis guardarci in modo curioso e allo stesso tempo con rabbia,come se avesse già intuito qualcosa.
«Io…io vado a farmi una doccia…» Dollie non appena capì la situazione,si precipitò nel bagno chiudendosi la porta alle spalle.
Louis continuò a fissarmi, «C’è qualcosa che dovrei sapere?»
Negai scuotendo il capo,camminando verso la mia stanza e poter decidere cosa indossare. Il mio amico mi seguì a ruota,incrociando le braccia aspettando una mia vera risposta.
«Allora?»
«Non c’è niente che devi sapere,Lou,niente. Okay?»   Continuai a negare,non capendo nemmeno il motivo per cui lo stessi facendo. Era praticamente inutile,le bugie vengono sempre a galla e questo dovrei saperlo bene.
«Quindi devo pensare che sia normale trovare te con un solo asciugamano addosso e lei con te?»  Sbraitò,scrollando le spalle.  «Beh certo,dovrebbe essere normale
«Mi ha baciato,Louis,contento?»
«Lei cosa?!»
«Lo ha fatto, e mi sono sentito in colpa come non mai. L’ho fatta star male Louis,l’ho fatta stare male senza rendermi conto che lei tenesse davvero a me. Sono uno stupido,uno stupido!»
Sembrava di vivere uno stupido sogno. Un orribile e catastrofico sogno.
Tomlinson spalancò la bocca alquanto sorpreso. Non poteva crederci.   «Tu hai fatto quello che ti sentivi di fare,Harry,tu hai seguito i tuoi sentimenti e nient’altro.  Forse avresti dovuto dirgli subito le cose come stavano,ma di certo non potevi immaginare di rincontrare Amelie,non potevi.»
Mi sento uno schifo. Tutto sta andando peggio di quanto mi aspettassi. Mancano poche ore e saremo partiti per Londra, saremmo tornati tutti alle vite di sempre e poi? E poi cosa sarebbe successo dopo?
«Ma avrei dovuto troncare tutto invece di farla soffrire così inutilmente,non pensi?»
«Facciamo tutti degli errori,Harry. Siamo esseri umani,abbiamo questa strana capacità. So solo che questo bacio non doveva accadere,né per lei né per te. Non ora che torniamo a casa.»
Di certo non aveva tutti i torti. Non avevo ricambiato comunque,ma sicuramente è un qualcosa che rimane impresso. Se prima uscito dalla doccia non avevo pensieri,ora mi ritrovo ad averne mille.
«Chiarirò io le cose con Dollie, - disse all’improvviso,dandomi le spalle – ora vestiti e finisci di fare le valigie. Non abbiamo poi così tanto tempo.»
Mormorai un si che fu sentito a malapena,guardando il vuoto davanti ai miei occhi.
«E…Harry»
Mi voltai preoccupato, «Si?»
«Che intenzioni hai con Amelie?»
Non risposi. 
 
~
 
 




«Ci rinuncio! La matematica non fa per me!»Cassie alzò le braccia al cielo,spostando il libro di algebra da davanti ai suoi occhi.  «Come posso capire tutti questi calcoli,radici,ma che roba è?!»
«Cassie,  - dissi con tono gentile,inchinando la testa per poi sorridergli – è più facile di quanto sembra,sul serio!»
«Per te! Per me,invece,è più difficile di quanto sembra! Basta,ci rinuncio
Scrollai le spalle,disperata. Quando Cassie si imputava era praticamente impossibile fargli cambiare idea. Ripeto: Impossibile.
«Non ti va di riprovarci?» Ritentai insicura,prendendo gli appunti del suo quaderno. Lei sibilò un no con le labbra,dondolandosi la sedia.  «No,scordatelo! Io e la matematica per oggi abbiamo chiuso.»
«Ma così non riuscirai mai recuperare questa materia!»
Cass alzò gli occhi al cielo, «Parliamo d’altro, te ne prego.»
«D’accordo! Parliamo di biologia,chimica e del resto delle materie?»
«Non intendevo parlare di scuola, - sbuffò nervosa – intendevo parlare di te
La guardai confusa,abbassando subito dopo lo sguardo. Parlare di me? E di cosa?
«Non ho niente da dirti» diedi la mia risposta il più velocemente possibile per evitare qualsiasi tipo di discorso che potesse crearsi.   «Niente di niente.»
«E’ tutta la mattina che non mi parli di Harry, qualcosa non va?»
Harry… «Va tutto alla grande, Cassie,non preoccuparti.»  
«Non è così»  mi bloccò lei seria. Perché non mi credeva? 
«E perché non  dovrebbe esserlo?»
«Perché è da più di un’ora che controlli ripetutamente il tuo cellulare»
Io non…non è vero.  
«Non ti conoscerò da una vita,Amelie,ma ti conosco quanto basta.»
«Ha passato la notte con me, poi è andato via.  Non ci siamo nemmeno salutati, mi ha semplicemente detto  “Ci vediamo dopo” e poi è uscito da casa.»
«E nient’altro? Cioè, non ti ha detto nient’altro?»
«Solo questo, - ripetei – solo ed esclusivamente questo.»
E’ raro che lui si comporti così, a meno che non ci sia qualcosa sotto. Ma non mi andava di pensarci,sarebbe partito fra poche ore e poi sarebbe tutto finito. Ed è ciò che mi distrugge di più.
«Perché non lo chiami?» Pensò ad alta voce la mia amica richiamando istintivamente il mio sguardo.
«Cosa?»
«Chiamalo. Digli che ti manca e che vorresti che lui fosse qui con te. Digli che vorresti vederlo, e che lo ami. Digli tutto quello che ti senti di dirgli,Amy. »
«Lo sa già…»
Cassie sorrise, «Non è mai abbastanza. E’ il tuo ragazzo,lo stai solo chiamando per dirgli quanto tu tenga a lui. Ha il dovere di saperlo,non credi?»
Spostai lo sguardo sul cellulare a pochi centimetri da me. Sembrava che stava aspettando di essere afferrato.
Presi un forte respiro,alzandomi di botto.  «Magari lo chiamo dopo…»
 
~
 
 




«Zayn alzati!»
Qualcuno stava pronunciando il mio nome, o forse è tutto frutto della mia immaginazione.
«Zayn sono le due e mezza del pomeriggio, quando vuoi alzarti? Ti ricordo che abbiamo un volo fra poche ore!»
Il volo. La partenza. Londra. Casa. Cazzo!
«Ma che ca….Niall! – sbiascicai,strofinandomi gli occhi – Grazie per il dolce risveglio,biondino!»
«Non c’è di che,Malik. Ora muovi quel culo e preparati,siamo tutti svegli tranne te!»
Ma perché devono essere tutti così scontrosi di prima mattina?  «Grazie per l’informazione,Niall, ma come vedi sono anch’io umano e come tutti gli esseri umani ho sonno anch’io. Devo solo finire di mettere alcune cose nella valigia…solo alcune cose.»
«Zayn! – sbottò il biondo – Solo alcune cose? In pratica devi ancora preparare la valigia scommetto!»
Nah,si sbaglia.  «Ma no,devo solo metterci qualche maglia e…»
«Bugiardo! Dai,muoviti»
Oggi non è giornata eh.  «E va bene,ora mi alzo!» Strillai irritato,spostando tutta la massa di coperte togliendomi poi il pigiama e infilarmi qualcosa che avrei potuto indossare quella mattina.
Ci girammo di colpo nel vedere la porta spalancarsi e una figura dai capelli ricci uscire fuori.
«Ehylà riccio!» Lo richiamai scherzosamente,ma lui non rispose minimamente. Cattiva giornata per tutti?
«Cosa cerchi?»  Gli domandò il biondo, infilando le mani nelle tasche della felpa verde che aveva addosso. Harry si girò per un istante,guardandosi attorno a dir poco spaesato.
«Cercavo una sigaretta. Zayn ne hai una?»
Alzai un sopracciglio,sorpreso.  «Credevo avessi smesso ultimamente,sai?»
«Credevi male.»
«Ahia, già nervosi?»
«Mi dai questa benedetta sigaretta o no?»
«Tieni. - gliene lanciai una insieme all’accendino,sistemandomi la cinta dei pantaloni – Te ne basta una, Styles?»
«Basta e avanza per ora, -  mi fece l’occhiolino,mettendo la sigaretta in bocca e accenderla con modo come dire, accattivante – e grazie.»
Niall scalciò il nulla con i piedi,mordicchiandosi le unghie come suo solito. «Siete nervosi per la partenza?»
Che domande…si,da morire.
«Torniamo alla nostra vita,e forse è meglio così.» Disse Harry non guardandoci in faccia. Da quando in qua lui la pensava in questo modo quando invece era il primo a pensare tutto il contrario?
«Non ti mancherà Parigi? » Chiesi prima di accendermi anch’io una sigaretta. Il riccio guardò Niall e poi me.  
«E’ la città in cui siamo stati di più,come può non mancarmi?  - le sue labbra si trasformarono in un leggero sorriso – E’ come se lasciassi qualcosa di te qui. Ma non torno a casa da una vita, e pensare che potrò rivedere la mia famiglia è l’unica cosa che mi rende felice.»
E’ vero. La famiglia,gli amici,tutto.  Non torniamo a casa da troppo tempo,tutta questa storia del tour ci ha sempre tenuti occupati come non mai,non avendo nemmeno il tempo di poter stare a casa e godersi la vita normale di tutti i giorni.
«Che state facendo tutti qui? – entrò Louis nella stanza,allgegro – E’ una specie di riunione o cosa?»
Poco dopo sbucò Liam con un sorriso raggiante come sempre. L’unico che, pur avendo magari mille problemi  ha sempre il sorriso stampato in faccia. E lo ammiro per questo.
«Stiamo parlando di questa partenza,nient’altro. Si parla solo di questo tanto! »
Non capivo se il tono di Harry fosse ironico o meno. Qualcosa lo turbava,me lo sentivo,ma cosa?
«Non scaldarti troppo Styles,ho solo fatto una domanda.»  Ribattè Lou,degnandolo di una sola occhiataccia che mi si gelò il sangue solo a guardarlo. 
«Ehm.. – tentò di dire qualcosa Niall,non sapendo però da dove iniziare – Qualcuno ha fame?»
Harry continuò a fumare la sua sigaretta,uscendo dalla stanza senza dire niente per poi essere seguito da Louis.  
«Ho detto qualcosa di  sbagliato?»  
Guardammo Niall per poi sorridergli, «Andiamo a mangiare qualcosa,dai»
 
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Odiavo questa situazione,odiavo me,odiavo tutto il mondo che mi circondava. 
«Vuoi fermarti?!»
Non diedi ascolto alla voce di Louis. Non mi importava niente in quel momento,tantomeno parlare con lui.
«Torna dagli altri, - mi fermai,voltandomi – è inutile che tu mi segua. Non ho voglia di parlare con nessuno,compreso te.»
Tomlinson sembrò ferito dalle mie parole,  «Non hai voglia di parlare? D’accordo,fai come ti pare! Ma non venirmi a cercare nel momento del bisogno perché in quel momento io non ci sarò.»
Quando lo vidi infuriarsi così e lasciarmi lì da solo,lo fermai prima che potessi fare qualche cazzata.  Louis mi fissò a lungo senza dire niente,si limitava semplicemente a muovere la testa come se fosse deluso. 
«Cos’hai Harry,cos’hai?!»
Cosa avevo? Tutto e niente.  «Tu lo sai cosa significa lasciare questa città,vero?»
«Che lascerai ogni ricordo qui?»
«Pensi che io stia bene? Pensi davvero che questa partenza mi renda felice? Se siamo venuti  qui è stato un puro caso del destino, e se ricapiterà di certo non accadrà fra pochi giorni.  Possiamo amarci a distanza? Possiamo far durare la nostra relazione se poi alla fine tutto si romperà?  Dimmi Louis,cosa ne pensi tu?»
Respirai affannato,aspettando una risposta. Solo io potevo sapere come mi sentissi,quello che stavo provando,e quello che proverò.  Che ne poteva capire la gente?
«Tu tieni a lei più di qualsiasi cosa al mondo,Harry, non puoi negarlo. E anche se sarete lontani non vuol dire che i vostri sentimenti spariranno da un giorno all’altro.  Perché non sarà così.»
«Lei non dovrebbe pensare più a me come io non dovrei pensare più a lei. Ha una vita davanti,e tante altre cose qui a Parigi. Non può pensare a me,non può rovinarsi i mesi,anni o quello che siano,per me.»
Louis si strofinò il naso,posando dolcemente una mano sulla mia spalla. «E cosa pensi di fare amico?Buttare tutti questi mesi all’aria per una tua fottuta paura? Potresti farlo,non ti blocca nessuno.  Ma pensi a lei?»
Non sapevo cosa rispondere. Puntai lo sguardo altrove allontanandomi sempre di più, seguito dal mio amico che sembrava non volesse mollarmi mai. 
«Vado a portare le valigie in auto»  
Tomlinson mi guardò ancora,ritornando in camera con gli altri sussurrando un «D’accordo. »
 
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15:20
 
Guardai l’orologio in salotto,sedendomi sul divano pensando a come il tempo stava passando più velocemente del solito.  
Presi un libro poggiato sul tavolino davanti a me,iniziando a sfogliarlo per fare qualcosa che mi tenesse occupata.
 
 


15.30
 
Mi buttai a peso morto sul letto prima di finire di portare gli ultimi bagagli. Ero totalmente distrutto,non avevo nemmeno la forza per alzare un braccio. 
Tirai fuori dalla tasca il cellulare,mettendo qualche canzone che potesse farmi rilassare un po’. 
Ma quando stavo per chiudere gli occhi e andare in uno stato di relax, Liam spalancò la porta con il fiatone,come se fosse successo qualcosa di disastroso.
«Ehy,che succede?» Mi alzai dal letto velocemente,notando lo sguardo di Payne più confuso del solito.
«Il volo è stato anticipato,Harry.»
 
Cosa?!
 
 


15:40
 
Aiutai mia madre a sistemare la casa, anche se controvoglia, ma lo feci ugualmente.
Non ero di certo dell’umore adatto per farlo,ma dovevo farmi forza e farlo comunque. 
«Tutto bene?» 
Sospirai prima di rispondere.  «Certo,benissimo. »
Come mentire spudoratamente alla propria madre. 
«Sicura? Sei più silenziosa del solito»
«Sono stanca, - troncai il discorso,stringendo i pugni -  solamente stanca.»
Mia madre mi esaminò con gli occhi, poco convinta di quello che gli avessi appena detto. Ma chi mi crederebbe in fondo?
«Amy ascolta…»
«Che dici di cucinare qualcosa? – svagai -  E’ da tanto che non lo facciamo»
Acconsentì con un semplice sguardo,accennando un piccolo sorriso.
 
 



15:55
 
 
«Come sarebbe a dire che il volo è stato anticipato? »  Misi le mani fra i capelli,disperato.
«A quanto pare si. Dobbiamo partire per le 17.30,ti rendi conto?!»
Zayn,più disperato che mai anche lui,si alzò di colpo dalla sedia e prese a camminare senza sosta avanti dietro per tutta la stanza.  «In pratica dobbiamo lasciare ora l’albergo se vogliamo arrivare puntuali»
«Questa non ci voleva»  dissi tra me e me,infilandomi la giacca e fare cenno agli altri di sbrigarsi.
 
 



16.05
 

«Non saranno troppi biscotti?»  Chiese mio padre sbucando all’improvviso,guardandoci con aria felice e pensierosa.  «Volete farmi ingrassare,ammettetelo!»
Io e mia madre ci guardammo per poi ridere insieme,continuando a finire le decorazioni di quei dolci che solo a vederli ti mettevano una gran fame.
«Vuoi che ti prepari un caffè?» Mi girai verso mio padre,già pronta per prepararglielo. Lui annuì, accendendo la televisione cercando un canale decente che trasmettessero qualcosa di interessante.
«Quanto zucchero vuoi?»
«Due cucchiaini,grazie» rispose gentile,alzando il volume.
 
La band più famosa del mondo,i cosidetti One direction,sembra che oggi sia il gran giorno del loro ritorno a casa.  A quanto pare i ragazzi torneranno un po’ prima alla loro grande amata città,da come si dice in giro…il loro volo è stato anticipato. Le fans sono in delirio,ma come si fa a rimanere ferme davanti a dei ragazzi così?
Rimanete con noi se volete sapere altre notizie.
 
Immobile,paralizzata,non sento più il sangue scorrermi nelle vene.
Non può essere,no.
 
 



16:18
 

«Con questa abbiamo finito!»
Liam chiuse il cofano dell’auto,facendo un lungo respiro.  «Abbiamo preso tutto,no?»
«Sembra di si» gli rispose Zayn,accendendo la terza sigaretta di quella giornata. Io lo stesso,mai come quel giorno avevo fumato così tanto. Ma si sa,l’unico modo per scaricare la tensione è fumare. 
«Quindi possiamo andare?» Ci domandò Dollie,pronta già per aprire lo sportello della macchina.  
Louis guardò per un ultima volta l’albergo e tutto ciò che lo circondava.  «Si,possiamo andare.»
 



16.25
 
 
«Amelie aspetta! Fermati per un minuto!»
Scesi di corsa i gradini di casa,non sentendo nemmeno più la voce di mio padre che cercava in tutti i modi di fermarmi.
Aprii frettolosamente la macchina, fiondandomi dentro essa. La misi in moto,incrociando per un attimo lo sguardo di mia madre e di mio padre che mi guardavano sulla porta. Lo distolsi immediatamente,accendendo lo stereo della macchina cercando di non pensare più a nulla.
 



16:35
 

Ascoltai la musica noiosa che trasmettevano la radio,l’unico modo per distrarmi un po’. I ragazzi,invece,erano seduti ai sedili posteriori,poggiati con le teste contro il finestrino a pensare.
Dollie era davanti con me. Dormiva beatamente, lo potevo da capire da come stava sereno il suo viso. E non facevo altro che pensare a come gli sia saltato in mente baciarmi. Una follia,direi.
Notai il display del cellulare illuminarsi.
Un nome.
Amelie.
 
 



16.38
 

Non rispondeva. Dopo tutte le chiamate che avevo fatto, Harry non si degnava a rispondere.
Non poteva andarsene così,non poteva farmi sapere della sua partenza anticipata tramite i programmi televisivi. Non poteva,non poteva affatto.
Il cellulare vibrò,lo afferrai con foga ma mi accorsi che non riguardava Harry.
Aprii il messaggio.
 
Ti voglio bene…  
- Papà
 
E non potei far altro che rileggere quel messaggio,imbambolata.   
 
Anch’io, tanto.  
Digitai,gettando poco dopo il cellulare sul sedile accanto a me.
 
 


16.50
 

Siamo arrivati. Dopo una lungo viaggio siamo arrivati a destinazione.
Rivedere l’aeroporto mi faceva uno strano effetto,da quant’è che non prendevo un aereo? Penso da una vita.
«Aiutatemi a prendere queste valige! – gridò Liam,sperando che qualcuno lo aiutasse – Sono troppe,non ce la faccio da solo!» Zayn e Niall si sbrigarono a scendere per prendere quelle fottute valige,mentre io e Louis non ci parlammo,e forse sapevo il motivo.
Dollie,invece,si stava risistemando il trucco. Quella ragazza senza tutta quella roba non vive. Chi le capisce le donne.
Presi la mia valigia trascinandola dentro all’aeroporto,fermandomi non appena vidi un mucchio di ragazze venirmi incontro. Anzi,che ci venivano incontro.
«Harry! – strillò una ragazza,portandosi la mano sulla bocca – O mio dio,sei Harry Styles! O dio!»
Tutte mi venirono addosso. Per non parlare delle altre che si buttarono sui ragazzi. Sorrisi ad ognuna di loro, e mi accorsi che quasi si sentivano male.
 
Che effetto fai alle ragazze,Harry?  pensai,scoppiando a ridere da solo. 
 
~
 




Mi sembrava di rivivere la scena di un anno fa,dove Jake mi portò qui per farmi salutare Harry.  E’ come se stessimo rivivendo tutti la stessa cosa,bizzarro no?
Ma il fatto è che alcune cose vorrei che fossero andate diversamente. Come questa giornata,vorrei modificare tante di quelle cose che nessuno può immaginare. Ci sarebbe dovuto stare un risveglio diverso,delle parole diverse,degli sguardi diversi. E non lasciarsi così,senza dirsi niente e senza nemmeno salutarsi.
“Ci vediamo dopo” continuai a ripetermi nella testa,cercando di capire il perché di quella frase. Aveva un senso,si o no? Perché un ci vediamo dopo,se poi nemmeno si è fatto sentire per tutta la giornata?
Perché non mi ha chiamata?
Perché non mi ha detto niente?
Scesi dall’auto,chiudendo con forza lo sportello. Provai a guardarmi intorno,ma di lui non c’è traccia.  Che sia già partito che… No,impossibile.
Riprovai un’ultima volta a chiamarlo,pregando affinché rispondesse. Ma le mie preghiere non furono ascoltate.
Ricevetti soltanto “Il cliente da lei chiamato…”
Gonfiai le guance,sbuffando,continuando a camminare per quel luogo immenso. Una marea di ragazze di tutti i tipi di età mi spinsero,facendomi quasi cadere. 
«Ragazze è stato un piacere per noi,ma tra pochi minuti partiamo. Grazie a tutte voi per supportarci sempre,grazie infinitamente!»  Quella voce mi ricordava qualcuno. Quella voce bassa e particolare. Era Zayn che parlava,ne ero più che sicura.
«Siete magnifici!»  Urlarono a squarciagola tutte in coro,tra cui alcune scoppiarono letteralmente a piangere.  Mi feci spazio fra la folla,vedendolo,lì,a una distanza minima da me.
«Ehy Harry!  - lo chiamò una ragazza dai capelli rossi,avvicinandosi a lui – Hai tempo per… per farti una foto con me?»
Lui sfoggiò un sorriso smagliante,attirandola a sé prendendo in mano la macchinetta fotografica per scattare la foto.  Quella ragazza lo ringraziò non si sa quante volte,e lui non poté far altro che ripetergli “Non c’è di che,dolcezza”
E quando spostò lo sguardo verso la mia direzione, sentii il mio cuore perdere un battito.
«Amelie» sibilò con le labbra,non sapendo più cosa dire o fare. 
«Harry…» sibilai anch’io,camminando lentamente verso di lui. Harry fece lo stesso,mettendosi una mano fra i ricci scuotendoli lievemente.  
I miei occhi non fecero altro che scrutarlo attentamente in ogni suo movimento. I ragazzi guardarono il suo amico perplessi,capendo poco dopo il perché del suo comportamento così strambo. Mi sorrisero tutti,tranne Dollie che sembrava evitasse il mio sguardo.
E nel momento in cui vidi Harry avvicinarsi sempre di più a me,lo raggiunsi,rimanendo a fissarci l’uno davanti l’altro senza dire niente,comunicando semplicemente con i nostri occhi.
«Avevi già calcolato tutto,non è così? – iniziai a parlare,cercando di mantenermi – Avevi già calcolato che te ne saresti andato così senza dirmi niente. Lo sapevi da questa mattina, da quando mi avevi detto che ci saremmo visti dopo. Ma mi stavi mentendo,era una stupida bugia quella ed io ci ho creduto come una stupida. Dovrei conoscerti ormai,ma non imparerò mai che tu sei fatto così. Scommetto che hai visto tutte le mie chiamate,i messaggi, e ognuno di essi li hai ignorati come se niente fosse.»  Lui sembrò volersi giustificare,ma non gliene diedi l’opportunità.
«Ho aspettato una tua chiamata per tutto il giorno,sperando che ti saresti fatto sentire magari dicendomi “Ehy,che dici di andare a fare due passi prima di partire?” E invece quella chiamata non arrivò mai. E il volo anticipato? Come sono venuta a saperlo? La televisione,una insulsa televisione. Se mio padre non l’avesse accesa io non lo avrei mai saputo,e tu saresti partito così.»
«Sono stato male anch’io,che ti credi? – si giustificò,prendendo un forte respiro – Ma non sapevo cos’era più giusto per noi.  Ho passato l’ultima notte con te più bella della mia vita,ma i pensieri hanno iniziato a impossessarsi di me. Eravamo felici,ma dopo? Cosa ne sarebbe stato di questa felicità,dove sarebbe andata a finire? Io sto per tornare a Londra,e tu rimani qui nella tua città. Io ho il lavoro,tu la scuola, e cosa ci rimane? Di tutto l’amore che si è costruito tra di noi cosa rimarrà?»
«Cosa stai cercando di dirmi,Harry?»
Il riccio si portò una mano sulla fronte,guardando ovunque tranne che me.  «Penso che tu debba farti una vita,Amelie. Ma non con me
Dovevo farmi una vita? Dovevo buttare tutti  i ricordi con lui? Dovevo dimenticarmi tutto?
Rimanemmo in silenzio. L’unica cosa che riuscivo a sentire erano le persone accanto a noi che parlavano,ridevano. E noi così,con tante cose da dirci ma che non sapevamo da dove iniziare.
«Credi che questo sia meglio per entrambi? Credi che questo ci farà stare meglio? Allora cosa sei tornato a fare da me?Perché hai dovuto rovinarmi tutto quello che mi ero creata in questa città? Mi hai fatto buttare una relazione all’aria per seguire i miei sentimenti,per poi essere ripagata così? Allora a questo punto, tu sapevi già di questa decisione!»
Harry poggiò a terra il borsone,posizionandolo sopra alla sua valigia. «Sto solo dicendo che è meglio per noi. Vuoi soffrire per chissà quanto tempo? Quando ci rivedremo? A Londra ci verrai chissà fra quanto ed io lo stesso.»
«Lo sai che ti dico,Harry Styles? -  dissi nello stesso istante in cui annunciarono il volo per Londra – Che nessun ricordo rimarrà dentro di me.E ti auguro di farti un’altra vita a Londra migliore di questa,una vita come la desideri tu. Perché è quello che vuoi,no?»  
Feci dei passi indietro,strofinandomi il naso sentendo gli occhi gonfiarsi di lacrime. «E va bene così,davvero.» 
«Amelie ascolta..»
«Questo non mi appartiene più» sfilai l’anello che mi aveva regalato,buttandolo a terra come se niente fosse. Lui guardò il gioiello e poi me,rimanendo pietrificato.
«E’ stato stupido,sai? E’ stato stupido credere a tutto quello che mi dicevi,è stato stupido venire fin qui per te. Ma non l’ho mai fatto per nessuno,e questo ti dovrebbe far onore.» 
«Ed ecco qui la famosa celebrità,Harry Styles! Sembra che il ragazzo non sia da solo,è una sua nuova fiamma questa ragazza con lui?» Spettegolò l’intervistatrice,inquadrandolo.
Forse ero io ad essermi costruita castelli, forse non avrei dovuto cedere come ho fatto.  
«Buon viaggio…»
Mi feci spazio tra tutte quelle telecamere,persone, lasciando il mio passato alle spalle.  
«Wow,colpo di scena. La ragazza misteriosa è scappata lasciando il ragazzo dai ricci sexy qui. Ma chi sarà questa ragazza? Harry,puoi dirci qualcosa riguardo lei?»
Fu l’ultima cosa che sentii. 
Mi ripetei continuamente di essere una stupida,un ingenua,una povera illusa che ha creduto a tutto. Dovevo immaginarmelo,dovevo sapere che sarebbe andata a finire così. Credevo davvero che ci sarebbe stato un lieto fine,che avremmo vissuto tutti felici e contenti?
Le lacrime presero il sopravvento, rigandomi tutto il viso lasciandomi un senso di vuoto immenso dentro. Come potevo definire quel vuoto? Malinconia,tristezza?cos’era?
Misi finalmente piede fuori dall’aeroporto,asciugando le lacrime con la manica del giacchetto tentando di essere più presentabile in volto. Arrivai vicino alla macchina,mozzicandomi le labbra per non scoppiare di nuovo. Aprii lo sportello,entrai e mi chiusi dentro,poggiando la testa sul volante.  
L’unica cosa che volevo in quel momento era tornare a casa.
 
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«E quindi vi siete lasciati…»
«Già…»
Lucy e le altre mi strinsero in un abbraccio di gruppo,facendomi sentire per una volta felice. Seppi con certezza che potevo sempre contare su delle amiche come loro. Ma avevo alcuni attimi che se mi soffermavo a pensare a tutto quello che era successo, sentivo il mondo crollarmi addosso. E mi sentivo nuovamente sola.
«Ascoltami, - mi prese il viso tra le mani Cass,fissandomi con compassione – sei la ragazza più bella di tutto questo mondo,sei dolcissima,e tante altre cose. Non meriti di soffrire, non meriti di passare il resto della tua vita così. Noi siamo qui,ci saremo sempre,okay? Dimentica la giornata di oggi. Ora voglio che questa bocca la trasformi in uno dei tuoi sorrisi come solo tu riesci a fare,che dici?»
«Non ce la faccio…»
«Tu puoi farcela,Amelie,sei forte e lo sai anche tu.»  Non in questi casi.
Ma mi feci coraggio, lo feci per loro e soprattutto per me stessa. Sfoggiai un sorriso,uno dei sorrisi più finti che potessi aver fatto in tutta la mia vita,ma non mi importava.
«Questa serata sarà tutta per noi,  - alzò il tono di voce Meredith,sistemandosi la giacchetta nera di pelle – preparatevi!»
Scoppiammo a ridere tutte insieme,entrando nella prima discoteca che ci capitasse davanti. Quale modo migliore per dimenticare?
«Credo che questa sera tornerò mezza sbronza a casa» disse Mer tra una risata e l’altra,osservata da mille ragazzi che sbavavano solo per la sua camminata.
«Sei la solita!» La sgridò Lucy storcendo la bocca,sapendo già che se quella sera la sua amica si sarebbe ubriacata come non mai e avrebbe dovuto portarla con le forze a casa. 
Mi soffermai davanti al bancone,ordinando qualcosa di poco alcolico. Non avevo tutta questa gran voglia di bere,ma non potevo neanche rinunciare a un bicchierino. 
C’era chi,appena entrato, era già sbronzo. O chi, invece,pomiciava senza scrupoli.
Afferrai il bicchiere che mi porse il barista,bevendolo tutto ad un sorso.  Decisi poi di fumarmi una sigaretta,giusto per calmarmi un po’. L’accesi,iniziando a fare fuoriuscire il fumo dalle mie labbra,notando lo sguardo di tutti su di me. Ero circondata da ragazzi che si leccavano le labbra,da chi se le mordeva o, peggio ancora,che si avvicinava credendosi in qualche modo “sexy”.
«Vieni a ballare oppure… »  mi chiese Cassie,ma non la sentii minimamente per la musica troppo ad alto volume.
«Come?!»  gridai.
«Vieni a ballare con noi?!»
La mano di Cassie mi trascinò insieme a loro,ma rifiutai. Mi allontanai nuovamente,sussurrandogli «Vado a farmi un giro,ci vediamo fra un po’.»
Annuì con poca convinzione, «Sicura?! »
«Mai stata più sicura di così» la tranquillizzai,allontanandomi sempre di più.  «Ci rivediamo fra pochissimo,promesso.»
Così presi le distanze fra di noi,ritrovandomi un po’ spaesata in quel posto. E anche se le mie amiche cercavano di tirami su di morale,io avevo sempre bisogno di stare un po’ per conto mio.
Il cellulare iniziò a vibrare nella tasca dei miei jeans. Lo tirai fuori,leggendo immediatamente il nome “mamma”.
«Ciao mamma..»
«Ehy piccola,tutto bene?»  La sentii a tratti. Con quella musica era impossibile poterla sentire bene.
«Potrebbe andare meglio, - passeggiai verso un lungo corridoio,fermandomi davanti ad una stanza – tu?»
«Noi stiamo bene. Non tornare tardi,intesi?»
Risi. «Lo so mamma,tranquilla.  Ora è meglio se attacco,ti sento a malapena!»
Mia madre dall’altra parte del telefono mi salutò,mandandomi un bacio. Attaccai con il sorriso sulle labbra,pensando che se non ci fosse lei la mia vita sarebbe completamente persa.
Rimisi il cellulare al suo posto,alzando lo sguardo verso la stanza che è davanti ai miei occhi. E’ buia,e solo a guardarla mi inquieta.
Voltai la testa verso le luci che illuminavano la sala da ballo, ma poi ci ripensai.
“Sei fuori di testa,Amelie,fattelo dire.”   Dissi nella mia testa,pensando vivamente che fossi impazzita del tutto. Entrai nella stanza cercando un interruttore della luce. Ma niente.
«C’è qualcuno?»  Provai a dire la prima cosa che mi venne in mente. Anzi,la prima cosa che di solito dicono nei film quando trovano delle stanze così inquietanti.
Nessuna risposta. Solo rumori.
Quando decisi di tornare indietro fu troppo tardi. Lo scricchiolio della porta chiudersi mi fece venire un nodo alla gola.
Mossi le mani senza un perché,toccandomi il volto. Qualcuno si avvicinò a me,fermandosi. 
Avevo il respiro più affannoso e un grande senso di paura su tutto il corpo. La musica dall’altra parte diventò sempre più alta  e,senza accorgermene, quel qualcuno portò la mia mano sul suo volto,facendomi toccare le sue labbra con le mie dita.
Deglutii a vuoto,staccando subito la mia mano da quel viso,impaurita.  Avevo paura di fare qualsiasi tipo di movimento o di dire qualcosa che avrebbe potuto complicare la situazione.
Aprii la bocca,cercando di darmi forza in qualche modo e di poter dire almeno qualche parola, ma fui fermata da un bacio che mi bloccò del tutto.
Le sue labbra erano vellutate,avevano un tocco leggero,delicato. Le toccò come se avesse paura,mordendole con una dolcezza disarmante. Ci staccammo un paio di volte,riattaccandoci sempre come se ne avessimo bisogno,come se le sue labbra fossero la mia cura.
«Amy dove sei?!» una voce dall’altra parte della stanza mi chiamò.
Guardai la figura oscura,cercando di poterla vedere meglio. Ma il buio me lo impediva.
«Tu..»
Prese la mia mano,stringendola,come se fosse la cosa più normale di questo mondo,trascinandomi verso un’enorme finestra.  Lì la luce c’era,lì avrei potuto vedere il suo volto.
«Posso sapere chi sei? Come ti chiami,qualcosa…»
E non ebbi nemmeno più il tempo per pensare,di parlare. Sollevò il mio mento con un dito,sentendo le sue labbra sorridere sulle mie.
«Mi chiamo Harry, - mi disse,lasciandomi un bacio a fior di labbra prima che potessi spalancare gli occhi incredula – Harry Edward Styles. Ti basta questo?»





O MIO DIO.
Ce l'ho fatta,non mi sembra vero. Non immaginate quanto ci abbia messo per scrivere questo capitolo,avrò provato a scrivere di tutto ma niente mi sembrava abbastanza convincente.
Ma ora eccolo qui il capitolo. E' l'ultimo, ma ci sarà l'epilogossss :)
Cosa pensate che accadrà nell'epilogo? Avete già qualche idea?
Per quanto riguarda questo,sembra che Harry non sia partito huhuhuhu.  Oddio,quanto li amo sti due!
( vi piace il nuovo banner? :3)
Comunque sia,mi fa così strano pensare che siamo quasi alla fine di questa storia. Sono così affezionata ad Harry ed Amy, aaaaaaaaaaaaaaah rghygejerhugi ç___ç

Lasciate qualche recensione se vi va,e grazie a tutte voi per esserci sempre :)

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Capitolo 33
*** Epilogo - Where's the love? It's Here. ***


 

 

"Where's the love? It's Here."
 

Camminai a piedi nudi per tutto il corridoio di casa,arrivando finalmente davanti la porta della camera ed entrare. Lasciai la porta accostata,continuando a bere il succo d’arancia che mi ero appena versata pochi secondi prima.
Faceva caldo,fin troppo caldo. E questo clima era abbastanza insopportabile per i miei gusti,soprattutto per il mio corpo che reagiva troppo eccessivamente.
Per quanto poteva essere bella l’estate, il caldo era il suo unico difetto.
Con qualche passo avanti mi diressi verso l’enorme finestra,spalancandola un po’ di più e far entrare l’aria estiva. Mi piaceva quel leggero venticello che ti scompigliava i capelli e che allo stesso tempo era “piacevole”.
Lasciai da parte tutto lo stress accumulato in quei giorni,rilassandomi per qualche istante. Ma all’improvviso, un profumo dolce mi invase. Quelle mani grandi che conoscevo bene, mi tenevano stretta senza lasciare nessuna via di fuga.
 
«Ciao,Harry….»  mormorai,sentendo le sue labbra salire sul mio collo. Inclinai  la testa per il piacere,trasformando la mia bocca in un piccolo sorriso.
 
«Dovresti sapere che questi vestitini corti mi fanno letteralmente impazzire» Quell’affermazione mi fece scoppiare a ridere. Lo conoscevo troppo bene ormai,anche se non finiva mai di stupirmi. Dopo essere andati a vivere insieme, Harry era diventato tutto ciò di cui avevo bisogno. Non avevo mai voluto così tanto una persona nella mia vita,ma lui era riuscito a cambiarmi in tutto e per tutto.
 
«Dove sei stato per tutto questo tempo?»  Gli sussurrai appena,tenendo strette le sue mani che mi circondavano il bacino. I suoi capelli mi sfiorarono le guance,provocandomi un leggero solletico sulla pelle. Harry mi voltò verso di lui con lentezza,sorridendo come solo lui sapeva fare.
 
«Ero con Niall ed Haley,quei due da quando si sono ritrovati tutto è cambiato. Tua cugina ha fatto proprio bene a tornare a Londra e trasferirsi qui.»
 
«L’amore cambia tutti, caro Harold…»
 
Harry si morse il labbro per poi leccarlo,seguii ogni movimento della sua lingua come incantata. «Ne so qualcosa a riguardo.. – rise,fissando i miei occhi come se volesse dirmi qualcosa con un semplice sguardo – tu,invece?»
Risi per quella domanda assurda,sfiorando il suo collo fino all’orecchio con un percorso di respiri. Lo vidi piegarsi leggermente per quella sensazione,attirandomi maggiormente a sé. 
 
«Ne so qualcosa anch’io,peccato che tu sia rimasto sempre il solito maniaco sessuale.»  Lo punzecchiai,con una risata che fece sorridere anche lui. Accarezzai le sue labbra con un gesto delicato delle mie dita,osservando ogni movimento dei suoi occhi che seguivano i miei. Trovai le sue mani infilarsi sotto il mio vestito e fermarsi sui miei fianchi. 
 
«Sei ancora sicuro di voler avere una ragazza come me?»
 
Lui sembrò impallarsi come se le mie parole furono qualcosa di strano per le sue orecchie. Sospirò,lasciando scivolare le bretelle del mio vestito color blu su tutte le braccia fino a farlo cadere ai miei piedi. 
 
«Io voglio te,il tuo amore,il tuo corpo. E sono sicuro di volerti da troppo tempo ormai,Amelie.»
 
Le sue parole sono dette quasi in un sussurro,come se avesse paura che qualcuno in quella stanza possa sentirci. Ma siamo io e lui, nient’altro che noi.
 
«E ora,se permetti,  - mi passò una mano fra i capelli fino a scompigliarli,ridendo perfino lui quando una ciocca mi cadde davanti agli occhi – voglio baciarti.»
 
Non potei far altro che ridacchiare,raccogliendo il vestito che era d’intralcio a terra,buttandoglielo in faccia per poi ricevere una sua occhiatina fulminante. Continuai a ridere ancora rumorosamente,ma le sue labbra,finalmente,raggiungono le mie.  Le assaporò con velocità, impadronendosi subito della mia lingua, guidando ogni movimento di essa. 
 
«Devo dirti una cosa…»
 
Aprì gli occhi,sorpreso. «Cosa c’è?»
 
Afferrai la sua mano con dolcezza,sentendola per attimo tremare. La posai con delicatezza sul mio petto,rimanendo sorpreso per il mio battito cardiaco che accelerava a dismisura. La portai ancora più lentamente sulla mia pancia, e aggrottò la fronte non capendo.
 
«Aspetto un bambino,Harry»
 
E giurai in quel momento di non aver mai visto le sue labbra sorridere in quel modo.
 
 
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Dopo una serie di interviste e roba varia riuscii a tornare a casa dei miei amici sano e salvo. Louis si presentò sulla porta di casa con una bottiglia di champagne in mano,seguito da Eleanor che non faceva altro che saltargli addosso per l’emozione. Sorrisi ad entrambi,gettando la sigaretta in un portacenere che era lì vicino.
 
«Mancavi solo tu,Harry!Ci hai messo tanto per arrivare!» La voce del biondo fu più squillante che mai. Lo salutai con un cenno di mano,facendogli un occhiolino e sedermi finalmente sull’enorme divano. 
 
«Niall ha cucinato un sacco di cose per questa sera. Credo proprio che prenderemo non so quanti chili!»  Scoppiò a ridere Haley,girando fra le mani il bicchiere contenente un po’ di vino bianco. Risi anch’io per quello che aveva detto,voltando il capo verso la mia destra. Vidi una figura femminile sorridere raggiante come non mai,accompagnata da un pancia enormemente cresciuta,che solo a guardarla mi faceva tenerezza.  
 
«Amy…»  Puntò il suo sguardo nel mio,regalandomi un sorriso che mi spaccò il cuore a metà. Mi alzai di scatto dal divano,precipitandomi da lei,già pronta con le braccia aperte.
 
«Come sono andate l’interviste?» Mi domandò con voce dolce,forse fin troppo dolce. Toccai  la sua fronte per poi stamparci un piccolo bacio sopra, e lei continuò a sorridermi ad ogni mio comportamento verso di lei.
 
«Bene, e tu?»
 
Lei annuì,convincendomi che fosse stata bene anche senza di me. Si toccò la pancia con le mani,ridendo da sola per quanto era diventata grande. «Ti piaccio anche così,Harry?»
 
La piccola risatina degli altri risuonò nelle mie orecchie e,infondo, veniva da ridere anche a me.
 
«Mi piaci sempre,anche con un pancione e qualche chilo in più»  affermai sicuro,ricevendo da parte sua un bacio sulla guancia che fece sciogliere ogni parte del mio corpo. 
Mi chinai verso la pancia,accarezzandola dolcemente e lasciando un piccolo bacio. Rabbrividì a quel tocco inaspettato,passando le sue mani fra i miei ricci. 
 
«Sarai sicuramente bello o bella come tuo padre!» Esclamai,soddisfatto. Amelie arricciò il naso,cambiando espressione quando presi il suo viso con le mani e la baciai. Si tranquillizzò a quel contatto,sorridendo in quel bacio quando sentì le voci dei nostri amici gridare per il momento dolce fra di noi.
 
«Io farei un brindisi per questi due, che ne dite?» Propose così su due piedi Zayn,abbracciando Kat che sorrise timidamente quando il moro la strinse a sé. «E voglio fare un brindisi anche a tutti noi che ci siamo riuniti,che nonostante tutto siamo ancora insieme. E voglio ringraziare ognuno di voi per aver regalato un momento speciale nella mia vita.»
 
Kat si avvicinò timidamente ad Amy,sussurrandogli qualcosa all’orecchio che non capii. Amelie rise con lo sguardo basso,avvolgendola nelle sue braccia mingherline. Le trovavo a dir poco adorabili, e faceva strano che ognuno di noi era riuscito a trovare la felicità.
 
«Zayn,credo sia il caso di dirlo…no?»
 
Zayn guardò la sua ragazza a lungo,allungando una mano verso di lei e farla voltare verso di noi.
 
«Abbiamo intenzione di sposarci» disse tutto ad un fiato,diventando rosso come non so cosa. Lo guardammo sorpresi,Zayn che si sposa?!
 
«Dite sul serio?!»  La mia voce diventò più acuta nel sapere una cosa del genere. Annuirono,baciandosi sotto i nostri occhi. 
 
«Auguri agli sposi!»  Gridò ad un tratto Liam,saltellando per tutta la stanza insieme a me che non facevo altro che ridere senza fermarmi. 
Era…grandioso. Zayn,il mio amico,si sposava! Era così…assurdo. Incredibilmente assurdo.
 
 
«Ti rubo per un attimo la fidanzata!» Mi avvertì Liam,prendendole le mani e fargli fare una giravolta. Non potei far altro che osservarla mentre si muoveva così goffamente. Ma la trovai comunque adorabile e meravigliosa. Quei capelli sempre lunghi che gli ricadevano vicino al pancione, lo sguardo sempre da bambina  e le  unghie sempre ben curate con un velo di smalto sopra.  
 
«Stai diventando padre,ci pensi?» La pacca sulla spalla dal mio amico mi fece tornare alla realtà. Girai la testa verso Louis,toccandomi le tempie cercando di mettere a fuoco.  Aveva ragione,stavo diventando padre.  Io,Harry Styles,padre.
 
«Grazie,Louis»
 
Mi guardò con  un aria interrogativa, «Per cosa?»
 
«Per avermi aiutato in tutti i momenti,per esserci stato sempre,soprattutto il giorno della partenza per tornare a casa. E tu e tutto il resto della band avete approvato che io tornassi da Amelie, e ti ringrazio. Anche se poi ho ricevuto un bel ceffone da parte sua» ripensai a quel momento,toccandomi la guancia dove mi aveva colpito. In fondo me lo meritavo anche,no?
 
«Vi appartenete,Harry. Vi appartenete dal primo giorno in cui vi siete conosciuti,ma eravate troppo distratti e presi d’altro per accorgervene. »
 
Nascosi il viso tra i ricci,guardando verso la direzione di Liam. Lo scrutai mentre ballava giocosamente con la persona che avrei passato il resto dei miei giorni. Riposando poi, nuovamente, lo sguardo su Louis,stringendolo a me e ringraziarlo ancora infinite volte. 
 
«Auguri anche a te,papà!»  Mi fece gli auguri in modo scherzoso Zayn,unendosi al nostro abbraccio amichevole.  Ridemmo senza un motivo, pensando che avevamo tutto ciò di cui avevamo bisogno.
 
«Harry!»  
 
 
Allentai la presa,girandomi finalmente per vedere quegli occhi luminosi che cercavano disperatamente i miei. Con passi svelti arrivai di fronte a quella figura femminile che non faceva altro che squadrarmi da capo a piedi come se fosse imbambolata dal mio corpo.
«Mi cercavi?»  Lei alzò lo sguardo verso il mio,prendendo il mio labbro inferiore e morderlo con violenza. Di conseguenza gli cinsi i fianchi con le braccia, sentendola sospirare quando il mio profumo si confonde con il suo.  
 
«Sono innamorata di te,Harry»
 
Sbattei le ciglia,cercando di formulare una frase adatta come risposta,ma mi limitai a sorridergli come sempre, pensando a quante capriole stesse facendo il mio cuore in quel momento. 
 
«Lo sapevo già»  bisbigliai nel suo orecchio,mordendoglielo,divertendomi nel vedere che si contorceva per i brividi che gli provocavo.  Le baciai delicatamente i capelli, prendendo la sua mano che non aspettava altro di essere intrecciata con la mia.
 
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«Amelie possiamo parlare?»
 
Frugai tra le cose che erano appese nell’armadio,non degnandolo minimamente di alcuno sguardo. 
Sentii i suoi sbuffi essere sempre più rumorosi,e la tensione che si stava creando stava diventando sempre più tesa.
 
«Non ne ho voglia»  Continuai a parlare senza girarmi, soddisfatta del mio comportamento nei suoi confronti. In parte.
 
Saltai non appena si avvicinò bruscamente a me,chiudendo con un gesto deciso e brutale l’anta dell’armadio,costringendomi a fissarlo in quegli occhi verdi dove avrei potuto morire.
 
«Guardami negli occhi quando ti parlo, Amelie.»
 
E nonostante ce l’avessi a morte con lui,pendevo come una ragazzina dalle sue labbra gonfie.
 
«Devi lasciarmi in pace,okay? – sputai – Non voglio parlare con te,né ora ne mai!»
 
Il suo sguardo si intensificò di un verde diverso del solito,un verde più scuro e…tenebroso. Quasi mi facevano paura.
 
«Nonostante sei incinta ti comporti ancora come una ragazzina»  Quando pronunciò quella frase,lasciai che la mia mano segnasse il suo volto,ma fui fermata in tempo perché le sue mani forti mi afferrarono con brutalità.
 
«Non provarci nemmeno,chiaro?»
 
Il suo tono era duro come non lo era mai stato in tutta la sua vita.
 
«Come credi che mi senta nel sapere dai giornali,da internet,dalla televisione, che sei andato in giro con una ragazza della mia età,nonché intervistatrice di chissà quale programma senza che io ne fossi a conoscenza!»
 
«Cosa avrei dovuto dirti?! – si mise sulla difensiva,bloccandomi il passaggio per scappare – Si parlava del mio lavoro,del suo,nient’altro. Pensi davvero che sia andato a letto con lei o cose simili?!»  
 
Distolsi lo sguardo dal suo,stringendomi le braccia intorno alla pancia . «Cosa ne so io cosa tu abbia fatto,Harry! Non ero di certo lì a controllarti!»
 
Harry tirò un pugno verso il muro,dandomi le spalle per avviarsi verso la porta della camera. Rimase fermo a fissarla.
 
«Avrebbe avuto tutte le carte in regola per portarti via da me…»
 
Mi spiò con lo sguardo, stringendo le mani in un pugno.
 
«Lei non è incinta,Harry. Lei non deve sopportare una pancia sul suo corpo,lei è più bella di me…snella,può darti tutto.»
 
E quando i suoi occhi inchiodarono i miei, dei forti dolori sotto la pancia mi fecero perdere il controllo. Sentii un forte peso pesarmi, facendomi accasciare lentamente a terra quasi senza respiro.
 
«Oh cazzo.» Gridò,fisso nei miei occhi e preso totalmente dal panico. Afferrò il cellulare poggiato sulla scrivania,digitando il numero dell’ambulanza e chiamarla urgentemente.  E mentre parlava tramite il telefono,mi sussurrò che sarebbe andato tutto bene.
 
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Sospirai affannosamente dopo tutto quello strazio passato pochi secondi prima. Ero esausta,ogni parte del mio corpo lo era.
Ma quando vidi una massa di ricci sbucarmi all’improvviso nella stanza, la gola diventò sempre più secca.
 
«Posso?» Chiese a bassa voce,probabilmente aveva paura che gli urlai contro  e che lo facessi uscire. Ma annuii con convinzione,girando la testa quando si mise accanto a me per prendermi la mano.
 
«Dio,non immagini come sono stato lì fuori…  - sospirò con agonia,baciandomi la mano – ero così preoccupato per te e quella piccola creatura…»
 
«Baciami,Harry…»   Gli ordinai. 
 
Harry non se lo fece ripetere due volte: mi accarezzò una guancia dolcemente, sorridendomi  prima di baciarmi. 
Le mie mani si incollarono sul suo collo,sentendo le vene prosperose di esso sotto le dita. Mischiò la sua saliva con la mia, rendendo il mio cuore più fragile di quanto non lo fosse già. 
 
«Piccioncini, -  tossirono un paio di voci,facendoci staccare – avete finito le vostre smancerie?»
 
Harry scoppiò in una risata pura e poco rumorosa,scuotendo la testa per quello che aveva appena detto Liam. 
 
«Allora,come ti senti?» Eleanor si avvicinò leggermente, dandomi incoraggiamento con un suo sorriso. La rassicurai dicendogli che era andato tutto bene e,nello stesso istante, l’infermiera portò tutta la mia vita tra le sue braccia.
 
«Guarda la tua mamma e il tuo papà»  le disse alla bambina,portandola vicino al mio letto per poggiarmela lentamente sul seno. Harry non gli staccò minimamente gli occhi di dosso, era come se avesse visto qualcosa caduto dal cielo o qualcosa di simile.
 
«Oh dio…è bellissima!» Esclamarono tutti in coro con un espressione piena di tenerezza in volto. Non potei non assecondarli,avevano ragione:  Quella piccola e innocente creatura era la cosa più bella che avessi mai visto.
 
«E’ una b-ambina?» Chiese titubante,accarezzandole il piccolo braccio con un tocco leggero e delicato. Aveva paura di sfiorarla ,toccarla,e potevo capirlo alla perfezione.
 
«Si,Harry,la nostra..»
 
Con estrema lentezza la tirò su dal mio petto,tenendola stretta tra le sue braccia forti e muscolose. Era minuscola a confronto a lui,ma trovavo terribilmente dolce il fatto di vederlo arrossire quando la bambina gli sorrideva.
«Avete fatto un capolavoro»  Zayn ci guardò dritto negli occhi,mentre Harry la cullò ancora un po’ e si accovacciò vicino a me per farmela avere il più vicino possibile.
Girai il volto del riccio verso il mio,baciandogli la punta del naso e sorridere non appena lo feci. Lui ricambiò il mio sorriso,puntando nuovamente lo sguardo su sua figlia.
 
«Scegli tu il nome»
 
Alzò un sopracciglio, «Cosa?»
 
«Scegli tu il nome per lei»
 
Mi guardò confuso, non riuscendo a trattenere però una piccola risatina per ciò che gli avevo chiesto di fare.
 
«Si chiamerà Darcy» Inchinò la testa all’indietro,guardandomi subito dopo. «Darcy Styles.»
 
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Le labbra di Harry erano così soffici,dolci,il suo sapore era così buono.
Scivolò con le labbra su tutto il mio braccio,lasciando vie umide con la sua lingua esperta.
 
«Non immagini quanto ti desideri» Il suo respiro era più lento, mi faceva rabbrividire solo a sentirlo sulla mia pelle. Mi era mancato tremendamente in quei giorni che ero rimasta in ospedale,anche troppo direi.
Spostai timidamente i suoi ricci,avvicinandolo maggiormente per  lasciare che le nostre bocche si rincontrassero, sentendo il suo tocco bagnato che mi fece quasi girare la testa.  Le mani di Harry toccarono ogni parte del mio corpo, sfuggendo dalle mie labbra un piccolo urlo che morì appena in gola.
 
«Sei nervosa…» La sua non era una domanda, era una corretta osservazione. Ero nervosa,lo ero eccome. 
 
Ignorai tutto ciò,cercando di nuovo la sua bocca che si scansò dalla mia,incurvandosi in un sorriso sghembo che mi fece irritare.
Portò i miei polsi sopra la mia testa,stringendoli,lasciando che mi abituassi alla sua forza e baciarmi fino a che non ebbi bisogno di ossigeno.
 
«Darcy sta piangendo…  - precisò ridendo -  Credo che abbia interrotto il nostro momento intimo
 
Risi come una pazza,spingendo Harry per correre dalla bambina. Mi seguì a passi svelti,torturandomi nel toccarmi i fianchi e punzecchiarmi.
 
«Piccola,che c’è?»  Continuò a disperarsi peggio di prima,prendendola in braccio e cercando di coccolarla e fargli passare tutto.
Si aggrappò sulla mia pelle, tranquillizzandosi nel vedere il suo papà sbucare all’improvviso e avvicinarsi per baciarla sulla fronte.  Darcy lo fissò per minuti,allungando le piccole mani verso i suoi ricci e giocarci. 
 
«Credo che le piacciano i tuoi capelli»  
 
«Tu credi?» Harry si fece spettinare,porgendogli Darcy  con cautela nelle sue possenti braccia.  Era ricoperto da tatuaggi,ma il suo corpo scolpito non faceva altro che migliorare sempre di più.
 
«Lo sai che sei bellissima?Lo sai?»  Gli ripeté, solleticandogli sulla pancia con le labbra. Dopo quella scena lasciai un bacio sulla spalla di Harry, alzando gli occhi verso il suo viso e incontrare i suoi occhi verdi,verdi come non mai.
 
«Andiamo a letto,piccola? Che dici?» Mormorò,portando con sé la bambina nel tragitto per arrivare in camera da letto.  Mi stiracchiai,guardando di tanto in tanto Harry che non faceva altro che stravedere per lei. 
 
«Sai che Liam si sta sentendo con la tua amica Lauren?»   Lauren? Quella Lauren?
 
«Dici sul serio?!»   Dissi stupita,gettandomi sul letto. Harry si avvicinò piano,stendendosi accanto a me e appoggiare sui suoi pettorali Darcy.
Toccò il petto di Harry sbattendo le mani sopra,prendendogli poi il viso e tirargli le guance. Il riccio non poté far altro che baciarla dappertutto,rivolgendomi un sorriso felice.
 
«I miei genitori adorano  nostra figlia,sai?  - gli dissi ad un tratto,attirando la sua attenzione -  Torneranno presto a Londra per rivederla…»
 
«Anche i miei genitori l’adorano, e Amy….»
 
Il mondo si fermò per qualche istante,minuto,secolo.
 
«Sono anch’io innamorato di te» 
 
E quando fece sdraiare la bambina accanto a noi aspettando che si addormentasse,le sue mani cercarono un contatto con la mia pelle . Sorrisi nel sentire la sua mano destra posarsi sulla mia. 
Credo che nessuno avrebbe mai potuto capire come mi sentissi in quel momento. Non avrei mai potuto spiegare con semplici parole tutto ciò che stavo provando.
Ma una cosa che sapevo per certa era che non avrei mai amato così tanto una persona in tutta la mia vita.
Mi chiedevo sempre “Dov’è l’amore?”
Beh,questa volta l’amore aveva una sua particolarità :  Aveva dei ricci  e un sorriso da toglierti il respiro, e tutti sentimenti che porta con sé li puoi vedere semplicemente guardandolo negli occhi.
 
Perché l’amore è qui.
E’ nei nostri occhi.










NON CI CREDO.
E' FINITA.
NON PUò ESSERE,CIOè.
E' ASSURDO.
ç_____________________ç
I miei Harry ed AmyT.T

Vi aspettavate un epilogo del genere? La piccola Darcy gkjehgujrehguri. Questo finale ce lo avevo in mente da quando ho scritto Where's the love? E credo che abbiate capito il perchè di questi due titoli :) 
Mi mancheranno terribilmente H&A, hanno fatto parte della mia vita tutto e per tutto. Ogni emozione è stata scritta quando avevo qualcosa che non andava,quando ero triste,arrabbiata,oppure felice.  E devo dirvi GRAZIE, GRAZIE PER AVER CONTINUATO A LEGGERE LA STORIA E PER ESSERCI SEMPRE STATE. GRAZIE PER AVER LASCIATO DELLE RECENSIONI E TUTTE LE PAROLE DOLCI CHE MI DITE, GRAZIE PER AVER MESSO QUESTA STORIA TRA LE PREFERITE,RICORDATE,SEGUITE. Non mi aspettavo di trovare così tante persone che amassero questa storia,davvero.
E siamo giunti alla fine di tutto questo. Ma sto già pensando a scrivere una nuova storia su Harry,sto solo riflettendo bene che trama fare e poi pubblicherò. Spero che mi seguirete ancora,perchè ne sarei davvero contenta :)
Manderò a tutte voi il link della nuova storia appena sarà messa,okay?
E che dire.... GRAZIE ANCORA.

Non ce l'avrei mai fatta senza di voi e senza il vostro supporto.  Vi amo infinitamente,sappiatelo!
Con questo voglio darvi un enorme bacio, e alla prossima storia :)

 
*ATTENZIONE* Ho deciso di fare il continuo di It's here, per chi vuole leggerlo è qui: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1664354&i=1

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1647794

Nuova Fanfiction :))

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Capitolo 34
*** CONTINUO IT'S HERE. ***


Alla fine ho deciso di fare il continuo :)
Spero tanto che vi piaccia bellezze mie!

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Mi farebbe piacere se passaste anche in quest'altra mia ff di Harry :)
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