Lo farò per te.

di _S_Barker_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Freddo ***
Capitolo 2: *** Promesse ***
Capitolo 3: *** [Epilogo] Forever. ***



Capitolo 1
*** Freddo ***


Freddo. Ecco cosa sentiva. Solo freddo dentro. Eppure fuori faceva caldo, c'era un sole fortissimo. Harry era seduto davanti alla finestra della camera che lui e Ron dividevano a Grimmauld Place, fissando la strada fuori. Il sole splendeva, ma lui rabbrividì al solo pensiero di cosa potesse esserci là fuori. Era passato poco più di un mese dalla morte di Silente. Da allora niente era stato più come prima. Harry era sempre silenzioso, tendeva a starsene da solo.. Hermione piangeva sempre, e Ron stranamente non faceva alcuna critica, tendeva a consolarla.. Beh, i rapporti fra Ron ed Hermione stavano cambiando.. Sentì bussare alla porta.
"Harry..? Ho preparato dei panini, non sono il massimo ma sono mangiabili.. Scendi?" chiese Hermione affacciandosi alla porta.
"No, Hermione, grazie non ho fame.."
"Ma Harry, non hai mangiato neanche ieri sera!"
Harry la guardò male da sopra una spalla e lei sparì senza dire niente. Harry sapeva che avrebbe dovuto essere più genitle con lei, e si ripromise di chiederle scusa. Più tardi, forse.
La porta si aprì di nuovo. "Amico, io e George torniamo in negozio. Mamma vi inviterebbe tutti a pranzo domani, ma è talmente indaffarata con i prepaarativi per il matrimonio.." disse Fred.
"Ah, sì sì non ti preoccupare.. Come va in negozio?" domandò Harry.
"Mmh, non c'è male.. Ci vediamo Harry"
"Ciao Fred.. "
Erano giorni che c'era un via vai di gente a Grimmauld Place, ma nessuno restava più di un paio d'ore, a parte quelli che si fermavano la notte. Solo Harry, Ron, Hermione e Ginny erano chiusi li da giorni. Si alzò, scese le scale ed entrò in cucina. Se n'erano andati già tutti, per fortuna.. Non aveva voglia di vedere nessuno.
"C'è ancora qualche panino?" domandò a Ron e Ginny che erano seduti al tavolo.
"Oh sì.. Aspetta Harry, arrivo subito" rispose Ron e sparì nella credenza.
Harry e Ginny rimasero soli a fissarsi. Dopo un po' lei distolse lo sguardo e Harry le domando di Hermione. "E' su, ha detto che aveva bisogno di pensare.. Ha.. Ha appena avuto una discussione con Ron.."
Harry la guardò senza dire niente.. e avrebbe voluto dirle tante cose. Ginny si alzò e disse che andava a farsi un bagno. In quel momento tornò Ron e porse un panino ad Harry. Si sedettero e iniziarono a parlare del matrimonio di Bill e Fleur, ma non accennarono ad Hermione. Sparecchiarono e Ron, nervoso, disse che sarebbe andato su da Fierobecco.
Harry decise di andare da Hermione. Salì le scale ed entrò senza bussare nella camera che la sua amica divideva con Ginny. Era seduta per terra davanti al letto e stava distruggendo un foglio di carta con l'aria imbronciata. Si chinò davanti a lei. "Hermione..? Che succede?"
"Oh, Harry! Non capisce mai che ho bisogno di lui! A volte è gentile, altre è scorbutico.. Altre ancora se la prende per niente! E' un bambino " sbottò Hermione, si alzò e Harry l'abbracciò per calmarla. Lei ricambiò la stretta, ma non si staccarono.
Harry stava stringendo Hermione immaginando di abbracciare Ginny, di stringerla al petto e perdersi nel suo profumo..
"Harry?" la voce di Hermione, ora più calma, lo fece tornare alla realtà.
"Si?" le rispose.
"Io.. Credo.. Non so.. Non ho mai provato qualcosa del genere, è una cosa strana.. Quando si arrabbia, quando mi guarda, scherza e ride con me.. mi fa sentire importante.. Vorrei stare sempre con Ron, vorrei che esistessimo solo noi al mondo, nessun mangiamorte, nessuna Lavanda.."
"Herm, sarà così. Finirà tutto."
"Ma noi?"
Harry non sapeva risponderle.
"Non lo so. Non so più niente. So solo che vorrei non avervi mai coinvolti.."
Hermione lo guardò severa e gli disse che non era colpa sua e che loro volevano aiutarlo, erano liberi di scegliare, e avevano scelto di restargli accanto. Sentirono un rumore giù dalla cucina, scesero e trovarono Ron, rosso come i suoi capelli davanti al tavolo, con uno straccio in mano e mille pezzi di vetro a terra.
"Mi.. Mi è.. Scivolato, lo s-stavo pulen-"
"Oh, Ron, lascia stare.. Gratta e netta!" lo interruppe Hermione e i vetri sparirono.
"Sei sempre così, brava.." ammise Ron, "Hai sempre una soluzione!"
Hermione ed Harry risero, ma Hermione si fermò, notando un taglio sul dito di Ron. "Ti sei ferito!"
"E' solo un taglietto, davvero, non è niente.."
Hermione di avvicinò e gli prese la mano "Fammi vedere"; Harry notò i loro occhi incrociarsi e colse un lampo di imbarazzo negli occhi del suo migliore amico. Senza dire una parola, uscì, salì le scale e gli venne voglia di andare nella camera dove un tempo aveva vissuto Sirius. Immaginando di trovarla vuota, l'aprì. Era buia, il sole era già calato ed era immersa nel silenzio e nell'odore di chiuso. Non c'era mai stato, fissò le pareti ricoperte di foto di Sirius giovane, Sirius e parecchie ragazzine nella divisa di scuola.. Sirius e James. Sirius, James e Lily, splendida, vestita da sposa. Srius con un fagotto in mano, un fagotto con pochi capelli neri e gli occhi verdi. Harry si riconobbe. Non aveva ancora la cicatrice, e Sirus aveva un'aria molto più curata. Si volto per esaminare l'armadio e la vide. Ginny si era già accorta di lui e lo fissava da sopra una spalla, seduta davanti alla finestra. "Ciao", mormorò.


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Capitolo 2
*** Promesse ***


Eccovi il secondo e penultimo capitolo.. ^^ è corta come storia, lo so xD ma non volevo imbarcarmi in qualcosa di lungo.. Penso che per ora scriverò solo roba breve.. e dopo questa, mi sa tanto che si saranno una draco/pansy e una draco/hermione (un' altra XD) grazie ai lettori =) bacioni ^^



"Ginny.. che ci fai qui?" le domandò Harry.
"Niente, avevo voglia di stare sola.. Si sta bene qui.. Spero non ti dia fastidio"
"No, no figurati..Posso?" e si sedette accanto a lei e potè sentirne il lieve ma dolce profumo. Impazziva per quel profumo, che solo lei aveva. Nessuno dei due parlò, ma non era il solito silenzio imbarazzante che si creava di solito. Stavano bene entrambi in quel momento. Poi Harry decise di rompere il silenzio. Parlò con voce calma, bassa.
"Ginny.. Io.. Mi dispiace, per tutto." Lei lo guardò, senza aprir bocca, e lui continuò. "Forse ho sbagliato a mettermi con te, forse non avrei dovuto, ma io so che.. So che quei mesi con te sono stati i più belli della mia vita. Come se non esistesse nessuno come Voldemort, nessun Ordine della Fenice, nessun pericolo.."
Lei lo fissava ancora, gli occhi pieni di lacrime. Tirò su col naso e parlò, con la sua voce dolce e decisa.
"Harry, forse te l'ho già detto, ma io non ha mai rinunciato a te. Al Ballo del Ceppo, ti vedevo lì seduto senza fare niente con Ron, ed io ero lì, a sognare che ti alzassi e mi chiedessi di ballare. L'anno dopo, mentre stavo con Micheal, continuavo a pensare a te. E con Dean era la stesa cosa. Stavo con loro e sognavo di stare con te. Mi stringevano la mano e io sognavo che al loro posto ci fossi tu. Poi, quest'anno, il mio sogno si è avverato. Stavo con te, il ragazzo che avevo sempre desiderato. Ma non è durato molto il sogno. Mi hai riportata alla realtà, magari senza volerlo.." abbassò lo sguardo e Harry si sentì morire.
"Sai che non avrei mai voluto lasciarti Ginny.." mormorò.
"Però l'hai fatto" Ginny lo fissò e improvvisamente ebbe voglia di baciarlo. Lì, nella camera di Sirius, con suo fratello al piano di sotto..
"Scusami" mormorò Harry.
"Non.. non ti preoccupare.. ti capisco.." adesso il suo sguardo si era abbassato di nuovo.
"Sai, mi piacerebbe poter tornare con te.. Dopo magari.. Quando tutto sarà finito.. Sempre che tu voglia.."
"Io? Non volere? Scherzi? Io sarò qui.." gli sorrise teneramente.
Harry le prese il volto fra le mani e vide una lacrima scivolarle lungo la guancia. Le prese una mano, quella stessa mano che lo aveva preso la notte della morte di Silente e allontanato dal corpo del suo insegnante. Quella stessa mano che con una stretta aveva saputo scuoterlo e farlo tornare alla realtà.
"Non dovresti, Ginny. Non so quanto tempo servirà perchè finisca tutto. Potrebbero volerci mesi, anni.."
"Non m'importa.."
Harry la fissò, incredulo ancora, che dopo tutto, dopo la battaglia con VOldemort, se fosse sopravvissuto, avrebbe potuto avere una vita normale.
Strinse la mano di lei e le sussurrò in un orecchio parole che non avrebbe mai immaginato di dire, che uscirono come se lui non potesse impedirlo, parole spontanee e sincere..
"Ti amo Gin." e la baciò sul collo. Lei ricambiò la stretta della mano, si scansò e lo fissò neglio occhi.
"Anche io, Harry. Anche io"
Senza pensarci due volte, Harry la baciò. Fu un bacio tenero, morbido. Le passò una mano fra i capelli, l'altra sul collo. Si strinsero l'un l'altro, ancora seduti sul pavimento. Pian piano il bacio diventava sempre più intenso, diventava il bacio di due che lo aspettavano da tempo, un bacio proibito. Continuarono a baciarsi, senza sapere per quanto, come se potesse essere l'ultima volta, lingua contro lingua.
Parecchio tempo dopo, o forse solo qualche minuto dopo, erano seduti insieme a guardare le strade sotto di loro, a immaginare la vita dei babbani che passavano. Lei aveva le gambe incrociate ed era seduta fra le gambe di Harry, appoggiata alla sua schiena. Lui giocherellava con un ciuffo di capelli e di tanto in tanto la baciava teneramente sulla guancia.


Improvvisamente Harry si accorse di avere fame, per la prima volta da quando erano arrivati a Grimmauld Place. Scesero uno dietro l'altro diretti alla cucina, da dove provenivano le voci di Hermione e Ron. Vi entrarono silenziosi e Ginny iniziò ad aiutare Hermione a preparare la cena. Harry e Ron apparecchiarono per loro quattro, ma furono costretti ad aggiungere i posti a Bill e Tonks, che arrivarono dopo poco.
Cenarono insieme, ora allegramente, ora in un cupo silenzio. Alla fine i due ospiti andarono via, avvertendoli che di lì a un'oretta, serebbe arrivato qualcuno dell'Ordine per passare la notte lì.
Dopo aver rimesso in ordine tutto, Ron propose a Hermione una partita a scacchi. Harry incontrò gli occhi di Ginny, che si alzò e disse "Credo che andrò di sopra a dar da mangiare ad Edvige e Leo, torno fra un po'.."
Senza sapere perchè, senza dire niente, Harry la seguì, ma prima di arrivare in cima alle scale, afferrò il polso di Ginny e la fece entrare nella stanza sua e di Ron.
Una volta dentro, chiuse la porta con la mano libera, l'attirò con dolcezza accanto a sè, mettendole una mano intorno alla vita e avvicinandola sempre di più, finchè i loro corpi non si toccarono completamente. La fissò a lungo negli occhi, i loro visi così vicini, le la punta del naso di Harry che sfiorava teneramente quella di Ginny, la labbra così vicine da poter sentire l'uno i respiri dell'altro..
La baciò con tenerezza, sentendo il suo sapore, e la spinse dolcemente sul letto, dove si lasciarono cadere, ridendo.
Stettero abbracciati per un po', lei con la testa poggiata alla sua spalla e una mano sul suo petto, lui che continuava a perdersi in quel profumo, nel ricordo delle loro labbra che si sfioravano, con le dita incorociate in quelle della mano di Ginny sul suo petto.. Si alzò su un fianco e la guardò. Si chinò sul suo viso e senza rendersene conto, un attimo dopo aveva passato una gamba oltre il suo corpo, fino a ritrovarsi a cavalcioni sopra di lei. La baciò sulle labbra, ma non vi si soffermò. Continuò a sfiorarle il collo con le labbra, le baciò le orecchie e Ginny non potè fare a meno di chiudere gli occhi e prese a passargli una mano fra i capelli, così neri, sempre in disordine..
Ma poi lo fermò.
"No Harry, non puoi.. Non puoi illudermi di nuovo. Noi due non possiamo stare isnieme, l'hai detto tu.. Quello che è successo su in camera di Sirius è stato un err-"
"Shh" Harry le posò una mano sulla bocca,e sempre continuando a baciarla sul collo continuò. "Non ti sto illudendo, non è stato un errore, io voglio stare con te, amore.."
Ginny chiuse gli occhi nell'udire quell'ultima parola, rabbrividì e fu quasi sul punto di lasciarsi andare, ma il ricordo del suo sguardo duro al funerale di Silente, si irrigidì, cercò di tirarsi su, e finalmente Harry si staccò e si mise in ginocchio sul letto, di fronte a lei.
"Che c'è? Credevo che tu lo volessi tutto questo..Credevo che tu volessi stare con me!"
"Io voglio stare con te, Harry! Ma non sopporto l'idea di essere lasciata ancora, di sapere che tu hai cose più importanti di me a cui pensare.."
"Per adesso sei tu la cosa più importan-"
"Appunto! PER ADESSO! Ma finchè non finirà tutto questo, noi non potremo stare insieme.. Scusami, Harry, ma non riesco.. Abbiamo sbagliato a riavvicinarci, è sbagliato tutto questo, non è per niente giusto quello che stiamo facendo.. Non è giusto più niente.." la sua voce era bassa, i suoi occhi tristi. Si morse il labbro inferiore.
Harry si sentì in colpa. Ha ragione, ha dannatamente ragione, si disse, ma non era facile ammetterlo.
"Come vuoi tu. So che.. Che hai ragione. Ti capisco. E capirò che non potevi aspettarmi in eterno, se un giorno ti vedrò abbracciata ad un altro più adatto a te.. Migliore di me, che sicuramente potrà tenerti al sicuro come io non posso fare.." abbassò gli occhi per non incontrare quelli della ragazza che aveva sempre amato senza rendersene conto.
Lei lo guardò, vide il muro di orgoglio di Harry Potter crollare davanti a lei, e gli rispose con voce dura. "Harry, sei uno stupido. Non voglio nessun'altro. Voglio te. E te l'ho già detto, quando tutto questo finirà, io sarò qui ad aspettarti. Ad aspettare di sentirmi al sicuro fra le braccia TUE.." si alzò e si diresse verso la porta. Poggiò la mano sulla maniglia e si voltò verso il letto.
"Ma per adesso non voglio una bugia, non voglio essere trascurata, non voglio che ci lasciamo di nuovo.."
Harry non si era mosso, la testa ancora bassa. "Ginny, ma dividere questa casa così, con questa indifferenza.."
"Questa casa è abbastanza grande perchè due persone che non si parlino convivano. Ma non è detto che non dobbiamo parlarci. Potremmo.. Provare a far finta che non sia successo niente?" la voce tremò e una lacrima le rigò il volto.
"C-come v-vuoi.. S-solo se t-tu vuoi.." le rispose Harry.
Lei si rigirò verso la porta, poi sembrò ripensarci, torno verso il letto di Harry e avvicinadosi gli baciò una guancia, piano. Quando si staccò, Harry sentì la mancanza delle sua labbra sulla pelle, la sentì andare via e chiudersi la porta alle spalle, piangendo.
Non poteva sopportarlo, ma sapeva che era giusto. Le lacrime gli scorsero sul viso prima che se ne rendesse conto e restò li, seduto sul letto, a piangere. odiava quella situazione, odiava colui che l'aveva privato della felicità di crescere con dei genitori che gli volevano bene, colui che adesso gli impediva di stare con lei, odiava dover avere quel compito sulle spalla, odiava dover rinunciare alla sua adolescenza e odiava sentir piangere Ginny. E l'amava. Amava Ginny come non aveva mai amato, avrebbe voluto tenerla stretta per sempre per paura di perderla, sapeva che nessuno l'avrabbe mai amata così come l'amava lui..
Si alzò, aveva smesso di piangere. Quella situazione doveva finire. Nel pensarlo era più deciso che mai. L'indomani sarebbe partito. Avrebbe distrutto Tom Riddle. L'avrebbe fatto per lui e Ginny.







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Capitolo 3
*** [Epilogo] Forever. ***


Un anno dopo, dopo la battaglia finale.
Nello stesso istante in cui Harry Potter aprì gli occhi, la sua migliore amica emise un gridolino e gli si buttò praticamente addosso.
"Harry! Oh Harry stai bene, ti sei svegliato, ero così in pensiero.. Lo siamo tutti.. E' finita Harry.. E' finita per sempre, hai sconfitto Voldemort, hai vinto!"
Hermione aveva le lacrime agli occhi e lo stringeva forte forte. Harry si staccò, le prese il viso fra le mani guardandola fisso negli occhi e sorridendo disse "Abbiamo vinto Hermione.. Tutti insieme!"
Si sorrisero e lei inizò a raccontargli cosa era successo dopo che lui era svenuto dopo aver ucciso Voldemort.
"Adesso sono tutti in sala grande, andiamo.. Staranno mangiando.. Alcuni sono stati mandati al San Mungo, ma la maggior parte di noi sta bene.. A parte.. A parte Lupin.. Tonks è distrutta.. Con la bambina così piccola.. E' tornata a casa dai suoi, adesso non c'è.. E' una grossa perdita per tutti.."
"Passerò a trovarla in questi giorni.. Hermione, ma io vengo con il mantello.. Non voglio tutti gli sguardi addosso!"
"Ok ok, andiamo ora?"
Uscirono dall'infermeria, e si incamminarono e quando raggiunsero la sala grande la trovarono molto più affollata di come erano abituati. Raggiunsero i Weasley, in piedi davanti al fuoco. Hermione andò da Ron e lui le prese una mano, stringendola.
Harry invece abbracciò da dietro Ginny e le poggiò il mento sulla spalla sinistra; la ragazza quasi credette di avere le allucinazioni, poi capì e poggiò la tempia sulla testa di Harry.
"Hermione dov'è Harry?" domandò la signora Weasley.
"Oh, si è svegliato, ma ha chiesto di dormire in santa pace ancora un po'.. ci raggiungerà dopo.." rispose Hermione, che incontrando lo sguardo di Ginny capì che la sua amica sapeva.
Ginny si allontanò dal gruppo con la scusa di andare a prendere un po' d'aria, mano nella mano con Harry. Si sedettero sotto un albero in riva al lago, dove fu
rono accolti dal profumo fresco e pulito dei fiori. L'aria fredda della notte li fece rabbrividire. Ginny allungò una mano e sfilò via il mantello da Harry. Gli occhi le si riempirono di lacrime e riuscì a dire con voce spezzata "Ce l'hai fatta.."
Harry annuì e l'abbracciò.
Restarono seduti in quell'oasi di pace mentre la notte trascorreva, in silenzio, perchè entrambi avevano solo una cosa da dir l'altro.
Ginny avrebbero voluto chiedergli se ora potevano stare insieme, se ora lui aveva tempo da dedicarle.. Ma temeva di sentirsi rispondere che c'era altro da salvare, cose più importanti..
Dopo un po' prese coraggio e domandò con voce inespressiva "Harry, adesso cosa devi salvare?"
Si voltò a guardarlo e vide il viso di Harry addolcirsi più di quanto già non fosse. "Solo una cosa.." la guardò, "il nostro rapporto."
Ginny si gettò fra le sue braccia, poi si staccò e fissò quegli occhi verdi che risplendevano nel cuore della notte e lo baciò.
Finirono a rotolarsi nell'erba, ridendo spensierati per la prima volta, scambiandosi un bacio ogni tanto, scherzando, prendendosi in giro l'un l'altro, fissando le stelle, Ginny che gli raccontava dettagli della sua infanzia alla Tana, Harry che le raccontava di tutte le volte che aveva fatto spaventare suo cugino Dudley, prima di addormentarsi esausti. O meglio, solo Ginny si addormentò. Harry rimase a fissare i riflessi dei suoi capelli che splendevano nella luce della notte che si trasformava in giorno, mentre il sole insiava a sorgere sull'immenso lago. Era bellissima, lui l'amava. E lei era solo sua.
Quando Ginny aprì gli occhi la prima cosa che vide furono le loro mani, le dita incrociate, alzò lo sguardo e si ritrovò a fissare lui. Harry Potter. Ed era suo, ora. Per sempre, finalmente.

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