The book of love

di Oducchan
(/viewuser.php?uid=6095)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1 Fiducia [Midorima - Takao] ***
Capitolo 2: *** #2 Rispetto [Kasamatsu - Kise] ***



Capitolo 1
*** #1 Fiducia [Midorima - Takao] ***


the book of love - 1 fiducia

The book of love

#1 Fiducia

 

Atterrando sul pavimento di linoleum della palestra, i piedi sbattono sonoramente, pesanti e scoordinati. Sente la caviglia cedere sotto il peso non ben distribuito e a stento riesce ad evitare di cadere a terra.
Peggio di così non poteva andare.
Gli occhi verdi seguono il lento rotolare della palla, che non s’è minimamente avvicinata alla rete del canestro.  Vorrebbe maledirla, quella sfera imperfetta che si rifiuta di arrivargli tra le mani come lui desidera, ma sa bene che non è di essa la colpa, e Midorima si limita a masticare un’imprecazione tra i denti ben stretti.
-Non può funzionare-
Qualche passo più in là, Takao sbuffa, rassegnato. Gronda sudore e stanchezza, lo sguardo un po’ appannato e il respiro ancora corto, eppure solleva il viso e gli rivolge una smorfia.
-L’idea è stata tua, e già ti arrendi?-
Shintaro ha uno scatto, s’irrigidisce sul posto serrando i pugni. Ha uno sguardo che potrebbe uccidere, ma non è che Kazunari sia uno che si faccia intimidire per così poco. Ha la vista lunga, lui, e non ci vuole nemmeno l’Occhio del Falco per cogliere tutte le infinite sfumature che si celano dietro quelle lenti squadrate.
-Il problema è che non ti fidi abbastanza, Shin-chan. Proviamo così: chiudi gli occhi, e salta per tirare. Al resto penso io-
Shintaro Midorima, shooting guard della Taikou Junior High, avrebbe alzato il mento sdegnato e probabilmente l’avrebbe redarguito senza degnarlo oltre della sua attenzione.
Midorima Shintaro, shooting guard della Shutoku High, emette un tenue sospiro, chiude gli occhi, piega le gambe, allunga le braccia, e salta.
Il contatto con la palla è inaspettato, ma così famigliare, che non impiega tempo a pensare, e un respiro dopo la palla si tuffa tra le braccia dell’anello di metallo. Canestro da tre.
-Che ti avevo detto? Basta che ti fidi. Ti fidi di me, Shin-chan?-
Takao ora gli è così vicino che tendendo una mano potrebbe accarezzargli il viso, e gli sorride sprizzando gioia come se gli avessero fatto il più bel regalo del mondo, e Midorima realizza che a quel deficiente affiderebbe la sua stessa vita.
-…Sì-
Allora ce l’abbiamo fatta, Shin-chan. Nessuno potrà batterci.





Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** #2 Rispetto [Kasamatsu - Kise] ***


the book of love 2 fiducia

The book of love

#2 Rispetto
Palleggio, palleggio, palleggio, finta, dribbling, salto, tiro… canestro.
Dalla panchina, Kise ha un sussulto, mentre Kasamatsu atterra piegandosi sulle ginocchia e ansimando per lo sforzo. Deglutisce, osservandolo detergersi il sudore accumulato dall’inizio del riscaldamento, e continua a seguirlo con lo sguardo mentre riprende a correre, scambiandosi alternativamente la palla con Moriyama-sempai, le mani che indugiano senza terminare di sistemarsi le scarpe.
È bello guardare Kasamatsu mentre gioca. Le spalle che si tendono, le gambe che scattano, le lunghe calze nere che delineano  muscoli e tendini, gli occhi che dardeggiano per il campo cercando i compagni di squadra, i capelli neri che scivolano sul viso accaldato. È un bello spettacolo, elegante ed equilibrato, e c’è qualcosa che gli si smuove sempre, dentro, che lo colma immancabilmente di un caldo stupore e lo rende felice, se non fiero, di seguire gli ordini di una tal persona.
Perché la strabiliante creatura che si ritrova davanti non è persona che Kise voglia raggiungere, agguantare, essere sua pari, guardare negli occhi come suo simile sullo stesso livello. Non è persona che voglia scavalcare, superare, e lasciarsi poi alle spalle puntando al traguardo successivo. È persona che vuole sempre guardare dal basso, osservare la sua schiena con ammirazione, abbassare il capo ad ogni suo rimprovero.  Vuole continuare a trattenere il respiro ad ogni sua occhiata fugace, vuole sorridere ebete ad ogni sua parola d’incoraggiamento, vuole perseverare a far danzare la parola “sempai” sulle proprie labbra e sentirsi stringere la bocca dello stomaco quando quella stessa figura s’irrigidisce, tesa e concentrata, prima di ogni partita.
Perché Yukio gli ha insegnato che non conta solamente il talento, ci sono molte altre cose che scendono in campo assieme alla palla quando si gioca, esperienza, fatica, determinazione, impegno, sudore, e che ciò che è davvero importante è non perdersi d’animo.
-Kise! Che diamine stai facendo? Finiscila di poltrire e vieni ad allenarti!-
Yukio gli ha fatto capire che ciò che aveva guadagnato non sarebbe valso nulla, se non avesse avuto spalle su cui appoggiarsi per arrivare ancora più in alto. Per quanto ci provi, non nasconde un sorrido, sfilandosi in fretta la felpa dalle spalle e correndo in mezzo al campo.
-Arrivo, sempai! Mi passi la palla?-
E come al solito Kasamatsu sbuffa, ma acchiappa il pallone e glielo tira, un guizzo d’azzurro intenso che dardeggia al suo indirizzo. Kise ha appena il tempo di sentirsi rimescolare dentro, prima di afferrarlo al volo e lanciarsi verso il canestro.


N.B. Non so esattamente quanto il termine "dribbling" sia corretto in italiano riferito alla pallacanestro. Se qualcuno ha delucidazioni me lo faccia pure sapere <3

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1668234