One Shot of a Village

di Dama delle Comete
(/viewuser.php?uid=255060)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Insolite nevicate ***
Capitolo 2: *** Ricordi ed episodi di un lustrascarpe ***
Capitolo 3: *** Un mistero a Pasqua ***



Capitolo 1
*** Insolite nevicate ***


One Shot of a Village
 
Insolite nevicate
 

 
- No, Istrica, non è lui il porcospino giusto per te! Ti sta ingannando! - esclamò una voce allarmata appartenente a un riccio, con il corpo marroncino, dei lunghi aculei e una spruzzata di lentiggini sopra il naso nero a punta.
Stava spaparanzata sul divanetto, nel soggiorno della casetta delle sorelle Agostina e Filomena, inchiodata davanti al piccolo e vecchio televisore.
La trasmissione venne interrotta dalla pubblicità.
La sorella, che fino a quel momento stava cucendo una bella tovaglia a righe, si alzò  dalla comoda sedia vicino al tavolo della cucina e si sistemò affianco a lei. Guardò un momento l’apparecchio, che in quel momento stava illustrando i vantaggi di avere un aspirapolvere ultimo modello e, continuando il suo lavoro, borbottò:- Proprio non capisco: che c’è di bello nel vedere qualche sprovveduta che si innamora del tipo sbagliato e si indovina subito cosa succederà dopo? Ci fosse almeno qualche colpo di scena...
Filomena sospirò, preparandosi alla solita discussione: almeno una volta al mese la sorella doveva esprimere la propria considerazione sulla sua trasmissione preferita:”Amori a punta”. Agostina, da orgogliosa patita di serie poliziesche, non capiva il senso dei programmi romantici, così la tormentava con i suoi commenti poco tolleranti, anzi, per niente.
- Invece io non capisco il senso di guardare qualche poliziotto che arresta l’ennesimo ladro. È noioso e ripetitivo.
- Non è vero. In “Manette alle zampe” ci sono un sacco di episodi, ma sono tutti diversi! È nei tuoi programmi, invece, che succede sempre la stessa cosa. E poi i protagonisti sono tutti ingenui e creduloni. Amore a prima vista: tzè! Colpo di fulmine: pfui! Certe cose si vedono solo in tv - commentò.
- Bah, con te è inutile parlare - si stancò l’altra - Abbiamo gusti troppo diversi, in fatto di televisione.
- Già. L’unica cosa che ci accomuna è il fatto che siamo sorelle e il nostro lavoro.
- A proposito di lavoro, sapevi che uno dei personaggi è una sarta?
- Ah sì? E che le succede? - s’incuriosì per una volta Agostina: se si parlava di sartoria, si interessava subito. Così la sorella sfruttò quella caratteristica.
- Il suo fidanzato la tradisce, e poi incontra un altro, e si innamorano; ma perde la memoria e si dimentica di lui. Ricorda solo che lavoro faceva, così riprende a lavorare nella sua bottega e si prende una cotta per un cliente. Nell’episodio di oggi il vecchio innamorato lo scopre, ma adesso è partita la pubblicità, quindi non so come la prenderà.
- E quello che l’ha tradita? Non si fa più vedere?
- Be’, lui diventa proprietario di un’altra sartoria, ed entra subito in competizione con Istrica, sai, la protagonista - spiegò.
- Uhm... sono curiosa di vedere che succede.
Filomena le fece altro spazio, stupita:- La pubblicità sta finendo proprio ora!
Così le due sorelle rimasero a guardare la trasmissione, mentre fuori succedeva una cosa strana. Strana, rara e insolita.
Se ne accorse Agostina, pochi minuti dopo.
- Guarda! Guarda la finestra! - chiamò la sorella, che staccò gli occhi dal televisore e guardò cosa c’era di tanto importante. Sbirciò la finestra, e dietro le tendine di pizzo intravide dei fiocchi candidi.
- Ahaha! Stiamo facendo nevicare! - ridacchiò.
- Sì, non nevica quasi mai, a ottobre.
Guardarono lo strano fenomeno per un po’, prima di tornare al programma, sorridendo per quell’insolita serata.
 
 
 
 
 
Angolino di commenti
Scusate, scusate, scusate, ma ho cominciato questa raccolta perché non vedevo l’ora di pubblicarla ç_ç L’altra fic la aggiornerò anche se c’è questa, prometto!
Passando alla raccolta, ho voluto iniziare con una scena tra le due sorelle Ago&Filo, se ci fate caso, infatti, Filomena vi racconta che la sorella le ha registrato una puntata della sua serie preferita. Ma l’interesse di Agostina per i polizieschi è totalmente inventato. xD
Grazie per aver letto e alla prossima! :)
Zelda_Love

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Ricordi ed episodi di un lustrascarpe ***


One Shot of a Village
 
Ricordi ed Episodi di un Lustrascarpe

 
 
Il sole calante illuminava d’oro la piazza della Grande Città, facendo capolino dietro le nuvole, di cui una grande varietà rosa e arancio copriva il cielo come una morbida e bella coperta.
Sciuscià si chinò per raccogliere la spazzola e il lucido da scarpe dai freddi e duri gradini grigi dell’edificio in rovina su cui era stato seduto per ore, come tutti i giorni. Fortunatamente quella giornata era stata abbastanza fruttuosa: sembrava che i turisti avessero proprio bisogno (o voglia) di una bella lucidata alle scarpe. Aveva passato tutto il tempo a pulire e lucidare mocassini, stivali, sandali, ballerine, scarpe col tacco...
Si raddrizzò, sistemò il berretto e si stiracchiò, esausto. Stava proprio per andarsene, quando un’esclamazione lo bloccò.
- Aspetti! No, per favore non se ne vada!
A gridare era stata una ragazza dai capelli rossi raccolti in una coda di cavallo ben ordinata e pettinata. Correva verso Sciuscià agitando disperatamente la borsetta bianca, mentre l’abito azzurro che frusciava dolcemente: era decorato con balze in fondo, fiori colorati ricamati dappertutto e aveva maniche corte. I graziosi piedini calzavano un paio di belle scarpette bianche, con un piccolo tacco che nonostante la lunghezza dovevano affaticare la ragazza. Erano completamente infangate.
La giovane arrivò di fronte alla puzzola, ansimante.
- Per favore, dopo ho un appuntamento! Non posso andare in giro con queste scarpe un minuto di più! - lo implorò.
- Veramente... - Sciuscià stava per rifiutare, quando un ricordo gli balenò in mente: anche lui, tanti anni prima, aveva una fidanzata. L’amava con tutto se stesso, avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei. Ma non aveva capito che in realtà l’apparentemente dolce e timida ragazza era permalosa e irritabile; se ne rese conto, a sue spese, una sera: avevano litigato per lo sciocco fatto che le scarpe di lui fossero sporche, e si erano lasciati. E in quel momento capiva cosa provava la ragazza.
Alzò gli occhi al cielo e mormorò:- Va bene, ma si sieda, ho fretta.
Così, dopo mille ringraziamenti, la giovane si sedette sui gradini, ignorando la loro scomodità. Porse i piedi alla puzzola, che afferrò la spazzola e strofinò energeticamente le scarpe. Tolta la maggior parte del fango, prese una spazzola più piccola con la quale pulì bene gli angolini e le parti più piccole. Come tocco di grazia, lucidò le scarpe con lo straccio. Mentre lavorava, mormorò con una punta di rimprovero:- Ma che ha combinato con queste scarpe?
- Be’, a casa mia piove... Abito in un villaggio qui vicino... - farfugliò lei, occupata ad ammirare incantata il lavoro del lustrascarpe.
Finita l’opera, la ragazza si alzò, dopo che lui ebbe rifiutato fermamente di essere pagato, e correndo verso le strade della Grande città, chiese a voce alta per farsi sentire:- Le sono grata, come posso sdebitarmi?
- La prossima volta venga quando non sto per andarmene!- esclamò ironicamente la puzzola.
Sciuscià ascoltò il suono melodioso e allegro delle risate della ragazza che risuonò spensierato per qualche minuto, finché il sole non tramontò del tutto.

 
 
 
 
 
Angolino di commenti
Chiedo scusa per la schifezza che sta qui sopra, ma credevo che sarebbe venuto meglio. T.T
Questa volta vediamo Sciuscià al lavoro (quanto mi piace come suona il nome...!) e un frammento del suo passato (inventato, ovviamente). Grazie per non aver dato di stomaco prima della fine... ç.ç

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Un mistero a Pasqua ***


One Shot of a Village
 
Un Mistero a Pasqua
 

 
Il giorno di Pasqua, Jenny si svegliò, emozionata come non lo era da molto tempo. Si alzò dal letto azzurro di slancio, si infilò in fretta e furia la sua amata maglia agrumi, si sistemò tra i capelli bruni un fiocco giallo e afferrò frettolosamente la pala, uscendo dalla sua casetta dal tetto rosso.
Un paio di giorni prima, era passata a vedere sulla bacheca vicino al municipio se c’era qualche avviso di tornei, invece aveva visto appeso un foglio che annunciava l’arrivo al villaggio di un certo Ovidio e che ci sarebbe stata una caccia all’uovo, nel giorno di Pasqua. Così, quella mattina si era svegliata tutta incuriosita per quello.
Jenny, mentre camminava verso la piazzetta davanti al municipio, vide molti abitanti del villaggio con una pala in spalla come lei, che scavavano per terra e gridavano esclamazioni di sorpresa o gioia.
Arrivò alla piazza che era curiosa da morire. Ma non appena alzò lo sguardo, una visione a dir poco bizzarra la paralizzò: un coniglio dal manto giallo, alto più di lei, con gli occhi verdi, una visiera sistemata in testa, vestito con una salopette, saltellava allegramente a un centimetro dal suo naso.
Decisamente allucinante. Però ora era certa di aver trovato Ovidio.
 
- T-tu saresti O-Ovidio...? - balbettò per essere sicura.
- Sì, sono io! Ma ora prendi la pala, impegnati e scava! Se qualcosa in un uovo di Pasqua troverai, subito da me verrai, così un fantastico premio ti darò! - canticchiò lui.
- Una cosa speciale? Ma di che tipo?
Quello, a sorpresa, sembrò seccarsi:- Se trovi un buono premio, vieni da me, ma ora sbrigati!
Così, mentre lei si allontanava stordita, lo sentì sospirare e borbottare “Che noia, tutti gli anni la stessa storia”. Ma allora doveva solo scavare per trovare delle uova di Pasqua? E poi... “Se trovi un buono premio, vieni da me”... Cioè, doveva aprire le uova?
Mentre camminava, pensierosa, andò a sbattere contro Moe, che esclamò:- Jenny, ma che fai? Così mi farai uscire la colazione dalla pancia!
- Scusa, ma stavo pensando a Ovidio...
- Il coniglio davanti al municipio, dici? L’ho visto anch’io, ma non ci ho parlato, anche perché non sembra un tipo raccomandabile - rabbrividì.
- Ha detto che devo trovare dei buoni premio - spiegò lei - E che devo darglieli per avere un premio.
- Hai detto premio? Che stiamo aspettando?! Prendi la pala e andiamo a cercare uova!
Moe trascinò la ragazza in giro per il villaggio, finché non trovarono il segno di una buca sul terreno. Jenny scavò e dissotterrò un ovetto azzurro tutto decorato.
- Dai, aprilo! - la incitò il micio.
L’uovo si ruppe facilmente, con una serie di scricchiolii, rivelando una caramella rossa, ben incartata. La delusione si dipinse sui loro volti.
- Be’, sempre meglio di niente - lo consolò la ragazza - Tieni, mangiala pure.
Lui le sorrise riconoscente.
Dopo, tornarono a scavare e cercare, per un po’, fino a quando Moe aprì l’ennesimo uovo che conteneva...
- Un biglietto dorato con la faccia di Ovidio! Ce l’abbiamo fatta, Jenny - rise.
Allora lo portarono di corsa dal coniglio, che si mise a saltellare solo quando li vide, smettendo di sospirare. “Che coniglio strano” pensò accigliata la ragazza.
- Complimenti! Un buono premio avete, e un premio riceverete! - esclamò tirando fuori un tappeto.
- Ecco un tappeto uovo, tutto vostro! - canticchiò con aria sofferente. Infatti lo sentirono borbottare “Cavolo, credevo di averne nascosti meno, di questi stupidi premi”.
I due amici presero felici il tappeto, ringraziandolo. E se ne andarono, su incitazione del coniglio.
Stavano andando in giro a cercare altre uova, quando Jenny mormorò:- È proprio strano, quell’Ovidio: sembra che non gli piaccia il suo lavoro. Mi ricorda qualcuno...
- In effetti... Pensa, qualche ora fa ho sentito Tipper che diceva che l’ha osservato, e ha scoperto che saltella solo quando vede qualcuno. Non è strano? Credevo che i conigli pasquali fossero carini, allegri e che a loro piacesse quel lavoro.
- Sai una cosa, Moe? - disse Jenny con gli occhi che brillavano - Credo che qui ci sia un mistero da risolvere!
 
Così, iniziarono le indagini. Jenny si procurò un taccuino, e Moe andò a fare uno spuntino, che secondo lui gli serviva a calmarsi e fargli pensare meglio. Si ritrovarono davanti a casa della ragazza, dove decisero di andare a indagare parlando con gli altri abitanti.
Passarono un’ora a chiedere cosa pensavano del coniglio, perché odiasse il suo lavoro, come mai si comportasse così... Tutti avevano un’opinione, e qualcuno ne aveva di davvero strane. Dopo aver chiesto a tutti, i due guardarono sul taccuino di Jenny, che aveva scritto tutte le ipotesi.
 
Tipper: ha scoperto che non saltella se da solo, ma non ha spiegazioni sul suo comportamento.
 
Dina: afferma che in realtà è un attore che sta facendo prove per un film sul coniglio pasquale, e a causa del suo impegno, soffra di caldo.
 
Ottavio: pensa che semplicemente odi il suo lavoro, infatti lo ha sentito dire che ha sempre molto caldo.

Rolf: non sa cosa dire, anche se dice di aver visto qualcosa di strano sulla sua schiena.
 
Apollo: sospetta che faccia quel lavoro solo per guadagnare qualcosa, perché è al verde.
 
Lucy: dice che di sicuro è un coniglio ma non il coniglio di Pasqua, e finge perché spera di vedere la sua amata.
 
Moe: crede che abbia indubbiamente qualcosa di strano, ma non saprebbe dire.
 
- Uhm... Hanno tutti delle teorie interessanti...
- Hai ragione, Moe, ma credo che manchi qualcosa, non so neanch’io cosa...
I due amici si guardarono pensierosi, e Jenny esclamò:- Non ci resta altro che indagare direttamente sul sospettato! Lo interrogheremo!
- Buona idea!
Stavano correndo al municipio, quando videro Ottavio venire loro incontro.
- Ciao Ottavio! Scusa  ma dob...
- Aspettate! Potete prenderlo voi? Io ho già raccolto tutti i mobili uovo, non mi serve più, ormai - chiese, porgendo a Moe un ovetto.
- Ehm... Ok, grazie.
- Grazie a te! A dopo!
E se ne andò. Moe guardò pensieroso la ragazza, prima di domandare:- Che ne dici se io vado da Ovidio, mentre tu puoi andare a chiedere informazioni a Pelly, Tom Nook, Blatero...
- Sì, è un’ottima idea!
 
Un quarto d’ora dopo, i due si incontrarono davanti a casa di Jenny.
La ragazza guardò incuriosita l’amico, sperando che avesse raccolto delle informazioni importanti.
- Allora? Hai scoperto qualcosa? - gli chiese.
- No... di più! Credo di aver risolto il mistero!
- Come... Come hai fatto? - balbettò allibita.
- Tra poco lo scoprirai, come tutti gli abitanti! Adesso dobbiamo radunare tutti in piazza, dove svelerò il mistero! - ordinò, vantandosi leggermente.
 
La piazza era piena di abitanti, qualcuno curioso, qualcun altro stupito. E non avevano torto: erano stati convocati tutti lì, davanti al municipio, senza spiegazioni. Borbottavano fra loro, facendo ipotesi e supposizioni, mentre ognuno di loro si chiedeva che accidenti stava succedendo. Ma il più sconvolto era Ovidio, che si guardava intorno con l’aria di chi non capisce più niente.
Una voce ruppe il mormorio.
- Attenzione per favore! - era Moe.
- Oggi abbiamo svelato un mistero! Chiedo a tutti voi di fare silenzio! ...Grazie. Allora: chi di voi saprebbe spiegare con certezza  il comportamento di Ovidio?
Mentre nessuno rispondeva, Jenny osservò incredula il gatto, che era con lei al centro della piazza. Il sue gesto di far sapere a tutti la spiegazione in quel modo poteva non essere capito, ma in realtà lui voleva solo chiarire quella faccenda e informare tutti.
- Lo immaginavo - continuò, vedendo il silenzio - Be’, sono felice di dirvi che abbiamo la risposta!
Tutti trattenevano il fiato.
- Come molti di voi hanno potuto osservare, il coniglio qui presente si comporta in modo strano: odia il suo lavoro, si lamenta del caldo, borbotta di continuo... Io e Jenny abbiamo indagato, e abbiamo capito il suo segreto.
Non volava una mosca.
- Abbiamo raccolto le ipotesi di tutti voi abitanti, e una in particolare mi ha fatto pensare, quella di Lucy, che “dice che di sicuro è un coniglio ma non il coniglio di Pasqua, e finge perché spera di vedere la sua amata”. Così sono andato direttamente da lui e ho scoperto tutto con delle semplici domande; credevo di avere la risposta, fino a quando sono andato a controllare in municipio, e ho visto che il sospettato era presente. Ma prima vi dirò che cosa ho sentito borbottare dal coniglio: si lamentava del caldo di continuo, ha detto qualcosa su una maschera appannata, ma la cosa più sconvolgente che ho visto per caso è stata una zip sulla sua schiena.
Erano tutti in ascolto.
- Bene, posso affermare con certezza che...
Anche Jenny guardò Moe con il fiato sospeso, come tutti i presenti.
- ...Ovidio non è veramente un coniglio!
Un “oooh” di stupore risuonò.
- Chi potrebbe essere allora? Vi starete chiedendo come me. Avevo un sospetto, ma come ho detto prima, ho controllato in municipio, e il sindaco Tortimer c’era, quindi non poteva essere lui. Ma non solo: anche una cosa che ha detto Jenny è giusta: “È proprio strano, quell’Ovidio: sembra che non gli piaccia il suo lavoro. Mi ricorda qualcuno...”. Questo mi ha fatto capire chi è veramente.
Si avvicinò a Ovidio, che aveva la faccia di chi è stato scoperto, e lo guardò con fare sprezzante.
- Certo che potevi anche essere più attenta... Polly! - esclamò togliendo la maschera da coniglio - Borbottavi proprio come Ovidio, è questo che ti ha tradita, anche.
Un coro di esclamazioni sorprese, felici e incredule spezzò l’aria come uno sparo.
 
- Credi di averli proprio tutti ? - chiese spalancando gli occhi Moe.
- Sicuro. Ho chiesto un po’ a tutti, e i numeri coincidono - rispose con tono sicuro e una punta d’orgoglio Jenny - Ovviamente li ho anche ringraziati: senza il loro aiuto non avresti capito un bel niente.
- Brava. Dici che Polly continuerà con quella storia del coniglio?
- E perché no? In fondo era un’idea simpatica, e le caramelle erano buonissime - commentò lei sorseggiando il suo the.
- Comunque te li ha dati lei, questi?
- Oh, sì. Ci doveva un premio, e io ho chiesto.
- E secondo te è stata lei ad avere l’idea? Non è proprio quel tipo... - borbottò scettico.
- Invece io credo sì. Sai, anche lei ha dei momenti di generosità, qualche volta.
- Molto qualche volta - aggiunse lui sgranocchiando un biscotto.
Risero, felici di aver scoperto la verità e un lato di un amico fino ad allora sconosciuto, mentre Moe guardava per l’ennesima volta l’intero salotto dell’amica arredato con il mobilio completo della serie uovo.
 
 
 
 
 
 
 
 

Angolino di commenti
Ed eccomi qui, con un capitolo pasquale!
Quando ho visto per la prima volta Ovidio sono rimasta scioccata xD
Ma è tanto carino *.*
Ovviamente, però, mi è risultato molto sospetto e ho indagato sul serio xD Davvero: sono andata a parlare con tutti e ho guardato bene il sospettato... ma niente! Perciò ho totalmente inventato che fosse Polly... Spero mi perdonerete. ^^”
Alla prossima!!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1669359