Quando le chiedi di sposarti?!?! di tochan (/viewuser.php?uid=25303)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quando le chiedi di sposarti?!?! ***
Capitolo 2: *** Una cena movimentata ***
Capitolo 3: *** Una promessa...è una promessa ***
Capitolo 1 *** Quando le chiedi di sposarti?!?! ***
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di
Masashi Kishimoto,questa storia è stata scritta senza alcuno
scopo di lucro.
Allora, allora, questa è la mia prima ff, ho deciso di
scrivere una storia auto-conclusiva perché volevo prima
verificare se il mio stile di scrittura piaceva a voi lettori.
Ad essere sincera ho già una ff di 6 capitoli pronta nel mio
computerino…vedrò se pubblicarla! Tantissimi
Bacioni a tutti dalla vostra Tochan
Buona lettura !
QUANDO LE CHIEDI DI SPOSARTI?!?!
Passeggiava svogliatamente tra le strade di Konoha, saranno state le 8
del mattino, il passo era lento,le mani dietro la nuca, uno sbadiglio e
poi un altro.
“Forza Shika!”pensava tra sé e
sé” Lo hai promesso!”.
Il sonno purtroppo non lo abbandonava, gli occhi erano socchiusi,il
sole era ormai già alto. “Meglio fumarsi una
sigaretta,magari riesco a svegliarmi”.
Senza accorgersene era arrivato a destinazione, la porta di una piccola
casa si innalzava davanti a lui. Bussò e in poco tempo una
donna lo accolse con un sorriso dolcissimo.
“Buon giorno Shikamaru, stavamo pensando che non avessi
sentito la sveglia!” disse lei facendogli
l’occhilino. “Entra, accomodati, arriva
subito!”
“Grazie Kurenai!”
Entrò imbarazzato nella piccola ma davvero accogliente casa,
fissò il vecchio mobile che c’era in entrata, dove
la donna aveva accuratamente posto una foto di Asuma affiancata da un
vaso di fiori.
“Risa guarda che Shika è arrivato! Se non ti
sbrighi farai tardi!” urlò Kurenai rivolta alla
porta, che dava al corridoio delle camere da letto.
“Arrivo mamma!”
Una bambina alta si e no una metro arrivò
saltellando in salotto, sorrise e disse:”Ciao Shika!Ti piace
il mio nuovo vestitino?! La mamma me lo ha comprato per il primo giorno
all’accademia!”
“Carino” disse il ragazzo visibilmente imbarazzato.
Lei corse verso di lui e gli abbracciò la vita,lui era
diventato tutto rosso, non si sarebbe mai e poi mai abituato agli
slanci d’affetto della bimba.
“Vado a prendere lo zaino e poi partiamo!”.
Risa era davvero la copia vivente della madre,anche se erano
visibili i tratti di Asuma.
Dopo la promessa che Shikamaru aveva fatto al maestro, si era davvero
preso cura sia di Kurenai che della piccola e si era talmente
affezionato a quest’ultima che era arrivato addirittura a
pensare che il bene che un padre vuole alla propria figlia non doveva
essere tanto diverso da quello che lui provava per Risa.
“ Ti sono davvero grata di accompagnare Risa al suo primo
giorno di scuola,lei ci teneva davvero molto.. é
terribilmente affezionata a te”disse la donna mentre guardava
fuori dalla finestra, poi continuò “E anche Asuma
te ne sarebbe riconoscente,sono sicura che lui è davvero
fiero di te,per lui eri come un figlio…”
“Non potrò mai sostituire Asuma” la
interruppe lui “ Ma posso provare a farvi sentire
meno sole” disse il ragazzo con voce triste.
“Già!” disse la donna abbassando lo
sguardo, Shikamaru avrebbe giurato che un velo di lacrime le avesse
annebbiato gli occhi.
“Shikamaru-sensei sono pronta!” la piccola era
ricomparsa sulla porta più agitata ed entusiasta che mai!
Camminavano uno affianco all’altra, mano nella mano.
Sembravano davvero padre e figlia, lui aveva la sigaretta in bocca e
ascoltava la piccola, che esaltata continuava a parlare come se fosse
una macchinetta.
“Dov’è il tuo interruttore? Se non
respiri rischi di morire soffocata!” esordì il
ragazzo all’improvviso.
“Eh? Senti un po’sensei, non avrai litigato con
Ino, vero?sei di pessimo umore!”
“Zitta!”
“Allora è così!!”
urlò Risa trionfante.
“E tu che ne sai delle faccende di noi grandi?”
rispose Shikamaru con tono acido.
“Sono una ragazza!”
“Bambina”
“Comunque, io conosco il motivo per cui tu e Ino litigate
spesso…”
Il ninja rimase zitto un attimo, ispirò il fumo della
sigaretta poi timido ed incuriosito disse: “E…
quale sarebbe?”
La bambina sorrideva, era riuscita ad attirare la sua attenzione, aveva
vinto lei!
“Shika, quando le chiedi di sposarti?!?!?”
Lui era diventato rosso come un peperone, il fumo gli era andato di
traverso
“Coff, coff!” non riusciva più a
respirare, poi con un filo di voce “Ma dico sei impazzita???
All’ età di sei anni cosa ne vuoi
sapere?”
“Sono una ragazza; certe cose le so!”
“Bambina!”
“Comunque, fa come ti ho detto e vedrai che la vostra vita di
coppia prenderà una nuova piega, ah guarda siamo
arrivati!”
“Quando parli così mi ricordi tremendamente
Ino!” rispose il ragazzo facendo la boccaccia mentre guardava
da un’ altra parte, sperando di uscire da quella situazione
imbarazzante.
Lei intanto gli aveva lasciato la mano e si guardava attorno
in cerca di qualche amichetto. Poi pensò che fosse
arrivato il momento di andare.
“Shika vado!..ehm…ti abbasseresti un
attimo?”
Lui ignaro di ciò che avrebbe fatto la piccola si
abbassò e quest’ultima senza che lui se ne
rendesse conto gli stampò un sonoro bacio sulla guancia, poi
gli disse :” O sposi Ino, o sposi me…deciditi
sensei!”
Con il volto arrossato ne se andò, poi da lontano
urlò:“Ti prego Shika ricordati di venirmi a
prendere…non addormentarti in qualche prato mentre osservi
il cielo!” ed intanto sventolava la piccola mano in segno di
saluto.
Lui un po’ commosso, rispose al saluto, si voltò e
pensò tra sé e sé
“La mia piccola inizia a crescere!” si
grattò imbarazzato la testa, poi
continuò:“Adesso vado da Ino a farmi
perdonare!”
Ecco, ecco, qualcosa di semplice ma estremamente dolce, fatemi sapere
cosa ne pensate! Kiss kiss
La vostra Tochan prende il volo e se ne va!
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Capitolo 2 *** Una cena movimentata ***
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono opera di Masashi
Kishimoto, questa storia non è stata scritta a scopo di lucro
UNA CENA MOVIMENTATA
Shikamaru
camminando annoiato,si stava recando a casa dei suoi genitori. Da
quando viveva da solo, sua madre gli aveva raccomandato di andare a
trovarli almeno una volta alla settimana e così da bravo
figlio che era, pigramente si strascinava tra le vie di Konoha.
Era carina la sua ex casa, pulita come uno specchio perché
quel generale di sua mamma ci teneva in modo morboso alla pulizia.
Arrivò alla porta, bussò, nel giro di un paio di
secondi arrivò la donna ad aprire
“Shika!!! Tesoro lo sapevo che eri tu!” e
portò le sue braccia al collo del figlio
“Ah! Quell’ingrato di nostro figlio si è
deciso a farci visita!” Quello era il saluto del padre, che
rise di gusto alla vista del figlio.
“Ah ah ah, ecco perché è venuto a
trovarci,immagino che quel sacco che porti dietro la schiena siano
vestiti sporchi da lavare?”
“Ehm…se la mamma potesse darmi una lavata a queste
quattro cosette…”
La madre aveva cambiato già espressione “Per chi
mi hai preso?Per la tua cameriera? E poi la tua ragazza non ti lava i
vestiti…come si chiama.. Tevani, Tiffany?”
“Si chiama Temari” rispose lui sbuffando
“ E non ho intenzione di farle lavare mai più
nessun mio vestito,ormai ho metà guardaroba
rovinato,colorato…dai,non rompere mà!”
Shikato si gustava la scena da lontano,adorava quelle specie di gag tra
la moglie e il figlio. Intanto la madre aveva strappato malamente il
sacco con gli indumenti sporchi al figlio e con fare minaccioso
disse:” Ok ti laverò queste schifezze sporche a
patto che tu porta Tiffany a cena questa sera!”
“Temari! E…non se ne parla!”
“Ok allora non ti lavo questo sudiciume!”
“Ah..ok ok non ho più nulla da
mettere…ok ok!”
La donna se ne andò con un sorrisetto vincente sulle labbra,
Shikamaru raggiunse il padre che cominciò: “Quella
strega ti ha messo con le spalle al muro?”
“La cena di questa sera sarà un totale disastro,
hanno lo stesso identico carattere…prevedo fuoco e
fiamme!” E così dicendo si distese sulla poltrona
“Non eri tu quello che riteneva le donne una seccatura e che
non si sarebbe mai trovato una donna uguale a tua madre?”
“Già”disse lui sconsolato.
“Temari non ti sto chiedendo la luna ma solo di stare calma e
tranquilla e di non fare troppo caso a quello che dice mia madre,lei
è una tale rompiscatole…”
“Tesorino, stai parlando con un ambasciatore della sabbia, so
essere molto diplomatica quando serve!” disse lei con finto
fare ingenuo.
Il ragazzo sospirò, aprì il cancelletto della
casa, entrarono nel giardino.
Certo che Temari quella sera si era fatta proprio bella,
pensò lui, arrossendo.
I capelli ribelli erano sciolti e le cadevano sulle spalle, un
vestitino bianco, che faceva risaltare la sua pelle
abbronzata,l’avvolgeva alla perfezione.
Forse quella serata non sarebbe stata poi così disastrosa.
Suonarono alla porta e furono accolti da entrambi i coniugi.
Yoshino esordì: “E così sei tu la
ragazza di cui si è innamorata il mio Shika”
Temari sorrise imbarazza, la donna continuò:
“Quella che non sa lavare nemmeno un paio di
boxer!”il sorriso della biondina si trasformò in
una smorfia, stava per risponderle, quando la mano di Shika le si
appoggiò su un fianco e con difficoltà
buttò giù il boccone amaro.
“Su dai andiamo a tavola…è tutto
pronto!” Shikato intervenne per spezzare la tensione.
“Già la puntualità non è il
vostro forte,vero Tiffany?”
“Temari!mamma!”
“Ah già…scusate!”disse la
donna con un sorrisetto falso sulle labbra.
Temari si stava innervosendo poi Shika le sussurrò
all’orecchio “Grazie,stai andando benone!”
Lei gli sorrise,avrebbe fatto qualunque cosa per lui.
La cena si svolse in un clima di tensione ma Temari non perse mai la
pazienza.
“Sai Shika,ho sempre pensato che ti saresti fidanzato con
Ino” la madre se ne venne fuori con quella frase,che per poco
non fece strozzare Shikamaru con il boccone che aveva in bocca
“Yoshino!insomma non ti sembra di esagerare?”le
chiese il marito ma fu interrotto da Temari
“Ha trovato sicuramente di meglio!”
“Oh si…bhe certo sei di buona
famiglia…ma non riesco a vedere altro”
Shika aveva iniziato a sudare,la situazione stava precipitando
clamorosamente
“Mi ritengo di molto superiore a quella Yamanaka!”
“Si…forse in altezza… magari a
letto..”
“Mamma sei impazzita!!! Chiedi scusa ad Temari” Il
ragazzo era scattato in piedi e aveva sbattuto le mani sulla tavola
“Lei è impazzita!é una vecchia che non
ha altro da fare che rompere la scatole al marito,al figlio e a
me!” urlò Temari conficcando la punta della
forchetta sul tavolo.
A Shikato venne da ridere,nessuno aveva mai avuto il coraggio di dire
simili cose
alla moglie, invece il ragazzo si mise una mano davanti agli
occhi, ok ok adesso sarebbero volati anche i piatti
“Vattene fuori da casa mia, non sei più la
benvenuta” rispose in tono severo e quasi bisbigliando la
donna
La bionda aveva già preso la porta di casa, Shikamaru si
alzò e fece per seguirla ma fu bloccato da suo padre
“Me ne occupo io, tu cerca di capire il motivo per cui tua
madre si è comportata così”
“Mà perché ti sei comportata
così?”
“Non mi sembra la donna adatta a te!”
“Invece lo è; è l’unica che
può esserlo!”
“E Ino?”
“A Ino voglio un gran bene, ma è lo stesso bene
che vorrei ad una sorella!Temari invece la amo!”
“Sul serio?”
“Te lo giuro!”
“Ogni giorno che passa assomigli a tuo padre, lo sguardo, il
sorriso, quello che dici… La prima volta che ho conosciuto
la madre di Shikato…è andata più o
meno così…sono diventata proprio una vecchia
acida, vero?”
“Si!”
“Hei!”
“Ah ah ah, sei dolce, perché nessuno po’
toccare quello che è tuo! Sembri una bambina invece che una
vecchia” si guardarono dolcemente
“Nessuno può toccare i miei tesori! Ok dai,
riporta dentro quella ragazza…no scusa, riporta dentro
Temari!”
Shikato correndo urlò: “Temari ti prego,
fermati!”
La ragazza non aveva intenzione di farlo era arrabbiatissima, quella
specie di strega non sapeva con chi aveva a che fare!
“Mia moglie ha sbagliato,ma se te ne vai come farà
Shikamaru! Lo metterete tra due fuochi e non saprà chi
scegliere!” La ragazza rallentò,abbassò
la testa e poi si fermò
“Ha ragione!”
“Yoshino è una bestia racchiusa nel corpo di una
donna!” iniziò il marito
A Temari venne da ridere
“Che ridi ?é proprio così!
Però non è così male,altrimenti come
avrei fatto a passare tutta la mia vita con lei? È
così attaccata a Shika che non accetta di vedere nessuna
donna attorno a lui. Siete così simili, lei lo ha
capito…ti accetterà, dalle tempo”
“Ok come vuole”
“Grazie…ah, sai una cosa? Anche lei
all’inizio della nostra vita matrimoniale ha rovinato
parecchi bucati!”
I due si guardarono complici poi scoppiarono in una fragorosa risata
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Capitolo 3 *** Una promessa...è una promessa ***
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di
Masashi Kishimoto,questa storia è stata scritta senza alcuno
scopo di lucro.
UNA PROMESSA… è UNA PROMESSA!
Una bambina di circa 5 anni non riusciva a dormire quella notte, si
girava e rigirava nel suo lettino. Era troppo agitata ed emozionata per
quello che sarebbe successo il giorno dopo.
Solo una persona poteva tranquillizzarla e così decise di
alzarsi e raggiungere colei che l’avrebbe fatta sentire
meglio.
Il contatto dei piedini nudi con il pavimento freddo la fece
rabbrividire, prese il suo orsacchiotto e si diresse verso la camera
dei genitori.
Aveva dei bellissimi capelli neri raccolte in due treccine e gli occhi
azzurro cielo. La camicia da
notte che indossava forse era un po’ troppo grande per lei e
nella fretta aveva inciampato su di essa un paio di volte.
Si affacciò timida alla stanza, entrambi dormivano, nessun
rumore, forse il leggero russare del padre. Pian piano senza farsi
sentire andò dalla parte del papà e gli disse:
“Papà…papà…sei
sveglio?”
“No!”
“Ma se mi rispondi vuol dire che invece lo sei”
“Troppo sveglia quella bambina per la sua
età!” pensò il padre. Aveva troppo
sonno per capire quello che gli stava succedendo ma soprattutto per dar
retta alle chiacchiere della bimba.
“Sumire sai che ore sono?”chiese il padre con un
filo di voce
“No..ma papi non riuscivo a dormire”
“hmm…Ino tua figlia non riesce a
dormire…occupatene tu”
Dall’altro lato del letto sotto le coperte Ino dormiva
beatamente finchè la voce fastidiosa del marito non la
svegliò ma non riuscì a fare altro che
rispondere con un mugolio:
“Hmmm”
“Papà?”
“Vai dalla mamma Sumire ti prego! Ino!!! Sveglia!!! Tua
figlia ti vuole!”
“Shika! Possibile che in questi casi sia solo mia
figlia!” La biondina si era messa a sedere, irritata per la
pigrizia del marito, uno sbadiglio, una gomitata all’uomo
“Ahio! Ino! Fa più attenzione!”
“L’ho fatto volontariamente tesoro!”
Niente, Shikamaru non si voleva scegliere,avvolto nelle calde coperte
non aveva la forza di aprire gli occhi nonostante le richieste della
figlia.
Ino poi si voltò a guardare la sveglia sul comodino, erano
le 4.17 del mattino. Con la vista ancora un po’ annebbiata si
voltò a guardare la figlia, la piccina aveva le lacrime agli
occhi e prima che potesse scoppiare in un pianto irrefrenabile la madre
le chiese con dolcezza:
“Tesoro cosa c’è?
Cos’è che non ti fa dormire?”
La bambina era lì che li guardava, tirò su con il
naso e poi disse:
“ Mi chiedevo se il papà si ricordava della
promessa che mi aveva fatto”
“Tesoro lo sai che il papà ti adora e farebbe
tutto quello che è nelle sue possibilità per
farti contenta”
In quel momento però la voce della donna fu interrotta da
quella del marito
“Certo che mi ricordo la promessa, io e te domani andiamo al
mare da soli! Senza la rompiscatole della mamma!”
“Allora te ne sei ricordato!”
“Ma come potrei dimenticare una promessa fatta a mia
figlia!”
“Allora domani non vai in missione?”
“No ”
Intanto Ino guardava le due persone più importanti della sua
vita con un sorriso ebete sulle labbra poi però fu colta
nuovamente dal sonno, si coprì, si girò
dall’altra parte e felice chiuse gli occhi.
“Papi”
Il padre non si era mai scomposto, parlava ancora con gli occhi chiusi,
immobile per paura che un movimento brusco facesse entrare tra le
coperte il freddo della notte.
“Che c’è ancora tesoro?”
“Posso dormire qui con voi?”
“Se mi prometti solennemente che non apri più
bocca fino a domani mattina!”
La bambina annuì felice e si infiltrò nelle
coperte in cerca del calore del padre.
Shikamaru aveva fatto una smorfia, sapeva che quella notte non avrebbe
più dormito,da una parte si sarebbe trovato i
piedi della moglie conficcati nella schiena in cerca di un
po’ di caldo e dall’altro lato avrebbe avuto la
bambina attaccata a lui come una sanguisuga.
Shika se la strinse tra le braccia, gli faceva sempre uno strano
effetto stringere quella cosina, ne era sicuro, quella bambina era la
cosa più giusta che aveva fatto in vita sua, il frutto
dell’amore tra lui ed Ino.
La piccina intanto si era infilata un dito in bocca e con
l’altra mano teneva stretto un pezzettino del pigiama del
papà, quasi come se avesse paura che lui se ne
potesse andare, stava per prendere sonno quando disse:
“Papi forse è meglio se ci portiamo anche la mamma
domani, sono sicura che poi tu saresti triste perché
sentiresti la sua mancanza!”
“Dici?”disse lui ridendo” Ok allora
portiamoci via anche la nostra cara e dolce mammina
“Papi…”
“Sumire ora basta…me lo avevi promesso!”
“Lo sai che ti voglio tanto bene, vero?”
Evviva evviva, come sono tenerelli tutti e tre sullo stesso letto.
Sono felice di questa ff
La vostra tochan vi saluta con un chiassoso bacio poi gira
l’angolo e svanisce
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