Mello's first love

di masami_99_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** arrivo ***
Capitolo 2: *** Iniziano le indagini ***
Capitolo 3: *** Incontro indesiderato ***
Capitolo 4: *** Il primo incontro tra Idemi e Mello (passato) ***
Capitolo 5: *** verità e bugie ***
Capitolo 6: *** una giornata piena di divertimenti ***
Capitolo 7: *** Sorpresa ***
Capitolo 8: *** Rifiuto ***
Capitolo 9: *** Scoperta ***
Capitolo 10: *** Verità ***
Capitolo 11: *** Appuntamento, Attacco e Addio ***
Capitolo 12: *** Due anni dopo ***
Capitolo 13: *** Incontri e dichiarazioni ***
Capitolo 14: *** La strega...... ***
Capitolo 15: *** Ringraziamenti ***



Capitolo 1
*** arrivo ***


L'aereo atterrò nell'aeroporto di Tokyo. Mello scese e uscì seguito dall'amico Matt che si guardava intorno emozionato
 
MATT : Era da molto che non venivo qua 
 
MELLO : Almeno ti ricordi dove si trovava il capannone ? 
 
MATT: Certo che me lo ricordo. 
 
MELLO : Allora muoviamoci
I due ragazzi s'incamminarono verso l'uscita. Quando arrivarono fuori Mello iniziò a guardare l'amico
 
MELLO: Allora? Dove si trova il cannone?
 
MATT: È molto lontano da qui. Ci arriveremo in macchina
 
MELLO: E dove pensi di prenderla? 
 
MATT : Eccola. È quella macchina rossa che vedi laggiù 
 
MELLO : È tua? Non l'avrai mica rubata? 
 
MATT : Certo che no non potrei mai farlo 
 
MELLO : E allora dove l'hai presa? 
 
Matt rise 
 
MATT : Meglio che tu non lo sappia. 
 
Mello sospirò e poi si avvicinò alla macchina. Era un vecchio modello e molto rovinata. 
Dopo essere salito in macchina Matt accese e partì come un razzo
 
MELLO : Per essere una vecchia auto funziona bene
 
MATT : Hai proprio ragione 
 
Dopo un ora di macchina i due ragazzi arrivarono davanti a una casa abbandonata. 
Matt prese una chiave e aprì la porta che aprendosi fece un chiasso tremendo. Entrò seguito da Mello che si guardava intorno esaminando ogni angolo della stanza. 
Le pareti erano grigie e rovinate. Arrivarono davanti a una scala che non sembrava molto resistente. 
Mello continuava a muovere gli occhi a destra e a sinistra. Quella casa doveva essere disabitata da anni.
Matt salì le scale e Mello lo seguì guardandolo 
 
MATT: allora ti piace??
 
MELLO : si certo come potrebbe non piacermi ?
 
MATT : è vero che non è una meraviglia, ma possiamo vivere qua senza che ci scoprano. 
 
Mello sospirò e seguì l'amico. Matt si fermò davanti a una porta chiusa a chiave come le altre. Matt la aprì ed entrò nella stanza sedendosi su un divano di pelle nera.
La stanza in cui si trovavano era abbastanza grande con le pareti bianche. Al centro c'erano un divano e una poltrona di pelle nera abbastanza rovinati.
La stanza era piena di polvere, probabilmente perché era stata abbandonata parecchi anni prima. Tra il divano e la poltrona c'era un piccolo tavolino di legno. 
Nell'angolo c'era un piccolo armadio. Mello si avvicinò sotto gli occhi divertiti di Matt. 
Quando fu abbastanza vicino provò ad aprirlo, ma fu molto faticoso. Una delle due ante cadde mentre l'altra si aprì solo per metà. Mello curiosò un po' e poi richiuse l'anta rimasta. 
 
MATT : ti piace? 
 
Mello non rispose e si avvicinò a uno dei due letti vicino alla finestra e si sdraiò 
 
MELLO : almeno i letti sono decenti
 
MATT : la ferita ti fa ancora male?
 
MELLO : no il dolore è passato per fortuna. Domani inizieremo ad indagare
 
MATT : hahaha Ok ora riposiamoci. È tardi. 
 
MELLO : perché ti sei messo a ridere? 
 
MATT : no niente. Lascia stare. Ora dormiamo 
 
Detto questo si sdraiò sul letto rimasto vuoto e si addormentò

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Capitolo 2
*** Iniziano le indagini ***


Pochi minuti dopo che i raggi del sole illuminarono le pareti rovinate e impolverate della stanza dove Mello e Matt dormivano,il ragazzo con i capelli rossi si alzò dal letto e andò a svegliare l'amico. Non sembrava per niente assonnato e infatti si avvicinò al letto di Mello e iniziò a urlare nel suo orecchio
 
MATT : MELLOOOOO. SVEGLIA è MATTINA!!
 
MELLO : come mai hai tutta questa forza a prima 
mattina ? 
 
MATT : niente sono felice. C'è qualche problema ?
 
MELLO : No nessun problema 
 
Mello si alzò dal letto e si sedette sulla poltrona mentre Matt gli passava una tavoletta di cioccolata
 
MATT : buon appetito
 
I due restarono per un po' in silenzio e Matt decise di romperlo.
 
MATT : allora mi vuoi spiegare cosa hai scoperto e cosa dovremo fare oggi 
 
MELLO : Ho fatto delle piccole ricerche prima di partire e ho scoperto che L sospettava che Misa Amane fosse il secondo KIRA e la tenuta sotto sorveglianza per un bel po' di giorni. Sicuramente è stata liberata dall'accusa con la falsa regola dei 13 giorni. Inoltre anche se L è morto qualcuno ha preso il suo posto e io penso che questo qualcuno sia KIRA. Sicuramente aveva dei contatti con L ed è riuscito ad ucciderlo. Tu dovrai pedinare Misa mentre io farò qualche ricerca su di lei per scoprire con chi ha avuto dei contatti prima di essere messa sotto sorveglianza

MATT : dove posso trovare Misa ? 

MELLO : è tornata alla NHN  e parteciperà allo spettacolo di fine anno come ospite d'onore 

MATT : allora andiamo alla NHN

Mello annuì e si alzò buttando a terra la carta argentata dirigendosi verso la porta. Matt lo seguì sorridente, Guardò un'ultima volta il cellulare e poi uscì. Mello notò il gesto di Matt  

MELLO : aspetti la chiamata di qualcuno? è la terza volta che guardi il telefono.

MATT : no volevo controllare che ore sono

Mello guardò per un po' l'amico che gli sorrideva con il telefono in mano. Dopo pochi secondi Mello scese mentre Matt chiudeva a chiave la porta. Quando si avvicinò diede a Mello un mazzo di chiavi

MATT : sono una copia delle chiavi

Mello le prese senza dire una parola e se le mise in tasca. Entrarono nella macchine che poi partì verso la NHN. Dopo un'ora di macchina arrivarono davanti all'edificio appena in tempo. I due ragazzi videro Misa Amane scendere da una macchina insieme ad un uomo grande quanto un armadio. 

MELLO : io vado.Tu continua a pedinare Misa

Detto questo si mise un cappuccio ed uscì dalla macchina. Appena uscì di corsa dall'auto urtò una ragazza che cadde a terra. Matt corse ad aiutare la ragazza 

MATT : scusa il mio amico. Non l'ha fatto apposta 

La ragazza si alzò mentre rimproverava i due.

XXX : Si certo. Perchè i ragazzi escono di corsa dalla macchina con ..... ma tu sei Mello

Mello si girò e rimase a bocca aperta 
 

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Capitolo 3
*** Incontro indesiderato ***


Mello osservò per un po' la ragazza cercando di ricordare dove l'aveva incontrata. Non era mai andato d'accordo con le ragazze ed era improbabile che riuscisse a fare amicizia con una. Mello la fissò per un po' e finalmente ricordò. Tantissimi ricordi che aveva voluto rimuovere iniziarono a gironzolargli in testa. Mello era ancora un po' scioccato per quello che era successo con quella ragazza , ma cercò di sembrare sicuro di sé

MELLO : ma tu... Cioè... Bhe ecco ... Idemi che ci fai qui?

Mello aveva davanti una ragazza magra abbastanza alta. Aveva i capelli neri poco lunghi e lisci. Indossava un frontino rosa. Aveva gli occhi grandi e marroni. Idemi si alzò con gli occhi fissi sui due ragazzi e li guardava come se avesse visto un fantasma. Matt invece sembrava felice di rivedere la sua vecchia amica

MATT : ciao Idemi che sorpresa vederti qua in Giappone. Che ci fai qua? 

IDEMI : io ci abito piuttosto voi che ci fate qua ?

Mello guardava i due ragazzi pronto a intervenire se Matt avesse spifferato qualcosa delle indagini 

MATT : noi abbiamo lasciato la Wammy's House e siamo venuti qui in Giappone per ...

Mello gli coprì la bocca senza che avesse il tempo di finire la frase

MELLO : non ti riguarda e poi perché dovremo dirtelo

Idemi guardò Mello con aria triste 

IDEMI : io ho risposto alla vostra domanda. Mello , non sei affatto cambiato. Ma ti capisco se sei cambiato, ma sei arrabbiato con me e mi dispiace molto se sono sparita all'improvviso. 

MELLO : non ti preoccupare non sono arrabbiato. Ora devo andare. 

Detto questo scappò via senza dire una parola. Appena fu lontano Idemi e Matt si scambiarono uno sguardo e entrarono in macchina 

MATT : non l'ho mai visto così scioccato. Sembra che non fosse proprio contentissimo di vederti 

IDEMI : o forse non mi voleva proprio vedere. Ed è plausibile dopo quello che gli ho fatto 

MATT : i tuoi sentimenti per Mello non sono affatto cambiati, vero?

Idemi non riuscì a trattenere le lacrime e così scese dall'auto salutando Matt che la guardava senza dire una parola. Matt ebbe un'idea. Uscì dall'auto chiamando Idemi. La ragazza si girò cercando di nascondere le lascrime. Matt si avvicinò 

MATT : domani vieni a trovarci. Noi abitiamo nel capannone a un kilometro dal Kanto. Credo che lo conosci.

Idemi abbracciò il ragazzo che cercava di sorriderle per tirarle sù il morale. 

IDEMI : d'accordo. Verrò a trovarti domani pomeriggio. Ma non verrò da sola. Porterò con me un'amica se per voi va bene 

MATT : certo che no. Ci vediamo domani

Detto questo tornò all'auto salutando la ragazza 

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Capitolo 4
*** Il primo incontro tra Idemi e Mello (passato) ***


Idemi comminava per le vie della città con la testa bassa. Le tornò in mente il primo incontro con Mello. Avevano tutti e due 9 anni. Idemi era andata in vacanza a Londra. Un giorno visitarono un orfanotrofio chiamato "Wammy's House". Suo padre si chiamava Suichi, le disse che quello era un orfanotrofio speciale però lei non aveva capito il significato di quella frase. 

Un amico di suo padre lavorava in quell'orfanotrofio e aveva invitato la famiglia la famiglia di Idemi per mostrargli l'orfanotrofio. Quando la bambina arrivò davanti al cancello della " Wammy's House" vide un gruppo di bambini che giocavano a calcio usando il cancello come porta. Uno di questi lanciò la palla verso il cancello, ma fece un lancio troppo alto.

La palla colpì la testa della piccola Idemi che cadde all'indietro. I ragazzi dell'orfanotrofio si misero a ridere mentre Idemi li guardava con gli occhi lucidi.Nel vedere i bambini che ridevano di lei Idemi si arrabbio e decise di fargliela pagare. In quel momento arrivarono i genitori di Idemi , che erano rimasti indietro, e l'amico del padre che aprì il cancello facendo entrare gli ospiti 

SUICHI : Idemi tu resta qui nel giardino a giocare con gli altri bambini.

Prima di entrare Idemi aveva preso il pallone che pochi minuti prima l'aveva colpita. Tutti i bambini la guardavano come per dire "Dammi il pallone". 

Appena i genitori entrarono nell'edificio Idemi decise di mettere in atto il suo piano. Iniziò a palleggiare delicatamente per un bel po' di tempo finchè i bambini , stanchi di stare lì a guardare , non iniziarono ad avvicinarsi per riprendere la palla. 

Qundo furono abbastanza vicini Idemi diede un calcio fortissimo al pallone mirando all'albero davanti a lei. In realtà mirò ad un ragazzo che si trovava vicino a quell'albero. Era stato il primo che aveva notato.Il pallone sfiorò i capelli biondi del ragazzo. Quel ragazzo era Mello.

Mello iniziò a fissare la bambina che fulminava con lo sguardo tutti i ragazzi. Vicino a Mello c'era il suo migliore amico Matt

MATT : che caratterino.

MELLO : già. Ma si può sapere chi è quella ragazzina?

MATT : credo che si chiami Idemi o almeno così ho sentito

Matt si avvicinò ad Idemi che continuava a guardarsi intorno. Matt le sorrise

MATT : bella mira, complimenti. Io mi chiamo Matt e tu come ti chiami? Da dove vieni?

IDEMI : io mi chiamo Idemi. Vengo dal Giappone 

Matt invitò Idemi ad entrare nell'orfanotrofio per farle vedere la sua camera,ma Idemi rifiutòe si allontanò riuscendo a sentire tutti i ragazzi che sottovoce sparlavano di lei

XXX : che presuntuosa. Ma chi si crede di essere. è solo una bambina viziata. Vorrei tanto buttargli un pallone in faccia 

Idemi cercò di ignorare tutti quegli insulti. Si sdraiò vicino a un albero a fissare il cielo. All'improvviso vide sopra a un ramo dell'albero un gattino

IDEMI : ciao piccolo. Sei rimasto bloccato là sopra. Non ti preoccupare ora vengo a prenderti

E così Idemi iniziò ad arrampicarsi sull'albero. Intanto Mello e Matt si erano separati dal gruppo e stavano per tornare nella loro camera. Matt notò una bambina che si stava arrampicando su uno degli
alberi. Tirò Mello per una manica

MATT : guarda quella bambina che si sta arrampicando sull'albero, ma non è pericoloso? Avviciniamoci. Voglio vedere chi è

Mello e Matt si avvicinarono piano all'albero e videro Idemi arrampicarsi agilmente tra i rami dell'albero. Dopo pochi minuti arrivò sul ramo dove era blocatto il gatto. Lo prese in braccio e saltò giù. Dopo essere scesa fece andare via il gattino. Quando si girò vide i due ragazzi che la guardavano sorpresi. 

MELLO : sei brava ad arrampivarti

IDEMI : lo faccio sempre nel giardino di casa. Lì ci sono alberi molto alti e ormai sono diventata molto agile

MATT : complimenti. 

SUICHI : Idemi, vieni qui dobbiamo tornare a casa.

IDEMI : D'ACCORDO PAPà ARRIVO. Ciao, ci vediamo qualche altra volta. Resterò qui in vacanza per un mese. Se posso torno a trovarvi

Detto questo scappò dal padre e uscì dal cancello mentre Mello e Matt avevano gli occhi fissi su di lei 
 

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Capitolo 5
*** verità e bugie ***


Mello fissava il soffitto della sua camera aspettando che arrivasse l'alba. 
Erano le cinque e lui non riusciva a prendere sonno così ne approfittò per ripetere le materie in cui doveva essere interrogato la mattina visto che alle 8 iniziavano le lezioni. Si alzò silenziosamente dal letto lasciandosi sfuggire un sbadiglio, prese i libri poggiati sul comodino e iniziò a sfogliarli. 
Matt era sveglio e vedendo Mello ripetere sbuffò e gli lanciò un cuscino. Mello alzò lo sguardo verso Matt che rideva divertito avendo colpito in pieno l'amico. 
MELLO : piantala. Vorrei finire di ripetere se a sua maestà non dispiace. 
MATT : risparmiami questa lagna. Già la devo sopportare la mattina e il pomeriggio. Impazzirò se devo vederti ripetere anche la notte fonda
MELLO : sono le cinque e non è notte fonda
MATT : d'accordo signorino so tutto. Comunque era interessante la bambina di ieri
MELLO : non l'ho notata 
Nelle ultime parole di Mello c'era una piccola nota di ironia d'altronde era impossibile non notare una bambina che ti lancia un pallone in faccia. Matt prese il suo videogioco e fu catapultato in un altro mondo. Succedeva sempre quando giocava. 
Mello ricominciò a leggere anche se sapeva che non sarebbe mai riuscito a superare Near, ma non si sarebbe mai arreso e un giorni avrebbe superato quell'omino bianco. 
Alle 8 in punto Matt e Mello si trovavano in classe. Come al solito nelle interrogazioni Mello e Near erano i più preparati. Quel giorno avrebbero dovuto fare un test, uno di quelli che proponeva L per mettere alla prova gli ospiti della Wammy's House. In tutti i test Near arrivava sempre primo mentre Mello era il secondo. Ma in questo test le cose sarebbero cambiate o almeno Mello sperava questo. Dopo il test uscirono dall'aula e andarono nella mensa dove tutti i bambini si riunivano per pranzare e cenare. Mello non mangiò molto, ma come sempre concluse il pasto con una tavoletta di cioccolato fondente. Era il suo preferito. 
Verso le 4 di pomeriggio arrivò Roger nella camera di Mello e Matt 
ROGER : Mello, Matt ci sono visite per voi 
Matt corsa fuori dalla stanza intuendo chi avrebbe trovato appena arrivato davanti al cancello. Mello non era per niente interessato, ma fu costretto ad alzarsi dall'amico che era partito a razzo prendendo la sua mano. I sospetti di Matt si dimostrarono fondati quando vide in lontananza la testolina nera della bambina che aveva conosciuto qualche giorno prima. Matt le corse incontro mentre Idemi guardava divertita la scena. Matt che correva verso di lei mentre trascinava l'amico Mello. 
MATT : che bello rivederti. 
IDEMI : te l'avevo detto che sarei ritornata 
MATT : vieni con me così ti mostro la mia camera e giochiamo un po' insieme. Ti piacciono i videogiochi? 
IDEMI : più o meno. Ma io volevo fare qualcosa di diverso 
MATT : in che senso? 
IDEMI : quando arriviamo nella tua camera te lo mostro. È un gioco che mi ha insegnato mia madre per conoscere meglio le persone. Se vuole può partecipare anche il tuo amico biondo
MELLO : come mi hai chiamato? 
Mello guardava furioso la ragazza che rideva vedendo la sua espressione. Nessuno aveva mai preso in giro Mello perché tutti nell'orfanotrofio avevano una certa paura di lui quando si arrabbiava. 
IDEMI : oh no. Non gli è piaciuto il mio scherzo a questo muso lungo. 
MELLO : questa nella nostra stanza non ci entra. 
Idemi si avvicinò al volto di Mello e iniziò a guardarlo dritto negli occhi
IDEMI : calmati stavo scherzando. Non ti scaldare troppo altrimenti rischi di farmi andare via 
Mello non disse una parola mentre la ragazza aveva parlato guardandolo dritta negli occhi color ghiaccio. Appena entrarono nella stanza Idemi spiegò le regole del gioco
IDEMI : allora serve una bottiglia vuota 
MATT : eccola qua 
IDEMI : ottimo lavoro. Ora dobbiamo sederci intorno alla bottiglia e farla girare. La bottiglia punterà uno di noi e quello che è stato scelto dovrà fare una domanda a sua scelta e poi dovremo far girare di nuovo la bottiglia e chi verrà indicato dovrà rispondere alla domanda. 
I tre si misero in cerchio e fecero girare la bottiglia. Il primo a fare la domanda fu Matt 
MATT : qual'è il tuo passatempo preferito?
La seconda volta puntò Idemi
IDEMI : mi piace leggere, ma sono brava anche in molti sport e nel karatè. Facciamo rigirare la bottiglia e tocca a... Mello
MELLO : che ne pensi di questo orfanotrofio? 
IDEMI : È molto carino e accogliente nel senso di edificio. I ragazzi non ho ancora avuto modo di conoscerli, ma infondo credo che sono simpatici
Matt si sfregò le mani 
IDEMI : perché quell'espressione?. Ho paura
MATT : no. Niente. Solo che mi è venuta in mente una domanda che vorrei farti. Facciamo girare la bottiglia e speriamo che esco. 
Invece la bottiglia puntò Idemi e quindi toccava a lei fare la domanda. Andarono avanti così per un bel po' di tempo, ma a Matt non veniva data l'opportunità per dire la sua domanda. Ormai i ragazzi conoscevano tutto di Idemi e viceversa. A Mello iniziava a piacere quella ragazza. Matt riuscì a fare la sua domanda dopo un bel po' 
MATT : c'è qualche ragazzo che ti interessa di questo orfanotrofio? 
IDEMI : sei crudele
MATT : dai rispondi che ho notato come guardavi un certo ragazzo
MELLO : chi è questo ragazzo? 
IDEMI : Matt non sperare di sopravvivere. Tra tutte le domande ce esistono tu proprio questa sei andato a prendere. Comunque un ragazzo che mi interessa di più dell'orfanotrofio sei tu 
Detto questo indicò Mello mentre Idemi arrossiva e cercava di non incontrare gli occhi color ghiaccio di Mello che la fissavano sbalorditi 

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Capitolo 6
*** una giornata piena di divertimenti ***


Mello fissava Idemi senza dire una parola. Matt li guardava divertito senza dire una parola. 
 
MELLO : davvero ? 
 
Mello sentiva uno strano calore e Matt aveva notato che stava arrossendo. Idemi che fino a quel momento aveva tenuto la testa bassa per nascondere la sua espressione scoppiò a ridere e si aggiunse anche Matt
 
IDEMI : stavo solo scherzando. Non sei un bravo detective se non lo hai capito
 
MELLO : detective ? 
 
IDEMI : si. Matt mi ha detto che quando sarai grande farai il detective
 
Mello guardò furioso Matt che rideva. Mello non ci poteva credere. Si era fatto fregare da una ragazzina. 
 
MATT : piaciuto lo scherzo che abbiamo organizzato ? 
 
MELLO : quindi vi eravate messi d'accordo ?
 
MATT : esatto. Ti è piaciuto? Amico, avresti dovuto vedere la tua faccia. Eri rosso come un peperone
 
Mello guardò l'amico che scappò dalla stanza. Mello si alzò e stava per inseguirlo quando qualcosa o qualcuno lo prese per il braccio. Mello si girò e vide Idemi che sorrideva.
 
IDEMI : che fate ? Non mi potete lasciare qui da sola 
 
MELLO : lasciami stare. Tanto lo so che mi stai prendendo in giro
 
IDEMI : una parte di quello che ho detto prima era vero. Era vero che mi sarebbe piaciuto conoscerti meglio
 
Detto questo si alzò lasciò il braccio di Mello che però non inseguì l'amico. I due ragazzi si sedettero sul letto e non parlarono. Per Mello era una silenzio fastidioso.
 
IDEMI : ti posso chiedere una cosa? 
 
MELLO : si. Cosa vuoi sapere? 
 
IDEMI : mio padre mi ha detto che questo orfanotrofio non è come gli altri. Che cosa ha di speciale ?
 
Mello non sapeva cosa risponderle. Una parte di lui voleva dirle la verità, ma un' altra parte di lui voleva cacciare fuori dalla stanza quella ficcanaso e dirle di sparire dalla sua vista. Però c'era qualcosa che gli impediva di cacciare quella ragazza e offenderla. Idemi gli prese la mano, ma lui la spostò. 
 
MELLO : ma mi lasci in pace 
 
IDEMI : ma se sei tu che ti sei addormentato. Allora 
vuoi rispondere alla mia domanda
 
MELLO : beh ... come posso spiegartelo. È vero che questo orfanotrofio è diverso da tutti gli altri e questo per una ragione che non ti posso dire.
 
IDEMI : perché? Ti prego dimmelo. Giuro che non ne faccio parola con nessuno. Te lo prometto
 
Mello fissava impassibile la ragazza. Idemi si sentiva osservata, ma non aveva il coraggio di alzare gli occhi. Era molto vicina al ragazzo che l'aveva colpita dritta nel cuore. Forse perché somigliava al suo primo amore. 
 
MELLO : in questo orfanotrofio raccolgono piccoli geni allo scopo di allevare e istruire un successore di L
 
IDEMI : L? Il più grande detective del mondo?
 
MELLO : esatto
 
IDEMI : anche tu sei un suo successore? 
 
MELLO : si sono il migliore 
 
IDEMI : che bello! Non ci avrei mai creduto, ma se me lo dici tu ci credo. 
 
MELLO : con questo vuoi continuare a prendermi in giro vero?
 
Detto questo si alzò e andò verso l'altro letto. Voleva allontanarsi da quella ragazza. Che gli prendeva? Prima lo prendeva in giro e poi si comportava come se fosse la sua ragazza? 
 
MELLO : ma la finisci. Che ne puoi sapere tu ? Non mi interessa se ci credi o no. 
 
IDEMI : non volevo offenderti. Stavo solo cercando di dirti che mi fido di te 
 
MELLO : non m'interessa. Per me puoi anche non fidarti. ORA VATTENE E LASCIAMI SOLO. 
 
Idemi si alzò dal letto cercando di nascondere le lacrime e corse fuori. Nei corridoi incontrò Matt che la fermò bruscamente.
 
MATT : che cosa è successo? 
 
IDEMI : niente. Forse ho cercato di avvicinarmi un po' troppo a Mello
 
MATT : e lui ti ha trattato male. È tipico di Mello , ma non preoccuparti sono sicuro che tra poco tornerà a scusarsi
 
Matt sapeva che quello che aveva detto era la più grande bugia della sua vita. Mello non si faceva troppi problemi nel ferire le persone. Idemi intanto si asciugava le lacrime. Come sempre si era messa a piangere per niente. Anche se cercava di sembrare molto forte, in realtà piangeva per nulla sopratutto quando si innamorava. Era molto sensibile e adorava gli animali.
 
MATT : vogliamo andare a giocare da qualche altra parte?

IDEMI : ok

MATT : sai giocare a calcio ?

IDEMI : si, qualche volta ci giocavo con mio fratello 

MATT : ora dov è tuo fratello 

All'improvviso gli occhi di Idemi si fecero lucidi 

IDEMI : è morto due anni fa in un incidente stradale

MATT : mi dispiace. Comunque andiamo. Oggi ti prometto che ti farò divertire come non ti sei mai divertita 

Detto questo la portò in giardino facendosi prestare un pallone da un suo amico. Giocarono per un'ora e poi andarono a mangiare qualcosa nella mensa della scuola. Dopo aver mangiato fecero mille giochi. Idemi dimenticò completamente Mello e quello che era successo. Mello però non l'aveva ancora dimenticato. 
 
Mello aveva seguito per tutto il tempo Idemi senza perderla di vista neanche un  secondo. Aveva iniziato ad affezionarsi a Idemi anche guardandola da lontana. Si era pentito di averla cacciata dalla stanza, ma era stata lei a provocarlo e non aveva nessuna intenzione di andare a chiederle scusa.
 
La sera Mello vide Matt e Idemi che giocavano. Matt si accorse di Mello e così decise di farlo ingelosire. Mise un braccio intorno alle spalle di Idemi che lo lasciò fare senza problemi. Mello non capì il gioco sporco dell'amico e andò vicino ai due ragazzi che ridevano 
 
MELLO : ciao. Vedo che vi state divertendo.
 
MATT : esatto. Non sai quanto ci siamo divertiti, vero Idemi?
 
IDEMI : beh si... mi sono divertita moltissimo con Matt
 
Mello guardo con uno sguardo assassino l'amico. Matt iniziò a sparare cose senza senso, ma poi riuscì a formulare una frase 
 
MATT : io.. devo.. andare in bagno. Mello puoi tenere compagnia ad Idemi
 
Detto questo corse via lasciando da soli i due ragazzi.
 
IDEMI : allora tu hai passato tutta la giornata nella tua camera immagino
 
MELLO : invece ti sbagli. Ho giocato ... tutto il giorno.... con dei miei ... amici
 
IDEMI : sono contenta per te. C'è niente che mi devi dire?
 
MELLO : come mai me lo chiedi?
 
IDEMI : che motivo avresti avuto di venire a parlare con me e Matt
 
MELLO : infatti sono venuto per vedere come stavi.
 
Gli occhi di Idemi si illuminavano mentre Mello guardava un punto qualsiasi del corridoio
 
IDEMI : ti preoccupavi per me 
 
MELLO : certo che no. Solo credevo che avessi preso un po' troppo sul serio quello che avevo detto. Ti va di andare a fare una passeggiata? Quando quell'idiota di Matt si chiude in bagno ci vogliono anni per farlo uscire
 
IDEMI : ok
 
I due s'incamminarono verso l'uscita mentre Matt li osservava divertito. Questo non se lo sarebbe mai perso.
 
Mello e Idemi uscirono. Idemi esitò un po' vedendo il cielo pieno di nuvole. Mello era riuscito a convincerla ad uscire. Il giardino era grande e così si poteva fare delle piccole passeggiate. Iniziarono anche a parlare. 
Idemi faceva mille domande sull'orfanotrofio e su come si viveva. Mello rispondeva senza esitazione sperando che non facesse nessuna domanda su quello che le aveva detto qualche ora prima. 
 
Ad un certo punto un tuono ruppe il silenzio che si era creato intorno ai due amici. Idemi per lo spavento , si aggrappò al braccio di Mello senza rendersene conto. Mello le tocco la spalla e la fece tornare alla realtà. 
 
IDEMI : ho un po' paura dei temporali
 
Infatti iniziò un temporale e Idemi iniziò a stringere la mano di Mello
 
MELLO : io invece li adoro, ma Roger non fa uscire a nessuno quando piove 
 
IDEMI : ti prego, possiamo rientrare, ho paura.
 
MELLO : come mai ?
 
IDEMI : perché stava piovendo il giorno in cui è morto mio fratello
 
MELLO : mi dispiace. Ma prima o poi arriverà il giorno in cui dovrai affrontare questa paura tanto non credo che ti succederà qualcosa di brutto.
 
Detto questo Mello lasciò la mano di Idemi e scappò lasciando Idemi nel panico più che totale. 
 
IDEMI : MELLO! NO ASPETTA! MELLO! AIUTAMI! 
 
Idemi iniziava ad avere freddo e aveva freddo. Piangeva senza capire cosa stava succedendo, ne dove si trovava. Non riusciva a calmarsi o muoversi. Si sentiva paralizzata e continuava a chiedere aiuto. 
Ad un certo punto qualcuno l'abbracciò. Sentendosi al sicuro smise di urlare e vide Mello che sorrideva 
 
MELLO : sei una fifona 
 
IDEMI : si può sapere perché mi hai lasciato da sola
 
MELLO : vendetta 
 




 

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Capitolo 7
*** Sorpresa ***


MELLO : vendetta 
 
IDEMI : sei cattivo
 
Mentre Mello rideva Idemi lo abbracciò 
 
MELLO : Ma che fai?
 
IDEMI : Ho freddo. Rientriamo altrimenti non mi stacco. Ti avverto, sono più resistente della colla.
 
Mello sorrise rassegnato

IDEMI : Mi fai salire sulle spalle ? Ho i piedi congelati
 
Mello annuì sempre più rassegnato e Idemi salì sulle spalle. S'incamminò verso l'edificio con la ragazza sulle spalle. Mello non capiva. Perché avere così tanta paura della pioggia. Solo perché pioveva quando è morto suo fratello. Quando Roger vide i due bambini tornare corse verso di loro armato di ombrello. 
 
ROGER : si può sapere che vi è saltato in mente ? Non riuscivamo più a trovarvi
 
MELLO : e perché ci cercavate ?
 
ROGER : L vuole parlarvi. Asciugatevi e fai venire anche Idemi nel mio ufficio
 
Detto questo accompagnò i due ragazzi nella camera di Mello e tornò nel suo ufficio. Mello lanciò un asciugamano ad Idemi che però non lo contò proprio
 
MELLO : Idemi sei ancora tra noi ?
 
IDEMI : si, ma mi chiedo cosa vuole L da me 
 
MELLO : lo scopriremo quando andremo nell'ufficio di Roger quindi muoviamoci
 
Idemi si asciugò frettolosamente il vestito completamente bianco bagnato. Mello la guardava, se non fosse stato per i capelli gli sarebbe sembrata la versione femminile di Near, il suo acerrimo rivale. 
 
IDEMI : perchè mi guardi. Ho qualcosa che non va ?
 
MELLO : No no, stai benissimo
 
IDEMI : ti piace il mio vestito ?
 
MELLO : ne ho visti di migliori
 
IDEMI : non ti piace
 
MELLO : non mi è mai piaciuto il bianco
 
IDEMI : ok allora la prossima volta che vengo metto un altro colore 
 
MELLO : nero ?
 
IDEMI : non devo andare a un funerale 
 
Mello rise per la faccia sorpresa di Idemi e in quel momento Matt entrò nella stanza
 
MATT  : si può sapere che state combinando ?! Vi stiamo aspettando da due ora. Vi volete muovere ?
 
MELLO : arriviamo
 
Il rosso corse fuori dalla stanza mentre Mello e Idemi andarono tranquillamente .I due ragazzi s'incamminarono verso l'ufficio di Roger. Idemi era molto nervosa e non si era mai trovata in una situazione del genere e aveva paura, dopotutto stavano parlando del detective migliore del mondo. Senza rendersene conto Idemi prese la mano di Mello che diventò tutto rosso. Per fortuna Idemi non alzava lo sguardo e si faceva guidare da Mello guardando i piedi. Appena furono davanti alla porta Idemi inciampò in una piega del tappeto
 
MELLO : stai bene ? 
 
IDEMI : se non contiamo la figura di niente e il ginocchio che fa male si, va tutto benissimo 
 
Mentre Idemi si rialzava la porta si aprì
 
ROGER : si può sapere che state facendo qui fuori ? Forza entrate
 
Appena Idemi entrò vide davanti a lei un ragazzo seduto sul pavimento che costruiva un puzzle bianco. Aveva i capelli bianchi e anche la maglia piuttosto larga e i pantaloni erano bianchi. Doveva avere più o meno la sua stessa età. Iniziò a fissarlo e questa cosa attirò molto l'attenzione di Mello che cercò di attirare l'attenzione dei presenti 
 
MELLO : allora si può sapere perché L ci ha convocati? E poi Idemi che c'entra in tutto questo ?
 
Una voce computerrizzata rispose al posto di Roger. Proveniva da un computer acceso con sopra una L. Era il computer che L usava per comunicare con i ragazzi della Wammy's House 
 
L : Lo scoprirete presto per ora vi chiedo di accomodarvi e di aspettare che Watari dia il via alla prova
 
MELLO : aspetta. Quale prova ? Cosa c'entra Idemi ?
 
Intanto però la L sul computer era scomparsa lasciando Mello stupito di quella reazione. Di solito L rispondeva alle domande che i ragazzi gli facevano, ma questa volta aveva lasciato la domanda senza una risposta
 
MELLO : che maleducato ! Almeno poteva 
rispondermi 
 
IDEMI : non ti preoccupare. Prima o poi c'è lo dovrà dire, quindi non abbiamo nulla di cui preoccuparci
 
Idemi si sforzò di sorridere, ma era anche lei molto preoccupata. Non sapeva cosa le sarebbe successo o se sarebbe mai tornata a casa. Scacciò via quei brutti pensieri. Era impossibile che le accadesse qualcosa. Dopotutto L era il miglior investigatore del mondo, era un onere conoscerlo, ma quest'idea non la rasserenava. Si andò a sedere sul divano vicino a Mello. Notò che il divano era molto lontano dall'albino seduto difronte a loro. Doveva odiarlo parecchio. Iniziò a guardarsi intorno e notò sulla parete una specie di classifica. Il primo era Near, il secondo era Mello e poi c'erano nomi di altri bambini che non conosceva. 
 
IDEMI : Mello che cosa è quella classifica ? 
 
Mello non voleva fare la figura dello stupido davanti a Idemi dicendo che in realtà lui era solo il secondo. Roger osservava la scena curioso di quello che avrebbe risposto il biondo. Anche Near ascoltava la conversazione continuando a infilare i pezzi del puzzle al loro posto
 
MELLO : non è niente di importante
 
Tutti restarono sorpresi dalla risposa di Mello che iniziò a guardare Idemi. Infatti quello che lo preoccupava di più era il parere di Idemi. Non sapeva il perché , riusciva solo a pensare che Idemi avrebbe riso di lui se avesse saputo che non era lui il più bravo dell'orfanotrofio e tutto per colpa del nano bianco che stava rovinando tutto. Senza rendersene conto aveva fermato il suo sguardo su Idemi 
 
IDEMI : c'è qualcosa che non va ? Hai una faccia strana 
 
MELLO : no no. Va tutto a meraviglia non potrebbe andarmi meglio di così
 
Mello si voltò dall'altra parte sperando che Idemi andasse da qualcun'altro , ma lei non si muoveva. Era sempre lì e si guardava intorno come se stesse cercando qualcosa. Molto spesso guardava Near con aria preoccupata e questo infastidì molto Mello. Mentre Roger guardava divertito la scena, nella stanza entrò Watari,  un uomo alto in abito da cerimonie e una valigetta in mano. 
 
WATARI : scusate per il ritardo.
 
Il computer si riaccese improvvisamente e sopra comparve una L. Watari chiuse la porta controllando che nessuno l'avesse seguito. 
 
L : bene, vedo che ci siamo tutti. Ora vi spiego cosa ho in mente. Voglio mettere i due eredi alla prova sottoponendo loro un caso che mi è stato affidato tanto tempo fa. Era molto semplice e mi ero promesso che un giorno l'avrei proposto ai miei successori
 
IDEMI : e io che centro ? 
 
L : conosco molto bene tuo padre. Era un detective eccezionale e quando lo richiamato mi ha parlato molto bene di te e del tuo grande intuito e volevo vedere se aveva ragione. Allora te la senti di sfidare i miei successori ?
 
Idemi e Mello erano rimasti a bocca aperta e anche Near era rimasto sorpreso. 
 
L : Qualcuno ci sta ascoltando. Watari
 
Watari corse verso la porta, la aprì e si ritrovò davanti una ragazzina
 
XXX : io non stavo facendo niente. Stavo solo...
 
WATARI : entra
 
Watari tornò nella stanza tenendo per mano la tredicenne che si era ritrovato davanti quando aveva aperto la porta. Roger restò di stucco quando vide la ragazza. Aveva i capelli lunghi e bianchi. La maglietta era grande e bianca come i capelli. Il pantalone bianco era aderente e semplice e le scarpe erano un paio di ballerine dell'ennesimo colore.In mano stringeva un gattino di peluche. Mello la guardò male mentre Idemi correva verso di lei 
 
IDEMI : Rika che ci fai qua ?
 
RIKA :  Ero venuta a cercarti e ho chiesto a tuo padre dov'eri e così sono venuta a cercarti.

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Salve a tutti, spero che vi piaccia la mia storia. Ho preso da internet alcune immagini di ragazze che somigliano molto a Idemi e Rika


 Lei è Idemi 
E lei è Rika 
 

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Capitolo 8
*** Rifiuto ***


RIKA :  Ero venuta a cercarti e ho chiesto a tuo padre dov'eri e così sono venuta a cercarti.

IDEMI : Non c'è bisogno che ripeti le cose due volte. 

Mello non smetteva di guardare male la ragazza che stava parlando con la sua amica. Esatto "amica", perchè in un certo senso si stava affezionando a lei. La ragazza con cui parlava sembrava la copia femminile del suo rivale ed era per questo che non sopportava quella stupida immagine di una persona coperta  da quell ' orrendo colore.

MELLO :  Idemi, se alla tua amica albina non dispiace noi dovremme continuare quidi o le dici di andarsene o la cacciò io 

Idemi guardò Mello con sguardo di riprovero mentre la sua amica rideva per il soprannome che le aveva dato Mello.

RIKA : No, ti sbagli, mia madre è albina. Io non lo sono, l'unica cosa che ho degli albini sono i miei capelli bianchi, ma per il resto sono una normalissima ragazza 

Mello non rispose, ma non chiese neanche scusa perchè non era affatto pentito. A quel punto intervenne L 

L : Allora accetti questa prova ? 

Idemi si voltò verso il computer con sguardò insicuro. Poi si voltò verso Roger e Watari e poi guardò sorridendo Mello 

IDEMI : No, mi dispiace. Non posso accettare. Come hai detto la prova è i frai due successoro e io non sono inteligente quanto loro. Questo è sicuro e poi non li conosco nemmeno 

L : Vedi la classifica dietro di te ? In base ai test che propongo tutte le settimane i ragazzi di questo orfanotrofio vengono messi alla prova per poi metterli in quella classifica in base ai loro punti. Come puoi ben vedere al primo posto c'è Near, il ragazzo seduto poco distante da te mentre al secondo posto c'è il tuo caro amico Mello 

Idemi restò a bocca aperta quando vide che Mello era un possibile erede di L. Ma non riusciva a capire perchè non glielo avesse detto. La sua espressione sembrava sia sorpresa che triste. Rika, che fino ad allora era rimasta a guardare la scena in un angolino si intromise  

RIKA : Idemi, va tutto bene ?

IDEMI : Si, sono solo molto stanca. Meglio se torniamo a casa. Ci vediamo domani, Mello.

Detto questo le due ragazze uscirono e si allontanarono. Le ultime parole, Idemi le aveva pronunciate come per mentire e Mello se n'era accorto così accompagnò le due ragazze fino al cancello. La Mello prese la mano di Idemi 

MELLO : Domani tornerai, giusto ?

Gli occhi di Idemi si fecero lucidi, ma cercò di trattenersi

IDEMI : Certo, non sono mica una che non mantiene le promesse e che non dice la verità giusto ?

Mello capì di cosa stava parlando e così le lasciò la mano. Idemi se ne andò mentre il biondo la seguiva con lo sguardo. 

UN ANNO DOPO...............................................................................

Mello e Near erano stati convocati nell'ufficio di Roger che doveva dirgli una cosa importante. Near si accomodò davanti alla scrivania a fare il suo puzzle preferito. Uno tutto bianco con una L in alto a sinistra  

MELLO : Cosa c'è Roger ?

ROGER : L è morto

MELLO : Che cosa hai detto Roger ? Ripetilo un altra volta

ROGER : L è morto  

MELLO : MORTO ? Ma come ? COME ?

Fece una breve pausa e si avvicinò alla scrivania con fare minaccioso

MELLO : Vuoi forse dire che è stato ucciso da Kira ? è così ? 

ROGER : è probabile 

MELLO : cioè L aveva giurato di mandare Kira sulla forca e invece.. Kira ha ucciso lui ?

ROGER : MELLO !!

Near face cadere tutti i pezzi del puzzle che aveva completato per poi ricominciarlo 

NEAR : Se non riesci a vincere il gioco, se non riesci a completare il puzzle sei solo un perdente 

MELLO : E allora L chi avrebbe scelto tra me e Near ?

Roger guardò per un po' i successori e poi rispose 

ROGER : Non aveva ancora deciso e ora che è morto non ha più modo di scegliere. Mello, Near che ne dite di unire le vostre forze 

NEAR : Si mi sembra una buona idea 

MELLO : Impossibile Roger. Lo sai bene che io e Near non andiamo d'accordo. Noi siamo sempre stati rivali.., SEMPRE 

Ci furono alcuni istanti di silenzio

MELLO : E va bene Roger. Sarà Near l'erede di L. Io mi tirò fuori da questo istituto. Tanto ho quasi quindici anni. Vivrò a modo mio

Mello se ne andò mentre Roger cercava di fermarlo.


 

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Capitolo 9
*** Scoperta ***


POV MELLO 
 
Ma come gli era saltato in mente a Roger ? Non avrei mai collaborato con quella sottospecie di omino bianco. Correvo infuriato per i corridoi della Wammy's House spingendo via tutti quelli che avevo davanti. Entrai in camera come una furia e presi la valigia. Stavo solo sprecando il mio tempo in quell'orfanotrofio da quattro soldi.Misi dentro alla valigia tutte la mie cose. 
 
MATT : Vedo che non l'hai presa molto bene la morte di L e la promozione di Near 
 
MELLO : E tu come fai a saperlo ?
 
MATT : Può darsi che io abbia origliato. E ora che vorresti fare? Andartene? 
 
MELLO : Mi sembra più che ovvio
 
MATT : E se Idemi tornasse ?
 
MELLO : Pensi ancora che quella torni ? Ci ha solo presi in giro e noi ci siamo cascati in pieno
 
MATT : Io non credo che ci stesse solo prendendo in giro. Forse le è successo qualcosa
 
MELLO : non sono cose che ci riguardano. L'unica cosa che voglio e andarmene al più presto da qui 
 
Avevamo aspettato che quella stupida ragazzina tornasse come degli scemi. Matt ha continuato a credere che prima o poi sarebbe tornata. Io invece ho preferito guardare in faccia alla realtà. Lei non sarebbe più tornata e avevo ragione. Eravamo stati degli stupidi a fidarci di lei. Finii di preparare la valigia e la chiusi. Matt mi aveva guardato tutto il tempo. 
 
MATT : perchè non resti un altro po' qua 
 
MELLO : NON HO INTENZIONE DI RESTARCI UN ALTRO MINUTO IN QUESTO ORFANOTROFIO !!!!
 
Buttai la valigia per terra. Matt non riusciva a capire mai niente. Che stupido. Si avvicinò a me e mi diede una foto. Era dell'ultimo giorno che Idemi era venuta all'orfanotrofio. Ritraeva me e Idemi mentre la portavo in braccio sotto la pioggia.
 
MATT : credo che se te la porti ti porterà fortuna
 
Strappai la foto dalle mani del mio compagno.
 
MELLO : guarda che io non sono superstizioso, ma non posso lasciare niente che mi appartiene o che mostra come ero
 
POV AUTRICE 
Dopo poche ore Mello abbandonò la Wammy's House per sempre. Matt non riusciva a capire perchè Mello non volesse collaborare con Near e sicuramente non l'avrebbe mai capito. Dopo due giorni una ragazza venne a fare visita alla Wammy's House. Appena arrivò davanti al cancello tutta l'attenzione si spostò su di lei. Cercò di sembrare sicura di sè, ma in realtà non sapeva neanche lei cosa l'aveva spinta a tornare. Forse era qualcosa che l'avrebbe cacciata in un mare di guai, ma a lei non importava, l'unica cosa che le importava era rivederlo almeno un'altra volta. Aprì il cancello e il direttore dell'orfanotrofio, che prima sorvegliava i bambini,  le venne incontro
 
ROGER : e tu chi sei ?
 
IDEMI : ma, Roger , davvero non ti ricordi di me ? 
 
Roger ci pensò su per un po', ma poi gli venne l'illuminazione
 
ROGER : Idemi sei tu? Caspita sei cresciuta parecchio. Come mai sei tornata ?
 
IDEMI : Io stavo cercando Mello ?
 
Roger invitò Idemi a venire nel suo ufficio. Lei lo seguì con un sorriso stampato in faccia. Appena entrarono nell'ufficio Roger si accomodò dietro alla scrivania mentre Idemi rimase in piedi 
 
IDEMI : allora ? Dovè Mello ?
 
Roger attese un po' riflettendo sul fatto che fosse meglio dirglielo o no. Fu qualcun'altro a rispondere a Idemi
 
XXX : Mello ha lasciato l'orfanotrofio
 
Idemi si girò ritrovandosi davanti il rivale di Mello. Non era affatto cambiato da com'era l'ultima volta che l'aveva visto
 
IDEMI : in che senso se ne andato ? L'avete cacciato ?
 
NEAR : certo che no. Se ne andato lui di sua spontanea volontà. L è morto e lui non ha voluto collaborare con me per la risoluzione del caso KIRA. Ha detto che ormai non aveva più niente da fare qui 
 
Idemi abbassò lo sguardo cercando di nascondere gli occhi che a breve sarebbero sicuramente diventati lucidi
 
IDEMI : non sapete adesso dovè ?
 
NEAR : no, dopo aver abbandonato la Wammy's House ha fatto perdere le sue traccie.
 
IDEMI : ok. Ora è meglio se vado. Ero passata solo per salutare 
 
NEAR : se hai intenzione di metterti alla ricerca di Mello ti chiedo di stare attenta. Non si sa cosa stia combinando Mello in questo momento
 
Idemi uscì dall'orfanotrofio e si diresse verso casa. Era inutile mettersi alla ricerca di Mello se non aveva nulla con cui capire dove si trovasse. In quel momento lei viveva con le sue migliori amiche Rika ,che aveva la sua stessa età, e Masami che aveva 19 anni. Dopo pochi minuti arrivò davanti al palazzo dove abitava. Idemi entrò in casa sospirando. Si buttò sul divano senza neanche salutare le amiche che la guardavano sorprese 
 
MASAMI : com è andata ? Hai incontrato il ragazzo dei tuoi sogni ?
 
IDEMI : smettila di chiamarlo così. Non ho mai detto che è il ragazzo dei miei sogni.
 
RIKA : ma parli come se lo fosse
 
IDEMI : ma avete fatto un complotto ?
 
MASAMI : allora raccontaci tutto. Che ha fatto? Che ha detto ? Forza dimmi tutto che sono curiosa 
 
IDEMI : ma non lo incontrato. Ha lasciato l'orfanotrofio
 
RIKA : che guaio. Ora che farai ti metterai a cercarlo ?
 
IDEMI : non ho nessun indizio per sapere dove si trova 
 
Detto questo nella stanza cadde il silenzio. Idemi si mise un cuscino sulla sua testa per non far vedere gli occhi lucidi, Masami non sapendo che dire  si mise a leggere un libro mentre Rika si chiuse in camera sua. Dopo un paio d'ore la situazione era la stessa. Idemi fece per alzarsi , ma la porta della stanza di Rika si aprì e ne uscì Rika che piombò nella stanza in cui si trovavano Masami e Idemi
 
RIKA :  forse io so dove si trova Mello 
 
IDEMI E MASAMI : COSA ????!!!!




IDEMI 





MASAMI


RIKA

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Capitolo 10
*** Verità ***


PRIMULA : Si, forse l'ho trovato. Non so se era lui, ma ho visto passare un ragazzo che gli somigliava davvero tanto.
IDEMI : Ne sei sicura ?
PRIMULA : Si si. Di faccia non è cambiato affatto. Solo i vestiti, sono un po' più brutti, ma sono sicura che sia lui
 Detto questo si mise la giacca mentre Idemi la guardava sospettosa. Lo aveva trovato in pochissimo tempo e questo era molto strano. Primula trascinò le sue amiche fuori dall'appartamento chiudendo a chiave la porta una volta fuori. Appena uscirono dal palazzo svoltarono a destra dirigendosi verso il parco. Dopo pochi passi girarono un'altra volta a destra e a quel punto Idemi si bloccò. Un ragazzo identico a Mello stava seduto su una panchina con le braccia incrociate. Gli indumenti erano diversi, ma il ragazzo era uguale e ancora più bello. Quando le amiche si accorsero che Idemi si era bloccata si scambiarono degli sguardi divertiti e presero Idemi per un braccio trascinandola vicino alla panchina. Idemi si libero dalla stretta delle amiche e si girò dalla parte opposta. 
RIKA : Forza, va a parlargli. Non puoi restare tutta la giornata così ad osservarlo
IDEMI : E invece si 
RIKA : Idemi 
Detto questo la girò e la trascinò fino alla panchina. Rika si allontanò mentre Idemi fissava come un ebete Mello. 
IDEMI : C-ciao
Il ragazzo alzò la testa e guardò freddamente la ragazza davanti a lui. Idemi rabbrividì.
IDEMI : Tu sei M-Mello ?
MELLO : E tu chi sei ? 
IDEMI : Sono Idemi. Ti ricordi di me ?
MELLO : Si. Mi ricordo di te. 
Mello prese le buste e andò via spingendo via Idemi che iniziò a seguirlo mentre Rika e Masami guardavano la scena preoccupate. Mello infastidito dalla presenza della ragazza svoltò in un vicolo buio e stretto fermandosi dopo pochi passi e aspettando che la ragazza lo raggiungesse. Infatti dopo pochi secondi Idemi arrivò e si fermò a pochi centimetri da Mello.
IDEMI : Si può sapere perché sei scappato via in quel modo
MELLO : Non avevo voglia di perdere tempo con una mocciosa 
IDEMI : Ma se sono più grande di .... 
Idemi si bloccò capendo che stava iniziando un litigio inutile che avrebbe solo dato ragione a Mello 
IDEMI : Allora perchè alla Wammy's House non perdevi tempo quando parlavi con me o quando mi spiavi mentre giocavo con Matt ? Perché adesso dovrebbe essere diverso ?
MELLO : Perché alla Wammy's House ero solo un ragazzino. Ora sono un ragazzo che non vuole più saperne di perdere tempo con le persone che odia.
IDEMI : Perché ? Mi odi ? 
MELLO : La risposta già la sai. Inutile che me lo chiedi.
IDEMI : Dimmi perché mi odi ? 
MELLO : Perché ci hai solo illuso prendendoti gioco di noi. 
IDEMI : Non vi stavo prendendo in giro. Tutto quello che dicevo era la verità e continuerò a dirti sempre la verità. 
MELLO : Dillo a qualcuno che sia molto più cretino. 
IDEMI : Ma non sto mentendo. Dimmi cosa vuoi sapere e io te lo dirò mostrandoti anche le prove 
Mello ci pensò su per un po' di tempo mentre gli occhi di Idemi diventavano lucidi
MELLO : Perché dopo quel giorno sei sparita senza tornare neanche a salutarci ?
IDEMI : Rika non mi sarebbe mai venuta a cercare senza avere un motivo preciso. Era molto preoccupata, ma Rika da troppa importanza a cose che non erano per niente importanti quindi non mi interessai più di tanto e infatti avrei voluto accettare la sfida che mi aveva proposto L, solo che poi Rika ha detto che aveva chiesto a mio padre dove ero
Le parole di Rika tornarono alla mente di Mello 
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" IDEMI : Rika che ci fai qua ?
 RIKA :  Ero venuta a cercarti e ho chiesto a tuo padre dov'eri e così sono venuta a cercarti."
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MELLO : E che c'era di strano. Era più che normale che avesse chiesto a tuo padre dove eri. A chi doveva chiederlo? Alla fata smemorina 
IDEMI : Se avesse davvero chiesto a mio padre non sarebbe mai venuta alla Wammy's House
MELLO : E perchè ?
IDEMI : Mio padre mi disse che non gli era piaciuto molto il comportamento di alcuni ragazzini e così mi disse di stare lontana da quell'orfanotrofio, ma io volevo comunque venire a trovarvi. Dissi a mio padre che sarei andata a trovare mia zia. Ovviamente anche mia zia conosceva il mio piano e mi disse che mi avrebbe aiutata. 
MELLO : Quindi se Rika avesse chiesto a tuo padre ....
IDEMI : Sarebbe andata da mia zia. Invece il fatto che avesse chiesto solo a mio padre era sospetto e per questo pensai di andarmene. Rika stava cercando di dirmi che era successo qualcosa a mio padre perché lei lo sapeva che sarei andata alla Wammy's House quel giorno, non aveva motivi per chiederlo a mio padre
Delle lacrime iniziarono a scendere sul volto della ragazza che non riuscendo più a parlare andò dalle amiche. Dopo poco Masami e Primula entrarono nel vicolo e Primula cacciò dalla borsa un pezzo di giornale e lo diede a Mello 
" RAPINA NELLA BANCA VICINO ALLA WAMMY'S HOUSE. UCCISO UN PASSANTE
Dopo aver svaligiato la banca i tre rapinatori sono usciti dalla banca e hanno sparato a un uomo che ha tentato di fermarli. La polizia sta indagando"
Mentre Mello leggeva Idemi si asciugò le lacrime
IDEMI : Il passante era mio padre. Aveva scoperto che io ero andata alla Wammy's House, me visto che c'era stato un'emergenza a casa aveva deciso di venirmi a prendere. Rika mi porto proprio vicino a quella banca dove tutti i passanti si erano riuniti per vedere l'uomo ucciso dai rapinatori. Quando tornai a casa con mia zia scoprii che anche mia madre mi aveva lasciata. 
MELLO : Che vuoi dire ?
IDEMI : Appena siamo tornate a casa abbiamo trovato il corpo senza vita di mia madre. Qualcuno era entrato dalla finestra e le aveva sparato. Mia zia si preoccupò e senza dirmi niente mi fece venire con lei in Giappone. Se lo avessi saputo vi avrei avvertito che me ne sarei andata, ma come hai visto non ne ho avuto il tempo
Ci furono alcuni minuti di silenzio poi Mello si girò e fece per andarsene, ma Idemi lo bloccò per un braccio 
IDEMI : Ti prego. Non lasciarmi.




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Salve a tutti. Scusate per il ritardo, ma ho avuto alcuni impegni e non trovavo il tempo per dedicarmi alle storie. Spero che questo capitolo vi piaccia. Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate  

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Capitolo 11
*** Appuntamento, Attacco e Addio ***


IDEMI : Ti prego. Non lasciarmi. 
Mello restò lì immobile senza dire una parola. Non si era mai trovato in quelle situazioni che decisamente lui odiava. Aveva sempre odiato le situazioni sdolcinate tra le persone e ora lui si ritrovava in quella situazione. Si liberò dalla presa di Idemi e questa si tolse dal polso un braccialetto. Era tutto nero con una I sopra. Lo porse a Mello che la guardava con un'aria fredda 
IDEMI : Tieni prendilo. Ti porterà fortuna 
 Mello lo prese incerto e poi si girò per andarsene, ma Idemi lo trattenne prendendolo di nuovo per il polso
MELLO : Cosa vuoi ancora ? Mi hai raccontato tutto e io ti ho perdonato, mi pare che non abbiamo più niente da dirci  
Idemi per un po' non rispose, ma restò a guardare il pavimento come per cercare una scusa per farlo rimanere
IDEMI : Ci possiamo rivedere domani, nello stesso luogo e alla stessa ora 
Mello ci pensò su e poi decise di accettare. Idemi cambiò completamente espressione. Si avvicinò a Mello e gli diede un bacio sulla guancia diventando rossa. 
IDEMI : Allora ci vediamo domani ? 
MELLO : Si. Ciao
Detto questo Mello se ne andò mentre Idemi lo guardava sorridente. Forse anche lui provava quello che provava lei. Masami e Rika si scambiarono degli sguardi complici e iniziarono e ridere iniziando a parlare a bassa voce per non farsi sentire da Mello che stava camminando lentamente.
RIKA : E poi dicevi che ero io quella superstiziosa 
IDEMI : Quando l'ho detto ? 
MASAMI : Idemi che non si ricorda una cosa ? Ok ora inizio a preoccuparmi. Sarà sicuro lasciare che si metta con quella sottospecie di ragazzo 
RIKA : Idemi si è innamorata 
IDEMI : Sta zitta potrebbe sentirti
Mello finalmente se ne andò sparendo dalla vista delle tre ragazze. Rika guardò incerta l'amica 
RIKA : Sei sicura di quello che stai facendo ? Ti ricordo che l'organizzazione ti sta ancora cercando. 
IDEMI : Non lo so, ma voglio provare a riavvicinarmi a Mello per chiedergli anche scusa. E poi era da molto che non mettevo piede fuori casa 
MASAMI : Secondo me ti stai esponendo troppo. Non ti ricordi chi ti ritrovi contro ? Una delle organizzazioni più pericolose del mondo. Pur di ucciderti sono venuti qui in Inghilterra dal Giappone senza che ce ne accorgessimo e poi .....
IDEMI : Basta ! BASTA ! Smettila. So fin troppo bene quello che mi sta succedendo. Non c'è bisogno che me lo ricordi. Anche io sono spaventata, ma non posso farci niente
MASAMI : M-mi dispiace, è solo che sono molto preoccupata. Ho fatto parte di quell'organizzazione e conosco il loro modo di lavorare. È gente pronta a tutto pur di ottenere quello che vuole 
IDEMI : Cercherò di stare attenta e di non espormi troppo. Ora però è meglio se torniamo a casa 
RIKA : Ottima idea. 
Le tre ragazze uscirono dal vicolo e prima di tornare a casa decisero di prendere un gelato. S'incamminarono verso la gelateria più vicina alla loro casa e quando arrivarono ordinarono i loro gelati. Dopo averli mangiati le ragazze decisero che era ora di ritornare a casa. Mentre camminavano Idemi ad un certo punto si fermò iniziando a guardarsi intorno come se stesse cercando qualcuno. 
RIKA : Idemi , che succede ?
IDEMI : Non lo so. Ho la sensazione che qualcuno ci stia seguendo. 
Masami ad un certo punto corse via impaurita mentre Rika e Idemi la guardavano incredule. Capendo il motivo per cui Masami era scappata le ragazze si voltarono ritrovandosi delle pistole puntate contro di loro. Quelli che si trovavano davanti erano due uomini vestiti di nero. Il più alto indossava un cappello da cui spuntavano i lunghi capelli biondi e che copriva gli occhi verdi piccoli e taglienti come un coltello. Indossava una sciarpa celeste e un impermeabile nero. L'altro uomo era un po' più basso del suo compagno, ma come lui indossava un cappello nero e un impermeabile del medesimo colore. Sotto si riuscivano a vedere la camicia rossa e la cravatta nera. Le due ragazze scapparono in un vicolo buio. Dopo un po' arrivarono in una strada deserta. Quando arrivarono in un vicolo cieco furono costrette a fermarsi. La porche si fermò davanti a loro bloccandogli la strada. Non c'erano vie d'uscita. I due uomini cacciarono delle pistole e le puntarono verso le ragazza 
IDEMI : Gin, si può sapere cosa vuoi da me ? Mio padre era tuo nemico e l'hai ucciso
. Perché vuoi uccidere anche me ? 
GIN : Perché sai troppe cose su di noi e per l'organizzazione sei solo un fardello da eliminare al più presto. Ora ti consiglio di prepararti, ma non ti preoccupare. Farò in modo che la vostra morte sia lenta e dolorosa 
A parlare era stato l'uomo più alto di cui lei conosceva il nome in codice. Infatti, sua zia le aveva raccontato molto dell'uomo che da anni voleva uccidere i suoi genitori. Dell'altro uomo non sapeva niente, ma dell'organizzazione sapeva molte cose. I membri usavano come nomi in codice i nomi degli alcolici più famosi. Ad un certo punto una pietra lanciata da Masami colpì il  capo di Gin facendolo sanguinare. Gin non mostrò alcun segno di dolore ma si limitò a stringere i denti. Stava per sparare ma Masami arrivò indicando i due uomini in nero. 
MASAMI : Sarà per un'altra volta. FORZA AGENTE, DA QUESTA PARTE. 
I due uomini sentendo Masami che chiamava la polizia entrarono nella macchina e se ne andarono. Ma prima di partire riuscirono a sparare a Idemi sul fianco sinistro. Idemi si piegò sulle ginocchia e cadde a terra finché non gli arrivarono altri due colpi. Idemi provò a rialzarsi mentre le sue amiche la aiutavano. Ma dopo pochi minuti Idemi svenne. Masami e Rika la portarono in ospedale dove i medici l'avrebbero curata. Dopo l'operazione Idemi fu portata in una stanza dell'ospedale dove sarebbe rimasta a riposare. Prima di tornare a casa Masami e Rika decisero di tenere compagnia a Idemi. Appena arrivarono davanti alla porta della sua stanza entrarono e chiusero la porta. Idemi era stesa sul letto e guardava con aria triste fuori dalla finestra. Rika si schiarì rumorosamente la voce e , finalmente , Idemi le guardò.
RIKA : Tutto bene ? 
IDEMI : Come farò domani ? 
MASAMI : A cosa ti riferisci ? 
RIKA : Non è ovvio ? Al suo bel principino dai capelli dorati. Hahahaha 
IDEMI : La smettete di prendermi in giro. 
RIKA : Ok. Scusa. Comunque cercherò di portarlo qua. Andrò io all'appuntamento  e lo porterò qui da te e gli spiegheremo tutta la situazione. 
MASAMI : Ottima idea. 
IDEMI : Grazie.
RIKA : Di niente. Però ora dormi. Buonanotte 
IDEMI : Buonanotte 
Idemi si addormentò mentre Rika e Masami tornarono a casa. 
Il giorno dopo Rika si preparò per incontrare Mello. Non sapeva se quello che stava facendo era giusto, ma lo aveva promesso alla sua amica e lo avrebbe fatto anche se sarebbe stato rischioso, sopratutto in quel momento. Quando fu pronta scese e raggiunse la strada dove avevano incontrato, ma appena svoltò l'angolo vide i due uomini in nero che lei e Idemi avevano incontrato il giorno prima. Rika decise di rinunciare a quello che stava facendo. Se gli uomini in nero l'avessero vista avrebbero ucciso lei e Mello senza alcuna pietà. Intanto però vide Mello che svoltava nel vicolo dove si erano incontrati il giorno prima. Rika raggiunse l'ospedale e raccontò tutto alle sue amiche. Arrivata all'ospedale andò nella camera di Idemi e le raccontò tutto. Idemi non parlò neanche quando la sua amica finì di raccontarle quello che era successo. Si mise a piangere mentre Rika la guardava con aria triste. Da quel giorno Idemi cercò di difendersi dall'organizzazione e di togliersi dalla testa Mello 



Gin e il suo braccio estro ( Vodka )

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Capitolo 12
*** Due anni dopo ***


L'aereo atterrò nell'aeroporto di Tokyo. Mello scese e uscì seguito dall'amico Matt che si guardava intorno emozionato
MATT : Era da molto che non venivo qua 
MELLO : Almeno ti ricordi dove si trovava il capannone ? 
MATT: Certo che me lo ricordo. 
MELLO : Allora muoviamoci
I due ragazzi s'incamminarono verso l'uscita. Quando arrivarono fuori Mello iniziò a guardare l'amico
MELLO: Allora? Dove si trova il cannone?
MATT: È molto lontano da qui. Ci arriveremo in macchina
MELLO: E dove pensi di prenderla? 
MATT : Eccola. È quella macchina rossa che vedi laggiù 
MELLO : È tua? Non l'avrai mica rubata? 
MATT : Certo che no non potrei mai farlo 
MELLO : E allora dove l'hai presa? 
Matt rise 
MATT : Meglio che tu non lo sappia. 
Mello sospirò e poi si avvicinò alla macchina. Era un vecchio modello e molto rovinata. 
Dopo essere salito in macchina Matt accese e partì come un razzo
MELLO : Per essere una vecchia auto funziona bene
MATT : Hai proprio ragione 
Dopo un ora di macchina i due ragazzi arrivarono davanti a una casa abbandonata. 
Matt prese una chiave e aprì la porta che aprendosi fece un chiasso tremendo. Entrò seguito da Mello che si guardava intorno esaminando ogni angolo della stanza. 
Le pareti erano grigie e rovinate. Arrivarono davanti a una scala che non sembrava molto resistente. 
Mello continuava a muovere gli occhi a destra e a sinistra. Quella casa doveva essere disabitata da anni.
Matt salì le scale e Mello lo seguì guardandolo 
MATT: allora ti piace??
MELLO : si certo come potrebbe non piacermi ?
MATT : è vero che non è una meraviglia, ma possiamo vivere qua senza che ci scoprano. 
Mello sospirò e seguì l'amico. Matt si fermò davanti a una porta chiusa a chiave come le altre. Matt la aprì ed entrò nella stanza sedendosi su un divano di pelle nera.
La stanza in cui si trovavano era abbastanza grande con le pareti bianche. Al centro c'erano un divano e una poltrona di pelle nera abbastanza rovinati.
La stanza era piena di polvere, probabilmente perché era stata abbandonata parecchi anni prima. Tra il divano e la poltrona c'era un piccolo tavolino di legno. 
Nell'angolo c'era un piccolo armadio. Mello si avvicinò sotto gli occhi divertiti di Matt. 
Quando fu abbastanza vicino provò ad aprirlo, ma fu molto faticoso. Una delle due ante cadde mentre l'altra si aprì solo per metà. Mello curiosò un po' e poi richiuse l'anta rimasta. 
MATT : ti piace? 
Mello non rispose e si avvicinò a uno dei due letti vicino alla finestra e si sdraiò 
MELLO : almeno i letti sono decenti
MATT : la ferita ti fa ancora male?
MELLO : no il dolore è passato per fortuna. Domani inizieremo ad indagare
MATT : hahaha Ok ora riposiamoci. È tardi. 
MELLO : perché ti sei messo a ridere? 
MATT : no niente. Lascia stare. Ora dormiamo 
Detto questo si sdraiò sul letto rimasto vuoto e si addormentò
Pochi minuti dopo che i raggi del sole illuminarono le pareti rovinate e impolverate della stanza dove Mello e Matt dormivano,il ragazzo con i capelli rossi si alzò dal letto e andò a svegliare l'amico. Non sembrava per niente assonnato e infatti si avvicinò al letto di Mello e iniziò a urlare nel suo orecchio
MATT : MELLOOOOO. SVEGLIA è MATTINA!!
MELLO : come mai hai tutta questa forza a prima 
mattina ? 
MATT : niente sono felice. C'è qualche problema ?
MELLO : No nessun problema 
Mello si alzò dal letto e si sedette sulla poltrona mentre Matt gli passava una tavoletta di cioccolata
MATT : buon appetito
I due restarono per un po' in silenzio e Matt decise di romperlo.
MATT : allora mi vuoi spiegare cosa hai scoperto e cosa dovremo fare oggi 
MELLO : Ho fatto delle piccole ricerche prima di partire e ho scoperto che L sospettava che Misa Amane fosse il secondo KIRA e la tenuta sotto sorveglianza per un bel po' di giorni. Sicuramente è stata liberata dall'accusa con la falsa regola dei 13 giorni. Inoltre anche se L è morto qualcuno ha preso il suo posto e io penso che questo qualcuno sia KIRA. Sicuramente aveva dei contatti con L ed è riuscito ad ucciderlo. Tu dovrai pedinare Misa mentre io farò qualche ricerca su di lei per scoprire con chi ha avuto dei contatti prima di essere messa sotto sorveglianza
MATT : dove posso trovare Misa ? 
MELLO : è tornata alla NHN  e parteciperà allo spettacolo di fine anno come ospite d'onore 
MATT : allora andiamo alla NHN
Mello annuì e si alzò buttando a terra la carta argentata dirigendosi verso la porta. Matt lo seguì sorridente, Guardò un'ultima volta il cellulare e poi uscì. Mello notò il gesto di Matt  
MELLO : aspetti la chiamata di qualcuno? è la terza volta che guardi il telefono.
MATT : no volevo controllare che ore sono
Mello guardò per un po' l'amico che gli sorrideva con il telefono in mano. Dopo pochi secondi Mello scese mentre Matt chiudeva a chiave la porta. Quando si avvicinò diede a Mello un mazzo di chiavi
MATT : sono una copia delle chiavi
Mello le prese senza dire una parola e se le mise in tasca. Entrarono nella macchine che poi partì verso la NHN. Dopo un'ora di macchina arrivarono davanti all'edificio appena in tempo. I due ragazzi videro Misa Amane scendere da una macchina insieme ad un uomo grande quanto un armadio. 
MELLO : io vado.Tu continua a pedinare Misa
Detto questo si mise un cappuccio ed uscì dalla macchina. Appena uscì di corsa dall'auto urtò una ragazza che cadde a terra. Matt corse ad aiutare la ragazza 
MATT : scusa il mio amico. Non l'ha fatto apposta 
La ragazza si alzò mentre rimproverava i due.
XXX : Si certo. Perchè i ragazzi escono di corsa dalla macchina con ..... ma tu sei Mello
Mello si girò e rimase a bocca aperta 
Mello osservò per un po' la ragazza cercando di ricordare dove l'aveva incontrata. Non era mai andato d'accordo con le ragazze ed era improbabile che riuscisse a fare amicizia con una. Mello la fissò per un po' e finalmente ricordò. Tantissimi ricordi che aveva voluto rimuovere iniziarono a gironzolargli in testa. Mello era ancora un po' scioccato per quello che era successo con quella ragazza , ma cercò di sembrare sicuro di sé
MELLO : ma tu... Cioè... Bhe ecco ... Idemi che ci fai qui?
Mello aveva davanti una ragazza magra abbastanza alta. Aveva i capelli neri poco lunghi e lisci. Indossava un frontino rosa. Aveva gli occhi grandi e marroni. Idemi si alzò con gli occhi fissi sui due ragazzi e li guardava come se avesse visto un fantasma. Matt invece sembrava felice di rivedere la sua vecchia amica
MATT : ciao Idemi che sorpresa vederti qua in Giappone. Che ci fai qua? 
IDEMI : io ci abito piuttosto voi che ci fate qua ?
Mello guardava i due ragazzi pronto a intervenire se Matt avesse spifferato qualcosa delle indagini 
MATT : noi abbiamo lasciato la Wammy's House e siamo venuti qui in Giappone per ...
Mello gli coprì la bocca senza che avesse il tempo di finire la frase
MELLO : non ti riguarda e poi perché dovremo dirtelo
Idemi guardò Mello con aria triste 
IDEMI : io ho risposto alla vostra domanda. Mello , non sei affatto cambiato. Ma ti capisco se sei cambiato, ma sei arrabbiato con me e mi dispiace molto se sono sparita all'improvviso. 
MELLO : non ti preoccupare non sono arrabbiato. Ora devo andare. 
Detto questo scappò via senza dire una parola. Appena fu lontano Idemi e Matt si scambiarono uno sguardo e entrarono in macchina 
MATT : non l'ho mai visto così scioccato. Sembra che non fosse proprio contentissimo di vederti 
IDEMI : o forse non mi voleva proprio vedere. Ed è plausibile dopo quello che gli ho fatto 
MATT : i tuoi sentimenti per Mello non sono affatto cambiati, vero?
Idemi non riuscì a trattenere le lacrime e così scese dall'auto salutando Matt che la guardava senza dire una parola. Matt ebbe un'idea. Uscì dall'auto chiamando Idemi. La ragazza si girò cercando di nascondere le lascrime. Matt si avvicinò 
MATT : domani vieni a trovarci. Noi abitiamo nel capannone a un km dal Kanto. Credo che lo conosci.
Idemi abbracciò il ragazzo che cercava di sorriderle per tirarle sù il morale. 
IDEMI : d'accordo. Verrò a trovarti domani pomeriggio. Ma non verrò da sola. Porterò con me un'amica se per voi va bene 
MATT : certo che no. Ci vediamo domani
Detto questo tornò all'auto salutando la ragazza 

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Capitolo 13
*** Incontri e dichiarazioni ***


Prima di tornare a casa decise di fare una passeggiata per le vie della sua nuova città. Non era da molto che si era trasferita, ma si era subito ambientata anche per il fatto che era abituata ai trasferimenti. Mentre camminava sentì una voce che la chiamava 
XXX : IDEMIII 
La ragazza si girò e vide la sua amica che le correva incontro. L'aveva incontrata appena si era trasferita. Prima di incontrare Idemi questa ragazza aveva avuto delle esperienze davvero scioccanti. Era stata rapita e portata a Los Angeles dai suoi rapitori. Lei era la figlia di un sovrintendente di polizia che lavorava al caso KIRA. I rapitori l'avevano rapita con l'intenzione di scambiarla con un oggetto a lei sconosciuto. Alla fine fu liberata e portata in salvo dal padre che accettò lo scambio. Dopo pochi giorni il padre con i suoi colleghi attaccarono il covo del rapitore. Però il rapitore riuscì a sparare a suo padre e a far saltare in aria la baracca. La ragazza e sua madre erano rimasta scioccate dalla morte dell'uomo, ma erano riuscite a riprendersi e a riprendere una vita normale. Appena Idemi vide la ragazza la abbracciò
IDEMI : Sayu che piacere vederti. Come stai ?
SAYU : Bene. tu ?
IDEMI : Più o meno. Che ci facevi qui ?
SAYU : Una bella passeggiata...... Allora..... vedo che inizi a fare conquiste
IDEMI : In che senso ?
SAYU : Prima ti ho visto vicino alla NHN che parlavi con dei ragazzi. Erano carini, chi sono ?
IDEMI : Sono ...... dei miei amici d'infanzia. Non li vedevo da un sacco di tempo
SAYU : Hahaha. Ho capito. Però il biondino non mi sembrava tanto felice di vederti ?
IDEMI : Già. Meglio se lasciamo stare. Parlando di ragazzi quando ti decidi a presentarmi il tuo fidanzato ?
SAYU : Stai parlando di Kaito ?
IDEMI : Si, vorrei conoscerlo. Da quanto mi hai raccontato, quando ha scoperto che sei stata rapita e portata a Los Angeles, lui ti ha raggiunto ed è riuscito a trovare la casetta dove avete vissuto per quei pochi giorni. Deve essere proprio innamorato alla follia se è stato pronto a fare questo per te eh ? 
SAYU : In effetti non ci ho mai pensato. Ma credo che sia proprio il suo carattere. Kaito è molto affettuoso, ma anche molto coraggioso. Io non avrei mai creduto che mi avrebbe raggiunto fino a Los Angeles 
IDEMI : Dai, qualche volta me lo devi presentare.
SAYU : Ok. La prossima volta che ci organizziamo invito anche lui.
IDEMI : Benissimo, ma dimmi un po' di più su di lui
SAYU : Ti dico solo che è un abilissimo mago
IDEMI : Che bello. Sono carini i maghi 
SAYU : Non ci provare con il mio ragazzo 
IDEMI : Non lo farei mai. Hahahaha 
SAYU : è meglio se torno a casa altrimenti mia madre si preoccupa 
IDEMI : Ok, allora ci vediamo
Le ragazze risero divertite e poi si avviarono verso le loro case. Idemi per tutto il tempo non fece altro che pensare a Mello. Non riusciva a toglierselo dalla testa. Appena entrò in casa  fu accolta da Rika 
RIKA : Bentornata. Come mai hai fatto così tardi ?
IDEMI : Ho incontrato Sayu per strada e ci siamo messe a chiaccherare 
Mentre parlava,dalla cucina sbucò Masami che la salutò e si avvicinò incuriosita 
MASAMI : Sicura di aver incontrato solo Sayu. Allora chi era il biondino che uscendo dalla macchina ti ha urtato ?
IDEMI : Toglietemi una curiosità. L'hanno fatto vedere in TV l'incontro con Mello. Tutti quanti ci avete visti
RIKA : No stavamo passando lì perchè dovevamo andare al supermercato e abbiamo visto tutta la scena. Mello sombrava molto arrabbiato.
Idemi si rattristò molto e le amiche capirono subito il perché
RIKA : Mi dispiace. Sono stata una buona a nulla, ho avuto paura e me ne sono andata pensando solo a me. Mi dispiace tantissimo.
IDEMI : Non ti preoccupare. Te l'ho detto mille volte. Io e Mello non siamo destinati a stare insieme 
RIKA : E invece si. Prova a parlargli e chiaritevi. 
IDEMI : Non credo sia una buona idea. Quando lo incontrato mi è parso che volesse vedermi morta 
MASAMI : Sarà stata una tua impressione. Da quanto ho capito Matt ti ha invitato a casa loro. Un'occasione perfetta. Domani ti accompagniamo, raccontiamo tutto quello che ci sta succedendo a Mello e ..
IDEMI : NO! Non intendo coinvolgere Mello in quese cose chiaro. Domani lo andiamo a trovare e cercheremo una scusa credibile. Non dovete neanche citare l'organizzazione, pistole o cose del genere 
Masami e Rika si scambiarono alcuni sguardi contrariati e preoccupati. Sapevano tutte che non sarebbero mai riuscite a trovare una scusa credibile, ma decisero di dare ragione all'amica. Il giorno dopo le ragazze uscirono di casa molto presto e si recarono nella macchina di Masami che era l'unica a saper guidare. 
MASAMI : Allora, dove abita il famoso principe nero ?
IDEMI : Matt mi ha parlato di un capannone fuori città 
MASAMI : Forse ho capito di quale parlava. Si parte 
Detto questo nell'auto calò il silenzio. Nessuna delle tre sapeva di cosa parlare. All'improvviso Idemi si voltò verso Masami e iniziò a guardarla insistentemente. Masami accorgendosi di quello sguardo iniziò a sentirsi a disagio
IDEMI : Toglimi una curiosità. Hai detto che nessuno esce vivo da quell'organizzazione, che una volta entrati è impossibile uscire. Ma allora tu come hai fatto ad uscire ?
Masami sospirò rassegnata. Sapeva che un giorno una delle due amiche le avrebbero fatto questa domanda a cui lei non poteva rispondere perché era un segreto troppo grande. Nessuno avrebbe mai creduto a una specie di copia delle persone. Dopo un paio d'ore arrivarono davanti a un grande edificio alquanto rovinato. Appena arrivarono davanti all'edificio Idemi sentì una strana sensazione. Era sicura che sarebbe successo qualcosa appena fosse scesa dalla macchina. Sentì una paura che l'avvolgeva e che non la faceva muovere dalla macchina. Dopotutto sapeva che le sue amiche avrebbero fatto di tutto per avvertire Mello di quello che le stava succedendo. Masami e Rika, vedendo che la loro amica guardava con paura l'edificio davanti a sé e non si muoveva dalla macchina, la portarono fuori con la forza. Dopo vari tentativi le due amiche riuscirono a trascinare Idemi davanti alla porta dell'edificio rovinato. Idemi poggiò una mano sulla polverosa maniglia e spinse la porta. Appena la aprì entrò con le ragazze che la seguivano come due ombre guardandosi intorno. Davanti a loro videro una scalinata che a prima vista non era molto sicura. Idemi raccolse tutto il coraggio che aveva e salì lentamente le scale. Appena arrivò in cima si ritrovò davanti un altra porta, ma questa era un po' più piccola rispetto alla prima. Stava per prendere la maniglia quando sentì la voce di un ragazzo che si avvicinava. Idemi riuscì a capire subito di chi era quella voce. 
MELLO : Io esco. Devo andare a fare delle commissioni. Tu resta qui
La porta davanti alla ragazza si spalancò e questa si trovò davanti un ragazzo sui 19 anni con i capelli biondi leggermente bruciati sulle punte. Una bruciatura gli copriva il lato sinistro nel viso. Idemi lo fissava sorpresa e anche Mello non sembrava contento di quella visita. Anche se aveva quella bruciatura Idemi sentì il cuore che le batteva forte. Gli sembrava ancora più bello e più grande di quello che immaginava. Mello intanto guardava con sguardo arrabbiato e severo Idemi che si sentì mancare l'aria. Matt notò Idemi e la tensione che si era creata
MATT : Bene. Abbiamo visite, quindi Mello non va da nessuna parte
Matt si avvicinò al biondo e lo afferrò per un braccio. I due si scambiarono uno sguardo veloce e Mello si buttò sul divano di pelle sbuffando. Matt invitò le ragazze ad accomodarsi. Rika e Masami entrarono e si appoggiarono al muro vicino alla porta mentre Idemi si avvicinava al divano dove era steso Mello
IDEMI : Ciao, come stai ?
Nessuna risposta. Il ragazzo era steso e guardava il soffitto senza parlare. Stringeva le mani dietro la testa in due pugni cercando di mantenere la calma
IDEMI : Ehi, sei ancora tra noi ? Mello, ci sei ? 
MELLO : Cosa ti importa come sto io ? Lasciami in pace 
IDEMI : Mello, lo so che sei arrabbiato con me, ma ....
MELLO : Già sono arrabbiato. Perché non dovrei esserlo. Mi hai fregato per due volte e ancora provi a farlo. Ora mi sono scocciato di aspettarti anche se tu .......
Mello rendendosi conto di quello che aveva detto e di quello che stava dicendo, si bloccò. Spostò lo sguardo dal soffitto allo sguardo sorpreso di Idemi. Anche Matt, Masami e Rika non potevano credere alle loro orecchie e neanche Mello riusciva a credere a quello che aveva detto. Quella sembrava ed era proprio una dichiarazione che Mello non avrebbe mai voluto fare. Idemi fece l'eco delle sue ultime parole
IDEMI : Anche se io ? 
Mello si alzò e si girò di spalle stringendo i pugni 
MELLO : Va al diavolo, ragazzina! 
Idemi indietreggiò con gli occhi lucidi.
IDEMI : Mello, io posso spiegarti ...
MELLO : Cosa vuoi spiegarmi ? 
IDEMI : Il motivo delle mie continue sparizioni. Due anni fa non ci siamo potuti incontrare perché un delinquente ci ha attaccate il giorno prima dell'incontro e ha ferito Masami e siamo dovute andare.....
RIKA : NON È VERO!! SEI STATA TU QUELLA CHE È STATA FERITA! 
Detto questo Rika andò da Idemi e le alzò la maglietta. Mello notò delle cicatrici sui fianchi prodotte proprio da un arma da fuoco. Non erano per niente recenti. Idemi spinse l'amica e si abbassò la maglietta 
IDEMI : Ma sei pazza ?! 
MELLO : Cosa sono quelle cicatrici? È stato il "delinquente" a fartele ?
IDEMI : Ma è vero 
RIKA : No, è stata l'organizzazione
MELLO : Quale organizzazione ? 
IDEMI : Rika, BASTA! 
RIKA : No, NON ARRIVI DA NESSUNA PARTE MENTENDOGLI 
MELLO : Basta così. Ne ho abbastanza. Me ne vado 
IDEMI : NO, ASPETTA
Detto questo si fiondò da Mello e lo abbracciò da dietro
Rika, Masami e Matt uscirono per farli chiarire meglio. Matt si chiuse la porta alle spalle lasciando i due ragazzi da soli. Al gesto di Idemi Mello si era bloccato. Idemi continuava a stringerlo senza mai lasciarlo. Iniziò a piangere e a raccontare tutto tra un singhiozzo e l'altro
IDEMI : Mio padre e mia madre .... sono stati uccisi ... da un'organizzazione criminale. Mia zia mi ha raccontato molte cose su questa organizzazione e ..... per questo loro cercano di ...... di uccidermi. La sera dopo il nostro incontro .... loro mi hanno trovata e mi ..... hanno sparato contro. Sono finita in ospedale e Rika stava per andare a chiamarti ..... ma gli uomini che mi avevano attaccata erano lì ..... mi stavano aspettando per uccidermi. Loro abitano in Giappone 
Finito il discorso Idemi smise di abbracciare Mello che fino ad allora non aveva mosso neanche un muscolo. Idemi indietreggiò portandosi le mani sul viso. Davanti si erano ripresentati i corpi senza vita dei familiari, le parole agghiaccianti di Gin e le minacce ricevute dall'organizzazione. Mello
non riusciva a credere alle sue orecchie anche se il suo racconto era credibile. Iniziarono farsi strada i sensi di colpa, dopotutto aveva anche lui un cuore anche se lo nascondeva. Mello si avvicinò a Idemi e l'abbracciò aspettando che si calmasse. Dopo una decina di minuti Idemi smise di piangere. Mello continuava a stringerla senza lasciarla. L'abbraccio si sciolse dopo opochi minuti e Idemi alzò la testa per guardare Mello negli occhi. Quegli occhi in cui lei si era persa tante volte mentre lo guardava e di cui si era innamorata. Si guardarono per un po', fino a quando Idemi iniziò ad avvicinarsi al volto di Mello incrociando le braccia intorno a suo collo. Dopo attimi che le sembrarono interminabili le sue labbra si poggiarono su quelle di Mello. Il ragazzo la strinse a sè e le accarezzò la guancia. Si staccarono dopo pochi minuti per riprendere fiato. Mello poggiò la sua fronte su quella della ragazza 
IDEMI : Ti amo. 
Mello la guardò mentre la ragazza cercava di sorridere. Mello la strinse ancora più forte e la baciò. 

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Capitolo 14
*** La strega...... ***


Pov Rika 
Ero molto preoccupata per Idemi. L'avevo messa nei guai, ma ero sempre stata sicura che quella fosse la cosa giusta. Guardai un'altra volta l'ora sull'orologio che aveva al polso. Si erano fatte le cinque e la porta ancora non si apriva. Era da un secolo che quei due stavano chiusi in quella camera e ormai iniziavo a preoccuparmi. Masami era andata fuori al palazzo con Matt per parlare un po'. Io, invece, ero rimasta lì aspettando che Idemi uscisse per tornare a casa. Appoggiai l'orecchio alla porta per sentire di cosa parlavano, ma non sentivo niente. Nemmeno un rumore o una voce, solo il silenzio. L'unica cosa che sentii fu il mio cellulare che squillò. Era mia sorella Akako. Risposi al cellulare allontanandomi dalla porta. 
RIKA : Pronto
AKAKO : SI PUÒ SAPERE DOVE SEI. È DA UN ORA CHE TI STO ASPETTANDO.
RIKA : Mi stai aspettando? Dove ?
AKAKO : Sorellina ti senti bene? Oggi dovevamo andare al centro commerciale insieme visto che non ci vediamo da molto tempo. 
RIKA : È vero. Mi sono completamente dimenticata che oggi dovevo uscire con te. Perdonami, ma abbiamo avuto un imprevisto e siamo dovute correre a casa di un amico.
AKAKO : E questo tuo amico abita in quel capannone distrutto fuori città ? E poi l'amico mi pare di più di Idemi. Anzi secondo me e il fidanzato visto che li avete lasciati soli in quella stanza e ora si stanno ....
RIKA : E tu come fai a sapere tutte queste cose ? 
AKAKO : Visto che avevo aspettato troppo sono tornata a casa e ora vi sto osservando
RIKA : Tu e quella maledetta magia 
AKAKO : Beh, non è colpa mia se sono una strega e dopotutto ..
RIKA : Si, lo so. E dopotutto anche io possiedo poteri magici. Sono un angelo 
Rika sospirò rassegnata. Non le piacevano molto i poteri magici anche per l'effetto che hanno sulle persone che ne fanno uso. Lei era un angelo e la sua vita era molto normale visto che non usava mai i suoi poteri, ma questo non cambiava nulla. Il problema arrivava parlando delle streghe. Sua sorella era una di loro. Le regole che lei doveva rispettare erano poche, ma molto rigide. Quella che lei odiava di più era quella che riguardava le lacrime: se una strega versa delle lacrime perderà i suoi poteri. Era per questo che Rika non aveva mai visto sua sorella maggiore piangere.
AKAKO : Ma hai già raccontato tutto alle tue amiche ?
RIKA No. Comunque hai detto che ci stai osservando. Puoi dirmi che stanno fervendo quei due. 
AKAKO : È da tre ore che stanno parlando del più e del meno. Mentre lui fuma una sigaretta e la tua amica bionda gli parla 
RIKA : Io mi riferivo a Mello e Idemi
AKAKO : OPS come sono stupida
RIKA : Molto divertente. Dai dimmi. Cosa stanno combinando ? 
AKAKO : Un bel niente. 
RIKA : Che cosa ?!
AKAKO : Fino a pochi minuti fa stavano incollati come degli adesivi. Ora Idemi è seduta sul divano mentre Mello guarda fuori dalla finestra. 
RIKA : Ok grazie. Ora vado. Più tardi vieni a casa mia così mangiamo insieme. E portati il pigiama così dormi a casa mia
AKAKO : Ma ...
RIKA : CIAO 
Rika chiuse la telefonata rimettendo il telefono in borsa. "Non interrompo niente se entro" pensò Rika avvicinandosi alla porta. La aprì e si ritrovò davanti la scena che le aveva descritto la sorella. Idemi seduta sul divano che guardava il pavimento e Mello che guardava fuori dalla finestra. Rika si schiarì la voce per attirare l'attenzione dei ragazzi. Idemi si alzò dal divano mentre Mello si girava per guardarla. 
RIKA : Idemi, forse è meglio se torniamo a casa. Sai si sta facendo tardi...
IDEMI : D'accordo.
MELLO : Ci possiamo rivedere domani ? 
IDEMI : Domani è il 12 dicembre se non sbaglio. Davanti alla NHN alle quattro. Ve bene ? 
MELLO : Beh, non è il posto migliore visto che non posso espormi, ma cercherò di venire
IDEMI : Okkkk.... Allora ci vediamo domani ?
MELLO : A domani.
Rika si mise a ridere nel vedere Idemi molto imbarazzata e Mello che non la guardava proprio. Fece alcuni passi verso la porta
RIKA : Ti aspettiamo fuori
E detto questo scappò. Idemi spostò lo sguardo a terra mentre Mello non si muoveva neanche di un millimetro
IDEMI : Ora devo andare ...
Ma invece di allontanarsi si avvicinò a Mello che iniziò a guardarlo come se fosse un extra terrestre 
MELLO : Che c'è ? 
IDEMI : Voglio abbracciarti prima di andarmene 
MELLO : Scordatelo 
Idemi ignorando lei sue parole gli saltò addosso abbracciandolo. Dopo pochi secondi se ne scappò 
IDEMI : Ci vediamo domani
Detto questo scese le scale e raggiunse le sue amiche in macchina. Appena entrò Masami accese il motore e la macchina partì mentre Mello la seguiva con lo sguardo. 
MELLO : Stupida
Mello non riusciva a capire perché Idemi perdesse tempo con uno come lui. Si stese sul suo letto guardando il soffitto mentre nella camera entrava il suo amico Matt che iniziò a sparare mille domande che però non trovarono risposta visto che Mello lo ignorò completamente. Idemi in macchina non faceva altro che sorridere guardando fuori dal finestrino. Le sue amiche lo notarono e allora decisero che dovevano farsi raccontare tutto. 
MASAMI : Allora cosa avete fatto tu e Mello ?
IDEMI : Niente, abbiamo solo parlato
RIKA : Va bene. Se non ce lo vuoi raccontare allora ....
IDEMI : Allora ? 
Nella macchina calò il silenzio. Si sentiva solo Masami che rideva. Dopo una mezz'ora arrivarono a casa stanchissime. Rika stava per chiudersi in camera quando si ricordò della cena. Si voltò verso le amiche e le avvertì 
RIKA : Oggi viene mia sorella a mangiare qua 
IDEMI : CHE COSA ?! Perché non ce l'hai detto prima ?
RIKA : Scusate. Ma l'avevo deciso all'ultimo secondo 
MASAMI : A proposito, non ci avevi mai presentato tua sorella. Vado a preparare io qualcosa. Intanto voi vestitevi 
RIKA E IDEMI : OK 
Masami andò in cucina mettendo le pentole sul fuoco mentre Idemi e Rika si chiusero nelle proprie camere per prepararsi. Appena entrò nella camera Idemi si buttò sul letto continuando a pensare a quello che era successo. Non riusciva a crederci ed era felicissima. Tutto stava andando per il meglio. A interrompere questa felicità furono dei corvi neri che si poggiarono sul balcone della stanza di Idemi. La ragazza li osservò per un po' di tempo. Quei corvi neri gli ricordavano gli uomini in nero che da tempo le davano la caccia. " È da molto tempo che gli uomini in nero non si fanno vedere. Dopo l'attacco di due anni fa sono scomparsi nel nulla. Io pensavo che avessero rinunciato a catturarmi e invece ero molto lontana dalla realtà" pensò Idemi mentre guardava la bottiglia di Gin che gli era stata mandata. Era sicuramente stata manata dagli uomini in nero come una minaccia. Idemi non aveva ancora raccontato della bottiglia alle amiche e aveva intenzione di raccontarglielo dopo cena. Mentre finiva di prepararsi Idemi sentì il campanello che suonava e la porta che si apriva. Da questo poté capire che la sorella di Rika era arrivata. Finì di prepararsi e uscì di corsa dalla camera trovandosi davanti Rika e sua sorella che parlavano serenamente sedute sulla tavola del soggiorno. Idemi si avvicinò al tavolo accomodandosi su una delle sedie vuote.
IDEMI : Salve, io sono Idemi. Tu devi essere Akako. È un piacere conoscerti 
AKAKO : Salve
Guardando le due sorelle sedute vicino Idemi si accorse che erano una l'opposto dell'altra. Akako era più solare mentre Rika era più timida. Le due sorelle continuarono a parlare finché Masami non portò tutti i piatti a tavola. Quando la cena finì le due sorelle decisero che era il momento di raccontare tutto alle loro amiche.
IDEMI : Rika perché non ci parli un po' di tua sorella ?
RIKA : Perché non ve lo fate raccontare direttamente da lei ? Akako, oarlaci un po' di te e di cosa stai combinando
AKAKO : Ok. Allora io ho 18 anni e ho appena finito il liceo. A scuola tutti i ragazzi mi consideravano la più bella e tutti erano caduti ai miei piedi. Ero molto brava a scuola e prendevo ottimi voti. Epoi ...... non so più cosa dire. Hahahaha
Nella stanza calò di nuovo il silenzio. Rika e Akako decisero che era il momento giusto per raccontare la verità a Idemi e Masami
RIKA : Vi dobbiamo parlare di una cosa molto importante 
Idemi, che fino ad allora era stata a fissare il piatto alzò lo sguardo guardando Rika. 
IDEMI : Di cosa si tratta ?
RIKA : Io e Akako non siamo degli esseri umani
MASAMI : Allora cosa siete, alieni ? 
AKAKO : Detto in parole povere io sono una strega e Idemi e un angelo 
IDEMI e MASAMI : ...... 
RIKA : Gli angeli come me sono un po' come gli angeli che descrivono nei libri. Aiutano la gente con la loro magia senza che questi se ne rendano conto. Come ho fatto io con Idemi. A me non piace la magia e, infatti, da quando ti ho incontrato non lo mai usata facendo eccezione per una volta.
IDEMI : Quando ?
RIKA : Due anni fa. Per trovare Mello. Non sapendo che pesci pigliare per aiutarti decisi di usare la magia per localizzarlo. 
MASAMI : E invece le streghe ? 
AKAKO : Non ho mai capito il vero scopo delle streghe, ma credo che il nostro scopo sia quello di essere vanitose e pensare solo a noi stesse 
RIKA : Infatti lei è vanitosa e pensa solo a sé stessa 
Akako diede un colpetto sulla schiena a sua sorella 
AKAKO : Ma smettila. Lo so che mi adori
RIKA : Già 
AKAKO : È adorabile la mia sorellina. Bianca come la neve.
MASAMI : Oppure come Ladro Kid 
RIKA : Come chi ? 














AKAKO





 

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Capitolo 15
*** Ringraziamenti ***


Salve a tutti. Mi dispiace molto, ma purtroppo non riesco a cantinuare la storia visto che ho confuso un po' la trama. Comunque cercherò di scriverne un'altra molto presto con una trama simile e più oganizzata. Mi scuso ancora e ringrazio tutti quelli che hanno seguito la mia storia fino ad ora

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