Destinati per sempre

di kunoichi_chan009
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La storia del regno ***
Capitolo 2: *** Cinque anni dopo...il mio cantante... ***
Capitolo 3: *** Un risveglio improvviso e ....l'imprinting... ***
Capitolo 4: *** Conoscenza ***
Capitolo 5: *** reazioni ***



Capitolo 1
*** La storia del regno ***


 
Salve, questa è la mia prima storia su Twilight e spero che vi piaccia. Voglio informarvi che non ho letto tutte le storie di Twilight quindi se la mia somigliasse troppo ad una già esistente fatemelo sapere e io provvederò.
Buona lettura

 
                                                                                                     DESTINATI PER SEMPRE


Narratore POW


Ci troviamo a Londra, in un tempo passato. La gente ancora credeva agli dei, il mondo era quasi perennemente in pace, ed è in questo mondo che nacquero le tre principesse della nostra storia.

In un piccolo regno felice, in cui re Charlie e regina Renèe diedero vita a tre splendide fanciulle.

Chiamarono la loro primogenita Rosalie, aveva capelli color dell’oro, mossi e splendenti. La pelle sembrava di porcellana e le gote erano rossissime. A seguire nacque la piccola Alice, lei aveva i capelli lisci e scuri. In comune con la sorella aveva solamente gli  occhi color topazio chiaro, la sua pelle era seta chiara.

Le due sorelline andavano molto d’accordo, e, quando qualche anno dopo le informarono dell’arrivo di una terza principessa toccarono il cielo con un dito. Iniziarono subito a fantasticare su come sarebbe potuta essere, i capelli di Alice e la pelle di Rose, I capelli di rose e il sorriso di Alice e così via.

La terzogenita non si fece attendere troppo, venne chiamata Isabella , lei aveva i capelli scuri di Alice, ma mossi come Rose. La sua pelle era porcellana e, come tutte aveva gli occhi color topazio.

La piccola cresceva amata e quando i sovrani morirono in un incidente le coccole si moltiplicarono.
Passarono gli anni e le tre diventavano sempre più belle,  ormai Rosalie aveva 20 anni, Alice 18 e Isabella o affettuosamente chiamata Bella ne aveva 13, nonostante la giovane età le due maggiori avevano preso in mano il regno e lo avevano  guidato con grazia e saggezza.
Tutto era sempre andato bene, ovunque nel loro regno e anche le alleanze con gli altri sovrani erano  perfette, vivevano in pace con tutti tranne che con il regno a nord, il regno di Camalor. Infatti questi si rifiutavano di diventare alleati a causa delle leggi e tradizioni troppo diverse, era solo grazie alla regina Esme se non era ancora scoppiata una guerra, suo marito, il re Carlisle si era da tempo recato lontano dal regno per ragioni politiche, il comando era affidato ai suoi tre figli e se non fosse stato  per la madre quei tre avrebbero già dichiarato guerra.

Un pomeriggio le tre principesse giocavano a nascondino nel grande giardino del palazzo-Bella, adesso vengo a prenderti- urlò la bella Rose, -è inutile scappare, stiamo arrivando- le fece eco Alice.

La principessa Bella era nascosta dietro una siepe di rose bianche e tratteneva a stento le risate, fu questo a tradirla, perché due furie con la tiara le furono presto addosso.
-Hahahhahah ok ok mia arrendo- urlò alla fine di una tortura micidiale chiamata solletico, -non sei brava a nasconderti sorellina- la schernì sorridendo Alice, non sentendo Rosalie però si girarono e la videro fissare male la testa di Bella, che, capito cosa intendesse la sorella con quello sguardo si affrettò a difendersi-Rose, mi dava fastidio, ma l’ho indossata per tutto il giorno- la bionda si rabbonì e sbuffò- Bella, la tiara non  è un optional, devi indossarla- questa volta fu Bella a sbuffare-ma a cosa serve? La gente ci conosce e sa chi siamo- Alice, capendo che presto avrebbero litigato per l’assenza della tiara sul capo della sorellina intervenne –su non litigate, l’importante è che abbia l’anello- e con quelle parole le altre due si abbracciarono e ripresero il loro gioco.

Un anello, un oggetto quasi insignificante per gli altri, ma importantissimo per le principesse. Infatti ognuna di loro aveva un oggetto regalatogli dalla regina Renèe prima di morire, a Rosalie aveva regalato un braccialetto con un ciondolo a forma di stella decorato con tre diamantini, ad Alice una collana corta con un ciondolo a forma di scarpette da ballo e a Bella un anello composto da un semplice smeraldo.

La loro vita era perfetta, ma presto sarebbe tutto cambiato, a partire da quella sera.

Rosalie e Alice erano andate a discutere di politica con gli altri sovrani e Bella, essendo ancora troppo giovane era rimasta in camera sua a leggere, ma non appena le porte della sua camera si spalancarono capì che le sorelle non erano di buon umore, però queste  pensando che lei non potesse capire gli “affari di Stato” diedero come sempre la buona notte e si recarono nella stanza della secondogenita.

-Rose, ci hanno dichiarato guerra, la regina Esme non è riuscita a trattenerli, come facciamo?- la bionda gli gettò uno sguardo di disperazione –non lo so Alice, ma non dobbiamo dirlo subito a Bella, facciamogli godere il picnik di domani e poi glielo diremo- la mora ci pensò un po’ su,-si hai ragione-

E così le due andarono a dormire ignare degli avvenimenti che avrebbero cambiato la loro vita il giorno seguente.

Così il giorno seguente si svegliarono per andarono a fare la loro gita, ma, quando finirono di mangiare e andarono a passeggiare Rosalie avvertì un pericolo e senza pensarci spinse Isabella sotto un cespuglio, impossibile da vedere e Alice capito l’intento della sorella le disse di stare ferma e muta, Bella stava per ribattere ma un rumore la fece desistere dal suo intento, perché nel mezzo della foresta comparvero Emmet e Jasper Cullen, i principi di Camalor.

-Fratellone-iniziò Jasper –ma tu guarda le principesse Rosalie e Alice, ma che piacevole incontro- il ragazzo che aveva appena parlato era alto con i capelli a caschetto biondo grano, la pelle chiara, gli occhi celesti e un fisico atletico, -Si Jasper, vedo. Una fortuna devo dire- rispose Emmet, grosso come un orso o un armadio a due ante, capelli cortissimi e neri, pelle chiara, occhi blu scuro e pieno di muscoli.

Rosalie rimase un attimo affascinata dalla visione del principe/orso ma si riprese subito –principi, vorrei poter ricambiare il vostro piacere- -anche io- fece eco Alice.
Emmet rise-che caratterino che avete, mi piace. Jasper prendi la mora, le portiamo a Camalor- l’altro rise-buona idea, peccato però che non ci sia la minore, sarebbe stata un’ottima concubina per Edward-

Bella rabbrividì sotto il cespuglio e le due sorelle sospirarono per la consapevolezza che senza armi avrebbero dovuto seguire quei due, ma anche di sollievo perché almeno alla loro sorellina la pena sarebbe stata risparmiata e magari un giorno le avrebbe salvate, dovevano resistere.

Così i principi si incamminarono nella foresta senza notare che le due principesse avevano fatto cadere il bracciale e la collana, per stare accanto alla sorella anche se lontane.
 
 
Spero di aver scatenato la vostra curiosità
Baci kunoichi_chan009
 

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Capitolo 2
*** Cinque anni dopo...il mio cantante... ***


    DESTINATI PER SEMPRE

Cinque anni dopo


BELLA POW


Come ogni mattina sentii il gallo cantare e mi svegliai, un po’ felice perché quello appena avuto era solo un sogno e triste perché in realtà si trattava di un ricordo.


Mi diressi stancamente verso il lavabo per rinfrescarmi il volto, erano cinque anni, cinque maledettissimi anni che quel ricordo mi tormentava, il viso di Rosalie e di Alice, di quei due principi e le loro squallide battute.

Loro che facevano cadere i “tesori” della mamma per essere vicine anche se lontane, so che lo hanno fatto per questo, non avrebbero mai lasciato il bracciale e la collana altrimenti, non lo facevano neanche per dormire.

Gettai uno sguardo veloce alla mia mano dove faceva bella mostra l’anello della mamma per poi risalire sul polso ed arrivare velocemente al collo. Erano bellissimi come al solito, ma mancava l’elemento più importante per farli brillare, le loro padrone.

Un leggero bussare mi fece tornare alla realtà e, come avevo dovuto imparare a fare durante quei cinque anni trasformai la mia malinconia in un sorriso –avanti-
la mia voce uscì melodiosa come sempre e Angela comparì da dietro la porta –buongiorno principessa, avete riposato bene- no neppure un po’ –si grazie Angela, c’è qualcosa che non va?- -No principessa nulla, volevo solo ricordarle che questo pomeriggio avete una riunione importante- -quella con i Newton?- -Si- -Bene, ci sarò, a Angela?- .Si?- Fai preparare Vampaire, ho voglia di cavalcare- - si principessa-.

Questo per quanto io ricordi l’ho preso da mio padre Charlie, secondo i racconti delle mie sorelle quando era nervoso andava a cavalcare, così mi preparai e corsi nelle stalle dove il mio fedele Vampaire mi aspettava eccitato per la cavalcata mattutina, non ho mai amato le persone che hanno dei purosangue perché secondo loro sono più bravi, così mi sono presa un bellissimo cavallo bianco a macchie marroni, solo il padre era purosangue e a me va benissimo.

Prima di partire Angela mi porse uno zaino con del cibo e mi guardò velocemente prima di ritirarsi, era stata veloce ma non abbastanza da nascondermi ciò che più odio negli occhi della gente, la compassione.

Sono cinque anni che mi devo subire quegli occhi, e oggi sono ancora più profondi dato che sono cinque anni esatti. Si dice che con il tempo i ricordi si affievoliscano, ma io ricordo ogni singolo momento, ogni singola emozione di quando ero sotto il cespuglio.

Il nitrito di Vampaire mi fa tornare alla realtà, guardandomi intorno mi accorgo che inconsciamente sono arrivata nella radura dell’ultimo picnik  con le mie sorelle, ci torno ogni anno perché al contrario di ciò che pensa la gente io non voglio dimenticare, voglio ricordare, più ricordo e più la mia sete di vendetta si allarga.
Voglio farla pagare a quei principi e al loro regno per aver distrutto la mia famiglia, se loro non ci fossero stati quel pomeriggio io, Rose e Alice saremmo tornate a casa per la cena, mi avrebbero coccolata, Rosalie mi avrebbe pettinato i capelli e Alice mi avrebbe dato una lezione sulla moda.
 A causa loro io sono rimasta per tutto il pomeriggio a piangere sotto quel cespuglio per poi correre a casa e scoprire che il regno di Camalor ci aveva dichiarato guerra il giorno prima, mi sono sentita in colpa da quel momento, loro mi avevano portata a fare un picnik quando avevano cose molto più importanti da fare, se non mi avessero accontentata a quest’ora Rose mi sgriderebbe per l’assenza della mia tiara e Alice si arrabbierebbe per i vestiti poco alla moda che porto.

Alla fine mi avvicino al cespuglio che mi protesse e mi faccio scappare un risolino che ha tutto tranne l’allegria, ormai non centrerei più li sotto se provassi ad entrarci.
A passo spedito lo sorpasso e mi dirigo al mio “posto speciale”, si tratta di un salice piangente che ha il tronco ricurvo a forma di sedia, mi ci dirigo da quando avevo 14 anni.

Faccio uno spuntino e mi siedo appisolandomi, tutto è tranquillo finché non sento il rumore di qualcuno che cade, preoccupata mi dirigo nella direzione del rumore e trovo un giovane dai capelli ramati e gli occhi verdi che è cascato da cavallo.

Porta vesti da mercante quindi corro ad aiutarlo, lui ringraziandomi mi fissa negli occhi e…

Una scarica di adrenalina mi passa per il corpo, se ora lui me lo chiedesse potrei anche portarlo in braccio insieme al cavallo ovunque. Potrei fare qualsiasi pazzia, gli donerei tutta me stessa in questo momento, potrei anche uccidere. Tutto passa in secondo piano, la vendetta, la guerra e i cinque anni di solitudine e disperazione è come rinascere e vivere una vita perfetta in un’istante. C’è solo una definizione per tutto questo;


…cantante…


…il mio cantante…


IL MIO CANTANTE, l’uomo che il destino ha fatto nascere solo per me è lui. La persona alla quale devo legare la mia vita, credevo fosse una legenda e invece è reale, gli ultimi Cantanti della storia del mio regno sono stati Romeo e Giulietta e pensavo che i geni responsabili di questa sensazione fossero istinti.

Il mio ragionamento è durato poco più di un’istante e alzando di nuovo lo sguardo lo vedo fissarmi con gli occhi sbarrati, vedo le sue labbra muoversi e aguzzando le orecchie lo sento mormorare la stessa parola a cantilena:


-imprinting, imprinting, imprinting-


Allora? Lo so che l’imprinting è dei lupi ma non sapevo cosa mettere, tra l’altro non so se metterò Jake e compagnia in questa  fanfiction. Se li metterò li farò innamorare normalmente.
Al prossimo capitolo.
Kunoichi_chan009 

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Capitolo 3
*** Un risveglio improvviso e ....l'imprinting... ***


                                                                                                                    DESTINATI PER SEMPRE
EDWARD POW

 

Come ogni notte vidi una bellissima donna, cioè, era coperta dalla testa ai piedi da un velo scuro e spesso ma io sapevo che era bella. Me lo sentivo dentro, provai ad avvicinarmi ma come al solito lei si allontanò e la sua immagine scomparve.

Come sempre stavo per cadere nel vuoto ma un terribile peso sullo stomaco mi fece restare a mezzaria, poi un urlo, imprecazioni e con sollievo aprii gli occhi.
Stesi sul mio letto a lottare c’erano i miei fratelli, Emmet e Jasper, che litigavano per un quadernino rosa che mi ricordava qualcosa.
Ma certo! Il diario di Rose e Alice, perché lo avevano loro? Se li avessero scoperti le mie cognatine gli avrebbero fatto passare l’ora più brutta della loro vita.
-Dai Jasper solo una sbirciatina, lo so che muori dalla voglia di leggere cosa pensa tua moglie, almeno quanto me- -Emmet non possiamo leggere i loro segreti, ci dobbiamo fidare- -Voglio leggere solo qualche pagina, lasciami fare-

Jasper non ebbe tempo di ribattere perché due belve entrarono di corsa nella mia stanza incuranti d’aver solo una camicia da notte a coprirle, Rosalie si fece avanti seguita da Alice, oh adoravo quando si arrabbiavano quindi mi misi comodo a godermi la scena.

-Emmet Jeremy Cullen, restituiscimi subito quel diario- vidi Emmet guardare sognante la moglie, ma l’ammirazione si trasformò presto in terrore quando comprese che l’aveva chiamato per intero, -Jasper Vincens Cullern, da te non me lo sarei mai aspettata- - A-alice tesoro io non ho fatto nulla, è stato lui a prenderlo io volevo restituirvelo, Edward è testimone- Alice si girò verso di me in cerca di risposta e io annuii, -Traditori!!! Vi ripudio, non siete più miei fratelli- - Avrai tempo per ripudiarli dopo, per il momento vieni con noi- -Rose, Rose, tesoro mio ti prego l’orecchio mi serve fai piano- -Buongiorno Edward- -Buongiorno Rose- - Oh certo con lui fai la carina e coccolosa- -Sei masochista Emmet? No? Allora zitto e andiamo- - Si tesoro-

Se ne andarono tutti e io mi rigettai sul letto, ADORO QUELLE DUE, soprattutto Rosalie, quando si arrabbia è peggio di quell’orso di  mio fratello.

Provai a riaddormentarmi ma ormai ero sveglio e non ci sarei riuscito, mi alzai e dopo essermi lavato mi vestii per la colazione. In sala da pranzo trovai tutta la mia famiglia eccetto mio padre che era già ripartito per affari, salutai mia madre e i miei nipotini, gli unici che non avevo ancora visto e consumai la mia colazione.

-Alice sarà un maschietto!- -No, è una femminuccia, me lo sento e io non sbaglio mai- mia cognata aspetta un figlio e stanno ancora litigando sul sesso del piccolo.

Andarono avanti per tutta la colazione e, quando stranamente sentii silenzio alzai lo sguardo e vidi Alice fissare il suo piatto, oh no! Quell’espressione può voler dire una sola cosa…ha le voglie.

-Edward andresti a prendere qualche fragolina selvatica???-

 senza dire nulla mi alzai e andai a cambiarmi, l’unica volta che avevo avuto il coraggio di dirgli di no aveva pianto e rotto tutto ciò che trovava per l’intero pomeriggio.

Mi misi abiti da mercante, se c’era qualcosa che odiavo era andare in giro scortato, non lo sopportavo quando andavo  riunioni importanti, figurarsi per delle fragole.

Presi Jenny, la mia cavalla. Una purosangue nera, non che mi importi molto dello status del sangue ma per mio padre è fondamentale quindi pazienza.

Galoppai verso la foresta, raccolsi molte fragole e, quando ne ebbi abbastanza per due Emmet tornai sul sentiero.

Tutto andava bene finche, nei pressi di un salice piangente non sbucò all’improvviso un cane che fece impennare Jenny che di conseguenza fece cadere me.

Da lontano vidi una contadina dai lunghi capelli castani e gli occhi color topazio che correva per aiutarmi, una volta al sicuro alzai lo sguardo per ringraziarla ma, una volta incatenato ai suoi occhi una morsa mi strinse lo stomaco. Fu come rivivere la mia vita in un secondo, dai primi ricordi a quando mi ero svegliato quella mattina. Sentivo di dover restare al suo fianco, di essere nato per starle a fianco.

Riuscii a pronunciare una sola parola per tutto ciò;

-imprinting, imprinting, imprinting -


baci kunoichi_chan009 

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Capitolo 4
*** Conoscenza ***


DESTINATI PER SEMPRE

 

BELLA POW


Quel bellissimo uomo mi stava davanti e continuava la sua cantilena, imprinting, ma che vuol dire?

Non posso crederci, il mio cantante, non so quante volte ho sognato da bambina di averne uno, passavo intere giornate a parlarne con le mie sorelle e ora l’ho trovato.

-Buon pomeriggio signorina-

Sussultai al suono melodico della sua voce, era musica dolcissima, come lo zucchero. Ci misi un bel po’ a rispondere per paura di tremare

-Buon pomeriggio a voi signore- parlai con voce tremante ma lui chiuse gli occhi estasiato e mi sentii rossa.

-Vi siete fatto male? Il vostro cavallo…ehm giumenta non sembra leggera-

-Non vi preoccupate, sto bene. Piacere madamigella il mio nome è Edward-

Mi guardò preoccupato, come se avesse avuto paura di aver detto qualcosa di precoce e preoccupante, gli sorrisi

-Il piacere è mio, mi chiamo Isabella-

Mi fece un sorriso, un sorriso, la verità è che non so neppure io cosa mi provocò quel sorriso. Brividi lungo la schiena, strani movimenti nello stomaco e un batticuore tremando.

Ci guardammo negli occhi e fu come parlare ad alta voce, sapevo di questa capacità dei cantanti, praticamente ci parli con gli occhi e capii. Quindi l’imprinting è come un cantante, mi piace la cosa.

 

EDWARD POW


Non ci credo! Sono il suo cantante, proprio come i miei fratelli per Rose ed Alice, è fantastico. A proposito si quelle due, Bella (mi ha detto di chiamarla così, sempre tramite occhi) ha qualcosa che me le ricorda, ma cosa? Ma certo! Gli occhi sono come i loro, e, quello è il sorriso di Alice e anche i capelli, ma sono mossi come Rose, aspetta oh no!
-Bella- sussultò al suono della mia voce, bè era da più di un’ora che parliamo tramite occhi quindi è plausibile

-Si Edward?-

-Qual è il tuo nome completo?-

-Isabella Marie Swan, perché?- Swan, Swan. NON CI CREDO! Ma fra tutte le ragazze del mondo mi dovevo innamorare della ragazza che mi odia?!

-Tu invece?- be di certo non posso dirgli Cullen

-Edward Anthony…Masen-

Mi guardò con confusione, si era accorta della mia indecisione, glielo leggevo negli occhi. Ma per fortuna non mi chiese nulla.

-Wow, è un grande onore avere l’imprinting con una principessa-

-Gia, principessa- il suo viso si fece triste e nelle sue pozze dorate vidi i suoi ricordi attraverso una siepe.

-Che stai ricordando?-

Lei mi guardò tristemente

-Edward tu di dove sei?-

-Di..Clorman…-

-Il regno dell’ovest? Si è davvero bello. Comunque, Edward tu sai come sono scomparse le mie sorelle cinque anni fa?-

Oh io so molto più di questo, ma ovviamente, non senza sentirmi un verme gli dissi la versione ufficiale, secondo la quale Rosalie ed Alice stavano facendo una passeggiata e improvvisamente un orso sbucato dal nulla le ha assalite e uccise, Emmet aveva anche corrotto dei contadini per testimoniare l’orripilante spettacolo.

-La verità è un’altra, la vuoi sentire?-

-Dimmi- sono un verme!

-Quel giorno Rose e Alice mi avevano portata a fare un picnik, ovviamente senza scorta sai a noi non piaceva molto essere sempre controllate, dopo aver mangiato siamo andate a passeggiare era tutto tranquillo, ma dopo un po’ Rosalie mi ha spinta sotto una siepe e Alice mi ha detto di stare zitta. Ovviamente stavo per ribattere ma due uomini sono usciti dal nulla, uno era un armadio e l’altro era biondo, le mie sorelle si sono messe davanti alla siepe per nasconderla a quei due, che dopo aver fatto qualche battutina me le hanno portate via, lasciandomi solo questi-

Mi mostrò un braccialetto e una collana

-Sai, dopo che anno annullato la guerra tutto il regno li ammirava per la generosità, si insomma erano gentili a non darci modo di soffrire altre perdite. Hanno ingannato tutti ma non me, io so come  andata, so che sono dei mostri. Mi sono fatta due teorie, o le mie sorelle sono scappate e l’orso le ha davvero…uccise o sono ancora prigioniere dei principi, comunque sia l’uno o l’altra non fa differenza, avrò la mia vendetta-

Gli strinsi la mano per dagli manforte, dimenticandomi per un momento che a sua vendetta era per i miei fratelli.

-Edward scusa ma devo andare, ho una riunione importante con i tuoi sovrani-

-I miei sovr…a si i Newton giusto?-

-Hai altri sovrani?-

-No, ci vediamo domani?-

-Si, ciao-

Mi baciò la guancia e andò via, mi alzai e tornai a casa.
-Edward, dove sono le mie frag…- Alice mi guardò sbalordita e ciò mi confuse

-Alice che cosa ho?-

-L’imprinting, ROSALIE, EMMET, JASPER CORRETE EDWARD HA AVUTO L’IMPRINTING-

-COSAAA???????!!!!!!!!!!!!!!!!-

-Edward ti ordino di dirmi chi è!-

-Rose ci pensi? Anche lui l’ha trovata, aspetta, è una femmina vero?-

-Emmet ma che domande fai! Certo che è una femmina-

-E bravo il nostro fratellino-

Lanciai una sguardo ad Alice che afferrò in fretta, “vi devo parlare” così mando Jasper e Emmet a prenderle da mangiare.

-Allora Edward? Chi è?-

-Rose, Alice. Non so come dirvelo, la verità è che ho avuto l’imprinting con Isabella-


Come la prenderanno Alice e Rose?
Kunoichi_chan009 

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Capitolo 5
*** reazioni ***


 
Ciaoooooo!!! Come va? Si sono ancora viva e piena di energia! Vi lascio al capitolo
Mi scuso anche per come ho impostato i dialoghi, è che uscivano fuori (una volta nella pagina) senza niente scritto dentro, mi sono innervosita alla terza volta e li ho messi tra virgolette e basta. Scusate.
 
Edward Pow
 
 
 
Nel preciso istante in cui pronunciai quelle parole vidi due differenti reazioni.
 
 
Alice si portò le mani davanti al viso, in una muto grido di entusiasmo mentre Rose prima sbarrò gli occhi e poi digrignò i denti.
 
 
”BELLA! HAI OSATO AVERE L’IMPRINTING CON BELLA!!!”
 
”Non è una cosa che si può scegliere Rose!” provai a difendermi, inutilmente.
 
 
”EDWARD E’ UNA BAMBINA!!! HA SOLO DICIOTTO ANNI!!! COME PUOI PENSARE CHE SIA PRONTA PER UN IMPRINTING!!!”
 
 
”Rose! Calmati, avevo anch’io diciotto anni quando Jasper ha avuto l’imprinting e io il Cantante…EDWARD! Lei ha avuto il cantante vero?!”
 
 
”Si”
 
”La mia sorellina!” disse Alice entusiasta.
 
”La mia sorellina!” disse Rose furiosa.
 
Attirati dalle urla i miei fratelli entrarono subito nel salone, le facce piene di preoccupazione.
 
 
”Che succede?!”disse Emmet brandendo una spada, con Jasper alle spalle pronto ad usare il mestolo in caso di bisogno.
 
”Jasper amore! Edward ha avuto l’imprinting con Bella!!!”
 
 
”Con vostra sorella! Caspita tre fratelli per tre sorelle”
 
”Tre fratelli per tre sorelle un corno! Mi oppongo! Bella è una bambina non può fidanzarsi. Ha solo diciotto anni!” Rosali si girò verso di me pronta ad aggredirmi come l’orso che ipoteticamente l’ha uccisa, mi sarebbe saltata al collo se Alice non si fosse messa in mezzo
 
 
”Edward dove l’hai incontrata? Sei andato a Londra a prendermi le fragole?”
 
”No, nel bosco. Da ciò che le ho visto negli occhi eravamo vicini alla siepe dove l’avevate nascosta quando…”
 
”Quando le abbiamo rapite, vero?” disse Jasper dispiaciuto.
 
”Non mi sorprende” disse Rose abbandonando l’aria da battaglia “con oggi sono cinque anni precisi dalla nostra scomparsa e lei va sempre lì a piangere” iniziò a piangere. Subito raggiunta da Emmet.
 
”Non piangere Rose, la colpa è anche nostra. Se solo ci fossimo presi la briga di incontrarvi alle riunioni anziché mandare i ministri a quest’ora saremmo sposati ufficialmente e voi vedreste ancora vostra sorella”
 
A quel punto dissi ”Siete stati dei mostri è vero, ma loro di più”
 
Alice mi guardo triste e Jasper mi mandò uno sguardo assassino
 
“No Jasper, ha ragione Edward. Se non fossimo state così prese dal Cantante avremmo potuto rivedere Bella senza farle covare vendetta. Non serviva dire al mondo di essere vive, ma lei lo meritava. L’abbiamo tenuta all’oscuro sugli Affari di Stato certe di proteggerla, non le abbiamo mai spiegato nulla e si è ritrovata a dover imparare tutto da sola”
 
“A soli tredici anni” aggiunsi io
 
“ A soli tredici anni”convenne lei.
 
 
 
 
Emmet si fece avanti “Non è colpa vostra però! Lo sanno tutti che quando si ha L’imprinting o, nel vostro caso, il Cantante si mettono in secondo piano tutti gli altri problemi o pensieri. L’effetto dura per un anno, durante il quale avrete pensato a lei solo quando io e Jasper eravamo lontani, per quando si è affievolito* eravate già in dolce attesa. Ormai non potevate più tornare da lei, era passato troppo tempo.”
 
 
Rose si staccò dal suo petto “Erri amore mio, col rapporto che io e Alice avevamo con Bella avremmo potuto presentarci a lei venti anni dopo il rapimento, ci avrebbe riaccolte come fosse passata un’ora dall’ultima volta che ci aveva viste”
Sospirò “Abbiamo cercato di scusarci con la faccenda dei bambini, la verità è che avevamo paura”
 
 
Mi guardò dritta negli occhi “Lei come ti è sembrata?”
 
 
“Bellissima!  Portava abiti da contadina ma era chiara la sua eleganza, dovevate vederla! I capelli, WOW, la voce! Gli occhi! Bellissimi, anche se…”
 
“Anche se?” mi riprese Alice
 
 
 
“Anche se carichi d’odio” risposi.
 
 
 
 
 
 
  • L’effetto del colpo di fulmine (lo chiamo cosi) dura per sempre ma il primo anno è quello durante il quale niente conta se non il proprio compagno, Alice e Rosalie hanno pensato a Bella ma i loro mariti erano sempre così vicini da annullare la preoccupazione.
  • E’ un discorso astratto lo so.
 
 
 
 
Sono tornata!!! Come vi è sembrato? cavolo spero bene.
Non so che altro dirvi quindi baci
Kunoichi_chan009
 

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