Nothing But Shadows

di Horrorealumna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Iron - Essien Konatè ***
Capitolo 2: *** Missing - India Eveery ***
Capitolo 3: *** Just A Game - Katherine Moonstone ***
Capitolo 4: *** Let It Burn - Mike Salt ***
Capitolo 5: *** Echo - Liam Burtom ***
Capitolo 6: *** Hide and Seek - Tom Allius ***
Capitolo 7: *** If I Lose Myself - Rosalie White ***



Capitolo 1
*** Iron - Essien Konatè ***



Nothing But Shadows

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Iron - Essien Konatè

 

Deep in the ocean, dead and cast away,
Where innocence is burned in flames.
A million mile from home, I’m walking ahead.
I’m frozen to the bones. I am…

 

Non capisco più niente, mi gira la testa e vedo strani bagliori davanti a me.
Mi rendo conto solo ora: sono solo.
La Cornucopia è accerchiata dai Favoriti, perciò non voglio avvicinarmi più di tanto; ho una piccola lancia in mano, non sarà difficile affrontarli, ma preferisco andare sul sicuro.
Mi muove veloce come un ghepardo, superando India, la mia compagna di Distretto, intenta a raccattare qualcosa da terra. Non sono suo alleato, ma mi è sempre stata simpatica: silenziosa e timida, chissà quante cose da dire, ma nessuna parola in più...
La sua inconfondibile chioma bionda mi sfiora il fianco, mentre mi lancio in avanti, via da quell’inferno...
Nessun cannone...
Potrebbe succedere ancora tutto.
E sono ancora solo.

 

A soldier on my own, I don’t know the way.
I’m riding up the heights of shame.
I’m waiting for the call, the hand of the chest.
I’m ready for the fight and fate.

 
Quando un grido sommesso ma terribile... mi invita a seguirlo.
Localizzo di chi si tratta: alle mie spalle, India è stata atterrata da Diego, il Favorito, che le punta, ridacchiando qualche stupida parola, la lama della spada al collo della ragazza. Riesco solo a vedere le sue gambe, snelle e un tempo agili, muoversi, come possedute, per scrollarsi di dosso quel peso mortale.
Getta un altro urlo e capisco: Sallen sta giocando con lei, il gatto e il topo, il leone e la gazzella. Le grida si fanno più strazianti ed intense, sembrano arrivare dritte al mio cervello, solo per me. Perché so, sì, che India mi sta cercando. Si aspetta che vada a soccorrerla.
Un altro grido...
Non ho niente da perdere...
Io sono Essien, non un automa, privo di emozioni o sentimenti.
Io sono coraggioso e l’ultima cosa che permetterò a quel “mostro” è lasciarlo ammazzare quella dolce ragazzina.
Mi volto, la lancia puntata in avanti, e le nocche pronte.
Ma la lama del ragazzo si alza...
Devo muovermi in fretta!

 

The sound of iron shots is stuck in my head,
The thunder of the drums dictates
The rhythm of the falls, the number of deaths,
The rising of the horns ahead.

 

E la trafigge, con semplicità, spietato. Il petto sembra aprirsi a metà.
India sussulta violentemente al colpo e comincia a tossire sangue, ma non posso buttare all’aria tutto, non ora. La mia carica è già cominciata, Diego non se n’è accorto. Perciò quando gli sono addosso, viene letteralmente preso alla sprovvista; geme come un bambino alla mia spallata, dopo essersi rialzato. India è ancora stesa per terra...
- Figlio di... - sussurra il Favorito - Sei arrivato troppo tardi.
Non aspetto che finisca la frase: passo la lancia nella mano sinistra e mi avvento ancora su di lui, prendendolo a pugni. Vedo la sua faccia reagire ai miei colpi e in pochi istanti diventa mio. Non finisco più... è il pensiero di scoprire morta India che mi spinge a colpirlo così.
In lei vedevo mia sorella; erano profondamente diverse, certo, ma qualcosa in quel sorriso timido e quegli occhi me la ricordava... quando ancora sorrideva, in Africa.
- SOPHIA! - urla intanto Diego, cercando di parare i colpi - BRAN!
Non arrivano...
Grida a vuoto...
Sento India continuare a tossire, dietro di me. E sussurrare qualcosa che non capisco. Deve averlo capito anche lei. Mi dispiace.
Pensare a mia sorella e alla poverina fu la mia sconfitta.
Diego, approfittando di una mia esitazione, raccoglie la spada che gli era caduta a fianco e para la mia lancia. Mi disarma in un secondo, sorridente.
Ora capisco, anche io, India.

 

From the dawn of time to the end of day
I will have to run away.
I want to feel the pain and the bitter taste
Of the blood on my lips again.

 

Il fischiare, inconfondibile, di un coltello verso di me, mi procura un brivido involontario.
Vedo ancora Diego sorridermi, sporco del suo stesso sangue. Un sorriso corrotto... chissà qual’era il suo vero sorriso... se ne aveva uno...
Dopotutto doveva aver vissuto in Accademia... non in un orfanotrofio.
Dalila... mia dolce sorellina...
Dalila...

India...
Un ultimo respiro... solo uno, anche se so che non avrò il tempo di espirare... forse non l’aria... forse qualcos’altro.
Dalila... ti prego...
E in un attimo sento il ferro ficcarsi con la velocità di un proiettile in testa.
Dalila.

 

This steady burst of snow is burning my hands
I’m frozen to the bones, I am…
A million mile from home, I’m walking away
I can’t remind your eyes, your face.

 
- Scommetto che  non riesci a prendermi, Dalila - ridacchiò il ragazzino quattordicenne.
Giocare ad acchiapparella, nel magazzino dove i due fratelli lavoravano, essendo troppo grandi per essere adottati, non era certo il massimo; ma ai due non importava: avevano mille posti per nascondersi e sarebbe stato divertente lo stesso.
- Cosa dici? Sei una lumaca! - lo canzonò la sorellina.
- Scommetti?
- No. Preferisco non rovinarmi il vestito - sospirò lei indifferente temendo di perdere.
Il ragazzino sospirò con aria buffa, poi spostò alcune casse, facendo posto a Dalila e sedendosi insieme a lei; prese dalla tasca dei larghi pantaloni usati e usati più e più volte da diversi bambini in orfanotrofio due belle pagnotte e ne offrì una alla sorella, che l’addentò contenta.
- Ti piacerebbe tornare a casa, Essien? - chiese piano la bambina dopo alcuni minuti di solo masticare - A tornare a correre tra gli alberi, facendo a gara con gli animali? Io lo vorrei... tanto...
Essien sorrise: anche lui avrebbe adorato tornare alla vecchia vita.
- E’ davvero così difficile tornare a casa? Anche se papà e mamma sono morti... sapresti prenderti cura tu di me... vero? - continuò.
- E’ il mio sogno tornare. Voglio andare anche io a casa - sussurrò lui - Più di ogni altra cosa.
Silenzio.
- Insieme a te.
 
 

ANGOLO AUTRICE:
Essien Konatè... ci mancherai TT__TT
La canzone è “Iron” dei Woodkid: 
http://www.youtube.com/watch?v=vSkb0kDacjs
Al prossimo capitolo :)

 
 

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Capitolo 2
*** Missing - India Eveery ***



Nothing But Shadows
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Missing - India Eveery
 

Please, please, forgive me
But I won’t be home again.
Maybe someday you’ll look up
And barely conscious you’ll say to no-one:
“Isn’t something missing?”
 

Non posso lasciare che mi prendano. Devo sbrigarmi, fare in fretta, perché ogni secondo conta adesso. La fuga, forse, sarebbe stata la migliore decisione ma non si può tornare indietro nel tempo, India.
Un... qualcosa... mi aveva spinta a buttarmi nella mischia, ma sembra che nessuno mi abbia notata, sola e indifesa. La cosa dell’occhio segue il branco di Favoriti, vicini alla Cornucopia, pronti ad uccidere.
Ho bisogno di difendermi. Passare una notte, sola, senza protezione era un invito alla morte. Un coltello sarebbe bastato; anzi, era già oltre le mie aspettative raccoglierne uno.
Vedo un gruppo di ragazzi, veloci come saette, sfrecciarmi davanti e farmi perdere l’equilibrio.
Cado stupidamente per terra, seduta.
Le mani le ritrovo sporche di sangue, il mio: strani sassi appuntiti... perché dovevo cadere proprio qua? Perché a me?
Mi rialzo, scuotendo la testa, il più velocemente possibile, così da non dare a nessuno dei Tributi un bersaglio facile. Devo darmi una mossa...
Dai! Almeno un coltello.
E lo vedo, a circa 10 metri di distanza dalla mia postazione, coperto da una rete da pesca. Nessuno sembra averlo notato; probabilmente sarà caduto da uno zaino o qualche Favorito l’ha perso. E’ l’occasione perfetta.  Mi ci fiondo subito, a grandi e veloci passi, con le mani tinte di rosso... pronta.
Un ultimo sguardo ai Favoriti e comincio a districare l’intreccio che mi impedisce di afferrare l’arma.
Ora, India... ora...

 

You won’t cry for my absence, I know,
You forgot me long ago.
Am I that unimportant?
Am I so insignificant?
Isn’t something missing? Isn’t someone missing me?

 
Il dannato pugnale sembra essersi annodato per bene. Mi domando se non fosse tutto programmato e voluto dagli Strateghi... si può arrivare a questo? Può riuscirci un uomo, assetato del nostro sangue, tutto da solo? Penso... ancora nessun colpo di cannone. Non so se esserne felice o triste...
Ce l’ho quasi fatta. Sento pizzicarmi i palmi delle mani, per i graffi e per lo sforzo, ma adesso, finalmente, ho in mano il minuscolo coltello. Sono pronta a scappare. In effetti, la mia potrebbe essere parsa come una stupida perdita di tempo e di energie, col rischio di farsi ammazzare, ma un coltello mi avrebbe sicuramente aiutata a sopravvivere.
Sono già in piedi quando sento una risata. Un suono dolce ma strano, allo stesso tempo.
E la forza di un uragano nella sua spinta.
Un Favorito.
Il maschio del Distretto 1, Diego Sallen.
Non mi è mai piaciuto...
Ha una lunga spada in mano, appuntita e ancora pulita; in confronto, il mio pugnale sembrava uno stuzzicadenti. Ho un groppo in gola. E’ vicinissimo e io sono in grado di difendermi: mi mette paura, soggezione. Tremo e non riesco più a muovermi.
Ride ancora, sedendosi sulle mie ginocchia.
Non... riesco...
- Ciao, biondina! - esclama divertito, puntandomi la punta della sua lama al collo. Ora non riesco nemmeno a respirare. E’ un pazzo, lo vedo dai suoi occhi, fuori dalle orbite e cerchiati. Un secondo dopo, veloce, sento la punta aguzza scivolare dentro la mia carne, seppure superficialmente.
Non sento dolore, ma cominciò a gridare.
Continua a fissarmi, ad ammirare le gocce del mio sangue scorrermi giù per il collo e arrivare al petto. Ad ogni mio respiro, sento il liquido caldo bagnarmi la pelle.
No, no, no.
Aiuto!
Non riesco a gridare... sento che se lo facessi mi decapiterebbe.
No...
Il pugnale mi scivola via dalle mani, sull’erba e sui sassi, che mi fanno da cuscino.

 

Even though I’m the sacrifice
You won’t try for me, not now.
Though I’d die to know you loved me
I’m all alone

 
“Chi è causa del suo mal, pianga sé stesso”.
Vorrei averlo saputo prima. Ora che sento il dolore e il peso di Diego che mi schiaccia al suolo e mi impedisce di muovere le gambe. Mi scuoto, agito le braccia, ma non se ne va. E continuando a tenermi la spada poggiata sul collo, e con un mio brusco movimento, sento l’arma affondarmi nel petto.
Dritta e potente, a spezzarmi le costole, in cerca del mio cuore.
E’ fredda... davvero fredda...
Chiudo gli occhi. Ho paura.
Poi sento Diego lasciami andare; lo sento gemere di dolore, e la voce del mio compagno di Distretto mi arriva flebile e debole. Debole come me.
Sto morendo...
Lo sento...
Perché non ho la forza di aprire gli occhi?
Perché ogni mio sussurro, sembra un qualcosa di innaturale?
Perché sento il sangue salirmi in gola?
Cosa mi succederà?
Cosa succederà a casa?
Poi... il colpo di cannone. Il primo. E dalle urla capisco che si tratta di Essien.
Lui ha cercato di salvarmi, quando sarebbe potuto scappare e sopravvivere.
Perché... ?
 

Please, please, forgive me,
But I won’t be home again.
I know what you do to yourself,
I breathe deep and cry out.
Isn’t something missing?

Isn’t someone missing me?
 

Ora è davvero la fine.
Mi calpestano, presi dalle loro corse; mi ignorano, preoccupati solo della loro vita e di quella dei loro alleati. Mi hanno lasciata sola. Bhè, tutti tranne Essien, morto per me. Lui è lontano... adesso.
Vorrei averlo ringraziato; non eravamo amiconi, ma avevamo condiviso bei e brutti momenti. Chissà cosa gli era passato per la mente...
Il Bagno di Sangue deve stare per finire.
Tutto attorno a me è ovattato e buio, visto che non riesco a schiudere le palpebre. O forse non voglio farlo? Per vedere la ferita sul petto?
Non riesco a respirare bene. I polmoni sembrano rifiutarsi di lavorare...
Prendo aria... ma è come se non servisse più a niente.
Poi... sento qualcuno avvicinarmi. Cerco di parlare, di comunicare qualcosa... ma il meglio che posso fare è rantolare qualche stupidaggine.
E la stessa risata di prima... vedo tutto svanire. E abbandono le lacrime e i gemiti.
Anthea... lei non poteva vederlo. Non doveva.
Papà... papà... mamma...
Casa...
E’ tutto qui.
Un altro colpo, ancora al petto, e mi sento scoppiare il cuore.
Ora spalanco gli occhi e grido forte:
- Ahhh!
Sputo un po’ di sangue al cielo e mi addormento.

 

And if I bleed, I’ll bleed
Knowing you don’t care
And if I sleep just to dream of you
I’ll wake up without you there…

 
- India? India! Vieni qua, tesoro! - disse dolcemente la signora Eveery alla primogenita.
Una figura angelica, leggera e deliziosa, saltellò spensierata accanto alla donna. Il faccino era rotondo e bianco, da bambina; la bocca era piegata in un morbido sorrisetto, gli occhi spalancati per la sorpresa e la curiosità.
- Mamma! Sono qui - ridacchiò la bambina.
Si buttò a capofitto nel petto della donna, che rise e si rivolse a lei:
- Sei pronta?
Gli occhi di India si illuminarono d’emozione, mentre la madre tirò fuori da una scatola polverosa, un piccolo abito bianco, pieno di ricami in pizzo e merletti; lungo fino alle ginocchia e stretto in vita, sarebbe calzato a pennello su una bambina di dodici anni.
- Questo l’hai indossato tu, mamma? - chiese innocentemente la figlia, sfiorando il tessuto morbido ma freddo con le minuscole dita paffute.
- Per la mia prima Mietitura, sì - rispose l’altra - Ti piace?
- Sì.
- E’ stato usato anche dalla nonna, India...
- E lo metterò anche io, mamma? - azzardò la piccola, fissando la mamma preoccupata.
La signora Eveery sorrise radiosa; quanta innocenza... ancora per poco...
Disse piano, toccandosi la pancia:
- Lo indosserai anche tu, bambina mia... sarai la più bella... insieme alla tua sorellina, Anthea...
E l’abbraccio più lungo della loro vita venne da sé.
Un abbraccio caldo, d’amore.
 

ANGOLO AUTRICE:
India era una ragazza difficile da inquadrare, da come ho potuto capire da voi autori, ma resta una creatura dolce e incredibilmente complicata. Silenziosa ma estremamente sfortunata, mi ci ero davvero affezionata.
RIP India.
Al prossimo tributo! Ah! La canzone è Missing, degli Evanescence :)

 
 
 
 

 

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Capitolo 3
*** Just A Game - Katherine Moonstone ***



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Just A Game - Katherine Moonstone

I don’t know where I am,
I don’t know this place.
Don’t recognize anybody,
Just the same old dirty face…

 

Quell’oca di Mezzanotte, la ragazza del Distretto 8, durante il conto alla rovescia ha avuto occhi solamente per un’arma: una cerbottana argentata, provvista di un mucchietto di dardi. Non ho idea di come si usi, anche se lo immagino, ma lei sembra incantata; deve avere riguardare, forse, la sua sessione privata con gli Strateghi. Probabilmente sanno che la prenderà.
E’ al mio fianco, a destra.
Pronta a scattare, come me...
Ma non ho un obiettivo! Quest’Arena... non la capisco: siamo su una collina, questo è certo, ma non vedo boschi, o deserti, o...
Ho solo un gran mal di testa, visto che strani uccelli dalle piume arcobaleno svolazzano sopra di noi e cantano in maniera strana.
Alberi...
I pennuti dovranno pur avere un nido.
E... scocca lo zero davanti ai miei occhi, insieme all’inferno. I Giochi sono iniziati e, finalmente, posso essere davvero me stessa. Katherine Moonstone, diversa da quella ragazza ingenua e impreparata che il pubblico e gli altri si aspettavano di vedere.
 

See these people, they lie,
And I don’t know who to believe anymore.
But there comes you…

 

E’ ora di far vedere di che pasta sono fatta.
Un lampo oscuro mi passa davanti, velocissimo, e lo travolgo nella mia corsa verso... la salvezza? Perché sembra un concetto così astratto, in quest’Arena? Io non mi sento al sicuro qui, sola. Vorrei avere... qualcuno, sì, a proteggermi.
E invece mi vado a cacciare nei guai.
Cado per terra, lunga distesa e abbastanza intontita; quando faccio per voltarmi e capire chi avessi travolto, l’odioso viso di Mezzanotte, ancora più stordita di me, si presenta davanti ai miei occhi. Devo averla proprio “investita”: gli occhi le ruotano in modo strano e le labbra sono schiuse per la sorpresa.
Poi, vedo stretta nelle lunghe dita affusolate, bianche e curate, la cerbottana tanto agognata.
Fa per puntarmela addosso, ma con un calcio la disarmo. Urla per la sorpresa e si getta a gattoni per raccoglierla, a qualche metro di distanza dal luogo dello scontro.
Mi tuffo anche io. Sarebbe capace di avvelenarmi, o peggio...
E non posso permetterglielo.
Mi vede al suo fianco...
 

Is it just a game?
I don’t know…
Is it just a game?
I don’t know…

 

Il cannone ha sparato per la prima volta: un morto.
L’arma, nascosta da un ciuffo d’erba e parecchie pietre taglienti, è alla portata di tutti, però troppo intenti a scappare; noto il branco di Favoriti assalire la Cornucopia e fare razzia di provviste e armi.
Uffa!
Se non avessi avuto questo intralcio, ora, uno zainetto sarebbe mio!
Stupida...
- Lasciami stare! - strilla Mezzanotte dimenandosi, quando le afferro uno scarpone per immobilizzarla. Potrei farla fuori subito, levarmela di torno e scappare. Ma se la lascio in vita, mi darà la caccia.
Allunga le braccia disperata e raccoglie l’arma, per poi stringersela al petto, come una mamma farebbe col bambino. Ridacchio nervosa a quella visione.
Mi metto in ginocchio, accanto a lei, e cerco di strappargliela di mano, strattonandola e gridando:
- Lasciala! Lasciala!
Cerco di trascinarla in piedi, ma fallisco miseramente quando mi ritrovo col fondoschiena sull’erba. Allora, sempre più agitata visto che la puntava dritta al mio cuore, le mie mani si avvolsero attorno al suo collo. Indebolita e in cerca d’ossigeno, la ragazza, chiude gli occhi...
Ma, all’improvviso, una fitta di dolore attraversa il mio braccio sinistro, costringendomi a liberare le vie respiratorie di Mezzanotte.
Una freccia?
Una freccia!
Sento il sangue colare, sempre più giù, caldo, fino alla mano.
 

He denies to break my heart
So homesick and confused
But I know I must play my part
When tears I must conceal…
 
Is it just a game?
I don’t know…
To keep you safe from my world…

 

- Chi è... Chi è stato!? - gemo, cadendo a terra e sbarrando gli occhi. Mezzanotte sembra essersi ripresa: si mette a sedere, con l’arma nelle braccia, e il viso pietrificato dall’orrore.
Con un gesto disperato, tiro fuori la freccia dalla mia carne e con uno strattone potente riesco a liberarmi.
Gemo ancora.
E’ lui!
Brandon Mayers, il Favorito del Distretto 2! Davanti a lei, con l’arco in spalla e una freccia dalle piume rosse pronta ad essere scagliata.
Persino Spielberg sembra sorpresa di vederlo là, sorridente.
- L’hai salvata. L’hai salvata! - rantolo.
Non mi guarda nemmeno in faccia. Incocca la freccia e me la ritrovo, qualche nanosecondo dopo, nel mio collo.
E’ finita.
Ora mi sento la bocca e la gola bollenti di sangue.
Brandon?
Mezzanotte?
Lei... non era la ragazza che aveva lasciato lo spasimante al Distretto.
Oh...
Capisco...
Lo vedo, dal modo in cui si guardano.
No, no...
- Stai attenta - le dice il Favorito, dolcemente, aiutandola ad alzarsi.
L’ha salvata...
Si volta a guardarmi. Lei. Che mi ha condannata a morte.
Piccola bugiarda, che davanti alle telecamere... perché non sorridi? Non sei contenta? Il tuo amichetto ti ha salvata due volte. E io mi sto spegnendo.
Non riesco a pensare ad altro:
- Non vedo nessun tunnel... Ma so che sto morendo - sorrido, pensando a quello che il pubblico starà provando, davanti alla televisione. Come si chiamava quel ragazzo? R-Ray?
- Poverino... - sussurro piano, per poi continuare - Voi due non andrete lontano...
No.
Non è una maledizione.
Solo un nefasto presagio.
Chiudo gli occhi, non voglio più vederla.
Ora...
 

And I know my place.
And I know my place.
We’re just pieces in their games.

 
Era un’afosa giornata estiva nel Distretto 6.
La piccola bambina dai capelli corvini, sui nove anni, teneva stretta la mano della gemellina di nome Angela, identica a lei, ad eccezione di una piccola voglia sul collo, passeggiando in piazza. Katherine l’adorava, non se ne sarebbe mai separata. Peccato che il futuro avesse riservato alle gemelle un tragico destino.
- Voglio correre - gridò Angela, felice e spensierata spalancando le braccia - Voglio danzare! Volare!
- Perché no? - rise Katherine spingendola delicatamente su un mucchio di mattonelle bianche, dove di solito durante le Mietiture veniva allestito il palco per gli accompagnatori e mentori.
Dietro alle due, un’altra bambina, più alta e robusta, dalla chioma folta e bionda.
Fiammetta.
- Calme, voi due! - le riprese.
- Dai, divertiti! - esclamò Katherine verso di lei - Prima che tu perda il sorriso!
- Perché dovrei... ?
- Per gli Hunger Games!
Fiammetta saltellò accanto a lei, nel vestitino rosso che i genitori, tutti e due ex-Vincitori, potevano evidentemente permettersi:
- Per me sarà un onore parteciparvi! - disse forte a Katherine - Perché so che ne uscirò viva, forte e ricca!
Angela corse lontana da loro, non interessata alla piega che la conversazione aveva assunto.
- Io ne uscirei sconvolta - rise Katherine - Ma non morta.
Silenzio.
Un gruppo di Pacificatori armati corsero davanti alle due; il Distretto era in fermento, probabilmente.
- Ah, sì? - la canzonò Fiammetta, guardandola male.
Katherine annuì, sussurrandole:
- Sì. E mai e poi mai mi offrirò volontaria. L’Arena ti trasforma, ti riempie di morte... anche se ne esci vincitore.
 
 

ANGOLO AUTRICE:
Un altro tributo... questa volta per Katherine, del Distretto 6.
Una ragazza all'apparenza pazza e lunatica... ma tosta, fino alla fine :)
Ed enigmatica, soprattutto.
La canzone usata è "Just a Game" di Birdy, della colonna sonora del film degli Hunger Games :)
Alla prossima. 

 
 
 
 
 
 
 

 

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Capitolo 4
*** Let It Burn - Mike Salt ***



Nothing But Shadows
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Let It Burn - Mike Salt

I watch the city burn 
These dreams like ashes float away 
Your voice I never heard 
Only silence 
 

Forse non avrei dovuto dar retta a nessuno.
Sì, proprio nessuno.
Probabilmente solo Eliza mi avrebbe capito, proprio in questo momento. Lei sembrava leggere nella mia mente, meglio della mia stessa madre; le sue parole e il suo tono composto, il più delle volte, mi avevano aiutato a rilassarmi e pensare a casa nostra, il Distretto 11. E alla mia famiglia...
Darei qualunque cosa per sentirla parlare, consolarmi e rassicurarmi come qualche ora prima.
Ma ora sono in un’Arena, con un microchip nell’avambraccio e le gocce di sudore che mi bagnano la fronte.
Ci hanno separati: accanto a me, immobile sulla sua piattaforma il ragazzo del 5 guarda l’orizzonte, mentre dall’altro lato c’è Jay.
Mi lancia uno sguardo di intesa e io ricambio sorridendogli; dopo pochi secondi scorgo anche Chloe, che fa genti con la mano per attirare la nostra attenzione.
E’ lontana, dall’altro capo della Cornucopia d’oro, con gli occhi sbarrati e l’indice puntato verso Elizaveta, non molto lontana da lei.
La mia compagna di Distretto ha lo sguardo fisso su qualcosa.
O qualcuno.

 
Where were you when our hearts were bleeding?
Where were you when it all crashed down?
Never thought that you'd deceive me 
Where are you now 

 

    - Mike! - sussurra Jay, schioccando le dita.
Non mi volto verso di lui, per non dare troppo nell’occhio, ma gli chiedo:
- Cosa c’è?
- Chiamala. Chiama Eliza! - risponde preoccupato.
E capisco, solo allora, a cosa sta puntando lei. Non alla Cornucopia, o a qualche arma... a Sophia, la Favorita. Continuano a guardarsi in cagnesco, con un ghigno misto al più orribile dei sorrisi che io abbia mai visto. Vorrei poter pensare qualcosa... tutto... ma non ne ho tempo.
Rivolgo un ultimo sguardo a Chloe, infine alla ricerca dei miei altri alleati.
Poi il tempo scade e mi ritrovo su un mucchio di erba e sassi appuntiti; i volatili sopra di noi hanno finito di cantare e il mondo paralizzato davanti agli schermi.
Penso, correndo verso la salvezza, a mia mamma e a mia sorella... così piccola per assistere a quel macabro spettacolo mortale.
Clara... dolce Clara...
Il solo pensiero rallentava la mia fuga, quindi raccolsi tutta la forza nelle gambe e sfrecciai alla ricerca dei miei compagni.

      
How long can you stand the pain? 
How long will you hide your face? 
How long will you be afraid? 
Are you afraid? 
How long will you play this game? 
Will you fight or will you walk away? 
How long will you let it burn?
 
 

E’ un tripudio di urla e schiamazzi, lame e sangue.
Il primo colpo di cannone mi fa fare un balzo per lo spavento; balzo evitando un grosso zaino, per terra: non ho tempo per raccogliere oggetti e il “nostro” piano era chiaro. “Prima si corre, poi si combatte”. E non posso che essere d’accordo.
Jay mi aveva superato senza problemi e ora mi incita a seguirlo.
Facile per lui, un ragazzone dalle gambe lunghe quanto me! Mi mordo il labbro fino a sentire il sapore del ferro sul palato per quanto mi sforzo di restagli accanto.
Sento strani vocii, provenienti dalla Cornucopia, l’inconfondibile odore di sangue e terrore mi sorprendono; quello che avevo seguito per tutti quegli anni sembrava così lontano... e ora ci ero finito dentro.
- Jay! - grido all’alleato.
- Raggiungiamo gli altri! Sbrigati, sono là! - mi risponde puntando il dito verso destra.
Il secondo colpo di cannone... e uno strillo capace di far gelare il sangue nelle vene.
Accelero ancora, fino a sentire i polpacci irrigidirsi; ma continuo a correre. E poi, improvvisamente, li vedo: Rosalie e Nicholas, Elizaveta che sta gesticolando con Jay...
Mancano Alexandra e Chloe.

 

I watch the city burn 
These passions slowly smoldering 
A lesson never learned 
Only violence 


Mi fermai di botto, respirando profondamente e guardandomi attorno; socchiusi le palpebre, in cerca di un segno. Ma tutto quello che riuscivo a scorgere erano... lame... e chiome bionde.
Perché in questa Edizione le ragazze sono quasi tutte bionde?!
Non riesco a capire chi...
 
E improvvisamente... mi sento travolgere da una valanga. Cado a terra con un pesante tonfo, su pietre appuntite che mi pizzicano la schiena e le braccia.
William Ebony, invece, è ancora in piedi e sembra non aver capito di aver appena travolto un quattordicenne. Mi metto in piedi a fatica, guardandolo male:
- EHI! - gli urlo.
Non gli ho mai parlato veramente e farlo ora mi disgusta. Certo, era una cosa normale a casa mia venire calpestato... ma lui non proveniva dall’11.
E vedo, stretta nel suo massiccio pugno destro, un’affilata spada.
Non si volta verso di me.
Non sono il suo bersaglio.
Corre via, lontano da me, verso... Markus e Alexandra, a qualche metro di distanza da me.
La guarda, mentre di dimena col ragazzo... le si avvicina sempre di più...
Alexandra è in difficoltà.
Rivolgo un ultimo sguardo verso Jay ed Eliza, sperduti, che ci cercano, e un secondo dopo sono addosso a William Ebony; gli stringo forte le spalle, mentre cerco di coprirgli gli occhi. Se Alex è abbastanza sveglia si occuperà di Markus. Lo spero!
Lo prendo a pugni, gli graffio la fronte e cerco anche di morderlo. Così, sapevo già di essermi procurato un perfetto nemico, altro il doppio di me e muscoloso. Mi sballotta, di qua e di là, cercando di disarcionarmi.
Cadiamo a terra, e ci rialziamo insieme. Gli rubo la spada con uno scatto.
Sono in vantaggio.
 

Is your world just a broken promise? 
Is your love just a drop of rain? 
Will we all just burn our fire? 
Are you still there? 


- Forza! Vediamo cosa sai fare! - strilla, fuori di sé.
- Se è questo che vuoi... ! - ringhio correndogli incontro.
Il cannone spara di nuovo.
Tutto è in gioco.
Siamo solo noi due; questa Arena è scomparsa: sono al Centro d’Addestramento, davanti agli Strateghi, sorridente e preparato come uno scolaretto il primo giorno di scuola.
Il tempo si perde e si spreca. Mi sembra di stare a girare con lui per quasi un’ora. I suoi occhi scuri e i miei sono fusi in un qualcosa di irreversibile, tanto che nessuno di noi due osa perdere il contatto visivo, se non per attaccare o spaventare.
Continua a schivare i miei fendenti e prevede ogni mia mossa.
Devo riconoscere che sa davvero il fatto suo.
Io non mi fermo e ogni secondo che passa è un nuovo tentativo di raggiungere il suo petto. Chissà cosa penserebbero gli altri di me...
Il piano... ?
Basta! Basta! Questo gioco non mi piace!
Chiudo gli occhi e urlo. Ho preso una buona rincorsa e finalmente riesco ad atterrarlo e ad immobilizzargli i polsi; forte quasi quanto William, impugno saldamente la spada, sopra il suo corpo sudato e tramente.
Quando mi sussurra:
- Guarda! La tua amichetta ce l’ha fatta anche senza di te!
- Cosa? - dico voltandomi. In effetti Alex è sparita, come Markus.
Mi prende alla sprovvista. Ora è lui ad avere la meglio su di me. Non posso fare altro che lanciare la spade lontano dalla sua portata.
Ho capito tutto adesso; ma, stranamente, non mi pento della mia azione. Non è stata una fuga... solo un tentativo di salvataggio.
Sì.
Mi aveva dato una testata dritta sul petto e ora mi mancava il fiato per la botta; in più pesava un bel po’ e mi bloccava il diaframma.
Mi prende a pugni, mi graffia la fronte e cerca di mordermi.
Chiudo gli occhi.
Lo sento ghignare e raccogliere qualcosa da terra.
- MIKE! MIKE!
Chloe? E’ lei. Ti stanno cercando! Ti stanno cercando! Raggiungi gli altri.
Apro gli occhi per la sorpresa, appena in tempo per capire che un sasso sta per sfracellarmi la tempia.
Lo sguardo di terrore sul volto della mia alleata... congelato per sempre.
E poi...

 
Will you wait until it all burns down? 
Will you hide until it all burns down?
Will it hurt when it all burns down? 
Will you fight when it all burns down?

 

Il Distretto 11 tremò. Tremò di dolore e di compassione alla vista del sangue sul volto del proprio tributo.
Un infantile grido di dolore si alzò, alto e terribile, in una delle vie più povere, da una piccola casetta diroccata, frutto del misero lavoro dei contadini.
Da loro era l’ora del crepuscolo.
E quella si sarebbe preannunciata un delle “lunghe notti”.
Un altro urlo, ancora più straziante, accompagnato da un pianto, arrivò dalla piazza. Da una donna dal volto scavato che stringeva al petto una bambina.
Un gruppo di donne si avvicinò alla sventurata che, appena sfiorata, cominciò a urlare e a lamentarsi.
- Cosa è successo? - continuava a ripetere la bambina - Dov’è mio fratello?
Erano soli.
E il segno di rispetto per il morto si levò, alto ma solenne, nell’aria. Nessuno si sarebbe opposto, era tradizione. In più, vedere morire un ragazzo così giovane, così piccolo, per tanto coraggio era qualcosa di cui andare fieri.
- Cosa è successo? - strillò la bimba, accarezzando le braccia della madre distrutta - Dov’è mio fratello?
Un bambino sui dieci anni era presente in piazza, quello stesso giorno, a quell’ora, non molto lontano dalla scena. Aveva la mano sinistra alzata in segno di saluto verso il compagno morto.
I suoi capelli biondi venivano accarezzati dalla brezza della sera, abbastanza forte per quel periodo dell’anno. Una pietra dalla forma triangolare e appuntita rotolò accanto al suo piede, attirando la sua intenzione.
Mai quel bambino avrebbe immaginato che il macabro spettacolo e il ricordo funebre si sarebbero svolti per lui, solo quattro anni dopo.
 

 

ANGOLO AUTRICE:
Far morire Mike non è stato facile. Era uno di quei ragazzini di cui... non so... sicuramente fidarsi, e mi ha colpito molto anche se era relativamente semplice e modesto come tributo. La canzone, bellissima, è “Let it burn” di Red.
Alla prossima, con Liam ;)
Per eventuali ritardi contattare il mio liceo XD

 

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Capitolo 5
*** Echo - Liam Burtom ***



Nothing But Shadows
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Echo - Liam Burtom
 

Hello, hello 
Anybody out there?
'cause i don't hear a sound
Alone, alone
I don't really know where the world is but I miss it now

 

Non so cosa fare! Sono confuso!
Dove mi trovo?
In tutta la mia vita non ho mai visto un’Arena del genere: siamo tutti sulla cima di una collina abbastanza alta, coi piedi che si muovono incerti tra erba fresca e sassi appuntiti. Il sole - anche se non sono sicuro sia vero - irradia una luce quasi abbagliante e rende l’ambiente caldo e, all’apparenza, quasi esotico. Credo di non essere il solo con le idee confuse.
Vedo i miei compagni e i miei nemici, sparpagliati attorno alla Cornucopia.
Alcuni si sono dati alla fuga, altri indugiano.
Strizzo le palpebre, accecato dalla luce e dal cielo troppo blu. Troppo.
Quattro o cinque strani volatili hanno preso a seguirmi; allo scoccare del numero zero, sulla Cornucopia, quegli strani e vivaci animali avevano smesso di cinguettare, mentre ora riprendono a cantare proprio sopra la mia testa, vorticando a spirale nell’aria.
Sento il fruscio delle loro penne multicolore e credo persino che uno di loro si sia abbassato in volo, sfiorandomi il collo con una delle loro lunghe code piumose.
Per quanto fossero belli e strani... mi incutono timore.
Non so ben spiegare la ragione...

 
Sometimes when I close my eyes I pretend I'm alright 
But it's never enough 
'cause my echo, echo 
is the only voice coming back 
My shadow, shadow 
is the only friend that I have 

 
Non ho sponsor.
Non ho alleati.
Anzi, in realtà li avevo... un po’ di tempo fa.
Beatriz è una tipa solitaria, non avevamo legato molto e parlare con lei, negli ultimi giorni, si era rivelato un dolore per entrambi. Le ultime parole erano state quella maledetta notte di incubi. La notte interrotta bruscamente dalla ragazza dai capelli colorati, così simili a quelli di una capitolina.
E’ lì. La vedo allontanarsi dalla Cornucopia e dai tanti colpi di cannone, con uno zainetto in spalla e la giacca a vento nera che svolazza qua e là. Corre veloce, sola, verso la salvezza, più veloce di una scheggia.
Io sono in mezzo alla battaglia.
A far niente.
Non ho sponsor, non ho alleati e nemmeno un arma con cui difendermi.

 

Listen, listen 
I would take a whisper if 
that's all you have to give 
But it isn't, isn't 
You could come and save me 
Try to chase it crazy right out of my head 

 
Poi... vedo il corpo di Marina sull’erba, col sangue che le sgorga copioso dal petto, gli occhi sbarrati e la pelle grigiastra nel pallore della morte.
Il cuore mi esplode. Mi sento morire anche io.
E chiudo gli occhi... per qualche secondo...
Marina? Marina?!
Li riapro e vedo, al posto della mia dolce migliore amica, il cadavere della ragazza bionda del tre. E solo a qualche metro di distanza da lei, riposa anche il suo compagno di Distretto. Avrei tanto voluto stringere alleanza con lui: lo vedevo come un ragazzo forte e coraggioso, pronto a tutto. Ma ora giace là, nella polvere, con un piccolo pugnale incastrato, profondo, nel cranio.
Mi rifiuto di guardarlo ancora: la sola visione di tutto quel sangue mi fa star male. Strano. Sarà l’aria dei Giochi.
Mi muovo, lateralmente, pronto a scattare sulla difensiva: stare immobili è un invito alla morte.
Immagino che il Distretto 9 sia concentrato su di me, data la fuga di Triz.
Altro colpo di cannone e un urlo lontano.
Marina...
- Permesso! - grida qualcuno al mio fianco, interrompendo i miei pensieri.
E’ Xaber, il ragazzino del Distretto 4, che corre verso di me, spingendomi verso sinistra per non intralciare la sua corsa. Anche lui ha scelto la fuga: si volta a guardarmi per un secondo, sorridendomi innocentemente, per poi rivolgersi verso i suoi alleati.
Io sono solo.

 

I don't wanna be down and 
I just wanna feel alive and 
get to see your face again once again 
Just my echo, my shadow 
you're my only friend 

 
Oddio.
Sono solo! Letteralmente!
Sono inerme, senza armi e senza idee... solo ricordi a cui aggrapparmi e... i Favoriti che si muovono. Verso di me!
Lavinia, la piccola letale Favorita, mi schernisce, quando nota che cerco disperatamente di tornare indietro, di voltarmi verso il pendio e la salvezza:
- Guardate quello! Ti sei perso? Ahahahah! Scommetto che lo becco dritto al cuore con un solo colpo - ride insieme ai suoi compagni.
No! No!
La sento grugnire per lo sforzo e, in attimo, mi ritrovo il coltello nella schiena. Al cuore.
Non sento dolore, ma solo sangue bagnarmi la pelle.
Infine... cado.

 

Hello, hello
Anybody out there?

 
 

- Perché hai una spiga di grano tra i capelli, Marina? - chiese con dolcezza il bambino dai capelli neri alla sua compagna di merenda.
- Me l’ ha messa in testa mia nonna - sorrise lei - Perché? Non ti piace?
- No, ti dona. E’ d’oro, proprio come i tuoi capelli.
Marina sorrise compiaciuta, sull’altalena dove riposava i piedini nudi. Era estate, al Distretto del grano, e non era insolito scoprire bimbi e ragazzi correre per le strade e per i campi senza scarpe. Era anche un modo per far risparmiare le famiglie, soprattutto quelle meno agiate.
- E perché tua nonna te l'ha messa tra i capelli? - chiese ancora Liam.
- E’ felice.
Il bambino rimase in silenzio, chiudendo i vispi occhi chiari e godendosi il caldo pomeriggio; comunque non dette freno alla sua curiosità:
- Perché è felice?
Marina sbuffò:
- E perché vuoi sapere tutti i perché?
Liam scoppiò a ridere. Stare insieme a quella bambina era divertente. Era la sua vera migliore amica e in cuor suo sapeva che niente e nessuno li avrebbe mai separati.
- E va bene, te lo dico: perché, stamattina, alla Mietitura, mia sorella maggiore non è stata pescata. Perciò non parteciperà agli Hunger Games. E nostra nonna, quando è tornata a casa con i miei genitori, sana e salva, ci ha messo questa spiga tra i capelli, per festeggiare. Contento? - spiegò lei tutto d’un fiato.
Liam annuì:
- E’ davvero qualcosa da festeggiare.
Marina gli sorrise di rimando, alzando le spalle, e con la mano destra districò la spiga dalla piccola treccia bionda infilandola amichevolmente tra i rari ricci del piccolo Liam.
 

ANGOLO AUTRICE:
E questo era il povero Liam :( Sono così sorry...
Comuuuunque... canzone di Walker Jason, intitolata appunto "Echo". 
A presto con Tom! :D

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Capitolo 6
*** Hide and Seek - Tom Allius ***



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Hide and Seek - Tom Allius

Where are we?
What the hell is going on?
The dust has only just began to fall.
Crop circles in the carpet, sinking, feeling

 

Nascosto.
Non mi troveranno mai: sono piccolo e veloce, celato dal buio della Cornucopia, al fresco e al sicuro. Pensavo che raccogliere anche un coltellino o una sacca mi avrebbe aiutato; almeno, di notte, non sarei stato completamente allo scoperto, disarmato... un Tributo morto, insomma.

Ma una volta arrivato ai piedi dell’enorme struttura in metallo, non ci ho più visto niente: i Favoriti erano accanto a me, armati fino ai denti e pronti a combattere. Così, eccomi qui, come un coniglio nella propria tana, che scappa dalla volpe.
Sono circondato di lame e viveri che, per il momento, non sembrano interessare granché il gruppo dei Favoriti. Sento i loro grugniti e i loro borbottii di disappunto.
Mi faccio sempre più piccolo, le ginocchia al petto e gli occhi ben spalancati.
Almeno la mia scaltrezza mi ha nascosto da quegli assassini.

Spin me around again and rub my eyes 
This can't be happening 
When busy streets a mess with people would stop to hold their heads heavy 

 
 
- Muovetevi, cretini! - sento Sophia, la Favorita dell’1, gridare ai compagni - Stanno scappando!
- Valli a rincorrere con la tua spada, allora! - le suggerisce Lavinia - Preferisco armarmi bene, prima di scendere in battaglia. E’ il nostro piano.
Vedo la bionda sbuffare di impazienza:
- Scommetto che Pochka se ne sarà già scappata! - urla al cielo, staccandosi dal gruppo, nel mezzo della confusione, a seminare il panico tra i ragazzi e le ragazze.
Per un attimo sento il cuore mancare un battito: non molto lontana da me, la mano curata e bianca della Favorita del Distretto 2, tasta il niente, in cerca di un’arma, forse un coltello. Trattengo il respiro, mentre mi stringo sempre di più in me stesso, come un piccolo bozzolo. 
Sento i cannoni sparare i primi colpi.
Peccato.
Mi stavano simpatici un po’ tutti. Ma gli Hunger Games sono anche questo: veder andare via le persone con cui stringi amicizia. 
Il buio mi ha divorato, nascondendomi, per questa volta, dalla furia della morte.
- Io qua non ci devo stare - mi ritrovo a sussurrare.
Ed è la verità. 
Mi prude il naso, sto per starnutire. 
Non riesco a trattenermi, ma per fortuna il rumore è coperto dal terzo colpo di cannone. Sono salvo. 
Ogni minuto che passo, mi rimpicciolisco sempre di più, tirando sospiri al cielo. E ogni secondo che passa, sento che devo sbrigarmi: quanto tempo posso rimanere qua dentro, prima di essere scovato?
Sento urla e strilli, di ragazze e ragazzi. 
E’ l’inferno.

Hide and seek 
Trains and sewing machines 
Oh, you won't catch me around here 
Blood and tears they were here first 

 
“Pensa a casa, pensa a cose belle, pensa a papà, pensa... “
Il quarto colpo di cannone è stato sparato e uno strano e inquietante silenzio è sceso sulla collina soleggiata. 
Quanto tempo ho passato nella Cornucopia? Il Bagno di Sangue è terminato?
Sento dei passi, ma nessuna voce; così, mi sporgo in avanti di qualche centimetro, giusto per osservare cosa sta succedendo là fuori.
Può essere l’occasione giusta per scappare!
Sophia, Lavinia e gli altri sembrano essere andati via.
- E’ la mia occasione - mormoro, sorridendo. Posso correre fuori, come una scheggia, raggiungere il pendio e semplicemente trovare un rifugio.
Ancora un secondo, e sarò libero, lontano dal puzzo di sangue e di morte nell’aria.
Nelle braccia ora reggo un piccolo zainetto, abbracciandolo al petto come fosse il più prezioso dei tesori; prezioso quanto i gioielli che ero solito rubare nel Distretto, a casa mia. Nessuno mi aveva mia scoperto: i Favoriti non si sarebbero mai accorti dell’assenza del più piccolo degli zaini.
Per loro era un nonnulla.
Per me era salvezza, cibo e riparo.
Mi sentivo sicuro, ma appena feci per alzarmi, una voce mi costrinse ad immobilizzarmi.
 
Oily marks appear on walls 
Where pleasue moments hung before 
The takeover, the sweeping insensitivity of this 
Still life 


 
- Avete visto come scappava?! - urla Lavinia, agitando un pugnale nell’aria e riafferrandolo con maestria - Adoro i bersagli in movimento. Quelli fissi mi annoiano.
Tremo.
La gola mi si secca e gli occhi diventano lucidi, quando sento i passi pesanti di un ragazzo diventare sempre più forti, veloci e chiari. Tasto lo zaino, quasi cercando un’arma... ne sono circondato, ma mi sento dissennato: ho bisogno di respirare e difendermi. Comincio a sudare. O è solo una mia impressione?
No, il caldo sembrava essere cessato. Ora una leggera e piacevole brezza fresca comincia a scompigliarmi i capelli, accarezzarmi per l’ultima volta il volto.
Sobbalzo dalla paura e dallo spavento, quando il volto di Diego, contratto in uno spaventoso sorriso, si affaccia all’interno della Cornucopia, stanandomi:
- Cucù! - grida divertito dalla mia reazione.
Si fece in avanti, afferrandomi per la collottola, facendomi male e trasportandomi in bella vista, davanti a tutti gli altri. Scorgo il cadavere di Liam e di una ragazza... Katherine?!
Per terra, sull’erba... è là che prego di non essere mai nato.
- Avevamo un ladruncolo tra noi e non ce ne siamo accorti - sibila la bionda del Distretto 1, squadrandomi divertita.
Diego saltella accanto a me, imitando i presentatori di Capitol City:
- Chi si offre volontario?
Le risa dei ragazzi zittiscono gli uccelli. Sophia alza la mano, muovendosi sinuosamente, a mani nude ma sporche di sangue, verso di me. Cerco di tirarmi in piedi, scappare, lottare... qualunque cosa!
 
Hide and seek 
Trains and sewing machines? 
All those years they were here first 
 
Provo, ma è completamente inutile.
La sento afferrarmi il collo e mozzarmi il fiato, stringendo così forte da impedirmi persino di cacciare un urlo. Sento gli occhi del mondo su di noi, di Capitol City e della mia famiglia, di casa mia.
Forse solo mio padre sentirà la mia mancanza.
Gli promisi di tornare coperto di oro.
Probabilmente, troverà suo figlio chiuso in una cassa di legno, intatto ma morto... coperto di risa. Sì, perché sono solo risate quelle che vedo attorno a me. Persino quella bambina del Distretto 2, poco più grande di me, nel suo dodicesimo anno di vita, si prende gioco di me.
Sophia mi ha tra le sue spire. Le mani stringono. Non respiro!
Morirò soffocato?
Sembra captare i miei pensieri, perché la bionda Favorita grugnisce e mi solleva, verso la Cornucopia. Il mio ex-rifugio.
Mi ci sbatte contro, di schiena.
Ho capito.
Ho capito!
No, no, no, no!
Le sussurrò:
- Ti preg----- no-----
Ma poi mi vedo sollevare sempre più in alto, per il collo. Sbatto la testa violentemente contro il metallo incandescente. Sento il sangue schizzarmi via da naso, il cervello rimbombare...
Un altro colpo, forte ed impressionante, una fitta lancinante... e basta.
 
Ransom notes keep falling at your mouth 
Mid-sweet talk, newspaper word cut outs 
Speak no feeling no i don't believe you 
You don't care a bit you don't care a bit 
 
La Mietitura era un evento da non perdersi. E questo il piccolo malandrino, Tom Allius, lo sapeva per certo. Quale occasione migliore per sgraffignare qualche oggetto prezioso, qualche tessera o qualche alimento, dai presenti, accorsi in piazza avvolti  nel dolore e nell’angoscia di poter vedere i propri figli salire sul palco, diretti a Capitol City?
Era un’arte.
Suo padre lo aveva iniziato.
Gli aveva insegnato tutto quello che doveva conoscere.
E in quel periodo, rubare era di vitale importanza. Soprattutto per la famiglia Allius.
- Non pensarci. Fallo e basta - furono le parole del padre, alle insistenti domande del bambino - Vai in piazza, Tom. Alla Mietitura non sai mai chi potresti incontrare.
E quando il bambino gli obbediva e, ingenuamente, fissava negli occhi i Tributi sorteggiati, ascoltava i pianti di madri e padri, vedeva mani alzarsi e urla levarsi nel cielo. Dimenticandosi del suo sporco e scorretto lavoro. “Bastava vincere ai Giochi della Fame” gli dicevano “Per non doverla mai più sopportare”.
E di fame, Tom, ne sapeva tanto. 
Non soffrirne più era il suo grande sogno.
Ecco perché rubava, senza fiatare.
Ecco perché fu estratto ai Giochi, senza opporsi.
Ecco perché fece finta di non essere più un bambino, senza protestare.
Ecco perché, alla fine, le sue capacità lo tradirono e fu rinchiuso in una minuscola bara di legno e trasferito a casa. Sorridente, i capelli rossi arruffati e le lentiggini stranamente visibili, anche nel pallore del sonno eterno.
 



 

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Capitolo 7
*** If I Lose Myself - Rosalie White ***



Nothing But Shadows
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If I Lose Myself - Rosalie White
 

I stared up at the sun,
Thought of all the people, places and things I've loved 
I stand up just to see 
Of all the faces, 
you are the one next to me
 

 

Giocherello un po’ con le morbide campanule azzurre e bianche, che mi ricoprono le braccia e mi incoronano il capo, rendendomi quasi simile ad una creatura sovrannaturale di cui amo raccontare ai miei fratellini per farli addormentare. Un dono di Nicholas. Non avevo mai visto corolle e campanule con colori così vividi e brillanti; glielo avevo detto, quella notte, appena stabilitici in quella strana caverna, il nostro rifugio, e lui si era limitato a sorridermi, ancora provato dopo la nostra fuga dalla Cornucopia, e a sfiorarmi dolcemente la guancia.
Emanano un profumo dolcissimo.
A casa mia, nel Distretto 12, non avevo mai visto fiori del genere; e quelle bacche... sono deliziose.
E ho tanta fame... gli Strateghi non sono stati molto misericordiosi in fatto di cibo: il contenuto dei nostri minuscoli zainetti, raccattati in fretta e furia al Bagno di Sangue non ci terranno sazi per le settimane seguenti.
La notte prima avevo poggiato sulle labbra uno di quei baccelli scuri e un sapore... dolce come il miele, tanto raro nel mio Distretto, e buono quanto quelle prelibatezze assaggiate a Capitol City...
Ne offrii un po’ anche a Nick, che le rifiutò gentilmente, e due a Chloe che le conservò nella tasca della sua giacca impermeabile. Quella ragazzina mi faceva pena. Alex era forte, Eliza e Jay si completavano a vicenda, io avevo Nick. Mike si era sacrificato per noi e ora studiavamo meglio le nostre prossime mosse.
Avevo sentito bisbigliare Elizaveta e il suo amichetto del Distretto 10 quella notte, parlare dei Giochi, dei Favoriti...

 

You can feel the light start to tremble 
Washing what you know out to sea 
You can see your life out of the window, tonight...

 


- Nick… - sussurro al mio compagno, quando noto che ancora sonnecchia al mio fianco, beato, avvolto ancoro dalle spire di Morfeo; il sole era già sorto da parecchio e Eliza e Jay erano usciti per controllare la situazione e la foresta che ci garantiva frescura ed ombra. Nick, stanco, si era messo a riposare ancora un po’, con la testa rivolta verso di me e le braccia incrociate, spalle sulla fredda parete di roccia.
Sorrido senza far rumore.
Gli altri sono impegnati a fare da guardia, finalmente ho qualche momento di privacy.
Scuoto il ragazzo addormentato e lo riporto negli Hunger Games.
- Rose - geme, stiracchiandosi ed aprendo gli occhi.
Poi, improvvisamente, sento una fitta allo stomaco. Come se una freccia di fuoco mi avesse trapassato l’addome; sussulto lievemente. Sarà la fame.
Chiudo gli occhi per un secondo, giusto per tornare alla realtà.
E Nicholas sparisce. Al suo posto, lo sguardo diabolico di Diego Sallen invade il mio campo visivo e una goccia di sangue prende a colargli dalla bocca. Rimango pietrificata.
Alexandra e Chloe non ci sono più.
Lavinia e la favorita dell’1, si fanno vicine, puntandomi come bersaglio e lanciando le loro armi.
- Cosa... ?! - urlo in preda al panico.

 

If I lose myself tonight 
It'll be by your side 

If I lose myself tonight... 


 

Eliza ritorna, così come Jay, Chloe e Nicholas.
Ho le visioni?
Non mi importa. Deve essere l’agitazione. O l’Arena è stregata.
Il mio gruppo è su di giri. Continuano a parlare, alzare la voce e farsi sentire. Parlano di un attacco da parte dei Favoriti, di sentirsi osservati e di abbandonare la caverna per trovare un rifugio più lontano dalla Cornucopia e dalle grinfie dei ragazzi dei primi Distretti. Ma Nicholas non sembra d’accordo.
Quanto tempo è passato... ?
Non ho la forza di ricordare. Non ci riesco.
Cosa mi sta succedendo?
Chloe sembra aver notato qualcosa di strano. Continua a lanciarmi occhiate preoccupate, ma non fiata; credo che sia nella sua natura. O, forse, è solo invidiosa.
Quando gli animi si pacificano, Nick conferma la sua idea: non lasciare la grotta.
- Ascoltala Nick. Lei sa quello che fa - gli sussurro, di nuovo soli. Non riesco a non pensare agli occhi iniettati di Diego che mi osservano, come un bambino avrebbe fatto davanti alla pasticceria, osservando la più buona e bella delle torte in vetrina.
- Tu la seguiresti? - mi domanda lui.
- Sì. Mi fido di lei, che sicuramente conosce la foresta meglio di te e me.
- Questa alleanza non andrà avanti per sempre, Rosalie.
Vorrei potergli rispondere... ma gli spezzerei il cuore.
Scelgo il silenzio.

 

I woke up with the sun 
Thought of all the people, places and things I've loved 
I woke up just to see 
Of all the faces 
you are the one next to me
 

 

 
- Nick...
No. Lui è Brandon.
No. Lui è Diego.
E Chloe è sempre stata Sophia.
Elizaveta sembra proprio essere Lavinia.
- Nick... - sussurro disorientata.
Avevano deciso di scappare, il pugnale accanto al nostro rifugio li aveva allarmati. Ma cosa succede? Ora continuano a camminare in tondo, volteggiano senza toccare terra, saltano e si buttano sulla nuda pietra che ci circonda. Sembra che uno sciame di Aghi Inseguitori li abbia iniettato il veleno dritto nel petto. Sembrano in preda a strane convulsioni.
Sorella...
Sorella...
Rosalie... Rosalie... White...
Diego si fa vicino e mi sfiora la fronte:
- Rose! Cosa c’è? Vuoi già andare a dormire?
- Sento freddo... - mormoro ai Favoriti. Perché non mi uccidono?
- Cosa? - chiede Sophia accucciandosi al mio fianco. Il fuoco è stato spento. Non c’è luce. Sono in un miniera? Sono tornata a casa!?
Ho ancora qualche fiore tra i capelli... ma il loro odore mi disgusta. Mi manda in gola quel poco che avevo messo sotto i denti quella mattina.
- Dove siete... ? - chiedo cominciando a sudare. Le gocce che mi scendono sulle gote... lacrime... ? - Non respiro...
Chiudo gli occhi, mentre uno strano odore, acre e pungente mi colpisce. Il sonno. Sì, ho bisogno di riposare.
Cosa mi succede?
Sto... ? Nicholas!

 

You can feel the light start to tremble 
Washing what you know out to sea 
You can see your life out of the window, tonight... 

 

- Rosalie! Rosalie!
Lo sento.
Sento che mi tiene la testa alzata, che mi alza le braccia e mi scuote forte.
Oh, vorrei tanto rispondergli...
- Cosa succede?! - dice qualcun altro al mio fianco, mentre, contemporaneamente, un singhiozzo disperato si leva, facendo sussultare i presenti. Vorrei sapere anche io... cosa succede. Non riesco più a respirare e perfino mandare già quel poco di saliva che mi è rimasta in bocca è un’impresa.
- Brucia... gola... - sussurro.
Gelo... fuoco... ancora gelo.
Passi.
Nick! Nick!
- Sal... va... - rantolo, lasciandomi andare.
Alexandra. Riesco ad udire alcune sue parole:
- Che... Nicholas... cosa succede qui?!
Apro lentamente gli occhi, infusa da una strana energia che prende il controllo sui miei movimenti. Allora non sono nelle grinfie dei Favoriti! Se sono con Alex, con...
- Eliza! - chiamò qualcuno, ad alta voce - ELIZA!
Non vedo niente. E’ tutto così confuso... e sfocato...
Nicholas, dove sei?
La mia mano lo cerca invano, mentre altre dita, lunghe e sottili mi afferrano velocemente il polso tremante. Pochi secondi dopo sento Jay urlare:
- E’ bollente! Cazzo...
Stringo fermamente i fiorellini con la mano sinistra, altri mi coprono il petto e la gola.
Brucio. Brucia.
Il dolore doveva smettere prima o poi.
Gola secca... prurito...
- Rose... - sento gemere una voce dolce e debole, riconducibile a Chloe.
- Atropa - dice solennemente un’altra, Elizaveta - BELLADONNA! ATROPA BELLADONNA! Una delle piante più velenose di questo mondo!
Ho un tuffo al cuore.
- No. Non può essere - sussurra un ragazzo.

Nicholas? Salvami... non posso lasciarti...

If I lose myself tonight 
It'll be by your side 
If I lose myself tonight...


 

Li sento agitarsi attorno a me, ma non mi importa più.

Voglio solo tornare a casa... e ci riesco.
Rivedo mio padre. Mi sorride, radioso, finalmente guarito, che stringe le manine dei miei adorati fratellini, che ridacchiano, come se avessero appena combinato un divertente e innocente scherzetto; Nicholas mi stava guidando verso di loro.
La grotta è sparita.
Gli Hunger Games sono terminati.
Abbiamo vinto. Entrambi.
Siamo salvi, Nicholas! Siamo salvi!
Vivi!

 

 If I lose myself tonight 
It'll be you and I... 
Lose myself tonight 

O è tutta un’illusione?
Sono stati quei fiori... non è vero. Ma non possono nuocermi: Nicholas me li ha regalati!
No...
L’ultima cosa che provo, prima di stiracchiare pigramente un patetico sorrisetto rilassato e di chiudere gli occhi stanchi e offuscati dalle lacrime, è la pressione di due labbra gelide e tremanti sulla mia bocca.
E’ Nicholas? O la morte?
Prego che...
- Nick... - spiro.
Abbiamo vinto?
 
Allora... perché il cannone ha sparato?

 

Take us down and we keep trying 
40 000 feet keep flying... 
Take us down and we keep trying 
40 000 feet keep flying... 


 
Amanti sventurati.
Prima che qualcun altro prendesse il loro posto, sarebbero stati chiamati così e il loro nome avrebbe sicuramente riecheggiato per le povere vie dei Distretti Periferici, tra le gente che un tempo li aveva visti passeggiare, li aveva sentiti parlare e che ora li vedeva tornare a casa, addormentati per sempre. Capitol City e  i Distretti rimanenti non avrebbero potuto farci niente e loro andava bene così. Un anno... massimo due, per ricordare i caduti per poi rifarsi gli occhi grazie a nuovi Tributi.
Amanti sventurati. Perché non era inusuale innamorarsi negli Hunger Games.
Fame. Giochi. Amore. Sangue.
Vittoria. Morte. Divertimento.
Bambini. Adulti. Soldati. Tributi.
Un fiorellino dalla corolla azzurra, leggermente striata di bianco, a forma campanulare, cresceva non molto lontano da quella che una volta era casa White; essa era ora disabitata e mezza diroccata dalle intemperie che il Distretto 12 aveva dovuto sopportare.
Atropa Belladonna.
Atropa. La famosa Parca, che millenni prima veniva temuta e adorata lo stesso tempo. Colei che taglia il filo. Colei che pone fine alla vita.
Rosalie non poteva saperlo.
O forse sì?
 

 

NOTE D’AUTRICE:
Perché anche se Rose dava di Katniss, abbiamo avuto prova che non lo era veramente.
E vi lascio col dubbio, perché sono cattiva xD
Una love story dibattuta e un po’ lasciata al caso, ma che comunque non ha portato a niente di piacevole; io credevo davvero in quei due amanti sventurati (Katniss deve il copyright a Rosalie ù_ù) ma la sorte non era a loro favore. Ed eccomi, appunto, con un capitolo tutto per lei.
Non si scherza con la Belladonna u_u ho dovuto fare una bella ricerca sui sintomi per avvelenamento, tra cui iperventilazione, febbre improvvisa, allucinazioni forti e difficoltà di respiro e deglutizione. E morte.
Quindi, riposa in pace Rose. E scusami tanto tanto, Mixi_  :( tu sapevi  quanto tenevo alla storia di Rosalie e Nicholas. Ti prego di perdonarmi...
E invece noi ci vediamo, al prossimo capitolo! :3
Ciauuu!
Song: if I lose myself dei OneRepublic
 

 

 

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