Quando ci si scorda l'amore...

di silviayuna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'amore dimenticato ***
Capitolo 2: *** L'incontro ***
Capitolo 3: *** Il tentativo fallito ***
Capitolo 4: *** Lo scontro e la fine ***



Capitolo 1
*** L'amore dimenticato ***


kib

 

Kiba correva più veloce che poteva verso la casa di Hinata. La loro storia andava avanti da qualche mese ormai e, nonostante il rifiuto iniziale di Hiashi, lui non si era arreso e l’aveva affrontato procurandosi un sacco di botte ma anche la sua fiducia. Ora era felice: la sua Hinata aveva dimenticato la cotta pazzesca per Naruto, un ragazzo che a lui non stava molto simpatico, forse perché avevano un carattere molto simile, e anche Shino, il loro compagno di squadra, sembrava essere diventato improvvisamente gentile con lui.

Nulla poteva intromettersi tra loro due, nemmeno quelle petulanti delle sue amiche. Ma, forse, il vero problema non erano loro: era Orochimaru. Quel mostro, infatti, continuava ad attaccare i confini di Konoha per rendere debole il villaggio e impossessarsi finalmente di Sasuke Uchiha. La quinta Hokage, Tsunade, aveva richiesto l’aiuto anche dei genin per la difesa di Konoha, perché tutti i jonin rimasti e i chunin erano impegnati in altre missioni. Quel giorno aveva detto a Kurenai di preparare la sua squadra per il recupero di un gruppo di jonin ferito al confine sud del villaggio. E Kurenai l’aveva detto a Kiba che aveva il compito di avvertire Hinata e Shino.

Arrivato davanti a villa Hyuga Kiba si fermò qualche secondo a riprendere fiato, con Akamaru che scodinzolava di fianco a lui. Hinata era in giardino con la sorella Hanabi. Stavano, incredibilmente, parlando senza offendersi (più che altro senza che Hanabi offendesse la sorella) sotto un ciliegio.

- Hinata!-

Al suono della voce del ragazzo la Hyuga si girò verso di lui.

- Kiba! Cosa ci fai qui?-

La ragazza non era molto contenta di quell’interruzione ma vedendo il suo ragazzo le ritornò il sorriso sul volto.

- Tsunade...Kurenai...Insomma, dobbiamo andare! Abbiamo una missione da compiere-

- Arrivo subito. Vado a prepararmi-

Hinata si alzò e corse verso la sua camera per preparare l’equipaggiamento necessario lasciando Kiba da solo con la sorellina.

- E così tu sei Kiba-

La voce della bambina fece venire la pelle d’oca all’Inuzuka.

- Sì-

- E così tu sei quello che ha fatto passare la vergogna ad Hinata. Da quando siete fidanzati non le trema più la voce-

- Ah. Ehm...-

Kiba era in imbarazzo: cosa dire a quella ragazzina così...seria? Per fortuna a rompere il silenzio ci pensò Hinata.

- Eccomi-

Sorrise dolcemente al ragazzo che sentì sciogliersi.

- Andiamo-

Le porse la mano che lei afferrò con molto piacere e insieme partirono, non prima di salutare Hanabi che, con uno sguardo ancora più serio, si interrogava sui vari cambiamenti subiti dalla sorella durante quell’ultimo periodo. Non solo aveva perso la vergogna per ogni cosa, ma era diventata anche più forte e aveva acquistato sicurezza in ciò che faceva.

 

I due ragazzi arrivarono davanti a casa Aburame dove Shino li attendeva fuori dal portone.

- Come mai sei già qui?-

Kiba e Hinata lo guardarono curiosi.

- Grazie agli insetti che mi hanno riferito il messaggio che Tsunade-sama ha consegnato a Kurenai-sensei –

I due fidanzati incrociarono lo sguardo e sorrisero. Shino non sarebbe mai cambiato: aveva l’abitudine di piazzare insetti-spia dappertutto e nemmeno quella volta era stato da meno.

- Allora raggiungiamo Kurenai-

Il gruppetto partì preceduto da Akamaru che li aveva distanziati di una decina di passi. Alla fine arrivarono ad una radura vicino al confine sud di Konoha e li trovarono la loro maestra ad attenderli.

- Buongiorno ragazzi. Siete pronti?- alla risposta affermativa dei tre la donna continuò –Kiba, tu ci precederai perché con il tuo fiuto potremmo raggiungere più facilmente i feriti. Hinata, tu starai per seconda e userai il Byakugan per scovare eventuali nemici. Poi starò io e infine Shino. D’accordo?- altra risposta affermativa – Bene, partiamo-

I quattro si misero in postazione e Kiba iniziò ad annusare nei dintorni fino a che non sentì un odore di sangue proprio davanti a lui.

- Per di qua!-

Il ragazzo scattò in avanti in compagnia di Akamaru seguito dagli altri. Ogni volta che andavano in missione era sempre accompagnato dall’ansia che potesse succedere qualcosa di brutto ad Hinata e quel giorno quella sensazione era ancora più forte.

L’odore si faceva sempre più forte.

- Ci siamo quasi-

Dietro di se sentì una vocina che lo faceva sempre emozionare che diceva “Byuakugan”. Hinata stava osservando nei dintorni ma non c’era nulla di strano: davanti a se c’erano quattro corpi immobili che dovevano appartenere ai jonin feriti. Niente nemici, almeno per il momento.

Finalmente sul posto il gruppo vide tre uomini e una donna a terra che sembravano ancora vivi ma senza conoscenza. Kurenai disse ai suoi allievi di avvicinarsi ciascuno ad un ferito e cercare di rianimarlo, per poi trasportarlo all’ospedale.

Kiba, insieme ad Akamaru, raggiunse quello più lontano da dove si erano fermati. C’è uno strano odore nell’aria. Però non riesco a capire che cos’è.

- Ragazzi, state attenti-

Hinata aveva già raggiunto il suo obiettivo e lo stava scuotendo con calma. La jonin aprì lentamente gli occhi e le parlò con un filo di voce.

- Ci hanno attaccati di sorpresa...-

- No, non parli! Si stanca e basta-

- ...e sono ancora...-

La donna cercò di alzarsi attaccandosi ad Hinata per sussurrarle qualcosa nell’orecchio.

- ...qui...-

La ragazza spalancò improvvisamente gli occhi e vide davanti a se il ferito soccorso da Kiba che si stava alzando con un kunai in mano mentre lui era di spalle.

- Attento Kiba! E’ un...-

Il ragazzo si girò di scatto appena in tempo per vedere l’uomo che lo stava colpendo. Poi più nulla. Sentì solo la voce di Hinata come un’eco che si diffondeva nella sua mente. Imboscata ata ata...

 

Hinata correva. Stava scappando da un nemico che l’aveva quasi raggiunta e aveva tutta l’intenzione di farla fuori. Lui assisteva alla scena da un edificio troppo alto. Se si sarebbe lanciato sarebbe morto e non l’avrebbe salvata. Anche stando lì non avrebbe risolto niente. E il dubbio della scelta lo attanagliava. Poi una luce bianca lo investì.

Kiba si alzò di scatto, ricoperto di sudore per l’incubo appena finito. Si ritrovò in una stanza d’ospedale: come mai? Cercò di tornare indietro con il pensiero fino all’ultimo momento che si ricordava. Hinata che gli sta gridando qualcosa e uno sconosciuto che lo stava attaccando. Quelle erano le ultime cose che aveva vissuto. Poi era svenuto perché il buio l’aveva circondato.

La stanza in cui si trovava era vuota, nessuno che gli stava facendo compagnia, probabilmente il periodo delle visite o era già passato o non era ancora arrivato.

Gli mancava Hinata. Poi la porta si aprì ed entrò l’altro suo compagno di squadra seguito dalla maestra.

- Shino! Kurenai-sensei!-

- Vedo che ti sei svegliato, Kiba-

I due si avvicinarono mentre una si sedeva su una sedia e l’altro al bordo del letto.

- Dov’è Hinata?-

Silenzio.

- Dov’è Hinata??-

Kiba alzò la voce quando non ricevette nessuna risposta. La maestra e l’amico si scambiarono uno sguardo sconsolato.

- Hinata è...qui in ospedale-

Kiba tirò un sospiro di sollievo. Era ancora viva.

- In che stanza?-

- 37-

- Grazie-

Kiba si alzò con uno scatto felino e corse verso la porta per raggiungere la stanza di Hinata.

- Dove vai, Kiba! Torna qui, sei ancora troppo debole per alzarti!-

Shino cercò di placcare l’Inuzuka ma senza successo.

- Lascialo, Shino. Lascialo andare da Hinata. Purtroppo riceverà una brutta sorpresa-

 

Kiba corse zoppicando da un corridoio all’altro (si accorse solo in quel momento della ferita alla gamba ma non ci fece molto caso) fino a che raggiunse la camera 37. Spalancando la porta trovò il gruppo di genin al completo intorno al letto di Hinata: Naruto, Sakura, Tenten, Neji, Ino, Choji, Shikamaru e perfino Sasuke.

Tutti si girarono a salutarlo, Naruto, il suo avversario di sempre, si alzò perfino per abbracciarlo. Ma a lui non importava molto. L’unica cosa rilevante in quel momento era parlare con la sua ragazza. La vide: seduta sul letto con due cuscini dietro la schiena lo osservava con aria stranita. Chissà che cosa le era successo? Non era nemmeno riuscito a proteggerla, proprio come nel sogno, era svenuto come una femminuccia.

- Hinata...come stai?-

Le sorrise ma ciò che ottenne come risposta glielo fece spegnere.

- C...Chi sei?-

 

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Ehilà!!! Sono tornata con un'altra ff sulla coppia Kiba / Hinata! Questa volta il protagonista sarà Kiba. Povero... in che brutta situazione l'ho messo! Va beh... Shino, nel prossimo episodio, vestirà una parte importante.... Niente anticicipazioni! Per i fan di questa coppia...spero che vi piaccia!!

ciao bacioni

Silvia

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Capitolo 2
*** L'incontro ***


kib2

- C..Chi sei?-

In un istante a Kiba cadde il mondo addosso.

- Come chi sono? Io sono Kiba, il tuo ragazzo-

- I...Io non co...conosco nessun Kiba-

Non è possibile. Ma sì, si tratterà solo di uno scherzo.

- Ok lo scherzo è bello quando dura poco. Dove sono le telecamere?-

Una voce dietro di lui lo fece sobbalzare. Era ancora Shino.

- Non è uno scherzo. Hinata non si ricorda davvero di te-

Le lacrime, di rabbia ma anche di profondo dolore, iniziarono a salire agli occhi del ragazzo che prontamente respinse perché troppo orgoglioso per farsi vedere mentre piangeva da tutta quella gente.

- Com’è possibile? Lei...lei...-

- Quando quell’uomo ti ha attaccato Hinata è corsa a proteggerti, beccandosi il retro del kunai su una tempia. E’ svenuta pure lei ma sembra che si ricordi di tutto. Tranne di te-

- No. Non è...vero! Hinata! Guardami, sono io, Kiba! Non puoi non ricordarti di me...-

La ragazza lo osservava uno sguardo come per dire “ma chi è questo pazzo?”.

- E’ inutile-

- Smettila Shino. Non vedi che è già ferito abbastanza?-

In suo soccorso intervenne Tenten.

L’Inuzuka prese nuovamente a correre uscendo dalla stanza e anche dall’ospedale, incurante delle suppliche dei suoi amici. L’unica cosa che contava era che Hinata si era dimenticata di lui. Anche se ancora non ci voleva credere sapeva che era la verità, Shino non era un tipo che mentiva.

Improvvisamente si ricordò di Akamaru. Era successo tutto così velocemente che non aveva pensato al suo migliore amico, il suo cagnolino bianco.

Il ragazzo iniziò ad annusare l’aria per riconoscere l’odore del cane. Lo individuò subito perché lo conosceva troppo bene. In pochi secondi lo raggiunse e si gettò ad abbracciarlo lasciando libero sfogo alle lacrime.

L’animale emise dei guaiti che sembravano molto simili a parole di conforto.

- Grazie, amico mio-

Kiba si asciugò le lacrime e si sedette a terra.

Com’è strana la vita. Fino a prima tutto gli sorrideva e ora sembrava essere caduto in un buco nero.

Un rumore di passi lo fece voltare.

- Ancora tu?-

Alle sue spalle c’era per l’ennesima volta il compagno di squadra.

- Non ti basta avermi rovinato l’esistenza? Cosa vuoi ancora?-

Silenzio.

- Allora?- insistette Kiba, ormai su una crisi di nervi.

- Sono solo venuto a tirarti un po’ su, in fondo sei mio amico-

Amico? Quando mai Shino aveva detto la parola “amico”? Mai, per quanto il ragazzo si sforzò di ricordare. Doveva essere davvero preoccupato per lui se l’aveva definito in quel modo.

- Io non ci credo ancora-

- Nemmeno io, Kiba. Ma è la verità-

L’Inuzuka guardò Shino con aria disperata.

- E cosa posso fare?-

- Cosa?-

- Per farle ritornare la memoria-

- Ah...Beh, dovresti fare le stesse cose che hai sempre fatto. Conoscervi, diventare amici e poi si vedrà-

- Ma io la conosco già!-

- Ma lei non ricordandosi più di te è come se non ti conoscesse-

Ha ragione. Forse devo fare davvero così. Non vedo altre soluzioni.

- Domani ci troviamo per riorganizzare la squadra. Potresti approfittarne per presentarti ad Hinata-

Kiba annuì alla proposta dell’amico. Poi alzò lo sguardo e guardò Shino dritto negli occhi (o almeno dove credeva dove fossero gli occhi visto che indossava sempre un paio di occhiali da sole) abbozzando un sorriso.

- Grazie-

- Figurati, per un amico questo e altro-

- Vieni, Akamaru. Torniamo a casa. A domani, Shino-

Il ragazzo in tutta risposta agitò una mano e se ne andò in direzione opposta a quella di Kiba.

 

Il giorno dopo Kiba si trovò al posto stabilito con mezz’ora di anticipo. Sapeva che Hinata era sempre la prima ad arrivare e quindi la attese. Dopo qualche minuto un fruscio attirò la sua attenzione. Da dietro ad un cespuglio stava spuntando qualcuno: era lei.

Quando i loro sguardi si incrociarono la ragazza ebbe un piccolo sussulto. Che si sia ricordata di me? La speranza iniziò ad invadere Kiba.

- Ciao, Hinata-

La ragazza lo stava ora osservando timidamente con le guance arrossate.

- C...Ciao. Tu...tu s...sei quello d...di ieri all’osped...dale?-

- Sì- No, non si ricorda di te. E per di più ha ricominciato a balbettare.

- C...Come fai a s...sapere il m..m...mio nome?-

Il cuore del ragazzo mancò di un colpo.

- Sei una mia compagna di squadra, no?-

- G...Già!- Hinata sorrise timidamente. Quante volte quel sorriso lo aveva emozionato. Ora era sempre rivolto a lui, ma era una cosa diversa.

- Io sono Kiba Inuzuka, membro del clan Inuzuka e lui- disse indicando il cane acciambellato a terra – è il mio cane Akamaru-

- C...Che bello! Posso ac...accarezzarlo?-

- Certo!-

Lentamente la ragazza si abbassò e inizi a lisciare il morbido pelo di Akamaru mentre lui, felice, muoveva velocemente la coda.

Kiba la osservava. Era bellissima. Ma non era più sua. E magari non lo sarebbe mai più stata. Tutta colpa di quella missione. Ma ormai non si poteva più tornare indietro.

- ...venuto qui?-

Il ragazzo sembrò risvegliarsi. Aveva perso un pezzo della frase di Hinata.

- Mmh? Scusa non ti ho sentito-

- Ah...V...volevo sa..sapere perché se...sei venuto qui, con noi-

- L’Hokage mi ha chiesto di unirmi a voi. Ti ricordi qualcosa del ragazzo che ho sostituito?-

Hinata sembrò pensarci sopra un attimo poi rispose.

- Vagamente. P...però mi se...sembra che tu gli as...assomigli molto-

Una scintilla di speranza invase Kiba.

- Come si chiamava?-

- I...io non lo so-

- Ah-

Hinata osservò il ragazzo: sembrava deluso della sua risposta. E poi... Le sembrava di averlo già visto, di conoscerlo già, ma un vuoto nella memoria accompagnava il suo volto.

Calò un silenzio imbarazzante. Per fortuna ad interromperlo arrivarono Shino e Kurenai.

- Buongiorno Hinata. Vedo che hai già conosciuto il nostro nuovo compagno di squadra-

La ragazza annuì timidamente abbassando lo sguardo.

- Shino, ti presento Kiba-

- Piacere-

Il ragazzo degli insetti allungò una mano verso l’altro che ricambiò la stretta. Shino è un attore nato. Kiba sorrise tra se. In fondo quella commedia non gli dispiaceva. Era come ricominciare da capo per cercare di migliorarsi.

Kurenai li osservava sorridente, pensando che forse Hinata si sarebbe ricordata di Kiba.

- Bene. Oggi non facciamo niente. Vi do solo un compito per domani: scriverete su un foglio le tecniche che siete in grado di eseguire e domani le esporrete agli altri-

- Ehm... Kurenai-sensei... I...io non so...sono molto brava a pa...parlare in pu...pubblico- Hinata si fece coraggio ed espose per intera, anche se un po’ balbettando, una frase in presenza di uno sconosciuto (Kiba).

- Allora ti aiuterà Kiba. Lo conosco da abbastanza tempo perché io sappia che è un gran chiacchierone...-

- Per me va bene-

- Mettetevi poi d’accordo su cosa fare. Ora devo andare perché ho un impegno importante. A domani ragazzi!-

Kiba non seppe mai se, prima che la maestra si girasse, gli avesse fatto l’occhiolino oppure no. L’importante è che aveva la sua prima chance di riconquistare Hinata.

- Scusate ma devo andare pure io. Ci vediamo- Shino se ne andò senza nemmeno aspettare che i due lo salutassero. Aveva fretta a lasciarli soli.

 

- Dai, parlami un po’ di te. In questo modo ti passerà la paura e non balbetterai più-

La ragazza annuì.

- Mi c...chiamo Hinata Hyuga, ho se...sedici anni. Vi...vivo con m...mio padre e mia so...sorella Hanabi. Ho un cu...cugino che si chiama Ne...Neji. Mi piace sta....stare con i mi...miei amici e...non so...-

- Ok ok. Per ora basta. Ora ti parlo un po’ di me così mi conosci meglio. Come mi chiamo lo sai già. Anche io ho sedici anni e, nonostante sia qua da poco tempo mi trovo molto bene. Conosco un po’ tutti perché ieri, quando tu eri in ospedale, mi hanno presentato agli altri ragazzi. Ho incontrato anche tuo cugino Neji. Mi sembra un tipo simpatico-

- Mah in...insomma. Mi pre...prende sempre in gi...giro perché lu...lui è più bravo di...di me-

Lo so Hinata. E’ per questo che non lo sopporto molto.

- Poi c’è quell’Uzumaki. Com’è che si chiama? Ah già, Naruto. Quello non mi sembra un granchè-

- E invece no! Lu...Lui è l’eroe del vi...villaggio. Ci ha salvato da O...Orochimaru mo...molte volte-

E ti è tornata anche la cotta per Naruto. Io lo uccido quello! Kiba mandò giù un boccone amaro prima di continuare a parlare.

- Ah-

Nuovamente Hinata osservò il ragazzo: e nuovamente gli sembrava deluso della sua risposta. Era forse geloso di Naruto?

Kiba decise di non complicare troppo la situazione.

- Ti va di sederci? Così siamo più comodi-

Hinata acconsentì e i due si sedettero uno di fianco all’altra iniziando una nuova conversazione che durò fino a sera.

Alla fine il ragazzo si accorse che Hinata aveva migliorato la sua parlata. I balbettii della ragazza erano diminuiti e lui ne era felice. Come molto tempo prima tutto ciò che serviva era solo una lunga chiacchierata.

- Scusa ma o...ora devo andare-

- Pure io. Ci vediamo domani, Hinata- Kiba si alzò e, scortato a fianco da Akamaru, si allontanò verso casa senza girarsi.

 

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Eccomi qua, sono tornata! E mi piace sempre di più questa coppia... Ho scoperto di adorare Shino!! Ok ok adesso mi riprendo... Ho già finito la storia ma la aggiorno poi bene... Povero Kiba, spero di non averlo fatto diventare un po' OOC x il fatto che piange sempre... Va beh! Soprattutto spero che questo capitolo vi piaccia!!

x LEA91: grazie mille per i tuoi complimenti... Te l'avevo detto che ne scrivevo un'altra^^ anche perchè mi piacciono tantissimo Kiba e Hinata!

x _Rael_89: hai perfettamente ragione...comunque grazie mille!!^^

ciao a tutti e a presto bacioni

silvia

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Capitolo 3
*** Il tentativo fallito ***


kib3

 

Il giorno dopo Kiba si alzò tranquillo, gli allenamenti si sarebbero tenuti nel pomeriggio come il giorno prima. Si sedette sul letto e guardò verso il comodino. Lì aveva una foto con lui ed Hinata abbracciati. L’avevano scattata un mese prima o poco più. Decise di girarla per non provocare altro dolore. Fece appena in tempo che la porta della camera fu spalancata da sua sorella con un tale fracasso che Akamaru si alzò di soprassalto e si mise ad abbaiare.

- Buono, Akamaru. Cosa c’è? Perché tutto questo rumore?-

- Hinata è giù di sotto che ti aspetta-

- Coooosa??-

- Hai capito bene, Kiba! Muoviti se no se ne va!-

Il ragazzo si alzò e corse fuori dalla porta e giù dalle scale.

- E copriti almeno, mica puoi andare a dorso nudo!-

Kiba fece capolino nella stanza beccandosi la maglietta lanciata dalla sorella in faccia. La indossò velocemente e corse giù fino al cancello dove Hinata lo attendeva.

- Eccomi!-

La ragazza si girò e arrossì violentemente. Kiba indossava una maglietta e dei boxer con su dei cagnolini. E lei che non era nemmeno abituata a vedere i suoi parenti in giro con pantaloni corti fu invasa da un profondo imbarazzo.

Il ragazzo si guardò e alzando un dito in segno di attesa le disse: - Aspetta un attimo, arrivo subito!-

Corse su e trovò di nuovo la sorella ad aspettarlo con un paio di pantaloncini in mano.

- Grazie!- Kiba glieli strappò delle mani e scappò di sotto.

- Perdonami, Hinata. Mi ero appena svegliato!-

- Scu..scusami allora torno più tardi!-

- No no figurati. Vieni. Hai già fatto colazione?-

La ragazza mosse il capo ancora abbassato per l’imbarazzo in senso negativo.

- Ti andrebbe un cappuccino con la brioche?-

- S...se c’è...-

- Certo! Vieni-

Kiba le fece strada, non prima di aver intimato alla sorella di non farsi vedere in giro per casa.

Entrati in cucina fece sedere la ragazza e le portò delle brioche appena sfornate: una al cioccolato e una alla marmellata. Poi si affaccendò ai fornelli per preparare un cappuccino. Qui ci vorrebbe Choji... Ah no. Lui è quello bravo a mangiare, non a cucinare!

Dopo qualche minuto un odore di bruciato invase la stanza.

- Oh no! Il cappuccino è bruciato! Ehm... Va bene lo stesso un caffè?-

- S..sì-

- Ok, dammi due secondi-

Finalmente il ragazzo riuscì a preparare un caffè decente per entrambi.

- Allora, come mai sei venuta a trovarmi?-

- Volevo ri...ripeterti il compito per o...oggi-

- Va benissimo!-

Hinata consegnò timidamente al ragazzo il foglio con su scritte tutte le tecniche che conosceva e iniziò a esporle oralmente, ogni tanto balbettando ma molto meno del solito.

- Sei bravissima!-

- Gra...grazie-

La ragazza sorrise e Kiba tra un po’ si sciolse lì davanti a lei. Fecero colazione insieme raccontandosi ancora qualcosa del loro passato. Nonostante fossero già passati due giorni, Kiba non era ancora riuscito a mettersi il cuore in pace e si chiedeva come mai la ragazza non riuscisse a ricordarsi di lui. Anche continuando a parlargli di se non riusciva a farle tornare la memoria. Poi gli venne in mente una cosa: uno dei primi giorni che aveva conosciuto Hinata l’aveva portata nel punto panoramico di Konoha e avevano visto insieme il tramonto. Decise allora che quella sera le avrebbe riproposto la cosa. Magari avrebbe mosso qualcosa in lei.

 

Il mattino passò velocemente e alla fine Hinata tornò a casa per pranzare. Si sarebbero poi visti durante il pomeriggio. Quella volta però Kiba era in ritardo: era così intento a giocare con Akamaru che non si era accorto dell’ora. Arrivato sul posto degli allenamenti ci trovò già tutti gli altri.

- Scusa il ritardo, Kurenai-sensei. E’ colpa di Akamaru- disse il ragazzo indicando il cane che lo osservava con aria assassina.

- Non fa niente. Bene, avete fatto il compito?-

Tre risposte affermative. Uno alla volta i tre ragazzi esposero i loro scritti e alla fine Kurenai si complimentò con loro. Poi gli disse che l’indomani sarebbero iniziati gli allenamenti, già dal mattino.

Shino se ne andò via subito, seguito da Kurenai che aveva sempre qualche impegno.

Come sempre rimasero Hinata e Kiba da soli. Il ragazzo si avvicinò alla Hyuga e le propose di andare al punto panoramico, visto che avevano finito prima dell’ora di cena. Hinata accettò volentieri.

Mentre camminavano per il villaggio incontrarono Naruto in compagnia di Sakura. Hinata appena lo vide diventò bordeaux e si nascose dietro a Kiba.

- Ehi Kiba! Come va? Ciao Hinata!- il biondino arrivò vicino ai ragazzi e si sporse dietro all’Inuzuka salutando la Hyuga.

- C...C...Ciao Na...Naruto-

- Come va la vostra storia?-

Kiba lo guardò con intenzioni omicide mentre Sakura gli tirava una gomitata nello stomaco con uno sguardo che voleva dire “Ma sei scemo o mangi sassi?”

- Ah già...Scusate. Beh ora io e Sakurina ce ne andiamo...Buona serata-

Sakura scosse la testa e, prendendo Naruto per l’orecchio sinistro, proseguì la strada salutando i due.

Hinata riuscì finalmente a tirare un sospiro di sollievo e a tornare quasi al suo colore normale.

- Non è giu...giusto che Naruto-kun a...abbia occhi so...solo per Sakura-chan...-

- In fondo è innamorato- Kiba voleva a tutti i costi cambiare discorso ma la ragazza non sembrava intenzionata a mollare.

- I...io non riesco a fa...farmi notare-

- Forse perché non sei la ragazza adatta per lui-

- E allora chi...chi sarebbe il mi...mio ragazzo i...ideale?-

Io... – Non saprei, forse lo conosci ma non hai ancora capito che è lui-

Hinata iniziò a pensare a tutti i ragazzi che conosceva: Neji, no di certo, era suo cugino; Choji, non lo conosceva bene ma non avevano niente in comune; Shikamaru, nemmeno a pensarci, a lei non piacevano i ragazzi pigri e svogliati; Shino, troppo riservato e troppo simile a lei; Lee, troppo sicuro di se; Sasuke, il più richiesto tra tutte le ragazze di Konoha, troppo distante per lei. Non aveva trovato nessuno che potesse essere la persona che cercava.

- Andiamo?-

Hinata si risvegliò dalla specie di trance in cui era caduta pensando.

- S...si scusa-

Ripresero a camminare e dopo un po’ raggiunsero il punto panoramico, il tramonto era vicino. Quella era stata una bella giornata quindi anche il tramonto doveva essere fantastico.

- Co...cosa facciamo qui?-

- Siamo venuti a vedere il sole tramontare-

- Uao...- Che cosa romantica! Hinata guardò con occhi sognanti verso il sole ormai rosso. Come le sarebbe piaciuto essere lì con Naruto, ma anche Kiba non le dispiaceva, anche se lo conosceva appena.

Kiba la guardò: era così bella anche quando era assorta nei suoi pensieri. Si avvicinò a lei e le circondò la schiena con le braccia. Hinata ebbe un piccolo sussulto. Poi cercò di svincolarsi dalla presa del ragazzo.

- S...scusa ma i...io non...- non fece in tempo a finire la frase che scappò via con le lacrime agli occhi, estremamente confusa.

Kiba si lasciò scappare un’imprecazione e battè un pugno sulla staccionata che racchiudeva il posto pericoloso perché dava su un burrone. Come posso essere stato così stupido? Ho appena conquistato la sua fiducia e faccio una scemata del genere. Non mi parlerà mai più!

Il tatuaggio rosso che c’era sulla guancia di Kiba improvvisamente si bagnò. Si sedette a terra piangendo a sua volta. Akamaru, che aveva assistito alla scena da poco lontano, si avvicinò al ragazzo e iniziò a leccargli il viso per farlo smettere di piangere. Kiba lo accarezzò affettuosamente e lo abbracciò, sussurrando qualcosa sottovoce.

Qualcosa che la ragazza dagli occhi quasi bianchi nascosta dietro agli alberi al limitare della foresta non riuscì a capire.

 

- Kiba! Svegliati, è mezzogiorno!-

La sorella del ragazzo entrò nella sua stanza e gli tolse le coperte di dosso.

- Lasciami stare-

- Dai, brontolone! E’ pronto da mangiare-

- Non ho fame-

- E poi hai gli allenamenti!-

- Non ho voglia. Non ci vado-

- E invece sì! Muoviti!-

Hana si buttò sul letto del fratello e iniziò a scuoterlo e a fargli il solletico. Kiba si alzò di scatto e fece cadere la ragazza per terra.

- Ti ho detto di lasciarmi stare! Vattene!- le gridò con tutta la voce possibile, quasi ruggendo.

- Non è il caso di scaldarsi tanto! Cosa ti è successo?-

- Non sono affari tuoi- il ragazzo si rimise sdraiato dando la schiena alla sorella.

- Hai litigato con Hinata?-

Silenzio.

- L’avevo capito- continuò poi la ragazza.

Kiba si girò verso di lei con la voce tremante.

- Mi ha dimenticato. Durante quella missione ha colpito la testa e ha cancellato i ricordi di me-

- Ah- La ragazza rimase sorpresa. No, non aveva capito.

- Mi dispiace- continuò poi abbracciandolo. Il fratello ricambiò e le raccontò del giorno prima.

- Hai agito di impulso perché sei fatto così. Però non devi arrenderti: Shino ha ragione. Cerca di farti ricordare con qualche gesto importante che ti lega a lei- gli disse Hana accarezzandogli i capelli - E ricordati che non siamo sempre qui pronti ad aiutarti. Non devi scoraggiarti ma andare avanti-

- Va bene. Ma ora cosa devo fare?- Kiba tirò su con il naso.

- Vai a cercarla e a chiederle scusa, se ci riesci. Perché tu sei orgoglioso, ma in questo caso mi sembra più importante riconquistare Hinata-

L’Inuzuka annuì, si alzò e si preparò per uscire. Prima, però, si girò verso la sorella e la ringraziò, mentre lei sorrideva soddisfatta.

 

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Voilà la terza e penultima parte della ff! Entra in gioco anche Hana, la sorella di Kiba. I due sono molto legati e lui le vuole molto bene (qui la ragazza ha lo stesso ruolo di Shino, è una consigliera di Kiba!), mi piace questo legame che c'è tra di loro, gli Inuzuka sono una delle famiglie più unite! Ancora una volta faccio soffrire Kiba...mi sento cattiva ma presto avrà la sua rivincita...Povera Hinata è confusa! Non sa se scegliere di continuare a sognare Naruto o di aprire gli occhi e vedere Kiba che la aspetta... Visto che l'ho finita l'aggiorno stasera!!

x Lala_Chan: grazie mille di tutti i complimenti!! Sono contenta che ti piaccia questa storia!

x binky: grazie mille ache per gli auguri!! A me dispiace che questa coppia non sia apprezzata da tutti, è una delle migliori! Comunque ecco qui la continuazione!

ciao ciao a tutti bacioni   Silvia

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Capitolo 4
*** Lo scontro e la fine ***


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Arrivato a casa Hyuga, Kiba trovò Hanabi sotto il ciliegio, da sola. Il ragazzo la chiamò e le chiese dov’era Hinata.

- Non è ancora tornata- rispose senza molto entusiasmo la bambina.

- Grazie...Sai dove potrebbe essere andata?-

- Non sei tu quello che dovrebbe sapere tutto su di lei?-

Il ragazzo non contestò. Quella tipa gli faceva venire la pelle d’oca, quindi era meglio lasciarla parlare. Alzò una mano in segno di ringraziamento e scappò via. Che stupido che era stato. Certo che sapeva dov’era Hinata! Nei primi tempi che l’aveva conosciuta spesso aveva problemi con la sua famiglia e allora si rifugiava nel boschetto dietro casa dove poteva lasciar scorrere le lacrime. Poi Kiba la raggiungeva e la ragazza ritrovava il buonumore. Chissà se quel giorno sarebbe riuscito nel suo intento?

Kiba camminò tra le sterpaglie e vide che qualcuno aveva creato un sentiero tra il sottobosco. Sorrise. Sicuramente era stata Hinata. Aumentò il passo e finalmente giunse a destinazione, dove trovò una ragazza girata di schiena che singhiozzava.

- Hinata...- sussurrò il ragazzo. A voce abbastanza alta da farsi sentire. Infatti la ragazza si girò e le guance si imporporarono improvvisamente.

- Io...volevo chiederti scusa-

- N...no è colpa m...mia. S...sono stata una stupida-

- Non dire così, lo sai che non è vero. Sono stato impulsivo e ti ho abbracciata senza che tu lo volessi. Mi perdoni?-

- S...sì- Hinata sorrise asciugandosi con una manica le guance bagnate.

Kiba le si avvicinò per riprovare ad abbracciarla.

- Posso...-

Hinata annuì senza lasciarlo finire la frase. Il ragazzo si lanciò letteralmente su di lei, cingendola con le braccia e stringendola forte. Stavolta lei non oppose resistenza, anzi, posò le mani sul petto del ragazzo, insieme al capo.

Poi una scintilla attraversò Kiba: nell’aria si stava addensando uno strano odore, un odore malvagio.

Lasciò la ragazza ed iniziò a guardarsi in giro, mentre il suo cane arrivò correndo e iniziò ad abbaiare.

- L’hai sentito anche tu Akamaru?-

L’animale emise un guaito come affermazione alla domanda.

- C...cosa sta succedendo?-

- Nemici. In avvicinamento-

Hinata sembrò spaventarsi ma subito riacquistò la calma e richiamò a se l’arte del Byakugan. Ispezionò i dintorni fino a che non vide due figure che li stavano raggiungendo. Erano due persone che non conosceva, probabilmente spie di Orochimaru. Indicò il punto a Kiba.

- Non possiamo nemmeno scappare, ci hanno individuati-

La ragazza deglutì rumorosamente. La paura stava tornando a sopraffarla.

- Non ti preoccupare, ti difendiamo io e Akamaru- il ragazzo le sorrise, rassicurandola. Poi si rigirò verso i nemici pronto ad attaccare, non prima di aver fatto ingoiare al cane un tonico da guerra che lo fece diventare quasi dieci volte più grande del normale.

Alla fine arrivarono: erano un uomo ed una donna, senza alcun segno distintivo.

- Cosa volete?- chiese Kiba ai due.

- Lei- la donna indicò Hinata con un dito affusolato.

- Perché?-

- Perché è l’erede della casata Hyuga e nostro signore Orochimaru la vuole, così come vuole Sasuke Uchiha- a rispondere questa volta fu l’uomo.

- Non ci riuscirete mai. Dovrete combattere contro di me-

- Pfui, un moscerino come te? Lo schiaccio in poco tempo. Lascia fare a me- disse la donna facendo un passo avanti con aria di superiorità, a pochi passi da Kiba.

Il ragazzo guardò Akamaru e gli disse di rimanere in disparte, almeno finchè non si fosse trovato in difficoltà.

- Arte magica selvatica!-

Le unghie di Kiba si trasformarono in artigli e i canini si allugarono e brillarono alla luce del sole che passava attraverso i rami degli alberi.

La donna gli lanciò due kunai ad una velocità impressionante ma lui riuscì ad evitarli, anche se con qualche difficoltà. Poi si lanciò all’attacco. La colpì al viso con una mano e le lasciò cinque segni da cui iniziò a uscire sangue.

- Ahi- fu tutto ciò che disse lei, prima di attaccarlo con due nuovi kunai in mano.

Lo scontro continuò ma alla fine il ragazzo la colpì alla pancia con una forza tale da lasciarla svenuta a terra. Lui si rimise in posizione eretta annullando la tecnica, massaggiandosi un braccio colpito di striscio da un kunai dell’avversaria.

- Ora tocca a me- L’uomo rimasto a guardare la scena estrasse una spada e si lanciò verso Kiba, senza dargli il tempo di riprendersi. L’arma dell’uomo saettò verso la testa del ragazzo ma anche stavolta lui riuscì ad abbassarsi e la spada gli tagliò via dei ciuffi di capelli. Hinata gridò di terrore. Era davvero preoccupata per lui.

Kiba chiamò Akamaru.

- Usa l’arte magica umana, io userò nuovamente l’arte magica selvatica- disse rivolto al cane. Poi si girò verso Hinata – Vai a chiamare aiuto-

La ragazza annuì e se ne andò correndo.

- Dove scappi tu!- L’uomo agli ordini di Orochimaru cercò di rincorrere la Hyuga ma Kiba e Akamaru, ormai identici, gli sbarrarono la strada. Poi si spostarono ai lati dell’uomo e lo attaccarono, uno da destra e l’altro da sinistra, ma il nemico estrasse un’altra spada e parò i due colpi.

Lo scontro andò avanti ancora per un po’, molto più di prima, fino a che Kiba e Akamaru sentirono in lontananza l’odore di Hinata avvicinarsi al luogo della battaglia in compagnia di altri che dovevano essere Naruto e company.

E’ ora di finirla. Guardò Akamaru con un gesto di intesa e entrambi avvicinarono le mani artigliate a quelle dell’altro, pronti ad attaccare.

- Zanne perforanti!-

I due si lanciarono in avanti e colpirono in pieno il nemico, aprendogli una vistosa ferita sull’addome. Prima di cadere al suolo l’uomo riuscì a trovare la forza di contrattaccare e conficcò una delle due spade nel fianco destro di uno dei due avversari. Poi si accasciò esanime.

Ormai Hinata era vicina. La sentiva, era proprio dietro di lui. Questa volta non aveva fallito: l’aveva protetta e ne andava fiero. Ma le gambe gli cedettero e anche lui cadde per terra, con il sangue che si allargava intorno alla ferita sul fianco. Akamaru iniziò a leccargli il viso per tenerlo sveglio ma ancora una volta le tenebre erano più forti della sua volontà. L’ultima cosa che vide fu un gruppetto di ragazzi che ben conosceva che arrivò correndo e una ragazza in lacrime che si gettò su di lui.

 

Kiba riaprì gli occhi. Era sempre nella solita stanza d’ospedale di qualche giorno ma non era solo: una ragazza dai capelli scuri quasi violacei gli dava le spalle mentre guardava fuori dalla finestra.

- Hinata-

La Hyuga si girò e quando lo vide spalancò gli occhi ancora gonfi di pianto e gli si gettò al collo.

- Ahia!- Kiba si massaggiò il fianco che era stato ferito e che Hinata aveva inavvertitamente colpito.

- S...scusa!-

- Non ti preoccupare- la guardò con un sorriso più dolce e confortante possibile.

La ragazza però arrossì e abbassò gli occhi.

- Ti devo ringraziare-

- No che non devi-

- Invece s...sì. Se non c...ci fossi stato t...tu io sarei stata c...catturata-

- Gr...grazie- continuò poi Hinata, finalmente alzando gli occhi. E, poi, con uno sforzo immenso, si protese in avanti e diede un bacio sulla guancia al ragazzo. Questa volta ad arrossire fu Kiba, non se lo sarebbe mai aspettato in quel momento.

Il ragazzo le prese una mano e la tirò a se abbracciandola, mentre lei ricambiava, nonostante il braccio gli facesse ancora male.

- Ti amo- le sussurrò in un orecchio.

Sentì il cuore di Hinata accelerare i battiti e i brividi che le percorrevano il corpo. Non gli interessava se l’avrebbe rifiutato, lui ce l’aveva fatta a dichiararsi di nuovo.

- A...anche io-

Questa volta a stupirsi fu Kiba. Ma si riprese subito e colse l’attimo. Baciò la ragazza. E lei non oppose resistenza. Gli sembrò di essere tornato indietro. Forse si stava ricordando di lui, o forse si stava semplicemente ri-innamorando. Poco importava in quel momento: l’essenziale era che Hinata fosse di nuovo sua e che tutto fosse tornato “quasi” come prima.

 

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Evviva!!! Finalmente ce l'ho fatta a postare anche l'ultimo capitolo... Kiba si prende la sua rivincita e riesce di nuovo a farsi spazio nel cuore di Hinata! Non sapevo come chiamare i due sottoposti di Orochimaru quindi li ho lasciati senza nome ^o^  Comunque anche Kiba può sembrare OOC a me piace tantissimo così perchè è il ragazzo perfetto...che protegge la sua amata anche a costo della vita... Ok basta così^^ Grazie a tutti quelli che hanno letto questa storiella e a quelli che hanno recensito!!

x Lala_Chan: Kiba ha tirato fuori la grinta, proprio come dicevi tu, e ce l'ha fatta a riconquistare Hinata! Grazie mille per avermi seguito^^

x kiully_93: grazie mille! Presto cercherò di scrivere qualche Asu/Kure xk mi è venuta un'improvvisa passione su di loro^^

ciao ciao bacioni   Silvia

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