Quando le chiedi di sposarti?!?!

di tochan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quando le chiedi di sposarti?!?! ***
Capitolo 2: *** Una cena movimentata ***
Capitolo 3: *** Una promessa...è una promessa ***



Capitolo 1
*** Quando le chiedi di sposarti?!?! ***


Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Masashi Kishimoto,questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Allora, allora, questa è la mia prima ff, ho deciso di scrivere una storia auto-conclusiva perché volevo prima verificare se il mio stile di scrittura piaceva a voi lettori.
Ad essere sincera ho già una ff di 6 capitoli pronta nel mio computerino…vedrò se pubblicarla! Tantissimi Bacioni a tutti dalla vostra Tochan
Buona lettura !



QUANDO LE CHIEDI DI SPOSARTI?!?!


Passeggiava svogliatamente tra le strade di Konoha, saranno state le 8 del mattino, il passo era lento,le mani dietro la nuca, uno sbadiglio e poi un altro.
“Forza Shika!”pensava tra sé e sé” Lo hai promesso!”.
Il sonno purtroppo non lo abbandonava, gli occhi erano socchiusi,il sole era ormai già alto. “Meglio fumarsi una sigaretta,magari riesco a svegliarmi”.
Senza accorgersene era arrivato a destinazione, la porta di una piccola casa si innalzava davanti a lui. Bussò e in poco tempo una donna lo accolse con un sorriso dolcissimo.
“Buon giorno Shikamaru, stavamo pensando che non avessi sentito la sveglia!” disse lei facendogli l’occhilino. “Entra, accomodati, arriva subito!”
“Grazie Kurenai!”
Entrò imbarazzato nella piccola ma davvero accogliente casa, fissò il vecchio mobile che c’era in entrata, dove la donna aveva accuratamente posto una foto di Asuma affiancata da un vaso di fiori.
“Risa guarda che Shika è arrivato! Se non ti sbrighi farai tardi!” urlò Kurenai rivolta alla porta, che dava al corridoio delle camere da letto.
“Arrivo mamma!”
Una bambina alta si e no una metro arrivò saltellando in salotto, sorrise e disse:”Ciao Shika!Ti piace il mio nuovo vestitino?! La mamma me lo ha comprato per il primo giorno all’accademia!”
“Carino” disse il ragazzo visibilmente imbarazzato.
Lei corse verso di lui e gli abbracciò la vita,lui era diventato tutto rosso, non si sarebbe mai e poi mai abituato agli slanci d’affetto della bimba.
“Vado a prendere lo zaino e poi partiamo!”.
Risa era davvero la copia vivente della madre,anche se erano visibili i tratti di Asuma.
Dopo la promessa che Shikamaru aveva fatto al maestro, si era davvero preso cura sia di Kurenai che della piccola e si era talmente affezionato a quest’ultima che era arrivato addirittura a pensare che il bene che un padre vuole alla propria figlia non doveva essere tanto diverso da quello che lui provava per Risa.
“ Ti sono davvero grata di accompagnare Risa al suo primo giorno di scuola,lei ci teneva davvero molto.. é terribilmente affezionata a te”disse la donna mentre guardava fuori dalla finestra, poi continuò “E anche Asuma te ne sarebbe riconoscente,sono sicura che lui è davvero fiero di te,per lui eri come un figlio…”
“Non potrò mai sostituire Asuma” la interruppe lui “ Ma posso provare a farvi sentire meno sole” disse il ragazzo con voce triste.
“Già!” disse la donna abbassando lo sguardo, Shikamaru avrebbe giurato che un velo di lacrime le avesse annebbiato gli occhi.
“Shikamaru-sensei sono pronta!” la piccola era ricomparsa sulla porta più agitata ed entusiasta che mai!


Camminavano uno affianco all’altra, mano nella mano.
Sembravano davvero padre e figlia, lui aveva la sigaretta in bocca e ascoltava la piccola, che esaltata continuava a parlare come se fosse una macchinetta.
“Dov’è il tuo interruttore? Se non respiri rischi di morire soffocata!” esordì il ragazzo all’improvviso.
“Eh? Senti un po’sensei, non avrai litigato con Ino, vero?sei di pessimo umore!”
“Zitta!”
“Allora è così!!” urlò Risa trionfante.
“E tu che ne sai delle faccende di noi grandi?” rispose Shikamaru con tono acido.
“Sono una ragazza!”
“Bambina”
“Comunque, io conosco il motivo per cui tu e Ino litigate spesso…”
Il ninja rimase zitto un attimo, ispirò il fumo della sigaretta poi timido ed incuriosito disse: “E… quale sarebbe?”
La bambina sorrideva, era riuscita ad attirare la sua attenzione, aveva vinto lei!
“Shika, quando le chiedi di sposarti?!?!?”
Lui era diventato rosso come un peperone, il fumo gli era andato di traverso
“Coff, coff!” non riusciva più a respirare, poi con un filo di voce “Ma dico sei impazzita??? All’ età di sei anni cosa ne vuoi sapere?”
“Sono una ragazza; certe cose le so!”
“Bambina!”
“Comunque, fa come ti ho detto e vedrai che la vostra vita di coppia prenderà una nuova piega, ah guarda siamo arrivati!”
“Quando parli così mi ricordi tremendamente Ino!” rispose il ragazzo facendo la boccaccia mentre guardava da un’ altra parte, sperando di uscire da quella situazione imbarazzante.
Lei intanto gli aveva lasciato la mano e si guardava attorno in cerca di qualche amichetto. Poi pensò che fosse arrivato il momento di andare.
“Shika vado!..ehm…ti abbasseresti un attimo?”
Lui ignaro di ciò che avrebbe fatto la piccola si abbassò e quest’ultima senza che lui se ne rendesse conto gli stampò un sonoro bacio sulla guancia, poi gli disse :” O sposi Ino, o sposi me…deciditi sensei!”
Con il volto arrossato ne se andò, poi da lontano urlò:“Ti prego Shika ricordati di venirmi a prendere…non addormentarti in qualche prato mentre osservi il cielo!” ed intanto sventolava la piccola mano in segno di saluto.
Lui un po’ commosso, rispose al saluto, si voltò e pensò tra sé e sé
“La mia piccola inizia a crescere!” si grattò imbarazzato la testa, poi continuò:“Adesso vado da Ino a farmi perdonare!”


Ecco, ecco, qualcosa di semplice ma estremamente dolce, fatemi sapere cosa ne pensate! Kiss kiss
La vostra Tochan prende il volo e se ne va!

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Capitolo 2
*** Una cena movimentata ***


Questi personaggi non mi appartengono, ma sono opera di Masashi Kishimoto, questa storia non è stata scritta a scopo di lucro

UNA CENA MOVIMENTATA

Shikamaru camminando annoiato,si stava recando a casa dei suoi genitori. Da quando viveva da solo, sua madre gli aveva raccomandato di andare a trovarli almeno una volta alla settimana e così da bravo figlio che era, pigramente si strascinava tra le vie di Konoha.

Era carina la sua ex casa, pulita come uno specchio perché quel generale di sua mamma ci teneva in modo morboso alla pulizia. Arrivò alla porta, bussò, nel giro di un paio di secondi arrivò la donna ad aprire
“Shika!!! Tesoro lo sapevo che eri tu!” e portò le sue braccia al collo del figlio
“Ah! Quell’ingrato di nostro figlio si è deciso a farci visita!” Quello era il saluto del padre, che rise di gusto alla vista del figlio.
“Ah ah ah, ecco perché è venuto a trovarci,immagino che quel sacco che porti dietro la schiena siano vestiti sporchi da lavare?”
“Ehm…se la mamma potesse darmi una lavata a queste quattro cosette…”
La madre aveva cambiato già espressione “Per chi mi hai preso?Per la tua cameriera? E poi la tua ragazza non ti lava i vestiti…come si chiama.. Tevani, Tiffany?”
“Si chiama Temari” rispose lui sbuffando “ E non ho intenzione di farle lavare mai più nessun mio vestito,ormai ho metà guardaroba rovinato,colorato…dai,non rompere mà!”
Shikato si gustava la scena da lontano,adorava quelle specie di gag tra la moglie e il figlio. Intanto la madre aveva strappato malamente il sacco con gli indumenti sporchi al figlio e con fare minaccioso disse:” Ok ti laverò queste schifezze sporche a patto che tu porta Tiffany a cena questa sera!”
“Temari! E…non se ne parla!”
“Ok allora non ti lavo questo sudiciume!”
“Ah..ok ok non ho più nulla da mettere…ok ok!”
La donna se ne andò con un sorrisetto vincente sulle labbra, Shikamaru raggiunse il padre che cominciò: “Quella strega ti ha messo con le spalle al muro?”
“La cena di questa sera sarà un totale disastro, hanno lo stesso identico carattere…prevedo fuoco e fiamme!” E così dicendo si distese sulla poltrona
“Non eri tu quello che riteneva le donne una seccatura e che non si sarebbe mai trovato una donna uguale a tua madre?”
“Già”disse lui sconsolato.


“Temari non ti sto chiedendo la luna ma solo di stare calma e tranquilla e di non fare troppo caso a quello che dice mia madre,lei è una tale rompiscatole…”
“Tesorino, stai parlando con un ambasciatore della sabbia, so essere molto diplomatica quando serve!” disse lei con finto fare ingenuo.
Il ragazzo sospirò, aprì il cancelletto della casa, entrarono nel giardino.
Certo che Temari quella sera si era fatta proprio bella, pensò lui, arrossendo.
I capelli ribelli erano sciolti e le cadevano sulle spalle, un vestitino bianco, che faceva risaltare la sua pelle abbronzata,l’avvolgeva alla perfezione.
Forse quella serata non sarebbe stata poi così disastrosa.
Suonarono alla porta e furono accolti da entrambi i coniugi.
Yoshino esordì: “E così sei tu la ragazza di cui si è innamorata il mio Shika” Temari sorrise imbarazza, la donna continuò: “Quella che non sa lavare nemmeno un paio di boxer!”il sorriso della biondina si trasformò in una smorfia, stava per risponderle, quando la mano di Shika le si appoggiò su un fianco e con difficoltà buttò giù il boccone amaro.
“Su dai andiamo a tavola…è tutto pronto!” Shikato intervenne per spezzare la tensione.
“Già la puntualità non è il vostro forte,vero Tiffany?”
“Temari!mamma!”
“Ah già…scusate!”disse la donna con un sorrisetto falso sulle labbra.
Temari si stava innervosendo poi Shika le sussurrò all’orecchio “Grazie,stai andando benone!”
Lei gli sorrise,avrebbe fatto qualunque cosa per lui.


La cena si svolse in un clima di tensione ma Temari non perse mai la pazienza.
“Sai Shika,ho sempre pensato che ti saresti fidanzato con Ino” la madre se ne venne fuori con quella frase,che per poco non fece strozzare Shikamaru con il boccone che aveva in bocca
“Yoshino!insomma non ti sembra di esagerare?”le chiese il marito ma fu interrotto da Temari
“Ha trovato sicuramente di meglio!”
“Oh si…bhe certo sei di buona famiglia…ma non riesco a vedere altro”
Shika aveva iniziato a sudare,la situazione stava precipitando clamorosamente
“Mi ritengo di molto superiore a quella Yamanaka!”
“Si…forse in altezza… magari a letto..”
“Mamma sei impazzita!!! Chiedi scusa ad Temari” Il ragazzo era scattato in piedi e aveva sbattuto le mani sulla tavola
“Lei è impazzita!é una vecchia che non ha altro da fare che rompere la scatole al marito,al figlio e a me!” urlò Temari conficcando la punta della forchetta sul tavolo.
A Shikato venne da ridere,nessuno aveva mai avuto il coraggio di dire simili cose
alla moglie, invece il ragazzo si mise una mano davanti agli occhi, ok ok adesso sarebbero volati anche i piatti
“Vattene fuori da casa mia, non sei più la benvenuta” rispose in tono severo e quasi bisbigliando la donna
La bionda aveva già preso la porta di casa, Shikamaru si alzò e fece per seguirla ma fu bloccato da suo padre “Me ne occupo io, tu cerca di capire il motivo per cui tua madre si è comportata così”


“Mà perché ti sei comportata così?”
“Non mi sembra la donna adatta a te!”
“Invece lo è; è l’unica che può esserlo!”
“E Ino?”
“A Ino voglio un gran bene, ma è lo stesso bene che vorrei ad una sorella!Temari invece la amo!”
“Sul serio?”
“Te lo giuro!”
“Ogni giorno che passa assomigli a tuo padre, lo sguardo, il sorriso, quello che dici… La prima volta che ho conosciuto la madre di Shikato…è andata più o meno così…sono diventata proprio una vecchia acida, vero?”
“Si!”
“Hei!”
“Ah ah ah, sei dolce, perché nessuno po’ toccare quello che è tuo! Sembri una bambina invece che una vecchia” si guardarono dolcemente
“Nessuno può toccare i miei tesori! Ok dai, riporta dentro quella ragazza…no scusa, riporta dentro Temari!”

Shikato correndo urlò: “Temari ti prego, fermati!”
La ragazza non aveva intenzione di farlo era arrabbiatissima, quella specie di strega non sapeva con chi aveva a che fare!
“Mia moglie ha sbagliato,ma se te ne vai come farà Shikamaru! Lo metterete tra due fuochi e non saprà chi scegliere!” La ragazza rallentò,abbassò la testa e poi si fermò
“Ha ragione!”
“Yoshino è una bestia racchiusa nel corpo di una donna!” iniziò il marito
A Temari venne da ridere
“Che ridi ?é proprio così! Però non è così male,altrimenti come avrei fatto a passare tutta la mia vita con lei? È così attaccata a Shika che non accetta di vedere nessuna donna attorno a lui. Siete così simili, lei lo ha capito…ti accetterà, dalle tempo”
“Ok come vuole”
“Grazie…ah, sai una cosa? Anche lei all’inizio della nostra vita matrimoniale ha rovinato parecchi bucati!”
I due si guardarono complici poi scoppiarono in una fragorosa risata

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Capitolo 3
*** Una promessa...è una promessa ***


Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Masashi Kishimoto,questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

UNA PROMESSA… è UNA PROMESSA!

Una bambina di circa 5 anni non riusciva a dormire quella notte, si girava e rigirava nel suo lettino. Era troppo agitata ed emozionata per quello che sarebbe successo il giorno dopo.
Solo una persona poteva tranquillizzarla e così decise di alzarsi e raggiungere colei che l’avrebbe fatta sentire meglio.
Il contatto dei piedini nudi con il pavimento freddo la fece rabbrividire, prese il suo orsacchiotto e si diresse verso la camera dei genitori.
Aveva dei bellissimi capelli neri raccolte in due treccine e gli occhi azzurro cielo. La camicia da notte che indossava forse era un po’ troppo grande per lei e nella fretta aveva inciampato su di essa un paio di volte.
Si affacciò timida alla stanza, entrambi dormivano, nessun rumore, forse il leggero russare del padre. Pian piano senza farsi sentire andò dalla parte del papà e gli disse:
“Papà…papà…sei sveglio?”
“No!”
“Ma se mi rispondi vuol dire che invece lo sei”
“Troppo sveglia quella bambina per la sua età!” pensò il padre. Aveva troppo sonno per capire quello che gli stava succedendo ma soprattutto per dar retta alle chiacchiere della bimba.
“Sumire sai che ore sono?”chiese il padre con un filo di voce
“No..ma papi non riuscivo a dormire”
“hmm…Ino tua figlia non riesce a dormire…occupatene tu”
Dall’altro lato del letto sotto le coperte Ino dormiva beatamente finchè la voce fastidiosa del marito non la svegliò ma non riuscì a fare altro che rispondere con un mugolio:
“Hmmm”
“Papà?”
“Vai dalla mamma Sumire ti prego! Ino!!! Sveglia!!! Tua figlia ti vuole!”
“Shika! Possibile che in questi casi sia solo mia figlia!” La biondina si era messa a sedere, irritata per la pigrizia del marito, uno sbadiglio, una gomitata all’uomo
“Ahio! Ino! Fa più attenzione!”
“L’ho fatto volontariamente tesoro!”
Niente, Shikamaru non si voleva scegliere,avvolto nelle calde coperte non aveva la forza di aprire gli occhi nonostante le richieste della figlia. Ino poi si voltò a guardare la sveglia sul comodino, erano le 4.17 del mattino. Con la vista ancora un po’ annebbiata si voltò a guardare la figlia, la piccina aveva le lacrime agli occhi e prima che potesse scoppiare in un pianto irrefrenabile la madre le chiese con dolcezza:
“Tesoro cosa c’è? Cos’è che non ti fa dormire?”
La bambina era lì che li guardava, tirò su con il naso e poi disse:
“ Mi chiedevo se il papà si ricordava della promessa che mi aveva fatto”
“Tesoro lo sai che il papà ti adora e farebbe tutto quello che è nelle sue possibilità per farti contenta”
In quel momento però la voce della donna fu interrotta da quella del marito
“Certo che mi ricordo la promessa, io e te domani andiamo al mare da soli! Senza la rompiscatole della mamma!”
“Allora te ne sei ricordato!”
“Ma come potrei dimenticare una promessa fatta a mia figlia!”
“Allora domani non vai in missione?”
“No ”
Intanto Ino guardava le due persone più importanti della sua vita con un sorriso ebete sulle labbra poi però fu colta nuovamente dal sonno, si coprì, si girò dall’altra parte e felice chiuse gli occhi.
“Papi”
Il padre non si era mai scomposto, parlava ancora con gli occhi chiusi, immobile per paura che un movimento brusco facesse entrare tra le coperte il freddo della notte.
“Che c’è ancora tesoro?”
“Posso dormire qui con voi?”
“Se mi prometti solennemente che non apri più bocca fino a domani mattina!”
La bambina annuì felice e si infiltrò nelle coperte in cerca del calore del padre.
Shikamaru aveva fatto una smorfia, sapeva che quella notte non avrebbe più dormito,da una parte si sarebbe trovato i piedi della moglie conficcati nella schiena in cerca di un po’ di caldo e dall’altro lato avrebbe avuto la bambina attaccata a lui come una sanguisuga.
Shika se la strinse tra le braccia, gli faceva sempre uno strano effetto stringere quella cosina, ne era sicuro, quella bambina era la cosa più giusta che aveva fatto in vita sua, il frutto dell’amore tra lui ed Ino.
La piccina intanto si era infilata un dito in bocca e con l’altra mano teneva stretto un pezzettino del pigiama del papà, quasi come se avesse paura che lui se ne potesse andare, stava per prendere sonno quando disse:
“Papi forse è meglio se ci portiamo anche la mamma domani, sono sicura che poi tu saresti triste perché sentiresti la sua mancanza!”
“Dici?”disse lui ridendo” Ok allora portiamoci via anche la nostra cara e dolce mammina
“Papi…”
“Sumire ora basta…me lo avevi promesso!”
“Lo sai che ti voglio tanto bene, vero?”



Evviva evviva, come sono tenerelli tutti e tre sullo stesso letto.
Sono felice di questa ff
La vostra tochan vi saluta con un chiassoso bacio poi gira l’angolo e svanisce

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