Angels...

di we_are_infinite
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Lista capitoli:
Capitolo 2: *** my fucking past ***
Capitolo 2: *** my grandma... ***
Capitolo 3: *** welcome back.. ***
Capitolo 4: *** first day of school... ***
Capitolo 6: *** scared ***
Capitolo 7: *** MATT... ***
Capitolo 8: *** hold me in your arms... ***
Capitolo 9: *** shut up bitch! ***
Capitolo 10: *** the truth... ***
Capitolo 11: *** the party ***
Capitolo 12: *** Leave her! ***
Capitolo 12: *** beautiful ghost ***
Capitolo 13: *** Drunk ***
Capitolo 14: *** a long trip ***
Capitolo 15: *** Un Passo Indietro. ***
Capitolo 16: *** we will be always with you ***
Capitolo 17: *** indifference ***
Capitolo 18: *** is it a dream?? ***
Capitolo 19: *** Skyscraper. ***
Capitolo 20: *** A BEAUTIFUL SUNDAY ***
Capitolo 21: *** Why? ***
Capitolo 22: *** It's Christmas Time ***
Capitolo 23: *** I like you, Amy ***
Capitolo 24: *** Attenzione! ***
Capitolo 25: *** Thank you for all you've done ***
Capitolo 26: *** Fireworks ***
Capitolo 27: *** Now, i'm fine ***
Capitolo 28: *** Ten Things to do before I die ***
Capitolo 29: *** Eccola! :) ***



Capitolo 2
*** my fucking past ***


Aveva 12 anni. Amanda Malik, o come preferiva lei Amy, aveva appena iniziato la sua fase dell’adolescenza. Una fase dove il suo aspetto mingherlino, esile e non molto alto stava cambiando . Sarebbero apparse le sue prime forme, modellandole il suo  corpo-Una fase dove si faceva nuove amiche, dove probabilmente avrebbe avuto il suo primo fidanzato, avrebbe dato il suo primo bacio, avrebbe fatto le prime pazzie con le persone a cui teneva di più.

Avrebbe pianto, riso, litigato, insomma sarebbe cresciuta. Era una ragazza tranquilla, timida, riservata. Ma solo apparentemente. Con i suoi amici era estroversa, spontanea, sempre pronta a scherzare.

La sua adolescenza però fu distrutta da alcuni deficienti più grandi di lei della sua scuola. La volevano  tutta per loro, in tutti i sensi. Cosa che a lei faceva un po’ ribrezzo, dato anche dal fatto che il suo corpo stava cambiando e le creava disagio, che però non lo dava a vedere. Un giorno quei simpaticissimi ragazzi, in particolare Jason, il più stronzo di tutti, l’avevano presa e scaraventata al muro. Avevano cominciato a spogliarla toccandole le sue parti intime. Si dimenava, urlava, cercava una via d’uscita, ma non la trovava. Aveva sempre  odiato le persone come quelle.

Era più matura delle sue amiche, che invece cercavano l’attenzione di tutti indossando magliette scollate, jeans aderenti, truccandosi pesantemente come se facessero a gara per chi avrebbe avuto per prima un ragazzo, perfino quello più deficiente come quei tipi lì sarebbero andati bene. Lei invece non aveva fretta di crescere, e le felpe larghe e lunghe le piacevano lo stesso, e non dava retta alle sue amiche quando le dicevano che se si sarebbe comportata così nessun ragazzo l’avrebbe mai guardata.
 Questi pensieri avevano portato nella mente di Amy rabbia, tanto che in quel momento aveva usato tutta la forza che aveva riuscendo ad allontanare Jason che con le sue manacce stava per sganciarle il reggiseno, mollandogli un pugno in faccia.

Lui si era buttato a terra per il dolore, e lei strozzata dalla sua ira interiore gli mollava calci ovunque. L’istinto di ucciderlo era sempre più forte. Si fermò quando le sue forze cessarono. Gli altri la guardavano stupefatti. Si rimise il maglione.
Sentì le sirene suonare. La polizia era arrivata. Scoppiò esausta a piangere, non riuscendo neanche a rispondere alle domande che la polizia le faceva.

Era stata quasi violentata a soli 12 anni.

Da quel giorno era stata portata in una specie di riformatorio. Erano passati ormai quattro anni. Nessuno riusciva a capire i suoi problemi, perciò veniva visitata da psicologi e psichiatri, ma nessuno capiva che la sua “malattia”, non era una “malattia”, ma era solo rabbia verso i comportamenti sbagliati degli uomini, come il bullismo, le violenze sessuali, l’ignoranza della gente e tutto ciò che portava un uomo a comportarsi come un animale. Era arrivato il giorno in cui doveva lasciare quell’inferno, e affrontare la vita all’ esterno…




CONTINUA…
Hi everyone!
Questa è la mia prima storia. Spero che vi piaccia, scrivete tutti commenti, belli o brutti, ACCETTO OGNI CRITICA!... buona lettura! E alla prossima…  

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Capitolo 2
*** my grandma... ***


Zayn la guardava sorpreso. Amy era molto cambiata: si era tagliata i suoi lunghi capelli neri lasciano spazio ad un taglio corto con un ciuffo simile a quello di Zayn, che però lei aveva colorato di blu elettrico. Era cresciuta di altezza, anche se con i suoi 1.65 m non risultava tanto alta. Il suo corpo era rimasto magro, ma con più muscoli, grazie al corso di difesa personale fatto nel riformatorio. Indossava una giacca di pelle nera, dei jeans scuri e un semplice paio di converse bianche. Era sempre semplice, ma bella allo stesso tempo.

 
Si stavano fissando da qualche minuto quando la ragazza prese la sua valigia e si incamminò verso le scale. Si accorse che anche la sua camera era rimasta uguale, e pensò che il giorno dopo avrebbe cambiato molte cose, se non tutto. Si sdraiò, accese il suo Ipod e si lasciò cullare dalle dolci note delle sue canzoni preferite. Quando l’orologio segnò le 12.00 qualcuno busso alla sua porta: - Posso?- era la voce di suo padre. –Avanti -gli rispose Amy – Il pranzo è pronto se vuoi scendi- le disse affacciandosi dalla porta. –Grazie, vengo subito- non se la sentiva di chiamarlo Papà, perché da quattro anni fa lei non aveva più un padre, nemmeno una madre. Si doveva ancora abituare, e, magari una volta ambientata, avrebbe ristabilito l’ordine dei suoi pensieri, riuscendo magari a voler loro bene come prima. Scese dalle scale ed entrò in cucina. Era tutto apparecchiato, e un piatto fumante di pasta la aspettava.
 

Durante il pranzo si sentiva solo la madre parlare della scuola, che sarebbe iniziata la settimana prossima, cioè tra due giorni dato che oggi era Venerdì. Mentre Trisha dava delle informazioni alla figlia, Ally si limitava ad annuire, mentre Zayn non aveva proferito parola.
 

Il pomeriggio passò tranquillo. Amy era andata a fare shopping, per comprarsi nuovi vestiti, mentre Zayn era andato a casa di uno dei suoi migliori amici. Ad Amy non piaceva fare shopping, anzi lo odiava. Ma doveva per forza comprarsi qualcosa da indossare dato che a breve sarebbe iniziata la scuola. Non era molto brava nelle materie scientifiche, come la matematica, che era una materia incomprensibile, fatta di numeri e lettere, e ogni volta che il risultato era diverso da quello scritto nel libro era lui a sbagliare e non lei. Amava molto leggere i libri e ascoltare la musica, perché in quei momenti si dimenticava del presente e di tutti i problemi del passato.
 

C’era qualcosa che non avrebbe mai dimenticato : SUA NONNA. Era morta nove anni fa, ed era una, o forse la persona più importante della sua vita. Perciò voleva mantenere vivo il ricordo di quando andavano in giro per Londra , lei e Margaret, andavano all’ Hyde Park, mangiavano un gelato e poi si sedavano su una panchina. Amy poggiava la testa sulle ginocchia della nonna, che le accarezzava dolcemente i capelli cantando. Era anche l’unica persona che faceva andare d’accordo Amy e Zayn.
 

Decise, perciò, di andare al cimitero. Non le piacevano quei luoghi. La inquietavano, e fin da piccola aveva avuto molta paura. Ma ora non più, aveva capito che era più pericolosa la vita in città, che la vita silenziosa del cimitero.
 

Arrivò davanti alla tomba della nonna. Si abbassò e sfiorò dolcemente la foto, che ritraeva una signora anziana sulla settantina, i capelli grigi e corti, un viso sorridente e gli occhi rotondi e marroni come quelli della famiglia Malik, che facevano capire che amava la sua vita. Cominciò a piangere, silenziosamente. Quel pianto divennero singhiozzi, finché qualcuno non la abbracciò da dietro. Non le importava chi fosse, ma si lasciò abbracciare cominciando a sfogarsi, mentre quel qualcuno le accarezzava la schiena.
 


 
CONTINUA…                                                                                                        
Ecco a voi il 3° capitolo… ora sono in ginocchio per favore fatemi sapere cosa ne pensate … bye guys….   <3        
                                                                                                              

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Capitolo 3
*** welcome back.. ***


Aveva preparato tutte le valigie. Aveva salutato le sue amiche di stanza e aveva promesso che sarebbe tornata a trovarle. Non vedeva spesso i suoi genitori, solo a Natale e a Pasqua. I medici avevano detto loro di venire il meno possibile per paura di qualche reazione strana della paziente. Ma lei non sapeva di questo segreto. Aveva sempre pensato che erano loro a vergognarsi di avere una figlia così. E in parte era vero. Erano entrambi uomo e donna d'affari, sempre indaffarati nel loro lavoro, tanto da non aver neanche tempo di stare con i loro figli. Sì, perchè Amy non era sola. Aveva un fratello più grande, Zayn, di diciotto anni. I due si erano sempre odiati, fin da piccoli. All'inizio pensavano che era una gelosia di passaggio, che col crescere sarebbe svanita, poi ,però, la gelosia era diventata indifferenza pura, superando l'odio. Non si salutavano neppure, e Zayn non era mai andato a farle visita nel riformatorio, nemmeno una volta.

I suoi genitori la aspettavano nell'atrio sorridenti. Lei rivolse loro appena un "ciao", salutò abbracciando Sara l'infermiera e poi entrò in macchina. Vide quest'ultima dare una scatola di pastiglie ai suoi genitori. Quei fottuti tranquillanti che le davano quando era in preda ad una crisi di nervi, li aveva sempre odiati! La facevano sentire debole ed incapace di fare qualunque cosa. Ed ora che era seduta su quell'auto nera aveva giurato a se stessa che non le avrebbe più prese una volta arrivata a casa.
Per tutto il viaggio ci fu silenzio. Non ci volle molto per arrivare nella loro casa di periferia di Londra, ne troppo lontano, ne troppo vicina alla grande città. Era rimasta sempre la stessa: una villetta a schiera color bianco latte, un viale dove cadevano le foglie gialle, verdi e rosse di ogni tipo, e facevano da percorso per poi arrivare davanti al portone di legno di ebano rosso scuro. In quel momento nella sua mente riaffiorarono i ricordi della sua infanzia, quando tra due alberi era appesa un'amaca dove stava sdraiata insieme al suo cagnolino Woof. Così l'aveva chiamato quando aveva si e no tre anni di vita. Adesso però Woof se n'era andato insieme alla sua infanzia tanto sofferta a causa dei frequenti litigi con le sue amiche e soprattutto con suo fratello. Il suo barboncino bianco dal pelo morbido ma sempre arruffato,era stato il suo unico migliore amico fino ai 6 anni di Amy quando lui l'aveva lasciata. Era stata per giorni sdraiata sul letto a piangere e da quel momento in poi non aveva comprato più nessun cane e aveva fatto togliere l'amaca.

 Davanti a lei in quel momento c'era sua madre Trisha che con un giro veloce di chiave aprì il portone,e una volta dato un ultimo sguardo al giardino entrò in casa. Dopo essere entrata, fissò la madre che uscì di novo d casa rivolgendole un sorriso. Amy in quel momento pensò a come la madre, nonostante fossero passati 4 anni era sempre più bella.Si concentrò poi sul dove si trovava. Vi era il solito mobiletto dove c'erano dei quadri con delle foto che rappresentavano la famiglia unita al mare, al campeggio e al matrimonio di sua zia, dove aveva fatto la damigella d'onore. Vicino ad esse vi era un posacenere e un pacchetto di sigarette, probabilmente del padre. Alla sinistra del mobile vi era un appendiabiti, dove c'erano delle giacche e degli ombrelli a causa della pioggerellina frequente nel mese di settembre. Davanti a lei le scale che portavano al piano di sopra e poi, alla destra, la porta che conduceva al salotto. Si fece coraggio, e titubante passò sotto di essa. Vide che il salotto era cambiato. Vi era un divano in pelle nero, un nuovo televisore al plasma e due poltroncine ai lati del divano anche esse nere.
C'era però qualcosa che non era cambiato. Una figura sdraiata sul divano con il telecomando in mano che stava facendo "zapping" tra i canali della tv, il quale improvvisamente si sentì fissato e le rivolse uno sguardo. Suo Fratello....





CONTINUA...
#salve a tutti...secondo capitolo.se vi va recensite,fatemi sapere i vostri giudizi mi servono per basarmi poi sugli altri capitoli!...vi ringrazio in anticipo...a presto :)) p.s scusate se la prima non era allineata molto bene

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Capitolo 4
*** first day of school... ***


Si lasciò stringere da quelle braccia. Non ci mise tanto a capire chi era: quel profumo di vaniglia e tabacco, il suo imponente petto, le sue forti braccia date da ore e ore di palestra. Era da quando sua nonna era morta che Zayn non la abbracciava più.

- Come mai sei qui?- chiese Amy al moro tra un singhiozzo e l'altro -Vengo tutti i giorni- le rispose stringendola a se -Manca tanto anche a me - proseguì poi, - Credo che fosse stata e che è la persona più importante della mia vita- . Questa era l'unica cosa che i due fratelli avevano in comune.

Restarono un altro pò lì, salutarono la nonna e si diressero all'uscita. Zayn si dirigeva verso la sua moto, mentre Amy stava andando verso la fermata dell'autobus, nella parte opposta. Il ragazzo non sapeva se chiamare la sorella o lasiarla andare, ma dato che poi i genitori si sarebbero arrabbiati con lui, la chiamò: - Amy?- lei si voltò -Vieni con me?- -Non è necessario, vado a sola-. Lei non si fidava ancora completamente, dato che era la prima volta che facevano un discorso completo -Insisto, Vieni - . Amy capì che per una volta non doveva dare retta alla sua mente, ma al cuore. Fece una piccola corsetta con le mani piene di shopper, indossò il casco che Zayn le porse e salì in sella. Arrivarono così a casa.

Il giorno dopo passò tranquillo, almeno per Amy, mentre Zayn si era nuovamente ritrovato con i suoi 4 migliori amici a parlare del fatto che il giorno dopo sarebbe cominciata la scuola, che equivaleva a nuove pollastre da spennare, o meglio nuove verginelle da scopare. Sì perchè lui insieme ad Harry Styles, Niall Horan, Liam Payne e Louis Tomlinson erano i più "famosi" della scuola e dovevano mantenere alta la carica di Puttanieri. Zayn non aveva ancora raccontato nulla ai suoi amici della sua nuova, o meglio della sua sorella "ritrovata", anche perchè dopo di ieri non si erano parlati più, neanche un o un umile .
La ragazza aveva passato tutto il giorno in casa, col computer acceso, mentre chattava con le sue amiche del riformatorio su facebook.

. Quella fottuta sveglia non voleva smettere di suonare. Amy si alzò, si fece una veoce doccia, poi indossò un semplice jeans,le sue converse bianche, una t-shirt con su scritto FUCK WORLD e un giacchino nero leggero, di pelle. Il suo trucco era molto pesante, dato ke voleva nascondere i suoi mille brufoli che odiava, quindi si era messa un ombretto nero e tanto fondotinta. Fece colazione, poi si incamminò sola, verso la scuola, e sperò prima di entrare nel bus, che la scuola fosse più tranquilla di come l'aveva lasciata 4 anni fa. Salì lo scalino del bus azzurro, poi si guardò intorno. vide tutti i posti occupati, eccetto un posto dove c'era un ragazzo moro, con gli occhi azzurri che guardava di fuori. - é libero?- gli chiese indicando il posto....-Oh! Certo accomodati-. Amy sorrise poi si sedette. Per tutto il viaggio non parlò. Era molto timida con le persone che non conosceva.

Zayn invece, come sempre si era svegliato in ritardo. Dopo la ramanzina della madre, era salito in sella alla sua moto ed era arrivato abbastanza presto a scuola. Camminava dritto, col passo lento e deciso, indossando la sua solta giacchettina rossa e bianca, e un jeans chiaro. Faceva sbavare letteralmente le ragazze, specialmente quelle del primo anno, e questo a lui piaceva.
-Ciao fratello!- era uno dei suoi migliori amici, Harry Styles. Moro, capelli ricci e ribelli, occhi verdi smeraldo, che ti facevano rimanere incantata, duro fuori, ma dentro un tenerone con le sue fossette, e un sorriso semplicemente perfetto. Il suo fisico poi non era da meno. Perfetto , come scolpito su pietra, curando ogni singolo muscolo. – Hey!- lo salutò Zayn guardando anche gli altri –Lou?- chiese – Sta arrivando, ha dovuto prendere l’autobus, la sua macchina è rotta- rispose il biondino Niall. Un bel ragazzo anche lui. Capelli biondi tinti tirati su a mò di ciuffo, occhi color oceano, e un sorriso perfetto anche se incastonato tra due pezzi di ferro, che purtroppo doveva mettere, ma che non facevano altro che renderlo ancora più sexy. Il fisico non era molto differente da quello di Harry, dato che facevano parte tutti della squadra di basket. Dopo la risposta del biondo, si voltarono e videro Louis…

 
CONTINUA…
#GRAZIE a tutti coloro che hanno letto i capitoli!... <3 

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Capitolo 6
*** scared ***


SCARED…

 

-Ciao Bro!- lo salutò Harry. Louis aveva accanto la sua nuova “fiamma” Eleanor. Di solito era un tipo da relazioni basate solo sul sesso, ma sembrava che lei lo avesse cambiato, in qualche strano modo. Eleanor era dolce, gentile, bella, nessuno si sarebbe mai aspettato di trovarli insieme per più di qualche settimana, ma la storia ormai andava avanti da qualche mese. –ciao El!- la salutarono i ragazzi. Lei sorrise e fece un cenno con la mano. Era anche molto timida, al contrario di Louis, che era il tipo più estroverso nella faccia della terra, forse anche per questo era stato bocciato l’anno prima.


Amy invece durante il tragitto aveva scambiato solo poche parole. –Sei nuova?- le chiese Louis. Lei non sapeva come rispondere. Non ci aveva mai pensato. E l’unica maniera possibile era quella di mentire, ma non completamente – No, sono di qui, ma sono stata quattro anni a Londra, e ora sono tornata- Louis sembrò confuso, ma poi ci credette. –bhe allora piacere, sono Louis-, porgendole la mano -Amy- stringendola. Lei era una tipa molto intelligente, quindi sapeva mentire, ma in modo giusto, affinché le bugie fossero ben credibili. –Oh ok, ben tornata allora- Louis tagliò a corto il discorso. Aveva capito che la ragazza non era in vena di lunghi discorsi. Però il suo viso gli ricordava qualcosa di familiare, anzi qualcuno.


Amy scese dall’autobus. La scuola brulicava di studenti che si salutavano, si abbracciavano, ridevano ricordando l’estate , si guardavano intorno vedendo le nuove coppiette. Lei per un attimo si sentì un alieno, dato che alcuni ragazzi de fissavano anche il lato B. “Ridicoli” pensò la ragazza. Poi c’era il gruppo di suo fratello Zayn, proprio vicino alla porta di entrata, tra cui riconobbe anche Louis.
Era l’ultima persona che voleva vedere. Non voleva far sapere a nessuno che lei era la sorella di uno dei ragazzi più “famosi “ della scuola. Non si era mai sentita importante, né pensava di esserlo. Ormai si era abituata. Passò davanti a quel gruppo a testa bassa e camminando il più veloce possibile, ma per qualche secondo sentì lo sguardo del fratello su di lei.


Zayn aveva provato un sentimento strano vedendo la sorella sola e indifesa, che camminava cercando di non farsi vedere. Ma poi placò subito quel pensiero, tornando a parlare con i suoi amici.


La campanella suonò e tutti si diressero nello loro rispettive aule. Amy aveva storia la prima ora. Si sedette in ultima fila. Sentiva su di se lo sguardo curioso di qualche compagno, ma non gli diede importanza. Guardava fuori dalla finestra. – è libero? – le chiese qualcuno alla sua destra. Si voltò, era una ragazza dagli occhi marroni e capelli  color castano e ondulati. Era bellissima. Sentiva che poteva fidarsi di quel faccino dolce – Certo!- le rispose. La ragazza le sorrise e si sedette –Piacere Eleanor, ma puoi chiamarmi El!- -Amy!- le rispose prima che il professore entrò nell’aula. Il resto delle ore passarono lente : matematica, fisica e letteratura inglese. Odiava la matematica e la fisica, pensava che era una materia impossibile, che faceva solo dannare i ragazzi ogni volta che si faceva un esercizio, poi alla fine c’era sempre qualcosa di sbagliato. Da quando poi si era unita alle lettere, ci aveva proprio rinunciato.


Una volta uscita dalla classe si diresse alla mensa. Vide da lontano El salutarla. Avevano stretto amicizia abbastanza velocemente. Si erano divertite a commentare con battutine sarcastiche durante la lezione del prof di storia. Anche se non sembrava Amy con le persone a cui teneva era molto simpatica, sempre con la battuta pronta.
Vicino a lei c’era quel ragazzo dell’autobus, Louis, che teneva per mano El. Si salutarono e cominciarono a parlare, scoprendo che Louis era fidanzato con El. –Vieni a pranzo con noi? – chiese Louis ad Amy. Lei annui. Per una volta non voleva rimanere sola, così accettò. Entrarono, varcando le porte della mensa.
Davanti a lei camminava la dolce coppietta, che intanto si dirigeva verso il loro tavolo. Da lontano vide Zayn salutare qualcuno. Ma quel qualcuno era Louis. Ancora una volta in quel giorno voleva scappare da suo fratello.-El, mi sono dimenticata una cosa nell’armadietto- -oh ok vai – la rassicurò – Torno subito- mentì. Uscì velocemente facendosi spazio tra dei ragazzi. Si avvicinò al suo armadietto, lo aprì e tirò fuori un pacchetto di sigaretto. Sì lei fumava.
Si diresse nel cortile e iniziò a fumare, finché non suonò di nuovo la campanella. Per il resto della giornata non vide più né EL, né Louis e tantomeno Zayn.


All’uscita però venne fermata, mentre di dirigeva dall’altra parte del marciapiede, da Eleanor –Hey perché non sei più venuta?- -Scusa ho avuto una chiamata da una mia amica e mi ha trattenuta a lungo!- Mentì per la terza volta. E anche adesso sembrò funzionare –Non ti preoccupare, tranquilla…Adeso vado ciaooo!- andò via lasciandole un bacio sulla guancia. Non era abituata a tutti questi gesti d’affetto, tanto che fu dispiaciuta nell’ averle mentito. Accese una sigaretta e si diresse a piedi verso casa. Non amava passeggiare da sola. Aveva avuto sempre paura. Quando fu lontana dalla scuola ,una moto si fermò al suo fianco rallentando. In quella frazione di secondi le passarono in mente i peggiori pensieri, tanto che aveva stretto forte le cinghie del suo zaino. Prese coraggio e si voltò.


Era suo fratello… le fece un gesto a significare che doveva montare su. Non se lo fece ripetere due volte. Aveva preso già troppa paura. La paura che aveva avuto quattro anni prima. Anche per questo odiava la scuola. Le metteva ansia solo rimanere sola per qualche minuto. Con il cuore a mille prese il casco e saltò in sella e si strinse al petto di Zayn.


Lui non era mai stato così buono con sua sorella, tantochè sembrò sorpreso dal suo atto, e sorpreso soprattutto del fatto che per una volta aveva seguito il cuore, non il suo unico neurone. Sentiva che in qualche modo, anche in maniera indiretta doveva proteggere sua sorella.


Il resto del pomeriggio Amy, come sempre, lo passò in solitudine, anche se ogni tanto ricevette qualche messaggino da El.


Nel piano di sotto invece c’erano Zayn e i suoi amici. Per tutto il pomeriggio erano stati seduti ad oziare sul grande divano bevendo birra e giocando con la Play.
Era ora di cena, ed Amy capì che era ora di non rimanere in disparte anche perché quei quattro ragazzi sarebbero rimasti a cena e avrebbero fatto mille domande…
 



 

****continua****
Spero che vi piaccia… se c’e qualcuno che vuole farmi sapere cosa ne pensa, anche che FA SCHIFO fatemelo sapere…. GRAZIE <3

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Capitolo 7
*** MATT... ***


ATTENZIONE: vorrei chiedere se per favore mi potete far sapere quello che ne pensate! <3 grazie in anticipo!... BUONA LETTURA A TUTTI ! ;)

Scese in cucina con passo felpato, così da attirare meno sguardi possibili su di lei. Sentendo delle grida, capì che era ora di entrare in scena…
-Oh sei arrivata Amy!- le disse la madre mentre la invitava a sedersi. Non capiva perché la madre faceva sempre la gentile con lei. Sapeva che alcuni di quei sorrisi non erano veri. La madre lo faceva per attirare la sua attenzione, e questo Amy lo aveva capito, ma preferiva un saluto sincero piuttosto che tutte quelle parole al vento.
Tutti si voltarono verso la porta. Amy abbassò lo sguardo. –ciao Amy! Come mai qui?- la salutò Louis. Lei alzò gli occhi guardando prima Louis poi Zayn. – è mia sorella – gli rispose Zayn che aveva colto le richieste di aiuto di Amy.

 – Come mai non ci hai mai detto che avevi una sorella?- chiese curioso Liam. – perché mi sono trasferita quattro anni fa a Londra -. I ragazzi non avevano mai conosciuto Amy, perché era solo da tre anni che Zayn conosceva Harry, Louis e Liam perché si erano trasferiti in quella scuola da soli 3 anni, mentre da due Niall perché era arrivato dall’Irlanda. Zayn era un tipo chiuso non amava parlare della sua famiglia, tantomeno della sorella, che per lui era sempre stata indifferente.
I quattro amici capirono che la situazione era abbastanza tesa, così non allungarono tanto il discorso. Lo avrebbero poi continuato in futuro. Neanche la madre aveva detto niente. Aveva capito che Amy non aveva intenzione di dire niente, e capiva anche che non doveva mettergli pressione. Sapeva che sua figlia era intelligente da capire quando era il momento giusto di parlare. Lo aveva sempre saputo.

La cena passò quasi tranquillamente. Quasi perché era intrattenuta da Louis che faceva battutine, che poi erano commentate dagli altri. Amy aveva sempre lo sguardo fisso su quel cibo, che non avrebbe neanche voluto mangiare.

La mattina dopo, dopo un risveglio piuttosto tranquillo, andò a scuola con Zayn, dato che la madre lo aveva svegliato molto presto, dato che il giorno prima era arrivato in ritardo. I loro genitori erano tipi molto precisi, e per quanto Zayn fosse un mascalzone, aveva avuto una buona educazione fin da piccolo.
Amy aspettò che il fratello finisse la colazione, poi si avviarono in moto. Zayn aveva pensato tutta la notte a quella risposta che aveva dato Amy ai suoi amici, e voleva saperne di più, ma capiva che doveva ancora aspettare. Anche lui era rimasto sconvolto quando quattro anni fa successe quell’ “incidente”, ma di fatto non gli era importato più di tanto. Forse non era ancora maturo come adesso per capire.

Quando arrivarono a scuola ad aspettarli c’era il gruppo “bad boys” e Eleanor. Salutarono tutti, poi si avviarono all’entrata. Amy aveva già avuto l’onore di conoscere da lontano Ashley, la poco di buono della scuola. Insieme alle sue ancelle formavano le cheerleader (se si scrive cosi), della squadra di basket. Matt, il bullo della scuola. Non era un puttaniere, era solo un vero e proprio coglione. Si divertiva a prendere in giro i ragazzi del primo anno, o qualche ragazzina quando aveva voglia di farsi una sana scopata. Amy aveva compreso che, da quando era andata via, non era cambiato quasi niente. C’erano i soliti gruppettini, che lei non aveva mai sopportato. Se eri figo o popolare, allora tutto andava bene, sennò dovevi avere il fegato saldo a sopportare tutte le umiliazioni, e se non lo avevi c’era un taglierino a farti compagnia mentre piangevi, chiedendoti il perché di tutto quello che ti succedeva.

A pranzo Amy si sedette con i ragazzi, ma non parlò molto. Si limitò solo ad ascoltare. Zayn la guardava curioso, come se stese studiando la sorella. Comprese che Amy sorrideva poco, quasi mai, se non per due o tre battute divertenti. Rovistava col la forchetta, tra quel cibo che assomigliava a tutto tranne che ad un piatto di pasta. Nascondeva qualcosa, sotto quell’aria da dura che voleva dare.

In verità era solo spaventata e scoraggiata nei confronti della vita, e voleva, per il momento, avere meno rotture di palle possibili e restare sola. Non si fidava della gente, nemmeno dei suoi familiari. Era chiusa e silenziosa come una tomba.

Prima che la campanella suonasse Amy era uscita a fumare. Però non lo aveva detto ai ragazzi, nemmeno ad El, con cui legava ogni giorno di più, e forse era la sua prima vera amica, aveva detto solo che doveva fare una chiamata. Mentre inspirava la sua sigaretta guardando le villette davanti alla scuola, due mani le circondarono i fianchi. Sobbalzò spaventata. – Ehy piccola!- lo riconobbe da quei occhi verde scuro. Era Matt. Non era una faccia sconosciuta per lei. – Ti ricordi di me?- le chiese.
Come dimenticarlo. Era uno dei ragazzini che insieme a Josh, l’aveva presa e  sbattuta al muro quattro anni fa. In quel momento si chiese come aveva fatto a riconoscerla, dato che aveva tinto e tagliato i capelli e si era messa due chili di ombretto nero, proprio per non farsi riconoscere. Ma evidentemente la maschera era caduta. – ti ho riconosciuto sai? Come si fa a dimenticarsi di un bel faccino come il tuo?- . Amy aveva lo sguardo fisso a terra. Lui con un dito glie lo alzò e si avvicinò. La ragazza cominciò a tremare. – LASCIAMI!- gridò. Ma Matt al contrario strinse la presa. – Non ti farò male! Sarà un cosa veloce, quello che Josh non aveva finito di fare...- 

-Matt!!! Brutto coglione lasciala!- gridò qualcuno. Matt ed Amy si voltarono.

Oltre ad essere suo fratello, era anche un angelo, che appariva nei momenti più difficili. L’aveva aiutata al cimitero, quando era caduta in un pianto che sembrava non finire più. Lui l’aveva tirata su e consolata con uno dei suoi più sinceri abbracci. L’aveva aiutata a nascondere la verità durante la cena, perché aveva capito che Amy voleva mantenere il segreto, e adesso per la terza volta l’aveva salvata dal suo incubo peggiore, che ancora si sognava nel bel mezzo della notte…


CONTINUA…
 

Questo capitolo è stato il più difficile da scrivere… il mio povero cricetino dentro la testa non riusciva a far comparire nulla… grazie per chi lo ha letto! :))

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Capitolo 8
*** hold me in your arms... ***


-Chi non muore si rivede mio caro vecchio Malik!- gli rispose strafottente Matt. I due non avevano un rapporto socievole, perché essendo i più “famosi“ della scuola erano sempre in lotta tra loro. Sembrava una sfida che era iniziata da molto tempo, e che non aveva intenzione di cessare. – Matt, vaffanculo lasciala!- gli ripetè.
 Intanto Matt aveva già messo la sua mano dentro la felpona di Amy, che a quel contatto aveva lasciato un leggero gemito misto dovuto alla paura e dalla schifo che le faceva quel ragazzo.
Amy sovrastata dai ricordi sentiva gli occhi pizzicare, ma non voleva sembrare impaurita o vigliacca né davanti al fratello, né davanti a Matt.
 
A vedere quella lurida mano in contatto con la pelle di Amy, Zayn si avvicinò pericolosamente al suo nemico, che subito fu leggermente spaventato dall’altezza del moro. Nonostante tutto Zayn aveva un anno in più di Matt, e i suoi 1,78 battevano di 8 centimetri quelli di Matt, che però non erano mai pochi. – E tu chi saresti per dirmelo?- gli chiese Matt – Suo fratello!- gli rispose serio. A quella risposta non sapeva come ribattere, si limitò solo a   lasciare la ragazza libera. – Ti avverto, se ti becco un’altra volta anche solo a sfiorare Amy sei MORTO!-. Matt se la diede a gambe.

Quel tono minaccioso di Zayn aveva spaventato anche Amy. Non lo aveva mai visto così arrabbiato, forse però probabilmente perché non aveva mai passato più di dieci minuti insieme al fratello. Ma quella minaccia era sicura che Zayn, l’avrebbe mantenuta anche in futuro.

-Tutto ok?- le chiese Zayn. Lei annuì, ma il moro notando gli occhi lucidi e il leggero tremolio del corpo della sorella, si fece coraggio e l’abbracciò. Si era fatto letteralmente coraggio, perché per un “cattivo” ragazzo come lui non era sempre facile compiere atti di bene. Il più delle volte nella sua mente immaginava il nero. Nero come il buio, la morte, e credeva solo che nella vita non serviva a nulla essere buoni, perché tanto nessuno ti avrebbe dato in cambio niente.

Amy si strinse in quell’ abbraccio e in quel momento, si sentì protetta. Le lacrime che pochi minuti prima avevano minacciato di uscire, ora erano venute fuori come un lenta pioggia. – Ehy! …Va tutto bene!- le disse il fratello quando sentì quelle lacrime cadere nella sua maglia, cominciando ad accarezzare la schiena di Amy. Era la prima volta che compieva un atto del genere con una ragazza. I rapporti con le altre era basato solo sul sesso, che neanche quello era dolce e passionale. Era invece veloce, rude, violento, ma al contrario di come si possa immaginare, le ragazze acconsentivano a questo tipo di sesso, anche perchè lo facevano solo per divertimento.

Nello stesso tempo però, i ragazzi in mensa, si stavano chiedendo che fine avessero fatto i due Malik. Sapevano che Zayn era uscito a fumare, ma la domanda fatta da El a Louis sul dove sia la sua amica, aveva incuriosito tutti. Così Niall uscì dalla scuola, dirigendosi all’entrata. Si guardò intorno. Qunado spostò la testa nella parte destra del cortile vide una scena che gli addolcì il cuore. Zayn abbracciato a Amy. Sapeva che sotto quella corazza Zayn era un tenerone. Però il suo sguardo si incupì quando vide Amy piangere. Restò a guardarli, poi quando i due si staccarono, prima che fosse visto, ritornò in mensa. No disse niente di quel fatto. Accennò solo che li aveva visti insieme in cortile.
 
Il pomeriggio Amy aveva chiesto a El di andare a casa sua. Era stanca di stare sola. Probabilmente se lo fosse stata avrebbe passato tutto il pomeriggio a ripensare a quanto successo la mattina, sfogandosi lanciando tutto quello che le capitava a terra. Così si sfogava nei momenti di rabbia. Non piangeva. Si malediceva solo per non aver avuto il coraggio o di non aver fatto qualcosa che invece, avrebbe voluto fare. Poi  avrebbe ingoiato una delle sue odiate pasticche, che teneva nel comodino e si sarebbe addormentata in giro di poco tempo.

Verso le quattro, qualcuno bussò alla porta. Corse giù, ma quando aprì la porta si trovò Niall davanti a lei. – Ciao!- le disse lui sorridente. Quei sorrisi, accompagnati dai suoi occhioni avrebbero conquistato tutte le ragazze. – Ehm Zayn non c’è!- disse lei confusa. – Lo so mi ha detto di aspettarlo- -oh OK! Vieni entra!- detto questo si spostò dalla porta per farlo passare.

Si sedettero . Lui per rompere il ghiaccio, le chiese come mai si era trasferita a Londra.  Lei gli rispose che era per la scuola, e perché lì abitava una sua zia. Era stata abbastanza veloce e convincente. Amy aveva capito che Niall era un ragazzo intelligente e simpatico. L’aveva fatta ridere più di una volta con le sue battutine. Aveva notato che era anche carino, molto carino!. Dopo alcune domande su Londra, Niall le chiese – Se non sono troppo invadente, che facevate oggi tu e Zayn abbracciati in cortile?- a quella domanda Amy aveva il cuore ghiacciato. Non si sentiva in grado di dire tutta la verità ad un ragazzo che conosceva da 10 minuti circa, e non sapeva più che cosa inventare.

A salvarla fu il suono dello scatto della chiave, che apriva la porta di casa. Entrambi si voltarono. Davanti all’uscio apparvero Zayn e Eleanor. Probabilmente si erano incontrati in strada. Un lieve sospiro uscì dalla bocca di Amy, che però Niall non notò, per fortuna. – ciao Amy! Niall! – li salutò El curiosa. Zayn guardò prima il suo migliore amico, poi Amy, che sembrava sollevata da un enorme peso, e il suo viso era leggermente arrossato. –Amy andiamo a fare un giro?- Amy annuì.

CONTINUA…


HO CAMBIATO IL NOME DELLA STORIA! Da she’s so afraidad angels… si addiceva di più alla storia anche ai prossimi capitoli…Volevo precisare che la storia è ambientata in un paesino dell’inghilterra, non tanto lontano da Londra… grazie per aver letto il capitolo… alla prossima! 

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Capitolo 9
*** shut up bitch! ***


Prima di alzarsi Amy si voltò verso il biondo, chiedendogli scusa. Lui sorride al suo sguardo come se volesse dire “non ti preoccupare”. Si alzò. Fece un cenno di saluto con la mano a Niall, prese la giacca e uscì con El, che intanto aveva aperto la porta.

Amy non fece caso a suo fratello, ma comunque non le dispiacque molto. In casa, con i suoi genitori, a cena, con suo fratello aveva sempre l’impressione di essere di troppo, un peso. Pensava che senza di lei in casa era la stessa cosa, e probabilmente non sarebbe mancata a nessuno. È come quando in una classe arriva un nuovo ragazzo. Non è facile per lui ambientarsi, perché i gruppi sono già stati creati, e si deve guadagnare il rispetto, quindi lui per primo deve rispettare gli altri e deve subire tutto quello che gli altri dicono o fanno. Questo però succede sempre per colpa del menefreghismo degli altri.  

Le non era in classe, ma in una “nuova” famiglia. L’equilibrio familiare, era già stato stabilito, e lei doveva abituarsi. Abituarsi al fatto che i suoi genitori non erano mai in casa, abituarsi alle regole che davano, abituarsi ad una nuova città, dato che il riformatorio era molto lontano dalla sua nuova città. Non era ancora pronta a chiamare i suoi genitori “mamma” o “papà”, li chiamava semplicemente per nome.

Passarono tutto il pomeriggio in giro per negozi. La sicurezza di El l’ aveva spinta anche a comprare un vestito e dei tacchi, dato che come le aveva raccontato, in quella scuola si facevano molte feste. Non era molto particolare. Era un semplice abitino nero, con delle decolté anche esse nere. Amy non indossava mai abiti sgargianti o molto colorati. Non ne aveva né la voglia né il coraggio. Da quelle due settimane che abitava di nuovo lì si limitava a passare inosservata il più possibile.

Zayn e Niall invece erano rimasti per un’ atra ora a casa, poi si erano ritrovati insieme a Louis, Harry e Liam nel bar della città per bere una birra. Lì però avevano incontrato le troiette della scuola : Ashley, Megan e Rachel. Erano le solite barbie, terza di reggiseno come minimo, capelli biondi, fatta eccezione per Rachel che li aveva mori, ma questo non faceva molta differenza. Minigonna 24 ore su 24, top che a dire scollati era poco, avrebbero fatto prima a venire a scuola nude. Kili su kili di ombretti, eyeliner e di rossetto rosso. Era così che ai ragazzi piacevano e loro ne andavano fiere. Strano il mondo vero? Contano solo le apparenza, e il detto non giudicare un libro dalla copertina era stato praticamente rimosso.

 Zayn e Harry “si frequentavano” anche se il modo guisto sarebbe “scopavano” con le prime due. Non erano tipi da relazioni lunghe, preferivano fare  “una botta e via”. Liam si frequentava con una ragazza, ma ancora non aveva detto nulla ai ragazzi. L’unico del gruppo che ancora non aveva trovato la sua fiamma era Niall.
Niall era una ragazzo tranquillo, un amico della quale ti potevi fidare, infatti i suoi amici si confidavano sempre con lui, e questo non gli dispiaceva. Gli piaceva vedere che le persone si fidavano di sui, e poi con uno dei suoi abbracci fantastici riusciva a controllare ogni situazione. Era molto maturo.

Anche lui alcuni anni prima era come Zayn e Harry, ma poi capì che usare le ragazze non era una cosa divertente. Lo aveva capito quando una sera, al pub, aveva incontrato una ragazza molto bella. Come il solito si erano trovati a casa sua e avevano passato una notte di fuoco insieme. La mattina dopo però rimase sconvolto quando la ragazza gli confesso che prima della serata, era ancora vergine. Rimase scioccato. Aveva visto la ragazza piangere quando lui entrava dentro di lei. Ma subito, intento nel suo piacere, non lo aveva capito. Capì che era stato molto cattivo, egoista e non si era fatto scrupoli.

-Guarda guarda chi si vede! – disse Louis sorridente vedendo la sua ragazza e Amy, entrare nel bar, con le braccia e le mani piene di shopper. Si avvicinò, la strinse lievemente in vita e la baciò. –Ciao Tommo!- gli rispose lei dopo essersi staccata.

El era veramente bella, e vicino a lei Amy si sentiva piccola piccola. Non era gelosa, ma una delle sue domande esistenziali era il perché di non assomigliare nemmeno un po’ alla sua amica.

Mentre era assorta dai suoi pensieri e da quella scena diabeticamente romantica, Liam e Niall la stavano salutando. La invitarono a sedersi tra di loro prendendo una di quelle sedie lilla che richiamavano il colore delle mura di quel bar, abbastanza carino e giovanile.

Harry e Zayn, invece erano intenti a pomiciare con le loro ancelle, e non si erano nemmeno accorti dell’arrivo delle loro amiche.
Amy fu sorpresa nel vedere suo fratello con Megan. Lei e La puttanella avevano passato le elementari e i primi tre anni del college insieme. Megan negli anni passati l’aveva sempre presa in giro perché Amy era una bambina molto paurosa, specialmente del sangue, e loro si inventavano stupidi giochi o scherzi per spaventarla. Crescendo però sua nonna, le aveva fatto capire che non c’era bisogno di avere paura e insieme l’avevano sconfitta.

Le piccole puttane crescono (così le aveva definite Amy) non si arresero, e cominciarono a farle pesare quei chili di troppo che aveva. Questa situazione però Amy l’aveva risolta da sola perché la nonna era purtroppo già venuta a mancare. Non poteva negare però durante quel periodo di aver avuto qualche problema con l’anoressia. Tutto questo le aveva dato molto coraggio e adesso non si faceva sormontare da nessuno.

-Quanto tempo brutto anatroccolo, sei cambiata a quanto vedo!- le disse Ashley quando finalmente si staccò da Harry. – E tu sei rimasta uguale a quanto vedo!- le rispose a tono Amy. – Dove sei stata per tutto questo tempo? - -Non sono cazzi tuoi Ashley, tornatene a fare il tuo lavoro!- .
La puttanella rimase di stucco. Evidentemente non se la aspettava proprio una risposta come quella.

Amy raccolse le sue borse, salutò tutti i ragazzi e diede un bacio sulla guancia a El, e uscì abbastanza soddisfatta dal bar.
Aveva bisogno di vedere una persona che le aveva insegnato a rispettare e a farsi rispettare.. 

continua....

lo so in questo capitolo non succede niente di chè ma il prossimo sarà fantastico... parola di scout! ... alla prossima bellezze!! XD 

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Capitolo 10
*** the truth... ***


-Ciao Nonna...- disse Amy alla tomba della nonna, che era proprio davanti a lei. No, lei non era pazza, ma sapeva che, anche se la nonna era morta da molto tempo la stesse ancora ascoltando quando le parlava. A casa, nel cimitero, ovunque Amy si trovasse, parlava con la nonna. La faceva sentire meglio. 
 

-Sai avevi ragione quando mi dicevi che la gente è cattiva. Io all'inizio non ci credevo. Ero una bambina ingenua e innocente. Ma adesso ho capito anche il perchè. Ci sono persone che sono cattive perchè sono invidiose, altre perchè hanno problemi che non riescono a risolvere. Credo proprio che quelle due puttanelle di problemi ne hanno fin troppi, ma come mi dicevi tu: "non devi lasciarti umiliare da nessuno"...-.

Silenzio intorno a lei solo Silenzio. Sentiva solo il profumo dei fiori appoggiati vicino alla foto, leggermente bagnata a causa della pioggia. Il profumo però si faceva sempre più forte. Lei non ebbe paura, ma respirò a pieni polmoni. Sembrava un modo in cui la nonna le dicesse "sono qui per te".
 

-Però come dicevi tu " il problema non è il problema, ma il modo in cui risolvi il problema". - Amy cominciò a piangere, sovrastata dai ricordi. - Al riformatorio ne ho viste di tutte e di più. Mi ricordo ancora Nonna, di quando una sera, io e Red, il mio migliore amico stavamo camminando per il corridoio. Singhiozzò -C'erano dei ragazzi. Ci vennero incontro. Ci chiesero se volevamo un pò della polvere bianca. Noi rifiutammo. Dopo la nostra risposta cominciarono a picchiarci. Io riuscii a staccarmi , ma Red stava facendo a botte con il più grande dei due. Lui mi disse di scappare - Cominciò a piangere sempre più forte, accasciandosi , poi con una mano toccò la foto della nonna, come per trovare il coraggio di continuare a parlare.
 

-Decisi di dare retta a Red. Scappai. Ma sai qual'è la cosa che mi ha fatto arrabbiare più di tutte? Il fatto che quei due avevano probabilmente milioni di problemi, ma li risolvevano drogandosi e picchiando la gente. Da lì ho capito il perchè di quello che mi dicevi sempre tu.-
 

Ua mano iniziò ad accarezzare la sua schiena. Dopo pochi minuti alzò lo sguardo. Chi poteva essere se non il suo Angelo? - Sai anche io a volte parlo con la Nonna. Sono sicuro che lei mi ascolta. Lei conosce tutti i miei problemi. - Amy, d'istinto si tirò su, e abbracciò Zayn, asciugandosi le lacrime.
 

Tornarono a casa con la moto di Zayn. La casa sarebbe stata libera quella sera perchè i loro genitori, tanto per cambiare, avevano una cena di lavoro. 
 

Dopo la cena, passata quasi in silenzio, se non per Zayn che aveva chiesto di passargli l'olio. Mentre lavavano i piatti, fu Zayn a rompere il vetro che si era creato. - Non sapevo che il riformatorio era un posto così pericoloso- disse serio - Non mi sei mai venuto a trovare. Tutti credono che il riformatorio sia un posto dove i ragazzi vengono tenuti in gabbia. Ma io penso che il mondo sia una gabbia di matti- 

- Non sono mai venuto a trovarti perchè non ne ho mai avuto il coraggio. Credevo che mi odiassi- Amy non rispose. Non sapeva che rispondere, perchè l'ultima frase di Zayn era la verità. Si lei lo odiava. Ma non aveva un motivo preciso.
 

-Cos'è successo esattamente quattro anni fa? Posso saperlo?- Zayn voleva approfittare del momento per togliersi ogni dubbio. Era stufo di tutto quel silenzio, che era come un buco bianco che aveva un inizio, ma non aveva una fine.
 

Si sedettero nel divano, con in mano due cioccolate calde, che poi posarono nel tavolino di vetro. - Mi hanno violentata, senza pietà e senza paura. - Zayn vide il viso di Amy incupirsi, e gli occhi diventarle lucidi. - Matt, Josh e il suo gruppetto. All'uscita, mi presero con forza buttandomi nel muro. Cominciarono a toccarmi- Una piccola lacrima per la seconda volta in quel giorno solcò la guancia della ragazza. Non era mai stata così vulnerabile. Di solito era come un pezzo di ghiaccio, e perfino il suo cuore lo era. Ma con Zayn il suo cuore si scioglieva sempre di più.
 

- Mi toccarono ovunque, cominciando a togliermi la maglia. - Zayn le strinse la mano, come se le avesse detto "coraggio, io sono qui per te", ma in quel momento un gesto valeva più di mille parole.   - Quando però Josh iniziò a toccarmi le parti intime , lì non ci ho visto più. l'unica cosa che vedevo era nero intorno a me. - Amy strinse forte la mano di Zayn - Poi però il nero scomparve. Cominciai a picchiare Josh. Lui si accasciò a terra, metre gli altri erano scappati. Poi ricordo solo il suono delle sirene- 
 

Amy sentì che in quel momento che il peso che portava sul cuore si stava alleggerendo. -E perchè ti hanno portato al riformatorio?- le chiese Zayn . Anche lui aveva gli occhi lucidi. Il grande e forte Zayn in quel momento aveva tirato fuori il suo lato dolce e tenero. Provava dispiacere per quello che Amy diceva, e dall'altro lato del cuore provava rabbia, ed era sicuro che se in quel momento avrebbe avuto Josh e Matt nei paraggi non li avrebbe risparmiati
 

 - Pechè pensavano che dopo il mio atto sarei diventata pericolosa per tutti. A quanto pare le persone pericolose vengono evitate, non aiutate- 
 

Zayn aveva capito che il tono di voce di Amy era dovuto all'odio che aveva verso tutte le persone che le avevano fatto del male o l'avevano evitata senza un motivo preciso. - Ti chiedo scusa per averti odiata, per averti ignorata. ti chiedo scusa per tutto! SCUSA- le disse Zayn, per poi far cadere una lacrima dai suoi occhi color cioccolato.
 

- Non ti ho mai odiato Zayn, Non ti ho mai odiato- gli rispose Amy, che si strinse nel petto del fratello. 

Si addormentarono così, abbracciati. Niente era più forte dell'amore fraterno. Quello vero. Nonostante gli anni di distanza, avevano capito che da quel momento in poi sarebbero stati più uniti che mai, e magari con il tempo si sarebbero detti tutta la verità... 


continua...
 

TADANNNNNNN!!! questo è il nuovo capitolo ...ci ho messo tutta la mia anima, spero che vi piaccia... Buona Pasqua a tutte!! :)))

 

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Capitolo 11
*** the party ***


THE PARTY

Le due settimane passarono abbastanza veloci. Dopo la rivelazione di Amy a Zayn, i due erano diventati un po’ più uniti. Certo, non come una sorella e un fratello che si conoscono da una vita e che si conoscono alla perfezione, ma iniziavano a conoscersi pian piano, e soprattutto ad accettare i difetti l’uno dell’ altra.

Amy, grazie a suo fratello sembrava che avesse abbandonato la timidezza, ed era diventata un membro effettivo (?) del gruppo. Certo, però, le sue insicurezze non erano diminuite.

Non era abituata ad avere così tanti amici, e a volte si chiedeva se loro l’avessero accettata solo perché era la sorella di Zayn.

Lei era una persona insicura. Quell’insicurezza che faceva uscire fuori solo il peggio di lei. Quella che non riusciva mai ad andare oltre all’amicizia con un ragazzo, ad un punto tale che non voleva andare oltre, perché era sicura che sarebbe stata ferita. Quell’insicurezza che la portava a dire “no vabbè, magari dopo posso disturbare”, e a quel punto non chiamava e non scriveva a nessuno.

 Si sentiva un gradino sotto rispetto agli altri, qualche volta anche due. Pensava di non valere nulla, al punto tale da voler togliersi la vita, perché tanto una volta morta non sarebbe mancata a nessuno.

Tutta questa insicurezza e la poca autostima, veniva nascosta perfettamente. Aveva imparato a fingere un sorriso, a tenere le lacrime dentro , mordendosi il labbro inferiore fino a farlo sanguinare.

At school..


-Hey avete saputo della festa di Ashley di sabato?- chiese Louis.

Erano in mensa, durante la pausa pranzo. Amy era seduta tra Zayn ed El. A quelle parole il suo viso tranquillo diventò cupo, e si voltò verso Louis

-è sabato sera a casa sua- proseguì. –Bhè più che casa è una mega-villa!- constatò Harry –Certo perché tu la conosci bene la villa di Ashley vero? – gli chiese Liam, riferendosi a tutte le volte in cui il suo amico aveva passato pomeriggi e sere interi a casa della bionda. – ci ho fatto alcuni giretti! – gli rispose Harry con sorriso malizioso. I ragazzi risero, al contrario di El e soprattutto di Amy che li guardavano disgustati.

-Comunque è una festa di Halloween. Dobbiamo presentarci a coppie, ed ogni coppia deve avere un costume abbinato.- finì Lou. –Che puttanata!- disse El. Non era una ragazza molto aggraziata. –vuole decidere anche con chi dobbiamo andare? E se qualcuno non si vuole mascherare? – Louis scosse le spalle, in segno di dubbio.
-Allora che facciamo ci andiamo?- chiese Liam guardandoli uno ad uno. – Io ci andrei, sempre che la signorina sia d’accordo- rispose Louis guardando con faccia da cucciolo El, che le era vicino. – Aww! Lo sai che quando fai così non resisto, ok ci stiamo- disse El, per poi dare un bacio sulle labbra a Louis. – Per favore sto mangiando!- disse Niall con faccia disgustata ai piccioncini. – Trovati una ragazza!- gli rispose con tono scherzoso Lou.

Niall ignorò la battuta per poi proseguire. – Io ci sto. Devo solo trovare una ragazza.- -Io vengo!- proseguì Zayn. Mancava solo Amy all’appello. Tutti si voltarono verso di lei.
In quel momento la cosa più interessante per Amy era il suo piatto vuoto. –Ci sei?- le chiese la sua amica dolcemente – Non lo so- le rispose –Dai non vorrai lasciarmi con questi quattro deficienti!? – Amy sorrise lievemente – -Grazie El- le rispose Harry -Io vado fuori- fu la risposta di Amy che si stava alzando dalla sedia. El capì che non era il momento esatto di parlare, perciò decise di seguirla in cortile – Aspetta, vengo con te!-

-Ragazzi io la capisco. Vi ricordate di quel pomeriggio al bar?- disse Harry riferendosi a quando Amy aveva risposto a tono alle ochette. – Tra di loro non scorre buon sangue. Per quello che ho capito non sono mai andate d’accordo.- disse solamente Zayn.

-Con chi andate?- si affrettò Louis a cambiare discorso. – io Vado con Danielle- disse Liam –Ohhh allora la storia si fa seria! Grande Amico!- gli disse Zayn, dandogli poi una pacca sulla spalla –Io porto Ashley- disse Harry con il suo fare malizioso. – Io Megan- disse Zayn. – Serata hot ragazzi!- proferì Liam guardando il riccio e il moro. Gli altri scoppiarono a ridere. – E tu cara vecchia volpe?- chiese Harry a Niall –ho ancora una settimana di tempo, qualcuno troverò.- rispose semplicemente.

-Ci sono dei motivi precisi, per cui tu non vuoi andare alla festa?- El sapeva che c’era qualcosa che non andava.

Amy dopo aver buttato fuori del fumo rispose – Non voglio andare alla festa di quelle puttane! Hai visto al bar?- El annuì. –mi renderebbero la serata un inferno!- - Ma che ti importa di quelle! Divertiamoci per una sera- . Amy in quel momento capì che non doveva farsi rovinare la vita da quelle due. Perciò annuì, non del tutto convinta.

- Bene! Ora devi solo trovare un figone che ti accompagni! – il sorriso di Amy scomparve di nuovo. Sembrava che giocasse tutto il tempo a nascondino, e lui era molto bravo a nascondersi!

-Andiamo El… chi secondo te andrebbe alla fasta con una come me! GUARDAMI! Faccio pena!- Le lacrime di Amy volevano scendere, ma la sua amica si affrettò ad abbracciarla.

Amy odiava farsi vedere così fragile. Ma più cercava di nasconderlo, più questa fragilità veniva fuori.

 –è tutto ok!... sai io penso che tu sia bellissima, e non hai nulla da invidiare a nessuno. Quelle sono solo delle puttane con i capelli cotonati, che nel loro cervello il criceto è andato a farsi fottere molto tempo fa! Invece tu sei intelligente, bella, simpatica, non farti sorpassare da nessuno, ok? – Amy si strinse in quell’abbraccio. –grazie! Ti voglio bene!- -Anche io Amy, anche io!- .

Amy si malediceva ogni giorno per non avere il coraggio di dire la verità alla sua amica. Lei sapeva tutto di El. Sapeva quello che faceva quando era con Louis, i suoi gusti, ciò che la interessava, conosceva alcune cose del suo passato, e lei si sentiva un mostro nel trattarla così . probabilmente se la paura avrebbe battuto il coraggio, il prima possibile le avrebbe detto tutto.

E magari poi anche ai suoi amici, perché no, ma ci voleva ancora del tempo

Niall era l’unico dei ragazzi a non aver trovato un’accompagnatrice per la festa, ma lui sapeva già quello che voleva, o meglio CHI voleva. Era una sfida difficile, l’avrebbe dovuta prendere con le pinze, perché si poteva rompere da un momento all’altro, ma sapeva che prima o poi ci sarebbe riuscito…


Continua…

 Buon Salve a tutte! XD Sono ritornata… dopo il capitolo scorso il mio criceto dentro il cervello si è un pò rallentato, e questo capitolo non è stato facile da scrivere… spero, che, comunque spero che vi piaccia…fatemi sapere cosa ne pensate :) 

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Capitolo 12
*** Leave her! ***


LEAVE HER!
 
-perché non mi hai detto la verità Amy? Perché?- le disse El con voce sprezzante e con aria triste.
 
Si ritrovava sola in un angolo mentre intorno aveva El e i ragazzi. Il suo viso era rigato di lacrime. Boccheggiava, non sapeva come rispondere. –Ha ragione Ashley, sei solo un brutto anatroccolo, una sfigata, un vigliacca! Lasciamola sprofondare da sola!-. a quelle parole tutti, compreso Zayn scoppiarono a ridere. Si allontanarono lasciandola sola in quell’angolo bianco, con il cuore spezzato.
 
-NOOOOOO! – gridò Amy. Si alzò di scatto, ritrovandosi tutta sudata. ERA SOLO UN INCUBO,UN FOTTUTTO INCUBO.
Quell’incubo che la terrorizzava da quando aveva rivelato il segreto a Zayn. Fremeva dalla voglia di dirlo ad El, ma allo stesso tempo aveva timore.
 
Timore che la sua amica potesse arrabbiarsi, lasciandola sola, e di conseguenza lo avrebbe raccontato a Louis e al resto del gruppo. Non avrebbe avuto più amici.
 
Per tutta la notte non riuscì a dormire, ma in parte non voleva dormire, perché dormendo avrebbe continuato a sognare.
 
La mattina dopo ,quando la sveglia suonò, sembrava uno Zombie. Decise quindi di truccarsi molto, coprendo anche quel timore. Con quella maschera si sentiva più protetta.
 
Prese il bus, dato che Zayn sarebbe entrato un’ora dopo.
 
-Ci rivediamo di nuovo bella!- Colui che era stata una delle cause primitive dell’incubo si presentava di nuovo davanti a lei. 
 
Amy seduta sola , rabbrividì. Decise però di rispondergli, sfidando il fuoco. –Cosa vuoi ancora Josh?- gli chiese –Finire il discorso dell’altra volta.- le rispose avvicinandosi maggiormente. Sentiva il respiro caldo di Josh sulle sue labbra ma non era in grado di fare nulla. Era un blocco di ghiaccio, probabilmente perché se si sarebbe allontanata, lui l’avrebbe picchiata.
 
-Lasciala!- disse qualcuno a Josh.

Josh fece finta di nulla, ma comunque si allontanò un po’ da Amy, la quale poté respirare di nuovo aria fresca.–Con chi vai alla festa piccola?- le chiese malizioso.

 
Lei fissava il ragazzo dietro di lei, con la speranza che facesse qualcosa. –CON ME!- sbottò il ragazzo. –Con te Horan? Davvero?- chiese Josh alzandosi dal suo posto, per guardare in faccia il biondo. – Sì, quindi levati dalle palle. – -Altrimenti?- azzardò Josh.
 
Erano faccia a faccia. Amy vedendoli ebbe paura che i due potessero cominciare a litigare, o peggio a prendersi a pugni. - Josh vattene!- gli disse prendendo tutto il coraggio che aveva.

- Ci rivediamo alla festa!- le rispose lui, per poi andare a sedersi dall'altra parte dell'autobus.

 
-Posso?- chiese Niall a Amy. Lei gli sorrise acconsentendo. -Grazie, Niall- gli disse poi la ragazza dopo che il ragazzo si era seduto e aveva posato lo zaino. Lui le sorrise e l'abbracciò. Quel gesto tanto inaspettato confortò Amy, che si rilassò tra quelle braccia forti.
 
-Vieni con me alla festa?- le chiese poi. Amy arrossì. Nessuno le aveva mai chiesto un "appuntamento" o magari se le andava di andare ad una festa. Era felice, anche se sapeva che ci andavano solo da buoni amici. - Certo!- gli rispose.
 
- Te lo avevo detto io!- le disse Eleanor dopo che lei le aveva raccontato l'avvenimento della prima mattinata. - Cosa??- le chiese Amy - Che avresi trovato un ragazzo per la festa. E direi anche che è molto carino!-.
 
Non aveva mai pensato a lei e Niall come un coppia. Non credeva che l'amore esistesse. Credeva che i ragazzi volevano solo sesso. Non pensava che quel bambino con l'arco e la freccia sulle mani poteva diventare un amico. Nessuno era suo amico. Non credeva nell'amore, e secondo lei era inutile crederci, tanto prima o poi sarebbe finito in giro di poco tempo.
 
-Sai qualcosa di Josh Darrew?- chiese Niall a Zayn durante la pausa pranzo. -Perchè?- chiese infastidito Zayn sentendo quel nome. - Oggi in autobus stava importunando tua sorella, ma io l'ho mandato via-. - Cosa le ha fatto quello stronzo?- Zayn era veramente incazzato . - Si stava avvicinando per baciarla, ma io gli ho detto di togliersi dalle palle...-.

- Probabilmente voleva solo darle fastidio, lo sai com'è fatto!- rispose Harry alla domanda di Niall. - Le ha chiesto con chi andava alla festa, ma io mi sono affrettato a rispondergli che lei veniva con me!- . - Davvero?- gli chiese Liam - Davvero la accompagneresti?- continuò Zayn. - Si cioè perchè no?- . - Tienila solo lontana da Josh!- finì Zayn. 

Zayn si fidava di Niall. Sapeva che con il biondo Amy sarebbe stata al sicuro,perciò acconsentì a quella, che implicitamente Niall aveva fatto a Zayn.
 
continua...
Hi beautiful girls!!! la festa si avvicina... chissà come andrà a finire tra Amy e Niall... spero che vi sia piaciuto, a prestooo!!! <3

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Capitolo 12
*** beautiful ghost ***


IL CAPITOLO NON E’ UN GRAN CHE’! PERDONATEMI! MA QUESTA SETTIMANA SONO STATA SOMMERSA DI COMPITI!MI FARO' PERDONARE NEL PROSSIMO CAPITOLO! Un bacio a tutti …buona lettura…

Era tutto pronto. Il vestito, le scarpe, la borsetta. Tutto. Mancava solo la cosa principale: Il Coraggio. Amy lo vedeva da lontano, cercava di apprendere alcune sue mosse, ma non riusciva ad imitarlo. Solo alcune volte sembrava capire qualcosa, ma poi non sapeva più che mossa fare.
 
Era svantaggiata anche dal fatto che non aveva mai avuto un ragazzo, o almeno un amico con cui parlare. Certo, al riformatorio c'erano dei ragazzi che avevano attirato l'attenzione, ma preferiva guardarli da lontano, dopo l'incidente aveva timore di qualunque ragazzo. A volte non sapeva nemmeno come comportarsi con suo fratello.

Le ragazze, si erano incontrate a casa Malik, dove poi probabilmente si sarebbero incontrati i ragazzi in seguito.

Amy non aveva la più pallida idea di come truccarsi, perciò aveva chiamato la sua amica.

I giorni prima El, Louis, Niall ed Amy erano andati a comprare i vestiti. Amy era stata l’ultima a scegliere, o meglio a trovare un vestito. Ne aveva provati alcuni, ma secondo lei mettevano in risalto i mille difetti che aveva. Per lei lo shopping era un tabù, e a vedere la sua amica con il vestito da super-eroina così bella e sexy, aveva letteralmente fatto crollare la sua autostima. Il bianco. Così era nata la sua idea per il vestito, il bianco.

-Amy forza esci!- le gridò El. Era un po’ di tempo che aspettava Amy che si stava cambiando nel bagno. – Non mi piace…faccio schifo!!- disse Amy uscendo dal bagno. – E poi, è troppo appariscente!-

-Ma…ma sei un incanto!- quel vestito da fantasmina le stava veramente bene. Un vestito abbastanza stretto, ma allo stesso tempo comodo, di cotone e tulle. Le arrivava fino a sopra il ginocchia. Aveva delle frange larghe coperte da tulle, la scollatura non molto ampia lasciava vedere la sua pelle chiara, quasi come una bambolina di porcellana.

Le sue gambe muscolose e belle al punto giusto, frutto di anni di sport, erano ricoperte da dei collant color carne. Ai piedi delle decolté bianche con tacco 12.
Amy amava i tacchi, ma spesso si vergognava di indossarli. Questa volta però El la aveva convinta.

Il suo fisico era perfetto. Peccato che lei si sentiva tutto tranne, che perfetta.

-Forza scendiamo!- disse lei frettolosa e leggermente arrossita da quel commento. Frettolosa perché se sarebbe rimasta anche solo altri cinque minuti in camera si sarebbe tolta quel vestito, facendolo volare dalla finestra.

-Hey, amico! Stai alla grande!- Disse Zayn vedendo Harry entrare dalla porta vestito da vampiro: un semplice giacca nera, con il colletto tirato su , una camicia bianca leggermente sbottonata e un paio di jeans scuri.

- anche tu non sei da meno!- gli rispose. Zayn indossava una maglia bianca a maniche corte, un jeans nero e il suo viso era ricoperto di bianco, con due cerchi neri agli occhi. Una specie di jolly.

Niall, Louis e Liam erano invece seduti sul divano. Niall  era vestito logicamente da fantasma. Non era però il solito fantasma con un lungo vestito, ma indossava dei jeans molto chiari, che richiamavano i sui occhi, una maglia anche lui bianca, dove vi era disegnata il viso di un fantasma. Il viso era ricoperto di farda che lo rendeva ancora piè bianco. Louis e Liam avevano invece optato per i supereroi: Superman e Batman, così da renderli ancora più sexy (:3).

-Ragazze avete finito??- gridò Louis dal piano di sotto – No stiamo aspettando la carrozza di cenerentola!- gli rispose sarcastica El mentre scendeva dalle scale.

Inutile dire che rimasero tutti a bocca aperta. – Facciamo tanto paura?- chiese Amy guardando i ragazzi tutti in piedi di fronte a loro. – No, cioè… state benissimo!- rispose Niall, colto di sorpresa, guardando soprattutto Amy. Lei abbassò lo sguardo.

-Forza andiamo!- disse Zayn, scacciando la tensione che si era creata. Presero i cappotti e si avviarono vesto le macchine di Louis e Liam.
Arrivati davanti al portone di quella enorme villa, Amy si teneva all’avambraccio di Niall, anche perché con quei tacchi era un’ impresa camminare.

-Ragazzi vi volete fare una foto?- chiese loro un fotografo che era posizionato vicino alla porta d’ingresso. Ebbene sì, Ashley era la reginetta delle feste. Non rinunciava a niente, nemmeno ad uno stupido fotografo.

Decisero di farsi una foto tutti insieme. In quella foto erano tutti felici, perfino Amy.

 Dopo poco tempo Zayn ed Harry erano andati dalle loro “ragazze”, le coppiette Louis ed El, Liam e Danielle si erano buttati nella pista. Niall ed Amy invece erano seduti su un divanetto. Niall stava parlando con dei suoi amici, ed Amy fingeva di essere interessata a quelle conversazioni, che però non riusciva a capire quasi nulla a causa del volume alto.

Niall era gentile, la faceva ridere, e non la aveva lasciata neanche un attimo. Si erano fatti fare anche diverse foto da Eleanor. Erano ottimi amici.

Avevano ballato anche qualche canzone. Lei all’inizio era impacciata. “Lasciati andare”, le aveva detto il biondo, tenendola con le mani sui fianchi. Lei aveva provato ad ascoltarlo. Tutto sommato si stava divertendo.

Poi però stanca di stare seduta in quel divano di pelle. Davanti a lei vi erano solo erano solo ragazze e ragazzi che ballavano, o meglio che le prime si strusciavano sul secondi, comprese Ashely e Megan che ballavano con Harry e Zayn, perciò era andata in bagno.

Non si era mai sentita così con un ragazzo. Per lei era tutto nuovo, come una dodicenne con la sua prima cotta. Ma come biasimarla… la sua adolescenza era stata tagliata troppo in fretta.. era cresciuta troppo in fretta. Niall le interessava, non poteva negarlo.

Una volta uscita da quel bagno si era trovata davanti una scena che l’ aveva fatta confondere. Niall seduto sul divanetto con in braccio una ragazza, vestita da pompierina sexy, anche troppo sexy. Lui aveva le mani incollate nel corpo della ragazza, e lei rideva come un’oca alle sue battute.
 
La felicità dura sempre troppo poco…
Così cercando di non farsi vedere, si era intrufolata in mezzo alla gente, e dopo aver preso il cappotto era uscita in giardino.
Era troppo bello aver trovato degli amici che ti apprezzano. Era troppo bello sentirsi dire dei complimenti da un ragazzo che mostrava interesse per lei.
Tutto sembrava essersi sciolto, come la neve sotto il sole… in quel momento però preferiva solo farsi cullare dal profumo del tabacco…

#Continua…


SCUSATE IL RITARDOO!! Ma questi giorni sono stati piena di compiti… recensite mi raccomando!! Datemi la soddisfazione che quello che scrivo vi piace!! Grazie a tutti quelli che lo faranno !! <3

 

 

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Capitolo 13
*** Drunk ***


Drunk

Ancora una volta si ritrovava al buio, sola.

Aveva sempre avuto paura di rimanere sola in un posto che non conosceva. Infatti anche quando andava in giro per le strade si faceva sempre accompagnare da qualcuno, ma in quel momento preferiva 1000 volte di più restare lì che tornare dentro.

Zayn e Megan, intanto, erano appena usciti dalla camera di Ashley. Zayn prima di baciarla le disse –Scusa, torno subito-, per poi avviarsi nella grande sala dove vi era la festa. Voleva vedere dove fosse sua sorella. L’ultima volta che l’aveva vista era con Niall.

Quando raggiunse la sua meta si accorse che di Amy non c’era traccia. Vide poi Niall, seduto su un divanetto con una ragazza sulle gambe. Dopo aver focalizzato la scena, si accorse però che non era sua sorella. Amy non aveva i capelli lunghi, e né tantomeno era una puttana.

-Dovè mia sorella?- chiese Zayn a Niall. Il secondo intanto aveva uno sguardo perso, propabilmente a causa della biondina e del drink che aveva in mano. – Stai tranquillo amico, è in bagno- rispose Niall, per poi scoppiare in una brilla risata.

Si precipitò al bagno, ma di amy nessuna traccia. Andò poi da El. –Dov’ è Amy?- le chiese. El prima di rispondere fissò lo sguardo preoccupato del suo amico. –Non è con Niall?- chiese di rimando –No, lui è già ubriaco. L’ho trovato con una puttanella.- Eleanor così corse insieme a Zayn.

Solo loro potevano sapere quanto fosse fragile Amy. In particolare la ragazza aveva già capito il motivo della fuga di Amy. Ci era passata anche lei, e sapeva quanto fosse schifosamente brutto essere rifiutata da un ragazzo, specialmente se c’era di mezzo un’altra puttanella.

Per lei non era stato così facile farsi notare da Louis. Si erano conosciuti grazie ad Harry. A lei era subito piaciuto, ma lui era un ragazzo che amava divertirsi, amava le feste e soprattutto amava farsela con le puttanelle. Col passare del tempo però Louis capì che El era qualcosa di più di un’amica, e da lì scoppiò la scintilla.

L’avevano trovata. Seduta tutta sola in una panchina con una sigaretta nelle mani. – Porta in macchina Niall e chiama gli altri. A lei ci penso io- disse El a Zayn.

Lui per qualche secondo fissò la sorella, poi però aveva girato i tacchi e se ne era ritornato in casa.

El si avvicinò alla sua amica e si sedette accanto a lei. –Ehy! Che fai tutta sola soletta?-. Amy la guardò per un secondo per poi ritornare ad inspirare la sigaretta. El come sua risposta la abbracciò.

-cosa ha fatto quel rimbambito?- cercava di farla sorridere, ma con scarsi risultati – Non è colpa sua, non è colpa di nessuno… è colpa mia- rispose Amy. –Non devi soffrire per qualcuno che non ti merita, ci sono ben altri motivi…-

Era giunta l’ora della verità. –Credimi so bene cosa è soffrire.- le rispose Amy. Una lacrima scese dal suo viso. Eleanor la guardava dolcemente, ma allo stesso tempo la incoraggiava ad andare avanti. – Sono stata …- -Sei stata.. cosa? Sfogati!-

- ok.. sono stata quasi violentata a 12 anni-concluse Amy.

El rimase sorpresa. La sua risposta fu quella di prendere la mano dell’amica, che poi ricominciò a parlare. Le aveva raccontato tutto, proprio come aveva fatto con Zayn. Le aveva raccontato del nero che aveva visto, le aveva raccontato del riformatorio, della distanza con la famiglia, solo che questa volta non piangeva. Non ne sentiva più il bisogno. Aveva ormai capito che quella storia era come un’ombra che avrebbe dovuto portarsi dietro per sempre.

-Posso farti solo una domanda?- le chiese Eleanor. Amy annuì, tirando su con il naso. –Perché non me lo hai detto subito?-
- Perché avevo paura di essere rifiutata, tutti si rifiutano di stare con me…- El la abbracciò di nuovo –Non lo faremo mai- rispose semplicemente.

-Amico sei ubriaco!- disse Zayn a Niall, che era seduto sul divanetto e sembrava non volersi alzare più di lì. – Non è vero, io sto benissimo!- rispose il Biondo per poi scoppiare a ridere. I quattro amici erano fermi davanti a lui. – Dài, andiamo a cercare Amy ed Eleanor…- disse Louis.

 Liam ed Harry lo alzarono, gli presero le braccia e le portarono nelle loro spalle. Era abbastanza ubriaco, probabilmente per colpa di quella roba che gli aveva dato quella ragazza, dove non c’era solo alcool.
-Amy dove siete?- chiese Zayn alla sorella dall’altra parte del telefono –Siamo nella panchina davanti alla casa.- -Arriviamo subito.- disse per poi riattaccare.

Zayn era preoccupato con la sorella, aveva capito che Niall ed Amy erano diventati buoni amici, e sapendo tutto quello che aveva passato la sorella aveva capito che quell’avvenimento non sarebbe stato facile da dimenticare. Si sentiva “protettivo” nei suoi confronti, quasi da voler picchiare chi la facesse soffrire.

Amy dopo la chiamata, tirò fuori un fazzolettino e si pulì il viso, così da portare via sia il trucco che era precedentemente colato, sia la sua tristezza.

Alla vista dei ragazzi, le due allargarono gli occhi, quasi spaventate. Niall stava allegramente cantando, mentre gli altri cercavano, inutilmente di tappagli la bocca, anche perché erano le 2 di notte.

-Ma che cazz..? – disse El una volta raggiunti i ragazzi –è fradicio!- rispose Louis, per poi aprire la portiera della sua macchina e infilarci dentro Niall. –Ciao Amy, ciao El… siete Bellissime!- disse con voce acuta Niall.

In quei pochi minuti Amy era rimasta zitta. Sentendo quelle parole però, le venne voglia di picchiare Niall. Strinse i pugni, facendo diventare le nocchie bianche. Zayn le si avvicinò. Toccò le sue braccia, cominciano a fare su e giù, per farla calmare.

Così le faceva sempre sua nonna, quando lei era arrabbiata, o stava piangendo. Zayn, si ricordava molto bene, perché ogni volta che sua nonna compieva quel gesto, lui lo studiava, e allo stesso tempo vedeva le reazioni della sorella.
Amy, così si rilassò, sciogliendo i pugni, e rilassandosi completamente.

Probabilmente, se in quel momento fosse stata nel riformatorio, l’avrebbero imbottita di quei tranquillanti, che lei odiava.
Zayn la prese per mano. Si spaventò, quando però sentì qualcosa di liquido. Sangue. Le unghie troppo lunghe, avevano ferito la sua pelle, quando aveva stretto i pugni.

Alzò lo sguardo su di lei. Amy aveva gli occhi lucidi.

-Noi andiamo... ci pensi tu a Niall?- chiese Zayn a Louis.- ci penso io non ti preoccupare. Ciao Amy!- rispose Lou. –Ciao!- rispose Amy, con voce flebile.

Per tutto il viaggio ci fu silenzio. Zayn non voleva chiedere ad Amy il perché della reazione, lo avrebbe fatto il giorno dopo. Non aveva fretta.

Entrati in casa, fecero silenziosamente le scale. Si salutarono dandosi la buonanotte e sia avviarono verso le loro camere.
Dopo essersi cambiata, Amy si sentiva triste, non solo per il fatto di Niall, ma soprattutto per il gesto fatto da Zayn, che le aveva ricordato sua nonna. Lei le mancava incredibilmente.

In quel momento aveva bisogno di Affetto.

Aprì la porta che la divideva da Zayn, e si avvicinò al suo letto. Lui era già sdraiato sul letto. –Zayn?- lo chiamò. Lui si girò verso Amy, aprendo leggermente gli occhi. –Posso dormire con te?- continuò.

Lui come risposta, spostò le coperte, facendo comparire una parte del suo letto.

Amy si sdraiò, tirandosi verso di se le coperte e affondando nel cuscino che aveva lo stesso profumo di Zayn. Lui la tirò verso di se, l’abbracciò e le diede un bacio sulla fronte.

Così si addormentarono, cullati dai loro dolci respiri, e con tutto l’amore di un fratello e di una sorella che potevano darsi. 

continua...

mi scuso ancora una volta di avervi fatto aspettare... ecco il momento tanto aspettato. La festa. spero che vi sia piaciuto. 
A voi i commenti! 
grazie a tutte! lots of love! alla prossima!!

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Capitolo 14
*** a long trip ***


ATTENZIONE! : ho visto che le visualizzazioni sono aumentate, ma nessuno recensisce… vorrei avere un dialogo più aperto con chi la legge… POTETE FARMI SAPERE QUELLO CHE NE PENSATE O MAGARI QUALI SONO I VOSTRI CAPITOLI PREFERITI?? – GRAZIE A CHI LO FARA’!..
Un bacio a tutti! Buona Lettura!!

A long trip

Quella mattina Zayn si svegliò per primo. Sentiva caldo. Quando aprì gli occhi si ricordò. Vide la sorella sdraiata a pancia in sotto, con le mani sollo il cuscino. Anche mentre dormiva, il suo viso era triste. Voleva sapere, sapere di più.

Si alzò e diede uno sguardo alla sveglia digitale che era sopra la scrivania. Erano le 10. Si infilò un pantalone comodo, e a torso nudo, scese in cucina. Preparò la colazione. Pancake e del caffè.

-Amy…- chiamò la sorella toccandole una spalla, scuotendola leggermente. Incominciando ad accarezzarle i suoi capelli corti. Amy si mosse leggermente, sbadigliando.

-è pronta la colazione-.

A quella parola, COLAZIONE, saltò in piedi. Nonostante fosse molto magra, amava mangiare. Il ragazzo rise, per poi infilarsi una felpa, dato che non faceva molto caldo.

Con lo svegliarsi ad Amy erano ritornati alla mente, tutta la sera prima. Era felice che era riuscita a dire tutta la verità ad Eleanor. Questo le aveva dato più coraggio.

Ma della storia con Niall, era arrivata ad una soluzione. L’ indifferenza. Indifferenza nel cancellare l’accaduto della festa. Da quel momento lei e Niall sarebbero stati solo conoscenti. Voleva eliminare la scena del ballo, i complimenti, la poca amicizia che stava nascendo.

Lei era fatta così. Era un vulcano che si teneva tutto dentro. Probabilmente se il biondo le avrebbe chiesto scusa, lei lo avrebbe accettato, per poi andarsene e fare finta di niente, mantenendo però un certo distacco. Questo la distruggeva.

-Amy, ti va di raccontarmi cos’è successo?- Zayn era diretto. Non aveva voglia di fare giri di parole. –Niente di importante- Amy mentì. –e con El?- riprovò –Le ho detto tutto…- rispose. –Non le voglio nascondere nulla-. Nessuna obbiezione. Amy sapeva quello che voleva, e Zayn si fidava di lei.

Niall aveva fallito. Ancora una volta il suo essere incontrollatamente bastardo, aveva superato se stesso. Voleva essere gentile con quella ragazza, e non rude. Voleva farla sentire bene, e non passare direttamente al solito. Ci aveva provato a farla sentire bella, a essere diverso, ma l’alcol aveva avuto la meglio. Era migliorato molto a confronto di qualche anno fa, ma non del tutto ancora.

-Buon giorno!- disse Niall scendendo in cucina per fare colazione, anche se erano le 11 passate.- Alla buon’ora!- gli rispose il padre. Niall diede un bacio sulla guanci a sua madre e poi si avvicinò al tavolo, ricolmo di dolci e di uova.

Sua madre era una delle donne più importanti della sua vita, ma il suo cuore non era ancora del tutto pieno. Gli mancava qualcuno che sarebbe stato  prendersi cura di lui, che lo avrebbe amato con tutto il cuore, che non lo avesse giudicato solo come un ragazzo dalla “scopata facile”, voleva impegnarsi. Avere qualcosa in più da pensare oltre che alle cazzate, alzarsi ogni giorno e avere quel pensiero fisso nella mente e nel cuore, voleva AMARE.

-Tesoro, abbiamo una notizia importante da darti. Tuo padre ed io dovremo fare un viaggio di lavoro.- disse. Niall sorrise dentro di se – Ah, per quanto?- - Due settimane- -ok non c’è problema.- disse Niall per poi alzarsi, pronto a chiamare i suoi amici per la bella notizia –Non così in fretta signorino…-

Niall si voltò verso suo padre – Abbiamo parlato con i genitori di Zayn, e dato che non vogliamo lasciarti solo, andrai da loro-

Malik… Zayn… Malik…AMY!

Questi furono i pensieri di Niall. Improvvisamente era felice di andare dal suo amico – Benissimo! – corse poi sulle scale – Prepara la tua roba, partiamo stasera!- gli urlò la madre da sotto.
 

-Ragazzi Niall verrà da noi per due settimane!- disse Trisha durante il pranzo. –Oh davvero?- disse Zayn. – Si i suoi genitori partiranno per lavoro, e dato che tu hai un letto in più, abbiamo pensato di farlo stare qui. Verrà stasera. Mi raccomando comportatevi bene!- concluse.

La forchetta che era nella mano di Amy scivolò. Non era ancora pronta ad incontrare di nuovo quegli occhi azzurri, e non voleva tantomeno parlarci.

Nel pomeriggio Amy decise di incontrarsi con Eleanor. Ora sentiva il bisogno di raccontarle tutto, e aveva la certezza che di lei poteva fidarsi.

Si incontrarono la parco, si salutarono. – Qual buon vento ti porta a parlare con me?- chiese El. – Niall verrà da noi per due settimane- disse secca Amy. La sua amica sbarrò gli occhi. – Cosa???- -i suoi genitori devono fare un viaggio, così deve stare da noi- concluse per poi sbuffare.

-Te la senti?- chese El. Amy la guardò confusa (O.o) –Te la senti di affrontare la situazione. – Ho deciso di fare finta di nulla- -Non puoi ignorare ciò che ti fa stare male, devi affrontarlo.- rispose El. –Non ha senso, tanto a lui non importa niente di me!- disse Amy con occhi lucidi. La sua autostima era sempre stata poca, ma in quel periodo si abbassava sempre di più.

-Ehy! guardami…- Le disse, per poi tirarle su il viso –Tu sei importante, tutti sono importanti. Non è vero che a lui non importa nulla di te. Pensaci. Se per lui la tua amicizia non aveva significato, non ti avrebbe invitata alla festa.-

Amy annuì, capendo che quello che aveva detto El era vero. –Ok, ti va un gelato?- chiese El, cambiando argomento –Ma siamo a Novembre!- rispose ridendo Amy –Chi ha detto che non si può prendere un gelato a Novembre?- concluse divertita El, per poi prendere per mano la sua amica e cominciare a camminare.

Quel pomeriggio parlarono molto. Parlarono del rapporto tra El e Louis, che andava molto bene. Amy per la prima volta aveva visto che cos’era l’amore. Aveva visto gli occhi della sua amica brillare di felicità, e capì che forse l’amore esisteva, ma ancora non voleva conoscerlo.

Era arrivato il momento di entrare a casa. Erano le otto di sera. Lei era fissa davanti alla porta di casa, con le chiavi sulle mani. I piedi erano incastrati nello zerbino, come se non volesse più staccarsi da lì.

Infilò la chiave nella porta, e silenziosamente, fece fare uno scatto ad essa, cosicché la porta si aprisse. Attraversò l’entrata in punta di piedi, poi cominciò a salire le scale.

Mentre si affrettava a salire, sentiva come sottofondo la risata di suo fratello e di Niall. Sentì poi dei passi avvicinarsi verso le scale.

“Oh cazzo!” disse tra sé e sé Amy.  

-Amy!- la chiamò suo fratello. Lei si voltò verso la porta che conduceva alla sala. (descrizione al capitolo 3 “ welcome back”)

- Non mangi? C’è la pizza. – le disse il fratello. Lei scosse la testa. Dalle spalle di Zayn comparve una testa bionda.
-Zayn chi… Oh ciao Amy!- disse sorridente Niall. Evidentemente non ricordava più nulla della sera prima. Peccato, però che Amy ricordava tutto.

- Ciao.- rispose Amy fredda. – Sicura che non vuoi mangiare?- le chiese poi – No grazie, non ho fame. Buonanotte!.- concluse poi cominciando a fare le scale.

Si rinchiuse poi nella sua stanza, dove l’aspettava una sera di film e di pop corn, cercando di cancellare i ricordi che la facevano soffrire, e cercando il coraggio per il lungo viaggio che aveva appena iniziato.



Continua!
ho detto tutto prima, non ho nulla da aggiungere! alla prossiama e grazie di nuovo a tutti!! :DD

 
 

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Capitolo 15
*** Un Passo Indietro. ***


UN PASSO INDIETRO.

Mi scuso in anticipo... non è molto lungo, a causa dei miei troppi impegni e compiti... nel prossimo mi farò perdonare-- LO GIURO- Buona Lettura!!


Quella mattina Amy si era vegliata sola. Nè Zayn, nè Niall, nè i suoi genitori erano in casa. Era rimasta sola. Si era alzata ed era andata in cucina. Aveva trovato solo un biglietto dal fratello, in cui vi era scritto che erano già usciti, per il resto la casa era dominata dal buio, come del resto, era anche la sua mente. 


Più che buio, la sua mente era coperta da una nebbia grigia, che con l'avanzare diventava sempre più fitta, così da confonderla.


Subito aveva pensato che, dato che Zayn era già partito, avrebbe dovuto prendere il pulman, e  di conseguenza incontrare il suo incubo (Josh). Aveva già troppa confusione, e non ne voleva altra.


Decise così di rimanere a casa. 


Si rimise a letto e,cullata dal suo respiro e dal vento che si abbatteva contro la finestra,incominciò a pensare. Pensare al presente, pensare ai mesi passati, da quando era ritornata a casa. 


Amy capì che la sua vita era molto cambiata, e in un certo senso era maturata. Le mancava però, il suo passato. Le mancava le sue vecchie amiche, quelle del riformatorio. 


A volte prima di fare un passo avanti, bisogna farne uno indietro.


Si vestì in fretta, indossando abiti pesanti, prese dei soldi che aveva messo da parte e partì con la moto di Zayn. 


" è una pazzia", aveva pensato. Ma lei adorava le pazzie. Aveva già la patente A1, che gli permetteva di guidare la moto, dato che aveva compiuto i 16 anni. 


Era arrivata fino alla stazione. Aveva parcheggiato la moto in un posto desolato, così da evitare danni alla moto. Il riformatorio era ad un'ora da Leicester. Fece il biglietto, poi si sedette su uno di quei malridotti sedili. 


Accese l'ipod, e inseriti gli auricolari alle orecchie, aveva fatto partire la musica a tutto volume, così da combattere la solitudine, che tanto la spaventava. 


A scuola intanto El si chiedeva che fine aveva fatto la sua compagna. Non le aveva mandato nessun messaggio e non le aveva fatto nessuna chiamata, così decise di farlo lei. 


Le scrisse un semplice messaggio :- DOVE SEI?? xx-.


La risposta arrivò dopo poco tempo - Sono nel mio passato! x- . 


Eleanor non capì esattamente quello che Amy aveva detto, ma sapeva che probabilmente le avrebbe raccontato tutto quando si sarebbero riviste.


Era arrivata. Amy si trovava davanti al riformatorio, che assomigliava pressochè ad una fabbrica. Era grigio, come il cielo di quella mattina.

Ovunque vi erano murales, accompagnati da delle scritte come " FUCK LIFE" "HELL" oppure delle scritte totalmente contrarie come " I LOVE YOU". 


Queste simboleggiavano i ricordi di tutti i ragazzi che avevano passato una parte della loro vita lì, la loro vita che probabilmente era stata compromessa da qualcosa, e che forse era anche simile alla sua. C'e chi li definiva atti di vandalismo, ma secondo lei era arte pura e vissuta. 


Lei se le ricordava tutte. Ogni volta che camminava davanti ad essa, le piaceva leggerli, e magari ridere ad alcune battute scritte. 

Fece un respiro profondo ed entrò, senza pietà e senza paura. All'ingresso vi era Sarah, l' infermiera, che era una sua grande amica, nonostante avesse più di 30 anni. Era impegnata a scrivere in alcuni fogli, e non fece caso ad Amy. 


Se la ricordava proprio così. Una donna dall'aspetto dolce e maturo, che era fiera della sua vita e del suo lavoro, perchè grazie ad esso, aveva capito che cos'era la vita e tutte le sue difficoltà. 


Sarah sentendo i passi di Amy, alzò lo sguardo. I suoi occhi si riempirono di gioia, e lasciando la penna che aveva in mano, si catapultò da Amy e la abbracciò con tutte le sue forze. - Tesoro! Sei venuta a farci visita! Che bella che sei! - . Odorava come sempre di vaniglia, e quell'odore la faceva sentire bene, molto bene.


Sentendo tutto questo affetto, il cuore di Amy si sciolse, e sulle sue guance cadde una piccola lacrima. ­-Mi sei mancata!-  le rispose dopo essersi divisa tristemente da quell'abbraccio. - Come va la nuova vita?- -Bene- le rispose Amy sorridente pensando a suo fratello e alla sua amica. 


Sarah sorrise vedendola così felice. - Vuoi vedere le ragazze?- Amy annuì. 


Le ragazze erano le sue due amiche con cui aveva legato molto durante la sua permanenza, anche a causa delle loro storie. Sarah si diresse verso l'aula dove, come in una scuola normale , durante la mattinata si svolgevano le lezioni.


Lei rimase nell'atrio. 


Eccole lì più belle che mai. Alex e Tracy. Alex era una ragazza molto bella: occhi color mare e capelli lunghi lisci e mori, che si trovava lì a causa del suo uso improprio di stupefacenti, l'avevano fatta diventare pazza, fino ad aver quasi ucciso il ragazzo che le procurava droga, perhè le aveva detto che non ne aveva più. Aveva 20 anni, ma l'adolescenza, gli studi e la sua vita era stata rovinata a causa della droga. 


Tracy invece era una ragazza bassa, con gli occhi verdi e i capelli biondi, di 17 anni. Il suo passato era stato devastato dalla morte inprovvisa dei suoi genitori in un incidente stradale ,quando aveva solo 7 anni, che l'aveva fatta diventare ansiosa e paurosa di tutto, avendo attacchi di panico, che la facevano anche svenire. Subito era stata portata in ospedale, poi in seguito era stata portata nel riformatorio.


Quando le due videro Amy corsero ad abbracciarla, scoppiando a piangere dalla felicità. -Ve lo avevo detto che sarei ritornata!- Amy disse loro.


Dopo essersi ricomposte iniziarono a parlare, facendo mille domande ad Amy -Com'è la nuova vita?- -Diversa. Mi sono riconciliata con mio fratello, ma con i miei genitori non è cambiato molto.- Alex e Tracy conoscevano molto bene la vita di Amy. -Hai fatto nuove amicizie?- - Sì, ci sono alcuni amici di Zayn e poi una ragazza, che si chiama Eleanor con cui ho legato molto-. 


-Ma parlando di argomenti seri... c'è qualche ragazzo?-. Amy abbassò la testa. Capendo che c'era qualcosa che non andava, le due la abbracciarono. 

Amy iniziò a parlare loro di Niall, della loro presunta amicizia, della festa, e della sua permanenza a casa. 


-Quindi adesso è ospite da te?- chiese Tracy -Già!- rispose. -Non preoccuparti si risolverà tutto. Sei una ragazza bellissima, e per come ho capito capirà quanto vali e si accorgerà di te!- le disse Alex. 

Alex sapeva sempre cosa dire, per questo Amy l'adorava.


 -Ci farai conoscere i tuoi Angeli?- chiese Tracy riferendosi a Niall e Zayn. -Certo! Spero il prima possibile. Ora però vi devo lasciare, devo tornare a casa!- Rispose Amy. -Non dimenticarti di noi ehh!- le disse Alex abbacciandola per poi lasciarle un bacio sulla guancia. -Questo mai!- Rispose Amy ricambiando l'abbraccio. 


Amy ritornò alla stazione. Il treno però era in ritardo. Doveva aspettare un'altra ora. Guardò l'orologio, erano le 11.30. 

Zayn non sarebbe tornato prima delle 15.30, dato che sarebbe rimasto a scuola per le lezioni pomeridiane, ma tornare molto prima sarebbe stato più sicuro.


A scuola...


-Ehy Zayn! dove vai?- chiese Louis al suo amico


Le lezioni mattutine erano appena finite, e i ragazzi stavano davanti ai loro armadietti. -A casa, da Amy.- rispose - Aspetta vengo anche io... tanto la prof di storia non c'e!- rispose Niall. 


Si salutarono, poi i due si diressero a casa, con l'auto di Niall.



CONTINUA...


Hiii everyone!! ringrazio tutti coloro che hanno letto la mia ff e l'hanno recensita <3... lo so che vi ho lasciato in sospeso... questo capitolo non è molto bello... ma il prossimo capitolo sarà " rivoluzionario"!! Un bacione a tutti!! a presto!! :))

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Capitolo 16
*** we will be always with you ***


WE WILL BE ALWAYS WITH YOU...
 
Amy aveva preso il treno dopo un'ora e mezza di attesa. 
 
Dopo quell'avventura si sentiva più felice, più leggera. Aveva rivisto le sue amiche, Sarah e quel posto, che anche se non le faceva avere felici ricordi, era comunque contenta di essere ritornata lì. 
 
Dall'altra parte del suo cuore però sentiva che quel brivido di pazzia, che aveva provato, le stava portando dei danni. 
Una volta scesa prese la moto, e a velocità controllata, si diresse verso casa.
 
Zayn e Niall erano ritornati a casa. 
 
-Ehy? Amy?- Chiamò Zayn dopo aver aperto la porta dell'ingresso. -Forse starà dormendo...- ipotizzò Niall. 
Si diressero verso la camera. Bussarono alla porta, senza ricevere nessuna risposta.
 
Si scambiarono uno sguardo veloce, poi spinsero entrambi la porta.
 
Nessuna traccia di Amy. Vi era solo il solito disordine in cui la ragazza si sentiva a suo agio, con i soliti vestiti a terra e i soliti libri buttati sopra la scrivania in modo grezzo. 
 
Zayn sentì un peso nascere dentro, proprio in mezzo al petto. Un peso che gli impediva di respirare. Strinse i pugni, fino a far diventare le nocchie bianche. 
 
Scesero le scale e si diressero in cucina. Niente, nemmeno un bigliettino appeso al frigo o lasciato sopra il tavolo.
 
Incominciarono a pensare. -Chiamiamo El. Forse con lei ha parlato. - disse Niall.
 
Zayn prese il suo i-phone e cercò velocemente il nome di Eleanor nella rubrica. 
- Ehy El! - -Zayn dimmi...- 
 
-Sai dov' è Amy, ti ha detto qualcosa? - -Le ho mandato un messaggio prima, e lei mi ha risposto che si trovava nel suo passato... ma non ho capito esattamente cosa intendeva.-
 
"Nel suo passato..." 

-Devo venire ?- chiese poi per chiudere il discorso. -No non serve, ho capito. Ti farò sapere.- chiuse la chiamata. 

La sua mano sudaticcia, a causa dell'ansia, scorreva per la seconda volta nella rubrica, questa volta però cercava Amy. 

Uno squillo... sperava che non le fosse successo niente...

Due squilli...perchè non gli aveva detto nulla...

Tre squilli... perchè non gli rispondeva...

Quattro... oh cazzo!!

-Niall dividiamoci. Prendi la tua auto, io prendo la moto. - 

Finito di parlare, però la loro attenzione venne attirata da un rumore. Un rombo i una moto. Amy era tornata.
Guardarono fuori dalla finestra e videro la moto di Zayn. Scattarono fuori di casa.

"Perchè la macchina di Niall è a casa?" si chiese Amy. Parcheggiò e si diresse verso la porta di casa. 

A quella vista sbiancò. 

Suo fratello e il biondo la stavano fissando, con sguardi preoccupati. -Porca Puttana - disse tra se e se. 

Sospirò e si avvicinò loro. -Dove cazzo eri? - le chiese Zayn, con un pizzico di rabbia. Lei non poteva rispondere, non davanti a Niall. 

Non poteva rivelare il segreto che aveva custodito così tanto gelosamente. Non poteva. Quindi taqque. -Amy Dove sei andata? - chiese con
voce ancora più ferma. 

Lei abbassò la testa, come un cagnolino quando il padrone lo sgrida. 

Improvvisamente la guancia di Amy iniziò a bruciare. ZAYN LE AVEVA DATO UNO SCHIAFFO. 

Lei, e allo stesso tempo Niall, lo guardarono stupefatti. 

-Hai idea di quanti pericoli hai rischiato?- concluse. Era arrabbiato, molto arrabbiato. 

Arrabbiato perchè aveva temuto il peggio per la sorella. La strada è piena di pericoli. La società e pericolosa. Il mondo è pericoloso. Quello schiaffo però non glielo avrebbe mai vouto dare, ma il suo istinto aveva superato la ragione. 

Gli occhi di Amy, già lucidi, dopo quell' atto iniziarono a bagnarsi.

Fece cadere le chiavi,che aveva nelle mani a terra, e corse in camera. Non riusciva a crederci. 
Una delle persone che più le voleva bene, ancora una volta, le si era ritorta contro. Aveva sbagliato a fidarsi. Aveva sbagliato a dargli fiducia. L'aveva conquistata solo con un abbraccio e con qualche parola buona e dolce. 

Nessuno le voleva bene. 

Niall era stupito. Non aveva mai visto Zayn così arrabbiato, ma soprattutto non lo aveva mai visto compiere un'atto così bruto e in un certo senso cattivo. Amy, sì aveva sbagliato, ma quello schiaffo non se lo aveva meritato.
Voleva andare da Amy, e consolarla, ma capiva che, in quel momento doveva solo rimanere in silenzio. 

Zayn intanto, senza parlare, prese il suo pacchetto di sigarette e uscì di casa. Doveva sbollire la rabbia. 
Nel pomeriggio, El e Louis passarono a casa Malik, curiosi di sapere il motivo della scomparsa di Amy. Ad aprire loro fu Niall.

-Ciao ragazzi!- li accolse. -Amy?- chiese El. Il biondo li fece entrare e, dopo essersi seduti nel divano, cominciò a raccontare tutto, compreso lo schiaffo. 
-Come sta ora Amy?- -Non lo so, penso che ora stia dormendo.- rispose -Che casino!- disse Louis. -Puoi dirlo forte amico.- disse Niall. 

Dopo un pò di tempo la coppietta se ne andò, e dopo poco tempo tornò Zayn. 

In quella casa regnava il silenzio. Bianco. 

Zayn sembrava essersi calmato. Era andato a far visita a sua nonna. Quando era lì , gli sembrava che lo sguardo della nonna nella foto, fosse triste. 

Evidentemente anche lei era delusa dallo schiaffo dato ad Amy, e Zayn ne soffriva, ma non non tanto da sentirsi pentito. 
Voleva però sapere dove era stata la sorella, e voleva sapere soprattutto perchè la sorella non aveva risposto alle sue domande o alla sua chiamata.

Una volta tornato a casa, aveva affogato i suoi sentimenti in partite di calcio alla PLAY, accompagnata da tanto gelato e dal suo amico. 

Amy non era più uscita dalla sua camera, e come aveva ipotizzato Niall, dopo essersi calmata e dopo aver sfogato il dispiacere in un pianto, si era addormentata. 

A cena la situazione non era migliorata. I Malik, erano tornati a casa dopo il lavoro. 

-Dov'è Amy?- chiese Trisha, con un pizzico di preoccupazione. -In camera sua- rispose gentilmente Niall. 

La donna si alzò e, salendo le scale, si diresse in camera della figlia. Bussò alla porta. 
-Chi è?- chiese con voce debole Amy. -Sono io.- rispose Trisha.

Amy riconobbe la voce. Si passò sul viso un fazzoletto, così da togliere eventuale trucco colato, poi aprì la porta. 
-Ehy. Non vieni a mangiare?- le chiese, quella che per convenzione era sua madre. - No grazie, non ho fame.- rispose Amy, cercando di essere più tranquilla possibile, con però scarsi risultati.

-Tutto apposto?- chiese Trisha, sedendosi nel letto accanto alla figlia. Amy annuì. - Sicura? Se vuoi puoi parlarne con me.- disse con voce dolce Trisha. -Davvero è tutto ok. é stata una giornata pesante, voglio riposarmi. - rispose Amy cercando di sorridere. 
-Sappi che, per qualsiasi cosa io e tuo padre ci saremo sempre. Ti chiedo scusa per tutto il tempo che abbiamo perso, e spero che, anche se tu hai già quasi 17 anni, possiamo recuperarli. Buonanotte.- disse per poi farle una carezza. 

Trisha soffriva molto per Amy, ma sapeva che quello era stato il primo passo per una riappacificazione futura, che alla fine avrebbe portato a far diventare quella di loro una famiglia felice.

CONTINUA...
 
HIII!!  eccomi qua..come sempre non sono di molte parole. Posso dirvi sinceramente che questo capitolo non è stato semplice da scrivere. Spero che vi sia piaciuto e mi farebbe piacere qualche recensione! grazie mille a tutti! <3 Un bacio enorme... a presto!!! 

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Capitolo 17
*** indifference ***


 indifference

Erano passate due settimane circa e la situazione tra Zayn ed Amy non era migliorata affatto. Dopo quel pomeriggio non si erano nemmeno più guardati in faccia.
Zayn aveva ricominciato il suo giro con Megan, passando le serate ubriaco nei locali per poi farsi una bella e sana scopata.

Amy invece era ritornata chiusa e silenziosa. Nessuno si sarebbe accorto della sua presenza o della sua assenza. Ma una cosa era sicura: il silenzio era sempre presente, magari accompagnato ogni tanto da un piccolo sorriso.

Nessuno dei due però aveva abbandonato il loro gruppo. Amy usciva con loro quando non c’era Zayn, e Zayn usciva con i ragazzi quando non c’era Amy.
Questa situazione portava disagio, anche se cercavano di nasconderlo ai ragazzi e ad El.

-Cosa facciamo? Non possono continuare così.- disse El.

Si trovavano ancora una volta alla mensa. In quel momento i due fratelli non erano presenti. Zayn stava allegramente pomiciando con Medison, mentre Amy era stata trattenuta nell’aula di chimica.

-Non ti preoccupare risolveranno tutto da soli, hanno solo bisogno di tempo!- Constatò Liam. – Io invece dico che dobbiamo aiutarli. Mi dispiace vederli così, e anche se Amy la conosco da poco preferirei vederla felice.- disse Harry.

-A casa neanche si guardano. Amy è sempre chiusa in camera, e Zayn quando non è con me passa il tempo con quella puttanella.- disse Niall indicando gli ultimi due nominati.

-Che ne dite,Domani, seratina a casa mia, pizza e birra?- Propose Lou. –I miei non ci sono e le mie sorelle neanche.- concluse.
Ad Eleanor brillarono gli occhi: - Così li facciamo venire senza che l’uno sappia della presenza dell’altro!- disse felice – Tu porterai Amy con te, poi con una scusa verrete a casa mia- finì Louis. – Give me five my love!- gli disse El porgendo la mano. A quella scena tutti risero.

-Hey ragazzi! Di che parlavate?- parli del diavolo… Si sedette tra Liam e Niall che gli avevano lasciato il posto.

- Ciao Zayn! Stavamo parlando di fare una seratina in onore dei vecchi tempi, solo noi cinque. Domani a casa di Louis, ci stai??- rispose Liam –Ok ma tu El?- disse guardando la mora, che intanto stava tranquillamente mangiando la sua insalata.- Io esco con Amy, shopping poi ci prendiamo una pizzetta.-

Zayn non rispose, probabilmente perché aveva alzato gli occhi e aveva visto arrivare Amy.

-Ciao a tutti!- disse per poi sedersi velocemente tra El e Niall.

A proposito di Niall. 

 Tra Amy e Niall sembrava che era ritornato tutto apposto. Durante quella settimana, oltre con i suoi genitori, Amy aveva parlato solo con Niall.

Flashback*

-Amy?...- domandò il biondo bussando alla porta della sua amica. Dopo quello schiaffo Amy si era rinchiusa in camera e per tutto il pomeriggio non era uscita più.

-Mhh!...- rispose Amy. Aveva il viso tra i sue cuscini che aveva. Le sembrava che erano gli unici a darle un po’ di calore.
Niall le si avvicinò e, sedendosi si letto vicino alla ragazza cominciò a far scorrere la sua mano nella schiena di Amy, come per darle conforto.
Lei tirò su il viso dal cuscino inondato di lacrime e di mascara colato e lentamente si mise a sedere.

-Non mi vuole bene! Nessuno mi vuole!- sembrava stesse delirando. Metteva una certa inquietudine mista con un po’ di compassione vedere Amy conciata in quel modo e soprattutto sentirla dire quelle parole, tanto che per un momento Niall quasi non si spaventò.

-Non è vero Amy! Ci sono i ragazzi, El, e ci sono IO!- disse guardandola dolcemente per poi passare delicatamente il pollice sulla guancia sporca di lacrime amare.

-Se Lui mi vorrebbe bene ora sarebbe qui…- rispose –Lui l’ha fatto solo perché ti vuole bene! Vedrai si risolverà tutto! – concluse Niall abbracciandola.

Restarono così per un po’. Erano seduti su quell’enorme letto abbracciati, mentre Amy piangeva silenziosamente e Niall la consolava…

Improvvisamente la delusione di Amy si era alleggerita, e nel suo cuore stava nascendo qualcosa di nuovo, di stano, di bello che per un po’ sovrastò la tristezza.


Fine Flashback*

Si trovava davanti a quella casa color latte. El sorpassò il cancelletto, che era aperto e si diresse alla porta. Suonò al campanello dove vi era scritto “Malik”, e attese.

Ad aprire la porta fu Zayn, che dopo essersi salutati con un abbraccio, chiese il motivo della sua visita. –Cercavo Amy, dobbiamo uscire- rispose la mora.

Zayn le indicò le scale. Niall curioso andò nell’atrio. Quando vide El capì che il “piano”, come lo aveva chiamato Louis era in azione, così rivolse un occhiolino ad El, e lei gli sorrise, come per dare conferma.

-Oi Amy, pronta?- chiese El dopo essere entrata in camera di Amy. –Metto il giubbotto e sono pronta. Dove si va?- rispose Amy dirigendosi verso l’armadio e tirando fuori un giubbotto semplice e nero, un po’ come lei.

-Direi di andare al centro commerciale. Fuori fa troppo freddo- rispose El

Dopo aver passato un pomeriggio al centro commerciale, e dopo aver svalilgiato la metà dei negozi si incamminano verso casa.

-Amy devo passare un attimo da Louis ti dispiace?- disse El prendendo in mano il cellulare e facendo finta di leggere un messaggio.
-Oh non c’è problema andiamo!- rispose Amy con le braccia stette al corpo per via del freddo.

Dopo pochi minuti si erano ritrovate davanti a quell’enorme casa. Dalla casa provenivano delle urla accompagnate da delle risate –Ma che cazz..?- disse Amy con lo sguardo divertito. El rise come risposta.

Suonarono alla porta. Ad aprire fu Liam. –Hey! Che ci fai qui?- chiese El, cercando di essere più normale possibile. – Ciao bellezze! Ci ha chiamato Louis. Si annoiava solo. Entrate!-

“ci ha chiamaTI Louis…”

Quando entrarono si presentò davanti a loro una scena piuttosto bizzarra. Louis era in ginocchio con le mani in due cerchi verdi del tappetino del Twister (il gioco) e Harry aveva le braccia incrociate a quelle di Louis, mentre Niall se la rideva di gusto mentre dettava loro gli ordini. Liam e Zayn invece stavano giocando a Fifa 13 sdraiati comodamente sul divano.

Alla vista delle ragazze Louis si tira su velocemente dal tappetino andando ad abbracciare El, e di conseguenza facendo ritrovare a quattro di spade Harry, facendolo gemere e provocando la risata di tutti.

-Hey Amy!!- disse Niall precipitandosi verso la ragazza che era rimasta sola nell’atrio. –Ciao Niall!- rispose lei per poi dare un veloce abbraccio al biondo.
Quella scena provocò una sensazione strana a Zayn. Poi però si ricredette, o almeno cercò di ricredersi. Lui era arrabbiato con Amy, non poteva essere così protettivo. Ma il motivo della rabbia era sconosciuto a tutti, perfino a lui stesso.

-Ragazze restate?-

Le due si guardarono. Il sorriso di El convinceva tutto e tutti, perfino Amy .

Diede uno sguardo a Zayn, che stava fissando il cellulare, e capì che doveva farci l’abitudine a non parlarci più. Era forte abbastanza e soprattutto era molto testarda, e non avrebbe mai chiesto scusa, non ne aveva lontanamente l’intenzione.

Sì ci soffriva però era stufa di piangere per lui, per gli altri, era stufa. Era l’indifferenza che Zayn Malik voleva, e allora l’indifferenza Amy Malik l’avrebbe ceduta, con un ulteriore interesse.

-Ok! Che si fa?- chiese. –Che ne dite di obbligo o verità?- propose Louis. –Ci sto fratello!- risposero Liam e Niall.

Nello stesso tempo però suonò il campanello. Louis andò ad aprire. –Ciao Lou!!- gracchiò una voce. Una voce da oca. – Ciao! Cercate qualcuno??- rispose Louis.


-Sì Zayn…-

Continua!! XD

VI RINGRAZIO IMMENSAMENTE PER LE TANTISSIME VISUALIZZAZIONI! Mi fa molto piacere che vi piaccia!
RINGRAZIO TUTTE COLORO CHE COMMENTANO LA MIA STORIA! Grazie mille! Siete voi che mi date la voglia di continuare a scrivere! <3 <3 <3
Dopo questo momento dolciosamente dolce spariso! Spero di trovare molte recensioni! FATEMI SAPERE QUAL È IL CAPITOLO CHE VI PIACE DI Più!
UN ABBRACCIO ENORME A TUTTE!!! ---lots of love!!

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Capitolo 18
*** is it a dream?? ***


IS IT A DREAM??

Eccole tutte e due nella loro “bellezza”. Sembravano più delle barbie. Barbie mignotta. Ashley e Megan. Indossavano minigonne, che poi dire MINI-gonne era riduttivo, maglie estremamente scollate, giusto a far vedere quei cinque centimetri di pizzo di cui era ricoperto il reggiseno. Per finire stivali lunghi e stretti di pelle. Il tutto accompagnato da un giubbottino di pelle nero.

Erano appena entrate in casa. Megan era corsa sopra a Zayn, e avevano cominciato la danza della lingua, o in gergo “pomiciavano”, la stessa cosa aveva fatto Ashley con Harry.

Amy stava rimpiangendo di essere rimasta. Nella sua testa viaggiava l’idea di tornarsene a casa, e neanche la paura di andare in giro da sola di notte l’avrebbe fermata. Poi però Louis diede una svolta alla situazione.

-Allora cominciamo?- disse spostando il tavolino di vetro in un angolo, così da lasciare vuoto il tappeto che era steso davanti al divano. Si sedette a terra e a ruota lo seguirono tutti gli altri, formando un cerchio.

“Divertiti” aveva sussurrato El all’orecchio di Amy. Le piaceva fare le pazzie, come magari bere un po’ di più del solito, o andare in locali diversi in cui non era mai andata, ma quel gioco lì le sembrava veramente un stronzata.

-Allora comincio io!- disse Harry. –Louis obbligo o verità?- -Obbligo!- scelse il secondo –Bene! Scambiati i vestiti con Eleanor fai una passerella!- disse malizioso. Louis sgranò gli occhi, subito dopo scoppiando a ridere, seguito da tutti gli altri.- Ci stò amico!- prese per mano ad El e si diresse in camera –Non fate porcate!- gridò Liam.
Dopo pochi minuti tornò Louis. Con quella maglia scollata e con quel jeans stretto stava d’incanto. I ragazzi iniziarono a fargli foto, dove lui come un perfetto idiota si mise in posa come una top-model.

-Megan obbligo o verità?- disse Louis dopo essere ritornato con i suoi soliti vestiti. –Obbligo!- rispose ovvia, come se in quel paese, anzi nel mondo la risposta verità fosse stata abolita. Puttana. –Bacia Niall! Con la lingua!-. lei di tutta risposta si alzò dal suo posto e prese per un braccio Niall, che la guardava stupito, e leggermente eccitato, e lo alzò in piedi. Lei si avvicinò, accarezzando la guancia del biondo, per poi annullare la distanza tra di loro. Puttana al quadrato.

Ad Amy fece un effetto strano vedere quello spettacolino. Provò quasi rabbia. Aveva conosciuto meglio Niall meglio di Harry, Louis o Liam, e aveva pensato che fosse diverso da tutti, ma vedendo quella scienza capì che infondo erano tutti uguali. Se si trattava di una persona con l’organo diverso dal loro cadevano tutti come fave.
Decise però di non fare la parte dell’asociale, e rimase ancora lì seduta.

-Amy obbligo o verità?- puttana al cubo. –Verità.- Megan la guardò schifata, ricevendo un’ occhiataccia da Megan. –Sei vergine?- Amy la guardò schifata. Quella mezza specie di barbie non aveva un minimo di pudore. – Cosa cazzo te ne frega?... Ah scusa tu di cazzi te ne intendi vero?- così che combatteva Amy. Non si mostrava né arrabbiata né sorpresa, rispondeva semplicemente scherzando, e in quei casi era il miglior modo. I ragazzi scoppiarono a ridere, tutti tranne Ashely e Megan che la guardavano a bocca aperta –Comunque non hai risposto alla sua domanda!- puntualizzò Ashley

-Sai che vi dico… che dopo tutto il tempo che è passato pensavo che il vostro piccolo cervello era cresciuto, ma siete solo delle barbie che giudicano le persone senza conoscerle. Cosa sapete di me èèèh? Ditemelo! … mi fate schifo puttane!- era scoppiata. Chissenefrega della gente, chissenefrega del loro giudizio, tanto verrai giudicata sempre e comunque. Vivi . queste era il pensiero di Amy dopo aver detto quelle parole.

-Noi saremo puttane? Ma ti sei vista?- risposero le oche a tono. – La verità fa male ehh?- rispose Amy. –Amy basta!- la riprese ZAYN quasi sussurrando, ma quel suono fu abbastanza udibile a tutti.

Ma aspetta!... era Zayn.

Gli occhi di Amy si spostarono in quelli di Zayn che la guardava serio, forse anche un po’ arrabbiato. Come si permetteva di fermare la sorella? Sangue del suo sangue. Forse con quelle parole aveva aperto gli occhi anche a Zayn, ma sicuramente non gli aveva aperto il cuore.

Amy lo guardò schifata, poi si alzò sistemandosi i jeans e la felpa. –Buon divertimento!- dopo di ciò si diresse verso la porta. Uscì da quella casa. Quando però si avvicinò al marciapiede sentì chiamare da dietro il suo nome

-Amyyy!! Aspetta!!- era El.

Lei si voltò. –tutto bene? Le hai fatte nere quelle puttane!- Amy fece un sorriso, cercando si farlo sembrare il più vero possibile –Ho bisogno di fare quattro passi- rispose. –Sicura? Per qualsiasi cosa chiamami! – disse per poi abbracciarla. –Grazie El! – rispose stringendosi all’abbraccio.

Amy le diede un bacio sulla guancia, poi si allontanò.

Lungo la strada la paura invase la mente di Amy. Aveva sempre avuto paura di andare per strada da sola. Strano ma vero. non si fidava delle persone che le passavano accanto. Anche solo uno sguardo sconosciuto la spaventava. Si immaginava chiusa dentro qualche stanza buia e con la puzza di alcool che le invadeva le narici. Con dei sconosciuti dalle braccia muscolose e piene di tatuaggi, con gli occhi rossi per il troppo alcool e i vestiti stracciati che la tenevano lì dentro maltrattandola e magari abusando di lei.

Ma poi quei pensieri lasciavano spazio ad altri. “chi vorrebbe mai portarsi via una come me? Non valgo nulla.”. Autostima sotto zero.
Arrivò a casa. Dopo aver tastato nelle tasche si accorse di aver lasciato le chiavi sopra la scrivania della sua camera. –Porca puttana!- imprecò. Suonò il campanello, con la speranza che i suoi genitori fossero in casa.

Dopo aver tentato altre due volte si arrese. Neanche loro c’erano.

Si sedette sullo scalino. Si strinse le ginocchia al petto per riscaldarsi. Era un freddo cane. Leicester di notte può essere molto, molto fredda. Cominciò a riflettere.
Come poteva essere successo che suo fratello, uno delle persone che erano a lei più care l'aveva trattata così. Aveva difeso quelle troiette solo per poter avere le sue sante scopate. La sua teoria fu confermata. La vita fa schifo.

Se la vita fosse stata bella non sarebbe successo quell’episodio di 4 anni prima, che non aveva neanche l’intenzione di ricordare, non sarebbe stata allontanata da tutto e da tutti e portata nel riformatorio. Sua nonna non sarebbe morta. Non esisteva la felicità, non esisteva Dio.

Sì quel dio che tutti chiamano nel momento del bisogno, a cui tutti pregano, a cui tutti sono devoti.

Quando era piccolina ci credeva, eccome. Tutte le domeniche si dirigeva alla messa con sua nonna, pregava con lei. Ma con la sua morte, ci aveva creduto sempre di meno. Nessuno l’aveva aiutata, aveva fatto tutto da sola. Aveva affrontato l’anoressia da sola, aveva affrontato quei quattro deficienti da sola. Sola e anche con l’aiuto di sua nonna, che era come un angelo che la proteggeva.

Una lacrima scese nella sua guancia. Aveva promesso a se stessa di non piangere più, ma il ricordo della nonna la faceva diventare debole.
Si alzò e incominciò a correre. Guardò l’ora nel cellulare. Erano solo le 10. C’era un chiamata. Da Niall. La ignorò.  

Scavalcò il cancello del cimitero e si diresse verso sua nonna. Si accovacciò davanti alla tomba poi cominciò ad accarezzare la sua foto. Era così bella. Lei sì che aveva avuto una vita bella e felice. Nonostante la sua vita non fosse ricca di soldi o di divertimento si era sempre accontentata.

Piano piano cadde in un sonno profondo.

-Amy!Amy! svegliati tesoro!- una voce dolce la richiamava. Si era addormentata senza rendersene conto.

Quando riprese conoscenza e dopo essersi accorta di dove si trovasse si alzò. Vide che davanti a lei c’era sua nonna. Indossava una vestaglia bianca, i suoi capelli grigi e corti erano in ordine come sempre. I suoi occhi spendevano di una luce particolare.

-Nonn..a!- disse Amy per poi scoppiare a piangere per la felicità, andando ad abbracciare sua nonna – Amy non farti sorpassare da nessuno. Tu sei forte! – le disse sua nonna per poi accarezzarle la sua guancia. –Nessuno mi vuole bene nonna! Nemmeno Zayn!- disse Amy. – Non è vero! i tuoi nuovi amici tu vogliono bene anche se non te lo dimostrano tutti. Zayn ti vuole bene, tanto bene. L’altro giorno ti ha dato uno schiaffo solo perché aveva avuto paura per te. E questa sera non ti ha difesa perché non si rende conto di quello che fa. L’amore è cieco Amy. Devi essere tu a perdonarlo. O almeno a fargli capire che sbaglia!-

-Grazie nonna!- le rispose Amy –Io sono sempre con te ricordalo. Sono sempre qui!- le disse mettendo la sua mano vicino al petto di Amy, indicando il cuore. La abbracciò di nuovo. –Nonna?- chiese Amy -Si?- rispose sua nonna –è un sogno?-

Margaret non rispose, si limitò solo ad abbracciarla…


 
CONTINUA!!!
I’m here girls! Sono tornata! Non posso che ringraziarvi per tutte le visualizzazioni e tutte le recensioni. Vi sono molto grata!!

Ho una proposta: se volete posso fare pubblicità alle vostre storie! Fatemi sapere! Un bacio enorme! GRAZIE MILLEE A TUTTE!!!! A PRESTO!!! <3

    

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Capitolo 19
*** Skyscraper. ***


AVVISO: ciao a tutte! Ho pensato che, se volete potrei pubblicizzare le storie di quelle che tra di voi scrivono o hanno una pagina su facebook… FATEMI SAPERE! VUONA LETTURA!    Hope you like it!!


SKYSCRAPER.


Camminava da circa mezz’ora. Dopo che Amy se n’era andata, Niall aveva provato a chiamarla, ma senza risposta. Con la scusa di essere stanco aveva abbandonato la casa di Louis, dove il gruppo era intento a vedere un film, o per lo meno l’unico che stava vedendo il film era Liam, mentre tutte le altre coppiette erano intente a fare altro.

Era ritornato a casa,o meglio la casa dove era ospite. Era salito su per le scale e si era diretto nella camera di Amy, con la speranza di trovarla lì.

Aveva bussato diverse volte, poi però era entrato, pensando che la ragazza stesse dormendo.

Bianco.

Di Amy nessuna traccia. A quanto pare lo scappare era diventato un suo hobby.

Nessun segno di Amy. Le coperte del letto erano sistemate, come Trisha era intenta a fare, i vestiti erano sistemati sopra la scrivania e sopra il letto disordinatamente, cosa però abituale per Amy.

Si era guardato intorno per poi fissare un oggetto.

Quei pezzettini di ferro riflettevano la luce, come se qualcuno li stesse indicando. Le chiavi di Amy.

Evidentemente Amy doveva essere rimasta chiusa fuori casa. “Ma Allora Dov’è?” si chiese.

Si stava affezionando sempre di più a quella ragazza, che la definiva come porcellana. Con la sua pelle chiara e con il cuore fragile, anche se da fuori sembrava dura come il diamante. Aveva sofferto molto, si capiva. Le lacrime e le parole di Amy avevano suscitato nuovi sentimenti di Niall. Protezione, Amicizia, Coraggio.

Protezione. Non c’era un perché, però Amy doveva essere protetta. Se lo sentiva dentro, dentro il cuore.

Amicizia. Era diversa dall’amicizia che aveva con Harry, Louis, Liam o Zayn. Era qualcosa di più. Con lei poteva parlare, divertirsi, fidarsi. Sentiva che c’era qualcosa di più di una banale amicizia, ma non riusciva a capire bene cosa.

Coraggio. Da quando c’era lei si sentiva più coraggioso. Stano dire che un ragazzo come lui non fosse coraggioso, ma aveva imparato a dare coraggio agli altri, in particolare ad Amy, aiutandola, e stando con lei.

Era uscito di casa, aveva preso la sua auto e aveva cominciato a percorrere tutte le strade che era solito fare con Amy durante le loro passeggiate.

Non se la sentiva di chiamare Zayn. Era in grado di farcela da solo. Doveva farcela da solo.
Amy intanto si era risvegliata. –Ma dove…sono?- aveva detto. Poi dopo aver fissato la foto della nonna si era accorta che era solo un sogno. Un fottuto sogno.

Di quelli che ti fanno credere che fossero reali, e che quando ti svegli vorresti ritornare a dormire e non svegliarti più.
Una volta alzata aveva salutato con un bacio la foto della nonna e si era rialzata.

Si sentiva debole, così tanto debole da non riuscire a sorreggersi sulle proprie gambe.
Si era fatta forza, appoggiandosi al muro e cominciando a cantare Skyscraper di Demi Lovato. Le parole uscivano come un soffio dalla sua bocca, così che le avrebbe sentite solo lei.  Era così che faceva quando si sentiva triste o debole.

Cominciava a cantare. Non le importava se era stonata o se qualcuno potesse sentirla. Cominciava a cantare. La musica le dava coraggio.

Skies are crying, I am watching
Catching teardrops in my hands
Only silence, as it's ending, like we never had a chance.
Do you have to make me feel like, there's nothing left of me?


Ripensava al rapporto con Zayn. Non c’erano state molte possibilità di riallacciare il rapporto, e ora con quello stupido litigio, stavano cancellando i momenti più belli, come se non fosse accaduto nulla.

You can take everything I have 
You can break everything I am
Like I'm made of glass
Like I'm made of paper
Go on and try to tear me down
I will be rising from the ground
Like a skyscraper, like a skyscraper


Ripensava a Josh, a Ashley e Megan. Josh aveva in un certo senso, insieme ai suoi amichetti, rovinato la vita di Amy e lo stesso avevano fatto Ashley e Megan, con i loro comportamenti. L’avevano maltrattata con gli insulti, lavevano resa debole. Aveva rischiato una malattia più che grave, da dove difficilmente si viene fuori. L’Anoressia.
Ma nonostante tutto si era rialzata come un grattacielo. Aveva battuto tutti, perfino se stessa.

Niall si era fermato davanti al piccolo parco giochi. Aveva parcheggiato la macchina ed era sceso. Ormai aveva perso le speranze. L’aveva cercata ovunque. Era andato in tutti i bar e in tutti i locali chiedendo di lei, ma nessuno l’aveva vista.

Era andato davanti la scuola, ma nulla. Aveva passato tutte le vie che si trovavano a pochi chilometri da casa di Amy. Ma nulla.

Non ce l’aveva fatta. Diede un calcio ad un sasso che si trovava a pochi passi da lui.

La preoccupazione si fece prigioniera della sua mente. “dove sarà? Se le è successo qualcosa? Devo trovarla!”. Provò a chiamare il cellulare della ragazza, ma non ebbe risposta. Probabilmente era scarico.

Iniziò a passeggiare a testa bassa con lo sguardo fisso sul cellulare. Erano le una. Il rumore della città si faceva sempre più forte. Le auto viaggiavano ad una velocità indescrivibile, e l’odore dell’asfalto si confondeva con quello dell’umidità della pioggia, che minacciava di venire fuori.

-Amy dove sei??- chiese poi con voce bassa. Quando arrivò vicino alle altalene si accorse di una figura.

Era rannicchiata su se stessa e si spingeva lentamente con un piede, canticchiando qualcosa, che a primo impatto sembrava una canzone triste. Indossava un giubbotto lungo e aveva il cappuccio tirato su.

 Niall curioso si avvicinò ad essa. Si posizionò davanti ad essa, cominciando a pensare cosa dire. Cosa avrebbe mai potuto dire ad uno sconosciuto che si trovava seduto sopra ad un altalena alle una di notte?

Quella figura alzò il viso, e lentamente si sfilò il cappuccio. Era una ragazza. Aveva il viso completamente bianco, con il naso e le gote arrossate per il troppo freddo. Tremava e si sfregava le mani per farsi un po’ di calore. Gli occhi arrossati, forse per aver pianto e le labbra tutte screpolate.

-N…Niall… - disse poi la figura fissando gli occhioni azzurri del biondo, che subito si illuminarono.
-AMY!- era proprio lei.

Lei si alzò e subito Niall la strinse in un caldo abbraccio. Non aveva fallito.

A volte le cose che cerchiamo sono davanti ai nostri occhi, ma noi non ce ne accorgiamo.

-Niall… ho freddo!- tentò di dire Amy con un filo di voce. –Shhh! Adesso ti riporto a casa.

Amy provò a camminare, ma poi si accasciò in ginocchio e cominciò a piangere portandosi le mani davanti al viso, per la troppa stanchezza. Il biondo dolcemente la aiutò a rialzarsi, per  poi prenderla in braccio, come una principessa.
Arrivarono poi a casa. Amy si era addormentata durante il breve viaggio. Niall spense il motore e le accarezzò la guancia fredda.

Anche in quelle condizioni era bellissima. Più la guardava e più capiva che era bella. Non solo fuori, ma anche dentro. Era bella con quella sua ironia che nascondeva un pizzico di rabbia verso il mondo, bella anche con qualche brufolo, bella anche con tutto il trucco colato, bella così com’è. Solo che lei non se ne accorgeva e se qualcuno provava a dirle queste parole, lei diceva che non era vero.

Scese poi dall’auto e si diresse dalla parte di Amy. La prese come pochi minuti prima e si avvicinò alla porta. Con le due dita che teneva vicino alle cosce di Amy riuscì a prendere le chiavi, poi sorreggendo le gambe di Amy con un ginocchio fece due svolti di chiave, aprendo la porta. Si diresse verso la camera di Amy. Le tolse le scarpe e poi, successivamente il giubbetto, stando attento a non farla svegliare.

Purtroppo però la ragazza cominciò a muoversi, fino ad aprire gli occhi.

-Mhh!...- mugolò girandosi verso Niall. –Siamo a casa, adesso dormi. – le disse sussurrando. Lei si tirò su, e cominciò a tastare sotto il cuscino, dove tirò fuori il pigiama. –Io vado a dormire, Buonanotte!- le disse Niall, che intanto si stava dirigendo verso la porta.

-Aspetta!!- gli disse Amy. –Dormi con me?- chiese con gli occhi strizzati, cercando di non guardare gli occhi del ragazzo, forse per vergogna di quello che aveva detto.
Niall sorrise, poi fece un cenno con la testa. –Vengo subito.- disse per poi dirigersi in camera. Si tolse i vestiti, per poi indossare un pantalone corto e una maglia a maniche corte, anche se era solito dormire solo con i boxer, ma non riteneva opportuno farlo in presenza di Amy. 

Controllò il cellulare e vide un messaggio da parte di Zayn

“Vado a dormire da Megan… prenditi cura di Amy! xX grazie Bro!...”

Spense il cellulare. Si diresse da Amy che intanto era già sdraiata nel letto, girata verso la finestra. Lei si girò e gli sorrise. Spostò poi le coperte , lasciando spazio a Niall.

-Buonanotte!- le disse sistemandosi le coperte. –‘Notte!- disse con poca voce Amy. Lui si allungò per poi spegnere le luci.

Il letto era così freddo, ma nulla in confronto a quell’altalena. Amy aveva cominciato a pensare a tutto l’accaduto. Al gioco di quella sera, alla nonna, a Zayn. Sperava di iniziare a sognare e ritrovarsi di nuovo la nonna nei suoi sogni, che come quello fatto al cimitero, secondo lei avevano una parte di verità. Involontariamente e forse un po’ per il freddo iniziò a tremare.

Sentì un braccio circondare il suo fianco. Niall si avvicinò a lei. Le lasciò un bacio sulla guancia, poi fece aderire il suo petto con la schiena di Amy. Doveva proteggerla, come un angelo.

Sentiva che stava nascendo qualcosa di nuovo, qualcosa di bello. Questo però solo il destino poteva deciderlo.
#CONTINUA


Hiiii!! I’m back!! Mi scuso per aver ritardato!

VI E’ PIACIUTO?

Tra Niall ed Amy sta nascendo qualcosa, come potevate immaginare. Mi sono ispirata alla canzone di Demi perché a me da tanto coraggio. La ascolto praticamente sempre. Credo che Demi sia una donna fantastica!

Vi ringrazio come sempre tutte per il supporto che mi date, anche solo leggendola. Sono arribata quasi a 700 visualizzazioni! WOW!!

GRAZIE A TUTTEEE!! <3… SCUSATEMI SE NON E’ TANTO LUNGO… un bacio!!!! A prestooo!! 

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Capitolo 20
*** A BEAUTIFUL SUNDAY ***


Ehilààà!! I’m Back!! Scusate per il ritardo, ma in questi giorni non avevo molta ispirazione! Volevo farvi saper che ho pubblicato una storia di una mia amica: “Kill Me Now Or Let Me Live Forever “ ve ne sarei grata se passaste!
COOOMUNQUE… Buona lettura a tutte!! <3


A BEAUTIFUL SUNDAY



La luce filtrava attraverso le tendine della finestra. Amy si svegliò sentendo un dolce profumo che emanava in quella camera, precisamente in quel letto. Un profumo dolce, leggero, che lei poteva benissimo riconoscere dato che le piacevano molto i profumi in genere. Calvin One Shock. Le piaceva sentire i profumi che inebriavano le sue narici, e molte colte collegava essi a un diverso momento della sua vita.

E il profumo che stava sentendo non lo avrebbe dimenticato facilmente.
Un angelo dormiva al suo fianco, con la mano appoggiata su di esso e con i capelli spettinati. Indossava una maglietta bianca stropicciata e un pantaloncino azzurro che richiamava il colore dei suoi occhi, anche se in quel momento erano chiusi.

Amy cominciò poi a ricordare la brutta serata trascorsa, che poi però era andata per la meglio. Pensò che, dopo tutto quello che Niall aveva fatto per lei, forse doveva in qualche modo ricambiare.

Si alzò dal letto, cercando di non far svegliare Niall e si diresse in cucina. In quel periodo aveva scoperto l’amore di Niall per il cibo, perciò anche se erano le 10 di mattina, iniziò a cucinare dei pancake, dato che erano una delle cose che le riuscivano meglio.

Prese tutto l’occorrente e iniziò a mescolare uova, burro, latte, lievito e zucchero. Cominciò poi a cuocere tutto, cercando di fare del suo meglio, e soprattutto cercando di non bruciare niente. Dopo averli messi in un piatto iniziò a decorare il tutto con lo sciroppo d’acero e dello zucchero a velo. Si poteva ritenere un’ottima cuoca.

Eleanor era tremendamente in colpa per quello che era successo la serata scorsa. Era stata lei ad insistere di organizzare quella serata, per una futura riappacificazione dei fratelli, ma era stato un vero disastro.

Quelle speranze che aveva avuto per tutta la serata, le erano crollate nel momento in cui Zayn aveva fatto tacere Amy, nel momento in cui stava insultando, o meglio stava descrivendo Megan e Ashley, chiamandole puttane. Aveva visto Amy crollare, ma allo stesso tempo cercando di rimanere in piedi. Quando poi era uscita di casa, le era corsa dietro. Non sapendo che dire, né che fare, l’aveva semplicemente confortata con un abbraccio, poi però l’aveva lasciata libera, anche se avrebbe di certo riparlato con Amy al più presto possibile.

-Ehy, a che pensi?- le chiese Louis, che era sdraiato nel letto vicino a lei. Era rimasta a dormire dal sul suo ragazzo. Avevano approfittato della casa vuota, per passare una serata insieme, e per serata, penso che avete capito di quale genere.

-Ad Amy… non posso immaginare come sta…- rispose lei appoggiandosi al muro dietro al letto. Louis non rispose, posò la sua testa nell’incavo del collo di El e le cinse la vita con un bracci, così da stringerla a se. – è stato orribile quando Zayn l’ha fatta tacere, se fosse stato mio fratello, non lo avrei mai perdonato.- concluse – Sai, anche io ho notato che da quando ha litigato con Amy, Zayn è sempre triste, assente, credo che anche lui stia molto male- le disse Louis – E allora perché si comporta così ?- chiese la mora – Questo non lo so, magari puoi provare a parlargli. A volte le persone si sfogano meglio con altre persone,che con i suoi migliori amici…- disse Louis guardando negli occhi El – Ok ci proverò- disse El alzandosi dal letto.

-Che ne dici di andare a fare un giretto?- il viso di El si illuminò –Negozi?- chiese come una bambina felice – E negozi siano!-

Non c’era niente di meglio che shopping per una ragazza triste, specialmente per Eleanor, e questo Louis lo sapeva bene.

Stavano insieme ormai da un anno, e con il passare del tempo, il loro rapporto si era rafforzato sempre di più. Louis sapeva che quando El era triste uno dei modi per farla ritornare felice era, oltre a tante carezze, un bel giretto per negozi. Ed El sapeva che Louis era raramente triste. Era come un bambino, sempre felice e curioso di conoscere le cose, ma allo stesso tempo maturo e consapevole delle sue azioni.

Si erano incontrati ad una festa. Harry la conosceva perché avevano degli amici in comune, coì una volta portò Louis e gli altri ad una festa, dove era presente anche El. era stato subito amore. Come se cupido fosse piombato in mezzo a tutte quelle persone, e avesse scoccato la sua magica freccia con il suo magico arco.
Dopo quella sera si erano tenuti in contatto, erano usciti diverse volte. Poi la storia si era evoluta, fino ad arrivare al presente.

I pancake erano belli fumanti. Si poteva ritenere soddisfatta di quello che lei aveva creato. Si diresse in camera sua. Lo sguardo si fissò sul bell’irlandese. Dormiva ancora. Si sdraiò al suo fianco, cominciando ad accarezzare quei capelli biondo tinto. Pensò che, anche se essi sarebbero stati mori, gli sarebbero stati bene lo stesso.
Niall si mosse, sentendo che qualcuno gli stava accarezzando i capelli. Riconobbe la mano soffice con lo smalto nero di Amy, e alzò lo sguardo per incontrare gli occhi della mora.

Aveva lo sguardo sorridente e curioso, al contrario della sera scorsa. –Ehi, buongiorno!- gli disse –‘Giorno- rispose Niall assonnato – Che ore sono?- continuò –Le 10.30 , ho preparato la colazione, alzati!-. A quella parola Niall balzò in piedi. Prese per mano Amy, e cominciò a correre verso la cucina, mentre lei rideva.

Alla visione dei pancake, abbracciò forte Amy. –Grazie, sei un angelo!- le disse stringendola.
-Grazie a te! Se non ci fossi stato tu, sarei ancora al parco congelata. – rispose Amy, con il viso attaccato al petto di Niall, beandosi in quel meraviglioso abbraccio. I loro sguardi si incrociarono, senza però dirsi nulla.
Amy spostò lo sguardo verso i pancake, imbarazzata e leggermente rossa in viso – Forza mangiamo!- disse, per poi correre verso il tavolo e sedersi.

Dopo aver mangiato, e dopo essersi lavati e profumati, erano seduti sul divano, fissando il televisore spento.

-Cosa si fa?- chiese Amy –Sta anche nevicando!- aggiunse. –Andiamo a farci un giro, poi magari ci fermiamo a mangiare da qualche parte- disse Niall. –Ok, vada per il giro.-

Si trovavano in macchina. Il viaggio era stato abbastanza silenzioso. Amy guardava il panorama imbiancarsi, d’altronde si trovavano nella metà di Novembre. Niall invece era concentrato alla guida. –Siamo arrivati- disse Niall. –Si mangia bene qui, ci vengo spesso.- . Era un ristorantino nel centro di Leicester. –Carino.- Disse Amy.

Il pranzo passò bene. Niall faceva continuamente battute, mentre Amy rideva ad esse. Era un semplice pranzo tra due amici. Non c’era imbarazzo. Amy si sentiva bene. –Posso fordi una domanda?- le chiese Niall, dopo aver posato il tovagliolo di stoffa –Dimmi- rispose Amy guardandolo.

Lo sguardo felice della ragazza, confondeva sempre di più Niall, ma poi si buttò –Cosa succede tra te, Megan e Ashley? – chiese Niall –Oh…- disse Amy, presa di colpo. Probabilmente non se la aspettava una domanda del genre. Cosa doveva rispondere ”Mi hanno presa per il culo dai primi anni dell’asilo perché ero brutta, fino a farmi stare male rischiando di diventare anoressica” ?. No, non voleva. Almeno non voleva raccontare l’ultima parte 

–Bhè, diciamo che tra noi c’è sempre stato odio, fin dall’asilo. Mi prendevano in giro perché ero più brutta di loro. Quest’odio poi crebbe sempre di più. Forse perché eravamo, e siamo molto diverse. Quest’odio, era diventato indifferenza, ma a quanto pare solo da parte mia- rispose continuando a solcare con il dito la circonferenza del bicchiere.

Niall rimase in silenzio, poi però si ricompose, cercando qualcosa da dire –Secondo me era, ed è solo invidia. Loro sono invidiose di te. – “Sì, di me. Di una ragazza piena di problemi e con pochi amici, che combatte con la depressione e con la gestione di rabbia” pensò. –Non c’è motivo di essere invidiosi di me, non esiste…- rispose Amy, con lo sguardo basso.

-Secondo me sì. Hai una bella famiglia, un fratello che, nonostante i litigi, ti vuole molto bene, una migliore amica stupenda, un fantastico, eccellente, simpatico, amico che si trova di fronte a te…- disse facendo ridere la mora, -… Hai un bel faccino, un bel fisico, al contrario di loro che si devono “pompare” ovunque per risultare decenti, Sì sono invidiose!- constatò. Amy sorrise, un sorriso vero, un sorriso grato.

Si trovavano a passeggiare per le vie della città. Niall, dopo le mille insistenze, aveva pagato il pranzo ad Amy. Faceva abbastanza freddo. Amy, mentre si stringeva nel suo cappotto, pensava al fatto che, anche se erano solo nella metà di Novembre, i negozi erano tutti decorati con luci e addobbi di Natale.

Non le piaceva il Natale, se non perché non vi fosse scuola. Le avevano sempre insegnato che il Natale era una festa felice, dove regna la pace, tutti vanno d’amore e d’accordo. Santa Clouse che portava i regali nella notte di Natale, la felicità di trovarli sotto l’albero, il cenone, i parenti… Ma con il crescere aveva capito che non c’era nulla di speciale in essi.

-Ehy, a cosa pensi?- le chiese Niall, che intanto aveva portato il suo braccio intorno alle spalle di Amy. A quel contatto una scossa passò attraverso il corpo di Amy. “Stupida, è solo un abbraccio” si era detta, poi capì che era rimasta sorpresa a quel contatto solo perché non riceveva molto spesso abbracci. –I tuoi dove sono andati?- gli chiese.

- Sono tornati in Irlanda, per lavoro. Dovrebbero tornare fra due giorni.- rispose Niall, continuando a guardare le vetrine –Irlanda?- chiese felice Amy –Si, sono Irlandese, ci siamo trasferiti quasi due anni fa.- rispose il biondo girandosi verso di lei –L’Irlanda è bellissima!! Ci sono stata solo una volta e mi è piaciuto un sacco!- disse felice come una bambina.

Quel viaggio aveva significato molto per lei. ci era andata prima che sua nonna si ammalasse. Aveva avuto circa sette/otto anni quando aveva fatto quel viaggio, e se lo ricordava ancora come il giorno prima. Avevano passato due giorni fantastici, lei la nonna, Zayn e i suoi genitori. Aveva subito trovato l’aria dell’ Irlanda più naturale, al contrario di Leicester, e in quei due giorni non aveva ami litigato con Zayn.
-Un giorno magari vieni con me! – propose Niall. –Davvero!? Grazie!- disse per poi abbracciarlo. Un abbraccio vero.

Per tutto il resto del pomeriggio erano entrati e usciti da un negozio all’altro. Avevano comprato lei un maglione bianco e blu con delle scritte, molto carino, e Niall una felpa, che poi aveva pagato Amy, per ringraziarlo del pranzo.

-Che ore sono?- chiese Niall. Amy tirò fuori il su cellulare –Sono le 5.30.che dici torniamo a casa biondo?- -Ma certo morettina! – le rispose lui, per poi ridere.

 

 
Continua…


Mi scuso un botto per tutta la mia assenza!! È che in questi giorni la mia fantasia era andata a farsi fottere! Vi è piaciuto???
-Chi di voi è andata al concerto?? Io purtroppo non sono potuta andare! :’(… mi farebbe piacere parlare con chi ci è andato, per sapere le emozioni, la gioia, tutto quello che ha provato!..
SPERO CHE IL CAPITLO SIA STATO DI VOSTRO GRADIMENTO!
 Grazie per la visita! Un bacio a tutte!!!! <3 <3
 

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Capitolo 21
*** Why? ***


Why?



 

 
-Perché Zayn? Perché ti comporti così? – Chiese Eleanor a Zayn.
 
La mora stava ritornando a casa, dopo il pomeriggio passato con Louis. Erano stati bene: avevano fatto un giro nel centro commerciale, come solito. Ormai lo shopping center era diventato un’abitudine, ma d’altronde cosa potevano mai fare un gruppo di ragazzi in una città cupa e affollata come quella ?

Avevano comprato dei regali, perché non volevano ritrovarsi all’ultima settimana di Natale con l’albero vuoto. Infine erano andati a prendere una cioccolata calda nello Starbucks. Durante il viaggio, erano ritornati a parlare di Amy. Lei non aveva resistito, e gli aveva raccontato in breve la storia della vita di Amy, che a dirla così sembrava un po’ un film, un drammatico, ma era fottutamente reale.

Louis era rimasto a bocca aperta. Improvvisamente si rendeva conto di tutto. Del perché Amy avesse un carattere così chiuso, del perché tendeva a volte di sembrare un po’ depressa, non sorrideva mai o non rideva alle battute.

-Quello che ti ho detto però deve rimanere tra di noi, ok? – gli aveva detto El –Certo, io non dirò nulla, quando sarà pronta sarà lei a dircelo!- l’aveva rassicurata lui. Sapeva che un segreto era un segreto che di certo lo avrebbe unito alla sua ragazza ancora di più, poi non voleva perdere la fiducia, e soprattutto l’amore di El.
-Guarda là!- aveva detto Louis alla mora, indicandole un punto ben definito al di là del finestrino. Vi era Zayn che camminava solo nel parco, con una sigaretta nella mano, con lo sguardo fisso nel vuoto. El di colpo si slacciò la cintura di sicurezza e si allacciò il giubbotto. –Che fai?- chiese confuso Louis –Devo parlargli, accosta.- rispose lei guardando Zayn.

Lou non se lo fece ripetere due volte e accostò. –Grazie per il bellissimo pomeriggio! Ti amo!- gli disse El –Anche io!- rispose lui per poi baciarla.

Una volta scesa iniziò a camminare a passo spedito verso di lui, poi però una volta arrivata vicino a lui, senza però farsi vedere, si ricompose, cercando di essere più naturale possibile. –Ehy!- gli disse, cercando di attirare la sua attenzione, facendolo voltare – che fai qui tutto solo?- disse El sedendosi sulla panchina.

-Stavo pensando…- rispose lui, sposando lo sguardo sulla sigaretta finita, per poi buttare a terra il mozzicone e schiacciarlo con il piede. –Posso chiederti una cosa?- disse lei con gli occhi strizzati, per paura che il moro alla sua domanda l’avrebbe mandata a quel paese.
-Amy… - bastò solo una parola per far capire la domanda di El –Vuoi sapere il motivo della nostra litigata, o meglio del mio schiaffo?-. Bersaglio centrato. El annuì semplicemente, aggiustandosi il suo giubbetto nero, cercando di evitare lo sguardo di Zayn.

Lei odiava fare domande di quel tipo, non voleva immischiarsi nei fatti degli altri, ma capì che tutto quello che stava facendo era necessario per il bene della sua amica e alzò lo sguardo.
-Non lo so…- iniziò sedendosi, per poi chiudere gli occhi, come per trovare le parole giuste –Ho avuto paura per lei, quando sono rientrato e ho visto che lei non c’era…Mi è crollato tutto addosso- continuò, mentre la mora mise la sua mano sulla spalla di Zayn, come per incoraggiarlo. –Quando l’ho vista tornare e quando non rispondeva alle mie domande sono scoppiato! Ho temuto il peggio per lei…- finì Zayn.

-Hai provato a parlarle?- Chiese nuovamente El, cercando di leggere gli occhi di Zayn. Aveva imparato che le parole mentono, ma gli occhi dicono sempre la verità. –No.- rispose

-Perché?- chiese El…

Perché…Perché…Perché… non lo sapeva neanche lui il perché. Forse era troppo orgoglioso per chiedere il perché .Quando litigava con qualcuno non si faceva domande su di lui, si limitava ad addossare la colpa agli altri, e di solito era il tempo a sistemare le cose, facendo sì che loro gli chiedessero scusa su quella faccenda ormai vecchia. Poche volte aveva chiesto il perdono, ma ora sembrava proprio che il tempo gli si fosse rivolto contro. Orani erano passate più di due settimane.
-Non lo so.- sussurrò. –Senti io non sono nessuno per venirti a dire cosa devi o cosa non devi fare, però conosco molto bene Amy, e so quanto sta soffrendo in questo periodo- cominciò con voce dolce e calma, come solo lei sapeva fare –Eri una delle pochissime persone che la conosceva molto bene, di cui lei si fidava, e ora vuoi rovinare il rapporto, solo perché hai  avuto paura di perderla?- si fermò. –Se questa situazione non si risolverà tu la perderai davvero, Parlaci, Risolvi tutti i tuoi dubbi, chiedile il perché della sua fuga, perdonala- concluse.

-Lo farò. Grazie.- disse Zayn per poi abbracciare l’amica, cercando conforto. Quel discorso gli aveva aperto gli occhi. Stava perdendo una delle persone più importanti, e non voleva perdere anche lei. Aveva già perso sua nonna, non voleva ulteriori sofferenze. –Per te sono sempre qui, se vuoi parlare non esitare a chiamarmi!-.

Dopo quella chiacchierata Zayn aveva riaccompagnato a casa El, poi si era diretto al cimitero, dove aveva fatto la solita visita alla nonna. Erano le 7 di sera, e il sole se ne stava andando, così aveva preferito tornare a casa, e magari stare un po’ di tempo con i suoi genitori, con Niall, e soprattutto voleva chiarire con Amy.

-Sono a casa!- gridò Zayn –Alla buon’ora figliolo!- Yaser accolse suo figlio andando all’entrata, dove intanto Zayn si stava togliendo il giubbotto, e aveva posato il cellulare. –Papààà!!!- Zayn abbracciò il padre. Nonostante i soliti litigi, era molto legato ai suoi genitori.

-Come avete passato la giornata ragazzi?- chiese Trisha. – Noi siamo andati a Leicester- rispose Niall indicando se stesso ed Amy. Lei sorrise a Niall. –E tu Zayn?-
-Sono stato con Megan- rispose giocando con la forchetta –Oh- rispose la madre pensierosa –Tesoro, ti posso dire una cosa?- chiese poi dopo aver posato il bicchiere di vetro svuotato. Zayn annuì curioso –A me non piace molto quella ragazza, ma se a te fa felice… sei libero di stare con lei quanto vuoi-.

Zayn aveva già portato Megan a casa sua, molto tempo prima che tornasse Amy.. Non però perché voleva farla conoscere ai suoi genitori, ma solo perché voleva un posto dove rilassarsi, accompagnato da una bella ragazza. A volte capitava che i suoi tornassero a casa, quando Megan era ancora presente, e lì si era trovato costretto a farle fare la loro conoscenza.

Anche se, Megan cercava di essere seria ed educata, i suoi abiti non la aiutavano affatto, rivelando perciò il suo essere, che aveva avuto un negativo riscontro da parte di Trisha e Yaser.

Amy non poteva credere a quello che sua madre aveva detto. Allora non era l’unica a pensarla in quel modo. Guardò incredula sua madre, per poi far comparire nel suo viso un vero e grande sorriso, che la madre ricambiò, in segno d’intesa, senza far capire agli altri presenti nulla. Guardò poi Zayn, che intanto si era alzato, e dopo essersi scusato si era diretto verso le scale.

Dopo cena, amy si era diretta in camera, aveva preso l’intimo e il pigiama, con l’intento di farsi una bella doccia. Entrò nel bagno e posò la sua roba. La porta però venne improvvisamente chiusa a chiave. Si voltò. – Shh! Voglio solo parlare- sussurrò Lui mettendosi davanti alla porta. –Non abbiamo niente da dirci, esci!- gli rispose fredda. –Perché?- chiese Lui. –Perché, cosa Zayn?- chiese Amy arrabbiata. –Perché sei partita con la mia moto quella mattina? Dove sei andata?- chiese lui calmo. –Ti interessa?- chiese lei, voltandosi –Si…-

-Non mi sembrava quando mi hai mollato quello schiaffo sai? Sono andata a trovare le mie amiche al riformatorio…-. Zayn aveva fatto tutto quel casino, solo perché Amy aveva fatto qualcosa che la faceva stare bene? Si sentiva un coglione, un emerito coglione. Aveva ferito i suoi sentimenti e la sua fiducia. –Scusa… per lo schiaffo, per averti ferita, per tutto!- le disse, prendendo il braccio della ragazza per farla voltare.

Dopo essersi voltata Amy, aveva lo sguardo fisso nel pavimento. Stava assimilando ancora quelle scuse, quando le braccia forti del fratello la abbracciarono. –Ti voglio bene.- riuscì solo a dire. –Anche io, Amy.-

Una volta aver sciolto il loro abbraccio, Amy si accorse che una lacrima era scesa nel viso del fratello. Sorrise.

Quel sorriso era come il sole, che unito alla lacrima di Zayn, aveva formato un arcobaleno, dove ogni colore rispecchiava un loro sentimento. In quel momento però, il colore più luminoso, più appariscente era il rosso, l’ Amore.

Amy, raccolse quella lacrima. –Ora però puoi uscire? – chiese lei per sdrammatizzare –Certo!- rispose Zayn, per poi darle un bacio sulla guancia e dirigersi verso la porta.
Ancora una volta il tempo, insieme al loro legame aveva risolto tutto, e dopo quel litigio, si sentivano più uniti che mai.





Continua!...
 
Hiiiiii!! I’m back!!

Lo so! Non è un gran che! Forgive me!
Ho modificato l'ultimo pezzo del capitolo precedente, perchè siccome sono una granissima testa di cavolo, il continuo non coincideva con questo capitolo! scusate! Non avevo mai parlato del rapporto tra El e Louis, e in questo capitolo, ho voluto parlare anche di loro.
L’astio tra Zayn ed Amy, ha lasciato spazio ad un bell’arcobaleno. Penso che questa metafora li rispecchi proprio bene. Che ne pensate?
Spero che vi sia piaciuto, e nulla… Alla prossima lettori fantastici! Un bacio!!! <3 <3

Fatevi sentire!  

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Capitolo 22
*** It's Christmas Time ***


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It’s Christmas Time


-Zayn attacca quelle cazzo di palline all’albero!- gridò Amy vedendo il fratello infilarsi le due palline rosse dentro la maglia, all’altezza del petto per poi camminare sensualmente –Sono sexy vero?- rispose Zayn -Sexy Malik!- disse Harry toccando le “tette finte”
-Cretini!- disse El guardandoli con aria schifata, -Invidiosa!- le rispose Zayn con finta aria superiore –Disse il ragazzo con le tette finte!- rispose la mora provocando una risata generale.

Era precisamente il 12 di dicembre e tutta la combriccola si era riunita a casa Malik per fare l’albero di Natale. Cioè in teoria stavano facendo l’albero. In pratica c’era il caos più pazzesco in quella casa. Amy ed El stavano tentando di fare l’albero. Liam e Louis giocavano con la play, e il restante, ovvero Harry, Niall e Zayn giocavano qua e la con le palline da attaccare sull’albero.

L’albero, nonostante tutto, era quasi concluso, mancava solo la stella in cima, la quale Amy stava cercando di mettere, ma dato il suo metro e sessanta poco più non riusciva a posarla sulla cima. Si era alzata in punta di piedi, ma il risultato era stato scarso. Una mano circondò il suo fianco. –Aspetta ti aiuto io!- le disse il biondo.
A quel tocco sentì qualcosa in mezzo al petto, accompagnato da un forte caldo. Niall le prese la stella e la appoggiò delicatamente sull’albero, premendo per farla aderire. –Grazie!- proferì Amy, accompagnando il tutto con un sorriso, cercando di nascondere la sensazione della sua schiena a contatto con quel petto muscoloso ricoperto da una  semplice felpa.  

Poi però, quando si rese conto di quello che stava pensando ritornò triste. Come poteva pensare che ad un ragazzo come lui, potesse interessare una ragazza brutta, piena di problemi, con un’autostima pari ad un criceto in prognosi riservata come lei? Si staccò subito, e con un sorriso appena accennato, si sedette sul divano.
Era sorprendente di come il suo umore cambiasse in un decimo di secondo. Non le piaceva immaginare le cose, ovvero sognare ad occhi aperti, perché tanto prima o poi sarebbe tornata alla realtà e ne sarebbe rimasta delusa. Non era negativa, era solamente Realista. “Chi di speranza vive deluso muore” si ripeteva sempre nella sua mente. Non voleva neanche contagiare gli altri con i suoi problemi. Per questo tutti i suoi problemi li teneva in un angolino appartato del suo cuore .
-Ragazzi che si fa?- domandò Liam balzando in piedi –SNOW BATTLE?-urlò Louis felice, provocando altri gridi di felicità. Lo snow battle consisteva in una battaglia con la neve, che avevano creato loro.. – Snow che?- chiese Amy confusa

-Non sai cos’è lo snow battle?- chiese Harry altrettanto confuso. Certo lei non poteva saperlo d’altronde erano tre mesi che era tornata a casa. –Forza ragazzi, facciamo assaggiare a questa fanciulla il brivido dello snow battle!- constatò Louis felice.

Dopo aver indossato, berretto, giubbotto, guanti e doposci, si diressero fuori. Liam e Zayn iniziarrono a preparare palle di neve, mentre il restante intanto stava spiegando ad Amy le regole del gioco.

-Devi cercare di colpire gli altri con la palla di neve che stanno preparando Liam e tuo fratello, senza però farti colpire dagli altri. Una volta che le palle di neve sono finite devi farle da sola, stando attenta a non farti colpire. Si possono usare tutti i nascondigli possibili, e una volta che sei colpito sei eliminato.Capito?-
-Si, tutto chiaro!- Non sembrava molto facile, ma neanche tanto difficile. Il gioco cominciò. Corsero tutti a prendere una palla di neve, poi a cercare un nascondiglio. Amy si era nascosta dietro un albero abbastanza grande.

-Pss!- si udì –Amy vieni!- . era Niall che stava chiamando la mora. Si era nascosto in un altro albero poco distante dal suo. –Mmmhh…sicuro che se io vengo la tu non mi elimini?-  gli chiese la ragazza dubbiosa. – Ti fidi di me?- le disse porgendole la mano.

Ti fidi di me?....

Questa domanda la lasciò spiazzata. Non era abituata a dare fiducia alle persone, per questo rimaneva sempre in disparte. Ma vedeva in Niall una luce diversa, quasi fiduciosa.

Senza parlare strinse la mano di Niall, coperta da un guanto nero e si avvicinò al biondo. –Guarda tuo fratello, sei pronta per attaccare?- le disse indiando Zayn, che era nascosto dietro il muro di casa, poco distante da loro. Lei annuì. Con passo lento si avvicinarono, cercando di fare poco rumore.
-Appena lo colpisco, corri a nasconderti dov’eri prima. Capito?- le disse all’orecchio, facendo rabbrividire Amy. –Si.- sussurrò lei. Presto il colpo arrivò a Zayn, che si voltò immediatamente verso Niall, con la bocca dischiusa, neanche tanto per la sorpresa, ma più che altro per la neve che gli era entrata nel collo, provocando un brivido di freddo. Era la cosa più divertente del gioco: sentire la fredda neve percorrere tutto il corpo.

Zayn con un gesto agile ritirò altra neve a Niall, che però si abbassò, schivando il colpo, abbassandosi. –Io sono fuori- gridò Zayn, per poi camminare verso il marciapiede. Camminando iniziò a tirare fuori dalla tasca una sigaretta. Improvvisamente però andò a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno .

Una ragazza dai capelli di un biondo molto chiaro, con un berretto rosa chiaro, occhi azzurri, come il mare, contornate da un filo di matita nera e del mascara, che rendevano le sue ciglia ancora più lunghe. Delle labbra carnose, accennate lievemente da un rossetto rosa, anche esso molto chiaro. Alta poco meno di un metro e settanta, un fisico magro e tonico, con delle forme accennate al punto giusto. Bellissima.

 –Scusami! Ti sei fatta male?- le disse fissando i suoi occhioni azzurri. –Scusami tu, sono un po’ sbadata. Tutto apposto!- le rispose lei con un sorriso che lasciava intravedere la sua dentatura perfetta. –Sei nuova? Non ti ho mai vista in giro- le disse con quel sorriso da conquistatore. Nessuna ragazza era riuscita a resistergli.
-Mi sono appena trasferita dal South Shields. Stavo facendo un giro giusto per conoscere la zona- rispose lei –Scusa non mi sono presentato sono Zayn- le disse porgendole la mano. –Giusto, io sono Perrie.- strinse la mano del moro.

Intanto lo snow battle si era concluso. Dopo di Zayn era stato eliminato Niall, perché tutti, vedendolo in piedi in mezzo alla strada, avevano cominciato a tirargli palle di neve, colpendolo in pieno. A seguire erano state eliminate anche le ragazze. In gioco erano rimasti solo Liam, Louis ed Harry. Non sarebbe stata una battaglia facile.
Si trovavano tutti e tre in cerchio, ad una distanza di circa due metri l’uno dall’altro. Era così che funzionava il gioco. Gli ultimi che rimanevano dovevano formare un cerchio e cercare di colpire gli altri, trovando una propria strategia. –Ehy guardate!!! Una carota gigante!! – esclamò Louis guardando un punto fisso, facendo voltare Harry.

Non perse tempo e gli lanciò la palla di neve, colpendo la testa di harry, che era coperta da un berretto dove vi era disegnato un orsetto, con tanto di orecchie penzolanti. –Ma che cazz… Louis sei uno stronzo!- disse arrabbiato Harry, mentre Louis si era piegato, cercando di smettere di ridere. A quel punto Liam, che non era cascato allo scherzo del suo amico, lanciò a sua volta la sua palla di neve, verso di Louis, così da decretarsi il vincitore, mentre tutti gli altri, tranne Louis ed Harry ,lo applaudivano.

-Ehy ragazzi!- a richiamare la loro attenzione fu Zayn, che si stava dirigendo verso di loro, con accanto Perrie. –Lei è Perrie, si è appena trasferita.- iniziò il moro. –Loro sono Louis, Niall, mia sorella Amy, Liam, Eleanor ed Harry – disse indicando ciascuno di loro, mentre Perrie stringeva le mani a ciascuno di loro, tranne per El, che l’aveva sommersa da un abbraccio. Era una tipa piuttosto coccolona.

Dopo le presentazioni, invitarono Perrie a cena, e lei, dopo aver avvertito sua madre era rimasta volentieri. Così in quel momento si trovavano tutti a tavola, conversando animatamente. Scoprirono che Perrie si era trasferita a causa del lavoro di sua madre, che era una parrucchiera. Scoprirono anche , che la bionda avrebbe frequentato la loro scuola a gennaio.

-Ragazzi ho portato la chitarra! – disse Niall entusiasta –Grande Nialler! – esclamò Louis.

Erano seduti nel divano, coperti dai plaid, rispettivamente El e Louis, Zayn e Perrie, che sembravano avere un buon rapporto, Harry e Liam e infine Amy e Niall, che a sua volta suonava la chitarra.

Iniziò Liam ad intonare la prima parte della canzone:

thought I saw a girl brought to life
She was warm, she came around, she was dignified
Showed me what it was to cry
You couldn't be that girl i adored
You don't seem to know or seem to care what your heart is for
But I don't know her anymore

 
 La sua voce era qualcosa di fantastico. Così naturalmente bella. Lasciò poi spazio ad Harry

There's nothing left, I used to cry
My conversation has run dry
That's what's going on
Nothing's fine I'm torn

 
I suoi occhi brillavano nel cantare quella canzone. Sembrava un ragazzo superficiale, donnaiolo, ma in verità è un bravo ragazzo che ama divertirsi, ama la sua vita, la sua famiglia e i suoi amici.
 

I'm all out of faith
This is how I feel
I'm cold and I am shamed
Lying naked on the floor
Illusion never changed
Into something real
I'm wide awake and I can see the perfect sky is torn
You're a little late

 
Le loro voci unite era qualcosa di magico, come se fossero nate per stare insieme. Certo, avrebbero sicuro avuto un futuro, ma in quel momento tutto ciò che volevano era vivere quel fantastico momento.  

I'm already torn (I'm already torn)

 
La voce perfetta di Zayn concluse la canzone. Mentre cantava nel suo collo si gonfiava una vena, che lo rendeva ancora più bello del solito. Mentre stava cantando, riuscì a guardare anche a sua sorella. L’aveva trovata felice, e allo stesso tempo sorpresa delle loro voci, così come Perrie accanto a lui e ad El, che guardava con occhi innamorati Louis, mentre si tenevano per mano.
 
Era proprio vero: Senza La Musica La Vita Sarebbe Un Errore…
 





Continua!!!....

Ciao PrinciPesse! (saluto alla Malik)
I’m back!! Dopo tantissimo tempo sono tornata… questo è un capitolo di passaggio, il bello verrà nel prossimo (sono cattiva scusate)

Tornando a questo capitolo… Vi è piaciuto? Non poteva esserci una storia senza Perrie (niente insulti grazie). Come avete trovato lo snow battle?? Dopo tutto questo caldo, un po’ di neve ce la possiamo anche immaginare XD…

Louis rimane sempre fregato con le sue battutine hahaha povero! :’)

La relazione tra Niall e Amy si spinge sempre più oltre! <3

Fatevi sentire… io tornerò il più presto possibile Promesso!  
Anche perchè ora è finita anche la scuola e sono stata promossa a pieni voti! MODESTI A PARTE! XD

VOLEVO RINGRAZIARVI PER LE 1000 VISUALIZZAZIONI DEL PRIMO CAPITOLO!!! CCRAZIE ITALIAAA!!

Un bacio a tutti!! A presto!!
 

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Capitolo 23
*** I like you, Amy ***


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  I like you Amy

  -Nialler devi dirle quello che provi!- Esclamò Harry. I due stavano aiutando ad addobbare la casa di Louis per la sua festa di compleanno. Bhè, più che festa era una specie di cena con pochi amici, i più cari, e la sua famiglia. I suoi genitori non gli avevano dato il permesso di fare una festa, perché oltre ad essere il suo compleanno, era anche la vigilia di Natale.

-Lo so, ma con lei non è facile! Non voglio che si comprometta la nostra amicizia. E se non le piaccio?- Harry non aveva mai visto il suo amico così preoccupato, specialmente con una ragazza. Per la prima volta pensò che fosse davvero maturato. –Andiamo amico! Tu sei Niall James Horan. Il don Giovanni irlandese, colui che conquista le ragazze con un solo sguardo. Si è vero che lei è molto riservata e non lo dà a vedere, ma secondo me le piaci molto.- Disse Harry, mentre appendeva un festone con la scritta “Happy Birthday” .

Niall ripensò a quella sera in cui l’aveva conosciuta a cena a casa di Zayn. A quando l’aveva vista abbracciata nel cortile della scuola insieme a suo fratello, a quando per la prima volta si erano parlati, seduti nel divano di casa Malik, a quando l’aveva difesa da Matt, quando l’aveva accompagnata alla festa, a quando l’aveva consolata dopo il litigio con Zayn, quando l’aveva trovata tutta sola nel parco e l’aveva riportata a casa, alla domenica passata insieme a Leicester. Un sorriso spuntò nel suo viso. –Così ti voglio Niall!- gli disse Harry, dandogli una pacca amichevole sulla spalla.

“ Dopo tutto non è poi così complicato” pensò il biondo. Amy era coperta da una corazza. Da fuori sembrava chiusa, silenziosa, e nascondeva le sue insicurezze con una leggera ironia, ma giusta per far sì che gli altri non si accorgessero di nulla. Di questo Niall se ne era accorto bene. Lui l’avrebbe aiutata a farla credere in se stessa, come non aveva fatto mai con nessuna ragazza. Qualcosa però ancora non sapeva di Amy. Il suo passato.

-Che dici alle ragazze piacerà questo completino?- chiese Perrie a Zayn, indicando un completino di mutandine e reggiseno, entrambi rossi, ricoperti di pizzo nero, molto sexy. Si trovavano nel centro commerciale. Stavano comprando i regali di Natale per i loro amici. I due avevano stretto amicizia velocemente, anche perché non erano neanche due settimane che Perrie si era trasferita.

Zayn si era ricordato all’ultimo momento dei regali, e non aveva esitato un minuto di più a chiamare alla biondina, che lo attraeva molto. Per la prima volta non solo fisicamente. Il suo essere così dolce, solare e molto divertente la facevano sembrare agli occhi di Zayn molto bella. – Secondo me starebbe meglio a te!- scherzò il moro, circondando il fianco della ragazza con un braccio, e guadagnandosi allo stesso tempo un pugno dritto al suo braccio, da parte della ragazza. – Cretino, allora secondo te andrebbero bene?- gli disse Perrie , voltandosi verso il viso di Zayn.

La bionda si incantò fissando gli occhi color nocciola del ragazzo, evidentemente molto vicino a lei. –Si, è perfetto per le ragazze- sussurrò Zayn, ormai vicinissimo alle labbra carnose di Perrie. Lei si allontanò, per poi ritornare al completino intimo. Dopo aver scelto le taglie, si diressero alla cassa.

Non sapeva neanche perché si era allontanata dalle labbra di Zayn. Infondo anche a lei piaceva il bel moretto, con l’aria da Bad Boy, che nascondeva un ragazzo dolcissimo. Ma di certo un negozio d’intimo non sarebbe stato il posto adatto per dare un primo bacio a Zayn.

Dopo aver comprato i completini intimi alle ragazze, un cappello della OBEY a ciascuno dei ragazzi, si diressero a casa di Perrie, dato che lei si doveva cambiare. Dopo aver indossato un abitino rosa chiaro a maniche corte, con la gonna un po’ ampia, e delle decoltè bianche, insieme a Zayn, si diressero verso casa Malik, dove Amy ed El, li aspettavano per dirigersi insieme a casa di Louis.

-Dai Amy, stai benissimo con quel vestito. Non lo togliere!- Era un abitino nero, stretto, con le maniche lunghe in pizzo. Le stava benissimo e in più metteta in risalto il suo seno e il suo lato B, il tutto accompagnato da delle decolté nere. –No El, io lo tolgo, mi vergogno! Sembro una putty!- le rispose Amy, facendola ridere. Era così che chiamavano le poco di buono “putty”.

 –Stai insinuando che il vestito che stai indossando, che è di mia proprietà, l’ho comprato per farmi sembrare una putty?- chiese El, per provocare Amy. –Ok, lo tengo, ma se qualcuno prova ad insinuare che è da putty ci parli tu… Ma che mi tocca fare per te! A proposito, tu cerca di essere il più sexy possibile per il tuo principino, dato che stasera è anche il suo compleanno. – le rispose Amy.

El aveva indossato un vestitino verde acqua con uno spacco gigante, che le lasciava scoperta tutta la schiena, e la gonna leggermente larga. I sandali erano color carne, con tacco 12. Erano già pronte, stavano aspettando solamente Zayn, sedute nel divano. –Ragazze siete bellissime!- annunciò Trisha, entrando nel salotto, insieme a suo marito. – Noi andiamo dalla zia! Buon divertimento ragazze!- disse Yaser, per poi bare un bacio sulla guancia a sua figlia, la quale lo accetto, cercando di essere il meno distaccata possibile, ma con scarsi risultati.

Nello stesso momento in cui i signori Malik stavano uscendo di casa, Zayn, accompagnato da Perrie aprirono la porta. Si salutarono, e Trisha fece i complimenti anche a Perrie, la quale arrossì, per poi ringraziare.
-Tu così non esci! Sei troppo bella!- esclamò Zayn, indicando sua sorella, la quale lo guardò sorpresa. –Andiamo Zayn, non fare il fratello geloso, le sta benissimo!- lo riprese Perrie, facendo ridere le due, sedute ancora sul divano. –Ok, ma ti tengo d’occhio sorella!- disse per poi prenderle in cappotto, aiutandola così ad indossarlo. Amy gli fece un sorriso, per poi scoccargli un bacio sulla guancia.

-Buonasera!! – Gridò El, facendo irruzione nella casa –Buonasera belle fanciulle!- le salutò Harry, squadrandole da capo a piedi con uno sguardo malizioso, guadagnandosi una pacca sul braccio da Niall. –Tanti auguri Lou!- disse Amy, andando ad abbracciare il suo amico. –Grazie Amy!- le rispose. –Ma Liam?- chiese Zayn –Arriverà fra poco, con la sua nuova fiamma.- rispose Niall.

Si sedettero sul divano. Casualmente Niall si sedette proprio vicino ad Amy. “è bellissima” pensò Niall. –Ciao Nialler!- lo salutò Amy –Salve bella ragazza!- le rispose il biondo – Ma non dire stronzate!- lo riprese Amy. –Ti sembro uno che dice stronzate?- chiese Niall, facendo ridere Amy –Si!- gli rispose Amy, continuando a ridere.

 Dopo un po' di tempo arrivarono anche Liam e Danielle, la sua ragazza. Dopo aver fatto le dovute presentazioni e gli auguri di compleanno al loro amico, per la gioia di Niall, iniziarono la cena, o meglio il cenone, dato che la madre di Lou aveva cucinato un'infinità di cibo.
 
La cena fu davvero divertente. I ragazzi non smettevano di ridere. Niall e Louis si erano seduti vicini e per tutta la cena facevano battute o raccontavano degli aneddoti imbarazzanti sui loro compagni.
-è ora della tortaaaaaaaaaaaa!!- Annunciò Eleanor entrando con una torta enorme e al centro diciannove candeline. Lui era più grande di tutti loro, perchè era stato bocciato lo scorso anno. Dopo averla appoggiata sul tavolo, scoccò un bacio al suo ragazzo, e prontamente Perrie scattò loro una foto.
 
-Happy Birthday to you, Happy birthday to you, happy birthday dear Louis,Happy birthday to youuu!- le stupende voci dei quattro ragazzi risuonavano per tutta la stanza. 
Niente di più bello che passare il compleanno con gli amici più cari e con la sua ragazza.
 
-Che ore sono?- chiese impaziente Harry. -Le undici e trenta. È quasi ora di scartare i regali!- rispose Amy altrettanto felice. -Direi che i regali di compleanno si possono aprire!- esclamò El. -yeeeehhh!!- gridò felice Lou, come un bimbo.
 
-Questo è da parte di tutti noi e dalla tua famiglia.- lo consegnò Liam al suo amico. Strappando confusamente un pacchetto, non molto grande. Da essa ne uscì fuori un bell' orologio digitale.
-Fantastico! Grazie di tutto ragazzi!- ringraziò il moro alzandosi dal divano e andando ad abbracciare tutti.
 
-é ora di scartare i regali! Iniziamo noi due- dissero Amy ed El . A ciascuno di loro, le ragazze consegnarono un regalo, dove uscì fuori, per i ragazzi un Cd dei Rolling Stones, e per le ragazze un Cd di Rhianna. -Ora tocca a noi.- disse Perrie. Fu divertentissima la faccia delle ragazze, quando scartarono il regalo. -Cioè... io dovrei indossare questo?- chiese Amy con faccia divertita, e allo stesso tempo confusa. -Ovvio, così sarai sexy! D'altronde sei mia sorella!- rispose Zayn, facendo ridere tutti.
!
-Ragazzi sono esausto! Vado a nanna!- proferì Liam. -Già anche io! Buona notte ragazzi! - continuò Harry. Si alzarono dal comodo divano, dove stavano bevendo una cioccolata calda, e si diressero verso l'uscita. -Perrie, ti accompagno a casa?- chiese Zayn alla bionda. -Se per te non è un problema si grazie!- rispose lei. -Amy, ti accompagno io?- chiese l'irlandese alla ragazza. -D'accordo! Buonanotte ragazzi! Buon Natale a tutti!- dopo aver fatto gli auguri a tutti, i quali prontamente ricambiarono, si avviarono verso le auto.
 
Per tutto il viaggio, nella macchina di Niall, ci fu silenzio, spezzato solo da qualche sbadiglio di Amy. Dopo aver parcheggiato davanti casa Malik, Amy slacciò la cintura. Scese dalla macchina, e di seguito anche il biondo.
Arrivati davanti alla porta, la mano di Niall, fermò il braccio di Amy, la quale si voltò. -Aspetta, c'è qualcosa che devo dirti...- le disse Niall, facendosi coraggio. -è una cosa che tengo dentro da molto tempo.- continuò. -Oh, ok dimmi tutto.- gli rispose Amy.
 
-Amy, tu mi piaci...-
 
Continua....


 
 
Lalalalalalalalalaa! Love il in the air!
Finalmente il momento più atteso è arrivato!!!
Si è dichiarato il biondino! Secondo voi come reagirà Amy??
Vi è piaciuto il momento dolce tra Zayn e Perrie... non preoccupatevi, nel prossimo capitolo le vostre ansie verranno placate!
Fa un po' strano scrivere il capitolo di Natale a Giugno, quasi luglio!
Aspetto le vostre recensioni! Grazie di tutto! GRAZIE PER LE VOSTRE RECENSIONI, GRAZIE PER LE VOSTRE VISUALIZZAZIONI, GRAZIE!!!
A presto bellezze!!! un bacio enorme....
@im_nosupergirl

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Capitolo 24
*** Attenzione! ***


Attenzione!! 

A breve, domani pomeriggio, massimo domani sera, aggiornerò la storia...
Sono indecisa... Non sò se continuarla, perchè vedo che non piace a molte persone...E questa cosa mi rattrista molto. é vero è la mia prima storia, ma penso che nel corso della scrittura dei vari capitoli sia migliorata molto!
Se la cancellerò PENSO che ne inizierò un'altra, molto diversa... Ma non è nulla di ufficiale! 
Lascio a voi i commenti! Fatemi sapere cosa ne pensate! Confido in voi


ACCETTO QUALSIASI CRITICA, POTETE INSULTARMI, DIRMI COSA C'E' CHE NON VA, MI SARETE MOLTO D'AIUTO! 

Grazie e a tutti per l'attenzione! Un bacio! <3

@im_nosupergirl  (sono anche su twitter, se volete contattarmi)

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Capitolo 25
*** Thank you for all you've done ***


Thank you for all you’ve done

-Amy, tu mi piaci- ok, l’aveva detto davvero. – Non lo so spiegare bene, ma c’è qualcosa di forte che mi spinge sempre di più verso te. So che ci conosciamo da poco, però io vorrei che tu fossi più che un’amica per me…- spiegò velocemente Niall, guardandola, mentre lei aveva il viso abbassato.
Non poteva crederci… finalmente qualcuno che si interessasse a lei. Questa dichiarazione, del tutto inaspettata, la fece rimanere sorpresa, e allo stesso tempo felice. Sorrise alzando lo sguardo, per incontrare quelle iridi color mare, leggermente lucide, ansiose di avere una risposta. Lo fissò per qualche secondo, beandosi di quel momento magico.

-Lo so, non te lo aspettavi. Però sii sincera con me. Conoscendoti ho capito che hai sofferto molto, lo leggo dal tuo sguardo. Vorrei renderti felice, ma se tu non l..-
-SI- rispose Amy non aspettando che finisse la frase.
-Cosa?- rispose incredulo Niall, prendendo la mano fredda della ragazza.

 – Si, voglio essere felice con te- rispose stringendo la mano calda e morbida del biondino, e allo stesso tempo, abbassando di nuovo lo sguardo per l’imbarazzo. Non aveva mai detto quelle parole. Prima di quel momento, aveva sempre creduto che l’amore non esistesse, almeno non per lei.
Con l’altra mano libera Niall, le alzò lentamente il viso, per poi far combaciare le loro labbra, ed unirsi in un bacio delicato e dolce. Un semplice bacio a stampo, che però significava molto.

Dopo essersi salutati, facendosi gli auguri di Natale, Amy, rientrò in casa. Dopo aver chiuso la porta si lasciò scivolare su di essa sospirando felicemente. Prima di alzarsi, fece una risata, paragonandosi a quei film dove la ragazza, dopo aver ricevuto un bacio entra in casa e si accascia sulla porta, proprio come lei. Le sembrava ancora un film quella storia, doveva ancora abituarsi, e di certo ci avrebbe messo un po’ di tempo.

-Grazie per il passaggio Zayn- proferì Perrie. Si trovavano, in macchina, davanti casa di Perrie. –Figurati- le rispose. La bionda si slacciò la cintura di sicurezza, per poi allungarsi verso di Zayn. Nello stesso momento in cui le labbra di Perrie, stavano cercano la guancia calda del ragazzo, lui si girò, facendo combaciare le loro labbra. All’inizio ne rimase sorpresa, poi si lasciò trasportare dalla magia del bacio, che diventava sempre più passionale. Zayn le piaceva, e non solo per l’enorme attrazione fisica che c’era tra di loro, le piaceva tutto di lui, e di certo lui non poteva che ricambiare.

 Le loro lingue si incontravano, si rincorrevano, giocavano, mentre le mani di Zayn avevano circondato i fianchi della ragazza. Con un abile slancio, le gambe di Perrie si spostarono sopra di Zayn, che a quella mossa sorrise, iniziando a slacciare il giubbotto di Perrie, poi, successivamente il vestito. Le mani di Perrie, intanto stavano giocando con i capelli corvini di Zayn.

Quando però, Perrie sentì la mano di Zayn salire dentro al suo vestito, capì che quello che stavano facendo, non poteva continuare, o almeno non in macchina. –Zayn…- lo chiamò tra un bacio e l’altro. Lui si allontanò, capendo, forse quello che Perrie voleva dire, dal suo tono di voce basso. –Scusa- rispose lui, evidentemente imbarazzato. –Non scusarti, solo che non mi sembrava il momento più adatto.- rispose lei, per poi lasciargli un delicato bacio a stampo.

Perrie ritornò al suo posto, poi salutando Zayn con una buonanotte, ricambiata dal ragazzo, scese dall’auto. Tra i due si era creato un imbarazzo pazzesco.

Il giorno seguente in casa Malik si sarebbero riuniti tutta la grande famiglia. Sarebbero venuti i nonni, gli zii e ovviamente non potevano mancare che i cugini. Persone le quali, Amy non vedeva da moltissimo tempo. Si ricordava che sua zia Eileen, ovvero la sorella di sua madre, era una gran pettegola e ficcanaso. Non perdeva mai l’occasione per umiliare qualcuno. Aveva saputo della faccenda di Amy, e di certo non avrebbe che cercato di fare ancora più disordine, di quello che già era all’origine. Nessuno, tranne Trisha, Yaser e Zayn, sapeva il vero motivo per cui Amy abbia frequentato il riformatorio.

Si trovava proprio davanti al suo armadio. L’indecisione stava sovrastando Amy. Non riusciva a trovare i vestiti giusti. Voleva qualcosa di sobrio e non tanto appariscente, da non attirare l’attenzione verso di lei. Non voleva nemmeno indossare le solite felpone, avrebbero ricevuto sicuramente dei brutti commenti da parte della zia.  

Qualcuno bussò alla porta. –Amy, posso?- riconobbe la foto di suo fratello –Certo, vieni pure Zayn! -. Dalla porta spuntò il moro, vestito molto bene. Indossava una camicia blu scuro, che si aderiva perfettamente al suo fisico, dei pantaloni neri stretti e calzate ai piedi i suoi soliti scarponcini neri alti. –In tiro èè!!- lo prese in giro la sorella. A Zayn non piacevano quegli abiti, preferiva di gran lungo una felpa e un cappellino. –LA mamma mi ha costretto.- rispose lui triste. –Però la prossima volta evita quegli scarponcini, sono orribili!- disse Amy, scoppiando a ridere.- EHI! È l’unica cosa che mi piace tra queste cose! – disse lui offeso. Si avvicinò alla sorella, per poi porgerle un pacchettino. – Zayn! Non dovevi!- gli disse la ragazza con occhi dolci, e allo stesso tempo curiosissimi di sapere cosa vi era in quella scatolina. –Lo so che ami i regali, poi, è pur sempre Natale!- . Dopo aver scartato la carta, vi uscì un cofanetto. Lentamente, Amy quasi per paura di romperlo lo aprì. Vi era un bracciale in argento. Su di esso vi erano due ciondoli: uno raffigurava la lettera Z e l’altro la lettera A, colorate di azzurro. –è bellissimo, grazie fratellone!! – disse, per poi saltare in braccio a Zayn, il quale la tirò su da terra e la fece volteggiare per un paio di volte. Le loro risate echeggiavano in tutta la stanza.

-Però aspetta, anche io ho qualcosa per te.- constatò Amy, una volta sciolto l’abbraccio. Si piegò ,e da sotto il letto tirò fuori un pacchettino. Conteneva un pacchettino, simile a quello di Amy, da dove estrasse una collana. Il ciondolo raffigurava lo yin e lo yang. – Girala.- disse Amy. –Thank You for all you’ve done- lesse Zayn. Lui alzò lo sguardo incontrando gli occhi della sorella, così simili ai suoi. A volete uno sguardo, vale più di mille parole. Lo sguardo che voleva dire “io ci sono sempre”. Le scoccò un bacio sulla guancia, poi si sedettero sul letto.

-Ancora in pigiama sei?- le chiese scrutandola. Indossava ancora il suo prezioso pigiama con gli orsetti, in pile, dato che era una tipa molto freddolosa. –Si non so che indossare.- disse lei con aria triste. Zayn si alzò e estrasse dall’armadio un jeans chiaro e stretto, e un pullover nero. –Così sei perfetta. Metti anche la sciarpona grigia se hai freddo- lei sorrise. –Grazie, da quando ne sai di moda?- chiese Amy divertita. –Io so sempre tutto baby!- rispose con un’aria fiera e vanitosa Zayn –oooookey!- rispose Amy divertita, ma allo stesso tempo preoccupata.

Mentre Amy si cambiava, Zayn stava parlando della serata a casa di Louis, e in particolare di Perrie –e quindi l’avete quasi fatto in macchina?- Zayn arrossì. –No…cioè Sì, più o meno- Amy rise, vedendo l’indecisione del fratello. –E quando la rivedo che faccio?- -Le dici quello che provi Zayn!- rispose Amy, arrotolandosi la sciarpona.–E se non ricambia?- chiese Zayn, mentre allacciava il nuovo bracciale ad Amy. –Andiamo Fratello! Se hai detto hce lo stavate per fare in macchina, certo che ricambia- disse a voce alta Amy –Shh! Zitta! Non urlare-
-RAGAZZI! Scendete è arrivata la Zia!- gridò Trisha dal piano inferiore. –Arriviamo!- rispose Zayn. –Prima di scendere mettiti un po’ di fondotinta, sei pallidina!- le disse, provocando una grossa risata.

Scesero insieme. –Ragazzi! Quanto siete cresciuti!-la voce squillante di Eileen, rimbombò per tutta la stanza.   
-Ciao Zia- la salutò Zayn andando per primo ad abbracciarla. Amy rimase sull’ultima scala. –Amy, tesoro, fatti abbracciare! Come stai?- Amy avanzò lentamente verso quella che doveva essere sua zia. “Falsa” pensò Amy, mentre abbracciava con poca emozione Quella. –Sto bene- rispose poi alla domanda. Che poi che razza di domanda era. Come se lei fosse stata una malata, di qualche malattia non curabile.

-Ti sei anche tagliata i capelli, quasi non ti riconoscevo- le disse squadrandola con un sorriso finto da capo a piedi. “ era meglio se non mi riconoscevi” pensò la mora. –Come sei stata in questi anni? Ti sei ripresa?- eccola Quella iniziava con una serie di domande, che probabilmente non avrebbero mai avuto una fine.
–Vogliamo accomodarci a tavola?- fece irruzione Yaser, cingendo il fianco di Amy, probabilmente infastidito anche lui, da quelle domande.  –Oh certo!- rispose Eileen, cominciando a camminare verso la sala da pranzo. –Ben tornata Amy!- la salutò suo zio Alfred, abbracciandola. Era molto diverso da sua moglie. Era sempre gentile con tutti. Forse proprio il contrario di Eileen, ma che ci volete fare, gli opposti si attraggono. Amy non aveva mai legato molto con lui, ma non si può dire che le fosse stato antipatico, anzi.

-Ciao- la salutò semplicemente Mary, intenta a digitare qualcosa sul cellulare di ultima generazione. Era una dodicenne, viziata, egoista e presuntuosa. Non l’aveva ami sopportata. Certo come poteva essere se non come la madre, e in più era anche figlia unica. –Mary- ricambiò fredda Amy. –Zayyyy!- eccola la piccola dodicenne all’azione. Amy ricordava che Mary era sempre appiccicata a Zayn, ma il suo scopo era sicuramente conoscere gli amici di Zayn, e ora era anche peggiorata, date le scariche impazzite di ormoni durante l’adolescenza. –Ciao piccola!- la salutò Zayn, mentre lei si era stretta addosso al ragazzo come una cozza.

Tutto il pranzo passò lentamente . Eileen non era stata era stata per un secondo zitta. Aveva fatto domande a tutti e di qualsiasi genere. Erano arrivati anche i genitori di Trisha. Mary invece faceva continuamente capricci, sul mangiare, litigava con sua madre perché non voleva che usasse il cellulare a tavola o cose del genere, che avevano fatto innervosire Amy in una maniera pazzesca. Aveva anche dovuto prendere dei leggeri tranquillanti, per evitare di picchiare sua cugina.
Erano le cinque di pomeriggio. Zayn ed Amy erano andati a fare una passeggiata, stanchi di tutto quel casino in casa. Si ritrovavano a passeggiare con la neve che scendeva lentamente e i loro respiri si confondevano nell’aria fredda.
 
Una vibrazione invase la tasca del giubbotto di Amy. Da essa estrasse il suo cellulare, dove vi era arrivato un messaggio.
“Buon Natale scema <3” chi poteva essere se non Niall? Quelle parole fecero comparire nel viso di Amy un ampio sorriso. “Anche a te scemo <3 come te la passi?” rispose digitando velocemente sui tasti del suo Blackberry.

-A chi scrivi?- chiese Zayn vedendola così felice. –Io? Nessuno.- rispose lei nascondendo il cellulare dietro la sua schiena. Ok, non era molto brava a dire le bugie, o almeno non di quel genere. –Si certo, e io sono Obama!- constatò Zayn, che intanto cercava di prendere il cellulare. –Avete il colore della pelle è quasi uguale!- scherzò Amy, cercando di cambiare argomento. –Avanti dimmi chi è!- insistette Zayn –Ok. Ok tieni- rispose lei, porgendo finalmente, il cellulare al ragazzo.

Aveva ceduto, d’altronde prima o poi glie lo avrebbe dovuto dire. – Devo sapere qualcosa che non so?- chiese con faccia confusa e curiosa Zayn –Ok, te lo dico. Ieri sera mi ha chiesto se volevo essere la sua ragazza- disse tutto d’un fiato, tenendo gli occhi chiusi, per paura di qualche brutta reazione da parte di suo fratello.

Al contrario di come si aspettava però, Zayn l’abbracciò. –Sei felice?- le chiese stringendola ancora di più nell’abbraccio –Si- rispose lei confusa. –E’ questo l’impostante, sono felicissimo per te!- concluse. –Thank you for all you’ve done.- rispose Amy, accarezzando la schiena di Zayn, ricoperta dal giaccone. –I’m here, for you, sista!-



CONTINUA…
 
MI SCUSO PER L’ENORME RITARDO!!
Però spero che vi sia piaciuto, anche perché è abbastanza lungo e ricco di contenuti. Mi scuso in anticipo, per eventuali errori grammaticali. L’estate manda in tilt il mio cervello.
HO DECISO DI CONTINUARLA, e spero che con l’avanzare dei capitolo aumenteranno le recensioni aumenteranno! Basta anche mezza riga, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.
VI E’ PIACIUTO? Grazie a tutti per il supporto, non finirò mai di ringraziarvi!
Un bacio!!!! <3

@im_nosupergirl
 

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Capitolo 26
*** Fireworks ***


Fireworks

Era arrivato l’ultimo giorno dell’anno. Il giorno in cui ti lascia alle spalle tutti i giorni precedenti, tutti i momenti brutti, e speri che quelli futuri siano migliori di essi, e mettendo quelli belli in una piccola parte del tuo cuore.

Per Amy, era stato un bell’anno, o meglio, gli ultimi quattro mesi si erano chiusi in maniera decisamente migliori di tutti gli altri: aveva riallacciato il rapporto con suo fratello, aveva trovato nuovi amici, si era legata tantissimo con quella dolce ragazza di nome El, a tal punto da diventare una delle persone più importanti della sua vita. Poi c’era Niall, non lo poteva dire che fosse Amore, perché secondo lei l’amore non esisteva, o se esisteva in qualche parte del mondo, tanto poi finiva, tutto ha una fine.
Il biondino era comparso nella sua vita per caso, o meglio per destino. Non poteva dire neanche che esistesse Dio. Qualcuno, un po’ di anni fa aveva detto che Dio aveva portato la felicità, ma in tutti quegli anni lei la felicità non l’aveva mai vista, nemmeno da lontano.
 

Quella sera, Harry, Zayn, Niall, Louis e Liam,  erano stati invitati ad una mega festa organizzata dal loro amico Andy, il quale era fratello del proprietario della discoteca Hoops! . Loro, amanti delle feste, non avevano certo rifiutato, anzi, avevano preso anche tre biglietti in più, per le loro amiche
.
Amy, insieme a Perrie, erano appena uscite dal parrucchiere. Amy li aveva tagliati corti, con una specie di cresta alla Miley Cyrus, chi finiva a coda di rondine. Non l’aveva però colorati, aveva preferito il suo colore naturale. Perrie invece, aveva tolto quel viola, e al suo porto ora vi era il suo colore naturale.

Un ragazzo tutto incappucciato le stava guardando da lontano. Loro si erano accorte di questa strana persona, ma non vi avevano fatto tanto caso, probabilmente perché stavano discutendo animatamente sul fatto che Amy non aveva voglia di andare a quella festa, e tantomeno di indossare un vestito, dato il forte freddo che vi era. 
-Ciao!- Quel ragazzo misterioso si era avvicinato alle ragazze e aveva rivolto un saluto ad Amy. Indossava un giubbotto lungo e nero. Una sciarpa molto grane, anch’essa nera, ricopriva la sua bocca, lascando scoperto il naso, non tanto grande. Una cuffia marrone, invece gli ricopriva la testa e la fronte, lasciando intravedere due occhi marroni e rotoni. Non era molto alto, anzi si poteva ire che arrivava si e no al metro e settanta. Amy sbiancò.

-Excusez moi, je ne parle anglais- lo dileguò Amy. Non le piaceva parlare con le persone che non conosceva, tantomeno con uno ridotto in quel modo. Sembrava quasi un barbone. Quello, che sembrava aver abboccato, se ne andò. –Brava Amy, quello non mi piaceva affatto- la faccia di Perrie era preoccupata, e allo stesso tempo sorpresa per la risposta di Amy –Andiamo a casa, che è meglio- disse la mora, ancora con il sangue gelato nelle vene.

-E dopo ce ne siamo andate- finì Perrie. Stava raccontando l’accaduto di poco tempo prima a Zayn. Erano in camera di Amy. Lei, Zayn ed Amy. Quest’ultima per tutto il tempo era rimasta in silenzio, con lo sguardo fisso nel vuoto. alzò gli occhi e vide suo fratello abbracciato a Perrie, così decise di abbandonare quella stanza senza farsi vedere.

Anche lei voleva essere abbracciata, era lei che voleva essere consolata. Era a lei, che quell’uomo aveva parlato, era lei che aveva una paura matta. Ma nessuno se ne rendeva conto, o almeno in quel momento né Zayn, né Perrie.  In quei momenti di depressione, e ne aveva molti, sentiva come una fitta in mezzo al petto, accompagnata da una forte voglia di piangere, ma allo stesso tempo le lacrime venivano rimesse dentro. Non e valeva la pena di piangere, tanto non sarebbe cambiato molto. Rimaneva lì, sola in mezzo al mondo. Le prime volte in cui si era sentita così, si era fatta coraggio, pensando che fosse stato meglio essere sola, però ora si era stufata di stare sola, voleva essere capita, ma il problema era che non aveva il coraggio di parlarne con qualcuno, perché come pesava lei “a chi importerebbe di come sto io?” , gli altri avevano già mille problemi, non voleva crearne un altro per colpa sua. Perciò nascondeva tutto nella sua ironia. Scherzava, faceva battute, in modo che nessuno si accorgesse della vera Amy.

Quei due invece non avevano ancora chiarito sui loro sentimenti. Quando si erano incontrati a casa di Zayn avevano completamente ignorato il precedente accaduto.  E ora erano abbracciati. –Zayn perché?- chiese la bionda, staccandosi dall’abbraccio confortante di Zayn –Perché cosa?- Zayn era confuso. –Quel bacio in macchina- rispose lei decisa. –ah… senti…. Fai come se non fosse successo nulla. Ero un po’ confuso, e avevo bevuto, scusami! - rispose, per poi uscire dalla stanza.

-Ma che cazzo ho fatto!- sussurrò Zayn, per poi entrare nella sua stanza. Non lo sapeva neanche lui il perché di quella risposta. Per ora preferiva farsi una dormita, probabilmente per opprimere i sensi di colpa.

Perrie rimase a bocca aperta. Non poteva crederci, non voleva crederci. Dopo quella sera, si immaginava spesso insieme a Zayn. Immaginava camminarci per mano, immaginava quei baci così dolci e passionali, immaginava quelle labbra carnose attaccate alle sue. Immaginava dormire con lui, con la sua testa contro il suo forte petto. Lo aveva anche sognato a volte, ma per ora tutti i castelli in aria che aveva creato si erano disfatti, come se portati via da un’onda forte e travolgente.
 Si trovavano davanti quella discoteca, che più che discoteca sembrava un’enorme palazzo. Era grigio, con molte finestre e al centro un enorme scritta lampeggiante gialla con su scritto ‘Hoops!’. Si avvicinarono all’entrata. I muri odoravano di bagnato e allo stesso tempo di fumo, probabilmente qualcuno aveva fumato qualcosa di forte nei dintorni, o perché no proprio in quel punto.

Ciascuno dei ragazzi tirò fuori la sua prevendita e si avvicinarono all’entrata. Le dita di Niall, intrecciarono quelle più piccoline di Amy, facendo comparire un sorriso in entrambi i volti, che attirarono l’attenzione dei ragazzi. Prima di parlare, Harry si schiarì la voce –Ragazzi, ci dovete dire qualcosa?- chiese indicando le loro mani. Il biondo, fissò lo sguardo su Amy, che annuiva, per poi ritornare sui suoi amici. –Ehm, noi stiamo insieme da una settimana- ammise diventando rosso dall’imbarazzo. Gli altri iniziarono ad applaudire, con qualche urlo di compiacimento da parte di Louis, mentre Amy si nascose nel petto di Niall, anche lei abbastanza imbarazzata.
Dopo aver salutato il buttafuori e aver timbrato i loro biglietti, entrarono nell’enorme discoteca. Era tutta addobbata di rosso, in occasione del capodanno, con palloncini e striscioni rossi ed argento ovunque.

-Io vado a ballare!- dichiarò Perrie –Aspetta veniamo anche noi- la seguì El, mano nella mano con Louis. Iniziarono a scatenarsi, mentre gli altri si dirigevano verso il bar. –Ragazzi cosa volete da bere?-  chiese Zayn –io una vodka lemon- disse Harry. –per me un mojito- Niall –Anche per noi due- disse Liam indicando se stesso e Danielle –Tu Amy?- chiese Zayn. Qualcuno si era accorto di lei. –IO non bevo, grazie lo stesso- proferì. –Come no? Ragazza sei con Harold oggi, e con me tutti si divertono, prendile qualcosa di leggero- disse Harry fiero. Zayn guardò la sorella che rideva e faceva no con la testa.

Perrie intanto se la stava spassando con un bel ragazzo. Moro, alto, con occhi verdi. Fisico ben messo e sorriso stupendo.  Ballavano vicini, molto vicini. Lui se la stava mangiando con gli occhi, e lei sembrava starci.

-Zayn!- lo stava chiamando Amy. Era seduto, insieme agli altri, sul divanetto che aveva davanti un tavolino. Aveva su una mano il bicchiere di vodka a pesca, che beveva ansiosamente. Stava fissando Perrie, e Amy se ne era accorta.  Harry e Niall, evidentemente un po’ brilli, non smettevano di fare battute, ma l’unico che non rideva era Zayn, intento a controllare ogni movimento di quel fusto attaccato come una cozza alla bionda.

-Ehy, Zayn!- lo richiamò la sorella, strattonandolo per un braccio. –perché è con quello?- chiese indicando la coppietta  in mezzo alla pista. –Abbiamo litigato a casa, le ho detto che quel bacio non ha significato niente per me, ma…- rispose Zayn, molto vicino ad Amy a causa della musica –Ma non è così vero?- finì la ragazza. Lui annuì. –Vai da lei e riprenditela, dille la verità. Anche se non sembra anche lei ci sta male.-  concluse il discorso sorridendo. Lui le diede un bacio sulla guancia, poi si alzò dal divano in pelle.

Era lei che dava sempre buoni consigli, anche se dentro di lei viveva il caos.

-Ehi tutto apposto?- le chiese una voce dietro di lei, che avrebbe riconosciuto tra mille. Niall –Sto bene- rispose lei con un sorriso finto. In vierità in quel momento stava bene, con il suo ragazzo, i suoi amici, e suo fratello, ma qualcosa le impediva di essere felice.

Forse il fatto che non si riteneva bella.

Forse il fatto che non si riteneva importante.

Odiando se stessa, in un certo modo non riusciva a stare bene con gli altri.


-E Zayn, cos’ha?- chiese curioso l’irlandese –Niente di che, problemi di cuore.- rispose lei incantandosi su quegli occhi azzurri, un po’ lucidi a causa dell’alcol. Le loro labbra si stavano chiamando e lentamente si unirono in un dolce bacio.

Una volta staccati dal loro bacio Niall si alzò. –Vieni a ballare?- chiese . Amy lo guardò incerta. –Non ne sono capace- disse lei con voce triste. –Non preoccuparti. Ti fidi di me?-

-SI-

Raggiunta la pista partì Kiss me di Ed Sheeran. Non poteva desiderare di meglio.

http://www.youtube.com/watch?v=kFfKb_WEkCE(Ascoltatela, renderà il tutto più dolce)

Le mani di Niall si poggiarono sui fianchi di Amy, mentre quelle di lei sulle spalle forti di lui. I loro occhi si incontrarono. Non erano molto lontani grazie ai tacchi di Amy, che la rendeva alta quasi quanto lui.  Rimasero così, uno fisso all’altro per circa metà canzone, mentre i loro corpi ondeggiavano al lento e dolce ritmo della canzone.  
Quando poi Amy abbassò il capo, forse per l’imbarazzo, due dita di Niall si ancorarono al mento della ragazza, così da ritornare alla posizione precedente. Si avvicinò sempre di più. la distanza venne eliminata da un bacio dolce, che diventava sempre più passionale. Le loro lingue danzavano lentamente, come per conoscersi, ma allo stesso tempo timorose di farsi del male l’una all’altra. Una sensazione stupenda.  

Non esisteva più tutto l’ammasso di ragazzi e ragazze intorno, esistevano solo loro. È questo il bello di un bacio, ti fa dimenticare tutto in quei pochi attimi in cui si viene travolti da una passionale energia.

 -Scusa amico, lei è con me!- Zayn si avvicinò rosso in viso, ai due, che erano intenti in una danza accesa. Prese per un braccio Perrie, la quale si lasciò trasportare dal moro, non opponendo alcuna resistenza. –Bellezza, è stato un piacere ballare con te!- la salutò quello, facendole un occhiolino –Ciao Mattew- rispose lei sorridente.
-Chi era quello? – chiese Zayn. Proprio in quel momento, la dolce canzone di Ed Sheeran  partì. Il moro non ci pensò due volte a prendere per i fianchi Perrie, la quale lo guardò scettica. –Uno che ho conosciuto- rispose fiera Perrie –E da quando balli con gli sconosciuti?- chiese lui inarcando il sopracciglio –Da quando ti importa?- ribatté la bionda. –forse è meglio se ne parliamo fuori- constatò Zayn. Velocemente si avvicinarono al divanetto e presero i loro giacconi, per poi dirigersi verso l’uscita.
-Da quando ti ho incontrata. Senti tu mi piaci da impazzire. Non è vero che non ho provato nulla quella sera, è che non ho avuto il coraggio di dirtelo. – Sbottò lui appena fuori, facendola rimanere a bocca aperta. –Sono stato stupido lo so! Ti prego per…-

Perrie si avvicinò le lo baciò. –Quindi sono perdonato?-  chiese sarcastico Zayn. Un altro bacio.

5…4…3… dei cori cominciarono a sentirsi.

-Perrie?- i loro occhi si incatenarono – Vuoi essere la mia ragazza?-

2…
-Si, lo voglio-

1… Un “Buon Anno” generale si alzò nell’aria, accompagnato da dei fuochi d’artificio.

-Buon anno ragazzi!- fece irruzione Louis abbracciandoli, insieme a tutti gli altri. E anche un anno era concluso. Ora tutto era nelle mani del futuro…





Continua!

Hi guys! I’m back! Ho ritardato un pochino… causa mare.

Cosa porterà l’anno nuovo per i ragazzi? Cosa vi aspettate?
Questo capitolo è molto personale, perché mi ritrovo molto nella descrizione caratteriale di Amy (parti corsive). Diciamo che sono un tantino depressa. QUALCUNO E’ DELLA MAI STESSA IDEA?

Chi vuole formare un club delle depresse con me? A voi le recensioni!

Spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento! A presto!

P.s: ringrazio tutte per aver superato le 69 recensioni :3 (if you kmow what i mean hahah ). GRAZIE A TUTTI!  HOPE YOU HAVE A GRAT SUMMER!

Bye! @im_nosupergirl

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Capitolo 27
*** Now, i'm fine ***


Now, i’m fine

DRIIIN!

Quella fottuta sveglia suonava ormai da cinque minuti di fila, ma Amy non voleva alzarsi. era arrivato il momento di ritornare a scuola dopo le vacanze di Natale. Non aveva voglia di ricominciare a studiare, interrogazioni, verifiche, professori esauriti, con mille problemi familiari da scaricare sui ragazzi sotto forma di compiti in classe a sorpresa o capitoli da studiare per il giorno dopo.

La cosa bella era però, che avrebbe passato più tempo con i suoi amici, e soprattutto con il suo ragazzo. Le suonava ancora strano sentire la frase “Amy Malik ha un ragazzo”, ma era proprio vero. Non aveva mai avuto un ragazzo, o da piccola un fidanzatino, ma con tutti i problemi che aveva, era l’ultimo dei suoi desideri.
-Buongiorno!- salutò sedendosi al tavolo, dove i suoi genitori stavano tranquillamente facendo colazione, Yaser con il suo giornale ed il suo caffè e Trisha stava preparando del tè. –Buongiorno tesoro, andresti a chiamare Zayn?- chiese sua madre. Senza parlare si alzò e si diresse verso la camera del dormiglione.

Zayn adorava dormire, specialmente se doveva andare a scuola. Tantissime volete era entrato un’ora più tardi, prendendosi ogni santa volta dei rimproveri dai suoi genitori e dai professori. –Buongiorno principino! It’s time to get up!- sussurrò Amy, scuotendolo.
Niente. Nessuna risposta. Il nulla assoluto.

-Dai Zayn!! Dobbiamo andare a scuola, forza!- riprovò a voce più alta. –Conto fino a tre- stava usando la tattica ZaynIlBambino – Al mio tre ti arriverà una secchiata d’acqua, ti avverto-

-Unoo- nulla non si muoveva, sembrava morto –Dueeee- Amy si avvicinò maggiormente al letto. –E tr…-

Zayn la turò per un braccio, facendola cadere esattamente sopra di lui, per poi abbracciarla. –Buongiorno sorellina- disse con voce impostata dal sonno. –Eri sveglio? Ho fatto tutta quella scenata per niente?- chiese scioccata Amy, provocando una forte risata da parte di Zayn. –Vatti a lavare troglodita, che puzzi! E non ci mettere tanto in bagno.- concluse per poi cercare di scappare dalle potenti braccia di suo fratello, che le circondavano la schiena. Lui le diede un bacio sulla guancia, poi la lasciò libera.

Si diresse in camera su, e dopo aver indossato un semplice jeans e una felpona, che supponeva avesse rubato a Zayn, andò in bagno. Si sistemò il suo ciuffo, poi stese sulle occhiaie, che la mattina erano giganti del correttore, e del fondotinta in polvere per coprire i mille brufoli che ricoprivano la sua faccia. Con il passare degli anni erano diminuiti, ma per lei anche solo tre brufoli erano anche troppi.

 Arrivati a scuola i due fratelli vennero accolti dai loro amici. Durante il viaggio, Amy era ansiosa. Non sapeva come comportarsi. Essere fidanzata con uno dei più belli della scuola non era cosa che capitava tutti i giorni, e di sicuro avrebbe ricevuto alle spalle molte critiche. Di questo se ne fregava, aveva imparato nel corso del tempo a non ascoltare gli altri. Ma si preoccupava per Niall, non voleva metterlo in cattiva luce. “Uno tra i più bravi giocatori di basket si fidanza con una sfigata”, non voleva essere un peso.

Arrivata davanti a lui, lo abbraccio. Niall, le si avvicinò sempre di più, e quando le loro labbra stavano per combaciare, Amy, spostò la testa di lato, così da ricevere un bacio sulla guancia. Quel gesto sconvolse, non solo Niall, ma anche El, che aveva visto tutto, a contrario degli latri che stavano parlando e di Zayn e Perrie, che si stavano tranquillamente scambiando effusioni.

-Che ne dite di entrare ragazzi?- chiese Eleanor, prendendo per mano il suo ragazzo, e lanciando un’occhiata confusa ad Amy, che mimò un “dopo” con le labbra. Gli altri annuirono, e iniziarono ad avanzare verso l’entrata della scuola, che assomigliava di più ad una prigione. Amy e Niall, intanto erano rimasti soli.

-Ehy! Che succede?- domandò dolcemente Niall, mettendosi davanti a lei. –Niente, va tutto bene- rispose lei, fissando il terreno ricoperto di erba e qualche mozzicone di sigaretta. –Sicura che va tutto bene? A me non sembra- disse ovvio Niall, mantenendo però il suo tono dolce

-Ciao Niall!- ecco appunto. Erano entrate in azione Megan, Ashley e la loro nuova compagna di bocchini Hannah, che sembrava essere interessata al biondo. –Ma come fai a stare con quella? Piuttosto vieni a farti un giro con noi.- disse quest’ultima a Niall, con  fare malizioso.
- Il giro ve lo fate da sole, sono sicuro che troverete altri ghiaccioli da succhiare- rispose a tono Niall, per poi concludere con un occhiolino. Quelle, non risposero, e dopo essersi sistemate la loro mini divisa da cheerleader, girarono i tacchi.

-Ecco perché.- sussurrò Amy, ma Niall non la sentì, forse occupato a guardare quelle oche che se ne stavano andando, ancheggiando come gatte in calore, mostrando il loro pompato lato B.

Amy decise di avvicinarsi alla porta della scuola. -AMY! Aspettami!- il biondo non si era accorto che era andata via. Si era ritrovato senza di lei in quel giardino. Aveva voltato lo sguardo e l’aveva vista entrare dentro la scuola. “che deficiente che sono!” si era detto. Si era imbambolato sul culo di quelle tre. E ora correva per raggiungerla.
Arrivato vicino a lei la prese per un braccio, in modo da farla voltare, e la baciò. Forse era l’unico modo per scusarsi. La sua lingua picchiettò sulle labbra sottili di Amy, per poter incontrare quella della ragazza. Fu un lungo bacio, che attirò l’attenzione di mezza scuola, che li stava guardando, comprese Hannah, Ashley e Megan, che erano a bocca aperta.

-Stai bene?- chiede poi – Ora Si,con te - sorrise lei. –Cazzo, è tardi entriamo, è già suonata!- scatto Niall, mentre guardava l’orologio. La prese per mano e iniziarono a correre per i corridoi deserti della scuola, accompagnati dalle loro risate. –Ci vediamo a pranzo!- disse lei dopo aver scoccato un bacio fugace sulle labbra dell’irlandese.

Bussò alla porta. Ora avrebbe avuto il professor Mall, l’insegnate di fisica. –Scusi il ritardo professore.-. disse con voce bassa lei. l’insegnate la squadrò da capo a piedi sorridendo maliziosamente. Quel professore era un pervertito. –Nessun problema signorina Malik, ora però vada a posto.- rispose con voce tranquilla e bassa.

-Allora ragazzi, oggi parliamo della legge di Pascal. Essa dice che se se applichiamo una pressione in un certo punto del liquido, questa si propaga inalterata ad ogni altro punto del liquido. Potete leggerla anche a pagina 125- non le era mai piaciuta la fisica. Anche se provava a studiarla, sembrava che volasse via dalla sua mente dopo poco tempo. Perciò  fissava fuori dalla finestra, in attesa di scoprire qualcosa di interessante, dato che si era seduta nell’ultimo posto a fianco ad essa.
Cominciava ad avere sonno, quando il cellulare vibrò nelle sue tasche.

Un messaggio da: Zayn

“Voltati sorellina”

Si ritrovò davanti quell’imbecille di suo fratello, insieme ad Harry, che la fissavano. Si portò una mano sul petto per lo spavento. Prese un foglio ed iniziò a scrivere. “SIETE DUE CRETINI, per poi mostrarlo a quei due. Zayn mimò un “ne parliamo dopo”, mentre Harry fece una finta faccia arrabbiata, facendo ridere Amy. I due cretini cominciarono a correre quando dietro a loro si stava avvicinando il professore di ginnastica.

la campanella era suonata, ed Amy, insieme ad El, si erano sedute in un tavolo della mensa, aspettando gli altri. –Chi sarebbe il cretino??- chiese un voce dietro di loro. Era Harry, insieme agli altri quattro. Amy rise. –Che è successo?- chiese divertito Lou –Oggi all’ora di ginnastica, siamo andati a fare un giro per la scuola. Ci siamo fermati davanti all’aula di fisica…- cominciò Zayn – Io stavo vicino alla finestra, così li ho visti, e su un foglio ho scritto loro che erano dei cretini, e glie l’ho fatto vedere.- disse Amy –poi però è arrivato il prof di ginnastica, e ci ha visti. Dobbiamo rimanere un’ora in più a scuola per la punizione. – finì triste Harry.

-Comunque Amy ha ragione, siete dei cretini, per non dire peggio- disse Louis, facendo ridere anche gli altri, e beccandosi un pugno sulla spalla da parte di Zayn e del riccio.

 Le lezioni erano concluse. Amy stava aspettando Niall all’uscita, dato che suo fratello ed Harry erano in punizione. In più aveva anche cominciato a piovere, così, stava attendendo il biondo, con l’ombrello in mano.

Qualcuno si infilò sotto di esso, e toccò con una mano il suo zaino. –Allora non è vero che non sei inglese- le disse. Si voltò velocemente, con il cuore che le batteva a mille. Era l’uomo che aveva incontrato il 31 dicembre all’uscita dalla parrucchiera insieme a Perrie. Lo aveva riconosciuto dal giaccone lungo che lo copriva fino a sopra il naso, e dai suoi occhi.

Chi era quell’uomo?? Cosa voleva da lei? quelle domande rimbalzavano nella testa della ragazza, e il suo cuore stava impazzendo dalla paura.




CONTINUA…

Suspence!!!!....
Chi sarà mai quell’uomo? E cosa vuole da lei?? Secondo voi??
Finalmente l’ho terminato! Lo avrei messo stamattina, ma non mi funzionava bene l’adsl…

Wow! 7 RECENSIONI!  A MASSIVE THANK YOU GUYS!!!

Avete visto il video di BEST SONG EVER? È qualcosa di fighissimo!!! Ciòe spacca! ( no,non sono truzza hahah). Non riesco a smettere di guardarlo! :DD
Voi??

Ok! Ora vi lascio! Spero di sentirvi presto!! Un bacione!! <3 <3 

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Capitolo 28
*** Ten Things to do before I die ***


Ciao ragazze!

Ho deciso di trasferirmi in Alaska per giocare con i pinguini  soprattutto per scappare da questo caldo infernale!
Hahaha No, scherzo!


Volevo dirvi che questa FF verrà messa da parte per qualche settimana.

Non preoccupatevi non è colpa vostra, ma è la mia

Ho un blocco dello scrittore e non riusco più a continuarla... magari quando sarà meno caldo riuscirò ad andare avanti!

Nel frattempo, però, mi è venuta un'idea per una nuova storia: si chiamerà

Ten things to do before I die. 


Riguarda sempre gli One Direction, solo un po' diversa e con un po' più di senso di umorismo, e scritta molto meglio dell'altra. 

La pubblicherò tra qualche giorno! devo perfezionare ancora qualcosa, per renderla più presentabile! appena la metto ve lo farò sapere, o metterò la trama.
 
Se siete curiose mandatemi un messaggino, mettete una piccola recensione, o seguitemi su twitter (im_nosupergirl) ...

A presto!!  un bacione! <3

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Capitolo 29
*** Eccola! :) ***


Eccola!!! 

La nuova FF 
 
Ten things to do before I die

se avete voglia fateci un salto! Spero di non avervi deluso! Buone vacanze a tutte! un bacione!! <3 

Vi aspetto numerose!!

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