Questo amore di lidy88 (/viewuser.php?uid=17032)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** capitolo 25 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
-Bene per oggi
basta!-esclamò un uomo sulla quarantina
annuendo soddisfatto-Sana sei stata davvero eccezionale!
-Grazie lei è troppo buono
signor Cooper.
-Assolutamente no!Sei una lavoratrice
instancabile,
professionale e soprattutto bravissima.E’ stato davvero un
grande piacere
lavorare con te, sono certo che sarà un film stupendo.
-La ringrazio-rispose Rossana
visibilmente
imbarazzata.Quando aveva accettato questo film le erano venuti i
brividi perché
Michael Cooper aveva la fama di essere un regista esigente ed
estenuante…in
effetti a volte era davvero molto pignolo ma solo perché
amava profondamente il
suo lavoro,per cui Sana si sentì particolarmente lusingata
per i complimenti
ricevuti.
-E’ davvero meravigliosa
Robbie, mi creda è una vera perla.-confermò
il regista allo storico manager dell’attrice-So che a volte
posso essere
davvero molto seccante, un vero tiranno ma se lo faccio è
solo perché pretendo
il massimo dagli attori che scelgo per i miei film.E mi creda Sana
è davvero il
meglio che potessi trovare. Naturalmente devo fare i miei complimenti
anche a
lei perché so che praticamente è da sempre al
fianco di Rossana e devo dire che
ha fatto davvero un ottimo lavoro.
-Signor Cooper le assicuro che il
merito non è affatto mio,
il merito è tutto di Sana.-e della sua lontananza da Heric
avrebbe voluto
aggiungere Robbie.Sapeva perfettamente che Sana si era buttata a
capofitto nel
lavoro e aveva accettato praticamente tutte le offerte in questi 3 anni
semplicemente perché si era allontanata da quel
bellimbusto.Tutta questa
situazione dal punto di vista lavorativo non poteva che fargli piacere
dato che
Sana ormai era diventata un’attrice conosciuta in tutto il
mondo;dall’altro
però, dal punto di vista affettivo, sapeva perfettamente che
Rossana stava
soffrendo profondamente.Non riusciva a capirne il motivo, ma se quella
benedetta ragazza stava lontano da quel bamboccio, allora diventava
profondamente infelice, anche se non lo dava mai a vedere, o meglio
dava il
meglio di sé quando era in scena, energica, vitale,
instancabile…anche troppo.
Da quando lei ed Heric si erano
lasciati non aveva rifiutato
niente, neanche gli ingaggi più insulsi.Roba da non
crederci, se si considera
il fatto che alle elementari aveva rifiutato un’offerta
importantissima solo
per trascorrere qualche ora in più con le sue
amiche.Già.ma la
Sana di un tempo, quella che guardava
sempre con ottimismo alla vita, quella che non si faceva prendere dalla
tristezza neanche nei momenti più difficili era davvero
cambiata.Chi conosceva
Rossana Smith da bambina ora stenterebbe a riconoscerla.
-Robbi ehi Robbie ci
sei?-ripetè Sana sventolandogli una
mano sul viso.-Guarda che ho finito di prendere la mia roba possiamo
anche
tornare in albergo.
-Si certo, scusami ero soprapensiero.
E così anche questo film
è terminato, caspita devo trovarmi
subito qualcosa da fare!Poi immediatamente Rossana si
ricordò dell’e-mail che
aveva ricevuto circa una settimana fa.Quel messaggio l’aveva
proprio colta di
sorpresa come un fulmine a ciel sereno.
“Carissima
Sana, come
va?Continui a girare il mondo come al solito?Sai devo dirti che ne ho
proprio
abbastanza di vedere la tua faccia solo sulle riviste o su tutti i
cartelloni
pubblicitari, ho voglia di vederti e di riabbracciarti, inoltre ho una
cosa
importantissimi da dirti:io e Jeremy ci sposiamo!Già proprio
così!Volevo
aspettare di vederti di persona per dirtelo ma non ho resistito!Ad ogni
modo il
matrimonio sarà tra tre settimane quindi cerca di liberarti
da tutti i tuoi
impegni, e di essere qui a Tokyo il più presto
possibile.Un’ultima cosa:mi
farebbe davvero tanto piacere se mi facessi da testimone.Sai mi sembra
di
vivere in un sogno, ancora non riesco ad abituarmi
all’idea.Ma sono felice,
come non lo sono mai stata.
Ci vediamo
presto, ti
voglio bene Funny.”
Era davvero felice per la sua amica,
e poi aveva tanta
voglia di ritornare nella sua città, rivedere i suoi
amici…a quel pensiero un
brivido le percorse la schiena:ci sarebbe stato anche Heric!E lei non
poteva,
non voleva vederlo....
I suoi pensieri furono bruscamente
interrotti dallo squillo
del suo cellulare.
-Pronto, ciao David!Si tutto bene con
le riprese del film,
finalmente abbiamo finito.Ascolta:tra due giorni parto per il Giappone
in
occasione del matrimonio di Funny, una mia vecchia amica e mi farebbe
piacere
se potessi venire anche tu.Certo capisco, non fa niente ci
andrò da sola.Buona
notte.-
Come al solito aveva degli impegni
che proprio non poteva
cancellare.Del resto che cosa si aspettava da un produttore famoso come
David
Reed?Di certo non che potesse correrle dietro come un cagnolino in ogni
suo
spostamento.David aveva il suo lavoro come lei il suo.Quindi
perché
crucciarsi?Perchè rimanerci male?In fondo non era poi la
fine del mondo:era una
donna di 25 anni e avrebbe potuto affrontare tutta la situazione a
testa alta
anche da sola.Il problema vero era che tanta spavalderia spariva quando si trovava
faccia a faccia con
Heric.Possibile che dopo tutto questo tempo avesse ancora timore di
incontrarlo?
Che
ve ne pare?Ovviamente
questo è solo l’inizio, ma spero che sia bastato
ad incuriosirvi e a spingervi
a leggere il seguito.Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate!!!!
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Capitolo 2 *** capitolo 2 ***
-Sana, mi hai capito bene?Tra 5
giorni dobbiamo
assolutamente essere a New York per discutere con il
produttore…
-Si Robbie, ti assicuro che ho capito
benissimo, me l’avrai
ripetuto almeno un centinaio di volte.Guarda che terminata la cerimonia
non ho
più nessun buon motivo per restare qui a Tokyo-lo interruppe
Rossana esasperata,
scendendo dal taxi che l’aveva portata al Royal Hotel di
Tokyo in cui avrebbe
alloggiato fino al giorno della partenza per gli Stati Uniti.
-Sistemo le mie cose e poi corro
immediatamente da Funny.La
sposa ha urgente bisogno della sua testimone!-esclamò Sana
alzando un po’
troppo la voce.-E tu che cosa farai di bello?
-Bè io ho diversi affari
da sistemare qui in Giappone e poi…
-Si, si me lo racconti
un’altra volta.-disse la ragazza
ormai dileguatasi nella hall dell’albergo lasciando Robbie a
parlare da solo.
Caspita!Il Royal Hotel era davvero
lussuosissimo.Sana non
ricordava tanto sfarzo;la hall dell’hotel sembrava una sala
da ricevimenti con
tutti quei marmi, quei drappeggi, le decorazioni…sembrava
davvero il palazzo di
una principessa, e
questo era un
giudizio obiettivo dato che Rossana era abituata agli alberghi a 5
stelle.Ora
però aveva fretta di salire in camera sua per sistemare il
prima possibile le
sue cose, fare un bagno rilassante e poi recarsi finalmente da Funny.
-Oh signorina Smith per noi del Royal
è davvero un onore
grandissimo ospitare un’attrice famosa, brava e bella come
lei!-concluse il
direttore che si era precipitato da Sana in preda ad una sorta di
adorazione verso di lei
.Era un uomo sulla sessantina, basso, tarchiato con una
corporatura
piuttosto robusta e due grossi baffi che a Rossana ricordarono quelli
del suo
preside delle medie.
-Devo dire che il suo hotel
è davvero una meraviglia signor
Yatamoto.-disse sinceramente Sana guardandosi intorno ancora estasiata.
-Lei, è troppo buona
comunque ricordi che per qualunque cosa
il nostro personale è al suo completo servizio.La sua camera
è la 3021 al
quinto piano, adesso il nostro facchino provvederà
a…
-Signor Yatamoto è
richiesta urgentemente la sua
presenza.-gli comunicò un ragazzo con i capelli rossicci e
un mare di
lentiggini che sicuramente lavorava lì.
Il direttore capì dal suo
sguardo che era
importante.-Signorina Smith la prego di scusarmi un momento.-disse
l’uomo
allontanandosi col ragazzo.
-Lasciami indovinare Tom ancora quel
ragazzo?
-Già proprio
così signore.Non riesce a capire che non può
adibire lo spazio antistante alla piscina come sua palestra
personale.Per non
parlare poi del caos che si è creato da quando è
arrivato.
-Si si lo so.Purtroppo dobbiamo fare
buon viso a cattivo
gioco Tom, comunque non preoccuparti ci parlerò io col
signor “campione del mondo”
e cercherò di farlo ragionare.
Intanto Sana era giunta in camera.
-Questo sulla destra è il
bagno con idromassaggio, poi sulla
sinistra il letto e qui in fondo il suo piccolo soggiorno
personale.-concluse
una delle cameriere che l’aveva accompagnata.
-Piccolo?Si potrebbe giocare a calcio
qui dentro!
-Per qualunque cosa può
rivolgersi a me signorina.Questo è
un telecomando e premendo questo pulsante arriverò da lei
immediatamente.-disse
la ragazza porgendo a Rossana l’oggetto.
-La
ringrazio…un’ultima cosa, mi aspetto la massima
discrezione.Non voglio che tutto il Giappone sappia che mi trovo qui.
-Stia tranquilla.Dimenticavo di dirle
che stamattina sono
arrivati per lei questi pacchi e questo splendido mazzo di
rose.-concluse la
ragazza porgendogliele.
Non appena fu uscita Sana lesse il
biglietto accanto ai
fiori.
“Carissima
Rossana,
spero tanto che tu abbia fatto buon viaggio e che i doni che ti ho
mandato
siano di tuo gradimento.Mi auguro che tu non sia rimasta troppo male
per il
fatto che purtroppo non potrò essere lì da te,
spero che mi perdonerai.
Ci sentiamo
presto, un
bacio David.”
Sana curiosa cominciò ad
aprire le scatole che le aveva
inviato il suo fidanzato.La più grande conteneva uno
stupendo abito nero di
seta con le spalline sottili che lasciava tutta la schiena nuda e che
aveva
varie perline ricamate lungo i fianchi.Una vera meraviglia!Il suo
fidanzato o
chi l’aveva comprato per lui aveva gusto.Nella scatola media
c’era un paio di
scarpe nere con un tacco a spillo altissimo e infine
nell’ultima scatola Sana
trovò una pochette con le stesse perline del vestito.
David!Con lui si sentiva al sicuro,
protetta,
coccolata….diciamo pure viziata!Certo non riusciva ad essere
molto presente perchè con
il suo lavoro era praticamente sempre impegnato, ma lei non era da
meno.I
giornali non parlavano d’altro:la giovane stella del cinema
Rossana Smith e il
famosissimo produttore David Reed.L’avevano definito un amore
da
favola.Effettivamente David la faceva sentire una principessa , la
riempiva
d’attenzioni e di regali, ma soprattutto le voleva davvero
bene.Erano di sicuro
la coppia più ammirata ed invidiata del momento.Eppure non
era tutto rose e
fiori come poteva sembrare…
Si sentiva una stupida eppure a volte
si svegliava di notte
di soprassalto pervasa da un profondo senso d’angoscia.Si
sentiva lo stomaco
stretto in una morsa d’acciaio, quasi non riusciva a respirare
e poi si sentiva
oppressa ,schiacciata.In trappola.C’erano giorni in cui si
sentiva allegra,
spensierata, energica, vitale pronta ad affrontare anche le situazioni
più
difficili.Il più delle volte, però, era
triste, malinconica,
abbattuta.Giorni in cui non riusciva ad alzarsi dal letto perchè si sentiva
assolutamente priva di forze, incapace di muovere un dito.Era questo
che la
preoccupava, poiché non riusciva a capire il motivo di
questi suoi assurdi
sbalzi d’umore.Proprio in quel momento il cellulare di Sana
squillò.Era Funny
che le chiedeva di raggiungerla all’atelier di abiti da sposa
di Alyssa che si
trovava in una delle strade più importanti di Tokyo.
ALLORA VI E' PIACITUTO QUESTO CAPITOLO?SE AVETE COMMENTI POSITIVI ALLORA RECENSITE ALTRIMENTI TENETELI PER VOI...
OVVIAMENTE SCHERZOOOOOOO!MI RACCOMANDO FATEMI SEMPRE SAPERE TUTTO CIò CHE PENSATE E OVVIAMENTE GRAZIE A TUTTI I LETTORI.A PRESTO!
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
-Allora
Sana dimmi un po’ che ne
pensi.-le chiese Funny uscendo dal camerino di prova con indosso un
abito
davvero stupendo, semplice ma elegante nello stesso tempo.
-Sei
splendida amica mia, questo
vestito è davvero stupendo e ti sta d’incanto
Funny credimi.
-E’
quello che le ho detto
anch’io sembra davvero una principessa delle
fiabe.-confermò Alyssa
accarezzandosi il pancione.
-Già
lo penso anch’io.A proposito
Alyssa a quando il lieto evento?
-Tra
circa 2 mesi.
-Chissà
che strana sensazione
sentire una vita che cresce dentro di te giorno dopo giorno!
-Ti
assicuro che è una sensazione
che non si può descrivere.E’ davvero emozionante e
soprattutto è fantastico
pensare che questa nuova vita sia il frutto dell’amore tra me
e il mio
scoiattolino!
-Soltanto
Alyssa potrebbe
paragonare suo marito a un roditore.-concluse Sana scuotendo la testa.
-Bè
questo è l’effetto che fa
l’amore!-esclamò Alyssa con occhi
sognanti-Perché tu non hai un modo
particolare per chiamare il tuo fidanzato?
Sana
la fissò sbalordita.Certo
che no!Era già difficile vedersi, figuriamoci perder tempo
dietro a simili
baggianate.Eppure Alyssa era rimasta praticamente uguale a quando era
bambina:sempre una gran sognatrice, sempre romantica(a volte fino alla
nausea…)
e soprattutto sempre follemente innamorata di Terence.
-Veramente
no.
-Senti
Sana cosa si prova ad
essere al centro dei pettegolezzi, con la propria faccia continuamente
stampata
su tutte le riviste?-chiese Funny ancora vestita da sposa.
-Ti
assicuro che questo è
l’aspetto più seccante di questo mestiere:sempre
gente intorno pronta a fare
qualunque cosa solo per qualche scatto.Quando esco mi trovo
praticamente
circondata dai paparazzi che invadono la mia privacy in ogni momento.E
la cosa
peggiore poi, è che inventano delle notizie assolutamente
assurde sul mio
conto, per non parlare poi delle storie che mi sono state
attribuite.Secondo i
giornali scandalistici sono stata praticamente con tutti gli attori a
cui ho
rivolto semplicemente la parola.L’unica cosa positiva
è che David appartenendo
a questo ambiente, non ha mai dato peso a quello che scrivono i
giornali.
-A
proposito come vanno le cose
con lui?Secondo me il vostro rapporto va a gonfie vele!Devi essere
veramente
felice!
Rossana
guardò Alyssa e poi Funny
che però non aveva la stessa aria sognante
dell’amica.Che diamine!Era una
domanda banalissima, la più stupida che potesse farle.Anche
la risposta era
scontata… e allora perché impiegava tutto questo
tempo per rispondere?Perchè la
sua bocca si rifiutava di pronunciare un banalissimo e semplicissimo si?
-David
è fantastico con me, mi
riempie di attenzioni e non vi dico i regali!-disse la ragazza cercando
di
apparire il più convinta possibile.Dannazione!Tutti quegli
anni di recitazione
dovevano pur servire a qualcosa!-Proprio l’altra settimana mi
ha regalato un
collier di brillanti semplicemente perché voleva
giustificarsi per un suo
ritardo!-continuò Sana con finta allegria, tentando di
sviare il discorso.
-Alyssa
c’è bisogno di te al
piano di sotto.
-Mary non puoi prendere tu
il mio
posto?-chiese Alyssa rivolgendosi alla sua commessa appena entrata in
sala.
-Veramente
ci sono delle signore
che chiedono espressamente di te.
-Scusami
Sana ma il lavoro mi
chiama.
-Figurati
vai pure.
Dopo
che Alyssa fu uscita Funny
chiuse la porta e cominciò a guardare la sua migliore amica
con sguardo
indagatore.-Bene ora che siamo sole, non posso che farti i miei
complimenti:sei
un’attrice davvero eccezionale!Peccato però che
dovrai studiare ancora un po’
per convincere anche me.
-Funny
ma cosa stai dicendo?
-Non
fare la finta tonta.Alyssa
ti ha fatto una domanda ben precisa e tu con una diplomazia
incomparabile hai
glissato sull’argomento.
Accidenti
a Funny e al suo
intuito!-Guarda che ho risposto a tutte le vostre domande.
-Tutte
eccetto una:sei felice?-le
domandò a bruciapelo.
-Mi
sembra di aver già risposto
prima.
-A
me non sembra proprio, o
almeno io non ho capito la risposta se vuoi essere così
gentile da ripetermela
più chiaramente.E’ sufficiente un si o un no.
-E’
chiaro no?Per stare con lui
vuol dire che sto bene così!
-Ne
sei certa?Guarda che con me
puoi essere sincera.Lo sai che puoi sempre contare su di me e che puoi
dirmi
qualunque cosa,perchè io sarò sempre pronta ad
ascoltarti ed aiutarti.Sempre
che tu me lo consenta.
-Guarda
che non devi preoccuparti
per me.
-Ma
perché sei così ostinata e
testarda!Rossana se insisto così tanto è solo
perché ti voglio bene e mi sta a
cuore la tua felicità!
-Io non sono per niente felice.Sto con una persona
che non amo, ma che
sto semplicemente usando per dimenticare Heric, che nonostante tutti i
miei
sforzi non riesco a dimenticare.Certo così avrebbe
dovuto risponderle ma
non se l’era sentita;in fondo era venuta qui Tokyo per il
giorno più importante
della sua vita e non voleva darle preoccupazioni inutili.Fortunatamente
proprio
in quel momento le squillò il cellulare.
-Pronto,
ah sei tu amore!Si sto
bene ora sono con la mia amica Funny, si la ragazza di cui ti ho
parlato.No non
preoccuparti vai pure qui è tutto okay, allora a dopo.Un
bacio.-la giovane
attrice chiuse la telefonata e guardò la donna che aveva di
fronte.
-Scusami
Funny ma ora devo
proprio andare.Non preoccuparti per me davvero amica mia, so che lo fai
perché mi
vuoi bene ma davvero non ce n’è bisogno.
-Ne
sei certa?
-Sicuro!-confermò
lei con un
sorriso.-Ti chiamo domani ora scappo.
Funny
guardò la sua amica andare
via di gran fretta.
-Io
non credo affatto che tu stia
bene…Oh Sana!Ma perché vi ostinate a essere
infelici?Ma perché continuate a rimanere
lontani quando entrambi sapete di non poter vivere separati?
Quella
notte il sonno di Sana fu
più agitato del solito, continuava a girarsi e rigirarsi nel
letto.
-Non mi
sarei mai aspettato una
cosa simile da te!Ma come hai potuto farmi questo?
-David, aspetta!Ti prego ascolta devo
spiegarti…
-Ma fa silenzio!Non voglio più avere
niente a che fare con te!Vorrei
non averti mai incontrata!
-Non dire così!Devi credermi io non
volevo ferirti!
-Ancora continui!Dopo tutto quello che mi hai fatto
continui ancora ad
ingannarmi:sei un essere davvero spregevole oltre ad essere una
spudorata
bugiarda!Ti detesto!
-David no!Aspettaaaa!Nooooo!!!
Sana
si svegliò di colpo in un
bagno di sudore, tremava e il suo corpo era costantemente scosso da
brividi.Respirava a fatica e in più sentiva una grande
oppressione al petto.Le
forze stavano per abbandonarla, si sentiva sul punto di svenire.Doveva
uscire
dalla stanza il più in fretta possibile…
Girò
la maniglia della porta e
si accasciò a terra continuando a tremare
spasmodicamente.
-Aiuto!Vi
prego aiutatemi-riuscì
a mormorare a stento.L’ultima cosa che vide era il volto di
un ragazzo dai
capelli biondi e dagli occhi nocciola, capaci da sempre di fare i raggi
x al
suo cuore, poi il buio.
So che adesso vi
è venuta voglia di strozzarmi perché ho
interrotto
la storia sul più bello…ma non temete
perché aggiornerò presto!Ad ogni modo non
perdete il prossimo capitolo che ,a mio modestissimo avviso,
è tra i più belli
della fiction e vi assicuro che non è per niente
scontato…
Un
bacio e un grazie a tutti i lettori, e mi
raccomando recensite sempre per farmi sapere il vostro parere!A
presto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
Quando
Sana aprì gli occhi, si
accorse quasi subito che non si trovava più nella stanza
d’albergo, e subito
fu colpita dal forte odore di
disinfettante della stanza.L’ultima cosa che ricordava era di
aver avuto un
altro di quegli attacchi respiratori.Ma stavolta era stato diverso
perché era
convinta che sarebbe morta.Qualcuno doveva aver sentito le sue grida e
l’aveva
soccorsa portandola in ospedale.Dopo qualche tentativo
riuscì a mettersi
seduta, e dopo quello che vide, stava per mancarle nuovamente il
respiro, anche
se stavolta per un motivo diverso.
-Heric!
-Finalmente
ti sei
svegliata!-disse il ragazzo avvicinandosi al suo letto.
-Sei
stato tu a portarmi qui?
-Già.Per
puro caso mi trovavo
vicino alla tua stanza, ho sentito qualcuno chiedere aiuto e poi,
sorpresa
delle sorprese ho scoperto che eri tu.
-Allora
anche tu alloggi al Royal
Hotel?
-Esatto,
e immagino che ci troviamo
lì per la stessa ragione.
Sana
annuì.Come era strano
trovarsi lì con lui.In fondo non vedeva Heric da
più di tre anni e rincontrarlo
in quelle circostanze era davvero assurdo.
-Ti
tratterrai a lungo qui in
Giappone?-le chiese la ragazza cercando di allentare la tensione che
inevitabilmente si era creata tra loro.
-Dipende.Al
momento non ci sono
gare importanti in vista quindi non ho tutta questa fretta di ripartire.
-Capisco.Beh
di certo hai fatto
molta strada.Tutte le riviste di sport parlano del grande campione del
mondo di
karate.-disse lei con un sorriso.
-Se
è per questo tutte le riviste
scandalistiche parlano di te.
Il
sorriso le si spense subito e
la ragazza si rabbuiò.Perché Heric aveva detto
quella cosa?-Lo so che su di me
ne scrivono di tutti i colori, ma non devi credere a tutto quello che leggi.-disse lei in tono
conciliante.-Vuoi
sapere qualcosa in particolare su di me?
-Si,
hai indovinato.-disse
guardandola con quei suoi occhi magnetici velati dalla stanchezza ma
ugualmente
bellissimi-Come hai fatto a ridurti così?
-Ti
riferisci all’attacco?Sono
certa che non è niente di serio, e poi ora come puoi notare
sto bene.
-Che
importa che solo qualche ora
fa stavi per morire?-concluse lui sarcastico.
-Senti
non è il caso di preoccuparsi,
ora sto bene.-rispose lei seccata.
-Stupida!Ma
non capisci?-urlò
Heric prendendola per le spalle e guardandola dritto negli occhi-Il
dottore ha
detto che se ti avessi portato in ospedale mezz’ora dopo,
sarebbe stato troppo
tardi!Ma certo per te questo non è importante!
-Senti
Heric sei stato molto
gentile ma ho preso un impegno con Funny stamattina.-gli rispose
cercando di restare
il più calma possibile.-E ora devo proprio andar via.
-Funny
può anche fare a meno di
te per mezza giornata.Ora tu resti qui, perché devi fare
ancora alcuni esami, e
poi il medico ha detto che vuole parlare con te per chiederti alcune
cose.-disse
lui perentorio.
-Senti
Heric, io non sono una bambina e
non spetta a te decidere quello che devo o
non devo fare.
-Dimenticavo
che ora è il tuo
amato produttore che decide per te.Ma dì un
po’:lui sa che di tanto in tanto
diventi cianotica e smetti di respirare, o è troppo
impegnato con i suoi
miliardi?
-Non
ti permetto di parlare male
di lui!Mi hai capito?Tu non lo conosci e non sai quanto mi ha aiutato!
-Già
ti ha aiutato ad alimentare
i pettegolezzi, questo sicuramente.
-Almeno
io e lui riusciamo ad
avere un rapporto normale!
-Normale?E
tu me lo chiami un
rapporto normale quello in cui due persone si vedono solo in occasione
di party
e cerimonie ufficiali?
Proprio
in quel momento il
dottore entrò nella stanza, ignaro di aver interrotto un
discorso difficile,
amaro…che per tre anni era stato tenuto sotto silenzio.
-Signorina
Smith, vedo che si
sente meglio, mi fa davvero molto piacere.-disse
il dottore avvicinandosi al letto di
Sana.-Ora prima di continuare con gli esami devo farle una visita
generale, e
quindi dovrebbe lasciare la stanza.-concluse rivolgendosi ad Heric che
in un
primo momento non si mosse da lì.Non riusciva proprio a
capirne il motivo.Aveva
visto Sana nuda anche altre volte.
-Heric
hai sentito cosa ha detto
il dottore?
Poi
improvvisamente gli venne in
mente il “piccolo”particolare che aveva
tralasciato:lui e Sana non stavano più
insieme.E da tempo ormai.-Sta tranquilla ora me ne vado.-detto questo
uscì
senza neanche farle un cenno di saluto.
Nel
pomeriggio Rossana aveva di
nuovo preso un appuntamento con Funny,che le aveva spiegato che la sua
presenza
era indispensabile, per cui la giovane stella del cinema dovette fare
di
tutto(vale a dire firmare all’incirca una trentina di
autografi, per non
parlare delle fotografie) per convincere il dottore a stringere i tempi
il più
possibile.Ora si sentiva davvero meglio.Tuttavia non poteva smettere di
pensare
a quello che il dottore le aveva detto quella mattina.
-Signorina, voglio essere franco con lei.Alla luce
di quanto accaduto
stanotte e considerando i sintomi con cui lei è arrivata in
ospedale posso
pensare solo a una sorta di crisi respiratoria.
-Ma io non
ne ho mai sofferto.
-Infatti è questo che non riesco a
capire.In realtà la crisi che lei ha
avuto ieri notte e a metà tra una crisi epilettica e un
arresto cardiaco.Ad
ogni modo quello che è certo è che lei per
diversi minuti ha smesso di
respirare e deve ringraziare quel ragazzo se è ancora viva.
-Cosa vuol dire dottore?
-Vuol dire che quando quell’uomo
l’ha trovata in albergo lei non solo
aveva perso i sensi, ma aveva anche smesso di respirare, per cui se non
le
avesse praticato il massaggio cardiaco a quest’ora non
saremmo qui a parlare,
questo glielo posso assicurare signorina Smith.
Ancora
una volta Heric l’aveva
salvata.E lei l’aveva anche trattato male!Forse era vero, lei
ed Heric davvero
non riuscivano o meglio non potevano stare lontani.Forse davvero non
potevano
vivere l’uno senza l’altro.O forse stava diventando
paranoica.In fondo il
motivo per cui lei ed Heric si erano lasciati, o meglio il motivo per
cui lei l’aveva
lascaito, era proprio questo:il loro rapporto non poteva essere
normale.Ogni
volta che avevano tentato di stare insieme puntualmente era accaduto
qualcosa.Inevitabilmente
avevano dovuto affrontare
problemi su
problemi.Immancabilmente si erano presentati ostacoli e
difficoltà.Non che
fosse stata sempre colpa di Heric…Ma non ne poteva proprio
più di dover sempre
combattere per stare insieme a lui e di dover lottare
per conquistare un po’ di felicità. Ecco
perché Rossana tre anni fa aveva preso quella
decisione.Quella decisione che
aveva stravolto le loro vite per sempre.Quella decisione tanto saggia o
tanto
stupida.Quella decisione di cui in ogni caso non riusciva ad essere
convinta,
di cui si pentiva amaramente ogni giorno…
Sana
chiuse gli occhi ripensando
a quel giorno.
-Mi dispiace Heric, ti giuro che mi dispiace.
-Mi dispiace?E’ tutto qui quello che
riesci a dirmi?
-E’ una cosa che…non potevo
prevedere.
-Certo!E tu dopo tutto questo tempo passato insieme
sai solo mettere in
piedi queste 4 stronzate per giustificarti.
-Io non voglio giustificarmi, è solo
che…
-Avanti, sentiamo.
-Ho un altro uomo.
-Non ci credo.
-Te lo giuro.Stasera esco a cena con lui.
-Perché non riesco a crederti?
-Abbiamo giurato di essere sinceri sempre.E quindi
sai che non potrei
mai mentirti.
-Lo sai vero che stai uccidendo la nostra
felicità?
Quella
era stata l’ultima cosa
che si erano detti e l’ultima volta che si erano visti.Non
poteva giurarlo, ma
prima di andarsene pensava di aver visto una lacrimaattraversare il
volto di
Heric.Sicuramente doveva averne sofferto immensamente.Ma lei non era
stata da
meno.In fondo non aveva preso quella decisione a cuor
leggero.L’aveva fatto
perché andava fatto.Per il bene di entrambi.Sicuramente
anche Heric in quegli
anni si era rifatto una vita, era andato avanti, aveva incontrato una
donna
speciale da amare.Una donna che si sarebbe presa cura di lui, che non
l’avrebbe
abbandonato per correre dietro a stupidi sogni di gloria.Una donna che
sicuramente gli avrebbe dato ciò che lei in tutti quegli
anni non era stata in
grado di dargli…
A
quel pensiero, il cuore di Sana
ebbe una fitta dolorosa.
Allora che cosa ve
ne pare?In realtà in origine il capitolo
doveva essere molto più lungo, ma ho preferito
dividerlo…ad ogni modo non posso
come di consueto non ringraziare tutti quelli che mi sostengono e che
leggono
la storia, che a questo punto è entrata proprio nel
vivo…Okay ora taccio, a
prestissimo!!!!!!!!!!!!!!
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Capitolo 5 *** capitolo 5 ***
Una donna che sicuramente gli avrebbe dato tutto
ciò che lei in tutti
quegli anni non era stata in grado di dargli…
I
suoi pensieri furono interrotti
dalla voce del taxista il quale la informò che erano
arrivati a destinazione.
Entrando
nella piccola chiesa
dove domani si sarebbe svolta la cerimonia, Sana, si bloccò
di colpo.Vicino
all’altare, oltre a Funny che discuteva animatamente con un
prete molto giovane,-probabilmente
quello che avrebbe dovuto celebrare il matrimonio- la sua attenzione fu
catturata dalla figura di un uomo alto, slanciato, dalle spalle larghe
e dal
fisico atletico.Proprio quel ragazzo che
malgrado tutti i suoi sforzi di dimenticarlo, occupava la maggior parte
dei
suoi pensieri, ormai da tanto di quel tempo che non riusciva
più a immaginarsi
la sua vita senza di lui…
-Che
ci fa lui qui?-domandò Sana
rivolta alla sua amica cominciando ad agitarsi.
-Buongiorno
Rossana.Si tutto bene
grazie per avermelo domandato.-sbottò Funny con
sarcasmo.-Vedi non ho ancora
avuto il tempo di dirtelo ma…
-Io
sono l’altro testimone.-la
anticipò Heric quasi divertito unendosi alla conversazione.
-Che
cosa?Funny e quando avresti
avuto intenzione di dirmelo?Domani mattina?
-Mi
spiace Sana,volevo parlartene
stamattina, ma mi hai detto di avere la febbre perciò ho potuto dirtelo solo ora.
-Certo,
ora sarebbe colpa
mia!Comunque potevi anche dirmelo quando mi hai inviato
l’e-mail.
-Ma
allora non lo sapevo, ero
ancora indecisa sul da farsi.
-E
hai deciso questa cosa
nell’arco di una settimana?
-Vedi
Sana, avevamo pensato al
cugino di Jeremy ma ha avuto un impegno di lavoro all’ultimo
momento e poi
Heric è un mio caro amico.
-Hai
qualche problema a fare la
testimone insieme a me?-le domandò Heric con quel maledetto
sorrisetto sulle
labbra.Sembrava provarci gusto a prenderla in giro e a mettere il dito
nella
piaga.
-Che
bel sostituto che ti sei
trovata!-aggiunse la ragazza con un gesto di stizza.
-Senti
Sana io non trovo giusto
il tuo comportamento.Non devo certo giustificarmi con te, né
chiederti
scusa.Sono io a sposarmi, quindi se permetti decido io chi mi
farà da
testimone, e se a te non sta bene non so proprio che farci!Bella amica
che
sei!E io che pensavo che tu fossi contenta per me!Invece sai che ti
dico sei
soltanto un’egoista!-concluse Funny correndo via.
Sana
e Heric rimasero lì a pochi
metri di distanza l’uno dall’altra senza
fiatare.Sana ebbe un capogiro e si
appoggiò ad una delle panche della chiesa.Sentiva che le
forze la stavano
abbandonando.Per la fretta non aveva neanche pranzato.Heric
immediatamente la
raggiunse e la aiutò a sedersi.
-Sana,
ti senti male?Chiamo
subito l’ambulanza!-disse Heric alzandosi, ma la mano della
ragazza lo
trattenne.
-No,non
è niente.Per arrivare in
fretta qui, ho saltato il pranzo e poi stamattina non ho fatto
colazione.Deve
essere sicuramente per questo che ho avuto un capogiro.-disse lei
poggiando la
testa sulla spalla del ragazzo.
Heric
sarebbe rimasto in quella
posizione per tutta la vita.Quanto gli era mancata Sana!Quanto aveva
desiderato
stringerla, baciarla, fare l’amore con lei.In questi tre anni
non aveva fatto
altro che pensare a lei, solo a lei.Certo era stato con altre donne,ma
fare
sesso non vuol dire fare l’amore.Quella è un'altra
cosa.E’ una cosa ben più profonda,
speciale, importante.E’ una sensazione magica, inspiegabile,
di appagamento e
di serenità nello stesso tempo.Aveva bisogno di sentirsi di
nuovo in paradiso,
e questo con le altre donne non gli era mai accaduto.Aveva un disperato
bisogno
di lei, più di quanto volesse ammettere con se stesso.In
fondo era difficile e
molto molto amaro continuare ad amare una donna che dopo tutto ciò che
c’era stato tra loro, l’aveva
liquidato con un semplice mi dispiace.Dio solo sapeva quanto aveva
sofferto per
la loro separazione.Per non parlare poi del dolore lancinante che
provava ogni
qual volta vedeva la foto di Rossana e di quel tizio insieme.Gli
avrebbe
volentieri spaccato la faccia a suon di pugni.Ma non era questo a
preoccuparlo.Heric era convinto che Sana non amasse
quell’uomo, poiché di
sicuro non poteva aver dimenticato il sentimento speciale che si era
creato
ormai da tempo tra loro.Sana poteva mentire agli altri con le parole ma
non con
gli occhi.Quelli che ci piaccia o no, non mentono mai, e lui era sempre
stato
in grado di leggerle dentro.Doveva esserci dell’altro e
voleva approfittare
di questi giorni per scoprirlo.Ora però quello che gli stava
più a cuore era la
salute di Sana.Durante quei momenti di angoscia aveva temuto di morire,
perché
la sua esistenza senza di lei non aveva alcun senso.Heric aveva
ricominciato a
vivere proprio quando l’aveva incontrata perchè
lei gli aveva ridato la vita,
una seconda volta.Gli aveva insegnato che esiste sempre una
possibilità di
riscatto,che ad ogni modo, per quanto disperata possa essere la
situazione,
esiste sempre una via d’uscita.Gli aveva insegnato a
lasciarsi aiutare, a
fidarsi finalmente delle persone.Era stata lei a ridargli una
famiglia;lei gli
aveva restituito suo padre, troppo preso dal lavoro per accorgersi dei
suoi
problemi…ma soprattutto grazie al suo intervento aveva fatto
capire a Nelly, ma
soprattutto a se stesso, che la morte della madre era stata inevitabile
e che lei
gli aveva dato la vita per amore.Ora sapeva che nessun errore poteva
essere
tanto grave da giustificare il suo costante e ingiustificato senso di
colpa.
Gli aveva insegnato a sperare, a sognare…ed era stato
proprio seguendo la scia
del suo sogno che era riuscito a diventare campione del mondo di
karate.Ma
soprattutto gli aveva insegnato ad amare…E allora come aveva
potuto lasciarla
andare?Come aveva fatto ad essere così idiota da rinunciare
a lei così
facilmente.Non aveva fatto niente per impedirle di andarsene via e
soprattutto
per impedirle di correre tra le braccia di un altro uomo.Aveva
rinunciato
subito a lottare e aveva accettato senza fiatare la sua decisione.E
questo
decisamente non era da lui.Ma adesso grazie a questo riavvicinamento,
avrebbe
fatto di tutto per farle capire quanto l’amava, e non
l’avrebbe fatta andare
via mai più.
-Adesso
ti porto a mangiare un
boccone e poi torniamo in hotel.-suggerì Heric aiutando Sana
ad alzarsi.
-Io
devo parlare prima con Funny
per scusarmi del mio comportamento, ma tu non preoccuparti puoi
ritornare
tranquillamente sto bene.
-Neanche
per sogno!Tu e io
torniamo insieme.Non ti lascerò girare per la
città in queste
condizioni.Discorso chiuso.
Proprio
mentre Sana stava per ribattere,
Funny spuntò fuori dalla sagrestia.
-Sana,
cos’hai?Sei molto pallida.Non
stai ancora bene?
-Non
preoccuparti per me.Devo
aver preso un po’ di influenza, ma stai pure sicura che
domani sarò al top
delle forze e sarò la migliore testimone del mondo!Sempre
che tu mi voglia
ancora.
-Ma
certo!-disse Funny
abbracciando l’amica.-Ora però vai a riposarti,
fatti una bella doccia, mangia
qualcosa e poi mettiti subito a letto.Domani ho bisogno di una
testimone
energica, non di uno zombie!-scherzò Funny.
-Funny
sei la migliore e scusami
ancora.
-Basta
con queste scuse,
forza!Togliti dai piedi!-le disse sorridendo-E riguardati!
Ciao a
tutti!!!Vi è piaciuto il capitolo?Spero proprio di si e
comunque a giudicare da quanti leggono la storia posso ritenermi
soddisfatta(A
differenza delle recensioni che sono un po’
pochine).Vabbè che dirvi
ancora?Grazie, grazie, grazie a tutti quelli che mi seguono.Bye bye!
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Capitolo 6 *** capitolo 6 ***
Dopo
aver fatto un bagno
rilassante,Sana si distese sul letto.Si sentiva molto stanca ma non
voleva
addormentarsi.Ogni volta che chiudeva gli occhi veniva pervasa da quel
senso di
oppressione che ieri notte le era costato quasi la vita.
-Nel suo caso signorina non posso escludere che
questa crisi sia dovuta
ad un fattore prettamente psicologico.
-Che cosa vuol dire?
-Essendo lei un personaggio famoso immagino che
venga sottoposta tutti
i giorni ad uno stress considerevole, per cui nell’ultimo
periodo si è molto
trascurata.
-E lo stress può provocare tutto questo?
-No in effetti non è stato solo questo a
causarlo.Diciamo che ha
peggiorato le cose.Lei mi ha detto che è già da
diverso tempo che soffre di
questo tipo di attacchi che però la colpiscono solo di
notte.E mi creda
signorina comincio a pensare che questa non sia una coincidenza.
-Non capisco dottore, si spieghi meglio.
-Quand’è che di preciso ha
cominciato a non riposare più bene la notte?
-Direi all’incirca da un paio di anni .
-E in questi anni c’è qualcosa
in particolare che l’ha turbata?Qualche
situazione lasciata in sospeso?O magari non so qualcosa per cui si
sente
profondamente in colpa?Per caso in quel periodo le è morto
un parente, o un
amico a cui teneva molto?
-No no, per fortuna no.
-Oppure che so, una separazione brusca da qualcuno
a cui teneva in modo
particolare.
-E secondo lei la causa di tutto questo
è da imputare a questo tipo di
fattori.
-In realtà ritengo di non dover essere
io ad occuparmi del suo caso signorina.
-Ma che dice?Lei è il miglior cardiologo
dell’ospedale.
-Ma io non posso aiutarla, perché sarei
pronto a metterci la mano sul
fuoco che queste crisi respiratorie non dipendano da un problema legato
al
cuore o ai polmoni.Perchè dagli esami che le abbiamo fatto
non c’è nessuna
disfunzione cardiaca.Tutto questo è dovuto ad un fattore
psicologico; tutto ha
origine dalla sua mente e non dal suo fisico.
-Lei mi sta dicendo che i miei attacchi non sono
reali?
-No, le sto dicendo che la causa non è
un’insufficienza respiratoria.Io
non sono uno psicologo, ma posso dirle con certezza che fin quando non
affronterà la causa che rende il suo sonno così
agitato, inquieto e tormentato
non potrà mai risolvere il suo problema.
Possibile
che il dottore avesse
davvero ragione?Ma anche se così fosse stato lei non avrebbe
affrontato mai e
poi mai
Heric.Anzi
doveva cercare di evitarlo il più
possibile.L’unica cosa positiva era che
finalmente dopodomani sarebbe ripartita e non sarebbe stata
più costretta a
vederlo e a tormentarsi.Una volta andata via, avrebbe cercato di
costruire il
suo rapporto con David su basi più solide, si sarebbe
impegnata con tutta se
stessa e avrebbe imparato ad amarlo.Si, era questo quello a cui doveva
pensare.Doveva finalmente guardare al futuro.E proprio per questo era
necessario farla finita con i fantasmi del passato, lasciarli alle
spalle e
ricominciare a vivere serenamente.
Proprio
in quel momento bussarono
alla porta della sua stanza.
-Chi
è?
-Servizio
in camera.-gridarono
dall’altra parte della porta.
In
fondo l’idea di mangiare un
boccone non le dispiaceva, ma quando si decise ad aprire
notò sbalordita che
non si trattava di uno dei camerieri dell’albergo.
-Heric!Ma
che cosa ci fai qui?.-domandò
stupita lei cercando qualcosa per coprire la camicia da notte alquanto
trasparente.
-Visto
che non avevi mangiato ho
pensato di portarti qualcosa da mangiare in camera.Tutto qui.-rispose
semplicemente il ragazzo guardandola in modo molto sensuale.
-Grazie
ma non dovevi.-disse lei
coprendosi con una felpa.
Sana
era profondamente a disagio
e in quel momento avrebbe voluto mandarlo via dalla sua stanza a calci
nel
sedere.
-Figurati,
ora però devi
rimetterti in forze e dopo aver mangiato ti aspetta un’altra
bella
sorpresa.-disse lui appoggiando il vassoio su un tavolino.
-Heric
io ti ringrazio davvero
molto per quello che stai facendo per me, ma dopo ho intenzione di
mettermi
subito a letto perché sono stanca.E’ stata una
giornata faticosa e…
-Non
potevi fare una scelta più
azzeccata.Sai, anch’io sono della tua stessa opinione.-disse
lui accomodandosi
a sua volta sul letto e cominciando a accarezzargli le gambe.
-Heric,
ti prego vattene
via-esclamò Sana in tono quasi supplichevole.
-Perché
dovrei farlo?Perchè temi
che se restassi qui non avresti la forza di
respingermi?-continuò lui
cominciando ad abbassarle le sottili bretelline della sua camicia da
notte.
-Heric,
no aspetta.Non
posso.-disse lei sempre meno convinta.
-Ma
lo vuoi mia cara.Lo vuoi
almeno quanto lo voglio io.
Heric
si era spostato sopra di lei
e le stava baciando il collo insinuando pian piano la sua lingua tra i
seni
ormai scoperti della ragazza.
-Ti
voglio, ti voglio.-continuava
a ripetere Heric con la voce roca per il desiderio, mentre la toccava,
la
baciava la stringeva forte a se.
Rossana
aveva cominciato a
rispondere ai suoi baci, ad accarezzarlo e a lasciarsi andare quando il
suono
del suo cellulare li interruppe.
-Dove
vai?Resta qui, non
andare.-disse lui trattenendola per un braccio.
-Devo
rispondere.-disse lei
divincolandosi senza però guardarlo negli occhi.Pronto
David.Si qui tutto
bene.No, stai tranquillo non ho avuto problemi.-rispose lei cercando di
coprirsi,
quasi come se David fosse stato lì a guardarla mentre lei
era stata sul punto di
tradirlo.-Come?Si, certo che ne sono felice.D’accordo, allora
a domani.Buona
notte.
Sana
era diventata pallida come
un fantasma ed Heric ebbe paura che stesse di nuovo sul punto di
svenire.
-Cosa
è successo?- domandò lui
ancora seduto sul letto.
Ma
Rossana non rispondeva.-Sana
che ti ha detto?-continuò lui andandole incontro.
-Sana,
mi senti?Che vi siete
detti?-le domandò nuovamente Heric prendendola per le spalle
e scuotendola con
forza.
-Domani
David arriverà qui per
partecipare alla cerimonia.-gli confessò Sana tutto
d’un fiato, come se non
fosse stata lei a pronunciare quelle parole.
-Ma
non aveva detto che non si
sarebbe riuscito a liberare?-chiese lui cercando di capirci
qualcosa.-Ad ogni
modo non importa.Domani gli dirai di noi.
-Ma
che cosa stai dicendo?Io non
posso fargli una cosa simile!David è il mio fidanzato.
-Si,
ma il problema è che tu non
lo ami e non l’hai mai amato.
-Questo
non è vero!E non ti
permetto di insinuare certe cose!-urlò la ragazza
prendendosi la testa tra le
mani.
-Certo
lo ami tanto che stavi per
fare l’amore con me.-esclamò sarcastico.
-Già
ma per fortuna mi sono
fermata in tempo.
-Errore:il
telefono ti ha
fermata!Ammettilo:tu lo volevi quanto me, ed è ora che tu
guardi in faccia la
realtà: io e te siamo fatti per stare
insieme.Quand’è che lo capirai?
-Heric
ne abbiamo già parlato.
-No,
tu ne hai già parlato, ma io
non ti ho detto cosa ne penso al riguardo.
-Noi
non stiamo più insieme non
c’è niente da capire.E’ una mia
decisione e devi rispettarla!
-No
è qui che ti sbagli!Noi
eravamo una coppia Sana, e io non sono d’accordo.Io voglio
stare con te, vivere
con te e so che anche tu lo vuoi quanto me.Il fatto che io non ti abbia
cercata
in questi tre anni non vuol dire che io non ci abbia pensato, ma
mettiti nei
miei panni:la sera prima facciamo l’amore, mi dici che mi ami
e che non puoi
vivere senza di me e il giorno dopo mi lasci dicendomi che hai trovato
un altro
uomo.Non potevo di certo accettare una cosa del genere!E poi tu non
puoi
neanche lontanamente immaginare quanto ne abbia sofferto,
perché tu sei sempre
stata l’unica e la sola che sia riuscita a capirmi e aiutarmi
sempre.Tu sei
l’unica cosa che abbia veramente un senso nella mia vita.Io
ho bisogno di te
perché ti amo.
Che
discorso fantastico che aveva
fatto.Ogni volta che udiva il suono della sua voce si sentiva stregata,
ammaliata dalla sua sensualità, dal suo inconsapevole
fascino.E poi ora le
aveva detto quelle parole meravigliose e sapeva che Heric
l’amava davvero e che
per lui era tutt’altro che facile pronunciarle.Allora
perché non si lasciava
andare?In fondo anche lei aveva un bisogno disperato di lui.Forse la
cosa
migliore era davvero tornare insieme…Poi improvvisamente
Sana ricordò il sogno
dell’altra notte.Che fosse un sogno premonitore?No, non
poteva fare questo a
David, non poteva tradire in questo modo la sua fiducia, non poteva
ignorare
quello che aveva fatto per lei, non poteva essere così
egoista, anche se il
prezzo da pagare era la sua felicità.Le parole che stava per
dire adesso
l’avrebbero ferita per tutta la vita, ma erano indispensabili
per far capire ad
Heric che tra loro era davvero finita.
-Il
minimo che io possa fare è
essere altrettanto franca con te.Non mi importa niente di quello che mi
hai
detto perché io non sento più niente per te.Anzi
da quando ti ho incontrato ho
avuto solo guai-disse Sana guardandolo con uno sguardo gelido, mentre
il suo
cuore si lacerava-Non hai mai combinato niente di buono nella tua vita,
mai.Del
resto dovevo aspettarmelo, un delinquente resta sempre un delinquente e
io con
gente come te non voglio più averci niente a che fare.Il mio
unico rammarico è
quello di averlo capito troppo tardi e di aver sprecato tutti questi
anni
cercando di cambiarti, di farti diventare una persona migliore.Ma ora
sono
veramente stanca Heric.Stanca di questa situazione, stanca di te che in
questi
giorni non mi hai dato pace.Credimi questi tre anni senza di te sono
stati gli
anni migliori della mia vita, i più sereni e felici
perché finalmente non avevo
un peso da trascinare.-confermò lei facendo leva su tutto il
suo talento di
attrice-Vorrei non averti mai conosciuto.
Terminata
quella frase assurda e
senza senso,Rossana dovette girarsi immediatamente perché le
lacrime avevano
preso a rigarle il volto.Come aveva potuto dirgli quelle cose tanto
terribili?Come aveva potuto ferire la persona che più amava
al mondo in quel
modo?
Heric
scosse la testa.No,non
poteva essere così.Sana stava mentendo
spudoratamente.Possibile che fosse
rimasta con lui per tutti questi anni solo perché le faceva
compassione?Non
poteva rimanere lì dentro neanche un minuto di
più e così dopo pochi minuti,
necessari per riprendersi dalla shock, corse via sbattendo la porta.
Appena
Heric fu uscito Sana
cominciò a distruggere praticamente ogni cosa, lo specchio,
i vasi, il tavolino
di cristallo, poi sfinita si gettò disperata e stremata sul
letto allagando il
cuscino con le sue lacrime.
-Senta
signore le ripeto che noi
stiamo per chiudere-ripetè l’oste per
l’ennesima volta a Heric.
-Ma
in che posto sono capitato?Le
assicuro che il suo è l’unico bar che chiude
così presto.-disse Heric ormai
completamente sbronzo-Potrei anche denunciarvi?Lo sai questo bello?
-Frank
qualche problema?-chiese
il proprietario del bar all’uomo che aveva parlato con il
ragazzo.
-Si,
signor Mitamura.Questo qui
non vuole saperne di andarsene.Spara stupidaggini a raffica, oltre ad
essere
completamente andato.
-Va
bene vai pure Frank, ci penso
io.Allora giovanotto mi faresti il piacere di andartene?
-No
stronzo io rimango qui finchè
mi pare.
-D’accordo
visto che con le buone
maniere non riesci a capirlo te lo dirò in un altro modo.Se
non alzi il tuo
lurido culo da questa sedia chiamo la polizia!Questo linguaggio
è più
comprensibile per voi fetidi barboni?
-Adesso
te lo faccio vedere io
cosa è in grado di fare un barbone!
Bene
bene!Anche stavolta siamo arrivati alla fine del
capitolo.Eh già Heric è proprio un mito a
cacciarsi nei guai, mentre Sana è un
mito nel rovinarsi la vita…
E che ci
volete fare!Per sapere il seguito miei cari non potete
far altro che leggere, il prossimo avvincente, meraviglioso,
straordinario capitolo…vabbè
per oggi ho detto abbastanza
cavolate!Però volevo cogliere l’occasione per
ringraziare individualmente Flydreamer,Altair,
Princess of darkness,-Tata-, Fiasco, Princess 89 e
Daygum…siete troppo buoni!A
presto!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Capitolo 7 *** capitolo 7 ***
Il
sole già alto nel cielo,
illuminava tutta la città che di domenica mattina appariva
ancora assopita.Non
c’era il traffico frenetico di tutti i giorni ma solo qualche
auto in giro.Era
una splendida giornata di maggio, per cui molti genitori ne avevano
approfittato per portare i loro figli al parco.Ma quella mattina al
parco non
c’erano solo famiglie allegre e felici, ma anche un giovane
ragazzo disteso sul
prato all’ombra di una grande quercia.
-Che
mal di testa.Ma dove
sono?-si chiese Heric rialzandosi e guardandosi intorno alquanto
confuso e
disorientato.Aveva un dolore lancinante alla testa, e in più
sentiva un dolore
tremendo allo stomaco e al viso.Per un attimo si era illuso che quello
di ieri
fosse stato solo un brutto sogno, e invece era tutto tremendamente
vero.Ora
ricordava:era andato in un bar, si era preso una sbronza
colossale, e poi
aveva scatenato una rissa, picchiando violentemente sia il padrone del
locale
che alcuni camerieri.Gliele aveva date di santa ragione, ma a giudicare
da come
si sentiva doveva averne anche prese parecchie.Cinque contro uno non
era
proprio il massimo, visto e considerato che era anche ubriaco
fradicio.Ma quel
bastardo se l’era meritato, l’aveva chiamato
barbone!
-Cazzo,
oggi c’è il matrimonio di
Funny!Merda!
Non
aveva proprio voglia di
andarci e poi sarebbe stato costretto a vederla di nuovo e per di
più con quel
coglione accanto a lei!D’altro canto però non
poteva non andare, voleva molto
bene a Funny e non poteva deluderla.Così cominciò
ad alzarsi molto a
fatica:doveva assolutamente raggiungere l’albergo e darsi una
sistemata;
impresa davvero ardua dato che la testa gli scoppiava e sentiva dolore
praticamente dappertutto.Vorrei non
averti mai conosciuto.Questa frase continuava a tormentarlo e
gli faceva molto
più male di qualunque pugno…
Adesso
si sentiva addirittura
terrorizzato all’idea di vederla.Assurdo!Heric Akito il
grande campione
mondiale di karate che ha paura di una donna.Ma la ragazza in questione
non era
una qualsiasi ma l’amore della sua vita.Cosa le avrebbe detto
ora, ma
soprattutto come avrebbe dovuto comportarsi con lei?Forse la soluzione
migliore
era mostrarsi freddo e indifferente e cercare di stare con lei il meno
possibile.
Ma
una volta arrivato al Royal le
sue speranze furono deluse.
-Signorina
Smith è certa di stare
bene, la vedo così pallida.-disse il direttore Yamamoto
rivolgendosi alla
ragazza.
-Non
si preoccupi è stato solo un
lieve malore, ora vado a stendermi un po’ e sono certa che mi
sentirò subito
meglio.Comunque la ringrazio per quello che ha fatto per me.-le disse lei con un sorriso.
-Ma
si figuri e se avesse ancora
bisogno di qualunque cosa, sono a sua disposizione.
Heric
da quella distanza non
riuscì a sentire cosa si fossero detti, ma intuì
che Sana era finita nuovamente
in ospedale, così non appena fu salita in camera si
avvicinò al direttore per
chiedergli cosa fosse successo.
-Signor Akito, non posso dargli
questo tipo di informazione, e ora la prego di scusarmi.
-Aspetti-il
ragazzo lo stava
trattenendo per un braccio-Io devo sapere quello che le ho chiesto.
-Ma
le ho già detto…
-Le
ricordo signor Yamamoto che
sono un campione di karate, per cui se ci tiene a conservare il suo bel
faccino
intatto le consiglio di sputare il rospo.
-Va
bene, va bene ma stia
calmo.Non si agiti.Vuole una bella tazza di tè caldo?
-La
avverto:se non la smette
giuro che…
-Si,
si tutte le valige nel taxi
lì fuori.
Sia
Heric che il direttore si
voltarono verso colui che aveva pronunciato quelle parole e videro un
bell’uomo,dagli occhi azzurri, i capelli rasati e un fisico
abbastanza atletico
recarsi nella hall dell’albergo a pochi passi dai due.
-Ha
la prenotazione?-chiese uno
dei camerieri dell’hotel rivolgendosi a lui gentilmente.
-Certo
che no, forse lei non sa
chi sono io.
-A
dire il vero, no.
-Io
sono…ma non capisco perché
sto perdendo il mio tempo con lei.
L’uomo
seccato per quella inutile
perdita di tempo si allontanò, scostando bruscamente il
ragazzo con cui aveva
parlato, e dirigendosi verso Yamamoto.
-Insomma
c’è qualcuno sano di
mente che abbia intenzione di parlare con me?Oppure qui bisogna per
forza
urlare?
-Mi
scusi signor Akito, un
momento e arrivo.-disse il direttore allontanandosi dal giovane
campione-Io
sono Yue Yamamoto, direttore del Royal Hotel, e la pregherei di non
urlare in
questo modo.
-Senta
bando alle chiacchiere
sono David Reed, il più grande produttore del mondo, e
quindi esigo che mi
diciate subito in quale stanza alloggia la mia fidanzata Rossana Smith.
-Signor
Reed, ma perché non l’ha
detto prima!Sono mortificato per come lei sia stato accolto, davvero.La
prego
di accettare le mie scuse a nome di tutto l’hotel.
-Senta
io non ho più tempo da
perdere-prese a dirgli Heric spazientito raggiungendolo a sua volta-ho
bisogno
di quell’informazione.
-A
quanto vedo l’educazione non è
il suo ideale di vita.-si intromise Reed.-Forse le è
sfuggito che stavo
parlando prima di lei con il direttore.
-Senti
chi parla!Proprio quello
che ha iniziato a urlare come un matto.-disse lui in tono strafottente
-Ma
come si permette.Lei non sa
chi sono io!-ribattè l’uomo adirato.
-Certo
che lo so sei solo un
pallone gonfiato.-rispose Heric tranquillamente.
-Questo
poi è veramente troppo!Io
sono David Reed ed è assurdo che un uomo del mio calibro
abbia a che fare con
certa plebaglia.
Heric
impallidì.Per poco non
perse l’equilibrio.Ma certo, come aveva fatto a non
riconoscerlo?Non poteva
crederci, ora aveva davanti a sé la fonte di tutti i suoi
problemi.
-Adesso
ti faccio vedere io…
-Signori,
signori vi prego
calmatevi.Vi ricordo che questo non è un ring, vi invito a
risolvere le vostre
divergenze fuori di qui.-affermò deciso il direttore
accompagnandoli in
prossimità dell’ascensore.-Allora signor Reed la
stanza della signorina è la
3011, mentre lei signor Akito è pregato di raggiungere la
sua camera e quanto
all’informazione io non sono tenuto a rivelargliela e se lo
ritiene opportuno
lo chieda alla diretta interessata.-l’uomo si
allontanò ignaro di aver creato
effettivamente un clima da ring.
-Ora
che siamo soli,
possiamo finalmente parlare.
Heric
si avvicinava sempre più
minacciosamente verso David.
-Non
credo proprio, io non ho
tempo da perdere.
-Oh
peccato che non la pensiamo
allo stesso modo.-disse Heric inchiodandolo con le spalle al muro.-E
ora che
siamo più comodi è meglio per te che tu risponda
alle mie domande.
-Questa
poi!Ci conosciamo da meno
di quindici minuti e osa già darmi del tu.Inaudito!
-Non
mi frega niente
dell’etichetta mister galateo, quindi ora sei pregato di
tacere.
-La
avverto se non mi lascia
andare in questo preciso istante chiamo la sicurezza.
-Non
sei nella posizione adatta
per dettare condizioni.Non per vantarmi ma sono campione del mondo di
karate e
se non mi dai ascolto puoi stare certo che io sarò
l‘ultima persona che vedrai
prima che ti mandi
all’altro mondo.
-Lei
è pazzo, completamente
pazzo!
-Può
anche darsi, ma non credo che tu sia migliore di me perchè
sei solo un narcisista bisbetico che spara cazzate
sull’etichetta.
-Mi
lasci andare!Subito!
-Prima
rispondi a questa
domanda:sei a conoscenza dei problemi di Sana?
-Sta
parlando forse della mia
fidanzata Rossana Smith?-chiese David confuso.
-10
e lode per l’intelligenza spiccata.-fece
Heric sarcastico.
-Ma
si può sapere lei chi diavolo
è?-chiese David sempre più confuso.Ma cosa voleva
quel pazzo criminale da lui e
da Rossana?
Proprio
in quel momento comparve
la diretta interessata ancora in vestaglia, che uscendo
dall’ascensore vide
materializzati i suoi incubi peggiori.
-David,
Heric ma che sta
succedendo qui?
-Sana!-esclamò
Heric lasciando
subito la presa.
-Ma
come?Tu lo conosci Rossana?
-Beh
si è un vecchio compagno di
scuola, che poi sarà anche l’altro testimone di
Funny e sono certa che deve
averti scambiato per qualcun altro David.-affermò la ragazza
guardando Heric
severamente.
-Certo
che è proprio assurdo!- l'uomo prese a lisciarsi il costosissimo completo che indossava sgualcito a causa di quel pazzo furioso.Improvvisamente
David guardò il costoso rolex d’oro che portava al
braccio.-Perbacco sono quasi
le 15 e devo fare una telefonata molto importante.Vieni andiamo in
camera
tesoro.-esclamò lui prendendo la sua fidanzata per la vita.
-Comincia
ad andare tesoro, io ti
raggiungo subito.
-Guarda
che io non ti lascio con
questo tipo così poco raccomandabile.
-Va
pure tranquillo, devo solo
dirgli due parole sull’organizzazione del
matrimonio.-mentì lei.
-Guarda
che se non sali entro
cinque minuti mando qualcuno a cercarti.-disse David sparendo
all’interno
dell’ascensore.
-Ma
cosa ti è saltato in
mente?Cavolo Heric ma che ti frulla in testa!Che avevi intenzione di fare con questa scenata?-chiese la
ragazza
esasperata.
-Oh tesoruccio devo dirgli due parole sul matrimonio-gli fece eco lui.Si può sapere perchè mi hai
mentito?-chiese lui evitando volutamente di rispondere.
-Ma
su cosa?
-Mi
hai detto che mi avevi
lasciato perché ti eri innamorata di un altro uomo.
-Appunto.-disse
lei esasperata.
-Certo,
e tu vorresti farmi
credere di aver preferito quel damerino sputasentenze a me?
-Ma
lo vedi a cosa sei
arrivato?Fare a botte con il mio fidanzato non ti sembra un
po’ troppo?-gli
chiese Sana indicando l’occhio nero di Heric.
-Guarda
che non abbiamo fatto a
botte.Puoi stare pure certa che il tuo tesoruccio non sarebbe in grado
di dare
un pugno neanche ad un uomo sulla sedia a rotelle.
-E
allora come ti sei fatto tutti
quei lividi?
-Sono
scivolato-mentì lui.
-E
ti aspetti che io ci creda?
-Ma
cosa vuoi da me?Io non ci sto
capendo più niente.Un attimo prima dici che di me non ti
importa più niente e
che vorresti non avermi mai incontrato,e un attimo dopo invece ti
preoccupi
per me.Scusami tanto se mi sento un po’ confuso.Dimmi la
verità, ti prego,Sana ma
stavolta cerca di essere sincera e se non vuoi esserlo con me almeno fallo
per te
stessa.-gli disse prendendola per le spalle.-Guardami negli occhi e
dimmi che
non mi ami più e che vuoi che io sparisca per sempre e ti
giuro che lo farò.
No,
non poteva chiederle
questo.Come poteva dire alla persona che più amava al mondo
di sparire?
Non
poteva far altro che scappare
via, lontano da quella situazione assurda, lontano da lui e da quegli
occhi
così inconsapevolmente dolci…
Heric
rimase lì a fissarla mentre
spariva all’interno dell’ascensore, con una nuova,
seppur piccola speranza nel
cuore.
Ciao a tutti!Avete
visto chi è arrivato???E’ proprio lui David
l’aitante
fidanzato di Sana che però sembra ancora provare dei
sentimenti per Heric…cosa
succederà ora?Per scoprirlo continuate a leggere la storia e
vi prego
recensite!!!!!!!!!!!!Un grazie comunque a tutti voi!!!!!!
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Capitolo 8 *** capitolo 8 ***
La
chiesa era stata addobbata
magnificamente.Su ogni ogni panca c’erano dei fiori colorati
adagiati su un
nastro bianco, mentre sull’altare c’erano due
splendidi vasi stracolmi di rose
bianche.Jeremy, elegantissimo ed emozionantissimo come non mai, era
già lì che
attendeva con trepidazione la sua Funny.Poco dopo arrivarono altri
invitati,
tra cui anche Heric, Terence e Alyssa che dopo aver salutato lo sposo
si adagiò
subito su una delle panche.Ormai la nascita del piccolo era
vicina.Qualche
minuto dopo fecero il loro ingresso in chiesa anche Sana e David.
-Ricordati
che me l’hai promesso
Rossana.
-Me
l’avrai ripetuto almeno un
centinaio di volte David guarda che ho capito.-disse lei esasperata.
-Tesoro
non vorrei sembrarti
insistente ma lo dico anche per te.Subito dopo il matrimonio dobbiamo
ripartire, perché tu devi recarti a Londra per il nuovo film
e io devo andare a
Berlino per affari.
-Come
sei noioso.-Sana si
allontanò dal suo fidanzato e percorse la navata centrale
recandosi dai suoi
amici.-Ciao Alyssa, ti trovo benissimo.-disse lei ignorando
completamente
quanto gli aveva appena detto il suo fidanzato.
-Certo,
sembro un pachiderma
obeso.-rise lei.
-Ma
che dici?Sei splendida!
-Non
è vero sei tu che sei
davvero bellissima.
In
effetti Sana era davvero un
incanto truccata leggermente e con
il
vestito che le aveva regalato David che sembrava cucito su misura su quel fisico alto e slanciato
senza contare che la
ragazza possedeva un fascino innato, che le consentiva di apparire
sempre
semplice ed elegante al tempo stesso.
-Anche
se in effetti ti vedo un
po’ sciupata.Non vorrai mica diventare come quelle modelle
anoressiche che si
vedono in tv?-chiese Alyssa perprlessa.
-No,
stai tranquilla.
Dopo
qualche minuto la madre di
Funny comunicò a Sana e a Heric che sua figlia stava
arrivando e che dovevano
mettersi in posizione.
-Scusami
vorresti tradurmi quello
che ha detto la madre di Funny.-chiese il ragazzo perplesso a Sana.
-Appena
arriva la sposa con il
padre sottobraccio all’entrata della chiesa, noi ci
posizioniamo davanti a loro
e percorriamo la
navata centrale,ossia
camminiamo dritto davanti a noi, dopodichè ci disponiamo
sull’altare vicino
agli sposi.E’tutto chiaro o hai bisogno di un disegno?
-Ma
si ho capito.-disse Heric
sbuffando.-E’solo che io odio tutte queste
formalità.
-Sei
il solito caprone!Pensa
piuttosto alla felicità della nostra amica in questo
momento!-lo rimproverò
lei.
-Io
so solo che mi sento un
idiota con questo smoking.E poi questa cravatta mi sta soffocando.
-Ma
guardati.Neanche un nodo ad
una cravatta riesci a fare.Vieni qui che ti sistemo.
Ora
era vicini.Pericolosamente
vicini.Potevano avvertire l’uno il respiro
dell’altro.
Heric non mi guardare così ti
prego.Altrimenti finirò col baciarti
davanti a tutta questa gente
e soprattutto davanti al mio fidanzato.
Fortunatamente
proprio in quel
momento arrivò la madre di Funny a dire loro che era
arrivato il fatidico
momento.Rossana si sentì notevolmente sollevata, eppure non
potè non pensare
che se fossero stati soli adesso, ma soprattutto se non fossero stai
interrotti
l’altra notte, non sarebbe riuscita a trattenersi.Le bastava
solo guardarlo per
sentirsi felice e spensierata.Un solo sguardo per lasciarsi tutti i
problemi
alle spalle ed erano anni, per l'esattezza da tre anni, che non si sentiva così.Tutto ad
un tratto scordò
anche il motivo per cui aveva deciso di lasciare Heric,
l’unico uomo che
avrebbe davvero mai amato in tutta la sua vita.
-Sei
bellissima.-gli sussurrò
Heric in un orecchio, mentre insieme raggiungevano Funny.
Sana
arrossì.Quella semplice
frase pronunciata da lui era in grado di suscitare un vortice di
emozioni
indescrivibili dentro di lei.Se Heric gli avesse proposto di fare
l’amore qui
adesso, lei di certo non sarebbe stata in grado di rifiutare.
Dio!Ma
che razza di pensieri
perversi le venivano in mente!Si trovava pur sempre in una chiesa e per
di più
al matrimonio della sua migliore amica.Non era il momento di pensare a
certe
cose!Soprattutto perché nella casa del Signore stava
pensando di tradire il suo
fidanzato.
-Oh
Funny sei meravigliosa,
stupenda,bellissima…
-Okay
basta Sana, grazie!Anche tu
sei uno splendore.
-Si
ma oggi sei tu la stella che…
-Scusate
se vi interrompo, ma ci
sarebbe un matrimonio da celebrare.-le richiamò Heric.
Rossana
ed Heric comiciarono a camminare insieme e sembravano
davvero perfetti:lei bellissima ed elegante, lui affascinante e
misterioso.Sembravano, o meglio erano fatti per stare insieme e tutti
gli
invitati, anche quelli che non li conoscevano non potevano non notare
che tra
loro c’era qualcosa di speciale,un legame forte ma soprattutto
indelebile, che
nessuno avrebbe mai potuto spezzare.
-Vi
dichiaro marito e moglie.Ora
invito tutti i presenti a fare un applauso a questi due giovani che
ora, dopo
essere stati uniti mediante il sacro vincolo del matrimonio, si avviano
insieme
a percorrere la strada della vita.Una strada lunga e a volta irta di
ostacoli
che potranno essere superati solo con la forza
dell’amore.-concluse il prete.
Mentre
tutti gli invitati
applaudivano Heric e Sana si guardarono per un breve ma lunghissimo
istante.Come
sempre accadeva tra loro, uno sguardo valeva molto più di
tante inutili
parole.Le parole passano, ma gli sguardi, quelli intensi e carichi di
sentimenti, quelli restano per sempre.
Poco
dopo quando tutti gli
invitati erano
usciti per il
tradizionale lancio del riso, Sana si accorse che David era sparito.In
effetti
era dall’inizio della cerimonia che non lo vedeva.
-Rossana,
cara devo parlarti.-disse
lui che era sopraggiunto alle sue spalle.
-David
ma dov’eri?Sei sparito,
non riuscivo più a trovarti.
-Ascolta,
la mia segretaria mi ha
chiamato e mi ha detto che c’è un affare
importantissimo ,che ho lasciato in
sospeso per venire qui da te, ma che ora devo necessariamente sbrigare.
-Cosa?-chiese
lei intuendo dove
voleva andare a parare il suo fidanzato.
-Mi
dispiace ma dobbiamo andare via.Su comincia a salutare tutti
perché c’è già un taxi
qui fuori che ci aspetta.
-Ma
io non posso andare via
David.Il matrimonio non è ancora terminato.
-Suvvia
tesoro non essere così
testarda.In fondo anticiperai la tua partenza solo di poche ore.
-Ma
io non voglio!
Sono stata per tre anni lontana dai miei amici e non voglio
ripartire
subito.-confermò lei risoluta.
-Ti
ricordo che hai un contratto
con il regista Bower il quale non ammetterebbe mai un tuo
ritardo.Guarda ho già
prenotato il tuo volo per Londra.Ecco prendi.-gli disse porgendole il
biglietto.
-Perché
devi sempre calcolare
tutto fin nei minimi dettagli?Perchè non riesci a goderti la
vita?
-Ma
cosa dici?
-Cosa
dico?Dico che tu non tieni
mai in considerazione quello che voglio io.Non ti importa mai di sapere
quello
che penso, perché tanto tu hai già pianificato
tutto.
-Rossana
ora calmati.
-Cosa
c’è?Ora che qualcosa che tu
hai deciso non mi sta bene devo star zitta?No mio caro,
perché io non sono un
burattino nelle tue mani.Io ho un cervello e
decido io quello che è meglio per me!Quindi
rimango qui in Giappone finchè mi pare.
-Mio
Dio non ti riconosco più!Sei
sicura di essere in te?
-Ti
posso assicurare che non sono
mai stata più seria.
-E
tu vorresti rinunciare ad un
film così importante, che ti frutterebbe milioni di dollari
e una popolarità
che neanche lontanamente ti immagini, solo per seguire i tuoi assurdi
sentimentalismi?
-Apri
gli occhi David:la vita non
ruota solo attorno al denaro e alla gloria!Al mondo ci sono valori come
l’amore, l’amicizia, la famiglia che non possono
essere paragonati a niente.Se
pensi solo al lavoro e ai soldi vuol dire che sei arido, freddo e
insensibile.
-Mi
stai facendo solo perdere
tempo con le tue sciocchezze.
-Guarda
per una volta sono
d’accordo con te!Ecco cosa ne faccio del tuo prezioso
biglietto-concluse Sana
strappando l’oggetto in questione.-Ah dimenticavo le buone maniere:buon viaggio!-esclamò sarcastica accennando un inchino e allontanandosi velocemente da lui.
Il
ristorante scelto da Funny e
Jeremy era completamente immerso nel verde.C’erano alberi di
ogni tipo, statue,fontane
e fiori incantevoli.
-Dai Jeremy adesso ti tocca
fare un bel
discorso.
-No,
dai Terence sai che non sono
portato per certe cose.
-Invece
si mio caro.Come voi avete
costretto me a parlare per un’ora di
fila al mio matrimonio non vedo perché tu debba ricevere un
trattamento
diverso.-disse lui fingendosi arrabbiato.
-Si
ha ragione.Forza
Jeremy-gridarono tutti gli invitati all’unisono.
-Va
bene, va bene.-acconsentì il
ragazzo visibilmente in imbarazzo.-Innanzitutto mi sembra doveroso
ringraziare
tutti coloro che sono presenti oggi perché io e Funny
vogliamo davvero un gran
bene a tutti voi.Ma al di là di questo, mi sento anche di
dirvi che non scorderò
mai la felicità di questo giorno come non
scorderò mai la felicità che mi
accompagna da quando conosco Funny.-disse il ragazzo guardando la sua
sposa.-E
non posso far altro che augurare a tutti voi di assaporare la vera
gioia, di
trovare l’amore vero con la persona che più di
ogni altra vi fa battere il
cuore.La persona di cui non potete fare a meno mai, con la quale
intendete
svegliarvi ogni mattina, quella con cui avete intenzione di condividere
tutto.Io ringrazio Dio tutti i giorni per averla trovata.
Tutti
gli invitati erano rimasti
senza parole per lo splendido discorso di Jeremy, per non parlare di
Alyssa che
piangeva come una fontana.
Il
discorso di Jeremy era
arrivato anche al cuore di Sana, che quando cercò con lo
sguardo l’oggetto dei
suoi pensieri non lo trovò.Così si
alzò dal suo posto per andarlo a
cercare.Certo non sarebbe stata un’impresa facile, dato che
quel posto era
davvero immenso; tuttavia lei sapeva di poterlo trovare.Aveva scartato
a priori
la possibilità che Heric se ne fosse andato, un
po’ perché lo conosceva e
sapeva bene che non se ne sarebbe mai andato prima di mangiare il
sushi, che
era la prossima portata prevista dal menù.Poi
fondamentalmente ci sperava.Girò
praticamente in tondo per circa mezz’ora, quando decise di
sedersi su una delle
tante panchine di fronte ad un piccolo ma delizioso laghetto, per
togliersi
quegli strumenti di tortura che aveva ai piedi.Chi l’ha detto
che le attrici
del cinema girano sempre sui tacchi alti?Questo poteva valere per
qualcuna ma
di certo non per lei che abitualmente andava in giro con jeans e
scarpette da
ginnastica.Questa era una cosa che David proprio non mandava
giù.Per lui,
amante dell’eleganza, dell’alta moda e di tutte
quelle sciocchezze formali, era
impensabile che una DIVA, come la chiamava lui, andasse in giro senza
tacchi a
spillo.Del resto per lui erano impensabili tante di quelle cose che
invece lei
amava fare…
All’improvviso
scorse davanti ai
suoi occhi un piccolo gazebo in legno su cui si posavano una serie di
piante
rampicanti, e poi ad un tratto lo vide seduto su una delle panchine che si trovavano all'interno.
-E’
difficile rinunciare alle
vecchie abitudini, vero?-disse lei riferendosi al gazebo.
-Sana
che cosa ci fai qui?-chiese lui brusco.
-Ho
visto che eri sparito e così
ho pensato di venire a cercarti.
-Ora
che mi hai trovato puoi
anche andartene.
-Heric,
non volevo farti
arrabbiare.
-Certo
che no!
-Devi
credermi sono venuta solo
perché…
-Perché
Sana?Perchè?-la
interruppe lui-Ora che il tuo narcisista sputasentenze ti ha mollato,
vorresti
ripiegare su di me?
-Non
ti permetto di dire certe
cose!
-Ah
no?Beh io sono stanco Sana,
davvero stanco!Non ne posso più di rincorrerti ovunque e di
scodinzolare felice
quando ti degni di rivolgermi la parola.Scendi dal piedistallo
principessa!
-Heric
perché mi stai dicendo
queste cose?
-Hai
anche il coraggio di
chiedermelo?Tu mi hai mollato, tu mi hai detto di avere un altro uomo,
tu mi
hai detto che incontrare me è stato il più grosso
errore della tua vita e
sempre tu,adesso vieni a cercarmi, fai la carina e ti aspetti pure la mia gratitudine?
-So
di averti detto delle cose
orribili in questi giorni e ti ho cercato proprio perché
avevo intenzione di
scusarmi.
-E
tu pensi che mi importi
qualcosa delle tue patetiche scuse?Tu non puoi neanche avere idea del
male che
mi hai fatto in questi anni, del dolore e della frustrazione che ho
provato
sapendoti nelle braccia di un altro uomo.Passavo notti intere a
chiedermi dove
avessi sbagliato con te, cosa non ero stato in grado di darti, tanto da
spingerti a cercarlo in un’ altra persona.Poi dopo tre anni
d’inferno,
finalmente vedo l’ “uomo della tua
vita”.E tu vorresti farmi credere di amare
quell'imbecille che pensa solo ai soldi e al successo, a cui non importa
niente di
te e che non ha esitato un istante a partire lasciandoti qui da
sola.Quel tipo
rappresenta proprio tutto quello che tu per anni non hai fatto altro
che
criticare.Hai sempre detto che volevi un rapporto normale, qualcuno che
ti
desse stabilità e protezione.Bel tipo che ti sei cercata,
proprio una scelta
azzeccata direi!-concluse lui sarcastico.
Heric
cercava di guardarla negli
occhi, ma Sana non riusciva proprio a sostenere lo sguardo accusatore
del
ragazzo.
-Il
dottore mi ha detto che
quelle crisi respiratorie dipendono da un fattore psicologico.Qualcosa
che mi
fa stare male e che mi opprime solo quando le mie difese mentali
crollano, cioè
durante il sonno.Sai, in un primo momento non avevo compreso bene le
sue parole
e pensavo che fossero tutte assurdità.Eppure, da quando ci siamo
lasciati mi sono
sempre sentita male.Man mano che passava il tempo le crisi diventavano
sempre
più frequenti e sempre più gravi.Ogni giorno che
passava mi sentivo sempre
peggio, mi sentivo svuotata, incompleta.Poi finalmente ho
capito.
-Cosa
hai capito?-chiese lui
avvicinandosi.
-Tanti
anni fa ti dissi che tu
sei indispensabile per la mia felicità, ma ora posso
affermare con certezza che
tu sei indispensabile per la mia vita e spero solo di non averlo capito
troppo
tardi Heric.-disse Sana mentre calde lacrime presero a rigarle il
volto.-Ti
prego dimmi che non è troppo tardi per
ricominciare.-continuò prendendosi il
viso tra le mani.-Io non so perché mi sono comportata
così, davvero non lo so.
Heric
si sedette nuovamente sulla panchina sotto al gazebo
e Sana continuò a stare in piedi di fronte a lui.
-Ti
aspetti che questo possa
risolvere tutto?
-Allora
hai deciso di non
perdonarmi?
-Sana,
non si tratta di questo.Ci
sono troppe situazioni in sospeso, per non parlare poi di Reed, che
chiaramente
non è a conoscenza di questa tua improvvisa folgorazione.Non
pensi di essere un
po’ incoerente?
-Ma
adesso ho davvero
capito!-incalzò lei guardandolo speranzosa.
-Non
si può cambiare idea tanto
repentinamente, e non puoi chiedermi una risposta così
all’improvviso.
-Non
mi ami più?-chiese lei a
bruciapelo.
-Ma
questo cosa c’entra?
-Rispondimi.-e in quel momento il suo cuore mancò un battito.
-Certo
che ti amo.
-Bene
anch’io!Allora qual è il tuo problema?
-Ma
non capisci?Io non so se
riuscirò più a fidarmi di te!Insomma mi hai
già mollato una volta e nessuno mi
assicura che tra qualche mese o anche tra qualche anno ti stuferai di
me e te
ne andrai di nuovo.
-Heric…
-Ascolta,
io non posso sopportare
di nuovo tutto quel dolore…non ce la faccio.-la interruppe
lui.
-Heric
ascolta:ho fatto uno
sbaglio.Uno sbaglio enorme.Ma è questa la tua
soluzione?Rinunciare al nostro
amore?
-Io
non lo so.Non so più niente.-disse
il ragazzo prendendosi la testa fra le mani.
-Heric
se ti ho lasciato tre anni
fa è stato solo perché avevo tremendamente paura
di te.
Il
ragazzo la guardò incredulo.
-Io
avevo paura che il nostro
rapporto diventasse la sola cosa importante per me, l’unica
cosa che davvero
contava nella mia vita.Ma pensavo anche che se poi ti avessi perso non
sarei
stata più in grado di continuare a vivere senza di te.Ero terrorizzata a morte all'idea che eri solo tu a dare veramente senso alla mia vita.Lo so
che è una cosa
stupida, anzi che è stata la cosa più idiota che
potessi fare, quella di
lasciarti di punto in bianco.Ma da tutta questa brutta storia ho capito
che io
ho bisogno di te in ogni momento, e per fare questo ho deciso che
lascerò il
mio lavoro.
-Cosa?-Heric
non riusciva a
crederci.Voleva davvero abbandonare la sua
carriera?-Ma Sana io non ti ho mai chiesto di rinunciare alla tua
carriera e
mai te lo chiederei!
-Lo
so.Infatti è una mia
scelta.Andare in giro per il mondo non fa più per me e a
questo punto ho deciso
di fermarmi.Proprio qui in Giappone, la terra in cui sono nata e cresciuta e che
non
voglio mai più lasciare.Lo so che in questi anni sono stata
molto egoista rincorrendo
i miei sogni di gloria,eppure
vedere Funny e Jeremy così felici e innamorati, Terence e
Alyssa che sono al
settimo cielo per l’arrivo del loro bambino, mi ha davvero
aperto gli occhi e
mi ha fatto capire che voglio anch’io una casa, una famiglia
tutta mia.E voglio
tutto questo con te.
Heric
si alzò dalla panchina, la
guardò profondamente quasi come se stesse leggendo nella sua
anima per scoprire
se tutto ciò che aveva sentito era vero, e la
abbracciò.Un contatto caldo,
intenso e carico di un amore immenso.Il loro amore…
Questo amore
Così violento
Così fragile
Così tenero
così disperato
I
loro visi ora erano
vicinissimi.
Tremante di paura come un bambino quando
è buio
Così sicuro di sé
Come un uomo tranquillo nel cuore della notte.
Le
loro lingue si incontrarono
prima in un bacio dolce e gentile e poi in modo sempre più
passionale e
travolgente.
Questo amore così vero
Questo amore così bello
Così gioioso
Così irrisorio.
Ora
erano un solo corpo e una
sola anima.
Questo amore tenuto d’occhio
Perché noi lo tenevamo d’occhio
Braccato, ferito, calpestato, fatto fuori,negato
Cancellato
Perché noi lo abbiamo braccato, ferito,
calpestato,fatto fuori,negato
Cancellato
Questo amore tutt’intero
Così vivo ancora
E baciato dal sole
Questa cosa sempre nuova
Che non è mai cambiata.
Calda, viva come l’estate
Sia tu che io possiamo dimenticare
E poi riaddormentarci.
Svegliarci, soffrire, invecchiare
Addormentarci ancora
E svegli sorridere, ridere.
Il nostro amore non si muove
Testardo come un mulo
Vivo come il desiderio
Crudele come la memoria
Stupido come i rimpianti
Tenero come il ricordo
Fragile come un bambino
Ci guarda sorridendo
Ci parla senza dire.
-Ti
amo-disse Heric prima di
immergersi nuovamente in lei.
Un
po’ lunghetto questo capitolo, vero?Piaciuto?Ad ogni modo ci
tenevo a dire che le parti finali in corsivo sono versi tratti dalla
poesia
Questo amore di Prevert, quella che dà il titolo alla fan
fiction…ma la storia
non è finita, mi dispiace ma vi tormenterò
ancora!Ah ah ah ah ah (risata
malefica!).Beh che dirvi ora grazie per le recensioni però
ne vorrei di più vi
prego, siete voi lo stimolo che mi fa andare avanti!!!!Grazie a
tutti!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Capitolo8
|
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Capitolo 9 *** capitolo 9 ***
-Ci
sarebbero anche questi
documenti da firmare.
-Si
Jacky appoggiali pure sulla
mia scrivania.-disse David rivolto alla sua segretaria.
-Ancora
una cosa,la signorina
Smith mi ha appena chiamata per dirmi che è arrivata proprio
ora in aeroporto e
che tra pochi minuti l’avrebbe raggiunta nel suo studio.
-Grazie
puoi andare.-la congedò
lui.
L’uomo
si alzò e si avvicinò ad
una delle enormi vetrate del suo studio.David sorrise:quel palazzo
l’aveva
costruito mattone su mattone, aveva lottato,
aveva combattuto duramente, aveva fatto qualunque cosa per
arrivare dove
si trovava ora, veramente qualunque cosa.Ma si sa, che per raggiungere
grandi
obiettivi, bisogna anche fare grandi sacrifici e avere tutte le carte
in regola
per andare avanti nella vita senza farsi mettere i piedi in testa da
nessuno.E
di cose, anche come dire moralmente discutibili, ne aveva fatte.Ma ne
era valsa
decisamente la pena e poi la strada verso il successo è
piena zeppa di ostacoli
e sta a noi decidere in che modo superarli.
Nessuno,
mai nessuno aveva osato
mettersi contro di lui e chi ci aveva provato non aveva avuto neanche
il tempo
di pentirsi di quella stupida scelta.Fra poco avrebbe dato una bella
lezione a
quella ragazzina impudente che davvero non sapeva in che guaio era
andata a
cacciarsi…
Una
volta uscita dall’aeroporto
Sana, si mise subito alla ricerca di un taxi.Ad un tratto
però sentì delle
fitte allo stomaco e dovette subito recarsi alla toilette di un bar che
era lì
nelle vicinanze.
-Dio
come mi sento male.
-Signorina
è certa di sentirsi
bene?-chiese una giovane ragazza dai lunghi capelli corvini che si
avvicinò
immediatamente a Sana.
-Ho
bisogno di un bagno, la prego
mi dica dove posso trovarlo.
-La
prima porta a destra.-rispose
la ragazza stranita.Dopo qualche minuto sana uscì dalla
toilette con un viso
mortalmente pallido.
-Oh
signorina, deve sentirsi
veramente molto male!Venga, si segga qui.-le disse indicandole una
sedia.-Ora
le vado a preparare una bella tazza di camomilla, che la
rimetterà subito in
sesto.
Rossana
vide sparire la ragazza
presumibilmente nella cucina, e poi si sedette.Tolse il suo
travestimento
anti-fan (cappello e occhiali scuri) e chiuse gli occhi nella speranza
di
trovare un po’ di sollievo.Dopo pochi minuti la ragazza
tornò, ma vide una cosa
che la lasciò sbalordita, tanto da versare parte del liquido
bollente che c’era
nella tazza,sul tavolo e sulla sua mano.
-Mio
Dio!Mio Dio!Non riesco a
crederci.
-Signorina
è certa di stare
bene?-chiese Sana un po’ perplessa, e ancora con la testa fra
le mani a causa
del dolore lancinante.
-Ma
lei è … è…-la ragazza non
riusciva a parlare.
-Si
calmi!Si è scottata con
quella camomilla?
-Io…io…
Rossana
la guardò sconcertata.Ma
cosa gli era preso?Aveva forse a che fare con una squilibrata?Poi si
toccò il
viso e i capelli e comprese il motivo di tanto stupore.
-Signorina,
la pregherei di non
urlare.
-Ma
lei è davvero?-non riusciva a
terminare la frase.
-Si,
sono Rossana Smith e poco fa
avevo occhiali e cappello perché sono in incognito quindi ti
pregherei di non
urlare.
-Mio
Dio non ci posso credere ho
prestato soccorso alla grande Rossana Smith.
La
giovane attrice sorrise.
-Ma
che stupida che sono!Vado
subito a farle dell’altra camomilla. Perché
questa…-disse la ragazza guardando
la sua mano molto arrossata.
-Perché
con questa camomilla ti
sei procurata un’ustione.-disse Sana ridendo.
Poco
dopo la giovane cameriera
arrivò e porse a Sana nuovamente la camomilla stavolta senza
farla cadere.
-Scusami
per poco fa.Il fatto è
che io sono una tua grande ammiratrice e sono rimasta davvero di sasso
quando
ti ho visto.
-Me
ne sono accorta.
-Ho
fatto una figura davvero
pessima.-disse lei mortificata.
-Ma
cosa dici?Sei stata
gentilissima.A proposito come ti chiami?
-Sono
Amily Carter e lavoro qui
da circa sei mesi.Come ti senti ora?
-Meglio,
molto meglio grazie.
-Figurati.
-Ora
devo andare Amily.
-Vai
già via?Sei ancora molto
pallida.
-Non
preoccuparti e grazie
ancora.
-Aspetta!A
quest’ora il taxi sarà
già andato via, quindi ti accompagnerò io!
-Non
voglio crearti altro
disturbo Amily, sei già stata fin troppo gentile.E poi scusa
non hai detto che
stavi lavorando?-chiese l’attrice perplessa.
-Si,
ma non ti ho detto che il
bar è di mio zio e quindi posso squagliarmela, stai
tranquilla.
-Ma
io…
-Niente
ma!Adesso vieni con
me.Uao sarò l’autista di una
star!-esclamò la ragazza al settimo cielo.
Durante
il tragitto Sana,
appoggiata contro il vetro della portiera dell’utilitaria di
Amily, era immersa
nei suoi pensieri, e non potè non ripensare alla
conversazione che aveva avuto
con Heric prima di partire.
-Te
ne vai di nuovo?
-Non
posso farne a meno.Devo
chiarire le cose con David.
-Puoi sempre telefonargli, tanto non credo che
farà molto caso alla tua
assenza.
-No Heric lo sai che non sarebbe giusto.Devo
parlare con lui di persona
e spiegargli come stanno le cose.
-Vengo con te?
-No, è una cosa che devo fare da
sola.Puoi stare
tranquillo perché dopo avergli parlato
tornerò subito da te.
-Ne sei sicura?
-Ma certo, tornerò, te lo prometto.
Si
sentiva stranamente
malinconica, non riusciva a non pensare a Heric e a quello che era
successo
solo qualche settimana fa.Non solo avevano fatto l’amore ma
finalmente lei
aveva capito che la sua vita non aveva senso senza di lui, e si erano
ripromessi di rimanere per sempre insieme.Tuttavia non riusciva a
essere
serena, forse stava diventando paranoica.Ma sentiva un terribile nodo
allo
stomaco.Era angosciata, turbata, preoccupata.Forse stava diventando
paranoica,
eppure il suo istinto non aveva mai sbagliato.Di certo una volta
sbrigata
questa “questione” sarebbe tornata immediatamente
dal suo Heric.
Proprio
in quel momento il
cellulare di Amily squillò.
-Si
pronto, ciao tesoro!Hai
terminato la conferenza?Capisco.Non crederai mai con chi sono in questo
momento.Sono con Rossana Smith, si proprio lei in carne ossa.Si
Charles, ti
ripeto che non sto scherzando.Aspetta-disse la ragazza spostando
leggermente la
cornetta dall’orecchio-Rossana vuoi dire tu al qui presente
Charles Lons, che
non lo sto prendendo in giro?
-Come
hai detto?C’è Charles a
telefono?
Bene
ragazzi rieccomi!Ma chi è in realtà questo David
e che cos’ha
in mente?Beh per scoprirlo dovete continuare a leggere anche
perchè la storia è
tutt’altro che scontata…Okay people(come sono
cosmopolita!), come sempre
ringrazio tutti voi che leggete, e vi prego recensiteeee!Un bacio, a
presto
|
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Capitolo 10 *** capitolo 10 ***
Quel
giorno faceva un caldo
infernale.Non c’era neanche un po’ di ombra che
potesse offrire refrigerio.La
città infatti era pressoché
deserta, poiché quasi tutti avevano deciso di trascorrere una
piacevole giornata
al mare.Ma Heric Akito aveva optato per una corsa al parco, che
l’avrebbe
aiutato a rilassarlo.Da quando Sana era partita si sentiva strano,
inquieto, agitato.Stanotte non aveva fatto altro che girarsi e
rigirarsi nel
letto.Proprio non riusciva a stare tranquillo.Maledizione!Era
terribilmente in
pena per lei, non perché non fosse sicuro del suo ritorno ma
era davvero
preoccupato per le sue condizioni di salute.Ancora non riusciva a
crederci, ma
era stato sul punto di perderla per sempre.Tuttavia come al solito,
Sana
prendeva tutto ciò che la riguardava sotto gamba.Era
incredibile quella
ragazza, si faceva in quattro per aiutare gli altri ma quando la cosa
riguardava lei, allora era lecito tralasciare il problema.E in tanti
anni non
era mai riuscito ad affievolire questo grande difetto di Sana,
così scrupolosa
quando si trattava di aiutare qualcuno in difficoltà, ma
così superficiale nei
riguardi di se stessa.Al suo ritorno,
però,l’avrebbe convinta ad andare in
ospedale anzi l'avrebbe portat di peso contro la sua
volontà.Continuava a ripetere a se stesso che al suo ritorno le
cose sarebbero andate finalmente nel verso giusto, eppure proprio non
riusciva
a stare calmo…
-Cavoli!Che
storia!Non riesco
ancora a crederci!-esclamò Amily esterrefatta dopo aver
appreso che il suo
ragazzo e la bella attrice in realtà si conoscevano fin
dalla nascita, e che
erano addirittura stati nello stesso istituto.
-Certo
che ne è passato di tempo
dall’ultima volta in cui ci siamo visti!-disse Charles
sorseggiando il caffè
che aveva appena ordinato.
-E’
vero!Non ci vediamo da quando
siamo stati entrambi ospiti a quel talk show di cui non ricordo neanche
il nome.-disse
Sana ridendo.
In
quel momento il cellulare di
Amily prese a squillare.
-Pronto,
ciao zio.Dove sono?C’è
stata un’emergenza e mi sono dovuta allontanare un
attimino.Davvero?Sono
passate due ore?Caspita come vola il tempo!No, no aspetta, dai ti
prego.Ti
assicuro che domani non mi muoverò neanche di un millimetro
dal bar.Va bene, va
bene arrivo.-concluse la ragazza imbronciata.-Mi dispiace ragazzi ma
devo
correre subito a lavoro perché il mio caro zietto ha
minacciato di licenziarmi
in tronco se non arrivo tra cinque minuti.
-Oh
Amily, è stata tutta colpa
mia., ti ho fatto perdere molto tempo.-Rossana era sinceramente
dispiaciuta.
-Ma
no, l’ho fatto volentieri e
poi sono stata io a proportelo!
-Amily
ti conviene affrettarti
perché ti ricordo che lavori dall’altra parte
della città, e credo che quel
sant’uomo di tuo zio non sia disposto a tollerare ancora una
volta un tuo
ritardo.-confermò Charles.
-Già
amore hai ragione!-disse
Amily baciando il suo ragazzo.-Ciao Rossana, è stato un vero
piacere!Mi
raccomando fate i bravi voi due e attenti ai fan molesti!
Quando
la ragazza se ne fu andata
Sana sorrise al suo amico di sempre.
-Perché
sorridi?
-E’
carina Charles, molto
carina!E’ proprio un bel tipo, e formate davvero una bella
coppia.Sono tanto
contenta per te.
-Ti
ringrazio.In effetti Amily
è…beh l’hai vista anche
tu.E’un fiume in piena, una risorsa inesauribile di
energia e di allegria.E poi quello che più mi piace di lei
è la spontaneità, la
semplicità con cui riesce a dirti qualunque cosa, perchè ha la capacità di arrivare
direttamente al
cuore delle persone.
-E
come vi siete
conosciuti?Immagino tu fossi un cliente abituale del bar di Amily.
-Veramente
no, vedi Amily ha una
grande passione per la danza classica, e una sera l’ho vista
a teatro che stava
assistendo a…
-Non
ci credo!Davvero ti piace il
balletto?-lo interruppe lei sbalordita-Allora sei un amante della
calzamaglia
attillata…sai ti ci vedo con il tutù, le
scarpette e tutto il resto…-scherzò
Sana ridendo a crepapelle.
-Ah
ah ah, molto divertente,
davvero molto divertente-esclamò lui sarcastico-Ti assicuro
che in vita mia non
avevo mai assistito a uno spettacolo di danza classica prima di allora, ma quella sera
un mio
amico che si era infatuato, e parecchio, della prima ballerina , mi
aveva
chiesto di accompagnarlo.Ed è in quell'occasione che ho incontrato Amily per la
prima volta.Tutto
qui.
-Poi
hai visto il tuo raggio di
sole e te ne sei perdutamente innamorato.-concluse lei con aria
sognante.
-Beh
più o meno è andata così.Ma
ora basta parlare di me.Come ti vanno le cose?L’ultima volta
che ti ho vista
non mi sei sembrata tanto felice.
-Ora
è tutto a posto perché…
Sana
non riuscì a proseguire,
perché perse i sensi finendo tra le braccia di Charles,che
prontamente la
sostenne.
-Rossana!Rossana!Che
hai?Aiuto,
qualcuno chiami un’ambulanza!
-Cosa
hai detto?In quale
ospedale?Si certo arrivo subito George, grazie per avermi
chiamato.Maledizione!-imprecò
David battendo un pugno sulla sua scrivania.-Jacky, devi spostarmi
l’appuntamento che era in programma, c’è
stato un imprevisto.Fai le mie scuse
al nostro cliente e digli che lo richiamerò al
più presto.-concluse il
produttore più seccato che mai.-Quella donna mi sta creando
solo problemi, ora
devo anche sacrificare il mio lavoro per stare al suo capezzale.-
Un
quarto d’ora dopo David
parcheggiò la sua auto all’interno
dell’ospedale.All’ufficio informazioni, che
si trovava a piano terra, gli comunicarono che Rossana si trovava al quarto
piano nella
stanza 1257.In ascensore David incontrò George Peterson,
medico dell’ospedale che l'aveva informato della situazione, ed era un
suo amico di vecchia data.
-David
sono felice che tu sia
venuto!Vieni con me.-disse lui facendogli strada.Adesso ti
farò parlare
immediatamente con il mio collega, quello che ha visitato la signorina
Smith.
Il produttore
annuì distrattamente poiché
aveva la testa altrove.Pensava che quella stupida gli stava facendo
perdere del
tempo prezioso, e per lui il tempo era denaro.Molto denaro.
Quando
arrivarono c’era un medico
che David non conosceva, che parlava con quel tizio famoso dai grandi occhioni blu.L’aveva
già visto altre
volte, com’è che si chiamava?Lons, si certo
Charles Lons l’attore.Che diavolo
ci faceva lì?
-Oh
stavamo parlando proprio di
lei signor Reed.-affermò il medico voltandosi verso di lui.
-Salve
Charles.-disse il
produttore stringendogli la mano e accennando un sorriso.
-Salve
David.-ricambiò il
bell’attore.
-Allora
dottore vuole essere così
gentile da dirmi cosa ha la mia fidanzata?
-La
signorina Smith, ha bisogno
di un ciclo di cure;quando è arrivata qui era molto provata
e affaticata.Ma
immagino che lei conosca i problemi della sua fidanzata.-concluse
l’uomo.
-No
dottore, a dir la verità non
so da cosa sia affetta Rossana perché in
quest’ultimo periodo abbiamo entrambi
avuto molto lavoro e poco tempo per stare insieme.-
Ma che razza di uomo è uno che non sa
neanche che la sua ragazza è
malata?Pensò Charles che nel frattempo era rimasto
in disparte.
-In
realtà la signorina ha dei
problemi respiratori abbastanza seri, ma da questa visita superficiale
non sono
riuscito a capire di più.Ho bisogno di un check up completo.
-Non
ne sapevo niente,
probabilmente si tratta di una cosa recente.-affermò David,
per cercare di
giustificare la sua assenza.
-No,
signor Reed vedendo le sue
condizioni generali, direi proprio che va avanti già da
diverso tempo,e posso solo dirle che
la situazione è stata presa sotto gamba e che naturalmente
nell’ultimo periodo è
peggiorata.
-Ma
non è una cosa grave,
giusto?-chiese David che stava cominciando a spazientirsi.
-Ma
potrebbe diventarlo se non
interveniamo subito.
David
guardò nervosamente
l’orologio.Tra mezz’ora doveva essere ad
un’importantissima conferenza, alla
quale non poteva assolutamente mancare.-Va bene,va bene dottore mi fido
di
lei.Faccia tutto quello che è necessario, non importa quanto
costerà, va bene
qualunque cifra.Arrivederci-disse lui congedandosi in fretta.
-Aspetti
David!-esclamò Charles
trattenendolo per un braccio-E se ne va così?Non vuole
neanche salutare
Sana?-chiese lui esterrefatto.
-Mi
spiace ma devo assolutamente
andare, ho un impegno improrogabile, ma le assicuro che
tornerò il prima
possibile.Nel frattempo può farmi il favore di tenere lei
compagnia a Rossana?
So che siete buoni amici.Grazie mille.-concluse David sparendo
all’interno
dell’ascensore.
-Incredibile!
Charles non
poteva credere alle
proprie orecchie.Che bastardo!Senza pensarci due volte era corso via
senza
neanche salutarla! Ma soprattutto quello che proprio non si spiegava era il motivo per il quale Sana si ostinava a restare
con una
persona alla quale non importava niente di lei.Certo Heric aveva molti
difetti,
ma sarebbe stato pronto a dare la vita per lei.Di questo ne era
assolutamente
certo.
-Dottore,
aspetti!Rossana si è
svegliata?-domandò Charles.
-Si
e se vuole può anche entrare
nella sua stanza, ma senza farla affaticare, mi raccomando.
-Dottore
ancora una cosa.Lei ha
parlato di crisi respiratorie, ma quando Sana era con me non ha avuto
disturbi
di questo tipo.Prima ha accusato solo un forte mal di stomaco e poi un
giramento di testa.
-Infatti
c’è un’altra cosa che
devo dire alla signorina e che qualche minuto fa volevo comunicare
anche al
signor Reed.
Salve a
tutti!Suspense, suspense, suspense…eh già ci sono
una
serie di situazioni rimaste in sospeso.Riuscirà Sana a
parlare finalmente con
David?Quale sarà la sua reazione?E soprattutto Heric se ne
starà buono a Tokyo,
oppure…
Mah
chissà…Bene continuate a leggere per conoscere il
seguito e
mi raccomando recensite!!!!!Thank you a tutti…baci!
|
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Capitolo 11 *** capitolo 11 ***
-Dottore
ne è proprio
sicuro?-domandò Sana, ancora nel letto d’ospedale
passandosi una mano fra i
capelli.
-Si
signorina, dai prelievi che
le abbiamo fatto risulta che lei è incinta di circa 2
settimane.
-Oh
mio Dio!
-Sta
bene signorina?-chiese il
medico avvicinandosi alla ragazza che sembrava sconvolta.-Vuole che
provi di
nuovo a rintracciare il signor Reed?Ho tentato prima di parlargli ma mi
ha
detto che non poteva assolutamente spostare il suo impegno.
-No!-urlò
Sana-No dottore non ne
faccia parola con lui.Quando sarà il momento glielo
dirò io.
-Come
preferisce-fece il medico
che stava per andarsene.
-Un’altra
cosa dottore.-lo
trattenne lei-La prego non lo dica a nessuno, tanto meno a stampa e
televisione.La supplico, per adesso non deve saperlo nessuno.
-Stia
tranquilla non aprirò
bocca.
Qualche
minuto dopo, bussò alla
porta Charles, che era rimasto fuori ad aspettare.
-Entra
pure Charles.
-Ho
visto che il dottore se ne è
andato.Posso sapere che cosa ti ha detto?-chiese lui dolcemente
sedendosi sul
letto.
-Aspetto
un bambino.-disse lei
che non riusciva a guardarlo negli occhi, era ancora troppo sconvolta.
-Immagino
che Reed non lo sappia
ancora.Figurati se trovava 5 minuti di tempo per salutarti.Ma come puoi
continuare a stare con un tipo del genere, a cui importa solo del suo
dannato
denaro.-chiese lui a raffica.
-Charles
il bambino non è suo.
Il
bell’attore sbarrò gli occhi.-Cosa
hai detto?
-Il padre è Heric.
Quando
Rossana pronunciò quelle
parole provò una sensazione strana, che era
tutt’altro che spiacevole.Sentiva
un calore e una serenità nel cuore che non aveva mai
provato.Certo era ancora
sconvolta e sicuramente avere un bambino in quel momento era davvero un
fatto
inaspettato.Ma cavoli, era successo!E poi era successo con Heric, la
persona
che amava di più al mondo.
-Ma
come è successo?-domandò
Charles frastornato, di certo si era perso molti passaggi.
-Cosa
vuoi sapere?-arrossì lei.-Alla
tua età non sai come si fa a…
-Ma
no cos’hai capito!- disse lui
scuotendo la testa.-Non voglio sapere i particolari intimi.Eppure,
guarda che
non è la cosa più normale di questo mondo, per
quanto io non stimi Reed,non
credo che tutto questo sia giusto nei suoi confronti.
-Hai
ragione, ma vedi noi questo
non potevamo prevederlo.E’ stata una sorpresa anche per me,
cosa credi?Sono
tornata qui proprio per parlare con David e chiarire tutta questa
storia.Infatti quando ho incontrato Amily stavo andando da lui, poi
è successo
quello che è successo.
-Capisco.Rossana,
ascoltami
bene:devi promettermi che dopo aver parlato con Reed, tornerai
immediatamente
in Giappone.Trova il miglior ospedale e chiuditi
lì dentro fino a quando non sarai
completamente guarita.Promettimelo Sana, ti prego.
-Lo
farò Charles te lo giuro.Il
dottore mi ha anche detto che se non sto attenta metto a repentaglio la
vita
del bambino e questo non lo posso proprio permettere.Grazie di
tutto.-disse lei
abbracciandolo.
-Figurati,
io voglio solo vederti
felice e nient’altro.
Dopo
circa mezz’ora Sana si
trovava all’interno dell’ascensore che
l’avrebbe condotta nell’ufficio in cui
lavorava David.Il palazzo era davvero enorme tanto che a Rossana
ricordava un
gigantesco labirinto.La prigione dorata del suo facoltoso fidanzato.Ex
fidanzato…In realtà Rossana si sentiva
stranamente inquieta, agitata oltre che
nervosa.Si diede mentalmente della stupida.In fondo cosa poteva
capitarle di
brutto?Nonostante tutti i suoi difetti David rimaneva comunque una
brava
persona e sebbene non fosse pentita di aver svelato a Heric i suoi
sentimenti,
si sentiva comunque in colpa verso di lui.L’aveva pur sempre
tradito e la
giovane attrice si augurava che David comprendendo la situazione, non
si
sentisse troppo ferito.Finalmente dopo qualche minuto
l’ascensore si arrestò,
ma purtroppo l’ansia che
l’attanagliava
proprio non voleva saperne di abbandonarla.Jacky, la nuova segretaria
di David,
annunciò il suo arrivo al suo datore di lavoro. E poco dopo
la giovane attrice
bussò alla porta.
-Avanti.-rispose
una voce che
conosceva bene al di là della porta.
Rossana
si chiuse la porta alle
spalle e si sedette su una delle due poltrone poste vicino al tavolo,
dietro il
quale era seduto David immerso in un mare di fogli.
-Ciao.-disse
lei accennando anche
un sorriso.-Forse ho scelto un brutto momento.Vedo che sei molto
impegnato.
-No,
no, figurati ti stavo
aspettando.-le comunicò lui alzando finalmente lo sguardo.
Rimasero
qualche minuto in
silenzio.Sana aveva cominciato a tormentarsi le mani, mentre David
aveva preso
a fissarla con sguardo indagatore.La tensione che si era accumulata in
quella
stanza poteva tagliarsi con il coltello.
-Allora
Rossana immagino che tu
non sia venuta qui per una visita di cortesia.-concluse lui
accavallando le
gambe e continuando a fissarla.
La
ragazza non riusciva a
guardarlo negli occhi.Come avrebbe reagito David quando gli avrebbe
detto
tutto?Forse era meglio non parlargli del bambino, non voleva
procurargli troppa
sofferenza.Finalmente si riscosse dalla stato di torpore in cui era
piombata e
alzò lo sguardo verso di lui.
-Già,
hai ragione.-rispose lei
annuendo.
-Innanzitutto
credo che tu mi
debba delle spiegazione in merito al film che dovevi girare in
America.Avevi un
contratto o l’hai scordato Rossana?
-No,
non l’ho dimenticato ma vedi
ho deciso di ritirarmi dalla carriera di attrice, almeno per qualche
tempo.
Il
suo interlocutore non parve
però sorpreso da quella dichiarazione tanto strana quanto
inaspettata.
-E
posso sapere il motivo di
questa scelta?
Di
scatto Sana abbassò la testa e
prese a guardare il pavimento.
-David
ti giuro che mi dispiace
per quello che sto per dirti e che non l’avevo minimante
previsto e soprattutto
che non avevo intenzione di ferirti.-Sana prese una pausa-sono
innamorata di un
altro uomo.
Anche
dopo questa ammissione da
parte della sua fidanzata, David non parve minimante turbato.Era come
se fosse
già a conoscenza di tutto quello che in quel momento stava
uscendo dalla bocca
di Sana.
-David,
credimi mi dispiace.
L’uomo
non aveva smesso un attimo
di guardarla.Era rimasto immobile, come se il tempo si fosse
fermato.Poi così
come era accaduto per Sana poco prima, anche lui si riscosse da quella
sorta di
trance.Continuava a fissarla ma ora sul suo volto si era dipinta
un’espressione
nuova beffarda,pungente, quasi soddisfatta.
La
ragazza fu scossa da un
brivido violento.Sembrava di leggere
sul
suo volto quasi un’espressione di vittoria.
-Bene
bene.-disse lui abbozzando
un lieve sorriso di sfida-quindi tu mi stai dicendo che hai intenzione
di
costruirti una nuova vita con questo fantomatico uomo,l’
“amore della tua
vita”, con il quale condividere tutto e passarci insieme il
resto della tua
patetica esistenza.
Sana
non riusciva a dire nulla.
-E io da povero uomo
tradito, imbrogliato
dalla sua donna, dovrei uscire mestamente di scena senza fiatare.
-David…-provò
a replicare lei.
-Mi
dispiace cara mia ma tu e il
tuo amichetto avete fatto male i vostri calcoli.Si, decisamente avete
sbagliato.-disse lui alzandosi dalla poltrona e avvicinandosi a
Sana-Non
avevate previsto di avere a che fare con me.
-David
ascolta mi dispiace so di
averti ferito.
-No
anima mia e di che ti deve
dispiacere, in fondo tu non hai fatto niente a cui non si possa
rimediare.-concluse lui cingendole le spalle con un braccio.
-Cosa
vuoi dire?-chiese lei
cominciando ad
avere veramente paura.
-E’
semplice:se tu farai la brava
e saggiamente deciderai di non opporti, perché ti comunico
che sarebbe inutile,
allora tutto andrà per il verso giusto e ti prometto che non
torcerò nemmeno un
capello al tuo amato biondino.
La
ragazza sussultò e balzò in
piedi, puntando le sue iridi marroni dritte nello sguardo
dell’uomo che gli
stava davanti.
-Ma
che stai dicendo?Sei
impazzito?
-Mettiamola
così:se ti
comporterai come si conviene ad una donna che ha la fortuna di essere
la
fidanzata di David Reed, allora ti prometto che passerò
sopra alla tua
scappatella.
-Io
me ne vado.-disse lei
dirigendosi verso l’uscita, ma David prontamente la raggiunse
e la bloccò
contro la porta del suo studio prendendola per i polsi.Ora poteva udire
il suo
respiro sul collo.
-E
brava la sgualdrinella,
complimenti.Spero che tu te la sia spassata, perché vedi non
so se hai capito
ma quella è stata l’ultima volta in cui hai potuto
rivedere il tuo amato.
-Lasciami
andare David ti
prego.So che ora sei arrabbiato, ma sono sicuro che troverai
un’altra donna
migliore di me.
David
rise.-Forse una cosa non ti
è chiara.,di te non me ne è mai fregato niente,
ma io e te nel mondo dello
spettacolo agli occhi di tutti formiamo una splendida coppia e quindi
ho deciso
che continueremo a stare insieme che ti piaccia o no.-concluse lui
stringendole
ancora di più i polsi.
-Tu
sei malato, hai bisogno di
andarti a curare.
-Ho
molto lavoro da sbrigare,
quindi se ci tieni alla vita del tuo adorato Romeo ti conviene obbedire.
-Io
non accetterò mai di restare
con un uomo crudele, spietato e meschino come te.
-Beh
non credo che tu sia
migliore di me dato che non ti sei fatta problemi ad andare a letto col
primo
che ti è capitato.
-Ma
come ti permetti tu di
giudicarmi, come puoi proprio tu che non conosci neanche la differenza
tra bene
e male!-le urlò contro lei ormai disperata.
-Ora
mi sono davvero stufato di
stare a sentire i tuoi piagnistei.Rossana apri bene le orecchie:se
predi
l’aereo per tornare in Giappone ti assicuro che ad attenderti
troverai un
cadavere avvolto in un enorme sacco di plastica.
-Non
puoi farmi questo, non te lo
permetterò.
-E
cosa farai?Ti metterai ad
urlare?Sai non credo che ti servirebbe a molto.
-Sei
solo un lurido bastardo
David!
-Attenta
a come parli
puttana!-urlò lui colpendola in pieno viso con uno
schiaffo.-Ci tieni a questa
creatura che porti in grembo oppure no?-disse lui toccandole il ventre
ancora
piatto.
-Non
mi toccare, non lo fare mai
più.-urlò lei asciugandosi il sangue dal
labbro.-Questo bambino non è tuo e non
ti permetterò mai di fargli del male.
-Ma
io non voglio fargli
niente.Anzi questo bebè capita al momento giusto, avevo
proprio voglia di
diventare papà.
-Tu
non sei suo padre e non lo
sarai mai.
-Questo
lo so io, il dottore che
ti ha visitato che tra l’altro mi ha immediatamente avvisato,
e lo sai tu.Ma la
cosa non uscirà fuori da queste mura.E non credo che sarai
tanto sciocca da
dare la notizia Vinco sempre io Rossana ricordalo, in un modo o
nell’altro.-gli
sussurrò all’orecchio prima di uscire dalla porta.
Ciao carissimi e
affezionatissimi lettori!Sono veramente felice
che la storia vi piaccia molto e spero di non deludervi anche
perché le cose a
partire da questo momento si metteranno molto male, ma non vi dico di
più.Alla
prossima e grazie tante per le recensioni!Kiss
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Capitolo 12 *** capitolo 12 ***
Heric
stette diversi minuti a
rigirarsi il biglietto tra le mani.Ma cosa stava
facendo?Perchè era andato
lì?Si diede dell’idiota:aveva dato ascolto ad uno
stupido presentimento e senza
battere ciglio aveva acquistato un biglietto aereo per Berlino.Si, era
da
stupidi quello che aveva fatto, anche perché decisamente non
era da lui mettere
a tacere il cervello per seguire un banalissimo istinto, presentimento,
presagio, intuizione… non sapeva neanche come
chiamarlo.Fatto sta che in meno
di un’ora aveva fatto le valige e si era diretto
immediatamente
all’aeroporto.Tra meno di 16 ore l’avrebbe
rivista.Sorrise.Cazzo, sembrava un
adolescente alla prima cotta!Anche se effettivamente la donna che aveva
continuato ad amare per tutti questi anni, era proprio la ragazzina
pasticciona, insistente e impicciona che aveva conosciuto alle
elementari..Solo
che era lui ad essere profondamente cambiato,perchè gli
bastava semplicemente
pensare a Sana per sentirsi felice e per avvertire una sensazione calda
e
avvolgente alla bocca dello stomaco.E poi, se era riuscito a combinare
qualcosa
di buono nella vita lo doveva solo ed esclusivamente a lei.Sorrise di
nuovo…
proprio la sua prima cotta.
In
una delle camere dell’albergo
in cui aveva alloggiato fino a quel momento, Rossana stava facendo
nuovamente
le valigie, ma di certo quando si aspettava di compiere
quell’azione, non pensava
di farlo con quello stato d’animo.Quel bastardo di David,
dopo avergli negato
di essere felice, in tutti i sensi, l’aveva anche obbligata a
trasferirsi di
nuovo a casa sua.Sana piangeva.Piangeva come non aveva mai fatto in
vita
sua.Era disperata, e davvero in quell’occasione non sapeva
cosa fare.Non si
sarebbe mai aspettata di pensare quelle cose.Proprio lei, la ragazza
solare,
allegra e vivace per eccellenza, lei che non si faceva abbattere da
niente, lei
che riusciva a superare qualunque ostacolo senza arrendersi mai, ora si
sentiva
svuotata, come se gli avessero strappato la sua vitalità.Ora
per la prima volta
in vita sua si sentiva persa, non riusciva più a intravedere
una sola buona
ragione per continuare a vivere.Si asciugò parte delle
numerose lacrime che
sgorgavano dai suoi occhi con il dorso della mano.Aveva gli occhi
talmente
rossi e gonfi che sembrava reduce da un
pestaggio, e poi il labbro colpito da David, aveva
cominciato a
gonfiarsi e stava diventando violaceo.Ma la cosa più buffa
era che non riusciva
neanche a sentire il dolore, ormai non provava più
niente.Riusciva solo a
piangere.In meno di un’ora aveva perso tutto, e inoltre
sapeva che la parte più
difficile doveva ancora arrivare.Come avrebbe fatto a rinunciare a
Heric?Come
sarebbe riuscita a continuare a vivere senza la parte più
importante della sua
vita?
Il
volo aveva portato un ritardo
di circa due ore, ma finalmente nel pomeriggio Heric era riuscito ad
arrivare a
destinazione.All’uscita dell’aeroporto il ragazzo
estrasse subito il cellulare
dallo zainetto per chiamare Sana.
Proprio
in quell’istante il
cellulare di Sana cominciò a squillare.Non voleva
rispondere.Non sarebbe
neanche riuscita a parlare.Poteva essere David, che la chiamava per
darle
qualche altro ordine, oppure poteva essere…non riusciva
neanche a pensare a
quella eventualità.Dopo qualche minuto il cellulare smise di
squillare, ma poco
dopo ricominciò.Rossana si portò le mani alla
testa.Si sentiva la testa
scoppiare.Se obbedirai non torcerò
nemmeno
un capello al tuo amato biondino.Non poteva permettere che
quel bastardo
facesse del male a Heric, così si fece forza e
sollevò lo sportellino del
cellulare, senza nemmeno guardare il numero che appariva sul dispaly.
-Pronto.-rispose
lei con voce
flebile e tremolante.
-Ciao
Sana sono io.
La
ragazza chiuse gli occhi e si
sedette.-Heric.-si limitò a dire.
-Come
mai mi rispondi solo ora?
-Ero
sotto la doccia-disse Sana
con una lucidità che non si sarebbe mai aspettata di avere
in un momento del
genere.
-Capisco,
sai dove mi trovo ora?
Silenzio.
-Sono
a pochi km da te.Sono
appena atterrato all’aeroporto di Berlino.Sei contenta?
Ancora
silenzio.
-Sana
ma cosa è successo?Ti senti
male?Dove sei?
Doveva
doveva dire qualcosa, non
poteva starsene zitta come una stupida mentre Heric la tempestava di
domande.Ma
le parole non volevano proprio saperne di uscire dalla sua bocca.Se obbedirai non torcerò nemmeno un
capello
al tuo amato biondino.Questa frase la riportò alla
realtà improvvisamente.
Perdonami amore mio.
-Heric sono incinta.-riuscì a
dire tutto d’un fiato.
Stavolta
fu il ragazzo a rimanere
senza parole.
-Il
bambino è di David.
Addio amore mio.
Non
ci furono altre parole.Sana
sentì che Heric dall’altro capo del telefono aveva
riagganciato.Del resto cosa
si aspettava?Gli aveva mentito ancora.L’aveva deluso
ancora.L’aveva ucciso
ancora, ancora e ancora.Ma a
differenza
dell’altra volta non aveva altra scelta.E ora aveva sentito
che qualcosa dentro
di lei si era spezzato per sempre, e niente sarebbe stato
più come prima.
E’
un po’ breve, ma è un capitolo di
transizione…però non vi
anticipo nulla vi invito solo a continuare a leggere e a recensire
ovviamente.Mi raccomando fatevi sentire sempre e comunque per qualsiasi
commento.Grazie
come sempre a tutti voi!!!!!!!!!!!!!
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Capitolo 13 *** capitolo 13 ***
La
luce dei lampioni lo
accecava.Non riusciva a vedere altro che una serie di ombre
sfocate.Anche le
macchine che gli passavano di fianco per lui non erano altro che
puntini
luminosi in movimento.Sicuramente effetto della troppa luce di quei
cazzo di
lampioni.O forse effetto delle 20 birre che si era
scolato.Cominciò a ridere
talmente forte che dovette piegarsi su se stesso e appoggiarsi ad uno
dei pali
della luce che si ergevano sul ciglio della strada.Se una macchina
fosse
passata di lì in quel preciso istante, sicuramente
l’avrebbe investito.Ma Heric
era troppo ubriaco per spostarsi.Rise di nuovo.O forse era troppo
distrutto per
desiderare di continuare a vivere.La sua bocca si piegò in
una smorfia di
dolore.-Maledizione!-imprecò dando un pugno al palo dove
prima si era
appoggiato.Dove si trovava? Non era mai stato a Berlino ma sicuramente
quel
posto doveva essere poco raccomandabile, soprattutto alle 3 del
mattino.Ma non
gli importava.Ormai non gli importava più di niente.Avrebbe
potuto anche travolgerlo
un tir.Tanto meglio, si disse.Una lattina a terra lo fece inciampare e
Heric si
trovò a terra ferito ad una mano a causa di un pezzo di
vetro.
-Come
hai potuto farmi questo?Sei
stata tu a ridurmi così!Se la mia vita è finita
è solo colpa tua.Sei un’ottima
attrice Rossana Smith, i miei complimenti!-urlò Heric come
un ossesso.
-Ehi
amico guarda che se ti serve
compagnia hai trovato la donna giusta per te.
Il
ragazzo volse lo sguardo verso
la ragazza che aveva pronunciato quelle parole e fu colpito dal suo
abbigliamento.Una
minigonna cortissima,una maglia corta e rovinata e delle calze a
rete.In fondo
in quel postaccio poteva aspettarsi di trovare solo una prostituta.
-Ehi
dico a te biondino!-disse
lei avvicinandosi con fare molto sensuale.-Visto che sei in questo
stato sono
sicura che un po’ di compagnia ti sarebbe molto di aiuto.
Gli
si era praticamente buttata
addosso e ora stava cominciando a toccarlo, mentre Heric non riusciva a
muoversi.
-So
che ti piace.-con fare
esperto gli stava sbottonando il giubbotto.Adesso anche il ragazzo
aveva
cominciato ad accettare le “attenzioni” della
prostituta, e dopo averle sfilato
quella orribile maglietta stava per sbottonarle il reggiseno.
-Aspetta
bello!Il pagamento è
anticipato.Sono 150 euro.-lo interruppe lei spostandosi leggermente dal
corpo
del giovane atleta.
Heric
estrasse da una tasca dei
jeans la somma richiesta che prontamente la donna infilò in
una specie di
borsetta che aveva con sé.
-Non
te ne pentirai, te lo
prometto.
I
due ripresero da dove avevano
lasciato.Sotto la luce del lampione Heric vide meglio le fattezze della
donna a
cui non aveva fatto molto caso prima.I suoi capelli erano biondo
platino,anche
se molto probabilmente si trattava di una parrucca, era robusta e
tutt’altro
che bella.Un trucco pesante e un viso scarnito completavano la figura
che aveva
davanti a sé.Heric d’improvviso si
fermò e bloccò anche le abili mani della
prostituta che stavano cercando la sua virilità.
-Vattene
via-urlò il ragazzo
scansando la donna, che prontamente si allontanò, ma prima
di andarsene,
arretrò incerta di qualche passo e si fermò a
guardare l’uomo che l’aveva
rifiutata.Non le era mai successo che un cliente si comportasse in
questo
modo.Prima le dava i soldi e poi le diceva di andarsene.Ma la
prostituta non
stette lì ad interrogarsi ancora a lungo, infatti timorosa
di quello che poteva
accadere corse via da lì.Heric si era allontanato da quella
sorta di autostrada
e si inoltrò in una specie di quartiere, che già
a prima vista appariva
malfamato.La strada era illuminata solo da qualche luce sparsa, e si
poteva
vedere che in molti tratti non era asfaltata.Ma come si era ridotto?Che
cazzo
stava facendo?Dopo una colossale sbornia, si era fatto cacciare da quel
bar da
quattro da soldi e non riusciva neanche a ricordarsi come era finito in
quel
postaccio.Stentava a crederci ma stava per andare con una puttana solo
per
dimenticare.Già dimenticare…Ma non sarebbero
bastati litri di alcol e tutte le
puttane di questo mondo per poter minimante rimarginare la ferita che
si era
aperta dentro di lui.Come poteva non pensare a quello che era accaduto
oggi?Come poteva dimenticare che ancora una volta la donna che amava
più della
sua stessa dignità l’aveva tradito?
Questo amore braccato ferito calpestato fatto fuori
negato
Cancellato…
Ancora
una volta ingannato da
lei, ancora una volta aveva il desiderio di morire.E stavolta la causa
era
proprio colei che una volta gli aveva restituito la vita.Heric si
accasciò su
una panchina sgangherata e si portò le mani alla testa.Vide
calde lacrime che
cadevano per terra, ormai non riusciva più a fermarle e ad
arginare il dolore
che lo stava logorando.Heric piangeva, per la seconda volta in vita sua
e lo
faceva sempre per lei.Certo ora le cose erano davvero cambiate
purtroppo,
eppure Rossana era stata l’unica in grado di fargli provare
emozioni e
sensazioni tanto intense e contrastanti, che non aveva mai
provato.L’aveva
fatto ridere, piangere e ora lo stava uccidendo…
Ad
un tratto sentì alle sue
spalle dei rumori, ma il ragazzo non si mosse.Dopo pochi minuti gli
stessi
rumori e stavolta Heric si voltò per vedere da dove
provenissero.Ad un tratto
gli si parò davanti una figura avvolta in un cappotto di
lana liso e logoro e
un cappello dello stesso materiale.
-Buonasera
giovanotto.
Heric
fissò meglio quel tipo e si
accorse che si trattava solo di un barbone, che magari voleva rubargli
il
portafogli.
-O
forse dovrei dire buon giorno
data l’ora.-continuò l’uomo.
-Cosa
vuoi?
-Stai
tranquillo non voglio i
tuoi soldi.Voglio solo un po’ di compagnia.Ti va di sederti
qui con me.
-Tu
sei pazzo.
-Beh
non sei l’unico a dirlo, ma
anche tu non devi essere tanto sano di mente per trovarti in questo
quartiere.
-Non
sono affari tuoi, e poi tu
come fai a saperlo?
-Semplice:vivo
qui da 30 anni
ormai, e non ti ho mai visto da queste parti.
-Cosa
sei un indovino per caso?
-Guarda
di certo so che nessuna
persona con un po’ di sale in zucca verrebbe a fare una gita
in questo
postaccio.
Heric
diede le spalle al vecchio
e fece per andarsene.
-E
posso dirti anche un'altra
cosa:devi amare davvero profondamente la donna che ti ha ridotto
così.
Heric
si voltò verso di lui, come
se fosse stato percorso da una violenta scarica elettrica, e prese
quell’uomo
per il bavero del giaccone.
-Stasera
non sono dell’umore
giusto per questi scherzetti!-gli urlò Heric in tono
minaccioso.
-Se
pensi di farmi paura ti
sbagli.Ad ogni modo se picchiarmi può farti star meglio, fai
pure.
Il
giovane karateka lasciò
immediatamente andare quello strano tipo.
-Si
può sapere che cazzo vuoi da
me?
-Vuoi
davvero saperlo?Vedi ho
visto l’espressione dei tuoi occhi.
-Come?
-Ho
visto il dolore, la
sofferenza che i tuoi occhi riflettono e ne sono rimasto molto colpito.
Il
vecchio fece segno ad Heric di
sedersi sulla panchina accanto a lui, che incredibilmente
acconsentì.
-Vedi
amico mio non mi è nuova la
pena che riesco a leggere dentro di te.Quando avevo più o
meno la tua età ero
la persona più felice di questo mondo perché
avevo al mio fianco la donna che
amavo più di me stesso.Eravamo innamoratissimi e dovevamo
sposarci, ma per noi
purtroppo non c’è stato il lieto fine che trovi in
tutte le favole.E’ morta sei
mesi prima del matrimonio, aveva un tumore al seno.Da allora ho
lasciato il mio
lavoro, non ho più rivisto la mia famiglia.Quello che non
riuscivo ad accettare
era il fatto che mi fosse stata strappata via prima che ci fosse stata
data la
possibilità di essere felici.Tutto quello che chiedevamo era
solo stare
insieme, invece il destino si è opposto con tutte le sue
forze e ha imposto il
suo volere.
-Anche
nel mio caso sono stati
altri a decidere per me e poi lei prima mi aveva giurato che saremmo
stati
insieme per sempre e ora aspetta un figlio da un altro.
-E
tu credevi alle sue
promesse?
-Ormai
non so più nemmeno io a
cosa devo credere-si prese la testa fra le mani.
-E
allora non pensi che possa
essere successo qualcosa?
-Che
hai detto?
-Avevi
fiducia in lei?
Silenzio.
-Corri
da lei prima di fare
qualunque sciocchezza e accertati di cosa sia veramente accaduto e poi
potrai
valutare la situazione con calma.Io sono solo un vecchio patetico che
ha
consumato la sua vita aspettando che ogni suo giorno fosse
l’ultimo.Dammi
retta,non c’è niente di peggio dei rimpianti.
-Piantala
con queste assurde
stronzate!-urlò lui veramente furibondo e alzandosi di
scatto, quasi facendo
cadere dalla panchina l’anziano uomo.
-Ma
tu non hai ancora avuto modo
di vederla e di parlare con lei a quattr’occhi,
giusto?-continuò lui
imperterrito.
-Ti
ho detto di fare silenzio,
stronzo!.
Heric
senza alcun motivo, del
tutto insensatamente colpì l’uomo in pieno viso,
probabilmente rompendogli il
setto nasale.
-E
tu credi veramente che io ora
scappi a gambe levate?Io non ho paura di te, anzi sono convinto che sia
tu ad
essere terrorizzato da me o meglio dalle mie parole.-gli disse lui
fermamente
guardandolo negli occhi e cercando di asciugarsi con la manica del
cappotto
parte del sangue che continuava a uscire copiosamente dal naso.-Non
dare mai
niente per scontato ragazzo mio.
Si lo so mi rendo
conto che ora tutte le fan di Heric vorranno
uccidermi, ma era secondo me indispensabile per descrivere lo stato
d’animo del
nostro(anch’io lo adoro follemente!)Heric, anche
perché con un trauma del genere
(la notizia datagli da Sana) è completamente in balia di
sé stesso…vabbè che
dirvi ancora?Tra qualche capitolo ci sarà un vero colpo di
scena che riguarda
un personaggio che fino ad ora è rimasto un po’ in
ombra…ma basta ora!Non vi
dirò più nulla mi dispiace ma dovete continuare a
leggere…Okay grazie e bacioni
a tutti voi, siete splendidi!!!!
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Capitolo 14 *** capitolo 14 ***
-Pronto,
ciao Sana!
-Ciao
Charles –rispose la ragazza
dall’altro capo del telefono.
-Come
ti senti oggi?-chiese il
ragazzo allegramente.
-Sto
bene, grazie per
l’interessamento.
-Stai
già tornando in Giappone?Sai,
io e Amily volevamo salutarti prima della tua partenza.
Sana
sussultò.-No, veramente no.
-Sana
che hai?E’ successo
qualcosa?Ti sento strana.
-Ora
devo proprio andare.
-Aspetta!Rossana
non voglio
sembrarti invadente,ma se insisto così è solo
perché ti voglio bene e mi
preoccupo per te.-affermò il ragazzo sinceramente-Sappi solo
che se hai bisogno
di aiuto puoi contare su di me, sempre.
-Davvero
va tutto bene, mi spiace
che tu ti sia preoccupato.Hai già fatto tanto per me.
-Sana
state bene tu e il bambino?
-Charles…
Sana
aveva riagganciato ed era
scoppiata in lacrime.Non ce la faceva proprio a parlarne, e soprattutto
non
riusciva a mentire a Charles, uno dei suoi migliori amici.Si fidava di
lui, ma
purtroppo sapeva anche che nessuno era in grado di aiutarla e non
voleva
sobbarcarlo anche con i suoi problemi.Ma non aveva fatto i conti con il
giovane
attore, il quale immediatamente riprovò a chiamarla e
finalmente Sana gli disse
che si trovava a casa di David.Quella che da ora in poi sarebbe stata
anche
casa sua, la sua prigione dorata per sempre….
Dopo
circa mezz’ora Charles stava
già bussando alla sua porta.
-Sana.-esclamò
il ragazzo appena
la vide.
Rossana,
sembrava un’altra
persona rispetto al giorno precedente.Oltre ad avere le occhiaie, aveva
lo
sguardo perso nel vuoto, come se fosse…priva di vita.
-Charles.-la
ragazza corse ad
abbracciarlo e cominciò a piangere ininterrottamente sulla
sua spalla.
Quando
Rossana si fu un po’
calmata, il ragazzo la allontanò dolcemente per guardarla
negli occhi.
-Mi
vuoi dire che è successo?
La
giovane attrice cominciò a
raccontare tutti quegli avvenimenti che le avevano rovinato la vita in
meno di
48 ore.
-Mio
Dio è incredibile!Immaginavo
che Reed fosse un essere insopportabile, ma in realtà
è proprio un bastardo
ripugnante!-fece una pausa-Devi fare qualcosa, Sana e subito!Non puoi
permettere che ti tenga prigioniera qui dentro.
-E
cosa dovrei fare?Assistere
alla morte di Heric?Charles, non posso rischiare,
c’è in gioco la vita della
persona che amo.
-Si
certo capisco, ma se
coinvolgessimo la polizia, forse…
-Tu
non l’hai sentito:David ha
chiaramente minacciato di ucciderlo se fossi tornata da lui.No non
posso.-confermò
lei scuotendo la testa.
-Non
posso credere di sentirti
pronunciare queste parole!La Sana che conoscevo sarebbe stata pronta a
lottare
e non si sarebbe arresa come stai facendo tu in questo momento!
-Ora
è una cosa diversa
Charles.Preferisco rinunciare a lui per sempre piuttosto che vederlo
morire a
causa mia.Tu non conosci David, è pronto a fare qualunque
cosa pur di
raggiungere i suoi scopi.
I
due ragazzi stettero diversi
minuti in silenzio, senza sapere cosa dire o pensare.Poi
l’attenzione del
bell’attore venne attirata da uno strano oggetto che
assomigliava ad un chiodo
posto proprio sullo specchio che era appoggiato su una delle pareti
dell’enorme
stanza, che pendeva leggermente.
-Che
cosa stai guardando?-gli
chiese la ragazza.
-Oh
niente, niente di importante,
credo.
Ma
ormai il dubbio gli si era
insinuato e sarebbe stato difficile mandarlo via.Tuttavia, la sua era
solo una
supposizione e poteva anche non significare nulla.
Qualche
ora dopo Charles
camminando per il corso principale della città, continuava a
rimuginare sulle
congetture fatte poco prima a casa di Reed, poi si accorse di trovarsi
in
prossimità della casa in cui abitava Amily.Così
decise di andare da lei per
parlare con lei della difficile situazione in cui si trovava Sana e per
darle
il suo regalo.Il ragazzo strinse le mani attorno al pacchetto che aveva
nel
giubbotto e sorrise.Magari per lei, quel giorno poteva non significare
niente o
magari semplicemente non ricordava che esattamente un anno fa si erano
conosciuti a quello stupidissimo balletto.Esattamente un anno fa, lei
era
entrata nella sua vita, l’aveva stravolta, l’aveva
fatto innamorare
perdutamente, e poi soprattutto l’aveva fatto sentire di
nuovo vivo,cosa che
non accadeva da anni.Prima di incontrarla non faceva altro che lavorare
e
partecipare a feste mondane.Non esisteva nient’altro nella
sua vita, se così si
poteva chiamare;più che altro si sentiva un automa che si
muoveva per forza
d’inerzia o su comando degli altri.Amily gli aveva fatto
riassaporare
sensazioni ed emozioni, che credeva sopite per sempre.Ora gli bastava
semplicemente stare con lei per sentirsi felice. Amily.La sua piccola
Amily.Quanto l’amava…lei era stata il suo piccolo
raggio di sole, il suo primo
pensiero al mattino e l’ultimo prima di andare a dormire.Non
pensava che
sarebbe potuto succedere.Fino a un anno fa pensava che nel suo cuore ci
sarebbe
stato spazio sempre e solo per Rossana.Eppure si era dovuto
ricredere.Dal primo
momento in cui l’aveva vista aveva avuto un tuffo al cuore
che aveva cominciato
a pulsare come impazzito..Aveva perso la testa per lei come un
bambino.Oltre ad
essere maledettamente bella, era anche una ragazza solare, allegra,
disponibile…tutto
ciò che mai avrebbe pensato di poter avere. E
così qualche giorno fa, mentre si
trovava ancora sul set del suo nuovo film, gli era venuta questa
idea.Ora le
avrebbe fatto proprio una bella sorpresa…
Charles
continuava a camminare
erano quasi le cinque e Amily doveva essere sicuramente a casa.
Il
ragazzo suonò il campanello
più volte ma nessuno venne ad aprirgli.Poi improvvisamente
si ricordò che Amily
gli aveva dato un doppione delle chiavi di casa sua.Non
l’aveva mai usate prima
d’ora, ma doveva assolutamente parlarle, quindi tanto valeva
aspettarla dentro.
-Amily?Posso
entrare?Sono
Charles.
Ancora
nessuna risposta.La casa
era abbastanza piccola ed era molto spartana nell’
arredamento.Charles si
sedette sul divano.Tutto era perfettamente in ordine, fatta eccezione
per dei
quotidiani sul tavolino posto di fronte al divano.Il ragazzo
allungò la mano
per dargli un’occhiata, e distrattamente cominciò
a leggere gli articoli.Dopo
un po’ però si accorse che si trattava di ritagli
di giornali ma la cosa che
più di tutte lo lasciò senza fiato era che gli
articoli erano incentrati tutti
su un’unica persona.Una persona senza coscienza, senza
morale, una persona che
ultimamente aveva sconvolto la vita della
sua migliore amica:David Reed.Ma soprattutto la domanda che aveva
cominciato a
frullare come impazzita nel suo cervello era una:cosa aveva a che fare
la sua
fidanzata con quell’essere ignobile?Ma le sorprese non erano
ancora finite,
perché a quanto pareva quel farabutto di Reed era
immischiato in una moltitudine
infinita di azioni illecite, anche se per tutta una serie di motivi era
sempre
riuscito a pararsi il culo.Charles non riusciva a crederci.Ma che
diavolo stava
succedendo?
Proprio
in quell’istante entrò
dalla porta d’ingresso la causa di tutto quel caos improvviso
generato da
quelle notizie tanto inattese.
-Charles!-riuscì
a dire la
ragazza.
-Che
diamine sta succedendo
Amily?Che cosa significa tutto questo?-domandò il ragazzo
cominciando ad
alterarsi.
-Charles
io…
-Ma
chi diavolo sei tu?
-Ti
prego calmati.Siediti e ti
spiegherò…
-Non
dirmi quello che devo o non
devo fare!-urlò Charles.-Ma come sei gentile, hai anche
intenzione di darmi
spiegazioni?-chiese con sarcasmo.
-Oh
Charles non rendere le cose
ancora più difficili di quanto non siano!
-Per
l’amor del Cielo Amily,
scopro non so per quale assurdo motivo, che tu c’entri
qualcosa con quel pezzo
di merda di Reed, e che non sei la dolce e ingenua ragazzina che ho
conosciuto,
scusami tanto se ho osato alzare il tono di voce!
-So
di aver sbagliato Charles,ho
tutte le colpe dalla mia parte, ma ti chiedo solo di ascoltare
ciò che ho da
dirti, poi sarai liberissimo di odiarmi…-queste ultime
parole erano state quasi
un sussurro.Amily abbassò lo sguardo, non riusciva proprio a
guardarlo.Le
parole che stava per pronunciare erano le più dure che
avesse mai detto.Le
faceva troppo male tutta questa brutta storia e soprattutto le faceva
troppo
male la possibilità, o meglio la consapevolezza che dopo
questo discorso
avrebbe perso per sempre Charles.Ma ora non poteva più
aspettare…
-In
realtà mi chiamo Sarah Parker.-la
donna aveva ancora lo sguardo basso.
Senza
dubbio questa era una
situazione molto strana, e Amily, o meglio Sarah, pensò di
essere sotto
interrogatorio, con la sola differenza che aveva di fronte
l’uomo che amava.
-E
sono un’agente di polizia-sembrava
che pronunciare ogni parola le costasse una fatica immane.-E mio
malgrado sono
legata a quel farabutto di Reed.-finalmente aveva cominciato a guardare
Charles
negli occhi.-Un anno fa sono stati arrestati due tizi immischiati in un
traffico di droga abbastanza importante, i quali però messi
sotto torchio hanno
fatto il nome di Jacobs.Abbiamo poi scoperto che questo tipo
è il braccio
destro, quello che procura tutti gli affari migliori a Reed, che a sua
volta
sfrutta la popolarità di cui gode come produttore per celare
tutti gli affari
loschi di cui si occupa, e ti assicuro che ne sono davvero
tanti:ricettazione,traffico di stupefacenti,giri di
prostituzione…si è dato
molto da fare.
-Per
cui tu hai la certezza che Reed
sia a capo di un’organizzazione criminale.-chiese conferma
Charles,
accantonando per un attimo tutto il dolore che stava provando.Voleva,
doveva
essere lucido per Rossana.
-Si
direi proprio di si, e a
giudicare da quello che sappiamo deve essere un giro internazionale in
cui
risultano coinvolti almeno una decina di paesi.In realtà
questa è solo una mia
supposizione, ma mancano delle prove che possano incastrarlo.
-Bene
io me ne vado.
-Charles aspetta.E te ne vai
così?
-Non
abbiamo altro da dirci
Amily, o come diavolo ti chiami.
La
ragazza lo trattenne per un
braccio.
-No
qui ti sbagli.C’è una cosa
che ancora non sai.
-Guarda
il quadro è completo:da
brava paladina della giustizia quale sei, ti sei finta
un’altra persona,
costruendoti una vita nuova in modo da indagare senza destare sospetti
e poi
hai incontrato me che ti servivo per avvicinare Sana, perché
immagino che tu
abbia indagato anche su di lei.
-Si,
certo perché lei era la
persona più vicina a Reed.Lo ammetto sapevo che tu e Sana
eravate amici ma non
mi sono avvicinata a te perché volevo servirmi di te o per
usarti.
-Oh
ma davvero.Scusami se dubito
delle tue parole mia cara, ma sai dopo tutte le bugie che mi hai detto
mi
sembra anche normale.
-Su
una cosa però non ti ho
mentito Charles.Io ti amo, ti amo come non ho mai amato nessuno in vita
mia…metti in dubbio qualunque altra cosa ma non
l’amore che provo per te.
-Non
riesco più a crederti, non
ce la faccio.-il ragazzo si girò per andarsene.
-All’improvviso
Charles si
ricordò di quello che aveva visto quella mattina a casa del
produttore, ma ora
era decisamente troppo sconvolto per parlare a Amily delle sue ipotesi.
-Non
mi sono mai piaciuti gli
adii.-esclamò lui che aveva già una mano sulla
maniglia della porta.
-Anch’io
li detesto.Un’ultima
cosa:se ti ho tenuto nascosto tutto questo è stato solo per
proteggerti, perché
non volevo che tu venissi coinvolto, ma ti giuro che quella sera a
teatro è
stato il momento più bello della mia vita perché
queste tremenda storia mi ha
permesso di conoscerti, di amarti e di farmi riamare da una persona
splendida come
te.-fece una lunga pausa, quasi per cercare di accumulare le poche forze rimaste per continuare a parlare-Credimi non volevo che venissi a saperlo così, non
volevo ingannarti -calde lacrime cominciarono a rigare il suo bel viso-Ad ogni
modo
capisco che tu non abbia più fiducia in me e che non voglia
più vedermi.Posso
dirti solo che con te sono stata davvero felice
Charles
si chiuse la porta alle
spalle.-Addio Amily.
Ma
ora lei non poteva più
sentirlo e non poteva nemmeno vedere che stava piangendo.
Mezz’ora
dopo il cielo di Berlino
si era oscurato ed era scoppiato un violentissimo temporale, che aveva
costretto la quasi totalità della gente a correre a casa
oppure a rintanarsi in
qualche centro commerciale.Quel tempo di merda era proprio lo specchio
perfetto
del suo stato d’animo.In pochi minuti aveva perso la persona
per la quale
avrebbe dato la vita, se solo ce ne fosse stato bisogno.
Una domanda
continuava
a rimbombargli nella testa:perché?Perchè quando
finalmente riusciva a sentirsi
veramente felice, succedeva sempre qualcosa che poi inevitabilmente gli
portava
via tutto.Perchè in vita sua niente andava mai per il verso
giusto?
-Maledizione!-imprecò
scagliando
un pugno su un albero.
Intanto
la pioggia continuava a cadere
incessantemente e non voleva proprio saperne di smettere.-Meglio
così, almeno
nessuno può vedermi in questo stato pietoso.
Che
tristezza, povero Charles!E’ questo il tanto sospirato colpo
di scena, ebbene si, la dolce Amily altri non è che una
poliziotta coinvolta
nelle indagini su quel cattivone di Reed.Ora la partita è
davvero aperta, che
cosa succederà ora?E cos’è che Charles
ha visto quando era insieme a Sana?Spero
davvero che troviater la mi storia avvincente, o quanto meno non
noiosa!Vabbè
mi sembra doveroso ringraziare tutti quelli che hanno recensito, i
fedelissimi:
g4abry:sono
davvero felice che la storia ti piaccia e che anche tu trovi bella la
poesia di
Prevert!
luchia
nanami:hai
ragione il barbne ha fatto una brutta fine, perché su di
lui si è scatenata l’ “ira funesta de
pelide Heric!”( scusami per la citazione
dotta)
rossana93:grazie
per i complimenti e comunque ci tenvo a precisare che aggiorno presto
perché la
storia l’avevo già scritta tempo fa ma ero incerta
se pubblicarla o meno!
ryanforever:spero che
ti sia piaciuto il colpo di scena!Comunque non eri
andata tanto lontana perché Charles c’entrava
anche se indirettamente!
flydreamer:sono
contenta che la storia ti piaccia tanto e comunque grazie
per i8 complimenti sei troppo buona ^_^’’ !
princess
of darkness:sono
felice che questa nuova piega che ha preso fiction ti
piaccia anche perché, secondo me, un cambiamento a questo
punto della storia ci
voleva altrimenti la storia finiva per diventare scontata e monotona!
miki18:grazie
dei tanti complimenti, sono veramente contenta di destare in te tanta
curiosità, mi raccomando continua a leggere e a farmi sapere
che ne pensi!
fallen
star:ti
ringrazio per le tue parole, e soprattutto ti invito a
continuare a leggere e naturalmente a recensire!!thanks
totta91:grazie
a te perché insieme agli altri lettori mi date la forza e lo
stimolo per andare
avanti!
daygum:hai
ragione david è proprio insopportabile, anch’io lo
odio, però ti immagini la
storia senza di lui?Sarebbe troppo rosa e fiori…mi
raccomando continua a
leggere e a recensire!
altair: spero
davvero che il resto della storia non deluda le tue aspettative!
-TATA-:sono
contenta di averti incuriosita, mi raccomando continua a leggere e a
recensire!
Princess89:troppo
buona grazie per i complimenti!
kiasco:mi
hai fatto diventare rossa con i complimenti!grazie tante spero che
continuerai
a recensire!
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Capitolo 15 *** capitolo 15 ***
Era
arrabbiata.Infuriata,
maledettamente in collera con sé stessa.L’aveva
terribilmente fatto soffrire e
lui naturalmente non voleva più vederla.Prese tutto
ciò che in casa sua potesse
finire in frantumi, gettandolo come una furia impazzita sul
pavimento.Era
andato tutto in pezzi…proprio come la sua vita in questo
momento.Da bambina,
non aveva fatto altro che sognare di diventare un poliziotto, di
aiutare i
buoni e chiudere in cella i cattivi.E fino a quel momento non aveva mai
dubitato, del suo talento, della sua professionalità e
soprattutto della sua
scelta.Una scelta difficile certo, perché ogni giorno
metteva a repentaglio la
sua vita, perché ogni giorno proprio dalla sua
abilità,dalla sua astuzia e
dalla sua scaltrezza, poteva dipendere la vita di altre persone.Eppure
proprio
quella scelta tanto pericolosa era stata la sua ragione di vita, tanto
che quella
vita senza orari, senza certezze, senza legami non le pesava
affatto.Già senza
legami…quando gli uomini con cui era stata, avevano scoperto
che faceva la
poliziotta, rimanevano prima a farfugliare qualcosa di indistinto, e
dopo
qualche giorno, inventavano una scusa assurda per liquidarla senza
tanti
scrupoli.Ma in fin dei conti non le era mai importato più di
tanto, anche perché
si era imposta di non accettare più le attenzioni degli
uomini, e si era
convinta che in fondo dato che il suo lavoro era tutta la sua vita non
aveva
bisogno di nient’altro.Per cui da quel momento in poi si era
mostrata fredda,
indifferente, distaccata in tutte le situazioni e soprattutto con tutti
gli
uomini che le capitava di incontrare.E questo era stato un grande punto
di
forza che le aveva consentito di svolgere il suo lavoro al meglio,
senza avere
mai nessun tipo di rimpianto.Poi un anno fa, tutti i suoi
“buoni propositi”
erano andati a farsi benedire.
Al
ricordo di quel giorno, senza
che potesse controllarli, i muscoli del viso si distesero creando uno
stupendo
sorriso.Charles.L’unico in grado, con la sua tenerezza, le
sue premure, e il
suo immenso cuore, di sciogliere con un semplice sguardo, il freddo
glaciale
che avvolgeva il suo cuore e di capire la sua immensa solitudine.E da allora per la prima volta
non aveva fatto
altro che desiderare una vita normale…
Sarah,
cadde a sedere ormai
esausta sul divano, ma proprio in quel momento si accorse che la sua
mano aveva
toccato una superficie rigida che sembrava una scatola.Portò
l’oggetto davanti
ai suoi occhi e si accorse che si trattava proprio di una scatola, che
per di
più portava la firma di una gioielleria.Senza chiedersi
altro, l’aprì e trovò
adagiata sul velluto della scatola, una semplice catenina
d’oro con un cuore
che portava un’incisione:For
you
always.Un’ombra cupa e dolorosa
attraversò gli occhi azzurri della
ragazza. Charles…
Alcuni
minuti dopo squillò il suo
cellulare e dopo aver asciugato col dorso della mano alcune lacrime,
sospirò e
sollevò lo sportellino.-Ispettore Parker.Si capitano,
ora?No, nessun problema
arrivo subito.
Altre
volte si era trovata seduta
a quel tavolo, ma di certo non con quello stato d’animo e
soprattutto mai ,si
era trovato di fronte un suo superiore che la guardava tanto
adirato.Alla fine,
Sarah decise che era meglio rompere il ghiaccio e scoprire la
verità.
-Bene,
capitano Stevens, data la
convocazione informale e dato che lei continua a guardarmi
insistentemente,
credo che ci sia un motivo ben preciso per cui lei mi abbia chiesto di
venire
qui tanto in fretta.-affermò decisa la ragazza, guardando
l’uomo che aveva di
fronte dritto negli occhi, che sembravano due pezzi di carbone, scavati
come la
miniera in cui erano stati scavati.
Jordan
Alan Stevens era di
corporatura robusta ma agile nei movimenti.Aveva un viso quadrato e i
capelli
completamente bianchi ma ancora folti, con un taglio di tipo militare.
-Si
esatto.Ispettore Parker, lei
sa, che per seguire da vicino le operazioni su lei sa chi, io insieme
ad una
squadra ben collaudata di uomini, ci siamo recati qui a Berlino
basandoci sulle
indagini da lei compiute in prima persona su quel maledetto topo di
fogna.-distolse
un attimo lo sguardo dagli occhi cristallini di Sarah per osservare
qualcosa
fuori dalla piccola finestra situata nell’ufficio in cui si
trovavano.Qualunque
cosa fosse, forse la vedeva solo lui.-Ebbene, non voglio dilungarmi in
parole
inutili.Mi è giunta voce, in verità molte voci,
di una sua presunta relazione
con un amico molto intimo della donna che sta con Reed.-gli occhi di
Stevens cercarono
un istante di sorpresa in quelli glaciali della donna e non ce lo
trovarono.-Le
sarò franco.In un primo momento io non avevo dato adito a
quelli che io chiamo
semplici pettegolezzi, che a mio avviso vanno lasciati a donnicciole
annoiate.Però lei sa anche che io sono a capo di
un’importantissima operazione
a cui stiamo dietro ormai da cinque anni, per cui era mio preciso
dovere assicurami
cosa ci fosse di fondato in quelle voci.Allora ho fatto una serie di
indagini e
di ricerche, e purtroppo ho trovato le conferme che sinceramente
speravo di non
trovare.
Senza
tradire la minima emozione,
Sarah cominciò a parlare.-Capitano se mi avesse chiesto di
persona quelle
conferme io sarei stata ben felice di dargliele.
-Forse
ispettore, lei non ha
capito la gravità della situazione.Lei è stata
tremendamente imprudente:ha idea
di quello che sarebbe potuto succedere?Non ha pensato che la sua
relazione
metteva in pericolo Lons?-l’uomo fece una breve pausa, poi si
alzò dalla
scrivania a cui era seduto e diede le spalle alla donna cominciando a
guardare
nuovamente fuori dalla finestra-Senza contare che in questo modo non ha
dimostrato affatto di essere professionale.
-E’vero,
capitano.Tutto ciò che
ha detto finora è esatto, eccetto una cosa.Se tornassi
indietro rifarei tutto, perché
ho incontrato una persona splendida che mi ha fatto sentire
bene.E’ vero sono
un poliziotto, ma Charles mi ha ricordato che sono anche una donna e
fare questo
mestiere non può impedirmi di vivere appieno la mia vita.
-Ad
ogni modo, sono costretto a
toglierle il caso.-disse tutto d’un fiato.
-No!Non
è possibile!Mi rifiuto di
crederlo!-urlò lei alzandosi di scatto.-Lei non
può farmi questo!Sono cinque
anni che ci lavoro e non esiste nessun poliziotto più
competente e qualificato
di me in merito.
-Si
calmi ora!Non si dimentichi
che ci troviamo in un commissariato.E poi non si tratta di una mia
decisione,
ma è un ordine di un superiore,e pertanto non si discute.
Sarah
si stese sul letto.Quella
decisamente era stata la giornata peggiore della sua vita.La ragazza
chiuse gli
occhi e poi strinse al petto la collana che Charles le aveva regalato.O
meglio
quella collana che Charles aveva regalato ad Amily.Purtroppo
però Amily non c’era
più,o forse non c’era mai stata…
Sarah
chiuse gli occhi e ripensò
a quello che era accaduto dopo il colloquio con Stevens.
Charles ancora una volta ho bisogno di te.Ti prego,
ti scongiuro
rispondimi e aiutami.Compose il numero del bell’attore con
una grande speranza
nel cuore.
-Charles, ti prego non riattaccare, ho bisogno del
tuo aiuto per…
Tutto inutile,non le aveva neanche dato il tempo di
terminare la frase,
che aveva riattaccato.Beh era del tutto prevedibile una reazione del
genere,
così pensò che la cosa migliore da fare fosse
inviargli un sms,breve ma incisivo,
che condensasse tutte le sue preoccupazioni, le sue ansie, ma che fosse
anche
in grado di convincerlo
ad aiutarla.
“So che non vuoi più vedermi,
e credimi se non avessi realmente bisogno
di te, non te lo chiederei ma ho disperatamente bisogno del tuo aiuto
per
aiutare Rossana e per incastrare quel fottuto bastardo.Sei il solo che
possa farlo,
dopo te lo giuro sul mio onore, che scomparirò dalla tua
vita per sempre…”
Il suo dito era stato piuttosto incerto nel
digitare quell’ultima
frase.Era sicura che sarebbe stata in grado di mantenere quella
promessa?
Molto
Sarah-centrico questo capitolo!Ma era necessario per
introdurre l’altra fase della storia…spero
vivamente di non aver deluso le
vostre aspettative e come sempre vi invito a commentare.Grazie siete
fantastici!!!!!!!!!!!!!
|
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Capitolo 16 *** capitolo 16 ***
Rossana
era stesa sul letto e
guardava fuori dalla finestra della sua prigione dorata.Lentamente si
accarezzò l’addome ancora piatto. A causa di tutto
quel trambusto ancora non
aveva pensato realmente a come sarebbe stata la sua vita dopo la
nascita del
suo bambino.Di suo figlio.Che strano pensare alla creatura che stava
pian piano
prendendo forma dentro di lei, come a suo figlio.D’istinto
sorrise.Stava
pensando che forse quella maternità poteva ridarle la
serenità, la pace di cui
aveva disperatamente bisogno.Poi il suo viso si rabbuiò
subito.
Questo amore
braccato, calpestato, fatto fuori, negato
cancellato…
Che
razza di madre poteva essere
lei che non era stata in grado neanche di tenersi stretto
l’uomo che amava più
di se stessa?Come poteva badare a un’altra creatura quando
non sapeva prendersi
cura neppure di se stessa?
Pochi
minuti dopo bussarono alla
porta, e dopo essersi asciugata alcune lacrime, e aver recuperato una
felpa,disse un flebile avanti.
-Ciao
cara!Come ti senti
oggi?-chiese David con un sorriso falso stampato sul volto.
-Va
all’inferno.
-Oh
no no!Non dovresti agitarti
nelle tue condizioni!-esclamò l’uomo con tono
preoccupato.A chi non conosceva
la situazione, quel bastardo, poteva veramente sembrare
sincero…-Ad ogni modo sono
venuto qui per darti una splendida notizia che sperò
cambierà il tuo umore.
Sana
per tutta risposta gli
lanciò uno sguardo carico d’odio.
-Stasera
parteciperemo ad una
conferenza dove parteciperanno giornali, radio e televisioni che
andrà in
diretta in tutto il mondo, per annunciare il nostro matrimonio.
Se
Sana non fosse stata seduta,
di sicuro sarebbe caduta.Chiuse gli occhi di scatto, e in quel momento
desiderò
di non riaprirli mai più.
-Oh
Rossana!Sinceramente speravo
in una reazione più entusiasta, visto che le donne di tutto
il mondo farebbero
carte false per essere al tuo posto!E poi, non voglio in alcun modo che
nostro
figlio nasca prima che il prete ci abbia unito nel sacro vincolo del
matrimonio,prima del nostro fatidico “si”.
David
scoppiò in una sadica
risata.Quanto poteva essere malvagio e degenere un uomo?Possibile che
non
avesse un briciolo di umanità, né di pentimento?
Sana
strinse i pugni tanto forte
che le nocche divennero completamente bianche.Poi il suo sguardo cadde
su un
pesante portacenere, posto sul comodino di fianco al letto.Con un gesto
fulmineo,strinse l’oggetto, balzò in piedi e lo
lanciò contro quell’uomo, se
così poteva ancora essere chiamato.
Nonostante
David non si
aspettasse una reazione del genere , riuscì quasi
completamente a schivare
l’oggetto spostandosi prontamente di lato.Nonostante la sua
prontezza di
riflessi, venne colpito leggermente vicino alla tempia.Istintivamente
si portò
la mano vicino alla parte ferita, e il suo viso si rabbuiò a
tal punto che Sana
indietreggiò di qualche passo.Ora aveva veramente
paura.David avanzò lentamente
verso di lei, fino a quando la raggiunse, la prese per le spalle e la
inchiodò
al muro.Rossana era terrorizzata come mai in vita sua, ma non
perché avesse
timore di morire, perché ormai non c’era niente
che potesse essere peggio della
situazione in cui si trovava, ma aveva timore per il suo bambino,
l’unico
ricordo della persona che amava più di sé stessa.
-Mai
più giochetti di questo tipo
sono stato chiaro?-sussurrò lui lentamente in modo da
scandire perfettamente le
sue parole.
A
Sana si gelò il sangue nelle
vene.
-Io
odio ripetermi Rossana,
perciò te lo dirò una sola volta:se continuerai
ad essere così, diciamo,
ostinata, e se continuerai con questi giochetti idioti, ti assicuro che
te ne
farò pentire amaramente.
-Non
minacciarmi David.Io non ho
paura di te.
-Questo
dimostra quanto tu sia
stupida.-l’uomo le appoggiò una mano sul ventre e
la guardò gelido-Oh andiamo
tesoro, ti faccio già il gran favore di accogliere in casa
mia, te e il
bastardo che porti in grembo, io non credo che tu possa
lamentarti.Anche perché
sarebbe inutile, mi faresti solo arrabbiare e per quanto io sia una
persona
calma e ragionevole, a tutto c’è un limite.
Sana
in quel momento lo odiò con
tutte le sue forze, come non credeva fosse in grado di fare.
-Quindi
se ci tieni al tuo
bambino, ti conviene di fare la brava, altrimenti…
David
lasciò la frase volutamente
in sospeso anche perchè era tutto fin troppo chiaro
purtroppo.
-Ora
preparati mia cara e indossa
l’abito più elegante che hai.Stasera bisogna
festeggiare.
Charles
aveva le mani infilate
nelle tasche del giubbotto,e correva come un maratoneta che si
è
improvvisamente accorto di essere ultimo.Doveva assolutamente
fermarlo.In un
attimo, gli passarono alla mente le immagini e i ricordi delle ultime
ore,
quando Amily, cioè Sarah gli aveva chiesto aiuto.Non sapeva
onestamente perché
aveva accettato, in fondo aveva giurato a sé stesso di non
volerla più
vedere.Ma ora era diverso, doveva mettere da parte tutto il dolore solo
per
aiutare la sua amica.
-Sono contenta che tu sia venuto Charles.
-Non sono venuto qui per te,ma per aiutare Sana.
-Si, certo lo so.Mi hanno tolto il caso.
-Quindi non sei più tu ad occuparti di
Reed?
-Beh in un certo senso si però, sono
l’unica a conoscere tutta la
situazione e ho bisogno che tu faccia una cosa per me.
-Ma se hai detto che ti hanno tolto il caso!
-Ma questo non basterà a
fermarmi,perché ho intenzione di continuare a
indagare per conto mio.
-Che cosa?
-Non mi importa di quello che mi hanno detto io
continuerò ad andare
avanti per la mia strada, e sinceramente mi auguro che tu sarai dalla
mia
parte..
-Sappi che lo faccio solo per Sana.
-Bene ora devi aiutarmi a trovare una persona.
Eh
già e la persona in questione
era stata per anni il suo acerrimo rivale.Aveva sempre saputo che Sana
era
innamorata di lui, solo che a volte ignorare certe situazioni
è come fingere
che non esistano…
Ad
ogni modo da allora ne era
passata di acqua sotto i ponti, e lui era andato avanti,anche se poi era
inciampato di nuovo, visto che aveva incontrato sulla sua strada
nuovamente la
persona sbagliata.Una gelida folata di vento lo riscosse completamente
da quei
pensieri.Ora era impegnato in una corsa contro il tempo per raggiungere
Heric
all’aeroporto.Infatti Sarah tramite una serie di
“ricerche”,era riuscita a
sapere che il giovane campione stava ritornando in Giappone col volo
delle
17.45.Cavoli!Erano già le 17.30 e l’aeroporto di
Berlino era assolutamente
immenso.
-Dannazione!-imprecò
lui,ormai
senza fiato.
Si
avvicinò ai gate dell’imbarco
per cercarlo, ma non c’era traccia di lui.Era come cercare un
ago in
pagliaio.Poi gli venne in mente un’idea forse assurda,senza
senso, ma doveva
assolutamente provare.Immediatamente si tolse il cappello e gli
occhiali da
sole.
-Salve
a tutti signori e signore!Sono
Charles Lons.
Immediatamente
una gran folla,
fatta soprattutto di ragazzine in preda a una crisi ormonale, si
avvicinarono a
lui.
-Bene
ora vi pregherei di starmi
a sentire.
-Siamo
pronte a tutto per
te!!!!-voci di questo tipo si levavano un po’
dovunque,poichè c’era quasi un
clima da stadio.
Charles
chiese a una delle
ragazze responsabili dell’imbarco,
di prestargli un microfono.
-Ho
bisogno di parlare con una
persona è molto importante:Heric Akito ascoltami bene, sono
Charles Lons
raggiungimi, sono qui al gate 27.
Erano
passati diversi minuti, ma
di Heric non c’era traccia, e il bell’attore
riusciva solo a vedere intorno a sé,
donne in delirio.Scosse la testa sconsolato, era stata decisamente una
pessima
carta da giocare.Mentre cercava di sfuggire a un gruppetto di teen ager
impazzite, scorse tra la folla un ragazzo dal fisico atletico, capelli
biondi
che se ne stava in disparte appoggiato contro una parete con le braccia
incrociate e lo sguardo basso.
-Heric!Finalmente
ti ho
trovato!-esclamò il ragazzo che tentava di scollarsi una
biondina piena di
lentiggini che gli si era avvinghiata al collo.
-Lones
ti consiglio di sparire
immediatamente dalla mia vista.-affermò minaccioso il
karateka.
-Aspetta
devo dirti una cosa
molto importante!
E anche stavolta siamo
arrivati alla fine!Ciao a tutti!Allora
scusate se l’aggiornamento è arrivato è
un po’ in ritardo!Ad ogni modo nei
prossimi capitoli mi incentrerò maggiormente sui
protagonisti che sono rimasti
un po’ in disparte perché avevo bisogno di
spiegare meglio tutto il contorno !Okay
ragazzi, basta con le chiacchiere, naturalmente vi invito a lasciare
sempre un
commento dato che mi fa veramente molto piacere sapere cosa ne
pensate…Un bacio
e grazie mille a utti voi che mi sostenete sempre!A presto!
|
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Capitolo 17 *** capitolo 17 ***
-Lones ti consiglio di sparire immediatamente dalla
mia vista.-affermò
minaccioso il karateka.
-Aspetta devo dirti una cosa molto importante!
Heric
sordo ai richiami del
ragazzo, prese l’mp3 da una delle tasche del giubbotto e
posizionò gli auricolari
nelle orecchie.
-Heric
ascoltami, devi
assolutamente venire con me.
Il
ragazzo impassibile, restava
immobile come una statua, appoggiato alla parete e con le braccia
conserte.Negli occhi aveva lo sguardo di un tempo, quello che
l’aveva
accompagnato per tanto tempo, quello che Sana aveva cercato
disperatamente di
cambiare:lo sguardo del demonio.
-Oh
andiamo!So che stai
soffrendo, ma devo parlarti assolutamente!-disse Charles con tono quasi
implorante.
Heric
miracolosamente si riscosse,
e cominciò a camminare seguito a ruota dal giovane attore
che stentava a
credere di essere riuscito nel suo intento.In breve tempo si trovarono
fuori
dall’aeroporto e precisamente in una stradina piuttosto
isolata e buia.Heric di
colpo si fermò, si tolse gli auricolari e nel giro di un
paio di secondi sferrò
un pugno direttamente sul bel viso di Charles.Un destro talmente forte
che
immediatamente il ragazzo, incapace di sostenere un colpo tanto pesante
e
inaspettato, finì a terra.
-Non
azzardarti mai più a dire
una cosa del genere.-disse lui tutto d’un fiato.-Ora me ne
vado, c’è un aereo
che mi aspetta.
-Aspetta!-cercò
di dire l’altro
con le poche energie che gli erano rimaste.Riuscì in qualche
modo a mettersi
seduto.Si portò le mani al naso che sanguinava copiosamente.
-Fermati
Heric Akito!
Il
karateka immediatamente si
voltò nella direzione da cui era provenuta quella voce, e
vide con sua grande
sorpresa, una ragazza dai lunghi capelli neri legati in una coda
alta.L’oscurità gli impediva di vedere le altre
fattezze del viso.
-E
tu chi sei?
-Io sono l’ispettore Sarah
Parker e lei è pregato di seguirmi.
-Non
ci penso neanche.-disse lui strafottente.
-Va
bene allora parleremo qui,non
ha importanza.Charles tu vai a casa e metti del ghiaccio, e poi se ti
accorgi
che il sangue non vuole saperne di arrestarsi, vai immediatamente in
ospedale.-la ragazza si avvicinò di qualche passo a lui che
giaceva ancora a
terra, si inginocchiò e gli sollevò il viso per
constatare l’entità della
contusione.-Non credo che ti abbia spaccato il setto nasale, ad ogni
modo credo
sia meglio che tu te ne vada.
-No,
non me ne andrò!.-disse lui
cocciuto.
-E’
inutile che tu resti qui
Charles!Parlo io con lui, ora tu va a casa, e riposati.
-No,
voglio esserci anch’io.
-No!Devi
andare subito a casa…
-Basta
mi sono stufato con queste
lagne da “giulietta e romeo” , me ne vado-la
interruppe Heric ormai
spazientito, cominciando a camminare.
-Lei
non va da nessuna parte,
deve starmi a sentire.-Sarah gli si era letteralmente parata davanti e
lo
guardava sprezzante.
-Non
ho mai picchiato una donna,
ma c’è sempre una prima volta.
-E
adesso io dovrei urlare
scappando via a gambe levate e con le lacrime agli occhi,
giusto?-chiese lei
con sarcasmo.-Ma si sbaglia di grosso,perché non ho mai
fatto niente di simile
in vita mia e le posso assicurare che ora lei mi starà a
sentire.-confermò
Sarah con tono di sfida.
-Lei
è fuori di testa.-Heric, in
un attimo la superò continuando a camminare.
Allora
Sarah immediatamente con
scatto felino gli si parò nuovamente davanti e lo
gettò a terrà, poi si fiondò
nuovamente su di lui, e con una mossa altrettanto abile gli
portò le mani
dietro la schiena e lo ammanettò.Profittando della
confusione del momento fece
lo stesso con le caviglie.Ora il ragazzo era completamente immobilizzato e
lasciando un incredulo Heric ancora a terra,balzò in piedi,e
sorrise.Un sorriso
di vittoria.
-Bene!Credo
di averle dimostrato
che la forza non è tutto in un combattimento, ma che
è importante l’agilità,
l’esperienza e anche l’effetto sorpresa.-concluse
divertita.
-Mi
liberi immediatamente ,
altrimenti non rispondo delle mie azioni!-urlò lui furente.
-Sinceramente
credo che non si
trovi nella “posizione”adatta per dettare
condizioni!-continuò la ragazza
ridendo.
-Sarah
credo sia meglio lasciarlo
andare.-suggerì Charles ancora frastornato.
-Stai
scherzando?Invece dobbiamo
approfittarne!Prima però ti chiamo un taxi.
-Ti
ho già detto che resto qui!
-Charles
non costringermi a riservarti
lo stesso trattamento-gli sussurrò all’orecchio e
poi sorrise.-Una volta che
questo caprone mi avrà ascoltata ti raggiungerò
con lui a casa.
-A
dopo allora.-disse lui conscio
che continuare a discutere con Sarah sarebbe stato davvero inutile.In
qualunque
situazione riusciva sempre a spuntarla.Stavolta sorrise anche
Charles:era
sempre stato così con lei.
Una
volta che il ragazzo se ne fu
andato, Sarah volse nuovamente lo sguardo sul ragazzo.
-Bene,
ora se mi prometti che mi
ascolterai senza fare storie ti libero, in caso contrario continuerai a
restare
legato come un salame, ma sarai comunque costretto ad ascoltarmi.Lascio
a te la
scelta.
Heric
la guardò con uno sguardo
carico d’odio ,che derivava soprattutto dal fatto di essere
stato battuto da
una ragazzina, che lo aveva ingannato in modo assolutamente puerile.
-Per
me possiamo restare qui
anche tutto il giorno, anzi sai comincia a piacermi questa
posizione.-non
poteva arrendersi, non poteva in nessun modo dargliela vinta.
-Come
preferisce.
-Ma
non ho affatto intenzione di
ascoltarti.
-Di
cosa ha paura?
-Io
non ho paura di niente.
Sarah
sapeva che continuare così
non sarebbe servito a niente, quindi capì che era necessario
arrivare al
nocciolo della questione, per far recepire a quello zuccone tutte le
informazioni fondamentali.
-Il
bambino è suo.
Heric
che fino a quel momento era
rimasto immobile, impassibile,che non aveva neanche provato a
liberarsi, con la
sua solita aria da duro e da strafottente, divenne improvvisamente
pallido.Quelle quattro parole erano state come un colpo al cuore, non
riusciva
a respirare, tanto meno a formulare una frase di senso logico.Avrebbe
tanto
voluto chiederle come diavolo faceva a sapere una cosa del genere e
soprattutto
se lo stava prendendo in giro perché quello proprio non
sarebbe riuscito a
sopportarlo.Allora aprì la bocca per parlare, ma la voce non
volle saperne di
uscire.
-Capisco
la sua reazione signor
Akito, mi creda.Ma purtroppo non è tutto.Sono cinque anni
che indago su Reed,
il quale risulta coinvolto in un traffico internazionale di
ricettazione,
droga, prostituzione e Dio solo sa cos’altro.Come lei ben sa
Rossana è venuta
qui a Berlino con l’intenzione di lasciare Reed
definitivamente, ma quel
bastardo l’ha minacciata.
-Minacciata?-fu
l’unica cosa che
riuscì a dire Heric che in quel momento aveva la testa
completamente vuota, o
meglio continuavano a rimbombare come impazzite le informazioni che le
aveva
dato quella donna.
-Si,
perché Reed le ha detto che
se fosse tornata da lei, l’avrebbe fatta uccidere.
Heric
non riusciva ancora a
crederci!Che stupido era stato, aveva tratto le conclusioni peggiori e
senza
assicurarsi di niente aveva giudicato in modo orribile la sua Sana.Come
aveva
potuto?Tutto ad un tratto gli tornarono alla mente le parole di quel
vecchio
che aveva pestato proprio l’altra sera:
“Non dare mai niente per scontato ragazzo mio”.
-Mi
stai dicendo la verità?-chiese
lui quasi implorando una risposta positiva.Aveva bisogno di sentirsi
dire che
Sana lo amava ancora, che non lo aveva dimenticato, che c’era
ancora lui e solo
lui nel suo cuore.
-Si
è la verità.
Ad
Heric bastò guardare lo
sguardo limpido e cristallino della ragazza che aveva davanti a
sé, per
rendersi conto che era sincera.
-Ora
direi che sia il caso di
liberarla.-disse Sarah ridendo.
Ciao a tutti!Eh si,
dobbiamo riconoscerlo Sarah è davvero una donna
con gli “attributi”,perché è
riuscita ad abbattere niente meno che Heric!Vabbè
dopo questo encomio solenne credo sia meglio passare ai ringraziamenti
personali:
Flydreamer:sono
contenta che ti sia piaciuto il capitolo e spero vivamente che anche
questo sia
di tuo gradimento!Continua a seguirmi!
Rossana93:il
tuo desiderio è stato esaudito e finalmente il nostro Heric
ha scoperto la
verità, ma nel prossimo capitolo vedrai
perché…in quanto alla fine della storia,
non posso dirti niente, continua a seguirmi e lo scoprirai!Un bacio!
Princess of darkness:eh si hai ragione
Heric non cambierà mai, sempre pronto a menare le
mani e questo capitolo ne è la conferma!Ti ringrazio per i
complimenti e ti
invito a continuare a lasciarli.A presto!
Sana88:spero
di avere almeno in parte soddisfatto la tua curiosità, mi
raccomando continua a
leggere e recensire!
Totta91:hai
ragione Reed è veramente odioso, anch’io vorrei
torturarlo, ma purtroppo mi
serve ancora!Mi raccomando fammi sempre sapere ciò che
pensi, bacioni!
Ryanforever:spero
di aver soddisfatto la tua curiosità, ma sai
com’è c’è
bisogno di lasciare i lettori con un po’
di suspense…ah ah ah!Scherzo, spero che continuerai a
leggere e a recensire,
per quanto riguarda Sarah e Charles, chissà!
Niis:grazie
per i complimenti sei troppo buono.So che della Sana allegra e
spensierata di
un tempo è rimasto ben poco, ma la situazione che sta
vivendo è veramente
terribile…comunque continua a farmi sapere ciò
che pensi.Kiss!
Fallen Star:sono
felice di ricevere nuovamente i tuoi commenti, mi fa davvero
piacere!Grazie per
i complimenti e a presto!
Daygum:sono
felice che la storia ti piaccia, mi raccomando continua a
recensire.Bacioni!
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Capitolo 18 *** capitolo 18 ***
Quando
pensava alla casa di un
attore strapagato del cinema, gli veniva sempre in mente una villona a
tre
piani con piscina, campo da calcio e tutto il resto, circondata da un
enorme
giardino, tipo foresta Amazzonica, e popolata da una serie
interminabile di
cameriere indaffarate e chef rinomati.Non poteva farci niente, ma
questa era
l’immagine che si era sempre dipinta davanti ai suoi occhi
quando pensava alle
grandi star, e questo, per quanto Lones non era mai stato e mai sarebbe
diventato il suo migliore amico, essendo un divo di Hollywood amato e
osannato
in tutto il mondo, doveva valere anche per lui.Del resto ne aveva avuto
la
prova tangibile all’aereoporto, quando una valanga di
ragazzine urlanti e
assatanate gli era piombata addosso.Questa almeno era sempre stata la
convinzione di Heric Akito fin quando aveva visto con i suoi occhi la
casa in
cui abitava Charles, e si era dovuto ricredere.Pur non conoscendo
Berlino, si
era accorto che Sarah lo stava conducendo in una zona residenziale, ma
non
particolarmente lussuosa, così come poi si era rivelata la
casa in cui
abitava.Niente tappeti rossi, né dipinti costosi, niente
diavolerie
tecnologiche all’ultimo grido, niente di quello che si
aspettava di trovare.Si
trattava di una casa semplice ma arredata con gusto, con un arredamento
lineare
e moderno.La cosa che maggiormente colpì Heric furono le
numerose fotografie,
che erano, sia appoggiate sul tavolino che appese alle pareti, ma che,
nonostante numerose, avevano un unico soggetto, la donna che forse
Lones amava
più di sé stesso.Alcune di esse li ritraevano
insieme e a giudicare dalle loro
espressioni dovevano essere molto felici:al mare, in montagna,
Londra,
Parigi, Venezia…sembrava che niente fosse in grado di
oscurare la loro felicità.Per
un attimo Heric li invidiò:quelle fotografie rappresentavano
tutto ciò che
Heric avrebbe voluto fare con Sana.Tutto quello che si rimanda
perché si crede
di avere sempre altro tempo a disposizione, pensando cioè di avere
una vita
intera davanti.Ma la vita può essere tutto o niente a
seconda del punto di
vista da cui la si guarda.Quando lui era con Sana la vita era tutto, era
le
mille prospettive, le speranze, le attese, i progetti;i tre anni senza
di lei
erano stati niente, la distruzione di tutto ciò che di bello
avevano costruito fino
a quel momento, e la dissoluzione di tutti i progetti e di tutto quello
che
ancora poteva e doveva essere…l’oblio lento e
inesorabile, il nulla, il vuoto,
tutto ciò che sentiva dentro di sé quando non
c’era lei a riempire le sue
giornate, la sua vita.Per un attimo chiuse gli occhi e gli parve di
sentire
ancora il suo profumo, la sua voce, la sua risata fresca e genuina e
per un
attimo gli parve perfino di sentire quella piccola vita che si muoveva
senza
sosta dentro di lei.Suo figlio.
-Heric?-cercò
di richiamarlo una
voce femminile che sembrava venire da molto lontano.-Ti senti male?
-Sto
bene.-disse lui poco
convinto.-Dov’è Lones?
-Forse
è in bagno, adesso vado a
controllare.Ma tu perché non ti siedi un po’?Hai l'aria stanca, e ti consiglio di
sederti e riposarti, poi una
volta recuperato Charles preparo per tutti un buon
caffè.-disse Sarah
dolcemente.Ovviamente non gli era sfuggito il modo in cui Heric aveva
guardato
le loro fotografie e oltretutto era facile immaginare a cosa e
soprattutto a
chi stava pensando.La cosa che l’aveva stupita
,però, era il fatto che Charles le
aveva lasciate lì dov’erano, come se niente fosse
cambiato tra loro.Eppure tra
loro era cambiato praticamente tutto.Forse, provava ancora qualcosa per
lei?Forse era pronto a perdonarla? Probabilmente si stava solo
illudendo e
semplicemente Charles non aveva avuto il tempo di toglierle.Ma doveva,
aveva
bisogno di illudersi e di credere nel lieto fine che traspariva proprio
da
quelle fotografie.Sorrise amaramente, quel lieto fine che aveva
ingannato Heric
e che in fondo aveva ingannato anche lei.
Nella
sua camera da letto Charles
si stava vestendo, dopo aver fatto una doccia calda e rilassante, che
sperava
fosse in grado di lavare via tutto il dolore, la sofferenza che stava
provando
in quel momento.Ma così non era stato naturalmente,
perché i ricordi sono di
quanto più indelebile esista al mondo e purtroppo non era
possibile cancellare
il tutto con un colpo di spugna, anche perché che ci piaccia
o no, noi siamo il
frutto del nostro passato, per cui tutto ciò che
è accaduto nella vita, nel
bene e nel male, ci ha fatto diventare quello che siamo.Un rumore
improvviso lo
fece voltare di scatto, era lo porta della sua camera che si stava
aprendo e
lui per coprirsi rapidamente, si era legato un asciugamano in vita.
-Che
ci fai qui?-chiese lui
vedendola piombare all’improvviso.
-Ti
stavo cercando.-disse Sarah
molto tranquillamente.
-Questo
lo so, ma non ti hanno
insegnato a bussare?
-Tu
non l’hai mai fatto.-esclamò
sinceramente la ragazza.-Sono sempre entrata in ogni stanza senza
bussare,
anche perché ora non sto vedendo niente di nuovo rispetto a
quello che ho visto in
precedenza, anzi…-concluse lei con quella malizia
tipicamente femminile,
peraltro senza arretrare di un passo.
-Ora
è diverso-balbettò lui
imbarazzato.
-Ho
l’impressione che tu stia
arrossendo signor “divo di Hollywood”, anche se
onestamente non capisco il perché.
-Per
favore esci di qui, dammi il
tempo di vestirmi e ti raggiungo di là.
-Come
preferisci.-disse lei che
stava per uscire.
-Sarah-la
richiamò lui-Forse non
per te, ma per me sono cambiate tante cose, quindi ti prego di
accettare la mia
decisione.E poi ricordati che ci troviamo qui per un unico motivo che
è quello
di aiutare Rossana.Nient’altro.La nostra storia riguarda il
passato.
Sarah
incapace di replicare ,si
chiuse l’uscio alle spalle.Quelle parole le avevano inflitto
il colpo di grazia
e le avevano dato una conferma che sperava di non avere.Accidenti!Senza
accorgersene le era scivolata una lacrima silenziosa lungo la guancia.
Heric
era rimasto ancora in
piedi, ma effettivamente si sentiva stanco e provato soprattutto a
causa di
quelle rivelazioni.Così si lasciò cadere senza
forze sul divano,senza
accorgersi di essersi seduto sul telecomando che era adagiato
lì sopra.Infatti
qualche secondo dopo, vide illuminarsi lo schermo del televisore posto
di
fronte al divano.Si limitò semplicemente a scostare il
telecomando e a chiudere
gli occhi, che però riaprì immediatamente quando sentì
pronunciare quel nome che tanto
aveva amato e maledetto.Istintivamente alzò il volume: in
tv c’erano Rossana e
quel ributtante individuo al suo fianco, seduti ad un lungo tavolo
attorniati
da giornalisti e fotografi che come impazziti non facevano altro che
fare
domande a raffica e scattare fotografie.
-Signori
vi prego, capisco e sinceramente
mi commuove il vostro entusiasmo riguardo al mio matrimonio, ma credo
sia il
caso di terminare la conferenza perché la mia signora
è in stato interessante e
non voglio che mio figlio nasca troppo nervoso!-esclamò Reed
sorridendo.
Heric
non riuscì a sentire altro.Avvertiva solo il desiderio impellente di massacrare quel bastardo a suon di
pugni,di
fargli patire le pene dell’inferno, torturarlo fino a
implorare di ucciderlo,
anche se la morte per un essere del genere sarebbe stato un castigo
troppo
breve e troppo poco doloroso.In preda alla collera e all’ira
che aveva raggiunto
il picco massimo, come una furia, si alzò di scatto
dirigendosi verso la porta.
-Fermati
Heric!-urlò Sarah,
mentre Charles prontamente lo raggiunse per trattenerlo.
-Dove
pensi di andare?-chiese il ragazzo pur conoscendo benissimo
la
risposta.
-Lasciami
immediatamente.-gli
urlò minaccioso.
-Pestare
Reed purtroppo non serve
a niente Heric.
-Basta
mi avete stancato con le
vostre chiacchiere!
-Abbiamo
sentito anche noi la brutta notizia e
immagino la rabbia che stai provando.-continuò Charles-ma
col tuo atteggiamento
metti in pericolo anche Sana, non lo capisci?
-Io
voglio solo toglierlo dalla
faccia della terra!-esclamò lui imperterrito.
-Non
è questa la soluzione al problema
e lo sai anche tu.Reed non è né uno sprovveduto
né uno stupido, è solo un
maledetto bastardo senza coscienza che non si farà cogliere
di sorpresa, e Dio
solo sa cos’è capace di fare a te, a Sana e al
bambino, non ci hai pensato?-confermò
il giovane attore.
-E
cosa dovrei fare aspettare
impotente che Reed distrugga la vita di quelli che amo?
-No,
dobbiamo lavorare insieme.Non a caso hai di fronte a te un ispettore di polizia
che ha
già una mezza idea sul da farsi e sono certa che se
collabori, Reed ha le ore
contate.
Ciao gente!Era da
un po’ che non aggiornavo ma a causa dei vari
impegni non ho potuto fare prima di adesso, ad ogni modo grazie mille
per le
molte recensioni, siete fantastici!Cosa ne pensate di questo
capitolo?E’ molto
introspettivo perchè ho cercato di scandagliare
l’animo travagliato dei
personaggi, e vorrei sapere da voi se il risultato è stato
positivo o
negativo!Allora ciao a tutti, a presto!
|
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Capitolo 19 *** capitolo 19 ***
5 mesi
dopo…
Tra tutti i periodi
dell’anno, di certo quello che
detestava, o meglio che aveva imparato a detestare, era il natale, la
festa più
stupida, deprimente e inutile.Il problema vero era che la gente chiusa
nelle
proprie assurde e inconcludenti formae mentis, si ostina a credere
che a natale
si debba essere più buoni:per cui anche se tutto
l’anno sei stato il peggiore
delinquente in circolazione a natale devi mostrarti buono solo
perchè è natale.
-Festeggeremo
il
compleanno di mezzo anche quest’anno?
Scagliò un pugno
violentissimo contro un lampione.Un dolore
lancinante che di certo avrebbe avvertito in condizioni normali, ma che
ora non
riusciva a sentire, perchè neanche paragonabile al dolore
tremendo e
insostenibile che ancora lo stava lacerando senza sosta, dopo quel
maledetto
giorno di 5 mesi fa.
Sarah, lo
chiamò sul
cellulare e gli chiese di raggiungerla a casa sua immediatamente.Heric
si era
precipitato lì, perché
aveva capito che
quell’urgenza nascondeva problemi seri.A casa della ragazza
c’era anche
Charles, che esattamente come lei, aveva lo sguardo perso nel vuoto.
-Ciao Heric,
scusami
se ti ho fatto venire tanto in fretta, ma ho molte cose da dirti.-disse
la
ragazza guardando il
giovane campione
negli occhi.
-Avanti
parla.
-So che non ti piacciono i
giri di parole, per
cui non cercherò di indorarti la pillola:Reed e Sana sono
scomparsi.
-Cosa?
-Non si
hanno più
notizie di loro da almeno tre giorni.
-Non ci
capisco più
niente, maledizione!Parla chiaro!
-Sta calmo
Heric, ora
ti spiego.Charles circa quattro settimane fa a casa di Reed aveva
notato
delle piccole
sporgenze insolite
che fuoriuscivano dalla camera da
letto di Sana, e questo l’aveva già insospettito;
inoltre ha controllato anche
nelle altre stanze e non ha notato niente di insolito fatta eccezione
per delle
griglie che assomigliavano a dei condotti di aerazione nascosti dalle
piante
rampicanti.Poi quando mi ha mostrato il
tutto
su delle foto scattate
con il cellulare,
ho capito subito che nella camera
di Rossana era stata inserita una microspia che Reed utilizzava per ascoltare
tutto ciò
che Sana diceva e nelle
griglie
probabilmente c’erano dei rilevatori, altrettanto sofisticati,
che in generale
permettevano di controllare
tutto ciò
che accadeva in casa.
-E questo
cosa c’entra
con la scomparsa di Sana?
-Ecco,dopo
queste
scoperte ho convinto il dipartimento in cui lavoro a mettere il
telefono di
Reed sotto controllo ventiquattro ore al giorno, sfruttando uno dei
sistemi più
all’avanguardia e raffinati che ci siano, in modo da non
insospettire quel
bastardo.
-E allora?
-Qualche
giorno dopo
abbiamo registrato una telefonata che valeva oro colato,
perché Reed parlava di
uno scambio di molti chili di cocaina e marijuana che si doveva tenere
in una
zona di Berlino che si trova molto in periferia.Naturalmente per prenderlo con le mani nel sacco, abbiamo
organizzato una moltitudine infinita di pattuglie, agenti in borghese
addirittura elicotteri che perlustravano dall’alto la
zona .-qui Sarah tacque
per un lungo momento socchiudendo gli occhi.
-Avanti
Sarah parla,
cos’è successo dopo?-incalzò Heric.
-All’ora
dell’appuntamento non abbiamo trovato nessuno, fatta
eccezione per un cadavere
orrendamente mutilato.Heric, Reed in qualche modo ha scoperto il nostro
piano e
non si è presentato all'appuntamento e inoltre per far fuori ogni possibile
problema, ha
massacrato quel tipo con il quale presumibilmente doveva effettuare lo
scambio.
-Brutto
figlio di
puttana!
-Purtroppo
non solo
non abbiamo nessuna
prova che sia stato
lui ma abbiamo anche scoperto che la casa in cui viveva Reed
è vuota.Quel maledetto ha tagliato la corda.
-Quindi quel
pezzo di
merda non solo vi ha preso per il culo, ma adesso si trova in giro per
il mondo
con la mia Sana come se niente fosse!
-Aspetta
Heric…-provò
a replicare Sarah.
-No, adesso
basta!Io
mi sono fidato di voi e ho fatto un'
enorme cazzata, perché
se avessi
massacrato Reed quando ne avevo l’occasione, adesso
tutto andrebbe per il
meglio.
-Heric ora
sei
sconvolto e non sei lucido.-affermò deciso Charles che fino
a quel momento era
rimasto in silenzio.
-No Lones ti
assicuro
che non sono mai stato più lucido in vita mia.Andate a
fanculo tutti e due, non
voglio mai più vedervi!-tuonò Heric distruggendo
un vaso che era appoggiato sul
tavolino e mandandolo in mille pezzi, proprio come erano il suo spirito
e il
suo cuore in quel momento.
Quella era stata l’ultima
volta che aveva visto Sarah e Charles.Dopo
entrambi avevano tentato di ricontattarlo ma lui non aveva mai voluto
rispondere.Era rientrato in Giappone ormai da un bel pezzo ed era
tornato a
vivere nell’appartamento che un anno fa aveva acquistato.Si
lasciò cadere
stanco sul divano.Paradossalmente si era sentito meglio quando aveva
creduto
che Sana non lo amsse più e che avesse liberamente scelto di
stare con Reed,
ma ora che sapeva la verità si sentiva ancora peggio.Ora che
sapeva che Sana
gli era stata strappata via con la forza si sentiva davvero perso e per
la
prima volta in vita sua non sapeva che fare.
Rossana guardava senza espressione il
lussuoso albero di
natale che si stagliava imponente nell’enorme salotto in cui
si trovava.In
realtà lo guardava senza vederlo davvero.
-Festeggeremo
il
compleanno di mezzo anche quest’anno?
Non si era neanche accorta di stare
piangendo, anche perché
ormai da tempo non si accorgeva più di cosa le stesse accadendo:
era come se il suo corpo fosse
ricoperto da un sottile strato di ghiaccio che gli impedisse di
avvertire il
suo corpo.Si avvicinò alla grande finestra che dava sul giardino.Pur essendo quasi mezzanotte il paesaggio parigino era illuminato da migliaia di luci che facevano da contorno alla tour Eiffel che sembrava un'enorme candela al centro di Parigi.
Parigi, la città che al solo pensiero faceva sognare, la città incantata della felicità, dell'amore.
In quei cinque mesi la sua gravidanza era stata piuttosto turbolenta, perché era finita più volte in
ospedale.All’inizio quando David l’aveva
portata lì a Parigi, si era rifiutata categoricamente di
mangiare.Era diventata
talmente magra da essere irriconoscibile; naturalmente le conseguenze
di questo
digiuno prolungato, che l’aveva portata
all’anoressia, non si erano fatte
attendere ,perché tutto lo stress accumulato gli aveva
provocato, dopo soli due
mesi di gravidanza, delle forti contrazioni.In ospedale le avevano
attaccato le
flebo e dopo un paio di settimane era riuscita almeno in parte a
ristabilirsi.Proprio il mese scorso aveva avuto un’emorragia
vaginale, ma
ciononostante i medici erano riusciti, dopo un intervento durato quattro
ore, a
salvare il feto.Sana chiuse gli occhi e ricordò parola per
parola ciò che il medico le aveva detto.
-Rossana,
dopo tutto
quello che è successo, il suo bambino è ancora
vivo.Sta combattendo con le
unghie e con i denti senza arrendersi mai.La prego non faccia
più sciocchezze,
lei che ha già di base una salute cagionevole, ha bisogno di
tranquillità, riposo
assoluto e di un’alimentazione appropriata, oltre che di
periodici controlli.Ma
se non farà tutto questo perderà il suo bambino.
Già, e forse lei per un
periodo di tempo aveva voluto
davvero perderlo:che futuro poteva dare al suo
bambino?Perchè condannarlo
all’infelicità ?Perchè crescere una
creatura circondata dall’odio profondo che
lei covava verso Reed?
Poi però proprio
l’emorragia che aveva rischiato di uccidere
davvero suo figlio, le aveva aperto gli occhi e le aveva fatto capire
che era
solo quella creatura che poteva salvarla dalla pazzia.
Sentì bussare alla porta,
ma non rispose.
-Posso entrare?-chiese una voce
femminile che Sana riconobbe
subito,.Era Jacky la segretaria di David che negli ultimi tempi si era
dimostrata molto gentile e disponibile con lei.
-Entra pure.
-Sana, devo dirti una cosa di
fondamentale importanza.
-Adesso vorrei solo riposare sono
tanto stanca.
-Credo che dopo ciò che ti
avrò detto ti passerà la voglia
di dormire.-disse lei sorridendo a Sana, che in quel momento
capì che valeva la
pena ascoltarla.
Ciao
ragazzi!!!!Innanzitutto tanti auguri di buon natale, anche se in ritardo, a tutti voi!Volevo scusarmi per il ritardo nell’aggiornare,
ma è stato
un mese
pieno di impegni!Spero
veramente che
il capitolo sia stato di vostro gradimento, ad ogni
modo fatemi
sapere ciò che ne pensate…soprattutto
perché ora con l’entrata in scena di questo nuovo personaggio può
davvero succedere di tutto!!
Come
sempre non
posso anticiparvi niente
ma solo invitarvi a continuare a leggere e a
recensire.Prima di lasciarvi non posso non farvi gli
auguri per un 2008 veramente speciale e scoppiettante!!!!!!!!!!!!!!!!
Buon Anno!!!!!!
|
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Capitolo 20 *** capitolo 20 ***
Sana
continuava a rigirare tra le
mani la piccola busta bianca che le aveva appena consegnato Jacky, che
tra
l’altro era stata anche piuttosto sibillina,
poiché si era congedata con un
semplice “è per te”, poi le aveva dato
le spalle ed era andata via.Aprì
lentamente la busta trattandola quasi come se dentro ci fosse una bomba
sul
punto di esplodere.
Allora Rossana, innanzitutto non leggere ad alta
voce il contenuto di
questa lettera perché potrebbe essere molto rischioso.Detto
questo, passo a
spiegarti le motivazioni della lettera.Come sai Reed è via
per un “viaggio di
lavoro”, come lo chiama lui,e sai anche che sarà
fuori per tutto il week- end,
dunque noi dobbiamo assolutamente approfittare di questa
occasione:raduna il
prima possibile le tue cose(non tutto il tuo armadio mi raccomando,
giusto il
minimo indispensabile senza dare troppo nell’occhio!)
perché ne approfitteremo
per fuggire.
Sana
rilesse quelle poche righe
per diverse volte, perché non riusciva a credere a quelle
parole.Forse tutti
quei farmaci l’aveva resa davvero pazza.Forse davvero quella
situazione assurda
l’aveva resa instabile psicologicamente.Circa un centinaio di
domande ronzavano
nella sua testa.Chi diavolo era questa Jacky Andrews?Come mai aveva
fatto il
doppio gioco per tutto questo tempo?Perchè adesso aveva
intenzione di
aiutarla?Non perse altro tempo a rimuginare e continuò a
leggere.
So che a questo punto non ci starai capendo
più niente e ti dico che
purtroppo questo non è il momento di capire ma di fidarti di
me.So anche che ne
hai passate tante e che adesso non ti viene in mente nessun buon motivo
per
fidarti di me,cioè della
donna che è stata
per anni al servizio del bastardo che ti ha rovinato la vita.Ti
assicuro però,
che se vieni via con me ti darò tutte le risposte che vuoi,
ma non possiamo
perdere tempo Sana, ti prego di credermi, anche perché non
penso che tu abbia
un’alternativa migliore.
Non so se con queste misere parole sono riuscita a
convincerti, ma se
davvero hai intenzione di provare a fidarti di me, aspettami nella tua
camera,
prepara la borsa con tutto l’occorrente dopodiché
quando sarò là, consegnami la
lettera, provvederò io stessa a
sbarazzarmene.Una volta giù io dirò agli
scagnozzi di Reed che dobbiamo recarci
in ospedale per una visita.
Sana
non riusciva a crederci.Che
cosa doveva fare adesso?Continuare a restare chiusa in quella camera
per il
resto della vita, oppure provare a fidarsi di una persona che conosceva
a
malapena, e che anzi da dieci anni era al servizio del suo
aguzzino?Sapeva però
benissimo di non avere molto tempo per decidere, infatti qualche minuto
dopo
sentì bussare nuovamente alla sua porta.Jacky non attese
risposta ma entrò e la
guardò immediatamente negli occhi, con sguardo sicuro e
fiducioso.
-Allora
Sana, sei pronta per il
controllo in ospedale?
Nonostante
i mille dubbi che le
affollavano la testa e nonostante la parte più razionale del
cervello la
spingesse a chiedere maggiori informazioni riguardo a questa
possibilità del
tutto inaspettata, Sana alzò lo sguardo verso la sua nuova
“amica”.-Certo, non
bisogna far aspettare ancora il dottore, giusto Jacky?
Heric
non sapeva se ubriacarsi
come aveva fatto tante volte per cercare di dimenticare tutta la
faccenda,
oppure saltare ininterrottamente come un bambino che ha appena avuto il
permesso di andare al luna park.Decisamente la seconda reazione non era
quella
che si addiceva a uno come lui, che, eccetto in rarissime occasioni,
non era
affatto abituato a mostrare i suoi sentimenti.Però la
misteriosa telefonata che
aveva ricevuto due giorni fa, l’aveva gettato nello sconforto
più totale e al
contempo l’aveva reso l’uomo più felice
del mondo.Si passò stancamente una mano
fra i capelli e sospirò.Guardò fuori dal
finestrino del tutto assente.Non
riusciva a pensare ad altro che a quella telefonata…le
parole continuavano a
rimbombargli nella testa,infatti si era precipitato
all’aeroporto per prendere
un volo diretto a Parigi.Una città che per lui poteva
rappresentare tutto o
niente,che poteva ridargli la voglia di vivere oppure togliergliela per
sempre.Chiuse gli occhi e rimase in uno stato di dormiveglia per
diverso tempo,
e non potè fare a meno di ripensare a quelle parole.
-Pronto potrei parlare con il signor Heric Akito?
-Sono io, ma chi è che parla?
-Questo non è importante, ciò
che conta è che lei si faccia trovare
dopodomani a Beauvais,una
piccola cittadina vicino a Parigi, la conosce?
-Ha forse voglia di scherzare?Guardi che io non ho
tempo da perdere:o
mi dice chi è oppure chiudo subito la comunicazione!
-Posso solo dirle che Sana è nella
stanza accanto alla mia e che se
farà ciò che le dico potrà
riabbracciarla molto presto.
-Come ha detto?
-E se andrà tutto secondo i piani David
Reed sarà solo un terribile e
lontano ricordo.Per quanto riguarda il posto preciso
dell’incontro le farò
sapere tra qualche giorno.A presto.
Non
aveva potuto chiedere altre
informazioni perché la misteriosa donna con cui aveva
parlato aveva riagganciato.E
lui ingenuo e speranzoso come mai nella sua vita, si era fidato di una
totale
sconosciuta catapultandosi all’aeroporto.Ma la cosa
più assurda e inaspettata
stava nel fatto ,che subito dopo aveva riferito il contenuto della
conversazione proprio alle due persone che aveva giurato a
sé stesso di
cancellare per sempre dalla sua vita:Charles Lones e Sarah Parker.Una
vocina
nella sua testa gli aveva suggerito che, nonostante le delusioni, le
sofferenze
e i rancori, coinvolgerli di nuovo in una vicenda che a loro in un modo
o
nell’altro era sempre stata a cuore, sarebbe stata la
soluzione migliore.In
fondo sei occhi erano meglio di due soprattutto se c’era
qualcosa di losco,
cosa alquanto probabile.
Nella
fila davanti alla sua erano
seduti proprio Sarah e Charles, che fino a quel momento non si erano
rivolti la
parola.Charles fingeva di essere interessato al copione del nuovo film
che gli
era stato assegnato, e la sua ex ragazza fingeva non con la stessa
abilità, di
essere attratta dal paesaggio che c’era fuori dal
finestrino,mentre ascoltava
un po’ di musica e si tormentava le mani.Charles
sollevò lo sguardo dal copione
per guardarla, e fu lui, finalmente, a rompere il silenzio.
-Ne
hai ancora per molto?-chiese
lui abbozzando un sorriso.
Sarah,
dopo aver spento l’hi-pod,
si voltò per guardarlo, con un’espressione
corrucciata.-Come hai detto, scusa?
-Beh
dico solo che sono due ore
che guardi ininterrottamente fuori dal finestrino per ammirare un
paesaggio
direi un po’ “statico”, non trovi?Oppure
devo pensare che questa passione per
le nuvole, derivi da un improvviso interesse per la
meteorologia?-concluse lui
ridendo di gusto.
-Come
ci riesci?
-A
fare cosa?
-Quello
che ti riesce meglio: a
fare finta di niente.Io non so se tutti quegli anni di recitazione ti
hanno
fatto diventare un blocco di marmo per cui davvero non te ne importa
niente,
oppure stai solo fingendo per non mostrarmi i tuoi veri sentimenti.
-Ma
cos’è questo processo,
Sarah?Ho fatto una semplice battuta, ma se ti dà fastidio
non dirò più nulla.
-Vedi,
lo stai facendo
ancora!-urlò lei esasperata.-Perché ti ostini a
far finta di niente?
-Smettila
di urlare
innanzitutto!Stai dando spettacolo, e poi vuoi forse che tutti scoprano
chi
sono?-chiese il giovane attore cominciando a perdere la pazienza.
-E’
solo questo che ti importa
Charles:salvaguardare la tua stupida popolarità!Ma di me che
cosa ti
importa?Niente vero!Forse non te ne è mai importato
niente!E’ assurdo, tu dai
importanza ai problemi di tutto il mondo, ma non ti soffermi neanche un
secondo
a pensare come mi sia sentita io in questi mesi.Pensi che per me la
vita sia
stata sempre una passeggiata e che ti ho mentito solo per il gusto di
farlo,
vero?
-Ti
ho detto di smetterla,
Sarah!Questo non è il momento giusto!
-E
quando sarà il momento giusto,
Charles?Quando?Rispondimi una buona volta!.-lo incitò lei
visibilmente
sconvolta.-Non hai neanche il coraggio di guardarmi in faccia!
-Cristo
santo siamo in un aereo
pieno di persone finiscila con questa pagliacciata!
-Ma
cosa devo fare per farmi
guardare di nuovo da te Charles?
-Devi
smetterla e basta, ora mi
sono stufato davvero!-urlò lui esasperato.
Allora
Sarah presa da un impulso
irrefrenabile si slacciò la cintura di sicurezza si
alzò in piedi e cominciò a
slacciarsi la camicetta, mentre cominciavano a levarsi cori piuttosto
entusiastici dagli altri passeggeri.
-Vuoi
che continui Charles?-disse
la ragazza con gli occhi lucidi, mentre si apprestava a sbottonarsi
anche il
reggiseno.-E’ questo l’unico modo per farmi notare
da te?
-Adesso
basta!
Charles
prese Sarah di peso,
raccolse gli indumenti che erano finiti per terra, e si
allontanò in prossimità
della cabina pioloti.Un’hostess che era sopraggiunta a causa
del gran baccano,
riconobbe Charles e quando vide la ragazza mezza nuda che portava con
sé, fece
un’ espressione un po’ sorpresa.
-Posso
esserle utile signor Lones?.gli
disse gentilmente.
-Per
favore mi indichi un
posto…-cercò di dire Charles mentre Sarah non
smetteva di tempestargli la
schiena di pugni.
-Venga
con me le mostro una
cabina riservata all’equipaggio.
-Grazie
mille signorina.
Era
una cabina piuttosto angusta
e buia e c’era qualche piccolo scatolone qua e
là.Charles posò la ragazza a
terra e la guardò risentito.
-Cosa
speravi di ottenere con
questa messa in scena?
Ciao a tutti!Lo so
lo so lo so mi avevate data per dispersa…mi
rendo conto che sono quasi 2 mesi che non aggiorno, ma abbiate
pietà è stato un
periodo molto incasinato soprattutto per
l’università( chi è iscritto a qualche
facoltà mi può capire!).Ora che sono un
po’ più libera prometto di aggiornare
più frequentemente!Comunque ragazzi fatevi sentire, voglio
sapere le vostre
opinioni ne ho bisogno!Ci stiamo avvicinando al finale e in questi
capitoli ci
saranno colpi di scena che vi faranno saltare dalla sedia…ah
ah ah scherzo.
A proposito cosa ne
pensate delle coppie Sana-Heric e
Sarah-Charles?Quale vi ha colpito maggiormente?Ammesso che io sia
riuscita a
colpirvi con la mia storia…fatemi sapere!
Un bacione a tutti
voi, mi raccomando recensite!!!!!!!!!!!!!!!
|
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Capitolo 21 *** capitolo 21 ***
-Cosa speravi di ottenere con questa messa in scena?
Sarah
lentamente si rivestì,
sempre con gli occhi puntati verso Charles.-Direi che posso ritenermi
soddisfatta
dato che adesso siamo soli e possiamo parlare.Finalmente.-disse lei
scandendo
bene soprattutto l’ultima parola.
-Chi
ti ha detto che voglio
parlare?
-Credo
che sia il minimo parlare,
dopo cinque mesi di assoluto silenzio.- continuò la ragazza
con una naturalezza
e una tranquillità incredibile visto ciò che era
accaduto prima.
-Ma
io non ho niente da dirti,
Sarah!Quand’è che accetterai la mia decisione?-il
suo tono era esasperato.Perchè
quella testarda rendeva la cosa ancora più
difficile?Perchè continuare a torturarlo
così?
-Esatto
mio caro hai detto le
paroline magiche:io non ho più niente da dirti e rispetta la
mia decisione.Io
io io, non esiste altro per te Charles:sempre e solo io.Ma a me non ci
hai
pensato vero?In fondo che ti importa di
sapere
come mi sono sentita in tutti questi mesi.Hai buttato tutto al vento
senza
neanche darmi la possibilità di spiegare.Te ne sei andato e
mi hai lasciata
senza neanche darmi il tempo di farti capire le mie ragioni e sai
perché?Perché
ci sei sempre e solo tu con il tuo stupido orgoglio ferito!
-Non
si tratta di questo,
dannazione!-imprecò lui.-Possibile che tu non capisca?
-No
sei tu che non vuoi capire, anzi
tu non mi vuoi neanche ascoltare.
-Basta
così!E’ inutile continuare
a parlare!
-Vedi
lo stai facendo di nuovo!Ti
rifiuti di starmi a sentire!Perchè perché
Charles?-urlò lei tempestandogli il
petto di pugni, mentre lui restava immobile con lo sguardo
basso.-E’ vero
ho tradito la tua fiducia, ti ho mentito, ma maledizione, Charles non
potevo
fare altrimenti!Se te l’
avessi detto
avrei messo a repentaglio la vita di tutti! Credi che mi sia piaciuto
fingermi
un’altra persona e dire continuamente menzogne?Non
è stato facile nemmeno per
me!Ma cos’altro avrei dovuto fare?-Sarah dopo quello sfogo
represso per tanto
tempo,prese tra le mani il bel viso di Charles e posò
delicatamente le labbra
sulle sue, mentre calde lacrime presero a scivolarle sulle gote.-Senza
contare
che non potevo prevedere di innamorarmi di te.-le ultime parole furono
pronunciate con una tale dolcezza che
a
Charles vennero gli occhi lucidi.
-Ma
Charles io sono sempre la
stessa ragazza di cui ti sei innamorato, forse un
po’ meno
sprovveduta, ma sono sempre la stessa ragazza del bar, allegra e testarda.In questo ultimo anno come
Amily,
sono stata me stessa molto più di quanto lo sarò
mai essendo Sarah.-la ragazza
abbassò lo sguardo verso la catenina che portava sempre
sollevandola
leggermente verso di lui.-Ricordi l’hai detto tu stesso, for you always.
Già
per sempre.Charles avrebbe
voluto più di ogni altra cosa dirle che adesso tutto sarebbe
andato per il
verso giusto, avrebbe tanto voluto stringerla forte a sé,
baciarla e fuggire
con lei, lasciandosi alle spalle tutta quella brutta storia.-Ti amo
Sarah.-disse lui guardandola negli occhi.-Quello che è
successo non ha cambiato
i miei sentimenti per te.Ma ci ho pensato tanto in questi mesi,
credimi, giorno
e notte.Però non
riesco proprio a dimenticare quello che è successo, vorrei
tanto fingere che
ciò che è successo appartiene al passato ma il fatto è che non
riesco più ad avere fiducia in te.Vedi Sarah,
non ce la faccio a non pensare che per un altro caso potresti rifarlo e
mentirmi di nuovo.Non potrei sopportare di nuovo un dolore così soffocante.E'per questo che dobbiamo lasciarci.
Vai avanti Sarah, devi farlo.Dobbiamo farlo.-queste
ultime parole
furono pronunciate con voce strozzata perché in fondo
nemmeno lui credeva a
ciò che aveva detto, eppure pensava che quella, al momento, fosse
l’unica
scelta sensata.
Sarah
alzò lo sguardo verso di
lui.Uno sguardo infuriato, deluso, amareggiato, che conteneva tutto il
dolore
che provava, ed era senz’altro più eloquente di
qualunque parola.Si strappò la
catenina con gesto deciso e la lanciò contro di lui.Poi dopo
attimi che erano
sembrati a entrambi interminabili, attimi in cui Sarah non aveva smesso
un
attimo di guardarlo, uscì a passi svelti da quella cabina
lasciando Charles lì
immobile,quasi come se il suo sguaro,l’avesse
trasformato in una statua
di pietra.
Beauvais
era una cittadina
piccola, che peraltro distava da Parigi all’incirca un paio
di ore.Almeno così
le aveva detto Jacky.Lei senza eistare l’aveva seguita, si
era fidata, e aveva
tenuto la bocca chiusa, ma ora non riusciva più a tenersi
dentro tutte le
domande che la assillavano.
-Bene,
Jacky ora che siamo in
viaggio e ora che dovremmo essere al sicuro, penso sia arrivato il
momento
delle spiegazioni, non credi?
-Si,
credo che sia più che
giusto.-confermò la donna che con le mani sul volante, non
distoglieva lo
sguardo dalla strada.-Tu hai bisogno di qualcosa?Non so, devi andare in
bagno o
vuoi mangiare qualcosa?-le chiese improvvisamente.-Se vuoi che mi fermi
qualche
minuto, dimmelo non c’è nessun problema.
-No
ti ringrazio, non ho bisogno
di nulla al momento e poi mi hai detto che tra circa mezz’ora
saremo a
Beauvais.Ora però ti tocca spiegarmi il perché di
questa improvvisa fuga.
La
donna annuì, consapevole che
Rossana, non poteva più aspettare.-Cercherò di
essere il più concisa
possibile:sono stata al servizio di Reed per dieci anni solo
perché aspettavo
il momento opportuno per vendicarmi di quella carogna.-le ultime parole
furono
pronunciate con voce stridula.
Sana
non poteva credere alle sue
orecchie, tuttavia nonostante lo stupore che si leggeva sul suo volto
non fece
domande e le fece cenno di continuare.
-L’arte
di Reed e in questo devo proprio
riconoscere che è un vero mago, è quella di
rovinare la vita delle
persone.Rossana, quel figlio di puttana quindici anni fa ha ucciso mio
fratello!-Jacky dovette necessariamente fermarsi, scegliendo
un’area di
servizio che era nelle vicinanze, così spense il motore e si
asciugò le lacrime
con il dorso della mano.
Sana
rimase veramente spiazzata,
mai e poi mai si sarebbe aspettata una rivelazione del genere, senza
contare
che vedere una persona piangere la faceva stare sempre male.Quando era
una
ragazzina aiutare le persone era per lei quasi una missione ,anche se
le veniva
naturale,cercare di alleviare le sofferenze degli altri.Ma stavolta
dinanzi a
un dolore tanto grande non sapeva cosa dire.Sentiva solo crescere
ulteriormente
l’odio che provava verso quell’essere abietto.
-Ti
prego di scusarmi, sono
scoppiata a piangere come una sciocca.
-Ma
scherzi?Scusami tu perché con
le mie domande ti ho costretto a rivangare il passato e ricordare una
cosa
tanto spiacevole.-disse Sana veramente dispiaciuta.
-E’
naturale che tu sia stata
diffidente, forse io al tuo posto non mi sarei fidata per niente di una
sconosciuta.-la donna sorrise.-Mio fratello Tom, era un ragazzo fragile
e
insicuro per natura, ma era anche una persona buona e generosa.Per me
era
sempre stato un modello, il mio punto di riferimento e anche lui mi
adorava, ed
eravamo molto uniti.La morte di nostro padre fu un colpo tremendo per
me e per
nostra madre, ma per Tom era stato molto di più,
perché la morte di papà ha
segnato anche l’inizio della sua fine.Eravamo in grossi guai
economici, così io
e mia madre pensammo che l’unico modo per risolvere la
situazione fosse quello
di trovare un lavoro.Ma Tom proibì a me, che frequentavo
l’ultimo anno del liceo,
e a mia madre di lavorare perché ci disse che sarebbe stato
lui, l’uomo di
casa, ad occuparsi di tutto e che noi non dovevamo preoccuparci di
niente.-la
donna guardò verso Sana che seguiva attentamente tutto il
discorso.-Tom mi
disse che per realizzare il mio sogno, quello di diventare avvocato,
dovevo
studiare tanto.Così cominciò a lavorare per conto
di Jacobs, quell’uomo che
avrai sicuramente visto di frequente perchè viene spesso a
casa per parlare con
Reed.In realtà Jacobs è il suo braccio destro,
quello che gli procura gli
affari e quello che gli procura gli uomini che si occupano di svolgere
tutto il
lavoro sporco.Mio fratello era tra questi e ha lavorato per tre anni
per quei
bastardi.-Jacky si passò un a mano fra i capelli e gli occhi
ridivennero lucidi
al ricordo di quei terribili momenti.-Non solo Tom metteva in pericolo
la sua
vita ogni giorno a causa di quel maledetto, ma aveva anche cominciato a
drogarsi forse perchè sapeva che la strada che aveva scelto
era sbagliata e
senza via d’uscita.Non so come spiegarti ma forse era un modo
per
dimenticare…Si stava uccidendo lentamente.
-Se
per te è troppo doloroso non
continuare, non mi devi nessuna spiegazione.-le disse Sana, appoggiando
una
mano sulla spalla.
-No
sto bene Rossana.
-Soltanto
una cosa:gli amici mi
chiamano Sana!-esclamò lei con un sorriso.Quello era
l’unico modo che conosceva
per smorzare quell’atmosfera davvero terribile.
-D’accordo
Sana.-confermò la
donna sorridendo appena.-Ascolta, so quello che stai pensando in questo
momento
di mio fratello, ma lui non era cattivo, cioè ha fatto tanti
sbagli,
indubbiamente, e io non tento di giustificarlo, però quello
che più di tutto mi
fa stare male è il fatto che Tom negli ultimi mesi di vita
ha davvero cercato
di cambiare vita.
-E
fammi indovinare è stato
proprio questo che gli e costato la vita-ipotizzò Sana,
sapendo già di aver
fatto centro.Purtroppo conosceva Reed e sapeva quanto poteva essere
spietato e
sapeva anche che non si sarebbe fatto alcun problema a uccidere un uomo
a
sangue freddo.Lui o chi per lui.
-Già.Tom
si rivolse alla polizia
che gli promise una scorta ventiquattrore al giorno che avrebbe dovuto
seguirlo
e proteggerlo in ogni suo spostamento.Cercò di rassicurare
me e la mamma, ma io
anche se giovane sapevo che incastrare quel tipo di persone era
un’impresa
disperata.-la donna si interruppe e scoppiò a piangere,
mentre Sana rimaneva in
silenzio.-Tom non ha avuto neanche il tempo di immaginare una vita
migliore.
-E
la polizia si è poi occupata
delle indagini sulla morte di tuo fratello?
-Così
hanno voluto far credere
nei primi mesi, dopodichè hanno archiviato il caso per
insufficienza di prove,
dicendo che probabilmente era stato solo un incidente.
-Ma
com’è possibile?.chiese Sana
allibita.
-I
poliziotti dissero che si
trattava di incidente d’auto, ma naturalmente non occorre
essere dei geni per
capire che era tutta una montatura architettata da quei bastardi.Avevo
fiducia
nella giustizia Sana, ne avevo molta.Ma poi con questa esperienza
orribile ho
capito che non puoi fare affidamento sulle forze dell’ordine
e che se davvero
vuoi giustizia, devi fartela con le tue mani.
-E’
per questo che sei diventata
la segretaria di Reed?
-Si,
in questi dieci anni ho
avuto modo di stare al suo fianco ogni giorno e di capire quindi come
gestisce
i suoi loschi affari, senza contare che adesso ho tante di quelle prove
per
incastrare Reed, che dieci ergastoli non glieli toglie nessuno.
-E
come hai fatto per tutto
questo tempo a fingere?Voglio dire, dove hai preso una tale
lucidità e sangue
freddo?
-Quando
la sete di vendetta ti
accompagna istante dopo istante niente ti sembra più
impossibile e diventi
capace di tutto.Ma tra pochi giorni tutta quest’inferno
finirà e mio fratello
avrà finalmente giustizia.
-Ma
ci sarà la polizia ad
attenderci?
-Ad
attendere te ci sarà una
bella sorpresa.-disse lei sorridendo.
-Ti
giuro che non capisco.
-Heric
Akito ti dice qualcosa?
-Hai
chiamato Heric?Cioè davvero
ci sarà lui o mi stai prendendo in giro?-chiese la giovane
attrice in preda a
un sentimento che era metà tra l’angosciato e
l’entusiastico.
-Ti
giuro che il tuo bel campione
ti sta aspettando, o meglio vi sta aspettando.
-Oh
mio Dio, dire che la testa mi
sta esplodendo è dire poco!Ma un momento non sarà
pericoloso?David mi ha
chiaramente minacciato se avessi di nuovo rivisto Heric.-chiese Sana
rabbuiandosi improvvisamente.
-Non
preoccuparti, una volta
arrivate lì come ti ho detto troverai Heric ad aspettarti e
insieme ve ne
andrete in fretta, dopodiché io con questa magica borsa che
contiene le prove
per incastrare Reed, mi recherò alla polizia, e finalmente
quel figlio di
puttana avrà ciò che si merita.
Ciao a
tutti!Come promesso l’aggiornamento è stato
più rapido
del precedente!Vi è piaciuto il capitolo ricco ricco di
rivelazioni?Mi auguro
di sì, ad ogni modo mi sembra doveroso dopo tanto tempo fare
dei ringraziamenti
ad personam:
Makico:ciao
sono molto contenta che tu abbia lasciato una recensione e sinceramente
mi
auguro che questa storia ti piaccia e che tu la legga fino
all’ultimo
capitolo!!!
Princess of Darkness:sempre puntuale nelle
recensioni grazie!Hai ragione la coppia
Sarah-Charles è davvero molto intensa e presenta molteplici
sfaccettature ad
ogni modo le cose si stanno mettendo proprio male per loro
due…mah
chissà!continua a seguirmi
Luciferella:sono
sempre molto felice quando nuove lettrici recensiscono,
perché significa che
anche solo un minimo, la mia storia riesce ad appassionare!Grazie per
il
commento!
G4bry: ma
sei troppo buona!Al di là di questo mi fa davvero molto
piacere sapere che la
trama ti intriga e ti incuriosisca…per quanto riguarda Sana
ed Heric sono
inimitabili.Continua a seguirmi e scoprirai nuovi colpi di scena!
Ryanforever:
sei veramente unica…sempre la prima nell’inserire
le recensioni, grazie grazie
grazie!!!Sono d’accordo con te Sarh non demorde mai, anche se
in questo
capitolo ha avuto proprio un brutto colpo.Grazie per i complimenti e
alla
prossima!
Sana88:grazie
mille per la tua recensione e ti invito a dirmi sempre cosa ne pensi!
Fallen Star:Jacky
ha fatto le sue rivelazioni e devo ammettere che io stesso nello
scriverle sono
rimasta allibita…vabbè lasciamo stare.Ad ogni
modo continua a seguirmi e fammi
sapere!
SANA e HERIK 4ever:nei prossimi capitoli
ti prometto che sarai accontentata, i nostri
adorati protagonisti si ricongiungeranno e…non aggiungo
altro.Continua a
leggere econtinua a recensire e a farmi sapere cosa ne pensi!
Sonix93:grazie
per i complimenti sei troppo buona!Comunque spero che la storia sia di
tuo
gradimento e che il finale(quando lo scriverò!) ti
lascerà a bocca aperta!
Totta91:
grazie per i commenti, spero che il capitolo ti sia piaciuto!Mi
raccomando
fammi sapere!
Daygum:
mi fa piacere che l storia ti piaccia(scusa il gioco di parole!).Spero
che i
capitoli siano sempre abbastanza decenti o comunque in grado di
spingere a
lasciare un commento positivo o negativo.A presto!
Flydreamer:sono
contenta che la storia ti piaccia e grazie per i complimenti!
angelOflove:sono
felice di sapere che la mia storia mantiene sempre una certa suspense,
è questo
il mio scopo.Comunque non preoccuparti meglio tardi che mai con le
recensioni…e
mi raccomando continua a seguirmi!
Princessofdarkness:hai ragione il coraggio
delle donne è a mio avviso una
caratteristica che ci distingue e che ci rende così
speciali!vabbè a parte questo
elogio smaccatamente femminista, ti ringrazio per le recensioni che
lasci e ti
invito a continuare a farlo!
Rossana93:grazie
per i complimenti e continua a seguirmi!
Un bacio a tutti voi,
anche a chi ha solo letto, a presto!
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Capitolo 22 *** capitolo 22 ***
Dopo
il siparietto a cui aveva
assistito tra Sarah e Charles, il quadro idilliaco sulla loro ipotetica
vita
perfetta, che fino a quel momento Heric aveva stampato nella sua mente
si era
immediatamente dissolto.Il giovane campione ignorava cosa fosse
successo in
quel lasso di tempo che i due ragazzi avevano trascorso in quella
cabina, ma di
certo dovevano avere dei problemi seri e anche in sospeso da tempo, per
discutere in quel modo.Charles con un’aria che a Heric parve
indecifrabile, si
accomodò nuovamente al suo posto notando però che
al posto di Sarah c’era
un’anziana signore che a giudicare dalla posa e
dall’espressione dormiva delle
grossa.
-Si
è fatta spostare.-annunciò
Heric non distogliendo lo sguardo dalla rivista di karate che teneva in
mano.
-Ah
okay.-si limitò a dire
prendendo posto e allacciandosi la cintura di sicurezza.-Ma Heric in
che senso
si è fatta spostare?-chiese lui girandosi leggermente.
-Vuoi
che ti faccia un disegno?Ha
semplicemente chiesto a questa signora se voleva cederle il suo posto e
la
simpatica nonnina non ha esitato e appena si è seduta ha
cominciato a russare.Soddisfatto?
Charles
emise un mugugno
indistinto.Ormai aveva imparato a conoscere il carattere burbero e
spesso
scortese di Heric, e in fondo dopo tutti quegli anni continuava a
chiedersi
cosa Sana ci trovasse di bello in lui.Tuttavia doveva ammettere che il
loro amore
era sincero e profondo perchè dopo tutte quelle disavventure
ancora cercavano
disperatamente di ricongiungersi.Quanto a lui e Sarah
invece…bah!Non doveva, non
doveva assolutamente pensarci eppure il ricordo della loro
“amabile”
conversazione di poco fa non voleva saperne di sparire.Con un gesto
inconscio
scosse vigorosamente la testa.
-Ehi
Lones?
Charles
si voltò verso il ragazzo
biondo alle sue spalle.-Lascia perdere Heric è una storia
complicata e non
voglio incasinarti con i miei problemi…
-Veramente
volevo solo avvertirti
che atterreremo tra circa venti minuti.
-E
come lo sai?
-Hanno
ripetuto questa cosa
all’incirca una ventina di volte ma tu sei completamente
andato.-il karateka
completò la sua affermazione con un gesto piuttosto
eloquente.
-Ah
Heric hai poi avuto notizie
da quella donna sul luogo dell’appuntamento?
Heric
si aspettava una domanda
simile, per cui cercò di inventare una balla
credibile.Questo viaggio in aereo
piuttosto movimentato, gli aveva permesso di comprendere che Sarah e
Charles
avevano dei gravi problemi, per cui non era affatto sua intenzione
scaricare su
di loro anche i suoi casini.Per questo doveva mentirgli e cercare di
tenerli
lontani.Una scelta supida dato che era stato lui a chiamarli, ma
necessaria per
non coinvolgerli in una situazione che presentava tanti lati oscuri e
tante
incertezze.-Si, ci ho parlato qualche minuto fa e mi ha detto che non
poteva
parlare a lungo, ma mi ha fatto sapere che domani si metterà
in contatto con me
e mi farà sapere tutto con precisione.
-E
se fosse tutto un imbroglio?La
situazione è già di per sé molto
intricata e complessa per di più questa donna
ora continua a ritardare l’incontro:non credi che ci sia
qualcosa sotto?Non mi
meraviglierei se ci fosse proprio Reed dietro a questa cosa.
-Sta
zitto Lones!-affermò lui
acido.Naturalmente aveva pensato all’eventualità
che si trattasse di un inganno
ma ormai non aveva più nulla da perdere, bisognava giocare
il tutto per tutto.E
se quella donna gli aveva detto la verità, non solo avrebbe
rivisto la sua
Sana, ma ci sarebbe stata finalmente la resa dei conti.
-Lo
so che non ti piaccio Heric e
neanche tu mi sei mai piaciuto, ma so che per rivedere Sana saresti
pronto a
tutto e se sono arrivato fin qui è perché
anch’io le voglio molto bene e vorrei
tanto vedervi felici.Sei sicuro di avermi detto la verità?
In
fondo Lones, per quanto
sdolcinato per i suoi gusti, non era poi tanto male.Era un ragazzo
davvero
profondo.Heric si accorse di aver usato lo stesso aggettivo per
definire Lones
anche quando Sana era affetta dalla malattia della bambola,quando nonostante
anche lui
fosse perdutamente innamorato di lei, non esitò a mettersi da parte,cercando anzi di
aiutarlo a comprendere un po’ meglio la situazione
consegnandogli tutti quei libri
sulle malattie psicologiche.In certe cose ci sapeva fare sicuramente più di lui,e in fondo si augurava che lui e Sarah
mettessero
al più presto le cose a posto.-Smettila di preoccuparti, mi
dai sui nervi.
A
Charles parve addirittura di
vedere un lieve sorriso sul volto del suo amico-nemico, e in tutti
quegli anni
aveva imparato che i suoi sorrisi, tanto rari, non erano mai casuali.E
gli
piacque pensare che quello era il suo modo per dirgli grazie.
Sana
continuava a tenere gli
occhi fissi sulla piccola guida turistica che teneva fra le mani e
cominciò a
leggere ad alta voce alcune parti.
-Cattedrale
di Beauvais:capolavoro
del Medioevo.Venne costruita con l’intento di erigere nella
cittadina di
Beauvais la più alta chiesa cristiana in assoluto.Divenne
famosa per avere il
coro gotico più alto del mondo fino al momento della
catastrofe quando nel 1284
la costruzione troppo ardita non resse
e
la volta cedette.A causa della pressione del vento sui finestroni
l’intero
edificio riportò ingenti danni per cui…
-Basta
Sana ti prego o vuoi
leggere tutte le fasi della costruzione?
-Okay
la smetto, ma dimmi il
motivo per cui mi hai portato qui.
-Molto
semplice, la cosa interessante
di questa cattedrale è che a causa di tutte le
calamità e i danni che si sono
susseguiti nel corso dei secoli e che ritrovi in quella utilissima
guida,
attualmente è in fase di restauro.
-Cioè
siamo in un posto dove ci
sono lavori in corso?
-Sana
ti prego collega il
cervello.Oggi è domenica e gli operai non ci sono,
però nello stesso tempo non
ci sono né preti né fedeli perché
è in fase di rifacimento.-concluse Jacky con
un sorriso di complicità che si spense subito non appena constatò
l’espressione assente
dipinta sul viso della sua interlocutrice.-Non ci posso credere, non hai
capito!-gridò
esasperata.
-Uffa!Ma
come può esserci utile
andre in un posto isolato e senza anima viva.-improvvisamente a Sana si
accese
la lampadina, stile cartone animato, e collegando tutti gli elementi
finalmente
comprese le ragioni di Jacky.-Adesso ho capito tutto, questo
è il posto dell’appuntamento
perché così siamo al sicuro!-confermò
entusiasta.
-Finalmente!
Le due donne presero ad
attraversare la navata
centrale e Sana meccanicamente si sedette su una delle prima panche
subito
imitata da Jacky.
-Hai
un’aria stanca, tutto bene?
-Si
grazie.
-So
che l’ansia ti sta divorando,
ed è assolutamente normale credimi, però pensa
che tra un po’ tutto sarà finito
e soprattutto vedrai spuntare il tuo principe azzurro.
Rossana
non potè fare altro che
sorridere.-Ti assicuro che Heric è l’esatto
opposto del canonico principe
azzurro.
-Oh
ma non occorre che sia
canonico, ma che per te sia l’uomo dei sogni.Hai
già pensato al nome da dare al
tuo bambino?
-A
dire la verità anche
nell’ultima ecografia non si è visto il
sesso,questo monello continua a
nascondersi quindi non ci ho ancora pensato; ad ogni modo se
fosse una femmina
vorrei darle il nome della madre di Heric, perchè sono certa che gli farebbe molto piacere, e se invece fosse un
maschio, credo che lascerò
decidere il papà.
Quella
conversazione apparentemente
così allegra e spensierata ma che in realtà
tentava di nascondere una malcelata
tensione, fu spezzata dallo squillo del cellulare di Jacky.
-E’arrivato
il segnale.Vado ad
accogliere il tuo principe, tu aspetta qui.
-Jacky
io…non riesco ancora a
crederci e non so cosa dire, non riesco a trovare le parole per
ringraziarti.
-Ma
non ce n’è affatto bisogno,
dopo tutto quello che avete passato ve la meritate proprio un
po’ di
felicità.-disse lei abbracciandola e accarezzando il
pancione di Sana.-Mi
raccomando riguardati perché voglio un bambino forte e
pimpante.
-Ti
auguro tutta la serenità e la
felicità del mondo Jacky, sei una donna eccezionale.
-Grazie.
-Questo
non è un addio ci
rivedremo presto.
-Ci
conto.
Heric
pigiò il tasto su cui era
disegnata la cornetta rossa per interrompere la telefonata.Quello
squillo era
proprio il segnale del suo arrivo.Lui che era una persona controllata e
talvolta di una razionalità disarmante, ora non riusciva
proprio a stare fermo
e perdipiù aveva la testa completamente vuotaEra stato abbastanza semplice convincere Sarah e Chalres a rimanere in albergo, poi quando tutto sarebbe finito avrebbe provveduto subito ad avvisarli.Guardava la cattedrale che si ergeva
dinanzi a
lui, sperando dal profondo del cuore che quello, indicatogli dal
taxista, fosse
il posto giusto.Ma non ebbe tempo di farsi troppe domande
perché pochi istanti
dopo apparve Jacky, che si avvicinava a passi svelti verso di lui.
-E’
tutto sistemato, Sana è
dentro.-gli sussurrò all’orecchio.
Heric
puntò il suo sguardo verso
la donna che in pochi secondi gli stava restituendo la vita, quella a cui sarebbe stato
debitore
per il resto della sua esistenza.
-Grazie.-disse
infine e quello
era in assoluto il ringraziamento più sincero che avesse mai
espresso.
Jacky
gli rivolse uno splendido
sorriso e continuò a guardare nella direzione di Heric che
scomparve dietro il
grande portone d’entrata, ma non potè vedere altro
perché subito dopo scivolò
nel freddo penetrante dell’oblio.
Heric
chiuse la porta dietro di
sé e cominciò ad avanzare molto lentamente quasi
come se dentro di lui avesse
il timore che ancora una volta quella grande speranza potesse trasformarsi
in
un’illusione, come se volesse a ogni costo fermare le
lancette dell’orologio
per non dover scoprire un’amara verità.Poi
finalmente la vide, più bella, molto
più bella di come se la ricordava.Nonostante fosse sciupata
e avesse sul volto
i segni della stanchezza, era semplicemente stupenda.Quella non poteva essere una semplice illusione ottica creata dalla sua
disperazione.
-Sana.-riuscì
solo a dire con
voce tremante.
-Heric
sei proprio tu?
Il
giovane atleta le corse
incontro e l’abbracciò delicatamente, poi
immediatamente i due ragazzi si
scambiarono un bacio dolcissimo.
Il nostro amore non si muove
Testardo come un mulo
Vivo come il desiderio
Crudele come la memoria
Stupido come i rimpianti
Tenero come il ricordo
Bello come il giorno
Ci guarda sorridendo
Ci parla senza dire
-Non
sai quanto ho aspettato
questo momento.-Sana piangeva, ma finalmente erano lacrime di gioia, e
notò che
Heric, che non aveva smesso di stringerla un attimo aveva gli occhi
lucidi.-Anche in quest’occasione sei taciturno?-lo
punzecchiò sollevando lo
sguardo verso di lui.
-Io…non
riesco…non riesco a
parlare.-confessò lui dolcemente.Un conto era immaginare e
l’altro era vedere
lì la donna che amava, con un pancione ormai piuttosto
evidente, segno
inconfutabile della vita che scorreva dentro di lei.-Come stai, anzi
come
state?-chiese improvvisamente.
-Ti
posso assicurare che non sono
mai stata meglio in tutta la mia vita, e una volta nato
potrà confermartelo
anche questa piccola peste-esclamò la futura mamma
appoggiando la mano di Heric
sul pancione.-Credo che tra meno di due mesi sarai papà.
-Non
ci posso credere!Si è mosso-esclamò.
-Io invece ci credo eccome, perchè non fa altro che agitarsi come un ciclone per tutto il giorno.Ma ora sono sicura che anche lui abbia voluto darti il benvenuto.
-E’
una sensazione assurda,
fantastica.
Quel
momento così intimo e
piacevole fu interrotto da una serie di rumori che provenivano
dall’esterno e
che fecero immediatamente voltare la giovane coppia.
-Cosa
è stato?-chiese Sana
spaventata.
-E
’meglio andare via di
qui..Heric prese Sana per mano conducendola verso l’uscita,
ma quando provò a
girare la maniglia, un’espressione scura si dipinse sul suo
volto, cancellando
in un solo colpo gli attimi di serenità vissuti poco prima.
-Merda!Ci
hanno chiusi dentro.
Ciao a
tutti!!!!Scusate ancora una volta per il ritardo..mi
appello alla vostra bontà e spero che questo nuovo capitolo
contribuisca a
farmi perdonare da voi….Siamo in un punto assolutamente
cruciale, mi raccomando
continuate a seguirmi e grazie per il sostegno che mi date sempre!Siete
mitici….continuate
a farmi sapere le vostre opinione, ci tengo tanto!
|
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Capitolo 23 *** capitolo 23 ***
-Merda!Ci hanno chiusi dentro.
-No…non
può essere.-balbettò Sana
in preda al terrore.-Oh mio Dio e se ci avesse seguiti?
-Mi
complimento per la tua
perspicacia amore mio!
Rossana
si voltò istintivamente
verso quella voce che purtroppo aveva imparato a conoscere
benissimo.-David…-l’incubo
peggiore si era materializzato proprio davanti ai loro occhi e li stava
guardando con un ghigno perfido stampato sul volto.
-Già
in carne e ossa.-rise
lui.-Sapete mi sento come una mamma che scopre suo figlio con le mani
nel
barattolo della marmellata, anche se vista la situazione il parallelo
sarebbe
più azzeccato con la storia di Paolo e Francesca, non trovate?
-Brutto
figlio di puttana non ti
azzardare neanche a sfiorarla!-urlò minaccioso Heric che
fino a quel momento
era rimasto in silenzio, bloccato da quel terribile e inaspettato colpo
di
scena.
-Amor
c’ha nullo amato amar
perdona mi prese del costui piacer sì forte che come vedi
ancor non
m’abbandona. - David pronunciò quei versi con una
tale enfasi e una tale
partecipazione emotiva da sembrare un menestrello trecentesco.-Amor
condusse
“voi” ad una morte.-concluse lui sfruttando un
verso che era entrato nella
storia e nel cuore di tutti i lettori del mondo, come una terribile
minaccia.-Ho
sempre adorato la Divina Commedia.-confessò lui con aria
sognante.
-Ora
mi sono stufato-urlò Heric
esasperato cominciando a correre verso di lui e prendendolo per il
bavero della
costosissima camicia di seta.
-Se
fossi in te non lo farei.
-Stai
zitto stronzo!Non voglio
neanche sentirla la tua stramaledittissima voce!
David
cominciò a ridere.Una
risata che non lasciava presagire niente di buono.
-Te
la faccio passare io la
voglia di ridere pezzo di merda!-urlò Heric sempre
più inferocito sollevando un
pugno a pochi millimetri dal viso del produttore.
-Aspetta
Heric!-esclamò Sana
improvvisamente.
-Che
ti prende?Prima lo togliamo
di mezzo e prima andiamo via di qui!
David
Reed non era uno
sprovveduto per cui sicuramente con lui c'erano i suoi scagnozzi.Erano praticamente circondati-Dov’è
Jacky?-chiese Rossana mentre sul
suo volto cominciava a dipingersi la disperazione.
David
non rispose ma continuò a
ridere beffardo.
-Che
cosa le hai fatto?-gridò lei
sempre più agitata.
-Vediamo
un po’: quale sarebbe la
punizione adeguata per una miserabile che è stata al mio
servizio per dieci
anni e ha pensato di potermi fregare?Fammici pensare un po’
su e te lo farò
sapere.
All’improvviso
e senza un motivo
apparente l’espressione di Sana mutò radicalmente,
perché sul suo viso si
dipinse un’espressione di sfida, seguita da una risata che
sapeva addirittura
di vittoria.
-Mi
dispiace contraddirti, ma
secondo me hai fatto male i tuoi calcoli fottutissimo pezzo di
merda.-Sana
stessa nel pronunciare quelle parole rimase assolutamente colpita o per
meglio
dire sconvolta, e se fosse stata meno tesa e terrorizzata, avrebbe
addirittura
potuto cogliere la sorpresa o forse lo stato di shock in cui era
precipitato
David per un istante.
-Oltre
a essere una sgualdrina
sei anche una povera stupida.-confermò il produttore dopo
essersi riscosso da
quella frase inaspettata.-Se vuoi bluffare fai pure, anche se riderai
ancora
per poco te lo assicuro.
-Sana
aspetta che cosa vuoi
fare?-gli sussurrò Heric all’orecchio.
-Stai
tranquillo arrivati a
questo punto c’è una sola carta che abbiamo da
giocare.
-Non
posso crederci!Te lo sei
lasciato sfuggire sotto il naso!
-Ma
cos’avrei dovuto
fare?Controllarlo anche quando era in bagno?
-Oh
andiamo Charles neanche un
moccioso avrebbe creduto alla storia: “vado a prendere un
po’ d‘aria nel
parco”-ringhiò Sarah.
-D’accordo
d’accordo ho sbagliato
ma ora che ne dici di mettere da parte l’odio e il
risentimento che provi per
me e concentrarci sul nostro obiettivo?
-Vuoi
dire ritrovare l’uomo che
ti ha fregato alla grande meno di due ore fa?.-precisò la
ragazza
sarcasticamente.
Charles
scosse il capo.-Sono un
idiota incosciente e infantile,sei contenta ora?Questo basta a farti
sotterrare
l’ascia di guerra?
Sarah
lo guardò sospettosa
socchiudendo gli occhi.-Ovviamente non basta, ma la tregua in questo
momento è
indispensabile.
-Qual
è la nostra prossima mossa?
-Fammi
fare un paio di telefonate
e poi ti dirò come procederemo.
-Mi
sento tanto il protagonista
di un film di spionaggio.
-Molto
meglio Charles adesso
sarai, diciamo il coprotagonista di un film poliziesco.
-Come?
-Oh
andiamo non puoi sempre pretendere
la parte da protagonista,quella ora spetta a me.Adesso vedrai
l’ispettore
Parker in azione.-disse lei trionfante.
David
si sedette su una delle
panche dell’enorme cattedrale.
-Forse
voi due non sapete che qui
sta per esplodere tutto.-disse David con il tono di chi sta raccontando
una
favola ai suoi bambini.-Già tra meno di due ore qui ci
sarà una violenta
esplosione e tutto salterà in aria cancellando in un solo
colpo le vostre
patetiche esistenze.
-E’
qui che ti sbagli.-sentenziò
Rossana, apparentemente incurante della terribile verità
appresa qualche
secondo prima, infatti lo raggiunse e lo guardò negli
occhi.-Ho una proposta da
farti ti interessa?
David
rise sinceramente
divertito.-Ma cos’è sei diventata sorda?Tu Rossana
Smith incinta del qui
presente Heric Akito,tu che porti un bastardo dentro di te, e ancora tu
che ora
ti trovi in trappola insieme all’amore della tua vita e che
ti restano meno di
due ore di vita, vorresti farmi una proposta?
Heric
all’udire quelle parole
ebbe uno scatto improvviso pronto a spaccargli la faccia e a rompergli
tutto
ciò che c’era di frantumabile in lui, ma Sana
prontamente lo trattenne.
-Fermati
Heric non c’è bisogno di
sporcarsi le mani.
-Ma
ti sei bevuta il cervello?Se
ancora non l’avessi capito c’è una bomba
qui dentro e noi siamo dei topi in
trappola!-urlò Heric ormai in preda a una crisi di neri.
-Non
ho intenzione né di gridare
né di piangere stavolta Reed, c’è solo
uno scambio che voglio proporti e che
farebbe comodo a entrambi.Uno scambio equo e indispensabile.
David
era sempre più allibito, a
questo punto si sarebbe aspettato una reazione ben diversa, una
reazione di
terrore puro e invece quella donna era lì a guardarlo
sprezzante e
soprattutto a parlare di uno
scambio.Lentamente il timore e il nervosismo cominciarono a
impossessarsi di
lui tanto da fargli sorgere il dubbio che forse Rossana stesse
facendo sul
serio.
David
cercò di scacciare
immediatamente quel pensiero.-Ah per la cronaca ci sono ad attendermi
fuori
direi circa cinquanta uomini pronti ad entrare e intervenire al mio
segnale,
per cui qualunque cosa tu stia architettando levatelo dalla testa
perché
sarebbe un’inutile perdita di tempo.
Rossana
si accomodò sulla panca
proprio di fianco all’uomo che le aveva sconvolto la vita e
prese a guardarlo
nuovamente.
-Sono
tutt’orecchie Rossana,
comunque ricorda che a partire da questo momento manca un’ora
e mezza prima del
gran botto.-disse David simulando con la voce il rumore di
un’esplosione, allo
scopo di far saltare i nervi alla donna che aveva di fronte.
“Calmati
Sana, calmati.Lo fa solo
per provocarti, non perdere la testa proprio ora, almeno non darlo a
vedere”-Io
ho qualcosa che ti sta molto a cuore.-tagliò corto lei.
David
sorrise
strafottente.-Davvero?-fece sarcastico.
-La
tua segretaria ti ha fottuto
per dieci anni e ha raccolto talmente tante prove per incastrarti, che
dovranno
inventare una pena su misura per te nel codice penale perché
anche l’ergastolo
o la pena di morte sarebbero troppo pochi per te.-disse lei con disgusto.
-Ora
ti aspetti che io ci creda?
-No,
certo che no.Però almeno
permettimi di dimostrartelo.
-Come?
-Facciamo
un patto io ti consegno
la borsa con le prove che ti incastrano e tu lasci andare Jacky e noi.
-E
sentiamo come faresti a
dimostrarlo?Le hai qui con te le famose prove?-chiese David sempre
più sarcastico.
-Non
sono così sprovveduta da
portarle con me e rischiare di perderle.
-Ma
c’è un solo problema:le prove
sono fuori e noi siamo dentro.-insistette lui.
-Beh
per questo non c’è problema,
io ed Heric possiamo andare a prenderle.
-Come
no!E io sono la reincarnazione di Gandhi !-concluse lui.-Io non mi fiderò mai e poi mai
di voi.
-Cosa
c’è?Brutto pezzo di
merda!Cerchi rogna?Sappi che non ti ho massacrato solo
perché Sana me l’ha
impedito!-ringiò Heric ormai veramente al limite, ma Rossana pronatamente lo trattenne di nuovo.Era una posizione contraddittoria perchè stava facendo da mediatrice quando il suo desiderio più grande era quello di strangolare Reed.
-Basta
Heric!Se continuiamo di
questo passo non usciremo mai da questa situazione.-disse lei
fulminandolo con
un’occhiataccia.-Ascolta David non capisco perché
non ti fidi di noi!Stai pure
sicuro che non permetterei mai che tu facessi del male a Jacky.Non
scapperò se
è questo quello che temi.-confermò lei glaciale.
-Ma
perché dovrei crederti? Chi
me lo garantisce che non mi hai raccontato una balla!
-Ti
proverò che sto dicendo la
verità-disse lei con grande sicurezza, facendo leva su tutto
il suo talento di
attrice, sperando di impressionare e soprattutto di convincere il suo
interlocutore.
-Va
bene.-disse lui
incredibilmente conciliante.In fondo non aveva niente da perdere.-Ma
per avere
la sicurezza che non mi fregherete ci andrà solo lui.-David
terminò la sua
affermazione perentoria puntando l’indice verso Heric.-Tu
rimani qui.-disse
rivolto alla ragazza.
-Non
se ne parla neanche!
-Heric…
-No
non ti permetterò di fare una
sciocchezza simile!
-Calmati!
-Non
voglio calmarmi, non ti
lascerò mai nelle grinfie di quell’avvoltoio!
Sana
gli si avvicinò e gli
carezzò il viso con un gesto semplice e delicato.-Lo so che
è pericoloso ma
purtroppo non abbiamo scelta.-ammise lei con un soffio di voce.-Se non
proviamo
a fare questa cosa moriremo tutti senza possibilità si
scampo, se invece scegliamo
di correre il rischio forse avremo qualche speranza.
-E
chi ti dice che Jacky non sia
già morta?
-Chiederò
a David di portarmi da
lei mentre tu sei via, così almeno guadagneremo un
po’ di tempo.
-Sana,
mi stai chiedendo davvero
troppo.
-Lo
so.-disse lei semplicemente.
-Ehi
voi due avete
finito?-domandò David cercando di richiamare la loro
attenzione.-Tic tac tic
tac il tempo scorre inesorabilmente, tic tac tic tac la fine si
avvicina.-esclamò David sempre più divertito da
quella situazione.
-Non
dargli retta Heric, pensa
solo a quello che devi fare.
-Non
so se ci riuscirò.
-Ce la farai.Prendi la borsa
che c’è nella bmw
parcheggiata qui fuori e corri immediatamente qui.
-Ora
devi spiegarmi come diavolo
hai fatto.-chiese Chalres mentre osservava la donna che era seduta di
fianco a
sé nel taxi che avevano preso circa un quarto
d’ora fa.
-E’
solo il mio lavoro.-disse
Sarah sibillina.
-Si
ma in un batter d’occhio sei
riuscita a rintracciare Heric servendoti solo del cellulare, posso
sapere come
hai fatto?-il suo tono era curioso.
-Sarebbe
come chiedere a te di
spiegarmi le ragioni del tuo stupido, infondato e meschino orgoglio
maschile.-dichiarò lei acida.
-Ma
io…
-Lascia
stare siamo arrivati.
-Ho
avvisato i miei uomini che
stai per arrivare e la
porta principale
è aperta.Ascolta sotto specie di lottatore, ti do cinque
minuti per andare e
tornare, intesi?
Heric
non rispose ma si limitò a
guardare David con uno sguardo minaccioso che al contempo era carico di
odio;gli voltò
le spalle per andarsene ma prima si avvicinò a Sana le prese
il viso tra le
mani e con un filo di voce, per evitare che Reed potesse ascoltarli,
cominciò a
parlarle.
-Me
ne vado solo se mi prometti
che mi sposerai.-disse lui serio.
Rossana
rimase letteralmente
senza parole.Heric il suo Heric le aveva chiesto finalmente di
sposarla.Certo
la situazione non era tra le migliori, ma insomma…Heric
l’aveva chiesta in
moglie!
-Io…certo.-balbettò
lei
emozionata.-Adesso vai o non ci sarà nessun matrimonio.
Charles
dopo aver pagato la corsa
al taxista, seguì Sarah che era già scesa e
continuava guardarsi intorno.
-Il
posto è questo ne sono
sicura.Me l’ha confermato il taxista che ha accompagnato
Heric.
-Ma
qui non c’è niente.-disse il
ragazzo constatando che c’era solo una strada sterrata,
qualche albero e a
giudicare dalle impalcature e dalle macchine, c’era anche un
vero e proprio
cantiere di lavoro.
-Penso
proprio che stiano
ristrutturando qualcosa, e considerando la sagoma direi che si tratta
di una
chiesa.-confermò Sarah.
-Un’affermazione
degna di
un’insegnante di storia dell’arte, ma non vedo come
questo possa esserci d’aiuto.-concluse
Charles sempre più confuso.-Forse il taxista si è
sbagliato.
-Non
lo so però…-Sarah si
interruppe di colpo.
-Che
ti prende?
-Vieni
qui.-gli ordinò Sarah,
obbligandolo a nascondersi dietro una quercia.
-Ma
che diavolo fai?
-Mi
è sembrato di vedere una
sagoma spuntare dall’ingresso della chiesa.
-E
allora?Sarà qualcuno degli
addetti ai lavori.
-Di
domenica?Ne dubito.Qui c’è
sotto qualcosa.-la ragazza si sporse in avanti per cercare di capire
ciò che
stava succedendo, ma non riuscì a sentire niente, vide solo
che quell'uomo venne immediatamente circondato da uomini vestiti di nero che si trovavano anche attorno alla
bmw che era parcheggiata poco più avanti.
-Oh
mio Dio!-esclamò lei
improvvisamente.
-Che
hai visto?-chiese lui
spavenatato.
-Stai
zitto e baciami!
Ciao a
tutti!E’ da tanto che non ci si sente, mi dispiace ma
ahimè non sono proprio riuscita a finire prima(ora immagino
le maledizioni che
in queste settimane mi avrete mandato e quelle che mi manderete ancora
prima di
leggere il prossimo capitolo….).Scherzo,
dai!Cercherò di sbrigarmi…ad ogni modo
già vi anticipo che il prossimo sarà il penultimo
capitolo prima della tanto
sospirata fine…..ebbene sì!Dovrete sorbirmi
ancora per un po’…
Ce la
faranno i nostri eroi a portare le prove a David oppure ci
saranno ancora altri colpi di scena?Vabbè non fateci caso lo
studio mi ha dato
alla testa…..Un grazie a chi ha recensito e anche a chi ha
solo letto(non dimenticate i commeniti!!)E un
ringraziamento speciale ma doveroso alla mia cara amica
“Ghisola”, che mi segue
sempre con tanto affetto…almeno così dice!Che
dirvi ancora….a presto!!!
|
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Capitolo 24 *** capitolo 24 ***
180
secondi…niente, poco, troppo.
E’
assurdo pensare come la
percezione del tempo possa essere maledettamente diversa a seconda
della
persone,delle situazioni, del tempo che ancora ci resta per realizzare
i nostri
sogni, per innamorarci, per sbagliare, illuderci, soffrire e
ricominciare…
Il
tempo è come una molla che si
allunga o si accorcia a seconda delle nostre esigenze e dei nostri
desideri, perchè
quello che conta davvero, non è il tempo impiegato dalla
lancetta dell’orologio
per coprire un certo spazio del quadrante, ma il tempo interiore.
E’
il tempo dell’esperienza
vissuta, della memoria.E noi siamo tempo, proprio
perché siamo memoria,
che è l’accumulo incessante del passato sul
presente, come una palla di neve che
si ingrandisce costantemente, rotolando
lungo il pendio.
Noi
siamo il nostro passato
accumulato nella memoria, che
diventa
ineluttabilmente una parte di noi, che contribuisce a farci diventare
le
persone che siamo, nel bene e nel male.
180
secondi…
un’eternità se
si è lontani dalla persona che si ama,un tempo
straordinariamente lungo, se
pensi che il volto che hai tanto amato, il volto impresso nella tua
mente come
un marchio indelebile,non lo rivedrai mai più.
Rossana
aprì gli occhi lentamente,
la testa le doleva tremendamente e cosa che più di tutto la
preoccupava erano
le fitte dolorose che avvertiva al basso ventre.Cercò di
alzarsi ma si accorse
subito che qualcosa glielo impediva, così provò a
voltarsi e vide che si
trovava distesa sotto il peso di un’enorme tegola di legno
che le comprimeva il
ventre e le gambe, fino alle caviglie.
Ma
cosa diavolo era successo?Poi
improvvisamente ricordò quello che era accaduto poco
fa…
180
secondi:la durata di una scossa di
terremoto che avrebbe cambiato per sempre la vita di tutti…
-Maledizione!-imprecò
Heric che
era finito per terra.Nonostante dolori vari a gambe e braccia,
riuscì a
mettersi seduto e notò che dei dieci uomini che
c’erano prima intorno a lui ne
erano rimasti solo tre, di cui 2 con evidenti ferite alle tempie che
continuavano a restare distesi,probabilmente svenuti,e un altro che si
era già alzato
e lo stava scrutando.
-Vedi
di restare bene in vista e
non fare scherzi.-disse lui con tono di minaccia.
Improvvisamente
Heric balzò in piedi.-Oh
mio Dio, Sana!
-Fermati!-gli
ordinò perentorio.
-Levati
dai piedi.
-Forse
non mi sono spiegato:ho
detto che devi restare qui.-continuò l’uomo
puntandogli contro la pistola.
-Senti
stronzo se tu non te ne
fossi reso conto c’è stata una violenta scossa di
terremoto per cui devo andare
a vedere cosa è successo a Sana.
-Non
preoccuparti gli altri
uomini che erano prima con me sono già dentro proprio per
controllare come
stanno Reed e la signorina.
-Ma
io devo andare, non posso
stare qui!
-Ti
ho detto di…
Ma
l’uomo non riuscì a terminare
la frase perché cadde a terra privo di sensi.
-Heric!
Il
giovane atleta si voltò nella
direzione di quella voce a lui ben nota e quasi non credette ai proprio
occhi.Sarah
aveva colpito lo scagnozzo di Reed alla nuca ,con il manico di ferro
della
pistola.
-Sarah!Charles!Ma
come avete
fatto a trovarmi?
-E’
una lunga storia e ora credo
sia meglio andare a recuperare Sana.-disse la poliziotta con un sorriso.
-E
dobbiamo anche sbrigarci visto
che Reed ha messo una bomba dentro la chiesa che esploderà
tra meno di un’ora.-puntualizzò
Heric per sottolineare che avevano realmente i minuti contati.
-Una
bomba?-ripetè Charles
attonito.-Allora bisogna far presto.
-Io
vado dentro.-concluse Heric
cominciando ad avviarsi verso ciò che rimaneva
dell’entrata principale.
-Fermati
Heric!-esclamò Sarah
trattenendolo per un braccio.
-E
perché?Ma non hai capito che
sta per saltare tutto in aria?
-Heric
ascoltami.La scossa di
terremoto può aver danneggiato l’ordigno, che a
conti fatti potrebbe esplodere
da un momento all’altro.
-Che
cosa?
-Sarebbe
imprudente entrare
adesso, è meglio avvertire i vigili del fuoco e
l’unità di ricerca e recupero
che sono specializzati proprio per casi del genere.
-Ma
non possiamo aspettare ,ci
metterebbero troppo tempo e come hai detto tu l’esplosione
potrebbe verificarsi
a breve.
-Heric
aspetta, devi ragionare:se
entri lì dentro potresti finire intrappolato anche
tu.-Charles lo prese per le
spalle scuotendolo.
-No
non aspetterò, non mi importa
di quello che potrebbe succedermi.-confermò lui testardo.
Sana
non sapeva quanto tempo fosse
passato, potevano essere trascorsi secondi, minuti, ore.Il dolore alla
gambe aumentava
sempre di più e inoltre la posizione
prona in cui si trovava, faceva comprimere il ventre ormai molto
prominente sul
pavimento, procurandole fitte di dolore molto intenso.
-Aiuto!-cominciò
a gridare.-Vi
prego aiutatemi.-anche se lei stessa sapeva che c’erano ben
poche speranze che
potessero udirla.Mentre era lì distesa in preda alla
disperazione, udì dei
rumori e poi una sorta di mugugno indistinto.
-Chi
c’è?C’è qualcuno?Vi prego
aiutatemi sono intrappolata qui, non riesco a muovermi!-ma Sana non
ebbe
nessuna risposta, così provò lentamente a
voltarsi e quello che vide la lasciò
veramente di stucco.
-David!
La
chiesa era crollata quasi
totalmente, e lo spazio per poter camminare era veramente minimo, senza
contare
che la scossa e il crollo delle impalcature, avevano fatto disperdere
tutti i
materiali, provocando un vero disastro.
-Mio
Dio!Ma come faremo ad
orientarci qui dentro?Sembra di essere in un uno scavo
archeologico.-concluse
Charles cercando di illuminare il più possibile il percorso
grazie a una torcia
che aveva trovato lì intorno.-Sana potrebbe essere ovunque.
-Ragazzi
non abbiamo molto tempo
visto che ciò che ancora sta in piedi potrebbe cadere oppure
saltare in aria,
per cui è meglio dividersi.Heric, tu e Charles cercate Sana
e portatela fuori
di qui io cercherò l’ordigno e proverò
a disattivarlo.
-Non
se ne parla neanche
Sarah!Vorresti giocare al piccolo chimico proprio ora?E se la bomba ti
esplodesse tra le mani?-chiese il giovane attore visibilmente
preoccupato.
-Non
abbiamo altra scelta Charles
e comunque starò attenta, e poi non è la prima
volta che ho a che fare con
aggeggi simili.
-No
Sarah ti prego non andare-la
stava quasi implorando.
-Purtroppo
non c’è altro da
fare.-concluse lei seria guardandolo dritto negli occhi.-Ho il
cellulare con me
e se ci saranno novità provvederò subito ad
avvisarvi.
-Oh santo
cielo!-esclamò Sana nel vedere quella
scena.David era completamente schiacciato da un’ enorme
colonna di cemento che oltre
ad avergli deturpato il volto, ormai
tumefatto e pieno di escoriazioni, premeva su gran aprte degli organi
vitali.Sembrava
appena uscito da un film di Hitchcock.
-Sana!
-Jacky
sei tu?-chiese la ragazza
senza voltarsi.
-Sono
io!-esclamò la giovane
donna cercando di avvicinarsi il più possibile
all’amica, facendosi strada tra le
macerie-Cercherò di tirarti immediatamente fuori.
Così
Jacky dopo aver spostato
amassi di cemento e materiali vari, provò a sollevare la
tegola che stava
schiacciando Sana, ma poi improvvisamente si bloccò.
-Cosa
c’è?-chiese Sana.-Perché ti
sei fermata?
Nello
stesso momento Heric e
Charles continuavano a camminare cercando di non inciampare e di
aprirsi un
varco per poter passare.
-Sana
dove sei?Sana
rispondimi!-cominciò a urlare Heric.
-Cazzo!Perchè
quando serve il
cellulare non funziona mai?-imprecò Charles in preda
all’istinto di distruggere
l’oggetto in questione.
Heric
non aveva mai sentito il
suo “amico” dire parolacce o cose sconvenienti,ma
anzi gli era sempre sembrato
il suo opposto:una persona pacata, ragionevole e molto, forse troppo,
calma.In
questo momento però gli pareva di avere davanti un uomo
completamente diverso,che
stava chiaramente morendo di preoccupazione per la sua donna.
-Perché
diavolo non mi rispondi
Sarah!-Charles aveva per l’ennesima volta provato a
ricomporre il numero della
ragazza senza però ottenere risposta.-Perché non
telefoni, perché non rispondi?
-Non
c’è campo Charles, ragiona,
c’è appena stato un terremoto e siamo immersi
nelle macerie, come fai a pensare
che il cellulare prenda qui dentro?Non puoi perdere il controllo
proprio ora,
non è affatto il momento!-sbottò Heric con un
tono che lasciava trasparire
sicuramente la rabbia, ma che cercava di riportarlo a ragionare un
po’più
lucidamente, anche se la situazione non era certamente delle migliori.
-Proprio
tu mi dici che non devo
perdere il controllo?E mi spieghi come faccio?La donna che amo ha un
esplosivo
tra le mani, capisci?Una bomba che potrebbe ucciderla
all’istante, che me la
porterebbe via per sempre prima di aver avuto modo di parlarle e dirle
quanto
la amo e quanto sia stato un idiota ad allontanarla!Non posso perderla
così,
non posso!-Charles, che aveva gli occhi lucidi, espresse tutta la sua
disperazione
con questo sfogo, con queste parole che troppo a lungo aveva soffocato
dentro
di sé.
Heric
gli tirò un pugno nello
stomaco ben assestato ma non molto forte.Questo era infatti
l’unico modo che Heric
conosceva per far rinsavire le persone.Certo un modo non molto delicato
ma,
comunque efficace.
-Anch’io
sto soffrendo cosa
credi?Sana è qui dentro chissà dove, è
incinta e sarà sicuramente molto
spaventata, ti posso assicurare che io sono sconvolto almeno quanto te,
ma ora
non possiamo assolutamente mollare perché così
rischieremo davvero di perdere
tutto.E questo non deve accadere in
nessun modo perché siamo arrivti alla resa dei conti.
-Grazie
Heric.-esclamò il giovane
attore rivolgendogli uno sguardo di riconoscenza verso quel ragazzo
certo
burbero e introverso, ma che in fondo sapeva anche essere sensibile e
generoso.E per la prima volta da quando lo conosceva, capì
che cosa Rossana
avesse visto di buono in lui.
-Forza
continuiamo a cercare.
Jacky
non sapeva davvero cosa
fare, perché nel provare a spostare la tegola di legno che
schiacciava la sua
amica si accorse che c’era molto sangue.
-Jacky
ti prego tirami fuori di
qui, non resisto più.-disse Sana implorante.
-Mi
dispiace ma non posso farlo.
-Ma
che stai dicendo?
-Sana,
è la tegola che blocca
l’emorragia e ho paura che se la sollevassi potresti perdere
troppo sangue e
danneggiare irrimediabilmente il feto.-disse lei tutto d’un
fiato.
-Ma
è assurdo!Jacky, non posso
continuare a restare in questa posizione!
-Si
lo so, ma io non sono un
medico e probabilemente peggiorerei solo la situazione.
-Aiuto!-si
sentì improvvisamente
questa voce provenire dietro un cumulo di macerie.
-Ma
chi c’è?-chiese Jacky
guardandosi intorno.
-E’
David, è rimasto intrappolato
anche lui da quella colonna di cemento.-rispose Sana con voce sempre
più
flebile.
-Che
cosa?-Jacky non poteva
credere alle sue orecchie:l’uomo che era stata la fonte di
tutti i suoi
problemi si trovava a pochi metri da lei schiacciato dalla sua stessa
crudeltà.Non potè fare a meno di avvicinarsi a
lui e di guardarlo con disprezzo,
dimenticandosi completamente di Rossana che in quel momento aveva
bisogno di
lei.
-Jacky
sto per…-sussurrò Rossana
prima di perdere conoscenza.
-E’
questa la fine che ti meriti
brutto figlio di puttana!-c’era tanta amarezza nelle sue
parole, ciascuna delle
quali suonava come una condanna alle orecchie di David Reed,
ricchissimo
imprenditore nonché capo di una delle organizzazioni di
attività e traffici
illeciti più potenti del mondo.
-Jacky
non lasciarmi morire…ti
scongiuro.Farò tutto ciò che mi chiederai, ma ti
prego fammi uscire di
qui.Non…non voglio morire.-mormorò David
mestamente.
Ora
quell’essere spregevole
appariva semplicemente come un uomo che fino a qualche ora fa si
sentiva
invincibile e intoccabile e che ora invece era assalito dalla paura
più grande
che accompagna gli uomini:la morte.
-Non
voglio niente da te Reed, tu
hai lasciato morire mio fratello come un cane.
David
emise un mormorio
indistinto.-Tom Harper ti dice qualcosa?-Jacky fece una pausa per
vedere la
reazione del suo interlocutore, il cui sguardo appariva quasi del tutto
assente, segno evidente che le forze lo stavano abbandonando.-No,
vero?A David
Reed non importano i dettagli, come li chiami tu, a lui importa solo il
profitto, il potere, i tuoi schifosissimi soldi.Ma della vita degli
altri non
te ne è mai fregato niente!Ti morivano sotto il naso come
mosche, ammazzati da
altri esseri perfidi come te, oppure si lasciavano morire di droga, di
alcool e
di sensi di colpi dovuti allo sporco lavoro che gli facevi svolgere al
posto
tuo.-urlò lei con tutta la rabbia e la frustrazione che
aveva in corpo.Jacky si
avvicinò ancora di più a lui.-Voglio guardarti in
faccia stronzo!Voglio farti
soffrire le pene dell’inferno, come tu hai fatto con me!Me lo
hai portato via
per sempre e non ti lascerò morire qui in questo modo,
perché sarebbe una
punizione troppo misera.Ti porterò fuori e ti giuro che
sarà io stessa a darti
quello che ti meriti!
Le
urla di Jacky avevano attirato
Charles e Heric che erano subito accorsi.
-Sana!-gridò
Heric vedendolo a
terra sanguinante e priva di sensi.-Mio Dio Charles aiutami dobbiamo
sollevarla.
-No
fermatevi!-gridò Jacky, che
per un attimo aveva interrotto la sua sfuriata ricordandosi delle drammatihe condizioni della sua amica.-Non toccatela se
solleviamo la
tegola morirà dissanguata.
-E
allora che dobbiamo
fare?-chiese Charles.
-Avete
chiamato i soccorsi?-chiese
Jacky.
-Certo
che l’abbiamo fatto, ma se
aspettiamo ancora, Sana non ce la farà.Qui
c’è sangue dappertutto.-ammise il
giovane atleta col volto sempre più teso e il respiro
affannoso dovuto allo
stress di quella giornata che non voleva proprio saperne di finire.
-Si
Heric ma noi con una mossa
maldestra potremmo peggiorare le sue condizioni, non lo capisci?
Il
cellulare di Charles cominciò
a suonare e il giovane attore prontamente sollevò lo sportellino-Pronto
Sarah
sei tu?Stai bene?Si certo adesso metto il vivavoce.-Charles premette il
tasto
corrispondente sul cellulare, e la voce di Sarah si diffuse
nell’ambiente.-L’ordigno
dovrebbe essere disattivato, o comunque credo di aver ritardato il
processo di
esplosione e guadagnato così un po’ di tempo.I
soccorsi saranno arrivati,
compresa l’unità di ricerca e recupero,ma
sarà meglio che qualcuno di noi esca
per segnalare la posizione esatta, altrimenti impiegheranno ore per
trovarci.
Non
appena Sarah terminò le sue
parole una nuova terribile scossa di terremoto contribuì a
peggiorare
ulteriormente la situazione…
Ciao a tutti!!Ormai
sarete abituati alle mie patetiche scuse sul
rirardo, così almeno in occasione del penultimo capitolo
della mia storia non
ve le farò!Mi rendo conto però che
l’ansia vi starà divorando e quindi
solennemente mi impegno ad aggiornare per sabato 28
giugno…avete capito
bene!Sabato 28 leggerete il tanto sopirato ultimo capitolo…
Devo ammettere che un
po’ mi dispiace, mi ero affezionata ai
personaggi e alla storia…ma non temete perché
anche dopo quest’ultima fatica ricomincerò
a tormentarvi con alre appassionanti fan fcition!
Vabbè come
al solito non sono riuscita a non dire cavolate…ma dopo
tutto questo tempo avrete imparato a conoscermi!Un bacio e un
ringraziamente a
tutti! A presto…stavolta è vero!
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Capitolo 25 *** capitolo 25 ***
Sarah
schiuse appena un occhio,
poi fece per alzarsi ma non ci riuscì.Si accorse quasi
subito che la sua testa
era fasciata e soprattutto che le faceva molto male.Doveva averla
battuta, ma
dove?Possibile che non riuscisse a ricordarsi come era finita in quella
stanza
d’ospedale?La ragazza provò nuovamente a mettersi
seduta con uno sforzo
notevole dato che la testa oltre a dolerle, sembrava pesasse un
quintale.Facendo leva su tutta la sua forza d’animo,
riuscì a mettersi nella
posizione desiderata, nonostante una fitta tremenda dietro la nuca
fosse stata
sul punto di farla ricadere nuovamente.
-Sei
sveglia?
Il
dolore le aveva impedito di
vedere che nella stanza c’era un’altra persona.
-Charles!-Sarah
notò che lui era
lì, seduto accanto al letto.Indossava jeans e maglietta
bianca fresca di bucato,
e i suoi grandi occhi azzurri, nonostante fossero cerchiati dalla
stanchezza
non gli erano mai sembrati più belli.-Sì io sono
sveglia ma tu dovresti andare
a riposarti,hai la faccia di uno che non dorme da
giorni.-confessò lei ancora
frastornata e intontita.
-Solo
ventiquattro ore.Sei
rimasta svenuta per non so quanto, anche dopo che ti hanno portata qui.
-E
tu sei stato sempre con
me?-chiese lei non riuscendo a crederci, e si accorse che questa
domanda era
per lei molto più impellente rispetto a un’altra
questione fondamentale:come
diavolo era finita in ospedale e che ne era stato di Sana e degli altri?
Lui
annuì.-Hai rischiato la vita
per salvare tutti noi,e ti sei dedicata anima e corpo a questo caso e
volevo
essere sicuro che stessi bene.
Splendido!Ancora
una volta
Charles non aveva sprecato occasione per rinfacciargli che
l’unico motivo per
cui era rimasto era la sua stupida compassione.E perché
allora si era aspettata
ancora una volta una risposta diversa?Perchè Sarah sapeva di
continuare ad
amarlo senza avere smesso un solo istante, ecco perché.
-Senti…-cominciò.Aveva
tante cose
da chiedergli, ma non sapeva proprio da dove cominciare, senza contare
che gli
faceva troppo male la testa.
-Scommetto
che vuoi sapere com’è
andata a finire.-tirò a indovinare lui.La guardò
accigliandosi.-O non ti
ricordi che cosa è successo?
-Quando?Dove?
-Nella
chiesa dopo il terremoto e
dopo l’ultima scossa di assestamento.-si allarmò
all’improvviso.-Non mi dire
che hai perso la memoria.
Lei
sbattè più volte le palpebre
e gli scoccò un sorriso candido.-E chi sarebbe questo
aitante giovanotto seduto
al mio capezzale che mi tiene la mano?Non sarai mica un miraggio?
-Vai
al diavolo Sarah!-le
strillò, dandole un colpetto su una spalla capendo che aveva
scherzato.
-Sarah?E’
così che mi chiamo?
-Come
se non lo sapessi!Poco fa
mi hai chiamato per nome, quindi sai anche come ti chiami tu.
-E’
così che funziona?
-Esatto.
-E
va bene, allora vediamo:io mi
chiamo Sarah Parker e tu sei Charles Lones e insieme abbiamo
contribuito ad
acciuffare un pericoloso criminale.
-Visto?La
memoria ti funziona
benissimo, eccetto per un piccolo particolare:David Reed è
morto.
-Come
dici?
-Già
è stato schiacciato da un
enorme pilone di cemento, ed è morto quasi subito.
-Dannazione!Questo
però è un
problema perché con la morte di Reed siamo di nuovo al punto
di partenza, senza
prove e senza testimoni.-ammise lei piccata.
-Di
questo non ne sarei tanto
sicuro, vedi insieme a lui c’erano anche i suoi scagnozzi,
alcuni dei quali
sono morti,ma altri sono semplicemente feriti e in più quelli che
non sono
entrati per soccorrere il loro capo, godono di ottima salute, e
perciò sono
degli ottimi potenziali
testimoni.
-E
sei certo che accetteranno di
collaborare?
-Mentre
tu eri intenta a fare la
bella addormentata, ha chiamato sul tuo cellulare Alan Stevens,
capitano della
centrale di polizia di Berlino, nonché tuo capo,il quale
è stato messo al
corrente della situazione e di tutti gli sviluppi sul caso dal capo
della
polizia parigina.Così diciamo che l’inchiesta su
Reed e sulla sua
organizzazione, ha fatto molti passi in avanti, e il distretto di
Parigi ha
deciso di collaborare con quello di Berlino e insieme di procedere
all’interrogatorio degli uomini dell’organizzazione
che ora sono finiti in galera,
in modo da metterli sotto torchio e convincerli a dare informazioni
ulteriori.
-Quindi
il capitano Stevens ha
convinto la polizia di Parigi a mettersi dalla sua parte e a dargli man
forte
nelle indagini, ho capito bene?-chiese Sarah quasi estasiata.
-Esatto
Stevens è fermamente
convinto di riuscire a raccogliere abbastanza prove per
un’incriminazione
formale, avvalendosi sia degli uomini che erano con Reed al momento del
terremoto e sia delle prove che la sua segretaria ,Jacky Andrews,
è riuscita a raccogliere
nel corso di dieci anni.
-Aspetta
ora mi ricordo di lei,
così quella donna è stata così astuta
da fare il doppio gioco per tutti quegli
anni?
-Tutto
per fare giustizia sulla
morte del fratello che anni addietro lavorava per Reed.Quel poveretto
dopo
avergli fatto da schiavo non solo è stato brutalmente
ucciso, ma sulla sua
morte è piombato il silenzio, perché la polizia
liquidò il tutto, dicendo che si era trattato
di suicidio.E quello di
Tom, non è stato un caso isolato purtroppo.
Sarah
fece l’errore di scuotere
il capo, e una fitta gli trapanò il cervello.
-Ti
porto qualcosa?-Charles fu
subito da lei, e prese a carezzargli la fronte.-Forse è
meglio che l’infermiera
ti dia qualche altro antidolorifico.
-No,
non preocuuparti.Beh comunque
giustizia è stata fatta, così almeno gli sforzi
di Jacky non sono stati vani.-la
ragazza si interruppe di nuovo.-Aspetta un attimo!Ma cosa è
successo a Sana ed
Heric?-chiese lei preoccupata.
-Per
fortuna stanno abbastanza
bene…Heric è pieno di contusioni mentre a Sana i
medici hanno ritrovato delle
fratture multiple ad entrambe le gambe.
Il
viso di Sarah si allargò in un
sorriso.-Niente di grave però, vero?-alla ragazza non
sfuggì l’ombra scura e
dolorosa che aveva attraversato il bel viso di
Charles.-C’è sicuramente
dell’altro, dimmi la verità.
-Rossana
ha perduto il bambino.
-Oh
mio Dio!Questa è una notizia
terribile.-disse Sarah sconvolta.-Questa non ci voleva proprio.
-Si
è vero, è terribile, però
tieni conto che i dottori che hanno visitato Sana hanno detto che
è viva per
miracolo.-Charles vide che Sarah aveva l’aria stanca e che
tutte quelle
rivelazioni potevano decisamente bastare.-Sarà meglio che
vada.
Sarah
deglutì rumorosamente e
nonostante tutti i suoi sforzi, non riuscì a mascherare la
sofferenza che
sembrava dipinta sui suoi occhi.Lei sapeva purtroppo, che il suo incubo
peggiore si stava per avverare.
-Si
hai ragione, vai pure e
grazie di tutto.-la ragazza scandì molto bene quelle ultime
parole, cercando di
usare un tono formale che non lasciasse trasparire l’angoscia
che invece
provava.
-Non
mi devi ringraziare di
niente, piuttosto tu cerca di rimetterti il prima possibile.-disse lui
con un
sorriso.
-Addio
Charles…-la voce le si
strozzò in gola.
-Sarah
io…
-Non
aggiungere altro, lo sai che
non mi sono mai piaciuti gli addii.Non piangerò non
preoccuparti, vai pure
tranquillo.
-Se
tu volessi ascoltarmi, te ne
sarei molto grato.-sbottò lui spazientito, con lei non si
riusciva mai a
parlare.
-Ma
io non voglio ascoltarti, non
voglio più sentire nemmeno una parola e poi sono stanca e
voglio riposare,
lasciami in pace!-Sarah era esasperata, ma si poteva essere
più crudeli di
così?
-Okay
allora non fiaterò, però
vorrei tanto che tu dessi un’occhiata a questa.-Charles le
porse una piccola
busta bianca, che la ragazza guardò come se si trattasse di
un chilo di
tritolo.-Guarda che non morde mica.-celiò lui ridendo della
sua battuta a
differenza di Sarah che era troppo scossa per ridere.Nonostante questo,
lei
molto riluttante prese tra le mani la piccola busta e dopo averla
aperta portò
sotto gli occhi il contenuto, e lo stupore fu talmente grande che non
riuscì a
dire nulla.
-Allora?Piaciuta
la
sorpresa?-chiese lui ansioso.
-Che
cosa significa?
-Sei
riuscita a disattivare una
bomba senza perdere la calma, e non riesci a riconoscere due biglietti
per il
teatro?Danno
“Giselle”all’Operà e
così ho pensato che potesse farti
piacere.Naturalmente i biglietti sono due e tu puoi decidere
liberamente chi
portarci.
-Come,
scusa?-chiese la giovane
poliziotta senza parole per ciò che aveva appena udito.
-Pensavo
che ti piacesse il
balletto, ma se non ti va, posso sempre vedere se
c’è disponibilità per qualche
altro spettacolo.
-No
aspetta un secondo!Charles
che cosa significa tutto questo, e non mi riferisco ai biglietti, dico
che
senso ha, perché vedi io non ci sto capendo più
nulla.
-Guarda
nel fondo della busta,
c’è ancora una cosa.
Questo
giochetto le stava dando
tremendamente sui nervi, ma nonostante questo decise di fare come
voleva lui:
in fondo avevano ancora poco tempo per stare insieme e allora
perché sprecarlo
per litigare?
Decisamente
la secondo sorpresa
di Charles la lasciò , se possibile, ancora più
attonita e smarrita.
-Giuro
che non ho ancora
capito…-la voce di Sarah tremava perché nella
busta aveva trovato la catenina
che mesi fa Charles le aveva regalato e che in aereo lei furibonda gli
aveva
scagliato contro.
-Non
c’è niente da capire amore
mio, lo dice l’iscrizione: for you
always.
-Ma
io…
-L’ho
fatta riparare.-il ragazzo
fece una pausa.-Si, in effetti è stato semplice farla
aggiustare, ma mi rendo
conto che non sarà altrettanto facile rimettere insieme i
pezzi della nostra
storia.
Sarah,
sbalordita più che mai,
cercò negli occhi di Charles qualcosa da cui potesse capire
che la stava
prendendo in giro, ma vi lesse solo una profonda
vulnerabilità.Parlava sul
serio.-Charles…
-Non
me la sto cavando bene, lo
so.E’ che ho tante cose da dirti e ho paura di dimenticarne
qualcuna.Sarah sono
stato uno stupido, davvero, non avrei mai dovuto allontanarti da me e
dirti
tutte quelle cose orribili.
-Devo
aver sbattuto la testa più
forte di quanto pensassi.
-Ti
prego di credermi e
soprattutto ti prego di perdonarmi.-disse lui sinceramente dispiaciuto
ma con
una grande speranza nel cuore.-Ti amo Sarah Parker.
-Dì
pure che sei stato un idiota,
un brutto maschilista, un approfittatore, un…
-Va
bene hai reso l’idea.-disse
lui interrompendola.-Allora che ne dici?
-Dico
di sì!Sì!-lo tirò per la
mano attirandolo a sedere accanto a sé sul letto e dopo un
lunghissimo bacio
Sarah si staccò da lui con gli occhi lucidi e un sorriso
raggiante.-Charles
anch’io ti amo.
Epilogo
Sono Rossana Smith, ma di
questo
quasi certamente ne saranno al corrente i miei lettori, per cui non mi
dilungherò in descrizioni e commenti inutili,
perché questo è quello che voglio
assolutamente evitare.
Vorrei più di
ogni altra cosa che
leggendo la mia storia non compaia, ai vostri occhi,
l’immagine di Rossana
Smith, l’attrice di fama internazionale, diva strapagata e
osannata del cinema.
So di stare chiedendo
molto,
perché questa è l’icona con la quale
vengono bollate le attrici, o comunque
tutti i vip, che secondo una convinzione comune, conducono la loro
splendida e
perfetta vita in un universo parallelo, dove sono protette dal dolore e
dalla
sofferenza.
E non
c’è menzogna più spudorata
di questa.Abitare in una lussuosa villa o alloggiare negli hotel con
ogni tipo
di comfort, non significa essere felici, perché posso
assicurarvi che è proprio
in questi luoghi paradisiaci, dove si trova ogni sorta di ben di Dio,
che
aleggia una profonda solitudine, un senso di vuoto costante.
Noi
“star” non siamo immerse in
una sorta di liquido amniotico che attutisce le brutture della vita, ma
sono
proprio le prigioni dorate in cui viviamo, e che tanto fanno sognare
,che ci
fanno sentire continuamente in trappola.
Ma ora a parlarvi non
è che una
donna, una donna come tutte le altre, che ha vissuto esperienze
bellissime ma
anche drammatiche, momenti di gioia intensa ma anche momenti che mi
hanno fatto
cadere nello sconforto più totale e che mi hanno costretto a
calare la maschera
di ragazza forte, sempre solare, e amante della vita,che mi ero
abilmente
costruita in tutti questi anni, mostrando in realtà una
persona fragile e
impaurita.
Sarà capitato a
tutti i voi di
fare i duri per uscire a
testa alta
dalle situazioni spiacevoli,pur di non mostrare lacrime scomode alle
persone
che vi stanno intorno.
Visto?Credo di avere fatto
centro.
E’ per questo
che non pretendo di
raccontare una storia fuori dal comune, anche perché tra voi
ci sarà
sicuramente chi ha vissuto una storia ben più difficile e
dolorosa della mia.
Ed è proprio a
queste persone che
sono rivolte le mie parole ,che pur non avendo alcun intento moralista,
sono
scritte da una persona in carne ed ossa.
Ma una cosa devo
confessarla:
voglio sfruttare la mia popolarità, per dare, attraverso il
mio romanzo, un
messaggio di speranza e di fiducia nella vita, a tutti coloro che
credono, come
è accaduto a me per prima, di non avere più una
via d’uscita.
La sofferenza è
un’esperienza
ineluttabile nella vita, purtroppo, ed è proprio questo che
ci spinge ad
aggirare gli ostacoli, a fuggire ,a scappare via, lontano da tutti i
problemi
ma anche lontano dalle persone che realmente ci vogliono bene.
Per cui rifuggendo da ogni
falso
buonismo che suonerebbe vuoto e inconcludente, vi dico col cuore in
mano e
urlando a squarciagola, che sono le persone che amiamo, la nostra vera
forza.Il
potere dell’amore, in tutte le sue forme, è
talmente grande da farci superare
tutto o almeno in grado di contrastare il potere del dolore che
è altrettanto
potente, e che viscido come un serpente, si insedia dentro di te,
pronto a
schiacciarti in ogni momento.
Certo non si
può avere la pretesa
di uscire indenni da un’esperienza dolorosa di cui, purtroppo
e per fortuna,
porteremo i segni per tutta la vita.Occorre necessariamente rielaborare
tutto,
fare tesoro degli sbagli e delle delusioni, per diventare
più forti e fare in
modo di commettere degli errori nuovi in futuro, degli errori diversi,
senza
ricadere più nella trappola del passato.
Quello che ho capito io,
è di
avere tanti bei sostegni a cui appigliarmi, perché mostrare
alle persone che
hai accanto la tua insicurezza e la tua fragilità, non
è segno di
debolezza.Sarebbe stupido non utilizzare la grande forza e
l’incondizionato
appoggio che ci viene offerto.
Ho perso il mio bambino
è vero.
E’ stato un
colpo terribile,
micidiale e ancora oggi, nonostante siano passati quasi sei anni se
dicessi che
non ci penso in ogni momento sarei solo una patetica bugiarda.Ma dopo
il dolore
iniziale, lancinante, estremo, insopportabile, e inevitabile, ho capito
che era
necessario andare avanti e voltare pagina.Per me, ma soprattutto per
l’uomo che
io amo, l’amico di sempre, la fonte della mia gioia di
vivere.Colui che ha
sopportato il dolore insieme a me, che non si è spezzato
quando io stavo per
cedere, che mi ha dato l’energia, la vitalità e la
forza necessarie per
rielaborare e capire finalmente cosa avesse davvero importanza per me.
E credo di esserci
riuscita,
grazie a lui, grazie a quello che è diventato mio marito.
Sana
chiuse il libro che stava
scrivendo, e nonostante avesse scritto solo poche pagine,non
potè fare a meno
di sorridere, perché malgrado la copertina fosse ancora
bianca, aveva già
deciso il titolo da dargli.
L’unico
titolo possibile, che
inquadrava perfettamente tutta la sua, la loro storia.
Rossana
sorrise di nuovo, si alzò
e quasi sospinta da una mano invisibile si avvicinò al vetro
di una delle
finestre.
Ultimamente
era diventata
un’abitudine per lei, quella di affacciarsi e guardare fuori,
verso
l’orizzonte.Poi d’improvviso avvertì il
tocco di due braccia forti che la
cingevano in un abbraccio da dietro.Un abbraccio che conosceva bene,
carico di
dolcezza, che la faceva sentire protetta, al sicuro e che era in grado
di
donargli sempre una grande serenità.
Heric,
mentre la teneva stretta
tra le sue braccia, posò la testa sulla sua spalla e la
guardò con uno sguardo
dolcissimo, uno sguardo che era stato da sempre riservato solo a lei, e
come
per incanto sorrise.Dinanzi a uno spettacolo tanto bello quanto raro, i
muscoli
del viso di Sana si contrassero di rimando, dipingendo sul suo viso uno
splendido sorriso.
Era
questo, ciò che aveva sempre
sognato e desiderato, quello che aveva in questo momento e che si era
materializzato davanti ai suoi occhi: questo amore.
Fine
Rulli
di tamburi e suoni di
trombe e strumenti vari:la storia è giunta al termine.
E
vi confesso che mi dispiace, mi
ero affezionata troppo ai miei personaggi…
La
tristezza mi assale, però sono
anche contenta per come sono andate le cose e soprattutto per aver
completato
un progetto che sta in piedi da molti mesi.Ma quelli che devo veramente
ringraziare siete voi,che mi avete sempre sostenuta e incoraggiata( e
oserei
dire sopportata…).Grazie grazie grazie…siete
stati splendidi!Mi piacerebbe
tanto che mi lasciaste un commento per capire cosa davvero ne pensate
del
finale e di tutta la storia e anche quale personaggio vi abbia colpito
di
più.Che dirvi ancora?
A
presto!
Ps.Ghisola
sempre illuminante…
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