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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Missione: Abbattere Shikamaru Nara! *** Capitolo 2: *** Il Punto Debole di Shikamaru *** Capitolo 3: *** Rancori e Incomprensioni per Ino e Shikamaru *** Capitolo 4: *** Un rapporto complicato *** Capitolo 5: *** Una Notizia Inaspettata *** Capitolo 6: *** Il Momento Dell'Addio *** Capitolo 7: *** Non Ti Scordar Di Me ***
Ehi,
ciao, sono Sakurina e questa è la mia prima fanfic! In realtà Ino e Shikamaru
sono una coppietta che mi piace troppo e ultimamente mi sto acculturando su di
loro… e mi sono ingegnata per scrivere un paio di ficcy,
una incentrata più su Shikamaru
e un’altra più seria tutta su Ino! Questa è quella più soft
su Shikamaru! Nel primo capitolo entrerà in gioco un
suo vecchio antagonista che ho inventato io, potrà sembrare noioso
ma sarà proprio lui a mettere i bastoni fra le ruote a Ino e Shika! Spero che
vi piaccia! Tin! BaciottoSakurina.
CAPITOLO 1.
Missione: Abbattere Shikamaru Nara!
Anche
quella mattina il sole era il padrone incontrastato del cielo. Ma nonostante ciò, il vento sferzava gelido e tagliente per
tutte le strade di Konoha. E,
ovviamente, spazzava via le nuvole, lasciando il cielo di un azzurro irreale e
intenso, così intenso da dar persino fastidio alla vista.
Shikamaru
sbuffò annoiato, tirando fuori un pacchetto di sigarette e portandosene una
alla bocca. Un cielo senza nuvole non era degno della sua attenzione. Era vuoto
e privo d'interesse.
Decise perciò di farsi un giretto per
le vie di Konoha, tanto per ammazzare il tempo.
Nonostante fosse una bella giornata soleggiata
d'inizio primavera, le vie del villaggio erano deserte a causa di quell'aria
ancora carica del gelo invernale.
-"Uff...
che scocciatura!"- sbuffò Shikamaru, alquanto
irritato. Quel dannato vento gli impediva di accendersi quella benedetta sigaretta.
Spazientito, la gettò a terra e si diresse filato verso casa.
"Che palle... passare una bella
mattina di sole chiuso in casa per colpa di questo freddo boia..."pensò "...d'altronde
chi vuoi che esca con questo vento? Solo i cretini... bene Shikamaru,
cominci a darti del cretino da solo, mi fa piacere... si vede che il tuo
quoziente intellettivo comincia a diminuire col passare degli anni... o forse
sarà la nicotina?".
In quel preciso istante, il ragazzo
si fermò, ancora più scocciato. Si era accorto della presenza di qualcuno già
da qualche minuto, ignorandolo; ma visto che non sembrava demordere, decise di
affrontarlo a quattr'occhi.
Sospirò, chiudendo gli occhi e
concentrandosi. Sicuramente non era un ninja molto
esperto, in quanto si muoveva rumorosamente e Shikamaru
era già riuscito a localizzarlo.
-"Avanti... vieni
fuori..."- disse a voce abbastanza alta, il necessario per essere sentito.
Ovviamente il tono lasciava trasparire perfettamente la sua
irritazione. Improvvisamente, una risata sforzata e innaturale rieccheggiò per la stretta via e immediatamente davanti a Shikamaru apparve un giovane alto un po' più di lui, dai
capelli rossicci e gli occhi castani, abbastanza carino,
suo coetaneo, che conosceva fin troppo bene.
-"Ah ah ah!
Ciao Shikamaru Nara! E' da un po' che non ci si vede,
eh?"- sorrise arrogante il ragazzo, puntando il dito contro Shikamaru.
-"Oh no... ti prego... ci
mancava anche questa scocciatura..."- sbuffò Shikamaru.
-"Come sarebbe a dire
"scocciatura"?!"- sbottò il ragazzo dai
capelli rossi.
-"Sarebbe a dire
che oggi non è proprio giornata per piantar grane, Koichi!"-
ringhiò Shikamaru, passandogli oltre, ignorandolo.
KoichiNoriji si voltò, alquanto alterato e offeso per
essere stato ignorato, come al solito, dal suo grande
rivale.
-"Ah ah ah!
Ho capito! Ti senti minacciato perché sai che adesso sono un chunin, eh?"- ghignò
divertito Koichi.
Shikamaru
scoppiò in una fragorosa risata, voltandosi verso il ragazzo.
-"Era ora che diventassi chunin, ragazzo mio! E' da quattro anni che ripeti
l'esame!"- lo sbeffeggiò.
-"Cosa?!
Ehi!!! Solo perché tu sei diventato chunin a dodici anni non vuol certo dire che sei più forte
di me!"- ringhiò Koichi, che era riuscito a
passare l'esame solo all'età di sedici anni.
-"Già... sicuramente però sono
più intelligente... tu che dici?"- lo provocò Shikamaru.
-"...e sai, per diventare un ninja bisogna
essere sia forti che intelligenti... e dubito che la
tua intelligenza sia aumentata in questi quattro anni..."-
-"Che stai insinuando, Nara?!!!" ringhiò Koichi.
-"Niente, sto solo analizzando
la pura verità... cioè che con i soldi si può comprare
tutto, caro Noriji, e se penso che il tuo ricco papino ci ha messo ben quattro anni per corrompere gli
esaminatori per farti passare l'esame, deduco che l'intelligenza non è proprio
una dote di famiglia..."- ghignò divertito Shikamaru.
Koichi
divenne rosso per la rabbia e tirò un urlo per il nervoso.
-"Non te la prendere, Koichi... beh, se cominci a cercare di corrompere gli
esaminatori già da quest'anno, forse fra qualche
decennio riuscirai a diventare unjonin,
non credi? Ora, scusami, ma per quanto sia piacevole e inutile stare qui a
sprecare il mio tempo prezioso con te, me ne devo andare... addio!"- e
dicendo questo alquanto seccatamente, Shikamaru riprese tranquillamente la via di casa, lasciando
un Koichi alquanto furibondo e profondamente offeso.
www
"Non finisce qui... Shikamaru Nara..." pensava furibondo Koichi, che ora
bighellonava nervosamente per le vie di Konoha.
Sembrava che non sentisse neanche il gelido vento, tanto era intento a litigare
con Shikamaru nella sua mente. Erano rivali da quando avevano cinque anni, ovvero da quando si erano
conosciuti alla scuola ninja e da lì era scoppiata
una serie infinita di dispetti e tranelli, che ovviamente vedevano sempre Koichi come perdente. Fin da piccolo Shikamaru
si era dimostrato sempre superiore sia fisicamente che
intellettualmente. EKoichi
lo detestava dal profondo del suo cuore più di chiunque altro al mondo. Il
ragazzo si rendeva perfettamente conto che senza i soldi di suo padre, non
sarebbe mai potuto diventare un ninja a causa della
sua ottusità e della sua codardia. Ma la sua era un'antica stirpe di ninja e
per nulla al mondo Koichi avrebbe voluto essere la
vergogna della sua famiglia. D'altronde sapeva utilizzare molto bene le
tecniche speciali che gli derivavano dalla famiglia Noriji:
sapeva maneggiare a meraviglia polveri velenose, allucinogene e soporifere. Però per tutto il resto era abbastanza impedito.
"Ti giuro che mi vendicherò per
tutti gli affronti e le beffe che mi hai fatto, Nara... giuro
che troverò il tuo punto debole e riuscirò a batterti definitivamente... è
impossibile che tu sia così perfetto... ma quale sarà il tuo tallone
d'Achille?". Koichi si fermò pensieroso nel
mezzo della piazza. Cercò di immaginare quale potesse
essere la debolezza di Shikamaru, ma non gliene venne
in mente nessuna. E comunque era un lavoro troppo
complicato per lui. Mentre decideva che avrebbe assegnato
quel compito a qualche spia che lavorava per suo padre, Koichi
passò davanti alla taverna dove il Team 10 era solito ritrovarsi. E difatti Koichi vide che seduto
ad un tavolo stava proprio il grasso e buon ChojiAkimichi, il migliore amico di Shikamaru,
cui punto debole era (senza dubbi) il cibo. E fu
proprio questo pensiero a balenare nella mente di Koichi,
che cercando di nascondere un ghigno soddisfatto, entrò nella locanda. Si
avvicinò a Choji e con un sorriso affabile prese posto vicino a lui.
-"Ciao Akimichi,
come va?"- chiese sorridente Koichi.
-"Oh ciao Noriji...
come mai da queste parti?"- lo salutò Choji.
-"Oh... così, passavo da queste
parti e quando ti ho visto ho pensato di farti un salutino... hai appuntamento
con qualcuno?"- cominciò a tastare il terreno Koichi.
-"Sì, ho appuntamento con Shikamaru fra due orette..."- rispose Choji mentre
tirava fuori il portafoglio per contare le finanze residue.
-"Ah sì? E cosa ci fai qui per
due ore da solo?"-
-"Mangio, ovviamente."-
rispose deciso Choji.
-"Ah..."- rimase interdetto
Koichi.
-"OH NO!"- sbottò Choji, fissando il portafoglio vuoto.
-"Mmh...
che c'è?"-
-"Ho finito tutti i soldi... non
posso più mangiare niente..."- rispose il desolatissimo Choji.
-"Ma
non ti preoccupare per questo, amico mio! Ci penso io! Cameriere,
porti cinque porzioni di carne per il mio amico qui!"- sorrise Koichi, affabilmente.
-"Oh grazie mille Noriji!!! Chiedimi qualunque cosa
in cambio!!!"- si commosse il ragazzo robusto.
-"Beh... non per sembrarti un
affarista, ma... mi sapresti dire ad esempio... che so... che tipo di ragazze
piacciono a Nara e se in questo momento esce con qualcuna in
particolare?"- chiese disinvolto Koichi.
Choji
non capì perché a Koichi dovessero interessare i
gusti di Shikamaru (in realtà il cicciottello
non sapeva della rivalità tra l'amico e Koichi), ma
non appena ebbe sotto il naso una gustosa pietanza non perse mezzo secondo e
parlò senza problemi.
-"Beh... a Shikamaru...
piacciono le bionde, sì... ma devono anche essere
intelligenti, altrimenti non ci trova niente d'interessante... tipo, mi sembra
che ultimamente si veda con Temari della Sabbia,
però... non so... Shikamaru parla raramente delle sue
donne..."-
-"Ah sì, eh? Temari
della Sabbia? Interessante... ora ti devo proprio lasciare amico mio! Ci si
vede, eh?"- e dicendo questo, Koichi si alzò e
corse velocemente fuori dalla taverna, mentre Choji s'ingozzava di cibo a più non posso.
www
-"Ehi Nara!!!"-
-"Non è possibile..."-
Shikamaru
si voltò svogliatamente. Aveva riconosciuto quella voce così irritante e non
poté credere che dopo tutte quelle che gli aveva
tirato dietro quella mattina Koichi fosse ancora lì
ad importunarlo.
-"COSA DIAVOLO VUOI ANCORA, NORIJI?! ALLORA SEI PROPRIO OTTUSO! LEVATI DAI
PIEDI!!!"- ringhiò il ragazzo, che aveva deciso
di fermarsi a riposare sotto un albero anziché tornare a casa. La sua quiete fu
interrotta dall'arrivo del rompiscatole.
-"Eh eh...
carissimo Nara... sai, stavo pensando di chiedere a Temari
della Sabbia di uscire con me..."- ghignò soddisfatto dall'alto della sua
posizione. Shikamaru, intanto, che se ne stava
sdraiato, appoggiato al tronco di un albero, fissava Koichi
senza parole. "Questo è proprio andato..."pensava il povero Shikamaru, che
non chiedeva nient'altro che qualche oretta di tranquillità.
-"...e si può sapere che cosa
diavolo vuoi da me, idiota?!"- sbuffò scocciato Shikamaru.
Koichi
rimase allibito.
-"Sc-scusa...
ma... a te... non te ne frega niente se esco con Temari?
No, cioè, nel senso... ma tu e lei non uscite
insieme?"-
-"Sì, di tanto in tanto quando
viene da queste parti ci vediamo, ma non c'è niente
tra di noi, almeno niente di serio... ma si può sapere che diavolo vuoi? Farti
gli affaracci tuoi è un optional?!"-
ringhiò Shikamaru veramente spazientito. Ora il tono
era davvero minaccioso e Koichi si sentiva un po'
intimidito.
-"Ah... okay... va bè, allora Nara... ci si vede... ciao ciao..."- e dicendo questo, Koichi
si defilò alla velocità della luce. Shikamaruborbottò qualcosa contrariato, poi cercò di ritornare ai
suoi pensieri.
www
La porta della taverna venne varcata per la seconda volta nel giro di un'ora
dall'intrepido Koichi, che non mollava. Era assolutamente intenzionato a mettere fuori gioco Shikamaru Nara, ci fossero voluto altri dieci anni.
Si diresse spedito verso il tavolo dove Choji stava finendo
l'ultima delle cinque portate ordinate. Koichi si
sedette con nonchalance di fronte a Choji, che lo fissò interrogativo.
-"Il dolce?"- chiese Koichi tutto sorridente.
-"Sì, magari..."- rispose
l'ingordo.
-"Cameriereee!
Ci porti un piatto per ogni dolce, grazie!"-
-"Ti adoro Noriji!"-
-"Anch'io
ti adoro Akimichi e ti adorerò ancora di più se mi
darai un'altra piccola informazione... ah, ovviamente puoi chiamarmi Koichi..."- sorrise col suo sorriso smagliante e
collaudato.
-"Dimmi tutto!"- disseChoji, non appena arrivarono
dodici tipi diversi di torta e almeno cinque dolcetti diversi.
-"Bene, caro Choji...
dimmi un po'... altre donne nella vita di Nara?"- disse Koichi, convintissimo che le donne dovessero per forza
essere il punto debole di Shikamaru.
-"Mah... in realtà oltre a Temari, sua madre e Ino, non è cheShikamaru abbia grandi rapporti con altre
donne..."- disse Choji, azzannando una fetta di
torta.
-"Ino?"- chiese Koichi, spaesato.
-"Sì, Ino Yamanaka...
possibile che non la conosci?"-
-"Sì, ovviamente la conosco, è
una delle ragazze più carine di tutta Konoha! Mi
domando solo come faccia a conoscere Shikamaru..."- domandò Koichi.
-"Oh, beh, io, Shikamaru e Ino siamo amici
d'infanzia e per di più siamo pure in squadra insieme, quindi... figurati! Ci
conosciamo da una vita. Fra l'altro verrà pure lei qui tra poco."-
Gli occhi di Koichisi illuminarono.
-"In squadra insieme? Ah...
quindi Shikamaru è molto affezionato a Ino, vero?"- chiese Koichi,
sempre più interessato.
-"Mah... in realtà... quei due
litigano sempre... anche se credo che si vogliano un
gran bene..."- spiegò Choji.
-"Interessante..."-
-"...secondo me
hanno un rapporto ambiguo, e la verità è che non si sono mai interrogati sui
loro sentimenti reciproci..."-
-"Molto interessante!"-
-"...sanno sempre che ci saranno
l'uno per l'altra e quindi credo che si diano un po'... come dire... per
scontato, ecco..."- concluse Choji.
-"TROPPO INTERESSANTE!!! GRAZIE CHOJI!!!"-
Koichi
scattò in piedi e corse fuori, dopo aver pagato un conto astronomico e aver
lasciato per l'ennesima volta Choji da solo, in balia
dei suoi dolci.
Ciao
a tutti!!! Mi sono accorta solo oggi del fatto che la
storia si vedesse male, il che mi ha dispiaciuta un sacco… per riparare vi
rimetto il primo capitolo e per farmi perdonare aggiungo in esclusiva pure il
SECONDO dal titolo “Il punto debole di Shikamaru”… quale sarà il suo punto
debole??? Un grazie mega gigante a tutte per le vostre recensioni e tranquilla
Rikachan che questa storia la finisco… bacioni Sakurina!
CAPITOLO 1.
Missione: Abbattere Shikamaru Nara!
Anche
quella mattina il sole era il padrone incontrastato del cielo. Ma nonostante ciò, il vento sferzava gelido e tagliente per
tutte le strade di Konoha. E, ovviamente, spazzava via
le nuvole, lasciando il cielo di un azzurro irreale e intenso, così intenso da
dar persino fastidio alla vista.
Shikamaru sbuffò
annoiato, tirando fuori un pacchetto di sigarette e portandosene una alla
bocca. Un cielo senza nuvole non era degno della sua attenzione. Era vuoto e
privo d'interesse.
Decise
perciò di farsi un giretto per le vie di Konoha, tanto per ammazzare il tempo.
Nonostante fosse una bella giornata soleggiata
d'inizio primavera, le vie del villaggio erano deserte a causa di quell'aria
ancora carica del gelo invernale.
-"Uff... che
scocciatura!"- sbuffò Shikamaru, alquanto irritato. Quel dannato vento gli
impediva di accendersi quella benedetta sigaretta.
Spazientito, la gettò a terra e si diresse filato verso casa.
"Che
palle... passare una bella mattina di sole chiuso in casa per colpa di questo
freddo boia..."pensò
"...d'altronde chi vuoi che esca con questo vento? Solo i cretini... bene
Shikamaru, cominci a darti del cretino da solo, mi fa piacere... si vede che il
tuo quoziente intellettivo comincia a diminuire col passare degli anni... o
forse sarà la nicotina?".
In quel preciso
istante, il ragazzo si fermò, ancora più scocciato. Si era accorto della
presenza di qualcuno già da qualche minuto, ignorandolo; ma visto che non
sembrava demordere, decise di affrontarlo a quattr'occhi.
Sospirò,
chiudendo gli occhi e concentrandosi. Sicuramente non era un ninja molto
esperto, in quanto si muoveva rumorosamente e Shikamaru era già riuscito a
localizzarlo.
-"Avanti...
vieni fuori..."- disse a voce abbastanza alta, il necessario per essere
sentito. Ovviamente il tono lasciava trasparire perfettamente
la sua irritazione. Improvvisamente, una risata sforzata e innaturale
rieccheggiò per la stretta via e immediatamente davanti a Shikamaru apparve un
giovane alto un po' più di lui, dai capelli rossicci e gli occhi castani,
abbastanza carino, suo coetaneo, che conosceva fin
troppo bene.
-"Ah ah ah! Ciao Shikamaru Nara! E' da un po' che non ci si vede,
eh?"- sorrise arrogante il ragazzo, puntando il dito contro Shikamaru.
-"Oh no...
ti prego... ci mancava anche questa scocciatura..."- sbuffò Shikamaru.
-"Come
sarebbe a dire "scocciatura"?!"- sbottò
il ragazzo dai capelli rossi.
-"Sarebbe a dire che oggi non è proprio giornata per piantar grane,
Koichi!"- ringhiò Shikamaru, passandogli oltre, ignorandolo.
Koichi Noriji si
voltò, alquanto alterato e offeso per essere stato ignorato, come al solito, dal suo grande rivale.
-"Ah ah ah! Ho capito! Ti senti minacciato perché sai che adesso
sono un chunin, eh?"- ghignò divertito Koichi.
Shikamaru scoppiò
in una fragorosa risata, voltandosi verso il ragazzo.
-"Era ora
che diventassi chunin, ragazzo mio! E' da quattro anni che ripeti
l'esame!"- lo sbeffeggiò.
-"Cosa?! Ehi!!! Solo perché tu sei
diventato chunin a dodici anni non vuol certo dire che sei più forte di
me!"- ringhiò Koichi, che era riuscito a passare l'esame solo all'età di
sedici anni.
-"Già...
sicuramente però sono più intelligente... tu che dici?"- lo provocò
Shikamaru. -"...e sai, per diventare un ninja bisogna essere sia forti che intelligenti... e dubito che la tua intelligenza sia
aumentata in questi quattro anni..."-
-"Che stai
insinuando, Nara?!!!" ringhiò Koichi.
-"Niente,
sto solo analizzando la pura verità... cioè che con i
soldi si può comprare tutto, caro Noriji, e se penso che il tuo ricco papino ci
ha messo ben quattro anni per corrompere gli esaminatori per farti passare
l'esame, deduco che l'intelligenza non è proprio una dote di famiglia..."-
ghignò divertito Shikamaru.
Koichi divenne
rosso per la rabbia e tirò un urlo per il nervoso.
-"Non te la
prendere, Koichi... beh, se cominci a cercare di corrompere gli esaminatori già
da quest'anno, forse fra qualche decennio riuscirai a diventare un jonin, non credi? Ora, scusami, ma per quanto sia
piacevole e inutile stare qui a sprecare il mio tempo prezioso con te, me ne
devo andare... addio!"- e dicendo questo alquanto seccatamente, Shikamaru
riprese tranquillamente la via di casa, lasciando un Koichi alquanto furibondo
e profondamente offeso.
www
"Non finisce
qui... Shikamaru Nara..." pensava
furibondo Koichi, che ora bighellonava nervosamente per le vie di Konoha.
Sembrava che non sentisse neanche il gelido vento, tanto era intento a litigare
con Shikamaru nella sua mente. Erano rivali da quando
avevano cinque anni, ovvero da quando si erano conosciuti alla scuola ninja e
da lì era scoppiata una serie infinita di dispetti e tranelli, che ovviamente
vedevano sempre Koichi come perdente. Fin da piccolo Shikamaru si era
dimostrato sempre superiore sia fisicamente che
intellettualmente. E Koichi lo detestava dal profondo
del suo cuore più di chiunque altro al mondo. Il ragazzo si rendeva
perfettamente conto che senza i soldi di suo padre, non sarebbe mai potuto
diventare un ninja a causa della sua ottusità e della sua
codardia. Ma la sua era un'antica stirpe di ninja e
per nulla al mondo Koichi avrebbe voluto essere la vergogna della sua famiglia.
D'altronde sapeva utilizzare molto bene le tecniche speciali che gli derivavano
dalla famiglia Noriji: sapeva maneggiare a meraviglia polveri velenose,
allucinogene e soporifere. Però per tutto il resto era
abbastanza impedito.
"Ti giuro
che mi vendicherò per tutti gli affronti e le beffe che mi hai fatto, Nara... giuro che troverò il tuo punto debole e riuscirò a batterti
definitivamente... è impossibile che tu sia così perfetto... ma quale sarà il
tuo tallone d'Achille?". Koichi si fermò pensieroso nel mezzo della
piazza. Cercò di immaginare quale potesse essere la
debolezza di Shikamaru, ma non gliene venne in mente nessuna. E comunque era un lavoro troppo complicato per lui. Mentre decideva che avrebbe assegnato quel compito a qualche spia
che lavorava per suo padre, Koichi passò davanti alla taverna dove il Team 10
era solito ritrovarsi. E difatti Koichi vide
che seduto ad un tavolo stava proprio il grasso e buon Choji Akimichi, il
migliore amico di Shikamaru, cui punto debole era (senza dubbi) il cibo. E fu proprio questo pensiero a balenare nella mente di
Koichi, che cercando di nascondere un ghigno soddisfatto, entrò nella locanda.
Si avvicinò a Choji e con un sorriso affabile prese posto
vicino a lui.
-"Ciao
Akimichi, come va?"- chiese sorridente Koichi.
-"Oh ciao
Noriji... come mai da queste parti?"- lo salutò Choji.
-"Oh...
così, passavo da queste parti e quando ti ho visto ho pensato di farti un
salutino... hai appuntamento con qualcuno?"- cominciò a tastare il terreno
Koichi.
-"Sì, ho
appuntamento con Shikamaru fra due orette..."- rispose Choji
mentre tirava fuori il portafoglio per contare le finanze residue.
-"Ah sì? E
cosa ci fai qui per due ore da solo?"-
-"Mangio,
ovviamente."- rispose deciso Choji.
-"Ah..."-
rimase interdetto Koichi.
-"OH
NO!"- sbottò Choji, fissando il portafoglio vuoto.
-"Mmh...
che c'è?"-
-"Ho finito
tutti i soldi... non posso più mangiare niente..."- rispose il
desolatissimo Choji.
-"Ma non ti preoccupare per questo, amico mio! Ci penso io! Cameriere, porti cinque porzioni di carne per il mio amico
qui!"- sorrise Koichi, affabilmente.
-"Oh grazie
mille Noriji!!! Chiedimi qualunque cosa in
cambio!!!"- si commosse il ragazzo robusto.
-"Beh... non
per sembrarti un affarista, ma... mi sapresti dire ad esempio... che so... che
tipo di ragazze piacciono a Nara e se in questo momento esce con qualcuna in particolare?"- chiese disinvolto Koichi.
Choji non capì
perché a Koichi dovessero interessare i gusti di Shikamaru (in realtà il
cicciottello non sapeva della rivalità tra l'amico e Koichi), ma non appena
ebbe sotto il naso una gustosa pietanza non perse mezzo secondo e parlò senza
problemi.
-"Beh... a
Shikamaru... piacciono le bionde, sì... ma devono
anche essere intelligenti, altrimenti non ci trova niente d'interessante...
tipo, mi sembra che ultimamente si veda con Temari della Sabbia, però... non
so... Shikamaru parla raramente delle sue donne..."-
-"Ah sì, eh?
Temari della Sabbia? Interessante... ora ti devo proprio lasciare amico mio! Ci
si vede, eh?"- e dicendo questo, Koichi si alzò e corse velocemente fuori dalla taverna, mentre Choji s'ingozzava di cibo a più
non posso.
www
-"Ehi Nara!!!"-
-"Non è
possibile..."-
Shikamaru si
voltò svogliatamente. Aveva riconosciuto quella voce così irritante e non poté
credere che dopo tutte quelle che gli aveva tirato
dietro quella mattina Koichi fosse ancora lì ad importunarlo.
-"COSA
DIAVOLO VUOI ANCORA, NORIJI?! ALLORA SEI PROPRIO
OTTUSO! LEVATI DAI PIEDI!!!"- ringhiò il ragazzo,
che aveva deciso di fermarsi a riposare sotto un albero anziché tornare a casa.
La sua quiete fu interrotta dall'arrivo del rompiscatole.
-"Eh eh... carissimo Nara... sai, stavo pensando di chiedere a
Temari della Sabbia di uscire con me..."- ghignò soddisfatto dall'alto
della sua posizione. Shikamaru, intanto, che se ne stava sdraiato, appoggiato
al tronco di un albero, fissava Koichi senza parole. "Questo è proprio
andato..."pensava il
povero Shikamaru, che non chiedeva nient'altro che qualche oretta di
tranquillità.
-"...e si
può sapere che cosa diavolo vuoi da me, idiota?!"-
sbuffò scocciato Shikamaru.
Koichi rimase
allibito.
-"Sc-scusa...
ma... a te... non te ne frega niente se esco con Temari? No, cioè,
nel senso... ma tu e lei non uscite insieme?"-
-"Sì, di
tanto in tanto quando viene da queste parti ci
vediamo, ma non c'è niente tra di noi, almeno niente di serio... ma si può
sapere che diavolo vuoi? Farti gli affaracci tuoi è un optional?!"- ringhiò Shikamaru veramente spazientito. Ora il
tono era davvero minaccioso e Koichi si sentiva un po' intimidito.
-"Ah...
okay... va bè, allora Nara... ci si vede... ciao ciao..."-
e dicendo questo, Koichi si defilò alla velocità della luce. Shikamaru borbottò qualcosa contrariato, poi cercò di ritornare ai
suoi pensieri.
www
La porta della
taverna venne varcata per la seconda volta nel giro di
un'ora dall'intrepido Koichi, che non mollava. Era
assolutamente intenzionato a mettere fuori gioco Shikamaru Nara, ci fossero
voluto altri dieci anni. Si diresse spedito verso il tavolo dove Choji stava finendo
l'ultima delle cinque portate ordinate. Koichi si sedette con nonchalance di
fronte a Choji, che lo fissò interrogativo.
-"Il
dolce?"- chiese Koichi tutto sorridente.
-"Sì,
magari..."- rispose l'ingordo.
-"Cameriereee!
Ci porti un piatto per ogni dolce, grazie!"-
-"Ti adoro
Noriji!"-
-"Anch'io ti adoro Akimichi e ti adorerò ancora di più se mi
darai un'altra piccola informazione... ah, ovviamente puoi chiamarmi
Koichi..."- sorrise col suo sorriso smagliante e collaudato.
-"Dimmi
tutto!"- disse Choji, non appena arrivarono
dodici tipi diversi di torta e almeno cinque dolcetti diversi.
-"Bene, caro
Choji... dimmi un po'... altre donne nella vita di Nara?"- disse Koichi,
convintissimo che le donne dovessero per forza essere il punto debole di
Shikamaru.
-"Mah... in
realtà oltre a Temari, sua madre e Ino, non è che
Shikamaru abbia grandi rapporti con altre donne..."- disse Choji,
azzannando una fetta di torta.
-"Ino?"-
chiese Koichi, spaesato.
-"Sì, Ino
Yamanaka... possibile che non la conosci?"-
-"Sì, ovviamente
la conosco, è una delle ragazze più carine di tutta Konoha! Mi domando solo
come faccia a conoscere Shikamaru..."- domandò
Koichi.
-"Oh, beh,
io, Shikamaru e Ino siamo amici d'infanzia e per di
più siamo pure in squadra insieme, quindi... figurati! Ci conosciamo da una
vita. Fra l'altro verrà pure lei qui tra poco."-
Gli occhi di
Koichi si illuminarono.
-"In squadra
insieme? Ah... quindi Shikamaru è molto affezionato a
Ino, vero?"- chiese Koichi, sempre più interessato.
-"Mah... in
realtà... quei due litigano sempre... anche se credo
che si vogliano un gran bene..."- spiegò Choji.
-"Interessante..."-
-"...secondo
me hanno un rapporto ambiguo, e la verità è che non si
sono mai interrogati sui loro sentimenti reciproci..."-
-"Molto
interessante!"-
-"...sanno
sempre che ci saranno l'uno per l'altra e quindi credo che si diano un po'...
come dire... per scontato, ecco..."- concluse Choji.
-"TROPPO
INTERESSANTE!!! GRAZIE CHOJI!!!"-
Koichi scattò in
piedi e corse fuori, dopo aver pagato un conto astronomico e aver lasciato per
l'ennesima volta Choji da solo, in balia dei suoi dolci.
CAPITOLO 2.
Il Punto Debole di Shikamaru
"Sì, bella
prova... e adesso che si fa? Mica posso andare da Ino
Yamanaka, figa com'è e chiederle se vuole uscire con uno sfigato come me... e
poi figurati, a quella piacciono i tipi come Sasuke Uchiha e Sai... sono
proprio fregato..."
Koichi si fermò
nuovamente in mezzo alla piazza a rimuginare, perplesso sul da farsi. Aveva
intuito dalle parole di Choji che fra Ino e Shikamaru c'era qualcosa di ambiguo e voleva provare a giocare su quel fattore per
vedere che effetto aveva sul rivale. Con Temari era andata
male, ma forse con Ino aveva tutto da guadagnare. "Tanto peggio di
così... sono sicuro che Nara dovrà per forza essere geloso di qualcuno o
qualcosa... possibile che sia un persona così fredda?
No, no... gli farò perdere la freddezza e la ragione... oh, ma quello è..."i pensieri di Koichi vennero
interrotti dall'arrivo nella piazza di Daisuke Inuzuka, uno dei ragazzi più
fighi di tutta Konoha, nonché cugino di Kiba (e chissenefrega).
Le labbra di
Koichi si piegarono in un ghigno soddisfatto e, contando i contanti che gli
erano rimasti in tasca, si avvicinò a Daisuke.
-"Ehi,
Daisuke... come va, amico mio?"- disse Koichi, dandogli una pacca sulla
spalla.
-"Che vuoi, Noriji? Quando vai da qualcuno è perché vuoi
sempre ottenere qualcosa... ti conosco, sei un
affarista."- mise il broncio Daisuke.
-"Eh eh... mi conosci bene, Inuzuka... in realtà, volevo
chiederti... non è che ti andrebbe di provarci con Ino Yamanaka?"- propose
Koichi, sicuro di sé. -"Sono disposto a pagarti profumatamente..."-
-"Cosa?! Vuoi pagarmi per provarci con la Yamanaka? Ma io ci
proverei anche gratis con lei, il problema è che c'è sempre quel Nara che mi
fissa storto quando mi ci avvicino... e non è che mi
convinca molto, sembra un teppista..."- rispose poco convinto Daisuke.
-"Beh... per
2000 bigliettoni penso che valga la pena provare, non credi anche tu?"-
sorrise malizioso Koichi. Daisuke annuì leggermente, pensando
seriamente alla proposta.
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Dopo un quarto
d'ora, Shikamaru entrò nella locanda, ancora un po' irritato. Oltre ad essere
stato disturbato per due volte da quel rompiscatole di Noriji, non era ancora
riuscito a fumarsi una sigaretta in santa pace. Che
giornata da incubo. Più che sedersi, si stravaccò sulla panca, proprio di
fronte all'amico Choji.
-"Waaah...
non hai idea di che giornata infernale è stata questa... cavolo, ma hai fatto
un banchetto nuziale?!"- sbottò Shikamaru,
sconvolto nel vedere la quantità di piatti vuoti sul tavolo.
-"Sì, in
realtà ho trovato un amico molto simpatico che mi ha offerto un po' di cibo...
adesso sono proprio sazio!"- asserì Choji, guardandosi attorno. -"Dov'è Ino?"-
-"Suppongo
non sia ancora arrivata... come al suo solito..."- sbuffò Shikamaru.
-"No, no...
sono sicuro di averla vista poco fa arrivare in
piazza... oh! Infatti eccola là!"- Choji indicò
un angolo della piazza attraverso la grande vetrata della taverna.
Ed eccola lì,
infatti, la biondissima e bellissima Ino Yamanaka,
sempre così vivace e sicura di sé, con quel suo fare accattivante e il suo modo
di vestire così provocante. Chi la conosceva bene, come Shikamaru, sapeva
benissimo che quella era tutta apparenza, che in realtà Ino sotto quell'aspetto
da leonessa nascondeva un cuore sensibile e fragile, ancora non del tutto
guarito dall'indelebile e profonda ferita causata dalla morte di Asuma. Nonostante si atteggiasse a
dura, Ino si sentiva infinitamente debole dentro il suo cuore, in quel
momento più che mai. Non trovava più la forza per appoggiarsi a qualcuno, la
paura di poter perdere altre persone che amava l'avevano portata ad essere un
po' più distante. Shikamaru e Choji l'avevano capito e avevano deciso di comune
accordo di non sforzarla a fare ciò che non si sentiva
di fare. Capivano che Ino aveva bisogno di tempo, più di quello che era servito
a loro per riprendersi dal tragico evento.
Ino si stava dirigendo tranquillamente verso la taverna, quel giorno
sembrava serena.
-"Meno
male... oggi Ino mi sembra più tranquilla, non trovi
anche tu?"- sospirò Choji, fissando l'amica in lontananza.
-"Sì, così sembrerebbe... ma l'apparenza inganna, amico mio..."-
rispose Shikamaru, fissando con sguardo vacuo un punto impreciso del cielo.
-"Sono
sicuro che se si trovasse un ragazzo... starebbe meglio."- asserì Choji.
-"Chi?!"- sbottò Shikamaru, allarmato.
-"Ino,
ovviamente! Poverina, è sempre così sfortunata con i ragazzi... ad esempio, le
è andata male con Sasuke e sembra che anche Sai non la fili
più di tanto... eppure Ino è così carina!"- rispose dispiaciuto Choji.
-"Sono
sicuro che Ino non ha bisogno di nessun ragazzo!"- affermò convinto
Shikamaru. -"Sicuramente, non la aiuterebbe a
uscire dalla tristezza che l'affligge..."-
-"Perché no, scusa? Potrebbe tirarla su di
morale, distrarla..."- protestò Choji.
-"E invece ti dico di no! Soprattutto fino a quando continuerà a cercare tipi stupidi e superficiali come Sai e
fino a quando non la smetterà di comportarsi come un'oca qualunque quando
invece ha una testa per ragionare!"- sbottò spazientito Shikamaru.
-"Sei
proprio un egoista, sai, Shikamaru?!"- ringhiò
contrariato Choji.
-"Cosa c'entra? Mica è un discorso da egoisti, questo! Anzi,
tutt'altro visto che mi preoccupo per Ino!"-
rispose Shikamaru, alquanto infastidito dal discorso.
-"No, non è
vero! Tu vuoi solo che Ino sia tutta tua e di nessun
altro!"- lo rimproverò Choji.
-"Ma che
diavolo vai dicendo?! Mi sa che hai mangiato troppo,
Akimichi!!!"- urlò Shikamaru, battendo con forza
i pugni sul tavolo. Tutta la clientela si voltò verso di loro e il cameriere lo
rimproverò con lo sguardo. Shikamaru si calmò e si rimise a sedere, cercando di
riprendere il controllo.
Entrambi gli
amici erano crucciati e istintivamente si alzarono dal tavolo, dirigendosi
verso l'uscita per andare incontro a Ino.
Appena
furono fuori, videro che la biondina stava impalata al centro della piazza a
ridere e scherzare con Daisuke Inuzuka, alto, atletico e carino.
Istintivamente, Shikamaru inarcò un sopracciglio, infastidito.
-"Vedi che
ti da fastidio?"- lo provocò Choji, indicandogli Ino che rideva alle
battute cretine del fusto.
-"Fastidio?
A me? Forse hai la febbre, Choji, è da quando sono
arrivato che stai dando di matto..."- ribatté con aria superiore l'amico.
Intanto, però, i suoi occhi non si scollavano dai due al centro della piazza e
il suo orecchio erano teso a captare le parole che i
due si stavano rivolgendo.
Ino si stava
dirigendo verso la taverna dove aveva un appuntamento con i suoi due migliori
amici, quando venne fermata improvvisamente al centro
della piazza da Daisuke Inuzuka, cugino del suo amico Kiba, un ragazzo molto
carino e simpatico. Ci aveva scambiato qualche parola per caso, ma non è che provasse un vero e proprio interesse per lui, in
quanto non aveva nulla che la attirasse veramente, non era scattato quel
"colpo" che c'era stato per Sasuke e Sai.
Il ragazzo
cominciò ad attaccar bottone con disinvoltura, chiedendole del più e del meno.
Poi le raccontò un piccolo scherzo che aveva fatto l'altra notte, facendola ridere sempre di più.
-"...insomma,
poi busso alla porta di questo signore, erano tipo le tre di notte, e questo mi
viene ad aprire tutto assonnato, e io gli dico tutto
sconvolto: 'signore, guardi che le stanno rubando il tetto! Ho già chiamato la
polizia!' E quello dopo mezzora mi risponde: 'eh?'. Ah
ah ah, che risate!"- rideva di gusto Daisuke,
seguito dalla divertitissima Ino.
"Ma pensa te
che demenza... come si fa a ridere per delle battute così penose?! Va bé, Shikamaru, perché ti riscaldi tanto? Stanno solo parlando... solo parlando... non vorrai mica
dare ragione a Choji, vero? Ma va! E'
tutta soggezione!" pensava infastidito Shikamaru.
-"Ma dai! E poi che hai fatto?"-
chiese lei, ancora con le lacrime agli occhi.
-"Cosa vuoi che ho fatto? Sono scoppiato a ridere e sono corso
via, mentre quello mi tirava le maledizioni!"- rise
Daisuke. L'occhio del ragazzo, in quel momento, cadde verso il fondo della
piazza, dove vide Shikamaru e Choji che li fissavano impassibili. "Cavolo,
Nara non sembra arrabbiato come le altre volte..."pensò Daisuke, interessato "...forse può essere
la mia buona occasione per provarci con la Yamanaka, e magari ci sta pure!".
-"Beh, sai
Ino..."- cominciò Daisuke, grattandosi la nuca
imbarazzato -"...io ti trovo molto carina... e mi farebbe
piacere... che so... magari... si potrebbe uscire insieme qualche volta... se
ti va..."-
"EH NO EH!!! ADESSO NON STANNO MICA SOLO PARLANDO!!!" urlarono i
neuroni nel cervello di Shikamaru.
Ino rimase
letteralmente spiazzata da quella proposta. Era da un po' che qualcuno non le
chiedeva di uscire. In verità, Ino era abituata a rifiutare tutti quelli che le si dichiaravano, non perché magari non fossero carini, ma
semplicemente perché in quei periodi era fissata o con Sasuke o con Sai, e
quindi non degnava di uno sguardo tutti gli altri. Ora però, Ino si sentiva
così fragile ed insicura, sentiva di aver bisogno di affetto,
di qualcuno a cui potersi appoggiare. In quei giorni aveva capito di non
riuscire più a farcela da sola, che combattere con solo le proprie forze contro
il dolore non era semplice, anzi, era un'impresa troppo grande per lei e che
non sarebbe mai riuscita a reagire senza l'appoggio di qualcun altro. Non
voleva chiedere l'aiuto di Shikamaru e Choji, perché sapeva che anche loro
erano profondamente addolorati per la scomparsa di Asuma,
soprattutto Shikamaru, e perciò non voleva essergli di ulteriore impiccio, non
voleva caricare il suo dolore su qualcun altro che già soffriva tanto.
Qualcosa stava spingendo Ino ad accettare la proposta di Daisuke, d'altronde
era solo un innocente appuntamento, no?
Ma
proprio mentre Ino si accingeva a rispondere al ragazzo, vide arrivare Shikamaru
come una furia contro Daisuke, e dargli un cazzotto tale da farlo finire a
terra qualche metro più in là. Ino rimase letteralmente allibita, lì, a fissare
a bocca aperta prima il povero Daisuke e poi Shikamaru, incavolato nero lì
davanti a lei.
-"Ma...
ma... sei impazzito?"- riuscì a dire con un filo di voce la sconvolta Ino, qualche minuto dopo.
-"NON
AVVICINARTI PIU' AD INO, SONO STATO ABBASTANZA CHIARO?!"-
urlò Shikamaru, furibondo.
-"MA CHE
DIAVOLO VUOI?!"- urlò Daisuke, lanciandosi
addosso a Shikamaru. I due cominciarono a pestarsi pesantemente, sotto gli
occhi ancora sconvolti di Ino.
Tempestivamente,
Choji corse a trattenere Shikamaru e in quel momento anche Kiba, che era lì
insieme agli amici di Daisuke, corse a fermare il cugino.
-"ORA BASTA,
SHIKAMARU!!! CHE DIAVOLO TI E' PRESO?!"- urlò
furibonda Ino, dirigendosi verso di lui.
Shikamaru non
rispondeva. Fissava altrove. Non aveva nemmeno voglia di guardarla in faccia. Che diavolo gli era preso? Non lo sapeva nemmeno lui. Ma sapeva che se avesse guardato quei due meravigliosi
occhioni azzurri, avrebbe capito qualcosa che lo avrebbe segnato per sempre. Perciò preferì tenere lo sguardo altrove, ignorando la
domanda della biondina.
-"INSOMMA!
SHIKAMARU! MI VUOI RISPONDERE?!"- ringhiò Ino,
afferrando il ragazzo per il bavero.
Irritato dalla
situazione e tormentato dalle parole indelebili di Choji, Shikamaru strinse con
forza il polso di Ino, fissandola con aria cattiva.
-"Ahia... Shika... Shikamaru... mi fai male..."- disse Ino, che
non riusciva a liberarsi dalla presa troppo forte del ragazzo. Aveva abbassato
il tono della voce, perché lo sguardo intimidatorio di Shikamaru l'aveva
spaventata. Non l'aveva mai guardata così.
Con un movimento
secco, Shikamaru lasciò andare il braccio della ragazza e se ne
andò senza dire a nessuno una parola.
-"Ehi..."-
cercò di riprenderlo Daisuke, a cui non era piaciuto affatto
il modo in cui Shikamaru aveva trattato Ino, ma Choji gli mise una mano sulla
spalla facendogli capire che non era il caso di infierire oltre. Shikamaru era
troppo confuso per capire cosa fosse successo e perché
avesse reagito così.
Capitolo 3 *** Rancori e Incomprensioni per Ino e Shikamaru ***
Tu Sei Mia
Tu Sei Mia!
E rieccomi qui con il 3° capitolo di “Tu sei mia!”!!! Ino e Shika sono
alle prese con una serie di incomprensioni… come affronteranno questa
situazione ambigua che si è venuta a creare tra di loro?
Piano piano le cose si complicheranno
sempre di più, mandando in crisi i nostri due eroi…
Un ringraziamento MEGA SPECIALE a tutte voi, carissime Hinata-chan, Luna123, Ciliegina92, SonSara
e Rikachan, le vostre recensioni sono una continua
fonte d’incoraggiamento per me!!!Grazieee!!!
Spero che vi piaccia il nuovo capitolino! Bacionissimi
da Sakurina!
CAPITOLO 3.
Rancori e Incomprensioni per Ino e Shikamaru
Ino salutò Daisuke desolata per l'accaduto, ma il ragazzo la
tranquillizzò gentilmente. Poi se ne tornò a casa insieme a Kiba,
che non si sarebbe mai aspettato una reazione del genere dal freddo,
intelligente e razionale Shikamaru. Era dubbioso e
capiva che c'era qualcosa di storto.
Ino era
completamente sconvolta. Oltre a scusarsi con Daisuke
e Kiba, non era riuscita più a dire una parola. Le
sentiva arrivare, le parole, le domande, voleva chiedere all'amico Choji cosa potesse essere appena successo,
perché lei non riusciva ancora a capirlo chiaramente, ma le parole le morivano
in gola. Choji e Ino camminavano
silenziosamente uno di fianco all'altra e si erano diretti naturalmente dalla
parte opposta a quella dove era andato Shikamaru. Ino
si massaggiava il polso, ancora rosso per via della stretta presa.
Arrivati ad un parchetto, Choji si andò a sedere
e Ino lo seguì. Passarono interminabili minuti di silenzio. Choji
era rimasto completamente spiazzato. Per quanto sapesse della strana gelosia di
Shikamaru per Ino, non si sarebbe mai aspettato una
reazione così spropositata e fuori controllo. Quello non era il suo amico Shikamaru. E se lo era, allora era
un lato di lui completamente nuovo e sorprendente. I suoi pensieri vennero interrotti quando sentì Ino singhiozzare al suo
lato. La ragazza si era tutta accovacciata sulla panchina, cominciando a
piangere intensamente. Il dolore che provava al polso le richiamava
incessantemente quei due occhi carichi di rancore che le aveva
indirizzato Shikamaru. Non era mai stato così crudele
con lei. Si sentiva ferita e spaesata. Il suo migliore amico... Shikamaru... perché... perché
così? Perché era successo tutto questo? Cosa aveva fatto di male? La mente di Ino
vagava nella confusione più totale, e il cuore le faceva così male che ormai
era impossibile arrestare il pianto frenetico che il povero Choji
dovette sorbirsi dall'inizio alla fine.
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Shikamaru
era ritornato sotto l'albero dove aveva cercato di riposare quella mattina. Era
sempre più convinto di quanto fosse schifosa quella
giornata. Decise di tirare nuovamente fuori quelle sigarette maledette. Portò
alla bocca la sigaretta che aveva cercato di accendere prima, e per la quinta
volta una folata di vento gli impedì di inspirare un po' di quella nicotina di
cui aveva urgentemente bisogno.
-"BAAAASTAAAAAAAAAAAAAA!!! STO IMPAZZENDO!!! QUESTO E' UN INCUBO!!!"- urlò
fuori di sé, furibondo. -"PRIMA QUELL'ESAURITO
CHE MI VIENE A SCASSARE, POI INO CHE-CHE... eh che palle..."- sbuffando,
si buttò a sedere sotto l'ombra dell'albero.
"Ino... che
diavolo mi sarà preso... reagire così... non è da
me... e perché poi... basta Shikamaru, oggi sei
veramente sconnesso... però... ciò non toglie che non sia riuscito a
trattenermi dal fare rissa con quello scemo... tutta colpa di quella scema di
Ino... se solo... se solo... perché diavolo deve fare sempre la scema con i ragazzi?
Dovrebbe allenarsi un po' di più e pensare meno a queste stupidaggini... 'Tu vuoi solo che Ino sia tutta tua e di nessun altro!'...
mi ha detto così quello scemo di Choji... no, non è
vero... in realtà è lei che si sceglie i tipi sbagliati... sapevo fin
dall'inizio che non aveva speranze né con Sasuke né
con Sai... e forse questo... questo... questo mi faceva sentire
sollevato?" a quel pensiero, Shikamaru si alzò
in piedi si scatto, perplesso. Si sentiva agitato. Sentiva lo stomaco
contorcersi. "Oh cavolo... effettivamente... insomma... non è che mi dispiacesse se i ragazzi che le piacevano la snobbavano... e
ora invece... insomma... che diavolo mi succede? ...........sarò mica geloso
davvero di Ino?!? No, no, no... non è possibile... io?
Geloso di Ino Yamanaka?
Avanti, non è proprio il mio tipo... siamo troppo
diversi... ma che cavolo vado a pensare?!? Effettivamente... non ho mai visto
Ino come una ragazza, ma solo come amica... ed è meglio che continui a vederla
così senza pormi il problema!!! Però devo capire che
cavolo mi è passato per la testa in quel momento..."
EShikamaru si mise a meditare sotto il suo albero
preferito, analizzando attentamente i suoi rapporti con la bella biondina negli
ultimi anni.
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-"Okay, ti
sei calmata Ino?"- sospirò Choji, tirando fuori
una barretta di cioccolato che teneva sempre in tasca per i momenti di emergenza (che razza di concezione di emergenza...).
-"Sì..."-
rispose Ino, tirando su col naso, ancora tremante per il pianto frenetico.
-"Da quando
ti metti a piangere per Shikamaru? Sei sicura di star
bene?"- chiese Choji dubbioso, azzanando la barretta.
-"Piangere
per Shikamaru?! Io mica stavo piangendo per quello scemo, figurati!"-
brontolò la ragazza.
-"Va bè... se lo dici tu... comunque
sia, siete strani ultimamente... lui che alza le mani per niente, tu che piangi
inutilmente... secondo me... qui gatta ci cova..."-
-"QUI LA
GATTA NON FA PROPRIO NIENTE, CHOJI! ORA CI PARLO IO CON QUEL CRETINO DI SHIKAM---" ma Ino interruppe di colpo il suo sfogo non
appena le tornò in mente lo sguardo cattivo con cui l'aveva fulminata Shikamaru.
-"Vuoi che
ci parli io?"- domandò gentilmente l'amico.
Ino rimase
silenziosa. No, ovviamente non avrebbe mai chiesto a Choji
di parlare con Shikamaru per lei. Il suo orgoglio non
glielo permetteva. Sarebbe andata lei di persona dall'amico e avrebbe chiarito
tutto a quattr'occhi, sebbene quegli occhi quel
giorno l'avessero spaventata e disorientata. Ino non
stava cercando la risposta da dare a Choji, ma
cercava il coraggio per metterla in atto.
-"No, andrò
io. Andrò io a parlare con Shikamaru. Deve spiegarmi cosa diavolo gli è successo."- disse
Ino, cercando di convincersi con le sue stesse parole.
Choji
la fissò spiazzato.
-"Sei sicura
di ciò che fai? Può darsi che Shikamarusia ancora arrabbiato. Per cosa non si sa,
ma sicuramente oggi era insolitamente nervoso. Vuoi almeno che ti
accompagni?"-
-"Ho detto che andrò da sola."-
-"E se ti tratta male e scoppi di nuovo a piangere?"-
ironizzò Choji.
-"Tranquillo,
non accadrà di nuovo. E sicuramente non davanti a
lui."- e dicendo questo, Ino si recò alla ricerca di Shikamaru.
La sua tristezza di poco prima si era trasformata in un odio traboccante,
dovuto soprattutto alla sua debolezza. Come aveva potuto
scoppiare in lacrime per un cretino del genere? E come
si era permesso lui di trattare Daisuke e lei in quel
modo così arrogante? Era vero, Ino si era abbandonata ad un'altra delle sue
debolezze, l'ennesima in quel periodo, ma era arrivata l'ora di mettere la
parola fine. Era stanca di essere una ragazzina fragile e indifesa. Era tempo
di tornare ad essere la vecchia InoYamanaka. Quella che fa il filo solo a
Sai e che litiga con Shikamaru. Quella Ino.
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Shikamaru
era finalmente riuscito ad accendersi una sigaretta. E la fumava lentamente,
molto lentamente, per recuperare tutta la nicotina che stranamente necessitava in quel giorno. Lui non era dipendente dalla
nicotina e fumava solo per ricordare una persona a lui cara, però quel giorno
sentiva proprio la necessità di fumare. Il che infastidiva
pure lui. Non sopportava l'idea che la sua mente potesse
essere schiava di un bastoncino bianco ripieno di catrame e droga.
-"Shikamaru Nara, tu mi devi delle spiegazioni"-.
Il ragazzo si
voltò lentamente, trovandosi davanti la bella e alquanto incazzata
Ino, che lo fissava con occhi di ghiaccio e braccia conserte.
-"Sì, mi
duole ammetterlo ma hai ragione, Ino Yamanaka"- sospirò Shikamaru.
-"Bene,
parla dunque... e fai in modo di essere abbastanza credibile!"- brontolò
lei.
-"Credibile?
Io non devo essere credibile, devo solo dirti la
verità..."- la scrutò.
Ino fece un cenno
con la testa, invitandolo a parlare. La ragazza stava cominciando ad acquistare
più sicurezza, poiché aveva visto che lo sguardo di Shikamaru
era ritornato normale e quel lampo di pazzia improvvisa sembrava essere
svanito.
-"In questo
periodo... non ci siamo parlati molto, vero Ino?"- cominciò lui, con voce
bassa e roca, molto sensuale. Era estremamente serio e
pareva anche vagamente dispiaciuto, il che fece abbassare le difese di Ino. La
ragazza rispose con un cenno della testa.
-"...mi dispiace, io non volevo assolutamente comportarmi così. E'
solo che da quando è morto Asuma..."-
-"Non voglio
parlare di questo!"- lo interruppe bruscamente Ino, spaventata. Non era
pronta ad affrontare questo tipo di discorso, non quel giorno, era troppo
provata per sostenere quei dolorosi ricordi.
-"...insomma,
Ino! Perché diavolo non ne vuoi parlare?! E' un fatto reale,
che è successo, dobbiamo accettarlo... DEVI accettarlo... bisogna andare
avanti, Ino... e forse sta proprio qui il mio sbaglio... vedendo che non ti sei
ancora ripresa completamente dalla morte di Asuma, mi ero convinto di doverti proteggere... da tutto e
tutti... mi sembravi debole... mi sentivo debole anche io... quando eravamo in
pericolo, lui c'era stato sempre, se non fosse per lui, ora io non sarei
neppure qui... e ora ci siamo ritrovati da soli, allo sbaraglio, senza la sua
ombra sempre vigile e attenta a proteggerci... e ho sentito tutte le
responsabilità cadere sulle mie spalle... la responsabilità di guidare il
gruppo... la responsabilità di diventare più forte... la responsabilità di
proteggerti..."-
Shikamaru
fissò Ino negli occhi, non con la crudeltà di qualche ora prima, ma con una
serietà profonda e comunicativa. Ino tremava e si sentiva gli
occhi nuovamente lucidi, ma non voleva piangere, assolutamente. Sapeva
che questo discorso era rimasto in sospeso dalla morte del loro amato maestro,
sapeva che un giorno o l'altro lei e Shikamaru
avrebbero dovuto chiarire quelle cose. Ma chi si
aspettava che facessero così male?
-"Sei la
ragazza del gruppo e sei la più debole, ho sentito il dovere, forse eccessivo,
di proteggerti, e per questo sono scattato senza ragionare..."- poi tirò
un grosso sospiro, e si sforzò di dire ciò che mai avrebbe pensato di doverle
dire in vita sua -"...mi dispiace Ino..."- .
Suonò più come una scocciatura che come una scusa, ma
Ino l'apprezzò ancora di più, perché sapeva che Shikamaru
le stava parlando con sincerità.
-"D'accordo Shikamaru, l'importante è che tu non lo faccia più. Non c'è
più bisogno che tu mi protegga, so difendermi da
sola!!!"- ma subito Ino si pentì di quelle parole. Il suo orgoglio gliele
aveva dettate, ma il suo cuore subito sobbalzò. Era
una sensazione strana. Era come se dicesse a Shikamaru
di uscire dalla sua vita. D'altronde, lui l'aveva sempre protetta, sempre. Fin
da bambini e anche durante i combattimenti, quando usava il capovolgimento
spirituale, era lui che la proteggeva. Fissò Shikamaru
sconvolta per ciò che le era appena uscito di bocca,
ma rimase ancora più sconcertata nel vedere che quelle parole sparate a
bruciapelo avevano avuto un brutto effetto anche sull'amico.
Il ragazzo rimase
lì, sbigottito, con gli occhi spalancati, incredulo su ciò che aveva appena
sentito. Avrebbe voluto reagire, ma non ci riusciva.
Non si sarebbe mai aspettato di subire un colpo così duro. In pratica, Ino gli
aveva appena intimato di andarsene fuori dai piedi.
Dopo qualche
momento di smarrimento generale, Shikamaru riuscì a
trovare la forza per reagire al colpo appena subito. Capiva che ormai Ino non
era più una ragazzina di dodici anni, ma non era preparato a sentirsi sbattere
in faccia la realtà così crudamente.
Shikamaru
annuì debolmente, spostando lo sguardo altrove. Ino si sentiva terribilmente
mortificata e stava già cercando di mettere insieme delle frasi sensate per
cercare di recuperare al danno appena fatto, ma il ragazzo la interruppe.
-"D'accordo,
Ino, hai ragione tu... ormai non sei più una bambina, sai cavartela benissimo
anche senza di me. Scusami per oggi, ti assicuro che non si ripeterà più. Ci
vediamo."- e dicendo questo molto velocemente, Shikamaru
le passò di fianco superandola, senza voltarsi.
Ino non poté fare
a meno di seguirlo con lo sguardo, allontanarsi con passo spedito verso Konoha. Avrebbe voluto chiarire ciò che intendeva dire,
voleva corrergli dietro e fermarlo... voleva chiacchierare spensieratamente
come facevano sempre... voleva che lui la criticasse e la prendesse in giro
come al solito... voleva che lui... la proteggesse
ancora... eppure... tutto si stava allontanando insieme a lui...
-"Shi... Shika...
Shikamaru... as...
aspetta..."- riuscì a sussurrare, quando ormai il ragazzo era scomparso
all'orizzonte.
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Finalmente giunse
la sera di quella giornata così stressante. Il sole si era ritirato, lasciando
l'Occidente illuminato di un fievole bagliore rossiccio. Le stelle lo avevano
sostituito, conquistando ogni spazio libero del cielo scuro, ancora spazzato
dall'irriducibile vento.
Shikamaru
non aveva mangiato niente, era rimasto chiuso in
camera sua a fumarsi una sigaretta dopo l'altra, seduto alla finestra, fissando
il cielo brillante. Era esausto. E, non poteva
nasconderlo, anche un po' triste. Non poteva fare a meno di pensare ai momenti
felici che aveva vissuto in compagnia di Ino e del
maestro Asuma. Rivedeva davanti ai suoi occhi gli
allenamenti, i pasticci, le risate, la complicità... sentiva che tutto si stava
allontanando, quei sentimenti stavano diventando come le stelle: caldi e brillanti, ma irraggiungibili.
Poi pensò che
forse Asuma lo stava
guardando, da una di quelle stelle, lassù. Lui non era tipo da credere in
quelle cose, ma in quel momento si sentiva stranamente
osservato. Aveva paura del giudizio del maestro. Aveva paura di averlo deluso
con il suo comportamento nei confronti di Ino.
In quel momento,
qualcuno bussò alla porta. Shikamaru stava già per
mandare a quel paese la madre, quando vide Kiba
entrare nella sua stanza. Shikamaru abbandonò il
rientro della finestra e andò incontro all'amico.
-"Ehi, ciao Kiba..."-
-"Come va, Shikamaru?"- chiese Kiba,
dandogli una pacca sulla spalla.
-"Senti Kiba, per quanto riguarda oggi..."- cominciò Shikamaru, dispiaciuto.
-"Ma va, figurati! In realtà mio cugino non me la racconta
giusta... non mi sembra che abbia mai dimostrato questo grande interesse per Ino... ma di lui non mi preoccupo, è nato dongiovanni e
sempre lo sarà... quello che mi ha lasciato davvero perplesso è stato il tuo
comportamento... che diavolo ti è successo? Non è da te
comportarti così..."- chiese l'amico, preoccupato.
Shikamaru
abbassò il volto, grattandosi la nuca.
-"Ma che ne so, che mi è successo... mi sono comportato davvero di merda..."-
-"Più che di
Daisuke, dovresti preoccuparti di Ino...
quando l'hai presa per il polso mi è preso un colpo... che cavolo volevi
dimostrare?!"-
-"Non lo so,
non lo so, ti ho detto... mi sentivo così... così incazzato...
te lo giuro... non ho mai perso il controllo a quel modo... e comunque abbiamo chiarito questo pomeriggio, io e lei... ci
siamo incontrati..."-
-"E come è andata?"-
Shikamaru
fece spallucce, poco convinto.
-"E' andata.
Le ho chiesto scusa per oggi."-
-"Sì, ma non
mi sembri molto convinto..."-
-"Diciamo che non è andata esattamente come mi
aspettavo..."-
-"Ah sì? E come è andata, scusa?"- chiese Kiba,
con tono comprensivo.
Shikamaru
sospirò, fissando le stelle.
-"Sai... non
credo che Asuma sia contento del mio comportamento
nei confronti di Ino..."- asserì, con voce bassa
e roca.
-"Come fai a
dirlo?"-
-"Oggi Ino
mi ha fatto intendere chiaramente di levarmi dai piedi, di non starle più
intorno..."- un ghigno di amarezza si spaziò sul
volto di Shikamaru, che spense con forza una
sigaretta sul portacenere stracolmo. Kiba capì dal comportamento dell'amico quanto stesse soffrendo. Le
sigarette, quello sguardo così frenetico e sofferente...
-"No, non ci
credo. Non riesco a credere che Ino ti abbia detto queste cose... non è da lei.
Ti vuole troppo bene per parlarti così."-
-"E che ne sai tu... ultimamente il nostro gruppo sta andando
a rotoli..."- ribatté amaramente Shikamaru.
-"Ma questo
è normale, Shikamaru... anch'io non vedo più molto
spesso Hinata e Shino, ma
ciò non significa che i nostri rapporti siano cambiati..."-
-"Scusa se
te lo dico, Kiba, ma il rapporto fra noi tre è molto
diverso dal vostro..."-
-"Lo so... ma afferra il concetto generale! Tutto ciò che avete passato insieme non si è cancellato e non si
cancellerà mai! Per quante incomprensioni e per quanti rancori possiate
portarvi dietro, voi vi vorrete bene per sempre, perché le incomprensioni del
presente non sono così forti da poter cancellare i ricordi del passato..."-
Shikamaru
abbassò lo sguardo.
-"La fai
facile tu... ma adesso che Asuma non c'è
più..."-
-"Non
c'entra niente Asuma, lo vuoi capire o no, Shikamaru?!"- sbottò
all'improvviso Kiba, rimproverando l'amico con tono
severo. Shikamaru rimase spiazzato. -"Insomma Shikamaru, tu stai mettendo la tua relazione con Ino in
rapporto con Asuma... è sbagliato... ciò che sto cercando
di dirti, è che l'amicizia che ti lega a Ino non ha
nulla a che fare con Asuma, è un discorso a parte...
ti sei messo in testa che la morte del maestro abbia compromesso per forza i
rapporti con i tuoi compagni, ma non è così! Il legame che esiste fra te e Ino
è indipendente da quello con Asuma; sicuramente si influenzano l'uno con l'altro, ma la tua relazione con
Ino è tutta un'altra cosa. Non confondere questi due legami. Lo so che è un
discorso complicato... in sostanza, non penso che la morte di
Asuma abbia cambiato ciò che c'è stato fra te
e Ino. Sicuramente ha delle ripercussioni sul presente, ma sono sentimenti
momentanei. Non devi chiederti che cosa pensa Asuma
del tuo comportamento nei confronti di Ino, perché lui
non c'entra niente in tutta questa storia. Il tuo legame con Ino è solamente
vostro e nessuno deve criticarlo o modificarlo. Tu non devi giustificare il tuo
comportamento ad Asuma. Tu devi comportarti come
meglio credi nei confronti di Ino, di Ino la tua
amica, non di Ino la tua compagna di battaglie. Perciò
se non sei convinto del chiarimento che avete avuto oggi... forse dovresti
parlarle ancora e vedere il tutto da questa nuova ottica. Sono sicuro che hai interpretato male il discorso di Ino di questo
pomeriggio. Probabilmente lei non è che non voglia più averti come amico, ma
semplicemente è stanca di sentirsi trattata solo come una compagna di squadra e
niente di più, come se la vostra amicizia fosse un rapporto basato solo sulle
missioni e nient'altro."-
Shikamaru
fissava l'amico allibito.
-"Ma... che cavolo sei... uno psicologo? Da quand'è che sei
diventato così profondo?"- chiese Shikamaru, a
bocca aperta.
-"Beh, in
realtà sto avendo molti colloqui con le ragazze e mi sto acculturando sul loro
mondo e la loro mentalità... sai, avendo una sorella, ci sono abituato... sto
facendo anche da consulente a Ten Ten
per la sua tresca con Neji e Hinata
è da una vita che mi assilla con la sua cotta per Naruto...
e sai, una volta ho pure parlato con Ino... di te!"- sorrise Kiba, tutto soddisfatto (in questa ficKiba è il Grande Amico delle Donne! NdS ^___^).
-"Ah sì? E che vi siete detti d'interessante su di me, sentiamo? Da
quand'è che ti metti a fare pettegolezzi con le femmine?"- chiese Shikamaru, poco convinto.
-"Oh beh... diciamo che è troppo divertente ascoltare tutte le seghe
mentali inutili che si fanno le donne... e comunque sia non penso che Ino dica
le cose tanto per dare fiato alla bocca!"-
-"Che intendi dire?"- chiese Shikamaru,
che non ci capiva più niente.
-"Io e Ino abbiamo parlato un po' di tempo fa... e siamo
finiti a parlare anche di te per puro caso..."-
-"Sicuri che
avete solo parlato? Sai, i geni di tuo cugino sono anche nel tuo
dna, non si sa mai..."- domandò Shikamaru, poco
convinto.
-"Abbiamo solo parlato, ti dico! Le donne bisogna anche
saperle ascoltare!"- (BRAVO KIBAAAA!!! Mi
commuovo da sola... NdS) -"In sostanza, mi ha
detto..."-
--FLASHBACK--
-"Ehi Ino,
come va con il tuo Team? Noi in realtà siamo un po'
fiacchi..."-
-"Oh? Ah ah ah... c'è Asuma
che è disperato! Dice che siamo una 'bocca larga', uno 'svogliato' e un 'ciccione' e che è impossibile
lavorare con noi! Insomma, siamo un Team senza speranza... meno male che c'è Shikamaru!"-
-"Ah sì? Non
mi sembra uno che abbia poi tanta voglia di darsi da
fare!"-
-"Oh invece
ti sbagli! Sì, cioè, effettivamente è molto svogliato,
però quando si mette in testa qualcosa, la fa assolutamente! Anche se mi
atteggio tanto a leader, penso davvero che sia Shikamaru
il pilastro portante del gruppo, chissà senza di lui dove saremmo adesso...
anch'io, anche se non lo ammetto mai, mi sentirei persa se non ci fosse... in
realtà gli voglio un mondo di bene, per me è una delle persone più
importanti!"-
--FINE FLASHBACK--
-"Seeee?"- feceShikamaru, incredulo.
-"Tutte
parole sue, giuringiuretto!"-
asserì Kiba, convintissimo.
Shikamaru
rimase un po' tentennante. Non si sarebbe mai aspettato delle simili parole da
parte di Ino. Sicuramente non pensava di entrare
neanche nella top ten delle persone più significative
per lei, quando invece era anche più importante di Sai.
-"Penso che
dovresti parlare ancora con Ino... che ne dici?"- chiese Kiba, appoggiando una mano sulla spalla all'amico.
-"...sì, lo
penso anch'io..."- annuì convinto Shikamaru,
tirando fuori un'altra sigaretta. Kiba però gliela
sfilò di bocca.
-"...e basta
fumare, che ti ammazza i neuroni!!!"- lo
rimproverò, alzandosi e rimettendosi addosso il chiodo di pelle.
-"Dove cavolo vai?"- domandò Shikamaru,
ancora infastidito per la sigaretta.
-"Dove
cavolo andiamo, vorrai dire! Si va tutti al bar di Takefumi, ovviamente!"-
-"A fare che?!"-
-"A cercare
Ino, ovviamente! Lei va sempre lì con Ten Ten
e Sakura alla sera!"- affermò Kiba, annuendo.
Shikamaru
sbuffò grattandosi la nuca.
-"E va bene,
ma che rottura... non so se oggi sia la giornata
giusta per andare a cercare altre rogne..."-
-"Massì! Prima chiarisci, meglio è, non credi?"- sorrise
il convintissimo Kiba.
Helloeverybody carissime mie recensitrici!
Vi scrive un'ammalatissima Sakurina... ma nemmeno l'influenza mi abbatte e per questo vi metto
pure il 4 capitolo che personalmente è uno dei miei preferiti (detto da chi
scrive la storia è comico...). Soprattutto perché entra in gioco Ten Ten che è un personaggio per
cui provo una grande simpatia! Avrà cmq una parte
minima... e poi arriverà un'altra guastafeste che si metterà fra Ino e Shika! Chi sarà?! Spero che vi piacciaaaa!!! Aspetto con ansia le
vostre recensioni!Bacionissimi la vostra Sakurina!!!
PS fatevi durare questo capitolo
perché penso di non aggiornare fino a lunedì... doh!
CAPITOLO 4.
Un Rapporto Complicato
Il bar di Takefumi era un luogo di ritrovo per tutti i giovani ninja di Konoha che cercavano un
po' di divertimento. Shikamaru non ci andava spesso,
giusto qualche volta con qualche amico per divertirsi
un po'; in realtà era un posto troppo affollato e caotico per lui, ma il locale
perfetto per Ino. Ecco un altro punto di disaccordo. Shikamaru
preferiva mille volte di più la calma e intima taverna nella piazzetta di Konoha.
Come sempre, il
locale era stracolmo di gente e Shikamaru si sentiva
soffocare, mentre Kiba si trovava completamente a suo
agio, salutando tutte le persone che incontrava. Mentre l'amico si perdeva in
convenevoli con chiunque, Shikamaru analizzava la
marmaglia di gente intorno a lui, alla ricerca di Ino.
Non che sapesse esattamente cosa dirle, ma pur di fuggire da quel posto era
disposto a fare qualsiasi cosa, pure affrontare a quattr'occhi
la ragazza che lo stava mandando tanto fuori di testa
quel giorno.
Ad un tratto, il
suo occhio felino si soffermò con interesse sulla figura di Daisuke,
che era sgattaiolato furtivamente fuori dalla porta di
servizio, conducente in un vicolo stretto e buio dietro il locale. Ciò che
balenò in mente a Shikamaru
non fu per niente piacevole. Immaginò che Daisuke
potesse avere un appuntamento galante con una bella biondina dagli occhi color
del cielo.
Shikamaru
diede una gomitata a Kiba.
-"Ehi Kiba, ho visto tuo cugino sgattaiolare fuori
dalla porta di servizio... forse è meglio levare le tende..."-
disse un po' amareggiato, mentre la stessa stretta di quella mattina gli
contorceva lo stomaco. Meglio andarsene, prima di perdere il controllo ancora.
Kiba
non afferrò subito ciò che intendeva l'amico, ma lo capì fissando la sua
espressione atterrita.
-"Ma va! Figurati se Daisuke ha un
appuntamento con Ino! E sicuramente se ce lo avesse,
Ino non glielo darebbe nel vicoletto sporco e umido
qua dietro, non credi?"-
Shikamaru
sbuffò, alquanto infastidito.
-"Beh, non
ci resta che controllare per esserne sicuri, no?"- sorrise sornione Kiba.
Shikamaru
lo fissò alquanto seccato, ma Kiba lo ignorò,
afferrandolo per il braccio e trascinandolo fuori per la porta di servizio.
Fecero pochi passi e non appena videro Daisuke
parlare con qualcuno, si nascosero d'istinto dietro al muretto.
-"Chiunque
sia, sicuramente non è una ragazza..."- bisbigliò Kiba.
-"Zitto! Mi sembra di conoscere questa voce..."- sussurrò di
rimando Shikamaru.
Poco più in là,
al riparo da occhi indiscreti (o quasi), Daisuke
parlava nella penombra con un ragazzo appena arrivato.
-"Ottimo
lavoro, Daisuke!"- disse il ragazzo misterioso.
-"Sì, grazie
al cavolo! Mi sono preso un cazzotto da quello stronzo
di Nara, però!"- ringhiò contrariato Daisuke.
-"Ehi, e
altrimenti che cosa ti pagavo a fare? Ti sembra normale che uno ti paghi per
provarci con una come la Yamanaka
senza correre alcun rischio?"-
-"Va bè, però adesso paga... avevi detto 2000, Noriji..."- asserì irritato Daisuke.
-"Sì, stai
calmo, stai calmo... ecco qui, 2000 come
promesso..."- sorrise affabilmente Koichi,
allungando i bigliettoni.
-"E' un
piacere fare affari con te, Noriji!"- si esaltò Daisuke, contando il denaro.
-"No, è un
piacere per me pestarvi a sangue tutti e due!!!"-
ringhiò Shikamaru furibondo, saltando fuori dal suo
nascondiglio.
Koichi
e Daisuke impallidirono all'istante. Shikamaru era talmente incazzato
che pareva essersi formata un'aura infuocata intorno a lui. Intanto anche Kiba era saltato fuori, fissando il
cugino con sguardo semi-omicida.
-"Ficcatele
dove ti dico io, le tue scuse del cazzo..."-
inveì Shikamaru, pieno di rabbia. Era davvero fuori
di sé. Quel deficiente lo aveva fatto litigare con Ino per una stupida
scommessa fatta con un cretino che era ossessionato
con l'idea di batterlo dall'età di cinque anni!
www
Niente al mondo
avrebbe potuto trattenere Ino dall'uscire quella sera, nemmeno la serie di incomprensioni di quel giorno con Shikamaru.
Anzi, proprio per quello aveva ancora più voglia di uscire, incontrare altre
persone, ballare, e anche bere un pochino, quanto bastava per essere un po' più
allegra e dimenticare l'amarezza di quel lungo
pomeriggio.
-"Maledetto Shikamaru, è riuscito a rovinarmi il pomeriggio!!!"- sbottò Ino, alquanto irritata.
-"Insomma
Ino, due ragazzi fanno a botte per te e tu non sei contenta?"- domandò
divertita l'amica TenTen.
-"Ma quale contenta! Shikamaru è uno
stupido e basta, non dovrebbe scaldarsi per delle
sciocchezze del genere..."- asserì Ino, calmandosi.
-"Non te la
prendere, Ino! In fondo Shikamaru l'ha fatto con delle buone intenzioni, voleva solo
proteggerti!"- cercò di calmarla Sakura.
-"Mmh... sarà..."- concluse Ino, ancora poco convinta.
-"Ehi, ma
che succede?!"- si sorprese Sakura,
indicando il locale. -"Guardate là quanta gente davanti al bar!"-
-"Evvai! Fanno rissa! Rissa rissarissa!"-
si esaltò Ten Ten, mentre le amiche la squadravano
poco convinte. -"Beh? Che c'è?! In fondo Konoha è sempre così noiosa, è bello che ci sia qualcuno a
rendere più attiva la serata, no?"- spiegò Ten Ten alle amiche.
-"Lascia
stare Ten Ten, tu hai
un'idea parecchio distorta del divertimento..."- commentò Ino.
-"Va bè, andiamo a vedere chi si sta gonfiando di botte!"-
propose Ten Ten, correndo
verso il gruppetto di gente che attorniava la rissa.
Le tre ragazze si intrufolarono nella marmaglia di gente e l'agilissima Ten
Ten riuscì ad arrivare per prima in prima fila. Non
appena vide i due rissaioli, dapprima rimase a bocca aperta, poi scattò
all'indietro e ritornò in mezzo all'ammasso di gente. Riuscì ad intercettare Ino prima che questa potesse arrivare in prima fila a vedere
chi stesse facendo rissa.
-"Inochan, lasciamo perdere, è
meglio andarsene, credi a me..."- disse Ten Ten,
un po' in difficoltà, tirandola per il braccio.
-"Ma perché scusa? Com'è che hai cambiato idea così
all'improvviso?"- chiese sospettosamente Ino.
In quel momento,
le raggiunse anche Sakura.
-"Ragazze,
io direi che è meglio cambiare locale per
stasera..."- asserì nervosamente Sakura.
-"Vedi che
anche Sakurachan la pensa così?"- ribadì Ten Ten, con la faccia più
tranquilla del mondo.
-"Mmh... voi due non me la raccontate giusta... c'è qualcosa
che mi state nascondendo?"- chiese Ino, dubbiosa.
-"Chi? Noi?
No!"- scattò Ten Ten.
-"Avanti,
certo che ne dici di stupidaggini stasera, Ino..."- sforzò un sorrisettoSakura.
-"Va bè! Ma uffa, io volevo vedere Takefumi... io entro lo stesso!"- affermò Ino,
dirigendosi verso l'entrata.
-"NO!"-
urlarono Ten Ten e Sakura all'unisono, mettendosi davanti alla biondina.
In quel momento,
si sentì qualcuno della folla urlare: -"Vai Shikamaru,
ammazzalo di botte!!!"-
Ino fissò
sconvolta le amiche, che cominciarono a sudare freddo.
-"Shikamaru...?"- chiese Ino,
tra l'incredulo e l'irritato.
-"Shikamaru? Chi ha detto Shikamaru?"-
chiese Ten Ten, fintamente
spaesata.
In quel momento,
dalla folla si alzò un coro: -"ShikamaruShikamaruShikamaruShikamaru!!!"-.
-"Massì, di Shikamaru che ce ne
sono un sacco a Konoha!"- rise istericamente Ten Ten, cercando di arrampicarsi
sugli specchi.
-"Eh già, ha
ragione Ten Ten! Ce ne saranno almeno una ventina di Shikamaru
qui a Konoha, è un nome così comune!"- le
diede manforte Sakura.
-"Ma..."- cominciò Ino, col volto più tranquillo del
mondo.
-"Io
proporrei di venire domani da Takefumi, stasera
possiamo anche andare altrove no?"- propose gentilmente Sakura.
-"Ma..."-
-"Già,
vorrei qualcosa di più tranquillo stasera..."- continuò Ten
Ten.
-"Ma..."-
-"Andiamo!"-
dissero le amiche, prendendo la biondina a braccetto.
-"MA CHE
DIAVOLO STATE DICENDOOOO?!? DI SHIKAMARU CE N'E' SOLO UNO, E FRA POCO NON CE NE SARA'
NESSUNO!!!"- sclerò Ino, liberandosi dalla presa
delle due amiche e dirigendosi come una furia verso la prima fila. Giunta lì, vide Shikamaru col fiatone, trattenuto da
Kiba e da altri ragazzi, mentre a terra, assistito da
Koichi, stavaDaisuke
col volto insanguinato.
Ino spalancò gli
occhi, incredula.
-"Oh no,
Ino..."- disse Kiba, accorgendosi di lei per
primo.
Alle parole
dell'amico, Shikamaru si voltò di scatto verso la
ragazza, fissandola sconvolto.
-"Ehi Ino...
aspetta, non è come pensi..."- cercò di giustificarsi immediatamente.
-"Tu...
tu..."- cominciò a dire Ino, con la voce tremante per il nervoso. -"Tu... sei uno stronzo..."-
e dicendo questo, la biondina si avvicinò rapidamente a lui, tirandogli un
sonoro ceffone in pieno volto. Tutti rimasero allibiti, il
tempo sembrò fermarsi. Shikamaru si portò una
mano sulla guancia arrossata e dolorante. Non riusciva a crederci.
Dopo aver ripreso
il controllo di se stessa, Ino si allontanò velocemente.
Ten
Ten e Sakura
la raggiunsero mentre attraversava la strada con passo frettoloso e nervoso.
-"Statemi
lontane!"- inveì Ino, tremante per la rabbia.
Le tre vennero raggiunte poco dopo da Shikamaru
e Kiba.
-"Ino,
ascoltami!"- le urlò Shikamaru, sconvolto,
premendosi ancora una mano sulla guancia.
-"No!!! Ti ho già ascoltato questo pomeriggio, Shikamaru! Sono stanca di ascoltare le tue bugie!!!"- inveì Ino, con voce sconvolta.
Non si era mai
sentita così tradita nel profondo.
-"Ma Ino...
non sai come stanno davvero le cose, quello
lì..."-
-"Non me ne
frega niente di come stanno le cose, Shikamaru, lo
vuoi capire?! Mi avevi detto
che non lo avresti più fatto, Shikamaru, ti rendi
conto?! Me l'hai promesso poche ore fa!!!"-
Shikamaru
scosse la testa, un ghigno ironico sul volto. Quello era un incubo. Doveva
esserlo per forza. Non riusciva più a trovare energie per ribattere. Qualunque
cosa potesse dire, Ino aveva comunque ragione.
Dato il mutismo
dell'amico, Kiba decise di intervenire.
-"Ehi Ino,
ascoltami, Shikamaru ha reagito così per una buona
ragione, mio cugino se l'è meritato!"- cercò di difenderlo.
-"Non me ne
frega niente, Kiba! Non è questo il punto! Non
m'importa di ciò che ha detto Daisuke, lo capisci?! Ciò che mi fa più male è che... è che..."- una
lacrima ribelle scese rapida e lucente sulla guancia della ragazza.
-"Quello che mi fa più male è che Shikamaru non
è stato in grado di mantenere la parola data... mi ha mentito... e io... io... non riesco più a fidarmi di lui, mi
dispiace..."- disse fissando Shikamaru negli
occhi. A quel punto, Ino capì che non sarebbe più riuscita a trattenere le
lacrime. Si voltò e corse via, svanendo nell'oscurità, mentre le lacrime
scendevano copiose sulle sue guance per la seconda volta in quel giorno a causa
di Shikamaru.
www
-"Ehi Shikamaru, possiamo provare a parlare noi con Ino... siamo
sicure che capirà..."- propose Sakura.
-"Lascia perdere, Sakura... non
servirebbe a niente... Ino ha perfettamente ragione... non sono stato in grado
di tenere a bada le mani, e così l'ho fatta arrabbiare ancora..."-
-"Ma se hai
fatto benissimo a menarlo, quello stronzo!"-
sbottò Ten Ten.
-"Lo so, ma
questo a Ino non importa... credo davvero che siamo
arrivati alla fine, alla fine di tutto..."- sibilò sprezzante Shikamaru. Ino gli era scivolata
via dalle mani per la seconda volta in una giornata, era riuscito a perderla
ancora a causa della sua impulsività. Eppure non
riusciva a tenersi lontano da lei, come non riusciva a non proteggerla. Era più
forte di lui.
www
Passarono vari
giorni. Ino evitava con cura i luoghi frequentati solitamente da Shikamaru, fra i quali anche la taverna.
-"E' da
parecchio che Ino non si vede in giro, no?"- chiese Choji
all'amico, mentre pranzavano da soli per l'ennesima volta al locale.
-"Mmh..."- mugugnò Shikamaru,
distratto.
-"Alla
fine... avete chiarito quel casino riguardo alla storia di Daisuke?"-
riuscì a trovare il coraggio di chiedere Choji.
-"Mmh... io devo andare, ho un appuntamento con Tsunade... ciao..."- ed evitando l'argomento, Shikamaru riuscì a fuggire dal locale.
Poco dopo, Ino
passò davanti alla taverna e vide Choji seduto da
solo a mangiare. Si guardò un po' intorno sospettosa,
poi sospirò e varcò la porta.
-"Ehi
Ino!"- la salutò con un sorrisone l'amico.
-"Ciao Choji... è da un po' che non ci si vede... come va?"-
sorrise lei, sedendosi. -"EShikamaru?"-
chiese poi, disinvolta.
-"Oh beh...
ha detto che aveva un appuntamento con Tsunade ed è scappato poco fa... come va tra di voi?"-
domandò all'amico.
-"Mmh..."- mugugnò Ino, fintamente interessata al menù.
-"Avete
chiarito quel casino riguardo alla storia di Daisuke?"-
chiese nuovamente, perplesso.
-"Mmh... oh, come si è fatto tardi... devo proprio andare da Sakura, mi dispiace... ciao, ci si vede, eh?"- sorrise
affabilmente Ino, defilandosi.
-"...quei
due...non me la raccontano giusta... tsè... mi
dispiace vederli così distanti... va bè, vorrà dire che annegherò i dispiaceri nel cibo... cameriere, un
pezzo di torta al cioccolato!"-
www
Era un pomeriggio
tiepido e soleggiato. Finalmente la primavera aveva preso il
sopravvento e il gelido vento di qualche giorno prima si era placato.
Shikamaru
camminava lentamente per il cortile. Diede l'ultimo tiro alla sigaretta che poi
buttò a terra. Era arrivato davanti all'ufficio di Tsunade.
Vi entrò di malavoglia, pregando di non dover partire per una nuova missione. Non era affatto dell'umore giusto.
Quando
varcò la porta dello studio, non si sarebbe mai aspettato una tale sorpresa. Tsunadegli sorrise affabilmente,
mentre la bella ragazza che stava al centro della stanza si voltò verso di lui,
catturandolo con il suo sguardo provocante.
-"Ciao Shikamaru..."- disse questa, con voce calda e
sensuale.
-"...Temari..."-
www
-"Ma che ti
succede, Sakura?!"- la
guardò sconvolta Ino.
-"E-e-etciù!!! Sono raffredata, Ino... credo di avere anche un po' di
febbre..."- disse Sakura, seduta sul letto.
-"Per favore, potresti portare questi libri a Tsunade?
Ne aveva assolutamente bisogno entro oggi e mia madre
non mi fa uscire di casa in questo stato..."-
In quel preciso
istante, la mente di Ino attivò una serie di processi
che la portarono ad un semplice e basilare concetto: Tsunade-Shikamaru-No.
-"No, mi
dispiace, non posso proprio."- disse freddamente.
-"Ti prego,
Ino!!! Fammi almeno questo favore..."- disse con
occhi supplichevoli. -"E poi mi sembra che Tsunade avesse qualcosa da dirti..."- aggiunse Sakura.
Ino sbuffò sonorosamente.
-"E va bene, rompiscatole! Dammi quei dannati libri!"-
-"Ti adoro,
Ino!"- si esaltò Sakura.
www
Ino
si avvicinava lentamente, molto lentamente all'ufficio di Tsunade.
Controllava ogni angolo, guardinga, intimorita dall'idea di potersi trovare
davanti Shikamaru. Tirò un profondo sospiro.
"Avanti
Ino... non sarai così sfigata da ritrovarti davanti
proprio Shikamaru, vero? Se ne sarà già andato da un
pezzo! Forza e coraggio!" e pensando questo, la biondina si fece forza e varcò il cortile antestante
l'ufficio dell'hokage.
Mentre
si avvicinava all'entrata, Ino cominciò a sentire due persone parlare a bassavoce, un ragazzo e una ragazza. Camminando, cercava di
afferrare ciò che si stavano dicendo.
-"...ma che ti prende? Mi sembri
strano..."- disse la ragazza.
-"...no, non
è vero, sto benissimo..."- rispose il ragazzo, scocciato.
-"...andiamo
da qualche parte?"-
Finalmente Ino
arrivò davanti all'entrata e scoprì i volti dei due. Una stretta le chiuse lo
stomaco nel ritrovarsi davanti Shikamaru, ma ciò che
le fece più male fu vederlo in compagnia della bella Temari.
Conosceva fin troppo bene la sintonia che c'era fra i due. La infastidiva
molto, fin da quando lei e Shikamaru erano andati ad
aiutare Temari in una missione qualche anno prima,
quando capì di essere inutile.
Ino fissò i due sconvolta per qualche minuto. Shikamaru
fece lo stesso. Temari percepì immediatamente
un'atmosfera pesante, una tensione alle stelle. Fissò gli sguardi attoniti dei
due e capì che c'era qualcosa di diverso negli occhi di Shikamaru:
ora vedeva Ino sotto una luce differente.
-"Ciao,
Ino"- disse con tono di sfida Temari, fissandola
con occhi indagatori.
-"Oh,
ciao..."- riuscì solo a controbattere Ino, risvegliandosi dallo stato di
semi-catalessi in cui era caduta. Per la prima volta nella sua vita, Ino
abbassò lo sguardo davanti a Shikamaru.
Con passo veloce,
superò entrambi, entrando nell'ufficio senza dire una parola.
Shikamaru
rimase perplesso e non poté fare a meno di seguirla con lo sguardo svanire su
per le scale.
-"C'è
qualcosa che mi devi dire, Shikamaru?"- chiese Temari, con lo stesso tono irritato.
-"...riguardo
a cosa?"- domandò lui, esitante.
-"Non so.
Dimmelo tu. E' successo qualcosa qui, pochi secondi fa. E non riesco a capire
di cosa si tratti."- continuò Temari.
-"...non
capisco a cosa ti riferisci..."- sbuffò lui, girandosi altrove. Quello
sguardo indagatore era davvero fastidioso. Ed era
ancora più fastidioso dover dare spiegazioni ad una che non era neppure la sua
ragazza.
-"Beh, non
so cosa ne pensi tu, ma io me ne sono accorta chiaramente. Non ti ho mai visto
guardare Ino così prima d'ora..."-
Il ragazzo scrutò
Temari, infastidito. La biondina ghignò
maliziosamente, e poi se ne andò, senza dire nulla. Shikamaru strinse i pugni più forte
che poteva. Tutta quella situazione lo metteva in una difficoltà enorme.
-"Io odio le
donne!"- ringhiò sottovoce.
www
X Hinata-chan: cara Hina, anche a me piacciono molto le coppieteTenTenxNeji e HinataxNaruto,
però quando scrivo le fanfic
mi piace essere molto precisa e siccome non so molte cose su di loro (mi concentro sempre su Ino e Shika,
lo ammetto :p) non vorrei fare qualche gaffe... però mi piace mettere questi
personaggi diciamo un po' come "contorno", mi piace farli partecipare
alle vicende di Ino e Shika e quindi cerco sempre di
coinvolgerli! Presto arriverà anche Hinata (spero ti
faccia piacere!) a dar manforte a Ino, mentre Naruto penso di metterlo nella mia proxfanfic su Ino e Shika che è
già in fase di elaborazione... spero che leggerai anche quella! Un bacio!
X Luna123: cara Luna, mi fa piacere che ti piaccia il modo in cui ho reso il rapporto tra Ino e Shika, devo ammettere di averci rimuginato su un po'...
pensa che questa fanfic è uscita puramente per caso,
diciamo come una prova generale x quella più seria che scriverò, però mi è
piaciuta così tanto che ho deciso di pubblicare pure questa! Penso di aver reso
Shikamaru abbastanza realistico, però con Ino ho
voluto giocare sul suo animo combattuto tra il lato forte e quello più fragile cheShika è riuscito a mettere in
crisi... chissà come riuscirà ad uscirne! Kiba è un
personaggio che trovo troppo figo
e che ho dovuto mettere assolutamente nella fanfic...
è diventato il mio personaggio jolly, diciamo, gli faccio fare tutto e fa un
po' lo psicologo di turno... sono contenta che ti piaccia!!! Bacio!
X Celiane4ever e Ciliegina_92: grazie mille per i
vostri commenti! Spero che vi piaccia anche il nuovo capitolo e fatemi sapere
al più presto le vostre impressioni! W Shika e Ino!
Bacio!
X Rikachan: mia queridamoncherì
de la france sono contenta che tu mi segua anche
on-line! Ti prego non mi spiare nelle ore di lezione mentre
rimugino sulle storielle che poi mi sento due fanali puntati sulla schiena e mi
vengono i brividi... mia tonna rio mare preferita sei
troppo incoerente nelle tue recensioni! Oggi me la sono bigiata e cerco di
bigiare anche domani! Tin! Sabato vengo però... Bacio!
Bubusettete!
Uaaaah sono ancora io la vostra Sakurina
che mi sono ripresa alla velocità della luce dall’influenza
e sono troppo ispirata per scrivere questa ff e prima
di perdere l’ispiration vi pubblico un altro
capitolo!!! Mpf! Questo cap
vi assicuro che vi darà su il nervoso perché la nostra “cara” Temari proprio non manda giù questo feeling tra Ino e Shika e si impegnerà a fare la str…!
Aspetto con ansia le vostre recensioni!!!Bacioneeee!
CAPITOLO 5.
Una Notizia Inaspettata
Non appena finì
di salire la rampa di scale, Ino si sedette per terra, con la schiena
appoggiata al muro. Cercò di calmarsi. La scena di prima l'aveva scossa nel
profondo, senza alcuna ragione particolare. La verità era che non riusciva a
non essere gelosa di Shikamaru ogni volta che lo
vedeva in compagnia di Temari. Capiva che la ragazza
era molto più sveglia ed intelligente di lei, che era il tipo di donna perfetta
per Shikamaru. Ogni volta cercava sempre di più di
farsene una ragione. E sempre meno ci riusciva. Ma perché doveva essere gelosa di Shikamaru?
Questo suo sentimento implacabile le dava sui nervi.
"...un
appuntamento con Tsunade, eh?" pensò con rabbia
Ino. Shikamaru aveva mentito pure a Choji. "...altro che Tsunade...
quella non mi sembrava proprio Tsunade...
quell'idiota di unShikamaru...".
La ragazzina
strinse i pugni con forza, lo sguardo vacuo e pieno di rancore. "Non mi
sembra poi tanto dispiaciuto per il nostro litigio... sembra essersi ripreso
alla grande..."
-"Oh Ino,
sei tu!"-
Ino si voltò,
trovandosi davanti Tsunadecon in
mano dei grossi ed ingombranti libri.
-"Cosa ci fai lì per terra?"- chiese l'hokage, sbigottita.
-"Oh... no,
niente... sono venuta a riportarti dei libri che aveva Sakura...
lei è raffreddata..."- disse Ino flebilmente, porgendo i libri alla donna.
Tsunadeafferrò i libri, poi fissò sospettosamente la
biondina, ancora seduta sul pavimento.
-"Vuoi
rimanere lì tutto il giorno o ti accomodi nel mio studio? Ho una cosa importante
di cui parlarti..."-
Ino si sollevò a
fatica e raggiunse la maestra nel suo ufficio. Tsunade
si accomodò, intrecciando le mani e appoggiandovi sopra il mento, con fare
pensieroso.
-"Ino... il
motivo per cui volevo parlarti... è che ho una
proposta molto interessante da farti..."- cominciò seriamente la donna.
Ino la ascoltava con attenzione. -"Sai Ino, una mia cara amica di nome Honoka, una delle migliori ninja
mediche che io conosca e che mi ha insegnato molte
cose, mi ha contattata qualche giorno fa. Si lamentava del fatto di non
riuscire a trovare nessuna apprendista valida e perciò
mi ha chiesto se non avessi qualcuno da mandarle... sai Ino, tu sei
un'apprendista molto valida e intelligente, sei brava e diligente, apprendi
tutto alla svelta e ti impegni con tutta te stessa... Honoka
potrebbe insegnarti molte cose utili e innovative, che poi potresti spiegare a Sakura e me... potrebbe interessarti come
esperienza?"- chiese Tsunade, con un sorriso
affabile e sincero.
Ino rimase del
tutto a bocca aperta. Non si sarebbe mai aspettata una tale proposta, in realtà
in quel momento era l'ultima cosa che avrebbe mai
potuto aspettarsi. La biondina cercò di realizzare cosa Tsunade
le avesse appena proposto.
-"Ma... perché proprio a me? Perché
non a Sakura?"- chiese Ino, disorientata.
-"Tutte le
proposte nuove e interessanti che ho, solitamente le propongo a Sakura... perché non a te per una volta? Sei
molto brava Ino, e penso che questa possa essere un'esperienza nuova ed
interessante per te. Apprenderesti tante cose nuove e potresti pure superare il
livello di Sakura, sai? L'unica cosa che ha di male è che Honoka vive molto
lontano da qui, ai confini della Terra del Fuoco con la Terra delle Rocce. Si parla
di un anno di apprendistato... pensaci con attenzione
e calma, Ino... è un'esperienza irripetibile!"-
-"Sì, sono
d'accordo... ci penserò, Tsunade..."- sorrise
Ino, ancora un po' confusa.
www
Shikamaru
uscì svogliatamente da cortile di Tsunade. Era
rimasto indeciso: non sapeva se tornarsene a casa oppure aspettare Ino per
cercare di parlarle. Inizialmente aveva optato per la
seconda opzione, ma dopo pochi minuti sentì il bisogno di andarsene: non se la
sentiva ancora di affrontare la biondina. Voleva essere sicuro di ciò che le
avrebbe detto, voleva prepararsi un discorso chiaro e
sincero, cercando di evitare altri danni.
Appena
varcata la soglia, incontrò nuovamente Temari. La
squadrò poco convinto.
-"Che fai? Torni indietro?"- chiese Shikamaru,
convinto che la ragazza fosse venuta a cercarlo.
-"Sì, mi
sono dimenticata di dire una cosa a Tsunade... e tu?
Come mai ancora qui? Hai parlato con Ino?"- chiese
con un sottile filo d'ironia nella voce.
Shikamaru
aggrottò le sopracciglia, infastidito.
-"Tsk... no, non ho parlato con Ino... e comunque
sia non sono affari che ti riguardano..."- brontolò il ragazzo,
proseguendo per la sua strada.
-"Shikamaru"- lo richiamò Temari,
facendolo voltare -"Perché hai rifiutato la
proposta di Tsunade? Ti rivolta così
tanto l'idea di passare qualche mese al Villaggio della Sabbia con
me?"- chiese seriamente.
Shikamaru
sbuffò, con sguardo vacuo.
-"No... la
verità è che... sono convinto che almeno per adesso il mio posto sia qui, e non
altrove... forse un giorno verrò al Villaggio della Sabbia, ma adesso proprio
no... ho troppe cose per la testa..."- e così dicendo, il ragazzo si
allontanò, senza neanche salutare.
Temari
si corrucciò molto. Non si sarebbe mai aspettata un rifiuto da parte di Shikamaru. QuandoTsunade le aveva chiesto di portare il ragazzo con sé come
rappresentante del Villaggio della Foglia nel suo paese, Temari
si era sentita al settimo cielo. Avrebbe potuto passare sei mesi in compagnia
di quel ragazzo che la affascinava così tanto.
L'ultima cosa che si sarebbe mai aspettata sarebbe stato un rifiuto, proprio da
parte di Shikamaru poi! Il suo comportamento
sfuggente e freddo era sospetto e Temari
capì subito che c'era qualcosa che preoccupava Shikamaru.
Ma mai, mai e poi mai si sarebbe aspettata che quel
qualcosa potesse essere Ino. Doveva per forza essere lei. Quello sguardo
smarrito di quando si erano incontrati, quella tensione, quella
malinconia... Temari lo aveva afferrato subito. E si sentiva ferita nel profondo del suo orgoglio. Battuta
da una mocciosa come Ino Yamanaka. E
da quando era più importante di lei per Shikamaru?
Pensando questo, Temari, che era ritornata indietro solamente per rivedere Shikamaru e non per parlare con Tsunade
come aveva detto, attraversò a grandi passi il cortiletto per uscire dall'altra
parte. Il destino volle farla imbattere proprio nella bella
Ino, appena uscita dall'ufficio dell'hokage.
-"Oh ciao
Ino, ci si rivede, eh?"- domandò Temari, con
tono di provocazione.
Ino vi rimase di
stucco. Quella era decisamente l'ultima persona che
avrebbe voluto rivedere nel giro di mezzora, ed eccola lì davanti a lei per la
seconda volta. La biondina decise di riprendere il controllo di se stessa e di
fingersi cordiale e amichevole: del resto, non aveva motivo
per essere sgarbata con lei solo perché usciva con quel cretino di Shikamaru.
-"Ciao Temari, quand'è che sei arrivata?"- domandò
affabilmente.
-"Giusto
questa mattina... come mai Tsunade ti ha convocata?"- chiese Temari.
-"Oh beh...
in realtà mi ha proposto di andare a fare un apprendistato da una sua amica che
vive lontano da qui... si chiama Honoka ed è una ninja medico..."- rispose
Ino con disinvoltura.
-"Honoka! Cavolo, ma è una ninja medico famosissima! Tsunade
ti ha offerto davvero una grande occasione! Non devi
assolutamente sprecarla... che fortuna, avete un hokage
che si preoccupa molto per tutti voi, anche con Shikamaru
è stata molto gentile!"- asserì Temari, sperando
di stimolare la curiosità di Ino.
-"In che
senso... che ha detto a Shikamaru?"- chiese Ino,
nascondendo un filo di preoccupazione.
-"Come, non
te lo hanno detto? Shikamaru passerà sei mesi con me
al Villaggio della Sabbia! Partiremo presto... sai, verrà in missione
rappresentativa e si fermerà un po' da me per imparare alcune tecniche
interessanti del mio villaggio... ero convinta però
che Shikamaru già te lo avesse detto..."- mentì
spudoratamente Temari.
Ino rimase senza
parole. Non poteva fare a meno di osservare la bella ragazza che sorrideva
soddisfatta di fronte a lei. E pensava, e rimuginava
sulle parole appena sentite dalla ragazza.
"E' ovvio,
insomma, Shikamaru e Temari
si frequentano da tempo. Non c'è nulla di strano se LUI ha deciso di stare con
LEI per sei mesi. Già, sei mesi. Non c'è nulla di strano, davvero. Avanti Ino,
non restare qui muta come un pesce. Reagisci! Insomma, vuoi reagire?! Non piangere cretina! Ecco, brava, così... brava Ino... rispondi con calma... non cedere, avanti, resisti..." pensava la povera Ino, caduta in un mutismo causato dal
forte shock appena subito.
-"Ah, beh,
no... in realtà Shikamaru... non mi aveva detto
niente... sai, in questi giorni non abbiamo avuto molte occasioni di
parlarci..."- sforzò la voce Ino, quella voce che
sembrava essere svanita nel nulla fino a pochi secondi prima.
-"Sono
sicura che te lo dirà presto... beh, comunque sia
congratulazioni ancora per l'apprendistato con Honoka!
Spero che tu abbia accettato la proposta, vero? Non puoi farti scappare questa occasione d'oro!"- continuò Temari,
certa di avere la ragazzina in pugno.
-"Ehm... in
realtà... non ho ancora dato una risposta a Tsunade,
ma... molto probabilmente accetterò..."- rispose nuovamente a fatica Ino.
-"Beh,
allora spero che verrai a salutarci il giorno della partenza... a me e Shikamaru, intendo..."- ghignò soddisfatta Temari.
-"Sì,
ovviamente... ora devo andare, scusami..."- rispose con voce bassa e
calma.
-"Oh, no,
scusami tu Ino se ti ho trattenuta... ci vediamo!"- e dicendo questo, Temari uscì dal cortiletto dal cancello secondario, mentre
Ino si avvicinava a passo veloce a quello dal lato opposto.
...Shikamaru passerà sei mesi con me al Villaggio della
Sabbia! Partiremo presto... sai, verrà in missione rappresentativa e si fermerà
un po' da me... ero convinta però che Shikamaru già te lo avesse detto...
Temari
non c'era più, ma le sue parole erano rimaste. E continuavano ad aumentare, si
ripetevano insistenti nella testa di Ino. Continuavano
a girare, a ferire, a provocare un dolore intenso che la ragazzina non riusciva
più a controllare.
Il passo veloce
si trasformò in una corsa, una corsa senza senso per
le vie di Konoha. Una corsa che non riuscì a
trattenere le lacrime che immediatamente cominciarono a bagnare gli occhi
cristallini di Ino, ma che però riuscì a nascondere in
parte.
"BASTA INO!
SMETTILA DI PIANGERE! SMETTILA DI SOFFRIRE! SMETTILA DI PENSARE A SHIKAMARU!!!" urlava Ino nella sua testa, cercando inutilmente
di farsi forza e di lenire il dolore che le pulsava prepotentemente nel petto.
La corsa sembrava
senza fine, fino a quando non vide qualcuno mettersi
davanti a lei, fermando la sua maratona. Ino riuscì a frenarsi appena prima di
investire la piccola Hinata, che vedendola correre e
accorgendosi delle sue lacrime, l'aveva raggiunta.
-"...Hinata..."- sussurrò Ino, sconvolta e ancora preda di
quelle lacrime contro le quali era impotente.
-"Inochan, che ti succede?"- chiese la dolce Hinata, mettendole una mano sulla spalla e guardandola con
sguardo preoccupato.
Ino non resistette più, la sua forza era al limite. Non riusciva più
a fingersi forte. Non dopo quello scontro psicologicamente strenuante
con la bella Temari. La biondina scoppiò in un pianto
disperato, nascondendo il volto nella spalla dell'amica. Nessuno per le vie
doveva vedere quelle lacrime che per l'ennesima volta Ino era stata costretta a
versare per Shikamaru.
-"Basta Hinata, basta... non ci voglio più rimanere qua... voglio andarmene..."- riuscì a singhiozzare Ino.
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Il giorno
seguente, Ino stava mettendo sottosopra la sua cameretta. Aveva passato l'intero pomeriggio del giorno prima a casa Hyuga, piangendo tra le braccia di Hinata,
raccontandole tutto per filo e per segno. Ino capì che piangere perché Shikamaru voleva partire con Temari
era assurdo, perciò entro sera riuscì a riprendersi. Hinata non le disse nulla, la ascoltò e accolse il suo
sfogo. Le disse che sarebbe tornata l'indomani, una
volta che Ino si fosse calmata, e avrebbero chiarito.
Così quella mattina
Ino era terribilmente nervosa e irrequieta. Frugava
nella sua camera alla ricerca disperata di tutto l'occorente
per il viaggio verso casa di Honoka. Ormai si era
risoluta. Sarebbe partita, sarebbe diventata un'abile ninja medico e avrebbe dimenticato tutta quella
assurda storia senza senso su Shikamaru e Temari. Avrebbe chiarito tutto e si sarebbe dimenticata di
loro.
Poco dopo arrivò Hinata, in compagnia di Sakura e
Ten Ten. Ino squadrò le tre
sospettosa: solitamente quando si riunivano tutte insieme non era un
buon segno, evidentemente volevano farle una bella lavata di capo.
Ed
in effetti...
-"Come
diavolo ti viene in mente di partire, Ino?!?"-
sbottò Ten Ten, facendo tremare le pareti della casa.
-"Oh
insomma, Ten Ten! Voglio
diventare una ninja medico e
questa è un'ottima occasione!"- ribatté Ino sbattendo con violenza dei
maglioni nella valigia. Ten Ten
li riprese e li rimise al suo posto.
-"Ten Ten!!!"- ringhiò Ino.
-"Insomma!!! Figurati se te ne devi andare dall'altra parte della
Terra del Fuoco per colpa di una tipa con quattro codini assurdi in
testa!!!"- ribatté Ten Ten.
-"Io non me
ne vado via per quello!!!"- urlò Ino.
-"Ah no?!? E per che cosa, allora?!?"-
sbottò Ten Ten.
-"CALMATEVIIII!!!"- urlò Sakura, irritata
da quello sclero generale. -"Ciò che Ten Ten sta cercando di dirti, e
che in fondo pensiamo tutte quante, è che secondo noi andartene da qui è il
modo più comodo e semplice per scappare dalla realtà, Ino..."- spiegò
tranquillamente Sakura.
-"Ah sì? E quale sarebbe la realtà, sentiamo?"- chiese Ino,
infastidita.
-"La realtà
che tu non vuoi ammettere è che tu sei gelosa di..."-
-"...di mio
nonno! Non dire una parola di più, SakuraHaruno! Non voglio nemmeno sentire quello che avete da dire
perché già lo immagino! E vi dico che non è così!"-
ringhiò Ino, risbattendo con forza i vestiti dentro
la valigia. -"E poi ormai ho già dato la mia
risposta a Tsunade, mi dispiace... partirò settimana
prossima, punto e stop!"-
Ten
Ten uscì furibonda dalla stanza
dell'amica, sbattendo violentemente la porta. Tutta la seguirono.
-"Ma sei
impazzita?!"- urlò Ino.
-"No, sono
solo stanca di sentirti dire certe stronzate!!!"- la rimproverò seriamente l'amica -"Insomma,
si può sapere dov'è finita la vecchia Ino?! Quella grintosa che non si faceva
mettere i piedi in testa da nessuno, tantomeno da una
sabbiaiolacon in testa uno
scopettone!!! Tu non sei più la
Ino che conoscevo io, la mia amica non sarebbe mai scappata
davanti alle difficoltà, avrebbe combattuto fino alla fine e avrebbe chiarito
le cose con Shikamaru, prima di sparire per un anno
ai confini del mondo! Quindi mi dispiace Ino, ma non ho intenzione di ascoltare
una parola di più fino a quando non avrai cambiato
idea... ciao!"- e dicendo questo, Ten Ten uscì
sbattendo violentemente la porta.
Ino rimase lì,
tremante per il nervoso. Non era possibile. Quello era
un incubo. Tutto stava andando a rotoli. Tutti ce l'avevano
con lei. Perché stava accadendo tutto questo? Quando sarebbe finito tutto quel dolore? Chi aveva torto,
chi ragione? Andarsene era davvero la soluzione migliore? Ma Ino non riusciva
più a trovare il coraggio che le serviva per reagire, la
vecchia Ino di un tempo forse era scomparsa per sempre; e adesso, per la
prima volta nella vita, avrebbe tanto voluto scegliere la strada più facile
piuttosto che quella più giusta...
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Shikamaru
se ne stava sdraiato a fissare le nuvole correre velocemente per quel bel cielo
azzurro di primavera. Avrebbe voluto che anche la sua anima potesse essere più
leggera, in modo che le giornate sarebbero potute trascorrere
più rapidamente. Eppure aveva un peso lì, un groppo in
gola che lo faceva sentire pesante e depresso.
Una
ombra coprì il sole, risvegliandolo dal suo mondo di
ragionamenti contorti. Si trovò davanti il viso sorridente di Temari.
-"Come mai
tutta questa allegria...?"- chiese perplesso.
Temari
si buttò a sedere di fianco a lui.
-"Oh nessun
motivo in particolare... le belle giornate mi mettono di buon umore..."-
rispose allegramente lei.
-"Cosa dovevi dire ieri alla fine, a Tsunade?"-chiese
interessato il ragazzino.
-"A Tsun...? Ah, sì certo, a Tsunade... oh no, niente di particolare. Ah, sai che ho incontrato Ino poi?"- ghignò maliziosamente la
bionda.
Shikamaru
si sollevò di scatto, fissando Temari interrogativo.
-"Ah sì? E ti ha detto qualcosa?"- chiese lui, ansioso.
-"Oh sì! Era
al settimo cielo per la proposta di Tsunade!!!"- sorrise Temari,
falsamente contenta.
-"Ma come,
non lo sai?!Tsunade ha
proposto a Ino di partire per andare da Honoka, una famosissima ninja
medico, a fare un apprendistato di un anno ai confini della Terra del Fuoco con
la Terra delle
Rocce! E' un'occasione irripetibile, sai? E Ino l'ha accettata giusto stamattina! Ma
come, non te lo ha detto? Pensavo che foste amici..."- sussurrò divertita Temari.
Shikamaru
fulminò la bionda con lo sguardo.
-"Lo hai
capito benissimo anche da sola che io e Ino abbiamo
litigato... finiscila di fare l'ipocrita!!!"- ringhiò Shikamaru,
alquanto infastidito dall'ipocrisia di Temari.
La ragazza si
offese molto. Si alzò e guardò male Shikamaru.
-"Senti un
po'... non so che cosa diavolo tu voglia rimanere a fare qui a Konoha, soprattutto ora che Ino se ne va... sicuramente la
mia proposta è ancora valida... almeno io ho il buonsenso di avvisarti, prima
di andarmene..."- e dicendo questo con un pizzico di cattiveria, Temari se ne andò, lasciando Shikamaru in uno stato di confusione totale.
D'altronde Shikamaru poteva fidarsi davvero di Temari?
Il ragazzo sapeva bene che la gelosia... era un sentimento implacabile, che
aveva provato sulla sua stessa pelle. Spingeva a fare e a dire qualsiasi cosa. Shikamaruaveva capito della gelosia di Temari verso Ino e per questo decise di diffidare di
quella notizia così dolorosa, sparata a bruciapelo e senza sicurezza alcuna.
www
La porta dello
studio di Tsunade si spalancò con forza. L'hokage fissò Shikamaru alquanto
contrariata. Questo si avvicinò, ancora col fiatone per la lunga corsa, e
sbatté con forza i pugni sulla scrivania della donna.
-"Okay,
prima di tutto bussare non è un optional e seconda cosa, ti sei dimenticato le
buone maniere tutte di botto?!"- si lamentò Tsunade, fissando Shikamaru con
irritazione.
-"E' vero
che Ino se ne andrà?"- domandò con furia Shikamaru.
Tsunade
rimase spiazzata dalla domanda del ragazzo.
-"Sì,
certo... farà un anno di apprendistato presso una mia
amica, piuttosto lontano da qui... perché?"- chiese la donna, ancora
sorpresa dalla reazione del ragazzo.
Questa volta, Shikamaru non riuscì a ribattere. Era vero. Ino se ne andava via. Via, lontano, per un anno intero. Lontano da Konoha. Lontano da lui. Allora era vero,
Ino non era sua. Ino doveva decidere da sola, per se stessa. Ino non
aveva più bisogno della sua protezione. Ino se ne andava
da Konoha e lo lasciava da solo. Attorniato da amici,
ma profondamente solo.
"Che farò
senza di te, Ino...?" era l'unico egoistico
pensiero che gli riuscisse ad occupare la mente in quel momento.
Tsunade
fissò il ragazzino, che da qualche minuto sembrava caduto in catalessi, fermo a
fissare un punto nel vuoto.
-"Shikamaru..."- lo richiamò l'hokage.
Il ragazzo si riprese, guardandola perplesso. -"...allora, hai pensato
alla mia proposta?"-
-"Proposta...
quale proposta...?"-
-"Ma ci sei
o ci fai?"- si irritò Tsunade
-"Insomma, Shikamaru, partirai o no con Temari per passare sei mesi al Villaggio della
Sabbia?"-
Shikamaru
rimase un attimo perplesso, fissando la donna che lo scrutava perplessa.
-"Sì, Tsunade, penso proprio che ci andrò..."- rispose Shikamaru d'impulso. D'altronde, quella era l'unica
prospettiva allettante che lo attirava. L'unica che gli
prometteva un po' meno dolore. Sicuramente era meglio che rimanere per
un anno intero a Konoha senza Ino.
Rieccomi qui mie adorateeee!!! Vi giuro che mentre
scrivevo questo capitolo piangevo troppo, mi commuovevo da sola!!! (Che scempio
di donna…^___^) ma ora finalmente vi pubblico il capitolo che più mi sta a
cuore nonché PENULTIMO… mi deprimo da sola che ho quasi finito di scrivere la
storia… doh… spero che mi rencesiate
in tante sennò non pubblico l’ultimo capitolo… ah ah ah
ovviamente scherzo!!! (altrimenti la Rikachan mi uccide… e
non solo lei penso…). Okay voglio tanti commenti su
questo cap altrimenti mi offendo tsk!
Ah ah ah ora vi lascio
leggere… delfine curiose! Non fateci
caso sono i postumi del raffreddore… un bacionissimoooo
Sakurina!
CAPITOLO 6.
Il Momento Dell'Addio
Shikamaru
posò sulla grossa lapide un fiore candido e profumato. Andava spesso alla tomba
di Asuma, ma quel luogo gli
era propizio specialmente quandosi
sentiva perso o depresso. E quello era uno di quei
giorni. Avrebbe tanto voluto avere accanto a sé il suo maestro, in quel momento
di estremo bisogno... ma lui non era lì e Shikamaru doveva ritrovare la freddezza e la calma per
affrontare la situazione al meglio.
"Non voglio
assolutamente che Ino se ne vada senza prima aver
fatto pace... non me lo potrei mai perdonare... è un comportamento così
infantile, però... non ci riesco... non ci riesco proprio... no! Ce la devo
fare, o non me lo potrei mai perdonare..."
-"Shikamaru...?"-
No. Non era
possibile. Quella voce così melodiosa e familiare. Era lì, dietro di lui. Shikamaru si voltò molto lentamente. I suoi occhi scuri incontrarono
quelli azzurri come il cielo che gli piaceva tanto. Ino stava lì, dietro di
lui, con un mazzo di fiori bianchi in mano.
Abbassando
lievemente lo sguardo, la ragazza lo affiancò, piegandosi per appoggiare i
fiori sulla tomba del suo adorato maestro.
-"Anche tu qui, eh?"- chiese la biondina, senza farsi
scrupoli.
In realtà non era
il caso di tenersi il broncio anche davanti ad Asuma.
Anzi, forse era il caso di non tenersi proprio più il
broncio, visto che quelli erano gli ultimi giorni che avrebbero potuto passare
insieme.
Ino, intravvedendoShikamaru da
lontano, prima si era nascosta, poi si era decisa ad affrontarlo, abbassando il
suo orgoglio e lasciando che il suo affetto per quella
persona così speciale prendesse il sopravvento. Rischiava di andarsene senza
essersi riconciliata con lui. Che le importava se lui se ne andava
con Temari? L'importante era mantenere almeno
l'amicizia. Solo quella. A lei andava bene anche così.
-"Sì..."-
riuscì a sussurrare Shikamaru, che fissava l'immagine
sinuosa di Ino come se fosse quella di una visione
meravigliosa.
Ino si sollevò e
riuscì a fissare finalmente Shikamaru negli occhi.
-"E così... settimana prossima parti con Temari,
eh?"- chiese Ino, sforzando un sorrisino più carico di malinconia che di
felicità. Come poteva fingersi contenta di una cosa
che odiava?
-"Già...
anche tu te ne vai..."- riuscì a dire Shikamaru,
ancora disorientato. Non era psicologicamente preparato per parlare con Ino,
proprio in quel luogo così pieno di ricordi dolorosi.
-"Eh sì... Tsunade mi ha offerto una bella occasione..."-
rispose con un sorrisino che svanì subito.
-"Già..."-
si grattò la nuca Shikamaru, perplesso.
Il silenzio
cadde, padrone incontrastato di quel luogo. Shikamaru
si sentiva troppo osservato lì. Si sentiva gli occhi di Asuma puntati addosso.
-"Andiamo?"-
propose poi alla biondina. Ino acconsentì e dopo aver salutato la fredda tomba
del maestro, i due s'incamminarono, fianco a fianco,
in silenzio. Shikamaru era spiazzato: che mai avrebbe
potuto dirle? Aveva paura di fare un'altra delle sue terribili gaffe. Eppure sapeva che ogni passo che facevano era un momento in
meno che avrebbero passato insieme. Dentro di lui, sentiva il bisogno di non
perderla. Ora capiva. Sulla via del ritorno, con il sole infuocato del tramonto
alle spalle, Shikamaru capiva ciò che gli tormentava
l'animo, che non lo faceva dormire la notte: non voleva separarsi da Ino. Si
sentiva così stupido, dover dipendere da una donna... ma
era più forte di lui.
D'altro canto,
Ino era infinitamente depressa per quello che le aveva dettoTemari, soprattutto per "come" glielo aveva
detto. Ma non voleva perdere l'amicizia di Shikamaru, era troppo importante per lei. Tanti anni di avventure, tanti splendidi ricordi, una vita passata
insieme... tutto sarebbe svanito a causa di qualche stupido litigio? No. Non
doveva accadere.
-"Shikamaru..."- richiamò la sua attenzione.
-"...sì?"-
ascoltò lui, ansioso.
-"Sei ancora
arrabbiato con me?"-
-"...in
realtà sei tu quella arrabbiata..."- disse
flebilmente, fissando l'orizzonte.
-"No, io non
sono più arrabbiata... è una cosa stupida."-
Shikamaru
si sorprese molto: Ino aveva annullato la barriera del suo orgoglio, aveva
messo da parte il rancore...? Ino era maturata. Adesso
forse non aveva davvero più bisogno della sua protezione.
-"...e allora smettiamola di tenerci il broncio,
d'accordo?"- sorrise lievemente Shikamaru,
fermandosi. Ino annuì, ricambiando il sorriso.
La biondina fissò
Shikamaru. Così, illuminato dal rossore del tramonto,
era davvero bello. E lei, lei... non lo avrebbe più
rivisto per un anno intero. Un anno senza Shikamaru...
non era mai accaduta una cosa del genere nella sua vita da
quando si erano conosciuti.
"Ino...
parla... parla adesso... o taci per sempre... non lo
vedrai più... Temari te lo porterà via... parla
adesso o taci per sempre, Ino Yamanaka..." pensava la biondina.
Shikamaru
del resto ora era davvero sollevato. Le cose erano state chiarite, almeno un
po'. Almeno Ino non ce l'aveva più su con lui.
-"Sai, Shikamaru..."- cominciò Ino, con voce un po' incerta.
-"Sì? Dimmi
tutto..."- disse Shikamaru, che aveva notato la
lieve ansia di Ino.
Seguì un
intensissimo momento di silenzio. I due si fissarono dritto negli occhi. Non
parlavano, ma si erano già detti tutto.
-"...nonostante
tutti i litigi, e le incomprensioni..."- disse Ino, con occhi lucidi
-"...mi mancherai moltissimo, Shikamaru..."-
concluse con voce tremante.
Shikamaru
fissò Ino con uno sguardo pieno di tristezza. Glielo aveva detto davvero? Stava
succedendo davvero? Quello voleva dire che la
situazione era davvero seria. Quello era... quello era...
quello era un addio. Capiva che se si fossero rivisti dopo un anno, tutto sarebbe cambiato. Loro sarebbero cambiati. Il loro rapporto
si sarebbe disfatto. E la
paura di perderla era sempre più grande.
-"Ino...
anche tu... mi mancherai da morire..."- le rivelò Shikamaru,
con voce bassa e calda.
Le labbra di Ino si piegarono in un sorriso pieno di dolcezza. Una lacrimuccia le scappò. Sì, si era decisamente
commossa. Ed era felice. Anche se non pensava che fosse vero, Shikamaru
avrebbe sentito la sua mancanza.
Siccome
l'atmosfera si era intrisa di una malinconia insopportabile, Ino decise di
rompere la tensione.
-"Maddai, vedrai che non te ne accorgerai
nemmeno della mia assenza, ci sarà Temari a farti compagnia..."-
cercò di sorridere, dandogli un pacca sulla spalla. Ma
quelle parole suonarono più come un singhiozzo represso che come una
rivelazione sincera.
Shikamaru
non riusciva più a sostenere il dolore, né il suo, né quello che si
rispecchiava negli occhi di Ino. Se non fosse stato un
uomo, avrebbe voluto scoppiare a piangere. Ma, dopotutto, aveva ancora un ritegno e in fondo, quella
sarebbe potuta essere l'ultima occasione per sostenere Ino.
Il suo
autocontrollo e la sua freddezza crollarono nel preciso istante in cui vide
altre lacrime bagnare il viso di Ino. Sentì il sangue
avvampargli nelle vene, le braccia muoversi d'impulso.
I due si
ritrovarono abbracciati, Ino stretta tra le forti e
calde braccia di Shikamaru. La stringeva a più non
posso per paura che la notte che li stava avvolgendo lenta e silenziosa potesse portargliela via.
-"...ho
detto... che mi mancherai da morire... non cambia che ci siaTemari o chiunque altro... mi mancherai... davvero...
da morire..."-
Ino non riusciva
più a trattenere le lacrime, mentre la confusione le annebbiava la mente. Stava
per impazzire. Sarebbe impazzita se non si fosse liberata da quell'abbraccio
inebriante.
Con forza, Ino
spinse viaShikamaru, che
rimase allibito.
-"Arrivederci
Shikamaru..."- singhiozzò Ino, regalandogli un
ultimo sguardo, prima di scappare via nelle tenebre appena calate.
-"Arrivederci
Ino..."- riuscì a sussurrare Shikamaru, come se
stesse cercando di convincere anche se stesso.
www
Shikamaru
cominciò a tirare tutti gli shuriken e i kunai che aveva con sé dietro al povero Kiba.
Questi fece una grande fatica a schivarli tutti, ma
miracolosamente vi riuscì. Entrambi i ragazzi erano esausti e con il fiatone.
-"Ma sei
scemo, Shikamaru?! Ci stiamo
solo allenando, mica mi devi uccidere!"- sbottò Kiba, che se l'era vista proprio brutta.
Shikamaru
prese l'ultimo kunai e lo tirò con tutta la forza che
aveva contro il muro dietro a Kiba, conficcandolo.
L'amico fissò il
ragazzo col codino, attonito.
-"Okay... sei incazzato..."-
affermò Kiba.
-"Ottima
deduzione, Inuzuka..."- sibilò Shikamaru, andandosi a sedere vicino all'amico Choji.
-"E se mi
chiami per cognome vuol dire che la questione è
veramente grave..."- scosse la testa Kiba,
sedendosi anche lui accanto a Choji.
-"Posso
proporre un argomento di discussione?"- chiese il grassottello,
distraendosi per qualche secondo dal suo pacchetto di patatine.
Shikamaru
e Kiba lo squadrarono, come per dire "parla!".
-"Ino!"-
sparò Choji, pronto a
prendersi un cazzotto da Shikamaru.
-"Ottimo
argomento..."- confermò Kiba, ridacchiando.
-"No.
Pessimo argomento..."- sibilò Shikamaru,
sdraiandosi e cominciando a fissare il cielo, come suo solito.
-"Perché? Non mi dire che non le hai
detto niente!!!"- sbottò Kiba, avvicinandosi a Shikamaru.
-"Beh, in
realtà qualcosa le ho detto..."- rispose Shikamaru, arrossendo al ricordo di quell'intenso
abbraccio.
-"Ah sì??? Del tipo? Che la ami tanto e la
sposerai?"- ridacchiò Kiba.
-"VUOI
SMETTERLA CON LE TUE STRONZATEEE???!!!"- sbottò Shikamaru, diventando rosso come la bandiera comunista.
-"Waaah!!! Però sei arrossito, Shikamaru Nara!!! Ordunque? Non
dici niente ai tuoi amiconi Choji e Kiba?"- domandò il sempre più
curioso Inuzuka, avvicinandosi pericolosamente
all'amico.
-"Beh... le
ho detto... che mi mancherà, ecco..."- rispose
sottovoce Shikamaru, ancora rosso in volto.
-"...eeeee?"- chiese Kiba, sempre
più curioso.
-"...e basta!!! Cosa dovevo dirle?"- sbottò Shikamaru,
infastidito. Forse Kiba non realizzava quanta fatica avesse fatto per dirle quelle poche parole!!!
-"COOOSAAAA???!!! MA SEI PAZZO, NARA?!"- gridò Kiba,
contrariato -"Insomma, alla fine tu andrai per la tua strada e lei per la
sua?! Amici come prima?! Non avete combinato niente?!"-
-"Ma
cos'altro vuoi, Kiba?! Si
può sapere?!"- ringhiò Shikamaru,
contrariato.
-"Alla fin
della fiera... tutto qui? Tanto casino per niente? E i
tuoi sentimenti, Shikamaru? Dove li mettiamo? E'
inutile nasconderlo, Shika... tu provi qualcosa per
Ino..."- constatò Kiba, scuotendo la testa deluso.
-"Sacrosante
parole!"- confermò Choji, sentendo finalmente
qualcuno che si era accorto dei sentimenti fra i due.
-"Zitto tu,
mangia le patatine!"- gli intimò Shikamaru; era
già abbastanza duro tener testa da solo a Kiba,
figuriamoci se Choji gli dava manforte.
-"Okay!"- acconsentì Choji.
-"Eddai, Shikamaru... dì qualcosa a Ino, parlale dei tuoi sentimenti per lei!"-
-"Ma che ne
so, Kiba?! Che diavolo vuoi che ne sappia io dei miei sentimenti per Ino?! Sto con
lei dalla mattina alla sera quasi tutti i giorni, è ovvio che io ne possa
sentire la mancanza vedendola andare via?! Può darsi
che questo sentimento non sia niente di reale, sia
solo nostalgia... io... io... io non posso andare lì e dirle di rinunciare al
suo sogno per restare qui con me perché non voglio che ne se ne vada, sarebbe
da egoisti! Io voglio... voglio che lei sia felice...
anche se non sarà più mia, voglio che lei sia felice... tutto qui..."-
urlò Shikamaru, perdendo completamente il suo
autocontrollo. Depresso, il ragazzo abbassò il capo, fissando il suolo.
Kiba
tirò fuori una bottiglia di birra dalla sua borsa.
-"Benvenuto
nel mondo dell'amore, caro il mio Shikamaru..."-
scosse la testa Kiba, tra il divertito e il
perplesso, aprendo la birra.
-"Che diavolo dici, Kiba..."-
si lagnò Shikamaru, che non voleva accettare una
versione dei fatti così difficile da affrontare.
-"Avanti...
sei disposto a sacrificare la tua felicità per la sua... questo a casa Inuzuka si chiama Amore con la A
maiuscola, caroShikamaru... se non è amore,
che cos'è..."- asserì tranquillamente Kiba,
sorseggiando la sua birra tutto soddisfatto delle sue deduzioni.
Shikamaru
rimase perplesso, fissando il suolo. Non ci riusciva. Non poteva accettarlo.
Era... davvero... amore...?
www
Quel pomeriggio,
una brezza tiepida cullava Konoha nel suo abbraccio
primaverile. Ormai era primavera, la stagione dei fiori, quella preferita da
Ino.
Non appena passò
vicino ad un campo di fiori, la biondina propose alle amiche Sakura e Hinata di sdraiarsi un
po' lì, per rilassarsi un attimo.
Il prato era un’infinita
distesa di colori e profumi, e Ino si sentì subito
meglio. Le due fidate amiche le si sedettero accanto,
silenziose.
Sakura
fissava i fiori, ricordando con tristezza la loro amicizia e il giorno della
composizione floreale nella quale Ino l'aveva aiutata, tanti anni prima. Sulle
sue labbra si spaziò un sorrisino malinconico.
-"...dopo
tutto questo... chi si aspettava... che te ne saresti andata così
lontano?"- asserì con amarezza Sakura.
Il volto di Ino si fece triste, mentre i suoi occhi analizzavano
esperti tutti i tipi di fiori presenti in quel prato variopinto.
-"...forse,
ai confini della Terra delle Rocce, non ci sono fiori belli come
questi..."- disse Hinata, tristemente.
-"...grazie
ragazze, mi state proprio sollevando il morale..."- sbuffò Ino, alzandosi
in piedi e correndo in mezzo al prato.
Decise di fare
una ruota su se stessa e poi si lasciò andare, rimanendo sdraiata sul prato, a
fissare il cielo. Istintivamente le venne in mente Shikamaru, quella era la sua tipica posizione.
Scostò immediatamente lo sguardo dal cielo, dalle nuvole e lo spostò verso i
fiori accanto a sé.
Dei fiorellini
piccolissimi, di un splendido azzurro intenso e molto
fragili le stavano accanto, e sembravano fissarla, interrogativi. Ino si
sollevò di scatto, vittima di un sentimento strano, un misto di
amarezza e nostalgia... un ricordo.
Vedendo la
reazione dell'amica, Sakura e Hinatale si avvicinarono.
-"Che hai
visto, Ino...?"- chiese Hinata,
sedendosi accanto all'amica. Sakura rimase in piedi,
fissando la biondina interrogativa.
Un dolce sorriso
si spaziò sulle labbra di Ino.
-"Vedete
questi fiorellini?"- disse, indicando i piccoli fiori azzurri.
-"Sì... si
chiamano Nontiscordardimé, giusto?"- chiese Hinata, incerta.
-"Già... mi
è tornato in mente un episodio della mia infanzia... sapete, quando io e Shikamaru eravamo piccoli..."- cominciò a raccontare
Ino.
--FLASHBACK--
-"Ehi Shikamaru, dove cavolo eri
finito?!"-
-"Ciao
Ino... niente, facevo una passeggiata..."- rispose il bambino,
imbarazzato.
-"No, tu
stavi guardando quei fiorellini, ti ho visto!"- sorrise Ino,
avvicinandosi. -"Sono proprio carini!"-
-"Beh, in
realtà... mi sembrano così semplici e carini... non ho mai visto un fiore
così..."- arrossì Shikamaru.
-"Sì, è
vero, però hanno un nome triste... si chiamano Non-ti-scordar-di-me"- disse lentamente la
bambina, in modo da non pronunciare male il nome.
-"Beh, che
colpa ne hanno loro se si chiamano così, scusa...?"-
si lamentò Shikamaru.
-"Sì, però
così hanno anche un significato triste... sembra che si chieda ad una persona
che se ne va di non dimenticarsi di noi... io non vorrei mai regalare questi
fiorellini tanto carini a qualcuno, se significa dirgli addio..."- concluse Ino, tristemente.
-"Sì, forse
hai ragione tu..."-
--FINE
FLASHBACK--
Hinata
e Sakura rimasero silenziose. Ciò che Ino aveva
raccontato loro, sembrava la profezia di una realtà così vicina...
Gli occhi di Ino si inumidirono, mentre il ricordo di quei giorni
felici si allontanava sempre di più.
-"Chi... chi
lo avrebbe mai detto... che dirsi addio... sarebbe
stato tanto doloroso?"- singhiozzò Ino, debolmente.
Sakura
si voltò dall'altra parte: Ino non doveva assolutamente vedere le sue lacrime.
Ma come poteva restare un anno senza quella compagna di avventure
e bisticci grazie alla quale era diventata la ragazza forte che era adesso?
Hinata,
invece, percepì immediatamente il forte dolore che le provocava la separazione
da Shikamaru, più che da Konoha
stessa. La ragazzina decise di farsi forza e di esprimere liberamente la sua
opinione, anche se questa avesse potuto ferire la sua
cara amica.
-"Inochan..."- cominciò con voce sommessa Hinata
-"...ma sei davvero sicura che per te Shikamaru
sia solo un amico?"-
Sakura
guardò Ino e Hinata. Cosa
avrebbe risposto adesso Ino?
-"No, che
non ne sono sicura... non sono più sicura di niente... ma
ormai il danno è fatto..."-
-"Ma che
dici, Ino?!"- sbottò Sakura
-"Puoi ancora recuperare! Puoi andare da Shikamaru
e dirgli tutto!"-
-"Sì, per
rovinare quella già fragile amicizia che ci unisce?!
Mi dispiace Sakura... ma non voglio perderlo ancora di più... e poi lui sta
con Temari, mi dici con che pretesto potrei andare lì
a chiedergli di restare?! E se rimanessi qui a Konoha
senza di lui, morirei dal dolore... perciò mi dispiace, ma me ne andrò e cercherò di dimenticare tutto, anche se questo
significa perderlo... voglio che almeno lui sia felice, e nient'altro..."-
concluse tristemente Ino.
"Secondo me qui siete infelici tutti e due..." pensò con rabbia Sakura, che non
riusciva ad accettare quella situazione.
E rieccomi qui per pubblicarvi l’ultimo
capitolino della mia storiella tenera tenera...
vi ringrazio per essere arrivati fino a qui! È arrivato il momento di partire
per Ino e Shikamaru, anche se troppe cose sono
rimaste in sospeso e senza un chiarimento… come andranno a finire questa serie
di nuovi sentimenti?
Spero davvero di essere riuscita a ricreare la sfera dei
sentimenti che lega Ino e Shikamaru, sentimenti sbocciati in tenera età e che si sono portati
dietro sempre, passando per mille avventure e contando sempre l’uno sull’altra…
nonostante i pericoli, le difficoltà, le incomprensioni, le differenze di
carattere, le prove, i nostri due sono arrivati ad un punto di svolta dove
tutti questi sentimenti che si sono portati dietro si devono evolvere insieme
alla situazione, crescere come sono cresciuti loro… e solo Ino e Shikamaru potranno scegliere la strada migliore da
intraprendere!
CAPITOLO 7.
Non Ti Scordar Di Me
Nel suo ufficio, Tsunade finì di dare tutti i documenti che servivano a Temari.
-"Mi dica, Tsunade, quando partirà Ino?"- chiese Temari con nonchalance.
-"Oh beh,
giusto domani mattina..."- rispose Tsunade,
tutta indaffarata con le sue scartoffie.
-"Oh,
interessante..."- ghignò divertita Temari.
www
-"Shikamaru!!!"-
Il ragazzo che
stava camminando pensierosamente per le vie di Konoha fu richiamato dalla ragazza della sabbia, che
lo prese a braccetto.
Non sapeva che
proprio in quel momento Ino era andata a cercarlo a casa sua, senza però
trovarlo.
-"Temari... che vuoi?"- chiese
scocciato. Sapeva che l'indomani mattina Ino sarebbe partita
e la sua depressione era alle stelle, soprattutto grazie all' "aiuto"
psicologico di Kiba.
-"Ti devo dire che c'è stato un cambiamento di programma... invece che
dopodomani, la partenza è stata anticipata a domattina... mi dispiace... è solo
che devo immediatamente rientrare, Gaara ha bisogno
di me..."- si finse dispiaciuta Temari.
-"Ma... ma... ma domani mattina parte pure Ino..."- si lamentò Shikamaru.
-"Oh
davvero? Mi dispiace... però è davvero urgente,
scusami tanto..."- fece gli occhi dolci Temari.
-"E va bene..."- sbuffò Shikamaru,
perplesso.
-"Allora,
andiamo da qualche parte insieme?"- chiese poi Temari,
raggiante.
-"No, mi
dispiace... adesso devo andare a casa..."- rispose lui, abbastanza
infastidito dalla notizia.
-"Va bè... fai come ti pare..."- e dicendo questo, Temari se ne andò.
Shikamaru
riprese la via di casa, più depresso di prima. Tutta quella storia era
insopportabile. Avrebbe almeno voluto salutare Ino, prima
di non rivederla più per un anno intero. E invece gli veniva
negata pure quella possibilità. Evidentemente il destino gli era nemico.
www
Arrivato a casa,
la signora Yoshino Nara, sua madre, gli tirò addosso un cuscino, contrariata.
-"Ahia mamma!!! Ma che cavolo fai?!"- si infuriò Shikamaru, che non era in vena di scherzi.
-"Sei uno
stupido scimmione, come tuo padre del resto! Insensibile! Oggi Ino è venuta a cercarti per salutarti, perché ha saputo da Tsunade che parti anche tu domattina e non ti ha trovato!
So che eri in giro ad amoreggiare con quella strega della sabbia, stupido uomo
senza ritegno!"- lo riprese con rabbia la madre.
-"Co... Ino è venuta qui?!"-
sobbalzò il ragazzo.-"Non le avrai
detto mica che ero con Temari, vero?!"-
-"Certo che
no, mica sono insensibile come te... e comunque è
inutile che tu vada a cercarla a casa perché oggi aveva appuntamento con alcuni
suoi parenti... però ti ha lasciato una cosa in camera tua!"- rispose Yoshino, sparendo in cucina.
Shikamaru
volò su per le scale e si precipitò in camera sua.
Sulla scrivania
scura, proprio davanti alla foto del suo Team con Ino,
Choji e Asuma, stava una
piccola scatolina bianca.
Sopra la fin
troppo familiare scrittura di Ino: X Shikamaru da Ino!. Shikamaru
conosceva bene quelle scatoline. Fin da piccola Ino le
usava per metterci dentro i fiorellini più piccoli per lasciarli seccare e
conservare.
Shikamaru
la aprì lentamente, con un sorrisino stampato sul volto che subito svanì non
appena vide al suo interno un mazzolino di quei
fiorellini semplici e carini che gli piacevano tanto, ma che Ino non avrebbe
mai voluto regalare a nessuno.
-"...sono...
Nontiscordardimé..."-
sussurrò Shikamaru, prendendo in mano i piccoli
fiorellini celesti.
--FLASHBACK--
-"...io non
vorrei mai regalare questi fiorellini tanto carini a qualcuno, se significa
dirgli addio..."- concluse Ino, tristemente.
-"Sì, forse
hai ragione tu... però chissà, magari un giorno
dovremo regalarceli!"-
-"No, questo
non accadrà mai, tranquillo! Ti perseguiterò per sempre! Ah ah
ah!"- rise Ino.
--FINE
FLASHBACK--
Shikamaru
strinse forte nelle sue mani i fiorellini. Quello era veramente un addio.
L'addio di Ino.
www
La mattina del
giorno fatidico era arrivata. Né Ino né Shikamaruavevano chiuso occhio quella notte. Le
loro menti si occupavano a vicenda, in un vortice di ricordi e
sensazioni tristi.
Ino si diresse
verso la porta nord di Konoha, dove Sakura, Hinata, Ten Ten e Tsunade
l'attendevano per salutarla. Gli altri amici li aveva
già visti il pomeriggio del giorno prima. I più dispiaciuti sembravano Kiba e Choji, ma un po' tutti lo
erano.
Shikamaru
si diresse lentamente verso la porta est di Konoha,
dove solo Temari lo attendeva. Aveva salutato tutti
gli amici la sera precedente, e siccome odiava vedere la folla in lacrime che
lo salutava mentre abbandonava Konoha,
decise di partire da solo. Erano stati tutti un po' strani
quella sera, Kiba e Choji
sembravano alquanto contrariati, Ten Ten non lo aveva
degnato nemmeno di uno sguardo e Sakura e Hinata erano abbastanza fredde e distanti.
"Che situazione contorta." pensavaShikamaru, ormai vicino alla porta est. In quel
momento, gli si parò davanti qualcuno, che rideva
soddisfatto e divertito.
Shikamaru
riconobbe subito KoichiNoriji,
quel grandissimo rompiscatole che aveva causato tutto quell'enorme e intricato
casino.
-"Ah ah ah! E così te ne vai sconfitto,
eh, Shikamaru Nara?"- rideva compiaciuto della
sua opera.
Shikamaru
aveva i nervi a fior di pelle. Aveva desiderato tante volte di averlo tra le
mani per spaccargli la faccia e fargli pagare per tutto il casino combinato. Ed ora eccolo lì, davanti a lui, scemo come sempre, pronto a farsi
pestare.
-"Sai una cosa, Noriji?"- disse
Shikamaru, poggiando a terra lo zaino e scrocchiandosi le dita con fare minaccioso. -"Io me ne andrò pure sconfitto, ma tu..."- e in quel momento
gli si scagliò addosso, tirandogli un pugno talmente violento da spaccargli il
setto nasale. -"...ma tu rimani qui col naso
rotto! E aspettami, che quando torno ti do il resto!!!"-
ringhiò Shikamaru, raccogliendo la sua roba e
passando sopra a Koichi steso a terra col volto
insanguinato.
www
Finalmente ecco
apparire davanti a lui l'imponente porta est, e lì ad aspettarlo stava Temari, con un sorriso sgargiante e soddisfatto.
-"Allora,
andiamo?"- chiese Temari.
Shikamaru
rimase lì, perplesso, fissando l'orizzonte. Laggiù c'era il Villaggio della
Sabbia e laggiù avrebbe passato sei mesi senza Ino.
Senza Ino. Laggiù o a Konoha, che importava? Si
sarebbe comunque sentito solo come un cane.
Sospirando, si
portò le mani in tasca, dove qualcosa di solido e quadrato gli finì tra le
dita. Non era possibile. La scatolina di Ino. Sua
madre doveva avergliela infilata in tasca per un qualche strano motivo.
Non ti scordar di
me. "Come faccio a scordarmi di te, Ino? Vorrei
tanto riuscirci, ma non ci riesco. Non ci riesco.
Perché non ci riesco?" pensava Shikamaru.
-"Perché ha ragione Kiba, cazzo..."- ammise ad alta voce il ragazzo.
-"Perché, cosa dice Kiba?"-
chiese Temari, confusa.
Shikamaru
ritornò con i piedi per terra e realizzò cosa stava accadendo. Fissò Temari, con sguardo serio. Strinse forte la scatolina.
Inarrestabili, una serie di ricordi affollarono la sua
mente, ricordi vicini e lontani, ricordi pieni di lei e dei suoi sorrisi.
Tu vuoi solo che Ino sia tutta tua e di nessun altro!
Non c'è più
bisogno che tu mi protegga, so difendermi da sola!!!
Tutto ciò che avete passato insieme non si è cancellato e non si
cancellerà mai!
...anch'io, anche se non lo ammetto mai, mi sentirei persa se
non ci fosse Shikamaru... in realtà gli voglio un
mondo di bene, per me è una delle persone più importanti!
Sai, Shikamaru...nonostante tutti i litigi, e le incomprensioni...
mi mancherai moltissimo, Shikamaru...
Arrivederci Shikamaru...
...sei disposto a sacrificare la tua felicità per la sua...
questo a casa Inuzuka si chiama Amore con la A maiuscola, caro Shikamaru... se non è amore, che cos'è?
...però così hanno anche un significato triste... sembra che si
chieda ad una persona che se ne va di non dimenticarsi di noi... io non vorrei
mai regalare questi fiorellini tanto carini a qualcuno, se significa dirgli
addio...
No, questo non
accadrà mai, tranquillo! Ti perseguiterò per sempre! Ah ah ah!
Shikamaru,
ma che fai?
Shikamaru,
non fare il cretino!!!
Vai Shikamaru, non ti arrendere!!!
Shikamaru!
Ciao Shikamaru!
Shikamaru!!!
Rimarremo insieme
per sempre, sai Shikamaru?
-"Io non
posso partire"- asserì all'improvviso Shikamaru,
molto seriamente.
Temari
spalancò gli occhi, incredula.
-"...che
cosa?!"- sobbalzò lei.
-"Cosa ci vengo a fare con te al Villaggio della Sabbia, Temari... niente. Il mio posto è qua.
Io non posso partire."- scosse la testa il ragazzo,
realizzando finalmente l'errore madornale che stava per commettere.
Dando un ultimo
sguardo alla ancora incredula Temari, Shikamaru si voltò per andarsene.
-"Shikamaru!!!"- lo richiamò Temari -"Shikamaru... dove
vai?"-
-"Vado da
Ino."- rispose, sicuro di sé.
-"Shikamaru... se adesso vai da lei... io non
ti voglio mai più rivedere, hai capito?"-
-"...e allora si vede che non c'è futuro per noi due.
Addio."- e dicendo questo, Shikamaru cominciò a
correre più veloce che poteva verso la porta nord, dove Ino si accingeva a
lasciare Konoha.
"Aspettami
Ino..." pensavaShikamaru,
sfrecciando a piena velocità per le vie del villaggio.
www
Finalmente Shikamaru stava per raggiungere la porta nord, quando per
strada incontrò Ten Ten, Sakura, Hinata e Tsunade.
-"Nara!!! Dove diavolo eri?!"- ringhiò Ten Ten, furibonda.
-"Shikamaru... ma allora non sei andato con Temari?"- sorrise felicemente Hinata.
-"No, le ho
dato buca... non ditemi che Ino è già partita?!"-
urlò Shikamaru, fermandosi con loro per riprendere
fiato.
-"Sì,
credevi forse che sarebbe rimasta ferma come un palo ad aspettarti, razza di
deficiente?!"- lo rimproverò la furiosa Ten Ten.
-"Shikamaru, Ino è partita da
poco... se le corri dietro la raggiungerai in poco tempo..."- disse Sakura, dandogli una pacca sulla spalla. -"Riportala a
Konoha, mi raccomando!"- e così dicendo le
ragazze si allontanarono.
Ora Shikamaru era solo con Tsunade.
La donna inarcò un sopracciglio, contrariata.
-"Non so
cosa stiate combinando voi due... però vado a scrivere
a Honoka dicendole che Ino non andrà da lei..."-
Shikamaru
sorrise, entusiasta. Tsunade
gli fece cenno di muoversi.
-"Muoviti o
non la raggiungi più!!!"- sbuffò l'hokage, tornando nel suo ufficio.
Ancora senza
fiato, Shikamaru scattò velocemente fuori dalla porta nord, direzione: Ino Yamanaka.
www
Ino si fermò,
scocciata. Ora aveva anche le allucinazioni uditive. Era come se qualcuno
continuasse a chiamarla, da lontano, ma ogni volta che
si girava non vedeva nessuno. Così decise di ignorare quelle urla, evidenti frutti
della sua fantasia, e di tirare dritto per la sua strada.
Si
impegnava a canticchiare delle canzoncine per tenersi
compagnia e soprattutto per non pensare a Temari e Shikamaru che viaggiavano allegramente abbracciati, ma era
inutile: le venivano in mente o le canzoni che cantava da piccola con Shikamaru e Choji, oppure le
canzoni preferite di Shikamaru, o ancora quelle che
parlavano di tristi addii... era una sensazione insopportabile, Ino si stava
per arrabbiare col suo cervello.
-"Ino!"-
Oh cavolo. Quella
voce non era un allucinazione. Era vicina. Era dietro
di lei. Era... familiare. No, non poteva essere.
Ino spalancò gli
occhi e si voltò lentamente.
-"Shikamaru...?"- disse a bocca
aperta.
Ed
eccolo lì, stanco morto e con un fiatone che gli proibiva di parlare.
Seguirono interminabili momenti di silenzio durante i quali
i due si fissarono senza parole.
Improvvisamente, Shikamaru si buttò a terra. Ino rimase
sconcertata, poi gli si avvicinò, inginocchiandosi.
-"Che hai?!"- chiese preoccupata.
-"Che ho?!.... che vuoi che abbia?! Sono stanco morto, ecco che cos'ho!!! Ho corso dalla porta est a qui come un dannato,
permettimi di essere senza fiato!!!"- sbottò lui, esausto.
Ino rimase
allibita, senza parole.
-"Ma... ma... maTemari?"- chiese lei,
ancora confusa.
-"Bah, le ho
dato buca! Non mi va di starmene dei mesi nel culo del deserto a cazzeggiare... cazzeggio
benissimo anche qua!"- sorrise lui.
Ino scoppiò a
ridere.
-"Che scemo che sei, Shikamaru..."-
disse.
-"Sì, e tu
sei una bugiarda."- riprese un'espressione seria lui.
-"Chi? Io? E perché?"- si sconvolse Ino.
Shikamaru
tirò fuori dalla tasca la scatolina bianca con dentro
i Nontiscordardimé. Ino la prese, con espressione
triste.
-"Mi avevi
promesso che non me li avresti mai regalati. Bugiarda."- la rimproverò Shikamaru, mettendosi a sedere. Ino rimase inginocchiata
accanto a lui, mortificata per avergli regalato quei fiori.
-"E' vero,
sono una bugiarda."- ammise Ino.
-"Sì, a
volte lo sei. A volte no."- la corresseShikamaru.
-"Ma... cosa
ci fai qua?"- domandò Ino, perplessa.
Adesso
sì che era difficile rispondere.
"Adesso sì
che sono nella merda. Che cosa ci
faccio io qui?".
-"Sono
venuto a riprenderti, ovviamente."- rispose tranquillo.
-"Ah. Ma io devo..."- cercò di spiegargli Ino.
-"No, tu non
devi proprio fare niente. Tu resti a Konoha. Con
me."- continuò seriamente.
-"Ah... ma... ma che diavolo dici, scemo?! Io devo andare da Honoka!"-
-"No! Tsunadeha deciso di annullare il tuo
apprendistato!"- ghignòShikamaru.
-"Cosa?! Ma perché?!"- rimase
shockata Ino.
-"Perché
io rimango a Konoha."-
-"E io che
c'entro, scusa?!"- Ino continuava a non capirci
niente.
-"Perché
senza di te non mi diverto a Konoha!"-
-"Cosa?! Tu hai annullato il MIO apprendistato perché TU ti
sentivi solo a Konoha?! Ma
sei pazzo?!"- si arrabbiò Ino.
-"Sì, è
così."- rispose tranquillamente il ragazzo.
-"Perché... perché tu sei mia."- asserì Shikamaru, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Ino rimase
totalmente senza parole, arrossendo.
-"Okay, ti si sono fulminati tutti i neuroni di botto... io
non sono tua, Shikamaru Nara!"- sbottò Ino,
ancora rossa.
-"Ah no? Sei
sicura?"- chiese lui, maliziosamente.
-"Sicurissima!"-
asserì, agitata dalle inaspettate parole di Shikamaru.
-"Allora
bisognerà rimediare..."- ghignò divertito il ragazzo, portando il suo
braccio intorno alle spalle di Ino, attirandola a sé.
Adesso basta
usare mente e freddezza. Per una volta, Shikamaru
voleva seguire il suo istinto, agire d'impulso. Echissenefrega delle conseguenze!
Ino non fece
nemmeno in tempo a capire cosa stesse accedendo. Shikamaru si era avvicinato così all'improvviso che non riuscì ad evitare il contatto tra le loro labbra. Ci mise un
po' a realizzare che Shikamaru
la stava baciando...
Fu un bacio lento
ma molto intenso. La mente di entrambi era come il cielo di qualche giorno
prima, limpido e senza nuvole. Senza preoccupazioni. Senza dubbi. Per quelli ci
sarebbe stato tempo dopo.
www
Non appena Shikamaru interruppe il bacio, la prima cosa che ricevette
fu uno schiaffo. Ovviamente.
-"AHIA! MA
CHE CAVOLO FAI?!"- sbottò Shikamaru,
premendosi la mano sulla guancia.
Ino si alzò in
piedi, offesa.
-"Non
baciarmi mai più senza permesso, hai capito?!"-
ringhiò furibonda.
-"Va bene,
allora vorrà dire che la prossima volta ti manderò una
raccomandata!"- sbottò Shikamaru, sollevandosi
da terra.
I due
cominciarono ad avviarsi verso Konoha, fianco a fianco. Come se fosse un gesto del tutto naturale,
le loro mani s'intrecciarono, stringendosi saldamente, per non lasciarsi andare
più.
-"Non
penserai che ora io sia tua, vero?"- chiese Ino, fintamente arrabbiata per
nascondere l'imbarazzo.
-"In realtà
lo penso eccome"- ghignò divertito Shikamaru.
-"E allora smettila immediatamente di pensarlo!"- lo
rimproverò Ino.
Shikamaru
scoppiò a ridere, mentre Ino continuava a riprenderlo.
-"Smettila di ridere, io non sarò mai tua, Shikamaru!
Smettila di ridere, avanti!"- ma involontariamente, anche Ino si mise a ridere.
Entrambi l'avevano capito, anche se era difficile per Ino abbassare
l'orgoglio e accettarlo. Lei era diShikamaru già da molto tempo, ormai.
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Dietro ad un
cespuglio, a spiare i due piccioncini...
-"Evvai ragazze, missione compiuta!"- ridacchiò Kiba, divertito.
Sakura,
Hinata e Ten Ten
sorrisero, soddisfatte.
-"Sono
proprio felice!"- sorrise Hinata.
-"Già,
anch'io!"- confermò Sakura.
-"Mah... io
in realtà sono perplessa..."- rispose Ten Ten, che non era tanto convinta di Shikamaru.
-"Tranquilla,
vedrai che se la caveranno."- disse una voce maschile, alla destra di Ten Ten.
-"Sì, hai
perfettamente ragione, Shino... Shino?! Ma che diavolo ci fai
qui?!"- sbottò Ten Ten, spaventata dal trovarsi
di fianco l'uomo incappucciato saltato fuori dal nulla.
Anche Kiba, Hinata e Sakurarimasero allibiti.
-"Ma Shino... da dove cavolo salti fuori?!"-
ringhiò Kiba, che si era preso un colpo.
-"Io? Oh
beh, ho sempre seguito tutta la vicenda di nascosto... era
molto appassionante..."- rispose con tono misterioso Shino.
Alle ragazze
venne la pelle d'oca e Kiba fissò storto l'amico.
-"L'ho
sempre saputo che in realtà eri un guardone, Shino..."-
scosse la testa Kiba, dando una pacca sulla spalla al
compagno di squadra.
-"Ma che
diavolo dici, Kiba?!"-
s'infuriò lui, tirandogli un cazzotto in testa. Tutti scoppiarono a ridere
divertiti.
-"EHI VOI,
CHE CI FATE QUI?!"-
-"Ci stavate
spiando?"-
Il gruppetto di
ragazzi si voltò sconvolto, trovandosi davanti unShikamaru alquanto arrabbiato e una Ino abbastanza irritata
e imbarazzata.
-"Oh... ciao
Shika... come va? Anche tu a
fare una scampagnata?"- fece un sorrisino Kiba,
prima di essere rincorso dal furioso amico.
The End
P.S. Il pezzo di Shino è tutto dedicato alla mia dolce Paccy!!! Ah ah ah!!! TVTRB!!!
P.P.S.
Non preoccupatevi, Kibasopravviveràalla ira funesta di Shikamaru...
con qualche livido...
…tobecontinued!
Vi è piaciuta la
storiella? Spero di sìììì!!!
Aspetto cmq le vostre recensioni… ma l’avventura di
Ino e Shika continua nella mia prossima storiella “Il Labirinto della Mente” nella quale
Ino dovrà affrontare una dura guerra contro dei potentissimi ninja stranieri ma soprattutto contro se stessa; ancora una
volta la sua relazione con Shikamaru verrà
compromessa… spero che la leggerete, anche se sarà un po’ più tragica di
questa…!
Un bacione enorme e un mega grazie a
tutti voi dalla vostraSakurina!
X Hinata-chan: grazie
mille per il tuo sostegno Hinaaaa! Ho visto la tua
scheda personale e ho scoperto che abbiamo davvero troppe cose in comune! Ti
considero troppo una grande! Appena potrò leggerò
qualcuna delle tue storielle ^__^ e grazie ancora mille x le tue preziose
recensioni! Un bacione enorme Sakurina
X Luna123: Lunina mia grazie millissime
x le tue recensioni commoventi! Grazie x il tuo costante sostegno senza il
quale non sarei mai arrivata alla fine della
storiella! Davvero mi ha fatto un sacco di piacere sapere che la storia ti ha
preso tanto a bene! Spero di leggere i tuoi bei commenti anche nel seguito! Un mega bacio Sakurina
X Ciliegina92: tante grazie x aver seguito la mia
storiella! Davvero mi fa piacere che ti piaccia e
spero che commenterai anche l’ultimo capitolo per sapere che ne pensi… non
perderti il seguito mi raccomando (pubblicità occulta ah ah ah^__^)!
Un bacio Sakurina
X Celiane4ever: grazie mille x i tuoi commenti tempestivi,
sono infinitamente felice che ti sia piaciuta la storiellina…
sarei infinitamente felice di sapere che ne pensi del finale e ovviamente spero
di sapere cosa ne pensi anche del seguito… (sempre più pubblicità occulta… eh eheh…)
un baciottoSakurina
X Rikachan: oh my adorata seguace di Manzoni… ti
pubblico l’ultimo capitolino così sei felice e
contenta e non mi stressi più a scuola eh eheh… con te non ho bisogno di pubblicità occulta tanto so
che sei la mia fedele seguace e non mi tradirai mai… anche se la prox storia sarà lunghissima e un triste uahuah effetto dei promessi
sposi?!? Vabbè prenditela con la Patty
che mi deprime con Leopardi e mi vengono in testa solo cose tristi… un baciozzolo se vedemo a scuola mia
bela tusa tua Sakurina