Tu sei mia!

di Sakurina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Missione: Abbattere Shikamaru Nara! ***
Capitolo 2: *** Il Punto Debole di Shikamaru ***
Capitolo 3: *** Rancori e Incomprensioni per Ino e Shikamaru ***
Capitolo 4: *** Un rapporto complicato ***
Capitolo 5: *** Una Notizia Inaspettata ***
Capitolo 6: *** Il Momento Dell'Addio ***
Capitolo 7: *** Non Ti Scordar Di Me ***



Capitolo 1
*** Missione: Abbattere Shikamaru Nara! ***


Tu Sei Mia

Tu Sei Mia!!!

Ehi, ciao, sono Sakurina e questa è la mia prima fanfic! In realtà Ino e Shikamaru sono una coppietta che mi piace troppo e ultimamente mi sto acculturando su di loro… e mi sono ingegnata per scrivere un paio di ficcy, una incentrata più su Shikamaru e un’altra più seria tutta su Ino! Questa è quella più soft su Shikamaru! Nel primo capitolo entrerà in gioco un suo vecchio antagonista che ho inventato io, potrà sembrare noioso ma sarà proprio lui a mettere i bastoni fra le ruote a  Ino e Shika! Spero che vi piaccia! Tin! Baciotto Sakurina.

 

CAPITOLO 1.

Missione: Abbattere Shikamaru Nara!

 

Anche quella mattina il sole era il padrone incontrastato del cielo. Ma nonostante ciò, il vento sferzava gelido e tagliente per tutte le strade di Konoha. E, ovviamente, spazzava via le nuvole, lasciando il cielo di un azzurro irreale e intenso, così intenso da dar persino fastidio alla vista.

Shikamaru sbuffò annoiato, tirando fuori un pacchetto di sigarette e portandosene una alla bocca. Un cielo senza nuvole non era degno della sua attenzione. Era vuoto e privo d'interesse.

Decise perciò di farsi un giretto per le vie di Konoha, tanto per ammazzare il tempo. Nonostante fosse una bella giornata soleggiata d'inizio primavera, le vie del villaggio erano deserte a causa di quell'aria ancora carica del gelo invernale.

-"Uff... che scocciatura!"- sbuffò Shikamaru, alquanto irritato. Quel dannato vento gli impediva di accendersi quella benedetta sigaretta. Spazientito, la gettò a terra e si diresse filato verso casa.

"Che palle... passare una bella mattina di sole chiuso in casa per colpa di questo freddo boia..." pensò "...d'altronde chi vuoi che esca con questo vento? Solo i cretini... bene Shikamaru, cominci a darti del cretino da solo, mi fa piacere... si vede che il tuo quoziente intellettivo comincia a diminuire col passare degli anni... o forse sarà la nicotina?".

In quel preciso istante, il ragazzo si fermò, ancora più scocciato. Si era accorto della presenza di qualcuno già da qualche minuto, ignorandolo; ma visto che non sembrava demordere, decise di affrontarlo a quattr'occhi.

Sospirò, chiudendo gli occhi e concentrandosi. Sicuramente non era un ninja molto esperto, in quanto si muoveva rumorosamente e Shikamaru era già riuscito a localizzarlo.

-"Avanti... vieni fuori..."- disse a voce abbastanza alta, il necessario per essere sentito. Ovviamente il tono lasciava trasparire perfettamente la sua irritazione. Improvvisamente, una risata sforzata e innaturale rieccheggiò per la stretta via e immediatamente davanti a Shikamaru apparve un giovane alto un po' più di lui, dai capelli rossicci e gli occhi castani, abbastanza carino, suo coetaneo, che conosceva fin troppo bene.

-"Ah ah ah! Ciao Shikamaru Nara! E' da un po' che non ci si vede, eh?"- sorrise arrogante il ragazzo, puntando il dito contro Shikamaru.

-"Oh no... ti prego... ci mancava anche questa scocciatura..."- sbuffò Shikamaru.

-"Come sarebbe a dire "scocciatura"?!"- sbottò il ragazzo dai capelli rossi.

-"Sarebbe a dire che oggi non è proprio giornata per piantar grane, Koichi!"- ringhiò Shikamaru, passandogli oltre, ignorandolo.

Koichi Noriji si voltò, alquanto alterato e offeso per essere stato ignorato, come al solito, dal suo grande rivale.

-"Ah ah ah! Ho capito! Ti senti minacciato perché sai che adesso sono un chunin, eh?"- ghignò divertito Koichi.

Shikamaru scoppiò in una fragorosa risata, voltandosi verso il ragazzo.

-"Era ora che diventassi chunin, ragazzo mio! E' da quattro anni che ripeti l'esame!"- lo sbeffeggiò.

-"Cosa?! Ehi!!! Solo perché tu sei diventato chunin a dodici anni non vuol certo dire che sei più forte di me!"- ringhiò Koichi, che era riuscito a passare l'esame solo all'età di sedici anni.

-"Già... sicuramente però sono più intelligente... tu che dici?"- lo provocò Shikamaru. -"...e sai, per diventare un ninja bisogna essere sia forti che intelligenti... e dubito che la tua intelligenza sia aumentata in questi quattro anni..."-

-"Che stai insinuando, Nara?!!!" ringhiò Koichi.

-"Niente, sto solo analizzando la pura verità... cioè che con i soldi si può comprare tutto, caro Noriji, e se penso che il tuo ricco papino ci ha messo ben quattro anni per corrompere gli esaminatori per farti passare l'esame, deduco che l'intelligenza non è proprio una dote di famiglia..."- ghignò divertito Shikamaru.

Koichi divenne rosso per la rabbia e tirò un urlo per il nervoso.

-"Non te la prendere, Koichi... beh, se cominci a cercare di corrompere gli esaminatori già da quest'anno, forse fra qualche decennio riuscirai a diventare un jonin, non credi? Ora, scusami, ma per quanto sia piacevole e inutile stare qui a sprecare il mio tempo prezioso con te, me ne devo andare... addio!"- e dicendo questo alquanto seccatamente, Shikamaru riprese tranquillamente la via di casa, lasciando un Koichi alquanto furibondo e profondamente offeso.

 

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"Non finisce qui... Shikamaru Nara..." pensava furibondo Koichi, che ora bighellonava nervosamente per le vie di Konoha. Sembrava che non sentisse neanche il gelido vento, tanto era intento a litigare con Shikamaru nella sua mente. Erano rivali da quando avevano cinque anni, ovvero da quando si erano conosciuti alla scuola ninja e da lì era scoppiata una serie infinita di dispetti e tranelli, che ovviamente vedevano sempre Koichi come perdente. Fin da piccolo Shikamaru si era dimostrato sempre superiore sia fisicamente che intellettualmente. E Koichi lo detestava dal profondo del suo cuore più di chiunque altro al mondo. Il ragazzo si rendeva perfettamente conto che senza i soldi di suo padre, non sarebbe mai potuto diventare un ninja a causa della sua ottusità e della sua codardia. Ma la sua era un'antica stirpe di ninja e per nulla al mondo Koichi avrebbe voluto essere la vergogna della sua famiglia. D'altronde sapeva utilizzare molto bene le tecniche speciali che gli derivavano dalla famiglia Noriji: sapeva maneggiare a meraviglia polveri velenose, allucinogene e soporifere. Però per tutto il resto era abbastanza impedito.

"Ti giuro che mi vendicherò per tutti gli affronti e le beffe che mi hai fatto, Nara... giuro che troverò il tuo punto debole e riuscirò a batterti definitivamente... è impossibile che tu sia così perfetto... ma quale sarà il tuo tallone d'Achille?". Koichi si fermò pensieroso nel mezzo della piazza. Cercò di immaginare quale potesse essere la debolezza di Shikamaru, ma non gliene venne in mente nessuna. E comunque era un lavoro troppo complicato per lui. Mentre decideva che avrebbe assegnato quel compito a qualche spia che lavorava per suo padre, Koichi passò davanti alla taverna dove il Team 10 era solito ritrovarsi. E difatti Koichi vide che seduto ad un tavolo stava proprio il grasso e buon Choji Akimichi, il migliore amico di Shikamaru, cui punto debole era (senza dubbi) il cibo. E fu proprio questo pensiero a balenare nella mente di Koichi, che cercando di nascondere un ghigno soddisfatto, entrò nella locanda. Si avvicinò a Choji e con un sorriso affabile prese posto vicino a lui.

-"Ciao Akimichi, come va?"- chiese sorridente Koichi.

-"Oh ciao Noriji... come mai da queste parti?"- lo salutò Choji.

-"Oh... così, passavo da queste parti e quando ti ho visto ho pensato di farti un salutino... hai appuntamento con qualcuno?"- cominciò a tastare il terreno Koichi.

-"Sì, ho appuntamento con Shikamaru fra due orette..."- rispose Choji mentre tirava fuori il portafoglio per contare le finanze residue.

-"Ah sì? E cosa ci fai qui per due ore da solo?"-

-"Mangio, ovviamente."- rispose deciso Choji.

-"Ah..."- rimase interdetto Koichi.

-"OH NO!"- sbottò Choji, fissando il portafoglio vuoto.

-"Mmh... che c'è?"-

-"Ho finito tutti i soldi... non posso più mangiare niente..."- rispose il desolatissimo Choji.

-"Ma non ti preoccupare per questo, amico mio! Ci penso io! Cameriere, porti cinque porzioni di carne per il mio amico qui!"- sorrise Koichi, affabilmente.

-"Oh grazie mille Noriji!!! Chiedimi qualunque cosa in cambio!!!"- si commosse il ragazzo robusto.

-"Beh... non per sembrarti un affarista, ma... mi sapresti dire ad esempio... che so... che tipo di ragazze piacciono a Nara e se in questo momento esce con qualcuna in particolare?"- chiese disinvolto Koichi.

Choji non capì perché a Koichi dovessero interessare i gusti di Shikamaru (in realtà il cicciottello non sapeva della rivalità tra l'amico e Koichi), ma non appena ebbe sotto il naso una gustosa pietanza non perse mezzo secondo e parlò senza problemi.

-"Beh... a Shikamaru... piacciono le bionde, sì... ma devono anche essere intelligenti, altrimenti non ci trova niente d'interessante... tipo, mi sembra che ultimamente si veda con Temari della Sabbia, però... non so... Shikamaru parla raramente delle sue donne..."-

-"Ah sì, eh? Temari della Sabbia? Interessante... ora ti devo proprio lasciare amico mio! Ci si vede, eh?"- e dicendo questo, Koichi si alzò e corse velocemente fuori dalla taverna, mentre Choji s'ingozzava di cibo a più non posso.

 

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-"Ehi Nara!!!"-

-"Non è possibile..."-

Shikamaru si voltò svogliatamente. Aveva riconosciuto quella voce così irritante e non poté credere che dopo tutte quelle che gli aveva tirato dietro quella mattina Koichi fosse ancora lì ad importunarlo.

-"COSA DIAVOLO VUOI ANCORA, NORIJI?! ALLORA SEI PROPRIO OTTUSO! LEVATI DAI PIEDI!!!"- ringhiò il ragazzo, che aveva deciso di fermarsi a riposare sotto un albero anziché tornare a casa. La sua quiete fu interrotta dall'arrivo del rompiscatole.

-"Eh eh... carissimo Nara... sai, stavo pensando di chiedere a Temari della Sabbia di uscire con me..."- ghignò soddisfatto dall'alto della sua posizione. Shikamaru, intanto, che se ne stava sdraiato, appoggiato al tronco di un albero, fissava Koichi senza parole. "Questo è proprio andato..." pensava il povero Shikamaru, che non chiedeva nient'altro che qualche oretta di tranquillità.

-"...e si può sapere che cosa diavolo vuoi da me, idiota?!"- sbuffò scocciato Shikamaru.

Koichi rimase allibito.

-"Sc-scusa... ma... a te... non te ne frega niente se esco con Temari? No, cioè, nel senso... ma tu e lei non uscite insieme?"-

-"Sì, di tanto in tanto quando viene da queste parti ci vediamo, ma non c'è niente tra di noi, almeno niente di serio... ma si può sapere che diavolo vuoi? Farti gli affaracci tuoi è un optional?!"- ringhiò Shikamaru veramente spazientito. Ora il tono era davvero minaccioso e Koichi si sentiva un po' intimidito.

-"Ah... okay... va , allora Nara... ci si vede... ciao ciao..."- e dicendo questo, Koichi si defilò alla velocità della luce. Shikamaru borbottò qualcosa contrariato, poi cercò di ritornare ai suoi pensieri.

 

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La porta della taverna venne varcata per la seconda volta nel giro di un'ora dall'intrepido Koichi, che non mollava. Era assolutamente intenzionato a mettere fuori gioco Shikamaru Nara, ci fossero voluto altri dieci anni. Si diresse spedito verso il tavolo dove Choji stava finendo l'ultima delle cinque portate ordinate. Koichi si sedette con nonchalance di fronte a Choji, che lo fissò interrogativo.

-"Il dolce?"- chiese Koichi tutto sorridente.

-"Sì, magari..."- rispose l'ingordo.

-"Cameriereee! Ci porti un piatto per ogni dolce, grazie!"-

-"Ti adoro Noriji!"-

-"Anch'io ti adoro Akimichi e ti adorerò ancora di più se mi darai un'altra piccola informazione... ah, ovviamente puoi chiamarmi Koichi..."- sorrise col suo sorriso smagliante e collaudato.

-"Dimmi tutto!"- disse Choji, non appena arrivarono dodici tipi diversi di torta e almeno cinque dolcetti diversi.

-"Bene, caro Choji... dimmi un po'... altre donne nella vita di Nara?"- disse Koichi, convintissimo che le donne dovessero per forza essere il punto debole di Shikamaru.

-"Mah... in realtà oltre a Temari, sua madre e Ino, non è che Shikamaru abbia grandi rapporti con altre donne..."- disse Choji, azzannando una fetta di torta.

-"Ino?"- chiese Koichi, spaesato.

-"Sì, Ino Yamanaka... possibile che non la conosci?"-

-"Sì, ovviamente la conosco, è una delle ragazze più carine di tutta Konoha! Mi domando solo come faccia a conoscere Shikamaru..."- domandò Koichi.

-"Oh, beh, io, Shikamaru e Ino siamo amici d'infanzia e per di più siamo pure in squadra insieme, quindi... figurati! Ci conosciamo da una vita. Fra l'altro verrà pure lei qui tra poco."-

Gli occhi di Koichi si illuminarono.

-"In squadra insieme? Ah... quindi Shikamaru è molto affezionato a Ino, vero?"- chiese Koichi, sempre più interessato.

-"Mah... in realtà... quei due litigano sempre... anche se credo che si vogliano un gran bene..."- spiegò Choji.

-"Interessante..."-

-"...secondo me hanno un rapporto ambiguo, e la verità è che non si sono mai interrogati sui loro sentimenti reciproci..."-

-"Molto interessante!"-

-"...sanno sempre che ci saranno l'uno per l'altra e quindi credo che si diano un po'... come dire... per scontato, ecco..."- concluse Choji.

-"TROPPO INTERESSANTE!!! GRAZIE CHOJI!!!"-

Koichi scattò in piedi e corse fuori, dopo aver pagato un conto astronomico e aver lasciato per l'ennesima volta Choji da solo, in balia dei suoi dolci.

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Capitolo 2
*** Il Punto Debole di Shikamaru ***


Tu Sei Mia

Tu Sei Mia!

Ciao a tutti!!! Mi sono accorta solo oggi del fatto che la storia si vedesse male, il che mi ha dispiaciuta un sacco… per riparare vi rimetto il primo capitolo e per farmi perdonare aggiungo in esclusiva pure il SECONDO dal titolo “Il punto debole di Shikamaru”… quale sarà il suo punto debole??? Un grazie mega gigante a tutte per le vostre recensioni e tranquilla Rikachan che questa storia la finisco… bacioni Sakurina!

 

CAPITOLO 1.

Missione: Abbattere Shikamaru Nara!

 

Anche quella mattina il sole era il padrone incontrastato del cielo. Ma nonostante ciò, il vento sferzava gelido e tagliente per tutte le strade di Konoha. E, ovviamente, spazzava via le nuvole, lasciando il cielo di un azzurro irreale e intenso, così intenso da dar persino fastidio alla vista.

Shikamaru sbuffò annoiato, tirando fuori un pacchetto di sigarette e portandosene una alla bocca. Un cielo senza nuvole non era degno della sua attenzione. Era vuoto e privo d'interesse.

Decise perciò di farsi un giretto per le vie di Konoha, tanto per ammazzare il tempo. Nonostante fosse una bella giornata soleggiata d'inizio primavera, le vie del villaggio erano deserte a causa di quell'aria ancora carica del gelo invernale.

-"Uff... che scocciatura!"- sbuffò Shikamaru, alquanto irritato. Quel dannato vento gli impediva di accendersi quella benedetta sigaretta. Spazientito, la gettò a terra e si diresse filato verso casa.

"Che palle... passare una bella mattina di sole chiuso in casa per colpa di questo freddo boia..." pensò "...d'altronde chi vuoi che esca con questo vento? Solo i cretini... bene Shikamaru, cominci a darti del cretino da solo, mi fa piacere... si vede che il tuo quoziente intellettivo comincia a diminuire col passare degli anni... o forse sarà la nicotina?".

In quel preciso istante, il ragazzo si fermò, ancora più scocciato. Si era accorto della presenza di qualcuno già da qualche minuto, ignorandolo; ma visto che non sembrava demordere, decise di affrontarlo a quattr'occhi.

Sospirò, chiudendo gli occhi e concentrandosi. Sicuramente non era un ninja molto esperto, in quanto si muoveva rumorosamente e Shikamaru era già riuscito a localizzarlo.

-"Avanti... vieni fuori..."- disse a voce abbastanza alta, il necessario per essere sentito. Ovviamente il tono lasciava trasparire perfettamente la sua irritazione. Improvvisamente, una risata sforzata e innaturale rieccheggiò per la stretta via e immediatamente davanti a Shikamaru apparve un giovane alto un po' più di lui, dai capelli rossicci e gli occhi castani, abbastanza carino, suo coetaneo, che conosceva fin troppo bene.

-"Ah ah ah! Ciao Shikamaru Nara! E' da un po' che non ci si vede, eh?"- sorrise arrogante il ragazzo, puntando il dito contro Shikamaru.

-"Oh no... ti prego... ci mancava anche questa scocciatura..."- sbuffò Shikamaru.

-"Come sarebbe a dire "scocciatura"?!"- sbottò il ragazzo dai capelli rossi.

-"Sarebbe a dire che oggi non è proprio giornata per piantar grane, Koichi!"- ringhiò Shikamaru, passandogli oltre, ignorandolo.

Koichi Noriji si voltò, alquanto alterato e offeso per essere stato ignorato, come al solito, dal suo grande rivale.

-"Ah ah ah! Ho capito! Ti senti minacciato perché sai che adesso sono un chunin, eh?"- ghignò divertito Koichi.

Shikamaru scoppiò in una fragorosa risata, voltandosi verso il ragazzo.

-"Era ora che diventassi chunin, ragazzo mio! E' da quattro anni che ripeti l'esame!"- lo sbeffeggiò.

-"Cosa?! Ehi!!! Solo perché tu sei diventato chunin a dodici anni non vuol certo dire che sei più forte di me!"- ringhiò Koichi, che era riuscito a passare l'esame solo all'età di sedici anni.

-"Già... sicuramente però sono più intelligente... tu che dici?"- lo provocò Shikamaru. -"...e sai, per diventare un ninja bisogna essere sia forti che intelligenti... e dubito che la tua intelligenza sia aumentata in questi quattro anni..."-

-"Che stai insinuando, Nara?!!!" ringhiò Koichi.

-"Niente, sto solo analizzando la pura verità... cioè che con i soldi si può comprare tutto, caro Noriji, e se penso che il tuo ricco papino ci ha messo ben quattro anni per corrompere gli esaminatori per farti passare l'esame, deduco che l'intelligenza non è proprio una dote di famiglia..."- ghignò divertito Shikamaru.

Koichi divenne rosso per la rabbia e tirò un urlo per il nervoso.

-"Non te la prendere, Koichi... beh, se cominci a cercare di corrompere gli esaminatori già da quest'anno, forse fra qualche decennio riuscirai a diventare un jonin, non credi? Ora, scusami, ma per quanto sia piacevole e inutile stare qui a sprecare il mio tempo prezioso con te, me ne devo andare... addio!"- e dicendo questo alquanto seccatamente, Shikamaru riprese tranquillamente la via di casa, lasciando un Koichi alquanto furibondo e profondamente offeso.

 

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"Non finisce qui... Shikamaru Nara..." pensava furibondo Koichi, che ora bighellonava nervosamente per le vie di Konoha. Sembrava che non sentisse neanche il gelido vento, tanto era intento a litigare con Shikamaru nella sua mente. Erano rivali da quando avevano cinque anni, ovvero da quando si erano conosciuti alla scuola ninja e da lì era scoppiata una serie infinita di dispetti e tranelli, che ovviamente vedevano sempre Koichi come perdente. Fin da piccolo Shikamaru si era dimostrato sempre superiore sia fisicamente che intellettualmente. E Koichi lo detestava dal profondo del suo cuore più di chiunque altro al mondo. Il ragazzo si rendeva perfettamente conto che senza i soldi di suo padre, non sarebbe mai potuto diventare un ninja a causa della sua ottusità e della sua codardia. Ma la sua era un'antica stirpe di ninja e per nulla al mondo Koichi avrebbe voluto essere la vergogna della sua famiglia. D'altronde sapeva utilizzare molto bene le tecniche speciali che gli derivavano dalla famiglia Noriji: sapeva maneggiare a meraviglia polveri velenose, allucinogene e soporifere. Però per tutto il resto era abbastanza impedito.

"Ti giuro che mi vendicherò per tutti gli affronti e le beffe che mi hai fatto, Nara... giuro che troverò il tuo punto debole e riuscirò a batterti definitivamente... è impossibile che tu sia così perfetto... ma quale sarà il tuo tallone d'Achille?". Koichi si fermò pensieroso nel mezzo della piazza. Cercò di immaginare quale potesse essere la debolezza di Shikamaru, ma non gliene venne in mente nessuna. E comunque era un lavoro troppo complicato per lui. Mentre decideva che avrebbe assegnato quel compito a qualche spia che lavorava per suo padre, Koichi passò davanti alla taverna dove il Team 10 era solito ritrovarsi. E difatti Koichi vide che seduto ad un tavolo stava proprio il grasso e buon Choji Akimichi, il migliore amico di Shikamaru, cui punto debole era (senza dubbi) il cibo. E fu proprio questo pensiero a balenare nella mente di Koichi, che cercando di nascondere un ghigno soddisfatto, entrò nella locanda. Si avvicinò a Choji e con un sorriso affabile prese posto vicino a lui.

-"Ciao Akimichi, come va?"- chiese sorridente Koichi.

-"Oh ciao Noriji... come mai da queste parti?"- lo salutò Choji.

-"Oh... così, passavo da queste parti e quando ti ho visto ho pensato di farti un salutino... hai appuntamento con qualcuno?"- cominciò a tastare il terreno Koichi.

-"Sì, ho appuntamento con Shikamaru fra due orette..."- rispose Choji mentre tirava fuori il portafoglio per contare le finanze residue.

-"Ah sì? E cosa ci fai qui per due ore da solo?"-

-"Mangio, ovviamente."- rispose deciso Choji.

-"Ah..."- rimase interdetto Koichi.

-"OH NO!"- sbottò Choji, fissando il portafoglio vuoto.

-"Mmh... che c'è?"-

-"Ho finito tutti i soldi... non posso più mangiare niente..."- rispose il desolatissimo Choji.

-"Ma non ti preoccupare per questo, amico mio! Ci penso io! Cameriere, porti cinque porzioni di carne per il mio amico qui!"- sorrise Koichi, affabilmente.

-"Oh grazie mille Noriji!!! Chiedimi qualunque cosa in cambio!!!"- si commosse il ragazzo robusto.

-"Beh... non per sembrarti un affarista, ma... mi sapresti dire ad esempio... che so... che tipo di ragazze piacciono a Nara e se in questo momento esce con qualcuna in particolare?"- chiese disinvolto Koichi.

Choji non capì perché a Koichi dovessero interessare i gusti di Shikamaru (in realtà il cicciottello non sapeva della rivalità tra l'amico e Koichi), ma non appena ebbe sotto il naso una gustosa pietanza non perse mezzo secondo e parlò senza problemi.

-"Beh... a Shikamaru... piacciono le bionde, sì... ma devono anche essere intelligenti, altrimenti non ci trova niente d'interessante... tipo, mi sembra che ultimamente si veda con Temari della Sabbia, però... non so... Shikamaru parla raramente delle sue donne..."-

-"Ah sì, eh? Temari della Sabbia? Interessante... ora ti devo proprio lasciare amico mio! Ci si vede, eh?"- e dicendo questo, Koichi si alzò e corse velocemente fuori dalla taverna, mentre Choji s'ingozzava di cibo a più non posso.

 

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-"Ehi Nara!!!"-

-"Non è possibile..."-

Shikamaru si voltò svogliatamente. Aveva riconosciuto quella voce così irritante e non poté credere che dopo tutte quelle che gli aveva tirato dietro quella mattina Koichi fosse ancora lì ad importunarlo.

-"COSA DIAVOLO VUOI ANCORA, NORIJI?! ALLORA SEI PROPRIO OTTUSO! LEVATI DAI PIEDI!!!"- ringhiò il ragazzo, che aveva deciso di fermarsi a riposare sotto un albero anziché tornare a casa. La sua quiete fu interrotta dall'arrivo del rompiscatole.

-"Eh eh... carissimo Nara... sai, stavo pensando di chiedere a Temari della Sabbia di uscire con me..."- ghignò soddisfatto dall'alto della sua posizione. Shikamaru, intanto, che se ne stava sdraiato, appoggiato al tronco di un albero, fissava Koichi senza parole. "Questo è proprio andato..." pensava il povero Shikamaru, che non chiedeva nient'altro che qualche oretta di tranquillità.

-"...e si può sapere che cosa diavolo vuoi da me, idiota?!"- sbuffò scocciato Shikamaru.

Koichi rimase allibito.

-"Sc-scusa... ma... a te... non te ne frega niente se esco con Temari? No, cioè, nel senso... ma tu e lei non uscite insieme?"-

-"Sì, di tanto in tanto quando viene da queste parti ci vediamo, ma non c'è niente tra di noi, almeno niente di serio... ma si può sapere che diavolo vuoi? Farti gli affaracci tuoi è un optional?!"- ringhiò Shikamaru veramente spazientito. Ora il tono era davvero minaccioso e Koichi si sentiva un po' intimidito.

-"Ah... okay... va bè, allora Nara... ci si vede... ciao ciao..."- e dicendo questo, Koichi si defilò alla velocità della luce. Shikamaru borbottò qualcosa contrariato, poi cercò di ritornare ai suoi pensieri.

 

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La porta della taverna venne varcata per la seconda volta nel giro di un'ora dall'intrepido Koichi, che non mollava. Era assolutamente intenzionato a mettere fuori gioco Shikamaru Nara, ci fossero voluto altri dieci anni. Si diresse spedito verso il tavolo dove Choji stava finendo l'ultima delle cinque portate ordinate. Koichi si sedette con nonchalance di fronte a Choji, che lo fissò interrogativo.

-"Il dolce?"- chiese Koichi tutto sorridente.

-"Sì, magari..."- rispose l'ingordo.

-"Cameriereee! Ci porti un piatto per ogni dolce, grazie!"-

-"Ti adoro Noriji!"-

-"Anch'io ti adoro Akimichi e ti adorerò ancora di più se mi darai un'altra piccola informazione... ah, ovviamente puoi chiamarmi Koichi..."- sorrise col suo sorriso smagliante e collaudato.

-"Dimmi tutto!"- disse Choji, non appena arrivarono dodici tipi diversi di torta e almeno cinque dolcetti diversi.

-"Bene, caro Choji... dimmi un po'... altre donne nella vita di Nara?"- disse Koichi, convintissimo che le donne dovessero per forza essere il punto debole di Shikamaru.

-"Mah... in realtà oltre a Temari, sua madre e Ino, non è che Shikamaru abbia grandi rapporti con altre donne..."- disse Choji, azzannando una fetta di torta.

-"Ino?"- chiese Koichi, spaesato.

-"Sì, Ino Yamanaka... possibile che non la conosci?"-

-"Sì, ovviamente la conosco, è una delle ragazze più carine di tutta Konoha! Mi domando solo come faccia a conoscere Shikamaru..."- domandò Koichi.

-"Oh, beh, io, Shikamaru e Ino siamo amici d'infanzia e per di più siamo pure in squadra insieme, quindi... figurati! Ci conosciamo da una vita. Fra l'altro verrà pure lei qui tra poco."-

Gli occhi di Koichi si illuminarono.

-"In squadra insieme? Ah... quindi Shikamaru è molto affezionato a Ino, vero?"- chiese Koichi, sempre più interessato.

-"Mah... in realtà... quei due litigano sempre... anche se credo che si vogliano un gran bene..."- spiegò Choji.

-"Interessante..."-

-"...secondo me hanno un rapporto ambiguo, e la verità è che non si sono mai interrogati sui loro sentimenti reciproci..."-

-"Molto interessante!"-

-"...sanno sempre che ci saranno l'uno per l'altra e quindi credo che si diano un po'... come dire... per scontato, ecco..."- concluse Choji.

-"TROPPO INTERESSANTE!!! GRAZIE CHOJI!!!"-

Koichi scattò in piedi e corse fuori, dopo aver pagato un conto astronomico e aver lasciato per l'ennesima volta Choji da solo, in balia dei suoi dolci.

 

 

 

CAPITOLO 2.

Il Punto Debole di Shikamaru

 

"Sì, bella prova... e adesso che si fa? Mica posso andare da Ino Yamanaka, figa com'è e chiederle se vuole uscire con uno sfigato come me... e poi figurati, a quella piacciono i tipi come Sasuke Uchiha e Sai... sono proprio fregato..."

Koichi si fermò nuovamente in mezzo alla piazza a rimuginare, perplesso sul da farsi. Aveva intuito dalle parole di Choji che fra Ino e Shikamaru c'era qualcosa di ambiguo e voleva provare a giocare su quel fattore per vedere che effetto aveva sul rivale. Con Temari era andata male, ma forse con Ino aveva tutto da guadagnare. "Tanto peggio di così... sono sicuro che Nara dovrà per forza essere geloso di qualcuno o qualcosa... possibile che sia un persona così fredda? No, no... gli farò perdere la freddezza e la ragione... oh, ma quello è..." i pensieri di Koichi vennero interrotti dall'arrivo nella piazza di Daisuke Inuzuka, uno dei ragazzi più fighi di tutta Konoha, nonché cugino di Kiba (e chissenefrega).

Le labbra di Koichi si piegarono in un ghigno soddisfatto e, contando i contanti che gli erano rimasti in tasca, si avvicinò a Daisuke.

-"Ehi, Daisuke... come va, amico mio?"- disse Koichi, dandogli una pacca sulla spalla.

-"Che vuoi, Noriji? Quando vai da qualcuno è perché vuoi sempre ottenere qualcosa... ti conosco, sei un affarista."- mise il broncio Daisuke.

-"Eh eh... mi conosci bene, Inuzuka... in realtà, volevo chiederti... non è che ti andrebbe di provarci con Ino Yamanaka?"- propose Koichi, sicuro di sé. -"Sono disposto a pagarti profumatamente..."-

-"Cosa?! Vuoi pagarmi per provarci con la Yamanaka? Ma io ci proverei anche gratis con lei, il problema è che c'è sempre quel Nara che mi fissa storto quando mi ci avvicino... e non è che mi convinca molto, sembra un teppista..."- rispose poco convinto Daisuke.

-"Beh... per 2000 bigliettoni penso che valga la pena provare, non credi anche tu?"- sorrise malizioso Koichi. Daisuke annuì leggermente, pensando seriamente alla proposta.

 

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Dopo un quarto d'ora, Shikamaru entrò nella locanda, ancora un po' irritato. Oltre ad essere stato disturbato per due volte da quel rompiscatole di Noriji, non era ancora riuscito a fumarsi una sigaretta in santa pace. Che giornata da incubo. Più che sedersi, si stravaccò sulla panca, proprio di fronte all'amico Choji.

-"Waaah... non hai idea di che giornata infernale è stata questa... cavolo, ma hai fatto un banchetto nuziale?!"- sbottò Shikamaru, sconvolto nel vedere la quantità di piatti vuoti sul tavolo.

-"Sì, in realtà ho trovato un amico molto simpatico che mi ha offerto un po' di cibo... adesso sono proprio sazio!"- asserì Choji, guardandosi attorno. -"Dov'è Ino?"-

-"Suppongo non sia ancora arrivata... come al suo solito..."- sbuffò Shikamaru.

-"No, no... sono sicuro di averla vista poco fa arrivare in piazza... oh! Infatti eccola là!"- Choji indicò un angolo della piazza attraverso la grande vetrata della taverna.

Ed eccola lì, infatti, la biondissima e bellissima Ino Yamanaka, sempre così vivace e sicura di sé, con quel suo fare accattivante e il suo modo di vestire così provocante. Chi la conosceva bene, come Shikamaru, sapeva benissimo che quella era tutta apparenza, che in realtà Ino sotto quell'aspetto da leonessa nascondeva un cuore sensibile e fragile, ancora non del tutto guarito dall'indelebile e profonda ferita causata dalla morte di Asuma. Nonostante si atteggiasse a dura, Ino si sentiva infinitamente debole dentro il suo cuore, in quel momento più che mai. Non trovava più la forza per appoggiarsi a qualcuno, la paura di poter perdere altre persone che amava l'avevano portata ad essere un po' più distante. Shikamaru e Choji l'avevano capito e avevano deciso di comune accordo di non sforzarla a fare ciò che non si sentiva di fare. Capivano che Ino aveva bisogno di tempo, più di quello che era servito a loro per riprendersi dal tragico evento.

Ino si stava dirigendo tranquillamente verso la taverna, quel giorno sembrava serena.

-"Meno male... oggi Ino mi sembra più tranquilla, non trovi anche tu?"- sospirò Choji, fissando l'amica in lontananza.

-"Sì, così sembrerebbe... ma l'apparenza inganna, amico mio..."- rispose Shikamaru, fissando con sguardo vacuo un punto impreciso del cielo.

-"Sono sicuro che se si trovasse un ragazzo... starebbe meglio."- asserì Choji.

-"Chi?!"- sbottò Shikamaru, allarmato.

-"Ino, ovviamente! Poverina, è sempre così sfortunata con i ragazzi... ad esempio, le è andata male con Sasuke e sembra che anche Sai non la fili più di tanto... eppure Ino è così carina!"- rispose dispiaciuto Choji.

-"Sono sicuro che Ino non ha bisogno di nessun ragazzo!"- affermò convinto Shikamaru. -"Sicuramente, non la aiuterebbe a uscire dalla tristezza che l'affligge..."-

-"Perché no, scusa? Potrebbe tirarla su di morale, distrarla..."- protestò Choji.

-"E invece ti dico di no! Soprattutto fino a quando continuerà a cercare tipi stupidi e superficiali come Sai e fino a quando non la smetterà di comportarsi come un'oca qualunque quando invece ha una testa per ragionare!"- sbottò spazientito Shikamaru.

-"Sei proprio un egoista, sai, Shikamaru?!"- ringhiò contrariato Choji.

-"Cosa c'entra? Mica è un discorso da egoisti, questo! Anzi, tutt'altro visto che mi preoccupo per Ino!"- rispose Shikamaru, alquanto infastidito dal discorso.

-"No, non è vero! Tu vuoi solo che Ino sia tutta tua e di nessun altro!"- lo rimproverò Choji.

-"Ma che diavolo vai dicendo?! Mi sa che hai mangiato troppo, Akimichi!!!"- urlò Shikamaru, battendo con forza i pugni sul tavolo. Tutta la clientela si voltò verso di loro e il cameriere lo rimproverò con lo sguardo. Shikamaru si calmò e si rimise a sedere, cercando di riprendere il controllo.

Entrambi gli amici erano crucciati e istintivamente si alzarono dal tavolo, dirigendosi verso l'uscita per andare incontro a Ino.

Appena furono fuori, videro che la biondina stava impalata al centro della piazza a ridere e scherzare con Daisuke Inuzuka, alto, atletico e carino. Istintivamente, Shikamaru inarcò un sopracciglio, infastidito.

-"Vedi che ti da fastidio?"- lo provocò Choji, indicandogli Ino che rideva alle battute cretine del fusto.

-"Fastidio? A me? Forse hai la febbre, Choji, è da quando sono arrivato che stai dando di matto..."- ribatté con aria superiore l'amico. Intanto, però, i suoi occhi non si scollavano dai due al centro della piazza e il suo orecchio erano teso a captare le parole che i due si stavano rivolgendo.

 

Ino si stava dirigendo verso la taverna dove aveva un appuntamento con i suoi due migliori amici, quando venne fermata improvvisamente al centro della piazza da Daisuke Inuzuka, cugino del suo amico Kiba, un ragazzo molto carino e simpatico. Ci aveva scambiato qualche parola per caso, ma non è che provasse un vero e proprio interesse per lui, in quanto non aveva nulla che la attirasse veramente, non era scattato quel "colpo" che c'era stato per Sasuke e Sai.

Il ragazzo cominciò ad attaccar bottone con disinvoltura, chiedendole del più e del meno. Poi le raccontò un piccolo scherzo che aveva fatto l'altra notte, facendola ridere sempre di più.

-"...insomma, poi busso alla porta di questo signore, erano tipo le tre di notte, e questo mi viene ad aprire tutto assonnato, e io gli dico tutto sconvolto: 'signore, guardi che le stanno rubando il tetto! Ho già chiamato la polizia!' E quello dopo mezzora mi risponde: 'eh?'. Ah ah ah, che risate!"- rideva di gusto Daisuke, seguito dalla divertitissima Ino.

 

"Ma pensa te che demenza... come si fa a ridere per delle battute così penose?! Va bé, Shikamaru, perché ti riscaldi tanto? Stanno solo parlando... solo parlando... non vorrai mica dare ragione a Choji, vero? Ma va! E' tutta soggezione!" pensava infastidito Shikamaru.

 

-"Ma dai! E poi che hai fatto?"- chiese lei, ancora con le lacrime agli occhi.

-"Cosa vuoi che ho fatto? Sono scoppiato a ridere e sono corso via, mentre quello mi tirava le maledizioni!"- rise Daisuke. L'occhio del ragazzo, in quel momento, cadde verso il fondo della piazza, dove vide Shikamaru e Choji che li fissavano impassibili. "Cavolo, Nara non sembra arrabbiato come le altre volte..." pensò Daisuke, interessato "...forse può essere la mia buona occasione per provarci con la Yamanaka, e magari ci sta pure!".

-"Beh, sai Ino..."- cominciò Daisuke, grattandosi la nuca imbarazzato -"...io ti trovo molto carina... e mi farebbe piacere... che so... magari... si potrebbe uscire insieme qualche volta... se ti va..."-

 

"EH NO EH!!! ADESSO NON STANNO MICA SOLO PARLANDO!!!" urlarono i neuroni nel cervello di Shikamaru.

 

Ino rimase letteralmente spiazzata da quella proposta. Era da un po' che qualcuno non le chiedeva di uscire. In verità, Ino era abituata a rifiutare tutti quelli che le si dichiaravano, non perché magari non fossero carini, ma semplicemente perché in quei periodi era fissata o con Sasuke o con Sai, e quindi non degnava di uno sguardo tutti gli altri. Ora però, Ino si sentiva così fragile ed insicura, sentiva di aver bisogno di affetto, di qualcuno a cui potersi appoggiare. In quei giorni aveva capito di non riuscire più a farcela da sola, che combattere con solo le proprie forze contro il dolore non era semplice, anzi, era un'impresa troppo grande per lei e che non sarebbe mai riuscita a reagire senza l'appoggio di qualcun altro. Non voleva chiedere l'aiuto di Shikamaru e Choji, perché sapeva che anche loro erano profondamente addolorati per la scomparsa di Asuma, soprattutto Shikamaru, e perciò non voleva essergli di ulteriore impiccio, non voleva caricare il suo dolore su qualcun altro che già soffriva tanto.

Qualcosa stava spingendo Ino ad accettare la proposta di Daisuke, d'altronde era solo un innocente appuntamento, no?

Ma proprio mentre Ino si accingeva a rispondere al ragazzo, vide arrivare Shikamaru come una furia contro Daisuke, e dargli un cazzotto tale da farlo finire a terra qualche metro più in là. Ino rimase letteralmente allibita, lì, a fissare a bocca aperta prima il povero Daisuke e poi Shikamaru, incavolato nero lì davanti a lei.

-"Ma... ma... sei impazzito?"- riuscì a dire con un filo di voce la sconvolta Ino, qualche minuto dopo.

-"NON AVVICINARTI PIU' AD INO, SONO STATO ABBASTANZA CHIARO?!"- urlò Shikamaru, furibondo.

-"MA CHE DIAVOLO VUOI?!"- urlò Daisuke, lanciandosi addosso a Shikamaru. I due cominciarono a pestarsi pesantemente, sotto gli occhi ancora sconvolti di Ino.

Tempestivamente, Choji corse a trattenere Shikamaru e in quel momento anche Kiba, che era lì insieme agli amici di Daisuke, corse a fermare il cugino.

-"ORA BASTA, SHIKAMARU!!! CHE DIAVOLO TI E' PRESO?!"- urlò furibonda Ino, dirigendosi verso di lui.

Shikamaru non rispondeva. Fissava altrove. Non aveva nemmeno voglia di guardarla in faccia. Che diavolo gli era preso? Non lo sapeva nemmeno lui. Ma sapeva che se avesse guardato quei due meravigliosi occhioni azzurri, avrebbe capito qualcosa che lo avrebbe segnato per sempre. Perciò preferì tenere lo sguardo altrove, ignorando la domanda della biondina.

-"INSOMMA! SHIKAMARU! MI VUOI RISPONDERE?!"- ringhiò Ino, afferrando il ragazzo per il bavero.

Irritato dalla situazione e tormentato dalle parole indelebili di Choji, Shikamaru strinse con forza il polso di Ino, fissandola con aria cattiva.

-"Ahia... Shika... Shikamaru... mi fai male..."- disse Ino, che non riusciva a liberarsi dalla presa troppo forte del ragazzo. Aveva abbassato il tono della voce, perché lo sguardo intimidatorio di Shikamaru l'aveva spaventata. Non l'aveva mai guardata così.

Con un movimento secco, Shikamaru lasciò andare il braccio della ragazza e se ne andò senza dire a nessuno una parola.

-"Ehi..."- cercò di riprenderlo Daisuke, a cui non era piaciuto affatto il modo in cui Shikamaru aveva trattato Ino, ma Choji gli mise una mano sulla spalla facendogli capire che non era il caso di infierire oltre. Shikamaru era troppo confuso per capire cosa fosse successo e perché avesse reagito così.

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Capitolo 3
*** Rancori e Incomprensioni per Ino e Shikamaru ***


Tu Sei Mia

Tu Sei Mia!

 

E rieccomi qui con il 3° capitolo di “Tu sei mia!”!!! Ino e Shika sono alle prese con una serie di incomprensioni… come affronteranno questa situazione ambigua che si è venuta a creare tra di loro?

Piano piano le cose si complicheranno sempre di più, mandando in crisi i nostri due eroi…

Un ringraziamento MEGA SPECIALE a tutte voi, carissime Hinata-chan, Luna123, Ciliegina92, SonSara e Rikachan, le vostre recensioni sono una continua fonte d’incoraggiamento per me!!! Grazieee!!! Spero che vi piaccia il nuovo capitolino! Bacionissimi da Sakurina!

 

CAPITOLO 3.

Rancori e Incomprensioni per Ino e Shikamaru

 

Ino salutò Daisuke desolata per l'accaduto, ma il ragazzo la tranquillizzò gentilmente. Poi se ne tornò a casa insieme a Kiba, che non si sarebbe mai aspettato una reazione del genere dal freddo, intelligente e razionale Shikamaru. Era dubbioso e capiva che c'era qualcosa di storto.

Ino era completamente sconvolta. Oltre a scusarsi con Daisuke e Kiba, non era riuscita più a dire una parola. Le sentiva arrivare, le parole, le domande, voleva chiedere all'amico Choji cosa potesse essere appena successo, perché lei non riusciva ancora a capirlo chiaramente, ma le parole le morivano in gola. Choji e Ino camminavano silenziosamente uno di fianco all'altra e si erano diretti naturalmente dalla parte opposta a quella dove era andato Shikamaru. Ino si massaggiava il polso, ancora rosso per via della stretta presa.

Arrivati ad un parchetto, Choji si andò a sedere e Ino lo seguì. Passarono interminabili minuti di silenzio. Choji era rimasto completamente spiazzato. Per quanto sapesse della strana gelosia di Shikamaru per Ino, non si sarebbe mai aspettato una reazione così spropositata e fuori controllo. Quello non era il suo amico Shikamaru. E se lo era, allora era un lato di lui completamente nuovo e sorprendente. I suoi pensieri vennero interrotti quando sentì Ino singhiozzare al suo lato. La ragazza si era tutta accovacciata sulla panchina, cominciando a piangere intensamente. Il dolore che provava al polso le richiamava incessantemente quei due occhi carichi di rancore che le aveva indirizzato Shikamaru. Non era mai stato così crudele con lei. Si sentiva ferita e spaesata. Il suo migliore amico... Shikamaru... perché... perché così? Perché era successo tutto questo? Cosa aveva fatto di male? La mente di Ino vagava nella confusione più totale, e il cuore le faceva così male che ormai era impossibile arrestare il pianto frenetico che il povero Choji dovette sorbirsi dall'inizio alla fine.

 

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Shikamaru era ritornato sotto l'albero dove aveva cercato di riposare quella mattina. Era sempre più convinto di quanto fosse schifosa quella giornata. Decise di tirare nuovamente fuori quelle sigarette maledette. Portò alla bocca la sigaretta che aveva cercato di accendere prima, e per la quinta volta una folata di vento gli impedì di inspirare un po' di quella nicotina di cui aveva urgentemente bisogno.

-"BAAAASTAAAAAAAAAAAAAA!!! STO IMPAZZENDO!!! QUESTO E' UN INCUBO!!!"- urlò fuori di sé, furibondo. -"PRIMA QUELL'ESAURITO CHE MI VIENE A SCASSARE, POI INO CHE-CHE... eh che palle..."- sbuffando, si buttò a sedere sotto l'ombra dell'albero.

"Ino... che diavolo mi sarà preso... reagire così... non è da me... e perché poi... basta Shikamaru, oggi sei veramente sconnesso... però... ciò non toglie che non sia riuscito a trattenermi dal fare rissa con quello scemo... tutta colpa di quella scema di Ino... se solo... se solo... perché diavolo deve fare sempre la scema con i ragazzi? Dovrebbe allenarsi un po' di più e pensare meno a queste stupidaggini... 'Tu vuoi solo che Ino sia tutta tua e di nessun altro!'... mi ha detto così quello scemo di Choji... no, non è vero... in realtà è lei che si sceglie i tipi sbagliati... sapevo fin dall'inizio che non aveva speranze né con Sasuke né con Sai... e forse questo... questo... questo mi faceva sentire sollevato?" a quel pensiero, Shikamaru si alzò in piedi si scatto, perplesso. Si sentiva agitato. Sentiva lo stomaco contorcersi. "Oh cavolo... effettivamente... insomma... non è che mi dispiacesse se i ragazzi che le piacevano la snobbavano... e ora invece... insomma... che diavolo mi succede? ...........sarò mica geloso davvero di Ino?!? No, no, no... non è possibile... io? Geloso di Ino Yamanaka? Avanti, non è proprio il mio tipo... siamo troppo diversi... ma che cavolo vado a pensare?!? Effettivamente... non ho mai visto Ino come una ragazza, ma solo come amica... ed è meglio che continui a vederla così senza pormi il problema!!! Però devo capire che cavolo mi è passato per la testa in quel momento..."

E Shikamaru si mise a meditare sotto il suo albero preferito, analizzando attentamente i suoi rapporti con la bella biondina negli ultimi anni.

 

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-"Okay, ti sei calmata Ino?"- sospirò Choji, tirando fuori una barretta di cioccolato che teneva sempre in tasca per i momenti di emergenza (che razza di concezione di emergenza...).

-"Sì..."- rispose Ino, tirando su col naso, ancora tremante per il pianto frenetico.

-"Da quando ti metti a piangere per Shikamaru? Sei sicura di star bene?"- chiese Choji dubbioso, azzanando la barretta.

-"Piangere per Shikamaru?! Io mica stavo piangendo per quello scemo, figurati!"- brontolò la ragazza.

-"Va ... se lo dici tu... comunque sia, siete strani ultimamente... lui che alza le mani per niente, tu che piangi inutilmente... secondo me... qui gatta ci cova..."-

-"QUI LA GATTA NON FA PROPRIO NIENTE, CHOJI! ORA CI PARLO IO CON QUEL CRETINO DI SHIKAM---" ma Ino interruppe di colpo il suo sfogo non appena le tornò in mente lo sguardo cattivo con cui l'aveva fulminata Shikamaru.

-"Vuoi che ci parli io?"- domandò gentilmente l'amico.

Ino rimase silenziosa. No, ovviamente non avrebbe mai chiesto a Choji di parlare con Shikamaru per lei. Il suo orgoglio non glielo permetteva. Sarebbe andata lei di persona dall'amico e avrebbe chiarito tutto a quattr'occhi, sebbene quegli occhi quel giorno l'avessero spaventata e disorientata. Ino non stava cercando la risposta da dare a Choji, ma cercava il coraggio per metterla in atto.

-"No, andrò io. Andrò io a parlare con Shikamaru. Deve spiegarmi cosa diavolo gli è successo."- disse Ino, cercando di convincersi con le sue stesse parole.

Choji la fissò spiazzato.

-"Sei sicura di ciò che fai? Può darsi che Shikamaru sia ancora arrabbiato. Per cosa non si sa, ma sicuramente oggi era insolitamente nervoso. Vuoi almeno che ti accompagni?"-

-"Ho detto che andrò da sola."-

-"E se ti tratta male e scoppi di nuovo a piangere?"- ironizzò Choji.

-"Tranquillo, non accadrà di nuovo. E sicuramente non davanti a lui."- e dicendo questo, Ino si recò alla ricerca di Shikamaru. La sua tristezza di poco prima si era trasformata in un odio traboccante, dovuto soprattutto alla sua debolezza. Come aveva potuto scoppiare in lacrime per un cretino del genere? E come si era permesso lui di trattare Daisuke e lei in quel modo così arrogante? Era vero, Ino si era abbandonata ad un'altra delle sue debolezze, l'ennesima in quel periodo, ma era arrivata l'ora di mettere la parola fine. Era stanca di essere una ragazzina fragile e indifesa. Era tempo di tornare ad essere la vecchia Ino Yamanaka. Quella che fa il filo solo a Sai e che litiga con Shikamaru. Quella Ino.

 

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Shikamaru era finalmente riuscito ad accendersi una sigaretta. E la fumava lentamente, molto lentamente, per recuperare tutta la nicotina che stranamente necessitava in quel giorno. Lui non era dipendente dalla nicotina e fumava solo per ricordare una persona a lui cara, però quel giorno sentiva proprio la necessità di fumare. Il che infastidiva pure lui. Non sopportava l'idea che la sua mente potesse essere schiava di un bastoncino bianco ripieno di catrame e droga.

-"Shikamaru Nara, tu mi devi delle spiegazioni"-.

Il ragazzo si voltò lentamente, trovandosi davanti la bella e alquanto incazzata Ino, che lo fissava con occhi di ghiaccio e braccia conserte.

-"Sì, mi duole ammetterlo ma hai ragione, Ino Yamanaka"- sospirò Shikamaru.

-"Bene, parla dunque... e fai in modo di essere abbastanza credibile!"- brontolò lei.

-"Credibile? Io non devo essere credibile, devo solo dirti la verità..."- la scrutò.

Ino fece un cenno con la testa, invitandolo a parlare. La ragazza stava cominciando ad acquistare più sicurezza, poiché aveva visto che lo sguardo di Shikamaru era ritornato normale e quel lampo di pazzia improvvisa sembrava essere svanito.

-"In questo periodo... non ci siamo parlati molto, vero Ino?"- cominciò lui, con voce bassa e roca, molto sensuale. Era estremamente serio e pareva anche vagamente dispiaciuto, il che fece abbassare le difese di Ino. La ragazza rispose con un cenno della testa.

-"...mi dispiace, io non volevo assolutamente comportarmi così. E' solo che da quando è morto Asuma..."-

-"Non voglio parlare di questo!"- lo interruppe bruscamente Ino, spaventata. Non era pronta ad affrontare questo tipo di discorso, non quel giorno, era troppo provata per sostenere quei dolorosi ricordi.

-"...insomma, Ino! Perché diavolo non ne vuoi parlare?! E' un fatto reale, che è successo, dobbiamo accettarlo... DEVI accettarlo... bisogna andare avanti, Ino... e forse sta proprio qui il mio sbaglio... vedendo che non ti sei ancora ripresa completamente dalla morte di Asuma, mi ero convinto di doverti proteggere... da tutto e tutti... mi sembravi debole... mi sentivo debole anche io... quando eravamo in pericolo, lui c'era stato sempre, se non fosse per lui, ora io non sarei neppure qui... e ora ci siamo ritrovati da soli, allo sbaraglio, senza la sua ombra sempre vigile e attenta a proteggerci... e ho sentito tutte le responsabilità cadere sulle mie spalle... la responsabilità di guidare il gruppo... la responsabilità di diventare più forte... la responsabilità di proteggerti..."-

Shikamaru fissò Ino negli occhi, non con la crudeltà di qualche ora prima, ma con una serietà profonda e comunicativa. Ino tremava e si sentiva gli occhi nuovamente lucidi, ma non voleva piangere, assolutamente. Sapeva che questo discorso era rimasto in sospeso dalla morte del loro amato maestro, sapeva che un giorno o l'altro lei e Shikamaru avrebbero dovuto chiarire quelle cose. Ma chi si aspettava che facessero così male?

-"Sei la ragazza del gruppo e sei la più debole, ho sentito il dovere, forse eccessivo, di proteggerti, e per questo sono scattato senza ragionare..."- poi tirò un grosso sospiro, e si sforzò di dire ciò che mai avrebbe pensato di doverle dire in vita sua -"...mi dispiace Ino..."- . Suonò più come una scocciatura che come una scusa, ma Ino l'apprezzò ancora di più, perché sapeva che Shikamaru le stava parlando con sincerità.

-"D'accordo Shikamaru, l'importante è che tu non lo faccia più. Non c'è più bisogno che tu mi protegga, so difendermi da sola!!!"- ma subito Ino si pentì di quelle parole. Il suo orgoglio gliele aveva dettate, ma il suo cuore subito sobbalzò. Era una sensazione strana. Era come se dicesse a Shikamaru di uscire dalla sua vita. D'altronde, lui l'aveva sempre protetta, sempre. Fin da bambini e anche durante i combattimenti, quando usava il capovolgimento spirituale, era lui che la proteggeva. Fissò Shikamaru sconvolta per ciò che le era appena uscito di bocca, ma rimase ancora più sconcertata nel vedere che quelle parole sparate a bruciapelo avevano avuto un brutto effetto anche sull'amico.

Il ragazzo rimase lì, sbigottito, con gli occhi spalancati, incredulo su ciò che aveva appena sentito. Avrebbe voluto reagire, ma non ci riusciva. Non si sarebbe mai aspettato di subire un colpo così duro. In pratica, Ino gli aveva appena intimato di andarsene fuori dai piedi.

Dopo qualche momento di smarrimento generale, Shikamaru riuscì a trovare la forza per reagire al colpo appena subito. Capiva che ormai Ino non era più una ragazzina di dodici anni, ma non era preparato a sentirsi sbattere in faccia la realtà così crudamente.

Shikamaru annuì debolmente, spostando lo sguardo altrove. Ino si sentiva terribilmente mortificata e stava già cercando di mettere insieme delle frasi sensate per cercare di recuperare al danno appena fatto, ma il ragazzo la interruppe.

-"D'accordo, Ino, hai ragione tu... ormai non sei più una bambina, sai cavartela benissimo anche senza di me. Scusami per oggi, ti assicuro che non si ripeterà più. Ci vediamo."- e dicendo questo molto velocemente, Shikamaru le passò di fianco superandola, senza voltarsi.

Ino non poté fare a meno di seguirlo con lo sguardo, allontanarsi con passo spedito verso Konoha. Avrebbe voluto chiarire ciò che intendeva dire, voleva corrergli dietro e fermarlo... voleva chiacchierare spensieratamente come facevano sempre... voleva che lui la criticasse e la prendesse in giro come al solito... voleva che lui... la proteggesse ancora... eppure... tutto si stava allontanando insieme a lui...

-"Shi... Shika... Shikamaru... as... aspetta..."- riuscì a sussurrare, quando ormai il ragazzo era scomparso all'orizzonte.

 

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Finalmente giunse la sera di quella giornata così stressante. Il sole si era ritirato, lasciando l'Occidente illuminato di un fievole bagliore rossiccio. Le stelle lo avevano sostituito, conquistando ogni spazio libero del cielo scuro, ancora spazzato dall'irriducibile vento.

Shikamaru non aveva mangiato niente, era rimasto chiuso in camera sua a fumarsi una sigaretta dopo l'altra, seduto alla finestra, fissando il cielo brillante. Era esausto. E, non poteva nasconderlo, anche un po' triste. Non poteva fare a meno di pensare ai momenti felici che aveva vissuto in compagnia di Ino e del maestro Asuma. Rivedeva davanti ai suoi occhi gli allenamenti, i pasticci, le risate, la complicità... sentiva che tutto si stava allontanando, quei sentimenti stavano diventando come le stelle: caldi e brillanti, ma irraggiungibili.

Poi pensò che forse Asuma lo stava guardando, da una di quelle stelle, lassù. Lui non era tipo da credere in quelle cose, ma in quel momento si sentiva stranamente osservato. Aveva paura del giudizio del maestro. Aveva paura di averlo deluso con il suo comportamento nei confronti di Ino.

In quel momento, qualcuno bussò alla porta. Shikamaru stava già per mandare a quel paese la madre, quando vide Kiba entrare nella sua stanza. Shikamaru abbandonò il rientro della finestra e andò incontro all'amico.

-"Ehi, ciao Kiba..."-

-"Come va, Shikamaru?"- chiese Kiba, dandogli una pacca sulla spalla.

-"Senti Kiba, per quanto riguarda oggi..."- cominciò Shikamaru, dispiaciuto.

-"Ma va, figurati! In realtà mio cugino non me la racconta giusta... non mi sembra che abbia mai dimostrato questo grande interesse per Ino... ma di lui non mi preoccupo, è nato dongiovanni e sempre lo sarà... quello che mi ha lasciato davvero perplesso è stato il tuo comportamento... che diavolo ti è successo? Non è da te comportarti così..."- chiese l'amico, preoccupato.

Shikamaru abbassò il volto, grattandosi la nuca.

-"Ma che ne so, che mi è successo... mi sono comportato davvero di merda..."-

-"Più che di Daisuke, dovresti preoccuparti di Ino... quando l'hai presa per il polso mi è preso un colpo... che cavolo volevi dimostrare?!"-

-"Non lo so, non lo so, ti ho detto... mi sentivo così... così incazzato... te lo giuro... non ho mai perso il controllo a quel modo... e comunque abbiamo chiarito questo pomeriggio, io e lei... ci siamo incontrati..."-

-"E come è andata?"-

Shikamaru fece spallucce, poco convinto.

-"E' andata. Le ho chiesto scusa per oggi."-

-"Sì, ma non mi sembri molto convinto..."-

-"Diciamo che non è andata esattamente come mi aspettavo..."-

-"Ah sì? E come è andata, scusa?"- chiese Kiba, con tono comprensivo.

Shikamaru sospirò, fissando le stelle.

-"Sai... non credo che Asuma sia contento del mio comportamento nei confronti di Ino..."- asserì, con voce bassa e roca.

-"Come fai a dirlo?"-

-"Oggi Ino mi ha fatto intendere chiaramente di levarmi dai piedi, di non starle più intorno..."- un ghigno di amarezza si spaziò sul volto di Shikamaru, che spense con forza una sigaretta sul portacenere stracolmo. Kiba capì dal comportamento dell'amico quanto stesse soffrendo. Le sigarette, quello sguardo così frenetico e sofferente...

-"No, non ci credo. Non riesco a credere che Ino ti abbia detto queste cose... non è da lei. Ti vuole troppo bene per parlarti così."-

-"E che ne sai tu... ultimamente il nostro gruppo sta andando a rotoli..."- ribatté amaramente Shikamaru.

-"Ma questo è normale, Shikamaru... anch'io non vedo più molto spesso Hinata e Shino, ma ciò non significa che i nostri rapporti siano cambiati..."-

-"Scusa se te lo dico, Kiba, ma il rapporto fra noi tre è molto diverso dal vostro..."-

-"Lo so... ma afferra il concetto generale! Tutto ciò che avete passato insieme non si è cancellato e non si cancellerà mai! Per quante incomprensioni e per quanti rancori possiate portarvi dietro, voi vi vorrete bene per sempre, perché le incomprensioni del presente non sono così forti da poter cancellare i ricordi del passato..."-

Shikamaru abbassò lo sguardo.

-"La fai facile tu... ma adesso che Asuma non c'è più..."-

-"Non c'entra niente Asuma, lo vuoi capire o no, Shikamaru?!"- sbottò all'improvviso Kiba, rimproverando l'amico con tono severo. Shikamaru rimase spiazzato. -"Insomma Shikamaru, tu stai mettendo la tua relazione con Ino in rapporto con Asuma... è sbagliato... ciò che sto cercando di dirti, è che l'amicizia che ti lega a Ino non ha nulla a che fare con Asuma, è un discorso a parte... ti sei messo in testa che la morte del maestro abbia compromesso per forza i rapporti con i tuoi compagni, ma non è così! Il legame che esiste fra te e Ino è indipendente da quello con Asuma; sicuramente si influenzano l'uno con l'altro, ma la tua relazione con Ino è tutta un'altra cosa. Non confondere questi due legami. Lo so che è un discorso complicato... in sostanza, non penso che la morte di Asuma abbia cambiato ciò che c'è stato fra te e Ino. Sicuramente ha delle ripercussioni sul presente, ma sono sentimenti momentanei. Non devi chiederti che cosa pensa Asuma del tuo comportamento nei confronti di Ino, perché lui non c'entra niente in tutta questa storia. Il tuo legame con Ino è solamente vostro e nessuno deve criticarlo o modificarlo. Tu non devi giustificare il tuo comportamento ad Asuma. Tu devi comportarti come meglio credi nei confronti di Ino, di Ino la tua amica, non di Ino la tua compagna di battaglie. Perciò se non sei convinto del chiarimento che avete avuto oggi... forse dovresti parlarle ancora e vedere il tutto da questa nuova ottica. Sono sicuro che hai interpretato male il discorso di Ino di questo pomeriggio. Probabilmente lei non è che non voglia più averti come amico, ma semplicemente è stanca di sentirsi trattata solo come una compagna di squadra e niente di più, come se la vostra amicizia fosse un rapporto basato solo sulle missioni e nient'altro."-

Shikamaru fissava l'amico allibito.

-"Ma... che cavolo sei... uno psicologo? Da quand'è che sei diventato così profondo?"- chiese Shikamaru, a bocca aperta.

-"Beh, in realtà sto avendo molti colloqui con le ragazze e mi sto acculturando sul loro mondo e la loro mentalità... sai, avendo una sorella, ci sono abituato... sto facendo anche da consulente a Ten Ten per la sua tresca con Neji e Hinata è da una vita che mi assilla con la sua cotta per Naruto... e sai, una volta ho pure parlato con Ino... di te!"- sorrise Kiba, tutto soddisfatto (in questa fic Kiba è il Grande Amico delle Donne! NdS ^___^).

-"Ah sì? E che vi siete detti d'interessante su di me, sentiamo? Da quand'è che ti metti a fare pettegolezzi con le femmine?"- chiese Shikamaru, poco convinto.

-"Oh beh... diciamo che è troppo divertente ascoltare tutte le seghe mentali inutili che si fanno le donne... e comunque sia non penso che Ino dica le cose tanto per dare fiato alla bocca!"-

-"Che intendi dire?"- chiese Shikamaru, che non ci capiva più niente.

-"Io e Ino abbiamo parlato un po' di tempo fa... e siamo finiti a parlare anche di te per puro caso..."-

-"Sicuri che avete solo parlato? Sai, i geni di tuo cugino sono anche nel tuo dna, non si sa mai..."- domandò Shikamaru, poco convinto.

-"Abbiamo solo parlato, ti dico! Le donne bisogna anche saperle ascoltare!"- (BRAVO KIBAAAA!!! Mi commuovo da sola... NdS) -"In sostanza, mi ha detto..."-

 

--FLASHBACK--

 

-"Ehi Ino, come va con il tuo Team? Noi in realtà siamo un po' fiacchi..."-

-"Oh? Ah ah ah... c'è Asuma che è disperato! Dice che siamo una 'bocca larga', uno 'svogliato' e un 'ciccione' e che è impossibile lavorare con noi! Insomma, siamo un Team senza speranza... meno male che c'è Shikamaru!"-

-"Ah sì? Non mi sembra uno che abbia poi tanta voglia di darsi da fare!"-

-"Oh invece ti sbagli! Sì, cioè, effettivamente è molto svogliato, però quando si mette in testa qualcosa, la fa assolutamente! Anche se mi atteggio tanto a leader, penso davvero che sia Shikamaru il pilastro portante del gruppo, chissà senza di lui dove saremmo adesso... anch'io, anche se non lo ammetto mai, mi sentirei persa se non ci fosse... in realtà gli voglio un mondo di bene, per me è una delle persone più importanti!"-

 

--FINE FLASHBACK--

 

-"Seeee?"- fece Shikamaru, incredulo.

-"Tutte parole sue, giurin giuretto!"- asserì Kiba, convintissimo.

Shikamaru rimase un po' tentennante. Non si sarebbe mai aspettato delle simili parole da parte di Ino. Sicuramente non pensava di entrare neanche nella top ten delle persone più significative per lei, quando invece era anche più importante di Sai.

-"Penso che dovresti parlare ancora con Ino... che ne dici?"- chiese Kiba, appoggiando una mano sulla spalla all'amico.

-"...sì, lo penso anch'io..."- annuì convinto Shikamaru, tirando fuori un'altra sigaretta. Kiba però gliela sfilò di bocca.

-"...e basta fumare, che ti ammazza i neuroni!!!"- lo rimproverò, alzandosi e rimettendosi addosso il chiodo di pelle.

-"Dove cavolo vai?"- domandò Shikamaru, ancora infastidito per la sigaretta.

-"Dove cavolo andiamo, vorrai dire! Si va tutti al bar di Takefumi, ovviamente!"-

-"A fare che?!"-

-"A cercare Ino, ovviamente! Lei va sempre lì con Ten Ten e Sakura alla sera!"- affermò Kiba, annuendo.

Shikamaru sbuffò grattandosi la nuca.

-"E va bene, ma che rottura... non so se oggi sia la giornata giusta per andare a cercare altre rogne..."-

-"Massì! Prima chiarisci, meglio è, non credi?"- sorrise il convintissimo Kiba.

-"Se lo dici tu..."-

 

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Capitolo 4
*** Un rapporto complicato ***


Tu Sei Mia

Tu Sei Mia!

 

Hello everybody carissime mie recensitrici! Vi scrive un'ammalatissima Sakurina... ma nemmeno l'influenza mi abbatte e per questo vi metto pure il 4 capitolo che personalmente è uno dei miei preferiti (detto da chi scrive la storia è comico...). Soprattutto perché entra in gioco Ten Ten che è un personaggio per cui provo una grande simpatia! Avrà cmq una parte minima... e poi arriverà un'altra guastafeste che si metterà fra Ino e Shika! Chi sarà?! Spero che vi piacciaaaa!!! Aspetto con ansia le vostre recensioni!Bacionissimi la vostra Sakurina!!!

PS fatevi durare questo capitolo perché penso di non aggiornare fino a lunedì... doh!

 

 

CAPITOLO 4.

Un Rapporto Complicato

 

Il bar di Takefumi era un luogo di ritrovo per tutti i giovani ninja di Konoha che cercavano un po' di divertimento. Shikamaru non ci andava spesso, giusto qualche volta con qualche amico per divertirsi un po'; in realtà era un posto troppo affollato e caotico per lui, ma il locale perfetto per Ino. Ecco un altro punto di disaccordo. Shikamaru preferiva mille volte di più la calma e intima taverna nella piazzetta di Konoha.

Come sempre, il locale era stracolmo di gente e Shikamaru si sentiva soffocare, mentre Kiba si trovava completamente a suo agio, salutando tutte le persone che incontrava. Mentre l'amico si perdeva in convenevoli con chiunque, Shikamaru analizzava la marmaglia di gente intorno a lui, alla ricerca di Ino. Non che sapesse esattamente cosa dirle, ma pur di fuggire da quel posto era disposto a fare qualsiasi cosa, pure affrontare a quattr'occhi la ragazza che lo stava mandando tanto fuori di testa quel giorno.

Ad un tratto, il suo occhio felino si soffermò con interesse sulla figura di Daisuke, che era sgattaiolato furtivamente fuori dalla porta di servizio, conducente in un vicolo stretto e buio dietro il locale. Ciò che balenò in mente a Shikamaru non fu per niente piacevole. Immaginò che Daisuke potesse avere un appuntamento galante con una bella biondina dagli occhi color del cielo.

Shikamaru diede una gomitata a Kiba.

-"Ehi Kiba, ho visto tuo cugino sgattaiolare fuori dalla porta di servizio... forse è meglio levare le tende..."- disse un po' amareggiato, mentre la stessa stretta di quella mattina gli contorceva lo stomaco. Meglio andarsene, prima di perdere il controllo ancora.

Kiba non afferrò subito ciò che intendeva l'amico, ma lo capì fissando la sua espressione atterrita.

-"Ma va! Figurati se Daisuke ha un appuntamento con Ino! E sicuramente se ce lo avesse, Ino non glielo darebbe nel vicoletto sporco e umido qua dietro, non credi?"-

Shikamaru sbuffò, alquanto infastidito.

-"Beh, non ci resta che controllare per esserne sicuri, no?"- sorrise sornione Kiba.

Shikamaru lo fissò alquanto seccato, ma Kiba lo ignorò, afferrandolo per il braccio e trascinandolo fuori per la porta di servizio. Fecero pochi passi e non appena videro Daisuke parlare con qualcuno, si nascosero d'istinto dietro al muretto.

-"Chiunque sia, sicuramente non è una ragazza..."- bisbigliò Kiba.

-"Zitto! Mi sembra di conoscere questa voce..."- sussurrò di rimando Shikamaru.

Poco più in là, al riparo da occhi indiscreti (o quasi), Daisuke parlava nella penombra con un ragazzo appena arrivato.

-"Ottimo lavoro, Daisuke!"- disse il ragazzo misterioso.

-"Sì, grazie al cavolo! Mi sono preso un cazzotto da quello stronzo di Nara, però!"- ringhiò contrariato Daisuke.

-"Ehi, e altrimenti che cosa ti pagavo a fare? Ti sembra normale che uno ti paghi per provarci con una come la Yamanaka senza correre alcun rischio?"-

-"Va , però adesso paga... avevi detto 2000, Noriji..."- asserì irritato Daisuke.

-"Sì, stai calmo, stai calmo... ecco qui, 2000 come promesso..."- sorrise affabilmente Koichi, allungando i bigliettoni.

-"E' un piacere fare affari con te, Noriji!"- si esaltò Daisuke, contando il denaro.

-"No, è un piacere per me pestarvi a sangue tutti e due!!!"- ringhiò Shikamaru furibondo, saltando fuori dal suo nascondiglio.

Koichi e Daisuke impallidirono all'istante. Shikamaru era talmente incazzato che pareva essersi formata un'aura infuocata intorno a lui. Intanto anche Kiba era saltato fuori, fissando il cugino con sguardo semi-omicida.

-"No, dai, Shikamaru, devo farti le mie scuse..."- cominciò Daisuke, sudando freddo.

-"Ficcatele dove ti dico io, le tue scuse del cazzo..."- inveì Shikamaru, pieno di rabbia. Era davvero fuori di sé. Quel deficiente lo aveva fatto litigare con Ino per una stupida scommessa fatta con un cretino che era ossessionato con l'idea di batterlo dall'età di cinque anni!

 

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Niente al mondo avrebbe potuto trattenere Ino dall'uscire quella sera, nemmeno la serie di incomprensioni di quel giorno con Shikamaru. Anzi, proprio per quello aveva ancora più voglia di uscire, incontrare altre persone, ballare, e anche bere un pochino, quanto bastava per essere un po' più allegra e dimenticare l'amarezza di quel lungo pomeriggio.

-"Maledetto Shikamaru, è riuscito a rovinarmi il pomeriggio!!!"- sbottò Ino, alquanto irritata.

-"Insomma Ino, due ragazzi fanno a botte per te e tu non sei contenta?"- domandò divertita l'amica Ten Ten.

-"Ma quale contenta! Shikamaru è uno stupido e basta, non dovrebbe scaldarsi per delle sciocchezze del genere..."- asserì Ino, calmandosi.

-"Non te la prendere, Ino! In fondo Shikamaru l'ha fatto con delle buone intenzioni, voleva solo proteggerti!"- cercò di calmarla Sakura.

-"Mmh... sarà..."- concluse Ino, ancora poco convinta.

-"Ehi, ma che succede?!"- si sorprese Sakura, indicando il locale. -"Guardate là quanta gente davanti al bar!"-

-"Evvai! Fanno rissa! Rissa rissa rissa!"- si esaltò Ten Ten, mentre le amiche la squadravano poco convinte. -"Beh? Che c'è?! In fondo Konoha è sempre così noiosa, è bello che ci sia qualcuno a rendere più attiva la serata, no?"- spiegò Ten Ten alle amiche.

-"Lascia stare Ten Ten, tu hai un'idea parecchio distorta del divertimento..."- commentò Ino.

-"Va , andiamo a vedere chi si sta gonfiando di botte!"- propose Ten Ten, correndo verso il gruppetto di gente che attorniava la rissa.

Le tre ragazze si intrufolarono nella marmaglia di gente e l'agilissima Ten Ten riuscì ad arrivare per prima in prima fila. Non appena vide i due rissaioli, dapprima rimase a bocca aperta, poi scattò all'indietro e ritornò in mezzo all'ammasso di gente. Riuscì ad intercettare Ino prima che questa potesse arrivare in prima fila a vedere chi stesse facendo rissa.

-"Inochan, lasciamo perdere, è meglio andarsene, credi a me..."- disse Ten Ten, un po' in difficoltà, tirandola per il braccio.

-"Ma perché scusa? Com'è che hai cambiato idea così all'improvviso?"- chiese sospettosamente Ino.

In quel momento, le raggiunse anche Sakura.

-"Ragazze, io direi che è meglio cambiare locale per stasera..."- asserì nervosamente Sakura.

-"Vedi che anche Sakurachan la pensa così?"- ribadì Ten Ten, con la faccia più tranquilla del mondo.

-"Mmh... voi due non me la raccontate giusta... c'è qualcosa che mi state nascondendo?"- chiese Ino, dubbiosa.

-"Chi? Noi? No!"- scattò Ten Ten.

-"Avanti, certo che ne dici di stupidaggini stasera, Ino..."- sforzò un sorrisetto Sakura.

-"Va ! Ma uffa, io volevo vedere Takefumi... io entro lo stesso!"- affermò Ino, dirigendosi verso l'entrata.

-"NO!"- urlarono Ten Ten e Sakura all'unisono, mettendosi davanti alla biondina.

In quel momento, si sentì qualcuno della folla urlare: -"Vai Shikamaru, ammazzalo di botte!!!"-

Ino fissò sconvolta le amiche, che cominciarono a sudare freddo.

-"Shikamaru...?"- chiese Ino, tra l'incredulo e l'irritato.

-"Shikamaru? Chi ha detto Shikamaru?"- chiese Ten Ten, fintamente spaesata.

In quel momento, dalla folla si alzò un coro: -"Shikamaru Shikamaru Shikamaru Shikamaru!!!"-.

Ino cominciò ad innervosirsi parecchio.

-"Oh già, Shikamaru..."- annuì nervosamente Sakura.

-"Massì, di Shikamaru che ce ne sono un sacco a Konoha!"- rise istericamente Ten Ten, cercando di arrampicarsi sugli specchi.

-"Eh già, ha ragione Ten Ten! Ce ne saranno almeno una ventina di Shikamaru qui a Konoha, è un nome così comune!"- le diede manforte Sakura.

-"Ma..."- cominciò Ino, col volto più tranquillo del mondo.

-"Io proporrei di venire domani da Takefumi, stasera possiamo anche andare altrove no?"- propose gentilmente Sakura.

-"Ma..."-

-"Già, vorrei qualcosa di più tranquillo stasera..."- continuò Ten Ten.

-"Ma..."-

-"Andiamo!"- dissero le amiche, prendendo la biondina a braccetto.

-"MA CHE DIAVOLO STATE DICENDOOOO?!? DI SHIKAMARU CE N'E' SOLO UNO, E FRA POCO NON CE NE SARA' NESSUNO!!!"- sclerò Ino, liberandosi dalla presa delle due amiche e dirigendosi come una furia verso la prima fila. Giunta lì, vide Shikamaru col fiatone, trattenuto da Kiba e da altri ragazzi, mentre a terra, assistito da Koichi, stava Daisuke col volto insanguinato.

Ino spalancò gli occhi, incredula.

-"Oh no, Ino..."- disse Kiba, accorgendosi di lei per primo.

Alle parole dell'amico, Shikamaru si voltò di scatto verso la ragazza, fissandola sconvolto.

-"Ehi Ino... aspetta, non è come pensi..."- cercò di giustificarsi immediatamente.

-"Tu... tu..."- cominciò a dire Ino, con la voce tremante per il nervoso. -"Tu... sei uno stronzo..."- e dicendo questo, la biondina si avvicinò rapidamente a lui, tirandogli un sonoro ceffone in pieno volto. Tutti rimasero allibiti, il tempo sembrò fermarsi. Shikamaru si portò una mano sulla guancia arrossata e dolorante. Non riusciva a crederci.

Dopo aver ripreso il controllo di se stessa, Ino si allontanò velocemente.

Ten Ten e Sakura la raggiunsero mentre attraversava la strada con passo frettoloso e nervoso.

-"Statemi lontane!"- inveì Ino, tremante per la rabbia.

Le tre vennero raggiunte poco dopo da Shikamaru e Kiba.

-"Ino, ascoltami!"- le urlò Shikamaru, sconvolto, premendosi ancora una mano sulla guancia.

-"No!!! Ti ho già ascoltato questo pomeriggio, Shikamaru! Sono stanca di ascoltare le tue bugie!!!"- inveì Ino, con voce sconvolta.

Non si era mai sentita così tradita nel profondo.

-"Ma Ino... non sai come stanno davvero le cose, quello lì..."-

-"Non me ne frega niente di come stanno le cose, Shikamaru, lo vuoi capire?! Mi avevi detto che non lo avresti più fatto, Shikamaru, ti rendi conto?! Me l'hai promesso poche ore fa!!!"-

Shikamaru scosse la testa, un ghigno ironico sul volto. Quello era un incubo. Doveva esserlo per forza. Non riusciva più a trovare energie per ribattere. Qualunque cosa potesse dire, Ino aveva comunque ragione.

Dato il mutismo dell'amico, Kiba decise di intervenire.

-"Ehi Ino, ascoltami, Shikamaru ha reagito così per una buona ragione, mio cugino se l'è meritato!"- cercò di difenderlo.

-"Non me ne frega niente, Kiba! Non è questo il punto! Non m'importa di ciò che ha detto Daisuke, lo capisci?! Ciò che mi fa più male è che... è che..."- una lacrima ribelle scese rapida e lucente sulla guancia della ragazza. -"Quello che mi fa più male è che Shikamaru non è stato in grado di mantenere la parola data... mi ha mentito... e io... io... non riesco più a fidarmi di lui, mi dispiace..."- disse fissando Shikamaru negli occhi. A quel punto, Ino capì che non sarebbe più riuscita a trattenere le lacrime. Si voltò e corse via, svanendo nell'oscurità, mentre le lacrime scendevano copiose sulle sue guance per la seconda volta in quel giorno a causa di Shikamaru.

 

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-"Ehi Shikamaru, possiamo provare a parlare noi con Ino... siamo sicure che capirà..."- propose Sakura.

-"Lascia perdere, Sakura... non servirebbe a niente... Ino ha perfettamente ragione... non sono stato in grado di tenere a bada le mani, e così l'ho fatta arrabbiare ancora..."-

-"Ma se hai fatto benissimo a menarlo, quello stronzo!"- sbottò Ten Ten.

-"Lo so, ma questo a Ino non importa... credo davvero che siamo arrivati alla fine, alla fine di tutto..."- sibilò sprezzante Shikamaru. Ino gli era scivolata via dalle mani per la seconda volta in una giornata, era riuscito a perderla ancora a causa della sua impulsività. Eppure non riusciva a tenersi lontano da lei, come non riusciva a non proteggerla. Era più forte di lui.

 

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Passarono vari giorni. Ino evitava con cura i luoghi frequentati solitamente da Shikamaru, fra i quali anche la taverna.

-"E' da parecchio che Ino non si vede in giro, no?"- chiese Choji all'amico, mentre pranzavano da soli per l'ennesima volta al locale.

-"Mmh..."- mugugnò Shikamaru, distratto.

-"Alla fine... avete chiarito quel casino riguardo alla storia di Daisuke?"- riuscì a trovare il coraggio di chiedere Choji.

-"Mmh... io devo andare, ho un appuntamento con Tsunade... ciao..."- ed evitando l'argomento, Shikamaru riuscì a fuggire dal locale.

Poco dopo, Ino passò davanti alla taverna e vide Choji seduto da solo a mangiare. Si guardò un po' intorno sospettosa, poi sospirò e varcò la porta.

-"Ehi Ino!"- la salutò con un sorrisone l'amico.

-"Ciao Choji... è da un po' che non ci si vede... come va?"- sorrise lei, sedendosi. -"E Shikamaru?"- chiese poi, disinvolta.

-"Oh beh... ha detto che aveva un appuntamento con Tsunade ed è scappato poco fa... come va tra di voi?"- domandò all'amico.

-"Mmh..."- mugugnò Ino, fintamente interessata al menù.

-"Avete chiarito quel casino riguardo alla storia di Daisuke?"- chiese nuovamente, perplesso.

-"Mmh... oh, come si è fatto tardi... devo proprio andare da Sakura, mi dispiace... ciao, ci si vede, eh?"- sorrise affabilmente Ino, defilandosi.

-"...quei due...non me la raccontano giusta... tsè... mi dispiace vederli così distanti... va , vorrà dire che annegherò i dispiaceri nel cibo... cameriere, un pezzo di torta al cioccolato!"-

 

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Era un pomeriggio tiepido e soleggiato. Finalmente la primavera aveva preso il sopravvento e il gelido vento di qualche giorno prima si era placato.

Shikamaru camminava lentamente per il cortile. Diede l'ultimo tiro alla sigaretta che poi buttò a terra. Era arrivato davanti all'ufficio di Tsunade. Vi entrò di malavoglia, pregando di non dover partire per una nuova missione. Non era affatto dell'umore giusto.

Quando varcò la porta dello studio, non si sarebbe mai aspettato una tale sorpresa. Tsunade gli sorrise affabilmente, mentre la bella ragazza che stava al centro della stanza si voltò verso di lui, catturandolo con il suo sguardo provocante.

-"Ciao Shikamaru..."- disse questa, con voce calda e sensuale.

-"...Temari..."-

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-"Ma che ti succede, Sakura?!"- la guardò sconvolta Ino.

-"E-e-etciù!!! Sono raffredata, Ino... credo di avere anche un po' di febbre..."- disse Sakura, seduta sul letto. -"Per favore, potresti portare questi libri a Tsunade? Ne aveva assolutamente bisogno entro oggi e mia madre non mi fa uscire di casa in questo stato..."-

In quel preciso istante, la mente di Ino attivò una serie di processi che la portarono ad un semplice e basilare concetto: Tsunade-Shikamaru-No.

-"No, mi dispiace, non posso proprio."- disse freddamente.

-"Ti prego, Ino!!! Fammi almeno questo favore..."- disse con occhi supplichevoli. -"E poi mi sembra che Tsunade avesse qualcosa da dirti..."- aggiunse Sakura.

Ino sbuffò sonorosamente.

-"E va bene, rompiscatole! Dammi quei dannati libri!"-

-"Ti adoro, Ino!"- si esaltò Sakura.

 

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Ino si avvicinava lentamente, molto lentamente all'ufficio di Tsunade. Controllava ogni angolo, guardinga, intimorita dall'idea di potersi trovare davanti Shikamaru. Tirò un profondo sospiro.

"Avanti Ino... non sarai così sfigata da ritrovarti davanti proprio Shikamaru, vero? Se ne sarà già andato da un pezzo! Forza e coraggio!" e pensando questo, la biondina si fece forza e varcò il cortile antestante l'ufficio dell'hokage.

Mentre si avvicinava all'entrata, Ino cominciò a sentire due persone parlare a bassavoce, un ragazzo e una ragazza. Camminando, cercava di afferrare ciò che si stavano dicendo.

-"...ma che ti prende? Mi sembri strano..."- disse la ragazza.

-"...no, non è vero, sto benissimo..."- rispose il ragazzo, scocciato.

-"...andiamo da qualche parte?"-

Finalmente Ino arrivò davanti all'entrata e scoprì i volti dei due. Una stretta le chiuse lo stomaco nel ritrovarsi davanti Shikamaru, ma ciò che le fece più male fu vederlo in compagnia della bella Temari. Conosceva fin troppo bene la sintonia che c'era fra i due. La infastidiva molto, fin da quando lei e Shikamaru erano andati ad aiutare Temari in una missione qualche anno prima, quando capì di essere inutile.

Ino fissò i due sconvolta per qualche minuto. Shikamaru fece lo stesso. Temari percepì immediatamente un'atmosfera pesante, una tensione alle stelle. Fissò gli sguardi attoniti dei due e capì che c'era qualcosa di diverso negli occhi di Shikamaru: ora vedeva Ino sotto una luce differente.

-"Ciao, Ino"- disse con tono di sfida Temari, fissandola con occhi indagatori.

-"Oh, ciao..."- riuscì solo a controbattere Ino, risvegliandosi dallo stato di semi-catalessi in cui era caduta. Per la prima volta nella sua vita, Ino abbassò lo sguardo davanti a Shikamaru.

Con passo veloce, superò entrambi, entrando nell'ufficio senza dire una parola.

Shikamaru rimase perplesso e non poté fare a meno di seguirla con lo sguardo svanire su per le scale.

-"C'è qualcosa che mi devi dire, Shikamaru?"- chiese Temari, con lo stesso tono irritato.

-"...riguardo a cosa?"- domandò lui, esitante.

-"Non so. Dimmelo tu. E' successo qualcosa qui, pochi secondi fa. E non riesco a capire di cosa si tratti."- continuò Temari.

-"...non capisco a cosa ti riferisci..."- sbuffò lui, girandosi altrove. Quello sguardo indagatore era davvero fastidioso. Ed era ancora più fastidioso dover dare spiegazioni ad una che non era neppure la sua ragazza.

-"Beh, non so cosa ne pensi tu, ma io me ne sono accorta chiaramente. Non ti ho mai visto guardare Ino così prima d'ora..."-

Il ragazzo scrutò Temari, infastidito. La biondina ghignò maliziosamente, e poi se ne andò, senza dire nulla. Shikamaru strinse i pugni più forte che poteva. Tutta quella situazione lo metteva in una difficoltà enorme.

-"Io odio le donne!"- ringhiò sottovoce.

 

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X Hinata-chan: cara Hina, anche a me piacciono molto le coppiete TenTenxNeji e HinataxNaruto, però quando scrivo le fanfic mi piace essere molto precisa e siccome non so molte cose su di loro (mi concentro sempre su Ino e Shika, lo ammetto :p) non vorrei fare qualche gaffe... però mi piace mettere questi personaggi diciamo un po' come "contorno", mi piace farli partecipare alle vicende di Ino e Shika e quindi cerco sempre di coinvolgerli! Presto arriverà anche Hinata (spero ti faccia piacere!) a dar manforte a Ino, mentre Naruto penso di metterlo nella mia prox fanfic su Ino e Shika che è già in fase di elaborazione... spero che leggerai anche quella! Un bacio!

X Luna123: cara Luna, mi fa piacere che ti piaccia il modo in cui ho reso il rapporto tra Ino e Shika, devo ammettere di averci rimuginato su un po'... pensa che questa fanfic è uscita puramente per caso, diciamo come una prova generale x quella più seria che scriverò, però mi è piaciuta così tanto che ho deciso di pubblicare pure questa! Penso di aver reso Shikamaru abbastanza realistico, però con Ino ho voluto giocare sul suo animo combattuto tra il lato forte e quello più fragile che Shika è riuscito a mettere in crisi... chissà come riuscirà ad uscirne! Kiba è un personaggio che trovo troppo figo e che ho dovuto mettere assolutamente nella fanfic... è diventato il mio personaggio jolly, diciamo, gli faccio fare tutto e fa un po' lo psicologo di turno... sono contenta che ti piaccia!!! Bacio!

X Celiane4ever e Ciliegina_92: grazie mille per i vostri commenti! Spero che vi piaccia anche il nuovo capitolo e fatemi sapere al più presto le vostre impressioni! W Shika e Ino! Bacio!

X Rikachan: mia querida mon cherì de la france sono contenta che tu mi segua anche on-line! Ti prego non mi spiare nelle ore di lezione mentre rimugino sulle storielle che poi mi sento due fanali puntati sulla schiena e mi vengono i brividi... mia tonna rio mare preferita sei troppo incoerente nelle tue recensioni! Oggi me la sono bigiata e cerco di bigiare anche domani! Tin! Sabato vengo però... Bacio!

 

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Capitolo 5
*** Una Notizia Inaspettata ***


Tu Sei Mia

Tu Sei Mia!

 

Bubu settete! Uaaaah sono ancora io la vostra Sakurina che mi sono ripresa alla velocità della luce dall’influenza e sono troppo ispirata per scrivere questa ff e prima di perdere l’ispiration vi pubblico un altro capitolo!!! Mpf! Questo cap vi assicuro che vi darà su il nervoso perché la nostra “cara” Temari proprio non manda giù questo feeling tra Ino e Shika e si impegnerà a fare la str…!

Aspetto con ansia le vostre recensioni!!! Bacioneeee!

 

CAPITOLO 5.

Una Notizia Inaspettata

 

Non appena finì di salire la rampa di scale, Ino si sedette per terra, con la schiena appoggiata al muro. Cercò di calmarsi. La scena di prima l'aveva scossa nel profondo, senza alcuna ragione particolare. La verità era che non riusciva a non essere gelosa di Shikamaru ogni volta che lo vedeva in compagnia di Temari. Capiva che la ragazza era molto più sveglia ed intelligente di lei, che era il tipo di donna perfetta per Shikamaru. Ogni volta cercava sempre di più di farsene una ragione. E sempre meno ci riusciva. Ma perché doveva essere gelosa di Shikamaru? Questo suo sentimento implacabile le dava sui nervi.

"...un appuntamento con Tsunade, eh?" pensò con rabbia Ino. Shikamaru aveva mentito pure a Choji. "...altro che Tsunade... quella non mi sembrava proprio Tsunade... quell'idiota di un Shikamaru...".

La ragazzina strinse i pugni con forza, lo sguardo vacuo e pieno di rancore. "Non mi sembra poi tanto dispiaciuto per il nostro litigio... sembra essersi ripreso alla grande..."

-"Oh Ino, sei tu!"-

Ino si voltò, trovandosi davanti Tsunade con in mano dei grossi ed ingombranti libri.

-"Cosa ci fai lì per terra?"- chiese l'hokage, sbigottita.

-"Oh... no, niente... sono venuta a riportarti dei libri che aveva Sakura... lei è raffreddata..."- disse Ino flebilmente, porgendo i libri alla donna.

Tsunade afferrò i libri, poi fissò sospettosamente la biondina, ancora seduta sul pavimento.

-"Vuoi rimanere lì tutto il giorno o ti accomodi nel mio studio? Ho una cosa importante di cui parlarti..."-

Ino si sollevò a fatica e raggiunse la maestra nel suo ufficio. Tsunade si accomodò, intrecciando le mani e appoggiandovi sopra il mento, con fare pensieroso.

-"Ino... il motivo per cui volevo parlarti... è che ho una proposta molto interessante da farti..."- cominciò seriamente la donna. Ino la ascoltava con attenzione. -"Sai Ino, una mia cara amica di nome Honoka, una delle migliori ninja mediche che io conosca e che mi ha insegnato molte cose, mi ha contattata qualche giorno fa. Si lamentava del fatto di non riuscire a trovare nessuna apprendista valida e perciò mi ha chiesto se non avessi qualcuno da mandarle... sai Ino, tu sei un'apprendista molto valida e intelligente, sei brava e diligente, apprendi tutto alla svelta e ti impegni con tutta te stessa... Honoka potrebbe insegnarti molte cose utili e innovative, che poi potresti spiegare a Sakura e me... potrebbe interessarti come esperienza?"- chiese Tsunade, con un sorriso affabile e sincero.

Ino rimase del tutto a bocca aperta. Non si sarebbe mai aspettata una tale proposta, in realtà in quel momento era l'ultima cosa che avrebbe mai potuto aspettarsi. La biondina cercò di realizzare cosa Tsunade le avesse appena proposto.

-"Ma... perché proprio a me? Perché non a Sakura?"- chiese Ino, disorientata.

-"Tutte le proposte nuove e interessanti che ho, solitamente le propongo a Sakura... perché non a te per una volta? Sei molto brava Ino, e penso che questa possa essere un'esperienza nuova ed interessante per te. Apprenderesti tante cose nuove e potresti pure superare il livello di Sakura, sai? L'unica cosa che ha di male è che Honoka vive molto lontano da qui, ai confini della Terra del Fuoco con la Terra delle Rocce. Si parla di un anno di apprendistato... pensaci con attenzione e calma, Ino... è un'esperienza irripetibile!"-

-"Sì, sono d'accordo... ci penserò, Tsunade..."- sorrise Ino, ancora un po' confusa.

 

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Shikamaru uscì svogliatamente da cortile di Tsunade. Era rimasto indeciso: non sapeva se tornarsene a casa oppure aspettare Ino per cercare di parlarle. Inizialmente aveva optato per la seconda opzione, ma dopo pochi minuti sentì il bisogno di andarsene: non se la sentiva ancora di affrontare la biondina. Voleva essere sicuro di ciò che le avrebbe detto, voleva prepararsi un discorso chiaro e sincero, cercando di evitare altri danni.

Appena varcata la soglia, incontrò nuovamente Temari. La squadrò poco convinto.

-"Che fai? Torni indietro?"- chiese Shikamaru, convinto che la ragazza fosse venuta a cercarlo.

-"Sì, mi sono dimenticata di dire una cosa a Tsunade... e tu? Come mai ancora qui? Hai parlato con Ino?"- chiese con un sottile filo d'ironia nella voce.

Shikamaru aggrottò le sopracciglia, infastidito.

-"Tsk... no, non ho parlato con Ino... e comunque sia non sono affari che ti riguardano..."- brontolò il ragazzo, proseguendo per la sua strada.

-"Shikamaru"- lo richiamò Temari, facendolo voltare -"Perché hai rifiutato la proposta di Tsunade? Ti rivolta così tanto l'idea di passare qualche mese al Villaggio della Sabbia con me?"- chiese seriamente.

Shikamaru sbuffò, con sguardo vacuo.

-"No... la verità è che... sono convinto che almeno per adesso il mio posto sia qui, e non altrove... forse un giorno verrò al Villaggio della Sabbia, ma adesso proprio no... ho troppe cose per la testa..."- e così dicendo, il ragazzo si allontanò, senza neanche salutare.

Temari si corrucciò molto. Non si sarebbe mai aspettata un rifiuto da parte di Shikamaru. Quando Tsunade le aveva chiesto di portare il ragazzo con sé come rappresentante del Villaggio della Foglia nel suo paese, Temari si era sentita al settimo cielo. Avrebbe potuto passare sei mesi in compagnia di quel ragazzo che la affascinava così tanto. L'ultima cosa che si sarebbe mai aspettata sarebbe stato un rifiuto, proprio da parte di Shikamaru poi! Il suo comportamento sfuggente e freddo era sospetto e Temari capì subito che c'era qualcosa che preoccupava Shikamaru. Ma mai, mai e poi mai si sarebbe aspettata che quel qualcosa potesse essere Ino. Doveva per forza essere lei. Quello sguardo smarrito di quando si erano incontrati, quella tensione, quella malinconia... Temari lo aveva afferrato subito. E si sentiva ferita nel profondo del suo orgoglio. Battuta da una mocciosa come Ino Yamanaka. E da quando era più importante di lei per Shikamaru?

Pensando questo, Temari, che era ritornata indietro solamente per rivedere Shikamaru e non per parlare con Tsunade come aveva detto, attraversò a grandi passi il cortiletto per uscire dall'altra parte. Il destino volle farla imbattere proprio nella bella Ino, appena uscita dall'ufficio dell'hokage.

-"Oh ciao Ino, ci si rivede, eh?"- domandò Temari, con tono di provocazione.

Ino vi rimase di stucco. Quella era decisamente l'ultima persona che avrebbe voluto rivedere nel giro di mezzora, ed eccola lì davanti a lei per la seconda volta. La biondina decise di riprendere il controllo di se stessa e di fingersi cordiale e amichevole: del resto, non aveva motivo per essere sgarbata con lei solo perché usciva con quel cretino di Shikamaru.

-"Ciao Temari, quand'è che sei arrivata?"- domandò affabilmente.

-"Giusto questa mattina... come mai Tsunade ti ha convocata?"- chiese Temari.

-"Oh beh... in realtà mi ha proposto di andare a fare un apprendistato da una sua amica che vive lontano da qui... si chiama Honoka ed è una ninja medico..."- rispose Ino con disinvoltura.

-"Honoka! Cavolo, ma è una ninja medico famosissima! Tsunade ti ha offerto davvero una grande occasione! Non devi assolutamente sprecarla... che fortuna, avete un hokage che si preoccupa molto per tutti voi, anche con Shikamaru è stata molto gentile!"- asserì Temari, sperando di stimolare la curiosità di Ino.

-"In che senso... che ha detto a Shikamaru?"- chiese Ino, nascondendo un filo di preoccupazione.

-"Come, non te lo hanno detto? Shikamaru passerà sei mesi con me al Villaggio della Sabbia! Partiremo presto... sai, verrà in missione rappresentativa e si fermerà un po' da me per imparare alcune tecniche interessanti del mio villaggio... ero convinta però che Shikamaru già te lo avesse detto..."- mentì spudoratamente Temari.

Ino rimase senza parole. Non poteva fare a meno di osservare la bella ragazza che sorrideva soddisfatta di fronte a lei. E pensava, e rimuginava sulle parole appena sentite dalla ragazza.

"E' ovvio, insomma, Shikamaru e Temari si frequentano da tempo. Non c'è nulla di strano se LUI ha deciso di stare con LEI per sei mesi. Già, sei mesi. Non c'è nulla di strano, davvero. Avanti Ino, non restare qui muta come un pesce. Reagisci! Insomma, vuoi reagire?! Non piangere cretina! Ecco, brava, così... brava Ino... rispondi con calma... non cedere, avanti, resisti..." pensava la povera Ino, caduta in un mutismo causato dal forte shock appena subito.

-"Ah, beh, no... in realtà Shikamaru... non mi aveva detto niente... sai, in questi giorni non abbiamo avuto molte occasioni di parlarci..."- sforzò la voce Ino, quella voce che sembrava essere svanita nel nulla fino a pochi secondi prima.

-"Sono sicura che te lo dirà presto... beh, comunque sia congratulazioni ancora per l'apprendistato con Honoka! Spero che tu abbia accettato la proposta, vero? Non puoi farti scappare questa occasione d'oro!"- continuò Temari, certa di avere la ragazzina in pugno.

-"Ehm... in realtà... non ho ancora dato una risposta a Tsunade, ma... molto probabilmente accetterò..."- rispose nuovamente a fatica Ino.

-"Beh, allora spero che verrai a salutarci il giorno della partenza... a me e Shikamaru, intendo..."- ghignò soddisfatta Temari.

-"Sì, ovviamente... ora devo andare, scusami..."- rispose con voce bassa e calma.

-"Oh, no, scusami tu Ino se ti ho trattenuta... ci vediamo!"- e dicendo questo, Temari uscì dal cortiletto dal cancello secondario, mentre Ino si avvicinava a passo veloce a quello dal lato opposto.

...Shikamaru passerà sei mesi con me al Villaggio della Sabbia! Partiremo presto... sai, verrà in missione rappresentativa e si fermerà un po' da me... ero convinta però che Shikamaru già te lo avesse detto...

Temari non c'era più, ma le sue parole erano rimaste. E continuavano ad aumentare, si ripetevano insistenti nella testa di Ino. Continuavano a girare, a ferire, a provocare un dolore intenso che la ragazzina non riusciva più a controllare.

Il passo veloce si trasformò in una corsa, una corsa senza senso per le vie di Konoha. Una corsa che non riuscì a trattenere le lacrime che immediatamente cominciarono a bagnare gli occhi cristallini di Ino, ma che però riuscì a nascondere in parte.

"BASTA INO! SMETTILA DI PIANGERE! SMETTILA DI SOFFRIRE! SMETTILA DI PENSARE A SHIKAMARU!!!" urlava Ino nella sua testa, cercando inutilmente di farsi forza e di lenire il dolore che le pulsava prepotentemente nel petto.

La corsa sembrava senza fine, fino a quando non vide qualcuno mettersi davanti a lei, fermando la sua maratona. Ino riuscì a frenarsi appena prima di investire la piccola Hinata, che vedendola correre e accorgendosi delle sue lacrime, l'aveva raggiunta.

-"...Hinata..."- sussurrò Ino, sconvolta e ancora preda di quelle lacrime contro le quali era impotente.

-"Inochan, che ti succede?"- chiese la dolce Hinata, mettendole una mano sulla spalla e guardandola con sguardo preoccupato.

Ino non resistette più, la sua forza era al limite. Non riusciva più a fingersi forte. Non dopo quello scontro psicologicamente strenuante con la bella Temari. La biondina scoppiò in un pianto disperato, nascondendo il volto nella spalla dell'amica. Nessuno per le vie doveva vedere quelle lacrime che per l'ennesima volta Ino era stata costretta a versare per Shikamaru.

-"Basta Hinata, basta... non ci voglio più rimanere qua... voglio andarmene..."- riuscì a singhiozzare Ino.

 

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Il giorno seguente, Ino stava mettendo sottosopra la sua cameretta. Aveva passato l'intero pomeriggio del giorno prima a casa Hyuga, piangendo tra le braccia di Hinata, raccontandole tutto per filo e per segno. Ino capì che piangere perché Shikamaru voleva partire con Temari era assurdo, perciò entro sera riuscì a riprendersi. Hinata non le disse nulla, la ascoltò e accolse il suo sfogo. Le disse che sarebbe tornata l'indomani, una volta che Ino si fosse calmata, e avrebbero chiarito.

Così quella mattina Ino era terribilmente nervosa e irrequieta. Frugava nella sua camera alla ricerca disperata di tutto l'occorente per il viaggio verso casa di Honoka. Ormai si era risoluta. Sarebbe partita, sarebbe diventata un'abile ninja medico e avrebbe dimenticato tutta quella assurda storia senza senso su Shikamaru e Temari. Avrebbe chiarito tutto e si sarebbe dimenticata di loro.

Poco dopo arrivò Hinata, in compagnia di Sakura e Ten Ten. Ino squadrò le tre sospettosa: solitamente quando si riunivano tutte insieme non era un buon segno, evidentemente volevano farle una bella lavata di capo.

Ed in effetti...

-"Come diavolo ti viene in mente di partire, Ino?!?"- sbottò Ten Ten, facendo tremare le pareti della casa.

-"Oh insomma, Ten Ten! Voglio diventare una ninja medico e questa è un'ottima occasione!"- ribatté Ino sbattendo con violenza dei maglioni nella valigia. Ten Ten li riprese e li rimise al suo posto.

-"Ten Ten!!!"- ringhiò Ino.

-"Insomma!!! Figurati se te ne devi andare dall'altra parte della Terra del Fuoco per colpa di una tipa con quattro codini assurdi in testa!!!"- ribatté Ten Ten.

-"Io non me ne vado via per quello!!!"- urlò Ino.

-"Ah no?!? E per che cosa, allora?!?"- sbottò Ten Ten.

-"CALMATEVIIII!!!"- urlò Sakura, irritata da quello sclero generale. -"Ciò che Ten Ten sta cercando di dirti, e che in fondo pensiamo tutte quante, è che secondo noi andartene da qui è il modo più comodo e semplice per scappare dalla realtà, Ino..."- spiegò tranquillamente Sakura.

-"Ah sì? E quale sarebbe la realtà, sentiamo?"- chiese Ino, infastidita.

-"La realtà che tu non vuoi ammettere è che tu sei gelosa di..."-

-"...di mio nonno! Non dire una parola di più, Sakura Haruno! Non voglio nemmeno sentire quello che avete da dire perché già lo immagino! E vi dico che non è così!"- ringhiò Ino, risbattendo con forza i vestiti dentro la valigia. -"E poi ormai ho già dato la mia risposta a Tsunade, mi dispiace... partirò settimana prossima, punto e stop!"-

Ten Ten uscì furibonda dalla stanza dell'amica, sbattendo violentemente la porta. Tutta la seguirono.

-"Ma sei impazzita?!"- urlò Ino.

-"No, sono solo stanca di sentirti dire certe stronzate!!!"- la rimproverò seriamente l'amica -"Insomma, si può sapere dov'è finita la vecchia Ino?! Quella grintosa che non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno, tantomeno da una sabbiaiola con in testa uno scopettone!!! Tu non sei più la Ino che conoscevo io, la mia amica non sarebbe mai scappata davanti alle difficoltà, avrebbe combattuto fino alla fine e avrebbe chiarito le cose con Shikamaru, prima di sparire per un anno ai confini del mondo! Quindi mi dispiace Ino, ma non ho intenzione di ascoltare una parola di più fino a quando non avrai cambiato idea... ciao!"- e dicendo questo, Ten Ten uscì sbattendo violentemente la porta.

Ino rimase lì, tremante per il nervoso. Non era possibile. Quello era un incubo. Tutto stava andando a rotoli. Tutti ce l'avevano con lei. Perché stava accadendo tutto questo? Quando sarebbe finito tutto quel dolore? Chi aveva torto, chi ragione? Andarsene era davvero la soluzione migliore? Ma Ino non riusciva più a trovare il coraggio che le serviva per reagire, la vecchia Ino di un tempo forse era scomparsa per sempre; e adesso, per la prima volta nella vita, avrebbe tanto voluto scegliere la strada più facile piuttosto che quella più giusta...

 

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Shikamaru se ne stava sdraiato a fissare le nuvole correre velocemente per quel bel cielo azzurro di primavera. Avrebbe voluto che anche la sua anima potesse essere più leggera, in modo che le giornate sarebbero potute trascorrere più rapidamente. Eppure aveva un peso lì, un groppo in gola che lo faceva sentire pesante e depresso.

Una ombra coprì il sole, risvegliandolo dal suo mondo di ragionamenti contorti. Si trovò davanti il viso sorridente di Temari.

-"Come mai tutta questa allegria...?"- chiese perplesso.

Temari si buttò a sedere di fianco a lui.

-"Oh nessun motivo in particolare... le belle giornate mi mettono di buon umore..."- rispose allegramente lei.

-"Cosa dovevi dire ieri alla fine, a Tsunade?"-chiese interessato il ragazzino.

-"A Tsun...? Ah, sì certo, a Tsunade... oh no, niente di particolare. Ah, sai che ho incontrato Ino poi?"- ghignò maliziosamente la bionda.

Shikamaru si sollevò di scatto, fissando Temari interrogativo.

-"Ah sì? E ti ha detto qualcosa?"- chiese lui, ansioso.

-"Oh sì! Era al settimo cielo per la proposta di Tsunade!!!"- sorrise Temari, falsamente contenta.

-"...quale proposta...?"- chiese Shikamaru, perplesso.

-"Ma come, non lo sai?! Tsunade ha proposto a Ino di partire per andare da Honoka, una famosissima ninja medico, a fare un apprendistato di un anno ai confini della Terra del Fuoco con la Terra delle Rocce! E' un'occasione irripetibile, sai? E Ino l'ha accettata giusto stamattina! Ma come, non te lo ha detto? Pensavo che foste amici..."- sussurrò divertita Temari.

Shikamaru fulminò la bionda con lo sguardo.

-"Lo hai capito benissimo anche da sola che io e Ino abbiamo litigato... finiscila di fare l'ipocrita!!!"- ringhiò Shikamaru, alquanto infastidito dall'ipocrisia di Temari.

La ragazza si offese molto. Si alzò e guardò male Shikamaru.

-"Senti un po'... non so che cosa diavolo tu voglia rimanere a fare qui a Konoha, soprattutto ora che Ino se ne va... sicuramente la mia proposta è ancora valida... almeno io ho il buonsenso di avvisarti, prima di andarmene..."- e dicendo questo con un pizzico di cattiveria, Temari se ne andò, lasciando Shikamaru in uno stato di confusione totale.

D'altronde Shikamaru poteva fidarsi davvero di Temari? Il ragazzo sapeva bene che la gelosia... era un sentimento implacabile, che aveva provato sulla sua stessa pelle. Spingeva a fare e a dire qualsiasi cosa. Shikamaru aveva capito della gelosia di Temari verso Ino e per questo decise di diffidare di quella notizia così dolorosa, sparata a bruciapelo e senza sicurezza alcuna.

 

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La porta dello studio di Tsunade si spalancò con forza. L'hokage fissò Shikamaru alquanto contrariata. Questo si avvicinò, ancora col fiatone per la lunga corsa, e sbatté con forza i pugni sulla scrivania della donna.

-"Okay, prima di tutto bussare non è un optional e seconda cosa, ti sei dimenticato le buone maniere tutte di botto?!"- si lamentò Tsunade, fissando Shikamaru con irritazione.

-"E' vero che Ino se ne andrà?"- domandò con furia Shikamaru.

Tsunade rimase spiazzata dalla domanda del ragazzo.

-"Sì, certo... farà un anno di apprendistato presso una mia amica, piuttosto lontano da qui... perché?"- chiese la donna, ancora sorpresa dalla reazione del ragazzo.

Questa volta, Shikamaru non riuscì a ribattere. Era vero. Ino se ne andava via. Via, lontano, per un anno intero. Lontano da Konoha. Lontano da lui. Allora era vero, Ino non era sua. Ino doveva decidere da sola, per se stessa. Ino non aveva più bisogno della sua protezione. Ino se ne andava da Konoha e lo lasciava da solo. Attorniato da amici, ma profondamente solo.

"Che farò senza di te, Ino...?" era l'unico egoistico pensiero che gli riuscisse ad occupare la mente in quel momento.

Tsunade fissò il ragazzino, che da qualche minuto sembrava caduto in catalessi, fermo a fissare un punto nel vuoto.

-"Shikamaru..."- lo richiamò l'hokage. Il ragazzo si riprese, guardandola perplesso. -"...allora, hai pensato alla mia proposta?"-

-"Proposta... quale proposta...?"-

-"Ma ci sei o ci fai?"- si irritò Tsunade -"Insomma, Shikamaru, partirai o no con Temari per passare sei mesi al Villaggio della Sabbia?"-

Shikamaru rimase un attimo perplesso, fissando la donna che lo scrutava perplessa.

-"Sì, Tsunade, penso proprio che ci andrò..."- rispose Shikamaru d'impulso. D'altronde, quella era l'unica prospettiva allettante che lo attirava. L'unica che gli prometteva un po' meno dolore. Sicuramente era meglio che rimanere per un anno intero a Konoha senza Ino.

 

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Capitolo 6
*** Il Momento Dell'Addio ***


Tu Sei Mia

Tu Sei Mia!

Rieccomi qui mie adorateeee!!! Vi giuro che mentre scrivevo questo capitolo piangevo troppo, mi commuovevo da sola!!! (Che scempio di donna…^___^) ma ora finalmente vi pubblico il capitolo che più mi sta a cuore nonché PENULTIMO… mi deprimo da sola che ho quasi finito di scrivere la storia… doh… spero che mi rencesiate in tante sennò non pubblico l’ultimo capitolo… ah ah ah ovviamente scherzo!!! (altrimenti la Rikachan mi uccide… e non solo lei penso…). Okay voglio tanti commenti su questo cap altrimenti mi offendo tsk! Ah ah ah ora vi lascio leggere… delfine curiose! Non fateci caso sono i postumi del raffreddore… un bacionissimoooo Sakurina!

 

CAPITOLO 6.

Il Momento Dell'Addio

 

Shikamaru posò sulla grossa lapide un fiore candido e profumato. Andava spesso alla tomba di Asuma, ma quel luogo gli era propizio specialmente quando  si sentiva perso o depresso. E quello era uno di quei giorni. Avrebbe tanto voluto avere accanto a sé il suo maestro, in quel momento di estremo bisogno... ma lui non era lì e Shikamaru doveva ritrovare la freddezza e la calma per affrontare la situazione al meglio.

"Non voglio assolutamente che Ino se ne vada senza prima aver fatto pace... non me lo potrei mai perdonare... è un comportamento così infantile, però... non ci riesco... non ci riesco proprio... no! Ce la devo fare, o non me lo potrei mai perdonare..."

-"Shikamaru...?"-

No. Non era possibile. Quella voce così melodiosa e familiare. Era lì, dietro di lui. Shikamaru si voltò molto lentamente. I suoi occhi scuri incontrarono quelli azzurri come il cielo che gli piaceva tanto. Ino stava lì, dietro di lui, con un mazzo di fiori bianchi in mano.

Abbassando lievemente lo sguardo, la ragazza lo affiancò, piegandosi per appoggiare i fiori sulla tomba del suo adorato maestro.

-"Anche tu qui, eh?"- chiese la biondina, senza farsi scrupoli.

In realtà non era il caso di tenersi il broncio anche davanti ad Asuma. Anzi, forse era il caso di non tenersi proprio più il broncio, visto che quelli erano gli ultimi giorni che avrebbero potuto passare insieme.

Ino, intravvedendo Shikamaru da lontano, prima si era nascosta, poi si era decisa ad affrontarlo, abbassando il suo orgoglio e lasciando che il suo affetto per quella persona così speciale prendesse il sopravvento. Rischiava di andarsene senza essersi riconciliata con lui. Che le importava se lui se ne andava con Temari? L'importante era mantenere almeno l'amicizia. Solo quella. A lei andava bene anche così.

-"Sì..."- riuscì a sussurrare Shikamaru, che fissava l'immagine sinuosa di Ino come se fosse quella di una visione meravigliosa.

Ino si sollevò e riuscì a fissare finalmente Shikamaru negli occhi.

-"E così... settimana prossima parti con Temari, eh?"- chiese Ino, sforzando un sorrisino più carico di malinconia che di felicità. Come poteva fingersi contenta di una cosa che odiava?

-"Già... anche tu te ne vai..."- riuscì a dire Shikamaru, ancora disorientato. Non era psicologicamente preparato per parlare con Ino, proprio in quel luogo così pieno di ricordi dolorosi.

-"Eh sì... Tsunade mi ha offerto una bella occasione..."- rispose con un sorrisino che svanì subito.

-"Già..."- si grattò la nuca Shikamaru, perplesso.

Il silenzio cadde, padrone incontrastato di quel luogo. Shikamaru si sentiva troppo osservato lì. Si sentiva gli occhi di Asuma puntati addosso.

-"Andiamo?"- propose poi alla biondina. Ino acconsentì e dopo aver salutato la fredda tomba del maestro, i due s'incamminarono, fianco a fianco, in silenzio. Shikamaru era spiazzato: che mai avrebbe potuto dirle? Aveva paura di fare un'altra delle sue terribili gaffe. Eppure sapeva che ogni passo che facevano era un momento in meno che avrebbero passato insieme. Dentro di lui, sentiva il bisogno di non perderla. Ora capiva. Sulla via del ritorno, con il sole infuocato del tramonto alle spalle, Shikamaru capiva ciò che gli tormentava l'animo, che non lo faceva dormire la notte: non voleva separarsi da Ino. Si sentiva così stupido, dover dipendere da una donna... ma era più forte di lui.

D'altro canto, Ino era infinitamente depressa per quello che le aveva detto Temari, soprattutto per "come" glielo aveva detto. Ma non voleva perdere l'amicizia di Shikamaru, era troppo importante per lei. Tanti anni di avventure, tanti splendidi ricordi, una vita passata insieme... tutto sarebbe svanito a causa di qualche stupido litigio? No. Non doveva accadere.

-"Shikamaru..."- richiamò la sua attenzione.

-"...sì?"- ascoltò lui, ansioso.

-"Sei ancora arrabbiato con me?"-

-"...in realtà sei tu quella arrabbiata..."- disse flebilmente, fissando l'orizzonte.

-"No, io non sono più arrabbiata... è una cosa stupida."-

Shikamaru si sorprese molto: Ino aveva annullato la barriera del suo orgoglio, aveva messo da parte il rancore...? Ino era maturata. Adesso forse non aveva davvero più bisogno della sua protezione.

-"...e allora smettiamola di tenerci il broncio, d'accordo?"- sorrise lievemente Shikamaru, fermandosi. Ino annuì, ricambiando il sorriso.

La biondina fissò Shikamaru. Così, illuminato dal rossore del tramonto, era davvero bello. E lei, lei... non lo avrebbe più rivisto per un anno intero. Un anno senza Shikamaru... non era mai accaduta una cosa del genere nella sua vita da quando si erano conosciuti.

"Ino... parla... parla adesso... o taci per sempre... non lo vedrai più... Temari te lo porterà via... parla adesso o taci per sempre, Ino Yamanaka..." pensava la biondina.

Shikamaru del resto ora era davvero sollevato. Le cose erano state chiarite, almeno un po'. Almeno Ino non ce l'aveva più su con lui.

-"Sai, Shikamaru..."- cominciò Ino, con voce un po' incerta.

-"Sì? Dimmi tutto..."- disse Shikamaru, che aveva notato la lieve ansia di Ino.

Seguì un intensissimo momento di silenzio. I due si fissarono dritto negli occhi. Non parlavano, ma si erano già detti tutto.

-"...nonostante tutti i litigi, e le incomprensioni..."- disse Ino, con occhi lucidi -"...mi mancherai moltissimo, Shikamaru..."- concluse con voce tremante.

Shikamaru fissò Ino con uno sguardo pieno di tristezza. Glielo aveva detto davvero? Stava succedendo davvero? Quello voleva dire che la situazione era davvero seria. Quello era... quello era... quello era un addio. Capiva che se si fossero rivisti dopo un anno, tutto sarebbe cambiato. Loro sarebbero cambiati. Il loro rapporto si sarebbe disfatto. E la paura di perderla era sempre più grande.

-"Ino... anche tu... mi mancherai da morire..."- le rivelò Shikamaru, con voce bassa e calda.

Le labbra di Ino si piegarono in un sorriso pieno di dolcezza. Una lacrimuccia le scappò. Sì, si era decisamente commossa. Ed era felice. Anche se non pensava che fosse vero, Shikamaru avrebbe sentito la sua mancanza.

Siccome l'atmosfera si era intrisa di una malinconia insopportabile, Ino decise di rompere la tensione.

-"Maddai, vedrai che non te ne accorgerai nemmeno della mia assenza, ci sarà Temari a farti compagnia..."- cercò di sorridere, dandogli un pacca sulla spalla. Ma quelle parole suonarono più come un singhiozzo represso che come una rivelazione sincera.

Shikamaru non riusciva più a sostenere il dolore, né il suo, né quello che si rispecchiava negli occhi di Ino. Se non fosse stato un uomo, avrebbe voluto scoppiare a piangere. Ma, dopotutto, aveva ancora un ritegno e in fondo, quella sarebbe potuta essere l'ultima occasione per sostenere Ino.

Il suo autocontrollo e la sua freddezza crollarono nel preciso istante in cui vide altre lacrime bagnare il viso di Ino. Sentì il sangue avvampargli nelle vene, le braccia muoversi d'impulso.

I due si ritrovarono abbracciati, Ino stretta tra le forti e calde braccia di Shikamaru. La stringeva a più non posso per paura che la notte che li stava avvolgendo lenta e silenziosa potesse portargliela via.

-"...ho detto... che mi mancherai da morire... non cambia che ci sia Temari o chiunque altro... mi mancherai... davvero... da morire..."-

Ino non riusciva più a trattenere le lacrime, mentre la confusione le annebbiava la mente. Stava per impazzire. Sarebbe impazzita se non si fosse liberata da quell'abbraccio inebriante.

Con forza, Ino spinse via Shikamaru, che rimase allibito.

-"Arrivederci Shikamaru..."- singhiozzò Ino, regalandogli un ultimo sguardo, prima di scappare via nelle tenebre appena calate.

-"Arrivederci Ino..."- riuscì a sussurrare Shikamaru, come se stesse cercando di convincere anche se stesso.

 

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Shikamaru cominciò a tirare tutti gli shuriken e i kunai che aveva con sé dietro al povero Kiba. Questi fece una grande fatica a schivarli tutti, ma miracolosamente vi riuscì. Entrambi i ragazzi erano esausti e con il fiatone.

-"Ma sei scemo, Shikamaru?! Ci stiamo solo allenando, mica mi devi uccidere!"- sbottò Kiba, che se l'era vista proprio brutta.

Shikamaru prese l'ultimo kunai e lo tirò con tutta la forza che aveva contro il muro dietro a Kiba, conficcandolo.

L'amico fissò il ragazzo col codino, attonito.

-"Okay... sei incazzato..."- affermò Kiba.

-"Ottima deduzione, Inuzuka..."- sibilò Shikamaru, andandosi a sedere vicino all'amico Choji.

-"E se mi chiami per cognome vuol dire che la questione è veramente grave..."- scosse la testa Kiba, sedendosi anche lui accanto a Choji.

-"Posso proporre un argomento di discussione?"- chiese il grassottello, distraendosi per qualche secondo dal suo pacchetto di patatine.

Shikamaru e Kiba lo squadrarono, come per dire "parla!".

-"Ino!"- sparò Choji, pronto a prendersi un cazzotto da Shikamaru.

-"Ottimo argomento..."- confermò Kiba, ridacchiando.

-"No. Pessimo argomento..."- sibilò Shikamaru, sdraiandosi e cominciando a fissare il cielo, come suo solito.

-"Perché? Non mi dire che non le hai detto niente!!!"- sbottò Kiba, avvicinandosi a Shikamaru.

-"Beh, in realtà qualcosa le ho detto..."- rispose Shikamaru, arrossendo al ricordo di quell'intenso abbraccio.

-"Ah sì??? Del tipo? Che la ami tanto e la sposerai?"- ridacchiò Kiba.

-"VUOI SMETTERLA CON LE TUE STRONZATEEE???!!!"- sbottò Shikamaru, diventando rosso come la bandiera comunista.

-"Waaah!!! Però sei arrossito, Shikamaru Nara!!! Ordunque? Non dici niente ai tuoi amiconi Choji e Kiba?"- domandò il sempre più curioso Inuzuka, avvicinandosi pericolosamente all'amico.

-"Beh... le ho detto... che mi mancherà, ecco..."- rispose sottovoce Shikamaru, ancora rosso in volto.

-"...eeeee?"- chiese Kiba, sempre più curioso.

-"...e basta!!! Cosa dovevo dirle?"- sbottò Shikamaru, infastidito. Forse Kiba non realizzava quanta fatica avesse fatto per dirle quelle poche parole!!!

-"COOOSAAAA???!!! MA SEI PAZZO, NARA?!"- gridò Kiba, contrariato -"Insomma, alla fine tu andrai per la tua strada e lei per la sua?! Amici come prima?! Non avete combinato niente?!"-

-"Ma cos'altro vuoi, Kiba?! Si può sapere?!"- ringhiò Shikamaru, contrariato.

-"Alla fin della fiera... tutto qui? Tanto casino per niente? E i tuoi sentimenti, Shikamaru? Dove li mettiamo? E' inutile nasconderlo, Shika... tu provi qualcosa per Ino..."- constatò Kiba, scuotendo la testa deluso.

-"Sacrosante parole!"- confermò Choji, sentendo finalmente qualcuno che si era accorto dei sentimenti fra i due.

-"Zitto tu, mangia le patatine!"- gli intimò Shikamaru; era già abbastanza duro tener testa da solo a Kiba, figuriamoci se Choji gli dava manforte.

-"Okay!"- acconsentì Choji.

-"Eddai, Shikamaru... dì qualcosa a Ino, parlale dei tuoi sentimenti per lei!"-

-"Ma che ne so, Kiba?! Che diavolo vuoi che ne sappia io dei miei sentimenti per Ino?! Sto con lei dalla mattina alla sera quasi tutti i giorni, è ovvio che io ne possa sentire la mancanza vedendola andare via?! Può darsi che questo sentimento non sia niente di reale, sia solo nostalgia... io... io... io non posso andare lì e dirle di rinunciare al suo sogno per restare qui con me perché non voglio che ne se ne vada, sarebbe da egoisti! Io voglio... voglio che lei sia felice... anche se non sarà più mia, voglio che lei sia felice... tutto qui..."- urlò Shikamaru, perdendo completamente il suo autocontrollo. Depresso, il ragazzo abbassò il capo, fissando il suolo.

Kiba tirò fuori una bottiglia di birra dalla sua borsa.

-"Benvenuto nel mondo dell'amore, caro il mio Shikamaru..."- scosse la testa Kiba, tra il divertito e il perplesso, aprendo la birra.

-"Che diavolo dici, Kiba..."- si lagnò Shikamaru, che non voleva accettare una versione dei fatti così difficile da affrontare.

-"Avanti... sei disposto a sacrificare la tua felicità per la sua... questo a casa Inuzuka si chiama Amore con la A maiuscola, caro Shikamaru... se non è amore, che cos'è..."- asserì tranquillamente Kiba, sorseggiando la sua birra tutto soddisfatto delle sue deduzioni.

Shikamaru rimase perplesso, fissando il suolo. Non ci riusciva. Non poteva accettarlo. Era... davvero... amore...?

 

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Quel pomeriggio, una brezza tiepida cullava Konoha nel suo abbraccio primaverile. Ormai era primavera, la stagione dei fiori, quella preferita da Ino.

Non appena passò vicino ad un campo di fiori, la biondina propose alle amiche Sakura e Hinata di sdraiarsi un po' lì, per rilassarsi un attimo.

Il prato era un’infinita distesa di colori e profumi, e Ino si sentì subito meglio. Le due fidate amiche le si sedettero accanto, silenziose.

Sakura fissava i fiori, ricordando con tristezza la loro amicizia e il giorno della composizione floreale nella quale Ino l'aveva aiutata, tanti anni prima. Sulle sue labbra si spaziò un sorrisino malinconico.

-"...dopo tutto questo... chi si aspettava... che te ne saresti andata così lontano?"- asserì con amarezza Sakura.

Il volto di Ino si fece triste, mentre i suoi occhi analizzavano esperti tutti i tipi di fiori presenti in quel prato variopinto.

-"...forse, ai confini della Terra delle Rocce, non ci sono fiori belli come questi..."- disse Hinata, tristemente.

-"...grazie ragazze, mi state proprio sollevando il morale..."- sbuffò Ino, alzandosi in piedi e correndo in mezzo al prato.

Decise di fare una ruota su se stessa e poi si lasciò andare, rimanendo sdraiata sul prato, a fissare il cielo. Istintivamente le venne in mente Shikamaru, quella era la sua tipica posizione. Scostò immediatamente lo sguardo dal cielo, dalle nuvole e lo spostò verso i fiori accanto a sé.

Dei fiorellini piccolissimi, di un splendido azzurro intenso e molto fragili le stavano accanto, e sembravano fissarla, interrogativi. Ino si sollevò di scatto, vittima di un sentimento strano, un misto di amarezza e nostalgia... un ricordo.

Vedendo la reazione dell'amica, Sakura e Hinata le si avvicinarono.

-"Che hai visto, Ino...?"- chiese Hinata, sedendosi accanto all'amica. Sakura rimase in piedi, fissando la biondina interrogativa.

Un dolce sorriso si spaziò sulle labbra di Ino.

-"Vedete questi fiorellini?"- disse, indicando i piccoli fiori azzurri.

-"Sì... si chiamano Nontiscordardimé, giusto?"- chiese Hinata, incerta.

-"Già... mi è tornato in mente un episodio della mia infanzia... sapete, quando io e Shikamaru eravamo piccoli..."- cominciò a raccontare Ino.

 

--FLASHBACK--

 

-"Ehi Shikamaru, dove cavolo eri finito?!"-

-"Ciao Ino... niente, facevo una passeggiata..."- rispose il bambino, imbarazzato.

-"No, tu stavi guardando quei fiorellini, ti ho visto!"- sorrise Ino, avvicinandosi. -"Sono proprio carini!"-

-"Beh, in realtà... mi sembrano così semplici e carini... non ho mai visto un fiore così..."- arrossì Shikamaru.

-"Sì, è vero, però hanno un nome triste... si chiamano Non-ti-scordar-di-me"- disse lentamente la bambina, in modo da non pronunciare male il nome.

-"Beh, che colpa ne hanno loro se si chiamano così, scusa...?"- si lamentò Shikamaru.

-"Sì, però così hanno anche un significato triste... sembra che si chieda ad una persona che se ne va di non dimenticarsi di noi... io non vorrei mai regalare questi fiorellini tanto carini a qualcuno, se significa dirgli addio..."- concluse Ino, tristemente.

-"Sì, forse hai ragione tu..."-

 

--FINE FLASHBACK--

 

Hinata e Sakura rimasero silenziose. Ciò che Ino aveva raccontato loro, sembrava la profezia di una realtà così vicina...

Gli occhi di Ino si inumidirono, mentre il ricordo di quei giorni felici si allontanava sempre di più.

-"Chi... chi lo avrebbe mai detto... che dirsi addio... sarebbe stato tanto doloroso?"- singhiozzò Ino, debolmente.

Sakura si voltò dall'altra parte: Ino non doveva assolutamente vedere le sue lacrime. Ma come poteva restare un anno senza quella compagna di avventure e bisticci grazie alla quale era diventata la ragazza forte che era adesso?

Hinata, invece, percepì immediatamente il forte dolore che le provocava la separazione da Shikamaru, più che da Konoha stessa. La ragazzina decise di farsi forza e di esprimere liberamente la sua opinione, anche se questa avesse potuto ferire la sua cara amica.

-"Inochan..."- cominciò con voce sommessa Hinata -"...ma sei davvero sicura che per te Shikamaru sia solo un amico?"-

Sakura guardò Ino e Hinata. Cosa avrebbe risposto adesso Ino?

-"No, che non ne sono sicura... non sono più sicura di niente... ma ormai il danno è fatto..."-

-"Ma che dici, Ino?!"- sbottò Sakura -"Puoi ancora recuperare! Puoi andare da Shikamaru e dirgli tutto!"-

-"Sì, per rovinare quella già fragile amicizia che ci unisce?! Mi dispiace Sakura... ma non voglio perderlo ancora di più... e poi lui sta con Temari, mi dici con che pretesto potrei andare lì a chiedergli di restare?! E se rimanessi qui a Konoha senza di lui, morirei dal dolore... perciò mi dispiace, ma me ne andrò e cercherò di dimenticare tutto, anche se questo significa perderlo... voglio che almeno lui sia felice, e nient'altro..."- concluse tristemente Ino.

"Secondo me qui siete infelici tutti e due..." pensò con rabbia Sakura, che non riusciva ad accettare quella situazione.

 

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Capitolo 7
*** Non Ti Scordar Di Me ***


Tu Sei Mia

Tu Sei Mia!

E rieccomi qui per pubblicarvi l’ultimo capitolino della mia storiella tenera tenera... vi ringrazio per essere arrivati fino a qui! È arrivato il momento di partire per Ino e Shikamaru, anche se troppe cose sono rimaste in sospeso e senza un chiarimento… come andranno a finire questa serie di nuovi sentimenti?

Spero davvero di essere riuscita a ricreare la sfera dei sentimenti che lega Ino e Shikamaru, sentimenti sbocciati in tenera età e che si sono portati dietro sempre, passando per mille avventure e contando sempre l’uno sull’altra… nonostante i pericoli, le difficoltà, le incomprensioni, le differenze di carattere, le prove, i nostri due sono arrivati ad un punto di svolta dove tutti questi sentimenti che si sono portati dietro si devono evolvere insieme alla situazione, crescere come sono cresciuti loro… e solo Ino e Shikamaru potranno scegliere la strada migliore da intraprendere!

 

CAPITOLO 7.

Non Ti Scordar Di Me

 

Nel suo ufficio, Tsunade finì di dare tutti i documenti che servivano a Temari.

-"Mi dica, Tsunade, quando partirà Ino?"- chiese Temari con nonchalance.

-"Oh beh, giusto domani mattina..."- rispose Tsunade, tutta indaffarata con le sue scartoffie.

-"Oh, interessante..."- ghignò divertita Temari.

 

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-"Shikamaru!!!"-

Il ragazzo che stava camminando pensierosamente per le vie di Konoha fu richiamato dalla ragazza della sabbia, che lo prese a braccetto.

Non sapeva che proprio in quel momento Ino era andata a cercarlo a casa sua, senza però trovarlo.

-"Temari... che vuoi?"- chiese scocciato. Sapeva che l'indomani mattina Ino sarebbe partita e la sua depressione era alle stelle, soprattutto grazie all' "aiuto" psicologico di Kiba.

-"Ti devo dire che c'è stato un cambiamento di programma... invece che dopodomani, la partenza è stata anticipata a domattina... mi dispiace... è solo che devo immediatamente rientrare, Gaara ha bisogno di me..."- si finse dispiaciuta Temari.

-"Ma... ma... ma domani mattina parte pure Ino..."- si lamentò Shikamaru.

-"Oh davvero? Mi dispiace... però è davvero urgente, scusami tanto..."- fece gli occhi dolci Temari.

-"E va bene..."- sbuffò Shikamaru, perplesso.

-"Allora, andiamo da qualche parte insieme?"- chiese poi Temari, raggiante.

-"No, mi dispiace... adesso devo andare a casa..."- rispose lui, abbastanza infastidito dalla notizia.

-"Va ... fai come ti pare..."- e dicendo questo, Temari se ne andò.

Shikamaru riprese la via di casa, più depresso di prima. Tutta quella storia era insopportabile. Avrebbe almeno voluto salutare Ino, prima di non rivederla più per un anno intero. E invece gli veniva negata pure quella possibilità. Evidentemente il destino gli era nemico.

 

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Arrivato a casa, la signora Yoshino Nara, sua madre, gli tirò addosso un cuscino, contrariata.

-"Ahia mamma!!! Ma che cavolo fai?!"- si infuriò Shikamaru, che non era in vena di scherzi.

-"Sei uno stupido scimmione, come tuo padre del resto! Insensibile! Oggi Ino è venuta a cercarti per salutarti, perché ha saputo da Tsunade che parti anche tu domattina e non ti ha trovato! So che eri in giro ad amoreggiare con quella strega della sabbia, stupido uomo senza ritegno!"- lo riprese con rabbia la madre.

-"Co... Ino è venuta qui?!"- sobbalzò il ragazzo.  -"Non le avrai detto mica che ero con Temari, vero?!"-

-"Certo che no, mica sono insensibile come te... e comunque è inutile che tu vada a cercarla a casa perché oggi aveva appuntamento con alcuni suoi parenti... però ti ha lasciato una cosa in camera tua!"- rispose Yoshino, sparendo in cucina.

Shikamaru volò su per le scale e si precipitò in camera sua.

Sulla scrivania scura, proprio davanti alla foto del suo Team con Ino, Choji e Asuma, stava una piccola scatolina bianca.

Sopra la fin troppo familiare scrittura di Ino: X Shikamaru da Ino!. Shikamaru conosceva bene quelle scatoline. Fin da piccola Ino le usava per metterci dentro i fiorellini più piccoli per lasciarli seccare e conservare.

Shikamaru la aprì lentamente, con un sorrisino stampato sul volto che subito svanì non appena vide al suo interno un mazzolino di quei fiorellini semplici e carini che gli piacevano tanto, ma che Ino non avrebbe mai voluto regalare a nessuno.

-"...sono... Nontiscordardimé..."- sussurrò Shikamaru, prendendo in mano i piccoli fiorellini celesti.

 

--FLASHBACK--

 

-"...io non vorrei mai regalare questi fiorellini tanto carini a qualcuno, se significa dirgli addio..."- concluse Ino, tristemente.

-"Sì, forse hai ragione tu... però chissà, magari un giorno dovremo regalarceli!"-

-"No, questo non accadrà mai, tranquillo! Ti perseguiterò per sempre! Ah ah ah!"- rise Ino.

 

--FINE FLASHBACK--

 

Shikamaru strinse forte nelle sue mani i fiorellini. Quello era veramente un addio. L'addio di Ino.

 

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La mattina del giorno fatidico era arrivata. Né Ino né Shikamaru avevano chiuso occhio quella notte. Le loro menti si occupavano a vicenda, in un vortice di ricordi e sensazioni tristi.

Ino si diresse verso la porta nord di Konoha, dove Sakura, Hinata, Ten Ten e Tsunade l'attendevano per salutarla. Gli altri amici li aveva già visti il pomeriggio del giorno prima. I più dispiaciuti sembravano Kiba e Choji, ma un po' tutti lo erano.

Shikamaru si diresse lentamente verso la porta est di Konoha, dove solo Temari lo attendeva. Aveva salutato tutti gli amici la sera precedente, e siccome odiava vedere la folla in lacrime che lo salutava mentre abbandonava Konoha, decise di partire da solo. Erano stati tutti un po' strani quella sera, Kiba e Choji sembravano alquanto contrariati, Ten Ten non lo aveva degnato nemmeno di uno sguardo e Sakura e Hinata erano abbastanza fredde e distanti.

"Che situazione contorta." pensava Shikamaru, ormai vicino alla porta est. In quel momento, gli si parò davanti qualcuno, che rideva soddisfatto e divertito.

Shikamaru riconobbe subito Koichi Noriji, quel grandissimo rompiscatole che aveva causato tutto quell'enorme e intricato casino.

-"Ah ah ah! E così te ne vai sconfitto, eh, Shikamaru Nara?"- rideva compiaciuto della sua opera.

Shikamaru aveva i nervi a fior di pelle. Aveva desiderato tante volte di averlo tra le mani per spaccargli la faccia e fargli pagare per tutto il casino combinato. Ed ora eccolo lì, davanti a lui, scemo come sempre, pronto a farsi pestare.

-"Sai una cosa, Noriji?"- disse Shikamaru, poggiando a terra lo zaino e scrocchiandosi le dita con fare minaccioso. -"Io me ne andrò pure sconfitto, ma tu..."- e in quel momento gli si scagliò addosso, tirandogli un pugno talmente violento da spaccargli il setto nasale. -"...ma tu rimani qui col naso rotto! E aspettami, che quando torno ti do il resto!!!"- ringhiò Shikamaru, raccogliendo la sua roba e passando sopra a Koichi steso a terra col volto insanguinato.

 

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Finalmente ecco apparire davanti a lui l'imponente porta est, e lì ad aspettarlo stava Temari, con un sorriso sgargiante e soddisfatto.

-"Allora, andiamo?"- chiese Temari.

Shikamaru rimase lì, perplesso, fissando l'orizzonte. Laggiù c'era il Villaggio della Sabbia e laggiù avrebbe passato sei mesi senza Ino. Senza Ino. Laggiù o a Konoha, che importava? Si sarebbe comunque sentito solo come un cane.

Sospirando, si portò le mani in tasca, dove qualcosa di solido e quadrato gli finì tra le dita. Non era possibile. La scatolina di Ino. Sua madre doveva avergliela infilata in tasca per un qualche strano motivo.

Non ti scordar di me. "Come faccio a scordarmi di te, Ino? Vorrei tanto riuscirci, ma non ci riesco. Non ci riesco. Perché non ci riesco?" pensava Shikamaru.

-"Perché ha ragione Kiba, cazzo..."- ammise ad alta voce il ragazzo.

-"Perché, cosa dice Kiba?"- chiese Temari, confusa.

Shikamaru ritornò con i piedi per terra e realizzò cosa stava accadendo. Fissò Temari, con sguardo serio. Strinse forte la scatolina. Inarrestabili, una serie di ricordi affollarono la sua mente, ricordi vicini e lontani, ricordi pieni di lei e dei suoi sorrisi.

 

Tu vuoi solo che Ino sia tutta tua e di nessun altro!

 

Non c'è più bisogno che tu mi protegga, so difendermi da sola!!!

 

Tutto ciò che avete passato insieme non si è cancellato e non si cancellerà mai!

 

...anch'io, anche se non lo ammetto mai, mi sentirei persa se non ci fosse Shikamaru... in realtà gli voglio un mondo di bene, per me è una delle persone più importanti!

 

Sai, Shikamaru...nonostante tutti i litigi, e le incomprensioni... mi mancherai moltissimo, Shikamaru...

 

Arrivederci Shikamaru...

 

...sei disposto a sacrificare la tua felicità per la sua... questo a casa Inuzuka si chiama Amore con la A maiuscola, caro Shikamaru... se non è amore, che cos'è?

 

...però così hanno anche un significato triste... sembra che si chieda ad una persona che se ne va di non dimenticarsi di noi... io non vorrei mai regalare questi fiorellini tanto carini a qualcuno, se significa dirgli addio...

 

No, questo non accadrà mai, tranquillo! Ti perseguiterò per sempre! Ah ah ah!

 

Shikamaru, ma che fai?

 

Shikamaru, non fare il cretino!!!

 

Vai Shikamaru, non ti arrendere!!!

 

Shikamaru!

 

Ciao Shikamaru!

 

Shikamaru!!!

 

Rimarremo insieme per sempre, sai Shikamaru?

 

-"Io non posso partire"- asserì all'improvviso Shikamaru, molto seriamente.

Temari spalancò gli occhi, incredula.

-"...che cosa?!"- sobbalzò lei.

-"Cosa ci vengo a fare con te al Villaggio della Sabbia, Temari... niente. Il mio posto è qua. Io non posso partire."- scosse la testa il ragazzo, realizzando finalmente l'errore madornale che stava per commettere.

Dando un ultimo sguardo alla ancora incredula Temari, Shikamaru si voltò per andarsene.

-"Shikamaru!!!"- lo richiamò Temari -"Shikamaru... dove vai?"-

-"Vado da Ino."- rispose, sicuro di sé.

-"Shikamaru... se adesso vai da lei... io non ti voglio mai più rivedere, hai capito?"-

-"...e allora si vede che non c'è futuro per noi due. Addio."- e dicendo questo, Shikamaru cominciò a correre più veloce che poteva verso la porta nord, dove Ino si accingeva a lasciare Konoha.

"Aspettami Ino..." pensava Shikamaru, sfrecciando a piena velocità per le vie del villaggio.

 

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Finalmente Shikamaru stava per raggiungere la porta nord, quando per strada incontrò Ten Ten, Sakura, Hinata e Tsunade.

-"Nara!!! Dove diavolo eri?!"- ringhiò Ten Ten, furibonda.

-"Shikamaru... ma allora non sei andato con Temari?"- sorrise felicemente Hinata.

-"No, le ho dato buca... non ditemi che Ino è già partita?!"- urlò Shikamaru, fermandosi con loro per riprendere fiato.

-"Sì, credevi forse che sarebbe rimasta ferma come un palo ad aspettarti, razza di deficiente?!"- lo rimproverò la furiosa Ten Ten.

-"Shikamaru, Ino è partita da poco... se le corri dietro la raggiungerai in poco tempo..."- disse Sakura, dandogli una pacca sulla spalla. -"Riportala a Konoha, mi raccomando!"- e così dicendo le ragazze si allontanarono.

Ora Shikamaru era solo con Tsunade. La donna inarcò un sopracciglio, contrariata.

-"Non so cosa stiate combinando voi due... però vado a scrivere a Honoka dicendole che Ino non andrà da lei..."-

Shikamaru sorrise, entusiasta. Tsunade gli fece cenno di muoversi.

-"Muoviti o non la raggiungi più!!!"- sbuffò l'hokage, tornando nel suo ufficio.

Ancora senza fiato, Shikamaru scattò velocemente fuori dalla porta nord, direzione: Ino Yamanaka.

 

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Ino si fermò, scocciata. Ora aveva anche le allucinazioni uditive. Era come se qualcuno continuasse a chiamarla, da lontano, ma ogni volta che si girava non vedeva nessuno. Così decise di ignorare quelle urla, evidenti frutti della sua fantasia, e di tirare dritto per la sua strada.

Si impegnava a canticchiare delle canzoncine per tenersi compagnia e soprattutto per non pensare a Temari e Shikamaru che viaggiavano allegramente abbracciati, ma era inutile: le venivano in mente o le canzoni che cantava da piccola con Shikamaru e Choji, oppure le canzoni preferite di Shikamaru, o ancora quelle che parlavano di tristi addii... era una sensazione insopportabile, Ino si stava per arrabbiare col suo cervello.

-"Ino!"-

Oh cavolo. Quella voce non era un allucinazione. Era vicina. Era dietro di lei. Era... familiare. No, non poteva essere.

Ino spalancò gli occhi e si voltò lentamente.

-"Shikamaru...?"- disse a bocca aperta.

Ed eccolo lì, stanco morto e con un fiatone che gli proibiva di parlare. Seguirono interminabili momenti di silenzio durante i quali i due si fissarono senza parole.

Improvvisamente, Shikamaru si buttò a terra. Ino rimase sconcertata, poi gli si avvicinò, inginocchiandosi.

-"Che hai?!"- chiese preoccupata.

-"Che ho?!.... che vuoi che abbia?! Sono stanco morto, ecco che cos'ho!!! Ho corso dalla porta est a qui come un dannato, permettimi di essere senza fiato!!!"- sbottò lui, esausto.

Ino rimase allibita, senza parole.

-"Ma... ma... ma Temari?"- chiese lei, ancora confusa.

-"Bah, le ho dato buca! Non mi va di starmene dei mesi nel culo del deserto a cazzeggiare... cazzeggio benissimo anche qua!"- sorrise lui.

Ino scoppiò a ridere.

-"Che scemo che sei, Shikamaru..."- disse.

-"Sì, e tu sei una bugiarda."- riprese un'espressione seria lui.

-"Chi? Io? E perché?"- si sconvolse Ino.

Shikamaru tirò fuori dalla tasca la scatolina bianca con dentro i Nontiscordardimé. Ino la prese, con espressione triste.

-"Mi avevi promesso che non me li avresti mai regalati. Bugiarda."- la rimproverò Shikamaru, mettendosi a sedere. Ino rimase inginocchiata accanto a lui, mortificata per avergli regalato quei fiori.

-"E' vero, sono una bugiarda."- ammise Ino.

-"Sì, a volte lo sei. A volte no."- la corresse Shikamaru.

-"Ma... cosa ci fai qua?"- domandò Ino, perplessa.

Adesso sì che era difficile rispondere.

"Adesso sì che sono nella merda. Che cosa ci faccio io qui?".

-"Sono venuto a riprenderti, ovviamente."- rispose tranquillo.

-"Ah. Ma io devo..."- cercò di spiegargli Ino.

-"No, tu non devi proprio fare niente. Tu resti a Konoha. Con me."- continuò seriamente.

-"Ah... ma... ma che diavolo dici, scemo?! Io devo andare da Honoka!"-

-"No! Tsunade ha deciso di annullare il tuo apprendistato!"- ghignò Shikamaru.

-"Cosa?! Ma perché?!"- rimase shockata Ino.

-"Perché io rimango a Konoha."-

-"E io che c'entro, scusa?!"- Ino continuava a non capirci niente.

-"Perché senza di te non mi diverto a Konoha!"-

-"Cosa?! Tu hai annullato il MIO apprendistato perché TU ti sentivi solo a Konoha?! Ma sei pazzo?!"- si arrabbiò Ino.

-"Sì, è così."- rispose tranquillamente il ragazzo.

-"COSA?!"- ringhiò furibonda Ino. -"MA PERCHE'?!"-

-"Perché... perché tu sei mia."- asserì Shikamaru, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

Ino rimase totalmente senza parole, arrossendo.

-"Okay, ti si sono fulminati tutti i neuroni di botto... io non sono tua, Shikamaru Nara!"- sbottò Ino, ancora rossa.

-"Ah no? Sei sicura?"- chiese lui, maliziosamente.

-"Sicurissima!"- asserì, agitata dalle inaspettate parole di Shikamaru.

-"Allora bisognerà rimediare..."- ghignò divertito il ragazzo, portando il suo braccio intorno alle spalle di Ino, attirandola a sé.

Adesso basta usare mente e freddezza. Per una volta, Shikamaru voleva seguire il suo istinto, agire d'impulso. E chissenefrega delle conseguenze!

Ino non fece nemmeno in tempo a capire cosa stesse accedendo. Shikamaru si era avvicinato così all'improvviso che non riuscì ad evitare il contatto tra le loro labbra. Ci mise un po' a realizzare che Shikamaru la stava baciando...

Fu un bacio lento ma molto intenso. La mente di entrambi era come il cielo di qualche giorno prima, limpido e senza nuvole. Senza preoccupazioni. Senza dubbi. Per quelli ci sarebbe stato tempo dopo.

 

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Non appena Shikamaru interruppe il bacio, la prima cosa che ricevette fu uno schiaffo. Ovviamente.

-"AHIA! MA CHE CAVOLO FAI?!"- sbottò Shikamaru, premendosi la mano sulla guancia.

Ino si alzò in piedi, offesa.

-"Non baciarmi mai più senza permesso, hai capito?!"- ringhiò furibonda.

-"Va bene, allora vorrà dire che la prossima volta ti manderò una raccomandata!"- sbottò Shikamaru, sollevandosi da terra.

I due cominciarono ad avviarsi verso Konoha, fianco a fianco. Come se fosse un gesto del tutto naturale, le loro mani s'intrecciarono, stringendosi saldamente, per non lasciarsi andare più.

-"Non penserai che ora io sia tua, vero?"- chiese Ino, fintamente arrabbiata per nascondere l'imbarazzo.

-"In realtà lo penso eccome"- ghignò divertito Shikamaru.

-"E allora smettila immediatamente di pensarlo!"- lo rimproverò Ino.

Shikamaru scoppiò a ridere, mentre Ino continuava a riprenderlo.

-"Smettila di ridere, io non sarò mai tua, Shikamaru! Smettila di ridere, avanti!"- ma involontariamente, anche Ino si mise a ridere.

Entrambi l'avevano capito, anche se era difficile per Ino abbassare l'orgoglio e accettarlo. Lei era di Shikamaru già da molto tempo, ormai.

 

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Dietro ad un cespuglio, a spiare i due piccioncini...

-"Evvai ragazze, missione compiuta!"- ridacchiò Kiba, divertito.

Sakura, Hinata e Ten Ten sorrisero, soddisfatte.

-"Sono proprio felice!"- sorrise Hinata.

-"Già, anch'io!"- confermò Sakura.

-"Mah... io in realtà sono perplessa..."- rispose Ten Ten, che non era tanto convinta di Shikamaru.

-"Tranquilla, vedrai che se la caveranno."- disse una voce maschile, alla destra di Ten Ten.

-"Sì, hai perfettamente ragione, Shino... Shino?! Ma che diavolo ci fai qui?!"- sbottò Ten Ten, spaventata dal trovarsi di fianco l'uomo incappucciato saltato fuori dal nulla.

Anche Kiba, Hinata e Sakura rimasero allibiti.

-"Ma Shino... da dove cavolo salti fuori?!"- ringhiò Kiba, che si era preso un colpo.

-"Io? Oh beh, ho sempre seguito tutta la vicenda di nascosto... era molto appassionante..."- rispose con tono misterioso Shino.

Alle ragazze venne la pelle d'oca e Kiba fissò storto l'amico.

-"L'ho sempre saputo che in realtà eri un guardone, Shino..."- scosse la testa Kiba, dando una pacca sulla spalla al compagno di squadra.

-"Ma che diavolo dici, Kiba?!"- s'infuriò lui, tirandogli un cazzotto in testa. Tutti scoppiarono a ridere divertiti.

-"EHI VOI, CHE CI FATE QUI?!"-

-"Ci stavate spiando?"-

Il gruppetto di ragazzi si voltò sconvolto, trovandosi davanti un Shikamaru alquanto arrabbiato e una Ino abbastanza irritata e imbarazzata.

-"Oh... ciao Shika... come va? Anche tu a fare una scampagnata?"- fece un sorrisino Kiba, prima di essere rincorso dal furioso amico.

 

 

The End

 

P.S. Il pezzo di Shino è tutto dedicato alla mia dolce Paccy!!! Ah ah ah!!! TVTRB!!!

P.P.S. Non preoccupatevi, Kiba sopravviverà alla ira funesta di Shikamaru... con qualche livido...

 

 

to be continued!

Vi è piaciuta la storiella? Spero di sìììì!!! Aspetto cmq le vostre recensioni… ma l’avventura di Ino e Shika continua nella mia prossima storiella “Il Labirinto della Mente” nella quale Ino dovrà affrontare una dura guerra contro dei potentissimi ninja stranieri ma soprattutto contro se stessa; ancora una volta la sua relazione con Shikamaru verrà compromessa… spero che la leggerete, anche se sarà un po’ più tragica di questa…!

Un bacione enorme e un mega grazie a tutti voi dalla vostra  Sakurina!

 

X Hinata-chan: grazie mille per il tuo sostegno Hinaaaa! Ho visto la tua scheda personale e ho scoperto che abbiamo davvero troppe cose in comune! Ti considero troppo una grande! Appena potrò leggerò qualcuna delle tue storielle ^__^ e grazie ancora mille x le tue preziose recensioni! Un bacione enorme Sakurina

X Luna123: Lunina mia grazie millissime x le tue recensioni commoventi! Grazie x il tuo costante sostegno senza il quale non sarei mai arrivata alla fine della storiella! Davvero mi ha fatto un sacco di piacere sapere che la storia ti ha preso tanto a bene! Spero di leggere i tuoi bei commenti anche nel seguito! Un mega bacio Sakurina

X Ciliegina92: tante grazie x aver seguito la mia storiella! Davvero mi fa piacere che ti piaccia e spero che commenterai anche l’ultimo capitolo per sapere che ne pensi… non perderti il seguito mi raccomando (pubblicità occulta ah ah ah^__^)! Un bacio Sakurina

X Celiane4ever: grazie mille x i tuoi commenti tempestivi, sono infinitamente felice che ti sia piaciuta la storiellina… sarei infinitamente felice di sapere che ne pensi del finale e ovviamente spero di sapere cosa ne pensi anche del seguito… (sempre più pubblicità occulta… eh eh eh…) un baciotto Sakurina

X Rikachan: oh my adorata seguace di Manzoni… ti pubblico l’ultimo capitolino così sei felice e contenta e non mi stressi più a scuola eh eh eh… con te non ho bisogno di pubblicità occulta tanto so che sei la mia fedele seguace e non mi tradirai mai… anche se la prox storia sarà lunghissima e un triste uah uah effetto dei promessi sposi?!? Vabbè prenditela con la Patty che mi deprime con Leopardi e mi vengono in testa solo cose tristi… un baciozzolo se vedemo a scuola mia bela tusa tua Sakurina

 

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