Buongiorno a tutti,
ecco a voi il nono capitolo di "The Last Dance of Phoenix"...Nello scorso capitolo abbiamo visto Semeyraza, il cattivo della storia, trovarsi nei monti Himalaya e domandare a un angelo e a un demone se esisteva un Nephilim angelico....In questa puntata si riprende con Nathaniel e il dialogo con la nostra vecchia conoscenza e la famiglia Winchester alle prese con il fratello di Violet e...Ma non vi anticipo nulla :-) Ringrazio di cuore tutti coloro che la stanno leggendo e recensendo, mettendo nelle storie seguite, ricordate, preferite e da recensire, a tutti coloro che mi hanno messo e mi metteranno come propria autrice preferita :-) Vi auguro buona lettura :-) Gabrielle :-)

31/Maggio/2026 In un vicolo buio
“Nathaniel” disse Gabriel ammirato “Dono di Dio…Hesediel ha avuto sempre gusto per i nomi”
Nathaniel fissò lo zio che si rialzò da terra con qualche difficoltà. Anche Lachesi era in difficoltà. Era la prima volta che un angelo morto ritornava di nuovo in vita. Quello stesso zio che aveva affrontato Lucifero ed era finito sotto la spada angelica. Quello stesso angelo di cui aveva il nome apocrifo.
“Lo so “ disse Gabe “Sono così splendido che faccio rimanere tutti di sasso”
Nathaniel parve riprendere la parola e disse a fatica “Come hai fatto a ritornare di nuovo qui?”
Gabe diventò improvvisamente serio e fece vedere una collana di ametista “Ho visto questa collana incandescente e ho chiesto a Cloto di farmi ritornare di nuovo. Semeyraza è ritornato e tutti gli angeli morti e non devono prepararsi a combattere”
“Tu hai chiesto aiuto a Cloto?”
“Non prenderla sul personale” disse Gabe minimizzando i toni “ Tu avevi il telefono staccato”
“Dopo tutto quello che ho fatto per te?”
“Avevo fretta di fuggire dal concerto di Zaccaria” disse Gabe, strappando una risata a Nathaniel “Quello quanto canta è un vero inferno”
Lachesi mise le braccia conserte e cominciò a borbottare tra di sé. Sollevò i sopraccigli e poi sorrise. Era impossibile essere arrabbiata con lui.
Poi Gabe si mise a guardare Nathaniel “Non sei contento di vedermi? “
Nathaniel non disse nulla e dopo lo abbracciò forte forte. Gabe sorrise commosso, Nath gli ricordava tantissimo la sua cara sorellina che lo aveva sostenuto quando aveva deciso di fuggire via dal Paradiso. Si guardarono negli occhi, un mare d’inverno in uno scintillare d’ambra “Sì sono contento”
“Allora andiamo a trovare tua madre” decise Gabe “Mi è mancata così tanto”
Nathaniel prese la mano di quello strano zio. Un Nephilim angelico, questa poi.
*
Nel frattempo che Gabe e Nathaniel stavano chiacchierando del più o del meno, la situazione a casa Winchester era un po’ strana. Dimitri osservò Christine, Violet, Sam, Dean e Cass e mormorò “E chi avrebbe mai detto che avrei collaborato con voi?”
“Io non credo che tu sia il fratello di Violet” disse Dean prevenuto “Chi sei? Sei un demone?”
Dimitri si accarezzò la barba e disse “Mi dispiace deluderti, ma lo sono” poi sorrise in modo animalesco “ E non sono un demone “.
Violet si prese di coraggio “Perché allora mamma e papà non me l’hanno detto?”
Uno sguardo azzurro e uno castano scuro per un po’ e Dimitri sghignazzò “Ma se qualche tempo non conoscevi i tuoi veri genitori. E poi non sono una sorpresa da scartare”
“Perché ci sei tu?” disse Sam in tono indispettito “Arrivi qui e dici di essere il fratello di Violet? Che prove abbiamo?”
Dimitri si tolse la maglietta e mostrò una voglia a metà schiena. Violet sbuffò innervosita “Ho la stessa cicatrice a metà schiena anche io “
“Mistero risolto” disse Dimitri compaciuto “Allora ho fretta di risolvere questa storia”.
“Ancora non ci hai detto che cosa sei” disse Christine seria.
Dimitri non disse nulla. Questa volta fu Castiel a rispondere “Dimitri è un cercatore di demoni”.
“Cosa?” disse Dean stupefatto “Cosa mi devo aspettare, un clown ballerino che gioca su un triciclo?”
“Dean” disse Sam spaventato “Smettila di chiamare i clown”.
“Scusami Sam “ disse Dean e poi aggredendo Dimitri “Non ho proprio voglia di collaborare con un cercatore di demoni. Già è abbastanza gravoso farlo con Lucifero”
“Neanche io sono contento” disse Dimitri mettendo il cuore in mano “Io creo demoni, quando mia sorella crea angeli. Ma devo farlo per la mia famiglia”
“Uno che crea demoni che ha una famiglia?” disse Dean sfottendolo “Ma non farmi ridere”
“Non ti permettere di insultare la mia famiglia, figlio di buttana” disse Dimitri.
Il cercatore di demoni e il cacciatore di mostri si guardarono in cagnesco. I quattro si guardarono e non seppero cosa dire nulla. Era una bella situazione davvero. Violet prese per un polso Christine e disse “Tu lo sapevi?”
“Sapevo che avevi un fratello” disse Christine “Ma non sapevo assolutamente che tua madre lo avesse partorito e né che era un cercatore di demoni”
“Tu lo sapevi allora”
“Sapevo solo questo” disse Christine sospirando.
“Che cos’è, questo si può sapere e questo no?”
Christine la guardò fredda, uno sguardo più da arcangelo che da essere umana e le prese il polso. Era così vicine che si potevano anche sfiorare. L’atmosfera era palpabile. L’arcangelo della giustizia chiuse gli occhi, cercando il coraggio e dopo disse “Tu non hai la più pallida idea di quello che io farei per te. Non hai nemmeno idea”
“Io sono adulta, so badare a me stessa” disse Violet .
“Lo so” disse Christine “Lo so, ma non posso fare a meno di proteggerti”
Le due ragazze si guardarono negli occhi e dopo Violet disse ridacchiando“Sei tremenda”
“Sono il tuo arcangelo custode” Christine l’abbracciò teneramente. La cercatrice d’angeli prima la squadrò e dopo ricambiò l’abbraccio. Sapeva quanto aveva fatto per lei. E quanto gli costava non dirle nulla.
“Ma che carini” disse Dimitri sorridendo “Formate una coppia in grande stile”
“Non sei divertente” dissero Christine e Sam indispettiti.
“Ok prima che voi due vi baciate appassionatamente” disse Castiel interrompendo tutto “Vi devo dire che per sconfiggere Semeyraza bisogna prendere una spada di fuoco di fenice, mentre il canto di una cercatrice d’angeli e la danza del cercatore di un demone completano il quadro “
“Che gli hai dato al posto dell’acqua?” volle sincerarsi Dean “Guarda che sono geloso”
“Lavorare con Crowley ha ampliato il mio orizzonte” disse Castiel ridacchiando e dopo ritornò di nuovo a essere serio “La situazione è davvero pericolosa e dobbiamo collaborare con i nostri nemici più efferati”.
“Voi siete dei colleghi”disse Dimitri mettendo le carte in tavola “Niente di meno e niente di più…Non appena questa avventura sarà finita, io me ne andrò”
“Non ti importa di tua sorella?” disse Violet meravigliata.
“Mi importa della mia famiglia” disse Dimitri “Io ti sto aiutando perché sono un padre e non voglio che mia figlia venga uccisa. Mi importa della mia piccola Rhiannon “
“Che grande padre di famiglia” disse Dean caustico “Un padre che crea dei mostri”.
“Nessuno sceglie il proprio destino “ disse Dimitri “Non appena Semeyraza sarà rinchiuso, io scomparirò dalla vostra vita”.
“E allora dirò che i miracoli sono esistiti” ridacchiò Dean
Christine scosse la testa e dopo sentirono suonare la porta. Due uomini erano fuori dalla porta.  Uno aveva i capelli castani e gli occhi verde-grigio, con una tunica viola e con una palma. L’altro aveva una spada d’ombra. Vedere il primo era una gioia per lei, anche se non gli era andato giù il fatto che l’avesse lasciata all’inferno, ma il secondo no. Una rabbia cieca si impadronì di lei, ma si trattene. Per colpa sua aveva quasi rischiato di abortire. L’arcangelo spalancò la bocca, quando uno di loro due s’inginocchiò e disse “Sono tornato a casa amore”
L’arcangelo della giustizia disse furibonda “Tu hai di nuovo la Grazia” si rivolse a Michele “Come hai potuto? Proprio tu”
“Dovevo farlo uscire dalla gabbia” disse Michele solenne “E poi non sono tenuto a giustificarmi”.
“Ha ucciso Gabe, ha ucciso Haniel” disse Christine incollerita “Ha fatto possedere Violet.. Non me lo sarei aspettata da te Michele”
“Quando hai un paradiso da difendere, non sai mai che cosa potresti fare” disse Michele “Lo so che cosa ha fatto, ma qui c’è un bene superiore da difendere”.
“Sì” disse Lucifero “Bè sono ritornato a essere parte del club “Amici pennuti”
Christine guardò infiammata Michele che disse serafico “Possiamo prendere le decisioni dentro?”
Hesediel li fece accomodare e sospirò. Sam la prese e la circondò “Questa volta ci sarò io a difenderti”.
Christine lo guardò ammirata e si preparò a guardare Castiel, Dean, Violet, Dimitri, Michele e Lucifero. Quanto avrebbe voluto avere mille attimi di pace. Ma con Sam, Violet e Dean si sentiva più forte. Anche se questo avrebbe significato collaborare con un cercatore di demoni e con Lucifero stesso.
Sospirò e poi si preparò a sostenere un’altra discussione.


 

Buongiorno a tutti,
ecco il quindicesimo capitolo di "The Last Dance of Phoenix"...Nel precedente capitolo abbiamo visto il volo del drago di Camelot...In questo capitolo ritorna di nuovo Merlin e i suoi amici-nemici...Ma non vi anticipo nulla :-) Ringrazio tutti coloro che la stanno leggendo, recensendo, mettendo nelle seguite, ricordate,preferite e da recensire e a tutti coloro che mi hanno messo e mi metteranno come propria autrice preferita :-) Vi auguro buona lettura :-) Gabrielle :-D

Camelot- Casa di Gaius
Un ragazzo si girò spaventato e continuò a correre via, via da un incubo che era più reale che fantasioso...
Non aveva più fiato per correre, doveva farlo…
“Merlino, inutile che corri, ti prendo comunque..”
Il giovane mago continuò a correre nella foresta che circondava Camelot, a perdifiato,sapeva che era solo un sogno ma sembrava tutto così reale, sapeva di essere nel suo letto, che di lì a breve si sarebbe alzato e avrebbe svolto i suoi lavori come servitore ufficiale di Artù..
Ma sembrava tutto così reale..
Tremendamente reale..
L’essere misterioso era appoggiato su un ramo e aveva un atteggiamento distaccato, come se non gli interessava di nulla. Era un angelo come Christine, ma, a differenza sua,aveva un carisma di demone.  Riuscì a schivare una palla di fuoco, deviando le fiamme con un colpo di vento, ma cadde a bocconi, quando non si accorse di una radice di un albero. Cadde a bocconi, spaccandosi il naso in quattro punti..
Si doveva ricordare, era solo un sogno, solo un sogno.. Una cosa effimera, una cosa che poteva svanire da un momento all’altro..Ma allora perché sentiva il gusto acre e metallico del sangue?
“Io ucciderò tutti gli angeli del Paradiso e i demoni dell’Inferno e tu non potrai fare nulla”.
“Tu sei pazzo”
“Chiamami pazzo” disse Semeyraza ridacchiando “Ma nessuno dei demoni e degli angeli che esistono merita la vita”.
Merlino continuò a correre e alla fine arrivò al lago, dove era stata gettata la mitica Excalibur, Acciaio Tagliente, l’unica arma nata da un pezzo di metallo caduto dal cielo e benedetta dal sacro fuoco di uno degli ultimi draghi.
“Non sfidarmi Merlino” disse Semeyraza ridacchiando e poi aggiungendo minaccioso “Resta a Camelot e non impicciarti”
Merlino si girò e non vide nessuno...
Semeyraza era scomparso e nella radura, dove ora si trovava c’era un silenzio assoluto e assortante. Quel Semeyraza era un pazzo scatenato, non poteva uccidere tutti gli angeli e i demoni del Paradiso e dell’Inferno, anche perché avrebbe creato una spaccatura, difficile da riparare...
Anche all’interno del mondo della magia..
Guardò il lago e si sedette. Sentiva i postumi del sonno andare via, stava per svegliarsi, quando si accorse che il lago cominciò a incresparsi e dalle acque si materializzò una figura femminile, dall’aria famigliare ma non troppo, una donna che raggruppava la figura della Madre e della Vergine...
La Dama del Lago...
“Viviana”
“Salve giovane Emyris” disse la Dama del Lago avanzando leggiadra tra le onde del lago “Ci rivediamo di nuovo in un epoca buia”
“Già” disse Merlino in tono mesto “Vorrei utilizzare la magia senza vergognarmi”.
“Lo so giovane mago” disse Viviana comprensiva “Quando ero ancora viva, esistevano tre isole, l’isola delle Sacerdotesse, l’Isola del Drago dove le persone venivano iniziate all’antico culto, pur non diventando sacerdoti, l’Isola dei Druidi. Eravamo liberi, avevamo il potere, ma siamo stati troppo avidi e troppo presuntuosi a usarlo. Ed è stata questa la rovina”
Merlino la guardò senza sapere cosa dire, anche se Viviana non apparteneva più a questo mondo, conservava quell’emozione umana, resa ancora più forte da quella saggezza che si trovava in un mondo al di là della nebbia…
“Noto che nei tuoi occhi hai mille domande” disse Viviana “Domanda e ti sarà data la risposta. Non avere paura”
“Chi è Semeyraza?”
“Un angelo che ha dentro di sé troppo rancore e non si rende conto di quello che fa potrebbe avere gravi conseguenze anche all’interno del labile mondo della magia. Non permettere che lo faccia”
“Che cosa posso fare?” disse Merlino spaventato.
“Attento giovane Emyris “ disse Viviana con voce flautata “Gli antichi nemici saranno i tuoi nuovi compagni d’avventura”
“Intendi dire Morgana e Nimueh?”
Viviana sorrise e non disse nulla..Poi gli affidò di nuovo Excalibur e disse “Partirete il giorno dopo la festività del torneo e aiuterete i prescelti, a costruire la spada di fenice con i quattro tesori d’Irlanda, per sconfiggere Semeyraza.Ma, attento giovane Emyris, la cattiveria si trova tra i veli di Tersicore”
“Non capisco”
“Non c’è bisogno di capire ora” disse Viviana “Il tuo aiuto sarà molto importante per evitare delle spaccature, gli uomini hanno bisogno degli angeli e dei demoni... Senza di essi, sono solo delle pedine impazzite”
Merlino guardò ancora il lago e vide Viviana scomparire... “Aspetta”.
“Il tuo aiuto è molto importante anche per Albion”.
Gli aveva lasciato più dubbi che certezze..
Una cosa era sicura... Avrebbe rivisto di nuovo Morgana e Nimueh..
*
 “Buongiorno sire” disse il vecchio medico appoggiando il pestello e il coltello per triturare le erbe medicamentose “Posso fare qualcosa per voi?”
Un ragazzo dai capelli biondi appoggiò sul tavolo di legno una magnifica spada dall’elsa a forma di croce, decorato con un rubino “Sì Gaius, c’è Merlino?”
“Di sopra” disse il vecchio medico e aggiungendo dubbioso “Ma non sarà troppo presto per svegliarlo?”
“Non è mai troppo presto per lui” disse Artù baldanzoso e attingendo da una fontana nascosta prese a riempire un secchio di legno “Vado a dargli il lieto buongiorno”.
Gaius ridacchiò silenziosamente e riprese a sminuzzare le erbe e i fiori medicamentosi per curare una bambina di 7 anni, affetta dalla febbre delle paludi. Intanto Artù stava avanzando silenziosamente, stando attento,e aprì la porta. Ci fu un cigolio sommesso che lo fece imprecare.
Camminò in punta di piedi, mentre il povero Merlino ronfava della grossa, con la mano appoggiata sul cuscino, prese la mira con il secchio di legno e…
“Splash”
Un ragazzo scosse la testa frastornato mentre un secco di acqua fredda, anzi ghiacciata, gli fu rovesciato addosso. Strabuzzò gli occhi, diede un’occhiata fuori, notando che c’erano ancora le stelle e il verde dell’aurora era ancora lontano e disse “Ma avete la vaga idea di che ore sono?”
“Ora di alzarsi Merlino” disse un ragazzo biondo ridendo “Le armature non si lucidano da sole”.
“Voi non siete un re giusto, siete un tiranno” si lamentò Merlino mettendosi un cuscino in faccia “Lasciatemi in pace per cinque secondi”.
“D’accordo” disse Artù e cominciò a contare. Allo scadere dei cinque secondi afferrò saldamente il letto e lo fece cappottare. Merlino che aveva ripreso il sonno, fu scaraventato contro la porta. Il mago scosse la testa e Artù rise “Avevi detto cinque secondi”.
Merlino scosse la testa fracida e non disse nulla. Aspettò che Artù fosse uscito dalla sua stanza, salutato allegramente Gaius e dopo si affacciò alla finestra. La città si stava risvegliando lentamente, i contadini si stavano alzando per risolvere le incombenze dell’orto e le guardie il loro turno di protezione. Da quando avevano sventato il folle piano dei Daemonus, sembrava che il regno di Camelot fosse al sicuro. Ma il suo istinto non era convinto, Morgana era da qualche parte a tramare qualche oscura vendetta e chissà se qualche demone dell’altra parte del tempo avesse deciso di creare altre mostruose creature. Non gli sarebbe dispiaciuto avere un’altra avventura con i fratelli Winchester e con Christine e Violet.
Sistemò il letto, prese la scarsella che portava sempre con sé e si preparò a scendere sotto. Ma era mai possibile che quando faceva un bel sogno, Artù spuntava all’improvviso.
Guardò il letto e corrugò gli occhi...
Ricordava di avere sognato la Dama del Lago e che correva.. Ma cosa significava?
*
“Buongiorno Merlino”
“Buongiorno Gaius” disse Merlino sbadigliando e cominciando a mangiare la colazione.
“Artù mi ha appena detto di dirti che le armature si sentono molto sole senza di te”
“Non sono mica il loro marito per caso” sbottò Merlino arrabbiato “Non capisco perché tutta questa foga” si mise a girare con il cucchiaio la poltiglia e disse un po’ sarcastico “Penso che abbasserebbe un po’ la cresta con un po’ di sana magia”.
“Sì e così farai la candela per la festività di Samhain” disse Gaius ironico “Merlino lo sai bene che ancora non puoi dirgli nulla”
“Lo so” disse Merlino seccato “Ma un minimo di riconoscenza sarebbe gradito”.
“Penso che in fondo Artù ti prenda in considerazione” disse Gaius convinto.
“Oh non oso immaginare se lui non mi prendesse in considerazione”.
Per un po’ non parlarono, solo il rumore delle mascelle e dopo disse un po’ seccato “Non capisco perché tutta questa foga. Nemmeno se arrivasse una principessa”
“In realtà è un torneo dedicato a una principessa” disse Gaius “La principessa di Lyonesse”
Merlino a quella parola sputò in faccia il porridge che stava mangiando e disse “State scherzando?”
Gaius si asciugò con uno strofinaccio e disse serio “Sono contento che mi hai scambiato per uno strofinaccio. Non sto scherzando Merlino”
Il mago non seppe cosa dire, Lyonesse era sprofondata molto tempo fa, quando ancora i maghi erano rispettati e i draghi erano padroni indisturbati e incontrastati. Non era possibile che ci fosse una principessa di quel luogo. A meno che…
“Devo andare Gaius”
“Merlino”
“Devo andare” disse Merlino in tono trafelato “Dite ad Artù che sono andato via”
“E dove?”
“Basta non alla taverna” lo pregò Merlino “Una cosa di vita e di morte”
“Morgana?” disse Gaius preoccupato.
“Possa Brigit sperare di no” disse Merlino “Mi raccomando Gaius, copritemi”.
Il giovane mago sbatté la porta in preda all’ansia e sperò che tutto andasse per il meglio.
*
“Tutto pronto”
Una giovane ancella dai capelli castani e occhi azzurri girò intorno a una donna anch’essa con i capelli castani. Le fece alzare le braccia, prese la circonferenza del seno, della vita e dei fianchi e dopo le fece indossare un abito blu oltremare con ricami intarsiati d’oro, acconciando i capelli in una raffinata acconciatura a boccoli.
Era arrivato il loro momento, il momento in cui tutti a Camelot, dalle guardie ai semplici contadinotti, si sarebbero inginocchiati di fronte ai loro piedi,chiedendo pietà e misericordia. Loro che avevano accettato passivamente le leggi stupide e ignoranti di Uther, quando era stata la stessa magia a fargli avere la gioia di essere padre.
Ma l’Antica Religione non perdonava chi l’aveva tradita e usata quasi con leggerezza.
“Grazie Nimueh”
“Il piacere è mio Morgana” disse la giovane ancella “Farei di tutto per poter vedere il giovane Artù e il giovane Merlino soccombere”
“Non vedi l’ora di vendicarti, non è così?”
Nimueh mise il broncio e cominciò a sorridere misteriosamente. Da quando era stata colpita da Merlino, era finita ad Avalon, l’antico popolo fatato l’aveva guarita ed era andata alla ricerca di una vendetta e a metà strada aveva incontrato Morgana.
Della serie la Dea gli fa e poi gli accoppia...
“Ha interrotto ogni legge naturale della magia” disse Nimueh mettendosi un bracciale “Una vita per una vita. Nulla può vivere se non c’è un sacrificio da fare”
Morgana finì di sistemarsi e disse “Sai com’è. A volte i miracoli non li devi aspettare, li devi rincorrere”
Nimueh annuì e dopo alzò le braccia, sollevando una cascata e permettendo a Morgana di passare incolume sotto litri d’acqua. Era tempo di andare a Camelot, era tempo di riprendersi ciò che avevano perduto. Morgana fu scossa da un brivido interno e guardò il cielo sereno e immacolato. Sembrava tutto calmo e tranquillo, ma era la calma prima della tempesta. Prima dello scontro finale.
Ed ebbe l’impressione che Merlino sarebbe stato il loro compagno d’avventura..
“Nimueh?” disse Morgana stupefatta.
“Arrivo” disse Nimueh distratta e sbatté la portiera, sperando che così avrebbe cancellato la sua preoccupazione”
Non fu così.


 

Buongiorno a tutti,
augurando a tutti un buon ferragosto, ecco a voi il venticinquesimo capitolo di "The Last Dance of Phoenix"...Nel precedente capitolo abbiamo visto i figli dei Winchester e Gabe imprigionati da Seymeraza..In questo capitolo si ritorna ai prescelti alle prese con un areo che precipita in mare...Ma non vi anticipo nulla :-) Ringrazio di cuore tutti coloro che mi stanno leggendo e mi stanno recesendo, tutti coloro che hanno messo e metteranno le mie storie nelle seguite, ricordate, preferite e da recensire, tutti coloro che mi hanno messo e mi metteranno come propria autrice preferita :-) Buona lettura :-) Gabrielle :-)

05/Giugno/2026 Mentre l’aereo sta per precipitare
“Io non ci salgo più su un aereo” disse Dean terrorizzato mentre l’aereo prendeva sempre più velocità nella picchiata verso l’oceano “Il prossimo che mi dice andiamo a prendere un volo, gli sparo”
L’aereo prese ancora più velocità e si schiantò nell’oceano limpido.
*Splash*
Un boato assordante riempì il silenzio di un pomeriggio assolutamente normale al largo delle coste di Dublino. L’aereo s’inabissò con la punta rivolta verso il fondale. Le onde provocate dall’inabissamento furono tali da rovesciare parecchie navi che circolavano in quella zona. Tutto d’intorno si creò una gigantesca ondata d’urto, talmente potente da far registrare un’attività tellurica nelle vicinanze. Al centro sismologico si registrò una scossa di 6,9 Richter. Precipitò per un paio di metri e alla fine si andò a schiantare contro una roccia, accartocciandosi contro di essa. L’urto fu micidiale. I prescelti vennero sbalzati nelle varie parti dell’aereo e d’un tratto l’acqua riempì l’abitacolo e l’aria cominciò a mancare irrimediabilmente. Dean Winchester si mise a fatica in piedi e la prima cosa che fece fu cercare sua moglie. Camminare nell’aereo adagiato su un fianco nel fondale era abbastanza difficile, si perdeva facilmente l’equilibro. Oltre al fatto che respirare…
“Violet” disse Dean soffocando “Dove sei?”
La cercatrice d’angeli riemerse da un mucchio di valigie e disse “Sono qui”
Il cacciatore di demoni si avvicinò a lei e l’abbracciò. Poco più in là Dimitri aprì gli occhi e disse sarcastico “Che bello che vi interessiate a me” rise e disse “Pensavo che la famiglia fosse al primo posto”
Era bloccato da due sedili che si erano staccati dal loro posto e che gli erano finiti sulle gambe, bloccando la circolazione sanguigna. Violet e Dean lo presero per le ascelle e lo tirarono fuori senza tante cerimonie. Il cercatore dei demoni aveva recuperato tutto il suo sapere innervosire le persone. Dimitri si alzò e disse sarcastico “E ci voleva così tanto?”
“Oh ma stai zitto” disse Violet seccata “Siamo appena precipitati, il sarcasmo non c’è d’aiuto” poi si accorse che parlava normalmente e che non stava affogando “Ma dove sono Christine e Sam?”
Due angeli arrivarono dalla cabina di pilotaggio sbattendo le ali. Christine era combinata male e si faceva portare da Sam. Violet si precipitò dall’amica che si muoveva a stento e aveva il labbro gonfio ed emaciato. Era molto raro vederla così combinata e non era un bello spettacolo. Due ali di luce, quelle che si trovavano più all’esterno, erano spaccate in due punti. Aveva rischiato parecchio con la sua folle idea di creare un portale dimensionale e nel contempo guarirli. Stava per scivolare sul pavimento dell’aereo quando Sam la prese giusto in tempo.
“Grazie” disse Christine debolmente “Grazie cucciolo”.
“Christine?” disse Violet sconcertata, vedendo i due angeli avanzare lentamente.
“Siamo qui” disse Sam preoccupato “Ma Christine non sta bene”.
Violet Gyselle CrystalLight non potè credere ai suoi occhi, aveva rischiato davvero grosso. Ancora non riusciva a capacitarsi di come Christine fosse così e cosa avesse mai fatto per meritarsi la sua imperitura fiducia e protezione. Le era rimasta accanto sempre e lo avrebbe fatto anche a costo della sua vita. Christine le sorrise e un fiotto di sangue le colò dalla bocca “Siamo vive”.
Ed a un certo punto Violet non ci vide più dalla rabbia…
La cercatrice d’angeli le diede un pugno non troppo forte che però la fece stramazzare al suolo. Christine non fece nulla e continuò a guardarla in modo beato. Sam la prese delicatamente e disse a Violet stupefatto “Ma sei impazzita?”
Anche Dean non riusciva a dire nulla. Era la prima volta che la vedeva incazzata con Christine, da non posseduta. Dimitri fischiò ammirato. L’arcangelo si rialzò a fatica, rifiutando l’aiuto di Sam che era esterrefatto. Sam guardò ancora una volta Violet, che abbassò lo sguardo a terra.
“Lasciala stare” disse Christine calmandolo “Ha tutte le ragioni del mondo per avercela con me”
 “Tu sei stata un’incosciente” disse Violet arrabbiata con le lacrime che scendevano “Tu sei un’emerita incosciente, hai quasi rischiato di morire”
Christine sorrise debolmente e dopo si scostò da Sam e si avvicinò a lei “Quelle persone non meritavano di morire, ho fatto quando doveva essere fatto”
“Tu non puoi fare l’eroina della situazione” disse Violet strillando “Tu qualche giorno morirai”.
Christine non disse nulla e dopo disse perentoria “Morirò ma con la coscienza di aver salvato delle vite” le prese delicatamente il viso tra le mani e le asciugò le lacrime“Lo sai bene che il mio compito è custodire”
“Non pensi ai tuoi figli, a Sammy e a me?”domandò la cercatrice d’angeli sconvolta “Non pensi al dolore che potresti provocare alle persone che ti vogliono bene?”
Gli occhi castani di Christine divennero viola scuro e disse solenne, ereggendosi e recuperando un po’ di forze; era pur sempre un angelo divino “Io lo faccio soprattutto per voi, Violet”
La cercatrice d’angeli stava per controbattere quando all’improvviso dalla coda dell’aereo spuntarono Cass e Lucifero che sbattevano le ali e intorno a loro si estendeva un’aura di protezione potente. Erano entrambi preoccupati. E vedere Lucifero preoccupato non era una bella notizia.
“Dobbiamo uscire immediatamente di qui” dissero Castiel e Lucifero sbrigativi “Tra pochi secondi il nostro incantesimo di respiro sott’acqua svanirà e tu, Dean e Dimitri rischierete di morire”
“Qualche bella notizia per caso?” disse Dean sarcastico “Sapete avrei voglia di nuove notizie”
“No, ritorneremo a breve, i nostri reporter vi aggiorneranno” disse Lucifero ironico e poi tornando a essere serio “Le uscite di sicurezza e le uscite sono entrambe bloccate. Possiamo solo teletrasportarci”
“Allora facciamolo” intervenne Dimitri infervorato “Non possiamo stare con le mani in mano mentre Semeyraza fa il tiro al bersaglio”
“Odio essere d’accordo con lui” disse Dean in tono irritato“Ma ha ragione, non possiamo stare qui senza fare nulla”.
Sam si fece avanti e disse deciso “Io mi occupo di portare Christine, Dean e Violet”.
Lucifero guardò in modo particolare Cass che alzò le spalle, in segno di diniego. Lucifero ringhiò “Io mi occupo di Dimitri” borbottò sottovoce “Anche se avrei voluto portare con me Hesediel”.
Christine alzò gli occhi stanca ma non disse nulla. Certe volte Lucifero era davvero difficile da sopportare. Non vedeva l’ora di poter concludere tutto e ritornare alla loro vita di sempre. E soprattutto con i suoi figli. Anche se sapeva che con Gabe erano al sicuro, c’era sempre una parte di lui che era in contatto con gli amori della sua vita. I suoi Nathaniel e Michelle.
Ad un certo punto ci fu un altro boato e da una finestra comparve un enorme serpente marino che avanzò sinuoso verso di loro. Era lungo più di venti metri e aveva due lunghi canini che spuntavano dall’arcata superiore. Sibilò furibondo verso i prescelti e disse spavaldo “Voi non riussssscirete a sconfiggere Semeyraza”.
“Ma possiamo provarci” disse Violet decisa, afferrando da non si sa dove un pezzo di ferro “Vattene”
“Vi credete tanto forti” disse il serpente sibilando “Andate a cercare una spada magica che non servirà completamente a nulla e voi morrrite”
“Chissà perché non c’è un cattivo che crede in noi” disse Dean fingendosi offeso “La fiducia che avete in noi è talmente commovente”
“Siete morrrrrti”
L’animale sibilò e poi si lanciò all’attacco, spalancando completamente le fauci. Dean e Christine si misero in prima posizione e il cacciatore di demoni tranciò la testa con una letale danza sul posto. La testa del serpente volò via ma un dente aguzzo finì nel polso della cercatrice d’angeli. Il corpo del serpente continuò ad agitarsi convulsivamente e dopo cessò completamente di muoversi. Violet guaì dal dolore, la zona del polso cominciò immediatamente ad andare in cancrena e incominciò a perdere i sensi. Pur muovendosi a fatica, Christine coprì il polso immediatamente con una delle sue ali. Il veleno si trasferì immediatamente e l’arcangelo perse ancora di più le forze. Violet la guardò terrorizzata “Christine”
L’arcangelo ebbe una crisi convulsiva e dei suoi occhi si vedeva solo il bianco. Una schiuma bianca uscì dalla sua bocca ed ebbe una crisi respiratoria. Sam si precipitò subito a salvarla ma l’arcangelo continuò a tremare. Il ragazzo si sporse e disse sconfortato “Non ci riesco”.
“Come non ci riesci?” domandò Violet terrorizzata “Tu sei un arcangelo, non puoi salvarla? Lei deve vivere”
Christine cominciò a rantolare sempre di più…
“Sembra quasi che il veleno attivi una sorta di difesa contro la guarigione do Sam “ fece notare Dimitri e tutti si girarono sorpresi a guardare il cercatore di demoni “Cosa c’è? Quando trasformo gli angeli in demoni, molto spesso la vecchia radice spirituale si ribella a quella nuova ed ecco che il corpo può stare male. Ed è quasi la stessa cosa”
“Ma Christine non è stata trasformata” disse Sam dubbioso
“Forse perché è stata esposta all’acqua dell’inferno” disse Lucifero in tono di scusa.
“Brutto figlio di buttana, dai le cose con il contagocce?” ringhiò Sam furibondo “Se mia moglie muore, io ti uccido”
“E se non ci riesce, ci sarò io a provarci” promise Dean minaccioso
Lucifero non disse nulla e poi accade qualcosa di impensabile. Una luce rosa canina si diffuse attorno a loro, diffondendo amore e affetto in tutti loro. Christine aprì gli occhi per un po’ e sorrise.
“Hesediel?” una voce conosciuta maschile la chiamò perplessa “Sorellina?”
L’arcangelo vide un ragazzo che la stava guardando. Due occhi castani che conosceva abbastanza bene Poi chiuse gli occhi e precipitò nelle tenebre dell’incoscienza assoluta . Ed un attimo dopo erano tutti fuori dall’acqua. A respirare aria di rivincita.
A respirare aria di vittoria contro un angelo che faceva il bello e il cattivo tempo a suo piacimento.

 

Buon pomeriggio a tutti,
ecco a voi il ventiseisimo capitolo di "The Last Dance of Phoenix"...Nel precedente capitolo abbiamo visto i prescelti precipitare in mare, per colpa di Semeyraza e una voce in lontananza...In questo capitolo scopriamo di chi è la voce misteriosa e che sarà molto importante per i prescelti...Ma non vi anticipo nulla :-) Spero solo che vi emozioni, come ha emozionato me nello scriverla :-) Ringrazio tutti coloro che mi stanno leggendo, recensendo, mettendo le mie storie nelle seguite/ricordate/preferite e da recensire, tutti coloro che mi hanno messo e mi metteranno come propria autrice preferita :-) Buona lettura
:-) Gabrielle :-)

07/Giugno/2026 ore 19,30 In una spiaggia vicino a Dublino
Il sole stava lentamente illuminando la spiaggia dove i sette prescelti erano stati portati dopo il disastro aereo. La luce del sole che stava per tramontare dava un’atmosfera mistica. Arancione e viola come veli di mondi paralleli che si intrecciano e creano storie. Sam Winchester si alzò a fatica e mise a fuoco un ragazzo di 25 anni dai capelli castani tagliati molto corti, occhi castani dietro un paio di occhiali quadrati che stava attizzando un fuoco da campo. Aveva un completo camicia a quadri e jeans strappati ai ginocchi. Lo salutò allegro “Ehi ciao Chamuel” Sam lo guardò sconvolto e cercò di capire chi era ma non ci riuscì. Era familiare,ma in quel momento era difficile. Tutto nella sua testa era concentrato nell’incidente aereo e sull’attacco del serpente misterioso, sicuramente mandato da Semeyraza. E tutto ad un tratto si ricordò che Christine era ancora lì. Con affanno si mise a controllare il battito del cuore, lento ma flebile. Era sdraiata a terra, pancia all’aria con le braccia spalancate. Era viva ma non per poco. Il veleno stava seriamente danneggiando la ragazza. Era un arcangelo ma tutto quello che aveva passato, la rendeva fragile. La scosse delicatamente. Un mugugno lo sollevò per un istante. Poteva ancora sentirlo.
“Christine?” domandò Sam “Amore mi senti?”
“Sam” disse Christine deglutendo a fatica “Io sì, ti sento cucciolo”
Sam sorrise con tenerezza, aveva ancora la forza per chiamarlo cucciolo… Poi sentì che Christine  si stava irrigidendo. Il veleno stava continuando a circolare. Con la complicità dell’acqua dell’inferno.
“Amore non svenire, no” disse Sam prendendola per le spalle e scuotendola delicatamente “No non ti addormentare, altrimenti peggiori”
“Ho tanto sonno” disse Christine tremando “ Sam voglio addormentarmi”
La mano che il cacciatore stava stringendo stava diventando sempre più fredda, in vista della temperatura che si abbassava sempre più velocemente. Sicuramente era un veleno che agiva sia sulle vie nervose e sia sulla circolazione sanguigna. In alcune zone la pelle era andata in necrosi. Quasi quasi non ci si poteva credere che era l’arcangelo che aveva cacciato Lucifero dal Paradiso insieme a Micheal.
Sam la scosse più energicamente, gridando “Christine per favore non addormentarti, rimani vigile” poi si rivolse furibondo al ragazzo che placido stava attizzando il fuoco “Vuoi aiutarmi o speri che arrivi la fine del mondo?”
Il ragazzo si mosse placido e si mise vicino a Christine. Si tolse gli occhiali e mise le mani sulla testa della ragazza. Poi si inginocchiò e Sam lo sentì sussurrare “Povera mia sorellina”
“Chi sei?” domandò Sam meravigliato.
Il ragazzo non rispose e continuò a guarire la ragazza. Sam guardò la guarigione e notò con sollievo che il respiro si faceva più regolare e le zone, andate in necrosi, cominciarono a rigenerare nuovi lembi di pelle. Intorno a loro c’era una forte aura di colore rosa e viola. L’aura dei Principati e delle Dominazioni. Ci fu un momento particolare, quando il guaritore estrasse il veleno dell’acqua dell’inferno da una delle ali di sinistra, dove si era radicato, e lo distrusse con un sapiente colpo di spada di fuoco. Il veleno sfrigolò nell’aria, come una cosa lasciata troppo sul fuoco. Doveva essere stato addestrato in un corpo speciale, aveva un movimento abbastanza leggiadro, un movimento impercettibile del polso destro, descrivendo un piccolo semicerchio. Ed era abbastanza bravo. Sam era meravigliato. Aveva visto solo in poche persone questo tipo di bravura, tra cui Dean, Violet e la stessa Christine. Poi disse lasciandola tra le braccia di Sam “ Tu mi hai donato un cuore, io posso solo donarti la mia amicizia”
A quelle parole Christine si risvegliò e guardò dietro di lei.  Sam la trattenne delicatamente e le disse premuroso “Amore stai bene?”
L’arcangelo della giustizia e della misericordia lo guardò confusa e poi sorrise, baciandolo sulle labbra in modo appassionato “Sì mi sento molto meglio ora” poi sbatté gli occhi meravigliato “Sei stato tu a guarirmi dal veleno del serpente?”
Sam scosse la testa e disse un po’ divertito e anche un po’ geloso “Purtroppo non sono stato io”.
Christine lo guardò perplessa e poi si accorse di un ragazzo misterioso stava facendo dei segni con un bastoncino di legno “Haniel?”
“Bentornata in vita Philotes” disse l’arcangelo dell’amore sorridendo “Ciao sorellina”.
“Haniel” squittì la ragazza contenta “Che bello”.
Si abbracciarono con grande trasporto. C’era una lievissima differenza di altezza tra loro due. Sam li guardò con un misto di contentezza e di invidia. Sua moglie teneva in grande considerazione Haniel e Gabe,li considerava come i suoi due fratelli maggiori. Haniel gli era rimasto accanto quando era imprigionata nell’inferno, quando era ancora incinta del loro primo figlio, Nathaniel. Era per lui che il secondo nome del figlio era Danayel, il nome apocrifo di Haniel. E l’arcangelo della giustizia e della misericordia lo aveva ripagato con un cuore nuovo. L’avevano sostenuta quando si era rifiutata di uccidere Violet. Christine disse emozionata “Sei ritornato”
“Pensavi che ti avrei abbandonata?” disse Haniel in tono teatrale “Così mi ferisci i sentimenti”
“Scemo” disse Christine divertita e poi disse seria “Grazie per avermi salvato”
“Ordinaria amministrazione ”disse Haniel schermendosi “Tu mi hai donato un cuore nuovo, potevo lasciarmi scappare l’occasione di salvarti?”
Poi si girò verso Sam e disse sghignazzando “Poi sarei dovuto sfuggire da Chamuel”
Sam rovesciò gli occhi esasperato e un po’ divertito. Haniel era sempre il solito, ma almeno si poteva contare su di lui. Christine si guardò intorno e non riconoscendo il luogo dove erano sbarcati disse “Dove siamo?”
“Siamo in una spiaggia vicino a Dublino” disse Haniel “Il luogo più vicino dove portarvi. Avete corso un bell’incidente”
Ad un certo punto si zittirono e cominciarono a sentire delle voci che li chiamavano. Sam e Christine sorrisero sollevati, erano indenni. Videro Dimitri e Lucifero che sbuffarono.
“Sammyyyyyy” gridò Dean Winchester “Christine, dove siete?”
“Siamo qui” disse Christine sorridendo.
Poi si girò a vedere Haniel che si sistemava il bavero della camicia e scoppiò a ridere. Dopo Dean e Damon, Haniel poteva essere annoverato tra gli spasimanti della cercatrice d’angeli. Christine sorrise di orecchio a orecchio, era contentissima di aver rivisto un suo migliore amico, e dopo si girò a vedere Violet, Dimitri e Dean. La cercatrice d’angeli andò subito da Christine, i capelli scarmigliati “Come stai Chris?”
“Meglio” disse Christine in tono sereno “Sono stata appena guarita”
“Tu un giorno o l’altro mi porterai alla tomba” disse Violet rimproverandola ma si poteva vedere che era sollevata “Non sai quanto mi hai fatto spaventare”
“Lo so” disse Christine “Ma prima muoiono i cavalieri e poi le dame”.
“Sei incorreggibile” disse Violet esasperata ma scoppiando a ridere.
L’arcangelo della giustizia e della misericordia l’abbracciò e una voce maschile disse commossa “ Che bello vedere la gente che si vuole bene”
 Violet si distaccò dall’abbraccio e notò un ragazzo dai capelli castani tagliati corti e occhiali che stava trasformando i granelli di sabbia in petali di biancospino. Haniel fece una smorfia a Dean e Dimitri e i suoi occhi si illuminarono, vedendo Violet “Ciao splendore”
Violet avvampò e Haniel le donò un fiore indaco cristallizzato nel lapislazzuli.”Sei sempre rimasta bellissima”
“Io sto per vomitare” disse Lucifero ironico “Chiamatemi quando sta sceneggiata finirà”.
“Noto che con te la galanteria si è sparata un colpo in testa” ringhiò l’arcangelo esasperato.
“Ma guarda mi ero stancato di lei” disse Lucifero con un’alzata di spalle.
Dean guardò stupefatto Sam e Christine che alzarono le spalle “Haniel è ritornato”
Il cacciatore di demoni non seppe cosa dire e Dimitri sghignazzò “La gelosia più la schiacci e più l’avrai”
Dean lo guardò storto ma Haniel interruppe tutto con un gesto serio della mano destra “Ho visto quello che è successo nel mio specchio dei fiori e so che questo non è il momento migliore per fare battute. Siamo in guerra e dobbiamo combattere fino in fondo. Non è tempo di giochi e scherzi. So che dovete andare a incontrare il professor o’Brehaida e so che dovete andare nel regno dei Sidhe a recuperare la spada della Fenice per sconfiggere Semeyraza”
“C’è qualcosa che non sai?” disse Dean geloso.
“Sono un tipo curioso” disse Haniel sincero “Ma quello che non so è come finirà questa battaglia. Ma farò il possibile per sconfiggere quello stronzo di Semeyraza e il suo folle piano di distruggere sia gli angeli e i demoni “ poi fece una smorfia “Anche allearmi con Lucifero”
Il creatore dell’inferno prese un ciottolo e lo fece rimbalzare sul mare “Come va con le faccende del cuore?”
“Non sono affari tuoi” disse Haniel sbrigativo “Ragazzi dobbiamo volare fino a casa mia a Tullamore nella contea di Offaly. Qui non siamo al sicuro”
“Volare?” disse Dean terrorizzato “Abbiamo passato un brutto incidente, io e Violet abbiamo rischiato la vita e tu mi parli di volare? Non se ne parla”
“Adesso sii sono tranquillo” disse Lucifero sbuffando
“Peccato che gli esorcisti non funzionano e nemmeno la Colt” sbraitò Dean perdendo la pazienza “Altrimenti ti avrei ridotto a un colabrodo”
“Provaci” disse Lucifero velenoso “Peccato che solo Alaister abbia avuto il privilegio…”
“Adesso basta” disse Castiel interrompendo tutto e rivolgendosi a Haniel “Tu puoi portare due persone?”
L’arcangelo dell’amore spense il fuoco che aveva utilizzato per vegliarli “Certo Cass”.
“Bene” disse Castiel “Allora tu porterai Violet e Dean, Sam porterà Christine e Dimitri”
Haniel annuì di malavoglia e Dean si rivolse a Cass “E tu non teletrasporti nessuno?”
L’angelo si tolse il trench e lo scosse per levare il massimo numero di granelli “Io per una volta passo”.
Poi non ci furono altre parole. Dean prese la mano a Haniel di malavoglia e dopo la spiaggia venne avvolta da una luce abbagliante. Cosa che venne sentita anche nel regno dei Sidhe e nel regno di Camelot. L’ultima parte si stava avverando. Ma chissà come sarebbe finita.
E Semeyraza stava urlando dal disappunto nel luogo, dove si trovava. E incominciò ad architettare piani. Ancora non era conclusa la partita.                                                  

 

Buon pomeriggio a tutti,
ecco a voi il cinquantunesimo capitolo di "The Last Dance of Phoenix"...Nel precedente capitolo abbiamo visto Delia e Elle Nefelis...In questo capitolo comparirà un personaggio della mitologia classica, il quale sarà molto importante per i prescelti...Ma non vi anticipo nulla :-) Ringrazio di cuore tutti coloro che mi stanno leggendo e recensendo, tutti coloro che hanno messo e metteranno le mie storie nelle seguite/ricordate/preferite e da recensire, tutti coloro che mi hanno messo e mi metteranno come propria autrice preferita :-) Buona lettura :-) Gabrielle :-)
 

Tempo imprecisato- Palazzo in Ecalia- Provincia della Tessaglia (Antica Grecia)
Un eroe antico asciugò la tunica dal sangue di quattro uomini che giacevano a terra, morti. La quarta persona era una donna dai capelli castano biondo, occhi neri spalancati, di età tra i quarantasette anni e i quarantanove, con una ferita che aveva squarciato lo sterno. La stanza del Trono dopo la mattanza era diventata una stanza da dimenticare letteralmente. Girò lentamente la testa e sorrise minaccioso alla ragazza che stava fissando la scena impietrita “Hai voluto che uccidessi la tua famiglia”
La Principessa s’inchinò di fronte alla madre e le chiuse gli occhi e poi guardò l’eroe, senza lasciare trapelare nessun sentimento e disse nel modo più gelido “Ho voluto”
“Non hai battuto ciglio mentre ho ucciso tua madre, i tuoi tre fratelli e quello sciocco di tuo padre” disse l’eroe antico sconcertato, riponendo la spada nel fodero “Ma ti batte il cuore?”
La Principessa alzò lo sguardo e disse con mezzo sorriso “Più di quanto tu possa immaginare”.
Eracle le si avvicinò voglioso e disse malizioso “E allora cosa ne dici di condividere il tuo potere con me?”
La principessa della Tessaglia guardò la carneficina e scosse la testa. Sia sua madre, sia suo padre e i suoi fratelli (non considerò nemmeno il quarto fratello che l’aveva venduta a Eracle per cosiddetta “correttezza”) erano morti, affinchè lei non fosse assoggettata a Eracle. Eracle si era reso colpevole dell’infanticidio dei suoi figli, ripudiato sua moglie Megara per questo, e lei doveva seguirlo? Preferiva morire. Non avrebbe accettato il fatto di rimanere incinta, per poi dover vedere suo marito scambiare i suoi figli come carne da macello.
Si sporse dal parapetto del castello e saltò giù. Atterrò malamente e scappò via. Aveva un ginocchio sbucciato ma non poteva mollare, non poteva fermarsi. Eracle ringhiò verso il cielo dove Zefiro stava comodamente seduto su un nembostrato. Il dio alato sbadigliò e Eracle disse furibondo “Dovevi fermarla”
“Per essere la tua amante, la tua concubina, per farci i tuoi comodi?” disse Zefiro senza nessuna delicatezza “Lei è la custode della fiamma della Fenice e tu non potrai farci nulla”
“Ioleeeee”
La Principessa si girò e Eracle le fece un gesto che intendeva morte. La ragazza scappò via, per la sua missione, trovare la ragazza che avrebbe impersonificato la Fenice e donare la fiamma. Per il bene del Paradiso e dell’Inferno. Eracle la guardò andare via e diede un calcio a un vaso d’oro e si promise che l’avrebbe trovata. Iole si fermò in una foresta che confinava in un’altra provincia. Un giovane pastore le passò accanto e le donò una borraccia d’acqua “Ti sei persa, o barbara?”
“La mia famiglia” disse la ragazza intrecciando le mani “è stata uccisa”.
Il ragazzo le sorrise e le porse la mano, una mano grande, callosa, una mano che anche da giovane aveva conosciuto il duro lavoro “Allora potrai trovarti bene a casa mia”
Mentre l’ex Principessa di Ecalia seguiva il giovane e sconosciuto pastore, si sporse a guardare due ragazze che si stavano divertendo a tuffarsi in un laghetto accanto. Si poteva notare l’affetto che c’era tra le due ragazze e Iole soffocò una risata quando la prima ragazza rovesciò un po’ d’acqua alla seconda, che scosse la testa, schizzando goccioline d’acqua. La guardò arrabbiata poi scoppiò a ridere e la prima ragazza le diede un bacio sulla guancia a labbra dischiuse.
“Scusami ma non ti ho chiesto come ti chiami” disse il giovane pastore un po’ imbarazzato “Non passa tanta gente qui”
“Mi chiamo Iole” disse la ragazza “ E tu?”
“Io mi chiamo Bucolos” disse il giovane pastore “Qui sarai come a casa tua”
La Principessa guardò l’immensità della nuova provincia e dopo seguì il giovane pastore. Chissà chi sarebbe stata la Fenice.
 

Buongiorno a tutti,
ecco a voi il quartultimo capitolo della storia, il sessantaquattresimo capitolo di "The Last Dance of Phoenix"...Nel precedente capitolo abbiamo visto Delia ed Elle avventurarsi verso la battaglia finale...In questo capitolo ci sarà l'arrivo della Fenice Dorata e tutti i segreti saranno...Bè non vi svelo nulla :-) Ringrazio con tutto il cuore tutti coloro che la stanno leggendo e la leggeranno, tutti coloro che la stanno recensendo e la recensiranno, tutti coloro che la stanno mettendo nelle seguite/preferite/ricordate e da recensire e tutti coloro che mi stanno mettendo e mi metteranno come propria autrice preferita :-) Buona lettura :-) Gabrielle :-)

Tempo imprecisato- L’arrivo della Fenice Dorata
Tutti fissarono Christine, ritornata in vita dopo il bacio plumbeo e luminoso, la fiamma di Iolye e le lacrime di Violet Gyselle CrystalLight. Adesso era la Fenice. Le sette ali maestose erano infiammate e guerriere. Sam guardò Iolye e domandò stupefatto “Che cosa è successo alla mia ragazza?”
“L’hai appena visto” disse Iolye misteriosa e poi scomparve definitivamente “Addio prescelti”
Una luce rosa canina l’avvolse come un nastro e la figlioletta di Haniel ritornò a casa sua. Da sua madre. A vivere la sua vita da bambina di sette anni. Il suo compito l’aveva svolto.
“Aspetta” gridò Sam e si voltò a guardare la sua ragazza.
Era ritornata in vita ma non sembrava interessarsi a lui. Il suo sguardo era troppo fermo e determinato. Non era la sua  Christine. O se c’era, non lo notava. Aveva affrontato per ben due volte l’inferno, si era fatta pugnalare dalla sua migliore amica mentre era incinta, e adesso vessillo della Fenice.
Dean si girò verso Cass e lo aggredì arrabbiato “Non osare trincerarti nei tuoi silenzi”.
Cass deglutì e disse “Christine è stata scelta come Fenice”.
“Questo non la avevamo capito genio” disse Dean arrabbiato “Quello che ti vogliamo chiedere è perché Christine?”
Ma non fu Cass a rispondere, bensì Nimueh che fissò con i suoi occhi chiari Dean “La colpa o il merito ce l’ha Violet”
La cercatrice d’angeli spalancò la bocca meravigliata “Io?”
La maga di Camelot annuì seria “Proprio tu”
“Io non ho fatto nulla” disse Violet meravigliata.
“Cass per favore spiega qualcosa” disse Sam implorando “Voglio sapere perché la mia ragazza è diventata una Fenice”.
Christine/Fenice fissava tutti con sguardo implacabile e completamente assente. Il suo sguardo era concentrato solo su Semeyraza che era livido di rabbia. Canticchiò un po’ tra sé e sé.
Cass si tormentò il trench e disse “Quando Sandalphon impossessandosi di Violet ha pugnalato Christine incinta, ha scatenato il processo della Fenice. Nonostante avesse una piccola vita dentro di sé, Christine si è preoccupata anche per Violet. La Fenice sceglie sempre persone che difendono i loro protetti, anche a costo della sua vita. E Metatron quando gli ha conferito il titolo di arcangelo del 7 livello gli ha donato l’essenza della Fenice“
“Poi c’è da tenere in conto un’altra cosa” disse Morgana “I baci luminosi e i baci plumbei. Doveva servire il bacio di colui che la Fenice ha amato profondamente e il bacio plumbeo di colui che la Fenice ha temuto di più per farla risorgere più forte di prima”
“Se non fosse stata Christine” intervenne Nimueh “La Fenice sarebbe stata trasferita a Dean, in quanto egli ha sacrificato la sua vita per il fratello Sam”
“Non so se essere felice o scontento di non essere la Fenice” disse Dean imbarazzato ”Sam ne ha passate così tante”
Il fratello guardò ancora una volta la sua amata. Così calda e distante.
Un battito di mani e Semeyraza disse “Ma che bel quadretto che formate”.
La Fenice, o meglio Christine, avanzò lenta e maestosa e sorrise “Ciao Semeyraza”
L’Essenza del Male, colui che aveva tranviato il genere umano molto prima di Lucifero, la fissò furibondo. Poi scoppiò a ridere in modo sguaiato “Avrei dovuto immaginarlo”.
La Fenice lambì di nuovo di fiamme la lama e disse seria “Sapevi che sarei ritornata per te”.
“Ma di certo non nel corpo di Hesediel” disse Semeyraza deluso “Quella piccola mocciosa di Iolye mi ha ingannato”
E Iolye che stava guardando dallo specchio di petali diede il cinque alla madre. E sperò che i prescelti lo sconfiggessero una volta per tutte. Così come Gabriel e Lachesi.
“Non importa il corpo” disse la Fenice alzando la testa e nel viso delicato comparve la determinazione “Importa lo scopo per cui lo si utilizza”
“Della serie i fini giustificano i mezzi” disse Semeyraza ridacchiando “Mi dispiace bellezza, ma nemmeno il tuo aiuto servirà a sconfiggermi”
La creatura mitologica spalancò le sue sette ali ricoperte di fuoco e disse “Hai fatto del male sia all’Inferno e al Paradiso ed ora che tu abbia la tua condanna”
Semeyraza si massaggiò il mento e disse spavaldo “Che ci provino pure”.
Sam Winchester la guardò stupefatto e la Fenice lo guardò con un sorriso che scioglieva il cuore. Christine batteva ancora per lei. L’amore era all’interno. Il fratello aprì le sue ali e la creatura disse amorevole “Christine sta bene e il suo cuore batte per te. Non ti preoccupare, sta bene con me”
Poi si girò verso Lucifero e disse ironica “Grazie per il tuo bacio plumbeo”.
Lucifero s’inchinò e disse in tono beffardo “Sempre a tua disposizione Fenice”.
Violet guardò la sua migliore amica e non seppe cosa dire. La Fenice disse “Grazie per le tue lacrime. Sei davvero speciale”
Poi il suo sguardo si spostò a Castiel che era rimasto in disparte. Rimasero silenziosi. Poi gli ordinò imperiosa “Sblocca l’ingresso agli altri prescelti”
L’angelo non se lo fece ripetere due volte e facendosi una ferita all’avambraccio si spalancarono le porte del Limbo e del Non Luogo. Lucifero non seppe trattenere un moto d’orgoglio all’idea di ritrovare tutti i suoi ex colleghi. La Fenice disse ai maghi di Camelot “Adesso saprete perché siete qui”
“Siamo pronti” ruggirono i maghi di Camelot.
Lucifero leccò il sangue da un coltello e disse in modo ferino “E adesso Sey come la mettiamo?”
Semeyraza lanciò un lungo ruggito di rabbia. Così forte da spaccare le anime. Ma la Fenice lo fissava implacabile. Nessuna emozione si specchiava in lei.