Stardust di nancyiry (/viewuser.php?uid=41417)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo n.1 ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO N.2 ***
Capitolo 3: *** CAPTIOLO N.3 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO N.4 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO N.5 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO N.6 ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO N.7 ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO N.8 ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO N.9 ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO N.10 ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO N.11 ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO N.12 ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO N.13 ***
Capitolo 14: *** CAPITOLO N.14 ***
Capitolo 15: *** CAPITOLO N.15 ***
Capitolo 16: *** CAPITOLO N.16 ***
Capitolo 17: *** CAPITOLO N.17 ***
Capitolo 18: *** CAPITOLO N.18 ***
Capitolo 19: *** CAPITOLO N.19 ***
Capitolo 20: *** CAPITOLO N.20 ***
Capitolo 21: *** CAPITOLO N.21 ***
Capitolo 22: *** CAPITOLO N.22 ***
Capitolo 23: *** CAPITOLO N.23 ***
Capitolo 24: *** CAPITOLO N.24 ***
Capitolo 25: *** CAPITOLO N.25 ***
Capitolo 26: *** CAPITOLO N.26 ***
Capitolo 27: *** CAPITOLO N.27 ***
Capitolo 28: *** CAPITOLO N.28 ***
Capitolo 29: *** CAPITOLO N.29 ***
Capitolo 30: *** CAPITOLO N.30 ***
Capitolo 31: *** CAPITOLO N.31 ***
Capitolo 32: *** CAPITOLO N.32 ***
Capitolo 33: *** CAPITOLO N.33 ***
Capitolo 34: *** CAPITOLO N.34 ***
Capitolo 35: *** CAPITOLO N.35 ***
Capitolo 36: *** CAPITOLO N.36 ***
Capitolo 37: *** CAPITOLO N.37 ***
Capitolo 38: *** CAPITOLO N.38 ***
Capitolo 39: *** CAPITOLO N.39 ***
Capitolo 40: *** CAPITOLO N.40 ***
Capitolo 41: *** CAPITOLO N.41 ***
Capitolo 42: *** CAPITOLO N.42 ***
Capitolo 43: *** CAPITOLO N.43 ***
Capitolo 44: *** CAPITOLO N.44 ***
Capitolo 45: *** CAPITOLO N.45 ***
Capitolo 46: *** CAAPITOLO N.46 ***
Capitolo 47: *** CAPITOLO N.47 ***
Capitolo 48: *** CAPITOLO N.48 ***
Capitolo 49: *** CAPITOLO N.49 ***
Capitolo 50: *** CAPITOLO N.50 ***
Capitolo 51: *** CAPITOLO N.51 ***
Capitolo 52: *** CAPITOLO N.52 ***
Capitolo 53: *** CAPITOLO N.53 ***
Capitolo 54: *** CAPITOLO N.54 ***
Capitolo 55: *** CAPITOLO N.55 ***
Capitolo 56: *** CAPITOLO N.56 ***
Capitolo 57: *** CAPITOLO N.57 ***
Capitolo 58: *** CAPITOLO N.58 ***
Capitolo 59: *** CAPITOLO N.59 ***
Capitolo 60: *** CAPITOLO N.60 ***
Capitolo 61: *** CAPITOLO N.61 ***
Capitolo 62: *** CAPITOLO N.62 ***
Capitolo 63: *** CAPITOLO N.63 ***
Capitolo 64: *** CAPITOLO N.64 ***
Capitolo 65: *** CAPITOLO N.65 ***
Capitolo 66: *** CAPITOLO N.66 ***
Capitolo 1 *** capitolo n.1 ***
STARDUST
Ciao
a tutti !
Solo
una piccola precisazione prima di inziare la lettura:
Quando troverete delle frasi in corsivo
e sottolineate
tra le “ “
(virgolette) vorrà dire
che starete leggendo i pensieri dei personaggi...
E
ora vi auguro una buona lettura !
Nancyiry
CAPITOLO
N* 1
Irlanda,
paese magico e indimenticabile...
Con
le sue verdi brughiere, l'oceano che lambisce ogni lato dell'Isola di
Smeraldo,
le vecchie leggende che sembrano non avere mai fine e
forse...chissà, magari
non sono solo leggende...
In
quella bellissima terra, tra il mondo magico, alcune famiglie di maghi
erano a
conoscenza di una profezia che custodivano gelosamente.
La
famiglia
magica più antica dell'Irlanda, che faceva di cognome
Stardust, custodiva un
grande e potente segreto.
In
questa famiglia, di tipo matriarcale, si narrava che ogni cento anni,
nascesse
una bambina dotata di un grande potere, un potere davvero tremendo se
usato nel
modo sbagliato, un potere talmente potente da poter distruggere il
mondo...
La
portatrice di questo temibile potere, poteva controllare le forze della
natura,
curarla o distruggerla e poteva anche
comprendere e parlare con tutti gli animali del pianeta
oltre che
ordinare loro qualsiasi cosa.
Ogni
animale aveva rispetto e timore verso la persona dotata di simile
potere e si
piegava al suo volere...
La
famiglia Stardust era originaria di Glasgow e la sua eterna nemica era
un'altra
potente e antica famiglia magica che faceva di cognome Lewis.
La
famiglia Lewis nel corso dei secoli cercava sempre di portare dalla sua
parte
la portatrice del potere della famiglia Stardust.
Infatti,
le due famiglie avevano in corso sin dai tempi antichi delle faide...
FINE
CAPITOLO N * 1
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Capitolo 2 *** CAPITOLO N.2 ***
CAPITOLO
N * 2
Era
estate quando Maryrose Stardust e Stefan Wilson si conobbero durante
una festa
nel centro di Dublino.
Infatti,
i genitori di Maryrose si erano trasferiti a Dublino dopo essersi
sposati e
avevano sempre vissuto lì.
Quell'estate,
Maryrose aveva compiuto i suoi diciassette anni il primo giugno e aveva
appena
concluso la Scuola di Magia Trinity di Dublino.
Maryrose
era una ragazza molto sveglia e piena di allegria.
Era
alta al punto giusto, slanciata, con i capelli lunghi fino alle spalle
rossi
come il fuoco, mossi e gli occhi di un verde smeraldo.
Stefan
Wilson era un inglese, andato con un amico in vacanza in Irlanda per
festeggiare la fine degli studi magici effettuati a Hogworts, in
Inghilterra.
Stefan
era un ragazzo molto attraente, con un fisico asciutto da far invidia
anche tra
i suoi coetanei e le ragazze gli morivano dietro.
Inoltre,
aveva dei dolcissimi e caldi occhi nocciola chiaro e i capelli lisci
color
mogano.
Stefan
era un ragazzo molto intraprendente.
Era
un Serpeverde sì, ma non gli importava della differenza tra
i maghi purosangue
e quelli con genitori babbani.
Infatti,
il suo migliore amico era un mezzosangue, eppure, i due erano sempre
andati
molto d'accordo ed erano cresciuti come fratelli.
Stefan
era molto brillante, intelligente, astuto, sarcastico, ma sapeva essere
molto
dolce e comprensivo...
Quella
sera, quando Stefan e Maryrose si conobbero, entrambi capirono di
appartenersi
non appena si scontrarono...
Maryrose
quella sera indossava un leggero vestito rosso fuoco a tinta unita, in
completo
con i suoi capelli, che le arrivava fino a sopra il ginocchio, era
truccata
leggermente con un po' di ombretto verde chiaro per risaltare i suoi
occhi e
aveva un velo di lucidalabbra rosa.
Il
vestito
era molto semplice, di pura seta, aveva delle spalline sottil ed era un
po'
scollato sul davanti.
L'abito
le scendeva morbido fin sopra alle ginocchia sottolineando le sue dolci
forme.
Insieme
a Maryrose c'era una sua grande amica, Emily Lusch, anche lei una
ragazza molto
carina.
Emily
era un po' più bassa di Maryrose, ma era molto aggraziata:
bionda, con gli
occhi azzurri come il mare, slanciata e con dei tratti del viso molto
dolci.
Infatti,
Maryrose si trovava benissimo con la sua amica perchè era
molto dolce,
comprensiva e leale, oltre ad essere una grande testarda quando ci si
metteva.
Stefan
invece, era accompagnato dal suo
migliore amico, Thomas, il ragazzo nato da due babbani.
I due
giovani avevano deciso di partecipare alla grande festa della
città su
richiesta molto insistente di Thomas, tanto che alla fine, Stefan aveva
dovuto
cedere per avere un po' di pace.
Infatti,
a Stefan non piaceva molto stare in mezzo alla calca, ma sentendo le
suppliche
davvero estenuanti del suo amico, non potè rifiutare di
partecipare a quella
festa serale.
Maryrose,
Emily, Stefan e Thomas, anche se da direzioni diverse, quella sera
arrivarono
tutti nella stessa grande piazza dove si stava svolgendo il grande
concerto
musicale su un palcoscenico posto nella piazza più grande
della città.
Man
mano che camminavano per avvicinarsi al palco, le due ragazze vennero
spinte un
po' da una parte e un po' da un'altra vista la gente che c'era e, a un
certo
punto, Maryrose ricevette una forte spinta da qualcuno e sarebbe caduta
rovinosamente per terra se due braccia muscolose non l'avessero
sorretta.
La
ragazza, sentendosi afferrare al volo, si sentì molto
tranquilla perchè quelle
braccia le trasmisero subito un senso di sicurezza.
Il
ragazzo aiutò Maryrose a rimettersi in piedi e, quando lei
si voltò per
ringraziarlo, restò senza parole.
“Che
carino...”, pensò Maryrose
arrossendo imbarazzata.
“Tutto
bene ?”, le domandò il ragazzo sorridente e
guardandola dolcemente con i suoi
occhi nocciola.
Maryrose,
dopo qualche altro secondo di imbarazzo, si riscosse e gli rispose
sorridendo:
“Sì, grazie mille. Se non ci fossi stato tu sarei
caduta.Sei stato molto
gentile.”, e si rimise in piedi.
Stefan
sorrise e le rispose:”Figurati. Ho solo fatto il mio
dovere.”
“Il
tuo dovere ?”, gli chiese Maryrose confusa.
“Già,
salvare le damigelle in difficoltà è il suo
dovere !”, le rispose Thomas
spuntando all'improvviso vicino all'amico.
“Maryrose
!”, la chiamò Emily e le si avvicinò.
“Tutto
bene ? A un certo punto non ti ho più vista, eri sparita
!”, le chiese Emily
guardandola preoccupata.
“Sì,
tutto bene Emily. Ma solo grazie a lui.”, le rispose Maryrose
sorridendo e
guardando prima l'amica e poi Stefan.
Emily
guardò Stefan e la sua amica rimase affascinata da Thomas.
Ci un
momento di silenzio, poi Thomas, con un sorriso smagliante, disse:
“A
proposito, io sono Thomas e lui...”, e indicò
l'amico: “...è Stefan. Volete
prendere qualcosa da bere ? Ovviamente offriamo noi.”
“E'
sottointeso, amico.”, concordò Stefan guardando
Thomas.
Le
due ragazze si guardarono un momento, incerte se fidarsi dei due
estranei, ma
poi, annuirono e Maryrose disse: “Va bene.”
“Comunque,
io sono Emily e lei...”, e indicò l'amica:
“...è Maryrose.”, disse Emily ai due
ragazzi.
“Piacere
di conoscervi, ragazze.”, disse loro Stefan guardando
dolcemente Maryrose.
Dopo
quella sera, i quattro ragazzi continuarono a frequentarsi per il resto
dell'estate.
Infatti,
Stefan e Thomas prolungarono di proposito le loro vacanze in Irlanda
per poter
conoscere meglio le due ragazze di cui si erano innamorati.
Giunse
il primo giorno di settembre e, quella sera, Emily, Maryrose, Stefan e
Thomas
andarono in un ristorante molto carino con i tavolini all'aperto nel
centro di
Dublino per la cena.
Durante
quella cena, i due ragazzi chiesero a Maryrose e ad Emily di andare a
vivere
con loro in Inghilterra.
Le
due amiche, ovviamente accettarono e, dopo averlo comunicato alle
rispettive
famiglie, partirono con i due ragazzi.
FINE
CAPITOLO N* 2
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Capitolo 3 *** CAPTIOLO N.3 ***
CAPITOLO
N* 3
Passarono
alcuni anni...
Stefan
e Maryrose trovarono dei posti di lavoro che a loro piacevano molto.
Stefan
entrò a far parte degli Auror come Pozionista, infatti era
molto bravo in quel
campo e Maryrose cominciò a lavorare al San Mungo come
Medimaga.
Anche
Thomas ed Emily trovarono dei lavori che li gratificavano molto.
I
quattro amici vivevano in un paesino vicino a Londra, in aperta
campagna.
Dopo
essersi sposati, Maryrose, Emily e i rispettivi mariti pensarono di
mettere su
famiglia e infatti, nacquero cinque bambini.
Emily
e Thomas ebbero: Sean era un bel bambino dai cappelli castani e gli
occhi
azzurri, ed era il primogenito.
Dopo
due anni ebbero Lyra, una bambina dai capelli biondi e gli occhi
azzurri.
Infine,
dopo altri due anni nacque Louise che aveva i capelli castani e gli
occhi
azzurri.
Stefan
e Maryrose, invece ebbero: Alex, che aveva i capelli rossi e gli occhi
nocciola, ed Eryn, la quale aveva i capelli lisci color mogano e gli
occhi
verde smeraldo.
Alex
ed Eryn si portavano due anni e la seconda aveva ereditato il tanto
agognato e
temuto potere della dinastia Satrdust.
Ovviamente,
nessuno, oltre ai suoi genitori, suo fratello Alex, Emily, Thomas e i
loro
figli doveva saperlo.
FINE
CAPITOLO N * 3
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Capitolo 4 *** CAPITOLO N.4 ***
CAPITOLO
N * 4
Arrivò
il primo settembre e quell'anno poterono prepararsi per la scuola anche
Lyra ed
Eryn oltre a Sean e Alex.
Louise,
invece doveva ancora aspettare qualche tempo.
Infatti,
Sean e Alex avevano già tredici anni, Lyra e Eryn undici e
Louise nove.
Quel
mattino, i genitori e i ragazzi si trovarono davanti alla casa dei
Wilson e,
insieme partirono alla volta di King's Cross.
Una
volta arrivati alla Stazione, Sean accompagnò Lyra oltre la
barriera che li
separava dall'Espresso di Hogworts.
Eryn
guardò preoccupata Lyra e Sean sparire oltre il muro.
“Dai,
sorellina. E' ora ! Dobbiamo andare anche noi !”, la
incitò Alex mettendole una
mano su una spalla.
“Okay,
fratellone...”, gli rispose Eryn ancora incerta, ma non
volendo fare la figura
della fifona, cominciò a correre verso il muro seguita dal
fratello.
Maryrose
e Stefan, vedendo i lori figli così uniti sorrisero felici.
Infatti,
Eryn e Alex erano davvero molto uniti tra loro ed essendo cresciuti
insieme a
Lyra, Sean e Louise, volevano molto bene anche a loro.
“Andiamo
anche noi.”, disse Stefan sorridendo.
Maryrose,
Emily, Thomas e Louise concordarono e attraversarono a loro volta la
barriera.
Quella
mattina, sul binario per Hogworts c'era davvero moltissima gente.
Dopo
aver salutato i rispettivi genitori e Louise, Sean, Alex, Eryn e Lyra
salirono
sul treno che li avrebbe portati a scuola.
“Ehi,
voi ! Quando tornate dovete insegnarmi un po' di magie, capito
?!”, urlò loro
Louise dalla banchina del treno.
“Certo,
Louise ! Non preoccuparti.”, le rispose Lyra entusiasta.
“Ci
vediamo a Natale !”, la salutò Eryn.
“Già
e nel frattempo, fai la brava, mi raccomando !”, le
urlò Sean divertito.
Louise,
sentendo quella frase si offese e gli disse: “Cosa vorresti
dire, Sean ?!!! Io
sono sempre brava !”
“Non
potevi evitare di provocarla ? Lo sai che tua sorella è
permalosa !”, lo
rimproverò Alex sorridendo, conoscendo bene l'amico.
“Lo
so, ma mi diverto troppo a farle perdere le staffe...”, gli
rispose Sean
divertito.
Alex
scosse la testa sconsolato e disse: “E' inutile...Non
cambierai mai.”
Le
due ragazze sorrisero divertite, poi Lyra chiese: “Ehi,
andiamo a sederci o
dobbiamo fare tutto il viaggio in piedi ?”
“Ma
certo che no, Lyra ! Andiamo a cercare
uno scompartimento libero.”, le rispose Sean sorridendo.
Le
ragazze annuirono e seguirono i fratelli attraverso il treno.
I
quattro ragazzi trovarono uno scompartimento vuoto dopo pochi minuti di
perlustrazione e si accomodarono.
“Allora,
perchè non ci raccontate qualcosa di Hogworts ?”,
chiese Eryn ai due ragazzi
appena si furono seduti.
“Okay...Da
dove possiamo cominciare, Alex ?”, disse Sean guardando
l'amico.
“Io
comincerei dalle Case di Appartenenza. Che ne dici ?”, gli
rispose Alex.
“Sì,
è un'ottima idea.”, gli rispose Sean.
Poi,
il ragazzo cominciò a raccontare alla sorella e ad Eryn le
caratteristiche
delle quattro Case,della scuola in generale, dei professori e del
Preside.
“E
voi di che case siete ?”, chiese loro Eryn curiosa.
“Perchè
ce lo chiedete ora ? Non avete mai voluto saperlo prima.”, le
rispose Alex
sorpreso.
“Perchè
io ed Eryn ci eravamo messe d'accordo di non chiedervi niente prima di
iniziare
la scuola.”, gli rispose semplicemente Lyra.
Alex
e Sean si guardarono perplessi, poi, il primo disse:”
Contente voi...Certo che
le ragazze sono davvero incomprensibili...”
“Concordo
in pieno, amico.”, disse Sean sorridendo.
“Comunque,
io sono Serpeverde.”, disse Alex rivolgendosi alle due
ragazze.
“E
io
Grifondoro.”, aggiunse Sean.
“Ma
dai ! Siete capitati nelle due case avversarie per eccellenza
!!!”, esclamò
Lyra.
“Già...che
ci vuoi fare ? Però non ci perdiamo mai di vista neanche a
scuola e ne
combiniamo di tutti i colori insieme, vero Sean ?”, le
rispose Alex ghignando
divertito.
“Certo,
come sempre !”, gli rispose Sean sorridendo.
Le
due ragazze si guardarono un momento, poi Eryn disse
all'amica:”Speriamo di capitare
insieme, Lyra.”
“Già,
lo spero anch'io...Comunque, ci potremmo vedere sempre a scuola, no
?”, le
rispose l'altra ragazza sorridendo.
“Certo,
questo è sicuro !”, le rispose Eryn
tranquillamente.
I due
ragazzi guardarono affettuosamente le sorelle e, mentre stavano
parlando tra
loro, Alex disse: “Mi sa che queste due ne combineranno di
cotte e di crude a
Hogworts.”
“Già,
come i sottoscritti del resto !”, gli rispose Sean ghignando.
“E'
giusto così. Dovranno pur seguire le orme di famiglia, no
?”, esclamò Alex
divertito.
FINE
CAPITOLO N * 4
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Capitolo 5 *** CAPITOLO N.5 ***
CAPITOLO
N * 5
Arrivò
la cerimonia dello Smistamento anche quell'anno...
Eryn
e Lyra erano vicine nella fila e speravano di capitare nella stesse
Casa.
“Oh,
Eryn, sono così nervosa !!!”, esclamò
Lyra al suo orecchio.
“Lo
so, Lyra. Anch'io lo sono... Cosa credi ?”, le rispose Eryn
cercando di
calmarsi.
Quando
Lyra si mise il Cappello Parlante, questo la mandò a
Grifondoro.
Mentre
aspettava di essere chiamata, Eryn sentì il Cappello
Parlante chiamare: “Draco
Malfoy”.
Subito,
da alcuni posti dietro di lei, Eryn vide farsi avanti un ragazzo dai
capelli
biondi molto chiari e gli occhi azzurro ghiaccio.
Il
ragazzo aveva un'aria molto arrogante e sicura di sé e,
quando arrivò vicino ad
Eryn, le disse in tono malizioso: “Ciao,dolcezza...Spero che
capiterai nella
mia Casa così potremo divertirci.”
Eryn
avvampo' imbarazzata sentendo quelle parole, poi, arrabbiandosi, gli
rispose:
“Io invece spero di non vederti più, arrogante che
non sei altro ! Sparisci !”
Alcuni
ragazzi guardarono increduli Eryn e Draco che si fronteggiavano e che
si
lanciavano sguardi di fuoco.
“Però,ha
carattere tua sorella per sfidare un Malfoy...”, gli disse un
ragazzo seduto
accanto a lui.
Alex
guardò un momento la sorella, orgoglioso, poi, rispose al
suo compagno: “Sì, è
vero.Mia sorella ha carattere...Se ha risposto così a quel
ragazzino, ci sarà
sicuramente una spiegazione.”
“Brava,sorellina
! Certo che, come primo impatto con un Malfoy, il tuo non è
stato certo dei
migliori...Se Eryn e quel Malfoy capitassero davvero nella stessa Casa,
ci sarà
da divertirsi...”, pensò Alex
divertito guardando Eryn sorridendo e
scambiandosi poi un'occhiata con Sean, che, dal suo tavolo
ricambiò con uno
sguardo d'intesa.
“Ma
come osi parlarmi così ? Io sono....”, le stava
dicendo Malfoy oltraggiato.
“Senti,
tu potrai essere anche Merlino in persona, ma con me vedi non avere
quell'atteggiamento perchè mi fai solo saltare i nervi...e
ora vai, il Cappello
ti ha chiamato e io sono stufa di aspettare.”, lo interruppe
bruscamente la
ragazza per nulla intimorita.
Malfoy
stava per ribattere perchè mai nessuno aveva osato trattarlo
così, ma la
Professoressa Mccgranitt, lo chiamò: “Signor
Malfoy,allora ? Vuole venire o no
?”
Il
ragazzo, prima di incamminarsi verso il Cappello, si voltò
verso Eryn e le
disse: “Ne riparliamo. Non finisce qui.”
“Convinto
tu...”, gli disse Eryn tranquillamente guardandolo a sua
volta negli occhi
senza abbassare i suoi.
Draco
si voltò irritato e si diresse verso il Cappello, che lo
mandò a Serpeverde.
Vennero
chiamati altri ragazzi e ragazze e, finalmente arrivò il
turno di Eryn.
Appena
le venne posato il Cappello sulla testa, quest'ultimo le disse
all'orecchio:
“Mhh,difficile...davvero difficile.Hai molto coraggio e anche
una mente acuta.
Non ti faresti
molti problemi a
rispettare le regole...Staresti bene tra i Grifondoro, ma anche tra i
Serpeverde...ma dove ti metto ?”
Eryn,
ricordandosi che suo padre era stato un Serpeverde e lo desiderava
anche per
lei, disse al Cappello: “Io preferirei Serpeverde.”
“Perchè
?”, le domandò il Cappello curioso.
“Perchè
mio padre ne sarebbe molto felice...Per me una Casa vale l'altra, ma se
finissi
a Serpeverde, papà sarebbe molto contento. Lui è
stato un Serpeverde ed è la
persona più in gamba che conosca...Potresti ?”,
gli rispose la ragazza.
Il
Cappello ci pensò un momento, poi disse:
“D'accordo.Se per te è così
importante...”, poi urlò alla sala:
“Serpeverde !”
Eryn
sorrise e andò a sedersi al tavolo dei Serpeverde, vicino al
fratello.
“Che
peccato.”, disse Lyra guardando la sua amica sedersi tra i
Serpeverde.
“Scommetto
che l'ha fatto per suo padre.”, disse Sean sorridendo.
“Cosa
? In che senso ?”, gli domandò la sorella.
“Nel
senso che Stefan ha sempre desiderato che i suoi figli fossero entrambi
Serpeverde per dimostrare che anche quella Casa è degna di
rispetto, che anche
lì ci sono maghi e streghe bravi, che accettino e facciano
amicizia con i
babbani e i mezzosangue...come ha fatto lui. Sicuramente Eryn
avrà chiesto al
Cappello di metterla in quella Casa per far felice suo
padre.”, le spiegò Sean
guardando Alex ed Eryn chiacchierare.
Lyra
guardò un momento la sua amica e vide che era felice, poi
sorridendo, disse:
“Mi sa che hai ragione, Sean...E' proprio tipico di lei far
contenti gli
altri...E' così altruista che a volte mi
preoccupa...”
“Già,
è vero...Essere troppo buoni con chi non se lo merita
può essere pericoloso.”,
concordò Sean seriamente.
“Già,
ma Eryn sa
difendersi molto bene.”, gli
disse Lyra divertita ripensando alla conversazione tra la sua amica e
Draco
Malfoy.
“Benvenuta
tra noi, sorellina !”, le disse Alex sorridendo appena si fu
accomodata.
“Alex,
smettila di chiamarmi così ! Siamo a scuola !”, lo
rimproverò Eryn arrossendo
vistosamente.
“D'accordo...come
vuoi...”, le rispose il fratello sorridendole divertito.
“A
proposito, ti presento delle new entry. Daphne Greengrass, Pansy
Parkinson,
Blasie Zabini, Theodor Nott e Draco Malfoy.”, le disse poi il
fratello e
indicò: una ragazza molto carina dai lunghi e lisci capelli
biondi e gli occhi
verdissimi (Daphne), una ragazza con i capelli castano scuro e gli
occhi della
stessa tonalità (Pansy), un ragazzo dagli occhi blu cobalto
e i capelli neri
(Blasie), un ragazzo dai capelli nerissimi e gli occhi dello stesso
colore
(Theodore) e infine un ragazzo dai capelli biondissimi e gli occhi
azzurro
ghiaccio (Draco).
“Ciao,
io sono Eryn Wilson.”, disse loro la ragazza sorridendo e
ignorando totalmente
Malfoy.
Dal
canto suo, Malfoy guardò molto male la ragazza che gli stava
di fronte e
pensava già a un modo per fargliela pagare.
“Ciao.
Non è che mi potresti organizzare un appuntamento con quello
schianto di tuo
fratello ?!!!”, le rispose Pansy sorridendole speranzosa a
bassa voce.
“Pansy,
ma la pianti ?! Nemmeno la conosci e le chiedi una cosa così
? Ma non ti
vergogni ?!”, la rimproverò la ragazza di nome
Daphne.
Eryn
guardò imbarazzata e divertita le due che le stavano di
fronte e non potè fare
a meno di sorridere.
“Che
tipe strane...Forse andremo d'accordo e potremmo essere amiche...Chi lo
sa ?”,
pensò eryn divertita.
“Scusala,
Eryn. Non farci caso, ma Pansy è sempre un po'
impulsiva...”, le disse Daphne
sorridendo.
“Non
preoccupatevi, non mi sono mica offesa.E comunque...”, disse
loro Eryn
sorridendo, poi, rivolgendosi a Pansy le disse: “...mi spiace
dirtelo, Pansy,
ma per ora, mio fratello non è minimamente interessato ad
avere una
ragazza...Magari più avanti...”
Pansy
la guardò un momento un po' delusa, ma poi, sorridendo, le
disse: “Non
importa...Comunque, apprezzo molto la tua franchezza e credo che
diventeremo
delle ottime amiche !”
“Lo
spero ! Mi farebbe davvero molto piacere !”, le rispose Eryn
sorridendo.
“Bene.
Allora, visto che siamo tutte d'accordo, da questa sera, formeremo il
Magnifico
Trio !”, concluse Daphne con tono risoluto.
“Magnifico
Trio ?!”, le chiesero Eryn e Pansy all'unisono perplesse.
“Certo
! Noi tre siamo magnifiche già singolarmente, no ? Quindi,
se fondiamo un trio,
questo diventa Magnifico !”, spiegò loro Daphne
convinta.
Pansy
ed Eryn si guardarono un momento allibite e incredule, ma poi, la prima
disse:
“Sai, Eryn...è da quando la conosco che
è così e mi sa che dovremo tenercela
com'è.”
Eryn
sorrise divertita e le rispose: “Per me va benissimo
così.”
“Cosa
state confabulando voi due ?”, chiese loro Daphne guardandole
sospettosa.
“Ecco....”,
le rispose Pansy a disagio non sapendo cosa inventarsi.
“Stavamo
solo dicendo che il soprannome che ci hai trovato va
benissimo.”, le rispose
Eryn sorridendo.
Daphne
guardò un momento le altre due ragazze, poi disse loro a
bassa voce: “Certo che
il nome è quello giusto e poi, guardatevi attorno...molti
ragazzi ci stanno
fissando.”
Pansy
ed Eryn, senza dare nell'occhio si guardarono intorno e si accorsero
che
effettivamente, molti ragazzi le guardavano interessati.
“Oh,
mamma ! Che imbarazzo !!!”,
pensò Eryn, non essendo abituata ad essere
al centro dell'attenzione.
Poi,
dopo qualche minuto, Eryn disse: “Ragazze, vado a salutare
dei miei amici.
Torno subito.”
“Okay.
Ehi, ma quali sarebbero questi tuoi amici ?”, le
domandò Pansy.
“Amici
d'infanzia. Loro sono Grifondoro.”, le rispose
tranquillamente Eryn.
“E
tu
vai da loro ? Le nostre Case si odiano a vicenda !”,
eslcamò Pansy incredula.
“A
me
non importa molto delle Case, per me siamo tutti uguali e ora, se hai
finito,
devo andare.Ciao !”, le rispose Eryn tagliando il discorso e
voltandosi per
andare verso il tavolo dei Grifondoro.
“Mi
sa che l'hai offesa, sai ?”, le chiese Daphne.
“Hai
ragione...Certo che è strana quella ragazza...”,
disse Pansy guardando
dispiaciuta Eryn.
“Non
è strana...E' solo che non da importanza alle Case, ai
lignaggi familiari, alle
ricchezze degli altri...A lei importa quello che una persona ha
dentro...Dovreste imparare anche voi, ragazze.”, disse loro
Alex
tranquillamente.
Nel
frattempo, Eryn raggiunse Lyra.
“Ciao
!”, la salutò Eryn sorridendo.
“Ciao,
Eryn ! Allora ? Com'è che sei finita a Serpeverde
?”, le rispose Lyra
sorridendo.
“Volevo
solo fare contento papà. Sapevo quanto ci tenesse che
andassi in quella
Casa...e poi, per me non fa molta differenza, lo sai.”, le
rispose Eryn.
“Hai
ragione. Comunque, ti presento i miei compagni: Hermione, Ron, Dean,
Seamus,
Neville, Fred,George e Harry Potter.”, le rispose Lyra
sorridendo indicandole
ognuno dei ragazzi.
“Ciao,
molto piacere di conoscervi. Io sono Eryn.”, disse loro la
ragazza.
“Piacere
nostro. Sono contento che una volta tanto tra quelle Serpi ci sia
qualcuno di
simpatico.”, le disse Fred.
“Grazie...ora
devo andare però.”, disse loro Eryn notando che
sui tavoli stava comparendo la
cena.
“Già.
Ci vediamo e dì a tuo fratello di aspettarmi all'entrata
della Sala Grande dopo
cena.”, le disse Sean.
“Perchè
? Cosa dovete fare ?”, chiesero Eryn e Layra
contemporaneamente.
“Cose
da ragazzi...”, rispose Sean vagamente.
“Sì,
certo...Speriamo in bene...Ciao !”, disse Eryn divertita e
tornando al suo
tavolo.
FINE
CAPITOLO N * 5
|
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Capitolo 6 *** CAPITOLO N.6 ***
CAPITOLO
N * 6
Dalla
sera del primo giorno di scuola, Eryn, Daphne, Pansy, Theodore, Blasie
e Draco
formarono subito un gruppo.
Tra
Eryn e Draco non scorreva buon sangue perchè erano
più le volte che i due
bisticciavano anziché quelle in cui si parlavano civilmente,
ma su insistenza
di Blasie e degli altri componenti del gruppo, i due ragazzi
convivevano
sopportandosi a vicenda.
A
mano a mano che Pansy e Daphne conobbero Eryn, anche loro cominciarono
pian
piano a capire che la famiglia di provenienza, il fatto di essere o no
purosangue, non era poi così importante.
Eryn
si trovava davvero molto bene con Daphne e Pansy, anche
perchè passando molto
tempo con loro, aveva imparato a conoscerne ogni dettaglio.
Daphne
era molto creativa, impulsiva, un po' eccentrica, ma sapeva essere
davvero
molto dolce e comprensiva.
Pansy
era molto più impulsiva ed era un po' permalosa, ma era una
buona amica; sapeva
consigliare molto bene, ascoltare, consolare e aveva delle idee
grandiose.
Per
quanto riguardava i rapporti tra Eryn, Theodore e Blasie, andava tutto
bene.
Theodore
era il romanticone del gruppo, il sognatore ed era un ragazzo molto
dolce,
anche se non gli mancava il coraggio e il menefreghismo per le regole.
Blasie
era un ragazzo molto simpatico, divertente, un combinaguai nato, ma era
un
amico leale ed Eryn poteva tranquillamente confidarsi con lui.
Per
quanto riguardava il rapporto tra Eryn e Draco, non cambiò
mai dal loro primo
incontro perchè il ragazzo continuava a comportarsi con aria
di superiorità ed
Eryn non lo sopportava,
Infatti,
il più delle volte, quando i due ragazzi non si ignoravano a
vicenda,
bisticcivano e, quando esageravano toccava ai loro amici calmare i
bollenti
spiriti.
Ma
sin dal primo momento in cui era stato costituito il gruppo, apparve
subito
chiaro, che i perni di esso fossero Draco ed Eryn; senza di loro, il
gruppo non
sarebbe mai esistito.
Durante
gli anni scolastici, le famiglie di Eryn, Blasie, Daphne,
Pansy,Theodore e
Draco organizzarono delle giornate insieme per far vedere i ragazzi
anche fuori
dalla scuola.
Ovviamente,
a queste giornate partecipavano anche Lyra e la sua famiglia.
In
questo modo, anche i genitori poterono conoscere i ragazzi che
frequentavano i loro
figli durante l'anno scolastico.
Anche
in queste giornate di festa, non mancarono mai i bisticci tra Eryn e
Draco
e, o Alex o gli
altri ragazzi, a volte
dovevano intervenire per farli smettere.
Nonostante
fossero in case diverse, Alex ed Eryn trascorsero comunque del tempo
insieme ai
loro amici d'infanzia: Lyra e Sean e legarono molto anche con: Harry,
Ron,
Hermione, i gemelli Weasley, Luna Lovegood, Ginny...
Un
pomeriggio estivo, quando ormai mancavano pochi giorni all'inzio del
quarto
anno, le famiglie di Eryn e di Draco avevano organizzato un pic nic
vicino a un
lago...
Mentre
Eryn si stava facendo il bagno, Draco la osservava, seduto sulla riva.
Infatti,
il ragazzo si era accorto che da un po' di tempo, ormai osservava
sempre più
spesso quella ragazza così sfuggente e coraggiosa al punto
da sfidarlo in
continuazione.
Alex
si accorse del ragazzo e si sedette accanto a lui.
“Allora,
Draco...Niente bagno ?”, gli domandò Alex
tranquillamente.
“No,
non mi va.”, gli rispose lui truce continuando a fissare il
lago.
Alex
lo guardò un momento pensieroso, poi gli chiese:
“Nessun progresso con Eryn ?”
“Come,
scusa ?!”, esclamò Draco imbarazzato.
“Andiamo,
Draco...Ho visto come fissi mia sorella, non sono cieco...”,
gli rispose Alex
molto schietto.
Draco
lo fissò, poi, tornandò a guardare il lago, gli
rispose: “No, nessun
progresso.Tua sorella è troppo testarda per i miei
gusti.”
Alex
lo guardò divertito, poi gli disse: “Solo
perchè non sei andato più a fondo,
Draco.”
Il
ragazzo lo guardò perplesso.
“Eryn
ha sempre fatto così; si è sempre costruita
attorno una corazza con gli
estranei...ma se cerchi di vedere oltre l'apparenza, scopri una persona
meravigliosa...Solo che ci mette un po' ad aprirsi e a fidarsi degli
altri...Non lo fa apposta...Per questo gli altri devono cercare di
andare oltre
questa corazza se vogliono conoscerla davvero.”, gli
spiegò Alex guardando a
sua volta la sorella che nuotava tranquillamente nel lago.
“E
sicuramente, continuando a bisticciare come fate, lei non si
aprirà di certo.”,
aggiunse Alex.
Draco
lo guardò un momento, poi gli chiese: “E cosa
dovrei fare, allora ?”
“Assecondala,
cerca di capire cosa le piace e cosa no...Prova a vedere le cose anche
dal suo
punto di vista...e soprattutto, non comportarti in maniera arrogante
con lei...è
una cosa che non sopporta...”, le rispose Alex seriamente.
“E'
inutile...Mi odia lo stesso.”, gli disse Draco.
“No,
non credo.”, gli rispose Alex alzandosi.
“Cosa
vuoi dire ?”, gli domandò Draco fissandolo.
“Devo
andare, mi chiamano.”, gli rispose Alex divertito e si
allontanò in direzione
della madre che lo stava aspettando per ripiegare la grande tenda che
avevano
usato per il pic nic.
Nel
frattempo, Eryn era uscita dall'acqua e, vedendo Draco seduto a riva,
ignorandone il motivo, gli si avvicinò.
“Malfoy.”,
lo chiamò la ragazza quando lo raggiunse.
Draco
alzò lo sguardo e se la trovò davanti, in
costume, bagnata e
bellissima.
“Wilson.”,
le rispose lui fingendo indifferenza.
“Perchè
non vieni a farti un bagno ? Si sta benissimo in acqua.”, gli
chiese la
ragazza.
“Ho
di meglio da fare.”, le rispose Draco in tono secco.
“Certo.
Devi guardare il panorama e contare quanti uccelli volano nel cielo.
Divertiti
!”, gli rispose Eryn stizzita e si allontanò,
avviandosi verso i genitori.
“Brutto
ingrato ! Per una volta
volevo deporre l'ascia di guerra e tu hai rifiutato ! Peggio per te !”,
pensò Eryn furiosa mentre si
avvicinava al fratello.
“Ciao,
sorellina ! Hai fatto un bel bagno, eh ?”, le
domandò Alex sorridendo, anche se
aveva visto la scena tra lei e Draco.
“Già,
mi è piaciuto molto. Si stava benissimo in
acqua.”, gli rispose Eryn cercando
di apparire normale.
Alex
però, conosceva bene sua sorella e le chiese:
“Eryn, cos'è successo ?”
“Niente,
perchè ?”, gli chiese lei facendo finta di nulla.
Alex
la fissò a braccia conserte, attendendo la verità.
Eryn
guardò il fratello e capì che la conosceva troppo
bene.
“Oh,
e va bene ! Ho litigato con Malfoy.”, gli rispose Eryn
seccata.
“Che
novità...Per quale motivo questa volta ?”, le
chiese Alex divertito.
“Gli
ho chiesto se voleva venire a farsi un bagno e lui mi ha risposto che
aveva di
meglio da fare, con quel suo solito tono
sostenuto....Non lo sopporto
!!!”, gli rispose Eryn stizzita.
“E
tu
gli hai risposto per le rime, immagino.”, le disse Alex
sorridendo.
“Per
forza ! Lo sai che non lo sopporto quando fa
così.”, gli disse Eryn.
Alex
scosse la testa divertito, poi, avvicinandosi alla sorella, le
scompigliò
affettuosamente i capelli e le disse: “Eryn, non so proprio
come
aiutarvi...Entrambi vi fermate solo alle apparenze, mentre dovreste
sforzarvi
di vedere più in là...”
Eryn
guardò male il fratello,ma poi pensò: “Forse
hai ragione, Alex...Ma
Malfoy non vuole che qualcuno veda oltre...Non me lo permette...”
Arrivò
il Ballo del Ceppo ed Eryn ci andò con Sean.
Quella
sera, mentre si stava preparando in camera.
“Wow
! Che bel vestito, Eryn !”, esclamò Daphne
ammirandolo.
“Sì,
è davvero fantastico !”, concordò Pansy.
“Già,
ma non doveva disturbarsi tanto Sean...Chissà quanto
l'avrà pagato...”, disse
Eryn ammirando il bellissimo vestito verde smeraldo senza spalline e
lungo fino
a i piedi che il ragazzo le aveva fatto arrivare per corrispondenza
appositamente per il Ballo.
“Ma
dai, non dire così ! E' stato così carino
!!!”, esclamò Daphne entusiasta.
“Dai,
Eryn, prova a metterlo, almeno vediamo come stai.”, la
incoraggiò Pansy.
“Okay.”,
le rispose Eryn e, portandosi il vestito in bagno, si cambiò.
Quando
rientrò in camera, le sue amiche restarono senza fiato
appena la videro.
Infatti,
il vestito le stava a pennello e risaltava con i suoi occhi verdi.
Era
un vestito molto semplice, senza troppi fronzoli, completamente verde
smeraldo,
di seta, le fasciava dolcemente il corpo, dal seno in giù,
fino ai piedi...
“Wow...Sembri
una fata dei boschi, Eryn.”, le disse Pansy ammirata.
“E'
vero. Sei uno schianto.”, aggiunse Daphne.
“Ma
dai, state esagerando !”, disse loro Eryn imbarazzata.
“Altro
che esagerare ! Ora andiamo in bagno che ti trucco.”, le
disse Daphne in tono
risoluto.
“Ma...”,
protestò Eryn.
“Niente
ma ! So che sei capace di truccarti anche da sola, ma sta sera me ne
occupo io.
Hai un vestito da schianto, quindi anche il trucco dev'essere uno
schianto !
Senza offesa, ma nel trucco sono più esperta di
te.”, la interruppe Daphne
trascinandola in bagno.
“Pansy
!”, la chiamò Eryn.
“Dai,
Eryn, lo sai che quando fa così è impossibile
fermarla...Lasciala fare così
finisce prima.”, le rispose Pansy divertita.
Quando
le tre ragazze arrivarono all'entrata della Sala Grande, tutti gli
occhi si
puntarono su di loro.
Ci
furono diverse esclamazioni di meraviglia tra i presenti.
Daphne,
nel suo vestito azzurro cielo era bellissima, con un'acconciatura molto
elaborata, si avvicinò a Blasie.
Pansy,
si era messa un bel vestito rosso fuoco e si era fatta uno schignon,
poi si
avvicinò a Theodore.
Quando
Eryn fece per scendere gli ultimi gradini prima della Sala Grande, Sean
le si
avvicinò sorridendo e, porgendole il braccio destro, le
disse : “Sei
bellissima.”
Eryn
sorrise e gli disse: “Grazie...E comunque, è anche
merito tuo per il vestito
che mi hai comprato...E' davvero
bellissimo.”
“Sono
contento che ti sia piaciuto...E poi, tu sei sempre bellissima, con o
senza
vestiti eleganti.”, le disse lui sorridendo.
“Grazie,
anche tu.”, gli rispose Eryn imbarazzata.
Dalla
folla, Alex stava guardando la scena, un po' nervoso e
pensò: “Sean...Non
ci starai provando con mia sorella...?!”
“Alex,
che succede ?”, gli domandò la ragazza al suo
fianco, dai lucenti capelli
castani e gli occhi azzurri.
“Niente,
Lisa...E' solo che non vorrei che il mio migliore amico ci provasse con
mia
sorella.”, le rispose Alex nervoso.
“E
se
anche fosse ? Sono una bella coppia e poi Sean è davvero un
bravo ragazzo;
sarebbe perfetto per tua sorella.”, gli disse Lisa per
calmarlo.
“Già...in
più sa anche del suo
potere speciale e potrebbe proteggerla meglio di chiunque...Però...Non
lo so...Qualcosa mi dice che non è lui il ragazzo per mia
sorella, nonostante
sia il mio migliore amico e gli voglia un gran bene.”,
pensò Alex pensieroso.
“Hai
ragione...Ora andiamo...”, le disse Alex e, con la ragazza si
avviò verso la
Sala Grande.
Nel
frattempo, qualcuno stava fissando Eryn, furioso o forse...geloso di
vederla
abbracciata a un altro ?
Eryn,
prima di entrare nella Sala Grande, si sentì osservata e,
voltandosi vide due
occhi azzurro ghiaccio fissarla...
“Malfoy
?”, si chiese la ragazza.
Il
ragazzo distolse subito gli occhi ed Eryn entrò nella Sala
Grande con Sean...
Dopo
quellla serata, Draco prese le distanze da Eryn, la ignorava
totalmente, non ci
litigava nemmeno più.
Eryn,
Pansy, Daphne, Theodore e Blasie se ne accorsero dell'improvvisa
freddezza di
Draco verso Eryn.
“Strano
che faccia così...Non litigate
nemmeno
più...”, disse una sera Pansy mentre erano seduti
davanti al fuoco della Sala
Comune.
“Già,
vorrei proprio sapere cosa gli è preso...”,
aggiunse Daphne.
“Non
lo so...So solo che almeno starò tranquilla per un
po'...Magari si è stufato di
punzecchiarmi e si è deciso a crescere...”, disse
Eryn pensierosa guardando
Draco seduto in disparte su una poltrona con espressione assente.
Blasie
e Theodore si scambiarono un'occhiata d'intesa perchè
sapevano cos'avesse fatto
cambiare così il loro amico: era la gelosia di vedere Eryn
con un altro...ma
non potevano di certo dirglielo...
FINE
CAPITOLO N * 6
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Capitolo 7 *** CAPITOLO N.7 ***
CAPITOLO
N * 7
Cominciò
anche il sesto anno di scuola per Eryn e i suoi amici.
Appena
la ragazza mise piede sul treno, disse all'amica: “Lyra, io
devo andare da
Daphne e gli altri. Ci vediamo sta sera in Sala Grande, va bene
?”
“Certo,
non preoccuparti.A più tardi.”, le rispose
sorridendo l'amica.
Dopo
essersi salutate, Eryn andò nella carrozza dei Serpeverde,
ma, prima di
raggiungerla incontrò Zacharia Smith, un ragazzo di
Serpeverde molto
pericoloso.
“Wilson,
che coincidenza.”,le disse il ragazzo ghignando beffardo.
“Non
credo proprio, Smith...Purtroppo siamo nella stessa Casa e dobbiamo
andare
nella stessa carrozza del treno, anche se questo non mi rende affatto
felice.”,
gli rispose Eryn per nulla intimorita.
“Ma
davvero ?”, le domandò lui malizioso,avvicinandosi.
Eryn
a quel punto capì le cose si stavano mettendo male e fece
per andarsene, ma il
ragazzo, la sbattè contro il muro del corridoio e,
prendendole il collo con una
mano, la inchiodò lì.
“Sei
davvero una vipera, sai ? Ma non credo che adesso tu riesca a infierire
con la
tua linguaccia.E se proprio lo vuoi sapere, tu non dovresti nemmeno
rivolgerti
a me con quel tono.”, le disse il ragazzo aumentando la presa
sul collo della
ragazza e avvicinandosi al suo viso.
Eryn,
dal canto suo, non sapeva cosa fare, cominciava a mancarle l'aria e
iniziava a
vedere a puntini.
“La...lasciami...”,
gli disse la ragazza cercando di allentare la presa del ragazzo con le
sue
mani, ma l'altro era troppo robusto per lei.
“Non
penso proprio...”, le rispose Smith sorridendo crudelmente
non accennando a
diminuire la presa.
“Lasciala,
Smith !”, gli ordinò una voce.
Smith
si girò in quella direzione e, ghignando disse:
“Perchè, Malfoy ? Con la
linguaccia che ha dovrebbe solo stare zitta.E poi, parli proprio tu ?
Tu che
dovresti avercela con lei più di ogni altro !”
“Ti
ho detto di lasciarla.”, gli intimò Malfoy e
puntandogli contro la bacchetta e
guardandolo furioso, con gli occhi color tempesta che mandavano lampi
minacciosi.
Eryn,
nel frattempo, ne approfittò e, cogliendo l'attimo di
distrazione del suo
aggressore, gli tirò un violento calcio nelle parti basse.
A
quel punto, il ragazzo fu costretto a mollare la presa e
crollò a terra
impotente, raggomitolandosi su se stesso.
Malfoy
le si avvicinò subito e le disse:”Certo che sai
essere davvero delicata,
Wilson.”
“Già,
una caratteristica di famiglia.”, replicò Eryn
sorridendo e sostenendo lo
sguardo del biondo.
“E
tu
! Guai a te se provi a mettermi di nuovo le mani addosso ! Non osare
mai più !
Hai capito ? O non te la caverai con un calcio !”, disse Eryn
infuriata rivolta
a Smith, dolorante ancora a terra.
“Maledetta
strega !”, disse Smitht tra un gemito e l'altro.
“Idiota
!”, gli rispose la ragazza, poi girò i tacchi e
passando davanti a Malfoy gli
disse:”Grazie dell'aiuto, Malfoy.”
Malfoy
la guardò un momento sorpreso, poi le chiese:”E'
dai sei anni che non facciamo
altro che odiarci e ora mi ringrazi ? Ti senti bene, Wilson ?”
“Certo
che mi sento bene.E comunque, quando devo ringraziare o scusarmi lo
faccio,
perchè a differenza di qualcuno, non mi faccio sopraffare
dal mio orgoglio !”,
gli rispose la ragazza pungente.
Malfoy,
capendo l'allusione, le disse: “Sei sempre la solita
!”
“Anche
tu !”, gli rispose Eryn di rimando, poi andò nella
carrozza dove la aspettavano
Daphne e Pansy.
Quando
la ragazza si fu allontanata, Malfoy si chinò su Smith e gli
disse in tono
minaccioso:”Smith, non osare fare del male a quella ragazza,
capito ? Quella è
la mia preda e nessuno deve toccarla. Intesi ?”
“Se
è
la tua preda, devi muoverti a catturarla o lo farà un altro
cacciatore.”, gli
rispose Smith guardandolo in faccia.
Malfoy
lo guardò furioso e gli tirò un violento calcio
nello stomaco, poi se ne andò
dai suoi amici come se nulla fosse.
Ovviamente
di quell'episodio, ne Eryn e ne Draco dissero nulla ai loro amici e
fecero
finta di niente, comportandosi come al solito; bisticciando ogni qual
volta che
si parlavano o ignorandosi a vicenda...
Quell'anno,
a Hogworts non c'erano più ne Alex e ne Sean
perchè avevano concluso i loro
studi e si erano messi alla ricerca di un lavoro.
Nonostante
questo, Eryn continuò a frequentare Lyra, Harry, Hermione,
la famiglia Weasley,
Neville e Luna e anche i suoi amici di Serpeverde...
FINE
CAPITOLO N * 7
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Capitolo 8 *** CAPITOLO N.8 ***
CAPITOLO
N * 8
Un
giorno, Eryn sentì degli scoppi provenire dall'interno di un
bagno maschile e,
incuriosita andò a vedere.
“Strano,
sembrano scoppi provocati da un duello
magico...Oh no, speriamo che non siano .....”,
pensò la ragazza
correndo verso il bagno preoccupata.
Quando
la ragazza arrivò all'entrata del bagno vide una scena che
non avrebbe mai
voluto vedere: Draco Malfoy steso a terra, a pancia in su con delle
ferite
profonde su tutto il torace, dalle quali stava perdendo moltissimo
sangue e
Harry Potter con la sua bacchetta in mano che lo guardava sconvolto.
“Harry
! Ma cos'hai fatto ?”, gli chiese Eryn incredula raggiungendo
l'amico.
“Io...io...non
lo so, Eryn...”, le rispose Harry allibito.
“Vai
a chiamare aiuto, sbrigati !”, gli disse Eryn e si
inginocchiò davanti a
Malfoy, poi si tolse la felpa e cercò di tamponare le ferite.
Ma
Harry non riusciva a muoversi talmente era sconvolto.
“Harry,
muoviti !”, gli urlò Eryn disperata.
Poi,
la ragazza guardò Draco che la stava fissando di rimando.
“Wilson...che..che
ci fai qui ?”, le chiese Draco a fatica.
“Shhh,
non parlare...”, gli disse Eryn dolcemente guardandolo
preoccupata e con gli
occhi lucidi.
“Cosa
succede qui ?”, disse una voce fin troppo conosciuta.
“Professor
Piton !”, esclamò Eryn voltandosi verso di lui.
Piton,
quando vide Malfoy sbiancò e, subito dopo si
accovacciò accanto al ragazzo per
curarlo.
Nel
frattempo, Harry scappò via spaventato.
“Cos'è
successo ?”, le chiese il professore mentre curava il ragazzo.
“Non
lo so, Professor Piton...Io sono arrivata qui e Malfoy era
già conciato
così...”, gli rispose Eryn; di certo non poteva
dire al professore che Harry
aveva trovato quell'incantesimo su un libro di scuola !
Piton
la guardò intensamente per qualche secondo, e la ragazza
abbassò lo sguardo su
Malfoy.
“Perchè
sei ancora qui, Wilson ? Non sei contenta di vedermi così
?”, le chiese Malfoy
cercando di usare il suo solito tono strafottente.
“Non
fare il cretino, Malfoy ! Certo che non sono contenta di vederti
così ! Magari
appeso a testa in giù come un salame sì, ma
così....Mi hai fatto davvero preoccupare.”,
gli rispose Eryn stizzita continuando a guardarlo.
“Preoccupata
per me...certo, come no ! Ci devo credere, Wilson ?”, le
chiese Malfoy
sorridendo che iniziava a riprendersi.
“Lo
sai che forse era meglio se ti lasciavo morire dissanguato ?! Mi stai
facendo
saltare i nervi, Malfoy !”, gli rispose la ragazza perdendo
la pazienza.
“La
volete finire di fare come cane e gatto ?”, sbottò
Piton non sopportandoli più.
“Certo,
arrivederci professore.”, gli rispose la ragazza e,
alzandosi, se ne andò dimenticandosi
di riprendere la sua felpa.
“E'
mai possibile che dopo sei anni non riusciate ancora ad andare
d'accordo ?”,
gli chiese Piton.
Draco
si alzò lentamente, poi gli rispose: “Cosa ci
posso fare, Professore ? Quella
ragazza è troppo testarda per i miei gusti !”
Piton
inarcò un sopracciglio e gli chiese: “E lei invece
no, vero ?”
Draco
lo guardò senza sapere cosa replicare perchè
l'uomo aveva perfettamente
ragione.
FINE
CAPITOLO N * 8
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Capitolo 9 *** CAPITOLO N.9 ***
CAPITOLO
N * 9
Eryn
quella sera, non riusciva a prendere sonno, così
andò in Sala Comune e si mise
a leggere su una delle poltrone davanti al fuoco.
Verso
mezzanotte, Eryn udì dei passi giungere dal dormitorio
maschile, infatti,
qualcuno stava scendendo.
“Strano...Chissà
chi è a quest'ora...”,
pensò la ragazza incuriosita guardando nella
direzione dei dormitori maschili.
Poco
dopo, man mano che i passi si avvicinavano, arrivò Malfoy,
vestito
completamente in nero e con un'aria molto furtiva.
Appena
il ragazzo vide Eryn seduta sulla poltrona, si fermò di
colpo.
“Wilson...Che
ci fai alzata a quest'ora ?”, le domandò lui.
“Leggo.”,
gli rispose lei tranquillamente.
“Lo
vedo...Ma a quest'ora non dovresti dormire ?”, le chiese lui.
“Sì,
ma non ci riesco, così sono venuta a leggere qui, almeno non
disturbavo le mie
compagne di stanza...E tu che ci fai alzato a quest'ora ?”,
gli rispose la
ragazza.
“Non
sono affari tuoi.”, le rispose lui secco.
“Certo,
come al solito...Allora ciao.”, gli disse Eryn annoiata, e
riprese a leggere il
suo libro.
Malfoy
non poteva di certo dirle che stava per andare ad aprire l'Armadio
Svanitore
per far entrare i Mangiamorte a scuola.
Il
ragazzo fissò Eryn ancora per qualche secondo, poi
uscì dalla Sala Comune dei
Serpeverde.
Dopo
circa mezz'ora, i Mangiamorte attaccarono Hogworts, facendo danni
ovunque e
cominciò così la furiosa battaglia nella scuola.
Appena
Eryn sentì il primo scoppio, lasciò cadere il
libro a terra e pensò: “Ma
cosa diavolo succede ?!"
Subito
dopo si sentirono diversi passi dai corridoi maschili e femminili.
Eryn
nel frattempo si era avvicinata alla porta di ingresso della Sala dei
Spereverde.
“Eryn
!”, la chiamò Daphne comparendole alle spalle.
“Cosa
succede ?”, le chiese Pansy preoccupata.
“Non
lo so...Ora vado a vedere.”, rispose loro Eryn e fece per
attraversare il buco
del ritratto.
“Aspetta.”,
le disse Blasie mettendole una mano sulla spalla sinistra.
“Che
c'è ?”, gli chiese la ragazza perplessa voltandosi
verso l'amico.
“Veniamo
anche noi ovviamente ! Non penserai che ti lasciamo andare da sola
!”, le
rispose Theodore sorridendo.
Eryn
guardò i suoi amici e vide che anche Daphne e Pansy
sorridevano perchè erano
tutti d'accordo.
“Va
bene. Andiamo, ma stiamo molto attenti...Qualcosa mi dice che non sono
i
gemelli Weasley a fare questo casino...”, disse loro Eryn e
uscì dal ritratto,
seguita dai suoi amici.
Appena
furono fuori dalla Sala Comune, i cinque amici si trovarono in mezzo al
caos
più totale: una tremenda battaglia si agitava intorno a loro.
“Mangiamorte
! Ci sono i Mangiamorte !”, esclamò un ragazzino
di Corvonero che doveva avere
sì e no undici anni.
“Cerca
un posto sicuro e nasconditi lì !”, gli
urlò Eryn per sovrastare il clamore
della battaglia.
Il
bambino annuì e si mescolò alla folla.
“Ragazzi,
dov'è Draco ?”, chiese loro Pansy.
“Non
lo sappiamo. Non era a letto.”, le rispose Theodore.
I
cinque ragazzi si guardarono preoccupati.
“Dobbiamo
cercarlo. Forza, andiamo !”, disse loro Blasie deciso.
I
suoi amici annuirono e lo seguirono in mezzo alla calca, cominciando
anche loro
a combattere contro i Mangiarmorte che gli lanciavano contro le loro
maledizioni.
“Maledizione,
Malfoy ! Dimmi che non sei coinvolto in tutto questo !”,
pensò Eryn
furiosa mentre combatteva con un altro Mangiamorte.
“Eryn
!”, la chiamò qualcuno.
La
ragazza si voltò in quella direzione e vide Hermione.
“Herm
! Stai bene ?”, le chiese Eryn avvicinandosi a lei.
“Sì,
e tu ? I tuoi compagni stanno tutti bene ?”, le chiese
Hermione.
Nel
frattempo si avvicinarono anche Blasie e gli altri ragazzi di
Serpeverde.
“Sì,
ma non troviamo Malfoy. Lo stiamo cercando.”, le rispose Eryn.
“Già.
Voi l'avete visto ?”, chiese loro Daphne.
“No,
mi spiace.”, le rispose Ginny.
“Noi
invece stiamo cercando Harry.”, disse Ron.
Hermione
gli lanciò un'occhiataccia.
Nessuno
doveva sapere che Harry ogni tanto andava con Silente a cercare gli
Horcrux per
sconfiggere Voldemort.
Infatti,
lo sapevano solo Hermione e Ron.
“Okay.
Noi continuiamo le ricerche. State attenti, mi raccomando.”,
disse loro Eryn.
“Anche
voi.”, le disse Lyra.
“Certo.”,
le rispose Eryn sorridendo.
Poi,
i due gruppi si separarono e andarono in direzioni diverse.
La
battaglia continuò in tutta la scuola e vennero inferti
molti danni a persone e
a cose...
Fu un
vero e proprio massacro...
Arrivò
il momento in cui, tutti i presenti: Mangiamorte e maghi e streghe
antagonisti
videro il corpo di Silente cadere nel vuoto, privo di vita e finire sul
suolo
del cortile.
Ci
furono esclamazioni di stupore, urla di paura e un fuggi fuggi generale
per
raggiungere il corpo del vecchio preside.
Nel
frattempo, i Mangiamorte se ne andarono e Draco con loro.
Quando
arrivarono nel cortile, Eryn e i suoi amici videro Harry accanto al
corpo del
vecchio preside e, accanto lui Ginny che cercava di consolarlo.
Il
Marchio Nero risplendeva malignamente nel cielo carico di nuvole nere.
“Oh,
no...Com'è possibile ? Proprio Silente ?!”,
pensò Eryn sconvolta
guardando il vecchio preside.
Tutti
i presenti erano davvero addolorati per quella perdita.
La
professoressa Mccgrannitt sollevò in aria la sua bacchetta
emettendo un fascio
di luce bianchissima e, uno dopo l'altro, tutti i presenti fecero lo
stesso.
In
questo modo, le luci di tutte quelle bacchette, fecero scomparire il
Marchio
Nero e ritornò la luce lunare nel cielo...
Dopo
quel tragico evento, fu eseguito il funerale per Silente ed Harry
decise di
compiere la missione che il Preside aveva intrapreso già da
parecchio tempo:
cercare gli Horcrux di Voldermort, distruggerli definitivamente e avere
così la
possibilità di sconfiggerlo una volta per tutte.
FINE
CAPITOLO N * 9
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Capitolo 10 *** CAPITOLO N.10 ***
CAPITOLO
N * 10
Era
la metà di giugno e faceva freddo, cosa insolita vista la
stagione.
La
causa ne erano i numerosi Dissennatori agli ordini di Voldemort che
attaccavano
sia i maghi contrari allo stesso Voldemort e sia i babbani.
Quel
pomeriggio, nel salone principale di Malfoy Manor c'erano quattro
persone
comodamente sedute sui divani in pelle posizionati nel centro della
stanza.
“Allora,
Draco. Il primo luglio sarà il tuo compleanno e diventerai
maggiorenne.”, gli
disse Lucius Malfoy.
“Lo
so, padre.”, gli rispose il ragazzo in tono annoiato.
“Per
questo compleanno ci vuole un regalo importante. Hai già
qualche idea ?”,
proseguì l'uomo.
“Sì,
solo una, ma non credo che sia realizzabile purtroppo.”, gli
rispose Draco
ghignando.
“Sarebbe
?”, gli domandò il padre curioso.
“La
Wilson.”, gli rispose semplicemente il ragazzo.
Lucius,
Narcissa e Bellatrix si guardarono un momento stupiti.
“Intendi
Eryn Wilson, Draco ? L'amica di Harry Potter e combriccola che era
nella tua
stessa Casa ?”, gli domandò Narcissa.
“Proprio
lei, madre.”, le rispose Draco ghignando.
“Draco,
sei sicuro ? Si tratta di una persona.”, gli chiese Lucius
seriamente.
“E
con questo ? Lo sai che in questi mesi stanno sparendo un sacco di
persone per
mano nostra. Una in più o una in meno che differenza vuoi
che faccia ? Sarà una
delle tante vittime della guerra contro il nostro Signore.”,
disse Bellatrix
sorridendo con espressione malvagia rivolta a Lucius.
L'uomo
la guardò un momento, poi, guardando la moglie, le chiese:
“Narcissa, che ne
pensi ?”
La
donna aspettò qualche secondo prima di rispondere, poi
disse: “Secondo me non è
il caso di rapirla e di separarla dalla sua famiglia...Ma visto che lei
e i
suoi parenti sono contro il nostro Signore, sicuramente, se
sarà con noi, non
correrà il rischio di venire uccisa, perchè se il
Signore Oscuro attaccasse la
sua famiglia, non è detto che la ragazza venga risparmiata,
anzi, è molto
improbabile.”
“Inoltre,
come ha appena detto Bella, se la ragazza venisse rapita, sarebbe una
delle
tante persone scomparse.”, concluse Narcissa.
Poi, rivolgendosi al figlio, la
donna le chiese:
“Ma prima voglio sapere una cosa, Draco. Con tutte le ragazze
che potresti
avere, perchè ti sei fissato proprio con lei ?”
Draco
guardò sua madre per qualche secondo, poi, in tono sincero
le rispose: “Perchè
è l'unica che mi abbia sempre rifiutato, che mi abbia sempre
sfidato, che mi
abbia tenuto testa. Io voglio farle abbassare la cresta, voglio farle
capire
che mi deve obbedire, deve capire come deve comportarsi con
me.”
“Voglio
umiliarla come lei ha fatto con me per sei anni....”,
pensò Draco
cupamente.
Ci fu
un momento di silenzio.
“Degno
di un Malfoy, Draco. Non c'è che dire. Mi hai convinto e se
tua madre è
d'accordo, si può fare.”, disse Lucius orgoglioso
guardando prima il
figlio e poi la moglie.
Narcissa,
guardò un momento Draco, poi disse: “Nessuno
può osare opporsi a mio figlio.”,
poi, guardando il marito e la sorella disse loro :” Fatelo
pure.”
“Bene...Sarà
divertente !”, esclamò Bellatrix sorridendo
malignamente.
“No,
zia. Devo essere io a duellare con lei e a batterla. Voi potete venire,
ma solo
per impedirle di fuggire.”, disse Draco risoluto guardando la
zia e il padre.
“Vuoi
proprio batterla in tutto, eh ? Anche nella magia.”, gli
chiese suo padre
ghignando compiaciuto.
“Già.”,
gli rispose Draco ghignando a sua volta.
FINE
CAPITOLO N * 10
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Capitolo 11 *** CAPITOLO N.11 ***
CAPITOLO
N * 11
Era
la sera del due luglio ed erano le 21.30.
In un
giardino, due ragazze stavano chiacchierando tranquillamente sedute su
una
panchina.
Eryn
si trovava molto bene con Krysten, anche se era una babbana.
Ovviamente,
Eryn non aveva potuto raccontare tutto del mondo magico all'amica, ma
qualcosa
sì.
Mentre
stavano parlando, Eryn avvertì delle presenze e, guardando
in mezzo agli alberi
vide tre figure vestite di nero con i cappelli a punta e delle maschere
sul
viso.
“Oh,
no...”, mormorò la ragazza preoccupata.
“Eryn,
che c'è ?”, le domandò l'amica
guardando nella sua stessa direzione.
“Non
dirmi che quelli sono i maghi cattivi di cui mi hai
parlato.”, disse Krysten
notando la preoccupazione sul viso dell'amico.
“Invece
sì, Kry...Sono dei Mangiamorte.”, le rispose Eryn
cupamente.
In
quel momento, uno dei Mangiamorte scagliò una maledizione
contro Krysten, ma
Eryn, estraendo la bacchetta, velocemente la parò.
Eryn
si alzò e si mise davanti alla sua amica per farle da scudo.
“Kry
! Prendi la spazzola che trovi nella mia borsa e stringila sul manico.
Non
lasciarla andare fino a quando non sarai ferma. Arriverai a casa mia e
quando
sarai lì, dì ai miei cos'è successo!
Vai,ora !”, le urlò Eryn continuando a
parare le maledizioni del Mangiamorte di prima.
“E
tu
?”, le chiese Krysten alzandosi in piedi e prendendo la
spazzola che aveva
trovato nella borsa dell'amica.
“Io...me
la caverò...Dai, muoviti !”, le rispose Eryn.
“Lo
so che non ho poteri magici...ma non ti posso abbandonare. Sono tua
amica !”,
le urlò Krysten disperata.
“Kry
! Fai come ti ho detto ! Se non riesci ad avvisare la mia famiglia, per
me sarà
davvero la fine !”, le urlò Eryn parando un'altra
maledizione.
L'amica
annuì e poco dopo sparì, usando la passaporta di
Eryn.
In
quel momento le maledizioni cessarono.
“Speriamo
che Kry faccia in fretta...Non so quanto potrò resistere...”,
pensò la
ragazza guardando i tre avversari.
“Sei
stata una sciocca. Avresti dovuto salvarti tu. Invece hai preferito
salvare una
babbana.”, le disse Lucius da sotto la maschera.
“Non
avrei mai potuto far morire un'innocente al posto mio. E poi, voi
sicuramente
non siete qui per la mia amica.”, gli rispose Eryn cercando
di mascherare al meglio
il nervosismo che provava.
“Sei
perspicace, ragazzina...Ora veniamo al dunque.”, le disse
Lucius.
“Cosa
volete da me ?”, gli chiese Eryn, con la bacchetta levata.
“Noi
nulla...E' con lui che ti devi battere.”, le rispose una voce
di donna da sotto
un'altra maschera.
“Non
vorrei sbagliarmi...ma queste voci sembrano quelle di Lucius Malfoy e
Bellatrix
Lestrange... e se ci sono loro...il terzo Mangiamorte potrebbe
essere...No, non
è possibile...Perchè mi attacca ? Spero di
sbagliarmi.”, pensò la
ragazza.
Draco,
da sotto la maschera ghignò sentendo i pensieri della
ragazza e, con passo
sicuro si fece avanti con la bacchetta levata, poi iniziò ad
attaccarla.
La
ragazza parò il colpo e cominciò a contrattaccare
a sua volta, ma ben presto,
si rese conto che l'avversario era davvero forte.
“Maledizione
! E' troppo forte...Detesto doverlo ammette, ma è meglio
scappare...o non ne
uscirò viva...”,
pensò la ragazza e cercò di smaterializzarsi.
Qualcosa
andò storto perchè la smaterializzazione non
funzionò e la ragazza si trovò di
nuovo nel giardino, di fronte al suo avversario.
“Ma
cos'è successo ?”,
pensò la ragazza perplessa.
Subito
dopo, la Mangiamorte fece comparire un cerchio di fuoco attorno ai due
duellanti e chiese rivolta a Eryn: “Dove credi di andare,
carina ? Lo sai che
la fuga è da vigliacchi ?”
“E
parli proprio tu ?!”, le rispose per la rime la ragazza
furiosa, ormai sicura
dell'identità dei suoi aggressori.
Bellatrix
stava per colpire la ragazza, ma Lucius la fermò e le disse:
“No, Bella. Non
dobbiamo intervenire.”
Bellatrix
lo guardò male, ma abbassò la bacchetta.
Nel
frattempo, il terzo Mangiamorte riprese ad attaccare Eryn e, a un certo
punto
le ferì la spalla destra, la disarmò e la
colpì con un incantesimo che la fece
cadere a terra.
Eryn
sentì un dolore tremendo provenire dalla spalla e quando
toccò il punto dolente
con la mano sana, si accorse che stava perdendo molto sangue.
Eryn,
distesa a terra, su un fianco vide il suo avversario che le si
avvicinava con
passo sicuro, le prese la bacchetta e levò la sua
puntandogliela contro.
Eryn,
essendo ferita e disarmata, capì che per lei era la fine,
poi gridò al suo
avversario: “Avanti, cos'aspetti ? Uccidimi !”
Il
Mangiamorte non disse niente e la colpì con un incantesimo
che la fece
addormentare.
Eryn,
quando venne colpita dall'incantesimo era troppo debole per
contrastarlo e si
addormentò profondamente.
“Bravissimo,
Draco ! Davvero un ottimo duello.”, si complimentò
Lucius raggiungendo il
figlio.
“Sì,
ma quella babbana avrà già detto tutto ai parenti
della Wilson, ormai.”, gli
rispose Draco annoiato, poi, prese in braccio la ragazza.
“Hai
ragione. Andiamocene subito.”, disse Lucius.
Subito
dopo, i tre mangiamorte si smaterializzarono nel buio della notte,
portando
Eryn con loro.
Pochi
minuti dopo, Alex e suo padre si materializzarono nel giardino e
trovarono i
segni del duello e la borsa della ragazza ancora sulla panchina.
Inoltre,
padre e figlio videro anche del sangue, dove Eryn era caduta.
“Sorellina...cosa
ti hanno fatto ?”, pensò Alex
preoccupato guardando le macchie di
sangue.
“Maledetti
Mangiamorte !”, esclamò Alex furioso.
Il
padre prese la borsa della figlia e disse, con tono calmo e risoluto:
“Alex,
andiamo a fare la denuncia, poi inizieremo a fare le ricerche.Non
perdere la
testa per la rabbia perchè così non sarai di
nessuno aiuto a tua sorella.”
Alex,
ascoltando le parole del padre, si calmò e annuì.
“Ti
troverò, sorellina...”,
pensò il ragazzo, poi, si smaterializzò insieme
al padre.
Quando
i due maghi furono scomparsi, il giardino tornò ad essere un
luogo tranquillo.
FINE
CAPITOLO N * 11
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Capitolo 12 *** CAPITOLO N.12 ***
CAPITOLO
N * 12
“Eccovi
finalmente ! Pensavo che ci fossero stati dei problemi.”,
disse loro Narcissa
appena li vide materializzarsi nel Salone principale di Malfoy Manor.
“E'
tutto a posto, Cissy...solo un imprevisto babbano.”, le
rispose tranquillamente
Bellatrix sedendosi su un divano.
“Imprevisto
? Cosa intendi, Bella ?”, le chiese Narcissa che nel
frattempo si era alzata in
piedi.
“Un'amica
babbana della
ragazza è riuscita ad
avvertire i Wilson, ma ce ne siamo andati prima che
arrivassero.”, le spiegò
Lucius.
Narcissa
annuì, poi notò che Eryn, oltre ad essere
addormentata a causa di un
incantesimo era anche ferita alla spalla destra e perdeva molto sangue.
“Draco
! Ma perchè l'hai ferita così ?!”, gli
chiese la donna in tono severo.
“Perchè
dovevamo andare via prima che arrivassero i suoi parenti...Non volevo a
dire il
vero, ma dovevo fare in fretta.”, le rispose il ragazzo
dispiaciuto.
“Sì,
capisco...Ora portala subito in camera tua, almeno le medico la
ferita.”, gli
disse Narcissa e si smaterializzò per andare a prendere
degli unguenti
medicinali.
Draco,
subito dopo si smaterializzò in camera sua, depose la
ragazza sul letto e
quando le tolse la felpa leggera che aveva guardò
preoccupato la ferita alla
spalla che continuava a perdere molto sangue.
Subito
dopo, il ragazzo fece comparire delle garze e
medicò la ragazza, fermando almeno in parte
l'emorragia.
“Maledizione
! Non avrei voluto ferirla così ! Se non ci fosse stata
quella babbana, avrei
continuato a battermi lealmente...”,
pensò Draco furioso guardando la
garza che le aveva appena messo tingersi di sangue sempre
più velocemente.
Pochi
istanti dopo, arrivò Narcissa, la quale disse al figlio:
“Eccomi. Ora devo
curarla, Draco. O ti giri dall'altra parte o esci.”
“Vado
giù.”, le rispose il ragazzo e uscì
dalla camera.
Draco
arrivò nel salone principale della casa, dove c'erano anche
Bellatrix e suo
padre.
“Eccoti,
finalmente. Allora ? Sei contento ?”, gli disse suo padre.
“Sì,
certo...L'unica cosa che mi dispiace è averla ferita in quel
modo...avrei
voluto combattere con lei fino in fondo.”, gli rispose il
ragazzo pensieroso.
“Non
preoccuparti, Draco. Hai duellato benissimo questa sera e hai
dimostrato
nettamente la tua superiorità...anche se non hai combattuto
fino in fondo.”,
gli disse Bellatrix sorridendo.
Draco
la guardò un momento, poi disse:”Dite che
risaliranno a noi per il rapimento ?”
“E
come potrebbero ? Eravamo mascherati.”, gli rispose suo padre
tranquillamente.
Nel
frattempo, Narcissa aveva medicato la ferita della ragazza con una
pozione
curativa molto potente, l'aveva fasciata nuovamente e aveva fatto
comparire una
leggera camicia da notte bianca, di seta finissima, poi l'aveva messa
alla
ragazza e aveva buttato via i suoi vestiti babbani.
“Ecco
fatto...”, pensò la donna
guardando la ragazza.
Poi,
con un incantesimo, fece sollevare la ragazza, spostò le
coperte del letto e la
ricoprì con esse.
Dopodichè
uscì dalla stanza e tornò nel salone.
“Madre,
come sta ?”, le chiese subito Draco appena la vide.
“Sta
meglio ora, non preoccuparti. Le ho messo una pozione molto efficace e
le ho
fasciato la ferita. Deve solo stare a riposo per due o tre giorni senza
sforzare troppo il braccio e tornerà in forma.”,
lo rassicurò la donna.
“Grazie...vado
a dormire.”, disse Draco guardando prima la madre e poi la
zia e il padre.
“Notte,
Draco.”, gli rispose Narcissa.
“Notte,
figliolo e riposa bene.”, gli disse Lucius.
Quando
arrivò nella sua camera, Draco trovò Eryn ancora
addormentata nel suo letto.
“Finalmente
il cacciatore ha catturato la sua preda...Mi sa che ti ho battuto, Smith.”,
pensò Draco sorridendo e pensando al discorso avuto con
Zacharias Smith
all'inizio del sesto anno di scuola.
Dopodichè,
Draco si avvicinò alla ragazza e vide che indossava una
leggera collana con
la catenina d'argento e il ciondolo a
forma di stella a cinque punte; metà del ciondolo (in oro
bianco) era coperto
da piccoli diamanti bianchi che emanavano molti riflessi colorati.
Draco
ghignò e le tolse la collana, poi la mise in un cassetto
segreto insieme alla
bacchetta della ragazza.
Dopodichè,
il ragazzo si spogliò, rimanendo solo in boxer e si mise a
dormire anche lui.
FINE
CAPITOLO N * 12
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Capitolo 13 *** CAPITOLO N.13 ***
CAPITOLO
N * 13
A
casa Wilson...
“Stefan,
allora ?”, gli chiese Maryrose preoccupata.
“Non
c'erano tracce, Maryrose...quei maledetti sono stati molto attenti a
non
lasciarne nessuna.”, le rispose Stefan seriamente.
“Cosa
possiamo fare ?”, chiese Emily, che era seduta sul divano
accanto all'amica.
“Non
possiamo mica presentarci a casa dei Mangiamorte che conosciamo e
chiedergli se
per caso hanno rapito una ragazza di recente.”, disse Thomas.
“Credete
che quei maledetti sapessero del potere di Eryn ? Per questo l'hanno
rapita ?”,
chiese Emily preoccupata.
“No,
non lo sa nessuno di quel potere.A Hogworts non lo ha detto a nessuno,
almeno,
fino a quando c'ero io.”, disse Alex risoluto.
“Anche
dopo che tu hai finito la scuola, non lo ha detto a nessuno, ne a Harry
e
compagnia e ne ai suoi amici di Serpeverde.”, gli disse Lyra
seriamente.
“Se
almeno avessimo un indizio,potremmo cominciare a cercarla, a fare
qualcosa...ma
così...”, disse Sean arrabbiato.
“Non
è che è stato qualche componente della famiglia
Lewis ?”, chiese a un certo
punto Louise.
Tutti
la guardarono preoccupati.
“Speriamo
di no, Louise...Sennò sarebbe davvero la fine...”,
le rispose Maryrose.
“Ma
no, non credo siano stati loro. Come facevano a sapere della sua
esistenza se
abbiamo sempre vissuto qui in Inghilterra da quand'è nata
?”, disse Stefan.
“Hai
ragione. E poi, l'amica di Eryn ha detto che erano dei
Mangiamorte.”, aggiunse
Thomas.
“Non
possiamo fare molto per adesso...Dobbiamo aspettare notizie dagli
Auror.”,
disse Emily.
“Kinsley
l'ho sentito poco fa, ma per ora non ha saputo nulla nemmeno
lui.”, disse loro
Stefan preoccupato.
“Spero
solo che Eryn stia bene...”, disse Maryrose disperata e
cominciò a
singhiozzare.
Emily
la circondò dolcemente con le braccia e le disse:
“Su, su...Vedrai che starà
bene. E' una ragazza forte e non si arrenderà tanto
facilmente.”
Tutti
sorrisero sentendo quelle parole.
“Domani
proverò ad andare dai ragazzi di Serpeverde, quelli del
gruppo di Eryn...magari
sanno qualcosa.”, disse Lyra.
“Verrò
anch'io con te.”, aggiunse Alex ostinato.
“Forza,
sorellina ! Devi tenere duro ! Riusciremo a salvarti.”,
pensò Alex
guardando fuori dalla finestra e osservando il cielo stellato.
Infatti,
il giorno dopo, al mattino, Alex e Lyra si presentarono a casa di
Daphne.
Quando
suonarono alla porta, andò ad aprirgli proprio la ragazza.
“Ciao,
Daphne. Forse non ti ricordi di me. Sono Lyra, un'amica di
Eryn.”, le disse
Lyra velocemente.
“Sì
che mi ricordo di te. Sei di Grifondoro, vero ?”, le chiese
Daphne sorridendo.
“Già...Hai
visto Eryn di recente ?”, le domandò Lyra andando
subito al punto.
“No,
l'ultima volta che l'ho vista è stata al funerale di
Silente, poi siamo tornati
tutti a casa...Perchè ?”, le rispose Daphne.
“Perchè
Eryn è sparita.”, le disse Alex cupamente.
“Come
sparita ?! Cosa intendi ?!”, esclamò Daphne
preoccupata.
“Ieri
sera ha combattuto con dei Mangiamorte, ma quando siamo arrivati sul
posto, lei
non c'era più.”, le spiegò Lyra.
“Oh,
no... E' terribile...”, disse Daphne allibita.
“Daphne,
per favore...se sai qualcosa diccelo, va bene ?”, le chiese
Lyra.
“Ma
certo...Sentirò subito Blasie e gli altri e cominceremo a
cercarla anche noi.
Vi terremo informati.”, le rispose Daphne decisa.
“Va
bene. Grazie.”, le disse Alex e, insieme a Lyra si
smaterializzò.
Appena
se ne furono andati, Daphne chiamò i suoi amici e li fece
andare a casa sua,
dove raccontò loro l'accaduto.
FINE
CAPITOLO N * 13
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Capitolo 14 *** CAPITOLO N.14 ***
CAPITOLO
N * 14
Era
mattina e mancavano cinque minuti alle otto, quando Eryn si
svegliò in una
camera che non era la sua.
Appena
la ragazza aprì gli occhi, si guardò un momento
intorno: si trovava in una
stanza molto bella.
Il
letto dov'era sdraiata era di un pregiato legno scuro ed era a
baldacchino.
Poi
c'era un grande armadio, una scrivania, anch'essa di lucido legno
scuro, una
porta che probabilmente conduceva al bagno interno della stanza, un
baule finemente
lavorato...e un lungo mantello nero
sovrastato da un cappello a punta e una maschera da Mangiamorte.
Vedendo
quel vestito appeso a un attaccapanni incastonato nel muro, Eryn
ricordò
l'accaduto della sera prima e, lentamente voltò il viso
verso la sua destra.
Appena
si voltò, la ragazza vide nientedimeno che Draco Malfoy
addormentato, con i
pettorali scoperti e la coperta che gli copriva un po' più
su del ventre.
“Oh,
no...Non è possibile !”,
pensò la ragazza spaventata.
Eryn,
molto lentamente cominciò a sedersi sul letto e a poggiare i
piedi a terra,
dove trovò delle ciabatte da camera molto raffinate.
La
ragazza restò seduta immobile per qualche secondo per fare
chiarezza nei propri
pensieri, poi, alzandosi cercò di raggiungere la porta della
camera e, quando
la raggiunse, abbassò la manopola per uscire, ma ovviamente
la trovò bloccata.
“Figuriamoci
!”, pensò la ragazza stizzita.
“Dove
pensi di andare ?”, le chiese una voce beffarda alle sue
spalle.
Eryn
sospirò e si voltò lentamente.
Draco
nel frattempo si era seduto sul letto e guardava la ragazza ghignando.
“Allora
eri tu ieri sera. Non mi ero sbagliata.”, gli disse Eryn
stizzita.
“Già.Ero
proprio io e ti ho battuta.”, le rispose lui alzandosi in
piedi e avvicinandosi
alla ragazza.
“Hai
giocato sporco, ecco perchè mi hai battuta.”, gli
rinfacciò lei.
“Mi
dispiace...ma non potevo aspettare che arrivassero i tuoi rinforzi o
non sarei
riuscito a portarti via.”, le rispose Draco quando le fu a
meno di venti
centimetri di distanza.
Eryn
guardò quegli occhi color ghiaccio che la fissavano
ostinatamente, come se
volessero leggerle l'anima.
La
ragazza si sentì tremendamente in imbarazzo trovandosi
così vicina al suo
rivale di sempre e fece per spostarsi, ma Draco glielo
impedì prendendola per
il polso sinistro.
“Non
ci provare, Wilson...Ieri sera ti ho battuta a duello, sei la mia preda
e farai
quello che ti dirò.”, le disse il ragazzo con un
tono minaccioso che non
ammetteva repliche.
“Te
lo puoi scordare ! Lasciami !”, gli rispose la ragazza
furiosa e dando dei
violenti scossoni per liberare il polso che il ragazzo le teneva
fermamente.
Draco,
però, anziché mollare la presa, strinse ancora di
più il polso della ragazza.
“Ahia
! Malfoy, lasciami ! Mi fai male !”, gli disse Eryn sentendo
il dolore al
polso.
“A
una condizione, Wilson. D'ora in poi, dovrai chiamarmi per
nome.”, le rispose
Draco tranquillamente.
“Cosa
?”, gli chiese la ragazza stupita.
“Hai
capito benissimo.”, le disse Draco in tono serio guardandola
negli occhi.
Eryn
lo guardò un momento, per nulla intimorita e gli
chiese:”Perchè dovrei
chiamarti per nome ? Non l'ho fatto in sei anni e dovrei cominciare
adesso ?”
Draco,
infastidito da quella risposta, le strinse ancora di più il
polso.
“AHHHH!
Va bene,ti chiamo per nome, ma smettila !”, gli disse Eryn
non resistendo più.
“Meglio
per te.”, le disse il ragazzo e mollò la presa.
Appena
ebbe di nuovo il polso libero, la ragazza se lo massaggiò un
po'.
Nel
frattempo, Draco si era allontanato e stava prendendo dei vestiti
dall'armadio.
“Perchè
non mi hai uccisa ?”, gli chiese Eryn, ancora ferma nel punto
dove si trovava
prima.
“Perchè
non ho mai voluto ucciderti, Eryn.”, le rispose il ragazzo
voltandosi verso di
lei.
“Ah
no ? Strano, io pensavo il contrario.”, gli rispose
sarcastica lei.
“Pensavi
male.”, le disse Draco seriamente.
“E
poi, io ti ho sempre voluta, anche se tu mi ignoravi e mi umiliavi
continuamente...Per questo ti ho difesa da Smith, quella volta sul
treno per la
scuola. Io ti voglio solo per me. Nessun altro deve
toccarti.”, le rispose
Draco seriamente, guardandola.
Eryn
restò molto stupita da quelle parole e non seppe cosa dire,
poi si toccò il
collo per prendere il ciondolo della sua collana in mano
perchè quando era
nervosa, quel gesto riusciva sempre a calmarla.
Eryn
si accorse però di non avere la sua collana.
“Dov'è
la mia collana ?”, gli chiese arrabbiata.
“Ce
l'ho io e te la ridarò solo quando sarò sicuro di
potermi fidare di te.”, le
rispose Draco tranquillamente.
“Allora
non la riavrò mai.”, mormorò la ragazza
tristemente,abbassando lo sguardo.
Draco,
vedendo quell'espressione, si avvicinò alla ragazza e
prendendole il mento con
le dita, le disse: “Non dire così...Se ti
comporterai bene la riavrai.”
Eryn
lo guardò con odio, poi, con uno scatto si
allontanò da lui e gli disse
furiosa: “Non toccarmi, Malfoy !”
Draco,
sentendosi chiamare per cognome si infuriò e, con una mano
prese la spalla
ferita della ragazza con una mano e la strinse forte.
“AAAAHHH
!”, urlò Eryn sentendo un forte dolore provenire
dalla sua spalla destra
cercando di staccare la mano di Malfoy.
“Cosa
ti avevo detto ?! Mi devi chiamare per nome ! E vedi di smetterla di
avere
questo atteggiamento con me perchè non ti porterà
da nessuna parte !”, esclamò
Draco, stringendo ancora di più la spalla della ragazza.
“Smettila
! Mi fai male !”, gli urlò la ragazza accecata dal
dolore.
“Allora
mettiti in ginocchio. Subito !”, le rispose lui crudelmente
facendole pressione
sulla spalla per farla abbassare.
Eryn
non avrebbe voluto, ma il dolore stava diventando insopportabile,
così cedette
e si inginocchiò.
Quando
la ragazza fu in ginocchio davanti a lui, Draco le lasciò
andare la spalla e le
disse: “Brava. Cominci a capire. Ora resta ferma
lì fino a quando te lo dico
io...Devi imparare a
rispettarmi.”
“Allora
tu impara a rispettare gli altri !”, gli rispose la ragazza
furiosa restando
comunque nella stessa posizione.
“Un
Malfoy rispetta solo chi vuole !”, le disse il ragazzo
furioso e diede una
violenta gomitata sulla spalla ferita della ragazza.
Eryn,
appena ricevette quel colpo cadde a terra dolorante, con le lacrime di
dolore e
umiliazione che minacciavano di uscirle.
“Rimettiti
in ginocchio.”, le disse Draco inesorabile guardandola
gelidamente.
Eryn,
anche se accecata dal dolore, non voleva dargliela vinta, facendosi
vedere così
vulnerabile davanti a lui, così si rimise in ginocchio, non
riuscendo però a
guardare il ragazzo negli occhi.
Draco
se ne accorse e ghignò soddisfatto, poi le disse:
“Bene.Ora vado a lavarmi, ma
tu non muoverti. Resta così.”, poi, superandola
andò nel bagno.
Quando
la porta del bagno si fu chiusa, Eryn, si coprì il viso con
le mani e si lasciò
andare a un sommesso pianto liberatorio.
“Ma
perchè tutte e a me ? Cos'ho fatto di male ?!”,
pensò la ragazza
disperata.
Draco,
che aveva aperto l'acqua della doccia per trarla in inganno,
aprì lentamente la
porta del bagno e vide Eryn che piangeva, poi pensò
soddisfatto: “Bene.Sta
cominciando a cedere...Era ora !”,
dopodichè rientrò nel bagno e si
lavò davvero.
Appena
sentì la
porta del bagno che si apriva,
Eryn smise subito di piangere per non farsi vedere dal ragazzo.
Draco
le andò davanti e pensò ghignando: “Quanto
sei orgogliosa.”
“Brava,
Eryn.Ora puoi alzarti e puoi andarti a lavare.Ti aspetto qui. Nel bagno
troverai dei vestiti da metterti.”, le disse Draco.
Eryn
si alzò,ancora scossa dall'accaduto e, senza guardare in
faccia il ragazzo si
incamminò verso il bagno.
Draco
la vide entrare e richiudersi la porta alle spalle.
Eryn
entrò nell'immenso bagno, il quale era composto oltre che
dai sanitari anche da
un'enorme vasca da bagno di marmo bianco.
La
ragazza si avvicinò alla vasca e vide che era già
colma di acqua fumante e
profumata, con molta schiuma.
Infatti,
Draco le aveva già preparato la vasca prima che lei entrasse.
Eryn
restò stupita di fronte a quel gesto così gentile.
“Strano...non
pensavo fosse così gentile...”,
pensò la ragazza mentre si spogliava ed
entrava nella vasca.
Appena
fu circondata dall'acqua calda, Eryn si sentì rinascere e si
tolse la
fasciatura dalla ferita alla spalla.
La
ragazza, osservando la ferita, vide che c'era solo una cicatrice in via
di
estinzione e pensò:“Chissà
cosa ci hanno messo per farla guarire
così...Ieri era molto profonda...”
In
quel momento, si aprì la porta del bagno ed entrò
Draco ghignando.
Eryn,
incredula e imbarazzata arrossì fino alla
punta dei capelli e guardò il ragazzo con
occhiate omicide per qualche
secondo, poi...
“Che
diavolo ci fai qui ?! Esci !!!”, esclamò Eryn
imbarazzata cercando di coprirsi
con la schiuma.
“Perchè
dovrei ?”, le chiese lui divertito continuando ad avvicinarsi.
“Perchè
mi sto lavando, maniaco, pervertito che non sei altro !!!”,
gli rispose lei
imbarazzata.
“Guarda
che non c'è bisogno di agitarsi tanto...Ti avevo solo
portato un accappatoio.
Te lo metto qui.”, le rispose lui ghignando e mettendo un
accappatoio bianco
sul bordo della vasca.
Eryn
lo guardò un momento, poi gli disse:” Grazie, ma
ora puoi uscire ?”
“Sì,
non preoccuparti...Non sono mica un pervertito, come dici
tu.”, le rispose lui
divertito e uscì dal bagno chiudendosi la porta alle spalle.
Quando
fu di nuovo sola, la ragazza sospirò, poi, dopo qualche
secondo pensò:”Non
è come me lo ero sempre immaginato...E' stato gentile e non
ne ha
approfittato...Cosa devo fare ? Non voglio stare qui...”
Quando
uscì dalla vasca e si fu asciugata, Eryn vide su un ripiano
di un mobile del
bagno una semplice canottiera celeste e una minigonna di jeans.
“Se
lo scorda che mi metto questi vestiti !”,
pensò Eryn stizzita e, con
passo di marcia uscì dal bagno.
“Dove
sono i miei vestiti, Malfoy ?!”, gli chiese la ragazza ancora
in accappatoio.
Draco,
dando le spalle alla finestra alla quale stava guardando, si
voltò verso di lei
e le si avvicinò.
“Come
mi hai chiamato ?”, le chiese il ragazzo in tono minaccioso,
con gli occhi che mandavano
lampi.
Eryn
indietreggiò, spaventata da quello sguardo che non
riuscì a sostenere.
Draco
avanzò verso di lei e la bloccò contro il muro,
appoggiando entrambe le mani
contro il muro alle spalle della ragazza.
La
ragazza, spaventata gli disse mestamente e guardandolo negli occhi:
“Mi
dispiace, Draco...Ci devo fare l'abitudine...”
Draco,
sentendosi chiamare per nome, si calmò e le disse:
“Vedi di farci l'abitudine
alla svelta, Eryn. Sono stufo di sentirmi chiamare solo con il cognome,
soprattutto da te.”
Eryn
lo guardò un momento stranita, poi gli chiese:”Ma
perchè ti da così fastidio ?”
Draco
la guardò un momento e pensò: “Perchè
non mi piace portare il cognome di
un Mangiamorte, anche se è mio padre...e quel verme ha
costretto anche me a
diventare come lui...Io vorrei essere solo Draco per te...Invece, tu mi
odi
perchè sono figlio di un Mangiamorte.”
“Perchè
usando il cognome si da troppa importanza alle apparenze e non ci si
sforza di
vedere più in fondo.”, le rispose Draco cupamente
guardandola negli occhi
smeraldo.
Eryn
lo guardò stupita e poi pensò:”Ha
ragione...Anch'io l'ho sempre visto
male a causa del suo cognome, e non mi sono mai sforzata di conoscerlo
meglio...”
Draco,
leggendo i pensieri della ragazza sorrise, poi le chiese divertito:
“Avevi
detto qualcosa a proposito dei vestiti ?”
Eryn,
accorgendosi del cambiamento di umore del ragazzo, gli chiese:
“Sì, infatti.
Dove sono i miei vestiti ?”
“Buttati.”,
le rispose schietto lui.
“Come
buttati ? Perchè ?”, gli domandò lei.
“Perchè
sì. Te li ho portati in bagno quelli di ricambio e
nell'armadio ce ne sono
ancora.”, le rispose lui divertito indicandole un armadio di
legno scuro alle
sue spalle.
Eryn
lo guardò un momento, poi andò a controllare che
vestiti ci fossero
nell'armadio.
Nell'armadio,
oltre ai vestiti di Draco, ce n'erano molti anche per lei, ed Eryn vide
molti
vestiti lunghi eleganti e molto pregiati, camice, pantaloni corti e
lunghi,
canottiere, magliette, felpe e via dicendo.
“Tu
porti i jeans ?”, gli chiese Eryn stupita vedendo un paio di
jeans tra i
vestiti di Draco.
“Certo.
Perchè non dovrei ? Va bene che sono un mago, ma sono anche
un ragazzo di
diciassette anni.”, le rispose Draco divertito mettendosi
dietro di lei.
Poi,
Draco chiuse l'armadio e le disse: “Comunque oggi puoi
metterti i vestiti che
ti ho portato in bagno.”
“Ma
perchè proprio la minigonna ? Non posso mettermi
qualcos'altro ?”, gli chiese
Eryn imbarazzata.
“No,
ti metti i vestiti che ti ho preparato.”, le rispose lui in tono irremovibile.
“Ma
non è giusto ! La minigonna è scomoda
!”, esclamò Eryn rossa in volto
voltandosi verso di lui.
“Dì
che non te la vuoi mettere perchè ti vergogni.”,
le disse Draco divertito.
Eryn
lo guardò male e gli disse: “Però non
è giusto. Non puoi decidere come mi devo
vestire.”
Draco
sorrise e, prendendole il mento con una mano, le disse guardandola
negli occhi:
“Invece sì che posso, Eryn. Lo sai anche tu come
funzionano i duelli tra maghi.
Se il vincitore decide di risparmiare la vita all'avversario sconfitto,
la vita
di quest'ultimo gli appartiene. Quindi vedi di smetterla di fare tante
storie.”
Eryn
si allontanò da lui e gli disse stizzita: “Io
voglio tornare dalla mia famiglia
e dai miei amici !”
“Questo
non è possibile. Vai a vestirti, ora.”, le rispose
lui in tono gelido.
Eryn
lo guardò un momento impotente e gli disse arrabbiata:
“Sei sempre il solito
egoista !”, ed entrò in bagno per cambiarsi.
“Può
darsi, Eryn...Ma ti ho battuta e ora la tua vita mi appartiene.”,
pensò
Draco sedendosi sul letto.
“Ma
quale gentile ! Quello lì è sempre il solito
egoista viziato che non gliene
frega niente degli altri !”,
pensò Eryn furiosa mentre si cambiava.
Quando
uscì dal bagno, Draco la guardò compiaciuto e le
disse: “Vieni qui un momento.”
Eryn,
anche se contrariata si avvicinò e si sedette accanto a lui
sul letto.
Poi,
Draco tirò fuori da una scatola un braccialetto di seta
verde con attaccate
delle campanelle d'argento.
Il
ragazzo poi, prese il polso destro di Eryn e ci legò il
braccialetto, dopodichè
ci appoggiò sopra la bacchetta e ci mise su un incantesimo
non verbale.
“Perchè
me l'hai messo ?”, gli domandò Eryn guardando il
braccialetto che suonava a
ogni suo movimento.
“Così
almeno, saprò sempre dove sei.E non provare a toglierlo,
anche perchè non ci
riusciresti.L'ho incantato e posso togliertelo solo io.”, le
rispose Draco.
“Ma
bene ! E' un'altra versione dei braccialetti elettronici che hanno i
detenuti
in America ?! Anche questo mi può stordire con delle
scariche elettriche ?!”,
gli chiese Eryn furiosa.
“Ma
certo che no ! Mi serve solo per sapere dove sei. Non sono mica
così crudele.”,
le rispose Draco.
“No,
certo ! Perchè rapirmi, separarmi dalla mia famiglia e
tenermi prigioniera qui
non è crudele, vero ?!”, sbottò Eryn
adirata.
“Ora
basta ! Vedi di finirla e alzati che dobbiamo andare giù a
fare colazione.”, le
disse Draco in tono minaccioso alzando la bacchetta e alzandosi di
scatto.
“I
miei amici mi troveranno e allora, per voi saranno guai.”,
gli disse Eryn
furiosa alzandosi in piedi e guardandolo con odio.
Draco,
furente, le tirò uno schiaffo e le disse:
“Smettila ! E lascia perdere i tuoi
amici,tanto non li rivedrai più !”
Eryn
era furiosa e anche umiliata, infatti aveva una gran voglia di
piangere, ma non
volendo far vedere la sua debolezza a Draco, si chiuse in un gelido e
impenetrabile
silenzio.
“Su,
andiamo.”, le disse il ragazzo tenendole la porta della
camera aperta.
Eryn
lo seguì attraverso i vari corridoi della casa e
pensò: “Quanto lo odio
!”
“Maledizione
! Ho esagerato...”, pensò
Draco sentendo il pensiero della ragazza.
FINE
CAPITOLO N * 14
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Capitolo 15 *** CAPITOLO N.15 ***
CAPITOLO
N * 15
Quando
i due ragazzi arrivarono nella sala principale della casa, vi trovarono
Narcissa e Lucius Malfoy e Bellatrix Lestrange che facevano colazione.
“Siete
arrivati. Unitevi a noi e fate colazione, forza.”, disse loro
Lucius appena li
vide arrivare.
Eryn
guardò per un momento i tre adulti e pensò
furiosa: “Come fanno a far
finta di niente ? Sono dei mostri !”
Draco
prese la ragazza per il polso destro e, indicandole il posto di fronte
a
Narcissa, le disse: “Siediti qui.”
Eryn
non lo degnò di un'occhiata e si sedette.
Dopodichè,
si sedette anche Draco tra Eryn e Lucius.
Poi,
Draco iniziò a fare colazione, mentre Eryn non si mosse di
un millimetro.
“Eryn,
non mangi ?”, le chiese Lucius sorridendole.
“No.”,
gli rispose semplicemente la ragazza.
“Sai
che è da maleducati rifiutare il cibo che ti offriamo
?”, le chiese Bellatrix
provocatoria.
“E
lo
sai che è da mostri catturare una persona e tenerla
prigioniera ?”, le rispose
Eryn per le rime.
“Ma
come ti permetti di parlarmi così, ragazzina ?!”,
le disse Bellatrix furiosa.
“Su,
Bella...Stai calma.Eryn si deve ancora ambientare.”, le disse
Lucius.
Bellatrix
guardò male l'uomo, poi fece finta di nulla e non disse
più niente.
“Mangia.”,
le disse Draco in tono gelido guardandola.
“No.”,
gli rispose Eryn fissandolo a sua volta.
“Eryn,
ti ricordi il discorso che abbiamo fatto prima sui duelli magici ? Vuoi
che ti
costringa a mangiare o preferisci farlo da sola ?”, le disse
Draco in tono
minaccioso.
Eryn
lo guardò male, poi gli disse: “Sei
odioso.”, poi cominciò a mangiare di
malavoglia.
Bellatrix
stava per dirle qualcosa, ma Draco, telepaticamente le disse:”No,
zia.
Non devi intervenire. Eryn è mia e ci penso io.”
Bellatrix
guardò il nipote negli occhi e gli rispose
telepaticamente:”D'accordo.Ma
vedi di darle una bella regolata. Non mi piace il suo atteggiamento.”,
poi si alzò dal tavolo e si smaterializzò.
Durante
la colazione, Draco e il padre parlarono di Quiddicth, mentre Narcissa
osservò
la ragazza per tutto il tempo e pensò: “Certo,
è davvero una bella
ragazza, Draco e anche purosangue...ma è anche molto
testarda...Perchè ti sei
dovuto intestardire proprio con lei ?”
Quando
la ragazza ebbe finito di mangiare, Narcissa le disse: “Eryn,
vieni con me.
Devo cambiarti la fasciatura.”
Eryn
non disse niente e seguì la donna fino alla camera di Draco.
“Allora,
Draco ? Come va ? Ti sei scelto davvero un bel
bocconcino.Complimenti.”, gli disse Lucius
ghignando.
“Sì,è
vero...Ma mi odia...”, gli rispose Draco cupamente.
“Dalle
un po' di tempo...In fondo deve abituarsi alla situazione, a una nuova
vita...E' normale che sia un po' scombussolata.”, gli disse
suo padre.
“Sì,
forse hai ragione.”, concordò Draco pensieroso.
“Ho
finito.”, le disse Narcissa.
Eryn
si rimise la canottiera e si avvicinò alla finestra per
vedere il panorama.
“Eryn,
lo so che mio figlio è un tipo difficile, ma devi cercare di
vedere oltre la
sua corazza.”, le disse la donna dopo qualche minuto.
“Perchè
dovrei ? Non me ne importa niente di lui.”, le rispose in
tono gelido la
ragazza.
“Non
dovresti dire così, Eryn. Molto presto scoprirai che averlo
dalla tua parte ti
sarà di aiuto. E di certo, comportandoti così, te
lo metterai solo
contro.Inoltre, se vuoi un consiglio, smettila di replicare a tutto
quello che
ti dice mia sorella.Lei sa essere davvero crudele quando ci si
mette.”, le
disse Narcissa seriamente.
Eryn
la guardò un momento, poi le chiese:
“Perchè mi avete cattura ? Cosa
volete da me
?”
“Questo
devi chiederlo a Draco, non posso risponderti io.Comunque, se vuoi
andare in
giardino e prendere un po' d'aria vai.”, le rispose la donna,
poi uscì dalla
stanza.
Appena
la donna se ne fu andata, Eryn uscì e andò in
giardino cercando una via di
fuga.
Dopo
circa dieci minuti che camminava per l'immenso giardino, Eryn
trovò un albero
molto alto che sovrastava il muro di cinta che delimitava la
proprietà dei
Malfoy.
Così,
la ragazza pensò di arrampicarsi sull'albero, raggiungere il
muro di cinta e
saltare dall'altra parte.
Mentre
si arrampicava, la minigonna le era di intralcio, infatti, la ragazza
imprecò
mentalmente contro di essa.
Quando
Eryn raggiunse finalmente il muro di cinta, appena ci si sedette sopra,
una
forza invisibile la respinse indietro facendola cadere nel vuoto.
Se
non fosse stato per un incantesimo che qualcuno stava usando per
frenare la sua
caduta facendola galleggiare in aria, la ragazza, cadendo si sarebbe
sicuramente spezzata l'osso del collo.
Quando
la ragazza tornò con i piedi per terra, si voltò
e vide Draco dietro di lei con
la bacchetta levata, livido di rabbia.
“Questo
non dovevi farlo.”, le disse Draco in tono minaccioso
avvicinandosi a lei.
Eryn
guardò gli occhi del ragazzo che erano molto minacciosi e
indietreggiò
spaventata, ma lui fu più veloce e, afferrandola per un
braccio la trascinò in
camera sua.
“Lasciami
! Cosa vuoi fare ?!”, esclamò la ragazza
preoccupata cercando di liberarsi
dalla presa ferrea del ragazzo.
“Stai
zitta e cammina.”, le rispose Draco furioso continuando a
trascinarla.
Quando
arrivarono nella camera del ragazzo, quest'ultimo gettò Eryn
sul letto e, con
la bacchetta ancora levata, le disse, furioso: “Crucio
!”
La
maledizione della tortura colpì la ragazza, che non potendo
difendersi, non
riuscì a fare nulla.
Eryn
sentiva un dolore indescrivibile per tutto il corpo e, anche se nei
primi
momenti cercò di tenere duro, dopo non resistette
più e cominciò a urlare.
“AAAAHHH
! Basta !”, esclamò la ragazza in preda al dolore.
Ma
Draco continuò, inesorabile.
“Draco,
ti prego ! Basta !”, urlò la ragazza contorcendosi
per il dolore e non
riuscendo a impedire ad alcune lacrime di sfuggirle dagli occhi.
Draco,
come riscossosi all'improvviso e rendendosi conto di quello che stava
facendo,
interruppe la tortura e pensò:”Maledizione
! Cos'ho fatto ?!”
Eryn,
intanto si era raggomitolata su un fianco e continuava a piangere.
Vedendo
la ragazza in quello stato, Draco le si sedette accanto sul letto e
cominciò ad
accarezzarle i capelli dolcemente per farla calmare.
“Vattene
!”, gli urlò la ragazza spaventata e scostandosi
bruscamente da lui.
Draco
ci restò male vedendo quella reazione e capì
quanto avesse ferito la ragazza.
Nonostante
questo, dopo qualche minuto di silenzio Draco le si avvicinò
di nuovo e
ricominciò ad accarezzarle i capelli.
“Eryn...scusami...Io
non volevo. Ero furioso quando'ho visto che stavi tentando di scappare
e...ho
perso il controllo....Mi dispiace, davvero.”, le disse il
ragazzo dispiaciuto.
Eryn,
ascoltando le parole di Draco si rese conto che era sincero e,
confortata dalle
carezze che lui le faceva, a poco a poco si calmò.
Poi,
Eryn si mise seduta evitando lo sguardo del ragazzo.
“Eryn.”,
la chiamò lui preoccupato.
“Che
vuoi ?”, gli rispose lei evitando di guardarlo in viso.
“Mi
dispiace davvero...Non mi piace usare le Maledizioni Senza
Perdono...Ero fuori
di me.”, le disse Draco fissandola preoccupato.
“Perchè
? Perchè l'hai fatto, Draco ? Perchè mi hai
rapita e non mi hai lasciata in
pace ?”, gli chiese Eryn dopo qualche minuto di silenzio
guardandolo negli
occhi.
“All'inizio,
perchè volevo umiliarti, sottometterti, farti pagare tutti i
torti che mi hai
fatto negli anni di scuola...Ma poi ho capito che non era questo il
motivo.”,
le rispose lui pacatamente guardando fuori dalla finestra.
Eryn,
incuriosita lo guardò, in attesa che lui proseguisse.
Dopo
qualche minuto di silenzio, Draco si voltò a guardarla e le
disse: “Il fatto
è...che volevo tenerti con me...perchè volevo che
mi conoscessi davvero.”
Eryn
lo guardò incredula per qualche secondo.
“E
tu
mi avresti rapita per questo ? Non potevi semplicemente parlamene a
scuola ?”,
gli chiese lei incredula.
“Come
facevo ? Eri sempre con Daphne e la sua combriccola o con San
Potter...E poi,
tu non hai mai voluto conoscermi. Mi hai odiato dal primo momento che
ci siamo
visti.”, le rispose il ragazzo seriamente.
Eryn
riflettè
sulle parole del ragazzo, ricordandosi del loro primo battibecco al
momento
dello Smistamento, al primo anno si Scuola e riconobbe che aveva
ragione, ma
poi disse: “Hai cominciato tu a provocarmi. Io ti ho solo
risposto.Tu ti
comportavi da vero stronzo, sfottevi chiunque non fosse nelle tue
grazie,
soprattutto i miei amici di Grifondoro...Ti credevi chi sa chi. E
io...le
persone che se la menano troppo non le sopporto; è
più forte di me...e poi, in
più eri anche figlio di un Mangiamorte...Come potevo fidarmi
?”
Draco
pensò alle parole appena ascoltate e restò in
silenzio per qualche minuto, poi
le disse:”Fatto sta che ora sei qui e non ti
lascerò andare, almeno fino a
quando questa guerra non finirà.”
“Perchè
? La mia famiglia e miei amici mi staranno cercando e mi mancano...e
non posso
nemmeno usare la magia.”, gli disse la ragazza disperata.
“Fino
a quando resterai qui sarai al sicuro...Se tornassi dai tuoi parenti o
dai tuoi
amici, finiresti in guai seri con il Signore Oscuro ancora in giro. Per
quanto
riguarda la tua bacchetta, non posso ridartela, mi spiace...La
terrò io per
ora.”, le rispose Draco seriamente.
Eryn
lo guardò negli occhi, poi gli chiese: “Draco,
perchè ti sei fissato con me ?
Con tutte le ragazze che ti muoiono dietro, perchè proprio
io ?”
Draco
sorrise e le rispose, avvicinandosi a lei lentamente: “Non
è ovvio ? E per
fortuna che tu e la Granger eravate le più secchione del
nostro anno !”
Eryn
lo guardò male e si allontanò di qualche
centimetro mettendosi con le braccia
incrociate.
“Tu...io
ti ho sempre voluta: sei bella, intelligente, astuta, bravissima nelle
magie...e poi, sei sempre stata l'unica, oltre alla Granger che mi
abbia sempre
tenuto testa...Mi attrai...tutto qui.”, le rispose Draco
seriamente.
Eryn
lo guardò incredula qualche minuto, poi scosse la testa e,
facendo un sorriso
amaro, disse: “Non è così che otterrai
la mia amicizia, mi spiace...Certe cose
devono essere libere, non forzate...”
“Sì,
lo so...Ci devo lavorare...Intanto, questa la rivuoi ?”, le
rispose il ragazzo
porgendole la sua collana.
Eryn
lo guardò un momento, poi gli chiese, imbronciata:
“Stai cercando di
corrompermi ?”
“No,
solo di fare una tregua. Che ne dici ?”, le rispose lui
ghignando.
“Sei
davvero impossibile ! Ma credo che una piccola tregua ci possa
stare.”, gli
rispose la ragazza sorridendo.
“Tieni.”,
le disse Draco porgendole la collana.
“Grazie...”,
gli rispose Eryn sorridendo e prendendo la collana, poi se la mise.
“Perchè
è così importante quella collana ?”, le
chiese Draco.
“Me
l'ha regalata mio padre il giorno prima di cominciare la scuola a
Hogworts. E'
un ricordo molto importante per me.”, gli rispose Eryn
guardandosi la collana.
Draco
la guardò un momento, pensando che quella ragazza era
davvero bellissima e
crcando un modo per farsi perdonare.
Ad un
tratto, al ragazzo venne un'idea e, alzandosi di scatto, disse:
“Eryn, alzati.
Dobbiamo andare.”
La
ragazza lo guardò stranita e gli chiese: “Dove
?”
“E'
una sorpresa. Su, alzati.”, le rispose lui sorridendo e
porgendole una mano per
aiutarla ad alzarsi.
Eryn
lo guardò un momento, poi accettò l'aiuto del
ragazzo e gli prese la mano.
Draco
la tirò in piedi senza sforzo e le
disse:”Attaccati forte al mio
braccio.Dobbiamo smaterializzarci.”
Eryn
lo guardò ancora più incredula, ma fece come le
aveva detto, poi gli
chiese:”Posso fidarmi ?”
“Sì,
stai tranquilla.”, le rispose lui sorridendo e, un attimo
dopo, si
smaterializzarono, lasciando la stanza vuota...
I due
ragazzi riapparvero in riva a un lago dalle acque cristalline,
circondato da
una verdeggiante foresta di pini.
Eryn
si guardò intorno ammirata.
“Che
bel posto...”, disse la ragazza affascinata guardando prima
il lago, poi la
vegetazione selvaggia che cresceva rigogliosa sulle sue sponde.
“Già...Quando
voglio stare un po' tranquillo vengo sempre qui.”, le disse
Draco guardando
prima la ragazza al suo fianco e poi il lago.
Eryn,
sorridendo si avvicinò alla riva del lago e immerse una mano
nell'acqua
cristallina, che era piacevolmente fresca.
Draco
sorrise vedendola così felice e la raggiunse.
Eryn
lo guardò sorridendo e gli
disse:”Grazie.”
“Ma
ti pare ?”, le rispose lui sorridendo e accarezzandole una
guancia con una
mano.
Eryn
restò immobile quando si sentì accarezzare da lui
e si dimenticò quasi di
respirare.
Ora
che lo guardava bene, la ragazza si rese conto che Draco era davvero
molto
bello, di conseguenza, abbassò lo sguardo imbarazzata.
Draco
sorrise nel vederla così imbarazzata, ma non voleva sciupare
quel momento e
decise che con lei ci sarebbe andato piano, così,
ritirò la mano e riprese a
guardare il lago e il panorama che li circondava.
Appena
Draco aveva ritirato la mano dal suo viso, Eryn riprese a respirare
normalmente
e si accorse che quel contatto le era piaciuto.
“Che
stupida sono stata. Per tutti questi anni l'ho odiato con tutte le mie
forze...e invece, ora sto conoscendo una persona diversa...L'ho
giudicato
male...”, pensò la ragazza
tristemente guardando Draco, mentre lui
osservava il lago.
“Ci
sdraiamo un po' ?”, le chiese lui dopo qualche minuto di
silenzio.
Eryn
annuì.
Subito
dopo, Draco fece comparire due cuscini molto morbidi e le disse,
indicandogliene uno:”Prego.”
Eryn
sorrise e, sdraiandosi gli disse: “Grazie per questa
gita.”
Draco,
sdraiandosi a sua volta, si mise su un fianco per essere di fronte alla
ragazza
e le rispose sorridendo:”Figurati...Io voglio che tu sia
felice con me.”
Eryn
lo guardò sorridendo, ma
poi, i suoi
occhi si velarono di tristezza e pensò: “Sei
davvero diverso dal Draco
che ho conosciuto a scuola e mi piace la persona che sto conoscendo
ora...ma
non potrò mai essere del tutto felice fino a quando mi
terrai lontana dalle
persone che amo...”
Draco,
sentendo il pensiero della ragazza si incupì e
pensò, mentre la guardava negli
occhi:”Mi dispiace, Eryn. Ma non ti
lascerò andare proprio ora, dopo tutto quello
che ho fatto per
averti...E poi, con me sarai al sicuro, almeno fino a quando questa
guerra non
sarà finita.”
Passarono
circa dieci minuti, durante i quali i due ragazzi non dissero niente,
poi...
“Draco.”,
lo chiamò lei.
“Dimmi.”,
le rispose il ragazzo guardandola.
“Tu
sei maggiorenne, vero ?”, gli domandò la ragazza.
Draco
annuì e le rispose:”Sì, li ho compiuti
il primo luglio...E tu, invece ?”
“Io
devo aspettare ancora un po'...Il mio compleanno è il sei
dicembre.”, gli
rispose Eryn.
“Ah,
però...sei nata in un mese invernale...Dal carattere non si
direbbe...”, le
disse il ragazzo sorridendo.
“Anche
tu sei nato nel mese sbagliato se vogliamo dirla tutta...Sei nato in
estate e
hai un carattere molto freddo...E' stano, no ?”, gli rispose
la ragazza
sorridendo.
“Già,
hai ragione...Ma cosa vuoi farci ?”, le rispose lui divertito.
Ci fu
qualche minuto di silenzio, poi Draco le chiese:”Eryn,
cos'è quel tatuaggio che
hai dietro il collo ?”
Alla
ragazza venne un colpo quando sentì quella domanda.
Il
tatuaggio
al quale si riferiva Draco, era stato fatto alla ragazza quand'era
nata,
perchè, nella dinastia Stardust, quando nasceva una persona
con il potere di
controllare le forze della natura, le veniva impresso quel tatuaggio,
una
mezzaluna con vicina una stella, ma ovviamente, Eryn non poteva
dirglielo.
Non
lo aveva mai detto neppure a Daphne, Pansy, Harry e ai suoi amici di
scuola.
Quel
segreto che custodiva da anni non poteva rivelarlo con molta
facilità, perchè
se lo avessero scoperto le persone sbagliate, sarebbe stata la fine.
“E'
un tatuaggio che mi sono fatta prima di iniziare il quarto anno di
scuola.Volevo farmi un tatuaggio e me lo sono fatto.”, gli
rispose la ragazza
tranquillamente.
Draco
capì che la ragazza gli stava mentendo, ma non insistette
oltre.
“Perchè
proprio la mezzaluna con una stella ?”, le domandò
lui facendo finta di nulla.
“Perchè
mi piacciono sia la luna e sia le stelle.”, gli rispose
semplicemente lei.
“Mi
dispiace, Draco...Ma certe cose non posso proprio dirtele...”,
pensò la
ragazza tristemente cercando di non incrociare lo sguardo del ragazzo.
“Non
fa niente, Eryn...Magari quando ti fiderai di più, me le
dirai...”,
pensò Draco sentendo i pensieri della ragazza, poi la
guardò e si accorse che
si era addormentata.
Draco
sorrise dolcemente vedendo la ragazza così rilassata e fece
comparire una
leggera coperta, che le adagiò sopra.
Poi,
il ragazzo tornò a guardare Eryn, che dormiva
tranquillamente e, questa volta,
senza nessun incubo a disturbare il suo riposo.
FINE
CAPITOLO N * 15
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Capitolo 16 *** CAPITOLO N.16 ***
CAPITOLO
N * 16
Passarono
due settimane da quando Eryn era stata catturata.
La
ragazza andava abbastanza d'accordo con Draco e lui, dal canto suo, si
comportava bene nei suoi confronti.
I due
ragazzi condividevano la camera di Draco, e, nonostante le proteste di
Eryn,
dormivano insieme.
Erano
gli ultimi giorni di luglio e, una mattina, quando Draco si
svegliò vide Eryn
addormentata al suo fianco rivolta verso di lui.
Draco
la guardò affascinato e pensieroso per qualche minuto, poi,
mentre le accarezzava
dolcemente i capelli, pensò: “Quanto
sei bella, Eryn...So che soffri per
la mancanza dei tuoi parenti e dei tuoi amici, ma forse, quello che ti
dirò
oggi ti farà piacere.”
Nel
frattempo, la ragazza si svegliò e, lentamente
aprì i suoi occhi verde smeraldo.
La
prima cosa che vide, furono due occhi color ghiaccio che la fissavano
assorti.
Eryn
guardò per qualche secondo quel viso così
affascinante che le stava di fronte,
poi...
“Ciao,
dormigliona !”, le disse il ragazzo ghignando divertito.
“Ciao...E'
da tanto che sei sveglio ?”, gli chiese lei sorridendo.
“Da
una ventina di minuti...Ma ora alzati, dai !”, le rispose lui
impaziente e
iniziando a scendere dal letto.
Eryn
lo guardò stupita vista tutta quell'impazienza e, mettendosi
a sedere, gli
chiese curiosa:”Si può sapere cos'hai da essere
così impaziente ?”
“Oggi
abbiamo ospiti e poi...vedrai.”, le rispose lui vagamente
ghignando.
Eryn
si mise a braccia conserte e guardò imbronciata il
ragazzo:”Uffa, Draco ! Cosa
mi stai nascondendo ?!”
“Niente...”,
le rispose lui divertito vestendosi.
In
realtà, il ragazzo si divertiva a tenere sulle spine Eryn e
vedere la sua
espressione imbronciata, anche se non l'avrebbe mai ammesso.
“Ma
come niente ?! Dai, dimmelo ! Dimmi almeno chi sono gli
ospiti.”, gli disse lei.
“No...Preparati,
così facciamo colazione e alle
9.00 lo
saprai.”, le rispose lui guardandola divertito.
“Antipatico.”,
gli disse Eryn esasperata sapendo che il ragazzo non le avrebbe detto
altro,
poi si alzò, andò in bagno e si
preparò.
Quella
mattina, la ragazza si mise un leggero vestito estivo verde smeraldo
che le
arrivava poco sopra il ginocchio e un paio di sandali lucidi neri.
Ovviamente,
aveva deciso Draco cosa farle mettere quel giorno.
Quando
Eryn uscì dal bagno già vestita, Draco la
guardò compiaciuto per qualche
minuto.
Eryn,
accorgendosi dello sguardo del ragazzo, si imbarazzò e gli
disse: “Uffa, però !
Ogni tanto vorrei scegliere io come vestirmi, non puoi decidere sempre
tu.”
Draco,
riscossosi, la guardò negli occhi e le disse:”Se
scegliessi tu, ti metteresti
sempre dei vestiti che non risaltano le tue forme...anche se
è impossibile non
notarti con il fisico che ti ritrovi.”
Eryn
arrossì sentendo quel complimento e capì che il
ragazzo aveva ragione: lei
preferiva mettersi dei vestiti che non davano troppo nell'occhio, come
magliette a mezze maniche, cannottiere semplici estive,
pantaloni...niente di
provocante...
Invece,
Draco era di tutt'altro avviso: voleva che lei si mettesse vestiti
abbastanza
aderenti, minigonne, top...
Eryn
sospirò, sapendo bene che lei e Draco erano una l'opposto
dell'altro.
“Sarà...Comunque,
ogni tanto dovrei scegliere io cosa mettermi.”,
insistè la ragazza.
Draco
la guardò per qualche secondo, poi, avvicinandosi e
accarezzandole una guancia,
le disse:”E va bene...Qualche volta ti metterai quello che
vorrai...Te lo dirò
io quando. Oggi no.”
Eryn
lo guardò imbronciata e sbuffò.
Draco
sorrise e le disse: “Dai, ora andiamo a fare
colazione.”
Durante
la colazione e gli altri pasti della giornata o quando si trovava nello
stesso
ambiente con i parenti di Draco, Eryn aveva imparato a non parlare con
loro; la
ragazza parlava con questi ultimi solo se loro le facevano direttamente
qualche
domanda, sennò faceva finta che non esistessero.
Soprattutto
con Bellatrix, la ragazza non andava d'accordo, anzi la odiava e il
sentimento
era reciproco.
Arrivarono
le 9.00 e Draco era nel grande salone di Malfoy Manor, comodamente
seduto su
una poltrona quando arrivarono gli ospiti.
“Draco,
come mai ci hai invitati ?”, gli chiese Blasie divertito
appena lo vide.
“Blasie,
ma che domande fai ? Ci ha invitato qui perchè voleva
vederci e perchè gli
mancavano i suoi amici, no ?”, gli disse Daphne, la sua
ragazza.
“Già,
anche se non lo ammetterebbe mai.”, aggiunse Pansy sorridendo
e scambiandosi
un'occhiata di intesa con il suo ragazzo, Theodore.
Draco
sospirò e pensò: “Ma
dove si è cacciata ? Doveva sparire proprio ora ?”
“Ehi,
Draco ! Ci sei ? Torna sulla terra per favore. Ti stiamo parlando se
non te ne
sei accorto !”, gli disse Blasie ghignando.
“Sì,
Blasie. Ci sono, non preoccuparti...”, gli disse Draco
annoiato.
Nel
frattempo, i ragazzi si sedettero sui divani di fronte al giovane
Malfoy.
“Allora
? Cos'hai in mente ? Avevi detto di avere dei progetti per l'estate.
Che
intendevi ?”, gli chiese Theo.
“Già
e poi, ci avevi parlato di una novità.”, aggiunse
Pansy.
Draco
stava per ribattere, quando una voce disse:”Ciao,
ragazzi.”
“Finalmente
è arrivata.”, pensò
Draco sorridendo e voltandosi verso di lei.
I
quattro ragazzi restarono allibiti e increduli vedendo la loro ex
compagna di
Casa.
“Eryn...Ti
stanno cercando tutti...Ma cosa ci fai qui ?”, le chiese
Daphne alzandosi e
andando ad abbracciare l'amica, subito imitata da Pansy.
“E'
vero...Pensavamo fossi...Sai, eri sparita e non sono state trovate
tracce...”,
aggiunse Pansy guardandola preoccupata.
Eryn
le guardò a disagio e scambiò un'occhiata con
Draco.
“Ragazzi,
è colpa mia.”, disse loro Draco.
Tutti
si voltarono verso di lui.
“Cosa
vuoi dire ? Spiegati meglio.”, gli disse Blasie in tono
serio, intuendo già
come potessero essere andate le cose.
Pansy
e Daphne andarono a sedersi nuovamente accanto ai rispettivi fidanzati.
Eryn,
invece andò a sedersi accanto a Draco.
Draco
guardò i suoi amici per qualche secondo, poi disse:
“Sapete bene com'erano i
rapporti tra me ed Eryn, a scuola...Non ci sopportavamo, o meglio, era
lei che
non riusciva a sopportarmi...”
“Per
forza ! Facevi sempre del tuo meglio per farmi saltare i
nervi.”, gli disse
Eryn guardandolo male.
Gli
altri ragazzi restarono increduli vedendo il comportamento di Eryn.
A
scuola, la ragazza ignorava del tutto Draco e gli parlava solo se era
costretta.
Draco
ignorò l'intervento della ragazza e proseguì:
“Comunque, quando mio padre mi
chiese cosa volessi per il mio compleanno...io gli risposi che volevo
solo una
cosa, o meglio, una persona, ma non pensavo che lui facesse sul serio,
quando
accettò...Poi ci si mise anche mia zia a dire che non
sarebbe stato un grosso
problema...Io, che desideravo moltissimo fargliela pagare, ho catturato
Eryn.”
“Catturato
? Draco, cosa stai dicendo ?”, gli domandò Pansy
seriamente e guardandolo con
aria di rimprovero.
“Intendo
che una sera, io, mio padre e mia zia, l'abbiamo seguita e io l'ho
battuta in
un duello magico, poi l'ho portata qui.”, le rispose Draco.
Eryn
non disse niente, ripensando a quella terribile sera.
“Draco,
ma ti rendi conto di quello che hai fatto ? Qui si tratta di rapimento
di
persona ! Sei impazzito per caso ?!”, esclamò
Blasie furioso.
“E'
vero. Non avresti dovuto farlo.”, aggiunse Daphne in tono
duro guardando male
il biondo.
“Lo
so, maledizione ! Me ne sono pentito quasi subito, ma ormai l'avevo
portata
qui...e non posso lasciarla andare...Mio padre, mia zia e mia madre,
non mi
permetterebbero di lasciarla andare perchè rivelerebbe
troppe informazioni
importanti sulla nostra casa e sui Mangiamorte. Quindi devo tenerla qui
almeno
fino a quando questa guerra non sarà finita...”,
rispose loro Draco, poi,
voltandosi verso la ragazza, le disse:”Mi dispiace, Eryn...Ho
fatto una
stupidaggine.”
Eryn
lo guardò un momento e non riuscì ad arrabbiarsi
con lui perchè il suo tono era
sincero e nei suoi occhi, vi leggeva tutto il rimorso che provava per
quello
che aveva fatto.
“Tutti
fanno degli errori, è inevitabile...”, gli disse
Eryn sorridendo.
Draco
sorrise, felice di capire che la ragazza non era arrabbiata con lui,
poi,
girandosi verso i suoi amici, disse loro: “Ragazzi,
però non dovete dire a
nessuno dove si trova Eryn. E' troppo pericoloso.”
I
quattro ragazzi si guardarono un momento, poi guardarono Draco ed Eryn,
che
sembravano andare d'accordo; infondo si trattava dei loro amici.
“E
va
bene, Draco...ma devi prometterci, che appena tutta questa storia
sarà finita,
la lascerai andare.”, gli disse Blasie seriamente.
“Certo,
questo è sicuro.”, gli rispose Draco solennemente
guardandolo negli occhi.
“Invece,
l'altra cosa che dovevi dirci ?”, gli domandò Theo.
“Si
tratta delle vacanze.”, gli rispose Draco tranquillamente.
“Vacanze
?!!!”, esclamarono Daphne, Pansy, Eryn, Blasie e Theo.
“Già.
Pensavo di andare al mare in Croazia tutti insieme. Che ne dite
?”, rispose
loro Draco tranquillamente.
I
ragazzi si guardarono stupiti per qualche secondo, poi Balsie gli
chiese:”Ma ti
senti bene, Draco ? Non sei mai stato un tipo da andare in vacanza
tutti insieme
felici e contenti ! Che ti prende ?”
“Già,
è vero...Durante le vacanze, o te ne stavi a casa o te ne
andavi via per i
cavoli tuoi gli altri anni...Come mai ora hai avuto questa idea
?”, gli chiese
Pansy incredula.
“Perchè...non
posso pensare sempre a me stesso...”, rispose loro guardando
prima i ragazzi e
poi Eryn.
Eryn
in quell'istante capì che il ragazzo aveva proposto quella
vacanza proprio per
lei e ne fu davvero sorpresa e molto felice.
Eryn
sorrise e pensò: “Grazie,
Draco...Riesci sempre a sorprendermi...”
Draco
sorrise nel sentire il pensiero della ragazza, poi, rivolgendosi ai
suoi amici,
chiese:”Allora ? Che ne pensate ?”
“Io
ci sto. Per una volta che non vuoi fare le vacanze da solitario, non
posso
dirti di no.”, gli rispose Theo sorridendo.
“Anch'io.”,
aggiunse Pansy.
“Sì,
vengo anch'io.”, disse Daphne e, guardando Eryn,
pensò: “Incredibile...Draco
sta facendo tutto questo appositamente per lei, per cercare di
rimediare
all'errore che ha fatto...Per una volta, Draco sta facendo qualcosa per
un'altra
persona e non per se stesso...”
“Sì,
ci sto anch'io.”, aggiunse Blasie, intuendo il motivo per il
quale Draco avesse
proposto quella vacanza.
“Eryn,
che ne dici ?”, le chiese Draco voltandosi verso di lei.
“Va
bene.”, gli rispose la ragazza sorridendo.
Draco
sorrise a sua volta, poi disse: “Okay, allora partiamo
dopodomani. Ci
smaterializzeremo da qui. Quindi ci troveremo alle otto della mattina
di
dopodomani fuori dai cancelli di Malfoy Manor. Domande ?”
“Hai
già pensato a tutto, eh ?”, gli chiese Theo
sorridendo.
“Sono
un tipo previdente.”, gli rispose Draco ghignando.
“Allora
dobbiamo andare a fare un po' di shopping !”,
esclamò Pansy.
“E
ovviamente viene anche Eryn.”, aggiunse Daphne con un tono
che non ammetteva
repliche.
Draco
guardò un momento la ragazza seduta al suo fianco, poi
guardò Daphne e Pansy e
disse seriamente:”E va bene. Può venire anche
lei...Ma non perdetela di vista.”
“Okay,
non preoccuparti.”, gli disse Daphne sorridendo.
“Posso
andare davvero ?”, gli chiese Eryn felice.
“Sì,
ma non scappare...E comunque, dovrò cambiarti un po' la
fisionomia per renderti
diversa da come sei o qualcuno potrebbe riconoscerti.”, le
rispose Draco
guardandola.
Eryn
lo guardò un momento leggermente arrabbiata, ma poi gli
rispose:”D'accordo...Farò la brava.”
“Bene,
allora io andrei a casa, almeno comincio a preparare le
valigie.”, disse Pansy
alzandosi in piedi.
“Valigie
? Pansy, quante valigie vorresti portarti di preciso ?!”,
esclamò Theo
guardando preoccupato la ragazza.
“Ma,
non so di preciso...Due o tre o forse quattro. Dipende se ci sta
tutto...”, gli
rispose pensierosa la ragazza.
“Due
o tre ?!!!”, esclamò scandalizzato il ragazzo.
Eryn
sorrise vedendo quella scena, poi chiese a Draco: “E io come
faccio ? Non ho
nessuna valigia qui.”
“Non
preoccuparti per questo. Ce ne porteremo due delle mie.”, gli
rispose Draco
sorridendo.
Eryn
lo guardò un momento, poi gli chiese: “D'accordo,
ma c'è l'incantesimo
estensivo nelle tue valigie ? Sennò come faccio a farci
entrare tutto ?”
“Incantesimo
che ?!”, esclamò Draco.
“Estensivo,
Draco ! Così ci si può mettere più
roba, no ? Io lo faccio sempre a tutte le
borse e le valige che che ho.”, gli rispose la ragazza
semplicemente.
Draco
la guardò stralunato, poi le rispose: “No, non
c'è quell'incantesimo.”
“Posso
farglielo, allora ?”, gli chiese Eryn tranquillamente.
“Sì,
dopo lo farai.”, le rispose lui.
Quando
gli ospiti se ne furono andati, Eryn e Draco andarono nella camera del
ragazzo
e, quando quest'ultimo ebbe tirato fuori le valige, Eryn gli disse:
“Draco,mi
dovresti dare la bacchetta per fare l'incantesimo.”
Draco
la guardò un momento diffidente, alzando la sua bacchetta e
appellando quella
della ragazza.
“Fai
quell'incantesimo.”, le disse il ragazzo tenendola sotto tiro
con la sua
bacchetta,”e non fare stupidate, Eryn...”,
pensò il ragazzo
guardandola cupamente.
Eryn,
una volta ricevuta la sua bacchetta fece l'incantesimo a entrambe le
valige,
poi guardò un momento la sua bacchetta, e, sospirando, la
restituì a Draco.
Il
ragazzo prese la bacchetta di Eryn e la mise nuovamente in un cassetto
al quale
solo lui poteva accedere.
“Mi
dispiace, Eryn...Ma non posso lasciarti la bacchetta.”, le
disse il ragazzo
guardandola.
“Sì,
lo so...”, gli rispose la ragazza tristemente.
Draco,
per cercare di tirarle sul il morale, le disse: “Forza, ora
facciamo la
valigia. Sai cosa vuoi metterci ?”
Eryn
sorrise e cominciò a preparare la valigia con Draco e la
cosa fu molto lunga
perchè quello che sceglieva
lei non
andava bene a Draco e quello che sceglieva il ragazzo non andava bene a
lei,
quindi dovettero fare e rifare le valige diverse volte...
FINE
CAPITOLO N * 16
|
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Capitolo 17 *** CAPITOLO N.17 ***
CAPITOLO
N * 17
Le
vacanze in Croazia andarono molto bene.
I sei
ragazzi si divertirono quell'estate, tra bagni al mare e altri
passatempi.
Draco
ed Eryn andavano d'accordo e non litigavano più.
Ovviamente,
Draco impose un incantesimo su Eryn per farle cambiare fisionomia e per renderla
irriconoscibile.
Una
sera, i sei ragazzi
andarono ad una
festa in spiaggia e si divertirono a ballare tutti insieme.
Quando
un ragazzo si avvicinò ad Eryn per ballare con lei, Draco si
intromise subito.
“Ciao,
mi concedi questo ballo ?”, le chiese un ragazzo moro con gli
occhi nocciola.
Eryn
stava per rispondergli, ma Draco, comparendole dietro e circondandole
la vita
con un braccio, disse al ragazzo: “No, lei è
già occupata.”
Blasie,
Theodore, Daphne e Pansy guardarono Draco divertiti.
Eryn
osservò Draco sorridendo e scuotendo la testa.
“Ehi,
amico. E' solo un ballo...”, gli disse il ragazzo.
“Ti
ho detto di no. Sparisci.”, gli rispose Draco in tono
minaccioso.
I due
ragazzi si fronteggiarono, scambiandosi occhiate omicide.
Eryn,
cercando di non far scoppiare il finimondo, si mise in mezzo e disse al
ragazzo: “Dai, lascia stare.E poi, lì
c'è una ragazza che sta ballando da
sola...Perchè non vai da lei ?”
Il
ragazzo fissò prima Eryn e poi la ragazza in questione.
“E
va
bene.Ma solo perchè me lo dici tu, dolcezza.”, le
disse il ragazzo, poi,
voltandosi verso Draco, gli disse, minaccioso: “Ringrazia la
tua ragazza perchè
se non ci fosse stata, ti avrei fatto nero...compresi i capelli
!”, e se ne
andò.
“Ma
come....?!”, esclamò Draco furioso, ma Eryn gli
mise una mano sulla bocca e gli
disse sorridendo: “Dai, smettila ! Non è successo
niente.”
Draco
si liberò della mano di Eryn e le disse: “Come non
è successo niente ?! Quello
mi stava provocando !!! Ora vado io a farlo a nero !”
“No,
Draco. Lascia stare. Non ne vale la pena, siamo in vacanza
!”, gli disse Eryn
cercando di calmarlo e trattanendolo per un braccio.
“E'
vero, Draco. Non pensarci più. Siamo qui per divertirci, non
per andare in
cerca di guai !”, gli disse Blasie.
Draco
guardò i suoi amici e disse: “E va
bene...”, poi, guardando Eryn le disse: “Ma
tu devi ballare solo con me.”
Eryn
lo guardò sospirando e gli disse sorridendo: “E va
bene...Ma non ti agitare.”
“Certo
che qualcuno è proprio cotto, eh ?”, chiese Balsie
ghignando ai suoi amici
mentre Draco ed Eryn si erano allontanati per ballare.
“Già...E'
nella fase del geloso...”, concordò Theodore
divertito.
“Lo
è
già da un po' di anni, ma forse voi non ci avete mai fatto
caso.”, disse loro
Pansy sorridendo.
“Ma
che dici ?”, le domandò Theodore.
“E'
dal quarto anno che Draco si è innamorato di Eryn, ma
ovviamente, voi due non
ve ne siete accorti.”, rispse loro Daphne divertita.
“Ma
no
! Che dici ?!”, le chiese Blasie.
Pansy
e Daphne si guardarono rassegnate ed esclamarono: “Ragazzi
!”
“E'
inutile. Proprio non avete occhio per certe cose.”, disse poi
Pansy.
“Già.
Andiamo a ballare, dai.”, disse Daphne.
FINE
CAPITOLO N * 17
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Capitolo 18 *** CAPITOLO N.18 ***
CAPITOLO
N * 18
Era
l'ultimo giorno di agosto e, quel pomeriggio, Draco si
preparò
il baule per Hogworts.
Eryn
era in camera con lui e lo guardava tristemente perchè
sapeva
che lei non sarebbe tornata a scuola per il suo settimo anno.
Draco,
accorgendosi dell'espressione della ragazza, le disse:
“Eryn, mi dispiace. Ma non puoi venire a Hogworts...E poi,
ora, la maggior
parte dei professori sono dei Mangiamorte e tu sei amica di San
Potter...Finiresti solo nei guai.”
Eryn lo
guardò tristemente, poi gli disse:”Però
scommetto che i
miei amici di Grifondoro torneranno.”
“Può
darsi...Non credo che siano così furbi da evitare la scuola,
anche se pullula di Mangiamorte. Mi dispiace, ma tu resterai qui. Io
tornerò
tutte le sere a casa. Tu cerca solo di andare d'accordo con i miei e
soprattutto, evita mia zia. Capito ?”, le disse Draco
seriamente guardandola
negli occhi.
Eryn
annuì, troppo affranta per parlare e poi disse:”Ti
lascio
preparare...Vado in giardino.”, e, alzandosi uscì
dalla stanza.
“Ci
sta malissimo...Ma non posso permetterle di tornare a
scuola.”, pensò Draco
guardando la porta dalla quale era uscita la
ragazza, poi continuò a prepararsi il baule.
Intanto,
Eryn raggiunse un salice piangente nel giardino dei
Malfoy e si sedette accanto al tronco dell'albero a guardare il
rigoglioso
agglomerato di piante, fiori e alberi del posto.
Dopo
circa dieci minuti, Eryn udì dei passi che andavano verso di
lei, ma fece finta di nulla e non si voltò.
Quando
i passi furono vicinissimi
a lei si fermarono.
“Eryn.”,
la chiamò una voce fin troppo conosciuta.
Eryn
fece un sospiro e, voltandosi verso la donna, le chiese:
“Sì,
signora Malfoy ?”
“Domani
Draco partirà per Hogworts e mentre lui non ci
sarà, tu
starai con me. Faremo delle cose insieme. Domani mattina ci troveremo
nella
Sala da pranzo alle dodici e trenta perchè prima
accompagnerò Draco alla
stazione.Ci saranno mio marito in casa e Bellatrix e cerca di non
rispondere a
mia sorella.”, le disse la donna seriamente.
Eryn la
guardò annoiata e un po' stupita, poi le chiese:
“E cosa
dovremmo fare di preciso ?”
“Lo
scoprirai...Avrai anche del tempo libero, non preoccuparti.
Potrai fare quello che vuoi quando non saremo impegnate nelle nostre
attività.”, le rispose la donna calmissima.
Eryn,
ormai rassegnata all'idea di fuggire, le rispose:
“D'accordo...”, poi tornò a guardare il
giardino.
Narcissa
però non se ne andò e restò qualche
minuto a fissare la
ragazza, dispiaciuta.
E'
vero, non si può dire che Narcissa Malfoy fosse una santa,
ma
non avendo mai avuto una figlia, ora si stava affezionando a Eryn e
vederla
così triste le dispiaceva.
“Eryn.”,
la chiamò dopo qualche minuto la donna.
La
ragazza si voltò verso di lei incuriosita.
“C'è
qualcosa in particolare che ti piacerebbe fare ?”, le
domandò
Narcissa tranquillamente.
“A
parte tornare dalla mia famiglia e dai miei amici ?”, le
chiese
la ragazza stizzita, cercando di controllarsi.
Narcissa
sorrise e per un momento, l'espressione del suo viso
ricordò Draco alla ragazza.
“Assomiglia
tantissimo a Draco...Ecco da chi ha ripreso di
più, non da suo padre, ma dalla madre.Per fortuna che ha
ripreso di più da sua
madre...”, pensò Eryn
guardando la donna per qualche secondo.
“A
parte quello ?”, le domandò la donna sorridendo.
“Mi
piacerebbe suonare l'arpa.”, le rispose la ragazza
tranquillamente.
“L'arpa
celtica ?”, le chiese Narcissa incredula; erano poche le
persone che sapevano suonare bene quello strumento.
“Sì,
proprio quella.”, le rispose la ragazza.
“Si
può fare...Ne abbiamo una che ci regalò un nostro
amico
irlandese, ma non è mai stata usata perchè non
c'era nessuno in grado di
suonarla.Domani ti farò vedere dove si trova e potrai
andarci quando vorrai.”,
le rispose la donna tranquillamente.
“Va
bene, grazie.”, le rispose la ragazza serena.
“Eryn,
un'ultima cosa.”, le disse la donna.
La
ragazza la guardò stupita e le disse: “Mi
dica.”
Narcissa
si sedette sull'erba accanto a lei e le disse seriamente:
“Lo so che ti trovi in una situazione difficile e in parte
è anche colpa mia
perchè io diedi il mio consenso quando Draco, mio marito e
mia sorella ebbero
l'idea di catturarti, ma volevo che Draco avesse la sua vendetta
perchè non
voglio che nessuno si prenda gioco di lui...”, poi
guardò il giardino per
qualche secondo e tornò a fissare la ragazza negli
occhi:”...Ma mi sembra che ora
andiate abbastanza d'accordo, no ?”
Eryn,
non capendo dove volesse andare a parare la donna, le
rispose: “Sì, ora andiamo d'accordo...E' stata
anche colpa mia...Durante gli
anni di scuola ho fatto una cosa che non si dovrebbe mai fare:
giudicare gli
altri dalle apparenze, senza sforzarsi di conoscerli meglio...e ho
sbagliato...Io non ho mai voluto conoscere meglio Draco durante la
scuola
perchè non sopportavo il suo carattere o almeno, quello che
manifestava
esternamente...Invece, in questo periodo l'ho conosciuto meglio e...non
mi
dispiace...”, e arrossì distogliendo lo sguardo,
imbarazzata.
“Sì,
lo so. Draco è fatto così...In apparenza Draco
deve farsi
vedere come vuole suo padre, ma in realtà è molto
diverso e scommetto che si è
già pentito di averti catturata, ma ora come ora, non
può liberarti...Sarebbe
troppo pericoloso sia per te e sia per noi.”, le disse
Narcissa guardandola
seriamente.
“Perchè
sarebbe pericoloso per voi ? Posso capire per me, ma per
voi ? Che rischi correte ?”, le domandò Eryn
perplessa.
Narcissa
sorrise e le rispose: “Mio marito
e mia sorella sono alcuni dei più convinti
Mangiamorte dalla parte del Signore Oscuro...Se ci lasciassimo sfuggire
una...”, e guardò la ragazza, non sapendo come
proseguire e non volendo
offenderla.
“Una
prigioniera.”, continuò Eryn in tono amaro per lei.
“Già...Se
ti lasciassimo fuggire, mio marito perderebbe la sua
credibilità e anche mia sorella e loro ci tengono molto al
Signore Oscuro.
Vogliono che lui sia fiero di loro...Draco no, invece. Lui è
stato costretto da
suo padre a diventare un Mangiamorte, come me del resto, ma non
può più tornare
indietro ormai...Se tu fuggissi, sarebbe disonorevole per mio marito e
mia
sorella, senza contare, che potresti andare a raccontare informazioni
preziose
su di noi e sui piani del Signore Oscuro ai tuoi amici, a Harry Potter
e agli
Auror, visto che tuo padre è un Pozionista di quel
reparto.”, le disse la
donna.
“Sì,
capisco...”, le rispose la ragazza cupamente.
“Ormai
ci sei troppo dentro anche tu...Fino a quando non sarà
tutto finito, dovrai restare qui...sperando che sia Harry Potter a
trionfare
sul Signore Oscuro.”, le disse la donna cupamente guardando
il giardino.
Eryn,
sentendo quelle parole, guardò la donna incredula:
“Signora
Malfoy ?”
“Chiamami
Narcissa quando siamo da sole e dammi del tu.”, le
rispose la donna sorridendo e guardandola.
“Lei...cioè,
tu non sembri condividere molto le idee di tuo
marito...Perchè...?”, le chiese la ragazza
imbarazzata, senza sapere come
continuare, temendo di ferire o far arrabbiare la donna.
“Perchè
sto con lui ? E' molto semplice, Eryn. Hai mai sentito
parlare di matrimoni combinati ?”, le rispose la donna
sorridendo amaramente.
La
ragazza annuì.
“All'età
di diciassette anni, appena fu finita la scuola, la mia
famiglia e quella di Lucius combinarono il nostro matrimonio
perchè eravamo
entrambi dei purosangue e volevano che stessimo insieme...La mia
famiglia lo
fece soprattutto per il denaro e le ricchezze dei Malfoy
ovviamente...Per
quanto riguarda Lucius...Lui era sempre stato affascinato da me a
scuola e
quando seppe la notizia ne fu molto felice...E' sempre stato molto
dolce con me
e mi ama con tutto se stesso, ma io non sono mai riuscita a
contraccambiare...”, le rispose la donna in tono malinconico.
“Avevi
già qualcun'altro ?”, le domandò Eryn.
“Sì,
era un ragazzo di Corvonero...e lo amavo moltissimo...Quando
seppi del matrimonio combinato, protestai, urlai ai miei genitori che
non
volevo sposare Lucius perchè amavo già un'altra
persona...E questo fu un
gravissimo errore.”, le rispose Narcissa cupamente.
“Perchè
?”, le domandò Eryn temendo il peggio.
“Perchè
i mie genitori, Mangiamorte, ovviamente...Loro...uccisero
il ragazzo che amavo e se la cavarono grazie ai loro soldi e alle loro
influenze...Quando accadde, io persi la voglia di vivere, e mi ripresi
solo
quando nacque Draco, che per fortuna assomiglia molto di più a me che a suo
padre...Lucius si comporta
bene con me, ma certe sue idee, proprio non le tollero, ma mi sono
dovuta adattare
purtroppo...”, le disse la donna tristemente.
“Mi
dispiace...Davvero.”, le disse Eryn guardandola negli occhi.
Narcissa
la guardò un momento, poi le disse: “Lo so...Ho
capito
che sei diversa dalle solite oche starnazzanti che girano intorno a mio
figlio...E' per questo che quando Draco non ci sarà mi
prenderò io cura di te.
Per qualsiasi problema, io ci sono...So di non essere tua madre o una
tua
amica, ma vorrei davvero aiutarti se me lo permetterai.Va bene
?”
Eryn la
guardò stupita per qualche secondo, poi le rispose
sorridendo: “Va bene, Narcissa. Grazie.”
La
donna sorrise e le chiese: “Andiamo a vedere a che punto
è
Draco con il baule ? E' un gran casinista per certe cose...Sicuramente
avrà
dimenticato qualcosa.”
Eryn
annuì e, alzandosi insieme alla donna si diresse verso la
camera del figlio.
Quando
arrivarono davanti alla porta e la aprirono, Eryn e
Narcissa videro Draco che frugava nell'armadio con frenesia e
brontolava: “Ma
dove l'ho messa ?! Non può essersi spostata ! Ero convinto
di averla messa qui
!”
“Draco,
cosa stai cercando ?”, gli chiese Narcissa sorridendo ed
entrando nella camera seguita da Eryn.
Draco
si voltò imbarazzato accorgendosi solo in quel momento della
presenza delle due ospiti.
“La
mia sciarpa di Serpeverde.”, le rispose lui imbronciato.
La
donna stava per rispondergli, ma Eryn esclamò: “Lo
so io dov'è
! L'ho vista l'altro giorno nell'armadio.”
Poi, la
ragazza si avvicinò all'armadio, accanto al ragazzo e,
mettendoglisi di fianco aprì il cassetto più in
basso e vi trovò la sciarpa.
Poi,
prendendo la sciarpa, Eryn la diede al ragazzo e gli disse:
“Tieni...”
Draco
la guardò un momento, poi le disse: “Grazie...E
comunque lo
sapevo che era lì, me n'ero momentaneamente
dimenticato.”
“Sì,
certo !”, esclamò Eryn divertita.
Draco
la guardò male, ma poi sorrise a sua volta.
Narcissa
che aveva assistito alla scena sorrise e pensò: “Draco
ha trovato qualcun'altro che si prende cura di lui...Ormai, non gli
servo
più...E' cresciuto il mio bambino, per quanto orgoglioso
sia, è proprio
cresciuto.”
“Bene,
ragazzi. Ci vediamo più tardi a cena. Ora vi lascio
finire.”, disse loro Narcissa sorridendo e uscì
dalla stanza.
“Allora,
hai preparato tutto ?”, gli domandò Eryn dopo
qualche
minuto.
“Sì.
Finalmente ho finito.”, gli rispose Draco.
“Per
fortuna. Hai preso la scopa, la divisa di Quidditch, le
fialette per le pozioni...”, gli domandò la
ragazza.
“No
! Maledizione ! Quelle me le sono dimenticate !”,
esclamò il
ragazzo guardando sconsolato la valigia, sapendo di doverla rifare di
nuovo.
Eryn
sospirò divertita e gli disse: “E va bene. Ho
capito. Dai,
controlliamo tutto.”, e cominciò a svuotare la
valigia.
Draco
la osservò in silenzio per qualche secondo e
pensò
sorridendo: “Mi sembra di vedere mia madre
quando controllavamo la
valigia, solo che ora al suo posto c'è lei...Grazie, Eryn.”
Poi,
anche Draco cominciò a tirare fuori tutto e, insieme alla
ragazza controllarono e rifecero la valigia mettendoci davvero tutto.
Quella
sera, dopo cena, Draco ed Eryn andarono in giardino, sotto
il salice piangente e parlarono un po'.
Lì,
Draco confessò alla ragazza di come suo padre Lucius lo
aveva
costretto a diventare Mangiamorte, di come Voldemort lo aveva
incaricato di
uccidere Silente, sennò lui sarebbe stato ucciso a sua volta.
Eryn
non riuscì ad arrabbiarsi con Draco perchè
capì che non era
stata colpa sua quel che aveva fatto.
Poi,
verso le 22.30 andarono a dormire.
Prima
di addormentarsi, quando entrambi si furono sistemati sotto
le coperte...
“Eryn.”,
la chiamò Draco.
La
ragazza si voltò verso di lui e gli chiese: “Cosa
c'è ?”
“Ti
terrò informata su tutto quello che succede a scuola, va
bene
?”, le disse Draco.
Eryn lo
guardò sorridendo e gli disse: “Va bene, grazie. E
non
cacciarti nei guai con i Grifondoro.”
“Ci
posso provare.”, le rispose lui divertito.
“Sei
proprio irrecuperabile.”, gli disse Eryn sorridendo.
Draco
sorrise e guardò la ragazza per qualche minuto,
contemplandola in silenzio.
Poi, le
accarezzò i capelli e le disse, seriamente: “Eryn
stai
attenta a mia zia...Cerca di evitarla il più possibile
quando non ci sarò.”
Eryn lo
guardò un momento, poi gli disse: “Va bene...Se
lei mi
lascerà in pace, non sarò di certo io ad attaccar
bottone.”
“D'accordo...Mettiamoci
a dormire ora.”, le disse Draco
sorridendo.
Poi, i
due ragazzi spensero le luci e si addormentarono.
FINE
CAPITOLO N * 18
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Capitolo 19 *** CAPITOLO N.19 ***
CAPITOLO
N * 19
Erano
le otto di mattina del primo settembre e, quando Eryn aprì
gli occhi vide che
la stanza era inondata dalla luce del sole e il baule di scuola di
Draco era
sparito.
“E'
già partito.”,
pensò Eryn tristemente guardando il punto in cui la sera
prima c'era il baule del ragazzo.
Eryn
sospirò pensando ai suoi amici che tornavano a scuola quel
giorno...e lei non
ci sarebbe stata.
Eryn
pensò sconsolata alla sua famiglia e si chiese se i suoi
genitori e suo
fratello avrebbe mai capito dove si trovasse.
La
ragazza sperò che non fosse successo niente di male alla sua
famiglia e ai suoi
amici.
“Chissà
cosa staranno facendo Harry, Ron e Hemrione ?”,
pensò la ragazza
sospirando.
Sul
comodino, dalla parte dove dormiva Draco, Eryn trovò un
biglietto di carta, con
il suo nome, così lo aprì e lesse il messaggio:
“Ciao,
dormigliona !
Mi
è dispiaciuto non salutarti questa mattina, ma stavi
dormendo troppo bene !
Vedrai
che passerà in fretta.
Ci
vediamo questa sera !
Buona
giornata !
Draco”
Eryn
sorrise leggendo quelle righe, poi si alzò dal letto,
andò a lavarsi e poi
scese al pian terreno per fare colazione
nell'immensa sala da pranzo.
Avvicinandosi
alla porta, la ragazza sentì diverse voci e si
fermò lungo un corridoio prima
di entrare.
“Ma
chi saranno ? Mangiamorte ?”, si chiese
preoccupata restando immobile.
Proprio
in quel momento, vicino alla ragazza passò un enorme
serpente.
Eryn
restò immobile, fissando il serpente.
Il
serpente, a sua volta fissò la ragazza e, dopo qualche
secondo chinò il capo
davanti a lei e le disse:”Salve, mia regina.”
Eryn,
riconoscendo l'appellativo usato da tutti gli animali e dalle creature
magiche
a causa del suo potere, si sentì in imbarazzo.
“Non
chiamarmi così. Sono solo una ragazza.”, gli disse
Eryn seriamente.
“Ma
hai un grande potere.”, le disse il serpente fissandola negli
occhi.
“Lo
so...E può essere pericoloso se usato nel modo
sbagliato...Quindi non dirlo a
nessuno.”, disse la ragazza.
Eryn
sapeva che a causa del suo dono, ogni animale o creatura magica era
costretta a
obbedirle.
A
Eryn non piaceva questo lato del suo potere, ma non poteva permettere
che
troppe persone sapessero del suo dono.
“Come
desideri.”, le disse il serpente con tono rispettoso,
chinando il capo.
Eryn
sorrise, poi gli chiese: “Chi sei ? Non mi sembri un normale
serpente.”
“No,
infatti. Io sono Nagini e sono un horcrux di Voldemort. Lui ha
racchiuso in me
una parte della sua anima.”, le rispose il serpente.
“Ho
sentito parlare di questa magia; è molto oscura e richiede
degli omicidi. E'
orribile che abbia fatto di te un horcrux.”, le disse Eryn
allibita.
“Non
è poi così male...Io e Tom siamo molto
legati...Ma tu piuttosto, che ci fai in
un covo di Mangiamorte ?”, le rispose il serpente incuriosito.
“Draco
mi ha battuta in un duello magico e mi ha portata qui.”, le
rispose Eryn
mestamente.
“Com'è
possibile ? Con i tuoi poteri, avresti potuto distruggerlo.”,
le chiese il
serpente incredulo.
“E'
vero, ma non ho voluto usarli perchè desideravo che fosse un
duello leale...e
poi c'erano altre due persone quella sera. Se avessero detto al Signore
Oscuro
il mio segreto, sarebbe stata la fine.”, gli rispose Eryn in
tono tetro.
“Non
avresti dovuto lasciare testimoni, allora.”, le disse il
serpente
tranquillamente.
“Non
mi piace uccidere o fare del male...Se posso, lo evito.”, gli
rispose Eryn
seriamente.
Il
serpente scosse la testa e disse: “Ci conviene entrare...Si
sono accorti di
noi.”
Infatti,
poco dopo apparve Lucius Malfoy sulla soglia.
“Eryn,
sei arrivata finalmente ! Vieni che ti presento gli ospiti
!”, le disse l'uomo
sorridendo.
“Veramente
volevo solo fare colazione, signor Malfoy.”, gli disse la
ragazza facendo un
passo indietro.
“Dopo
farai colazione. Ora vieni.”, le disse l'uomo e,
trascinandola per il braccio
sinistro la portò nella sala.
Nel
grande salone, seduti attorno al grande tavolo di mogano c'erano
diversi
Mangiamorte.
A
capotavola c'era Voldemort, poi Bellatrix Lestrange, Mccnair, Greyback,
Smith e
molti altri.
I
Mangiamorte erano una dozzina.
“Ma
guarda un po' che bocconcino ci ha portato Lucius.”, disse
Smith.
“Questo
dev'essere il padre di Smith; è viscido come suo figlio.”,
pensò Eryn
arrabbiata guardando l'uomo trucemente.
“Già,
ma è proprietà privata di mio figlio, signori.
Quindi non fatevi strane idee.”,
disse loro Lucius tranquillamente, ma guardando male i presenti.
Bellatrix
sorrise malignamente, aspettandosi una replica da parte della ragazza,
e avendo
così una scusa per farle del male.
“Io
non sono la proprietà privata di nessuno !”,
sbottò Eryn arrabbiata liberando
il braccio dalla stretta di Lucius e guardandolo male.
“Dici
? Eppure mi sembrava che Draco ti avesse battuta in duello e ti abbia
anche
risparmiato la vita. Quindi, fino a prova contraria, gli
appartieni.”, le disse
Bellatrix malignamente.
Eryn
la guardò furiosa, ma capì di non dover cadere
nella trappola della donna.
“E'
meglio che mi controlli o mi caccerò nei guai...”,
pensò la ragazza
distogliendo l'attenzione da Bellatrix e guardando gli altri
Mangiamorte.
Ci fu
un momento di sielnzio.
“Ragazza.”,
disse Voldemort guardandola.
“Mi
chiamo Eryn.”, puntualizzò lei per nulla
intimorita, guardandolo negli occhi.
“Bene,
Eryn. Vieni qui un momento.”, le disse lui ghignando.
Eryn,
sapendo che disobbedire non sarebbe stata la cosa migliore da fare, si
avvicinò
al mago.
Voldemort
la guardò a lungo e quando Eryn gli fu davanti e
provò a entrare nella sua
mente, ma la ragazza glielo impedì.
Suo
padre le aveva insegnato l'Occlumanzia perchè diceva che di
quei tempi le
sarebbe tornata utile.
Inoltre,
Nagini, senza farsi notare aiutò Eryn a rendere la sua mente
impenetrabile.
Dopo
qualche silenzioso minuto...
“Interessante...Sei
una ragazza in gamba, Eryn. Peccato che tu appartenga già a
Draco.”, le disse
Voldemort sorridendo.
Eryn
lo guardò un momento, poi gli disse, in tono scocciato:
“Posso andare adesso ?
Hai finito la tua ispezione ?”
Molti
Mangiamorte sussultarono e cominciarono a redarguire e a minacciare la
ragazza
sentendo le parole e il tono che aveva rivolto al loro padrone.
Vodemort,
con un gesto li zittì tutti.
“Sì,
Eryn. Vai pure. Ci rivedremo.”, le disse Voldemort sorridendo.
Così,
ignorando i presenti, Eryn si voltò e uscì dalla
stanza.
Dopo
aver fatto colazione, Eryn passeggiò un po' in giardino e si
sedette nel suo
posto preferito: sotto il salice piangente.
Alle
12.30, Eryn andò nel grande salone da pranzo e vi
trovò solo Narcissa.
“Ciao,
Eryn. Credevo che stessi ancora dormendo.”, la
salutò la donna sorridendo.
“No,
non dormo mai fino a tardi.”, le rispose la ragazza
sorridendo, poi aggiunse: “Lo
sai che questa mattina ho conosciuto l'allegra combriccola dei
Mangiamorte e
anche il grande capo ?”
“Cosa
?!”, esclamò la donna preoccupata.
“Già.
Tuo marito ci teneva davvero tanto a presentarmeli. Mi ha trascinata in
questa
sala e...non posso dire che sia stato un piacere !”, aggiunse
Eryn sarcastica.
“Ti
hanno fatto del male ?”, le chiese la donna preoccupata,
avvicinandosi alla
ragazza.
“No,
non mi hanno fatto niente....A quanto pare, essere il bottino di guerra
di
Draco ha i suoi vantaggi.”, le rispose cupamente Eryn.
Narcissa
sospirò, poi le disse: “Dai, andiamo a
mangiare.”
Eryn
annuì e seguì la donna.
Quel
pomeriggio, dopo pranzo, Narcissa portò Eryn in giro per i
negozi di Londra,
anche negozi babbani, infatti la ragazza si stupì molto per
questo.
Così
passarono diverse ore, durante le quali, Eryn cominciò a
conoscere meglio
Narcissa e a vederne gli aspetti positivi.
Eryn
e Narcissa rientrarono a Malfoy Manor alle 18.30 cariche di sacchetti.
“Eccoci
arrivate. Abbiamo preso un po' di cose oggi, eh ?”, le chiese
Narcissa
sorridendo.
“Già.
Ma tuo marito non ti sgriderà per tutti i soldi che abbiamo
speso ?”, le
domandò Eryn.
“No,
non preoccuparti. Lucius non mi dice mai nulla sugli acquisti e poi, a
lui
piace vedermi con i vestiti nuovi, quindi non c'è nessun
problema.”, le rispose
Narcissa divertita.
“Meglio
così.”, disse Eryn serena.
“Va
bene. Ora vai pure in camera tua. La cena sarà alle sette in
punto.”, le disse Narcissa.
“D'accordo.
A dopo e grazie ancora per oggi.”, le rispose Eryn sorridendo.
“Figurati,
Eryn. A dopo.”, la salutò la donna.
Poi,
la ragazza andò nella camera di Draco a sistemarsi.
Dopo
cena, Narcissa ed Eryn andarono in un salone molto ampio, con delle
poltrone e
un camino acceso.
“C'era
tanta gente a King's Cross questa
mattina
?”, le chiese la ragazza, seduta su una poltrona, vicino al
fuoco.
“Non
molta a dire il vero...Credo che molti genitori non abbiano mandato i
figli a
scuola quest'anno.”, le rispose Narcissa dopo qualche minuto
di silenzio.
“Sì,
è normale. Hanno paura.”, disse Eryn pensierosa
guardando il fuoco.
Narcissa
guardò la ragazza tristemente e pensò: “Questa
mattina io e Draco abbiamo
visto i tuoi genitori, ma non abbiamo potuto dirgli niente...Mi dispiace...”
Passò
qualche minuto di silenzio.
“Non
so se sarei tornata a scuola quest'anno, anche se fossi stata con la
mia
famiglia.”, disse Eryn dopo qualche minuto.
“Cosa
intendi ?”, le chiese Narcissa perplessa, guardandola.
“Intendo,
che sarei andata con Harry, Ron ed Hermione e li avrei aiutati a fare
quello che
devono fare.”, le rispose la ragazza semplicemente.
“Tu
sai quali sono i piani di quei tre ?”, le domandò
la donna.
Eryn
sorrise, poi le rispose: “No...Non mi hanno voluto dire
niente in
anticipo..Dovevamo incontrarci il 28 agosto. Quel giorno avrebbero
dovuto
spiegarmi tutto e io avrei deciso se andare con loro o no...Ma il 28
agosto...”
“Eri
già con Draco.”, concluse la donna.
“Già.”,confermò
la ragazza tristemente.
Ci fu
un momento di silenzio, poi Eryn si rimise a leggere il libro che aveva
cominciato e Narcissa fece lo stesso.
Verso
le 22.00...
“Io
vado a dormire.”, disse Eryn alzandosi.
“Va
bene e ricordati che se dovessi avere bisogno di qualcosa, puoi farmi
chiamare
da un elfo domestico.”, le disse la donna tranquillamente,
poi aggiunse: “So
che Draco ti aveva detto che sarebbe tornato tutte le sere, ma non so
se
riuscirà a mantenere questa promessa...Quindi, se dovessi
avere bisogno,
ricordati che io ci sono.”
Eryn
sorrise, poi le disse: “Va bene,
grazie...Buonanotte.”
“'Notte,
Eryn.”, la salutò la donna.
Poi,
la ragazza uscì dalla sala.
Quando
arrivò nella camera di Draco, Eryn si cambiò, si
preparò per andare a dormire e
si mise sotto le calde coperte del letto.
Prima
di addormentarsi, guardando il posto vuoto di Draco, Eryn
pensò tristemente: “Mi
sa che Narcissa aveva ragione...Non credo che Draco tornerà
tanto spesso...”
Alla
ragazza dispiaceva perchè aveva imparato ad apprezzare Draco
durante quei mesi
estivi e poi, era il suo unico collegamento con la sua vecchia vita.
Dopo
circa dieci minuti, Eryn si addormentò.
Verso
le 23.00, qualcuno si materializzò nella camera dove stava
dormendo Eryn e,
facendo il minor rumore possibile, si cambiò e si mise a
letto.
Il
personaggio misterioso scostò una ciocca di capelli di Eryn
per vedere meglio
il suo volto e pensò: “Quant'è
bella...”
Eryn
aprì lentamente gli occhi verde smeraldo e vide Draco che la
fissava
tranquillamente con il suo solito ghigno.
“Sei
tornato.”, gli disse la ragazza sorridendo.
Draco
la guardò un momento, stupito, poi, ghignando le rispose:
“Certo, te l'avevo
promesso...E poi, non posso mica lasciati in balia di tutte queste
serpi che
girano per la casa, no ?”
Eryn
sorrise e gli disse: “Grazie, Draco.”, e,
appoggiando il capo al petto muscolo
del ragazzo, si addormentò di nuovo, con il sorriso sulle
labbra.
Draco,
dal canto suo, restò sorpreso per qualche minuto, poi,
guardando dolcemente la
ragazza, pensò: “Non devi
ringraziarmi, Eryn...Io ti ho cacciata in
questa situazione e so quanto sia difficile per te...Il minimo che
possa fare è
tornare tutte le sere per controllare che tu stia bene e che nessuno ti
faccia
del male...Appena sarà tutto finito, ti lascerò
andare e poi...deciderai tu se
continuare a vederci o no...Ma per ora non posso fare altro.”
Poi,
il ragazzo circondò con un braccio l'esile vita della
ragazza per stringerla
ancora di più a sé.
Dopodichè,
anche lui si addormentò profondamente.
Alla
fine, Draco aveva mantenuto la promessa: era tornato per non lasciarla
da
sola...
FINE
CAPITOLO N * 19
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Capitolo 20 *** CAPITOLO N.20 ***
CAPITOLO
N * 20
Erano
le 7.25 di mattina e Draco aveva appena
finito di mettersi la divisa
scolastica,
mentre Eryn dormiva ancora.
Draco
guardò ancora un momento la ragazza, sorridendo, poi si
voltò e prese la sua
borsa di scuola.
“Draco.”,
lo chiamò Eryn ancora assonnata.
“Sei
sveglia ? Torna a dormire, Eryn…E’
ancora presto.”, le disse lui dolcemente,
sedendosi sul letto accanto a
lei.
Eryn
si sedette a sua volta e, incupendosi, gli chiese: “Stai
andando a scuola, vero
?”
“Sì.”,
le risposto lui
dispiaciuto di
vederla così
triste.
“Non
mi racconti niente ? Come vanno le cose quest’anno ? Chi
è tornato a scuola ?”,
cominciò a chiedergli lei.
“Eryn,
ora non posso. Devo andare. Ti dirò tutto questa sera. Va
bene ?”, la
interruppe lui sorridendo.
Eryn
lo guardò male un momento, poi gli
rispose: “E va bene…Ma vedi di non
tornare ancora tardi.”
“D’accordo…E
poi, ieri c’era un motivo preciso se sono tornato a
quell’ora.”, le rispose lui
alzandosi.
“Già…La
festa di inizio anno…”, mormorò
tristemente la ragazza.
Infatti,
con tutti gli anni trascorsi con i Serpeverde, ormai Eryn era abituata
a quelle
feste.
I
ragazzi di quella Casa facevano le feste appena possibile, ogni scusa
era
buona, compreso il primo giorno di scuola.
Draco
capì che la ragazza era triste, poi, avvicinandosi le disse:
“Dai, non fare
così.Vedrai che questa sera andrà
meglio.”
Eryn
guardò il ragazzo perplessa, poi gli
chiese: “Perché ?”
Draco
ghignò, sapendo di aver stuzzicato la curiosità
della ragazza.
“Lo
scoprirai questa sera.”, le rispose lui divertito alzandosi e
preparandosi a
smaterializzarsi.
“Draco,
aspetta ! Cosa mi nascondi
?”, esclamò
Eryn spazientita.
Draco
sorrise e si smaterializzò.
Eryn
restò di nuovo da sola e guardò il punto della
stanza dove prima c’era Draco.
“E’ odioso quando fa
così…”,
pensò
la ragazza imbronciata, poi si alzò definitivamente e
andò a farsi una doccia.
Dopo
aver fatto colazione, Eryn andò nel grande giardino della
villa, sotto il
salice piangente e restò lì tutta la mattina, un
po' ascoltando la musica del
suo lettore MP3 e un po' leggendo.
Alle
12.30 un elfo andò a chiamarla per il pranzo.
Pranzarono
solo Eryn e Narcissa quel giorno perchè in casa non c'era
nessuno.
Al
pomeriggio Eryn suonò un po' l'arpa celtica e Narcissa
l'ascoltò affascinata.
Nel
frattempo, a Hogworts erano cambiate molte cose.
Prima
di tutto, Piton era diventato preside, poi quasi tutti gli insegnanti
erano
Mangiamorte.
I
ragazzi delle Case di Grifondoro, Corvonero e Tassorosso non se la
passavano
bene e i Serpeverde la facevano da padroni.
Draco
trascorreva il suo tempo con Blasie, Theodore, Pansy e Daphne.
Verso
le 21.00, subito dopo cena, Eryn andò nella stanza di Draco per sfuggire alla
compagnia dei
Mangiamorte che aveva già dovuto sopportare dall'ora della
cena.
Quando
arrivò nella stanza, Eryn si accorse che c’era
qualcuno in bagno.
La
ragazza, preoccupata, si armò del bastone da passeggio di
Draco ed entrò
silenziosamente in bagno.
Appena
arrivò in bagno, la ragazza vide che c’era la
vasca piena d’acqua fumante, ma
era vuota.
Improvvisamente,
Eryn sentì dei passi dietro di lei e, girandosi velocemente
usò il bastone per
colpire l’intruso.
“Ehi
! E questo sarebbe il benvenuto ?!”, le chiese Draco
ghignando, il quale aveva
fermato il bastone con le mani.
Eryn
lo guardò e vide che il ragazzo era nudo, tranne i boxer
neri che aveva
addosso.
La
ragazza, imbarazzata, arrossì velocemente, distolse lo
sguardo e mollò
il bastone, poi gli
disse: “Scusami…Non pensavo che fossi
già
tornato…”
Draco
sorrise e, prendendole il mento con una mano le disse:
“Invece sono qui da
dieci minuti…Volevi picchiarmi per caso ?”
Eryn,
costretta dalla mano del ragazzo che le teneva il mento, gli rispose
imbarazzata guardandolo in viso: “No, non sapevo che fossi
tu.”
“Pensavi
che fossi un intruso ?”, le domandò lui divertito.
Eryn
lo guardò nuovamente e annuì.
Draco
scosse la testa e la lasciò andare.
“E
secondo te, io faccio entrare nella mia camera chiunque ? Secondo te,
non ho
messo degli incantesimi attorno alla
mia
camera per impedire a chiunque di
entrare
o sentire ?”, le domandò lui divertito.
“Davvero
? Hai messo degli incantesimi di
protezione ?”, gli chiese Eryn incredula.
“Certo.
Solo io, mia madre, tu e Blasie possiamo entrare in questa
stanza.”, le rispose
lui tranquillamente.
Eryn
lo guardò incredula.
“Che
c’è ? Non riesci a credere che possa fare questi
incantesimi ?”, le
domandò lui
divertito, guardandola.
“In
effetti, mi ha sorpresa, sai ?”, gli rispose Eryn sorridendo.
“E non ho ancora, finito, Eryn.”,
pensò Draco sorridendo.
Poi,
la ragazza si voltò verso la porta del bagno e fece per
uscire, ma Drco
chiuse la porta con un incantesimo non
verbale.
Eryn,
non riuscendo ad aprire la porta, si voltò verso il ragazzo.
“Draco,
cosa vuoi fare ?”, gli chiese preoccupata.
Draco
ghignò e, avvicinandosi di corsa, le rispose:
“Giocare.”
“Cosa
?! Ehi ! No, fermo !”, esclamò Eryn vedendoselo
arrivare addosso.
La
ragazza si scostò rapidamente per sfuggirgli, ma Draco la
rincorse per il bagno
e poco dopo la prese in braccio.
“Ma
cosa fai ?!”, esclamò Eryn imbarazzata e anche un
po’ preoccupata scalciando
violentemente.
Draco
sorrise e, avvicinandosi alla vasca, ci buttò dentro la
ragazza, poi entrò
anche lui.
Appena
Eryn riuscì a
mettersi seduta in mezzo
all’acqua, vide Draco seduto di fronte a lei che la guardava
divertito.
“Ma
come ti è venuto in mente di buttarmi in acqua ?! Non hai
visto che sono
vestita ?!”, gli chiese Eryn spazientita.
“Spogliati,
allora.”, le disse lui ghignando.
Eryn
arrossì violentemente e gli rispose: “Pervertito
!”, e gli schizzò
un po’ d’acqua.
Draco,
divertito, le schizzò a sua volta e le disse:
“Guarda che non devi prendertela
con me…Sei tu quella strana, che si lava vestita.”
“Io
non mi lavo vestita ! Mi sono già lavata oggi ! Sei tu che
mi hai fatta bagnare
di nuovo !”, gli rispose Eryn continuando a schizzarlo.
Draco
sorrise divertito e continuò a
schizzare
a sua volta…
andarono
avanti a schizzarsi per qualche altro minuto, poi si fermarono e si
guardarono
un momento.
“E
comunque, anche tu sei vestito.”, gli fece notare Eryn.
Draco
si guardò i boxer, poi tornò a guardare la
ragazza e le disse sorridendo: “Ma
molto meno di te, quindi, se volessimo essere pari…dovresti
toglierti
qualcosa.”
Infatti,
la ragazza aveva dei pantaloni di jeans corti molto sopra il ginocchio e una canottiera monospalla lilla.
“Maniaco
!”, esclamò Eryn e uscì
dall’acqua.
Draco
sorrise divertito e le chiese: “Dove vai ?”
Eryn
si voltò verso di lui e
gli rispose:
“Voglio uscire, quindi sblocca la porta.”
“Ah,
peccato…E io che pensavo saresti rimasta a farmi compagnia
mentre mi lavavo.”,
disse il ragazzo
ghignando.
“Ma
la smetti ?!”, esclamò Eryn imbarazzata.
Draco
sorrise e, sporgendosi dalla vasca prese la sua bacchetta dal mantello,
poi,
con un incantesimo sbloccò la porta.
“Ci
vediamo dopo.”, le disse Draco rientrando nella vasca.
“Va
bene.”, gli rispose Eryn uscendo dal bagno e
chiudendosi la porta alle spalle.
Venti
minuti dopo, Draco uscì dal bagno con indosso un paio di
jeans neri che gli
arrivavano al ginocchio, molto aderenti e una camicia azzurra con i
primi due
bottoni sbottonati, dai quali si potevano vedere i
muscoli tonici del torace.
Eryn
lo guardò ammirata per diversi minuti e pensò:
“E’ troppo
bello…Ma come fa a
essere così sexy ?”
Draco
sorrise sentendo il pensiero della
ragazza e, avvicinandosi a lei, la guardò per
qualche minuto.
Eryn,
infatti si era messa dei vestiti asciutti: un paio di pantaloni di
cotone verde
smeraldo che le arrivavano sopra il ginocchio e una camicia bianca a
giromaniche.
“Anche tu sei tremendamente bella, Eryn…”,
pensò il ragazzo ghignando, mentre la guardava.
“Che
c’è ?”, gli chiese Eryn imbarazzata
dagli sguardi del biondo.
“Niente.
Pensavo solo a quanto sei attraente.”, le rispose lui
sorridendo.
Eryn
arrossì di colpo ed esclamò:
“Cos..?!”
Ma
Draco la interruppe, dicendole: “Lascia stare !
Piuttosto….”, poi, prendendo un
voluminoso pacchetto rettangolare e mettendolo sulle gambe della
ragazza, le
disse: “Questa è la tua sorpresa. Aprila,
dai.”
Eryn
guardò incredula prima il pacco e poi Draco e
notò che il pacco aveva
dei buchi sui lati.
“Ma
cos’è ? Si muove.”, gli chiese Eryn
incuriosita.
“Apri,
allora.”, la invitò lui divertito sedendosi al sua
fianco sul letto.
“D’accordo.”,
disse Eryn incuriosita e aprì la scatola.
Appena
la scatola fu aperta, Eryn vi trovò Zoy, la sua cagnolina:
un incrocio tra un
volpino e un setter, nera con le zampe marroncine, a pelo lungo.
“Zoy
!”,esclamò Eryn con gli occhi lucidi per la
felicità.
La
cagnolina, riconoscendo la padrona cominciò a farle le
feste, a saltellare attorno
a lei e a Draco.
“Ma
come hai fatto ?”, gli chiese Eryn incredula.
Draco
non sapeva come rispondere a quella domanda perché temeva di
intristire la
ragazza, ma alla fine, capì che sarebbe stato meglio dire la
verità.
“Ho
bigiato la scuola oggi pomeriggio, sono passato a casa tua e
l’ho presa. Mi ha
riconosciuto subito.”
Per
un momento, gli occhi di Eryn si velarono di tristezza, e Draco se ne
accorse,
ma, subito dopo, si riempirono di nuovo di felicità.
Poi
Eryn abbracciò Draco e appoggiò il capo sulla sua
spalla desta e gli disse:
“Grazie..Significa tanto per me…”
“Di
nulla…Ma per ora non posso fare più di
così.”, le disse lui sorridendo e
accarezzandole dolcemente i capelli.
Eryn
si staccò da lui e, sorridendo gli disse: “Stai
già facendo tanto.”
Draco
restò sorpreso da quelle parole.
Eryn
sorrise e poi gli chiese: “Allora ? Che novità ci
sono a scuola ?”
Draco
le raccontò dei cambiamenti di Hogworts, dei nuovi
insegnanti (alcuni
Mangiamorte), di Piton come Preside…
“Però,
quanti cambiamenti…E poi, è difficile immaginare
Piton che fa il Preside.”,
disse Eryn pensierosa.
“Già,
ma riesce a mantenere la situazione
tranquilla. Se non è morto ancora nessuno del
Fan Club di Potter è
merito suo.”, le disse Draco.
“Capisco.”,
disse Eryn.
“Eryn.”,
la chiamò lui.
“Sì
?”, gli chiese lei guardandolo.
“Mi
hanno detto che suoni l’arpa e che sei
brava…”, le disse lui.
“Sì,
me la cavo.”, gli rispose lei tranquillamente.
“Che
ne dici di farmi ascoltare qualcosa ?”, le chiese lui.
Eryn
lo guardò un momento, poi gli rispose, alzandosi:
“D’accordo.”
Draco
sorrise e si alzò a sua volta.
“Zoy,
andiamo.”, disse Eryn rivolgendosi alla cagnolina, che le fu
subito di fianco.
Quando
i ragazzi arrivarono nella sala dove c’era l’arpa,
Eryn cominciò a suonare con
naturalezza, mentre Draco la guardava rapito.
“Wow...E'
bravissima...”,
pensò Draco osservando la ragazza suonare.
Intanto
Eryn continuò a destreggiarsi con lo strumento musicale,
inconsapevole dello
sguardo di Draco fisso su di lei.
Dopo
circa un’ora, Eryn si fermò e si voltò
verso il ragazzo.
“Allora
?”, gli domandò lei sorridendo.
“Sei
bravissima con l’arpa…Complimenti.”, le
rispose lui ghignando e avvicinandosi a
lei.
“Per
forza ! Che Irlandese sarei se non sapessi strimpellare un
po’ l’arpa ?”,
esclamò Eryn divertita.
“Già…Mi
ero dimenticato che tu hai due nazionalità.”,
disse Draco sorridendo e
avvicinandosi ulteriormente alla ragazza.
Eryn,
che nel frattempo, si era alzata in piedi, se lo trovò a
pochi centimetri di
distanza, di fronte a lei.
Draco
si avvicinò ancora e l’abbracciò.
Eryn
si irrigidì e disse: “Draco,
no…”
”Shhh…Tranquilla. Non voglio farti del
male.”, la interruppe lui stringendola
di più tra le braccia.
Eryn
si sentì protetta e amata da
quell’abbraccio e, alla fine, cedette.
Infatti,
la ragazza si appoggiò al petto di Draco, abbracciandolo a
sua volta,
circondandogli la vita.
Draco
le accarezzò dolcemente i capelli e le disse:
“Andrà tutto bene…”
Eryn
sorrise e appoggiò il capo al petto del ragazzo, poi
pensò: “Lo
so…Posso fidarmi di te.”
Draco
sorrise sentendo i pensieri di Eryn, poi dopo qualche minuto, le
chiese:
“Andiamo in camera ?”
“Va
bene.”, gli rispose lei staccandosi e, richiamando il cane si
avviò nella
stanza con Draco al suo fianco.
FINE
CAPITOLO N * 20
|
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Capitolo 21 *** CAPITOLO N.21 ***
CAPITOLO N * 21
Passò la
prima
settimana di scuola per Draco.
Il clima a
Hogworts era molto più teso e tenebroso rispetto a quello
degli altri anni.
I professori
Mangiamorte non perdevano occasione di punire tutti gli studenti che
erano così
imprudenti da mettersi contro il Signore Oscuro.
Nella scuola
dilagava un clima di paura e se non fosse stato per Piton, la
Mccgrannit e
altri pochi professori, tutti i ragazzi non purosangue, sarebbero stati
eliminati.
Era
venerdì sera
ed Eryn era nel grande salone con Narcissa, Bellatrix e Lucius.
Mentre stavano
cenando…
“Cissy,
allora
come va la scuola a Draco quest’anno ? Ha già
torturato qualche sporco
mezzosangue ?”, le domandò Bellatrix.
“Quant’è odiosa
!”, pensò Eryn
sentendo le parole della donna e conficcandosi le unghie nelle mani per
imporsi
di restare zitta e di non intervenire.
“Non
che io sappia, Bella. Non l’ho visto un granchè di
recente.”, le rispose
Narcissa tranquillamente.
Belaltrix
guardò un momento delusa la sorella, poi, con espressione
malevola si rivolse
ad Eryn e le disse:
“Già, è
vero…Quando torna,
Draco pensa solo a
stare con la sua schiava.”
Eryn
si infuriò ancora di più e questa volta, non
riuscendo a trattenersi, esclamò :
“Ma come ti permetti ?!”
“Io
posso permettermi eccome, ragazzina ! Tu sei la schiava di Draco e in
più, non
puoi nemmeno più usare la magia…In pratica,
è come se tu fossi una stupida
babbana !”, le rispose
Bellatrix
maligna.
Eryn
non ci vide più sentendo quelle parole e, alzandosi di
scatto, colpì la donna
con un piatto dritto in viso.
Bellatrix
non riuscì a difendersi non avendo previsto quella reazione.
“Brutta,
mocciosa ! Come hai osato
?!”, esclamò
la maga impugnando la bacchetta
appena
si fu pulita gli
occhi.
“Bellatrix,
calmati.”, le disse Lucius preoccupato.
“Bella,
metti giù la bacchetta.”, le disse Narcissa
perentoria.
“Non
potrò più usare la magia,è
vero…Ma ho ancora la mia dignità e non permetto a una schifosa
Mangiamorte come te
di togliermela !”, le disse Eryn furiosa.
Poi
Eryn corse fuori dalla stanza e, appena fu in corridoio, le lacrime
cominciarono a sgorgarle
dagli occhi.
Mentre
correva verso il giardino, piangendo, Eryn urtò qualcuno,
che non guardò
neppure.
“Eryn
!”, la chiamò Draco restando di stucco vedendola
così sconvolta.
“Lasciami
in pace !”, gli urlò lei senza nemmeno voltarsi,
continuando a correre.
Draco
non ripensò un minuto di più e le corse dietro,
ma, quando arrivò nel giardino,
non la vide più.
A
quel punto, il ragazzo cominciò a chiamarla, ma non
ricevette risposta.
Intanto
era calata la sera ed era diventato buio.
Dopo
un’ora che la cercava, Draco rientrò in casa a
passo spedito e si diresse nel
salone, livido di rabbia.
“Draco.”,
lo chiamò sua madre preoccupata vedendolo così
arrabbiato.
“Dopo
voglio sapere cos’è successo, ma ora aiutatemi a
trovarla.”, disse loro il
ragazzo, furioso.
“Come
a trovarla ? E’ scappata ?”, gli chiese Lucius
nervoso.
“No,
ma dev’essersi nascosta e non mi risponde.”, gli
disse Draco.
“Oh,
poverina…E’ andata a leccarsi le
ferite.”, ironizzò Bellatrix.
“Zia,
con te parlerò dopo. Resta qui. Dopo mi dirai
cos'è successo.”,
le disse Draco furibondo, ma
mantenendo un’invidiabile calma.
Bellatrix
sorrise per nulla intimorita.
“Andiamo.”,
disse Narcissa, Draco e Lucius uscirono nel giardino, mentre lei
andò a
cercarla nel Maniero.
“Eryn
! Rispondi !”, urlò Draco dopo mezz’ora
di ricerca.
Erano
ormai le 21.00 e iniziava a fare freddo.
“Eryn,
vieni fuori. Comincia a far freddo ! Non badare a quello che ha detto
Bellatrix. Lei è fatta
così…è crudele di natura.”,
urlò Lucius in un’altra zona
del giardino.
Draco
e suo padre continuarono a cercare la ragazza ancora per molto tempo,
ma
inutilmente.
“Allora
?”, gli chiese suo padre.
“Niente.
E tu ?”, gli rispose Draco.
“Niente,
non si trova.”, gli disse Lucius.
Draco
e suo padre guardarono il giardino buio.
“Draco…Forse
è meglio lasciarla sola…Non può
scappare; quando le sarà passata
tornerà.”, gli
disse l’uomo.
“No,
padre. Non posso lasciarla sola adesso…Forse ho
un’idea per trovarla !”, disse
Draco e, correndo dentro casa andò nella sua camera.
“Zoy,
andiamo ! Dobbiamo trovare la tua padrona !”, disse Draco
alla cagnolina della
ragazza.
La
cagnolina, come intuendo la gravitò della situazione,
cominciò a correre verso
il giardino, con Draco che la seguiva.
Quando
furono in giardino…
“Dai,
Zoy ! Trovala !”, le disse Draco.
La
cagnolina cominciò ad annusare l’erba e gli alberi
e, correndo raggiunse una
grossa e rigogliosa quercia e alto albero in una zona isolata del
giardino.
Quando
fu sotto la pianta, la cagnolina si
sedette e guardò in alto.
Draco
seguì lo sguardo del cane e, tra le foglie vide Eryn seduta
tra i rami.
“Ma come ha fatto ad arrivare
lassù ?”,
pensò il ragazzo incredulo.
Intanto,
Eryn vide Zoy e Draco, a terra che la guardavano.
“Ti pareva. Figuriamoci se Zoy non mi
trovava.”, pensò Eryn
sospirando.
“Eryn,
vieni giù. Fa freddo fuori. Scendi prima che ti
ammali.”, le disse Draco
tranquillamente.
“No.
Sto bene qui.”, gli rispose lei, ostinata, fissandolo.
“E
va
bene !”, esclamò Draco deciso e iniziò
ad arrampicarsi sull’albero.
Eryn,
non credeva che l’avrebbe mai fatto.
“Draco,
scendi ! E’ pericoloso e tu non sei pratico !”, gli
disse la ragazza
guardandolo preoccupata.
“No.
Visto che non scendi, salgo io.”, le rispose lui continuando
ad arrampicarsi
faticosamente.
Ad un
certo punto, il ragazzo scivolò e perse il punto di appoggio.
“Draco
!”, lo chiamò Eryn e, senza pensarci
usò il suo potere speciale.
La
ragazza sollevò Draco con una corrente d’aria e lo
portò sul ramo dov’era
seduta lei.
Ci fu
qualche minuto di silenzio, nel quale Draco ripensò allo
scampato pericolo,
poi, quando si fu ripreso, il ragazzo guardò Eryn stupito
per qualche minuto.
Eryn
fece finta di nulla e guardò il cielo pieno di stelle.
“Cos’è
stato ?”, le domandò lui incredulo.
“Cosa
?”, gli rispose lei innocentemente.
“Non
prendermi in giro ! Tu mi hai sollevato !”,
esclamò lui in tono serio,
fissandola.
Eryn
lo guardò un momento, poi, distogliendo lo sguardo, disse:
“Non è stato
niente.”
“Eryn…Perché
non ti fidi ?”, le chiese lui dopo qualche minuto di silenzio.
“Non
è che non mi fido, Draco…è
che…se lo venissero a sapere le persone sbagliate,
sarebbe un disastro.”, gli rispose lei guardandolo.
“Non
ti tradirò.”, le disse Draco seriamente,
guardandola negli occhi.
Eryn
lo guardò per qualche secondo e ripensò a tutto
quello che il
ragazzo aveva fatto per lei.
“E
va
bene…Ma non dovrai dirlo a nessuno…Lo sanno solo
i miei genitori, mio fratello
e la famiglia di Lyra e Sean…Nessun’altro deve
saperlo. Ne Blasie, ne i tuoi
genitori…Nessuno.”, gli disse Eryn seriamente.
“Te
lo prometto, Eryn e se vuoi, posso anche stringere il Voto
Infrangibile.”, le
disse lui seriamente.
Eryn
sorrise e gli disse: “No, Draco. Non ti chiederei mai una
cosa simile…”
Poi,
la ragazza rimase seduta per qualche secondo, dopodiché,
raccontò a Draco il
suo segreto.
“Incredibile…”,
disse Draco quando il racconto fu finito.
“Puoi..?”,
le chiese lui.
“Darti
una dimostrazione ?
Di come parlo con
gli animai o di come controllo gli elementi ?”, gli disse lei
sorridendo.
“Quello
che vuoi.”, le rispose lui.
“D’accordo.”,
disse lei sorridendo e, poco dopo fece comparire una fiammella in una
mano, poi
fece alzare un forte vento che scosse la chioma dell’albero
sul quale erano
seduti.
Zoy
abbaiò da terra, spaventata.
Eryn
sorrise, smise di usare il suo potere e disse: “Non
preoccuparti, Zoy. E’ tutto
a posto !”
Draco
la guardò incredulo, poi le chiese: “Allora ?
Scendiamo ? Fa freddo…Tu non hai
freddo ?”
“No,
mi sono scaldata con il fuoco fino a quando sei arrivato con
Zoy…Ma ho fame a
pensarci bene.”, gli rispose Eryn sorridendo.
Draco
sorrise e cominciò a scendere lentamente
dall’albero.
“No,
Draco. Così non arriviamo più !”,
esclamò Eryn divertita, poi, mettendo una
mano sul tronco dell’albero, fece unire diversi rami, i quali
formarono uno
scivolo che arrivava fino a terra.
La
ragazza ci scivolò sopra e gridò: “Dai,
Draco ! Vieni !”
Draco
la guardò incredulo, poi, anche lui si mise sullo scivolo e
in un batter
d’occhio fu a terra.
Appena
furono con i piedi per terra, Eryn fece tornare i rami
dell’albero normali.
“Ora
possiamo andare.”, gli disse Eryn tranquillamente.
“Sei
terribile, lo sai ? Hai un potere tremendo…Non oso
immaginare cosa potresti
combinare se lo scatenassi sul serio.”, le disse lui ammirato.
“Già…Per
questo non lo deve sapere nessuno…Ma tu piuttosto:
perchè non sei rientrato in
casa ?”, gli chiese lei.
“Ti
cercavo. Ti ho chiamata, ma non mi rispondevi.”, le rispose
lui fissandola.
Eryn
distolse lo sguardo, poi gli disse: “Lo so. Ti sentivo che mi
chiamavi, ma non
volevo vedere nessuno.”
“Eryn,
cos’è successo ?”, le chiese lui
preoccupato fermandosi di fronte a lei.
La
ragazza distolse lo sguardo per qualche minuto, poi, rivolgendosi al
ragazzo
gli rispose: “Ho litigato con tua zia…E ho quasi
rischiato di rivelare il mio
potere.”
“Ma
non l’hai usato, vero ?”, le domandò lui
preoccupato.
“No,
sono riuscita a trattenermi…”, gli rispose lei
cupamente.
“Cosa
ti ha detto mia zia ?”, le chiese lui seriamente.
Eryn
gli raccontò tutto quello che era successo e notò
che la rabbia continuava ad
aumentare sul viso di Draco.
Quando
ebbe finito…
“E
questo è tutto…Con tua zia non riesco mai ad
avere una conversazione civile…”,
disse Eryn sarcastica.
“Andiamo.”,
le disse Draco furioso e cominciò ad avviarsi verso la casa.
Eryn
e Zoy lo seguirono.
“Hai
mangiato qualcosa ?”, le chiese lui quando furono entrati in
casa.
“No.
Abbiamo litigato appena abbiamo iniziato a mangiare.”, gli
rispose lei.
“D’accordo…Vai
in camera. Ti farò portare la cena lì. Mia zia
sarà ancora in giro e non credo
che tu abbia molta voglia di vederla, vero ?”, le disse lui
sorridendo,
mascherando la rabbia.
“Com’è
arrabbiato…Si sforza tanto di
nasconderlo, ma è evidente che è
furioso…o forse, sto solo imparando a
conoscerlo meglio ?”, pensò
Eryn guardando il ragazzo.
“Già…Vado
in camera.”, gli rispose la ragazza e si avviò al
piano superiore con Zoy.
Draco
sorrise e pensò: “Mi
sa che tu sei
l’unica a capirmi così bene, Eryn…”
Dopodichè,
Draco entrò nel salone e vi trovò i genitori e la
zia.
“Draco
! Allora, l’hai trovata ?”, gli chiese sua madre,
preoccupata.
“Sì.”,
le rispose lui, poi, rivolgendosi a sua zia, le disse: “Ho
saputo cos’è
successo. Te lo dico solo una volta, Zia: lascia in pace Eryn o te la
vedrai
con me…”
“Ma
che paura, Draco ! E cosa vorresti farmi ?”, lo
provocò lei.
“Bella,
smettila !”, la rimproverò Narcissa.
“Potrei
anche ucciderti, zia…Silente non sono riuscito ad ucciderlo
perché era una
brava persona…Ma se tu oserai fare di nuovo del male a
quella ragazza, ti
ucciderò.”, le rispose Draco seriamente, guadando
minaccioso la donna.
Poi,
il ragazzo si voltò e si diresse nella sua stanza.
Quando
arrivò in camera, Draco trovò Eryn in camicia da
notte che stava mangiando una
pizza margherita.
“Hai
fame, eh ?”, le chiese lui sorridendo.
“Sì…Sono
le dieci di sera…Non ho mai mangiato così
tardi.”, gli rispose lei, poi,
indicandogli un piatto coperto sul tavolo, gli disse:
“Lì c’è la tua.”
Draco
sorrise e si sedette su una sedia, vicino al tavolo, tolse il coperchio
dal
piatto e cominciò a mangiare la sua pizza ai funghi.
“Ti
piace ?”, le domandò Draco a un certo punto
“Sì,
è davvero buona.”, gli rispose Eryn sorridendo.
“Per
fortuna. E’ la prima volta che i nostri elfi fanno delle
pizze.”, disse lui
sorridendo.
“Ah
sì ? Ma perché ? Voi non mangiate mai la pizza
?”, gli domandò Eryn, che
intanto aveva finito la sua.
“Secondo
te, i miei genitori mangerebbero la pizza ? Ma ce li vedi ?! Secondo
loro è un
piatto…”, le rispose lui, ma poi si interruppe,
non volendo offendere la
ragazza.
“Un
piatto da poveracci ?”, concluse Eryn sorridendo.
“Già…”,
concordò lui.
“Mi
spiace che la pensino così perché non
sanno cosa si perdono.”, gli disse lei.
“Hai
ragione. Con Blasie, la mangio ogni tanto.”, le disse lui
finendo l’ultimo
pezzo di pizza.
“Come
stanno Blasie e i ragazzi ?”, gli chiese Eryn.
“Bene...Anzi,
mi è venuta in mente una cosa.”, disse Draco e,
alzandosi, andò a prendere una
pergamena e una penna per scrivere.
Il
ragazzo si mise sul tavolo a scrivere una comunicazione per Blasie.
Infatti,
Blasie, Draco e i loro amici avevano deciso di vedersi quel week end e
di
andare nella casa dei nonni di Daphne, vicino a Edimburgo, in un
piccolo
paesino di montagna.
“A
chi scrivi ?”, gli chiese Eryn incuriosita.
“Lo
so io.”, le rispose Draco ghignando e ripiegando il foglio
per impedire alla
ragazza di leggerlo.
“Antipatico.”,
brontolò la Eryn, poi andò in bagno.
Draco
sorrise e diede la lettera al suo gufo.
Il
volatile si involò subito nel cielo nero della notte.
Poco
dopo, un elfo portò via i resti della cena.
Quando
Eryn uscì dal bagno, ci andò Draco.
Poi,
il ragazzo si lavò, si mise il pigiama
e
uscì dal bagno.
Eryn
era già sotto le coperte e Draco sorrise, guardandola.
“Che
c’è ?”, gli domandò lei,
accorgendosi dello sguardo del ragazzo.
“Niente…”,
le rispose lui divertito, poi si mise a letto e spense la luce.
Ci fu
qualche minuto di silenzio…
“Eryn,
ho parlato a mia zia. Non dovrebbe più darti problemi, ma tu
cerca di evitarla
il più possibile.”, le disse Draco seriamente.
“D’accordo.
Grazie.”, gli rispose lei, poi gli disse: “Draco,
per favore, non dire a
nessuno del mio
segreto…o potrebbe
succedere un casino.”
“Tranquilla…Non
ti tradirò.”, le assicurò lui.
“Grazie.
Buonanotte, Draco.”, gli rispose Eryn sorridendo.
“‘Notte,
Eryn.”, le rispose lui.
Poco
dopo, i due ragazzi si addormentarono e, nel sonno, Eryn si
voltò verso il
ragazzo che le circondò la vita con un braccio, stringendola a sé.
CAPITOLO
N * 21
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Capitolo 22 *** CAPITOLO N.22 ***
CAPITOLO
N * 22
Il
mattino dopo era sabato.
Draco
si svegliò presto, verso le 6.00 e, mentre Eryn dormiva
ancora profondamente,
cominciò a preparare la valigia per entrambi.
Il
ragazzo mise nella sua valigia diversi vestiti per lui e per Eryn.
Verso
le 6.30 arrivò un gufo sul davanzale della finestra della
camera di Draco.
Il
ragazzo fece entrare il volatile nella stanza e slegò il
pezzo di pergamena che
aveva legato alla zampa
destra.
Sulla
pergamena c’era la risposta di Blasie:
“Ciao, Draco.
Per
questo week end è tutto
confermato.
Ho
parlato con Dapfhe e lei mi
ha detto che i suoi nonni non ci saranno.
Io e
Daphne arriveremo a casa
tua alle 8.00, poi andremo tutti
insieme.
P.S. =
non dire niente ad Eryn
!
Daphne vuole che sia una sorpresa e
sai come si infuria quando i suoi piani
non vengono rispettati.
Blasie”
Draco
scosse la testa sorridendo, poi scrisse una
risposta all’amico e legò nuovamente
il pezzo di pergamena alla zampa
destra del gufo.
Dopodiché,
il volatile si allontanò in volo nel cielo nuvoloso.
Draco
si affrettò a richiudere la finestra, vista l’aria
gelida che entrava
dall’esterno e poi finì di sistemare la valigia.
Verso
le 7.00, Draco svegliò Eryn.
“Eryn.”,
la chiamò lui sedendosi sul letto, di fianco alla ragazza.
La
ragazza però, non aveva nessuna intenzione di svegliarsi e
continuò a dormire
imperterrita.
Draco
la guardò sorridendo per qualche istante.
“Eryn,
svegliati ! Su !”, disse Draco alzando un po’ la
voce, con tono deciso.
La
ragazza mugugnò qualcosa e si voltò su un fianco,
dando le spalle al ragazzo.
“Sei
testarda anche quando dormi.”, disse Draco divertito.
Poi,
ignorandone il motivo, Draco iniziò ad accarezzare
dolcemente dietro il collo
di Eryn, dove lei aveva il tatuaggio misterioso.
Eryn,
lentamente si svegliò, provando un gradevole piacere a quel
tocco così dolce e
delicato.
Le
tornarono in mente i suoi genitori e suo fratello, le uniche persone
che
sapevano svegliarla così.
“Buongiorno.
Finalmente ti sei svegliata.”, le
disse
Draco sorridendo, continuando ad
accarezzarle il collo.
“Già.”,
rispose lei sorridendo e mettendosi a sedere.
“Come
hai fatto a scoprire il trucco per
svegliarmi ?”, gli chiese lei incuriosita,
guardandolo.
“Perché
? TI svegli davvero solo in quel modo ?”, le
domandò lui divertito.
“Sì
ed è anche l’unico modo per farmi
addormentare…Allora, come hai fatto ? Gli
unici che conoscono questo trucco sono i miei genitori e mio
fratello.”, gli
rispose lei.
“Non
lo so…Ho solo seguito il mio istinto…”,
le
rispose lui sorridendo.
Eryn
lo guardò un momento, incredula che
sapesse quel piccolo dettaglio di lei e che
l’avesse scoperto solo per
istinto…
“Chissà ? Forse le anime gemelle
esistono
sul serio…”, pensò
Eryn sorridendo.
Draco
fu felice quando lesse
il pensiero della
ragazza, ma cercò di non farsi notare.
“Allora
? Perché mi hai svegliata alle sette del sabato mattina
?”, gli chiese Eryn
alzandosi in piedi e guardandolo incuriosita.
“Perché
ti devi vestire, preparare e andare a fare colazione. Dopo andremo in
un
posto.”, le rispose lui indicandole la valigia.
“Ah
sì ? E dove, di grazia ?”, gli chiese Eryn
incuriosita.
“Lo
scoprirai dopo. Non farmi altre domande perché non posso
dirti di più.”, le
disse lui divertito.
“Ma
se non mi hai detto niente !”, protestò Eryn, poi,
voltandosi trovò la sua
cagnolina Zoy e la accarezzò dolcemente, mettendosi in
ginocchio, vicino a lei.
“Ciao,
piccolina.”, la salutò Eryn accarezzandola.
Zoy
scodinzolò più forte, leccò un mano
della ragazza e poi fece un piccolo abbaio.
“Ah
sì ? Sono proprio curiosa, sai ?”, disse Eryn
rivolta a Zoy.
“Che
stai facendo ?”, le domandò Draco avvicinandosi a
lei sospettoso.
“Zoy
mi ha detto che mi hai preparato una sorpresa.
Cos’è ? C’entrano anche Blasie e
Daphne…Allora ?”, gli rispose Eryn sorridendo e
voltandosi verso di lui.
Draco
la guardò silenziosamente per un momento, poi disse,
incredulo: “Dovrò stare
più attento
d’ora in poi. Devo
ricordarmi che puoi parlare con gli animali.”
“Già,
è un lato che del mio potere che mi piace
molto…Allora ? Che sorpresa è ?”, gli
chiese lei incuriosita alzandosi in piedi e guardandolo intensamente.
Draco
ghignò e le rispose: “E’ una sorpresa,
quindi non devi saperne nulla. Ora
preparati, almeno andiamo a fare colazione. Poi, alle otto arriveranno Blasie e
Daphne…Ma mi raccomando,
Eryn, fai finta di non
sapere nulla o
Daphne penserà che ti abbiamo detto qualcosa io o Blasie e si infurierà. Lo
sai com’è fatta quella
ragazza.”
Eryn
lo guardò sconsolata, poi, capendo che Draco non le avrebbe
detto di più, gli
disse: “E va bene. Vado a prepararmi…Ma Zoy ?
Viene con noi ?”
“Sì,
se a te fa piacere.”, le rispose lui.
“Certo
che mi fa piacere ! E comunque, mi hai dato un indizio ! Andiamo da
qualche
parte !”, esclamò Eryn divertita.
Draco
pensò un momento alle parole della ragazza e capì
di essere caduto nel suo
trabocchetto.
“Eryn
! Sei tremenda, lo sai ?”, esclamò Draco
sorridendo.
Eryn
lo guardò e gli rispose sorridendo: “Lo
so…In quanto a furbizia, io e Hermione
siamo le migliori !”, poi sparì nel bagno,
chiudendo la porta.
Draco
scosse la testa divertito, poi preparò anche le cose di Zoy
e le mise nella
valigia.
“Chissà come devono mancarle i
suoi
parenti e i suoi amici, Trio dei Miracoli compreso...”,
pensò Draco
tristemente guardando la porta del bagno.
FINE
CAPITOLO N * 22
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Capitolo 23 *** CAPITOLO N.23 ***
CAPITOLO
N * 23
“Ciao,
ragazzi !”, li salutò Daphne vedendoli.
“Ciao.
Come mai siete qui a quest'ora ?”, chiese loro Eryn, facendo
finta di non
sapere nulla della sorpresa.
Infatti
erano le 8.00 in punto
e Blasie e Daphne
erano appena arrivati a Malfoy Manor.
“E'
molto semplice Eryn: questo week end faremo una gita !”,
esclamò Daphne
sorridendo.
“Una
gita ? E dove ?”, le domandò Eryn.
“Ad
Aberdeen; è la città dove c'è la casa
dei miei nonni. Ora loro sono andati via
per qualche giorno, quindi ne ho approfittato subito !”, le
rispose Daphne.
“Bene,
allora direi che possiamo andare.”, aggiunse Blasie.
“Certo.
Io ed Eryn andremo insieme. Tu Blasie porta Draco; lui non è
mai stato ad
Aberdeen, quindi non sa dove andare.”, disse Daphne al
rispettivo fidanzato.
Subito
dopo, Eryn, Daphne e Zoy si smaterializzarono per raggiungere la
città dei
nonni della seconda.
La
città di Aberdeen era davvero molto bella.
Il
suo centro storico era costruito interamente con il granito ed era
molto
antico.
Inoltre,
la città poteva contare sia di spiagge lambite dal mare e
sia di vallate e
ovviamente anche di fiumi.
I
ragazzi si divertirono molto in quei giorni.
Andarono
a visitare diverse vallate vicino alla città, andarono in
spiaggia e, alla sera
andarono nel centro città, dove c'erano: negozi, bar,
ristoranti,
discoteche...
FINE
CAPITOLO N * 23
|
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Capitolo 24 *** CAPITOLO N.24 ***
CAPITOLO
N * 24
Dopo
il week end in Scozia, la vita per Eryn riprese normalmente.
Draco
riprese ad andare a scuola e, alla sera, verso le 18.00 tornava sempre
a casa,
trascorreva del tempo con Eryn e poi, al mattino, verso le 7.30 si
smaterializzava e tornava a scuola.
Nel
frattempo Harry e i suoi amici stavano cercando gli Horcrux per
distruggerli e
nessuno sapeva dove fossero.
A
casa Wilson, invece continuavano le ricerche di Eryn, ma senza
risultati.
FINE
CAPITOLO N * 24
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Capitolo 25 *** CAPITOLO N.25 ***
CAPITOLO
N * 25
Giunse
la fine del mese di ottobre, con le sue giornate nebbiose e le basse
temperature.
Il
cielo era quasi sempre nuvoloso.
La
sera del 31 ottobre, Draco tornò alle 18.00 a casa.
Appena
si fu smaterializzato nella sua stanza, appoggiò sul letto
un voluminoso pacco
regalo.
Dopo
aver guardato per tutta la stanza, Draco pensò: “E
adesso ? Dove si sarà
cacciata ?”
Poco
dopo, uscì e andò nel salone di Malfoy Manor,
dove vide i suoi genitori e sua
zia.
Ma
Eryn non era lì.
Draco
salutò i presenti, poi andò nella sala dove c'era
l'arpa, ma Eryn non c'era
nemmeno lì.
“Ma
dove diavolo si è cacciata ?”,
si chiese il ragazzo, avendo già
guardato in diverse stanze.
Poi,
come avendo un'improvvisa illuminazione, Draco andò verso il
salice piangente
del giardino, ma Eryn non era neanche lì.
A
quel punto, Draco cominciò davvero a preoccuparsi.
“Eryn
!”, la chiamò il ragazzo guardando il giardino.
Eryn,
che nel frattempo si era arrampicata su un albero e stava accarezzando
dei
passerotti, appena sentì la voce di Draco, pensò
: “E' arrivato...”
La
ragazza scosse la testa divertita e scese dall'albero, poi si diresse
nella
direzione dalla quale proveniva la voce del ragazzo.
“Che
c'è ?”, gli chiese lei tranquillamente
comparendogli alle spalle.
Draco
si voltò di scatto e vide la ragazza di fronte a
sè.
Quel
giorno, Eryn indossava un paio di jeans lunghi e una calda e pesante
maglia di
lana color lavanda.
“Dov'eri
finita ? Ho girato tutta la casa e il giardino per
trovarti.”, le chiese Draco
sorridendo.
Eryn
lo guardò un momento, poi, indicandogli l'albero sul quale
era stata fino a
poco prima, gli rispose: “Su quell'albero. Ho trovato un nido
di passerotti;
sono troppo carini...Allora sono rimasta lì ad accarezzarli
un po' e sapessi
quante cose mi hanno raccontato !!!”
Draco
la guardò un momento incredulo, poi le disse, con piglio
severo: “Va bene, ma
adesso entriamo. Fa troppo freddo per restare fuori.”
“Lo
so. Per questo mi ero arrampicata lassù. Avevo visto quel
nido pochi giorni fa
e pensavo che quei passerotti avessero freddo, così gli ho
portato delle cose
da mettere nel nido per stare più caldi e un po' di cibo e
hanno gradito molto
!”, gli disse Eryn sorridendo.
Draco
sorrise guardando la ragazza, poi le disse: “Hai fatto bene,
ma ora andiamo in
camera. Ho una sorpresa per te.”
“Davvero
? E cos'è ?”, gli chiese Eryn curiosa.
“Lo
vedrai tra poco, non preoccuparti.”, le rispose Draco
divertito.
“E
dai, dimmelo !”, esclamò Eryn incuriosita.
“No,
non ci penso proprio...Dovrai avere un po' di pazienza.”, le
rispose Draco
sorridendo mentre varcavano la soglia di casa.
“Uffa...Sei
sempre il solito. Ti diverti a tenermi sulle spine !”, disse
Eryn imbronciata.
“Certo
che mi diverto !”, le rispose Draco sorridendo.
Quando
i due ragazzi arrivarono nella stanza di Draco, Eryn vide un pacco
regalo sul
letto e guardò il ragazzo con aria interrogativa.
“Dai,
aprilo. E' per te e dimmi se ti piace.”, le disse il ragazzo
sorridendo e
indicandole il pacco.
Eryn
lo guardò per qualche secondo, poi, si avvicinò
al pacco e lo aprì.
Dentro
c'era un vestito molto bello, a motivi floreali.
Il
vestito era di un verde smeraldo acceso, e, oltre ad avere motivi a
forma di
fiori e foglie, aveva anche una mascherina, sempre verde, che sembrava
essere
un intreccio di diverse foglie.
“Wow...E'
bellissimo, Draco.”, gli disse Eryn ammirata, guardando il
vestito.
“Bene...Ora
provalo e vedi come ti sta.”, le rispose Draco sorridendo e
avvicinandosi a lei
da dietro.
“Va
bene.”, gli disse Eryn sorridendo e, voltandosi di scatto, si
trovò a pochi
centimetri dal viso del ragazzo.
Eryn
arrossì violentemente, imbarazzata.
Draco
la guardò divertito diventare sempre più rossa in
viso.
“Com'è
buffa quando si imbarazza...ma è bellissima lo stesso.”,
pensò il
ragazzo sorridendo e guardando la ragazza.
Eryn,
dal canto suo, non riuscì a proferir parola, troppo
imbarazzata dalla vicinanza
di Draco.
Il
ragazzo, sorridendo, si scostò un po', poi le disse:
“Dai, vai misurarti il
vestito.”
Eryn
annuì, poi si diresse verso la porta del bagno e se la
chiuse alle spalle.
“Che
vergogna !!! Me lo sono trovato così vicino !!! E
quant'è bello !!!”,
pensò Eryn sorridendo mentre si provava il vestito.
Quando
uscì dal bagno, trovò Draco, seduto sul letto con
solo i pantaloni della divisa
scolastica.
Draco
la guardò e subito, Eryn si sentì avvampare.
“Ma
come fa a essere così bello anche quand'è semi
nudo ?!!!”, pensò la
ragazza arrossendo e guardando Draco che la fissava con il suo solito
ghigno da
canaglia.
Draco
dal canto suo, osservò attentamente la ragazza per qualche
minuto, e pensò: “E'
così bella...Sembra una fata con quel vestito...Ho scelto
bene.”
Infatti,
il vestito stava davvero bene ad Eryn perchè era molto
semplice, con delle
spalline semi trasparenti e, dal seno in giù, l'abito, oltre
che essere
finemente disegnato con vari motivi naturali, era decorato anche da
alcuni
brillantini verdi e bianchi.
Poi,
il vestito scendeva fino ai piedi della ragazza, nascondendoli alla
vista e
segnando inevitabilmente le sue dolci forme.
Eryn,
imbarazzata per le occhiate di Draco, decise di interrompere quel
momento e gli
chiese: “Allora ? Come sto ?”
Draco
le sorrise e le rispose: “Stai benissimo...Ma ti manca ancora
qualcosa.”, poi,
prendendo uno scatolone da sotto il letto, ne tirò fuori due
scarpe a decoltè
verde smeraldo, anch'esse decorate con dei brillantini.
“Mettiti
anche queste.Le ho prese apposta per quell'abito. Dovrebbero andarti
bene.”, le
disse Draco sorridendo porgendole le scarpe.
Eryn
si avvicinò al letto, si sedette e prese le scarpe, poi se
le mise.
Dopodichè,
la ragazza si alzò di nuovo e camminò un po' per
la stanza.
“Sono
perfette, Draco.”, gli disse Eryn sorridendo e guardandosi a
uno specchio.
“Bene,
allora sei pronta per questa sera.”, le disse Draco
avvicinandosi a lei.
“Perchè
? Cosa c'è questa sera ?”, gli chiese Eryn
incuriosita.
“La
festa di Halloween che ha organizzato Pansy, a casa sua.”, le
rispose il
ragazzo sorridendo.
“Davvero
l'ha organizzata a casa sua ?”, gli chiese Eryn incredula.
“Già,
ha voluto invitare più o meno tutta la scuola, tranne alcuni
Serpeverde,
Mangiamorte convinti, intendo.”, le rispose Draco.
“Capisco...”,
disse Eryn.
“Ovviamente
ha invitato anche noi, quindi, visto che tu sei sistemata, ora tocca a
me.”, le
disse Draco.
“In
che senso, scusa ?”, gli chiese Eryn.
“Ora
ti farò vedere il mio costume. Poi mi dirai cosa ne pensi,
va bene ?”, le
rispose lui, poi, prendendo un voluminoso pacco, andò in
bagno.
Qualche
minuto dopo, Draco riapparve dal bagno vestito completamente di nero,
da
vampiro, con una camicia di seta nera lucida, lunghi e aderenti
pantaloni neri
e un lungo mantello del medesimo colore.
“C'è
anche il trucco nella confezione del costume....”, stava
dicendo Draco.
“Lascia
perdere il trucco, per favore ! Sei già cadaverico di tuo !
Non hai proprio
bisogno del trucco che ti faccia sembrare ancora più pallido
!”, lo interruppe
Eryn sorridendo e togliendogli dalle mani la scatola con il trucco.
“Grazie
del complimento, Eryn...Gentile come al solito.”, le disse
Draco sarcastico.
“Prego,
non c'è di chè ! Ho solo detto la
verità.”, gli rispose Eryn sorridendo.
“Davvero,
eh ? Così io sarei cadaverico ?”, le chiese Draco
ghignando, poi, con uno
scatto fulmineo, afferrò la ragazza per la vita, la depose
sul letto e cominciò
a farle il solletico.
“No,
dai Draco fermati !!!!”, gli disse Eryn ridendo e agitandosi
per il solletico.
“Allora
ritira quello che hai detto.”, le disse Draco divertito
continuando a farle il
solletico.
“No...”,
gli rispose Eryn divertita.
Draco
continuò a farle ancora il solletico per qualche minuto, poi
si interruppe.
Il
ragazzo guardò Eryn, distesa sotto di lui, poi, sedendosi di
lato, le porse una
mano per aiutarla ad alzarsi.
Eryn
lo guardò sorridendo e accettò l'aiuto,
così il ragazzo la sollevò a sedere.
“Avevi
ragione, sai ? Non mi serve proprio il trucco...”, le disse
Draco sorridendo.
“Già.”,
confermò Eryn sorridendo.
Poi,
la ragazza si alzò, prese i vestiti che aveva prima e
andò in bagno a
cambiarsi.
Alle
20.30, Draco ed Eryn salirono su una carrozza di Malfoy Manor trainata
da due
maestosi cavalli bianchi e si diressero verso la Villa di Pansy.
Dopo
circa mezz'ora di strada, la carrozza di Malfoy Manor arrivò
davanti a Villa
Parkinson.
Quando
la carrozza si fermò, scese prima Draco, il quale
aiutò Eryn a scendere a sua
volta.
La
ragazza infatti, non era molto abituata a muoversi con abiti di quel
genere.
“Grazie,
Draco...Non sono abituata a questi abiti...”, gli disse Eryn
appena fu scesa
dalla carozza.
“Lo
immaginavo...Anche se è un peccato.”, le disse lui
sorridendo.
Eryn
sorrise, poi si voltò a guardare la casa dell'amica.
La
Villa era più piccola di Malfoy Manor, ma era davvero molto
bella.
Era
una costruzione ispirata ai templi greci, completamente di marmo bianco.
Era
una costruzione a tre piani e, all'entrata c'era una bellissima fontana.
Al
centro della fontana c'era una magnifica statua di un unicorno,
anch'esso di
marmo bianco.
Tutt'attorno
alla villa, si estendeva un rigoglioso giardino.
“Wow...”,
disse Eryn guardandosi attorno meravigliata.
“Ti
piace ?”, le chiese Draco sorridendo.
“Sì,
è bellissima...Non ero mai stata a casa di
Pansy.”, gli rispose Eryn
sorridendo.
“Mai
? Ma non vi vedevate anche fuori da scuola ?”, le
domandò il ragazzo
pensieroso.
“Sì,
ma di solito andavamo a casa di Daphne o in giro...”, gli
rispose semplicemente
la ragazza.
Draco
stava per dire qualcosa, ma...
“Ciao
!!! Siete arrivati ! Era ora !”, esclamò Pansy
correndo verso di loro
sorridendo.
Pansy
indossava un bellissimo vestito bianco con strascico.
“Wow,
Pansy ! Stai benissimo così !”, esclamò
Eryn vedendo l'amica.
“Grazie...Modestamente,
me l'ha regalato mia madre e ha deciso di farmi un regalo speciale...E'
bellissimo, vero ?”, le rispose Pansy girando su se stessa.
“Sì,
Pansy. E' davvero bello. E anche casa tua è
bellissima.”, le rispose Eryn
sorridendo.
“Grazie
e comunque, anche tu stai benissimo. Anche se è strano
vederti con
quest'aspetto.”, le disse Pansy.
Infatti,
Draco aveva imposto un incantesimo su Eryn che la faceva apparire come
una
ragazza dai lunghi capelli neri e gli occhi azzurri.
“Dici
? Io mi vedo sempre allo stesso modo.”, le disse Eryn
pensierosa.
“Per
forza...Sono gli altri che devono vederti diversa, non tu.”,
le disse Draco
sorridendo.
“Già...Però
potresti anche cambiare un po' ogni tanto, no ?”, gli chiese
Eryn divertita.
“D'accordo...La
prossima volta...avrai i capelli rossi e gli occhi...neri.”,
le disse Draco
ghignando divertito.
“No
!
I capelli rossi no !”, esclamò Eryn scandalizzata.
“Oh,
sì invece !”, insistè lui divertito.
“Invece
no !”, esclamò lei.
“Ehm...ragazzi,
dopo mi spiegherete il problema dei capelli rossi, ma ora volete
entrare ?”,
chiese loro Pansy sorridendo.
Eryn
si imbarazzò moltissimo perchè solo in quel
momento si ricordò che c'era anche
Pansy con loro.
“Certo,
Pansy...Scusaci...”, le disse Eryn imbarazzata.
Draco
guardò la sua accompagnatrice divertito.
La
serata
passò piacevolmente.
Eryn
e Draco ballarono e restarono anche in compagnia dei loro amici: Pansy,
Daphne
e Theodore...
Ad un
certo punto, Blasie chiese: “Lucy, mi concedi questo ballo
?”
Infatti,
per quella sera, Eryn non poteva essere chiamata con il suo nome, e
quindi ne
era stato concordato un altro.
Eryn
lo guardò un momento e fece per rispondergli, ma Draco si
intromise.
“Non
puoi ballare con la tua ragazza ?”, gli chiese il biondo.
“Draco
! E' solo un ballo !”, esclamò spazientita Eryn.
Draco
la guardò un momento, poi le disse: “E va
bene...Di te mi fido...E' di lui che
non mi fido troppo.”
“Grazie,
Draco...Bella considerazione che hai di un tuo amico.”, gli
disse Blasie
sarcastico, facendo l'offeso.
“No,
Blasie...Draco scherza...Lo sai com'è fatto.”, gli
disse Eryn cercando di
sistemare le cose.
Draco
e Blasie si scambiarono un'occhiata divertita.
“E
va
bene...Non dirò altro perchè ci sei di mezzo tu,
leggiadra fanciulla...Vogliamo
andare ?”, le chiese Blasie divertito.
“Sì.”,
gli rispose Eryn sorridendo, poi, voltandosi verso Draco, gli disse:
“E tu fai
il bravo.Non combinare guai !”, poi si allontanò
nella pista da ballo con
l'amico.
Draco
scosse la testa divertito.
“Allora,
Draco ? Balliamo ?”, gli domandò Pansy.
“Ma
certo, gentil donzella.”, le rispose lui divertito e si
avviò con lei in pista.
“Andiamo
anche noi ?”, le chiese Theodore sorridendo.
“Sì,
è meglio.Almeno controlliamo che non cominino qualche
casino.”, gli rispse
Daphne divertita.
Tra
un ballo e l'altro, arrivarono le due di notte...
Eryn
aveva appena finito di ballare una canzone con un ragazzo, e
tornò da Draco.
“Allora
? Ti stai divertendo ?”, le chiese lui sorridendo.
“Sì,
moltissimo.E tu ?”, gli rispose la ragazza.
“Sì,
anche se preferirei stare da solo con te.”, le rispose lui
fissandola negli
occhi.
Eryn
arrossì e, e pochi secondi dopo partì un lento.
Draco
le porse una mano e le chiese: “Mi concede questo ballo,
signorina ?”
Eryn
sorrise e gli rispose: “Certo.”, e prendendo la
mano del ragazzo si lasciò
condurre in quel lento.
Mentre
ballavano, i due ragazzi stavano molto vicini ed Eryn era arrossita
parecchio.
Draco
se ne accorse e le disse a un orecchio:
“Tranquilla...”
Eryn
annuì e si lasciò andare perchè sapeva
che di Draco poteva fidarsi...
FINE
CAPITOLO N * 25
|
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Capitolo 26 *** CAPITOLO N.26 ***
CAPITOLO
N * 26
Giunsero
i primi giorni di dicembre…
Il
clima divenne sempre più rigido e cominciarono le prime
nevicate.
In
quei giorni, Eryn restò in casa a fare diverse cose con
Narcissa o per contro
proprio.
La
guerra contro Voldemort continuava e ci furono molte vittime in
entrambi gli
schieramenti.
Il 2
dicembre, di sera, Voldemort aveva convocato tutti i suoi Mangiamorte a
Malfoy
Manor.
Draco
lo aveva detto ad Eryn e le aveva consigliato di stare alla larga dal
grande
salone, dove ci sarebbe stata la riunione con tutti i Mangiamorte.
Anche
Draco doveva partecipare.
Erano
le 22.00 circa ed Eryn andò in cucina per fare uno spuntino,
ma lì trovò una
brutta sorpresa: Zacharia Smith, allontanatosi per qualche motivo dalla
riunione.
“Ma
bene. Guarda un po’ chi si vede.”, disse Smith
ghignando appena la vide.
Eryn
lo guardò un attimo impietrita e pensò:
“Ci
mancava ! E ora che faccio ? Forse era meglio se restavo in camera di
Draco sta
sera.”
“Non
dovresti essere alla riunione, Smith ?”, gli chiese Eryn per
nulla intimorita.
“Sì,
ma mi stavo annoiando…Quindi ho trovato una scusa per
allontanarmi qualche
minuto.”, le rispose il ragazzo ghignando.
Eryn
scrollò le spalle e fece per uscire dalla cucina, ma la
porta venne chiusa e
sigillata da un incantesimo.
“Che
stai facendo ?!”, esclamò Eryn cercando di
mascherare la paura.
“Niente,
Wilson…Non avere così fretta di
andartene…Perché ora che siamo soli, non
proviamo a conoscerci un po’ meglio ? So che sei la schiava
di Malfoy, ma ora
lui non
c’è…quindi…”,
disse il ragazzo malignamente avvicinandosi di più ad
Eryn.
“Quindi
niente, Smith ! Io non ho nessun interesse a conoscerti. Per quanto mi
riguarda, se tu non esistessi, mi faresti anche un favore !”,
gli rispose Eryn
arrabbiata.
“Draco ! Aiutami
!”, pensò Eryn
con tutta la sua forza, sperando di riuscire a raggiungere il ragazzo.
Nel
frattempo, nella sala riunioni, Draco sussultò sentendo la
richiesta di aiuto
mentale di Eryn.
“Scusate.
Torno subito.”, disse Draco alzandosi in piedi e correndo
verso la porta.
Gli
altri Mangiamorte lo guardarono un momento, poi tornarono ai loro
affari.
Draco,
ignorandone il motivo, cominciò a correre come un forsennato
verso la cucina.
“Vattene
! Non ti avvicinare !”, esclamò Eryn spingendo
violentemente Smith e facendolo urtare
contro un tavolo.
“Perché,
Wilson ? Dopo tutte le frecciatine che siamo scambiati in sette anni,
ora
voglio godermela un po’…Che tu lo voglia
o no
!”, le rispose il ragazzo
malignamente e riprese ad avvicinarsi.
In
quel momento, la porta della cucina esplose, colpita da un incantesimo.
Eryn
si buttò a terra per evitare i detriti, mentre Smith ne fu
colpito e finì steso
per terra.
“Eryn
!”, la chiamò Draco avvicinandosi.
“Draco
! Allora mi hai sentita ! Grazie, non sapevo più come
fermarlo.”, gli disse
Eryn rialzandosi, aiutata dal ragazzo, il quale impugnava la bacchetta,
minaccioso.
“E
così sei arrivato,
Malfoy…Peccato…proprio ora che mi stavo
divertendo.”, disse
Smith che si era appena rialzato.
“Cosa
stai facendo, Smith ?”, gli chiese Draco furioso.
“Niente.
Stavo solo cercando di convincere la tua schiava a farmi divertire un
po’, ma è
davvero testarda….”,
gli rispose lui
divertito, avvicinandosi.
Draco
si mise davanti ad Eryn, con la bacchetta levata e gli disse
minaccioso:
“Vattene, Smith. Eryn non ti vuole, ti detesta e se proverai
ancora a farle del
male, ti ucciderò !”
“Ma
davvero ? Vediamo se ne sei capace, Malfoy !”, lo
sfidò Smith cominciando
a sparare incantesimi contro il rivale.
Draco
spinse da un lato Eryn e duellò con Smith furiosamente.
Ci
furono esplosioni terribili ed Eryn non potè far nulla per
aiutare Draco,
essendo disarmata.
Dopo circa una decina di minuti
che duellavano,
Smith provocò un’esplosione che fece perdere la
bacchetta a Draco.
La
bacchetta del ragazzo finì a poca distanza da Eryn.
Quando
il polverone si dissolse, Draco era disarmato davanti al nemico.
“Ma
bene…Ora ho finalmente l’opportunità di
ucciderti, Malfoy e di prendere ciò che
mi spetta: la tua ragazza.”, disse Smith avvicinandosi a
Draco con la bacchetta
levata.
“Prima
di tutto, la farò mia, così abbasserà
la cresta e poi la userò come schiava…Ora
non può usare la magia, quindi sarà ancora
più facile…”, continuò
Smith, senza
accorgersi che Eryn
aveva impugnato la
bacchetta di Draco.
Velocissima,
la ragazza colpì Smith con uno Stupeficium, facendogli
perdere i sensi.
Smith
finì steso per terra.
“Grazie.
Sta volta me l’ero vista brutta.”, le disse Draco
sorridendo.
“Lo
so…Come stai ?”, gli rispose Eryn e gli diede la
bacchetta.
Draco
la prese e le rispose: “Bene…e tu ? Strano che la
mia bacchetta ti abbia
obbedito.”
“Io
sto bene. Grazie a te…E comunque, non devi stupirti. La tua
bacchetta avrà
sentito che eri in pericolo e ti avrò voluto
aiutare.”, gli rispose lei
sorridendo.
“No,
non è così semplice. Non si può usare
la bacchetta di un altro se non c’è
una certa affinità…”, le disse Draco
sorridendo.
Eryn
arrossì sentendo quel commento.
Nel
frattempo, Smith, che aveva finto di
essere svenuto, aveva creato un serpente con un
incantesimo e lo aveva
mandato contro Eryn.
“Sicuramente
siamo più affini di quando ci siamo conosciuti il primo anno
a…AH !”, disse
Eryn sentendo un dolore lancinante alla caviglia sinistra.
Infatti,
il serpente l’aveva appena morsa
e il
suo veleno la stava paralizzando.
Eryn
riuscì appena a staccarsi il serpente di dosso quando perse
conoscenza.
Se
non fosse stato per Draco che la prese al volo, sarebbe caduta per
terra.
“Eryn
!”, la chiamò lui disperato uccidendo il serpente
con un incantesimo.
“Se
non sarà mia, non sarà di nessuno !”,
esclamò Smith trionfante.
“Maledetto
! Sectusempra !”, esclamò Draco e lo
colpì con la terribile maledizione,
lasciandolo riverso in una pozza di sangue.
“Eryn
! Avanti, svegliati !”, esclamò Draco e, facendo
comparire una striscia di
tessuto la legò stretta sopra il
morso
del serpente per rallentare il veleno.
Poco
dopo si sentirono dei passi arrivare dal corridoio.
Infatti,
nella cucina comparvero: I Signori Malfoy, Piton, Smith Senior e
Voldemort ,
che erano stati attirati dal fragore del
duello.
“Draco
! Cosa succede ?”, gli chiese sua madre inginocchiandosi
accanto a lui.
“L’hanno
avvelenata ! Smith l’ha fatta mordere da quel
serpente.”, le rispose Draco
furioso indicando loro il grosso
rettile marrone e giallo ormai privo di vita.
“Andiamo.
Dobbiamo isolare il veleno e cercare l’antidoto.”,
disse Piton rivolgendosi a
Draco e prendendo il serpente dal pavimento.
“Ma
non posso lasciarla…”, disse Draco.
“Draco,
maledizione ! Ho bisogno del tuo aiuto per trovare un antidoto alla
svelta !
Vuoi salvarla sì o no ?!”, sbottò Piton.
“Sì.”,
gli rispose Draco deciso, capendo dal comportamento di
Piton che la situazione era davvero grave.
“Bene.
Narcissa, falle bere questa pozione.Rallenterà
l’effetto del veleno.”, le disse
Piton consegnando alla donna una boccetta con
un liquido verdognolo.
“Va
bene.”, concordò la donna prendendo la boccetta.
“Draco,
andiamo. Non abbiamo molto tempo.”, gli disse
l’uomo.
“Sì.”,
gli rispose lui, poi rivolgendosi a Narcissa le disse:
“Madre, pensaci tu.”,
poi, guardò un’ultima volta Eryn, ormai
incosciente e si smaterializzò con
Piton nel laboratorio sotterraneo di Malfoy Manor.
FINE
CAPITOLO N * 26
|
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Capitolo 27 *** CAPITOLO N.27 ***
CAPITOLO
N * 27
Appena
Draco si fu smaterializzato con
Piton,
Narcisa prese in braccio Eryn e si smaterializzò a sua volta.
“Zacharias,
figliolo !”,esclamò l’uomo correndo
verso il figlio sanguinante.
“Pa-padre…”,
mormorò il ragazzo privo di forze.
“Qualcuno
lo aiuti ! Sta morendo !”, esclamò
l’uomo guardando disperato Lucius e
Voldemort.
“Mi
dispiace, ma non conosco un contro incantesimo che possa
aiutarlo.”, gli disse
Lucius con voce glaciale.
Infatti,
anche Lucius era furioso per quello che il ragazzo aveva fatto ad Eryn.
Voldemort,
si fece avanti silenziosamente e, quando raggiunse l’uomo e il figlio li
guardò entrambi per qualche
minuto.
“Mi
dispiace che sia andata così, Zacharias. Eri molto
promettente come
Mangiamorte…Ma non posso
tollerare
quelli che cercano di rubare un mago o una strega di
proprietà di qualcun altro
perché sono stati battuti in
duello. E’
una regola che persino io rispetto…Non avresti dovuto
attaccare quella
ragazza.”, disse Voldemort freddo, al ragazzo.
“Mio
signore, vi prego…Lo so: mio figlio ha
sbagliato, ma è sempre stato
impulsivo…”, disse il padre disperato.
“Impulsivo
o no, quella dei duelli magici è
una
regola da rispettare per tutti.”, lo interruppe bruscamente
Voldemort.
“Nagini
!”, la chiamò Voldemort.
Il
serpente lo guardò, poi, avvicinandosi al Signor Smith e a
suo figlio, li
uccise entrambi e li mangiò.
“Vai
pure, Lucius…Magari Severus e Draco hanno bisogno del tuo
aiuto.”, gli disse
Voldemort tranquillamente continuando a guardare il serpente che si
nutriva.
“Sì,
mio signore.”, concordò il signor Malfoy.
Nel
frattempo, Narcissa aveva messo la vestaglia ad Eryn, le aveva legato
un laccio
emostatico sulla caviglia morsicata dal
serpente e, usando un INNERVA (l’incantesimo per
far svegliare le
persone prive di sensi), aveva fatto bere ad Eryn un po' della pozione
che le
aveva dato Piton, in modo da rallentare la corsa del veleno.
Subito
dopo aver bevuto la pozione, Eryn ripiombò
nell’incoscienza.
Narcissa
ricoprì la ragazza con le
calde e
soffici coperte del letto e, guardandola preoccupata, pensò:
“Spero che Draco e Severus
portino alla
svelta l’antidoto…Forza, Eryn ! Devi tenere duro.”
Infatti,
la ragazza era scossa da brividi
e
frequenti convulsioni ed era bianca come un lenzuolo.
Passarono
due ore…
Giunsero
le 24.30 di notte…
Narcissa
era ancora nella stanza con Eryn e la ragazza si muoveva sempre meno
nel sonno,
segno che il veleno si stava espandendo nel suo corpo.
“Maledizione, Draco ! Quanto ci vuole per
l’antidoto ?! La pozione che mi ha dato Piton
non bloccherà il veleno ancora a lungo ed Eryn
sta sempre peggio.”,
pensò Narcissa agitata, guardando la ragazza, impotente.
Nel
frattempo, nel laboratorio sotterraneo di Malfoy Manor,
c’erano Draco, Piton e
il Signor Malfoy.
“Draco,
mettilo in questa fiala.”, gli disse Piton avvicinandosi al
calderone del
ragazzo e porgendogli
una fialetta di
vetro trasparente.
Draco
prese la fiala e la riempì subito con un po’ del
contenuto del calderone, un
liquido lilla.
“Bene.Andiamo.”,
disse Lucius.
Draco
si smaterializzò all’istante, mentre Lucius e
Piton si avviarono verso la camera
del ragazzo a piedi.
“Draco
! Allora ? Hai l’antidoto ?”, esclamò
sua madre appena lo vide, alzandosi di
scatto.
“Sì…come
sta ?”, le rispose Draco avvicinandosi al letto e guardando
Eryn preoccupato.
“Male.
Il veleno sta circolando per tutto il corpo. Eryn si sta
indebolendo.”, gli
rispose Narcissa.
Draco
imprecò mentalmente, poi, pronunciando un INNERVA, fece
svegliare la ragazza.
Eryn
aprì gli occhi e cercò faticosamente di
mettere a fuoco quello che accadeva attorno a lei.
Narcissa
si avvicinò alla ragazza e, tenendola per le spalle, la
tenne in posizione
seduta.
“Eryn,
bevi questo.Forza.”, le disse Draco avvicinandole la boccetta
con l’antidoto
alle labbra.
La
ragazza, che stava perdendo di nuovo i sensi
riconobbe Draco e, sforzandosi molto, bevve lentamente
l’antidoto.
“Brava.
Ora riposati, piccola.”, le disse Narcissa dolcemente
appoggiando nuovamente
la ragazza sul letto, mettendola
distesa.
Eryn
sprofondò di nuovo nell’incoscienza.
“E’
mezzanotte e mezza…Sono passate due ore da quando quel
serpente l’ha morsa.”,
disse Draco in tono teso guardando la ragazza, ancora molto pallida.
“Già.
Speriamo di aver fatto in tempo a darle
l’antidoto.”, sussurrò Narcissa
preoccupata.
FINE CAPITOLO N * 27
|
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Capitolo 28 *** CAPITOLO N.28 ***
CAPITOLO
N * 28
Draco
si sedette su un lato del letto, accanto ad Eryn, la quale aveva ancora
la febbre
alta ed era molto pallida.
“Madre,
grazie per quello che hai fatto…”, le disse il
ragazzo.
“Di
nulla, Draco.”, gli rispose lei.
“Vai
pure a dormire se vuoi. Resto io sveglio.”, le disse Draco.
“Va
bene…Ma se hai bisogno d’aiuto, vieni pure in
camera mia e svegliami.”, gli
disse Narcissa alzandosi e avviandosi verso la porta.
Dopodiché,
la donna salutò il figlio e uscì dalla camera.
Quando
restò da solo, Draco guardò la ragazza, ancora
incosciente e pallidissima.
Poi,
prendendole la mano destra con le sue, e, guardandola intensamente,
Draco
pensò: “Forza,
Eryn. Devi farcela.Non
mollare proprio adesso, dopo tutto quello che abbiamo fatto per andare
d’accordo.”
Draco
restò sveglio tutta la notte, senza mai allontanarsi dalla
ragazza.
Il
mattino dopo, verso le 6.00, Eryn si svegliò e
aprì lentamente gli occhi.
La
prima cosa che la ragazza avvertì furono le mani di Draco
che tenevano la sua
e, guardando, vide Draco addormentato con la testa appoggiata a un lato
del
letto.
Eryn
sorrise vedendolo così, ma era troppo debole per muoversi.
“Draco…”,
lo chiamò la ragazza in tono flebile.
“Draco
mi senti ?”, lo
chiamò nuovamente lei.
Draco
si svegliò all’improvviso, sgranando gli occhi.
“Eryn
! Ti sei svegliata !”, esclamò il ragazzo felice,
alzandosi di scatto.
“Draco…ho
sete…”, gli disse Eryn debolmente.
“Sì,
certo.Aspetta un attimo.” , le rispose lui, e, velocemente le
versò in un
bicchiere dell’acqua naturale, poi, con estrema delicatezza,
la aiutò a sedersi
sul letto, facendole appoggiare la schiena allo schienale e le porse il
bicchiere.
“Tieni.Ce
n’è ancora se vuoi.”, le disse Draco
osservandola attentamente.
“Grazie.”,
gli disse Eryn sorridendo e, prendendo il bicchiere, lo
vuotò a piccoli sorsi.
“Ancora
?”, le chiese Draco.
“No,
va bene così.”, gli rispose lei sorridendo.
“Tieni.Bevi
questa.”, le disse Draco porgendole un bicchiere ricolmo di
una pozione verde
bottiglia.
Eryn
lo guardò un momento, poi gli chiese:
“Cos’è ?”
“Pozione
Rinforzante.Ti aiuterà.L’antidoto che ti abbiamo
dato ieri sera ha funzionato.
Ora devi riprenderti, anche se ci vorrà del tempo
perché il tuo corpo dovrà
espellere le tossine del veleno.”, le spiegò lui.
Eryn
annuì e bevve.
Quando
ridiede il bicchiere al ragazzo, Eryn gli disse pensierosa:
“Sai, da quando mi
ha morsa quel serpente, non mi ricordo niente…Sono stata
molto male ?”
“Sì,
sei stata malissimo. Subito dopo il morso hai perso conoscenza. Mia
madre ti ha
portata qui in camera e ha cercato di rallentare il corso del veleno
con una
pozione. Io invece, sono andato con Piton nel laboratorio che abbiamo a
casa a
cercare un antidoto per aiutarti…Mi hai fatto spaventare sul
serio, sai ?”, le
rispose Draco seriamente.
“Ho
capito…Mi spiace se ti ho fatto preoccupare…E
Smith ?”, gli rispose Eryn.
“Non
credo che ti darà più fastidio.”, le
rispose lui evasivo.
“Cosa
vuoi dire ?”, lo incalzò lei guardandolo
attentamente.
“Appena
ho visto cosa ti ha fatto, gli ho lanciato un Sectusempra,
l’incantesimo che mi
aveva scagliato contro Potter a scuola, quando mi hai trovato in quel
bagno pieno
di sangue. Ti ricordi ?”, le rispose lui.
Eryn
annuì, troppo allibita per parlare.
“Comunque,
da quello che mi detto mio padre, il signore Oscuro ha ordinato al suo
serpente
gigante di uccidere sia Smith e sia suo padre, poi li ha
mangiati.”, le rispose
Draco cupamente.
“Ma
è
orribile !”, esclamò Eryn sconvolta.
“E’
orribile quello che Smith ha fatto a te ! E solo perchè hai
avuto il coraggio
di ribellarti.”, le rispose Draco seriamente.
La
ragazza restò zitta per qualche secondo, poi disse:
“Draco, grazie per avermi
aiutata…Sono di nuovo in debito con te…Mi hai
salvato la vita.”
Draco
ghignò e le disse: “Lo so…Ormai ho
perso il conto delle volte in cui ti ho
aiutata !”
“Presuntuoso
! Sei sempre il solito !”, esclamò Eryn sorridendo.
“Anche
tu…e sono davvero felice che tu sia ancora qui.”,
le disse Draco sorridendo e
accarezzandole dolcemente la guancia sinistra.
Eryn
arrossì imbarazzata a quel contatto, ma non si ritrasse.
“Anch’io
sono contenta di esserci ancora, ma mi sta venendo sonno
ora.”, gli disse Eryn.
“Sì,
è normale.E’ l’effetto della pozione e
poi non ti è passata ancora del tutto la
febbre. Dormi pure, ti farà
bene.”, le disse Draco tranquillamente.
Eryn
annuì, si ridistese sotto le coperte e si
addormentò serena, mentre Draco la
guardava dolcemente.
FINE
CAPITOLO N * 28
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Capitolo 29 *** CAPITOLO N.29 ***
CAPITOLO
N * 29
Man
mano che i giorni passarono, Eryn, a poco a poco riprese le forze.
Il 3,
il 4 e il 5 dicembre, Eryn riuscì ad alzarsi dal letto e a
fare qualche passo
per la stanza, ma era ancora molto debole.
Durante
quei giorni, Eryn ricevette alcune visite mentre era costretta a
rimanere in camera
per la debolezza.
Andarono
a trovarla i Signori Malfoy, Piton e persino Voldemort.
Infatti,
una mattina, mentre Eryn stava leggendo un libro, seduta a letto, sotto
lo sguardo
vigile di Narcissa, bussarono alla porta della camera.
Eryn
e Narcissa si scambiarono un'occhiata interrogativa, poi la donna le
disse:
“Vado a vedere chi è.”
Eryn
annuì e, poco dopo, apparvero Piton e Voldemort nella stanza.
Narcissa
non era molto felice che ci fosse anche Voldemort, ma non poteva certo
impedirgli di entrare ed Eryn la capì al volo guardandola
negli occhi.
“Ciao,
Eryn.Vedo che stai meglio.”, le disse Voldemort avvicinandosi
al letto.
“Sì,
un po' meglio.”, confermò la ragazza in tono teso.
“Per
fortuna che l'antidoto ti è stato dato in tempo...Sarebbe
stato un peccato
perdere una strega così in gamba.”, aggiunse
Voldemort.
Eryn
si domandò come facesse a conoscerla, Voldemort, ma
evitò di fare domande e,
restando sulla difensiva, gli rispose: “E' vero...Se non
fosse stato per Draco
e per il Professor Piton, non sarei qui adesso.”
Voldemort
sorrise, poi disse: “Già...Ci vediamo,
Eryn.”, poi uscì silenziosamente dalla
stanza.
Quando
il mago oscuro fu uscito, i tre presenti tirarono un sospiro di
sollievo.
“Ti
senti davvero meglio, Wilson ?”, le domandò Piton
in modo professionale,
osservandola attentamente.
“Veramente
mi sento ancora un po' debole e ogni tanto mi gira la testa...ma credo
che col
tempo passeranno questi sintomi, no ?”, gli rispose Eryn
tranquillamente.
“Sì,
è questione di quattro o cinque giorni al massimo.Non
dovresti più avere nessun
disturbo: dipenderà da quanto tempo il tuo corpo ci
metterà ad espellere le
tossine del veleno.”, le spiegò Piton in tono
calmo.
“Già,
anche Draco me l'aveva detto.”, aggiunse Eryn.
“Comunque
sia, Wilson, devi continuare a prendere due bicchieri di Pozione
Rinforzante
ogni giorno, almeno per un altra settimana e devi stare a risposo
totale.
Niente sforzi, come arrampicarsi sugli alberi, volare su una scopa,
correre...Hai capito ?”, le disse Piton in tono severo.
“Ma
lei come fa a sapere...?”, gli chiese Eryn incredula.
“Che
ti arrampichi sugli alberi ? Semplice,Wilson: osservandoti.”,
le rispose Piton
sorridendo, poi, uscendo dalla stanza e rivolgendosi alla signora
Malfoy, le
disse: “Mi raccomando, Narcissa, almeno quando non
c'è Draco, controllala tu
ancora per una settimana. Deve stare a riposo...Più il suo
corpo sarà rilassato
e prima butterà fuori le ultime tossine di veleno.”
“Certo,
Severus. Grazie per l'aiuto. Ci penserò io ad
Eryn.”, assicurò Narcissa
sorridendo.
Quello
stesso pomeriggio, mentre Eryn era in camera da sola, entrò
Lucius Malfoy.
Quando
Eryn lo vide, non credette ai propri occhi.
“Ciao,
signorina...Allora, come sta la nostra malatina ?”, le chiese
l'uomo
avvicinandosi al letto.
“Meglio,
grazie.”, gli rispose lei diffidente.
L'uomo,
accorgendosi del tono restio della ragazza, la guardò un
momento, poi le disse:
“Lo so che forse con te non ho cominciato con il piede
giusto, Eryn...e forse,
anzi, sicuramente, ce l'avrai con me per quello che ti abbiamo fatto,
ma...ho
notato che sei davvero importante per Draco...quindi, vorrei provare ad
avere
un rapporto civile con te. Che ne dici ?”
Eryn
restò incredula sentendo quelle parole e per un momento non
seppe cosa
rispondere, poi gli disse: “D'accordo...”
“Bene,
ora devo andare. Tu riposati e guarisci presto.”, la
salutò Lucius sorridendo e
avviandosi verso la porta della stanza per uscire.
“Va
bene...e grazie della visita, Signor Malfoy.”, gli disse Eryn.
“Prego...Ciao.”,
le rispose l'uomo, poi, chiudendosi la porta alle spalle,
sparì.
Nei
momenti che restava da sola, Eryn leggeva, ascoltava un po' di musica
dal suo
lettore mp3, guardava il panorama dalla finestra...
Infatti,
qualche tempo prima, Draco le aveva consegnato il suo lettore mp3,
anche quello
preso di nascosto da casa sua.
Eryn
ne fu davvero molto felice, visto che lei adorava ascoltare la musica.
Poi,
alla sera, quando Draco tornava da scuola, verso le 18.00, i due
ragazzi
trascorrevano il tempo insieme.
Si
facevano portare la cena in camera, per non fare affaticare Eryn, poi
parlavano
un po' o leggevano stando seduti sulle poltrone della stanza o a letto.
Una
sera, quando Draco arrivò a casa e si
materializzò nella sua camera, trovò Eryn
seduta sul davanzale della finestra, chiusa, ovviamente, che guardava
il
panorma.
Eryn,
sentendo il rumore della materializzazione si voltò in
quella direzione.
“Ciao,
malatina ! Come stai oggi ? E' andato tutto bene qui ?”, le
chiese Draco appena
la vide.
“Sì,
tutto bene...Oggi ho avuto meno giramenti di testa...E comunque, mi
sento
meglio.”, gli rispose la ragazza sorridendo e alzandosi in
piedi, poi, notando
un pacco che Draco teneva tra le mani, gli chiese: “Cos'hai
lì ?”
Draco
ghignò e le disse: “Lo scoprirai dopo cena. Ora
vado a lavarmi.”
“Uffa,
perchè devi sempre fare il misterioso ?!”,
esclamò Eryn spazientita.
“E'
ovvio ! Per divertirmi a tenerti sulle spine ! E poi, sono fatto
così...Ora
siediti qui e stai buona...Io arriverò tra poco.”,
le disse Draco sorridendo,
e, prendendole le mani, la condusse fino a una delle due poltrone
disposte
davanti al camino.
“E
va
bene...”, gli disse Eryn facendo ancora l'espressione
imbronciata che piaceva
tanto a Draco.
Draco
la guardò e, scompigliandole affettuosamente i capelli, le
disse: “Ora
arrivo.”, e andò in bagno.
Dopo
che Draco si fu lavato, i due ragazzi parlarono un po'.
Dopo
cena, finalmente, Eryn potè aprire la scatola che le aveva
portato Draco, nella
quale c'era la sua torta preferita: la Saker, una specialità
austriaca.
“Wow
! La Saker ! Da quanto tempo ne volevo mangiare una !!!”,
esclamò Eryn
sorridendo appena vide la torta.
“Sapevo
che avresti gradito...Visto che non mangi mai i dolci e questo
è uno dei pochi
che ti piacciano, ne ho approfittato.”, le disse Draco
sorridendo.
Eryn
lo guardò sorridendo, poi gli disse: “Grazie,
Draco...Sei stato davvero
gentile.”
Draco
sorrise, poi le disse: “Figurati, e poi, con questa storia
della malattia, hai
perso un po' di peso, quindi hai bisogno di calorie.”
Infatti,
Eryn, in quei pochi giorni, dopo l'attacco del serpente, era un po'
deperita a
causa del veleno, ma, pian piano si stava rimettendo.
“Grazie...Allora,
ne vuoi un pezzo ?”, gli chiese lei sorridendo e prendendo un
coltello.
“Certo
che ne voglio un pezzo...E' vero che devi rimetterti, ma mica te la
faccio
mangiare solo a te ! La Saker è uno dei pochi dolci che mi
piacciano, quindi
molla il coltello che faccio io.”, le rispose il ragazzo
sorridendo e
prendendole il coltello di mano.
“Ma
potevo tagliarla io.”, gli disse Eryn stupita.
“Lo
so, ma preferisco farlo io...Magari non ti sei ancora ripresa del tutto
e
chissà cosa tagli invece della torta...”, la prese
in giro Draco divertito.
“Antipatico
!”, esclamò Eryn imbronciata.
Draco
sorrise vedendola così, poi le aggiunse: “E poi,
l'uomo sono io qui...quindi è
giusto che faccia la mia parte...e il mio galateo mi impone di tagliare
le
torte per le fanciulle...”
Eryn
arrossì sentendo quelle parole e, sorridendo, gli disse:
“Allora grazie, Sir
Cavaliere.”
Draco,
sentendo quella battuta sorrise e, scosse la testa divertito, poi,
dando un
piatto con un pezzo di torta alla ragazza, le disse: “Certo
che sei davvero
strana.”
“Senti
chi parla !”, esclamò Eryn divertita.
FINE
CAPITOLO N * 29
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Capitolo 30 *** CAPITOLO N.30 ***
CAPITOLO
N * 30
Arrivò
il 6 di dicembre, il giorno del compleanno di Eryn.
Quel
giorno, la ragazza sarebbe diventata maggiorenne.
Quella
mattina, Eryn stava dormendo tranquillamente, quando fu svegliata dal
suono di
un'arpa celtica.
Lentamente
aprì gli occhi e vide che l'arpa che di solito suonava lei,
era in camera di
Draco e stava suonando, anche se non c'era nessuno.
“Ma...Cosa
succede ?”, disse Eryn ancora mezza addormentata,
stropicciandosi gli occhi
impastati di sonno.
“Buongiorno,
dormigliona !”, le disse una voce proveniente da un angolo
della stanza.
Infatti,
guardando vicino all'armadio, Eryn vide Draco con un pacchetto regalo
molto
sottile in mano che la guardava.
“Ciao...Sempre
mattiniero, vero ?”, gli domandò la ragazza
sorridendo.
“Già.
Soprattutto oggi. Dovevo organizzare tutto, quindi...”, le
rispose Draco.
“Tutto
cosa ?”, gli chiese Eryn, guardandolo perplessa, mentre si
avvicinava al letto
e si sedeva di fianco a lei.
“Per
il tuo compleanno, no ? Ti ricordi o no che oggi fai gli anni
?”, le chiese
Draco sorridendo.
Solo
in quel momento, Eryn realizzò cosa le avesse detto il
ragazzo ed esclamò: “E'
vero ! Me n'ero dimenticata !”
“Ci
avrei scommesso ! Ah, meno male che ci sono io !”, disse
Draco in tono
teatrale.
Eryn
sorrise divertita.
“Comunque,
questo è per te...Ci ho messo un po' a trovarlo, ma alla
fine ce l'ho fatta.
Buon compleanno, Eryn.”, le disse il ragazzo mettendole
davanti il pacco regalo
con la carta rossa.
Eryn
lo guardò incredula, poi fissò il pacco.
“Davvero
è per me ?”, gli chiese lei incredula.
“Certo,
aprilo, dai !”, le rispose Draco impaziente.
“Va
bene...”, disse Eryn e aprì il regalo.
Draco
le aveva regalato un E-book, un libro elettronico, una nuova trovata
dei
babbani per leggere i libri senza sprecare la carta.
“Oh,
Draco...Era da tantissimo che lo desideravo...Ne ho sempre voluto
uno...”,
disse Eryn incredula e felice al contempo, poi, guardando il ragazzo
gli
chiese: “Ma come facevi a sapere che mi interessava
?”
“Diciamo
che ho seguito l'intuito, Eryn...Ho visto che leggi moltissimo e ho
pensato che
potesse tornarti utile un E-book.”, le rispose Draco
sorridendo.
“Grazie,
Draco ! Sei stato davvero fantastico !!! E poi, è anche blu
!”, esclamò Eryn
guardandolo sorridente.
“Già,
per quello ci ho messo un po' a trovarlo. Sapevo che a te piaceva il
blu come
colore, ma nei negozi li aveva di altri colori e ho dovuto girare tutta
Londra
per trovarlo così. Comunque, sono contento che ti
piaccia.”, le disse il
ragazzo sorridendo.
“Grazie.”,
gli disse ancora Eryn sorridendo, poi, avvicinandosi a lui, gli diede
un timido
bacio su una guancia.
Draco
restò stupito da quel gesto, poi sorrise e guardò
la ragazza davanti da lui
intensamente.
Eryn,
appena si rese conto di quello che aveva fatto, arrossì
violentemente e si
allontanò di qualche centimetro.
“Scusami,
io...non...”, gli disse Eryn imbarazzata non riuscendo a
guardarlo negli occhi.
Draco
sorrise,e, circondandole le spalle con un braccio, la
riavvicinò a sé, facendo
in modo da farle posare il capo sul suo petto.
“Non
preoccuparti, Eryn...A me non dispiace...”, le disse Draco
dolcemente, poi le
baciò la fronte.
Eryn
sorrise e, guardandolo negli occhi, finalmente capì cosa
provasse per quel
ragazzo, fino a pochi mesi prima così irraggiungibile.
“Neanche
a me dispiace, Draco...Solo che è così
strano...”, gli disse Eryn guardandolo
negli occhi e restando abbracciata a lui.
“Perchè
strano ?”, le domandò lui fissandola.
“Fino
a qualche mese fa andavamo d'accordo...”, gli rispose lei.
“Dì
pure la verità, Eryn...Non andare d'accordo è un
eufemismo...Noi ci odiavamo
proprio.”, le disse Draco sorridendo.
“E'
vero...Ma da quando ti ho conosciuto davvero, ho capito che eri una
persona
migliore di quello che hai sempre mostrato al resto del
mondo.”, aggiunse Eryn
fissandolo.
Draco
sorrise sentendo quelle parole, poi le chiese: “E questa
nuova persona, ti
piace ?”
Eryn
arrossì sentendo quella domanda, poi gli rispose:
“Sì, molto...”
Draco
sorrise e fissò la ragazza per qualche secondo, poi,
allontanandosi da lei, le
disse: “Ora vestiti. Dobbiamo andare a fare
colazione.”
Eryn
lo guardò per qualche secondo, intuendo che le stava
nascondendo qualcosa, ma
sapendo che non le avrebbe anticipato nulla, si andò a
preparare in bagno.
Quando
uscì dal bagno, Eryn indossava un paio di jeans lunghi
sfumati tra il blu e il
viola, una maglia con uno scollo a “v” color lilla
e una maglia di lana color
panna.
“Bene.
Possiamo andare.”, le disse Draco appena la vide.
Eryn
sorrise e lo seguì fino alla sala da pranzo, dove c'erano i
Signori Malfoy
seduti a tavola.
Appena
la videro, i coniugi si alzarono e andarono verso la ragazza.
“Buon
compleanno, Eryn !”, le disse Narcissa sorridendo, poi
l'abbracciò.
“Grazie,
Signora Malfoy.”, le rispose la ragazza appena si staccarono.
“Auguri,
Eryn.”, le disse il signor Malfoy stringendole la mano.
Da
Lucius, era il massimo segno di affetto che la ragazza potesse
ottenere,
quindi, sorridendo, e stringendogli la mano, gli disse:
“Grazie, Signor
Malfoy.”
Poi,
tutti e quattro fecero colazione e, quando ebbero finito, Narcissa
diede alla
ragazza un pacchetto regalo.
“Tieni,
Eryn. Questo è il nostro regalo per te.”, le disse
la donna porgendole il
pacchetto.
Eryn
la guardò stupita, poi disse, rivolta ai coniugi:
“Grazie, Signori Malfoy...Non
avreste dovuto disturbarvi...”
“Nessun
disturbo, Eryn...Lo abbiamo fatto volentieri.”, la interruppe
Narcissa
sorridendo.
Eryn
sorrise ed aprì il regalo.
I
Signori Malfoy le avevano regalato un orologio d'argento, ovviamente
magico,
decorato con tanti piccoli smeraldi di un verde brillante.
Eryn
guardò l'orologio affascinata per qualche minuto, poi disse:
“Grazie, Signori
Malfoy...E' bellissimo...”
“Figurati,
Eryn.”, le disse Narcissa sorridendo.
Verso
le 9.00 arrivarono gli ospiti a Malfoy Manor: Blasie con Daphne e
Theodore con
Pansy.
Ovviamente,
anche loro fecero gli auguri di compleanno ad Eryn e le portarono i
regali.
Pansy
aveva regalato ad Eryn una trilogia di libri fantasy che la ragazza
aveva
intenzione di leggere.
Theodore
le aveva comprato uno strano animaletto magico che assomigliava a un
riccio
come forma, ma, invece di avere gli aculei, aveva dei morbidissimi e
lucenti
peli viola: una Zufola Norvegese, aveva detto il ragazzo.
Eryn
quando la vide ne fu felicissima, vista la sua passione per gli
animali, magici
e non.
Daphne
aveva regalato all'amica un beauty case completo di trucchi, strumenti
per la
manicure, creme viso e corpo...
Blasie
aveva comprato un telescopio perchè sapeva che Eryn adorava
ammirare le
costellazioni.
Eryn
fu davvero felice di vedere i suoi amici quel giorno.
I
ragazzi restarono anche a pranzo, poi se ne andarono.
Verso
le 14.00, Draco chiamò la ragazza, la quale stava suonando
l'arpa e le disse:
“Eryn, vieni che dobbiamo andare in un posto.”
“Ah
sì ? E dove ?”, gli chiese Eryn sorridendo.
“A
vedere la seconda parte del tuo regalo di compleanno.”, le
rispose in modo
enigmatico Draco, ghignando.
Eryn
lo guardò perplessa, ma sapendo che sarebbe stato inutile
fargli domande, non
gli chiese nulla e si limitò a dirgli: “Va bene,
arrivo.”
I due
ragazzi, smaterializzandosi arrivarono all'interno della Stamberga
Strillante.
Eryn,
guardandosi intorno e riconoscendo il posto, visto che c'era stata con
Harry,
Ron, Hermione e Lyra al terzo anno, gli chiese: “Draco, che
ci facciamo alla
Stamberga Strillante ?”
“Ora
vedrai.”, le rispose lui vagamente, sorridendo.
Eryn,
scosse la testa, rassegnata e seguì il ragazzo fino a una
stanza, dove li
attendeva...
“Alex
!”, esclamò Eryn felice appena lo vide.
“Ciao,
sorellina !”, la salutò il ragazzo
correndo ad abbracciarla, felice che stesse bene.
Anche
Eryn abbracciò il fratello, con gli occhi lucidi per
l'emozione.
Quando
si staccarono, Eryn gli chiese: “Ma cosa ci fai qui
?”
Alex
guardò Draco, poi la sorella e le rispose: “Devi
chiederlo a Draco, Eryn.”
La
ragazza si voltò verso Draco, il quale, avvicinandosi, le
disse: “Da quando sei
stata ferita da Smith, mi sono messo in contatto con tuo fratello...Non
ho
potuto dirti niente perchè sarebbe stato troppo pericoloso,
mi spiace.”
“Già.
Un giorno Draco si è praticamente materializzato in camera
mia dicendomi di
avere tue notizie.”, aggiunse Alex.
“Davvero
? Hai corso sul serio questo rischio ?”, gli
domandò Eryn incredula.
“Sì,
Eryn...Ora vado di sotto, almeno potrete stare un po' tranquilli...E'
da molto
che non vi vedete e avrete sicuramente un sacco di cose da
dirvi.”, le rispose
Draco seriamente, poi, voltandosi verso Alex, gli disse: “Non
credo che lo
farai, ma non cercare di portare via Eryn. Le ho imposto un incantesimo
e si
può smaterializzare solo con me.”
Alex
lo guardò un momento, poi gli disse: “Non
preoccuparti, Draco. Non la porterò
via...sennò metterei in pericolo entrambi e non voglio che
succeda...Comunque,
sei davvero in gamba, ragazzino...Progettare addirittura un incantesimo
di
materializzazione congiunta...Complimenti.”
“Non
potevo correre rischi, mi dispiace.”, gli rispose Draco, poi
uscì dalla stanza,
lasciando i due fratelli da soli.
FINE
CAPITOLO N * 30
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Capitolo 31 *** CAPITOLO N.31 ***
CAPITOLO
N * 31
“Quel
ragazzo è davvero tremendo.”, disse Alex
sorridendo.
“Ma
no, dai. E' molto intelligente, questo sì...”, lo
corresse Eryn.
Alex
la guardò stupita, poi le chiese: “Sorellina, che
ti è successo ? Ti piace
Malfoy ?”
“Cosa
?! Ma che...?!”, esclamò Eryn imbarazzata;
già faceva fatica ad ammetterlo a sé
stessa quello che provava per il ragazzo, figuriamoci confessarlo ad
altre
persone.
“Dai,
rilassati ! Stavo scherzando ! Sei sempre la solita timidona
!”, la interruppe
il fratello divertito scompigliandole i capelli.
Poi,
dallo zaino prese un computer portatile nero.
“Buon
compleanno, sorellina. Lo so, questo computer ce l'hai già
da un po', ma Draco
mi ha avvisato all'ultimo momento che ci saremmo finalmente rivisti,
quindi non
ho avuto il tempo di andare a prenderti un regalo di
compleanno.”, le disse
Alex sorridendo porgendole il pc.
Eryn
sorrise e prese il pc, poi lo appoggiò su una mensola della
stanza.
“Grazie,
Alex. E comunque, non preoccuparti per il regalo...E' già
bellissimo che possa
finalmente rivederti dopo tutto questo tempo.”, gli disse
Eryn sorridendo
felice.
“E'
vero. Vale lo stesso per me, sorellina. Mi sei mancata, sai
?”, le rispose lui.
“Anche
tu, fratellone...Ma ora mi spieghi come avete fatto tu e Draco a
mettervi in
contatto senza farvi beccare da nessuno ?”, gli chiese Eryn.
Alex
annuì e le spiegò ogni cosa: di come Draco era
apparso in camera sua dicendo di
avere sue notizie, di come si fossero poi smaterializzati in un bar e
lì, Draco
gli aveva raccontato ogni cosa.
In un
primo momento, Alex si era infuriato con lui, ma poi aveva capito che
Draco si
era pentito di quello che aveva fatto e che ci teneva molto a sua
sorella.
Ovviamente,
Alex non doveva dire nulla ne alla sua famiglia, nei agli amici e
neanche a
tutte le persone (Auror compresi) della posizione della sorella,
sennò
sarebbero finiti male sia lei e sia Draco.
E, il
giorno del suo compleanno, mentre Eryn era in compagnia di Daphne,
Blasie,
Theodore e Pansy, Draco si era materializzato nella camera di Alex
dicendogli
che alle 14.30 avrebbero dovuto incontrarsi alla Stamberga Strillante e
lì,
avrebbe rivisto Eryn.
“Ecco
dov'era sparito quando ha detto di dover andare in bagno.Non tornava
più.”,
disse Eryn sorridendo.
“Già...Sta
correndo un grosso rischio a tenermi informato di quello che succede,
in più,
mi ha dato informazioni preziose sui Mangiamorte e sui piani di
Voldemort.”, le
disse Alex seriamente.
“Davvero
?”, gli chiese Eryn incredula.
“Sì,
Eryn...ma ora raccontami tu tutto quello che è
successo...Draco mi ha
raccontato la sua versione, ma vorrei sentire anche la tua.”,
le disse Alex
fissandola.
Eryn
gli raccontò ogni cosa, dal momento dell'attacco, al
tentativo di fuga, con
tanto di Maledizione Crcuciatus (e qui Alex si infuriò,
anche se lo sapeva
già), al momento in cui aveva cominciato a conoscere il vero
Draco e tutto
quello che aveva fatto per lei.
“E
questo è tutto...Non credevo che fosse così...A
scuola lo odiavo, ora
invece...Ho scoperto una persona completamente diversa.”,
concluse Eryn
sorridendo.
“E'
giusto così, sorellina...Ti ricordi quel detto babbano ? Chi
odia, ama...Mi
sembra proprio il vostro caso !”, esclamò Alex
divertito.
“Alex
! Ma cosa dici ?!”, sbottò Eryn imbarazzata.
Alex
scoppiò a ridere divertito, dalla reazione della sorella.
Eryn
sorrise a sua volta e poi gli chiese: “Mamma e
papà come stanno ?”
Alex
si rabbuiò e le rispose: “Sono distrutti,
Eryn...Ma non posso dirgli
niente....Tu e Draco siete praticamente circondati da Mangiarmorte e se
loro lo
venissero a sapere, vi ucciderebbero...Devo mantenere il segreto, anche
se a
volte è stata davvero dura...Mamma ogni due per tre scoppia
a piangere e papà è
apatico...Non so più cosa fare per loro.”
“Prenditi
cura di loro, Alex. Io sto bene con Draco. Non ti devi preoccupare per
me...E
poi, quando questa guerra finirà, potrò
rivederli. Draco me l'ha già detto.”,
gli disse Eryn dolcemente.
Alex
la guardò un momento, poi, sorridendo, le disse:
“E' meglio se andiamo a
cercare il tuo protettore...Sono già le sei di
pomeriggio...”
“Di
già ?”, gli chiese Eryn, poi, guardando il suo
orologio nuovo, notò che il
fratello aveva ragione.
“Eh
sì, il tempo è volato.”, le disse Alex
sorridendo.
“Infatti.
Dobbiamo andare. O si insospettiranno.”, disse la voce di
Draco, che era
rientrato nella stanza proprio in quel momento.
“Draco
!”, esclamò Eryn appena lo vide.
“Allora
ci teniamo in contatto ?”, gli chiese Alex.
“Certo.Appena
saprò qualcosa di interessante te lo farò
sapere.”, gli rispose Draco
seriamente.
“Va
bene. Ma stai attento. Quando si gioca col fuoco bisogna fare
attenzione a non
scottarsi.”, gli disse Alex.
Draco
annuì seriamente.
“Stammi
bene, sorellina e non cacciarti nei guai.”, le disse Alex
avvicinandosi a lei.
“Stai
attento anche tu, fratellone...Ti voglio bene.”, gli disse
Eryn abbracciandolo
felice.
Alex
ricambiò l'abbraccio e le sussurrò: “Ti
voglio bene anch'io, sorellina.”, poi
la lasciò andare.
Eryn
si avvicinò a Draco.
“Prenditi
cura di mia sorella, Draco.”, gli disse Alex seriamente.
“Certo,
non dubitarne.”, gli rispose Draco in tono deciso.
Poi,
un momento dopo, lui ed Eryn si smaterializzarono.
Alex
restò ancora qualche secondo, poi si
smaterializzò anche lui e tornò
a casa sua.
Quando
arrivarono nella stanza del ragazzo...
“Draco,
grazie per oggi...Per avermi fatto rivedere Alex...E' stato molto
importante
per me.”, gli disse Eryn felice.
“Figurati...Sapevo
che ti mancava e avrei voluto fare di più, ma per ora,
questo è il massimo,
senza mettere in pericolo nessuno.”, le rispose lui
sorridendo.
“E
poi, ora hai questo, no ? Però contatta solo tuo fratello
con il computer...o
potrebbero succedere dei grossi guai...”, le disse Draco
porgendole il suo pc
portatile.
“Grazie...Sì,
contatterò solo Alex. I Maghi e le Streghe all'antica, di
sicuro non andranno a
controllare dei computer babbani !”, gli rispose Eryn
sorridendo.
“Già.
E questa loro fissazione a voler sottovalutare i babbani e i loro
marchingegni,
sarà la loro rovina.”, le disse Draco divertito.
“In
che senso ?”, gli domandò lei incuriosita.
“Come
pensi che abbia passato quelle informazioni a tuo fratello
?”, le domandò il
ragazzo.
Eryn
ci pensò un momento, non sapendo cosa rispondere, poi gli
disse: “O gli
scrivevi tramite gufo...o vi incontravate...”
“No,
nient'affatto. Così ci avrebbero scoperti subito...No, ci
sentivamo tramite
computer. Andavo in un internet point di Londra e da lì
chattavamo o ci
sentivamo per e-mail...”, le rispose Draco sorridendo.
Eryn
sgranò gli occhi, incredula.
“Tu...che
usi un computer ? Che chatti e usi le e-mail ?!!! Non ci
credo...”, esclamò
Eryn stupita.
“Lo
so...Neppure io ci credevo....Ma se volevo che andasse tutto liscio
dovevo fare
qualcosa che gli altri da me non si sarebbero mai aspettati, no
?”, le disse
Draco divertito vedendo la sua espressione.
Eryn
lo guardò incredula ancora per qualche minuto.
Intanto,
Draco le si avvicinò e, poggiandole la bacchetta sul
braccialetto con i
campanelli che le aveva messo quando l'aveva catturata, glielo tolse.
“Non
serve più.”, le disse semplicemente il ragazzo
rispondendo a una muta domanda
della ragazza, la quale lo guardava con un'espressione interrogativa.
Poi,
Eryn sorrise e, abbracciandolo, gli disse: “Grazie, Draco !
Grazie di tutto !”
Draco
sorrise e l'abbracciò a sua volta, felice di andare
finalmente d'accordo con
quella ragazza da tanto tempo sognata.
FINE
CAPITOLO N * 31
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Capitolo 32 *** CAPITOLO N.32 ***
CAPITOLO
N * 32
Passarono
i mesi...
Eryn
non ebbe più problemi con Bellatrix perchè Draco
aveva chiarito le cose con sua
Zia riguardo alla ragazza.
Infatti,
quando le due streghe si trovavano nella stessa stanza, facevano finta
che
l'altra non esistesse e questo bastò per non farle litigare
fortunatamente.
In
quel periodo, Eryn continuava a fare la cose che le piacevano: suonare
l'arpa,
andare in giro con Narcissa, leggere, usare il suo pc portatile...
Però,
la ragazza era anche triste perchè le mancavano i suoi amici
e la sua famiglia
e per quanto Draco organizzasse feste e gite per lei, vedeva che Eryn
non era
completamente felice e ne soffriva anche lui...
Un
giorno vennero portati Harry, Ron ed Hermione a Malfoy Manor dopo
essere stati
catturati dai Mangiamorte.
I due
ragazzi vennero rinchiusi in una cella, nonostante Draco avesse evitato
di
riconoscere Harry, mentre Hermione venne torturata da Bellatrix.
I
Signori Malfoy e Draco restarono a guardare mentre Hermione venne
torturata.
Nel
frattempo, Eryn, che stava rientrando dal giardino, sentì
delle urla terribili
e riconobbe la voce della sua amica.
“Ma
questa è la voce di Hermione !”,
pensò Eryn preoccupata e correndo
verso il salone più veloce che potè.
Quando
raggiunse la Sala, Eryn restò un momento allibita davanti
alla scena che le si
presentò davanti agli occhi: Hermione stesa a terra, con
Bellatrix che la
torturava e le incedeva nella pelle di un braccio la parola “Mezzosangue”.
“Herm...”,
mormorò Eryn dispiaciuta per l'amica e furiosa con Bellatrix.
Draco
e i Signori Malfoy che la videro solo in quel momento, non fecero in
tempo a
fermarla.
Eryn
scattò di corsa verso Bellatrix, la quale era troppo presa a
torturare Hermione
per accorgersi di lei.
Eryn,
furiosa, spinse via Bellatrix dall'amica e la fece volare per qualche
metro,
facendola sbattere contro un mobile, grazie al suo potere speciale che
non era
riuscita a controllare per la rabbia.
“Maledizione,
Eryn !”, pensò Draco furioso e
correndo nella sua direzione per
portarla via prima che la Zia si rialzasse.
Hermione
guardò chi l'aveva aiutata e, con gli occhi lucidi, vide la
sua amica.
“Eryn...”,
mormorò Hermione debolmente.
“Ciao,
Herm...Mi dispiace...”, le disse Eryn tristemente,
inginocchiandosi accanto a
lei e aiutandola a mettersi seduta.
“Non
è colpa tua, Eryn...Ma cos'è successo ?
Perchè sei qui ?”, le chiese Hermione.
“Io....”,
stava dicendo Eryn, ma, improvvisamente, venne strattonata all'indietro
e fatta
alzare in piedi da due braccia forti che la afferrarono da dietro.
“Andiamo
!”, le disse Draco in tono gelido tenendola fermamente per le
braccia, cercando
di allontanarla dall'amica.
“No
!”, esclamò Eryn puntando i piedi e cercando di
opporre resistenza.
Draco
la fissò un momento, poi, prendendola come un sacco di
patate, se la caricò in
spalla, bloccandole le gambe e iniziò a uscire dal salone.
“No
!
Draco, mettimi giù ! Lasciami !”, urlò
Eryn furiosa, divincolandosi come una
forsennata, agitando le gambe, che Draco le bloccava con un braccio e
tempestandolo di pugni sulla schiena.
“Ora
basta, Eryn ! Finiscila !”, le urlò di rimando
Draco furioso a sua volta.
Hermione,
intanto, che aveva visto la scena, intuì qualcosa e
pensò: “Possibile
che...quei due si siano innamorati ?”
Quando
finalmente giunsero nella camera del ragazzo, Draco lasciò
andare Eryn,
permettendole di rimettersi in piedi, poi si appoggiò alla
porta della stanza,
guardando la ragazza con aria furente.
Eryn,
che si era potuta alzare di nuovo, si voltò verso il ragazzo
e lo guardò
astiosa.
I due
ragazzi si guardarono in silenzio per qualche secondo, lanciandosi
occhiate
omicide..
“Si
può sapere cosa ti è venuto in mente ?! Lanciarti
contro una strega armata di
bacchetta, quando tu sei disarmata ? E proprio contro mia zia, poi
?!”, sbottò
Draco furioso guardandola ancora dalla porta della sua camera.
“Cos'avrei
dovuto fare, Draco ? Quella stava torturando una mia amica ! Non potevo
permetterlo !”, gli rispose Eryn arrabbiata.
“Ho
visto ! Infatti hai anche usato il tuo potere speciale ! Ma sei
impazzita ?!
Spero solo che i miei non se ne siano accorti...”, le disse
il ragazzo
stizzito.
Eryn,
sentendo le parole del ragazzo, si accorse effettivamente di quello che
aveva
fatto e pensò: “Ha ragione...Ho
usato quel potere per istinto...Ero
furiosa e non sono riuscita a controllarmi...Speriamo che non se ne
siano
accorti...sopratutto Bellatrix.”
Draco,
leggendo i pensieri della ragazza, si calmò un po'...
Solo
allora Eryn capì che Draco l'aveva portata via di peso per
proteggerla.
“Non
avresti dovuto farlo, Eryn.”, le disse lui in tono gelido.
Eryn
lo guardò tristemente e gli disse: “Mi dispiace,
Draco...Ma dovevo aiutare
Herm, lei è una mia amica e non voglio che nessuno che le
faccia del male.”
“Già,
ma a cosa è servito ? Pensi di averla aiutata ?”,
le domandò il ragazzo.
“Cosa
vuoi dire ?”, gli chiese lei perplessa.
“Diciamo
che lei hai concesso un po' di respiro, questo senz'altro...ma hai solo
prolungato le sue sofferenze, Eryn...Poi, con l'affronto che hai fatto
a mia
zia, quella sarà ancora più furiosa e se la
prenderà con la tua amica. Mi
spiace dirtelo, ma hai solo peggiorato le cose...”, le
rispose Draco in tono
piatto.
Eryn
capì che il ragazzo aveva ragione e si sentì in
colpa per Hermione.
“Cosa
posso fare ? Io voglio aiutare Hermione, non voglio che paghi al mio
posto.”,
gli chiese lei.
“Tu
resterai in questa stanza almeno per una settimana e non ne uscirai,
nemmeno
per mangiare.”, le rispose perentorio Draco.
“Cosa
?!”, esclamò Eryn arrabbiata.
“E'
inutile che ti agiti, ormai ho deciso. E poi, così si spera
che la rabbia di
mia zia nei tuoi confronti sbollisca non vedendoti in giro.”,
le disse Draco in
tono calmo.
“Ma
non è giusto ! Non voglio stare chiusa qui dentro
!”, esclamò Eryn furiosa.
“Mi
dispiace, ma è necessario per la tua
incolumità...”, le disse Draco
tranquillamente.
“Draco...”,
lo chiamò Eryn.
Il
ragazzo la fissò e vide che aveva gli occhi lucidi.
“Aiuta
Hermione, ti prego...”, gli disse Eryn in tono sommesso.
Draco
la fissò e le rispose: “Vedrò cosa
posso fare, Eryn...Ora resta qui e non
cacciarti ancora nei guai.”, poi uscì dalla
stanza, chiudendosi la porta alle
spalle e sigillandola con un incantesimo.
Quando
Draco fu uscito, Eryn si sedette su letto e pianse per tutto: per la
sua
situazione, per la mancanza della sua famiglia e dei suoi amici, per
Hermione e
per tutte le vittime di quell'assurda guerra.
Verso
notte fonda, Draco rientrò nella sua stanza e vide Eryn
seduta sul davanzale
della finestra.
La
ragazza aveva uno sguardo triste mentre guardava fuori.
Draco
sospirò e le si avvicinò silenziosamente.
Eryn
si voltò verso di lui sentendolo arrivare.
“I
tuoi amici stanno bene.”, le disse il ragazzo.
“I
miei amici ?”, gli chiese lei sorpresa.
“Sì.
Potter, Lenticchia, la Granger, la Lovegood e Olivander...Sono riusciti
a
scappare.”, le rispose lui sorridendo.
“Davvero
?! E cosa ci facevano qui anche loro ? Erano stati catturati
?”, gli domandò
lei.
“Sì.
E' arrivato il nostro vecchio elfo domestico, Dobby e li ha portati in
salvo.”,
le rispose il ragazzo.
Eryn
guardò il ragazzo e disse: “Per fortuna.”
Draco
annuì, poi le disse: “Quando hanno portato qui
Potter e i suoi amici ho negato
di riconoscerli, ma mia Zia prova piacere a torturare e aveva
riconosciuto
benissimo la Granger...Non ho potuto fermarla...Ammetto che la Granger
non mi è
mai stata simpatica, ma...non le avrei mai fatto quello che le ha fatto
mia
Zia...è una cosa troppo crudele...”
Eryn
lo guardò e capì che Draco era sincero, poi gli
chiese: “Draco, tua zia aveva
inciso su un braccio di Hermione una parola...”
“Mezzosangue,
sì...”, completò lui cupamente.
Eryn
annuì, poi continuò: “C'è un
modo per cancellarla ? In modo che non si veda più
?”
“Sì,
bisogna usare una contromaledizione, ma al San Mungo la rimetteranno in
sesto,
come se non fosse mai successo...”, le rispose lui
tranquillamente.
“Questa
è una buona notizia...Spero che quei tre non si caccino
ancora nei guai.”,
disse Eryn pensando a Harry, Ron ed Hermione.
“Sarà
inevitabile fino a quando ci sarà questa guerra...Potter e
l'Oscuro Signore,
alla fine, dovranno affrontarsi. E uno dei due dovrà
soccombere...”, le disse
lui cupamente.
“Già...Spero
che il vincitore sia Harry.”, disse Eryn sorridendo.
“Lo
spero anch'io, Eryn...Sono stufo di tutte queste malvagità,
di queste torture,
di morti, di paura....Non ne posso più.”,
concordò lui fissandola.
Eryn
annuì, guardandolo a sua volta, poi gli disse: “Mi
dispiace per oggi,
Draco...Mi dispiace anche per i pugni che ti ho dato nella
schiena...Non ce
l'avevo con te.”
Draco
annuì e le disse: “Lo so, Eryn...E comunque, non
preoccuparti per i pugni
perchè non mi hai fatto niente.”
“Vanitoso
!”, gli disse lei imbronciata.
Draco
sorrise e le disse: “Ah, e così sarei vanitoso, eh
?”
Poi,
il ragazzo la prese in braccio e la mise sul letto.
“Draco
! Fermati ! Cosa fai ?!”, esclamò Eryn quando il
ragazzo la prese in braccio.
Draco
sorrise e, mettendola sul letto, cominciò a farle il
solletico.
“No
!
Dai, basta ! Non vale così !”, disse Eryn
divertita tra una risata e un'altra.
Draco
continuò imperterrito a farle il solletico, poi, dopo
qualche minuto, si fermò
e le chiese: “Allora ? Ti arrendi ?”
Eryn
lo fissò un momento e gli rispose: “No ! Non ci
penso neanche !”
Draco
ghignò e disse: “Non avevo dubbi !”, e
riprese a farle il solletico.
Scherzarono
ancora per qualche minuto, poi, Draco si fermò e
guardò la ragazza seduta di
fronte a sé.
Eryn
si accorse dello sguardo del ragazzo e arrossì.
Draco
ghignò accorgendosene, e, accarezzandole una guancia le
disse: “Tuo fratello ha
proprio ragione...Fai tanto per sembrare dura fuori e poi...sei una
timidona...”
Eryn
arrossì ancora di più, sia per la carezza di
Draco e sia per le sue parole, poi
si scostò di colpo e gli disse: “E così
tu e mio fratello parlate di questo
quando vi sentite ? Pensavo che parlaste di cose serie !”
Draco
sorrise, divertito da quella ragazza che non voleva mai cedere, non
voleva mai
dargliela vinta, poi scosse la testa divertito e le chiese:
“Che ne dici ? Ci
mettiamo a dormire ?”
Eryn
annuì e, dopo essere andata in bagno, tornò a
letto, accoccolandosi contro il
torace nudo del ragazzo.
“Buonanotte,
Eryn.”, le disse lui accarezzandole dolcemente i capelli.
“
'Notte, Draco.”, gli rispose lei sorridendo e addormentandosi
al ritmo delle
sue carezze.
FINE
CAPITOLO N * 32
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Capitolo 33 *** CAPITOLO N.33 ***
CAPITOLO
N * 33
Arrivarono
i primi giorni di giugno...
Una
sera, Draco chiamò Eryn vicino al letto.
“Eryn,
vieni un attimo per favore.”, le disse lui.
“Dimmi.”,
gli rispose la ragazza alzandosi dalla scrivania sulla quale c'era il
suo pc
acceso.
Draco
le fece cenno di sedersi accanto a lui, sul letto.
Eryn
guardò bene il ragazzo e vide che aveva una strana
espressione.
“Draco,
cosa c'è ?”, gli domandò lei
preoccupata.
Il
ragazzo aprì un cassetto del suo comodino e prese la
bacchetta della ragazza,
poi gliela porse.
“Ma
questa...”, disse Eryn incredula.
“Sì,
è la tua bacchetta, Eryn e voglio che tu
la riprenda.”, le disse lui fissandola e
porgendole la bacchetta.
Eryn
lo guardò un momento, incredula e le chiese:
“Perchè ? Cosa succede ?”
Draco
la fissò un momento prima di rispondere, poi le disse:
“Credo che domani
succederà qualcosa...Perciò, se non dovessimo
rivederci, voglio tu abbia la tua
bacchetta per difenderti e per tornare a casa.”
Eryn
lo guardò, incredula e preoccupata, poi, prendendo la
bacchetta gli chiese:
“Draco, cosa succederà domani ? Perchè
sei così preoccupato ?”
“Non
lo so, Eryn...Ho uno strano presentimento e non è nulla di
buono...”, le
rispose lui sinceramente.
Eryn
lo guardò a lungo, poi, prendendogli le mani gli disse:
“Qualunque cosa sia,
stai attendo...Voglio rivederti, hai capito ?”
Draco
la fissò negli occhi e capì che stava dicendo sul
serio, poi, ghignando le
disse: “Ma davvero ? E io che pensavo non vedessi l'ora di
sbarazzarti di me !”
“Non
ci penso nemmeno a sbarazzarmi di te ! Sennò con chi litigo,
poi ? Non ci
sarebbe più divertimento !”, esclamò
Eryn sorridendo.
Draco
la guardò sorridendo, poi
le disse: “E
va bene... Farò attenzione, ma solo se mi prometti che anche
tu farai lo
stesso.”
Eryn
lo fissò seriamente, poi gli rispose: “Te le
prometto.”
FINE
CAPITOLO N * 33
|
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Capitolo 34 *** CAPITOLO N.34 ***
CAPITOLO
N * 34
Il
giorno dopo ci fu la battaglia finale a Hogworts.
Draco
uscì presto come al solito e andò a scuola.
Tutti
i Mangiamorte presenti a Malfoy Manor, coniugi Malfoy compresi,
andarono
davanti alla scuola per unirsi al loro Signore.
Eryn
si svegliò alle 8.00 e si accorse di essere sola in camera,
ma fin lì non si
insospettì perchè Draco usciva sempre presto per
andare a scuola e tante volte
non faceva in tempo a salutarlo al mattino.
Quando
però, la ragazza ebbe girato tutta Malfoy Manor senza
incrociare nessuno dei
suoi abitanti, nemmeno Narcissa, capì che c'era qualcosa che
non andava...
“Mi
sa che c'è qualcosa che non va...Non c'è nessuno
in casa...”, pensò la
ragazza sospettosa.
Poi,
la ragazza tornò di corsa in camera sua, prese la bacchetta
e, usando il camino
della stanza, si materializzò a Hogworts con la
Metropolvere, comparendo
direttamente nell'ufficio del Preside.
“Wilson
! Che ci fai qui ?”, esclamò Piton appena la vide.
“Sono
venuta a dare una mano, no ? Dov'è Draco ?”, gli
rispose la ragazza uscendo dal
camino.
“Non
lo so. Mi sono giunte voci che stava combattendo contro Potter e
compagni nella
Stanza delle Necessità.”, le rispose l'uomo.
“Oh,
no ! Devo fermarlo !”, pensò
Eryn agitata.
“Va
bene. Grazie e arrivederci !”, gli disse Eryn e fece per
uscire dallo studio.
“Wilson.”,
la chiamò Piton.
“Sì
?”, gli chiese lei voltandosi a guardarlo.
“Stai
attenta.”, le rispose Piton lentamente.
“Certo,
professore. Stia attento anche lei.”, gli disse la ragazza
sorridendo, poi
aggiunse: “ E comunque, lei è davvero un bravo
attore.”
“Cosa
intendi, Wilson ?”, le domandò Piton stupito.
“Lei
non è dalla parte di quel pazzo. Non so perchè
stia facendo questo, ma sono
sicura che lei non abbia mai avuto cattive intenzioni. Sta solo
recitando una
parte e devo dire che è molto bravo.”, gli rispose
Eryn tranquillamente.
“E
cosa te lo fa pensare ?”, le chiese Piton sospettoso.
“Ad
esempio, il fatto che abbia impedito per tutto l'anno ai Mangiamorte di
uccidere gli amici e i sostenitori di Harry...O di avermi aiutata
quando stavo
male...e altri dettagli...Sarà intuito,
immagino.”, gli rispose Eryn.
Piton
la guardò per qualche minuto in silenzio, poi, ghignando le
disse: “Silente
aveva ragione a dire che sei una strega brillante.”
Eryn
arrossì.
“Comunque,
stai attenta...Soprattutto quando usi il tuo potere
speciale...”, aggiunse poi
Piton.
Eryn
restò stupita da quelle parole e gli chiese: “Ma
lei come lo sa, professore ?”
“Quando
cominciasti la scuola, i tuoi genitori lo dissero a Silente e gli
chiesero di
proteggerti, di mantenere il segreto...Prima di morire, Silente lo
disse a
me...”, le rispose Piton.
Eryn
non seppe cosa dire.
“Non
preoccuparti, Wilson...Con me il tuo segreto è al
sicuro...Stai attenta a chi
deciderai di rivelare il tuo potere...potrebbe essere molto
pericoloso...”, le
disse Piton seriamente.
“Grazie,
professore...Ma, oltre alla mia famiglia, c'è anche un'altra
persona alla quale
l'ho rivelato e posso fidarmi ciecamente di questa persona.”,
gli disse Eryn
sorridendo.
“Si
tratta di Draco, vero ?”, le domandò lui.
“Ha
usato l'occlumanzia, per caso ?”, gli domandò Eryn
sospettosa.
“No,
Wilson, sennò te ne saresti accorta...Come hai detto tu
prima, sarà
intuito...Ora vai dai tuoi amici.”, le rispose il professore
sorridendo.
Eryn
annuì e disse: “Va bene. Arrivederci, professore
!”
Dopodichè,
la ragazza uscì dallo studio per raggiungere la Stanza delle
Necessità.
FINE
CAPITOLO N * 34
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Capitolo 35 *** CAPITOLO N.35 ***
CAPITOLO
N * 35
Eryn
corse per il castello riparandosi dalle maledizioni che le venivano
scagliate
contro dai Mangiamorte e scagliandone a sua volta per farsi strada.
La
ragazza corse fino alla Stanza delle Necessita, sicura di trovare Draco.
Infatti,
appena arrivò davanti alla porta della Stanza, questa si
spalancò e ne uscirono
Harry e Draco su una scopa seguiti da Ron ed Hermione, anche loro a
cavallo di
una scopa.
Appena
i ragazzi furono usciti, la porta della Stanza si chiuse, per impedire
al Fuoco
Maledetto, l'Ardemonio e all'horcrux custodito nel Diadema di Priscilla
Corvonero di uscire.
“Eryn
!”, la chiamò Hermione appena fu scesa dalla scopa
e andò ad abbracciare l'amica.
“Herm
! Come sono contenta di rivederti !”, le disse Eryn
sorridendo felice e
abbracciando a sua volta l'amica.
Intanto
scesero dalle scope anche Ron, Harry e Draco.
“Ragazzi,
state tutti bene ?”, chiese loro Eryn preoccupata guardandoli
uno ad uno.
“Sì,
Eryn. E tu ?”, le rispose Ron andando verso di lei per
abbracciarla.
“Sto
bene, Ron. Grazie.”, gli rispose la ragazza sorridendo
rispondendo
all'abbraccio.
Poi
si avvicinò anche Harry e salutò l'amica:
“Sono contento che tu sia viva...Ho
temuto il peggio quand' ho saputo che eri scomparsa, sai ?”
Eryn
lo abbracciò a sua volta, poi gli rispose: “Invece
sono ancora qui. Dovresti
essere più ottimista, Harry !”
Harry
sorrise riconoscendo l'amica di sempre.
Poi,
Eryn guardò Draco e, a parte qualche graffio, il ragazzo
sembrava sano.
“Draco.”,
lo chiamò Eryn avvicinandosi a lui.
“Perchè
sei venuta ? Ti avevo lasciato la bacchetta per andartene da Malfoy
Manor e
tornare a casa tua, non per farti partecipare alla
battaglia.”, le disse il
ragazzo in tono duro.
Eryn
lo guardò un momento, poi gli rispose seriamente:
“La mia famiglia e i miei
amici sono qui, Draco. E poi, è giusto combattere questa
guerra perchè quello
che fanno i Mangiamorte e il loro capo è sbagliato oltre che
crudele. Io voglio
vivere in un mondo libero, non in un regno del terrore...e se
morirò
combattendo per questo, ne sarò felice.”
Draco
la guardò silenzioso per qualche minuto e pensò:
“Lo immaginavo,
Eryn...Sei sempre stata molto coraggiosa.”
“E
va
bene, Eryn. Se proprio devo morire, preferisco farlo al tuo
fianco.”, le disse
Draco ghignando.
Eryn
sorrise felice.
“Che
intendi, Malfoy ? Tu sei un Mangiamorte.”, gli disse Ron
diffidente.
“No,
Ron. Lui non lo è mai stato...Suo padre lo ha costretto a
diventare un
Mangiamorte, ma Draco non ha mai abbracciato la sua causa.”,
gli disse Eryn
seriamente.
Harry,
Ron ed Hermione guardarono un momento Eryn e Draco.
I
primi due non credevano alle proprie orecchie, mentre, Hermione
capì in un
attimo cosa fosse successo per far cambiare così
improvvisamente Malfoy e
sorrise in direzione dell'amica.
“D'accordo,
Eryn. Se tu ti fidi di lui, lo faremo anche noi. Ora c'è una
guerra da
combattere.”, le disse Harry sorridendo.
“D'accordo.
Andiamo.”, disse loro Ron e cominciò a correre
verso la Sala Grande dove stava
infuriando la battaglia.
Harry
ed Hermione lo seguirono.
“Draco,
io devo andare.”, gli disse Eryn.
“Lo
so. Vengo anch'io.”, le disse il ragazzo seriamente
guardandola negli occhi.
“Non
voglio costringerti a combattere, Draco...Lo sai che tra i Mangiamorte
che
dovremo affrontare potrebbero esserci anche i tuoi genitori...Se vuoi,
mettiti
al sicuro da qualche parte fino a quando la battaglia non
sarà finita.”, gli
disse Eryn in tono serio.
Draco
ghignò e, avvicinandosi le disse: “Non hai sentito
cosa ti ho detto, Eryn ?
Vengo anch'io con te. Mi hai aperto gli occhi e mi hai fatto vedere la
strada
giusta...Ora farò solo quello che vorrò, non
sarò più la marionetta di
nessuno.”
Eryn
sorrise e gli disse: “Sono contenta per te.”
Draco
sorrise a sua volta e la baciò dolcemente sulle labbra.
Eryn
restò stupita dal gesto del ragazzo, ma lo
ricambiò con passione.
Poi,
quando si staccarono, i due ragazzi si avviarono insieme verso la
mischia di
combattenti.
FINE
CAPITOLO N * 35
|
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Capitolo 36 *** CAPITOLO N.36 ***
CAPITOLO
N * 36
La
battaglia di Hogworts infuriava e, in entrambi gli schieramenti ci
furono molte
perdite...
Ad un
certo punto, Voldemort intimò ai Mangiamorte di ritirarsi e
disse a Harry di
raggiungerlo nella Foresta Proibita.
Harry,
senza dire niente a nessuno andò nella Foresta Proibita.
Nel
frattempo, Eryn e Draco
andarono nella
Sala Grande, dove c'erano i feriti e i morti.
Draco
aveva un taglio profondo a un braccio ed Eryn voleva curaglielo con il
suo
potere speciale, ma lui si era rifiutato, dicendole di non sprecare
energie che
le sarebbero servite per la battaglia.
Mentre
si guardavano intorno, i due ragazzi videro Ron, Gynny, Hermione, i
signori
Weasley e Fred vicino a un corpo disteso a terra.
“Oh,
no...”, mormorò Eryn, e, accellerando il passo
raggiunse il gruppetto.
Quando
lei e Draco arrivarono lì videro che George era morto.
Ginny,
appena la vide, abbracciò Eryn piangendo.
“Gin,
mi dispiace tanto...”, le disse Eryn abbracciando l'amica a
sua volta.
“Non
è giusto... Non doveva andare così...Aveva il
negozio di scherzi, aveva la
ragazza...Era mio fratello....”, singhiozzò Ginny
disperata.
Eryn,
che dentro si sentiva morire, cercava di trattenere le lacrime per far
forza
all'amica, ma i suoi occhi erano lucidi.
Draco
se ne accorse e pensò che Eryn era davvero altruista;
frenava le sue emozioni
per non ferire di più la sua amica.
“Forza,
Gin...Devi farti coraggio. Lo so che è difficile...Ma George
non vorrebbe che
ti buttassi giù così. Devi essere forte anche per
lui.”, le disse Eryn
tristemente.
Ginny,
sentendo quelle parole, capì che la sua amica aveva ragione
e, staccandosi la
guardò un momento, poi le disse sorridendo:
“Grazie, Eryn. Mi sei mancata in
questi mesi, sai ?”
“Anche
tu mi sei mancata, Ginny.”, le rispose Eryn sorridendo.
Poi,
Eryn cercò di consolare anche i signori Weasley, Fred,
Billy, Ron e Percy.
“E
non è solo lui purtroppo...”, le disse Hermione a
bassa voce avvicinandosi a
lei.
“Cosa
vuoi dire, Herm ?”, le chiese Eryn preoccupata voltandosi per
guardare l'amica.
“Vieni.”,
le rispose Hermione e la condusse in un'altra parte della sala, dove
c'erano i
corpi di Remus Lupin e Ninfadora Tonks.
“No,
anche loro...Hanno appena avuto un bambino...Perchè hanno
voluto combattere lo
stesso ?”, disse Eryn dispiaciuta pesando al figlio della
giovane coppia.
“Per
lo stesso motivo per il quale ti stai battendo tu.”, le
rispose una voce alle
sue spalle.
Eryn
ed Hermione si voltarono di scatto e videro dietro di loro una donna
che
assomigliava molto a Bellatrix Lestrange.
La
donna aveva dei lunghi capelli neri e gli occhi come la sorella, ma il
suo viso
non esprimeva cattiveria.
Eryn
guardò un momento la donna, sospettosa, poi le chiese:
“Ci siamo già viste da
qualche parte, signora ?”
“Sì,
Eryn. I tuoi genitori mi invitarono al tuo ottavo compleanno, strano
che tu mi
abbia riconosciuta.”, le rispose la donna sorridendo.
“Ho
una buona memoria.”, le disse la ragazza sorridendo.
In
quel momento, arrivò anche Draco, il quale andò a
salutare la donna.
“Ciao,
Zia Andromeda.”, la salutò il ragazzo sorridendo.
La
donna guardò un momento il giovane mago che le stava di
fronte.
“Ciao,
Draco...E' da tanto che non ci vediamo...Tuo padre non ha
più voluto farci
incontrare da quando cominciasti la scuola.Come stai ?”, gli
rispose la donna
sorridendo e abbracciando il ragazzo.
Draco,
dal canto suo restò imbarazzato da quel gesto e non seppe
cosa fare.
Eryn
sorrise divertita guardando la scena.
Quando
i due si staccarono, Draco si voltò verso Eryn ed Hermione e
disse loro: “Lei è
mia zia, Andromeda Black...”
“Tonks,
Draco. Non sono più una Black.”, lo corresse la
donna bonariamente.
“Hai
ragione, zia.”, aggiunse Draco sorridendo.
“Figurati,
Draco...E dimmi, chi sono queste affascinanti signorine ?”,
gli chiese la donna
incuriosita.
Draco
guardò le due ragazze e, indicando Hermione disse:
“Lei è la So tutto io...”
“Draco
!”, lo rimproverò mentalmente
Eryn, arrabbiata, guardandolo male.
Draco
guardò incredulo la ragazza e le chiese mentalmente:
“Da quando sai usare
l'occlumanzia ?”
“Da
quando tua madre me l'ha insegnata mentre tu eri a scuola...Non volevo
mica
permetterti di leggere ancora i miei pensieri...”,
gli rispose Eryn
mentalmente.
Draco
scosse la testa, divertito, poi disse alla donna, indicando Hermione:
“Lei è
Hermione Granger, un'amica di Eryn e studentessa di Hogworts.”
La
donna sorrise divertita, avendo letto la mente dei due ragazzi, a loro
insaputa.
“Piacere
di conoscerti, Hermione.”, le disse la donna stringendole la
mano.
“Piacere
mio, signora Tonks.”, le rispose Hermione.
“Oh,
chiamami pure Andromeda e dammi del tu...Siamo dalla stessa
parte.”, le disse
la donna sorridendo cordialmente.
Hermione
sorrise.
Draco,
poi passò alla presentazione di Eryn e disse, indicandola
alla zia: “E lei è
Eryn Wilson, zia...E' una mia compagna di Serpeverde.”
“Piacere
di conoscerla.”, le disse Eryn.
“Piacere
mio, Eryn. Ma dammi del tu per favore o mi fai sentire vecchia
!”, le disse la
donna sorridendo e stringendole la mano.
“Io
devo andare. A dopo.”, li salutò Hermione che era
stata chiamata da Ron e si
allontanò.
Eryn,
con una scusa si allontanò per lasciare Draco in compagnia
di sua Zia, che non
vedeva da anni.
“Eryn
è davvero una ragazza speciale, Draco. Non fartela
sfuggire.”, gli disse la zia
sorridendo.
“Cosa
vuoi dire ? Io non capisco...”, le chiese Draco imbarazzato.
“Oh
sì, che capisci Draco. Ho visto come la guardi...Ho capito
che ti piace, per
questo ti ho detto di tenertela stretta...”, gli disse sua
zia sorridendo.
Draco
guardò la donna e sorrise; quella donna, oltre a sua madre,
lo aveva sempre
capito al volo e lui ci era molto legato.
Infatti,
quando il padre gli aveva impedito di vederla, si era arrabbiato molto.
“Sei
sempre la solita, zia...Sono contento che tu sia rimasta quella di una
volta...E ti prometto che d'ora in poi, non staremo più
così lontani...Non lo
permetterò.”, le disse il ragazzo seriamente.
“Lo
spero, Draco...Hai finalmente deciso di agire a modo tuo e smetterla di
essere
la marionetta di tuo padre ?”, gli chiese schietta la donna.
“Sì,
zia. Ora basta. D'ora in poi, deciderò io del mio futuro...e
in parte lo devo anche
a Eryn...Se non fosse stato per lei, non sarei cambiato
così...Non so come
abbia fatto...”, le rispose Draco pensieroso.
La
donna sorrise e gli disse: “Sono contenta per te,
Draco...Proteggi quella
ragazza a qualsiasi costo, mi raccomando...E sii felice con
lei.”
“Stanne
certa. Ora vado a cercarla. Ogni volta che la perdo di vista, Eryn ha
la brutta
abitudine di cacciarsi in qualche guaio.”, le rispose Draco
guardandosi in giro
per individuare la ragazza che era sparita.
“Come
qualcuno di mia conoscenza, insomma...”, gli disse la donna
divertita.
“Cosa
?”, le chiese il ragazzo.
“Dai,
vai a cercarla. Ci vedremo più avanti.”, le disse
la donna sorridendo.
Draco
sorrise, salutò la zia e si allontanò cercando
Eryn per la Sala Grande.
Eryn
nel frattempo, aveva incontrato diversi ragazzi e ragazze di Hogworts
che
conosceva e aveva parlato con loro, poi, ad un certo punto,
incontrò la sua
famiglia.
“Eryn
!”, urlò Maryrose, sua madre appena la vide.
“Mamma
!”, esclamò la ragazza felice correndo verso la
madre con gli occhi lucidi.
Nel
frattempo era arrivato anche Draco che stava guardando la scena.
Madre
e figlia si abbracciarono felici.
“Tesoro
! Come stai ?”, le chiese sua madre appena sciolse
l'abbraccio e guardando la
figlia con le lacrime agli occhi.
“Sto
bene, mamma. Non preoccuparti.”, le rispose Eryn sorridendo.
Poi,
la ragazza vide suo padre e lo abbracciò.
E
dopo fu il turno di Alex (il fratello di Eryn), Sean, Lyra e Louise.
Nel
frattempo, Alex si avvicinò a Draco.
“Perchè
l'hai portata qui ? Potrebbe morire, lo sai ?”, gli chiese
Alex nervoso.
“Lo
so. Ma non ce l'ho portata io.”, gli rispose Draco seriamente.
“Cosa
intendi ?”, gli chiese Alex stupito.
“Intendo
che prima di uscire da casa, ho ridato la bacchetta a tua sorella e le
ho detto
di tornarsene a casa appena non ci fosse stato nessuno in giro per
Malfoy
Manor...Invece, lei è venuta qui. Ci siamo incontrati
davanti alla Stanza delle
Necessità...Ho cercato di farla ragionare, di farla andare
via, ma non ha
voluto sentire ragioni...L'unica cosa che posso fare, è
cercare di proteggerla
al meglio visto che è stata così
cocciuta.”, gli rispose Draco guardando Eryn
che salutava i suoi amici.
Alex
guardò prima la sorella e poi Draco, poi, voltandosi di
nuovo verso il ragazzo,
gli chiese divertito: “Ti piace molto, vero ?”
Draco
guardò un momento Alex e, poi, seriamente gli rispose:
“Sì, Alex...Tua sorella,
non solo mi piace...Io la amo...anche se non gliel'ho ancora detto...E
darei la
mia vita per lei.”
Alex,
che aveva guardato attentamente il ragazzo, capì che non
mentiva e che era
sincero, poi gli disse ghignando: “L'ho sempre saputo che
sarebbe finita
così...A parte il rapimento. Quello non l'avevo
previsto...ma era evidente che
sareste finiti insieme.”
“Cosa
?!”, esclamò Draco sorpreso.
“Oh,
andiamo Draco ! Dalla prima volta che vi siete visti avete subito
cominciato a
punzecchiarvi, vi sfidavate in continuazione, vi lanciavate le
frecciatine e vi
facevate i dispetti...Non lo sai quel vecchio detto ? Tra odio e amore
c'è un
confine molto sottile...e alla fine è andata proprio come mi
aspettavo...Certo
che ti sei scelto una bella gatta da pelare con mia
sorella.”, gli rispose Alex
divertito.
“A
chi lo dici...Ma va bene così.”, gli disse Draco
sorridendo e guardando la
ragazza, sorridendo.
“Allora,
Eryn. Che fine hai fatto ? Ti abbiamo cercata ovunque in questi
mesi...”, le
chiese suo padre.
“Sì,
è vero. Tesoro, dov'eri finita ?”, aggiunse la
madre preoccupata.
“Ecco...veramente...”,
disse loro la ragazza titubante.
“E'
colpa mia.”, disse una voce fin troppo conosciuta alle sue
spalle.
“Ti
pareva ! Non potevi stare zitto ?!”, gli
disse telepaticamente Eryn
voltandosi verso di lui.
“No,
Eryn. Ho fatto quello che ho fatto ed è giusto che me ne
assuma la
responsabilità.”, le rispose
Draco telepaticamente guardandola negli
occhi.
“Cosa
vorresti dire, Draco ? Puoi spiegarti meglio ?”, gli chiese
Maryrose confusa.
“Io...quella
sera, ho duellato con Eryn e poi l'ho portata a casa mia. Le ho
sequestrato la
bacchetta e l'ho tenuta con me...”, le rispose Draco in tono
pentito.
“Cos'hai
fatto, tu ?! Dopo tutte le volte che ti abbiamo accolto in casa nostra,
che ti
abbiamo trattato come un figlio, tu l'hai rapita ? Ma ti rendi conto di
quello
che hai fatto ?! Non sapevo più nulla di nostra figlia,
nulla ! Se era viva o
morta, se era stata torturata dai Mangiamorte, nulla !”,
esplose il padre della
ragazza.
“Stefan,
calmati...Lascialo finire.”, gli disse Maryrose in tono di
rimprovero.
L'uomo
si calmò e disse al biondo: “E va bene. Finisci
pure.”
“Stavo
dicendo che l'ho portata a casa mia perchè volevo fargliela
pagare per tutti i
torti che mi aveva fatto a scuola, per le sue frecciatine,
perchè mi aveva
sempre tenuto testa...Ma, non ci sono riuscito...Quello che volevo
davvero era
che Eryn mi conoscesse per come sono sul serio, non per quello che
avevo sempre
finto di essere...”, continuò Draco.
“Cosa
?”, chiese Stefan incredulo.
“E'
anche colpa mia, papà...Durante gli anni di scuola non ho
mai voluto conoscere
il vero Draco...non volevo vedere oltre il suo cognome e il suo
comportamento...”, aggiunse Eryn dispiaciuta, affiancandosi
al ragazzo.
Draco
la guardò e sorrise, poi, rivolgendosi ancora ai genitori
della ragazza, ad
Alex e ai suoi amici aggiunse: “Mi sono pentito subito di
averla portata al
Manor, ma allora non potevo lasciarla andare, sarebbe stato troppo
pericoloso.
L'avrebbero uccisa per paura che spifferasse quello che sapeva sui
Mangiamorte
e sui loro piani...Così è rimasta con me, fino ad
oggi, quando ha deciso di
venire qui a scuola a rischiare la vita.”, concluse il
ragazzo.
“Cosa
significa ?”, gli chiese Maryrose stupita guardando prima
Draco e poi la
figlia.
“Draco,
prima di uscire di casa, mi ha ridato la bacchetta e mi ha detto di
tornare a
casa mia e starmene al sicuro...ma io sapevo che ci sarebbe stata la
battaglia
decisiva a Hogworts, quindi, appena ho potuto sono arrivata anch'io al
castello.”, le rispose Eryn.
“Inoltre,
Draco mi ha contattato per farmi sapere che Eryn era viva e stava bene.
Infatti
l'ho incontrata qualche giorno dopo aver parlato con lui e stava bene,
c'era
anche Zoy con lei...Draco non ha mai voluto farle del male.”,
si intromise
Alex.
“Tu
lo sapevi ?”, gli chiese suo padre furioso.
“Sì,
papà. Ma non potevo dirvi niente perchè avrei
messo sia Eryn e sia Draco in
pericolo. Era questo che volevi ?”, gli rispose il ragazzo
seriamente.
“No,
Alex...Certo che no...Hai fatto bene ad agire
così...”, gli rispose l'uomo dopo
aver riflettuto un momento.
Maryrose
e Stefan si guardarono, non sapendo cosa fare; erano arrabbiati con
Draco per
quello che aveva fatto, ma d'altra parte gli erano anche grati per non
aver
fatto del male a Eryn.
“Quindi,
secondo la legge dei duelli magici, tu appartieni ancora a
Draco.”, le disse
Stefan.
Eryn
stava per rispondere, ma Draco la anticipò e disse:
“No, signor Wilson.”
Tutti
si voltarono verso di lui, sorpresi.
“Che
stai dicendo ?”, gli chiese Eryn perplessa.
“Sto
dicendo, che da questo momento in poi, ti libero dai tuoi vincoli
dovuti al
nostro duello...Puoi fare quello che vuoi della tua vita, non sei
più in debito
con me.”, le disse Draco sorridendo.
Subito,
intorno ai polsi destri dei due ragazzi comparvero dei fili di fumo blu
e
azzurri che, a poco a poco sparirono.
Il
vincolo del duello magico era appena stato sciolto, per sempre.
Draco
aveva pronunciato quelle parole per liberare Eryn.
Eryn
lo guardò con gli occhi lucidi e lo abbracciò,
sussurrandogli a un orecchio:
“Grazie.”
Draco
sorrise e, quando la ragazza si allontanò, le disse:
“Figurati...Voglio che tu
sia felice...”
Eryn
sorrise di rimando e, prendendogli la mano destra con la sua, gli
rispose: “Sì,
ma solo se tu sarai con me.”
Draco
restò stupito da quelle parole e credette di non aver capito
bene, infatti
continuò a guardare Eryn incredulo per qualche secondo.
“Scusa,
cos'hai detto ?”, le domandò il ragazzo.
“Hai
capito benissimo. Non fare il finto tonto !”, gli rispose
Eryn imbarazzata
allontanandosi di qualche centimetro da lui.
Tutti
i presenti scoppiarono a ridere di gusto.
“Ecco
la nostra Eryn. Ora ti riconosco, sorellina !”, le disse Alex
abbracciandola
felice.
Eryn
contraccambiò felice.
Stefan
guardò Draco e gli disse in tono serio: “A quanto
pare, dovremo tenerti ancora
tra i piedi...”
“Stefan
!”, lo rimproverò sua moglie.
“Comportati
bene con nostra figlia o ti verrò a cercare anche in capo al
mondo.”, aggiunse
l'uomo sorridendo e porgendogli una mano.
“Certo,
signor Wilson. Non la deluderò più...Amo sua
figlia più della mia stessa
vita.”, gli rispose Draco seriamente stringendo la mano
dell'uomo.
L'uomo
sorrise, poi raggiunse la figlia.
“Benvenuto
in famiglia, Draco !”, gli disse Maryrose e lo
abbracciò.
“Grazie,
signora Wilson.”, le disse il ragazzo imbarazzato.
“Chiamami
pure Maryrose, Draco e dammi del tu. Vieni, ora.”, gli disse
la donna e lo
portò da Eryn e gli altri ragazzi.
“Eryn
!”, esclamò una voce conosciuta.
“Daphne
!”, la salutò Eryn appena la vide.
“E
io
chi sono, eh ?”, disse un'altra voce.
“Pansy
! Ci sei anche tu ! Che bello rivedervi !”, le
salutò Eryn abbracciandole
entrambe.
Dopodichè
arrivarono anche Blasie e Theodore, che, insieme alle rispettive
fidanzate,
erano gli unici Serpeverdi rimasti a scuola intenzionati a combattere
la guerra
contro Voldemort.
FINE
CAPITOLO N * 36
|
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Capitolo 37 *** CAPITOLO N.37 ***
CAPITOLO
N * 37
Quando
la schiera di Mangiamorte, preceduta da Hagrid che teneva in braccio
Harry
arrivò davanti al portone di ingresso di Hogworts, molte
delle persone presenti
non riuscirono a credere ai propri occhi.
Il
bambino sopravvissuto era morto per mano di Voldemort.
Tra
le varie persone presenti nel cortile c'erano anche: Hermione, Ron,
Ginny,
Eryn, Neville, Draco, Pansy, Daphne, Blasie, Theodore, la professoressa
Mccgrannitt e molti altri ancora.
La
disperazione si diffuse tra i presenti vedendo il loro eroe morto.
“Questa
battaglia è finita e come avete visto, sono stato io a
trionfare. Harry Potter
è morto e ora sorgerà un nuovo mondo. Chi di voi
vuole continuare a vivere,
venga pure, non voglio sprecare altro prezioso sangue di maghi e
streghe...Fatevi avanti e unitevi a noi.”, disse loro
Voldemort trionfante.
Nessuno
si mosse, poi, Neville si fece avanti, fronteggiando Voldemort.
“E'
vero. Harry è morto e ci dispiace. Era un nostro amico...Ma
io non mi arrenderò
mai.”, disse Nevile in tono di sfida.
“E
tu
chi saresti, ragazzo ?”, gli domandò Voldemort
impressionato da tanto coraggio.
“Neville
Paciock.”, gli rispose fieramente lui.
Uno
scoppio di risa si sollevò dai Mangiamorte.
“La
gente muore ogni giorno, e secondo me è giusto combattere e
anche morire, se
necessario, per qualcosa in cui si crede.Io non mi
arrenderò.”, disse Neville
guardando Voldemort ostinato.
“E
cosa pensi di fare da solo ? Avanti, Neville. Unisciti a noi...sei
coraggioso e
sarebbe un peccato ucciderti.”, gli disse Voldemort
sorridendo.
“Lui
non è solo.”, disse Eryn affiancandosi al compagno.
Neville
si girò e la vide, sollevato.
“Ci
siamo anche noi.”, aggiunse Hermione, seguita da Ginny, Ron,
Fred, Luna, Pansy,
Blasie, Theodore, Alex, Sean, Lyra, Louise e molti altri.
Draco
nel frattempo era rimasto al suo posto, indeciso se schierarsi
apertamente
contro il mostro che lo aveva marchiato e di conseguenza, contro la sua
famiglia.
“Draco.Vieni.”,
gli disse suo padre chiamandolo dal gruppo dei Mangiamorte.
“Draco.”,
lo chiamò anche sua madre disperata, sperando che il ragazzo
andasse da loro,
in modo da metterlo in salvo.
Eryn,
Alex, Hermione e i loro compagni guardarono il ragazzo preoccupati che
si
unisse nuovamente ai Mangiamorte.
Draco
fece qualche passo avanti e, fermandosi accanto ad Eryn, disse:
“No, madre. Il
mio posto è qui.”
Poi,
il ragazzo guardò Eryn, di fianco a lui e le sorrise.
Eryn,
con gli occhi lucidi per la commozione, capì che Draco stava
facendo tutto
questo per lei, aveva addirittura abbandonato la sua famiglia per
restarle
accanto.
“Grazie,
Draco.”, gli disse sorridendo.
Draco
sorrise e le strinse una mano e la ragazza ricambiò.
Poi,
entrambi guardarono verso Voldermort e i suoi seguaci.
“E'
così, Draco ? Preferisci l'amore anziché la
gloria e il potere che potremmo
darti noi ? Mi hai davvero deluso, ragazzo.”, disse Voldemort
fissandolo.
“Draco
! Cosa fai ? Vieni qui !”, gli urlò il padre
furioso.
“No,
padre. Non ti seguirò più.”, gli
rispose Draco in tono calmo.
“Stupida,
ragazzina ! Hai rovinato mio nipote !”, urlò
Bellatrix furiosa e lanciò una
maledizione contro Eryn.
In
quel momento accaddero molte cose contemporaneamente.
Harry
saltò giù dalle braccia di Hagrid.
La
battaglia tra i Mangiamorte e i loro oppositori infuriò ed
Eryn cominciò a
usare il suo terribile potere, oltre agli incantesimi che usava di
solito.
Eryn
sollevò un mano e, poco prima che la maledizione di
Bellatrix la colpisse, la
rispedì al mittente con una folata di vento molto potente.
“Eryn
! Non devi usarlo !”, le gridò Draco in mezzo alla
battaglia.
“Non
posso fare altro ! O non ne usciremo vivi ! Loro sono troppi e noi
siamo in
svantaggio numerico. E' l'unica soluzione !”, gli rispose
Eryn avvicinandosi a
lui.
Draco
ci pensò un momento, poi le disse: “E va bene. Ma
stai attenta.”
“Anche
tu.”, gli rispose lei e, gettandosi nuovamente nella mischia,
cominciò a evocare
fulmini, colonne di fuoco, trombe d'aria e colonne d'acqua che
attaccarono i
Mangiamorte senza lasciargli scampo.
I
Mangiamorte e gli
altri combattenti,
anche vedendo quei fenomeni, non ebbero il tempo di capire chi li
stesse
provocando, perchè erano troppo impegnati a duellare con
altri maghi e streghe.
Dal
canto suo, Draco cercava di sbaragliare più Mangiamorte
possibili e di spianare
la strada a Eryn, coprendola da diversi attacchi.
Bellatrix
venne uccisa da Molly Weasley.
Harry
nel frattempo, si scontrò con Voldemort in un epico duello.
Eryn
stava scagliando dei fulmini contro alcuni Mangiamorte che avevano
preso di
mira: Blasie, Pansy, Daphne e Theodore, quando venne colpita da una
maledizione
che le squarciò il fianco sinistro lasciandole un profondo
taglio sanguinante.
La
ragazza cadde a terra dolorante.
La
ferita era davvero profonda ed Eryn aveva già usato quasi
tutta la sua energia
per la battaglia, quindi non aveva la forza di curarsi.
Draco
nel frattempo stava combattendo contro un Mangiamorte e, dopo averlo
ucciso
vide Eryn piena di sangue, a terra.
“Eryn
!”, la chiamò il ragazzo disperato e correndo
nella sua direzione.
Se
qualche Mangiamorte si metteva sulla sua strada, Draco lo uccideva
senza pietà
e passava oltre.
Quando
la raggiunse, Draco si inginocchiò accanto a lei
controllando la ferita.
“Eryn...Tieni
duro. Capito ? Ora ti porto via.”, le disse Draco e fece
comparire delle bende
che fasciarono la ferita.
Nel
frattempo, la battaglia infuriava intorno a loro.
“No,
Draco. Pensa alla battaglia...e salvati la vita. Non perdere tempo con
me...”,
gli disse Eryn debolmente.
“No,
Eryn. Non ti lascerò morire.”, le disse Draco
ostinato.
Nel
frattempo, arrivarono anche Alex, Lyra e Sean.
“Eryn
! Maledizione ! Chi è stato a ridurti così ?!
Devi curarti subito.”, le disse
Alex preoccupato inginocchiandosi accanto alla sorella.
“Non
posso...Non ho più energia...”, gli rispose la
ragazza debolmente.
“Allora
devi prenderla da chi ne ha ancora.”, le disse Alex
seriamente.
Eryn
sapeva cosa intesse il fratello: lei poteva trarre energia da tutti gli
esseri
viventi, incluse le persone.
“No...Siete
troppi deboli e la battaglia non è ancora
finita.”, gli rispose la ragazza in
tono risoluto.
“Eryn,
quanto sei testarda !”, esclamò Alex furioso.
“Cosa
possiamo fare ?”, gli chiese Lyra con gli occhi lucidi.
“Portiamola
vicino alla quercia, sulla riva del Lago Nero.
Sbrighiamoci.”, le rispose Alex.
Draco
prese in braccio la ragazza, le bende che le fasciavano la ferita erano
già
completamente intrise di sangue.
I
quattro ragazzi si fecero strada nella battaglia, proteggendo Eryn e
Draco che
la trasportava.
Quando
arrivarono alla grande quercia in riva al Lago, Alex disse:
“Draco, mettila
vicino al tronco.”
Draco
obbedì, troppo preoccupato per parlare.
Eryn
venne messa in posizione seduta accanto al tronco della quercia.
“Eryn,
avanti ora. Sbrigati a curarti. Stai perdendo troppo
sangue.”, le disse Alex
seriamente.
Eryn
aprì debolmente gli occhi e, lentamente appoggiò
una mano al tronco della
quercia.
Subito,
la mano della ragazza si circondò di una luce dorata, segno
che l'energia della
pianta stava entrando in lei.
Lyra,
Sean e Draco guardarono increduli il miracolo che si stava svolgendo
davanti ai
loro occhi.
Infatti,
man mano che l'energia dell'albero entrava dentro Eryn, la sua ferita
smetteva
di sanguinare...
“Incredibile...”,
mormorò Layra, che anche sapendo del potere dell'amica da
sempre, non l'aveva
mai visto all'opera.
Solo
Alex non era sorpreso perchè, con lui e con i suoi genitori,
Eryn aveva usato
spesso il suo potere speciale.
Draco,
nel frattempo si era seduto accanto
alla
ragazza, ancora molto pallida e, accarezzandole dolcemente i capelli,
cercò di
calmarla.
Dopo
circa cinque minuti, Eryn staccò la mano dal tronco
dell'albero.
“Ma
cosa fai ?! Non sei ancora guarita, Eryn !”, le disse Alex
nervoso.
“Lo
so, ma se continuassi, la ucciderei...e non voglio.”, gli
rispose la ragazza
debolmente.
“Eryn
! E' solo un albero ! E' più importante che viva tu
!”, la rimproverò Alex
furioso.
“No,
non voglio uccidere nessuno...”, gli rispose la ragazza in
tono flebile.
“Prendi
da me l'energia che ti serve.”, le disse Draco stringendole
una mano.
Ma
non successe nulla.
“No...Ne
hai già poca...”, gli rispose Eryn ostinata.
Draco
stava per replicare, ma, poco dopo, dal folto del bosco comparve un
unicorno
che si avvicinò ad Eryn e le si sdraiò accanto.
“Mia
regina, prendi la mia energia. Non devi morire.”,
le disse
telepaticamente la magnifica creatura fissando la ragazza con i suoi
vispi
occhi neri.
Eryn
esitò, ma poi appoggiò delicatamente la mano
libera sul possente collo
dell'unicorno.
“Grazie...”,
gli disse Eryn telepaticamente.
Passarono
altri cinque minuti ed Eryn staccò la mano dall'unicorno,
consapevole di
avergli portato via molta energia.
“Mia
regina. Non ti sei ancora ristabilita. Prendi altra energia da me.”,
le
disse l'unicorno.
“No,
basta.Mi hai già aiutata moltissimo.”,
gli rispose Eryn ostinata.
L'unicorno,
rassegnato, salutò Eryn e si allontanò.
“Eryn,
ancora ?”, le domandò il fratello in tono di
rimprovero.
“Non
preoccuparti, Alex. Ora sto meglio.”, gli rispose la ragazza
sorridendo.
Infatti,
la ferita di Eryn aveva ormai smesso di sanguinare e aveva fatto anche
una
crosta mentre si stava chiudendo.
Improvvisamente,
dal lago nero comparvero le sirene che ci vivevano.
Ne
emersero una ventina.
“Mia
regina...Siamo qui per aiutarti. Prendi la nostra energia.”,
le disse una
sirena.
Eryn
stava per ribattere, ma la sirena la anticipò:
“Per favore, mia regina...Dacci
l'opportunità di aiutarti...”
Eryn
fissò la sirena che la guardava intensamente, poi cedette e
le disse: “E va
bene...Grazie.”
La
sirena le porse una mano ed Eryn cominciò ad assorbire parte
della sua energia,
curandosi la ferita.
Ogni
cinque minuti, le sirene si scambiavano il posto, in modo che nessuna
di loro
perdesse troppa energia.
Quando
la ferita fu finalmente scomparsa, si fece avanti un'altra sirena che
le disse:
“Forza, mia regina. Prendi ancora un po' di energia...Sei
molto debole.”
Eryn
sorrise e le rispose: “No, grazie. Ora sto bene.La ferita
è guarita.”
Alex
sollevò gli occhi al cielo, esasperato.
“No,
mia regina. Ti devi ancora ristabilire.”, le disse la sirena
seriamente.
“Ha
ragione. Sei bianca come un lenzuolo.”, aggiunse Draco
guardandola preoccupato.
Eryn
sospirò e disse: “E va bene...”, poi
strinse la mano che la sirena le porgeva.
Dopo
altri dieci minuti, Eryn fu di nuovo in grado di stare in piedi da sola.
Appena
si fu alzata, la ragazza guardò le sirene e disse loro:
“Grazie. Siete state
molto gentili.”
“Figurati
! Dovere, mia regina !”, le rispose una sirena sorridendo e
tuffandosi di nuovo
negli abissi.
Poi
le altre la seguirono e il Lago Nero tornò silenzioso.
“Ce
la fai a camminare ?”, le domandò Sean preoccupato.
“Sì,
non preoccuparti. Sto bene ora.”, gli rispose Eryn sorridendo.
Non
appena ebbe detto quelle parole, la ragazza ebbe un capogiro e stava
per cadere
per terra, ma due braccia forti la sorressero e la rimisero in piedi.
“E
tu
staresti bene ?”, le domandò Draco sarcastico
sostenendola.
“E'
stato solo un capogiro...Non è niente di
importante.”, gli disse la ragazza
ostinata.
“Quanto
sei testarda !”, borbottò il ragazzo divertito e,
continuando a sostenerla, si
avviò con lei e i suoi amici verso il castello.
Quando
arrivarono al castello, i ragazzi notarono che la battaglia era
finita...
C'erano
corpi ovunque ed Eryn e i suoi compagni vennero circondati dai loro
amici:
Pansy, Daphne, Balsie, Theodore, Ginny, Neville, Ron, Hermione, Harry,
i
parenti di tutti loro...
“Eryn
! Tesoro, che ti è successo ?”, le
domandò sua madre vedendole la maglietta
macchiata di sangue.
“Niente,
mamma. E' tutto a posto.”, le rispose la ragazza
tranquillamente.
Maryrose
e la figlia si scambiarono un'occhiata eloquente.
“Ti
ha vista qualcuno mentre ti curavi ?”, le
chiese la madre
telepaticamente.
“Solo
Alex, Sean, Lyra e Draco.Loro mi hanno aiutata ad arrivare alla quercia
vicino
al Lago Nero.”, le rispose Eryn
telepaticamente.
Nel
frattempo arrivò anche Narcissa.
“Madre.”,
disse Draco appena la vide.
Narcissa
rimase un momento in silenzio, poi corse ad abbracciare il figlio.
“Draco
! Ero così preoccupata !”, esclamò la
donna piangendo.
“Sto
bene, madre.”, le disse lui tranquillamente.
Quando
si furono staccati, Narcissa guardò il figlio e gli disse:
“Tuo padre è morto,
Draco.Appena ho visto che aveva ferito Eryn, l'ho attaccato...e alla
fine ho
dovuto ucciderlo...Era fuori sé, mi avrebbe uccisa se non
l'avessi fatto io...”
Draco
guardò preoccupato la madre e le chiese: “Stai
bene ? Ti ha fatto del male ?”
“Sto
bene, Draco. L'importante è che tu sia felice.”,
gli rispose la donna
sorridendo.
“Ehi,
ragazzi !”, li chiamò una voce.
“Daphne
!”, la chiamò Eryn sorridendo.
“Eryn
! Come stai ? Quando sei venuta ad aiutarci, abbiamo visto che un
Mangiamorte
ti ha ferita, poi Draco ti ha portata via e nella confusione vi abbiamo
persi.”, le disse la ragazza Serpeverde.
“Sto
bene, grazie. E voi ? Tutto a posto ?”, le rispose Eryn
sorridendo.
“Siamo
ancora vivi, quindi direi che stiamo bene.”, le rispose
Theodore, un po'
ammaccato.
“Sempre
il solito simpaticone, vero ?”, aggiunse Pansy sarcastica.
“Stiamo
bene, Eryn. Un po' ammaccati, ma vivi. E' questo l'importante, no
?”, le disse
Blasie sorridendo.
Eryn
sorrise felice e andò ad abbracciare i suoi amici.
“Harry...?”,
lo chiamò Eryn guardandolo interrogativa.
“Ho
vinto, Eryn...Voldemort non ci darà più
fastidio...Ce l'ho fatta solo grazie al
vostro aiuto e a quello che mi hanno dato tutti gli altri.”,
le rispose Harry
sorridendo guardando prima Eryn, gli altri ragazzi e anche Narcissa, la
quale
aveva detto a Voldemort che lui era morto, quando invece non lo era.
Eryn
sorrise, poi si avvicinò a Draco e gli strinse una mano.
Draco
la guardò e le sorrise, poi le chiese: “Vuoi
andare a riposarti ?”
“Sì.”,
gli rispose la ragazza.
Anche
se si era guarita, Eryn era ancora molto stanca e non si era ripresa
del tutto,
ma non lo avrebbe mai ammesso, ma Draco sembrava averlo capito lo
stesso.
I due
ragazzi si smaterializzarono e andarono nella camera di Draco.
Appena
furono entrati, Eryn si mise sotto le coperte.
Draco
sorrise guardandola maliziosamente e le chiese: “Tu lo sai
quello è il mio
letto, vero ?”
“Certo
che lo so...Siamo in camera tua.”, gli rispose Eryn, non
capendo dove volesse
andare a parare il ragazzo.
“E'
un invito, Wilson ? Farlo dopo una battaglia dev'essere ancora
più eccitante.”,
la prese in giro Draco sorridendo.
Eryn
si imbarazzò subito e le guance le divennero rosse.
“Ma
cosa ti viene in mente ?!”, esclamò la ragazza
imbarazzata, mettendosi a
sedere.
Draco
scosse la testa divertito, si mise anche lui sotto le coperte e si
sdraiò, poi,
le disse: “Stavo scherzando, Eryn...”
La
ragazza lo guardò un momento, mettendo il broncio e facendo
finta di ignorarlo.
Draco
sorrise vedendola così, poi, prendendola per un braccio la
fece stendere accanto
a lui e le disse: “Dai, vieni qui e riposati.”
Eryn,
che nel frattempo, si era sdraiata su un fianco, appoggiando il capo su
una sua
spalla, ce l'aveva di fronte.
Draco
ed Eryn si guardarono negli occhi per diversi minuti, poi, il primo le
disse,
in tono serio: “Non farmi più spaventare
così, Eryn...Ho davvero temuto di
perderti oggi.”
“Non
preoccuparti, Draco...Non è tanto facile togliermi di
mezzo.”, gli rispose la
ragazza sorridendo.
Draco
sorrise a sua volta, poi, accarezzandole i capelli le disse:
“Riposati ora.”
Eryn
sorrise e chiuse gli occhi e, cullata della carezze di Draco si
addormentò.
Draco
sorrise vedendo la ragazza così rilassata e completamente
abbandonata a lui e,
poco dopo, stravolto dalla faticosa giornata e dalle tante emozioni,
cadde
anche lui nel mondo dei sogni.
FINE
CAPITOLO N * 37
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Capitolo 38 *** CAPITOLO N.38 ***
CAPITOLO
N * 38
La
guerra era finita e Draco ed Eryn erano andati a dormire nella camera
del
ragazzo...
Erano
le otto di mattina e un insistente bussare alla porta
svegliò i due ragazzi,
fino a pochi minuti
prima ancora
addormentati.
“Draco,
Eryn ! Aprite !”, urlò qualcuno da fuori smettendo
di bussare.
I due
ragazzi chiamati in causa si guardarono spaesati per qualche minuto,
cercando
di capire a chi appartenesse quella voce.
“Ragazzi,
state bene ?!”, urlò Daphne da dietro la porta in
tono preoccupato.
Draco
ed Eryn, ormai svegli si guardarono un momento, poi, la ragazza,
sorridendo e
alzandosi, gli disse: “Ti conviene aprire prima che buttino
giù la porta.”, poi
andò in bagno.
“Mi
sa che hai ragione, Eryn...Però quei rompiscatole potevano
aspettare ancora un
po' prima di farci la sveglia !”,
pensò Draco infastidito andando verso
la porta.
“Si
può sapere cosa c'è da fare tutto questo casino
?”, chiese loro Draco in tono
gelido appena aprì la porta.
“Eravamo
preoccupati per voi.”, gli rispose Daphne.
“E'
vero.Dopo la battaglia non vi abbiamo più visti.”,
aggiunse Pansy.
“Allora
siamo venuti a vedere se eravate qui.”, disse Theodore.
“E
poi, tra mezz'ora ci sarà il discorso per i caduti e i
funerali.”, concluse
Blasie tristemente.
Draco,
sentendo quelle parole si rabbuiò.
“Ho
capito. Ci vediamo tra venti minuti in Sala Grande.”, disse
loro Draco in tono
serio.
“Va
bene, a dopo.”, lo salutò Blasie e si
incamminò verso la Sala Comune dei
Serpeverde, per poi uscire.
Theodore,
Daphne e Pansy si avviarono anche loro verso la Sala Grande.
“Vado
in camera mia a mettermi qualcosa di adatto.”, disse
tristemente Eryn,
appoggiata alla porta del bagno.
Draco
la guardò un momento, intuendo che la ragazza avesse sentito
le parole di
Blasie, poi le disse: “Va bene. Ci troviamo in Sala Comune
tra dieci minuti.”
Poi,
lo sguardo del ragazzo si rabbuiò di nuovo ed Eryn se ne
accorse, infatti,
mettendoglisi davanti, gli chiese: “Draco, cosa
c'è ?”
Draco
la guardò, non volendo risponderle, ma sapendo bene che la
ragazza lo capiva
meglio di chiunque, si sfogò con lei e le rispose:
“E' che ancora non ci credo
che sia finita, che siamo finalmente liberi...E se penso a tutti quelli
che ci
hanno rimesso la vita...”, ma non riuscì a
continuare.
“Loro
hanno combattuto per quello in cui credevano, per rendere questo mondo
un posto
migliore e per vivere in pace. Non dobbiamo rendere vani i loro
sacrifici.
Dobbiamo vivere anche per loro.”, gli rispose Eryn
guardandolo negli occhi.
“Lo
so...ma se penso che certe cose avrei potuto evitarle...a partire dalla
morte
di Silente...Non mi perdonerò mai per il male che ho causato
a lui, a te e
anche a tutti quelli che che ho sempre trattato con disprezzo...Sono
stato uno
stupido. Ho sempre creduto che la ricchezza e il nome che porto, mi
avrebbero
condotto verso la gloria...Mi sentivo superiore e mi divertivo a
trattare male
quelli meno fortunati...Sono solo un mostro.”, disse Draco
cupamente.
Eryn
restò un momento interdetta da quel discorso, ma poi,
prendendo le mani del
ragazzo tra le sue, gli disse sorridendo: “Tu non sei un
mostro, Draco. Sei un
essere umano come tutti gli altri e come tale puoi commettere degli
errori, ma
te ne sei pentito...”
Draco
la guardò intensamente e fece per replicare, ma Eryn lo
anticipò e gli disse:
“E' inutile rimuginare sul passato, Draco. Quel che
è fatto è fatto. Possiamo
solo vivere al meglio il tempo che abbiamo senza pensare ai sensi di
colpa...Quindi ora preparati, almeno dopo ci troviamo in Sala
Comune.”, poi,
avvicinandosi velocemente, gli diede un timido bacio su una guancia,
poi uscì
di corsa, dirigendosi verso la sua camera...
Draco
restò sorpreso da quel bacio, ma soprattutto dalle parole
della ragazza.
Poi,
capendo che Eryn aveva ragione, Draco sorrise e si preparò a
sua volta.
Dieci
minuti dopo...
“Era
ora ! Ma quanto ci hai messo ?”, le chiese lui appena la vide.
Draco
indossava un paio di pantaloni neri, con camicia, cravatta e giacca
dello
stesso colore.
“Quante
storie ! Ho solo ritardato di tre minuti !”,
esclamò Eryn spazientita scuotendo
la testa.
La
ragazza aveva un paio di jeans neri aderenti e una camicia a giro
maniche dello
stesso colore.
“Infatti,
sei in ritardo.”, le fece notare lui.
Eryn
alzò gli occhi al cielo, esasperata, poi, avvicinandosi al
ragazzo, gli chiese:
“E' mai possibile che tu abbia sempre qualcosa da dire
?!”
“Anche
tu non sei da meno, vero ?”, le rispose lui sorridendo
divertito.
Eryn
stava per replicare, ma Draco la anticipò dicendole, in tono
serio: “Ora
andiamo. Ci stanno aspettando.”
Eryn,
tornando seria a sua volta, si appoggiò al braccio che il
ragazzo le porgeva e
disse: “Sì, hai ragione.”, e, insieme,
si avviarono verso la Sala Grande.
FINE
CAPITOLO N * 38
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Capitolo 39 *** CAPITOLO N.39 ***
CAPITOLO
N * 39
Quello
fu un giorno tristissimo per tutti.
Ci fu
il discorso per i caduti, fatto dalla Mccgrannitt, in Sala Grande.
Eryn,
Hermione, Harry e i loro amici e parenti si strinsero attorno ai
Weasley e ai
Signori Tonks per infondergli coraggio e fargli capire che potevano
contare su
di loro.
Anche
Narcissa restò accanto a sua sorella Andromeda e al marito
di quest'ultima.
Verso
le 12.00, i parenti dei defunti portarono i loro cari nelle proprie
case, e,
lentamente, Hogworts cominciò a svuotarsi.
Anche
la famiglia di Eryn decise di tornare a casa.
“Tesoro,
torniamo a casa.”, le disse la madre dolcemente.
Eryn
si voltò verso la madre e poi verso Draco.
Il
ragazzo la guardò un momento, poi, sorridendo le disse:
“Che aspetti ad andare
? Scommetto che non vedi l'ora di tornare a casa tua !”
“Sì,
è vero...però...”, gli disse Eryn
imbarazzata.
“Non
preoccuparti per il tuo cane, te l'ho già fatto riportare a
casa da un elfo.”,
le disse Draco sorridendo, cercando di togliere Eryn dall'imbarazzo.
Eryn
lo guardò stupita e gli chiese: “Davvero
?”
“Sì,
proprio ieri sera. Prima di dormire.”, le confermò
Draco.
“Ehi,
fermo un attimo !”, esclamò il padre di Eryn
rivolto al ragazzo.
Eryn,
Draco e gli altri presenti lo guardarono perplessi.
“Ohi...papà
sta per scattare nella fase di iperprotettivo...”,
pensò Alex divertito
guardando il genitore.
“Che
c'è, papà ?”, gli chiese Eryn stupita.
“Prima
di dormire, in che senso, Draco ? Tu ed Eryn avete dormito
insieme ?”, gli
domandò l'uomo seriamente.
“Tu
non eri nella tua stanza quindi, ieri sera. Hai dormito con lui
?”, le chiese
Stefan rivolgendosi poi alla figlia.
Eryn
arrossì di colpo e rispose imbarazzata : “E' vero,
non ero nella mia
stanza...Ho solo dormito con Draco, ma non abbiamo fatto niente,
papà !”
“Solo
dormito, Eryn ?”, insistè il padre.
“Certo
! Cos'altrto avremmo dovuto fare ?!”, gli rispose lei
imbarazzata.
“Io
un'idea ce l'avrei...”, sussurrò Draco divertito.
Eryn
arrossì ancora di più e gli disse :
“Cretino !”
Andromeda,
come quasi tutti i presenti, sorrisero, trattenendosi per miracolo
dallo scoppiare
a ridere.
“Signor
Wilson, io conosco mio figlio e le assicuro che non costringerebbe mai
una
ragazza a fare certe cose se non lo volesse anche lei.”,
intervenne Narcissa
cercando di calmare le acque.
“E'
vero, Signor Wilson. Mia madre ha ragione.”,
confermò Draco in tono serio.
“Ma
certo, Stefan. Draco è un bravo ragazzo e se Eryn l'ha
scelto, avrà i suoi
motivi.”, disse Maryrose al marito per calmarlo.
“Mamma
!”, esclamò Eryn imbarazzata.
“E
comunque, se avessi voluto fare qualcosa, l'avrei fatto in questi mesi
che Eryn
ha vissuto a casa mia...Invece, non l'ho mai toccata.”, li
rassicurò Draco
seriamente.
Stefan
guardò prima Draco, poi sua figlia.
“E'
vero, papà. Non mi ha mai forzato a fare niente. Non ti devi
preoccupare.”,
disse Eryn sorridendo prima a lui e poi al ragazzo al suo fianco.
“Niente
?”, le chiese il padre scettico.
“A
parte costringermi a farmi mettere i vestiti, le minigonne,
pantaloncini
cortissimi e camice e maglie scollate...Quello proprio non lo
sopportavo !”,
gli rispose Eryn pensierosa.
“Peccato,
però...Stavi bene.”, le disse il ragazzo ghignando.
“Sei
riuscito a farle mettere dei vestiti ? Come hai fatto, Draco ? Io non
sono mai
riuscita a convincerla, eppure gliel'ho detto mille volte !”,
esclamò Maryrose.
“Diciamo
che sono abbastanza convincente.”, le rispose Draco
sorridendo.
“Sì,
come Crudelia Demon che manifesta contro le pellicce !”,
esclamò Eryn
divertita.
Hermione,
Harry, la famiglia di Eryn e quella di Lyra sorrisero divertiti
sentendo quella
battuta.
“Chi
?”, le chiese Draco.
“Lascia
stare. E' una storia babbana...Magari ti farò vedere il film
qualche giorno.”,
gli rispose lei divertita, ricordandosi in quel momento che Draco non
sapeva
nulla su classici Disney.
“E
va
bene, ragazzi. Voglio fidarmi.”, disse loro Stefan, poi,
guardando la figlia,
le chiese: “Allora, Eryn ? Torniamo a casa ?”
“Sì,
certo.”, gli rispose lei sorridendo, poi salutò
tutti i suoi amici.
Quando
fu il turno di Draco...
“Non
sparire, capito ?”, gli chiese lei seriamente.
“E
dove dovrei andare ?”, le rispose lui perplesso.
“Voglio
dire...che non voglio perderti.Voglio continuare a vederti.”,
gli rispose Eryn
seriamente.
“Davvero
lo vuoi ? Dopo tutto quello che ti ho fatto passare ?”, le
domandò lui
seriamente.
Eryn
sorrise e, improvvisamente lo baciò dolcemente sulle labbra.
Il
bacio durò poco ed Eryn si ritrasse, intimidita.
“Ti
basta come risposta ?”, gli chiese lei sorridendo e
guardandolo negli occhi.
Draco
le sorrise e le rispose: “Penso proprio di
sì...Non ti libererai di me
facilmente.”
“Bene...Perchè
è quello che voglio.”, gli disse Eryn sorridendo.
Tutti
i presenti, che avevano assistito alla scena, sorrisero felici.
“Viva
gli sposi !!!”, esclamò Balsie divertito.
“Blasie
!!!”, esclamarono all'unisono
Eryn e
Draco imbarazzati incenerendo l'amico con
sguardi minacciosi e
scatenando una
risata colletiva dei presenti.
Dopodichè,
Eryn si smaterializzò con la sua famiglia, così
come Hermione, che, con Harry,
e i genitori della prima, raggiunsero i Weasley alla Tana.
Anche
le famiglie di Eryn e Lyra avrebbero raggiunto nel pomeriggio i Weasley.
Dopodichè,
quasi tutte le persone presenti a Hogworts tornarono alle rispettive
case,
mentre alcuni professori cominciarono a ricostruire la famosa scuola di
Magia e
Stregoneria...
FINE
CAPITOLO N * 39
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Capitolo 40 *** CAPITOLO N.40 ***
CAPITOLO
N * 40
Passarono
due mesi dalla fine della guerra e Draco ed Eryn cominciarono a
frequentarsi
molto spesso.
Arrivò
la fine di agosto e Draco portò Eryn a cena in un ristorante
molto chic di
Londra.
“Ma
come ti è venuto in mente di cenare in questo ristorante ?
Costerà
moltissimo.”, gli chiese Eryn quando ebbero finito di
mangiare.
Draco
ghignò, poi le rispose: “Non preoccuparti per
questo e poi, questa è
un'occasione speciale.”
Eryn
lo guardò perplessa.
Draco
sorrise e, prendendo una scatolina di velluto nero, la porse alla
ragazza.
“Questo
è per te, Eryn...”, le disse lui aprendole la
scatolina.
All'interno
vi era un bellissimo anello, un solitario, di oro bianco, con in cima un diamante dai
riflessi trasparenti e
bianchi, che cambiavano colore a seconda della luce.
“Sempre
se accetterai questo anello come regalo di fidanzamento.”,
aggiunse Draco
sorridendo.
Eryn
era davvero emozionata e, per un momento restò immobile, non
sapendo cosa fare.
Poi,
la ragazza guardò Draco e gli disse sorridendo:
“Certo che lo accetto, Draco.
Grazie, è bellissimo.”
Draco
sorrise e, sfilando l'anello dalla sua custodia, lo mise all'anulare
sinistro
della ragazza.
“Tu
sei bellissima.”, le disse lui sorridendo, poi la
baciò dolcemente a fior di
labbra.
Eryn
ricambiò il bacio con passione, pensando che quello fosse
uno dei momenti più
belli della sua vita.
FINE
CAPITOLO N * 40
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Capitolo 41 *** CAPITOLO N.41 ***
CAPITOLO
N * 41
Arrivò
settembre ed Harry, Ginny, Ron, Hermione, Draco e Blasie si iscrissero
al corso
per diventare Auror del Ministero.
Percy
Weasley diventò il più giovane Ministro della
Magia.
Theodore,
prese il posto di Olivander, come fabbricante di bacchette, quando il
legittimo
proprietario gli aveva insegnato il mestiere e aveva deciso di andare
in
pensione.
Eryn,
invece, lavorava al San Mungo come Medimaga con Daphne e Pansy.
Lyra
aveva il preso il posto di Hagrid come insegnate di Cura delle Creature
Magiche.
Sean
era diventato un famoso e abile pozionista che lavorava a stretto
contatto con
gli Auror e quindi, con il padre di Eryn.
Alex
aveva deciso di insegnare a Hogworts
la
materia di Difesa contro le Arti Oscure, mentre Luna insegnava Pozioni.
In
quanto a Neville, lui era diventato il nuovo Preside di Hogworts.
FINE
CAPITOLO N * 41
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Capitolo 42 *** CAPITOLO N.42 ***
CAPITOLO
N * 42
Arrivò
la metà di ottobre e, un sabato pomeriggio, Draco ed Eryn
stavano facendo una
piacevole passeggiata in campagna, quando qualcuno li chiamò.
“Ehi,
ragazzi !”, li chiamò una voce machile dietro di
loro.
Eryn
e Draco si guardarono stupiti e si voltarono.
Il
nuovo venuto era un ragazzo molto
affascinante; alto, capelli nerissimi lisci che gli
coprivano in parte
il viso, occhi azzurri, muscoloso e una certa sicurezza traspariva dai
suoi
occhi.
“Ce
l’hai con noi ?”, gli chiese Draco infastidito.
“Certo.
Non c’è nessun altro qui a parte noi
tre.”, gli rispose il ragazzo divertito,
guardando prima Draco e poi Eryn.
“Chissà chi è
?”, pensò Eryn
incuriosita guardando il nuovo venuto.
“Tu
sei Eryn Stardust ?”, le chiese poi lo sconosciuto sorridendo e avvicinandosi di qualche
passo.
Draco
si mise davanti alla ragazza, protettivo.
Eryn
scosse la testa divertita vedendo il gesto di Draco, ma poi,
affiancandolo,
chiese all’altro ragazzo: “Perchè vuoi
saperlo ?”
“Curiosità.”,
le rispose il ragazzo misterioso, sorridendo.
“Allora
mi sa che dovrai tenertela la tua curiosità. Non dico il mio
nome a uno
sconosciuto.”, gli disse Eryn freddamente, poi, guardando
Draco, gli chiese:
“Andiamo ?”
Draco
lanciò un ultimo sguardo minaccioso all’altro
ragazzo, poi si voltò verso Eryn
e le disse: “Sì, è
meglio. Non mi sono
mai piaciuti gli scocciatori.”
Dopodiché,
i due ragazzi si diedero la mano e si
smaterializzarono, sparendo in pochi secondi.
Il
ragazzo misterioso restò da solo nell’aperta
campagna e, guardando il cielo
pensò, ghignando: “Finalmente
ti ho
trovata, Eryn.”
FINE
CAPITOLO N * 42
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Capitolo 43 *** CAPITOLO N.43 ***
CAPITOLO
N * 43
Quella
sera, Eryn e Draco cenarono a casa della ragazza.
A
mangiare con loro c'erano: la famiglia di Eryn, di Lyra, Daphne, Pansy,
Harry,
Ron, Hermione, Ginny, Neville, Luna, la Signora Malfoy, i Signori Tonks
con il
nipotino, Hagrid...
“Mamma,
oggi abbiamo incontrato un ragazzo, sai ?”, le disse Eryn a
un certo punto.
“Ah
sì ? E chi era ?”, le chiese la donna sorridendo.
“Non
lo so...Non si è presentato...Aveva i capelli neri e gli
occhi azzurri e mi ha
chiesto se ero Eryn Stardust...”, le rispose la figlia
pensierosa.
“E
perchè voleva saperlo ? Tu cosa gli hai detto ?”,
le domandò la madre
preoccupata.
“Non
gli ho dato nessuna conferma se ero io o no perchè non ha
voluto spiegare il motivo
per il quale mi cercava...Così, io e Draco ce ne siamo
andati.”, le rispose
Eryn.
“Avete
fatto bene...Ma chissà chi poteva essere ? E come mai
conosceva anche il tuo
cognome ?”, disse la madre pensierosa.
“Non
lo so...E' strano...”, disse Eryn rimuginando sull'incontro
di quel pomeriggio.
“Non
starci a pensare, Eryn...Quello avrà solo avuto voglia di
rompere le scatole.”,
le disse Draco, seduto al suo fianco.
Eryn
lo fissò un momento, poi gli disse sorridendo: “Ma
sì, forse hai ragione tu...E
poi è inutile pensarci, non mi interessa...L'unico ragazzo
che mi interessa è
già al mio fianco.”, e baciò Draco
dolcemente.
Draco
contraccambiò felice.
Poi,
quando si staccarono, le disse: “Brava, non pensare a nessun
altro...o potrei
diventare geloso...”
Eryn
scosse la testa e sorrise divertita, poi gli disse: “Va
bene...e poi te l'ho
detto...Non mi interessa nessun altro...Non hai nulla da
temere.”
Draco
la guardò sorridendole dolcemente.
Quella
sera, mentre cercava di addormentarsi nel suo letto, Eryn
pensò ancora al
misterioso ragazzo, nonostante avesse detto a Draco di non farlo, ma fu
inevitabile.
Infatti,
Eryn, quando aveva incontrato il ragazzo quel pomeriggio, aveva sentito
una
specie di scossa scuoterla quando aveva incrociato i suoi occhi ed era
stata pervasa
da uno strano presentimento.
Ma,
non essendo sicura dell'identità dello sconosciuto, non
aveva detto nulla a
nessuno, per non scatenare inutili allarmismi...
“Ma
no ! Non poteva essere qualcuno della famiglia Lewis ! Nemmeno sanno
che esisto
!”, pensò Eryn sorridendo,
prima di addormentarsi.
FINE
CAPITOLO N * 43
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Capitolo 44 *** CAPITOLO N.44 ***
CAPITOLO
N * 44
Arrivò
il 28 ottobre.
Gli
alberi cominciarono a tingersi di giallo, rosso e arancione mentre il
clima non
era ancora molto rigido.
Quel
pomeriggio, Eryn, approfittando della bella giornata di sole, stava
passeggiando in un immenso parco non molto distante da casa sua, con
Zoy, la
sua cagnolina.
Alla
ragazza piaceva molto fare le foto, infatti ne stava facendo parecchie
in quel
parco.
Mentre
stava per scattare un’altra foto a un lago circondato da
alberi dalle
differenti tonalità autunnali…
“Ti
piace proprio la fotografia, eh ?”, le chiese una voce alle
sue spalle.
Eryn
si voltò di scatto e spalancò gli occhi.
La
ragazza sentì di nuovo la stessa scossa pervaderla appena
incrociò i suoi
occhi.
“Ancora
tu ?!!”, esclamò la ragazza un po’
spazientita e un po’ preoccupata.
“Sì,
perché ? Questo è un parco pubblico o mi sbaglio
?”, le rispose il ragazzo
divertito, lo stesso che lei e Draco avevano incontrato qualche tempo
prima.
Zoy
si avvicinò al ragazzo
per farsi
coccolare e lui la accontentò.
“Ehi,
ciao piccolina.”, le disse il ragazzo sorridendo e
continuando a coccolare la
cagnolina.
“Strano…Zoy sembra
fidarsi…”,
pensò Eryn guardando il suo cane.
“Allora
? Non mi hai ancora risposto.”, le disse il
ragazzo alzandosi e guardandola.
“Cosa
?”, gli domandò Eryn spaesata.
“Quando
ti ho chiesto come ti chiamavi non mi hai risposto.”, le
rispose lui
tranquillamente.
“Perché
non mi dici prima chi sei tu ?”, gli chiese Eryn ostinata,
fissandolo a sua
volta.
Zoy,
intanto, tornò dalla sua padrona.
“Non
credo sia necessario…Sono sicuro che tu abbia già
capito chi sia in realtà la
prima volta che ci siamo visti perché, come me, avrai
sentito una scossa pervaderti…O
mi sbaglio ?”, le rispose lui
divertito.
“Come fa a sapere…? Non
può essere
davvero….”, pensò
Eryn incredula.
”Comunque ti accontento: io sono Erik Lewis.”,
continuò lui, curioso di vedere
la reazione della ragazza.
“Come temevo…Devo far finta di
niente e
intanto, trovare un modo per andarmene….”,
pensò Eryn guardandosi in
giro.
Ma
nel parco sembrava non esserci nessuno, gli animali, che fino a poco
prima
riempivano il posto con i loro versi, sembravo spariti.
Eryn
guardò verso il lago e vide delle anatre addormentate sulla
riva, così come
anche la sua cagnolina, addormentata ai suoi piedi.
Eryn
non ci mise molto a capire chi fosse l’artefice di
quell’incatesimo.
“Ma
cos’hai fatto ?!”, esclamò Eryn furiosa
guardando il ragazzo.
“Tranquilla.
Ho solo fatto addormentare tutti, così non ci
disturberà nessuno.”, le rispose
lo sconosciuto sorridendo.
Eryn
guardò minacciosa il ragazzo.
“Non
provare a smaterializzarti, anche perché non ci
riusciresti.”, le disse il
ragazzo in tono calmo, sempre restando al suo posto.
“Si
può sapere cosa vuoi ?”, gli chiese Eryn cercando
di prendere tempo e pensando
a un modo per fuggire.
“Semplice.
Voglio solo te.”, le rispose Erik sorridendo.
“Che
stai dicendo ?! Non ti conosco nemmeno e poi…le nostre
famiglie sono nemiche
da secoli.”,
gli rispose Eryn spiazzata.
“Appunto
per questo.”, le disse il ragazzo sicuro di sé.
Eryn
lo guardò perplessa, non sapendo se prenderlo a schiaffi o
ridergli in faccia.
“Pensaci,
Eryn. Io ho un potere molto simile al tuo. Nessuno al mondo
può capirti meglio
di me…Se stessimo insieme, inoltre, potremmo riunire due
famiglie potentissime,
così non dovrebbero più farsi la
guerra…Io so cosa vuol dire avere il tuo
potere. Posso aiutarti quando ne hai bisogno…Posso capire
cosa significhi avere
un potere come il tuo. Siamo complementari.”, le disse il ragazzo in tono
calmo avvicinandosi
lentamente.
Eryn
restò colpita da quelle parole perché sapeva che
in parte erano vere.
Lei
non aveva mai potuto condividere il suo potere con qualcuno, non
completamente,
almeno.
Eryn
era l’unica a possedere quel dono prezioso, ma quando aveva
avuto paura di non
riuscire a gestirlo o quando aveva avuto dei dubbi, nemmeno i suoi genitori o suo fratello
avevano potuto
aiutarla perché loro non erano come lei.
Nel
frattempo, il ragazzo le si era avvicinato ancora e ora le stava di
fronte,
a meno di un metro.
“Pensaci,
Eryn. Io e te siamo unici e potremmo aiutarci a vicenda.”, le
disse Erik
seriamente, guardandola.
La
ragazza si riscosse, e indietreggiò di qualche passo, fino
alla staccionata di
legno che delimitava il laghetto alle sue spalle.
“Mi
dispiace, ma sei arrivato troppo tardi.”, gli disse Eryn
seriamente.
“Cosa
vuoi dire ?”, le chiese il ragazzo perplesso.
“Se
fossi arrivato un po’ di tempo fa, magari, avrei anche potuto
accettare la
cosa…Anche per me è stato difficile gestire il mio potere in questi anni e mi
piacerebbe che le
nostre famiglie andassero d’accordo…”,
disse la ragazza mestamente.
“Ma
?”, la incalzò lui fissandola.
“Ma
ora ho una vita qui. Ho la mia famiglia, i miei amici e ho
anche…”, gli rispose
Eryn.
“Hai
anche un ragazzo. Il biondo dell’altra volta, vero ? Quel
Mangiamorte ? Come
ha fatto a
ingannarti ?”, la interruppe
lui con una vena
d’ira nella voce.
“Non
parlare di lui così ! Tu non lo conosci ! E’ vero,
è stato un Mangiamorte, ma
non per sua scelta…E comunque, non lo è
più da tempo, ormai.”, esclamò Eryn
arrabbiata e, intorno a lei si scatenò un mini vortice
d’aria.
“Caspita
! Devo aver toccato un tasto dolente per farti scattare
così…”, disse lui
divertito, facendo cessare all'istante il vortice d'aria.
Eryn
lo guardò furiosa per qualche minuto, poi gli disse:
“Ora sciogli l’incantesimo
che hai fatto.”
“Perché
?”, le chiese lui.
“Perché
ho di meglio da fare e non mi va di sprecare altro tempo con
te.”, gli rispose
bruscamente Eryn.
“Allora
mi sa che abbiamo un problema.”, le disse lui avvicinandosi
di più.
Eryn,
avendo dietro la staccionata, non potè indietreggiare.
Erik
se ne accorse e, sorridendo continuò ad avvicinarsi alla
ragazza.
“Lasciami
in pace. Io non voglio saperne niente di te.”, gli disse Eryn
seriamente, e,
subito dopo, usando il suo potere, generò una raffica di
vento che allontanò il
ragazzo.
Erik
venne sbalzato all’indietro, ma rimase in piedi.
“E’
inutile opporre resistenza, Eryn. Tu verrai con me.”, le
disse Erik
avvicinandosi e usando il suo potere speciale, fece in modo che dei
rami di
alcuni alberi immobilizzassero Eryn completamente, bloccandole le mani
e i
piedi.
“Oh, no ! Devo liberarmi !”,
pensò
Eryn disperata e tentò di usare il suo potere per riuscirci.
Il
dono del ragazzo però , così simile al suo, era
più forte perché Erik era stato
abituato sin da piccolo ad usare i suoi poteri e ora sapeva
padroneggiarli alla
perfezione.
In
più, essendo un ragazzo, aveva più forza fisica
di Eryn.
”E’
inutile, Eryn.”, le disse il ragazzo sorridendo e
avvicinandosi a lei che si
stava dimenava furiosamente per liberarsi.
“Lasciami
andare !”, esclamò Eryn furiosa.
“Non
ci penso proprio.”, le rispose Erik divertito e
cominciò a rovistare nello
zaino della ragazza.
“Ehi,
non toccare !”, esclamò la ragazza furiosa.
“Perché
?”, le domandò Erik tranquillissimo.
“Perché
non è roba tua !”, gli rispose Eryn sempre
più arrabbiata.
“Devo
controllare se c’è qualcosa di utile da
portare con noi.”, le disse il ragazzo continuando a frugare
nello zaino.
“Smettila
! E poi, io non voglio venire da nessuna parte con te ! Liberami,
almeno
possiamo batterci !”, gli disse la ragazza
furiosa.
“No,
Eryn. Non ho nessuna intenzione di battermi con te.”, le
disse lui guardandola
e tenendo in mano la bacchetta della ragazza.
Poi,
il ragazzo si mise in tasca la macchina fotografica di Eryn e la
bacchetta.
“Perché
non vuoi batterti ? Hai paura ?”, lo provocò Eryn.
“No,
Eryn…Il fatto è che non voglio farti del male e
comunque, non riusciresti a
vincere, quindi sarebbe inutile.”, le rispose lui
tranquillamente.
La
ragazza sapeva che quelle parole erano vere e non disse nulla, ma non
voleva
nemmeno andare via con quel ragazzo.
“Bene.
Possiamo andare.”, disse Erik avvicinandosi a lei.
“No…per
favore, non voglio….Voglio restare qui.”, gli
disse Eryn a un passo dalle
lacrime.
Erik
la guardò un momento, poi avvicinandosi di più,
le disse: “Non preoccuparti. TI
piacerà la tua nuova vita.” , e le
accarezzò una guancia con una mano molto
delicatamente.
“Non
mi toccare !”, esclamò Eryn furiosa, dimenandosi
il più possibile, ma ancora
immobilizzata dai rami.
“Non
credo che tu possa dare ordini nella tua
posizione…”, le disse Erik sorridendo
divertito e accarezzandole di nuovo una guancia.
Eryn
mosse di scatto la testa per allontanarla dalla mano del giovane,
sdegnata.
Erik
la guardò un momento e disse: “Sarà una
dura lotta.”, poi estrasse la sua
bacchetta dalla giacca e la puntò contro la ragazza.
“Non
farlo.”, lo supplicò Eryn, ancora
immobile e con gli occhi lucidi.
“Sogni
d’oro, Eryn.”, le disse lui dolcemente e, con un
incantesimo la fece
addormentare.
Dopodiché,
Erik liberò la ragazza e la prese in braccio,
buttò lo zaino nel lago per farlo
sparire e infine si smaterializzò
con
lei.
Appena
si fu smaterializzato, l’incantesimo che aveva addormentato
il parco e i suoi
abitanti si dissolse…
Zoy
si svegliò e non vedendo la sua padrona la cercò
disperatamente, ma poi dovette
tornare a casa da sola…
FINE
CAPITOLO N * 44
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Capitolo 45 *** CAPITOLO N.45 ***
CAPITOLO
N * 45
La
cagnolina di Eryn arrivò a casa da sola quella sera.
“Ehi,
Zoy ! Dov'è la tua padrona, eh ?”, le chiese
Maryrose accarezzandole dietro un
orecchio appena la vide.
La
cagnolina cominciò ad abbaiare come una forsennata e
Maryrose la guardò
perplessa, poi, sospirando disse: “Ah, come vorrei avere
anch'io il potere di
Eryn...Almeno potrei capire cosa sta dicendo questa
bestiolina...”
La
cagnolina voleva portare Maryrose nel punto in cui Eryn era sparita ma
non
riusciva a farsi capire abbaiando...
Così,
Zoy prese nel muso un pezzo dei pantaloni di Maryrose e
cominciò a trascinarla.
“Ma
cosa stai facendo ?”, le chiese Maryrose, poi
pensò: “Vuole che la
segua...”
“Oh,
no...Stefan ! Stefan, vieni qui !”, urlò Maryrose
preoccupata in direzione
della sala.
“Cosa
c'è, tesoro ?”, le domandò l'uomo
arrivando dalla sala.
“Guarda
Zoy, Stefan. Vuole che la seguiamo...E' arrivata a casa senza
Eryn...Non vorrei
che fosse successo qualcosa.”, gli disse la donna.
L'uomo
guardò la cagnolina che continuava a strattonare i pantaloni
della moglie per
farsi seguire e disse: “Va bene. Vediamo dove ci
porta.”, poi, uscirono di casa
tutte e tre.
Zoy
si mise a correre, anche se ogni tanto si fermava per vedere se i suoi
padroni
la stessero seguendo.
Zoy
condusse i padroni vicino al laghetto dove Eryn aveva incontrato Erik
non molto
tempo prima.
“Ma
qui non c'è niente...”, disse Maryrose dopo
essersi guardata intorno.
Stefan
si guardò attorno, poi a terra, dove, nella terra vide
alcune impronte, certe
erano più piccole, e altre più grandi.
“Maryrose,
guarda qui...C'è stato qualcuno...”, le disse lui
indicandole le impronte.
La
donna si abbassò per vedere meglio.
“E'
vero...Quelle piccole sono sicuramente di una donna o di una ragazza e
dalle
dimensioni, corrispondono al numero di Eryn...E quelle più
grandi ?”, disse
Maryrose preoccupata.
“Quelle
più grandi sono di un ragazzo.”,
confermò Stefan accigliato.
I due
coniugi si guardarono per un momento, temendo il peggio, poi si
rialzarono.
“Stiamo
calmi, Stefan...Non è detto che queste siano per forza le
impronte di Eryn. Sai
quanta gente ci passa in questo parco !”, disse Maryrose.
“Già,
ma Eryn era venuta qui oggi pomeriggio e Zoy ci ha portati in questo
punto.
Vorrà pur dire qualcosa...Comunque, non
agitiamoci...Proviamo a sentire tutti
quelli che conoscono Eryn...Magari si è dovuta
smaterializzare
all'improvviso.”, disse Stefan.
“Non
avrebbe mail lasciato da sola Zoy. L'avrebbe portata con
sé.”, osservò Maryrose
cupamente.
“Hai
ragione.”, concordò Stefan.
“Andiamo
a sentire i suoi amici.”, disse Maryrose risoluta.
Stefan
annuì e, dividendosi, cominciarono a materializzarsi dai
vari conoscenti di
Eryn per chiedere se l'avessero vista.
Maryrose,
si materializzò davanti al portone di Malfoy Manor e,
subito, questo di
dischiuse.
“Draco
!”, esclamò la donna appena lo vide dietro la
porta.
“Sì,
Maryrose...Dimmi...”, le disse il ragazzo perplesso da quella
visita così
inaspettata.
“Ti
prego, dimmi che Eryn è qui con te.”, gli disse la
donna con gli occhi lucidi.
Nel
frattempo arrivò anche Narcisssa.
“No,
mi dispiace...Io non l'ho vista...Dovevamo vederci questa sera a casa
vostra.”,
le rispose Draco cominciando ad avere un brutto presentimento.
“Maryrose,
che succede ? Dov'è Eryn ?”, le chiese Narcissa
notando l'agitazione della
donna.
“Non
lo sappiamo. Era andata al Parco vicino a casa oggi e Zoy è
tornata senza di
lei...Abbiamo seguito la cagnolina e ci ha portati in un punto del
parco, ma
non abbiamo trovato niente, se non delle impronte...La stiamo cercando
da
chiunque la conosca, ma non riusciamo a trovarla...A casa non ci sono
messaggi,
ne niente...Dove sarà finita la mia bambina ?!!”,
le rispose Maryrose in
lacrime.
Draco
e la madre si guardarono, poi Narcissa, disse: “Maryrose,
vieni dentro un attimo.”
La
donna sconvolta, accettò e seguì Narcissa dentro
Malfoy Manor.
“Vado
a cercarla.”, disse Draco alla madre, poi si
smaterializzò.
Draco
la cercò in diversi posti, andò anche a Hogworts,
da Luna, Neville e Alex, ma
nessuno di loro ne sapeva nulla.
Nella
mente di Draco, ricomparve il viso dello sconosciuto, ed il ragazzo
ebbe un
brutto presentimento, infatti, quando andò da Alex gliene
parlò.
Draco
di materializzò direttamente nell'aula dove Alex stava
facendo lezione, tra lo
stupore dei presenti.
“Draco
! Che ci fai qui ?”, esclamò Alex vedendoselo
comparire dal nulla
all'improvviso.
“Puoi
venire un attimo fuori ? E' urgente.”, gli rispose Draco
seriamente.
Alex
lo guardò, poi, notando l'agitazione del ragazzo, lo
seguì fuori dall'aula.
“Mi
dici cos'è successo ? Non ti ho mai visto così
agitato.”, gli chiese Alex fissandolo
intensamente.
“Ti
ricordi quando ti parlai di quel ragazzo strano che avevo visto insieme
a tua
sorella ? Quello che conosceva il suo cognome ?”, gli
domandò Draco.
“Sì,
mi ricordo.”, gli rispose Alex.
“Eryn
è sparita. La stiamo cercando: io, i vostri genitori, ora
tua madre è a casa
mia con mia madre perchè era sconvolta...e non riusciamo a
trovarla da nessuna
parte...Ma quel ragazzo continua a venirmi in mente...”, gli
spiegò Draco
seriamente.
“Pensi
che sia stato lui a rapirla ?”, gli chiese Alex.
“Non
lo so...Ma voi non eravate in lotta con un'altra famiglia ? Come si
chiamava
?”, gli chiese Draco.
“La
famiglia Lewis...”, gli rispose Alex cupamente.
I due
ragazzi si guardarono.
“Pensi
che...”, disse Alex incredulo.
“Non
lo so...Non se quel ragazzo faccia parte di quella famiglia, ma secondo
me,
dovremmo fare delle ricerche. Se questa famiglia vive in Irlanda, da
qualche
parte dovrà pure avere un casa...e se localizzassimo la
casa...”, disse Draco.
“Forse
troveremmo anche Eryn... Sì, è una
possibilità...Dobbiamo tentare.”, concluse
Alex seriamente.
Draco
annuì, poi si smaterializzò e cominciò
le ricerche su quell'antica famiglia.
FINE
CAPITOLO N * 45
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Capitolo 46 *** CAAPITOLO N.46 ***
CAPITOLO
N * 46
In
un’enorme villa, nelle verdeggianti colline irlandesi, vicino
a Dublino, in una
camera c’era una ragazza che dormiva pacificamente in un
letto dalle coperte
verde smeraldo.
La
stanza era molto luminosa e tutti i mobili erano di un pregiato legno
chiaro,
di ciliegio.
Nella
stanza c'era uno spazioso letto a baldacchino, anch'esso in legno di
ciliegio,
una scrivania posta sotto una grande finestra, con una sedia, un grande
armadio
e un bagno interno.
Fuori,
il tempo non prometteva nulla di buono perchè stava piovendo
a dirotto già da
qualche ora e il cielo era coperto da nuvole nere.
Attorno
alla villa c'era un immenso giardino senza nessun recinto o
delimitazione.
La
villa si trovava in una zona montuosa, circondata da colline.
Verso
l e 19.00, la ragazza si svegliò.
“Ma dove sono ?”,
si chiese Eryn
ancora assonnata guardandosi attorno.
Dopo
aver guardato la stanza in cui si trovava per
qualche minuto, Eryn ricordò tutto quello che
le era successo.
La
ragazza si alzò di scatto dal letto e si accorse di avere un
anello d'oro con
un diamante in cima (un solitario), ma non era quello che Draco che le
aveva
regalato per il loro fidanzamento.
Infatti,
il gioiello che indossava sull'anulare della mano sinistra aveva
incastonata
una pietra verde smeraldo, non bianca come quello di Draco e anche
l’anello ed
era fatto diversamente.
Sull’anello
che aveva al dito, Eryn notò che c’erano delle
incisioni in Celtico, ma non
riuscì a decifrarle perché dovevano essere molto
antiche.
Nonostante
questo, Eryn notò con sollievo che la collana a forma di
stella che le aveva
regalato il padre era ancora al suo posto, infatti, si prese il
ciondolo con
una mano e pensò mestamente: “Per
fortuna che almeno la mia collana me l’hanno lasciata.”
Poi,
Eryn cercò di togliersi l’anello, ma questo non
voleva saperne di spostarsi di
un millimetro.
“E’ inutile…non riesco
a toglierlo…Forse è
stregato…Vorrei sapere dov’è finito
l’anello che mi aveva regalato
Draco….Comunque, ora devo recuperare la mia bacchetta e
andarmene.”,
pensò Eryn decisa e
si avviò verso la
porta.
Quando
Eryn arrivò alla porta, si accorse che non era chiusa a
chiave e uscì
velocemente dalla stanza.
Eryn
si avventurò per il lungo corridoio, anch’esso in
legno, ma scuro, pavimento
compreso.
Lungo
il corridoio c’erano quattro porte e, alla fine,
c’era una rampa di scale.
Eryn
si avviò subito verso le scale, cominciando a scendere
alcuni gradini.
Quando
la ragazza terminò di scendere le scale, si trovò
in un ampio atrio che
conduceva alla cucina, ampia e spaziosa con tutti i mobili in legno
scuro, alla
sala, una grande stanza che conteneva un divano, due poltrone, un
camino, la
televisione, una libreria immensa che occupava un'intera parete, alla
porta
d’ingresso.
Eryn
sentì delle voci provenire dalla cucina e restò
un momento indecisa su dove
andare.
“Potrei scappare, ma senza bacchetta, non
posso difendermi…Devo scoprire dov’è al
mia bacchetta.”, pensò decisa
la ragazza.
“Finalmente
ti sei svegliata ! Stavo venendo su a controllare, sai ?”, le
chiese una voce
alle sue spalle.
Eryn
riconobbe subito la voce e, voltandosi si trovò di fronte
Erik.
“Ma
davvero ? Come mai così premuroso ?”, gli chiese
Eryn sarcastica.
Erik
sorrise divertito, e, avvicinandosi alla ragazza le prese un gomito e
le disse:
“Vieni. La cena è pronta.”
“Ma
cosa vuoi che me ne importi della cena ?! Dimmi
dov’è la mia bacchetta, almeno
me ne torno a casa !”, esclamò Eryn furiosa e, con
uno strattone si liberò
dalla presa del ragazzo.
Nel
frattempo, le persone in cucina avevano sentito la sfuriata di Eryn e
raggiunsero i due ragazzi nell’atrio.
“Che
vocina !”, esclamò un uomo sulla cinquantina con i
capelli marrone scuro e gli
occhi azzurri.
“Peter,
piantala.”, lo rimproverò una donna esile dai
lunghi capelli neri e gli occhi
del medesimo colore.
“E
così sei tu la piccola Eryn ?”, le chiese una
donna anziana avvicinandosi alla
ragazza.
Eryn
indietreggiò a disagio, non sapendo cosa dire.
“Certo
che è lei, Moira. Hai visto il tatuaggio che ha dietro il
collo.”, le disse un
uomo sulla settantina rivolto alla vecchietta di prima.
“O,
insomma ! Ma la volete finire di starle così addosso ?! Non
vi conosce.
Lasciatela in pace !”, esclamò una ragazza alta e
snella con lunghi e ricci
capelli rossi che le arrivavano a
metà
schiena e gli occhi azzurri parandosi davanti ad Eryn.
“Scusali.
Sono un po’ invadenti.”, le disse la ragazza
sorridendo e voltandosi verso di
lei.
“Ho
notato.”, disse Eryn stupita.
“Emma,
hai finito di fare la paladina della giustizia ?”, le
domandò Erik annoiato.
“Certo
che no ! Ho appena cominciato ! E comunque, questa sera io ed Eryn
mangeremo in
camera mia.”, gli rispose la rossa decisa e, prendendo Eryn
sottobraccio,
cominciò a trascinarla verso lo scalone che conduceva alle
camere.
“No,
aspetta ! Io non voglio…”, protestò
Eryn puntando i piedi.
“Sì
che vuoi. O preferisci sorbirti il loro interrogatorio tutto insieme ?
Fidati,
okay ? Lo so che non mi conosci, ma faresti meglio a darmi
retta.”, le disse
Emma continuando a trascinarla.
“Emma
! Torna qui !”, esclamò Erik spazientito.
“No
!
Questa sera, Eryn starà con me. Avrà
sicuramente bisogno di conforto femminile.”, gli
rispose Emma e,
continuando a trascinare Eryn arrivarono in cima alle scale, poi, la
rossa aprì
una delle porte presenti nel corridoio.
“Vieni.
Questa è la mia camera.”, le disse Emma aprendole
la porta, sorridendole
rassicurante.
Eryn
la guardò un momento, indecisa se scappare o accettare
l’offerta.
“Non
ti conviene scappare, Eryn. Ti riprenderebbero subito. Tu sei senza
bacchetta e
senza poteri.”, le disse Emma seriamente.
“Come
senza poteri ?”, le chiese Eryn incredula.
“Te
li hanno bloccati.”,
le rispose Emma
tristemente.
Eryn
la guardò incredula, ma poi decise di fare buon viso a
cattivo gioco, così
entrò nella camera di Emma.
FINE
CAPITOLO N * 46
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Capitolo 47 *** CAPITOLO N.47 ***
CAPITOLO N *
47
Quando furono nella
camera della ragazza, Emma invitò Eryn ad accomodarsi
sul letto.
La stanza di Emma era
molto luminosa; c'era un letto, anch'esso di legno
chiaro, una scrivania con una sedia, un bagno interno, un'ampia
finestra che
occupava un'intera parete.
Attaccati alla parete
c'erano diversi poster di paesaggi naturali.
“Che
belli.”, le disse Eryn guardando i poster.
“Sì,
adoro la natura e soprattutto i paesaggi.”,
concordò Emma
sorridendo.
Eryn si
voltò verso di lei e sorrise, incerta, pensando: “Peccato...Se
non fossi in questa situazione, forse potrei diventare amica di questa
ragazza.
Mi sta
simpatica...”
“Dai,
Eryn. Siediti pure.”, la invitò Emma indicandole
il letto.
Eryn
si sedette.
“Allora,
Eryn…Immagino che tu sia un po’
scombussolata….”, le disse Emma sedendosi
accanto a lei guardandola dolcemente.
“Un
po’
è un eufemismo.”, disse Eryn cupamente.
Emma
la guardò tristemente per qualche secondo, poi le disse:
“Eryn…Lo so che
non ci conosciamo
affatto, e credimi, a
me dispiace davvero per la situazione in cui ti trovi…ma non
posso aiutarti…”
“Non
che sperassi il contrario.”, le disse Eryn in tono acido.
Emma
sospirò, poi, le disse: “Credimi, se potessi
aiutarti, lo farei volentieri…Ma
tutta la mia famiglia è d’accordo con
Erik…e poi, non saprei proprio come
fare…”
Poi,
Emma posò lo sguardo sull’anello con il diamante
verde che aveva Eryn.
“In
più, mio fratello ti ha messo anche quel dannato anello
!”, disse Emma con
rabbia.
Eryn
guardò anche lei l’anello, poi chiese ad Emma:
“A proposito, tu sai come
toglierlo ? Ci ho provato in tutti i modi, ma non si è mosso
di un millimetro e
poi, io rivoglio il mio.”
“Quell’anello
può togliertelo solo la persona che te l’ha
messo…Per quanto riguarda
l’anello che avevi prima, non so dirti dove
l’abbia nascosto Erik.”, le disse Emma cupamente,
guardandola negli occhi.
Eryn
restò
un momento in silenzio, poi chiese: “Emma, cosa fa di preciso
quest’anello ? E’
un anello maledetto: questo è sicuro. Ma perché
mi è stato messo ?”
Emma
la guardò tristemente, poi le rispose:
“Quell’anello ti costringe ad obbedire
ciecamente alla volontà della persona che te l’ha
messo.”
Eryn
la guardò scandalizzata.
“Ad
esempio, se Erik ti dicesse di fare qualcosa e tu non la
facessi…l’anello ti
farebbe sentire un dolore acutissimo, ti paralizzerebbe, ti sentiresti
come se
andassi a fuoco…e…nel peggiore dei casi, se
disobbedisci a un ordine e la
persona che te l’ha messo non lo fermasse in
tempo…ti ucciderebbe.”, le disse
Emma con rabbia.
Eryn
la guardò un momento, poi disse: “Sembra che tu
conosca bene quest’anello…”
Emma
sorrise tristemente e le disse:
“Già…Quando avevo quattordici anni, il
mio caro
fratellino, ha pensato bene di
mettermelo…All’epoca eravamo cane e
gatto…Lui
non sapeva ancora quanto
fosse
pericoloso quell’oggetto e quando io mi rifiutai di fare una
cosa, l’anello
scatenò la maledizione…Erik si
spaventò e me lo tolse subito…Ovviamente, i
nostri genitori lo punirono duramente per quello che
aveva fatto…”
“Mi
dispiace.”, le disse Eryn guardando la coetanea.
Emma
sorrise, poi, guardando Eryn le disse: “E a me, dispiace per
te…Avevo detto ad
Erik di lasciarti in pace, ma ne lui e ne il resto della nostra
famiglia hanno
voluto darmi retta.”
Eryn
guardò la ragazza per qualche minuto, in silenzio, poi le
chiese: “Come avete
fatto a trovarmi ?”
“A
causa della guerra contro Voldemort. Un nostro parente era in
Inghilterra in
quel periodo e ti ha vista nella battaglia di Hogworts…Anche
dopo, ti ha spiata
per qualche tempo e ha capito chi fossi davvero. Così, Erik
ha avuto la
brillante idea di portarti qui !”, le rispose Emma stizzita.
“Sì,
ho capito. Ma io non ho nessuna intenzione di restare qui. Voglio
tornare a
casa mia, dalla mia famiglia e dai miei amici.”, le disse
Eryn decisa.
“E
dal tuo ragazzo, da quant’ho saputo.”, le disse
Emma maliziosa.
“Sì,
anche da lui…Mi manca moltissimo.”, disse Eryn
sorridendo tristemente.
“Ne
vuoi parlare ?”, le domandò Emma.
Eryn
guardò la sua coetanea negli occhi
per
qualche minuto, poi decise di fidarsi e cominciò a
confidarsi con lei e, senza
che se ne rendessero conto, le due ragazze cominciarono a diventare
amiche.
Dopo
circa mezz'ora, verso le 20.00, bussarono alla porta.
“Tesoro.
Vi ho portato la cena.”, disse la madre di Emma aprendo la
porta della stanza.
“Grazie,
mamma.”, le rispose Emma prendendo il vassoio con il cibo.
“Ciao,
ragazze.”, le salutò la donna chiudendosi la porta
alle spalle.
Dopo
aver mangiato, Eryn ed Emma chiacchierarono un po'...o meglio: fu Emma
a
descrivere ad Eryn il paese in cui si trovava, le credenze, le
leggende, le
abitudini degli irlandesi....e molte altre cose.
Verso
mezzanotte, Emma, con un incantesimo fece comparire un letto, accanto
al suo.
Poi,
le due ragazze si misero a dormire.
FINE
CAPITOLO N * 47
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Capitolo 48 *** CAPITOLO N.48 ***
CAPITOLO
N * 48
FAMIGLIA
LEWIS
Peter:
padre di Erik e Emma (capelli marrone scuro e occhi azzurri, 43 anni)
Lucy:
madre di Erik e Emma (capelli e occhi neri 40 anni)
Moira:
nonna di Erik e Emma, madre di Peter (capelli grigio-bianchi e ricci e
occhi
verdi. 70 anni)
Edward:
nonno di Erik e Emma, padre di Peter (capelli grigio-bianchi e occhi
azzurri,72
anni)
Emma:
Capelli ricci,lunghi e rossi.Occhi azzurri (17 anni)
Erik:
capelli neri, lisci. Occhi azzurri (18 anni)
Il mattino dopo,
alle 8.00…
Toc – toc
Toc – toc
Qualcuno stava
bussando con insistenza contro
la porta
della camera di Emma.
Le due ragazze
aprirono gli occhi controvoglia.
“Uffa…Ma
chi è
?”, chiese Eryn assonnata.
”Io
un’idea ce
l’avrei…”, le rispose Emma, e, puntando
la bacchetta contro la porta, la
spalancò.
“Era
ora ! Ancora un po’ e la buttavo giù !”,
esclamò Erik spazientito entrando
nella camera.
“Guai
a te se lo facevi ! E comunque, cos’hai da rompere alle otto
della domenica
mattina ?!!!”, gli rispose
stizzita Emma
alzandosi e mettendosi davanti al fratello, fronteggiandolo, minacciosa.
“Ero
venuto a controllare se era tutto a posto. La camera di Eryn era vuota,
quindi…”, le rispose Erik per nulla intimorito.
“Quindi
niente, Erik ! Dove pensavi che potese essere Eryn ?! Era venuta in
camera mia
ieri sera , quindi era sottointeso che fosse qui ! In più,
le hai messo quel
maledetto anello, le hai bloccato i poteri e le hai tolto la bacchetta
! Dove
pensavi che potesse andare ?!”, esclamò Emma
furiosa.
Erik
distolse gli occhi dalla sorella e guardò Eryn che si stava
alzando dal letto
nel quale aveva dormito, di fianco a quello di Emma.
Eryn
non lo degnò di uno sguardo e andò in bagno.
Quando
la porta del bagno si fu chiusa, Emma disse al fratello, a bassa voce:
“Erik,
quella ragazza è furiosa con te. Si trova in una casa nuova,
in una nuova
famiglia, in un nuovo paese…In più, non ha i suoi
cari vicino e tu le hai messo
anche quell’anello…Glielo devi togliere.”
Erik
guardò la sorella negli occhi per qualche
minuto, poi le disse seriamente: “Non
posso…Scapperebbe subito.”
“Erik,
cerca di ragionare. So che non sei malvagio e
che non vuoi farle del male. Vuoi solo andarci d’accordo e
forse, starci
insieme per unire le nostre due famiglie…Ma guarda in faccia
la realtà…”, gli
disse seriamente Emma.
“Cioè
?”, le chiese lui scettico.
“Cioè,
che Eryn aveva già una vita nel suo paese.
Aveva una famiglia, degli amici e, soprattutto, aveva già un
ragazzo di cui
è innamorata…Non
puoi pretendere che
dimentichi tutto questo perché sei arrivato tu a
sconvolgerle la vita !”, gli
disse Emma seriamente.
Erik
fece per rispondere, ma in quel momento, la
porta del bagno si aprì e ne uscì Eryn
che fissò i due fratelli sospettosa.
“Cosa
state confabulando ?”, chiese Eryn guardando
solo Emma e avvicinandosi a lei.
“Niente,
Eryn. Ora torni in camera tua, ti vesti e
scendi a fare colazione.”, le rispose Erik in tono
autoritario.
Eryn lo
fissò con astio e gli chiese, in tono
freddo: “TI diverti ?”
“A
fare cosa ?”, le chiese lui perplesso.
“A
trattarmi da prigioniera e a farti odiare.”, gli
rispose Eryn furente.
Erik si
infuriò a quelle parole e, avvicinandosi
Eryn lo fissò con rabbia e le rispose: “Vai in
camera tua, subito !”
Eryn lo
fissò con rabbia e gli rispose: “No, non
sono la tua marionetta.”
“Eryn,
ricordati dell’anello !”, le disse Emma
preoccupata.
“Troppo
tardi.”, disse Erik impassibile continuando
a fissare la ragazza mora.
Infatti,
in quel momento, l’anello cominciò a
bruciare la mano sinistra di Eryn.
“Ah
!”, esclamò Eryn spaventata, fissando
l’anello e
cercando di toglierselo.
“Erik
!”, lo rimproverò Emma furiosa.
“Fallo
smettere !”, gli disse Eryn sentendo anche il
braccio andare a fuoco.
“Allora
tu obbedisci e fai quello che ti ho
detto.”, le disse Erik impassibile guardando
la ragazza di fonte
a sé.
Eryn lo
guardò ancora più furiosa e, passandogli
davanti, gli disse con gli occhi lucidi: “Mostro !”
Poi,
Eryn si diresse correndo in camera sua.
Una
volta entrata lì, il dolore diminuì, fino a
sparire del tutto.
Anche
se furiosa, Eryn si vestì…
“Complimenti,
fratellino. Sei riuscito a farti
odiare ancora di più.”, gli disse Emma in tono
acido.
“Le
passerà…Deve solo abituarsi…Dopo
andrà meglio.”,
le disse Erik tranquillamente guardando la direzione presa da Eryn in
precedenza.
Emma
scosse la testa e gli disse: “Non otterrai
niente di buono così, Erik.Non puoi trattarla come una
prigioniera…E ora esci
dalla mia camera che mi devo preparare.”
Erik
guardò la sorella un momento, poi si voltò e
uscì dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle.
Nel
passare accanto alla stanza di Eryn, Erik sentì
dei singhiozzi.
“Mi
dispiace, Eryn…Non vorrei farti soffrire
così…ma devi dimenticarti la tua
vecchia vita…”,
pensò il ragazzo passando oltre la camera di Eryn.
Dopo
essersi preparata, Eryn uscì dalla sua
camera e si diresse verso le scale.
“Eryn.”,
la chiamò qualcuno alle sue spalle.
La
ragazza si voltò e guardò indifferente il
ragazzo.
“Cosa
vuoi ?”, gli chiese lei infastidita.
Erik la
guardò attentamente e potè vedere i suoi
occhi rossi e lucidi di pianto e la triste espressione che vi albergava.
“Mi spiace
farti stare così male, Eryn…Ma devi abituarti a
questa situazione.”,
pensò Erik fissandola negli occhi.
“Andiamo
insieme.Non hai ancora visto niente di
questa casa. Ieri sera mia sorella ti ha
praticamente trascinata in camera sua.”, le
rispose Erik sorridendo.
Eryn lo
guardò, poi, facendo spallucce, gli disse:
“Come ti pare…”, e iniziò a
scendere le scale.
Erik la
seguì, non sapendo cosa fare per ingraziarsi
la ragazza.
Quando
arrivarono alla fine delle scale, Erik guidò
la ragazza in cucina.
“Vieni.
La cucina è di qua.”, le disse Erik
passandole davanti.
Eryn lo
seguì annoiata.
Quando
entrarono nella stanza, i due ragazzi videro:
Peter (il padre di Erik), Lucy (la madre di Erik), Moira ed Edward (i
nonni di
Erik) già seduti al tavolo.
“Ciao,
ragazzi ! Avete fame, vero ?”, li salutò
Moira sorridendo.
“Da
lupi !”, esclamò Erik.
“Parla
per te.”, gli disse Eryn imbronciata.
“Perché,
Eryn ? Tu non hai fame ?”, le domandò Lucy
preoccupata, avvicinandosi alla ragazza.
“No,
non molta.”, le rispose Eryn.
“Oh
vedrai come ti verrà la fame appena sarà pronta
la colazione
irlandese per eccellenza
!”, esclamò Edward bonariamente.
“Edward,
magari Eryn non è abituata
alla nostra colazione….Forse lei
mangia qualcosa di diverso.”,
disse
Moira guardando prima il marito e poi la ragazza.
“Già.
Hai ragione, Moira…”, concordò Lucy.
“Tesoro,
noi mangiamo le salsicce, uova al tegamino,
un frutto e la spremuta a colazione. Tu preferisci qualcosa di diverso
?”, le
domandò Lucy fissandola.
“Io
preferirei tornare a casa mia invece di
stare qui a parlare di colazioni…”,
le disse
Eryn tranquillamente.
“Eryn,
piantala.”, le disse Erik seriamente,
fissandola minaccioso.
Eryn lo
fissò annoiata, poi, rivolgendosi a Lucy, le
disse: “Non si preoccupi, signora.Va bene quello che
c’è.”
“D’accordo,
e comunque, puoi darmi del tu, Eryn.”,
le disse Lucy.
“Perché
? Io non la conosco e di solito do del LEI
agli sconosciuti.”, le rispose Eryn tranquillamente.
“Hai
ragione, cara. Non ci siamo ancora presentati,
ma mia figlia non ce ne ha dato l’opportunità
ieri.”, le disse Lucy sorridendo.
“Io
sono Lucy, la mamma di Erik ed Emma.”, le disse
la donna.
“Io
sono Peter, Eryn. E sono il padre di quei due
terremoti che ho come figli.”, disse l’uomo
cordiale.
“Io
sono Moira e lui è Edward. Siamo i genitori di
Peter e i nonni di Erik ed Emma.”, disse Moira indicando
sé stessa e il marito.
Eryn li
guardò tutti e loro la fissavano a loro
volta, in attesa di una sua reazione.
La
ragazza capì di dover mantenere la calma.
“Piacere.”,
disse Eryn in tono apatico.
“Come
sei loquace questa mattina.”, le disse Erik
divertito.
“Già.Sarà
la situazione, no ?”, gli rispose Eryn
sarcastica.
Erik
stava per ribattere, ma Moira si mise in mezzo
e disse, circondando una spalla della ragazza: “Eryn, inizia
a sederti che tra
poco sarà pronta la colazione.”, poi, la donna,
non aspettando una reazione
della ragazza, la accompagnò fino a una sedia.
“Comincio a
capire da chi abbia ripreso Emma !”,
pensò Eryn divertita.
Poi, la
ragazza si sedette al posto indicatole da
Moira.
Accanto
ad Eryn, alla sua sinistra, si sedette Erik.
Alla
destra di Eryn, invece c’era una sedia vuota.
Dall’altro
lato del tavolo, sedevano: Moira, Edward
e Lucy.
A
capotavola c’era Peter.
Lucy
cominciò a passare i piatti con la colazione ai
presenti.
“Finalmente
sei arrivata !”, le disse Erik
voltandosi verso la sorella.
Eryn si
voltò e vide Emma prendere posto alla sua
destra.
“Già.
Mi stavo preparando.”, gli disse Emma
tranquillamente.
“Bene…Buon
appetito.”, disse Peter.
Cominciarono
tutti a mangiare.
Quando
ebbero finito…
“Allora,
Eryn. Che ne dici della colazione ? Ti è
piaciuta?”, le domandò Lucy gentilmente.
“Sì,
era buona…Ma ora posso sapere cos’avete in
programma per me ? Non vorrei essere monotona, ma io vorrei tornare a
casa
mia.”, le rispose Eryn tranquillamente.
Lucy
guardò il marito,a disagio.
“Eryn,
immagino che Erik ti abbia spiegato perché tu
sia qui.”, le disse Peter seriamente.
La
ragazza lo fissò, poi gli disse: “Sì,
me l’ha
detto e io gli avevo risposto che non mi interessava, ma lui mi ha
voluto
portare qui lo stesso…Quindi, vi sarei molto grata se mi
restituiste la mia
bacchetta e il mio anello, così posso tornare a
casa.”
“Piantala
con questa lagna.”, le disse Erik,
alterandosi, dalla sua sinistra.
“Perché
? Ho detto solo la verità !”, gli rispose
Eryn fissandolo, per nulla intimorita dal tono del ragazzo.
“Eryn,
capisco che ti trovi in una situazione
difficile…ma pensaci: se tu ed Erik
andaste d’accordo,
le nostre famiglie
non si farebbero più la guerra.”, le disse Lucy
seriamente.
“Le
nostre famiglie, non si stavano facendo la
guerra in questi ultimi anni. Io vivevo in Inghilterra con la mia e voi
qui con
la vostra…Non mi sembra che ci siano state
guerre…Anzi, proprio a causa del mio
rapimento, ora si scatenerà davvero una guerra,
perché appena i miei amici
scopriranno dove sono, verranno qui per riportarmi a
casa. Quindi, non avrete solo la mia famiglia
da affrontare.Sarà molto peggio.”, le disse Eryn
freddamente.
“E
comunque, come faccio ad andare d’accordo con uno
che mi ha rapita e che pretende che
mi
dimentichi delle persone che amo ?”, aggiunse la ragazza
imperterrita.
“Ora
basta, Eryn ! La situazione è questa e non
cambierà fino a quando accetterai l’idea e
comincerai a collaborare…Solo allora
potrai rivedere la tua famiglia…”, le disse Peter
in tono gelido, poi aggiunse,
ghignando: “Ovviamente, dopo essere diventata la moglie di
Erik.”
“Cosa
?!”, esclamò la ragazza scandalizzata.
“Esatto…Per
ora abituati alla nostra famiglia…Più
avanti ci
sarà tempo per pensare al
matrimonio.”, le
disse Peter,
irremovibile, fissando la ragazza.
“No
! Voi non potete…”, esclamò Eryn
furiosa,
alzandosi di scatto.
“Invece
sì che possiamo, Eryn ! Quindi, prima
accetterai la cosa e prima andrà meglio questa
situazione.”, le disse Peter
alterandosi e fissandola duramente.
Eryn
guardò i presenti, Emma le restituì
un’occhiata
di scusa.
Eryn
sapeva che la sorella del suo carceriere non
era d’accordo, infatti, glielo aveva confessato la sera
prima, ma non poteva
mettersi contro la sua famiglia.
Eryn
poi guardò il resto dei presenti, poi, con tono
glaciale, disse loro: “Se volete tenermi qui contro la mia
volontà, fatelo
pure. Costringetemi a sposare una persona che non amo…Ma non
avrete mai la mia
lealtà e il mio cuore.”, poi si voltò e
si avviò verso la porta della cucina.
“Dove
vai ?”, le chiese Erik afferrandola per un
braccio.
“Lontano
da qui ! E non mi toccare !”, gli rispose
Eryn furiosa, e, con uno strattone si liberò della presa del
ragazzo, poi uscì
dalla cucina.
“Però,
che caratterino...”, disse il nonno di Emma
ed Erik.
“Già,
non sarà facile convincerla.”, aggiunse Lucy.
“Peggio
per lei...Prima o poi dovrà cedere...Non può
usare i suoi poteri e la magia, l'anello che le ha messo Erik
farà da
deterrente per eventuali colpi di testa, quindi, dobbiamo solo
aspettare che si
calmi e che accetti le cose come stanno.”, disse Peter in
tono pacato.
“Ma
siamo sicuri che le accetterà ? Quella ragazza
non mi sembra una molla che tanto facilmente.”, disse Moira,
la nonna dei due
ragazzi.
“Senza
contare che è già innamorata di un altro,
quindi...non so quante speranze tu abbia con lei, Erik...”,
aggiunse Emma
fissando il fratello.
“Se
prima amava un altro è un problema suo. Ora è
qui e l'altro se lo deve dimenticare.”, disse Erik in tono
gelido, poi pensò: “O
glielo farò dimenticare io.”
Emma e
la nonna si scambiarono un'occhiata
eloquente: a nessuna delle due andava a genio questa situazione, ma
erano in
inferiorità numerica.
Dopo
qualche minuto di silenzio, Erik disse,
guardando il padre: “E se le lanciassi l'incantesimo della
metamorfosi ?”
Il
ragazzo e suo padre si guardarono un lungo
momento negli occhi.
L'incantesimo
della Metamorfosi era un incantesimo
che, una volta scagliato su una persona, questa, se veniva toccata da
altri
esserei umani, si trasformava in un animale.
Solo il
mago o la strega che aveva lanciato l'incantesimo
poteva toccare la persona interessata senza farla trasformare.
FINE
CAPITOLO N* 48
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Capitolo 49 *** CAPITOLO N.49 ***
CAPITOLO
N * 49
“Credo
sia proprio il caso di usare
quell’incantesimo, Erik.”, gli disse suo padre
seriamente.
“Non
so se sia una buona idea, Peter. Eryn odia già
così Erik e se lui le lanciasse anche
quell’incantesimo, temo che lo odierebbe
ancora di più.”, disse Lucy rivolta al marito.
“E’
vero, Lucy. Forse, in un primo momento la
ragazza proverebbe ancora più rancore, ma, a
lungo andare, la mancanza di contatto umano vincerà e lei
accetterà di
più Erik visto che sarà il solo poterla
toccare senza che si trasformi.”, le disse Peter pensieroso.
“Secondo
me state sbagliando tutti quanti.”, disse
Emma arrabbiata, poi proseguì: “Quello che avete
fatto è sbagliato. Dovete
lasciare andare quella povera ragazza. Le state rovinando la
vita.”
“Non
è vero.”, le disse il fratello.
“Sì
che è vero, Erik ! Non hai visto come ti guarda
furiosa le poche volte che ti degna di un’occhiata ? Io la
capisco. Farei lo
stesso se mi trovassi al suo posto.”, gli rispose Emma
fissandolo.
“Non
importa come lo fissa, Emma. Le passerà. Tutta
la famiglia ha deciso di agire in questo modo e tu devi
obbedire.”, le disse in
tono autoritario suo padre.
“Certo,
ma solo perché vivo ancora qui !”, gli
rispose la ragazza furiosa, e, alzandosi uscì dalla cucina a
passo di marcia.
Nel
frattempo, Eryn era andata a passeggiare nel
grande giardino della villa.
Improvvisamente,
la ragazza vide un setter irlandese
rosso correre nella sua direzione.
“Salve,
Mia regina.”, la salutò il cane
scodinzolando e avvicinandosi a lei.
“Ciao.
Ma dammi pure del tu, ok ? Io sono Eryn. Come
ti chiami ?”, gli rispose la ragazza sorridendo, abbassandosi
verso il cane e
accarezzandolo dolcemente dietro le orecchie.
“Sprinter.”,
le rispose il cane.
“Piacere
di conoscerti, Sprinter.”, gli disse la
ragazza sorridendo.
“Ci
parli davvero. Sei incredibile, lo sai ? Avevo
sentito di questa tua capacità, ma non pensavo fosse
vera.”, le disse una voce
conosciuta alle sue spalle.
Eryn si
irrigidì, e, alzandosi si voltò.
“Sì,
ci parlo…La maggior parte delle volte, gli
animali sono molto meglio delle persone, non
credi ? Vale sicuramente di più ascoltare un animale che una
persona.”, poi,
voltandosi verso il cane, gli chiese: “Vero, Sprinter
?”
“Non
fare così…Lo farai arrabbiare.”, le
disse il
cane preoccupato.
“Ah,
davvero ? Allora dovrà farmi concorrenza perché
io sono molto arrabbiata e a ragion veduta.”, disse Eryn
tranquillamente,
continuando ad accarezzare il cane e dando le spalle al ragazzo.
“Sprinter,
vai via.”, gli disse Erik in tono gelido.
Il cane
guardò il ragazzo preoccupato, ma poi se ne
andò lanciando un’occhiata alla ragazza.
Eryn
sospirò, si alzò e si voltò vero il
ragazzo.
Eryn
fisso gli occhi azzurri si Erik e vide che
erano furiosi.
“Ora
vedremo come andrà a finire, Eryn.”, le disse
Erik seriamente, puntandole contro la bacchetta.
“Cosa
vuoi fare ?”, gli chiese lei preoccupata,
fissando la bacchetta, sapendo di non potersi difendere ne con la sua
bacchetta
e ne con il suo potere speciale.
“Non
preoccuparti, Eryn.Non ti farà male…Vedrai che
cambierai idea.”, le disse Erik ghignando, poi, usando una
formula in celtico
antico, indirizzò l’incantesimo contro Eryn, e,
contemporaneamente, la bloccò
completamente con il suo potere speciale, in modo da non farla fuggire.
“Fermati
!”, esclamò la ragazza disperata, non
sapendo cosa Erik avesse in serbo per lei.
Erik
non fece una piega.
Eryn
cercò di liberarsi, ma inutilmente.
Un
fascio di luce dorata la colpì in pieno e
per qualche
secondo, l’accecò.
Pochi
istanti dopo, la luce sparì ed Eryn potè
muoversi liberamente.
“Cosa
mi hai fatto ? Cos'era quell'incantesimo ?!”,
gli chiese la ragazza preoccupata.
“Niente
di che, Eryn...D'ora in poi, potrò toccarti
solo io...Se sfiorerai qualunque persona, ti trasformerai e non sarai
più umana
per qualche tempo.”, le rispose Erik ghignando.
Eryn lo
guardò incredula, poi gli disse: “Stai
mentendo.”
“Per
niente, Eryn. Ma se non mi credi, vai pure in
casa e tocca chi ti pare della mia famiglia.”, le disse
tranquillamente il
ragazzo, e, voltandosi si allontanò.
“Non
è possibile. Starà sicuramente mentendo.”,
pensò Eryn disperata.
“Eryn.”,
la chiamò Emma avvicinandosi
silenziosamente.
Eryn si
voltò nella sua direzione.
“Ciao,
Emma.”, la salutò lei.
“Mi
spiace per quello che ti ha fatto mio
fratello...Ha detto la verità purtroppo.”, le
disse Emma guardandola
tristemente.
“Davvero
?”, le chiese Eryn.
Emma
annuì e sfiorò una mano della coetanea.
Subito
Eryn si trasformò in un gatto tigrato grigio-argento.
Un
attimo prima era in forma umana e il secondo
successivo era diventata un gatto con tutti i suoi sensi
sviluppatissimi.
Durante
la trasformazione, Eryn provò un piacevole
calore percorrerle tutto il corpo.
Eryn,
in forma di gatto si guardò attorno e vide
Emma sopra di lei.
“Mi
dispiace, Eryn...Te l'avevo detto che non aveva
mentito.”, le disse Emma dispiaciuta guardando la gattina.
Eryn
emise un miagolio sommesso, disperata.
Eryn,
anche se in forma di gatto, mantenne comunque
la sua personalità.
“Ma
che bella gattina.”, disse Erik ghignando
e, comparendo dal nulla, si avvicinò ad Eryn.
“Maledetto
!”, pensò Eryn furiosa
fissando minacciosa il ragazzo.
Erik
ghignò, ancora più divertito.
“E'
inutile che mi fissi così, Eryn. D'ora in poi,
solo io potrò toccarti senza farti trasformare. Ti conviene
accettare la
cosa.”, le disse Kevin avvicinando una mano a Eryn, per
accarezzarla.
“Erik,
smettila ! Allontanati.”, gli disse Emma che
a stento tratteneva la rabbia.
“Perchè
? Non ne vedo il motivo. E poi di Eryn, mi
occuperò io...Tu fatti gli affari tuoi, Emma.”, le
disse gelido il fratello non
voltandosi nemmeno a guardare nella sua direzione.
“Sei
davvero insensibile, Erik ! Non hai un minimo
di cuore !”, esclamò Emma furiosa, poi si
voltò e si allontanò.
Nel
frattempo, Eryn, vedendo la mano del ragazzo
troppo vicina alla sua testa, gli soffiò.
“Oh,
andiamo. Non fare la difficile, Eryn. Non
voglio farti del male.”, le disse
Erik
sorridendo e continuando ad avvicinare la mano.
La
ragazza, sempre in forma di gatto, a quel punto,
scattò all'improvviso e graffiò la mano del
ragazzo.
“Ahia
!”, esclamò il ragazzo incredulo e
ritirò la
mano insanguinata.
Eryn ne
approfittò per fuggire nel giardino.
“Non
credevo che sarebbe arrivata a
tanto...Certo che è una che tira proprio fuori gli artigli,
nel senso
letterale...”, pensò Erik
sorridendo e curandosi la mano con il suo
potere speciale.
Poi,
guardandosi intorno, pensò : “Ma
questo
atteggiamento non ti aiuterà, Eryn...Più farai la
scontrosa e più ti lascerò la
maledizione.”
Intanto,
Eryn si era nascosta sopra un albero ed era
disperata.
“Perchè
? Perchè tutte a me ?! Ora che ero
finalmente felice, è arrivato quel mostro a rovinare tutto !
Non è
giusto...Pensavo che dopo la guerra avrei finalmente potuto vivere in
pace,
invece...ora come faccio ? Mi ha incastrata...Non posso disobbedirgli,
non
posso essere toccata da nessuno, non posso nemmeno mettermi in contatto
con i
miei amici...Non so più cosa fare...”,
pensò Eryn disperata.
“Eryn
! Vieni fuori ! Dove diamine ti sei cacciata
?!”, urlò Erik camminando per il giardino alla
ricerca della ragazza-gatto.
Erik
guardò il suo orologio da polso e pensò:
“Sono
passati solo dieci minuti da quando si è trasformata, quindi
dev'essere ancora
in forma felina...Riprenderà le sue sembianze solo quando
sarà trascorsa un'ora.”
Erik,
stufo di cercare la ragazza, prese un anello
identico a quello che aveva messo ad Eryn e gli impose un incantesimo
per
ritrovarne il gemello.
Trovando
l'anello, Erik avrebbe trovato anche Eryn.
Subito
dopo, dall'anello che aveva in mano il
ragazzo partì un fascio di luce argentata, il quale segnava
la strada per
rintracciare l'altro anello.
“E'
inutile che ti nascondi, Eryn. Io so
sempre dove sei...Tramite questi anelli, posso rintracciarti in
qualsiasi
momento.”, pensò Erik
sorridendo
e seguendo la direzione indicata dall'anello che aveva in
mano.
Cinque
minuti dopo, Erik raggiunse l'albero dove si
era rifugiata la ragazza.
“Eryn
! Lo so che sei lì. Vieni giù, forza
!”, le
disse Erik guardando in alto, verso il fitto fogliame dell'albero.
“Uffa
! Ma come diavolo avrà fatto a trovarmi
?!”, pensò Eryn scocciata, ma,
ricordandosi del
dolore provato quando aveva disobbedito a
un ordine del ragazzo, con pochi e agili salti arrivò a
terra, in mezzo alla
radura.
Erik
guardò compiaciuto la gattina grigio-argento
che si era seduta in mezzo all'erba.
“Eccoti
qui...Pensavi davvero di sfuggirmi ?”, le
domandò Erik sedendosi a sua volta.
Eryn
gli soffiò infastidita.
“Eryn,
se continui a fare la scontrosa, ti lascerò
la maledizione più a lungo...E' questo che vuoi
?”, le chiese lui ghignando.
Eryn si
girò dall'altra parte, senza guardarlo.
“Vuoi
fare finta che non ci sia. Ho capito. Ma
nemmeno questo ti aiuterà...Ora resta qui e non te ne
andare.”, le disse il
ragazzo sdraiandosi a pancia in su sull'erba.
Eryn
aspettò qualche minuto, poi, accorgendosi che
non si sentiva nessun rumore, si voltò verso il ragazzo, il
quale stava
ammirando il cielo, per una volta, senza nuvole, dove risplendeva il
sole.
“Che
peccato...E' anche un bel ragazzo...E
forse, se non avessi conosciuto Draco l'avrei anche accettato, e sarei
stata
felice con lui, ma ora...come faccio ? Io amo Draco
e non voglio
nessun'altro...”, pensò Eryn
fissando il ragazzo.
Passò
un'ora ed Eryn, sentendo nuovamente la vampata
di calore, si ritrasformò in umana, con tutti i vestiti che
aveva al momento
della precedente trasformazione.
La
ragazza si sedette e si guardò, volendo avere la
conferma di essere tornata come prima.
Erik la
guardò divertito, mentre era ancora sdraiato
a pancia in su e le disse: “Come ti
senti ? Ora stai meglio nella tua vera forma, vero
?”
Eryn lo
guardò con odio, poi gli rispose: “Cosa te
ne importa ? Se davvero ti interessasse la mia salute, non mi avresti
scagliato
quell'incantesimo.”
Erik
sospirò e si mise a sedere, poi, guardando la
ragazza, le disse seriamente: “Eryn, io vorrei solo che
andassimo d'accordo...E
così difficile ?”
“Ma,
non lo so ! Sei tu che mi hai rapita,
tu che mi hai portata via dalla mia
famiglia e dai miei amici e dalla persona che amo...Mi risulta un po'
difficile
andare d'accordo con te.”, gli rispose Eryn furiosa.
“Devi
abituarti, Eryn. Soprattutto, dimenticati del
ragazzo che ami perchè non lo vedrai più. Tu
appartieni a me e noi ci
sposeremo.”, le disse lui in tono duro.
“Sei
davvero malvagio...E comunque, non ho
intenzione di sposarmi. E se proprio mi costringerete a farlo, non ti
aspettare
che cambi qualcosa, anzi, andrà ancora peggio
perchè ti odierò ancora di
più...Comunque, se per te va bene...”, gli rispose
Eryn stizzita guardandolo
negli occhi.
Erik le
posò un dito sulle labbra
e le disse: “Basta, Eryn...Capisco il tuo
rifiuto, ma è tutto inutile. Quindi accetta la cosa, almeno
staremo meglio
tutti.”
Eryn
allontanò di scatto la testa dal ragazzo e gli
disse furiosa: “Non accetterò mai la cosa !
Perchè io non ti amo e non ti amerò
mai, quindi non farti inutili illusioni e non mi toccare più
!”
Eryn
avrebbe voluto andarsene, allontanarsi il più
possibile dal ragazzo, ma l'ordine che le aveva impartito pochi minuti
prima
glielo impediva.
Erik,
anche se ci era rimasto male sentendo le
parole della ragazza, fece finta di nulla, poi le disse,
tranquillamente:
“Vedremo, Eryn...Ora mettiti tranquilla che mi voglio
riposare.”, e
si sdraiò nuovamente sull'erba.
Eryn
voltò il viso dalla parte opposta, per non
vedere il ragazzo.
“Eryn.”,
la chiamò lui sorridendo.
La
ragazza si voltò verso di lui, fissandolo con
astio.
“Sdraiati
anche tu, vicino a me.”, le disse Erik
sorridendo compiaciuto, sapendo che la ragazza non poteva rifiutarsi,
sennò
l'anello l'avrebbe attaccata.
“Maledetto
! Che bastardo !”, pensò la
ragazza fissandolo furiosa.
Ma, non
potendo rifiutarsi, Eryn obbedì e gli si
sdraiò accanto, premurandosi di dargli la schiena.
“Eryn,
sdraiati di fronte a me. Non voglio vedere le
tue spalle.”, le disse Erik divertito.
Eryn si
sentì montare la collera, ma non potendo
opporsi, fece come le era stato detto e si voltò, mettendosi
su un fianco,
proprio di fronte al ragazzo.
“Così
va meglio.”, le disse Erik sorridendo.
“Sei
un mostro.”, gli disse lei furiosa, poi chiuse
gli occhi pur di non vederlo.
Erik
sorrise e, guardando la ragazza così vicina a
sé, si sentì felice e pensò:
“Io sarò pure un mostro,
Eryn...Fatto sta,
che ora devi obbedirmi e per quanta resistenza tu possa fare, non
cambierà
nulla. Tu mi appartieni e resterai con me, volente o nolente.”,
poi le
circondò la vita con un braccio.
Eryn
aprì gli occhi scatto e stava per digli
qualcosa, ma lui l'anticipò e le disse: “Resta
ferma così.”
Eryn lo
fissò furiosa e impotente e le venne quasi
da piangere per la rabbia, ma non poteva di certo dargliela vinta.
“Ti
odio.”, gli disse in tono gelido, fissando i
suoi occhi azzurri.
“Grazie,
Eryn...Dovrei prenderlo come un complimento
allora...sai, provare un sentimento per qualcuno è
già un passo avanti...E poi,
sai com'è: tra amore e odio, il passo è molto
breve.”, le rispose il ragazzo
sorridendo, fissando Eryn.
Eryn
scosse la testa sconsolata e gli disse: “Sì,
è
vero...Il passo è molto breve, ma nel nostro caso l'unico
sentimento che c'è e
ci sarà mai sarà sempre e solo l'odio. Non
illuderti.”, poi chiuse gli occhi e
fece finta di dormire.
Il
ragazzo la guardò per qualche secondo, poi pensò
sorridendo: “Vedremo, Eryn...Dovrai pur
cedere prima o poi: non hai i tuoi
familiari e i tuoi amici vicino, non hai la bacchetta e i tuoi poteri,
puoi
essere toccata solo da me e devi obbedirmi...Una persona non
può resistere per
molto in queste condizioni: o cede o impazzisce...e sinceramente, spero
che sia
la prima...”
FINE
CAPITOLO N * 49
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Capitolo 50 *** CAPITOLO N.50 ***
CAPITOLO N *
50
Passarono venti
minuti da quando i due ragazzi si erano sdraiati nel prato della villa.
Erik continuava a
fissare la ragazza davanti a lui che faceva finta di dormire pur di non
guardarlo.
“Eryn.”,
la
chiamò lui divertito.
La ragazza fece
finta di non sentire e non aprì gli occhi.
“Eryn, lo
so che
sei sveglia.”, disse il ragazzo.
Eryn
sospirò e,
di malavoglia aprì i suoi occhi smeraldo.
“E allora
?”, gli
chiese lei acidamente.
“Allora
smettila
di fare così la scontrosa, tanto non risolverai
niente.”, le rispose Erik
seriamente.
Eryn lo
guardò un
momento, poi gli chiese: “Si può sapere
perchè hai deciso di rovinarmi la vita
? E dov'è il mio anello ? E il mio cellulare ?”
Erik la
guardò un
momento prima di risponderle, poi le disse: “Il tuo anello ce
l'ho io e non lo
riavrai visto che è il regalo di fidazamento del tuo ex. E
il tuo cellulare, se
vuoi, posso ridartelo; ce l'ho in camera.”
“Draco non
è il
mio ex.”, precisò la ragazza furiosa.
“Sì
che lo è.
Visto che tra qualche tempo ci sposeremo.”, le disse il
ragazzo autoritario.
“E sai che
bel
matrimonio sarà ! Fondato sull'odio...Wow...”,
esclamò la ragazza stizzita
mettendosi a sedere.
Erik
sospirò e si
sedette a sua volta, poi, avvicinandosi alla ragazza, le mise una
ciocca di
capelli dietro l'orecchio.
Eryn fece per
spostarsi, ma il ragazzo le sussurrò:
“Ferma.”
La ragazza, anche
se furiosa, non potè disobbedire e restò immobile.
Erik, dal canto
suo cominciò ad accarezzarle i capelli delicatamente.
“Smettila
!”, gli
disse Eryn infastidita fissando il giardino intorno a lei.
“No.Devi
abituarti alla mia presenza.”, le rispose Erik ostinato.
Eryn scosse la
testa, disperata, ma non potè fare nient'altro.
“Andiamo,
Eryn...Non dirmi che non ti piace, eh ?”, le chiese il
ragazzo sorridendo
continuando ad accarezzarle i capelli dolcemente.
In effetti, era
una sensazione piacevole, ma Eryn, preferiva mille volte di
più il tocco di
Draco.
“Fai come
ti
pare...Tanto non posso oppormi...”, gli rispose lei
rassegnata, appoggiando il
mento alle ginocchia.
“Quanto
sei
testarda...Ti abituerai sia a me e sia alla tua nuova vita.”,
pensò il
ragazzo tranquillamente, continuando ad accarezzarla.
Dopo cinque
minuto, Erik si alzò in piedi e, porgerndole una mano le
disse: “Eryn, andiamo
in camera mia, almeno ti ridò il cellulare.”
Eryn lo
guardò un
momento e, senza accettare l'aiuto del ragazzo si alzò a sua
volta.
Erik la
guardò un
momento, deluso dal suo comportamento, ma fece finta di nulla.
“Vieni.”,
le
disse lui.
Eryn lo
seguì
senza dire niente: ormai, per lei ogni cosa aveva perso interesse.
Quando
rientrarono in casa, i due ragazzi videro i nonni e il padre di Erik
che
stavano parlando tranquillamente nel salotto, mentre la madre era in
cucina.
“Ciao,
ragazzi.”,
li salutò la nonna.
“Salve.”,
le
rispose Eryn.
“Signorina,
la
vuoi smettere con la storia del LEI ?! Così mi fai sentire
ancora più vecchia e
non è carino ! Sai, io sono molto sensibile e se mi dai del
Lei, mi
offendo...”, esclamò Moira, la nonna di Erik
avvicinandosi alla ragazza.
“Va
bene...Scusami, non volevo offenderti.”, le disse la ragazza
dispiaciuta.
La donna sorrise
e le disse: “Chiamami, Moira. Va bene ?”
Eryn la
guardò un
momento, imbarazzata, poi le rispose: “D'accordo.”
Erik sorrise
divertito vedendo quella scena, poi le disse: “Eryn, andiamo
?”, e, prendendola
per un braccio, la condusse verso lo scalone che saliva ai piani
superiori.
Eryn si
impuntò
ed esclamò: “Mi vuoi mollare ?! So camminare da
sola !”
Tutti i presenti
guardarono la scena senza fiatare.
Erik
guardò un
momento suo padre che gli disse telepaticamente: “Lasciale
i suoi spazi,
figliolo...Non starle troppo
addosso.”
Erik
guardò
nuovamente la ragazza e, seguendo il consiglio di suo padre,
lasciò andare il
braccio della ragazza.
Eryn lo
guardò
stupita perchè non si aspettava una sua resa.
“Seguimi.”,
le
disse Erik e cominciò a salire le scale.
Eryn, ancora
stupita, lo seguì diffidente.
“Certo che
ha
proprio un bel caratterino quella ragazza.”, disse Edward
rivolto al figlio.
“Già...Erik
dovrà
mantenere la calma o non otterrà nulla.”, gli
rispose Peter.
Moira li
guardò
tutti e due e disse, in tono duro: “Anche se Erik
manterrà la calma, non
cambierà niente.”
“Cosa vuoi
dire,
mamma ?”, le domandò Peter perplesso.
“Quello che
vi ho
detto più di tre mesi fa: non avreste dovuto portarla qui.
Lei aveva già la sua
vita e non credo che vi rinuncerà molto
facilmente.”, gli rispose Moira
fissando prima il figlio e poi il marito.
“Ma tesoro,
non
vuoi che le due famiglie più potenti d'Irlanda vadano
finalmente d'accordo ?
Preferisci che continuino ancora le antiche faide ?”, le
domandò il marito
incredulo.
“Certo che
vorrei
la pace per le nostre due famiglie, ma non se deve soffrirne una
ragazza che ha
ancora una vita davanti a sé...Forse, se si fossero
incontrati in un altro
momento, le cose sarebbero andate diversamente, magari come avreste
voluto
voi...ma ora è troppo tardi. Quella ragazza non
sarà mai felice se resterà qui
e nemmeno Erik.”, gli rispose Moira seriamente.
“Moira ha
ragione...Forse abbiamo sbagliato a portarla qui.”, aggiunse
Lucy, arrivando
dalla cucina e sedendosi accanto al marito.
“Dici
?”, le
domandò Edward.
“Temo di
sì...Non
pensavo che avesse già un ragazzo. Se l'avessi saputo, non
sarei stata
d'accordo con la vostra idea...Non si può spezzare il vero
amore.”, gli rispose
Lucy.
“Si
può spezzare
eccome, invece. Quella ragazzina si abituerà alla nuova vita
e soprattutto, a
Erik. O si adatterà o impazzirà...”,
concluse Peter risoluto.
Lucy lo
guardò un
momento, poi disse: “Non lo so, Peter...Vediamo come vanno le
prime
settimane.”, poi si alzò e, insieme a Moira
andò a curare le rose del giardino.
Erik condusse la
ragazza, alla porta di legno, a pochi metri dalla sua camera.
Quando
raggiunsero la porta, il ragazzo l'aprì e fece cenno ad Eryn
di entrare.
“Prego,
entri
pure.”, le disse Erik sorridendo.
Eryn lo
guardò un
momento e, senza dire nulla entrò nella stanza.
Era una bella
camera di legno: c'era un letto a baldacchino con le coperte blu
cobalto, una
scrivania con una sedia (anch'esse di legno), un armadio e un comodino
vicino
al guanciale sinistro del letto con sopra una lampada.
Attaccate alle
pareti c'erano moltissime fotografie di persone, paesaggi...
Poi striscioni
della squadra di Quidditch Irlandese...
Eryn si
fermò a
guardare le fotografie, incuriosita.
Erik
la guradò sorridendo.
La ragazza si
fermò davanti a una fotografia che ritraeva sei ragazzi.
Nella foto
riconobbe Erik ed Emma in costume da bagno con altri quattro ragazzi,
in riva
al mare, in una spiaggia soleggiata.
“Che posto
è questo
?”, gli chiese la ragazza inscuriosita.
“Lì
eravamo a
Bray, non molto distante da Dublino...Sai, è un paesino di
mare e quel giorno
c'era il sole.”, le rispose lui affiancandola.
“Poi, loro
sono:
Sharon, Luise, Mark e John. Sono dei nostri amici.”, le
rispose lui indicandole
i diversi soggetti della foto.
Eryn, dopo un
momento di silenzio, disse: “E' da tanto che non vedo
più il mare...L'ultima
volta ci sono andata quando avevo quattordici anni. Ero andata con la
mia
famiglia alle Isole Tremiti, in Italia...Era un posto
bellissimo.”
“Magari
potremmo
organizzare qualche gita. Che ne dici ?”, le chiese lui
tranquillamente.
Eryn fece
spallucce e gli rispose: “Fai come vuoi...Tanto non mi
interessa più ormai.”, e
si allontanò da lui.
Erik
sospirò e si
impose di mantenere la calma.
“Mi
dispiace vederla così triste...Ma l'unico modo per farla
stare meglio, sarebbe
lanciarle un bell'Oblivion, almeno si dimenticherebbe tutto...Ma non
voglio
cancellare tutti i suoi ricordi...Fanno parte di lei. Non è
giusto...Cosa posso
fare ?”. pensò il ragazzo
dispiaciuto guardandola.
In quello stesso
momento, la porta della camera si aprì all'improvviso ed
entrò Spinter di
corsa.
“Sprinter
!”, lo
chiamò Erik.
Il setter
irlandese andò a fare le feste al suo padrone, gli
saltò addosso, lo leccò
tutto contento.
“Sprinter !
Dai,
buono. Stai giù !”, gli disse Erik sorridendo.
Eryn
guardò il
ragazzo e pensò “Sembra un altro
con gli animali...Si vede che gli
piacciono molto...Io vorrei andarci d'accordo...ma non posso...Mi ha
portato
via dalla mia famiglia, da Draco...”
“Sprinter
!”, lo
chiamò Eryn sorridendo.
Il cane
lasciò
stare Erik e si fiondò dalla ragazza, facendole le feste.
Eryn si
inginocchiò e lo coccolò un po' sorridendo.
“Che
c'è ?
Coccolone !”, gli disse lei divertita.
“Sono
contento di
vederti ! Come stai ? Lo so che Erik ha sbagliato, ma non è
una cattiva
persona...Prova a dargli un'opportunità. Lo faresti per me,
mia Regina ?”, le
disse il cane tra un guaito e l'altro.
Eryn lo
guardò un
momento nei suoi dolcissimi occhi nocciola e gli rispose sorridendo:
“Va bene.
Te lo prometto...Come potrei dirti di no ?”
Erik si
avvicinò
e si inginocchiò di fianco a lei, poi le chiese:
“Si può sapere cosa state
confabulando voi due ? Anch'io vorrei capire gli animali come te
!”
Eryn lo
guardò
divertita e gli rispose: “Spiacente ! Quella è una
mia prerogativa ! Rassegnati
!”
Erik sorrise
sentendo quella battuta, poi si alzò e porse una mano alla
ragazza per aiutarla
ad alzarsi.
Eryn lo
guardò
indecisa, ma Sprinter decise per lei: con il muso spinse una mano della
ragazza
fino a quella di
Erik, che la prese e la
tirò su senza sforzo.
I due ragazzi si
guardarono un momento, poi, Eryn ritrasse la mano e, allontanadosi un
po' da
Erik, gli chiese: “Allora ? Il cellulare ?”
“Ah,
già.”, le
rispose lui sorridendo, poi, aprendo un cassetto della scrivania prese
il
telefono di Eryn.
Nel cassetto
c'era anche la bacchetta della ragazza e quando Eryn la vide si
avvicinò.
“Quella...”,
disse Eryn.
“...è
la tua
bacchetta, sì...Non l'ho buttata. Non
preoccuparti.”, le disse Erik sorridendo,
richiudendo il cassetto e porgendole il cellulare.
“Ma per ora
non
posso ridartela.”, concluse lui.
Eryn lo
guardò un
momento, poi prese il cellulare.
“Eryn, non
c'è
bisgno che ti dica che se provassi a contattare i numeri dei tuoi amici
o dei
tuoi familiari, arriverebbero solo al mio cellulare, vero ?”,
le disse lui
ghignando.
“Cosa
?!”,
esclamò lei arrabbiata.
“Cosa ti
aspettavi ? Che ti permettessi di contattare i tuoi amici ? Se vuoi
chiamare me
o qualcun'altro della famiglia, i numeri sono già
inseriti...”, le disse Erik.
“Sai che ti
dico,
allora ?! Riprendilo ! A me non serve !”, esclamò
la ragazza furiosa
rimettendogli il cellulare in mano e fece per andarsene, ma Erik la
prese per
un polso e la costrinse a fermarsi.
Il ragazzo la
fece voltare verso di lui e
le disse, in
tono glaciale: “Tieni il tuo telefono. Se ti chiamo, devi
rispondere, hai
capito ? Devi essere rintracciabile.”
Eryn lo
fissò
furiosa, ma non potendo opporsi a causa dell'anello maledetto, si
riprese il
cellulare.
“Lasciami.”,
gli
disse furiosa la ragazza.
Erik sorrise e,
invece di lasciarla andare, la tirò verso il letto.
“No.
Siediti qui
e aspetta un momento che devo fare una cosa. Te lo dirò io
quando potrai
andartene.”, le disse lui ghignando.
Eryn stava
ribollendo dalla rabbia, ma non potè far nulla se non
obbedire, così si sedette
sul letto.
Poi, il ragazzo
la lasciò andare e si avviò verso la scrivania,
prese la sua bacchetta e la
puntò verso la ragazza.
“E adesso
cosa
vuoi fare ? Lanciarmi qualche altra maledizione ?”, gli
chiese lei furente.
“No, non
preoccuparti.”, le rispose il ragazzo sorridendo.
Poi, Erik
colpì
Eryn con un facio di luce argentata che l'avvolse completamente e
l'accecò.
Quando ci vide di
nuovo, Eryn, esclamò : “Che cos'hai fatto questa
volta ?!”
“Ti ho solo
dimostrato che non voglio farti del male, come pensi tu.”, le
rispose lui
sorridendo sedendosi accanto a lei, sul letto.
“Cosa
intendi ?”,
gli chiese lei perplessa.
“Usa i tuoi
poteri.”, le rispose semplicemente lui sorridendo.
Eryn lo
guardò
stupita e provò a scatenare un vortice d'aria.
Il vortice d'aria
si generò all'interno della stanza, al comando della
ragazza, che lo guardava
incredula.
Il vortice
cominciò a far volare dei fogli che c'erano nella stanza, ed
Erik, con il suo
potere speciale, lo placò, fino a farlo scomparire.
“Ehi ! Non mettermi per aria la stanza sennò mia
madre chi se la sente !”,
esclamò il ragazzo divertito.
Eryn lo
guardò un
momento e gli disse, incredula: “Mi hai sbloccato i
poteri.”
“Già...te
l'ho
detto che non voglio farti del male.”, le rispose lui
sorridendo e
accarezzandole una guancia.
Eryn ebbe il
forte impulso di staccarsi da quel tocco, ma aveva bisogno di sentire
un po' di
contatto umano, quindi restò immobile.
Erik sorrise vedendo
che la ragazza non aveva tentato di allontanarsi.
Eryn lo
guardò
negli occhi e gli chiese: “Perchè non sei arrivato
prima ?”
“Perchè
non
sapevo dove fossi.”, le rispose sinceramente lui.
Eryn, abbassando
la sguardo, gli disse: “Erik...Io non posso renderti felice
come vorresti
perchè amo già un altro...E' troppo tardi.
Lasciami andare...Ci faremo del male
entrambi se continuerai a tenermi qui.”
“No,
Eryn...vedrai che ne usciremo e staremo bene.”, le disse lui
sicuro.
La ragazza scosse
la testa e, guardandolo negli occhi, gli disse: “No, Erik. E'
troppo tardi. Non
puoi chiedermi di dimenticare Draco. Mi dispiace.”, e,
alzandosi dal letto,
uscì dalla stanza del ragazzo, il quale non fece niente per
fermarla, troppo
ferito da quelle parole.
FINE CAPITOLO
N * 50
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Capitolo 51 *** CAPITOLO N.51 ***
CAPITOLO N *
51
In Inghilterra,
Draco e Alex continuarono le ricerche sulla famiglia Lewis per scoprire
dove
fosse situata la casa.
“Quindi voi
pensate che si tratti proprio di quella famiglia ?”, chiese
loro Sean.
“Sì,
Sean...Di
Mangiamorte non ce ne sono più a piede libero. E poi, chi
altri avrebbe
interesse a rapire Eryn ?”, gli rispose Alex cupamente
rovistando tra alcune
carte, nella più antica biblioteca di Londra.
“E'
vero...Ma in
questa biblioteca non abbiamo trovato quasi nulla su quella famiglia...”,
aggiunse Lyra preoccupata.
“Già.
Al massimo
qualche riferimento al suo albero genealogico, o alla sua storia, ma
niente che
parli dei poteri particolari dei Lewis o di una possibile ubicazione
della
casa...”, aggiunse Harry.
“O qualcosa
che
riguardi dei possibili discendenti di quella famiglia.”,
aggiunse Ron.
“Dobbiamo
continuare a cercare. Sono sicura che troveremo qualcosa. E poi, questa
non è
l'unica biblioteca di Londra. Ce ne sono altre.”, aggiunse
Hermione.
“Già...Però,
secondo me dovremmo dividerci, ragazzi.”, disse Ginny.
“Che
intendi ?”,
le chiese Blasie.
“Alcuni noi
dovrebbero continuare a cercare tra ritagli di giornale, annunci vari e libri...E altri
dovrebbero andare in
avanscoperta...Proprio a cercare informazioni da persone
vere...”, gli rispose
Ginny seriamente.
“Ginny ha
ragione, ragazzi. Dovremmo indagare su due fronti.”,
concordò Pansy.
“Forse
avete
ragione.”, aggiunse Daphne.
“D'accordo.
Allora dividiamoci i compiti.”, concordò Blasie.
“Io e Draco
andremo in avanscoperta direttamente in Irlanda.”, propose
Alex, poi, guardando
Draco gli chiese: “Per te va bene ?”
“Certo !
Che
domande !”, gli rispose risoluto Draco.
“Io e
Blasie
potremmo cercare informazioni dentro la squadra degli Auror del
Ministero della
Magia. Consultare l'archivio Segreto degli Auror e parlare con gli
agenti più
anziani.”, aggiunse Ginny.
“Ci
sto.”, le
disse Blasie annuendo.
“Io ed
Harry
andremo in giro per Londra, a Diagon Alley e a Nocturn Alley a cercare
informazioni.”, disse Ron.
“Va
bene.”,
concordò Harry.
“Io
chiederò
informazioni al San Mungo...Insomma, è l'ospedale Magico per
eccellenza. Ci
arriva gente da tutto il mondo. Qualcuno dovrà pur sapere
qualcosa.”, disse
Daphne.
“Sì,
proviamo
anche lì.”, concordò Alex.
“Io ed
Hermione
continueremo a cercare tra le scartoffie. Che ne dici ?”, le
chiese Pansy.
“Va bene
!”, le
rispose Hermione decisa.
“Io mi
metterò in
contatto con altri produttori di bacchette...Magari potrebbero avere
delle
ifnormazioni interessanti.”, disse Theodore.
Draco
annuì, poi
disse: “D'accordo.”
“E io
terrò le
orecchie aperte a scuola, nel caso sentissi qualcosa.”, disse
Louise.
“Okay.”,
concordò
Layra.
“Bene.
Allora
facciamo così.”, disse Alex, poi, voltandosi verso
Draco gli disse: “Draco, io
passo prima a casa per avvisare i miei, poi possiamo partire.”
“Anch'io
devo
avvisare mia madre.”, gli rispose il biondo in tono serio,
poi, guardando
l'orologio, disse all'altro ragazzo: “Ci troviamo tra due ore
esatte a casa tua
e partiamo. D'accordo ?”
“Sì,
va bene.”,
gli rispose Alex.
“Bene.
Allora
organizziamoci così e se qualcuno scopre qualcosa, avvisi
subito gli altri.”,
disse Blasie.
Tutti annuirono.
“Come
facciamo a
comunicare tra di noi ? Non tutti hanno i cellulari.”, chiese
Daphne.
“Con i
Patronus.”, le rispose Pansy.
“No,
è meglio di
no...Attireremmo troppa attenzione.”, le disse Theodore.
“Ho un'idea
!”,
esclamò Hermione e, rovistando nella sua borsa ne estrasse
una delle monete
stregate che lei e i suoi compagni avevano usato per gli incontri
dell'ES, il
quinto anno di scuola.
“Useremo
queste.”, disse Hermione.
“Ne hai
abbastanza per tutti ?”, le chiese Ron.
“Certo.
Visto che
quella volta erano state così comode, ho pensato di farne
qualcuna di scorta.”,
gli rispose Hermione, poi, armeggiando con la borsa, tirò
fuori delle altre
monete e ne distribuì una a tutti i presenti.
“Perfetto.
Allora
andiamo.”, disse Ginny alzandosi.
“Sì,
è meglio.”,
concordò Harry.
Così, in
pochi
minuti, tutti i ragazzi, tranne Hermione e Pansy lasciarono la
biblioteca.
“Uffa...A
noi
resta il lavoro più noioso.”, si
lamentò Pansy.
“Non dire
così,
Pansy...Cercare informazioni sui libri non è così
male come credi tu.”, le
disse Hermione sorridendo e riprese a leggere il volume che aveva
davanti.
FINE CAPITOLO
N * 51
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Capitolo 52 *** CAPITOLO N.52 ***
CAPITOLO
N * 52
Passò
un mese da quando Eryn arrivò a casa di Erik.
La
ragazza non faceva più la scontrosa come i primi giorni
perchè tanto non le
sarebbe servito a nulla, ma sembrava aver perso interesse per qualsiasi
cosa.
“Siamo
a fine novembre, ormani...”, disse Peter una sera a suo
figlio, mentre erano
seduti entrambi sulle poltrone della sala.
“Già...”,
concordò lui fissando il fuoco.
“Come
va con Eryn ?”, gli chiese il padre.
“L'hai
vista anche tu, papà...Sembra che non le importi
più di niente. Non so proprio
cosa fare.”, ammise il ragazzo cupamente.
“Devi
insistere, Erik. Devi conquistarla e farle dimenticare il suo ragazzo
inglese,
così andrete finalmente d'accordo.”, gli disse suo
padre.
“Non
è così
facile. Ha la testa dura...Non vuole dimenticarsi di quel
biondo.”, gli rispose
lui stizzito.
“Se non se
ne
vuole dimenticare, pazienza...Quando sarà diventata tua
moglie, non dovrai più
preoccupartene perchè non avrà più via
di uscita.”, gli disse il padre.
“Cosa vuoi
dire
?”, gli chiese Erik perplesso.
“Intendo
che
apporremo al vostro matrimonio, il Sigillo Eterno, almeno, sapendo che
sarà
legata a te per sempre, forse, pian piano si deciderà a
dimenticare quel
ragazzo.”, gli rispose Peter freddamente.
“Volete
davvero
farlo ?”, gli chiese incredulo il ragazzo.
Il Sigillo Eterno
era un antico incantesimo Irlandese e, quando veniva gettato su marito
e moglie
nel giorno del matrimonio, li costringeva a stare insieme per sempre,
non
permetteva ai coniugi di “distrarsi” con altre
persone; pena, la morte.
“Sì,
Erik. Se
Eryn non cambierà atteggiamento e tu non riuscirai a farle
dimenticare quel
ragazzo, sarà necessario farle quell'incantesimo...E'
l'unico modo per
impedirle di tornare da lui.”, gli disse Peter seriamente.
Erik non disse
nulla pensando che forse suo padre stava esagerando: è vero,
lui voleva Eryn,
ma non voleva costringerla a stare con lui per sempre se doveva vederla
soffrire ogni giorno, come stava accandendo in quegli tempi.
Ci fu qualche
minuto di silenzio.
“Dov'è
piuttosto
? Non è in casa.”, gli chiese suo padre.
“E' uscita
a fare
shopping con Emma.”, gli rispose Erik.
“Ha ancora
la
maledizione della metamorfosi ?”, gli chiese Peter.
“Sì,
certo. Non
gliel'ho ancora tolta.”, gli rispose Erik.
In quel momento
si sentì la porta aprirsi e...
“Ciao !
Siamo
tornate !”, esclamò Emma reggendo cinque buste in
una mano e altre cinque
nell'altra.
“Emma !
Quante
cose hai preso ?!”, esclamò il fratello vedendola,
alzandosi dalla poltrona.
“Quelle che
mi
serivivano, impiccione !”, gli rispose la rossa.
“Dov'è,
Eryn ?”,
le chiese Peter non vedendo l'altra ragazza.
“Ah...Ecco,
Eryn
è proprio qui.”, gli rispose Emma indicando un
punto più in basso, dove c'era
una gattina tigrata argentata.
“Ma
cosa...?”,
chiese Erik fissando la gattina.
“Eravamo in
un
negozio. Eryn si stava provando un vestito nel camerino, poi la
commessa gliene
ha portato un altro e, per sbaglio nel passarle il vestito, le ha
toccato la
mano...Io ho visto il vestito cadere per terra e ho detto alla commessa
che ci
avrei pensato io a passarglielo e quando sono entrata nel camerino Eryn
era già
in forma felina.”, gli rispose Emma.
“L'ha vista
qualcuno ?”, le chiese Peter preoccupato.
“No, non
credo.”,
gli rispose Emma.
Erik si
avvicinò
alla gattina e si accucciò di fronte a lei.
“Da quanto
tempo
è così ?”, chiese il ragazzo alla
sorella.
“Da quasi
un'ora...Dovrebbe ritrasformarsi a breve.”, gli rispose la
sorella dispiaciuta.
E, in quel
preciso momento, Eryn tornò alla sua forma umana.
La ragazza si
rimise in piedi, senza dire nulla.
“Eryn.”,
la
chiamò il ragazzo dispiaciuto.
Eryn non si
voltò
e si incamminò su per le scale.
Erik fece per
seguirla, ma Emma, a bassa voce gli disse: “No, Erik.
Lasciala sola per un
po'...Si deve calmare.”
“Cosa
?”, le
chiese lui perplesso.
“Erik,
pensaci...E' da un mese che le hai imposto quella
maledizione...Perchè non
gliela togli ? Insomma, è qui da sola, non può
contare sui suoi cari, non può
avere un contatto umano che non sia il tuo...Hai idea di quello che sta
passando ?”, gli disse Emma seriamente fissandolo.
“E' giusto
così,
Emma. E' l'unico modo per convincerla ad accettare Erik.”, le
disse il padre in
tono freddo.
“Non
è questo il
modo e comunque...non mi sembra che ti allontani come faceva all'inzio, no
?”, gli chiese Emma.
Infatti, da
quando le era stata imposta la maledizione della metamorfosi, la
ragazza,
sentendo la mancanza del contatto umano, aveva inziato ad accettare di
più Erik
e non si scansava più quando lui la toccava, non faceva
nulla per opporsi.
“Hai
ragione,
Em.”, le disse Erik pensieroso.
“Emma, non
mettere strane idee in testa a tuo fratello.”, le disse
Peter, prima di
lasciare la stanza.
Emma lo
ignorò e,
quando fu andato via, disse: “Erik. Dammi retta. Togliele la
maledizione. La
sta distruggendo.”
Erik la
guardò un
momento, poi le disse: “Va bene, Emma. Temo che questa volta
tu abbia ragione.
Ora vado, ma non diciamo niente a nessuno, soprattutto a
papà.”, poi raccontò
alla sorella del progetto del padre per il matrimonio e del Siglillo.
“Oh, no !
Non
possiamo permetterlo, Erik !”, esclamò Emma
allibita.
“Lo so,
Emma...Cercheremo
una soluzione, va bene ?”, le disse lui seriamente.
Emma
annuì, poi
si fece da parte mentre il fratello saliva le scale.
“Fai
la
cosa giusta, fratellino.”,
pensò la ragazza.
Quando il ragazzo
arrivò davanti alla porta della camera di Eryn
esitò un momento, poi entrò
silenziosamente.
La stanza era in
penombra, ed Erik, in un primo momento, pensò che fosse
vuota, ma poi vide Eryn
seduta sul letto, con le
braccia che
circondavano le ginocchia e la testa nascosta dalle braccia e stava
piangendo.
Erik ci
restò
male vedendola così e, sedendosi silenziosamente di fianco a
lei, le circondò
le spalle con un braccio.
“Ehi...”,
la
chiamò dolcemente.
Ma Eryn, anche
avendolo sentito, non si mosse dalla sua posizione e
continuò a singhiozzare
sommessamente.
“Dai, non
fare
così...”, le disse lui in tono calmo e,
prendendole il mento con una mano,
glielo tirò delicamente su per poterla guardare in faccia.
Eryn non oppose
nessuna resistenza e, quando Erik potè guardarla, vide i
suoi occhi gonfi di
pianto.
Erik non disse
niente e le fece appoggiare il capo al suo petto, poi
cominciò ad accarezzarle
dolcemente i capelli.
“Mi
dispiace,
Eryn...Non volevo che andassero così le cose.”, le
disse il ragazzo in tono
pacato, continuando ad accarezzarla.
Poi, senza farsi
vedere, puntò la bacchetta sulla ragazza e le
lanciò la contromaledizione.
Una luce dorata
colpì la ragazza, la quale aprì gli occhi e,
alzando la testa, gli chiese:
“Cos'hai fatto adesso ?”
“Semplice:
ti ho
tolto la maledizione della metamorfosi.”, le rispose lui
sorridendo.
Gli occhi di Eryn
si spalancarono per la sorpresa.
“Mi prendi
in
giro.”, disse la ragazza, non credendoci.
“Dici ?
Allora
vai da Emma e fai una prova.”, le disse il ragazzo
sorridendo, poi si alzò e
uscì dalla stanza.
Eryn
guardò un
momento la porta della sua stanza e si incamminò verso
quella di Emma.
Toc – toc
“Avanti
!”,
esclamò la ragazza dall'interno.
Eryn aprì
la
porta ed entrò.
“Ciao, Eryn
!”,
la salutò Emma.
“Ciao,
posso o
sei occupata ?”, le chiese lei timidamente.
“No,
figurati.
Vieni !”, le disse Emma sorridendo e, prendendola per una
mano la fece sedere
sul suo letto.
Eryn, notando che
non si trasformava più, sorrise e pensò
“Allora diceva la verità !”
“Finalmente
ti ha
tolto quella maledizione. Era ora !”, esclamò Emma
sorridendo.
“Già.
L'hai
convinto tu ?”, le chiese Eryn.
“No, non
credo.
Io gli ho dato solo una piccola spinta...Ma credo che si fosse
già reso conto
da solo quanto ti facesse stare male quella maledizione.”, le
rispose Emma
sorridendo.
Eryn sorrise.
“Comunque,
ora
dovresti farmi da consulente.”, le disse Emma.
“In che
senso ?”,
le domandò Eryn perplessa.
“Nel senso
che
questa sera uscirò con un ragazzo e tu devi consigliarmi
quale vestito
mettermi. Ti va ? Ne ho talmente tanti ! Il problema è che
non so proprio quale
scegliere !!! Mi daresti una mano ?!”, le rispose Emma
agitata.
Eryn sorrise,
pensando che era come vedere Pansy
e le
rispose: “Certo. Dai, tira fuori i vestiti.”
Emma sorrise e
cominciò a provare alcuni dei suoi vestiti.
Dopo un'ora,
finalmente, Eryn era riuscita a convincere l'amica che un vestito color
lavanda
faceva proprio al caso suo, abbinato con degli stivali alti fino alla
caviglia
di nera pelle lucida e un cappotto color panna.
“Così
stai
benissimo.”, le disse Eryn sorridendo avvicinandosi all'amica.
“Dici ? E
se
invece mi mettessi il vestito rosso con...”,
cominciò Emma dubbiosa.
Eryn, esasperata,
le disse: “Emma ! Vai benissimo così e sono le
cinque. Il tuo accompagnatore
arrivaerà a minuti, quindi vai e non preoccuparti
!”
Infatti, proprio
in quel momento, dal piano di sotto, Lucy urlò:
“Emma, è arrivato Daniel !”
“Oh, no ! E
ora
che faccio ?! Sei sicura che vada bene così ?! E se non gli
piacessi ?!”,
esclamò Emma preoccupata.
Eryn,
spazientita, la spinse verso la porta della camera e la
trascinò in corridoio,
poi le disse: “Emma ! Vai benissimo così ! Ora vai
di sotto e raggiungilo o
giuro che non ti parlo più !”
Emma la
guardò un
momento, poi le disse sorridendo: “Okay, grazie socia ! Ci
vediamo più tardi
!”, e scese le scale.
“Uffa...Che
fatica !”, esclamò Eryn sorridendo.
Erik, che aveva
visto tutta la scena perchè passava di lì per
caso, sorrise e, avvicinandosi
alla ragazza le disse divertito: “E così, Emma ti ha scelta come
consigliera, eh ? Com'è andata
?”
“Lascia
perdere !
E' peggio di Pansy ! Non so quante prove ha fatto e anche se le
andavano bene
tutti i vestiti che ha provato, ci ho messo una vita a convincerla che
poteva
uscire anche con un sacco per la farina e avrebbe fatto lo stesso...E'
stata
una faticaccia !”, gli rispose Eryn sorridendo.
Erik sorrise
divertito e le disse: “Meno male che non sono una ragazza,
sennò questa grana
sarebbe toccata a me !”
“Che
simpatico
!”, esclamò Eryn sarcastica.
“Ti va di andare a fare un giro a
Dublino ?”, le chiese
il ragazzo.
“A Dublino
?”,
domandò lei stupita.
“Sì,
dai...Non ci
sei ancora stata.”, le rispose lui sorridendo.
Eryn sorrise e
gli rispose: “Va bene. Vado a prendere la borsa.”,
e passandogli davanti, gli
disse: “Erik...Grazie per avermi tolto quella
maledizione.”
“Figurati...Quello
è stato un grave errore da parte mia...Ovviamente, in casa
lo sappiamo solo io
ed Emma che non ce l'hai più. Gli altri non devono
saperlo.Ora vai. Ti aspetto
all'ingresso.”, le rispose lui sorridendo e si
avviò per le scale.
Cinque minuti dopo,
Eryn scese le scale e trovò Erik vicino alla porta
d'ingresso.
“Sei pronta
?”,
le chiese appena la vide.
“Sì.”,
gli
rispose la ragazza sorridendo.
“Ragazzi,
dove
andate ?”, chiese loro Lucy vedendoli mettersi i cappotti.
“Andiamo a
Dublino, mamma. Non aspettateci per cena.”, le rispose Erik
tranquillamente.
“Va bene.
Buona
passeggiata.”, disse loro la donna sorridendo.
“Dai,
andiamo in
garage.”, le disse Erik sorridendo.
“In garage
?”,
gli chiese la ragazza stupita.
“Sì,
perchè ?”,
le domandò lui entrando nel garage e avvicinandosi a una
jeep verde smeraldo.
“Tu guidi
?”, gli
chiese Eryn incredula.
“Certo che
guido
!”, esclamò lui divertito.
“Ma...hai
la
patente ?”, gli chiese Eryn stupita.
“Sì,
ce l'ho. Ora
sali.”, le rispose lui avvicinandosi alla portiera del
passeggero e
aprendogliela.
Eryn lo
guardò un
momento e salì in macchina.
Dopodichè,
il
ragazzo richiuse la portiera e si sedette al posto del guidatore,
mettendo in
moto.
Appena furono
fuori dai confini della casa, Eryn gli disse: “Allora tu hai
più di 17 anni.”
“Sì.
Ne ho 18.”,
le rispose Erik sorridendo.
“Come
Draco...Anche lui ha un anno più di me...”,
pensò Eryn
tristemente.
Erik si accorse
del cambiamento di umore della ragazza e intuì che stava
pensando al suo
ragazzo, così cercò di distrarla:
cominciò a parlarle di tutto e di più.
Quando i due
ragazzi arrivarono a Dublino andarono a visitare diverse cose, fecero
molti
giri nei negozi e, a cena, andarono in una pizzeria nel centro della
città.
Eryn si
divertì
molto quella sera.
Era mezzanotte
ormai quando rientrarono in casa.
“Facciamo
piamo o
sveglieremo tutti.”, le disse il ragazzo avviandosi verso lo
scalone che
conduceva alle camere.
Eryn annuì
e
seguì il ragazzo al piano di sopra.
Dalla cucina, i
genitori di Erik li videro salire su...
“Forse
stanno
cominciando ad andare d'accordo.”, disse Lucy.
“Speriamo.”,
disse Peter.
Dopodichè,
anche
loro andarono a dormire.
Arrivati davanti
alla camera della ragazza, Erik le disse: “Allora, buonanotte
!”
“Buonanotte
!”,
gli rispose Eryn e
si ritirò in camera
sua.
Il ragazzo invece
andò verso la sua camera, con un sorriso sulle labbra e
pensando: “Questa
sera è andata bene...Forse sto riuscendo a conquistarla,
così papà e nonno non
le imporranno quel maledetto sigillo.”
FINE CAPITOLO
N * 52
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Capitolo 53 *** CAPITOLO N.53 ***
CAPITOLO N *
53
Il mattino dopo,
alle 8.30...
“Eryn
!”, la
chiamò Emma a bassa voce da dietro la porta della camera
dell'amica.
Eryn, che si era
appena svegliata, ma non aveva ancora voglia di azarsi dal letto,
usando il suo
potere speciale, aprì la porta con un colpo di vento.
“Vieni
pure,
Emma.”, le disse Eryn sorridendo, accoccolandosi meglio sotto
le coperte.
Emma entrò
sorridendo e si richiuse la porta alle spalle, poi andò a
sedersi sul letto,
accanto all'amica.
“Ciao,
dormigliona. Non ti alzi ?”, le chiese Emma divertita.
“No, sto
troppo
bene sotto le coperte.”, le rispose Eryn sorridendo.
“Ti
capisco, ma
io ero troppo impaziente per aspettare ancora.”, le disse
Emma.
“Impaziente
per
cosa ?”, le domandò Eryn fissandola incuriosita.
“Di
raccontarti
com'è andata ieri sera con Daniel, ovviamente !”,
le rispose la rossa.
Eryn fece mente
locale e si ricordò che la sera prima, Emma era uscita con
un ragazzo.
“Allora ?
Com'è
andata ?”, le domandò la mora.
“Bene,
direi...Anche se abbiamo capito che preferiamo restare
amici...”, le rispose
Emma.
Eryn la
guardò un
momento, poi si mise a sedere sul letto e le chiese: “Come
mai ? Sembravi così
entusiasta, Emma...Pensavo che ti piacesse quel ragazzo.”
“Sì,
che mi piace
e io piaccio a lui, ma...abbiamo capito che c'è solo una
cotta...Niente di
più...Quando ci siamo baciati, non abbiamo sentito scattare
quella scintilla
che scatta quando ci si ama davvero, quel brivido che ti scuote da capo
a
piedi...E così abbiamo deciso di restare amici.Sai, lo
conoscevo da quando
avevo unidici anni ed è stato sempre un ottimo amico. Non
voglio perderlo per
colpa di una cotta e lui la pensa allo stesso modo.”, le
rispose Emma
seriamente.
“Ho
capito.E'
giusto restare amici, anche perchè sarebbe un peccato
rovinare un'amicizia.”,
le disse Eryn sorridendo.
“E'
vero...Ma
ora, raccontami com'è andata ieri sera con mio fratello !
Dai, sono curiosa !”,
le disse Emma impaziente.
“E tu come
hai
fatto a saperlo ?”, le domandò Eryn sospettosa.
“Me l'ha
detto
mia madre.Allora ? Racconta, dai !”, le rispose Emma
sorridendo.
Eryn le
raccontò
cos'avessero fatto lei ed Erik: delle cose dei monumenti che Erik le
aveva
fatto vedere, dei negozi in cui erano entrati, della pizzeria dove
avevano
cenato, del pub dov'erano andati dopo cena, nel quale avevano bevuto la
Guiness
e avevano ascoltato musica irlandese dal vivo...
“E' stata
una
bella serata e mi sono divertita...”, finì di
raccontare Eryn.
“Ma
?”, le chiese
Emma, intuendo che c'era ancora qualcosa.
“Ma
è inutile,
Emma...Io voglio tornare a casa mia, dalla mia famiglia, dai miei amici
e...da
Draco. Nessuno potrà sostituirlo.”, le disse Eryn
tristemente.
Emma, vedendo
l'amica così triste, l'abbracciò e le disse
dolcemente: “Mi dispiace,
Eryn...Vorrei poterti aiutare, ma non so proprio come fare...”
Eryn si
staccò
lentamente dall'abbraccio e, guardandola negli occhi, le disse
sorridendo:
“Puoi continuare a fare l'amica come hai fatto fino a questo
momento. Mi stai
già aiutando parecchio.”
Emma sorrise e,
prendendole una mano, le disse: “Certo, Eryn.
Continuerò a starti vicino. Non
ti libererai facilmente di me !”
Eryn sorrise,
poi...
Toc – toc
Le due ragazze si
guardarono stupite un momento.
“Chi
è ?”, chiese
Eryn guardando la porta.
“Sono
io.”, le
rispose la voce di Erik.
Emma scosse la
testa e disse divertita, all'amica: “Non riesce proprio a
starti lontano, eh ?”
“Già.”,
le
rispose Eryn sorridendo, poi, con un altro colpo di vento, fece aprire
la
porta.
Erik restò
un
momento a guardare la sorella ed Eryn sedute vicino sul letto, poi,
avvicinandosi
a loro e sedendosi a sua volta, disse: “Perchè non
mi avete detto niente di
questa riunione di cervelli ? Volevo partecipare anch'io !”
“Appunto
per
questo, fratellino ! E' una riunione di cervelli, quindi deve
partecipare solo
chi li ha !”, esclamò Emma sorridendo.
“Emma ! Mi
vuoi
provocare ? Cosa vorresti insinuare, eh ?”, scattò
subito Erik guardando male
la sorella.
“Chi ? Io ?
No,
ho solo detto la verità, perchè ? Non ti sarai
mica offeso !”, gli rispose Emma
divertita.
“Emma, non
sei
divertente ! Guarda che io...”, ribattè Erik.
Eryn
scoppiò a
ridere, divertita.
Emma ed Erik la
guardarono sorridendo.
“Ma la
volete
finire ? Ogni volta sembrate cane e gatto !”,
esclamò Eryn quando smise di
ridere.
“E come
faccio a
finirla con questa qui ?! Si diverte a provocarmi !”, le
rispose Erik,
indicandole la sorella.
“Io dico
solo le
cose come stanno, niente di più...Sei tu che non le vuoi
ammettere.”, gli disse
Emma divertita.
“Lo sai che
ti
odio, vero sorellina ?”, le chiese Erik sarcastico.
“Sì,
lo so...E credimi,
la cosa è reciproca.”, gli rispose Emma annoiata.
“Ma farei
di
tutto per proteggerti.”, aggiunse Erik sorridendo
all'indirizzo della sorella.
“Anch'io,
fratellino...Sennò, poi, con chi litigo ?”, gli
rispose Emma sorridendo a sua
volta.
Eryn, che aveva
seguito tutta la scena, pensò tristemente “Anche
io e Alex ci proteggiamo
a vicenda...Quanto mi manchi, fratellone !”,
poi, alzandosi dal letto,
disse: “Ragazzi, vado a lavarmi.”, e si
avviò verso il bagno.
Emma ed Erik si
scambiarono un'occhiata preoccupata, avendo notato l'espressione triste
della
ragazza.
“Va bene.
Ci
vediamo giù, allora.”, le disse Emma.
Quando Eryn fu
entrata in bagno, i due fratelli restarono a parlare ancora qualche
minuto.
“E'
diventata
triste di colpo...”, disse Erik dispiaciuto.
“Forse le
abbiamo
ricordato suo fratello.”, ipotizzò Emma.
“Può
darsi...Però, ieri sera, mi era sembrata
contenta.”, aggiunse Erik pensieroso.
“Sì,
ne abbiamo
parlato prima.”, gli rispose Emma.
“Davvero ?
E cosa
ti ha detto ?”, le chiese lui.
“Tu quanto
mi
paghi ?”, gli chiese Emma divertita.
“Emma,
piantala !
Sii seria per una volta !”, esclamò Erik
spazientito.
Emma tornò
seria
e gli disse: “Erik, lei si è divertita con te,
ieri sera...Ma ti vede solo come
un amico...Le mancano i suoi parenti, i suoi amici e il suo
ragazzo...Mi
dispiace.”
Erik, sentendo
quelle parole ci restò male, ma cercò di non
darlo a vedere, poi disse, in tono
distaccato: “Mi dispiace che stia male per loro. Ma deve
abituarsi a noi e alla
sua nuova vita perchè non potrà più
tornare indietro.”
“Erik,
cerca di
ragionare...”, gli disse Emma seriamente.
“No, Emma.
Abbiamo deciso così tranne te e la nonna.Riuniremo le nostre
due famiglie, che
lei lo voglia o no.
Se mi vede già come
un amico, meglio così. Vuol dire che forse, dopo il
matrimonio, mi accetterà,
una volta per tutte.”, le rispose lui tagliente.
“Erik, stai
facendo un grosso errore. Tu e anche gli altri della famiglia. State
sbagliando.”, gli disse Emma seriamente.
“No, non
è vero.
Stiamo facendo solo quello che è giusto.”, le
rispose il ragazzo freddamente.
“Quello che
è
giusto per voi ! Ma avete pensato ad Eryn ? A cosa è meglio
per lei ? Certo che
no ! Non ve ne importa niente !”, esclamò Emma
stizzita, poi, alzandosi dal
letto, si avviò verso la porta della camera.
“Erik,
ragiona
con la tua testa. Lascia perdere cosa pensino i nostri genitori e il
nonno.”,
gli disse Emma pacatamente prima di lasciare la stanza.
Il ragazzo
continuò a pensare alle parole della sorella e, cinque
minuti dopo, quando Eryn
uscì dal bagno, lo trovò ancora lì
pensieroso.
La ragazza, si
avvicinò silenziosamente al ragazzo seduto sul letto e,
quando lo raggiunse,
gli chiese: “Erik, tutto bene ?”
Il ragazzo si
riscosse solo in quel momento e, vedendola davanti a sé,
cercò di mascherare il
suo malumore.
“Certo,
Eryn. E
tu ? Sei ancora in pigiama ?”, le chiese sorridendo lui.
Eryn si
guardò un
momento il pigiama, arrossendo, poi gli rispose:
“Sì, per forza. I Vestiti non
li ho mica in bagno.”, poi, avviandosi verso l'armadio
cercò qualcosa da
mettersi.
“Mettiti
questi.”, le disse Erik tirando fuori dall'armadio un paio di
jeans con delle
sfumature lilla, una maglietta a maniche lunghe lilla e una calda e
pesante
maglia di lana color lavanda.
Eryn si
avvicinò
al ragazzo e guardò i vestiti con occhio critico, poi disse
sorridendo: “Va
bene ! Potrei assumerti come stylist, sai ? Sei bravo a fare gli
abbinamenti !”
“Grazie,
Eryn.
Troppo gentile.”, le rispose Erik sorridendo, poi
pensò tetramente “Vorrei
essere bravo nel farti innamorare di me, ma tu hai in testa solo quel
maledetto
biondo !”
Eryn si accorse
del cambiamento di umore del ragazzo e gli chiese, avvicinandosi a lui:
“Erik,
cosa c'è ?”
“Niente. TI
aspetto giù in cucina per la colazione.”, le
rispose lui sbrigativo e uscì
dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle.
Eryn lo
guardò
andare via, perplessa e pensò: “Chissà
cos'aveva ?”
Erik ed Emma
portarono con loro Eryn quando uscirono con i loro amici: Sharon,
Louise, Mark
e John.
Eryn si trovava
bene con quei ragazzi e si divertiva a stare in loro compagnia, ma le
mancavano
lo stesso i suoi cari...
FINE CAPITOLO
N * 53
|
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Capitolo 54 *** CAPITOLO N.54 ***
CAPITOLO N *
54
Arrivò il
6
dicembre, il compleanno di Eryn e, i suoi amici le avevano organizzato
una
festa a sorpresa.
Infatti, Emma,
Erik, Sharon, Louise, Mark e John avevano affittato una casa a Kilkenny per quel week
end e, il venerdì
sera, ci avrebbero portato Eryn.
Era
venerdì sera, ormai e, alle 17.00, Eryn rientrò
in casa insieme ad Emma.
Infatti
le due ragazze, erano andate a fare shopping a Dublino dal mattino ed
erano
piene di sacchetti.
“Oh,
si salvi chi può !”, esclamò Edward
guardando i sacchetti che avevano in mano
le due ragazze.
“Avete
svaligiato mezza Dublino, ragazze ?”, chiese loro Peter
fissando la quantità di
sacchetti.
“No,
papà...Abbiamo solo comprato le cose necessarie.”,
gli rispose Emma divertita.
“E
per fortuna ! Se aveste preso anche quelle non necessarie, saremmo
usciti noi
di casa
!!!”, esclamò Eruk
divertito avvicinandosi alle due ragazze.
“Ma
finiscila !”, esclamò Emma sbuffando.
Eryn
sorrise vedendo la scena.
Poi,
Erik le si avvicinò e le prese dei sacchetti che aveva
appoggiato ai suoi
piedi.
“Che
fai ?”, gli chiese Eryn stupita vedendo che il ragazzo stava
prendendo i
sacchetti.
“Te
li porto su io. Mi
sembra ovvio, no ?”,
le rispose il ragazzo sorridendo.
“Ma
no, non ce n'è bisogno. Ce la faccio da sola.”,
gli disse Eryn imbarazzata da
quella gesto così gentile.
“Non
ci pensare nemmeno. Te li porto su io.”, le ribadì
lui sorridendo.
Eryn
restò stupita da quel comportamento e non trovò
nulla con cui ribattere.
“Va
bene, Ser Cavaliere. Allora porta su anche i miei di sacchetti dopo,
che io ed
Eryn abbiamo da fare. Ciao !”, gli disse Emma sorridendo
divertita e
trascinandosi dietro Eryn per un braccio fino al piano di sopra.
“Emma
! Aspetta ! Non possiamo lasciargli portare si tutto ! Poverino
!”, esclamò
Eryn mentre salivano le scale.
“Dai,
non preoccuparti. Per una volta che vuole essere gentile,
approfittiamone, no
?”, esclamò la rossa divertita facendole
l'occhiolino.
Eryn
sorrise e le disse: “Sei tremenda, lo sai ?”
“Sì,
me l'hanno già detto.”, le rispose Emma
sorridendo, poi, accompagnando l'amica
davanti alla sua porta, gliel'aprì ed entrando con lei, le
disse: “Bene. Ora
vai a lavarti. Per le 19.00 ci troviamo giù all'ingresso. Va
bene ?”
“Perchè
?”, le domandò Eryn incuriosita, poi, notando la
valigia sul suo letto, già
piena, chiese all'amica : “E quella ?”
“Quella
è una valigia.”, le rispose Emma tranquillamente.
“Lo
so anch'io che è una valigia...Ma perchè
è lì
? E, soprattutto, perchè è piena ?
Andiamo da qualche parte ?”, le
chiese Eryn perplessa.
“Non
dirle niente, Emma.”, le disse Erik, che, solo in quel
momento era arrivato
davanti alla porta della ragazza con tutti i sacchetti.
“Ok,
fratellino...Ma i miei pacchetti dove sono ?”, gli chiese la
rossa.
“Davanti
alla tua stanza.”, le rispose lui stancamente.
“Okay,
grazie fratellino. Ci vediamo dopo.”, gli rispose Emma e
andò nella sua stanza.
Erik
teneva ancora in mano i sacchetti della ragazza.
“Aspetta.
Ti aiuto.”, gli disse Eryn sorridendo,e, avvicinandosi, prese
un po' di
pacchetti e li mise vicino all'armadio dei vestiti.
“Ecco.
Questi sono gli ultimi.”, le disse Erik appoggiando i
sacchetti che aveva lui
all'armadio.
“Grazie...Ma
dove andiamo ?”, gli chiese la ragazza curiosa.
“E'
una sorpresa. Ora preparati. Ci vediamo dopo.”, le rispose
lui enigmatico.
“Uffa,
Erik ! Non fare il misterioso, dai ! Dimmi dove andiamo !”,
esclamò Eryn
prendendolo per una mano.
Erik
si voltò verso di lei.
Eryn,
accorgendosi solo in quel momento di cos'avesse fatto,
lasciò andare la mano
del ragazzo e, allontandosi di qualche passo, gli disse:
“Scusami...”
Erik
la guardò tristemente e, avvicinandosi le disse:
“Non ti devi scusare, Eryn.”
La
ragazza si decise a guardarlo in faccia e notò che il viso
del ragazzo era
molto vicino al suo.
Eryn
si allontanò di scatto e gli disse: “Vado a
prepararmi.Ci vediamo più tardi.”,
ed entrò nel bagno, chiudendosi la porta alle spalle.
Erik,
guardò la porta del bagno tristemente, poi uscì
dalla stanza della ragazza.
“Ma
cosa mi è preso ?! Sono una stupida ! Non devo dargli false
speranze...Io amo
Draco. Io Erik lo vedo solo come un amico, ma mi devo ricordare che per
lui non
è così...”,
pensò la ragazza dispiaciuta e arrabbiata con sé
stessa
mentre si lavava.
FINE
CAPITOLO N * 54
|
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Capitolo 55 *** CAPITOLO N.55 ***
CAPITOLO
N * 55
Arrivarono
le 19.00 della sera ed Eryn si trovò con Emma ed Erik
nell'ingresso della casa,
portandosi dietro la valigia, facendola volare con il suo potere
speciale,
senza il minimo sforzo.
“Uffa
! Vorrei averlo anch'io quel potere ! Sai che fatica ho fatto a portare
giù la
mia valigia !”, esclamò Emma vedendo
l'amica.
“Forse,
avresti dovuto riempirla di meno, sorellina.”, le disse Erik
divertito.
“Antipatico
!”, sbottò la rossa.
“Perchè
non me l'hai detto ? Avrei portato giù anche la tua
così.”, le chiese Eryn
sorridendo, facendo atterrare la valigia dolcemente sul pavimento.
“Dai,
ragazze, andiamo.”, disse loro Erik, poi, voltandosi verso la
sorella, le
chiese: “Tu sai raggiungere il posto, vero Emma ?”,
le chiese lui.
“Certo,
fratellino. Voi andate pure. Io vi raggiungo lì.”,
gli rispose Emma sorridendo.
“Okay.”,
rispose Erik, poi, voltandosi verso Eryn, le disse: “Eryn,
prendi la tua
valigia e tienila stretta e con l'altra mano attaccati a me.Dobbiamo
smaterializzarci.”
“Va
bene.”, gli disse la ragazza e fece come le era stato detto.
Due
secondi dopo, i tre ragazzi erano spariti nel nulla.
La
casa affittata dai ragazzi era a pochi minuti di distanza dalla
città di
Kilkenny er era immersa nel verde.
Kilkenny
era una città molto bella: aveva dei vicoli medioevali e
molte costruzioni
erano composte da rocce molto chiare, dalle quali, la città
aveva preso il
soprannome di “Città di Marmo”.
Kilkenny,
oltre ad avere un fascino storico molto forte era anche piena di
divertimento
per i ragazzi, infatti c'erano: negozi, pizzerie, ristoranti, bar,
discoteche...ed era circondata da prati e foreste bellissime.
I
ragazzi, prima di cena andarono a fare un giro a Kilkenny...
“Allora,
Eryn ? Che ne dici ? Ti piace questo posto ?”, le
domandò Sharon dopo cena,
mentre erano tutti radunati nel salone davanti al camino acceso.
“Sì,
è molto bella.Ma come mai avete organizzato questo week end
? E poi perchè non
mi avete detto niente ?”, le rispose Eryn curiosa.
“Semplice,
Eryn.Per il tuo compleanno, no ?!”, esclamò Emma
sorridendo.
“A
proposito...Questo è per te, Eryn. Spero che ti
piaccia.”, aggiunse Emma
porgendole un pacchetto regalo.
Eryn
la guardò un momento, stupita non capendo come potesse Emma
sapere la data del
suo compleanno, ma essendoci anche gli altri ragazzi, fece buon viso a
cattivo
gioco e le disse: “Emma, grazie...Ma non dovevi
disturbarti.”
“Nessun
disturbo, tranquilla ! Ora aprilo, dai !”, le rispose la
rossa divertita.
Intanto,
Sharon e Louise andarono in cucina.
Eryn
nel frattempo aprì il regalo di Emma: era una giratempo.
“Wow,
Emma ! Che bella ! Ma come hai fatto ad averla ?”,
esclamò Eryn sorridendo
all'amica.
“Ho
i
miei metodi.”, le rispose Emma sorrideno.
“Grazie
!”, le disse Eryn e abbraciò l'amica calorosamente.
“Figurati
!”, le rispose la rossa appena Eryn sciolse l'abbraccio.
“Ora
il mio.”, le disse Erik porgendole un altro pacchettino.
“Anche
tu ?”, gli chiese Eryn stupita.
“Certo.
Perchè ? Pensavi davvero che non ti avrei fatto niente
?”, le rispose il
ragazzo divertito.
Eryn,
sorridendo, prese il pacchetto che Erik le porgeva e lo aprì.
Esso
conteneva due orecchini pendenti con degli smeraldi lavorati molto
finemente
con l'agento e una collana della stessa tonalità.
“Sono
bellissimi...”, disse Eryn fissando il regalo appena scartato.
“Sono
contento che ti piacciano.”, le disse Erik sorridendo.
“Grazie.”,
gli disse Eryn, ma non lo abbracciò come aveva fatto con
Emma.
“Figurati.”,
le rispose il ragazzo in tono calmo, anche se dentro si sé,
si era aspettato un
po' più di entusiamo da parte di Eryn.
“Eccoci
qua !”, esclamarono Sharon e Louise tornando dalla cucina
con'immensa torta al
cioccolato e panna, poggiandola sul tavolo del salone.
“Wow
! E quella ?!”, esclamò Eryn.
“Quella
è la tua torta, Eryn...Ma prima devi finire di aprire i
regali.”, le rispose
Mark sorridendo.
“Già.
Apri questo, Eryn. E' il regalo mio e di Louise...Speriamo di avere
indovinato.”, le disse Sharon mettendole in grembo un pacco
voluminoso che
ricordava molto un libro dalla forma.
“Ragazze,
non dovevate...Davvero...”, disse loro Eryn.
“Ma
figurati ! Dai, apri !”, le rispose Louise divertita.
“Okay.”,
disse Eryn e aprì il pacco che rivelò di
contenere un album per le foto.
“Siccome
ti piace la fotografia abbiamo pensato che ti potesse piacere un album
dove
mettere le tue foto preferite...Abbiamo indovinato ?”, le
disse Sharon.
“Certo,
ragazze ! Grazie ! E' stata un'ottima idea !”,
esclamò Eryn sorridendo e le
abbracciò.
“Dai,
Eryn. Devi ancora aprire l'ultimo !”, esclamò
John, porgendole un altro
voluminoso pacchetto.
“E'
da parte mia e di John.”, le disse Mark.
“Grazie,
ragazzi.”, disse loro Eryn sorridendo.
Poi,
la ragazza aprì il pacchetto e vi trovò un manuale sulla fotografia, sia
quella digitale babbana
e sia quella magica.
“Wow
!”, esclamò la ragazza sorridendo.
“Sei
già brava a fare le fotografie, ma potresti prendere qualche
spunto in più da
quel manuale.”, le disse John.
“Già.
Bisogna sempre migliorarsi nella vita.”, aggiunse Mark in
modo teatrale.
“Ha
parlato il grande filosofo !”, lo schernì Sharon
divertita.
“Dai,
ragazzi ! Ora è il momento della torta !”,
escalmò Emma sorridendo
interrompendo il battibecco che si sarebbe scatenato da lì a
poco.
“Okay.
Allora, la prima fetta deve tagliarla la festeggiata.”, disse
Erik sorridendo e
porgendo un coltello ad Eryn.
“No
!
Prima si deve accendere la candela e la festeggiata deve esprimere un
desiderio. Poi, potrà tagliare la torta !”,
esclamò Sharon sorridendo.
“E'
vero. Prima il desiderio.”, aggiunse Emma.
“D'accordo.”,
disse Erik, anche se era di tutt'altra idea.
Poi,
fece prendere fuoco alla candela con un in incantesimo della sua
bacchetta.
Sharon
spense le luci, poi disse: “Dai, Eryn ! Adesso esprimi il tuo
desiderio !”
Eryn
annuì e, avvicinadosi alla torta, pensò
“Vorrei rivedere Draco e i miei
cari !” , poi soffiò e la
cendela si spense subito.
“Wow
! Si è spenta al primo colpo !”,
esclamò Emma sorridendo.
“Allora
vuol dire che il desiderio si avvererà.”, aggiunse
Louise.
“Speriamo...”,
disse Eryn sorridendo.
“Immagino
cosa potresti desiderare, Eryn...Ma lo impedirò a ogni costo
perchè tu resterai
con me...”, pensò Erik, poi le
disse in tono calmo: “Dai, ora taglia la
prima fetta.”
Eryn
annuì e tagliò la torta, poi ne
distribuì una fetta a ciascuno dei presenti...
La
serata proseguì tranquillamente.
I
ragazzi chiacchierarono un po' e si divertirono.
Il
sabato e la domenica, Eryn e i suoi amici andarono in giro per Kilkenny
a fare
shopping, o a fare delle passeggiate in mezzo alle colline
incontaminate e,
alla sera, andarono anche in un pub irlandese.
Eryn
si divertì molto in quel week end, ma non smise comunque di
pensare alla sua
famiglia, ai suoi amici e a Draco.
D'altra
parte però, non poteva nemmeno fare nulla per contattarli.
FINE
CAPITOLO N * 55
|
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Capitolo 56 *** CAPITOLO N.56 ***
CAPITOLO
N * 56
Arrivò
il Natale e, in Irlanda, come in ogni altro paese del mondo c'erano
già i vari
addobbi e i festeggiamenti.
“Allora
? Cosa ti piacerebbe per Natale, Eryn ?”, le
domandò Erik una sera, a cena.
“Non
lo so...Non mi serve niente.”, gli rispose la ragazza
tranquillamente.
“E
pensare, che l'anno scorso, in questo periodo ero con Draco...E il
giorno di
Natale mi aveva fatto rivedere Alex...Uffa...Quanto mi mancano !”,
pensò la ragazza tristemente, non accorgendosi che Peter la
stava chiamando.
Emma,
accorgendosi che l'amica era sovrappensiero, le diede una leggera
gomitata nel
fianco per riscuoterla.
Eryn
guardò perplessa l'amica, poi Peter le disse:
“Eryn ! Mi senti ?”
La
ragazza lo guardò e
gli rispose: “Sì che
ti sento, Peter...Ero sovrappensiero. Volevi dirmi qualcosa ?”
L'uomo
la guardò un momento, e, mantenendo la calma le rispose:
“Ti stavo dicendo che
sotto Natale, dei nostri amici organizzano sempre un ballo nella loro
villa e
quindi, ti stavo chiedendo se volessi andarci con Erik.”
Eryn
aspettò un momento per rispondere, poi, voltandosi verso il
ragazzo, gli
chiese: “Tu ci vuoi andare ?”
“Io
ci vado tutti gli anni, Eryn. Potremmo andarci. Ci sono molte persone e
ti
divertiresti.”, le rispose Erik sorridendo.
“E
poi vengono anche Sharon, Louise, Mark e John.”, aggiunse
Emma.
“Allora
non posso mancare !”, esclamò Eryn sorridendo
all'amica.
“Ma
c'è un problema.”, disse Erik.
Tutti
i presenti si voltarono verso di lui, perplessi.
“Dovrai
cercare un abito da ballo per quella sera.”, le disse Erik.
“A
quello ci penso io !”, esclamò Emma sorridendo in
direzione del fratello.
“Mi
devo preoccupare ?”, le chiese sarcastico
Erik.
“No
!
Volevo solo dire che io ed Eryn andremo a ...”,
esclamò Emma entusiasta.
“A
fare shopping !”, esclamarono i presenti rassegnati.
“Povera
me !”, disse Eryn sconsolata.
“Ma
no, dai ! Vedrai che ci divertiremo un mondo a Dublino e poi, sotto
Natale è
ancora più bella !”, esclamò Emma
sorridendo circondando con un braccio le
spalle dell'amica.
“Emma,
ogni volta che andiamo a fare shopping, mi fai provare un sacco di cose
!
Neanche fossi una modella !!! E mi fai fare delle scarpinate
!!!”, esclamò Eryn
sconsolata.
Gli
altri presenti guardarono divertiti la scena.
“Potremmo
andare noi due a fare shopping, Eryn. Con me non ci sei mai
venuta.”, le propose
Erik sorridendo.
“Ma
non scherzare, Erik ! Lo sanno tutti
che
i maschi sono un disastro con lo shopping e soprattutto a dare dei
consigli sui
vestiti e sugli abbinamenti.”, gli disse sua sorella.
“Non
è vero, Emma. Erik è bravo come
stylist.”, le disse Eryn sorridendo.
“Ma
cosa dici ? Ti senti bene ?”, le chiese Emma incredula.
“Sto
benissimo. Sto solo dicendo che una volta mi ha consigliato lui che
vestiti
mettermi e ha fatto anche degli abbinamenti perfetti.”, le
rispose Eryn
tranquillamente, poi, voltandosi verso il ragazzo, gli disse:
“Va bene.
Andiamoci insieme a prendere il vestito.”
“D'accordo.”,
le disse lui sorridendo.
Un
paio di giorni dopo, in un negozio di Dublino...
“Eryn,
dai vieni fuori e
fatti vedere !”,
esclamò Erik spazientito da fuori del camerino.
“Arrivo
! Un momento !”, esclamò Eryn, poi, pochi istanti
dopo uscì.
Erik
restò senza parole davanti a quella visione.
Eryn
indossava un vestito rosso fuoco.
Il
vestito non aveva spalline; partiva con un corsetto che le fasciava dal
seno fino
all'addome e, sotto, il tessuto di seta scendeva dolcemente fino ai
piedi della
ragazza.
“Oh,
tesoro ! Stai benissimo ! Prova a metterti questo sulle spalle, almeno
vediamo
come ti sta.”, le
disse una commessa,
porgendole un fine scialle color rosso fuoco, come se fosse fatto
apposta per
quel vestito.
Eryn
si mise lo scialle sulle spalle.
“Stai
davvero benissimo. Dovresti ringraziare il tuo ragazzo, sai ? E' stato
lui a
trovare lo scialle. A me ne piaceva un altro, ma lui ha visto quello e
così...Devo ammettere che è il primo ragazzo che
incontro che ha tanto buon
occhio con i vestiti. Ora vi lascio...Ciao, ragazzi.”, disse
loro la commessa,
poi sparì per servire degli altri clienti.
“Davvero
l'hai scelto tu ?”, gli chiese Eryn sorridendo.
“Già...Allora
? Che ne pensi ?”, le rispose lui avvicinandosi alla ragazza.
“Mi
piace...”, gli rispose lei sorridendo, poi, accorgendosi
delle occhiate del
ragazzo, gli chiese, timidamente: “Che hai da guardare
?”
“Niente...E'
che sei davvero bellissima...”, le rispose lui semplicemente,
avvicinandosi di
più.
Eryn,
intuendo quello che il ragazzo stava per fare, gli disse:
“Ora vado a
cmabiarmi, almeno non rovino il vestito.”, e si
dileguò nel camerino.
Quando
si fu chiusa la porta del camerino alle spalle, Eryn pensò
“C'è mancato
poco...Uffa ! Come faccio a farglielo capire ?! Lui è
gentile con me, non è più
lo stronzo che era i primi giorni...però...io non lo amo...”
“E'
inutile che continui a sfuggirmi, Eryn...Tu sarai mia, volente o
nolente...Speravo solo che trascorso tutto questo tempo, ti fossi
finalmente
abituata a me e avessi dimenticato quel maledetto biondo...In ogni
caso, lo
dovrai dimenticare per forza quando ci saremo sposati.”,
pensò Erik
stizzito fissando la porta chiusa del camerino di Eryn.
FINE
CAPITOLO N * 56
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Capitolo 57 *** CAPITOLO N.57 ***
CAPITOLO
N * 57
Arrivò
la sera del ballo di Natale e, tutta la famiglia Lewis avrebbe
partecipato e
anche Eryn...
Erano
le 21.00 e la famiglia Lewis con Eryn arrivarono davanti alla Villa in
cui si
sarebbe tenuto il ballo...
“Eccoci,
ragazzi. Divertitevi, ma non esagerate con gli alcolici e Buon Natale
!”, disse
loro Peter.
“Va
bene, papà. Ci vediamo.”, gli disse Erik e,
porgendo un braccio ad Eryn, le
chiese: “Andiamo ?”
Eryn
annuì e, accompagnata dal ragazzo, raggiunse il grande
salone dove già molte
persone stavano ballando.
Era
un salone completamente di marmo bianco, molto spazioso e al momento si
sentiva
un lento.
“Balliamo
?”, le chiese Erik sorridendo.
Eryn
non sapeva come tirarsi indietro, anche perchè i lenti, non
le erano mai piaciuti...
“Io
non so ballare i lenti...Mi dispiace.”, gli disse Eryn,
mentendo.
“Non
preoccuparti. Ti insegno io.”, le disse Erik sorridendo.
“Uffa
! Proprio non vuoi capire !!! Non voglio ballare un lento con te !”,
pensò la ragazza stizzita.
“Non
puoi tirarti indietro anche ora, Eryn. Rassegnati una buona volta !”,
pensò il ragazzo sorridendo trionfante.
“Ragazzi
!!!”, li chiamò una voce conosciuta.
“Proprio
ora doveva arrivare ?! L'avevo messa con le spalle al muro, ormai
!”,
pensò infastidito il ragazzo.
“Sharon
!!!”, la chiamò Eryn sorridendo e pensò
“ Grazie al cielo ! E' arrivata
proprio al momento giusto !”
“Ciao
! Ma fatti un poì vedere, signorina !”,
esclamò Sharon sorridendo e
prendendo la ragazza per mano le fece fare
una giravolta.
“Wow,
Eryn ! Sei uno schianto e il tuo vestito è favoloso
!”, esclamò Sharon
ammirata.
“Grazie,
ma anche tu stai benissimo !”, le rispose Eryn sorridendo.
Infatti
Sharon aveva un bellissimo vestito color lavanda di tulle.
“Grazie,ma
ora perchè non raggiungiamo gli altri ? Sono lì
!”, disse Sharon ai due
ragazzi, indicando loro il resto della combriccola nell'angolo della
sala dove
c'erano gli alcolici.
“Certo
! Dai, andiamo !”, esclamò Eryn sorridendo, poi,
voltandosi verso Erik, gli
chiese: “Tu non vieni ?”
“Certo,
arrivo.”, le rispose il ragazzo tranquillamente e la
seguì.
Il
resto della serata passò velocemente: non ci furono
più balli lenti, ma di
altro genere.
Emma
e i suoi amici ballarono quasi sempre vicini e si divertirono molto.
Allo
scoccare della mezzanotte, partì un altro lento.
“Questo
lo balliamo.”, le disse Erik sorridendo e, porgendole una
mano, la guardò
intensamente.
“Erik...io
non...”, mormorò la ragazza
a disagio.
Il
ragazzo si avvicinò e bisbigliò all'oracchio di
Eryn: “Ricordati dell'anello,
Eryn...”
Eryn
lo guardò incredula, chiendosi dove fosse finito il ragazzo
simpatico e gentile
che aveva conosciuto in quei mesi.
“Sei
sempre il solito.”, gli disse la ragazza con astio e,
prendendo la mano del
giovane, inziò a ballare con lui il lento.
Erik
sorrise e, stringendo di più a sé la ragazza, le
disse: “Sei brava a ballare i
lenti...”
“Lo
so.”, gli disse lei stizzita e restando un po' rigida
sentendo il corpo del
ragazzo a contatto con il suo.
“Allora
era una scusa quella di prima.”, le disse lui per nulla
intimorito.
“Certo...Proprio
non lo vuoi capire che i lenti non li voglio ballare con te
?”, gli chiese
bruscamente Eryn.
“Invece
dovrai abituarti a farlo, Eryn...Anche perchè ci saranno
alle nostre nozze.”,
le disse Erik tranquillamente.
“Ancora
con questa storia ?”, sbottò la ragazza
infastidita.
“Certo.
Non ho mica cambiato idea. Cosa pensavi ? Che me ne fossi dimenticato
?”, le
chiese lui divertito.
“Io
non voglio sposarti.”, gli disse lei ostinata.
“Dovrai
farlo, Eryn. Che tu lo voglia o no. Vedrai che dopo il matrimonio
andrà
meglio.”, le rispose lui.
“Ne
parli come se fosse una cosa imminente.”, gli disse la
ragazza preoccupata.
“Infatti.
Ci sposeremo il 31 dicembre...”, le rispose lui in tono
tranquillo.
“Cosa
?!”, esclamò la ragazza fermandosi di botto in
mezzo alla pista.
Il
ragazzo la riprese nuovamente e
le
disse: “Continua a ballare.”, poi riprese a farla
volteggiare.
Eryn
era disperata: non solo si trovava in quella situazione, ora veniva
anche a
sapere che si sarebbe spostata da lì a qualche giorno con un
ragazzo che non
amava.
Tutte
le persone intorno a lei si stavano divertendo molto, invece Eryn era sconvolta e delle
lacrime cominciarono a
sfuggirle dagli occhi.
“No,
no...Dai, non fare così...Questa è una serata di
festa, Eryn...Cerca di
divertirti.”, le disse Erik in tono tranquillo cercando di
calmarla.
“Come
faccio a divertirmi, sapendo che tra qualche giorno sarò
legata a te per sempre
da un matrimonio ?! Mi hai rovinato la vita !”,
esclamò lei disperata.
“Ora
smettila, Eryn ! Non fare scenate ! Continua a ballare e fai come se
non fosse
successo nulla. Hai capito ?”, le disse Erik in tono duro.
In
quel momento la musica finì.
“Ehi,
ragazzi !”, li chiamò Louise avvicinandosi a loro.
“Cosa
c'è ?”, le chiese Erik tranquillamente.
“Noi
torniamo a casa.”, gli rispose Sharon.
Emma,
notando gli occhi lucidi di Eryn, dai quali però non
scendeva più una lacrima,
disse all'amica: “Eryn, mi accompagni in bagno ? Non mi va di andarci da
sola.”
Eryn
annuì ed Emma la prese sotto braccio, portandola verso i
bagni, non prima di
aver lanciato un'occhiata omicida al fratello.
Quando
furono entrate nei bagni, Emma aspettò qualche minuto, poi,
vedendo che l'amica
non diceva nulla, le chiese: “Eryn, cos'è successo
?”
Eryn
fece finta di non sentire.
Emma
le si avvicinò di più e le chiese, agitata:
“Eryn, mi vuoi dire qualcosa ?!”
Eryn
ebbe uno scatto di rabbia e le urlò: “Cosa ti devo
dire, Emma ?! Che tuo
fratello mi ha appena detto che tra nemmeno una settimana
dovrò sposarlo, che
io sia d'accordo o no !?!”
“Cosa
? Eryn, ma cosa...”, le domandò Emma incredula.
Infatti,
Emma pensava che il fratello avesse cambiato idea, visto come si era comportato bene con
Eryn negli ultimi
mesi.
“Lui
e tutto il resto della vostra famiglia, mi sta distruggendo la vita !!!
Ma non
ve ne frega niente !!! L'importante è fare i vostri
interessi !!! Ma non starò
a guardare !”, le urlò contro Eryn, poi
uscì di corsa dal bagno.
“Eryn,
torna qui !”, la chiamò Emma dispiaciuta e
preoccupata al contempo.
La
ragazza non sapeva cosa fare per aiutare l'amica; lei non c'entrava
niente con
le decisioni della sua famiglia, ma da come aveva parlato Eryn,
sembrava
convinta che anche lei fosse d'accordo con loro, ma non era
così.
Quando
la vide correre fuori dal bagno femminile, Erik la chiamò:
“Eryn !”
“Lasciami
in pace !”, le urlò disperata lei, continuando a
correre.
Erik
le corse dietro e la raggiunse, poi, afferrandola per un braccio, la
costrinse
a fermarsi.
“Eryn,
che diavolo stai combinando ?!”, le chiese lui infastidito,
vedendo che stavano
attirando l'attenzione delle altre persone.
“Voglio
andare a casa.”, gli rispose lei senza guardarlo in faccia.
“D'accordo.”,
le rispose lui e, mantendo la sua presa, si smaterializzò
per raggiungere casa
Lewis.
Quando
arrivarono nell'ingresso, il
ragazzo
mollò la presa sul braccio di Eryn
e le
disse in tono duro : “Eryn, è del tutto inutile
che ti comporti così...Tra
pochi giorni ci sposeremo e potrai rivedere la tua famiglia. Non sei
contenta
?”
Eryn,
anche se disperata, trovò il coraggio
di
guardarlo in faccia e gli rispose : “Erik, come potrei essere
contenta di
sposare una persona che non amo ?”
“Imparerai
ad amarmi...con il tempo...Vedrai che andrà tutto
bene...”, le disse il ragazzo
in tono calmo avvicinando una mano per accarezzarle una guancia.
“Non
mi toccare !”, sbottò stizzita Eryn, allontanadosi
di scatto.
Erik
ghignò divertito, poi le disse: “E va bene, Eryn.
Aspetterò fino al
matrimonio...Anche perchè saremo legati da un Sigillo
Eterno, quindi avrai
tutto il tempo di abituati a me.”
Eryn
restò sconvolta da quella notizia e gli disse:
“Sei un mostro !”, e se ne andò
in camera sua, dove crollò su letto e scoppiò in
un pianto disperato.
FINE
CAPITOLO N * 57
|
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Capitolo 58 *** CAPITOLO N.58 ***
CAPITOLO
N * 58
Quella
stessa notte, Emma entrò nella camera dell'amica e la
trovò ancora in lacrime.
“Eryn...”,
la chiamò dispiaciuta Emma sedendosi sul letto accanto a lei.
“Vattene
!”, esclamò Eryn furiosa, mettendosi a sedre di
scatto.
“Eryn,
ascoltami per favore...Io non c'entro niente ! Mi dispiace per quello
che ti hanno
fatto e che ti stanno facendo, ma non è con me che te la
devi prendere.”, le
disse Emma seriamente.
“Lo
so, Emma...Ma voglio stare da sola...”, le rispose Eryn in
tono più tranquillo.
“Non
vuoi neanche lui ?”, le chiese Emma sorridendo, indicandole
Sprinter, al suo
fianco.
Eryn
guardò il setter, il quale la stava fissando con i suoi
dolci occhi nocciola e
scondinzolava allegramente.
“Ciao,
Sprinter...Vieni.”, gli disse Eryn sorridendogli.
Il
cane si avvicinò subito e cominciò a fare le
feste alla ragazza.
Eryn,
dal canto suo, gli fece un po' di coccole.
“Allora,
ci vediamo...Te lo lascio qui per questa notte, va bene ?”,
le chiese Emma
sorridendo alzandosi dal letto e avvicinandosi alla porta.
“Sì,
d'accordo.”, le disse Eryn, poi aggiunse:
“Emma.”
La
rossa
si voltò e le chiese : “Cosa c'è
?”
“Mi
dispiace per le cose che ti ho detto, sia al ballo e sia poco fa e mi
dispiace
per come ti ho trattata...Sei la mia unica amica qui e non voglio
perderti...”,
le disse Eryn tristemente.
Emma
sorrise e, avvicinandosi alla ragazza, le disse: “Non
preoccuparti...Io ci sarò
sempre per te. Le amiche servono a questo, no ?”
Eryn
annuì e le disse: “Grazie, Emma.”
“Figurati.
Ora mettiti a dormire. Ci vediamo domani.”, le disse Emma
sorridendo e uscendo
dalla stanza.
Quando
si fu chiusa la porta alle spalle, Emma vide suo fratello e gli
lanciò
un'occhiata furiosa.
“Che
aveva da urlare ?”, le domandò Erik.
“Ma,
non saprei...Forse perchè ha saputo che tra pochi giorni
dovrà sposare una
persona che non ama e che non potrà mai riavere indietro la
sua vecchia
vita...Tu che dici ? Può bastare ?”, gli rispose
Emma stizzita.
Erik
guardò male la sorella, poi le disse, in tono triste:
“Non volevo farla stare
così male.”
“Allora
fai qualcosa per impedire questa crudeltà ! Smettila di
seguire i ragionamenti
di papà e del nonno ! Quella ragazza non ti amerà
mai e se la costringerai a
sposarti, ti odierà ancora di più, per tutta la
vita e nessuno di voi due sarà
mai felice...E' davvero questo che vuoi ? Avere una famiglia fondata
sull'odio
e sul rancore ?”, gli disse Emma furiosa.
Erik
non disse nulla, poi, in tono gelido esclamò:
“Emma, cosa potevo fare ?! Ho
provato in tutti i modi a farla innamorare di me, ma non c'è
stato verso. Ma
ora so cosa devo fare.”
“Cosa
intendi ?”, gli chiese Emma preoccupata dallo strano
luccichio negli occhi del
fratello.
“Ora
cancellerò tutti i ricordi che ha del suo ex ragazzo,
così questa storia sarà
finita una volta per tutte.”, le rispose in tono deciso il
ragazzo
avvicinandosi alla stanza della ragazza.
Emma
si mise davanti alla porta e gli disse, impugnando la bacchetta e
puntandola
contro il fratello: “Non ci provare, Erik. Non ti
permetterò di farle ancora
del male.”
Erik
restò spiazzato da quella reazione e le disse, annoiato:
“Emma, spostati.”
“No.
Vattene e lascia in pace Eryn.”, gli disse la sorella
fissandolo furiosa e
puntandogli la bacchetta all'altezza del cuore.
“Si
può sapere perchè fai così
?”, le chiese Erik esasperato.
“Perchè
Eryn è mia amica e ci tengo a lei. Ho visto quanto questa
situazione la stia
facendo soffrire. Quindi lasciala in pace, visto che tra qualche
giorno, sarà
costretta a stare con te per sempre.”, gli rispose Emma
seriamente non
accennando ad abbassare la bacchetta.
Erik
lanciò un'occhiataccia alla sorella, poi, rimettendo a posto
la sua bacchetta,
le disse ghignando: “E va bene. Per questi giorni la
lascerò stare...Tanto,
come dici tu, poi sarà mia per sempre...E tu non potrai
più difenderla.”, poi
se andò, diretto nella sua stanza, chiudendo la porta.
Emma
guardò il corridoio silenzioso e pensò “Maledizione,
Erik ! Da quando sei
diventato così insensibile ?! Devo assolutamente fare
qualcosa per aiutare
Eryn...”, poi, pensierosa,
tornò nella sua stanza.
FINE
CAPITOLO N * 58
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Capitolo 59 *** CAPITOLO N.59 ***
CAPITOLO
N * 59
Il
mattino dopo, quando Eryn si svegliò, trovò
Sprinter, sul letto, accanto a lei.
“Ciao,
Bello.”, gli disse la ragazza sorridendo.
“Buongiorno,
mia Regina.”, le rispose il cane scondinzolando.
Eryn
sorrise e accarezzò per qualche minuto il cane, poi,
alzandosi dal letto, andò
in bagno, si lavò e si vestì.
“Vieni,
Sprinter.”, gli disse la ragazza aprendo la porta della
stanza.
Il
cane la seguì e, insieme, scesero le scale e arrivarono in
cucina.
“Sprinter
! Eccoti qui. Dov'eri finito, eh ?”, gli chiese Lucy
sorridendo e accarezzando
il cane.
“Era
in camera mia.”, le rispose Eryn mestamente, sedendosi
accanto ad Erik per fare
colazione.
Tutti i presenti notarono
l'umore della ragazza, ma
fecero finta di nulla.
“Allora,
Eryn ? Sei pronta ? Oggi sarà una grande
giornata,”, le disse Lucy sedendosi a
tavola per fare colazione.
“Perchè
?”, le chiese la ragazza mentre mangiava svogliatamente un
cornetto e il
caffèlatte.
“Perchè
dovrai provare alcuni abiti da sposa, le acconciature...”, le
rispose Lucy
sorridendo.
Emma
guardò male la madre e poi l'amica, preoccupata.
“Wow...Che
gioia...”, mormorò Eryn senza entusiasmo, poi,
appoggiando il cornetto sul suo
piatto, lo lasciò lì.
“Non
mangi ?”, le chiese Erik.
“No.
Mi è passata la fame.”, gli rispose lei atona.
“Tesoro,
dai...Non fare così...Vedrai che starai bene.”,
cercò di consolarla Lucy.
“Certo...Si
sta sempre bene quando si è costretti a sposare con qualcuno
che non si
ama...Non sto più nella pelle dalla
felicità...”, disse Eryn acidamente, poi,
alzandosi dal tavolo, fece per uscire dalla cucina.
“Eryn,
torna qui.”, le disse Peter in tono autoritario.
“Perchè
? Ti serve qualcosa ?”, gli chiese la ragazza annoiata,
voltandosi verso
l'uomo.
Peter,
mantendo a stento la rabbia, le rispose:
“Perchè noi stiamo ancora facendo colazione e ci
si alza tutti insieme. Quindi
torna qui e siediti.”
Eryn
lo guardò male, non sapendo se mandare tutto all'aria con il
suo potere
speciale o cos'altro fare, ma capì che sarebbe stato
inutile...
“Dai,
Eryn. Vieni. Ti devo far vedere una cosa che ho comprato e voglio
sentire il
tuo parere !”, esclamò Emma sorridendo,
avvicinandosi alla ragazza e
riconducendola a tavola.
Erik
guardò male la ragazza e pensò “Devo
avere ancora qualche giorno di
pazienza...Solo qualche giorno...Poi la smetterà di
comportarsi così, una volta
che saremo legati dal Sigillo.”
Quella
mattina, Eryn, sotto gli sguardi attenti di Lucy e di Moira si
provò quattro
diverti abiti da sposa.
“Allora
? Quale preferisci ? Sono tutti molto belli, vero ?”, le
chiese Lucy
sorridendo.
“Non
mi interessa. Segliene uno tu.”, le rispose la ragazza
annoiata.
Moira
e Lucy si scambiarono un'occhiata, mentre la ragazza era dietro al
paravento
per cambiarsi e rimettersi i suoi vestiti.
Moira
scosse la testa in direzione di Lucy.
Dopodichè,
Lucy passò alle acconciature.
Infatti,
la donna diede un libro con molte fotografie di acconciature alla
ragazza e le
chiese di scegliere quella che le piaceva di più, ma anche
lì, Eryn non
dimostrò nessun interesse...
Così,
Lucy ne scelse alcune e provò a farle ai capelli della
ragazza.
Alle
12.30, finalmente, tutti quei preparativi finirono ed Eryn
potè uscire dalla
stanza...
Nel
corridoio incontrò Erik, ma lo degnò nemmeno di
un'occhiata e tirò dritto per
la sua strada, fino ad arrivare nalla camera di Emma.
“Ciao
!”, la salutò l'amica.
“Ciao,
Emma.”, le disse Eryn mestamente, sedendosi sul letto della
ragazza.
Emma
guardò preoccupata l'amica e, cercando di essere allegra, le
chiese: “Allora ?
Mia madre ti avrà fatto una testa così con tutti
questi preparativi, vero ?! Com'è
andata ? Hai scelto qualcosa ?”
“No...Ha
scelto tutto tua madre...A me non interessa.”, le rispose
Eryn in tono atono.
Emma
sospirò e, avvicinandosi all'amica, le disse:
“Eryn...”, e
le accarezzò dolcemente i capelli.
Eryn
scoppiò a piangere disperata.
“Emma,
non ne posso più ! Me ne voglio andare ! Voglio tornare a
casa !”, esclamò la
ragazza, in lacrime.
Emma,
trattenendo le sue di lacrime, cercò di far coraggio
all'amica, e, continuando
ad abbracciarla, e accarezzandole i capelli le disse: “Shhh,
Eryn...Tranquilla...Ne
verremo fuori. Te lo prometto.”
Di
certo, Emma non poteva dirle che stava cercando disperatamente di
contattare i
suoi parenti.
“Allora
? Com'è andata ?”, le chiese Erik, appena la madre
arrivò in cucina.
“Male,
Erik...Eryn non ne vuole sapere proprio niente del matrimonio...Pensa
che
abbiamo dovuto sceglierle io e tua nonna sia l'abito e sia
l'acconciatura...”,
gli rispose Lucy tristemente.
“Pazienza...Le
passerà.”, disse Peter in tono deciso.
“Peter,
non so davvero se sia la cosa giusta da fare...Non voglio che Erik si
trovi con
una moglie che provi per lui solo odio e rancore...”, gli
disse Lucy.
“Non
sarà sempre così, mamma. Una volta sposati,
riucirò a farle dimenticare il suo
ex, così potremo essere felici.”, le disse Erik
deciso.
“Visto,
Lucy ? Di che ti preoccupi ?”, le chiese il marito sorridendo.
“Tale
padre, tale figlio...Due testoni di prima categoria.”, disse
Moira stizzita,
poi uscì dalla cucina.
FINE
CAPITOLO N * 59
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Capitolo 60 *** CAPITOLO N.60 ***
CAPITOLO
N * 60
In
quei giorni, Eryn restò sempre apatica...
Non
dimostrava interesse per niente, non parlava con nessuno, tranne che
con Emma e
non voleva nessuno...
I
preparativi per il matrimonio non la sfioravano minimamente e quando
incontrava
Erik, faceva finta che non esistesse...
Nel
frattempo, Emma stava ancora cercando disperatamente i parenti della
ragazza.
La
sera del 28 dicembre, Eryn, dopo cena, andò nella camera del
ragazzo.
Toc
–
toc
Erik
alzò lo sguardo dal libro che stava leggendo, non sapendo
chi potesse essere a
quell'ora.
Quando
aprì la porta, si trovò davanti la ragazza.
I due
si guardarono per un lungo momento negli occhi.
“Eryn...Quale
onore.”, le disse Erik ghignando.
“Ti
devo parlare.”, gli disse Eryn seriamente, non rispondendo
alla provocazione
del ragazzo.
Erik
guardò un momento la ragazza, poi, facendole cenno di
entrare, le disse:
“Prego...”
La
ragazza entrò e arrivò al centro della stanza.
“Siediti,
no ? Che fai in piedi ?”, le chiese il ragazzo stupito,
sedendosi su una sedia.
“Non
mi va...”, gli rispose lei annoiata.
“Eryn,
dimmi.”, le disse Erik in tono calmo.
Eryn
lo guardò un momento e pensò tristemente
“Dov'è finito il ragazzo
simpatico che avevo conosciuto ?”
“Erik,
non costringermi a sposarti.”, gli disse Eryn tristemente.
Il
ragazzo la guardò attentamente, e vide la tristezza negli
occhi di Eryn, ma,
alzandosi in piedi e avvicinandosi a lei, le disse: “Noi ci
sposeremo,
riuniremo le nostre famiglie e potrai rivedere i tuoi parenti...Vedrai
che
riusciremo ad andare d'accordo. Farò di tutto per renderti
felice, Eryn.Te lo
giuro.”
Eryn
scosse la testa, sconsolata, poi si allontanò verso la porta.
“Dove
vai ?”, le chiese Erik.
“In
camera. Tanto parlare con te è solo fiato
sprecato.”, gli rispose la ragazza,
poi uscì dalla stanza.
Mentre
andava in camera, la ragazza incontrò Sprinter e gli disse:
“Sprinter, vieni
con me. Ho bisogno del tuo aiuto.”
Il
cane la guardò incuriosito e la seguì.
Quando
arrivarono nella camera della ragazza, Eryn chiuse la porta,
andò a sedersi
sulla scrivania e iniziò a scrivere su un pezzo di pergamena.
Dopo
qualche minuto, Eryn finì di scrivere, arrotolò
la pergamena e la chiuse con un
laccio, poi si avvicinò al cane.
“Cosa
posso fare per te, mia Regina ?”, le chiese il cane
guardandola.
“Devi
portare questo pezzo di pergamena a Maxwell, l'erborista all'inizio di
Grafton
Street.Hai presente ?”, gli disse Eryn in tono serio.
“Sì,
so dov'è il suo negozio. E una volta lì
?”, le chiese il cane.
“Lui
leggerà la pergamena che gli ho scritto e ti darà
una boccetta da riportarmi,
ma stai attendo a non berne neanche una goccia. Hai capito
?”, gli chiese Eryn
seriamente.
“Va
bene. Farò attenzione. Ma cosa devo riportarti ? E' una cosa
pericolosa ?”, le
chiese il cane.
“Sì,
Sprinter...Quello che mi devi riportare è un veleno
mortale.”, gli rispose Eryn.
“Cosa
? No! Perchè un veleno ? Cosa ci devi fare, mia Regina
?!”, esclamò il setter.
“E'
semplice, Sprinter. Preferisco morire piuttosto che sposare una persona
che non
amo. Non tradirò mai Draco.”, gli rispose Eryn
seriamente.
“No,
mia Regina ! Ti prego, non farlo !!! Per favore...”, la
supplicò il cane,
uggiolando.
“Invece
sì, Sprinter e tu mi aiuterai. Non farai capire a nessuno
quello che sta
succedendo, non perderai la boccetta e non ti farai notare.”,
gli disse Eryn in
tono duro.
La
ragazza odiava dare ordini, ma questa volta, non poteva correre rischi.
“Mia
regina...”, le disse il cane uggiolando dispiaciuto.
“Dispiace
anche a me, Sprinter...Ma non posso vivere senza la persona che
amo...Non ce
l'ho con te...”, gli disse Eryn tristemente, accarezzando la
testa del cane.
“Io
ti obbedisco perchè sono costretto a farlo, Mia Regina...Ma
sappi che stai
facendo un grosso errore. Non toglierti la vita, ti prego !”,
uggiolò il setter
leccandole una mano.
Eryn
gli legò la pergamena al collare.
“Mi
dispiace, Sprinter...Ormai ho deciso...E ora, per favore,
vai.”, gli disse
Eryn.
Il
cane, anche se contrario dovette obbedire.
“Non
sarei voluta arrivare a questo punto...Ma non mi hanno lasciato
scelta...Non
accetterò un matrimonio forzato...Mi dispiace solo di non
poter rivedere i miei
cari e Draco un'ultima volta...”,
pensò la ragazza tristemente
guardando il giardino dalla finestra della sua stanza.
Toc
–
toc
Eryn
si voltò e chiese: “Chi è ?”
“Sono
Emma !”, le rispose la ragazza fuori dalla porta.
Eryn
sospirò e andò ad aprire la porta.
“Ciao
! Ti ho portato qualche film da vedere. Ti va ?”, le chiese
Emma sorridendo e
posando sulla scrivania della ragazza una decina di dvd.
“Va
bene.”, le rispose Eryn sorridendo, facendo finta di nulla.
“Quale
vediamo ?”, le chiese Emma.
Eryn
guardò un momento i titoli, poi ne scelse uno e le chiese:
“Questo ?”
Emma
prese in mano il dvd e disse: “Umh...Dragon heart ! E' da un
secolo che non lo
vedo. Va bene.”
Così,
quella sera, le due ragazze la trascorsero insieme, guardando alcuni
film e
chiacchierando.
Eryn
pensò che quella sarebbe stata la sua ultima serata in
compagnia di Emma, o
meglio, la sua ultima serata.
Eryn
cercò di non pensare a quello che l'attendeva.
FINE
CAPITOLO N * 60
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Capitolo 61 *** CAPITOLO N.61 ***
CAPITOLO
N * 61
Il
mattino dopo, alle otto, Eryn si svegliò, andò a
fare colazione e vide che di
Sprinter non c'era ancora nessuna traccia.
“Ma
dove sarà finito ? Perchè ci mette tanto ?”,
pensò la ragazza mangiando
un cornetto con il caffèlatte.
“Tutto
bene, Eryn ?”, le domandò Lucy.
“Come
al solito...”, le rispose la ragazza fingendo apatia.
“Non
avete idea di cosa stia per fare...Non l'avrete vinta voi !”,
pensò la
ragazza fieramente, cercando di nasconderlo.
Erik
guardò la ragazza per qualche istante, poi chiese ai
presenti : “Qualcuno sa
dove sia finito Sprinter ? E' da ieri sera che non lo vedo.”
Ad
Eryn le si gelò il sangue nelle vene, ma mantenne il sangue
freddo, come aveva
imparato da Draco.
“No.”,
gli rispose la ragazza indifferente.
“No,
Erik.”, gli disse il padre.
“Forse
sarà andato a farsi un giro...Tanto poi, torna
sempre.”, gli rispose Edward.
“O
forse starà correndo dietro a qualche cagnetta, quel
furbacchione !”,
esclamò Moira
sorridendo.
“Sì,
è probabile...Vi ricordate quella volta che sparì
per una settimana e poi la
Signora Sylex venne da noi a dirci che Sprinter aveva fatto i cuccioli
con la
sua cagna ?”, esclamò Emma sorridendo.
“Davvero
?”, le chiese Eryn sorridendo.
“Sì,
quella volta è stata da ridere ! La signora non voleva tutti
i cuccioli, così
ce li appioppò a noi e ci intimò di tenere
lontano Sprinter dalla sua
cagna...”, le rispose Emma sorridendo.
“E
con i cuccioli come avete fatto ?”, le chiese Eryn curiosa.
“Erano
cinque, quindi abbiamo cercato una sistemazione per tutti e l'abbiamo
trovata
per fortuna.”, le rispose l'amica sorridendo.
Eryn
sorrise, poi, mentre la famiglia si perdeva in altri discorsi, la
ragazza pensò
a quello che stava per fare, ma non se ne sarebbe mai pentita.
Intanto,
in un'erboresteria di Dublino, un vecchio mago prese il pezzo di
pergamena
attaccato al collare del setter.
“Buongiorno,
sono Peter Lewis.
Avrei
bisogno del veleno di Alwys per alcuni gnomi che infestano
il mio giardino.
Allegata
alla presente, troverà i contanti.
La
boccetta la metta pure in sacchetto e la leghi al collare del
cane: ci penserà lui a portarmela.
Grazie
e arrivederci.
Peter Lewis”
L'uomo
trovò un sacchetto con dentro i soldi per il veleno e
andò nel retrobottega a
prendere la boccetta, poi la chiuse in un sacchetto e la
legò al collare del
cane, poi, accarenzzandogli la testa, gli disse. “Mi
raccomando, bello. Non
bere il veleno se ti cade.”
Il
setter abbaiò in risposta e tornò verso casa...
FINE
CAPITOLO N * 61
|
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Capitolo 62 *** CAPITOLO N.62 ***
CAPITOLO
N * 62
Verso
le 18.00, Sprinter arrivò a casa, e, senza farsi vedere da
nessuno, entrò nella
camera di Eryn.
La
ragazza stava leggendo un libro e appena lo vide, gli andò
incontro.
“Sprinter
! Sei tornato ! Tutto bene ?”, gli chiese la ragazza
guardando che il cane non
si fosse fatto nulla.
“Sì,
tutto bene. Il veleno me l'ha dato, ma io resto della mia idea.Non
dovresti
farlo.”, le rispose il cane.
Eryn
sospirò, poi, sciolse il sacchetto dal collare del cane e ne
estrasse una
boccetta nera con scritto sopra “Veleno di Alwys”,
poi la mise in un cassetto della
scrivania.
“Te
l'ho già detto, Sprinter...Non vorrei farlo nemmeno io, ma i
tuoi padroni mi
hanno costretta.”, gli disse Eryn.
“Ma
perchè ? Non puoi almeno provare ad andare d'accordo con
Erik ? Lui non è
cattivo ! Lo conosco da anni: è un bravo ragazzo e ti ama
!”, le disse il cane.
“No
che non posso, Sprinter. Perchè dovrei sposare qualcuno che
non amo, sapendo
che esiste la persona perfetta per me ? Starei male io e anche Erik...E
poi,
dopo quello che mi ha fatto, non posso considerarlo un bravo ragazzo.
Mi
dispiace. Ora per favore, esci.”, gli rispose Eryn risoluta,
alzandosi in
piedi.
“Mia
Regina...”, le disse il cane implorante.
Eryn
si avvicinò al cane, gli abbracciò il collo e gli
disse piangendo: “TI voglio
bene, Sprinter...Ma non posso fare altro ! Ti prego, vattene
!”
Il
cane ubbidì, addolorato e lasciò la stanza.
Poi
Eryn richiuse la porta a chiave e, andando vicino alla scrivania prese
la
boccetta dal cassetto, poi, si sdraiò sul letto, scrisse due
righe e stappò la
bottiglietta...e ne bevve tutto il
contenuto.
Eryn
non si accorse di niente, perchè era un veleno
“dolce”: prima faceva
addormentare chi lo aveva ingerito e poi lo uccideva
quando la persona non era più cosciente.
Negli
ultimi minuti di lucidità, la ragazza pensò ai
suoi parenti, ai suoi amici e a
Draco.
“Mi
dispiace, Draco...di non poterti più rivedere...Ti amo...”,
pensò la
ragazza e sprofondò nell'incoscienza.
La
bottiglietta, che fino a quel momento aveva avuto in mano, le
scivolò di
fianco, sul letto.
Sprinter,
nel frattempo, si era accorto che Eryn aveva bevuto il veleno e corse
velocissimo nella camera di Erik abbaiando a più non posso,
tanto che lo
sentirono tutti i membri della famiglia.
“Sprinter
! Che diavolo hai ?!”, esclamò il ragazzo
vedendoselo arrivare addosso come una
furia.
Il
cane continuò ad abbaiare furiosamente davanti al ragazzo.
Erik
lo guardò per qualche secondo, non sapendo cosa fare.
Nel
frattempo arrivò anche Emma e gli chiese: “Erik,
ma cos'ha Sprinter ?”
“Non
lo so...Io non capisco gli animali come Eryn.”, le rispose
Erik frustrato.
Il
cane, a quel punto prese nel muso un pezzo della felpa del ragazzo e
cominciò a
trascinarlo verso la camera di Eryn.
“Sprinter
! Ma che fai ?”, urlò Erik, poi, vedendo, dove il
cane lo stava conducendo, si
scambiò un'occhiata di intesa con la sorella e, con lei
cominciò a correre
verso la porta della stanza.
“Eryn
! Ci sei ?”, urlò Emma preoccupata e
cercò di aprire la porta.
“E'
chiusa a chiave.”, disse la ragazza rivolta al fratello.
“Spostati,
Emma.”, le disse Erik, e, con un Alohomora aprì la
porta della stanza.
Quando
i due ragazzi entrarono videro Eryn sdraiata sul letto.
La
ragazza sembrava dormire normalmente, ma quando Emma le
toccò una mano, disse
agitata: “Erik ! E' gelata !”
“Come
gelata ?!”, esclamò il ragazzo avvicinandosi, poi,
vicino al corpo
della ragazza vide una boccetta
sconosciuta.
“Ma
cosa ...?”, si chiese Erik, ma poi, vedendo quello che c'era
scritto sulla
boccetta, urlò alla sorella: “Emma ! Vado a
prendere l'antidoto universale. Tu
avvisa mamma e papà. Dobbiamo preparare subito l'antidoto o
morirà.”
Poi,
il ragazzo lasciò la boccetta sul comodino di fianco al
letto della ragazza ed
Emma lesse quello che c'era scritto.
“Oh,
no ! Eryn, cos'hai fatto ?!”,
pensò Emma innoridita,
smaterializzandosi per andare a
chiamare i genitori.
Nel
frattempo, nel salone c'erano i genitori e i nonni di Emma e di Erik.
La
ragazza si materializzò improvvisamente tra di loro.
“Emma
! Ma ti sembra questo il modo...”, esclamò la
madre indignata.
“Dovete
venire subito ! Eryn si è avvelenata. Erik è
andato a prendere l'Antidoto
Universale...Dobbiamo aiutarla ! E' in camera sua. Venite, per favore
!”, urlò
loro Emma sconvolta, poi si smaterializzò di nuovo e
tornò nella camera di
Eryn.
I
presenti, tranne Peter andarono anche loro al piano di sopra.
“Figliolo.
Che veleno ha ingerito ?”, gli chiese Peter materializzandosi
nel laboratorio
situato sotto la casa.
“Veleno
di Alwis.”, gli rispose il ragazzo furioso cercando
l'antidoto.
“Ti
aiuto. Quel veleno è velocissimo.”, gli disse suo
padre e cominciò a rovistare
tra gli scaffali.
“Eccolo
!”, esclamò il ragazzo prendendo una boccetta
bianca.
“Bene.
Andiamo !”, esclamò suo padre e, insieme si
smaterializzarono nella camera
della ragazza.
“L'avete
trovato ?”, chiese loro Lucy preoccupata appena li vide
comparire nella stanza.
Il
marito annuì, poi Erik si avvicinò alla ragazza
e, alzandole la testa con una
mano, le appoggiò la boccetta con l'antidoto alle labbra.
“Su,
bevi !”, le disse Erik disperato.
Ma
Eryn era incosciente e non lo sentiva.
Peter
si avvicinò e tappò il naso della ragazza.
Eryn,
in mancanza d'aria, iniziò ad aprire la bocca e a respirare
con quella.
Erik
ne approfittò subito per farle scendere il liquido in gola e
svuotare l'intera
boccetta.
Quando
la boccetta fu vuota, Erik e suo padre misero Eryn sotto le coperte.
“Speriamo
di aver fatto in tempo.”, mormorò Erik.
“Già,
povera ragazza.”, aggiunse Moira dispiaciuta, con gli occhi
lucidi.
“Erik,
andiamo a prepare dell'altro antidoto...Come minimo dobbiamo darglielo
ancora
per una settimana intera.”, gli disse suo padre e il ragazzo
annuì.
“Forse
questo vi potrà interessare.”, disse loro Emma
arrabbiata porgendole un pezzo
di pergamena.
Padre
e figlio lo presero e lo lessero:
“Mi
avete costretta voi a
farlo.
Non
l'avrete mai vinta.
Emma,
tu
non c'entri.
Sei
sempre stata l'unica ad essermi amica e ti vorrò bene per
sempre...
Ti
chiedo solo due favori, da amica:
- fai avere la mia
salma ai miei genitori;
- se vedi Draco,
digli che l'ho sempre amato e che lo amerò per sempre.
TI
voglio bene,
Eryn”
“Ecco
! Ecco cosa l'avete costretta a fare ! Mostri !!!”,
urlò loro Emma in lacrime,
fissandoli con odio.
Erik
la guardò dispiaciuto, poi, prima che potesse dire qualcosa,
suonò il
campanello dell'ingresso.
“Chi
sarà ?”, chiese Lucy.
“Proprio
adesso dovevano arrivare ? Mi sa che qui succederà un bel
casino tra poco...”,
pensò Emma, poi disse: “Vado io.”, e
uscì dalla stanza, diretta verso la porta
di ingresso.
Quando
aprì la porta, Emma si trovò davanti un ragazzo
con i capelli rossi e con i
tratti molto simili a quelli di Eryn e un altro biondo, con gli occhi
azzurro
ghiaccio.
“Eryn
è qui ?”, le chiese Alex diffidente.
“Sì,
venite.”, disse loro Emma e li condusse fino alla camera
della ragazza.
“Ma
cosa ?”, chiese Edward appena vide i nuovi arrivati.
“Chi
siete, ragazzi ?”, chiese loro Lucy.
“Cosa
ci fai qui ?”, gli chiese Erik nervoso rivolgendosi al
biondo, mettendosi
davanti al letto.
“Levati
!”, gli disse Draco furioso, dandogli una spallata e
raggiunse il letto.
Alex
lo seguì e, quando i due ragazzi videro Eryn stesa sul
letto, bianca come un
lenzuolo, Alex si ingincchiò vicino alla sorella e,
prendendole una mano, le
disse: “Sorellina...Cosa ti hanno fatto ? Eryn, rispondimi
!”
“E'
inutile.”, gli disse Peter in tono fermo.
“Cosa
le avete fatto, bastardi ?!”, esclamò Alex
alzandosi in piedi di scatto e
fissandoli furioso, impugnando la bacchetta minaccioso.
“Noi
niente. E' stata tua sorella a tentare di uccidersi con un veleno, pur
di non
sposarmi !”, esclamò Erik, furioso anche lui.
“Cosa
?! Come sarebbe ?!”, chiese Alex arrabbiato.
Draco,
nel frattempo, era rimasto freddo e, toccando la fronte della ragazza,
notò che
era gelida.
Alex
stava per mettere le mani addosso ad Erik, ma Draco lo fermò
mettendogli una
mano sulla spalla, poi gli disse in tono duro : “Alex.
Così non sarai di nessun
aiuto a tua sorella. Quindi smettila.”
Alex,
sentendo quel tono e guardando gli occhi furiosi di Draco,
annuì, capendo che
aveva ragione.
Draco
poi, si rivolse ad Erik e gli disse, in tono gelido: “Ora
dimmi che veleno ha
usato.”
“Questo.Tieni.”,
gli disse Emma porgendogli la boccetta del veleno.
“Maledizione
!”, esclamò Alex leggendo il nome del veleno.
“Le
abbiamo già dato una fialetta con l'antidoto, ma dobbiamo
farne altro per i
prossimi giorni.”, gli disse Emma seriamente.
Draco
annuì e le disse: “Fammi vedere dove avete il
laboratorio per le pozioni.”
Emma
annuì e gli disse: “Vieni.”
“Emma,
fermati ! Che stai facendo ?!”, esclamò Erik
furioso.
“Sto
cercando di salvarla, Erik ! E se lo volessi anche tu, verresti con noi
a
preparare l'antidoto !”, gli urlò contro la
sorella.
“Va
bene, arrivo.”, le disse Erik, poi, insieme agli altri due,
si smaterializzò
nel laboratorio.
“Lasciatemi
solo con lei.”, disse loro Alex senza nemmeno guardarli.
I
presenti si guardarono, poi, Alex esclamò :
“Lasciatemi da solo con mia sorella
! L'avete già rovinata abbastanza ! Andate via !”
Peter
stava per ribattere, ma la moglie lo fermò e lo fece uscire
dalla stanza.
Quando
restò solo Moira nella stanza, si avvicinò ad
Alex e gli disse: “Ragazzo, mi
dispiace davvero...Io ed Emma abbiamo fatto di tutto per trovarvi il
prima
possibile...”
Alex
la guardò un momento, poi le chiese: “Allora, ce
lo avete fatto avere voi quel
biglietto ?”
Moira
sorrise e gli rispose: “Con l'indirizzo di casa nostra e
tutto il resto, sì.
Siamo state io ed Emma, ma ovviamente, nessuno in casa lo sa.”
“Emma...E'
la ragazza con i capelli rossi ?”, le chiese Alex.
“Sì.
E' mia nipote. Ha fatto di tutto per aiutare tua sorella mentre era
qui. Le
vuole molto bene.”, gli rispose la donna.
“Sì,
me ne sono accorto.”, disse Alex sorridendo, poi si
voltò di nuovo a guardare
la sorella.
Moira
guardò tristemente il ragazzo, poi uscì dalla
stanza.
FINE
CAPITOLO N * 62
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Capitolo 63 *** CAPITOLO N.63 ***
CAPITOLO
N * 63
Quella
stessa, notte, quando Draco finì di preparare l'antidoto con
l'aiuto di Emma e
di Erik, tornò nella stanza della ragazza.
“Alex.
Riposati un po'. Ora ci sono io con tua sorella.”, gli disse
Draco.
“Non
posso lasciarla, Draco...Dopo tutto questo tempo che non la vedo, ora
l'ho
ritrovata in fin di vita...Come posso allontanarmi ?”, gli
rispose Alex
tristemente, fissando il volto della sorella, ancora molto pallido.
“Testardo
come sua sorella...Non c'è che dire ! Anche se lo
capisco...Dopo tutto il tempo
che non l'abbiamo vista, ora l'abbiamo trovata in queste condizioni.”,
pensò Draco fissando Alex, ppoi disse, sedendosi su una
sedia, accanto al
letto: “D'accordo. Allora vorrà dire che faremo la
veglia in due.”
Alex
lo guardò e sorrise tristemente, continuando a tenere una
mano della ragazza
tra le sue.
“A
proposito...Guarda cos'ho trovato.”, gli disse Alex, tirando
fuori da una tasca
dei pantaloni un bigliettino.
Draco
lo prese e lo lesse, poi, con un ghigno, disse: “E' sempre la
solita, testarda
battagliera che ho conosciuto a undici anni.”
Alex
annuì, poi disse, cupamente: “Già...Ma
come le sarà venuto in mente di
avvelenarsi ?”
“Non
le avranno lasciato scelta, temo...Spero solo che l'antidoto
funzioni.”, disse
Draco cupamente.
Proprio
in quel momento, nella camera arrivarono anche Erik ed Emma.
Draco
fissò il ragazzo, furioso, e, alzandosi dalla sedia, gli si
avvicinò.
Poi,
puntandogli la bacchetta contro, gli disse: “Se lei
morirà, ti ucciderò.”
“Draco
!”, esclamò Alex allarmato avvicinandosi al biondo.
“Pensi
che non ci abbia già pensato ?!”,
esclamò Erik furioso.
Draco
alzò un sopracciglio, in attesa che l'altro proseguisse.
“Mi
dispiace per quello che le ho fatto...E se avessi saputo che si sarebbe
spinta
fino a questo punto, non l'avrei obbligata a sposarmi...La sera prima
era
venuta da me per chiedermi di non costringerla a sposarmi, ma io ho
fatto finta
di non sentire...Se le avessi dato retta, ora non saremmo arrivati a
questo
punto.”, gli disse il ragazzo stizzito e dispiaciuto.
Poi,
Erik si avvicinò alla ragazza e, con un
incantesimo le tolse l'anello che le aveva messo, quello
con la
maledizione, poi, prese una scatolina e la diede a Draco, dicendogli
tristemente: “Se ce la farà, riportala a casa...Ha
avuto in testa sempre e solo
te...Mi dispiace davvero per quello che le ho fatto...”, poi
se ne andò.
“Erik...”,
pensò Emma dispiaciuta per il fratello.
“Cos'è
?”, gli chiese Alex incuriosito avvicinandosi al ragazzo.
Draco
aprì la scatola e vide l'anello di fidanzamento che aveva
regalato ad Eryn
tempo prima.
“E'
l'anello di fidanzamento che avevo regalato a tua sorella.”,
gli rispose Draco
cupamente, poi, senza aggiungere altro, andò a sedersi
nuovamente su una sedia
accanto al letto, prendendo una mano della ragazza tra le sue.
“Dai,
Eryn ! Devi farcela !”, pensò
Draco disperato, anche se cercava di non
far trasparire il suo stato d'animo.
Alex
guardò la scena, poi disse: “Emma,
usciamo...Lasciamoli tranquilli.”
Emma
annuì e condusse il ragazzo nella sua camera.
“Cos'è
quell'anello che tuo fratello le ha tolto ?”, le chiese Alex
sedendosi su una
sedia, vicino alla scrivania.
“E'
un anello maledetto...Costringe la persona che lo porta ad obbedire ciecamente a quello che le
ordina il mago o
la strega che gliel'ha messo...Per questo Eryn non ha mai potuto
mettersi in
contatto con voi, perchè Erik glielo ha
impedito.”, gli rispose la ragazza
tristemente.
Alex
era furente, ma poi, pensando al bene della sorella e guardando
l'espressione
dispiaciuta della ragazza, le disse: “Ti ringrazio per
esserle stata vicina.”
“Figurati...Io
ho fatto solo quello che ritenvo giusto.”, gli rispose Emma
sorridendo
timidamente.
Alex
si alzò e le disse: “Ti sei messa contro la tua
famiglia per aiutarla...Cosa
pensi di fare ?”
Emma
lo guardò per qualche altro istante, pensierosa, poi gli
rispose: “Non lo
so...Ma non resterò a vivere qui. Me ne andrò di
casa, anche se non so ancora
dove.”
Alex
la guardò, poi le disse, sorridendo: “Potresti
venire in Inghilterra con noi.”
Emma
lo guardò incredula, e gli chiese: “Ma cosa stai
dicendo ? Io non faccio parte
della vostra famiglia e con quello che è successo ad Eryn,
mi odiereste...Non
credo che sia una buona idea...”
“Emma,
gli amici sono la famiglia che ci scegliamo ed Eryn si fida di te...Tu
l'hai
aiutata in questo periodo, quindi non potremmo mai odiarti. Se siamo
riusciti a
trovarla, è solo grazie a te e a tua nonna e questo non lo
dimenticheremo...Pensaci, va bene ?”, le disse Alex
sorridendo, poi,
avvicinandosi a lei, le diede un bacio sulla fronte.
Dopodichè,
il ragazzo uscì dalla stanza.
FINE
CAPITOLO N * 63
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Capitolo 64 *** CAPITOLO N.64 ***
CAPITOLO
N * 64
La
mattina dopo, alle sei, Draco si svegliò.
Infatti,
il ragazzo si era addormentato con la testa appoggiata al letto durante
la
notte.
“Eryn.”,
la chiamò Draco guardando il volto pallido della ragazza.
Eryn
però non ebbe nessuna reazione; era sempe immobile e non
dava segni di vita,
anche se la sua pelle era un po' meno gelida.
In
quel momento arrivò Erik.
Draco
lo guardò male.
“Ti
ho portato delle altre boccette di antidoto...Cerca di fargliene
prendere una
adesso e un'altra questa sera.”, gli disse Erik, poi fece per
andarsene.
All'improvviso,
la mano di Eryn ebbe un fremito.
“Eryn
!”, la chiamò Draco notando il movimento.
Erik
si voltò di scatto e fissò la scena.
“Ragazzi,
che succede ?”, chiese loro Alex, accompagnato da Emma.
“Forse
si sta svegliando.”, gli rispose Erik.
“Davvero
?!”, esclamò Emma, avvicinandosi al letto.
“Eryn
! Mi senti ? Sono Emma !”, le disse la ragazza dolcemente
accarezzandole la
fronte.
Alex
si avvicinò a sua volta e, prendendo una mano della ragazza,
le disse: “Dai,
sorellina...Apri gli occhi, su !”
Ci fu
qualche minuto di silenzio, poi Eryn, lentamente iniziò ad
aprire gli occhi,
anche se a fatica.
“Eryn
!”, la chiamò Emma felice.
“Sorellina,
sono qui.”, le disse Alex sorridendo.
Eryn
ci mise un po' a mettere a fuoco e, quando vide Alex e Draco non
riuscì a
credere ai propri occhi, infatti, pensando che fosse un altro trucco,
magari
usando la pozione Polisucco, disse a Draco, debolmente :
“Vattene, Erik !
Smettila di prendermi in giro !”, poi, voltandosi verso Alex,
gli disse: “E
anche tu ! Smettela !”
“Sorellina,
ma cosa dici ?”, le chiese Alex preoccupato.
“Pensa
che qualcuno di noi abbia preso le vostre sembianze.”, disse
Erik tristemente,
poi, avvicinandosi al letto, disse: “Eryn, io sono
qui...Quello è davvero il
biondo...”, e indicò Draco, il quale non
gradì molto l'appellativo che gli era
stato rivolto, poi, indicando Alex le disse: “...e lui
è davvero tuo
fratello...Non è una presa in giro...E' la
verità.”
Eryn
guardò prima Erik, poi gli altri due ragazzi, poi vide anche
Emma.
“E'
tutto vero, Eryn.”, le disse la rossa sorridendo.
“Ehi,
Rompiscatole ! Hai perso la lingua ?”, le chise Draco
ghignando.
Eryn,
sentendo il soprannome con il quale la chiamava Draco, gli rispose
sorridendo,
anche se flebilmente: “No, Antipatico !”
Alex
sorrise vedendo che Eryn era rimasta quella di sempre, poi le disse:
“Ciao,
sorellina.”
“Ciao,
Alex...”, gli rispose lei sorridendo.
In
quel preciso momento, al piano di sotto si sentì un gran
trambusto e poi dei
passi affrettati sulle scale.
“Che
succede ?”, chiese Emma.
“Non
lo so.”, le rispose Erik.
“Mi
sa che sono arrivati gli altri.”, disse Alex sorridendo.
“Gli
altri chi ?”, gli chiese Emma.
“I
nostri parenti e i nostri amici.”, le rispose Alex sorridendo.
“Li
hai avvisati tu, allora.”, gli disse Draco.
“Sì,
ieri notte.”, gli rispose Alex.
Infatti,
poco dopo, nella stanza entrarono Maryrose e Stefan, i genitori di Eryn.
“Tesoro
!”, la chiamò sua madre correndo verso il letto e
accarezzando dolcemente i
capelli della figlia.
“Ciao,
mamma...”, le disse Eryn stancamente.
Stefan
si avvicinò al letto e notando il pallore della figlia,
capì era meglio
lasciarla riposare, così, aiutò sua moglie ad
alzarsi e le disse: “Maryrose,
lasciamola riposare.Ne ha bisogno.”
Draco
annuì, scambiandosi un'occhiata con Stefan.
“Va
bene.”, gli disse Maryrose e si lasciò condurre
fuori dalla stanza.
“Ci
vediamo dopo, piccola.”, le disse suo padre sorridendo.
“Okay,
papà...A dopo.”, gli rispose Eryn sorridendo.
“Dai,
usciamo anche noi, ragazzi. Lasciamola riposare in pace.”,
disse Alex.
Emma
annuì e, insieme ad Alex e ad Erik uscì dalla
stanza.
Nella
stanza restarono solo Eryn e Draco.
“Mi
sei mancato.”, gli disse la ragazza sorridendo.
“Anche
tu. Ma ora riposati...Parleremo quando starai meglio.”, le
disse Draco
accarezzandole dolcemente i capelli.
E,
cullata dalle carezze del ragazzo, Eryn si addormentò.
Draco
restò con lei per tutto il tempo...
FINE
CAPITOLO N * 64
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Capitolo 65 *** CAPITOLO N.65 ***
CAPITOLO
N * 65
Casa
Lewis era piena di gente.
C'erano:
i genitori di Eryn, la famiglia di Lyra al completo,
Daphne, Theodore, Blasie, Pansy, Harry, Ron,
Hermione, Ginny e Luna.
Un
po' alla volta, tutti andarono a salutare Eryn.
Trascorse
una settimana da quando Eryn aveva tentato di avvelenarsi e ora stava
un po'
meglio, infatti riusciva a stare seduta sul letto e a muovere qualche
passo
incerto.
“Si
può sapere come ti è venuto in mente di
avvelenarti ?”, le chiese Draco una
mattina mentre era seduto sul letto con la ragazza.
“Non
avevo altra scelta e non volevo sposare qualcuno che non fossi
tu.”, gli
rispose lei seriamente.
Draco
la guardò intensamente, poi, abbracciandola, le disse:
“Non farlo mai più,
Eryn...Mi hai fatto prendere un colpo quand'ho visto quale veleno avevi
usato.”
“Perchè
?”, gli domandò lei.
“Perchè
l'antidoto contro quel veleno, non sempre funziona...Saresti potuta
morire...”,
le rispose lui.
Eryn
sorrise e gli rispose: “Tanto non avrebbe avuto senso una
vita senza di te...”
Draco
restò colpito da quelle parole e, prendendole il mento con
una mano, le disse:
“Non farlo mai più, Eryn...Anche perchè
non ho intenzione di perderti di vista
un'altra volta.”
Eryn
sorrise e lo baciò.
Draco
ricambiò il bacio ed entrambi erano felici di essersi
ritrovati.
Quella
sera, nella camera della ragazza comparve Erik.
“Cosa
vuoi ?”, gli chiese Draco infastidito.
“Devo
parlare con Eryn.”, gli rispose il ragazzo.
Eryn
lo guardò un momento, poi disse a Draco: “Draco,
non preoccuparti...”
Draco
la guardò incerto, poi, alzandosi, le disse: “Sono
fuori dalla porta se hai
bisogno.”
Eryn
annuì sorridendo.
Quando
la porta si fu richiusa, Erik si sedette sul letto, accanto alla
ragazza.
Eryn
lo guardò interrogativa.
“Eryn...Mi
dispiace. Non avrei voluto spingerti a tanto...Sono stato un stupido.
Non so se
potrai perdonarmi per quello che ti ho fatto, ma sappi solo che mi
dispiace
davvero...Ho sbagliato.”, le disse Erik fissandola negli
occhi.
Eryn
sorrise, capendo che il ragazzo era sincero, poi gli disse:
“Erik, dispiace
anche me per come sono andate le cose...Ma sono sicura che troverai la
persona
che fa per te...”
Erik
sorrise mestamente, poi, alzandosi dal letto, le disse: “Ora
vado o sennò entra
il biondo a controllare cosa stiamo facendo...Buona fortuna,
Eryn.”
“Grazie
e buona fortuna anche a te.E comunque, penso che ci rivederemo ancora,
sai ?”,
gli rispose lei sorridendo.
“Che
intendi ?”, le chiese lui stupito.
“Emma
verrà in Inghilterra con noi, quindi, quando vuoi venire a
trovarla...”, gli
rispose la ragazza.
“In
Inghilterra ?”, le chiese Erik.
Eryn
annuì.
Il
ragazzo sorrise, poi le disse: “Certo che verrò a
trovare la mia sorellina.”
“Erik,
non dirlo a nessuno per ora...Emma mi ha chiesto di dirlo solo a
te.”, gli
disse Eryn.
Il
ragazzo sorrise, poi le rispose: “Tranquilla. Con me il suo
segreto è al
sicuro.”, poi uscì dalla stanza.
FINE
CAPITOLO N * 65
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Capitolo 66 *** CAPITOLO N.66 ***
CAPITOLO
N * 66
Dopo
tre settimane di convalescenza, Eryn e i suoi amici poterono finalmente
tornare
a casa.
Lì,
Eryn rivide anche la sua cagnolina Zoy.
Emma
andò a lavorare al San Mungo con Daphne e Pansy, mentre Eryn
cambiò lavoro e
diventò una Medimaga per animali normali e non.
Dopo
cinque anni, Eryn e Draco si sposarono e andarono a vivere in una casa
in mezzo
alle colline inglesi.
Così
come Emma ed Alex: anche loro si innamorarono e si sposarono.
La
vita scorreva tranquilla per tutti, anche se nessuno poteva sapere
cos'avesse
ancora in serbo e nessuno lo saprà mai.
FINE
CAPITOLO N * 66
FINE
Ciao
!
Spero
che la storia vi sia piaciuta !
Fatemi
sapere che ne pensate, mi farebbe molto piacere conoscere le vostre
impressioni
!
nancyiry
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