Stardust

di nancyiry
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo n.1 ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO N.2 ***
Capitolo 3: *** CAPTIOLO N.3 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO N.4 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO N.5 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO N.6 ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO N.7 ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO N.8 ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO N.9 ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO N.10 ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO N.11 ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO N.12 ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO N.13 ***
Capitolo 14: *** CAPITOLO N.14 ***
Capitolo 15: *** CAPITOLO N.15 ***
Capitolo 16: *** CAPITOLO N.16 ***
Capitolo 17: *** CAPITOLO N.17 ***
Capitolo 18: *** CAPITOLO N.18 ***
Capitolo 19: *** CAPITOLO N.19 ***
Capitolo 20: *** CAPITOLO N.20 ***
Capitolo 21: *** CAPITOLO N.21 ***
Capitolo 22: *** CAPITOLO N.22 ***
Capitolo 23: *** CAPITOLO N.23 ***
Capitolo 24: *** CAPITOLO N.24 ***
Capitolo 25: *** CAPITOLO N.25 ***
Capitolo 26: *** CAPITOLO N.26 ***
Capitolo 27: *** CAPITOLO N.27 ***
Capitolo 28: *** CAPITOLO N.28 ***
Capitolo 29: *** CAPITOLO N.29 ***
Capitolo 30: *** CAPITOLO N.30 ***
Capitolo 31: *** CAPITOLO N.31 ***
Capitolo 32: *** CAPITOLO N.32 ***
Capitolo 33: *** CAPITOLO N.33 ***
Capitolo 34: *** CAPITOLO N.34 ***
Capitolo 35: *** CAPITOLO N.35 ***
Capitolo 36: *** CAPITOLO N.36 ***
Capitolo 37: *** CAPITOLO N.37 ***
Capitolo 38: *** CAPITOLO N.38 ***
Capitolo 39: *** CAPITOLO N.39 ***
Capitolo 40: *** CAPITOLO N.40 ***
Capitolo 41: *** CAPITOLO N.41 ***
Capitolo 42: *** CAPITOLO N.42 ***
Capitolo 43: *** CAPITOLO N.43 ***
Capitolo 44: *** CAPITOLO N.44 ***
Capitolo 45: *** CAPITOLO N.45 ***
Capitolo 46: *** CAAPITOLO N.46 ***
Capitolo 47: *** CAPITOLO N.47 ***
Capitolo 48: *** CAPITOLO N.48 ***
Capitolo 49: *** CAPITOLO N.49 ***
Capitolo 50: *** CAPITOLO N.50 ***
Capitolo 51: *** CAPITOLO N.51 ***
Capitolo 52: *** CAPITOLO N.52 ***
Capitolo 53: *** CAPITOLO N.53 ***
Capitolo 54: *** CAPITOLO N.54 ***
Capitolo 55: *** CAPITOLO N.55 ***
Capitolo 56: *** CAPITOLO N.56 ***
Capitolo 57: *** CAPITOLO N.57 ***
Capitolo 58: *** CAPITOLO N.58 ***
Capitolo 59: *** CAPITOLO N.59 ***
Capitolo 60: *** CAPITOLO N.60 ***
Capitolo 61: *** CAPITOLO N.61 ***
Capitolo 62: *** CAPITOLO N.62 ***
Capitolo 63: *** CAPITOLO N.63 ***
Capitolo 64: *** CAPITOLO N.64 ***
Capitolo 65: *** CAPITOLO N.65 ***
Capitolo 66: *** CAPITOLO N.66 ***



Capitolo 1
*** capitolo n.1 ***


STARDUST

 

 

 

 

Ciao a  tutti !

Solo una piccola precisazione prima di inziare la lettura:

Quando  troverete delle frasi in corsivo e sottolineate tra le “  “ (virgolette) vorrà dire che starete leggendo i pensieri dei personaggi...

E ora vi auguro una buona lettura !

Nancyiry

 

 

 

CAPITOLO N* 1

 

Irlanda, paese magico e indimenticabile...

Con le sue verdi brughiere, l'oceano che lambisce ogni lato dell'Isola di Smeraldo, le vecchie leggende che sembrano non avere mai fine e forse...chissà, magari non sono solo leggende...

 

In quella bellissima terra, tra il mondo magico, alcune famiglie di maghi erano a conoscenza di una profezia che custodivano gelosamente.

 

La famiglia magica più antica dell'Irlanda, che faceva di cognome Stardust, custodiva un grande e potente segreto.

 

In questa famiglia, di tipo matriarcale, si narrava che ogni cento anni, nascesse una bambina dotata di un grande potere, un potere davvero tremendo se usato nel modo sbagliato, un potere talmente potente da poter distruggere il mondo...

La portatrice di questo temibile potere, poteva controllare le forze della natura, curarla o distruggerla e poteva anche  comprendere e parlare con tutti gli animali del pianeta oltre che ordinare loro qualsiasi cosa.

Ogni animale aveva rispetto e timore verso la persona dotata di simile potere e si piegava al suo volere...

 

La famiglia Stardust era originaria di Glasgow e la sua eterna nemica era un'altra potente e antica famiglia magica che faceva di cognome Lewis.

La famiglia Lewis nel corso dei secoli cercava sempre di portare dalla sua parte la portatrice del potere della famiglia Stardust.

Infatti, le due famiglie avevano in corso sin dai tempi antichi delle faide...

 

FINE CAPITOLO N * 1

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Capitolo 2
*** CAPITOLO N.2 ***


CAPITOLO N * 2

 

Era estate quando Maryrose Stardust e Stefan Wilson si conobbero durante una festa nel centro di Dublino.

 

Infatti, i genitori di Maryrose si erano trasferiti a Dublino dopo essersi sposati e avevano sempre vissuto lì.

 

Quell'estate, Maryrose aveva compiuto i suoi diciassette anni il primo giugno e aveva appena concluso la Scuola di Magia Trinity di Dublino.

Maryrose era una ragazza molto sveglia e piena di allegria.

Era alta al punto giusto, slanciata, con i capelli lunghi fino alle spalle rossi come il fuoco, mossi e gli occhi di un verde smeraldo.

 

Stefan Wilson era un inglese, andato con un amico in vacanza in Irlanda per festeggiare la fine degli studi magici effettuati a Hogworts, in Inghilterra.

Stefan era un ragazzo molto attraente, con un fisico asciutto da far invidia anche tra i suoi coetanei e le ragazze gli morivano dietro.

Inoltre, aveva dei dolcissimi e caldi occhi nocciola chiaro e i capelli lisci color mogano.

Stefan era un ragazzo molto intraprendente.

Era un Serpeverde sì, ma non gli importava della differenza tra i maghi purosangue e quelli con genitori babbani.

Infatti, il suo migliore amico era un mezzosangue, eppure, i due erano sempre andati molto d'accordo ed erano cresciuti come fratelli.

Stefan era molto brillante, intelligente, astuto, sarcastico, ma sapeva essere molto dolce e comprensivo...

 

Quella sera, quando Stefan e Maryrose si conobbero, entrambi capirono di appartenersi non appena si  scontrarono...

 

Maryrose quella sera indossava un leggero vestito rosso fuoco a tinta unita, in completo con i suoi capelli, che le arrivava fino a sopra il ginocchio, era truccata leggermente con un po' di ombretto verde chiaro per risaltare i suoi occhi e aveva un velo di lucidalabbra rosa.

Il vestito era molto semplice, di pura seta, aveva delle spalline sottil ed era un po' scollato sul davanti.

L'abito le scendeva morbido fin sopra alle ginocchia sottolineando le sue dolci forme.

 

Insieme a Maryrose c'era una sua grande amica, Emily Lusch, anche lei una ragazza molto carina.

Emily era un po' più bassa di Maryrose, ma era molto aggraziata: bionda, con gli occhi azzurri come il mare, slanciata e con dei tratti del viso molto dolci.

 

Infatti, Maryrose si trovava benissimo con la sua amica perchè era molto dolce, comprensiva e leale, oltre ad essere una grande testarda quando ci si metteva.

 

Stefan invece, era accompagnato dal suo  migliore amico, Thomas, il ragazzo nato da due babbani.

I due giovani avevano deciso di partecipare alla grande festa della città su richiesta molto insistente di Thomas, tanto che alla fine, Stefan aveva dovuto cedere per avere un po' di pace.

Infatti, a Stefan non piaceva molto stare in mezzo alla calca, ma sentendo le suppliche davvero estenuanti del suo amico, non potè rifiutare di partecipare a quella festa serale.

 

Maryrose, Emily, Stefan e Thomas, anche se da direzioni diverse, quella sera arrivarono tutti nella stessa grande piazza dove si stava svolgendo il grande concerto musicale su un palcoscenico posto nella piazza più grande della città.

 

Man mano che camminavano per avvicinarsi al palco, le due ragazze vennero spinte un po' da una parte e un po' da un'altra vista la gente che c'era e, a un certo punto, Maryrose ricevette una forte spinta da qualcuno e sarebbe caduta rovinosamente per terra se due braccia muscolose non l'avessero sorretta.

 

La ragazza, sentendosi afferrare al volo, si sentì molto tranquilla perchè quelle braccia le trasmisero subito un senso di sicurezza.

 

Il ragazzo aiutò Maryrose a rimettersi in piedi e, quando lei si voltò per ringraziarlo, restò senza parole.

Che carino...”, pensò Maryrose arrossendo imbarazzata.

“Tutto bene ?”, le domandò il ragazzo sorridente e guardandola dolcemente con i suoi occhi nocciola.

Maryrose, dopo qualche altro secondo di imbarazzo, si riscosse e gli rispose sorridendo: “Sì, grazie mille. Se non ci fossi stato tu sarei caduta.Sei stato molto gentile.”, e si rimise in piedi.

Stefan sorrise e le rispose:”Figurati. Ho solo fatto il mio dovere.”

“Il tuo dovere ?”, gli chiese Maryrose confusa.

“Già, salvare le damigelle in difficoltà è il suo dovere !”, le rispose Thomas spuntando all'improvviso vicino all'amico.

“Maryrose !”, la chiamò Emily e le si avvicinò.

“Tutto bene ? A un certo punto non ti ho più vista, eri sparita !”, le chiese Emily guardandola preoccupata.

“Sì, tutto bene Emily. Ma solo grazie a lui.”, le rispose Maryrose sorridendo e guardando prima l'amica e poi Stefan.

Emily guardò Stefan e la sua amica rimase affascinata da Thomas.

 

Ci un momento di silenzio, poi Thomas, con un sorriso smagliante, disse: “A proposito, io sono Thomas e lui...”, e indicò l'amico: “...è Stefan. Volete prendere qualcosa da bere ? Ovviamente offriamo noi.”

“E' sottointeso, amico.”, concordò Stefan guardando Thomas.

Le due ragazze si guardarono un momento, incerte se fidarsi dei due estranei, ma poi, annuirono e Maryrose disse: “Va bene.”

“Comunque, io sono Emily e lei...”, e indicò l'amica: “...è Maryrose.”, disse Emily ai due ragazzi.

“Piacere di conoscervi, ragazze.”, disse loro Stefan guardando dolcemente Maryrose.

 

 

Dopo quella sera, i quattro ragazzi continuarono a frequentarsi per il resto dell'estate.

 

Infatti, Stefan e Thomas prolungarono di proposito le loro vacanze in Irlanda per poter conoscere meglio le due ragazze di cui si erano innamorati.

 

 

Giunse il primo giorno di settembre e, quella sera, Emily, Maryrose, Stefan e Thomas andarono in un ristorante molto carino con i tavolini all'aperto nel centro di Dublino per la cena.

Durante quella cena, i due ragazzi chiesero a Maryrose e ad Emily di andare a vivere con loro in Inghilterra.

Le due amiche, ovviamente accettarono e, dopo averlo comunicato alle rispettive famiglie, partirono con i due ragazzi.

 

FINE CAPITOLO N* 2

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Capitolo 3
*** CAPTIOLO N.3 ***


CAPITOLO N* 3

 

Passarono alcuni anni...

 

Stefan e Maryrose trovarono dei posti di lavoro che a loro piacevano molto.

 

Stefan entrò a far parte degli Auror come Pozionista, infatti era molto bravo in quel campo e Maryrose cominciò a lavorare al San Mungo come Medimaga.

 

Anche Thomas ed Emily trovarono dei lavori che li gratificavano molto.

 

I quattro amici vivevano in un paesino vicino a Londra, in aperta campagna.

 

 

 

Dopo essersi sposati, Maryrose, Emily e i rispettivi mariti pensarono di mettere su famiglia e infatti, nacquero cinque bambini.

 

Emily e Thomas ebbero: Sean era un bel bambino dai cappelli castani e gli occhi azzurri, ed era il primogenito.

Dopo due anni ebbero Lyra, una bambina dai capelli biondi e gli occhi azzurri.

Infine, dopo altri due anni nacque Louise che aveva i capelli castani e gli occhi azzurri.

 

Stefan e Maryrose, invece ebbero: Alex, che aveva i capelli rossi e gli occhi nocciola, ed Eryn, la quale aveva i capelli lisci color mogano e gli occhi verde smeraldo.

Alex ed Eryn si portavano due anni e la seconda aveva ereditato il tanto agognato e temuto potere della dinastia Satrdust.

 

Ovviamente, nessuno, oltre ai suoi genitori, suo fratello Alex, Emily, Thomas e i loro figli doveva saperlo.

 

FINE CAPITOLO N * 3

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Capitolo 4
*** CAPITOLO N.4 ***


CAPITOLO N * 4

 

Arrivò il primo settembre e quell'anno poterono prepararsi per la scuola anche Lyra ed Eryn oltre a Sean e Alex.

Louise, invece doveva ancora aspettare qualche tempo.

 

Infatti, Sean e Alex avevano già tredici anni, Lyra e Eryn undici e Louise nove.

 

Quel mattino, i genitori e i ragazzi si trovarono davanti alla casa dei Wilson e, insieme partirono alla volta di King's Cross.

 

Una volta arrivati alla Stazione, Sean accompagnò Lyra oltre la barriera che li separava dall'Espresso di Hogworts.

 

Eryn guardò preoccupata Lyra e Sean sparire oltre il muro.

“Dai, sorellina. E' ora ! Dobbiamo andare anche noi !”, la incitò Alex mettendole una mano su una spalla.

“Okay, fratellone...”, gli rispose Eryn ancora incerta, ma non volendo fare la figura della fifona, cominciò a correre verso il muro seguita dal fratello.

Maryrose e Stefan, vedendo i lori figli così uniti sorrisero felici.

 

Infatti, Eryn e Alex erano davvero molto uniti tra loro ed essendo cresciuti insieme a Lyra, Sean e Louise, volevano molto bene anche a loro.

 

“Andiamo anche noi.”, disse Stefan sorridendo.

Maryrose, Emily, Thomas e Louise concordarono e attraversarono a loro volta la barriera.

 

Quella mattina, sul binario per Hogworts c'era davvero moltissima gente.

 

Dopo aver salutato i rispettivi genitori e Louise, Sean, Alex, Eryn e Lyra salirono sul treno che li avrebbe portati a scuola.

 

“Ehi, voi ! Quando tornate dovete insegnarmi un po' di magie, capito ?!”, urlò loro Louise dalla banchina del treno.

“Certo, Louise ! Non preoccuparti.”, le rispose Lyra entusiasta.

“Ci vediamo a Natale !”, la salutò Eryn.

“Già e nel frattempo, fai la brava, mi raccomando !”, le urlò Sean divertito.

Louise, sentendo quella frase si offese e gli disse: “Cosa vorresti dire, Sean ?!!! Io sono sempre brava !”

“Non potevi evitare di provocarla ? Lo sai che tua sorella è permalosa !”, lo rimproverò Alex sorridendo, conoscendo bene l'amico.

“Lo so, ma mi diverto troppo a farle perdere le staffe...”, gli rispose Sean divertito.

Alex scosse la testa sconsolato e disse: “E' inutile...Non cambierai mai.”

Le due ragazze sorrisero divertite, poi Lyra chiese: “Ehi, andiamo a sederci o dobbiamo fare tutto il viaggio in piedi ?”

“Ma certo che no, Lyra ! Andiamo a  cercare uno scompartimento libero.”, le rispose Sean sorridendo.

Le ragazze annuirono e seguirono i fratelli attraverso il treno.

 

I quattro ragazzi trovarono uno scompartimento vuoto dopo pochi minuti di perlustrazione e si accomodarono.

 

“Allora, perchè non ci raccontate qualcosa di Hogworts ?”, chiese Eryn ai due ragazzi appena si furono seduti.

“Okay...Da dove possiamo cominciare, Alex ?”, disse Sean guardando l'amico.

“Io comincerei dalle Case di Appartenenza. Che ne dici ?”, gli rispose Alex.

“Sì, è un'ottima idea.”, gli rispose Sean.

 

Poi, il ragazzo cominciò a raccontare alla sorella e ad Eryn le caratteristiche delle quattro Case,della scuola in generale, dei professori e del Preside.

 

“E voi di che case siete ?”, chiese loro Eryn curiosa.

“Perchè ce lo chiedete ora ? Non avete mai voluto saperlo prima.”, le rispose Alex sorpreso.

“Perchè io ed Eryn ci eravamo messe d'accordo di non chiedervi niente prima di iniziare la scuola.”, gli rispose semplicemente Lyra.

Alex e Sean si guardarono perplessi, poi, il primo disse:” Contente voi...Certo che le ragazze sono davvero incomprensibili...”

“Concordo in pieno, amico.”, disse Sean sorridendo.

“Comunque, io sono Serpeverde.”, disse Alex rivolgendosi alle due ragazze.

“E io Grifondoro.”, aggiunse Sean.

“Ma dai ! Siete capitati nelle due case avversarie per eccellenza !!!”, esclamò Lyra.

“Già...che ci vuoi fare ? Però non ci perdiamo mai di vista neanche a scuola e ne combiniamo di tutti i colori insieme, vero Sean ?”, le rispose Alex ghignando divertito.

“Certo, come sempre !”, gli rispose Sean sorridendo.

Le due ragazze si guardarono un momento, poi Eryn disse all'amica:”Speriamo di capitare insieme, Lyra.”

“Già, lo spero anch'io...Comunque, ci potremmo vedere sempre a scuola, no ?”, le rispose l'altra ragazza sorridendo.

“Certo, questo è sicuro !”, le rispose Eryn tranquillamente.

 

I due ragazzi guardarono affettuosamente le sorelle e, mentre stavano parlando tra loro, Alex disse: “Mi sa che queste due ne combineranno di cotte e di crude a Hogworts.”

“Già, come i sottoscritti del resto !”, gli rispose Sean ghignando.

“E' giusto così. Dovranno pur seguire le orme di famiglia, no ?”, esclamò Alex divertito.

 

FINE CAPITOLO N * 4

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Capitolo 5
*** CAPITOLO N.5 ***


CAPITOLO N * 5

 

Arrivò la cerimonia dello Smistamento anche quell'anno...

Eryn e Lyra erano vicine nella fila e speravano di capitare nella stesse Casa.

“Oh, Eryn, sono così nervosa !!!”, esclamò Lyra al suo orecchio.

“Lo so, Lyra. Anch'io lo sono... Cosa credi ?”, le rispose Eryn cercando di calmarsi.

 

Quando Lyra si mise il Cappello Parlante, questo la mandò a Grifondoro.

 

Mentre aspettava di essere chiamata, Eryn sentì il Cappello Parlante chiamare: “Draco Malfoy”.

 

Subito, da alcuni posti dietro di lei, Eryn vide farsi avanti un ragazzo dai capelli biondi molto chiari e gli occhi azzurro ghiaccio.

Il ragazzo aveva un'aria molto arrogante e sicura di sé e, quando arrivò vicino ad Eryn, le disse in tono malizioso: “Ciao,dolcezza...Spero che capiterai nella mia Casa così potremo divertirci.”

Eryn avvampo' imbarazzata sentendo quelle parole, poi, arrabbiandosi, gli rispose: “Io invece spero di non vederti più, arrogante che non sei altro ! Sparisci !”

Alcuni ragazzi guardarono increduli Eryn e Draco che si fronteggiavano e che si lanciavano sguardi di fuoco.

 

 

“Però,ha carattere tua sorella per sfidare un Malfoy...”, gli disse un ragazzo seduto accanto a lui.

Alex guardò un momento la sorella, orgoglioso, poi, rispose al suo compagno: “Sì, è vero.Mia sorella ha carattere...Se ha risposto così a quel ragazzino, ci sarà sicuramente una spiegazione.”

Brava,sorellina ! Certo che, come primo impatto con un Malfoy, il tuo non è stato certo dei migliori...Se Eryn e quel Malfoy capitassero davvero nella stessa Casa, ci sarà da divertirsi...”, pensò Alex divertito guardando Eryn sorridendo e scambiandosi poi un'occhiata con Sean, che, dal suo tavolo ricambiò con uno sguardo d'intesa.

 

 

“Ma come osi parlarmi così ? Io sono....”, le stava dicendo Malfoy oltraggiato.

“Senti, tu potrai essere anche Merlino in persona, ma con me vedi non avere quell'atteggiamento perchè mi fai solo saltare i nervi...e ora vai, il Cappello ti ha chiamato e io sono stufa di aspettare.”, lo interruppe bruscamente la ragazza per nulla intimorita.

Malfoy stava per ribattere perchè mai nessuno aveva osato trattarlo così, ma la Professoressa Mccgranitt, lo chiamò: “Signor Malfoy,allora ? Vuole venire o no ?”

Il ragazzo, prima di incamminarsi verso il Cappello, si voltò verso Eryn e le disse: “Ne riparliamo. Non finisce qui.”

“Convinto tu...”, gli disse Eryn tranquillamente guardandolo a sua volta negli occhi senza abbassare i suoi.

Draco si voltò irritato e si diresse verso il Cappello, che lo mandò a Serpeverde.

 

Vennero chiamati altri ragazzi e ragazze e, finalmente arrivò il turno di Eryn.

Appena le venne posato il Cappello sulla testa, quest'ultimo le disse all'orecchio: “Mhh,difficile...davvero difficile.Hai molto coraggio e anche una mente acuta. Non  ti faresti molti problemi a rispettare le regole...Staresti bene tra i Grifondoro, ma anche tra i Serpeverde...ma dove ti metto ?”

Eryn, ricordandosi che suo padre era stato un Serpeverde e lo desiderava anche per lei, disse al Cappello: “Io preferirei Serpeverde.”

“Perchè ?”, le domandò il Cappello curioso.

“Perchè mio padre ne sarebbe molto felice...Per me una Casa vale l'altra, ma se finissi a Serpeverde, papà sarebbe molto contento. Lui è stato un Serpeverde ed è la persona più in gamba che conosca...Potresti ?”, gli rispose la ragazza.

Il Cappello ci pensò un momento, poi disse: “D'accordo.Se per te è così importante...”, poi urlò alla sala: “Serpeverde !”

Eryn sorrise e andò a sedersi al tavolo dei Serpeverde, vicino al fratello.

 

“Che peccato.”, disse Lyra guardando la sua amica sedersi tra i Serpeverde.

“Scommetto che l'ha fatto per suo padre.”, disse Sean sorridendo.

“Cosa ? In che senso ?”, gli domandò la sorella.

“Nel senso che Stefan ha sempre desiderato che i suoi figli fossero entrambi Serpeverde per dimostrare che anche quella Casa è degna di rispetto, che anche lì ci sono maghi e streghe bravi, che accettino e facciano amicizia con i babbani e i mezzosangue...come ha fatto lui. Sicuramente Eryn avrà chiesto al Cappello di metterla in quella Casa per far felice suo padre.”, le spiegò Sean guardando Alex ed Eryn chiacchierare.

Lyra guardò un momento la sua amica e vide che era felice, poi sorridendo, disse: “Mi sa che hai ragione, Sean...E' proprio tipico di lei far contenti gli altri...E' così altruista che a volte mi preoccupa...”

“Già, è vero...Essere troppo buoni con chi non se lo merita può essere pericoloso.”, concordò Sean seriamente.

“Già, ma Eryn  sa difendersi molto bene.”, gli disse Lyra divertita ripensando alla conversazione tra la sua amica e Draco Malfoy.

 

 

“Benvenuta tra noi, sorellina !”, le disse Alex sorridendo appena si fu accomodata.

“Alex, smettila di chiamarmi così ! Siamo a scuola !”, lo rimproverò Eryn arrossendo vistosamente.

“D'accordo...come vuoi...”, le rispose il fratello sorridendole divertito.

“A proposito, ti presento delle new entry. Daphne Greengrass, Pansy Parkinson, Blasie Zabini, Theodor Nott e Draco Malfoy.”, le disse poi il fratello e indicò: una ragazza molto carina dai lunghi e lisci capelli biondi e gli occhi verdissimi (Daphne), una ragazza con i capelli castano scuro e gli occhi della stessa tonalità (Pansy), un ragazzo dagli occhi blu cobalto e i capelli neri (Blasie), un ragazzo dai capelli nerissimi e gli occhi dello stesso colore (Theodore) e infine un ragazzo dai capelli biondissimi e gli occhi azzurro ghiaccio (Draco).

“Ciao, io sono Eryn Wilson.”, disse loro la ragazza sorridendo e ignorando totalmente Malfoy.

Dal canto suo, Malfoy guardò molto male la ragazza che gli stava di fronte e pensava già a un modo per fargliela pagare.

“Ciao. Non è che mi potresti organizzare un appuntamento con quello schianto di tuo fratello ?!!!”, le rispose Pansy sorridendole speranzosa a bassa voce.

“Pansy, ma la pianti ?! Nemmeno la conosci e le chiedi una cosa così ? Ma non ti vergogni ?!”, la rimproverò la ragazza di nome Daphne.

Eryn guardò imbarazzata e divertita le due che le stavano di fronte e non potè fare a meno di sorridere.

Che tipe strane...Forse andremo d'accordo e potremmo essere amiche...Chi lo sa ?”, pensò eryn divertita.

“Scusala, Eryn. Non farci caso, ma Pansy è sempre un po' impulsiva...”, le disse Daphne sorridendo.

“Non preoccupatevi, non mi sono mica offesa.E comunque...”, disse loro Eryn sorridendo, poi, rivolgendosi a Pansy le disse: “...mi spiace dirtelo, Pansy, ma per ora, mio fratello non è minimamente interessato ad avere una ragazza...Magari più avanti...”

Pansy la guardò un momento un po' delusa, ma poi, sorridendo, le disse: “Non importa...Comunque, apprezzo molto la tua franchezza e credo che diventeremo delle ottime amiche !”

“Lo spero ! Mi farebbe davvero molto piacere !”, le rispose Eryn sorridendo.

“Bene. Allora, visto che siamo tutte d'accordo, da questa sera, formeremo il Magnifico Trio !”, concluse Daphne con tono risoluto.

“Magnifico Trio ?!”, le chiesero Eryn e Pansy all'unisono perplesse.

“Certo ! Noi tre siamo magnifiche già singolarmente, no ? Quindi, se fondiamo un trio, questo diventa Magnifico !”, spiegò loro Daphne convinta.

Pansy ed Eryn si guardarono un momento allibite e incredule, ma poi, la prima disse: “Sai, Eryn...è da quando la conosco che è così e mi sa che dovremo tenercela com'è.”

Eryn sorrise divertita e le rispose: “Per me va benissimo così.”

“Cosa state confabulando voi due ?”, chiese loro Daphne guardandole sospettosa.

“Ecco....”, le rispose Pansy a disagio non sapendo cosa inventarsi.

“Stavamo solo dicendo che il soprannome che ci hai trovato va benissimo.”, le rispose Eryn sorridendo.

Daphne guardò un momento le altre due ragazze, poi disse loro a bassa voce: “Certo che il nome è quello giusto e poi, guardatevi attorno...molti ragazzi ci stanno fissando.”

Pansy ed Eryn, senza dare nell'occhio si guardarono intorno e si accorsero che effettivamente, molti ragazzi le guardavano interessati.

Oh, mamma ! Che imbarazzo !!!”, pensò Eryn, non essendo abituata ad essere al centro dell'attenzione.

Poi, dopo qualche minuto, Eryn disse: “Ragazze, vado a salutare dei miei amici. Torno subito.”

“Okay. Ehi, ma quali sarebbero questi tuoi amici ?”, le domandò Pansy.

“Amici d'infanzia. Loro sono Grifondoro.”, le rispose tranquillamente Eryn.

“E tu vai da loro ? Le nostre Case si odiano a vicenda !”, eslcamò Pansy incredula.

“A me non importa molto delle Case, per me siamo tutti uguali e ora, se hai finito, devo andare.Ciao !”, le rispose Eryn tagliando il discorso e voltandosi per andare verso il tavolo dei Grifondoro.

“Mi sa che l'hai offesa, sai ?”, le chiese Daphne.

“Hai ragione...Certo che è strana quella ragazza...”, disse Pansy guardando dispiaciuta Eryn.

“Non è strana...E' solo che non da importanza alle Case, ai lignaggi familiari, alle ricchezze degli altri...A lei importa quello che una persona ha dentro...Dovreste imparare anche voi, ragazze.”, disse loro Alex tranquillamente.

 

 

Nel frattempo, Eryn raggiunse Lyra.

“Ciao !”, la salutò Eryn sorridendo.

“Ciao, Eryn ! Allora ? Com'è che sei finita a Serpeverde ?”, le rispose Lyra sorridendo.

“Volevo solo fare contento papà. Sapevo quanto ci tenesse che andassi in quella Casa...e poi, per me non fa molta differenza, lo sai.”, le rispose Eryn.

“Hai ragione. Comunque, ti presento i miei compagni: Hermione, Ron, Dean, Seamus, Neville, Fred,George e Harry Potter.”, le rispose Lyra sorridendo indicandole ognuno dei ragazzi.

“Ciao, molto piacere di conoscervi. Io sono Eryn.”, disse loro la ragazza.

“Piacere nostro. Sono contento che una volta tanto tra quelle Serpi ci sia qualcuno di simpatico.”, le disse Fred.

“Grazie...ora devo andare però.”, disse loro Eryn notando che sui tavoli stava comparendo la cena.

“Già. Ci vediamo e dì a tuo fratello di aspettarmi all'entrata della Sala Grande dopo cena.”, le disse Sean.

“Perchè ? Cosa dovete fare ?”, chiesero Eryn e Layra contemporaneamente.

“Cose da ragazzi...”, rispose Sean vagamente.

“Sì, certo...Speriamo in bene...Ciao !”, disse Eryn divertita e tornando al suo tavolo.

 

 

FINE CAPITOLO N * 5

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Capitolo 6
*** CAPITOLO N.6 ***


CAPITOLO N * 6

 

Dalla sera del primo giorno di scuola, Eryn, Daphne, Pansy, Theodore, Blasie e Draco formarono subito un gruppo.

 

Tra Eryn e Draco non scorreva buon sangue perchè erano più le volte che i due bisticciavano anziché quelle in cui si parlavano civilmente, ma su insistenza di Blasie e degli altri componenti del gruppo, i due ragazzi convivevano sopportandosi a vicenda.

 

A mano a mano che Pansy e Daphne conobbero Eryn, anche loro cominciarono pian piano a capire che la famiglia di provenienza, il fatto di essere o no purosangue, non era poi così importante.

 

Eryn si trovava davvero molto bene con Daphne e Pansy, anche perchè passando molto tempo con loro, aveva imparato a conoscerne ogni dettaglio.

 

Daphne era molto creativa, impulsiva, un po' eccentrica, ma sapeva essere davvero molto dolce e comprensiva.

 

Pansy era molto più impulsiva ed era un po' permalosa, ma era una buona amica; sapeva consigliare molto bene, ascoltare, consolare e aveva delle idee grandiose.

 

Per quanto riguardava i rapporti tra Eryn, Theodore e Blasie, andava tutto bene.

 

Theodore era il romanticone del gruppo, il sognatore ed era un ragazzo molto dolce, anche se non gli mancava il coraggio e il menefreghismo per le regole.

 

Blasie era un ragazzo molto simpatico, divertente, un combinaguai nato, ma era un amico leale ed Eryn poteva tranquillamente confidarsi con lui.

 

Per quanto riguardava il rapporto tra Eryn e Draco, non cambiò mai dal loro primo incontro perchè il ragazzo continuava a comportarsi con aria di superiorità ed Eryn non lo sopportava,

Infatti, il più delle volte, quando i due ragazzi non si ignoravano a vicenda, bisticcivano e, quando esageravano toccava ai loro amici calmare i bollenti spiriti.

Ma sin dal primo momento in cui era stato costituito il gruppo, apparve subito chiaro, che i perni di esso fossero Draco ed Eryn; senza di loro, il gruppo non sarebbe mai esistito.

 

 

Durante gli anni scolastici, le famiglie di Eryn, Blasie, Daphne, Pansy,Theodore e Draco organizzarono delle giornate insieme per far vedere i ragazzi anche fuori dalla scuola.

 

Ovviamente, a queste giornate partecipavano anche Lyra e la sua famiglia.

 

In questo modo, anche i genitori poterono conoscere i ragazzi che frequentavano i loro figli durante l'anno scolastico.

 

Anche in queste giornate di festa, non mancarono mai i bisticci tra Eryn e Draco e,  o Alex o gli altri ragazzi, a volte dovevano intervenire per farli smettere.

 

Nonostante fossero in case diverse, Alex ed Eryn trascorsero comunque del tempo insieme ai loro amici d'infanzia: Lyra e Sean e legarono molto anche con: Harry, Ron, Hermione, i gemelli Weasley, Luna Lovegood, Ginny...

 

Un pomeriggio estivo, quando ormai mancavano pochi giorni all'inzio del quarto anno, le famiglie di Eryn e di Draco avevano organizzato un pic nic vicino a un lago...

 

Mentre Eryn si stava facendo il bagno, Draco la osservava, seduto sulla riva.

Infatti, il ragazzo si era accorto che da un po' di tempo, ormai osservava sempre più spesso quella ragazza così sfuggente e coraggiosa al punto da sfidarlo in continuazione.

 

Alex si accorse del ragazzo e si sedette accanto a lui.

“Allora, Draco...Niente bagno ?”, gli domandò Alex tranquillamente.

“No, non mi va.”, gli rispose lui truce continuando a fissare il lago.

Alex lo guardò un momento pensieroso, poi gli chiese: “Nessun progresso con Eryn ?”

“Come, scusa ?!”, esclamò Draco imbarazzato.

“Andiamo, Draco...Ho visto come fissi mia sorella, non sono cieco...”, gli rispose Alex molto schietto.

Draco lo fissò, poi, tornandò a guardare il lago, gli rispose: “No, nessun progresso.Tua sorella è troppo testarda per i miei gusti.”

Alex lo guardò divertito, poi gli disse: “Solo perchè non sei andato più a fondo, Draco.”

Il ragazzo lo guardò perplesso.

“Eryn ha sempre fatto così; si è sempre costruita attorno una corazza con gli estranei...ma se cerchi di vedere oltre l'apparenza, scopri una persona meravigliosa...Solo che ci mette un po' ad aprirsi e a fidarsi degli altri...Non lo fa apposta...Per questo gli altri devono cercare di andare oltre questa corazza se vogliono conoscerla davvero.”, gli spiegò Alex guardando a sua volta la sorella che nuotava tranquillamente nel lago.

“E sicuramente, continuando a bisticciare come fate, lei non si aprirà di certo.”, aggiunse Alex.

Draco lo guardò un momento, poi gli chiese: “E cosa dovrei fare, allora ?”

“Assecondala, cerca di capire cosa le piace e cosa no...Prova a vedere le cose anche dal suo punto di vista...e soprattutto, non comportarti in maniera arrogante con lei...è una cosa che non sopporta...”, le rispose Alex seriamente.

“E' inutile...Mi odia lo stesso.”, gli disse Draco.

“No, non credo.”, gli rispose Alex alzandosi.

“Cosa vuoi dire ?”, gli domandò Draco fissandolo.

“Devo andare, mi chiamano.”, gli rispose Alex divertito e si allontanò in direzione della madre che lo stava aspettando per ripiegare la grande tenda che avevano usato per il pic nic.

 

Nel frattempo, Eryn era uscita dall'acqua e, vedendo Draco seduto a riva, ignorandone il motivo, gli si avvicinò.

“Malfoy.”, lo chiamò la ragazza quando lo raggiunse.

Draco alzò lo sguardo e se la trovò davanti, in costume, bagnata  e bellissima.

“Wilson.”, le rispose lui fingendo indifferenza.

“Perchè non vieni a farti un bagno ? Si sta benissimo in acqua.”, gli chiese la ragazza.

“Ho di meglio da fare.”, le rispose Draco in tono secco.

“Certo. Devi guardare il panorama e contare quanti uccelli volano nel cielo. Divertiti !”, gli rispose Eryn stizzita e si allontanò, avviandosi verso i genitori.

Brutto ingrato ! Per una volta volevo deporre l'ascia di guerra e tu hai rifiutato ! Peggio per te !, pensò Eryn furiosa mentre si avvicinava al fratello.

 

“Ciao, sorellina ! Hai fatto un bel bagno, eh ?”, le domandò Alex sorridendo, anche se aveva visto la scena tra lei e Draco.

“Già, mi è piaciuto molto. Si stava benissimo in acqua.”, gli rispose Eryn cercando di apparire normale.

Alex però, conosceva bene sua sorella e le chiese: “Eryn, cos'è successo ?”

“Niente, perchè ?”, gli chiese lei facendo finta di nulla.

Alex la fissò a braccia conserte, attendendo la verità.

Eryn guardò il fratello e capì che la conosceva troppo bene.

“Oh, e va bene ! Ho litigato con Malfoy.”, gli rispose Eryn seccata.

“Che novità...Per quale motivo questa volta ?”, le chiese Alex divertito.

“Gli ho chiesto se voleva venire a farsi un bagno e lui mi ha risposto che aveva di meglio da fare, con quel suo solito tono sostenuto....Non lo sopporto !!!”, gli rispose Eryn stizzita.

“E tu gli hai risposto per le rime, immagino.”, le disse Alex sorridendo.

“Per forza ! Lo sai che non lo sopporto quando fa così.”, gli disse Eryn.

Alex scosse la testa divertito, poi, avvicinandosi alla sorella, le scompigliò affettuosamente i capelli e le disse: “Eryn, non so proprio come aiutarvi...Entrambi vi fermate solo alle apparenze, mentre dovreste sforzarvi di vedere più in là...”

Eryn guardò male il fratello,ma poi pensò: “Forse hai ragione, Alex...Ma Malfoy non vuole che qualcuno veda oltre...Non me lo permette...”

 

 

Arrivò il Ballo del Ceppo ed Eryn ci andò con Sean.

 

Quella sera, mentre si stava preparando in camera.

“Wow ! Che bel vestito, Eryn !”, esclamò Daphne ammirandolo.

“Sì, è davvero fantastico !”, concordò Pansy.

“Già, ma non doveva disturbarsi tanto Sean...Chissà quanto l'avrà pagato...”, disse Eryn ammirando il bellissimo vestito verde smeraldo senza spalline e lungo fino a i piedi che il ragazzo le aveva fatto arrivare per corrispondenza appositamente per il Ballo.

“Ma dai, non dire così ! E' stato così carino !!!”, esclamò Daphne entusiasta.

“Dai, Eryn, prova a metterlo, almeno vediamo come stai.”, la incoraggiò Pansy.

“Okay.”, le rispose Eryn e, portandosi il vestito in bagno, si cambiò.

 

Quando rientrò in camera, le sue amiche restarono senza fiato appena la videro.

Infatti, il vestito le stava a pennello e risaltava con i suoi occhi verdi.

Era un vestito molto semplice, senza troppi fronzoli, completamente verde smeraldo, di seta, le fasciava dolcemente il corpo, dal seno in giù, fino ai piedi...

“Wow...Sembri una fata dei boschi, Eryn.”, le disse Pansy ammirata.

“E' vero. Sei uno schianto.”, aggiunse Daphne.

“Ma dai, state esagerando !”, disse loro Eryn imbarazzata.

“Altro che esagerare ! Ora andiamo in bagno che ti trucco.”, le disse Daphne in tono risoluto.

“Ma...”, protestò Eryn.

“Niente ma ! So che sei capace di truccarti anche da sola, ma sta sera me ne occupo io. Hai un vestito da schianto, quindi anche il trucco dev'essere uno schianto ! Senza offesa, ma nel trucco sono più esperta di te.”, la interruppe Daphne trascinandola in bagno.

“Pansy !”, la chiamò Eryn.

“Dai, Eryn, lo sai che quando fa così è impossibile fermarla...Lasciala fare così finisce prima.”, le rispose Pansy divertita.

 

 

Quando le tre ragazze arrivarono all'entrata della Sala Grande, tutti gli occhi si puntarono su di loro.

Ci furono diverse esclamazioni di meraviglia tra i presenti.

 

Daphne, nel suo vestito azzurro cielo era bellissima, con un'acconciatura molto elaborata, si avvicinò a Blasie.

 

Pansy, si era messa un bel vestito rosso fuoco e si era fatta uno schignon, poi si avvicinò a Theodore.

 

Quando Eryn fece per scendere gli ultimi gradini prima della Sala Grande, Sean le si avvicinò sorridendo e, porgendole il braccio destro, le disse : “Sei bellissima.”

Eryn sorrise e gli disse: “Grazie...E comunque, è anche merito tuo per il vestito che mi hai comprato...E' davvero bellissimo.”

“Sono contento che ti sia piaciuto...E poi, tu sei sempre bellissima, con o senza vestiti eleganti.”, le disse lui sorridendo.

“Grazie, anche tu.”, gli rispose Eryn imbarazzata.

 

Dalla folla, Alex stava guardando la scena, un po' nervoso e pensò: “Sean...Non ci starai provando con mia sorella...?!

“Alex, che succede ?”, gli domandò la ragazza al suo fianco, dai lucenti capelli castani e gli occhi azzurri.

“Niente, Lisa...E' solo che non vorrei che il mio migliore amico ci provasse con mia sorella.”, le rispose Alex nervoso.

“E se anche fosse ? Sono una bella coppia e poi Sean è davvero un bravo ragazzo; sarebbe perfetto per tua sorella.”, gli disse Lisa per calmarlo.

Già...in più sa anche del suo potere speciale e potrebbe proteggerla meglio di chiunque...Però...Non lo so...Qualcosa mi dice che non è lui il ragazzo per mia sorella, nonostante sia il mio migliore amico e gli voglia un gran bene.”, pensò Alex pensieroso.

“Hai ragione...Ora andiamo...”, le disse Alex e, con la ragazza si avviò verso la Sala Grande.

 

 

Nel frattempo, qualcuno stava fissando Eryn, furioso o forse...geloso di vederla abbracciata a un altro ?

 

Eryn, prima di entrare nella Sala Grande, si sentì osservata e, voltandosi vide due occhi azzurro ghiaccio fissarla...

Malfoy ?”, si chiese la ragazza.

Il ragazzo distolse subito gli occhi ed Eryn entrò nella Sala Grande con Sean...

 

 

Dopo quellla serata, Draco prese le distanze da Eryn, la ignorava totalmente, non ci litigava nemmeno più.

 

Eryn, Pansy, Daphne, Theodore e Blasie se ne accorsero dell'improvvisa freddezza di Draco verso Eryn.

 

“Strano che faccia così...Non  litigate nemmeno più...”, disse una sera Pansy mentre erano seduti davanti al fuoco della Sala Comune.

“Già, vorrei proprio sapere cosa gli è preso...”, aggiunse Daphne.

“Non lo so...So solo che almeno starò tranquilla per un po'...Magari si è stufato di punzecchiarmi e si è deciso a crescere...”, disse Eryn pensierosa guardando Draco seduto in disparte su una poltrona con espressione assente.

 

Blasie e Theodore si scambiarono un'occhiata d'intesa perchè sapevano cos'avesse fatto cambiare così il loro amico: era la gelosia di vedere Eryn con un altro...ma non potevano di certo dirglielo...

 

 

FINE CAPITOLO N * 6

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Capitolo 7
*** CAPITOLO N.7 ***


CAPITOLO N * 7

 

Cominciò anche il sesto anno di scuola per Eryn e i suoi amici.

 

Appena la ragazza mise piede sul treno, disse all'amica: “Lyra, io devo andare da Daphne e gli altri. Ci vediamo sta sera in Sala Grande, va bene ?”

“Certo, non preoccuparti.A più tardi.”, le rispose sorridendo l'amica.

 

Dopo essersi salutate, Eryn andò nella carrozza dei Serpeverde, ma, prima di raggiungerla incontrò Zacharia Smith, un ragazzo di Serpeverde molto pericoloso.

“Wilson, che coincidenza.”,le disse il ragazzo ghignando beffardo.

“Non credo proprio, Smith...Purtroppo siamo nella stessa Casa e dobbiamo andare nella stessa carrozza del treno, anche se questo non mi rende affatto felice.”, gli rispose Eryn per nulla intimorita.

“Ma davvero ?”, le domandò lui malizioso,avvicinandosi.

 

Eryn a quel punto capì le cose si stavano mettendo male e fece per andarsene, ma il ragazzo, la sbattè contro il muro del corridoio e, prendendole il collo con una mano, la inchiodò lì.

“Sei davvero una vipera, sai ? Ma non credo che adesso tu riesca a infierire con la tua linguaccia.E se proprio lo vuoi sapere, tu non dovresti nemmeno rivolgerti a me con quel tono.”, le disse il ragazzo aumentando la presa sul collo della ragazza e avvicinandosi al suo viso.

Eryn, dal canto suo, non sapeva cosa fare, cominciava a mancarle l'aria e iniziava a vedere a puntini.

“La...lasciami...”, gli disse la ragazza cercando di allentare la presa del ragazzo con le sue mani, ma l'altro era troppo robusto per lei.

“Non penso proprio...”, le rispose Smith sorridendo crudelmente non accennando a diminuire la presa.

“Lasciala, Smith !”, gli ordinò una voce.

Smith si girò in quella direzione e, ghignando disse: “Perchè, Malfoy ? Con la linguaccia che ha dovrebbe solo stare zitta.E poi, parli proprio tu ? Tu che dovresti avercela con lei più di ogni altro !”

“Ti ho detto di lasciarla.”, gli intimò Malfoy e puntandogli contro la bacchetta e guardandolo furioso, con gli occhi color tempesta che mandavano lampi minacciosi.

Eryn, nel frattempo, ne approfittò e, cogliendo l'attimo di distrazione del suo aggressore, gli tirò un violento calcio nelle parti basse.

 

A quel punto, il ragazzo fu costretto a mollare la presa e crollò a terra impotente, raggomitolandosi su se stesso.

Malfoy le si avvicinò subito e le disse:”Certo che sai essere davvero delicata, Wilson.”

“Già, una caratteristica di famiglia.”, replicò Eryn sorridendo e sostenendo lo sguardo del biondo.

“E tu ! Guai a te se provi a mettermi di nuovo le mani addosso ! Non osare mai più ! Hai capito ? O non te la caverai con un calcio !”, disse Eryn infuriata rivolta a Smith, dolorante ancora a terra.

“Maledetta strega !”, disse Smitht tra un gemito e l'altro.

“Idiota !”, gli rispose la ragazza, poi girò i tacchi e passando davanti a Malfoy gli disse:”Grazie dell'aiuto, Malfoy.”

Malfoy la guardò un momento sorpreso, poi le chiese:”E' dai sei anni che non facciamo altro che odiarci e ora mi ringrazi ? Ti senti bene, Wilson ?”

“Certo che mi sento bene.E comunque, quando devo ringraziare o scusarmi lo faccio, perchè a differenza di qualcuno, non mi faccio sopraffare dal mio orgoglio !”, gli rispose la ragazza pungente.

Malfoy, capendo l'allusione, le disse: “Sei sempre la solita !”

“Anche tu !”, gli rispose Eryn di rimando, poi andò nella carrozza dove la aspettavano Daphne e Pansy.

 

Quando la ragazza si fu allontanata, Malfoy si chinò su Smith e gli disse in tono minaccioso:”Smith, non osare fare del male a quella ragazza, capito ? Quella è la mia preda e nessuno deve toccarla. Intesi ?”

“Se è la tua preda, devi muoverti a catturarla o lo farà un altro cacciatore.”, gli rispose Smith guardandolo in faccia.

Malfoy lo guardò furioso e gli tirò un violento calcio nello stomaco, poi se ne andò dai suoi amici come se nulla fosse.

 

Ovviamente di quell'episodio, ne Eryn e ne Draco dissero nulla ai loro amici e fecero finta di niente, comportandosi come al solito; bisticciando ogni qual volta che si parlavano o ignorandosi a vicenda...

 

Quell'anno, a Hogworts non c'erano più ne Alex e ne Sean perchè avevano concluso i loro studi e si erano messi alla ricerca di un lavoro.

Nonostante questo, Eryn continuò a frequentare Lyra, Harry, Hermione, la famiglia Weasley, Neville e Luna e anche i suoi amici di Serpeverde...

 

FINE CAPITOLO N * 7

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Capitolo 8
*** CAPITOLO N.8 ***


CAPITOLO N * 8

 

Un giorno, Eryn sentì degli scoppi provenire dall'interno di un bagno maschile e, incuriosita andò a vedere.

Strano, sembrano scoppi provocati da un  duello magico...Oh no, speriamo che non siano .....”, pensò la ragazza correndo verso il bagno preoccupata.

 

Quando la ragazza arrivò all'entrata del bagno vide una scena che non avrebbe mai voluto vedere: Draco Malfoy steso a terra, a pancia in su con delle ferite profonde su tutto il torace, dalle quali stava perdendo moltissimo sangue e Harry Potter con la sua bacchetta in mano che lo guardava sconvolto.

“Harry ! Ma cos'hai fatto ?”, gli chiese Eryn incredula raggiungendo l'amico.

“Io...io...non lo so, Eryn...”, le rispose Harry allibito.

“Vai a chiamare aiuto, sbrigati !”, gli disse Eryn e si inginocchiò davanti a Malfoy, poi si tolse la felpa e cercò di tamponare le ferite.

Ma Harry non riusciva a muoversi talmente era sconvolto.

“Harry, muoviti !”, gli urlò Eryn disperata.

Poi, la ragazza guardò Draco che la stava fissando di rimando.

“Wilson...che..che ci fai qui ?”, le chiese Draco a fatica.

“Shhh, non parlare...”, gli disse Eryn dolcemente guardandolo preoccupata e con gli occhi lucidi.

“Cosa succede qui ?”, disse una voce fin troppo conosciuta.

“Professor Piton !”, esclamò Eryn voltandosi verso di lui.

Piton, quando vide Malfoy sbiancò e, subito dopo si accovacciò accanto al ragazzo per curarlo.

 

Nel frattempo, Harry scappò via spaventato.

 

“Cos'è successo ?”, le chiese il professore mentre curava il ragazzo.

“Non lo so, Professor Piton...Io sono arrivata qui e Malfoy era già conciato così...”, gli rispose Eryn; di certo non poteva dire al professore che Harry aveva trovato quell'incantesimo su un libro di scuola !

Piton la guardò intensamente per qualche secondo, e la ragazza abbassò lo sguardo su Malfoy.

“Perchè sei ancora qui, Wilson ? Non sei contenta di vedermi così ?”, le chiese Malfoy cercando di usare il suo solito tono strafottente.

“Non fare il cretino, Malfoy ! Certo che non sono contenta di vederti così ! Magari appeso a testa in giù come un salame sì, ma così....Mi hai fatto davvero preoccupare.”, gli rispose Eryn stizzita continuando a guardarlo.

“Preoccupata per me...certo, come no ! Ci devo credere, Wilson ?”, le chiese Malfoy sorridendo che iniziava a riprendersi.

“Lo sai che forse era meglio se ti lasciavo morire dissanguato ?! Mi stai facendo saltare i nervi, Malfoy !”, gli rispose la ragazza perdendo la pazienza.

“La volete finire di fare come cane e gatto ?”, sbottò Piton non sopportandoli più.

“Certo, arrivederci professore.”, gli rispose la ragazza e, alzandosi, se ne andò dimenticandosi di riprendere la sua felpa.

 

“E' mai possibile che dopo sei anni non riusciate ancora ad andare d'accordo ?”, gli chiese Piton.

Draco si alzò lentamente, poi gli rispose: “Cosa ci posso fare, Professore ? Quella ragazza è troppo testarda per i miei gusti !”

Piton inarcò un sopracciglio e gli chiese: “E lei invece no, vero ?”

Draco lo guardò senza sapere cosa replicare perchè l'uomo aveva perfettamente ragione.

 

FINE CAPITOLO N * 8

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Capitolo 9
*** CAPITOLO N.9 ***


CAPITOLO N * 9

 

Eryn quella sera, non riusciva a prendere sonno, così andò in Sala Comune e si mise a leggere su una delle poltrone davanti al fuoco.

 

Verso mezzanotte, Eryn udì dei passi giungere dal dormitorio maschile, infatti, qualcuno stava scendendo.

Strano...Chissà chi è a quest'ora...”, pensò la ragazza incuriosita guardando nella direzione dei dormitori maschili.

Poco dopo, man mano che i passi si avvicinavano, arrivò Malfoy, vestito completamente in nero e con un'aria molto furtiva.

 

Appena il ragazzo vide Eryn seduta sulla poltrona, si fermò di colpo.

“Wilson...Che ci fai alzata a quest'ora ?”, le domandò lui.

“Leggo.”, gli rispose lei tranquillamente.

“Lo vedo...Ma a quest'ora non dovresti dormire ?”, le chiese lui.

“Sì, ma non ci riesco, così sono venuta a leggere qui, almeno non disturbavo le mie compagne di stanza...E tu che ci fai alzato a quest'ora ?”, gli rispose la ragazza.

“Non sono affari tuoi.”, le rispose lui secco.

“Certo, come al solito...Allora ciao.”, gli disse Eryn annoiata, e riprese a leggere il suo libro.

Malfoy non poteva di certo dirle che stava per andare ad aprire l'Armadio Svanitore per far entrare i Mangiamorte a scuola.

Il ragazzo fissò Eryn ancora per qualche secondo, poi uscì dalla Sala Comune dei Serpeverde.

 

 

 

Dopo circa mezz'ora, i Mangiamorte attaccarono Hogworts, facendo danni ovunque e cominciò così la furiosa battaglia nella scuola.

 

Appena Eryn sentì il primo scoppio, lasciò cadere il libro a terra e pensò: “Ma cosa diavolo succede ?!"

 

Subito dopo si sentirono diversi passi dai corridoi maschili e femminili.

Eryn nel frattempo si era avvicinata alla porta di ingresso della Sala dei Spereverde.

“Eryn !”, la chiamò Daphne comparendole alle spalle.

“Cosa succede ?”, le chiese Pansy preoccupata.

“Non lo so...Ora vado a vedere.”, rispose loro Eryn e fece per attraversare il buco del ritratto.

“Aspetta.”, le disse Blasie mettendole una mano sulla spalla sinistra.

“Che c'è ?”, gli chiese la ragazza perplessa voltandosi verso l'amico.

“Veniamo anche noi ovviamente ! Non penserai che ti lasciamo andare da sola !”, le rispose Theodore sorridendo.

Eryn guardò i suoi amici e vide che anche Daphne e Pansy sorridevano perchè erano tutti d'accordo.

“Va bene. Andiamo, ma stiamo molto attenti...Qualcosa mi dice che non sono i gemelli Weasley a fare questo casino...”, disse loro Eryn e uscì dal ritratto, seguita dai suoi amici.

 

 

Appena furono fuori dalla Sala Comune, i cinque amici si trovarono in mezzo al caos più totale: una tremenda battaglia si agitava intorno a loro.

“Mangiamorte ! Ci sono i Mangiamorte !”, esclamò un ragazzino di Corvonero che doveva avere sì e no undici anni.

“Cerca un posto sicuro e nasconditi lì !”, gli urlò Eryn per sovrastare il clamore della battaglia.

Il bambino annuì e si mescolò alla folla.

“Ragazzi, dov'è Draco ?”, chiese loro Pansy.

“Non lo sappiamo. Non era a letto.”, le rispose Theodore.

I cinque ragazzi si guardarono preoccupati.

“Dobbiamo cercarlo. Forza, andiamo !”, disse loro Blasie deciso.

I suoi amici annuirono e lo seguirono in mezzo alla calca, cominciando anche loro a combattere contro i Mangiarmorte che gli lanciavano contro le loro maledizioni.

 

Maledizione, Malfoy ! Dimmi che non sei coinvolto in tutto questo !”, pensò Eryn furiosa mentre combatteva con un altro Mangiamorte.

 

“Eryn !”, la chiamò qualcuno.

La ragazza si voltò in quella direzione e vide Hermione.

“Herm ! Stai bene ?”, le chiese Eryn avvicinandosi a lei.

“Sì, e tu ? I tuoi compagni stanno tutti bene ?”, le chiese Hermione.

 

Nel frattempo si avvicinarono anche Blasie e gli altri ragazzi di Serpeverde.

“Sì, ma non troviamo Malfoy. Lo stiamo cercando.”, le rispose Eryn.

“Già. Voi l'avete visto ?”, chiese loro Daphne.

“No, mi spiace.”, le rispose Ginny.

“Noi invece stiamo cercando Harry.”, disse Ron.

Hermione gli lanciò un'occhiataccia.

Nessuno doveva sapere che Harry ogni tanto andava con Silente a cercare gli Horcrux per sconfiggere Voldemort.

Infatti, lo sapevano solo Hermione e Ron.

 

“Okay. Noi continuiamo le ricerche. State attenti, mi raccomando.”, disse loro Eryn.

“Anche voi.”, le disse Lyra.

“Certo.”, le rispose Eryn sorridendo.

 

Poi, i due gruppi si separarono e andarono in direzioni diverse.

 

La battaglia continuò in tutta la scuola e vennero inferti molti danni a persone e a cose...

Fu un vero e proprio massacro...

 

 

Arrivò il momento in cui, tutti i presenti: Mangiamorte e maghi e streghe antagonisti videro il corpo di Silente cadere nel vuoto, privo di vita e finire sul suolo del cortile.

 

Ci furono esclamazioni di stupore, urla di paura e un fuggi fuggi generale per raggiungere il corpo del vecchio preside.

 

Nel frattempo, i Mangiamorte se ne andarono e Draco con loro.

 

 

Quando arrivarono nel cortile, Eryn e i suoi amici videro Harry accanto al corpo del vecchio preside e, accanto lui Ginny che cercava di consolarlo.

Il Marchio Nero risplendeva malignamente nel cielo carico di nuvole nere.

Oh, no...Com'è possibile ? Proprio Silente ?!”, pensò Eryn sconvolta guardando il vecchio preside.

Tutti i presenti erano davvero addolorati per quella perdita.

 

La professoressa Mccgrannitt sollevò in aria la sua bacchetta emettendo un fascio di luce bianchissima e, uno dopo l'altro, tutti i presenti fecero lo stesso.

In questo modo, le luci di tutte quelle bacchette, fecero scomparire il Marchio Nero e ritornò la luce lunare nel cielo...

 

Dopo quel tragico evento, fu eseguito il funerale per Silente ed Harry decise di compiere la missione che il Preside aveva intrapreso già da parecchio tempo: cercare gli Horcrux di Voldermort, distruggerli definitivamente e avere così la possibilità di sconfiggerlo una volta per tutte.

 

 

FINE CAPITOLO N * 9

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Capitolo 10
*** CAPITOLO N.10 ***


CAPITOLO N * 10

 

Era la metà di giugno e faceva freddo, cosa insolita vista la stagione.

La causa ne erano i numerosi Dissennatori agli ordini di Voldemort che attaccavano sia i maghi contrari allo stesso Voldemort e sia i babbani.

 

 

Quel pomeriggio, nel salone principale di Malfoy Manor c'erano quattro persone comodamente sedute sui divani in pelle posizionati nel centro della stanza.

“Allora, Draco. Il primo luglio sarà il tuo compleanno e diventerai maggiorenne.”, gli disse Lucius Malfoy.

“Lo so, padre.”, gli rispose il ragazzo in tono annoiato.

“Per questo compleanno ci vuole un regalo importante. Hai già qualche idea ?”, proseguì l'uomo.

“Sì, solo una, ma non credo che sia realizzabile purtroppo.”, gli rispose Draco ghignando.

“Sarebbe ?”, gli domandò il padre curioso.

“La Wilson.”, gli rispose semplicemente il ragazzo.

Lucius, Narcissa e Bellatrix si guardarono un momento stupiti.

“Intendi Eryn Wilson, Draco ? L'amica di Harry Potter e combriccola che era nella tua stessa Casa ?”, gli domandò Narcissa.

“Proprio lei, madre.”, le rispose Draco ghignando.

“Draco, sei sicuro ? Si tratta di una persona.”, gli chiese Lucius seriamente.

“E con questo ? Lo sai che in questi mesi stanno sparendo un sacco di persone per mano nostra. Una in più o una in meno che differenza vuoi che faccia ? Sarà una delle tante vittime della guerra contro il nostro Signore.”, disse Bellatrix sorridendo con espressione malvagia rivolta a Lucius.

L'uomo la guardò un momento, poi, guardando la moglie, le chiese: “Narcissa, che ne pensi ?”

La donna aspettò qualche secondo prima di rispondere, poi disse: “Secondo me non è il caso di rapirla e di separarla dalla sua famiglia...Ma visto che lei e i suoi parenti sono contro il nostro Signore, sicuramente, se sarà con noi, non correrà il rischio di venire uccisa, perchè se il Signore Oscuro attaccasse la sua famiglia, non è detto che la ragazza venga risparmiata, anzi, è molto improbabile.”

“Inoltre, come ha appena detto Bella, se la ragazza venisse rapita, sarebbe una delle tante persone scomparse.”, concluse Narcissa.

Poi,  rivolgendosi al figlio, la donna le chiese: “Ma prima voglio sapere una cosa, Draco. Con tutte le ragazze che potresti avere, perchè ti sei fissato proprio con lei ?”

Draco guardò sua madre per qualche secondo, poi, in tono sincero le rispose: “Perchè è l'unica che mi abbia sempre rifiutato, che mi abbia sempre sfidato, che mi abbia tenuto testa. Io voglio farle abbassare la cresta, voglio farle capire che mi deve obbedire, deve capire come deve comportarsi con me.”

Voglio umiliarla come lei ha fatto con me per sei anni....”, pensò Draco cupamente.

Ci fu un momento di silenzio.

“Degno di un Malfoy, Draco. Non c'è che dire. Mi hai convinto e se tua madre è d'accordo, si può fare.”, disse Lucius orgoglioso guardando prima  il figlio e poi la moglie.

Narcissa, guardò un momento Draco, poi disse: “Nessuno può osare opporsi a mio figlio.”, poi, guardando il marito e la sorella disse loro :” Fatelo pure.”

“Bene...Sarà divertente !”, esclamò Bellatrix sorridendo malignamente.

“No, zia. Devo essere io a duellare con lei e a batterla. Voi potete venire, ma solo per impedirle di fuggire.”, disse Draco risoluto guardando la zia e il padre.

“Vuoi proprio batterla in tutto, eh ? Anche nella magia.”, gli chiese suo padre ghignando compiaciuto.

“Già.”, gli rispose Draco ghignando a sua volta.

 

FINE CAPITOLO N * 10

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Capitolo 11
*** CAPITOLO N.11 ***


CAPITOLO N * 11

 

Era la sera del due luglio ed erano le 21.30.

In un giardino, due ragazze stavano chiacchierando tranquillamente sedute su una panchina.

Eryn si trovava molto bene con Krysten, anche se era una babbana.

 

Ovviamente, Eryn non aveva potuto raccontare tutto del mondo magico all'amica, ma qualcosa sì.

 

Mentre stavano parlando, Eryn avvertì delle presenze e, guardando in mezzo agli alberi vide tre figure vestite di nero con i cappelli a punta e delle maschere sul viso.

“Oh, no...”, mormorò la ragazza preoccupata.

“Eryn, che c'è ?”, le domandò l'amica guardando nella sua stessa direzione.

“Non dirmi che quelli sono i maghi cattivi di cui mi hai parlato.”, disse Krysten notando la preoccupazione sul viso dell'amico.

“Invece sì, Kry...Sono dei Mangiamorte.”, le rispose Eryn cupamente.

 

In quel momento, uno dei Mangiamorte scagliò una maledizione contro Krysten, ma Eryn, estraendo la bacchetta, velocemente la parò.

Eryn si alzò e si mise davanti alla sua amica per farle da scudo.

“Kry ! Prendi la spazzola che trovi nella mia borsa e stringila sul manico. Non lasciarla andare fino a quando non sarai ferma. Arriverai a casa mia e quando sarai lì, dì ai miei cos'è successo! Vai,ora !”, le urlò Eryn continuando a parare le maledizioni del Mangiamorte di prima.

“E tu ?”, le chiese Krysten alzandosi in piedi e prendendo la spazzola che aveva trovato nella borsa dell'amica.

“Io...me la caverò...Dai, muoviti !”, le rispose Eryn.

“Lo so che non ho poteri magici...ma non ti posso abbandonare. Sono tua amica !”, le urlò Krysten disperata.

“Kry ! Fai come ti ho detto ! Se non riesci ad avvisare la mia famiglia, per me sarà davvero la fine !”, le urlò Eryn parando un'altra maledizione.

L'amica annuì e poco dopo sparì, usando la passaporta di Eryn.

 

In quel momento le maledizioni cessarono.

Speriamo che Kry faccia in fretta...Non so quanto potrò resistere...”, pensò la ragazza guardando i tre avversari.

 

“Sei stata una sciocca. Avresti dovuto salvarti tu. Invece hai preferito salvare una babbana.”, le disse Lucius da sotto la maschera.

“Non avrei mai potuto far morire un'innocente al posto mio. E poi, voi sicuramente non siete qui per la mia amica.”, gli rispose Eryn cercando di mascherare al meglio il nervosismo che provava.

“Sei perspicace, ragazzina...Ora veniamo al dunque.”, le disse Lucius.

“Cosa volete da me ?”, gli chiese Eryn, con la bacchetta levata.

“Noi nulla...E' con lui che ti devi battere.”, le rispose una voce di donna da sotto un'altra maschera.

Non vorrei sbagliarmi...ma queste voci sembrano quelle di Lucius Malfoy e Bellatrix Lestrange... e se ci sono loro...il terzo Mangiamorte potrebbe essere...No, non è possibile...Perchè mi attacca ? Spero di sbagliarmi.”, pensò la ragazza.

 

Draco, da sotto la maschera ghignò sentendo i pensieri della ragazza e, con passo sicuro si fece avanti con la bacchetta levata, poi iniziò ad attaccarla.

 

La ragazza parò il colpo e cominciò a contrattaccare a sua volta, ma ben presto, si rese conto che l'avversario era davvero forte.

Maledizione ! E' troppo forte...Detesto doverlo ammette, ma è meglio scappare...o non ne uscirò viva...”, pensò la ragazza e cercò di smaterializzarsi.

 

Qualcosa andò storto perchè la smaterializzazione non funzionò e la ragazza si trovò di nuovo nel giardino, di fronte al suo avversario.

Ma cos'è successo ?”, pensò la ragazza perplessa.

 

Subito dopo, la Mangiamorte fece comparire un cerchio di fuoco attorno ai due duellanti e chiese rivolta a Eryn: “Dove credi di andare, carina ? Lo sai che la fuga è da vigliacchi ?”

“E parli proprio tu ?!”, le rispose per la rime la ragazza furiosa, ormai sicura dell'identità dei suoi aggressori.

Bellatrix stava per colpire la ragazza, ma Lucius la fermò e le disse: “No, Bella. Non dobbiamo intervenire.”

Bellatrix lo guardò male, ma abbassò la bacchetta.

 

Nel frattempo, il terzo Mangiamorte riprese ad attaccare Eryn e, a un certo punto le ferì la spalla destra, la disarmò e la colpì con un incantesimo che la fece cadere a terra.

Eryn sentì un dolore tremendo provenire dalla spalla e quando toccò il punto dolente con la mano sana, si accorse che stava perdendo molto sangue.

Eryn, distesa a terra, su un fianco vide il suo avversario che le si avvicinava con passo sicuro, le prese la bacchetta e levò la sua puntandogliela contro.

Eryn, essendo ferita e disarmata, capì che per lei era la fine, poi gridò al suo avversario: “Avanti, cos'aspetti ? Uccidimi !”

Il Mangiamorte non disse niente e la colpì con un incantesimo che la fece addormentare.

Eryn, quando venne colpita dall'incantesimo era troppo debole per contrastarlo e si addormentò profondamente.

 

“Bravissimo, Draco ! Davvero un ottimo duello.”, si complimentò Lucius raggiungendo il figlio.

“Sì, ma quella babbana avrà già detto tutto ai parenti della Wilson, ormai.”, gli rispose Draco annoiato, poi, prese in braccio la ragazza.

“Hai ragione. Andiamocene subito.”, disse Lucius.

 

Subito dopo, i tre mangiamorte si smaterializzarono nel buio della notte, portando Eryn con loro.

 

 

 

Pochi minuti dopo, Alex e suo padre si materializzarono nel giardino e trovarono i segni del duello e la borsa della ragazza ancora sulla panchina.

 

Inoltre, padre e figlio videro anche del sangue, dove Eryn era caduta.

Sorellina...cosa ti hanno fatto ?”, pensò Alex preoccupato guardando le macchie di sangue.

“Maledetti Mangiamorte !”, esclamò Alex furioso.

Il padre prese la borsa della figlia e disse, con tono calmo e risoluto: “Alex, andiamo a fare la denuncia, poi inizieremo a fare le ricerche.Non perdere la testa per la rabbia perchè così non sarai di nessuno aiuto a tua sorella.”

Alex, ascoltando le parole del padre, si calmò e annuì.

Ti troverò, sorellina...”, pensò il ragazzo, poi, si smaterializzò insieme al padre.

 

Quando i due maghi furono scomparsi, il giardino tornò ad essere un luogo tranquillo.

 

FINE CAPITOLO N * 11

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Capitolo 12
*** CAPITOLO N.12 ***


CAPITOLO N * 12

 

“Eccovi finalmente ! Pensavo che ci fossero stati dei problemi.”, disse loro Narcissa appena li vide materializzarsi nel Salone principale di Malfoy Manor.

“E' tutto a posto, Cissy...solo un imprevisto babbano.”, le rispose tranquillamente Bellatrix sedendosi su un divano.

“Imprevisto ? Cosa intendi, Bella ?”, le chiese Narcissa che nel frattempo si era alzata in piedi.

“Un'amica babbana  della ragazza è riuscita ad avvertire i Wilson, ma ce ne siamo andati prima che arrivassero.”, le spiegò Lucius.

Narcissa annuì, poi notò che Eryn, oltre ad essere addormentata a causa di un incantesimo era anche ferita alla spalla destra e perdeva molto sangue.

“Draco ! Ma perchè l'hai ferita così ?!”, gli chiese la donna in tono severo.

“Perchè dovevamo andare via prima che arrivassero i suoi parenti...Non volevo a dire il vero, ma dovevo fare in fretta.”, le rispose il ragazzo dispiaciuto.

“Sì, capisco...Ora portala subito in camera tua, almeno le medico la ferita.”, gli disse Narcissa e si smaterializzò per andare a prendere degli unguenti medicinali.

 

Draco, subito dopo si smaterializzò in camera sua, depose la ragazza sul letto e quando le tolse la felpa leggera che aveva guardò preoccupato la ferita alla spalla che continuava a perdere molto sangue.

Subito dopo, il ragazzo fece comparire delle garze e  medicò la ragazza, fermando almeno in parte l'emorragia.

Maledizione ! Non avrei voluto ferirla così ! Se non ci fosse stata quella babbana, avrei continuato a battermi lealmente...”, pensò Draco furioso guardando la garza che le aveva appena messo tingersi di sangue sempre più velocemente.

 

Pochi istanti dopo, arrivò Narcissa, la quale disse al figlio: “Eccomi. Ora devo curarla, Draco. O ti giri dall'altra parte o esci.”

“Vado giù.”, le rispose il ragazzo e uscì dalla camera.

 

 

Draco arrivò nel salone principale della casa, dove c'erano anche Bellatrix e suo padre.

“Eccoti, finalmente. Allora ? Sei contento ?”, gli disse suo padre.

“Sì, certo...L'unica cosa che mi dispiace è averla ferita in quel modo...avrei voluto combattere con lei fino in fondo.”, gli rispose il ragazzo pensieroso.

“Non preoccuparti, Draco. Hai duellato benissimo questa sera e hai dimostrato nettamente la tua superiorità...anche se non hai combattuto fino in fondo.”, gli disse Bellatrix sorridendo.

Draco la guardò un momento, poi disse:”Dite che risaliranno a noi per il rapimento ?”

“E come potrebbero ? Eravamo mascherati.”, gli rispose suo padre tranquillamente.

 

 

Nel frattempo, Narcissa aveva medicato la ferita della ragazza con una pozione curativa molto potente, l'aveva fasciata nuovamente e aveva fatto comparire una leggera camicia da notte bianca, di seta finissima, poi l'aveva messa alla ragazza e aveva buttato via i suoi vestiti babbani.

Ecco fatto...”, pensò la donna guardando la ragazza.

Poi, con un incantesimo, fece sollevare la ragazza, spostò le coperte del letto e la ricoprì con esse.

Dopodichè uscì dalla stanza e tornò nel salone.

 

 

“Madre, come sta ?”, le chiese subito Draco appena la vide.

“Sta meglio ora, non preoccuparti. Le ho messo una pozione molto efficace e le ho fasciato la ferita. Deve solo stare a riposo per due o tre giorni senza sforzare troppo il braccio e tornerà in forma.”, lo rassicurò la donna.

“Grazie...vado a dormire.”, disse Draco guardando prima la madre e poi la zia e il padre.

“Notte, Draco.”, gli rispose Narcissa.

“Notte, figliolo e riposa bene.”, gli disse Lucius.

 

 

Quando arrivò nella sua camera, Draco trovò Eryn ancora addormentata nel suo letto.

Finalmente il cacciatore ha catturato la sua preda...Mi sa che ti ho battuto, Smith.”, pensò Draco sorridendo e pensando al discorso avuto con Zacharias Smith all'inizio del sesto anno di scuola.

 

Dopodichè, Draco si avvicinò alla ragazza e vide che indossava una leggera collana  con la catenina d'argento e il ciondolo a forma di stella a cinque punte; metà del ciondolo (in oro bianco) era coperto da piccoli diamanti bianchi che emanavano molti riflessi colorati.

Draco ghignò e le tolse la collana, poi la mise in un cassetto segreto insieme alla bacchetta della ragazza.

 

Dopodichè, il ragazzo si spogliò, rimanendo solo in boxer e si mise a dormire anche lui.

 

FINE CAPITOLO N * 12

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Capitolo 13
*** CAPITOLO N.13 ***


CAPITOLO N *  13

 

A casa Wilson...

“Stefan, allora ?”, gli chiese Maryrose preoccupata.

“Non c'erano tracce, Maryrose...quei maledetti sono stati molto attenti a non lasciarne nessuna.”, le rispose Stefan seriamente.

“Cosa possiamo fare ?”, chiese Emily, che era seduta sul divano accanto all'amica.

“Non possiamo mica presentarci a casa dei Mangiamorte che conosciamo e chiedergli se per caso hanno rapito una ragazza di recente.”, disse Thomas.

“Credete che quei maledetti sapessero del potere di Eryn ? Per questo l'hanno rapita ?”, chiese Emily preoccupata.

“No, non lo sa nessuno di quel potere.A Hogworts non lo ha detto a nessuno, almeno, fino a quando c'ero io.”, disse Alex risoluto.

“Anche dopo che tu hai finito la scuola, non lo ha detto a nessuno, ne a Harry e compagnia e ne ai suoi amici di Serpeverde.”, gli disse Lyra seriamente.

“Se almeno avessimo un indizio,potremmo cominciare a cercarla, a fare qualcosa...ma così...”, disse Sean arrabbiato.

“Non è che è stato qualche componente della famiglia Lewis ?”, chiese a un certo punto Louise.

Tutti la guardarono preoccupati.

“Speriamo di no, Louise...Sennò sarebbe davvero la fine...”, le rispose Maryrose.

“Ma no, non credo siano stati loro. Come facevano a sapere della sua esistenza se abbiamo sempre vissuto qui in Inghilterra da quand'è nata ?”, disse Stefan.

“Hai ragione. E poi, l'amica di Eryn ha detto che erano dei Mangiamorte.”, aggiunse Thomas.

“Non possiamo fare molto per adesso...Dobbiamo aspettare notizie dagli Auror.”, disse Emily.

“Kinsley l'ho sentito poco fa, ma per ora non ha saputo nulla nemmeno lui.”, disse loro Stefan preoccupato.

“Spero solo che Eryn stia bene...”, disse Maryrose disperata e cominciò a singhiozzare.

Emily la circondò dolcemente con le braccia e le disse: “Su, su...Vedrai che starà bene. E' una ragazza forte e non si arrenderà tanto facilmente.”

Tutti sorrisero sentendo quelle parole.

“Domani proverò ad andare dai ragazzi di Serpeverde, quelli del gruppo di Eryn...magari sanno qualcosa.”, disse Lyra.

“Verrò anch'io con te.”, aggiunse Alex ostinato.

Forza, sorellina ! Devi tenere duro ! Riusciremo a salvarti.”, pensò Alex guardando fuori dalla finestra e osservando il cielo stellato.

 

Infatti, il giorno dopo, al mattino, Alex e Lyra si presentarono a casa di Daphne.

 

Quando suonarono alla porta, andò ad aprirgli proprio la ragazza.

“Ciao, Daphne. Forse non ti ricordi di me. Sono Lyra, un'amica di Eryn.”, le disse Lyra velocemente.

“Sì che mi ricordo di te. Sei di Grifondoro, vero ?”, le chiese Daphne sorridendo.

“Già...Hai visto Eryn di recente ?”, le domandò Lyra andando subito al punto.

“No, l'ultima volta che l'ho vista è stata al funerale di Silente, poi siamo tornati tutti a casa...Perchè ?”, le rispose Daphne.

“Perchè Eryn è sparita.”, le disse Alex cupamente.

“Come sparita ?! Cosa intendi ?!”, esclamò Daphne preoccupata.

“Ieri sera ha combattuto con dei Mangiamorte, ma quando siamo arrivati sul posto, lei non c'era più.”, le spiegò Lyra.

“Oh, no... E' terribile...”, disse Daphne allibita.

“Daphne, per favore...se sai qualcosa diccelo, va bene ?”, le chiese Lyra.

“Ma certo...Sentirò subito Blasie e gli altri e cominceremo a cercarla anche noi. Vi terremo informati.”, le rispose Daphne decisa.

“Va bene. Grazie.”, le disse Alex e, insieme a Lyra si smaterializzò.

 

Appena se ne furono andati, Daphne chiamò i suoi amici e li fece andare a casa sua, dove raccontò loro l'accaduto.

 

FINE CAPITOLO N * 13

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Capitolo 14
*** CAPITOLO N.14 ***


CAPITOLO N * 14

 

Era mattina e mancavano cinque minuti alle otto, quando Eryn si svegliò in una camera che non era la sua.

 

Appena la ragazza aprì gli occhi, si guardò un momento intorno: si trovava in una stanza molto bella.

Il letto dov'era sdraiata era di un pregiato legno scuro ed era a baldacchino.

Poi c'era un grande armadio, una scrivania, anch'essa di lucido legno scuro, una porta che probabilmente conduceva al bagno interno della stanza, un baule  finemente lavorato...e un lungo mantello nero sovrastato da un cappello a punta e una maschera da Mangiamorte.

 

Vedendo quel vestito appeso a un attaccapanni incastonato nel muro, Eryn ricordò l'accaduto della sera prima e, lentamente voltò il viso verso la sua destra.

 

Appena si voltò, la ragazza vide nientedimeno che Draco Malfoy addormentato, con i pettorali scoperti e la coperta che gli copriva un po' più su del ventre.

Oh, no...Non è possibile !”, pensò la ragazza spaventata.

 

Eryn, molto lentamente cominciò a sedersi sul letto e a poggiare i piedi a terra, dove trovò delle ciabatte da camera molto raffinate.

La ragazza restò seduta immobile per qualche secondo per fare chiarezza nei propri pensieri, poi, alzandosi cercò di raggiungere la porta della camera e, quando la raggiunse, abbassò la manopola per uscire, ma ovviamente la trovò bloccata.

Figuriamoci !”, pensò la ragazza stizzita.

“Dove pensi di andare ?”, le chiese una voce beffarda alle sue spalle.

Eryn sospirò e si voltò lentamente.

Draco nel frattempo si era seduto sul letto e guardava la ragazza ghignando.

“Allora eri tu ieri sera. Non mi ero sbagliata.”, gli disse Eryn stizzita.

“Già.Ero proprio io e ti ho battuta.”, le rispose lui alzandosi in piedi e avvicinandosi alla ragazza.

“Hai giocato sporco, ecco perchè mi hai battuta.”, gli rinfacciò lei.

“Mi dispiace...ma non potevo aspettare che arrivassero i tuoi rinforzi o non sarei riuscito a portarti via.”, le rispose Draco quando le fu a meno di venti centimetri di distanza.

Eryn guardò quegli occhi color ghiaccio che la fissavano ostinatamente, come se volessero leggerle l'anima.

La ragazza si sentì tremendamente in imbarazzo trovandosi così vicina al suo rivale di sempre e fece per spostarsi, ma Draco glielo impedì prendendola per il polso sinistro.

“Non ci provare, Wilson...Ieri sera ti ho battuta a duello, sei la mia preda e farai quello che ti dirò.”, le disse il ragazzo con un tono minaccioso che non ammetteva repliche.

“Te lo puoi scordare ! Lasciami !”, gli rispose la ragazza furiosa e dando dei violenti scossoni per liberare il polso che il ragazzo le teneva fermamente.

Draco, però, anziché mollare la presa, strinse ancora di più il polso della ragazza.

“Ahia ! Malfoy, lasciami ! Mi fai male !”, gli disse Eryn sentendo il dolore al polso.

“A una condizione, Wilson. D'ora in poi, dovrai chiamarmi per nome.”, le rispose Draco tranquillamente.

“Cosa ?”, gli chiese la ragazza stupita.

“Hai capito benissimo.”, le disse Draco in tono serio guardandola negli occhi.

Eryn lo guardò un momento, per nulla intimorita e gli chiese:”Perchè dovrei chiamarti per nome ? Non l'ho fatto in sei anni e dovrei cominciare adesso ?”

Draco, infastidito da quella risposta, le strinse ancora di più il polso.

“AHHHH! Va bene,ti chiamo per nome, ma smettila !”, gli disse Eryn non resistendo più.

“Meglio per te.”, le disse il ragazzo e mollò la presa.

 

 

Appena ebbe di nuovo il polso libero, la ragazza se lo massaggiò un po'.

 

Nel frattempo, Draco si era allontanato e stava prendendo dei vestiti dall'armadio.

“Perchè non mi hai uccisa ?”, gli chiese Eryn, ancora ferma nel punto dove si trovava prima.

“Perchè non ho mai voluto ucciderti, Eryn.”, le rispose il ragazzo voltandosi verso di lei.

“Ah no ? Strano, io pensavo il contrario.”, gli rispose sarcastica lei.

“Pensavi male.”, le disse Draco seriamente.

“E poi, io ti ho sempre voluta, anche se tu mi ignoravi e mi umiliavi continuamente...Per questo ti ho difesa da Smith, quella volta sul treno per la scuola. Io ti voglio solo per me. Nessun altro deve toccarti.”, le rispose Draco seriamente, guardandola.

Eryn restò molto stupita da quelle parole e non seppe cosa dire, poi si toccò il collo per prendere il ciondolo della sua collana in mano perchè quando era nervosa, quel gesto riusciva sempre a calmarla.

Eryn si accorse però di non avere la sua collana.

“Dov'è la mia collana ?”, gli chiese arrabbiata.

“Ce l'ho io e te la ridarò solo quando sarò sicuro di potermi fidare di te.”, le rispose Draco tranquillamente.

“Allora non la riavrò mai.”, mormorò la ragazza tristemente,abbassando lo sguardo.

Draco, vedendo quell'espressione, si avvicinò alla ragazza e prendendole il mento con le dita, le disse: “Non dire così...Se ti comporterai bene la riavrai.”

Eryn lo guardò con odio, poi, con uno scatto si allontanò da lui e gli disse furiosa: “Non toccarmi, Malfoy !”

Draco, sentendosi chiamare per cognome si infuriò e, con una mano prese la spalla ferita della ragazza con una mano e la strinse forte.

“AAAAHHH !”, urlò Eryn sentendo un forte dolore provenire dalla sua spalla destra cercando di staccare la mano di Malfoy.

“Cosa ti avevo detto ?! Mi devi chiamare per nome ! E vedi di smetterla di avere questo atteggiamento con me perchè non ti porterà da nessuna parte !”, esclamò Draco, stringendo ancora di più la spalla della ragazza.

“Smettila ! Mi fai male !”, gli urlò la ragazza accecata dal dolore.

“Allora mettiti in ginocchio. Subito !”, le rispose lui crudelmente facendole pressione sulla spalla per farla abbassare.

Eryn non avrebbe voluto, ma il dolore stava diventando insopportabile, così cedette e si inginocchiò.

Quando la ragazza fu in ginocchio davanti a lui, Draco le lasciò andare la spalla e le disse: “Brava. Cominci a capire. Ora resta ferma lì fino a quando te lo dico io...Devi imparare  a rispettarmi.”

“Allora tu impara a rispettare gli altri !”, gli rispose la ragazza furiosa restando comunque nella stessa posizione.

“Un Malfoy rispetta solo chi vuole !”, le disse il ragazzo furioso e diede una violenta gomitata sulla spalla ferita della ragazza.

Eryn, appena ricevette quel colpo cadde a terra dolorante, con le lacrime di dolore e umiliazione che minacciavano di uscirle.

“Rimettiti in ginocchio.”, le disse Draco inesorabile guardandola gelidamente.

Eryn, anche se accecata dal dolore, non voleva dargliela vinta, facendosi vedere così vulnerabile davanti a lui, così si rimise in ginocchio, non riuscendo però a guardare il ragazzo negli occhi.

Draco se ne accorse e ghignò soddisfatto, poi le disse: “Bene.Ora vado a lavarmi, ma tu non muoverti. Resta così.”, poi, superandola andò nel bagno.

 

Quando la porta del bagno si fu chiusa, Eryn, si coprì il viso con le mani e si lasciò andare a un sommesso pianto liberatorio.

Ma perchè tutte e a me ? Cos'ho fatto di male ?!”, pensò la ragazza disperata.

 

Draco, che aveva aperto l'acqua della doccia per trarla in inganno, aprì lentamente la porta del bagno e vide Eryn che piangeva, poi pensò soddisfatto: “Bene.Sta cominciando a cedere...Era ora !”, dopodichè rientrò nel bagno e si lavò davvero.

 

Appena sentì  la porta del bagno che si apriva, Eryn smise subito di piangere per non farsi vedere dal ragazzo.

Draco le andò davanti e pensò ghignando: “Quanto sei orgogliosa.”

“Brava, Eryn.Ora puoi alzarti e puoi andarti a lavare.Ti aspetto qui. Nel bagno troverai dei vestiti da metterti.”, le disse Draco.

Eryn si alzò,ancora scossa dall'accaduto e, senza guardare in faccia il ragazzo si incamminò verso il bagno.

Draco la vide entrare e richiudersi la porta alle spalle.

 

Eryn entrò nell'immenso bagno, il quale era composto oltre che dai sanitari anche da un'enorme vasca da bagno di marmo bianco.

La ragazza si avvicinò alla vasca e vide che era già colma di acqua fumante e profumata, con molta schiuma.

 

Infatti, Draco le aveva già preparato la vasca prima che lei entrasse.

Eryn restò stupita di fronte a quel gesto così gentile.

Strano...non pensavo fosse così gentile...”, pensò la ragazza mentre si spogliava ed entrava nella vasca.

 

Appena fu circondata dall'acqua calda, Eryn si sentì rinascere e si tolse la fasciatura dalla ferita alla spalla.

La ragazza, osservando la ferita, vide che c'era solo una cicatrice in via di estinzione e pensò:“Chissà cosa ci hanno messo per farla guarire così...Ieri era molto profonda...”

 

In quel momento, si aprì la porta del bagno ed entrò Draco ghignando.

Eryn, incredula e imbarazzata arrossì fino alla  punta dei capelli e guardò il ragazzo con occhiate omicide per qualche secondo, poi...

“Che diavolo ci fai qui ?! Esci !!!”, esclamò Eryn imbarazzata cercando di coprirsi con la schiuma.

“Perchè dovrei ?”, le chiese lui divertito continuando ad avvicinarsi.

“Perchè mi sto lavando, maniaco, pervertito che non sei altro !!!”, gli rispose lei imbarazzata.

“Guarda che non c'è bisogno di agitarsi tanto...Ti avevo solo portato un accappatoio. Te lo metto qui.”, le rispose lui ghignando e mettendo un accappatoio bianco sul bordo della vasca.

Eryn lo guardò un momento, poi gli disse:” Grazie, ma ora puoi uscire ?”

“Sì, non preoccuparti...Non sono mica un pervertito, come dici tu.”, le rispose lui divertito e uscì dal bagno chiudendosi la porta alle spalle.

 

Quando fu di nuovo sola, la ragazza sospirò, poi, dopo qualche secondo pensò:”Non è come me lo ero sempre immaginato...E' stato gentile e non ne ha approfittato...Cosa devo fare ? Non voglio stare qui...

 

 

Quando uscì dalla vasca e si fu asciugata, Eryn vide su un ripiano di un mobile del bagno una semplice canottiera celeste e una minigonna di jeans.

Se lo scorda che mi metto questi vestiti !”, pensò Eryn stizzita e, con passo di marcia uscì dal bagno.

“Dove sono i miei vestiti, Malfoy ?!”, gli chiese la ragazza ancora in accappatoio.

Draco, dando le spalle alla finestra alla quale stava guardando, si voltò verso di lei e le si avvicinò.

“Come mi hai chiamato ?”, le chiese il ragazzo in tono minaccioso, con gli occhi che mandavano lampi.

 

Eryn indietreggiò, spaventata da quello sguardo che non riuscì a sostenere.

 

Draco avanzò verso di lei e la bloccò contro il muro, appoggiando entrambe le mani contro il muro alle spalle della ragazza.

La ragazza, spaventata gli disse mestamente e guardandolo negli occhi: “Mi dispiace, Draco...Ci devo fare l'abitudine...”

Draco, sentendosi chiamare per nome, si calmò e le disse: “Vedi di farci l'abitudine alla svelta, Eryn. Sono stufo di sentirmi chiamare solo con il cognome, soprattutto da te.”

Eryn lo guardò un momento stranita, poi gli chiese:”Ma perchè ti da così fastidio ?”

Draco la guardò un momento e pensò: “Perchè non mi piace portare il cognome di un Mangiamorte, anche se è mio padre...e quel verme ha costretto anche me a diventare come lui...Io vorrei essere solo Draco per te...Invece, tu mi odi perchè sono figlio di un Mangiamorte.

“Perchè usando il cognome si da troppa importanza alle apparenze e non ci si sforza di vedere più in fondo.”, le rispose Draco cupamente guardandola negli occhi smeraldo.

Eryn lo guardò stupita e poi pensò:”Ha ragione...Anch'io l'ho sempre visto male a causa del suo cognome, e non mi sono mai sforzata di conoscerlo meglio...

Draco, leggendo i pensieri della ragazza sorrise, poi le chiese divertito: “Avevi detto qualcosa a proposito dei vestiti ?”

Eryn, accorgendosi del cambiamento di umore del ragazzo, gli chiese: “Sì, infatti. Dove sono i miei vestiti ?”

“Buttati.”, le rispose schietto lui.

“Come buttati ? Perchè ?”, gli domandò lei.

“Perchè sì. Te li ho portati in bagno quelli di ricambio e nell'armadio ce ne sono ancora.”, le rispose lui divertito indicandole un armadio di legno scuro alle sue spalle.

Eryn lo guardò un momento, poi andò a controllare che vestiti ci fossero nell'armadio.

 

Nell'armadio, oltre ai vestiti di Draco, ce n'erano molti anche per lei, ed Eryn vide molti vestiti lunghi eleganti e molto pregiati, camice, pantaloni corti e lunghi, canottiere, magliette, felpe e via dicendo.

“Tu porti i jeans ?”, gli chiese Eryn stupita vedendo un paio di jeans tra i vestiti di Draco.

“Certo. Perchè non dovrei ? Va bene che sono un mago, ma sono anche un ragazzo di diciassette anni.”, le rispose Draco divertito mettendosi dietro di lei.

Poi, Draco chiuse l'armadio e le disse: “Comunque oggi puoi metterti i vestiti che ti ho portato in bagno.”

“Ma perchè proprio la minigonna ? Non posso mettermi qualcos'altro ?”, gli chiese Eryn imbarazzata.

“No, ti metti i vestiti che ti ho preparato.”, le rispose  lui in tono irremovibile.

“Ma non è giusto ! La minigonna è scomoda !”, esclamò Eryn rossa in volto voltandosi verso di lui.

“Dì che non te la vuoi mettere perchè ti vergogni.”, le disse Draco divertito.

Eryn lo guardò male e gli disse: “Però non è giusto. Non puoi decidere come mi devo vestire.”

Draco sorrise e, prendendole il mento con una mano, le disse guardandola negli occhi: “Invece sì che posso, Eryn. Lo sai anche tu come funzionano i duelli tra maghi. Se il vincitore decide di risparmiare la vita all'avversario sconfitto, la vita di quest'ultimo gli appartiene. Quindi vedi di smetterla di fare tante storie.”

Eryn si allontanò da lui e gli disse stizzita: “Io voglio tornare dalla mia famiglia e dai miei amici !”

“Questo non è possibile. Vai a vestirti, ora.”, le rispose lui in tono gelido.

Eryn lo guardò un momento impotente e gli disse arrabbiata: “Sei sempre il solito egoista !”, ed entrò in bagno per cambiarsi.

Può darsi, Eryn...Ma ti ho battuta e ora la tua vita mi appartiene.”, pensò Draco sedendosi sul letto.

 

Ma quale gentile ! Quello lì è sempre il solito egoista viziato che non gliene frega niente degli altri !”, pensò Eryn furiosa mentre si cambiava.

 

 

Quando uscì dal bagno, Draco la guardò compiaciuto e le disse: “Vieni qui un momento.”

Eryn, anche se contrariata si avvicinò e si sedette accanto a lui sul letto.

Poi, Draco tirò fuori da una scatola un braccialetto di seta verde con attaccate delle campanelle d'argento.

Il ragazzo poi, prese il polso destro di Eryn e ci legò il braccialetto, dopodichè ci appoggiò sopra la bacchetta e ci mise su un incantesimo non verbale.

“Perchè me l'hai messo ?”, gli domandò Eryn guardando il braccialetto che suonava a ogni suo movimento.

“Così almeno, saprò sempre dove sei.E non provare a toglierlo, anche perchè non ci riusciresti.L'ho incantato e posso togliertelo solo io.”, le rispose Draco.

“Ma bene ! E' un'altra versione dei braccialetti elettronici che hanno i detenuti in America ?! Anche questo mi può stordire con delle scariche elettriche ?!”, gli chiese Eryn furiosa.

“Ma certo che no ! Mi serve solo per sapere dove sei. Non sono mica così crudele.”, le rispose Draco.

“No, certo ! Perchè rapirmi, separarmi dalla mia famiglia e tenermi prigioniera qui non è crudele, vero ?!”, sbottò Eryn adirata.

“Ora basta ! Vedi di finirla e alzati che dobbiamo andare giù a fare colazione.”, le disse Draco in tono minaccioso alzando la bacchetta e alzandosi di scatto.

“I miei amici mi troveranno e allora, per voi saranno guai.”, gli disse Eryn furiosa alzandosi in piedi e guardandolo con odio.

Draco, furente, le tirò uno schiaffo e le disse: “Smettila ! E lascia perdere i tuoi amici,tanto non li rivedrai più !”

Eryn era furiosa e anche umiliata, infatti aveva una gran voglia di piangere, ma non volendo far vedere la sua debolezza a Draco, si chiuse in un gelido e impenetrabile silenzio.

“Su, andiamo.”, le disse il ragazzo tenendole la porta della camera aperta.

Eryn lo seguì attraverso i vari corridoi della casa e pensò: “Quanto lo odio !”

Maledizione ! Ho esagerato...”, pensò Draco sentendo il pensiero della ragazza.

 

FINE CAPITOLO N * 14

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Capitolo 15
*** CAPITOLO N.15 ***


CAPITOLO N * 15

 

Quando i due ragazzi arrivarono nella sala principale della casa, vi trovarono Narcissa e Lucius Malfoy e Bellatrix Lestrange che facevano colazione.

“Siete arrivati. Unitevi a noi e fate colazione, forza.”, disse loro Lucius appena li vide arrivare.

Eryn guardò per un momento i tre adulti e pensò furiosa: “Come fanno a far finta di niente ? Sono dei mostri !”

Draco prese la ragazza per il polso destro e, indicandole il posto di fronte a Narcissa, le disse: “Siediti qui.”

Eryn non lo degnò di un'occhiata e si sedette.

Dopodichè, si sedette anche Draco tra Eryn e Lucius.

 

Poi, Draco iniziò a fare colazione, mentre Eryn non si mosse di un millimetro.

“Eryn, non mangi ?”, le chiese Lucius sorridendole.

“No.”, gli rispose semplicemente la ragazza.

“Sai che è da maleducati rifiutare il cibo che ti offriamo ?”, le chiese Bellatrix provocatoria.

“E lo sai che è da mostri catturare una persona e tenerla prigioniera ?”, le rispose Eryn per le rime.

“Ma come ti permetti di parlarmi così, ragazzina ?!”, le disse Bellatrix furiosa.

“Su, Bella...Stai calma.Eryn si deve ancora ambientare.”, le disse Lucius.

Bellatrix guardò male l'uomo, poi fece finta di nulla e non disse più niente.

“Mangia.”, le disse Draco in tono gelido guardandola.

“No.”, gli rispose Eryn fissandolo a sua volta.

“Eryn, ti ricordi il discorso che abbiamo fatto prima sui duelli magici ? Vuoi che ti costringa a mangiare o preferisci farlo da sola ?”, le disse Draco in tono minaccioso.

Eryn lo guardò male, poi gli disse: “Sei odioso.”, poi cominciò a mangiare di malavoglia.

Bellatrix stava per dirle qualcosa, ma Draco, telepaticamente le disse:”No, zia. Non devi intervenire. Eryn è mia e ci penso io.

Bellatrix guardò il nipote negli occhi e gli rispose telepaticamente:”D'accordo.Ma vedi di darle una bella regolata. Non mi piace il suo atteggiamento.”, poi si alzò dal tavolo e si smaterializzò.

 

Durante la colazione, Draco e il padre parlarono di Quiddicth, mentre Narcissa osservò la ragazza per tutto il tempo e pensò: “Certo, è davvero una bella ragazza, Draco e anche purosangue...ma è anche molto testarda...Perchè ti sei dovuto intestardire proprio con lei ?”

 

Quando la ragazza ebbe finito di mangiare, Narcissa le disse: “Eryn, vieni con me. Devo cambiarti la fasciatura.”

Eryn non disse niente e seguì la donna fino alla camera di Draco.

 

 

“Allora, Draco ? Come va ? Ti sei scelto davvero un bel  bocconcino.Complimenti.”, gli disse Lucius ghignando.

“Sì,è vero...Ma mi odia...”, gli rispose Draco cupamente.

“Dalle un po' di tempo...In fondo deve abituarsi alla situazione, a una nuova vita...E' normale che sia un po' scombussolata.”, gli disse suo padre.

“Sì, forse hai ragione.”, concordò Draco pensieroso.

 

 

 

“Ho finito.”, le disse Narcissa.

Eryn si rimise la canottiera e si avvicinò alla finestra per vedere il panorama.

“Eryn, lo so che mio figlio è un tipo difficile, ma devi cercare di vedere oltre la sua corazza.”, le disse la donna dopo qualche minuto.

“Perchè dovrei ? Non me ne importa niente di lui.”, le rispose in tono gelido la ragazza.

“Non dovresti dire così, Eryn. Molto presto scoprirai che averlo dalla tua parte ti sarà di aiuto. E di certo, comportandoti così, te lo metterai solo contro.Inoltre, se vuoi un consiglio, smettila di replicare a tutto quello che ti dice mia sorella.Lei sa essere davvero crudele quando ci si mette.”, le disse Narcissa seriamente.

Eryn la guardò un momento, poi le chiese: “Perchè mi avete cattura ? Cosa volete  da me ?”

“Questo devi chiederlo a Draco, non posso risponderti io.Comunque, se vuoi andare in giardino e prendere un po' d'aria vai.”, le rispose la donna, poi uscì dalla stanza.

 

Appena la donna se ne fu andata, Eryn uscì e andò in giardino cercando una via di fuga.

 

Dopo circa dieci minuti che camminava per l'immenso giardino, Eryn trovò un albero molto alto che sovrastava il muro di cinta che delimitava la proprietà dei Malfoy.

Così, la ragazza pensò di arrampicarsi sull'albero, raggiungere il muro di cinta e saltare dall'altra parte.

Mentre si arrampicava, la minigonna le era di intralcio, infatti, la ragazza imprecò mentalmente contro di essa.

 

Quando Eryn raggiunse finalmente il muro di cinta, appena ci si sedette sopra, una forza invisibile la respinse indietro facendola cadere nel vuoto.

Se non fosse stato per un incantesimo che qualcuno stava usando per frenare la sua caduta facendola galleggiare in aria, la ragazza, cadendo si sarebbe sicuramente spezzata l'osso del collo.

 

Quando la ragazza tornò con i piedi per terra, si voltò e vide Draco dietro di lei con la bacchetta levata, livido di rabbia.

“Questo non dovevi farlo.”, le disse Draco in tono minaccioso avvicinandosi a lei.

Eryn guardò gli occhi del ragazzo che erano molto minacciosi e indietreggiò spaventata, ma lui fu più veloce e, afferrandola per un braccio la trascinò in camera sua.

“Lasciami ! Cosa vuoi fare ?!”, esclamò la ragazza preoccupata cercando di liberarsi dalla presa ferrea del ragazzo.

“Stai zitta e cammina.”, le rispose Draco furioso continuando a trascinarla.

 

 

Quando arrivarono nella camera del ragazzo, quest'ultimo gettò Eryn sul letto e, con la bacchetta ancora levata, le disse, furioso: “Crucio !”

La maledizione della tortura colpì la ragazza, che non potendo difendersi, non riuscì a fare nulla.

Eryn sentiva un dolore indescrivibile per tutto il corpo e, anche se nei primi momenti cercò di tenere duro, dopo non resistette più e cominciò a urlare.

“AAAAHHH ! Basta !”, esclamò la ragazza in preda al dolore.

Ma Draco continuò, inesorabile.

“Draco, ti prego ! Basta !”, urlò la ragazza contorcendosi per il dolore e non riuscendo a impedire ad alcune lacrime di sfuggirle dagli occhi.

Draco, come riscossosi all'improvviso e rendendosi conto di quello che stava facendo, interruppe la tortura e pensò:”Maledizione ! Cos'ho fatto ?!

 

Eryn, intanto si era raggomitolata su un fianco e continuava a piangere.

 

Vedendo la ragazza in quello stato, Draco le si sedette accanto sul letto e cominciò ad accarezzarle i capelli dolcemente per farla calmare.

“Vattene !”, gli urlò la ragazza spaventata e scostandosi bruscamente da lui.

Draco ci restò male vedendo quella reazione e capì quanto avesse ferito la ragazza.

Nonostante questo, dopo qualche minuto di silenzio Draco le si avvicinò di nuovo e ricominciò ad accarezzarle i capelli.

“Eryn...scusami...Io non volevo. Ero furioso quando'ho visto che stavi tentando di scappare e...ho perso il controllo....Mi dispiace, davvero.”, le disse il ragazzo dispiaciuto.

Eryn, ascoltando le parole di Draco si rese conto che era sincero e, confortata dalle carezze che lui le faceva, a poco a poco si calmò.

 

Poi, Eryn si mise seduta evitando lo sguardo del ragazzo.

“Eryn.”, la chiamò lui preoccupato.

“Che vuoi ?”, gli rispose lei evitando di guardarlo in viso.

“Mi dispiace davvero...Non mi piace usare le Maledizioni Senza Perdono...Ero fuori di me.”, le disse Draco fissandola preoccupato.

“Perchè ? Perchè l'hai fatto, Draco ? Perchè mi hai rapita e non mi hai lasciata in pace ?”, gli chiese Eryn dopo qualche minuto di silenzio guardandolo negli occhi.

“All'inizio, perchè volevo umiliarti, sottometterti, farti pagare tutti i torti che mi hai fatto negli anni di scuola...Ma poi ho capito che non era questo il motivo.”, le rispose lui pacatamente guardando fuori dalla finestra.

Eryn, incuriosita lo guardò, in attesa che lui proseguisse.

Dopo qualche minuto di silenzio, Draco si voltò a guardarla e le disse: “Il fatto è...che volevo tenerti con me...perchè volevo che mi conoscessi davvero.”

Eryn lo guardò incredula per qualche secondo.

“E tu mi avresti rapita per questo ? Non potevi semplicemente parlamene a scuola ?”, gli chiese lei incredula.

“Come facevo ? Eri sempre con Daphne e la sua combriccola o con San Potter...E poi, tu non hai mai voluto conoscermi. Mi hai odiato dal primo momento che ci siamo visti.”, le rispose il ragazzo seriamente.

Eryn riflettè sulle parole del ragazzo, ricordandosi del loro primo battibecco al momento dello Smistamento, al primo anno si Scuola e riconobbe che aveva ragione, ma poi disse: “Hai cominciato tu a provocarmi. Io ti ho solo risposto.Tu ti comportavi da vero stronzo, sfottevi chiunque non fosse nelle tue grazie, soprattutto i miei amici di Grifondoro...Ti credevi chi sa chi. E io...le persone che se la menano troppo non le sopporto; è più forte di me...e poi, in più eri anche figlio di un Mangiamorte...Come potevo fidarmi ?”

Draco pensò alle parole appena ascoltate e restò in silenzio per qualche minuto, poi le disse:”Fatto sta che ora sei qui e non ti lascerò andare, almeno fino a quando questa guerra non finirà.”

“Perchè ? La mia famiglia e miei amici mi staranno cercando e mi mancano...e non posso nemmeno usare la magia.”, gli disse la ragazza disperata.

“Fino a quando resterai qui sarai al sicuro...Se tornassi dai tuoi parenti o dai tuoi amici, finiresti in guai seri con il Signore Oscuro ancora in giro. Per quanto riguarda la tua bacchetta, non posso ridartela, mi spiace...La terrò io per ora.”, le rispose Draco seriamente.

Eryn lo guardò negli occhi, poi gli chiese: “Draco, perchè ti sei fissato con me ? Con tutte le ragazze che ti muoiono dietro, perchè proprio io ?”

Draco sorrise e le rispose, avvicinandosi a lei lentamente: “Non è ovvio ? E per fortuna che tu e la Granger eravate le più secchione del nostro anno !”

Eryn lo guardò male e si allontanò di qualche centimetro mettendosi con le braccia incrociate.

“Tu...io ti ho sempre voluta: sei bella, intelligente, astuta, bravissima nelle magie...e poi, sei sempre stata l'unica, oltre alla Granger che mi abbia sempre tenuto testa...Mi attrai...tutto qui.”, le rispose Draco seriamente.

Eryn lo guardò incredula qualche minuto, poi scosse la testa e, facendo un sorriso amaro, disse: “Non è così che otterrai la mia amicizia, mi spiace...Certe cose devono essere libere, non forzate...”

“Sì, lo so...Ci devo lavorare...Intanto, questa la rivuoi ?”, le rispose il ragazzo porgendole la sua collana.

Eryn lo guardò un momento, poi gli chiese, imbronciata: “Stai cercando di corrompermi ?”

“No, solo di fare una tregua. Che ne dici ?”, le rispose lui ghignando.

“Sei davvero impossibile ! Ma credo che una piccola tregua ci possa stare.”, gli rispose la ragazza sorridendo.

“Tieni.”, le disse Draco porgendole la collana.

“Grazie...”, gli rispose Eryn sorridendo e prendendo la collana, poi se la mise.

“Perchè è così importante quella collana ?”, le chiese Draco.

“Me l'ha regalata mio padre il giorno prima di cominciare la scuola a Hogworts. E' un ricordo molto importante per me.”, gli rispose Eryn guardandosi la collana.

Draco la guardò un momento, pensando che quella ragazza era davvero bellissima e crcando un modo per farsi perdonare.

 

Ad un tratto, al ragazzo venne un'idea e, alzandosi di scatto, disse: “Eryn, alzati. Dobbiamo andare.”

La ragazza lo guardò stranita e gli chiese: “Dove ?”

“E' una sorpresa. Su, alzati.”, le rispose lui sorridendo e porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi.

Eryn lo guardò un momento, poi accettò l'aiuto del ragazzo e gli prese la mano.

Draco la tirò in piedi senza sforzo e le disse:”Attaccati forte al mio braccio.Dobbiamo smaterializzarci.”

Eryn lo guardò ancora più incredula, ma fece come le aveva detto, poi gli chiese:”Posso fidarmi ?”

“Sì, stai tranquilla.”, le rispose lui sorridendo e, un attimo dopo, si smaterializzarono, lasciando la stanza vuota...

 

 

I due ragazzi riapparvero in riva a un lago dalle acque cristalline, circondato da una verdeggiante foresta di pini.

Eryn si guardò intorno ammirata.

“Che bel posto...”, disse la ragazza affascinata guardando prima il lago, poi la vegetazione selvaggia che cresceva rigogliosa sulle sue sponde.

“Già...Quando voglio stare un po' tranquillo vengo sempre qui.”, le disse Draco guardando prima la ragazza al suo fianco e poi il lago.

Eryn, sorridendo si avvicinò alla riva del lago e immerse una mano nell'acqua cristallina, che era piacevolmente fresca.

Draco sorrise vedendola così felice e la raggiunse.

Eryn lo guardò sorridendo e gli disse:”Grazie.”

“Ma ti pare ?”, le rispose lui sorridendo e accarezzandole una guancia con una mano.

Eryn restò immobile quando si sentì accarezzare da lui e si dimenticò quasi di respirare.

Ora che lo guardava bene, la ragazza si rese conto che Draco era davvero molto bello, di conseguenza, abbassò lo sguardo imbarazzata.

Draco sorrise nel vederla così imbarazzata, ma non voleva sciupare quel momento e decise che con lei ci sarebbe andato piano, così, ritirò la mano e riprese a guardare il lago e il panorama che li circondava.

Appena Draco aveva ritirato la mano dal suo viso, Eryn riprese a respirare normalmente e si accorse che quel contatto le era piaciuto.

Che stupida sono stata. Per tutti questi anni l'ho odiato con tutte le mie forze...e invece, ora sto conoscendo una persona diversa...L'ho giudicato male...”, pensò la ragazza tristemente guardando Draco, mentre lui osservava il lago.

“Ci sdraiamo un po' ?”, le chiese lui dopo qualche minuto di silenzio.

Eryn annuì.

 

Subito dopo, Draco fece comparire due cuscini molto morbidi e le disse, indicandogliene uno:”Prego.”

Eryn sorrise e, sdraiandosi gli disse: “Grazie per questa gita.”

Draco, sdraiandosi a sua volta, si mise su un fianco per essere di fronte alla ragazza e le rispose sorridendo:”Figurati...Io voglio che tu sia felice con me.”

Eryn lo guardò sorridendo,  ma poi, i suoi occhi si velarono di tristezza e pensò: “Sei davvero diverso dal Draco che ho conosciuto a scuola e mi piace la persona che sto conoscendo ora...ma non potrò mai essere del tutto felice fino a quando mi terrai lontana dalle persone che amo...”

Draco, sentendo il pensiero della ragazza si incupì e pensò, mentre la guardava negli occhi:”Mi dispiace, Eryn. Ma non ti  lascerò andare proprio ora, dopo tutto quello che ho fatto per averti...E poi, con me sarai al sicuro, almeno fino a quando questa guerra non sarà finita.

 

Passarono circa dieci minuti, durante i quali i due ragazzi non dissero niente, poi...

“Draco.”, lo chiamò lei.

“Dimmi.”, le rispose il ragazzo guardandola.

“Tu sei maggiorenne, vero ?”, gli domandò la ragazza.

Draco annuì e le rispose:”Sì, li ho compiuti il primo luglio...E tu, invece ?”

“Io devo aspettare ancora un po'...Il mio compleanno è il sei dicembre.”, gli rispose Eryn.

“Ah, però...sei nata in un mese invernale...Dal carattere non si direbbe...”, le disse il ragazzo sorridendo.

“Anche tu sei nato nel mese sbagliato se vogliamo dirla tutta...Sei nato in estate e hai un carattere molto freddo...E' stano, no ?”, gli rispose la ragazza sorridendo.

“Già, hai ragione...Ma cosa vuoi farci ?”, le rispose lui divertito.

Ci fu qualche minuto di silenzio, poi Draco le chiese:”Eryn, cos'è quel tatuaggio che hai dietro il collo ?”

Alla ragazza venne un colpo quando sentì quella domanda.

 

Il tatuaggio al quale si riferiva Draco, era stato fatto alla ragazza quand'era nata, perchè, nella dinastia Stardust, quando nasceva una persona con il potere di controllare le forze della natura, le veniva impresso quel tatuaggio, una mezzaluna con vicina una stella, ma ovviamente, Eryn non poteva dirglielo.

Non lo aveva mai detto neppure a Daphne, Pansy, Harry e ai suoi amici di scuola.

Quel segreto che custodiva da anni non poteva rivelarlo con molta facilità, perchè se lo avessero scoperto le persone sbagliate, sarebbe stata la fine.

“E' un tatuaggio che mi sono fatta prima di iniziare il quarto anno di scuola.Volevo farmi un tatuaggio e me lo sono fatto.”, gli rispose la ragazza tranquillamente.

Draco capì che la ragazza gli stava mentendo, ma non insistette oltre.

“Perchè proprio la mezzaluna con una stella ?”, le domandò lui facendo finta di nulla.

“Perchè mi piacciono sia la luna e sia le stelle.”, gli rispose semplicemente lei.

Mi dispiace, Draco...Ma certe cose non posso proprio dirtele...”, pensò la ragazza tristemente cercando di non incrociare lo sguardo del ragazzo.

Non fa niente, Eryn...Magari quando ti fiderai di più, me le dirai...”, pensò Draco sentendo i pensieri della ragazza, poi la guardò e si accorse che si era addormentata.

Draco sorrise dolcemente vedendo la ragazza così rilassata e fece comparire una leggera coperta, che le adagiò sopra.

Poi, il ragazzo tornò a guardare Eryn, che dormiva tranquillamente e, questa volta, senza nessun incubo a disturbare il suo riposo.

 

 

FINE CAPITOLO N * 15

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Capitolo 16
*** CAPITOLO N.16 ***


CAPITOLO N * 16

 

Passarono due settimane da quando Eryn era stata catturata.

 

La ragazza andava abbastanza d'accordo con Draco e lui, dal canto suo, si comportava bene nei suoi confronti.

I due ragazzi condividevano la camera di Draco, e, nonostante le proteste di Eryn, dormivano insieme.

 

 

Erano gli ultimi giorni di luglio e, una mattina, quando Draco si svegliò vide Eryn addormentata al suo fianco rivolta verso di lui.

Draco la guardò affascinato e pensieroso per qualche minuto, poi, mentre le accarezzava dolcemente i capelli, pensò: “Quanto sei bella, Eryn...So che soffri per la mancanza dei tuoi parenti e dei tuoi amici, ma forse, quello che ti dirò oggi ti farà piacere.

 

Nel frattempo, la ragazza si svegliò e, lentamente aprì i suoi occhi verde smeraldo.

La prima cosa che vide, furono due occhi color ghiaccio che la fissavano assorti.

Eryn guardò per qualche secondo quel viso così affascinante che le stava di fronte, poi...

“Ciao, dormigliona !”, le disse il ragazzo ghignando divertito.

“Ciao...E' da tanto che sei sveglio ?”, gli chiese lei sorridendo.

“Da una ventina di minuti...Ma ora alzati, dai !”, le rispose lui impaziente e iniziando a scendere dal letto.

Eryn lo guardò stupita vista tutta quell'impazienza e, mettendosi a sedere, gli chiese curiosa:”Si può sapere cos'hai da essere così impaziente ?”

“Oggi abbiamo ospiti e poi...vedrai.”, le rispose lui vagamente ghignando.

Eryn si mise a braccia conserte e guardò imbronciata il ragazzo:”Uffa, Draco ! Cosa mi stai nascondendo ?!”

“Niente...”, le rispose lui divertito vestendosi.

In realtà, il ragazzo si divertiva a tenere sulle spine Eryn e vedere la sua espressione imbronciata, anche se non l'avrebbe mai ammesso.

“Ma come niente ?! Dai, dimmelo ! Dimmi almeno chi sono gli ospiti.”, gli disse lei.

“No...Preparati, così facciamo colazione e alle  9.00 lo saprai.”, le rispose lui guardandola divertito.

“Antipatico.”, gli disse Eryn esasperata sapendo che il ragazzo non le avrebbe detto altro, poi si alzò, andò in bagno e si preparò.

 

Quella mattina, la ragazza si mise un leggero vestito estivo verde smeraldo che le arrivava poco sopra il ginocchio e un paio di sandali lucidi neri.

Ovviamente, aveva deciso Draco cosa farle mettere quel giorno.

 

Quando Eryn uscì dal bagno già vestita, Draco la guardò compiaciuto per qualche minuto.

Eryn, accorgendosi dello sguardo del ragazzo, si imbarazzò e gli disse: “Uffa, però ! Ogni tanto vorrei scegliere io come vestirmi, non puoi decidere sempre tu.”

Draco, riscossosi, la guardò negli occhi e le disse:”Se scegliessi tu, ti metteresti sempre dei vestiti che non risaltano le tue forme...anche se è impossibile non notarti con il fisico che ti ritrovi.”

Eryn arrossì sentendo quel complimento e capì che il ragazzo aveva ragione: lei preferiva mettersi dei vestiti che non davano troppo nell'occhio, come magliette a mezze maniche, cannottiere semplici estive, pantaloni...niente di provocante...

Invece, Draco era di tutt'altro avviso: voleva che lei si mettesse vestiti abbastanza aderenti, minigonne, top...

Eryn sospirò, sapendo bene che lei e Draco erano una l'opposto dell'altro.

“Sarà...Comunque, ogni tanto dovrei scegliere io cosa mettermi.”, insistè la ragazza.

Draco la guardò per qualche secondo, poi, avvicinandosi e accarezzandole una guancia, le disse:”E va bene...Qualche volta ti metterai quello che vorrai...Te lo dirò io quando. Oggi no.”

Eryn lo guardò imbronciata e sbuffò.

Draco sorrise e le disse: “Dai, ora andiamo a fare colazione.”

 

 

Durante la colazione e gli altri pasti della giornata o quando si trovava nello stesso ambiente con i parenti di Draco, Eryn aveva imparato a non parlare con loro; la ragazza parlava con questi ultimi solo se loro le facevano direttamente qualche domanda, sennò faceva finta che non esistessero.

Soprattutto con Bellatrix, la ragazza non andava d'accordo, anzi la odiava e il sentimento era reciproco.

 

 

Arrivarono le 9.00 e Draco era nel grande salone di Malfoy Manor, comodamente seduto su una poltrona quando arrivarono gli ospiti.

 

“Draco, come mai ci hai invitati ?”, gli chiese Blasie divertito appena lo vide.

“Blasie, ma che domande fai ? Ci ha invitato qui perchè voleva vederci e perchè gli mancavano i suoi amici, no ?”, gli disse Daphne, la sua ragazza.

“Già, anche se non lo ammetterebbe mai.”, aggiunse Pansy sorridendo e scambiandosi un'occhiata di intesa con il suo ragazzo, Theodore.

Draco sospirò e pensò: “Ma dove si è cacciata ? Doveva sparire proprio ora ?

“Ehi, Draco ! Ci sei ? Torna sulla terra per favore. Ti stiamo parlando se non te ne sei accorto !”, gli disse Blasie ghignando.

“Sì, Blasie. Ci sono, non preoccuparti...”, gli disse Draco annoiato.

 

Nel frattempo, i ragazzi si sedettero sui divani di fronte al giovane Malfoy.

“Allora ? Cos'hai in mente ? Avevi detto di avere dei progetti per l'estate. Che intendevi ?”, gli chiese Theo.

“Già e poi, ci avevi parlato di una novità.”, aggiunse Pansy.

Draco stava per ribattere, quando una voce disse:”Ciao, ragazzi.”

Finalmente è arrivata.”, pensò Draco sorridendo e voltandosi verso di lei.

I quattro ragazzi restarono allibiti e increduli vedendo la loro ex compagna di Casa.

“Eryn...Ti stanno cercando tutti...Ma cosa ci fai qui ?”, le chiese Daphne alzandosi e andando ad abbracciare l'amica, subito imitata da Pansy.

“E' vero...Pensavamo fossi...Sai, eri sparita e non sono state trovate tracce...”, aggiunse Pansy guardandola preoccupata.

Eryn le guardò a disagio e scambiò un'occhiata con Draco.

“Ragazzi, è colpa mia.”, disse loro Draco.

Tutti si voltarono verso di lui.

“Cosa vuoi dire ? Spiegati meglio.”, gli disse Blasie in tono serio, intuendo già come potessero essere andate le cose.

Pansy e Daphne andarono a sedersi nuovamente accanto ai rispettivi fidanzati.

Eryn, invece andò a sedersi accanto a Draco.

Draco guardò i suoi amici per qualche secondo, poi disse: “Sapete bene com'erano i rapporti tra me ed Eryn, a scuola...Non ci sopportavamo, o meglio, era lei che non riusciva a sopportarmi...”

“Per forza ! Facevi sempre del tuo meglio per farmi saltare i nervi.”, gli disse Eryn guardandolo male.

Gli altri ragazzi restarono increduli vedendo il comportamento di Eryn.

A scuola, la ragazza ignorava del tutto Draco e gli parlava solo se era costretta.

Draco ignorò l'intervento della ragazza e proseguì: “Comunque, quando mio padre mi chiese cosa volessi per il mio compleanno...io gli risposi che volevo solo una cosa, o meglio, una persona, ma non pensavo che lui facesse sul serio, quando accettò...Poi ci si mise anche mia zia a dire che non sarebbe stato un grosso problema...Io, che desideravo moltissimo fargliela pagare, ho catturato Eryn.”

“Catturato ? Draco, cosa stai dicendo ?”, gli domandò Pansy seriamente e guardandolo con aria di rimprovero.

“Intendo che una sera, io, mio padre e mia zia, l'abbiamo seguita e io l'ho battuta in un duello magico, poi l'ho portata qui.”, le rispose Draco.

Eryn non disse niente, ripensando a quella terribile sera.

“Draco, ma ti rendi conto di quello che hai fatto ? Qui si tratta di rapimento di persona ! Sei impazzito per caso ?!”, esclamò Blasie furioso.

“E' vero. Non avresti dovuto farlo.”, aggiunse Daphne in tono duro guardando male il biondo.

“Lo so, maledizione ! Me ne sono pentito quasi subito, ma ormai l'avevo portata qui...e non posso lasciarla andare...Mio padre, mia zia e mia madre, non mi permetterebbero di lasciarla andare perchè rivelerebbe troppe informazioni importanti sulla nostra casa e sui Mangiamorte. Quindi devo tenerla qui almeno fino a quando questa guerra non sarà finita...”, rispose loro Draco, poi, voltandosi verso la ragazza, le disse:”Mi dispiace, Eryn...Ho fatto una stupidaggine.”

Eryn lo guardò un momento e non riuscì ad arrabbiarsi con lui perchè il suo tono era sincero e nei suoi occhi, vi leggeva tutto il rimorso che provava per quello che aveva fatto.

“Tutti fanno degli errori, è inevitabile...”, gli disse Eryn sorridendo.

Draco sorrise, felice di capire che la ragazza non era arrabbiata con lui, poi, girandosi verso i suoi amici, disse loro: “Ragazzi, però non dovete dire a nessuno dove si trova Eryn. E' troppo pericoloso.”

I quattro ragazzi si guardarono un momento, poi guardarono Draco ed Eryn, che sembravano andare d'accordo; infondo si trattava dei loro amici.

“E va bene, Draco...ma devi prometterci, che appena tutta questa storia sarà finita, la lascerai andare.”, gli disse Blasie seriamente.

“Certo, questo è sicuro.”, gli rispose Draco solennemente guardandolo negli occhi.

“Invece, l'altra cosa che dovevi dirci ?”, gli domandò Theo.

“Si tratta delle vacanze.”, gli rispose Draco tranquillamente.

“Vacanze ?!!!”, esclamarono Daphne, Pansy, Eryn, Blasie e Theo.

“Già. Pensavo di andare al mare in Croazia tutti insieme. Che ne dite ?”, rispose loro Draco tranquillamente.

I ragazzi si guardarono stupiti per qualche secondo, poi Balsie gli chiese:”Ma ti senti bene, Draco ? Non sei mai stato un tipo da andare in vacanza tutti insieme felici e contenti ! Che ti prende ?”

“Già, è vero...Durante le vacanze, o te ne stavi a casa o te ne andavi via per i cavoli tuoi gli altri anni...Come mai ora hai avuto questa idea ?”, gli chiese Pansy incredula.

“Perchè...non posso pensare sempre a me stesso...”, rispose loro guardando prima i ragazzi e poi Eryn.

Eryn in quell'istante capì che il ragazzo aveva proposto quella vacanza proprio per lei e ne fu davvero sorpresa e molto felice.

Eryn sorrise e pensò: “Grazie, Draco...Riesci sempre a sorprendermi...

Draco sorrise nel sentire il pensiero della ragazza, poi, rivolgendosi ai suoi amici, chiese:”Allora ? Che ne pensate ?”

“Io ci sto. Per una volta che non vuoi fare le vacanze da solitario, non posso dirti di no.”, gli rispose Theo sorridendo.

“Anch'io.”, aggiunse Pansy.

“Sì, vengo anch'io.”, disse Daphne e, guardando Eryn, pensò: “Incredibile...Draco sta facendo tutto questo appositamente per lei, per cercare di rimediare all'errore che ha fatto...Per una volta, Draco sta facendo qualcosa per un'altra persona e non per se stesso...”

“Sì, ci sto anch'io.”, aggiunse Blasie, intuendo il motivo per il quale Draco avesse proposto quella vacanza.

“Eryn, che ne dici ?”, le chiese Draco voltandosi verso di lei.

“Va bene.”, gli rispose la ragazza sorridendo.

Draco sorrise a sua volta, poi disse: “Okay, allora partiamo dopodomani. Ci smaterializzeremo da qui. Quindi ci troveremo alle otto della mattina di dopodomani fuori dai cancelli di Malfoy Manor. Domande ?”

“Hai già pensato a tutto, eh ?”, gli chiese Theo sorridendo.

“Sono un tipo previdente.”, gli rispose Draco ghignando.

“Allora dobbiamo andare a fare un po' di shopping !”, esclamò Pansy.

“E ovviamente viene anche Eryn.”, aggiunse Daphne con un tono che non ammetteva repliche.

Draco guardò un momento la ragazza seduta al suo fianco, poi guardò Daphne e Pansy e disse seriamente:”E va bene. Può venire anche lei...Ma non perdetela di vista.”

“Okay, non preoccuparti.”, gli disse Daphne sorridendo.

“Posso andare davvero ?”, gli chiese Eryn felice.

“Sì, ma non scappare...E comunque, dovrò cambiarti un po' la fisionomia per renderti diversa da come sei o qualcuno potrebbe riconoscerti.”, le rispose Draco guardandola.

Eryn lo guardò un momento leggermente arrabbiata, ma poi gli rispose:”D'accordo...Farò la brava.”

“Bene, allora io andrei a casa, almeno comincio a preparare le valigie.”, disse Pansy alzandosi in piedi.

“Valigie ? Pansy, quante valigie vorresti portarti di preciso ?!”, esclamò Theo guardando preoccupato la ragazza.

“Ma, non so di preciso...Due o tre o forse quattro. Dipende se ci sta tutto...”, gli rispose pensierosa la ragazza.

“Due o tre ?!!!”, esclamò scandalizzato il ragazzo.

Eryn sorrise vedendo quella scena, poi chiese a Draco: “E io come faccio ? Non ho nessuna valigia qui.”

“Non preoccuparti per questo. Ce ne porteremo due delle mie.”, gli rispose Draco sorridendo.

Eryn lo guardò un momento, poi gli chiese: “D'accordo, ma c'è l'incantesimo estensivo nelle tue valigie ? Sennò come faccio a farci entrare tutto ?”

“Incantesimo che ?!”, esclamò Draco.

“Estensivo, Draco ! Così ci si può mettere più roba, no ? Io lo faccio sempre a tutte le borse e le valige che che ho.”, gli rispose la ragazza semplicemente.

Draco la guardò stralunato, poi le rispose: “No, non c'è quell'incantesimo.”

“Posso farglielo, allora ?”, gli chiese Eryn tranquillamente.

“Sì, dopo lo farai.”, le rispose lui.

 

 

Quando gli ospiti se ne furono andati, Eryn e Draco andarono nella camera del ragazzo e, quando quest'ultimo ebbe tirato fuori le valige, Eryn gli disse: “Draco,mi dovresti dare la bacchetta per fare l'incantesimo.”

Draco la guardò un momento diffidente, alzando la sua bacchetta e appellando quella della ragazza.

“Fai quell'incantesimo.”, le disse il ragazzo tenendola sotto tiro con la sua bacchetta,”e non fare stupidate, Eryn...”, pensò il ragazzo guardandola cupamente.

Eryn, una volta ricevuta la sua bacchetta fece l'incantesimo a entrambe le valige, poi guardò un momento la sua bacchetta, e, sospirando, la restituì a Draco.

Il ragazzo prese la bacchetta di Eryn e la mise nuovamente in un cassetto al quale solo lui poteva accedere.

“Mi dispiace, Eryn...Ma non posso lasciarti la bacchetta.”, le disse il ragazzo guardandola.

“Sì, lo so...”, gli rispose la ragazza tristemente.

Draco, per cercare di tirarle sul il morale, le disse: “Forza, ora facciamo la valigia. Sai cosa vuoi metterci ?”

Eryn sorrise e cominciò a preparare la valigia con Draco e la cosa fu molto lunga perchè quello che sceglieva  lei non andava bene a Draco e quello che sceglieva il ragazzo non andava bene a lei, quindi dovettero fare e rifare le valige diverse volte...

 

 

FINE CAPITOLO N * 16

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Capitolo 17
*** CAPITOLO N.17 ***


CAPITOLO N * 17

 

Le vacanze in Croazia andarono molto bene.

I sei ragazzi si divertirono quell'estate, tra bagni al mare e altri passatempi.

Draco ed Eryn andavano d'accordo e non litigavano più.

Ovviamente, Draco impose un incantesimo su Eryn per farle cambiare fisionomia e  per renderla irriconoscibile.

 

 

Una sera, i  sei ragazzi andarono ad una festa in spiaggia e si divertirono a ballare tutti insieme.

Quando un ragazzo si avvicinò ad Eryn per ballare con lei, Draco si intromise subito.

“Ciao, mi concedi questo ballo ?”, le chiese un ragazzo moro con gli occhi nocciola.

Eryn stava per rispondergli, ma Draco, comparendole dietro e circondandole la vita con un braccio, disse al ragazzo: “No, lei è già occupata.”

Blasie, Theodore, Daphne e Pansy guardarono Draco divertiti.

Eryn osservò Draco sorridendo e scuotendo la testa.

“Ehi, amico. E' solo un ballo...”, gli disse il ragazzo.

“Ti ho detto di no. Sparisci.”, gli rispose Draco in tono minaccioso.

I due ragazzi si fronteggiarono, scambiandosi occhiate omicide.

Eryn, cercando di non far scoppiare il finimondo, si mise in mezzo e disse al ragazzo: “Dai, lascia stare.E poi, lì c'è una ragazza che sta ballando da sola...Perchè non vai da lei ?”

Il ragazzo fissò prima Eryn e poi la ragazza in questione.

“E va bene.Ma solo perchè me lo dici tu, dolcezza.”, le disse il ragazzo, poi, voltandosi verso Draco, gli disse, minaccioso: “Ringrazia la tua ragazza perchè se non ci fosse stata, ti avrei fatto nero...compresi i capelli !”, e se ne andò.

“Ma come....?!”, esclamò Draco furioso, ma Eryn gli mise una mano sulla bocca e gli disse sorridendo: “Dai, smettila ! Non è successo niente.”

Draco si liberò della mano di Eryn e le disse: “Come non è successo niente ?! Quello mi stava provocando !!! Ora vado io a farlo a nero !”

“No, Draco. Lascia stare. Non ne vale la pena, siamo in vacanza !”, gli disse Eryn cercando di calmarlo e trattanendolo per un braccio.

“E' vero, Draco. Non pensarci più. Siamo qui per divertirci, non per andare in cerca di guai !”, gli disse Blasie.

Draco guardò i suoi amici e disse: “E va bene...”, poi, guardando Eryn le disse: “Ma tu devi ballare solo con me.”

Eryn lo guardò sospirando e gli disse sorridendo: “E va bene...Ma non ti agitare.”

 

“Certo che qualcuno è proprio cotto, eh ?”, chiese Balsie ghignando ai suoi amici mentre Draco ed Eryn si erano allontanati per ballare.

“Già...E' nella fase del geloso...”, concordò Theodore divertito.

“Lo è già da un po' di anni, ma forse voi non ci avete mai fatto caso.”, disse loro Pansy sorridendo.

“Ma che dici ?”, le domandò Theodore.

“E' dal quarto anno che Draco si è innamorato di Eryn, ma ovviamente, voi due non ve ne siete accorti.”, rispse loro Daphne divertita.

“Ma no ! Che dici ?!”, le chiese Blasie.

Pansy e Daphne si guardarono rassegnate ed esclamarono: “Ragazzi !”

“E' inutile. Proprio non avete occhio per certe cose.”, disse poi Pansy.

“Già. Andiamo a ballare, dai.”, disse Daphne.

 

 

FINE CAPITOLO N * 17

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Capitolo 18
*** CAPITOLO N.18 ***


CAPITOLO N * 18

 

Era l'ultimo giorno di agosto e, quel pomeriggio, Draco si preparò il baule per Hogworts.

Eryn era in camera con lui e lo guardava tristemente perchè sapeva che lei non sarebbe tornata a scuola per il suo settimo anno.

Draco, accorgendosi dell'espressione della ragazza, le disse: “Eryn, mi dispiace. Ma non puoi venire a Hogworts...E poi, ora, la maggior parte dei professori sono dei Mangiamorte e tu sei amica di San Potter...Finiresti solo nei guai.”

Eryn lo guardò tristemente, poi gli disse:”Però scommetto che i miei amici di Grifondoro torneranno.”

“Può darsi...Non credo che siano così furbi da evitare la scuola, anche se pullula di Mangiamorte. Mi dispiace, ma tu resterai qui. Io tornerò tutte le sere a casa. Tu cerca solo di andare d'accordo con i miei e soprattutto, evita mia zia. Capito ?”, le disse Draco seriamente guardandola negli occhi.

Eryn annuì, troppo affranta per parlare e poi disse:”Ti lascio preparare...Vado in giardino.”, e, alzandosi uscì dalla stanza.

 

Ci sta malissimo...Ma non posso permetterle di tornare a scuola.”, pensò Draco guardando la porta dalla quale era uscita la ragazza, poi continuò a prepararsi il baule.

 

 

 

Intanto, Eryn raggiunse un salice piangente nel giardino dei Malfoy e si sedette accanto al tronco dell'albero a guardare il rigoglioso agglomerato di piante, fiori e alberi del posto.

 

Dopo circa dieci minuti, Eryn udì dei passi che andavano verso di lei, ma fece finta di nulla e non si voltò.

 

Quando i passi furono vicinissimi  a lei si fermarono.

“Eryn.”, la chiamò una voce fin troppo conosciuta.

Eryn fece un sospiro e, voltandosi verso la donna, le chiese: “Sì, signora Malfoy ?”

“Domani Draco partirà per Hogworts e mentre lui non ci sarà, tu starai con me. Faremo delle cose insieme. Domani mattina ci troveremo nella Sala da pranzo alle dodici e trenta perchè prima accompagnerò Draco alla stazione.Ci saranno mio marito in casa e Bellatrix e cerca di non rispondere a mia sorella.”, le disse la donna seriamente.

Eryn la guardò annoiata e un po' stupita, poi le chiese: “E cosa dovremmo fare di preciso ?”

“Lo scoprirai...Avrai anche del tempo libero, non preoccuparti. Potrai fare quello che vuoi quando non saremo impegnate nelle nostre attività.”, le rispose la donna calmissima.

Eryn, ormai rassegnata all'idea di fuggire, le rispose: “D'accordo...”, poi tornò a guardare il giardino.

Narcissa però non se ne andò e restò qualche minuto a fissare la ragazza, dispiaciuta.

E' vero, non si può dire che Narcissa Malfoy fosse una santa, ma non avendo mai avuto una figlia, ora si stava affezionando a Eryn e vederla così triste le dispiaceva.

“Eryn.”, la chiamò dopo qualche minuto la donna.

La ragazza si voltò verso di lei incuriosita.

“C'è qualcosa in particolare che ti piacerebbe fare ?”, le domandò Narcissa tranquillamente.

“A parte tornare dalla mia famiglia e dai miei amici ?”, le chiese la ragazza stizzita, cercando di controllarsi.

Narcissa sorrise e per un momento, l'espressione del suo viso ricordò Draco alla ragazza.

Assomiglia tantissimo a Draco...Ecco da chi ha ripreso di più, non da suo padre, ma dalla madre.Per fortuna che ha ripreso di più da sua madre...”, pensò Eryn guardando la donna per qualche secondo.

“A parte quello ?”, le domandò la donna sorridendo.

“Mi piacerebbe suonare l'arpa.”, le rispose la ragazza tranquillamente.

“L'arpa celtica ?”, le chiese Narcissa incredula; erano poche le persone che sapevano suonare bene quello strumento.

“Sì, proprio quella.”, le rispose la ragazza.

“Si può fare...Ne abbiamo una che ci regalò un nostro amico irlandese, ma non è mai stata usata perchè non c'era nessuno in grado di suonarla.Domani ti farò vedere dove si trova e potrai andarci quando vorrai.”, le rispose la donna tranquillamente.

“Va bene, grazie.”, le rispose la ragazza serena.

“Eryn, un'ultima cosa.”, le disse la donna.

La ragazza la guardò stupita e le disse: “Mi dica.”

Narcissa si sedette sull'erba accanto a lei e le disse seriamente: “Lo so che ti trovi in una situazione difficile e in parte è anche colpa mia perchè io diedi il mio consenso quando Draco, mio marito e mia sorella ebbero l'idea di catturarti, ma volevo che Draco avesse la sua vendetta perchè non voglio che nessuno si prenda gioco di lui...”, poi guardò il giardino per qualche secondo e tornò a fissare la ragazza negli occhi:”...Ma mi sembra che ora andiate abbastanza d'accordo, no ?”

Eryn, non capendo dove volesse andare a parare la donna, le rispose: “Sì, ora andiamo d'accordo...E' stata anche colpa mia...Durante gli anni di scuola ho fatto una cosa che non si dovrebbe mai fare: giudicare gli altri dalle apparenze, senza sforzarsi di conoscerli meglio...e ho sbagliato...Io non ho mai voluto conoscere meglio Draco durante la scuola perchè non sopportavo il suo carattere o almeno, quello che manifestava esternamente...Invece, in questo periodo l'ho conosciuto meglio e...non mi dispiace...”, e arrossì distogliendo lo sguardo, imbarazzata.

“Sì, lo so. Draco è fatto così...In apparenza Draco deve farsi vedere come vuole suo padre, ma in realtà è molto diverso e scommetto che si è già pentito di averti catturata, ma ora come ora, non può liberarti...Sarebbe troppo pericoloso sia per te e sia per noi.”, le disse Narcissa guardandola seriamente.

“Perchè sarebbe pericoloso per voi ? Posso capire per me, ma per voi ? Che rischi correte ?”, le domandò Eryn perplessa.

Narcissa sorrise e le rispose: “Mio marito  e mia sorella sono alcuni dei più convinti Mangiamorte dalla parte del Signore Oscuro...Se ci lasciassimo sfuggire una...”, e guardò la ragazza, non sapendo come proseguire e non volendo offenderla.

“Una prigioniera.”, continuò Eryn in tono amaro per lei.

“Già...Se ti lasciassimo fuggire, mio marito perderebbe la sua credibilità e anche mia sorella e loro ci tengono molto al Signore Oscuro. Vogliono che lui sia fiero di loro...Draco no, invece. Lui è stato costretto da suo padre a diventare un Mangiamorte, come me del resto, ma non può più tornare indietro ormai...Se tu fuggissi, sarebbe disonorevole per mio marito e mia sorella, senza contare, che potresti andare a raccontare informazioni preziose su di noi e sui piani del Signore Oscuro ai tuoi amici, a Harry Potter e agli Auror, visto che tuo padre è un Pozionista di quel reparto.”, le disse la donna.

“Sì, capisco...”, le rispose la ragazza cupamente.

“Ormai ci sei troppo dentro anche tu...Fino a quando non sarà tutto finito, dovrai restare qui...sperando che sia Harry Potter a trionfare sul Signore Oscuro.”, le disse la donna cupamente guardando il giardino.

Eryn, sentendo quelle parole, guardò la donna incredula: “Signora Malfoy ?”

“Chiamami Narcissa quando siamo da sole e dammi del tu.”, le rispose la donna sorridendo e guardandola.

“Lei...cioè, tu non sembri condividere molto le idee di tuo marito...Perchè...?”, le chiese la ragazza imbarazzata, senza sapere come continuare, temendo di ferire o far arrabbiare la donna.

“Perchè sto con lui ? E' molto semplice, Eryn. Hai mai sentito parlare di matrimoni combinati ?”, le rispose la donna sorridendo amaramente.

La ragazza annuì.

“All'età di diciassette anni, appena fu finita la scuola, la mia famiglia e quella di Lucius combinarono il nostro matrimonio perchè eravamo entrambi dei purosangue e volevano che stessimo insieme...La mia famiglia lo fece soprattutto per il denaro e le ricchezze dei Malfoy ovviamente...Per quanto riguarda Lucius...Lui era sempre stato affascinato da me a scuola e quando seppe la notizia ne fu molto felice...E' sempre stato molto dolce con me e mi ama con tutto se stesso, ma io non sono mai riuscita a contraccambiare...”, le rispose la donna in tono malinconico.

“Avevi già qualcun'altro ?”, le domandò Eryn.

“Sì, era un ragazzo di Corvonero...e lo amavo moltissimo...Quando seppi del matrimonio combinato, protestai, urlai ai miei genitori che non volevo sposare Lucius perchè amavo già un'altra persona...E questo fu un gravissimo errore.”, le rispose Narcissa cupamente.

“Perchè ?”, le domandò Eryn temendo il peggio.

“Perchè i mie genitori, Mangiamorte, ovviamente...Loro...uccisero il ragazzo che amavo e se la cavarono grazie ai loro soldi e alle loro influenze...Quando accadde, io persi la voglia di vivere, e mi ripresi solo quando nacque Draco, che per fortuna assomiglia molto di più  a me che a suo padre...Lucius si comporta bene con me, ma certe sue idee, proprio non le tollero, ma mi sono dovuta adattare purtroppo...”, le disse la donna tristemente.

“Mi dispiace...Davvero.”, le disse Eryn guardandola negli occhi.

Narcissa la guardò un momento, poi le disse: “Lo so...Ho capito che sei diversa dalle solite oche starnazzanti che girano intorno a mio figlio...E' per questo che quando Draco non ci sarà mi prenderò io cura di te. Per qualsiasi problema, io ci sono...So di non essere tua madre o una tua amica, ma vorrei davvero aiutarti se me lo permetterai.Va bene ?”

Eryn la guardò stupita per qualche secondo, poi le rispose sorridendo: “Va bene, Narcissa. Grazie.”

La donna sorrise e le chiese: “Andiamo a vedere a che punto è Draco con il baule ? E' un gran casinista per certe cose...Sicuramente avrà dimenticato qualcosa.”

Eryn annuì e, alzandosi insieme alla donna si diresse verso la camera del figlio.

 

Quando arrivarono davanti alla porta e la aprirono, Eryn e Narcissa videro Draco che frugava nell'armadio con frenesia e brontolava: “Ma dove l'ho messa ?! Non può essersi spostata ! Ero convinto di averla messa qui !”

“Draco, cosa stai cercando ?”, gli chiese Narcissa sorridendo ed entrando nella camera seguita da Eryn.

Draco si voltò imbarazzato accorgendosi solo in quel momento della presenza delle due ospiti.

“La mia sciarpa di Serpeverde.”, le rispose lui imbronciato.

La donna stava per rispondergli, ma Eryn esclamò: “Lo so io dov'è ! L'ho vista l'altro giorno nell'armadio.”

 

Poi, la ragazza si avvicinò all'armadio, accanto al ragazzo e, mettendoglisi di fianco aprì il cassetto più in basso e vi trovò la sciarpa.

Poi, prendendo la sciarpa, Eryn la diede al ragazzo e gli disse: “Tieni...”

Draco la guardò un momento, poi le disse: “Grazie...E comunque lo sapevo che era lì, me n'ero momentaneamente dimenticato.”

“Sì, certo !”, esclamò Eryn divertita.

Draco la guardò male, ma poi sorrise a sua volta.

Narcissa che aveva assistito alla scena sorrise e pensò: “Draco ha trovato qualcun'altro che si prende cura di lui...Ormai, non gli servo più...E' cresciuto il mio bambino, per quanto orgoglioso sia, è proprio cresciuto.”

“Bene, ragazzi. Ci vediamo più tardi a cena. Ora vi lascio finire.”, disse loro Narcissa sorridendo e uscì dalla stanza.

 

“Allora, hai preparato tutto ?”, gli domandò Eryn dopo qualche minuto.

“Sì. Finalmente ho finito.”, gli rispose Draco.

“Per fortuna. Hai preso la scopa, la divisa di Quidditch, le fialette per le pozioni...”, gli domandò la ragazza.

“No ! Maledizione ! Quelle me le sono dimenticate !”, esclamò il ragazzo guardando sconsolato la valigia, sapendo di doverla rifare di nuovo.

Eryn sospirò divertita e gli disse: “E va bene. Ho capito. Dai, controlliamo tutto.”, e cominciò a svuotare la valigia.

Draco la osservò in silenzio per qualche secondo e pensò sorridendo: “Mi sembra di vedere mia madre quando controllavamo la valigia, solo che ora al suo posto c'è lei...Grazie, Eryn.”

Poi, anche Draco cominciò a tirare fuori tutto e, insieme alla ragazza controllarono e rifecero la valigia mettendoci davvero tutto.

 

Quella sera, dopo cena, Draco ed Eryn andarono in giardino, sotto il salice piangente e parlarono un po'.

 

Lì, Draco confessò alla ragazza di come suo padre Lucius lo aveva costretto a diventare Mangiamorte, di come Voldemort lo aveva incaricato di uccidere Silente, sennò lui sarebbe stato ucciso a sua volta.

Eryn non riuscì ad arrabbiarsi con Draco perchè capì che non era stata colpa sua quel che aveva fatto.

 

Poi, verso le 22.30 andarono a dormire.

 

Prima di addormentarsi, quando entrambi si furono sistemati sotto le coperte...

“Eryn.”, la chiamò Draco.

La ragazza si voltò verso di lui e gli chiese: “Cosa c'è ?”

“Ti terrò informata su tutto quello che succede a scuola, va bene ?”, le disse Draco.

Eryn lo guardò sorridendo e gli disse: “Va bene, grazie. E non cacciarti nei guai con i Grifondoro.”

“Ci posso provare.”, le rispose lui divertito.

“Sei proprio irrecuperabile.”, gli disse Eryn sorridendo.

Draco sorrise e guardò la ragazza per qualche minuto, contemplandola in silenzio.

Poi, le accarezzò i capelli e le disse, seriamente: “Eryn stai attenta a mia zia...Cerca di evitarla il più possibile quando non ci sarò.”

Eryn lo guardò un momento, poi gli disse: “Va bene...Se lei mi lascerà in pace, non sarò di certo io ad attaccar bottone.”

“D'accordo...Mettiamoci a dormire ora.”, le disse Draco sorridendo.

Poi, i due ragazzi spensero le luci e si addormentarono.

 

FINE CAPITOLO N * 18

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Capitolo 19
*** CAPITOLO N.19 ***


CAPITOLO N * 19

 

Erano le otto di mattina del primo settembre e, quando Eryn aprì gli occhi vide che la stanza era inondata dalla luce del sole e il baule di scuola di Draco era sparito.

E' già partito.”, pensò Eryn tristemente guardando il punto in cui la sera prima c'era il baule del ragazzo.

Eryn sospirò pensando ai suoi amici che tornavano a scuola quel giorno...e lei non ci sarebbe stata.

Eryn pensò sconsolata alla sua famiglia e si chiese se i suoi genitori e suo fratello avrebbe mai capito dove si trovasse.

La ragazza sperò che non fosse successo niente di male alla sua famiglia e ai suoi amici.

 

Chissà cosa staranno facendo Harry, Ron e Hemrione ?”, pensò la ragazza sospirando.

Sul comodino, dalla parte dove dormiva Draco, Eryn trovò un biglietto di carta, con il suo nome, così lo aprì e lesse il messaggio:

 

Ciao, dormigliona !

Mi è dispiaciuto non salutarti questa mattina, ma stavi dormendo troppo bene !

Vedrai che passerà in fretta.

Ci vediamo questa sera !

Buona giornata !

Draco

 

Eryn sorrise leggendo quelle righe, poi si alzò dal letto, andò a lavarsi e poi scese al pian terreno per fare  colazione nell'immensa sala da pranzo.

 

Avvicinandosi alla porta, la ragazza sentì diverse voci e si fermò lungo un corridoio prima di entrare.

Ma chi saranno ? Mangiamorte ?”, si chiese preoccupata restando immobile.

 

Proprio in quel momento, vicino alla ragazza passò un enorme serpente.

Eryn restò immobile, fissando il serpente.

Il serpente, a sua volta fissò la ragazza e, dopo qualche secondo chinò il capo davanti a lei e le disse:”Salve, mia regina.”

Eryn, riconoscendo l'appellativo usato da tutti gli animali e dalle creature magiche a causa del suo potere, si sentì in imbarazzo.

“Non chiamarmi così. Sono solo una ragazza.”, gli disse Eryn seriamente.

“Ma hai un grande potere.”, le disse il serpente fissandola negli occhi.

“Lo so...E può essere pericoloso se usato nel modo sbagliato...Quindi non dirlo a nessuno.”, disse la ragazza.

Eryn sapeva che a causa del suo dono, ogni animale o creatura magica era costretta a obbedirle.

A Eryn non piaceva questo lato del suo potere, ma non poteva permettere che troppe persone sapessero del suo dono.

“Come desideri.”, le disse il serpente con tono rispettoso, chinando il capo.

Eryn sorrise, poi gli chiese: “Chi sei ? Non mi sembri un normale serpente.”

“No, infatti. Io sono Nagini e sono un horcrux di Voldemort. Lui ha racchiuso in me una parte della sua anima.”, le rispose il serpente.

“Ho sentito parlare di questa magia; è molto oscura e richiede degli omicidi. E' orribile che abbia fatto di te un horcrux.”, le disse Eryn allibita.

“Non è poi così male...Io e Tom siamo molto legati...Ma tu piuttosto, che ci fai in un covo di Mangiamorte ?”, le rispose il serpente incuriosito.

“Draco mi ha battuta in un duello magico e mi ha portata qui.”, le rispose Eryn mestamente.

“Com'è possibile ? Con i tuoi poteri, avresti potuto distruggerlo.”, le chiese il serpente incredulo.

“E' vero, ma non ho voluto usarli perchè desideravo che fosse un duello leale...e poi c'erano altre due persone quella sera. Se avessero detto al Signore Oscuro il mio segreto, sarebbe stata la fine.”, gli rispose Eryn in tono tetro.

“Non avresti dovuto lasciare testimoni, allora.”, le disse il serpente tranquillamente.

“Non mi piace uccidere o fare del male...Se posso, lo evito.”, gli rispose Eryn seriamente.

Il serpente scosse la testa e disse: “Ci conviene entrare...Si sono accorti di noi.”

 

Infatti, poco dopo apparve Lucius Malfoy sulla soglia.

“Eryn, sei arrivata finalmente ! Vieni che ti presento gli ospiti !”, le disse l'uomo sorridendo.

“Veramente volevo solo fare colazione, signor Malfoy.”, gli disse la ragazza facendo un passo indietro.

“Dopo farai colazione. Ora vieni.”, le disse l'uomo e, trascinandola per il braccio sinistro la portò nella sala.

 

Nel grande salone, seduti attorno al grande tavolo di mogano c'erano diversi Mangiamorte.

 

A capotavola c'era Voldemort, poi Bellatrix Lestrange, Mccnair, Greyback, Smith e molti altri.

I Mangiamorte erano una dozzina.

 

“Ma guarda un po' che bocconcino ci ha portato Lucius.”, disse Smith.

Questo dev'essere il padre di Smith; è viscido come suo figlio.”, pensò Eryn arrabbiata guardando l'uomo trucemente.

“Già, ma è proprietà privata di mio figlio, signori. Quindi non fatevi strane idee.”, disse loro Lucius tranquillamente, ma guardando male i presenti.

Bellatrix sorrise malignamente, aspettandosi una replica da parte della ragazza, e avendo così una scusa per farle del male.

“Io non sono la proprietà privata di nessuno !”, sbottò Eryn arrabbiata liberando il braccio dalla stretta di Lucius e guardandolo male.

“Dici ? Eppure mi sembrava che Draco ti avesse battuta in duello e ti abbia anche risparmiato la vita. Quindi, fino a prova contraria, gli appartieni.”, le disse Bellatrix malignamente.

Eryn la guardò furiosa, ma capì di non dover cadere nella trappola della donna.

E' meglio che mi controlli o mi caccerò nei guai...”, pensò la ragazza distogliendo l'attenzione da Bellatrix e guardando gli altri Mangiamorte.

 

Ci fu un momento di sielnzio.

 

“Ragazza.”, disse Voldemort guardandola.

“Mi chiamo Eryn.”, puntualizzò lei per nulla intimorita, guardandolo negli occhi.

“Bene, Eryn. Vieni qui un momento.”, le disse lui ghignando.

Eryn, sapendo che disobbedire non sarebbe stata la cosa migliore da fare, si avvicinò al mago.

Voldemort la guardò a lungo e quando Eryn gli fu davanti e provò a entrare nella sua mente, ma la ragazza glielo impedì.

Suo padre le aveva insegnato l'Occlumanzia perchè diceva che di quei tempi le sarebbe tornata utile.

Inoltre, Nagini, senza farsi notare aiutò Eryn a rendere la sua mente impenetrabile.

 

Dopo qualche silenzioso minuto...

“Interessante...Sei una ragazza in gamba, Eryn. Peccato che tu appartenga già a Draco.”, le disse Voldemort sorridendo.

Eryn lo guardò un momento, poi gli disse, in tono scocciato: “Posso andare adesso ? Hai finito la tua ispezione ?”

Molti Mangiamorte sussultarono e cominciarono a redarguire e a minacciare la ragazza sentendo le parole e il tono che aveva rivolto al loro padrone.

Vodemort, con un gesto li zittì tutti.

“Sì, Eryn. Vai pure. Ci rivedremo.”, le disse Voldemort sorridendo.

Così, ignorando i presenti, Eryn si voltò e uscì dalla stanza.

 

 

 

Dopo aver fatto colazione, Eryn passeggiò un po' in giardino e si sedette nel suo posto preferito: sotto il salice piangente.

 

 

Alle 12.30, Eryn andò nel grande salone da pranzo e vi trovò solo Narcissa.

“Ciao, Eryn. Credevo che stessi ancora dormendo.”, la salutò la donna sorridendo.

“No, non dormo mai fino a tardi.”, le rispose la ragazza sorridendo, poi aggiunse: “Lo sai che questa mattina ho conosciuto l'allegra combriccola dei Mangiamorte e anche il grande capo ?”

“Cosa ?!”, esclamò la donna preoccupata.

“Già. Tuo marito ci teneva davvero tanto a presentarmeli. Mi ha trascinata in questa sala e...non posso dire che sia stato un piacere !”, aggiunse Eryn sarcastica.

“Ti hanno fatto del male ?”, le chiese la donna preoccupata, avvicinandosi alla ragazza.

“No, non mi hanno fatto niente....A quanto pare, essere il bottino di guerra di Draco ha i suoi vantaggi.”, le rispose cupamente Eryn.

Narcissa sospirò, poi le disse: “Dai, andiamo a mangiare.”

Eryn annuì e seguì la donna.

 

Quel pomeriggio, dopo pranzo, Narcissa portò Eryn in giro per i negozi di Londra, anche negozi babbani, infatti la ragazza si stupì molto per questo.

Così passarono diverse ore, durante le quali, Eryn cominciò a conoscere meglio Narcissa e a vederne gli aspetti positivi.

 

Eryn e Narcissa rientrarono a Malfoy Manor alle 18.30 cariche di sacchetti.

“Eccoci arrivate. Abbiamo preso un po' di cose oggi, eh ?”, le chiese Narcissa sorridendo.

“Già. Ma tuo marito non ti sgriderà per tutti i soldi che abbiamo speso ?”, le domandò Eryn.

“No, non preoccuparti. Lucius non mi dice mai nulla sugli acquisti e poi, a lui piace vedermi con i vestiti nuovi, quindi non c'è nessun problema.”, le rispose Narcissa divertita.

“Meglio così.”, disse Eryn serena.

“Va bene. Ora vai pure in camera tua. La cena sarà alle sette in punto.”, le disse Narcissa.

“D'accordo. A dopo e grazie ancora per oggi.”, le rispose Eryn sorridendo.

“Figurati, Eryn. A dopo.”, la salutò la donna.

Poi, la ragazza andò nella camera di Draco a sistemarsi.

 

 

 

Dopo cena, Narcissa ed Eryn andarono in un salone molto ampio, con delle poltrone e un camino acceso.

“C'era tanta gente a King's Cross  questa mattina ?”, le chiese la ragazza, seduta su una poltrona, vicino al fuoco.

“Non molta a dire il vero...Credo che molti genitori non abbiano mandato i figli a scuola quest'anno.”, le rispose Narcissa dopo qualche minuto di silenzio.

“Sì, è normale. Hanno paura.”, disse Eryn pensierosa guardando il fuoco.

Narcissa guardò la ragazza tristemente e pensò: “Questa mattina io e Draco abbiamo visto i tuoi genitori, ma non abbiamo potuto dirgli niente...Mi dispiace...”

Passò qualche minuto di silenzio.

“Non so se sarei tornata a scuola quest'anno, anche se fossi stata con la mia famiglia.”, disse Eryn dopo qualche minuto.

“Cosa intendi ?”, le chiese Narcissa perplessa, guardandola.

“Intendo, che sarei andata con Harry, Ron ed Hermione e li avrei aiutati a fare quello che devono fare.”, le rispose la ragazza semplicemente.

“Tu sai quali sono i piani di quei tre ?”, le domandò la donna.

Eryn sorrise, poi le rispose: “No...Non mi hanno voluto dire niente in anticipo..Dovevamo incontrarci il 28 agosto. Quel giorno avrebbero dovuto spiegarmi tutto e io avrei deciso se andare con loro o no...Ma il 28 agosto...”

“Eri già con Draco.”, concluse la donna.

“Già.”,confermò la ragazza tristemente.

Ci fu un momento di silenzio, poi Eryn si rimise a leggere il libro che aveva cominciato e Narcissa fece lo stesso.

 

 

 

Verso le 22.00...

“Io vado a dormire.”, disse Eryn alzandosi.

“Va bene e ricordati che se dovessi avere bisogno di qualcosa, puoi farmi chiamare da un elfo domestico.”, le disse la donna tranquillamente, poi aggiunse: “So che Draco ti aveva detto che sarebbe tornato tutte le sere, ma non so se riuscirà a mantenere questa promessa...Quindi, se dovessi avere bisogno, ricordati che io ci sono.”

Eryn sorrise, poi le disse: “Va bene, grazie...Buonanotte.”

“'Notte, Eryn.”, la salutò la donna.

Poi, la ragazza uscì dalla sala.

 

 

Quando arrivò nella camera di Draco, Eryn si cambiò, si preparò per andare a dormire e si mise sotto le calde coperte del letto.

Prima di addormentarsi, guardando il posto vuoto di Draco, Eryn pensò tristemente: “Mi sa che Narcissa aveva ragione...Non credo che Draco tornerà tanto spesso...

 

Alla ragazza dispiaceva perchè aveva imparato ad apprezzare Draco durante quei mesi estivi e poi, era il suo unico collegamento con la sua vecchia vita.

 

Dopo circa dieci minuti, Eryn si addormentò.

 

 

Verso le 23.00, qualcuno si materializzò nella camera dove stava dormendo Eryn e, facendo il minor rumore possibile, si cambiò e si mise a letto.

Il personaggio misterioso scostò una ciocca di capelli di Eryn per vedere  meglio il suo volto e pensò: “Quant'è bella...”

Eryn aprì lentamente gli occhi verde smeraldo e vide Draco che la fissava tranquillamente con il suo solito ghigno.

“Sei tornato.”, gli disse la ragazza sorridendo.

Draco la guardò un momento, stupito, poi, ghignando le rispose: “Certo, te l'avevo promesso...E poi, non posso mica lasciati in balia di tutte queste serpi che girano per la casa, no ?”

Eryn sorrise e gli disse: “Grazie, Draco.”, e, appoggiando il capo al petto muscolo del ragazzo, si addormentò di nuovo, con il sorriso sulle labbra.

Draco, dal canto suo, restò sorpreso per qualche minuto, poi, guardando dolcemente la ragazza, pensò: “Non devi ringraziarmi, Eryn...Io ti ho cacciata in questa situazione e so quanto sia difficile per te...Il minimo che possa fare è tornare tutte le sere per controllare che tu stia bene e che nessuno ti faccia del male...Appena sarà tutto finito, ti lascerò andare e poi...deciderai tu se continuare a vederci o no...Ma per ora non posso fare altro.

Poi, il ragazzo circondò con un braccio l'esile vita della ragazza per stringerla ancora di più a sé.

 

Dopodichè, anche lui si addormentò profondamente.

 

Alla fine, Draco aveva mantenuto la promessa: era tornato per non lasciarla da sola...

 

FINE CAPITOLO N * 19

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Capitolo 20
*** CAPITOLO N.20 ***


CAPITOLO N * 20

 

Erano le 7.25 di mattina e Draco aveva  appena finito di mettersi la  divisa scolastica, mentre Eryn dormiva ancora.

Draco guardò ancora un momento la ragazza, sorridendo, poi si voltò e prese la sua borsa di scuola.

“Draco.”, lo chiamò Eryn ancora assonnata.

“Sei sveglia ? Torna a dormire, Eryn…E’  ancora presto.”, le disse lui dolcemente, sedendosi sul letto accanto a lei.

Eryn si sedette a sua volta e, incupendosi, gli chiese: “Stai andando a scuola, vero ?”

“Sì.”, le risposto lui dispiaciuto di vederla  così triste.

“Non mi racconti niente ? Come vanno le cose quest’anno ? Chi è tornato a scuola ?”, cominciò a chiedergli lei.

“Eryn, ora non posso. Devo andare. Ti dirò tutto questa sera. Va bene ?”, la interruppe lui sorridendo.

Eryn lo guardò male un momento, poi gli  rispose: “E va bene…Ma vedi di non tornare ancora tardi.”

“D’accordo…E poi, ieri c’era un motivo preciso se sono tornato a quell’ora.”, le rispose lui alzandosi.

“Già…La festa di inizio anno…”, mormorò  tristemente la ragazza.

 

Infatti, con tutti gli anni trascorsi con i Serpeverde, ormai Eryn era abituata a quelle feste.

I ragazzi di quella Casa facevano le feste appena possibile, ogni scusa era buona, compreso il primo giorno di scuola.

 

Draco capì che la ragazza era triste, poi, avvicinandosi le disse: “Dai, non fare così.Vedrai che questa sera andrà meglio.”

Eryn guardò il ragazzo perplessa, poi gli  chiese: “Perché ?”

Draco ghignò, sapendo di aver stuzzicato la curiosità della ragazza.

“Lo scoprirai questa sera.”, le rispose lui divertito alzandosi e preparandosi a smaterializzarsi.

“Draco, aspetta ! Cosa mi  nascondi ?”, esclamò Eryn spazientita.

Draco sorrise e si smaterializzò.

 

Eryn restò di nuovo da sola e guardò il punto della stanza dove prima c’era Draco.

E’ odioso quando fa così…”, pensò la ragazza imbronciata, poi si alzò definitivamente e andò a farsi una  doccia.

 

Dopo aver fatto colazione, Eryn andò nel grande giardino della villa, sotto il salice piangente e restò lì tutta la mattina, un po' ascoltando la musica del suo lettore MP3 e un po' leggendo.

 

Alle 12.30 un elfo andò a chiamarla per il pranzo.

 

Pranzarono solo Eryn e Narcissa quel giorno perchè in casa non c'era nessuno.

 

Al pomeriggio Eryn suonò un po' l'arpa celtica e Narcissa l'ascoltò affascinata.

 

 

 

Nel frattempo, a Hogworts erano cambiate molte cose.

Prima di tutto, Piton era diventato preside, poi quasi tutti gli insegnanti erano Mangiamorte.

I ragazzi delle Case di Grifondoro, Corvonero e Tassorosso non se la passavano bene e i Serpeverde la facevano da padroni.

 

Draco trascorreva il suo tempo con Blasie, Theodore, Pansy e Daphne.

 

 

Verso le 21.00, subito dopo cena, Eryn andò nella stanza  di Draco per sfuggire alla compagnia dei Mangiamorte che aveva già dovuto sopportare dall'ora della cena.

 

Quando arrivò nella stanza, Eryn si accorse che c’era qualcuno in bagno.

La ragazza, preoccupata, si armò del bastone da passeggio di Draco ed entrò silenziosamente in bagno.

Appena arrivò in bagno, la ragazza vide che c’era la vasca piena d’acqua fumante, ma era vuota.

 

Improvvisamente, Eryn sentì dei passi dietro di lei e, girandosi velocemente usò il bastone per colpire l’intruso.

“Ehi ! E questo sarebbe il benvenuto ?!”, le chiese Draco ghignando, il quale aveva fermato il bastone con le  mani.

Eryn lo guardò e vide che il ragazzo era nudo, tranne i boxer neri che aveva addosso.

La ragazza, imbarazzata, arrossì velocemente, distolse lo sguardo e  mollò il bastone, poi  gli disse: “Scusami…Non pensavo che fossi già tornato…”

Draco sorrise e, prendendole il mento con una mano le disse: “Invece sono qui da dieci minuti…Volevi picchiarmi per caso ?”

Eryn, costretta dalla mano del ragazzo che le teneva il mento, gli rispose imbarazzata guardandolo in viso: “No, non sapevo che fossi tu.”

“Pensavi che fossi un intruso ?”, le domandò lui divertito.

Eryn lo guardò nuovamente e annuì.

Draco scosse la testa e la lasciò andare.

“E secondo te, io faccio entrare nella mia camera chiunque ? Secondo te, non ho messo degli incantesimi attorno alla  mia camera per impedire a chiunque di  entrare o sentire ?”, le domandò lui divertito.

“Davvero ? Hai messo degli incantesimi di  protezione ?”, gli chiese Eryn incredula.

“Certo. Solo io, mia madre, tu e Blasie possiamo entrare in questa stanza.”, le rispose lui tranquillamente.

Eryn lo guardò incredula.

“Che c’è ? Non riesci a credere che possa fare questi incantesimi ?”, le domandò  lui divertito, guardandola.

“In effetti, mi ha sorpresa, sai ?”, gli rispose Eryn sorridendo.

E non ho ancora, finito, Eryn.”, pensò Draco sorridendo.

Poi, la ragazza si voltò verso la porta del bagno e fece per uscire, ma  Drco chiuse la porta con un incantesimo non verbale.

Eryn, non riuscendo ad aprire la porta, si voltò verso il ragazzo.

“Draco, cosa vuoi fare ?”, gli chiese preoccupata.

Draco ghignò e, avvicinandosi di corsa, le rispose: “Giocare.”

“Cosa ?! Ehi ! No, fermo !”, esclamò Eryn vedendoselo arrivare addosso.

La ragazza si scostò rapidamente per sfuggirgli, ma Draco la rincorse per il bagno e poco dopo la prese in braccio.

“Ma cosa fai ?!”, esclamò Eryn imbarazzata e anche un po’ preoccupata scalciando violentemente.

Draco sorrise e, avvicinandosi alla vasca, ci buttò dentro la ragazza, poi entrò anche lui.

Appena Eryn riuscì  a mettersi seduta in mezzo all’acqua, vide Draco seduto di fronte a lei che la guardava divertito.

“Ma come ti è venuto in mente di buttarmi in acqua ?! Non hai visto che sono vestita ?!”, gli chiese Eryn spazientita.

“Spogliati, allora.”, le disse lui ghignando.

Eryn arrossì violentemente e gli rispose: “Pervertito !”, e gli schizzò  un po’ d’acqua.

Draco, divertito, le schizzò a sua volta e le disse: “Guarda che non devi prendertela con me…Sei tu quella strana, che si lava vestita.”

“Io non mi lavo vestita ! Mi sono già lavata oggi ! Sei tu che mi hai fatta bagnare di nuovo !”, gli rispose Eryn continuando a schizzarlo.

Draco sorrise divertito e continuò a  schizzare a sua volta…

andarono avanti a schizzarsi per qualche altro minuto, poi si fermarono e si guardarono un momento.

“E comunque, anche tu sei vestito.”, gli fece notare Eryn.

Draco si guardò i boxer, poi tornò a guardare la ragazza e le disse sorridendo: “Ma molto meno di te, quindi, se volessimo essere pari…dovresti toglierti qualcosa.”

Infatti, la ragazza aveva dei pantaloni di jeans corti molto sopra il ginocchio e  una canottiera  monospalla lilla.

“Maniaco !”, esclamò Eryn e uscì dall’acqua.

Draco sorrise divertito e le chiese: “Dove vai ?”

Eryn si voltò verso di lui  e gli rispose: “Voglio uscire, quindi sblocca la porta.”

“Ah, peccato…E io che pensavo saresti rimasta a farmi compagnia mentre mi lavavo.”, disse  il ragazzo ghignando.

“Ma la smetti ?!”, esclamò Eryn imbarazzata.

Draco sorrise e, sporgendosi dalla vasca prese la sua bacchetta dal mantello, poi, con un incantesimo sbloccò la porta.

“Ci vediamo dopo.”, le disse Draco rientrando nella vasca.

“Va bene.”, gli rispose Eryn uscendo dal bagno e  chiudendosi la porta alle spalle.

 

 

 

Venti minuti dopo, Draco uscì dal bagno con indosso un paio di jeans neri che gli arrivavano al ginocchio, molto aderenti e una camicia azzurra con i primi due bottoni sbottonati, dai quali si potevano vedere i  muscoli tonici del torace.

Eryn lo guardò ammirata per diversi minuti e pensò: “E’ troppo bello…Ma come fa  a essere così sexy ?

Draco sorrise sentendo il pensiero della  ragazza e, avvicinandosi a lei, la guardò per qualche minuto.

Eryn, infatti si era messa dei vestiti asciutti: un paio di pantaloni di cotone verde smeraldo che le arrivavano sopra il ginocchio e una camicia bianca a giromaniche.

Anche tu sei tremendamente bella, Eryn…”, pensò il ragazzo ghignando, mentre la guardava.

“Che c’è ?”, gli chiese Eryn imbarazzata dagli sguardi del biondo.

“Niente. Pensavo solo a quanto sei attraente.”, le rispose lui sorridendo.

Eryn arrossì di colpo ed esclamò: “Cos..?!”

Ma Draco la interruppe, dicendole: “Lascia stare ! Piuttosto….”, poi, prendendo un voluminoso pacchetto rettangolare e mettendolo sulle gambe della ragazza, le disse: “Questa è la tua sorpresa. Aprila, dai.”

Eryn guardò incredula prima il pacco e poi Draco e notò che il pacco aveva  dei buchi sui lati.

“Ma cos’è ? Si muove.”, gli chiese Eryn incuriosita.

“Apri, allora.”, la invitò lui divertito sedendosi al sua fianco sul letto.

“D’accordo.”, disse Eryn incuriosita e aprì la scatola.

Appena la scatola fu aperta, Eryn vi trovò Zoy, la sua cagnolina: un incrocio tra un volpino e un setter, nera con le zampe marroncine, a pelo lungo.

“Zoy !”,esclamò Eryn con gli occhi lucidi per la felicità.

La cagnolina, riconoscendo la padrona cominciò a farle le feste, a saltellare attorno a lei e a Draco.

“Ma come hai fatto ?”, gli chiese Eryn incredula.

Draco non sapeva come rispondere a quella domanda perché temeva di intristire la ragazza, ma alla fine, capì che sarebbe stato meglio dire la verità.

“Ho bigiato la scuola oggi pomeriggio, sono passato a casa tua e l’ho presa. Mi ha riconosciuto subito.”

Per un momento, gli occhi di Eryn si velarono di tristezza, e Draco se ne accorse, ma, subito dopo, si riempirono di nuovo di felicità.

Poi Eryn abbracciò Draco e appoggiò il capo sulla sua spalla desta e gli disse: “Grazie..Significa tanto per me…”

“Di nulla…Ma per ora non posso fare più di così.”, le disse lui sorridendo e accarezzandole dolcemente i capelli.

Eryn si staccò da lui e, sorridendo gli disse: “Stai già facendo tanto.”

Draco restò sorpreso da quelle parole.

Eryn sorrise e poi gli chiese: “Allora ? Che novità ci sono a scuola ?”

Draco le raccontò dei cambiamenti di Hogworts, dei nuovi insegnanti (alcuni Mangiamorte), di Piton come Preside…

“Però, quanti cambiamenti…E poi, è difficile immaginare Piton che fa il Preside.”, disse Eryn pensierosa.

“Già, ma riesce a mantenere la situazione  tranquilla. Se non è morto ancora nessuno del Fan Club di Potter è merito suo.”, le disse Draco.

“Capisco.”, disse Eryn.

“Eryn.”, la chiamò lui.

“Sì ?”, gli chiese lei guardandolo.

“Mi hanno detto che suoni l’arpa e che sei brava…”, le disse lui.

“Sì, me la cavo.”, gli rispose lei tranquillamente.

“Che ne dici di farmi ascoltare qualcosa ?”, le chiese lui.

Eryn lo guardò un momento, poi gli rispose, alzandosi: “D’accordo.”

Draco sorrise e si alzò a sua volta.

“Zoy, andiamo.”, disse Eryn rivolgendosi alla cagnolina, che le fu subito di fianco.

 

 

 

Quando i ragazzi arrivarono nella sala dove c’era l’arpa, Eryn cominciò a suonare con naturalezza, mentre Draco la guardava rapito.

 

Wow...E' bravissima...”, pensò Draco osservando la ragazza suonare.

Intanto Eryn continuò a destreggiarsi con lo strumento musicale, inconsapevole  dello sguardo di Draco fisso su di lei.

 

 

Dopo circa un’ora, Eryn si fermò e si voltò verso il ragazzo.

“Allora ?”, gli domandò lei sorridendo.

“Sei bravissima con l’arpa…Complimenti.”, le rispose lui ghignando e avvicinandosi a lei.

“Per forza ! Che Irlandese sarei se non sapessi strimpellare un po’ l’arpa ?”, esclamò Eryn divertita.

“Già…Mi ero dimenticato che tu hai due nazionalità.”, disse Draco sorridendo e avvicinandosi ulteriormente alla ragazza.

Eryn, che nel frattempo, si era alzata in piedi, se lo trovò a pochi centimetri di distanza, di fronte a lei.

Draco si avvicinò ancora e l’abbracciò.

Eryn si irrigidì e disse: “Draco, no…”
”Shhh…Tranquilla. Non voglio farti del male.”, la interruppe lui stringendola di più tra le braccia.

Eryn si sentì protetta e amata da  quell’abbraccio e, alla fine, cedette.

Infatti, la ragazza si appoggiò al petto di Draco, abbracciandolo a sua volta, circondandogli la vita.

Draco le accarezzò dolcemente i capelli e le disse: “Andrà tutto bene…”

Eryn sorrise e appoggiò il capo al petto del ragazzo, poi pensò: “Lo so…Posso fidarmi di te.”

Draco sorrise sentendo i pensieri di Eryn, poi dopo qualche minuto, le chiese: “Andiamo in camera ?”

“Va bene.”, gli rispose lei staccandosi e, richiamando il cane si avviò nella stanza con Draco al suo  fianco.

 

FINE CAPITOLO N * 20

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Capitolo 21
*** CAPITOLO N.21 ***


CAPITOLO N * 21

 

Passò la prima settimana di scuola per Draco.

 

Il clima a Hogworts era molto più teso e tenebroso rispetto a quello degli altri anni.

I professori Mangiamorte non perdevano occasione di punire tutti gli studenti che erano così imprudenti da mettersi contro il Signore Oscuro.

 

Nella scuola dilagava un clima di paura e se non fosse stato per Piton, la Mccgrannit e altri pochi professori, tutti i ragazzi non purosangue, sarebbero stati eliminati.

 

 

Era venerdì sera ed Eryn era nel grande salone con Narcissa, Bellatrix e Lucius.

Mentre stavano cenando…

“Cissy, allora come va la scuola a Draco quest’anno ? Ha già torturato qualche sporco mezzosangue ?”, le domandò Bellatrix.

Quant’è odiosa !”, pensò Eryn sentendo le parole della donna e conficcandosi le unghie nelle mani per imporsi di restare zitta e di non intervenire.

“Non che io sappia, Bella. Non l’ho visto un granchè di recente.”, le rispose Narcissa tranquillamente.

Belaltrix guardò un momento delusa la sorella, poi, con espressione malevola si rivolse ad Eryn e  le disse: “Già, è vero…Quando  torna, Draco pensa solo a stare con la sua schiava.”

Eryn si infuriò ancora di più e questa volta, non riuscendo a trattenersi, esclamò : “Ma come ti permetti ?!”

“Io posso permettermi eccome, ragazzina ! Tu sei la schiava di Draco e in più, non puoi nemmeno più usare la magia…In pratica, è come se tu fossi una stupida babbana !”, le  rispose Bellatrix maligna.

Eryn non ci vide più sentendo quelle parole e, alzandosi di scatto, colpì la donna con un piatto dritto in viso.

Bellatrix non riuscì a difendersi non avendo previsto quella reazione.

“Brutta, mocciosa ! Come hai  osato ?!”, esclamò la maga impugnando la  bacchetta appena si  fu pulita gli occhi.

“Bellatrix, calmati.”, le disse Lucius preoccupato.

“Bella, metti giù la bacchetta.”, le disse Narcissa perentoria.

“Non potrò più usare la magia,è vero…Ma ho ancora la mia dignità e non  permetto a una schifosa Mangiamorte come te di togliermela !”, le disse Eryn furiosa.

Poi Eryn corse fuori dalla stanza e, appena fu in corridoio, le lacrime cominciarono a  sgorgarle dagli occhi.

 

Mentre correva verso il giardino, piangendo, Eryn urtò qualcuno, che non guardò neppure.

“Eryn !”, la chiamò Draco restando di stucco vedendola così sconvolta.

“Lasciami in pace !”, gli urlò lei senza nemmeno voltarsi, continuando a correre.

 

Draco non ripensò un minuto di più e le corse dietro, ma, quando arrivò nel giardino, non la vide più.

A quel punto, il ragazzo cominciò a chiamarla, ma non ricevette risposta.

 

Intanto era calata la sera ed era diventato buio.

 

 

Dopo un’ora che la cercava, Draco rientrò in casa a passo spedito e si diresse nel salone, livido di rabbia.

“Draco.”, lo chiamò sua madre preoccupata vedendolo così arrabbiato.

“Dopo voglio sapere cos’è successo, ma ora aiutatemi a trovarla.”, disse loro il ragazzo, furioso.

“Come a trovarla ? E’ scappata ?”, gli chiese Lucius nervoso.

“No, ma dev’essersi nascosta e non mi risponde.”, gli disse Draco.

“Oh, poverina…E’ andata a leccarsi le  ferite.”, ironizzò Bellatrix.

“Zia, con te parlerò dopo. Resta qui. Dopo mi dirai cos'è  successo.”, le disse Draco furibondo, ma mantenendo un’invidiabile calma.

Bellatrix sorrise per nulla  intimorita.

“Andiamo.”, disse Narcissa, Draco e Lucius uscirono nel giardino, mentre lei andò a cercarla nel Maniero.

 

“Eryn ! Rispondi !”, urlò Draco dopo mezz’ora di ricerca.

 

Erano ormai le 21.00 e iniziava a fare freddo.

“Eryn, vieni fuori. Comincia a far freddo ! Non badare a quello che ha detto Bellatrix. Lei è fatta così…è crudele di natura.”, urlò Lucius in un’altra zona del giardino.

 

Draco e suo padre continuarono a cercare la ragazza ancora per molto tempo, ma inutilmente.

 

“Allora ?”, gli chiese suo padre.

“Niente. E tu ?”, gli rispose Draco.

“Niente, non si trova.”, gli disse Lucius.

Draco e suo padre guardarono il giardino buio.

“Draco…Forse è meglio lasciarla sola…Non può scappare; quando le sarà passata tornerà.”, gli disse l’uomo.

“No, padre. Non posso lasciarla sola adesso…Forse ho un’idea per trovarla !”, disse Draco e, correndo dentro casa andò nella sua camera.

“Zoy, andiamo ! Dobbiamo trovare la tua padrona !”, disse Draco alla cagnolina della ragazza.

La cagnolina, come intuendo la gravitò della situazione, cominciò a correre verso il giardino, con Draco che la seguiva.

 

 

Quando furono in giardino…

“Dai, Zoy ! Trovala !”, le disse Draco.

La cagnolina cominciò ad annusare l’erba e gli alberi e, correndo raggiunse una grossa e rigogliosa quercia e alto albero in una zona isolata del giardino.

Quando fu sotto la pianta, la cagnolina  si sedette e guardò in alto.

Draco seguì lo sguardo del cane e, tra le foglie vide Eryn seduta tra i  rami.

Ma come ha fatto ad arrivare lassù ?”, pensò il ragazzo incredulo.

 

Intanto, Eryn vide Zoy e Draco, a terra che la guardavano.

Ti pareva. Figuriamoci se Zoy non mi trovava.”, pensò Eryn sospirando.

 

“Eryn, vieni giù. Fa freddo fuori. Scendi prima che ti ammali.”, le disse Draco tranquillamente.

“No. Sto bene qui.”, gli rispose lei, ostinata, fissandolo.

“E va bene !”, esclamò Draco deciso e iniziò ad arrampicarsi sull’albero.

Eryn, non credeva che l’avrebbe mai fatto.

“Draco, scendi ! E’ pericoloso e tu non sei pratico !”, gli disse la ragazza guardandolo preoccupata.

“No. Visto che non scendi, salgo io.”, le rispose lui continuando ad arrampicarsi faticosamente.

 

Ad un certo punto, il ragazzo scivolò e perse il punto di appoggio.

“Draco !”, lo chiamò Eryn e, senza pensarci usò il suo potere speciale.

La ragazza sollevò Draco con una corrente d’aria e lo portò sul ramo dov’era seduta lei.

 

Ci fu qualche minuto di silenzio, nel quale Draco ripensò allo scampato pericolo, poi, quando si fu ripreso, il ragazzo guardò Eryn stupito per qualche minuto.

Eryn fece finta di nulla e guardò il cielo pieno di stelle.

“Cos’è stato ?”, le domandò lui incredulo.

“Cosa ?”, gli rispose lei innocentemente.

“Non prendermi in giro ! Tu mi hai sollevato !”, esclamò lui in tono serio, fissandola.

Eryn lo guardò un momento, poi, distogliendo lo sguardo, disse: “Non è stato niente.”

“Eryn…Perché non ti fidi ?”, le chiese lui dopo qualche minuto di silenzio.

“Non è che non mi fido, Draco…è che…se lo venissero a sapere le persone sbagliate, sarebbe un disastro.”, gli rispose lei guardandolo.

“Non ti tradirò.”, le disse Draco seriamente, guardandola negli occhi.

Eryn lo guardò per qualche secondo e ripensò a tutto quello che  il ragazzo aveva fatto per lei.

“E va bene…Ma non dovrai dirlo a nessuno…Lo sanno solo i miei genitori, mio fratello e la famiglia di Lyra e Sean…Nessun’altro deve saperlo. Ne Blasie, ne i tuoi genitori…Nessuno.”, gli disse Eryn seriamente.

“Te lo prometto, Eryn e se vuoi, posso anche stringere il Voto Infrangibile.”, le disse lui seriamente.

Eryn sorrise e gli disse: “No, Draco. Non ti chiederei mai una cosa simile…”

Poi, la ragazza rimase seduta per qualche secondo, dopodiché, raccontò a Draco il suo segreto.

 

 

“Incredibile…”, disse Draco quando il racconto fu finito.

“Puoi..?”, le chiese lui.

“Darti una  dimostrazione ? Di come parlo con gli animai o di come controllo gli elementi ?”, gli disse lei sorridendo.

“Quello che vuoi.”, le rispose lui.

“D’accordo.”, disse lei sorridendo e, poco dopo fece comparire una fiammella in una mano, poi fece alzare un forte vento che scosse la chioma dell’albero sul quale erano seduti.

Zoy abbaiò da terra, spaventata.

Eryn sorrise, smise di usare il suo potere e disse: “Non preoccuparti, Zoy. E’ tutto a posto !”

Draco la guardò incredulo, poi le chiese: “Allora ? Scendiamo ? Fa freddo…Tu non hai freddo ?”

“No, mi sono scaldata con il fuoco fino a quando sei arrivato con Zoy…Ma ho fame a pensarci bene.”, gli rispose Eryn sorridendo.

Draco sorrise e cominciò a scendere lentamente dall’albero.

“No, Draco. Così non arriviamo più !”, esclamò Eryn divertita, poi, mettendo una mano sul tronco dell’albero, fece unire diversi rami, i quali formarono uno scivolo che arrivava fino a terra.

La ragazza ci scivolò sopra e gridò: “Dai, Draco ! Vieni !”

Draco la guardò incredulo, poi, anche lui si mise sullo scivolo e in un batter d’occhio fu a terra.

Appena furono con i piedi per terra, Eryn fece tornare i rami dell’albero normali.

 

“Ora possiamo andare.”, gli disse Eryn tranquillamente.

“Sei terribile, lo sai ? Hai un potere tremendo…Non oso immaginare cosa potresti combinare se lo scatenassi sul serio.”, le disse lui ammirato.

“Già…Per questo non lo deve sapere nessuno…Ma tu piuttosto: perchè non sei rientrato in casa ?”, gli chiese lei.

“Ti cercavo. Ti ho chiamata, ma non mi rispondevi.”, le rispose lui fissandola.

Eryn distolse lo sguardo, poi gli disse: “Lo so. Ti sentivo che mi chiamavi, ma non volevo vedere nessuno.”

“Eryn, cos’è successo ?”, le chiese lui preoccupato fermandosi di fronte a lei.

La ragazza distolse lo sguardo per qualche minuto, poi, rivolgendosi al ragazzo gli rispose: “Ho litigato con tua zia…E ho quasi rischiato di rivelare il mio potere.”

“Ma non l’hai usato, vero ?”, le domandò lui preoccupato.

“No, sono riuscita a trattenermi…”, gli rispose lei cupamente.

“Cosa ti ha detto mia zia ?”, le chiese lui seriamente.

Eryn gli raccontò tutto quello che era successo e notò che la rabbia continuava ad aumentare sul viso di Draco.

 

Quando ebbe finito…

“E questo è tutto…Con tua zia non riesco mai ad avere una conversazione civile…”, disse Eryn sarcastica.

“Andiamo.”, le disse Draco furioso e cominciò ad avviarsi verso la casa.

Eryn e Zoy lo seguirono.

 

“Hai mangiato qualcosa ?”, le chiese lui quando furono entrati in casa.

“No. Abbiamo litigato appena abbiamo iniziato a mangiare.”, gli rispose lei.

“D’accordo…Vai in camera. Ti farò portare la cena lì. Mia zia sarà ancora in giro e non credo che tu abbia molta voglia di vederla, vero ?”, le disse lui sorridendo, mascherando la rabbia.

Com’è arrabbiato…Si sforza tanto di nasconderlo, ma è evidente che è furioso…o forse, sto solo imparando a conoscerlo meglio ?”, pensò Eryn guardando il ragazzo.

“Già…Vado in camera.”, gli rispose la ragazza e si avviò al piano superiore con Zoy.

Draco sorrise e pensò: “Mi sa che tu sei l’unica a capirmi così bene, Eryn…

 

 

 

Dopodichè, Draco entrò nel salone e vi trovò i genitori e la zia.

“Draco ! Allora, l’hai trovata ?”, gli chiese sua madre, preoccupata.

“Sì.”, le rispose lui, poi, rivolgendosi a sua zia, le disse: “Ho saputo cos’è successo. Te lo dico solo una volta, Zia: lascia in pace Eryn o te la vedrai con me…”

“Ma che paura, Draco ! E cosa vorresti farmi ?”, lo provocò lei.

“Bella, smettila !”, la rimproverò Narcissa.

“Potrei anche ucciderti, zia…Silente non sono riuscito ad ucciderlo perché era una brava persona…Ma se tu oserai fare di nuovo del male a quella ragazza, ti ucciderò.”, le rispose Draco seriamente, guadando minaccioso la donna.

Poi, il ragazzo si voltò e si diresse nella sua stanza.

 

 

 

Quando arrivò in camera, Draco trovò Eryn in camicia da notte che stava mangiando una pizza margherita.

“Hai fame, eh ?”, le chiese lui sorridendo.

“Sì…Sono le dieci di sera…Non ho mai mangiato così tardi.”, gli rispose lei, poi, indicandogli un piatto coperto sul tavolo, gli disse: “Lì c’è la tua.”

Draco sorrise e si sedette su una sedia, vicino al tavolo, tolse il coperchio dal piatto e cominciò a mangiare la sua pizza ai funghi.

“Ti piace ?”, le domandò Draco a un certo punto

“Sì, è davvero buona.”, gli rispose Eryn sorridendo.

“Per fortuna. E’ la prima volta che i nostri elfi fanno delle pizze.”, disse lui sorridendo.

“Ah sì ? Ma perché ? Voi non mangiate mai la pizza ?”, gli domandò Eryn, che intanto aveva finito la sua.

“Secondo te, i miei genitori mangerebbero la pizza ? Ma ce li vedi ?! Secondo loro è un piatto…”, le rispose lui, ma poi si interruppe, non volendo offendere la ragazza.

“Un piatto da poveracci ?”, concluse Eryn sorridendo.

“Già…”, concordò lui.

“Mi spiace che la pensino così perché non  sanno cosa si perdono.”, gli disse lei.

“Hai ragione. Con Blasie, la mangio ogni tanto.”, le disse lui finendo l’ultimo pezzo di pizza.

“Come stanno Blasie e i ragazzi ?”, gli chiese Eryn.

“Bene...Anzi, mi è venuta in mente una cosa.”, disse Draco e, alzandosi, andò a prendere una pergamena e una penna per scrivere.

Il ragazzo si mise sul tavolo a scrivere una comunicazione per Blasie.

 

Infatti, Blasie, Draco e i loro amici avevano deciso di vedersi quel week end e di andare nella casa dei nonni di Daphne, vicino a Edimburgo, in un piccolo paesino di montagna.

“A chi scrivi ?”, gli chiese Eryn incuriosita.

“Lo so io.”, le rispose Draco ghignando e ripiegando il foglio per impedire alla ragazza di leggerlo.

“Antipatico.”, brontolò la Eryn, poi andò in bagno.

Draco sorrise e diede la lettera al suo gufo.

 

Il volatile si involò subito nel cielo nero della notte.

 

Poco dopo, un elfo portò via i resti della cena.

 

Quando Eryn uscì dal bagno, ci andò Draco.

 

Poi, il ragazzo si lavò, si mise il pigiama  e uscì dal bagno.

Eryn era già sotto le coperte e Draco sorrise, guardandola.

“Che c’è ?”, gli domandò lei, accorgendosi dello sguardo del ragazzo.

“Niente…”, le rispose lui divertito, poi si mise a letto e spense la luce.

 

Ci fu qualche minuto di silenzio…

“Eryn, ho parlato a mia zia. Non dovrebbe più darti problemi, ma tu cerca di evitarla il più possibile.”, le disse Draco seriamente.

“D’accordo. Grazie.”, gli rispose lei, poi gli disse: “Draco, per favore, non dire a nessuno del  mio segreto…o potrebbe succedere un  casino.”

“Tranquilla…Non ti tradirò.”, le assicurò lui.

“Grazie. Buonanotte, Draco.”, gli rispose Eryn sorridendo.

“‘Notte, Eryn.”, le rispose lui.

Poco dopo, i due ragazzi si addormentarono e, nel sonno, Eryn si voltò verso il ragazzo che le circondò la vita con un braccio, stringendola  a sé.

 

CAPITOLO N * 21

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Capitolo 22
*** CAPITOLO N.22 ***


CAPITOLO N * 22

 

Il mattino dopo era sabato.

 

Draco si svegliò presto, verso le 6.00 e, mentre Eryn dormiva ancora profondamente, cominciò a preparare la valigia per entrambi.

Il ragazzo mise nella sua valigia diversi vestiti per lui e per Eryn.

 

 

Verso le 6.30 arrivò un gufo sul davanzale della finestra della camera di Draco.

 

Il ragazzo fece entrare il volatile nella stanza e slegò il pezzo di pergamena che aveva legato alla  zampa destra.

Sulla pergamena c’era la risposta di Blasie:

 

Ciao, Draco.

Per questo week end è tutto confermato.

Ho parlato con Dapfhe e lei mi ha detto che i suoi nonni non ci saranno.

Io e Daphne arriveremo a casa tua alle 8.00, poi andremo tutti  insieme.

 

P.S. = non dire niente ad Eryn !

         Daphne vuole che sia una sorpresa e sai come si infuria quando i suoi piani

        non vengono rispettati. 

 

Blasie

 

 

Draco scosse la testa sorridendo, poi scrisse una  risposta all’amico e legò nuovamente il pezzo di pergamena alla zampa destra del gufo.

 

Dopodiché, il volatile si allontanò in volo nel cielo nuvoloso.

 

Draco si affrettò a richiudere la finestra, vista l’aria gelida che entrava dall’esterno e poi finì di sistemare la valigia.

 

 

Verso le 7.00, Draco svegliò Eryn.

“Eryn.”, la chiamò lui sedendosi sul letto, di fianco alla ragazza.

La ragazza però, non aveva nessuna intenzione di svegliarsi e continuò a dormire imperterrita.

Draco la guardò sorridendo per qualche istante.

“Eryn, svegliati ! Su !”, disse Draco alzando un po’ la voce, con tono deciso.

La ragazza mugugnò qualcosa e si voltò su un fianco, dando le spalle al ragazzo.

“Sei testarda anche quando dormi.”, disse Draco divertito.

Poi, ignorandone il motivo, Draco iniziò ad accarezzare dolcemente dietro il collo di Eryn, dove lei aveva il tatuaggio misterioso.

 

Eryn, lentamente si svegliò, provando un gradevole piacere a quel tocco così dolce e delicato.

Le tornarono in mente i suoi genitori e suo fratello, le uniche persone che sapevano svegliarla così.

“Buongiorno. Finalmente ti sei svegliata.”, le  disse Draco sorridendo, continuando ad  accarezzarle il collo.

“Già.”, rispose lei sorridendo e mettendosi a sedere.

“Come hai fatto a scoprire il trucco per  svegliarmi ?”, gli chiese lei incuriosita, guardandolo.

“Perché ? TI svegli davvero solo in quel modo ?”, le domandò lui divertito.

“Sì ed è anche l’unico modo per farmi addormentare…Allora, come hai fatto ? Gli unici che conoscono questo trucco sono i miei genitori e mio fratello.”, gli rispose lei.

“Non lo so…Ho solo seguito il mio istinto…”, le  rispose lui sorridendo.

Eryn lo guardò un momento, incredula che  sapesse quel piccolo dettaglio di lei e che l’avesse scoperto solo per istinto…

Chissà ? Forse le anime gemelle esistono sul serio…”, pensò Eryn sorridendo.

Draco fu felice quando  lesse il pensiero della ragazza, ma cercò di non farsi notare.

 

“Allora ? Perché mi hai svegliata alle sette del sabato mattina ?”, gli chiese Eryn alzandosi in piedi e guardandolo incuriosita.

“Perché ti devi vestire, preparare e andare a fare colazione. Dopo andremo in un posto.”, le rispose lui indicandole la valigia.

“Ah sì ? E dove, di grazia ?”, gli chiese Eryn incuriosita.

“Lo scoprirai dopo. Non farmi altre domande perché non posso dirti di più.”, le disse lui divertito.

“Ma se non mi hai detto niente !”, protestò Eryn, poi, voltandosi trovò la sua cagnolina Zoy e la accarezzò dolcemente, mettendosi in ginocchio, vicino a lei.

“Ciao, piccolina.”, la salutò Eryn accarezzandola.

Zoy scodinzolò più forte, leccò un mano della ragazza e poi fece un piccolo abbaio.

“Ah sì ? Sono proprio curiosa, sai ?”, disse Eryn rivolta a Zoy.

“Che stai facendo ?”, le domandò Draco avvicinandosi a lei sospettoso.

“Zoy mi ha detto che mi hai preparato una sorpresa. Cos’è ? C’entrano anche Blasie e Daphne…Allora ?”, gli rispose Eryn sorridendo e voltandosi verso di lui.

Draco la guardò silenziosamente per un momento, poi disse, incredulo: “Dovrò stare più  attento d’ora in poi. Devo ricordarmi che puoi parlare con gli animali.”

“Già, è un lato che del mio potere che mi piace molto…Allora ? Che sorpresa è ?”, gli chiese lei incuriosita alzandosi in piedi e guardandolo intensamente.

Draco ghignò e le rispose: “E’ una sorpresa, quindi non devi saperne nulla. Ora preparati, almeno andiamo a fare colazione. Poi, alle otto  arriveranno Blasie e Daphne…Ma mi raccomando, Eryn, fai finta di  non sapere nulla o Daphne penserà che ti abbiamo detto qualcosa io o Blasie e si  infurierà. Lo sai com’è fatta quella ragazza.”

Eryn lo guardò sconsolata, poi, capendo che Draco non le avrebbe detto di più, gli disse: “E va bene. Vado a prepararmi…Ma Zoy ? Viene con noi ?”

“Sì, se a te fa piacere.”, le rispose lui.

“Certo che mi fa piacere ! E comunque, mi hai dato un indizio ! Andiamo da qualche parte !”, esclamò Eryn divertita.

Draco pensò un momento alle parole della ragazza e capì di essere caduto nel  suo trabocchetto.

“Eryn ! Sei tremenda, lo sai ?”, esclamò Draco sorridendo.

Eryn lo guardò e gli rispose sorridendo: “Lo so…In quanto a furbizia, io e Hermione siamo le migliori !”, poi sparì nel bagno, chiudendo la porta.

 

Draco scosse la testa divertito, poi preparò anche le cose di Zoy e le mise nella valigia.

Chissà come devono mancarle i suoi parenti e i suoi amici, Trio dei Miracoli compreso...”, pensò Draco tristemente guardando la porta del bagno.

 

FINE CAPITOLO N * 22

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Capitolo 23
*** CAPITOLO N.23 ***


CAPITOLO N * 23

 

“Ciao, ragazzi !”, li salutò Daphne vedendoli.

“Ciao. Come mai siete qui a quest'ora ?”, chiese loro Eryn, facendo finta di non sapere nulla della sorpresa.

Infatti erano le 8.00 in  punto e Blasie e Daphne erano appena arrivati a Malfoy Manor.

“E' molto semplice Eryn: questo week end faremo una gita !”, esclamò Daphne sorridendo.

“Una gita ? E dove ?”, le domandò Eryn.

“Ad Aberdeen; è la città dove c'è la casa dei miei nonni. Ora loro sono andati via per qualche giorno, quindi ne ho approfittato subito !”, le rispose Daphne.

“Bene, allora direi che possiamo andare.”, aggiunse Blasie.

“Certo. Io ed Eryn andremo insieme. Tu Blasie porta Draco; lui non è mai stato ad Aberdeen, quindi non sa dove andare.”, disse Daphne al rispettivo fidanzato.

Subito dopo, Eryn, Daphne e Zoy si smaterializzarono per raggiungere la città dei nonni della seconda.

 

La città di Aberdeen era davvero molto bella.

Il suo centro storico era costruito interamente con il granito ed era molto antico.

Inoltre, la città poteva contare sia di spiagge lambite dal mare e sia di vallate e ovviamente anche di fiumi.

 

I ragazzi si divertirono molto in quei giorni.

Andarono a visitare diverse vallate vicino alla città, andarono in spiaggia e, alla sera andarono nel centro città, dove c'erano: negozi, bar, ristoranti, discoteche... 

 

FINE CAPITOLO N * 23

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Capitolo 24
*** CAPITOLO N.24 ***


CAPITOLO N * 24

 

Dopo il week end in Scozia, la vita per Eryn riprese normalmente.

Draco riprese ad andare a scuola e, alla sera, verso le 18.00 tornava sempre a casa, trascorreva del tempo con Eryn e poi, al mattino, verso le 7.30 si smaterializzava e tornava a scuola.

 

 

Nel frattempo Harry e i suoi amici stavano cercando gli Horcrux per distruggerli e nessuno sapeva dove fossero.

 

A casa Wilson, invece continuavano le ricerche di Eryn, ma senza risultati.

 

FINE CAPITOLO N * 24

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Capitolo 25
*** CAPITOLO N.25 ***


CAPITOLO N * 25

 

Giunse la fine del mese di ottobre, con le sue giornate nebbiose e le basse temperature.

Il cielo era quasi sempre nuvoloso.

 

La sera del 31 ottobre, Draco tornò alle 18.00 a casa.

Appena si fu smaterializzato nella sua stanza, appoggiò sul letto un voluminoso pacco regalo.

Dopo aver guardato per tutta la stanza, Draco pensò: “E adesso ? Dove si sarà cacciata ?

 

Poco dopo, uscì e andò nel salone di Malfoy Manor, dove vide i suoi genitori e sua zia.

Ma Eryn non era lì.

 

Draco salutò i presenti, poi andò nella sala dove c'era l'arpa, ma Eryn non c'era nemmeno lì.

Ma dove diavolo si è cacciata ?”, si chiese il ragazzo, avendo già guardato in diverse stanze.

Poi, come avendo un'improvvisa illuminazione, Draco andò verso il salice piangente del giardino, ma Eryn non era neanche lì.

 

A quel punto, Draco cominciò davvero a preoccuparsi.

“Eryn !”, la chiamò il ragazzo guardando il giardino.

 

Eryn, che nel frattempo si era arrampicata su un albero e stava accarezzando dei passerotti, appena sentì la voce di Draco, pensò : “E' arrivato...”

La ragazza scosse la testa divertita e scese dall'albero, poi si diresse nella direzione dalla quale proveniva la voce del ragazzo.

 

“Che c'è ?”, gli chiese lei tranquillamente comparendogli alle spalle.

Draco si voltò di scatto e vide la ragazza di fronte a sè.

 

Quel giorno, Eryn indossava un paio di jeans lunghi e una calda e pesante maglia di lana color lavanda.

“Dov'eri finita ? Ho girato tutta la casa e il giardino per trovarti.”, le chiese Draco sorridendo.

Eryn lo guardò un momento, poi, indicandogli l'albero sul quale era stata fino a poco prima, gli rispose: “Su quell'albero. Ho trovato un nido di passerotti; sono troppo carini...Allora sono rimasta lì ad accarezzarli un po' e sapessi quante cose mi hanno raccontato !!!”

Draco la guardò un momento incredulo, poi le disse, con piglio severo: “Va bene, ma adesso entriamo. Fa troppo freddo per restare fuori.”

“Lo so. Per questo mi ero arrampicata lassù. Avevo visto quel nido pochi giorni fa e pensavo che quei passerotti avessero freddo, così gli ho portato delle cose da mettere nel nido per stare più caldi e un po' di cibo e hanno gradito molto !”, gli disse Eryn sorridendo.

Draco sorrise guardando la ragazza, poi le disse: “Hai fatto bene, ma ora andiamo in camera. Ho una sorpresa per te.”

“Davvero ? E cos'è ?”, gli chiese Eryn curiosa.

“Lo vedrai tra poco, non preoccuparti.”, le rispose Draco divertito.

“E dai, dimmelo !”, esclamò Eryn incuriosita.

“No, non ci penso proprio...Dovrai avere un po' di pazienza.”, le rispose Draco sorridendo mentre varcavano la soglia di casa.

“Uffa...Sei sempre il solito. Ti diverti a tenermi sulle spine !”, disse Eryn imbronciata.

“Certo che mi diverto !”, le rispose Draco sorridendo.

 

 

 

Quando i due ragazzi arrivarono nella stanza di Draco, Eryn vide un pacco regalo sul letto e guardò il ragazzo con aria interrogativa.

“Dai, aprilo. E' per te e dimmi se ti piace.”, le disse il ragazzo sorridendo e indicandole il pacco.

Eryn lo guardò per qualche secondo, poi, si avvicinò al pacco e lo aprì.

Dentro c'era un vestito molto bello, a motivi floreali.

Il vestito era di un verde smeraldo acceso, e, oltre ad avere motivi a forma di fiori e foglie, aveva anche una mascherina, sempre verde, che sembrava essere un intreccio di diverse foglie.

“Wow...E' bellissimo, Draco.”, gli disse Eryn ammirata, guardando il vestito.

“Bene...Ora provalo e vedi come ti sta.”, le rispose Draco sorridendo e avvicinandosi a lei da dietro.

“Va bene.”, gli disse Eryn sorridendo e, voltandosi di scatto, si trovò a pochi centimetri dal viso del ragazzo.

Eryn arrossì violentemente, imbarazzata.

Draco la guardò divertito diventare sempre più rossa in viso.

Com'è buffa quando si imbarazza...ma è bellissima lo stesso.”, pensò il ragazzo sorridendo e guardando la ragazza.

Eryn, dal canto suo, non riuscì a proferir parola, troppo imbarazzata dalla vicinanza di Draco.

Il ragazzo, sorridendo, si scostò un po', poi le disse: “Dai, vai misurarti il vestito.”

Eryn annuì, poi si diresse verso la porta del bagno e se la chiuse alle spalle.

 

 

Che vergogna !!! Me lo sono trovato così vicino !!! E quant'è bello !!!”, pensò Eryn sorridendo mentre si provava il vestito.

 

Quando uscì dal bagno, trovò Draco, seduto sul letto con solo i pantaloni della divisa scolastica.

Draco la guardò e subito, Eryn si sentì avvampare.

Ma come fa a essere così bello anche quand'è semi nudo ?!!!”, pensò la ragazza arrossendo e guardando Draco che la fissava con il suo solito ghigno da canaglia.

Draco dal canto suo, osservò attentamente la ragazza per qualche minuto, e pensò: “E' così bella...Sembra una fata con quel vestito...Ho scelto bene.

 

Infatti, il vestito stava davvero bene ad Eryn perchè era molto semplice, con delle spalline semi trasparenti e, dal seno in giù, l'abito, oltre che essere finemente disegnato con vari motivi naturali, era decorato anche da alcuni brillantini verdi e bianchi.

Poi, il vestito scendeva fino ai piedi della ragazza, nascondendoli alla vista e segnando inevitabilmente le sue dolci forme.

Eryn, imbarazzata per le occhiate di Draco, decise di interrompere quel momento e gli chiese: “Allora ? Come sto ?”

Draco le sorrise e le rispose: “Stai benissimo...Ma ti manca ancora qualcosa.”, poi, prendendo uno scatolone da sotto il letto, ne tirò fuori due scarpe a decoltè verde smeraldo, anch'esse decorate con dei brillantini.

“Mettiti anche queste.Le ho prese apposta per quell'abito. Dovrebbero andarti bene.”, le disse Draco sorridendo porgendole le scarpe.

Eryn si avvicinò al letto, si sedette e prese le scarpe, poi se le mise.

Dopodichè, la ragazza si alzò di nuovo e camminò un po' per la stanza.

“Sono perfette, Draco.”, gli disse Eryn sorridendo e guardandosi a uno specchio.

“Bene, allora sei pronta per questa sera.”, le disse Draco avvicinandosi a lei.

“Perchè ? Cosa c'è questa sera ?”, gli chiese Eryn incuriosita.

“La festa di Halloween che ha organizzato Pansy, a casa sua.”, le rispose il ragazzo sorridendo.

“Davvero l'ha organizzata a casa sua ?”, gli chiese Eryn incredula.

“Già, ha voluto invitare più o meno tutta la scuola, tranne alcuni Serpeverde, Mangiamorte convinti, intendo.”, le rispose Draco.

“Capisco...”, disse Eryn.

“Ovviamente ha invitato anche noi, quindi, visto che tu sei sistemata, ora tocca a me.”, le disse Draco.

“In che senso, scusa ?”, gli chiese Eryn.

“Ora ti farò vedere il mio costume. Poi mi dirai cosa ne pensi, va bene ?”, le rispose lui, poi, prendendo un voluminoso pacco, andò in bagno.

 

Qualche minuto dopo, Draco riapparve dal bagno vestito completamente di nero, da vampiro, con una camicia di seta nera lucida, lunghi e aderenti pantaloni neri e un lungo mantello del medesimo colore.

“C'è anche il trucco nella confezione del costume....”, stava dicendo Draco.

“Lascia perdere il trucco, per favore ! Sei già cadaverico di tuo ! Non hai proprio bisogno del trucco che ti faccia sembrare ancora più pallido !”, lo interruppe Eryn sorridendo e togliendogli dalle mani la scatola con il trucco.

“Grazie del complimento, Eryn...Gentile come al solito.”, le disse Draco sarcastico.

“Prego, non c'è di chè ! Ho solo detto la verità.”, gli rispose Eryn sorridendo.

“Davvero, eh ? Così io sarei cadaverico ?”, le chiese Draco ghignando, poi, con uno scatto fulmineo, afferrò la ragazza per la vita, la depose sul letto e cominciò a farle il solletico.

“No, dai Draco fermati !!!!”, gli disse Eryn ridendo e agitandosi per il solletico.

“Allora ritira quello che hai detto.”, le disse Draco divertito continuando a farle il solletico.

“No...”, gli rispose Eryn divertita.

Draco continuò a farle ancora il solletico per qualche minuto, poi si interruppe.

Il ragazzo guardò Eryn, distesa sotto di lui, poi, sedendosi di lato, le porse una mano per aiutarla ad alzarsi.

Eryn lo guardò sorridendo e accettò l'aiuto, così il ragazzo la sollevò a sedere.

“Avevi ragione, sai ? Non mi serve proprio il trucco...”, le disse Draco sorridendo.

“Già.”, confermò Eryn sorridendo.

Poi, la ragazza si alzò, prese i vestiti che aveva prima e andò in bagno a cambiarsi.

 

Alle 20.30, Draco ed Eryn salirono su una carrozza di Malfoy Manor trainata da due maestosi cavalli bianchi e si diressero verso la Villa di Pansy.

 

Dopo circa mezz'ora di strada, la carrozza di Malfoy Manor arrivò davanti a Villa Parkinson.

 

Quando la carrozza si fermò, scese prima Draco, il quale aiutò Eryn a scendere a sua volta.

La ragazza infatti, non era molto abituata a muoversi con abiti di quel genere.

“Grazie, Draco...Non sono abituata a questi abiti...”, gli disse Eryn appena fu scesa dalla carozza.

“Lo immaginavo...Anche se è un peccato.”, le disse lui sorridendo.

Eryn sorrise, poi si voltò a guardare la casa dell'amica.

 

La Villa era più piccola di Malfoy Manor, ma era davvero molto bella.

Era una costruzione ispirata ai templi greci, completamente di marmo bianco.

Era una costruzione a tre piani e, all'entrata c'era una bellissima fontana.

Al centro della fontana c'era una magnifica statua di un unicorno, anch'esso di marmo bianco.

Tutt'attorno alla villa, si estendeva un rigoglioso giardino.

 

“Wow...”, disse Eryn guardandosi attorno meravigliata.

“Ti piace ?”, le chiese Draco sorridendo.

“Sì, è bellissima...Non ero mai stata a casa di Pansy.”, gli rispose Eryn sorridendo.

“Mai ? Ma non vi vedevate anche fuori da scuola ?”, le domandò il ragazzo pensieroso.

“Sì, ma di solito andavamo a casa di Daphne o in giro...”, gli rispose semplicemente la ragazza.

Draco stava per dire qualcosa, ma...

“Ciao !!! Siete arrivati ! Era ora !”, esclamò Pansy correndo verso di loro sorridendo.

Pansy indossava un bellissimo vestito bianco con strascico.

“Wow, Pansy ! Stai benissimo così !”, esclamò Eryn vedendo l'amica.

“Grazie...Modestamente, me l'ha regalato mia madre e ha deciso di farmi un regalo speciale...E' bellissimo, vero ?”, le rispose Pansy girando su se stessa.

“Sì, Pansy. E' davvero bello. E anche casa tua è bellissima.”, le rispose Eryn sorridendo.

“Grazie e comunque, anche tu stai benissimo. Anche se è strano vederti con quest'aspetto.”, le disse Pansy.

 

Infatti, Draco aveva imposto un incantesimo su Eryn che la faceva apparire come una ragazza dai lunghi capelli neri e gli occhi azzurri.

“Dici ? Io mi vedo sempre allo stesso modo.”, le disse Eryn pensierosa.

“Per forza...Sono gli altri che devono vederti diversa, non tu.”, le disse Draco sorridendo.

“Già...Però potresti anche cambiare un po' ogni tanto, no ?”, gli chiese Eryn divertita.

“D'accordo...La prossima volta...avrai i capelli rossi e gli occhi...neri.”, le disse Draco ghignando divertito.

“No ! I capelli rossi no !”, esclamò Eryn scandalizzata.

“Oh, sì invece !”, insistè lui divertito.

“Invece no !”, esclamò lei.

“Ehm...ragazzi, dopo mi spiegherete il problema dei capelli rossi, ma ora volete entrare ?”, chiese loro Pansy sorridendo.

 

Eryn si imbarazzò moltissimo perchè solo in quel momento si ricordò che c'era anche Pansy con loro.

“Certo, Pansy...Scusaci...”, le disse Eryn imbarazzata.

Draco guardò la sua accompagnatrice divertito.

 

 

La serata passò piacevolmente.

 

Eryn e Draco ballarono e restarono anche in compagnia dei loro amici: Pansy, Daphne e Theodore...

Ad un certo punto, Blasie chiese: “Lucy, mi concedi questo ballo ?”

 

Infatti, per quella sera, Eryn non poteva essere chiamata con il suo nome, e quindi ne era stato concordato un altro.

Eryn lo guardò un momento e fece per rispondergli, ma Draco si intromise.

“Non puoi ballare con la tua ragazza ?”, gli chiese il biondo.

“Draco ! E' solo un ballo !”, esclamò spazientita Eryn.

Draco la guardò un momento, poi le disse: “E va bene...Di te mi fido...E' di lui che non mi fido troppo.”

“Grazie, Draco...Bella considerazione che hai di un tuo amico.”, gli disse Blasie sarcastico, facendo l'offeso.

“No, Blasie...Draco scherza...Lo sai com'è fatto.”, gli disse Eryn cercando di sistemare le cose.

Draco e Blasie si scambiarono un'occhiata divertita.

“E va bene...Non dirò altro perchè ci sei di mezzo tu, leggiadra fanciulla...Vogliamo andare ?”, le chiese Blasie divertito.

“Sì.”, gli rispose Eryn sorridendo, poi, voltandosi verso Draco, gli disse: “E tu fai il bravo.Non combinare guai !”, poi si allontanò nella pista da ballo con l'amico.

Draco scosse la testa divertito.

 

“Allora, Draco ? Balliamo ?”, gli domandò Pansy.

“Ma certo, gentil donzella.”, le rispose lui divertito e si avviò con lei in pista.

“Andiamo anche noi ?”, le chiese Theodore sorridendo.

“Sì, è meglio.Almeno controlliamo che non cominino qualche casino.”, gli rispse Daphne divertita.

 

Tra un ballo e l'altro, arrivarono le due di notte...

 

Eryn aveva appena finito di ballare una canzone con un ragazzo, e tornò da Draco.

“Allora ? Ti stai divertendo ?”, le chiese lui sorridendo.

“Sì, moltissimo.E tu ?”, gli rispose la ragazza.

“Sì, anche se preferirei stare da solo con te.”, le rispose lui fissandola negli occhi.

Eryn arrossì e, e pochi secondi dopo partì un lento.

Draco le porse una mano e le chiese: “Mi concede questo ballo, signorina ?”

Eryn sorrise e gli rispose: “Certo.”, e prendendo la mano del ragazzo si lasciò condurre in quel lento.

Mentre ballavano, i due ragazzi stavano molto vicini ed Eryn era arrossita parecchio.

Draco se ne accorse e le disse a un orecchio: “Tranquilla...”

Eryn annuì e si lasciò andare perchè sapeva che di Draco poteva fidarsi...

 

FINE CAPITOLO N * 25

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Capitolo 26
*** CAPITOLO N.26 ***


CAPITOLO N * 26

 

Giunsero i primi giorni di dicembre…

Il clima divenne sempre più rigido e cominciarono le prime nevicate.

 

In quei giorni, Eryn restò in casa a fare diverse cose con Narcissa o per contro proprio.

 

La guerra contro Voldemort continuava e ci furono molte vittime in entrambi gli schieramenti.

 

Il 2 dicembre, di sera, Voldemort aveva convocato tutti i suoi Mangiamorte a Malfoy Manor.

 

Draco lo aveva detto ad Eryn e le aveva consigliato di stare alla larga dal grande salone, dove ci sarebbe stata la riunione con tutti i Mangiamorte.

Anche Draco doveva partecipare.

 

 

Erano le 22.00 circa ed Eryn andò in cucina per fare uno spuntino, ma lì trovò una brutta sorpresa: Zacharia Smith, allontanatosi per qualche motivo dalla riunione.

 

“Ma bene. Guarda un po’ chi si vede.”, disse Smith ghignando appena la vide.

Eryn lo guardò un attimo impietrita e pensò: “Ci mancava ! E ora che faccio ? Forse era meglio se restavo in camera di Draco sta sera.”

“Non dovresti essere alla riunione, Smith ?”, gli chiese Eryn per nulla intimorita.

“Sì, ma mi stavo annoiando…Quindi ho trovato una scusa per allontanarmi qualche minuto.”, le rispose il ragazzo ghignando.

Eryn scrollò le spalle e fece per uscire dalla cucina, ma la porta venne chiusa e sigillata da un incantesimo.

“Che stai facendo ?!”, esclamò Eryn cercando di mascherare la paura.

“Niente, Wilson…Non avere così fretta di andartene…Perché ora che siamo soli, non proviamo a conoscerci un po’ meglio ? So che sei la schiava di Malfoy, ma ora lui non c’è…quindi…”, disse il ragazzo malignamente avvicinandosi di più ad Eryn.

“Quindi niente, Smith ! Io non ho nessun interesse a conoscerti. Per quanto mi riguarda, se tu non esistessi, mi faresti anche un favore !”, gli rispose Eryn arrabbiata.

Draco ! Aiutami !”, pensò Eryn con tutta la sua forza, sperando di riuscire a raggiungere il ragazzo.

 

 

Nel frattempo, nella sala riunioni, Draco sussultò sentendo la richiesta di aiuto mentale di Eryn.

“Scusate. Torno subito.”, disse Draco alzandosi in piedi e correndo verso la porta.

Gli altri Mangiamorte lo guardarono un momento, poi tornarono ai loro affari.

 

Draco, ignorandone il motivo, cominciò a correre come un forsennato verso la cucina.

 

 

 

“Vattene ! Non ti avvicinare !”, esclamò Eryn spingendo violentemente Smith e facendolo urtare contro un tavolo.

“Perché, Wilson ? Dopo tutte le frecciatine che siamo scambiati in sette anni, ora voglio godermela un po’…Che tu lo voglia  o  no !”, le rispose il ragazzo malignamente e riprese ad avvicinarsi.

 

In quel momento, la porta della cucina esplose, colpita da un incantesimo.

Eryn si buttò a terra per evitare i detriti, mentre Smith ne fu colpito e finì steso per terra.

“Eryn !”, la chiamò Draco avvicinandosi.

“Draco ! Allora mi hai sentita ! Grazie, non sapevo più come fermarlo.”, gli disse Eryn rialzandosi, aiutata dal ragazzo, il quale impugnava la bacchetta, minaccioso.

“E così sei arrivato, Malfoy…Peccato…proprio ora che mi stavo divertendo.”, disse Smith che si era appena rialzato.

“Cosa stai facendo, Smith ?”, gli chiese Draco furioso.

“Niente. Stavo solo cercando di convincere la tua schiava a farmi divertire un po’, ma è davvero  testarda….”, gli rispose lui divertito, avvicinandosi.

Draco si mise davanti ad Eryn, con la bacchetta levata e gli disse minaccioso: “Vattene, Smith. Eryn non ti vuole, ti detesta e se proverai ancora a farle del male, ti ucciderò !”

“Ma davvero ? Vediamo se ne sei capace, Malfoy !”, lo sfidò Smith cominciando  a sparare incantesimi contro il rivale.

Draco spinse da un lato Eryn e duellò con Smith furiosamente.

 

Ci furono esplosioni terribili ed Eryn non potè far nulla per aiutare Draco, essendo disarmata.

 

Dopo  circa una decina di minuti che duellavano, Smith provocò un’esplosione che fece perdere la bacchetta a Draco.

La bacchetta del ragazzo finì a poca distanza da Eryn.

 

Quando il polverone si dissolse, Draco era disarmato davanti al nemico.

“Ma bene…Ora ho finalmente l’opportunità di ucciderti, Malfoy e di prendere ciò che mi spetta: la tua ragazza.”, disse Smith avvicinandosi a Draco con la bacchetta levata.

“Prima di tutto, la farò mia, così abbasserà la cresta e poi la userò come schiava…Ora non può usare la magia, quindi sarà ancora più facile…”, continuò Smith, senza accorgersi che  Eryn aveva impugnato la bacchetta di  Draco.

Velocissima, la ragazza colpì Smith con uno Stupeficium, facendogli perdere i sensi.

Smith finì steso per terra.

“Grazie. Sta volta me l’ero vista brutta.”, le disse Draco sorridendo.

“Lo so…Come stai ?”, gli rispose Eryn e gli diede la bacchetta.

Draco la prese e le rispose: “Bene…e tu ? Strano che la mia bacchetta ti abbia obbedito.”

“Io sto bene. Grazie a te…E comunque, non devi stupirti. La tua bacchetta avrà sentito che eri in pericolo e ti avrò voluto aiutare.”, gli rispose lei sorridendo.

“No, non è così semplice. Non si può usare la bacchetta di un altro se non  c’è una certa affinità…”, le disse Draco sorridendo.

Eryn arrossì sentendo quel commento.

 

Nel frattempo, Smith, che aveva finto di  essere svenuto, aveva creato un serpente con un incantesimo e lo aveva mandato contro Eryn.

“Sicuramente siamo più affini di quando ci siamo conosciuti il primo anno a…AH !”, disse Eryn sentendo un dolore lancinante alla caviglia sinistra.

 

Infatti, il serpente l’aveva appena morsa  e il suo veleno la stava paralizzando.

Eryn riuscì appena a staccarsi il serpente di dosso quando perse conoscenza.

Se non fosse stato per Draco che la prese al volo, sarebbe caduta per terra.

“Eryn !”, la chiamò lui disperato uccidendo il serpente con un incantesimo.

“Se non sarà mia, non sarà di nessuno !”, esclamò Smith trionfante.

“Maledetto ! Sectusempra !”, esclamò Draco e lo colpì con la terribile maledizione, lasciandolo riverso in una pozza di sangue.

“Eryn ! Avanti, svegliati !”, esclamò Draco e, facendo comparire una striscia di tessuto la legò stretta sopra il  morso del serpente per rallentare il veleno.

 

Poco dopo si sentirono dei passi arrivare dal corridoio.

 

Infatti, nella cucina comparvero: I Signori Malfoy, Piton, Smith Senior e Voldemort , che erano stati attirati dal fragore del  duello.

“Draco ! Cosa succede ?”, gli chiese sua madre inginocchiandosi accanto a lui.

“L’hanno avvelenata ! Smith l’ha fatta mordere da quel serpente.”, le rispose  Draco furioso indicando loro il grosso rettile marrone e giallo ormai privo di vita.

“Andiamo. Dobbiamo isolare il veleno e cercare l’antidoto.”, disse Piton rivolgendosi a Draco e prendendo il serpente dal pavimento.

“Ma non posso lasciarla…”, disse Draco.

“Draco, maledizione ! Ho bisogno del tuo aiuto per trovare un antidoto alla svelta ! Vuoi salvarla sì o no ?!”, sbottò Piton.

“Sì.”, gli rispose Draco deciso, capendo dal comportamento di  Piton che la situazione era davvero grave.

“Bene. Narcissa, falle bere questa pozione.Rallenterà l’effetto del veleno.”, le disse Piton consegnando alla donna una boccetta con  un liquido verdognolo.

“Va bene.”, concordò la donna prendendo la boccetta.

“Draco, andiamo. Non abbiamo molto tempo.”, gli disse l’uomo.

“Sì.”, gli rispose lui, poi rivolgendosi a Narcissa le disse: “Madre, pensaci tu.”, poi, guardò un’ultima volta Eryn, ormai incosciente e si smaterializzò con Piton nel laboratorio sotterraneo di Malfoy Manor.

 

FINE CAPITOLO N * 26

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Capitolo 27
*** CAPITOLO N.27 ***


CAPITOLO N * 27

 

Appena Draco si fu smaterializzato  con Piton, Narcisa prese in braccio Eryn e si smaterializzò  a sua volta.

“Zacharias, figliolo !”,esclamò l’uomo correndo verso il figlio sanguinante.

“Pa-padre…”, mormorò il ragazzo privo di forze.

“Qualcuno lo aiuti ! Sta morendo !”, esclamò l’uomo guardando disperato Lucius e Voldemort.

“Mi dispiace, ma non conosco un contro incantesimo che possa aiutarlo.”, gli disse Lucius con voce glaciale.

Infatti, anche Lucius era furioso per quello che il ragazzo aveva fatto ad Eryn.

 

Voldemort, si fece avanti silenziosamente e, quando raggiunse l’uomo e  il figlio li guardò entrambi per qualche minuto.

“Mi dispiace che sia andata così, Zacharias. Eri molto promettente come Mangiamorte…Ma non posso  tollerare quelli che cercano di rubare un mago o una strega di proprietà di qualcun altro perché sono stati battuti in  duello. E’ una regola che persino io rispetto…Non avresti dovuto attaccare quella ragazza.”, disse Voldemort freddo, al ragazzo.

“Mio signore, vi prego…Lo so: mio figlio ha  sbagliato, ma è sempre stato impulsivo…”, disse il padre disperato.

“Impulsivo o no, quella dei duelli magici è  una regola da rispettare per tutti.”, lo interruppe bruscamente Voldemort.

“Nagini !”, la chiamò Voldemort.

Il serpente lo guardò, poi, avvicinandosi al Signor Smith e a suo figlio, li uccise entrambi e li mangiò.

“Vai pure, Lucius…Magari Severus e Draco hanno bisogno del tuo aiuto.”, gli disse Voldemort tranquillamente continuando a guardare il serpente che si nutriva.

“Sì, mio signore.”, concordò il signor Malfoy.

 

 

 

Nel frattempo, Narcissa aveva messo la vestaglia ad Eryn, le aveva legato un laccio emostatico sulla caviglia morsicata dal  serpente e, usando un INNERVA (l’incantesimo per far svegliare le persone prive di sensi), aveva fatto bere ad Eryn un po' della pozione che le aveva dato Piton, in modo da rallentare la corsa del veleno.

Subito dopo aver bevuto la pozione, Eryn ripiombò nell’incoscienza.

Narcissa ricoprì la ragazza con le  calde e soffici coperte del letto e, guardandola preoccupata, pensò: “Spero che Draco e Severus portino alla svelta l’antidoto…Forza, Eryn ! Devi tenere duro.”

Infatti, la ragazza era scossa da  brividi e frequenti convulsioni ed era bianca come un lenzuolo.

 

 

 

Passarono due ore…

 

Giunsero le 24.30 di notte…

 

Narcissa era ancora nella stanza con Eryn e la ragazza si muoveva sempre meno nel sonno, segno che il veleno si stava espandendo nel suo corpo.

Maledizione, Draco ! Quanto ci vuole per l’antidoto ?! La pozione che mi ha dato Piton  non bloccherà il veleno ancora a lungo ed Eryn sta sempre peggio.”, pensò Narcissa agitata, guardando la ragazza, impotente.

 

 

 

Nel frattempo, nel laboratorio sotterraneo di Malfoy Manor, c’erano Draco, Piton e il Signor Malfoy.

“Draco, mettilo in questa fiala.”, gli disse Piton avvicinandosi al calderone del ragazzo e  porgendogli una fialetta di vetro trasparente.

Draco prese la fiala e la riempì subito con un po’ del contenuto del calderone, un liquido lilla.

“Bene.Andiamo.”, disse Lucius.

 

Draco si smaterializzò all’istante, mentre Lucius e Piton si avviarono verso la  camera del ragazzo a piedi.

 

“Draco ! Allora ? Hai l’antidoto ?”, esclamò sua madre appena lo vide, alzandosi di scatto.

“Sì…come sta ?”, le rispose Draco avvicinandosi al letto e guardando Eryn preoccupato.

“Male. Il veleno sta circolando per tutto il corpo. Eryn si sta indebolendo.”, gli rispose Narcissa.

 

Draco imprecò mentalmente, poi, pronunciando un INNERVA, fece svegliare la ragazza.

Eryn aprì gli occhi e cercò faticosamente di  mettere a fuoco quello che accadeva attorno a lei.

Narcissa si avvicinò alla ragazza e, tenendola per le spalle, la tenne in posizione seduta.

“Eryn, bevi questo.Forza.”, le disse Draco avvicinandole la boccetta con l’antidoto alle  labbra.

La ragazza, che stava perdendo di nuovo i sensi  riconobbe Draco e, sforzandosi molto, bevve lentamente l’antidoto.

“Brava. Ora riposati, piccola.”, le disse Narcissa dolcemente appoggiando  nuovamente la ragazza sul letto, mettendola distesa.

Eryn sprofondò di nuovo nell’incoscienza.

“E’ mezzanotte e mezza…Sono passate due ore da quando quel serpente l’ha morsa.”, disse Draco in tono teso guardando la ragazza, ancora molto pallida.

“Già. Speriamo di aver fatto in tempo a darle l’antidoto.”, sussurrò Narcissa preoccupata.

 

FINE  CAPITOLO N * 27

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Capitolo 28
*** CAPITOLO N.28 ***


CAPITOLO N * 28

 

Draco si sedette su un lato del letto, accanto ad Eryn, la quale aveva ancora la febbre alta ed era molto pallida.

“Madre, grazie per quello che hai fatto…”, le disse il ragazzo.

“Di nulla, Draco.”, gli rispose lei.

“Vai pure a dormire se vuoi. Resto io sveglio.”, le disse Draco.

“Va bene…Ma se hai bisogno d’aiuto, vieni pure in camera mia e svegliami.”, gli disse Narcissa alzandosi e avviandosi verso la porta.

Dopodiché, la donna salutò il figlio e uscì dalla camera.

 

 

 

Quando restò da solo, Draco guardò la ragazza, ancora incosciente e pallidissima.

Poi, prendendole la mano destra con le sue, e, guardandola intensamente, Draco pensò: “Forza, Eryn. Devi farcela.Non mollare proprio adesso, dopo tutto quello che abbiamo fatto per andare d’accordo.”

Draco restò sveglio tutta la notte, senza mai allontanarsi dalla ragazza.

 

 

Il mattino dopo, verso le 6.00, Eryn si svegliò e aprì lentamente gli occhi.

 

La prima cosa che la ragazza avvertì furono le mani di Draco che tenevano la sua e, guardando, vide Draco addormentato con la testa appoggiata a un lato del letto.

Eryn sorrise vedendolo così, ma era troppo debole per muoversi.

“Draco…”, lo chiamò la ragazza in tono flebile.

“Draco mi senti ?”,  lo chiamò nuovamente lei.

Draco si svegliò all’improvviso, sgranando gli occhi.

“Eryn ! Ti sei svegliata !”, esclamò il ragazzo felice, alzandosi di scatto.

“Draco…ho sete…”, gli disse Eryn debolmente.

“Sì, certo.Aspetta un attimo.” , le rispose lui, e, velocemente le versò in un bicchiere dell’acqua naturale, poi, con estrema delicatezza, la aiutò a sedersi sul letto, facendole appoggiare la schiena allo schienale e le porse il bicchiere.

“Tieni.Ce n’è ancora se vuoi.”, le disse Draco osservandola attentamente.

“Grazie.”, gli disse Eryn sorridendo e, prendendo il bicchiere, lo vuotò a piccoli sorsi.

“Ancora ?”, le chiese Draco.

“No, va bene così.”, gli rispose lei sorridendo.

“Tieni.Bevi questa.”, le disse Draco porgendole un bicchiere ricolmo di una pozione verde bottiglia.

Eryn lo guardò un momento, poi gli chiese: “Cos’è ?”

“Pozione Rinforzante.Ti aiuterà.L’antidoto che ti abbiamo dato ieri sera ha funzionato. Ora devi riprenderti, anche se ci vorrà del tempo perché il tuo corpo dovrà espellere le tossine del veleno.”, le spiegò lui.

Eryn annuì e bevve.

Quando ridiede il bicchiere al ragazzo, Eryn gli disse pensierosa: “Sai, da quando mi ha morsa quel serpente, non mi ricordo niente…Sono stata molto male ?”

“Sì, sei stata malissimo. Subito dopo il morso hai perso conoscenza. Mia madre ti ha portata qui in camera e ha cercato di rallentare il corso del veleno con una pozione. Io invece, sono andato con Piton nel laboratorio che abbiamo a casa a cercare un antidoto per aiutarti…Mi hai fatto spaventare sul serio, sai ?”, le rispose Draco seriamente.

“Ho capito…Mi spiace se ti ho fatto preoccupare…E Smith ?”, gli rispose Eryn.

“Non credo che ti darà più fastidio.”, le rispose lui evasivo.

“Cosa vuoi dire ?”, lo incalzò lei guardandolo attentamente.

“Appena ho visto cosa ti ha fatto, gli ho lanciato un Sectusempra, l’incantesimo che mi aveva scagliato contro Potter a scuola, quando mi hai trovato in quel bagno pieno di sangue. Ti ricordi ?”, le rispose lui.

Eryn annuì, troppo allibita per parlare.

“Comunque, da quello che mi detto mio padre, il signore Oscuro ha ordinato al suo serpente gigante di uccidere sia Smith e sia suo padre, poi li ha mangiati.”, le rispose Draco cupamente.

“Ma è orribile !”, esclamò Eryn sconvolta.

“E’ orribile quello che Smith ha fatto a te ! E solo perchè hai avuto il coraggio di ribellarti.”, le rispose Draco seriamente.

La ragazza restò zitta per qualche secondo, poi disse: “Draco, grazie per avermi aiutata…Sono di nuovo in debito con te…Mi hai salvato la vita.”

Draco ghignò e le disse: “Lo so…Ormai ho perso il conto delle volte in cui ti ho aiutata !”

“Presuntuoso ! Sei sempre il solito !”, esclamò Eryn sorridendo.

“Anche tu…e sono davvero felice che tu sia ancora qui.”, le disse Draco sorridendo e accarezzandole dolcemente la guancia sinistra.

Eryn arrossì imbarazzata a quel contatto, ma non si ritrasse.

“Anch’io sono contenta di esserci ancora, ma mi sta venendo sonno ora.”, gli disse Eryn.

“Sì, è normale.E’ l’effetto della pozione e  poi non ti è passata ancora del tutto la febbre. Dormi pure, ti farà bene.”, le disse Draco tranquillamente.

Eryn annuì, si ridistese sotto le coperte e si addormentò serena, mentre Draco la guardava dolcemente.

 

FINE CAPITOLO N * 28

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Capitolo 29
*** CAPITOLO N.29 ***


CAPITOLO N * 29

 

Man mano che i giorni passarono, Eryn, a poco a poco riprese le forze.

 

Il 3, il 4 e il 5 dicembre, Eryn riuscì ad alzarsi dal letto e a fare qualche passo per la stanza, ma era ancora molto debole.

 

Durante quei giorni, Eryn ricevette alcune visite mentre era costretta a rimanere  in camera per la debolezza.

Andarono a trovarla i Signori Malfoy, Piton e persino Voldemort.

 

Infatti, una mattina, mentre Eryn stava leggendo un libro, seduta a letto, sotto lo sguardo vigile di Narcissa, bussarono alla porta della camera.

Eryn e Narcissa si scambiarono un'occhiata interrogativa, poi la donna le disse: “Vado a vedere chi è.”

Eryn annuì e, poco dopo, apparvero Piton e Voldemort nella stanza.

Narcissa non era molto felice che ci fosse anche Voldemort, ma non poteva certo impedirgli di entrare ed Eryn la capì al volo guardandola negli occhi.

“Ciao, Eryn.Vedo che stai meglio.”, le disse Voldemort avvicinandosi al letto.

“Sì, un po' meglio.”, confermò la ragazza in tono teso.

“Per fortuna che l'antidoto ti è stato dato in tempo...Sarebbe stato un peccato perdere una strega così in gamba.”, aggiunse Voldemort.

Eryn si domandò come facesse a conoscerla, Voldemort, ma evitò di fare domande e, restando sulla difensiva, gli rispose: “E' vero...Se non fosse stato per Draco e per il Professor Piton, non sarei qui adesso.”

Voldemort sorrise, poi disse: “Già...Ci vediamo, Eryn.”, poi uscì silenziosamente dalla stanza.

 

Quando il mago oscuro fu uscito, i tre presenti tirarono un sospiro di sollievo.

“Ti senti davvero meglio, Wilson ?”, le domandò Piton in modo professionale, osservandola attentamente.

“Veramente mi sento ancora un po' debole e ogni tanto mi gira la testa...ma credo che col tempo passeranno questi sintomi, no ?”, gli rispose Eryn tranquillamente.

“Sì, è questione di quattro o cinque giorni al massimo.Non dovresti più avere nessun disturbo: dipenderà da quanto tempo il tuo corpo ci metterà ad espellere le tossine del veleno.”, le spiegò Piton in tono calmo.

“Già, anche Draco me l'aveva detto.”, aggiunse Eryn.

“Comunque sia, Wilson, devi continuare a prendere due bicchieri di Pozione Rinforzante ogni giorno, almeno per un altra settimana e devi stare a risposo totale. Niente sforzi, come arrampicarsi sugli alberi, volare su una scopa, correre...Hai capito ?”, le disse Piton in tono severo.

“Ma lei come fa a sapere...?”, gli chiese Eryn incredula.

“Che ti arrampichi sugli alberi ? Semplice,Wilson: osservandoti.”, le rispose Piton sorridendo, poi, uscendo dalla stanza e rivolgendosi alla signora Malfoy, le disse: “Mi raccomando, Narcissa, almeno quando non c'è Draco, controllala tu ancora per una settimana. Deve stare a riposo...Più il suo corpo sarà rilassato e prima butterà fuori le ultime tossine di veleno.”

“Certo, Severus. Grazie per l'aiuto. Ci penserò io ad Eryn.”, assicurò Narcissa sorridendo.

 

 

Quello stesso pomeriggio, mentre Eryn era in camera da sola, entrò Lucius Malfoy.

Quando Eryn lo vide, non credette ai propri occhi.

“Ciao, signorina...Allora, come sta la nostra malatina ?”, le chiese l'uomo avvicinandosi al letto.

“Meglio, grazie.”, gli rispose lei diffidente.

L'uomo, accorgendosi del tono restio della ragazza, la guardò un momento, poi le disse: “Lo so che forse con te non ho cominciato con il piede giusto, Eryn...e forse, anzi, sicuramente, ce l'avrai con me per quello che ti abbiamo fatto, ma...ho notato che sei davvero importante per Draco...quindi, vorrei provare ad avere un rapporto civile con te. Che ne dici ?”

Eryn restò incredula sentendo quelle parole e per un momento non seppe cosa rispondere, poi gli disse: “D'accordo...”

“Bene, ora devo andare. Tu riposati e guarisci presto.”, la salutò Lucius sorridendo e avviandosi verso la porta della stanza per uscire.

“Va bene...e grazie della visita, Signor Malfoy.”, gli disse Eryn.

“Prego...Ciao.”, le rispose l'uomo, poi, chiudendosi la porta alle spalle, sparì.

 

 

Nei momenti che restava da sola, Eryn leggeva, ascoltava un po' di musica dal suo lettore mp3, guardava il panorama dalla finestra...

 

Infatti, qualche tempo prima, Draco le aveva consegnato il suo lettore mp3, anche quello preso di nascosto da casa sua.

Eryn ne fu davvero molto felice, visto che lei adorava ascoltare la musica.

 

Poi, alla sera, quando Draco tornava da scuola, verso le 18.00, i due ragazzi trascorrevano il tempo insieme.

Si facevano portare la cena in camera, per non fare affaticare Eryn, poi parlavano un po' o leggevano stando seduti sulle poltrone della stanza o a letto.

 

Una sera, quando Draco arrivò a casa e si materializzò nella sua camera, trovò Eryn seduta sul davanzale della finestra, chiusa, ovviamente, che guardava il panorma.

Eryn, sentendo il rumore della materializzazione si voltò in quella direzione.

“Ciao, malatina ! Come stai oggi ? E' andato tutto bene qui ?”, le chiese Draco appena la vide.

“Sì, tutto bene...Oggi ho avuto meno giramenti di testa...E comunque, mi sento meglio.”, gli rispose la ragazza sorridendo e alzandosi in piedi, poi, notando un pacco che Draco teneva tra le mani, gli chiese: “Cos'hai lì ?”

Draco ghignò e le disse: “Lo scoprirai dopo cena. Ora vado a lavarmi.”

“Uffa, perchè devi sempre fare il misterioso ?!”, esclamò Eryn spazientita.

“E' ovvio ! Per divertirmi a tenerti sulle spine ! E poi, sono fatto così...Ora siediti qui e stai buona...Io arriverò tra poco.”, le disse Draco sorridendo, e, prendendole le mani, la condusse fino a una delle due poltrone disposte davanti al camino.

“E va bene...”, gli disse Eryn facendo ancora l'espressione imbronciata che piaceva tanto a Draco.

Draco la guardò e, scompigliandole affettuosamente i capelli, le disse: “Ora arrivo.”, e andò in bagno.

 

 

 

Dopo che Draco si fu lavato, i due ragazzi parlarono un po'.

 

 

Dopo cena, finalmente, Eryn potè aprire la scatola che le aveva portato Draco, nella quale c'era la sua torta preferita: la Saker, una specialità austriaca.

“Wow ! La Saker ! Da quanto tempo ne volevo mangiare una !!!”, esclamò Eryn sorridendo appena vide la torta.

“Sapevo che avresti gradito...Visto che non mangi mai i dolci e questo è uno dei pochi che ti piacciano, ne ho approfittato.”, le disse Draco sorridendo.

Eryn lo guardò sorridendo, poi gli disse: “Grazie, Draco...Sei stato davvero gentile.”

Draco sorrise, poi le disse: “Figurati, e poi, con questa storia della malattia, hai perso un po' di peso, quindi hai bisogno di calorie.”

 

Infatti, Eryn, in quei pochi giorni, dopo l'attacco del serpente, era un po' deperita a causa del veleno, ma, pian piano si stava rimettendo.

“Grazie...Allora, ne vuoi un pezzo ?”, gli chiese lei sorridendo e prendendo un coltello.

“Certo che ne voglio un pezzo...E' vero che devi rimetterti, ma mica te la faccio mangiare solo a te ! La Saker è uno dei pochi dolci che mi piacciano, quindi molla il coltello che faccio io.”, le rispose il ragazzo sorridendo e prendendole il coltello di mano.

“Ma potevo tagliarla io.”, gli disse Eryn stupita.

“Lo so, ma preferisco farlo io...Magari non ti sei ancora ripresa del tutto e chissà cosa tagli invece della torta...”, la prese in giro Draco divertito.

“Antipatico !”, esclamò Eryn imbronciata.

Draco sorrise vedendola così, poi le aggiunse: “E poi, l'uomo sono io qui...quindi è giusto che faccia la mia parte...e il mio galateo mi impone di tagliare le torte per le fanciulle...”

Eryn arrossì sentendo quelle parole e, sorridendo, gli disse: “Allora grazie, Sir Cavaliere.”

Draco, sentendo quella battuta sorrise e, scosse la testa divertito, poi, dando un piatto con un pezzo di torta alla ragazza, le disse: “Certo che sei davvero strana.”

“Senti chi parla !”, esclamò Eryn divertita.

 

FINE CAPITOLO N * 29

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Capitolo 30
*** CAPITOLO N.30 ***


CAPITOLO N * 30

 

Arrivò il 6 di dicembre, il giorno del compleanno di Eryn.

Quel giorno, la ragazza sarebbe diventata maggiorenne.

 

 

Quella mattina, Eryn stava dormendo tranquillamente, quando fu svegliata dal suono di un'arpa celtica.

Lentamente aprì gli occhi e vide che l'arpa che di solito suonava lei, era in camera di Draco e stava suonando, anche se non c'era nessuno.

“Ma...Cosa succede ?”, disse Eryn ancora mezza addormentata, stropicciandosi gli occhi impastati di sonno.

“Buongiorno, dormigliona !”, le disse una voce proveniente da un angolo della stanza.

 

Infatti, guardando vicino all'armadio, Eryn vide Draco con un pacchetto regalo molto sottile in mano che la guardava.

“Ciao...Sempre mattiniero, vero ?”, gli domandò la ragazza sorridendo.

“Già. Soprattutto oggi. Dovevo organizzare tutto, quindi...”, le rispose Draco.

“Tutto cosa ?”, gli chiese Eryn, guardandolo perplessa, mentre si avvicinava al letto e si sedeva di fianco a lei.

“Per il tuo compleanno, no ? Ti ricordi o no che oggi fai gli anni ?”, le chiese Draco sorridendo.

Solo in quel momento, Eryn realizzò cosa le avesse detto il ragazzo ed esclamò: “E' vero ! Me n'ero dimenticata !”

“Ci avrei scommesso ! Ah, meno male che ci sono io !”, disse Draco in tono teatrale.

Eryn sorrise divertita.

“Comunque, questo è per te...Ci ho messo un po' a trovarlo, ma alla fine ce l'ho fatta. Buon compleanno, Eryn.”, le disse il ragazzo mettendole davanti il pacco regalo con la carta rossa.

Eryn lo guardò incredula, poi fissò il pacco.

“Davvero è per me ?”, gli chiese lei incredula.

“Certo, aprilo, dai !”, le rispose Draco impaziente.

“Va bene...”, disse Eryn e aprì il regalo.

 

Draco le aveva regalato un E-book, un libro elettronico, una nuova trovata dei babbani per leggere i libri senza sprecare la carta.

“Oh, Draco...Era da tantissimo che lo desideravo...Ne ho sempre voluto uno...”, disse Eryn incredula e felice al contempo, poi, guardando il ragazzo gli chiese: “Ma come facevi a sapere che mi interessava ?”

“Diciamo che ho seguito l'intuito, Eryn...Ho visto che leggi moltissimo e ho pensato che potesse tornarti utile un E-book.”, le rispose Draco sorridendo.

“Grazie, Draco ! Sei stato davvero fantastico !!! E poi, è anche blu !”, esclamò Eryn guardandolo sorridente.

“Già, per quello ci ho messo un po' a trovarlo. Sapevo che a te piaceva il blu come colore, ma nei negozi li aveva di altri colori e ho dovuto girare tutta Londra per trovarlo così. Comunque, sono contento che ti piaccia.”, le disse il ragazzo sorridendo.

“Grazie.”, gli disse ancora Eryn sorridendo, poi, avvicinandosi a lui, gli diede un timido bacio su una guancia.

Draco restò stupito da quel gesto, poi sorrise e guardò la ragazza davanti da lui intensamente.

Eryn, appena si rese conto di quello che aveva fatto, arrossì violentemente e si allontanò di qualche centimetro.

“Scusami, io...non...”, gli disse Eryn imbarazzata non riuscendo a guardarlo negli occhi.

Draco sorrise,e, circondandole le spalle con un braccio, la riavvicinò a sé, facendo in modo da farle posare il capo sul suo petto.

“Non preoccuparti, Eryn...A me non dispiace...”, le disse Draco dolcemente, poi le baciò la fronte.

Eryn sorrise e, guardandolo negli occhi, finalmente capì cosa provasse per quel ragazzo, fino a pochi mesi prima così irraggiungibile.

“Neanche a me dispiace, Draco...Solo che è così strano...”, gli disse Eryn guardandolo negli occhi e restando abbracciata a lui.

“Perchè strano ?”, le domandò lui fissandola.

“Fino a qualche mese fa andavamo d'accordo...”, gli rispose lei.

“Dì pure la verità, Eryn...Non andare d'accordo è un eufemismo...Noi ci odiavamo proprio.”, le disse Draco sorridendo.

“E' vero...Ma da quando ti ho conosciuto davvero, ho capito che eri una persona migliore di quello che hai sempre mostrato al resto del mondo.”, aggiunse Eryn fissandolo.

Draco sorrise sentendo quelle parole, poi le chiese: “E questa nuova persona, ti piace ?”

Eryn arrossì sentendo quella domanda, poi gli rispose: “Sì, molto...”

Draco sorrise e fissò la ragazza per qualche secondo, poi, allontanandosi da lei, le disse: “Ora vestiti. Dobbiamo andare a fare colazione.”

Eryn lo guardò per qualche secondo, intuendo che le stava nascondendo qualcosa, ma sapendo che non le avrebbe anticipato nulla, si andò a preparare in bagno.

 

Quando uscì dal bagno, Eryn indossava un paio di jeans lunghi sfumati tra il blu e il viola, una maglia con uno scollo a “v” color lilla e una maglia di lana color panna.

“Bene. Possiamo andare.”, le disse Draco appena la vide.

Eryn sorrise e lo seguì fino alla sala da pranzo, dove c'erano i Signori Malfoy seduti a tavola.

 

Appena la videro, i coniugi si alzarono e andarono verso la ragazza.

“Buon compleanno, Eryn !”, le disse Narcissa sorridendo, poi l'abbracciò.

“Grazie, Signora Malfoy.”, le rispose la ragazza appena si staccarono.

“Auguri, Eryn.”, le disse il signor Malfoy stringendole la mano.

 

Da Lucius, era il massimo segno di affetto che la ragazza potesse ottenere, quindi, sorridendo, e stringendogli la mano, gli disse: “Grazie, Signor Malfoy.”

 

Poi, tutti e quattro fecero colazione e, quando ebbero finito, Narcissa diede alla ragazza un pacchetto regalo.

“Tieni, Eryn. Questo è il nostro regalo per te.”, le disse la donna porgendole il pacchetto.

Eryn la guardò stupita, poi disse, rivolta ai coniugi: “Grazie, Signori Malfoy...Non avreste dovuto disturbarvi...”

“Nessun disturbo, Eryn...Lo abbiamo fatto volentieri.”, la interruppe Narcissa sorridendo.

Eryn sorrise ed aprì il regalo.

I Signori Malfoy le avevano regalato un orologio d'argento, ovviamente magico, decorato con tanti piccoli smeraldi di un verde brillante.

Eryn guardò l'orologio affascinata per qualche minuto, poi disse: “Grazie, Signori Malfoy...E' bellissimo...”

“Figurati, Eryn.”, le disse Narcissa sorridendo.

 

 

Verso le 9.00 arrivarono gli ospiti a Malfoy Manor: Blasie con Daphne e Theodore con Pansy.

Ovviamente, anche loro fecero gli auguri di compleanno ad Eryn e le portarono i regali.

 

Pansy aveva regalato ad Eryn una trilogia di libri fantasy che la ragazza aveva intenzione di leggere.

 

Theodore le aveva comprato uno strano animaletto magico che assomigliava a un riccio come forma, ma, invece di avere gli aculei, aveva dei morbidissimi e lucenti peli viola: una Zufola Norvegese, aveva detto il ragazzo.

Eryn quando la vide ne fu felicissima, vista la sua passione per gli animali, magici e non.

 

Daphne aveva regalato all'amica un beauty case completo di trucchi, strumenti per la manicure, creme viso e corpo...

 

Blasie aveva comprato un telescopio perchè sapeva che Eryn adorava ammirare le costellazioni.

 

Eryn fu davvero felice di vedere i suoi amici quel giorno.

 

I ragazzi restarono anche a pranzo, poi se ne andarono.

 

 

Verso le 14.00, Draco chiamò la ragazza, la quale stava suonando l'arpa e le disse: “Eryn, vieni che dobbiamo andare in un posto.”

“Ah sì ? E dove ?”, gli chiese Eryn sorridendo.

“A vedere la seconda parte del tuo regalo di compleanno.”, le rispose in modo enigmatico Draco, ghignando.

Eryn lo guardò perplessa, ma sapendo che sarebbe stato inutile fargli domande, non gli chiese nulla e si limitò a dirgli: “Va bene, arrivo.”

 

 

 

 

I due ragazzi, smaterializzandosi arrivarono all'interno della Stamberga Strillante.

Eryn, guardandosi intorno e riconoscendo il posto, visto che c'era stata con Harry, Ron, Hermione e Lyra al terzo anno, gli chiese: “Draco, che ci facciamo alla Stamberga Strillante ?”

“Ora vedrai.”, le rispose lui vagamente, sorridendo.

Eryn, scosse la testa, rassegnata e seguì il ragazzo fino a una stanza, dove li attendeva...

“Alex !”, esclamò Eryn felice appena lo vide.

“Ciao, sorellina !”, la salutò il ragazzo  correndo ad abbracciarla, felice che stesse bene.

Anche Eryn abbracciò il fratello, con gli occhi lucidi per l'emozione.

Quando si staccarono, Eryn gli chiese: “Ma cosa ci fai qui ?”

Alex guardò Draco, poi la sorella e le rispose: “Devi chiederlo a Draco, Eryn.”

La ragazza si voltò verso Draco, il quale, avvicinandosi, le disse: “Da quando sei stata ferita da Smith, mi sono messo in contatto con tuo fratello...Non ho potuto dirti niente perchè sarebbe stato troppo pericoloso, mi spiace.”

“Già. Un giorno Draco si è praticamente materializzato in camera mia dicendomi di avere tue notizie.”, aggiunse Alex.

“Davvero ? Hai corso sul serio questo rischio ?”, gli domandò Eryn incredula.

“Sì, Eryn...Ora vado di sotto, almeno potrete stare un po' tranquilli...E' da molto che non vi vedete e avrete sicuramente un sacco di cose da dirvi.”, le rispose Draco seriamente, poi, voltandosi verso Alex, gli disse: “Non credo che lo farai, ma non cercare di portare via Eryn. Le ho imposto un incantesimo e si può smaterializzare solo con me.”

Alex lo guardò un momento, poi gli disse: “Non preoccuparti, Draco. Non la porterò via...sennò metterei in pericolo entrambi e non voglio che succeda...Comunque, sei davvero in gamba, ragazzino...Progettare addirittura un incantesimo di materializzazione congiunta...Complimenti.”

“Non potevo correre rischi, mi dispiace.”, gli rispose Draco, poi uscì dalla stanza, lasciando i due fratelli da soli.

 

FINE CAPITOLO N * 30

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Capitolo 31
*** CAPITOLO N.31 ***


CAPITOLO N * 31

 

“Quel ragazzo è davvero tremendo.”, disse Alex sorridendo.

“Ma no, dai. E' molto intelligente, questo sì...”, lo corresse Eryn.

Alex la guardò stupita, poi le chiese: “Sorellina, che ti è successo ? Ti piace Malfoy ?”

“Cosa ?! Ma che...?!”, esclamò Eryn imbarazzata; già faceva fatica ad ammetterlo a sé stessa quello che provava per il ragazzo, figuriamoci confessarlo ad altre persone.

“Dai, rilassati ! Stavo scherzando ! Sei sempre la solita timidona !”, la interruppe il fratello divertito scompigliandole i capelli.

Poi, dallo zaino prese un computer portatile nero.

“Buon compleanno, sorellina. Lo so, questo computer ce l'hai già da un po', ma Draco mi ha avvisato all'ultimo momento che ci saremmo finalmente rivisti, quindi non ho avuto il tempo di andare a prenderti un regalo di compleanno.”, le disse Alex sorridendo porgendole il pc.

Eryn sorrise e prese il pc, poi lo appoggiò su una mensola della stanza.

“Grazie, Alex. E comunque, non preoccuparti per il regalo...E' già bellissimo che possa finalmente rivederti dopo tutto questo tempo.”, gli disse Eryn sorridendo felice.

“E' vero. Vale lo stesso per me, sorellina. Mi sei mancata, sai ?”, le rispose lui.

“Anche tu, fratellone...Ma ora mi spieghi come avete fatto tu e Draco a mettervi in contatto senza farvi beccare da nessuno ?”, gli chiese Eryn.

Alex annuì e le spiegò ogni cosa: di come Draco era apparso in camera sua dicendo di avere sue notizie, di come si fossero poi smaterializzati in un bar e lì, Draco gli aveva raccontato ogni cosa.

In un primo momento, Alex si era infuriato con lui, ma poi aveva capito che Draco si era pentito di quello che aveva fatto e che ci teneva molto a sua sorella.

Ovviamente, Alex non doveva dire nulla ne alla sua famiglia, nei agli amici e neanche a tutte le persone (Auror compresi) della posizione della sorella, sennò sarebbero finiti male sia lei e sia Draco.

E, il giorno del suo compleanno, mentre Eryn era in compagnia di Daphne, Blasie, Theodore e Pansy, Draco si era materializzato nella camera di Alex dicendogli che alle 14.30 avrebbero dovuto incontrarsi alla Stamberga Strillante e lì, avrebbe rivisto Eryn.

 

“Ecco dov'era sparito quando ha detto di dover andare in bagno.Non tornava più.”, disse Eryn sorridendo.

“Già...Sta correndo un grosso rischio a tenermi informato di quello che succede, in più, mi ha dato informazioni preziose sui Mangiamorte e sui piani di Voldemort.”, le disse Alex seriamente.

“Davvero ?”, gli chiese Eryn incredula.

“Sì, Eryn...ma ora raccontami tu tutto quello che è successo...Draco mi ha raccontato la sua versione, ma vorrei sentire anche la tua.”, le disse Alex fissandola.

 

Eryn gli raccontò ogni cosa, dal momento dell'attacco, al tentativo di fuga, con tanto di Maledizione Crcuciatus (e qui Alex si infuriò, anche se lo sapeva già), al momento in cui aveva cominciato a conoscere il vero Draco e tutto quello che aveva fatto per lei.

“E questo è tutto...Non credevo che fosse così...A scuola lo odiavo, ora invece...Ho scoperto una persona completamente diversa.”, concluse Eryn sorridendo.

“E' giusto così, sorellina...Ti ricordi quel detto babbano ? Chi odia, ama...Mi sembra proprio il vostro caso !”, esclamò Alex divertito.

“Alex ! Ma cosa dici ?!”, sbottò Eryn imbarazzata.

Alex scoppiò a ridere divertito, dalla reazione della sorella.

Eryn sorrise a sua volta e poi gli chiese: “Mamma e papà come stanno ?”

Alex si rabbuiò e le rispose: “Sono distrutti, Eryn...Ma non posso dirgli niente....Tu e Draco siete praticamente circondati da Mangiarmorte e se loro lo venissero a sapere, vi ucciderebbero...Devo mantenere il segreto, anche se a volte è stata davvero dura...Mamma ogni due per tre scoppia a piangere e papà è apatico...Non so più cosa fare per loro.”

“Prenditi cura di loro, Alex. Io sto bene con Draco. Non ti devi preoccupare per me...E poi, quando questa guerra finirà, potrò rivederli. Draco me l'ha già detto.”, gli disse Eryn dolcemente.

Alex la guardò un momento, poi, sorridendo, le disse: “E' meglio se andiamo a cercare il tuo protettore...Sono già le sei di pomeriggio...”

“Di già ?”, gli chiese Eryn, poi, guardando il suo orologio nuovo, notò che il fratello aveva ragione.

“Eh sì, il tempo è volato.”, le disse Alex sorridendo.

“Infatti. Dobbiamo andare. O si insospettiranno.”, disse la voce di Draco, che era rientrato nella stanza proprio in quel momento.

“Draco !”, esclamò Eryn appena lo vide.

“Allora ci teniamo in contatto ?”, gli chiese Alex.

“Certo.Appena saprò qualcosa di interessante te lo farò sapere.”, gli rispose Draco seriamente.

“Va bene. Ma stai attento. Quando si gioca col fuoco bisogna fare attenzione a non scottarsi.”, gli disse Alex.

Draco annuì seriamente.

“Stammi bene, sorellina e non cacciarti nei guai.”, le disse Alex avvicinandosi a lei.

“Stai attento anche tu, fratellone...Ti voglio bene.”, gli disse Eryn abbracciandolo felice.

Alex ricambiò l'abbraccio e le sussurrò: “Ti voglio bene anch'io, sorellina.”, poi la lasciò andare.

 

Eryn si avvicinò a Draco.

“Prenditi cura di mia sorella, Draco.”, gli disse Alex seriamente.

“Certo, non dubitarne.”, gli rispose Draco in tono deciso.

Poi, un momento dopo, lui ed Eryn si smaterializzarono.

 

Alex restò ancora qualche secondo, poi si smaterializzò anche lui e tornò  a casa sua.

 

 

Quando arrivarono nella stanza del ragazzo...

“Draco, grazie per oggi...Per avermi fatto rivedere Alex...E' stato molto importante per me.”, gli disse Eryn felice.

“Figurati...Sapevo che ti mancava e avrei voluto fare di più, ma per ora, questo è il massimo, senza mettere in pericolo nessuno.”, le rispose lui sorridendo.

“E poi, ora hai questo, no ? Però contatta solo tuo fratello con il computer...o potrebbero succedere dei grossi guai...”, le disse Draco porgendole il suo pc portatile.

“Grazie...Sì, contatterò solo Alex. I Maghi e le Streghe all'antica, di sicuro non andranno a controllare dei computer babbani !”, gli rispose Eryn sorridendo.

“Già. E questa loro fissazione a voler sottovalutare i babbani e i loro marchingegni, sarà la loro rovina.”, le disse Draco divertito.

“In che senso ?”, gli domandò lei incuriosita.

“Come pensi che abbia passato quelle informazioni a tuo fratello ?”, le domandò il ragazzo.

Eryn ci pensò un momento, non sapendo cosa rispondere, poi gli disse: “O gli scrivevi tramite gufo...o vi incontravate...”

“No, nient'affatto. Così ci avrebbero scoperti subito...No, ci sentivamo tramite computer. Andavo in un internet point di Londra e da lì chattavamo o ci sentivamo per e-mail...”, le rispose Draco sorridendo.

Eryn sgranò gli occhi, incredula.

“Tu...che usi un computer ? Che chatti e usi le e-mail ?!!! Non ci credo...”, esclamò Eryn stupita.

“Lo so...Neppure io ci credevo....Ma se volevo che andasse tutto liscio dovevo fare qualcosa che gli altri da me non si sarebbero mai aspettati, no ?”, le disse Draco divertito vedendo la sua espressione.

Eryn lo guardò incredula ancora per qualche minuto.

Intanto, Draco le si avvicinò e, poggiandole la bacchetta sul braccialetto con i campanelli che le aveva messo quando l'aveva catturata, glielo tolse.

“Non serve più.”, le disse semplicemente il ragazzo rispondendo a una muta domanda della ragazza, la quale lo guardava con un'espressione interrogativa.

Poi, Eryn sorrise e, abbracciandolo, gli disse: “Grazie, Draco ! Grazie di tutto !”

Draco sorrise e l'abbracciò a sua volta, felice di andare finalmente d'accordo con quella ragazza da tanto tempo sognata.

 

FINE CAPITOLO N * 31

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Capitolo 32
*** CAPITOLO N.32 ***


CAPITOLO N * 32

 

Passarono i mesi...

Eryn non ebbe più problemi con Bellatrix perchè Draco aveva chiarito le cose con sua Zia riguardo alla ragazza.

 

Infatti, quando le due streghe si trovavano nella stessa stanza, facevano finta che l'altra non esistesse e questo bastò per non farle litigare fortunatamente.

 

In quel periodo, Eryn continuava a fare la cose che le piacevano: suonare l'arpa, andare in giro con Narcissa, leggere, usare il suo pc portatile...

Però, la ragazza era anche triste perchè le mancavano i suoi amici e la sua famiglia e per quanto Draco organizzasse feste e gite per lei, vedeva che Eryn non era completamente felice e ne soffriva anche lui...

 

 

Un giorno vennero portati Harry, Ron ed Hermione a Malfoy Manor dopo essere stati catturati dai Mangiamorte.

 

I due ragazzi vennero rinchiusi in una cella, nonostante Draco avesse evitato di riconoscere Harry, mentre Hermione venne torturata da Bellatrix.

I Signori Malfoy e Draco restarono a guardare mentre Hermione venne torturata.

 

Nel frattempo, Eryn, che stava rientrando dal giardino, sentì delle urla terribili e riconobbe la voce della sua amica.

Ma questa è la voce di Hermione !”, pensò Eryn preoccupata e correndo verso il salone più veloce che potè.

 

Quando raggiunse la Sala, Eryn restò un momento allibita davanti alla scena che le si presentò davanti agli occhi: Hermione stesa a terra, con Bellatrix che la torturava e le incedeva nella pelle di un braccio la parola “Mezzosangue”.

“Herm...”, mormorò Eryn dispiaciuta per l'amica e furiosa con Bellatrix.

Draco e i Signori Malfoy che la videro solo in quel momento, non fecero in tempo a fermarla.

Eryn scattò di corsa verso Bellatrix, la quale era troppo presa a torturare Hermione per accorgersi di lei.

Eryn, furiosa, spinse via Bellatrix dall'amica e la fece volare per qualche metro, facendola sbattere contro un mobile, grazie al suo potere speciale che non era riuscita a controllare per la rabbia.

Maledizione, Eryn !”, pensò Draco furioso e correndo nella sua direzione per portarla via prima che la Zia si rialzasse.

 

Hermione guardò chi l'aveva aiutata e, con gli occhi lucidi, vide la sua amica.

“Eryn...”, mormorò Hermione debolmente.

“Ciao, Herm...Mi dispiace...”, le disse Eryn tristemente, inginocchiandosi accanto a lei e aiutandola a mettersi seduta.

“Non è colpa tua, Eryn...Ma cos'è successo ? Perchè sei qui ?”, le chiese Hermione.

“Io....”, stava dicendo Eryn, ma, improvvisamente, venne strattonata all'indietro e fatta alzare in piedi da due braccia forti che la afferrarono da dietro.

“Andiamo !”, le disse Draco in tono gelido tenendola fermamente per le braccia, cercando di allontanarla dall'amica.

“No !”, esclamò Eryn puntando i piedi e cercando di opporre resistenza.

Draco la fissò un momento, poi, prendendola come un sacco di patate, se la caricò in spalla, bloccandole le gambe e iniziò a uscire dal salone.

“No ! Draco, mettimi giù ! Lasciami !”, urlò Eryn furiosa, divincolandosi come una forsennata, agitando le gambe, che Draco le bloccava con un braccio e tempestandolo di pugni sulla schiena.

“Ora basta, Eryn ! Finiscila !”, le urlò di rimando Draco furioso a sua volta.

Hermione, intanto, che aveva visto la scena, intuì qualcosa e pensò: “Possibile che...quei due si siano innamorati ?

 

 

Quando finalmente giunsero nella camera del ragazzo, Draco lasciò andare Eryn, permettendole di rimettersi in piedi, poi si appoggiò alla porta della stanza, guardando la ragazza con aria furente.

Eryn, che si era potuta alzare di nuovo, si voltò verso il ragazzo e lo guardò astiosa.

 

I due ragazzi si guardarono in silenzio per qualche secondo, lanciandosi occhiate omicide..

“Si può sapere cosa ti è venuto in mente ?! Lanciarti contro una strega armata di bacchetta, quando tu sei disarmata ? E proprio contro mia zia, poi ?!”, sbottò Draco furioso guardandola ancora dalla porta della sua camera.

“Cos'avrei dovuto fare, Draco ? Quella stava torturando una mia amica ! Non potevo permetterlo !”, gli rispose Eryn arrabbiata.

“Ho visto ! Infatti hai anche usato il tuo potere speciale ! Ma sei impazzita ?! Spero solo che i miei non se ne siano accorti...”, le disse il ragazzo stizzito.

Eryn, sentendo le parole del ragazzo, si accorse effettivamente di quello che aveva fatto e pensò: “Ha ragione...Ho usato quel potere per istinto...Ero furiosa e non sono riuscita a controllarmi...Speriamo che non se ne siano accorti...sopratutto Bellatrix.

Draco, leggendo i pensieri della ragazza, si calmò un po'...

Solo allora Eryn capì che Draco l'aveva portata via di peso per proteggerla.

“Non avresti dovuto farlo, Eryn.”, le disse lui in tono gelido.

Eryn lo guardò tristemente e gli disse: “Mi dispiace, Draco...Ma dovevo aiutare Herm, lei è una mia amica e non voglio che nessuno che le faccia del male.”

“Già, ma a cosa è servito ? Pensi di averla aiutata ?”, le domandò il ragazzo.

“Cosa vuoi dire ?”, gli chiese lei perplessa.

“Diciamo che lei hai concesso un po' di respiro, questo senz'altro...ma hai solo prolungato le sue sofferenze, Eryn...Poi, con l'affronto che hai fatto a mia zia, quella sarà ancora più furiosa e se la prenderà con la tua amica. Mi spiace dirtelo, ma hai solo peggiorato le cose...”, le rispose Draco in tono piatto.

Eryn capì che il ragazzo aveva ragione e si sentì in colpa per Hermione.

“Cosa posso fare ? Io voglio aiutare Hermione, non voglio che paghi al mio posto.”, gli chiese lei.

“Tu resterai in questa stanza almeno per una settimana e non ne uscirai, nemmeno per mangiare.”, le rispose perentorio Draco.

“Cosa ?!”, esclamò Eryn arrabbiata.

“E' inutile che ti agiti, ormai ho deciso. E poi, così si spera che la rabbia di mia zia nei tuoi confronti sbollisca non vedendoti in giro.”, le disse Draco in tono calmo.

“Ma non è giusto ! Non voglio stare chiusa qui dentro !”, esclamò Eryn furiosa.

“Mi dispiace, ma è necessario per la tua incolumità...”, le disse Draco tranquillamente.

“Draco...”, lo chiamò Eryn.

Il ragazzo la fissò e vide che aveva gli occhi lucidi.

“Aiuta Hermione, ti prego...”, gli disse Eryn in tono sommesso.

Draco la fissò e le rispose: “Vedrò cosa posso fare, Eryn...Ora resta qui e non cacciarti ancora nei guai.”, poi uscì dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle e sigillandola con un incantesimo.

 

Quando Draco fu uscito, Eryn si sedette su letto e pianse per tutto: per la sua situazione, per la mancanza della sua famiglia e dei suoi amici, per Hermione e per tutte le vittime di quell'assurda guerra.

 

 

Verso notte fonda, Draco rientrò nella sua stanza e vide Eryn seduta sul davanzale della finestra.

La ragazza aveva uno sguardo triste mentre guardava fuori.

Draco sospirò e le si avvicinò silenziosamente.

Eryn si voltò verso di lui sentendolo arrivare.

“I tuoi amici stanno bene.”, le disse il ragazzo.

“I miei amici ?”, gli chiese lei sorpresa.

“Sì. Potter, Lenticchia, la Granger, la Lovegood e Olivander...Sono riusciti a scappare.”, le rispose lui sorridendo.

“Davvero ?! E cosa ci facevano qui anche loro ? Erano stati catturati ?”, gli domandò lei.

“Sì. E' arrivato il nostro vecchio elfo domestico, Dobby e li ha portati in salvo.”, le rispose il ragazzo.

Eryn guardò il ragazzo e disse: “Per fortuna.”

Draco annuì, poi le disse: “Quando hanno portato qui Potter e i suoi amici ho negato di riconoscerli, ma mia Zia prova piacere a torturare e aveva riconosciuto benissimo la Granger...Non ho potuto fermarla...Ammetto che la Granger non mi è mai stata simpatica, ma...non le avrei mai fatto quello che le ha fatto mia Zia...è una cosa troppo crudele...”

Eryn lo guardò e capì che Draco era sincero, poi gli chiese: “Draco, tua zia aveva inciso su un braccio di Hermione una parola...”

“Mezzosangue, sì...”, completò lui cupamente.

Eryn annuì, poi continuò: “C'è un modo per cancellarla ? In modo che non si veda più ?”

“Sì, bisogna usare una contromaledizione, ma al San Mungo la rimetteranno in sesto, come se non fosse mai successo...”, le rispose lui tranquillamente.

“Questa è una buona notizia...Spero che quei tre non si caccino ancora nei guai.”, disse Eryn pensando a Harry, Ron ed Hermione.

“Sarà inevitabile fino a quando ci sarà questa guerra...Potter e l'Oscuro Signore, alla fine, dovranno affrontarsi. E uno dei due dovrà soccombere...”, le disse lui cupamente.

“Già...Spero che il vincitore sia Harry.”, disse Eryn sorridendo.

“Lo spero anch'io, Eryn...Sono stufo di tutte queste malvagità, di queste torture, di morti, di paura....Non ne posso più.”, concordò lui fissandola.

Eryn annuì, guardandolo a sua volta, poi gli disse: “Mi dispiace per oggi, Draco...Mi dispiace anche per i pugni che ti ho dato nella schiena...Non ce l'avevo con te.”

Draco annuì e le disse: “Lo so, Eryn...E comunque, non preoccuparti per i pugni perchè non mi hai fatto niente.”

“Vanitoso !”, gli disse lei imbronciata.

Draco sorrise e le disse: “Ah, e così sarei vanitoso, eh ?”

Poi, il ragazzo la prese in braccio e la mise sul letto.

“Draco ! Fermati ! Cosa fai ?!”, esclamò Eryn quando il ragazzo la prese in braccio.

Draco sorrise e, mettendola sul letto, cominciò a farle il solletico.

“No ! Dai, basta ! Non vale così !”, disse Eryn divertita tra una risata e un'altra.

Draco continuò imperterrito a farle il solletico, poi, dopo qualche minuto, si fermò e le chiese: “Allora ? Ti arrendi ?”

Eryn lo fissò un momento e gli rispose: “No ! Non ci penso neanche !”

Draco ghignò e disse: “Non avevo dubbi !”, e riprese a farle il solletico.

 

 

Scherzarono ancora per qualche minuto, poi, Draco si fermò e guardò la ragazza seduta di fronte a sé.

Eryn si accorse dello sguardo del ragazzo e arrossì.

Draco ghignò accorgendosene, e, accarezzandole una guancia le disse: “Tuo fratello ha proprio ragione...Fai tanto per sembrare dura fuori e poi...sei una timidona...”

Eryn arrossì ancora di più, sia per la carezza di Draco e sia per le sue parole, poi si scostò di colpo e gli disse: “E così tu e mio fratello parlate di questo quando vi sentite ? Pensavo che parlaste di cose serie !”

Draco sorrise, divertito da quella ragazza che non voleva mai cedere, non voleva mai dargliela vinta, poi scosse la testa divertito e le chiese: “Che ne dici ? Ci mettiamo a dormire ?”

Eryn annuì e, dopo essere andata in bagno, tornò a letto, accoccolandosi contro il torace nudo del ragazzo.

“Buonanotte, Eryn.”, le disse lui accarezzandole dolcemente i capelli.

“ 'Notte, Draco.”, gli rispose lei sorridendo e addormentandosi al ritmo delle sue carezze.

 

FINE CAPITOLO N * 32

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Capitolo 33
*** CAPITOLO N.33 ***


CAPITOLO N * 33

 

 

Arrivarono i primi giorni di giugno...

 

Una sera, Draco chiamò Eryn vicino al letto.

“Eryn, vieni un attimo per favore.”, le disse lui.

“Dimmi.”, gli rispose la ragazza alzandosi dalla scrivania sulla quale c'era il suo pc acceso.

Draco le fece cenno di sedersi accanto a lui, sul letto.

Eryn guardò bene il ragazzo e vide che aveva una strana espressione.

“Draco, cosa c'è ?”, gli domandò lei preoccupata.

Il ragazzo aprì un cassetto del suo comodino e prese la bacchetta della ragazza, poi gliela porse.

“Ma questa...”, disse Eryn incredula.

“Sì, è la tua bacchetta, Eryn e voglio che tu  la riprenda.”, le disse lui fissandola e porgendole la bacchetta.

Eryn lo guardò un momento, incredula e le chiese: “Perchè ? Cosa succede ?”

Draco la fissò un momento prima di rispondere, poi le disse: “Credo che domani succederà qualcosa...Perciò, se non dovessimo rivederci, voglio tu abbia la tua bacchetta per difenderti e per tornare a casa.”

Eryn lo guardò, incredula e preoccupata, poi, prendendo la bacchetta gli chiese: “Draco, cosa succederà domani ? Perchè sei così preoccupato ?”

“Non lo so, Eryn...Ho uno strano presentimento e non è nulla di buono...”, le rispose lui sinceramente.

Eryn lo guardò a lungo, poi, prendendogli le mani gli disse: “Qualunque cosa sia, stai attendo...Voglio rivederti, hai capito ?”

Draco la fissò negli occhi e capì che stava dicendo sul serio, poi, ghignando le disse: “Ma davvero ? E io che pensavo non vedessi l'ora di sbarazzarti di me !”

“Non ci penso nemmeno a sbarazzarmi di te ! Sennò con chi litigo, poi ? Non ci sarebbe più divertimento !”, esclamò Eryn sorridendo.

Draco la guardò sorridendo, poi  le disse: “E va bene... Farò attenzione, ma solo se mi prometti che anche tu farai lo stesso.”

Eryn lo fissò seriamente, poi gli rispose: “Te le prometto.”

 

 

FINE CAPITOLO N * 33

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Capitolo 34
*** CAPITOLO N.34 ***


CAPITOLO N * 34

 

Il giorno dopo ci fu la battaglia finale a Hogworts.

 

Draco uscì presto come al solito e andò a scuola.

 

Tutti i Mangiamorte presenti a Malfoy Manor, coniugi Malfoy compresi, andarono davanti alla scuola per unirsi al loro Signore.

 

Eryn si svegliò alle 8.00 e si accorse di essere sola in camera, ma fin lì non si insospettì perchè Draco usciva sempre presto per andare a scuola e tante volte non faceva in tempo a salutarlo al mattino.

 

Quando però, la ragazza ebbe girato tutta Malfoy Manor senza incrociare nessuno dei suoi abitanti, nemmeno Narcissa, capì che c'era qualcosa che non andava...

Mi sa che c'è qualcosa che non va...Non c'è nessuno in casa...”, pensò la ragazza sospettosa.

Poi, la ragazza tornò di corsa in camera sua, prese la bacchetta e, usando il camino della stanza, si materializzò a Hogworts con la Metropolvere, comparendo direttamente nell'ufficio del Preside.

 

 

“Wilson ! Che ci fai qui ?”, esclamò Piton appena la vide.

“Sono venuta a dare una mano, no ? Dov'è Draco ?”, gli rispose la ragazza uscendo dal camino.

“Non lo so. Mi sono giunte voci che stava combattendo contro Potter e compagni nella Stanza delle Necessità.”, le rispose l'uomo.

Oh, no ! Devo fermarlo !”, pensò Eryn agitata.

“Va bene. Grazie e arrivederci !”, gli disse Eryn e fece per uscire dallo studio.

“Wilson.”, la chiamò Piton.

“Sì ?”, gli chiese lei voltandosi a guardarlo.

“Stai attenta.”, le rispose Piton lentamente.

“Certo, professore. Stia attento anche lei.”, gli disse la ragazza sorridendo, poi aggiunse: “ E comunque, lei è davvero un bravo attore.”

“Cosa intendi, Wilson ?”, le domandò Piton stupito.

“Lei non è dalla parte di quel pazzo. Non so perchè stia facendo questo, ma sono sicura che lei non abbia mai avuto cattive intenzioni. Sta solo recitando una parte e devo dire che è molto bravo.”, gli rispose Eryn tranquillamente.

“E cosa te lo fa pensare ?”, le chiese Piton sospettoso.

“Ad esempio, il fatto che abbia impedito per tutto l'anno ai Mangiamorte di uccidere gli amici e i sostenitori di Harry...O di avermi aiutata quando stavo male...e altri dettagli...Sarà intuito, immagino.”, gli rispose Eryn.

Piton la guardò per qualche minuto in silenzio, poi, ghignando le disse: “Silente aveva ragione a dire che sei una strega brillante.”

Eryn arrossì.

“Comunque, stai attenta...Soprattutto quando usi il tuo potere speciale...”, aggiunse poi Piton.

Eryn restò stupita da quelle parole e gli chiese: “Ma lei come lo sa, professore ?”

“Quando cominciasti la scuola, i tuoi genitori lo dissero a Silente e gli chiesero di proteggerti, di mantenere il segreto...Prima di morire, Silente lo disse a me...”, le rispose Piton.

Eryn non seppe cosa dire.

“Non preoccuparti, Wilson...Con me il tuo segreto è al sicuro...Stai attenta a chi deciderai di rivelare il tuo potere...potrebbe essere molto pericoloso...”, le disse Piton seriamente.

“Grazie, professore...Ma, oltre alla mia famiglia, c'è anche un'altra persona alla quale l'ho rivelato e posso fidarmi ciecamente di questa persona.”, gli disse Eryn sorridendo.

“Si tratta di Draco, vero ?”, le domandò lui.

“Ha usato l'occlumanzia, per caso ?”, gli domandò Eryn sospettosa.

“No, Wilson, sennò te ne saresti accorta...Come hai detto tu prima, sarà intuito...Ora vai dai tuoi amici.”, le rispose il professore sorridendo.

Eryn annuì e disse: “Va bene. Arrivederci, professore !”

Dopodichè, la ragazza uscì dallo studio per raggiungere la Stanza delle Necessità.

 

FINE CAPITOLO N * 34

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Capitolo 35
*** CAPITOLO N.35 ***


CAPITOLO N * 35

 

Eryn corse per il castello riparandosi dalle maledizioni che le venivano scagliate contro dai Mangiamorte e scagliandone a sua volta per farsi strada.

 

La ragazza corse fino alla Stanza delle Necessita, sicura di trovare Draco.

 

Infatti, appena arrivò davanti alla porta della Stanza, questa si spalancò e ne uscirono Harry e Draco su una scopa seguiti da Ron ed Hermione, anche loro a cavallo di una scopa.

 

Appena i ragazzi furono usciti, la porta della Stanza si chiuse, per impedire al Fuoco Maledetto, l'Ardemonio e all'horcrux custodito nel Diadema di Priscilla Corvonero di uscire.

 

“Eryn !”, la chiamò Hermione appena fu scesa dalla scopa e andò ad abbracciare l'amica.

“Herm ! Come sono contenta di rivederti !”, le disse Eryn sorridendo felice e abbracciando a sua volta l'amica.

 

Intanto scesero dalle scope anche Ron, Harry e Draco.

“Ragazzi, state tutti bene ?”, chiese loro Eryn preoccupata guardandoli uno ad uno.

“Sì, Eryn. E tu ?”, le rispose Ron andando verso di lei per abbracciarla.

“Sto bene, Ron. Grazie.”, gli rispose la ragazza sorridendo rispondendo all'abbraccio.

Poi si avvicinò anche Harry e salutò l'amica: “Sono contento che tu sia viva...Ho temuto il peggio quand' ho saputo che eri scomparsa, sai ?”

Eryn lo abbracciò a sua volta, poi gli rispose: “Invece sono ancora qui. Dovresti essere più ottimista, Harry !”

Harry sorrise riconoscendo l'amica di sempre.

Poi, Eryn guardò Draco e, a parte qualche graffio, il ragazzo sembrava sano.

“Draco.”, lo chiamò Eryn avvicinandosi a lui.

“Perchè sei venuta ? Ti avevo lasciato la bacchetta per andartene da Malfoy Manor e tornare a casa tua, non per farti partecipare alla battaglia.”, le disse il ragazzo in tono duro.

Eryn lo guardò un momento, poi gli rispose seriamente: “La mia famiglia e i miei amici sono qui, Draco. E poi, è giusto combattere questa guerra perchè quello che fanno i Mangiamorte e il loro capo è sbagliato oltre che crudele. Io voglio vivere in un mondo libero, non in un regno del terrore...e se morirò combattendo per questo, ne sarò felice.”

Draco la guardò silenzioso per qualche minuto e pensò: “Lo immaginavo, Eryn...Sei sempre stata molto coraggiosa.

“E va bene, Eryn. Se proprio devo morire, preferisco farlo al tuo fianco.”, le disse Draco ghignando.

Eryn sorrise felice.

“Che intendi, Malfoy ? Tu sei un Mangiamorte.”, gli disse Ron diffidente.

“No, Ron. Lui non lo è mai stato...Suo padre lo ha costretto a diventare un Mangiamorte, ma Draco non ha mai abbracciato la sua causa.”, gli disse Eryn seriamente.

Harry, Ron ed Hermione guardarono un momento Eryn e Draco.

I primi due non credevano alle proprie orecchie, mentre, Hermione capì in un attimo cosa fosse successo per far cambiare così improvvisamente Malfoy e sorrise in direzione dell'amica.

“D'accordo, Eryn. Se tu ti fidi di lui, lo faremo anche noi. Ora c'è una guerra da combattere.”, le disse Harry sorridendo.

“D'accordo. Andiamo.”, disse loro Ron e cominciò a correre verso la Sala Grande dove stava infuriando la battaglia.

Harry ed Hermione lo seguirono.

 

 

“Draco, io devo andare.”, gli disse Eryn.

“Lo so. Vengo anch'io.”, le disse il ragazzo seriamente guardandola negli occhi.

“Non voglio costringerti a combattere, Draco...Lo sai che tra i Mangiamorte che dovremo affrontare potrebbero esserci anche i tuoi genitori...Se vuoi, mettiti al sicuro da qualche parte fino a quando la battaglia non sarà finita.”, gli disse Eryn in tono serio.

Draco ghignò e, avvicinandosi le disse: “Non hai sentito cosa ti ho detto, Eryn ? Vengo anch'io con te. Mi hai aperto gli occhi e mi hai fatto vedere la strada giusta...Ora farò solo quello che vorrò, non sarò più la marionetta di nessuno.”

Eryn sorrise e gli disse: “Sono contenta per te.”

Draco sorrise a sua volta e la baciò dolcemente sulle labbra.

Eryn restò stupita dal gesto del ragazzo, ma lo ricambiò con passione.

Poi, quando si staccarono, i due ragazzi si avviarono insieme verso la mischia di combattenti.

 

FINE CAPITOLO N * 35

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Capitolo 36
*** CAPITOLO N.36 ***


CAPITOLO N * 36

 

La battaglia di Hogworts infuriava e, in entrambi gli schieramenti ci furono molte perdite...

 

Ad un certo punto, Voldemort intimò ai Mangiamorte di ritirarsi e disse a Harry di raggiungerlo nella Foresta Proibita.

 

Harry, senza dire niente a nessuno andò nella Foresta Proibita.

 

 

Nel frattempo, Eryn e  Draco andarono nella Sala Grande, dove c'erano i feriti e i morti.

 

Draco aveva un taglio profondo a un braccio ed Eryn voleva curaglielo con il suo potere speciale, ma lui si era rifiutato, dicendole di non sprecare energie che le sarebbero servite per la battaglia.

 

Mentre si guardavano intorno, i due ragazzi videro Ron, Gynny, Hermione, i signori Weasley e Fred vicino a un corpo disteso a terra.

“Oh, no...”, mormorò Eryn, e, accellerando il passo raggiunse il gruppetto.

 

Quando lei e Draco arrivarono lì videro che George era morto.

Ginny, appena la vide, abbracciò Eryn piangendo.

“Gin, mi dispiace tanto...”, le disse Eryn abbracciando l'amica a sua volta.

“Non è giusto... Non doveva andare così...Aveva il negozio di scherzi, aveva la ragazza...Era mio fratello....”, singhiozzò Ginny disperata.

Eryn, che dentro si sentiva morire, cercava di trattenere le lacrime per far forza all'amica, ma i suoi occhi erano lucidi.

Draco se ne accorse e pensò che Eryn era davvero altruista; frenava le sue emozioni per non ferire di più la sua amica.

“Forza, Gin...Devi farti coraggio. Lo so che è difficile...Ma George non vorrebbe che ti buttassi giù così. Devi essere forte anche per lui.”, le disse Eryn tristemente.

Ginny, sentendo quelle parole, capì che la sua amica aveva ragione e, staccandosi la guardò un momento, poi le disse sorridendo: “Grazie, Eryn. Mi sei mancata in questi mesi, sai ?”

“Anche tu mi sei mancata, Ginny.”, le rispose Eryn sorridendo.

Poi, Eryn cercò di consolare anche i signori Weasley, Fred, Billy, Ron e Percy.

 

“E non è solo lui purtroppo...”, le disse Hermione a bassa voce avvicinandosi a lei.

“Cosa vuoi dire, Herm ?”, le chiese Eryn preoccupata voltandosi per guardare l'amica.

“Vieni.”, le rispose Hermione e la condusse in un'altra parte della sala, dove c'erano i corpi di Remus Lupin e Ninfadora Tonks.

“No, anche loro...Hanno appena avuto un bambino...Perchè hanno voluto combattere lo stesso ?”, disse Eryn dispiaciuta pesando al figlio della giovane coppia.

“Per lo stesso motivo per il quale ti stai battendo tu.”, le rispose una voce alle sue spalle.

Eryn ed Hermione si voltarono di scatto e videro dietro di loro una donna che assomigliava molto a Bellatrix Lestrange.

La donna aveva dei lunghi capelli neri e gli occhi come la sorella, ma il suo viso non esprimeva cattiveria.

Eryn guardò un momento la donna, sospettosa, poi le chiese: “Ci siamo già viste da qualche parte, signora ?”

“Sì, Eryn. I tuoi genitori mi invitarono al tuo ottavo compleanno, strano che tu mi abbia riconosciuta.”, le rispose la donna sorridendo.

“Ho una buona memoria.”, le disse la ragazza sorridendo.

In quel momento, arrivò anche Draco, il quale andò a salutare la donna.

“Ciao, Zia Andromeda.”, la salutò il ragazzo sorridendo.

La donna guardò un momento il giovane mago che le stava di fronte.

“Ciao, Draco...E' da tanto che non ci vediamo...Tuo padre non ha più voluto farci incontrare da quando cominciasti la scuola.Come stai ?”, gli rispose la donna sorridendo e abbracciando il ragazzo.

Draco, dal canto suo restò imbarazzato da quel gesto e non seppe cosa fare.

Eryn sorrise divertita guardando la scena.

 

Quando i due si staccarono, Draco si voltò verso Eryn ed Hermione e disse loro: “Lei è mia zia, Andromeda Black...”

“Tonks, Draco. Non sono più una Black.”, lo corresse la donna bonariamente.

“Hai ragione, zia.”, aggiunse Draco sorridendo.

“Figurati, Draco...E dimmi, chi sono queste affascinanti signorine ?”, gli chiese la donna incuriosita.

Draco guardò le due ragazze e, indicando Hermione disse: “Lei è la So tutto io...”

Draco !”, lo rimproverò mentalmente Eryn, arrabbiata, guardandolo male.

Draco guardò incredulo la ragazza e le chiese mentalmente: “Da quando sai usare l'occlumanzia ?

Da quando tua madre me l'ha insegnata mentre tu eri a scuola...Non volevo mica permetterti di leggere ancora i miei pensieri...”, gli rispose Eryn mentalmente.

Draco scosse la testa, divertito, poi disse alla donna, indicando Hermione: “Lei è Hermione Granger, un'amica di Eryn e studentessa di Hogworts.”

La donna sorrise divertita, avendo letto la mente dei due ragazzi, a loro insaputa.

“Piacere di conoscerti, Hermione.”, le disse la donna stringendole la mano.

“Piacere mio, signora Tonks.”, le rispose Hermione.

“Oh, chiamami pure Andromeda e dammi del tu...Siamo dalla stessa parte.”, le disse la donna sorridendo cordialmente.

Hermione sorrise.

Draco, poi passò alla presentazione di Eryn e disse, indicandola alla zia: “E lei è Eryn Wilson, zia...E' una mia compagna di Serpeverde.”

“Piacere di conoscerla.”, le disse Eryn.

“Piacere mio, Eryn. Ma dammi del tu per favore o mi fai sentire vecchia !”, le disse la donna sorridendo e stringendole la mano.

“Io devo andare. A dopo.”, li salutò Hermione che era stata chiamata da Ron e si allontanò.

Eryn, con una scusa si allontanò per lasciare Draco in compagnia di sua Zia, che non vedeva da anni.

 

“Eryn è davvero una ragazza speciale, Draco. Non fartela sfuggire.”, gli disse la zia sorridendo.

“Cosa vuoi dire ? Io non capisco...”, le chiese Draco imbarazzato.

“Oh sì, che capisci Draco. Ho visto come la guardi...Ho capito che ti piace, per questo ti ho detto di tenertela stretta...”, gli disse sua zia sorridendo.

Draco guardò la donna e sorrise; quella donna, oltre a sua madre, lo aveva sempre capito al volo e lui ci era molto legato.

Infatti, quando il padre gli aveva impedito di vederla, si era arrabbiato molto.

“Sei sempre la solita, zia...Sono contento che tu sia rimasta quella di una volta...E ti prometto che d'ora in poi, non staremo più così lontani...Non lo permetterò.”, le disse il ragazzo seriamente.

“Lo spero, Draco...Hai finalmente deciso di agire a modo tuo e smetterla di essere la marionetta di tuo padre ?”, gli chiese schietta la donna.

“Sì, zia. Ora basta. D'ora in poi, deciderò io del mio futuro...e in parte lo devo anche a Eryn...Se non fosse stato per lei, non sarei cambiato così...Non so come abbia fatto...”, le rispose Draco pensieroso.

La donna sorrise e gli disse: “Sono contenta per te, Draco...Proteggi quella ragazza a qualsiasi costo, mi raccomando...E sii felice con lei.”

“Stanne certa. Ora vado a cercarla. Ogni volta che la perdo di vista, Eryn ha la brutta abitudine di cacciarsi in qualche guaio.”, le rispose Draco guardandosi in giro per individuare la ragazza che era sparita.

“Come qualcuno di mia conoscenza, insomma...”, gli disse la donna divertita.

“Cosa ?”, le chiese il ragazzo.

“Dai, vai a cercarla. Ci vedremo più avanti.”, le disse la donna sorridendo.

Draco sorrise, salutò la zia e si allontanò cercando Eryn per la Sala Grande.

 

Eryn nel frattempo, aveva incontrato diversi ragazzi e ragazze di Hogworts che conosceva e aveva parlato con loro, poi, ad un certo punto, incontrò la sua famiglia.

“Eryn !”, urlò Maryrose, sua madre appena la vide.

“Mamma !”, esclamò la ragazza felice correndo verso la madre con gli occhi lucidi.

 

Nel frattempo era arrivato anche Draco che stava guardando la scena.

 

Madre e figlia si abbracciarono felici.

“Tesoro ! Come stai ?”, le chiese sua madre appena sciolse l'abbraccio e guardando la figlia con le lacrime agli occhi.

“Sto bene, mamma. Non preoccuparti.”, le rispose Eryn sorridendo.

Poi, la ragazza vide suo padre e lo abbracciò.

E dopo fu il turno di Alex (il fratello di Eryn), Sean, Lyra e Louise.

 

Nel frattempo, Alex si avvicinò a Draco.

“Perchè l'hai portata qui ? Potrebbe morire, lo sai ?”, gli chiese Alex nervoso.

“Lo so. Ma non ce l'ho portata io.”, gli rispose Draco seriamente.

“Cosa intendi ?”, gli chiese Alex stupito.

“Intendo che prima di uscire da casa, ho ridato la bacchetta a tua sorella e le ho detto di tornarsene a casa appena non ci fosse stato nessuno in giro per Malfoy Manor...Invece, lei è venuta qui. Ci siamo incontrati davanti alla Stanza delle Necessità...Ho cercato di farla ragionare, di farla andare via, ma non ha voluto sentire ragioni...L'unica cosa che posso fare, è cercare di proteggerla al meglio visto che è stata così cocciuta.”, gli rispose Draco guardando Eryn che salutava i suoi amici.

Alex guardò prima la sorella e poi Draco, poi, voltandosi di nuovo verso il ragazzo, gli chiese divertito: “Ti piace molto, vero ?”

Draco guardò un momento Alex e, poi, seriamente gli rispose: “Sì, Alex...Tua sorella, non solo mi piace...Io la amo...anche se non gliel'ho ancora detto...E darei la mia vita per lei.”

Alex, che aveva guardato attentamente il ragazzo, capì che non mentiva e che era sincero, poi gli disse ghignando: “L'ho sempre saputo che sarebbe finita così...A parte il rapimento. Quello non l'avevo previsto...ma era evidente che sareste finiti insieme.”

“Cosa ?!”, esclamò Draco sorpreso.

“Oh, andiamo Draco ! Dalla prima volta che vi siete visti avete subito cominciato a punzecchiarvi, vi sfidavate in continuazione, vi lanciavate le frecciatine e vi facevate i dispetti...Non lo sai quel vecchio detto ? Tra odio e amore c'è un confine molto sottile...e alla fine è andata proprio come mi aspettavo...Certo che ti sei scelto una bella gatta da pelare con mia sorella.”, gli rispose Alex divertito.

“A chi lo dici...Ma va bene così.”, gli disse Draco sorridendo e guardando la ragazza, sorridendo.

 

“Allora, Eryn. Che fine hai fatto ? Ti abbiamo cercata ovunque in questi mesi...”, le chiese suo padre.

“Sì, è vero. Tesoro, dov'eri finita ?”, aggiunse la madre preoccupata.

“Ecco...veramente...”, disse loro la ragazza titubante.

“E' colpa mia.”, disse una voce fin troppo conosciuta alle sue spalle.

Ti pareva ! Non potevi stare zitto ?!”, gli disse telepaticamente Eryn voltandosi verso di lui.

No, Eryn. Ho fatto quello che ho fatto ed è giusto che me ne assuma la responsabilità.”, le rispose Draco telepaticamente guardandola negli occhi.

“Cosa vorresti dire, Draco ? Puoi spiegarti meglio ?”, gli chiese Maryrose confusa.

“Io...quella sera, ho duellato con Eryn e poi l'ho portata a casa mia. Le ho sequestrato la bacchetta e l'ho tenuta con me...”, le rispose Draco in tono pentito.

“Cos'hai fatto, tu ?! Dopo tutte le volte che ti abbiamo accolto in casa nostra, che ti abbiamo trattato come un figlio, tu l'hai rapita ? Ma ti rendi conto di quello che hai fatto ?! Non sapevo più nulla di nostra figlia, nulla ! Se era viva o morta, se era stata torturata dai Mangiamorte, nulla !”, esplose il padre della ragazza.

“Stefan, calmati...Lascialo finire.”, gli disse Maryrose in tono di rimprovero.

L'uomo si calmò e disse al biondo: “E va bene. Finisci pure.”

“Stavo dicendo che l'ho portata a casa mia perchè volevo fargliela pagare per tutti i torti che mi aveva fatto a scuola, per le sue frecciatine, perchè mi aveva sempre tenuto testa...Ma, non ci sono riuscito...Quello che volevo davvero era che Eryn mi conoscesse per come sono sul serio, non per quello che avevo sempre finto di essere...”, continuò Draco.

“Cosa ?”, chiese Stefan incredulo.

“E' anche colpa mia, papà...Durante gli anni di scuola non ho mai voluto conoscere il vero Draco...non volevo vedere oltre il suo cognome e il suo comportamento...”, aggiunse Eryn dispiaciuta, affiancandosi al ragazzo.

Draco la guardò e sorrise, poi, rivolgendosi ancora ai genitori della ragazza, ad Alex e ai suoi amici aggiunse: “Mi sono pentito subito di averla portata al Manor, ma allora non potevo lasciarla andare, sarebbe stato troppo pericoloso. L'avrebbero uccisa per paura che spifferasse quello che sapeva sui Mangiamorte e sui loro piani...Così è rimasta con me, fino ad oggi, quando ha deciso di venire qui a scuola a rischiare la vita.”, concluse il ragazzo.

“Cosa significa ?”, gli chiese Maryrose stupita guardando prima Draco e poi la figlia.

“Draco, prima di uscire di casa, mi ha ridato la bacchetta e mi ha detto di tornare a casa mia e starmene al sicuro...ma io sapevo che ci sarebbe stata la battaglia decisiva a Hogworts, quindi, appena ho potuto sono arrivata anch'io al castello.”, le rispose Eryn.

“Inoltre, Draco mi ha contattato per farmi sapere che Eryn era viva e stava bene. Infatti l'ho incontrata qualche giorno dopo aver parlato con lui e stava bene, c'era anche Zoy con lei...Draco non ha mai voluto farle del male.”, si intromise Alex.

“Tu lo sapevi ?”, gli chiese suo padre furioso.

“Sì, papà. Ma non potevo dirvi niente perchè avrei messo sia Eryn e sia Draco in pericolo. Era questo che volevi ?”, gli rispose il ragazzo seriamente.

“No, Alex...Certo che no...Hai fatto bene ad agire così...”, gli rispose l'uomo dopo aver riflettuto un momento.

 

Maryrose e Stefan si guardarono, non sapendo cosa fare; erano arrabbiati con Draco per quello che aveva fatto, ma d'altra parte gli erano anche grati per non aver fatto del male a Eryn.

“Quindi, secondo la legge dei duelli magici, tu appartieni ancora a Draco.”, le disse Stefan.

Eryn stava per rispondere, ma Draco la anticipò e disse: “No, signor Wilson.”

Tutti si voltarono verso di lui, sorpresi.

“Che stai dicendo ?”, gli chiese Eryn perplessa.

“Sto dicendo, che da questo momento in poi, ti libero dai tuoi vincoli dovuti al nostro duello...Puoi fare quello che vuoi della tua vita, non sei più in debito con me.”, le disse Draco sorridendo.

Subito, intorno ai polsi destri dei due ragazzi comparvero dei fili di fumo blu e azzurri che, a poco a poco sparirono.

Il vincolo del duello magico era appena stato sciolto, per sempre.

Draco aveva pronunciato quelle parole per liberare Eryn.

Eryn lo guardò con gli occhi lucidi e lo abbracciò, sussurrandogli a un orecchio: “Grazie.”

Draco sorrise e, quando la ragazza si allontanò, le disse: “Figurati...Voglio che tu sia felice...”

Eryn sorrise di rimando e, prendendogli la mano destra con la sua, gli rispose: “Sì, ma solo se tu sarai con me.”

Draco restò stupito da quelle parole e credette di non aver capito bene, infatti continuò a guardare Eryn incredulo per qualche secondo.

“Scusa, cos'hai detto ?”, le domandò il ragazzo.

“Hai capito benissimo. Non fare il finto tonto !”, gli rispose Eryn imbarazzata allontanandosi di qualche centimetro da lui.

Tutti i presenti scoppiarono a ridere di gusto.

“Ecco la nostra Eryn. Ora ti riconosco, sorellina !”, le disse Alex abbracciandola felice.

Eryn contraccambiò felice.

 

Stefan guardò Draco e gli disse in tono serio: “A quanto pare, dovremo tenerti ancora tra i piedi...”

“Stefan !”, lo rimproverò sua moglie.

“Comportati bene con nostra figlia o ti verrò a cercare anche in capo al mondo.”, aggiunse l'uomo sorridendo e porgendogli una mano.

“Certo, signor Wilson. Non la deluderò più...Amo sua figlia più della mia stessa vita.”, gli rispose Draco seriamente stringendo la mano dell'uomo.

L'uomo sorrise, poi raggiunse la figlia.

“Benvenuto in famiglia, Draco !”, gli disse Maryrose e lo abbracciò.

“Grazie, signora Wilson.”, le disse il ragazzo imbarazzato.

“Chiamami pure Maryrose, Draco e dammi del tu. Vieni, ora.”, gli disse la donna e lo portò da Eryn e gli altri ragazzi.

 

“Eryn !”, esclamò una voce conosciuta.

“Daphne !”, la salutò Eryn appena la vide.

“E io chi sono, eh ?”, disse un'altra voce.

“Pansy ! Ci sei anche tu ! Che bello rivedervi !”, le salutò Eryn abbracciandole entrambe.

Dopodichè arrivarono anche Blasie e Theodore, che, insieme alle rispettive fidanzate, erano gli unici Serpeverdi rimasti a scuola intenzionati a combattere la guerra contro Voldemort.

 

 

FINE CAPITOLO N * 36

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Capitolo 37
*** CAPITOLO N.37 ***


CAPITOLO N * 37

 

Quando la schiera di Mangiamorte, preceduta da Hagrid che teneva in braccio Harry arrivò davanti al portone di ingresso di Hogworts, molte delle persone presenti non riuscirono a credere ai propri occhi.

Il bambino sopravvissuto era morto per mano di Voldemort.

 

Tra le varie persone presenti nel cortile c'erano anche: Hermione, Ron, Ginny, Eryn, Neville, Draco, Pansy, Daphne, Blasie, Theodore, la professoressa Mccgrannitt e molti altri ancora.

La disperazione si diffuse tra i presenti vedendo il loro eroe morto.

 

“Questa battaglia è finita e come avete visto, sono stato io a trionfare. Harry Potter è morto e ora sorgerà un nuovo mondo. Chi di voi vuole continuare a vivere, venga pure, non voglio sprecare altro prezioso sangue di maghi e streghe...Fatevi avanti e unitevi a noi.”, disse loro Voldemort trionfante.

 

Nessuno si mosse, poi, Neville si fece avanti, fronteggiando Voldemort.

“E' vero. Harry è morto e ci dispiace. Era un nostro amico...Ma io non mi arrenderò mai.”, disse Nevile in tono di sfida.

“E tu chi saresti, ragazzo ?”, gli domandò Voldemort impressionato da tanto coraggio.

“Neville Paciock.”, gli rispose fieramente lui.

Uno scoppio di risa si sollevò dai Mangiamorte.

“La gente muore ogni giorno, e secondo me è giusto combattere e anche morire, se necessario, per qualcosa in cui si crede.Io non mi arrenderò.”, disse Neville guardando Voldemort ostinato.

“E cosa pensi di fare da solo ? Avanti, Neville. Unisciti a noi...sei coraggioso e sarebbe un peccato ucciderti.”, gli disse Voldemort sorridendo.

“Lui non è solo.”, disse Eryn affiancandosi al compagno.

Neville si girò e la vide, sollevato.

“Ci siamo anche noi.”, aggiunse Hermione, seguita da Ginny, Ron, Fred, Luna, Pansy, Blasie, Theodore, Alex, Sean, Lyra, Louise e molti altri.

 

Draco nel frattempo era rimasto al suo posto, indeciso se schierarsi apertamente contro il mostro che lo aveva marchiato e di conseguenza, contro la sua famiglia.

 

“Draco.Vieni.”, gli disse suo padre chiamandolo dal gruppo dei Mangiamorte.

“Draco.”, lo chiamò anche sua madre disperata, sperando che il ragazzo andasse da loro, in modo da metterlo in salvo.

 

Eryn, Alex, Hermione e i loro compagni guardarono il ragazzo preoccupati che si unisse nuovamente ai Mangiamorte.

 

Draco fece qualche passo avanti e, fermandosi accanto ad Eryn, disse: “No, madre. Il mio posto è qui.”

Poi, il ragazzo guardò Eryn, di fianco a lui e le sorrise.

Eryn, con gli occhi lucidi per la commozione, capì che Draco stava facendo tutto questo per lei, aveva addirittura abbandonato la sua famiglia per restarle accanto.

“Grazie, Draco.”, gli disse sorridendo.

Draco sorrise e le strinse una mano e la ragazza ricambiò.

Poi, entrambi guardarono verso Voldermort e i suoi seguaci.

“E' così, Draco ? Preferisci l'amore anziché la gloria e il potere che potremmo darti noi ? Mi hai davvero deluso, ragazzo.”, disse Voldemort fissandolo.

“Draco ! Cosa fai ? Vieni qui !”, gli urlò il padre furioso.

“No, padre. Non ti seguirò più.”, gli rispose Draco in tono calmo.

“Stupida, ragazzina ! Hai rovinato mio nipote !”, urlò Bellatrix furiosa e lanciò una maledizione contro Eryn.

 

In quel momento accaddero molte cose contemporaneamente.

 

Harry saltò giù dalle braccia di Hagrid.

La battaglia tra i Mangiamorte e i loro oppositori infuriò ed Eryn cominciò a usare il suo terribile potere, oltre agli incantesimi che usava di solito.

 

Eryn sollevò un mano e, poco prima che la maledizione di Bellatrix la colpisse, la rispedì al mittente con una folata di vento molto potente.

“Eryn ! Non devi usarlo !”, le gridò Draco in mezzo alla battaglia.

“Non posso fare altro ! O non ne usciremo vivi ! Loro sono troppi e noi siamo in svantaggio numerico. E' l'unica soluzione !”, gli rispose Eryn avvicinandosi a lui.

Draco ci pensò un momento, poi le disse: “E va bene. Ma stai attenta.”

“Anche tu.”, gli rispose lei e, gettandosi nuovamente nella mischia, cominciò a evocare fulmini, colonne di fuoco, trombe d'aria e colonne d'acqua che attaccarono i Mangiamorte senza lasciargli scampo.

 

I Mangiamorte e  gli altri combattenti, anche vedendo quei fenomeni, non ebbero il tempo di capire chi li stesse provocando, perchè erano troppo impegnati a duellare con altri maghi e streghe.

 

Dal canto suo, Draco cercava di sbaragliare più Mangiamorte possibili e di spianare la strada a Eryn, coprendola da diversi attacchi.

 

Bellatrix venne uccisa da Molly Weasley.

 

Harry nel frattempo, si scontrò con Voldemort in un epico duello.

 

Eryn stava scagliando dei fulmini contro alcuni Mangiamorte che avevano preso di mira: Blasie, Pansy, Daphne e Theodore, quando venne colpita da una maledizione che le squarciò il fianco sinistro lasciandole un profondo taglio sanguinante.

La ragazza cadde a terra dolorante.

La ferita era davvero profonda ed Eryn aveva già usato quasi tutta la sua energia per la battaglia, quindi non aveva la forza di curarsi.

 

Draco nel frattempo stava combattendo contro un Mangiamorte e, dopo averlo ucciso vide Eryn piena di sangue, a terra.

“Eryn !”, la chiamò il ragazzo disperato e correndo nella sua direzione.

Se qualche Mangiamorte si metteva sulla sua strada, Draco lo uccideva senza pietà e passava oltre.

 

Quando la raggiunse, Draco si inginocchiò accanto a lei controllando la ferita.

“Eryn...Tieni duro. Capito ? Ora ti porto via.”, le disse Draco e fece comparire delle bende che fasciarono la ferita.

 

Nel frattempo, la battaglia infuriava intorno a loro.

“No, Draco. Pensa alla battaglia...e salvati la vita. Non perdere tempo con me...”, gli disse Eryn debolmente.

“No, Eryn. Non ti lascerò morire.”, le disse Draco ostinato.

 

Nel frattempo, arrivarono anche Alex, Lyra e Sean.

“Eryn ! Maledizione ! Chi è stato a ridurti così ?! Devi curarti subito.”, le disse Alex preoccupato inginocchiandosi accanto alla sorella.

“Non posso...Non ho più energia...”, gli rispose la ragazza debolmente.

“Allora devi prenderla da chi ne ha ancora.”, le disse Alex seriamente.

Eryn sapeva cosa intesse il fratello: lei poteva trarre energia da tutti gli esseri viventi, incluse le persone.

“No...Siete troppi deboli e la battaglia non è ancora finita.”, gli rispose la ragazza in tono risoluto.

“Eryn, quanto sei testarda !”, esclamò Alex furioso.

“Cosa possiamo fare ?”, gli chiese Lyra con gli occhi lucidi.

“Portiamola vicino alla quercia, sulla riva del Lago Nero. Sbrighiamoci.”, le rispose Alex.

Draco prese in braccio la ragazza, le bende che le fasciavano la ferita erano già completamente intrise di sangue.

 

I quattro ragazzi si fecero strada nella battaglia, proteggendo Eryn e Draco che la trasportava.

 

Quando arrivarono alla grande quercia in riva al Lago, Alex disse: “Draco, mettila vicino al tronco.”

Draco obbedì, troppo preoccupato per parlare.

Eryn venne messa in posizione seduta accanto al tronco della quercia.

“Eryn, avanti ora. Sbrigati a curarti. Stai perdendo troppo sangue.”, le disse Alex seriamente.

Eryn aprì debolmente gli occhi e, lentamente appoggiò una mano al tronco della quercia.

Subito, la mano della ragazza si circondò di una luce dorata, segno che l'energia della pianta stava entrando in lei.

 

Lyra, Sean e Draco guardarono increduli il miracolo che si stava svolgendo davanti ai loro occhi.

Infatti, man mano che l'energia dell'albero entrava dentro Eryn, la sua ferita smetteva di sanguinare...

“Incredibile...”, mormorò Layra, che anche sapendo del potere dell'amica da sempre, non l'aveva mai visto all'opera.

Solo Alex non era sorpreso perchè, con lui e con i suoi genitori, Eryn aveva usato spesso il suo potere speciale.

Draco, nel frattempo si era seduto  accanto alla ragazza, ancora molto pallida e, accarezzandole dolcemente i capelli, cercò di calmarla.

 

Dopo circa cinque minuti, Eryn staccò la mano dal tronco dell'albero.

“Ma cosa fai ?! Non sei ancora guarita, Eryn !”, le disse Alex nervoso.

“Lo so, ma se continuassi, la ucciderei...e non voglio.”, gli rispose la ragazza debolmente.

“Eryn ! E' solo un albero ! E' più importante che viva tu !”, la rimproverò Alex furioso.

“No, non voglio uccidere nessuno...”, gli rispose la ragazza in tono flebile.

“Prendi da me l'energia che ti serve.”, le disse Draco stringendole una mano.

Ma non successe nulla.

“No...Ne hai già poca...”, gli rispose Eryn ostinata.

Draco stava per replicare, ma, poco dopo, dal folto del bosco comparve un unicorno che si avvicinò ad Eryn e le si sdraiò accanto.

Mia regina, prendi la mia energia. Non devi morire.”, le disse telepaticamente la magnifica creatura fissando la ragazza con i suoi vispi occhi neri.

Eryn esitò, ma poi appoggiò delicatamente la mano libera sul possente collo dell'unicorno.

Grazie...”, gli disse Eryn telepaticamente.

 

Passarono altri cinque minuti ed Eryn staccò la mano dall'unicorno, consapevole di avergli portato via molta energia.

Mia regina. Non ti sei ancora ristabilita. Prendi altra energia da me.”, le disse l'unicorno.

No, basta.Mi hai già aiutata moltissimo.”, gli rispose Eryn ostinata.

L'unicorno, rassegnato, salutò Eryn e si allontanò.

“Eryn, ancora ?”, le domandò il fratello in tono di rimprovero.

“Non preoccuparti, Alex. Ora sto meglio.”, gli rispose la ragazza sorridendo.

 

Infatti, la ferita di Eryn aveva ormai smesso di sanguinare e aveva fatto anche una crosta mentre si stava chiudendo.

 

Improvvisamente, dal lago nero comparvero le sirene che ci vivevano.

Ne emersero una ventina.

“Mia regina...Siamo qui per aiutarti. Prendi la nostra energia.”, le disse una sirena.

Eryn stava per ribattere, ma la sirena la anticipò: “Per favore, mia regina...Dacci l'opportunità di aiutarti...”

Eryn fissò la sirena che la guardava intensamente, poi cedette e le disse: “E va bene...Grazie.”

La sirena le porse una mano ed Eryn cominciò ad assorbire parte della sua energia, curandosi la ferita.

 

Ogni cinque minuti, le sirene si scambiavano il posto, in modo che nessuna di loro perdesse troppa energia.

 

Quando la ferita fu finalmente scomparsa, si fece avanti un'altra sirena che le disse: “Forza, mia regina. Prendi ancora un po' di energia...Sei molto debole.”

Eryn sorrise e le rispose: “No, grazie. Ora sto bene.La ferita è guarita.”

Alex sollevò gli occhi al cielo, esasperato.

“No, mia regina. Ti devi ancora ristabilire.”, le disse la sirena seriamente.

“Ha ragione. Sei bianca come un lenzuolo.”, aggiunse Draco guardandola preoccupato.

Eryn sospirò e disse: “E va bene...”, poi strinse la mano che la sirena le porgeva.

 

Dopo altri dieci minuti, Eryn fu di nuovo in grado di stare in piedi da sola.

 

Appena si fu alzata, la ragazza guardò le sirene e disse loro: “Grazie. Siete state molto gentili.”

“Figurati ! Dovere, mia regina !”, le rispose una sirena sorridendo e tuffandosi di nuovo negli abissi.

Poi le altre la seguirono e il Lago Nero tornò silenzioso.

 

“Ce la fai a camminare ?”, le domandò Sean preoccupato.

“Sì, non preoccuparti. Sto bene ora.”, gli rispose Eryn sorridendo.

Non appena ebbe detto quelle parole, la ragazza ebbe un capogiro e stava per cadere per terra, ma due braccia forti la sorressero e la rimisero in piedi.

“E tu staresti bene ?”, le domandò Draco sarcastico sostenendola.

“E' stato solo un capogiro...Non è niente di importante.”, gli disse la ragazza ostinata.

“Quanto sei testarda !”, borbottò il ragazzo divertito e, continuando a sostenerla, si avviò con lei e i suoi amici verso il castello.

 

Quando arrivarono al castello, i ragazzi notarono che la battaglia era finita...

C'erano corpi ovunque ed Eryn e i suoi compagni vennero circondati dai loro amici: Pansy, Daphne, Balsie, Theodore, Ginny, Neville, Ron, Hermione, Harry, i parenti di tutti loro...

“Eryn ! Tesoro, che ti è successo ?”, le domandò sua madre vedendole la maglietta macchiata di sangue.

“Niente, mamma. E' tutto a posto.”, le rispose la ragazza tranquillamente.

Maryrose e la figlia si scambiarono un'occhiata eloquente.

Ti ha vista qualcuno mentre ti curavi ?”, le chiese la madre telepaticamente.

Solo Alex, Sean, Lyra e Draco.Loro mi hanno aiutata ad arrivare alla quercia vicino al Lago Nero.”, le rispose Eryn telepaticamente.

 

Nel frattempo arrivò anche Narcissa.

“Madre.”, disse Draco appena la vide.

Narcissa rimase un momento in silenzio, poi corse ad abbracciare il figlio.

“Draco ! Ero così preoccupata !”, esclamò la donna piangendo.

“Sto bene, madre.”, le disse lui tranquillamente.

 

Quando si furono staccati, Narcissa guardò il figlio e gli disse: “Tuo padre è morto, Draco.Appena ho visto che aveva ferito Eryn, l'ho attaccato...e alla fine ho dovuto ucciderlo...Era fuori sé, mi avrebbe uccisa se non l'avessi fatto io...”

Draco guardò preoccupato la madre e le chiese: “Stai bene ? Ti ha fatto del male ?”

“Sto bene, Draco. L'importante è che tu sia felice.”, gli rispose la donna sorridendo.

 

“Ehi, ragazzi !”, li chiamò una voce.

“Daphne !”, la chiamò Eryn sorridendo.

“Eryn ! Come stai ? Quando sei venuta ad aiutarci, abbiamo visto che un Mangiamorte ti ha ferita, poi Draco ti ha portata via e nella confusione vi abbiamo persi.”, le disse la ragazza Serpeverde.

“Sto bene, grazie. E voi ? Tutto a posto ?”, le rispose Eryn sorridendo.

“Siamo ancora vivi, quindi direi che stiamo bene.”, le rispose Theodore, un po' ammaccato.

“Sempre il solito simpaticone, vero ?”, aggiunse Pansy sarcastica.

“Stiamo bene, Eryn. Un po' ammaccati, ma vivi. E' questo l'importante, no ?”, le disse Blasie sorridendo.

Eryn sorrise felice e andò ad abbracciare i suoi amici.

“Harry...?”, lo chiamò Eryn guardandolo interrogativa.

“Ho vinto, Eryn...Voldemort non ci darà più fastidio...Ce l'ho fatta solo grazie al vostro aiuto e a quello che mi hanno dato tutti gli altri.”, le rispose Harry sorridendo guardando prima Eryn, gli altri ragazzi e anche Narcissa, la quale aveva detto a Voldemort che lui era morto, quando invece non lo era.

Eryn sorrise, poi si avvicinò a Draco e gli strinse una mano.

Draco la guardò e le sorrise, poi le chiese: “Vuoi andare a riposarti ?”

“Sì.”, gli rispose la ragazza.

 

Anche se si era guarita, Eryn era ancora molto stanca e non si era ripresa del tutto, ma non lo avrebbe mai ammesso, ma Draco sembrava averlo capito lo stesso.

I due ragazzi si smaterializzarono e andarono nella camera di Draco.

 

Appena furono entrati, Eryn si mise sotto le coperte.

Draco sorrise guardandola maliziosamente e le chiese: “Tu lo sai quello è il mio letto, vero ?”

“Certo che lo so...Siamo in camera tua.”, gli rispose Eryn, non capendo dove volesse andare a parare il ragazzo.

“E' un invito, Wilson ? Farlo dopo una battaglia dev'essere ancora più eccitante.”, la prese in giro Draco sorridendo.

Eryn si imbarazzò subito e le guance le divennero rosse.

“Ma cosa ti viene in mente ?!”, esclamò la ragazza imbarazzata, mettendosi a sedere.

Draco scosse la testa divertito, si mise anche lui sotto le coperte e si sdraiò, poi, le disse: “Stavo scherzando, Eryn...”

La ragazza lo guardò un momento, mettendo il broncio e facendo finta di ignorarlo.

Draco sorrise vedendola così, poi, prendendola per un braccio la fece stendere accanto a lui e le disse: “Dai, vieni qui e riposati.”

Eryn, che nel frattempo, si era sdraiata su un fianco, appoggiando il capo su una sua spalla, ce l'aveva di fronte.

Draco ed Eryn si guardarono negli occhi per diversi minuti, poi, il primo le disse, in tono serio: “Non farmi più spaventare così, Eryn...Ho davvero temuto di perderti oggi.”

“Non preoccuparti, Draco...Non è tanto facile togliermi di mezzo.”, gli rispose la ragazza sorridendo.

Draco sorrise a sua volta, poi, accarezzandole i capelli le disse: “Riposati ora.”

Eryn sorrise e chiuse gli occhi e, cullata della carezze di Draco si addormentò.

Draco sorrise vedendo la ragazza così rilassata e completamente abbandonata a lui e, poco dopo, stravolto dalla faticosa giornata e dalle tante emozioni, cadde anche lui nel mondo dei sogni.

 

FINE CAPITOLO N * 37

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Capitolo 38
*** CAPITOLO N.38 ***


CAPITOLO N * 38

 

La guerra era finita e Draco ed Eryn erano andati a dormire nella camera del ragazzo...

 

 

Erano le otto di mattina e un insistente bussare alla porta svegliò i due ragazzi, fino  a pochi minuti prima ancora addormentati.

“Draco, Eryn ! Aprite !”, urlò qualcuno da fuori smettendo di bussare.

 

I due ragazzi chiamati in causa si guardarono spaesati per qualche minuto, cercando di capire a chi appartenesse quella voce.

“Ragazzi, state bene ?!”, urlò Daphne da dietro la porta in tono preoccupato.

Draco ed Eryn, ormai svegli si guardarono un momento, poi, la ragazza, sorridendo e alzandosi, gli disse: “Ti conviene aprire prima che buttino giù la porta.”, poi andò in bagno.

Mi sa che hai ragione, Eryn...Però quei rompiscatole potevano aspettare ancora un po' prima di farci la sveglia !”, pensò Draco infastidito andando verso la porta.

 

“Si può sapere cosa c'è da fare tutto questo casino ?”, chiese loro Draco in tono gelido appena aprì la porta.

“Eravamo preoccupati per voi.”, gli rispose Daphne.

“E' vero.Dopo la battaglia non vi abbiamo più visti.”, aggiunse Pansy.

“Allora siamo venuti a vedere se eravate qui.”, disse Theodore.

“E poi, tra mezz'ora ci sarà il discorso per i caduti e i funerali.”, concluse Blasie tristemente.

Draco, sentendo quelle parole si rabbuiò.

“Ho capito. Ci vediamo tra venti minuti in Sala Grande.”, disse loro Draco in tono serio.

“Va bene, a dopo.”, lo salutò Blasie e si incamminò verso la Sala Comune dei Serpeverde, per poi uscire.

 

Theodore, Daphne e Pansy si avviarono anche loro verso la Sala Grande.

 

 

“Vado in camera mia a mettermi qualcosa di adatto.”, disse tristemente Eryn, appoggiata alla porta del bagno.

Draco la guardò un momento, intuendo che la ragazza avesse sentito le parole di Blasie, poi le disse: “Va bene. Ci troviamo in Sala Comune tra dieci minuti.”

Poi, lo sguardo del ragazzo si rabbuiò di nuovo ed Eryn se ne accorse, infatti, mettendoglisi davanti, gli chiese: “Draco, cosa c'è ?”

Draco la guardò, non volendo risponderle, ma sapendo bene che la ragazza lo capiva meglio di chiunque, si sfogò con lei e le rispose: “E' che ancora non ci credo che sia finita, che siamo finalmente liberi...E se penso a tutti quelli che ci hanno rimesso la vita...”, ma non riuscì a continuare.

“Loro hanno combattuto per quello in cui credevano, per rendere questo mondo un posto migliore e per vivere in pace. Non dobbiamo rendere vani i loro sacrifici. Dobbiamo vivere anche per loro.”, gli rispose Eryn guardandolo negli occhi.

“Lo so...ma se penso che certe cose avrei potuto evitarle...a partire dalla morte di Silente...Non mi perdonerò mai per il male che ho causato a lui, a te e anche a tutti quelli che che ho sempre trattato con disprezzo...Sono stato uno stupido. Ho sempre creduto che la ricchezza e il nome che porto, mi avrebbero condotto verso la gloria...Mi sentivo superiore e mi divertivo a trattare male quelli meno fortunati...Sono solo un mostro.”, disse Draco cupamente.

Eryn restò un momento interdetta da quel discorso, ma poi, prendendo le mani del ragazzo tra le sue, gli disse sorridendo: “Tu non sei un mostro, Draco. Sei un essere umano come tutti gli altri e come tale puoi commettere degli errori, ma te ne sei pentito...”

Draco la guardò intensamente e fece per replicare, ma Eryn lo anticipò e gli disse: “E' inutile rimuginare sul passato, Draco. Quel che è fatto è fatto. Possiamo solo vivere al meglio il tempo che abbiamo senza pensare ai sensi di colpa...Quindi ora preparati, almeno dopo ci troviamo in Sala Comune.”, poi, avvicinandosi velocemente, gli diede un timido bacio su una guancia, poi uscì di corsa, dirigendosi verso la sua camera...

 

Draco restò sorpreso da quel bacio, ma soprattutto dalle parole della ragazza.

Poi, capendo che Eryn aveva ragione, Draco sorrise e si preparò a sua volta.

 

 

 

Dieci minuti dopo...

“Era ora ! Ma quanto ci hai messo ?”, le chiese lui appena la vide.

 

Draco indossava un paio di pantaloni neri, con camicia, cravatta e giacca dello stesso colore.

“Quante storie ! Ho solo ritardato di tre minuti !”, esclamò Eryn spazientita scuotendo la testa.

La ragazza aveva un paio di jeans neri aderenti e una camicia a giro maniche dello stesso colore.

“Infatti, sei in ritardo.”, le fece notare lui.

Eryn alzò gli occhi al cielo, esasperata, poi, avvicinandosi al ragazzo, gli chiese: “E' mai possibile che tu abbia sempre qualcosa da dire ?!”

“Anche tu non sei da meno, vero ?”, le rispose lui sorridendo divertito.

Eryn stava per replicare, ma Draco la anticipò dicendole, in tono serio: “Ora andiamo. Ci stanno aspettando.”

Eryn, tornando seria a sua volta, si appoggiò al braccio che il ragazzo le porgeva e disse: “Sì, hai ragione.”, e, insieme, si avviarono verso la Sala Grande.

 

 

FINE CAPITOLO N * 38

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Capitolo 39
*** CAPITOLO N.39 ***


CAPITOLO N * 39

 

Quello fu un giorno tristissimo per tutti.

 

Ci fu il discorso per i caduti, fatto dalla Mccgrannitt, in Sala Grande.

Eryn, Hermione, Harry e i loro amici e parenti si strinsero attorno ai Weasley e ai Signori Tonks per infondergli coraggio e fargli capire che potevano contare su di loro.

Anche Narcissa restò accanto a sua sorella Andromeda e al marito di quest'ultima.

 

 

Verso le 12.00, i parenti dei defunti portarono i loro cari nelle proprie case, e, lentamente, Hogworts cominciò a svuotarsi.

 

Anche la famiglia di Eryn decise di tornare a casa.

“Tesoro, torniamo a casa.”, le disse la madre dolcemente.

Eryn si voltò verso la madre e poi verso Draco.

Il ragazzo la guardò un momento, poi, sorridendo le disse: “Che aspetti ad andare ? Scommetto che non vedi l'ora di tornare a casa tua !”

“Sì, è vero...però...”, gli disse Eryn imbarazzata.

“Non preoccuparti per il tuo cane, te l'ho già fatto riportare a casa da un elfo.”, le disse Draco sorridendo, cercando di togliere Eryn dall'imbarazzo.

Eryn lo guardò stupita e gli chiese: “Davvero ?”

“Sì, proprio ieri sera. Prima di dormire.”, le confermò Draco.

“Ehi, fermo un attimo !”, esclamò il padre di Eryn rivolto al ragazzo.

Eryn, Draco e gli altri presenti lo guardarono perplessi.

Ohi...papà sta per scattare nella fase di iperprotettivo...”, pensò Alex divertito guardando il genitore.

“Che c'è, papà ?”, gli chiese Eryn stupita.

Prima di dormire, in che senso, Draco ? Tu ed Eryn avete dormito insieme ?”, gli domandò l'uomo seriamente.

“Tu non eri nella tua stanza quindi, ieri sera. Hai dormito con lui ?”, le chiese Stefan rivolgendosi poi alla figlia.

Eryn arrossì di colpo e rispose imbarazzata : “E' vero, non ero nella mia stanza...Ho solo dormito con Draco, ma non abbiamo fatto niente, papà !”

Solo dormito, Eryn ?”, insistè il padre.

“Certo ! Cos'altrto avremmo dovuto fare ?!”, gli rispose lei imbarazzata.

“Io un'idea ce l'avrei...”, sussurrò Draco divertito.

Eryn arrossì ancora di più e gli disse : “Cretino !”

Andromeda, come quasi tutti i presenti, sorrisero, trattenendosi per miracolo dallo scoppiare a ridere.

“Signor Wilson, io conosco mio figlio e le assicuro che non costringerebbe mai una ragazza a fare certe cose se non lo volesse anche lei.”, intervenne Narcissa cercando di calmare le acque.

“E' vero, Signor Wilson. Mia madre ha ragione.”, confermò Draco in tono serio.

“Ma certo, Stefan. Draco è un bravo ragazzo e se Eryn l'ha scelto, avrà i suoi motivi.”, disse Maryrose al marito per calmarlo.

“Mamma !”, esclamò Eryn imbarazzata.

“E comunque, se avessi voluto fare qualcosa, l'avrei fatto in questi mesi che Eryn ha vissuto a casa mia...Invece, non l'ho mai toccata.”, li rassicurò Draco seriamente.

Stefan guardò prima Draco, poi sua figlia.

“E' vero, papà. Non mi ha mai forzato a fare niente. Non ti devi preoccupare.”, disse Eryn sorridendo prima a lui e poi al ragazzo al suo fianco.

“Niente ?”, le chiese il padre scettico.

“A parte costringermi a farmi mettere i vestiti, le minigonne, pantaloncini cortissimi e camice e maglie scollate...Quello proprio non lo sopportavo !”, gli rispose Eryn pensierosa.

“Peccato, però...Stavi bene.”, le disse il ragazzo ghignando.

“Sei riuscito a farle mettere dei vestiti ? Come hai fatto, Draco ? Io non sono mai riuscita a convincerla, eppure gliel'ho detto mille volte !”, esclamò Maryrose.

“Diciamo che sono abbastanza convincente.”, le rispose Draco sorridendo.

“Sì, come Crudelia Demon che manifesta contro le pellicce !”, esclamò Eryn divertita.

Hermione, Harry, la famiglia di Eryn e quella di Lyra sorrisero divertiti sentendo quella battuta.

“Chi ?”, le chiese Draco.

“Lascia stare. E' una storia babbana...Magari ti farò vedere il film qualche giorno.”, gli rispose lei divertita, ricordandosi in quel momento che Draco non sapeva nulla su classici Disney.

“E va bene, ragazzi. Voglio fidarmi.”, disse loro Stefan, poi, guardando la figlia, le chiese: “Allora, Eryn ? Torniamo a casa ?”

“Sì, certo.”, gli rispose lei sorridendo, poi salutò tutti i suoi amici.

 

 

 

 

Quando fu il turno di Draco...

“Non sparire, capito ?”, gli chiese lei seriamente.

“E dove dovrei andare ?”, le rispose lui perplesso.

“Voglio dire...che non voglio perderti.Voglio continuare a vederti.”, gli rispose Eryn seriamente.

“Davvero lo vuoi ? Dopo tutto quello che ti ho fatto passare ?”, le domandò lui seriamente.

Eryn sorrise e, improvvisamente lo baciò dolcemente sulle labbra.

Il bacio durò poco ed Eryn si ritrasse, intimidita.

“Ti basta come risposta ?”, gli chiese lei sorridendo e guardandolo negli occhi.

Draco le sorrise e le rispose: “Penso proprio di sì...Non ti libererai di me facilmente.”

“Bene...Perchè è quello che voglio.”, gli disse Eryn sorridendo.

Tutti i presenti, che avevano assistito alla scena, sorrisero felici.

“Viva gli sposi !!!”, esclamò Balsie divertito.

“Blasie !!!”, esclamarono all'unisono  Eryn  e Draco imbarazzati incenerendo l'amico con sguardi minacciosi  e scatenando una risata colletiva dei presenti.

 

Dopodichè, Eryn si smaterializzò con la sua famiglia, così come Hermione, che, con Harry, e i genitori della prima, raggiunsero i Weasley alla Tana.

Anche le famiglie di Eryn e Lyra avrebbero raggiunto nel pomeriggio i Weasley.

 

Dopodichè, quasi tutte le persone presenti a Hogworts tornarono alle rispettive case, mentre alcuni professori cominciarono a ricostruire la famosa scuola di Magia e Stregoneria...

 

FINE CAPITOLO N * 39

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Capitolo 40
*** CAPITOLO N.40 ***


CAPITOLO N * 40

 

Passarono due mesi dalla fine della guerra e Draco ed Eryn cominciarono a frequentarsi molto spesso.

 

Arrivò la fine di agosto e Draco portò Eryn a cena in un ristorante molto chic di Londra.

“Ma come ti è venuto in mente di cenare in questo ristorante ? Costerà moltissimo.”, gli chiese Eryn quando ebbero finito di mangiare.

Draco ghignò, poi le rispose: “Non preoccuparti per questo e poi, questa è un'occasione speciale.”

Eryn lo guardò perplessa.

Draco sorrise e, prendendo una scatolina di velluto nero, la porse alla ragazza.

“Questo è per te, Eryn...”, le disse lui aprendole la scatolina.

All'interno vi era un bellissimo anello, un solitario, di oro bianco, con in  cima un diamante dai riflessi trasparenti e bianchi, che cambiavano colore a seconda della luce.

“Sempre se accetterai questo anello come regalo di fidanzamento.”, aggiunse Draco sorridendo.

Eryn era davvero emozionata e, per un momento restò immobile, non sapendo cosa fare.

Poi, la ragazza guardò Draco e gli disse sorridendo: “Certo che lo accetto, Draco. Grazie, è bellissimo.”

Draco sorrise e, sfilando l'anello dalla sua custodia, lo mise all'anulare sinistro della ragazza.

“Tu sei bellissima.”, le disse lui sorridendo, poi la baciò dolcemente a fior di labbra.

Eryn ricambiò il bacio con passione, pensando che quello fosse uno dei momenti più belli della sua vita.

 

FINE CAPITOLO N * 40

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Capitolo 41
*** CAPITOLO N.41 ***


CAPITOLO N * 41

 

Arrivò settembre ed Harry, Ginny, Ron, Hermione, Draco e Blasie si iscrissero al corso per diventare Auror del Ministero.

 

Percy Weasley diventò il più giovane Ministro della Magia.

 

Theodore, prese il posto di Olivander, come fabbricante di bacchette, quando il legittimo proprietario gli aveva insegnato il mestiere e aveva deciso di andare in pensione.

 

Eryn, invece, lavorava al San Mungo come Medimaga con Daphne e Pansy.

 

Lyra aveva il preso il posto di Hagrid come insegnate di Cura delle Creature Magiche.

 

Sean era diventato un famoso e abile pozionista che lavorava a stretto contatto con gli Auror e quindi, con il padre di Eryn.

 

Alex aveva deciso di insegnare a Hogworts  la materia di Difesa contro le Arti Oscure, mentre Luna insegnava Pozioni.

 

In quanto a Neville, lui era diventato il nuovo Preside di Hogworts.

 

FINE CAPITOLO N * 41

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Capitolo 42
*** CAPITOLO N.42 ***


CAPITOLO N * 42

 

Arrivò la metà di ottobre e, un sabato pomeriggio, Draco ed Eryn stavano facendo una piacevole passeggiata in campagna, quando qualcuno li chiamò.

“Ehi, ragazzi !”, li chiamò una voce machile dietro di loro.

Eryn e Draco si guardarono stupiti e si voltarono.

 

Il nuovo venuto era un ragazzo molto  affascinante; alto, capelli nerissimi lisci che gli coprivano in parte il viso, occhi azzurri, muscoloso e una certa sicurezza traspariva dai suoi occhi.

“Ce l’hai con noi ?”, gli chiese Draco infastidito.

“Certo. Non c’è nessun altro qui a parte noi tre.”, gli rispose il ragazzo divertito, guardando prima Draco e poi Eryn.

 

Chissà chi è ?”, pensò Eryn incuriosita guardando il nuovo venuto.

“Tu sei Eryn Stardust ?”, le chiese poi lo sconosciuto sorridendo  e avvicinandosi di qualche passo.

Draco si mise davanti alla ragazza, protettivo.

Eryn scosse la testa divertita vedendo il gesto di Draco, ma poi, affiancandolo, chiese all’altro ragazzo: “Perchè vuoi saperlo ?”

“Curiosità.”, le rispose il ragazzo misterioso, sorridendo.

“Allora mi sa che dovrai tenertela la tua curiosità. Non dico il mio nome a uno sconosciuto.”, gli disse Eryn freddamente, poi, guardando Draco, gli chiese: “Andiamo ?”

Draco lanciò un ultimo sguardo minaccioso all’altro ragazzo, poi si voltò verso Eryn e le disse: “Sì, è  meglio. Non mi sono mai piaciuti gli scocciatori.”

 

Dopodiché, i due ragazzi si diedero la mano e si  smaterializzarono, sparendo in pochi secondi.

 

Il ragazzo misterioso restò da solo nell’aperta campagna e, guardando il cielo pensò, ghignando: “Finalmente ti ho trovata, Eryn.”

 

FINE CAPITOLO N * 42

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Capitolo 43
*** CAPITOLO N.43 ***


CAPITOLO N * 43

 

Quella sera, Eryn e Draco cenarono a casa della ragazza.

A mangiare con loro c'erano: la famiglia di Eryn, di Lyra, Daphne, Pansy, Harry, Ron, Hermione, Ginny, Neville, Luna, la Signora Malfoy, i Signori Tonks con il nipotino, Hagrid...

 

“Mamma, oggi abbiamo incontrato un ragazzo, sai ?”, le disse Eryn a un certo punto.

“Ah sì ? E chi era ?”, le chiese la donna sorridendo.

“Non lo so...Non si è presentato...Aveva i capelli neri e gli occhi azzurri e mi ha chiesto se ero Eryn Stardust...”, le rispose la figlia pensierosa.

“E perchè voleva saperlo ? Tu cosa gli hai detto ?”, le domandò la madre preoccupata.

“Non gli ho dato nessuna conferma se ero io o no perchè non ha voluto spiegare il motivo per il quale mi cercava...Così, io e Draco ce ne siamo andati.”, le rispose Eryn.

“Avete fatto bene...Ma chissà chi poteva essere ? E come mai conosceva anche il tuo cognome ?”, disse la madre pensierosa.

“Non lo so...E' strano...”, disse Eryn rimuginando sull'incontro di quel pomeriggio.

“Non starci a pensare, Eryn...Quello avrà solo avuto voglia di rompere le scatole.”, le disse Draco, seduto al suo fianco.

Eryn lo fissò un momento, poi gli disse sorridendo: “Ma sì, forse hai ragione tu...E poi è inutile pensarci, non mi interessa...L'unico ragazzo che mi interessa è già al mio fianco.”, e baciò Draco dolcemente.

Draco contraccambiò felice.

Poi, quando si staccarono, le disse: “Brava, non pensare a nessun altro...o potrei diventare geloso...”

Eryn scosse la testa e sorrise divertita, poi gli disse: “Va bene...e poi te l'ho detto...Non mi interessa nessun altro...Non hai nulla da temere.”

Draco la guardò sorridendole dolcemente.

 

 

 

Quella sera, mentre cercava di addormentarsi nel suo letto, Eryn pensò ancora al misterioso ragazzo, nonostante avesse detto a Draco di non farlo, ma fu inevitabile.

Infatti, Eryn, quando aveva incontrato il ragazzo quel pomeriggio, aveva sentito una specie di scossa scuoterla quando aveva incrociato i suoi occhi ed era stata pervasa da uno strano presentimento.

Ma, non essendo sicura dell'identità dello sconosciuto, non aveva detto nulla a nessuno, per non scatenare inutili allarmismi...

 

Ma no ! Non poteva essere qualcuno della famiglia Lewis ! Nemmeno sanno che esisto !”, pensò Eryn sorridendo, prima di addormentarsi.

 

 

FINE CAPITOLO N * 43

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Capitolo 44
*** CAPITOLO N.44 ***


CAPITOLO N * 44

 

Arrivò il 28 ottobre.

Gli alberi cominciarono a tingersi di giallo, rosso e arancione mentre il clima non era ancora molto rigido.

 

Quel pomeriggio, Eryn, approfittando della bella giornata di sole, stava passeggiando in un immenso parco non molto distante da casa sua, con Zoy, la sua cagnolina.

 

Alla ragazza piaceva molto fare le foto, infatti ne stava facendo parecchie in quel parco.

 

Mentre stava per scattare un’altra foto a un lago circondato da alberi dalle differenti tonalità autunnali…

“Ti piace proprio la fotografia, eh ?”, le chiese una voce alle sue spalle.

Eryn si voltò di scatto e spalancò gli occhi.

 

La ragazza sentì di nuovo la stessa scossa pervaderla appena incrociò i suoi occhi.

“Ancora tu ?!!”, esclamò la ragazza un po’ spazientita e un po’ preoccupata.

“Sì, perché ? Questo è un parco pubblico o mi sbaglio ?”, le rispose il ragazzo divertito, lo stesso che lei e Draco avevano incontrato qualche tempo prima.

 

Zoy si avvicinò al  ragazzo per farsi coccolare e lui la accontentò.

“Ehi, ciao piccolina.”, le disse il ragazzo sorridendo e continuando a coccolare la cagnolina.

Strano…Zoy sembra fidarsi…”, pensò Eryn guardando il suo cane.

 

“Allora ? Non mi hai ancora risposto.”, le disse il  ragazzo alzandosi e guardandola.

“Cosa ?”, gli domandò Eryn spaesata.

“Quando ti ho chiesto come ti chiamavi non mi hai risposto.”, le rispose lui tranquillamente.

“Perché non mi dici prima chi sei tu ?”, gli chiese Eryn ostinata, fissandolo a sua volta.

Zoy, intanto, tornò dalla sua padrona.

“Non credo sia necessario…Sono sicuro che tu abbia già capito chi sia in realtà la prima volta che ci siamo visti perché, come me, avrai sentito una scossa  pervaderti…O mi sbaglio ?”, le rispose lui divertito.

Come fa a sapere…? Non può essere davvero….”, pensò Eryn incredula.
”Comunque ti accontento: io sono Erik Lewis.”, continuò lui, curioso di vedere la reazione della ragazza.

Come temevo…Devo far finta di niente e intanto, trovare un modo per andarmene….”, pensò Eryn guardandosi in giro.

Ma nel parco sembrava non esserci nessuno, gli animali, che fino a poco prima riempivano il posto con i loro versi, sembravo spariti.

Eryn guardò verso il lago e vide delle anatre addormentate sulla riva, così come anche la sua cagnolina, addormentata ai suoi piedi.

Eryn non ci mise molto a capire chi fosse l’artefice di quell’incatesimo.

“Ma cos’hai fatto ?!”, esclamò Eryn furiosa guardando il ragazzo.

“Tranquilla. Ho solo fatto addormentare tutti, così non ci disturberà nessuno.”, le rispose lo sconosciuto sorridendo.

Eryn guardò minacciosa il ragazzo.

“Non provare a smaterializzarti, anche perché non ci riusciresti.”, le disse il ragazzo in tono calmo, sempre restando al suo posto.

“Si può sapere cosa vuoi ?”, gli chiese Eryn cercando di prendere tempo e pensando a un modo per fuggire.

“Semplice. Voglio solo te.”, le rispose Erik sorridendo.

“Che stai dicendo ?! Non ti conosco nemmeno e poi…le nostre famiglie sono nemiche da  secoli.”, gli rispose Eryn spiazzata.

“Appunto per questo.”, le disse il ragazzo sicuro di sé.

Eryn lo guardò perplessa, non sapendo se prenderlo a schiaffi o ridergli in faccia.

“Pensaci, Eryn. Io ho un potere molto simile al tuo. Nessuno al mondo può capirti meglio di me…Se stessimo insieme, inoltre, potremmo riunire due famiglie potentissime, così non dovrebbero più farsi la guerra…Io so cosa vuol dire avere il tuo potere. Posso aiutarti quando ne hai bisogno…Posso capire cosa significhi avere un potere come il tuo. Siamo complementari.”, le  disse il ragazzo in tono calmo avvicinandosi lentamente.

Eryn restò colpita da quelle parole perché sapeva che in parte erano vere.

Lei non aveva mai potuto condividere il suo potere con qualcuno, non completamente, almeno.

Eryn era l’unica a possedere quel dono prezioso, ma quando aveva avuto paura di non riuscire a gestirlo o quando aveva avuto dei dubbi, nemmeno i suoi  genitori o suo fratello avevano potuto aiutarla perché loro non erano come lei.

 

Nel frattempo, il ragazzo le si era avvicinato ancora e ora le stava di fronte, a  meno di un metro.

“Pensaci, Eryn. Io e te siamo unici e potremmo aiutarci a vicenda.”, le disse Erik seriamente, guardandola.

La ragazza si riscosse, e indietreggiò di qualche passo, fino alla staccionata di legno che delimitava il laghetto alle sue spalle.

“Mi dispiace, ma sei arrivato troppo tardi.”, gli disse Eryn seriamente.

“Cosa vuoi dire ?”, le chiese il ragazzo perplesso.

“Se fossi arrivato un po’ di tempo fa, magari, avrei anche potuto accettare la cosa…Anche per me è stato difficile gestire il mio  potere in questi anni e mi piacerebbe che le nostre famiglie andassero d’accordo…”, disse la ragazza mestamente.

“Ma ?”, la incalzò lui fissandola.

“Ma ora ho una vita qui. Ho la mia famiglia, i miei amici e ho anche…”, gli rispose Eryn.

“Hai anche un ragazzo. Il biondo dell’altra volta, vero ? Quel Mangiamorte ? Come ha  fatto a ingannarti ?”, la interruppe lui con una  vena d’ira nella voce.

“Non parlare di lui così ! Tu non lo conosci ! E’ vero, è stato un Mangiamorte, ma non per sua scelta…E comunque, non lo è più da tempo, ormai.”, esclamò Eryn arrabbiata e, intorno a lei si scatenò un mini vortice d’aria.

“Caspita ! Devo aver toccato un tasto dolente per farti scattare così…”, disse lui divertito, facendo cessare all'istante il vortice d'aria.

Eryn lo guardò furiosa per qualche minuto, poi gli disse: “Ora sciogli l’incantesimo che hai fatto.”

“Perché ?”, le chiese lui.

“Perché ho di meglio da fare e non mi va di sprecare altro tempo con te.”, gli rispose bruscamente Eryn.

“Allora mi sa che abbiamo un problema.”, le disse lui avvicinandosi di più.

Eryn, avendo dietro la staccionata, non potè indietreggiare.

Erik se ne accorse e, sorridendo continuò ad avvicinarsi alla ragazza.

“Lasciami in pace. Io non voglio saperne niente di te.”, gli disse Eryn seriamente, e, subito dopo, usando il suo potere, generò una raffica di vento che allontanò il ragazzo.

Erik venne sbalzato all’indietro, ma rimase in piedi.

“E’ inutile opporre resistenza, Eryn. Tu verrai con me.”, le disse Erik avvicinandosi e usando il suo potere speciale, fece in modo che dei rami di alcuni alberi immobilizzassero Eryn completamente, bloccandole le mani e i piedi.

Oh, no ! Devo liberarmi !”, pensò Eryn disperata e tentò di usare il suo potere per riuscirci.

Il dono del ragazzo però , così simile al suo, era più forte perché Erik era stato abituato sin da piccolo ad usare i suoi poteri e ora sapeva padroneggiarli alla perfezione.

In più, essendo un ragazzo, aveva più forza fisica di Eryn.

”E’ inutile, Eryn.”, le disse il ragazzo sorridendo e avvicinandosi a lei che si stava dimenava furiosamente per liberarsi.

“Lasciami andare !”, esclamò Eryn furiosa.

“Non ci penso proprio.”, le rispose Erik divertito e cominciò a rovistare nello zaino della ragazza.

“Ehi, non toccare !”, esclamò la ragazza furiosa.

“Perché ?”, le domandò Erik tranquillissimo.

“Perché non è roba tua !”, gli rispose Eryn sempre più arrabbiata.

“Devo controllare se c’è qualcosa di utile  da portare con noi.”, le disse il ragazzo continuando a frugare nello zaino.

“Smettila ! E poi, io non voglio venire da nessuna parte con te ! Liberami, almeno possiamo batterci !”, gli disse la ragazza  furiosa.

“No, Eryn. Non ho nessuna intenzione di battermi con te.”, le disse lui guardandola e tenendo in mano la bacchetta della ragazza.

Poi, il ragazzo si mise in tasca la macchina fotografica di Eryn e la bacchetta.

“Perché non vuoi batterti ? Hai paura ?”, lo provocò Eryn.

“No, Eryn…Il fatto è che non voglio farti del male e comunque, non riusciresti a vincere, quindi sarebbe inutile.”, le rispose lui tranquillamente.

La ragazza sapeva che quelle parole erano vere e non disse nulla, ma non voleva nemmeno andare via con quel ragazzo.

“Bene. Possiamo andare.”, disse Erik avvicinandosi a lei.

“No…per favore, non voglio….Voglio restare qui.”, gli disse Eryn a un passo dalle lacrime.

Erik la guardò un momento, poi avvicinandosi di più, le disse: “Non preoccuparti. TI piacerà la tua nuova vita.” , e le accarezzò una guancia con una mano molto delicatamente.

“Non mi toccare !”, esclamò Eryn furiosa, dimenandosi il più possibile, ma ancora immobilizzata dai rami.

“Non credo che tu possa dare ordini nella tua posizione…”, le disse Erik sorridendo divertito e accarezzandole di nuovo una guancia.

Eryn mosse di scatto la testa per allontanarla dalla mano del giovane, sdegnata.

Erik la guardò un momento e disse: “Sarà una dura lotta.”, poi estrasse la sua bacchetta dalla giacca e la puntò contro la ragazza.

“Non farlo.”, lo supplicò Eryn, ancora  immobile e con gli occhi lucidi.

“Sogni d’oro, Eryn.”, le disse lui dolcemente e, con un incantesimo la fece addormentare.

Dopodiché, Erik liberò la ragazza e la prese in braccio, buttò lo zaino nel lago per farlo sparire e infine si smaterializzò  con lei.

 

 

Appena si fu smaterializzato, l’incantesimo che aveva addormentato il parco e i suoi abitanti si dissolse…

Zoy si svegliò e non vedendo la sua padrona la cercò disperatamente, ma poi dovette tornare a casa da sola…

 

FINE CAPITOLO N * 44

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Capitolo 45
*** CAPITOLO N.45 ***


CAPITOLO N * 45

 

La cagnolina di Eryn arrivò a casa da sola quella sera.

“Ehi, Zoy ! Dov'è la tua padrona, eh ?”, le chiese Maryrose accarezzandole dietro un orecchio appena la vide.

La cagnolina cominciò ad abbaiare come una forsennata e Maryrose la guardò perplessa, poi, sospirando disse: “Ah, come vorrei avere anch'io il potere di Eryn...Almeno potrei capire cosa sta dicendo questa bestiolina...”

La cagnolina voleva portare Maryrose nel punto in cui Eryn era sparita ma non riusciva a farsi capire abbaiando...

Così, Zoy prese nel muso un pezzo dei pantaloni di Maryrose e cominciò a trascinarla.

“Ma cosa stai facendo ?”, le chiese Maryrose, poi pensò: “Vuole che la segua...

“Oh, no...Stefan ! Stefan, vieni qui !”, urlò Maryrose preoccupata in direzione della sala.

“Cosa c'è, tesoro ?”, le domandò l'uomo arrivando dalla sala.

“Guarda Zoy, Stefan. Vuole che la seguiamo...E' arrivata a casa senza Eryn...Non vorrei che fosse successo qualcosa.”, gli disse la donna.

L'uomo guardò la cagnolina che continuava a strattonare i pantaloni della moglie per farsi seguire e disse: “Va bene. Vediamo dove ci porta.”, poi, uscirono di casa tutte e tre.

Zoy si mise a correre, anche se ogni tanto si fermava per vedere se i suoi padroni la stessero seguendo.

 

Zoy condusse i padroni vicino al laghetto dove Eryn aveva incontrato Erik non molto tempo prima.

 

“Ma qui non c'è niente...”, disse Maryrose dopo essersi guardata intorno.

Stefan si guardò attorno, poi a terra, dove, nella terra vide alcune impronte, certe erano più piccole, e altre più grandi.

“Maryrose, guarda qui...C'è stato qualcuno...”, le disse lui indicandole le impronte.

La donna si abbassò per vedere meglio.

“E' vero...Quelle piccole sono sicuramente di una donna o di una ragazza e dalle dimensioni, corrispondono al numero di Eryn...E quelle più grandi ?”, disse Maryrose preoccupata.

“Quelle più grandi sono di un ragazzo.”, confermò Stefan accigliato.

 

I due coniugi si guardarono per un momento, temendo il peggio, poi si rialzarono.

“Stiamo calmi, Stefan...Non è detto che queste siano per forza le impronte di Eryn. Sai quanta gente ci passa in questo parco !”, disse Maryrose.

“Già, ma Eryn era venuta qui oggi pomeriggio e Zoy ci ha portati in questo punto. Vorrà pur dire qualcosa...Comunque, non agitiamoci...Proviamo a sentire tutti quelli che conoscono Eryn...Magari si è dovuta smaterializzare all'improvviso.”, disse Stefan.

“Non avrebbe mail lasciato da sola Zoy. L'avrebbe portata con sé.”, osservò Maryrose cupamente.

“Hai ragione.”, concordò Stefan.

“Andiamo a sentire i suoi amici.”, disse Maryrose risoluta.

Stefan annuì e, dividendosi, cominciarono a materializzarsi dai vari conoscenti di Eryn per chiedere se l'avessero vista.

 

Maryrose, si materializzò davanti al portone di Malfoy Manor e, subito, questo di dischiuse.

“Draco !”, esclamò la donna appena lo vide dietro la porta.

“Sì, Maryrose...Dimmi...”, le disse il ragazzo perplesso da quella visita così inaspettata.

“Ti prego, dimmi che Eryn è qui con te.”, gli disse la donna con gli occhi lucidi.

Nel frattempo arrivò anche Narcisssa.

“No, mi dispiace...Io non l'ho vista...Dovevamo vederci questa sera a casa vostra.”, le rispose Draco cominciando ad avere un brutto presentimento.

“Maryrose, che succede ? Dov'è Eryn ?”, le chiese Narcissa notando l'agitazione della donna.

“Non lo sappiamo. Era andata al Parco vicino a casa oggi e Zoy è tornata senza di lei...Abbiamo seguito la cagnolina e ci ha portati in un punto del parco, ma non abbiamo trovato niente, se non delle impronte...La stiamo cercando da chiunque la conosca, ma non riusciamo a trovarla...A casa non ci sono messaggi, ne niente...Dove sarà finita la mia bambina ?!!”, le rispose Maryrose in lacrime.

Draco e la madre si guardarono, poi Narcissa, disse: “Maryrose, vieni dentro un attimo.”

La donna sconvolta, accettò e seguì Narcissa dentro Malfoy Manor.

“Vado a cercarla.”, disse Draco alla madre, poi si smaterializzò.

 

Draco la cercò in diversi posti, andò anche a Hogworts, da Luna, Neville e Alex, ma nessuno di loro ne sapeva nulla.

 

Nella mente di Draco, ricomparve il viso dello sconosciuto, ed il ragazzo ebbe un brutto presentimento, infatti, quando andò da Alex gliene parlò.

 

Draco di materializzò direttamente nell'aula dove Alex stava facendo lezione, tra lo stupore dei presenti.

“Draco ! Che ci fai qui ?”, esclamò Alex vedendoselo comparire dal nulla all'improvviso.

“Puoi venire un attimo fuori ? E' urgente.”, gli rispose Draco seriamente.

Alex lo guardò, poi, notando l'agitazione del ragazzo, lo seguì fuori dall'aula.

 

“Mi dici cos'è successo ? Non ti ho mai visto così agitato.”, gli chiese Alex fissandolo intensamente.

“Ti ricordi quando ti parlai di quel ragazzo strano che avevo visto insieme a tua sorella ? Quello che conosceva il suo cognome ?”, gli domandò Draco.

“Sì, mi ricordo.”, gli rispose Alex.

“Eryn è sparita. La stiamo cercando: io, i vostri genitori, ora tua madre è a casa mia con mia madre perchè era sconvolta...e non riusciamo a trovarla da nessuna parte...Ma quel ragazzo continua a venirmi in mente...”, gli spiegò Draco seriamente.

“Pensi che sia stato lui a rapirla ?”, gli chiese Alex.

“Non lo so...Ma voi non eravate in lotta con un'altra famiglia ? Come si chiamava ?”, gli chiese Draco.

“La famiglia Lewis...”, gli rispose Alex cupamente.

I due ragazzi si guardarono.

“Pensi che...”, disse Alex incredulo.

“Non lo so...Non se quel ragazzo faccia parte di quella famiglia, ma secondo me, dovremmo fare delle ricerche. Se questa famiglia vive in Irlanda, da qualche parte dovrà pure avere un casa...e se localizzassimo la casa...”, disse Draco.

“Forse troveremmo anche Eryn... Sì, è una possibilità...Dobbiamo tentare.”, concluse Alex seriamente.

Draco annuì, poi si smaterializzò e cominciò le ricerche su quell'antica famiglia.

 

FINE CAPITOLO N * 45

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Capitolo 46
*** CAAPITOLO N.46 ***


CAPITOLO N * 46

 

In un’enorme villa, nelle verdeggianti colline irlandesi, vicino a Dublino, in una camera c’era una ragazza che dormiva pacificamente in un letto dalle coperte verde smeraldo.

La stanza era molto luminosa e tutti i mobili erano di un pregiato legno chiaro, di ciliegio.

Nella stanza c'era uno spazioso letto a baldacchino, anch'esso in legno di ciliegio, una scrivania posta sotto una grande finestra, con una sedia, un grande armadio e un bagno interno.

 

Fuori, il tempo non prometteva nulla di buono perchè stava piovendo a dirotto già da qualche ora e il cielo era coperto da nuvole nere.

 

Attorno alla villa c'era un immenso giardino senza nessun recinto o delimitazione.

La villa si trovava in una zona montuosa, circondata da colline.

 

 

 

 

Verso l e 19.00, la ragazza si svegliò.

Ma dove sono ?”, si chiese Eryn ancora assonnata guardandosi attorno.

Dopo aver guardato la stanza in cui si trovava per  qualche minuto, Eryn ricordò tutto quello che le era successo.

 

La ragazza si alzò di scatto dal letto e si accorse di avere un anello d'oro con un diamante in cima (un solitario), ma non era quello che Draco che le aveva regalato per il loro fidanzamento.

Infatti, il gioiello che indossava sull'anulare della mano sinistra aveva incastonata una pietra verde smeraldo, non bianca come quello di Draco e anche l’anello ed era fatto diversamente.

Sull’anello che aveva al dito, Eryn notò che c’erano delle incisioni in Celtico, ma non riuscì a decifrarle perché dovevano essere molto antiche.

Nonostante questo, Eryn notò con sollievo che la collana a forma di stella che le aveva regalato il padre era ancora al suo posto, infatti, si prese il ciondolo con una mano e pensò mestamente: “Per fortuna che almeno la mia collana me l’hanno lasciata.”

Poi, Eryn cercò di togliersi l’anello, ma questo non voleva saperne di spostarsi di un millimetro.

E’ inutile…non riesco a toglierlo…Forse è stregato…Vorrei sapere dov’è finito l’anello che mi aveva regalato Draco….Comunque, ora devo recuperare la mia bacchetta e andarmene.”, pensò Eryn decisa  e si avviò verso la porta.

 

Quando Eryn arrivò alla porta, si accorse che non era chiusa a chiave e uscì velocemente dalla stanza.

 

Eryn si avventurò per il lungo corridoio, anch’esso in legno, ma scuro, pavimento compreso.

 

Lungo il corridoio c’erano quattro porte e, alla fine, c’era una rampa di scale.

Eryn si avviò subito verso le scale, cominciando a scendere alcuni gradini.

 

 

Quando la ragazza terminò di scendere le scale, si trovò in un ampio atrio che conduceva alla cucina, ampia e spaziosa con tutti i mobili in legno scuro, alla sala, una grande stanza che conteneva un divano, due poltrone, un camino, la televisione, una libreria immensa che occupava un'intera parete, alla porta d’ingresso.

 

Eryn sentì delle voci provenire dalla cucina e restò un momento indecisa su dove andare.

Potrei scappare, ma senza bacchetta, non posso difendermi…Devo scoprire dov’è al mia bacchetta.”, pensò decisa la ragazza.

“Finalmente ti sei svegliata ! Stavo venendo su a controllare, sai ?”, le chiese una voce alle sue spalle.

Eryn riconobbe subito la voce e, voltandosi si trovò di fronte Erik.

“Ma davvero ? Come mai così premuroso ?”, gli chiese Eryn sarcastica.

Erik sorrise divertito, e, avvicinandosi alla ragazza le prese un gomito e le disse: “Vieni. La cena è pronta.”

“Ma cosa vuoi che me ne importi della cena ?! Dimmi dov’è la mia bacchetta, almeno me ne torno a casa !”, esclamò Eryn furiosa e, con uno strattone si liberò dalla presa del ragazzo.

 

Nel frattempo, le persone in cucina avevano sentito la sfuriata di Eryn e raggiunsero i due ragazzi nell’atrio.

 

“Che vocina !”, esclamò un uomo sulla cinquantina con i capelli marrone scuro e gli occhi azzurri.

“Peter, piantala.”, lo rimproverò una donna esile dai lunghi capelli neri e gli occhi del medesimo colore.

“E così sei tu la piccola Eryn ?”, le chiese una donna anziana avvicinandosi alla ragazza.

 

Eryn indietreggiò a disagio, non sapendo cosa dire.

 

“Certo che è lei, Moira. Hai visto il tatuaggio che ha dietro il collo.”, le disse un uomo sulla settantina rivolto alla vecchietta di prima.

“O, insomma ! Ma la volete finire di starle così addosso ?! Non vi conosce. Lasciatela in pace !”, esclamò una ragazza alta e snella con lunghi e ricci capelli rossi che le arrivavano  a metà schiena e gli occhi azzurri parandosi davanti ad Eryn.

“Scusali. Sono un po’ invadenti.”, le disse la ragazza sorridendo e voltandosi verso di lei.

“Ho notato.”, disse Eryn stupita.

“Emma, hai finito di fare la paladina della giustizia ?”, le domandò Erik annoiato.

“Certo che no ! Ho appena cominciato ! E comunque, questa sera io ed Eryn mangeremo in camera mia.”, gli rispose la rossa decisa e, prendendo Eryn sottobraccio, cominciò a trascinarla verso lo scalone che conduceva alle camere.

“No, aspetta ! Io non voglio…”, protestò Eryn puntando i piedi.

“Sì che vuoi. O preferisci sorbirti il loro interrogatorio tutto insieme ? Fidati, okay ? Lo so che non mi conosci, ma faresti meglio a darmi retta.”, le disse Emma continuando a trascinarla.

“Emma ! Torna qui !”, esclamò Erik spazientito.

“No ! Questa sera, Eryn starà con me. Avrà  sicuramente bisogno di conforto femminile.”, gli rispose Emma e, continuando a trascinare Eryn arrivarono in cima alle scale, poi, la rossa aprì una delle porte presenti nel corridoio.

“Vieni. Questa è la mia camera.”, le disse Emma aprendole la porta, sorridendole rassicurante.

Eryn la guardò un momento, indecisa se scappare o accettare l’offerta.

“Non ti conviene scappare, Eryn. Ti riprenderebbero subito. Tu sei senza bacchetta e senza poteri.”, le disse Emma seriamente.

“Come senza poteri ?”, le chiese Eryn incredula.

“Te li hanno  bloccati.”, le rispose Emma tristemente.

Eryn la guardò incredula, ma poi decise di fare buon viso a cattivo gioco, così entrò nella camera di Emma.

 

FINE CAPITOLO N * 46

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Capitolo 47
*** CAPITOLO N.47 ***


CAPITOLO N * 47

 

Quando furono nella camera della ragazza, Emma invitò Eryn ad accomodarsi sul letto.

 

La stanza di Emma era molto luminosa; c'era un letto, anch'esso di legno chiaro, una scrivania con una sedia, un bagno interno, un'ampia finestra che occupava un'intera parete.

Attaccati alla parete c'erano diversi poster di paesaggi naturali.

 

“Che belli.”, le disse Eryn guardando i poster.

“Sì, adoro la natura e soprattutto i paesaggi.”, concordò Emma sorridendo.

Eryn si voltò verso di lei e sorrise, incerta, pensando: “Peccato...Se non fossi in questa situazione, forse potrei diventare amica di questa ragazza. Mi sta simpatica...”

 

“Dai, Eryn. Siediti pure.”, la invitò Emma indicandole il letto.

Eryn si sedette.

“Allora, Eryn…Immagino che tu sia un po’ scombussolata….”, le disse Emma sedendosi accanto a lei guardandola dolcemente.

“Un po’ è un eufemismo.”, disse Eryn cupamente.

Emma la guardò tristemente per qualche secondo, poi le disse: “Eryn…Lo so che non  ci conosciamo affatto, e credimi, a me dispiace davvero per la situazione in cui ti trovi…ma non posso aiutarti…”

“Non che sperassi il contrario.”, le disse Eryn in tono acido.

Emma sospirò, poi, le disse: “Credimi, se potessi aiutarti, lo farei volentieri…Ma tutta la mia famiglia è d’accordo con Erik…e poi, non saprei proprio come fare…”

Poi, Emma posò lo sguardo sull’anello con il diamante verde che aveva Eryn.

“In più, mio fratello ti ha messo anche quel dannato anello !”, disse Emma con rabbia.

Eryn guardò anche lei l’anello, poi chiese ad Emma: “A proposito, tu sai come toglierlo ? Ci ho provato in tutti i modi, ma non si è mosso di un millimetro e poi, io rivoglio il mio.”

“Quell’anello può togliertelo solo la persona che te l’ha messo…Per quanto riguarda  l’anello che avevi prima, non so dirti dove l’abbia nascosto Erik.”, le disse Emma cupamente, guardandola negli occhi.

Eryn restò un momento in silenzio, poi chiese: “Emma, cosa fa di preciso quest’anello ? E’ un anello maledetto: questo è sicuro. Ma perché mi è stato messo ?”

Emma la guardò tristemente, poi le rispose: “Quell’anello ti costringe ad obbedire ciecamente alla volontà della persona che te l’ha messo.”

Eryn la guardò scandalizzata.

“Ad esempio, se Erik ti dicesse di fare qualcosa e tu non la facessi…l’anello ti farebbe sentire un dolore acutissimo, ti paralizzerebbe, ti sentiresti come se andassi a fuoco…e…nel peggiore dei casi, se disobbedisci a un ordine e la persona che te l’ha messo non lo fermasse in tempo…ti ucciderebbe.”, le disse Emma con rabbia.

Eryn la guardò un momento, poi disse: “Sembra che tu conosca bene quest’anello…”

Emma sorrise tristemente e le disse: “Già…Quando avevo quattordici anni, il mio caro fratellino, ha pensato bene di mettermelo…All’epoca eravamo cane e gatto…Lui non sapeva ancora  quanto fosse pericoloso quell’oggetto e quando io mi rifiutai di fare una cosa, l’anello scatenò la maledizione…Erik si spaventò e me lo tolse subito…Ovviamente, i nostri genitori lo punirono duramente per quello che  aveva fatto…”

“Mi dispiace.”, le disse Eryn guardando la coetanea.

Emma sorrise, poi, guardando Eryn le disse: “E a me, dispiace per te…Avevo detto ad Erik di lasciarti in pace, ma ne lui e ne il resto della nostra famiglia hanno voluto darmi retta.”

Eryn guardò la ragazza per qualche minuto, in silenzio, poi le chiese: “Come avete fatto a trovarmi ?”

“A causa della guerra contro Voldemort. Un nostro parente era in Inghilterra in quel periodo e ti ha vista nella battaglia di Hogworts…Anche dopo, ti ha spiata per qualche tempo e ha capito chi fossi davvero. Così, Erik ha avuto la brillante idea di portarti qui !”, le rispose Emma stizzita.

“Sì, ho capito. Ma io non ho nessuna intenzione di restare qui. Voglio tornare a casa mia, dalla mia famiglia e dai miei amici.”, le disse Eryn decisa.

“E dal tuo ragazzo, da quant’ho saputo.”, le disse Emma maliziosa.

“Sì, anche da lui…Mi manca moltissimo.”, disse Eryn  sorridendo tristemente.

“Ne vuoi parlare ?”, le domandò Emma.

Eryn guardò la sua coetanea negli occhi  per qualche minuto, poi decise di fidarsi e cominciò a confidarsi con lei e, senza che se ne rendessero conto, le due ragazze cominciarono a diventare amiche.

 

Dopo circa mezz'ora, verso le 20.00, bussarono alla porta.

“Tesoro. Vi ho portato la cena.”, disse la madre di Emma aprendo la porta della stanza.

“Grazie, mamma.”, le rispose Emma prendendo il vassoio con il cibo.

“Ciao, ragazze.”, le salutò la donna chiudendosi la porta alle spalle.

 

 

Dopo aver mangiato, Eryn ed Emma chiacchierarono un po'...o meglio: fu Emma a descrivere ad Eryn il paese in cui si trovava, le credenze, le leggende, le abitudini degli irlandesi....e molte altre cose.

 

Verso mezzanotte, Emma, con un incantesimo fece comparire un letto, accanto al suo.

Poi, le due ragazze si misero a dormire.

 

FINE CAPITOLO N * 47

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Capitolo 48
*** CAPITOLO N.48 ***


CAPITOLO N * 48

 

FAMIGLIA LEWIS

Peter: padre di Erik e Emma (capelli marrone scuro e occhi azzurri, 43 anni)

Lucy: madre di Erik e Emma (capelli e occhi neri 40 anni)

Moira: nonna di Erik e Emma, madre di Peter (capelli grigio-bianchi e ricci e occhi verdi. 70 anni)

Edward: nonno di Erik e Emma, padre di Peter (capelli grigio-bianchi e occhi azzurri,72 anni)

Emma: Capelli ricci,lunghi e rossi.Occhi azzurri (17 anni)

Erik: capelli neri, lisci. Occhi azzurri (18 anni)

 

 

Il mattino dopo, alle 8.00…

Toc – toc

Toc – toc

 

Qualcuno stava bussando con insistenza  contro la porta della camera di Emma.

 

Le due ragazze aprirono gli occhi controvoglia.

 

“Uffa…Ma chi è ?”, chiese Eryn assonnata.

”Io un’idea ce l’avrei…”, le rispose Emma, e, puntando la bacchetta contro la porta, la spalancò.

“Era ora ! Ancora un po’ e la buttavo giù !”, esclamò Erik spazientito entrando nella camera.

“Guai a te se lo facevi ! E comunque, cos’hai da rompere alle otto della domenica mattina ?!!!”, gli  rispose stizzita Emma alzandosi e mettendosi davanti al fratello, fronteggiandolo, minacciosa.

“Ero venuto a controllare se era tutto a posto. La camera di Eryn era vuota, quindi…”, le rispose Erik per nulla intimorito.

“Quindi niente, Erik ! Dove pensavi che potese essere Eryn ?! Era venuta in camera mia ieri sera , quindi era sottointeso che fosse qui ! In più, le hai messo quel maledetto anello, le hai bloccato i poteri e le hai tolto la bacchetta ! Dove pensavi che potesse andare ?!”, esclamò Emma furiosa.

 

Erik distolse gli occhi dalla sorella e guardò Eryn che si stava alzando dal letto nel quale aveva dormito, di fianco a quello di Emma.

 

Eryn non lo degnò di uno sguardo e andò in bagno.

 

 

Quando la porta del bagno si fu chiusa, Emma disse al fratello, a bassa voce: “Erik, quella ragazza è furiosa con te. Si trova in una casa nuova, in una nuova famiglia, in un nuovo paese…In più, non ha i suoi cari vicino e tu le hai messo anche quell’anello…Glielo devi togliere.”

Erik guardò la sorella negli occhi per qualche minuto, poi le disse seriamente: “Non posso…Scapperebbe subito.”

“Erik, cerca di ragionare. So che non sei malvagio e che non vuoi farle del male. Vuoi solo andarci d’accordo e forse, starci insieme per unire le nostre due famiglie…Ma guarda in faccia la realtà…”, gli disse seriamente Emma.

“Cioè ?”, le chiese lui scettico.

“Cioè, che Eryn aveva già una vita nel suo paese. Aveva una famiglia, degli amici e, soprattutto, aveva già un ragazzo di cui è  innamorata…Non puoi pretendere che dimentichi tutto questo perché sei arrivato tu a sconvolgerle la vita !”, gli disse Emma seriamente.

Erik fece per rispondere, ma in quel momento, la porta del bagno si aprì e ne uscì Eryn  che fissò i due fratelli sospettosa.

“Cosa state confabulando ?”, chiese Eryn guardando solo Emma e avvicinandosi a lei.

“Niente, Eryn. Ora torni in camera tua, ti vesti e scendi a fare colazione.”, le rispose Erik in tono autoritario.

Eryn lo fissò con astio e gli chiese, in tono  freddo: “TI diverti ?”

“A fare cosa ?”, le chiese lui perplesso.

“A trattarmi da prigioniera e a farti odiare.”, gli rispose Eryn furente.

Erik si infuriò a quelle parole e, avvicinandosi Eryn lo fissò con rabbia e le rispose: “Vai in camera tua, subito !”

Eryn lo fissò con rabbia e gli rispose: “No, non sono la tua marionetta.”

“Eryn, ricordati dell’anello !”, le disse Emma preoccupata.

“Troppo tardi.”, disse Erik impassibile continuando a fissare la ragazza mora.

Infatti, in quel momento, l’anello cominciò a bruciare la mano sinistra di Eryn.

“Ah !”, esclamò Eryn spaventata, fissando l’anello e cercando di toglierselo.

“Erik !”, lo rimproverò Emma furiosa.

“Fallo smettere !”, gli disse Eryn sentendo anche il braccio andare a fuoco.

“Allora tu obbedisci e fai quello che ti ho  detto.”, le disse Erik impassibile guardando la  ragazza di fonte a sé.

Eryn lo guardò ancora più furiosa e, passandogli davanti, gli disse con gli occhi lucidi: “Mostro !”

Poi, Eryn si diresse correndo in camera sua.

 

Una volta entrata lì, il dolore diminuì, fino a sparire del tutto.

Anche se furiosa, Eryn si vestì…

 

 

“Complimenti, fratellino. Sei riuscito a farti odiare ancora di più.”, gli disse Emma in tono acido.

“Le passerà…Deve solo abituarsi…Dopo andrà meglio.”, le disse Erik tranquillamente guardando la direzione presa da Eryn in precedenza.

Emma scosse la testa e gli disse: “Non otterrai niente di buono così, Erik.Non puoi trattarla come una prigioniera…E ora esci dalla mia camera che mi devo preparare.”

Erik guardò la sorella un momento, poi si voltò e uscì dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle.

 

Nel passare accanto alla stanza di Eryn, Erik sentì dei singhiozzi.

Mi dispiace, Eryn…Non vorrei farti soffrire così…ma devi dimenticarti la tua vecchia vita…”, pensò il ragazzo passando oltre la camera di Eryn.

 

 

Dopo essersi preparata, Eryn uscì dalla sua  camera e si diresse verso le scale.

“Eryn.”, la chiamò qualcuno alle sue spalle.

La ragazza si voltò e guardò indifferente il ragazzo.

“Cosa vuoi ?”, gli chiese lei infastidita.

Erik la guardò attentamente e potè vedere i suoi occhi rossi e lucidi di pianto e la triste espressione che vi albergava.

Mi spiace farti stare così male, Eryn…Ma devi abituarti a questa situazione.”, pensò Erik fissandola negli occhi.

“Andiamo insieme.Non hai ancora visto niente di questa casa. Ieri sera mia sorella ti ha  praticamente trascinata in camera sua.”, le rispose Erik sorridendo.

Eryn lo guardò, poi, facendo spallucce, gli disse: “Come ti pare…”, e iniziò a scendere le scale.

Erik la seguì, non sapendo cosa fare per ingraziarsi la ragazza.

 

 

Quando arrivarono alla fine delle scale, Erik guidò la ragazza in cucina.

“Vieni. La cucina è di qua.”, le disse Erik passandole davanti.

Eryn lo seguì annoiata.

 

Quando entrarono nella stanza, i due ragazzi videro: Peter (il padre di Erik), Lucy (la madre di Erik), Moira ed Edward (i nonni di Erik) già seduti al tavolo.

“Ciao, ragazzi ! Avete fame, vero ?”, li salutò Moira sorridendo.

“Da lupi !”, esclamò Erik.

“Parla per te.”, gli disse Eryn imbronciata.

“Perché, Eryn ? Tu non hai fame ?”, le domandò Lucy preoccupata, avvicinandosi alla ragazza.

“No, non molta.”, le rispose Eryn.

“Oh vedrai come ti verrà la fame appena sarà pronta la  colazione irlandese per eccellenza !”, esclamò Edward bonariamente.

“Edward, magari Eryn non è  abituata alla nostra colazione….Forse lei mangia qualcosa di  diverso.”, disse Moira guardando prima il marito e poi la ragazza.

“Già. Hai ragione, Moira…”, concordò Lucy.

“Tesoro, noi mangiamo le salsicce, uova al tegamino, un frutto e la spremuta a colazione. Tu preferisci qualcosa di diverso ?”, le domandò Lucy fissandola.

“Io preferirei tornare a casa mia invece di  stare qui a parlare di colazioni…”, le disse Eryn tranquillamente.

“Eryn, piantala.”, le disse Erik seriamente, fissandola minaccioso.

Eryn lo fissò annoiata, poi, rivolgendosi a Lucy, le disse: “Non si preoccupi, signora.Va bene quello che c’è.”

“D’accordo, e comunque, puoi darmi del tu, Eryn.”, le disse Lucy.

“Perché ? Io non la conosco e di solito do del LEI agli sconosciuti.”, le rispose Eryn tranquillamente.

“Hai ragione, cara. Non ci siamo ancora presentati, ma mia figlia non ce ne ha dato l’opportunità ieri.”, le disse Lucy sorridendo.

“Io sono Lucy, la mamma di Erik ed Emma.”, le disse la donna.

“Io sono Peter, Eryn. E sono il padre di quei due terremoti che ho come figli.”, disse l’uomo cordiale.

“Io sono Moira e lui è Edward. Siamo i genitori di Peter e i nonni di Erik ed Emma.”, disse Moira indicando sé stessa e il marito.

 

Eryn li guardò tutti e loro la fissavano a loro volta, in attesa di una sua reazione.

La ragazza capì di dover mantenere la calma.

“Piacere.”, disse Eryn in tono apatico.

“Come sei loquace questa mattina.”, le disse Erik divertito.

“Già.Sarà la situazione, no ?”, gli rispose Eryn sarcastica.

Erik stava per ribattere, ma Moira si mise in mezzo e disse, circondando una spalla della ragazza: “Eryn, inizia a sederti che tra poco sarà pronta la colazione.”, poi, la donna, non aspettando una reazione della ragazza, la accompagnò fino a una sedia.

Comincio a capire da chi abbia ripreso Emma !”, pensò Eryn divertita.

Poi, la ragazza si sedette al posto indicatole da Moira.

Accanto ad Eryn, alla sua sinistra, si sedette Erik.

Alla destra di Eryn, invece c’era una sedia vuota.

 

Dall’altro lato del tavolo, sedevano: Moira, Edward e Lucy.

A capotavola c’era Peter.

 

Lucy cominciò a passare i piatti con la colazione ai presenti.

“Finalmente sei arrivata !”, le disse Erik voltandosi verso la sorella.

Eryn si voltò e vide Emma prendere posto alla sua destra.

“Già. Mi stavo preparando.”, gli disse Emma tranquillamente.

“Bene…Buon appetito.”, disse Peter.

Cominciarono tutti a mangiare.

 

 

 

Quando ebbero finito…

“Allora, Eryn. Che ne dici della colazione ? Ti è piaciuta?”, le domandò Lucy gentilmente.

“Sì, era buona…Ma ora posso sapere cos’avete in programma per me ? Non vorrei essere monotona, ma io vorrei tornare a casa mia.”, le rispose Eryn tranquillamente.

Lucy guardò il marito,a disagio.

“Eryn, immagino che Erik ti abbia spiegato perché tu sia qui.”, le disse Peter seriamente.

La ragazza lo fissò, poi gli disse: “Sì, me l’ha detto e io gli avevo risposto che non mi interessava, ma lui mi ha voluto portare qui lo stesso…Quindi, vi sarei molto grata se mi restituiste la mia bacchetta e il mio anello, così posso tornare a casa.”

“Piantala con questa lagna.”, le disse Erik, alterandosi, dalla sua sinistra.

“Perché ? Ho detto solo la verità !”, gli rispose Eryn fissandolo, per nulla intimorita dal tono del ragazzo.

“Eryn, capisco che ti trovi in una situazione  difficile…ma pensaci: se tu ed Erik andaste  d’accordo, le nostre famiglie non si farebbero più la guerra.”, le disse Lucy seriamente.

“Le nostre famiglie, non si stavano facendo la guerra in questi ultimi anni. Io vivevo in Inghilterra con la mia e voi qui con la vostra…Non mi sembra che ci siano state guerre…Anzi, proprio a causa del mio rapimento, ora si scatenerà davvero una guerra, perché appena i miei amici scopriranno dove sono, verranno qui per riportarmi a  casa. Quindi, non avrete solo la mia famiglia da affrontare.Sarà molto peggio.”, le disse Eryn freddamente.

“E comunque, come faccio ad andare d’accordo con uno che mi ha rapita e che pretende che  mi dimentichi delle persone che amo ?”, aggiunse la ragazza imperterrita.

“Ora basta, Eryn ! La situazione è questa e non cambierà fino a quando accetterai l’idea e comincerai a collaborare…Solo allora potrai rivedere la tua famiglia…”, le disse Peter in tono gelido, poi aggiunse, ghignando: “Ovviamente, dopo essere diventata la moglie di Erik.”

“Cosa ?!”, esclamò la ragazza scandalizzata.

“Esatto…Per ora abituati alla nostra famiglia…Più avanti  ci sarà tempo per pensare al matrimonio.”,  le disse Peter, irremovibile, fissando la ragazza.

“No ! Voi non potete…”, esclamò Eryn furiosa, alzandosi di scatto.

“Invece sì che possiamo, Eryn ! Quindi, prima accetterai la cosa e prima andrà meglio questa situazione.”, le disse Peter alterandosi e fissandola duramente.

 

Eryn guardò i presenti, Emma le restituì un’occhiata di scusa.

Eryn sapeva che la sorella del suo carceriere non era d’accordo, infatti, glielo aveva confessato la sera prima, ma non poteva mettersi contro la sua famiglia.

Eryn poi guardò il resto dei presenti, poi, con tono glaciale, disse loro: “Se volete tenermi qui contro la mia volontà, fatelo pure. Costringetemi a sposare una persona che non amo…Ma non avrete mai la mia lealtà e il mio cuore.”, poi si voltò e si avviò verso la porta della cucina.

“Dove vai ?”, le chiese Erik afferrandola per un braccio.

“Lontano da qui ! E non mi toccare !”, gli rispose Eryn furiosa, e, con uno strattone si liberò della presa del ragazzo, poi uscì dalla cucina.

 

“Però, che caratterino...”, disse il nonno di Emma ed Erik.

“Già, non sarà facile convincerla.”, aggiunse Lucy.

“Peggio per lei...Prima o poi dovrà cedere...Non può usare i suoi poteri e la magia, l'anello che le ha messo Erik farà da deterrente per eventuali colpi di testa, quindi, dobbiamo solo aspettare che si calmi e che accetti le cose come stanno.”, disse Peter in tono pacato.

“Ma siamo sicuri che le accetterà ? Quella ragazza non mi sembra una molla che tanto facilmente.”, disse Moira, la nonna dei due ragazzi.

“Senza contare che è già innamorata di un altro, quindi...non so quante speranze tu abbia con lei, Erik...”, aggiunse Emma fissando il fratello.

“Se prima amava un altro è un problema suo. Ora è qui e l'altro se lo deve dimenticare.”, disse Erik in tono gelido, poi pensò:O glielo farò dimenticare io.”

Emma e la nonna si scambiarono un'occhiata eloquente: a nessuna delle due andava a genio questa situazione, ma erano in inferiorità numerica.

 

Dopo qualche minuto di silenzio, Erik disse, guardando il padre: “E se le lanciassi l'incantesimo della metamorfosi ?”

Il ragazzo e suo padre si guardarono un lungo momento negli occhi.

 

L'incantesimo della Metamorfosi era un incantesimo che, una volta scagliato su una persona, questa, se veniva toccata da altri esserei umani, si trasformava in un animale.

Solo il mago o la strega che aveva lanciato l'incantesimo poteva toccare la persona interessata senza farla trasformare.

 

 

FINE CAPITOLO N* 48

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Capitolo 49
*** CAPITOLO N.49 ***


CAPITOLO N * 49

 

“Credo sia proprio il caso di usare quell’incantesimo, Erik.”, gli disse suo padre seriamente.

“Non so se sia una buona idea, Peter. Eryn odia già così Erik e se lui le lanciasse anche quell’incantesimo, temo che lo odierebbe ancora di più.”, disse Lucy rivolta al marito.

“E’ vero, Lucy. Forse, in un primo momento la  ragazza proverebbe ancora più rancore, ma, a lungo andare, la mancanza di contatto umano vincerà e lei accetterà  di più Erik visto che sarà il solo poterla toccare senza che si trasformi.”, le disse Peter pensieroso.

“Secondo me state sbagliando tutti quanti.”, disse Emma arrabbiata, poi proseguì: “Quello che avete fatto è sbagliato. Dovete lasciare andare quella povera ragazza. Le state rovinando la vita.”

“Non è vero.”, le disse il fratello.

“Sì che è vero, Erik ! Non hai visto come ti guarda furiosa le poche volte che ti degna di un’occhiata ? Io la capisco. Farei lo stesso se mi trovassi al suo posto.”, gli rispose Emma fissandolo.

“Non importa come lo fissa, Emma. Le passerà. Tutta la famiglia ha deciso di agire in questo modo e tu devi obbedire.”, le disse in tono autoritario suo padre.

“Certo, ma solo perché vivo ancora qui !”, gli rispose la ragazza furiosa, e, alzandosi uscì dalla cucina a passo di marcia.

 

 

Nel frattempo, Eryn era andata a passeggiare nel grande giardino della villa.

 

Improvvisamente, la ragazza vide un setter irlandese rosso correre nella sua direzione.

“Salve, Mia regina.”, la salutò il cane scodinzolando e avvicinandosi a lei.

“Ciao. Ma dammi pure del tu, ok ? Io sono Eryn. Come ti chiami ?”, gli rispose la ragazza sorridendo, abbassandosi verso il cane e accarezzandolo dolcemente dietro le orecchie.

“Sprinter.”, le rispose il cane.

“Piacere di conoscerti, Sprinter.”, gli disse la ragazza sorridendo.

 

“Ci parli davvero. Sei incredibile, lo sai ? Avevo sentito di questa tua capacità, ma non pensavo fosse vera.”, le disse una voce conosciuta alle sue spalle.

Eryn si irrigidì, e, alzandosi si voltò.

“Sì, ci parlo…La maggior parte delle volte, gli  animali sono molto meglio delle persone, non credi ? Vale sicuramente di più ascoltare un animale che una persona.”, poi, voltandosi verso il cane, gli chiese: “Vero, Sprinter ?”

“Non fare così…Lo farai arrabbiare.”, le disse il cane preoccupato.

“Ah, davvero ? Allora dovrà farmi concorrenza perché io sono molto arrabbiata e a ragion veduta.”, disse Eryn tranquillamente, continuando ad accarezzare il cane e dando le spalle al ragazzo.

“Sprinter, vai via.”, gli disse Erik in tono gelido.

Il cane guardò il ragazzo preoccupato, ma poi se ne andò lanciando un’occhiata alla ragazza.

 

Eryn sospirò, si alzò e si voltò vero il ragazzo.

Eryn fisso gli occhi azzurri si Erik e vide che erano furiosi.

“Ora vedremo come andrà a finire, Eryn.”, le disse Erik seriamente, puntandole contro la bacchetta.

“Cosa vuoi fare ?”, gli chiese lei preoccupata, fissando la bacchetta, sapendo di non potersi difendere ne con la sua bacchetta e ne con il suo potere speciale.

“Non preoccuparti, Eryn.Non ti farà male…Vedrai che cambierai idea.”, le disse Erik ghignando, poi, usando una formula in celtico antico, indirizzò l’incantesimo contro Eryn, e, contemporaneamente, la bloccò completamente con il suo potere speciale, in modo da non farla fuggire.

“Fermati !”, esclamò la ragazza disperata, non sapendo cosa Erik avesse in serbo per lei.

Erik non fece una piega.

Eryn cercò di liberarsi, ma inutilmente.

Un fascio di luce dorata la colpì in pieno e per  qualche secondo, l’accecò.

 

Pochi istanti dopo, la luce sparì ed Eryn potè muoversi liberamente.

“Cosa mi hai fatto ? Cos'era quell'incantesimo ?!”, gli chiese la ragazza preoccupata.

“Niente di che, Eryn...D'ora in poi, potrò toccarti solo io...Se sfiorerai qualunque persona, ti trasformerai e non sarai più umana per qualche tempo.”, le rispose Erik ghignando.

Eryn lo guardò incredula, poi gli disse: “Stai mentendo.”

“Per niente, Eryn. Ma se non mi credi, vai pure in casa e tocca chi ti pare della mia famiglia.”, le disse tranquillamente il ragazzo, e, voltandosi si allontanò.

Non è possibile. Starà sicuramente mentendo.”, pensò Eryn disperata.

 

“Eryn.”, la chiamò Emma avvicinandosi silenziosamente.

Eryn si voltò nella sua direzione.

“Ciao, Emma.”, la salutò lei.

“Mi spiace per quello che ti ha fatto mio fratello...Ha detto la verità purtroppo.”, le disse Emma guardandola tristemente.

“Davvero ?”, le chiese Eryn.

Emma annuì e sfiorò una mano della coetanea.

Subito Eryn si trasformò in un gatto tigrato grigio-argento.

Un attimo prima era in forma umana e il secondo successivo era diventata un gatto con tutti i suoi sensi sviluppatissimi.

Durante la trasformazione, Eryn provò un piacevole calore percorrerle tutto il corpo.

Eryn, in forma di gatto si guardò attorno e vide Emma sopra di lei.

“Mi dispiace, Eryn...Te l'avevo detto che non aveva mentito.”, le disse Emma dispiaciuta guardando la gattina.

Eryn emise un miagolio sommesso, disperata.

 

Eryn, anche se in forma di gatto, mantenne comunque la sua personalità.

“Ma che bella gattina.”, disse Erik ghignando  e, comparendo dal nulla, si avvicinò ad Eryn.

Maledetto !”, pensò Eryn furiosa fissando minacciosa il ragazzo.

Erik ghignò, ancora più divertito.

“E' inutile che mi fissi così, Eryn. D'ora in poi, solo io potrò toccarti senza farti trasformare. Ti conviene accettare la cosa.”, le disse Kevin avvicinando una mano a Eryn, per accarezzarla.

“Erik, smettila ! Allontanati.”, gli disse Emma che a stento tratteneva la rabbia.

“Perchè ? Non ne vedo il motivo. E poi di Eryn, mi occuperò io...Tu fatti gli affari tuoi, Emma.”, le disse gelido il fratello non voltandosi nemmeno a guardare nella sua direzione.

“Sei davvero insensibile, Erik ! Non hai un minimo di cuore !”, esclamò Emma furiosa, poi si voltò e si allontanò.

 

Nel frattempo, Eryn, vedendo la mano del ragazzo troppo vicina alla sua testa, gli soffiò.

“Oh, andiamo. Non fare la difficile, Eryn. Non voglio farti del male.”, le disse  Erik sorridendo e continuando ad avvicinare la mano.

La ragazza, sempre in forma di gatto, a quel punto, scattò all'improvviso e graffiò la mano del ragazzo.

“Ahia !”, esclamò il ragazzo incredulo e ritirò la mano insanguinata.

Eryn ne approfittò per fuggire nel giardino.

 

Non credevo che sarebbe arrivata a tanto...Certo che è una che tira proprio fuori gli artigli, nel senso letterale...”, pensò Erik sorridendo e curandosi la mano con il suo potere speciale.

Poi, guardandosi intorno, pensò : “Ma questo atteggiamento non ti aiuterà, Eryn...Più farai la scontrosa e più ti lascerò la maledizione.

 

 

Intanto, Eryn si era nascosta sopra un albero ed era disperata.

Perchè ? Perchè tutte a me ?! Ora che ero finalmente felice, è arrivato quel mostro a rovinare tutto ! Non è giusto...Pensavo che dopo la guerra avrei finalmente potuto vivere in pace, invece...ora come faccio ? Mi ha incastrata...Non posso disobbedirgli, non posso essere toccata da nessuno, non posso nemmeno mettermi in contatto con i miei amici...Non so più cosa fare...”, pensò Eryn disperata.

 

 

 

 

“Eryn ! Vieni fuori ! Dove diamine ti sei cacciata ?!”, urlò Erik camminando per il giardino alla ricerca della ragazza-gatto.

Erik guardò il suo orologio da polso e pensò: “Sono passati solo dieci minuti da quando si è trasformata, quindi dev'essere ancora in forma felina...Riprenderà le sue sembianze solo quando sarà trascorsa un'ora.”

Erik, stufo di cercare la ragazza, prese un anello identico a quello che aveva messo ad Eryn e gli impose un incantesimo per ritrovarne il gemello.

Trovando l'anello, Erik avrebbe trovato anche Eryn.

 

Subito dopo, dall'anello che aveva in mano il ragazzo partì un fascio di luce argentata, il quale segnava la strada per rintracciare l'altro anello.

E' inutile che ti nascondi, Eryn. Io so sempre dove sei...Tramite questi anelli, posso rintracciarti in qualsiasi momento.”, pensò Erik sorridendo  e seguendo la direzione indicata dall'anello che aveva in mano.

 

 

 

Cinque minuti dopo, Erik raggiunse l'albero dove si era rifugiata la ragazza.

“Eryn ! Lo so che sei lì. Vieni giù, forza !”, le disse Erik guardando in alto, verso il fitto fogliame dell'albero.

Uffa ! Ma come diavolo avrà fatto a trovarmi ?!”, pensò Eryn scocciata, ma, ricordandosi  del dolore provato quando aveva disobbedito a un ordine del ragazzo, con pochi e agili salti arrivò a terra, in mezzo alla radura.

 

Erik guardò compiaciuto la gattina grigio-argento che si era seduta in mezzo all'erba.

“Eccoti qui...Pensavi davvero di sfuggirmi ?”, le domandò Erik sedendosi a sua volta.

Eryn gli soffiò infastidita.

“Eryn, se continui a fare la scontrosa, ti lascerò la maledizione più a lungo...E' questo che vuoi ?”, le chiese lui ghignando.

Eryn si girò dall'altra parte, senza guardarlo.

“Vuoi fare finta che non ci sia. Ho capito. Ma nemmeno questo ti aiuterà...Ora resta qui e non te ne andare.”, le disse il ragazzo sdraiandosi a pancia in su sull'erba.

 

Eryn aspettò qualche minuto, poi, accorgendosi che non si sentiva nessun rumore, si voltò verso il ragazzo, il quale stava ammirando il cielo, per una volta, senza nuvole, dove risplendeva il sole.

Che peccato...E' anche un bel ragazzo...E forse, se non avessi conosciuto Draco l'avrei anche accettato, e sarei stata felice con lui, ma ora...come faccio ? Io amo Draco e non voglio nessun'altro...”, pensò Eryn fissando il ragazzo.

 

Passò un'ora ed Eryn, sentendo nuovamente la vampata di calore, si ritrasformò in umana, con tutti i vestiti che aveva al momento della precedente trasformazione.

La ragazza si sedette e si guardò, volendo avere la conferma di essere tornata come prima.

 

Erik la guardò divertito, mentre era ancora sdraiato a pancia in su e le disse: “Come ti  senti ? Ora stai meglio nella tua vera forma, vero ?”

Eryn lo guardò con odio, poi gli rispose: “Cosa te ne importa ? Se davvero ti interessasse la mia salute, non mi avresti scagliato quell'incantesimo.”

Erik sospirò e si mise a sedere, poi, guardando la ragazza, le disse seriamente: “Eryn, io vorrei solo che andassimo d'accordo...E così difficile ?”

“Ma, non lo so ! Sei tu che mi hai  rapita, tu che mi hai portata via dalla mia famiglia e dai miei amici e dalla persona che amo...Mi risulta un po' difficile andare d'accordo con te.”, gli rispose Eryn furiosa.

“Devi abituarti, Eryn. Soprattutto, dimenticati del ragazzo che ami perchè non lo vedrai più. Tu appartieni a me e noi ci sposeremo.”, le disse lui in tono duro.

“Sei davvero malvagio...E comunque, non ho intenzione di sposarmi. E se proprio mi costringerete a farlo, non ti aspettare che cambi qualcosa, anzi, andrà ancora peggio perchè ti odierò ancora di più...Comunque, se per te va bene...”, gli rispose Eryn stizzita guardandolo negli occhi.

Erik le posò un dito sulle labbra  e le disse: “Basta, Eryn...Capisco il tuo rifiuto, ma è tutto inutile. Quindi accetta la cosa, almeno staremo meglio tutti.”

Eryn allontanò di scatto la testa dal ragazzo e gli disse furiosa: “Non accetterò mai la cosa ! Perchè io non ti amo e non ti amerò mai, quindi non farti inutili illusioni e non mi toccare più !”

Eryn avrebbe voluto andarsene, allontanarsi il più possibile dal ragazzo, ma l'ordine che le aveva impartito pochi minuti prima glielo impediva.

Erik, anche se ci era rimasto male sentendo le parole della ragazza, fece finta di nulla, poi le disse, tranquillamente: “Vedremo, Eryn...Ora mettiti tranquilla che mi voglio riposare.”,  e si sdraiò nuovamente sull'erba.

Eryn voltò il viso dalla parte opposta, per non vedere il ragazzo.

“Eryn.”, la chiamò lui sorridendo.

La ragazza si voltò verso di lui, fissandolo con astio.

“Sdraiati anche tu, vicino a me.”, le disse Erik sorridendo compiaciuto, sapendo che la ragazza non poteva rifiutarsi, sennò l'anello l'avrebbe attaccata.

Maledetto ! Che bastardo !”, pensò la ragazza fissandolo furiosa.

Ma, non potendo rifiutarsi, Eryn obbedì e gli si sdraiò accanto, premurandosi di dargli la schiena.

“Eryn, sdraiati di fronte a me. Non voglio vedere le tue spalle.”, le disse Erik divertito.

Eryn si sentì montare la collera, ma non potendo opporsi, fece come le era stato detto e si voltò, mettendosi su un fianco, proprio di fronte al ragazzo.

“Così va meglio.”, le disse Erik sorridendo.

“Sei un mostro.”, gli disse lei furiosa, poi chiuse gli occhi pur di non vederlo.

Erik sorrise e, guardando la ragazza così vicina a sé, si sentì felice e pensò: “Io sarò pure un mostro, Eryn...Fatto sta, che ora devi obbedirmi e per quanta resistenza tu possa fare, non cambierà nulla. Tu mi appartieni e resterai con me, volente o nolente.”, poi le circondò la vita con un braccio.

Eryn aprì gli occhi scatto e stava per digli qualcosa, ma lui l'anticipò e le disse: “Resta ferma così.”

Eryn lo fissò furiosa e impotente e le venne quasi da piangere per la rabbia, ma non poteva di certo dargliela vinta.

“Ti odio.”, gli disse in tono gelido, fissando i suoi occhi azzurri.

“Grazie, Eryn...Dovrei prenderlo come un complimento allora...sai, provare un sentimento per qualcuno è già un passo avanti...E poi, sai com'è: tra amore e odio, il passo è molto breve.”, le rispose il ragazzo sorridendo, fissando Eryn.

Eryn scosse la testa sconsolata e gli disse: “Sì, è vero...Il passo è molto breve, ma nel nostro caso l'unico sentimento che c'è e ci sarà mai sarà sempre e solo l'odio. Non illuderti.”, poi chiuse gli occhi e fece finta di dormire.

Il ragazzo la guardò per qualche secondo, poi pensò sorridendo: “Vedremo, Eryn...Dovrai pur cedere prima o poi: non hai i tuoi familiari e i tuoi amici vicino, non hai la bacchetta e i tuoi poteri, puoi essere toccata solo da me e devi obbedirmi...Una persona non può resistere per molto in queste condizioni: o cede o impazzisce...e sinceramente, spero che sia la prima...”

 

FINE CAPITOLO N * 49

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Capitolo 50
*** CAPITOLO N.50 ***


CAPITOLO N * 50

 

Passarono venti minuti da quando i due ragazzi si erano sdraiati nel prato della villa.

Erik continuava a fissare la ragazza davanti a lui che faceva finta di dormire pur di non guardarlo.

“Eryn.”, la chiamò lui divertito.

La ragazza fece finta di non sentire e non aprì gli occhi.

“Eryn, lo so che sei sveglia.”, disse il ragazzo.

Eryn sospirò e, di malavoglia aprì i suoi occhi smeraldo.

“E allora ?”, gli chiese lei acidamente.

“Allora smettila di fare così la scontrosa, tanto non risolverai niente.”, le rispose Erik seriamente.

Eryn lo guardò un momento, poi gli chiese: “Si può sapere perchè hai deciso di rovinarmi la vita ? E dov'è il mio anello ? E il mio cellulare ?”

Erik la guardò un momento prima di risponderle, poi le disse: “Il tuo anello ce l'ho io e non lo riavrai visto che è il regalo di fidazamento del tuo ex. E il tuo cellulare, se vuoi, posso ridartelo; ce l'ho in camera.”

“Draco non è il mio ex.”, precisò la ragazza furiosa.

“Sì che lo è. Visto che tra qualche tempo ci sposeremo.”, le disse il ragazzo autoritario.

“E sai che bel matrimonio sarà ! Fondato sull'odio...Wow...”, esclamò la ragazza stizzita mettendosi a sedere.

Erik sospirò e si sedette a sua volta, poi, avvicinandosi alla ragazza, le mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Eryn fece per spostarsi, ma il ragazzo le sussurrò: “Ferma.”

La ragazza, anche se furiosa, non potè disobbedire e restò immobile.

Erik, dal canto suo cominciò ad accarezzarle i capelli delicatamente.

“Smettila !”, gli disse Eryn infastidita fissando il giardino intorno a lei.

“No.Devi abituarti alla mia presenza.”, le rispose Erik ostinato.

Eryn scosse la testa, disperata, ma non potè fare nient'altro.

“Andiamo, Eryn...Non dirmi che non ti piace, eh ?”, le chiese il ragazzo sorridendo continuando ad accarezzarle i capelli dolcemente.

In effetti, era una sensazione piacevole, ma Eryn, preferiva mille volte di più il tocco di Draco.

“Fai come ti pare...Tanto non posso oppormi...”, gli rispose lei rassegnata, appoggiando il mento alle ginocchia.

Quanto sei testarda...Ti abituerai sia a me e sia alla tua nuova vita.”, pensò il ragazzo tranquillamente, continuando ad accarezzarla.

 

Dopo cinque minuto, Erik si alzò in piedi e, porgerndole una mano le disse: “Eryn, andiamo in camera mia, almeno ti ridò il cellulare.”

Eryn lo guardò un momento e, senza accettare l'aiuto del ragazzo si alzò a sua volta.

Erik la guardò un momento, deluso dal suo comportamento, ma fece finta di nulla.

“Vieni.”, le disse lui.

Eryn lo seguì senza dire niente: ormai, per lei ogni cosa aveva perso interesse.

 

 

Quando rientrarono in casa, i due ragazzi videro i nonni e il padre di Erik che stavano parlando tranquillamente nel salotto, mentre la madre era in cucina.

“Ciao, ragazzi.”, li salutò la nonna.

“Salve.”, le rispose Eryn.

“Signorina, la vuoi smettere con la storia del LEI ?! Così mi fai sentire ancora più vecchia e non è carino ! Sai, io sono molto sensibile e se mi dai del Lei, mi offendo...”, esclamò Moira, la nonna di Erik avvicinandosi alla ragazza.

“Va bene...Scusami, non volevo offenderti.”, le disse la ragazza dispiaciuta.

La donna sorrise e le disse: “Chiamami, Moira. Va bene ?”

Eryn la guardò un momento, imbarazzata, poi le rispose: “D'accordo.”

Erik sorrise divertito vedendo quella scena, poi le disse: “Eryn, andiamo ?”, e, prendendola per un braccio, la condusse verso lo scalone che saliva ai piani superiori.

Eryn si impuntò ed esclamò: “Mi vuoi mollare ?! So camminare da sola !”

Tutti i presenti guardarono la scena senza fiatare.

Erik guardò un momento suo padre che gli disse telepaticamente: “Lasciale i suoi spazi, figliolo...Non starle troppo addosso.

Erik guardò nuovamente la ragazza e, seguendo il consiglio di suo padre, lasciò andare il braccio della ragazza.

Eryn lo guardò stupita perchè non si aspettava una sua resa.

“Seguimi.”, le disse Erik e cominciò a salire le scale.

Eryn, ancora stupita, lo seguì diffidente.

 

 

 

“Certo che ha proprio un bel caratterino quella ragazza.”, disse Edward rivolto al figlio.

“Già...Erik dovrà mantenere la calma o non otterrà nulla.”, gli rispose Peter.

Moira li guardò tutti e due e disse, in tono duro: “Anche se Erik manterrà la calma, non cambierà niente.”

“Cosa vuoi dire, mamma ?”, le domandò Peter perplesso.

“Quello che vi ho detto più di tre mesi fa: non avreste dovuto portarla qui. Lei aveva già la sua vita e non credo che vi rinuncerà molto facilmente.”, gli rispose Moira fissando prima il figlio e poi il marito.

“Ma tesoro, non vuoi che le due famiglie più potenti d'Irlanda vadano finalmente d'accordo ? Preferisci che continuino ancora le antiche faide ?”, le domandò il marito incredulo.

“Certo che vorrei la pace per le nostre due famiglie, ma non se deve soffrirne una ragazza che ha ancora una vita davanti a sé...Forse, se si fossero incontrati in un altro momento, le cose sarebbero andate diversamente, magari come avreste voluto voi...ma ora è troppo tardi. Quella ragazza non sarà mai felice se resterà qui e nemmeno Erik.”, gli rispose Moira seriamente.

“Moira ha ragione...Forse abbiamo sbagliato a portarla qui.”, aggiunse Lucy, arrivando dalla cucina e sedendosi accanto al marito.

“Dici ?”, le domandò Edward.

“Temo di sì...Non pensavo che avesse già un ragazzo. Se l'avessi saputo, non sarei stata d'accordo con la vostra idea...Non si può spezzare il vero amore.”, gli rispose Lucy.

“Si può spezzare eccome, invece. Quella ragazzina si abituerà alla nuova vita e soprattutto, a Erik. O si adatterà o impazzirà...”, concluse Peter risoluto.

Lucy lo guardò un momento, poi disse: “Non lo so, Peter...Vediamo come vanno le prime settimane.”, poi si alzò e, insieme a Moira andò a curare le rose del giardino.

 

 

 

Erik condusse la ragazza, alla porta di legno, a pochi metri dalla sua camera.

 

Quando raggiunsero la porta, il ragazzo l'aprì e fece cenno ad Eryn di entrare.

“Prego, entri pure.”, le disse Erik sorridendo.

Eryn lo guardò un momento e, senza dire nulla entrò nella stanza.

 

Era una bella camera di legno: c'era un letto a baldacchino con le coperte blu cobalto, una scrivania con una sedia (anch'esse di legno), un armadio e un comodino vicino al guanciale sinistro del letto con sopra una lampada.

Attaccate alle pareti c'erano moltissime fotografie di persone, paesaggi...

Poi striscioni della squadra di Quidditch Irlandese...

Eryn si fermò a guardare le fotografie, incuriosita.

Erik  la guradò sorridendo.

 

La ragazza si fermò davanti a una fotografia che ritraeva sei ragazzi.

 

Nella foto riconobbe Erik ed Emma in costume da bagno con altri quattro ragazzi, in riva al mare, in una spiaggia soleggiata.

“Che posto è questo ?”, gli chiese la ragazza inscuriosita.

“Lì eravamo a Bray, non molto distante da Dublino...Sai, è un paesino di mare e quel giorno c'era il sole.”, le rispose lui affiancandola.

“Poi, loro sono: Sharon, Luise, Mark e John. Sono dei nostri amici.”, le rispose lui indicandole i diversi soggetti della foto.

 

Eryn, dopo un momento di silenzio, disse: “E' da tanto che non vedo più il mare...L'ultima volta ci sono andata quando avevo quattordici anni. Ero andata con la mia famiglia alle Isole Tremiti, in Italia...Era un posto bellissimo.”

“Magari potremmo organizzare qualche gita. Che ne dici ?”, le chiese lui tranquillamente.

Eryn fece spallucce e gli rispose: “Fai come vuoi...Tanto non mi interessa più ormai.”, e si allontanò da lui.

Erik sospirò e si impose di mantenere la calma.

Mi dispiace vederla così triste...Ma l'unico modo per farla stare meglio, sarebbe lanciarle un bell'Oblivion, almeno si dimenticherebbe tutto...Ma non voglio cancellare tutti i suoi ricordi...Fanno parte di lei. Non è giusto...Cosa posso fare ?”. pensò il ragazzo dispiaciuto guardandola.

 

In quello stesso momento, la porta della camera si aprì all'improvviso ed entrò Spinter di corsa.

“Sprinter !”, lo chiamò Erik.

Il setter irlandese andò a fare le feste al suo padrone, gli saltò addosso, lo leccò tutto contento.

“Sprinter ! Dai, buono. Stai giù !”, gli disse Erik sorridendo.

 

Eryn guardò il ragazzo e pensò “Sembra un altro con gli animali...Si vede che gli piacciono molto...Io vorrei andarci d'accordo...ma non posso...Mi ha portato via dalla mia famiglia, da Draco...

 

“Sprinter !”, lo chiamò Eryn sorridendo.

Il cane lasciò stare Erik e si fiondò dalla ragazza, facendole le feste.

Eryn si inginocchiò e lo coccolò un po' sorridendo.

“Che c'è ? Coccolone !”, gli disse lei divertita.

“Sono contento di vederti ! Come stai ? Lo so che Erik ha sbagliato, ma non è una cattiva persona...Prova a dargli un'opportunità. Lo faresti per me, mia Regina ?”, le disse il cane tra un guaito e l'altro.

Eryn lo guardò un momento nei suoi dolcissimi occhi nocciola e gli rispose sorridendo: “Va bene. Te lo prometto...Come potrei dirti di no ?”

 

Erik si avvicinò e si inginocchiò di fianco a lei, poi le chiese: “Si può sapere cosa state confabulando voi due ? Anch'io vorrei capire gli animali come te !”

Eryn lo guardò divertita e gli rispose: “Spiacente ! Quella è una mia prerogativa ! Rassegnati !”

Erik sorrise sentendo quella battuta, poi si alzò e porse una mano alla ragazza per aiutarla ad alzarsi.

Eryn lo guardò indecisa, ma Sprinter decise per lei: con il muso spinse una mano della ragazza fino a  quella di Erik, che la prese e la tirò su senza sforzo.

 

I due ragazzi si guardarono un momento, poi, Eryn ritrasse la mano e, allontanadosi un po' da Erik, gli chiese: “Allora ? Il cellulare ?”

“Ah, già.”, le rispose lui sorridendo, poi, aprendo un cassetto della scrivania prese il telefono di Eryn.

 

Nel cassetto c'era anche la bacchetta della ragazza e quando Eryn la vide si avvicinò.

“Quella...”, disse Eryn.

“...è la tua bacchetta, sì...Non l'ho buttata. Non preoccuparti.”, le disse Erik sorridendo, richiudendo il cassetto e porgendole il cellulare.

“Ma per ora non posso ridartela.”, concluse lui.

Eryn lo guardò un momento, poi prese il cellulare.

“Eryn, non c'è bisgno che ti dica che se provassi a contattare i numeri dei tuoi amici o dei tuoi familiari, arriverebbero solo al mio cellulare, vero ?”, le disse lui ghignando.

“Cosa ?!”, esclamò lei arrabbiata.

“Cosa ti aspettavi ? Che ti permettessi di contattare i tuoi amici ? Se vuoi chiamare me o qualcun'altro della famiglia, i numeri sono già inseriti...”, le disse Erik.

“Sai che ti dico, allora ?! Riprendilo ! A me non serve !”, esclamò la ragazza furiosa rimettendogli il cellulare in mano e fece per andarsene, ma Erik la prese per un polso e la costrinse a fermarsi.

Il ragazzo la fece voltare verso di lui  e le disse, in tono glaciale: “Tieni il tuo telefono. Se ti chiamo, devi rispondere, hai capito ? Devi essere rintracciabile.”

Eryn lo fissò furiosa, ma non potendo opporsi a causa dell'anello maledetto, si riprese il cellulare.

“Lasciami.”, gli disse furiosa la ragazza.

Erik sorrise e, invece di lasciarla andare, la tirò verso il letto.

“No. Siediti qui e aspetta un momento che devo fare una cosa. Te lo dirò io quando potrai andartene.”, le disse lui ghignando.

 

Eryn stava ribollendo dalla rabbia, ma non potè far nulla se non obbedire, così si sedette sul letto.

Poi, il ragazzo la lasciò andare e si avviò verso la scrivania, prese la sua bacchetta e la puntò verso la ragazza.

“E adesso cosa vuoi fare ? Lanciarmi qualche altra maledizione ?”, gli chiese lei furente.

“No, non preoccuparti.”, le rispose il ragazzo sorridendo.

Poi, Erik colpì Eryn con un facio di luce argentata che l'avvolse completamente e l'accecò.

 

Quando ci vide di nuovo, Eryn, esclamò : “Che cos'hai fatto questa volta ?!”

“Ti ho solo dimostrato che non voglio farti del male, come pensi tu.”, le rispose lui sorridendo sedendosi accanto a lei, sul letto.

“Cosa intendi ?”, gli chiese lei perplessa.

“Usa i tuoi poteri.”, le rispose semplicemente lui sorridendo.

Eryn lo guardò stupita e provò a scatenare un vortice d'aria.

Il vortice d'aria si generò all'interno della stanza, al comando della ragazza, che lo guardava incredula.

Il vortice cominciò a far volare dei fogli che c'erano nella stanza, ed Erik, con il suo potere speciale, lo placò, fino a farlo scomparire.
“Ehi ! Non mettermi per aria la stanza sennò mia madre chi se la sente !”, esclamò il ragazzo divertito.

Eryn lo guardò un momento e gli disse, incredula: “Mi hai sbloccato i poteri.”

“Già...te l'ho detto che non voglio farti del male.”, le rispose lui sorridendo e accarezzandole una guancia.

Eryn ebbe il forte impulso di staccarsi da quel tocco, ma aveva bisogno di sentire un po' di contatto umano, quindi restò immobile.

Erik sorrise vedendo che la ragazza non aveva tentato di allontanarsi.

Eryn lo guardò negli occhi e gli chiese: “Perchè non sei arrivato prima ?”

“Perchè non sapevo dove fossi.”, le rispose sinceramente lui.

Eryn, abbassando la sguardo, gli disse: “Erik...Io non posso renderti felice come vorresti perchè amo già un altro...E' troppo tardi. Lasciami andare...Ci faremo del male entrambi se continuerai a tenermi qui.”

“No, Eryn...vedrai che ne usciremo e staremo bene.”, le disse lui sicuro.

La ragazza scosse la testa e, guardandolo negli occhi, gli disse: “No, Erik. E' troppo tardi. Non puoi chiedermi di dimenticare Draco. Mi dispiace.”, e, alzandosi dal letto, uscì dalla stanza del ragazzo, il quale non fece niente per fermarla, troppo ferito da quelle parole.

 

 

FINE CAPITOLO N * 50

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Capitolo 51
*** CAPITOLO N.51 ***


CAPITOLO N * 51

 

In Inghilterra, Draco e Alex continuarono le ricerche sulla famiglia Lewis per scoprire dove fosse situata la casa.

 

“Quindi voi pensate che si tratti proprio di quella famiglia ?”, chiese loro Sean.

“Sì, Sean...Di Mangiamorte non ce ne sono più a piede libero. E poi, chi altri avrebbe interesse a rapire Eryn ?”, gli rispose Alex cupamente rovistando tra alcune carte, nella più antica biblioteca di Londra.

“E' vero...Ma in questa biblioteca non abbiamo trovato quasi nulla su quella famiglia...”, aggiunse Lyra preoccupata.

“Già. Al massimo qualche riferimento al suo albero genealogico, o alla sua storia, ma niente che parli dei poteri particolari dei Lewis o di una possibile ubicazione della casa...”, aggiunse Harry.

“O qualcosa che riguardi dei possibili discendenti di quella famiglia.”, aggiunse Ron.

“Dobbiamo continuare a cercare. Sono sicura che troveremo qualcosa. E poi, questa non è l'unica biblioteca di Londra. Ce ne sono altre.”, aggiunse Hermione.

“Già...Però, secondo me dovremmo dividerci, ragazzi.”, disse Ginny.

“Che intendi ?”, le chiese Blasie.

“Alcuni noi dovrebbero continuare a cercare tra ritagli di giornale, annunci vari  e libri...E altri dovrebbero andare in avanscoperta...Proprio a cercare informazioni da persone vere...”, gli rispose Ginny seriamente.

“Ginny ha ragione, ragazzi. Dovremmo indagare su due fronti.”, concordò Pansy.

“Forse avete ragione.”, aggiunse Daphne.

“D'accordo. Allora dividiamoci i compiti.”, concordò Blasie.

“Io e Draco andremo in avanscoperta direttamente in Irlanda.”, propose Alex, poi, guardando Draco gli chiese: “Per te va bene ?”

“Certo ! Che domande !”, gli rispose risoluto Draco.

“Io e Blasie potremmo cercare informazioni dentro la squadra degli Auror del Ministero della Magia. Consultare l'archivio Segreto degli Auror e parlare con gli agenti più anziani.”, aggiunse Ginny.

“Ci sto.”, le disse Blasie annuendo.

“Io ed Harry andremo in giro per Londra, a Diagon Alley e a Nocturn Alley a cercare informazioni.”, disse Ron.

“Va bene.”, concordò Harry.

“Io chiederò informazioni al San Mungo...Insomma, è l'ospedale Magico per eccellenza. Ci arriva gente da tutto il mondo. Qualcuno dovrà pur sapere qualcosa.”, disse Daphne.

“Sì, proviamo anche lì.”, concordò Alex.

“Io ed Hermione continueremo a cercare tra le scartoffie. Che ne dici ?”, le chiese Pansy.

“Va bene !”, le rispose Hermione decisa.

“Io mi metterò in contatto con altri produttori di bacchette...Magari potrebbero avere delle ifnormazioni interessanti.”, disse Theodore.

Draco annuì, poi disse: “D'accordo.”

“E io terrò le orecchie aperte a scuola, nel caso sentissi qualcosa.”, disse Louise.

“Okay.”, concordò Layra.

“Bene. Allora facciamo così.”, disse Alex, poi, voltandosi verso Draco gli disse: “Draco, io passo prima a casa per avvisare i miei, poi possiamo partire.”

“Anch'io devo avvisare mia madre.”, gli rispose il biondo in tono serio, poi, guardando l'orologio, disse all'altro ragazzo: “Ci troviamo tra due ore esatte a casa tua e partiamo. D'accordo ?”

“Sì, va bene.”, gli rispose Alex.

“Bene. Allora organizziamoci così e se qualcuno scopre qualcosa, avvisi subito gli altri.”, disse Blasie.

Tutti annuirono.

“Come facciamo a comunicare tra di noi ? Non tutti hanno i cellulari.”, chiese Daphne.

“Con i Patronus.”, le rispose Pansy.

“No, è meglio di no...Attireremmo troppa attenzione.”, le disse Theodore.

“Ho un'idea !”, esclamò Hermione e, rovistando nella sua borsa ne estrasse una delle monete stregate che lei e i suoi compagni avevano usato per gli incontri dell'ES, il quinto anno di scuola.

“Useremo queste.”, disse Hermione.

“Ne hai abbastanza per tutti ?”, le chiese Ron.

“Certo. Visto che quella volta erano state così comode, ho pensato di farne qualcuna di scorta.”, gli rispose Hermione, poi, armeggiando con la borsa, tirò fuori delle altre monete e ne distribuì una a tutti i presenti.

“Perfetto. Allora andiamo.”, disse Ginny alzandosi.

“Sì, è meglio.”, concordò Harry.

Così, in pochi minuti, tutti i ragazzi, tranne Hermione e Pansy lasciarono la biblioteca.

 

“Uffa...A noi resta il lavoro più noioso.”, si lamentò Pansy.

“Non dire così, Pansy...Cercare informazioni sui libri non è così male come credi tu.”, le disse Hermione sorridendo e riprese a leggere il volume che aveva davanti.

 

 

FINE CAPITOLO N * 51

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Capitolo 52
*** CAPITOLO N.52 ***


CAPITOLO N * 52

 

Passò un mese da quando Eryn arrivò a casa di Erik.

La ragazza non faceva più la scontrosa come i primi giorni perchè tanto non le sarebbe servito a nulla, ma sembrava aver perso interesse per qualsiasi cosa.

 

“Siamo a fine novembre, ormani...”, disse Peter una sera a suo figlio, mentre erano seduti entrambi sulle poltrone della sala.

“Già...”, concordò lui fissando il fuoco.

“Come va con Eryn ?”, gli chiese il padre.

“L'hai vista anche tu, papà...Sembra che non le importi più di niente. Non so proprio cosa fare.”, ammise il ragazzo cupamente.

“Devi insistere, Erik. Devi conquistarla e farle dimenticare il suo ragazzo inglese, così andrete finalmente d'accordo.”, gli disse suo padre.

“Non è così facile. Ha la testa dura...Non vuole dimenticarsi di quel biondo.”, gli rispose lui stizzito.

“Se non se ne vuole dimenticare, pazienza...Quando sarà diventata tua moglie, non dovrai più preoccupartene perchè non avrà più via di uscita.”, gli disse il padre.

“Cosa vuoi dire ?”, gli chiese Erik perplesso.

“Intendo che apporremo al vostro matrimonio, il Sigillo Eterno, almeno, sapendo che sarà legata a te per sempre, forse, pian piano si deciderà a dimenticare quel ragazzo.”, gli rispose Peter freddamente.

“Volete davvero farlo ?”, gli chiese incredulo il ragazzo.

Il Sigillo Eterno era un antico incantesimo Irlandese e, quando veniva gettato su marito e moglie nel giorno del matrimonio, li costringeva a stare insieme per sempre, non permetteva ai coniugi di “distrarsi” con altre persone; pena, la morte.

“Sì, Erik. Se Eryn non cambierà atteggiamento e tu non riuscirai a farle dimenticare quel ragazzo, sarà necessario farle quell'incantesimo...E' l'unico modo per impedirle di tornare da lui.”, gli disse Peter seriamente.

Erik non disse nulla pensando che forse suo padre stava esagerando: è vero, lui voleva Eryn, ma non voleva costringerla a stare con lui per sempre se doveva vederla soffrire ogni giorno, come stava accandendo in quegli tempi.

 

Ci fu qualche minuto di silenzio.

 

“Dov'è piuttosto ? Non è in casa.”, gli chiese suo padre.

“E' uscita a fare shopping con Emma.”, gli rispose Erik.

“Ha ancora la maledizione della metamorfosi ?”, gli chiese Peter.

“Sì, certo. Non gliel'ho ancora tolta.”, gli rispose Erik.

 

In quel momento si sentì la porta aprirsi e...

“Ciao ! Siamo tornate !”, esclamò Emma reggendo cinque buste in una mano e altre cinque nell'altra.

“Emma ! Quante cose hai preso ?!”, esclamò il fratello vedendola, alzandosi dalla poltrona.

“Quelle che mi serivivano, impiccione !”, gli rispose la rossa.

“Dov'è, Eryn ?”, le chiese Peter non vedendo l'altra ragazza.

“Ah...Ecco, Eryn è proprio qui.”, gli rispose Emma indicando un punto più in basso, dove c'era una gattina tigrata argentata.

“Ma cosa...?”, chiese Erik fissando la gattina.

“Eravamo in un negozio. Eryn si stava provando un vestito nel camerino, poi la commessa gliene ha portato un altro e, per sbaglio nel passarle il vestito, le ha toccato la mano...Io ho visto il vestito cadere per terra e ho detto alla commessa che ci avrei pensato io a passarglielo e quando sono entrata nel camerino Eryn era già in forma felina.”, gli rispose Emma.

“L'ha vista qualcuno ?”, le chiese Peter preoccupato.

“No, non credo.”, gli rispose Emma.

Erik si avvicinò alla gattina e si accucciò di fronte a lei.

“Da quanto tempo è così ?”, chiese il ragazzo alla sorella.

“Da quasi un'ora...Dovrebbe ritrasformarsi a breve.”, gli rispose la sorella dispiaciuta.

E, in quel preciso momento, Eryn tornò alla sua forma umana.

La ragazza si rimise in piedi, senza dire nulla.

“Eryn.”, la chiamò il ragazzo dispiaciuto.

Eryn non si voltò e si incamminò su per le scale.

 

Erik fece per seguirla, ma Emma, a bassa voce gli disse: “No, Erik. Lasciala sola per un po'...Si deve calmare.”

“Cosa ?”, le chiese lui perplesso.

“Erik, pensaci...E' da un mese che le hai imposto quella maledizione...Perchè non gliela togli ? Insomma, è qui da sola, non può contare sui suoi cari, non può avere un contatto umano che non sia il tuo...Hai idea di quello che sta passando ?”, gli disse Emma seriamente fissandolo.

“E' giusto così, Emma. E' l'unico modo per convincerla ad accettare Erik.”, le disse il padre in tono freddo.

“Non è questo il modo e comunque...non mi sembra che ti allontani come faceva  all'inzio, no ?”, gli chiese Emma.

 

Infatti, da quando le era stata imposta la maledizione della metamorfosi, la ragazza, sentendo la mancanza del contatto umano, aveva inziato ad accettare di più Erik e non si scansava più quando lui la toccava, non faceva nulla per opporsi.

“Hai ragione, Em.”, le disse Erik pensieroso.

“Emma, non mettere strane idee in testa a tuo fratello.”, le disse Peter, prima di lasciare la stanza.

Emma lo ignorò e, quando fu andato via, disse: “Erik. Dammi retta. Togliele la maledizione. La sta distruggendo.”

Erik la guardò un momento, poi le disse: “Va bene, Emma. Temo che questa volta tu abbia ragione. Ora vado, ma non diciamo niente a nessuno, soprattutto a papà.”, poi raccontò alla sorella del progetto del padre per il matrimonio e del Siglillo.

“Oh, no ! Non possiamo permetterlo, Erik !”, esclamò Emma allibita.

“Lo so, Emma...Cercheremo una soluzione, va bene ?”, le disse lui seriamente.

Emma annuì, poi si fece da parte mentre il fratello saliva le scale.

Fai la cosa giusta, fratellino.”, pensò la ragazza.

 

 

Quando il ragazzo arrivò davanti alla porta della camera di Eryn esitò un momento, poi entrò silenziosamente.

 

La stanza era in penombra, ed Erik, in un primo momento, pensò che fosse vuota, ma poi vide Eryn seduta sul letto, con  le braccia che circondavano le ginocchia e la testa nascosta dalle braccia e stava piangendo.

Erik ci restò male vedendola così e, sedendosi silenziosamente di fianco a lei, le circondò le spalle con un braccio.

“Ehi...”, la chiamò dolcemente.

Ma Eryn, anche avendolo sentito, non si mosse dalla sua posizione e continuò a singhiozzare sommessamente.

“Dai, non fare così...”, le disse lui in tono calmo e, prendendole il mento con una mano, glielo tirò delicamente su per poterla guardare in faccia.

Eryn non oppose nessuna resistenza e, quando Erik potè guardarla, vide i suoi occhi gonfi di pianto.

Erik non disse niente e le fece appoggiare il capo al suo petto, poi cominciò ad accarezzarle dolcemente i capelli.

“Mi dispiace, Eryn...Non volevo che andassero così le cose.”, le disse il ragazzo in tono pacato, continuando ad accarezzarla.

Poi, senza farsi vedere, puntò la bacchetta sulla ragazza e le lanciò la contromaledizione.

Una luce dorata colpì la ragazza, la quale aprì gli occhi e, alzando la testa, gli chiese: “Cos'hai fatto adesso ?”

“Semplice: ti ho tolto la maledizione della metamorfosi.”, le rispose lui sorridendo.

Gli occhi di Eryn si spalancarono per la sorpresa.

“Mi prendi in giro.”, disse la ragazza, non credendoci.

“Dici ? Allora vai da Emma e fai una prova.”, le disse il ragazzo sorridendo, poi si alzò e uscì dalla stanza.

Eryn guardò un momento la porta della sua stanza e si incamminò verso quella di Emma.

 

Toc – toc

“Avanti !”, esclamò la ragazza dall'interno.

Eryn aprì la porta ed entrò.

“Ciao, Eryn !”, la salutò Emma.

“Ciao, posso o sei occupata ?”, le chiese lei timidamente.

“No, figurati. Vieni !”, le disse Emma sorridendo e, prendendola per una mano la fece sedere sul suo letto.

Eryn, notando che non si trasformava più, sorrise e pensò “Allora diceva la verità !”

“Finalmente ti ha tolto quella maledizione. Era ora !”, esclamò Emma sorridendo.

“Già. L'hai convinto tu ?”, le chiese Eryn.

“No, non credo. Io gli ho dato solo una piccola spinta...Ma credo che si fosse già reso conto da solo quanto ti facesse stare male quella maledizione.”, le rispose Emma sorridendo.

Eryn sorrise.

“Comunque, ora dovresti farmi da consulente.”, le disse Emma.

“In che senso ?”, le domandò Eryn perplessa.

“Nel senso che questa sera uscirò con un ragazzo e tu devi consigliarmi quale vestito mettermi. Ti va ? Ne ho talmente tanti ! Il problema è che non so proprio quale scegliere !!! Mi daresti una mano ?!”, le rispose Emma agitata.

Eryn sorrise, pensando che era come vedere Pansy  e le rispose: “Certo. Dai, tira fuori i vestiti.”

Emma sorrise e cominciò a provare alcuni dei suoi vestiti.

 

 

Dopo un'ora, finalmente, Eryn era riuscita a convincere l'amica che un vestito color lavanda faceva proprio al caso suo, abbinato con degli stivali alti fino alla caviglia di nera pelle lucida e un cappotto color panna.

“Così stai benissimo.”, le disse Eryn sorridendo avvicinandosi all'amica.

“Dici ? E se invece mi mettessi il vestito rosso con...”, cominciò Emma dubbiosa.

Eryn, esasperata, le disse: “Emma ! Vai benissimo così e sono le cinque. Il tuo accompagnatore arrivaerà a minuti, quindi vai e non preoccuparti !”

 

Infatti, proprio in quel momento, dal piano di sotto, Lucy urlò: “Emma, è arrivato Daniel !”

“Oh, no ! E ora che faccio ?! Sei sicura che vada bene così ?! E se non gli piacessi ?!”, esclamò Emma preoccupata.

Eryn, spazientita, la spinse verso la porta della camera e la trascinò in corridoio, poi le disse: “Emma ! Vai benissimo così ! Ora vai di sotto e raggiungilo o giuro che non ti parlo più !”

Emma la guardò un momento, poi le disse sorridendo: “Okay, grazie socia ! Ci vediamo più tardi !”, e scese le scale.

“Uffa...Che fatica !”, esclamò Eryn sorridendo.

Erik, che aveva visto tutta la scena perchè passava di lì per caso, sorrise e, avvicinandosi alla ragazza le disse divertito: “E così, Emma ti  ha scelta come consigliera, eh ? Com'è andata ?”

“Lascia perdere ! E' peggio di Pansy ! Non so quante prove ha fatto e anche se le andavano bene tutti i vestiti che ha provato, ci ho messo una vita a convincerla che poteva uscire anche con un sacco per la farina e avrebbe fatto lo stesso...E' stata una faticaccia !”, gli rispose Eryn sorridendo.

Erik sorrise divertito e le disse: “Meno male che non sono una ragazza, sennò questa grana sarebbe toccata a me !”

“Che simpatico !”, esclamò Eryn sarcastica.

“Ti va di  andare a fare un giro a Dublino ?”, le chiese il ragazzo.

“A Dublino ?”, domandò lei stupita.

“Sì, dai...Non ci sei ancora stata.”, le rispose lui sorridendo.

Eryn sorrise e gli rispose: “Va bene. Vado a prendere la borsa.”, e passandogli davanti, gli disse: “Erik...Grazie per avermi tolto quella maledizione.”

“Figurati...Quello è stato un grave errore da parte mia...Ovviamente, in casa lo sappiamo solo io ed Emma che non ce l'hai più. Gli altri non devono saperlo.Ora vai. Ti aspetto all'ingresso.”, le rispose lui sorridendo e si avviò per le scale.

 

Cinque minuti dopo, Eryn scese le scale e trovò Erik vicino alla porta d'ingresso.

“Sei pronta ?”, le chiese appena la vide.

“Sì.”, gli rispose la ragazza sorridendo.

 

“Ragazzi, dove andate ?”, chiese loro Lucy vedendoli mettersi i cappotti.

“Andiamo a Dublino, mamma. Non aspettateci per cena.”, le rispose Erik tranquillamente.

“Va bene. Buona passeggiata.”, disse loro la donna sorridendo.

“Dai, andiamo in garage.”, le disse Erik sorridendo.

“In garage ?”, gli chiese la ragazza stupita.

“Sì, perchè ?”, le domandò lui entrando nel garage e avvicinandosi a una jeep verde smeraldo.

“Tu guidi ?”, gli chiese Eryn incredula.

“Certo che guido !”, esclamò lui divertito.

“Ma...hai la patente ?”, gli chiese Eryn stupita.

“Sì, ce l'ho. Ora sali.”, le rispose lui avvicinandosi alla portiera del passeggero e aprendogliela.

Eryn lo guardò un momento e salì in macchina.

Dopodichè, il ragazzo richiuse la portiera e si sedette al posto del guidatore, mettendo in moto.

 

Appena furono fuori dai confini della casa, Eryn gli disse: “Allora tu hai più di 17 anni.”

“Sì. Ne ho 18.”, le rispose Erik sorridendo.

Come Draco...Anche lui ha un anno più di me...”, pensò Eryn tristemente. 

Erik si accorse del cambiamento di umore della ragazza e intuì che stava pensando al suo ragazzo, così cercò di distrarla: cominciò a parlarle di tutto e di più.

Quando i due ragazzi arrivarono a Dublino andarono a visitare diverse cose, fecero molti giri nei negozi e, a cena, andarono in una pizzeria nel centro della città.

Eryn si divertì molto quella sera.

 

 

Era mezzanotte ormai quando rientrarono in casa.

“Facciamo piamo o sveglieremo tutti.”, le disse il ragazzo avviandosi verso lo scalone che conduceva alle camere.

Eryn annuì e seguì il ragazzo al piano di sopra.

 

Dalla cucina, i genitori di Erik li videro salire su...

“Forse stanno cominciando ad andare d'accordo.”, disse Lucy.

“Speriamo.”, disse Peter.

Dopodichè, anche loro andarono a dormire.

 

 

Arrivati davanti alla camera della ragazza, Erik le disse: “Allora, buonanotte !”

“Buonanotte !”, gli rispose Eryn  e si ritirò in camera sua.

 

Il ragazzo invece andò verso la sua camera, con un sorriso sulle labbra e pensando: “Questa sera è andata bene...Forse sto riuscendo a conquistarla, così papà e nonno non le imporranno quel maledetto sigillo. 

 

FINE CAPITOLO N * 52

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Capitolo 53
*** CAPITOLO N.53 ***


CAPITOLO N * 53

 

Il mattino dopo, alle 8.30...

“Eryn !”, la chiamò Emma a bassa voce da dietro la porta della camera dell'amica.

Eryn, che si era appena svegliata, ma non aveva ancora voglia di azarsi dal letto, usando il suo potere speciale, aprì la porta con un colpo di vento.

“Vieni pure, Emma.”, le disse Eryn sorridendo, accoccolandosi meglio sotto le coperte.

Emma entrò sorridendo e si richiuse la porta alle spalle, poi andò a sedersi sul letto, accanto all'amica.

“Ciao, dormigliona. Non ti alzi ?”, le chiese Emma divertita.

“No, sto troppo bene sotto le coperte.”, le rispose Eryn sorridendo.

“Ti capisco, ma io ero troppo impaziente per aspettare ancora.”, le disse Emma.

“Impaziente per cosa ?”, le domandò Eryn fissandola incuriosita.

“Di raccontarti com'è andata ieri sera con Daniel, ovviamente !”, le rispose la rossa.

Eryn fece mente locale e si ricordò che la sera prima, Emma era uscita con un ragazzo.

“Allora ? Com'è andata ?”, le domandò la mora.

“Bene, direi...Anche se abbiamo capito che preferiamo restare amici...”, le rispose Emma.

Eryn la guardò un momento, poi si mise a sedere sul letto e le chiese: “Come mai ? Sembravi così entusiasta, Emma...Pensavo che ti piacesse quel ragazzo.”

“Sì, che mi piace e io piaccio a lui, ma...abbiamo capito che c'è solo una cotta...Niente di più...Quando ci siamo baciati, non abbiamo sentito scattare quella scintilla che scatta quando ci si ama davvero, quel brivido che ti scuote da capo a piedi...E così abbiamo deciso di restare amici.Sai, lo conoscevo da quando avevo unidici anni ed è stato sempre un ottimo amico. Non voglio perderlo per colpa di una cotta e lui la pensa allo stesso modo.”, le rispose Emma seriamente.

“Ho capito.E' giusto restare amici, anche perchè sarebbe un peccato rovinare un'amicizia.”, le disse Eryn sorridendo.

“E' vero...Ma ora, raccontami com'è andata ieri sera con mio fratello ! Dai, sono curiosa !”, le disse Emma impaziente.

“E tu come hai fatto a saperlo ?”, le domandò Eryn sospettosa.

“Me l'ha detto mia madre.Allora ? Racconta, dai !”, le rispose Emma sorridendo.

Eryn le raccontò cos'avessero fatto lei ed Erik: delle cose dei monumenti che Erik le aveva fatto vedere, dei negozi in cui erano entrati, della pizzeria dove avevano cenato, del pub dov'erano andati dopo cena, nel quale avevano bevuto la Guiness e avevano ascoltato musica irlandese dal vivo...

 

“E' stata una bella serata e mi sono divertita...”, finì di raccontare Eryn.

“Ma ?”, le chiese Emma, intuendo che c'era ancora qualcosa.

“Ma è inutile, Emma...Io voglio tornare a casa mia, dalla mia famiglia, dai miei amici e...da Draco. Nessuno potrà sostituirlo.”, le disse Eryn tristemente.

Emma, vedendo l'amica così triste, l'abbracciò e le disse dolcemente: “Mi dispiace, Eryn...Vorrei poterti aiutare, ma non so proprio come fare...”

Eryn si staccò lentamente dall'abbraccio e, guardandola negli occhi, le disse sorridendo: “Puoi continuare a fare l'amica come hai fatto fino a questo momento. Mi stai già aiutando parecchio.”

Emma sorrise e, prendendole una mano, le disse: “Certo, Eryn. Continuerò a starti vicino. Non ti libererai facilmente di me !”

Eryn sorrise, poi...

 

Toc – toc

 

Le due ragazze si guardarono stupite un momento.

“Chi è ?”, chiese Eryn guardando la porta.

“Sono io.”, le rispose la voce di Erik.

Emma scosse la testa e disse divertita, all'amica: “Non riesce proprio a starti lontano, eh ?”

“Già.”, le rispose Eryn sorridendo, poi, con un altro colpo di vento, fece aprire la porta.

Erik restò un momento a guardare la sorella ed Eryn sedute vicino sul letto, poi, avvicinandosi a loro e sedendosi a sua volta, disse: “Perchè non mi avete detto niente di questa riunione di cervelli ? Volevo partecipare anch'io !”

“Appunto per questo, fratellino ! E' una riunione di cervelli, quindi deve partecipare solo chi li ha !”, esclamò Emma sorridendo.

“Emma ! Mi vuoi provocare ? Cosa vorresti insinuare, eh ?”, scattò subito Erik guardando male la sorella.

“Chi ? Io ? No, ho solo detto la verità, perchè ? Non ti sarai mica offeso !”, gli rispose Emma divertita.

“Emma, non sei divertente ! Guarda che io...”, ribattè Erik.

Eryn scoppiò a ridere, divertita.

Emma ed Erik la guardarono sorridendo.

“Ma la volete finire ? Ogni volta sembrate cane e gatto !”, esclamò Eryn quando smise di ridere.

“E come faccio a finirla con questa qui ?! Si diverte a provocarmi !”, le rispose Erik, indicandole la sorella.

“Io dico solo le cose come stanno, niente di più...Sei tu che non le vuoi ammettere.”, gli disse Emma divertita.

“Lo sai che ti odio, vero sorellina ?”, le chiese Erik sarcastico.

“Sì, lo so...E credimi, la cosa è reciproca.”, gli rispose Emma annoiata.

“Ma farei di tutto per proteggerti.”, aggiunse Erik sorridendo all'indirizzo della sorella.

“Anch'io, fratellino...Sennò, poi, con chi litigo ?”, gli rispose Emma sorridendo a sua volta.

Eryn, che aveva seguito tutta la scena, pensò tristemente “Anche io e Alex ci proteggiamo a vicenda...Quanto mi manchi, fratellone !”, poi, alzandosi dal letto, disse: “Ragazzi, vado a lavarmi.”, e si avviò verso il bagno.

Emma ed Erik si scambiarono un'occhiata preoccupata, avendo notato l'espressione triste della ragazza.

“Va bene. Ci vediamo giù, allora.”, le disse Emma.

 

Quando Eryn fu entrata in bagno, i due fratelli restarono a parlare ancora qualche minuto.

“E' diventata triste di colpo...”, disse Erik dispiaciuto.

“Forse le abbiamo ricordato suo fratello.”, ipotizzò Emma.

“Può darsi...Però, ieri sera, mi era sembrata contenta.”, aggiunse Erik pensieroso.

“Sì, ne abbiamo parlato prima.”, gli rispose Emma.

“Davvero ? E cosa ti ha detto ?”, le chiese lui.

“Tu quanto mi paghi ?”, gli chiese Emma divertita.

“Emma, piantala ! Sii seria per una volta !”, esclamò Erik spazientito.

Emma tornò seria e gli disse: “Erik, lei si è divertita con te, ieri sera...Ma ti vede solo come un amico...Le mancano i suoi parenti, i suoi amici e il suo ragazzo...Mi dispiace.”

Erik, sentendo quelle parole ci restò male, ma cercò di non darlo a vedere, poi disse, in tono distaccato: “Mi dispiace che stia male per loro. Ma deve abituarsi a noi e alla sua nuova vita perchè non potrà più tornare indietro.”

“Erik, cerca di ragionare...”, gli disse Emma seriamente.

“No, Emma. Abbiamo deciso così tranne te e la nonna.Riuniremo le nostre due famiglie, che lei lo voglia  o no. Se mi vede già come un amico, meglio così. Vuol dire che forse, dopo il matrimonio, mi accetterà, una volta per tutte.”, le rispose lui tagliente.

“Erik, stai facendo un grosso errore. Tu e anche gli altri della famiglia. State sbagliando.”, gli disse Emma seriamente.

“No, non è vero. Stiamo facendo solo quello che è giusto.”, le rispose il ragazzo freddamente.

“Quello che è giusto per voi ! Ma avete pensato ad Eryn ? A cosa è meglio per lei ? Certo che no ! Non ve ne importa niente !”, esclamò Emma stizzita, poi, alzandosi dal letto, si avviò verso la porta della camera.

“Erik, ragiona con la tua testa. Lascia perdere cosa pensino i nostri genitori e il nonno.”, gli disse Emma pacatamente prima di lasciare la stanza.

 

Il ragazzo continuò a pensare alle parole della sorella e, cinque minuti dopo, quando Eryn uscì dal bagno, lo trovò ancora lì pensieroso.

 

La ragazza, si avvicinò silenziosamente al ragazzo seduto sul letto e, quando lo raggiunse, gli chiese: “Erik, tutto bene ?”

Il ragazzo si riscosse solo in quel momento e, vedendola davanti a sé, cercò di mascherare il suo malumore.

“Certo, Eryn. E tu ? Sei ancora in pigiama ?”, le chiese sorridendo lui.

Eryn si guardò un momento il pigiama, arrossendo, poi gli rispose: “Sì, per forza. I Vestiti non li ho mica in bagno.”, poi, avviandosi verso l'armadio cercò qualcosa da mettersi.

“Mettiti questi.”, le disse Erik tirando fuori dall'armadio un paio di jeans con delle sfumature lilla, una maglietta a maniche lunghe lilla e una calda e pesante maglia di lana color lavanda.

Eryn si avvicinò al ragazzo e guardò i vestiti con occhio critico, poi disse sorridendo: “Va bene ! Potrei assumerti come stylist, sai ? Sei bravo a fare gli abbinamenti !”

“Grazie, Eryn. Troppo gentile.”, le rispose Erik sorridendo, poi pensò tetramente “Vorrei essere bravo nel farti innamorare di me, ma tu hai in testa solo quel maledetto biondo !

Eryn si accorse del cambiamento di umore del ragazzo e gli chiese, avvicinandosi a lui: “Erik, cosa c'è ?”

“Niente. TI aspetto giù in cucina per la colazione.”, le rispose lui sbrigativo e uscì dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle.

Eryn lo guardò andare via, perplessa e pensò: “Chissà cos'aveva ?

 

 

Erik ed Emma portarono con loro Eryn quando uscirono con i loro amici: Sharon, Louise, Mark e John.

 

Eryn si trovava bene con quei ragazzi e si divertiva a stare in loro compagnia, ma le mancavano lo stesso i suoi cari...

 

FINE CAPITOLO N * 53

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Capitolo 54
*** CAPITOLO N.54 ***


CAPITOLO N * 54

 

Arrivò il 6 dicembre, il compleanno di Eryn e, i suoi amici le avevano organizzato una festa a sorpresa.

Infatti, Emma, Erik, Sharon, Louise, Mark e John avevano affittato una casa  a Kilkenny per quel week end e, il venerdì sera, ci avrebbero portato Eryn.

 

 

Era venerdì sera, ormai e, alle 17.00, Eryn rientrò in casa insieme ad Emma.

Infatti le due ragazze, erano andate a fare shopping a Dublino dal mattino ed erano piene di sacchetti.

 

“Oh, si salvi chi può !”, esclamò Edward guardando i sacchetti che avevano in mano le due ragazze.

“Avete svaligiato mezza Dublino, ragazze ?”, chiese loro Peter fissando la quantità di sacchetti.

“No, papà...Abbiamo solo comprato le cose necessarie.”, gli rispose Emma divertita.

“E per fortuna ! Se aveste preso anche quelle non necessarie, saremmo usciti noi di casa !!!”, esclamò Eruk divertito avvicinandosi alle due ragazze.

“Ma finiscila !”, esclamò Emma sbuffando.

Eryn sorrise vedendo la scena.

Poi, Erik le si avvicinò e le prese dei sacchetti che aveva appoggiato ai suoi piedi.

“Che fai ?”, gli chiese Eryn stupita vedendo che il ragazzo stava prendendo i sacchetti.

“Te li porto su io.  Mi sembra ovvio, no ?”, le rispose il ragazzo sorridendo.

“Ma no, non ce n'è bisogno. Ce la faccio da sola.”, gli disse Eryn imbarazzata da quella gesto così gentile.

“Non ci pensare nemmeno. Te li porto su io.”, le ribadì lui sorridendo.

Eryn restò stupita da quel comportamento e non trovò nulla con cui ribattere.

“Va bene, Ser Cavaliere. Allora porta su anche i miei di sacchetti dopo, che io ed Eryn abbiamo da fare. Ciao !”, gli disse Emma sorridendo divertita e trascinandosi dietro Eryn per un braccio fino al piano di sopra.

“Emma ! Aspetta ! Non possiamo lasciargli portare si tutto ! Poverino !”, esclamò Eryn mentre salivano le scale.

“Dai, non preoccuparti. Per una volta che vuole essere gentile, approfittiamone, no ?”, esclamò la rossa divertita facendole l'occhiolino.

Eryn sorrise e le disse: “Sei tremenda, lo sai ?”

“Sì, me l'hanno già detto.”, le rispose Emma sorridendo, poi, accompagnando l'amica davanti alla sua porta, gliel'aprì ed entrando con lei, le disse: “Bene. Ora vai a lavarti. Per le 19.00 ci troviamo giù all'ingresso. Va bene ?”

“Perchè ?”, le domandò Eryn incuriosita, poi, notando la valigia sul suo letto, già piena, chiese all'amica : “E quella ?”

“Quella è una valigia.”, le rispose Emma tranquillamente.

“Lo so anch'io che è una valigia...Ma perchè è lì  ? E, soprattutto, perchè è piena ? Andiamo da qualche parte ?”, le chiese Eryn perplessa.

“Non dirle niente, Emma.”, le disse Erik, che, solo in quel momento era arrivato davanti alla porta della ragazza con tutti i sacchetti.

“Ok, fratellino...Ma i miei pacchetti dove sono ?”, gli chiese la rossa.

“Davanti alla tua stanza.”, le rispose lui stancamente.

“Okay, grazie fratellino. Ci vediamo dopo.”, gli rispose Emma e andò nella sua stanza.

 

Erik teneva ancora in mano i sacchetti della ragazza.

“Aspetta. Ti aiuto.”, gli disse Eryn sorridendo,e, avvicinandosi, prese un po' di pacchetti e li mise vicino all'armadio dei vestiti.

“Ecco. Questi sono gli ultimi.”, le disse Erik appoggiando i sacchetti che aveva lui all'armadio.

“Grazie...Ma dove andiamo ?”, gli chiese la ragazza curiosa.

“E' una sorpresa. Ora preparati. Ci vediamo dopo.”, le rispose lui enigmatico.

“Uffa, Erik ! Non fare il misterioso, dai ! Dimmi dove andiamo !”, esclamò Eryn prendendolo per una mano.

Erik si voltò verso di lei.

Eryn, accorgendosi solo in quel momento di cos'avesse fatto, lasciò andare la mano del ragazzo e, allontandosi di qualche passo, gli disse: “Scusami...”

Erik la guardò tristemente e, avvicinandosi le disse: “Non ti devi scusare, Eryn.”

La ragazza si decise a guardarlo in faccia e notò che il viso del ragazzo era molto vicino al suo.

Eryn si allontanò di scatto e gli disse: “Vado a prepararmi.Ci vediamo più tardi.”, ed entrò nel bagno, chiudendosi la porta alle spalle.

Erik, guardò la porta del bagno tristemente, poi uscì dalla stanza della ragazza.

 

Ma cosa mi è preso ?! Sono una stupida ! Non devo dargli false speranze...Io amo Draco. Io Erik lo vedo solo come un amico, ma mi devo ricordare che per lui non è così...”, pensò la ragazza dispiaciuta e arrabbiata con sé stessa mentre si lavava.

 

 

FINE CAPITOLO N * 54

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Capitolo 55
*** CAPITOLO N.55 ***


CAPITOLO N * 55

 

Arrivarono le 19.00 della sera ed Eryn si trovò con Emma ed Erik nell'ingresso della casa, portandosi dietro la valigia, facendola volare con il suo potere speciale, senza il minimo sforzo.

“Uffa ! Vorrei averlo anch'io quel potere ! Sai che fatica ho fatto a portare giù la mia valigia !”, esclamò Emma vedendo l'amica.

“Forse, avresti dovuto riempirla di meno, sorellina.”, le disse Erik divertito.

“Antipatico !”, sbottò la rossa.

“Perchè non me l'hai detto ? Avrei portato giù anche la tua così.”, le chiese Eryn sorridendo, facendo atterrare la valigia dolcemente sul pavimento.

“Dai, ragazze, andiamo.”, disse loro Erik, poi, voltandosi verso la sorella, le chiese: “Tu sai raggiungere il posto, vero Emma ?”, le chiese lui.

“Certo, fratellino. Voi andate pure. Io vi raggiungo lì.”, gli rispose Emma sorridendo.

“Okay.”, rispose Erik, poi, voltandosi verso Eryn, le disse: “Eryn, prendi la tua valigia e tienila stretta e con l'altra mano attaccati a me.Dobbiamo smaterializzarci.”

“Va bene.”, gli disse la ragazza e fece come le era stato detto.

Due secondi dopo, i tre ragazzi erano spariti nel nulla.

 

 

La casa affittata dai ragazzi era a pochi minuti di distanza dalla città di Kilkenny er era immersa nel verde.

 

Kilkenny era una città molto bella: aveva dei vicoli medioevali e molte costruzioni erano composte da rocce molto chiare, dalle quali, la città aveva preso il soprannome di “Città di Marmo”.

Kilkenny, oltre ad avere un fascino storico molto forte era anche piena di divertimento per i ragazzi, infatti c'erano: negozi, pizzerie, ristoranti, bar, discoteche...ed era circondata da prati e foreste bellissime.

 

I ragazzi, prima di cena andarono a fare un giro a Kilkenny...

 

“Allora, Eryn ? Che ne dici ? Ti piace questo posto ?”, le domandò Sharon dopo cena, mentre erano tutti radunati nel salone davanti al camino acceso.

“Sì, è molto bella.Ma come mai avete organizzato questo week end ? E poi perchè non mi avete detto niente ?”, le rispose Eryn curiosa.

“Semplice, Eryn.Per il tuo compleanno, no ?!”, esclamò Emma sorridendo.

“A proposito...Questo è per te, Eryn. Spero che ti piaccia.”, aggiunse Emma porgendole un pacchetto regalo.

Eryn la guardò un momento, stupita non capendo come potesse Emma sapere la data del suo compleanno, ma essendoci anche gli altri ragazzi, fece buon viso a cattivo gioco e le disse: “Emma, grazie...Ma non dovevi disturbarti.”

“Nessun disturbo, tranquilla ! Ora aprilo, dai !”, le rispose la rossa divertita.

 

Intanto, Sharon e Louise andarono in cucina.

 

Eryn nel frattempo aprì il regalo di Emma: era una giratempo.

“Wow, Emma ! Che bella ! Ma come hai fatto ad averla ?”, esclamò Eryn sorridendo all'amica.

“Ho i miei metodi.”, le rispose Emma sorrideno.

“Grazie !”, le disse Eryn e abbraciò l'amica calorosamente.

“Figurati !”, le rispose la rossa appena Eryn sciolse l'abbraccio.

“Ora il mio.”, le disse Erik porgendole un altro pacchettino.

“Anche tu ?”, gli chiese Eryn stupita.

“Certo. Perchè ? Pensavi davvero che non ti avrei fatto niente ?”, le rispose il ragazzo divertito.

Eryn, sorridendo, prese il pacchetto che Erik le porgeva e lo aprì.

Esso conteneva due orecchini pendenti con degli smeraldi lavorati molto finemente con l'agento e una collana della stessa tonalità.

“Sono bellissimi...”, disse Eryn fissando il regalo appena scartato.

“Sono contento che ti piacciano.”, le disse Erik sorridendo.

“Grazie.”, gli disse Eryn, ma non lo abbracciò come aveva fatto con Emma.

“Figurati.”, le rispose il ragazzo in tono calmo, anche se dentro si sé, si era aspettato un po' più di entusiamo da parte di Eryn.

 

“Eccoci qua !”, esclamarono Sharon e Louise tornando dalla cucina con'immensa torta al cioccolato e panna, poggiandola sul tavolo del salone.

“Wow ! E quella ?!”, esclamò Eryn.

“Quella è la tua torta, Eryn...Ma prima devi finire di aprire i regali.”, le rispose Mark sorridendo.

“Già. Apri questo, Eryn. E' il regalo mio e di Louise...Speriamo di avere indovinato.”, le disse Sharon mettendole in grembo un pacco voluminoso che ricordava molto un libro dalla forma.

“Ragazze, non dovevate...Davvero...”, disse loro Eryn.

“Ma figurati ! Dai, apri !”, le rispose Louise divertita.

“Okay.”, disse Eryn e aprì il pacco che rivelò di contenere un album per le foto.

“Siccome ti piace la fotografia abbiamo pensato che ti potesse piacere un album dove mettere le tue foto preferite...Abbiamo indovinato ?”, le disse Sharon.

“Certo, ragazze ! Grazie ! E' stata un'ottima idea !”, esclamò Eryn sorridendo e le abbracciò.

“Dai, Eryn. Devi ancora aprire l'ultimo !”, esclamò John, porgendole un altro voluminoso pacchetto.

“E' da parte mia e di John.”, le disse Mark.

“Grazie, ragazzi.”, disse loro Eryn sorridendo.

Poi, la ragazza aprì il pacchetto e vi trovò un manuale  sulla fotografia, sia quella digitale babbana e sia quella magica.

“Wow !”, esclamò la ragazza sorridendo.

“Sei già brava a fare le fotografie, ma potresti prendere qualche spunto in più da quel manuale.”, le disse John.

“Già. Bisogna sempre migliorarsi nella vita.”, aggiunse Mark in modo teatrale.

“Ha parlato il grande filosofo !”, lo schernì Sharon divertita.

“Dai, ragazzi ! Ora è il momento della torta !”, escalmò Emma sorridendo interrompendo il battibecco che si sarebbe scatenato da lì a poco.

“Okay. Allora, la prima fetta deve tagliarla la festeggiata.”, disse Erik sorridendo e porgendo un coltello ad Eryn.

“No ! Prima si deve accendere la candela e la festeggiata deve esprimere un desiderio. Poi, potrà tagliare la torta !”, esclamò Sharon sorridendo.

“E' vero. Prima il desiderio.”, aggiunse Emma.

“D'accordo.”, disse Erik, anche se era di tutt'altra idea.

Poi, fece prendere fuoco alla candela con un in incantesimo della sua bacchetta.

Sharon spense le luci, poi disse: “Dai, Eryn ! Adesso esprimi il tuo desiderio !”

Eryn annuì e, avvicinadosi alla torta, pensò “Vorrei rivedere Draco e i miei cari !” , poi soffiò e la cendela si spense subito.

“Wow ! Si è spenta al primo colpo !”, esclamò Emma sorridendo.

“Allora vuol dire che il desiderio si avvererà.”, aggiunse Louise.

“Speriamo...”, disse Eryn sorridendo.

Immagino cosa potresti desiderare, Eryn...Ma lo impedirò a ogni costo perchè tu resterai con me...”, pensò Erik, poi le disse in tono calmo: “Dai, ora taglia la prima fetta.”

Eryn annuì e tagliò la torta, poi ne distribuì una fetta a ciascuno dei presenti...

 

La serata proseguì tranquillamente.

I ragazzi chiacchierarono un po' e si divertirono.

 

Il sabato e la domenica, Eryn e i suoi amici andarono in giro per Kilkenny a fare shopping, o a fare delle passeggiate in mezzo alle colline incontaminate e, alla sera, andarono anche in un pub irlandese.

 

Eryn si divertì molto in quel week end, ma non smise comunque di pensare alla sua famiglia, ai suoi amici e a Draco.

D'altra parte però, non poteva nemmeno fare nulla per contattarli.

 

FINE CAPITOLO N *  55

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Capitolo 56
*** CAPITOLO N.56 ***


CAPITOLO N * 56

 

Arrivò il Natale e, in Irlanda, come in ogni altro paese del mondo c'erano già i vari addobbi e i festeggiamenti.

 

“Allora ? Cosa ti piacerebbe per Natale, Eryn ?”, le domandò Erik una sera, a cena.

“Non lo so...Non mi serve niente.”, gli rispose la ragazza tranquillamente.

E pensare, che l'anno scorso, in questo periodo ero con Draco...E il giorno di Natale mi aveva fatto rivedere Alex...Uffa...Quanto mi mancano !”, pensò la ragazza tristemente, non accorgendosi che Peter la stava chiamando.

Emma, accorgendosi che l'amica era sovrappensiero, le diede una leggera gomitata nel fianco per riscuoterla.

Eryn guardò perplessa l'amica, poi Peter le disse: “Eryn ! Mi senti ?”

La ragazza lo guardò  e gli rispose: “Sì che ti sento, Peter...Ero sovrappensiero. Volevi dirmi qualcosa ?”

L'uomo la guardò un momento, e, mantenendo la calma le rispose: “Ti stavo dicendo che sotto Natale, dei nostri amici organizzano sempre un ballo nella loro villa e quindi, ti stavo chiedendo se volessi andarci con Erik.”

Eryn aspettò un momento per rispondere, poi, voltandosi verso il ragazzo, gli chiese: “Tu ci vuoi andare ?”

“Io ci vado tutti gli anni, Eryn. Potremmo andarci. Ci sono molte persone e ti divertiresti.”, le rispose Erik sorridendo.

“E poi vengono anche Sharon, Louise, Mark e John.”, aggiunse Emma.

“Allora non posso mancare !”, esclamò Eryn sorridendo all'amica.

“Ma c'è un problema.”, disse Erik.

Tutti i presenti si voltarono verso di lui, perplessi.

“Dovrai cercare un abito da ballo per quella sera.”, le disse Erik.

“A quello ci penso io !”, esclamò Emma sorridendo in direzione del fratello.

“Mi devo preoccupare ?”, le chiese sarcastico  Erik.

“No ! Volevo solo dire che io ed Eryn andremo a ...”, esclamò Emma entusiasta.

“A fare shopping !”, esclamarono i presenti rassegnati.

“Povera me !”, disse Eryn sconsolata.

“Ma no, dai ! Vedrai che ci divertiremo un mondo a Dublino e poi, sotto Natale è ancora più bella !”, esclamò Emma sorridendo circondando con un braccio le spalle dell'amica.

“Emma, ogni volta che andiamo a fare shopping, mi fai provare un sacco di cose ! Neanche fossi una modella !!! E mi fai fare delle scarpinate !!!”, esclamò Eryn sconsolata.

Gli altri presenti guardarono divertiti la scena.

“Potremmo andare noi due a fare shopping, Eryn. Con me non ci sei mai venuta.”, le propose Erik sorridendo.

“Ma non scherzare, Erik ! Lo sanno tutti  che i maschi sono un disastro con lo shopping e soprattutto a dare dei consigli sui vestiti e sugli abbinamenti.”, gli disse sua sorella.

“Non è vero, Emma. Erik è bravo come stylist.”, le disse Eryn sorridendo.

“Ma cosa dici ? Ti senti bene ?”, le chiese Emma incredula.

“Sto benissimo. Sto solo dicendo che una volta mi ha consigliato lui che vestiti mettermi e ha fatto anche degli abbinamenti perfetti.”, le rispose Eryn tranquillamente, poi, voltandosi verso il ragazzo, gli disse: “Va bene. Andiamoci insieme a prendere il vestito.”

“D'accordo.”, le disse lui sorridendo.

 

 

Un paio di giorni dopo, in un negozio di Dublino...

“Eryn, dai  vieni fuori e fatti vedere !”, esclamò Erik spazientito da fuori del camerino.

“Arrivo ! Un momento !”, esclamò Eryn, poi, pochi istanti dopo uscì.

Erik restò senza parole davanti a quella visione.

Eryn indossava un vestito rosso fuoco.

Il vestito non aveva spalline; partiva con un corsetto che le fasciava dal seno fino all'addome e, sotto, il tessuto di seta scendeva dolcemente fino ai piedi della ragazza.

“Oh, tesoro ! Stai benissimo ! Prova a metterti questo sulle spalle, almeno vediamo come ti sta.”,  le disse una commessa, porgendole un fine scialle color rosso fuoco, come se fosse fatto apposta per quel vestito.

Eryn si mise lo scialle sulle spalle.

“Stai davvero benissimo. Dovresti ringraziare il tuo ragazzo, sai ? E' stato lui a trovare lo scialle. A me ne piaceva un altro, ma lui ha visto quello e così...Devo ammettere che è il primo ragazzo che incontro che ha tanto buon occhio con i vestiti. Ora vi lascio...Ciao, ragazzi.”, disse loro la commessa, poi sparì per servire degli altri clienti.

“Davvero l'hai scelto tu ?”, gli chiese Eryn sorridendo.

“Già...Allora ? Che ne pensi ?”, le rispose lui avvicinandosi alla ragazza.

“Mi piace...”, gli rispose lei sorridendo, poi, accorgendosi delle occhiate del ragazzo, gli chiese, timidamente: “Che hai da guardare ?”

“Niente...E' che sei davvero bellissima...”, le rispose lui semplicemente, avvicinandosi di più.

Eryn, intuendo quello che il ragazzo stava per fare, gli disse: “Ora vado a cmabiarmi, almeno non rovino il vestito.”, e si dileguò nel camerino.

 

Quando si fu chiusa la porta del camerino alle spalle, Eryn pensò “C'è mancato poco...Uffa ! Come faccio a farglielo capire ?! Lui è gentile con me, non è più lo stronzo che era i primi giorni...però...io non lo amo...

 

E' inutile che continui a sfuggirmi, Eryn...Tu sarai mia, volente o nolente...Speravo solo che trascorso tutto questo tempo, ti fossi finalmente abituata a me e avessi dimenticato quel maledetto biondo...In ogni caso, lo dovrai dimenticare per forza quando ci saremo sposati.”, pensò Erik stizzito fissando la porta chiusa del camerino di Eryn.

 

 

 

FINE CAPITOLO N * 56

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Capitolo 57
*** CAPITOLO N.57 ***


CAPITOLO N * 57

 

Arrivò la sera del ballo di Natale e, tutta la famiglia Lewis avrebbe partecipato e anche Eryn...

 

Erano le 21.00 e la famiglia Lewis con Eryn arrivarono davanti alla Villa in cui si sarebbe tenuto il ballo...

 

“Eccoci, ragazzi. Divertitevi, ma non esagerate con gli alcolici e Buon Natale !”, disse loro Peter.

“Va bene, papà. Ci vediamo.”, gli disse Erik e, porgendo un braccio ad Eryn, le chiese: “Andiamo ?”

Eryn annuì e, accompagnata dal ragazzo, raggiunse il grande salone dove già molte persone stavano ballando.

 

Era un salone completamente di marmo bianco, molto spazioso e al momento si sentiva un lento.

“Balliamo ?”, le chiese Erik sorridendo.

Eryn non sapeva come tirarsi indietro, anche perchè i lenti, non le erano mai piaciuti...

“Io non so ballare i lenti...Mi dispiace.”, gli disse Eryn, mentendo.

“Non preoccuparti. Ti insegno io.”, le disse Erik sorridendo.

Uffa ! Proprio non vuoi capire !!! Non voglio ballare un lento con te !”, pensò la ragazza stizzita.

Non puoi tirarti indietro anche ora, Eryn. Rassegnati una buona volta !”, pensò il ragazzo sorridendo trionfante.

“Ragazzi !!!”, li chiamò una voce conosciuta.

Proprio ora doveva arrivare ?! L'avevo messa con le spalle al muro, ormai !”, pensò infastidito il ragazzo.

“Sharon !!!”, la chiamò Eryn sorridendo e pensò “ Grazie al cielo ! E' arrivata proprio al momento giusto !”

“Ciao ! Ma fatti un poì vedere, signorina !”, esclamò Sharon sorridendo e  prendendo la ragazza per mano le fece fare una giravolta.

“Wow, Eryn ! Sei uno schianto e il tuo vestito è favoloso !”, esclamò Sharon ammirata.

“Grazie, ma anche tu stai benissimo !”, le rispose Eryn sorridendo.

Infatti Sharon aveva un bellissimo vestito color lavanda di tulle.

“Grazie,ma ora perchè non raggiungiamo gli altri ? Sono lì !”, disse Sharon ai due ragazzi, indicando loro il resto della combriccola nell'angolo della sala dove c'erano gli alcolici.

“Certo ! Dai, andiamo !”, esclamò Eryn sorridendo, poi, voltandosi verso Erik, gli chiese: “Tu non vieni ?”

“Certo, arrivo.”, le rispose il ragazzo tranquillamente e la seguì.

 

Il resto della serata passò velocemente: non ci furono più balli lenti, ma di altro genere.

 

Emma e i suoi amici ballarono quasi sempre vicini e si divertirono molto.

 

Allo scoccare della mezzanotte, partì un altro lento.

“Questo lo balliamo.”, le disse Erik sorridendo e, porgendole una mano, la guardò intensamente.

“Erik...io non...”, mormorò la ragazza  a disagio.

Il ragazzo si avvicinò e bisbigliò all'oracchio di Eryn: “Ricordati dell'anello, Eryn...”

Eryn lo guardò incredula, chiendosi dove fosse finito il ragazzo simpatico e gentile che aveva conosciuto in quei mesi.

“Sei sempre il solito.”, gli disse la ragazza con astio e, prendendo la mano del giovane, inziò a ballare con lui il lento.

 

Erik sorrise e, stringendo di più a sé la ragazza, le disse: “Sei brava a ballare i lenti...”

“Lo so.”, gli disse lei stizzita e restando un po' rigida sentendo il corpo del ragazzo a contatto con il suo.

“Allora era una scusa quella di prima.”, le disse lui per nulla intimorito.

“Certo...Proprio non lo vuoi capire che i lenti non li voglio ballare con te ?”, gli chiese bruscamente Eryn.

“Invece dovrai abituarti a farlo, Eryn...Anche perchè ci saranno alle nostre nozze.”, le disse Erik tranquillamente.

“Ancora con questa storia ?”, sbottò la ragazza infastidita.

“Certo. Non ho mica cambiato idea. Cosa pensavi ? Che me ne fossi dimenticato ?”, le chiese lui divertito.

“Io non voglio sposarti.”, gli disse lei ostinata.

“Dovrai farlo, Eryn. Che tu lo voglia o no. Vedrai che dopo il matrimonio andrà meglio.”, le rispose lui.

“Ne parli come se fosse una cosa imminente.”, gli disse la ragazza preoccupata.

“Infatti. Ci sposeremo il 31 dicembre...”, le rispose lui in tono tranquillo.

“Cosa ?!”, esclamò la ragazza fermandosi di botto in mezzo alla pista.

Il ragazzo la riprese nuovamente  e le disse: “Continua a ballare.”, poi riprese a farla volteggiare.

Eryn era disperata: non solo si trovava in quella situazione, ora veniva anche a sapere che si sarebbe spostata da lì a qualche giorno con un ragazzo che non amava.

Tutte le persone intorno a lei si stavano divertendo molto, invece Eryn  era sconvolta e delle lacrime cominciarono a sfuggirle dagli occhi.

“No, no...Dai, non fare così...Questa è una serata di festa, Eryn...Cerca di divertirti.”, le disse Erik in tono tranquillo cercando di calmarla.

“Come faccio a divertirmi, sapendo che tra qualche giorno sarò legata a te per sempre da un matrimonio ?! Mi hai rovinato la vita !”, esclamò lei disperata.

“Ora smettila, Eryn ! Non fare scenate ! Continua a ballare e fai come se non fosse successo nulla. Hai capito ?”, le disse Erik in tono duro.

In quel momento la musica finì.

 

“Ehi, ragazzi !”, li chiamò Louise avvicinandosi a loro.

“Cosa c'è ?”, le chiese Erik tranquillamente.

“Noi torniamo a casa.”, gli rispose Sharon.

Emma, notando gli occhi lucidi di Eryn, dai quali però non scendeva più una lacrima, disse all'amica: “Eryn, mi accompagni in bagno ? Non mi va  di andarci da sola.”

Eryn annuì ed Emma la prese sotto braccio, portandola verso i bagni, non prima di aver lanciato un'occhiata omicida al fratello.

 

 

Quando furono entrate nei bagni, Emma aspettò qualche minuto, poi, vedendo che l'amica non diceva nulla, le chiese: “Eryn, cos'è successo ?”

Eryn fece finta di non sentire.

Emma le si avvicinò di più e le chiese, agitata: “Eryn, mi vuoi dire qualcosa ?!”

Eryn ebbe uno scatto di rabbia e le urlò: “Cosa ti devo dire, Emma ?! Che tuo fratello mi ha appena detto che tra nemmeno una settimana dovrò sposarlo, che io sia d'accordo o no !?!”

“Cosa ? Eryn, ma cosa...”, le domandò Emma incredula.

Infatti, Emma pensava che il fratello avesse cambiato idea, visto come  si era comportato bene con Eryn negli ultimi mesi.

“Lui e tutto il resto della vostra famiglia, mi sta distruggendo la vita !!! Ma non ve ne frega niente !!! L'importante è fare i vostri interessi !!! Ma non starò a guardare !”, le urlò contro Eryn, poi  uscì di corsa dal bagno.

“Eryn, torna qui !”, la chiamò Emma dispiaciuta e preoccupata al contempo.

La ragazza non sapeva cosa fare per aiutare l'amica; lei non c'entrava niente con le decisioni della sua famiglia, ma da come aveva parlato Eryn, sembrava convinta che anche lei fosse d'accordo con loro, ma non era così.

 

 

Quando la vide correre fuori dal bagno femminile, Erik la chiamò: “Eryn !”

“Lasciami in pace !”, le urlò disperata lei, continuando a correre.

Erik le corse dietro e la raggiunse, poi, afferrandola per un braccio, la costrinse a fermarsi.

“Eryn, che diavolo stai combinando ?!”, le chiese lui infastidito, vedendo che stavano attirando l'attenzione delle altre persone.

“Voglio andare a casa.”, gli rispose lei senza guardarlo in faccia.

“D'accordo.”, le rispose lui e, mantendo la sua presa, si smaterializzò per raggiungere casa Lewis.

 

Quando arrivarono nell'ingresso,  il ragazzo mollò la presa sul braccio di Eryn  e le disse in tono duro : “Eryn, è del tutto inutile che ti comporti così...Tra pochi giorni ci sposeremo e potrai rivedere la tua famiglia. Non sei contenta ?”

Eryn, anche se disperata, trovò il coraggio  di guardarlo in faccia e gli rispose : “Erik, come potrei essere contenta di sposare una persona che non amo ?”

“Imparerai ad amarmi...con il tempo...Vedrai che andrà tutto bene...”, le disse il ragazzo in tono calmo avvicinando una mano per accarezzarle una guancia.

“Non mi toccare !”, sbottò stizzita Eryn, allontanadosi di scatto.

Erik ghignò divertito, poi le disse: “E va bene, Eryn. Aspetterò fino al matrimonio...Anche perchè saremo legati da un Sigillo Eterno, quindi avrai tutto il tempo di abituati a me.”

Eryn restò sconvolta da quella notizia e gli disse: “Sei un mostro !”, e se ne andò in camera sua, dove crollò su letto e scoppiò in un pianto disperato.

 

 

FINE CAPITOLO N * 57

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Capitolo 58
*** CAPITOLO N.58 ***


CAPITOLO N * 58

 

Quella stessa notte, Emma entrò nella camera dell'amica e la trovò ancora in lacrime.

“Eryn...”, la chiamò dispiaciuta Emma sedendosi sul letto accanto a lei.

“Vattene !”, esclamò Eryn furiosa, mettendosi a sedre di scatto.

“Eryn, ascoltami per favore...Io non c'entro niente ! Mi dispiace per quello che ti hanno fatto e che ti stanno facendo, ma non è con me che te la devi prendere.”, le disse Emma seriamente.

“Lo so, Emma...Ma voglio stare da sola...”, le rispose Eryn in tono più tranquillo.

“Non vuoi neanche lui ?”, le chiese Emma sorridendo, indicandole Sprinter, al suo fianco.

Eryn guardò il setter, il quale la stava fissando con i suoi dolci occhi nocciola e scondinzolava allegramente.

“Ciao, Sprinter...Vieni.”, gli disse Eryn sorridendogli.

Il cane si avvicinò subito e cominciò a fare le feste alla ragazza.

Eryn, dal canto suo, gli fece un po' di coccole.

“Allora, ci vediamo...Te lo lascio qui per questa notte, va bene ?”, le chiese Emma sorridendo alzandosi dal letto e avvicinandosi alla porta.

“Sì, d'accordo.”, le disse Eryn, poi aggiunse: “Emma.”

La rossa si voltò e le chiese : “Cosa c'è ?”

“Mi dispiace per le cose che ti ho detto, sia al ballo e sia poco fa e mi dispiace per come ti ho trattata...Sei la mia unica amica qui e non voglio perderti...”, le disse Eryn tristemente.

Emma sorrise e, avvicinandosi alla ragazza, le disse: “Non preoccuparti...Io ci sarò sempre per te. Le amiche servono a questo, no ?”

Eryn annuì e le disse: “Grazie, Emma.”

“Figurati. Ora mettiti a dormire. Ci vediamo domani.”, le disse Emma sorridendo e uscendo dalla stanza.

 

 

Quando si fu chiusa la porta alle spalle, Emma vide suo fratello e gli lanciò un'occhiata furiosa.

“Che aveva da urlare ?”, le domandò Erik.

“Ma, non saprei...Forse perchè ha saputo che tra pochi giorni dovrà sposare una persona che non ama e che non potrà mai riavere indietro la sua vecchia vita...Tu che dici ? Può bastare ?”, gli rispose Emma stizzita.

Erik guardò male la sorella, poi le disse, in tono triste: “Non volevo farla stare così male.”

“Allora fai qualcosa per impedire questa crudeltà ! Smettila di seguire i ragionamenti di papà e del nonno ! Quella ragazza non ti amerà mai e se la costringerai a sposarti, ti odierà ancora di più, per tutta la vita e nessuno di voi due sarà mai felice...E' davvero questo che vuoi ? Avere una famiglia fondata sull'odio e sul rancore ?”, gli disse Emma furiosa.

Erik non disse nulla, poi, in tono gelido esclamò: “Emma, cosa potevo fare ?! Ho provato in tutti i modi a farla innamorare di me, ma non c'è stato verso. Ma ora so cosa devo fare.”

“Cosa intendi ?”, gli chiese Emma preoccupata dallo strano luccichio negli occhi del fratello.

“Ora cancellerò tutti i ricordi che ha del suo ex ragazzo, così questa storia sarà finita una volta per tutte.”, le rispose in tono deciso il ragazzo avvicinandosi alla stanza della ragazza.

Emma si mise davanti alla porta e gli disse, impugnando la bacchetta e puntandola contro il fratello: “Non ci provare, Erik. Non ti permetterò di farle ancora del male.”

Erik restò spiazzato da quella reazione e le disse, annoiato: “Emma, spostati.”

“No. Vattene e lascia in pace Eryn.”, gli disse la sorella fissandolo furiosa e puntandogli la bacchetta all'altezza del cuore.

“Si può sapere perchè fai così ?”, le chiese Erik esasperato.

“Perchè Eryn è mia amica e ci tengo a lei. Ho visto quanto questa situazione la stia facendo soffrire. Quindi lasciala in pace, visto che tra qualche giorno, sarà costretta a stare con te per sempre.”, gli rispose Emma seriamente non accennando ad abbassare la bacchetta.

Erik lanciò un'occhiataccia alla sorella, poi, rimettendo a posto la sua bacchetta, le disse ghignando: “E va bene. Per questi giorni la lascerò stare...Tanto, come dici tu, poi sarà mia per sempre...E tu non potrai più difenderla.”, poi se andò, diretto nella sua stanza, chiudendo la porta.

Emma guardò il corridoio silenzioso e pensò “Maledizione, Erik ! Da quando sei diventato così insensibile ?! Devo assolutamente fare qualcosa per aiutare Eryn...”, poi, pensierosa, tornò nella sua stanza.

 

FINE CAPITOLO N * 58

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Capitolo 59
*** CAPITOLO N.59 ***


CAPITOLO N * 59

 

Il mattino dopo, quando Eryn si svegliò, trovò Sprinter, sul letto, accanto a lei.

“Ciao, Bello.”, gli disse la ragazza sorridendo.

“Buongiorno, mia Regina.”, le rispose il cane scondinzolando.

Eryn sorrise e accarezzò per qualche minuto il cane, poi, alzandosi dal letto, andò in bagno, si lavò e si vestì.

“Vieni, Sprinter.”, gli disse la ragazza aprendo la porta della stanza.

Il cane la seguì e, insieme, scesero le scale e arrivarono in cucina.

 

“Sprinter ! Eccoti qui. Dov'eri finito, eh ?”, gli chiese Lucy sorridendo e accarezzando il cane.

“Era in camera mia.”, le rispose Eryn mestamente, sedendosi accanto ad Erik per fare colazione.

 

Tutti  i presenti notarono l'umore della ragazza, ma fecero finta di nulla.

 

“Allora, Eryn ? Sei pronta ? Oggi sarà una grande giornata,”, le disse Lucy sedendosi a tavola per fare colazione.

“Perchè ?”, le chiese la ragazza mentre mangiava svogliatamente un cornetto e il caffèlatte.

“Perchè dovrai provare alcuni abiti da sposa, le acconciature...”, le rispose Lucy sorridendo.

Emma guardò male la madre e poi l'amica, preoccupata.

“Wow...Che gioia...”, mormorò Eryn senza entusiasmo, poi, appoggiando il cornetto sul suo piatto, lo lasciò lì.

“Non mangi ?”, le chiese Erik.

“No. Mi è passata la fame.”, gli rispose lei atona.

“Tesoro, dai...Non fare così...Vedrai che starai bene.”, cercò di consolarla Lucy.

“Certo...Si sta sempre bene quando si è costretti a sposare con qualcuno che non si ama...Non sto più nella pelle dalla felicità...”, disse Eryn acidamente, poi, alzandosi dal tavolo, fece per uscire dalla cucina.

“Eryn, torna qui.”, le disse Peter in tono autoritario.

“Perchè ? Ti serve qualcosa ?”, gli chiese la ragazza annoiata, voltandosi verso l'uomo.

Peter, mantendo a stento la rabbia, le  rispose: “Perchè noi stiamo ancora facendo colazione e ci si alza tutti insieme. Quindi torna qui e siediti.”

Eryn lo guardò male, non sapendo se mandare tutto all'aria con il suo potere speciale o cos'altro fare, ma capì che sarebbe stato inutile...

“Dai, Eryn. Vieni. Ti devo far vedere una cosa che ho comprato e voglio sentire il tuo parere !”, esclamò Emma sorridendo, avvicinandosi alla ragazza e riconducendola a tavola.

Erik guardò male la ragazza e pensò “Devo avere ancora qualche giorno di pazienza...Solo qualche giorno...Poi la smetterà di comportarsi così, una volta che saremo legati dal Sigillo.

 

 

 

Quella mattina, Eryn, sotto gli sguardi attenti di Lucy e di Moira si provò quattro diverti abiti da sposa.

“Allora ? Quale preferisci ? Sono tutti molto belli, vero ?”, le chiese Lucy sorridendo.

“Non mi interessa. Segliene uno tu.”, le rispose la ragazza annoiata.

Moira e Lucy si scambiarono un'occhiata, mentre la ragazza era dietro al paravento per cambiarsi e rimettersi i suoi vestiti.

Moira scosse la testa in direzione di Lucy.

 

 

Dopodichè, Lucy passò alle acconciature.

Infatti, la donna diede un libro con molte fotografie di acconciature alla ragazza e le chiese di scegliere quella che le piaceva di più, ma anche lì, Eryn non dimostrò nessun interesse...

Così, Lucy ne scelse alcune e provò a farle ai capelli della ragazza.

 

 

Alle 12.30, finalmente, tutti quei preparativi finirono ed Eryn potè uscire dalla stanza...

 

Nel corridoio incontrò Erik, ma lo degnò nemmeno di un'occhiata e tirò dritto per la sua strada, fino ad arrivare nalla camera di Emma.

 

“Ciao !”, la salutò l'amica.

“Ciao, Emma.”, le disse Eryn mestamente, sedendosi sul letto della ragazza.

Emma guardò preoccupata l'amica e, cercando di essere allegra, le chiese: “Allora ? Mia madre ti avrà fatto una testa così con tutti questi preparativi, vero ?! Com'è andata ? Hai scelto qualcosa ?”

“No...Ha scelto tutto tua madre...A me non interessa.”, le rispose Eryn in tono atono.

Emma sospirò e, avvicinandosi all'amica, le disse: “Eryn...”,  e le accarezzò dolcemente i capelli.

Eryn scoppiò a piangere disperata.

“Emma, non ne posso più ! Me ne voglio andare ! Voglio tornare a casa !”, esclamò la ragazza, in lacrime.

Emma, trattenendo le sue di lacrime, cercò di far coraggio all'amica, e, continuando ad abbracciarla, e accarezzandole i capelli le disse: “Shhh, Eryn...Tranquilla...Ne verremo fuori. Te lo prometto.”

Di certo, Emma non poteva dirle che stava cercando disperatamente di contattare i suoi parenti.

 

 

“Allora ? Com'è andata ?”, le chiese Erik, appena la madre arrivò in cucina.

“Male, Erik...Eryn non ne vuole sapere proprio niente del matrimonio...Pensa che abbiamo dovuto sceglierle io e tua nonna sia l'abito e sia l'acconciatura...”, gli rispose Lucy tristemente.

“Pazienza...Le passerà.”, disse Peter in tono deciso.

“Peter, non so davvero se sia la cosa giusta da fare...Non voglio che Erik si trovi con una moglie che provi per lui solo odio e rancore...”, gli disse Lucy.

“Non sarà sempre così, mamma. Una volta sposati, riucirò a farle dimenticare il suo ex, così potremo essere felici.”, le disse Erik deciso.

“Visto, Lucy ? Di che ti preoccupi ?”, le chiese il marito sorridendo.

“Tale padre, tale figlio...Due testoni di prima categoria.”, disse Moira stizzita, poi uscì dalla cucina.

 

FINE CAPITOLO N * 59

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Capitolo 60
*** CAPITOLO N.60 ***


CAPITOLO N * 60

 

In quei giorni, Eryn restò sempre apatica...

Non dimostrava interesse per niente, non parlava con nessuno, tranne che con Emma e non voleva nessuno...

 

I preparativi per il matrimonio non la sfioravano minimamente e quando incontrava Erik, faceva finta che non esistesse...

 

 

Nel frattempo, Emma stava ancora cercando disperatamente i parenti della ragazza.

 

 

La sera del 28 dicembre, Eryn, dopo cena, andò nella camera del ragazzo.

Toc – toc

 

Erik alzò lo sguardo dal libro che stava leggendo, non sapendo chi potesse essere a quell'ora.

 

Quando aprì la porta, si trovò davanti la ragazza.

I due si guardarono per un lungo momento negli occhi.

“Eryn...Quale onore.”, le disse Erik ghignando.

“Ti devo parlare.”, gli disse Eryn seriamente, non rispondendo alla provocazione del ragazzo.

Erik guardò un momento la ragazza, poi, facendole cenno di entrare, le disse: “Prego...”

La ragazza entrò e arrivò al centro della stanza.

“Siediti, no ? Che fai in piedi ?”, le chiese il ragazzo stupito, sedendosi su una sedia.

“Non mi va...”, gli rispose lei annoiata.

“Eryn, dimmi.”, le disse Erik in tono calmo.

Eryn lo guardò un momento e pensò tristemente “Dov'è finito il ragazzo simpatico che avevo conosciuto ?

“Erik, non costringermi a sposarti.”, gli disse Eryn tristemente.

Il ragazzo la guardò attentamente, e vide la tristezza negli occhi di Eryn, ma, alzandosi in piedi e avvicinandosi a lei, le disse: “Noi ci sposeremo, riuniremo le nostre famiglie e potrai rivedere i tuoi parenti...Vedrai che riusciremo ad andare d'accordo. Farò di tutto per renderti felice, Eryn.Te lo giuro.”

Eryn scosse la testa, sconsolata, poi si allontanò verso la porta.

“Dove vai ?”, le chiese Erik.

“In camera. Tanto parlare con te è solo fiato sprecato.”, gli rispose la ragazza, poi uscì dalla stanza.

 

 

 

Mentre andava in camera, la ragazza incontrò Sprinter e gli disse: “Sprinter, vieni con me. Ho bisogno del tuo aiuto.”

Il cane la guardò incuriosito e la seguì.

 

Quando arrivarono nella camera della ragazza, Eryn chiuse la porta, andò a sedersi sulla scrivania e iniziò a scrivere su un pezzo di pergamena.

 

Dopo qualche minuto, Eryn finì di scrivere, arrotolò la pergamena e la chiuse con un laccio, poi si avvicinò al cane.

 

“Cosa posso fare per te, mia Regina ?”, le chiese il cane guardandola.

“Devi portare questo pezzo di pergamena a Maxwell, l'erborista all'inizio di Grafton Street.Hai presente ?”, gli disse Eryn in tono serio.

“Sì, so dov'è il suo negozio. E una volta lì ?”, le chiese il cane.

“Lui leggerà la pergamena che gli ho scritto e ti darà una boccetta da riportarmi, ma stai attendo a non berne neanche una goccia. Hai capito ?”, gli chiese Eryn seriamente.

“Va bene. Farò attenzione. Ma cosa devo riportarti ? E' una cosa pericolosa ?”, le chiese il cane.

“Sì, Sprinter...Quello che mi devi riportare è un veleno mortale.”, gli rispose Eryn.

“Cosa ? No! Perchè un veleno ? Cosa ci devi fare, mia Regina ?!”, esclamò il setter.

“E' semplice, Sprinter. Preferisco morire piuttosto che sposare una persona che non amo. Non tradirò mai Draco.”, gli rispose Eryn seriamente.

“No, mia Regina ! Ti prego, non farlo !!! Per favore...”, la supplicò il cane, uggiolando.

“Invece sì, Sprinter e tu mi aiuterai. Non farai capire a nessuno quello che sta succedendo, non perderai la boccetta e non ti farai notare.”, gli disse Eryn in tono duro.

La ragazza odiava dare ordini, ma questa volta, non poteva correre rischi.

“Mia regina...”, le disse il cane uggiolando dispiaciuto.

“Dispiace anche a me, Sprinter...Ma non posso vivere senza la persona che amo...Non ce l'ho con te...”, gli disse Eryn tristemente, accarezzando la testa del cane.

“Io ti obbedisco perchè sono costretto a farlo, Mia Regina...Ma sappi che stai facendo un grosso errore. Non toglierti la vita, ti prego !”, uggiolò il setter leccandole una mano.

Eryn gli legò la pergamena al collare.

“Mi dispiace, Sprinter...Ormai ho deciso...E ora, per favore, vai.”, gli disse Eryn.

Il cane, anche se contrario dovette obbedire.

 

Non sarei voluta arrivare a questo punto...Ma non mi hanno lasciato scelta...Non accetterò un matrimonio forzato...Mi dispiace solo di non poter rivedere i miei cari e Draco un'ultima volta...”, pensò la ragazza tristemente guardando il giardino dalla finestra della sua stanza.

 

Toc – toc

 

Eryn si voltò e chiese: “Chi è ?”

“Sono Emma !”, le rispose la ragazza fuori dalla porta.

Eryn sospirò e andò ad aprire la porta.

“Ciao ! Ti ho portato qualche film da vedere. Ti va ?”, le chiese Emma sorridendo e posando sulla scrivania della ragazza una decina di dvd.

“Va bene.”, le rispose Eryn sorridendo, facendo finta di nulla.

“Quale vediamo ?”, le chiese Emma.

Eryn guardò un momento i titoli, poi ne scelse uno e le chiese: “Questo ?”

Emma prese in mano il dvd e disse: “Umh...Dragon heart ! E' da un secolo che non lo vedo. Va bene.”

 

Così, quella sera, le due ragazze la trascorsero insieme, guardando alcuni film e chiacchierando.

Eryn pensò che quella sarebbe stata la sua ultima serata in compagnia di Emma, o meglio, la sua ultima serata.

Eryn cercò di non pensare a quello che l'attendeva.

 

FINE CAPITOLO N * 60

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Capitolo 61
*** CAPITOLO N.61 ***


CAPITOLO N * 61

 

Il mattino dopo, alle otto, Eryn si svegliò, andò a fare colazione e vide che di Sprinter non c'era ancora nessuna traccia.

Ma dove sarà finito ? Perchè ci mette tanto ?”, pensò la ragazza mangiando un cornetto con il caffèlatte.

 

“Tutto bene, Eryn ?”, le domandò Lucy.

“Come al solito...”, le rispose la ragazza fingendo apatia.

“Non avete idea di cosa stia per fare...Non l'avrete vinta voi !”, pensò la ragazza fieramente, cercando di nasconderlo.

Erik guardò la ragazza per qualche istante, poi chiese ai presenti : “Qualcuno sa dove sia finito Sprinter ? E' da ieri sera che non lo vedo.”

Ad Eryn le si gelò il sangue nelle vene, ma mantenne il sangue freddo, come aveva imparato da Draco.

“No.”, gli rispose la ragazza indifferente.

“No, Erik.”, gli disse il padre.

“Forse sarà andato a farsi un giro...Tanto poi, torna sempre.”, gli rispose Edward.

“O forse starà correndo dietro a qualche cagnetta, quel furbacchione !”, esclamò  Moira sorridendo.

“Sì, è probabile...Vi ricordate quella volta che sparì per una settimana e poi la Signora Sylex venne da noi a dirci che Sprinter aveva fatto i cuccioli con la sua cagna ?”, esclamò Emma sorridendo.

“Davvero ?”, le chiese Eryn sorridendo.

“Sì, quella volta è stata da ridere ! La signora non voleva tutti i cuccioli, così ce li appioppò a noi e ci intimò di tenere lontano Sprinter dalla sua cagna...”, le rispose Emma sorridendo.

“E con i cuccioli come avete fatto ?”, le chiese Eryn curiosa.

“Erano cinque, quindi abbiamo cercato una sistemazione per tutti e l'abbiamo trovata per fortuna.”, le rispose l'amica sorridendo.

Eryn sorrise, poi, mentre la famiglia si perdeva in altri discorsi, la ragazza pensò a quello che stava per fare, ma non se ne sarebbe mai pentita.

 

 

 

 

Intanto, in un'erboresteria di Dublino, un vecchio mago prese il pezzo di pergamena attaccato al collare del setter.

 

Buongiorno, sono Peter Lewis.

Avrei bisogno del veleno di Alwys per alcuni gnomi che infestano il mio giardino.

Allegata alla presente, troverà i contanti.

La boccetta la metta pure in sacchetto e la leghi al collare del cane: ci penserà lui a portarmela.

Grazie e arrivederci.

                                   Peter Lewis

 

 

L'uomo trovò un sacchetto con dentro i soldi per il veleno e andò nel retrobottega a prendere la boccetta, poi la chiuse in un sacchetto e la legò al collare del cane, poi, accarenzzandogli la testa, gli disse. “Mi raccomando, bello. Non bere il veleno se ti cade.”

Il setter abbaiò in risposta e tornò verso casa...

 

FINE CAPITOLO N *  61

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Capitolo 62
*** CAPITOLO N.62 ***


CAPITOLO N * 62

 

Verso le 18.00, Sprinter arrivò a casa, e, senza farsi vedere da nessuno, entrò nella camera di Eryn.

La ragazza stava leggendo un libro e appena lo vide, gli andò incontro.

“Sprinter ! Sei tornato ! Tutto bene ?”, gli chiese la ragazza guardando che il cane non si fosse fatto nulla.

“Sì, tutto bene. Il veleno me l'ha dato, ma io resto della mia idea.Non dovresti farlo.”, le rispose il cane.

Eryn sospirò, poi, sciolse il sacchetto dal collare del cane e ne estrasse una boccetta nera con scritto sopra “Veleno di Alwys”, poi la mise in un cassetto della scrivania.

“Te l'ho già detto, Sprinter...Non vorrei farlo nemmeno io, ma i tuoi padroni mi hanno costretta.”, gli disse Eryn.

“Ma perchè ? Non puoi almeno provare ad andare d'accordo con Erik ? Lui non è cattivo ! Lo conosco da anni: è un bravo ragazzo e ti ama !”, le disse il cane.

“No che non posso, Sprinter. Perchè dovrei sposare qualcuno che non amo, sapendo che esiste la persona perfetta per me ? Starei male io e anche Erik...E poi, dopo quello che mi ha fatto, non posso considerarlo un bravo ragazzo. Mi dispiace. Ora per favore, esci.”, gli rispose Eryn risoluta, alzandosi in piedi.

“Mia Regina...”, le disse il cane implorante.

Eryn si avvicinò al cane, gli abbracciò il collo e gli disse piangendo: “TI voglio bene, Sprinter...Ma non posso fare altro ! Ti prego, vattene !”

Il cane ubbidì, addolorato e lasciò la stanza.

 

 

Poi Eryn richiuse la porta a chiave e, andando vicino alla scrivania prese la boccetta dal cassetto, poi, si sdraiò sul letto, scrisse due righe e stappò la bottiglietta...e ne bevve tutto  il contenuto.

Eryn non si accorse di niente, perchè era un veleno “dolce”: prima faceva addormentare chi lo aveva ingerito e poi lo uccideva  quando la persona non era più cosciente.

Negli ultimi minuti di lucidità, la ragazza pensò ai suoi parenti, ai suoi amici e a Draco.

Mi dispiace, Draco...di non poterti più rivedere...Ti amo...”, pensò la ragazza e sprofondò nell'incoscienza.

La bottiglietta, che fino a quel momento aveva avuto in mano, le scivolò di fianco, sul letto.

 

Sprinter, nel frattempo, si era accorto che Eryn aveva bevuto il veleno e corse velocissimo nella camera di Erik abbaiando a più non posso, tanto che lo sentirono tutti i membri della famiglia.

“Sprinter ! Che diavolo hai ?!”, esclamò il ragazzo vedendoselo arrivare addosso come una furia.

Il cane continuò ad abbaiare furiosamente davanti al ragazzo.

Erik lo guardò per qualche secondo, non sapendo cosa fare.

Nel frattempo arrivò anche Emma e gli chiese: “Erik, ma cos'ha Sprinter ?”

“Non lo so...Io non capisco gli animali come Eryn.”, le rispose Erik frustrato.

Il cane, a quel punto prese nel muso un pezzo della felpa del ragazzo e cominciò a trascinarlo verso la camera di Eryn.

“Sprinter ! Ma che fai ?”, urlò Erik, poi, vedendo, dove il cane lo stava conducendo, si scambiò un'occhiata di intesa con la sorella e, con lei cominciò a correre verso la porta della stanza.

“Eryn ! Ci sei ?”, urlò Emma preoccupata e cercò di aprire la porta.

“E' chiusa a chiave.”, disse la ragazza rivolta al fratello.

“Spostati, Emma.”, le disse Erik, e, con un Alohomora aprì la porta della stanza.

 

Quando i due ragazzi entrarono videro Eryn sdraiata sul letto.

La ragazza sembrava dormire normalmente, ma quando Emma le toccò una mano, disse agitata: “Erik ! E' gelata !”

“Come gelata ?!”, esclamò il ragazzo avvicinandosi, poi, vicino al  corpo della ragazza vide una boccetta sconosciuta.

“Ma cosa ...?”, si chiese Erik, ma poi, vedendo quello che c'era scritto sulla boccetta, urlò alla sorella: “Emma ! Vado a prendere l'antidoto universale. Tu avvisa mamma e papà. Dobbiamo preparare subito l'antidoto o morirà.”

Poi, il ragazzo lasciò la boccetta sul comodino di fianco al letto della ragazza ed Emma lesse quello che c'era scritto.

Oh, no ! Eryn, cos'hai fatto ?!”, pensò Emma  innoridita, smaterializzandosi per andare a chiamare i genitori.

 

 

Nel frattempo, nel salone c'erano i genitori e i nonni di Emma e di Erik.

La ragazza si materializzò improvvisamente tra di loro.

“Emma ! Ma ti sembra questo il modo...”, esclamò la madre indignata.

“Dovete venire subito ! Eryn si è avvelenata. Erik è andato a prendere l'Antidoto Universale...Dobbiamo aiutarla ! E' in camera sua. Venite, per favore !”, urlò loro Emma sconvolta, poi si smaterializzò di nuovo e tornò nella camera di Eryn.

 

I presenti, tranne Peter andarono anche loro al piano di sopra.

 

“Figliolo. Che veleno ha ingerito ?”, gli chiese Peter materializzandosi nel laboratorio situato sotto la casa.

“Veleno di Alwis.”, gli rispose il ragazzo furioso cercando l'antidoto.

“Ti aiuto. Quel veleno è velocissimo.”, gli disse suo padre e cominciò a rovistare tra gli scaffali.

“Eccolo !”, esclamò il ragazzo prendendo una boccetta bianca.

“Bene. Andiamo !”, esclamò suo padre e, insieme si smaterializzarono nella camera della ragazza.

 

 

“L'avete trovato ?”, chiese loro Lucy preoccupata appena li vide comparire nella stanza.

Il marito annuì, poi Erik si avvicinò alla ragazza e, alzandole la testa con una mano, le appoggiò la boccetta con l'antidoto alle labbra.

“Su, bevi !”, le disse Erik disperato.

Ma Eryn era incosciente e non lo sentiva.

Peter si avvicinò e tappò il naso della ragazza.

Eryn, in mancanza d'aria, iniziò ad aprire la bocca e a respirare con quella.

Erik ne approfittò subito per farle scendere il liquido in gola e svuotare l'intera boccetta.

Quando la boccetta fu vuota, Erik e suo padre misero Eryn sotto le coperte.

“Speriamo di aver fatto in tempo.”, mormorò Erik.

“Già, povera ragazza.”, aggiunse Moira dispiaciuta, con gli occhi lucidi.

“Erik, andiamo a prepare dell'altro antidoto...Come minimo dobbiamo darglielo ancora per una settimana intera.”, gli disse suo padre e il ragazzo annuì.

“Forse questo vi potrà interessare.”, disse loro Emma arrabbiata porgendole un pezzo di pergamena.

Padre e figlio lo presero e lo lessero:

 

Mi avete costretta voi a farlo.

Non l'avrete mai vinta.

 

Emma,

tu non c'entri.

Sei sempre stata l'unica ad essermi amica e ti vorrò bene per sempre...

Ti chiedo solo due favori, da amica:

  1. fai avere la mia salma ai miei genitori;
  2. se vedi Draco, digli che l'ho sempre amato e che lo amerò per sempre.

    

TI voglio bene,

 

Eryn”

 

“Ecco ! Ecco cosa l'avete costretta a fare ! Mostri !!!”, urlò loro Emma in lacrime, fissandoli con odio.

 

Erik la guardò dispiaciuto, poi, prima che potesse dire qualcosa, suonò il campanello dell'ingresso.

 

“Chi sarà ?”, chiese Lucy.

Proprio adesso dovevano arrivare ? Mi sa che qui succederà un bel casino tra poco...”, pensò Emma, poi disse: “Vado io.”, e uscì dalla stanza, diretta verso la porta di ingresso.

 

Quando aprì la porta, Emma si trovò davanti un ragazzo con i capelli rossi e con i tratti molto simili a quelli di Eryn e un altro biondo, con gli occhi azzurro ghiaccio.

 

“Eryn è qui ?”, le chiese Alex diffidente.

“Sì, venite.”, disse loro Emma e li condusse fino alla camera della ragazza.

 

“Ma cosa ?”, chiese Edward appena vide i nuovi arrivati.

“Chi siete, ragazzi ?”, chiese loro Lucy.

“Cosa ci fai qui ?”, gli chiese Erik nervoso rivolgendosi al biondo, mettendosi davanti al letto.

“Levati !”, gli disse Draco furioso, dandogli una spallata e raggiunse il letto.

Alex lo seguì e, quando i due ragazzi videro Eryn stesa sul letto, bianca come un lenzuolo, Alex si ingincchiò vicino alla sorella e, prendendole una mano, le disse: “Sorellina...Cosa ti hanno fatto ? Eryn, rispondimi !”

“E' inutile.”, gli disse Peter in tono fermo.

“Cosa le avete fatto, bastardi ?!”, esclamò Alex alzandosi in piedi di scatto e fissandoli furioso, impugnando la bacchetta minaccioso.

“Noi niente. E' stata tua sorella a tentare di uccidersi con un veleno, pur di non sposarmi !”, esclamò Erik, furioso anche lui.

“Cosa ?! Come sarebbe ?!”, chiese Alex arrabbiato.

Draco, nel frattempo, era rimasto freddo e, toccando la fronte della ragazza, notò che era gelida.

Alex stava per mettere le mani addosso ad Erik, ma Draco lo fermò mettendogli una mano sulla spalla, poi gli disse in tono duro : “Alex. Così non sarai di nessun aiuto a tua sorella. Quindi smettila.”

Alex, sentendo quel tono e guardando gli occhi furiosi di Draco, annuì, capendo che aveva ragione.

Draco poi, si rivolse ad Erik e gli disse, in tono gelido: “Ora dimmi che veleno ha usato.”

“Questo.Tieni.”, gli disse Emma porgendogli la boccetta del veleno.

“Maledizione !”, esclamò Alex leggendo il nome del veleno.

“Le abbiamo già dato una fialetta con l'antidoto, ma dobbiamo farne altro per i prossimi giorni.”, gli disse Emma seriamente.

Draco annuì e le disse: “Fammi vedere dove avete il laboratorio per le pozioni.”

Emma annuì e gli disse: “Vieni.”

“Emma, fermati ! Che stai facendo ?!”, esclamò Erik furioso.

“Sto cercando di salvarla, Erik ! E se lo volessi anche tu, verresti con noi a preparare l'antidoto !”, gli urlò contro la sorella.

“Va bene, arrivo.”, le disse Erik, poi, insieme agli altri due, si smaterializzò nel laboratorio.

 

 

“Lasciatemi solo con lei.”, disse loro Alex senza nemmeno guardarli.

I presenti si guardarono, poi, Alex esclamò : “Lasciatemi da solo con mia sorella ! L'avete già rovinata abbastanza ! Andate via !”

Peter stava per ribattere, ma la moglie lo fermò e lo fece uscire dalla stanza.

 

Quando restò solo Moira nella stanza, si avvicinò ad Alex e gli disse: “Ragazzo, mi dispiace davvero...Io ed Emma abbiamo fatto di tutto per trovarvi il prima possibile...”

Alex la guardò un momento, poi le chiese: “Allora, ce lo avete fatto avere voi quel biglietto ?”

Moira sorrise e gli rispose: “Con l'indirizzo di casa nostra e tutto il resto, sì. Siamo state io ed Emma, ma ovviamente, nessuno in casa lo sa.”

“Emma...E' la ragazza con i capelli rossi ?”, le chiese Alex.

“Sì. E' mia nipote. Ha fatto di tutto per aiutare tua sorella mentre era qui. Le vuole molto bene.”, gli rispose la donna.

“Sì, me ne sono accorto.”, disse Alex sorridendo, poi si voltò di nuovo a guardare la sorella.

Moira guardò tristemente il ragazzo, poi uscì dalla stanza.

 

FINE CAPITOLO N * 62

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Capitolo 63
*** CAPITOLO N.63 ***


CAPITOLO N * 63

 

Quella stessa, notte, quando Draco finì di preparare l'antidoto con l'aiuto di Emma e di Erik, tornò nella stanza della ragazza.

“Alex. Riposati un po'. Ora ci sono io con tua sorella.”, gli disse Draco.

“Non posso lasciarla, Draco...Dopo tutto questo tempo che non la vedo, ora l'ho ritrovata in fin di vita...Come posso allontanarmi ?”, gli rispose Alex tristemente, fissando il volto della sorella, ancora molto pallido.

Testardo come sua sorella...Non c'è che dire ! Anche se lo capisco...Dopo tutto il tempo che non l'abbiamo vista, ora l'abbiamo trovata in queste condizioni.”, pensò Draco fissando Alex, ppoi disse, sedendosi su una sedia, accanto al letto: “D'accordo. Allora vorrà dire che faremo la veglia in due.”

Alex lo guardò e sorrise tristemente, continuando a tenere una mano della ragazza tra le sue.

“A proposito...Guarda cos'ho trovato.”, gli disse Alex, tirando fuori da una tasca dei pantaloni un bigliettino.

Draco lo prese e lo lesse, poi, con un ghigno, disse: “E' sempre la solita, testarda battagliera che ho conosciuto a undici anni.”

Alex annuì, poi disse, cupamente: “Già...Ma come le sarà venuto in mente di avvelenarsi ?”

“Non le avranno lasciato scelta, temo...Spero solo che l'antidoto funzioni.”, disse Draco cupamente.

 

Proprio in quel momento, nella camera arrivarono anche Erik ed Emma.

Draco fissò il ragazzo, furioso, e, alzandosi dalla sedia, gli si avvicinò.

Poi, puntandogli la bacchetta contro, gli disse: “Se lei morirà, ti ucciderò.”

“Draco !”, esclamò Alex allarmato avvicinandosi al biondo.

“Pensi che non ci abbia già pensato ?!”, esclamò Erik furioso.

Draco alzò un sopracciglio, in attesa che l'altro proseguisse.

“Mi dispiace per quello che le ho fatto...E se avessi saputo che si sarebbe spinta fino a questo punto, non l'avrei obbligata a sposarmi...La sera prima era venuta da me per chiedermi di non costringerla a sposarmi, ma io ho fatto finta di non sentire...Se le avessi dato retta, ora non saremmo arrivati a questo punto.”, gli disse il ragazzo stizzito e dispiaciuto.

Poi, Erik si avvicinò alla ragazza e, con un  incantesimo le tolse l'anello che le aveva messo, quello con la maledizione, poi, prese una scatolina e la diede a Draco, dicendogli tristemente: “Se ce la farà, riportala a casa...Ha avuto in testa sempre e solo te...Mi dispiace davvero per quello che le ho fatto...”, poi se ne andò.

Erik...”, pensò Emma dispiaciuta per il fratello.

 

“Cos'è ?”, gli chiese Alex incuriosito avvicinandosi al ragazzo.

Draco aprì la scatola e vide l'anello di fidanzamento che aveva regalato ad Eryn tempo prima.

“E' l'anello di fidanzamento che avevo regalato a tua sorella.”, gli rispose Draco cupamente, poi, senza aggiungere altro, andò a sedersi nuovamente su una sedia accanto al letto, prendendo una mano della ragazza tra le sue.

Dai, Eryn ! Devi farcela !”, pensò Draco disperato, anche se cercava di non far trasparire il suo stato d'animo.

Alex guardò la scena, poi disse: “Emma, usciamo...Lasciamoli tranquilli.”

Emma annuì e condusse il ragazzo nella sua camera.

 

 

“Cos'è quell'anello che tuo fratello le ha tolto ?”, le chiese Alex sedendosi su una sedia, vicino alla scrivania.

“E' un anello maledetto...Costringe la persona che lo porta ad obbedire  ciecamente a quello che le ordina il mago o la strega che gliel'ha messo...Per questo Eryn non ha mai potuto mettersi in contatto con voi, perchè Erik glielo ha impedito.”, gli rispose la ragazza tristemente.

Alex era furente, ma poi, pensando al bene della sorella e guardando l'espressione dispiaciuta della ragazza, le disse: “Ti ringrazio per esserle stata vicina.”

“Figurati...Io ho fatto solo quello che ritenvo giusto.”, gli rispose Emma sorridendo timidamente.

Alex si alzò e le disse: “Ti sei messa contro la tua famiglia per aiutarla...Cosa pensi di fare ?”

Emma lo guardò per qualche altro istante, pensierosa, poi gli rispose: “Non lo so...Ma non resterò a vivere qui. Me ne andrò di casa, anche se non so ancora dove.”

Alex la guardò, poi le disse, sorridendo: “Potresti venire in Inghilterra con noi.”

Emma lo guardò incredula, e gli chiese: “Ma cosa stai dicendo ? Io non faccio parte della vostra famiglia e con quello che è successo ad Eryn, mi odiereste...Non credo che sia una buona idea...”

“Emma, gli amici sono la famiglia che ci scegliamo ed Eryn si fida di te...Tu l'hai aiutata in questo periodo, quindi non potremmo mai odiarti. Se siamo riusciti a trovarla, è solo grazie a te e a tua nonna e questo non lo dimenticheremo...Pensaci, va bene ?”, le disse Alex sorridendo, poi, avvicinandosi a lei, le diede un bacio sulla fronte.

Dopodichè, il ragazzo uscì dalla stanza.

 

FINE CAPITOLO N * 63

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Capitolo 64
*** CAPITOLO N.64 ***


CAPITOLO N * 64

 

La mattina dopo, alle sei, Draco si svegliò.

Infatti, il ragazzo si era addormentato con la testa appoggiata al letto durante la notte.

“Eryn.”, la chiamò Draco guardando il volto pallido della ragazza.

Eryn però non ebbe nessuna reazione; era sempe immobile e non dava segni di vita, anche se la sua pelle era un po' meno gelida.

 

In quel momento arrivò Erik.

Draco lo guardò male.

“Ti ho portato delle altre boccette di antidoto...Cerca di fargliene prendere una adesso e un'altra questa sera.”, gli disse Erik, poi fece per andarsene.

 

All'improvviso, la mano di Eryn ebbe un fremito.

“Eryn !”, la chiamò Draco notando il movimento.

Erik si voltò di scatto e fissò la scena.

“Ragazzi, che succede ?”, chiese loro Alex, accompagnato da Emma.

“Forse si sta svegliando.”, gli rispose Erik.

“Davvero ?!”, esclamò Emma, avvicinandosi al letto.

“Eryn ! Mi senti ? Sono Emma !”, le disse la ragazza dolcemente accarezzandole la fronte.

Alex si avvicinò a sua volta e, prendendo una mano della ragazza, le disse: “Dai, sorellina...Apri gli occhi, su !”

Ci fu qualche minuto di silenzio, poi Eryn, lentamente iniziò ad aprire gli occhi, anche se a fatica.

“Eryn !”, la chiamò Emma felice.

“Sorellina, sono qui.”, le disse Alex sorridendo.

Eryn ci mise un po' a mettere a fuoco e, quando vide Alex e Draco non riuscì a credere ai propri occhi, infatti, pensando che fosse un altro trucco, magari usando la pozione Polisucco, disse a Draco, debolmente : “Vattene, Erik ! Smettila di prendermi in giro !”, poi, voltandosi verso Alex, gli disse: “E anche tu ! Smettela !”

“Sorellina, ma cosa dici ?”, le chiese Alex preoccupato.

“Pensa che qualcuno di noi abbia preso le vostre sembianze.”, disse Erik tristemente, poi, avvicinandosi al letto, disse: “Eryn, io sono qui...Quello è davvero il biondo...”, e indicò Draco, il quale non gradì molto l'appellativo che gli era stato rivolto, poi, indicando Alex le disse: “...e lui è davvero tuo fratello...Non è una presa in giro...E' la verità.”

Eryn guardò prima Erik, poi gli altri due ragazzi, poi vide anche Emma.

“E' tutto vero, Eryn.”, le disse la rossa sorridendo.

“Ehi, Rompiscatole ! Hai perso la lingua ?”, le chise Draco ghignando.

Eryn, sentendo il soprannome con il quale la chiamava Draco, gli rispose sorridendo, anche se flebilmente: “No, Antipatico !”

Alex sorrise vedendo che Eryn era rimasta quella di sempre, poi le disse: “Ciao, sorellina.”

“Ciao, Alex...”, gli rispose lei sorridendo.

 

In quel preciso momento, al piano di sotto si sentì un gran trambusto e poi dei passi affrettati sulle scale.

“Che succede ?”, chiese Emma.

“Non lo so.”, le rispose Erik.

“Mi sa che sono arrivati gli altri.”, disse Alex sorridendo.

“Gli altri chi ?”, gli chiese Emma.

“I nostri parenti e i nostri amici.”, le rispose Alex sorridendo.

“Li hai avvisati tu, allora.”, gli disse Draco.

“Sì, ieri notte.”, gli rispose Alex.

 

Infatti, poco dopo, nella stanza entrarono Maryrose e Stefan, i genitori di Eryn.

“Tesoro !”, la chiamò sua madre correndo verso il letto e accarezzando dolcemente i capelli della figlia.

“Ciao, mamma...”, le disse Eryn stancamente.

Stefan si avvicinò al letto e notando il pallore della figlia, capì era meglio lasciarla riposare, così, aiutò sua moglie ad alzarsi e le disse: “Maryrose, lasciamola riposare.Ne ha bisogno.”

Draco annuì, scambiandosi un'occhiata con Stefan.

“Va bene.”, gli disse Maryrose e si lasciò condurre fuori dalla stanza.

“Ci vediamo dopo, piccola.”, le disse suo padre sorridendo.

“Okay, papà...A dopo.”, gli rispose Eryn sorridendo.

“Dai, usciamo anche noi, ragazzi. Lasciamola riposare in pace.”, disse Alex.

Emma annuì e, insieme ad Alex e ad Erik uscì dalla stanza.

 

Nella stanza restarono solo Eryn e Draco.

“Mi sei mancato.”, gli disse la ragazza sorridendo.

“Anche tu. Ma ora riposati...Parleremo quando starai meglio.”, le disse Draco accarezzandole dolcemente i capelli.

E, cullata dalle carezze del ragazzo, Eryn si addormentò.

Draco restò con lei per tutto il tempo...

 

 

FINE CAPITOLO N * 64

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Capitolo 65
*** CAPITOLO N.65 ***


CAPITOLO N * 65

 

Casa Lewis era piena di gente.

C'erano: i genitori di Eryn, la famiglia di Lyra al completo,  Daphne, Theodore, Blasie, Pansy, Harry, Ron, Hermione, Ginny e Luna.

 

Un po' alla volta, tutti andarono a salutare Eryn.

 

 

Trascorse una settimana da quando Eryn aveva tentato di avvelenarsi e ora stava un po' meglio, infatti riusciva a stare seduta sul letto e a muovere qualche passo incerto.

 

“Si può sapere come ti è venuto in mente di avvelenarti ?”, le chiese Draco una mattina mentre era seduto sul letto con la ragazza.

“Non avevo altra scelta e non volevo sposare qualcuno che non fossi tu.”, gli rispose lei seriamente.

Draco la guardò intensamente, poi, abbracciandola, le disse: “Non farlo mai più, Eryn...Mi hai fatto prendere un colpo quand'ho visto quale veleno avevi usato.”

“Perchè ?”, gli domandò lei.

“Perchè l'antidoto contro quel veleno, non sempre funziona...Saresti potuta morire...”, le rispose lui.

Eryn sorrise e gli rispose: “Tanto non avrebbe avuto senso una vita senza di te...”

Draco restò colpito da quelle parole e, prendendole il mento con una mano, le disse: “Non farlo mai più, Eryn...Anche perchè non ho intenzione di perderti di vista un'altra volta.”

Eryn sorrise e lo baciò.

Draco ricambiò il bacio ed entrambi erano felici di essersi ritrovati.

 

 

Quella sera, nella camera della ragazza comparve Erik.

“Cosa vuoi ?”, gli chiese Draco infastidito.

“Devo parlare con Eryn.”, gli rispose il ragazzo.

Eryn lo guardò un momento, poi disse a Draco: “Draco, non preoccuparti...”

Draco la guardò incerto, poi, alzandosi, le disse: “Sono fuori dalla porta se hai bisogno.”

Eryn annuì sorridendo.

 

Quando la porta si fu richiusa, Erik si sedette sul letto, accanto alla ragazza.

Eryn lo guardò interrogativa.

“Eryn...Mi dispiace. Non avrei voluto spingerti a tanto...Sono stato un stupido. Non so se potrai perdonarmi per quello che ti ho fatto, ma sappi solo che mi dispiace davvero...Ho sbagliato.”, le disse Erik fissandola negli occhi.

Eryn sorrise, capendo che il ragazzo era sincero, poi gli disse: “Erik, dispiace anche me per come sono andate le cose...Ma sono sicura che troverai la persona che fa per te...”

Erik sorrise mestamente, poi, alzandosi dal letto, le disse: “Ora vado o sennò entra il biondo a controllare cosa stiamo facendo...Buona fortuna, Eryn.”

“Grazie e buona fortuna anche a te.E comunque, penso che ci rivederemo ancora, sai ?”, gli rispose lei sorridendo.

“Che intendi ?”, le chiese lui stupito.

“Emma verrà in Inghilterra con noi, quindi, quando vuoi venire a trovarla...”, gli rispose la ragazza.

“In Inghilterra ?”, le chiese Erik.

Eryn annuì.

Il ragazzo sorrise, poi le disse: “Certo che verrò a trovare la mia sorellina.”

“Erik, non dirlo a nessuno per ora...Emma mi ha chiesto di dirlo solo a te.”, gli disse Eryn.

Il ragazzo sorrise, poi le rispose: “Tranquilla. Con me il suo segreto è al sicuro.”, poi uscì dalla stanza.

 

 

FINE CAPITOLO N * 65

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Capitolo 66
*** CAPITOLO N.66 ***


CAPITOLO N * 66

 

Dopo tre settimane di convalescenza, Eryn e i suoi amici poterono finalmente tornare a casa.

Lì, Eryn rivide anche la sua cagnolina Zoy.

 

Emma andò a lavorare al San Mungo con Daphne e Pansy, mentre Eryn cambiò lavoro e diventò una Medimaga per animali normali e non.

 

Dopo cinque anni, Eryn e Draco si sposarono e andarono a vivere in una casa in mezzo alle colline inglesi.

 

Così come Emma ed Alex: anche loro si innamorarono e si sposarono.

 

La vita scorreva tranquilla per tutti, anche se nessuno poteva sapere cos'avesse ancora in serbo e nessuno lo saprà mai.

 

FINE CAPITOLO N * 66

 

 

                                                  FINE

 

Ciao !

Spero che la storia vi sia piaciuta !

Fatemi sapere che ne pensate, mi farebbe molto piacere conoscere le vostre impressioni !

nancyiry

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