Our love would be forever

di LiftingShadows_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Strange meetings ***
Capitolo 2: *** And if we die, we die together ***
Capitolo 3: *** I. You could be my unintended ***
Capitolo 4: *** II. You Could Be My Unintended ***
Capitolo 5: *** Seize the day, Dominic! ***



Capitolo 1
*** Strange meetings ***


Era lì, il naso schiacciato contro il vetro dell'aereo.   Davanti a lui c'erano un vecchietto minuto con i capelli grigi che dormiva  pesantemente e una ragazza con il viso sprofondato in un libro.  Matt si mise a tamburellare con le dita sul vetro, faceva sempre così  quando era nervoso. Non riusciva a stare fermo.  Era nervoso perché fra poco più di quattro ore avrebbe rivisto Gaia.  Era sinceramente felice di rivederla.  L'amava. Sì, l'amava. Ma nonostante l'amasse, quando era con lei si  sentiva, in qualche modo–– incompleto. Gli mancava qualcosa.  Scacciò subito questo pensiero nell'angolo più recondito della sua mente.  Da quando l'aveva incontrata in quel bar di Como aveva sentito una  qualche sorta di attrazione nei suoi confronti e ben presto aveva scoperto che quest'attrazione era reciproca.  Lei era una bella ragazza, simpatica ed intelligente. Si erano frequentati  per alcuni mesi e poi erano andati a vivere insieme. Lui era spesso in tour ma alla prima occasione si prendeva una pausa di due o tre settimane per stare con lei.  Mentre la sua mente era concentrata su questi pensieri non si accorse che il suo tamburellare delle dita sul vetro si era fatto più forte.  Il vecchietto russò forte, si girò dall'altra parte e riprese il suo sonno  tranquillo.  Una voce calda e roca disse:  “Ehi, tu! Dannazione! Smettila di–––”  La ragazza aveva alzato il viso dal libro. In quel momento Matt si girò. Lei rimase per un istante senza parole, ma si ricompose subito. “Ehi, mi hai sentito? Essere Matthew Bellamy non ti da il diritto di  disturbare gli altri!”.  Lo guardò con uno sguardo gelido e se ne tornò nel suo libro con aria  molto stizzita.  Di sicuro non era una fan. Matt non disse niente e tolse le mani dal vetro. Diede un'occhiata al libro  della ragazza. La copertina era in pelle nera senza titolo e con uno strano  simbolo argentato.  Matt si sporse e guardò meglio. Era un cerchio con dentro–– Fiamme–––  Fiamme o gocce?  “Interessante” disse Matt. La ragazza non lo guardò. “E'––– Interessante––– quello che stai leggendo?” chiese, incerto. La ragazza sollevò il viso dal libro. Era proprio una bella ragazza. I suoi  capelli erano lunghi e neri, leggermente mossi. La sua pelle era  chiarissima, diafana, quasi trasparente. Le sue labbra erano vermiglie e  carnose. E i suoi occhi erano piccoli e marroncini, di un marrone chiaro,  quasi dorato.  Sbuffò e si raddrizzò sulla sedia fino ad assumere una posa quasi  statuaria.  “Ehm, sì. Lo è, per chi sa cogliere ciò che a molti sfugge”. Poi allungò il  braccio e prese la sua borsa dal portaoggetti al di sopra del suo sedile e vi ripose il libro. Poi con uno schiocco fece richiudere la borsa – anch'essa in pelle nera – e guardò Matt negli occhi.  “Vedo che il concetto di lasciare–in–pace–la–gente ti è estraneo, eh?”.  Sguardo gelido.  Matt si chiese come mai quella ragazza gli fosse così ostile.  “Ehm–– No. Io non–– non volevo disturbarti. Solo che il tuo libro ha–– ha  catturato la mia attenzione, ecco”.  La ragazza fece spallucce.  “Te l'ho detto. E' interessante se sai cogliere ciò che spesso agli altri  sfugge” disse.  Guardò Matt negli occhi, come se volesse sondarlo, spogliarlo, guardare  nel profondo della sua anima.  Lui sostenne il suo sguardo, occhi azzurri in occhi dorati. Mare e sabbia  insieme. Poi lei distolse lo sguardo e disse: “e gli altri due Muse? Howard e Wolstenholme dove sono?”. Matt rimase sorpreso per un attimo.  Poi disse: “non sono qui. Il tour è finito e ci siamo presi una pausa”.  “Capisco” disse lei.  Gli lanciò un'altra occhiata e la sua espressione, dapprima così dura – si  addolcì un po'.  Le sue labbra si incurvarono in un mezzo sorriso.  “Ehi, non è che potresti farmi un autografo?”.<>Lui rimase di nuovo sorpreso per  l'improvviso cambio di atteggiamento della ragazza, ma in quel momento  lei estrasse dalla borsa una piccola agendina rossa e una penna che porse a Matthew.  Lui aprì l'agenda e lei gli indicò la prima pagina. “Per––?” chiese lui, la  penna a mezz'aria. “Faye” disse la ragazza.  “Sei tu Faye?”. “No, Faye è mia sorella. Io sono Harriet”. <> “Ok” disse Matt. Si firmò e poi scrisse: “con–– af–– fetto per–– Faye”Poi le porse l'agenda. Lei prese la borsa, ripose l'agendina. Matt si girò ma in  quel momento lei disse. “E il mio?”Lui la guardò. Harriet aveva di nuovo in mano lo strano libro. Lo aprì, questa volta all'ultima pagina. Matt lo prese e lo autografò. La copertina del libro aveva un non–so–che di antico e misterioso ma era  ben mantenuta. Le pagine erano un po' ingiallite e dal libro emanava un  vago profumo di fiori secchi. Le ridiede il libro e lei sorrise. “Che strana ragazza” pensò. Si girò verso il finestrino e nel giro di qualche minuto si appisolò.

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Capitolo 2
*** And if we die, we die together ***


Matt era con Dom e Chris.

Erano su un prato sotto un arco in pietra.

C'era tantissima gente su una gradinata in marmo davanti a loro che li acclamava.

Loro stavano suonando e Matt cantava con trasporto. C'era il sole, la luce era fortissima, quasi accecante.

La gente continuava ad applaudirli.

Poi ad un tratto la musica non si sentì più. Loro continuavano a suonare ma non si sentiva più niente, neanche la voce di Matt.

La folla davanti a loro era meravigliata.

Si sentiva un'unica vibrazione.

Una vibrazione in basso a destra.

 

Matt riaprì gli occhi e allungò la mano per prendere il suo Iphone dalla tasca dei pantaloni.

Pronto”.

Sbadigliò rumorosamente.

Ah, ciao, Matt. Stavi dormendo?”.

Matt si svegliò all'istante. Ogni traccia di sonno era scomparsa e lui si sentì stranamente e incredibilmente felice.

Era Dom.

Ma perché tutte le volte che lui chiamava o che erano vicini si sentiva così--- euforico--- felice? Felice come non si sentiva con nessun altro.

Neanche quando era con Gaia si sentiva così.

<< ma cosa diamine mi prende? << pensò.

Ehm-- sì-- cioè n-no. Sì! Ma stai tranquillo. Tanto fra un po' arriverò all'aeroporto”.

Ok. Volevo solo sapere come stai e dirti che se anche per te va bene--”.

 

<< Sì, diamine! Sì! Per me va bene ogni cosa se sei incluso anche tu! >>.

Cosa?

No.

Basta. Il sonno gli aveva fatto qualche brutto scherzo. Non doveva pensare queste cose.

Mi stai ascoltando?”

Ehm-- io-- sì”.

Che ho detto?”.

Ehm-- ero un attimo sovrappensiero e--”.

Dom sbuffò.

Sorrise dall'altro capo del telefono.

Matt era così, era così e basta.

Ogni tanto si alienava e si lasciava trasportare dai pensieri di quella sua mente così geniale e così folle allo stesso tempo.

Ti ho detto se ti va bene se andiamo tutti e tre insieme-- anche con le nostre--”

La sua voce tentennò quando disse “ragazze”.

--da qualche parte per prenderci una piccola vacanza e stare tutti insieme?”.

Il viso di Matt si illuminò.

Avrebbe rivisto Dom.

Sì! E' fantastico!” quasi urlò.

Ok”. Dom sorrise.

Ne parlo anche con--”.

Dom deglutì. Voleva soffocare quel groppo che improvvisamente gli si era formato in gola.

--Gaia” proseguì Matt.

Dom sospirò.

Credo che anche lei ne sarà entusiasta!”.

<< Quello veramente entusiasta sono io <<.

Ah, Dom. Hai parlato con Chris?”.

Ancora no. Lo chiamo adesso”.

Ok, ciao. Ci sentiamo dopo”.

Ciao << mio >> Matt”.

Matt riattaccò e ripose il suo Iphone in tasca.

Si stiracchiò.

Hem, hem” tossì una voce. Era Harriet.

Non si dovrebbe parlare al telefono in aereo” disse.

O forse il fatto che sei Matthew Bellamy ti dà il diritto di fare anche questo strappo alla regola?”.

<>.

Matt sorrise e fece spallucce.

Beh, a tutti piace fare strappi alle regole. Tu sei forse un'eccezione?”.

Harriet lo guardò di sottecchi.

Uhm... e va bene. Hai ragione. Ma non voglio che per colpa del tuo cellulare succeda qualcosa all'aereo. Non voglio precipitare e schiantarmi. Io alla mia pelle ci tengo”.

Adesso fu Matt a sbuffare.

Sei morta?”.

Lei gli lanciò una lunga occhiata prima di alzarsi e riprendere il suo libro.

No” disse, mettendo il broncio.

Ma sarebbe potuto accadere!”.

Beh, vediamo il lato positivo. Precipitare e morire, se ciò avviene in compagnia di una bella ragazza, è un po' meno doloroso a mio avviso”.

In realtà Matt avrebbe desiderato la compagnia di qualcun altro.

Si era immediatamente pentito di aver fatto il cascamorto con quella Harriet. Ma perché aveva detto quelle cose?

Lei gli rivolse il primo vero sorriso.

Il vecchietto, che fino ad allora aveva dormito profondamente, si stiracchiò e si svegliò.

Il suo volto era tutto tranne che amichevole.

Voi con le vostre effusioni-- Mi avete svegliato! Perdiana, abbiate un po' di pietà per un povero vecchio!”.

Effusioni?” disse Matt.

Noi non stavamo--”.

Harriet lo guardò di nuovo con quella lunga occhiata.

Noi non intendevamo svegliarla” trillò la ragazza con voce dolce, quasi infantile.

Guardò l'uomo negli occhi come se volesse mantenerli incollati ai suoi.

Lui sorrise.

Scusa, dolce signorina di averti disturbata”. Lei gli carezzò la guancia grinzosa con un lungo dito diafano.

Matt rimase a guardare la scena.

Harriet lo guardò ancora per qualche secondo e poi distolse lo sguardo e tornò al suo libro.

Il vecchietto rimase per qualche secondo come incantato.

Poi si alzò e si mise a passeggiare per l'aereo borbottando sulla ' maleducazione dei giovani d'oggi '.

Harriet gli lanciò una veloce occhiata stizzita poi tornò al suo libro.

Cos'hai-- tu! Cos'hai fatto?”.

Matt era sconcertato.

Harriet lo guardò.

Niente” disse, innocentemente.

quello lì pendeva dalle tue labbra!”.

Boh, sarà fascino femminile”.

Forse” convenne Matt.

 

<>.

 

Non voleva. Non doveva. Proprio no.

Non doveva pensare quelle cose ma ormai la sua mente correva a briglia sciolta e non faceva che soffermarsi su quel sorriso, su quei capelli biondi, su quel viso bellissimo.

Si era quasi dimenticato di Gaia quando una voce che risuonò per tutto l'aereo avvisò che ci si sarebbe dovuti preparare all'atterraggio.

 

 

Matt si buttò sul divano in soggiorno.

Accese la tv e iniziò a fare zapping.

Dopo qualche minuto Gaia tornò dalla cucina con un bel piatto di lasagna.

Gli schioccò un bacio sulla fronte e disse “buon appetito, amore mio!”.

Lui le mise un braccio attorno alla vita e la trasse a sé.

Gaia girò attorno al tavolino su cui Matt aveva poggiato il piatto e gli si sedette sulle ginocchia.

Lui le mordicchiò un orecchio e poi le sussurrò: “ora mangio. Poi farò un bagno. Ma sai cosa succede di solito, no?”.

No,” disse Gaia, con finta sorpresa.

Di solito dopo che uno fa il bagno ha di nuovo fame”.

Che tipo di fame?” disse lei, ammiccando.

Ehmm--- lo vedrai” disse lui.

Le affondò le mani nei lunghi capelli castani e la baciò intensamente.

E questo è solo l'inizio,” le soffiò a pochi centimetri dal suo viso.

Muoio dalla curiosità di arrivare al resto, allora”.

Gli occhi di Gaia brillarono.

Poi lei si alzò e lui iniziò a mangiare.

 

 

Lui la baciò sull'incavo del collo respirando il profumo di violetta del suo shampoo.

Lei gli infilò le dita fra i capelli e glieli scompigliò.

Poi le loro bocche si incontrarono di nuovo in un lungo bacio.

Lui la prese per i fianchi e fu dentro di lei in pochi attimi. Lei gli affondò le unghie nella spalla e con l'altra mano lo prese per i capelli per trarlo a sé ancora di più.

In breve entrambi vennero scossi dai brividi e raggiunsero il massimo piacere. Gli era mancata Gaia e in quel momento si stava pentendo delle cose dette e pensate durante il viaggio. Si stava pentendo di averla trascurata.

Ma ora c'erano solo lui e Gaia.

Non c'era Harriet.

Non c'era Dominic.

Non c'era nessun altro.

Solo lui, Gaia e il loro amore.

Matt sentiva che in quel momento loro si sarebbero appartenuti per sempre.

Sentiva che avrebbe potuto morire con lei fra le sue braccia. Felicemente.

Lei poggiò la testa sul petto di lui e dopo poco cadde in un sonno profondo.

La coprì, le diede un delicato bacio sulla fronte e si addormentò anche lui.

Note dell'autore Ho pubblicato questo capitolo senza mettere le note! Di nuovo! Imperdonabile *si copre il viso dalla vergogna* Ok, per prima cosa vorrei dire un gwazie gwande gwande a Pwo_Pah e a MusicAddicted: per le vostre recensioni fantastiche che mi hanno fatto fare salti di gioia! *brinda alla loro salute* E un gwaaaaaazie anche a chi legge in silenzio (che se recensite mi fate più contenta), però vabbè. *v*, non si può avere tutto dalla vita. Penso che in questo week end riuscirò a pubblicare anche il terzo capitolo di questo enorme delirio *un lettore particolarmente deciso perseguiterà Isa, riuscirà a trovarla e la farà rinchiudere in un manicomio* Per un po', per la gioia di tutte le sostenitrici del Belldom (da adesso vi chiamerò Beldommers), trascurerò qualcuno, almeno per un paio di capitoli. Ok, sperando che continuerete a seguire 'sta roba campata per aria che è la mia fanfiction, vi mando un bacio gwande gwande I

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Capitolo 3
*** I. You could be my unintended ***


Cap 3 Ma ciaoo!! *V*
Rieccomi con il terzo capitolo!!! *gasata*
*tutti scappano urlando in cerca di un riparo con le mani sulle orecchie*
Oooook, first voglio ringraziare Pwo_Pah, MusicAdticted e Alexy95 per le vostre splendide recensioni! *stritola di abbracci*
Poi un grazie anche a chi legge in silenzio (se potete recens--) no, va bene anche così, devo sapermi accontentare. Ma due parole scrivetele uguale!
*supplica*
anche se dovete dirmi che la mia fiction fa schifo e che scrivo un mucchio di stro-- cavolate, va bene lo stesso.
So che a voi sostenitrici del Belldom Harriet non piace proprio. Piace solo a Alexy, tra chi mi ha recensito.
Ho detto che avrei aggiornato durante il weekend? Ebbene, I'm a liar! Sono la bugiarda più incallita che il mondo abbia mai conosciuto! *ghigno malefico*
No, in realtà avevo iniziato a scrivere ma poi mi sono arenata. *triste*
Però ora mi sono sbloccata e sono tornata alla carica più perfida che mai! Muuuaaaahhaha!
*occhi iniettati di sangue e ghigno malefico*
Anche se scrivere questo capitolo è stato un parto! (non so poi perché).
Mah, misteri della mia mente e della mia Musa giocherellona.
Quindi spero di farmi perdonare perché questo capitolo sarà più lungo e più pieno (forse pieno di niente) questo sta a voi deciderlo.
Ok, bando alle ciance,
a più sotto,
I
********************************************************************************

Matthew non trovò Gaia accanto a sé quel mattino.
Si svegliò e si stiracchiò.
Aprì gli occhi e li richiuse subito. La luce del sole era fortissima, doveva essere abbastanza tardi.
Poi, mugolando riaprì gli occhi.
Allungò la mano sul comodino e prese il cellulare. Erano le 9:25.
Chiamò Gaia.
Nessuna risposta, la ragazza doveva essere uscita.
Si alzò e iniziò a rifare il letto.
Sul cuscino trovò un bigliettino con scritto

' Sto uscendo, devo sbrigare delle cose per la tesi. Poi mi vedo con delle mie amiche di corso. Usciamo insieme. Quando ti svegli chiamami.'

Già, doveva immaginarlo.
Prese il cellulare e chiamò.

"Ciao, ti sei svegliato? Alla buon'ora, eh!".
"Sììì, ciao tesoro". Sbadigliò rumorosamente.
"Hai letto il mio biglietto?".
"Sì, sta' tranquilla. Divertiti con le tue amiche".
"Sì, lo farò. Adesso sta arrivando il prof. Ciao, devo andare. Ci sentiamo. Un bacio grande grande" disse lei.
"Ciao, piccola. Un bacio".
Riattaccò.
Si fece una doccia, colazione e si buttò sul divano.
Accese la tv. Guardò il telegiornale.
Vide l'immagine di un giovane su un motorino, l'impatto con l'enorme fuoristrada, il giornalista in primo piano che spiegava gesticolando continuamente l'incidente.
Poi guardò il meteo. Bel tempo dappertutto, con alcune pioggie sparse nelle zone alpine.
Poi ancora in primo piano politici, ministri e giornalisti.
Capì che si stava parlando di politica.
Dopo poco sbuffò e spense. Capiva pochissimo l'italiano e quindi non riusciva a seguire i discorsi in tv.
Era un anno e mezzo che viveva con Gaia a Como ma l'italiano proprio non riusciva a impararlo.
  Si alzò, prese le sue chiavi, si infilò la giacca e uscì.

*************************************************************

"Com'è andata oggi, ti sei divertita?" chiese Matt a Gaia tra un boccone e l'altro.
"Mmm... Sì, certo. Claudia è appena uscita da una storia abbastanza seria. Stavano insieme dai tempi del liceo. Penso che l'abbiamo tirata un po' su di morale" disse lei, soddisfatta.
"E con la tesi? Hai risolto?".
"Sì, per fortuna. Però devo darmi da fare, non ho ancora molto tempo" sospirò.
"Stai tranquilla, andrà tutto benissimo" disse lui con un sorriso.
Sorrise anche lei.
Era molto innamorata di Matthew.
Aveva sempre la capacità di farla stare meglio.
Lei se n'era sentita attratta fin dalla prima volta che si erano incontrati. Non lo considerava bellissimo. Non era uno di quei fighi che si davano tante arie perché consapevoli di esserlo.
Però aveva un fascino particolare.
Finirono di cenare e si misero sul divano.
"Ehi, piccola," disse lui, accarezzandole i capelli.
"Siiiii?".
"L'altro giorno, mentre stavo tornando ho parlato con-- con Dom".
Gli occhi di Matt brillarono. Non appena pensava a lui si sentiva-- strano.
E ora ne aveva anche pronunciato il nome.
Si sentiva lo stomaco in subbuglio.
Con Gaia non succedeva. Perché?

Gaia aveva avuto poche occasioni di passare del tempo con Dom e Chris ma in quelle rare occasioni li aveva trovati simpatici.
Però una parte di lei li odiava. Matt passava la maggior parte del suo tempo con loro, tempo che avrebbe dovuto passare con lei.
Comunque loro non erano una normale coppia.
Lei avrebbe dovuto aspettarsi certe cose. Ma in fin dei conti lei lo amava.
E poi c'erano le altre donne.
Matt e Gaia non ne avevano mai parlato ma lui durante le tournée aveva avuto spesso rapporti con altre donne, nulla di importante, tutte avventure di una notte o due.
Lui sapeva che lei sapeva ma c'era un tacito accordo.
Non c'era bisogno di parlarne.
Loro si vedevano sempre nelle pause dalle tournée e naturalmente era troppo poco, entrambi ne erano consapevoli.
Se poi si aggiungeva il fatto che Matt aveva sempre la possibilità di soddisfarsi con qualche ragazza durante gli after party tra l'euforia dell'alcool, degli amici e di qualche canna, allora era chiaro che Matt avesse preso la palla al balzo più di una volta.
L'unico che era con i piedi per terra e che non pensava ad altro che alla sua Kelly - Gaia lo sapeva perché Matt glielo aveva detto - era Chris.
Lui era stabile, non aveva bisogno di andare a letto con una sconosciuta di cui non si sarebbe mai ricordato neanche il nome, durante le sbronze per divertirsi e soddisfarsi.
Chris beveva e qualche volta aveva anche fatto qualche tiro.
Ma lui aveva Kelly e voleva solo lei.
Aveva dovuto sudare sette camicie per conquistarla ma solo per timidezza di entrambi. Kelly non era affatto una ragazza snob con la puzza sotto il naso.
Ma era uscita da una storia importante finita male e ci aveva messo un po' a fidarsi e a lasciarsi andare di nuovo.
E Chris non voleva rovinare il loro rapporto, non l'avrebbe mai fatto.
Ma Matt non era Chris e la ragazza lo sapeva, non poteva farci niente.
Gaia non osava neanche toccare l'argomento. Ormai faceva parte di qualche recondito angolo della sua mente.
E a che sarebbe servito? Che senso avrebbe avuto?
Gaia aveva il presentimento che Matt la amasse ma non abbastanza.
Sentiva che qualcun altro l'avrebbe reso più completo.
Lei studiava psicologia, ma non c'era certo bisogno di uno psicologo per capire queste cose.
Ma non avrebbe mai aperto quell'argomento, non avrebbe mai fatto scenate di gelosia.
Se lo avesse fatto tutto le sarebbe scivolato, sfuggito via, come acqua dalle mani.
E non pensava che avrebbe sopportato una cosa del genere.

"Ok. E allora? Che ti ha detto?".
"Mi ha proposto-- a proposto a me e a Chris di andare a stare tutti insieme per alcuni giorni-- anche con te, naturalmente. Io con te, Chris con Kelly e Dom,"
Ancora brividi per Matthew.
"--con Jessica".
In quel momento Matt sentì che avrebbe volentieri eliminato Jessica.
Cosa?
No.
Ma proprio no.
<< Cosa diamine mi prende, di nuovo? >>.
Matt sospirò pesantemente ma mascherò il suo sbuffo con un improvviso attacco di tosse.
Sperò che Gaia non se ne accorgesse.
E lei non se ne accorse.
Invece sorrise e alzò il suo viso dalla spalla di Matt.
"Un'uscita a sei? Che forza! Siii! E attento a non strozzarti!".
Gli diede dei colpetti sulla schiena.
"Sì, infatti. Ho parlato sia con Chris che con Dom e sono d'accordo".
"Fantastico! E dove si andrebbe?".
"Il problema è questo. Mmmm-- Dove poooooossiaaaamo andare-- Uhm--".
"Ci sono!" disse lei, balzando in piedi.
Lui si girò a guardarla un attimo prima che uscisse dalla stanza.

**********************************
( Il giorno dopo)

"Ciao, Matt!". Chris era evidentemente felicissimo di risentirlo.
Anche Matt era sinceramente felice di sentire Chris.
In effetti lo considerava un po' come un fratello.
Ma in realtà era terribilmente impaziente di sentire qualcun altro.
"Ciao Chris! Come stai? E Kelly?".
"Stiamo tutti e due benissimo, grazie. Era tanto che non trascorrevamo del tempo insieme, ci mancava".
"Bene, sono contento per te".
"E Gaia?".
"E' qui anche lei. E sta bene".
Gaia gli si avvicinò.
"Vi saluta," aggiunse subito Matt. E poi riprese: "Avete pensato alla proposta di Dom?".
"Sì, naturalmente. Sarebbe bello. Ma né io né Dom sappiamo dove. Voi ci avete pensato?".
Matt rivolse un sorriso raggiante a Gaia.
"Si, Gaia ci ha pensato! Ha parlato con una sua amica che vive a Roma per lavoro ma che ha una bella casa in Sardegna, proprio vicino al mare. Ha detto che ce la lascerebbe. Io penso che sia--".
"Fantastico!" concluse Chris.
"Sì!" disse Matt con un gran sorriso. Poi riprese: "Che ne dite-- Uhm-- Della settimana prossima? Si può fare?".
Chris allontanò un po' il cellulare.
Matt sentì la voce di Chris e quella di Kelly.
"Ok, si può fare!" disse infine Chris.
"Perfetto" disse Matt.
"Ciao! Ora parlo anche con Dom e poi ti dico. Ok?".
"Ok, ciao. Salutami Gaia".
"E tu salutami Kelly! Ciao".
Riattaccò.
"Sei una grandissima!" disse Matt a Gaia prima di stamparle un grosso bacio.
Lei gli sorrise.
"Ok, ora chiamo Dom".

E chiamò.
"Pronto?".
"Ciao, Dom!".
"Matt!".
Dom si sentì pervaso da un'ondata di calore in tutto il corpo.
<< Il mio Matthew >>.
"--Come stai?".
<< E così si interessa di me >>.
Dom sorrise.
"Bene, grazie. Suppongo che mi chiami per la mia proposta. Ho indovinato?".
Ora fu Matthew a sorridere.
"La settimana prossima, in Sardegna. Ti garba l'idea?".
Dom era raggiante.
"Sei un genio!".
"Ehm, no. Non sono io il genio. E' Gaia".
Dom quasi fece cadere di mano il cellulare.
>> Devo smetterla di illudermi, cazzo! Lui sta con Gaia. Con lei. Una ragazza. Non sarà mai mio! >>.
"Aha, grande Gaia! Che idea fantastica!".
Rise di una risata amara.
E in quel momento Matthew si sentì vagamente in colpa per qualcosa che al momento non riusciva ad afferrare.
Però aveva voglia di sentire Dom e una voglia ancora più grande di rivederlo.
"Una sua amica ha una bella casa lì al mare ma vive a Roma per lavoro e ha detto che ce la lascia".
"Grandioso!".
"Quindi ci sarai?" Matt quasi urlò.
"Sììì!".
<< Dal tono con cui l'hai chiesto sembravi contento, Matt. Io so che tu stai con Gaia e so che non dovrei farmi illusioni. Però staremo insieme, nella stessa casa. Io farò tutto ciò che è in mio potere per conquistarti. Ci proverò e se non mi vorrai io ti amerò comunque. Non potrò mai smettere di amarti. Questa è l'occasione propizia e io NON POSSO ASSOLUTAMENTE lasciarmela sfuggire-- >>.
 Hai parlato con Chris?".
"Ci sarà anche lui".
"Bene, grandioso!".
<< Dom ci sarà! Come vorrei che fosse qui ora-- >>.
"Ok, ciao Matt, ci-- Ah, per quanto tempo staremo lì?".
"Beh, quanto ci pare! Penso per almeno due settimane, no?".
"Sì!".
"Ok, ciao. Ci vediamo-- Lunedì?".
"Da te e poi partiamo tutti insieme per la Sardegna?".
"Sì. Ok, perfetto. Lo dici anche a Chris?".
"Sì, va bene, glielo dico io!".
"Ok, ciao Dom!".
<< Splendido, dolce, fantastico Dominic >>.
"Ciao, Matt! Ci vediamo allora!".
>> Mio caro, folle, dolce Matthew >>.
Matt riattaccò.
Nessuno dei due ne era cosciente, ma entrambi avevano voglia di rivedersi, di stare vicini, di ridere insieme.
Nessuno dei due immaginava che l'altro lo desiderasse, follemente e ardentemente come le rose desiderano l'acqua.
Mancavano solo tre giorni e Matt non vedeva l'ora di rivedere Chris e Kelly, ma soprattutto Dom.
E per qualche strano motivo non voleva affatto rivedere Jessica.
Provava una strana avversione nei suoi confronti, benché lei si fosse fin da subito dimostrata simpatica e cordiale.
Non aveva neanche realizzato da quando provasse questi sentimenti.
Gaia stava già sotto le coperte.
Lui le scivolò accanto.
Si baciarono.
Lei gli prese una mano e se la mise sul bottone della camicetta da notte di raso celeste.
Lui però in quel momento non voleva.
Non voleva neanche ferire Gaia con un rifiuto, ma se avesse fatto l'amore con lei quella notte, se le avesse sussurrato in un orecchio che l'amava e che lei era l'unica che avrebbe sempre amato si sarebbe sentito in colpa.
Non sapeva esattamente per cosa, ma sapeva che si sentiva in colpa per qualcosa, qualcosa che aveva a che fare con Dominic Howard.
"Scusami piccola ma sono un po' stanco. Mi sento un po'-- strano e-- appesantito. E ho un po' di mal di testa".
Gaia si rattristò un po'.
"Va bene, non fa niente, amore. Dormi e vedrai che domani mattina ti sentirai meglio. Ti vado a prendere un'aspirina?".
"No, grazie piccola. Ho solo bisogno di dormire un po'".
La baciò e si stava per girare su un fianco quando lei gli disse:
"Allora i ragazzi ci saranno?".
Gaia amava stare in compagnia ma in cuor suo sperava che non venissero così lei avrebbe potuto trascorrere un po' di tempo con Matt.
"Sììì, verranno, entrambi!".
In quell'istante Matt ripensò a un bel viso, a un paio di occhi verdi in cui si sarebbe volentieri tuffato e a una chioma di capelli color miele in cui si sarebbe perso per l'eternità.
Si girò con un sorriso beato sul viso e si addormentò.
Si dice che nei sogni si è liberi da ogni vincolo, da ogni vergogna e da ogni inibizione.
Non c'era niente di più vero quella notte per Matthew Bellamy.

***********************************************

Ri-ciao! *V*
Ho partorito la prima parte di questo capitolo, che soddisfazione!
Ho scritto un capitolo chilometrico e quindi lo divido!
In realtà non era nei piani, ma la mia Musa è come una stroboscopica. Ha una lampadina sulla testa che si accende e si spegne e quindi è inutile pianificare le cose, come va va.
C'è aria di Belldom, ragazze!
Arriverà mooolto, mooolto presto!!
*snif snif*
(Ancora questa parte la puoi leggere, Alexy, non c'è niente di che).
 Ok, adesso mi potreste dire: loro abitano vicino al lago di Como, perché devono andare al mare?
Boh, mi è venuta in mente la Sardegna, non so perché.
Ma vi sembra tutto un po' troppo repentino, troppo folle, troppo strano?
Recensite, pleaseee!

Un bacio gwande gwande e un milione di gwazie per chi legge e per chi recensisce!
A presto, con la seconda parte di questo capitolo,
I

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Capitolo 4
*** II. You Could Be My Unintended ***


Cap 4 CIAO! *V*
*Che sorridi a fare!* Già, adesso dovrei tenermi pronta per il linciaggio.
*le lettrici rincorrono Isa che scappa ma Isa non vede la fossa e ci cade dentro. Le lettrici la catturano e la picchiano*
Aiutoooo! Vi chiedo perdono in ginocchio per non aver aggiornato prima, sono imperdonabile, lo so.
Ma in questo periodo tra studio, uscite e altre grane non ho proprio avuto il tempo. Inoltre è un periodo un po' strano ma vabbè, lasciamo perdere. Devo aggiornare, non vomitare i miei casini su chi legge. 
Dunque--
Cosa importantissima: se nelle risposte alle recensioni dico cose del tipo ' Aggiornerò stasera.' o 'Domani aggiorno.', NON CI DOVETE CREDERE!! Io lo dico, non so perché, forse per autoconvincermi, boh.
Ok, eccoci alla seconda parte di questo capitolo, bello pienotto di cavolate.
Ah, chiedo perdono, mi stavo dimenticando-- che cafona che sono. Fa niente, rimedio subito.
Un megagwazieeeeee a Pwo_Pah che nonostante tutti i suoi impegni e le sue corse folli si ritaglia sempre un attimino per recensirmi! Sempwe splendida, gwazie, non me lo mewito!
*fa un inchino*
Poi-- la prima parte non mi pare sia piaciuta molto-- Sarei più contenta di ricevere qualche recensione in più, c'è tanta gente che legge in silenzio e per me è importantissimo sapere cosa pensate.
*stai zitta e accontentati!*
*mi prendo a padellate in testa*
Ok, poco male. In effetti questa parte è stata un po' statica-- tutte ciance e pochi fatti. Non importa, sto per rimediare!!!!
*sorriso malizioso*
Mi dispiace trascurare un po' di gente in questo capitolo ma devo dare spazio a--
Va be', leggete.
A più giù,
I

*****************************

II. You Could Be My Unintended

UNA SETTIMANA DOPO
Scesero dal taxy che li aveva portati dall'aeroporto fin nei pressi della spiaggia.
Tutti guardarono ammirati lo spettacolo che si parava davanti a loro. La spiaggia era bianchissima, pareva un'enorme distesa di sale o di neve.
Era fantastica.
E il mare era di un blu bellissimo, il più blu che avessero visto.
"Blu come i tuoi occhi, Matthew" cinguettò Gaia, guardandolo.
Lui le fece un largo sorriso e le stampò un bacio a fior di labbra.
 "Beh, piccioncini" disse Dominic secco.
"quando avete finito possiamo anche andare!".
Non sopportava quelle smancerie fra Gaia e il SUO Matthew.
Ma lei era la sua ragazza e lui non avrebbe potuto fare niente per cambiare le cose. Mai. O forse sì? E se lo avesse fatto, se avesse messo Matthew al corrente dei sentimenti che provava nei suoi confronti, come l'avrebbe presa Matthew? Quali conseguenze ci sarebbero state per i Muse?
Ma Gaia non era la persona che avrebbe reso felice Matthew. C'era amore fra loro, forse c'era. Ma Dominic conosceva abbastanza bene Matthew da riuscire ad interpretare certi sguardi.
Certe volte lo vedeva sollevato quando Gaia lo chiamava per dirgli che sarebbe andata a cenare da qualche parte con le amiche e loro due avrebbero avuto la possibilità di stare insieme ancora per un po'.
Oppure certi sguardi che Matthew rivolgeva solo a lui, sguardi incantati. Dominic non se li immaginava, ne era sicuro. O forse no?
E ammesso che Matt ricambiasse veramente i sentimenti che Dom provava per lui, lo avrebbe mai ammesso? E se lo avesse fatto, come l'avrebbero presa gli altri?
Perdersi in quei pensieri gli diede una fitta alla tempia facendogli fare una smorfia.
Matt lo guardò.
"Che succede, Dom?". Aveva visto la concentrazione e poi la repentina smorfia di dolore sul viso e la mano sulla tempia del suo amico. Era preoccupato per qualcosa e in quel momento Matt avrebbe fatto il possibile per calmarlo, avrebbe preso tutti i pensieri e le preoccupazioni che attanagliavano la mente di Dom su di sé se solo avesse potuto.
"Niente, Matt," disse.
Lo sguardo di Matt fu penetrante.
"No, davvero, stai tranquillo. Niente di grave".
Nessuno dei due disse più niente.
Pagarono i tassisti e camminarono finché non videro ergersi di fronte a loro una bella villa bianca. Si avvicinarono, Gaia estrasse dalla borsa una chiave e aprì il cancello in ferro battuto.
Si ritrovarono in un giardino piccolo ma curato con alcune piante di mirto e di corbezzoli e due cespugli di rose.
Il portone d'ingresso dava su un salotto con il pavimento in parquet, un divano con davanti un tavolino in vetro, una libreria contro il muro e un tavolo con un televisore al plasma.
Su uno degli scaffali della libreria c'erano alcune foto incorniciate.
Poi uscirono e finirono su un corridoio. Sul pavimento c'erano le valigie che loro avevano già fatto spedire.
Faceva veramente caldo, a fine giugno l'afa si stava già facendo sentire, per fortuna mitigata dalla brezza marina.
Si fecero una doccia, si vestirono e decisero di uscire a godersi il primo pomeriggio di spiaggia.
Presero il sole, fecero il bagno e giocarono a rincorrersi e a spruzzarsi sulla battigia.
"Tanto non mi prendi! Sono più veloce di te! Muovile quelle gambette corte, che tanto non riesci a prendermi!" disse Matt a Gaia facendole la linguaccia.
"Ah, parla il gigante!" disse lei.
 e con un balzo gli fu addosso.
"Cosa dicevi a proposito della mia velocità?".
"Ehm-- Hai saltato, non vale!".
"Ah no, eh? Invece sì! Ammettilo!".
"Cosa? Mai!".
Ma in quel momento Matthew si ritrovò il viso spruzzato di acqua salata.
"Brucia gli occhi, maledizione!".
"Ammettilo!".
E Gaia si chinò a raccogliere l'onda che si infrangeva sulla riva nelle mani strette a coppa.
"Ammettilo!" ripeté.
"Ok, va bene, mi arrendo. Lo ammetto, tu sei veloce e io sono lento, ok?".
Il sole stava tramontando, rosso sul mare.
A Matthew dava fastidio la luce e gli bruciavano ancora gli occhi per l'acqua. Se li stropicciò e si girò.
A qualche metro di distanza, in piedi, le mani lungo il corpo, i capelli color miele scompigliati sulla fronte dalla brezza, il petto fasciato nella t-shirt leopardata, le cosce strette nei pantaloncini e i piedi nudi e bianchi ricoperti da un sottile strato di sabbia, Dominic li stava osservando.
Jessica era stesa a prendere il sole, e accanto a lei c'erano Chris e Kelly.
Matthew, nel vedere Dominic si sentì pervaso da una strana ondata di calore che non aveva niente a che fare col sole che si stava ormai preparando a lasciare il posto alle stelle e alla luna.
No, era una sorta di calore interno.
<< Vorrei vederlo senza quei vestiti-- >>.
E poi notò l'espressione sul suo viso.
Era-- non triste, era peggio. Malinconia, dolore, preoccupazione.
Perché? Dom era preoccupato per qualcosa, Matthew se n'era già accorto da un po' ma l'amico aveva sempre cercato di tranquillizzarlo dicendo che non era niente.
<< Non è vero. Io so benissimo che c'è qualcosa che ti tormenta, Dominic. E credimi se ti dico che farei di tutto per alleviare il tuo dolore. Devi solo dirmi cosa ti preoccupa, voglio che tu me lo dica. E non importa se è qualcosa di grave, noi lo affronteremo insieme. Noi siamo-- amici. No, noi siamo più che amici. Puoi anche mentire a Jessica o a Chris o a qualcun altro, ma non a me. Ti conosco troppo bene per crederti. Tu ora mi dirai che succede, e lo farai con le buone o con le cattive. E non importa quanto tempo ci vorrà. >>.
Due braccia si posarono da dietro attorno al collo di Matthew e dei capelli castani gli solleticarono il viso, interrompendolo nei suoi pensieri.
Una voce suadente gli sussurrò nell'orecchio:
"Lo sai cosa penso?".
"No," disse Matthew, incuriosito e vagamente seccato. Ma Gaia parve non accorgersi della lieve stizza nel tono della voce di Matthew o, almeno, se se n'era accorta non lo diede a vedere.
"Penso che questa sera è la prima che passiamo qui".
"Aha, ecco. E quindi?".
Matthew si liberò dalla stretta della ragazza e si girò verso di lei.
Le mise un braccio attorno alle spalle e l'altro sulla schiena.
"E quindi," disse lei, avvicinandosi pericolosamente a lui.
Lui le morse delicatamente il naso.
"Eh no, eh!" disse lei con finta stizza.
Si baciarono.
Mentre baciava la sua ragazza, Matthew vide con la coda dell'occhio un viso bellissimo diventare una maschera di dolore.
Fu un attimo, poi Dominic si girò e Matthew ne vide i capelli color miele scompigliati.
Lottò con tutte le sue forze per non correre da lui.
Perché Dominic era così-- Strano? Perché aveva visto il suo volto così malinconico diventare l'espressione del dolore puro? Eppure era stato un attimo. Ma Matthew non se lo era immaginato. Era stato un attimo eppure era stato sufficiente affinché facesse breccia nel suo cuore, fendendolo.
Ma perché Dominic si doveva comportare così? Gaia era la ragazza di Matthew e Dominic lo sapeva.
E poi Dominic aveva Jessica.
Matthew non capiva.
O forse invece c'era del'altro?
Un pensiero balenò nella sua mente ma lo spinse in un angolo recondito, con molta fatica.
E se invece Dominic fosse stato preoccupato per qualcosa che non aveva niente a che fare con lui?
Però Matthew si sentì in colpa. Di nuovo. Era già successo ultimamente ma era una sensazione che non riusciva a spiegarsi.
Si distaccò all'istante da Gaia spingendola bruscamente.
Lei mise il broncio.
"Cosa c'è ora?".
"Ni-niente. Davvero. Niente".
Lei si incupì.
Lui si voltò dove pochi istanti prima c'era stato Dominic.
Ma ora Dominic si era spostato. Ora sedeva su un muretto diversi metri più in là.
"Che succede? Cosa stai guardando?".
"Ehi, Dom!". Era Chris che evidentemente non si era accorto di niente - impegnato com'era a chiacchierare animatamente con le due ragazze - ma che ora si era accorto del broncio e dell'allontanamento dell'amico.
"Vieni qui!".
Dom andò da lui.
"Ma che ha Dom?" chiese Gaia, che si era voltata a guardare Dom e che aveva osservato tutta la scena.
"Non lo so---" disse Matthew, di nuovo pensieroso.
Raggiunsero gli altri.
"Che succede?" chiese Chris a Dom.
"Niente, davvero. Sto-- sto bene" rispose lui.
"Mmmh-- non mi sembri molto convinto. Ma se lo dici tu--".
Le ragazze intanto si erano alzate e stavano riponendo gli asciugamani e le altre cose in una borsa, chiacchierando animatamente su quanto fosse stata rilassante la giornata e su quanto fosse bello il mare.
Matt aiutava le ragazze e intanto osservava Dom e Chris.
Dom gli sorrise e gli si avvicinò un poco, il tanto che bastava a non farsi sentire.
Ma Matt sentì comunque.
"Quando arriviamo devo parlarti di una cosa".
Chris lo guardò con un misto di curiosità e preoccupazione.
"--Va bene," disse infine.
"Appena arriviamo".
Dom fece un largo sorriso a Chris.
Matt, dal canto suo si sentì stranamente-- Geloso.
Perché Dom voleva parlare solo con Chris? Cos'era che lo preoccupava tanto e di cui voleva parlare solo con Chris e con nessun altro?
Poi Jessica si avvicinò al suo ragazzo.
"Va tutto bene?".
"Sì, Jess. Stai tranquilla".
Lei lo abbracciò e i due si baciarono.

***************************************************** (DUE ORE DOPO)
Si erano fatti una doccia, avevano cenato e ora stavano seduti sul divano chiacchierando mentre Matthew faceva zapping, in realtà più per non fare niente che per trovare qualcosa di interessante da guardare.
Dominic era più rilassato e chiacchierava allegramente con le ragazze.
Aveva parlato con Chris e gli aveva spiegato ciò che sentiva. Aveva avuto una vaga soggezione nel parlare dei suoi sentimenti ma Chris aveva capito tutto e gli aveva consigliato di cercare di parlare con Matthew, magari dopo aver ' sondato il terreno '.
Gli aveva detto anche che un po' l'aveva intuito.
"E' così evidente?" aveva chiesto Dom, ridendo.
"Uhm---" aveva detto Chris con un sorrisino.
"Per me sì!".
Dom gli aveva tirato un pugno sul braccio.
"Tutte le volte che Matt si scambia effusioni con Gaia tu fai una faccia da funerale!".
"Già".
"Seeeeiiiii una cheeeecca," aveva canterellato Chris.
"No, Matthew è l'unico".
"Una checca bionda che si veste come una troia ammazzaleopardi!" aveva continuato Chris.
Un altro pugno.
"Ahi, questo ha fatto male!".
Dom aveva riso.
"Sì, ma me lo sono meritato" aveva concordato Chris alla fine.
"Puoi dirlo!".
Si erano abbracciati. Chris tra i tre era sicuramente il più accorto e maturo e Matt e Dom lo consideravano da sempre come un fratello maggiore.
"Grazie," aveva detto Dom.
"Ok. Se hai bisogno che ti faccia da cupido, dimmelo!".
Dom aveva riso di nuovo.
"Sì, però devi comprarmi le freccette!".
Avevano riso entrambi.
"Ok. Adesso--- A parte gli scherzi--- Credo che dovresti provarci".

Gli aveva fatto bene parlare con Chris. Ora aveva la conferma su cosa avrebbe dovuto fare.
Era ancora vagamente preoccupato - in effetti non era in una situazione facile - ma aver messo al corrente Chris di ciò che gli frullava nella testa - e nel cuore - lo faceva sentire meglio, più sollevato, come se gli fosse stato tolto metà di un peso che stava diventando ormai insostenibile.

 Dominic balzò in piedi e si stiracchiò.
Guardò l'orologio appeso al muro davanti a sé. Erano le 21:55.
"Mi è venuta un'idea," disse.
"Che idea? Dai, sentiamo" disse Jessica, sbuffando.
"Che ne dite di andare in spiaggia e fare un falò? E magari portarci qualcosa da bere, un po' di musica. Ora ho voglia di fare un po' di baldoria. Voi no?".
"Sì, perché no?" disse Chris.
"Noooooo, non ho voglia di alzarmi. Voglio stare qua a poltrire su questo divano finché non faccio la muffa" mugolò Jessica.
"Eddai, Jess!".
Dom la baciò.
Matt, che fino a quel momento li aveva guardati, si girò, concentrandosi improvvisamente con molto interesse sul talent show su cui aveva fermato il suo zapping e di cui non capiva niente.
"Che bell'idea!" dissero Gaia e Kelly all'unisono.
"Ok, e va bene. Ho capito," capitolò infine Jessica, alzandosi.
"E tu, Matt--- Che te ne pare?".
"Uhmmm---". Matt si girò.
"Va bene, dai!".

********************************************************** (DIVERSE ORE DOPO)

Avevano passato una bella nottata in riva al mare. Avevano fatto il bagno ("fare il bagno di notte è tra le cose più belle che si possano fare", aveva detto Gaia) e avevano fatto un falò.
Avevano raccontato aneddoti a turno e poi avevano cantato tutti insieme intorno al fuoco con Matt che li accompagnava alla chitarra.
Avevano anche bevuto e non poco. Tutti erano alticci e avevano deciso di risparmiarsi la fatica di camminare fino a casa.
Avrebbero dormito sotto le stelle.
E così fecero. Tutti si addormentarono quasi subito.
Ehm-- Forse non proprio tutti, in realtà--

"Dom?".
"Uhm?".
"Hai avuto una splendida idea".
"Eh, sì, lo so", rise.
<< Grazie di averlo notato. >>.
Matt era in mezzo tra Gaia che dormiva profondamente le palpebre pesantemente abbassate e le labbra leggermente dischiuse, e Chris, che si era allargato e che, girandosi gli aveva mollato una sbeerla in pieno viso.
"E basta, Chris! Che cazz--".
"Non svegliarlo, Matt! Fai un casino infernale! La tua voce spacca i timpani anche quando parli piano!?".
Ma Chris dormiva russando fragorosamente.
"Sono stufo di stare in mezzo, qua stretto come tra un'incudine e un martello!" sussurrò Matt.
<< Davvero? Allora vieni qui! Io ti aspett-- >>.
"Vengo lì vicino a te".
"Eh, tu  t-tu, vuoi-- Vieni!" quasi urlò Dom.
Matt ridacchiò.
"Adesso chi è che fa casino?".
"Ok, ho esagerato!".
Matt si alzò, un po' barcollante e Dom si alzò a sua volta.
Gli si avvicinò e gli tese la mano.
"Che fai?" chiese Matt.
"Ti do una mano, letteralmente, altrimenti, nelle tue attuali facoltà mentali, rischi di cadere addosso a qualcuno!". Rise, vagamente beffardo.
"Invece ce la faccio benissimo anche da solo!" disse ma, in quello stesso istante inciampò sulle gambe della sua ragazza.
Gaia mugugnò qualcosa che suonava vagamente di ' lasciatemi! Non osate toccarmi, altrimenti chiamo la polizia ', e Dom gli si avvicinò e gli tese la mano di nuovo.
Questa volta Matt la prese mentre Gaia si rigirava su un fianco e continuava a dormire.
Le loro mani erano ora intrecciate l'una con l'altra e si stavano per dirigere dall'altra parte, dove c'era il telo di Dom, quando Matt si ricordò improvvisamente che non aveva preso il suo.
Con una risatina lo fece presente all'amico.
"Stai qui, non muoverti! Vado a prenderlo!".
"No, ci vado io!".
"'Ci vado io, ci vado io! '", Dom fece il verso a Matt. ">Ma ti rendi conto che traballi come un budino e non riesci a camminare per mezzo metro senza cadere e vuoi andarci tu!".
Matthew fece una lunga e sonora pernacchia con la bocca in direzione di Dominic.
"Io non sono ubriaco! Sono lucidissimo!".
"Zitto! Quante volte ti devo dire di non urlare!".
"Anche tu hai bevuto" cantilenò Matt.
"Io sono il più lucido qua. Lo so, anzi, lo sanno tutti che tu sei un megalomane con manie di onnipotenza e che vorresti rubare il posto che spetterebbe a Dio, a patto che ce ne sia uno--".
"Che non c'è", lo interruppe Matthew.
"--ammesso che ce ne sia uno" continuò Dominic.
Tornò da Matthew.
"E il mio te--".
"Non posso prenderlo! Una parte la occupa Gaia e Chris ci si è praticamente sbracato sopra! Kelly si è allargata anche lei e si è messa di sbieco occupando sia il suo che quello di Chris! C'è un casino qua! Rischierei di svegliare tutti!".
"Pfff. Va be', allora vorrà dire che-- E ora?".
<< Allora vorrà dire che-- >>.
"Dom?".
Erano arrivati.
"Uhm?".
"Posso-- Se non disturbo, è chiaro,"
<< Dai, dillo-- >>.
"Beh,".
<< DILLO! >>.
"Non voglio occupare i tuoi spazi!".
<< I miei spazi? Ma se sei l'unica persona con cui li voglio condividere, "i miei spazi!" >>.
"Posso stare accanto a te sul tuo? Mi metterò su un fianco e sarò sottile come una sottiletta!".
<< Evvai, ce l'hai fatta! >>.
"Sì, certo!".
Si stesero.
Dom stava comodo ma Matt stava per metà sulla bianca - e ormai fredda - sabbia.
Dom se ne accorse.
<< Non vuoi stare vicino a me, è questo? >>.
"Sei mezzo fuori, vieni più qua!" e si spostò per fargli spazio.
"Non c'è bisogno che ti sposti!". Matt gli si avvicinò.
"Abbiamo delle silouettes invidiabili ancora!".
Erano così vicini che i loro nasi quasi si sfioravano.
Matt si girò e guardò in alto.
"Ah, mi hanno sempre affascinato le stelle! E' così bello stare in spiaggia di notte sotto il cielo stellato!".
"Già," concordò Dominic con un sospiro beato.
<< E' così bello stare di notte in spiaggia sotto il cielo stellato con te! >>.
Matthew  si voltò di nuovo verso Dominic, stavolta con un'espressione sorpresa, maliziosa e leggermente divertita sul volto.
"Che hai detto?". Ridacchiò.
<< Oh merda. Non posso averlo detto! >>.
"Io--".
"Tu--?".
"Io ho detto--".
"Tu hai detto--?".
"Pfff. Ho concordato con t--".
Il viso di Matthew era ormai a pochi millimetri da quello di Dom, i loro respiri si incontravano.
"Tu hai detto che è bello stare di notte in spiaggia sotto il cielo stellato con me" soffiò Matthew.
"Io-- Sì-- Io non-- Cioè, sì, l'ho detto ma--".
"Ma non lo pensavi?" disse Matthew, un'ombra cupa sul viso, fulminea, istantanea.
"Io-- Sì! Sì, lo penso! Ma-- E' tutto così complicato, io non voglio altro che te. Ma tu hai Gaia e poi tu non provi quello che pro--".
Fu interrotto dalle labbra di Matthew che si posarono delicate sulle sue.
Dom dischiuse a sua volta le sue e il bacio si fece più infuocato.
Una mano di Matt si infilò nei suoi capelli e iniziò a giocarci.
"Mhmgjahdhgmmff--" mormorò Dom.
Sbadigliò.
"Cò-s-- Che di-ci?". Anche Matt aveva bisogno di dormire e soprattutto aveva bisogno di smaltire la sbornia.
"Mnfvoglio dowmiwe!".
"Matt?".
"èh?".
"Ho sonno, ma di solito faccio fatica a dormire se non c'è rumore intorno a me--".
"Uh, pooovewo piccolo Dommie" cantilenò Matthew.
"Di solito guardo la tv per dormire". Dominic sbadigliò di nuovo.
"Aha. L'ho detto io che il piccolo Dommie è un bambino viziato!". La risata di Matthew fu incredibilmente acuta.
"Zitto, svegli tutti!".
"Mnaaah--".
"Tu non ti rendi conto che--".
Le labbra di Matt sulle sue gli impedirono di continuare la frase.
Dom si scostò.
"Che c'è ora? Credevo che tu volessi--".
"Io sì, ora che te l'ho detto ne sono ancora più sicuro. Vorrei stare con te sempre. Non ho ancora capito bene cosa vuoi fare tu invece. Ma io voglio stare con te. Non so se sia giusto, però.
E Gaia? Non è giusto nei suoi confronti, tu hai lei".
Matthew si era voltato, lo sguardo fisso in alto, in un punto imprecisato. Pareva incurante di ciò che l'amico stava cercando di dirgli.
"I cristalli. Sono mooolto affascinanti, Dom".
"E credo che Gaia-- Cosa? I-- cristalli? Io sto cercando di dirti una cosa e tu mi parli dei-- quali cristalli?".
"Non lo so. Ho letto da qualche parte che ci sono dei cristalli che ti permettono di fare cose incredibili". Rise di nuovo con quella risatina acuta.
"Lo sai, Dom, che il sonno mi sta passando e che ho una gran voglia di bere qualcosina?".
"Eddai, Matt!".
Matt si era messo a sedere e si stava alzando di nuovo.
"Dai, rimani qui! Ora non è il caso di bere niente!".
"Mpfff-- E va bene".
Si ristese, con aria vagamente seccata.
"Ma voglio fare qualcosa ora".
Baciò di nuovo Dom. Fu un bacio intenso che lasciò il biondo senza fiato.
Poi Matt si abbassò e lo baciò teneramente sul collo. Dom reclinò la testa all'indietro, mentre il bacio del moro si faceva sempre più intenso.
Dom si morse le labbra per soffocare un mugolio di piacere.
Poi, tutto d'un tratto, il moro si era staccato da lui.
"Dormi ora".
"Non ce la faccio così, senza sottofondo".
Matthew lo abbracciò e gli mordicchiò un lobo.
Si schiarì leggermente la gola e iniziò:
"You could be my unintended
choice to live my life extended
you could be the one I'll always love--".
Gli mordicchiò il lobo di nuovo. Brividi per Dom.
"Per me? Questa canzone, tu--?".
"Sì. Shh, owa dowmi". La carezza sulla guancia del biondo fu delicatissima, così come la voce di Matt, che continuò:
"First there was the one who challenged
All my dreams and all my balance
She could never be as good as you
--
Un ultimo sorriso apparve sul viso di Dom. Poi chiuse gli occhi e si addormentò.
Matt tentò di nuovo di ricordare cosa avesse letto riguardo a certi cristalli, poi si sorprese a pensare che forse ciò che era successo quella notte con Dom, anche se si era trattato di semplici baci, non fosse giusto.
Sensi di colpa di nuovo.
<< Al diavolo i sensi di colpa, al diavolo Gaia, al diavolo tutto. >>.
"Buonanotte, Dommie".
Gli lasciò un lieve bacio sulla fronte, poi chiuse gli occhi e dopo poco, scivolò nei sogni anche lui.

***** **************

Ciau! Ed eccomi a finire questo capitolo all'una di notte, dopo aver scritto con molta fatica a pezzi in un arco di-- quasi un mese, ladies and gentlemen!
Oooook. E' stato una faticaccia perché inizialmente avevo delle idee mooolto diverse, ma pochi giorni fa mi sono messa a scrivere ed è uscito questo episodio così a buffo. Inizialmente avevo intenzione di bypassare l'episodio della spiaggia di notte e di far succedere altre cose dopo ma, sarebbe stato criminale non farlo, quindi alla fine sono contenta di ciò che è saltato fuori.
Ciò che ho pianificato, succederà dopo, a meno che i personaggi non mi sfuggano di nuovo di mano.
Questo capitolo, già lo so, farà felici le fans del Belldom, mentre invece farà arrabbiare molto il team Harriet (per ora solo Alexy, che ha cambiato il nome in _OdiEtAmo_. Tra parentesi, date un'occhiata alla sua storia, è moooooooolto bella!!).
Potrò finalmente aggiornare più spesso, sta per finire la scuola.
Ok, sto avendo un po' sonno, quindi-- spero che questo capitolo vi sia piaciuto almeno un pochino,
*no, fa cagare!*, aspetto qualche parolina da parte vostra anche se in effetti, considerando questo ritardo clamoroso non me lo meriterei proprio!
Un baciotto a tutte quelle che leggono,
Buonanotte,
I






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Capitolo 5
*** Seize the day, Dominic! ***


Cap. 5 Ed eccomi qua a rigirarmi nel letto senza riuscire a prendere sonno. Alle 3:15 del mattino.
 E' un'ora che continuo a rigirarmi nel letto e a stiracchiarmi, ho anche provato a contare pecore e leopardi e a fare le ombre cinesi sul soffitto sfruttando  la poca luce che filtra dalle persiane ma niente.  Niente sonno, solo pensieri.
Pensieri che dovrebbero essere rivolti alla ragazza che  giace profondamente addormentata accanto a me.
Già, Jessica ha un sonno profondo e pesante, è una di quelle persone che vanno svegliate con le cannonate - specialmente dopo un rapporto -. Sì, un rapporto che è stato un bisogno per entrambi, un bisogno fisico, impellente e animalesco da parte mia e lo stesso bisogno da parte sua, con l'aggiunta di un po' d'affetto, o amore, o di qualunque cosa si tratti. Cosa che, da tempo - e non realizzo da quanto - non provo più per lei. E non è neanche attrazione fisica, è solo un bisogno di scaricare le tensioni e di svuotarmi. E così i miei pensieri finiscono  inevitabilmente per essere rivolti a qualcun altro - e più precisamente al moro dagli occhi di un blu incredibile che sicuramente starà dormendo nella stanza accanto sognando di suonare imbracciando una nuova chitarra con chissà quanti effetti spettacolari o  forse intento a dimostrare al mondo che esistono gli alieni o probabilmente a guidare qualche rivolta.
E tutto questo mentre magari è abbracciato alla sua ragazza.
No, non posso pensarci.
E così mi concedo di concentrarmi, invece, su ciò che è successo l'altra notte e inevitabilmente gli angoli della mia bocca si distendono in un sorriso al pensiero di quel corpo accanto al mio, così vicino e alla breve, brevissima distanza di quegli occhi che si abinavano perfettamente con il mare calmo e con il cielo stellato di quella notte. Sì, quella notte. Mi sento invadere da un'ondata di calore al pensiero di quelle labbra sulle mie - qualcosa che fino a quella notte non avrei creduto possibile - e a quella voce calda e suadente nel mio orecchio.

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Quanto ho dovuto aspettare, Matt!
Si, e poi la sento, odiosa, maledettamente odiosa, quella vocina che dice 'sì, ma aveva trinkato quella notte! Aveva diversi drink all'attivo! Ti illudi davvero che se fosse stato sobrio avrebbe fatto quello che ha fatto?'.
Ed è l'oblio.
Una voce nella mia mente, questo basta a farmi sprofondare nell'insicurezza.
Sì, perché una parte di me è perfettamente consapevole che se Matthew fosse stato sobrio due notti fa  non ci sarebbero stati abbracci e tantomeno baci.
Sento le palpebre farsi pesanti e decido che è il caso di smettere di indugiare su questi pensieri. Penso al fatto che Unintended sia una canzone speciale da dedicare a una persona davvero speciale e lui l'ha dedicata a me due notti fa. Mi concedo di sperare e mi impongo di non lambiccarmi più la mente, almeno durante la notte, almeno per questa notte.
Così mi volto su un fianco e dopo poco cado fra le braccia di Morfeo.

*********************

4:05 dicono i numeretti rossi dell'orologio sul comodino.
E io non riesco a dormire. Chissà perché.
Gaia invece dorme, eccome se dorme!
Mi volto verso di lei e ne osservo il leggero e ritmico sollevarsi ed abbassarsi del petto e il viso seminascosto dai capelli castani.
La guardo e mi sento invadere da un moto d'affetto. Sì, affetto, non amore.
Ormai non ho neanche più la più pallida idea di quanto tempo sia passato da quando ho smesso di pensarci, di desiderarla con tutto me stesso e di provare amore.
A volte bramo le sue labbra sulle mie, i nostri corpi insieme, le sue mani affondate nei miei capelli o intente ad aggrapparsi alle mie spalle fino a graffiarle e la voce che pronuncia affannosamente il mio nome.
Ma in realtà è un altro il corpo che vorrei avere accanto al mio, altre mani che vorrei sfiorare, altri gli occhi che vorrei così incredibilmente vicini ai miei e il sapore di altre labbra sulle mie.
Sì, quelle labbra-- 
Quegli occhi che nell'arco di pochi giorni ho visto cambiare così tante volte. Prima contenti, poi malinconici, tristi, addolorati, felici-- E incredibilmente luminosi, ardenti di qualcosa che non so definire (amore? passione?) mentre mi confessava di quanto fosse bello stare in spiaggia di notte sotto il cielo stellato con me, vergognandosene un attimo dopo, come se fosse stato sorpreso nell'atto di rubare.
Si, quegli occhi colmi di un misto di felicità e timore.
E poi colti da un moto di sorpresa al contatto repentino con le mie labbra.
Sì, è qualcosa che ho fatto senza pensarci, istintivamente.
"E' complicato--".
E poi: "tu non provi quello che pro--".
Sì, invece. Sì che provo quello che provi tu. Dico davvero.
E non gli ho lasciato finire la frase. L'ho baciato.
C'è una parte di me che vorrebbe lasciar perdere tutto, fregarsene di tutto e prendersi ciò che brama con così tanto impeto. Dominic Howard, il batterista, il mio migliore amico.
E tuttavia c'è un'altra parte che pensa intimorita cosa succederebbe se uscissimo allo scoperto. Cosa porterebbe tutto questo? Distruzione? Rammarico? Pregiudizi?
E se fosse tutto un sogno-- E se si fosse trattato di qualcosa di passeggero dimenticato nell'alcool di quella sera?
E se invece lui non volesse più-- E se adesso la nostra amicizia ne uscisse rovinata?
Gaia ne uscirebbe distrutta, scandalizzata.
E cosa ne penserebbero Chris e Kelly?
E Jessica?
Cosa ne sarebbe per i Muse?
E pian piano, delicatamente, i pensieri che mi attanagliano la mente si confondono e diventano densi e nebulosi, confusi finché non ne rimane niente, finché le palpebre diventano pesanti e scivolo nei sogni.

*** *** ***  (IL MATTINO DOPO)

Era una bella giornata di sole e tutti erano in salotto a prendere il caffè mattutino quando a Chris venne un'idea:
"Che ne dite se andiamo a giocare un po' a beach volley?".
"Sì!" disse Dominic.
"Io vi--" disse Matt. Sorseggiò un po' di caffè; poi continuò.
"Vi straccerò tutti!".
"Ahahaha, sì, sentitelo il modesto!" rise Dom.
"Sei sempre molto convincente nelle stronzate che dici, peccato che tutti sappiano che nello sport sei uno zero!".
"Stronzate? E chi dice stronzate! Secondo molti sono una delle rockstar più intriganti, affascinanti, intelligenti, acculturate e sexy dell'ultimo decennio!" disse Matthew, ghignando.
"E secondo molti sei anche una delle rockstar più folli, angosciate, depresse, strampalate e megalomani dell'ultimo decennio!".
"E' proprio questo che mi rende intrigante, affascinante e sexy!". La risatina acuta di Matthew riecheggiò per la stanza.

Le ragazze, in piedi  appoggiate al lavandino sorseggiavano caffè e osservavano i ragazzi, ascoltandone i discorsi.
"Ma quanto possono essere stupidi?" chiese Kelly in un sussurro, guardando le altre due prima di rivolgersi all'italiana:
"Tu che studi psicologia ci potresti dire che problemi hanno?".
"Ahahah!". Gaia ridacchiò.
"Ahm--" si grattò il mento con aria apparentemente pensierosa. Poi disse:
"sono uomini ma fondamentalmente si comportano come bambini. Sono famosi e questo basta a gonfiare il loro ego smisurato più di quanto già non lo sia e poi beh-- Come tu hai detto," (e qui guardò Kelly), "sono taaaaanto ma tanto stupidi!".
Risero tutte e tre.
"A saperlo avrei preparato i pop corn!" disse infine Jessica.
Ridacchiarono piano mentre i ragazzi continuavano a punzecchiarsi, incuranti:
"--E di te-- Beh, cawo il mio Dommie, sai cosa dicono di te?" chiese Matthew con un'aria un po' saccente e un po' misteriosa.
Al silenzio di Dominic continuò:
"Di te dicono che sembri una battona e gli animalisti ce l'hanno a morte con te! Dicono che i tuoi vestiti sono tutti leopardi ammazzati e riconvertiti e che con tutti quei pantaloni rosa, fuxia, fluo, shocking sembri un truzzo! Per non parlare degli occhiali!".
Lo stupore si dipinse sul bel viso del biondino, stupore che si trasformò quasi istantaneamente in tristezza.
<< Sembro una battona. Non ti piace come mi vesto. Non ti piaccio. >>.
"Ah, sì? E' così?" chiese.
"Bene, allora se la metti così, tu non ti sai vestire!".
"Cooosa?". Matthew era sbalordito.
"Metti le prime tre cose che ti capitano e pensi di essere uno schianto!".
E poi si rivolse a Gaia: "perché non gli dai tu qualche consiglio su come vestirsi?".
Matthew mise il broncio quando fu Chris a intromettersi:
"Hem, hem," si schiarì la voce in modo che gli prestassero attenzione sia Matthew e Dominic che le tre ragazze.
Quando ottenne l'effetto desiderato continuò con un sorrisino furbetto.
"--E dite un po', voi due. Sapete invece quali sono le voci che girano su vostro conto?".
Il ghigno di Chris si fece più evidente e le ragazze lo fissarono incuriosite.
Dominic iniziò a giocare nervosamente con i capelli e Matthew fissò il bassista con aria preoccupata.
"Beh, molta gente - sia fan che critici del web - fa certe insinuazioni su-- beh, su-- voi due," scandì le ultime due parole.
Le ragazze risero fragorosamente.
Dominic si arricciò una ciocca di capelli sul dito.
<< Su noi due, voci su noi due. Su di me e su Matt, il mio Matt. Magari! >>.
"Come, come, come?".
Matthew era spiazzato.
"Cosa? Cioè--".
Il viso di Matthew - occhi e bocca spalancati - era la personificazione dello stupore e del disorientamento, cosa che fece piegare in due dalle risate le ragazze e Chris, il quale continuò imperterrito:
"--Avete mai sentito parlare del Belldom?".
Dominic soffocò una risata e Matthew quasi sputò il caffè che in quel momento stava bevendo.
"Il cosa? Cioè-- Che-- T-tu--  che hai detto?".
"Beh, sai certe coppie famose-- Che ne so, Brangelina, ad esempio".
"Ma noi non--". Cris lo interruppe.
"Tutti interpretano le vostre movenze sul palco e la vostra complicità allo stesso modo. E addirittura c'è un sito di fanfiction dove, fra le altre cose, le fan inventano storie su di voi come coppia! Alcune di queste storie sono moooolto piccanti, davvero!".
Inspiegabilmente, sia Matthew che Dominic sussultarono e balzarono in piedi come fossero stati seduti su dei cactus fino a un secondo prima.
"Ah, davvero?!" disse Gaia.
Ridacchiarono.
"Belldom! Viva la Belldom!" disse Jessica.
Tutte e tre scoppiarono a ridere. Naturalmente nessuna delle tre credeva a queste cose. Erano semplici fantasie delle fan più giovani che si divertivano a immaginare i loro ragazzi in questa prospettiva.
Matt e Dom guardarono male Chris, che disse:
"andiamo in spiaggia a fare questa partita?".
I due amici si rilassarono un po'.
Si cambiarono, presero il pallone e uscirono.

L'aria mattutina tiepida era resa piacevole dalla brezza marina così com'erano piacevoli il profumo salato e frizzante del mare e il rumore delle sue lievi onde.
C'era ancora poca gente in spiaggia e quando i tre ragazzi ebbero trovato un posto abbastanza appartato e Dom si fu tolto la maglietta, iniziarono a giocare.
In realtà Dom e Chris erano piuttosto bravi con i passaggi ma Matt non becava una sola palla, neanche una.
No, Matt fissava rapito la figura dai capelli biondi che tirava la palla così agilmente. Si, fissava il suo viso sorridente e a tratti intento a concentrarsi, i capelli scompigliati dalla brezza mattutina e il petto nudo; e mentre i suoi occhi erano così intenti a contemplare quella meraviglia del mondo, si stava verificando qualche cosa anche nei suoi pantaloncini che ora erano inspiegabilmente più stretti.
Matt fece appena in tempo ad accorgersene completamente e a mettersi le mani in grembo quando Chris si girò verso di lui nel momento in cui la palla lanciata da Dom quasi lo colpì in faccia.
"Che ti succede?".

Intanto anche le ragazze avevano pianificato qualcosa. E i ragazzi sarebbero andati con loro, volenti o nolenti. Eccome se sarebbero andati!
Il loro piano era di fare shopping nel pomeriggio e di comprare qualcosa per loro e per i ragazzi perché, secondo tutte e tre le ragazze sia Matthew che Dominic avevano bisogno di 'ridimensionare' un po' il loro look.


"--I-- Niente, proprio. Non succede niente è che--".
"Non ne azzecchi una!" Dominic rise.
"E meno male che-- Cosa dicevi? 'Vi straccerò tutti!'" fece il verso a Matt, gonfiando il petto.
Lo sguardo di Matthew fu assassino.
"Dai, Matt" Chris gli si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla. A quel punto Dom sentì una fitta di qualcosa. Gelosia. No, dai, non poteva essere geloso! Non doveva! E di chi, di Chris?
Beh, sarebbe dovuto essere Dominic ad avvicinarsi a Matthew e a chiedergli cosa fosse successo. E quella mano sulla sua spalla-- No, non poteva pensare questo, non doveva, non ne aveva motivo. Chris era loro amico.
Ma in realtà Dom non era geloso di Chris ma era arrabbiato per il proprio comportamento.
La notte prima aveva deciso di buttare via certi pensieri, almeno per il tempo di una sana dormita.
Ma ora era sveglio e i maledetti pensieri erano tornati alla carica.
Aveva rovinato tutto. E non avrebbe dovuto stupirsi se Matthew fosse diventato improvvisamente freddo e distaccato. Ora non lo era, era normale per loro stuzzicarsi come avevano fatto quel mattino ma c'erano le ragazze e c'era Chris e nessuno di loro sapeva cosa era successo la notte prima.
E ora erano lì, sulla stessa spiaggia dove era successo tutto. Ma tutto cosa?
C'era stata una velata dichiarazione da parte di Dom e segni di Matt di corrispondere i suoi sentimenti. Ma avevano bevuto. Dom non tanto, ma Matt sì.
E cosa sarebbe successo quando si sarebbero trovati loro due soli? Ci sarebbe stato risentimento, distacco?
O qualcos'altro? E cosa? Nessuno dei due sapeva che l'avrebbero saputo mooolto presto.

E fu proprio Dom a rompere il silenzio.
"Riprendiamo a giocare?".
Matthew guardò con un sorriso prima Chris poi Dom.
"Ok, allora. Stavolta vi straccio sul serio!".
Dominic teneva ancora gli occhi fissi su Matthew.
Gli aveva sorriso!
Sì, gli aveva sorriso e Dom aveva provato un'ondata di calore che lo aveva invaso.

********* ****** ***

Intanto Matt aveva la palla. Si stava concentrando.
Nello sport era un autentica schiappa ma era stato così spaccone e megalomane da vantarsi che li avrebbe stracciati.
E ora non aveva preso neanche una palla.
Era una cosa risaputa. Sapevano tutti e tre che sarebbe stato così.
Ma si era distratto.
Si era distratto per fissare Dominic.
Non doveva far vedere agli altri due che era così distratto. Già si erano preoccupati.
E, almeno un tiro decente poteva farlo, diamine!

**** ****** ****

Ma così non poteva continuare, proprio no.
Doveva smetterla di comportarsi come un'adolescente isterica con gli ormoni a mille!
Eppure ora era sicuro dei suoi sentimenti, almeno, lo era più di prima.
C'era stato qualcosa, un piccolo passo.
E ora Dominic sapeva cosa fare: doveva scoprire se i suoi sentimenti erano corrisposti.
Se non lo sarebbero stati avrebbe lasciato perdere e avrebbe cercato di soffocarli.
Avrebbe sofferto ma alla fine sarebbe riuscito a considerare Matthew solo come amico.
Si sarebbe impegnato seriamente nella relazione con Jessica.
E se non avesse funzionato avrebbe cercato un'altra ragazza, pur di adescare una ragazza ogni sera.
Ci sarebbe riuscito.
Oppure no?
Si impose che ci avrebbe pensato più tardi. Ora restava da scoprire cosa provava Matt per lui e, senza alcool in circolo non era una cosa così facile!

******* ****** *****

Stava concentrando tutta l'energia nella sua mano.
Doveva riuscire a tirare quella palla. Ormai non sentiva niente, solo la brezza che gli scompigliava i capelli.
Non sentiva neanche Chris e Dom che lo incalzavano a tirare. Vedeva solo i loro occhi fissi su di lui e le espressioni sorridenti e vagamente canzonatorie del tipo 'tanto è inutile che ti concentri, non ce la fai comunque! Ma almeno sbrigati!'.
E probabilmente i suoi due amici stavano dicendo proprio questo, ma lui non li sentiva.
Aveva la palla in mano da troppo tempo con le dita arquate su di essa per non farsela sfuggire.
Sospirò.
Fece due palleggi a terra.
Riprese la palla.
Prese lo slancio con l'altra mano.
Sarebbe stato un tiro epico e--
"Ahi!".
Lo sentì improvviso e forte.
La palla che lui aveva tirato aveva quasi preso Chris in piena faccia, ma Chris si era spostato in tempo.
In compenso Matt aveva sentito lo strappo forte in corrispondenza della spalla destra.
Sul suo viso si dipinse una smorfia e portò automaticamente una mano a massaggiarsi la spalla.
"Wow!" disse Dom e batté le mani.
"Sì, wow. E intanto io mi sono preso uno strappo alla spalla!".
"Oh, povero Matty!" disse Dom, simulando una voce infantile.
In realtà era davvero dispiaciuto che il chitarrista si fosse fatto male ma - come si suol dire - ogni cosa ha i suoi vantaggi.
E forse per qualcuno ce n'erano e andavano solo sfruttati.
Chris stava per dire qualcosa ma in quel momento gli squillò il cellulare.
Si allontanò un poco e rispose.

Intanto Matt e Dom facevano sfoggio del loro lato più infantile.
Matt fece una pernacchia con la bocca in direzione di Dom e gli mostrò il dito medio.
Dom ridacchiò. "Ma allora! La tua faccia concentrata era impagabile! Pareva che da quel tiro sarebbe dipesa la tua vita!".
"Sì, e poi, beh--".
"Poi è stato il fiasco! Dalla tua faccia sembrava avresti fatto il tiro del secolo, e invece-- Epic fail!".
Dom si beccò una linguaccia da parte di Matt, il quale, dopo qualche secondo disse: "e poi, tutto il resto è storia!".
E Dom rise a sua volta, prima di dire: "hai quasi tirato la palla in faccia a Chris e ti sei pure fatto male. Ma sei comunque megalomane!".
"E come altro hai detto prima?".
"Uhm--" Dominic ci pensò su per un attimo.
Quella conversazione stava prendendo una piega diversa, molto interessante.
Rivolse lo sguardo su Matthew che si teneva ancora la spalla e disse: "Ho detto-- che eri-- A parte 'depresso e 'angosciato'?".
"A parte 'depresso' e 'angosciato! Ehi, io non sono così!" protestò Matt, sbuffando.
"Io-- Avevo detto che eri folle, strampalato e megalomane!".
E ripensò a Matthew che quella stessa mattina in cucina - subito dopo - aveva detto che queste cose lo rendevano intrigante, affascinante e sexy.
Lui, naturalmente lo aveva detto per scherzo, ma a pensarci, Dominic era proprio così che vedeva Matthew.
Intanto Chris aveva finito di parlare al telefono.
"Era Kelly!" disse.
"Immaginavo" rispose Dom. "I due piccioncini!".
Chris sorrise e poi si rivolse a Matthew: "ti fa ancora male la spalla?".
Matthew assentì e Chris gli disse che in tutto c'erano dei vantaggi.
"Allora credo che abbiamo giocato abbastanza per oggi" disse Chris.
"Almeno, se non altro, oggi te ne starai tranquillo e avrai una scusa per farti coccolare e per risparmiarti l'uscita di shopping con le ragazze!".
"Che fortuna!" disse Dom a Matt, un attimo prima di rivolgersi a Chris con una faccia a metà fra l'allibito e il contrariato.
"Cooosa?! Le ragazze vogliono andare a fare shopping? O meglio, loro vogliono portare noi a fare shopping?".
"Sì" disse Chris.
"E Bells ora può restarsene a casa. Solo alcuni godono di certe--".
Stava per dire "fortune" ma poi ci ripensò.
Avrebbe potuto comprarsi qualcosa di nuovo e forse anche--
Quel giorno aveva ricevuto due notizie che per lui potevano rappresentare un vantaggio. E chi l'avrebbe detto!
"Ok, allora credo che per oggi abbiamo giocato abbastanza" disse Chris.
Gli altri due fecero un cenno di assenso

***** ******* *****

Erano sul taxy che li avrebbe portati fino al centro commerciale: le tre ragazze e-- Chris.
Dominic aveva voluto andare con loro - per nulla al mondo avrebbe sprecato l'occasione di comprarsi qualcosa di nuovo ed estremamente appariscente - ma Jessica, al suo annuncio che sarebbero dovuti andare per negozi, al vedere il ghigno e la beatitudine sul viso del suo ragazzo, aveva cambiato idea.
E visto che a Matthew doleva ancora la spalla, Gaia gli aveva detto che sarebbe stato carino se Dominic gli avesse fatto compagnia per un po'.
In quanto a Chris, lui non aveva avuto molta voglia di uscire con le ragazze - ovviamente avrebbe preferito stare con gli amici - ma davanti alle moine e agli occhi dolci di Kelly non aveva saputo resistere.
E così erano loro quattro, su un taxy, in un pomeriggio torrido diretti verso la frenesia di un pomeriggio di shopping folle.

****** ******* *******

Dominic era così felice all'idea di rimanere da solo con Matthew per un pomeriggio intero che ancora non riusciva a credere alle proprie orecchie.
Ed era teso.
Così teso che da quando gli altri erano usciti di casa dieci minuti prima, non aveva detto una parola.
Anche Matthew dal canto suo era teso come le corde di un violino.
Cosa avrebbe dovuto fare?
E così non aveva detto una parola, neanche lui.
Avevano passato dieci minuti a guardarsi di sottecchi come due rincitrulliti, schiarendosi la voce di tanto in tanto, prima l'uno poi l'altro ma senza dire niente, facendo finta di concentrarsi sulla tv per poi guardarsi di nuovo.
Alla fine Matthew ruppe il silenzio.
"Vado a farmi un bagno".
Dominic lo guardò, fece un cenno d'assenso ma non disse nulla.
Matthew si alzò e tese le braccia per stiracchiarsi. Non l'avesse mai fatto! Sentì di nuovo la spalla fargli male più di prima.
"Maledizione!".
"Tutto a posto?". Dominic si avvicinò.
"Sì". Matthew si girò e si avviò in direzione del bagno con la mano sulla spalla, bestemmiando.

********** ******** ****

"Devo parlargli. Subito. Ora che ne ho l'occasione. Devo sputare il rospo. Dire tutto. Non ce la faccio. Non posso perdere questa fottutissima occasione. Sarei scimunito completo a sprecare quest'occasione d'oro".
Erano questi i pensieri di Dominic che stava a pochi centimetri dalla porta del bagno, dal quale proveniva solo lo scroscio della vasca che si riempiva d'acqua.

******** ****** *******

"Un bel bagno è ciò che ci vuole per rimuginare e rilassarsi. E chi se ne fotte".
Nell'attesa che la vasca si riempisse, il moro si stava spogliando.
Dopo essersi tolto pantaloncini e boxer e aver chiuso il rubinetto della vasca, cercò di togliersi anche la t-shirt - operazione evidentemente non molto facile a causa della spalla dolorante.
Ma mentre sollevava il braccio per facilitare lo sfilarsi della mezza manica sentì di nuovo lo strappo alla spalla e gli sfuggì una sorta di gemito.
"Aaahhhi! Ma porca troia! Sia maledetto io, sia maledetta la mia spalla, sia maledetto il mio essere così fottutamente impedito e sia maledetta la pallavolo!".
Cose che, naturalmente, al biondo dall'altra parte della porta non sfuggirono.
"Tutto bene? Che succede? Hai bisogno d'aiuto? Ti ho sentito gridare!".
"Tutto a posto" stava per rispondere un imbronciato Matthew, quando si ricordò improvvisamente di non avere con sé vestiti di ricambio.
Era stato così preoccupato di sfuggire a conversazioni imbarazzanti con l'amico, di rilassarsi e di mettere in chiaro la situazione con se stesso che non era andato a cercare altro da mettersi dopo il bagno.
Di rimettersi quelli che aveva avuto in precedenza per poi cambiarsi una volta in camera sua non se ne parlava proprio. Faceva caldo, aveva giocato a pallavolo in spiaggia.
"Tutto a posto?" ripeté il batterista.
"Col cazzo." borbottò il cantante.
Solo che ora non aveva voglia di rimettersi la maglietta. Già gli faceva male la spalla così, ci mancava solamente sforzarla ancora.
"Che c'è?" chiese di nuovo il batterista, stavolta bussando.
"Niente. Devo andarmi a prendere le cose di ricambio".
"Ehm-- tranquillo, se vuoi vado io!".
Occasione perfetta. Ecco. Tutto il resto doveva ancora succedere.
"Tranquillo, non ti preoccupare".
"Ma piantala!".
Matthew si stava già rivestendo quando Dominic disse: "torno subito!".
Il moro stava per rispondergli ma al sentire i passi del biondo che si allontanavano, cambiò idea.
Girò la chiave nella porta, si avvicinò alla vasca, infilò prima un piede per saggiare la temperatura dell'acqua e si infilò del tutto.
Fece colare una generosa quantità di gel da bagno nell'acqua e aprì ancora un po' il rubinetto per ottenere abbondante schiuma.
"Eccomi!" annunciò una voce, mentre dei passi si avvicinavano, prima che il biondo aprisse la porta ed entrasse con vestiti puliti e un asciugamano tra le braccia.
"Grazie" disse il moro.
Si aspettava - e in parte sperava - che il biondo uscisse.
Non voleva affrontare conversazioni scabrose. Non in quel momento. Doveva rilassarsi ed elaborare una strategia prima di tutto.
Al dunque sarebbe arrivato dopo.
Ma il biondo non uscì. Chiuse la porta e si sedette sul bordo della vasca.
Matthew era visibilmente a disagio.
Mentre si sfregava il collo e il petto con la spugna tirò su col naso.
"Allora?".
Voleva risultare scostante e a giudicare dalla faccia del biondo, ci era riuscito alla grande.
Ora era Dominic quello a disagio. Si era prefissato di affrontare il problema di petto, con impeto e di non lasciare tempo a Matthew di replicare.
Troppo tardi.
"Allora-- Ehm--". Trattenne il fiato.
"Allora niente".
Occhiata obbliqua da parte di Matthew.
"Allora niente?".
"No".
"Interessante".
Il cantante si ricoprì di schiuma e continuò a lavarsi come se niente fosse.
Aprì il rubinetto, mise la testa sotto il getto d'acqua e iniziò a lavarsi con cura i capelli.
"Cioè, sì". buttò lì il biondo.
Matthew non ce la faceva più.
"'Cioè sì' cosa?".

****** ****** ******

Ok, doveva smetterla di comportarsi come una fottuta ragazzina, una volta per tutte.
Sentiva lo sguardo del moro - impegnato a frizionarsi energicamente i capelli con lo shampoo - su di sé.
Finora non si era neanche girato a guardarlo. Aveva blaterato quattro parole in croce senza arrivare al dunque, nonostante se lo fosse prefissato.
Ogni volta il moro aveva il potere di fargli cambiare idea. Non poteva pianificare cose, quando di mezzo c'era Matthew Bellamy.
Se lui si prefissava di dirgli qualcosa, un sorriso o un'espressione contrariata del cantante potevano fare la differenza.
Da quando era così? Dominic non lo sapeva.
Non dall'inizio. Ciò avveniva da poco. Non riusciva a capire per certo da quanto tempo e non capiva perché.
Ma quel giorno le cose dovevano cambiare.
Il biondo si girò verso il moro, tenendosi con le mani al bordo della vasca.
Lo guardò negli occhi e l'altro lo fissò di rimando. I loro sguardi si incontrarono per qualche secondo. Occhi verdi in occhi blu.
Smeraldi e lapislazzuli.
"Dobbiamo parlare".

***** ******* *****

Ecco.
"Ci siamo." fu il pensiero del moro.
Che doveva fare? Non lo sapeva.
Il biondo trovava sempre l'occasione di coglierlo alla sprovvista.
Non c'era piano che reggesse, quando di mezzo c'era Dominic Howard.
Eppure-- Forse poteva fare qualcosa. Poteva far finta di essersi scordato tutto, di non ricordarsi nulla di quella notte.
Aveva bevuto, sarebbe stata una cosa plausibile.
Non era corretto nei confronti del biondo, ma forse valeva la pena tentare.
Forse anche il biondo non aveva fatto molto caso a ciò che era successo, attribuendolo alle circostanze.
C'era una minima possibilità che Dominic volesse parlare d'altro?
Matthew stava per concedersi un barlume di speranza quando Dominic disse: "dobbiamo parlare dell'altra notte".
"Ecco. (ti pareva?)".
Matthew sospirò.
Dominic solo sapeva quante cose avrebbe voluto dire, quante altre ne avrebbe volute chiedere a Matthew, ma, nell'udire la rassegnazione nel tono di voce del moro con cui aveva detto "ecco" - Dominic almeno l'aveva interpretata come rassegnazione - alla fine disse soltanto: "ero sincero".
Matthew rimase disarmato.
Cosa avrebbe dovuto fare?
"Io-- Di cosa stai--?".
"Lo sai benissimo di cosa sto parlando," lo interruppe ferocemente Dominic.
Lo sapeva. Matthew non avrebbe dovuto fare finta di niente. Aveva ferito Dominic.
Gli dispiaceva molto. Moltissimo. In quell'istante, nel vedere la delusione negli occhi del biondo, si pentì moltissimo.
Aveva anche finito di lavarsi ma non aveva alcuna voglia di uscire da quella vasca.
In un secondo passarono per la sua mente mille cose da dire, mille modi di giustificarsi. Non sarebbe valsa la pena usarli. Niente valeva a sua discolpa. Niente. Né l'opinione che avrebbero avuto gli altri, né le loro relazioni con le ragazze né altro.
Disse soltanto: "hai ragione. So benissimo di cosa dobbiamo parlare. Mi dispiace".
"Ti dispiace?".
"Sì.".
"E con questo? Cosa vuoi dire con questo? Spiegati!".
Detto questo, il biondo si alzò dal bordo della vasca in direzione della porta.
"Esco da qui e arrivo. Hai ragione. Dobbiamo parlare. Aspetta solo qualche minuto".
Il biondo annuì e uscì.

****** ******* *****

Stava seduto sul divano del salotto quando il moro arrivò, perfetto nei suoi pantaloncini blu, la t-shirt a motivi indefiniti e i capelli ancora umidi.
Gli si sedette accanto. Era passata più o meno solo una mezzora da quando Chris e le tre ragazze erano usciti di casa.
Matthew si schiarì la voce ma prima che potesse dire qualcosa Dominic lo interruppe: "Riguardo all'altra notte ero sincero. Ero sincero quando ti ho detto quelle cose. E le penso ancora. Non so quello che senti tu ma io sono stato sincero. A giudicare dal fatto che hai cercato di far finta di niente, forse sto sprecando il mio tempo. Ma non m'importa. Ciò che volevo dire l'ho detto. Mi sono sentito benissimo l'altra notte. Ero felice come non mai, non credo di aver mai provato qualcosa di così forte con Jessica né con qualunque altra ragazza. E forse per te non era niente. Forse hai fatto quello che hai fatto solo perché hai bevuto, non lo so. Ma ciò che ho provato, ciò che tu mi hai fatto provare è stato bellissimo. E' durato poco, ma c'è stato. E per me conta".
Fissò il moro. Aveva finito. Ora toccava a lui rispondergli.
Rimase disarmato ancora una volta dalla sincerità totale del biondo. Gli aveva detto che veramente provava qualcosa per lui. Si era messo a nudo, gli aveva donato il cuore. Ed era vulnerabile, ora. Tutto sarebbe dipeso dalla decisione di Matthew.
E Matthew lo sapeva.
"Anche io ho provato delle cose, l'altra notte. E penso di provare qualcosa anche adesso--".
All'occhiata interrogativa del biondo che stava per dire "pensi?", si corresse con "provo anche adesso qualcosa per te. Davvero. E' solo che--".
Sospirò.
"--E' solo che ogni volta mi fermo a pensare a cosa succederebbe se io dessi retta al mio cuore. Penso alle conseguenze. E ho paura".
Il viso del biondo si illuminò in un sorriso.
"Anche a me capita di pensare alle conseguenze, non sai quante volte!".
"Penso alle ragazze, penso a Chris, penso a noi come gruppo--".
Dominic lo zittì.
"E se dovessi dare retta al tuo cuore--  in questo momento cosa ti dice di fare?".
Il volto del moro si avvicinò pericolosamente a quello del biondo finché i loro nasi non furono l'uno contro l'altro, finché l'uno non fu in grado di scorgere ogni minimo particolare degli occhi dell'altro - smeraldi contro lapislazzuli - finché le loro labbra non si fusero e le loro lingue non si cercarono in un bacio bollente, appassionato, bramato da entrambi.
Quando si staccarono l'uno dall'altro, Dom disse: "Wow! Dovresti dare retta al tuo cuore più spesso!".
Risero entrambi.
Il biondo prese per mano il moro.
"Dove andiamo?" fu la domanda di Matt.
"Lo vedrai".
Dom condusse Matt nella stanza che lui condivideva con Jessica.
Era sul retro della casa e chiunque fosse arrivato non li avrebbe visti.
Lo condusse fino al letto e gli disse di accomodarsi.
"Che hai in mente--?".
L'altro non rispose.
Si sedette sul letto, mise un cuscino sulla testata, vi appoggiò comodamente la schiena e stese le gambe, divaricandole.
"Ti fa male la spalla?" gli chiese con voce suadente.
Il moro lo guardò e sorrise, per poi esibire un'espressione dolorante.
"Direi di sì".
"Vieni qui!" lo esortò allora Dominic, tirandolo a sé.
Matthew si sedette nello spazio libero fra le gambe di Dominic e appoggiò la schiena al suo petto.
Il batterista, dal canto suo iniziò a sfregare il naso sulla nuca del moro e prese a scompigliargli i capelli e a inspirarne il profumo fresco di shampoo.
"Mmmmh." mugugnò il moro.
"Che fai, ti bei di così poco?".
Smise di scompigliargli i capelli e gli infilò le mani nella t-shirt lungo la schiena, poi sui fianchi, sulla pancia e sui pettorali.
"Mmmmi piacee!" trillò il cantante.
"Aaah, aspetta!".
Gli sollevò la maglietta.
"Alza le braccia," ordinò il biondo.
"Nnnnnnoo. Questo non mi piace. Mi fa male la spalla. Non voglio!".
"Adesso ci pensiamo alla tua spalla. Alza le braccia".
Controvoglia, ma felice al pensiero di ciò che lo attendeva, il moro obbedì e non appena si fu liberato della maglietta - che finì sulla televisione davanti a loro - sentì le calde mani dell'amico massaggiargli delicatamente la spalla.
"Che te ne pare?" fu la domanda del batterista, che ora esibiva un sorrisone.
"Mmmmmh-- Fantaaaastico!".
Il sorriso del batterista si allargò.
"E adesso?". Mentre le sue mani erano intente a massaggiargli la spalla strappata, con i denti aveva preso a mordicchiargli l'altra.
"Mmmmh, wow! Stai cercando di ridurre male anche l'altra spalla?".
Dominic si finse dispiaciuto.
"Ops, mannaggia, mannaggia! Mi hai scoperto, che disdetta! Non ti sfugge niente!".
"Ma se combini casini, dopo sei tu che devi rimettere le cose a posto. Questo vuol dire-- Ancora e ancora massaggio".
"Ti dispiacerebbe?".
"Direi di no!".
Il biondo trasse ancora più a sé il moro, che cambiò posizione e si girò. Il biondo mise le gambe sotto di sé e così fece anche il moro in modo da trovarsi l'uno di fronte all'altro.
Il chitarrista schiantò le sue labbra quelle del batterista e il bacio si fece intenso.

******* ******* ****** (UNA MEZZORA DOPO)

Matthew aveva passato ancora qualche minuto a farsi massaggiare da Dominic e poi si erano abbandonati alle effusioni.
Quando furono entrambi un po' stanchi si stesero l'uno accanto all'altro.
"Chris già lo sa". buttò lì, casualmente, il batterista.
"Che-- Chris cosa?".
"E' da un po' che gliel'ho detto.".
Il viso di Matthew era lo sconcerto totale per la seconda volta in quella giornata.
"E che ne pensa? Scommetto che ci è rimasto!".
"No, anzi. Mi ha detto che i miei sentimenti per te erano palesi. E anzi, mi ha incoraggiato lui stesso a rivelarli!".
Ormai gli occhi e la bocca di Matthew erano così spalancati che per un istante Dominic credette che sarebbe rimasto così per sempre, come pietrificato.
Poi disse: "Wow. E in tutto questo tempo non me ne sono accorto solo io. Wow.".
"Già".


******* ******* ****** *** (UN'ORA DOPO)

Era ormai pomeriggio inoltrato. I due stavano abbracciati, stesi con gli occhi socchiusi.
"Mmmh, possiamo continuare ciò che abbiamo lasciato in sospeso due notti fa?" chiese il biondo.
"Ehm-- Cosa?".
"Stavi cantando per me. Mi piace quando canti per me e per nessun altro. Addormentarmi tra le tue braccia, con la tua voce è qualcosa di fantastico. Ne ho avuto prova due notti fa (non l'avrei mai creduto possibile) e ho scoperto che faccio dei sogni bellissimi. Provo una leggerezza incredibile. Nonostante io abbia provato una volta sola tale esperienza, sappi che questo è diventato il mio modo preferito di addormentarmi. Si può avere una replica?".
Il moro sbadigliò.
"Owa e tutte le volte che vuoi, cawo Dommie".
Gli accarezzò la guancia con un dito lungo e affusolato da pianista, gli diede un bacio a fior di labbra, si schiarì la voce e iniziò a cantare:

"You could be my unintended
choice to live my life extended
you could be the one I'll always love.
You could be the one who listens
to my deepest inquisitions
you could be the one I'll always love--".



****** ***** **** (UN'ORA DOPO)

I due dormivano già da un pezzo, abbracciati, quando una persona sveglia avrebbe sentito il cigolio di un cancello.
Ma non loro--

****** ******* ********




Fine di questo capitolo
Che dire-- Niente. Intanto non ho giustificazioni a mia discolpa, come Matt durante il bagno.
Sono mesi che non aggiorno e non mi merito uno straccio di recensione. Inutile dire cose tipo: non ho avuto tempo, scuola, moroso ecc ecc (anche perché il moroso non ce l'ho, vabbè, dettagli).
Sono IM-PER-DO-NA-BI-LE. Nient'altro.
Ok, basta con i salamelecchi.
Riguardo al capitolo. Come al solito è notte fonda. Quindi sicuramente avrò fatto erroracci, ma a quest'ora non ho intenzione di rileggere. Quindi se recensite, fatemeli notare e provvederò.
E' il capitolo più lungo di questa ff finora ma i miei piani sono stati stravolti (il massaggio doveva avvenire in altre circostanze).
Non avevo mai scritto cose così spinte-- La scena del bagno-- Bellamyane sbavate! Ho sbavato anche io, un po'.
E-- vi sembra troppo repentino il tutto? Ci sono cambi continui di punti di vista, il presente all'inizio mentre poi è passato (può risultare un po' confuso). Era per rendere meglio l'idea. Cooomunque dite pure cosa ne pensate, le critiche sono ben accette.
E quei puntini di sospensione alla fine-- Ne vedrete delle belle, cercherò di aggiornare più di frequente!
Ormai non mi credete, ovviamente.
Devo comunque ringraziare Pwo_Pah, xinnocence__ (Iwis :3) e chi recensisce/mette fra le preferite/seguite. Grazie.
A pwesto, Iza :3   



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