You'll never love yourself half as much as I love you

di annis17
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** eccomi, eccola, ECCOLO ***
Capitolo 2: *** Occhi infinitamente verdi ***
Capitolo 3: *** a terra ***
Capitolo 4: *** io ci sono! ***
Capitolo 5: *** Non posso non essere felice con te ***
Capitolo 6: *** MEGGY o MARGHERITA?! ***
Capitolo 7: *** CHE CURIOSA! ***
Capitolo 8: *** musica... ***
Capitolo 9: *** funky buddha ***
Capitolo 10: *** L'ALTRO ***
Capitolo 11: *** male ***



Capitolo 1
*** eccomi, eccola, ECCOLO ***


Fa troppo freddo qui, devo ancora abituarmi al clima londinese;ed è proprio questo fattore che forse, più di tutti mi fa sentire non a casa, o ancor meglio diversa da chi mi sta accanto.Infatti qui ormai la gente indossa magliette leggere e qualcuno azzarda con dei pantaloni corti.Mentre io,Indosso sciarpa,pelliccia, e dei caldi ugg ed intesta ho un basco francese rosso( l'unico capo che mi rende un pò più colorata)!

Ma mi devo presentare!

Sono Margherita, meggy per i miei amici e i miei genitori, ma l'unica che mi può chiamare così in questo momento è solo Lisa:la mia migliore amica; lei è sempre solare, pazza anche se un pò ingenua...

La conosco solo dalla prima superiore, ma mi sembrra di conoscerla da una vita intera, è per me come una sorella. C'è sempre in qualsiasi situazione: per ridere, per piangere, per un consiglio ma anche solo per spettegolare. Le assomiglio molto, non di certo fisicamente perchè io sono mora con i capelli mori, mentre lei ha i capelli riccissimi e neri (amo toccarglieli ma lei non ne vuole sapere) ed inoltre lei è più magra di me!

Ma passiamo ai fatti vivo con lei a Londra, la famosa capitale inglese, in un piccolo appatemento: si piccolo ma davvero accogliente e moderno, infatti ci siamo guadagnati i soldi per renderlo più simile a noi(ammiamo l'arte moderna e quindi volevamo che ci rispecchiasse). I soldi non mancano perchè i nostri genitori comunque ci aiutano economicamente mandandoci soldi dall'Italia, il nostro paese d'origine.

Tanti si domandano ma cosa ci fanno 2 diciottenni a Londra tutte sole!? Beh dopo la maturità abbiamo deciso che volevamo migliorare il nostro inglese e come fare? Ci siamo trasferite proprio qui, e abbiamo deciso di lavorare in un Mc Donald's in centro a Londra: qui le paghe non sono male e il nostro datore di lavoro, Mr Bert ci tratta davvero bene e ci fa sentire a nostro agio. Anche i colleghi non sono niente male: Alex, Bob,Alice, Susan al contrario dell'oca di Abbey che ci tratta male, approfttando del fatto che siamo le ultime arrivate.

Che noia!!

Questa mattina, fa ancora più freddo rispetto agli altri giorni e per questo io e Liz, decidiamo di berci un caffè caldo (anche se purtroppo non è quello italiano) alla caffetteria di Anne, dietro l'angolo.

Anne è una donna sulla cinquantina, piena di esenrgia, ma allo stesso tempo dolce e premurosa con me e Lisa.
Dopo averla salutata,scappiamo a lavoro! Al Mc si inizia già di prima mattina servendo brioche e caffè in quei tipici bicchieroni alti e di carta.
Io sono alla cassa, mentre Lisa di solito prende  gli ordini: ma a volte ci scambiamo i compiti.
In quella mattinata c'era più gente del solito!

-Ciao Meggy- mi saluto la piccola Cate, era una bambina di 5anni , molto educata che passava ogni mattina con la madre a fare colazione, visto la sua buna situazione conomica.
-Ciao tesoro! Latte e cioccolato, come al solito?- le chiesi
-si, si grazie... sai che oggi vado in gita con la scuola?
-si? wow!! e dove di bello?
-molto lontano: ad hyde park
-cavoli! proprio lontano- era dolce e come si faceva a dirle che si sbagliava, che quel parco era a 2 isolati dal nostro negozio. era ingenua come tutti i bambini della sua età...
Era bello vederla mangiare con la madre, perchè in loro vedevo me e mia mamma....

-Ciao Margherita, ci vediamo dopodomani perchè domani parto presto per andare al concerto dei one direction - mi disse correndo fuori.


Amava quel gruppo di ragazzi, infatti spesso la sentivo entrare cantando le loro canzoni:erano carine ed orecchiabili;canzoni che ti entrano facilmente in testa.

-Scusa??- sentii la voce di unagazzo chiamarmi alle spalle
-Arrivo -gridai, mentre stavo preparando delle tartine ai mirtillii, odiavo che la gente mi disturbasse:stavo facendo il mio lavoro e poi c'erano altri commessi disponibili.
Mi voltai seccata e vidi un ragazzo abbastanza alto, vestito in modo sportivo e con in testa un cappello grigio, che però lasciava intravedere qualche ciuffo riccio.
Sarà uno dei soliti ragazzi londinesi, che si crede il figo della situazione e che pretende di essere ervito e riverito immediatamente.
-Cosa vuoi?- dissi scocciata
-Un caffè bollente, una brioche da portare via, grazie!
-si -risposi senza nemmeno guardarlo negli occhi
-Quanto devo darti? -mi chiese
-5 pound- risposi in modo frettoloso
Vedevo lui che mi continuava a fissare, in un modo strano mentre continuavo a canticchiare quelle canzonicine che cantava la piccola Cate..
-up all night, like this all night! Eh!!
Lui sorrise facendo una piccola risata e poi ando via dicendo:-Ecco qui i soldi, e verrò più spesso: qui le commesse sono molto solari e come posso dire carine!
Io, come a tutti i clienti risposi :-A presto!
E lui mi sorrise con quegli occhi verdi, che sembravano il centro del suo volto e mi rispose:"Lo spero davvero!!"

Appena usci dall'entrata Liz intervenne e disse :
-Meggy!! L'hai visto?? gli piaci !! sei sempre la solita fortunata!

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Capitolo 2
*** Occhi infinitamente verdi ***


-Meggy!! L'hai visto?? gli piaci !! sei sempre la solita fortunata!
 
 
Le sue parole mi rimbombavano nella testa. Si era davvero carino da quello che avevo potuto intravedere, ma non poteva essere così… non piacevo mai a nessuno, non ero mai piaciuta più di tanto :forse li attirava la mia buna situazione economica ma niente di più. Però, qui a Londra, nessuno mi conosceva davvero bene, a parte Lisa e quindi non avevo ancora relazionato con nessun ragazzo.
-Eh Meggy, ci sei ?- mi strattonò Lisa per farmi rinvenire dai miei pensieri
-Eh?Cosa c’è?-risposi io ritornando alla realtà
-Ti stavo solo dicendo che quel ragazzo riccio e moro ti ha dato un’occhiata! Non era affatto male e poi…
-Basta Lisa, non dire stupidate! mettiamoci a lavorare che il nostro turno è appena iniziato e c’è ancora tanto da fare. Anzi tieni queste cannucce, Mr Bert ( il nostro capo) si è raccomandato di metterle su quel tavolo li in fondo, perché finiscono sempre. E poi vieni a darmi una mano con queste tortine ai mirtilli. Devono essere pronte prima delle 10 e quel tizio di prima…
-Ma chi? occhi verdi?
-si esatto, proprio lui. Mi ha fatto perdere tempo e sono indietro- dissi io sbuffando.
-Sei sempre la solita Meggy! una volta che avremmo avuto l’occasione di fare amicizia in questa grande città, tu te la fai scappare. Si è visto che lui provava a fare il gentile con te; e tu ? non l’hai nemmeno degnato di uno sguardo. L’hai trattato come tutti gli altri clienti…
-Ma non è come tutti gli altri clienti? Dai Lisa, non dire cavolate… Dai mettiamoci a lavoro.
-Va bene capo! –rispose seccata Lisa. Mi chiamava sempre in quel modo quando le dicevo di fare qualcosa. Ero si, una ragazzo molto determinata ma lo facevo con le persone quando ero sicura di conoscerle abbastanza, quando diventavano davvero parte di me, altrimenti ero molto rispettosa e non avrei mai osato prendere confidenza e ordinargli di fare qualcosa. Anche i miei genitori spesso mi chiavano cosi:EHI CAPO!
Mi mancava davvero tanto sentirmelo dire dai miei, ma per mia fortuna c’era sempre la mia migliore amica che me lo ricordava. Sapeva sempre farmi sentire a casa.
 
Alle 17 :30 finimmo il nostro turno, e lasciammo il negozio alla “simpaticissima” Abbey, in modo ironico ovviamente.
-Allora Abbey, ti volevo ricordare che Lisa a messo le cannucce sul tavolo come aveva chiesto Mr Bob… Nel forno ci sono le ultime tortine ai mirtilli e ti conviene iniziare a preparare gli hot dog perché fra poco inizia ad arivare gente- le dissi in modo anche troppo cortese per i miei gusti, visto quello che si sarebbe davvero meritato
-Ok.. e comunque non serve carina che tu mi dia i consigli su quando preparare gli hot dog, perché mi sembra di avere molto più esperienza di voi due messe assieme. Ve lo posso assicurare!!- rispose Abbey, come sempre era solita fare
-Allora ci insegnerai a come gestire il Mc Donald’s, visto le tue grandi doti! Ciao !!- le risposi in modo maleducato, in quanto la maleducazione sembrava fosse l’unica cosa che lei conoscesse davvero
-Ciao- rispose dopo di me Lisa
Uscimmo, esauste da quel negozio che era diventato per noi la nostra seconda casa .
-Che facciamo?- disse piena energie Lisa; non sapevo davvero dove le trovasse dopo una giornata pesante di lavoro.
-Sono stanca, Liz. Me ne andrei volentieri a casa: un the caldo e poi riposo!-risposi
-Ma stai scherzando?!? Minimo, minimo andiamo a fare un giro per negozi e pizza e poi andiamo assieme al funky Buddha! Sai quel locale molto IN, di cui parla spesso il nostro collega Mattia? Proprio quello li.
-Lisa ma spiegami una cosa? Ti capita mai di essere stanca?! non so io sono esausta e tu invece, staresti in piedi minimo per altre 10 ore. Ma come fai?? Facciamo cosi ci sto per la pizza e per lo shopping, ma il locale non questa sera. Ti prego!
-Ok-rispose un po’ delusa Lisa!  -Ma promettimi che entro la fine di questa settimana vieni con me al funky Buddha?
-Lo prometto!- le risposi
A lisa bastava davvero sentirsi dire un mio si, in queste situazioni e continuare con la sua energia la giornata.
Girammo tantissimi negozi londinesi, e in quel pomeriggio spendemmo davvero troppo! Avevo acquistato un altro paio di ugg grigi, una gonna blu a vita alta, 2 scarpe con il tacco ed infine una pelliccia grigia: la amo! E’ morbidissima e soprattutto tiene proprio caldo ed è davvero quello che fa al caso mio in una città così fredda!
Verso le 20:00 ordinammo una pizza anche se le pizze inglese, in confronto a quelle italiane faevano davvero schifo! Mangiammo sul nostro divano bianco. Era davvero troppo grande per noi 2, infatti era per circa 6 persone ma a me e Lisa piaceva star comodi e in realtà amavamo anche esagerare.
-Vado un attimo in bagno Liz e quando torno non voglio più vedere quella lattina di birra sopra il divano. Sai se cadesse cosa succederebbe?-dissi avvertendola io.
-Si la tolgo subito capo, scusa!!- disse in tono ironico e per prendermi in giro Lisa
Passarono 10 minuti da quando ero andata in bagno!
-Meggy? Meggy? Ti sbrighi a venire inizia l’unico telegiornale italiano chhe possiamo vedere in questa televisione. Ohi mi senti? Smettila di guardarti allo specchio come fai sempre e vieni?
Dai vieni inizia la sigla!
Guarda che conto fino a 3 e dopo ti tengo il muso fino a domani (sapeva che ci stavo male quando ci arrabbiavamo e lei stava sulle sue)
-Allora 1…2…2 e mezzo…2 e 3quarti…3!
Lisa se la prese e si precipitò a riempiermi di parole in bagno. Apri la porta e invece di trovarmi, come pensava ad osservarmi sullo specchio, mi ritrovò stesa a terra!
-Margheritaaaa! –grido Lisa, conoscendola non sapeva davvero cosa fare in quelle condizioni
Inizio a sbattere leggermente le sue mani sul mio volto, come per farmi rinvenire ma niente. Non rispondevo proprio.
-A madre!! Margherita rispondi!! Cosa faccio ora?
Calma, calmati Lisa- continuava a ripetersi
Di solito avrebbe chiamato i nostri genitori ma erano troppo lontani e chiamarli avrebbe significato farli preoccupare.
Si precipitò giù dall’appartemento e pensò a chi potesse chiedere aiuto. Andò più veloce che poteva verso il Mc Donald’s!
-Abbey !! aiutami!-grido con quel poco fiato che le rimaneva
-Cosa c’è? non vedi che ho da fare?-rispose seccata la nostra cara amica
-Margherita sta male, è come svenuta ma non si riprende più!- ed iniziò a piangere terrorizzata; era proprio in panico!
Lisa sentì sulla sua spalla appoggiarsi una mano calda e calma.
-Ehi?! tranquilla.. non ci conosciamo ma posso volentieri darti una mano… !

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Capitolo 3
*** a terra ***


Lisa sentì sulla sua spalla appoggiarsi una mano calda e calma.
-Ehi?! tranquilla.. non ci conosciamo ma posso volentieri darti una mano… !
 
Lisa si girò ancora molto agitata e senza aggiungere altro gli disse-Seguimi!
Prima di chiudersi la porta alle spalle gridò senza nemmeno degnarla di uno sguardo-Abbey, la prossima volta facciamo i conti!
Era davvero furiosa ma non poteva perdere tempo:aveva lasciato  Margherita da sola in appartamento in quelle condizioni.
Il ragazzo la fermò mentre lei iniziò a dirigersi verso la macchina:
-Prendiamo la mia macchina, faremo sicuramente molto prima- disse indicando a lisa una macchina,Range Rover nera.
-Ok!-rispose Lisa.
La scena era la seguente:Lisa che dava le indicazioni per condurli al nostro appartamento, in modo assai confuso ed agitato in quanto lei non era davvero capace a controllare le sue emozioni e tanto meno in queste situazioni assai critiche. Lui guidava davvero tanto veloce, e più di qualche volta evitarono incidenti.
-Siamo arrivati!parcheggia qui!
-Ok!
Dopo aver parcheggiato scesero velocemente assieme e si diressero verso la porta del palazzo…
-Non trovo le chiavi, porca miseria! tutte adesso mi devono capitare-Continuava a dire Lisa guardando nella sua borsa di pelle nera
-Ehi, guarda che le hai in mano!
Non era mai stata agitata più di quel momento! MAI
-Abitiamo al quinto piano, quindi prendiamo subito l’ascensore-consigliò lei
-Credo sia una buona idea!
L’ascensore iniziò a salire e sul display comparvero le cifre azzurre :
1° piano
2° piano
3° piano
4° piano
5° piano DLIN… Era il suono dell’ascensore che avvisava l’apertura delle porte nel piano prescelto.
Io e Lisa abitavamo nell’appartamento davanti all’ascensore. Così si diressero verso la porta, che era ancora socchiusa da quando lei era andata a cercare aiuto e mi vennero a cercare in bagno.
Ero ancora li, come Lisa mi aveva lasciata: con il corpo a terra.
-Ti prego aiutami- iniziò di nuovo a dire lei, con gli occhi pieni di lacrime che sarebbero cadute sul suo volto davvero poco dopo.
-Ehi calmati, se ti agiti non si risolve niente. Dai, aiutatemi ! La spostiamo sul divano…
-Si, forse hai ragione
Lui mi prese in braccio, con molta delicatezza ma, allo stesso tempo, con molta grinta perché aveva capito che non era affatto una bella situazione. Mi appoggiò sul nostro divano, e Liz mi alzò le gambe, come era giusto che facesse quando una persona sviene. Lui invece mi continuava a guardare in modo tenero  e allo stesso tempo preoccupato, mentre mi accarezzava il volto per cercare di svegliarmi.
-Ma com’è successo ?- chiese lui alla mia amica
-Guarda eravamo qui a mangiare la pizza, mentre guardavamo la televisione-disse indicando ancora i piatti pieni appoggiati sul tavolino di vetro – lei ha detto che doveva andare in bagno; dopo 10 minuti non era ancora tornata qui in soggiorno, così preoccupata sono andata a vedere cosa stava combinando e l’ho trovata così a terra. Presa dal panico ho subito cercato aiuto nel posto in cui lavoriamo qui a Londra, e grazie al cielo ho trovato te! Guarda davvero ancora grazie! Sono, anzi siamo in debito! Anzi mi dispiace averti disturbato, ma qui non conosciamo molta gente e sei stato davvero importante. GRAZIE!!
-Tranquilla, calmati. Hai preso proprio paura ma, credo che non sia nulla di grave è solo svenuta. Comunuqe piacere:HARRY!
-Giusto, ci dobbiamo presentare: io sono Lisa, la migliore amica di Margherita- disse il mio nome proprio indicandomi sul divano
-Davvero piacere di conoscervi, comunque se non sbaglio prima hai detto che sei andata al Mc a cercare aiuto perché è il vostro posto di lavoro. Ma ripensandoci bene, per caso avevate il turno questa mattina?
-Si, esatto dalla mattina e abbiamo finito purtroppo alle 17:30. M a perché, scusa?
-No.. Cioè perché sono venuto proprio questa mattina a fare colazione!Ma a servirmi non c’eri tu ma una ragazza con gli occhi verdi, castana, abbastanza alta e davvero con un bel sorriso.
Cavoli!! pensò lisa:era occhi verdi, il ragazzo che Margherita aveva servito la mattina stessa;quello di cui avevano iniziato a discutere perché Lisa, si era accorta che lui l’aveva osservata e ne era rimasto colpito.. ma anche a  Margherita  non era rimasto indifferente, anche se non lo voleva  confessare. A lei non piaceva essere al centro dell’attenzione e nemmeno mettere in prima linea le sue sensazioni. Era lui cavoli!!
-Si, si ho capito chi era la ragazza…
-Sai mi è rimasta impressa questa mattina, perché al polso portava un bracciale di pietre azzurre e aveva con due lettere ML con un cuore accanto!
Lisa iniziò a ridere, le era tornata tutto ad un tratto la gioia…
-Che c’è scusa? ho detto qualcosa di sbagliato? –chiese lui
-no, no,hahaha
Lui si guardò attorno e vide che proprio la ragazza che era andata a soccorrere portava lo stesso bracciale azzurro e per di più aveva lo stesso identico tatuaggio. E si sentì in imbarazzo ma gli scappò una risata rumorosa.
-Ehi- si senti una voce debole in mezzo a tutte quelle risate… -Cos’è successo?- chiesi davvero intontita e con gli occhi stretti come fessure da quanto mi dava fastidio la luce.
Entrambi smisero immediatamente di ridere.
-Ehi tesoro, come ti senti? tutto bene? – mi chiese immediatamente Lisa
-Mi fa male la testa, e ho un po’ di nausea
-Forse è meglio che la tiriamo su in modo che stia seduta e non distesa, altrimenti le aumenta la nausea.- disse Harry a Lisa, ignorando totalmente la mia presenza e anzi mi si avvicinò con l’intenzione di aiutarmi a sedermi sul divano
-No!- alzai la voce io
-Ce la faccio anche da sola, non provare a toccarmi!
Lui rimase basito, come bloccato.
Io vidi la sua reazione, ero stata fredda con lui , maleducata..
-Meggy !!- mi rimproverò Lisa, lui è Harry e è venuto qui apposta per te per aiutarmi perché, eri svenuta e non sapevo cosa fare visto che non ti riprendevi.
-A scusami- dissi nemmeno guardandolo negli occhi
-Niente- disse lui in modo dolce, come se si fosse scordato del modo in cui lo avevo trattato pochi secondi fa
-Ti ricordi di me?-aggiuse
Alzai lo sguardo, per guardarlo e…

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Capitolo 4
*** io ci sono! ***


-Ti ricordi di me?-aggiuse
Alzai lo sguardo, per guardarlo e…
 
E l’unica cosa che vidi per prima erano i suoi grandi occhi verdi..Si n effetti aveva qualcosa di famigliare, o comunque quegli occhi li avevo già visti da qualche parte ma, con tutti i clienti che vedevo ogni giorno sapete quanti di loro hann gli occhi verdi?
 
Era impossibile ricordaselo!
Lisa e Harry, è così che aveva detto di chiamarsi, erano li che mi fissavano aspettando una mia risposta.
-          Meggy? Ohi? rispondi almeno… Non è che la botta in testa ti abbia fatto perdere la memoria? ! Dai è il ragazzo che è venuto a fare colazione al negozio questa mattina, appena dopo che la piccola Cate è uscita.
A quelle parole, mi tornò velocemente in mente tutta la scena!
 Oh cazzo, era quello che mi aveva “disturbato” mentre preparavo le tortine ai mirtilli nonostante vi fossero altri miei  colleghi che sarebbero sicuramente stati disponibili a servirgli la colazione.
-An  si, ora mi viene un po’ in mente..- dissi io in modo un po’ indifferente e distaccato.
Non era niente vero, averlo accanto a me mi faceva venire i brividi, perchè non ero abituata a ricevere quelle attenzioni e poi da un ragazzo carino come lui.
Avevo fatto un patto con me stessa, non avrei più voluto soffrire per amore: le mie ultime avventure amorose, erano state un susseguirsi di esperienze negative, che però intraprendevo solo per passare il tempo, per sentirmi forse più amata da qualcuno, per ricevere anche più attenzioni ma lo sapevo bene che da storie come quelle non ricevevo mai niente.
Ricevevo solo fregature, erano grandi delusioni anche se lo sapevo che non potevo aspettarmi niiente di più.
Era appunto per questo che avevo deciso: MARGHERITA BASTA RAGAZZI, BASTA I SOLITI BELLI E FIGHI (belli ma solo apparenza, niente sostanza)!
D’ora in poi prima di intraprendere una storia seria conta fino a 10000 e poi si vedrà.
 
 
-Tranquillo Harry, Margherita oggi ha una giornata NO ma le passerà- gli disse Lisa  per scusarsi della mia freddezza e intanto dandomi un’ occhiataccia!
-Oh, tranquilla non fa niente.- disse Harry
Cercai allora di alzarmi, ma appena cercai di farlo mi tremarono le gambe e mi cedettero trovandomi di nuovo, seduta sul divano. Non so proprio cosa mi stesse succedendo.
 
Ero stata sempre sana, si ero anemica e ogni giorno dovevo prendere le mie solite pastiglie per il ferro, ma non mi era mai successo di sentirmi così male e soprattutto così debole.
Appena loro mi videro ricadere mi si avvicinarono ancora di più
-Ehi- gridò Harry
-Tesoro, attenta. Ma cosa ti succede?- mi chiese preoccupata Lisa
-Ma ti è mai successo questa cosa in precedenza?- mi chiese lui molto preoccupato
-In realtà no, mi sto preoccupando…
-Ehi tesooro stai calma. Ci sono qua io e poi lui è davvero gentile è venuto infatti subito a darmi una mano, quindi non ti lasciamo piccolina. Sarà sicuramente un calo di pressione.
-Non lo so Liz- dissi io in modo triste e poi aggiunsi –Di solito quando sto male di solito c’è mia mamma o comunque la tua che mi aiutano e mi stanno vicino, ma sono troppo lontane per venirmi a dare una mano.
-Ehi, scusa che mi intrometto e lo so che ti da un po’ fastidio visto che giustamente non mi conosci nemmeno da poi così tanto , ma sono sicuro che con un’amica speciale come Lisa, non puoi sentirti sola. E poi anche se non ci conosciamo beh, io ci sono ugualmente. Vi lascio il mio numero e qualunque cosa succeda io ci sono.
Lisa lo aveva capito, era si dolce di suo ma gli piacevo,ma sapeva anche che non lo avrei capito fin da subito testarda come ero!
-Grazie!-gli dissi; infondo era davvero un ragazzo come pochi di fatto non ci conoscevamo per niente ma era stato lo stesso davvero gentile ad aiutare Lisa, in quel suo momento di panico.
E gli sorrisi
Lui non se lo aspettava e per questo mi fece un sorriso a 32 denti.
 
-Vado un attimo, di la in cucina  a prendere un bicchiere d’acqua!- disse la mia cara amica Lisa!! Non aveva di certo sete ma voleva solo lasciarmi con quel tipo. Quanto odiavo che facesse così!
 
-Allora Harry, vai pure e grazie ancora per essermi venuta ad aiutare,  quando vuoi passa al Mc Donald’s che ti offro qualcosa- dissi io
-Ma non vuoi che resta qui, Lisa è davvero stanca e se, ti succedesse qualcosa ancora non so se lei sarebbe in grado ancora di avere i nervi saldi e aiutarti …
-A no, tranquillo. Non ti devi disturbare e poi mi sento già meglio, e poi ora metto qualcosa sotto i denti e poi vado si corsa a letto.
Intanto, Lisa ritornò in soggiorno ascoltando quello che stavamo dicendo io e Harry.
 
-Guarda che per me non mi disturba affatto restare qui la notte, avviso i miei amici e rimango qui…
 
-No guar.-stavo per concludere ma Lisa mi bloccò.
-Guarda Harry, scusa se mi intrometto ma ho sentito quello che stavate dicendo falla cucina. Mi faresti un grande piacere se rimanessi qui almeno questa notte, mi sentirei più sicura perché non saprei cosa fare se Margherita stesse di nuovo male- disse in tono quasi supplichevole ma del tutto convinta di quello che stava dicendo.
-Vedi Margherita, lo dice anche Liz; forse è meglio che rimanga-disse lui
Quei due iniziavano a farmi paura assieme! Erano un complotto
-Va bene ok…-dissi io un po’ scocciata, non è che stavo per morire poi.
-Vieni Harry-disse Lisa-  accompagnami in cucina che scaldiamo queste pizze e tu Margherita accenditi la tv e guarda se fanno qualche film carino, e non di paura!
-Ok ok- dissi io
Quella sera Lisa era più testarda del solito, non so proprio cos’ha in mente!
Intanto di la in cucina…
-Posso chiamarti Liz, o preferisci Lisa?-chiese lui
-Ma va, chiamami pure Liz, mi fa piacere e poi qui a Londra oltre alla Meggy nessuno mi chiama così
-Ok.. e anzi GRAZIE per prima!-disse a lei faccendone un occhiolino
-Eh di cosa?-disse lei facendo finta di non capire
-Che mi fai restare qui e che hai convinto lei a farmi restare qui a farle compania J
-Tranquillo, l’avevo già notato oggi al negozio che la guardavi in modo strano, ma guai a te se la fai soffrire o se sei venuto qui solo per prenderla in giro.
-Non mi permetterei mai Liz! Te lo prometto..
Una voce interruppe il loro discorso
-Eh venite, io avrei anche fame!!
-Arriviamo signorina!-disse Liz
-Eccoci Meggy
Io lo fulminai
-Non le piace essere chiamata così da persone che non conosce… Perdonala,è strana – aggiunse lei ridendo

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Capitolo 5
*** Non posso non essere felice con te ***


 
NON POSSO NON ESSERE FELICE CON TE!
 
Una voce interruppe il loro discorso
-Eh venite, io avrei anche fame!!
-Arriviamo signorina!-disse Liz
-Eccoci Meggy
Io lo fulminai
-Non le piace essere chiamata così da persone che non conosce… Perdonala,è strana – aggiunse lei ridendo
 
 
 
“Scusami Margherita”, marcò molto quel nome,talmente tanto che fece apparire un iccolo sorriso sulle labbra di Lisa e stranamente anche sulle mie.
Passammo la serata a vedere un film di avventura, chiamato “ into the wild”, non era male ma la stanchezza non mi fece seguire passo per passo quel film e quindi ogni tanto mi ritrovavo a non comprendere tutta la storia.
“E’ ora di andare a letto, almeno per me visto che domani ho il turno al negozio, mentre voi se volete state pure su, buonanotte… E grazie ancora Harry!”. disse Lisa
Non ebbi nemmeno il tempo di dirle qualcosa che sentii la porta della sua camera chiudersi.
Eravamo rimasti io e lui, assieme. Ero imbarazzata, anzi imbarazzattissima.  Lui mi continuava a guardare con quegli occhi verdissimi e questo non mi aiutava affatto!
“Allora….” iniziai il discorso per rompere il ghiaccio che si era creato in quella situazione
“Si??...”
“Beh posso chiederti un piacere?”
“Dimmi”rispose gentilmente lui
“Avrei voglia di prendermi una boccata d’aria… ti andrebbe di accompagnarmi?”
“Si, volentieri” mi rispose sorridendomi maliziosamente
“Ehi non farti strane idee, te lo chiedo solo perché non mi fido a girare per Londra a queste ore e poi se Lisa sapesse che sono uscita da sola chi la sente più” dissi giustificandomi
“Guarda che non devi giustificarti, lo faccio volentieri!” aggiunse lui.
“Grazie, allora vado a vestirmi un po’ più pesante visto il gran freddo e arrivo”
“Ti aspetto qui” disse lui accendendo la tv e iniziando a guardare i risultati di una partita di calcio che trasmettevano.
Come potevo vestirmi? Ma poi perché mi facevo questa domanda? Era buio fuori e nessuno mi avrebbe sicuramente vista, ma c’era Harry. Non sapevo davvero cosa provavo quando ero con quel ragazzo, lo conoscevo da poco ma con lui mi sentivo diversa, mi atteggiavo in modo diverso. Forse mi iniziava a piacermi, il suo carattere così dolce ma allo stesso tempo testardo ma anche il suo aspetto fisico. Di certo non potevo uscire con quello che indossavo quella sera, perciò mi intrufolai nella mia camera e iniziai a rovistare fra le cose da vestire nell’armadio. Decisi di mettermi un paio di pantaloni della tuta grigia, una felpa color panna,  e infine i miei caldi ugg colore grigio.
Tornai in soggiorno e appena mi sentì arrivare spense subito la televisione e si girò verso di me.
“Guarda che se vuoi finire di vedere la partita guardala pure” dissi gentilmente, cercando di esere quello che ero davvero: una ragazza educata e soprattutto solare.
“A no tranquilla, andiamo fuori”
“Sicuro?”
Mi annui deciso
Ci avvicinammo alla porta, e mi fermai un secondo per porgere la giacca ad Harry e  prendere la mia pelliccia.
Poi chiusi la porta. Scendemmo le scale in silenzio ed uscimmo.
“Dovrebbe tenere un gran caldo, quella pelliccia!” disse lui per rompere il ghiaccio in quel silenzio che si era creato
“Questa?” dissi io, “si è calda e soprattutto morbida; insomma è ottima per un paese come il vostro in cui il freddo non di dimentica di farmi sentire!”
“HAHA hai ragione, ma tu e Liz da dove venite?”
“Italia, la mia amata Italia” dissi io
“E come mai siete qui?” mi domandò lui incuriosito
“Io e Lisa abbiamo finito le suole superiori, e noi amiamo davvero tanto la vostra lingua e io avrei tanto voluto venire qui, in Inghilterra per mettere in pratica le mie conoscenze … Ed eccomi qui,  il mio desiderio si è esaudito e anche se lavoriamo in un Mc Donald’s e non conosciamo poi così tanta gente essendo, arrivate da poco, ci sentiamo molto felici! Insomma non posso chiedere di più, amo il vostro paese, la vostra cultura…”
“E ami i ragazzi inglesi. ahahaha” aggiunse  lui continuando la mia lista
Non potevo non ridere a quella battuta!
“Che stupido, beh in effetti ne ho visti alcuni carini”
“Ad esempio me” disse Harry sicuro di se
“Mr simpatia!” aggiunsi io.
Era davvero bello e un po’ mi mangiai le dita ad essermi comportata male con lui prima, a casa nostra quindi approfittai dell’occasione
“Comunque Harry, scusa se prima  ti ho trattato un po’ freddamente… Scusa dissi abbassando lo sguardo”
“A tranquilla, non importa “ disse lui
Continuammo a camminare per le vie deserte di Londra, senza che nessuno parlasse e vi era davvero un silenzio insopportabile.
“Ehi ti va se ci sediamo in quella panchina rossa?” proposi io, indicandogliela
“Si, dai andiamo!”
La raggiungemmo e io iniziai ad essere quella che ro davvero, non so il perché ma forse perché avevo capito che di quel ragazzo mi potevo fidare.
“Harry!” iniziai a dire io
“Si dimmi”
“Ascolta… non voglio passare tutta la serata a parlare a monosillabi e a stare in silenzio, quindi trattiamoci da amici che si sono appena conosciuti … ok?”
“Sono d’accordo!” mi rispose entusiasta.
“Allora Harry cosa mi racconti di te? Dove vivi? Cosa fai?”
“Beh vivo qui a Londra, con altri miei 4 amici e vivo di musica:l’unica cosa capace di rendermi felice”
“Ma musica in che senso? suoni la batteria, la chiatarra…”
“No, semplicemente canto”
“Wow, davvero? Che coincidenza! anche a me piace cantare ma non è la mia vita, nel senso che mi piace davvero tanto la musica infatti non giro mai senza il mio ipod “gli dissi tirando fuori dalla tasca della pelliccia l’ipod. “E inoltre mi piace anche cantare, anzi canticchiare più che cantare”
“L’avevo dedotto, infatti ti avevo sentito cantare qualcosa mentre lavoravi”
“Si? lo so dovrei starmene zitta, ma poi inizio ad essere sovrappensiero e inizio a cantare: mi rende più felice e spensierata. Ma se non sbaglio quella mattina cantavo perché Cate, una bambina dolcissima che viene ogni mattina a fare colazione con la sua mamma al bar, cantava una canzone di un gruppo che le piace moltissimo. Dovresti conoscerla è molto buffa e poi la adoro quando parla di questi suoi 5 idoli: sembra che la facciano diventare pazza! non smette più di parlarne ”
“hahaha” iniziò a ridere a gran voce lui
“Ehi che c’è da ridere?” chiesi
“no, no niente, niente”
“No ora mi dici! “Iniziai a minacciarlo facendogli il solletico
“Ok ok! basta che ti fermi!” mi supplicò. No mi fa ridere questa bambina vorrei proprio conoscerla e poi chi è questo gruppo di bellissimi e simpaticissimi ragazzi”
“A boh! A me lo chiedi?!? non so, l’unica cosa di cui sono a conoscenza è che sono inglesi tranne uno che è irlandese e poi lei “è innamorata “ di un certo Harry! Si chiama proprio come te!Che coincidenza!”
“Eh si che COINCIDENZA”
così passammo parecchio tempo, in quella panchina! Stare con lui , ma soprattutto parlare e confidarmi con lui mi faceva sentire felice!
 
 
 
SPAZIO A ME:
Ciao ragazze ;) scusate se non aggiornavo da un po’ di giorni ma è colpa dei compiti!
Come avrete visto Margherita inizia a lasciarsi andare con Harry! inizia ad essere sé stessa.
Io ho già scritto il capitolo seguente ma volevo la vostra approvazione prima di inserirlo, quindi  fatemi sapere se volete che lo posta o meno! Basta che recensite e lo metto subito! Baci xx

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Capitolo 6
*** MEGGY o MARGHERITA?! ***


MEGGY o MARGHERITA?!
 
 
così passammo parecchio tempo, in quella panchina! Stare con lui , ma soprattutto parlare e confidarmi con lui mi faceva sentire felice!
 
“Hei! Ma che ore sono?” chiesi improvvisamente io.
“Sono le 2 in punto; perché?” rispose tranquillamente Harry
“Come perché? è tardi e io domani devo andare a lavorare: non sono abituata ad andare a letto così tardi se il giorno dopo devo andare al Mc!”
“Hahaha… mi fai ridere e non so nemmeno il motivo!”
“ Come ti faccio ridere? Ti sembra la situazione per farlo?!?”
“Sei così in panico che non riesco a non ridere, e poi lo sei per una cosa davvero stupida in fin dei conti!”aggiunse lui.
“Beh non è una cosa stupida, insomma! Non posso dormire così poco se domani ho una giornata così intensa! E poi sarò così assonnata che non riuscirò a fare le cose bene e Bert, il mio capo me lo farà notare e lo stesso farà la mia ‘dolce amichetta’ Abbey!  ” dissi io agitandomi.
“An si quella bella ragazza bionda che ho visto oggi!” disse Harry in modo malizioso
“Come fa a piacerti quella li, è odiosa… ha solo la bellezza che la può minimamente valorizzare ma appena apre quella bocca ti cadono le braccia ed  è solo li che ti accorgi di quanto sia oca…Mmmm non la tollero, non fa altro che mettere i bastoni fra le ruote a me e a Lisa! Non so come voi ragazzi siate in grado di trovare qualcosa di bello in lei, cavoli…”
“Hei Margherita calma! Non sarai mica gelosa perché ho detto di avere notato quella ragazza bionda?!?” mi chiese lui provocandomi.
“Ma cosa dici!!” dissi io infastidita.
In realtà SI mi aveva dato fastidio!! e non poco. Ma perché?! quel dannato ragazzo, di nome Harry non so cosa mi stava facendo provare!
Io sempre così indifferente verso i ragazzi ma non verso lui. PERCHE’? Avevo voglia di scoprirlo, ma senza fretta.
“Per me sei gelosa!” ribadì lui.
“Smettila Harry! anzi alzati, e accompagnami a casa!”
“Si CAPO!” disse lui portandosi la mano destra vicina alla testa, proprio come fanno i soldati per obbedire ai comandi del loro generale.
“Madre Harry! Mettiamo in chiaro due cose” dissi io con aria di rimprovero
“Si, dimmi “ mi disse con aria piena di interesse per queste due cose che io volevo mettere in chiaro con lui
“PUNTO 1: non chiamarmi capo, lo fanno solo i miei genitori e Lisa e PUNTO 2: non chiamarmi Meggy! per piacere” lo supplicai anche se con aria piuttosto ferma.
“ Ok ! capo cercherò di non ripeterlo più, almeno mi sforzerò, ma spiegami una cosa: voglio sapere il motivo per cui io non posso chiamarti Meggy” mi chiese un po’ irritato.
“Non prendertela Harry, ma sono fatta così! Un mio grande difetto è che non riesco a fidarmi delle persone e per me farmi chiamare con un soprannome mi sembra di aprirmi troppo agli altri, dargli già la mia fiducia, diventare subito amici. Con tutte le fregature ch mi sono presa durante la mia vita non ho intenzione di aprirmi subito agli altri, svelare subito chi sono e quindi spesso so chiudermi, proprio come sto facendo con te, in un guscio di freddezza e riservatezza che fa sembrare , almeno a me, di essere in un certo senso protetta dagli altri. Ma ti assicuro che quando una persona conquista la mia piena fiducia, sono capace di aprirmi a questa con tutte le mie qualità e sono li sono la vera MEGGY!!” spiegai io convinta.
“Ha”solo così rispose Harry.
“Lo so, spero di non averti  fatto così spaventare! Ma questa sono io, prendere o lasciare!” aggiunsi
“Beh Margherita, io spero tanto di conoscerti e conoscere soprattutto la vera Meggy, che da come mi descrivi deve’essere davvero una persona speciale e dalle mille qualità. Mi piacerebbe davvero tanto! e lo spero sinceramente” mi disse lui abbassando lo sguardo.
“Lo spero anche io Harry” aggiunsi timidamente.
Non lo conoscevo da tanto, anzi per me poteva essere un perfetto sconosciuto, insomma un qualsiasi ragazzo londinese, ma sapevo che non era affatto così, mi piaceva. Lo ammetto.
Lui mi sorrise alla mia ultima affermazione, e di conseguenza sorrisi anche io, e d'altronde come si fa a non sorridere a quel sorriso così solare e sincero.
“Dai andiamo se no domani davvero io non riuscirò ad alzarmi!” dissi io cercando di rendere meno imbarazzante quel momento che si era creato fra di noi.
Lo presi per braccetto e così ci avviammo verso il mio  appartamento.
“Ehi siamo arrivati” dissi io .”Beh che dire grazie di tutto , per aver aiutato Lisa, per avermi soccorso, per avermi accompagnata questa sera, perché sicuramente avevi qualcosa di meglio da fare e non provare a negarlo, e quindi grazie davvero Harry! Sono in debito… Cosa posso fare per te, per sdebitarmi?” gli dissi
“Aspetta cosa potresti fare per me?!?” disse lui”Ah si, una cosa sola permettimi di conoscere la vera Meggy”
“Ci proverò, ma non ti prometto nulla” dissi timidamente io, abbassando lo sguardo , poiché queste situazioni mi facevano imbarazzare, e sinceramente non capivo nemmeno il perché.
“Provaci: mi basta solo questo. Promettimelo”
 
Era così dolce, era impossibile non notarlo.
 
“Ci proverò, te lo giuro.”gli risposi
“Grazie! E ora ti lascio se no domani davvero non riuscirai a svegliarti e nemmeno alzarti dal tuo letto” disse sorridendomi
“Si, hai ragione Harry. Allora ciao”.
“Ciao”.
 
Ma dopo questo saluto nessuno dei due ebbe il coraggio di allontanarsi, l’uno dall’altra, come se non bastasse un semplice ‘ciao’ per lasciarci: mancava qualcosa.
 Harry lo intuì e quindi si avvicino a me, con quel sorriso che poteva davvero far invidia a chiunque… e così si avvicino sempre di più, sempre di più alle mi labbra e io a quel punto, non so perché ma provai un po’ di timore.
 Forse timore di essere ingannata, come lo ero stata da altri ragazzi italiani, e non avevo voglia di iniziare un’altra storia per poi concluderla e aggiungerla alla lunga lista di tutte le storie che erano andate male e che erano solamente una grande delusione.
Così girai il mio volto, e lui credo che avesse percepito il mio timore così appoggio le sue morbide labbra sulle mie guance.
 
Dopo quel timido bacio mi guardò negli occhi, forse come nessuno mi aveva mai guardato prima e mi sorrise.
Contraccambiai con un mio sorriso e l’unica cosa che fui in grado si dire fu:” Ciao Harry”
“Ciao Margherita!” mi disse dolcemente lui, mentre mi vedeva salire le scale del palazzo in cui vivevo.
 
Aprii la porta e vidi Lisa sul divano, lo so aveva detto che doveva andare a letto, ma la conoscevo anche troppo bene! Era tornata sul divano perché voleva aspettarmi e sapere nei minimi dettagli cosa fosse successo.
 Nessuno era come lei, e se spesso litigavamo  per le nostre idee contrastanti serviva solo per unirci ancora di più.
Mi seccava svegliarla, e così decisi di lasciarla nel nostro divano e le misi sopra una coperta rossa.
Andai così in camera mia e mi spogliai e indossai il mio pigiama a righe, rosa e blu e mi infilai sotto il mio piumone.
Ma non riuscivo a dormire! Quel tipo, HARRY , non mi aveva affatto lasciata indifferente, anzi.
Ripensai a quella serata, che sembrava fosse volata in un attimo: era davvero tanto tempo che non mi lasciavo andare. Ripensai anche a quel semplice bacio, si semplice, ma mi aveva comunque fatto venire le farfalle allo stomaco e con tutti i ragazzi che avevo baciato mai avevo provato quella situazione. Quindi forse lui….
 
 
SPAZIO A ME!
Scusate, scusate, scusate per l’enorme ritardo ma purtroppo ho avuto alcuni problemi ma non si ripeterà mai più… Avete visto Harry e Margherita che iniziano a conoscersi, ma lei capirà davvero che è quel ragazzo che le fa venire le farfalle allo stomaco?!.
Prossimo capitolo?!
Baci xxx

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Capitolo 7
*** CHE CURIOSA! ***


Ripensai a quella serata, che sembrava fosse volata in un attimo: era davvero tanto tempo che non mi lasciavo andare. Ripensai anche a quel semplice bacio, si semplice, ma mi aveva comunque fatto venire le farfalle allo stomaco e con tutti i ragazzi che avevo baciato mai avevo provato quella situazione. Quindi forse lui….
 
CHE CURIOSA!
 
Quindi forse lui.. mi stava facendo innamorare?
NO, NO E NO dovevo ricordarmi della promessa che mi ero fatta! Ma come potevo rispettarla, lui era davvero un bravo e soprattutto bel ragazzo e mi avrebbe davvero fatto piacere conoscerlo.
 Era un occasione per me e Lisa per farci nuovi amici!
 
Cercai di dormire, ma non ci riuscivo avevo quegli occhi verdi nella mia mente, così mi alzai e andai a farmi una tisana, che spesso bevevo per rilassarmi e per tranquillizzarmi se ero nervosa o agitata.
Poi tornai a letto e dopo un po’ riuscii a prendere sonno.
 
“Ehi Meggy, è ora! dai, svegliati se arriviamo in ritardo anche oggi Abbey lo dirà a Mr Bert ed è meglio che questo lo evitiamo! “ mi svegliò Lisa
“Si, dai 5 minuti e arrivo” risposi piuttosto assonnata.
“Si, dai Meggy li conosco i tuoi 5 minuti; quando mi dici così finisci sempre per riaddormentarti e ti risvegli solo dopo un paio di ore, verso la tarda mattinata, quindi alzati e vieni a fare colazione che io e te dobbiamo parlare di qualcosa!” disse Lisa in modo decisa, riferendosi alla sera precedente.
“Ok, Ok” dissi alzandomi piuttosto assonnata e dirigendomi con lei in cucina.
 
Mi sedetti su una sedia bianca del tavolo, amavo quel posto dopo il soggiorno. In realtà, io e la  mia amica ce la cavavamo piuttosto bene con lo stile e l’arredamento! Avevamo comprato, logicamente grazie ai nostri genitori, una cucina moderna, ecco proprio come questa http://www.notizie.it/wp-content/blogs.dir/33/files/2011/02/cucina9.jpg.
Amavo quella parte del nostro appartamento, forse proprio perché mi ricordava quando io e mia mamma ci mettevamo in cucina di fronte ad una tazza di caffè bollente per parlare e lei sapeva sempre capirmi, ascoltarmi.
 C’era sempre e nessuno come lei,dopo Lisa, mi sapeva comprendere: lei era in grado di capire com’ero veramente e cosa provavo: con lei nessuna maschera funzionava.
La mia mamma, quanto mi mancava però non avevo mai avuto il coraggio di dirglielo, perché sapevo che l’avrei fatta preoccupare.
 
 
“Hei Meggy, caffè o te?” mi chiese
“Caffè grazie, sono parecchio stanca” le risposi
“Ti credo, questa notte sono stata sveglia fino all’ una e dovevi ancora tornare! quindi per farti perdonare ora non usciamo di casa, finchè tu non mi dirai tutto ciò che è successo!”
“Lo sapevo! Ci avrei scommesso che mi avresti ricattata: beh che posso dirti… è stata una serata piacevole” risposi io
“Piacevole?!? e tu pensi che io mi accontenti solo di questa parola?! dai, sai che sono troppo curiosa”
“Hahaha, lo so. Beh gli ho semplicemente chiesto se mi poteva accompagnare fuori a prendere una boccata d’aria,  perché sapevo che tu mi avresti sicuramente rimproverata se fossi uscita così tardi da sola”
“Si, esatto. E poi?!” chiese Lisa curiosa
“Beh niente di che, abbiamo passeggiato un po’ per la periferia di Londra”
“E poi?!”
“E poi gli ho chiesto se gli andava di sedersi con me su una panchina in un parco…così ci siamo messi a parlare del più e del meno e mi ha raccontato che fa parte di una band e fa il cantante con altri ragazzi e la musica è tutta la sua vita. Poi era tardi e gli ho chiesto se potevamo avviarci verso casa visto che era davvero troppo tardi”
“E dopo?”
“E dopo,e dopo?! La smetti lisa di dire “e dopo”. E dopo basta nulla di che mi ha baciata e io sono andata a letto”
“E me lo dici così?!? Io non ti capisco proprio Margherita! Come bacia, cioè come è stato?
Aaaa non sai quanto sono felice per te tesoro”
“Calma, calma non è stato proprio un vero e proprio bacio.” spiegai
“Come non è stato un vero e proprio bacio?!? Due sono le cose: o ti ha baciata o non l’ha fatto!”
 
“Non uccidermi però è successo che lui mi stava per baciare sulle labbra e a me è mancato il coraggio e ho avuto paura e non so nemmeno io sinceramente il perché, e fatto sta che ho girato il mio viso e lui si è dovuto accontentare di darmi un bacio sulla mia guancia! Ecco te l’ho detto!” dissi tutto di un fiato
“Stai scherzando?! Io non ti capisco proprio: una volta che c’è l’occasione, diversa da quei stupidi ragazzi che ti trovavi e te la fai scappare!”
“Lisa, ora non iniziarmi a farmi la predica sai. Volevo vederti te, in quella situazione: lo conosco da un paio di ore, quindi  un perfetto sconosciuto e io devo starci subito?! Eh no, non voglio buttarmi subito alla prima occasione! “ dissi io iniziando ad alterarmi e di conseguenza alzando la voce.
“Scusa, ma sai che ci tengo a te e te l’ho sempre detto di andarci piano con i ragazzi visto le tante fregature che hai avuto, ma per me lui è diverso… non so come se avessi  il sesto senso: l’ho proprio sentito sulla pelle che non è uno dei soliti puttanieri, anzi mi è venuto ad aiutare con te mentre eri svenuta, anche se non mi conosceva!”
“Si Lisa, lo so è davvero carino è inutile negarlo, dai. Ma questa volta voglio essere cauta!”
“Ok , e io ci sono qualsiasi cosa accada! Lo sai”
“Lo so” risposi sinceramente
“Dai facciamo colazione se no arriviamo tardi a lavoro. Anzi passami quelle brioche vicino al microonde” mi chiese lei.
Ci vestimmo e andammo a lavoro, evitando così di arrivare in ritardo.

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Capitolo 8
*** musica... ***


“Ok , e io ci sono qualsiasi cosa accada! Lo sai”
“Lo so” risposi sinceramente
“Dai facciamo colazione se no arriviamo tardi a lavoro. Anzi passami quelle brioche vicino al microonde” mi chiese lei.
Ci vestimmo e andammo a lavoro, evitando così di arrivare in ritardo.
 
MUSICA…
 
Ci preparammo e ci mettemmo subito in servizio, infatti arrivavano già i primi clienti.
 Passammo così tutta la mattinata a lavorare ininterrottamente, e infatti mi iniziava davvero a far male la testa.
“Eh Meggy, ma come mai Cate non è venuta con sua madre a fare colazione oggi da noi?! Le sarà sicuramente venuta la febbre o forse si sentiva poco bene e sua mamma ha preferito tenerla a casa da scuola. Ma comunque strano perché sarebbe sicuramente comunque venuta a prendere il solito latte e cioccolato e la brioche alla crema per sua figli.. Boh” disse Lisa
“No, tranquilla Liz, non sta male la piccola Cate. Ieri mi aveva avvisato che non sarebbe  passata da noi in negozio perché doveva prepararsi per andare all’arena al concerto dei suoi cantanti preferiti… Non so è già così piccola, ma non riesce fare a meno di ascoltarli.”
“An si quei tipi. A volte la sento che parlate insieme di loro… Boh non li conosco, anche se qui a Londra molte  ragazze parlano di loro”
“Si hai ragione, però non sono male le canzoni, Cate me le canta spesso e sarà perché le canta con quella sua vicina così dolce ma mi piacciono, mi sembrano piuttosto orecchiabili.”
“Boh, so solo che dicono che sono dei bei ragazzi.” disse Lisa sorridendo
“Beh se ti va dopo  il turno , possiamo passare al negozio di musica vicino alla caffetteria di Anne così prendo un cd di questi One Direction e glielo regalo alla piccola Cate, visto che lunedì prossimo è il suo compleanno” proposi
“Ottima idea!Ci sto” rispose in modo solare Lisa
“Ok!”
 
Dopo un paio d’ore, verso le 2 pm uscimmo dal Mc e ci dirigemmo al negozio di musica.
Io e Liz, amavamo la musica e in Italia, quando andavo a casa di Lisa passavamo ore a cantare davanti al computer. Amavamo entrambe la musica e Lisa sapeva suonare piuttosto bene il piano.
Spesso mi ripeteva che avrebbe voluto riprendere a seguire delle lezioni.
Girammo per l’immenso negozio, e ci fermavamo spesso a prendere in mano dei cd e a leggere le varie canzoni cercando di riconoscere qualche titolo che conoscevamo.
“Ehi scusa” Lisa disse verso un commesso per attirare la sua attenzione” mi può dire dove posso trovare l’ultimo cd di quella band inglese, è che non mi ricordo bene il nome ONE qualcosa”
“One direction, intendi?!” chiese gentilmente il ragazzo
“Esatto! Proprio quelli!”
“Beh guarda, vedi quello scaffale dedicato ai Beatles?!” chiese lui
“Si , quello verde intendi?”
“Si, esatto proprio quello, se giri a destra trovi un’area dedicata interamente a loro.
Sai stanno avendo  molto successo, anche se sono giovani hanno già ricevuto molti premi di una certa importanza, hanno partecipato alla cerimonia di chiusura dei giochi olimpici e da mesi sono in vetta alle classifiche!”
“Eh si! Beh gazie comunque!” ingraziò gentilmente Lisa
“Di niente” rispose il commesso.
Così ci dirigemmo verso lo scaffale verde dedicato interamente ai Beatles e girammo come ci aveva detto il ragazzo a destra.
C’erano davvero tantissimi cd, ma mi sentii strattonare dalla mia amica!
Non riusciva a dire nulla ma continuava a guardare un punto fisso sul muro, dove vi era un immenso poster dei ragazzi della band.
Alzai gli occhi e non ci credetti!
 
SPAZIO A ME!
 E come promesso per farmi perdonare ho postato ben tre capitoli, in un giorno!
Aspetto almeno 2 vostre recensioni per postarne altri due capitoli.
Baci xxx

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Capitolo 9
*** funky buddha ***


Così ci dirigemmo verso lo scaffale verde dedicato interamente ai Beatles e girammo come ci aveva detto il ragazzo a destra.
C’erano davvero tantissimi cd, ma mi sentii strattonare dalla mia amica!
Non riusciva a dire nulla ma continuava a guardare un punto fisso sul muro, dove vi era un immenso poster dei ragazzi della band.
Alzai gli occhi e non ci credetti.!
 
funky buddha
 
“Ma quello non è…” iniziò a dire incerta Lisa.
“Cavoli.. è proprio..” continuai io.
“Harry” concluse Lisa
Mi iniziarono a tremare le gambe, e la testa iniziò a girarmi e infatti Lisa, che era sempre molto attenta nei miei confronti si avvicinò e mi sostenne con la sua mano sul mio braccio.
Ma come poteva essere lui, insomma Harry come poteva appartenere alla band inglese più famosa e in vetta alle classifiche da mesi e mesi?
Dai! A me si era presentato come un giovane che amava cantare in  una semplice band di amici… Cavoli la band! Come ho fatto a non arrivarci, insomma: non era una semplice band di ragazzi più o meno coetanei ma erano una band famosa in tutto il mondo, avevano milioni d fans che avrebbero fatto sicuramente di tutto solo per incontrarli e io ci ero perfino uscita una sera, e Harry aveva perfino provato a baciarmi.
Che figura ho fatto: il ragazzo che tutte vorrebbero ci ha provato con me e io invece di starci gli ho dato semplicemente un bacio sulla guancia. Sono sempre la solita.
E ora che faccio?!? Io non mi faccio più sentire, non sono di certo adatta ad un tipo come lui. L’avevo già capito prima che scoprissi la sua fama, figurati ora.
Ma perché finisco sempre a incasinarmi?
“Margherita!non  puoi sentirti male proprio ora che abbiamo scoperto che quel ragazzo che ha provato di baciarti l’altra sera è un dei ragazzi più desiderati del momento.!” mi disse Lisa
“Si Liz! Ed è proprio per questo che ci dobbiamo tenere alla larga!”risposi convinta io
“Ma stai scherzando spero” controbbattè lei
“Assolutamente no, dai non lo capisci che l’atteggiamento che ha usato nei miei confronti lo avrà usato con altre mille ragazze? Sono tutti così quelli famosi: soldi a palate, alcol, ragazze e serate poco serie.! Ne voglio stare alla larga e conviene anche a te! Fidati!”
“Ma Meggy, spero tu stia scherzando! Come fai a perderti queste occasioni? Ci sarebbero ragazze che al posto tuo farebbero qualsiasi cosa anche solo per vederlo ad un concerto e invece tu hai ricevuto molte più attenzioni e lo rifiuti’Sei patetica, non ti capisco quando ti comporti così! Non essere così irrazionale.!”
“Beh non centra se sono irrazionale o meno, io non voglio starci e rimanerci delusa come tutte le mie altre esperienze.” le spiegai niziando ad alzare il volume della mia voce
“Beh fai quello che vuoi. Tanto so che anche se stessi qui a provare a convincerti, per ore e ore, non ci riuscirei perché sei testarda!” alzò anche lei la voce.
“Si si, quindi smettila!”le dissi io
“Come vuoi!” disse lei voltandomi le spalle e dirigendosi in fretta verso l’uscita del negozio .
La vidi uscire senza nemmeno dirmi dove stesse andando, forse avevo sicuramente esagerato. Non la sopportavo quando diceva che stavo sbagliando, ma in realtà non tolleravo che qualcuno mi dicesse che sbagliavo: me ne sarei accorta da sola ed ero piuttosto orgogliosa, ma soprattutto permalosa.
Mi dispiaceva essermi comportata così con lei, è la mia migliore amica ed è  per me come una sorella, non mi piaceva lasciarmi  in quel modo con lei.
Presi il cd, di Harry e i suoi amici, perché era il mio regalo per il compleanno di Cate, mi diressi verso la cassa e dopo aver pagato uscii.
Non avevo voglia di andare a casa e così mi diressi verso la caffetteria e mi presi un caffè macchiato  e un muffin al cioccolato. Mentre sorseggiavo quel caldo caffè decisi di mandare un messaggio a Lisa.
 
“Hei, non volevo comportarmi così, lo sai ma sono fatta così… scusa perché non voglio essere arrabbiata con te , perché tu lo sai bene quanto ci tenga a te! Scusa liz! E per la storia di Harry, ci ho riflettuto, CI  PENSERO’!! Ok?? Ti voglio bene, e tu lo sai…
                                                                                                                             Meggy”
 
Avevo fatto la cosa giusta:ero io quella che si era comportata male ed era altrettanto giusto che chiedessi scusa a lei.
Mentre guardavo una coppia di fidanzati vicino al mio tavolo,sentii tremare il mio cellulare; guardai il mittente del messaggio:LIZ.
Lo aprii velocemente e lessi:
“Anche io ti voglio bene, non riusciamo a stare arrabbiate per più di un’ora ma la cosa più importante è che ci penserai per via di Harry
Liz”
 
Ero serena per via di quel messaggio: non ero poi così convinta che mi avesse perdonata così velocemente perché questa volta avevo alzato un po’ troppo la voce e soprattutto per un discorso così futile.
Ci tenevo alla mia Lisa <3
Dissi a Lisa, tramite un breve messaggio, che ci saremmo visti in serata perché dovevo andare a lavorare; menomale che era ormai sabato sera e quindi assieme avremo passato una serata in un locale, forse saremo andate al funky Buddha, visto che era un desiderio di Lisa.
Per me sarebbe stato lo stesso, mi bastava stare con lei e soprattutto divertirmi e lasciarmi andare dopo una  settimana così impegnativa e lunga a causa del lavoro.
 
 
Finito il  turno andai a casa e dopo aver salutato con un abbraccio Lisa, mi feci una  doccia tanto veloce quanto rilassante.
Mi misi il mio accappatoio giallo limone e mi diressi in camera.
“Posso?” disse Lisa mentre bussava alla mia porta.
“Vieni tesoro” le dissi battendo la mano sul materasso, come per invitarla a sedersi accanto a me
“Eccomi!” rispose e aggiunse”Come ti vesti questa sera?”
“Beh questa sera voglio divertirmi quindi ELEGANTE”
“Così mi piaci! Cos’ sarai perfetta anche nel caso in cui tu incontrasti Harry al funky buddha” mi disse lei
“Lisa!” le dissi in tono di rimprovero
Si mise a ridere:l’aveva fatto per stuzzicarmi, ma sapevo che un fondo di verità c’era nelle sue parole.
Mi misi questo http://weheartit.com/entry/64013111 e mi Lisa mi truccò come solo lei sapeva fare; era davvero brava ed infatti nel suo tempo libero spesso guardava su internet dei tutorial per migliorare le sue doti nel trucco. Amava fare questo e viste le sue capacità mi proponevo sempre io come sua “cavia”.
Questa volta osò un po’ di più nel truccarmi ed ecco il risultato http://weheartit.com/entry/61458235 .
Mi piaceva quando azzardava di più e questa volta l’aveva fatto davvero e con ottimi risultati.
 
Così non sarei passata di certo inosservata agli occhi degli altri.
 
Chiamammo un taxi e demmo all’autista l’indirizzo del pub, ma disse che non serviva perché era talmente frequentato e di tendenza che non era affatto la prima volta che conduceva dei giovani, come noi, li.
 
Dopo 15 minuti abbondanti arrivammo e dopo aver pagato l’autista scendemmo.
 Era un locale molto affollato, troppo affollato per  i miei gusti, visto che non mi piaceva stare in luoghi troppo colmi di gente, spesso ubriaca e su di giri. Ma questa volta sarei rimasta per Lisa, sapevo quanto ci tenesse, una serata diversa dalle solite!
 
All’entrata però c’erano tante ragazzine, talmente tante che non riuscivamo nemmeno a vedere l’entrata.
 
Ero un po’ incerta sul come immergerci in quella folla, perché si avevamo la prevendita che ci permetteva di entrare, ma le ragazze erano un numero spropositato che ci avremmo impiegato un sacco di tempo solo per arrivare fino al tipo a cui mostrare i pass.
 
Lisa, si fece coraggio e mi trascino per un braccio, e dopo alcuni minuti fra spinte e urla arrivammo dal tipo.
 
“Dovete mostrare la prevendita per accedere al locale!” disse lui, un ragazzo moro, occhi verdi  e di carnagione scura, tipo brasiliano.
 
“Eccoli” rispondemmo io e Lisa porgendoli
 
“Perfetto ! Allora entrate” ci rispose
 
“Posso chiederti una cosa?” disse Lisa urlando per farsi sentire dal ragazzo visto le urla delle ragazze
 
“Si, dimmi pure”sorrise lui
 
“Ma come mai tutte queste ragazze fuori? Urlanti e irrequiete ?” disse lei, ed ero proprio curiosa della risposta
 
“Ha! Tranquille ormai siamo abituati! Sappiamo che quando ci sono i One Direction, è impossibile che non ci siano  ragazze… sono tutte innamorate perse di questa band… Comunque….”
 
“A ok!” rispose sorridente la mia amica
 
“Ok un corno! Dai Lisa, toniamo a casa io non voglio incontrare certa gente ” dissi io in preda ad un attacco di panico
 
“Non se ne parla assolutamente, tu vieni dentro!” mi disse lei tirandomi per un braccio.
 
 
 

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Capitolo 10
*** L'ALTRO ***


“Ma come mai tutte queste ragazze fuori? Urlanti e irrequiete ?” disse lei, ed ero proprio curiosa della risposta
 
“Ha! Tranquille ormai siamo abituati! Sappiamo che quando ci sono i One Direction, è impossibile che non ci siano  ragazze… sono tutte innamorate perse di questa band… Comunque….”
 
“A ok!” rispose sorridente la mia amica
 
“Ok un corno! Dai Lisa, toniamo a casa io non voglio incontrare certa gente ” dissi in preda ad un attacco di panico
 
“Non se ne parla assolutamente, tu vieni dentro!” mi disse tirandomi per un braccio.
 

L’ALTRO
 
E così mi trovai la mano decisa di Lisa che mi conduceva dentro il locale.
Non sapevo cosa pensare: ero agitata, da una parte non lo volevo vederlo, ma un’altra parte di me era anche curiosa, di vedere come sarebbe andata a finire la serata.
“Piano Lisa! La smetti di camminare così veloce?!? sai che non vado tanto d’accordo con i miei tacchi e non vorrei peggiorare questa situazione con una mia caduta”.
“Si si, scusa! Hai ragione; ma sai Margherita sono più agitata di te…” mi disse lei, con gli occhi che le brillavano.
Sapevo che a Lisa piacevano queste situazioni!
“Non credo proprio che tu sia più emozionata di me, dai Liz.Mi hai vista? Non saprei come reagire se me lo trovassi davanti!”
“Sii te stessa e non essere fredda e scontrosa, perché lo so che tu quando non sai che fare, reagisci in quel modo!”mi disse lei con aria di raccomandazione.
“Lo spero, non ti prometto nulla.. perché non so se riuscirò a mantenere quel comportamento. Comunque perché farsi tanti problemi se poi non è sicuro che me lo ritrovi davanti, no? potrebbe stare con i suoi amici, a ballare, oppure con una delle sue tante ragazze.”dissi io cercando di convincermi, per rilassarmi e mettermi un po’ più a mio agio, in quella strana situazione
“So che mi odierai : ma io invece spero proprio che vi incontriate!”mi disse la mia amica Lisa, mentre più che raggiante si dirigeva verso la pista per ballare.
 
Lisa amava ballare, lo faceva perché la rendeva libera da tutto e lei amava essere uno spirito libero: le riusciva piuttosto bene, mentre ballava,anche se in luogo così rumoroso come la discoteca, sembrava essere leggera;leggera come una piuma.
Mi diressi anche io a ballare, mi sfogavo ballando e ne avevo bisogno dopo tutti quei giorni passati a lavorare.
Dopo un’ora circa avevo perso di vista Lisa. Ballare mi aveva fatto venire una gran sete e dentro questo locale, con queste luci e così tanta gente, faceva davvero tanto caldo.
 
Mi diressi così verso il bar, c’era un ragazzo davvero carino fra i vari ragazzi e ragazze che facevano birre, spritz e altri super alcolici. Così, mi diressi verso di lui, d'altronde non avrei fatto nulla di male se non chiedergli di prepararmi una vodka lemon.
 
“Ciao bella! dimmi pure: cosa vuoi?” mi disse lui.
“Ciao! potrei una vodka lemon!?” chiesi io
“Si,  certo sono qui per questo!” mi disse con un sorriso ed in modo davvero gentile.
Mi piacevano i ragazzi gentili, anche se dopo il mio carattere non era l’opposto;non che io fossi stata acida, ma mettevo un muro fra me e gli altri per paura di essere giudicata, di essere “fregata”, non sapevo neppure io di cosa di preciso.
“Ecco qui!” mi disse porgendomi il bicchiere e facendomi risvegliare dai miei pensieri.
“Oh grazie!” risposi
“Figurati! Ma come mai qui da sola?!” mi chiese
“No, non sono da sola; in pista c’è la mia migliore amica. In realtà anche io ero andata  a ballare visto la bella musica, ma fa troppo caldo qui e quindi un sorso di vodka non fa poi così male.”risposi
“Capito! Counque piacere:Mark!” disse porgendomi una mano e mostrandomi per l’ennesima volta quel suo bellissimo sorriso
“Margherita! Piacere di conoscerti”
“Ma dai! Il piacere è tutto mio; anzi fatti offrire qualcos’altro..”
“No tranquillo, va bene così” risposi
“Insisto!” disse Mark
“Eh va bene dai,  basta sia qualcosa di non troppo alcolico perché non reggo molto l’alcool e già con questa vodka mi inizia già a girare leggermente la testa” dissi sinceramente
“Promesso! Se aspetti due secondi servo quei clienti e poi stacco, perché termino il turno e quindi ti posso preparare qualcosa e poi se vuoi possiamo andare a ballare!” mi propose
“Ok!Mi siedo li” risposi indicandoli un divanetto in pelle rossa
“Perfetto” mi sorrise
Ma Meggi, che cavolo stai facendo!? Non puoi accettare le proposte di uno sconosciuto e specialmente in una discoteca visto tutte le storie che si sentono in televisione o si leggono nei giornali.
Ma non posso fare nulla di male, anche Lisa mi dice sempre che devo lasciarmi andare certe volte e poi lui mi incute sicurezza.
Si dai!
Dopo un paio di minuti si diresse verso di me con un bicchiere in mano.
“Ecco a te bella” mi disse porgendomelo.
“Ehi grazie! Ma cosa mi hai preparato?” dissi guardando il bicchiere che conteneva una bevanda fra il rosa e il rosso
“Qualcosa di speciale! Come te insomma!” mi sorrise, facendomi l’occhiolino
“Se lo di ci te!”
“Si fidati!”
Così iniziai a bere; mi bruciava la gola e fra una chiacchiera e l’altra con Mark, mi sentivo molto più allegra e soprattutto spavalda e sicura di me!
Che cavolo aveva messo in quell’ alcoolico?!
Beh chi se ne importa mi dissi !
“Dai Mark andiamo a ballare! Non vorrai stare su questo divanetto tutta la serata, no?!” proposi
“Andiamo!” disse
Iniziammo a ballare, passavo dalle braccia di un ragazzo a quelle di un altro; ma finivo sempre fra quelle di lui:Mark.
Vedevo a volte Lisa mentre ballava, e la vedevo con altre ragazze.
Così fra un rumore e l’altro in quella discoteca così rumorosa finii sulle labbra di Mark. Non ero in me.
Non mi sarei mai buttata in un bacio al primo incontro e poi Non era un incontro. Ma avevo adrenalia nel mio corpo e non riuscivo a fermarmi.
Era un bacio forte, irruento, bacio con morso, bacio sull’onda…
 
 
HARRY
Quella sera avevo deciso di andare con gli altri quattro in centro, a fare un salto in discoteca, per distrarmi dal continuo lavoro.
Quella sera era un po’ malinconica, e non era di certo un aggettivo che rientrava nella mia vita.
MARGHERITA.
C’era solo lei, non so mi aveva preso e non so nemmeno il motivo.
Lo avevo confidato a Louis, perché con lui non avevo nessun tipo di segreto tutto ciò che pensavo glielo dicevo.
Mi aveva detto di lasciare perdere, perché sapeva benissimo che non riuscivo ad avere rapporti sinceri con le ragazze.
Io mi approfittavo di loro, e loro si approfittavano di me.
Insomma quando l’avevo vista con lei avevo provato qualcosa di diverso che però non riuscivo ancora a comprendere.
Mi misi a ballare con i miei amici e ad un certo punto vidi un volto e una chioma di capelli castano chiaro che mi era conosciuta.
Era lei:Margerita.
Ma non c’era solo lei, era attorniata da ragazzi, ma in particolare da un ragazzo niente male, quelli che si credono belli, sicuri di sé.
Ma non conoscendola ancora, avevo comunque intuito che non era un tipo per lei.
Sicuramente ne aveva approfittato.
La baciava senza rispetto e lei, cos’ dolce si lasciava fare tutto. Si lasciava baciare e toccare.
Vedendo le mani di lui toccarla senza pudore non iniziai a vederci più dalla rabbia.
“Ehi, chè c’è Hazza?!” mi disse Louis.
“Ho una faccenda da sitemare” gli risposi senza neppure qìguardarlo negli occhi e avviandomi a passo svelto verso quei due.
“Togli quelle c***o di mani da lei! “ dissi ringhiandogli contro.
 
 
 
 
 

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Capitolo 11
*** male ***


La baciava senza rispetto e lei, cos’ dolce si lasciava fare tutto. Si lasciava baciare e toccare.
Vedendo le mani di lui toccarla senza pudore non iniziai a vederci più dalla rabbia.
“Ehi, chè c’è Hazza?!” mi disse Louis.
“Ho una faccenda da sitemare” gli risposi senza neppure guardarlo negli occhi e avviandomi a passo svelto verso quei due.
“Togli quelle c***o di mani da lei! “ dissi ringhiandogli contro
 
“Ma chi cavolo sei?!” mi disse il tipo che la stava baciando fino ad un attimo fa
 
“Ma che te ne importa di chi sono io?! Basta che tu tolga, ora quelle mani da lei. Ti è chiaro?” ringhiai io
 
“Ma fammi un piacere, di certo non mi faccio mettere i piedi in testa da uno che mi da un comando!” mi rispose lui
 
Intanto Margherita continuava a stargli vicino, e con una mano lo abbracciava in vita, mentre con l’altra reggeva un bicchiere di vetro con dentro una bevanda di colore verde, chissà cosa gli aveva messo dentro quel pezzo di idiota.
 
“Lasciala!” dissi afferrando la mano di lui che le toccava il bacino senza un minimo di rispetto.
 
“Ma che cavolo vuoi? Non hai capito che ci devi lasciare in pace e che lei vuole stare con me?Dimmi cosa non ti è chiaro di queste parole!” disse alzando sempre di più la voce.
 
“Che cavolo sta succedendo Harry!? La smetti di urlare con questo ragazzo.. Lascialo stare, vuole semplicemente ballare con la sua ragazza.” mi disse Louis, venendo in mio soccorso seguito sia da Liam che da Nial.
 
“Sua?!? Lei è Margherita! “ gli dissi a Louis, distogliendomi da le sue braccia che mi stavano bloccando, per non fare del male a quel ragazzo, visto che stavo esplodendo dalla rabbia.
 
“Sai che ti dico?” mi disse “Tienitela pure la tua puttanella” mi disse con tanto di quel disprezzo nei confronti di Margherita, che io iniziai a non vederci più dalla rabbia, che gli sferrai un pugno in faccia.
 
Non avrei dovuto farlo!
 
Era muscoloso e palestrato e per questo si rialzò e mi tirò un pugno e mi diede una serie di calci in pancia che iniziai a non vederci più a causa del dolore, e per di più il sangue mi usciva sia dal naso che dalla bocca.
 
Stavo davvero male, ma lui non aveva pietà e continuava.
 
Louis, assieme agli altri riuscì a togliermelo  di dosso e farlo allontanare dal locale tramite dei buttafuori.
 
Liam, mi offrì la sua mano per rialzarmi, e ci riuscii anche se non lo feci in modo veloce in quanto avevo dolori allucinanti ovunque.
 
La vidi, era li seduta appoggiata con la schiena ad un cubo della discoteca.
 
Non era lei, non più. L’alcool quella sera le aveva dato letteralmente alla testa e infatti non reggendolo più si era accasciata a terra.
 
“Harry!” sentii urlare una voce femminile.
 
Era Lisa.
 
“Cosa cavolo è successo a Margherita?”
 
 
LA PAROLA A ME!
 
Ciao ragazze…
io ce la sto mettendo tutta ma vedo che nessuno lascia una recensione alla mia storia. Non ve ne chiedo
 
100 ma almeno 1-2.
 
Per questo ho deciso di fermarmi, finchè non ci sarà almeno una recensione di una persona che mi dica che 
 
ci tenga a questo racconto.

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