In My Life (I love you more)

di TheNowhereGirlOfYesterday
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hello, Goodbye ***
Capitolo 2: *** Christmas time is here again ***
Capitolo 3: *** Something in the way she moves ***
Capitolo 4: *** I wanna hold your hand ***
Capitolo 5: *** With a little help from my friends ***
Capitolo 6: *** I need you ***
Capitolo 7: *** P.S. : I love you ***
Capitolo 8: *** I will ***



Capitolo 1
*** Hello, Goodbye ***


Era l'8 Dicembre, faceva freddo come al solito e sembrava una giornata come le altre, ma per me non lo era. Appena mi svegliai esclamai “ Finalmente!”, saltai giù dal letto presi i vestiti (Ci avevo messo un’ora per sceglierli) e andai in bagno per prepararmi. Mi feci una doccia veloce, mi asciugai i capelli (ricci come sempre), mi vestii e mi truccai un po’ con un filo di eyeliner sulla palpebra superiore ed un po’ di mascara; poi mi guardai allo specchio e dissi “ Okay Abbey, Paul e Liverpool ti stanno aspettando!”
Eh si…Io vivevo a Parigi con i miei zii Jasmine e Pascal poiché i miei genitori ed i miei fratelli erano morti affetti da una malattia incurabile…ma cambiando argomento; sarei finalmente tornata nella mia amata Liverpool e dal mio migliore amico James Paul McCartney! I nostri genitori erano molto amici e così io e Paul. Per me è molto importante dato che quando morì la mia famiglia avevo solo 12 anni e lui fu l’unico che mi consolò, la stessa cosa feci io l’anno seguente quando morì sua madre. Ero di un anno più piccola rispetto a Paul ed era come un fratello maggiore per me.
Ritornando a me, uscì dalla mia stanza portando le mie valigie. I miei zii mi stavano aspettando giù ed appena mi videro scendere le scale dissero “Ma come siamo eleganti oggi Miss Abbey Michelle McCarthy!” ed io ridendo e scherzando dissi loro “Modestamente, so di essere uno schianto!”. Ridemmo insieme e mi accompagnarono all’aereoporto erano le nove del mattino ed il mio volo stava per partire, sentimmo una voce che diceva “Attenzione! I passeggeri del volo A532 sono pregati di salire.” Lo disse per altre due volte. Guardai il mio biglietto e dissi ai miei zii “ Beh, cari zii è arrivato il momento… Mi mancherete tantissimo!”. Loro avevano gli occhi lucidi e mi abbracciarono e dissero “Buon viaggio Abbey! Ed abbi cura di te a Liverpool!” così io li salutai con la mano e salii sull’aereo, Ripetei il gesto anche dal finestrino dell’aereo e loro ricambiarono.
 
*5 ore dopo*
Il volo fu più corto di quanto pensassi e dal finestrino vidi la mia adorata Liverpool ed il cuore cominciò a battermi all’impazzata, Avevamo cominciato l’atterraggio.
Finito l’atterraggio scesi dall’aereo e mi guardai intorno; non riuscivo a vedere Paul… ma all’improvviso sentii una voce “ Abbey!Abbey!” era Paul con un sorriso a 32 denti che mi stava correndo incontro. Io trascinai le valigie e tentai di correre e non appena lo raggiunsi lasciai le valigie e Paul mi abbracciò forte e mi sollevò, io ricambiai subito l’abbraccio. Era circa un anno che non lo vedevo, piansi di gioia e tra le lacrime gli dissi “Oh! Mi sei mancato tantissimo Paulie!” e lui ridendo e anche lui con gli occhi lucidi mi disse “Anche tu Abbey! Non immagini quanto!” poi ci scambiamo un sorriso ed io lo baciai sulla guancia com’ero solita fare. Paul arrossì lievemente *ma che dolcee :3 * . Poi vidi un ragazzo ed una ragazza correre verso di me urlando il mio nome. Erano George ed Amy che mi raggiunsero e mi abbracciarono. Si tenevano per mano ed erano attaccati l’uno all’altra come due cozze! Insomma, va bene che sono fidanzati ma sembravano di più due cozze che due fidanzati… Espressi la mia opinione e scoppiammo tutti a ridere. Paul rideva più di tutti e tentando di parlare senza interrompere il suo discorso a causa delle risate disse “Hai ragione! Non hai idea di cosa ho dovuto sopportare per un anno senza di te…Menomale che sei ritornata!” ed io dissi “Beh Paul, la tua salvezza è qui ed è qui per restare…” gli feci l’occhiolino poi continuai “A parte tutto sono due cozze molto tenere!” e sorridemmo. George ed Amy dissero insieme “ Ecco va già molto meglio!” poi George continuò dicendo (con un sorriso ebete stampato in faccia) “ Non troverete mai due cozze come noi!”.
Paul e George mi aiutarono a portare e valigie in macchina, poi arrivammo a casa di Paul ( dove avrei alloggiato finché non avrei ricomprato la casa dei miei genitori), lasciammo le valigie nella nostra camera e ci sedemmo sul letto di Paul mentre George ed Amy si sedettero sul mio.
Io esclamai con gioia “Finalmente a Liverpool con i miei amici! Sapete ragazzi…siete una famiglia per me…Grazie di tutto!” e ci abbracciammo.
Paul sorridendomi disse “Ehm… ho una sorpresa per te, ma dipende da ciò che vuoi fare…Credo che il viaggio sia stato stressante quindi se vuoi riposarti…” non lo lasciai finire la frase che lo abbracciai e dissi “Aww Paul! Non credo che riuscirò mai a trovare una persona più dolce di te!” E sorridemmo io continuai “ma sai che sono estremamente curiosa quindi vorrei tanto vederla quella sorpresa!” dissi facendo gli occhi da cucciolo a cui Paul non era mai riuscito a resistere. George ed Amy si alzarono e dissero “Beh ragazzi, noi andiamo via abbiamo un impegno..” io e Paul ci guardammo e ridemmo e dicemmo loro “ Un impegno…si, certo un IMPEGNO!” continuavamo a ridere come due ebeti e Paul aggiunse “Dai piccioncini che aspettate? Correte o farete tardi al vostro impegno!”. George ed Amy andarono via.
Paul improvvisamente mi prese per mano e disse “Seguimi e quando te lo dico io chiudi gli occhi e non provare a sbirciare! Ti dirò io quando aprirli..” Io annuì sorridendo, Ci avviammo verso la sorpresa…
(Continua nel prossimo capitolo)
  ****Spazio dell'autrice: Salve a tutti! Questa è la mia primissima fan fiction concepita dalla mia mente subito dopo essermi fiondata giù dal letto! (bah...) La storia è ambientata nel 1958 a Liverpool, lo ammetto: l'inizio è abbastanza moscio ma ho dovuto scriverlo per farvi avere un'idea della situazione generale... Mi scuso per avervi fanno annoiare un po' o tanto, non saprei... nei prossimi capitoli tenterò di non farvi annoiare Lo prometto ;) Un grazie in anticipo a tutti coloro che decideranno di seguirmi o di recensire, Grazie Mille :D****

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Capitolo 2
*** Christmas time is here again ***


Stiamo ancora camminando verso la famigerata sorpresa di Paul. D’un tratto mi dice “Okay, chiudi gli occhi adesso…” e così faccio. Dopo ciò Paul mi prende sotto braccio e dice “Tranquilla, non ti farò nessuno scherzo!” e poi ride.
Camminiamo per circa altri 5 minuti. Sono troppo impaziente e curiosa per aspettare così chiedo “ Paul, siamo arrivati?” lui fa una risatina e dice “ Okay, ci siamo. Apri gli occhi tra 3…2…1..” ed io senza esitare apro immediatamente gli occhi e rimango a bocca aperta…non parlo per circa 5 minuti così Paul decide di rompere il silenzio e dice “ Allora? Ti piace?” io balbettando dico “è-è bellissimo…” lui tira un sospiro di sollievo e dice “ Wow, menomale! Dato che non ti sentivo parlare avevo pensato al peggio…” fa un sorriso dolce ed io tirandogli un pizzicotto alle guance dico “Paul, ma quanto sei carino quando sorridi!” lui sorride ancora di più e mi dice “Sai Abbey..mi sono mancati i tuoi capelli rossi e ricci ma soprattutto…mi sono mancati i tuoi occhi acquamarina ed il tuo sorriso.”, io lo guardo dritto nei suoi occhi nocciola con delle sfumature verdi, sorrido e dico “Caro, se vuoi farmi venire il diabete ce la stai facendo alla grande!”. Ridiamo e ci sediamo su una panchina per continuare a vedere il tramonto.
Comincia a farsi freddo, sono le 4.30 pm. Paul guarda l’orologio ed esclama “Cavolo! Sono le 4.30 e tu non hai ancora mangiato nulla?! Ma che maleducato che sono, scusami tanto! Vuoi andare in un ristorante, bar…” io lo blocco e gli dico “Hey, hey Paul…stai calmo, non è mica colpa tua; sono io che non ho detto nulla Tranquillizzati!”. Gli sorrido facendogli l’occhiolino e lui ricambia, ma dà un bacio sulla guancia ed io gli dico “ Prenderò qualcosa a casa e tu non me lo impedirai, altrimenti…” mi interrompe con un sorrisino malizioso dicendo “Altrimenti?” io continuo “ Altrimenti me ne torno a Parigi tesoruccio!” a queste parole esclama “ NOOOOO! Farò ciò che vuoi oh mia padrona!” dice con tono di sottomissine. Io un po’ stupita dico “Sai essere così convincente quindi sta volta ti accontenterò McCartney!”Sorridiamo insieme e lui dice “ Dai, andiamo a casa è buio, fa freddo e poi…Hey aspetta un attimo…MA TU DEVI ANCORA MANGIARE!!” non ci eravamo accorti dell’orario: le 5.15 pm; così ci avviamo a passo svelto verso casa. A metà strada Paul nota che stavo tremando così si toglie il cappotto e me lo mette sulle spalle. Io con un filo di voce, strozzata dal freddo, dico “ Grazie Paul”e lui mi risponde con una semplice sorriso. Poco dopo sono io ad accorgermi che Paul aveva freddo: Le sue labbra erano violacee, era pallido e tremava…io mi spaventai abbastanza dato che non l’avevo mai visto così e poi…non avrei mai voluto che lui diventasse un ghiacciolo a causa mia! Così lo prendo per mano e o trascino nel primo negozio che vedo. Appena entriamo mi tolgo il cappotto che Paul mi aveva gentilmente prestato e glielo feci rimettere. Nonostante lui si opponesse io non accennavo a cedere. Nel frattempo ci eravamo riscaldati e quando si era finalmente deciso a rimetterselo notiamo che la gente ci fissava…ci guardiamo, tratteniamo in qualche modo le risate e non appena usciti dal negozio scoppiamo a ridere come due ragazzini dopo uno scherzo. Finito di ridere io gli dissi” Dai Paul, muoviamoci prima di diventare due ghiaccioli!” detto ciò guarda caso inizia a nevicare..*Ma dai?! xD* Ecco una ragione in più per muoverci.
Arrivati a casa Paul apre velocemente le serratura ed entriamo in fretta, fuori c’era una specie di bufera e ciò significava una cosa: Niente passeggiata questa sera.. A Paul viene un brivido, quasi salta in aria ed urla “ Fa freddo! Tanto, ma tanto freddo!!” io rido e mi strofino le mani per riscaldarmi. Poco dopo salimmo nella nostra camera e ci mettemmo in “Tenuta da casa” Come ci piaceva chiamarla.
Paul accende il focolare ed io sbircio in cucina per trovare qualcosa da cucinare. Cerco a fondo ed alla fine trovo ciò che speravo di trovare: La cioccolata calda! *TATATATAAAM! x’D” Dalla cucina, canticchiando con un tono abbastanza idiota, urlo “ Oh Paulieee!” lui nello stesso modo dice “Ma dimmi Abbey cara!”. Io esci dalla cucina saltellando e mi avvicino a Paul con la cioccolata nascosta dietro la schiena e, facendo la faccia da brava ragazza, dico “Paulie, posso preparare la * esco fuori la cioccolata* mia amata cioccolata calda? Ti va?” Paul fa un sorriso straordinario e dice “Ma certamente! Posso aiutarti?” ed io con tono dolce replicai “ Ovvio!”. Andiamo in cucina per prepararla ma realizziamo che è ora di cena così cuciniamo qualcosa leggera per cena e come Dessert la tanto attesa cioccolata calda (con la panna sopra *w*). Dopo averla preparata ci sediamo vicino al fuoco e cominciamo a gustarla. Guardo l’orologio e segnava mezzanotte…e pensare che avevamo iniziato a berla alle 10.40pm! Il sonno comincia a farsi sentire così laviamo i piatti, andiamo in bagno per lavarci i denti e ci fiondiamo subito nel letto dicendoci “Good Night!”. E dopo circa un minuto ero già in catalessi…e subito dopo la catalessi si trasformò in sonno profondo.
*La mattina seguente*
Lentamente comincio ad aprire gli occhi, mi giro verso il letto di Paul ma non lo vedo così penso “Sarà in cucina..”. Rimango altri 10 minuti nel mio letto al caldo e poi mi decido ad alzarmi; guardo fuori dalla finestra: era favoloso! Dopo un anno rivedo Liverpool innevata, il cielo è bianco-grigio, i tetti completamente bianchi ed in strada ci sono i bambini ed i ragazzi che giocano con la neve.
Alla fine mi decido a scendere le scale…più mi avvicino alla cucina, più un profumino invitante si fa forte. Entro in cucina ed indovinate chi trovo? Paul che prepara qualcosa con il cioccolato bianco (era sul tavolo). Appena apro bocca Paul dice “Eccoti qui dormigliona! –aveva ragione..erano le 10.30 am!- *Paul ride* volevo tanto svegliarti a cuscinate ma non l’ho fatto solo perché dormivi così beatamente..” io rido e dico “ Grazie Paulie!” ed avvicinandomi chiedo “Che prepari di buono?” e lui ridendo dice “ Buono non saprei..Ma tento di preparare delle Crepes…forse è meglio se non le mangi..” Io con tono un po’ triste chiedo “ E perché mai??” lui con un po’ di timore dice “Non voglio che tu muoia per quando fanno schifo!” io ridendo lo abbraccio e dico “Ma no! Sono sicura che non è come dici tu, hanno un’aria invitante…non vedo l’ora di assaggiarle!” e con tono un po’ triste risponde “ Okay…ma non dire che non ti avevo avvisata..” “ Dai su con la vita Paul!!” dico io con un sorriso a 32 denti. Dopo qualche minuto la assaggio, ingoio ed entro in paradiso…poi sento Paul che dice “ Abbey? Sei ancora qui? Oh dio…qui è che ho ucciso qualcuno..ci scommetto tutto!” Io dico “ No, sono viva tranquillo…puoi ricordarmi però dove ci troviamo e in che giorno, mese ed anno siamo?” “ Siamo a Liverpool ed è il 9 Dicembre 1958…”dice Paul un po’ perplesso. Poi entusiasta dico “ Paul, le tue Crepes sono spettacolari! Ora so cosa si mangia in paradiso!” Lui rimane sbalordito poiché era convinto di avermi uccisa con la sua creazione! xD Poco dopo dice “ Beh grazie mille! Ora ho un punto bonus in campo culinario!” ridiamo e finiamo le crepes.
Dopo Paul sale al piano di sopra e dopo pochi minuti sento la soffitta chiudersi. Incuriosita mi avvicino alle scale e vedo Paul scendere con degli scatoloni enormi con delle scritte enormi rosse, lo aiuto a scenderle ed incuriosita gli chiedo cosa fossero e lui, dopo aver aperto una scatola esclama “ ADDOBBIIIII!!!! Ti va di aiutarmi a rendere la nostra dimora più accogliente per Natale?” dice con tono scherzoso ed io con lo stesso tono rispondo “Ma certo mio signore!”. Apriamo tutte le scatole e poco dopo sento il campanello suonare, vado ad aprire e mi trovo davanti il mio vecchio amico John Lennon! Appena ci guardiamo lui urla felice “Abbey! Sei qui allora!” io rispondo “Oh yep! John mi sei mancato! Paul non mi aveva detto che eri qui…comunque entra!” “Grazie” risponde lui e continua “ Infatti non ero qui! Sono appena tornato da Berlino…non è colpa di Paul.” Dopo sento Paul che urla “COMUNQUE CIAO ANCHE A TE JOHN WINSTON LENNON!” si finge offeso e ci volta le spalle, io e John ridiamo e quest’ultimo dice “Paul! Non mi sono affatto dimenticato di te, ma Abbey ha la precedenza..”. Paul, fingendosi ancora offeso e tentando di non ridere, dice “Già io non conto nulla…” e fa un faccino triste adorabile, così io gli corro incontro e lo abbraccio baciandolo sulla guancia e dico “ No Paulie! Sei la prima cosa per me e lo sai!” Paul sorride e mi tiene stretta a lui…Tutto ciò era accaduto davanti John che ci guardava impietrito, d’un tratto cominciò a canticchiare “She loves you yeah, yeah ,yeah!!! Ogni anno che passa sembrate sempre più fidan..” non fece in tempo a finire la frase che si trovò due cuscidi che lo colpirono in piena faccia. Paul, scherzando, dice “Hey Lennon! Piuttosto che fare lo stoccafisso, perché non ci aiuti con gli addobbi?” John replica “McCartney, ovvio che lo farò! E sarà grazie a me se la vostra casa brillerà tra tutte! Ahhahaha!!” io intervengo “ Eh si, certo ed io mi chiamo Gertrude!” lui dice “ Okay allora..Ciao Gertrude!”e fu così che John si ritrova un altro cuscino in faccia…
*2 ore dopo*
“Et voilà messieurs!” esclamai io. Mi volto verso Paul e vedo che guarda con aria sbalordita l’albero “i suoi occhi brillano più di quelle luci!” Pensai tra me e me…John dice “Ragazzi, mi sembra di essere tornato bambino…è favoloso!”.
Paul non dice nemmeno una parola…noto che i suoi occhi sono lucidi ed improvvisamente una lacrima gli riga la guancia sinistra –per me è come una pugnalata nello stomaco…- ; lo nota anche John così dico “Tutto okay Paul?” lui asciugandosi le lacrime dice “S-si… è t-tutto okay..” John dice “Paul ti conosciamo troppo bene per credere che sia tutto okay…sai bene che di noi puoi fidarti.”. Già! Ed ecco che la parte dolce di John si manifesta…può sembrare insensibile ma non lo è affatto, anche lui, come si dice in generale, un pezzo di pane. Paul si siede sul divano e ci chiede di sederci con lui io, senza esitare un attimo, mi siedo seguita a ruota da John; Paul, continuando a fissare l’albero, dice “Sapete…non prendetemi per un’ipersensibile ma l’ultima volta che mi sono divertito così tanto ad addobbare la casa è stato quando avevo 13 anni ed ero con te –Abbey- e con mia madre….” Sentendo quelle parole mi venne un colpo al cuore. John gli poggia una mano sulla spalla e dice “Tranquillo Paul ti capiamo…ma non preoccuparti..” io aggiungo “ Hey tesoro, ci siamo noi qui con te e come ha detto John non devi preoccuparti, noi ti capiamo bene..ma la vita va avanti. Voglio solo che tu sappia di non essere solo…” Lui mi guarda con gli occhi lucidi, mi abbraccia e poggia la guancia sulla mia spalla e dice”Grazie mille ma..mi manca mia madre…e davvero tanto…” a questo punto gli scendevano molte lacrime ed io non potevo sopportare di vederlo così e nemmeno John…così io e quest’ultimo ci scambiammo uno sguardo ed io, passando una mano tra i capelli di Paul dico “Tranquillo, lei è sempre solo non sarai mai solo…”e poi gli do un bacio sulla fronte.
John mi guarda sorridendo e mi fa un occhiolino, io ricambio e, per sollevare un po’ la situazione, dice “Beh ragazzi, vi va un bel giro tra i negozi di Liverpool?” io e Paul nello stesso momento diciamo “certo” e Paul ritorna a sorridere un po’…Andiamo nella nostra stanza a prepararci. Paul mette i soliti pantaloni e le solite scarpe con un maglione blu scuro e poi prende un cappotto lungo e nero, mentre io metto un vestito verde abete un po’ sopra il ginocchio, delle calze nere, una giacca di lane nera le calze pure ed il cappotto… Beh nero! :D Le scarpe erano semplici, nere con una tacco di 5 cm. Usciamo di casa.
Fa davvero freddo! Ma la magica Liverpool nel periodo di natale mi distoglie dal freddo. Camminiamo tra le vie della città, io ero tra Paul e John.Un negozio di giocattoli attira la nostra attenzione e ci entriamo. Io, affascinata, a bassa voce dico “Wow, è bellissimo..mi ricorda tanto la mia infanzia!”. Una bambola di pezza cattura la mia attenzione, mi avvicino e la sollevo con cautela per ammirarla..è stupenda: ha i capelli rossi e lunghi raccolti in una coda di cavallo ala ed ha la frangia, ha un vestito verde e bianco. Paul si avvicina e mi dice “Vedo che ti piace molto…” io annuisco sorridendogli, lui ricambia il sorriso e mi dice “Sai, a pensarci ti assomiglia ma non ha le cose che ti contraddistinguono… I tuoi occhi acquamarina e il tuo sorriso.” Io rimango molto lusingata da questi complimenti e dico “Grazie mille Paul! Sai dolcissimo! :3” e li dice “ Beh è la verità!” e mi fa l’occhiolino.
Poco dopo arriva John che doveva andar via dato che sua zia Mimi lo aspettava a casa.
John andò via ed io e Paul ci avviammo verso casa però prendendo una via più lunga per vedere com’era stata decorata la città.
(Continua..)


***Spazio dell’autrice: Ciao a tutti! ;) Spero vi sia piaciuto questo capitolo ci ho messo un giorno per scriverlo e vi assicuro che riscriverlo qui è stata una vera e propria impresa! Sono le 3 quasi e mezza di notte ed io non sapevo cosa fare quindi mi ero imposta di pubblicarla questa notte xD Sono proprio strana… Vabbè spero di non avervi annoiato… A presto ed al prossimo capitolo :* Grazie a chi ha la pazienza di leggere per intero il capitolo e questa parte in più! Bye! :* *** -TheNowhereGirlOfYesterday-

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Capitolo 3
*** Something in the way she moves ***


Salve a tutti!! Scusatemi per il ritardo ma ho avuto davvero molto da fare in questo periodo…Non voglio annoiarvi con le mie storia infinite che non centrano assolutamente con la mia storia quindi… BUONA LETTURA A TUTTI e spero vi piaccia!


Abbiamo passato un Natale stupendo, Paul mi aveva regalato la bambola di pezza che tanto mi piaceva… che dolce che è quel ragazzo! Avevamo festeggiato il Natale e casa mia e di Paul, mentre il capodanno da John. Avevo anche conosciuto Stuart (Stu) Sutcliffe (il bassista) è simpatico e devo dire anche molto carino!
Tornando al presente…è il 5 gennaio 1959 e noi siamo andati al Cavern per assistere al concerto dei ragazzi. Sono favolosi! Finito il concerto loro scendono dal palco e ci raggiungono al tavolo. Paul si siede accanto a me e parliamo un po’ finchè un ragazzo di statura media, magro, biondo e con gli occhi color ghiaccio non attira la mia attenzione.
Paul si accorge che sto guardando da quella parte ma non dice nulla, così io chiedo con aria sognante “Paul, sai per caso come si chiama quel ragazzo biondo, con gli occhi color ghiaccio lì dietro?” Paul sospira –Non so perché- e dice “Si, lo conosco..si chiama Chuck John Martin…ma…” non gli lascio finire la frase e dico “Me lo presenti? Ti prego..” ma lui risponde “No, non voglio…Abbey io…” si blocca ed io dico “Tu cosa?” “No, no…niente..” io rimango un po’ perplessa ma non insisto con la richiesta.
Il sorriso che prima Paul aveva si trasforma in un faccino triste …come se fosse sul puto di piangere… John, Cynthia (fidanzata di John), George, Amy e Stu mi guardano con aria di disapprovazione e non so il motivo. C’è qualcosa che non so…

*RACCONTA PAUL*

Abbey mi chiede di farle conoscere Chuck ma io non voglio! Prima di tutto non è un bravo ragazzo, le spezzerebbe il cuore e sarebbe tutta colpa mia e poi..io l’amo e….speravo lo stesso visti i suoi comportamenti affettuosi, lo so che è sempre stata così, ma l’amore mi sta facendo diventare cieco.
Questa sera tutte le mi speranze sono crollate come castelli di sabbia in riva al mare..lei ama Chuck NON ME! Io come uno stupido ho costruito castelli in aria sono davvero un illuso…ma come diamine ho potuto pensare di stare con lei? Non la merito…stavo per rivelarle i miei sentimenti ma non l’ho fatto, forse è stato meglio.
Non riesco a parlare, le lacrime tentano di scendere ma, per ora, sono più forte io.
L’unica cosa che voglio fare è sparire…meglio che me ne vada prima di fare scenate di piagnistei davanti a tutti.
Guardo nel vuoto, poi vedo la mano destra di Abbey davanti a me e sento la sua mano sinistra sulla mia fronte (probabilmente crede che stia male..(per quanto sto andando in ebollizione dovrei essere già morto!) un po’ preoccupata mi dice “Paul, Paul! Stai bene? Se vuoi andiamo a casa.” Io replico “No, vado a casa da solo, non preoccupatevi..rimanete qui a divertirvi …C-ciao.” Prendo il mio giubbotto di pelle ed esco dal Cavern a passo svelto per poi avviarmi a casa… MA CHE BELLA GIORNATA! Voglio solo sparire dalla faccia della terra…dopo tutto Jane aveva ragione, non troverò nessuno che mi ama davvero…Non lo faceva neppure lei! FALSI, FALSI E OVUNQUE FALSI!

*RACCONTA ABBEY*

Paul và via…non capisco cosa gli sia preso, insomma non credo di aver detto nulla di male.
Decido di seguire Paul.
Lui è già lontano così corro per raggiungerlo ed urlo “Paul! Aspettami…ti prego!!” lui si ferma ma non si volta… stringe i pugni. Io lo raggiungo e chiedo con l’affanno “Paul…che….Uffaaa!” lui dice “Prendi fiato.” Io dico “Fatto… Paul cosa ti succede? Che hai? Ma…ho detto o fatto qualcosa di male?” Lui prende un respiro profondo e, tentando di sorridere, dice “Tranquilla non è successo nulla, voglio solo andare a casa …. Tu torna al Cavern.” Io dico “ Io non ci torno senza di te! Se torni a casa vengo con te.. non voglio lasciarti solo.” Lui dice “Grazie…senti Abbey…non volevo presentarti Chuck perché non è un bravo ragazzo, l’unica cosa che sa fare è fingere…si prende gioco delle ragazze dicendo loro che le ama per poi andarsene e spezzare il loro cuore! Io non voglio che succeda a te sei la mia migliore amica e sei anche una sorella, non so se ti è chiaro cosa significhi per me…” stavamo camminando ed io a quelle parole mi fermo, lo abbraccio e lo tengo stretto, lui ricambia subito l’abbraccio ed io gli dico “Ti capisco, anche per me non sei solo un migliore amico… Ti voglio bene Paul!” lui sorridendo mi dice “Anche io … non sai quanto.” Continuiamo a camminare ed io dico “ Paul, non credo ti farà piacere ciò che sto per dire ma…voglio ugualmente conoscere Chuck.” Lui sospira e dice “Okay…io t’ho avvisata…fai quello che ti pare.” Io lo ringrazio e torniamo a casa.

* DUE SETTIMANE DOPO*

Io e Chuck ci eravamo conosciuti subito e la settimana scorsa ci siamo messi insieme. Stavamo bene fino ad oggi…le parole di Paul si stavano avverando come previsto.
Dato che le cose tra me e Chuck andavano male decido di andare a casa sua per parlargli…Sulla strada lo vidi seduto ad una panchina mentre baciava una ragazza bionda con un vestito rosa…Mi da tanto di lavata con perlana! Pff! Senza esitare mi avvicino e gli dico “Ma bravo Martin…guarda un po’ le coincidenze, cercavo giusto te!” lui impassibile dice “Abbey posso spiegare tutto! Ci eravamo scontrati e….” io sarcasticamente gli dico “Oh povero! Ti sei fatto male? E poi…DA QUANDO CI SI SCONTRA CON LE LABBRA?!” inizia un momento di silenzio poi io tentando di trattenere le lacrime, dico “Ma sai cosa c’è di nuovo? Ti lascio, Addio! NON VOGLIO VEDERTI MAI PIU’!” mi volto e me ne vado senza ascoltare quel che dice. Oggi è una della poche giornate soleggiate a Liverpool ed è stata rovinata così brutalmente … potrebbe scrivere un libro su come rovinare un giorno perfetto! Arrivo alla soglia di casa mia e mi blocco, comincio a pensare alle parole di Paul e a quanto sono stata ingenua a non dargli ascolto.
Apro la porta di casa e mi dirigo verso la stanza mia e di Paul … ma è chiusa così busso e sento Paul che urla “Avanti!” io apro la porta con le lacrime agli occhi e rimango lì sulla soglia. Paul di alza di scatto e viene da me, mi mette il braccio sulle spalle e ci avviciniamo al suo letto, ci sediamo ed io appoggio la testa al suo petto e sussurro “Avevi ragione…” ed inizio a piangere, Paul mi tiene stretta a sé e mi accarezza i capelli.
Rimaniamo così per una decina di minuti, è una sensazione stupenda….lui riesce farmi calmare in pochissimo tempo e mi consola come nessun’altro.
Dopo avermi fatta calmare Paul dice “Allora tesoro, ti và di dirmi cos’è successo?” io prendo un respiro profondo e gli racconto tutto.
Rimane senza parole.

*RACCONTA PAUL*

Io lo ammazzo quello! Giuro che stavolta non la passa liscia!! Come si è permesso di trattarla così? Insomma sapevo che non era un bravo ragazzo ma non doveva farle questo… Santo cielo, detesto vederla piangere, dopo tutto…a chi piace vedere una ragazza piangere? Abbey ricomincia a piangere ed io le dico abbracciandola “No, Abbey ti prego non piangere…non posso vederti così, davvero. Non voglio vedere nessuna lacrima sul tuo viso va bene?” poi prendo un fazzoletto e le asciugo le lacrime.
Lei rimane in silenzio a guardarmi, è bellissima: i suoi occhi diventano più celesti quando piange… ma non è solo bella fuori, lo è anche dentro come si fa a farle del male?! Okay…sono ufficialmente più innamorato di prima. Vorrei tanto essere come John molte volte… lui se ne sbatte della timidezza e se qualche ragazza gli piace lo dice…. Detesto questa parte d me, seriamente!
Sembra più calma… bene, ce l’ho fatta! All’improvviso Abbey mi abbraccia ,si abbandona tra le mie braccia e dice “ Avrei dovuto ascoltarti Paul.. Sono stata così ingenua a fidarmi di quello lì m-ma sono stata anche egoista perché ti ho trascurato e non mi sono resa conto che tu sei proprio quello che tiene di più a me, devo scusarmi anche con gli altri….Che stupida che sono… SUPIDA! STUPIDA! STUPIDA! STU….” Io la blocco subito. Si stava dando delle botte sulla fronte col palmo della mano!
Le afferro il braccio e ci guardiamo… lei con gli occhi ancora lucidi mi guarda confusa, Ah! come la capisco!
Mi avvicino lentamente ad Abbey, le bacio la fronte e la consolo ancora un po’.
Uff! Non so per quanto resisterò ancora… è perfetta: è bella, dolce, sensibile, scherzosa, gentile..andrei avanti all’infinito ma le parole non sono sufficienti per esprimere quel che provo. Muoio dalla voglia di baciarla ma non posso… insomma, ha appena rotto con Chuck, ha il cuore a pezzi; sarebbe crudele fare una cosa del genere!
Ma, a parte tutto, non la bacerò finchè non avrò la certezza che lei prova lo stesso…rovinerei tutto. Ed ecco che mi sono abbandonato ancora una volta ai miei pensieri..
Sento il campanello suonare freneticamente. La povera Abbey salta in aria perché è convinta che alla porta ci sia Chuck così io vado ad aprire pronto a dargliele di Santa Ragione e trovo davanti a me John impietrito che mi dice “ Paul! Ma da quando accogli la gente così? Insomma…se non sono gradito basta dirmelo…” io un po’ divertito dico “Scusami John! Ti avevo scambiato per un’altra persona..se così posso chiamarlo…” “Chuck vero?” io stupito chiedo “ Ma come fai a saperlo?” “ho visto tutta la scena…Ho visto quello lì baciarsi con una biondina, Abbey piangere e correre via… volevo chiamarla per consolarla, ma era troppo distante così mi sono limitato ad andare da Chuck e fargli la ramanzina, non avevo intenzione di abbassarmi ai suoi livelli, in ogni caso ora ha paura di me .” Io con aria soddisfatta dico “Perfetto John….” Lui preoccupato chiede “ A proposito Paul…come sta Abbey?” io triste dico “Non saprei…era distrutta appena era tornata ma credo che ora stia un po’ meglio…”
Poi Abbey si alza e si avvicina alla porta. Tentando di sorridere, dice “Ciao John!....” John andandole incontro e sorridendo dice “Stai meglio Abbey?” e lei “M-ma come fai a saperlo?” “ Ero lì…” “ COOSA?! DOVE?!?!” “ Ero in lontananza…Chuck non ti darà fastidio ci siamo noi a preteggerti.” Ed io accarezzandole la guancia dico “ Non deve provare nemmeno a guardarti” poi lei frenando le lacrime dice “Grazie ragazzi…non sapete quanto siete importanti per me.. Grazie ed ancora grazie ma..credo che sia meglio che le cose siano andate in questo modo. La vita fa il suo corso e non possiamo fare nulla per impedirlo dobbiamo solo ricordarci dei nostri errori per non rifarli ancora, ancora ed ancora come sto facendo io.”
Sorride ma inevitabilmente le scende una lacrima, io e John la abbracciamo e ci andiamo a sedere. Parliamo per circa un’ora poi John si allontana per 10 minuti.
Io ed Abbey siamo soli. Lei è abbracciata a me… il mio cuore batte a mille! Sto per avere un infarto dannazione!!! Okay Paul… calmati e respira profondamente.
John è tornato e io ed Abbey non abbiamo parlato per niente… vedo John avvicinarsi con cautela a noi due, io lo guardo un po’ disorientato; lui lo nota e dice “Non è così innocente mentre dorme?” io arrossisco e vado letteralmente in ebollizione.
Non mi sono davvero accorto che si era addormentata abbracciata a me… Che dolce - :3 –Ma io sono un imbranato epocale! John si siede sulla poltrona dinanzi a me e dice con un sorrisetto malizioso “Ti piace Abbey vero?” io divento più rosso di prima e, scuotendo la testa, dico “Ma no John! Cosa cavolo dici?! Non mi piace Abbey..” “Hai ragione Paul, non ti piace..tu la AMI!” io tento di sostenere la risposta che ho dato prima ma capisco che sarebbe una guerra persa in partenza..è pur sempre John Lennon! Il mio migliore amico…
Ma come fa a saperlo? Due sono le ipotesi..o magari tre :
- John mi legge nel pensiero;
- È troppo evitente;
- Mi ha fatto ubriacare e come un’idiota ho detto tutto (se questa è vera spero solo che non c’era Abbey!).

Lui dice “Paulie, è troppo evidente…” io curioso dico “ Ma che ho fatto?” John ride e dice “Che hai fatto?! Beh magari non lo fai apposta ma… Allora, Diventi rosso come un pomodoro ogni volta che si parla di lei, quando ti da un bacio innocente o sulla fronte o sulla guancia, quando ti abbraccia…Devo andare avanti?” ed io molto agitato dico “No John! Certi che non lo faccio apposta! Sarò pure imbranato e scemo epocale ma non fino a questo punto… Ti prego, non dirlo a nessuno…rovinerei la nostra amicizia e non voglio….” Lui, tentando di convincermi, dice “ Ma Paul! Deve saperlo…. Altrimenti non saprai mai se ricambia e vivrai con i rimorsi. Non è difficile dai!” io rassegnato replico “John, quando capirai che non sono come te?” e lui con aria interrogativa dice “In che senso non sei come me??” io sospiro e dico “Non sono così diretto e scusami se lo dico ma..sei abbastanza stronzo con le ragazze la maggior parte delle volte.”
John, fiero di sé stesso, dice “Eh Paul, Paul…Dovresti essere più diretto…e dovresti dirglielo anzi..non dovresti, DEVI! Altrimenti soffrirai…” io sempre più agitato dico “John, non credi che starei peggio se glielo dicessi e lei non ricambiasse? Si allontanerebbe ed io sarei perso senza di lei… e poi non conta se io soffro o meno a me importa che lei non soffra, l’ha già fatto abbastanza. Sai che la sua non è una vita facile… Ha solo me, te, Geo, Amy e Cyn; Stu l’ha appena conosciuto.” “Paul ma perché sei così testardo?? Vabbè lasciamo stare per ora… In ogni caso è mezzanotte inoltrata io dovrei tornare a casa è tardi..e credo che mia zia Mimì mi stia aspettando dietro la porta con una mazza in mano per uccidermi. Credo tu debba portare Abbey di sopra, non credo tu voglia farla dormire sul divano.”
Guardando Abbey dico “Hai ragione John…” lui sorride e dice “ Dai, ti aiuto a portarla di sopra..” ed io, con aria sognante, dico “Ma no… è più leggera di una piuma!” lui ride e dice “Oh Paul! Dai ti apro almeno la porta, poi imbranato come sei faresti una strage… sai ci tengo ad Abbey!!” ed io un po’triste dico “Grazie Jooohn Ti voglio bene anche iooooooo! Tu si che sai come far stare bene la gente!” John ride come un’ebete (?) e poi dice “E dai Paulie, sai che scherzo! Ovviamente ci tengo ad entrambi e voglio vedervi sani e salvi domani!” io gli sorrido, lui ricambia e mi aiuta a non uccidere nessuno mentre porto Abbey a letto (apre le porte John). Appoggi o delicatamente Abbey sul letto e, con la stessa delicatezza, le tolgo le scarpe.
Accompagno John alla porta e lo saluto. Dopo aver chiuso la porta mi fermo a fissare una fotografia dove io ad Abbey avevamo lei 6 ed io 7 anni eravamo seduti ed abbracciati su una panchina a Strawberry Field. Quella panchina è tutt’oggi la nostra e ne sono passati di anni.
Ogni volta che Abbey era a Parigi e mi mancava, oppure mi sentivo solo, tornavo a quella panchina e pensavo a lei mentre guardavo il cielo sdraiato sulla panchina, in questo modo era come se fosse accanto a me… Cavolo Abbey ha ragione! Sono troppo Diabetico!
Guardo l’orologio e vedo che sono già l’una e mezza (propositi per il resto dell’anno: Mai più perdersi nei pensieri profondi durante la notte…MAI!).
Mi dirigo verso la camera, apro lentamente la porta. Abbey dormiva. Io mi cambio e, prima di mettermi sotto le coperte, mi inginocchio dinanzi al suo letto, lei si gira ed io ne approfitto per accarezzarle il viso… ogni giorno che passa mi sembra sempre più bella e fragile.
D’un tratto la sua mano si posa sulla mia e la stringe a sé. Mi si gela il sangue nelle vene, poco dopo la sento pronunciare il mio nome - Mi sta sognando!- e non accenna a lasciare la mia mano. Decido di mettermi sotto le coperte con lei, la abbraccio e lei si abbandona tra le mie braccia appoggiando la testa sul mio petto. Dopo pochissimo mi addormento anche io, ero distrutto.

*RACCONTA ABBEY*

Apro gli occhi e sento qualcuno accanto a me, alzo lo sguardo e vedo Paul che dorme come un angelo.
Guardandolo da qui il suo naso sembra più carino del solito. Sorrido e poi chiudo gli occhi… non ho proprio voglia di alzarmi! Poi mi chiedo cosa sia successo in quell’arco di tempo in cui dormivo..Santo cielo che vergogna! Vabbè…apro gli occhi, alzo lo sguardo e noto che Paul stava aprendo gli occhi, poi sorride e mi guarda assonnato; ci mettiamo seduti, Lui sbadiglia e dice “Buon giorno...” Io mi metto a ridere per lo sbadiglio e dico “ Buon giorno anche a te Paul!” poi mi dà un bacio sulla fronte ed io arrossisco.
Mi ricordo l’accaduto della mattina precedente ed il mio sorriso svanisce, poi scuoto la testa per togliere dalla mia mente certi ricordi, Paul dice “Dimenticalo. Sai a chi mi riferisco, non ti merita e non è di certo colpa tua…” mi sorride ed io dico “Troppo caro Paulie! Tenterò di non pensarci…senti, ti andrebbe di preparere le tue favolose Crepes? Non le mangiamo dal 9 dicembre credo!” lui mi guarda sorridente e dice “ma certo! A patto che tu non ti intrometta nella preparazione… voglio che tu stia calma e che ti riposi Va bene?” ed io, fingendomi offesa, dico “Paul…m-ma io volevo aiutarti.. Uffa, vabbè… mi eserciterò con la chitarra…” e Paul con tono dolce dice “ sei una brava ragazza Abbey!”
Scendiamo le scale e Paul comincia a preparare le crepes mentre io prendo la chitarra.
Mi viene in mente “ ‘Till there was you” di Peggy Lee. Io comincio a suonarla ed a cantarla, a circa metà canzone Paul si unisce a me e canta con un tono più grave del mio. Era perfetta la nostra versione! Dopo averla finita di cantare Paul mi dice “Mi ricordavo che sapevi cantare e suonare benissimo…ma ricordavo male…sei a dir poco Favolosa! Wow…ti và di suonare questa sera al Cavern?” io dico “Grazie Paul ma…sai che sono timida, puoi cantare tu con me?” Lui sorridendo dice “ Ma dai! Sei favolosa non hai nulla da nascondere! Se vuoi ci sarò, ma non canterò” ed io triste dico “ Uffa Paul! Ma perché no?” e lui avvicinandosi dice “ Perché la star sei tu e poi… sai come sono tutte quelle ragazzine esaltate che appena mi vedono iniziano ad urlare… in questo modo nessuno riuscirebbe a sentirti e sarebbe un vero peccato!” ed io, abbassando lo sguardo, dico “Meglio che nessuno mi senta..” lui alza il mio viso con le sue mani e dice “Non dire stupidaggini Abbey! Non devi vergognarti di nulla…” ed io preoccupata dico “ E-e se dovesse esserci anche Chuck?” “Tranquilla, non ti farà del male… ti proteggeremo noi.” “Va bene Paul, canterò ma non voglio che Chuck ti tocchi nemmeno con un dito…Okay?” Paul sorride, ci abbracciamo e dice “Certo, tranquilla tesoro.”
Suona il campanello.
Apro la porta e trovo George che appena mi vede dice “ Ciao ragazzi!!! Abbey come stai?” io rispondo “Meglio.. Grazie George. Sai com’è, la vita va avanti e noi dobbiamo starle dietro” lui sorridente dice “Sai che adoro quando inizi a fare la tue frasi?” io ricambiando il sorriso dico “Grazie ancora Biscotto! Ti va di mangiare delle crepes con me e Paulie?” a George si illuminano gli occhi e dice “Ovvio che si! Grazie tante!!” ridiamo e andiamo in cucina per farcire le crepes.
Io e Paul mettiamo il cioccolato bianco mentre George cioccolato bianco, al latte, zucchero a velo e addrittura le nocelle a pezzettini (Davvero io e Paul avevamo tutte queste cose senza nemmeno saperlo?! Secondo me è Geo che materializza il cibo..vabbè!).
Io e Paul inizialmente ci guardiamo sbalorditi ma dopo, insieme, diciamo “Sei sempre il solito pozzo senza fondo George!” a confermare l’affermazione c’è il fatto che io e Paul ne mangiamo una lui tre…dopo aver finito tutto laviamo i piatti e all’improvviso Paul dice “Hey Geo! Vuoi sentire la versione di “ ‘Till thre was you” fatta da Abbey?” George dice “Ovviamente! C’è bisogno di chiedere?” io, imbarazzata, dico “PAUL!!!ma che cavolo dici?! Io non so né cantare né suonare.” E lui con gli occhi spalancati replica “Ma sei impazzita per caso?! E dai Abbey! È George…Il nostro caro Biscotto!” fa gli occhi dolci e Biscotto fa lo stesso.
Io non resisto e dico “AAAAAAAAAAH! DISONESTIIII! Sapete che non resisto agli occhi dolci!” George, con un sorriso di complicità, dice “ Secondo te perché l’abbiamo fatto?” io prendo la chitarra e mi “Esibisco”.

*CIRCA TRE MINUTI DOPO*

“Beh, che ve ne pare? Ho fatto schifo…” George dice “ Paul ha ragione…tu sei impazzita! Sei stata FANTABULASTICA*!” Paul vittorioso dice “Visto Abbey? E tu che non vuoi suonare al Cavern..BAH!” George a bocca aperta dice “COOOOOOSAA?!Tu non vuoi esibirti Al Cavern?!?! Ma sei sicura di non avere la febbre?? Vuoi un biscotto così ti risvegli? Tu dovresti assolutamente cantare anzi, mi correggo…TU DEVI cantare al Cavern!” io, ormai arresa dico “Okay..canterò allora.” “AH!Perfetto! Noi questa sera suoneremo dalle 10 alle 10.30… ti va bene se suoni prima di noi come numero di apertura?” chiede George ed io annuisco.
Paul aggiunge “Ti presenterò io.”

*QUELLA SERA AL CAVERN CLUB*

“Prima di esibirci vorremmo che lo facesse una persona davvero molto cara al gruppo. E’ piena di talento e non se ne vanta assolutamente, merita davvero molto e spero che voi la pensiate come me… LADIES AND GENTLEMEN…ABBEY MICHELLE McCARTHY!!”.
Dopo la presentazione di Paul partono una valanga di applausi.
Sono agitatissima e sono dietro le quinte, Paul si avvicina e mi sorride per tranquillizzarmi. Il pubblico fa’ un coro “Abbey!Abbey!Abbey!..” appena salgo sul palco, con la chitarra in mano, applaudono più di prima. Inizio a cantare e non appena mi avvicino al microfono per cantare il pubblico diventa entusiasta quindi mi sento più sicura e ce la metto tutta.
Finisco di esibirmi e parte una vera e propria cascata di applausi.. tutti per me! Non ci credo…Emozionata mi avvicino al microfono e riesco a dire solo “Thank you boys and girls…I love you so much.THANK YOU ALL!” mi giro e dietro di me ci sono Paul, George, John e Stu che appplaudono come dei matti.
Geo mi fa segno di presentarli così io incomincio “Okay…Siete pronti per il Rock ‘n’ Roll interpretato dal quartetto più amato di Liverpool?” Partono delle urla isteriche ed io continuo “LADIES AND GENTLEMEN… THE QUARRYMEN!”.
Vado dietro le quinte dove lascio la chitarra e trovo Amy e Cyn che mi abbracciano e mi fanno i complimenti per poi avviarci verso il nostro tavolo (vicino al palco) per assistere al concerto. Sono davvero fantastici..faranno strada!
Sono le 10.30 e loro finiscono puntuali il loro concerto.
Andiamo dietro le quinte ed usciamo di lì con loro. Mentre andiamo al tavolo mettono un disco di Elvis e Paul mi dice “Miss. Abbey, mi concederebbe l’onore di questo ballo?” Fa l’inchino e mi porge la mano. Io dico “Ma certo Sir Paul!” così iniziamo a ballare.
D’un tratto sento una mano sulla mia spalla…e non era Paul, mi si gela il sangue nelle vene. Poi sento Paul che mi tiene stretta a sé e dice “Tranquilla…” poi mi giro –Ma cosa cavolo ti salta in mente Abbey?!- vedo Chuck che dice “Bella, sei diventata anche tu una delle mille ragazze di McCartney? Non eri quella indipendente tu? EH???” io con aria di sfida dico “No, non lo sono. Ma anche se lo fossi?Non devo di certo dare conto a te considerando quello che mi hai fatto.”
Lui dice “Beh, se starai con lui sarà mille volte peggio piccola” io arrabbiata dico “Innanzitutto non azzardarti a chiamarmi piccola! E Paul non fa cose simili… considerando che il suo QI è di gran lunga superiore… beh ma considerando che sei tu è un’offesa prendere Paul come esempio. Diciamo che un sasso è un genio rispetto a te.” Lui non può permettere di essere insultato in questo modo da chiunque in particolare se è una ragazza e se si tratta della sua ex…così dice “Tu! Brutta ragazzina che non sei altro! Sei solo una stron..” e tenta di ritirarmi un pugno con la destra io lo blocco e dico “ Eh no Martin! Non si fa! Prendi a pugni una ragazza? Sappi che non ho alcuna intenzione di abbassarmi ai tuoi livelli.” Lui mi tira un altro pugno ma questa volta Paul si mette davanti a me e si becca un gancio in faccia. Rimane in piedi e ricambia con un pugno nello stomaco, Chuck però gliene tira un altro e lo colpisce al sopracciglio. Paul Cade a terra. Cala il silenzio tutti avevano visto la scena sin dall’inizio… e quel vigliacco del mio ex (Ha ben 4 anni in più di Paul quindi 5 più di me) dice “Ah! Quell’ebete di McCartney non sa nemmeno reggersi in piedi! Che schifo che mi fai Ragazzino!” Si volta verso la folla per vedere se qualcuno voleva farsi avanti ma nessuno lo fece. Io ero seriamente arrabbiata adesso e la mia furia omicida non poteva essere frenata.
Gli tocco la spalla e dico “Vigliacco!” Gli tiro un gancio sinistro in piena faccia ma non si smuove così dice “Tutto qui?” Ed io, sempre più incavolata, dico “ NON HAI ANCORA VISTO NULLA! VERME!” Così tiro un gancio sinistro molto più forte di quello e cade a terra. Lo ho steso..Parte un’applauso solo per me e per Paul.
Poi mi avvicino al povero Paul che era ancora lì fermo con la ferita sanguinante così prendo il fazzoletto che era sul nostro tavolo e lo poggio delicatamente sul sopracciglio di Paul, poi lo aiuto ad alzarsi e lo faccio sedere al nostro tavolo.
John mi porta del ghiaccio avvolto in un fazzoletto di stoffa ed io lo poggio sul sopracciglio di Paul. Ci guardiamo ed io gli dico “Grazie mille Paul, te ne sarò sempre grata..”e lo bacio sulla guancia.
Nel frattempo la ferita smette di sanguinare. John, che aveva la macchina, riaccompagna tutti a casa.
Quando io e Paul rientriamo a casa nostra io lo faccio sedere sul divano e tento di disinfettargli la ferita ma lui comincia a dire “No, no sto bene…non fare nulla, non ce n’è bisogno, Davvero!” ed io dico “Ma Paul ascoltami! Non ti farò male dai!” Andiamo avanti così per un quarto d’ora circa finché non riesco nel mio intento e Paul comincia a piagnucolare ed urla “Nooooo! Dai ti prego Abbey… basta, Bastaaa! E DAI!” io rido e dico “Ahahaahah Paul ho finito stai calmo!” e lui dice “Eh si, ridi , ridi!” io continuo ma poco dopo mi faccio più seria egli dico “Grazie mille Paul…davvero, senza di te non sarei nemmeno su questo pianeta probabilmente. Ti direi tantissime volte Grazie ma ti annoieresti; sei la cosa migliore che mi sia mai capitata. Grazie ti voglio davvero bene tesoro.”
Lui sorridendomi dice “Awww! Vieni qui tenerona!” mi abbraccia e dice “Anche io ti voglio bene, ma questa volta quella che sta facendo venire il diabete a qualcuno sei tu!” Io mi metto a ridere e il mio carattere scherzoso prende il sopravvento gli lancio un cuscino ed urlo “WATAAAAAAAAAAAAH!” per sbaglio gli colpisco il sopracciglio quindi urla “AHIO!!” ed io comincio a dire “Oh Dio Paul! Scusami, scusami, scusami!” lui lanciandomi un altro cuscino dice “Ah! T’ho fregata! Comunque mi hai fatto male…ma, siccome ti voglio bene e ci tengo a te, ti perdono.” Dice con aria altezzosa ed io dico “ La ringrazio sua signoria Sir McCartney.” Poi comincio a ridere e lui fa lo stesso.
Lui prende una coperta rossa accanto a lui, se la lega al collo e dice “Ma io sono un Re! Ahahah!” ed io , ridendo più di prima, dico “Ahahah, Bah Paul a me sembri di più Superman!” lui alzandosi in piedi e alzando il pugno sinistro verso il “CIELO” dice “SONO SUPERMAN! Sono qui a salvarti!” poi comincia a cantare una cosa tipo “TATATAATATATATANAAAM!” poi ridiamo come due idioti. < br/ > Io gli dico “Sai Paul, mi sono mancati questi momenti con te … non so come ho fatto a resistere a Parigi quegli anni! Erano dei cimiteri viventi quei tizi!” lui sorridendomi dice “La mia vena stupida si manifesta soprattutto con te… Tra cose stupide ci s’intende. Sei una calamita per la stupidità! Ma sottolineo che sei la MIA calamita…”
Io arrossisco un po’ ed urlo “PAUL!!!” per poi tirargli un cuscino addosso.
Lui fa gli occhi dolci ed uno dei suo splendidi sorrisi e dice “Sai che scherzo, non potrei mai una cosa del genere seriamente.” Ed io, facendo l’occhiolino, dico “Lo so Paulie, nemmeno io ti prenderei in giro seriamente. Come posso ringraziarti per prima?” lui sorride e dice “Non devi ringraziarmi, non mi devi nulla. E’ già un ringraziamento stare qui con me… S-sei bellissima…”
(Continua nel Capitolo 4)

***Spazio dell’autrice : Eccomi qui! Ahahah il nostro Paulie non ce l’ha fatta più a trattenersi alla fine! Vi ho lasciati tutti con la suspense … xD Spero vi sia piaciuto questo capitolo…lo so, forse è un po’ troppo lungo ma personalmente avevo bisogno di scrivere! ^^ Ringrazio lulucoccolina2 e Stefania Fefe che hanno recensito e che mi seguono. Grazie mille  Vedo che siete in molti a leggere e mi fa davvero piacere…ma non recensite…Non vi mangio mica ;) Sono ben accettate anche le critiche ovviamente costruttive…Spero vi stia piacendo la mia storia! A presto con il Capitolo 4! :* *** *FANTABULASTICA : FANTASTICA+ FAB (?)+ FANTASTICA

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Capitolo 4
*** I wanna hold your hand ***


*RACCONTA PAUL*

Abbey è in silenzio e mi guarda senza alcuna espressività.
Ma che cavolo ho detto? Mi sono messo nei casini..perfetto! Ma non si può resistere dai..Però magari non ha capito cosa intendevo, dopotutto non le ho detto ‘Ti amo’ le ho semplicemente detto che è bellissima spero che l’abbia preso come un semplice complimento tra amici e niente di più, altrimenti sono morto.
Abbey è intenta a parlare ma è come se non ci riuscisse… Credo di essermi incasinato come al solito…stava andando tutto così bene; Ma perché parlo se non devo e non quando devo? Sono IL RAGAZZO AL CONTRARIO!
Abbey con un sorriso dice “Oh. Grazie Paul! Anche tu lo sei…ma, giusto per curiosità….” Si blocca..Mi ha detto che sono bellissimo! No, un attimo..l’avrà fatto per essere gentile.
Oh Dio qui è che mi chiede se ho una cotta per lei… poi continua “… ma siamo solo amici..Giusto?” io rimango senza parole ma tentando di sorridere dico “M-ma certo Abbey…” e lei continua “ E quello era solo un semplice complimento tra amici, giusto?” io a malincuore dico “Si. Era solo un complimento tra amici.” e lei perplessa dice “Ah…Ehm…beh…Come va la ferita?” ed io pensieroso dico “Eh? Quale ferita?” lei indica il mio sopracciglio destro ed io poggio una mano sopra e dico imbarazzato “Ahhhh! Quella ferita! Beh si va meglio…”
No, no e no! Ha capito qualche cosa lo so..non è mica stupida insomma… Oh cielo, spero tanto di sbagliarmi. Ogni volta che ci abbracciamo capisco sempre di più che è quello che vorrei fare sempre, non so stare senza di lei e non posso…
Poi lei ridendo dice “Beh Superman, prepariamo qualche cosa per cena o vogliamo mangiare il divano?” ed io ridendo e facendo un tono idiota le rispondo “ NOOOO… Io volevo mangiare la porta, che peccato!” lei scoppia a ridere e mi lancia un cuscino poi dice “Sei davvero scemo Paul!” e poi continua a ridere.
Cavolo la sua risata e meglio di qualsiasi altra musica.. non prendetemi per pazzo ma anche un duetto tra Little Richard ed Elvis sarebbe inferiore alla sua risata! E’ così dolce… Se mi sentisse John mi sotterrerebbe vivo.
Io le dico “Abbey..sai che sono le due di notte?” e lei “COSA?! Vuoi dire che ti ho appena proposto di cenare adesso? M-ma che abbiamo fatto in tutto questo tempo?” io tentando di restare serio dico “Beh considera che il concerto è finito alle 10.30 poi abbiamo ballato un po’ finché non è arrivato quello lì ed è successo quello che è successo quindi forse alle 12 e mezza eravamo qui e poi ci siamo persi nelle nostre bellissime conversazioni…” Lei sorridendo aggiunge “…io direi anche estremamente sensate! Potresti fare il narratore sai? In ogni caso … IO HO FAME.” Io rido e dico “ Va bene, anche io ho fame ma non c’è nulla!” e lei a bocca aperta dice “Ma come non c’è nulla ?! Uff…qualcosa deve pure starci. Aspetta, non avevamo quei panini che Amy aveva portato questa mattina?” si alza di scatto e corre in cucina.
Poi la sento dire “ PAAAAUL!! Avevo ragione abbiamo i panini possiamo mangiare! EVVAI!” io mi alzo, vado da lei e le dico “Sei sempre la solita scema Abbey! Sono le 2 e domani abbiamo scuola..RIMEMBRI?” e lei triste dice “Uffa, me n’ero scordata…Vabbè dai, non fare il guastafeste e mangiamo velocemente un panino…”
Io la guardo tentando di fare la faccia seria ma lei mi guarda con gli occhi dolci e dice “E dai Paulie, sai che il cibo è uno dei miei migliori amici..non posso mancare ad un appuntamento.. Ecco! Lo sento mi sta dicendo ‘Abbey…Abbey maaaaaangiamiiii!’ Ti prego Paulie!” io le sorrido e dico “ Va bene Abbey, ma stai attenta a non diventare come George altrimenti ti sfratto!” e lei triste dice “PAUL! NON TI FACEVO COSI’ CATTIVO..DAVVERO MI SFRATTERESTI?!” ed io dico “MA OVVIO CHE NO! NON LO FAREI MAI! E il giorno in cui lo farò sarò troppo ubriaco…Dai mangiamo che anche io ho fame adesso..” Lei fa un sorriso magnifico e dice “Bravo ragazzo Paul! Ti ricordi quando andammo a dormire alle 6 e ci alzammo alle 8 per stare a scuola in orario?Che tempi!” ed io guardando il soffitto dico “Eh già! Siamo proprio due pazzi…però dobbiamo precisare che quella sera andammo a dormire alle 4…e vabbè il giorno dopo eravamo due Zombie ma.. non importa!” nel frattempo abbiamo preparato i panini e lei ridendo dice “Ahahah! Siamo davvero due cretini…ma dove li trovi due come noi? Non smetterò mai di dirti che mi sei mancato da morire…” poi addenta il suo panino ed io dico “Ma ti sono mancato io o il panino?” lei dice “Il panino ovviamente!” io dico “Ah…” poi addento il mio e guardo a terra.
Abbey alza lo sguardo a me, si morde il labbro e ride..poi si avvicina, mi abbraccia e dice “Ma è ovvio che mi sei mancato tu Paulie! Questo è solo un panino…tu sei di certo molto meglio anche se non posso addentarti. E soprattutto sei unico in quasi 7 miliardi che siamo nel mondo invece questo panino posso trovarlo ovunque..” le sorrido e dico “Ma come sei poetica Abbey! Sono lusingato dal sapere che tieni più a me che al panino” lo sono davvero… è così dolce. E’ capace di usare un panino come spunto per poi dirmi quanto sono speciale per lei, e poi mi chiedono perché amo questa ragazza!
Finiamo i panini e poi andiamo in camera.
Per fare prima io vado nel bagno della stanza di mio padre. Facciamo presto e poi andiamo a dormire..sono arrivate le tre di notte.

*LA MATTINA SEGUENTE*
*RACCONTA ABBEY*

Mi sveglio. Alzo il polso destro (Avevo ancora l’orologio … che rincretinita!) vedo l’ora.
Allora sono le.. COSA?! SONO LE 8 MENO CINQUE?! MA NOI DOBBIAMO ESSERE A SCUOLA ALLE 8 E MEZZA!
Salto giù dal letto e mi precipito di colpo su quello di Paul ed urlo “PAAAAAAAAAAAAAUL! SCEGLIATIIIIII!” Lui cade quasi dal letto e dice “MA TI SEI RINCRETINITA ABBEY?!” io agitata dico “NO! SONO LE OTTO!” lui si alza velocemente e dice “MA PORCA VACCA!” poi apre l’armadio afferra dei vestiti a caso e poi dice “Io vado nel bagno di mio padre, tu sbrigati. Ci vediamo in soggiorno tra cinque minuti precisi!” io apro velocemente il mio armadio prendo anche io i primi vestiti che trovo vado in bagno e mi preparo.
Dopo 5 minuti esco dalla stanza e Paul pure; scendiamo velocemente le scale lui va in cucina prende un po’ di biscotti e me li porta. Io intanto ho aperto la porta.
Usciamo di casa mangiando i biscotti, Paul chiude la porta e ci avviamo verso la fermata del Bus che è circa due isolati più avanti.
Fortunatamente il bus non era ancora lì, arriva qualche minuto dopo di noi.
Saliamo e prendiamo come al solito i tre posti in fondo al bus, ci sediamo e Paul soddisfatto dice “Hai visto anche oggi ce l’abbiamo fatta! Siamo dei miti in questo campo “ io annuisco, gli sorrido e ci diamo il cinque.
Alla fermata dopo sale George che ci raggiunge e sorridente dice “Ciao ragazzi! Grazie tante per avermi tenuto il posto.” Io annuisco e faccio l’occhiolino mentre Paul dice “Di nulla Geo. Dopo tutto lo facciamo sempre perché non avremmo dovuto farlo questa volta?” poi gli sorride. Ha un sorriso fantastico…
George dice “Paul come va la tua ferita?” lui ci mette un po’ per arrivare alla risposta..eravamo ancora a letto nella nostra mente poi dice “Bene Geo … ma è grazie ad Abbey che mi ha costretto a stare fermo per disinfettarla.” io appena sento il mio nome dico “Cosa succede? Chi mi ha nominata?” e Paul sorridendo dice “Io!” ed io gli sorrido.
George ci guarda e dice “Ragazzi..ma state bene? Non sembrate ancora sul nostro pianeta… e in più siete pallidi come degli zombie.”
Io e Paul ci guardiamo e a bassa voce diciamo “Già…” George preoccupato dice “Siete sicuri che sia tutto okay?” e noi due insieme diciamo “Si…” Geo continua a guardarci perplesso e dice “A che ora siete andati a dormire?” Paul balbetta una cosa incomprensibile tipo “Mah, boh tr..eh!Boh” così io dico “Alle tre..” Geo ci guarda a bocca aperta e dice “Voi due siete pazzi..ve l’hanno mai detto? Che avete fatto da quando vi abbiamo accompagnati, eh?” dice con tono malizioso.
Paul dice “GEORGE HARRISON, NON ABBIAMO FATTO NULLA DI QUELLO CHE LA TUA MENTE BACATA IMMAGINA.” Io divertita aggiungo “Già…abbiamo fatto di peggio!” Paul mi guarda e mi fulmina con lo sguardo così io dico subito “Nah! Geo non abbiamo fatto altro che parlare di argomenti a caso…” e lui curioso dice “Tipo??” Paul continua “Mah..Superman, panini, la nostra profonda stupidità… “ George spaventato dice “Superman?! PANINI?! PROFONDA STUPIDITA’?!” ma che cavolo dite?!?!?!” io e Paul ridiamo.
Il bus si ferma e noi scendiamo. George continuava a dire “Insomma mi volete spiegare cosa è successo?” Paul dice “A pranzo ti spiegheremo tutto…Ciao!” Paul di ma un bacio sulla guancia e si avvia verso la sua classe.
Il preside lo vede mentre mi bacia a dice “McCARTNEY! Niente dimostrazioni in pubblico!!!” e lui imbarazzato dice “Mi scusi tanto preside…”
Io e Geo ridiamo e il preside dice “Harrison e McCarthy! In classe!” noi annuiamo e andiamo in classe. Io e George andiamo in classe assieme dato che siamo entrambi del 1943.
Ci sediamo insieme. Entra il prof. Di astronomia che si siede e comincia a fare l’appello. Dopo comincia a spiegare.
Nel mezzo della spiegazione Geo mi scrive un biglietto “E dai! Mi dici cosa è successo ieri sera?” io rispondo “No! Lo saprai all’ora di pranzo” lui scrive “Ma Ab! Lo voglio sapere..” Io scrivo “Ma anche no biscotto. Ho promesso a Paul che te l’avremmo spiegato dopo e poi non è successo nulla.”
Finisce lo spazio e lui intento a strappare un altro foglio fa troppo rumore il prof sente e dice “Signor Harrison ci parli delle supernove. Si alzi e venga alla lavagna ad illustrarcelo meglio dato che è tanto in vena di scrivere!” George stranamente sa la lezione e si alza e va alla lavagna. Non si sa come ma il signor Johnson capisca se la gente sa le cose solo guardandoli, così appena lo vede dice “Harrison può tornare a posto. Lei conosce la lezione, Mi corregga se erro.” Geo annuisce e dice “Certo Mr. Johnson, la so la lezione” stranamente il prof sorride e dice “Quindi se volessi farle qualche domanda lei risponderebbe senza alcun problema?” Geo dice “Certo Mr.” Così il professore torna a leggere sul libro e dice “Va bene Harrison. Può tornare a posto.”
Biscotto torna vittorioso a posto e poco dopo suona la campanella. In quell’intervallo di tempo mi dice “Ecco perché adoro Mr. Johnson!” io rido e dico “Ahaha ti capisco George!” Dopo ci attendono 2 ore di letteratura inglese.. Buona Notte!

*2 ORE DOPO*

Suona FINALMENTE la campanella! ALLELUIA! Io e George usciamo di corsa dalla classe a andiamo in mensa.
Mi guardo intorno per trovare Paul e poi lo vedo. Aveva preso un tavolo per tutti così ci avviciniamo, ci sediamo ed io e Geo diciamo in contemporanea “Ciao Paul!” Lui fa un cenno con la mano e poi dice “Abbey ti ho preso una fetta di crostata con la marmellata alle albicocche!” Io gli sorrido e dico “Aww Paul! Sei un tesoro grazie!” e gli bacio la guancia. George gusta il suo panino e ci guarda ridendo poi dice “Ah! Ho capito cos’è successo ieri sera! Siete fidanzati!!” Paul ed io diventiamo rossi, io mi nascondo il viso tra le mani e Paul dice “Ma sei scemo Geo?! Non siamo fidanzati! Abbiamo parlato di superman perché io avevo preso una coperta rossa e me l’ero legata al collo….” Io continuo dicendo “Di panini perché io avevo fame e li abbiamo preparati… e poi abbiamo parlato di profonda stupidità perché ci eravamo ricordati di quando andammo a dormire alle 6 e ci alzammo alle 8. Tutto qui! Ma come le pensi certe cose?!”
Lui ci guarda e dice “Eh vabbè! Non vi scaldate tanto, belli! Scusate mi sono sbagliato.” Io dico “Ecco; va già meglio.” Poi George dice “Ah ecco! Paul questa mattina è passato Stu da casa mia e ha detto che oggi alle sette dobbiamo stare al Cavern per il concerto e le prove sono alle 5 a casa sua.”
Paul sbuffa e dice “Ma che palle! Volevo dormire oggi.. Almeno il concerto finisce presto?” Geo dice “Tranquillo Paul alle 7 e mezza puoi tornare a casa! Oh e quasi dimenticavo… domani Ringo torna dal suo tour con Rory..alle 6 e un quarto all’aereoporto Va bene?” Paul annuisce e continua a mangiare il suo amato pezzo di crostata poi io dico “Ringo tornerà qui?” e George dice “Si. Non ti sta simpatico per caso?” io dico “No, no! Anzi io adoro quel ragazzo.. non lo conosco molto perché ci siamo conosciuti solo 8 mesi prima che partissi ma siamo ottimi amici..muoio dalla voglia di rivederlo… Paul, George..posso venire con voi domani?” Paul ingoia il boccone e dice “Ma certo…a proposito ti va di venire al concerto e magari anche alle prove?” io a malincuore dico “Devo studiare storia… George ma noi dopo il pranzo usciamo o no?” lui annuisce ed io sorridente dico “ Allora ci sarò! Hey Biscotto, studiamo assieme?” Lui dice “Certo! Che quando finiamo devi farmi vedere come fare un accordo.. va bene?” Io annuisco sorridente.
Paul dice “Beati voi che mo uscite..io devo fare altre due ore qui dentro..e come se non bastasse devo fare chimica in cui sono uno schifo…” Io dico sorridendogli “Dai Paul non demoralizzarti! Se sai le basi è tutto okay..le sai vero?” lui ride e dice “Beh..diciamo Ni..” Geo dice “Vergognati Paul! Le so addirittura io! Ti hanno ammesso qui perché sei più bravo degli altri, dicevano..” e Paul dice “ Sarei stato avvantaggiato, dicevano!” io dico “Meh Paul! Finiscila di fare il morto, e su con la vita che questa sera voglio vederti bello allegro va bene?” lui sorride e annuisce poi suona la campana io saluto come al solito Paul con il bacio sulla guancia, lui fa lo stesso e poi andiamo via.

*A CASA MIA*

“Okay, George spicciamoci a studiare se vuoi che ti spiego quell’accordo va bene?” lui annuisce e dice “Okay Abbey ma…hai dei biscotti?” io dico “Eh certo George, in casa McCartney-McCarthy non mancano mai!” Lui dice “Vedi perché vi adoro!”

*MEZZ’ORA DOPO*

“FINISCIUTOOOOOOO” Urla Geo entusiasta io rido e dico “Geo ti adoro quando fai l’analfabbbbbbeta!” Lui ride e dice “Anche mi adoro! No scherzo.. anche io adoro te..ma in generale diciamo!” io sorrido e lo abbraccio poi dico “Awww Joj!” lui perplesso dice “Joj? Nessuno mi ha mai chiamato così..oh ma è bello come soprannome! Joj, Joj..Fantastico! Grazie Ab!” io rido e dico “Prego Joj!Dobbiamo muoverci se vuoi imparare l’accordo però..” così io e Geo saliamo in soffitta prendiamo le chitarre ed io gli insegno l’accordo.
Lui usa una chitarra che avevamo sempre, in più nuovissima e montata “Normalmente” dato che io e Paul ne condividevamo una montata “Al contrario” Vabbè.. In ogni caso George ci mette pochissimo per imparare..è davvero bravissimo con la chitarra sembra nato con una chitarra in mano..dopo tutto, disegna tantissime chitarre e i suoi quaderni sono un negozio di musica in miniatura; è questo che adoro del mio Biscotto!
Sentiamo la porta aprirsi io urlo (siamo al piano di sopra) “CHI E’?” poi sento “ABBEY!GEORGEEEE! SONO PAUL, C’E’ ANCHE JOHN!” poi John dice “CIAO RAGAZZI!” Io e Geo scendiamo di corsa e salutiamo tutti poi Paul dice “Beh hai imparato l’accordo?” Geo sorridente dice “Si! E devo dire che Ab è proprio una brava insegnante!” io arrossisco un po’ e dico “Ragazzuoli lo sapete che ora George si chiama Joj?” John e Paul in coro dicono “Joj?! Fantastico!” Paul dice “Abbey l’hai inventato tu?” Io sorridendo dico “Ja!” John dice ridendo “Non avevo dubbi..” Io perplessa chiedo “Hey, cosa intendi John?” “Non pensare male..intendevo dire che c’è da aspettarselo da una come te che inventa una cosa ogni due secondi..è un complimento! E John Lennon non fa quasi mai complimenti…” Io dico “No Joohn! Non diventare una pietra, voglio il vero John, dolce che conosciamo noi..non quello con la maschera di ferro. Ma ti voglio bene in ogni caso … perché so come sei davvero..”
C’è silenzio.. Paul e George sorridono John mi guarda con un bagliore negli occhi..erano un po’ lucidi così lo abbraccio e dico “Ti voglio bene Johnny” lui ricambia l’abbraccio e dice “Anche io ti voglio bene Abbey…Grazie..” poi sento una lacrima cadere dalla sua guancia e dico “Vedi John..non è così difficile ma se non vuoi essere così con tutti, ti capisco ci siamo noi”
Si asciuga velocemente la lacrima e dice “Dovresti fare la psicologa.. sai che da quando è morta mia madre avevo promesso di non piangere più, ce la stavo facendo ma.. Non ne sono molto fiero …” io sorridendogli dico “Beh abbiamo rimediato, Guarda il lato positivo! Ma se posso permettermi…come mai questa promessa?” lui guarda a terra poi torna a guardarmi sospira e dice “Perché non volevo più provare quella sensazione..” io gli sorrido dolcemente e dico “Ti capisco ma molte volte il pianto è un semplice atto liberatorio, non significa essere deboli ma essere talmente forti da dimostrare che si ha un cuore.”
Non so perché ma Paul e George cominciamo ad applaudire ed io dico “Hey ma che vi è preso?” Paul dice “Come cosa ci è preso? Hai detto una di quelle frasi capaci di far sciogliere un iceberg..ed ecco la nostra Abbey poetica.” Io faccio un inchino e dico “Grazie.”
John mi sorride e dice “Sono fiero di avere amici come voi! Dove le trovo persone sia stupide che intelligenti e poetiche..” io con tono stupido dico “Ohohoh ma Grazie John.” Poi George guarda l’orologio appeso al muro e dice “Ragazzi sono le 5 meno dieci dobbiamo stare da Stu tra dieci minuti.. Abbey, Paul posso usare la vostra chitarra stasera?”
Paul dice “Ma certo! Fai pure l’importante è che non tenti di mangiarla altrimenti mio padre ci ammazza..non tanto Abbey ma uccide me.” Io rido e dico “Ti salverò io Paul! Se tu sei Superman io sono Wonder Woman!” Paul ride come un cretino e John mette il viso tra le mani e ride.
Poi usciamo di casa e ci avviamo verso casa di Stu che per nostra fortuna abita Abbastanza vicino.
Suoniamo il campanello e ci apre subito Stu che dice “Salve Ragazzi!” e noi in coro “Ciao Stu!” Poi Paul dice “Stu, abbiamo portato anche Abbey con noi..spero che non ti dispiaccia.” Lui dice “Affatto! E’ un piacere averla qui… so che sei molto brava a suonare in generale e anche a cantare..magari ci puoi dare qualche consiglio!” Io sorridente dico “Certamente, se volete io ci sono.”
Poi ci avviamo verso la soffitta. Non è la solita soffitta piccola e non molto illuminata, è come uno studio di registrazione..non l’avevo mai vista. Appena entro rimango a bocca aperta e dico “Wow..” Stu sorride e dice “Sono contento che ti piaccia… se hai voglia di registrare qualche cosa vieni da me. A qualsiasi ora e ti aiuterò!” io entusiasta dico “Grazie mille Stu! Ne terrò conto.”
Escono tutti gli strumenti poi John dice “Stu ti va bene se ci cambiamo tutti qui da te? Sempre se non ti diamo fastidio.” Lui dice “Fate come se questa fosse casa vostra ragazzi!” è davvero molto gentile.. poi John aggiunge “Geo, sono passato da casa tua ed ho preso tutta la roba..” George fa un segno con la mano per ringraziarlo. Accordano gli strumenti.
Paul comincia “One, two, three,, FOUR!” e cominciano ad interpretare un brano di Elvis.
Suonano altre canzoni molto richieste dai ragazzi e concludono con una loro creazione “The One After 909.
Dopo tutto io applaudo, sono fantastici! Loro fanno un inchino e nel frattempo erano già le 6.25 così cominciano a prepararsi.
Andiamo tutti in camera di Stu, io mi siedo sul letto e comincio ad ammirare la sua chitarra… L’ultimo a prepararsi è Paul. Oggi i loro pantaloni sono più attillati del solito. Avevano i Pantaloni di pelle Attillati, una giacca di pelle, una maglietta aderente nera e degli stivaletti neri un po’ stile country con qualche borchia.
Sono davvero carini..così dico “Ragazzuoli…lasciatevelo dire, siete favolosi.. Come fanno alcune ragazze a non sbavarvi dietro? Oh un attimo…sono tutte cotte di voi..Eh già.” Sorridono e poi George dice “ Non tutte.” Paul continua “Tu non ci sbavi dietro..devo dire che hai un ottimo autocontrollo per non rimanere estasiata alla vista di ragazzi belli come noi!” Io faccio segno a Stu chiedendogli se potevo lanciare il cuscino a Paul.
Stuart annuisce ed io dico “Paul, chi te lo dice che non abbia una cotta segreta? EH?” Poi rido e gli lancio il cuscino… Beh forse è vero.
Sono davvero dei bei ragazzi, gentili e dolci..in particolare Paul, spero di non essermi presa una cotta per lui…In fondo è il mio migliore amico e due migliori amici come noi rischierebbero di rovinare tutto.
Non sono certa che mi piaccia davvero..ma l’ho sempre reputato un bel ragazzo sia fuori che dentro. Quest’anno la sua bellezza generale si è accentuata..Mi perdo sempre nei suo occhi nocciola da cucciolo, poi al sole sembrano verdi per non parlare dei suoi capelli castano scuro quasi nero.. Mi fa impazzire… Abbey stai calma, ricordati che è il tuo migliore amico! Ma non credo Paul ricambi, il nostro rapporto è lo stesso anche se quest’anno sembra essersi rafforzato..non saprei.
Saliamo sul furgoncino di Stu e andiamo al Cavern. Parcheggiamo sul retro e poi i ragazzi prendono gli strumenti e andiamo dietro le quinte; mancano dieci minuti all’inizio così decidono di dare un’ultima accordatura ai loro strumenti. Qualche istante prima che venissero presentati mi affaccio per vedere chi è tra il pubblico.. Vedo Amy, Cyn, la mia amica Mary e.. Chuck certo che ha proprio una faccia tosta quello lì!
Sono sicura che questa volta non si avvicinerà nemmeno a noi dopo la lezione che ha avuto ieri. Scuoto un po’ la testa e poi ritorno dietro le quinte, sono tutti molto allegri ma Paul è abbastanza assonnato.. beh come me! I suoi occhi sono lucidi a causa dei continui sbadigli; George dice “Tranquillo Paul tra poco tu ed Ab potrete tornare a casa… ma se proprio non ce la fate potete andare ora rimanderemo il concerto.” Paul si strofina un po’ gli occhi e dice “No, no io rimango.. ci tengo al concerto! Hey Abbey se vuoi ti accompagno a casa…” io dico “Ma no! Ho fatto tanto per vedervi..tornerò con te.” Paul mi sorride e fa l’occhiolino.. Santo cielo ha un sorriso fantastico… Credo che sia ufficiale: Mi piace Paul e anche molto.
Una ragazza che lavora al Cavern sale sul palco e presenta i ragazzi. Appena lei dice “LADIES AND GENTLEMEN, THE QUARRYMEN!” loro salgono sorridenti sul palco. Io vado tra il pubblico e tento di stare il più vicino possibile al palco. Come al solito Paul inizia con “Ehm..Hi everyone and good evening. How are you? We’d like to sing the songs that you all asked us to sing..so we hope you enjoy it.” Poi si consulta un po’ con gli altri e si sente “One, two, three, FOUR!”

*CIRCA MEZZ’ORA DOPO*

Finisce il concerto…quella mezz’ora è stata molto difficile dato che morivo di sonno ma grazie ai ragazzi sono viva! Paul è quello che ha sofferto di più..a momenti sveniva, forse per il sonno ma non credo sia solo questo.
Io, Amy, Cyn e Mary andiamo dietro le quinte. Mary è completamente innamorata di Stu quindi si fionda da lui mentre Amy e Cyn vanno da George e John.
Tutti lasciano i loro strumenti. Paul si dirige verso di me dicendo “Abbeyyy!” e poi si abbandona completamente a me e a bassa voce dice “… ti prego.. che qualcuno mi accompagni a casa… non ce la faccio più, davvero…” ha le mani ghiacciate ed è pallido io poso le labbra sulla sua fronte che sembrava una caldaia così dico “Paul, sicuro di stare bene?..secondo me hai la febbre..” lui con un filo di voce dice “Sto bene..ho solo sonno tranquilla..” poi tenta di ricomporsi e di sorridere.
So che non sta bene.. i suoi occhi dicono tutto. Stuart si avvicina a noi e dice “Paul, Abbey ha ragione..non stai molto bene. Dai vi riaccompagno a casa!” Così io prendo il mio cappotto nero, Paul e Stu prendono il loro e andiamo nel furgoncino.
Buona parte del tragitto verso casa Paul aveva la testa appoggiata al finestrino e fissava il vuoto. Poi vicino casa di Stu appoggia la testa sulla mia spalla… Non ha parlato per niente. Stu ci guarda dallo specchietto un po’ preoccupato.
Sono le 7.45. Arriviamo a casa e Stu dice “Paul vuoi una mano?” lui però dice “No, no tranquillo Stu.. ci vediamo domani!” Stu dice “NO! Tu domani stai a casa e non esci..non faremo nessun concerto. Ti verremo a trovare e rimettiti presto.” Lo salutiamo con la mano e poi entriamo in casa.
Appena entriamo in casa Paul si butta sul divano e si mette un cuscino in faccia. Si misura la temperatura e come previsto aveva la febbre : 39.45°C.
Appena vede la temperatura esclama “Ma che cavolo eh!” io corro in cucina bagno un fazzoletto di stoffa con l’acqua ghiacciata e torno da Paul. Poggio il fazzoletto sulla sua fronte e dico “Tu non uscirai da questa casa finchè non starai bene e per bene intendo DAVVERO bene!” lui mi guarda rassegnato e dice “Ma questa settimana dovevamo fare altri tre concerti, non posso mancare..poi come ho resistito oggi posso farlo domani, dopo domani e ancora dopo!” io dico “Paul non voglio che tu stia male e non voglio nemmeno vederti triste… mi farebbe piacere vederti in forma come al solito. Hai sentito Stu? Devi stare a casa e rimetterti. Fare l’eroe non serve a nulla se sai che alla fine cadrai rovinosamente a terra…”.
Paul mi sorride dolcemente ed io ricambio. Mi alzo per prendergli una coperta e lui dice “Abbey..” ed io rispondo “Dimmi Paul” “Ti voglio bene…grazie di tutto.” Io mi avvicino a lui gli bacio la guancia e dico “Non devi ringraziarmi, è un mio dovere… tu mi hai sempre aiutata in ogni cosa e in un modo o in un altro devo ricambiare.” Poi mi allontano per prendere la coperta.
Entro nella nostra stanza ed apro il cassetto e prendo la coperta. Sotto trovo un bigliettino scritto da Paul che dice ‘Mi dicevi di sorridere nonostante tutto..anche se mi fosse capitato il peggio, mi sta capitando ora ma non riesco ad andare avanti. Credevo fosse facile sorridere.. ma non è più la stessa cosa. Sono solo a Liverpool e non ho nessuno qui con me neppure mio padre o mio fratello Michael… Mi mancate tutti. -14 febbraio 1957-‘
leggendo quel biglietto mi viene un colpo al cuore e mi sono resa conto di come sono stata stupida ed egoista ad andare a vivere a Parigi con i miei zii e a lasciare qui il povero Paul da solo..lui c’è sempre stato per me mentre io non ho fatto lo stesso. Che egoista!
Paul è tra le persone più forti che abbia mai conosciuto… è raro che si lasci prendere dallo sconforto e che inizi a piangere ma ricordo ancora quando, mentre addobbavamo la casa, pianse tra le mie braccia. Più passano i giorni più voglio tenerlo stretto a me per far si che si sfoghi completamente, quel ragazzo ha troppi pianti repressi…
Vado verso il divano e, quando prendo la coperta per coprirlo, vedo che dorme profondamente. Mi scappa un sorriso.. è davvero dolce, è più innocente di un bambino.
Lo copro fino alle spalle e gli accarezzo i capelli…mi sento la ragazza più fortunata del mondo a stare qui con lui non voglio più lasciarlo solo, non resisterei più .. lui è come l’ossigeno per me; prendo il fazzoletto di stoffa lo bagno ancora e lo poggio sulla fronte di Paul poi mi cambio prendo la coperta dal mio letto e mi metto a dormire sulla poltrona accanto al divano.

*LA MATTINA SEGUENTE*

Sono ancora le sei del mattino… Paul dorme ancora e sta abbracciando il cuscino.. Ogni giorno è più dolce! Spero tanto che stia meglio…Dato che dorme, potrei fargli un ritratto … Sperando che non si svegli mentre disegno.
Prendo il mio blocco da disegno ed una matita sanguigna, mi siedo a terra con le gambe incrociate ed inizio a disegnarlo.

*MEZZ’ORA DOPO*

Ho quasi finito..devo solo fare le ombre…devo dire che è venuto davvero bene.
Paul apre un po’ i suoi occhi ed io nascondo in fretta tutto dietro la mia schiena. Poi mi sorride un po’ e dice a bassa voce “Cosa stavi facendo Ab..?” io dico “Ehm..nah niente!” rimango lì imbambolata a fissarlo; lui si mette seduto si stiracchia e, tenendo la coperta stretta a sé, si siede dinanzi a me con le gambe incrociate.
Mi guarda attentamente –Mi sto sciogliendo!!- e dice “Dai Ab, cosa stavi facendo?” io dico “Nulla Paul, Te l’ho detto!” e lui sorridendomi dice “Allora cosa ci fai qui seduta a terra a fissarmi?” uffa ma ha la capacità di mettermi in difficoltà ogni volta! Io tentando di cambiare argomento dico “Come ti senti?” lui si morde il labbro e dice “Meglio..ma devi ancora dirmi cosa facevi.. e dai! Cosa nascondi dietro la schiena? Vedi che sarò anche malato ma posso scoprirlo con le cattive sai..” io mi arrendo e prendo il blocco da disegno… glielo passo e lui lo apre.
Sorridente dice “M-ma è fantastico!” “Modesto il ragazzo eh!” lui mi guarda e dice “Beh con fantastico intendo la somiglianza… non che io sia fantastico, se lo dicessi sarei un odioso narcisista.. ma c’è qualcosa che non sai fare?” io guardo a terra, poi rialzo un attimo lo sguardo e dico “Non ho saputo starti vicino nel modo giusto…” lui diventa più serio chiude il blocco da disegno e dice “M-ma cosa intendi Abbey?” poi mi passa il blocco, io lo riapro e dico “Sai cosa intendo... in quei due anni non sono stata come avrei dovuto essere… sono stata un’egoista e non ho pensato a te, che eri qui a Liverpool, ma ho pensato alla mia vita a Parigi.”
Paul prende un respiro profondo si avvicina a me e dice “Non ha importanza. Quel che è stato è stato. Forse è stato meglio che tu sia stata a Parigi..ti serviva una pausa dal mondo.. stavi peggio di me. Ammetto che mi sei mancata moltissimo ma non potevo certo calare dal nulla e pregarti di tornare qui. Sarei stato solo un problema.”
Io lo guardo negli occhi (un po’ lucidi) e dico “Credimi, non lo saresti stato affatto…” poi aggiusto con la mano i suoi capelli un po’ spettinati e dico “..forse mi è servita quella pausa. Ma l’avrei potuta avere anche a Liverpool e allo stesso tempo sarei rimasta con te, sii obbiettivo Paulie sono stata egoista…”lui dice “Ma perché stiamo parlando di questo?” io dico “Ieri sera mentre prendevo la coperta, ho trovato un biglietto scritto da te..” lui mi blocca mettendo la sua mano sulla mia bocca e dice “Non era nei miei piani che tu lo leggessi ma va bene così.. ora sai che se vuoi uccidermi basta che tu vada via. E’ l’arma peggiore che tu possa mai usare…”
Sono felicissima … non troverò mai più nessuno come Paul! Non riesco a fare altro che sorridere come una cretina poi chiedo “Seriamente Paul? Sicuro che non sia la febbre?” sono incredula… e lui dice “Ma certo che no! Sono serio…è vero non sei una ragazza o un’amica qualunque..”Io lo abbraccio forte e dico “Non troverò mai un ragazzo più dolce di te… Ti prometto che ci sarò sempre. Anche se dovessi essere in punto di morte conta sempre su di me.”
Lui ricambia l’abbraccio e dice “Questa è una promessa?” io sorridendogli dico “Certo che è una promessa.”
Mi sorride.. non capisco se sia un sorriso dolce, triste, realizzato oppure il sorriso di qualcuno che avrebbe voluto piangere ma si è trattenuto.. io non chiedo nulla e rimango a fissare la punta del suo naso diventata rossa per il raffreddore.. è così tenero! ^^
Così con l’indice tocco la punta del suo naso e sorridendo dico “Paulie lo sai che sembri tanto Rudolph?” Lui spalanca gli occhi e si copre il naso con le mani ed io dico “E dai nooo! Sei così tenero..” lui scuote la testa ed io annuisco.
Poi riesco a fargli togliere le mani dal suo naso.
Lui ride e poi dice “Sai Abbey… mi ricordi tanto mia madre.. faceva esattamente lo stesso. Ti prego lascia che ti chiami mamma almeno per questo periodo..” io mi mordo il labbro e dico “ Certo Paul.”
Sono le 7.30 in teoria dovrei prepararmi per la scuola…
Suona il campanello. Io vado ad aprire e trovo dinanzi a me un George Harrison con un sorriso enorme che dice “Ciao Abbey! Ho una bellissima notizia!” io felice dico “Spara!” “Oggi la scuola è chiusa perché c’è uno sciopero generale..fuori ci sono tutti i professori con dei cartelli in mano!” io felicissima dico “Per fortuna! Oggi è uno di quei giorni in cui non ho davvero voglia di sentire le voci strazianti di quelli lì! Biscotto entra!” lui entra e chiede “Ab come sta Paul?” in quel momento arriva Paul con la coperta stretta a sé che saluta Geo con la mano.
George dice “Hey Paul! Come stai?” lui sorridente dice “Meglio..” “ Paul oddio sai che assomigli a Rudolph con quel naso rosso!”
Paul si copre completamente con la coperta e si avvia verso la cucina io dico “PAAAAAAAAAAAAAAUL!” e lui dice “MMMMMMMMMMMMMH?” Geo con tono dolce dice “Sai che io adoro Rudolph!”
Paul torna da noi e dice “Geo ma oggi non dovevamo andare all’aereoporto a prendere Ringo?” George annuisce e dice “Noi andremo. Tu DEVI stare a casa, Va bene?” Paul dice “Dai sto bene!” io dico dubbiosa “Paul, sei pallido come un lenzuolo… quanto hai?” lui dice “Ehm..38.13°C ma sto benissimo!” io stupida gli dico “Paul TU SEI PAZZO. Hai la temperatura alta e stai bene?! Ma anche no caro, lo faccio perché voglio che tu stia bene non per altro..lo sai..” Lui mi sorride e mi guarda profondamente negli occhi…è come se il suo sguardo stesse scavando dentro la mia anima e stesse trovando ogni minimo dolore ormai sepolto nei miei ricordi… impressionante..
George dice “Eh Paul…dovresti essere fiero di avere una ragazza come lei al tuo fianco, ti vuole davvero bene..”

*RACCONTA PAUL*

Allora…sono io il pazzo, oppure dagli occhi di Abbey riesco a vedere tutte le cose che ha deciso di dimenticare?
Non dev’essere stato facile ricostruirsi una vita a Parigi … Ma quella ragazza sa capirmi come nessuno. Per lei sono come un libro aperto: Capisce tutto di me leggendo quello che vede nei miei occhi..eppure non credo di mostrare così tanto quello che provo. Ormai sono abituato ad essere una lastra di ghiaccio, ma da quando è arrivata lei è come se una tempesta di sentimenti si stesse scatenando in me, non sono nemmeno certo di quello che sta succedendo ma una cosa è certa:
Ho sempre amato Abbey in un modo o in un altro… mi è sempre piaciuta ma non ho mai avuto il coraggio di dirle quello che provo.
La conosco da anni e non è mai cambiato nulla. Sono sempre il solito che nasconde i sentimenti..l’unica paura che ho è quella di rovinare tutto.
E se lei non ricambiasse i miei sentimenti? Sarebbe come ricominciare tutto da zero. Ma quest’anno non è come le altre volte c’è qualche cosa di diverso in lei che non avevo mai visto prima..
Non so spiegare cosa ma la amo ogni giorno di più e non so per quanto ancora resisterò dal dirle ‘Ti amo, l’ho sempre fatto e per sempre lo farò.’ Ma di questo passo non succederà nulla e mi ricorderà come “Il ragazzo che piangeva tra le mie braccia” io so solo che la ricorderò come “La ragazza che ho sempre amato e che continuo ad amare”.

Continua nel capitolo 5...

***Spazio dell’autrice: Salve amati lettori! :3 Spero che vi sia piaciuto questo capitolo. E anche la nostra Abbey è innamorata di Paul... Riusciranno a fidanzarsi? Hehehe Mistero! ^^ Raga oltre che leggere recensite dai! Ne sarei molto felice… Spero che continuiate a segurimi ♥ Love you all ^^ Bye al prossimo capitolo! (: -TheNowhereGirlOfYesterday- ***

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Capitolo 5
*** With a little help from my friends ***


*DOPO CIRCA UN MESE*
Tutto normale, nessun passo avanti… Io e Paul siamo ancora migliori amici, nessuna dichiarazione.
Ringo è qui da un mesetto e ci vediamo anche molto spesso con lui.
Ho resistito per un mese intero e non ho detto nulla a nessuno a proposito della mia cotta per Paul, sono arrivata davvero al limite della sopportazione! Non posso più nasconderlo.. devo dirlo a qualcuno assolutamente.
Ma questo “Qualcuno” devo sceglierlo molto attentamente.. non posso rischiare.
Sono a Strawberry Field seduta alla solita panchina dove io e Paul venivamo e continuiamo a venire molto spesso.. fortunatamente non è una di quelle giornate fredde e piovose, ma devo dire che amo la pioggia di Liverpool.. Sono qui da sola da due ore a fissare il vuoto.
Dovrei dichiararmi o no? AHHHH! Di questo passo arriverò alla vecchiaia con i rimorsi! Non riesco davvero a dirglielo.. c’è qualcosa ogni volta che lo guardo decisa a parlargli che mi dice ‘No Abbey.. non fare nulla. Lo vedi quel faccino? Potresti non vederlo più tanto facilmente se lo fai!’ sono confusa…
Assorta dai miei pensieri mi spavento appena sento una voce che dice “Hey Abbey!” mi giro e vedo John seduto accanto a me.. io dico “Ah..hey, ciao John!” lui mi guarda stranamente e dice “Tutto okay Ab? Ti vedo un po’ pallida…” io dico ridendo “Beh mi hai fatta un po’ spaventare sai…” “Oddio scusami tanto! Ma a che stavi pensando?” io guardo a terra :
Ci sono delle formiche intente a portare delle briciole…
Ritorno sulla Terra e dico “Niente di che John .. non pensavo a nulla, già..nulla…” John dice “Dai Abbey..che succede? Sai che puoi fidarti di me…” io lo guardo per qualche minuto poi dico “.. John.. non so se tu possa capire..” lui mi guarda in silenzio.
Io mi decido e dico “Se te lo dico.. mi prometti che non lo dirai a nessuno? Ti prego è davvero importante per me…” lui mi sorride e dice “Te lo prometto, seriamente.”
Prendo un respiro profondo e dico “M-mi piace Paul e credo di amarlo davvero..” lui mi guarda con gli occhi spalancati ma non dice nulla..
Io sempre più agitata dico “Il problema è che non credo che lui ricambi… siamo solo migliori amici, ma ogni volta che è vicino a me io sono felice..è come se tutto il mondo fosse in pace. Ogni volta che ci abbracciamo vorrei che quel momento non finisse mai.. e quando lo vedo al Cavern dopo i concerti con quelle oche, che non fanno altro che flirtare e spogliarlo con gli occhi, mi viene un nervoso che nemmeno immagini..mi fa male tutto ciò! Capisci?”
John ride un po’ ed io dico “John ma cos’hai da ridere?? Uffa sapevo che non dovevo dirtelo..che cretina che sono!”
Tento di alzarmi ma John mi tiene il braccio, mi tira verso se e mi fa sedere.. mi guarda sorridendo e dice “Abbey.. stai calma. Hai fatto bene a sfogarti con me... sai che puoi fidarti e poi..se John Lennon fa una promessa la mantiene! Ti dirò una cosa... Di tutte quelle ragazze che ci provano con lui non se ne importa minimamente e poi io sono sicuro che lui ricambia.. Stai per caso dimenticando tutte le volte che ti ha fatto dei complimenti?” io sognate e rassegnata allo stesso tempo dico “Come potrei dimenticarle? Ma non voglio illudermi come ho fatto altre volte.. scusami, non volevo dirlo..” “Cos’è successo? Racconta tutto a zio John!”
Io sospiro e dico “Quand’ero a Parigi, c’erano molti ragazzi che mi venivano dietro come dei cani Sarà il fascino degli stranieri? Boh! In ogni caso ho sempre preferito non illuderli perché c’era un ragazzo, David, che mi piaceva moltissimo e la mia EX migliore amica mi diceva che lui parlava sempre di me con lei ed io come una stupida le credevo.. ma la mia parte intelligente diceva ‘non fare nulla’.
Finchè un giorno, circa due settimane prima che tornassi qui, lei mi disse che aveva una bellissima notizia ed io curiosa le chiesi cosa fosse e lei rispose “David mi ha confessato che ti ama e che vorrebbe stare con te ma non ha il coraggio di chiedertelo! Dai vai da lui e digli di si!” ed io ingenuamente lo feci.. lo trovai al parco mentre leggeva un libro.
Corsi da lui e gli dissi “Si, si SI!” lui mi guardò stranamente e mi chiese il perché del mio si..io ancora felice dissi quello che Alice mi aveva detto e lui mi diede della pazza e mi disse che ero solamente un’illusa che credeva a tutto quello che le veniva detto, e come se non fosse abbastanza mi disse anche di dire ad Alice che lui l’amava.
Io mi voltai e in un primo momento camminai ma dopo corsi via più veloce che potevo.. andai sotto un salice e mi sedetti li a piangere per ore.
Poi mi feci forza e tornai a casa.
Due giorni dopo Alice mi chiamò a casa e mi disse che erano fidanzati.” John mi dice “Oh piccola.. Vieni qui.” E mi abbraccia poi dice “Quindi è per questo che sei a Liverpool?” io tenendo tutte le lacrime a freno dico “Non solo … è una ragione secondaria questa.. A dire il vero sono qui perché mi mancavate tutti da morire. Ma è anche vero che non avrei resistito un attimo di più in quella città… sarebbe stato troppo doloroso. Capisci ora? Non è che non mi fido di te o di Paul… è perché sono convinta che l’amore è una grande fregatura. L’amore ti consuma, ti spezza il cuore e te lo brucia e dopo tutto ciò.. PUFF! Finisce! Ma tu continui a pensare a quella persona…” John mi guarda e dice “Credimi Abbey.. non è sempre così. Vedi me e Cyn? Siamo felici.. ci amiamo davvero e nessuno ha mai ferito l’altro.. e ti garantisco che Paul non fa nulla per ferire qualcuno..alla fine sono gli altri che feriscono lui.. ma gliel’hai detto tutto questo?”
Io dico “No.. lui ha sempre saputo che stavo bene…” John incredulo dice “Ma perché non gli hai detto nulla?” “Perché non volevo fargli pesare anche questa cosa! Ha avuto già troppe preoccupazioni…”
John sospira e dice “Lui ti avrebbe capito meglio di chiunque… Anche Jade l’ha illuso.” Io non ci credo e dico “Davvero? Io sapevo che si erano lasciati perché a Jade piaceva un altro ragazzo…”
“Beh.. in parte è questo il fatto … ma Lei stava con Paul solo per far ingelosire il suo ex che l’aveva lasciata senza motivo… Alla fine ce l’ha fatta e si è fidanzata ancora con Daniel…”
Sono sconvolta… e balbettando dico “Quindi Quella non ha fatto altro che usare Paul, illuderlo e poi buttarlo via come uno straccio? Come puoi solo pensare di fare tutto ciò? COME?”
John scuote la testa e dice “Ab..parla con Paul, digli tutto… ti capirà perfettamente. Sono certo che non ti ha detto tutta la storia per il tuo stesso motivo.. Da quando era stato lasciato era diventato insensibile e triste. Io non posso capirvi perché ho imparato a fregarmene altamente di tutto e dimenticare ma Paul no.. e nemmeno tu, l’unica cosa che vi serve è l’appoggio reciproco … Abbey capiscilo una volta per tutte, tiene più a te che alla felicità… tu sei la sua vita. Tiene davvero a te e sono certo che tu fai lo stesso..”
Infatti… Paul è tutto per me. Se dovessi perderlo mi dispererei così tanto da non riuscire a nemmeno a parlare o ad uscire dalla stanza...
Poi mi volto verso John e gli dico “Grazie John!” poi lo abbraccio e dico “Sono davvero felice di avervi tutti accanto.. Vado subito da Paul! Ti farò sapere.. Grazie ancora!”
Mi alzo dalla panchina e corro a casa.
Ormai sono le 6 del pomeriggio.. è già buio e quando entro in casa non trovo Paul. Eppure la porta non era chiusa…
Guardo ovunque ma non lo trovo, poi guardo fuori dalla finestra e mi viene in mente la terrazza. Salgo e trovo Paul disteso sul pavimento della terrazza con gli occhi chiusi.. Mi avvicino lentamente a lui e quando ero a circa un metro lui apre gli occhi e si gira verso di me, io faccio un cenno con la mano per salutarlo ma lui non dice nulla e si limita a sorridermi.
Si gira ancora verso il cielo ed io mi siedo accanto a lui.
D’un tratto dice “E’ una bellissima serata.. nemmeno una nuvola, sere come questa sono rare a Liverpool..” io sorrido e lo guardo, se ne accorge e si mette anche lui seduto.. io prendo un respiro profondo e gli dico “Paul.. ti devo parlare.”
Lui, visibilmente preoccupato, dice “Devo preoccuparmi per caso?”
Io scuoto la testa e dico “Ti sei mai chiesto perché sono tornata improvvisamente a Liverpool?”
Lui mi guarda negli occhi per una frazione di secondo e poi torna a guardare il cielo e dice “Si.. ma non te l’ho mai chiesto perché io sarei il primo a scappare improvvisamente per riprendere fiato.. forse sei tornata qui semplicemente per nostalgia, non saprei.. come mai me lo chiedi?”
“Non è solo per nostalgia che sono qui… “ lui si accarezza il braccio e dice “Qualcuno ti ha tradita.. vero?” io annuisco e lui continua “Dato che siamo in tema di confessioni devo dirti un po’ di cose.. Jade non mi aveva lasciato solo perché le piaceva un altro, c’è da specificare che quella persona era il suo ex e lei mi ha semplicemente usato. Poi dopo che ha avuto anche l’ultima parte di me mi ha lasciato e mi ha buttato come si fa con gli stracci vecchi..” poi rimane un po’ in silenzio e fa un respiro interrotto a tratti.. è straziante.. poi continua “Sai avevo pensato di scappare per sempre.. non avevo avuto nemmeno rispetto per me. Avevo dato tutto me stesso a quella ragazza e lei non se n’è mai importata, certo saremmo arrivati presto alla fine..ero io il primo a volerla fare finita ma avrei sperato che fosse finito tutto in un modo migliore.”
Mi guarda negli occhi e non distoglie lo sguardo… gli scende una lacrima ma questa volta non fa nulla..la lascia scendere come se nulla fosse.. come se non se ne importasse nulla di quello che avrei potuto pensare.
Sorride e dice “Ma che possiamo farci.. Va così la vita, ci vogliono alti e bassi e anche se hai un periodo che definiresti tragico devi sempre pensare che dopo ci sarà un periodo tranquillo in cui avrai il tempo di pensare a tutto e allora ogni problema troverà la sua soluzione..”
Ogni giorno mi stupisce sempre di più quel ragazzo.. io dico “Ti capisco Paul.. non immagini quanto..”
Avvicino la mia mano alla sua e la teniamo forte a vicenda come se ci stessimo facendo forza l’un l’altro.. mi perdo ancora nei suoi occhi… sono davvero profondi..
Poi gli dico “Anche io ho delle cose da dirti..” e gli racconto tutto quello che era successo a Parigi e dico “ Ed oltre che per nostalgia sono qui perché lì mi sentivo oppressa da tutto e tutti..”
Paul inclina la testa un po’ verso sinistra e dice “Perché non me l’avevi detto…?” “Non volevo fartelo pesare.. mi dispiace..”
Lui accenna un sorriso e dice “Beh, come vedi me l’hai detto e non mi pesa affatto… credo sia un motivo per sostenerci a vicenda. Non ti ricordi la promessa che facemmo?” io dico “Se uno di noi fosse caduto l’altro l’avrebbe aiutato “ e lui continua “E se fossimo caduti entrambi ci saremmo rialzati aiutandoci a vicenda…”
Rimaniamo a guardarci in silenzio.. è bellissimo ed è dannatamente perfetto!
Paul si avvicina lentamente a me.. e sempre più, non siamo mai stati così vicini.
Le punte dei nostri nasi si sfiorano io all’improvviso allontano velocemente il mio viso e guardo il cielo.. Ma che cavolo mi è saltato in testa?! Questa era la volta buona ed io mi allontano.. sono davvero una rincretinita epocale!!!

*RACCONTA PAUL*

Ma cosa avevo in quella testa vuota?! Cosa??
Perché l’ho fatto? Perché ho tentato di baciarla? Sta volta ho davvero rovinato tutto… Sono un’ idiota.
Ho superato il limite.. dovrei cambiare nome, stato e magari tingermi i capelli e farmi crescere la barba! Anzi.. Mi uccido e faccio prima! Almeno non dovrò sopportare il fatto di non essere con lei!
Abbey si alza e va via.
Io rimango da solo sul terrazzo, comincia a fare freddo ma non importa. Passerò qui la notte, non ho il coraggio di guardarla.. mi ranicchio accanto il caminetto ed inizio a piangere anche se non voglio.
Sono stato vinto dai sentimenti ed ho perso la persona a cui tenevo di più. Non ho ragioni per restare.. forse gli amici, ma a cosa serve stare qui se comporta solo sofferenza?
Ma lei non si è allontanata subito.. dopo che i nostri nasi si erano sfiorati lei si è allontanata.. magari ho una Chanche!
Nah. Ma che dico… meglio non illudersi.
D’un tratto Abbey torna sopra, io mi asciugo velocemente le lacrime. Lei si inginocchia davanti a me, mi sorride e mi porge la mano.
Mi aiuta ad alzarmi e torniamo giù… ma lei non dice una parola così io le dico “Scusami per prima.. non sono sempre così. Scusami e ancora scusami..” poi mi volto e vado in stanza.
Inizialmente mi butto sul letto.. ma dopo decido di farmi una doccia. Magari mi calmo un po’.
La doccia non fa che peggiorare le cose… Penso solo a lei..
Mi asciugo un po’, mi lego un asciugamano in vita e vado in stanza per prendere le mie cose; dopo poco tempo la porta si apre e vedo Abbey –NOOOOOOOOO! MA PERCHE’ DEVE SUCCEDERE TUTTO A ME? NON HO SUBITO ABBASTANZA?!- entrambi diventiamo rossi e lei dice subito “SCUSAMI! Vado via subito.. scusami tanto volevo parlarti… scusami!” io accennando un sorriso, senza guardarla negli occhi, dico “Non preoccuparti… è anche la tua stanza questa. Dopo tutto è colpa mia… Aspettami in salotto.. arrivo tra pochi minuti.”
Entro velocemente in bagno e chiudo la porta a chiave.. mai più figure simili, MAI PIU’! Credo che sarà abbastanza difficile vista la mia stupidità… Mi voglio davvero bene.
Mi vesto e mi asciugo un po’ i capelli -ovviamente senza alcun phon!- poi scendo e vedo Abbey seduta ad divano che si tortura una ciocca di capelli.
Sente i miei passi e si gira, io faccio un cenno con la mano e mi siedo accanto a lei.
Prende un respiro e dice “Non devi preoccuparti per prima, davvero. In ogni caso scusami ancora per poco fa! Non sai che imbarazzo… sei il mio migliore amico ma sai come sono.. “ lei ride un po’ imbarazzata ed arrossisce.
E’ così carina quando arrossisce! Ma nulla può farmi stare meglio dopo quella grande cavolata che ho fatto.. oggi sono a quota due. Magari se esco a farmi un giro sto meglio…
Tanto vale tentare, non ho nulla da fare e se resto farò altri casini di sicuro. Magari andrò da John..
Io accenno un sorriso ed Abbey dice “Paul, stai bene? Sei un po’ strano…” “Si, sto bene.. esco a farmi un giro. Sai ho bisogno di stare un po’ da solo.”
Lei annuisce ed io salgo in camera mi metto le scarpe prendo il cappotto ed esco.
Fa freddo oggi.. o magari sono io che sono caldo. Vabbè meglio non farsi certe domande… Mi dirigo verso casa di John, sono solo le sette credo di non disturbare.. almeno credo.
Arrivo da John e suono il campanello. Sento come al solito John e sua zia Mimì che litigano, classico! Poi lui apre la porta e mi fa entrare.
Sua zia dice “CHI E’?” e John urla “E’ PAUL!!” io chiedo “Ti disturbo John? Se vuoi posso andare via.” Lui mi mette la mano sulla spalla, ci avviamo verso il divano e dice “Ma no!”
P: “Ho bisogno di parlare con qualcuno..”
J:”E Ab? Avete litigato?”
Io scuoto la testa e dico “John è proprio di lei che voglio parlarti!” lui sospira e dice “Siediti e dimmi cos’è successo.”
“Ero sdraiato sul pavimento della terrazza, poi arriva lei e parliamo. Io le dico tutto quello che è successo tra me e Jade e lei mi dice l’altro motivo per cui è qui.. e fino qui è tutto okay. Poi io mi avvicino a lei e tento di baciarla..” lui mi guarda con gli occhi spalancati e dice “Paul ma che ti è preso?” io agitato dico “Non lo so John! Non so cosa mi sta prendendo.. sono confuso. Ho paura di aver rovinato tutto, ma non solo di questo.. ho paura di tutto! Insomma e se si allontanasse da me?” mi copro il viso con le mani e tento di calmarmi.
John dice “Dai Paul, calmati. Non è poi la fine del Mondo, scommetto che non se l’è presa dai!” Io sempre più agitato dico “Forse non è la fine del tuo mondo ma del MIO si! Prova a metterti nei miei panni.. io amo la mia migliore amica che non ricambia i miei sentimenti..” lui alza gli occhi al cielo e dice “So che non posso capirti ma io, a posto tuo, non sarei poi così sicuro sul fatto che lei non ti ami..” io curioso dico “Ma cosa dici John? Siamo amici e lei mi vede come tale.”
John ride e dice “Ah piccolo ed ingenuo Paulie.. Apri gli occhi, lei ti ama!” io mi passo una mano sul viso e dico “Come fai a saperlo tu scusa?!?!” sorridente dice “Me l’ha detto lei questa mattina!! Era seduta alla vostra panchina a Strawberry Field che fissava il vuoto così le ho chiesto cosa le fosse successo e lei mi ha detto tutto..”
Mi sento il ragazzo più felice della Terra! Abbey mi ama.. non mi sembra vero; lei è la ragazza dei miei sogni.. l’ho sempre amata ed ora so che lei ricambia! Non posso crederci..
Felice dico “John è vero? Sicuro di non starmi prendendo in giro??” John scuote la testa ed io dico “Mi sento felice come non mai.. UCCIDIMI! Posso morire felice adesso.” Lui dice “Prima voglio vedervi fidanzati poi ti ucciderò, okay? Ricordati che lei ti ama ed è un amore sincero.. dovevi solo sentirla! Si faceva strani complessi nel caso tu non la ricambiassi, siete davvero uguali voi due… pensate troppo e siete due romantici ostinati. Ricordati che con un amore come il suo devi essere davvero felice, ti ama sii felice e sai che il suo amore non ti farà del male… Ci scriverò una canzone sopra!”
Io ancora al settimo cielo dico “Beh forse è meglio che non le dico nulla.. per ora voglio solo tornare a casa per stare con lei!” John mi sorride e mi accompagna alla porta.
Io mi avvio verso casa. Voglio solo rivederla…

*RACCONTA ABBEY*

Uffa sono veramente una cretina. Perché mi sono allontanata? Io lo voglio davvero quel bacio.. non me lo perdonerò mai.
Squilla il telefono, io rispondo: è quel rimbambito di Chuck.
Io molto scocciata dico “Mi spiace hai sbagliato numero. Io non sono la tua fidanzata. Vai a prendere in giro qualcun altro perché io non ho intenzione di fare questi stupidi giochetti.”
Lui dice “Ti prego Abbey! Una cosa e basta.. scusami per averti tradita. Io ti amo davvero lo giuro.. torna con me!”
Mi sto innervosendo parecchio, già lo sono per fatti miei più ci si mette quello! Così dico “Senti. Tu non hai la minima idea di che cosa significhi dire ‘Ti Amo’ l’hai detto così tante volte per scherzo che ormai ti sei abituato. Non so come le altre ragazze facciano a cadere ai tuoi piedi! Magari fai loro troppa pena.. Non ci casco, non sono una stolta!!”
Lui si mette a ridere e dice “Intanto stavi con me, voglio ricordartelo piccola.” Io, sempre più nervosa, dico “NON AZZARDARTI A CHIAMARMI PICCOLA! Sei solo un ‘truffatore’ sei un verme e nient’altro. Tu non hai mai amato né me, né quella ragazza, né nessun’altro e nemmeno qualcosa! Anzi qualcosa la ami : AMI SPEZZARE IL CUORE ALLE RAGAZZE! Martin, mi fai davvero ribrezzo. Se ti avessi di fronte ti schiaffeggerei. Sappi che non ho più intenzione di abbassarmi ai tuoi livelli. Sparisci dalla mia vita! Non voglio più sentirti e tantomeno vederti! ADDIO!!!” poi riattacco un po’ violentemente il telefono.
Mi volto e vedo Paul impietrito: Aveva assistito a tutta la scena.
Ci mancava pure questa!
Lui si riprende e dice “M-ma cosa diamine è successo? Cosa ti ha detto?” io tentando di stare calma dico “Niente Paul..” poi mi appoggio al divano e prendo un respiro profondo.
Paul dice “Se non fosse successo niente non avresti urlato al telefono..” io mi arrendo e dico “Quel rimbambito del mio ex ha la faccia tosta di chiamarmi per dire che mi ama e che vuole che stare con me… PERCHE’ NON CAPISCE CHE NON SONO UNA DECELEBRATA? E NON SONO NEMMENO IL SUO GIOCATTOLO!!”
Dopo queste parole cala un silenzio tombale nella stanza ed io ricordo tutto quello che era successo la mattina in cui lo lasciai.
So di non amarlo più ma fa male ricordare quanto siano false le persone. Quindi tentando di trattenere le lacrime mi volto per andare in camera, Paul mi afferra il braccio con decisione e forza ma non mi fa male.
Non mi giro dato che ormai una lacrima è già scesa e non voglio che mi veda ancora piangere … lui mi abbraccia da dietro e, a bassa voce, dice “Dai non preoccuparti. Non farti problemi per quello lì, è solamente un falso e lo sai. Non ha senso che tu ti preoccupi per lui e tantomeno che tu pianga.. non voglio vedere nessuna lacrima sul tuo viso, credo di avertelo già detto, non è certo per lui che devi preoccuparti…”
Mi giro verso Paul però non lo guardo negli occhi. Lui mi alza il viso e mi sorride, io lo abbraccio senza dire una parola e lui mi tiene stretta a sé e mi accarezza la schiena, io appoggio la testa tra il suo collo e la spalla.
In quel momento mi ricordavo sempre più di tutte le volte che mi abbracciava e mi consolava come nessuno sa fare.
Rimaniamo abbracciati per qualche minuto poi mi asciuga le lacrime e, accarezzandomi le guance, mi bacia la fronte io lo guardo negli occhi e sorrido, lui dice “OH! Vedi? E’ così che ti voglio. Non sei tu quella che deve piangere, è lui! Non sa cosa ha lasciato.. se davvero ci teneva a te non avrebbe fatto quella scenata al Cavern, ma ti avrebbe parlato, magari in privato, come sono solite fare le persone normali.”
So che tutto quello che Paul sta dicendo è vero e dovrei farmene una ragione una volta per tutte.
Io annuisco ormai rassegnata al fatto che me lo ritroverò sempre tra i piedi, so che non mi farà stare un attimo in pace. Non è un’ipotesi, un pensiero, un presentimento.. è una dannata certezza.
Lui mi sorride ancora –Ha un sorriso dolcissimo!- ed io lo abbraccio forte.
Gli sussurro “Grazie tante Paul..” e poi lo bacio sulla guancia.
Accarezzandomi il braccio dice “Per svagarti un po’ ti va di fare una passeggiata e magari ci prendiamo qual cosina fuori?” io sorrido ed annuisco.
Salgo in camera per mettermi le scarpe poi prendo il cappotto ed io e Paul usciamo.
Dopo che chiude la porta Paul mi porge il suo braccio e dice “Posso avere l’onore di averla sotto braccio Miss. McCarthy?” io gli sorrido e lui mi prende sotto braccio.
Giriamo un po’ per le vie di Liverpool ed andiamo al porto.. c’è una luna stupenda e non vedo nessuna nuvola, è perfetto. Paul dice “Hey ti va una pizza?” io annuisco sorridente e mi porta dentro una pizzeria italiana.
Appena entriamo, alcune ragazze fissano Paul.. riconosco quello sguardo! Arriva subito il cameriere che dice “Volete un tavolo o preferite pizze da asporto?” Paul sorridente dice “Vorremmo un tavolo per due, grazie.” Il cameriere sorride e ci conduce al tavolo che per fortuna è lontano dalle occhiate di quelle tizie.
Sono gelosa e non siamo nemmeno fidanzati! Sto messa male..
Ci portano i Menù ed io e Paul concordiamo cosa prendere. Ovviamente scegliamo le amate Patatine fritte con le salse e poi le pizze: entrambi francesina. Ordianiamo.
Il cameriere va via ed io dico “Sai Paul, sono contenta di essere a Liverpool con te.. mi fai sentire sempre a mio agio ovunque e con chiunque mi trovi e mi hai aiutata sempre in questi mesi. Come posso ringraziarti?” Lui sorride e dice “Ti ho detto e ti ripeto che mi hai ringraziato stando qui con me, è già tanto credimi.”
Ci scambiamo un sorriso ed io dico “Sei un tesoro Paul. Senza di te non saprei che fare.. Grazie ancora e ricorda che per qualunque cosa io ci sono.” Poi mi tolgo a collana che mi aveva regalato Chuck e la poso sul tavolo.
Paul la guarda e dice “E questa?”
“Me l’ha regalata Chuck.. scusa se non te l’ho detto. In ogni caso ho intenzione di rimandargliela indietro in qualche modo. Non voglio più avere attorno a me cose che me lo ricordino, voglio dimenticare.” Lui abbassa lo sguardo e dice “Non preoccuparti. Se vuoi gliela do io.”
“No Paul, non voglio metterti in mezzo. Stanne fuori non voglio che ti succeda qualcosa..”
Rimaniamo in silenzio con lo sguardo basso. Fortunatamente arriva il cameriere con pizze e patatine.
Mangiamo, riprendo la collana, paghiamo e poi usciamo dalla pizzeria per avviarci verso casa. Poi mentre camminiamo ringrazio Paul per questa bella serata e poco dopo vedo una ragazza correre verso Paul, nessuno dei due la riconosce finchè non dice “Ciao amore!!” è Jade.
Amore?! Come cavolo si permette a chiamarlo amore dopo che l’ha usato? Gli salta addoso.
Tenta di baciarlo sulle labbra ma lui si sposta e dice “Jade, è finita. Ho una vita, non credi che tornare di punto in bianco distrugga tutti i miei sforzi? Poi mi hai chiamato Amore ma non credo sia giusto.”
Lei ride e dice “Dai Paulie sei troppo serio! Poi rimani sempre il mio amore sai.”
Lo sguardo di Paul è molto triste e lui dice “Non chiamarmi Paulie, non sono più il tuo amore e non credo di esserlo mai stato. Devo andare Jade.” Si affretta ad andar via. Io lo raggiungo e gli tengo il braccio preferisco non parlare dato che mi accorgo che il suo respiro è irregolare ormai.. dev’essere abbastanza agitato.
Vedo un muretto quindi prendo Paul per il braccio e lo porto lì per farlo sedere. Appena arrivati si siede ed alza lo sguardo al cielo per guardare la luna. Si calma un po’.. di sicuro Jade aveva significato molto per lui così metto il braccio attorno le sue spalle e gli accarezzo il braccio.
Lui fa un respiro davvero molto profondo e poi appoggia la testa sulla mia spalla, conoscendolo sarebbe scoppiato in lacrime ma questa volta no.
Lo sento solo respirare velocemente con l’affanno.. gli succede quando trattiene le lacrime. Io lo abbraccio e gli bacio la fronte, Lui mi abbraccia e dice “Ti prego Abbey.. almeno tu, non andare via.. rimani con me.. ti prego. Non credo di chiedere molto..”
Oh cielo, questo ragazzo mi farà morire.. a quelle parole stavo per prendere un infarto. Poi gli dico “Ma certo, rimarrò qui con te.. lo prometto Paul!”
Lui si ricompone, mi prende per mano e ci avviamo lentamente verso casa. Durante il tragitto lui pensieroso mi dice “Cosa dovrei fare secondo te?” capisco subito che si riferisce a Jade così dico “Tenta di dimenticare, lo so che è difficile ma devi andare avanti. Sei stato il primo a dirmi sempre che la vita va avanti e noi dobbiamo fare lo stesso senza rintanarci nel passato..”
Lui annuisce e fa un faccino tenerissimo.. doveva amarla davvero e poi, se ci sta ancora male, non credo di avere chance con lui. Meglio non illudersi. So solo che ormai lo amo alla follia… devo dire che solo stare con lui mi fa sentire al settimo cielo.
In questo momento la sola cosa che voglio fare è vederlo felice.. vorrei rivedere quel fantastico sorriso su quel faccino perfetto…
Dopo il mio pseudo consiglio Paul accenna un sorriso un po’ timido e questa volta sono io a prenderlo sotto braccio.
Per fortuna si è calmato, non sopporto vederlo così..
Appena entrati a casa Paul va in stanza, devo lasciarlo solo o devo andare con lui? Ma si.. avrà bisogno di un po’ di tranquillità.. o magari vuole che io lo segua?
Ho deciso.. vado da lui. Arrivo vicino la porta (chiusa) appena mi accingo ad aprirla sento che sta suonando ‘Till there was you con lo stesso tono ma molto lentamente.
Mi ricordo di quand’eravamo piccoli ed io mi mettevo fuori alla porta per sentirlo suonare..
Appena finisce di suonarla io apro lentamente la porta e scorgo Paul che si asciuga molto velocemente il viso. Io, rimanendo fuori, mi affaccio e chiedo “Posso entrare?” lui annuisce molto timidamente ed io mi siedo sul mio letto.
Paul si alza mette a posto la chitarra e si siede di nuovo sul letto e dice “Come mai sei qui?” preferisce restare solo.. non dovevo salire! Io dico “Credevo volessi qualcuno con te qui… e sono venuta. Se vuoi vado via, non mi offendo se me lo dici…” Sto mentendo spudoratamente dicendo ‘Non mi offendo..’
Lui dice “Beh credevi bene, grazie di essere venuta. Mi conosci, sai che non posso sopportare la solitudine.. “
“Posso fare qualcosa? Che ti serve?”
“Non mi serve nulla e poi stai facendo già qualcosa. Solo il fatto che tu sia venuta è fare qualcosa, capiscilo che è la tua presenza che mi fa stare meglio..”
Io divento completamente rossa, non avrei immaginato che mi dicesse questo! Tiene davvero tanto a me, non saprò mai come ricambiare tutta quella dolcezza.. mi innamoro sempre di più di questo ragazzo.
“Però qualcosa, all’infuori di quello che stai già facendo, c’è..”
Gli sorrido e dico “Dimmi Paul, cosa posso fare per farti sorridere un po’?”
Lui mi guarda e diventa un po’ rosso poi dice “Sai mi piacciono gli abbracci..”
Aww ma quanto è dolciuosooooooooo! Ovviamente, senza pensarci due volte (Ma nemmeno una a dire il vero!), lo abbraccio come non avevo mai fatto prima … Questa volta è un abbraccio per consolarlo, per farlo sorridere, per farmi perdonare dopo quelle volte che l’ho ignorato, per il piacere di tenerlo vicino a me..
Paul è un ragazzo forte ma anche lui ha le sue debolezze, per fortuna si sfoga con me dato che lo conosco da molto tempo; poi ultimamente mi dice che John lo ignora (Stu è il migliore amico di John quindi stanno sempre insieme)…
Anche lui mi abbraccia e sembra come se non volesse lasciarmi (Può stare tranquillo che io non lo lascio! èwè).
D’un tratto ad entrambi scende una lacrima, a me perché mi erano mancati questi momenti con Paul, a lui non saprei forse per Jade, forse per i miei stessi motivi.. non so.
E’ bellissimo anche quando piange.. la punta del naso gli diventa un po’ rossa ed i suoi occhi diventano estremamente verdi. Sono felice che stia succedendo tutto questo.. significa che si fida ciecamente di me.
Finito l’abbraccio mi guarda sorridendo e dice “Grazie dell’abbraccio, grazie per le tue parole, grazie di essere qui e grazie di non mandarmi a quel paese per i miei sbalzi d’umore..” poi ride un po’.
Aw è adorabile quando ride!
Io mi mordo il labbro e dico “Ha ha! Dovrei essere io a ringraziare te per non mandarmi a quel paese per i miei cambiamenti repentini d’umore..”
“Sappi che non mi sacrifico quando ti consolo, certo non mi piace vederti triste però mi fa piacere quando riesco a farti felice.. e poi sei sempre stata quella ragazza che parla a raffica e che ride spensierata facendo finta di essere felice quando in realtà piange molto spesso in particolare prima di addormentarsi… “ Sorridendogli dolcemente dico “Paul, tu si che mi conosci bene.. mi chiedo sempre dove finirei senza di te, davvero.”
Lui si morde un po’ il labbro e sorride poi dice “Beh sei una ragazza forte in ogni caso.. saresti sopravvissuta anche senza di me. Non è che se non ci fossi stato io tu non saresti andata avnti..”
“Hai ragione Paul.. SAREI MORTA SENZA DI TE!! PAZZO! Come credi che sarei sopravvissuta dopo tutte quelle morti?” Okay non volevo dirlo, mi ha fatto male ricordare ma dovevo per far capire a Paul quanto fosse essenziale nella mia vita.
Io lo guardo stringendo i denti, lui ha lo sguardo un po’ impaurito così decido di tranquillizzarlo dicendo “Paul, non ce l’ho con te.. semplicemente voglio che tu ti metta in testa che il primo pensiero per me sei tu.. il resto viene dopo. Posso aver subito anche il peggio ma se tu stai male io lascio tutto e vengo da te per consolarti dimenticando i miei problemi per concentrarmi sui tuoi.. ricordatelo. E anche se un giorno dovessimo allontanarci ricordati di me, di quello che ti ho detto e ricordati che ci sarò sempre se vorrai sfogarti. Con questo ho detto tutto.” Mi alzo dal letto per uscire dalla camera.
Paul si alza e dice “Apetta Abbey io..” mi giro e lo guardo con aria interrogativa lui balbetta “Io..i-io.. IO TI AMO!”
Rimango senza parole e continuo a fissarlo. Mi sento come assente da mondo.. non so cosa mi stia succedendo ma sento di non essere più sulla Terra.

Continua nel capitolo 6.

***Spazio dell’autrice: Salve popolo! ^^ Ed ecco che ho scritto un altro capitolo, vi sono mancata? Hehe Vi lascio sempre con la suspense, non odiatemi! ♥ Non chiedo più di recensire.. mi sono arresa. xD Fate come volete.. Ringrazio in ogni caso tutti coloro che leggono, recensiscono o che seguono me e le mie storie.. Grazie mille vi adoro! :’)
Spero di non avervi deluso con questo capitolo e spero di non deludervi mai in futuro.. Grazie per la pazienza di leggere tutto. :3
Al prossimo capitolo amati lettori!
xxx
-TheNowhereGirlOfYesterday-

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Capitolo 6
*** I need you ***


La dichiarazione di Paul mi ha lasciata senza parole.. non avrei mai immaginato che potesse essere vera una cosa simile.
Da un lato sono felicissima ma dall’altro sono preoccupata..
E perché? Si chiederebbero in molti..
Beh... Semplice! Amicizia è un conto, amore è un altro.
Lui si morde il labbro con un’espressione preoccupata, io mi avvicino a lui e gli dico “Anche io ti amo Paul.. Ma credo che sarebbe meglio essere amici per ora, o magari…” mi interrompo e sorrido mordendomi il labbro.. lo lascio in attesa! Hehehe!!
Lui trepidante dall’attesa dice “Magari.. ?!?”
“Magari potremmo stare insieme senza che nessuno lo sappia.. per ora..” lui ride un po’ e dice “Eheh bel piano bella mia, bel piano! Ma sarà difficile resisterti..” mi prende per i fianchi e mi avvicina a lui.
“Cosa c’è McCartney? Hai paura di perdere la sfida?” lui fa una risatina e dice “Haha! James Paul McCartney non rifiuta mai le sfide.. anche quelle così difficili!”
“Voglio davvero vederti!” lui prende una ciocca dei miei capelli e comincia a “Giocarci” poi dice “Mi vedrai.. eccome se mi vedrai.. Senti, dimmi la verità.. Hai una parrucca!”
Io gli do un colpetto sulla spalla e lui dice “Hahaha! Ma sono troppo perfetti! Insomma sono rossi quasi arancioni e tutti i ricci sono perfetti.. Di la verità al tuo Paul.”
Prendo il mio cuscino e lo colpisco, lui cade come un salame sul suo letto e comincia a ridere come un cretino. Ahimè, la sua risata è contagiosa quindi anche io comincio a ridere ma continuo a prenderlo a cuscinate. Ride talmente tanto da non riuscire a muoversi così io ne approfitto per scompigliarli per bene i capelli (Cosa che lui odia molto – Muahahahahah-).
Si ranicchia e continua a ridere, dopo qualche minuto si rende conto della condizione dei suoi poveri capelli quindi si alza velocemente e mi prende per poi portarmi con se sul letto.
Io ero arrivata a piangere dalle risate e gli dico “Che vuoi farmi, Pazzo?!” lui mi blocca le braccia e dice “Nah, nulla di che..”.
Improvvisamente comincia a farmi il solletico (Sono fregata!) ed io, ridendo più di prima, dico “E dai Paul! Bastaaaaa! …. TI PREGO PAULIE!!!! BASTAAAAAAAAAA!” Divento paonazza dalle risate e lui si decide a smettere.
Ci calmiamo entrambi inizialmente ma io inizio nuovamente a ridere e dico “Paulieeeeee! I tuoi capelli sono fantastici! Hahahahaa!” Lui si mette velocemente le mani sulla testa e dice “Me la pagherai!!”
Io continuo a ridere e dico “Dai vieni qui che te li aggiusto come si deve!” lui un po’ sospettoso si avvicina a me e si siede, io tento di aggiustare quei capelli diventati qualcosa si indescrivibile solo a causa mia –Sono un mito lo so!- .
Dopo qualche minuto riesco nella mia “Mission impossibile” e finalmente mi sento soddisfatta. Lui mi guarda con aria di sfida e dice “Abbey, non sentirti mai al sicuro.. mi vendicherò quando meno te lo aspetti. Questo è un affronto a McCartney! Non la passerai liscia… ricordatelo.”
Io rido un po’ e, diventando più seria, dico “Allora, intesi? Sarà il nostro segreto, nessuno a parte noi due dovrà saperlo.. a meno che non si decida di dirlo. Ma dobbiamo essere entrambi d’accordo, Va bene?”
Annuisce e mi fa l’occhiolino.. sono già le 11 e, dato che non dormiamo mai, sarebbe meglio dormire un po’ oggi!
Ci cambiamo, ci laviamo i denti e andiamo a dormire. Prima di spegnere la luce Paul si avvicina a me, mi da un bacio a stampo e dice “Buona notte, tesoro.”
Ci scambiamo un sorriso ed io gli dico “Buona notte Paulie.”
Paul spegne la luce e ci addormentiamo.

*LA MATTINA SEGUENTE*

Sono solo le 7, credo che rimarrò qui sul mio amato letto a poltrire.. non credo ancora a quello che è successo ieri.. sono successe troppe cose insieme ma la cosa più bella è sicuramente sapere che Paul mi ama.. non potrei essere più felice! Ahhh Non aspettavo altro..
Paul dorme ancora.. è così dolce! Spero solo che non stia facendo finta di dormire per poi farmela pagare.. quel ragazzo sa perseguitare bene la gente se si mette d’impegno! Bah voglio essere ottimista..
Mi giro dando le spalle a Paul e, come non detto, dopo meno di un minuto Paul mi prende a cuscinate –Ma perché mi sono girata? PERCHE’???- io salto in aria e lui si mette a ridere abbracciando il suo cuscino. –Awwwwwwww!-
“EH SI! RIDI McCARTNEY! RIDI, MA NON SO SE RIDERAI PIU’ IN VITA TUA!!!” lui ride sempre di più – Ovviamente..!-
Poi si siede sul mio letto e,abbracciandomi, dice “E dai Abbey! Lo sai che scherzo, ma dovevo vendicarmi!”
“Non ti è bastato torturarmi ieri sera facendomi il solletico?!?!” lui alza le spalle, sorride e scuote la testa.
Gli pizzico le guance e gli dico “Aww, ma sai che sei carinissimo!!” lui ride e abbassa lo sguardo.
Torna a guardarmi e dice “Mai quanto te.” E mi bacia la guancia.
“No Paul, seriamente.. dove lo trovo un ragazzo come te?”
“Ehm.. sai dietro l’angolo ci sono i miei cloni, non so se ti servono, se ti stanco io dietro l’angolo ce ne sono altri..”
Rido e dico “Nah, saranno cloni esteriormente ma dentro sei unico.. “
Fa un sorriso a trentadue denti ma io continuo “Beh, ma pensandoci bene avrei molti lati positivi con il clone.. tra cui il fatto che non mi prenderebbe a cuscinate la mattina!”
Fa uno sguardo triste e dice “Poi sarei io il cattivo, eh!?” io ridendo dico “Lalalalaaaa eh già! Senti puoi dirmi precisamente dove si trovano i tuoi cloni?”
Questa volta sospira, fa uno sguardo ancora più triste e guarda fuori dalla finestra.. Purtroppo non so resistere a quello sguardo.
Ma, prima che io aprissi bocca, lui dice “Arriverà il giorno in cui mi farai morire di crepacuore. Mi avrai sulla coscienza!!”
“Mmh, non credo.. morirei prima di te sapendo di averti perso…” lo guardo facendo gli occhi dolci e poi lo abbraccio forte.
Ridendo un po’ dice “Ma vedila!!! Sta tipa prima dice di volermi cambiare con un clone e poi mi abbraccia, ma guarda un po’!”
“E dai Paul, oggi voglio scherzare molto malvagiamente! Sai che amo dire queste cavolate..” e scoppio in una risata malvagia.
“Pff! In particolare con me..Approfittatrice!!”
“Ma non lo faccio spesso..” ride e dice “CEEEEEEEEEEEEEEERTO! Sono di più le volte in cui George non ha fame! Regolati tu..”
Gli prendo il braccio e dico “Mio signore, vi chiedo umilmente perdono!!”
Lui fa un sorriso dolce che pian piano si trasforma in uno malizioso – conosco fin troppo bene quello sguardo… eh si, ahimè..- .
“Cosa posso fare ,o mio signore, per avere il suo perdono?” fa una risatina e dice “Mmmh.. sai, un piccolo bacio sistemerebbe tutto.. dovrò farne a meno per altre 7 ore..” Hehehe lo sapevo! :’) Senza pensarci più di tanto lo bacio ma, dopo aver finito, non mi lascia .. continua a tenermi stretta a lui ed OVVIAMENTE non obbietto, che mica sono scema eh!
Se questo è un sogno che nessuno mi svegli! Per avere la certezza che tutto ciò sia vero dico “Paul! Dammi uno schiaffo, Dai!”
Lui mi guarda con gli occhi spalancati e dice “Ma anche no!! Non mi permetterei mai.”
“Ti do il permesso, forza!” ride e dice “Sei sicura di stare bene?!”
“Voglio assicurarmi che questo non sia un sogno..” mi abbraccia e mi bacia la fronte poi, a bassa voce, dico “Okay.. non è un sogno allora…”
“Ma certo che non lo è! Non è paragonabile ad un sogno tutto ciò… Il sogno finisce, ma sono sicuro che quello che sta succedendo non finirà mai.”
Accarezzo i suoi capelli e dico “Aw, ma come fai ad essere tanto dolce? Non ho mai trovato nessuno così. E mai lo troverò.”
Lui mi guarda sorridendo e dice “Dai, ti perdono. Oggi mi sento buono!”
“Ma grazie Paul! Ti prometto che non sarò malvagia con nessuno.. in particolare con te.” Tengo stretto a me il suo braccio e ci appoggio la testa. Con la mano sinistra mi accarezza la guancia e dice “Che dici, andiamo a piedi oggi? Magari possiamo stare in condizione di fidanzati per ancora un po’.”
Annuisco felice e dico “Allora ci conviene prepararci così possiamo fare con calma.”
Annuisce, ci prepariamo ed usciamo. Sono le 8 meno un quarto e possiamo fare quel che ci pare.
Mi prende per mano e ci avviamo verso scuola. Facciamo il giro largo e parliamo un po’.
Arrivati circa 3 isolati prima della scuola, Paul mi porta in una stradina e mi bacia. Dopo dice “Ce la farò a resistere per circa sette ore? Non credo..”
“Beh Paul, l’attesa rende tutto migliore! Hehe” sorridiamo e usciamo furtivamente dalla strada.
Usciti vediamo George che scende dall’autobus e che ci guarda –Oh cavolo!- .
Ci viene in contro e dice “Hey ragazzi! Ma cosa cavolo facevate in quella strada?! E come mai non siete venuti sul bus?”
Io e Paul ci guardiamo e diventiamo completamente rossi.. io balbetto “Ehm.. non siamo venuti perché ci siamo svegliati tardi..poi.. umh..” Paul tentando si salvare la pelle ad entrambi dice “Beh eravamo in quella stradina perché.. beh quella finestra ha un colore stupendo ed Abbey doveva goderselo per bene!”
PUAHAHAHAHA Ma come gli vengono certe cose?! Quel ragazzo è fantastico!
Fortunatamente quella finestra aveva un colore molto carino (Rosso acceso) quindi la “Scusa” di Paul calzava a pennello..

*DUE MESI DOPO*

Oddio, non ci credo. Io e Paul abbiamo resistito per due mesi senza farci vedere da nessuno.
E’ proprio un osso duro quel ragazzo! In ogni caso credo che gli altri stiano sospettando qualcosa.. John non fa altro che chiederci cosa facciamo tutte le sere che torniamo di fretta e furia a casa, Ringo sembra ci stia pedinando con la macchina o a piedi e George ci telefona di continuo e si presenta a casa di punto in bianco.
Insomma prima o poi le finiremo le scuse, ma devo ammettere che siamo stati bravi a resistere per due mesi..
E’ venerdì pomeriggio.. non abbiamo nemmeno compiti per lunedì quindi week-end completamente libero!
Squilla il telefono e rispondo io dato che Paul è impegnato a dormire… è Amy che dice “Ciao Abbey! Ti va di uscire oggi?”
In teoria dovrei uscire con Paul, ma non posso dirglielo! Così invento una scusa molto ovvia “Mi piacerebbe molto Amy ma, sono molto stanca.. è stata una settimana abbastanza faticosa. Vorrei dormire un po’..”
“Certo, magari la settimana faticosa l’hanno avuta le tue labbra a furia dei baci di Paul!!” poi scoppia a ridere. Ed ecco qui che ci hanno scoperti.. se lo sa lei lo sa Geo, poi John e compagnia bella.. No, no, no, no e no!!!
Tentando di restare calma dico “Ma che stai dicendo?! Io e Paul non ci siamo mai baciati!!”
Ride ancora e dice “Dai Abbey, si vede lontano un miglio che siete fidanzati! Hehehe ti piacciono i suoi baci eh?!”
Sono diventata completamente rossa (Lo so perché ho un caldo tremendo!), per fortuna che non mi vede..
Rassegnata dico “Si vabbè Amy, è come dici tu… rimane il fatto che io e Paul non siamo fidanzati!!”
“Vabbè, voglio crederti.. quindi ci si vede! Buona dormita, Pigrona!!” “Grazie Sherlock! E veda di non importunarmi più con certe insinuazioni eh.” Ridiamo e poi dice “Ciao Ab!” e riattacca.
Sento Paul ridere e dico “Santa pace, non dirmi che eri sveglio…” tra una risata e l’altra dice “Mi dispiace deluderti ma lo ero.. in ogni caso sei stata molto dolce a rinunciare ad un’uscita con Amy per stare con me.”
Si alza dal divano, si dirige verso me e mi abbraccia. Tenta di baciarmi ma io metto velocemente la mano sulla sua bocca lui la sposta e un po’ triste dice “Uff.. Ma perché? PERCHE?!”
Io rido e lui continua “Oh cavolo, ma perché ridi?! Sono serio.” Continuando a ridere dico “Ti ho bloccato perché devo essere io a baciarti questa volta caro!” e subito dopo lo bacio.
Sorridendo dice “Mi hai fatto prendere un colpo.. sei davvero malvagia! Ti ricordi che ti dissi che un giorno mi avresti fatto morire ci crepacuore? Se continui così quel giorno è vicinissimo…”
Rido un po’ e dico “Tesoro, non lo permetterei mai e poi.. ho un disperato bisogno della tua presenza e darei tutto per te, anche se dovessi avere pochissimo sappi che quel poco lo darei a te nel caso tu ne dovessi avere bisogno.”
Si morde il labbro e poi dice “Abbey, mi stai facendo sciogliere come un cubetto di ghiaccio al sole.. tra poco evaporo.”
Rido e lo abbraccio forte mettendo le braccia attorno al suo collo, lui appoggia le mani sulla mia schiena e mi accarezza facendomi venire un brivido. Poi mi da un bacio sulla guancia e sussurra “Non ti lascerò mai andar via, ovunque tu vada io sarò lì per proteggerti...”
Non so definire l’effetto che mi sta facendo questa situazione.. è stupendo e poi Paul è un ragazzo dolcissimo.. non potrei chiedere altro.
Dopo qualche minuto dice “Beh, ti va di uscire e di tornare nel nostro amato posto?”
“Strawberry field?”
“No.. il porto, ti ricordi il giorno in cui tornasti qui?” Felice dico “Ma come potrei dimenticarlo? Fu un giorno stupendo..”
Appoggia la fronte alla mia e dice “Per me ogni giorno è stupendo se sei qui.”
Non so il perché ma mi scende una lacrima.. mi tiene stretta a se e dice “Cosa succede?”
“Non lo so.. è solo che nessun ragazzo è mai stato così dolce con me…”
Mi asciuga le lacrime e dice “Peggio per loro, credo sia impossibile non essere dolci con una persona come te..Sei tutto quello che ho sempre desiderato. Non sei come le altre ragazze, con te si può scherzare.. posso confidarmi senza temere attacchi di gelosia improvvisi..e non sei acida come le altre. Credo di essere stato chiaro, in certi momenti non sono bravo con le parole..”
“Ho capito tutto..Sei davvero dolce Paulie.. Ti amo davvero come non ho mai amato nessuno. Sei un punto di riferimento su cui posso contare senza timore.. e se un giorno Dio volesse dividere le nostre strade, voglio solo che tu sappia che ci sarò se ne avrai bisogno.”
Ci abbracciamo, sembra di essere tornati bambini.. è un abbraccio affettuoso che ti avvolge completamente. Fa fermare il cuore per un millisecondo che sembra un’eternità.
Vorrei che il tempo potesse fermarsi per far si che questo momento non finisca mai.. e vorrei anche tornare indietro nel tempo per decidere di rimanere a Liverpool.
Paul mi prende per mano ed usciamo di casa. E’ abbastanza presto.. alle 5 del pomeriggio in genere non c’è molta gente in giro in particolare se si tratta del week-end.
Ed è appunto per questo motivo che siamo usciti ora.. il porto non è poi tanto lontano da casa nostra.
Giunti lì ci sediamo sul muretto e fissiamo il cielo senza dire nulla.. poi io dico “Paul.. sei molto popolare qui a Liverpool in particolare tra le ragazze. Dovresti solo sentire le cose che dicono, poi dato che sanno che viviamo insieme, mi sembra come se attorno a me ci fosse un’aria negativa.. è opprimente. Insomma molte non vengono a dirmelo in faccia ma proprio ieri mattina mi è successo…”
“Dimmi tutto…”
“Appena io e George eravamo entrati in classe tutte le ragazze mi fissavano.. e poi sono amica delle persone più popolari della città. Non credo faccia piacere alle altre ragazze questo fatto..
In ogni caso si avvicina a me una di loro e dice ‘Sia chiaro che solo perché vivi con Paul non è di tua proprietà. Qui non sei nulla, ricordati che anche se starete insieme sarai sempre una delle tante.. credi che preferisca te a me?! Stai sbagliando di grosso. Ti odio con tutto il cuore.. non lo avrai mai!’
Se devo essere sincera a quelle parole mi ero bloccata un attimo volevo digliene quattro ma George mi ha presa per mano e ci siamo avviati al posto..”
“Chi te l’ha detta sta cretinata?!”
“Ehm.. Jessica River…” lui sospira e dice “Prima di tutto, magari è lei quella che non conta nulla e che non starà mai con me. Vedi, è di questo che ti parlavo a casa. Tutte credono la solita cosa. Appena gira voce che mi sono fidanzato vanno dalla povera ragazza e cominciano a dire cose simili..
Credimi, nessuna è mai stata una delle tante in particolare tu.. poi, mi chiedo, tante.. ma quali tante?! Due ragazze sono tante? Da premettere che una delle due stava con me giusto per.
Haha parla proprio lei che l’unico motivo per cui è conosciuta a Liverpool è perché è una ragazza facile.. santo cielo che ipocrisia. Sappi che ti amo davvero e non smetterò mai di dirtelo.”
Mi guarda con un’espressione seria ed un po’ preoccupata, per tranquillizzarlo gli sorrido dolcemente e dico “Non avevo dubbi Paul, ti conosco bene…” poi lo bacio.
Proprio nel mezzo del bacio sentiamo una voce familiare urlare “LO SAPEVO!!!” io e Paul apriamo velocemente gli occhi e ci guardiamo terrorizzati.. non ci giriamo per vedere chi sia.
Poi quella voce continua “Visto John? Ti avevo detto che li avremmo trovati qui a sbaciucchiarsi! Ah!” è Ringo… Santa Pace tutto quel lavoro per niente..Io divento completamente rossa e mi nascondo tra le braccia di Paul. Lui mi abbraccia e abbassa la testa.
Si avvicinano ma noi non ci muoviamo John dice “Hahaha credevate di fregarci eh?! Sapete che quando vogliamo diventiamo dei pedinatori eccezionali.”
Rimaniamo sempre immobili e Ringo dice “Oh, ma siete qui ancora?” John ride e dice “Ringo secondo me si stanno ancora sbaciucchiando”
Dopo quelle parole Paul sospira, alza la testa e dice “GRAZIE RAGAZZI! Voi si che sapete come si crea l’atmosfera romantica. Dov’è finita la nostra privacy?”
Ringo ride e dice “Eh caro Paul, sono circa due mesi che è scomparsa!” io a bocca aperta dico “DUE MESI?! Quindi vuoi dire che sono due mesi che ci state alle calcagne, due mesi che avete scoperto tutto e due mesi che io e Paul non abbiamo privacy?!?! Ma io vi denuncio per stalking!!” poi mi copro il viso con le mani.
John dice “Hey, Hey!! Vacci piano! Un po’ di privacy ve l’abbiamo lasciata..” Paul sarcasticamente dice “Per caso si trattava dei momenti in cui andavamo in bagno?! Perché l’avete fatto?”
Ringo dice “Perché non ci avete detto che eravate fidanzati?” Io e Paul ci guardiamo e ridiamo.. non avremmo mai potuto dire la vera ragione. Era il nostro segreto.. così alziamo le spalle ed io mi limito a dire “Così, divertimento.”
John ridendo dice “Oh Paulie, non sarà una cosa facile da accettare per le tue pretendenti!” Paul dice “Dovranno farsene una ragione, John. Abbey è l’unica che amo.. ora se non vi dispiace vorremmo tornare a casa. E NON AZZARDATEVI A SEGUIRCI PER SPIARCI!”
John e Ringo ridono e quest’ultimo dice “Promesso, ma volete un passaggio?” annuiamo e ci accompagnano a casa.
John dice “Ah Paul! Abbiamo ottenuto un ingaggio ad Amburgo!! AMBURGO! TI RENDI CONTO?! Abbiamo anche un batterista.. possiamo partire!”
Io sono molto felice per loro ma Paul non sembra saltare dalla gioia. Si limita a sorridere un po’, saluta John e Ringo ed entriamo in casa. L’ultima cosa che riesco a vedere è la faccia sbalordita di John probabilmente dovuta alla non-reazione di Paul.
Entrati in casa io dico “Paul, avete un ingaggio ad Amburgo, Non sei felice scusa?”
“No! Certo che non lo sono! So come funzionano questi ingaggi..il gruppo è formato da cinque persone? E cinque posti ci sono. Poi sicuramente prolungheranno la permanenza..ed io non voglio lasciarti qui..non partirò. Conosco un bravo chitarrista qui a Liverpool che sarebbe felice di andare ad Amburgo.. gli chiederò di farmi da sostituto.”
“Paul ma se impazzito? Ci va di mezzo il tuo futuro, tu hai talento puoi arrivare in alto quindi tu ci andrai. Rimarrò qui, ti aspetterò..non scappo tranquillo. E poi, a cosa esiste a fare il telefono? La posta?” Gli sorrido tentando di fargli cambiare Idea.
Nemmeno io voglio che Paul parta però deve, altrimenti il suo talento non potrà essere valorizzato nel modo giusto.. e poi un mese, che sarà mai? Oh ma chi voglio prendere in giro, non è nemmeno partito e già mi manca. Vabbè un sacrificio per lui lo faccio volentieri.
Paul, non ancora convinto; dice “M-ma non è la stessa cosa.. io voglio averti accanto..”
“Anche io Paul, mi mancherai tantissimo però ti ripeto che hai un talento straordinario che merita di essere valorizzato. E la stessa cosa vale per John, George e gli altri..” poi gli bacio la guancia e mi dice “Sei un Angelo Abbey.. Mi chiedo cosa farei senza di te.”
Chiamiamo John e gli diamo la bella notizia.
Staranno ad Amburgo per un mese, come avevo immaginato, e partiranno tra una settimana..

*TRE SETTIMANE DOPO*

Mancano due settimane al ritorno dei ragazzi da Amburgo. Io e Paul ci sentiamo ogni sera e molte volte mi arrivano le sue dolcissime lettere.. ma nonostante ciò mi manca da morire.
So che non dovrei..ma voglio provare a chiamarlo.
Squilla a lungo il telefono, magari si staranno riposando. Ma, proprio quando decido di riattaccare, mi risponde John io dico “Joooooohn! Da quanto tempo che non parliamo noi due eh?!”
“Abbey! E’ vero, qui si sente la tua mancanza.. Ci mancate tutti.”
“Aw John! Mi mancate anche voi… Paul mi ha detto che non è certo uno dei migliori posti quello in cui state..”
“Già.. dico solo grazie che è una pseudo abitazione. Almeno abbiamo un numero a cui potete chiamarci.. e cosa più importante almeno abbiamo un telefono.. Non hai idea di come George si stia strafocando in questi giorni. *Si sente un urlo di George ‘HEEEEEEEEEY! IO NON MI STRAFOCO AFFATTO! VACCI PIANO LENNON!’ * Si vab… GEORGE MA CAVOLO FAI?!” C’è un’istante di silenzio .
Io rido come una pazza immaginando ciò che sta succedendo li.. George prende il telefono e dice “ABBEEEEEEEEEEEEYY! MACCIAOOO!” Quanto adoro questo ragazzo! :3 “JOOOOOOOOOOJ! Ma come sta il mio caro Biscotto?” “Hahah bene bene, ma ci manchi tanto.. Paul ha i suoi momenti di tristezza assoluta!” “Aww poveretto.. mi mancate tantissimo ragazzi.. davvero qui è una noia senza di voi. Sembra che siano passati secoli. Non vedo l’ora di rivedervi e riabbracciarvi. Ti stai strafocando eh?! Ogni tanto, mentre mangi, pensa anche a me..”
“Lo faccio sempre tranquilla! Come stanno Amy, Cyn e Mary?” “Bene ma mancate a tutti.. Joj, è una tortura stare a scuola senza te e Paul. A proposito di Paul.. me lo potresti passare per piacere?” “Lo farei volentieri ma.. sta dormendo” “Ah.. ma come fa a dormire dopo tutto quel casino che avete fatto tu e John?!” “Heheh mistero! No, vabbè credo sia stanco morto dopo ieri sera.. abbiamo finito il concerto alle 2 e lui è dovuto restare per altre due ore perché doveva sistemare l’attrezzatura. Il proprietario ieri , per motivi sconosciuti all’uomo, ce l’aveva con lui è l’ha costretto a restare per mettere a posto.. Sai com’è; è tornato alle 4…”
“Oddio, mi dispiace.. povero Paulie! Potresti farmi richiamare appena si sveglia?” “MACCERTO Ab! Scusami ma John mi sta torturando.. vuole vendicarsi, CIAO ABBEY! A prestoo!” Sento il telefono cadere rovinosamente a terra e qualcuno chiuderlo. Eh, mi mancano da morire..
Per colmare il vuoto credo che mi farò una cioccolata calda.. anche se siamo a metà aprile fa freddo quindi ci sta bene..
Metto nel giradischi un vinile di Elvis, è quello che io e Paul sentivamo molto spesso… fa sempre piacere un po’ di musica per dimenticare la tristezza..
Suona il campanello.
Ma chi osa rovinare questo momento?! Apro la porta e trovo quel rompiscatole di Chuck (Ancora..) Che testa di rapa che è quello lì oh!
Io dico “Hai sbagliato casa, vai via. Credo di averti detto già tempo addietro che non volevo più avere a che fare con te.”
“Abbey dai! So che mi ami ancora.”
Rido istericamente e dico “Ti ricordo che sono stata io a lasciarti, ho una vita. Il mondo non gira attorno a te, fattene una dannata ragione! Non fai parte della mia vita.”
“Uh ma come siamo acidi oggi! Portami rispetto.”
“Hahahahaah Ma anche no! Tu sei quello che non ne ha mai avuto per me, perché io dovrei averne per te?! E poi ho tutto il diritto di essere acida con chi voglio in particolare con te.”
Tento di chiudere la porta ma lui la blocca e dice “Dai fammi entrare un po’! Dieci secondi ti prego.”
“Va bene, ma li conto.” Entra e si siede sul divano poi dice “Puoi darmi dell’acqua?”
“Con che tipo di veleno la vuoi? Vabbè per sta volta sarò buona.. niente veleno o cose simili.”
Gli porto un bicchiere d’acqua e, mentre lo prende, me lo rovescia ”Accidentalmente” addosso e dice “Oh scusami, ti aiuto.”
Ormai toccata di nervi dico “NO! Vado a cambiarmi. E appena torno qui tu dovrai evaporare. NON M’IMPORTA NULLA DI QUELLO CHE VUOI DIRMI.”
Vado sopra per cambiarmi. Squilla il telefono.

*NEL FRATTEMPO AD AMBURGO*
*RACCONTA PAUL*

Mi sono svegliato da una decina di minuti sento Goerge dire “Paaaaaaaaaul! Ha chiamato Abbey, Richiamala!!”
Aw mi aveva chiamato, che dolce! La chiamo subito.
Alzo la cornetta e compongo il numero, squilla per un po’.
Appena sento la cornetta alzarsi dico “Abbey!” poi una voce maschile dice “No, non sono Abbey. Sono Chuck.” “Ah, ho sbagliato numero allora..”
“No, no sono qui con Abbey.”
“EH? Come scusa?! TU CON ABBEY?! Ma che diamine ci fai a casa mia e innanzitutto con Abbey?? Passamela subito.”
“Non può è impegnata con me.”
“C-cosa? Vabbè.. N-non importa. Ciao…”
Vorrei tanto mettermi ad urlare… No, Abbey non mi ha tradito.. lo so, la conosco! Non lo farebbe mai!! Sono confuso.. mi sento infuriato con lei, ma forse non è colpa sua. E’ colpa mia che sono venuto qui ad Amburgo!
Rimango immobile a fissare il telefono, Stu dice “Paul, Paul! Stai bene? Che ti è successo? Sei bianco come un lenzuolo..”
Scuoto semplicemente la testa e non dico nulla. Vado nella mia pseudo camera che condivido con John e Goerge, mi butto sul letto e mi copro il viso con un cuscino.
Inizio a piangere come un bambino, credo che serva ben poco.. Comincio a singhiozzare e John, che è in camera, con tono preoccupato dice “Hey Paul! Che ti succede? Perché stai piangendo?” Si siede sul mio letto e mi scuote lievemente.
L’unica cosa che faccio è dire con un filo di voce “Vai via John, non è successo niente..” singhiozzo più di prima e John tenta di togliermi il cuscino dal viso.
Arriva George che lo prende per un braccio e lo porta via, li sento parlare ma poco mi interessa quello che dicono..
Mi sento incavolato nero con lei anche se non devo.. non ci capisco più niente!

*RACCONTA ABBEY*

Probabilmente era Paul.. oh Santo cielo, che cosa avrà pensato?
Scendo di corsa giù e urlo “TU! COME TI SEI PERMESSO DI RISPONDERE AL TELEFONO? QUESTA E’ CASA MIA!!”
Lui ride e dice “Era Paul.”
“Lo so, Idiota! Vai subito fuori da questa casa…” tento di rimanere calma ma lui rimane seduto sul divano quindi io lo prendo per il braccio e lo trascino vicino alla porta e, indicandogliela, dico “VAI VIA SUBITO! NON VOGLIO VEDERTI MAI PIU’! E che questa volta sia davvero un Mai!” Va fuori ed io sbatto molto violentemente la porta.
Chissà cosa starà pensando Paul, cosa starà facendo.. Al solo pensiero di perderlo mi assale tantissima ansia.. Ho deciso. Lo chiamo.
Risponde George ed io dico subito “G-geo.. passami Paul.. Ti prego!”
Preoccupato dice “Non vuole parlare con nessuno… ma cos’è successo? Davvero l’ultima volta che l’ho visto piangere in questo modo è stato in quel maledetto 1956..”
Inizio a piangere al telefono e dico “George, h-ho paura di perderlo.. non voglio, è tutto per me!”
“Oh, ti prego Abbey.. non piangere. Dimmi cos’è successo.”
Prendo un respiro profondo e gli racconto tutto.. lui dice “Okay.. adesso stai calma. Sono sicuro che è solo un momento.. Paul non è capace di essere arrabbiato con te. Si sistemerà tutto.” “George, se tu solo fossi qui ti abbraccerei.. ma non posso aspettare. Devo fargli capire che qualsiasi cosa quel rimbambito gli abbia detto è falsa.. devo assolutamente venire, in qualche modo. Dovessi dormire per strada..”
Sospira e dice “ Tranquilla, sarà tutto okay.. non piangere, fatti dieci camomille e mangia cioccolata, possibilmente bianca.. con me funziona sempre!”
“Aw Biscotto.. sei dolcissimo. Tenterò di fare come hai detto..Vado.. c-ci sentiamo..”
Riattacco, vado velocemente in camera e preparo la valigia. Parto per Amburgo.
Qualcuno deve accompagnarmi.. andrò da Amy, mi capirà.
Mi presento da lei molto nervosa e, appena apre la porta, dico “Amy, devi accompagnarmi all’aeroporto.. ti prego. Parto per Amburgo.” Prende subito le chiavi della macchina e partiamo.
Mentre andiamo mi dice “Abbey, hai gli occhi lucidi cosa succede? Come mai vuoi andare ad Amburgo improvvisamente?”
Le racconto tutto e intanto siamo arrivate all’aeroporto. Preoccupata dice “Santo cielo.. mi dispiace. Dai tranquilla sono sicura che non ce l’ha con te.. è semplicemente molto stanco e tutto ciò l’ha fatto esplodere.. Ti capirà.”
Io l’abbraccio e corro alla biglietteria.. fortunatamente mancavano 5 minuti al volo quindi faccio in tempo.. Salgo sull’aereo.

*CIRCA 5 ORE E MEZZA DOPO*

Queste ore sono state una vera a propria tortura per me.. Fortunatamente Paul mi disse l’indirizzo preciso della loro casa..
Arrivata a quell’indirizzo riconosco quella casa.. è proprio come me l’hanno descritta.
Il mio cuore batte più veloce che mai… e se George non dovesse avere ragione e Paul non volesse più avere a che fare con me? Sarei persa senza di lui.. spero solo di starmi sbagliando.. L’unica cosa che vorrei fare è riabbracciarlo per sentire ancora le sue braccia che mi tengono stretta. Non chiedo altro.
Suono il campanello.. si apre lentamente la porta.

(Continua nel Capitolo 7..)

***Spazio dell’autrice: Macciao popolo! (?) :3 Innanzitutto.. HAPPY 2013!! :D
Spero che vi sia piaciuto questo capitolo! E vi lascio sempre col fiato sospeso.. Ho voluto aprire il 2013 con questo capitolo :) Ringrazio sempre di cuore tutti coloro che leggono, seguono e recensiscono la storia. GRAZIE GRAZIE GRAZIE! Mi fate davvero felice :’)
Spero che continuiate a seguire la mia storia in futuro. Tenterò di non deludervi mai. Nel caso dovessero esserci errori recensite.. Potete anche recensire per dirmi che vi piace! Non ci sono problemi, assolutamente! xD Ci tengo a sapere cosa ne pensate! ;)
Vabbè.. al prossimo capitolo! ♥ :*

-TheNowhereGirlOfYesterday- ***

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Capitolo 7
*** P.S. : I love you ***


La porta si apre lentamente, e George si affaccia.
Appena mi vede mi guarda negli occhi senza dire una parola, poco dopo mi sorride ed io lo abbraccio.
Mi fa entrare e mi conduce nella camera di Paul con Pete e Stu che mi guardano un po’ preoccupati.
Aperta la porta vedo John seduto su una poltroncina con le gambe accavallate e, accanto, Paul disteso sul letto con un cuscino in faccia.. sembra non essersi accorto della mia presenza al contrario di John che quando mi vede sorride e fa l’occhiolino per tranquillizzarmi.
D’un tratto prendo un respiro profondo e dico “Paul..”
Si toglie velocemente il cuscino dal viso e si alza in piedi, mi sorride in un primo momento.. poi improvvisamente diventa serio, quasi triste e dice “Cosa ci fai qui, Abbey?”
John rimane seduto sulla poltrona e George si appoggia con la spalla destra alla porta.
“Paul, sono venuta qui per spiegarti tutto.. non è come pensi.. ti prego ascoltami.”
“Non devi spiegarmi nulla.. anzi, una cosa c’è. Cosa ci faceva Chuck da te?! Non avevi detto di non volerlo più vedere? E poi spiegami cosa diamine stava succedendo…” Non l’ho mai visto tanto arrabbiato.. sono molto agitata ma tento di non farglielo capire così dico “Dopo che avevo chiuso la telefonata con George è suonato il campanello ed era Chuck.. ma io avevo tentato di cacciarlo e di non farlo entrare ma lui ha insistito. Dopo essere entrato mi ha rovesciato un bicchiere d’acqua addosso e..”
Non mi lascia finire la frase e mi interrompe dicendo “ED E’ SUCCESSO QUELLO CHE E’ SUCCESSO! Sai che risposta mi ha dato? ‘Abbey non può rispondere, è impegnata con me.’ Ed ora dimmi.. COSA DEVO PENSARE?! SONO STATO IO L’IDIOTA CHE SI E’ FIDATO, COME AL SOLITO!”
Mi agito più di prima e sono sul punto di piangere e lo è anche Paul.. tento di spiegare quello che è successo “Paul, ma.. ASCOLTAMI IO ERO..” qui la mia voce diventa più bassa l’espressione di John diventa preoccupata..
“Eh no Abbey, ma niente… vorrei credere a quello che mi dici ma.. non so, c’è qualche cosa che mi ferma.. Tornatene a Liverpool.”
Queste parole fanno più male di un pugnale nel cuore.. non riesco a trattenermi, scende una lacrima.. mi volto ed esco velocemente dalla stanza, George mi segue e mi tiene per un braccio e dice “Non andare via.. ti prego, resta qui con noi.. non puoi tornare a Liverpool.”
Poi Stu continua “Puoi dormire in camera nostra..” Pete sorridente dice “Noi possiamo benissimo dormire sul divano.. tranquilla.” “Grazie ragazzi.. siete molto gentili ma non posso, sono la persona sbagliata, al momento sbagliato… tornerò a Liverpool, magari a Parigi..” mi blocco improvvisamente perché sento John urlare “PAUL, MA TI RENDI CONTO DI QUELLO CHE HAI APPENA FATTO?! CREDILE!! MALEDIZIONE, MA NON HAI VISTO COM’ERA DISPERATA?!” Poi Paul continua “ LO SAI COS’E’ SUCCESSO LE ALTRE VOLTE CHE HO PERDONATO QUALCUNO! “ poi dice qualche cosa con tono più basso che non ho capito bene ma sembra una cosa tipo “Non posso andare avanti.. voglio crederle..ma n-non posso!”
Guardo George negli occhi e dico “Devo andare..” mi volto per andare via.. mi afferra la mano ma io mi libero e vado via.
Uscita di casa mi volto verso di essa e la guardo come fosse l’ultima volta.. magari lo è davvero. Magari era l’ultima volta per vederli.. per sentire le loro voci.. che brutto addio.
Sono in uno dei peggiori quartieri di Amburgo, dove regnano droga e prostituzione.. ed io sono qui per dire addio alle persone più importanti della mia vita! Non potrebbe andare peggio..
Mi volto nuovamente verso la strada e mi siedo ad una panchina qualche metro più a sinistra della loro casa ed inizio a piangere.. non posso credere che quel sogno sia finito. Paul aveva ragione, i sogni finiscono.
Purtroppo il mio è finito in uno dei modi peggiori.. ora che ci penso non ha assolutamente senso tornare a Liverpool, magari prendo direttamente un aereo per Parigi.. sarebbe meglio.
Mi alzo e mi avvio verso l’aeroporto, sento qualcuno chiamarmi ma non mi volto, chissà quante persone si chiamano come me!
La stessa persona urla ancora il mio nome e poi aggiunge “FERMATI! TI PREGO!!” ma non gli do ascolto.. sento dei passi sempre più vicini e poi qualcuno mi prende la mano. Ha l’affanno.
Poi dice “Per fortuna sei ancora… qui….” Riconosco quella voce, è Paul.. mi giro di scatto verso di lui e lo guardo negli occhi, sono gonfi e rossi.. come i miei direi.
E’ ancora sopraffatto dall’affanno ed io gli dico “Prendi fiato.” Proprio come la sera in cui Paul andò via dal Cavern ed io lo inseguii.. quando tutto era ancora perfetto.. e pensare che fino a ieri eravamo la coppia che tutti sognano, non c’erano problemi..erano lontani. Mi manca tutto quello che succedeva fino a ieri..
Prende fiato ed io dico “E così d’un tratto sono parte del tuo passato.. vero?” mi scende una lacrima e lui dice “Non lo sei.. e .. n-non lo sarai. Spero di non essere io quello che è diventato parte del tuo passato..”
Io abbasso lo sguardo e dico “..non lo sei…”
“Perdonami Abbey.. sono stato un’idiota, volevo abbracciarti ma la rabbia mi ha bloccato.. i-io non volevo essere arrabbiato con te.. e n-non vorrei mai. Ora sono io a supplicarti..” mi prende le mani e le tiene strette.. lo sento tremare poi continua “Sei libera di non credermi, sei libera di odiarmi e di fare ciò che vuoi.. ma ci tengo a farti sapere che non volevo dire quel che ho detto.. è complicato da spiegare.. non trovo le parole.. avrei dovuto crederti, non voglio perderti!”
Lo abbraccio e dico “E’ tutto okay.. io ti credo e, anche se un giorno non dovesse esserci più nulla tra di noi non sarai mai una parte del mio passato…”
“ Il problema è che ogni volta che mi sono fidato me ne sono pentito ma tu non sei come le altre.. avrei dovuto darti ascolto.. scusami tanto.. scusami ancora..”
“Tranquillo… però ti prego, qualsiasi cosa Chuck ti dica.. non credergli. Non voglio perderti.. e poi non potevo rispondere perché mi aveva rovesciato l’acqua addosso e dovevo cambiarmi la maglietta. Ma ciò non giustifica il fatto che abbia risposto al telefono rischiando di rovinare tutto. Ma di sicuro era, è e sarà quello il suo intento.”
“Hai ragione.. scusami ancora per non averti creduta, sono stato un cretino. Non lo merito ma.. amami, ti prego.. io ti amo da tempo..”
Sorrido, gli bacio la guancia e gli dico “Ma certo che ti amo, e lo meriti eccome.. beh io vado..”
Perplesso dice “EH?! Ma dove vai?”
“Uhm.. a cercare un albergo?”
Mi prende per mano e dice “Ma anche no. Tu dormirai da noi, non accetto che tu stia da sola.. e per lo più ad Amburgo! No, no non mi fido, ti voglio sana e salva.”
“Tranquillo Paulie! Non voglio darvi fastidio, siete già stretti..”
Ride e dice “Tu non dai mai fastidio.. e poi se dobbiamo stare stretti per far stare anche te.. credimi, lo facciamo volentieri!”con la mano sinistra prende la mia valigia e con la destra mi prende per mano ed andiamo a casa loro.
Circa fuori alla porta dico “Paul, sei un tesoro.. davvero non dovevi...”
Lui sorride, apre la porta e appena entriamo Geo dice “Vedi? Avevo ragione!!” John continua “Cretino! Ma se io avevo detto la stessa cosa!!” Pete dice “Ragazzi.. finitela, lasciate che si godano questo momento.” ed io divento completamente rossa.
John ridendo dice “Beh, innamorati, avete fissato la data del matrimonio?” io e Paul ridiamo e Geo dice “Con calma John! Ma sono sicuro che non ci vorranno secoli.. giusto?” io e Paul ci guardiamo.
Geo continua “Senti Abbey, io e John abbiamo liberato la stanza, fai come se questa fosse casa tua.. non ci dai fastidio..” Pete continua “Condividiamo con piacere le nostre cose con te.”
“Aw, grazie tante ragazzi.. ma dormirò sul divano, tranquilli!”
Tutti e cinque in coro dicono “NO!” e John aggiunge “Che tu lo voglia o no, dormirai in camera nostra con Paul, io e Geo sul divano.” George annuisce e Paul ride un po’ per la situazione.
Paul si avvicina a me e sussurra “Fai come dicono, oppure sarai costretta a sopportarli ogni minuto!”.. mi ha convinta, così dico “Va bene, farò come dite voi.. grazie ancora ragazzi.”
Geo e John in coro dicono “Prego!” quest’ultimo dice “Hey, ti vedo un po’ stanca.. se vuoi ti diamo una mano con le valigie..”
Paul dice “Ragazzi, la aiuto io.. vorrei tanto rimediare ai miei sbagli, è possibile Miss. McCarthy?” lo guardo sorridendo e dico “Ma certo che lo è.. ma in ogni caso posso dire che hai già rimediato…” mi avvicino a lui per baciarlo e lui fa lo stesso.. ci siamo isolati da tutto e tutti, è come se ci fossimo solo noi.. ma ci pensa (Come suo solito) John a rovinare tutto.
Con tono idiota dice “Ehm, piccionciniiiii! Ci siamo anche noi qui, lo sapete vero?!”
Ed io vado in ebollizione per l’ennesima volta.. Stu dice “John, hai la delicatezza di un pachiderma che corre.. in qualche strano modo, ma corre…”
Sorrido imbarazzata e dico “Ma quanto posso adorarti Stu?!” sorridente dice “Beh quanto vuoi, faccio il possibile per aiutarvi..”
Mi allontano da Paul, vado da Stu e lo abbraccio da dietro “Sei un tesoro!” e poi lo bacio sulla guancia.. diventa un po’ rosso e Paul mi guarda sorridente.
George, ovviamente mentre mangia un panino, ironico dice “Hey Paul, non fartela rubare da quel rubacuori che è Stu!” e Stu contro batte “Harrison, non gliela rubo.. ma deve tenersela stretta, molti la desirerebbero..”
Io divento completamente rossa e Paul dice “Eh ragazzi, che dire.. sono il ragazzo più fortunato del mondo..Eh già.”
Io divento più rossa e dico “Dai Paul, non esagerare adesso..”
“Ma non esagero affatto! E’ la verità…” poi mi sorride.. John dice “ Ehm.. ma non dovete andare in camera, per sistemare un po’ di cose?”
Rido e dico “Se ci stai cacciando, va bene.. andrò in camera volentieri! Pff..” Prendo la valigia, faccio una linguaccia a John e Paul mi segue ridendo.
Entriamo in stanza e chiudiamo la porta io chiedo “Paul, dove posso..”
“Dove vuoi, questa è camera tua..” fa l’occhiolino.
“Ah grazie Tesoro..” Gli sorrido poi mi tiene per i fianchi, mi bacia la guancia sinistra e dice “E’ il minimo che possa fare per te..” io sorrido e lo lascio fare… Mi mancava quel romanticone di Paul!
Poi inizia a baciarmi il collo e dopo appoggia il mento sulla mia spalla sinistra io gli dico “Non mi lascerai.. vero?”
Mi abbraccia più forte e dice “Ma certo amore… perché mai dovrei lasciarti? Dammi una ragione…”
“Ehm.. non so perché dovresti lasciarmi.. ma ho paura.”
“Aw, stai tranquilla.. ti amo alla follia, non ti lascerò mai andare.” Mi bacia la guancia e dice “Non so come dimostrartelo.. più di così non posso fare. Ti porterei sulla luna se solo fosse possibile..o Magari la prenderei per te. Magari sono cose dette e ridette, ma non trovo altri modi..”
Mi giro verso di lui e lo abbraccio.. poi dico “A me basta averti accanto.”
Rimanendo abbracciato a me dice “Mentre eri a Liverpool.. ti ho scritto una canzone.. beh, m-mi mancavi tanto e-ed ho pensato di scriverla..v-vorresti ascoltarla?”
Arrossisco e dico “Awww ma certo Paul! Non vedo l’ora!”
Paul prende la sua chitarra si siede sul letto comincia a suonare e canta “ As I Write this letter,
Send my love to you,
remember that I’ll always
be in love with you
Treasure these few words till we're together
Keep all my love forever
P.S. I love you, you, you, you
I'll be comin' home again to you, love
Until the day I do love
P.S. I love you, you, you, you “
Lo ripete per altre due volte e conclude cantando con energia “I LOVE YOU!”
Lo guardo tentando di contenere la mia gioia e lui dice “Devo perfezionarla un po’.. t-ti è piaciuta?” poi posa la chitarra a terra.
Sto sorridendo come se fossi in paradiso e dico “Paul.. è bellissima.. n-non so cosa dire. E’-è dolcissima!” Poi lo abbraccio mettendo le braccia attorno al suo collo. Sono felicissima e dico “Grazie, grazie, grazie.. Nessuno mi aveva mai dedicato una canzone.. grazie, grazie ed ancora grazie.. ti amo…”
Mi abbraccia dolcemente e dice “Sono contento che ti piaccia..Ma avrei potuto fare di meglio.. considerando il significato che hai per me..”
Mi stacco da lui e dico “Paul..Ma che dici?! E’ bellissima! Per miracolo non sono morta o non mi sono sciolta!”
Sorride e dice “Sei troppo buona..”
“No, non sono troppo buona.. questa non è bontà è ONESTA’ caro mio.”
Ride e dice “Si, si vabbè..”
“Hey, McCartney.. non starai mica dubitando di me?!”dico dubbiosa.
“Hahaha Ma certo che no.. ma avrei potuto fare di meglio. Chiudiamo qui la questione..”
“Pff, il giorno in cui diventerai famoso capirai che quello che stai dicendo è una grandissima cavolata.”
“Vedremo…” poi mi bacia lasciando cadere entrambi sul letto.
Finito il bacio appoggio la testa sul suo petto e lui mi tiene stretta tra le sue braccia e rimaniamo in questo modo per una decina di minuti.
La porta si apre lentamente in silenzio e si affaccia John. Paul non se n’è accorto ma, d’un tratto John a bassa voce dice “Scusate se disturbo ma.. tra circa mezz’ora, dovremmo tenere un concerto..” io e Paul ci alziamo e, insieme agli altri, andiamo al locale dove avrebbero suonato.
Solita storia del Cavern: Ragazze esaltate che urlavano come delle pazze e che li spogliavano con lo sguardo.
Una ragazza con gli occhi grigi e i capelli neri come la pece si avvicina a Paul il quale mi teneva per mano. Questa ragazza sa l’inglese e si rivolge a lui così “Hey Paul, che ne dici di vederci stasera a casa mia dopo il concerto.. sai per una semplice serata tra amici.. il mio letto è abbastanza grande per tutti e due..” io shockata guardo Paul che tiene ancor più stretta la mia mano e dice “Non so chi tu sia, e in ogni caso.. NO!”
Ci avviamo verso il Palco e la ragazza mi prende per il braccio e dice “E tu, rossa, chi dovresti essere?!” stavo per rispondere ma Paul dice “Lasciala in Pace, è la mia ragazza!”
La ragazza ride e dice “Ah, preferisci lei a me?! Io sono conosciuta ovunque e posso farti felice, sai sono molto esperta nel campo a contrario di questa ragazzina che sembra tanti una bambina, piccola tu che hai esperienza di certo puoi darmi consigli.” Paul, tentando di mantenere la calma dice “Sei conosciuta ed esperta per il semplice fatto che sei una ragazza facile, e non mi piace. Oh e.. si, preferisco lei di gran lunga perché è sincera, devo andare.”
La ragazza era stata spiazzata da quelle parole; io e Paul andiamo dietro le quinte e lì io dico “Paul.. grazie mille.. non credevo tenessi tanto a me. Ma una cosa di quel che ha detto è vera..” arrossisco un po’ e dico “.. s-sono inesperta..”
Lui posa la chitarra a terra e mi abbraccia dolcemente poi dice “A me non importa.. tu sei la ragazza che mi rende felice e poi.. l’essere inesperti non è negativo, significa che sei una persona onesta che non si fidanza tanto per..” poi George dice “Ma che è successo la in mezzo?”
Paul dice “Storia di ogni sera.. intendimi…”
George spalanca gli occhi e annuisce, Pete dice “Paul, forse è meglio che non stia tra il pubblico.. sapete com’è Amburgo.. può succedere di tutto..”
Paul dice “Infatti Pete.. La fortuna di questo palco però è che ai lati è protetto.. ci sono spazi vuoti coperti dal sipario, quindi.. Se vuoi, Abbey, puoi stare lì..” mi sorride.
Geo aggiunge “Non vorremmo che ti succeda qualcosa..” poi Stu dice “Alla fine è un nostro dovere proteggerti.”
“Grazie mille.. siete fantastici ragazzi, starò al lato del palco.” E gli sorrido poi John dice “Ragazzi, si va in scena.”
I ragazzi salgono sul palco ed io vado al lato.
Verso la fine Paul si avvicina al microfono e dice “E per concludere, vorrei dedicare questa canzone ad una persona davvero molto speciale per me.. è la mia vita...” cominciano a suonare “Love me tender” di Elvis e Paul mi fa un occhiolino.
Arrossisco completamente. La canta benissimo.. sento tutte le urla delle ragazze ma non m’importa.. a me importa solo di stare qui con Paul..
Finito il concerto, i ragazzi scendono dal palco e lasciano i loro strumenti. Mi dirigo in fretta verso Paul e lo abbraccio dolcemente riempiendolo di baci sulle guance.
Dopo la mia interminabile serie di baci sulle guance dico “Paul.. sei il ragazzo più dolce di questo mondo!”
Paul mi solleva e mi abbraccia dolcemente e mi bacia.
“Haha dovevo pur cantarti qualcosa .. come minimo…” dice sorridendo e, ricambiando il sorriso, dico “Ma hai già cantato per me.. e mi hai scritto una canzone.. cosa posso volere di più da te?”
“Tu non sei come le altre.. te lo dirò all’infinito. Jade mi pregava di cantarle canzoni, voleva che dicessi anche il suo nome.. ovviamente per far ingelosire quell’altro tipo..” poi abbassa la testa.
Tenendogli il volto con le mani dico “Non pensarci.. dai.. io non ti costringo a fare nulla, hai la più completa libertà.” Gli sorrido dolcemente.
Mi bacia e dice “Vedi perché ti amo? Non la trovo più una come te..”
“Come me mai, meglio di me sempre..”
“Hahaha, NO. Non ce ne sono meglio, fidati.” Mi bacia la fronte e sorride.
Dopo di che arriva John e dice “Hey Paul, come mai non hai cantato quella canzone di cui mi avevi parlato.. quella che avevi scritto…Ricordi?”
“Ho preferito di no.. avrei potuto fare di meglio, John.”
John stupito dice “Ma va la Paul! E’ bella, che cavolo dici?!” io intervengo e dico “John ha completamente ragione.”
John: “Quindi te l’ha già cantata?!” io annuisco sorridente e dico “E’ la canzone più dolce che abbia mai sentito..”
Paul dice “Dai finiamola qui.. torniamo a casa.. sono molto stanco..” tutti annuiscono e fuori dal locale dico “Stai bene Paul? Sei pallido e molto…”
“Tranquilla Abbey… è solo stanchezza…” e in quel momento le sue ginocchia davano segni di cedimento.
Io lo tengo fermo. George arriva subito e mi aiuta a farlo restare in piedi. Un po’ preoccupata dico “Paul, se fossi stato bene non saresti quasi caduto..” lui continua “Ma no! No.. sto bene. Ti ripeto che sono stanco.”
Io annuisco e dico “Almeno lasciami portare la tua chitarra, così non avrai nessun peso..” Paul esita così dico “Paul, è un ordine. Dammi quella chitarra.” Dico con tono serio.
Alla fine me la da, gli bacio la guancia e dico “Bravo..”
Dopo una decina di minuti arriviamo a casa Paul si butta sul letto. Poggio la chitarra sul ripiano più alto dell’armadio poi torno in soggiorno dai ragazzi.
Geo dice “Come sta Paul?” io dico “Non so.. si è buttato sul letto.. non gli ho chiesto nulla.. spero non sia successo nulla però.”
Interviene John dicendo “A dire il vero lo vedo un po’ strano da una settimana circa..”
A quel punto decido di tornare da Paul.
Mi chino di fronte a lui: Dorme.. che dolce.. si è addormentato subito, dev’essere proprio stanco.
Mi scappa un sorriso così gli tolgo delicatamente le scarpe e lo copro. Mi chino un’altra volta e lo guardo, poi gli accarezzo la guancia più volte.
Paul si sposta più in dentro lasciando dello spazio al bordo del letto, io ne approfitto per sedermi accanto a lui e gli passo una mano tra i capelli. Poi gli tengo la mano.
In quel momento entra George che silenziosamente di siede sul mio letto e dice a bassa voce “State davvero bene insieme..” non dico nulla e mi limito a guardare Geo sorridendo il quale continua dicendo “.. Abbey.. non dirlo a Paul ma.. quando eravamo piccoli, mi confessò di avere una cotta per te e sono più circa 8 anni che ti ama ormai.. e tutti quei baci sulla guancia che ti dava o tutti quegli abbracci erano un modo per dirtelo.. non ha mai avuto il coraggio di esprimerlo a parole, ha sempre avuto paura che la tua reazione lo ferisse...”.
In quel momento guardo Paul e arrossisco un po’.. se fosse stato sveglio l’avrei abbracciato e riempito di baci.. però mi limito e dargli un bacio sulla guancia.
Dopo il bacio Paul tiene stretta la mia mano e l’avvicina al suo petto, riesco a sentire il battito del suo cuore…
George guarda il tutto sorridendo e dice “Perché non dormi con lui? Insomma.. se ti tiene la mano anche nel sonno.. sarà difficile che lasci la presa..” e ridacchia un po’.
Gli sorrido e dico “Non è adorabile quando dorme? Insomma da sveglio è anche meglio ma lo adoro con tutto il cuore…”
Geo dice “Senti… se posso saperlo, cosa ti ha fatta innamorare di Paul?”
“Mah.. non saprei .. tantissime cose ma la cosa più importante è la sua forza.. è forte ma molto fragile.. è gentile e dolce con tutti e forse questa è la cosa che lo fa soffrire.. Ho visto Paul piangere tantissime volte ma sono rare le volte in cui si sfoga completamente. Credo che l’ultima volta in cui l’ha fatto è stato il giorno dopo che tornai.. “
Geo dice “Non me l’hai mai detto…” “Beh te lo dico ora.. c’era anche John. Avevamo appena finito di addobbare la casa, lui si ricordò dell’ultima volta che l’addobbò con sua madre e scoppiò in lacrime.. e posso giurarti che non c’è cosa peggiore che vederlo piangere, in quel momento e come se il mondo mi crollasse sulle spalle, cose se mi stessero pugnalando.. Darei tutto per vederlo sorridere, è la cosa migliore che abbia mai visto. Si lo so.. sono troppo smielata ma cosa posso farci? Sono così.. anche io ho le mie debolezze eccome se ne ho e lui è una di quelle.. ti confesso che quell’anno a Parigi è stato l’inferno. Amavo stare con i miei zii, ma la gente è di una falsità unica ormai lo so.. e sembrerò esagerata ma; voi siete la mia famiglia.. l’unica cosa per cui vale la pena sorridere. Il giorno in cui non potrò più avervi accanto potrò fare anche la fine più miserevole. Credimi.. ti parlo con il cuore in mano George..” poi mi giro verso Paul e gli accarezzo la guancia.
George si alza e mi abbraccia poi dice “Su di noi puoi sempre contare.. non ti lasceremo mai. Ma pensiamo al presente. Sei qui con noi, proprio com’è giusto che sia. Facciamo una cosa.. domani ti vengo a svegliare presto, ovviamente senza svegliare Paul, così andiamo ad un bar e portiamo la colazione. Sempre se ti va eh.”
Entusiasta dico “Certo biscottino! Beh ma dobbiamo andare a dormire.. sono le 2 inoltrate sai com’è.. sono una dormigliona. In ogni caso domani mattina per le 8 andiamo giù. Paul non sarà una mangione come te ma se sente odore di cibo si sveglia subito.. è fatto così..”
Geo annuisce, mi bacia la guancia e dice “Buona notte Abbey.. a domani.. mi raccomando che ci conto eh!” poi mi fa l’occhiolino. Sorridendogli dico “Certo Joj, buona notte anche a te e agli altri..”
Lui esce silenziosamente dalla stanza e chiude piano la porta. Spengo la lampada e mi metto a dormire vicino Paul. Appena mi metto sotto le coperte lui mi avvolge con le sue braccia.. mi addormento poco dopo...
*RACCONTA GEORGE*

Entro in soggiorno e trovo solo John che, con tono malizioso, mi dice “Hey, che hai fatto li dentro?” sospiro e dico “Niente, ho parlato.. e come puoi pensare che io possa fare cose simili con Ab? Insomma, è fidanzata con uno dei miei migliori amici.. lei e Paul si fidano ciecamente di me! Sei senza speranza John..” dico un po’ agitato.
“Hey, hey! Calmati Geo.. ma senti.. sicuro di non avere una cottarella per Abbey?”
“John… sono fidanzato. Okay, è una bellissima ragazza.. ma non ho n-nessuna cotta per lei!”
“Va bene, va bene… ma ho i miei dubbi. Forse meglio dormire.. buonanotte..” John si alza per spegnere la luce.
Lo blocco dicendo “A-aspetta John..” lui si gira e dice “Che c’è? Vuoi ammetterlo..?”
“No, John… In camera mi ha detto tutto quello che prova per Paul.. Lo ama davvero tanto. E.. santo cielo.. è una ragazza dolcissima..”
John perplesso dice “Avevi dubbi per caso?”
“No, no.. ma il punto è che forse…” mi blocco pentendomi di quello che ho detto.
“Forse..? Vedi, hai una cotta Geo.. Ammettilo. Su via! A me lo puoi dire.”
“No John.. niente stavo formulando male la frase.. b-buonanotte.” Mi ranicchio sotto le coperte e John perplesso spegne la luce.
Forse mi piace un po’ davvero.. Nah, siamo amici. Sarà semplice affetto, certo è davvero bella ma, cavolo.. sono fidanzato con Amy! Non posso tradirla io l’amo.. Sono sicuro che non è niente più che affetto. Tanto affetto.. troppo…Aaaah! Basta! Voglio dormire, me lo impongo!!
Un attimo.. ho fame! Tutto questo pensare mi sta facendo venire fame.. Sono le 3 e tra circa cinque ore devo andare al bar con Abbey. Magari se dormo non penso al cibo. Si dev’essere così.. Poco dopo George si addormenta.
*LA MATTINE SEGUENTE*
*RACCONTA ABBEY*

Sento qualcuno scuotermi lievemente “Abbey… Abbey.. svegliati…”

Continua nel prossimo capitolo!

***Spazio dell’autrice: Salve o Popolo di fedeli lettori e lettrici ( o viceversa xD)! No, non vi siete liberati di me.. non ho smesso di scrivere. Scusatemi tanto per il ritardo ma ho avuto tantissime cose da fare, poi la scuola è ricominciata ed ha sballato tutto! >.<
Ma, tornando a noi.. Personalmente questo capitolo mi è sembrato un po’ fiacco, spero tanto di non avervi deluso.. : /
In ogni caso, alla fine tutto si è sistemato tra Abbey e Paul. E no! La nostra coppia perfetta non poteva sciogliersi..ma attenzione c’è il colpo di scena di George! Hehe. xD
Eh vabbè, poi c’è John che legge nella mente di tutti e che è diventato il prete della compagnia a furia di sentire le confessioni di tutti.. Sono cose che capitano nella vita! :’)
Secondo voi è davvero innamorato o magari è una cottarella passeggera, o magari solo troppo affetto nei confronti della nostra rossa dagli occhi color acquamarina? Anche stavolta.. MISTERO.
Spero vi sia piaciuto questo capitolo.. e ringrazio chi segue e mette tra i preferiti, chi recensisce e che legge in silenzio. Sono arrivata a quasi 200 lettori non ci credo!! E la storia la pubblico da meno di un mesetto, sono così contenta! Vi adoro tutti! ♥
Ci sono decisamente troppi punti esclamativi… vabbè. Non vi annoio più. xD Grazie per la pazienza di leggere tutto, anche il mio spazio. Grazie tante, davvero.. è molto importante per me, è una conquista! :’)
Al prossimo capitolo! ♥

-TheNowhereGirOfYesterday-

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Capitolo 8
*** I will ***


Qualcuno mi scuote lievemente e sussurra il mio nome. Apro gli occhi e vedo Geo, lo saluto con la mano.
Mi sorride “Buon giorno.”dice per poi mostrarmi l’orologio.
Sono le 8 meno un quarto. Capendo quel che vuole dire annuisco e mi alzo con cautela dal letto per non svegliare Paul.
Dopo essermi alzata mi giro verso Paul che dorme beatamente. Mi chino sulle ginocchia e gli bacio la guancia, quando mi alzo lui abbraccia il cuscino ed io gli alzo la coperta fino alle spalle.
 “Io ti aspetto in soggiorno.” Annuisco, prendo i vestiti ed entro in bagno.
Dopo nemmeno una decina di minuti esco: Paul dorme ancora. Raggiungo Geo in salotto ed usciamo silenziosamente dato che anche John sta dormendo.
Durante il tragitto lui non dice nemmeno una parola così rompo il silenzio “Tutto okay Joj?”
“Eh? Ah.. si, si.. tutto okay.. sono solo un po’ assonnato..”
Nel contempo arriviamo al bar. Io prendo solo una tazza di latte mentre Geo prende un cornetto al cioccolato ed un cappuccino. Infine prendiamo le cose per gli altri e torniamo a casa trionfanti.
Entro con cautela nella stanza mia e di Paul, che dorme come l’avevo lasciato.
Poggio sul comodino accanto a lui la colazione ancora calda. Come immaginavo, dopo pochissimo tempo comincia ad aprire gli occhi ed infine con un filo di voce dice “C-cos’è quest’odore..?”
“La tua colazione, Paul.”
Si alza di scatto e dice “Ma q-quale colazio…” si gira verso il comodino e non finisce la frase, si stropiccia gli occhi e poi si volta verso me.
Sorridendogli dico “Che c’è? Non posso comprarti la colazione..?”
“M-ma non dovevi disturbarti..” dice con sguardo dolce e con tono entusiasta.
“Dovevo eccome ma non mi sono mica disturbata..” gli faccio l’occhiolino, mi alzo dal mio letto e mi siedo su quello di Paul.
“Grazie tante Abbey… davvero.. Era da tantissimo tempo che non facevo una colazione decente o meglio.. è da tanto tempo che non faccio colazione!”
Gli sorrido e dico “Beh, che aspetti? Non puoi gustartela fredda..”
Fa una risatina, mi bacia la guancia e prende la colazione; con tono dolce dice “Ti va di dividerlo?”
Io scuoto la testa e dico “No, no.. Io e Geo abbiamo fatto colazione lì dato che non resistevamo. Figurati che voleva mangiarsi altri cornetti ma stranamente s’è trattenuto.” Per poi fare una risatina.
Paul si mette seduto ed addenta il suo cornetto alla crema, dopo aver ingoiato il boccone dice “M-ma è buonissimo..!”
Finisce subito la colazione. Mi guarda, il suo sguardo è profondo.. riesce a penetrare nel profondo e ,come al solito, mi perdo nei suoi bellissimi occhi color nocciola con delle sfumature sul verde.
Abbasso lo sguardo e dico “Perché mi fissi.. in questo modo?”
“Perché sei  stupenda…” si avvicina a me, mi tiene il viso con le mani e mi bacia lentamente ma con passione.
Dopo il bacio lo guardo sorridendo e, facendo una risatina, dico “Dava di crema, o cornetto mio adorato! Mi conceda il piacere di un altro bacio.”
Prendendomi per i fianchi dice “Ma certo che ve lo concedo, signorina.” Avvicina lentamente il suo volto al mio e mi bacia ancora. Vorrei che questo momento non finisse mai quindi ricambio il bacio mettendo le braccia attorno il collo di Paul.
Quel bacio si scaturisce in un abbraccio dolce che mi avvolge completamente, sono due mesi che siamo fidanzati oramai e non mi sembra ancora vero.. è un sogno, è il mio sogno fatto realtà.
Mi stringe più forte a lui “Ab.. questa è quel che ho sognato da sempre, adesso è la realtà.. ma è la nostra realtà. Non lasciamo che qualcuno la distrugga o che si metta tra noi due.”
E’ come se i nostri pensieri convergessero, eppure siamo solamente due semplici ragazzi di una piccola città inglese, quale Liverpool, che tentano di seguire i propri sogni.. il mio l’ho raggiunto: Stare con Paul.
Questo ragazzo è determinato, pieno di vita e d’iniziativa, ha tanti sogni e riesce a portarli a termine eppure sono confusa..
Lui non voleva venire ad Amburgo.. avrebbe rinunciato a tutto per me, una ragazza che un tempo era come una sorella.. “Paul.. m-ma tu … “ sento qualcosa che mi blocca, non vuole farmi proseguire nel discorso..
“Ma io…?”
“Tu non volevi venire ad Amburgo.. avresti rinunciato al tuo sogno per stare con me..?” sciolgo l’abbraccio  e tengo il viso basso.
“Certo, ma tu sei il mio sogno..” dice alzandomi il viso.
Per un po’ lo guardo negli occhi poi abbasso nuovamente lo sguardo “Ma io sono solo una ragazza, là fuori ci sono tantissime ragazze che valgono più di me, che ti meriterebbero, che ti renderebbero felice.. io non credo di saper fare nulla di tutto ciò..”
Si morde il labbro e poi prende un respiro “Guardami negli occhi, per piacere.”
Non so il perché, ma è come se non ci riuscissi, gli occhi mi si riempiono di lacrime all’improvviso e la mia visione è offuscata da esse, una lacrima mi riga il viso.
“No, ti prego non piangere.. è la cosa peggiore che mi possa mai accadere.” Mi asciuga le lacrime. Lo guardo.
“Non esistono ragazze migliori di te, ragazze che sappiano rendermi felice come fai tu. Non desidero altro che averti al mio fianco, mi basta questo per essere felice. Sono i piccoli gesti che mi rendono felice, quelle cose improvvise che riescono a far cambiare la giornata, quelle piccole cose che fanno tornare il sole.. sono come l’arcobaleno dopo la pioggia: provi sollievo, ti rialzi. E’ questo che amo di te, sei speciale.. non ci sono parole a sufficienza per descriverti..”
“Quindi non andrai via..?”
“Ma certo che no, Abbey! Te lo prometto, è disumano farti soffrire. Sei una ragazza talmente dolce e sincera da far sciogliere i ghiacciai, non è che il riscaldamento globale lo stai provocando tu?”
Inizio a ridere ed asciugo le ultime lacrime che rigavano il mio viso.
“Sei così bella quando ridi.. ma non solo.” Dice con tono dolce “Perché mi hai fatto quella domanda..?”
“Paura.. tanta paura..”
Mi guarda con un’aria interrogativa ma probabilmente sa di cosa sto parlando.. “Paul.. ho paura di perderti. Non ho nessuno oltre te ed i ragazzi, ho perso tutti e tutto e mi sento così dannatamente inutile!”
“M-ma.. non lo sei tesoro, non lo sei assolutamente. So cosa significa perdere qualcuno ch’era un pilastro essenziale della tua vita ma hai me, i ragazzi.. Amy, Cyn, Mary… non ti lasceremo sola.”
“Lo spero..” sospiro guardando fuori dalla finestra ormai persa nei miei pensieri, persa nelle mille cose  avrei potuto fare se solo avessi avuto una vita normale senza tutti quei problemi..
“Aw, vieni qui dai..” apre le braccia ed io mi abbandono a lui lasciandomi accarezzare da forse l’unica persona che è riuscita a dare un senso alla mia vita ma, nonostante ciò, quei pensieri non mi lasciano andare.. comincio a ricordare lentamente tutto quel che accadde quel giorno, tutte le immagini, tutti flash.. com’è crudele certe volte la vita.
Non hai scampo. “Avrei potuto fare qualcosa per loro, avrei potuto salvarli..”
“Avevi solo dodici anni e.. non avresti potuto far nulla comunque..”
“Ma avrei potuto provarci! Se solo non fossi stata bloccata da tutta quella stupida paura avrei potuto fare qualcosa..”
“Abbey, la stessa cosa vale per me quando penso a mia madre.. erano già in ospedale, s-se non hanno potuto fare nulla i dottori non credo che noi avremmo potuto fare qualcosa.”
“Forse noi no ma lui si!”
“Chi lui..?”
“Dio! Tanto buono, tanto caro che non ammette ingiustizie e poi? Lascia morire tutta la mia famiglia, credi sia giusto? Sai quante volte ho pensato al suicidio? Sai quante volte ho provato a suicidarmi? Perché m’avete fermata? Non avevo nulla in cui credere, non so se ce l’ho..”
Rimane in silenzio a guardarmi basito dalle mie parole.. “Tu! Ti mi fermasti! Perché?”
“Perché non si può sprecare una vita a caso.. e poi, non sarò un ragazzo estremamente religioso ma lui certo non voleva che morissero, deve pur esserci qualcosa di buono ch’è successo in seguito, pensaci, non posso dirti io ciò ch’è buono o no...”
“Hai ragione, ci sono state cose buone.. tu ad esempio, il tempo passato insieme, non m’hai lasciato sola a me stessa, mi hai aiutata ad andare avanti. Scusa i miei sfoghi.”
“Ma no, sfogati quanto e quando vuoi. Sai qual è il segreto per vivere bene? Non tenersi tutto dentro, parlare.. magari non posso aiutarti molto ma posso confortarti e starti vicino, stai pur certa che io non andrò via.” Dice baciandomi la guancia.
“Grazie di tutto ancora una volta..” lo bacio sulla punta del naso.
“Non c’è di che.”
Bussa qualcuno alla porta “Avanti!” dice Paul con tono di voce lievemente più alto.
Aprono la porta: è Geo.
“Tutto okay? Sentivamo i toni più alti e c’eravamo preoccupati..”
“Si, è tutto apposto..grazie d’esserti preoccupato, non dovevi..” dico voltandomi verso di lui.
Probabilmente s’era accorto dei miei occhi rossi per le lacrime ma si limita a poco “Dovevo, sei una delle persone più importanti .. scusate per aver interrotto qualcosa.”
“Tranquillo, parlavamo..”
“Ah, è venuto poco fa il gestore del Top Ten e ha detto che stasera saranno quattro ore piene di concerto..” dice George visibilmente scocciato dalla notizia.
“No, ma che palle! Da che ora?”
“Dalle 11,30 pm.. faremo le ore piccole. Tieniti stretta Abbey, sai che gente sta qui..”
“Certo, mi preoccupa abbastanza.. spero ci paghino un po’ di più..”
Si sente John, dalla stanza accanto, urlare “No, 10 sterline da spartire in cinque come al solito!”
“Ma è una fregatura! L’affitto non si paga da solo..” dice Paul scocciato
“Scusate se m’intrometto ma ogni quanto lo pagate?”
“Ogni settimana.. oggi, dopo il concerto dobbiamo pagarlo, ancora.” Dice Paul per essere poi interrotto da Geo che continua “E sono 50 sterline.”
“Ragazzi, posso darvi una mano.. sapete che non è un problema per me.”
“No, no, tranquilla..ce la facciamo..” interrompo Paul posando l’indice sulle sue labbra “Credo che quelle 10 sterline circa che vi restano non bastano per cinque persone, non voglio che voi rinunciate a qualcosa. Nel caso ci fosse bisogno, io ci sono.” Dico facendo l’occhiolino.
“Grazie ma ti ripeto che non c’è alcun bisogno, tienili per te..” dice Paul baciandomi la fronte
 
*VERSO LE 11 DI SERA*
 
Il pomeriggio è passato alquanto in fretta dato che ci siamo fatto un giro per Hamburg e abbiamo dormito il pomeriggio.. i ragazzi, nonostante dormano profondamente la notte, sono molto stanchi e si vede molto bene dai loro visi distrutti.
Durante il pomeriggio ne ho approfittato anche io per rilassarmi: Paul dormiva mentre m’abbracciava come se fossi il suo cuscino mentre io mi rilassavo accarezzandolo un po’.. ma alla fine anche io ho ceduto e un’oretta di sonno l’ho fatta anche io..
Tornando al presente: i ragazzi sono già pronti.
“Sei pronta, Ab?”
“Si, devo solamente mettere un po’ di trucco..”
“Perfetto, ma stai bene anche solo così..” dice facendomi l’occhiolino come solamente sui sa fare.. nell’unico modo che mi fa sciogliere lentamente.
“Certo.. dai vado sennò facciamo tardi.” Dico ridacchiando
“Hey non mettere in dubbio la mia parola!”
Intanto ero già dinanzi lo specchio a truccarmi “Certo che non la metto in dubbio.” Dico mettendo a posto la matita e prendendo il mascara, vedo Paul dietro me che sorride dolcemente guardandomi; ricambio il sorriso, metto il rossetto rosso e ripongo il make-up nella mia borsa. Lui è scomparso e non trovo neppure il mio cappotto, era in soggiorno!
Lo vedo ritornare con il mio cappotto in mano, me lo porge “Ti sta davvero bene questo vestito, mette in risalto i tuoi occhi..” dice con tono dolce
“Ma tante grazie caro!” lo bacio sulla guancia e prendo il cappotto che mi porge.
Una volta infilato usciamo tutti assieme per dirigerci al Top Ten. Non appena all’uscio della porta mi porge il braccio “Mi concede l’onore di tenerla sottobraccio, miss McCarthy?”
“Certo Mr McCartney, facciamo come i vecchietti.” Dico prendendolo per il braccio ridendo. Gli altri ragazzi ridono. Lui ridacchia e tenta di restare serio “Ah si? E’ molto simpatica, Miss!” dice facendomi una linguaccia.
“Modestamente so d’essere molto simpatica, ha-ha.” Dico con tono sarcastico facendo una risata alquanto strana e spudoratamente sarcastica.
“Ma cara, io non ero affatto ironico.”
“Io ero seria nella mia ironia..”
Interviene John  “Abbey, sul serio, Paul ha ragione.”
“Va bene, va bene.. vi credo. Comunque siamo arrivati..” detto ciò Paul passa dal tenermi sottobraccio a tenermi per i fianchi, stretta a sé.. come se avesse paura che qualcuno mi portasse via o che mi facesse del male. Non dico nulla per il tragitto entrata-dietro le quinte, tento di non farci caso ma è impossibile : tutte le ragazze mi guardano male, sento un’atmosfera molto negativa attorno a me. Devo essere sincera? Non mi piace.
Ma se sono la sua fidanzata e lui sta diventando famoso beh, credo che dovrò farmene una ragione. Sarà la realtà quotidiana.
In ogni caso, nonostante sappia che mi ama sul serio, si rafforza sempre la paura di perderlo.. lui è la “Chiave di volta” della mia vita: se mi privano di lui, tutto è vano, nulla ha più senso..
Sul serio, ha dato una svolta decisiva alla mia vita, mi ha fatta passare dalla ‘Ragazza triste che piange la notte’ alla ‘Ragazza felice che vive la sua vita’.. l’avrò ripetuto miliardi di volte ma ci tengo a tenerlo presente.
Durante il tragitto mi tengo stratta a lui ma una ragazza si mette dinanzi a noi, ancora una volta.
Ma ora non perde alcun tempo e dice “Scusaci ma è tardi, dobbiamo andare.”
Mentre c’allontaniamo la ragazza urla “Hey, ma raggiungimi dopo il concerto!”
So che è un modo per farmi male, non dovrei crederle.. ma mi fa male sentire queste cose.
D’un tratto Paul si volta, alza il medio, la manda a quel paese e si rigira per continuare la strada con me.. diciamo che son rimasta abbastanza stupefatta da quel gesto. E’ solito essere un gentleman in particolare con le ragazze anche se gli recano molto fastidio.
Alla fine, anche lui è umano, anche lui ha ceduto.. personalmente mi piace quando cede. Perché? Perché esce quel Paul scalmanato, diretto che ho conosciuto solo in poche occasioni.
Giunti dietro le quinte lo prendo in disparte “Paul.. come mai hai fatto quella cosa..?”
“Semplice, mi da fastidio che debbano sempre fare così, solo per tentare di passare una notte, una stupidissima ed inutile notte, con me.. dovranno prima imbottirmi di alcol e droga per convincermi. Lo so che non è da me fare certe cose ma se arrivo al limite, beh.. “
Lo blocco baciandolo; dopo lo guardo ridacchiando, involontariamente la mia risata diventa la sua “Faccio tanto ridere?”
“No.. mi fa ridere pensare alla sua faccia dopo il tuo gesto.. davvero, ti adoro ogni giorno di più..”
La sua espressione s’addolcisce di colpo: fa un sorrisino adorabile, mi prende per i fianchi e mi fa stare alla sua altezza stando faccia a faccia con me. Lentamente s’avvicina fino a far sfiorare i nostri nasi “Hey McCartney, che vuoi fare?”
“Indovina, dai..” dice con tono basso guardandomi negli occhi.
Aaah lo adoro quando fa così! Insomma lo adoro sempre ma se fa così mi fa sciogliere.. gli tengo il viso tra le mani, gli accarezzo le guance e lentamente lo bacio.. le sue labbra dolci, rosee e morbide sembrano essere state create apposta per me calzare con le mie carnose e spesso coperte da un rossetto.
Si poggia al muro alle sue spalle portandomi con sé, mi lascio trasportare.. mi sento al sicuro.
Mi tiene per i fianchi e appoggia la sua fronte alla mia, lo bacio sul naso senza pensarci due volte e lui risponde con un bacio sulla fronte.
Lo abbraccio dolcemente appoggiando la testa sulla sua spalla, lui ricambia l’abbraccio e m’accarezza la schiena.. vorrei che questo momento non finisse mai ma, ahimè, veniamo interrotti: George, timidamente, si avvicina “Ehm.. Scusatemi ma dobbiamo suonare..”
“Certo, grazie d’avermi avvisato.” Dice Paul sorridendogli, poi torna a posare il suo sguardo intenso e penetrante su di me “Puoi aspettarmi qui, non vorrei che ti succedesse qualcosa.”
“Tranquillo, starò nei pressi del palco.. devo abituarmi. E poi è impossibile per chiunque resisterti.”
La dolcezza espressa dal suo volto aumenta sempre più, con una mano mi abbraccia, con l’altra mi accarezza il viso “Beh, dovranno resistere perché tu sei l’unica che amo, sei la ragazza che ho sempre sognato.. love you forever and forever, love you with all my heart..” mi bacia sulla guancia, prende il suo strumento e sale sul palco poiché era già in ritardo.
Esco da dietro le quinte e vado tra la folla: per fortuna c’è un tavolo libero proprio vicino il palco.
Vedo Paul salire sul palco con un sorrisone stampato in viso, mi cerca con lo sguardo e  non appena mi trova fa un occhiolino. In contemporanea alla sua comparsa si levano della urla di ragazze che lo acclamano, urlano il suo nome, una tenta addirittura di salire sul palco per baciarlo (Probabilmente).
Ce la farò.. sono solo quattro orette, che saranno mai.. dopotutto, posso guardarlo quanto voglio: mi sta bene.
 
*CIRCA QUATTRO ORE DOPO*
 
Piuttosto tranquille queste quattro ore, per quanto riguarda le ragazze.. per quanto riguarda i ragazzi beh, si sono scatenati, hanno dato il meglio di sé stessi.. mi stupisce che li paghino solo 10 sterline, meritano il meglio.. e, com’è solito dire John loro arriveranno “To the toppermost of the poppermost”.
I ragazzi scendono dal palco, aspetto per circa un quarto d’ora ma non arrivano, comincio a girare per tutta la sala ma nulla: non c’è alcuna traccia di Paul, John, Geo, Stu e Pete.. comincio a preoccuparmi sul serio.
Ma no dai, saranno usciti a prendere una boccata d’aria. Meglio essere ottimisti ogni tanto..
Ogni tanto..un’ansia comincia a persistere, il battito si fa più veloce.
Ma chi voglio prendere in giro? Questa non è Liverpool: è Harmurg! La città dove regnano droga, sesso e rapporti ‘Una botta e via’..Paul non può fare ciò, lo conosco..ma mi preoccupa lo stesso..
Non ci vuole molto per portarsi qualcuno a letto: Droga nel drink e voilà, il gioco è fatto!
Dov’è? Dov’è andato a finire?
 
(To be continued..)
 
 
***Spazio dell’autrice: Ebbene sì, ho ri-aggiornato questa fanfic!
Wow sono passati più di due mesi.. credo di aver cambiato metodologia di scrittura in così poco tempo. Sapete, ho riletto tutta questa fanfic ad un fiato.. ho trovato cose che adesso non avrei mai scritto.
Ma sta a voi giudicare se il mio cambiamento sia in meglio o in peggio..
Btw, che ne dite di questo capitolo? Personalmente non lo reputo un granché ma, nonostante tutto, mi piaciucchia. (?)
Spero di non avervi delusi e spero che vi abbia fatto piacere un mio aggiornamento c:
Come al solito grazie a tutti coloro che leggono in silenzio, seguono, mettono tra i preferiti e recensiscono i miei capitoli.
Ma ci terrei a sapere il vostro parere riguardo questo capitolo, e perché no.. magari anche la vostra parte preferita.. Ci tengo a saperlo, mi piace dialogare con i lettori c:
Quindi, recensite più che potete, risponderò..
Okay, la finisco di annoiarvi.. al prossimo capitolo, lettori!
Love y’all ♥
xxx
-TheNowhereGirlOfYesterday
 
 

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