Rain - Il diluvio Universale (Come andò veramente)

di Isoski_01
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1.1 Dolce notizia ***
Capitolo 3: *** 2.2 Two cats and CAOS ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Rain - Il diluvio Universale (Come andò veramente)

Rain - Il diluvio Universale (Come andò veramente)

 

 

Importante: Harry Potter e tutti i suoi baldi amichetti purtroppo non mi appartengono… se fosse così mi sarei già buttata a capofitto su Malferret e avrei più soldi della regina Madre.

 

 

Un dì Noè nella foresta andò
e tutti gli animali volle intorno a :
"Il Signore si è arrabbiato il diluvio manderà:
voi non ne avete colpa, io vi salverò"

L’arca di Noè


PROLOGO

 

Tutto è iniziato per colpa di Ronald Straccione Weasley e la sua insana capacità di tirarla alla gente.  Eravamo a Babbanologia, quella materia del tutto inutile al genere umano e la Granger blaterava su qualcosa definito da babbani “Diluvio Universale”, ovvero una quantità spropositata di pioggia che in tempi decisamente remoti ( quindi più o meno quando la McGrannit frequentava il primo anno…)aveva stravolto l’umanità cancellandola dal pianeta Terra. L’unico genio sopravvissuto era un certo Noè o Mosè, ora non ricordo. Sono solo sicuro che questo tizio aveva una lunga barba bianca come Silente, e che costruì una specie di grande casa galleggiante dove con la forza rinchiuse tutti gli animali del mondo a coppia ( i primi ad entrare suppongo siano stati Potter e la Piattola, Tiger e Goyle, Canon e la Lovegood). Insomma, questo benedetto diluvio aveva eccitato così tanto il nostro Re che per tutto il giorno si potevano udire i Grifondoro cantare curiosi cori da stadio con parole bislacche in mezzo come “due piccoli serpenti (e sono sicuro non si riferissero a me e Blaise)” o “un’ aquila reale” o anche “ il topo e l’elefante”.

La cosa poi, alla fin fine, non mi avrebbe sconvolto più di tanto ( o almeno più del solito) se tutto ciò non avesse fatto pronunciare allo Straccione la fatidica frase…

  

 

Ci son due coccodrilli
ed un orango tango,
due piccoli serpenti 
e un'aquila reale,
il gatto, il topo, l'elefante:
non manca più nessuno;
solo non si vedono i due leocorni.

L’arca di Noè

Si… proprio quella frase là.

 

“Come sarebbe divertente se anche a Hogwarts arrivasse l’arca con tutti gli animali!”

 

 E mentre salivano gli animali
Noè vide nel cielo un grosso nuvolone 
e goccia dopo goccia a piover cominciò:
"Non posso più aspettare l'arca chiuderò."

Ci son due coccodrilli
ed un orango tango,
due piccoli serpenti 
e un'aquila reale,
il gatto, il topo, l'elefante:
non manca più nessuno;
solo non si vedono i due leocorni.

 

 

Certo Weasley, davvero divertente, uno spasso, DIVERTENTISSIMO. Lo sarebbe anche stato se dopo un’ oretta scarsa dalla tua citazione non fosse scesa dal cielo una valanga d’acqua insolitamente abbondante. E soprattutto se quella pioggia alluvionale a distanza di otto giorno non avesse ancora smesso di scendere e non si fosse allagata l’intera Gran Bretagna!

Che Salazar ci aiuti!

 

 

                              E mentre continuava a salire il mare
e l'arca era lontana con tutti gli animali
Noé non pensò più a chi dimenticò:
da allora più nessuno vide i due liocorni.

Ci son due coccodrilli
ed un orango tango,
due piccoli serpenti 
e un'aquila reale,
il gatto, il topo, l'elefante:
non manca più nessuno;
solo non si vedono i due leocorni.

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** 1.1 Dolce notizia ***


Rain - Il diluvio Universale (Come andò veramente)

 

 

 

Rain - Il diluvio Universale (Come andò veramente)

 

 

Importante: Cho Chang, Lenticchia, Lavanda Brown, la Piattola per fortuna non mi appartengono… riguardo a Draco ed Hermione… vorrei tanto fosse così ma mi sembra decisamente improbabile che accadda.

 

 

 

 

 

CAPITOLO 1.1: DOLCE NOTIZIA

 

“Diamine Blaise! Ci sarà pure un modo, no?”

 

Blaise Zabini guardò con scetticismo l’amico.

 

“Credo che l’unica alternativa sia tuffarsi Dra…”

 

“Tuffarsi?” sbottò il Caposcuola gesticolando con le mani “Quello che indosso è un completo firmato.”

 

“Ah, certo Malferret” disse Harry Potter tuffandosi e superando con poche bracciate lo spazio che lo divideva dall’aula di Trasfigurazione “non sia mai che i tuoi bei vestiti costati fior di galeoni si bagnino un pochino.”

 

“Bagnarsi un pochino? Ma dico, Potter, hai visto il piccolo Oceano che mi separa da te? Mi bagnerò fino all’osso del collo solo intingendoci l’alluce del piede sinistro! Per non parlare del fatto, poi, che la colpa di tutto ciò è solo del tuo amico Lenticchia!”

 

Harry si asciugò la divisa con un semplicissimo incantesimo non verbale. E ghignò in direzione di Draco.

 

“Fai come vuoi Furetto. O ti fai una bella nuotata smuovendo quel tuo culo regale o la McGrannitt ti leverà una ventina di punti per essere arrivato in ritardo. Non vedo come possa interessarmi la cosa.

 

 

Draco si innervosì ancora di più e con un gesto rapido buttò a terra la borsa con i libri e le pergamene.

Poi si levò il maglione e la camicia, rimanendo solo a torso nudo,  e si giustificò borbottando qualcosa come “ guarda cosa mi tocca fare” o “pezzenti”. Tutto ciò provocò lo sbavamento di un gruppo numeroso di ragazzine del secondo anno intente ad andare a Divinazione con una canoa.

 

Intanto Harry se la rideva fra se e se, e un ultimo eclatante risolino sfuggì dalla sua bocca quando con stizza Malfoy riemerse dall’acqua arruffato come un pulcino bagnato. Poi lo salutò con un’ultimo sguardo divertito ed entrò in classe.

 

Da parte sua il Principe Serpeverde richiamò abiti e borsa con un semplice “Accio” e si rivestì brontolando.

 

Blaise stava giusto per attraversare a sua volta il canale in miniatura, quando Hermione Granger sbucò alle sue spalle con una busta di plastica in mano.

 

“Ehi, Blaise, aspetta!”

 

“Oh, ciao Herm, stavo giusto per attraversare, vuoi una mano?”

 

Hermione sorrise dolcemente all’amico e fece segno di no con la testa.

 

“Non preoccuparti. Non attraverserò il canale nuotando.”

 

Dall’altra riva Malfoy urlò le sue solite sfrecciatine.

 

Si certo Granger, e che farai, leviterai? Nemmeno una Mezzosangue-so-tutto-io- come te ne sarebbe capace.

 

Hermione con molta classe fece un evidente segnaccio al biondino e iniziò a trafficare con la busta.

 

“Scommettiamo Malferret?”

 

“Oh, dai Granger, vuoi proprio farti umiliare più del solito oggi.

 

La ragazza rimase in silenzio, poi puntò la bacchetta verso quella strana busta arancione e mormorò sotto voce qualche strana parola.

In pochi secondi, quella che sembrava una busta, si gonfiò, diventando un canotto per bambini, sul quale Blaise, da vero gentil uomo la fece accomodare per dirigersi sull’altra sponda.

 

 

Quando scese, Hermione, non potè fare a meno di schizzare involontariamente Malferret in faccia, e senza proferir parola si avviò in classe, lasciando Draco a bollire nel suo brodo.

 

“Ti ha fregato, amico.”

 

“Stai zitto Blaise, ti prego, stai zitto!”

 

 

Ok, diciamolo pure.

La professoressa McGrannitt sembrava un tantino alterata quella mattina

Un tantino TANTO alterata.

Povera donna, come non comprenderla?

La scuola era nel caos, i corridoi inondati e le aule allagate, dei piccoli fiumi dividevano i sotterranei dal piano terra, la Sala grande si era trovata circondata da laghetti e da ruscelli, un mare in miniatura invadeva la guferia e il suo studio stava prendendo le sembianze del Tamigi…

Si, decisamente andava compresa… anche perché oltretutto, a causare quel danno non era stato uno sbadato studente di Tassorosso o un malefico ragazzo di Serpeverde… no!

Altrimenti si sarebbe potuta lamentare con Piton e con la Sprite per una buona mezz’ora, placando il suo animo. Purtroppo il creatore del diluvio universale era stato proprio un Grifondoro, nonché dai capelli rosso acceso… in una parola: Weasley.

Forse Ronald voleva seguire le orme dei gemelli, chissà! Il fatto però era che, nel giro di pochi minuti, si era trovata tutto il corpo docenti (soprattutto Piton visto che la sala comune e i dormitori di Serpeverde erano inagibili mentre la torre dei Grifoni, la sala dei Tassi e quella dei Corvonero totalmente asciutte…) e tutto il corpo studentesco a protestare contro di lei (come se fosse la madre di Weasley!) e un’ inondazione particolarmente violenta al quinto piano.

 

 

 

Così, quando i ragazzi del settimo anno di Grifondoro e Serpeverde la viedero entrare con un diavolo per capello in classe placarono i loro animi. Ovvero smisero di tirarsi boccette di inchiostro e incantesimi come al solito.

 

Sarebbe stato duro dirglielo…

… si, molto, molto duro.

 

Draco stava proprio prendendo bene la mira per infilzare una piuma d’oca nel naso di Potter quando la McGrannit entrò con un’ aria decisamente poco amichevole nell’aula di Trasfigurazione.

Ormai la traiettoria per colpire bene lo Sfregiato era decisamente perfetta, ma vedendo l’espressione che quella vecchia arpia aveva in viso decise di lasciar perdere. Un altro votaccio e avrebbe dovuto ripetere l’anno.

 

“Buongiorno ragazzi.”

 

La prof cercò di rimanere impassibile a Seamus Finnigan che tentava di far evanescere la testa di Nott… tanto dopo la “dolce notizia” che avrebbe dato ai ragazzi sicuramente un paio dei suoi studenti sarebbero finiti dalla Chips con qualche costola rotta e parecchi lividi.

 

“Non so se avete potuto notare quello che sta sconvolgendo Hogwarts negli ultimi giorni.

 

Il giovane Malfoy si battè la mano sulla fronte, come per darsi mentalmente dello stupido.


“Ma certo prof! Come non avremmo potuto notarlo!”

 

Hermione sbuffò.

 

La McGrannit arricciò il labbro superiore.

 

“Grazie della sua importante osservazione signor Malfoy. Ora, se mi concede di continuare… vorrei informarmi che alcune aree del castello sono totalmente inagibili. La cosa mi rincuora molto, ma fra queste vi è la guferia, il campo da Quidditch…”

 

Harry intervenne subito.

 

“IL CAMPO DA QUIDDITCH? E quando tornerà agibile?”

 

“…Se lei Signor Potter mi facesse finire il discorso… dicevo, tra queste aree vi sono la guferia, il campo da Quidditch e i sotterranei, compresi i dormitori di Serpeverde. Rispondendo al signor Potter… rimarranno inagibili a tempo indeterminato. Si signor Nott, ha capito bene, indeterminato. Indi per cui gli studenti di Serpeverde verranno spostati nelle sale comuni di Tassorosso, Corvonero e Grifondoro nel seguente ordine…”

 

Un brusio si levò da i ragazzi e in breve tempo diventò un caos totale.

 

I Serpeverde erano imbestialiti e davano la colpa a Weasley.

 

Hermione, Harry e Seamus cercavano invano di difendere l’amico, che era diventato dello stesso colore dei capelli. Solo un tantino più acceso.

 

Blaise continuava con pazienza a farsi le unghie mentre la Parkinson e la Brown si accapigliavano.

 

Intanto quella povera donna della McGrannit stava cercando il foglio di pergamena dove Silente aveva scritto la suddivisione degli studenti per anno e la loro futura sistemazione –anche se, purtroppo, la conosceva fin troppo bene-.

 

Quando srotolò la pergamena si sentì tutti gli occhi addosso. Soprattutto dei Serpeverde.

 

Si schiarì un po’ la voce e lesse con molta calma e decisione.

 

 

 

 

 

“Gli studenti del primo e secondo anno alloggeranno nella torre dei Corvonero…”

 

 

Merda Blaise! Non stiamo con i corvi!”

 

“Ti è mai importato di loro Dra?”

 

“No, dei Corvonero in generale no. Ma di Stefany Blance, quella bionda con due gambe da paura, si.

 

“Tipico.”

 

 

“…quelli del terzo, e del quarto e metà del sesto anno con i Tassorosso.

 

 

Blaise?”

 

“Si?”

 

“Sai cosa significa questo?”

 

“Che non puoi farti Gemma McDouglas, sesto anno Tassorosso, mora, occhi azzurri e fisico da stupro?”

 

“Oltre a quello, intendo…”

 

“… e metà del sesto e tutto il settimo anno nella torre dei Grifondoro.

 

 

“… ah, questo?”

 

“ESATTAMENTE.”

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

 

Mumble mumbleeccoci con il secondo capitolo! Ringrazio tutti quelli che recensiscono o semplicemente leggono questo sclero mentale della sottoscritta!

Al prossimo aggiornamento!

ISO

 

Ringraziamenti:

 

sweet_puffola_pigmea: Allora, l’idea bacata mi è venuta a epica… quella genia della prof aveva deciso di spiegare tutti i tipi di Diluvi Universali visti nella storia umana… cosa alquanto soporifera! Io ho semplicemente usato quel tempo in modo decisamente più produttivo. Riguardo alla maledetta canzone… lo so, anche io non sapevo come finiva!!! Ho dovuto cercare su internet per usarla nella fanfic. Quindi ci siamo tolti tutti il dubbio! Un bacio e alla prossima!

 

Magicrossy: Simpatica? Io direi demenziale, piuttosto, ghghghg.

 

8marta8:Mhhh… si proprio loro… e vedrai quanti altri animali si imbracheranno in questa spedizione!!! Un bacio. ISO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** 2.2 Two cats and CAOS ***


Rain - Il diluvio Universale (Come andò veramente)

Rain - Il diluvio Universale (Come andò veramente)

 

Importante: Harry fortunatamente non è mio. Ron nemmeno. La piattola neppure… parlando di Draco e di Hermione… beh, non si può mica avere tutto nella vita, vero?

 

CAPITOLO 2.2 : TWO CATS AND CAOS

 

“Allora Potter, mettiamo bene le cose in chiaro… Io NON HO INTENZIONE di dormire nel tuo letto.

 

Harry sembrava piuttosto incazzato e poco propenso alla democrazia in quel momento. Insomma, lui, per colpa di quella demente di una disposizione dei dormitori decisa dal preside aveva dovuto cedere il suo letto al Furetto e andare a dormire in Sala Comune… e quel bastardo viziato aveva anche da ridire?

 

“Forse sei tu Malfuretto a dover comprendere bene… io non ti sto chiedendo di dormire qui. Ma te lo sto ordinando!”

 

Malfoy mantenne ancora una volta la sua solita calma glaciale  e rimase impassibile alla piccola folla di curiosi accorsa per poter vedere cosa cavolo stavano combinando quei due esaltati mentali.

 

“E chi sei tu per darmi degli ordini? Eh, Potty?”

 

“Non chiamarmi POTTY!”

 

“E tu non chiamarmi Malferret!”

 

“Ma non ci penso per niente…”

 

“Sai Potter quel niente dove te lo ficco?”

 

“BASTA!”

 

Ad urlare era stata Hermione Granger, che da parte sua trovava semplicemente infantile un litigio del genere di prima mattina, proprio dopo una stressante nottata passata a studiare Artimanzia.

 

“Allora, adesso si fa come dico IO. Harry, tu dormirai nel tuo letto…”

 

Draco ghignò e Hermione pensò che riusciva a rendersi insopportabile in tutti i momenti.

 

“…e Malfoy starà in Sala Comune.”

 

“Cosa Mezzosangue? IO, nella vostra sudicia Sala da Grifondoro Coraggiosi? Già è tanto che sono qui…”

 

Hermione, spazientita, sbatte nervosamente il piede a terra.

 

“Oh, fai come vuoi, cretino. O dormi in Sala Comune o non dormi. Decidi.”

 

“Credo… credo che prenderò una via più propensa, Granger.

 

Lei scettica alzò un sopracciglio.

 

“E sarebbe…”

 

“Non sono tenuto ad informarti.”

 

“Bene, problemi tuoi.”

 

Esatto, problemi miei.”

 

“Con questo io vado a studiare in biblioteca… e voi vedete di circolare! Non abbiamo messo su un circo di Mandragole!”

 

Hermione girò i tacchi e allungando il passo uscì dalla Torre dei Grifoni, superando una Parkinson schifata dalle loro poltrone morbide e accoglienti e una Greengrass che guardava con aria di sufficienza dei primini che stavano giocando a scacchi.

 

Ma non sapeva cosa ancora l’attendeva.

 

Perché si sa, Draco Malfoy sa essere stronzo e bastardo.

 

O, a volte, tutte e due le cose insieme…

 

Verso le sei e mezzo di quel pomeriggio autunnale Draco Malfoy aveva appena finito di sistemare le sue cose nella sua futura stanza da letto da Caposcuola… singola, con bella vista… se non fosse stato per il fatto che apparteneva a Hermione Jane Granger si sarebbe quasi sentito bene.

 

Aveva preso di soppiatto tutta la sua roba, tanto in quella Torre di malati mentali c’era il caos, e nessuno avrebbe badato a lui, anche se si fosse messo a ballare mezzo nudo la salsa con la Piattola, e aveva portato tutto nella stanza da Caposcuola della Mezzosangue.

 

C’era voluto un bel po’ per sbloccare la miriade di incantesimi di protezione che quella maledetta aveva messo sulla porta. Ma lui aveva tempo, tanto, conoscendola, sarebbe rimasta in Biblioteca fino all’ora di cena, per poi andare a mangiare qualcosa in Sala Grande.

 

E non vedeva l’ora di trovarla tanto incazzata alla vista delle sue cose lì…oh, si….sarebbe stato davvero uno spasso.

 

Anche perché lui non aveva intenzione di mollare quel letto a baldacchino tanto comodo per dormire su uno squallido divano rosso e oro insieme e Finnigan e alla Parkinson.

 

Prese una sigaretta e l’accese con la bacchetta.

 

Inizò ad aspirare il fumo. Lentamente. Voleva impregnare bene quella stanza così candida e pulita con la puzza del fumo.

 

Voleva soffocarla.

 

Come avrebbe soffocato Hermione Grenger.

 

O più probabilmente l’avrebbe fatto lei.

 

Si, vederlo a petto nudo, che fumava spargendo la cenere a terra e che sorseggiava ottimo vino rosso non doveva essere molto piacevole per lei –mentre tante altre avrebbero fatto la fila-.

 

Forse quella convivenza si sarebbe rivelata interessante.

 

Tutto quello che Draco vedeva era solo un po’ di sano divertimento.

 

Solo quello.

 

In biblioteca, intanto, la Grifoncina aveva appena finito di memorizzare un paragrafo importante di Trasfigurazione.

 

Chiuse il libro, lo rimise sullo scaffale e salutò Madama Pince.

 

Vagò un po’ per i corridoi prima di arrivare alla Torre. Insomma… c’era un casino tremendo lì… lei voleva solo un po’ di pace e di tranquillità.

 

Non aveva intenzione di sentire i piagnistei della Brown, le urla della Parkinson, la disperazione di Nott o, ancora peggio, le lagne di Furetto Platinato.

 

Prima di entrare dal buco del ritratto fece un sospiro profondo.

 

Calma Herm.

 

Calma.

Ma lo spettacolo che le si parò davanti di calmo aveva poco e niente.

 

Calì stava sistemando il suo sacco a pelo rosso vicino al camino, ma la Parkinson si opponeva gridando che se lei era l’ospite aveva tutto il sacrosanto diritto di dormire dove gli pareva.

 

Cazzo, Parkinson! Questa è la mia sala comune… decido IO, dove devo dormire o no. Non mi sembra che venga a fare il bello o il cattivo tempo da voi Serpi!”

 

Si ma voi non siete mai stati reduci di una catastrofe del genere causata da qualcuno della nostra casata!”

 

“Lascia stare Ron, adesso!”

 

“Oh, certo… povero nostro Re... intanto sta causando più casino dei Gemelli Weasley moltiplicati per sei.

 

Calì si spazientì. E anche molto.

 

“Non lo ha fatto apposta!”

 

“Ah no? E allor…”

 

Hermione sconsolata stava per scavalcare Nott accasciato a terra quando Ginny le si parò davanti.

 

“Oh Herm… non sai che macello!”

 

“Purtroppo Ginny, lo vedo benissimo…”

 

La ragazzina si voltò proprio nel momento in cui la Greengrass tentava di fare yoga per isolare la mente e Seamus lanciava una caccabomba insieme a Lavanda.

 

La evitò per un pelo, e poi riprese il discorso.

 

“…ah! Ma io non intendevo questo!”

 

Esasperata la ragazza alzò gli occhi al cielo.

 

“Perché, c’è ancora dell’altro?”

 

“Beh, insomma… è meglio che tu veda di persona.

 

Ormai completamente afflitta seguì Ginny, che la portò nella stanza di Harry, Dean, Neville, Seamus e Ron.

 

Proprio quest’ultimo teneva in mano un gattino nero, con dei bellissimi occhi verdi.

 

La Granger lo guardò interrogativa, ma poi capì al volo vedendo che il micio aveva un piccolo sfregio in mezzo alla fronte.

 

E lo sfregio era a forma di saetta.

 

Con fare annoiato chiese: “Avanti, chi è stato.

 

Ron infastidito dal graffiare di Harry lo scrollò a terra.

 

Harry sembrò piuttosto infastidito e così di accoccolò ai piedi di Ginny.

 

La Bulstrode. Era nervosa perché Harry l’aveva minacciata di morte nel sonno se non avesse lasciato in pace due bimbe del secondo anno.”

 

“E quindi…”

 

“…e quindi gli ha lanciato chissà quale frattura. A lei e alle bimbe, intendo.”

 

Hermione prese in braccio il gattino.

 

“E le altre due?”

 

Neville spuntò da dietro l’armadio con due gattine. La prima crema, un po’ arruffata con gli occhi marroni, l’altra un po’ più scura con due occhietti verde chiaro.

 

“Oddio… sarebbero?”

 

Francisca e Elizabeth Douglas. Sorelle gemelle, secondo anno.”

 

Lasciò Harry a terra e prese le due.

 

Poverine… cosa tentava di fargli quella vipera della Bulstrode?”

 

“Cercava di buttarle giù dalla finestra.”

 

“Per quale motivo?”

 

“Seguivano alla lettera gli ordini di Seamus. Disse Ginny ridendo.

 

“E naturalmente vi sembra normale che Seamus costringa due ragazzine di 12 anni a fare qualcosa di illegale alla Bulstrode.

 

Ron sembrava stupito.

 

“Come fai a sapere che era qualcosa di illegale?”

 

Per la centesima volta in quella maledetta giornata, la Grifoncina alzò gli occhi per aria.

 

“Da quando Seamus ha smesso di fare cose legali?”

 

Weasley sembrò pensarci per un po’.

 

“Bah, dal primo anno mi pare.”

 

“Appunto.”

 

“Bene… tralasciamo i particolari… domani troveremo un modo per sistemarli. Per adesso dategli una cesta dove dormire e una colonnina di corda dove affilarsi le unghie…”

 

“Spero tu stia delirando Herm. Vuoi lasciarli così? Non è meglio chiamare la McGrannit e…”

 

“Vuoi far espellere Seamus?”

 

E con questo se ne andò dritta nella sua stanza, sperando di trovare un po’ di pace.

 

Speranza vana, Hermione Granger.

 

 

 

Oddio perdonatemi per il cronico ritardo!!!!

 

Ma è colpa di word, maledetto… si era mezzo fracassato…scriveva in caratteri russi -.-

 

Quindi, dopo le delucidazioni passo ai ringraziamenti.

 

Shild e Lic_GyM: Povero Draco? Ma povera Herm… non sa ancora cosa l’aspetta!!! Baci ISO

 

8marta8: Un mandrillo? Mi dispiace ma ormai lo vedo solo in veste di furetto depravato e platinato….ghghgh

 

Magicrossy: Mhhh… no, no…qui si tratta di pura demenzialità! Purtroppo la mia mente partorisce solo questo.

 

Malfy:Anche io loVVO la coppia Draco-Herm… sono semplicemente perfetti insieme!

 

L3onor3_K: Ehi POLLAAAA! WEEE! Si, la pulce comporta tutto ciò purtroppo… che ci vuoi fare? Effetti collaterali del ginnasio gh.

 

 

 

 

 

 

 

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