Angeli e Demoni: Artemisia

di Red_Ginger
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Tre squilli ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

Stava correndo tra le cupole di San Pietro, rincorrendo l'assassino.

Arrivò al parapetto della balconata, affacciandosi per cercarlo con lo sguardo, dato che lo aveva perso di vista. Sopra la piazza è gremita di gente il tetto della chiesa sembrava vuoto. La donna gemette di dolore. La ferita alla spalla, che sanguinava ancora, le dava delle fitte atroci, intensificate dal fiatone. Vide la folla sotto di sé girare, in preda ad un capogiro. La perdita di sangue l'aveva indebolita. Chiuse gli occhi per un momento, cercando di calmare la nausea. Guardò il pavimento e vide delle gocce cremisi. Sentì dei passi dietro di sé. Doveva far finta di non averlo sentito. Aveva pochi secondi. Prese un respiro profondo.

O adesso o mai più, si disse.

Uno. Tolse le mani dal parapetto.

Due. Impugnò bene la pistola.

Tre. Si voltò di scatto e la puntò contro l'assassino.

Due proiettili partirono nello stesso momento.

Artemisia cadde sul duro pavimento.

Silenzio.

 

Angolo aurtice

Ehi, ciao!

Lo so, questo capitolo è molto corto, ma deve essere così dato che i fatti verranno spiegati poco alla volta.

Vi avviso subito che anche il prossimo capitolo sarà molto breve, ma gli altri saranno più lunghi.

Spero di avervi intrigati :)

Alla prossima,

BlueStarMoon

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Capitolo 2
*** Tre squilli ***


Tre squilli

 

Nel sogno quelle labbra si posavano di nuovo sulle sue, questa volta senza esitazione. Gustò quel sapore dolce, stringendo a sé quel corpo che profumava d'incenso.

Lo squillo ostile del telefono ruppe quell'idillio, riportandola al mondo reale. La sveglia dai numeri fluorescenti segnava le due e sette del mattino. La donna cercò la cornetta alla cieca, e la prese al terzo tentativo.

-Pronto- rispose assonnata.

-Artemisia, abbiamo bisogno di te- le disse una voce calda, fin troppo conosciuta. Una voce che non sentiva troppo tempo. Ma del resto non era molto sorpresa di quella telefonata, sapeva che prima o poi l’avrebbe ricevuta.

-Ernesto. Da quanto tempo- fece, sarcastica.

-Artemisia, è una cosa molto importante. Abbiamo davvero bisogno del tuo aiuto- quella voce che le parlava in italiano era come un balsamo che leniva le sue ferite. La faceva sentire bene, e allo stesso tempo le faceva salire agli occhi lacrime di rabbia.

-Non ne sembravate così convinti quando avete deciso di fregarmi e spedirmi qui a New York- ribattè caustica, cercando di sopprimere quell'odioso tremolio nella voce.

Silenzio sulla linea. Pesante, così intenso da ferire timpani. Si capiva molto bene che lui non aveva la minima voglia di affrontare l'argomento, almeno non in quel momento. Poi arrivò la risposta di Ernesto, bassa, seria.

-Ascoltami  Artemisia, questa faccenda è terribilmente grave. Un fatto molto più grande di noi. Vieni a Roma, per favore.-

Stupore. Ernesto non chiedeva mai per favore, il che voleva dire che la situazione era grave e la fretta che sentiva nel tono di lui la incuriosiva molto.

 Perché non andare? Ormai non aveva molto da perdere. E se fosse tornata avrebbe rivisto lui.

-Va bene, hai vinto. Fammi trovare un volo per Roma e…-

-Non serve- la interruppe lui -il jet della gendarmeria è appena arrivato lì a New York. Una macchina sarà da te tra poco-

-E la documentazione? Dovrò pur saperne qualcosa…-

-Troverai tutto in macchina. Ci vediamo tra poco-

-D'accordo-

La linea cadde. Artemisia Ranieri si alzò dal letto, pronta a tornare al lavoro.

 

 

Angolo autrice

Di nuovo ciao :)

Come già anticipato anche questo capitolo è breve per mantenere un alone di mistero.

Dal prossimo scriverò di più, tranquilli, e le cose si chiariranno un pochino.

Allora, che ne pensate? Spero siate curiosi :)

Ciao ciao

BlueStarMoon

 

 

 

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