The Real Happiness

di Hila92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Alta Marea ***
Capitolo 2: *** L'unica possibilità ***
Capitolo 3: *** Dentro alla caverna ***
Capitolo 4: *** Mai più ***
Capitolo 5: *** ... A casa... ***
Capitolo 6: *** ... Era sua... ***



Capitolo 1
*** Alta Marea ***


Ok... dopo due anni che non mettevo piede su questo sito... sono tornata! :P perché?!? mi sono innamorataaaa!! Di Fullmetal Alchemist, ovvio! Va beh... parto dicendo che io adoro il manga in una maniera smisurata e quindi d'ora in avanti, se mai farò altre fanfiction, saranno in riferimento al fumetto. Ma non potevo di certo lasciare che il film finisse lì!!! e infatti... eccomi con questa ff su quello che vorrei che accadesse in un impossibile seguito dell'anime di FMA!
Il primo capitolo è un song-fic, tanto per farvi capire i pensieri di Ed due anni dopo il film... che dire? Spero con tutto il cuore che questa fanfic vi piaccia, perché a me come idea non dispiace^^
Baci a tutti.
Ah, se volete lasciare critiche, consigli, appunti e non disdegno i complimenti :p fate pure!
La canzone è di Venditti, Alta Marea, che io... adoro!!!

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Autostrada deserta al confine del mare
sento il cuore più forte di questo motore


Chi l'avrebbe mai detto? Edward Elric che guida una macchina... sono cambiate troppe cose... non mi sarei mai aspettato di trovarmi di nuovo qui, in questo mondo... e invece sì... un'altra volta. Ma adesso è diverso. Adesso sono con mio fratello. Sì, con mio fratello. Io e lui, soli. E mi manchi. E mi mancano le tue risate, le tue lacrime, i tuoi occhi, i tuo capelli, il tuo viso, il tuo profumo. Mi manchi. Ed è buffo che lo riesca a capire proprio adesso, quando ormai non posso più averti. È proprio vero... ti accorgi che ti manca qualcosa solo quando l'hai persa. Il mio cuore sta battendo troppo forte. Troppo. Perché pensarti mi fa ancora questo effetto? Perché non riesco a dimenticarti? Sono passati due anni... quanti altri momenti dovrò passare con questo peso? Sì perché sei un peso... un dolce peso, dopo tutto. Forse nel mio subconscio credo ancora che ci sia una minuscola, minuscola ma reale, possibilità di rivederti. Ed svegliati, che la guerra è finita... beh, a dire il vero no, non è finita per niente. E penso proprio che non finirà in breve tempo. Una guerra lampo, sì, domani.

Sigarette mai spente sulla radio che parla
io che guido seguendo le luci dell'alba


Chi l'avrebbe mai detto? Edward Elric che fuma... questa mi giunge nuova... Al me lo ripete sempre. Una volta o l'altra le sigarette finiranno per bruciarti i polmoni. Ma io non sono mica come Havoc. Chissà come staranno i ragazzi al Quartier Generale. Non mi dispiace per niente non dover più eseguire gli ordini di Mustang. Proprio per niente. O forse un po' sì. Perché almeno sarei ancora lì, a pochi chilometri da te, e mi basterebbe prendere un treno per rivederti. Gira e rigira penso sempre e te, eh! E l'unica cosa che posso fare quando mi vieni in mente è accendermi una sigaretta, anche se sicuramente saresti contraria, salire in macchina e andare, andare, andare. Non importa la meta, l'importante è il viaggio. So solo una cosa: sono le luci dell'alba che mi guidano. E tu. Tu mi guidi anche se non so come fai, visto che è inimmaginabile lo spazio che ci separa.

Lo so lo sai la mente vola
fuori dal tempo e si ritrova sola
senza più corpo né prigioniera
nasce l'aurora


Perché infondo, lo sappiamo tutti e due... quando la mente parte per la tangente, c'è poco da fare. Quando inizio a pensare a te non c'è nulla che possa fermare i ricordi. Non c'è nessuno che mi dice: “no Ed, non devi avere nessun rimpianto, sarebbe andata così e basta”. Perché non sarebbe andata così. Assolutamente no. Se per una volta avessi pensato solo a me stesso, adesso sarei addormentato tra le tue braccia. Niente e nessuno potrebbe separarci. Ma tu Ed, come al solito, sei un ragazzo altruista. Talmente altruista da sacrificare la tua felicità per la salvezza del tuo popolo, dei tuoi amici, della ragazza che ami. Sì ho fatto bene. Ho fatto bene ad andarmene, a lasciarmi tutto alle spalle. Almeno così non devo più vederti piangere. Anche se le tue lacrime forse, sono la cosa che mi manca più di tutto...

Tu sei dentro di me come l'alta marea
che scompare e riappare portandoti via


Ormai non sei più dentro di me, mi dispiace dirtelo ma è così, accetta la realtà. Sì, piccolo povero Edward. Cerca di convincerti di ciò, vedrai che poi diventa realtà. La verità è che lei, in te, ha messo le radici. Astuta manipolatrice, con le sue maniere rudi, con i suoi sorrisi, con le sue mani che troppe volte ti hanno aiutato, con le sue lacrime, lei è riuscita ad entrare dentro di te. E nessuno potrà mai staccarla da lì.

Sei il mistero profondo, la passione, l'idea
sei l'immensa paura che tu non sia mia.


Perché lei è tutto, vero piccolo Edward?
Ma cosa mi ha fatto? Perché? Perché solo adesso mi rendo conto di quello che ho perso? Perché è passata da non essere nulla ad essere tutto? E questa paura?
Edward, Edward, Edward... ma cosa mi combini? Conciato così per una ragazza?! Tu, che hai affrontato la morte, il dolore, il sacrificio. Messo al tappeto da una donna?
Già perché lei non è più la bambina che prendevo in giro, non è più la ragazzina ossessionata dai cacciaviti e dalle chiavi inglese. Lei ora è una donna.
E non sarà mai più mia. No Edward, non lo sarà mai più. Perché è inimmaginabile lo spazio che vi divide.
E forse, ha anche smesso di aspettarti. Perché tu, alla fine, non glielo hai più permesso.

Lo so lo sai il tempo vola
ma quanta strada per rivederti ancora
per uno sguardo per il mio orgoglio
quanto ti voglio


Gli anni stanno passando Edward. Ne sono passati due dall'ultima volta che l'hai vista. Due fottutissimi anni. Sciocco, ingenuo ragazzino. Come credi di riuscire a vederla un'altra volta? L'unico posto dove la puoi incontrare è nella tua mente, o nei tuoi sogni. Ma tu non molli l'osso, eh Edward? E continui a sperare, a cercare una via di fuga, un appiglio, un passaggio che ti riporti da lei. E per cosa? Per vederla un'altra volta e poi per partire di nuovo?
No, perché finalmente ho capito cosa ho perso... e se fossi così dannatamente fortunato da avere un'ultima possibilità... non me la lascerei scappare di nuovo, non la farei mai più aspettare. Andrei da lei, la prenderei, e le spiattellerei in faccia tutto quello che penso.
Che è una pazza, un'ossessionata, un maschiaccio, una ficcanaso. E che la amo. Perchè è così, Edward Elric. Ti sei innamorato. L'amore... l'amore non dovrebbe esistere. È la cosa più dannosa che ci sia. Forse, anche più dannosa di una maledetta trasmutazione umana. Ma è anche il sentimento più bello che ci sia sulla faccia della terra.
L'amore di una madre per i propri figli è immenso, irraggiungibile.
L'amore tra due fratelli è ciò che di più bello ci possa essere. La complicità, il fatto che lui ci sia sempre quando hai bisogno, gli scherzi, le liti, le prese in giro.
E l'amore, quello per una ragazza, per quella ragazza. E se questo è corrisposto ti può rendere il più debole ma anche il più felice ragazzo del mondo.
Ma tu, Edward, questo tipo di amore, volente o nolente, ancora non l'hai provato. E se non troverai una soluzione a questo spinoso problema... dubito che ce la farai mai.

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Capitolo 2
*** L'unica possibilità ***


Edward Elric si distese sull'erba. Era una bella giornata di giugno, un clima perfetto per un pomeriggio ai pressi di un lago.
Non gli erano mai piaciute quelle gite familiari, ma era un modo come un altro per distrarsi dai troppi pensieri che ultimamente affollavano la sua testa e, soprattutto, era un modo perfetto per fare finalmente quattro chiacchiere con Al.
Si girò verso suo fratello e iniziò ad osservarlo.
Erano passati due anni da quando avevano distrutto il portale che separava il loro mondo da quello dove si trovavano ora.
Erano passati due anni da quando aveva potuto riabbracciare Al, il suo fratellino, quel fratellino che a causa di un suo errore aveva dovuto passare la maggior parte della sua vita rinchiuso dentro ad una fredda armatura. Quel fratellino che aveva dovuto pagare troppo per il peccato di Ed. Quel fratellino che non ce l'aveva con lui ma che lo amava con tutta la sua anima nonostante il passato.
- Fratellone, cosa c'è?
Ed si riprese, era da troppo che fissava il fratello.
- Al... tu...
- Sì?
- Tu pensi mai a Resembool?
Al lo guardò enigmatico.
- Certo... ogni giorno... e tu?
Ed sorrise.
- Sì, anche io...
- E... e ti manca?
Lo guardò accigliato.
- Sì... mi manca. Mi manca tutto il nostro mondo... mi manca Central City, mi manca la libreria del Quartier Generale, mi manca la campagna di Resembool...
- ... ti manca Winry...
Ed si girò di scatto verso il fratello, come potevano intendersi così?
- Winry? -Ed arrossì vistosamente- WINRY??? Al ma cosa dici??? Come potrebbe mancarmi Winry??? Se litigavamo sempre? Di certo non mi mancano tutti i lividi che mi faceva con quella sua maledetta chiave inglese!!!
Sì, Winry. Ed Al lo sapeva bene. Troppo bene. Perché anche se adesso poteva dormire, durante la notte riusciva lo stesso a sentire suo fratello che parlava nel sonno. E di certo non mugugnava quasi sempre il nome delle campagne di Resembool... piuttosto mugugnava il nome di qualcuno che a Resembool ci abitava ancora.
- mah, pensala un po' come ti pare... comunque anche a me manca molto, non devi vergognarti a dirlo, fratellone!
Ed spostò il suo sguardo dal fratello verso quell'infinita macchia azzurra sopra la loro testa. Lì, a distanza di qualche anno luce si trovava Winry... quella ragazza che per loro, pur non avendolo mai saputo, era stata così importante...

Un ragazzo biondo con una lunga coda stava tentando di guidare un aeroplano... ma era evidente che non sapeva come farlo! Aveva appena superato il passaggio che divideva i due mondi e all'improvviso si ritrovò nella città che secoli prima era stata fatta sparire per creare la pietra filosofale.
L'aereo iniziò a barcollare e in pochi secondi finì contro ad un muro.
Edward Elric riuscì, strisciando, ad uscire dalle macerie.
- Ed...
Il ragazzo alzò la testa. Non avrebbe potuto avere migliore visione di quella.
- Winry...
- Dove sei stato fin ora?
Ma la ragazza non attese la risposta, ormai non aveva più importanza. Si gettò tra le braccia di Ed.
- Bentornato...
Inutile dire che il biondino arrossì forse un po' troppo eccessivamente. Quegli attimi gli sembrarono secoli... da quanto non sentiva più il suo profumo? Da quando non sentiva la sua voce? Da quanto la felicità che provava in quel momento non si faceva viva?

- Ehi fratellone, a che pensi?
- Mah a nulla... stavo semplicemente cercando di ripassare un po' di nozioni d'alchimia- sorrise- sai, vorrei cercare di non dimenticarmi nulla...
- Beh... qui di certo non ti serviranno...
Il volto di Ed si fece scuro.
- Al?
- Sì?
- Tu... cosa penseresti... se ti dicessi... che voglio tornare a Resembool?
- Penserei che sei diventato matto... ma che entrambi vogliamo la stessa cosa...
Ciò non poté fare a meno che strappare un sorriso al maggiore dei due fratelli.
- E cosa penseresti... se ti dicessi che ho anche trovato il modo di tornare?
- Mi stai per caso prendendo per i fondelli???
- Affatto... ho scoperto alcune cose davvero interessanti riguardo ad una grotta che dista veramente poco da qui...
- ovvero?
Ed sospirò... non voleva illudere il fratellino, dargli false speranze... ma quella era davvero l'unica possibilità che avevano di tornare a casa.
- Stavo guardandomi in giro nella libreria sotto casa nostra e sono riuscito ad avere il permesso di entrare nella sezione eretica. Dopo varie ricerche, ho trovato un libro che parla di alchimia... raccontava appunto di queste caverne dove dentro, tanti anni fa, un uomo riuscì ad usare l'alchimia... certo, nessuno può dire che questo scritto non sia altro che l'opera di un pazzo visionario... ma queste grotte esistono davvero... e penso che sia proprio la nostra unica speranza... tanto vale tentare no?
- Se così fosse... potremmo riuscire ad aprire un nuovo portale?
- Penso di sì... ma, Al, ancora non è una cosa sicura...
- Fratellone, dobbiamo andare ad ispezionare quelle grotte!
- Va bene... ma frena l'entusiasmo... non possiamo essere certi che sia tutto vero...
- Ehi, non mi trattare come se fossi un bimbo... so darmi un contegno da solo...
Ed sorrise... il suo fratellino era davvero cresciuto... chissà, un giorno sarebbe cresciuto anche Ed, e magari anche in altezza...
- Allora è deciso... domani partiamo.
- E non torneremo... perché riusciremo ad aprire un passaggio... e tu potrai finalmente riabbracciare la tua Winry.
Il volto di Ed si fece incandescente.
- Al... prova a ripetere quello che hai detto... e quando saremo in quella caverna, prima distruggo il tuo corpo, poi lego la tua anima ad uno spaventapasseri e ti lascio in un campo di grano per l'eternità a farti beccare dai corvi...
- Fratellone, ma che acidità oggi... ho per caso toccato un tasto dolente?
Se prima la faccia del fratello maggiore era incandescente, adesso doveva bruciare più della lava appena fuoriuscita da un vulcano.
- Al scappa... perché se ti prendo...
- Dubito... con quelle gambe così corte...
- AL GIURO CHE TI DISTRUGGO!!!
Era davvero così trasparente? Davvero si riusciva a capire così chiaramente il motivo del suo voler tornare a Resembool? Infondo... che gli importava? L'unica cosa era andare in quelle caverne e scoprire se le storie che le riguardavano erano vere. Perché allora... allora sarebbe finalmente riuscito a riabbracciare la sua Winry.

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Ok, finito! :P piaciuto?!?!
Intanto ringrazio tutti quelli che mi hanno commentato
FullmetalQueen: ormai me ne sono convinta, siamo gemelle separate alla nascita XD comunque ho letto tutte le tue fic (dopo che mi hai detto che sei una fan della coppia EdWin come avrei potuto non farlo?!) e sono FANTASTICHE! Davvero ;)
Irene Adler: anche io ho odiato il film, con tutta me stessa! Davvero, ha fatto un torto troppo grande ad Ed e a Winry ç_ç e poi devo darti ragione, alcuni personaggi sono davvero OOC!
Nanni92: Sono conteeeenta che ti piacciano le EdWin *_* non sai quanto! Credevo che ce l'avessero tutte con lei, povera Winry ç_ç Grazie mille per i complimenti =D
Fedar: sì, hai ragione, Ed era in uno stato proprio penoso XD ma in questo capitolo la sua psiche si è un po' ripresa dai XD
E grazie a tutti quelli che commenteranno ^^

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Capitolo 3
*** Dentro alla caverna ***


Ecco il terzo capitolo ^^ Mi sono dovuta scervellare per trovare un modo per far tornare quei due nel loro mondo... spero che vi piaccia ^^

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Ok. Erano lì. Davanti a quella grotta.
I due fratelli si guardarono negli occhi. Avrebbero anche potuto non proferire parola, e si sarebbero capiti lo stesso.
Quella era la loro unica chance. O la va, o la spacca. E Ed sperava davvero con tutto il suo cuore che sarebbe andata. Non voleva, non poteva, arrendersi, rimanere imprigionato in quel mondo che non sentiva più, che forse non aveva mai sentito, suo.
- Al... sei pronto?
- Veramente te la dovrei fare io questa domanda...
- Entriamo?
- Sì fratellone.
E così fecero. Procedettero insieme dentro a quel vicolo roccioso. Si sentiva uno strano rumore d'acqua, come se fossero dentro ad una grande fogna. Anche l'odore non era proprio il massimo.
Dopo qualche metro Ed si fermò.
- Bene... ora non dobbiamo fare altro che provare.
Al si tirò una pacca sulla fronte.
- SONO UN DEFICIENTE!!! Mi sono completamente dimenticato il gesso!
- Cavolo Al! Come credi che riusciremo a tracciare il cerchio alchemico per aprire il passaggio? Col sangue?
- Beh, sarebbe un idea! -Notò lo sguardo assassino di Ed- No, ok, è una pessima idea... mmh... uffa, tu di certo non hai il problema dei cerchi alchemici... ti basta fare così -e batté le mani tra loro- fare così -poggiò le mani per terra- ed ecco che ti esce una colonna dalla roccia!
Dalle mani di Al uscì una scintilla blu e all'improvviso una colonna spuntò dalla terra. Il ragazzo cadde all'indietro. Aveva avuto un'allucinazione o aveva davvero appena trasmutato una colonna senza cerchio alchemico?
- fra... fratellone ma... com'è possibile?
Ed era forse più sconvolto di Al. No, era impossibile. Suo fratello non aveva ricordi del portale. Non poteva eseguire una trasmutazione senza cerchio alchemico. Era una cosa impossibile.
- Al... ma come hai fatto?
- Io... io non lo so! -esclamò Al sulla difensiva- Ho solo poggiato le mani per terra e senza il minimo sforzo ho trasmutato quella colonna!
Ed si diresse verso la parete concava della grotta, e ci poggiò sopra la mano sinistra. Dopo qualche secondo la stessa scintilla che un momento prima era uscita dalle mani di Al, ora uscì dalle sue e dopo qualche secondo Ed riuscì a trasmutare la roccia in una lancia.
La prese in mano e iniziò a studiare il materiale.
- Questa non è roccia. Deve essere un altro materiale, sicuramente, ma non saprei proprio di cosa si possa trattare...
- e se fosse una specie di pietra filosofale? Se avesse solamente un altro colore?
Ed sgranò gli occhi. No, non era una pietra filosofale, ma era un materiale che di sicuro centrava con quella maledetta pietra che lui e suo fratello avevano cercato per quattro anni della loro vita.
- Al, riprova a trasmutare questa roccia. Non unire le mani, non tracciare cerchi alchemici. Cerca solo di trasmutare questa roccia.
Detto fatto, in pochi secondi Al aveva in mano una catena appena trasmutata.
- Al, sembra impossibile, che poi sia io a dirlo ancora di più... ma penso che queste caverne... non tengano conto... del principio dello Scambio Equivalente.
Il fratello minore sgranò gli occhi. No, non c'era nulla, a parte la pietra filosofale, che non dovesse sottostare al principio dello Scambio Equivalente. L'alchimia si basa su questo, sullo scambio equivalente.
L'uomo non può ottenere niente senza sacrificio. Per ottenere qualcosa è necessario dare qualcos'altro che abbia il medesimo valore.
- Nii-san... è impossibile! Lo sai bene! Tutto si basa sullo Scambio Equivalente!
- Al, rifletti! Secondo te se non ne fossi sicuro, ti direi una cosa del genere? Non sono sempre stato io quello fissato su questo principio? Guarda i fatti. Stiamo trasmutando oggetti senza cerchi alchemici, senza la minima fatica o la minima concentrazione. Come lo puoi spiegare, se non credendo anche tu che questo posto non rispetti il principio?
- Io... io non so che pensare...
- Deve essere così per forza. Non c'è altra spiegazione.
All'improvviso, il viso di Alphonse si illuminò.
- Ed! Ma questo vuol dire che possiamo aprire un passaggio indisturbati! Vuol dire che non dobbiamo dare nulla in cambio! Non corriamo rischi!
Ed sorrise.
- Penso che sia così... ma non ne sono ancora sicuro. E comunque prima devo fare una cosa.
Ed si girò e si diresse verso l'entrata della caverna.
Mise una mano sulla roccia e con l'alchimia allungò il muro fino a chiudere completamente il passaggio per uscire dalla caverna. Prima che suo fratello potesse chiedergli il perché di quel gesto, disse:
- Ti immagini cosa succederebbe se gli uomini scoprissero cosa si può fare in queste grotte? Sarebbe la fine di questo mondo, che già è messo abbastanza male. Qui potrebbero creare tutte le armi possibili e inimmaginabili senza il minimo sforzo e senza il minimo spreco di denaro. Sarebbe davvero la fine.
- Sai, penso che tu abbia ragione.
- Ora dobbiamo solo andare un po' più all'interno della caverna e poi potremo tracciare il cerchio.
Iniziarono ad incamminarsi verso il cuore della caverna. Impresa piuttosto ardua visto che, chiudendo l'entrata, non c'era il benché minino filo di luce e i ragazzi dovettero procedere tastando le pareti. E anche l'aria si stava facendo sempre più pesante.
- Sai Al -disse Ed col fiatone- in queste situazioni non mi dispiacerebbe sapere usare l'alchimia di Mustang... certo, sarebbe proprio l'ultima volta che...
Non poté finire la frase perché lo spettacolo davanti al quale si trovarono i due fratelli lasciò tutti e due completamente senza fiato.
Due immensi cerchi alchemici azzurri si trovavano davanti a loro. Uno tracciato sul pavimento e uno sopra le loro teste.
- Fratellone... questo...
- Questo è un passaggio verso il nostro mondo Al...
Ed si avvicinò al cerchio alchemico. Era troppo bello per essere vero. Troppo. Cosa poteva sognare di meglio?
Allora era vero... allora era vero che il Principio dello Scambio Equivalente non sempre valeva. O forse sì.
Forse “loro, lui, quella cosa” che decideva le punizioni per i peccatori, credeva che lui ed Al avessero finalmente pagato per il loro peccato. Erano stati perdonati. E potevano tornare a casa. Era troppo bello.
- Questo può voler dire solo una cosa... qualcuno prima di noi deve aver tracciato questo cerchio.
- Fratellone... penso di sapere di chi si tratta.
Al indicò un punto imprecisato nella caverna.
Ed deglutì. Uno scheletro. C'era un fottutissimo scheletro davanti a loro, lo scheletro dell'uomo che probabilmente aveva tentato di andare a Shambala.
- Fratellone. Dobbiamo provarci. Dobbiamo provare ad attraversare il passaggio. Magari quell'uomo non sapeva usare bene l'alchimia... sì, deve essere così!
- Al io non so quello che ci potrebbe succedere. Forse sarebbe meglio non provare, stiamo per correre un grosso rischio.
- EDWARD! -quando mai Alphonse lo chiamava Edward?- fratellone... vorresti mollare tutto solo perché “stiamo per correre un grosso rischio”? Senti, tu lo sai bene, io non mi ricordo niente dei nostri quattro anni di viaggio, ma sono sicuro di una cosa. Abbiamo corso pericoli molto più grandi di questo. Ed, io voglio tornare a casa e anche tu! Ci stiamo per riuscire, non possiamo mollare tutto perché abbiamo scoperto che a qualcuno è andata male! Non ti sarai mica rammollito in questi due anni vero?
- Io non ti voglio mettere in pericolo, tutto qui...
- Beh, sono io che mi metterò in pericolo allora! Io so che tu vuoi tornare nel nostro mondo, e anche io. È la cosa che desidero più di tutto. Siamo ad un passo dal farcela, non possiamo lasciarci scappare un'occasione così. Ed, già una volta hai rinunciato a tornare. Basta. Per un momento metti te stesso e i tuoi desideri davanti a tutto. Solo per questa volta fratellone.
Ed sorrise e con la mano sinistra scompigliò i capelli al suo fratellino.
- Io non so quello che ci potrebbe succedere. Potremmo perdere il corpo, potremmo finire in un altro mondo, potremmo morire...
- Sì, ma saremo insieme! Questo è quello che conta, quello che ha sempre contato... no?
- sì... -Ed trasse un lungo respiro e si avvicinò al cerchio, invitando anche il fratello a fare lo stesso- sei pronto Al?
- Sempre.
Contemporaneamente i due ragazzi si piegarono e, entrando nel cerchio alchemico, poggiarono le mani sul suolo. Niente. Non successe niente.
Ed stava quasi per alzarsi quando si creò un vortice dorato intorno a loro.

Due bambini inginocchiati per terra, davanti a un mucchio di polvere vennero improvvisamente circondati da un vortice dorato.
- Sì, sì, sì! Al ci stiamo riuscendo!
Improvvisamente il vortice divenne di un colore più scuro.
- Fratellone... cosa sta succedendo?
Ad un certo punto il minore dei due fratelli venne come risucchiato da una porta.
-FRATELLONE!!! FRATELLONE AIUTO!!! AIUTO!!!
- AL! AL! ALPHONSEE!!!
Troppo tardi. Il bambino più piccolo era sparito, non c'era più nessuna traccia di lui.

No, questa volta non sarebbe andata così. Non erano più i due bambini di un tempo. Ora erano degli Alchimisti di Stato, Edward fino a due anni prima era stato un cane dell'esercito, e non è un titolo che va affidato ai primi arrivati. Ma soprattuto, questa volta, il principio dello Scambio Equivalente non sarebbe valso.
In un istante i due ragazzi sentirono le mani staccarsi dal suolo. Si stavano alzando, risucchiati da quel vortice.
- Al? Al stai bene?
- Sì fratellone, sono qui vicino a te! Ma cosa sta succedendo?
- Non lo so...
Tutti e due avevano la vista disturbata dalla massa di polvere che si stava alzando. Non potevano vedere niente. All'improvviso vennero sbalzati via. Caddero di testa su qualcosa di duro, di roccioso. Non poteva essere... erano o non erano riusciti a passare il portale?
Ed si toccò la testa. Un liquido rosso fuoriusciva da un taglio che si era fatto sulla fronte.
Sì girò verso Al. Era disteso a terra privo di sensi.
- Al? Al?
Ed cercò di alzarsi ma la vista gli si annebbiò. Cadde di peso sul suolo. Non aveva abbastanza forze, non poteva farcela. Chiuse gli occhi.
Stava morendo? Non lo sapeva.
E Al? Non sapeva nemmeno quello.
L'unica cosa che voleva in quel momento era dormire, dormire e dimenticarsi di tutto.
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Ihihih finiiito!!! Piaciuto?
Nel prossimo capitolo finalmente vedremo Winry... eh sì, per un po' lasciamo Ed e Al loro destino U_U
Intanto grazie a:
Meby138: sì, effettivamente mi hai fatto prendere un colpo O_O''!!! e me l'ero proprio bevuta, poi però ci ho pensato tre secondi e mi sono detta: ok, svegliati Laura U_U comunque grazie mille per il commento, davvero!!! ^^
FullmetalQueen: eh sì, Ed e Al sono sempre gli stessi ^^ e ovviamente lui se la prende un sacco quando capisce che suo fratello è più perspicace di lui XD e poi Al... va beh, io adoro con tutta me stessa Al *_* quindi è ovvio per me dipingerlo come il più intelligente XD cmq figurati, di nulla, le tue fic sono davvero bellissime!!!
Nanni92: grazie mille, davvero! Beh... ancora non si sa se ci riusciranno ihih speriamo di sì XD sono felicissima che ti piaccia la mia fic!!! Ok, ho finito... adesso... CORRETE A COMMENTARE :P

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Capitolo 4
*** Mai più ***


Ed eccomi con il 4° capitolo :P finalmente arriva Winry! Che dire, questo è un capitolo un po' di stallo, una pausa tra quello che stanno tentando di fare Ed e Al... spero che vi piaccia ^^
ah, dimenticavo... il ricordo di Winry di questo capitolo è preso dal capitolo 49 del manga... insomma, non dovrebbe essere molto spoileroso anche perché dovrebbe essere uscito il capitolo 49 in Italia no? Boh, io ho letto ttt le scan in inglese e non lo so :P va beh, decidete voi se leggerlo o no e adesso... buona lettura!
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Winry Rockbell lesse per la ventesima volta quella lettera.
Sai Win [solo Ed poteva chiamarla così, non lui] ho proprio voglia di andarmi a mangiare un gelato... con te! Poi si potrebbe fare cinema, o parco, o teatro, o mare, o montagna, o inferno, o paradiso... ovunque se mi prometti di venire! Dai seriamente ti aspetto [non sapeva cosa voleva dire davvero aspettare qualcuno]... sempre lì, davanti alla prima officina di Rush Valley... e non farmi aspettare troppo!
Un bacio
Kein

La ragazza accartocciò il foglio e lo buttò nel bidone della sua cucina di Risembool. Era l'ultima cosa di cui aveva bisogno, un ragazzo.
Voleva concentrarsi solo sugli automail e sulla meccanica. Ormai a Rush Valley si era fatta una bella fama, era solo questione di riuscire a cogliere l'occasione giusta e avrebbe sfondato, ne era certa.
Il lavoro era davvero tanto... doveva essere a causa di quel motivo che aveva sentito l'impellente bisogno di tornare a casa, di distendersi sul suo letto e di prendersi le tanto desiderate ferie. La meccanica era la sua passione, ma a tutto c'era un limite.
Uscì dalla cucina e salì le scale. Fu inevitabile passare davanti alla camera degli ospiti. Entrò. Fu un grave errore.
In quella camera si sentiva ancora l'odore di Edward. Anche se forse era solo una sua impressione. Sì, doveva essere così.
Andò alla finestra e si mise a sbirciare fuori.
Risembool era proprio un posto fantastico. E per tre bambini era l'ideale. Correre per i campi, giocare con Den, spingersi, rotolare giù dalle colline.
Peccato che quei momenti erano durati così poco.
Lo sguardo della ragazza si spostò su una strada abbastanza malmessa. Ed e Al arrivavano sempre da lì. E lei li aspettava sempre a quella finestra. Li aspettava. Verbo coniugato al tempo passato. Ormai aveva smesso di aspettare. È inutile attendere qualcuno che con certezza non può più tornare. Perché Ed e Al non sarebbero più tornati.
La ragazza strinse i pugni.

Ed ed Al avevano atteso che la loro amica salisse sul treno, prima di salutarla.
L'aveva fatto di nuovo, cavolo! Aveva detto ad Al che non l'avrebbe più voluta vedere piangere e invece... l'aveva fatta piangere di nuovo. Va bene, non era del tutto colpa sua, ma se si fosse fatto gli affari suoi...
Il treno stava per partire.
- La prossima volta...
Ma nessuno riuscì a sentire la fine della frase. Un treno passò nella corsia di fianco a quella dove era fermo il treno con sopra Winry facendo un gran baccano.
- Cos'hai detto Ed?
Ma il ragazzo non rispose e, rigidissimo, si girò e iniziò ad andare verso l'uscita della stazione.
- Fratellone! -lo chiamò Al- aspetta!
- Ehi Ed, cos'hai detto? Ed?
Ma il ragazzo non accennava a voltarsi.
- INSOMMA ED! -urlò Winry dal treno- VUOI DIRMI COS'HAI DETTO?
Ed si girò di scatto e puntò il dito contro Winry. Prese una grande boccata d'aria.
- LA PROSSIMA VOLTA CHE TI FARò PIANGERE, STARAI PIANGENDO DALLA FELICITà! Al ed io avremo recuperato il nostro corpo ed è per questo che starai piangendo! NON DIMENTICARLO!
La ragazza arrossì. Le uscì dalla bocca solo un debole – Ok...- e poi fece un gran sorriso a Ed.
Non l'avrebbe più fatta piangere.

Winry si morse il labbro mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime. Le ricacciò indietro. Non poteva piangere. Glielo aveva promesso. E anche se Ed non c'era più, una promessa era sempre una promessa.
Non avrebbe mai più pianto per lui, se non di felicità.
Andò verso il letto di Ed e ci si sdraiò sopra.
Dov'erano lui e Al adesso? Stavano bene?
Sì, Winry ne era certa. Loro due erano finalmente insieme, non avevano più bisogno di niente e nessuno. Non avevano più bisogno di lei, ormai.
Gli occhi le divennero un'altra volta colmi di lacrime.
Non avrebbe pianto. Glielo aveva promesso.
Quando il colonnello Mustang era andato da lei e gli aveva detto che non avrebbe più visto Ed e Al, si era sentita cadere il mondo addosso. Un momento prima lo aveva riabbracciato dopo due anni, ed ora glielo avevano portato via di nuovo. Anzi, era stato lui ad essersene voluto andare.
Roy le aveva spiegato tutto. Quella di Ed era stata una scelta quasi forzata. Lui sarebbe voluto rimanere lì, con lei, ma, come sempre, la felicità degli altri prima di tutto.
Non ne era sicura, ma molto probabilmente odiava Edward. Lei era sempre stata innamorata di lui, non era un segreto, anche se era riuscita a non dirlo a nessuno. Insomma, sarebbe stata una cosa impossibile. Sì, senza dubbio, impossibile! Insomma, bastava esaminare un po' la situazione... lui sempre preso da altro, sempre perso nei suoi pensieri. Poi si conoscevano da troppo tempo, erano come fratelli ormai, no? Sì, sarebbe stato impossibile. O forse sarebbe stato perfetto.
Chi lo sa.
Ecco, in quel momento lo odiò ancora di più. Perché? Perché era piena di rimpianti, ecco perché! E sì sa, il rimpianto è la cosa peggiore che una persona possa provare... ricordare con desiderio e rammarico cose che non si hanno più e che non si potranno più avere.
Ma perché non si era svegliata prima?
Che terribile egoista, Ed se ne era andato solo per salvare il loro mondo. Avrebbe davvero voluto vivere in un posto pieno di guerra, anche se fosse stata con Ed?
Una vocina dentro di lei rispose di sì. Eccome.
Però era giusto così. Era giusto che Ed fosse andato via. Era giusto che Al l'avesse seguito. Erano fratelli e l'uno amava l'altro sopra ogni cosa. Non ci sarebbe stato spazio per lei comunque.
Non poteva neanche piangere.
Si alzò dal letto e uscì dalla stanza. Decise che sarebbe partita il giorno dopo. Non poteva e non voleva assentarsi troppo da Rush Valley.
E non ce l'avrebbe fatta a passare altre volte davanti a quella camera.

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Eccoooo finito un altro capitolo XD piaciuto??? Dai a me dopotutto non dispiace, anche se l'ho messo un po' come tappabuchi XD
per il prossimo capitolo non so quanto ci vorrà, perché vorrei lavorarci bene *_* eh eh eh *_*
Ma conto di non metterci molto perché ne ho già scritto un buon pezzo *_* un ringraziamento speciale a:
FullmetalQUEEN:sì, hai ragione, Al è effettivamente più intelligente di Ed, anche se nel prossimo capitolo penso che dubiterai della sua sanità mentale ^^'''' ma vedrai che Ed imparerà a pensare un po' a se... cmq... la caverna doveva dare proprio una brutta sensazione XD però chissà, magari non si rivelerà tanto male alla fine XD
Nanni92: sono felice di averti fatto adorare al, perchè io LO AMOO!!! certo, Ed è tutta un'altra cosa, ma Al mi sa tanto di ragazzino “puccioloso” e troppo dolceeee *_*
Irene Adler: grazie mille!!! eh sì, Ed e Al sono dolcissimi *_* il loro legame è una delle cose che ho più adorato dell'anime di fma e spero di averlo reso ^^ grazie mille per tutti i complimenti e spero che ti sia piaciuto questo capitolo!!!
Killkenny: ma che belloooo!!! un altro fan delle EdWin!!! e pensare che credevo di trovarne pochissimi!!! grazie mille per il voto, non me ne sarei mai aspettato uno migliore :P
Meby138: sarebbe bello scrivere serenamente, ma è impossibile con tutte le palle che ho in questi giorni ç_ç la scuola mi distrugge! Mannaggia a me che ho scelto il classico sperimentaleee!!! va beh, spero ti sia piaciuto questo capitolo, ho visto che in molto aspettavano l'arrivo di Winry ^^
Faccina Buffa: eh lo so, nel primo capitolo Ed parla chiaro di se stesso, e può sembrare OOC, però devi porlo in un contesto particolare. È un momento di pieno sconforto dove vede tutto nero, e secondo me è normale che parli apertamente con se stesso. In qualche modo sfogarsi lo fa sentire meglio ^^ insomma, non so se ho reso, comunque è solo una mia opinione eh! ^^ grazie mille di avere commentato comunque, davvero!!!

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Capitolo 5
*** ... A casa... ***


Oddio, ecco il quinto capitolo XD voi non vi potete rendere di quanto è stato difficile scriverlo... lo so, sembra un capitolo semplicissimo ma mi sono dovuta impegnare un sacco per cercare di non rendere i personaggi OOC O_O e spero di esserci riuscita visto che la cosa che meno sopporto è quando un personaggio mi va in OOC, perchè non mi sembra più fma >.< non so se mi sono spiegata... Comunque buona lettura ^^

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Era arrivato. Ce l'aveva fatta finalmente.
Ed si trovava davanti a casa Rockbell. Niente e nessuno l'avrebbe fermato.
E finalmente, glielo avrebbe detto. Le avrebbe detto che solo per lei aveva deciso di tornare ad Amestris, che solo per lei avrebbe ricominciato ad essere un cane dell'esercito, per portare a casa un po' di soldi. Era solo per lei se lui si trovava lì, in quel momento.
Bussò.
Ed ecco aprire la porta. Ed ecco i battiti del cuore di Edward aumentare d'intensità ogni secondo di più, mentre quella porta si stava aprendo.
Ed ecco lei, bella come sempre, anche più dall'ultima volta che l'aveva vista.
L'avrebbe voluta prendere e baciare, e rimanere così per l'eternità. Ma non poteva. Doveva parlare prima, doveva spiegarle.
- Ed...
Il viso della ragazza si indurì, mentre guardava il suo amico d'infanzia entrare in casa.
- Che ci fai qui?
Lo disse freddamente, quasi avesse di meglio da fare che accogliere nella sua casa un vecchio amico arrivato dopo un lungo viaggio.
- Winry io ti amo!
La ragazza si mise a ridere.
- Povero il mio piccolo Alchimista d'Acciaio! Credevi che ti avrei aspettato in eterno? Mi dispiace dolcezza, ma sto per sposarmi. Moro, occhi verdi e ALTO. Soprattuto alto. E non un cane dell'esercito.
Una doccia fredda investì Edward. Quella non era Winry, non poteva essere lei.
All'improvviso la bocca della ragazza divenne tre volte più grande del normale e iniziò a gridare.
-FRATELLONE!!! FRATELLONE!!! ED!!! FRATELLONE!!!

Edward Elric aprì gli occhi. Il suo fratellino era davanti a lui. Aveva un taglio sotto il sopracciglio sinistro da cui usciva un rivolo di sangue. Sembrava visibilmente preoccupato.
Nessuna traccia di quell'essere che sembrava Winry.
Era stato un sogno, uno stupido sogno... e Ed fu veramente felice di poterlo constatare.
- Fratellone... ti sei svegliato finalmente... mi stavi facendo preoccupare...
- Io... penso di essere svenuto.
- Sì, anche io avevo perso i sensi.
Rimasero in silenzio a fissarsi. Al non aveva il coraggio di dirglielo.
- Ed... non ce l'abbiamo fatta...
- COSA?
Ed si tirò su e si mise a sedere a gambe incrociate.
- Guarda tu stesso. Siamo ancora qui, in questa grotta...
No, loro DOVEVANO avercela fatta.
- Mmh...
Ed iniziò a guardarsi intorno. C'era qualcosa che non quadrava.
- MA CERTO! -gridò, saltando in piedi- Al guarda!!! Manca lo scheletro!!!
- Eh?
Ed indicò un punto imprecisato della caverna.
- Vedi?! Lo scheletro non c'è più!
Alphonse girò lentamente la testa, terrorizzato.
- man... manca lo sc... scheletro? -all'improvviso si mise a correre su e giù per tutta la grotta- FRATELLONE ODDIO!!! DOV'è FINITO? DEVE ESSERE UN FANTASMA!!! ODDIO!!! PROBABILMENTE ABBIAMO COMPIUTO UN'ALTRO PECCATO E ADESSO STA ASPETTANDO CHE PAGHIAMO IL PREZZO DEL NOSTRO ERRORE!!! ODDIO COSA MI PORTERà VIA STA VOLTA? I CAPELLI? I PIEDI? LE UNGHIE! MA CAVOLO AVEVO APPENA SMESSO DI MANGIARLE!
Ed dal canto suo si passò una mano sulla testa e iniziò a massaggiarsi le tempie.
- Beh, una cosa è certa. Non ti potrà mai portare via il CERVELLO perché ne sei completamente SPROVVISTO!
Al si fermò.
- Beh, forse hai ragione fratellone...
- E poi... un fantasma? Al tu dovresti essere il primo a sapere che i fantasmi non esistono! Un anima non può andarsene a spasso liberamente, se no adesso io avrei ancora il mio braccio destro!
- Hai ragione -Al sembrava davvero imbarazzato- cosa vuoi che sia, sarà stato il troppo nervosismo... va beh, comunque -e tornò serio- tu dici che questa non è la stessa caverna?
- Già...
- E che quindi ce l'abbiamo fatta?
- Così sembra...
- E allora che aspettiamo?
- Non lo so...
E fu un attimo. All'unisono i due ragazzi presero a correre verso l'uscita della caverna. Al ormai aveva superato il fratello.
Iniziarono ad avere il fiatone, il cunicolo per arrivare all'uscita della caverna andava sempre più in su.
Ed in pochi secondo furono fuori. Ma il paesaggio che si trovava loro davanti non era certo quello che i due fratelli si erano aspettati.
Deserto e rovina. Ecco quello che stavano vedendo in quel momento.
- Fratellone ma... dove siamo?
Ed si guardò in giro. Ma certo. Era stato davvero stupido. Era ovvio! Gli unici capaci di costruire un posto talmente tanto particolare, dove lo Scambio Equivalente non valeva, dovevano essere stati proprio gli abitanti di quel luogo. Infondo l'alchimia che lì, un tempo, alcuni studiarono era completamente diversa di quella che Ed e Al avevano imparato.
- Al, siamo ad Ishibal.
- ISHIBAL? Davvero? Winry mi aveva parlato di questo posto... è dove Scar ha trasmutato la mia armatura nella pietra filosofale... vero?
- Sì.
- E ora?
- E ora ci basta fare qualche chilometro nel deserto, arrivare alla prima stazione, fare tre o quattro ore di viaggio e poi...
- E poi saremo a casa.
- Sì, a casa.

Winry chiuse la zip della sua valigia.
Era stata solo tre giorni a Risembool, da sola, immersa nella campagna.
Alla fine anche sua nonna si era trasferita a Rush Valley. Quella casa in mezzo al verde diventava ogni giorno sempre più vuota senza di loro.
La ragazza scese le scale. Forse dopotutto non sarebbe stato un male uscire con Kein. Glielo dicevano sempre tutti. Doveva guardare oltre.
Sì. Ci sarebbe uscita.
Si chiuse la porta alle spalle e infilò la chiave nella toppa. La rigirò dentro tre volte. Non si era mai troppo sicuri.
Iniziò ad incamminarsi per la solita strada malmessa. Non sarebbe tornata tanto presto a Risembool.
All'orizzonte, due figure stavano arrancando verso di lei. Ma chi cavolo potevano essere? E poi, ma come diavolo erano conciati?
Uno, il più basso, aveva una camicia bianca fatta praticamente a brandelli con sopra un gilet scuro, mentre l'altro aveva una mantella rossa.
Una mantella rossa?
Winry si fermò.
No. No. No. No. No. No.
Non potevano essere loro. Era impossibile.
Doveva avere avuto un'allucinazione. Forse aveva dormito troppo!
Certo che sembravano così reali...
NO! WINRY CAVOLO RIPIGLIATI!
Loro se ne sono andata, a-n-d-a-t-i, e non possono tornare! Quindi svegliati e continua camminare.
E così fece finta di nulla, convinta che quei due ragazzi fossero semplicemente frutto della sua immaginazione.
Ma quando si ritrovò a due metri da Edward ed Alphonse Elric, non ne fu più così convinta.
Il suo cuore prese a battere sempre più velocemente. Ormai i battiti erano così veloci che non si distinguevano più.
- Winry...
Cavolo, Ed sembrava così maledettamente vero!
- Ed?
Allora erano davvero tornati?
- Siete voi?
I due ragazzi sorrisero.
- Sì Winry.
Non ci poteva credere. Erano tornati. Erano tornati da lei! Dopo che Roy le aveva detto che non sarebbe mai più riuscita a rivederli... loro erano tornati!
Ed e Al,all'improvviso, si ritrovarono con un pugno ben piazzato sul naso.
- Winry ma cosa cav...
- Siete due DEFICIENTI!!! PERCHè CI AVETE MESSO COSì TANTO? E TU -e indicò Ed- PER UN CAVOLO DI CANE DELL'ESERCITO DOVREBBE ESSERE UN GIOCO DA RAGAZZI RIUSCIRE AD APRIRE UN PASAGGIO PER TORNARE!
All'improvviso si fermò. Erano tornati, questo era quello che contava.
Gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime, mentre guardavano quelli sbigottiti di Ed e Al.
E iniziò a piangere, e in quel secondo pianse tutte le lacrime che si era tenuta dentro in due anni.
- Voi... mi siete mancati...
- anche tu Win...
E lei si gettò tra le loro braccia.
E le sembrò di rimanere così per ore e ore. Da quanto aspettava quel momento? Da quanto aspettava di riabbracciare Ed e Al?
E piano piano anche i due fratelli si lasciarono andare in quell'abbraccio. E in quell'attimo si sentirono davvero a casa, per la prima volta dopo tanti, troppi, anni.
La ragazza si staccò, si asciugò le lacrime e sorrise.
- Visto? Ho mantenuto la promessa. Sto piangendo di felicità.
Un brivido percorse la schiena di Ed. Avrebbe voluto prenderla e abbracciarla, e baciarla, e farla sua e tenerla stretta a se per sempre. Ma non poteva, o almeno, non finché ci sarebbe stato Al.
- Allora come state? Dovete raccontarmi tutto, TUTTO di quello che avete fatto in questi anni! Cavolo Al, sei diventato proprio uno schianto eh! Chissà quante conquiste!
La faccia di Alphonse si tinse di un rosso acceso mentre Ed avrebbe voluto tanto sapere usare l'Alchimia di Fuoco per incenerirlo.
- Ah giusto! -riprese Winry- Ed come sta il mio automail?
- Ehm... vedi...
E adesso come glielo diceva che aveva rotto l'automail più o meno una decina di volte e che aveva tentato di ripararlo da solo, ma con scarsi risultati?
- Vedi... beh... direi... abbastanza... come dire...
- Fammelo vedere.
- Cosa? Guarda che non c'è alcun bisogno... davvero, è perfetto!
- Ed, alza la manica di quella camicia e fammelo vedere!
- Winry davvero...
- TI HO DETTO DI FARMI VEDERE IL MIO AUTOMAIL!
Ed sospirò, consapevole delle torture che gli avrebbe riservato la ragazza una volta mostrato cosa ne rimaneva dell'automail.
Si slacciò il polsino e tirò su la manica della camicia.
Dopo qualche secondo una chiave inglese lanciata alla massima potenza andò a colpire Ed sulla fronte.
- Winry ma sei impazzita?
- IO TI UCCIDO!!! GUARDA COME HAI RIDOTO IL MIO AUTOMAIL! GLI MANCA UN DITO E POI... CHE DIAMINE SONO TUTTE QUELLE BARRETTE DI METALLO ATTACCATE CON DEI CHIODI?
Erano davvero tornati.
- Eh beh, si stavano staccando dei pezzi e...
Un'altra chiave inglese colpì Ed.
- Ma quante cavolo di chiavi inglesi hai???
- Ne ho sempre un po' di scorta.
Non sarebbero cambiati mai.
Ma infondo cosa gliene importava se Ed aveva rovinato l'automail? Gliene avrebbe costruito un altro, o anche due, o anche cento.
All'improvviso si dimenticò di sgridare il ragazzo.
- Sarete affamati. Venite, vi preparo qualcosa... e poi dovete raccontarmi tutto! Non si vede che sono curiosa di sapere che avete fatto vero?
Winry prese la sua valigia. Non sarebbe tornata a Rush Valley, almeno non quel giorno.
Tutti e tre iniziarono ad incamminarsi verso casa Rockbell. La ragazza iniziò ad osservare Al. Era più alto di lei di almeno dieci centimetri.
- Cavolo Al... ma quanto sei diventato alto?!
Il ragazzo sorrise imbarazzato.
- Eh sì, in questi ultimi anni sono cresciuto molto.
La ragazza si girò verso Ed.
- Invece tu sei rimasto quasi uguale -disse ridendo- anche se ormai mi hai raggiunto...
- Ma cosa dici?? guarda che sono molto più alto di te!
- Sì sì...
La ragazza rise e iniziò a camminare velocemente, precedendo i ragazzi.
Dopo un po' si girò.
- Comunque... sono contenta che siate tornati.
Ed e Al si guardarono sorridendo. Erano a casa, finalmente.
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Ecco fatto ^^ Come vi sembra? Che dire, ho un po' di dubbi sul prossimo capitolo, perché mi piacerebbe fare un altro capitolo di stallo sul mio ciccino Al >//< il ragazzo più dolce dell'universo manga XD non so... a dire il vero vorrei fare una cosa un po' particolare ma adesso vedo quanto mi diventa lunga, perché se è troppo corta magari la inserisco in un altro capitolo...
Boh... XD
intanto un ringraziamento a:
Killkenny: eh sì, Winry proprio non ce la fa, anche se ci prova... e per fortuna che non ce l'ha fatta :P grazie mille per il voto, un 9 me lo sogno nei temi di italiano XD
Meby138: sì davvero, sarebbero da ammazzare i discendenti di quel deficiente che inventò la scuola >.< se non ci fosse avrei un sacco di tempo in più per scrivere dei miei amati Ed e Win... ma a pensarci bene, se non ci fosse la scuola forse non saprei nemmeno scrivere XD boh!
FullmetalQUEEN: aaah sono contentaaa che ti piaccia l'interpretazione che ho dato di Winry!!! eh sì, anche a me piace XD E l'idea della camera che sa di Ed mi ce l'ho sempre avuta in testa XD
Irene Adler: davvero, speravo di rendere Winry realistica e mi fa un gran piacere sentirmi dire che sono riuscita!!! eh sì, il manga riguardo al loro rapporto è MOLTO meglio e sto già decidendo in che giorno santificare l'Arakawa U_U che bello vedere che qualcuno ha la mia stessa adorazione verso quel ragazzo troppo dolceee che è Al *_*
Nanni92: grazie mille, il tuo commento mi ha fatto proprio feliceeee!!!
Cmq grazie a tutti davvero, perché ogni commento che ho mi rende sempre più feliceeee *_*
grazie grazie grazie, e grazie anche a quelli che leggono ma non commentano ^_-

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Capitolo 6
*** ... Era sua... ***


Va bene. Questo capitolo l'ho scritto 5 volte. Mi era venuto il cosiddetto BLOCCO DELLO SCRITTORE. Non riuscivo a scrivere più un ACCIDENTI! E allora cos'ho fatto? Sono andata a vedermi delle puntante di fma, e a guardare un po' di AMV su Ed e Winry. Sono una coppia fantastica *_* e ogni volta che vedo roba su di loro mi vengono le lascrime agli occhi... e così mi è tornata l'ispirazione...
Avevo detto che avrei fatto un capitolo su Al, ma alla fine mi era venuto cortissimo (e poi avevo il blocco dello scrittore U_U) così alla fine non l'ho fatto :P
E adesso a voi l'ardua sentenza!


Ormai era notte fonda in casa Rockbell.
E Ed continuava a girarsi e rigirarsi, facendo cigolare la rete del letto.
Dio mio, prima o poi si metterà l'anima in pace e prenderà sonno...
Questa era l'unica cosa che riusciva a pensare Al, sentendo il fastidiosissimo cigolio provocato dal fratello.
Nessuno dei due dormiva, eppure facevano finta tutti e due di essersi già appisolati da un bel po'.
Che Ed non dormisse, non c'era dubbio. Al sapeva bene che, una volta sdraiatosi nel letto, suo fratello prendeva sonno subito... e poi iniziava a parlare o, nei casi peggiori, a russare. Mentre invece quella notte continuava a muoversi. Sembrava quasi un cane che cerca di trovare una posizione comoda nella sua cuccia.
Aveva troppi pensieri, certo.
È questa la causa delle notti insonni no? I troppi pensieri... insomma, almeno a volte.
Al sapeva bene anche quali fossero i troppi pensieri di suo fratello. Lo si poteva intuire facilmente. Winry.
Non devo essere geloso. Non devo essere geloso. Non devo essere geloso.
Cercò di ripeterselo all'incirca un centinaio di volte, mentre Ed continuava a cambiare posizione.
Non devo essere geloso. Non devo essere geloso. Non devo essere geloso.
Beh, forse è normale essere un po' gelosi, dopotutto.
Geloso di tuo fratello che tra poco non sarà più solo tuo. Geloso della tua migliore amica che sarà solo la tua migliore amica.
Ma Ed se lo merita, più di chiunque altro.
Si merita di essere finalmente felice. E Al lo sa bene, di nuovo.
E anche Winry se lo merita.
Lei è stata l'unica capace di aspettarli così a lungo, di aspettare Ed.
Nei due anni che Al aveva passato viaggiando alla ricerca di una qualche informazione su Ed, ogni volta che tornava a casa le vedeva, le lacrime non versate da Winry. Le vedeva ogni volta che parlava di lui, le vedeva ogni volta che diceva di non avere ancora notizie, le vedeva ogni volta che lei si rendeva conto che dentro a quella mantella rossa non c'era Ed ma bensì Al.
Dovevano smettere di soffrire, tutti e due, sia Ed che Winry.
All'improvviso si sentì una porta sbattere e dei passi. Ed, che si stava ancora muovendo, si fermò e rizzò le orecchie.
Winry passò davanti alla loro camera e, senza fermarsi, scese le scale.
Ed non si muoveva più.
Vai fratellone. Alzati da quel letto e vai da lei. Sappiamo tutti e due che lo vuoi. Alzati e fregatene di tutto e di tutti.
Edward si tolse il lenzuolo di dosso e si tirò su dal letto. Andò verso la porta e mise la mano sinistra sulla maniglia.
Ti prego fratellone, ti prego. Gira quella maniglia. Apri la porta e vai a prenderti la tua felicità. Ti prego. Rimpiangerai questa occasione, ne sono sicuro.
Ed si girò verso Al.
- Scusa...
Il suo fratellino sorrise nella penombra. Era proprio bravo a fare finta di dormire.
Fregatene di me. Per una volta pensa a te stesso e a lei. E adesso gira quella maniglia.
E così fece Ed. Girò quella maniglia e se la andò a prendere, la sua felicità.

Scese le scale, non sapendo bene nemmeno cosa stava facendo. La luce della cucina era accesa. Entrò e vide Winry che si stava versando un bicchiere di latte.
- Non dirmi che bevi ancora quella schifezza!
La ragazza, colta di sorpresa, fece un salto all'indietro e rovesciò tutto il contenuto del bicchiere sul pavimento.
- ED! Oddio mi hai fatto prendere un colpo...
Prese dei fazzoletti per pulire il macello che aveva appena fatto.
- Lascia... ti aiuto.
Ed si chinò per terra e iniziò ad asciugare il latte versato sul pavimento.
- Non ne vuoi un po', vero?
Chiese Winry sorridendo.
- Direi proprio di NO!
- Sai... quando diremo alla nonna che siete tornati sono sicura che sarà al settimo cielo. Potremmo andare a Rush Valley a trovarla, no?
- Mmh... sì forse...
La ragazza delusa si girò e ripose il cartone del latte nel frigorifero. Chiuse lo sportello e rimase lì, ferma. Si morse il labbro inferiore. Riuscire a capire cosa stava pensando sarebbe stato impossibile. Iniziò a tremare.
- Winry? Che succede? -chiese Ed preoccupato- stai male?
La ragazza si voltò verso di lui e lo fissò. Aveva gli occhi pieni di lacrime.
- Winry ma...
- Tra quanto te ne andrai Ed?
- Cosa?
- Hai capito bene, perché è così no? -la voce le si strozzò in gole e delle calde lacrime iniziarono a rigarle il volto- tu te ne andrai con Al, come sempre, lasciandomi sola... è questo che fai... vai via, dopo anni torni qui e poi te ne vai di nuovo. Quando deciderai di rimane fermo in un posto? QUANDO?
Ed rimase senza parole. E l'unica cosa che riuscì a pensare fu che Winry aveva ragione. Aveva dannatamente ragione. Avrebbe davvero voluto passare tutta la vita a Risembool? E a fare cosa, poi? Avrebbe dovuto iniziare a coltivare zucche? Non sarebbe stato da lui, non era quello che ci si aspettava da quel ragazzino che a undici anni era partito con il fratello minore verso l'ignoto, alla ricerca della pietra filosofale.
Ma in un momento fu tutto chiaro. Tutti i suoi dubbi svanirono. E gli rimase un'unica certezza. E si trovava lì, davanti a lui.
E l'abbracciò. Perché spesso i gesti valgono più delle parole.
- Smettila di piangere. Lo sai che odio vedere le persone piangere. Odio vedere te piangere.
E fu una pugnalata al cuore di Winry. Ma una pugnalata molto piacevole.
- Che cosa farai Ed? -e intanto stringeva sempre di più le mani intorno alla sua maglietta- dove andrai?
- Non lo so. Ma tu verrai con me.
Winry si staccò e lo guardò negli occhi. Aveva sentito bene?
- io... io...
- Non devi rispondermi adesso. Puoi pensarci, se non vorrai venire ti capisco...
- E... se io decidessi di venire, cosa ne sarebbe di noi due?

Ed stava per andarsene. Qualche minuto e sarebbe tornato nel mondo senza alchimia, quello nel quale era stato costretto a vivere per due anni. Al non avrebbe potuto dire nulla per cambiare la sua decisione, niente.
Ma il fratellino tentò lo stesso. Sapeva che se c'era una sola cosa in grado di far rimane Ed con lui era quella a cui stava pensando. E doveva tentare.
- E che cosa mi dici di Winry?
Bam. Un colpo ben assestato dritto al cuore. Al era terribilmente furbo, Ed lo doveva riconoscere.
Passarono pochi secondi ma a lui sembrarono una vita.
Aveva ragione Envy, aveva sempre avuto ragione. Gli umani sono creature stupide che si lasciano guidare dai sentimenti.
Ma non Ed. No, non poteva accontentare un suo capriccio e mettere così a repentaglio la vita di migliaia di persone.
No. Non poteva.
E così sorrise e strinse il pungo del suo braccio d'acciaio, quel braccio che le aveva donato lei.
Avrebbe voluto dire milioni e milioni di cose su Winry, ma forse non sarebbero bastate per spiegare i suoi sentimenti. E così disse la frase più stupida ma l'unica che in quel momento avrebbe potuto dire.
- Ringraziala per questi.
E mostrò l'automail.
Anche l'ultima speranza di riavere suo fratello con se era andata perduta. Allora sarebbe davvero stato impossibile convincere Ed a cambiare idea.

Ma, senza nemmeno rendersene conto, ora si trovava lì, davanti a lei.
Voleva dirle che non gli importava cosa sarebbe stato di loro due, che voleva soltanto vivere con lei ogni attimo del presente e fregarsene del futuro. Ma Edward Elric non era mai stato bravo a parole.
E così, non capendo nemmeno ciò che stava facendo, allungò il collo verso il viso della ragazza e la baciò. Piano, lentamente, senza esagerare. Solo per farle capire.
E lei lo guardò stupita. E dopo qualche attimo le fu chiaro cosa fare.
Lo prese per mano e lo condusse per le scale, nella sua stanza.
Tutti e due sapevano cosa stava per accadere. E tutti e due lo aspettavano da tanto, troppo tempo.
Ed le tolse la maglietta e lasciò che lei facesse lo stesso con lui. Iniziò a baciarla sul collo. Erano due anni che aspettava quel momento. Due anni.
E dopo, non si sa come, si ritrovarono nel letto di lei.
Stavano per fare un grande, un grandissimo passo. Forse correvano troppo. Forse non era quello che lei voleva.
- Winry... sei sicura?
Lei lo guardò, con quei suoi grandi occhi blu che sembravano un pezzo di oceano.
- Ed... ti prego... non farmi aspettare ancora.
No. Non l'avrebbe mai più fatta aspettare, non ce ne sarebbe stato bisogno perché ora era lì, con Winry.
E tra un bacio e l'altro si perse in lei. Era sua. Sua e di nessun altro.
E in quel momento Winry riuscì a pensare solo ad una cosa. Probabilmente ci si sentiva così in paradiso.
Nessuno li avrebbe mai più separati. Nessun homunculus, nessun mondo parallelo, nessuna guerra, nessuna città, nessuna pietra filosofale.
Non erano più Ed e Al. Ora sarebbero stati Ed e Winry.


Ecco fatto. Non è l'ultimo capitolo, ovviamente, ci sarà un epilogo ^^ spero vi sia piaciuto! scusate ma vado un po' di fretta per ringraziare una ad una le persone che mi hanno commentato, comunque grazie a tutti davvero!!! I commenti mi fanno un piacere inimmaginabile e anzi, mi stimolano a scrivere di più :P
Visto che ormai questa ff è giunta al termine, mi sono già venute in mente un mucchio di idee nuove XD
baci e tutti e... COMMENTATEEEE!!!

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