Quella stella nel cuore.

di SailorMercury84
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una notizia emozionante. ***
Capitolo 2: *** Un incontro atteso. ***
Capitolo 3: *** Una scelta inaccettabile. ***
Capitolo 4: *** Nell'immenso giardino. ***
Capitolo 5: *** L'inizio della convivenza. ***
Capitolo 6: *** Tensione fra le quattro mura ***
Capitolo 7: *** Cuori in frantumi. ***
Capitolo 8: *** Una promessa da mantenere. ***
Capitolo 9: *** Pensiero fisso. ***
Capitolo 10: *** Tra un bacio e un litigio. ***
Capitolo 11: *** Desiderare cose impossibili. ***
Capitolo 12: *** Andare avanti ***
Capitolo 13: *** Come due amici. ***



Capitolo 1
*** Una notizia emozionante. ***


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Una notizia emozionante.  
 
Quel giorno si era alzata incredibilmente tardi Ami. Le accadeva di rado, e quando succedeva, era sempre causato dal forte mal di testa che la opprimeva la notte precedente, dopo aver studiato a più non posso.
 
- Caspita, è così tardi... -
 
Ami si poggiò con forza una mano sulla testa, il dolore non era ancora passato. Per fortuna quel giorno era domenica, e poteva permettersi di prepararsi con calma, prima di andare al tempio da Rei, dov'era stata invitata per pranzo. Si sedette accanto al tavolo, al centro di quella grande cucina silenziosa e bianca, dove l'unico rumore che rimbombava era quello del cucchiaino che girava nella tazza del latte per far sciogliere lo zucchero. Le dava fastidio quel rumore, ma non per il mal di testa, ma perché quel rimbombo nella cucina, le ricordava quanto fosse sola, sempre. Erano passati sei mesi, e sua madre l'aveva vista l'ultima volta durante le feste di Natale, dove le aveva regalato il solito libro di medicina. Jun voleva molto bene a sua figlia Ami, ma era una donna in carriera, una dottoressa di alto livello che dedicava la sua intera vita al lavoro e che sperava un giorno, di vedere la sua adorata "bambina" diventare un medico di tutto rispetto, proprio come lei. Forse un giorno l'avrebbe raggiunta a Parigi dove lavorava, e magari avrebbero lavorato fianco a fianco, questo era il desiderio di Jun.
 
Il trillo del telefono fece sussultare Ami per un attimo, ogni volta che l'apparecchio emetteva quell'insopporabile suono, si riprometteva di comprarne uno nuovo, con un suono più aggraziato, ma nonostante tutto, se ne dimenticava sempre.
 
- Pronto, Ami? -
 
Sorrise pensando alla sua cara amica:
 
- Usagi, come mai già sveglia? -
 
- Stammi a sentire Ami, c'è una grande novità!!! Sei pronta? -
 
La ragazza sorrise di nuovo, e nel percepire l'entusiasmo nelle parole di Usagi, capì che la notizia doveva essere positiva, perciò presa dalla curiosità incitò la ragazza a parlare:
 
- Dai Usagi, sono davvero curiosa! Dimmi, di quale novità parli? -
 
- Beh... Aspetta Minako, voglio dirglielo io!!! Dammi qua! Aspet... -
 
- Amiiiii, sono Minako!!! -
 
- Buongiorno Minako! Come siete mattiniere oggi! Sei già a casa di Usagi, dev'essere un miracolo! Insomma, mi volete dire questa novità? Mi state tenendo sulle spine! -
 
Dal rumore che proveniva dalla cornetta, Ami capì che le due ragazze si stavano litigando il telefono, prima di esordire finalmente in coro:
 
- Sono tornati i Three Lights!!! -
 
Solo un attimo, una frase, una parola sulla quale si fossilizzò la mente di Ami. Una sola parola, un ricordo, un volto, i suoi occhi... lui. Tentennò prima di rispondere alle due ragazze in attesa di sapere quale fosse la sua reazione. Era rimasta senza parole, il cuore aveva iniziato a correrle nel petto, e d'improvviso le si tinsero le guance di un rosa acceso. Continuava a pensare a queglio occhi, prima di tirare un profondo respiro e di rispondere finalmente alle sue amiche con un semplice:
 
- Ma dai... come lo avete saputo? - 
 
Nella voce di Minako notò un pò di delusione:
 
- Uffa, cosa importa come lo abbiamo saputo, non sei contenta di rivedere Taiki? -
 
Chissà perché, le sue amiche avevano sempre saputo che le piaceva, eppure lei cercava di non darlo molto a vedere, ma evidentemente i suoi goffi modi di nascondere la cosa, non avevano mai dato buoni risultati. Si morse un labbro e rispose:
 
- Beh si,  come sono contenta di vedere anche Seiya e Yaten del resto! -
 
La sua non era una bugia, era solo un modo per nascondere di nuovo quella "semplice" simpatia per quel ragazzo dagli occhi viola.
 
- Dammi qua!!!-
 
Usagi si era riappropriata della cornetta e proseguì:
 
- Questa mattina mi ha chiamata Seiya, sai sembra che voglia trasferirsi qui con Evelyn, la sua ragazza... credo voglia chiederle di sposarsi, ma con una grande cerimonia qui sulla Terra, e così Taiki e Yaten sono tornati con lui, probabilmente perché gli faranno da testimoni! Allora ti aspettiamo da Rei, ci saranno anche loro e mi raccomando, fatti bella! -
 
Un veloce saluto prima di riagganciare il telefono ed Ami rimase seduta a fissare un punto indefinito, in quella cucina che non sembrava più vuota, ma piena di pensieri, domande e sospiri. Il cuore non aveva smesso un attimo di batterle forte nel petto, l'emozione sembrava farsi largo in ogni parte del suo corpo, mentre nella sua mente  c'erano sempre quel viso e quei ricordi che aveva stampato dentro di se come un cortometraggio indelebile nel tempo. Era felice, si sentiva piena di energie, e sembrava anche quasi sparito il mal di testa.
Per la prima volta, dopo essersi fatta la doccia e lavata i capelli, Ami girava per la camera alla ricerca di qualche cosa di diverso da indossare. Aprì tutti gli armadi e i cassetti, ma non c'era nulla che le piacesse davvero. Di solito non aveva quel problema, per tutti i giorni indossava la divisa scolastica, e quando c'erano gli incontri al tempio, bastava un maglione semplice con una gonna, niente di sofisticato. Eppure quella mattina era indecisa, iniziò a provarsi prima una camicia bianca con un gilet azzuro sopra ed una longette color nero - "No, troppo professionale, sembra che debba andare ad un colloquio..." , poi provò un cardigan nero molto lungo, con un paio di jeans e degli scarponcini sempre neri: "Peggio che mai...". Stava di nuovo per cambiarsi, quando suonò la porta.
Guardò dallo spioncino ed aprì con un gran sorriso:
 
- Buongiorno Mako - chan! -
 
- Buongiorno a te Ami! Ti ho portato la colazione! -
 
Le due ragazze abitavano molto vicino, e così, spesso Makoto le portava per colazione qualche dolcetto fatto da lei la sera prima.
 
- Mmm  che buon profumo! Entra pure! -
 
Quella mattina, la guerriera di Giove era raggiante: era molto ben truccata ed indossava un abito rosa molto chiaro, che le risaltava gli occhi color smeraldo.
 
- Caspita Mako, come sei bella oggi! Ti sei truccata! -
 
- Già! Sai oggi da Rei non ci sarà un semplice pranzo, ma una vera e propria festicciola per il rientro dei ragazzi... hai saputo no? -
 
Ami accennò un si con il capo, ma il pensiero della "festicciola" la rese ancora più nervosa, non poteva presentarsi vestita in quel modo, e stava andando in confusione. La voce dell'amica la distolse dai suoi pensieri:
 
- Oggi ci sarà anche Motoki sai? Mamoru ha detto a Rei che Motoki sarebbe stato molto contento di conoscere personalemente i Three Lights, e pare che voglia invitarli al Crawn per sponsorizzare la sua sala giochi!-
 
Gli occhi della mora si fecero ancora più sprizzanti di gioia, era semplicemente radiosa, e si percepiva la sua felicità al pensiero di vedere Motoki. Poi la ragazza si avvicinò all'amica dal caschetto blu e le poggiò una mano sulla spalla:
 
- Non vorrai mica venire alla festa vestita così? C'è anche Taiki se non l'avessi capito! -
 
L'aveva capito eccome invece, ma non sapeva davvero comportarsi, e del resto non aveva un abito decente per presentarsi alla festa, non aveva mai avuto problemi di vestiario, ma quella mattina si sentiva davvero nervosa al pensiero che avrebbe rivisto Taiki dopo tanto tempo, e non aveva nulla di adatto da mettere. Con un finto sorriso rispose all'amica:
 
- Temo che non verrò Mako, dopo avviserò Rea, ho molto da studiare... -
 
- Che cosa?!?! Ma vuoi scherzare??? No dico... è un anno che non vedi Taiki, dai lo sappiamo tutte che avevi un debole per lui, e oggi che finalmente è tornato, tu non vieni alla festa? -
 
Sentendosi colta sul vivo, Ami rispose:
 
- No... te l'ho detto devo studiare, ci saranno altre occasioni per vederlo, da quanto so, lui e i suoi fratelli si fermeranno qui per qualche tempo no? -
 
- Ma che stai dicendo! Senti, smettila di inventare scuse Ami, con me puoi parlar chiaro no? Mi offende il fatto che non voglia confidarti... che c'è, ti senti in imbarazzo al pensiero di vederlo? Dai, dimmi la verità! -
 
Makoto aveva ragione, non era giusto tenersi tutto dentro e nascondere tutto alle proprie migliori amiche, ma in parte si vergognava a dirle che il suo problema era dovuto solo al fatto che non sapeva come vestirsi... Decise comunque di confessare la verità, Makoto se lo meritava:
 
 
- Mako, ad essere sincera io... non ho niente di adatto per venire alla festa e vedere Taiki. So che è un discorso superficiale e che normalmente non mi appartiene, ma questa volta, non so perché, me ne sto facendo un problema... -
 
 
- Aaaah... allora sei umana anche tu mia cara! Sempre a studiare, lo vedi che fare shopping con noi ti farebbe bene? Dai non preoccuparti, vediamo se possiamo correre a comprare qualcosa di carino... -
 
 
- A quest'ora? E poi è domenica! Non lo so Mako... -
 
- E su Ami, andiamo al mercatino, lo sai che la domenica mattina è sempre aperto! -
 
Senza nemmeno darle il tempo di rispondere, Makoto prese per mano la sua amica e la trascinò fino alla porta di casa:
 
- Dai, tira fuori le chievi e chiudi la porta così andiamo! -
 
- Ma... -
 
- An - di - a - mo! -
 
Meglio di così la bruna non potè fare, e convinse finalmente Ami a chiudere la porta e a seguirla verso il mercato.
Stradafacendo, Makoto ebbe un'idea e contattò Minako sul cellulare:
 
- Pronto Mina? -
 
- Si Mako, mi senti? Sono in vivavoce... -
 
- Sì ti sento... ma cosa stai facendo? -
 
Sentì la bionda ridacchiare, prima di risponderle:
 
- Beh, mi sto truccando! O meglio, mi sto facendo bella per chi sai tu! -
 
- Eh... posso immaginarlo hihihi! Senti, a proposito di trucco... porteresti la tua trousse da Rei? -
 
- La mia trousse?! Sai quanto ci tengo... Ma tu non hai la tua? -
 
- Sì che ho la mia, ma non faccio in tempo a passare a casa a prenderla, mi serve per Ami! -
 
- Per Ami?!?!?!? -
 
Ami sobbalzò al pensiero di doversi "sporcare" il viso con i cosmetici, non le era mai piaciuto truccarsi, e lo aveva fatto solo in rare e speciali occasioni. Così si piazzò davanti a Makoto ostrundole il passaggio e costringela a fermari per dirle:
 
- No Mako, ti prego! Non mi piace truccarmi! -
 
- Ma che dici! Oggi vedi Taiki, devi essere bella più che mai! Minako non fare domande e porta la trousse hihihi! -
 
La guerriera di Giove salutò l'amica al telefono e riattaccò. Da quel momento iniziò la lamentela sino all'arrivo al mercatino:
 
" Dai Mako ti prego... " "Lo sai che odio i cosemetici!" "Non sembro nemmeno io con quella roba in faccia!" "Makoooo... rispondimi!"
 
 
- Ami basta uff! Ormai è deciso! Ah guarda quella bancarella! -
 
La ragazza indicò un bancarella dove erano in mostra degli abiti dai colori pastello.
Le due amiche si consultarono sui diversi tessuti che passavano fra le loro mani, ed Ami si lasciò convincere ad acquistare un abito azzurro molto semplice ma molto femminile nel taglio. Di solito non amava fare shopping, ma apprezzava davvero l'aiuto della sua amica, e si sentì felice di vivere quel momento in sua compagnia. Era sempre sola, e le sue amiche erano le uniche persone con le quali condivideva le sue giornate, le adorava, e per lei erano come una famiglia.
Finiti gli acquisti, le ragazze si diressero verso il tempio, arrivando con un'ora di anticipo rispetto all'invito.
 
- Buongiorno ragazze, siete in anticipo! -
 
Rei, il nonno e l'aiutante Yuichiiro, aprirono la porta alle due amiche, che nel salutare i padroni del tempio, non poterono fare a meno di notare l'eleganza della sacerdotessa e del suo aiutante.
Ami esordì:
 
- Rei sei bellissima con quest'abito color rubino! -
 
Proseguì Makoto:
 
- Già è vero! Siete davvero eleganti, anche tu Yui! -
 
Fu così che Rei assunse la sua solita espressione di superiorità:
 
- Tzè, se non fosse stato per me, Yiu si sarebbe presentato quasi in pantofole! -
 
- Ma che diavolo dici!? -
 
Yui si arrabbiò e i due stavano quasi per litigare, quando furono interrotti dalle voci di due ragazze: erano arrivate Usagi e Minako.
 
- Guarda qui cosa ho per te Ami? -
 
Una radiosa Minako, le mostrò la sua preziosa trousse, ed Ami si sentì ormai rassegnata al pensiero di dover usare i cosmetici.
Tutte le ragazze trascinarono la guerriera di Mercurio nella stanza di Rei, e dopo averle fatto indossare il nuovo abito, iniziarono a lavorare sul suo look, in attesa dell'arrivo degli ospiti d'onore: i Three Lights, stavano tornando!
 
 
 
Note e commenti.
Strano ma vero, sono tornata! E' così tanto che non scrivo, non so nemmeno se ne sono più capace :D
Credo che questa sarà una storia abbastanza lunga, e spero di incuriosirvi pian piano! E mi raccomando, non date nulla per scontato!
A presto!
SailorMercury84

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Capitolo 2
*** Un incontro atteso. ***


Un incontro atteso.
 
 
Qualcuno bussò alla grande porta in legno del tempio, e Rei, corse ad aprire per accogliere gli ospiti.
Minako fece l'occhiolino ad Ami, che sembrava splendere di luce propria: le amiche le avevano inserito fra i capelli una mollettina luccicante, e le avevano messo in risalto l'azzurro degli occhi con un pò di kajal e del mascara. Si sentiva strana in quelle vesti, ma ad essere onesta con se stessa, si piaceva con quel look, anche se non lo sentiva suo. 
 
- Sono loro! -
 
Usagi si strinse al suo Mamoru, che era arrivato poco prima, in compagnia dell'amico Moran.
 
- Benarrivati ragazzi! -
 
Rei sorrise agli ospiti, e li invitò ad entrare. Gli occhi di Minako brillarono quando vide il ragazzo che tanto aspettava e che le si stava avvicinando:
 
- Ciao Minako... -
 
Il cuore le stava esplodendo nel petto, si sentì salire le lacrime dalla commozione nel vederlo finalmente di fronte a se: era passato un anno, eppure si sentiva innamorata come il primo giorno. Non si fece scrupoli e diede sfogo alla sua felicità buttandogli le braccia intorno al collo:
 
- Bentornato Yaten!!! -
 
Non sapeva nemmeno lui il perché, ma si sentì più felice di quanto immaginasse nel vedere la chioma bionda di Mina, e ricambiò istintivamente l'abbraccio caloroso per poi ritrarsi imbarazzato.
Nel contempo, il resto del gruppo e gli ospiti si salutarono e procedettero con le presentazioni, in quanto i tre fratelli non erano venuti da soli, ma con loro c'erano anche la principessa Kakyuu, la ragazza di Seiya, Evelyn, ed un'altra ragazza con i capelli corvini raccolti in lunga coda, proprio come i Three Lights.
Ami si avvicinò con fare timido verso Taiki, era talmente emozionata e ansiosa, che le sembrava quasi di non riuscire a respirare. Per un attimo esitò, prima di toccargli un braccio per destare la sua attenzione, e si sentì morire dalla gioia per via di quel breve contatto, così reale. Lui era veramente lì di fronte ai suoi occhi, aveva immaginato tante volte di vederlo, e aveva sperato così tanto che lui tornasse, che in quel momento desiderò con tutte le sue forze che quello non fosse un sogno, che non si sarebbe svegliata trovandosi sola nella sua stanza buia. Gustò quel momento come fosse eterno, e finalmente il suo sguardo si illuminò, quando lui finalmente si voltò verso di lei.
 
- Ami, quanto tempo! -
 
Nemmeno il tempo di rispondere, ed Ami si ritrovò stretta in un abbraccio che le fermò il respirò per un attimo, se avesse potuto avrebbe pianto dalla gioia, ma la sua riservatezza glielo impedì. Il cuore correva come un cavallo in corsa, e poteva sentirne ogni battito sin dentro alle orecchie. Chiuse per un attimo  gli occhi lasciandosi abbandonare dall'aroma di quel profumo speziato e legnoso che solo lui portava. Prima di poter ricambiare quell'abbraccio che le sembrò eterno, ma che in realtà durò meno di un minuto, Taiki si allontanò da lei, tenendole però le mani ben salde sulle spalle e guardandola negli occhi fino a farla arrossire:
 
- Sei davvero bellissima! Sei diventata veramente bella! -
 
E poi tornò al suo sguardo serioso di sempre, come se si fosse reso conto di essersi lasciato troppo andare. E fu in quel momento che un brivido percorse la schiena della guerriera, quando la ragazza dai capelli corvini avvolse un braccio di Taiki con le mani e si strinse più vicina a lui, guardando Ami con sospetto. Fu Taiki a prendere di nuovo parola:
 
 
- Ah, ehm... Ti presento Ruri, anche lei è di Kinmoku. -
 
E Ruri le porse la mano, continuando la sua presentazione, esponendo ad Ami, ciò che il ragazzo aveva omesso di dire:
 
- Piacere, sono la ragazza di Taiki! Spero diventeremo buone amiche, sò che ti piace studiare, quindi avendo questa passione in comune, sono sicura che  ci troveremo bene! -
 
- Già, ne sono certa! -
 
Bastò questa risposta scontata a concludere la presentazione, ed Ami sfoggiò il suo sorriso migliore, mentre dentro di sè si sentiva morire. Era come se un'accetta le avesse frantumato il cuore, e questa volta le lacrime che gli occludevano persino la gola senza poter uscire, erano diventate amare e lancinanti come tanti piccoli aghi sotto la pelle. Si sentì stupida e sciocca ad essersi lasciata convincere di indossare quell'abito e di farsi truccare, a cosa era servito? Pensò che era proprio vero che solo nello studio poteva trovare conforto: lo studio la aiutava a non pensare a niente, ma solo a concentrarsi per un obiettivo e a dare davvero il meglio di sè stessa. Solo lo studio. Niente altro. Sì, c'erano le amiche, l'affetto, la battaglia, ma non era la stessa cosa. Quando studiava poteva esprimersi al meglio, poteva rifugiare la sua mente e il suo animo eternamente e apparentemente debole, poteva nascondere la sua timidezza. Studiare  la renderva sicura di sé, e se riceveva il massimo dei voti, era una soddisfazione personale talmente gratificante, che si sentiva spronata a dare ancora di più. 
Mentre briciole di dolore le si spargevano dentro allo stomaco, Seiya ed Evelyn si avvicinarono ad Ami per salutarla. Lei sorrise alla nuova fidanzata di Seiya, notando che se non fosse stato per i capelli castani e mossi, sarebbe stata il ritratto di Usagi: le somigliava impressionantemente, aveva persino gli odango come lei. 
 
- Piacere Evelyn! -
 
- Tu devi essere Ami, mi hanno parlato di te! Seiya dice che sei un genio dello studio, come Taiki! -
 
Di nuovo il suo nome, e di nuovo quelle fitte al cuore. Avrebbe voluto fare un sorriso di circostanza, ma il fisico stesso glielo impediva; quel magone in gola saliva e scendeva in attesa di esplodere. Capì che doveva allontanarsi almeno qualche minuto, per potersi riprendere e magari dare sfogo al suo dispiacere, così la ragazza dal caschetto blu, fece per recarsi verso la toilette, sotto gli sguardi fugaci e preoccupati delle amiche. Furono Usagi e Rei a seguirla, e poco prima di varcare la soglia della toilette, nel corridoio buio, le due amiche la chiamarono sottovoce, ma la ragazza si fermò soltanto, rimanendo di spalle:
 
- Cosa c'è? -
 
Fu in un lampo che le due ragazze capirono e si piazzarono di fronte ad Ami che repentinamente si portò le mani sul volto per coprire i suoi occhi. Usagi e Rei decisero di farla entrare comunque nella toilette, per non destare sospetti, e si chiusero con lei nella stanza. Usagi le circondò le spalle con un braccio e la guardò preoccupata:
 
- Ami... mi dispiace... -
 
La guerriera mostrò finalmente i suoi occhi colmi di lacrime e al contempo tutta la fragilità del suo cuore spezzato. Anche Rei si avvicinò e le asciugò il viso con un pezzetto di carta, osservandola con dispiacere:
 
- Sò che hai tanto atteso questo momento, e adesso che è arrivato, lui ha un'altra... Non so come dirti di riprenderti adesso... Se non ti senti di procedere con la cena, puoi andare nella mia stanza a riposarti, agli altri dirò che hai un forte mal di testa e che hai bisogno di riposo... Dimmi tu cosa vuoi fare... -
 
- Non lo so, io... -
 
Sospirò profondamente e proseguì:
 
- Mi sento così stupida... Probabilmente il mio è sempre stato un amore platonico... Come potevo pensare che anche lui dopo un anno, ancora pensasse a me... Mi sono persino truccata, mi sento talmente ridicola! -
 
Così dicendo, Ami sprofondò il suo viso nella spalla di Usagi che l'abbracciò insieme a Rei: le due amiche non poterono fare altro che consolarla, si sentivano impotenti di fronte a quella realtà amara, nessuno si sarebbe aspettato che Taiki tornasse sulla Terra con una fidanzata, e si pentirono di non aver mai pensato ad una simile eventualità, dando per scontato che lui fosse ancora libero per Ami, perché se solo ci avessero pensato, avrebbero potuto mettere in guardia la loro amica che al momento si ritrovava il cuore in frantumi. La guerriera di Mercurio sciolse l'abbraccio per voltarsi verso il lavandino e guardare con orrore allo specchio il suo viso ridotto ad una maschera per via del trucco ormai scioltosi e spalmatosi sino alle guance umide. Senza dire nulla si lavò il viso energicamente, e quell'acqua fredda che le pungeva la pelle le diede sollievo, le sembrò di rinascere. Rei si avvicinò a lei con un asciugamano, mentre la ragazza chiudendo l'acqua, la guardò con gratitudine:
 
- Grazie Rei... -
 
Si asciugò il viso e si compiacque di essere tornata almeno esteticamente, la stessa di sempre. Non avrebbe mai più accettato di usare cosmetici. Guardò le due amiche e le prese per mano:
 
- Siete uniche... vi voglio bene, grazie di tutto. Non so come abbiate capito che io per Taiki... sì... che io provassi un sentimento per lui... Ma grazie per il vostro appoggio. -
 
- Anche noi ti vogliamo bene Ami, e ormai ti conosciamo alla perfezione, tutte noi avevamo capito che ti piaceva!  -
 
Le disse Usagi con un sorriso, e così le tre si strinsero di nuovo in un abbraccio. Poi Ami si distaccò e si rivolse a Rei:
 
- Accetto volentieri di rimanere nella tua stanza Rei... Non me la sento di passare la serata con loro, scusatemi... -
 
- Ma di cosa! Sono stata io a proporti l'idea, immaginavo che non te la sentissi... Dai, stai tranquilla, ci pensiamo noi. -
 
Rei le accarezzò una guancia, dopodiché le tre ragazze uscirono dalla toilette. Usagi si diresse verso la sala da pranzo per dare la notizia agli ospiti, circa il "mal di testa" di Ami, mentre Rei accompagnò l'amica nella sua stanza:
 
- Ho un futon in più, te lo stendo accanto al mio, se vuoi stanotte puoi dormire qui... -
 
- Non lo so... non ho niente con me, nè pigiama, nè spazzolino, e mi mancano i miei libri... -
 
- Per quello nessun problema, posso prestarti un mio pigiama, forse dovrei avere uno spazzolino nuovo di riserva, e per i libri... beh, ho solo libri di magia e profezie, oppure dei romanzi d'amore. Magari non sono il tuo genere, ma meglio di niente! -
 
Così dicendo, Rei prese alcuni libri da uno scaffale e li poggiò sul suo futon:
 
- Ecco, vedi se ti interessa qualcosa, intanto ti preparo il futon! -
 
- Se mi dici dove prendere l'occorrente, lo farò da sola! Grazie Rei... sono contenta di rimanere qui stanotte. -
 
- Anche io sono contenta che mi farai compagnia... E poi, se non ci aiutiamo fra di noi! Ora vado di là, altrimenti si chiederanno che fine abbiamo fatto, anche se Usagi li avrà già informati. -
 
- Va bene... grazie ancora. -
 
La mora strizzò un'occhio ad Ami, le mostrò dove prendere le coperte per il futon, e la lasciò da sola nella sua camera.
 
 
Nel contempo, il resto del gruppo si era mostrato dispiaciuto per l'improvvisa mancanza di Ami alla cena, e Taiki si mostrò sinceramente risentito della cosa. 
Yaten si era seduto accanto a Minako e non appena la ragazza si distraeva, lui non perdeva tempo per osservare quel bel viso. Ne era affascinato, semplicemente incantato.
 
- Cosa c'è? -
 
Minako si sentì osservata e si girò verso Yaten con aria interrogativa, così il ragazzo rispose:
 
- Niente niente. Credo che in settimana torneremo ad essere compagni di scuola sai? -
 
- Wow!!! No cioè... sono contenta! -
 
Yaten sorrise, e Minako arrossì per poi girarsi verso Makoto che l'aveva chiamata dandole un colpetto sulla spalla per dirle sottovoce cosa era successo in realtà ad Ami; anche lei era stata da poco informata da Rei.
Dall'altra parte del tavolo, Usagi osservava con imbarazzo la ragazza accanto a sé, accorgendosi dell'estrema somiglianza con Evelyn.
 
- Dì un pò Mamo... -
 
Diede una gomitata al suo ragazzo e proseguì sottovoce:
 
- Non ti sembra che Evelyn somigli... -
 
- ... A te! Eccome! -
 
Rispose Mamoru, contento del fatto che Seiya avesse trovato una fidanzata. Aveva notato lo sguardo non di certo indifferente del ragazzo non appena aveva visto la sua Usagi: era certo del fatto che su di lui sortisse ancora un certo effetto, ma riponeva fiducia in lui e nel suo  nuovo rapporto con Evelyn che sarebbe sfociato in un matrimonio. 
 
- Beh? Ti sei incantato? -
 
Usagi diede un'altra gomitata a Mamoru, che era rimasto a fissare Seiya, anche se in realtà era perso nei suoi pensieri.
 
- No tranquilla, ero sovrappensiero. -
 
Così dicendo le schioccò un bacio sull'angolo della bocca, e la bionda sorrise di gioia.
La serata procedette all'insegna di chiacchiere e risate, mentre Ami, nella stanza di Rei, si era cimentata nella lettura di una storia d'amore, poiché non amava di certo i libri di magia, seppur non fosse nemmeno amante dei romanzi. Ma quella storia le strinse il cuore, e divorò pagina dopo pagina: era rimasta colpita dalla copertina di quel libro, dove la silhoutte di una ragazza di profilo sovrastava un paesaggio notturno di New York. Quell'immagine e lo stesso titolo, "Moonlight"* le avevano ricordato la sua amica Usagi, e per questo aveva deciso di dedicarsi a quel libro, prima di iniziarne un altro in cui la copertina invece le ricordava la sua amica Rei, anche se  la ragazza dai lunghi capelli neri dell'immagine era di spalle, e dipingeva su una tela gli occhi verdi di un uomo. "Burning Fire"** era il titolo, e anche in quel caso, non potè non pensare alla sua amica.
 
"Sarei davvero felice se anche io vivessi una storia d'amore..." pensò, mentre la stanchezza stava prendendo possesso delle sue membra che piano piano si accomodavano sempre di più sul morbido futon. Stava quasi per addormentarsi, quando qualcuno bussò alla sua porta. Aprì gli occhi di soprassalto per poi domandare:
 
- Sei tu, Rei? -
 
Ma dall'altra parte rispose una voce maschile:
 
- No, sono Taiki. Posso entrare? -
 
Le prese lettermente un colpo e sobbalzò mettendosi seduta sul futon, sentendo di nuovo il cuore a mille. Con la voce quasi tremante rispose:
 
- Sono in piagiama, non so... -
 
- Per favore, devo chiederti una cosa, poi me ne vado. -
 
Sentendosi messa alle strette, nonostante il panico e la paura di vederlo entrare con Ruri al suo fianco, non potè far altro che concedergli di entrare. Si alzò dal futon, e con i piedi coperti solo dai calzini, si avvicinò alla porta aprendola:
 
- Prego... -
 
Taiki esitò e poi entrò, mentre Ami, contenta di vederlo da solo, lasciò comunque la porta della stanza aperta nel caso Ruri lo cercasse.
 
- Hai davvero il mal di testa? -
 
Un brivido le percorse la schiena, ma non si fece intimorire, e con tono di difesa rispose:
 
- Sì, certo. Sei venuto per chiedermi questo? -
 
- No. Questa è stata una domanda in più, sai ormai penso di conoscerti bene, e non me la racconti giusta. Ma questo è un tuo problema, se e quando vorrai mi dirai la verità, per adesso devo chiederti un favore molto importante. -
 
Un favore a lei? Che cosa poteva fare Ami per lui? E di così importante poi? Mentre mille pensieri, emozioni e paure le scuotevano mente e anima, Taiki irruppe quel silenzio per fare la sua richiesta, una richiesta che mai si sarebbe aspettata di sentire.
 
 
Note e commenti.
*Moonlight: storia scritta da MissDemy.
** BurningFire: storia scritta da EllieMarsRose.
Sono le mie storie con i personaggi di Sailor Moon preferite, perciò ho voluto fare questo piccolo omaggio alle autrici :)
 
Ed eccoci al secondo capitolo! Come dicevo nelle note dello scorso capitolo, non date nulla per scontato! Che effetto fa la nuova fidanzata di Taiki, Ruri? E spero di avervi lasciato con un pò di curiosità con la parte finale del capitolo, non so se nessuno riuscirà a pensare cosa Taiki abbia chiesto ad Ami... Hihihi! Grazie per le recensioni e per la lettura, i vostri commenti sono sempre graditi ^^
A presto!
SailorMercury84

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Capitolo 3
*** Una scelta inaccettabile. ***


Una scelta inaccettabile.
 
 
Ami aveva sentito bene, nonostante gli avesse ripetuto la domanda una seconda volta:
 
- Volete venire a stare da me? -
 
E Taiki, con molta nonchalance aveva risposto di nuovo, senza la minima esitazione:
 
- Sì... nel frattempo che ci troviamo un appartamento, vorrei venire con Ruri a stare da te. Sò che hai la tua vita e il tuo studio, ma ti prometto che non ti saremo d'intralcio, e contribuiremo alle spese di casa. Lo avevamo chiesto a Rei, però lei qui dovrà già ospitare provvisoriamente Seiya ed Evelyn e Yaten e Kakyuu. Non ha altre stanze in più, e l'unica che ha una stanza per gli ospiti in casa sei tu. Perdonami se sono invadente, ma non trovavo altre soluzioni. Al momento io e Ruri non abbiamo grandi risparmi, ma appena ricomincerò a lavorare nella band, ti restituirò il dovuto. Penso che ci servirà  un mese o due al massimo per cercare una casa... -
 
La ragazza cercò di mantenere la calma e tentò di dargli un rifiuto: nonostante le dispiacesse di metterli in difficoltà, non poteva nemmeno pensare di vederli insieme e per di più in casa propria. Ogni giorno avrebbe lottato con sè stessa per sorridere e fingere che tutto andasse bene, ma quella situazione l'avrebbe odiata. Scosse la testa guardando nel vuoto per poi esporre il suo discorso, sapendo di omettere dei dettagli:
 
- Mi dispiace Taiki, ma non credo di potervi ospitare. Non è un discorso economico, le mie spese al momento le sostiene mia madre, ma il problema è che non ho una stanza in più per due persone. La stanza degli ospiti è in realtà per una sola persona, il letto è singolo... -
 
Sapeva che la scusa era debole e non reggeva, ma ci aveva provato lo stesso, anche se il ragazzo fu pronto a rispondere:
 
- Già, lo immaginavo, però ricordo che la tua stanza ha un letto a due piazze. Per carità, non ti chiedo di rinunciare alla tua stanza ci mancherebbe, però magari Ruri potrebbe dormire con te, mentre io andrei nell'altra camera... Perdonami per le mie richieste sfacciate, ma purtroppo già da stasera ci si presenterebbe il problema, anche se abbiamo considerato di poterci permettere un hotel per un paio di giorni. Sai, la scorsa volta, prima di partire dalla Terra, con l'intenzione di rimanere per sempre su Kinmoku, donai tutti i miei soldi a delle associazioni umanitarie, tanto sul mio pianeta non avevo certo bisogno di quei pezzi di carta. Ho tenuto per me giusto lo stretto necessario per una eventuale breve vacanza qui sul vostro pianeta, ma non avevo considerato l'ipotesi che sarei tornato con una ragazza. -
 
Di certo nemmeno Ami aveva considerato mai quell'ipotesi, e più sentiva parlare di lui e di Ruri, più le salivano i nervi. E nonostante odiasse il pensiero di dover persino condividere il letto con quella ragazza, il suo animo gentile e altruista non riuscì a negare l'aiuto a qualcuno, soprattutto a Taiki, anche se più andava avanti con le richieste e più  avrebbe voluto sparargli addosso la sua verità. Le sarebbe piaciuto alzarsi in piedi, guardarlo dritto in faccia e dirgli che aveva un bel coraggio a fare una richiesta del genere proprio a lei che lo aveva sempre amato. Proprio a lei che lo aveva aspettato per così tanto tempo e che sperava di essere ricambiata del suo sentimento, mentre lui con spietatezza le chiedeva di dormire al fianco di Ruri. Ruri poi, "che razza di nome" pensò, già la odiava, seppur razionalmente sapeva che non era colpa di quella ragazza che nemmeno conosceva. Nonostante tutto, Ami non riusciva a mettere davanti se stessa, e non riuscì a dire di no a quegli occhi imploranti che ancora amava. Si alzò dal futon dove si erano seduti per parlare e si voltò dandogli le spalle, mentre una lacrima le rigò silenziosamente una guancia:
 
- Va bene Taiki. Ma non da stasera. Non mi sento bene e voglio rimanere qui da Rei, perciò per stasera arrangiatevi da qualche parte, ok? Ci vediamo domani dopo scuola, vi aspetto a casa. -
 
Non sapeva nemmeno lei dove aveva trovato la forza di dire quelle parole, era combattuta e non era sicura di aver fatto la scelta giusta, ma era stata messa alle strette e non riusciva a negare il suo aiuto, era più forte di lei. Taiki si alzò in piedi anche lui e fece per avvicinarsi, protendendo le braccia verso la ragazza che ancora gli dava le spalle:
 
- Ami, grazie! Grazie davvero! Lascia che ti abbracci! -
 
- Non è necessario, ora vorrei stare da sola, il mio mal di testa è aumentato, perdonami. -
 
Ma lui la strinse comunque da dietro, non rendendosi conto del male che in realtà le faceva, ma non per la stretta, bensì per tutta quella situazione. Non si accorse di nulla e le diede un bacio sulla testa per poi allonatanarsi e ringraziarla ancora, prima di chiudere la porta e andarsene.
 
Sfiancata e avvilita, Ami si stese sul futon e assunse una posizione fetale, portando i pugni chiusi verso gli occhi che versavano fiumi di lacrime. Quella serata sembrava non finire mai, non ne poteva più di tutta quella situazione, avrebbe tanto voluto svegliarsi il giorno dopo e ritrovarsi nella sua camera, per poi prepararsi come ogni giorno per andare a scuola. Con una marea di pensieri che le affollavano la testa, finalmente prese sonno e si addormentò.
 
Taiki riprese il suo posto a tavola, solo Ruri sapeva dov'era stato, e anche se Rei, Usagi, Makoto e Minako potevano averlo intuito, non potevano averne la conferma; lui avrebbe potuto dir loro che era stato semplicemente alla toilette. 
 
La serata teminò con Yaten che riaccompagnò a casa Minako,  con gli ospiti di Rei che presero posto nelle stanze da lei adeguatamente preparate a riceverli, e dal resto della "ciurma" che rincasò.
Mentre Rei si dirigeva verso la propria camera, sentì un rumore di cocci rotti provenire dalla sala del fuoco, così corse per vedere cosa fosse accaduto, e ritrovò Yuichiiro chinato a terra per raccogliere i frammenti di terracotta di un vaso antico.
 
- Che cosa caspita è successo Yuichiiro! -
 
Tuonò la bruna, mentre il ragazzo si alzò voltandosi verso di lei e sgranando gli occhi. Man mano che la ragazza si avvicinava, Yui sentì l'ansia fino alla gola; amava e temeva la sacerdotessa allo stesso tempo. Poi si fece coraggio, e guardando verso terra ammise:
 
- Stavo spazzando via la fuliggine che si era formata accanto al camino, quando ho intruppato con la scopa sul vaso all'angolo del muro... mi dispiace Rei. -
 
Rei teneva davvero a quel vaso antico, e avrebbe voluto dargli uno schiaffo, ma si trattenne limitandosi a ringhiare:
 
- Sei sempre il solito maldestro, non è possibile che tu faccia sempre qualche danno! Se non fosse per mio nonno, ti avrei già mandato via da qui! -
 
Solo un secondo dopo aver pronunciato quelle parole così pungenti, la ragazza si rese conto di quanto fosse stata di nuovo cattiva con lui, non sapeva nemmeno lei perché lo trattasse in quel modo, ma sapeva che era l'unico che le scaturiva quelle reazioni. Yuichiiro, al contrario di molte altre volte in cui abbozzava e incassava il colpo, si infuriò e alzò la voce:
 
- Ti ho detto che mi dispiace! Sai che ti dico?! Che non c'è bisogno che io rimanga qui grazie all'indulgenza di tuo nonno, sono stanco di essere trattato così! Se tanto non ti servo, me ne vado subito! -
 
Così dicendo gettò la scopa a terra e si strappò di dosso la parte superiore del kimono, sua divisa del tempio, e gliela tirò vicino ai piedi:
 
- Sei isterica, sei  insopportabile! E lo sei sempre e solo con me! -
 
Prese la ragazza per le spalle e le fece sbattere la schiena contro il muro, tenendola con forza, mentre lei con aria spaurita sgranò gli occhi:
 
- Sei impazzito?! Toglimi le mani di dosso! -
 
Ma Yuchiiro le strinse ancora di più le spalle:
 
- Tu non capisci niente! -
 
- Ma che stai dicendo? Smettila di fare lo stupido e lasciami andare o chiamo aiuto! -
 
Rei sapeva in cuor suo che avrebbe dovuto veramente urlare per farsi sentire, poiché la stanza del fuoco era molto distante dalle camere al piano di sopra, che si trovavano al lato opposto del tempio. Ma sapeva anche che quella situazione la metteva in estremo imbarazzo, e non capiva le intenzioni del ragazzo che ormai era a torso nudo e la teneva stretta al muro.
 
- Tu non capisci... -
 
Continuava a ripetere lui, che piano piano iniziò ad avvicinarsi al viso di lei che iniziò a trattenere il respiro. Per qualche inspiegabile ragione, Rei non riusciva e non voleva allontanarsi, mentre lui si fermò con le labbra ad un centimetro dalle sue.
 
- Yui... -
 
Sussurrò lei inconsciamente, mentre gli occhi le si inumidirono. Lui mollò la presa e si girò di spalle per poter raccogliere la parte superiore del kimono e scuoterla per togliere la polvere.
 
- Scusami. Sono totalmente uscito di senno. Forse è meglio che me ne vada. -
 
Ma la sacerdotessa non voleva che lui se ne andasse davvero, quel contatto le aveva fatto capire cosa veramente provasse per lui e quanto lo avesse fatto sempre soffrire, pur avendo intuito che lui la amava. E anche lei lo amava, forse da sempre, ma non poteva ammetterlo nè a stessa nè a lui. Lei era una donna forte, fiera, che non poteva mostrare la sua vulnerabilità. E lo aveva sempre trattato male per allontanarlo, anche se in cuor suo, il solo pensiero di non vederlo più la uccideva.
La guerriera di Marte si avvicinò a lui e gli toccò il braccio nudo; il solo  guardare quella schiena così perfetta e virile, la mandava in subbuglio, così deglutì e a voce bassa implorò:
 
- Non te ne andare... rimani al tempio... -
 
Yuichiiro si voltò verso di lei con un sorriso dolce che le fece esplodere il cuore:
 
- Torno in camera mia, si è fatto tardi. -
 
E così dicendo, il ragazzo si diresse verso l'uscita della sala, fino a scomparire dalla vista di Rei, che rimase priva di forze a riflettere su quanto accaduto qualche minuto prima, e cercando di capire per quale motivo, Yui se ne fosse andato senza proseguire il discorso e porgendole semplicemente delle scuse. Pensò che avrebbe voluto riaprire il discorso, ma non prima di aver fatto pace nel suo cuore, doveva prima superare l'ostacolo che la rendeva così schiva all'amore, voleva trovare la forza di lasciarsi andare. Tornò al presente buttandosi alle spalle tutti i suoi pensieri e non curante di quei pochi cocci che erano rimasti per terra, si ritirò nella sua stanza silenziosamente.
 
Ami dormiva profondamente, quando Rei aprì la porta della camera, e la vide rannichiata su stessa come un bambino nel grembo della madre. Era rimasta fuori dalle coperte, e la sacerdotessa capì dalla posizione dell'amica che doveva sentir freddo, così prese un plaid per non svegliarla e glielo adagiò sul corpo.
 
- Taiki... -
 
Così sussurrò nel sonno, la ragazza dal caschetto blu, illuminata solo dalla luce delle stelle che filtrava dalla tenda. 
Rei si voltò verso l'amica, mentre si metteva il pigiama, ed Ami parlò di nuovo incosciamente:
 
- Ti prego... Taiki... Ta... -
 
Cominciò a piangere nel sonno, così la mora decise di svegliarla per non farla soffrire ulteriormente per quell'incubo.
 
- Ami... Ami svegliati... E' un sogno... Svegliati... -
 
Così, scossa leggermente da Rei, la ragazza aprì gli occhi, e con la vista appannata deglutì a fatica per poi mettere a fuoco l'immagine della sua amica:
 
- Rei... che è successo? E' finita la cena? -
 
- Sì è finita da un bel pò, sono le due di notte... Ora cerca di riprendere sonno, ho dovuto svegliarti perché stavi facendo un incubo. -
 
Le lacrime di Ami ripresero a bagnare il cuscino.
 
- In realtà non è stato solo un incubo... Tu non sai cosa mi ha chiesto Taiki stasera... -
 
E così dicendo, la guerriera di Mercurio raccontò tutto come un fiume in piena, tra un singhiozzo e l'altro.
 
- Non posso crederci, che faccia tosta! -
 
La sacerdotessa aveva alzato di poco la voce pur cercando di  non svegliare gli ospiti nelle altre camere ed era irritata nel procedere con il suo commento:
 
- Come hai potuto accettare una cosa simile? Ti rendi conto di quanto starai male a vederli insieme ogni giorno a casa tua?! - 
 
- Sì, lo sò... -
 
Rispose Ami tirando su col naso e asciugandosi con il fazzoletto rosso che le aveva dato Rei, per poi aggiungere con voce tremante:
 
- Tanto sto già male adesso, non mi cambia... -
 
La ragazza dai lunghi capelli si sdraiò nel futon accanto al suo, e senza aggiungere nulla, pensò al dolore di Ami e a quello che era successo con Yuchiiro, prima di addormentarsi mano nella mano con la sua cara amica.
 
 
Note e commenti.
 
Ed eccoci al terzo capitolo! Non so quanti di voi avessero immaginato che la richiesta di Taiki potesse essere quella di condividere casa con Ami e Ruri! Chi odia Ruri alzi la mano, ahahah! Eppure non è detto che sia una cattiva ragazza... Intanto vi anticipo che nel prossimo capitolo metterò un suo disegno, così potrete vedere il suo volto ;) In questo capitolo ho  voluto dare molto spazio a Rei, e ho deciso che in tutta la storia darò spazio anche ad altre coppie, anche se la protagonista principale rimarrà Ami. Grazie per la lettura e le recensioni ^^
A presto!
SailorMercury84.

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Capitolo 4
*** Nell'immenso giardino. ***


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Nell'immenso giardino.
 
 
L'unica cosa positiva di quella mattina, pensò Ami, fu quella di svegliarsi e fare colazione al tempio con Rei. Si era dimenticata di dover passare a casa a prendere la divisa scolastica, visto che la scelta di dormire dalla sua amica era stata presa così su due piedi e con sè non aveva portato nulla. Dopo aver dato un morso al pancake preparato dal nonno di Rei, Ami si rivolse alla mora:
 
- Temo che dovrò entrare in seconda ora oggi, non faccio in tempo a passare a casa prima che comincino le lezioni. -
 
Con molta sicurezza ci fu la risposta tempestiva della sacerdotessa:
 
- Non ci andrei affatto a scuola oggi, se fossi in te... -
 
- Cosa?! Oggi c'è lezione di filosofia, non posso mancare! E poi cosa dirò al professore di algebra, oggi terrà la lezione che anticipa il compito in classe di mercoledì! -
 
- Uffa Ami... -
 
Sbottò la sacerdotessa che quella mattina era visibilmente nervosa:
 
- ... Per una volta puoi mancare a scuola, sei umana, qual'è il problema? Se non ti senti bene... -
 
- Io sto bene Rei! Non mi presento a scuola solo quando sto veramente male con la febbre o cose del genere, lo sai! -
 
- Sicura di stare veramente, ma veramente bene? -
 
Aveva usato un tono sarcastico Rei, che centrò perfettamente il segno: no, Ami non stava bene.
Aveva dormito male la notte precedente, ed aveva pianto talmente tanto da ritrovarsi gli occhi gonfi e lucidi come chi ha l'influenza, per non parlare delle occhiaie. Aveva un sacco di pensieri e lo stomaco in subbuglio. No, decisamente non stava bene, però aveva un motivo per andare a scuola:
 
- Se non mi dedico allo studio oggi, credo che impazzirò... Ho bisogno di immergere la testa nei libri, per non pensare, capiscimi Rei. -
 
- Io capisco, ma puoi restare qui con me, vedrai che insieme ci aiuteremo a vicenda a non pensare, e poi se vuoi, puoi studiare sui miei libri... -
 
- Perché scusa, tu non vai a scuola oggi? E poi a cosa non devi pensare? -
 
L'espressione della ragazza col caschetto si fece interrogativa, in attesa di capirci qualcosa.
Rei si alzò dalla sedia, sotto gli occhi curiosi del nonno; quella mattina era particolarmente di umore nero, perché Yuichiiro non era sceso come al solito a far colazione con loro. Era preoccupata e pensierosa,  così decise di parlarne con la sua amica:
 
- Vieni, andiamo in giardino. -
 
Le fece segno di seguirla, mentre il nonno, sempre più curioso protestò:
 
- Ma che avete tutti oggi, Yuichiiro che non viene a far colazione, Ami triste e depressa, e tu Rei, che sei nervosa  e vai fuori a confidarti con lei e mi tieni i segreti! Spero solo che i nostri ospiti si sveglino presto e scendano a gustare i miei deliziosi pancakes, sono sicuro che mi daranno più soddisfazione di voi! -
 
Rei abbozzò un sorriso:
 
- Perdonami nonno... prometto che oggi spazzerò tutto il giardino, e poi non c'è bisogno che ti dica ogni giorno quanto siano buoni i tuoi pancakes, sai che li adoro! -
 
Ami aggiunse con altrettanto sorriso:
 
- Sì, erano davvero squisisti i suoi pancakes, spero di poterli mangiare di nuovo, presto! -
 
Questo bastò per far quietare il povero vecchietto, che, nonostante fosse preoccupato per il segreto della nipote, andò in brodo di giuggiole per i complimenti sui suoi dolcetti.
 
- E va bene... ma allora se non andate a scuola, oggi preparerò l'arrosto al forno come solo io sò fare! -
 
- D'accordo! -
 
Risposero in coro le due ragazze, prima di allontanarsi verso il giardino. 
Rei si avvicinò alla grande fontana, sedendosi sul bordo a giocherellare con una ninfea acquatica di legno, e sempre guardando verso l'oggetto, sospirò:
 
- Devo raccontarti una cosa. Ma promettimi che non andrai a scuola oggi... -
 
- Tanto ormai è tardi... rimango qui. Però dopo mi presti qualche libro, intesi? -
 
- Affare fatto! -
 
La sacerdotessa raccontò l'episodio della sera precedente vissuto con Yuichiiro: era una furia, ma era il suo solito atteggiamento di difesa. 
 
- Capisci Ami? Io non so come comportarmi! E anche il fatto che stamattina non sia venuto a far colazione, mi fa arrabbiare! Credo che non voglia vedermi, e io mi sento respinta! Non so proprio come fare. -
 
Ami si sedette anche lei sul bordo della piscina e iniziò a sfiorare l'acqua della vasca con le dita:
 
- Io credo che lui sia davvero innamorato Rei. Forse dopo quello che è successo, si sente in imbarazzo e nemmeno lui sa come comportarsi... -
 
- Già ma... -
 
Le salirono lacrime di rabbia e proseguì:
 
- Non è questo il modo di comportarsi! E' un vigliacco! Sparire così... E poi quelle scuse così... non sò, banali! Se voleva baciarmi, cosa lo ha frenato? -
 
- Non giudicarlo Rei, forse ha avuto paura... Non essere sempre così dura con lui. -
 
- Vuoi sapere cosa mi ha frenato? -
 
In quel momento irruppe la voce maschile di Yuichiiro, che si avvicinò alle ragazze, spuntando da un angolo verde del giardino. Ami e Rei sobbalzarono con il panico di essere state scoperte a parlare di lui. Mentre la guerriera di Mercurio rimase impietrita dall'imbarazzo, la sacerdotessa esitò per un istante, prima di scatenare la sua ira verso il ragazzo:
 
- Tu ci stavi spiando?!? -
 
Era talmente arrabbiata e agitata che il cuore iniziò a rimbombarle nel petto, quasi si sentì senza respiro. Yui aveva scoperto che lei stava male per lui, e Rei si sentì enormemente a disagio. Non sapeva se urlare, piangere, scappare o battere i pugni sul suo petto. Aveva un misto di emozioni contrastanti dentro, che la mandavano in palla. "Che diavolo faccio adesso?" continuava a pensare, mentre Yui le si piazzò davanti, guardandola dritta negli occhi.
 
- Beh io vado... -
 
Disse Ami tutto d'un fiato per non perdere un secondo e lasciarli soli, ma Rei la prese per il polso senza guardarla:
 
- No Ami, tu rimani... Voglio vedere se Yui ha il coraggio di parlare davanti a te! Forza parla! -
 
- Ma cosa dici, io non posso... ti prego Rei, non è giusto che io rimanga! -
 
Così dicendo, la ragazza si divincolò dalla presa dell'amica che continuava a guardare negli occhi Yuichiiro. Sapeva bene Rei, che in quel momento sarebbe dovuta rimanere da sola con il ragazzo, ma aveva voluto metterlo alla prova e vedere quanto avesse il coraggio di parlare con un'altra persona davanti. 
 
- Devo andare, scusatemi! -
 
Ami si allontanò dai due, per andarsi a rifugiare in camera dell'amica.
Intanto Yui, prese Rei per i polsi con forza, era davvero spazientito e irritato dal suo comportamento, anche se l'amava anche per la sua irascibilità. Senza darle l'opportunità di parlare, il ragazzo alzò la voce:
 
- Sai cosa mi ha frenato? Il fatto che vorrei che tu mi baciassi spontaneamente senza che io ti forzi! Sei proprio stupida Rei! Sei sempre così orgogliosa, così battagliera! Non lo so nemmeno io perché ti amo così tanto, maledizione! -
 
 Così dicendo, Yui mollò la presa, lasciando Rei attonita e senza parole. Non sapeva se dirgli che anche lei lo amava o se cacciarlo via. La scelta che ritenne migliore fu quella di allontanarsi e senza guardarlo gridare:
 
- Non posso Yui! Non posso, scusami! -
 
La sacerdotessa tentò di scappare, ma Yuichiiro l'afferò per un braccio.
 
- Che cosa non puoi Rei?! Fermati! -
 
Rei continuava a tirare per fuggire, mentre il ragazzo con uno slancio di forza la tirò verso di se, facendola cadere addosso a lui che di conseguenza fece un tonfo a terra.
 
- Ti sei fatta male? -
 
La ragazza era sempre più in preda al panico, si ritrovava distesa su Yui e per di più lui la stringeva forte per la vita:
 
- Lasciami Yui! -
 
- No, finchè non mi dirai davvero quello che pensi, non ti lascerò! -
 
- Ho detto lasciami! Lasciami!!! -
 
- No!!! Dobbiamo parlare Rei! -
 
La mora era furente per l'imbarazzo e l'agitazione e gli diede un sonoro ceffone, lasciandolo sbigottito per un attimo, prima di urlarle in faccia:
 
- Tu sei completamente pazza!!! -
 
Così dicendo, Yuichiiro rotolò sul verde del prato, affinchè Rei si ritrovò questa volta, sotto di lui.
Un misto di emozioni si fecero largo nel cuore della ragazza, che sarebbe voluta scappare, anche se in realtà, il profumo di lui e la sua lunga frangia che le pizzicava la fronte, in fondo le piacevano. 
 
- Che diavolo vuoi da me! Vuoi lasciarmi andare?! -
 
- Adesso basta, sta' zitta! Se non vuoi parlare di noi due, tanto vale che non parli, sai solo dire cattiverie! -
 
- Yui, giuro che me la paghi questa! Togliti di dosso, sei pesante! -
 
- Forse non ti è chiaro un concetto Rei... io ti a- m - o! Hai capito? Ti amo! E ti chiedo solo di dirmi se anche tu provi qualcosa per me, perché se così non fosse, giuro che non ti darò più fastidio. Non sono più disposto a farmi mettere i piedi in testa da te per amore... stavolta me ne vado davvero se sono di troppo, se non mi vuoi! Rispondimi... -
 
Rei non sopportava di essere sollecitata ad una risposta, avrebbe voluto avere più tempo per pensare a come comportarsi con lui e per decidere se fosse il caso di lasciarsi andare ai suoi sentimenti, o se in quanto guerriera Sailor, sarebbe stato meglio non mettere in pericolo la persona che amava trovando così allo stesso tempo, l'alibi per rimanere la donna forte e indipendente di sempre. Ma ormai era di fronte ad un bivio, Yuichiiro aspettava una risposta, e se avesse dato quella sbagliata, lo avrebbe perso per sempre. Non lo aveva mai visto così determinato, e quel lato del carattere glielo fece piacere ancora di più. Iniziò piano piano ad essere meno rigida e tesa fra le braccia del ragazzo, assaporando per un attimo ad occhi chiusi, il respiro di lui che le accarezzava le labbra. Non sarebbe riuscita ad opporre ulteriore resistenza, ormai si sentiva inebriata da lui, e la forza del suo cuore che pompava sangue all'impazzata, le fece capire che era davvero ora di dare una risposta, ma prima che potesse farlo, Yui le accarezzò i capelli spostandoglieli dalla fronte:
 
- E' questa la risposta? Non sai cosa dire? Non vuoi deludermi? Guarda che puoi parlar chiaro... se non mi ami dillo, anche se mi farà male, però voglio che tu sia esplicita con me. -
 
Lei sorrise dolcemente e sussurrò:
 
- Quanto sei stupido... Sei talmente stupido che... mi sono innamorata di te... -
 
Il ragazzo rimase talmente sorpreso, incredulo e al contempo felice di quella risposta che si limitò per un attimo a sgranare gli occhi, come per mettere davvero bene a fuoco l'immagine di Rei stava dicendo quelle cose, lì, di fronte a lui. 
Fu un bacio lunghissimo il loro, il cuore di Yuichiiro andava all'impazzata, aveva la senzazione che ogni parte del suo corpo tremasse dall'emozione, mentre Rei, sotto di lui si sentiva strana e felice al contempo; era come se non avesse mai provato prima delle emozioni simili.
E mentre qualcosa di nuovo, dal profumo d'amore avvolgeva le anime dei due innamorati in quell'angolo di giardino, al secondo piano del tempio, Ami aveva ripreso a leggere uno dei libri prestati da Rei. 
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Arrivò presto il pomeriggio, e anche se Rei cercava di mantenere il suo solito atteggiamento da dura, in realtà le si leggeva in viso che era davvero felice. Aveva raccontato tutto ad Ami, ma solo perché quest'ultima l'aveva sollecitata a parlare.
 
- Sono davvero contenta per te, Rei! -
 
- Uff... adesso basta... mica vorremo stare tutto il giorno qui a parlare di quel capellone! -
 
Con gli occhi illuminati, la sacerdotessa fingeva che non gliene importasse poi molto di quel ragazzo, ma con scarsi risultati. Spostò poi il discorso sull'amica:
 
- Piuttosto, sei pronta per sopportare quei due? Taiki ha chiamato qui al tempio perché non ti ha vista all'uscita di scuola... Ti hanno aspettato lì, invece di raggiungerti a casa come gli avevi detto. Gli ho dovuto dire che eri qui. Credo stia arrivando con quella là!  Come si chiama? Rudy? Rumi? Rode? Che le rode? -
 
- Dai Rei smettila! -
 
L'ammonì Ami, nonostante si fosse lasciata sfuggire un sorriso che non passò inosservato alla mora:
 
- Non fingere, so che ti piacerebbe da matti sfotterla! No dico, ma hai visto che acconciatura? Con quella mollettina orribile che le tira sù la frangia... -
 
- Beh in effetti... E dai Rei basta! -
 
Le due si misero a ridere, quando Yuichiiro bussò alla porta:
 
- Ragazze sono io! -
 
La sacerdotessa aprì la porta della camera e con tono antipatico bofonchiò:
 
- Uff, non cominciare a fare l'appiccicoso, sono con la mia amica... -
 
- Senti miss cornacchia, sono venuto per avvisare Ami che giù la stanno aspettando Taiki e Rumi... -
 
- Ah! Anche tu sbagli eh? Si chiama Ruri, ha proprio un nome strano quella... E poi "Miss Cornacchia"a chi?!? Non ti conviene scherzare con il fuoco Yui, in tutti i sensi! -
 
Così dicendo, la mora si voltò verso Ami:
 
- Ti stanno aspettando giù... sono arrivati Taiki e "Rurale", credo vogliano che li scorti fino a casa... tua! -
 
 Ami sobbalzò, non credeva che arrivassero così presto, e nell'alzarsi per uscire dalla camera, sentiva ogni gamba pesantissima, come se il corpo stesso si rifiutasse di muoversi per raggiungere la coppia.
 
- Grazie di tutto Rei. -
 
Così dicendo, la ragazza dal cascetto blu abbozzò un sorriso, mentre l'ansia e l'angoscia già le stavano intorpidendo lo stomaco. Fu lancinante per lei, vedere Taiki mano nella mano con Ruri, ma riuscì comunque a mostrare un fintissimo sorriso:
 
- Allora siamo pronti per andare. -
 
Si accorse di pronunciare quelle parole solo con le labbra ma non con la vera intenzione di dirle. Non li aveva nemmeno salutati, e seppur si sforzasse di mantenere un comportamento normale, il gelo che mostrava verso i due ragazzi era evidente. Taiki provò una strana sensazione di imbarazzo nel veder Ami così sfuggente e seria; non era la solita ragazza gentile e sorridente di sempre. Così allontanò la mano da quella di Ruri per poggiarla sulla spalla della guerriera:
 
- Ami, grazie ancora per quello che stai facendo per noi. -
 
- Prego. -
 
Fu l'unica parola che in quel momento riuscì a dire, mentre Ruri le si piazzò davanti e con sua sorpresa l'abbracciò:
 
- Grazie davvero! Non so come potremo sdebitaci, se non ci fossi stata tu non so come avremmo fatto! -
 
Ami rimase spiazzata per un attimo da quel comportamento inaspettato, non sapeva se Ruri fosse solo una ragazza finta o se veramente fosse la persona riconoscente e gentile che mostrava di essere.
L'inizio della convivenza era appena arrivato.
 



Note e commenti:
 
Ed eccoci al quarto capitolo! Vi presento Ruri:
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E ora che abbiamo dato un volto alla fidanzata di Taiki, vi lascio in sospeso per il prossimo capitolo. Questo è stato quasi interamente dedicato a Rei, ma nel prossimo si parlerà molto di Ruri. Grazie per la lettura e le recensioni ^^
A presto!
SailorMercury84

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Capitolo 5
*** L'inizio della convivenza. ***


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L'inizio della convivenza.
 
 
La guerriera di Mercurio non aveva dormito bene quella notte, Ruri era stata diverso tempo a raccontarle la sua vita e a farle altrettante domande sulla sua, ma Ami ringraziò dentro di sè, che quella ragazza non le avesse parlato di come aveva conosciuto Taiki e di cosa provasse per lui.
 
Si alzò piano per non far rumore e non svegliare la sua compagna di stanza, ma quest'ultima aprì comunque gli occhi e con ancora la voce impastata bisbigliò qualcosa di simile a un "buongiorno".
Ami, senza nemmeno voltarsi rispose con un semplice:
 
- Buongiorno a te. -
 
E nel frattempo preparava la divisa scolastica da indossare. Ruri inserì la sua mollettina per tirare su la frangia, e nell'alzarsi disse:
 
- Oggi veniamo a scuola con te... Dobbiamo iscriverci, spero che rientreremo nella tua classe, anche se l'anno scolastico è già iniziato. -
 
Una scia fastidiosa scivolò lungo la schiena di Ami che ebbe quasi la pelle d'oca. "Anche a scuola me li devo ritrovare?" pensò, mentre con finta speranza rispose:
 
- Bene, vediamo cosa vi dice la preside. Io ora vado in cucina, se vuoi seguirmi per la colazione... -
 
- Certo! Ci pensi tu a svegliare Taiki? -
 
"Cosa?!?" Pensò Ami, che arrossì al solo pensiero di dover entrare nella stanza degli ospiti, dove il ragazzo dei suoi sogni dormiva a torso nudo. "Perché diavolo non ci va lei a svegliarlo?!" pensò di nuovo la guerriera, che non rispose ma fece cenno di si con la testa. Nell' aprire la porta della camera, la ragazza dal caschetto blu sentì dei rumori provenire dalla cucina, "Che si sia già alzato?".
Si diresse verso la cucina, mentre Ruri si recò alla toilette. 
 
- Buongiorno Ami! -
 
Taiki era sorridente, mentre le dava il buongiorno tenendo in mano un'ampia padella contenente uno dei pancakes che aveva già impiattato con precisione.
 
- Buon... Buongiorno a te! -
 
Ami era sorpresa, normalmente la sua cucina era vuota e silenziosa, e invece quella mattina, era illuminata dal primo sole del mattino che filtrava dalla tenda; Taiki aveva già alzato la serranda. E poi  lui era lì di fronte a lei con le mani sporche di farina, mentre nell'aria aleggiavano il dolce profumo dei pancakes appena fatti e l'odore inconfondibile di caffè. Lei non era abituata a tutto ciò, e soprattutto non era abituata a vedere quel ragazzo in casa sua da almeno un anno. Fondamentalmente era arrabbiata con lui per quella situazione che la costringeva a condividere il letto con Ruri, ma ogni volta che lo vedeva, era un sussulto di piacere, non poteva far a meno di arrossire e di sentirsi felice.
Taiki le si avvicinò con un pezzetto di dolce fra le dite e con la padella ancora in mano:
 
- Senti che bontà! Ho imparato a farli qui sulla Terra... assaggia! -
 
Così dicendo, il ragazzo avvicinò quel boccone di pancakes che teneva fra le dita alle labbra di Ami che si allontanò prontamente con aria imbarazzata:
 
- Non mi sembra il caso... Ehm adesso li assaggio, sono sicura che saranno ottimi! -
 
Taiki rimase male dal comportamento della ragazza, e quell'attimo di silenzio fra i due, fu interrotto dall'arrivo di Ruri:
 
- Ancora i pancakes? Ma sei fissato! -
 
- Volevo farli assaggiare ad Ami! -
 
Ruri si avvicinò al ragazzo con sguardo ammaliante:
 
- Buongiorno... -
 
 E allungò con il collo per avvicinare le sue labbra al volto di Taiki che invece si allontanò:
 
- Non è il caso di fare queste smancerie davanti agli altri! -
 
- Mamma mia quanto sei antipatico, Ami, ma come hai fatto a diventare sua amica, è un burbero! -
 
 Dal canto suo Ami si limitò a fare un sorriso di circostanza, contenta in cuor suo di non aver assistito alla scena del bacio che non avrebbe sopportato.
I ragazzi fecero colazione e si prepararono per uscire.
Durante il  tragitto, la guerriera di Mercurio si fermò accanto all'angolo della traversa principale:
 
- Qui la mattina ci incontriamo sempre io, Usagi, Makoto e Minako per andare a scuola insieme. Sono sempre la prima ad arrivare, ma fra poco arriveranno anche le altre! -
 
Nemmeno il tempo di dirlo, che in lontananza videro le sagome di Makoto e Minako, che raggiunsero i tre ragazzi:
 
- Buongiorno! -
 
Minako aveva una punta di lucidalabbra colorato e sprizzava gioia da tutti i pori, poi si rivolse a Taiki:
 
- Sò che oggi verrà anche Yaten ad iscriversi  nella nostra classe! -
 
- Così sembra... dovrebbero venire anche Seiya ed Evelyn, ma non so se si presenteranno a scuola nella seconda mattinata. - 
 
- Ruri anche tu ti iscriverai alla nostra classe? -
 
Makoto era seria mentre poneva il quesito, e la mora se ne accorse:
 
- Beh si, spero di non darvi fastidio! -
 
- Ma cosa dici, ahahahahah!!! -
 
"Stavi per farti sgamare Makoto, attenzione!" così sospirò la guerriera di Giove, mentre diede una fugace occhiata ad Ami. Tutte non sopportavano la presenza di Ruri e tutte per lo stesso motivo, ma non potevano mostrare così apertamente la loro antipatia.
 
- Ma insomma, chi manca? -
 
Sbuffò Ruri, mentre guardava verso l'orizzonte. Fu Ami a risponderle:
 
- Manca Usagi... E' sempre in ritardo, ci siamo abituate! -
 
- Ma così farà far tardi anche voi! Sa che l'aspettate per entrare a scuola e fa sempre così tardi, non ha proprio rispetto... -
 
Le tre guerriere rimasero impietrite da quell'atteggiamento ostile, ed Ami riprese il discorso cercando di nascondere ancor di più la sua antipatia per la mora:
 
- C'è un tempo limite... Usagi sa bene che se supera un certo limite di ritardo, noi intanto andiamo avanti... -
 
- E' sempre stato così, Usagi non ha mai preteso che l'aspettassimo fino a far tardare anche noi!-
 
Sbottò Makoto, sempre più spazientita dalla presenza di Ruri e seguita subito da Minako:
 
- Già, bisogna parlare con cognizione di causa, se non sai le cose, "salle"! -
 
L'atmosfera iniziò ad essere pesante, e per fortuna fu l'arrivo di Usagi a spezzare la tensione:
 
- Eccomiiiiiiiiiii!!! -
 
 Gridò con ancora una fetta di ciambellone in mano. La bionda abbracciò le sue amiche e salutò la coppia, ancora con il fiatone:
 
- Per fortuna sono riuscita a portarmi la colazione dietro, altrimenti sarei svenuta dalla fame! Mako - chan, non è che tante volte ti avanza un pò del tuo pranzo per me? -
 
- Pure! -
 
Si lasciò sfuggire Ruri, sotto gli occhi contrariati delle ragazze. Taiki le mise una mano sulla spalla sorridendo:
 
- Rilassati Ruri, Usagi è fatta così, e le sue amiche le vogliono bene per quello che è! -
 
Il gruppo si avviò verso scuola, tra una chiacchiera e una risata, mentre Ruri si sentiva totalmente in disparte dai loro discorsi.
 
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Quella giornata di studio era stata particolarmente intensa, ed Ami si sentiva appagata, aveva anche preso un nove e mezzo all' interrogazione di matematica. All'uscita di scuola, le quattro amiche si diressero verso la scuola femminile di Rei, a pochi passi dalla loro.
 
- Buongiorno ragazze! Allora, i Kinmokiani o come si dice, sono stati accettati nella vostra classe? -
 
- Solo Taiki! -
 
Sbuffò Minako, che avrebbe voluto Yaten al posto del castano.
 
- Gli altri tre sono stati inseriti nella sezione D invece, perché erano troppi e se avessero ammesso tutti e quattro nella nostra sezione, avrebbero superato il limite di alunni nella classe. -
 
Aveva aggiunto Makoto, con una punta di soddisfazione nella voce.
 
- E adesso dove sono? -
 
Aggiunse la sacerdotessa. Fu Ami a rispondere:
 
- Avevano una riunione con la principessa, so che Kakyuu ritornerà su Kinmoku stasera! -
 
- Bene bene... -
 
Sorrise la mora e aggiunse con tono malizioso:
 
- ... E così almeno in classe quella Ruri è fuori dai piedi... Devi giocarti la tua carta Ami - chan! -
 
- Che?!? -
 
Arrossì la ragazza, mentre Minako la prese per le spalle:
 
- Devi riconquistare Taiki! Faremo  di tutto per aiutarti! -
 
- No ragaz... -
 
Nemmeno il tempo di finire la frase che Usagi, tutta contanta le circondò la vita con un braccio:
 
- Se vuoi gli cedo il mio posto a fianco a te! Almeno state vicini! -
 
- No no no, aspettate un attimo ragazze! -
 
Ami mise le mani avanti e proseguì:
 
- Non ho alcuna intenzione di riconquistare nessuno io... Taiki ha fatto la sua scelta, e la sua scelta è Ruri, punto. -
 
- Ma tu... Lo ami ancora... -
 
Usagi la guardava con aria triste, mentre Rei le prese una mano:
 
- Non puoi fingere che vada bene così. E poi devi mandarli via da casa tua. -
 
- Rei ha ragione... -
 
Si intromise Makoto con sguardo preoccupato:
 
- Sappiamo quanto tu sia generosa e altruista, ma non puoi calpestare i tuoi sentimenti in questo modo. Come puoi sopportare di vederli in casa tua mentre magari si abbracciano o peggio, si baciano? -
 
- Non lo so... -
 
Gli occhi di Ami si inumidirono, non riusciva a reprimere il suo dolore:
 
- Devo sopportare per forza, non posso mandarli in mezzo alla strada... Sapete bene che i Three Lights hanno deciso di venire a vivere qui, e tra un paio di mesi al massimo, Ruri e Taiki troveranno casa, state tranquille. -
 
- Non stiamo tranquille per niente a vederti così... -
 
Minako le sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e continuò:
 
- Sai che puoi contare sempre sul nostro appoggio, vero? -
 
Fu così che la guerriera di Mercurio scoppiò in lacrime e si gettò fra le braccia della bionda, in cerca di conforto, sotto gli sguardi dispiaciute delle sue amiche.
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Aprì la porta di casa e trovò la luce accesa. Si sentì quel magone scalciarle nel ventre come un bambino, le sembrava persino di riconoscere a distanza il profumo nauseante di Ruri.
 
- Bentornata Ami! -
 
La mora le gettò le braccia al collo e la incitò ad entrare. "Paradossale..." pensò Ami con un sorriso amaro sulle labbra "Questa è casa mia, eppure c'è un'altra persona a fare gli onori e ad accogliermi come fossi quasi un'ospite..."
 
Ruri la trascinò verso la loro camera, senza nemmeno darle il tempo di salutare Taiki, e non appena aprì la porta della stanza gridò gioiosa:
 
- Guarda qui! Tadaaaaan! -
 
Ruri le mostrò il lavoro che aveva appena fatto nella sua stanza con aria soddisfatta e proseguì:
 
- C'era un tale disordine, ho sistemato tutti i libri sparsi nella camera, ho messo tutte le penne e le matite nell'apposito contenitore e ho dato una bella lucidata ai mobili! Che ne pensi? Mi sembra il minimo darti una mano dal momento in cui ci ospiti! -
 
- Che... Che cosa hai fatto?!? -
 
Ami buttò a terra la sua borsa di scuola, e con gli occhi sgranati e furenti si avviò verso la scrivania in legno azzurro laccato:
 
- Dove sono i quaderni che avevo messo qui?!? -
 
Si voltò poi come una furia verso uno sgabello accanto ad una vetrinetta dello stesso legno della scrivania e alzò la voce:
 
- Dove sono i miei libri?!? Qui!!! Qui sullo sgabello avevo accatastato i miei libri per l'esame! -
 
- Oddio Ami, io... -
 
Ruri capì in un secondo di aver fatto un errore e con fare terrorizzato nel veder la ragazza che guardava rabbiosa ogni angolo della stanza, balbettò:
 
- Io volevo solo fare qualcosa per te... Io... Ti prego non ti arrabbiare... -
 
- Non dovrei arrabbiarmi?!? -
 
Ami era fuori di senno, se già prima non tollerava quella ragazza, il solo fatto che avesse messo mano sui suoi preziosi libri le fece tirar fuori tutta la rabbia che provava nei suoi confronti, così urlò:
 
- Qui ci sono i miei libri, i miei appunti!!! Come ti sei permessa di toccarli! Io qui ho un ordine tutto mio, e se li ho lasciati in quel modo vuol dire che andava bene così!!! Adesso dovrò ricominciare tutto da capo!!! -
 
Il tono alto di voce incuriosì Taiki, che dalla sala da pranzo corse verso la camera:
 
- Che sta succedendo qui? -
 
Ruri era in lacrime che chiedeva perdono ad Ami, mentre la guerriera la guardava quasi con rabbia, come se le avesse fatto il torto più grande del mondo. Nel non ricevere alcuna risposta, il ragazzo si avvicinò alle due e rifece la domanda:
 
- Che caspita sta succedendo?!? -
 
- Io... Ho sbagliato... Scusami Ami! -
 
Così dicendo, la mora scappò in lacrime verso il bagno, lasciando Taiki attonito, mentre Ami inspirò profondamente per raccogliere tutta la pazienza possibile per non sbottare di nuovo.  Poi guardò Taiki con rammarico e abbassò il tono di voce:
 
- Forse ho esagerato, ecco... -
 
- Ha messo a posto i tuoi libri vero? Le avevo detto di non farlo, che sei gelosa dei tuoi volumi e dei tuoi appunti, ma non mi ha ascoltato... -
 
A sorpresa di Ami, Taiki si stava adirando con Ruri, e così, una volta ripreso possesso della sua santa pazienza e del suo cuore sensibile, la guerriera tornò in sè:
 
- Non prendertela con lei... Non poteva saperlo... Sono io che ho esagerato, non so perché ma sono saltata come una corda di violino. Non volevo trattarla così, mi dispiace... -
 
La ragazza sentì un forte senso di colpa opprimerle lo stomaco come un macigno e si avviò verso il bagno mentre Taiki tentò di fermarla:
 
- Le passerà, sa che non doveva farlo, gliel'avevo detto. Non sentirti in colpa... -
 
Ma lei, facendo finta di non sentire, si recò di fronte alla porta della toilette e bussò:
 
- Ruri, posso entrare? -
 
- E' aperto... -
 
Rispose la mora tirando su col naso e con la voce tremante. Quando Ami entrò, la vide accovacciata in un angolo con gli occhi rossi come il fuoco, come se le fossero scoppiati tutti i capillari, e in un bagno di lacrime. La ragazza si sentiva davvero in colpa nei confronti della padrona di casa, aveva sperato di fare qualcosa di buono per lei, e invece, senza dar peso all'avvertimento di Taiki, aveva fatto come voleva, e non se lo perdonava. Aveva capito che Ami era una grande amica del suo ragazzo, e che era davvero una brava persona; le sarebbe piaciuto molto entrare nelle sue simpatie e diventare sua amica, eppure in quel momento si sentiva morire dalla vergogna nei suoi confronti.
La ragazza con il caschetto le si chinò accanto e le mise una mano sulla spalla:
 
- Mi dispiace Ruri... E' che io ci tengo tanto ai miei libri e ho tutto un mio ordine mentale su dove metterli e perché. Ma non dovevo reagire così... Perdonami, davvero, mi dispiace... -
 
E Ruri le sorrise con gli occhi, mentre con aria colpevole aggiunse:
 
- No è colpa mia... Taiki mi aveva detto di non toccarli, ma io ho fatto di testa mia, credevo di fare una cosa buona, volevo farti capire che ti sono grata per la tua ospitalità ma ho sbagliato. Scusami Ami - chan. -
 
Inspiegabilmente, Ami si sentì di abbracciarla e fra le due tornò il sereno, almeno in apparenza.
 
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- Cucino io! -
 
Taiki adorava cucinare, e si propose subito per preparare la cena.
 
- Se mi dici dove trovo la tovaglia, apparecchio io! -
 
Anche Ruri era entusiasta di partecipare ai preparativi della cena. E mentre i due si adoperavano per preparare la tavola e cucinare, per un attimo Ami si sentì di troppo, stava perdendo il controllo della situazione e non sapeva cosa fare; non era abituata a cenare con qualcuno a casa sua, se non di rado con la madre o con le amiche fuori casa.
Ruri sistemava la tavola in sala da pranzo, e nel frattempo Taiki richiamò Ami in cucina:
 
- Assaggia qui! -
 
Le diede un cucchiaio colmo di riso condito con salsa di soia, in attesa che lei assaporasse e desse il suo responso.
 
- Beh, com'è? -
 
- Ottimo! E' il riso per gli onigiri*? -
 
- Già! Una mia specialità! Ti ricordi quando ti portai un vassoio pieno di onigiri, quel giorno che venni qui a studiare? -
 
Lo disse ridendo Taiki, mentre sempre ridendo, Ami rispose:
 
- Certo che mi ricordo! Ne mangiammo così tanti, che alla fine ci addormentammo sul divano con la pancia piena ahahah! -
 
- E quella volta che li portai a scuola durante la festa, e Usagi ne mangiò due per volta? -
 
- Non farmici pensare, ho riso così tanto da sentirmi male, quando Usa prese direttamente la teglia dal tavolo e si appartò per mangiarli da sola e in santa pace! -
 
- Quanti ricordi... -
 
Taiki si interruppe un attimo e fissò a lungo gli occhi di Ami, che iniziava a sentir morire il respiro: "Perché mi guardi così?" e in un attimo le guance le si tinsero di un leggero rossore, mentre il cuore aveva di nuovo iniziato a galoppare alla velocità della luce. La fantasia iniziò a volare, e arrossì ancora di più nell'immaginare di abbracciarlo. Perché era quello che avrebbe voluto davvero in quel momento, avrebbe voluto stringerlo a sé per non lasciarlo andare mai più, e avrebbe voluto dirgli che lo amava alla follia, come non aveva mai amato in tutta la sua vita.
E quasi senza pensare  a ciò che stava per dire, il ragazzo domandò sottovoce:
 
- Ti ricordi della cometa di Wataru**? -
 
Anche a lui iniziò ad avvampare il viso, in ricordo di quella cometa, la stessa che li aveva fatti avvicinare, la stessa che gli aveva fatto capire quanto per lui fosse importante Ami, la ragazza che in quel momento lo guardava con occhi carichi di sentimento e che non voleva smettere di guardare.
 
- Interrompo qualcosa? -
 
 La voce curiosa di Ruri irruppe quel momento, gettandole nell'immediato, qualche dubbio, forse non di troppo.
 
 
 
Note e commenti:
*Onigiri: E' uno spuntino tipicamente giapponese, composto da una polpetta di riso bianco, con un cuore di salmone,di tonno o altro e vari condimenti possibili come l'umeboshi, il sesamo, ecc. Di solito l'onigiri ha una forma triangolare, con una striscia di alga su un lato per poter essere afferrato comodamente. (Fonte Wikipedia).
 
**Wataru: Episodio 177, quinta serie. La cometa di Wataru fece avvicinare Ami e Taiki.
 
Vi ricordo la mia pagina facebook dove oltre alle mie fanfiction, potrete vedere tutti i miei disegni ^^
https://www.facebook.com/pages/SailorMercury84-Disegni-e-Fanfiction-/169990373071040
 
Grazie per la lettura, a presto ^^
SailorMercury84
 

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Capitolo 6
*** Tensione fra le quattro mura ***


Tensione fra le quattro mura.
 
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Le giornate procedevano come sempre, e Taiki studiava per i compiti insieme ad Ami, sotto gli occhi sospettosi di Ruri. Dopo quindici giorni di convivenza, Ami si stava abituando a vivere con altre persone, la mattina uscivano insieme per andare a scuola, e la sera si ritrovavano tutti e tre per la cena, per studiare o guardare un film. Quello a cui ancora non si era abituata, era il vedere Ruri e Taiki insieme, a volte per mano, a volte vicini... Non sopportava nemmeno di vederli parlare fra loro, ma almeno tirava un sospiro di sollievo ogni giorno che passava senza averli visti baciarsi.
Era domenica mattina, ed Ami era stata invitata al tempio da Rei con le altre, per fare colazione insieme. Ruri, nonostante l'invito non era voluta andare al tempio ed era rimasta a casa sola con Taiki.
 
- Scherzi, li hai lasciati a casa da soli? A casa TUA, da soli? -
 
Minako era allibita, e sapeva che a parti inverse, non avrebbe mai accettato di lasciare Yaten da solo in casa propria con un'altra ragazza.
 
- Beh non è detto che facciano cose... si ecco... -
 
Usagi si interruppe per dare un morso alla crostata di ricotta e proseguì:
 
- ... Capito no... Non è detto che quei due... -
 
- E come fai a dirlo con tanta certezza? -
 
Domandò stupita Makoto.
 
- Non ne sono certa infatti! -
 
Sentenziò la bionda, prima di addentare voracemente una brioche alla marmellata di albicocche.
 
- E smettila d'ingozzarti! -
 
Tuonò Rei, dandole una botta sulla mano, più che perché stava mangiando, per i sospetti che  gettava su Ami, che fingendosi tranquilla, sorseggiava il suo the, lasciando che le altre commentassero il fatto.
La sacerdotessa cercò di destare l'attenzione di Ami e le sventolò una mano di fronte al naso:
 
- Ci stai ascoltando? -
 
- Certo che vi sto ascoltando. -
 
Rispose pacatamente Ami, continuando a sorseggiare dalla tazza fumante.
 
- Senti, ma almeno quei due si stanno cercando casa? Non vorrei dire niente, ma almeno Seiya ed Evelyn hanno già trovato un appartamento e la prossima settimana si trasferiscono. Taiki e Ruri stanno cercando almeno? Ora grazie ai diritti d'autore e al Greatest Hits che hanno pubblicato, i Three Lights stanno guadagnando abbastanza per potersela cavare da soli... -
 
Prima che la guerriera di Mercurio potesse rispondere alla mora, intervenne Minako:
 
- A proposito di questo Rei... Ho chiesto a Yaten di venire da me, fintanto che si trovi un appartamento. -
 
- Ah che faccia tosta! -
 
Grugnì Makoto, mentre la sacerdotessa sorrise:
 
- Meglio così, almeno non devo più sentire le lamentele di Yui, geloso che ci sia un altro uomo sotto lo stesso tetto! -
 
- Che coraggio Minako! -
 
Usagi era sbalordita e la bionda le fece un occhiolino:
 
- Beh si sa che ogni lasciata è affondata no? -
 
- Veramente era "ogni lasciata è persa", possibile che le sbagli tutte Mina - chan? -
 
La guerriera di Marte rise e anche la altre si unirono alle risate, tranne Ami, che continuava a specchiarsi nella superficie aranciata del suo the, come assorta nel nulla.
 
- Senti, adesso basta! Posa quella tazza! -
 
Usagi si alzò in piedi e prese per mano l'amica:
 
- Adesso andiamo a controllare che quei due non facciano "casini", anzi, ci autoinviatiamo a casa tua per pranzo, così non rimangono da soli, giusto ragazze? -
 
Le altre rimasero spiazzate per un attimo, poi decisero di seguire le parole della bionda. Ma Ami tentò di opporre resistenza:
 
- Ascoltate... -
 
Deglutì a fatica  per trattenere la sua amarezza:
 
- Ruri e Taiki sono fidanzati, e se vogliono fare... quelle cose, sono solo affari loro, noi non dobbiamo intrometterci! -
 
- Sì, ma non a casa TUA! - 
 
Incalzò Minako, mentre le altre si preparavano ad uscire ed Ami, quasi passivamente si alzò dalla sedia per seguirle.
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- Forza, inserisci la chiave nella toppa! -
 
Bisbigliò sottovoce Minako all'orecchio di Ami che era rimasta con la chiave puntata verso la porta, senza avere il coraggio di aprirla.
Nel vedere la ragazza indecisa, Rei si fece avanti, e sempre sottovoce aggiunse:
 
- Se vuoi apro io per te! -
 
Ma Ami aveva davvero il terrore di scoprire Taiki e Ruri magari in atteggiamenti intimi:
 
- Non lo so... E se veramente loro... -
 
- Siamo qui per questo, per impedirglielo. -
 
Aggiunse a bassa voce Makoto. 
 
- Non potremo impedirglielo in eterno... -
 
Sospirò Ami, prima che Rei, senza pensarci due volte, afferrò le chiavi dalle sue mani ed aprì silenziosamente la porta. La guerriera di Mercurio aveva quasi gli occhi lucidi per paura di vedere la coppia avvinghiata, magari sul suo divano, e invece con sua sorpresa e delle sue amiche, i due stavano litigando chiusi in camera, ignari che ci fosse qualcuno in casa. Ruri gridava di voler cambiare casa, che era ora che i due andassero a vivere da soli, mentre Taiki rispondeva che ancora non avevano abbastanza soldi per farlo.
 
- Sei un bugiardo! -
 
Ruri gli tirò un cuscino in faccia, e Taiki andò su tutte le furie:
 
- Smettila con questo atteggiamento infantile, non puoi avere tutto e subito! Ti sto dicendo che al momento non abbiamo abbastanza soldi per un'altra casa! -
 
- Non è vero!!! Seiya guadagna quanto te, eppure ha già pagato tre affitti anticipati per andare a vivere con Evelyn! -
 
- Si ma lui è lui, e io sono io, non voglio andare a vivere in affitto! -
 
- Ah sì?!? Allora prima che metterai i soldi da parte per una casa passeranno anni, e hai intenzione di rimanere qui per i prossimi tre anni magari?!? -
 
Taiki non rispose, e Ruri si fece più aggressiva:
 
- Lo sò io perché vuoi rimanere qui! E' per lei vero? -
 
- Che diavolo stai blaterando?! -
 
Il ragazzo strinse nervosamente un pugno e si sedette sul bordo del letto, cercando di mantenere la calma, mentre Ruri urlò:
 
- Vi ho visti quando parlate, quando studiate insieme... Non fingere con me!!! -
 
- Siamo arrivati alla scenata di gelosia adesso? Io ed Ami siamo amici da tanto tempo e tra noi c'è feeling, ma niente di più! -
 
- Bugiardo un'altra volta!!! -
 
La ragazza scoppiò in lacrime:
 
- Ti ho visto come la guardi... Ti ho visto! -
 
 E mentre i due continuavano a litigare, Ami rimase impietrita vicino alla porta di casa, mentre le amiche la guardavano con stupore e soddisfazione allo stesso tempo.
 
- Andiamo via. -
 
Disse con calma apparente la guerriera di Mercurio, mentre le altre, uscirono furtivamente dall'appartamento e Rei richiuse la porta cercando di fare il minimo rumore.
 
- Ami... -
 
Usagi le poggiò una mano sulla spalla, pronta ad intavolare un discorso, ma la ragazza sospirò:
 
- Vi prego, non voglio parlarne. -
 
E per rispetto della sua decisione, le sue amiche si ammutolirono qualche minuto, prima di iniziare nuovi discorsi, distanti dalla questione Taiki.
Ami si sentiva esplodere, in parte era davvero dispiaciuta di essere il motivo del litigio fra Taiki e Ruri, e in parte era contenta che forse tutto non era andato perduto, e che forse lui ancora provava qualcosa per lei. Ma allora perché non aveva lasciato Ruri? Perché continuava a stare con lei? Per un attimo tremò al pensiero che forse Ruri avesse inteso male per gelosia, e che in realtà Taiki amasse davvero la sua fidanzata, vedendo lei come una semplice amica a cui era molto affezionato.
"Non vorrei tornare a casa oggi..." sbuffò nervosamente.
Purtroppo per Ami, l'ora di cena arrivò presto, e fu costretta a rincasare, dopo aver passato una splendida giornata con le amiche nonostante i pensieri che la turbavano nel profondo.
 
- Buonasera! -
 
La padrona di casa salutò i suoi coinquilini con un sorriso, aveva deciso che, per quanto possibile, avrebbe cercato di mantenere un comportamento normale, facendo finta di non aver sentito niente, per loro ma soprattutto per se stessa.
Ruri le buttò le braccia al collo come ogni sera:
 
- Ami! Bentornata! -
 
Esclamò la mora, sotto gli occhi stupiti di Taiki, ma anche di Ami stessa. La guerriera di Mercurio aveva pensato di essere entrata nella "black list" di Ruri, e invece quest'ultima, le faceva le feste come se nulla fosse. La cena fu vissuta in allegria fra chiacchiere e risate, apparentemente sembrava tutto tranquillo, ed Ami decise di godere di quel momento di pace.
 
- Beh si è fatto tardi, dobbiamo andare a dormire ragazzi! -
 
Ruri si alzò per prima dal divano dove i tre si erano accomodati per vedere il film della sera, e gli altri due ragazzi la seguirono. La mora si avvicinò a Taiki prendendogli il viso con una mano e avvicinandolo alle sue labbra:
 
- Buonanotte tesoro... -
 
 Detto ciò, gli stampò un lungo bacio sulla bocca, sotto gli occhi sofferenti e imbarazzati di Ami.
Anche Taiki era imbarazzato, ma non si allontanò da Ruri. E lo stesso bacio di quella sera, iniziò a ripetersi sotto gli occhi della guerriera anche nei due giorni successivi, come fosse la lunga scia di un incubo appena iniziato. Ogni volta che Ruri e Taiki si scambiavano baci di fronte a lei, era come un supplizio, come se delle strazianti frustate venissero inferte sul suo cuore. Ad Ami non rimaneva che voltarsi da un'altra parte e fingere che tutto fosse normale. La realtà è che stava male da morire, e spesso a stento riusciva a trattenere le lacrime, mentre quel senso si malessere iniziava a soffocarle la gola. Ed ogni volta, il ragazzo si innervosiva, cercava di rendere quel bacio fugace, anche se in separata sede aveva detto più volte alla sua fidanzata, di non fare certe effusioni davanti alla padrona di casa, ma con evidenti scarsi risultati.
----------------------------------------------------------------------------------------------------
 
Era tardi, e le due ragazze si adagiarono nel letto insieme, come sempre ormai.
Si diedero la buonanotte, ed Ami si rigirò sul fianco destro, dando le spalle a Ruri. Passarono dieci minuti e la mora chiese:
 
- Stai dormendo? -
 
Ami avrebbe voluto far finta di dormire ma qualcosa le disse di rispondere:
 
- No... -
 
- Ho bisogno di aiuto... Devo chiederti una cosa. E' molto importante. -
 
La ragazza dal caschetto blu iniziò a tremare al solo pensiero, rimanendo comunque di spalle a Ruri:
 
- Dimmi. -
 
- Sei molto amica di Makoto... Io non riesco a legare con lei, e volevo chiederti se potresti chiederle al mio posto, se potesse darmi qualche lezione di cucina. -
 
Quella  domanda suonava strana, ma almeno non le aveva fatto richieste su Taiki e già era tanto, così con tono stupito rispose:
 
- Va bene... Domani glielo chiederò! -
 
 
- Grazie Ami. Sai... -
 
La mora sbuffò nervosamente e proseguì:
 
- Voglio essere all'altezza di Taiki. Una sera voglio cucinare io e voglio stupirlo. Sai, noi ci amiamo molto, e un giorno ci sposeremo. Ci conosciamo da quando eravamo bambini, e ci siamo sempre piaciuti. Sia io che lui abbiamo avuto delle piccole parentesi amorose di poco conto, ma adesso che ci siamo ritrovati, non ci lasceremo mai più. Sono contenta che mi aiuterai, grazie davvero! -
 
Il suo discorso era davvero troppo da sopportare, ed Ami non ebbe nemmeno la forza replicare. Non poteva nemmeno piangere in silenzio, perché Ruri se ne sarebbe accorta. Poteva solo reprimere il suo dolore e tenerselo dentro, anche se le faceva male e batteva sullo stomaco per uscire. "Solo una piccola parentesi amorosa di poco conto..." continuava a ripetersi mentalmente, e più ci pensava, più avrebbe voluto scappare lontano per piangere. Per lei, Taiki non era stato solo "una piccola parentesi amorosa di poco conto", ma era stato ed era anche in quel momento, l'unico vero amore della sua vita, l'unico ragazzo in grado di farle battere il cuore e di farle capire cosa significasse amare. Una volta disse alle sue amiche: "Nel dizionario non c'è la parola amore*", ma da quando quel ragazzo era entrato a far parte della sua vita, aveva dovuto rivedere il suo vocabolario e aggiungere quella parola che la faceva stare in pace con il mondo. E invece in quel momento, si sentiva solo come "una di passaggio", ormai era davvero a pezzi.
 
- Ami, ci sei? -
 
Lei non rispose, ma sapendo che era sveglia, Ruri proseguì:
 
- Tanto Taiki da domani inizierà le prove con il gruppo tutti i pomeriggi, perciò puoi dire a Makoto che sono disponibile da subito dopo scuola. Buonanotte... Grazie ancora. -
 
Era evidente che la mora non avrebbe mai lasciato il fidanzato da solo con Ami, e poteva permettersi di fare lezione di cucina con Makoto anche ogni giorno visto che lui sarebbe stato tutti i pomeriggi fuori casa.
La conversazione finì con le parole di Ruri, mentre Ami passò quasi tutta la notte insonne, sentendosi intorpidita nel suo dolore e con un principio di raffreddore.
 
 
Note e commenti
 
* Dallo special "Il primo amore di Amy". Ami usò davvero questa frase lasciando basite le sue amiche :D Poi però si dovette ricredere ^^

... E il peggio deve ancora arrivare ahahah XD No dai, non voglio svelarvi nulla, si accettano scommesse XD
Grazie per la lettura e grazie ad EllieMarsRose per le recensioni <3
A presto ^^
PS: Vi aspetto sulla mia pagina Facebook con tanti disegni ^^ 
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Capitolo 7
*** Cuori in frantumi. ***


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Cuori in frantumi.
 
 
Nonostante non fosse il ritratto della salute, quella mattina Ami decise di andare comunque a scuola. Aveva già fatto una decina di starnuti prima di colazione, e anche se Ruri e Taiki le avevano consigliato di rimanere a casa per non peggiorare, lei aveva deciso di dover andare a scuola, non potevano toglierle anche quella. "Almeno lasciatemi studiare..." pensò, e si era intestardita nel voler comunque uscire.
Mentre Taiki preparava il caffè, qualcuno suonò alla porta di casa. Era Makoto che aveva portato un'immensa torta caprese* ricoperta di fragole. Da quando la coppia si era stabilita da Ami, Makoto non era più andata a portare qualche dolcetto per la colazione alla sua amica, ma quella mattina aveva fatto un'eccezione per far assaggiare la sua specialità.
 
- Makoto sei bravissima! -
 
Escalmò Ruri con le briciole color cioccolato  agli angoli della bocca.
 
- A proposito di questo... -
 
Addentò un altro boccone e proseguì:
 
- Volevo chiederti una cosa! -
 
Si alzò e andò vicino all'orecchio della cuoca per non farsi sentire da Taiki:
 
- Mi daresti delle lezioni di cucina? Anche da oggi! Ti prego... -
 
Makoto rimase sopresa per un attimo, fra loro non c'era molta confidenza, ma in fondo non c'era nulla di male in quella richiesta e così accettò di aiutarla:
 
- Va bene! Se vuoi puoi venire oggi pomeriggio, andiamo a casa mia direttamente dopo scuola, ti va? -
 
- Fantastico!!! -
 
Esclamò la mora, sotto gli occhi sempre più scioccati di Ami "Ma non aveva detto di sentirsi a disagio di chiedere questa cosa a Mako? Voleva che glielo chiedessi io perché sono sua amica, e invece non si è fatta scrupoli... bah!". Chissà, forse Ruri aveva fatto quella richiesta ad Ami, per aprire il discorso "Taiki", lei non poteva saperlo, ma le venne il sospetto. "Possibile che Ruri sia così maligna? No dai... mi sto facendo suggestionare dalla mia antipatia per lei...".
 
- Etciù!!! -
 
- Ami ma tu sei influenzata! -
 
Makoto si avvicinò all'amica con un fazzoletto, e mentre Ami si asciugava il naso rispose:
 
- Do io sto bede... -
 
- Ma se sei tutta attappata! Forse oggi è il caso che tu rimanga a casa... -
 
- Dod ti ci mettere anche tu! -
 
La guerriera di Mercurio andò su tutte le furie e se la prese con la povera Mako - chan che in fondo era semplicemente preoccupata per la sua salute.
 
- Lasciala stare, ha le sue lune... Quando fa così è intrattabile! -
 
Ruri subito ci mise il carico da novanta, ma Makoto non abboccò:
 
- Si vede che non la conosci Ami... Lei è la persona più buona del mondo, è solo che è un pò nervosa per il raffreddore e lei detesta saltare scuola, vero? -
 
Jupiter le strizzò un occhio ed Ami annuì con lo sguardo di chi ti chiede scusa dopo averti dato una brutta risposta.
 
- Beh si sta facendo tardi ragazze, dopo il caffè, andiamo o non arriveremo in tempo per le lezioni! -
 
Taiki, attirò l'attenzione delle tre ragazze, che presero le borse, pronte per andare a scuola.
 
----------------------------------------------------------------------------------------------------------
 
Non sapeva nemmeno lei come aveva fatto a resistere durante le lezioni, e fu così che durante la strada del ritorno, Ami iniziò a barcollare. "Temo di essermi presa una bella influenza" pensò, prima di riconoscere la sua porta di casa. Non vedeva l'ora di entrare e di mettersi sul letto, e ringraziò dentro se stessa che almeno avrebbe potuto riposare in santa pace, visto che Taiki era alle prove e Ruri era da Makoto per le lezioni di cucina. "Meno male, almeno oggi pomeriggio mi evito di presenziare ai loro baci...".
 
Finalmente era a casa, non si sentì nemmeno in forze per cambiarsi e togliersi la divisa scolastica. Riuscì solo a prendere il termometro dall'armadietto del bagno, e poi si rintanò nella sua stanza, buttandosi a peso morto sul letto. Dopo pochi minuti, il termometro elettrico suonò, indicando che era arrivato a temperatura:
 
- 37.6... E' solo alterazione, spero di non peggiorare. -
 
Avrebbe voluto alzarsi per prendere un'aspirina, ma il suo corpo era avvolto da una nuvola calda e le facevano male le ossa. Stava per addormentarsi, quando sentì sbattere la porta di casa. Avrebbe voluto chiedere chi fosse, ma era in uno stato di dormiveglia, non era molto cosciente. 
 
- Come stai? -
 
Taiki la guardò dalla soglia della camera.
 
- Che ci fai qui, non hai le prove? -
 
Ami, dopo averlo visto si era svegliata del tutto, nonostante fosse rimasta sdraiata sul letto.
 
- Tanto per adesso stiamo solo scrivendo i testi, ho detto ai ragazzi che forse li avrei raggiunti dopo. Ero preoccupato per te, oggi a lezione eri mentalmente assente. Hai la febbre, vero? -
 
- Non molta... -
 
La ragazza sorrise, nel vederlo avvicinarsi e sedersi accanto a lei, sul letto. Poi le passò una mano fra i capelli:
 
- Sei cocciuta. Ti avevamo detto di non uscire, ma come al solito hai fatto di  testa tua. -
 
- Non volevo mancare a lezione... -
 
- Come se avessi seguito qualcosa! Sei proprio testarda! -
 
Taiki si avvicinò con le labbra sulla fronte di Ami e le appoggiò delicatamente sulla sua cute, provocando in lei una sensazione di imbarazzo e di gioia allo stesso tempo. "Dio mio Taiki, così mi fai davvero salire la febbre!"
 
- Scotti, avrai quasi 38... -
 
Sentenziò lui, dopo essersi allontanato. Ami non potè fare a meno di notare:
 
- Ma... Sei tornato per me? -
 
Normalmente non avrebbe avuto il coraggio di chiederglielo, ma con la febbre che piano piano saliva, le era concesso tutto. Lui riprese ad accarezzarle i capelli e sorrise:
 
- Sì. Non potevo lasciarti da sola in queste condizioni. -
 
Ami non lo pronunciò ma lo pensò quel "Ti amo", sempre più sicura dei suoi sentimenti. Poi il ragazzo si alzò:
 
- Vado a prepararti un'aspirina, ma se peggiori, stasera prendi la tachipirina, d'accordo? -
 
- D'accordo. -
 
E lei sorrise di nuovo, con il cuore in gola. Non era bastata una volta, se lo ripetè nella mente almeno dieci volte: "Ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo!" Riusciva a pensare solo quello mentre il cuore correva come un treno.
 
- Ecco qui. -
 
Ami si sedette con le poche forze rimaste e prese il bicchiere colmo di liquido frizzante dalle mani del ragazzo, per ingoiarne il contenuto con una smorfia di disgusto:
 
- Che saporaccio! -
 
Poi le venne spontaneo chiedere:
 
- Ruri sà che sei qui? -
 
E mentre lui si riprendeva il bicchiere vuoto per poggiarlo sul comodino, rispose:
 
- No. Non dirglielo per favore. Le dirò che sono tornato poco prima di lei. -
 
E non aggiunse altro, mentre Ami si stendeva di nuovo sul letto con l'animo in pace, felice come se fosse in paradiso. Piano piano la ragazza prese sonno, e solo quando fu sicuro che lei dormisse, Taiki le si stese accanto, guardandola mentre sognava. Poggiò la sua mano su quella della ragazza e sentì dentro di sè che c'era qualcosa che non andava. Lo aveva sempre saputo di cosa si trattasse, e sapeva anche che avrebbe dovuto convivere per sempre con quel rimorso. Ma doveva farlo. Era un suo dovere. 
 
Passò un'ora, e Taiki si alzò dal letto, dopo essersi addormentato mano nella mano con Ami. "Tutto questo è assurdo..." pensò, mentre si risistemava il lungo codino.
Uscì dalla camera, e notò il cellulare che squillava sul tavolo della camera da pranzo:
 
- Pronto Seiya? -
 
- Ce l'hai fatta a rispondere, è un'ora che cerco di chiamarti! -
 
- Mi ero addormentato. Non credo di raggiungervi in studio dopo... -
 
- Lo immaginavo... -
 
Seiya sbuffò dall'altra parte del telefono:
 
- Senti, dobbiamo parlare, così non va! Io e Yaten siamo stufi di vederti sempre con quell'aria sofferente. E ne risentiamo anche sul lavoro... Dobbiamo impegnarci, devi partecipare con noi alla stesura dei testi per il nuovo album, e poi gli arrangiamenti spettano a te, sei tu il mago no? -
 
- Smettila fratellino, lo sai che quando voglio mi impegno! -
 
- Hai detto bene, quando vuoi! E adesso non sei mentalmente pronto a volerlo, e sempre per lo stesso motivo! Devi ascoltarci... -
 
- Adesso basta Seiya, tu e Yaten state diventando noiosi! La vita è la mia e faccio quello che voglio! -
 
- E' proprio questo il punto! Noi sappiamo bene che quello che vuoi davvero non è... -
 
- Sta' zitto! Parli proprio tu! Non venirmi a dire che quello che davvero vuoi è Evelyn!!! -
 
Seiya rimase in silenzio qualche secondo, prima di sbottare:
 
- Stai esagerando adesso!!! Sai che io la amo!!! -
 
- Sì e sò anche che ami ancora Usagi!!! -
 
- Sei un deficiente Taiki!!! -
 
Yaten s'intromise, strappando il telefono dalle mani del fratello:
 
- Taiki basta! Fatela finita! Senti, stasera Ruri o non Ruri, ti aspetto dopo cena a casa di Minako, per favore, ti devo parlare! -
 
- Non iniziare anche tu adesso Yaten, pensa a te! -
 
Taiki era furibondo e stava iniziando a spararle proprio tutte, ma Yaten cercò di non farsi intimorire:
 
- E ci penso, ma penso anche a te! Devi smetterla di vivere in base ad una promessa! -
 
Dopo aver sentito quell'ultima parola, al castano non venne in mente altro che riagganciare.
 
 
- Mi ha attaccato in faccia! -
 
Yaten divenne furente e si rivolse al fratello:
 
- Adesso basta, sono stufo del suo atteggiamento! Stasera andiamo sotto casa di Ami e lo costringiamo ad uscire, dobbiamo parlarci! -
 
- Io non vengo. -
 
Seiya era evidentemento nervoso, mentre poggiava i palmi delle mani sulla fronte:
 
- Sà quanto per me sia delicato il discorso "Usagi", eppure non si è fatto remore nel tirarlo fuori! -
 
- Lo sai che quando va in bestia le spara tutte! -
 
Tentò di difendere il fratello Yaten, sperando di convincere il moro ad andare con lui a casa di Ami, ma il ragazzo era troppo offeso:
 
- Non mi interessa, io non vengo. Facesse come gli pare. Io almeno sto cercando di andare avanti, e credimi, lo sai che amo Evelyn... -
 
Il fratello lo sapeva bene, ma sapeva anche che Usagi era rimasta nel suo cuore, anche se evitò di dirlo. Poi si mise la giacca verde e si rivolse al ragazzo:
 
- Io vado a casa. Non è il caso di continuare a scrivere testi per oggi. -
 
Richiuse la porta dietro di sè, lasciando Seiya assorto nei suoi pensieri.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------
 
"Che idiota!" continuava a pensare Taiki, mentre ricordava le parole di Seiya. Lui e Yaten sapevano di non dover riaprire "quel" discorso, eppure ogni volta lo mettevano di fronte a quella maledetta promessa. I suoi pensieri furono interrotti dalla porta di casa che si aprì:
 
- Già a casa amore? -
 
Chiese Ruri in preda all'ansia, mentre richiudeva la porta.
 
- Sono tornato da poco. -
 
Taiki non aveva nemmeno voglia di guardarla in faccia, era furente e lei se ne accorse. Era terrorizzata:
 
- Da quanto sei tornato? E' tanto? -
 
La ragazza era visibilmente nel panico al pensiero che il suo fidanzato avesse potuto passare chissà quanto tempo da solo con Ami.
 
- Che t'importa? -
 
Il castano era diventato intrattabile, specialmente dopo la lite con i fratelli, ma lei voleva sapere ad ogni costo da quanto tempo lui fosse lì in casa da solo con quella ragazza:
 
- Beh sei il mio ragazzo, posso sapere da quanto sei tornato? Che ti costa dirmelo? -
 
- Non ti ci mettere anche tu adesso! -
 
Taiki si alzò bruscamente dal divano, recandosi verso la cucina, ma Ruri lo seguì:
 
- Perché sei così nervoso? Che è successo? Io volevo solo sapere da quan... -
 
 - Adesso basta ho detto!!! -
 
Il ragazzo si era voltato verso di lei come una furia, e la mora si strinse su sè stessa come impaurita. Avrebbe voluto sapere il perché di quel comportamento, ma a quel punto ebbe paura di fare altre domande. E lui era saturo abbastanza, aveva davvero bisogno di sfogarsi e di dirle la verità, non ne poteva più di quella situazione ed esplose:
 
- Sono stufo Ruri! Sono stufo! -
 
- Stufo di cosa? -
 
La ragazza iniziò a piangere e chiese di nuovo con voce tremante:
 
- Di cosa sei stufo? -
 
- Stufo di tutto! Basta Ruri! Io torno su Kinmoku, e voglio tornarci da solo! -
 
La ragazza, ancora con un pacchetto in mano si avvicinò a lui cercando disperatamente di farsi dire la verità:
 
- Sei stufo di me? Taiki io ti amo! Ti prego... -
 
Si avvicinò di più a lui, che istintivamente mise le mani avanti, urtando con violenza sul pacchetto che Ruri teneva in mano e facendolo cadere a terra.
La ragazza era sconvolta  e scappò fuori di casa in un mare di lacrime, mentre per terra si erano sparsi frammenti di pan di spagna colorato e crema, ormai residui di quella torta a forma di cuore, dove era stato scritto con una glassa rossa "Noi due per sempre".
 
 
Note e commenti
* La torta caprese è un dolce al cioccolato (io lo adoro!) originario di Capri. Si fa senza farina, perciò viene con una crosticina croccante ma all'interno rimane morbido... ripeto, io lo adoro *_* (Me golosa XD)
Cosa ne pensate della reazione di Taiki? E della lite con i fratelli? Fatemi sentire la vostra ^^
Vi aspetto per il prossimo capitolo! E vi aspetto sulla mia pagina facebook di disegni ^^ 
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Capitolo 8
*** Una promessa da mantenere. ***


Una promessa da mantenere.
 
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Dormiva beatamente Ami, stava talmente male con la febbre, che non aveva sentito nemmeno una parola di quelle gridate in casa qualche minuto prima. Taiki entrò nella sua camera e si avvicinò per guardarla, poggiandole una mano sulla fronte. "Sicuramente le si è alzata la temperatura". Avrebbe voluto provarle la febbre, ma la ragazza dormiva profondamente e non voleva svegliarla. "Dannazione Ami, perché..." voleva urlare dalla rabbia, si sentiva lo stomaco contorcere nel ventre dall'angoscia ed era dispiaciuto sia per Ami sia per Ruri. E soprattutto per se stesso. "Torno su Kinmoku, ma prima devo ritrovare Ruri e scusarmi con lei. Non si merita tutto questo." Si voltò verso l'uscita della camera, pronto ad uscire per cercare la sua fidanzata, ma una voce dentro l'anima gli disse di voltarsi un'ultima volta verso quella ragazza che gli provocava qualcosa di indefinito nel cuore. Solo in sua presenza si sentiva così stupido, così insicuro, ma al contempo davvero felice, sereno. Lei aveva qualcosa che nessun altro aveva, e lui lo aveva capito bene. Ma non poteva lasciarsi andare, anche se sapeva che sarebbe stato male per tutta la vita. Si chinò verso il volto di Ami e lo scrutò a lungo, pensando a cosa fosse giusto fare in quel momento, poi decise: le posò delicatamente le labbra sulla fronte calda, e quasi istintivamente, scese sulle labbra di lei, sfiorandole appena con le proprie e lasciandosi cullare da quelle emozioni che gli pervasero ogni cellula. Rimase qualche secondo in quella posizione, desideroso di avere ancora più sensazioni, e infine premette la sua bocca su quelle labbra rosate inebriandosi di quell'aroma al sapore d'amore, che sfociò in commozione. Quando la ragazza fece uscire un piccolo lamento nel sonno, Taiki si distaccò velocemente da lei, che continuò a dormire profondamente. "Devo andare piccola..." Le accarezzò il viso e lasciò la stanza, anche se quello che avrebbe voluto di più al mondo, sarebbe stato rimanere lì con lei, per sempre.
 
Quando Taiki aprì la porta di casa, si ritrovò di fronte il fratello.
 
- Seiya... -
 
Il castano si sentì in imbarazzo, ripensando alla discussione che avevano avuto e a quello che aveva detto a Seiya, ferendolo. Era tornato lucido per ragionare e per porgergli almeno le sue scuse, ma il fratello (che a quanto pare aveva cambiato idea sul non vedere Taiki) parlò prima di lui:
 
- Sono venuto in moto. Andiamo a fare un giro? -
 
- Vorrei ma... Devo ritrovare Ruri. Ho ferito anche lei, ed è scappata di casa piangendo. -
 
- Tranquillo, si trova a casa di Makoto. -
 
- E tu come lo sai? -
 
- Me lo ha detto Makoto stessa. Dice di aver provato a chiamare prima te, ma hai il telefono spento. Stai tranquillo per lei adesso, è in buone mani. Ti rubo poco tempo, poi se vuoi puoi andare da lei, ci stai? -
 
Dopo quello che era successo, Taiki non si sentì di rifiutare l'invito del fratello, così si infilò il casco, e montò in sella.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------
 
Arrivarono in pochi minuti al parco centrale, quando iniziò a diluviare. I due fratelli, una volta scesi dalla moto, si rifugiarono sotto ad una grande quercia. Questa volta prese parola Taiki, che guardando l'erba bagnata sotto ai suoi piedi, di poco illuminata dalla luce fioca dei lampioni sospirò:
 
- Scusami per oggi... Ero molto arrabbiato, ma non dovevo dirti quelle cose. -
 
Di tutta risposta, Seiya, gli sferrò una sonora sberla che fece sbattere la schiena di Taiki contro il tronco dell'albero. Dapprima, il castano rimase interdetto, poi sorrise:
 
- Me lo sono meritato. -
 
- Già! -
 
Seiya sorrise, poi proseguì:
 
- Ora voglio che mi ascolti una volta per tutte. Poi giuro che non ti parlerò mai più di questa storia, ok? -
 
Il fratello non replicò, e si sedette sull'erba di poco umida, pronto ad ascoltare in silenzio. Seiya si sedette accanto a lui e iniziò il suo discorso, guardando nel vuoto:
 
- Sai quanto io ci tenga ad Evelyn. Io la amo, ed è la cosa più bella che mi potesse capitare... -
 
Sospirò e continuò ad occhi chiusi:
 
- Ma io Usagi la amerò per sempre. Lei avrà sempre un posto particolare nel mio cuore, lo sai. -
 
- Non si possono amare due donne contemporaneamente... -
 
Taiki aveva provato ad intervenire, ma il fratello gli tese una mano sotto al viso, come per dire di stare zitto, e così lui fece, lasciando che proseguisse:
 
- Lo so bene, ma io ho diritto di essere felice Taiki. Io amerò per sempre Usagi, ma amo anche Evelyn, e lei mi fa stare bene. Voglio dedicarmi a lei e alla nostra vita insieme. Usagi ama un altro e io non posso rimanere tutta la vita a piangermi addosso, devo guardare avanti, e il mio futuro, la persona che adesso amo è Evelyn. Per te è diverso. Tu puoi ancora scegliere... -
 
Taiki fece di nuovo per parlare, ma di nuovo fu zittito. E il moro gli poggiò una mano sulla spalla:
 
- Ami ti ama, è evidente. E anche Ruri ti ama. Ma il tuo cuore è di Ami e lo sai... Perché devi costringerti ad essere per sempre infelice, mamma e papà non lo avrebbero voluto... -
 
"Mamma e papà..." Taiki ripensò ai loro volti e non riuscì a resistere alle lacrime:
 
- L'ho promesso a papà prima che morisse, lo sai... Lui voleva che io e Ruri formassimo una famiglia, e così sarà! -
 
- Ma tu non capisci! -
 
Seiya sbottò:
 
- Papà voleva bene a Ruri, ed era convinto che tu l'amassi, per questo il suo desiderio era che voi formaste una famiglia! Ma... Ma adesso lui sa che ami un'altra, che ami Ami... e sono sicuro che sarebbe felice se lo fossi anche tu con lei! -
 
- Tu non hai visto i suoi occhi Seiya! -
 
Taiki esplose in un pianto, mentre il ricordo gli lacerava l'anima:
 
- Tu non hai visto gli occhi di papà prima che morisse fra le mie braccia, supplicandomi di essere felice con Ruri. Quello era il suo ultimo desiderio! -
 
- Il suo desiderio era di vederti felice, con o senza Ruri, non capisci?! -
 
- Lui voleva bene a Ruri!!! -
 
- Ma ne voleva di più a te, e vorrebbe saperti felice, anche se stai con un'altra ragazza, credimi! -
 
- Senti Seiya, sono stufo di parlare sempre di questa storia... Io ho fatto una promessa a papà, e la manterrò! -
 
Così dicendo, Taiki si alzò, pronto per raggiungere Ruri, e di conseguenza anche il fratello si alzò e gli  mise una mano sulla spalla, cercando di guardarlo negli occhi:
 
- Non essere testardo, ti stai solo facendo del male. Sai bene che papà vorrebbe solo la tua felicità,e la tua felicità non è con Ruri. Concediti un pò di serenità, lo dico per te... -
 
Dopo un attimo di silenzio, Taiki sentenziò:
 
- Accompagnami a casa di Makoto, per favore. -
 
---------------------------------------------------------------------------------------------------------
 
Aveva il cuore in frantumi Ruri, e si ritrovava avvinghiata ad un cuscino, in lacrime, sul divano di Makoto. Era scappata a casa della guerriera di Giove perché non sapeva dove altro andare, e poi quella ragazza aveva iniziato a conoscerla meglio grazie anche agli insegnamenti di cucina, e forse le stava diventando simpatica. 
Dal canto suo, Makoto era molto dispiaciuta per quella ragazza, e si era pentita di averle inizialmente mostrato la sua antipatia: in fondo era solo una giovane donna innamorata, e non era colpa sua, se si ritrovava ad essere la rivale in amore di una delle sue più care amiche. Dentro di sè, gioiva al pensiero che Taiki forse l'aveva lasciata per Ami, ma da una parte, Ruri le faceva davvero tenerezza, mentre singhiozzava sul divano. Le si avvicinò con una tazza di the fumante e dei biscottini fatti in casa:
 
- Vuoi un pò di the caldo? Sono sicura che ti farà bene! -
 
- No, grazie... -
 
Ruri non sentiva niente, dentro di sè provava ancora dolore nel ricordare quanto accaduto quel terribile pomeriggio, mentre Taiki le faceva cadere a terra la torta che aveva preparato con tanto amore. Non sopportava il tono con il quale le si era rivolto e avrebbe solo voluto urlare al mondo che lei lo amava davvero e che avrebbe fatto di tutto per riaverlo. Fu di nuovo Makoto con i suoi biscotti, a distrarla dai suoi pensieri:
 
- Dai, assaggiane uno, sono sicura che ti farà tornare il sorriso. -
 
Per quanto la  guerriera fosse una brava persona, era pur sempre amica di Ami, così, tirando su col naso, Ruri la guardò con gli occhi lucidi e lo sguardo ormai segnato dalle occhiaie:
 
- Tu sei dalla sua parte, vero? -
 
- Come? -
 
Makoto sussultò. In realtà aveva capito a cosa alludesse Ruri, ma finse di cadere dalle nuvole, non voleva aggravare la situazione e far sentire quella ragazza al momento fragile, sola contro tutti. Ma la mora incalzò:
 
- Dì la verità, tu stai dalla parte di Ami... vero? -
 
 A quel punto, la bruna si vide con le spalle al muro e tentò di dare una risposta, cercando di non ferire  la ragazza:
 
- Beh... Perché parli di questo, in fondo non è una guerra, non ci sono faide, e... -
 
- Sì che lo è, Makoto! -
 
Ruri si alzò in piedi, posando il cuscino sul divano e cominciando a parlare veloce come un treno:
 
- Da quando lui l'ha rivista, è tutto cambiato! Prima, su Kinmoku, sembrava che ci tenesse davvero a me. Ma da quando lei è tornata a far parte della sua vita, Taiki è diventato scostante con me... Io ho visto come la guarda! E sono sicura che anche lei provi qualcosa per lui! Ma sappi che io non starò qui a guardare! Lui è mio, e io lo riavrò! Sappilo Makoto! -
 
La mora aveva urlato il suo discorso piangendo, e se prima si sentiva solo triste e amareggiata, da quel momento era più decisa che mai a combattere per l'uomo che amava.
In quell'attimo qualcuno suonò alla porta di casa, e prima che la guerriera di Giove facesse un passo, Ruri si fiondò ad aprire gridando:
 
- E' lui! -
 
Se lo sentiva dentro, aveva talmente il desiderio di rivederlo e di rabbracciarlo, che si convinse davvero di trovare Taiki davanti alla porta di casa di Makoto, e fu così che il suo desiderio fu esaudito:
 
- Taiki! -
 
Gli buttò le braccia al collo e lo strinse più forte che poteva, non le importava di quello che era successo, l'importante era che lui fosse lì davanti a lei e che non l'avrebbe mai più lasciata.
E mentre Taiki, bagnato dalla pioggia, sorrise alla vista di Ruri, Seiya diede gas alla sua moto e se ne andò, prima di lanciare un ultimo sguardo amareggiato al fratello.
 
- Ti amo! Ti prego, non lasciarmi mai più! -
 
Ruri continuava a stringere il suo amore, cercando di infodergli tutto il suo sentimento, e sentendo il cuore battere come un rullo di tamburi.
Taiki la strinse ancor di più a sè:
 
- Non lo farò... voglio stare con te. -
 
E anche se poteva sembrare che piangesse di gioia, in realtà,  in fondo all'anima, il ragazzo sapeva che quelle erano lacrime di rassegnazione. 
Makoto, che era rimasta impietrita davanti alla porta di casa, si limitò a guardare duramente negli occhi Taiki, facendogli captare tutta la sua disapprovazione, mentre lui, di rimando la guardò come per dire che andava bene così, anche se entrambi sapevano che non era la verità.

Note e commenti.
Ed eccoci all'ottavo capitolo! Taiki, dopo il discorso di Seiya, sembra essere tornato sui suoi passi ed è tornato da Ruri... Cosa ne pensate? E vi siete scordati della convivenza Yaten/Minako? Ne vedrete delle belle! 
E come sempre, vi aspetto sulla mia pagina facebook! 
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Al prossimo capitolo, un abbraccio!
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Capitolo 9
*** Pensiero fisso. ***


Pensiero fisso.
 
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Una settimana dopo, Taiki e Ruri avevano preparato i bagagli, pronti per trasferirsi nel nuovo appartamento che la ragazza aveva cercato con tanta dedizione, pur di lasciare casa di Ami. Nessuno aveva più tirato fuori il discorso di quanto accaduto in precedenza fra la coppia, ed Ami era totalmente all'oscuro di tutto. La stessa Makoto non aveva detto nulla alla sua amica, e aveva deciso che se Taiki voleva stare con Ruri, non sarebbe stata lei a mettergli i bastoni fra le ruote, sperando che un giorno avrebbe dato retta almeno al suo cuore.
La settimana era trascorsa tranquillamente, Ruri si era comportata da buona amica con la guerriera di Mercurio, e tutto era sembrato apparentemente tranquillo.
Arrivò il momento dei saluti, e la mora abbracciò Ami con un sorriso:
 
- Grazie di tutto. In ogni caso, ci vediamo domani a scuola. -
 
- Non  c'è di che! -
 
Rispose Ami, in parte felice di liberarsi della loro presenza, che in quell'ultima settimana l'aveva fatta soffrire con le loro continue effusioni.
Poi Ruri decise di lasciare i due ragazzi da soli, sicura del fatto che sarebbe stata l'ultima volta che sarebbe accaduto. 
 
- Taiki, ti aspetto fuori! -
 
Gli strizzò un'occhio, mentre lui si avvicinò ad Ami, guardandosi la punta delle scarpe:
 
- Grazie Ami. Ci vediamo a scuola, anche se da domani cambio classe. -
 
- Ah... -
 
Forse uno schiaffo le avrebbe fatto meno male, e con la voce tremante continuò:
 
- Come mai? -
 
Sapeva quale fosse la risposta, ma non sopportava il fatto che lui fosse così schivo e non la guardasse nemmeno in faccia, perciò pretendeva almeno che lui fosse chiaro con lei.
Taiki fece un enorme sospiro e continuò a guardare altrove:
 
- Voglio stare in classe con Ruri. -
 
Aveva usato il verbo "voglio" anche se dentro di sè qualcosa gli suggeriva di dire "devo", ma non lo fece.
"Almeno guardami in faccia!", Ami era sempre più nervosa ed iniziò a mordersi un labbro, mentre lui rimase lì fermo davanti a lei, come fosse in attesa di qualcosa.
 
- Come vuoi. Spero ti sia trovato bene qui con me. -
 
Disse lei speranzosa, mentre lui si fece sfuggire spontaneamente la risposta:
 
- Sto sempre bene con te. -
 
Ci fu un minuto di silenzio pari ad un'ora, poi Taiki prese l'ultima valigia, desideroso di fuggire da quella situazione, ma Ami gli si mise davanti, a dieci centimetri di distanza per costringerlo a guardarla:
 
"Spero che studieremo insieme qualche volta", aveva pensato di dire, ma non lo disse, e si limitò a fissarlo con gli occhi lucidi, mentre lui, ormai preda dell'angoscia, sfoggiò un sorriso imbarazzato:
 
- Che cosa c'è? -
 
Guardarla lo irrigidiva, amava quegli occhi cristallini, e inevitabilmente si ritrovò a guardarle le labbra, ripensando a quel bacio segreto di cui solo lui era a conoscenza. 
 
- Niente. -
 
Rispose Ami, mentre istintivamente e come fosse il gesto più naturale del mondo, lo abbracciò, cercando di nascondere le lacrime:
 
- Torna presto a trovarmi. -
 
Le era sfuggito, ma non le importava. E come se il fatto che ci fosse Ruri fuori ad aspettarlo non la riguardasse, iniziò a stringerlo più forte a sè e a soffrire sempre di più, cercando di reprimere i singhiozzi, mentre il cuore le suggeriva le parole che avrebbe voluto dirgli: "Ti prego rimani con me, non te ne andare!". A quel punto la situazione si fece ancora più difficile per Taiki,che allentò l'abbraccio della ragazza, e le diede un fazzoletto:
 
- Sei troppo sensibile per essere un genio... -
 
Lo disse sorridendo e cercando di smorzare quel momento duro da sopportare per entrambi. Ami stava piangendo per lui, e per un attimo Taiki ripensò alle parole di Seiya: "Ami ti ama, è evidente."
Scacciò quelle parole dalla testa, e finalmente la guardò negli occhi ormai arrossati dal pianto:
 
- Grazie di tutto. Questa è per te. -
 
Le diede una busta da lettera bianca, e prima che lei reagisse, afferrò la maniglia della porta per uscire. 
 
- Non voglio i tuoi soldi! Io vi ho ospitati con piacere... -
 
Disse Ami, senza ancora aver aperto la busta, ma Taiki guardandola con dolcezza si limitò a dirle: 
 
- Non sono soldi, quelli te li darò presto. E' un'altra cosa che ci tenevo a darti. Ci vediamo! -
 
Così dicendo, il castano lasciò Ami di nuovo sola nella sua casa, che si accasciava a terra in lacrime, con la busta stretta al petto. Decise di aprirla dopo un lungo pianto e con sua sorpresa, ci trovò una spilla a forma di stella e una loro foto insieme di qualche anno prima, accompagnata da un biglietto:
 
"La foto è per ricordati che anche se non sono qui, in realtà ci sono sempre. La spilla invece viene da Kinmoku. Voglio che la tenga tu. Taiki."
 
 
Poche parole ma che colpirono dritte al cuore, e più che la spilla, Ami continuava a guardare quella foto, scattata durante l'ora di ricreazione di una tranquilla giornata di due anni prima. Non sapeva che lui ne avesse una copia, e si ricordò che quella foto gliel'aveva scattata Minako. 
Non sapeva nemmeno il perché di quel pensiero che Taiki le aveva dato, ma si ritrovò a piangere ancora di più, ricordando i pomeriggi passati a studiare insieme, e a quel momento in cui si ritrovarono a leggere lo stesso libro, mentre lui le cingeva una spalla e Minako li immortalava in una fotografia. 
 
---------------------------------------------------------------------------------------------------------
 
Mentre Ruri iniziava a svuotare gli scatoloni in camera da letto, Taiki, seduto su una poltrona la guardava passivamente, pensando e ripensando al gesto che aveva fatto e che lo aveva tartassato con i dubbi dalla sera prima. Non sapeva se aveva fatto bene o no a dare quella busta bianca ad Ami, e dal momento in cui gliel'aveva data, non aveva fatto altro che ripensarci: "Forse ho fatto male a dargliela... Che mi è saltato in testa!". E mentre si  tormentava di dubbi, Ruri, gli si sedette sulle ginocchia:
 
- Hai finito di fare il musone? Non dirmi che sei pensieroso per lei! -
 
- Ma no... Smettila con questa storia. -
 
Le disse lui con dolcezza, mentre le prese il viso fra le mani per baciarla appassionatamente.
"Imparerò ad amarti, Ruri." Sapeva anche lui che era orribile quello che aveva appena pensato, ma ogni volta che tendeva ad allontanarsi da quella ragazza, ripensava agli occhi del padre. E poi Ruri era una bella ragazza, quando erano ragazzini aveva perso la testa per lei. Poi i due erano cresciuti ed ognuno aveva preso la propria strada, nonostante fossero rimasti buoni amici. Lei si era fidanzata con un altro ragazzo e lui l'aveva dimenticata. Ogni tanto studiavano insieme, e i genitori di Taiki l'adoravano. Poi lui e i suoi fratelli erano partiti per la Terra e lì aveva conosciuto quella ragazza dai capelli blu che gli aveva fatto battere quel cuore cinico. Una volta tornati su Kinmoku, i genitori ebbero un incidente stradale e Taiki non aveva mai dimenticato lo sguardo del padre prima che chiudesse gli occhi per sempre fra le sue braccia, quando era andato a trovarlo in ospedale:
 
"Taiki sii felice... So che ti piace Ruri, è una così brava ragazza, formereste una bella famiglia. Non essere sempre così scettico nell'amore, fatti avanti e sii felice con lei... "
 
Quelle  parole rimbombavano costantemente nelle orecchie del ragazzo, giorno dopo giorno.
Non voleva deludere il padre, quello era davvero il suo ultimo desiderio, ne era convinto.
 
- La smetti di essere così pensieroso? -
 
Ruri iniziò ad irritarsi, pensando che Taiki fosse abbattuto per aver lasciato casa di Ami, ma lui la guardò negli occhi:
 
- Stai tranquilla... Ripensavo a quando eravamo su Kinmoku... E ripensavo a mio padre... -
 
- Se vuoi, un giorno di questi ritorniamo su Kinmoku, e andiamo a trovare i tuoi al cimitero... -
 
Lei era sempre molto attenta e dolce con Taiki, e lui si faceva forza di questo: "Ti amerò Ruri... Lo voglio... Devo... ". E nonostante avesse mille dubbi e pensieri che lottavano dentro al petto, Taiki iniziò a baciare Ruri con ardore, e mentre lei rimase travolta dalla passione di lui, il ragazzo la prese in braccio e la fece stendere sul letto. "Devo", continuava a pensare lui, mentre piano piano iniziava far scorrere la mano sulle forme della ragazza che era rimasta impietrita dall'emozione, poiché quella era la prima volta che i due rimanevano soli in intimità. Taiki continuava a baciarla senza quasi prendere fiato, e ci fu un attimo in cui le sollevò la testa dal letto, tenendole la mano dietro alla nuca, dove un lungo strato di capelli gli si infilò tra le dita, impedendogli il contatto diretto con la pelle della ragazza. "A lei toccherei bene il collo e la schiena" pensò, immaginandosi la ragazza dal caschetto blu, per poi sgranare gli occhi e allontanarsi dal volto di Ruri che con aria interrogativa lo osservò:
 
- Cosa c'è? Perché ti sei fermato? -
 
- Niente... -
 
Rispose lui sospirando nervosamente e riprendendo a baciare la mora. 
Le sfilò la maglietta e iniziò dapprima a baciarle il decolletè tra i sospiri affannati di lei, poi piano piano iniziò a slacciarle il reggiseno, e mentre glielo sfilava, gli comparve un'immagine davanti agli occhi: era quella di Ami, che con le guance arrossate chiudeva gli occhi per la vergogna di mostrare le proprie nudità. "Lasciami in pace!" pensò lui, sempre più irritato da quella presenza silenziosa.
Riprese a baciarle i seni insistentemente, provocando in lei, brividi di piacere, mentre le scappò qualche mugolio che lo infastidì. Non era la voce di lei quella che voleva sentire e per un attimo si lasciò andare alle sue fantasie, immaginando davvero che al posto di Ruri ci fosse Ami. Mentre le slacciava i pantaloni, pensava alla guerriera di Mercurio, e quando iniziò a toccare da sopra agli slip la parte intima della mora che ormai era totalmente rapita dall'audacia del ragazzo e che allargò di più le gambe, ci fu di nuovo una visione che lui ebbe: Ami che si vergognava da morire e che con le mani davanti agli occhi, stringeva di più le gambe per l'imbarazzo. "Non è possibile, basta!!!" cercò disperatamente di non pensarci, e quando aprì gli occhi e vide il volto eccitato di Ruri ebbe un senso di frustrazione che lo portò  a fermarsi per capire cosa davvero volesse. E di nuovo apparve il volto imbarazzato di quella ragazza che non era Ruri. Non ce la faceva più, era soggiogato da quel volto e istintivamente escalmò:
 
- Basta! -
 
- Basta cosa? Non vuoi? -
 
Ruri era stupita, e iniziò a non capirci nulla.  L'eccitazione di lui iniziò a scemare, e la ragazza capì che qualcosa non andava, ma ormai era troppo su di giri per smettere, così fece distendere il ragazzo e gli si stese sopra, riprendendo a baciarlo. Lui continuava a immaginare quel volto, ma quando aprì gli occhi e vide di nuovo la mora, s'irrigidì, e dentro di se era ormai preso dalle ansie e dall'angoscia, tanto che ormai era evidente che il suo corpo non aveva più voglia di intimità con la ragazza. Lei se ne accorse e rimase scioccata, così si sdraiò accanto a Taiki e fece un lungo respiro per poi sbottare:
 
- Che c'è, non ti piaccio abbastanza? -
 
Lui non rispose, era rimasto con gli occhi chiusi e un avambraccio poggiato sulla fronte, mentre lei, ancora più irritata, si girò verso di lui, poggiando la testa su un pugno:
 
- Vuoi rispondermi? Che sta succedendo? -
 
"Non ce la faccio adesso." Avrebbe voluto rispondere lui, che in realtà, dal punto di vista puramente fisico avrebbe voluto eccome, ma dal punto di vista mentale aveva troppi pensieri che sovrastavano persino il desiderio che aveva mostrato esteriormente. Non sapeva cosa risponderle, così si voltò verso di lei e  la guardò fissa negli occhi, pensando a quale scusa trovare. Poi gli venne l'idea e rispose sottovoce:
 
- Sono un pò stanco. Stasera ci riproviamo se vuoi. -
 
Di tutta risposta, Ruri gli mollò una sberla. Si era sentita in qualche modo usata e la scusa di lui non reggeva. Si alzò con le lacrime agli occhi, sentendosi inadeguata e si rimise i vestiti. Lui non aveva proferito parola, consapevole di essersi meritato quello schiaffo.
 
Dopo quanto accaduto, per tutta la sera, Ruri si mostrò fredda nei confronti del ragazzo, anche quando uscirono per andare a mangiare qualcosa, i loro momenti furono scanditi soltanto dal silenzio.
 
---------------------------------------------------------------------------------------------------------
 
Minako si accinse ad aprire la porta di casa, dopo che la sua amica aveva suonato il campanello:
 
- Ciao Ami! -
 
- Mina... -
 
La guerriera di Mercurio si strinse forte nell'abbraccio dell'amica con gli occhi lucidi, poi la bionda la invitò ad entrare:
 
- Vieni, sto già preparando... In realtà mi sta aiutando Yaten. -
 
Quando Ami aveva chiamato Minako per chiederle se potevano cenare insieme perché doveva parlarle di una cosa, non aveva pensato alla presenza del fratello di Taiki. Ma ormai era lì, e almeno quella sera non sarebbe rimasta sola.


Note e commenti:
Ed eccoci al nono capitolo  ^^  Vi anticipo che nel prossimo capitolo ci saranno un paio di svolte... Ma non aggiungo altro! Si accettano scommesse XD Grazie per la lettura, e vi aspetto sulla mia pagina facebook <3
https://it-it.facebook.com/pages/SailorMercury84-Disegni-e-Fanfiction-/169990373071040
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Capitolo 10
*** Tra un bacio e un litigio. ***


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Tra un bacio e un litigio.   

Ami era seduta davanti al tavolo già imbandito per la cena, mentre da dietro l'isola dell'angolo cottura, vedeva Minako e Yaten litigare come al solito:
 
- Guarda che nella zuppa di tofu* non ci vanno gli spaghetti di soia! -
 
- Senti Mina, io voglio metterceli, e poi chi l'ha detto che non ci vanno? -
 
- L'ho detto io perché non mi ci piacciono! -
 
- E invece a me si! A me non piace il miso**, eppure ce l'hai messo, perciò ci metteremo anche gli spaghetti di soia! -
 
- Guarda che sei proprio cocciuto! -
 
Minako stava per tirargli una presina, quando Ami si alzò dalla sedia e li raggiunse:
 
- Dai ragazzi smettetela, più cose ci sono dentro e più la zuppa sarà gustosa no? -
 
La bionda fece la linguaccia al ragazzo che di rimando tirò giù le palpebre inferiori con gli indici, facendo scoppiare Ami in una risata.
 
 
Finalmente i tre si sedettero a tavola, e la guerriera di Mercurio dimenticò per un attimo tutti i suoi pensieri, fra le chiacchiere e le risate con i suoi amici.
Dopo cena, i ragazzi ripulirono insieme la cucina, poi Minako prese Ami per mano e si rivolse a Yaten:
 
- Yatenuccio, ti spiace se io ad Ami ci chiudiamo in camera per parlare un pò... Di cose da donne? -
 
- Nessun problema! E comunque il mio nome è Yaten! -
 
- Va bene Yatenuccio, grazie, noi andiamo! -
 
Il ragazzo brontolò qualcosa e poi si sedette sul divano in soggiorno a guardare la tv.
 
Una volta chiuse in camera, Mina fece accomodare la sua amica sul bordo del letto e si sedette accanto a lei. Prima che Ami  potesse proferir parola, con l'angoscia che la pervadeva, la bionda esordì sospirando e con lo sguardo basso:
 
- Lo so... Taiki è andato a vivere con Ruri, me l'ha detto Yaten... Mi dispiace tanto... -
 
La bionda guardò Ami con occhi dispiaciuti, mentre la ragazza dal caschetto blu tirò fuori la busta che le aveva consegnato Taiki, se la rigirò diverse volte fra le mani, con un nodo in gola che le bloccava quasi il respiro, e poi la porse all'amica:
 
- Mi ha dato questa prima di andarsene... Secondo te... Perché l'ha fatto? -
 
Minako aprì la busta e vide la spilla a forma di stella e la foto che lei stessa aveva scattato alla coppia qualche anno prima sorridendo:
 
- Che secchioni... Volevo immortalarvi mentre leggevate lo stesso libro, poi mi avete vista e vi siete messi in posa! State così bene insieme Ami! -
 
La ragazza sospirò profondamente, senza rispondere a ciò che le era stato appena detto, per poi ripetere la domanda:
 
- Mina, secondo te perché mi ha dato questi oggetti prima di andarsene? Soprattutto la foto, e poi scrivendomi che anche se non vive più con me, lui in realtà c'è sempre... -
 
- Sai Ami... -
 
Minako si avvicinò di più alla ragazza e le mise nella mano la spilla a forma di stella:
 
- Anche Yaten ha una spilla come questa. Mi ha detto che è un regalo di sua madre... Lei regalò queste spillette d'oro a tutti e tre i suoi figli, dicendo loro che gli avrebbero sempre portato fortuna. Non so perché Taiki l'abbia data a te, ma credo che ti abbia fatto un gran regalo. E' come se ti avesse donato una parte di lui, perché in quella spilla c'è l'essenza della madre, che ora non c'è più... -
 
- Dici? -
 
Ami replicò con una domanda, per il desiderio di sentirsi dire di nuovo le cose appena pronunciate da Minako. Quella spiegazione alla quale era arrivata la sua amica le piaceva e quasi istantaneamente le salirono le lacrime agli occhi, mentre un lieve sorriso di speranza le si abbozzò sulle labbra. Dentro di sè, provava un misto d emozioni forti che le fecero vibrare il cuore, ma al contempo, la miriade di pensieri che le affollavano la testa, la portarono a tornare serie, smorzandole il sorriso con un'espressione di dispiacere:
 
- Devo restituirgliela. -
 
- Ma cosa dici Ami, questa spilla è il regalo più bello che Taiki potesse farti! -
 
- No Mina... In realtà il regalo migliore che potesse farmi è... è... -
 
Non credette nemmeno lei di poterlo dire, eppure per una volta diede ascolto al suo vero desiderio, e senza remore, continuò la frase sotto gli occhi sbarrati di un'incredula Minako:
 
- Il regalo più bello che Taiki potesse farmi, era quello di scegliere me. -
 
La bionda saltò in piedi e con un sorriso trionfante, poggiò le mani sui fianchi:
 
- Non posso crederci che tu lo abbia detto!!! -
 
Ami arrossì istantaneamente, ma non si pentì di aver dato sfogo al suo vero pensiero, era stanca di reprimere i suoi sentimenti, e con le sue amiche capì che poteva essere meno timida e potersi confidare. Inoltre iniziò a provare uno strano senso di rabbia nei confronti di Taiki: "Che senso ha, darmi questa busta per poi andare a vivere con Ruri. No Taiki, non si gioca con i sentimenti delle persone..."
 
La guerriera di Mercurio si alzò in piedi e si avvicinò a Minako, che la guardava ancora con un sorriso malizioso, poi le poggiò una mano sulla spalla:
 
- Grazie Mina... Adesso sò cosa devo fare! -
 
- Waaaaahhh!!! Vai a riprendertelo?!? -
 
- Non posso riprendere una persona che non è mai stata mia... -
 
- E allora? -
 
Negli occhi della bionda calò un'espressione delusa, cancellando totalmente l'euforia di qualche istante prima, mentre Ami, sempre più determinata, ripose foto e spilla nella busta:
 
- Gli restituirò la busta. E non voglio spiegazioni da lui, non voglio sapere il motivo di questo regalo. Sapere cosa veramente significasse questa spilla, mi ha aperto gli occhi. Se lui ha scelto Ruri, beh, che la dia a lei la spilla! -
 
- Ma... Ma Ami! E se... Se Taiki ti avesse fatto questo regalo perché in fondo... -
 
- No Mina. Lui la sua scelta l'ha fatta. Lui si baciava con Ruri davanti a me. Con me era semplicemente gentile, ma niente di più. Il fatto che fra un ragazzo e una ragazza ci sia feeling non significa che si debbano per forza amare. -
 
Così dicendo, Ami, si avviò verso la porta della camera, decisa a recarsi nella nuova casa di Taiki nonostante l'ora tarda, ma la guerriera di Venere le afferrò una mano:
 
- Ami! Ascolta... Stai per dire addio a Taiki? -
 
La ragazza si fermò e si voltò verso l'amica con aria risoluta ma al contempo con gli occhi lucidi. Minako lo notò, e spontaneamente l'abbracciò:
 
- Qualsiasi cosa tu faccia, io sono con te. Se stanotte vuoi, puoi dormire qui... Però ascolta, non puoi andare a quest'ora a casa di Taiki, ricordati che c'è anche Ruri. Capisco la tua voglia di risolvere subito la faccenda, ma almeno in questo, dammi retta, è meglio se tu e Taiki rimaniate da soli quando gli darai la busta, altrimenti creeresti dei dissidi fra lui e "quella", anche se in fondo lo vorremmo tutte!-
 
- Già, ma in ogni caso, ci sarà sempre lei in mezzo e... -
 
- Ti fidi di me? -
 
- Che? -
 
La bionda sciolse l'abbraccio e le poggiò le mani sulle spalle facendole l'occhiolino:
 
- Fidati di me! Domani, dopo scuola fatti trovare alla sala prove dei Three Lights, alle tre! Per un'oretta la terremo a bada, magari chiedo a Makoto se organizza una lezione di cucina a casa sua, eh? -
 
Ami sorrise soddisfatta e abbracciò di nuovo l'amica:
 
- Grazie Mina, ti voglio bene! -
 
---------------------------------------------------------------------------------------------------------
 
Ami era rimasta a dormire nel lettone matrimoniale di Minako, quando la bionda sentì dei rumori arrivare dalla sala da pranzo. Si alzò senza svegliare la sua amica, e si diresse verso il soggiorno, da dove proveniva una luce bluastra.
Trovò Yaten che ronfava con il telecomando in mando, la testa appoggiata sul bordo del divano e la bocca spalancata.
Istintivamente gli dette un pizzicotto sulla guancia, dopo essersi seduta al suo fianco. Il ragazzo fece un lamento per poi aprire velocemente gli occhi e la guardò innervosito:
 
- Che vuoi? -
 
- Ti pare il modo di addormentarsi? Ti ricordo che questo è un divano letto e che si può aprire per dormirci comodi. E invece ti sei addormentato con la tv accesa, che inutile spreco di corrente! -
 
- Sei sempre così acida? E poi ti ricordo che finché non trovo un appartamento, pagherò le bollette a metà perciò... -
 
- Ma hai proprio bisogno di andartene? Non stai bene qui? -
 
Non era una delle solite battute alla Minako, questa  volta la ragazza era seria, mentre poneva le sue domande. Yaten si ritrovò interdetto per un attimo, e con leggero imbarazzo si portò in avanti, poggiandosi con i gomiti sulle gambe, per non guardare la padrona di casa:
 
- Sì sto bene ma... Non posso dormire per sempre su un divano letto e poi... Ho bisogno anche della mia privacy... -
 
- Per portarti le ragazze dentro casa intendi dire? -
 
Minako sapeva a cosa stesse andando incontro, ma era decisa ad andare fino in fondo: Yaten non era il suo fidanzato, lo sapeva bene, eppure era gelosa di tutte quelle "galline delle sue fans" che gli giravano intorno. Quel ragazzo lo voleva a tutti i costi, e non le importava di essere sfacciata, voleva davvero sapere se in qualche modo potesse piacergli. Yaten era rimasto spiazzato da tanta franchezza, e Mina, con la paura di una risposta che non avrebbe gradito, ma con la speranza di essere ricambiata, rifece la domanda, questa volta con meno durezza, ma con un leggero tremolio nella voce che mostrò la sua insicurezza:
 
- Non ti trovi bene perché vorresti portarti le ragazze a casa e qui ci sono io, la rompiscatole? -
 
- Senti Mina... -
 
Il ragazzo si alzò in piedi e la guardò negli occhi, gli stessi occhi nel quale si era perso più di una volta, gli stessi occhi pieni di fascino, di allegria, di sensualità, di sincerità, di lealtà che contraddistinguevano quella meravigliosa ragazza da tutte le altre. Non faceva altro che scontrarsi con lei, ma semplicemente perché adorava vederla quando si ingegnava per fargli dei dispetti, in fondo era comunque un modo per ottenere delle attenzioni da lei. Forse aveva anche intuito di piacerle, però voleva andarci cauto, non voleva che fosse una delle tante con cui era stato, perché lei era davvero diversa da tutte. 
Minako era in attesa di una risposta e lui si chinò di fronte a lei che era rimasta seduta sul divano per poi darle un buffetto sulla guancia:
 
- Secondo te, perché ho accettato di venire provvisoriamente a vivere qui? -
 
- Beh, perché... -
 
La guerriera di Venere era arrossita, non aveva mai pensato al motivo per cui Yaten avesse accettato di vivere con lei seppur momentaneamente; aveva dato per scontato che lui accettasse il suo invito, semplicemente perché non aveva nemmeno pensato ad una risposta negativa, visto che lei lo aveva tanto desiderato. Si ritrovò a scorrere la mente fra i pensieri, in cerca di una risposta, quando lui incalzò:
 
- Allora? -
 
"Allora?" si ripetè nella mente Minako, autoponendosi la domanda alla quale non trovava una risposta. O meglio, la risposta forse c'era, ma era davvero possibile che il motivo fosse quello? Davvero la realtà era così bella? Aveva paura di sentirsi una sciocca, se la verità non fosse stata davvera quella... Però tentò lo stesso, "o la va o la spacca!":
 
- Perché... Un pochino ti piaccio? -
 
Si sentiva come una bambina che chiede alla mamma se le compra un giocattolo. Chissà, forse non avrebbe dovuto aprire quel discorso, magari poteva farlo in un altro momento, come le era saltato in mente di parlare di quelle cose alle tre di notte? E poi l'attesa della risposta stava davvero iniziando a diventare straziante: "quanto sono stupida!", il cuore le batteva a mille per l'ansia, e decise di alzarsi in fretta e furia per scappare nella sua camera, ma non ne ebbe modo, poiché Yaten le si piazzò davanti non appena lei si alzò dal divano:
 
- Perché mi sei simpatica e con te mi diverto... -
 
"Tutto qui? Sono forse un giocattolo per divertirsi io?" , la bionda fece un passo laterale per raggiungere l'uscita del soggiorno, ma di nuovo Yaten la bloccò, questa volta tenendola per un braccio e cercando a tutti i costi il suo sguardo. La guerriera di Venere aveva il cuore che le pompava alla velocità della luce e una strana sensazione di piacere e imbarazzo che le spigevano il ventre, portandola ad un sorriso che cercò di nascondere, abbassando di più la testa.
Il ragazzo si dispiacque di non potersi di nuovo immergere in quei profondi occhi azzurri come il mare, ma il solo fatto di averla li di fronte, e sentire il profumo fruttato e inconfondibile dei suoi capelli, gli fece capire che doveva comunque andare fino in fondo:
 
- ... E perché mi piaci... -
 
Questa volta Minako alzò lo sguardo quasi incredula e lo osservò a lungo, tanto per essere sicura che non stesse scherzando come suo solito, quando lui continuò come invaso di una nuova forza che gli arrivava dal cuore:
 
- ... E perché ti amo. -
 
Minako, totalmente rapita da quel sentimento che riempiva il cuore di entrambi, avvicinò lentamente le sue labbra a quelle del ragazzo  che bisbigliò:
 
- Ma ho comunque bisogno della mia privacy... -
 
- Per fare cosa?! -
 
La ragazza si distanziò velocemente con il viso, anche se lui ormai la teneva ben stretta a sé con le mani dietro alla schiena e ridacchiò:
 
- Per girare a torso nudo per casa! -
 
- E quindi?!? -
 
Minako era di nuovo innervosita dal comportamento di Yaten; chissà perché riusciva a farla sempre irritare, e per giunta aveva cancellato la magia di quell'attimo senza nemmeno baciarla: un vero affronto! 
Yaten rise di nuovo nel vedere la reazione di lei che aveva sperato di vedere, e poi proseguì:
 
- E quindi niente, forse se ci mettiamo insieme, potrò girare a torso nudo per casa! -
 
- Tu sei scemo! -
 
- Sì, ma ti amo lo stesso, stupidina! -
 
- Stupidina a ch... -
 
Minako fu interrotta dal bacio più passionale e coinvolgente che avesse mai ricevuto in vita sua, il bacio che aveva desiderato da chissà quanto tempo, da quel ragazzo che aveva sempre adorato. 
Finalmente quelle labbra erano sue, e anche i suoi occhi, i suoi capelli, il suo viso, tutto, perfino quella lingua lunga che si ritrovava quando la faceva arrabbiare. Ma davvero poi la faceva arrabbiare? O era contenta in fondo, di essere la sua vittima preferita di scherzi e finti litigi? Magari era l'unica "vittima", visto che Yaten si comportava così solo con lei. 
Si dedicò con tutta se stessa a quel bacio infinito, alzandosi sulla punta dei piedi e mettendogli le braccia intorno al collo per stringersi ancora di più a lui, mentre il ragazzo la stringeva forte contro il suo petto, accarezzandole i setosi capelli che lo avevano sempre ammaliato. 
Il bacio durò al lungo, finchè i due si distesero sul divano, stremati dalla stanchezza, vista l'ora tarda, ma con la voglia di proseguire l'inizio del loro amore.
 
 
Note e commenti:
 
* Tofu: è una sorta di formaggio ricavato però dal latte di soia. Nato in Cina ma usato in tutto l'oriente, compreso il Giappone ^^
** Miso: Il miso è un condimento derivato dai semi della soia gialla, di origine giapponese (fonte Wikipedia).
Ed eccoci al decimo capitolo! E così sboccia l'amore anche fra Yaten e Minako ^^ Era da tanto che volevo descrivere questo momento *_*
Grazie a tutti!
SailorMercury84

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Capitolo 11
*** Desiderare cose impossibili. ***


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Desiderare cose impossibili.


Erano le tre del pomeriggio, ed Ami si trovava di fronte alla porta della sala prove, dalla quale però non arrivava alcun suono. "Probabilmente staranno ancora scrivendo" pensò la ragazza, prima di tirare un lungo sospiro. Ripensò alle parole di Minako, nel momento in cui si svegliarono insieme. "Devo assolutamente raccontarti una cosa... Una cosa bellissima! Ma te la dirò con calma! Ci vediamo oggi pomeriggio da Rei! E mi raccomando, sappi che io sono con te! Terremo a bada la vipera!". Sorrise, intuendo che forse c'era stata un'evoluzione nel rapporto fra la sua amica e Yaten. Chissà se un giorno anche fra lei e Taiki... No, era un pensiero da escludere sul nascere, lui era fidanzato e conviveva con Ruri. Non le rimaneva che dimenticarlo, e per farlo doveva iniziare con il restituirgli la spilla e la foto. Esitò prima di bussare alla porta, e in pochi secondi decise di riaprire per l'ultima volta la busta ed estrarne solo la fotografia per mettersela in tasca. "Voglio tenerla... In fondo è solo un ricordo, non vedo perché dovrei separarmene..." pensò, mentre nell'indecisione fece per tirarla di nuovo fuori dalla tasca: "Eppure devo ridargliela, se voglio chiudere col passato...", era sempre più incerta, quando la sua attenzione fu catturata dalla porta che si aprì davanti ai suoi occhi, bloccandole per un istante il respiro:

- Che ci fai qui? -

Per un attimo, Taiki fu felice di vederla davanti a sè; gli era sembrato di aver sentito dei rumori provenire dal corridoio, e così, pensando che fossero i fratelli aprì la porta. Ritrovarsela di fronte senza un apparente motivo lo fece istintivamente sorridere di gioia, ma l'espressione seria e infastidita gli nascose subito l'espressione felice in pochi secondi. Doveva allontanarla, non voleva più mettere in crisi il suo rapporto con Ruri, e dal momento in cui Ami sembrava essere una minaccia per la serenità della coppia, decise che era forse il caso di allontanarla. Dolorosamente allontanarla.

- Allora, che ci fai qui? -

Ripetette la domanda con tono più brusco, in attesa di una risposta da quegli occhi pieni di imbarazzo. Ami aveva nascosto velocemente nella tasca la foto, non  aveva nemmeno avuto il tempo di prendere coraggio quando aveva visto la porta aprirsi. Nell'imbarazzo totale, si schiarì la voce che uscì comunque leggermente tremante:

- Ti devo parlare. -

- Non abbiamo niente da dirci, Ami. -

La parte del burbero gli riusciva sempre molto bene, ma Ami, non si fece abbindolare da quell'atteggiamento ostile, lei era anche più arrabbiata di lui e decise di stringere i pugni e rispondergli a tono:

- Dammi cinque minuti, poi non ti disturberò ulteriormente. -

Era stata pacata come sempre nel dire quelle cose, ma la determinazione che sprigionava dagli occhi e nel tono di voce, lasciarono Taiki senza parole per qualche secondo, prima di rispondere:

- Entra. -

Una volta chiusa la porta, Taiki le girò le spalle, poiché aveva già intuito che si sarebbe di nuovo lasciato andare a quegli occhi blu. Il cuore aveva iniziato a bussargli forte nel petto, non appena aveva visto la durezza con la quale Ami le si era rivolta. Amava anche quell'aspetto di lei, così dolce e timida e poi così forte e determinata quando c'era da lottare. E poi perché avrebbe dovuto lottare? Il tempo di porsi la domanda, e la risposta arrivò subito da parte della ragazza:

- Devo darti questo. Se ti giri per favore... -

Il ragazzo si voltò e trovò la guerriera di Mercurio con una busta da lettera in mano, che protendeva verso di lui:

- E' la tua spilla. Non capisco il senso di darla a me. Tienila tu, oppure dalla a Ruri, io non ne ho bisogno. -

- Ami... -

Era stato lui il primo a trattarla con freddezza, eppure, vedere tutta quella rabbia con la quale lei si rivolgeva, lo faceva star male. Non aveva nemmeno lontanamente pensato che lei potesse essere lì per rendergli la spilla: quello era un regalo che lui le aveva fatto con il cuore, forse l'unico ed ultimo regalo che le aveva fatto, non voleva riprenderselo. Le aveva regalato quella spilla perché per lui aveva un valore molto alto, e sapere che lei l'avrebbe portata con sè, gli faceva sperare che non lo avrebbe mai dimenticato, perché in fondo era come se fosse sempre con lei. Sempre. Aveva dato per scontato che Ami avrebbe accettato quella spilla, senza troppe domande, ma solo con il suo splendido sorriso sulle labbra. E invece era lì, con la stessa busta che lui le aveva affidato e gli occhi carichi di rabbia, a rendergli il suo regalo. Non riuscì ad essere ancora duro di fronte a quella scena, e poi non faceva altro che pensare a quanto lei avesse sottolineato: "... oppure dalla a Ruri...". Passò ancora qualche istante, ed Ami iniziò a cedere alle proprie emozioni. Era felice di vederlo, era sempre il suo sfrontato e bel Taiki, ma in fondo, detestava quello che le aveva fatto. Sin dal primo giorno in cui era tornato. Nonostate spesso ragionasse con razionalità, il cuore le faceva pensare in modo del tutto cieco: "Presentarsi così dopo tutto il tempo che ti ho aspettato, con una fidanzata. Costringermi a convivere con te e la tua ragazza sotto lo stesso tetto ogni giorno; parlare con me e curarti di me come se fossi davvero speciale per poi andare via con lei. Ed infine questa spilla... No Taiki, non lo posso accettare."

Gli occhi le si inumidirono, mentre si avvicinava di più a lui con la busta nella mano tremante:

- Riprenditela, non la voglio! Anzi, non voglio più... Non mi interessa più la nostra amicizia! -

- Ma di cosa parli Ami! Io... Io ci tengo alla nostra amicizia e... -

Si morse il labbro pensando a quanto invece sarebbe stato meglio se non si fossero più parlati, per il bene di Ruri e della sua promessa. In fondo era quello che voleva anche lui, eppure il fatto di vedersi respingere da quella ragazza lo spinse lo stesso a lottare, scrollandosi ogni pensiero di dosso:

- Beh almeno spiegami il perché! Quando sono andato via da casa tua sembrava tutto a posto fra di noi, non capisco! -

- Senti Taiki... -

Il coraggio della guerriera esplose nelle sue viscere come mai avrebbe pensato e proseguì:

- Lo sappiamo entrambi il perché. Sappi che non ti negherò mai il saluto, ma non voglio più fermarmi a parlare con te, nè a studiare. Sii felice. -

Così dicendo, Ami posò la busta sul tavolo dove prima Taiki stava scrivendo dei testi e se ne andò di corsa richiudendosi la porta alle spalle. 
Taiki rimase impietrito e impotente di fronte alla porta che la ragazza gli aveva chiuso in faccia, e stringendo i pugni si avvicinò al tavolo, prese la busta fra le mani e ritrovò al suo interno solo la spilla. "Almeno la foto l'ha tenuta...". Sorrise amaramente e si sedette, mentre in un momento di rabbia scaraventò a terra tutti i fogli di carta che sommergevano la superficie di legno per poi afferrare carta e penna per scrivere un nuovo testo dettato dai sentimenti del momento:


* Remember how it used to be 
When the sun would fill the sky 
Remember how we used to feel 
Those days would never end 
Those days would never end
(Ricorda com'era
Quando il sole riempiva il cielo
Ricorda come ci sentivamo
Quei giorni non dovevano finire mai
Quei giorni non dovevano finire mai)


Remember how it used to be 
When the stars would fill the sky 
Remember how we used to dream 
Those nights would never end 
Those nights would never end 
(Ricorda com'era
Quando le stelle riempirvano il cielo
Ricorda come eravamo abituati a sognare
Quelle notti non dovevano finire mai
Quelle notti non dovevano finire mai)


It was the sweetness of your skin 
It was the hope of all we might have been 
That filled me with the hope to wish 
Impossible things 
To wish impossible things 
(Era la dolcezza della tua pelle
Era la speranza di tutto ciò che avremmo voluto essere
Che mi faceva sperare
Cose impossibili

Desiderare cose impossibili)

But now the sun shines cold 
And all the sky is grey 
The stars are dimmed by clouds and tears 
And all I wish 
Is gone away 
All I wish 
Is gone away 
(Ma ora il sole splende freddo
E tutto il cielo è grigio
Le stelle sono offuscate da nuvole e lacrime
E tutto ciò che desidero
E' sparito
Tutto ciò che desidero
E' sparito)


All I wish 
Is gone away
(Tutto ciò che desidero
E' sparito)


Lo aveva scritto tutto d'un fiato, senza nemmeno controllare se avesse fatto errori o se il testo non si prestasse ad un brano. "Potrebbe intitolarsi To Wish Impossible Things*... Già, desiderare cose impossibili... Dannazione! " . Trasportato dalla rabbia, il ragazzo appallottolò il foglio dove aveva appena scritto quelle righe cariche di sentimenti e lo lanciò contro la sua tastiera con rabbia: "Sono un cretino!".

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Era tornata da qualche minuto nella sua stanza, buttandosi a peso morto sul letto, senza accendere la luce, nè alzare le serrande. Già, il suo stato d'animo era come annebbiato dalle tenebre, ed Ami non aveva alcuna intenzione di lasciarsi accecare dalla luce, preferiva rimanere nel buio totale del suo stato d'animo.
"Stupido stupido stupido!" Strinse il cuscino a sè, svuotandosi di tutte quelle lacrime amare e salate che le irritavano le guance. Quel grosso nodo che aveva in gola poteva finalmente esplodere, e poteva lasciarsi andare al pianto più isterico e furioso che avesse mai avuto. "Non avrei mai pensato di finire così per un ragazzo... Non è possibile! Ho il cuore a pezzi, non posso pensare che sia finita in questo modo... Che stupida sono, in fondo non è mai davvero iniziato niente, NIENTE!". Ami estrasse con la mano umida di lacrime la foto dalla tasca e la guardò con rabbia: "Basta Taiki, sei fuori dalla mia vita!" Si alzò di scatto e chiuse la foto in un cassetto, per poi dirigersi verso il bagno e guardarsi inorridita allo specchio: "Ma guarda come sono ridotta... Non accadrà mai più."
Si lavò energicamente il viso, e dopo averlo asciugato tornò in camera, alzando la serranda che fece entrare la luce aranciata del pomeriggio. Afferrò il suo libro di quiz per gli esami ed una matita, si sedette sul letto e mise gli occhiali sul naso: "Da adesso inizia una nuova era Ami. Studierò a più non posso, studierò e basta, non avrò più tempo nè spazio per i sentimenti. Solo per le mie amiche e per mia madre. Per il resto, non esisterà più nessuno."
Era più decisa che mai a voltare pagina, anche se ancora una lacrima silenziosa le rigò una guancia mentre leggeva un quiz. Non era poi così facile riparare un cuore ferito.


Note e Commenti:
*: "To Wish Impossible Things"
è una canzone dei The Cure (il mio gruppo preferito in assoluto!) ed è scritta dal leader e cantante del gruppo (che io osanno), Robert Smith. La canzone fa parte dell'album Wish, a mio avviso uno dei migliori <3 Per chi volesse sentire la canzone, qui è anche sottotitolata in italiano ^^: http://www.youtube.com/watch?v=fHMOkfZNO-A 
Uhm non esiste un videoclip ufficiale per questa canzone, poiché non uscì come singolo :P

E così siamo arrivati al taglio netto fra Ami e Taiki. Ma c'è ancora un matrimonio in arrivo, ricordate? E poi la storia fra Yaten e Mina è appena iniziata! 06/09/2015 - La storia riprenderà quanto prima, vi chiedo scusa per l'immenso ritardo! Il prossimo capitolo è quasi pronto, stay tuned!
Vi aspetto al prossimo capitolo ^^

SailorMercury84


 

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Capitolo 12
*** Andare avanti ***


Andare avanti.

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- Stai dicendo di aver tagliato definitivamente i rapporti con Taiki? -

Makoto era allibita quanto le altre, mentre poneva la domanda alla ragazza dal caschetto blu. Le cinque amiche si erano date appuntamento al tempio di Rei, per parlare dell'accaduto. Ami si tirò su gli occhiali con fare indifferente, si sentiva come priva di emozioni. Sapeva che in quel momento non aveva bisogno degli occhiali, visto che non doveva leggere, ma ogni volta che si sentiva insicura, li indossava e non sapeva nemmeno lei il perché. 

- Senti Ami, c'è una cosa che devo dirti... -

Makoto abbassò lo sguardo sul tavolino imbandito di biscotti e the caldo. La bruna sapeva di aver custodito per troppo tempo quel segreto di cui solo lei era a conoscenza, ma aveva sempre pensato che fosse la cosa giusta quella di non proferire parola con nessuno su quella sera in cui Ruri si era presentata in lacrime a casa sua. Ma in quel momento capì che forse era arrivato il momento di confessare tutto, chissà che non sarebbe servito a smuovere qualcosa nell'animo di Ami.
Dal canto suo, la guerriera di Mercurio si mostrò riluttante a parlare ancora di Taiki, aveva raccontato tutto alle sue amiche perché sapeva che le sarebbero state vicine, eppure al contempo non voleva più saperne di lui:

- Sai Mako, credo di non voler più parlare di lui adesso... -

- Già ma... Questo devi saperlo. -

La ragazza si avvicinò all'amica dal caschetto blu, mentre Usagi, Rei e Minako, si fecere tutte orecchie:

- Ami... Devi sapere che prima del trasferimento da casa tua, Taiki ha lasciato Ruri. -

Quest'ultima frase finalmente destò l'attenzione della guerriera di Mercurio, che con sguardo interrogativo osservò la sua amica:

- Come lo sai? -

Makoto si fece coraggio, fece un enorme sospiro e guardò negli occhi la sua amica:

- Il giorno in cui diedi lezione di cucina a Ruri, e tu avevi l'influenza, ricordi? -

- Sì... Dimmi... -

Ami era sempre più ansiosa di sapere dell'altro, e la bruna proseguì con fermezza:

- Beh, l'aiutai a realizzare una torta che voleva regalare a Taiki. La sera tornò a casa tua, ma dopo un pò ripiombò in lacrime a casa mia. Mi disse che Taiki aveva gettato a terra la torta, dicendole che di essere stufo di lei e di voler tornare su Kinmoku, da solo. Lei si è sfogata con me, dicendomi che sicuramente eri tu la causa di tutto, e che aveva notato quanto lui tenesse a te... Poi Taiki deve aver parlato con Seiya e... Ed è tornato a prendersi Ruri. Ho sempre creduto che lui non la volesse davvero, ci siamo scambiati uno sguardo e credimi, sembrava che fosse tornato da Ruri più per dovere che per volere. Ma non so il perché... Mi dispiace di avertene parlato solo ora... Ho scioccamente pensato di reggere il suo gioco, non per fare un dispetto a te, ma anzi, per proteggerti da ulteriori conflitti con lui, visto che lo avevo visto determinato a tornare con Ruri nonostante tutto... Ti prego, scusami Ami! -

Makoto aveva i sensi di colpa per non aver mai raccontato la verità ad Ami, ma la ragazza, dopo un'inizale espressione di stupore, tornò seria, e con un sorriso malinconico poggiò una mano sulla spalla della bruna:

- Stai tranquilla, anche se l'ho saputo solo adesso, non cambia niente. Che lui lo faccia per dovere o no, è comunque tornato da lei. E' questa la sua decisione definitiva. -

- Io non direi! -

Usagi si alzò di scatto e prese parola:

- Se lui davvero ama te, dobbiamo capire per quale motivo stia con Ruri... -

- Ragazze basta, davvero. Non ho più voglia di parlare di  lui, e non voglio nemmeno che vi adoperiate a scoprire chissà quale verità. Per me Taiki è un capitolo chiuso, vorrei che rispettaste la mia decisione. -

- Se è così... -

Rei fece spallucce con gli occhi tristi, mentre le altre accennarono ad un "sì" con aria dispiaciuta.

- Piuttosto... -

Ami sorrise rivolgendosi a Minako, e chiese:

- Devi raccontarci qualcosa, Mina? -

- Ah beh, io aspettavo te per dirlo a tutte... -

La bionda arrossì con un sorriso smagliante che le illuminò il viso, e con gli occhi carichi di serenità annunciò:

- Io e Yaten... Beh, ci siamo fidanzati! -

- Cosaaaaaaaaa?!? -

Le ragazze risposero in coro con gli occhi sgranati e al contempo raggianti, mentre Minako, con le guance lievemente arrossate e il battito del cuore accelerato le guardò compiaciuta:

- Sì è così... Ci siamo baciati e mi ha detto... Che mi ama!!! -

- Davvero?!? -

Usagi le gettò le braccia al collo, mentre le altre si alzarono e le si avvicinarono per unirsi tutte in un grande abbraccio:

- Sono proprio contenta per te Mina, era da tanto che desideravi questo momento! -

Esordì Rei con un sorriso, mentre alla bionda si inumidirono gli occhi per la commozione di quel momento condiviso con la gioia delle amiche.

- Mi spiace solo di aver detto questa cosa adesso che tu sei così giù Ami... Ma non potevo tenervelo segreto! -

Ami la strinse forte fra le braccia:

- Non ti preoccupare Mina, io sto bene, e poi mi sarei offesa se non me l'avessi detto, sono davvero contenta di condividere questa tua felicità! -

La ragazza dal caschetto blu era realmente contenta per la sua amica, e per un attimo dimenticò tutta quella tristezza accumulata che non faceva altro che appesantirle il cuore.

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Il tempo passava inesorabile, e il cuore si era rassegnato, almeno apparentemente: era facile per Ami andare avanti. La cosa migliore era quella di non incontrare ne'lei ne'lui, ma nel peggiore dei casi, se propio capitava di trovarseli davanti, bastava salutarli con un sorriso di circostanza, e tutto tornava alla normalità. Certo, provava un senso di inquietudine ogni qualvolta accadesse l'incontro nel corridoio di scuola, ma per il resto, era tornata a stare in pace con se stessa, buttandosi a capofitto nello studio, immergendo la testa nei libri che tanto la facevano sentire sicura, avvolta da una barriera indistruttibile di cultura, appagandola a livello personale e scolastico.
Il matrimonio di Seiya era alle porte, ma lei non ci pensava, e continuava a stare col naso fra i libri, mentre in quel pomeriggio si ritrovava a casa di Rei, in compagnia delle sue amiche.

- Ancora con quei libri sotto al naso? - 

Minako indicò la guerriera di Mercurio con la testa, mentre una sbuffante Rei le rispose:

- E' persino peggiorata ultimamente... Guarda, non ci sta nemmeno ascoltando! - 

Fu così che Usagi strappò il libro di mano ad Ami, che rimase sbigottita con le mani aperte:

- Usagi che fai! - 

- Smettila Ami, non ci stai nemmeno ascoltando! Siamo venute qui per organizzare il nostro shopping per il matrimonio, e tu non fai altro che leggere, ci vuoi ascoltare? - 

- Sì è vero... Hai ragione Usa, scusatemi ragazze! -

Lo disse con tono basso dalla vergogna. Sapeva di aver sbagliato, ma ormai era talmente entrata nel vortice dello studio fisso e perenne, che nemmeno si rendeva conto di diventare talvolta asociale. Quella condizione la faceva stare talmente bene che per lei era diventata come una cura, una medicina su cui rifugiarsi, su cui fare affidamento per non pensare, specialmente in quei momenti in cui si ritrovava a casa da sola e per caso pensava a quando Taiki aveva preparato la colazione. La sua cucina era diventata di nuovo silenziosa, non c'era nessuno ad aprire la tenda e a prepararle il caffè, tra un meraviglioso sorriso ed una battuta. E lei tutto questo non lo sopportava, le mancava da morire, le mancava il rumore che proveniva dalla cucina appena si svegliava, le mancava quando facevano la spesa insieme, le mancava quando la ringraziava per avergli messo nel bagno degli asciugamani puliti. Le mancavano quelle risate davanti ad un film, le mancava studiare con lui, nonostante in tutto questo ci fosse sempre la presenza di Ruri. Le mancava Lui. E allora fu in quel momento che si dedicò ancor più allo studio, ai libri,  perché la aiutava a non pensare. Ma questa sua cura non poteva andare bene sempre, in casi come quello in cui era con le amiche, doveva darsi una regolata, e le parole di Usagi glielo fecero capire.
Ritornata ad essere presente non solo fisicamente ma anche con la mente nel gruppo, Ami si unì alle risate e alle idee sui negozi che dovevano girare per trovare degli abiti adatti al matrimonio di Seiya:

- Io ho visto degli abiti meravigliosi color pesca al negozio in centro, Hareyakana! - 

Lo disse con entusiamo Minako, mentre allungava una mano per prendere uno dei deliziosi biscotti al cocco preparati da Makoto. Ma Rei non era d'accordo:

- Non mi piace il color pesca! E poi Hareyakana è troppo caro! -

- Beh così potremmo vestirci tutte uguali! -

- Ma cosa dici Mina, mica siamo le damigelle d'onore! E poi ognuna indosserà l'abito del colore che preferisce! - 

- Sono d'accordo con Rei! - 

Aggiunse Makoto, e anche le altre annuirono.

Il pomeriggio proseguì all'insegna di risate, mentre sul tavolo venivano sfogliati diversi cataloghi di moda. 



Note e commenti:  Ciao a tutte! So di essere imperdonabile per aver proseguito questa storia dopo tutto questo tempo >.<  Il fatto è che ci sono stati molti cambiamenti negli ultimi anni e in parte, la storia stessa non mi ispirava più. Poi ho ritrovato la cartellina con i capitoli già pronti ed ho pensato che tutto sommato, mi piacerebbe terminare  la fanfiction, perciò preparatevi, perché ce ne saranno delle belle ^_^  Grazie a chi continuerà a seguirmi, a presto! Ilaria - Sailor Mercury84

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Capitolo 13
*** Come due amici. ***


Come due amici.


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Quella notte, Seiya non riusciva a chiudere occhio: aveva pensato e ripensato al giorno delle sue nozze che sarebbe stato l'indomani. Si alzò dal letto cercando di non svegliare Evelyn, e si recò in cucina per aprirsi una lattina di birra, mentre componeva un numero di telefono sul suo smartphone:

- Pronto? Taiki? - 

- Yaaawn... Sì? Sei tu Seiya? Che cosa vuoi a quest'ora, sono le due... -

Il ragazzo parlava a bassa voce nella cucina illuminata dalla sola luce della luna che filtrava dalle bianche tende:

- Hai voglia di una birretta? Ti va se ci vediamo al parchetto sotto casa mia? -

Taiki fu costretto ad alzarsi per poter parlare ad alta voce, ma ormai Ruri si era svegliata:

- Chi è a quest'ora? -

- E' Seiya... Vado a parlare di là, stai tranquilla. - 

Così dicendo le diede una bacio sulle labbra e si allontanò, mentre la mora ritornò beatamente nella posizione che aveva assunto mentre dormiva, prima che il telefono di Taiki squillase. Poteva fare ormai sogni tranquilli la ragazza, il suo cuore era in pace con il mondo, aveva ottenuto davvero la sua felicità: Ami era quasi uscita dalla sua vita, non veniva più nominata nella sua casa, e in più era finalmente riuscita a fare l'amore con il suo amato fidanzato. Un sorriso le si stampò sulle labbra, mentre con gli occhi chiusi riprese sonno.

Intanto Taiki era in corridoio, anche lui al buio come il fratello che dall'altra parte della cornetta gli chiedeva in tono quasi implorante:

- Lo so che è tardissimo, ma non sapevo chi chiamare a quest'ora, ho bisogno di parlare un po'... - 

Il castano sbuffò, ma capì che per chiamarlo a quell'ora, Seiya doveva proprio essere disperato, così accettò:

- E va bene Seiya, tra un quarto d'ora sarò lì sotto da te... Ma mi raccomando, la birra deve essere bella gelata! - 

- Affare fatto! - 

Sorrise il moro, che col telefono appoggiato fra la spalla e la guancia, apriva il frigo per controllare quante lattine ancora avesse a disposizione nella sua scorta.

***************************************************************************************

- Sei in ritardo! -

Sentenziò Taiki, seduto sulla panchina di poco illuminata dai lampioni. Seiya era sorridente, mentre si avvicinava al fratello con una busta colma di lattine:

- Ho dovuto avvisare Evelyn che sarei uscito con te... Non era molto contenta sai? Ma l'ho rassicurata che volevo solo fare due chiacchiere. Tra massimo un'ora ti lascio libero. -

- Vorrei ben vedere, guarda che ore sono! E tu domani mattina ti sposi, sembrerai uno zombie sull'altare! - 

Seiya si sedette accanto al castano:

- Già, domani mattina... -

Taiki aveva capito che qualcosa turbava il fratello circa il matrimonio, ed aveva anche capito cosa o forse chi, ma voleva andarci cauto, così incalzò senza fare nomi:

- Sei preoccupato per il matrimonio? Non mi dire che ci stai ripensando... -

Seiya deglutì un sorso di birra, e prima di rispondere, ripensò ancora a quello sguardo magnetico che aveva sempre amato, con tutto se stesso, con tutta la sua anima:

- Io amo Evelyn, mi sento il cuore a mille quando sono con lei, ma Usagi... Beh Usagi è un'altra storia lo sai. - 

Lo sapeva bene sì il fratello, che annuiva con la testa e con la tipica espressione di chi dice "lo sapevo". Ma non sapeva dove volesse andare a parare con quei discorsi, e per un attimo gli si bloccò il respiro quando pensò a quello che stava per dire:

- Vuoi annullare il matrimonio??? - 

- No... - 

Seiya lo rassicurò, poi si alzò in piedi ed aprì un'altra lattina quasi incosciamente, mentre con gli occhi lucidi proseguì:

- Io la amo davvero Evelyn, lei mi rende felice, ed io voglio rendere felice lei... Però per un momento ho pensato che avrei dovuto dire addio per sempre ad Usagi e... -

- ... E cosa? Dovresti averlo già fatto Seiya... Stai con Evelyn da diverso tempo e stai per sposarla, come fai a pensare a due donne allo stesso tempo? Non voglio farti arrabbiare come l'altra volta al telefono però... Lo sai come la penso, non si possono amare due donne contemporaneamente. - 

Il moro si sentì giudicato, sapeva come la pensava Taiki, ma in quel momento non aveva bisogno delle sue ramanzine o dei suoi giudizi. Sapeva in cuor suo di amare Evelyn, e sapeva che una volta tornato su Kinmoku con lei sarebbe stato felice, però c'era ancora quel qualcosa per cui quando pensava ad Usagi sentiva un battito diverso nel cuore. E sapeva che dal giorno dopo avrebbe dovuto dire addio anche al suo pensiero, per sempre. Lo doveva fare in primis per se stesso. Guardò a terra e prese a calci un sassolino:

- Forse ho sbagliato persona. Non averne a male Taiki, ma forse avrei dovuto chiamare Yaten. Non posso parlare con te che sei il primo ad essere fidanzato con una ragazza mentre pensi ad un'altra. - 

- Che diavolo stai dicendo! - 

Anche Taiki si alzò dalla panchina, lasciando sulla panchina la seconda lattina che aveva svuotato:

- Per me quello è un capitolo chiuso! - 

- Già e allora che senso ha scaldarsi tanto? E che senso ha scrivere un testo intitolato "To wish impossible things"?* - 


Il castano si irrigidì, sapeva bene di aver appallottolato quel foglio con il testo, per poi gettarlo a terra in preda alla rabbia. E si sentì terribilmemte stupido per non averlo strappato, o quanto meno, fatto sparire dalla circolazione. Era preoccupato quando chiese:

- L'hai letto??? - 

- Sì l'ho letto, ho letto tutti i testi che avevi scritto su quei fogli ridotti a palline di carta che ho trovato per terra nello studio. E "To wish impossible things" mi ha davvero colpito. Ho sempre voluto chiederti se potevamo creargli un arrangiamento e proporlo come singolo, ma capendo quanto fosse personale quel testo, non ho mai avuto il coraggio di dirti niente, lo so che lo hai scritto pensando a lei. - 

- A lei chi?!? -

Era brillo Taiki e avrebbe voluto dare un bel pungo al fratello, ma non lo fece pensando solo che il giorno dopo doveva sposarsi e non era il caso che avesse dei segni sul viso.
Dal canto suo, Seiya iniziava a rendersi conto di quanto veramente il fratello fosse infelice, e pensò che davvero lui non voleva stare così male per una donna, quando ne aveva già un'altra che amava e che lo ricambiava. Così iniziò a ridere di gusto:

- Ahhahahahahahah!!! - 

- Che hai da ridere?!? - 

- Ahahahahahahah!!! - 

- Seiya!!! -

Più Taiki si infuriava e più il moro rideva:

- Aahahahahah! E' incredibile come tu riesca ad aiutarmi e a farmi capire le cose, pur non dicendo niente. Le tue reazioni mi hanno fatto capire una cosa. - 

Il fratello, da infuriato assunse un'aria perplessa:

- Che cosa? -

- Beh... - 


Seiya si avvicinò al fratello e gli mise con un braccio intorno al collo per poi proseguire:


- Tutti hanno diritto di essere felici. E se per farlo dobbiamo fare una scelta dolorosa, beh che ben venga. Io sposerò Evelyn, e sarò per sempre felice con lei. Non posso correre dietro ad una persona che non avrò mai, capisci? E per questo, se devo necessariamente tagliarla fuori dai miei pensieri, beh, lo farò. Rimarrà per sempre in me quel qualcosa che me la ricorderà ma... Voglio pensarla in modo naturale, senza dannarmi l'anima, finché prima o poi il mio presente con Evelyn non mi farà cacciare via anche il pensiero di Usagi. Anche tu hai diritto di essere felice. Io lo sono perché al mio fianco ho la persona giusta, devo solo sganciarmi definitivamente da Usagi. Ma tu? Tu non sei felice con Ruri e lo sai... Fai la tua scelta, ma che sia una scelta che ti faccia stare bene davvero. -



Taiki non riuscì a formulare una frase sensata nella sua testa, poi fu distratto dal suono del cellulare del fratello che sorrise rispondendo:

- Amore? Sì, sto salutando Taiki, tra poco torno su. - 

Nel riagganciare, Seiya abbracciò di nuovo con un braccio il fratello:

- Vado, devo riposare il più possibile per essere al meglio domani. Cavoli, è il mio matrimonio! A domani fratellone! - 

- A domani... - 

Taiki vide scomparire il fratello fra le luci dei lampioni che illuminavano il parco, ma decise di non tornare subito a casa. Era brillo, e non aveva più proferito parola, sapeva solo che le parole dei Seiya, avevano creato una grande confusione nella sua mente, in cui si frapponevano diverse immagini e scene, tutte in un miscuglio caotico, dettato dall'alcool. Si sedette di nuovo sulla panchina, ed appoggiò i gomiti sulle gambe per poggiare poi il viso fra le mani. Un pensiero gli era appena entrato nella testa, e sapeva che avrebbe passato ancora molto tempo, seduto lì su quella panchina.

***************************************************************************************

- Come mai sei uscito così tardi? Ero in pensiero... - 

Era preoccupata Evelyn, mentre apriva la porta di casa. 

- Discorsi tra uomini! -

Seiya era sorridente, e prese in braccio la sua ragazza:

- Ti amo lo sai? - 

- Anche io ti amo! -

Evelyn era felice con Seiya, e gli schioccò un lungo bacio sulle labbra. Poi il ragazzo la portò sul letto, dove la adagiò con cura:

- Dobbiamo dormire adesso, o domani saremo distrutti! Io devo anche uscire prima per andare a prepararmi a casa di Yaten e Minako. - 

- Eh sì, e poi domani mattina presto verranno anche mia madre e le mie amiche ad aiutarmi con l'abito! - 

Seiya si sdraiò sul letto a fianco di Evelyn e spense la luce, per poi ritrovarsi con la ragazza stretta fra le sue braccia ed un nuovo motivo nel cuore che lo fecero sorridere prima di addormentarsi.



Note e commenti.
*: vedi capitolo 11 http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2210368
Ed eccomi di nuovo qui: con il mio solito ritardo! Vi chiedo davvero scusa, ma a volte è dura star dietro al pc a scrivere, specialmente perché mi sono in parte bloccata su uno dei prossimi capitoli ^^' Ma cercherò di essere più celere con la prossima pubblicazione, promesso!
Grazie a chi ancora segue questa storia da tempo immemore :D
Bacissimi!

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