Two roads.

di costpost
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** News ***
Capitolo 2: *** Start ***
Capitolo 3: *** unexpected things ***



Capitolo 1
*** News ***



Corsi verso la porta di casa, attaccandomi al citofono.
Era freddo.
Pioveva.
E nessuno dentro casa mia si degnava di venirmi ad aprire la porta.
Sentii mia sorella urlare qualcosa di incomprensibile e pochi secondi dopo la porta si aprì, mostrando quella simpatica bambinetta di 7 anni con cui purtroppo dovevo condividere la casa.
«Non c’era bisogno di attaccarsi al citofono!» si lamentò.
«Rosie, se mi avessi aperto prima, non mi sarei attaccata da nessuna parte.» la canzonai.
La sorpassai entrando in casa e salendo in camera mia.
Spalancai la porta e mi buttai sfinita sul letto, era soltanto gennaio e già mi ero rotta le scatole di andare a scuola.
Non che andassi male, anzi ero piuttosto brava.. però ero stanca.
Stanca della mia scuola.
Dovevi sempre essere perfetto e simpatico, se volevi far parte dei gruppetti delle cheerleaders o della squadra di football.
Altrimenti eri destinato a vivere nell’ombra e a stare in disparte.
Oppure eri uno degli sfigati che venivano bullizzati dai gruppi in cima alla scala sociale.
Io facevo parte della seconda categoria non ero ne una strafiga, ne una sfigata.
Cercavo di non farmi notare, non mi piacevano molto le feste, preferivo restare a casa a guardare un bel film o a leggere.
A risvegliarmi dai miei pensieri fu il mio cellulare che squillò.
Afferrai la borsa e iniziai a frugare intenta a trovare quello stramaledettissimo aggeggio che continuava a suonare.
Era Liam, il mio migliore amico.
Ci conoscemmo all’asilo e da li non ci dividemmo più.
Dire che adoravo Liam era minimizzare.
Non c’erano parole per descriverlo, Liam era.. Liam.
C’era sempre in ogni momento, quando avevo bisogno, quando ero triste, quando ero felice, o semplicemente quando facevamo gli scemi.
Ed era questo che mi piaceva, poter passare del tempo con lui e sentirmi libera di raccontargli tutto, ogni minima sciocchezza che mi passava per la testa, anche a che ora del giorno facevo la cacca.
Ci prendevamo sempre in giro, non finivamo una conversazione senza che uno facesse qualche battutina sull’altro, però anche questo è il bello, no?  Sennò che divertimento ci sarebbe?
«Pronto?» risposi.
«Ehy Sam, non so come ci sia finito, ma ho trovato il tuo libro di fisica dentro il mio zaino. Se vuoi posso passare da te così te lo porto.»
«Hai davvero intenzione di alzare il tuo culo dal divano per portarmi il libro di fisica?!» sghignazzai.
«Perché devi essere sempre così scorbutica anche quando cerco di essere gentile?» scherzò.
«Dico soltanto la verità, comunque grazie per l’offerta, ma tranquillo puoi portarmelo anche domani a scuola.
«Okay Sammy, allora ci sentiamo dopo.»
«Certo.. fai qualcosa oggi?»
«Dopo forse passano i ragazzi e stiamo un po’ qui a casa mia. Vuoi venire?»
«Non posso, devo studiare..» non mi fece neanche finire di parlare perché mi interruppe.
«Ahh giusto! Dimenticavo, sei una secchiona!» rise divertito.
«Molto divertente, Liam.» sbuffai.
«Ahahaha, dai Sammy lo sai, scherzavo..» continuò a ridere.
Risi, chiudendogli il telefono in faccia.
Lo facevo molto spesso, ormai era diventata quasi un’abitudine. Le nostre chiamate finivano sempre allo stesso modo,
Liam mi prendeva in giro, io facevo la finta offesa, lui si scusava e io riattaccavo.

Sentii mia madre chiamarmi dal piano di sotto, così scesi le scale dirigendomi in cucina, decisa anche a mangiare qualcosa dato che stavo letteralmente morendo di fame.
«Ciao tesoro.» dissero i miei genitori.
«Ciao a tutti.» salutai io.
Intanto aprii la dispensa e tirai fuori un pacco di biscotti. Iniziai a mangiare e aprii il frigo, alla ricerca di qualcosa da bere.
 «Senti Sam, io e tuo padre dovremmo dirti una cosa.»
 «Fi, difemi fuffo.» risposi sputacchiando biscotti qua e la, e continuando a sgruficchiare nel frigo.»
 «I nostri amici francesi ci hanno invitato per 10 giorni da loro.. Quindi partiremo e andremo a Parigi. Portiamo anche Rosie con noi, quindi tu resterai qui da sola, non vogliamo farti perdere la scuola.»
«Che cofaaa?!» spalancai gli occhi, degnando finalmente i miei genitori  di un po’ di attenzione.
«Avevamo pensato di chiamare la nonna per..»
«Voglio venire anche io in Francia! Perché devo restare qui? Poi almeno avrei potuto saltare la scuola.» la interruppi.
«Sam! Non dire sciocchezze, non puoi perdere la scuola per così tanti giorni. Comunque stavo dicendo, avevamo pensato di chiamare la nonna per farla stare qui con te, però ormai sei grande e sei in grado di cavartela da sola per una settimana, poi Anne è stata gentilissima e ha detto che per qualsiasi cosa la puoi chiamare e che se vuoi potrai stare anche a casa loro, dato che tu ed Harry andate a scuola insieme e siete amici.»
Rimasi alcuni istanti immobile.
Sarei dovuta stare una settimana dai vicini?
Vi starete chiedendo chi erano i vicini..
La famiglia Styles.
Si, proprio Harry Styles, uno di quei quattro coglioni degli amici di Liam.
No dai, forse chiamarli coglioni era troppo.
In fin dei conti gli volevo bene.
Louis e Niall erano simpaticissimi, parlavo di tutto con loro..
Poi c’erano Zayn e Harry, io due ‘’cattivi ragazzi’’, naturalmente erano considerati i più fighi della scuola.
Non avevo niente contro Zayn, alla fine era simpatico solo che ci provava sempre con me e io non ero interessata non perché non fosse bello, anzi era dannatamente carino, solo che era quel tipo di ragazzo che si porta a letto 10 tipe diverse in una sera di cui per giunta non sa nemmeno il nome.
E lo stesso era Harry, solo che lui era ancora più arrogante e irritante, e io avevo questa grandissima fortuna di ritrovarmelo come vicino.
Anne era la mamma di Harry, non so come sia potuto nascere un figlio con un cervello grosso quanto una nocciolina, dato che Anne era una donna veramente magnifica.
Era sempre disponibile con me, mi trattava praticamente come se fossi figlia sua, e poi era molto simpatica a differenza di quella noiosissima donna che era mia madre.
Quindi, riavvolgiamo il nastro.
Sarei dovuta stare una settimana dai vicini?
Harry?
Harry Styles?
Una settimana!?
….
Perchè a me, che cosa ho fatto di male?









We ragazze!
E' la mia prima storia, e spero che non sia così tanto terribile! ahahah
Lo so che questo capitolo è noioso, però è il primo e mi serve un pò per introdurre la storia e i personaggi. :)
Spero che vi piaccia. :D
Al prossimo, ragazze!

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Capitolo 2
*** Start ***


Il suono assordante della sveglia mi fece cadere dal letto.
Che ottimo risveglio!
Ancora assonata scesi le scale e andai in cucina per fare colazione.
«Ciao Sam!» squittì mia sorella.
«Buon giorno, Rosie.» bofonchiai.
«Come sei brutta di mattina, sembri un mostro.» ridacchiò.
La fulminai con lo sguardo e irritata ritornai in camera mia per cambiarmi.
Naturalmente ero in ritardo quindi mi vestii velocemente, presi la borsa e uscii di casa.
Fuori era ancora buio, l’aria pungente accarezzava la mia pelle tingendola di rosso.
C’erano poche macchine in circolazione e le luci per le strade erano ancora accese.
La città si stava pian piano svegliando.
Non mi piaceva l’inverno, non mi piaceva il freddo, non mi piaceva avere tutto il tempo il naso rosso, peggio di quello di un clown, e soprattutto non mi piacevano i temporali. Ne ero completamente terrorizzata.
Il mio umore peggiorò ulteriormente appena spinsi la porta di quell’orrendo edificio.
Mi diressi al mio armadietto per prendere i libri.
La prima ora avrei avuto storia.
Che materia barbosa e inutile.
Poi di certo alla prima ora non mi aiutava a svegliarmi, alla fine della lezione mi ritrovavo sistematicamente con gli occhi chiusi e la bava alla bocca.
«Ehyy Saaam!» urlò qualcuno alle mie spalle facendomi sobbalzare.
«Sei impazzita? Mi hai fatto prendere un infarto!» mi lamentai.
«Bhè almeno ti ho svegliato un po’, no?»
«si grazie Jess. Sei sempre molto premurosa.» risi sarcastica.
Jess era la mia migliore amica. Si potrabbe definire come il corrispettivo femminile di Liam.
«Che mi racconti di nuovo?» chiese.
«Non credo ci sia molto da raccontare, dato che è soltanto da ieri sera che non ci sentiamo.» scherzai.
Jess rise e mi diede un piccolo colpetto con il gomito.
«Ahh si! Non sai cosa è successo ieri sera! I miei genitori partono, vanno in Francia,starò una settimana a casa da sola..»
«Starai una settimana da sola? Lo definerei ‘’il paradiso’’!» disse euforica.
«Si certo, e non sai la parte migliore! -roteai gli occhi sbuffando-Volevano mandarmi a casa di Styles perché Anne si è offerta di farmi stare da loro, ma fortunatamente sono riuscita a dissuaderli da questa stupida idea.»
«Non riesco a capire la parte in cui ti lamenti. Che cosa c’è di meglio?!»
«Stai scherzando?! Già non lo sopporto qui a scuola, pensa se dovrei conviverci per una settimana!»
Ridemmo dirigendoci verso le rispettive classi.
«Ci vediamo in mensa, a dopo Jess.» la salutai ricevendo come risposta un cenno del capo.
Entrai e presi posto in un banco nelle ultime file.
Inizia a tirare fuori i libri dalla borsa, quando notai Zayn entrare.
Pregai mentalmente che non si sedesse vicino a me, ma le mie preghiere non servirono a molto perché quel coglione di Zayn occupò il posto vicino al mio.
«Hey bellezza.» ammiccò.
«Hey Zayn.» salutai sfoggiando un falso sorrisetto.
«Come stai?» chiese.
«Perché? Ti interessa?» domandai tagliente.
Rise di gusto, prima di prendere le sue cose e appoggiarle sul banco.
Ma che cosa aveva sempre da ridere?
Pochi minuti dopo entrò il professore e iniziammo la lezione.
Le ore seguenti passarono velocemente, poi alla quarta ora mi ritrovai di nuovo in classe con Zayn.
Alla fine dell’ora raccolsi le mie cose velocemente e cercai di sgattaiolare fuori dall’aula il prima possibile.
«Aspetta Sam!» sentii urlare Zayn.
Non mi girai, e continuai per la mia strada. Magari ignorandolo avrebbe smesso di seguirmi.
«Sam!» urlò ancora.
Continuai a camminare fino a raggiungere la mensa, lasciando Zayn indietro.
Appena entrai vidi Niall sbracciarsi e farmi un cenno con la testa per indicarmi di avvicinarmi.
Erano tutti li, c’era anche Jess.
Mancava soltanto Styles, sarà stato sicuramente in uno degli squallidi bagni della scuola a farsi una delle sue solite puttanelle.
«Ciao ragazzi.» salutai, prendendo posto vicino a Jess.
«Hey Sam.» disse Louis.
«Zayn non è con te? Non avete la lezione di storia insieme?» chiese Niall.
«Si, è rimasto indietro, probabilmente si è fermato a parlare con qualcuno.» risposi vaga.
Pochi secondi dopo infatti Zayn ci raggiunse al tavolo, e dietro di lui Harry.
«facciamo qualcosa tutti insieme oggi?» propose ad un certo punto Louis.
«per me va bene» disse Niall.
«io non posso, partono i miei. E molto probabilmente mi vorranno a casa per farmi tutta la noiosissima predica per dirmi di stare attenta e cose simili.»
«partono i tuoi? Non me lo avevi detto..» disse Liam.
«L’ho saputo ieri io stessa, comunque stanno via per una settimana, vanno a Parigi.» spiegai.
«Nessuno te lo ha chiesto Parker.» si intromise quel buffone di Harry.
«Molto divertente Styles, sei sempre così gentile.» ribattei io.
«Dovete sempre finire per litigare?» chiese Niall esasperato.
«Non sono io che faccio delle battutine poco divertenti.» risposi.
Harry borbottò qualcosa che per sua fortuna non riuscii a capire.
«Okok, basta. Vorrà dire che sarò per un’altra volta.» esordì Louis.
Quando suonò la campanella tornarono tutti nelle loro classi, raccolsi svogliatamente le mie cose dal tavolo e feci per andarmene quando sentii bloccarmi per un polso.
«Perché prima mi hai ignorato e continui ancora a farlo?» domandò Zayn.
Mi voltai trovandomi quegli occhi color caramello che mi fissavano insistentemente.
«Non ti sto affatto ignorando Zayn, e ora lasciami per favore.. Devo tornare in classe.»
Sbuffò e lasciò la presa.
Appena uscii da scuola mi incamminai subito verso casa, perché i miei genitori sarebbero partiti di li a poco.
Cercai le chiavi di casa nella borsa, e appena aprii la porta, sentii già le urla piagnucolose di mia sorella.
Per fortuna sarebbe partita anche lei, così almeno per una settimana sarei stata in pace.
«Oh ciao tesoro! Sei tornata.» salutò mia madre.
«Si, ciao.. A che ora partite?» risposi distratta, lanciando la mia borsa sul tavolo.
«Stiamo per andare, finiamo di sistemare le ultime cose e di caricare i bagagli e siamo pronti, ti ho lasciato qualcosa nel frigo se vuoi mangiare.»
«Ok, grazie.»
Tirai fuori qualcosa da mangiare e mi sedetti a tavola.
Stavo morendo di fame.
Come sempre d’altronde.
«bene, siamo pronti!» esordì mio padre entrando in cucina.
«Ok, bhè.. allora noi andiamo.» disse mia madre.
Mi alzai per salutarli.
«Fai la brava tesoro, mi mancherai tanto.» disse mia madre con le lacrime agli occhi abbracciandomi.
Che melodrammatica!
«Mamma starai via soltanto una settimana!» dissi cercando di respirare dato che mi stava strangolando.
«Mi raccomando stai attenta! Non uscire di sera quando fuori è buio, ricordati di spegnere i fornelli ogni volta che cucini qualcosa, e inchiava bene la porta quando vai a dormire!» si raccomandò, avrebbe potuto continuare per ore, ma per fortuna mio padre la bloccò.
«Cheryl ha capito! E’ grande ormai.» disse mio padre.
Ridemmo entrambi, mentre lui si avvicinò per abbracciarmi.
«Ciao Sammy, fai la brava!»
«Si papà.»  risi roteando gli occhi.
«Ciao Sam.» disse mia sorella.
«Ciao Rosie.» sorrisi.
Si allontanarono, prendendo le ultime cose e dirigendosi in sala.
Mi appoggiai allo stipite della porta della cucina, guardandoli.
«ah tesoro, ti ho lasciato un foglietto con il numero di Anne sulla mensola, così quando ti serve puoi chiamarla, e ho dato ad Anne il tuo.»
«Ciaoo, ci vediamo tra una settimana.»
Salutai tutti con un gesto della mano, prima di vederli scomparire oltre la porta.
Finalmente liberaa!
Andai verso il mobiletto e presi il foglio fra le dita.
No, decisamente no.
Non sarei mai andata a casa Styles, e non avrei sicuramente chiamato Anne sperando che neanche lei chiamasse me.

 








CIAO RAGAZZE!
Sono tornata con un nuovo capitolo, spero che vi piaccia!
Lo so che questi primi capitoli sono noiosi, è che come ho già detto mi servono per introdurre un pò la storia e i personaggi.
Mi piacerebbe molto sapere se questa storia vi piace.
Quindi vi prego vi pregoo, recensite. Ahahah
Accetto anche delle critiche!
Ho dei problemi a caricare i capitoli, sono tipo andicappata! Non riesco mai a cambiare il tipo di scrittura o i colori.
Ok, si.. sono mongoloide!
Bene, basta.
tipo che vi sarà cresciuta la barba a leggere tutta questa roba! ahahaha
Al prossimo capitolo! ;)

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Capitolo 3
*** unexpected things ***


«Vuoi restare a cena, Sam?»
«nono, tranquilla.»
«ma sei da sola a casa..»
«Jess, veramente non importa, sono venuti anche i tuoi nonni, non voglio disturbare.»dissi giocando con la sedia girevole su cui ero accasciata, accanto alla scrivania di Jess.
«Non disturbi affatto!» ribattè.
«Jess te lo ripeto, non importa.» risi.                                         
Jess era una delle persone più testarde che avessi mai conosciuto, quando si impuntava su una cosa era pressoché impossibile farle cambiare idea. Fortunatamente con me la maggior parte delle volte non funzionava dato che anche io non ero da meno.
«Sei veramente una testona!» rise, buttandosi sul letto della sua camera.
La guardai scuotendo la testa.
Restammo alcuni minuti in silenzio finchè non sparò uno delle sue solite baggianate.
«Vai a cena da Styles ‘sta sera?»ridacchiò maliziosa, sapendo di infastidirmi.
Sorrisi falsamente, gettandole la mia felpa addosso.
«Non pensarci nemmeno.»risposi.
Fece un sorrisetto impertinente, prima di scoppiare a ridere.
«Che cos’hai da ridere?» chiesi sbuffando.
«Mi fate ridere, vi prendete sempre in giro e non concludete una conversazione senza litigare.. Ma alla fine secondo me finirete per stare insieme.»
«Che cosa ti sei fumata?!» esclamai incredula.
Io e Styles?!
Non esiste.
Saremmo stati come.. Cane e gatto, come nord e sud, come Tom e Jerry.
Completamente due poli opposti.
«Com’è che si dice? Gli opposti si attraggono..»
«Io e Styles siamo due opposti che non si attrarranno mai, fidati.»
«se lo dici tu..» disse poco convinta.
Restammo a trastullarci e oziare ancora per un po’.
Casa di Jess era praticamente diventata la mia seconda casa.
Mi invitava spesso a casa sua, e altrettanto spesso restavo da lei a cena o anche a dormire.
Non facevamo mai niente di così speciale, ci rilassavamo..
Guardavamo un bel film, oppure parlavamo per ore e ore stese sul letto della sua camera.
Gli argomenti dei nostri discorsi variavano considerevolmente. Passavamo dal tempo, fino a commentare quanto fosse brutta Brittany Evans (la ragazza più desiderata della scuola) con quel culo rifatto che si ritrovava.
 
Appena uscii da casa di Jess un tuono mi fracassò i timpani.
Ottimo.
Si sarebbe messo a piovere e io dovevo farmi tutta la strada da casa di Jess a casa mia a piedi.
Mi strinsi nel cappotto, mettendo le mani in tasca per cercare di riscaldarmi.
Era già buio e i vicoli scuri che affiancavano la via dove stavo camminando non erano certamente rassicuranti, per questo velocizzai il passo.
Ad un tratto sentii il rumore del motore di un’auto dietro di me, stava rallentando.. si accostò lentamente al marciapiede.
Ok, mi stavo cagando sotto dalla paura.
«Sam!» riconobbi dalla voce che era Zayn.
Tirai un sospiro di sollievo.
«Dio, mi hai fatto prendere un colpo!»
Lo vidi ridere mentre si sporgeva dal finestrino.
Aveva un sorriso veramente bello.
Perché non lo avevo mai notato?
«Vuoi un passaggio?»domandò.
«No grazie, vado a piedi.»
«Andiamo Sam, sta piovendo.. non ho mica intenzione di ucciderti! E’ soltanto un passaggio.»
Mi arresi e lo ringraziai salendo in macchina.
«Allora, da dove venivi?»
«Sono stata a casa di Jess, tu invece dove stavi andando?»
«Vado a cena a casa di Niall.»
Annuii poco interessata.
Nessuno fiatò più, si creò il cosiddetto ‘’silenzio imbarazzante’’e lo assicuro.. è veramente imbarazzante.
«Senti Zayn, mi dispiace per oggi. Sono stata un po’ scortese è che.. certe volte tu sei così petulante.» sospirai, interrompendo quel silenzio.
Ridacchiò, lanciandomi un’occhiata per poi continuare a guardare la strada.
«Che cos’hai da ridere?» chiesi spazientita.
«Niente niente, ho riso perché per la prima volta in tutta la sua vita Sam Perker si è scusata.. e anche perché mi hai appena definito ‘’petulante’’, bhè comunque non fa niente..»
Abbassai la testa non sapendo come rispondere, iniziai a fissarmi le scarpe che tutto ad un tratto divennero estremamente interessanti.
Non era vero che non mi scusavo mai.
Ok, forse ero un po’ orgogliosa però sempre nei limiti.
Per il resto del viaggio in macchina nessuno dei due disse più una parola.
Dopo poco arrivammo davanti casa mia, così aprii lo sportello per scendere ma Zayn mi ritirò dentro la macchina facendomi ritrovare a pochi centimetri dal suo viso.
«Non ti sei dimenticata qualcosa?» mi sussurrò all’orecchio.
Sentii il suo respiro caldo sul collo e arrossii leggermente.
«N-no.» cercai invano di non balbettare.
«Non mi dai neanche un bacetto? Ti ho portata fino a casa, direi che sia un ottimo modo per ringraziarmi.»
«Sei sempre il solito!»roteai gli occhi e appoggiai le mani sul suo petto con l’intenzione di allontanarlo, ma non si mosse di una virgola.
«Sto aspettando..» sussurrò ancora.
Rassegnata posai un bacio sulla sua guancia e uscii dall’auto.
«Buona serata, Sam!» sorrise beffardo.
Mi voltai, come al solito aveva sempre quel suo sorriso perfetto sulle labbra.
Sorriso perfetto?!
Ok, Sam.. stai delirando, è ora di mangiare.
Rientrai in casa e salii al piano di sopra per cambiarmi, indossai un paio di pantaloni della tuta e una felpona per stare comoda e raccolsi i capelli in una coda disordinata. Poi mi diressi in cucina per prendere qualcosa da mangiare.
Aprii il frigo e restai a guardarlo per ore, non trovando niente che mi soddisfava.
Alla fine optai per un panino, tanto era l’unica cosa che ero in grado di prepararmi.
Addentai il mio cibo, stravaccandomi sul divano e accendendo la tv.
Una sessantenne dalla chioma bionda e folta sorrideva allegramente e mi consigliava di comprare il suo miracoloso smacchiatore. Cambiai canale imprecando.
Un barboso film del 400 a.C., mi stupii che non fosse in bianco e nero. Sbuffai più forte di prima.
Andai avanti e indietro per i canali senza trovare qualcosa da guardare per delle persone sane di mente.
Dopo essermi slogata un dito riuscii finalmente a trovare qualcosa di decente.
E dopo neanche un secondo squillò il mio cellulare.
Dico, ma qualcuno ce l’ha con me?!
Premetti sul tasto verde e risposi.
«Hey Sam, sono Anne.. Vuoi venire a cena da noi? Dato che sei da sola..»
«Oh grazie mille Anne, ma non mi sento molto bene, preferisco restare a casa.. Comunque grazie mille per avermelo chiesto.»
«se non ti senti bene, posso passare li e farti un po’ di compagnia, oppure mando Harry..»
«No, non c’è bisogno, mi fa soltanto un po’ male la testa, non è niente di grave..»
«Ok tesoro, non esitare a chiamarmi se ti senti male! Io sono qui a fianco..» rise.
«Grazie Anne.» ridendo,la ringraziai  per l’ennesima volta prima di riattaccare e continuare a guardare la tv.
Ormai era tardi, e stavo per addormentarmi sul divano quando qualcuno suonò alla porta.
Accidenti! Chi poteva essere a quest’ora e piuttosto..
Che cosa diamine voleva?!
Mi alzai a stento dal divano e svogliatamente andai ad aprire la porta.
«Che cosa ci fai tu qui?!» esclamai guardando la persona che mi ritrovai davanti.
«Ciao anche a te Sam!» rise Harry.
«Te lo ripeto, che cosa ci fai qui Styles?» domandai ancora, già spazientita.
«Mi ha costretto mia madre, ha detto che stavi male.. Bhè non mi fai neanche entrare?»
Mi scansai dalla porta per farlo passare.
«Allora che cos’hai?» chiese guardandosi intorno.
«Mi fa un po’ male la testa.. Ma non è niente di grave, quindi puoi anche andartene.»
«Come sei scontrosa Parker!» disse con il suo solito modo arrogante e impertinente.
«Non sono scontrosa! Ti ho detto solo che puoi anche tornartene a casa dato che non te ne frega niente di quello che faccio o tanto meno di come sto.»disse sull’orlo di una crisi di nervi.
«Okok, calma micetta! Ritira gli artigli.»mi prese in giro.
«Non chiamarmi micetta!» urlai spingendolo verso la porta.
Si girò lentamente appoggiandosi con un braccio allo stipite della porta e si avvicinò al mio viso.
«Buona notte.. micetta.» sussurrò con voce roca l’ultima parola, ammiccando.
Sbattei la porta, appoggiandomi poi ad essa.
Che nervi!
Harry Styles era la persona più irritante e arrogante sulla faccia della terra!









HYAA!
Ciao ragazze, eccomi qui! 
Spero come al solito che questo capitolo vi piaccia.
Volevo ringraziare le ragazze che hanno recensito, e tutte quelle che hanno messo la storia tra le seguite\preferite.
Anche se siete poche, vi voglio dire che sono molto contenta e che mi rendete felicissima!
siete gentilissime e almeno so che c'è qualcuno che caga questa storia. Ahahahah
GRAZIEE ancora a tutte!
Al prossimo capitolo! ;)

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