We all need a reason just to stay

di dizzyreads
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1#. Everybody's changing ***
Capitolo 2: *** #2. Cough syroup ***
Capitolo 3: *** #3. Breakable ***
Capitolo 4: *** #4. Shove ***



Capitolo 1
*** 1#. Everybody's changing ***


 WE ALL NEED A REASON JUST TO STAY


#1. – EVERYBODY’S CHANGING
 

“I try to stay awake and remember my name
But everybody's changing
And I don't feel the same”

(Everybody’s changing – Keane)

 
I cambiamenti sono spaventosi, fanno una cazzo di paura che a volte vorresti rimanere nella tua solita monotonia per tutta la vita, perché non sai mai cosa ti capita, non sai cosa ti riserva il futuro.
Non si può impedire alle cose di cambiare, dobbiamo adattarci o rimaniamo indietro, il cambiamento ci fa crescere e crescere fa dannatamente paura. La verità che a molti sfugge, è che a volte più le cose cambiano più rimangono le stesse, anche se a noi non sembra; e ci sono volte in cui il cambiamento fa bene ed è la cosa migliore che ti potrebbe capitare.
Questo era un concetto che ad Eyre restava difficile da comprendere a primo impatto, era spaventata da queste cose, la sua migliore amica si era fidanzata e adesso pretendeva che lei frequentasse il suo nuovo gruppo d’amici. Che c’è di male? Penserete, beh fondamentalmente nulla, ma Eyre odiava dover confidarsi con gli altri, dover ricominciare tutto d’accapo, far capire agli altri che tipo di persona è, come ragiona e cosa le piace...con Mya era tutto così semplice, lei sapeva già tutto. Bastava uno sguardo ed era fatta, si capivano al volo per questo le bastava la sua compagnia e nessun’altro accanto. Poteva dare l’impressione di essere un po’ asociale ma non le importava...voleva rimanere chiusa nel suo piccolo mondo, fatto di certezze e senza mille possibili variabili.
“Senti Ey, mi dispiace ma...potrebbe farti solo bene conoscere gente nuova!”  Le stava dicendo Mya camminando a passo svelto verso il cortile della scuola.
“Non è che m’interessi molto la gente del tuo ragazzo...” Commentò Eyre con l’entusiasmo di un bradipo ma non è che avesse molta scelta, non voleva perdere la sua migliore amica.
“Ti piaceranno vedrai.” L’assicurò lei convinta. “Hanno pure un gruppo del genere che piace a te.” Aggiunse come se fosse un incentivo per farglieli piacere.
“Ah beh allora...” Disse con una punta di sarcasmo; conosceva quei ragazzi di vista ma non le era mai venuto pensato di conoscerli meglio o che la sua migliore amica si potesse infatuare di uno di loro. 
Seguì Mya verso il gruppetto di cinque ragazzi che era radunato verso l’entrata della scuola, stavano fumando e ridendo con tutta la tranquillità del mondo; erano dei bestioni tatuati da capo a piedi che vestivano metal e che volevano fare gli spacconi, ecco l’impressione che davano ad Eyre in quel momento mentre si avvicinava.
“Ragazzi, lei è Eyre.” La presentò Mya ai cinque, in un nanosecondo si sentì cinque paia di occhi che la fissavano curiosi e lei odiava stare al centro dell’attenzione.
“Ciao, sono Matt.”  Le porse la mano il primo, uno con due fossette adorabili  e un sorriso magnetico, quello che scoprì essere il ragazzo di Mya; Eyre gli strinse la mano accennando un sorriso.
“Come butta? Sono Zacky.” Disse un altro un po’ grassottello, con un due piercing alle labbra e la faccia da fattone. Andiamo bene...pensò d’istante la ragazza, ma in fondo sembrava innocuo.
“Io sono Johnny.” Si presentò un ragazzo poco più basso di lei, quello che – scoprì poi – veniva preso in giro da tutti e lo chiamavano ‘nano’.
“Io sono l’onnipotente Reverend Tholomew Plague ma puoi chiamarmi Jimmy o Rev.” Matt rise a quella frase, da quando si era dato quel soprannome, lo usava in ogni circostanza. Eyre, dal canto suo, era rimasta un po’ sconcertata ma sembrava simpatico quel ragazzone alto almeno due metri.
“Synyster Gates, al tuo servizio.” Disse l’ultimo presentandosi con una faccia da schiaffi. Com’era il proverbio...dulcis in fundo? Ecco appunto, forse avrebbe dovuto dire: coglione in fundo.
“Che razza di nome è?” Sbottò la ragazza senza neanche pensarci, era schietta e non si faceva problemi a dire ciò che pensava, smorzando così l’entusiasmo del ragazzo. Jimmy scoppiò in una fragorosa risata e lo stesso fecero gli altri, era inevitabile, andava così fiero di quel nome d’arte che vederlo smerdato così...era un qualcosa di epico.
“Come osi...” La frase di Syn fu interrotta dalla mano del batterista sulla sua bocca per evitare che vomitasse una serie di colorati insulti senza ritegno.
“Puoi chiamarlo Brian e non morde, tranquilla.” Disse al suo posto Zacky mentre il suddetto ragazzo gli lanciò un’occhiata truce; Eyre fece spallucce come a dire che non le importava se mordesse o meno, sapeva difendersi bene.
“Bene, presentazioni fatte! Devo andare in classe... ci vediamo dopo?” Chiese Mya cercando di allentare un po’ la pressione, si rivolse verso Matt che annuì e le lasciò un casto bacio sulle labbra.
“E’ stato un piacere, ragazzi.”  Anche Eyre li lasciò da soli e seguì la sua amica dentro la scuola.
“Hai demolito l’entusiasmo di Brian, lo sai?” Le fece notare la sua amica non appena furono sole.
“Non è colpa mia se si è scelto un nome di merda” Commentò semplicemente Eyre scrollando le spalle, Mya alzò gli occhi al cielo.
“Sii meno scontrosa con loro, ti prego.”  Mya si fermò in mezzo al corridoio per guardare meglio l’amica con aria supplichevole.
“Ma perché? Che hanno di tanto speciale?” Domandò esasperata quest’ultima.
“Perché sono gli amici del mio ragazzo e anche i miei, fallo per me almeno!” Odiava quando la metteva su questo piano, quando le chiedeva di fare qualcosa che non voleva fare in nome della loro amicizia, ma era lecito usare un’amicizia come capro espiatorio? Se lo chiedeva un po’ troppo spesso ultimamente.
Eyre sbuffò. “Pff, potrei fare uno sforzo.” Mormorò infine come se fosse un sacrificio enorme.
“Ti ringrazio e una cosa...se continui a fare la scontrosa così, non avrai mai un ragazzo” Le fece notare l’amica con tono comprensivo, Eyre la guardò di sbieco.
“E’ il mio carattere.” Commentò semplicemente la ragazza non sapendo bene come ribattere.
“Beh cerca di cambiare un po’.” Detto questo se ne andò lasciandola da sola con i suoi pensieri. Non sapeva come ribattere perché sapeva che aveva ragione, non era così disperata da cercare a destra e a manca un fottuto ragazzo, ma sapeva che usando quell’atteggiamento allontanava tutti e a lungo andare avrebbe potuto allontanare anche Mya. Non voleva che accadesse.
Quando entrò nella sua classe di fisica notò che il suo posto preferito, l’ultimo banco, quello vicino alla finestra dove c’era la sedia più comoda e dove nessuno poteva vedere che cosa stesse facendo durante le lezioni perché era abbastanza coperta, insomma il suo posto era occupato...niente popò di meno che da mister Cancelli Sinistri.
Si avvicinò con passo spedito verso il ragazzo e incrociò le braccia quando gli fu davanti con un cipiglio severo, al che lui, sentendo una presenza vicino a sé, si voltò.
“Oh ma guarda, la signorina simpaticona.” Commentò vedendola con tono sarcastico.
“Quello è il mio posto.” Borbottò lei sentendosi molto bambina in quel momento, ma chi si credeva di essere quello arrivando così e rubandole il posto?
“Veramente è il mio.” Replicò lui tranquillo scrollando le spalle.
“No, ci sono sempre stata io in tutte le lezioni.” Ribatté soddisfatta.
“Perché io non sono venuto alle lezioni, prima era mio e lo è ancora.” Avrebbe tanto voluto prenderlo a schiaffi ma si diede un contegno.
“Affari tuoi, alza il culo.” Sbottò senza la minima intenzione di lasciar perdere.
“Neanche se mi paghi, cara.” Fece un sorriso proprio da presa a schiaffi che fece ribollire il sangue nelle vene ad Eyre, lei odiava i presuntuosi come Brian.
“Signorina Grey, si sieda, la lezione sta per cominciare.” Il professore che entrò in classe, la costrinse a sedersi accanto al ragazzo che se la rideva sotto i baffi ma Eyre decise di ignorarlo, la lezione di fisica le interessava perché le materie scientifiche le avrebbero alzato la sua penosa media scolastica.
“Sai, mi hai offeso prima.” Esordì dopo un quarto d’ora dall’inizio della lezione, Brian accanto a lei.
“Quando ho detto che il tuo nome d’arte fa schifo?” Domandò allora la ragazza senza un reale interesse, aveva lo sguardo fisso sulla lavagna mentre invece Brian si era voltato a guardarla.
“Esattamente.” Ghignò il ragazzo facendo buon viso a cattivo gioco.
“Quanto mi dispiace.” Commentò con tono piatto la ragazza.
“Dovrai farti perdonare.” Buttò lì il ragazzo accanto a lei con noncuranza, Eyre finalmente si voltò a guardarlo con un sopracciglio inarcato.
“Certo, contaci.” Era proprio l’ultima cosa che voleva fare, non le passava nemmeno per l’anticamera del cervello; per fortuna, il discorso si smorzò così visto che il professore prese a consegnare i compiti in classe che avevano fatto un po’ di tempo prima.
“Haner, andiamo proprio male...dovrà recuperare se vuole superare il mio corso e di conseguenza l’anno.” Disse il professore porgendo il compito a Brian accanto a lei che non fece una piega.
“Bel lavoro signorina Grey, dovrebbe dare lezioni di fisica al suo compagno di banco.”  Eyre sorrise soddisfatta nel vedere la sua B+ che si era sudata.
“Se, non sarebbe possibile.” Commentò con un sorriso sarcastico Brian ma al professore scattò una campanello nel cervello che gli fece rivalutare quella proposta.
“Invece la trovo un’idea geniale, Grey deve dare ripetizioni al suo compagno di banco per fargli prendere almeno una C nel prossimo compito.” Ordinò con un sorriso compiaciuto, Eyre lo guardò come se fosse completamente impazzito.
“No prof, io e lui non andiamo proprio d’accordo, sarebbe un suicidio studiare insieme.” Tentò di sistemare le cose la ragazza ma fu tutto inutile.
“Grazie eh.” Borbottò Brian ma in fondo si ritrovò d’accordo.
“Niente ma, lo aiuterà se non vuole che le abbassi il voto...mi raccomando il compito di recupero è tra due settimane.”  Detto questo li lasciò soli anche perché la campanella suonò, segno della fine delle lezioni.
“Tu e le tue battute del cazzo!” Sbottò Eyre al chitarrista che roteò gli occhi.
“Cazzo ne sapevo che mi avrebbe sentito, ha delle orecchie porca puttana peggio di quelle dei fottuti pipistrelli!” Quando Brian s’infervorava cominciava a sparare parolacce a destra e a manca...a dire il vero, lo faceva anche quando era normale ma ogni tanto cercava di darsi un contegno.
Uscirono dalla classe scazzati e in silenzio visto che nessuno dei due sapeva come affrontare l’argomento “ripetizioni” ma per loro fortuna, trovarono gli altri ragazzi ad aspettarli fuori dalla classe e quindi non avrebbero dovuto parlarne...per ora.
“Siete nella stessa classe di fisica?” Chiese sorpresa e con un sorriso malizioso Mya.
“Già.” Sbottarono in coro i due guardandosi poi male.
“Wow, sento odore di amore nell’aria!” Esclamò Jimmy divertito nel vedere le loro espressioni.
“Sparati in bocca, Jim.” Sentenziò Brian tirando fuori una sigaretta dal suo pacchetto di Marlboro, Matt scoppiò a ridere e gli diede una pacca sulla spalla.
“Andiamo a fumare, ci vediamo dopo.” Disse il Rev seguendo il chitarrista fuori nel cortile insieme a Johnny.
“Allora com’è andata?” Chiese Mya all’amica con sguardo a dir poco malizioso.
“Andata cosa?” Domandò di rimando Eyre non capendo dove volesse arrivare.
“Con Brian!” Esclamò come se fosse ovvio, in quel momento persino i due ragazzi erano curiosi di sapere qualcosa, erano dei pettegoli quando ci si mettevano.
“Come vuoi che sia andata? Gates è un ritardato.” Sbottò la ragazza facendo ridere Zacky e Matt.
“Adoro questa ragazza!” Dichiarò Zacky indicandola tra le risate.
“Ma che è successo?” Chiese quindi Mya non capendo da dove provenisse tutto quell’astio verso il ragazzo che aveva conosciuto da due ore nemmeno.
“Che ha preso una F nel compito e io B+ e siccome non riesce a tapparsi la bocca nemmeno per un secondo, il prof ha deciso che io avrei dovuto dargli ripetizioni di fisica.” Spiegò esasperata Eyre mentre a Matt scappò una risata.
“Cristo...buona fortuna.” Disse poi scuotendo la testa.
“Vedi, Syn è un po’ tardo quando si tratta di materie scolastiche.” Aggiunse Zacky che conoscendo bene il soggetto, già immaginava quanto poteva essere difficile inculcargli qualcosa in quella testina bacata.
“Certo quando si tratta di stronzate e musica, capisce tutto lo stronzo.” Disse poi Matt facendo spallucce, certo Brian era un musicista fenomenale e un fancazzista di prima categoria, ma per il resto era un disastro...anche nelle relazioni sentimentali.
“Fantastico ragazzi, davvero, se prima non ne avevo voglia, ora mi vorrei buttare da un ponte.”
Sentenziò alla fine Eyre facendoli ridere.
“Ma non sarà così terribile dai...” Nemmeno Matt era convinto delle sue stesse parole ma almeno ci aveva provato; alla fine decisero di tornare in classe o i professori si sarebbero incazzati.
 
“Bri, se ti bocciano è un fottuto casino.” Gli fece notare Jimmy, erano distesi sul tetto di casa di quest’ultimo a bere birra e guardare le stelle, lo facevano spesso quando dovevano parlare o avevano bisogno di stare un po’ conto loro; Jimmy e Brian erano molto legati, come fratelli, inseparabili, non riuscivano a stare separati per troppo tempo.
“Lo so cazzo, ma come minchia faccio? Non so neanche che diavolo stiamo facendo di fisica...” Borbottò il chitarrista prendendo un sorso di birra.
“Prova a chiederlo a Eyre, che dici?” Jimmy si voltò a guardarlo come se fosse ovvio.
“Neanche per sogno! Non siamo compatibili...abbiamo lo stesso rapporto che tu hai con i ragni.” Replicò soddisfatto del perfetto paragone anche se il batterista non era della stessa idea.
“Cioè ti fa schifo?” Chiese quindi inarcando un sopracciglio, Brian lo guardò male.
“Non in quel senso idiota...mi ha insultato il nome!” Ribatté come un perfetto bambino.
“E allora? Non fare il cretino e metti da parte un po’ di orgoglio che male non ti fa’!” Jimmy era reputato come la voce della verità, aveva sempre dannatamente ragione e il più delle volte rimetteva sulla giusta via i suoi amici che molto spesso si tagliavano le gambe da soli...soprattutto quando si trattava di relazioni. Troppo ciechi davanti l’evidenza che neanche si accorgevano della cosa più ovvia.
“Quando lo farà lei, lo farò anche io.” Ma Brian quando ci si metteva era davvero ostinato e testardo, o ci sbatteva la faccia da solo o proprio non ci arrivava.
“Bri, non fare il bambino.” Commentò esasperato il batterista. “Senti, tuo padre ha detto chiaramente che se ti fai bocciare addio Sevenfold, se ci tieni davvero...fai uno sforzo.” Ecco, quando la mettevano su questo piano, allora non aveva proprio scelta, teneva troppo al gruppo per sputtanarlo così.
Dopo quell’affermazione, rimasero in silenzio per un po’ di minuti, durante i quali Brian si ritrovò a rimuginare sopra le parole dell’amico e Jimmy questo lo sapeva bene, lo conosceva così bene che già s’immaginava cosa girava dentro quella testa calda.
“Non è che mi lasci tanta scelta, non voglio mandare tutto a puttane.” Disse infine con un sospiro.
“Bene, allora sai già cosa fare.” Con Jimmy era tutto così semplice, Brian si complicava la vita e lui glie la risolveva in pochi passi, era così che funzionava tra di loro, si aiutavano a vicenda e si paravano sempre il culo in ogni circostanza.

****
Eccomi tornata a riempire le vostre giornate con le mie fanfiction! (?)
No vabè scherzi a parte, ho scritto questa storia un sacco di tempo fa ma non sapevo se pubblicarla o meno e poi l'ispirazione era andata a farsi benedire perciò...comunque alla fine eccola! Spero vi piaccia...non so quanti capitoli avrà ma ho più o meno tutto in testa, spero solo di aggiornare costantemente :D

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Capitolo 2
*** #2. Cough syroup ***


#2. COUGH SYROUP

Life’s too short to even care at all
I’m losing my mind, losing my mind
Losing control...”

(Cough Syroup – Young the Giant)

Matt e Mya stavano camminando per i corridoi della scuola diretti ognuno verso la propria classe, felici come non mai, loro due si erano proprio trovati, stavano bene insieme e si volevano un mondo di bene; non si poteva ancora parlare di amore, era troppo presto, ma c’erano tutte le basi per portare avanti una relazioni duratura, erano tipo gli inseparabili oramai.
“Senti, stasera facciamo le prove al mio garage, venite tu e Eyre? Ci farebbe piacere.” Esordì Matt voltandosi tutto sorridente verso la sua ragazza.
“Mi ci vorranno tre ore per convincerla, ma penso di sì.” Replicò la ragazza che non voleva perdersi per nulla al mondo, sentire il suo ragazzo cantare.
“Dille che c’è Brian, si precipiterà all’istante.” Celiò il cantante facendola ridere.
“Beh magari se le dico che suona la chitarra, c’è qualche possibilità in più.” Ipotizzò la bionda non troppo convinta, però, delle sue parole.
“Le piacciono i chitarristi?” Chiese quindi Matt.
“Sì, ha un debole per loro...magari ora non le piacerà Brian ma secondo me...sai come vanno a finire queste cose.” Ammiccò Mya che stava facendo di tutto per “sistemare” la sua cara amica.
“Sembri il Rev che parla, ha detto la stessa cosa.” Rise Matt ricordando il pomeriggio prima a casa di Johnny mentre discutevano appunto dello stesso argomento, ovviamente in assenza di Brian.
“Magari abbiamo ragione.” Sorrise serafica la bionda.
“Il Rev ha sempre ragione.” Dichiarò Matt con tono solenne, Mya rise e gli diede un pugno su una spalla che non lo smosse di un centimetro.
“Bene, vado in classe...ci vediamo stasera allora, convincerò Eyre.” Disse determinata la ragazza.
“Non ho dubbi.” Matt si chinò per darle un bacio sulle labbra. “A stasera.” Si salutarono e ognuno andò per la propria strada.

“No.” Fu la risposta categorica di Eyre quando sentì la proposta di Mya; erano nel garage di Eyre a studiare per l’imminente compito di letteratura di cui nessuna delle due sapeva qualcosa.
“Andiamo Ey, me l’hai promesso ricordi?” Eyre alzò lo sguardo dai libri sulla sua amica che le sedeva di fronte, con un sopracciglio inarcato.
“Non ricordo il fatto che la promessa comprendesse passare tutto il tempo libero con loro.” Replicò accigliata, in fondo non erano male, erano pochi giorni che li conosceva ma era divertente a volte stare con loro, eccetto per Gates che era un prepotente del cavolo.
“Avevi detto che avresti fatto la brava e che quindi non potresti mai rifiutare una proposta così gentile da parte loro, no?” Fece gli occhioni dolci, Mya quando voleva sapeva essere dannatamente convincente e sapeva bene rigirarsi le parole come diavolo voleva lei; era uno dei suoi tanti difetti che un sacco di volte la facevano innervosire, ma non poteva farci niente, era la sua migliore amica e poi pure lei aveva un carattere di merda ma non per questo Mya glie lo faceva notare ogni secondo.
“Fanno buona musica e...Brian suona la chitarra da Dio.” Aggiunse con quel solito sorrisetto ambiguo che voleva intendere sempre qualcos’altro.
“E m’interessa perché...?” Chiese a quel punto Eyre cercando di farle capire che non le importava un fico secco se quel decerebrato fosse bravo a suonare la chitarra o no.
“No, così...tanto per fartelo sapere.” Rispose facendo spallucce cercando di sembrare noncurante.
“Buono a sapersi.” Commentò alla fine, non voleva darle quel genere di soddisfazione.
“Allora vieni, vero?” Insistette l’amica con un sorriso che andava da parte a parte, ci teneva a Matt e ai suoi amici, alla loro amicizia e teneva al fatto che lei fosse diventata amica di quei cinque pazzi, non voleva deluderla...aveva fatto tanto per lei, da quando i suoi si erano separati, non poteva deluderla comportandosi da stronza come al solito.
“E va bene.” Sospirò alla fine come se fosse uno sforzo immane, Mya esultò davvero contenta. “Ora studiamo però, che se no domani siamo fottute.” Eyre non riuscì a trattenere un sorriso nel vedere la sua amica così al settimo cielo.
Quello che doveva essere un pomeriggio di studio, si trasformò in un pomeriggio di cazzeggio, risate e chiacchiere perfettamente inutili, non riuscivano a stare concentrate per più di qualche minuto quindi alla fine optarono per lasciar perdere tutto e farsi fottere al compito di domani. Cenarono insieme con pizza e coca-cola, un sacco di altre schifezze, poi l’ora di andare arrivò subito quindi presero a camminare verso il garage di Matt che non era lontano da quello di Eyre, effettivamente abitavano a pochi passi.
Quando arrivarono trovarono Zacky e Brian seduti di fuori, con le felpe e i cappucci tirati su, pantaloni da basket che arrivavano poco sotto il ginocchio, che fumavano sigarette in tutta tranquillità con una bottiglia di birra in mano mentre ridevano per chissà che cosa. Jimmy era in piedi di fronte a loro che stava raccontando qualcosa, era vestito come loro – neanche si fossero messi d’accordo – con una cuffia nera e gli occhiali da vista.
“Oh guarda chi è arrivato! Non ci aspettavamo la tua presenza!” Esclamò Jimmy contento di vedere anche Eyre e le scompigliò i capelli, fosse stato qualcun altro Eyre l’avrebbe preso ad insulti ma era Jimmy e le stava simpatico.
“Ero curiosa di sentirvi suonare.” Ammise rendendo ancora più felice il batterista.
“Ma non mi dire...” Arrivò il commento di Brian forte e chiaro, sarcastico come non mai.
“Gates, devi per forza mettere bocca su tutto mh?” Ovviamente Eyre non riusciva a non rispondere alle provocazioni, Mya alzò gli occhi al cielo; Brian sorrise malizioso, un sorriso davvero odioso.
“Solo per dare fastidio a te.” Eyre lo guardò male.
“Che gentile.” Commentò la ragazza con un sorriso fintissimo.
“Possibile che ogni volta che vi vedete ci deve essere lo scontro tra titani?” Sbottò Zacky esasperato dai continui battibecchi.
“E’ l’amore.” Dichiarò Jimmy con tono solenne beccandosi un vaffanculo diretto dai due.
“Beh? Che fate qui fuori vi grattate o proviamo?” Matt comparve dalla porta del suo garage, sorridendo non appena vide che anche le ragazze erano arrivate.
“Ci grattiamo, vuoi unirti?” Rispose Zacky con un sorriso amabile e Matt gli fece il dito medio, tornando nel garage, poco dopo sentirono delle melodie preoccupanti provenire da due chitarre. Zacky e Brian sgranarono gli occhi in panico e saltarono su come due molle.
“SANDERS!” Urlarono in coro precipitandosi dentro il garage, sotto lo sguardo divertito di Jimmy e sconcertato delle due ragazze; il batterista se ne accorse e rise.
“La politica della band è: guai a chi tocca gli strumenti altrui. Quei due sono gelosissimi delle loro chitarre, soprattutto Syn.” Spiegò saltellando sul posto, fremeva per andare a suonare.
“Aaahhn, capisco...beh andiamo dai, stai fremendo.” Rise Mya guardandolo, al che il Rev fece un enorme sorriso ed insieme entrarono nel garage, chiudendosi la porta alle spalle.
Era vero che Eyre aveva una passione smodata per le chitarre e quelle di Syn e Zacky, erano veramente bellissime ma, per quanto fosse odioso ammetterlo, preferiva quella di Brian che aveva un qualcosa di speciale, sembrava pronta per spaccare il mondo e aveva ragione.
I ragazzi erano tutti alle proprie postazioni, Syn accordava la chitarra insieme a Zacky, Jimmy provava la sua batteria, facendo qualche assolo mentre Johnny beveva la birra aspettando che si decidessero a cominciare, infine Matt leggeva un mucchio di fogli con su scritte le canzoni.
Proviamo Chapter Four o Unholy Confessions?” Domandò poi riferendosi agli amici che fecero spallucce.
“Facciamole entrambe, è da un po’ che non le proviamo.” Rispose Johnny posando la sua attenzione sul cantante che trovò il consenso di tutti gli altri.
Le ragazze nel frattempo si erano sedute sul divanetto un po’ malandato ma comunque comodissimo, che si trovava di fronte le postazioni dei ragazzi, curiose di ascoltare le loro canzoni.
Partirono con quelle due canzoni, che erano un concentrato di adrenalina pura, ti veniva voglia di saltare e cantare a squarciagola ascoltandole e poi Syn con i suoi assoli, era davvero fenomenale.
Eyre dovette ammettere che l’aveva un po’ sottovalutato, era doveva bravo ma questo lui non avrebbe dovuto saperlo, altrimenti l’avrebbe sfottuta a vita...già se lo immaginava.
Mya dal canto suo, era rimasta incantata dalla voce potente di Matt, anche se lì dentro ognuno faceva la sua buona parte per rendere quelle canzoni così belle e spettacolari, Jimmy con il rombo della batteria, sembrava che ci facesse l’amore, ci metteva tutta la sua passione e lo stesso valeva per Zacky e Johnny. Erano un’ottima band, amici inseparabili e bravissimi musicisti.
Finito di suonare, le due ragazze applaudirono con grandi sorrisi, mentre i cinque facevano l’inchino da bravi cretini che si crogiolavano davanti il loro pubblico.
“Allora ti siamo piaciuti?” Domandò Jimmy comparendo alle spalle di Eyre che era di fuori a prendersi una boccata d’aria.
“Devo ammetterlo...siete fantastici.” Confessò senza trattenere un sorriso la ragazza.
“Proprio quello che volevo sentire!” Esclamò tutto contento il ragazzo abbracciandola, anzi stritolandola.
“Jim, mi soffochi!” Rise poi la ragazza con voce strozzata, al che il batterista allentò la presa ridacchiando; Jimmy era così solare, ti conosceva e se decideva che gli piacevi, diventava il miglior amico del mondo.
“Sai, siete state il nostro primo pubblico.” Confessò il ragazzo tutto contento.
“Davvero? Come mai non avete suonato mai a qualche festa o che ne so, qualche evento...?” Chiese allora Eyre stupita da quella confessione.
“Boh, non eravamo sicuri di essere pronti...siamo grandi e grossi e...boh sai non c’è niente di peggio di quando fai qualcosa che ami e non essere apprezzato dagli altri.” Ammise il ragazzo, Eyre lo ascoltava mentre teneva le braccia incrociate al petto.
“Non sembrate tipi che s’interessano a ciò che pensano gli altri o vi amano o vi odiano, ma voi decisamente sapete come farvi amare...quindi che problema c’è?” Sorrise la ragazza alla fine di quella frase, erano bravi, sarebbero arrivati lontano; Jimmy rispose a quel sorriso.
“Giusto, io ci credo nel gruppo, più di qualsiasi altra cosa...credo in noi, so che un giorno ce la faremo.” Affermò convinto delle sue stesse parole.
“Beh allora combatti per quello che ami, vedrai che ce la farete ad arrivare lontano...mi è bastato sentirvi una volta per saperlo e io di solito ho sempre ragione.” Jimmy ridacchiò.
“Poco modesta tu, mh?” Commentò divertito facendo ridere anche la ragazza. “Dovresti ridere più spesso.” Aggiunse poi tornando serio, Eyre lo guardò mordendosi il labbro inferiore.
“Ultimamente non ho avuto molte occasioni per ridere.” Confessò la ragazza, Jimmy le passò una mano sulla spalla.
“A volte capita, purtroppo...ma ora ti stupirò con una bella frase fatta!” Esclamò il batterista facendola ridere. “La vita è troppo breve per essere tristi e sei più carina se ridi, metti di buon umore anche gli altri che ti stanno vicino.” Eyre si ritrovò ad abbracciare quel ragazzo, molto più alto di lei.
“Mya ha sopportato i miei musi lunghi per così tanto tempo che non so come faccia ad essermi ancora amica.” Rise la ragazza staccandosi da quell’abbraccio, Jimmy fece spallucce.
“Gli amici servono a sopportarci in ogni situazione, bella o brutta che sia, ci aiutano perché ci vogliono bene e non vogliono niente in cambio...probabilmente Mya conosce quella parte di te che vi ha fatto diventare amiche e tutti passano un periodaccio, e lei sa che se dovesse capitarle qualcosa del genere, tu l’aiuterai e le starai vicino.” Spiegò il batterista con una semplicità unica, lui riusciva sempre a vedere il lato positivo in ogni occasione, quello che i suoi amici non vedevano, lui vedeva le cose per quello che erano.
“Grazie Jim.” Sorrise la ragazza davvero riconoscente. “Ma...chi ti da questa garanzia?” Domandò poi curiosa.
“Nessuno, nessuno ti dice che funziona così...lo sai e basta. Come io so che Brian ci sarà sempre per me e lo stesso farò per lui, nonostante ci siano un sacco di momenti in cui vorrei spaccargli la faccia o altri in cui si fa talmente tante pippe mentali che penso seriamente gli vada in fumo il cervello.” Rise il ragazzo seguito da Eyre che non poté fare a meno di ridere. “Sicuramente lo faccio anche io e lui mi sopporta, lui sopporta tutte le mie follie, battute, avventure e un sacco di altra roba...” Eyre rise, si vedeva che ci tenevano l’un l’altro, era difficile trovare amici così.
“Gli amici servono a questo, no?” Commentò la ragazza riprendendo il discorso di prima, Jimmy rise e annuì.
“Esatto!” Jimmy le batté il cinque con la mano e proprio in quel momento uscì Brian, con una sigaretta in bocca nel tentativo di accendersela ma Jimmy glie la strappò dalla bocca mettendosela nella sua.
“Simpatico Sullivan, ridammela.” Ordinò lui tendendo la mano.
“Sei in debito con me, Haner.” Sorrise soddisfatto il batterista, Brian lo guardò male.
“Valla a rubare a Christ che è in debito con me.” Jimmy lo guardò sospettoso ma poi decise di ridargliela, anche perché così poteva lasciarli da soli a parlare visto che ne avevano bisogno.
“Bene...ma continui ad essere in debito.” Detto questo li lasciò soli ed entrò nel garage.
“Ok, ora puoi osannarmi quanto vuoi.” Esordì il chitarrista allargando le braccia.
“Certo, contaci.” Borbottò alzando gli occhi al cielo, non le andava di litigare con lui di nuovo quindi fece per andarsene ma lui le bloccò il polso.
“Aspetta...” La fermò, lei si voltò a guardarlo scocciata.
“Che vuoi Gates?” Sbottò incrociando le braccia al petto, lui si morse il labbro inferiore incerto.
“Io...ehm...cazzo è davvero difficile da dire...” Borbottò prendendo un tiro dalla sigaretta. “Ho...bisogno di una mano, ho bisogno che mi aiuti con fisica.” Confessò alla fine come se si dovesse togliere un enorme peso da dentro.
“Wow, sembrava che dovessi partorire.” Commentò sarcastica guardandolo accigliata.
“Andiamo, è stata abbastanza dura doverlo ammettere...potresti almeno non prendermi per il culo?” Chiese in un modo quasi supplichevole, Eyre sorrise serafica.
“Okay, quindi vuoi che ti aiuti...non so se ne ho voglia, non è che tu brilli per simpatia.” Lo provocò Eyre, ma perché lo stava facendo? Lei lo odiava, beh odiare proprio no, diciamo che non lo sopportava perché si credeva chissà chi, il re dell’universo, ok era bravo con la chitarra...dannatamente bravo. Beh, se non lo sopportava così tanto, poteva dirgli semplicemente di no e mandarlo a quel paese, invece stava lì che contrattava.
“Non è che tu mi abbia dato tante occasioni per dimostrarlo.” Ribatté il chitarrista facendo centro nell’orgoglio, al che Eyre si ritrovò presa in contropiede e fu costretta a dargli ragione poiché in fondo era vero, dal primo giorno che si erano conosciuti, avevano sempre battibeccato su qualunque cosa e il più delle volte era lei a dargli contro, ma solo perché era l’atteggiamento di Brian a darle i nervi che di certo, non s’impegnava a cercare di essere un tantino più sopportabile.
“A due condizioni.” Acconsentì alla fine e Brian fece un sorriso a trentadue denti. “Devi fare tutto quello che ti dico e non osare brontolare o lamentarti, altrimenti te lo faccio rimpiangere.” Aggiunse con un tono autoritario che non ammetteva alcun tipo di replica.
“Mmh, che cattiva ragazza...” Commentò divertito il ragazzo prendendo un tiro dalla sigaretta, Eyre lo guardò inarcando un sopracciglio, cominciava già male. “Ok, ok...accetto le tue condizioni.” Si affrettò ad aggiungere Brian alzando le mani in segno di resa.
“Bene, domani alle tre al parco dietro la scuola.” Affermò Eyre incrociando le braccia al petto.
“Perché non a casa tua?” Chiese allora Brian curioso e con una faccia da schiaffi da premio Nobel.
“Cazzi tuoi, no?!” Sbottò Eyre inarcando un sopracciglio, proprio come spesso faceva anche Brian.
“Uh, permalosetta eh.” Commentò facendole venire davvero i nervi e cominciava già a pentirsi di avergli dato una possibilità.
“Guarda che cambio idea, Gates.”
“Eh va bene, alle tre al parco!” Si arrese alla fine il ragazzo, non avendo altra scelta. “Dove di preciso? Sai è bello grosso...” Le fece notare lui come se fosse ovvio.
“Mhh, vicino il laghetto delle anatre.” Rispose allora la ragazza, Brian conosceva bene quel laghetto, Jimmy ci passava i pomeriggi a rincorrere le anatre e ci si divertiva pure un mondo.
“Affare fatto.”

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Capitolo 3
*** #3. Breakable ***


#3. BREAKABLE

 

And we are just breakable
Breakable, breakable
Girls and boys”

(Breakable – Ingrid Michaelson)

 

Cosa c’era di sbagliato in tutto ciò? Apparentemente niente, ma in realtà quella giornata era cominciata storta già alle sette della mattina. Vivere con un padre iperprotettivo era estenuante, un fratello che non faceva altro che combinare casini e comportarsi da bambino nonostante i suoi ventidue anni era a dir poco assurdo, essere l’unica femmina di tutta casa, solo perché tua madre se n’è andata a far carriera beh...sembra una telenovela spagnola della peggior specie. In realtà era la vita di Eyre e non ne andava per niente fiera.
Poi ci si metteva pure la sua migliore amica che tipo da due ore che non faceva altro che ricordarle in una maniera alquanto irritante che quel giorno avrebbe dovuto dare ripetizioni a quel ritardato di Gates e la cosa faceva entusiasmare Mya, mentre Eyre aveva già il malditesta. Come se non bastasse, aveva avuto il compito di letteratura inglese quel giorno, sbagliandolo alla grandissima visto che aveva la testa da un’altra parte e aveva interpretato male quella stupida poesia che doveva analizzare. Ma perché i poeti non si fanno una canna invece che stare a proclamare al mondo i loro problemi del cazzo? Se l’avesse fatto lei con ogni probabilità sarebbe stata mandata a quel paese da tutti mentre loro diventavano degli artisti, bah.
Voleva soltanto andare a casa e dormire fino al giorno dopo ma no, doveva andare in quel fottuto parchetto a dare ripetizioni a Brian. Come ci aveva pensato? Forse le aveva fatto pena visto che aveva l’espressione da cane bastonato. Per fortuna, quando arrivò al laghetto, lui era già lì che si fumava una sigaretta mentre lanciava i sassolini alle anatre, senza colpirle, ma facendole spaventare.
“Idiota, lascia stare quelle anatre.” Lo rimproverò Eyre arrivando di spalle, al che lui si voltò.
“Anche per me è un piacere rivederti. Come è andata la mia giornata? Ah benissimo, grazie.” Rispose lui con immenso sarcasmo, Eyre roteò gli occhi ma le venne da sorridere divertita...sorriso che però scomparve dopo un nanosecondo, ma comunque non sfuggì a Brian.
“Scusa, ho avuto una giornataccia.” Commentò solamente appoggiando la borsa con i libri sul prato, accanto al chitarrista.
“Benvenuta nel club.”
“Hai aggiunto un’altra F alla tua lunga collezione?” Chiese sarcastica la ragazza, lui le lanciò un’occhiataccia ma senza prendersela sul serio.
“No, stavolta una D!” Replicò quasi con soddisfazione, il che fece ridere Eyre.
“Wow, migliori a vista d’occhio.”
“Vero? Mio padre ne sarà entusiasta.” Il tono di Brian era quasi rassegnato, suo padre avrebbe fatto una scenata delle sue e aveva ragione, visto che gli aveva promesso che sarebbe riuscito a prendersi il diploma ma di questo passo sarebbe stata una meta lontana.
“Immagino, il mio fa il casalingo disperato e se ne frega di quello che succede a me.” Rispose senza neanche pensarci la ragazza che l’ultima cosa che voleva era raccontare i fatti propri in giro.
“Beh il mio fa la rockstar in pensione che spara sentenze alla cazzo.” Eyre lo guardò e non riuscì a non ridere, rendendosi conto che forse c’era qualcuno messo peggio di lei, al che persino Brian si mise a ridere scoprendo i suoi denti bianchissimi, nonostante tutte le sigarette che si fumava.
“Meglio che non lo deludi allora.” Era strano parlare con Brian senza insultarsi, eppure ci si parlava bene, forse aveva ragione quando lui aveva detto che non gli aveva dato nemmeno una possibilità. Forse eh, non sbilanciamoci troppo.
“Dipende tutto dalla mia insegnante.”
“Dipende tutto dal tuo cervellino bacato.”
“Potresti anche non essere brava come pensi.”
“Potresti anche essere più idiota di quanto pensi.” Ecco, come non detto, erano un caso perso.
“Magari quella che tu chiami idiozia è in realtà intelligenza superiore che tu non riesci a comprendere perché sei troppo limitata.” In realtà, Brian si divertiva un mondo a provocarla.
“Hai usato anche il tuo ultimo neurone funzionante per partorire questa abominevole stronzata? Complimenti, Gates.” Rispose sarcasticamente la ragazza. “Ma dal momento che io sono qui per insegnarti fisica visto che TU mi hai supplicato di farlo... beh io starei molto zitta al tuo posto.” A quanto pare anche lei sapeva centrare l’orgoglio in pieno, quando voleva.
“Touché.” Si arrese alla fine il chitarrista con un sospiro, aveva ragione, non c’era niente da fare.
“Apri il libro, scemo.” Ordinò la ragazza assaporando con gusto il sapore della vittoria.
Dopo ben due ore di spiegazioni ininterrotte tra le mille domande del ragazzo che ancora non riusciva a comprendere il “misterioso” funzionamento di un campo elettrico, Eyre gettò la spugna e decise di fare una pausa, per poi riprendere con le spiegazioni ma era più difficile del previsto.
“No, ma io non ho capito perché...” La frase di Brian fu interrotta da un lamento esasperato della ragazza che avrebbe voluto volentieri sbattere la testa contro l’albero su cui era appoggiata.
“Gates, ti prego! È una cosa semplicissima...ogni carica elettrica crea attorno a sé un campo elettrico, possibile che non ti entra in testa?” Sbottò non sapendo più in che modo o in che lingua spiegarglielo perché più semplice di così non poteva metterla.
“Ma perché?!” Sbraitò il chitarrista che si era impuntato con quella domanda.
“Perché sì cazzo, perché sì! Dovresti prendere per oro colato tutto ciò che c’è scritto in questo merda di libro invece di fare domande a cui non avrai mai risposta!” Brian alzò gli occhi al cielo, un po’ si divertiva a farla impazzire così, ben consapevole che quella sarebbe stata la prima e ultima lezione di fisica che avrebbero fatto insieme.
“Dici che se prendo il libro e me lo sbatto in testa o me lo mangio, mi infonde conoscenza?” Domandò cambiando completamente discorso ma con un sorriso così innocente che quasi faceva tenerezza... quasi eh.
“No, dico solo che dimostra la tua immonda idiozia.” Commentò con un sospiro la ragazza, al che Brian indispettito, mise una mano nel laghetto al suo fianco e schizzò Eyre con l’acqua. Lei lo guardò come se fosse diventato completamente scemo.
“Cretino!” Sbottò asciugandosi il braccio ma lui imperterrito continuava. “Idiota, deficiente, scemo...PIRLA!” Continuava a sbraitare la ragazza cercando di ripararsi dai continui schizzi.
“Sei proprio un coglione.” Dichiarò alla fine facendolo ridere di gusto.
“La finisci di insultarmi?” Chiese allora con lo stesso tono e la stessa espressione divertita.
“Non ti sto insultando, ti sto semplicemente descrivendo.” Borbottò la ragazza facendo scoppiare in una fragorosa risata che contagiò, con suo sommo stupore, anche Eyre che non riuscì a trattenere un sorriso divertito.
Pensava che quella giornata non potesse far altro che peggiorare, eppure doveva ammettere che quel pomeriggio, tra le varie sclerate, si era divertita a cercar di far entrare qualcosa in testa a quel decerebrato di un chitarrista.

I ragazzi erano in fermento, il giorno tanto atteso era arrivato ed erano tutti pronti. Ci mancherebbe pure, si erano preparati con almeno un mese di anticipo, ma visto che loro erano gli Avenged Sevenfold dovevano fare le cose in grande, altrimenti non ci sarebbe stato gusto. Erano arrivati prima a scuola per rifinire gli ultimi ritocchi ma fondamentalmente era tutto pronto. Eyre, quando venne a sapere che tutto ciò era dovuto a uno stupido giorno che avevano inventato quei quattro scalmanati, non sapeva se ridere o chiamare uno psicologo, ebbene sì quattro perché il povero Johnny Christ era assolutamente all’oscuro di tutto.
“No scusa, avete inventato un giorno per fare gli scherzi a Johnny?” Chiese quando glie l’avevano spiegato, Eyre ancora sconcertata.
“Esattamente, lui sa che esiste un giorno in cui noi possiamo fargli tutti gli scherzi che vogliamo e possiamo spingerci oltre quanto vogliamo, senza limiti, è quello il bello! Ma non sa quand'è” Spiegò Jimmy entusiasta trovando l’appoggio dei compagni che fremevano con lui.
“Ma non lo fate tutto l’anno?” Domandò allora Mya, anche per lei era una novità visto che conosceva Matt e i ragazzi solo da tre o quattro mesi.
“Sì, ma JC non vuole che esageriamo...in questo giorno invece, non ci sono limiti!” Continuò Zacky con lo stesso entusiasmo del Rev.
“Capisco...cioè no, in realtà sembrate un branco di ragazzi perfetti per un manicomio ma non mi spavento per così poco.” Commentò Eyre facendo spallucce, avrebbe imparato a conoscerli e a non sconvolgersi più per certe pensate, ma all’inizio è sempre tutto una novità e da una parte, è bello proprio per quello.
“Lo prendo per un favore personale.” Rise allora il cantante strappandole un sorriso.
“Quando sarebbe questo giorno?” Domandò invece Mya curiosa.
“Non c’è un giorno preciso, cambia ogni anno, dipende da come siamo ispirati...questa volta sarà domani per onorare la morte del maiale che abbiamo perso.” Questa volta fu Syn a parlare con un tono incredibilmente risoluto.
“Maiale?” Mya e Eyre guardarono i quattro ragazzi inarcando un sopracciglio.
“I nonni di Jimmy hanno una fattoria, per l’occasione del ‘giorno degli scherzi per Johnny’ abbiamo preso alcuni animali dalla loro fattoria e li abbiamo fatti entrare nella camera de letto di JC e li abbiamo lasciati a fare il loro lavoro...beh poi Johnny si è incazzato e li ha fatti uscire e...ci siamo persi un maiale.” Raccontò Zacky chiedendosi ancora che fine avesse fatto quel povero animale.
“Ma allora è lo stesso giorno dell’anno scorso.” Obbiettò Mya interdetta, i quattro ragazzi scossero la testa energicamente.
“No, è una settimana dopo perché abbiamo dovuto passare i giorni dopo lo scherzo a cercare il maiale perché il nonno di Jimmy ci ha minacciato con un forcone ma niente da fare, così ne abbiamo comprato uno nuovo e questo è il giorno in cui abbiamo rinunciato alla ricerca!” Spiegò ancora Brian sempre con lo stesso tono risoluto, sembrava quasi un erudito.
“Perché non ti ricordi fisica come ti ricordi queste stronzate?” Chiese Eyre guardando il chitarrista con un sopracciglio inarcato, gli altri scoppiarono a ridere.
“Perché non è ugualmente divertente, se me la rendessi più interessante avresti tutta la mia attenzione.” Sorrise Brian innocente come un bambino, al che Eyre gli diede un pugno su una spalla.
“Sei tu che sei recidivo.” Brian fece per ribattere ma Jimmy gli tappò la bocca lasciando uscire solo un lamento indistinto.
“Ok, piccioncini finitela! Abbiamo cose più importanti da fare...” L’interruppe beccandosi due occhiatacce che avrebbero fatto impallidire un morto. “Voi due, gentil donzelle, dovreste fare una cosa.” Il batterista sorrise amorevole e guardò le due ragazza.
“Basta che non implichi togliersi i vestiti o fare qualcosa di estremamente imbarazzante.” Fu la risposta pronta di Mya con Eyre al suo fianco che annuiva.
“Che razza di giochi facevi tu?” Sbottò Matt guardando la sua ragazza che sorrise innocente.
“Ma niente, tranquillo...giusto un po’ di strip poker...” Mormorò Mya abbassando il tono della voce sull’ultima frase.
“COSA?!” Disse Matt a un tono decisamente troppo alto che fece sobbalzare tutti.
“Che ti urli!” Zacky gli diede uno scappellotto dietro la testa.
“Scherzavo stupido!” Rise la sua ragazza vedendolo così sconvolto e il cantante si tranquillizzò un po’, per lo meno.
“Dicevo...” Jimmy si schiarì la voce per avere l’attenzione delle due ragazze. “Vi daremo questi walky talky e dovete mettervi all’entrata della scuola, noi saremo appostati nei cespugli ai lati del cancello e quando Johnny arriverà proprio all’altezza dei cespugli, dovete avvisarci con quei cosi e al resto penseremo noi, tutto chiaro?” Il batterista sembrava davvero che stesse per organizzare una guerriglia d’assalto e da una parte era proprio così.
“Ok, si può fare.” Acconsentì Eyre annuendo e lo stesso fece Mya.
“Perfetto.”

Così il fatidico giorno era arrivato ed erano tutti pronti, i ragazzi armati fino ai denti di fucili da paintball e munizioni colorate, si erano nascosti, come da piano nei cespugli ai lati del cancello mentre le ragazze tenevano d’occhio l’entrata della scuola. Eyre aveva un walkie talkie che comunicava con Brian e Jimmy mentre Mya con Matt e Zacky. Non appena videro arrivare Johnny, avvisarono i ragazzi e non appena il bassista varcò la soglia del cancello della scuola, i quattro si alzarono e cominciarono a sparare addosso all’amico che prima di rendersi conto di quello che effettivamente stesse succedendo, era completamente ricoperto di ogni sorta di colore. Gli altri ragazzi della scuola osservarono la scena sconcertati e anche divertiti e quando finirono le munizioni, scoppiarono a ridere a crepapelle.
“NO!” Urlò Johnny mettendosi le mani nei capelli. “Non ditemi che oggi è il giorno degli scherzi per me!” Si lamentò mentre gli amici continuavano a ridere imperterriti.
“Oh sì, amico, l’hai detto.” Rispose Matt appoggiando il fucile su una spalla con fare molto teatrale.Le due ragazze raggiunsero i cinque con dei sorrisi divertiti.
“Hanno messo in mezzo anche voi?!” Chiese incredulo il bassista.
“Scusaci Johnny, sanno essere molto convincenti quando vogliono.” Rispose Mya con un sorriso innocente.
“Lo so bene, purtroppo...e questo è solo l’inizio immagino...” Commentò allora il bassista guardandoli uno ad uno.
“Immagini bene, JC.” Jimmy fece un sorriso serafico che avrebbe messo inquietudine a chiunque.
“Dio, aiutami.” Mormorò Johnny scuotendo la testa.
“Mi spiace, non posso.” Rispose Jimmy con un sorriso davvero ebete, al che gli altri scoppiarono a ridere mentre Johnny lo guardava malissimo.
“Che cretini.” Sbottò prima di andarsene sotto lo sguardo divertito di tutti.
Sentirono suonare la campanella, segno che era ora di entrare in classe, quindi si divisero tutti, Brian, Jimmy e Matt avevano lezione di storia e filosofia mentre Mya aveva letteratura, Eyre e Zacky invece si avviarono verso l’aula d’arte.
“Qual è il prossimo piano?” Domandò Eyre che camminava al fianco del chitarrista.
“Sinceramente non lo so...eravamo talmente emozionati delle pistole da paintball che non abbiamo pensato ad altro.” Spiegò Zacky grattandosi una guancia, Eyre scoppiò a ridere.
“Certo che siete idioti, eh. Dovreste fare qualcosa di eclatante.” Disse Eyre facendo spallucce.
“Già, speravo che la lezione di arte mi desse qualche idea.” Borbottò il chitarrista entrando in aula seguito dalla ragazza, entrambi si sedettero sui due banchi in seconda fila. Era strano avere un compagno di banco per ogni lezioni, insomma di solito si metteva lì da sola e non parlava con nessuno all’infuori di Mya, ora invece aveva ben cinque nuovi amici ed era strano. Persino Brian poteva considerarsi un decente compagno di banco.
“Ma...?” Chiese allora la ragazza, visto che la frase di Zacky aveva lasciato intendere che non fosse finita lì, lui sospirò sconfortato.
“Ma niente sembra degno di questo giorno, deve essere qualcosa di estremamente divertente e soprattutto, epico.” Spiegò ancora il chitarrista, parlandone come se fosse chissà cosa di importante.
“Fate qualcosa con l’alto parlante della scuola.” Buttò lì la ragazza senza neanche rifletterci veramente ma Zacky spalancò i grandi occhioni verdeacqua e la guardò allucinato.
“E’ un’idea geniale!” Sbottò forse a voce troppo alta, visto che il prof si girò a guardarlo male.
“Zacky, io scherzavo veramente, non puoi farlo!” Cercò di fermarlo la ragazza con il terrore negli occhi, non poteva immaginare che cosa aveva in mente quel pazzo al suo fianco.
“No, no è stata una genialata! Tu sei un genio! Devo assolutamente andare a dirlo agli altri.” La sua determinazione era quasi preoccupanti, anzi senza il ‘quasi’, lo era eccome.
“Ti anzi vi sospenderanno se vi scoprono.” Gli fece notare la ragazza ormai rassegnata.
“Ma non ci scopriranno.” Le assicurò il chitarrista con un sorriso davvero diabolico.
“Come pensi di fare e soprattutto che hai intenzione di dire?!” Chiese Eyre che stava disegnando distrattamente sul cartoncino bianco che aveva sotto.
“A quello ci penserò dopo, ora devo soltanto dirlo agli altri...la pausa sigaretta sarà il momento giusto!” Zacky era davvero entusiasta per quella PESSIMA idea, era impossibile fargliela cambiare.
“Fai quasi paura, Zacky.” Commentò alla fine la ragazza.
“Baker e Grey! Finito di fare comunella?” Li riprese il professore, al che si zittarono cercando di non reprimere qualche risata.
Il resto dell’ora volò, Zacky era super emozionato per quella bellissima notizia e non vedeva l’ora di dirlo agli altri; Eyre dal canto suo, era sempre più spaventata da quali potessero essere le strampalate idee del ragazzo al suo fianco.

Eyre non sapeva dove facessero, quei cinque, le loro pause sigarette, infondo li conosceva da poco, Zacky la portò in un posto in cui non era mai stata, al piano superiore, quello dove c’erano gli uffici dei segretari e del preside e dei vari bidelli, c’era, continuando a salire le scale, una porta con su scritto: vietato entrare. Inutile dire che entrarono lì, c’era un balcone che dava proprio sul cortile della scuola, sembrava quasi un tetto piano, lì c’erano anche Matt, Jimmy, Brian e Mya.
“Gente, ho un’idea geniale!” Esordì Zacky facendoli sobbalzare, troppo presi a fumare per accorgersi del loro arrivo.
“Io ho avuto l’idea geniale.” Puntualizzò la ragazza, Zacky annuì.
“Giusto, sarebbe una degna Sevenfold.” Confermò il chitarrista.
“Beh?” Chiese a quel punto Matt curioso, visto che ancora non era arrivato al punto.
“Altoparlanti!” Esclamò emozionatissimo il chitarrista, gli altri continuavano a guardarlo con un punto interrogativo stampato in fronte. “Per lo scherzo di Johnny.” Chiarì alzando gli occhi al cielo.
“Ma...è fantastico! E’ una genialata!” Esclamò subito entusiasta anche Jimmy.
“Complimenti piccoletta, bella pensata.” Si congratulò Brian con un sorriso strafottente, sapeva quanto potesse darle fastidio essere chiamata così.
“Piccoletta un cazzo, Gates.” Sbottò la ragazza facendolo ridere di gusto.
“Sempre acida come uno yogurt scaduto vedo.” Commentò ridacchiando.
“Quand’è che hai il compito di fisica?” Domandò a quel punto Eyre.
“La settimana prossima.” Rispose con un mega sorriso Brian ancora ignaro dell’idea di Eyre.
“Bene, potrei stare male la settimana prossima e non venire a scuola.” Gli altri scoppiarono a ridere nel vedere l’espressione shoccata di Brian, Eyre gli aveva promesso che gli avrebbe suggerito durante il compito di fisica così da fargli prendere un bel voto.
“Ok, ok ...sto zitto.” Borbottò alla fine il chitarrista.
“Dicevo, ho un’idea per l’altoparlante, Johnny ci ucciderà ma sarà divertente.” Ghignò Matt spegnendo la sigaretta sul muretto a cui erano appoggiati.

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Capitolo 4
*** #4. Shove ***


#4. SHOVE

 

She said show me the world that's inside your head
Tell me your secrets of life and death and your one regret,
Cause sometimes it comes with a shove, when you fall in love”
(Shove – Angels and Airwaves)

 

Se qualcuno fosse stato al posto di Johnny, avrebbe tanto voluto sotterrarsi vivo ma lui no, lui era abituato agli scherzi malsani di quelli che definisce “migliori amici” e sapeva che, per quanto idioti fossero, non avrebbe trovato nessun’altro come loro. Anche se, andare in giro per la scuola, con i vestiti completamente sporchi di colore, non era proprio il massimo e la giornata era ancora lunga.
Intanto, Mya e Eyre erano in classe a fare matematica, odiosa materia che entrambe snobbavano alla grande quando d’un tratto sentirono qualcuno parlare nell’altoparlante della scuola e non un qualcuno qualunque, ma Matt.
Il professore, addirittura, interruppe la lezione pensando che fosse un annuncio importante.
Hey, suckermen.” Disse quella voce che entrambe le ragazze conoscevano bene. “Se vedete un tizio che si aggira per la scuola completamente sporco di colore, beh statene alla larga. Lui è Johnny Christ ed è un maniaco, davvero ragazze e ragazzi, per chi ha strani gusti, statene alla larga...lui potreb...Syn, leva il braccio non leggo.” In classe in molti scoppiarono a ridere mentre il professore era livido di rabbia. Si sentì un rumore assordante dall’altoparlante, come di una porta che veniva sbattuta.
Ragazzi, ho rubato tutti i microfoni della scuola!” Chi non era se non Zachary Baker e la sua grazia del porco? Mya ed Eyre stavano trattenendo malamente qualche risata per evitare di finire nei guai.
Sta zitto cretino, sono in onda!” Continuò la voce di Matt che fece ridere un sacco di persone.
Shadz, non è una cazzo di radio.” Sbottò Brian con il suo solito tono annoiato ma doveva ammettere che si stava divertendo un mondo in quel momento.
Lo so eh, non credere che no...comunque leva il cazzo di braccio che non leggo una minchia.” Altro rumore assordate che fece sobbalzare tutti.
Ragazzi, alzate il culo che sta arrivando qualcuno!” Questo invece era Jimmy, il più saggio, che cercava di salvare il culo a tutti; si sentirono una serie di rumori indistinti e varie imprecazioni, il più provenivano da Brian e Zacky, sempre i soliti.
Ok, mi raccomando fate attenzione a Johnny Christ, può essere pericoloso! Passo e chiudo.” Il collegamento s’interruppe e non si sentì più nulla, inutile dire che il professore era fuori di sé dalla rabbia e continuava a inveire contro quei ragazzi che avevano interrotto la sua lezione, facendogli perdere preziosissimi minuti, per niente.
Dopo quel piccolo siparietto, la lezione continuò per un’altra quindicina di minuti ma poi suonò la campanella e si volatilizzarono tutti.

Ma che cazzo vi è saltato in mente?!” Stava sbraitando da più di dieci minuti il povero bassista, alla riunione in casa Baker, i ragazzi non facevano altro che ridere.
Ammetti che è stato almeno un po’ divertente.” Disse Matt con un sorriso divertito.
Certo, divertente come un calcio in culo...quando ho sentito la tua voce di merda, tutta la classe si è girata a fissarmi incredula, cosa dovrei dire secondo te?” Giù altre risate, era inutile parlare con quei quattro idioti perché tanto non avrebbe concluso nulla.
Si sono allontanati tutti come se avessi la peste?” Rise Brian scatenando altre risate.
Più o meno.” Borbottò il bassista sconsolato, ancora più inutile era cercare di contraddirli.
Schiaffa!” Esclamò Zacky battendo il cinque a un Brian che non si tratteneva dalle risate.
Dobbiamo continuare i festeggiamenti altrove, tipo al Johnny’s!” Propose Jimmy con un sorrisone.
Ma sono le cinque del fottuto pomeriggio!” Ribatté Matt guardandolo stralunato.
Vabè, dettagli...stasera al Johnny’s.” Replicò il batterista facendo spallucce.
Come ogni sera, Jimbo.” Gli fece notare Brian con un paio di pacche sulla spalla.
Beh comunque, grazie a voi coglioni, ho fatto colpo oggi.” Annunciò Johnny con un sorriso soddisfatto, al che i ragazzi smisero all’istante di parlare e cazzeggiare, e lo guardarono come se fosse un alieno o come se avesse appena sparato la boiata del secolo.
Non ci credo.” Dichiarò subito Zacky allucinato.
Come diavolo hai fatto? Credevo fossi asessuato!” Ribatté Brian, al che Jimmy scoppiò a ridere a crepapelle mentre il bassista gli faceva il dito medio.
E chi sarebbe questa fantomatica ragazza?” Domandò allora Matt che cercava –inutilmente- di rimanere serio.
Si chiama Natalie e la conosco da quando facevamo le elementari.” Spiegò il bassista bevendo la sua birra ghiacciata che aveva appena preso dal frigo.
Allora non vale, ti conosceva già.” Dichiarò il cantante risoluto, mentre gli altri gli davano manforte annuendo vigorosamente.
Ma vaffanculo, mi ha aiutato a pulirmi...” Sbottò il bassista scuotendo la testa.
A pulirti eh? Adesso si dice così...interessante.” Commentò Brian con un sorriso fin troppo malizioso.
Sei proprio deficiente, lo sai?” Brian scoppiò a ridere sentendo la frase di Johnny, era troppo divertente prenderlo in giro, soprattutto durante il giorno dedicato ai suoi scherzi visto che non poteva ribattere in alcun modo.
Beh allora faccela conoscere un giorno.” Lo sfidò Jimmy inarcando le sopracciglia.
Non voglio farle un così grande torto.” Ribatté il bassista con lo stesso tono di sfida.
Oh! Ragazzi, il nano ha tirato fuori le palle!” Esclamò Zacky indicandolo come se fosse un evento incredibile.
Che stronzi, ma che ci parlo a fare con voi?” Sospirò Johnny scuotendo la testa.
Gli altri quattro scoppiarono a ridere divertiti e passarono il resto della giornata a prendere in giro il povero bassista, a fargli scherzi e soprattutto, a fare finta di fare le prove.
Intanto, Eyre si trovava a casa di Mya e stavano mangiando pizza e patatine davanti un vecchio film che mandavano alla tv: Casablanca, l’avevano visto un milione di volte ma non passava mai di moda, era bellissimo e uno dei loro film preferiti.
Baciami, baciami come se fosse l’ultima volta!” Recitò Eyre con fare teatrale voltandosi verso Mya che stava ridendo guardandola così presa a ripetere le frasi del film.
Mi fa sempre commuovere alla fine.” Commentò la bionda con un sospiro mentre addentava una patatina.
Io non l’avrei lasciata andare con quello.” Disse Eyre mentre guardava la scena finale del film in cui il protagonista lascia andare via la donna amata.
Ma l’ha fatto per amore.” Obbiettò Mya con occhi sognanti.
Privandosene, è una cosa tristissima!” Esclamò la ragazza dai capelli color mogano scuotendoli.
Ma non poteva lasciarla lì, insomma era pericoloso per lei rimanere in Marocco e lui doveva saperla al sicuro all’estero.” Spiegò la bionda risoluta, Eyre rimase in silenzio soppesando ogni parola e alla fine sospirò.
Pff, ma…” Alla fine sospirò, era incredibile che ogni volta che guardavano quel film cominciava a dibattere sul perché e sul per come, il protagonista Rick aveva preso quelle decisioni.
E’ sempre così e questo film è sempre un classico.” Commentò Mya mangiando un’altra fetta di pizza, si stavano divorando un casino di cibo.
Sto per scoppiare.” Eyre si buttò a peso morto sul letto e cominciò a massaggiarsi la pancia piena.
Andiamo da Johnny’s?” Propose Mya dopo una manciata di minuti passati in silenzio a contemplare tutto lo schifo che si erano mangiate.
Non ho voglia di drogarmi di film strappalacrime e romantici da far schifo e non voglio tornare a casa da mio padre, voglio bere qualcosa.” Rispose la rossa come se non avesse ascoltato nemmeno la domanda dell’amica.
Lo prendo per un sì.” Mya si alzò e aprì l’armadio di fronte al suo letto cominciando a passare a rassegna tutti i vestiti che le passavano sotto mano, decidendo cosa fosse adatto o meno.
Mya, stai già con Matt, non serve che ti vesti da strafiga...basta che ti metti un sacco in testa e a lui piaci uguale.” Le fece notare Eyre con un sorriso divertito, lei si voltò a guardarla con un sopracciglio inarcato.
Guarda che sto cercando un vestito per te, intelligentona.” Le disse Mya con tono cantilenante alla fine della frase.
Per me? E perché scusa?” Rise Eyre guardandola incuriosita.
Perché devi fare colpo!” Rispose la bionda come se fosse la cosa più ovvia del mondo, lasciando sempre più perplessa l’amica che scoppiò a ridere.
Davvero? Non lo sapevo...e su chi, scusa?” Chiese ancora sempre più divertita, Mya mise su un’espressione pensierosa, tanto che Eyre poteva chiaramente vedere le rotelline girare.
Mah qualcuno.” Brian. Pensò subito Mya ma non poteva dirlo, Eyre l’avrebbe mandata a quel paese in men che non si dica.
Alla fine riuscirono a vestirsi, Eyre indossò un vestito rosso e nero, davvero particolare e dalla strana fantasia, che era abbastanza stretto da metterle in risalto le poche curve che aveva; Eyre amava i vestiti, non era la tipica ragazza che siccome ha un caratteraccio e ascolta musica metal, veste di conseguenza come un maschiaccio, certo non è che era chissà quanto femminile ma cercava di avere uno stile tutto suo e amava indossare i vestiti ma non i tacchi. Infatti ai piedi di questo vestito rosso e nero, aveva messo delle converse nere che portava slacciate.
Mya invece aveva messo un bustino che metteva in risalto il suo seno, così da far impazzire il suo amato ragazzo e un paio di jeans stretti con ai piedi un paio di converse. Arrivarono al locale e si sedettero a un tavolo, dove si aveva una bella vista sul palco ma abbastanza lontano per poter parlare senza urlare come dannati.
Cominciarono ordinando due birre medie che arrivarono accompagnate da una ciotola con delle patatine.
Allora, vedi qualcuno di tuo gradimento?” Ammiccò Mya con un sorriso inquietante.
La smetti con questa storia? Non sto cercando nessuno con cui avere una storia.” Rispose Eyre bevendo un goccio della sua birra.
Ey, andiamo...non puoi fuggire per sempre.” Le fece l’amica con fare solenne.
Non sto fuggendo, è che non mi va…” Borbottò in risposta mangiando qualche patatina.
E’ perché non hai trovato ancora qualcuno per cui lottare, per cui vale la pena.” Le disse Mya con un sorriso.
Vuoi biasimarmi per questo? Non ci riesco, non riesco a fidarmi dei ragazzi.” Sbottò la ragazza.
Beh, devi imparare a farcela allora.”
A fare che?” La voce maschile alle loro spalle, le fece capire che era ora di interrompere quella conversazione che andava un po’ troppo sul personale e poco dopo un ragazzo dai capelli neri sparati da tutte le parti e dai grandi occhi nocciola, si sedette senza troppa grazia accanto a Eyre con un sorriso beffardo, seguito a ruota da Jimmy che si andò a sedere invece vicino a Mya.
A far entrare qualcosa nel tuo stupido cervellino.” Rispose sarcastica la rossa voltandosi a guardare il suo nuovo “vicino”.
Oh, che carina, parli sempre di me, vero?” Chiese con un sorriso troppo infantile da sembrare quasi idiota, tanto che fece ridere persino Eyre che cercava di fare –inutilmente- la dura.
Della tua idiozia, vorrai dire.” Replicò la ragazza con un sorriso amorevole.
Ma sono sempre nei tuoi pensieri.” Eyre alzò gli occhi al cielo, inutile discutere con lui, tanto riusciva sempre a rigirare la frittata come gli faceva comodo.
Ma smettila e bevi questa.” Gli piantò la birra davanti la faccia. “Almeno ti tappi la bocca.” Brian rise di gusto e con altrettanto gusto bevve un paio di sorsi della birra di Eyre.
Ragazzi!” La voce di Matt era inconfondibile e subito dopo, lo ritrovarono seduto vicino Jimmy. “E’ successa una cosa sconvolgente...non adatta ai deboli di cuore.” Il cantante era talmente serio che quasi fece preoccupare i suoi amici che lo guardavano incuriositi.
Hai visto Zacky senza maglietta?” Domandò subito Brian facendo scoppiare in una fragorosa risata tutti quelli al tavolo e beccandosi un bel “vaffanculo” dal suddetto Baker che si era appena seduto accanto a lui.
No, peggio.” Rispose Matt scuotendo la testa con fare teatrale.
Cosa c’è di peggio di Zee senza maglietta?” Domandò allora Jimmy interdetto.
Sullivan, datti fuoco.” Borbottò il chitarrista facendolo ridere.
Christ che esce con una ragazza VERA a cui piace e soprattutto che è una grande gnocca.” Spiegò Matt beccandosi un pugno dalla sua ragazza. “Ahia! Scherzo tesoro, tu sei più bella.” Sorrise mostrando le sue fossette.
Sarà meglio.” Borbottò Mya contrariata; nel frattempo i ragazzi avevano assunto espressioni degne di un premio oscar talmente erano shoccate, neanche fosse la rivelazione della fine del mondo ma in un certo senso, per loro lo era.
Non ci credo!” Sbottò Zacky a bocca aperta.
Lo dicevo io che sotto quel nano c’è qualcosa di grande.” Commentò Jimmy con solennità.
Sorvolerò sull’ambiguità di questa frase ma...povero Johnny, che c’è di male!” S’intromise Eyre guardandoli come se fosse una cosa normalissima.
No, no, no. C’è il male...è insito in tutta questa situazione il male, vedi, non è possibile che uno come Johnny si becchi una ragazza più figa della mia.” Spiegò Brian con risolutezza.
Tranne per il fatto che tu NON hai la ragazza.” Gli fece notare Jimmy facendo ridere gli amici.
Beh intendo di tutte quelle che mi porto a letto.”
Oh Gates, sei un ragazzo d’oro.” Commentò sarcastica Eyre con una mossa teatrale.
Ehi, io sono bello e impossibile! Nessuna può avermi...tranne Jimbo, tra noi è nata la scintilla.” Eyre scoppiò a ridere guardando l’espressione interdetta del batterista.
Ehhm, vado a prendere da bere eh.” Detto questo si dileguò verso il bar.
Nessuna ti vuole B.” Lo punzecchiò Eyre che per la prima volta non l’aveva chiamato “Gates” com’era solita fare ma bensì “B”, una piccola variante certo, ma era un passo avanti per il loro rapporto...in fondo, non era poi così male.
Lo dici tu, malfidata.” Borbottò il chitarrista continuando a bere la birra di Eyre ma alla fine glie la diede indietro.
Allora dov’è Johnny?” Domandò Mya guardando gli amici che facevano spallucce.
Credo che dopo la storia delle piume, sia tornato a casa a lavarsi.” Rispose Matt pensieroso.
Perché mi preoccupa sapere che avete combinato?” Chiese retoricamente Eyre bevendo la sua birra, Brian glie ne aveva lasciata metà.
Mah niente di che, gli abbiamo versato addosso del miele e poi un po’ di piume...” Rispose con una scrollata di spalle, Zacky come se stesse raccontando una storiella, Eyre e Mya li guardavano a bocca aperta.
Povero Johnny! Fossi stato in lui vi avrei preso a calci uno per uno.” Commentò la rossa scuotendo la testa.
Ma lui non può. Oggi è il suo giorno degli scherzi.” Le fece notare Brian come se fosse ovvio.
Ah giusto.” Annuì la ragazza. “Mi sarei ribellata uguale.”
Non avevo dubbi.” Ridacchiò il ragazzo al suo fianco che cominciava a capire che tipo fosse in realtà Eyre, una forza della natura, combattiva e che cercava sempre di rimanere a galla in quella giungla che era il loro liceo, ma non solo quello, cercava di tirare avanti senza farsi mettere i piedi in testa da nessuno, il mondo è come un mare pieno di pescecani e se fin da subito non combatti per sopravvivere, non riuscirai mai a scamparla e uscirne indenne. Doveva ammettere che questo era un aspetto che gli piaceva di lei, che ammirava perché la trovava simile a lui, anche se lui in realtà cercava soltanto di fare il duro e fare in modo che niente lo scalfisca, non voleva mai far vedere i suoi veri sentimenti perché altrimenti si sentiva troppo vulnerabile; aveva innalzato un muro, una corazza che celava tutto ciò che c’era nel suo profondo. Aveva indossato una maschera che lo faceva sentire al sicuro e ne era talmente abituato, che toglierla sarebbe stato destabilizzante e non gli importava se gli altri pensavano che fosse un cazzone menefreghista ed egoista, a lui andava bene così piuttosto che pensassero che fosse un debole e fallito, come gli faceva notare spesso suo padre che a differenza sua, era una rockstar famosa che aveva raggiunto tutti i suoi obbiettivi e aveva dato un senso alla sua vita. 
Poco dopo arrivò Jimmy con un vassoio pieno di shots pronti per fare brindisi di ogni genere.
E’ arrivato Babbo Natale!” Esclamò il batterista appoggiando il tutto sul tavolo mentre Brian e Zacky esultavano contenti; Jimmy distribuì a tutti uno shot.
Brindiamo a Johnny!” Esclamò il batterista alzando in aria il bicchierino, seguito a ruota da tutti gli altri; continuarono così con una serie indefinita di altri shots di ogni tipo di alcolico e brindavano a qualsiasi cosa. Eyre non era abituata a bere così tanto, quindi le girava da matti la testa e cominciava a non capire più nulla, rideva per qualsiasi cosa e usava la spalla di Brian come poggiatesta ma al ragazzo non dispiaceva.
Briaaan, smettila di girare cazzo...mi fai venire da vomitare.” Si lamentò scuotendo la lunga chioma e facendo ridere il chitarrista di gusto che era ancora più o meno lucido.
Tesoro, non sono io che giro sei tu che sei sbronza da far schifo.” Ridacchiò insieme a Jimmy che era di fronte a loro, Mya e Matt si erano volatilizzati chissà dove, Zacky era sparito con una biondina niente male ed erano rimasti loro tre a fare baldoria.
Non è vero, non sono ubriaca! Ehi Gates c’è quella ragazza che ci sta provando spudoratamente con te, alza il culo dai.” Disse Eyre levando la testa dalla spalla del ragazzo e indicando un ragazzino seduto al bancone.
Ma che schifo Ey, quello è un maschio!” Ribatté il chitarrista inorridito, Jimmy scoppiò a ridere.
Non sapevo avessi cambiato gusti, Syn.” Commentò il batterista ridendo.
Ma no quello scemi! Quella vicino!” Chiarì la ragazza e in effetti vicino al suddetto ragazzo c’era una biondona, vestita con abiti succinti che non faceva altro che ammiccare a Brian.
Ammazza...beh, se proprio insistete...chi sono io per dire di no a una giovane donzella del genere?” Chiese retoricamente il chitarrista alzandosi, facendo ridere i due.
Così calmi i bollenti spiriti.” Rise il batterista dandogli il cinque.
Dacci dentro stallone!” Esclamò Eyre con voce strascicata, era fuori come una campana, i due la guardarono sconcertati e poi scoppiarono a ridere. “Che c’è?! Non dite così voi maschi?” Domandò con un’innocenza tale da farla sembrare una cosa da niente.
Non direi proprio ma apprezzo lo stesso.” Brian le scompigliò i capelli e poi li salutò avvicinandosi alla ragazza che stava al bancone sorridente.
Bah certo che siete strani voi.” Borbottò in risposta la rossa facendo ridere il batterista ancora di più.
Credo sia ora che tu te ne torni a casa, piccola spugna.”
Mya è scomparsa e poi non ho bevuto tanto, guarda!” Si alzò in piedi e cercò di fare le tipiche mosse per far capire che in realtà non si è ubriachi per niente e si ha un equilibrio fantastico, ma con Eyre non funzionò, se non ci fosse stato Jimmy a quest’ora era con il culo per terra.
Ti accompagno a casa io, andiamo dai...sono quasi le quattro.” Le fece notare il batterista passandole un braccio intorno alle spalle, così era sicuro che non avrebbe perso l’equilibrio e non se la sarebbe persa per strada.
Grazie Jimbo.” Mormorò lei appoggiando la testa sul lato del petto del ragazzo che l’accompagnò fuori.

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