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di JuliaLoveBiebs
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1. ***
Capitolo 2: *** Chapter 2. ***
Capitolo 3: *** Chapter 3. ***
Capitolo 4: *** Chapter 4. ***
Capitolo 5: *** Chapter 5. ***
Capitolo 6: *** Chapter 6. ***
Capitolo 7: *** Chapter 7 ***
Capitolo 8: *** Chapter 8. ***
Capitolo 9: *** Chapter 9. ***
Capitolo 10: *** Chapter 10. ***
Capitolo 11: *** Chapter 11. ***
Capitolo 12: *** Chapter 12. ***
Capitolo 13: *** Chapter 13. ***
Capitolo 14: *** Chapter 14. ***



Capitolo 1
*** Chapter 1. ***


                                                          
 
 
-Abby,sta attenta,e chiama appena arrivi.-
Abigail,detta Abby,Hall.Aveva appena vinto una borsa di studio per Stanford,il sogno di lei e di sua madre.E adesso doveva partire.La madre continuava
a stringerla forte a se,non voleva lasciarla,eppure sapeva benissimo che quella era un'opportunità da cogliere al volo.
-Sta tranquilla,ti chiamerò,promesso.- le disse Abby.Si avviò verso l'aeroporto,lanciandole un'ultima occhiata,poi sparì tra la folla.
Guardò la gente,che camminava frettolosa,una voce risuonò nell'intera sala.
 
"Il prossimo volo per la California parte esattamente tra 10 minuti.Preghiamo i signori di raggiungere il proprio aereo.Grazie per averci scelto."
 
-Bene,Abby.- pensò,estrando dalla borsetta il biglietto.- la tua vita sta per cambiare.-
Camminò verso l'aereo ancora fermo sulla pista,e una gentile hostess la fece salire,sistemando le sue valige nella stanza adibita al raccoglimento dei bagagli.
Mise le cuffiette nelle orecchie,e si lasciò trasportare dalla musica.Non si rese conto di essersi addormentata,era davvero molto stanca,dato che la sera prima non aveva chiuso
occhio per la troppa agitazione.Un dito le picchiettò sul braccio,e aprì gli occhi di bottò.La gentile hostess la guardava materna.
-Signorina Hall,siamo atterrati.- le disse gentilmente.Abby sorrise debolmente,e scese dall'aereo.La California era davvero fantastica.Quel luogo soleggiato,pieno di gente 
allegra e spensierata,le mettevano allegria.La sua vecchia città,nell'Ohio,era tutt'altro che allegra.Era perlopiù una cittadina abitata da persone malate e vecchi.
Una limousine nera era parcheggiata di fronte l'aeroporto,e un vecchio signore vestito in nero,reggeva un cartello tra le mani,con su la scritta "King".
Abby sorrise,e si diresse verso l'uomo,che la guardava altezzosamente.
-Lei deve essere la signorina Hall.- sentenziò,aprendole lo sportello.
-Salve.- si limitò a dire lei.Non parlarono per tutto il tragitto.Così Abby ne approfittò per sbirciare dal finestrino.La limousine nera,in un batter d'occhio,entrò da un grande cancello
in ottone nero,e un magnifico giardino all'inglese le si presentò davanti.
-Wow.- mormorò.L'uomo parcheggiò l'auto,e fece scendere la ragazza,che intanto si guardava intorno estasiata.Non era di certo abituata a tutto questo lusso!
-Grazie.- disse lei,sorridendo all'uomo,che non mosse un sopracciglio.
Entrò nella grande villa,accompagnata dal maggiordomo,e si trovò davanti un grande salone,arredato elegantemente.Una signora le venne incontro sorridente.
-Oh,tu devi essere Abigail,sono felice di conoscerti.- esclamò la donna,accogliendola fra le sue braccia.Abby le sorrise,poi poggiò le grosse valigie per terra.
La donna, fece un gesto con la mano a James,il maggiordomo.
-Porta le valigie al piano di sopra,James.- disse indifferente,camminando verso quello che doveva essere il soggiorno.Abby la seguì imbarazzata,e vide un uomo,
il proprietario di tutto quel ben di Dio,e un ragazzo.Forse il figlio.L'uomo,vedendola entrare,sorrise calorosamente,e le porse la mano.
-Nicholas King,sono felice di conoscerti Abigail.- si presentò. Abby strinse delicatamente la mano,per poi portarsi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
L'uomo fece segno al figlio di alzarsi,sembrava scocciato.Le porse distrattamente la mano.
-Austin King.- disse freddo.Abby lo guardò timida.
-Bene,adesso che avete fatto conoscenza,vieni a vedere la tua camera,Abigail.- esclamò la amdre,sfregandosi le mani.La ragazza la seguì per la lunga scala in marmo bianco
e,arrivata al piano superiore,vide la propria camera.Era stupenda,accidenti.
-Ti piace?- le chiese speranzosa la madre.Abby annuì con la testa,e iniziò a disfare le valigie.
-Grazie di tutto signora,è bellissima.- mormorò timida.
-Oh,tesoro,chiamami Jade.- disse la donna,sorridendole maternamente.Abby ricambiò l'occhiata,e ripose gli abiti nel grande armadio bianco.
La donna scese giù,e lei rimase sola nella sua nuova camera.Era lontana chilometri da casa sua,e la sua vecchia casetta in periferia le mancava.Non era abituata a tutto questo lusso.
Era una ragazza povera,non disponeva dei bisogni di un'adolescente.A volte la madre lavorava donandosi ad altre persone,per mantenere lei e il fratello.
E Abby aveva deciso di ringraziarla studiando a Stanford,per poi trovarsi un lavoro pagato bene,che l'avrebbe aiutata a risolvere i loro problemi economici.
L'unico inconveniente di questa esperienza,era il fatto che avrebbe dovuto stare a casa di persone estranee,e perlopiù disgustosamente ricche.Ma decise di stringere i denti,doveva farlo per la mamma
e Chris.
Un colpetto alla porta la distolse dai suoi pensieri,e borbottò un "avanti". Il magnifico ragazzo che le si presentò davanti,si grattò il capo.
-Ti chiami?- le chiese,entrando sfacciatamente.Abby lo guardò di traverso.
-Abigail,ma tutti mi chiamano Abby.- lo informò fredda.Austin prese tra le dita un reggiseno che aveva fatto capolino dalla sua valigia,e ridacchiò.
-Trasgressiva la ragazza.- disse,indicando la stoffa a pecorelle.Abby glielò strappò dalle mani,e lo guardò in cagnesco.
-Mi spiace dovertelo dire,ma abiteremo nella stessa casa per molto,molto tempo.- gli disse,aprendo un cassetto.Il ragazzo si fiondò sul letto,con le mani che reggevano la testa
e fissò il soffitto.
-Lo so,cara.Quindi vedi di non starmi tra i coglioni.- cinguettò,giocherellando con il peluche che aveva tirato fuori dalla valigia.Abby questa volta perse la pazienza.
-Senti,non voglio dare nessun disturbo a nessuno.Ma tu non darlo a me.- mormorò,serrando i pugni.Austin le si avvicinò pericolosamente,sfiorandole con le labbra le sue.Abby rabbrividì,e si scostò
spaventata.
-Ehi bambolina,non voglio farti niente.Ma stai attenta.- le raccomandò,palpandole il sedere.Spalancò leggermente la bocca,e si voltò,vedendo Austin uscire strafottente dalla porta.
Bene,aveva un coinquilino pervertito,stronzo e maleducato.Cosa si può avere di più dalla vita?
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Salveeeeeee.
Questa è la mia prima storia originale,perciò siate buoni,vi prego çç
In ogni modo,ditemi cosa ne pensate,e se c'è qualcosa che non va o che dovrei cambiare,fatemelo sapere.
Baci.
Giulia

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Capitolo 2
*** Chapter 2. ***


                                                       
 
Abby aveva ordinato tutto.Adesso non le rimaneva che chiamare la madre che,apprensiva com'era,si sarebbe preoccupata tantissimo se non l'avesse fatto.
Il telefono squillò a vuoto circa tre volte,finchè la voce squillante di sua madre irruppe nelle orecchie.
 
#Amore! Dove sei?
#Sono dai King,mamma,è stupenda la loro casa.- esclamò.
#Sono felice per te,tesoro.Adesso devo andare a prendere Chris,ciao.- le disse la madre.Il sorriso di Abby si abbassò notevolmente.
#Oh..si certo,va pure.Ti voglio bene.- mormorò.
Appena chiuse la chiamata,si gettò sul grande letto,e mise a contemplare il soffitto.Qualcuno bussò alla porta.
-Chi è?- chiese.
Austin entrò in camera,senza avere il permesso,e si sedette sul letto.
-La cena è pronta.- disse,ridacchiando.Abby lo fissò perplessa;quel tipo era davvero molto strano.
-Grazie.- mormorò,passandogli accanto.Ma Austin la prese per il polso,costringendola a guardarlo.
-A-austin lasciami.- balbettò lei,divincolandosi dalla stretta.Austin scosse la testa,e un sorrisetto malizioso si fece spazio nel suo viso.
-Sarai mia.- sussurrò al suo orecchio.Abby gelò,a quelle parole.Per fortuna,il maggiordomo li sorprese,sbirciando dalla porta aperta.
-Signorino King!- urlò,allontanandolo dalla ragazza.Austin lanciò un'occhiataccia a James,e scese giù,da solo.
L'uomo guardò preoccupato Abby,e le tastò i polsi.
-Sta bene,signorina?- Abby scrollò le spalle,e sorrise,tranquillizzando James.
-Si,sto benissimo.Grazie James.- 
 
 
----------------------------------------------------
 
-Allora,Abby,quindi andrai a Stanford?- chiese il signor King,portandosi alla bocca la forchetta piena di cibo.
Abby continuava a rigirare il purè nel suo piatto,e alzò lo sguardo timida.
-Si signore.- si limitò a dire.La signora King,non ruscì a trattenere le risate,e diede due colpetti con il pugno sul tavolo.
-Tesoro,dovremmi mandare anche Austin a Stanford.- disse,rivolgendosi al marito.Quasi stava per strozzarsi,dalle troppe risate.
Austin li fissò sconvolto,e poi scosse la testa,portandosi le mani ai lati.
-Io non credo sia una buona idea.- sbottò,alzandosi in  piedi.Subito il silenzio calò nella sala.Nessuno fiatò.
Perfino i cani stettero zitti.
-Era una battuta..- cercò di dire Abby.
-Sta zitta tu,non sai niente di me!- le urlò Austin.I coniugi King fissarono senza fiatare la scena,e ripresero a mangiare.
Riguardo ad Abby,lasciò il piatto mezzo vuoto,e calò la testa verso le sue gambe.Una volta finita la cena,James portò via tutto,lasciando la famiglia a chiaccherare 
tranquillamente.Austin e Abby non si guardavano neanche.Lui era impegnato a guardare il suo IPhone,lei manteneva lo sguardo basso.Improvvisamente,il signor King,
sbattè un cucchiaino su un bicchiere,richiamando l'attenzione dei due ragazzi,che alzarono la testa all'unisono.
-Abbiamo deciso che,tu andrai a Stanford con Abby.- annunciò il padre,sorridendo compiaciuto.Abby e Austin spalancarono la bocca,e quest'ultimo protestò.
-Ma papà..io,no!- esclamò,sbattendo i pugni sui muri.
-Bene,dato che hai acconsentito,partite domani- disse allegro,finendo il dolce.Abby incrociò le braccia al petto.Già era dura sopportare un tizio del genere a casa,ventiquattro ore su ventiquattro,
figurati se fosse venuto pure al college.
Una volta finita la cena,marito e moglie andarono nel soggiorno a guardare la TV,mentre Austin salì in camera sua,cosa che fece anche Abby.
Si infilò il pigiama azzurro,e si coricò sotto le coperte,guardando il cielo stellato.Avrebbe voluto abbracciare sua mamma,e suo fratello.Di suo padre non gli importava,in quel momento.
Li aveva abbandonati per il "lavoro".
Mentre ripensava e ripensava alla sua schifosa vita,si accorse di aver lasciato la porta semiaperta,e da sotto di essa vide spuntare un foglietto bianco.Si alzò e lo prese,leggendolo curiosa.
 
"Ehi bambolina,domani vengono due miei amici.Non starci tra le palle.
Ti voglio tanto taaanto bene. xoxo
Austin"
 
Molto divertente,davvero.Abby stropicciò il foglietto,e lo gettò indifferente nella spazzatura.Chi si credeva di essere,quel tizio la? Mai nessuno le aveva mai parlato così,e lui non 
sarebbe di certo stato il primo.
Si rimise stanca tra le morbide coperte in seta,e il sonno la rapì in pochi secondi.
 
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La mattina dopo.
 
Abby si svegliò di colpo,grazie al potente squillo di una tromba in camera sua.James le sorrideva divertito,e le porse le pantofole.
-Una sveglia normale no,eh?- mugugnò Abby,infilandole.
-No signorina,noi siamo rimasti ai tempi del Medioevo.- commentò sarcastico.Fece un risolino perplesso,e andò a prendere i vestiti.Nella sua camera c'era anche un bagno personale,
cosa che lei non si sarebbe mai sognata nella sua vecchia casa.Si lavò e si vestì in fretta,per poi raggiungere il grande salone dove era presente la famiglia King al completo.
-Buongiorno.- disse timida,prendendo il suo posto a tavola.Austin aveva le cuffiette alle orecchie,e mangiava avidamente,quindi non la salutò neanche.I due coniugi invece,la salutarono
allegri.
-Buongiorno,raggio di sole.Dormito bene?- le chiesero all'unisono.Abby annuì timidamente,e afferrò un'arancia.
-Austin,caro,vai a prendere le valigie su,vai a Stanford.- disse Jade,togliendo le cuffie al ragazzo.Austin la guardò sconvolto.
-Mamma,ma che cosa? No,io non ci vado!- sbottò,sbattendo il pugno nel tavolo.I piatti e i bicchieri di porcellana tremarono,e con essi anche Abby,
-Ascolta tua madre,Austin.Dopo colazione andrai con Abby a Stanford.- disse tranquillo l'uomo.Austin guardò malissimo Abby,che arrossì improvvisamente,e andò via dal salone
sbattendo i piedi.
La ragazza finì la colazione,fece i complimenti al cuoco,e salì in camera sua per finire di preparare la valigia.Ma una brutta sorpresa l'attendeva,alla soglia della porta.Austin era appoggiato allo stipite,
e la fissà in cagnesco.
-Mi-mi fai passare?- gli mormorò Steffy.Austin scosse la testa,e incrociò le braccia al petto.
-Tu mi hai rovinato.Ma sta tranquilla,ti ripagherò per bene io.-le sussurrò all'orecchio,gli diede una spallata,e la fece andare nella sua camera.Abby rabbrividì,e andò verso il letto dove
c'era ancora la valigia aperta.Finì di riempirla,e la scese giù per le scale.Vide i signori King,discutere con Austin,giù in salone.Sapeva che non era buona educazione origliare,ma non potè
farne a meno.
-Austin,devi trattare bene Abby.- le sussurrò il padre.Il ragazzo alzò gli occhi al cielo,e sbuffò.
-Dimmi perchè,dimmelo!- sbottò.Jade gli mise stancamente una mano sopra la spalla.
-Perchè è nostra ospite,Austin!- Lui abbassò il capo,e andò a prendere la valigia appoggiata all'ingresso.Guardò i due adulti,che lo guardarono preoccupati.
-Mi raccomando,fai il bravo,ricordati che il preside mi avverte eh.- lo raccomandò Jade.Intanto Abby scese,facendo finta di nulla,e sorrise ai King,che la videro arrivare e si ricomposero.
-Oh Abby,sei pronta?- le chiese Nicholas.Annuì con la testa,e passò attraverso la porta aperta.Austin la seguì,e sotto suggerimento di sua madre che le faceva segno da dentro casa,aprì lo 
sportello della limousine,facendola entrare.Abby arrossì e si accomodò nell'auto.
Austin lanciò un'ultima occhiata alla sua villa,ed entrò in macchina.Sempre a distanza da Abby.James partì,si aprirono i grandi cancelli in ottone,e la grande limousine nera uscì dalla villa.
Un'ora dopo,arrivarono a Stanford.Abby guardò estasiata la grande struttura che le si presentava davanti agli occhi,e Austin,facendo capolino da dietro le sue spalle,arricciò il naso facendo una
smorfia.
-La mia villa è molto più bella.- confermò,prendendo la propria valigia.Abby scosse la testa rassegnata.I due ragazzi,camminarono a distanza tra loro,e arrivarono all'entrata dell'università.
Un uomo senza capelli,e vestito elegantemente,li accolse con un sorriso.O almeno,accolse con un sorriso caloroso Abby.Appena vide Austin,ridacchiò,coprendosi la bocca con la mano.
-Austin,non pensavo venissi qui.- continuò,tenendosi la pancia fra le mani.Guardai perplessa l'uomo,e allo stesso tempo Austin,che roteava.
-Stà zitto,John,non volevo neanche venire.- disse acido.Quello che doveva essere il presidente dell'università,ci accompagnò nelle camere da letto,facendoci sistemare là.
Austin si guardò intorno disgustato,e lanciò la sua valigia sopra il letto.Dopo che l'uomo diede ad entrambi i fogli con gli orari delle lezioni,uscì,lasciando soli i due ragazzi.
Austin guardava fuori dalla finestra un gruppetto di ragazze che ridevano tra loro,e si morse il labbro inferiore.
-Per fortuna qua le ragazze belle ci sono.- ghignò.Abby non lo stette ad ascoltare,e prese il cellulare.Voleva chiamare Chris.Il ragazzo se ne accorse,e le strappò il telefono dalle mani.
-Ehi.- sbottò la ragazza,inseguendolo per tutta la camera.- ridammi il telefono!- Austin rise,e lo lanciò fuori dalla finestra,provocando ancora più rabbia da parte di Abby nei suoi confronti.
Abby uscì furiosa dall'università,e andò a prendere in un cespuglio di rose il suo telefono.Ma una mano si posò sopra ad essa,costringendola a guardare chi avesse davanti.
-Sei nuova?- le domandò il ragazzo.Aveva i capelli e gli occhi scuri,era alto e muscoloso.Il ragazzo le porse gentilmente il telefono,che lei prese al volo,e arrossì.
-Io..ehm si,sono arrivata questa mattina.- le rispose lei.Lui annuì,e le sorrise.
-Come ti chiami?- le chiese,camminando con i libri sottobraccio.
-Abby,tu?- gli rispose,camminando a fianco a lui.Il ragazzo sfogliò interassato un libro.
-Alex.Che lezione hai?- gli disse,sbirciando il suo foglio.Abby guardò l'orario.
-Letteratura.- disse.Alex sorrise,e la prese per mano.
-Oh bene,siamo insieme.- esclamò,incamminandosi per l'entrata.Abby e Alex passarono accanto ai dormitori,dove videro Austin flirtare con una ragazza.Abby si irrigidì improvvisamente.
Austin la scrutò con gli occhi,e si staccò da lei.
-Ehi Abby,tutto bene?- le chiese,accigliato.Lei scosse la testa confusa,e abbozzò un sorriso.
-Tutto bene,tranquillo.- mormorò.La riprese per mano,e andarono verso l'aula dove si sarebbe tenuta la lezione di Letteratura.Alex si sedette al solito posto,mentre invece Abby
proseguì dritta,andando verso la cattedra.Un giovane insegnante le sorrise,poi si rivolse alla folla di studenti che chiaccheravano tra di loro.
-Ragazzi,ragazzi silenzio per favore.Date il benvenuto ad Abigail Hall.- urlò.Le ragazze,che a giudicare da come era vestite e truccate,dovevano essere le ochette dell'università,ridacchiarono
scambiandosi battutine tra di loro.Mentre invece,i ragazzi si diedero gomitate,e la guardarono con malizia.Abby fissò tutti senza dire una parola,e il suo sguardo incontrò quello di Alex
da una parte dell'aula,e poi quello di Austin,che le si era messo accanto.
Il professore,questa volta,guardò scocciato Austin.
-Lui lo conoscete benissimo- si limitò a dire.Un coro di "oh" si alzò nella sala,e Austin camminò per andare al suo posto,come se stesse sfilando.
Qualcosa non tornava.Come facevano a conoscere Austin se lui non era mai andato a scuola,tantomeno a Stanford?
Abby andò a sedersi accanto ad Alex,e cominciò a scarabocchiare sul suo quaderno,pensando ancora ad Austin.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ho aggiornato prestissimoooooo c':
Bhe,comunque,ancora non ho ricevuto recensioni nel capitolo 1,ma vabbè.Spero recensiate almeno questo çç
Baci
Giulia

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Capitolo 3
*** Chapter 3. ***


                                                                                  


La lezione era estremamente noiosa.Sebbene il professore cercasse di far ridere gli alunni,con le sue battutine,lei non riusciva a prestargli attenzione.
Era come ossessionata da Austin.Non riusciva ancora a spiegarsi come facessero a conoscerlo tutti.Alex,intanto,approfittò di questo momento
per scrutare Abby.Le guardava i capelli biondi,i lineamenti dolci e delicati,e il suo corpo non troppo magro.Era proprio come piaceva a lei.
Le tolse delicatamente la matita dalle mani,ed Abby si voltò confusa verso lui.
-Ti va di uscire con me,oggi?- le chiese imbarazzato.Abby diventò color porpora.Nessun ragazzo aveva mai osato avvicinarsi a lei e chiederle di uscire.
Non era abituata a tutte quelle attenzioni.Tuttavia,decise di rispondere affermativamente,doveva esserci almeno una prima volta,no?
-Va bene.Tieni il mio numero.- disse,scrivendoglielo sul braccio.Alex ridacchiò e scrisse il suo nel suo braccio.Appena la toccò,una cosa come una scossa
elettrica li fece sussultare.Stettero a fissarsi senza dirsi niente,finchè qualcuno rovinò quel momento,tossendo ininterrottamente.
Abby girò lo sguardo scocciata,e vide Austin in piedi,di fronte a lei,cingere il fianco di una ragazza.Abby deglutì.
-Oh,tu esci con Alex? Ma che fortuna!- commentò sarcastico,provocando un risolino da parte della ragazza affianco a lui.Alex serrò i pugni,e si avvicinò minaccioso
ad Austin.
-E anche se fosse così,quale sarebbe il tuo problema,King?- mormorò,a denti stretti.Abby si alzò per impedire una sceneggiata di fronte a tutta la scuola.Mise la mano sul 
petto di Alex,facendolo arretrare,e guardò male Austin.Lo prese in disparte,lasciando da soli e arrabbiati Alex e la tipa sconosciuta.Abby portò Austin nella loro camera,e chiuse
selvaggiamente la porta.
-Potresti evitare di rovinarmi la vita?!- esclamò,gettando le mani in aria.
-Mi piace vederti soffrire.- disse lui,calmo.Abby lo guardò incredula.King stava mettendo a dura prova la sua pazienza.Avanzò verso Austin,puntandogli l'indice contro.
-Tu sei una cattiva persona.Mi hai rovinato la vita,brutto stronzo.- quasi urlò,a due centimetri di distanza.Austin le rise in faccia,facendola arrabbiare ancora di più.
-Sul serio Abby,hai un futuro da comica,che ci fai a Stanford?- continuava a dire,tenendosi la pancia dalle risate.Abby incrociò le braccia al petto,attendendo che quella ridicola
scena finisse.Austin sembrò riprendersi,e questa volta,sembò assumere un'atteggiamento quasi gentile con lei.Le porse la mano in segno di tregua.
-Dai,scusa.Pace?- le chiese,inclinando il volto e sorridendo.Abby fissò perplessa la mano,e seppur riluttante,gliela strinse.
-Pace.- mormorò,grattandosi il capo.Intanto,andò a sedersi accanto al ragazzo,che teneva il telefono in mano.
-Come fanno a conoscerti tutti?- gli chiese curiosa.Austin impallidì e deglutì.
-Ehm..sai,cioè..io..- balbettò,torcendosi le mani.Non ebbe tempo di finire di parlare,poichè bussarono alla porta.Abby andò ad aprire,e si trovò davanti Alex.
-Ciao Abby.- le disse sensualmente.Abby guardò imbarazzata Austin,che si era alzato ed era andato vicino la finestra per evitare di vedere la scena.
-Oh,Alex.Magari parliamo più ta..- Austin la bloccò,posando una sua mano sul braccio.Abby lo guardava perplessa.
-No,stavo andando via.Parlate pure.- mormorò,scostando Alex con le spalle.Lui grugnì,ed entrò nella camera,con i pugni serrati.Abby la richiuse per bene.
Stettero in silenzio per un bel pò,finchè Alex non disse,anzi sbottò qualcosa.
-Non devi stare accanto ad Austin.- Abby sussultò.
-P-perchè?Come fate a conoscerlo tutti?- domandò curiosa.Alex si passò una mano nella faccia e sospirò.
-Davvero Abby,non voglio...-
-Dimmelo.-
-Ok.Prima del presidente che c'è ora,c'era il padre di Austin,Nicholas King.E Austin stava per fare chiudere l'università.- disse in un sussurro.
Ecco,in realtà Abby ne aveva sentito parlare,qualche anno fa.La scuola stava per andare in rovina,grazie a due incompetenti,dicevano i giornali.Ma adesso era tutto risolto,la scuola
era ritornata allo stato attuale,con un fondo cassa ben pieno.
-Sul serio?! Oddio!- esclamò,balzando in piedi.Alex le prese le mani,congiungendole alle sue.
-Si ma,Abby non dirlo ad Austin,non vuole che nessuno lo sappia,ti prego.- le disse,sporgendo il labbro inferiore.
-Come fai a saperlo tu?-
-Eravamo migliori amici.- si limitò a rispondere lui.Abby annuì comprensiva,e si lisciò il mento con le dita.
-Ah,Alex,non posso uscire con te oggi.- disse Abby.Alex la guardò interrogativo,invitandola con la mano a sedersi accanto a lui.
-Io abito a casa di Austin,e oggi dovevo stare con lui....- mormorò,quasi come lo stesse dicendo a sè stessa.Alex spalancò la bocca.
-Che cosa?! Abby devi stargli lontano!- esclamò.
-Senti se proprio vuoi sapere la verità,sono venuta ad abitare dai King perchè non ho nessun'altro che mi ospiti!- sbottò arrabbiata lei.
-Ti ospito io!- disse Alex.
-Non mi fido degli estranei.- disse a bassa voce lei.Alex le si avvicinò,e le alitò sulla faccia.Abby socchiuse gli occhi rabbrividendo.
-Però di Austin ti fidi.- mormorò,con voce roca.Le fece l'occhiolino,e le diede una spallata per poi uscire dalla camera.
Abby rimase a riflettere sulle sue parole.Non aveva tutti i torti.Però non poteva fare diversamente,se non ci fossero stati i King,per ora sarebbe da sola in mezzo a una strada.
Si,proprio in quel minuto aveva bisogno più che mai di sentire suo fratello.Le mancava tanto.
Prese il cellulare dalla tasca dei jeans,e compose il numero,aspettando che rispondesse.
 
#Chri!- esclamò,sorridendo.
#Piccola! Come stai? I King ti trattano bene?- le domandò a raffica.Abby ridacchiò.
#Si,tranquillo,sto benissimo.Ma tu?-
#Mi hanno preso ad Harvard!- esclamò contento.
#Sono felice per te,fratellone.- gli rispose,alzandosi dal letto.Lui notò il brusco cambiamento di tono nella sua voce.
#Ehi,che succede?-
#Mi mancate,tu e la mamma.- mormorò lei,con un velo di tristezza nella voce.
#Ah.- disse freddo,lui.
#Non dirmi che fa ancora la p...- tentò di dire Abby.Odiava sapere che sua madre si vendeva per mantenere i figli.Odiava quel "lavoro" sempre se può chiamarsi così.
#Si.Lo fa ancora.Ma la faremo smettere presto,con i soldi ricavati dal lavoro.- disse lui.
#Lo spero.Adesso vado Chri,dovrei avere filosofia.Ci sentiamo!- lo salutò lei.Chiuse la chiamata e uscì dalla porta,per andare verso il suo armadietto a prendere i libri dell'ora successiva.
Per sbaglio qualcuno le venne addosso,sembrava stesse scappando da qualcuno.I libri le si sparpagliarono per terra,e si chinò per raccoglierli.
-Scusa,sono una cogliona,perdonami.- disse una vocina squillante.Abby alzò lo sguardo verso quella ragazza che si scusò con lei.Le porse con un sorriso i libri,ed Abby li riprese.
-Tranquilla.- si limitò a risponderle.La ragazza le porse la mano goffamente.
-Mi chiamo Victoria,ma chiamami Viky.- Abby la strinse,e annuì con la testa.
-Io Abigail,ma chiamami Abby.- le due ragazze scoppiarono a ridere.Vicky prese a braccetto Abby e camminarono verso l'aula di filosofia.Passarono accanto ad un gruppetto
di ragazze,che le schernirono con lo sguardo.Appena le oltrepassarono Vicky gliele indicò.
-Non fare caso a Rebecca,è la figlia del presidente,si comporta da principessina viziata.- disse,facendole il verso.Abby fissò la ragazza riccia,attorniata da un gruppo di ragazzi,e fece una smorfia.
-Però è bella.- ammise lei,guardandola da dietro le spalle di Vicky.
-Certo.Ma tranquilla,è la sua sola qualità.- scherzo Vicky.Abby scoppiò a ridere.Se non l'avesse fatto,sarebbe stato meglio.Infatti la ragazza,stranita dal sentire quelle risate,la notò e le si avvicinò.
Tutti gli studenti in corridoio si zittirono,vedendo Rebecca avanzare minacciosa contro la "novellina" e Vicky.
-Ciao Vic.- disse altezzosa.Lei le fece un segno con la mano.
-Lei è quella nuova?- chiese,indicando Abby.Annuì  e chinò la testa.
-E' carina.- disse indifferente,arrotolando un ricciolo tra le sue dita.
-Bhe,grazie...-provò a dire Abby,ma Rebecca svelontò una mano infastidita,come se volesse scacciare una mosca.
-Chi ti ha detto che puoi parlarmi? Tsk.- sbottò.
Abby sentiva che quella ragazza le avrebbe provocato non pochi problemi.Ed era questa la cosa peggiore di Stanford.Era sapere che CHIUNQUE avrebbe provato a metterti i bastoni tra le ruote.
 
 
 
 
 
Quando le lezioni finirono,Austin ed Abby erano già fuori ad aspettare la limousine nera dei King.
-Come ti sembra Alex?- chiese ad un tratto Abby ad Austin,facendolo sussultare.
-Mi sembra..un'essere umano?- rispose sarcastico,messaggiando con il suo telefono.Abby sbuffò.
-Potresti provare ad usare il cervello quando sei con me?- disse infastidita.
-Farò questo sacrificio per te.- rispose ridacchiando lui.Intatomla limousine aveva appena parcheggiato di fronte loro,e James aprì lo sportello ai due ragazzi,facendoli salire.
Non parlarono per tutto il tragitto,finchè non arrivarono a casa.
I signori King li attendevano con impazienza,non tanto per Abby,poichè avevano saputo che era una ragazza davvero intelligente e studiosa,ma più per il figlio,a cui non era mai interessato 
lo studio,l'istruzione e quant'altro.
Austin si fiondò sul grande divano bianco nel salotto,e sbuffò annoiato,mentre Abby entrò con un sorrisone spavaldo.
Jade corse verso Abby,abbracciandola.
-Com'è andato il primo giorno,eh? Vi piace Stanford?- ripeteva,continuando a stringere a se la ragazza.Abby si staccò perplessa.
-Si,è andato bene Jane.- disse sorridendo.La donna poi,le si avvicinò all'orecchio.
-E Austin?- le sussurrò.Abby deglutì.
-Non lo so,eravamo a lezioni diverse.- sussurrò,arrossendo.Jade la guardò sospettosa,e appena vide arrivare il figlio,si zittì insieme ad Abby.
Austin prese una mela dalla fruttiera,e le guardò divertito.L'addentò,e si appoggiò ad un mobile della cucina.
-Bhe,di che parlavate?- domandò curioso.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
BonJour :3
HO AGGIORNATOOOOOOOOO,AMATEMII.
AHAHAHAHAHAHAHAH lol
Comunque,grazie davvero tanto a quella ragazza che ha recensito,mi ha fatto taaanto piacere c': 
Ovviamente continuate a recensire eh ee
Baci
Giulia


Ps: GRAZIE A @hjsdjmples per il BANNER adjdfndfhbds 
 

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Capitolo 4
*** Chapter 4. ***


                                                                                      


 

Dal capitolo 3...


"Austin prese una mela dalla fruttiera,e le guardò divertito.L'addentò,e si appoggiò ad un mobile della cucina.
-Bhe,di che parlavate?- domandò curioso."

-Di niente.- si affrettò a dire Abby.Jade uscì dalla cucina per lasciare soli i due ragazzi.Abby si sentì molto a disagio.
-Abby? Sicura?- le sussurrò Austin,avvicinandosi pericolosamente a lei.Prese con una mano la sua schiena,e l'avvicinò a se,schiacciando il suo petto contro il suo.
Abby alzò gli occhi verso quelli suoi;respirava a fatica.
-C-certo.- balbettò.Austin le rubò un bacio sulla guancia,e quando si staccò da lei,le sorrise.
-Se lo dici tu.- disse,facendole l'occhiolino e uscendo dalla stanza.Abby rimase li,da sola,a pensare.Quel contatto,anche se breve,l'aveva sconvolta.
Sicuramente lei era una di quelle ragazze "usa e getta" di Austin.E lei non voleva esserlo.Voleva ancora credere nel vero amore,ma la presenza di Austin non l'aiutava affatto.
-Devo stare calma.- si ripetè,andando in giardino.Guardò il paesaggio,estasiata.Il cielo azzurro le metteva allegria,le piaceva quel posto,e tutto sommato non era un gran
sacrificio starci.Il giardino era ben curato,e le piante di rose sbucavano da ogni angolo.Abby si chinò verso un cespuglio,e annusò un fiore.Socchiuse gli occhi,e l'odore
delle rose invase le sue narici. || VI CONSIGLIO DI ASCOLTARE DOVE E' SEMPRE SOLE DEI MODA'|| All'improvviso sentì una mano posarsi sulla sua spalla.
Aprì gli occhi di scatto,e si trovò davanti Austin,con una rosa in mano.
-Per te.- disse,porgendogliela.Abby arrossì violentemente,e la prese.Non capì quel gesto.Prima fa lo stronzo,la tratta male,e adesso si comporta da gentiluomo?
Era bipolare?Lunatico? non riuscì più a pensare,poichè fu colta alla sprovvista da Austin,che si fiondò tra le sue labbra.Spalancò gli occhi,vedendo quelli socchiusi di Austin.
In realtà quel bacio era un qualcosa di speciale,era come se non aspettasse altro da lui.La sua lingua chiese il permesso di entrare nella bocca di Abby.
Lei la schiuse,e gettò le braccia al collo di Austin.Le loro lingue si rincorrevano,giocavano felici tra loro.Abby si rese conto troppo tardi di essere diventata come un peperone.
Austin si scostò da lei,e abbassò lo sguardo,imbarazzato.Poi lo rialzò,e portò una ciocca dei capelli biondi di Abby,dietro il suo orecchio.
-Sei così carina quando arrossisci.- le mormorò.Abby arrossì ancora di più a quelle parole,e andò a sedersi su una panchina bianca,seguita da Austin,che le si mise accanto.
-Perchè l'hai fatto?- gli chiese,a bassa voce.Austin guardò l'orizzonte,e accarezzò la sua mano.
-Perchè mi piaci.- le rispose.Abby spalancò lievemente la bocca.Austin la fissò e poi ridacchiò.
-Ma..tu..mi odi.- mormorò confusa la ragazza.Austin prese tra le dita il suo mento,e alzò lo sguardo di Abby verso il suo.
-Non è vero,Abby.- le disse.Abby sorrise dolcemente,e si portò i capelli su una spalla.I due stettero a fissarsi intensamente,quasi come se volessero imprimersi nella mente il
volto di entrambi.Ma purtroppo uno stupido messaggio rovinò quel momento.Austin sospirò,e sfilò il cellulare dalla tasca.
-Abby,sono arrivati i miei amici.- la informò,leggendo il messaggio.Si alzarono entrambi,lui la prese per mano,e rientrarono in casa.


I due amici di Austin,lo aspettavano nel grande salone.Appena lo videro entrare,con la mano intrecciata a quella di Abby,fischiarono,facendola imbarazzare.
-We Austin,ti sei fidanzato e non ci dici niente?- eclamò il ragazzo biondo,dando un cinque all'amico accanto,che ridacchiava.
-Non stiamo insieme.- mormorò Abby,prendendo coraggio.I due ragazzi si zittirono,e guardarono meglio Abby.Quello biondo la squadrò dalla testa ai piedi,e si leccò le labbra.
Cosa che fece innervosire molto Austin.Si avventò contro il ragazzo,serrando i pugni.
-Che guardi eh?- sibilò a dentri stretti.Il biondino deglutì pesantemente,e lo guardò impaurito,indietreggiando verso il muro.Abby assisteva a quella scena ad occhi spalancati.
-N-niente Austin.- mormorò l'amico.Austin si allontanò velocemente da lui,per poi sedersi accanto ad Abby,che lo fissava perplessa.
-Lei è Abby.- disse Austin,presentandola ai due ragazzi tremolanti.Abby fece un cenno con la mano ai due,che ricambiarono con un sorrisino debole.
-E loro,Cody - disse,indicando il biondino  - e Jack- concluse,indicando il moro.Proprio in quel momento entrò la madre di Austin,avvolta nel suo scialle di seta rosa,e sorrise ai due ragazzi.
-Austin non mi avevi detto che venivano Cody e Jack.- disse,rivolgendosi al figlio.Quando lo chiamava Austin,di solito,era arrabbiata.In genere lo chiamava Austy,oppure cucciolotto.
Austin deglutì,e sorrise nervoso alla madre.
-Si mamma,scusa,non ho avuto tempo di avvisarti.-le spiegò.
-Si certo,cucciolotto,come no.- disse sarcastica,provocando grandi risate nei due ragazzi intenti a fissare la donna.Poi accarezzò i capelli di Abby.
-Verresti con me,Abby?- le chiese gentilmente.Abby si alzò,aggiustandosi la minigonna bianca,e la seguì in giardino.La donna andò a sedersi proprio su quella panchina.
Su quella panchina dove si erano baciati.
-Tu ed Austy siete amici,finalmente?- le chiese,guardandola con malizia.Abby divenne color pomodoro.
-Direi proprio di si.- sbottò,con voce acuta.Jade scoppiò in una fragorosa risata,e posò una mano sulla sua spalla.
-Vi ho visti,tesoro.Mi fate ripensare a quando stavo con Nicholas.- disse sognante.Abby le sorrise imbarazzata,e giocherellò con il merletto della gonna.
-Bhe,Jade...io non so che fare.- ammise Abby.
-Secondo me,dovreste darvi una possibilità a vicenda.Stareste molto bene insieme.- confermò Jade,accarezzandole la guancia.
-Non voglio innamorarmi.- disse Abby,poggiando la testa sulla spalla della donna.
-L'amore arriva all'improvviso,non lo si può comandare.- le spiegò.Abby alzò la testa per guardarla.
-Forse ha ragione.- disse pensierosa.


Intanto,dentro casa,Austin non riusciva a seguire i suoi amici.Non c'era niente da fare.Qualsiasi cosa facesse,qualsiasa cosa dicesse,il pensiero era sempre rivolto a lei.
Aveva paura,per la prima volta,di una ragazza.Lui era solito a cambiare ragazza ogni settimana,era abituato ad essere il "bello e stronzo" della situazione.Ma Abby?
Abby cos'era? Era un angelo sceso dal paradiso.Non dava importanza alle ragazze,erano giocattoli da usare e poi buttare,ma con lei non riusciva a farlo.
Sentiva che era una ragazza fuori dal comune.
Cody,il ragazzo biondo,gli sventolò una mano davanti,riportandolo alla realtà.Austin tolse la mano infastidito.
-Austin? A che pensi?- gli chiese,girandosi il cappello al contrario.Austin si mise la testa tra le mani,e la portò alle ginocchia.
-Niente.Che stavi dicendo?- disse sospirando.Il moro gli diede una rivista,una rivista di "Victoria's Secrets." Austin aggrottò la fronte.
-Devi guardarla.Sono scopabili al 100%- confermò Jack,dando il cinque a Cody.Austin sbuffò e lanciò la rivista a Cody.
-Ma piuttosto di farvi le seghe da soli grazie a queste qua,fatevele fare da ragazze vere!- esclamò,alzandosi dal divano.Andò furioso in cucina,e si sedette a tavola,con lo sguardo perso nel vuoto.


Dopo che Abby si sfogò con la signora King,entrò in casa,dirigendosi verso le grandi scale in marmo bianco,per andare a chiudersi in camera sua.Si fermò all'ingresso,vide tutto apposto.
Le due scale ai lati,erano bianche e lucide come al solito,le piante erano verdi e brillanti come sempre.Salì la rampa di scale che portava al piano di sopra e,andò nella sua stanza.
Si fiondò sul letto.Era al secondo giorno in quella casa,e già aveva mille problemi che le passavano per la testa.Si alzò dal letto,annoiata,e si diresse verso il suo bagno.
Si guardò allo specchio.Odiava se stessa.I suoi occhi,celesti,a suo parere non trasmettevano nulla.I suoi capelli biondi erano banalissimi.La sua pelle chiara era cadaverica,sembrava malata.
La sua bocca a cuoricino era orribile.
Eppure qualcuno non la pensava al suo stesso modo.Forse,quel qualcuno,l'avrebbe fatta sentire una principessa,se solo lei gli avesse dato una possibilità.
-Adesso basta Abby.Finiscila di essere così timida.- mormorò decisa allo specchio.Per un momento si sentì potente.Si sentì padrona di se stessa.
Poi il suo sguardo afflitto prese il sopravvento.
-Oh andiamo,chi voglio prendere in giro?- sbottò,sedendosi sul water.Si mise la testa alle mani,e la scosse,come se questo l'aiutasse a pensare.


Austin non riusciva a trovare Abby.Doveva chiarire i suoi sentimenti per lei.Ovviamente non l'amava,era ancora troppo presto per dirlo,ma non poteva negare che l'attrazione c'era.
Camminò deciso per tutta la villa,chiedendo al padre che fumava un sigaro e leggeva il giornale nel suo studio dove fosse Abby.
-No figliolo,non so dove sia Abby.Prova a chiedere a tua madre.- gli rispose.Austin uscì da li afflitto,e cercò sua madre.La trovò in giardino,che curava le rose.
Picchiettò un dito sul suo braccio,e la giovane donna si voltò verso lui sorridendogli.
-Si cucciolotto?-
Austin si grattò il collo.
-Sai dov'è Abby?- mormorò.Jade lo guardò maliziosa.
-E' in camera sua,tesoro.Perchè me lo chiedi?- gli chiese.Sapeva già la risposta del figlio,ma voleva sentirla dire da lui.
-Devo chiarire una cosa con lei.- gli urlò,correndo di sopra.Bussò con l'affanno alla porta.Abby gli aprì dopo un pò.Aveva gli occhi rossi e gonfi.
Lui aggrottò la fronte,e le accarezzò una guancia.
-Ehi,ehi Abby,che succede?- le chiese.La ragazza scoppiò in mille singhiozzi e si gettò fra le sue braccia,stringendo tra i pugni la sua maglietta.
Austin le accarezza i capelli,e di tanto in tanto glieli baciava.Quando si calmò,si allontanò da Austin,e tirò su con il naso.
-Mi spieghi che hai?- le mormorò sorridendogli Austin.Abby fece una smorfia,e accavallò le gambe nude.
-Mi manca mio padre....- disse.In realtà,mentiva.Non voleva confessare di essersi presa una cotta per lui.Sapeva che l'avrebbe fatta soffrire.
Austin abbassò lo sguardo al pavimento,e si grattò il collo.
-Oh,mi dispiace.- si limitò a dire Austin.Poi preso d'istinto,e vedendola in quelle condizioni,con il trucco sbavato sul viso,prese e l'abbracciò.


















HOLAAAAAAA.
Amo questo capitolo.E l'ho scritto mentre ascoltavo DOVE E' SEMPRE SOLE dei Modà.E' una canzone bellissima,ha un significato stupendo <3
Ma torniamo a noi lol
Austin comincia a capire di provare qualcosa per Abby c': Secondo voi Abby gli darà una possibilità? Lascio a voi la parola v.v
RECENSITEEEEE. *si dilegua*
Baci
Giulia

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Capitolo 5
*** Chapter 5. ***


                                                  

 
-Signorina Abby,per l'amor di Dio,si alzi!- continuava a strillare James.Abby non ne voleva sapere di alzarsi.Era troppo stanca,aveva pianto tutta la notte,e 
di conseguenza non aveva dormito tutta la notte.
-Dopo.- mugugnò,portandosi il cuscino in faccia.James,spazientito,glielo tolse con un colpo,e tirò via il lenzuolo che copriva il corpo della ragazza.
Abby,sempre distesa,spalancò la bocca.
-A mali estremi,estremi rimedi.- spiegò James,sistemandosi la giacca nera.Abby scosse la testa ridacchiando,prese i vestiti poggiati sulla sedia,la sera prima, e
si diresse verso il suo bagno,per lavarsi e vestirsi.
Dopo un pò,con i libri sottobraccio,scese per fare colazione.Austin aveva delle spaventose occhiaie nere,come la madre e il padre.Guardò interrogativa 
la famiglia silenziosa.Nella stanza echeggiavano solo i rumori delle forchette nei piatti.
-E' successo qualcosa?- azzardò a chiedere lei.Jade alzò lo sguardo dal suo piatto.Aveva pianto,i suoi occhi erano rossi e gonfi.
-Nulla tesoro.- mormorò,tirando su con il naso.Abby non fiatò più,e continuò a mangiare.
Quando finì,prese la sua borsa e insieme ad Austin,uscì dalla villa per andare a Stanford.Austin non fiatava,era ritornato quello di sempre.
Quel giorno fu scontroso con tutti,era irritabile,e qualunque cosa gli si dicesse,rispondeva in malo modo.
Dopo una buon'ora in cui Austin non degnò neanche di uno sguardo Abby,lei lo prese per un braccio,trascinandolo nel bagno delle ragazze.Lui sbuffò.
-Si può sapere cos'hai? Mi stai evitando da questa mattina!- sbottò,poggiando le mani sui fianchi.
-Non sono affari che ti riguardano.- disse calmo lui.
-Ah no? Bene,dato che ti sto sulle palle oggi,vado da Alex.- gli rispose Abby.Austin si irrigidì,e serrò i pugni.Poi andò a mettersi di fronte la porta,bloccandola.
-Tu non vai da nessuna parte.- mormorò lui.Abby inarcò un sopracciglio.
-Io faccio quello che voglio!- esclamò,cercando di scostarlo.Lui non si mosse di un solo centimetro.Abby cercò di mantenere la calma,e andò a sedersi sul bordo 
del letto.
-Austin,vuoi dirmi cosa ti succede?- gli chiese tranquilla.Il ragazzo si passò una mano tra i capelli,scompigliandoseli,e sospirò,sedendosi accanto a lei.
-Abby,mio padre sta morendo.Ha un cancro,che non è operabile.- le rispose a voce bassa.Abby spalancò la bocca.
-Ma..oddio,Austin mi..dispiace.- tentò di dire.Austin scrollò le spalle,malinconico.
-Tranquilla.- lei si fiondò tra le sue braccia,e prese ad accarezzargli la schiena.Lui si staccò da lei,e una lacrima gli rigò il volto.
Era la prima volta che vedeva piangere Austin King.E non era di certo una bella vista.Gli asciugò con il pollice la lacrime,e gli accarezzò la guancia.
-Erediterò tutto.La villa,i soldi..l'azienda.Io non posso portare avanti tutto questo.- esclamò,scoppiando in mille singhiozzi.
-Ce la farai Austin! Io ti starò accanto,fidati di me!- lo rassicurò Abby.Il ragazzo sorrise debolmente.
-Sai Abby...mi dispiace averti trattata male i primi giorni.Non mi rendevo conto di quanto sei stupenda.- disse lui,avvicinando il suo viso alle sue labbra.
Abby arrossì,e posò una mano sopra il petto di Austin,facendolo allontanare.Austin aggrottò la fronte.
-Perchè non....vuoi?- le chiese confuso.
-Non voglio essere la troietta di turno.- disse lei,rigida.
Austin deglutì.Lui non la considerava così.Sebbene la conoscesse da pochissimi giorni,aveva imparato a volerle bene.E forse aveva imparato anche ad avere più
rispetto per le donne.
-Ma non lo sei,Abby,credimi!- tentò di dirle lui.Abby scosse la testa,e sorridette debolmente.
-E' meglio se per ora siamo amici Austin.Non affrettare le cose.- disse,alzandosi ed andando verso la finestra.Austin la seguì,e l'abbraccio da dietro.Stava piovendo,e questo
non faceva che peggiorare la situazione.
-Non possiamo tornare a casa.- mormorò Austin.Abby si girò,e si ritrovò davanti il suo viso.
-Perchè?-
-Guarda il tempo.- disse,scostando la tenda.- pioverà tutto il pomeriggio,e James non potrà venire.- Abby annuì comprensiva.
-Dormiremo qui.- concluse lei,afferrando una coperta dall'armadio di legno.Austin fece una smorfia,tastando il letto.
-Non ne ho intenzione.- Abby lo guardò infastidita,poggiò la coperta sul suo letto,e si avvicinò a lui.
-Sai dove ho dovuto dormire io,prima di venire da te?- gli disse,sul punto di piangere.Lui scosse la testa.
Gli raccontò la sua vita.Gli raccontò di quando,il padre,a soli 5 anni lei e 10 anni Chris,li abbandonò,andando a lavorare per uno spacciatore di droga.
Gli raccontò di quando sentì le urla di sua madre tutte le notti,e il fratello la stringeva a se,sussurrandogli che la mamma faceva solo incubi.
Gli raccontò che,dovette crescere troppo in fretta,e che già a soli 13 anni dovette lavorare per portare a casa i soldi,dato che la madre
era stata ricoverata per overdose di droga.Ed ora,a 18 anni,era completamente autonoma,aveva la possibilità di ricostruire la propria vita.
Austin ascoltava senza fiatare,di tanto in tanto asciugava qualche piccola lacrima che solcava il viso di Abby.
Quandò Abby terminò di parlare,lui si alzò dal letto senza dire una parola,lì unì entrambi e vi sistemò sopra due grosse coperte.Abby lo scrutava in ogni minimo movimento.
-Dormiamo insieme.- disse lui,notando il suo sguardo confuso.La ragazza poi,sussultò.
-Che succede?- domandò lui,venendole incontro.Lei si guardò la minigonna di jeans,e il top nero.
-Non ho il pigiama!- esclamò lei.Austin ridacchiò,si sfilò la felpa,mostrando gli addominali scolpiti,e gliela porse sorridente.
-Dai,metti questa.- Abby la prese timida.Austin non si girava,continuava a fissarla sorridente.
-Austin?.- lo richiamò.
-Si?-
-Non è che,potresti girarti?- disse imbarazzata.Lui arrossì violentemente.
-Oh,si scusa.- mugugnò.Abby ridacchiò,si sfilò la gonna e il top,e rimase in intimo.Prima di infilarsi la felpa extra-large l'annusò per bene.Sapeva di fragole e more.
Un profumo decisamente dolce,che apparteneva ad Austin.Poi se la infilò.La felpa le faceva da vestitino,infatti la copriva fino a metà coscia.
Avanzò verso i due letti uniti,tirò le coperte e si ci mise sotto.Austin fece la stessa cosa e,quando si coricò,l'avvicinò a se,mettendole un braccio intorno alla pancia.
Abby,che era di spalle,sorrise e toccò la mano di Austin.
Lei sapeva.Sapeva che tutto questo,un giorno,si sarebbe trasformato in amore.Era destino.Era destino che Abby dovesse stare con Austin.
-Austin?- lo chiamò lei.
-Dimmi.- lei si girò con il fianco verso il suo lato.Vide il petto nudo,i magnifici capelli neri scombinati.
-Baciami.- sussurrò,arrossendo.Lui non se lo fece ripetere due volte,e con il sorriso sulle labbra,le si avvicinò,sfiorando con le sue quelle di Abby.Le diede un morbido
bacio,che le provocò mille brividi,e poi le scostò i capelli biondi dal viso.
-Buonanotte,Abby.- le sussurrò all'orecchio,per poi lasciarle un bacio sul collo.Abby rabbrividìì.
-Notte Austin.-







                                                           








                                                                                                  Buonanotteeeeeeeeeeee. Domani c'è scuola *piange* lol
                                          Comunque,volevo ringraziare le due ragazze che hanno recensito il capitolo 4,sono state davvero dolcissime adnhbfl.
                                                                                  Fatemi sapere ciò che vi piace e ciò che non vi piace della storia,così modifico :3
                                                                                                                       Grazie ancora,pubblico domani :D
                                                                                                                                                   Baci
                                                                                                                                                 Giulia

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Capitolo 6
*** Chapter 6. ***


                                                                   

 
                                                                                        Se potessi rifare il mondo metterei il tuo sorriso al posto del sole,
                                                                                           il tuo sguardo al posto del cielo, la tua voce al posto del vento, 
                                                                                                           e ti assicuro che sarebbe un mondo da favola...
                                                                                                                                            Cit.



Austin si svegliò presto.Tolse delicatamente il braccio,che Abby stringeva,per non farla svegliare.La ragazza però,mugugnò qualcosa
e si mise a sedere sul letto,sbadigliando.Austin le porse la gonna e la maglia,ed Abby li prese sorridente.
-Abby saltiamo l'università oggi.- disse Austin.La ragazza sgranò gli occhi.
-E se ci scoprono?- chiese preoccupata.Austin la baciò strafottente sulle labbra,e sorrise.
-Ma no tranquilla.Andiamo a mare.-
-Ma non ho il costume!- esclamò lei.Austin la guardò con malizia.
-Meglio ancora.- mormorò ridacchiando.Abby lo guardò sconvolta e gli diede una cuscinata.Lui ricambiò facendole il solletico.
Allora,la gettò al letto e si mise a cavalcioni sopra lei,solleticandole da tutte le parti.Abby continuava a ridere.Austin amava la sua risata.
Quando si fermò,rimase a fissarla con un sorriso ebete stampato in volto.Abby arrossì,e si scostò i capelli dalla fronte.
-Che c'è?- le domandò timida.Era ancora sotto di lui,totalmente schiacciata dal suo corpo.
-Sei bellissima.- le mormorò lui.Abby diventò rossa,e lo scostò da sopra di lei.Austin si passò una mano attraverso i capelli,sospirando.
Abby prese la borsa,infilò le ballerine,e andò sorridente verso la porta.
-Non volevi andare a mare?- disse,facendogli l'occhiolino.Austin ridacchiò,la prese per mano e uscirono da Stanford.



Il mare,a quell'ora era deserto.Una leggera brezza scompigliò i capelli di Abby.Si sedette sulla sabbia,accanto ad Austin,che guardava 
il cielo,coprendosi la fronte con una mano.Abby strinse incerta la mano libera,facendolo girare verso di se.
-Austin...- mormorò.
-Dimmi.- Abby si torturò le mani,torcendole.Austin la incitò a parlare.
-Sei bravo a baciare!- sbottò,boccheggiando.Subito si coprì la bocca con la mano,rendendosi conto della cazzata appena detta.
-Neanche tu sei male.- sussurrò lui.Si avvicinò ancora di più a lei,e le prese una mano.Sotto il suo sguardo impaurito
la fece stendere sulla labbra.Il sole le colpiva il viso,lei fece una smorfia e arricciò il naso.Austin la coprì dal sole,stendendosi sopra lei.
Notò che Abby tremava,allora le lasciò una scia di piccoli baci sul collo.Piano piano arrivò al reggiseno che le faceva da costume.Abby si alzò di colpo,facendolo spostare.
-No.- disse,decisa.Austin la guardò dispiaciuto.
-Se tu pensi che sia quello il mio obiettivo,sei fuori strada.- disse lui.Abby abbassò lo sguardo.
-Non pensavo quello.- lui le alzò il mento.
-Abby,io non voglio farti del male.- le rispose,serio.Abby fissò le sue labbra indecisa.
Valeva davvero la pena? Dopotutto,lo conosceva da pochi giorni,poteva anche essere un bravo attore.Forse,dopo che lei gli avrebbe dato quello che voleva,lui avrebbe ricominciato
a trattarla male,e lei non voleva.Si alzò,scrollandosi la sabbia di dosso.
-Andiamo a Stanford.- disse lei,fredda.Austin non riusciva a capire cosa avesse,così allargò le braccia,come per chiederle cosa avesse.
-Ma..Abby,perchè?- esclamò.Abby,si voltò e iniziò a camminare,raggiungendo la strada asfaltata.Lui le corse dietro,e con l'affanno,la prese da un braccio,costringendola
a girarsi.Lei sbuffò,e dette uno strattone per liberarsi.
-Senti,lasciami.Voglio tornare all'università.- sbottò.Austin le si avventò contro.
-Cazzo Abby,non ti si può dire niente!- le urlò in faccia.Abby trasalì e indietreggiò di poco,finendo in mezzo alla strada.Un'auto passò a tutta velocità,e lei era ancora ferma.
Austin,notando la macchina,la tirò da un braccio. Finì al suo posto,l'auto lo prese di striscio,ferendogli una gamba.Si gettò a terra dal dolore,tenendosi il ginocchio.
Abby,spaventata,gli si gettò di sopra,abbracciandolo.
-Oddio,Austin.Chiamo un'ambulanza.- balbettò.La mano le tremava,e sfilò a fatica il cellulare dalla borsa.Lui,avanzò lentamente la mano verso la sua,che stava componendo il numero.
-No.- disse,con voce roca.Il sangue sulla gamba continuava a sgorgare,formando una pozza sull'asfalto e sulla mano di Abby,chi vi si era poggiata delicatamente.
-Austin,stai male!- esclamò,sfiorandogli il ginocchio.Lui provò ad alzarsi,aggrappandosi al suo braccio,e zoppicò fino ad una panchina.Prese dalla sua borsa una fascia,di quelle
che usava per la palestra,e se la legò al ginocchio.Il sangue cessò di sgorgare,e lui strinse ancora più forte.
-Oddio,mi dispiace.- disse lei,iniziando a piangere.Lui scosse la testa,e le sorrise dolcemente.
-Non fa niente.- si limitò a dire. Abby prese tra le sue mani il suo viso,e premette con foga le sue labbra sulle sue.Lui mosse la testa esperto,e con una mano le toccò una coscia.
Sembrava quasi che il dolore fosse scomparso.
All'improvviso,il suo cellulare squillò,interrompendoli.Lesse sul display "Mamma",e sbuffando,si portò l'apparecchio al telefono.

#Austy,ti prego corri a casa,tuo padre sta peggio!- urlò piangendo la donna.Austin si riprese velocemente dal bacio,e fissò terrorizzato Abby.
#Calmati,arrivo subito.- disse lui.Chiuse la chiamata,abbassò i jeans,e seppur pieno di dolore,si alzò.
-Come torniamo a casa?- domandò lei.Lui le mostrò il telefono.
-Chiamo James.-
L'uomo,venne a prenderli dopo dieci minuti,e immediatamente si recarono a casa.Austin zoppicò  verso la camera da letto dei genitori,lasciando sola Abby nel salone.


Abby,intanto si sedette sul divano,guardandosi intorno.Vide alcune foto poggiate su una credenza color oro,si alzò e prese il portafotografie tra le mani.
La foto ritraeva i genitori di Austin,che abbracciavano sorridenti il figlio.Fece un sorriso,e accarezzò la foto,dove c'era il suo viso.Si sentiva tremendamente in colpa.
Se lei avesse evitato quella sceneggiata,a quest'ora Austin non avrebbe la gamba ferita.Si risedette sul divano angolare,accarezzando un cuscino in seta bianca.Lentamente si appoggiò 
sul cuscino,socchiudendo gli occhi.
Quando si svegliò,c'era già buio fuori.Austin era seduto di fronte a lei,con una mano poggiata sulla fronte,e il gomito sulla coscia.Si mise a sedere,e sbadigliando,gli alzò il mento.costringendolo
a guardarla.Quando alzò il viso,lei vide che aveva gli occhi rossi e gonfi.Austin cercò di nascondersi il viso.Ma lei già aveva visto,e capito tutto.
-Cos'è successo?- azzardò a chiedere.Lui sospirò,tirò su con il naso,e si alzò dalla poltrona.
-Ha pochi giorni.- disse con un filo di voce lui,che guardava fuori dalla finestra.Abby spalancò lievemente la bocca,e corse ad abbracciarlo da dietro.Lui toccò le sue mani,e si voltò,facendo combiacere
i loro volti.Lei,dato che era molto più bassa di lui,guardò la sua bocca,che le arrivava agli occhi.
-Mi dispiace.- sussurrò lei,umidificandosi le labbra.Lui l'abbracciò delicatamente,e una lacrima scivolò sul suo top,bagnandolo.Abby gli sorrise debolmente,accarezzandogli una guancia.
Austin cercò di sorridere,ma al posto di un sorriso gli uscì fuori una smorfia.Si sedettero sul divano,Abby in braccio lui,e fissarono il fuoco nel camino.Lui le sussurrò qualcosa al suo orecchio.
-Ti voglio.- Abby gelò,e deglutì,sempre guardando il camino.Si voltò lentamente verso di lui.
-Ma...- lui la zittì con un bacio.Lei chiuse gli occhi,portò una mano sul suo collo,e mosse la testa.Un colpo di tosse,li costrinse a fermarsi.
Si voltarono infastiditi e...







                                                                                                                  












Aw salve a tutte ** La gif di Richard è FA-VO-LO-SA.
OK BASTA AAHHAHAHAHAHAHHAH lol
Cooomunque...non ho ANCORA ricevuto nessuna recensione nel precedente capitolo,ma io aspetto e spero uu 
Spero che questo vi piaccia,e nel caso sia così lasciate una recensione c:
Baci
Giulia

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Capitolo 7
*** Chapter 7 ***


                                                                                  




 
Dal capitolo 6...

-Ma...- lui la zittì con un bacio.Lei chiuse gli occhi,portò una mano sul suo collo,e mosse la testa.Un colpo di tosse,li costrinse a fermarsi.
Si voltarono infastiditi e...


Jade li osservava seria dalla porta.Austin abbassò lo sguardo a terra,e si grattò il capo.La donna fece segno a Austin di seguirla in cucina.
Quando si allontanaro,chiusero la porta e la donna vi si appoggiò di spalle.Austin ruppe il ghiaccio,sospirando.
-Senti mamma,non volevo,ok?- Sospirò anche Jade,e andò a sedersi stancamente su una sedia.Socchiuse gli occhi,portandosi una mano alla fronte,e poi
li riaprì,guardando il figlio.
-Austin,non mi dispiace che a te piaccia Abby.Solo che non è il momento.- disse,con un fil di voce.Austin deglutì,e le prese le mani.
-Ma..-
-Non voglio che ci siano effusioni d'amore in casa,per ora.Chiaro?- sbottò la donna.Austin abbassò il capo,e annuì debolmente.Quando fece per uscire dalla cucina,Jade
lo bloccò.
-Ah,Austin.- lui si voltò,e la guardò corrucciato.
-Non andare all'università per ora,ho bisogno di te.- Austin gli sorrise debolmente,e poi uscì definitivamente.
Non sapeva come si sarebbe comportato con Abby.Sua madre era stata chiara: niente effusioni d'amore in casa.Allora come doveva fare? Non ci riusciva.
Non ci riusciva a stare,senza quelle labbra perfette.Arrivò in salone,dove c'era Abby.Lei lo guardò dispiaciuta,e si alzò per andargli incontro.
-Abby.. io credo che possiamo finirla qua.- disse,a denti stretti.Abby trasalì.
-Ma,non è neanche iniziata! Ecco,lo sapevo,sei uguale a tutti gli altri.- disse fredda lei.Austin aprì la bocca per replicare,ma la richiuse subito.Abby scosse la 
testa amareggiata e marcìò furiosa verso la sua camera.
Si chiuse dentro,e si gettò a faccia in giù sul letto.
-Perchè non me ne va mai una giusta?- urlò,soffocando i singhiozzi nel cuscino.Il cellulare intanto vibrò,e lei,in un momento di nervosismo,lo lanciò,facendo cadere sul pavimento.
Non voleva sentire nessuno.Neanche sua mamma,e Chris.


Austin rimase in salotto,fermo.A fissare il vuoto.Aveva combinato un bel casino.Adesso Abby,sicuramente non avrebbe voluto più parlargli.
Jade entrò nella stanza,e mise un braccio attorno alla spalla del figlio.
-Sai che erediterai tutto,vero Austin?- lui annuì.Ma in realtà non gli importava proprio niente dell'eredità.Tolse il braccio della madre dalla spalla,e andò da Abby.Deciso a chiarire tutto.
Bussò con forza alla porta,ma non ebbe risposta.
-Abby,Abby apri!- urlò.
-Vattene.- si sentì urlare dalla camera.Allora sbuffando,diede una spallata,e la porta cadde giù.Abby lo guardò terrorizzata.
-Avevo detto di andartene!- esclamò,scendendo dal letto.Lui serrò i pugni e avanzò verso di lei.
-Dobbiamo parlare.- lei voltò il viso verso un'altra direzione,ma lui la costrinse a guardarlo.
-Guardami negli occhi e dimmi che non ti piaccio.- disse lui.Abby lo fissò perplessa.
-Ma cosa?.- disse confusa lei.Lui la zittì,mettendole l'indice davanti la bocca.
-Dimmelo.- insistette lui.Abby si schiarì la voce,guardò i bellissimi occhi scuri di Austin,e rimase come imbambolata.
-Tu..non mi piaci.- balbettò.Austin sorridette sghembo,e si scompigliò i capelli.
-Stai mentendo.- disse convinto di sè stesso.Abby strabuzzò gli occhi,e divenne rossa in viso.
-Cazzo Austin,ti ho detto che non mi piaci!- urlò lei.Questa volta,Austin rimase sbalordito.Gli era sembrata sincera.
-Sei una stronza.- mormorò a dentri stretti.Uscì dalla porta,sbattendola forte.Fece tremare tutti i quadri del corridoio e scese furioso.Afferrò la giacca e le chiavi della macchina.
Jade,andò verso di lui preoccupata.
-Ritorno dopo.- le spiegò lui.La donna annuì,e appena Austin uscì dalla villa,si portò due mani alla testa.Era un periodo davvero brutto per i King.




Austin correva veloce,per le strade della California.Avevano ragione,i suoi amici. "L'amore ti rovina,è tutta una perdita di tempo.Esci e divertiti" continuavano a ripetergli Cody e Jack.
Così premette il piede sull'accelleratore,e abbassò il finestrino,lasciando che il vento gli scompigliasse i capelli.Non sapeva dove stava andando.
Sapeva solo che voleva stare un pò da solo,lontano da tutti e soprattutto da Abby.Quella ragazza era la sua rovina.Non era mai stato così.
Era diventato perfino gentile.Mentre prima era stronzo,senza cuore e pagava le puttanelle in mezzo alle strade per farlo godere almeno una notte.Proprio in quel preciso istante,vide in lontananza
un gruppetto di persone affollate in un punto.Sorrise malizioso,già sapendo di cosa causa era la folla.Si avvicinò con l'auto alla folla,che appena vide il ragazzo si agitò ancora di più.
Una brunetta gli si avvicinò,sfoderano dei cortissimi pantaloncini inguinali.Si passò una mano nella sua intimità,e si leccò le labbra.Austin le guardò la profonda scollatura.
-Quanto vuoi?- le chiese.La ragazza,si allisciò i capelli bruni,e sorrise maliziosa.
-Cento dollari,e faccio tutto.- Austin,le aprì lo sportello e le fece cenno con la mano di salire.Le altre ragazze ridacchiarono sguaiate,e incitarono l'amica ad andare.
La brunetta salì,e Austin partì a tutta velocità per andare in un posto che conosceva benissimo.Quandò arrivarono a destinazione,fece uscire la ragazza dall'auto e camminò sulla sabbia fredda.
La fece stendere sulla sabbia,si sdraiò sopra lei,e iniziò ad accarezzarla per tutta la lunghezza del suo corpo.
-Come ti chiami?- ansimò,nascondendo il viso nel suo collo.La ragazza emise un gemito di piacere,ed affondò le mani nei capelli neri di Austin.
-Alyssa.- disse a fatica.Austin le tolse la maglia,gettandola lontano da loro.Fissò il seno sodo e alto,e lo leccò sensualmente.Alyssa ansimò più forte.
-Io sono Austin.- disse lui.Dopodichè,strappò via i pantaloncini cortissimi della brunetta,e con essi anche le mutandine di pizzo nero.Austin si leccò le labbra,e afferrò le cosce di Alyssa.
Incominciò ad esplorare centimetro per centimetro il corpo della ragazza,che ansimava il suo nome.
Poi,infilò due dita.
-Cazzo,Austin..- disse con voce strozzata Alyssa.Aumentò la velocità delle dita,e prima che la ragazza venisse urlando il suo nome,le uscì,leccandole.
-Adesso tocca a te,piccola.- disse,facendole l'occhiolino.La ragazza,seppur contraria,si sedette a cavalcioni sopra lui.Spogliò Austin,e rimase interdetta,alla vista della sua erezione.
-Wow.- mormorò a bocca aperta.Lui le cinse i fianchi,e lei iniziò a muoversi.
-Al...- mormorò lui.Velocizzò i movimenti,finchè Austin non arrivò ad urlare il suo nome.Alyssa sorrise soddisfatta,e lo prese in bocca.Austin,spalancò gli occhi,e si morse le labbra.
Guidò con la mano la testa della ragazza,incitandola a continuare.Ancora una volta rigettò il suo liquido dentro la bocca della ragazza,che ingoiò.Avevano i respiri affannati,lei poggiò la testa sul suo petto
Sentiva il cuore di Austin battere fortissimo,e alzò il viso per guardarlo in faccia.Sembrava stesse per piangere.
Alyssa aggrottò la fronte,e scese da lui,mettendoglisi accanto.
-Che succede? - gli chiese.Lui si asciugò con il pollice una lacrima che gli scese sul viso.
-Niente.Tieni i soldi.- disse lui,tirando fuori dal portafogli una banconota.La brunetta prese soddisfatta il denaro,riprese i vestiti e si vestì,Austin fece lo stesso.
Dopodichè,camminò con Alyssa verso la sua auto nera,e partì a tutta velocità.Arrivò al posto dove aveva incontrato la ragazza,e la fece scendere.
Il gruppetto ululò,vedendo il viso rosso e i capelli scompigliati del ragazzo,ma lui non sembrò farci attenzione.Così salutò Alyssa con un cenno del capo,e partì per la strada di casa sua.
Al ritorno,cercò di non fare troppo rumore con le chiavi,dato che era l'1.00 passata di notte.Entrò nell'ingresso buio,cercando a tentoni l'interruttore,e quando lo trovò tirò un sospiro di sollievo.
Sollievo che durò poco,poichè c'era Abby con tracce di trucco nero sulla faccia,e con le braccia conserte,che lo guardava fredda.
-Dove sei stato?- mormorò.
 




                                                                                                              
                                                    



Hola chicasssssssssssssssssssss.
Sono una grande,ho pubblicato tre capitoli in un giorno *o* AHAHAHAHAHHAAHAHAHAHAHAHHAHAHAHA loooool
Ringrazio sempre quella povera ragazza che recensisce ogni volta,prometto che gli farò una statua...tanto vado al liceo Artistico lol
Comunque,spero vi piaccia la storia e i personaggi,io mi sto affezzionando ad Abby c':
RECENSITEE,E' UN ORDINE OuO lol
Baci
Giulia

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Capitolo 8
*** Chapter 8. ***


                                                                            



 
"Al ritorno,cercò di non fare troppo rumore con le chiavi,dato che era l'1.00 passata di notte.Entrò nell'ingresso buio,cercando a tentoni l'interruttore,e quando lo trovò tirò un sospiro di sollievo.
Sollievo che durò poco,poichè c'era Abby con tracce di trucco nero sulla faccia,e con le braccia conserte,che lo guardava fredda.
-Dove sei stato?- mormorò."


-Non ti interessa - sussurò lui.Gli passò accanto,e salì seguita da lei per andare in camera sua.
-Ok,come vuoi tu.Se vuoi,non ci parliamo neanche,ti va?- disse sarcastica lei.Austin sbuffò scocciato,e le chiuse la porta in faccia.
Abby ci rimase male.Girò le pantofole (?) e andò ciabbatando furiosa in camera sua.
-Io lo odio.- esclamò,strappando un cuscino.Si scostò alcuni capelli che le ricadevano davanti gli occhi,e si gettò a letto.


La mattina dopo,si svegliò un pò più tardi del solito.Spalancò gli occhi,togliendosi le coperte di sopra,e partì come un razzo verso il bagno.
Si spogliò del pigiama,ed entrò dentro la doccia.
-Abby,vieni con me?..- urlò una voce maschile.Abby non sentì,poichè aveva acceso la radio,e stava canticchiando una canzone.
Austin,non ottenendo risposta,andò sbuffando verso il bagno.La porta non era a chiusa,così la cercò là.
-Abby,sei...oddio.- esclamò,intravedendo dalle pareti trasparenti il corpo nudo di Abby.Abby,sentendo strillare Austin,spense la radio,e si voltò furiosa
verso il ragazzo.
-ESCI SUBITO DI QUI!- strillò a pieni polmoni.Austin ridacchiò,e sgattaiolò fuori dal bagno,chiudendosi la porta alle spalle.
Intanto si appoggiò al letto della ragazza.Si morse il labbro inferiore,e scosse la testa sorridendo.Poco dopo uscì Abby,con un accappatoio avvolto al corpo,che le ricopriva a malapena
il sedere.Si tenne stretta al corpo l'accappatoio,e andò verso l'armadio.Fischiettò un motivetto per non parlare con Austin.
-Dai Abby,per quanto non mi parlerai?- le chiese,rompendo il ghiaccio.Lei tenne a distanza da se un vestito bianco.
-Shh,mi distrai.- mormorò,riposando l'abito.Austin alzò gli occhi al cielo,si alzò dal letto e venne a mettersi dietro lei.
-Scusa piccola.- gli sussurrò all'orecchio.Abby rabbrividì.
-Non sono la tua piccola.E adesso vattene.- disse calma,fissando intensamente gli occhi neri di Austin.Le indicò con il braccio un punto vago della stanza,e lui,ridacchiando,glielò spostò.
-La porta è di là- gli rispose,strizzandole l'occhio.Quando Austin uscì,finì di vestirsi,prese la borsa contenente i libri,si ravvivò i capelli,e scese di fretta dalle scale.Incontrò Jade,all'ingresso
che parlava al telefono.Venne a darle un bacio sulla guancia,e scappò in macchina.
Austin rimase a sbirciare dalla finestra,ma,vedendo la madre camminare verso lui,richiuse la tenda,e andò a sedersi sul divano tossendo.
-Abby l'ha presa bene.- disse infine,sorseggiando il tè che aveva in mano.
Certo mamma,l'ha presa benissimo.Non puoi immaginare quanto ha riso quando le ho detto quelle cose.- pensò Austin,grattandosi il collo.
-Ehm..si.Adesso scusami,ma vado.- disse lui.






Abby entrò all'università,con diversi fascicoli in mano.Quella mattina avrebbe dovuto dare un'esame di ammissione,e le conveniva ripassare qualcosina se voleva prendere un buon voto.
Camminò verso il suo armadietto,tenendo sempre lo sguardo ai fogli,e andò a scontrarsi contro una persona.
Vide dei cosmetici per il viso per terra.
-Oh,ciao Abby.- esclamò Vicky,chinandosi per rimettere dentro la borsetta i trucchi.Abby l'aiutò.
-Ciao Vick,oggi abbiamo l'esame,ricordi?- la informò,aprendo l'armadietto.Vick si sbattè una mano alla fronte.
-No,cazzo l'avevo dimenticato!- un gruppetto di ragazzi si girò per guardare chi facesse tutto quel baccano,e lei li fulminò con lo sguardo.Abby ridacchiò,aprì la sua borsa
e ne tirò fuori una scatolina.
-Qua ci sono tutte le risposte,sapevo l'avresti dimenticato.- disse,con un sorrisetto furbetto.Vick ricambiò l'occhiatina,e prese la scatolina.L'aprì,e gettò le braccia al collo dell'amica,vedendo 
il contenuto.
-Abby sei fantastica!- urlò.
-Si ok,Vick,lasciami.- balbettò.Vick la lasciò andare,sorridente,e Abby si massaggiò il collo.
-Allora?- chiese Vick.Abby aggrottò la fronte,sorridendo perplessa.
-Allora cosa?- Vick si guardò intorno,sbuffando.
-Dai Abby,lo so che sbavi dietro ad Austin! Allora,l'avete fatto?- urlò l'amica.Abby si precipitò a tapparle la bocca.
-Zitta,Vick! No,e comunque no.- sbottò acida.Posò dentro l'armadietto i libri che non le servivano,e lo richiuse.
-Ok,sta calma.- borbottò Vicky.Il professore di Letteratura,il Signor. Campbell,passò accanto alle ragazze,e gli mise intorno alle spalle le due braccia.Le ragazze girarono all'unisono
lo sguardò verso l'uomo.
-Allora ragazze,pronte per l'esame?- chiese,bello pimpante.Vicky mormorò qualcosa,ed Abby le lanciò un'occhiata,sorridendo falsamente al professore.
-Oh si,certo prof,prontissime.- annuì convinta.Il professore diede due leggere pacche sulle spalle delle ragazze,ed annuì soddisfatto.
-Bene,mi fa piacere.Ci vediamo tra un pò in classe.- concluse,salutandole con la mano.
Abby tirò un sospiro di sollievo,e poggiò la schiena agli armadietti.
 -Che intendi fare?- le chiese Vick,seguendo con lo sguardo un ragazzi passatogli accanto.Abby rimase perplessa.
-Riguardo che?-
- Dai Abby,non fare la finta tonta.Tu piaci ad Austin.- disse felice.Abby scosse la testa.
-Non è vero.Io non piaccio a nessuno.- rispose lei.
-Zitta e lascia fare a me.Oggi vieni a casa mia,e non accetto un no come risposta.- disse Vick,decidendo per Abby.Lei tentò di protestare,ma non ci riuscì,poichè pocodopo richiuse la bocca.
Seguì,sconfitta,Vicky che andava verso l'aula di letteratura,e prese posto accanto all'amica.Alex,agitò la mano per farsi vedere,ad Abby accennò appena un sorriso.Il professore iniziò a distribuire
i compiti in tutte le file.Appena arrivò in quella di Abby,le diede il foglio e le strizzò l'occhio.La ragazza girò il compito,e vide che era stato scritto un messaggio.
Lo lesse tutto,e impallidì.
-Ehi Abby,tutto bene?- chiese preoccupata Vick.Abby annuì,e girò immediatamente il foglio.Intanto,il suo cellulare vibrò nella tasca.Sbuffò e lo sfilò,stando attenta a non farsi vedere da qualcuno.

Da:Austin.
Esci fuori.

Abby roteò gli occhi,e fece vedere il messaggio all'amica,che sorrise maliziosa.
-Forza,vai!- le sussurrò ridacchiando.Abby alzò la mano,e chiese al professore di poter uscire.
Quando uscì,vide il corridoio vuoto,si guardò intorno per vedere se ci fosse qualcuno.Ma le vibrò il cellulare.Questa volta era una chiamata.

#Che vuoi? Sono all'università,muoviti!- 
#Volevo chiederti se questa sera usciresti con me.Voglio farmi perdonare.-
Abby,sgranò leggermente gli occhi.
#Non lo so,Austin.-
#Per favore!- la implorò lui.Lei si morse il labbro inferiore,e roteò gli occhi.
#Ok,va bene.Adesso devo andare.-

Abby appoggiò la schiena contro un'armadietto,e socchiuse gli occhi.Gli sembrava che la sua vita fosse diventata un'inferno da quando c'era Austin.Le aveva procurato solo pianti inutili e problemi.
Guardò il polso,e leggendo l'orario,si precipitò subito in classe,per terminare l'esame.
-Allora? Che ti ha detto?!- sussurrò Vicky.Abby prese una penna e scarabocchiò su un foglio per provarla.
-Stasera vuole uscire con me.Mi serve il tuo aiuto,Vick.- rispose lei,guardandosi i jeans strappati.Vick si allontanò con una mossa teatrale i capelli dal viso e annuì.
-Se no a che servono le amiche?-

Il pomeriggio, Abby fu ospite a casa di Vicky,e subito dopo aver mangiato un boccone,andarono nella camera di Victoria e si chiusero a chiave.
Lei aprì il suo grande armadio,e dopo un'attenta ricerca,uscì fuori un abito molto corto e beige,e un paio di tacchi neri.Abby spalancò gli occhi,e agitò la testa.
-No,no e no.Non se ne parla nemmeno.- disse,alzandosi dal letto e facendo per uscire.Vicky gli diede uno spintone,che la fece ricadere sul letto.
-Shh,sta zitta,che sarai bellissima.- affermò,aprendo la trousse.Fece sedere Abby su una sedia,e iniziò a truccarla.
Ogni tanto Abby apriva un occhio,e diceva cose del tipo "Ma non sarò troppo volgare?" Vicky,sbuffò per togliere davanti ai suoi occhi il ciuffo di capelli,e scosse la testa.
-Abby sta un pò zitta! Sei perfetta.- esclamò.
Dopo ben tre ore Abby fu pronta.Si guardò allo specchio,con una smorfia sul viso e si lisciò l'abito che le arrivava a metà coscia.Si girò preoccupata verso Vicky.
-E se non piaccio ad Austin?-
-Se certo.Sei da scopare Abby,davvero.- le rispose seria l'amica.Abby accennò un sorriso, e guardò il suo cellulare,attendeva con ansia una chiamata di Austin.Che arrivo dopo qualche secondo.
Abby trattenne a stento un gridolino stridulo,e rispose.

#Dove sei?- le chiese lui.Lei si sciolse sentendo la sua voce calda e soave.
#Da Vicky.- mormorò.
#Passo tra 5 minuti.-
Abby chiuse sorridente la chiamata,posò il telefono sulla pochette,e guardò raggiante l'amica,che stava finendo di truccarsi.
-Passa tra cinque minuti,Vick!- esclamò.Vicky sorrise guardandola dallo specchio,mise il rossetto,e boccheggiò.
-Bene,splendore.Va e divertiti.- disse semplicemente lei.All'improvviso il viso di Abby si incupì,e Vicky aggrottò la fronte.
-Che succede?- le chiese preoccupata.Prese in mano una ciocca di capelli e la lisciò.
-Il professore...........- 


 


                                                                                  















SO DI ESSERE UNA STRONZA MUAAHAHAHAAHHAHAHAAHHAHAHA.
Volevo lasciare un pò di suspence OuO Secondo voi,qual'era il messaggio del professore? lascio la parola a voi uu
Beneeee,recensite come sempre,fatelo per zia Giulia (?) lol
Baci
Giulia

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Capitolo 9
*** Chapter 9. ***


                                                              








"-Il professore...........- "


-Cosa il professore? Abby mi preoccupi!- disse Vicky,cercando di convincere Abby a parlare.Abby scosse la testa e fece un sorriso.
-Nulla.Nulla Vick,grazie di tutto,ci sentiamo domani.- disse lei,cercando di evitare il discorso.Scese di fretta le scale,aprì la porta,e vide la macchina nera
di Austin con lui dentro.Abby cambiò il suo sorrisone di prima con uno sguardo freddo.Lui la vide,e aprì di fretta lo sportello scendendo dall'auto.
-Wow,sei stupenda.- esclamò lui,squadrandola dalla testa ai piedi.Abby fece una smorfia,e si affrettò a salire in macchina.
Non parlarono per tutto il tragitto.Quando Austin cercava di attaccare discorso,lei faceva finta di messaggiare con il cellulare.Così non parlarono
finchè arrivarono a destinazione.Austin le aprì lo sportello,ed Abby si guardò intorno.
L'unica cosa che vedeva era solo il mare buio e freddo,qualche candela sparsa intorno alla sabbia,e un tavolo apparecchiato.Si voltò verso Austin.
-Hai fatto tutto questo per me?- gli chiese.Austin annuì e la prese per mano.Abby si tolse i tacchi,e camminò a piedi nudi sulla sabbia fredda.
Lui la fece accomodare a tavola,poi si sedette di fronte a lei.
-Abby ti prego,scusami.Sai mia mamma com'è.- tentò di giustificarsi lui.Abby si morse il labbro inferiore.Forse,molto forse,avrebbe dovuto capire la situazione.
Insomma,il signor King stava per morire,e lei pensava solo e soltanto a baciare Austin in tutte le parti della casa? Sua madre aveva ragione,e lei aveva sbagliato a reagire
così.
Lei sospirò,appoggiò la sua mano sopra quella di Austin,e gli sorrise.
-No,invece devo essere io a scusarmi.Mi sono comportata come una bambina.- mormorò lei.Austin rimase sorpreso.
-Diciamo che abbiamo sbagliato entrambi.- concluse lui sorridendo.Abby scoperchiò il piatto,e iniziò a mangiare.
Tra le risate,le chiacchiere e a volte anche silenzi imbarazzanti,finirono la cena,e andarono a distendersi sopra la sabbia per guardare le stelle.
Abby appoggiò la testa sulla sua spalla e si strinse di più a lui,assaporando il dolce profumo che emanava lui.
-Sai,Abby..in un certo senso mi hai cambiato la vita.- disse Austin,facendo sussultare Abby.
-Ah,davvero?- chiese Abby.Lui abbassò il viso verso quello della ragazza,e gli sorrise.
-Si.-
Abby non fiatò più,si limitò a stringersi al corpo di Austin,e a guardare il cielo scuro.
-Stavo pensando di andarmi a cercare un lavoretto.- disse calma Abby.Austin si ritrasse velocemente da lei,e la guardò sconvolto.
-Abby ma non c'è bisogno.Finchè starai a casa mia penserò io a te.- mormorò lui.Abby si alzò,scrollandosi la sabbia di dosso,e sistemò i capelli.
-Non voglio darti problemi.- disse lei.Austin le prese violentamente il fondoschiena con una mano,facendola avvicinare a lui.Abby deglutì e abbassò lo sguardo.
-Non sei un problema.- le sussurrò lui.Le sue labbra cercavano di impossessarsi di quelle Abby,i suoi occhi sembravano vogliosi di averla.Abby capì le intenzioni di Austin,e
poggiò la mano sul suo petto facendolo allontanare.
-Torniamo a casa?- domandò timida lei.Austin annuì,e l'accompagnò alla sua auto.


Austin infilò le chiavi nella toppa,e aprì silenziosamente la porta per non farsi scoprire.L'ingresso era buio,Austin prese Abby dal sedere,e la sbattè selvaggiamente
al muro.Le sue mani vagavano nei capelli neri di Austin,le sue labbra lo mordevano.Abby intrecciò le gambe al busto di Austin,e si lasciò andare al tocco delicato di lui.
-Austin,non ora..- sussurrò lei.Austin sembrò non farci caso,e continuò a leccarle il collo.
-Dai..- insistette lei.Lui le si allontanò contrariato,e la fece scendere.
Salirono le scale,e si chiusero nella camera di Austin, a chiave.Lei si spogliò del vestito e si coricò,seguita da Austin,che le mise un braccio attorno alla vita
facendola totalmente aderire al suo corpo.Lui diede un occhiatina al corpo girato di spalle di Abby.
-Hai un bel culo,piccola.- disse lui.Abby gli diede una gomitata,colpendolo in pieno stomaco.
-Buonanotte tesoro.- cinguettò sarcastica Abby.Austin ridacchiò,strinse forte la sottile vita di Abby,e si addormentò,sotto effetto del suo inebriante profumo.


Il cellulare di Abby continuava a squillare e ad illuminarsi ripetutamente,finchè Abby non si svegliò.Cercò con la mano il telefono,lo trovò a terra.
Si mise a sedere sul letto,stando attenta a non svegliare Austin e rispose.

#Si,pronto?-
#Abby sono Chris,ti prego devi tornare.La mamma è ricoverata.- urlò disperato il ragazzo.Abby sbarrò gli occhi,scese subito dal letto
e andò a prendere i vestiti gettati per terra.Austin intanto si svegliò,sbadigliò e guardò assonnato Abby,che si vestiva in fretta.
-Ehi piccola,che succede?- chiese con la voce impastata dal sonno.Abby gettò il telefono sul letto,indossò le ballerine,e prese la borsa.
-Devo partire,mia mamma sta male.- gli spiegò lei.Austin sbarrò gli occhi,e si alzò dal letto.Prese i jeans e la maglia gettati anch'essi per terra,e li indossò velocemente.
Abby gli lanciò un'occhiata perplessa.
-Non ti lascio sola,partiamo subito.- spiegò lui.Afferrò una mano di Abby,e si precipitarono giù per le scale.Jade era seduta a fare colazione,e quando li vide sfrecciare veloci 
verso il giardino,si alzò da tavola,e si grattò confusa il capo.
Appena furono in macchina,si allacciarono la cintura di sicurezza,e partirono a tutta velocità.
-Come facciamo con i biglietti?- domandò esasperata Abby.Lui spinse il piede sull'acceleratore,e guardò i specchietti retrovisori.
-Fidati di me.- mormorò lui.
In pochissimo tempo arrivarono all'aeroporto,Austin parlò con un'uomo,che si guardò intorno sospetto,e li fece passare.Presto furono sopra l'aereo.
Austin stringeva la mano di Abby,che non sembrava per niente spaventata.Era perlopiù fredda.
-Cos'ha tua mamma?- osò chiedere Austin.
-Chris non ha voluto dirmelo.- disse lei.Era gelata come il ghiaccio.
-Non sei preoccupata?- gli domandò ancora lui.Lei si voltò con estrema calma verso lui,lasciando far vedere un sorrisino.
-Sono abituata Austin.- affermò lei.Lui tacette,e si guardò intorno.Una ragazza bionda emise un gridolino acuto,e lo salutò con la mano.Austin fece una smorfia,e alzò
la sua mano intrecciata a quella di Abby,la ragazza abbassò lo sguardo,delusa.
Una volta atterrati,Abby mostrò la via della sua vecchia casa,lui seguì alla perfezione le indicazioni,e appena arrivarono alla vecchia villetta a due piani,posteggiò l'auto.
Chris,era in giardino,e gesticolava,col telefono poggiato tra l'incavo del collo e la sua guancia.Appena vide arrivare Abby,mano con la mano con un ragazzo,lasciò cadere
il telefono sull'erba,e li fissò senza dire niente.
Abby avanzò verso di lui,lasciando la mano di Austin.Presa d'istinto abbracciò il fratello,e gli strofinò forte la schiena.
-Abby..tu...non mi hai detto...- disse lui,indicando con il mento Austin,che si grattò il collo imbarazzato.Lei annuì,e gli diede un bacio in guancia.
-Lo so Chris.- mormorò lei.Ritornò da Austin,che le mise un braccio intorno al collo,e guardò dispiaciuta Chris.Lui sembrò sorridere,che poi era un sorriso anche falso
e li invitò ad entrare dentro.
Li accompagnò in cucina,e li fece sedere.
-Cos'ha la mamma?- domandò Abby.Chris fece cadere il bicchiere con l'aranciata per terra,che si frantumò in mille pezzi.Abby si chinò subito verso terra.
-Oh,ti aiuto.- si affrettò a dire,raccogliendo i pezzi di vetro per terra.Ma si tagliò un dito,e urlò dal dolore.
-Abby,sempre la solita.- disse Chris,che prese da uno sportello un cerotto.Lei lo mise sulla ferita e si sedette di nuovo accanto ad Austin,che la guardava preoccupato.
Finalmente Chris si sedette a tavola,di fronte loro,e li guardò serio.
-La mamma,ha portato a casa un'uomo,e dopo un pò l'ho sentita urlare.Sono andato a vedere cosa stava succedendo,e l'ho trovata sanguinante per terra.-
spiegò il ragazzo,incrociando le mani.Abby sbiancò,così come Austin.
-E adesso?- chiese timidamente Abby.Chris si portò le mani alla faccia,e sospirò.
-Adesso sta bene,non è in pericolo.Abby devi aiutarmi a farla uscire da questo giro di sesso e droga.- la implorò lui.
Abby in realtà poteva fare ben poco.Per quanto volesse bene a sua mamma,non sarebbe mai riuscita a tirarla fuori dalla prostituzione e dalla droga.Si morse il labbro inferiore,e guardò
angosciata il fratello.
-Chris lo sai che non posso fare granchè.L'ultima volta che l'ho fatto è finita pure male.- disse lei,abbassando la voce e lo sguardo insieme.Austin fissò entrambi interrogativo.
-Cos'è successo?- disse,in tono dubbioso.
Dopo che Abby gli raccontò l'ennesima disavventura della sua schifosa vita,Austin prese una valigia che aveva adocchiato all'ingresso,e l'aprì.
Chris gli si avvicinò,allargando le braccia in segno di confusione.
-Ehi,amico,che stai facendo?- domandò.Austin salì le scale a chiocciole,si guardò disorientato nel corridoio,e appena vide la scritta su una porta "Chris Room" l'aprì.
-Bingo.- esclamò,tirando dai cassetti i vestiti del ragazzo.Prese la roba e la scese giù.gettandola nella valigia.
-Mi spieghi che diavolo stai facendo?- esclamò Chris.
-Semplice,non voglio che abbiate problemi.Appena vostra madre starà bene,partirete per la California.- spiegò Austin.Chris sbarrò gli occhi,e guardò angosciato Abby,che sorrideva al 
ragazzo.Si fiondò tra le sue braccia,e lo baciò dolcemente sulle labbra.
-Sei un ragazzo d'oro,Austin.- sussurrò al suo orecchio.Chris tossì un paio di volte,giusto per richiamare l'attenzione.
-Si vabbè,le smancerie a dopo.Adesso andiamo da mamma.- propose il ragazzo.Afferrò gli occhiali da sole e il giubbotto di pelle,e si precipitò fuori con Austin e Abby.




Arrivarono a fatica all'ospedale,dato che la benzina stava per finire,e appena arrivarono tirarono tutti e tre un sospiro di sollievo.
Corsero velocemente verso un dottore,che era impegnato a conversare con altri colleghi.Abby toccò un braccio al medico,che si voltò aggrottando la fronte.
-Sarah Helbert.- disse con l'affanno Abby.L'uomo controllò la lista che aveva tra le mani,e gli disse dov'era sua madre.
Salirono al piano di sopra,aprirono la porta della stanza,e videro due lettini.Una donna era completamente ingessata,mentre l'altra era sua madre.
Chris e Austin rimasero fermi sulla soglia della porta,e solo Abby si avvicinò al letto.
Toccò delicatamente la mano immobile della donna,che al tocco aprì debolmente gli occhi.
-Abby..- disse con un fil di voce.
-Mamma.- 











Chris.
                       













 
CONTINUO A ESSERE STRONZA LO SO MUAHAHAHAHHAHHAHAHAHHHHA
e' PIù FORTE DI ME,devo lasciare suspence OuO hahahha lol 
ad ogni modo,recensite e fatemi sapere cosa ve ne pare,che ci tengo tanto :3
Baci
Giulia

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Capitolo 10
*** Chapter 10. ***


                                                         


Chris e Austin rimasero fermi sulla soglia della porta,e solo Abby si avvicinò al letto.
Toccò delicatamente la mano immobile della donna,che al tocco aprì debolmente gli occhi.
-Abby..- disse con un fil di voce.
-Mamma.- "
 
 
La donna,per quanto fosse debole,non smetteva di sorridere e ad accarezzare la mano di Abby,che teneva lo sguardo basso.
-Perchè ci fai questo?- sbottò.Sua madre trasalì.
-Lo sai perchè,tesoro.E' per il vostro bene.-mormorò lei.Abby spalancò gli occhi,e gettò le braccia al vento.
-Per il nostro bene?! Ma sai che vuol dire avere una mamma che fa la puttana?!- esclamò lei.Chris abbandonò l'entrata,e le si avvicinò toccandole una spalla.
Lei si scansò infastidita.
-Hai ragione,lo so. Ma era l'unico modo per tirare avanti.- mormorò lei,sull'orlo di piangere.Abby scosse la testa,la guardò amareggiata.Per quanto potesse volerle bene
non riusciva a perdonarla.Era bloccata.Arrivò addirittura a pensare che tutto quello che era successo negli ultimi anni fosse solo ed esclusivamente per colpa sua.
-Abby,dai andiamo..- mormorò Chris,prendendola per le spalle.La ragazza si voltò verso la donna,che a fatica riusciva a muovere le mani.
-Io e Chris stiamo studiando,non c'è più bisogno che lo fai.- disse gelida. Dopo che la squadrò interamente,uscì dalla camera,a testa alta.
Austin cercò di tenerle la mano,ma lei continuava a tenere serrati i pugni.
-Per quanto rimarrete qui?- domandò Chris.
-Non so,finchè tua mamma non si riprenderà.- rispose Austin.Abby sgranò gli occhi.
-Austin,tuo padre potrebbe morire da un momento all'altro,non dovresti essere qui con me!!!!.- esclamò.
Il ragazzo chinò il capo. Effettivamente,lui sapeva perfettamente in che condizioni era messo suo padre,ma non voleva lasciare Abby da sola.
Però,voleva anche trascorrere gli ultimi giorni con suo padre.Allora sbuffò,si scombinò i capelli,e guardò alternativamente Chris e Abby.
-Abby,mi prometti che mentre io sarò via,non farai nessuna cazzata?- le chiese,prendendola per i fianchi.Abby aggrottò la fronte.
-Quale cazzata? Non sono il tipo.- sbottò lei.Chris rise dietro le loro spalle,e diede una pacca ad Austin.
-Tranquillo amico,ci penso io per mia sorella.- Austin sembrò molto più rilassato,prese per mano Abby che continuava a guardarli confusa,ed uscirono
tutti insieme dall'ospedale.
La vita di Abby era un vero schifo.Non aveva mai avuto nessun amico,dato che era stata etichettata la "figlia della puttanella di Cross of River".E non solo lei aveva avuto una vita
semplice.Chris aveva fatto anche a cazzotti con alcuni tipi che offendevano in ogni modo possibile sua sorella e sua madre.Perlopiù,la loro situazione economica
non era delle migliori,e proprio come una ciliegina sulla torta,il padre li aveva appena abbandonati nel pieno della crisi.Chris aveva pensato seriamente di suicidarsi.Tanto,a chi sarebbe mancato
oltre ad Abby? Non aveva nessun altro su cui contare.Figurarsi poi la madre drogata.Poi però ci penso sù.Lasciare da sola,in questo schifo di mondo,quella povera creatura che
era stata costretta a subire tutte le torture più inimmaginabili,era davvero un'autentica follia.
-Chris,a che pensi?- domandò Abby,facendo capolino dal sedile posteriore.La guardò tramite lo specchietto centrale,e sorrise facendo finta di nulla.
-Nulla sorellina.- 


Quella sera,fu una serata abbastanza silenziosa.Nessuno fiatava se non per dire "Mi passi la coca?" .Chris osservò attentamente i due ragazzi.
Austin era un ragazzo ricco,a quanto le aveva detto sua sorella.E se lei si fosse fidanzata,e successivamente sposata con il ragazzo,avrebbe automaticamente ereditato tutto.
Scosse la testa.No.Non poteva compromettere la felicità di sua sorella.Se si amassero e si sposassero bene,altrimenti amen.
Abby si portò una mano alla fronte.
-Come faccio con gli esami?- urlò disperata.Era vero,come avrebbe fatto con gli esami? Ne mancavano altri due,prima di poter essere ammessa ufficialmente a Stanford.
-Potrei spiegare al presidente di questo piccolo inconveniente.- mormorò Austin,grattandosi il capo.Abby fece una smorfia.Aveva appena messo piede all'università,e già se ne era
andata.Bene,anzi benissimo,non poteva andare meglio di così.
Finiro la cena in silenzio,dopodichè Austin e Abby andarono a guardare la tv in soggiorno,mentre Chris salì in camera sua.
Appena si fu accertato di non essere spiato dalla coppietta,sfilò il cellulare dalla tasca,si sedette sul letto,e compose un numero.
#Amore! -sussurrò lui.Una giovane voce di donna,gli rispose sospirando.
#Tesoro.Come stai?- domandò stancamente la ragazza.Chris si morse il labbro inferiore.
#Sto bene cucciola.Ma tu? Com'è andato l'esame?- chiese curioso.
#Oh,grazie ad una ragazza bene.Mi ha passato tutte le risposte!- esclamò felice.Il ragazzo scosse la testa e sorrise.

Abby ed Austin erano comodamente accoccolati sul divano angolare a guardare un film horror.Qualche volta lei si lasciava scappare un gridolino,e sempre ogni volta Austin ridacchiava
e la prendeva in giro.
-Stupido,lo sai che ho paura.- disse lei,dandogli un colpo di cuscino nel braccio.Austin annuì compiaciuto,e la distese con un colpo secco sul divano.
-Lo so signorina Hall.- sussurrò,sfiorando con le sue labbra il collo fresco.Abby ridacchiò,si alzò da quella posizione e si risistemò i capelli.Guardò preoccupata le scale.
-Vado a vedere cosa sta facendo Chris.- suggerì lei,sbattendo rumorosamente le ballerine per il parquet.
Salì piano per non farsi notare,e sbirciò dalla porta semiaperta della camera di suo fratello.Girava intorno alla stanza,con l'orecchio poggiato all'orecchio,e rideva felice.
-Ti amo anche io cucciola,buonanotte.- disse il ragazzo,che chiuse la chiamata.Si guardò intorno divertito,e portò una mano sul petto.
Abby annuì maliziosa,e finse di bussare alla porta.Chris si guardò intorno spaventato.
-Chi è?- urlò nervoso.Abby ridacchiò.
-Sono Abby.- Entrò dalla porta,con il suo sorrisino sghembo,e Chris la fissò scocciato.
-Hai sentito tutto.- confermò.Abby annuì e sorrise,prendendo le sue guancie tra le dita.
-Il piccolo Chris è innamoratoooo.- scherzò lei,dandogli uno schiaffetto sulle guancie.Chris tolse la mano di Abby sul suo viso,e la invitò a sedersi a letto con lui.
-Come si chiama?- domandò lei,abbassando e alzando le sopracciglia velocemente.
-Victoria.- rispose sognante lui.Abby lo fissò perplessa.
-Victoria come?- chiese ancora.Lui la guardò della serie "Cazzo te ne fotte?"
-Harris.- Abby spalancò la bocca.Lui,era il fidanzato della sua unica e migliore amica? Questa era bella,davvero.
-Tu sai di essere il fidanzato della mia migliore amica?- esclamò Abby,balzando in piedi.Chris la guardò confuso.
-E allora?-
-Bha Chris,sei il solito sfigato.- concluse Abby,aprendo la porta.Lo lasciò solo,ed estremamente confuso in camera sua,mentre lei scese a raccontare l'accaduto ad Austin,che aveva una mano
davanti agli occhi e continuava a ripetere "No,non farlo! Te ne pentirai! Abby prese un cuscino che le era davanti,e glielo tirò.Il ragazzo urlò spaventato,e appena realizzò chi era
il presunto assassino venutogli alle spalle,tirò un sospiro di sollievo e si portò la mano al cuore.
-Abby sei una stronza,avresti potuto farmi venire un infarto.- urlò,ansimando.Lei si gettò a peso morto sul divano,e poggiò la testa sulle gambe di Austin.
-Sai chi mi ha fatto venire un'infarto poco fa? Quel coglione di mio fratello.- sospirò lei.Lui la incitò a raccontare.
-Sta insieme a Vicky.- disse in poche parole lei.Austin formò uno "Wow" con la bocca,ed Abby annuì comprensiva.
-Lo so,è stato uno choc anche per me.- 
-E noi?- sussurrò Austin ad Abby.Il suo viso era "lontano" massimo due centimetri da Abby,e lei continuava a umidificarsi le labbra con la lingua.
-Noi cosa?- domandò lei.Si perse nei fantastici occhi del ragazzo,erano così profondi.Non riuscì a fare altro che balbettare.
-Noi cosa siamo?- chiese ancora lui.Abby lo fissò perplessa.
-Esseri umani?- disse sarcastica.Austin sbuffò.
-Abby,sei davvero una frana- ammise lui.Lei mise su il broncio e fece la finta offesa.
-Ti odio.- mormorò.Austin si girò di scatto e inarcò le sopracciglia.
-Come hai detto?- le chiese.- guardami negli occhi e ridimmelo.- la sfidò lui.Sapeva che era quello il punto debole di Abby,e che lei non sarebbe riuscita  a resistere ai suoi occhi.
-Uffa,lo fai apposta!- sbottò lei.Lui l'abbracciò da dietro,e si poggiarono sul cuscino.Ogni tanto il silenzio veniva interrotto dai sospiri continui di Abby.Lui le baciò la guancia.
-A che pensi?-  Abby non si voltò.Era come se i suoi occhi si fossero bloccati in una direzione.





                                      

















ECCOMI TORNATAAAA.

Cioè ho 11 recensioni? Aw,ma siete dolcissime :3 Grazie!
Spero che il capitolo vi piaccia,come del resto anche la storia c:
Bene,non voglio annoiare,quindi vado via.Ci vediamo al prossimo capitolo.
Baci
Giulia.

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Capitolo 11
*** Chapter 11. ***


                                                              


 

"Lui l'abbracciò da dietro,e si poggiarono sul cuscino.Ogni tanto il silenzio veniva interrotto dai sospiri continui di Abby.Lui le baciò la guancia.
-A che pensi?-  Abby non si voltò.Era come se i suoi occhi si fossero bloccati in una direzione."


-A te.- rispose lei.
Austin deglutì.Sentiva il bisogno di farla sua.Se solo Abby non fosse stata così dannatamente seria..Le accarezzò i capelli,senza dire una parola.
Abby invece,si pentì quasi di averglielo detto.Lei sapeva,sapeva che Austin avrebbe voluto portarsela a letto,e lo voleva anche lei.Solo che non sapeva se fidarsi
veramente di lui. Infondo lo conosceva da qualche settimana.Si girò per guardare in faccia Austin,e notò che era rosso in viso.
-Sei..sei arrossito.- gli fece notare lei.
-Non è possibile.- affermò convinto.Abby allora gli toccò le guancie roventi,e poi la fronte.Aveva la febbre.
-Austin hai la febbre!- esclamò.Andò a prendere il termometro dalla credenza,ma non fece in tempo a richiuderlo,poichè sentì due mani avvolgerle i fianchi.
Si girò,già sapendo chi era stato a farlo,e si trovò labbra a labbra con Austin.Quel piccolo bacio casto che si diedero sulle labbra si trasformò in qualcosa di più passionale.
La lingua di Austin vagò per la bocca di Abby,giocando con la lingua di Abby.Lui,preso dall'euforia,le palpò il sedere,facendola gemere.I soli rumori che si sentivano
in quella stanza erano i loro respiri,divenuti irregolari.Lui la prese in braccio,facendole attorcigliare le gambe al suo bacino,e la gettò delicatamente
sul grande divano.Si distese piano su di lei,le sue labbra sfiorarono il collo divenuto bollente di Abby.La ragazza socchiuse gli occhi,e si lasciò andare.
In quel momento non gli importavano certe formalità,tipo la conoscenza o altro,in QUEL momento lo voleva suo,e basta.
Il ragazzo alzò il bordo della maglietta,e prese a fare con le dita disegni circolari sul suo ventre piatto,per poi scendere,sempre con estrema lentezza all'orlo della sua gonna.
Abby spalancò gli occhi,e si aggrappò alle spalle di Austin.Lui percepì la sua paura,e le sussurrò all'orecchio.
-Non ti farò del male,amore.- disse,lasciandogli baci umidi dalla base del collo fino alla mascella.Le sue dite giocherellarono con i bordi in pizzo delle mutandine bianche.
Lui le tolse lentamente,facendole scivolare sulle cosce lisce di Abby.Lei tremava,aveva paura.Perchè era vergine.A 18 anni.
Austin si tolse velocemente maglia e jeans,e rimase con i boxer neri,che Abby adocchiò.Si morse un labbro,guardando in basso con malizia.
Lui notò l'occhiatina maliziosa di Abby,e allora si tolse i boxer,rimanendo nudo davanti a lei,che sbattè le palpebre ripetutamente.Austin si appoggiò con una mano alla spalliera
del divano,mentre con l'altra vagava nelle sue cosce.Si fermò improvvisamente in mezzo,e cominciò ad accarezzarla,provocandole brividi.
Abby graffiava leggermente la schiena nuda di Austin,continuando a respirare irregolarmente.Poi,quando lui le infilò anche due delle sue dita nella sua intimità,si lasciò scappare
un gridolino acuto e una lacrima.
Austin la cullò dolcemente,e le sussurrò parole dolci al suo orecchio.
-Se ti faccio male dimmelo.- Abby annuì e chiuse gli occhi.Le dita del ragazzo si muovevano esperte dentro lei,provocandole inizialmente dolore,tanto dolore.Ma dolore che poi,si trasformò
in piacere.Il corpo di Austin era già sudato,come quello di Abby,e stringeva saldamente la mano alla spalliera del divano,per non pesarle.
Abby invece,strinse la schiena di Austin,e ansimò.
-Austin,ti prego...- mugolò lei.Prima che venisse,Austin tolse le dita,non voleva farla finita subito.Avrebbe voluto stuzzicarla un'altro pò.Abby lo guardò contrariata.
-Non ho finito.- disse malizioso lui.Divaricò le gambe di Abby ancora di più,nascondendo la sua faccia li in mezzo.Esplorò ogni centimentro della sua femminilità,con la lingua.
Abby non si era mai sentita così meravigliosamente bene in vita sua.Le pulsava il basso ventre,sembrava stesse per scoppiare,così tirò sopra di se Austin.
-Austin cazzo,fallo!- esclamò lei.Austin non lasciò la presa delle sue labbra contro quelle della ragazza,posizionò meglio il suo bacino contro quello di Abby,e spinse delicatamente.
già sapendo che era la prima volta per Abby.Inizialmente Abby gridò dal dolore,costringendo addirittura a far fermare Austin,che la guardò preoccupato.Le lisciò i capelli sudati
e la guardò comprensivo.
-Se...se ti fa così male,possiamo anche smettere.- balbettò lui,alzandosi da lei.Abby lo afferrò dal polso,e lo gettò nuovamente su di lei.
-No.- ansimò lei.Austin allora,rientrò in lei,questa volta muovendosi per farla abituare alla sua presenza.La ragazza parve rilassarsi di più,e questa volta iniziò ad urlare dal piacere.
Austin le tappò la bocca con la sua,per evitare che le urla svegliassero Chris.Le spinte si fecero più intense,più profonde,e il piacere di entrambi aumentò.
Il corpo di Austin si muoveva frenetico sopra quello di Abby.
-Austin....- disse lei,affondando le mani nei capelli morbidi e neri di Austin.
-Lo so.- disse con voce roca lui.Bastò un'altra sola spinta,per far gridare esageratamente Abby.Austin sorrise,si asciugò il sudore dalla fronte,e rotolò accanto a lei,respirando irregolarmente.
Abby si poggiò sul suo petto,e sentì il cuore di Austin battere forte,sembrava volesse uscirgli dal petto.Sorrise nella sua pelle.
-Sei mia.- le sussurrò,baciandole i capelli.Abby annuì,alzò la testa verso la sua e lo baciò.
-Ti ho fatto male?- chiese lui,scendendo dal divano per prendere una coperta,che poggiò sopra ad Abby.
-Giusto un pochino.- confermò lei.Il ragazzo si mise sotto la coperta,girò Abby su un fianco e le circondò la vita con il braccio,e si addormentarono,stanchi ma soddisfatti.



                                                                            ******************************************************************************

Chris scese sbadigliando dalle scale a chiocciola,già sapendo cosa lo aspettava in salotto.Vestiti,un reggiseno,e della biancheria intima erano  gettati per terra e prendevano il posto del pavimento.
Ridacchiò e scosse ripetutamente la testa.Decise di far dormire ancora un'altro pò i piccioncini,che sarebbero stati sicuramente stanchi.
Andò in cucina e preparò la colazione,riservandosi un caffè molto forte,per tenersi sveglio,dato che le urla di sua sorella non lo fecero dormire.Proprio mentre stava per rompere
un'uovo in padella,entrarono in cucina,i due ragazzi,ancora insonnoliti.Lui si voltò sentendo i passi avvicinarsi alla cucina,e li guardò sorridente.
-Altro che goodbye cellulite,goodbye verginità.- scherzò il ragazzo.Abby,imbarazzata,abbassò lo sguardo.Il ragazzo posò le uova fritta su un piatto,e si sfregò le mani.
-Dai Abby,le tue urla si saranno sentite per tutto il quartiere.- Austin mangiò avidamente la colazione,mentre Abby non toccò cibo.
-Scusa,non eri vergine?- insistette ancora Chris.Lei si alzò dal tavolo,e sbattè i pugni.
-BASTA CHRIS.-Austin e Chris si guardarono senza dire una parola,e videro andare via Abby.Austin fece per andarle incontro,ma Chris lo bloccò.
La seguì fino nella sua vecchia camera.
-Abby,abby aspetta!- le urlò,rincorrendola.Scaraventò con forza la porta e andò a sedersi sul letto accanto a lei.
-Lasciami.- disse fredda lei.Lui negò con la testa.
-No,dimmi che hai.- 
Lei sospirò,e si accoccolò sul petto del fratello.
-Mi sono sentita una puttana.-
-Se è per quello che ti ho detto,non farci caso,sai che sono un coglione.- disse lui,pentendosi di ciò che aveva detto a colazione.Abby scosse la testa e gli sorrise debolmente.
-No..cioè,si è anche un pò per quello.Però..bho...mi sento sporca.- disse lei,storcendo la bocca.
-Bhè,è normale.E' la tua prima volta.- le spiegò suo fratello,strizzandole l'occhio.Si alzò e le porse la mano,che lei afferrò,facendolo cadere sul letto.
Lui le fece il solletico,e le risate invasero la vecchia cameretta celeste.
-Tu l'hai fatto con Vicky?- chiese divertita lei.Chris fischiettò innocente.
-E' una bomba.Chiamala pure dea del sesso.- disse sognante lui.Abby gli diede una cuscinata in faccia,provocando altre risate.Il ragazzo riuscì a liberarsi dalla presa di Abby,e si alzò
porgendole seriamente la mano.
-Dai,Austin ti aspetta giù.-Abby prese la mano di suo fratello ed uscirono dalla camera.
Austin li aspettava preoccupato in cucina,e appena sentì i passi della ragazza e di Chris più vicini,si voltò verso le scale.Abby si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio,e lo guardò
timida.

                                                                             ************************************************************************************


Austin finì di vestirsi,prese gli occhiali da sole e le chiavi della sua auto,e si diresse verso l'ingresso.Abby continuava a guardarlo strinse,non voleva che se ne andasse.
Lui l'attirò a se,e le lasciò un bacio all'angolo della bocca.
-Mi manchi di già- mormorò lei,sulle sue labbra.Il ragazzo sorrise,e le accarezzò una guancia.
-Ci rivedremo presto,piccola.-lei lo salutò con la mano,lo guardò andare via e si richiuse la porta alle spalle,appoggiandovi la schiena e sospirando.
Il fratello era spaparanzato sul divano a bere una birra,e di tanto in tanto cambiava canale.
Abby iniziò a pulire,dato che quella casa,senza di lei,era diventata una tana per topi da quanta sporcizia c'era.In meno di un'ora pulì da cima a fondo le uniche quattro stanche che 
formavano la casa e si gettò stanca accanto al fratello,che non mosse un dito per aiutarla.Guardò triste la tv,che trasmetteva il telegiornale.
Una notizia la incuriosì particolarmene,e incitò Chris ad aumentare il volume.
La giovane donna del telegiornale mostrò alcune foto di..Austin.Si sporse ancora più avanti per osservare meglio.
-La coppia RebAustin è tornata di nuovo insieme? La ricca ereditiera di Long Beach,Rebecca Helless,sembra sia ritornata con il proprio ex,anch'egli ereditiere,Austin King.
E' vero amore,oppure una trovata pubblicitaria?
Chris spalancò la bocca,e quando si girò per vedere la reazione di Abby,non la trovò neanche più sul divano.Si portò le mani alla testa,e diede un pugno al divano.
Che gran casino.








         








Siccome molte ragazze si erano chieste perchè Abby era così dura con Austin,ho deciso di
accontentarle *o* Tadà! Contente? lol
Comunque,ringrazio davvero tantissimo le ragazze che hanno recensito,e anche quelle che hanno letto e basta :3
BASTA ME NE VADO,SONO DI TROPPO AHAHAHAHHHAH.
Baci
Giulia

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Capitolo 12
*** Chapter 12. ***


                                                               



Eccomi di ritornoooo.
Alloraaa,premetto che in questo capitolo inserirò dei POV di Austin e Abby,come mi ha suggerito una ragazza
per rendere piacevole e scorrevole la lettura.
Spero che la storia continui a piacervi...Bhe,c'è altro da aggiungere? No lol
Quindi ...buona lettura.
Giulia-
 
 
 
 
 
Abby*
Benissimo,potevo anche dire addio a tutti i miei sogni e alle mie illusioni.Austin era un puttaniere,e me ne aveva dato prova.
Mi ero appena seduta sul letto,e continuavo a rimuginare sulla "bellissima" notizia datami dal telegiornale.
Che schifo,mi aveva usata.La cenetta romantica,i modi dolci e carini che aveva con me,erano tutte cazzate.Lui non prova NIENTE per me.
E io avrei dovuto cercare di ficcarmelo in quella mia piccola testolina vuota.
Strappai tutte le foto che ci eravamo fatti,le strappai fino a farle diventare pezzettini minuscoli.
-Austin vuole la guerra? E guerra avrà.- sogghignai,gettandoli nella spazzatura.Mi guardai allo specchio.
Non andavo per niente bene.Dovevo assolutamente cambiare,e forse un taglio netto ai capelli e un bel cambio di look potevano migliorare la situazione.
Afferrai la mia borsa,e scesi di fretta le scale.
-Chris,io esco!- urlai in direzione di mio fratello.Che come al solito era seduto a poltrire sul divano con la birra in mano.
-Ciao sorellina.- disse lui,annoiato.
La mia auto,regalo di compleanno che mi aveva fatto Chris,stava a fare la muffa in garage,così la presi,per farle fare un giretto.Accesi la musica e portai il volume 
al massimo,mentre mi dirigevo verso il centro commerciale.
Una volta entrata,vidi un mucchio di gente chiusa li,il che mi risultò strano,data la bella giornata che c'era oggi.
-Oh,quello fa al caso mio.- esclamai,correndo verso un negozietto che vendeva roba dark.

 
 
 
Austin*
Non ci riuscivo cazzo,non riuscivo a starci senza.Il suo viso mi appariva anche mentre guardavo il cielo.
E poi...mi piace il fatto che si sia donata a me,mi fa sentire speciale.Improvvisamente mi ricordai di doverla chiamare.Composi
il suo numero,però il cellulare risultava spento.Aggrottai la fronte,e intanto aprì la porta di casa mia.
-Austin King!- urlò mia madre,facendomi paralizzare all'ingresso.
-Che c'è? Che ho fatto??- dissi io.Mi sventolò un giornale in faccia.
-Guarda qui! Da quando esci con Rebecca?- 
-Cosa?! Io non...- esclamai,sfogliando il giornale.Mi fermai davanti ai caratteri cubitali della notizia.
-Devo chiamare Abby.- dissi io,lasciandola li da sola.
Sono ufficialmente un coglione.Il telefono risultò acceso,questa volta,e dopo quattro squilli mi rispose.

#Austin.- il tono di voce era freddo,glaciale.
#Abby,ti prego,devi ascoltarmi io e Re...- 
#Non devi darmi spiegazioni.E' tutto molto chiaro.Mi hai usata per una notte,hai fatto di me una puttana,e adesso stai
con Rebecca.E' giusto così.
#Non capisci,è la stampa che inven...- mi chiuse la chiamata.Adesso ero doppiamente coglione.Mi gettai sul letto
contemplando il soffitto bianco.

-Austin!- gridò mia madre,dal piano di sotto.- ci sono Cody e Jack!-
mi alzai a fatica dal letto e aprì la porta,facendo sbucare fuori la testa.
-Falli salire!- urlai di rimando.I passi pesanti dei due ragazzi si avvicinarono alle scale,per poi salirle.Me li ritrovai davanti che sghignazzavano.
-We "cucciolotto"- mi diedero un cinque,che io ricambiai con non molta vivacità,e chiusi forte la porta,facendoli sobbalzare.
-Si dice in giro che stai di nuovo con Rebecca sonounagnoccaeloso Helless.- disse Cody,gettandosi sul mio letto.Fece volare la sua giacca di pelle per terra.
-Sono tutte cazzate,non è vero.- tentai di dire io.
-Ma sai che gli farei io,a quella la? La sfonderei in tutto il corpo!- esclamò Cody,mordendosi un labbro.
-Sempre il solito.Di questo passo resterai single per tutta la vita.- dissi io,mentre schiaffeggiavo la mano a Jack,che stava per prendere uno dei miei preziosi cd.
-Secondo me,ti sei rincoglionito con 'sto fatto di Abby.- appena sentì il suo nome,mi voltai di scatto verso lui,che rendendosi conto di aver detto qualcosa di troppo
cercò di rimediare balbettando.
-Non nominarla mai più!- gli urlai io.Indietreggiò fino a toccare la sbarra del letto,e deglutì.
-Scusa..- mormorò.
Mi sa che infondo infondo non aveva tutti i torti.Ero davvero diventato un pappamolle che pensa a sbaciucchiarsi la fidanzata? Bha,che schifo,dovevo tornare quello di prima.
-Domani facciamo tremare Stanford.- dissi con un ghigho.Jack e Cody,sghignazzarono e si diedero un cinque.
-Bravo amico,così ti vogliamo. Dai ci vediamo domani,dobbiamo scappare.- li salutai,e li accompagnai fino alla porta,e quando la richiusi mamma venne verso di me
con aria di rimprovero.Guai in arrivo.
-Austin,così facendo perderai Abby,e io lo so che tu non vuoi.- mi disse calma.Sbuffai e mi sedetti accanto a lei sul divano.
-Non capisci,non è vero che sto con Rebecca.Era una delle mie...- mi bloccai.Lei aggrottò la fronte.
-UNA DELLE TUE?! AUSTIN!- si alzò scandalizzata in piedi.Abbassai lo sguardo imbarazzato,e mi grattai il collo.
-Tu..tu usi le ragazze per...- balbettò.Annuì e la guardai dispiaciuto.Scosse la testa.
-No,non è possibile.Vado a raccontarlo a tutta la famiglia!- urlò,dirigendosi in cucina.Mentre io rimasi li,in salotto,su quel divano,dove io e Abby ci eravamo
scambiati coccole e baci.Ma adesso lei non c'era con me.
 
 
 
Abby*
-Ecco fatto,sono 30 dollari.- mi disse il parrucchiere.Gli porsi distrattamente i soldi,e lui mi salutò con un sorriso.
Mi affrettai ad uscire,era già sera,ed onestamente l'idea di dover girare da sola per le strade di Cross of River mi faceva un pò paura.
-Ehi bambolina.- qualcuno fischiò,mi fermai e mi voltai lentamente,verso il gruppetto di ragazzi che faceva versi di apprezzamento su di me.
-Che ci fai fuori a quest'ora?- un ragazzo moro mi si avvicinò.Io indietreggiai spaventata.Mi prese per i polsi,e si passò la lingua sulle labbra.
-La-lasciami.- mormorai,divincolandomi dalla sua presa.Lui ghignò e infilò la mano sotto la mia gonna.Scosse la testa malizioso.
-Zitta troietta.- mi sussurrò all'orecchio.Mi ritrovai tutti i ragazzi di sopra,a stento riuscivo a gridare,tant'era il terrore che avevo.
I loro ansimi,i loro gemiti,mi facevano tutte cose schifo.E il solo pensiero che qualcun'altro potesse abusare di me mi faceva venire i brividi.
-Andate via!- sentì urlare.Improvvisamente i corpi dei quattro ragazzi si sollevarono da me,e io rimasi li,per terra.L'uomo che mi salvò corse
verso me,e mi prese da terra.
-Tutto bene?- domandò preoccupato.Mi portai a sedere col busto,toccandomi la testa.Feci una smorfia di dolore.
-Si,grazie mille...signor Campbell?!- ok,il mio professore mi aveva salvata da un possibile stupro.
-Abigail?!- esclamò lui,sorpreso.Scoppiammo a ridere insieme.Lui mi aiutò ad alzarmi.
-Cosa...cosa ci fa qui?- domandai confusa.Estrasse dalla tasca un pacchetto di sigarette,e se ne portò una alla bocca,accendendola.
-Ho preso una pausa.- rispose.Annuì lentamente,e mi diressi con lui verso la sua auto.
-E tu? Dovresti essere a Stanford.- continuai ad annuire,mentre mi infilavo la cintura di sicurezza.Lui sistemò i specchietti retrovisori.
-Bhe...mia madre non sta molto bene,e sono dovuta tornare.- dissi con un fil di voce.Uscì il cellulare dalla tasca,e vidi ben 13 chiamate perse di Chris
e 2 messaggi di Austin.Sbuffai,e chiamai mio fratello.

#Abby,si può sapere dove cazzo sei finita?! Perchè non rispondevi?! - sbraitò.Mi allontanai il telefono dall'orecchio,sotto lo sguardo divertito del professore.
#Ero al centro commerciale e ..non c'era campo.Comunque,stasera dormo da...da..ehm,da Juliett!- improvvisai.
#Juliett? E chi è?- chiese dubbioso.Feci un gesto vago con la mano,ma poi mi resi conto che non poteva vedermi.
#Dai Chris..Juliett,quella brunetta carina...- 
#Aaah,si Juliett.Ok,allora ci sentiamo domani.-
Tirai un sospiro di sollievo.
#Ok,ciao fratello.
Il professore continuava a fissarmi con un sorriso ebete formatosi nel suo viso,gli schioccai le dita davanti.Lui sbattè le palpebre.

-Allora,Abigail,non vorrei essere indiscreto ma...vorresti venire a dormire da me questa notte?- mi chiese,accendendo i motori.
-Se non le dò fastidio....- 
-Ma quale fastidio,su.-
Sorrisi debolmente.Avevo detto davvero " se non le dò fastidio?" ma che stupida! Se te l'ha chiesto,Abby,vuol dire che non gli dai fastidio!
Mi appoggiai al finestrino dell'auto,guardando i nuvoloni neri che si espandevano nel cielo scuro.Sospirai,e lui mi rivolse un'occhiata veloce,per poi tornare sulla strada.
-Problemi di cuore?- mi domandò,sorridendomi comprensivo.Annuì e socchiusi gli occhi.
-Sono laureato anche in psicologia.Se vuoi parlarne...- scherzò lui.Scoppiai in una gran risata,e scossi la testa.
-Oh no davvero,professore,vorrei evitare.- 
-Come vuoi tu,Abigail.- concluse lui,sorridendomi ancora.Arrivammo finalmente a casa sua,mi fece scendere dall'auto,e mi accompagnò fino all'ingresso.
Accese la luce,che illuminò la grande stanza che mi appariva davanti,arredata con stile.Gettò le chiavi e la giacca sul divano,e mi invitò a fare lo stesso.
Notò che continuavo a fissare incessantemente il salone,e mi si avvicinò.
-Ti piace eh?- mi chiese,facendo segno con il capo ai divani.
-Si,ha buon gusto,a quanto vedo.- Lui annuì e si grattò il collo.Restammo in silenzio,senza dire una parola,l'imbarazzo era alle stelle.
-Ti mostro la camera degli ospiti.- disse lui,rompendo il ghiaccio.
Andammo al piano superiore,aprì una porta mostrandomi la stanza color panna e oro.
-Bene,se hai bisogno di qualcosa chiama pure.- disse lui,affrettandosi ad uscire.
-Professor Campbell?- lo chiamai.Lui si voltò verso me,e mi sorrise,mostrando la dentatura bianchissima.
-Si?- mi portai una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
-La ringrazio davvero tanto.- mormorai.

 
 
 
 
Austin*
Quella sera,a tavola,ci fu un silenzio tombale.Io e mia madre eravamo gli unici a cenare,dato che papà peggiorava ed era costretto a stare a letto.
Abby,poi,neanche c'era...
Rigirai la mia cena sul piatto,mamma mi guardava annoiata.
-Austy,che succede?- mi domandò paziente.Finì di giocare con le posate,e la guardai.
-Sono andato a letto con Abby,era la sua prima volta.E adesso lei non vuole più saperne di me.- dissi,trattenendo le lacrime.Spalancò lievemente la bocca,che coprì con le mani.
-Quindi il mio cucciolotto non è più vergine?!- urlò scandalizzata.Sbarrai gli occhi e feci segno con il capo alle scale.
-Oh si,giusto.- disse,controllandosi.
-Che devo fare?- le chiesi,disperato.Sospirò,e si tenne la fronte con la mano.
-Riguadagna la sua fiducia.- schioccò le mani,e James venne a sparecchiare.Io mi alzai,le diedi un bacio sulla guancia,e salì per andare in camera mia.
Forse so cosa fare.
Riuscirò a rinconquistarla.










                                                                                 


 

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Capitolo 13
*** Chapter 13. ***


                                                      

 
 
Austin*
 
-Austin tesorooo!- Mi voltai verso la voce che mi chiamava,vidi arrivarmi di sopra Rebecca.
-Ciao...- mormorai io.Si scostò i capelli ricci dal viso e mi sorrise.Dopo quello che mi ha fatto,ha il coraggio di sorridermi pure?
Chi la capisce è bravo,sul serio.
-Ho pensato di fare la festa del nostro fidanzamento il...- Sbarrai gli occhi,intanto Cody e Jack la guardavano come se fosse stata
Dio sceso in terra.
-Ehi,ehi ehi.Cos'è questa storia? Noi non stiamo insieme!- piegò la testa da un lato e fece una smorfia.
-Ah no?- 
Quanta stupidità conteneva il suo cervello. Troppa,davvero troppa.Sospirai e appoggiai una mano sulla sua spalla,e scossi la testa.
-No,adesso scusami ma vado.-
La lasciai li,in mezzo al corridoi,e Jack e Cody mi seguirono come due bravi cagnolini.Cody mi diede una pacca così forte,che per poco 
non caddi sopra ad un ragazzo che mi era davanti.
-Tu sei completamente rincoglionito,hai l'opportunità di stare con la più figa della scuola e non ci stai.- 
Entrammo in aula,piena di studenti,e ci sedemmo al nostro solito posto.
-E quella te la da pure senza fare storie.- intervenne Jack.Chiusi gli occhi,cercando di non stare a sentirli.Mi facevano venire i nervi,quei due.
Ovviamente,andando sempre a puttane,non sanno cosa significa stare male per una persona,non sanno che significa avere le farfalle allo stomaco
quando la guardi.Non sanno nulla.
-Signor King,perchè parlate mentre io spiego? .- urlò il professore,sbattendo la mano sulla cattedra.
-E lei perchè spiega mente io parlo?- dissi,facendo scoppiare in risate tutti i ragazzi.
-Con questo atteggiamente non otterrete la laurea,signor King.- Chi se ne fotte della laurea.Sono venuto in quella stupida università
solo per far piacere a mia mamma e a papà.
Balzai in piedi dalla sedia,facendo voltare tutti verso me.
-Chi cazzo se ne fotte della laurea? Io manco ci voglio stare qui!- esclamai.Il professore sbiancò e mi indicò con l'indice la porta.
-Vada subito fuori.Chiameremo i suoi genitori,per informarli dell'accaduto.- disse con estrema calma.

                       ************************************
Sbirciai dalla finestre che dava allo studio del presidente,per vedere se mamma fosse così tanto incazzata.
Si diedero la mano,e io ritornai a sedermi sulle sedie fuori nel corridoio.
-Noi dobbiamo parlare.- disse seria.Mi grattai il collo.
-Si lo so,niente più uscite e devo solamente studiare.- borbottai,seguendola fuori.
-Ecco bravo,vedo che hai capito.- 
Arrivati a casa,guardai il cellulare in cerca di messaggi o chiamate perse.
Tre messaggi,due di Rebecca,e uno di......Abby.Non aprì neanche quelli di Rebecca,e aprì solo quello di Abby.

"Ho deciso di tornare.Ma le cose tra noi cambieranno."
In casa nessun contatto,ok?
Abby
 
 
 
Abby*
 
-Già vai via?- mi domandò Nick,vedendomi indossare il cappotto.
-Si,Nick,grazie per la notte.- dissi,affrettandomi ad uscire.Lui mi bloccò il polso.
-Abby...- io deglutì,vedendolo avvicinarsi a me.La sua mano mi sfiorò una guancia,e io rimasi come bloccata.Eh vedi un pò il prof....
Lui calò improvvisamente il viso,guardando per terra,e ridacchiò imbarazzato.
-Scusami,davvero,non so cosa mi prende.- 
-Non..non fa niente.- dissi io,arrossendo.Aprì la porta,e scesi gli scalini che portavano al vialetto.Mi voltai per salutarlo,lui era appoggiato alla 
porta e mi sorrideva agitando una mano.
Fortunatamente casa mia non distava molto,magari c'erano solo 20 minuti di strada,così camminai per le strade di Cross of River,godendomi il meraviglioso
panorama che non vedevo da quando mi trasferì in California.Presi a calci i mucchi di fogli che giacevano per terra,mi aiutava a scaricare il nervosismo,e cercai di 
non pensare al sorriso di Austin,e anche a lui,che mi mancava terribilmente.Ma questa volta no,non ero io a dover chiedere scusa.
Infondo,avevo anche buttato via la mia verginità per Austin,e lui mi ricambiava così? No,io non ci sto.Cercavo il più possibile di essere buona e gentile con tutti,ma parecchie
persone riuscivano a far fallire la mia impresa rovinosamente.
Quella Rebecca,poi... non gli bastava avere tutta Stanford ai suoi piedi? 
ll mio cervello stava andando in fumo,grazie a tutte quelle domande che mi opprimevano da ieri,così decisi di godermi semplicemente il panorama che mi si presentava davanti.
Il cielo azzurrino,mi trasmetteva tranquillità e pace,proprio quello che in quel momento mi mancava,e alzai lo sguardo al cielo,fissando degli uccelli volare liberi e spensierati.
Sospirai,e mi sistemai la borsa sulla spalla,mentre intanto aprì con le chiavi il portoncino che dava l'ingresso alla mia casa.Suonai,ma come al solito nessuno mi rispose.
Le opzioni erano due.
O Chris stava felicemente bevendo una delle sue solite birre,e non aveva la minima voglia di alzarsi dal quel fottuto divano,oppure lo avevano rapito.
Ma era più probabile che la prima opzione fosse quella esatta.Aprì stancamente la porta,infilai le chiavi in tasca,e mi guardai intorno,chiamandolo.
-Chris?Chris,ci sei?- urlai,andando in cucina.Detti un'occhiata veloce,controllando che fosse tutto apposto,e ritornai in salone.
-Bene!- esclamai,raccogliendo le bottiglie di birra sparse su pavimento .- Davvero,molto bene!- conclusi,gettandole nella spazzatura.
Quasi non riconoscevo più Chris.Se avesse continuato così,sarebbe finito anche lui come la mamma,però dipendente dall'alcool.E io mi vergognavo profondamente della mia "famiglia",sempre
se per famiglia si ha soltanto una madre pazza e drogata,e un fratello che con il passare del tempo peggiora anzichè di migliorare.
Mi gettai sul divano macchiato,ripensando alla mia schifosa vita.Finchè il rumore di un paio di chiavi nella serratura mi fecero drizzare all'impiedi.Entrò Chris,con in mano le buste della spesa.
-Chris! Ma almeno avvisami!- esclamai,venendogli incontro.Posò le buste sul tavolo,e gettò la sigaretta che aveva tra le mani nella spazzatura.
-Da quando fumi?- chiesi,indicandogliela.Lui fece spallucce e aprì il frigo,per poi richiuderlo.
-Che ti interessa?- domandò.Sbarrai gli occhi.
-Sei mio fratello,mi interessa tutto quello che fai!!.-
-Non rompere Abby,è stata una giornata pesante.- disse lui,stanco.
-Tranquillo,sto prendendo il primo volo per la California,non sarò più un peso.- risposi gelidamente io.Mi guardò confuso,e io scossi la testa.
Quant'è patetico.Lui era quello che diceva che non sarebbe mai diventato come la mamma,che mi avrebbe protetta da tutto e da tutti,e invece adesso... adesso cos'era cambiato?
Lui forse si era dimenticato addirittura di me.Mi considerava un "peso".
-No,Abby la mamma sta ma...-
-Baderai tu alla mamma,quando si riprenderà ci penserai  te,io sono stanca.- dissi sbuffando,salendo per le scale a chiocciola.Sentì i passi pesanti di lui raggiungermi,e spalancò
la porta della mia camera con una violenza che non mi sarei mai aspettata da lui.Indietreggiai spaventata verso il muro e mi ci appoggiai,quando si avvicinò a me.
-Solo tu pensi di essere stanca? Anche io vorrei stare in pace,come lo vuoi tu!- mi gridò.Io sbattei le palpebre ripetutamente.
-Chris..- tentai di farlo calmare.Ma....sentì un dolore pervadermi il viso.Mi portai d'istinto una mano sulla guancia,e lo fissai sconvolta,come faceva lui.
-A-abby,scusa,non volevo!- esclamò. Mi liberai dalla sua stretta e scesi giù in salone per afferrare la mia giacca e le chiavi della mia macchina,e andandomene per sempre,questa volta.
 
 
 
 
Austin*
 
Ero seduto sulla panchina dove ci eravamo baciati per la prima volta,era tutto esattamente come quel giorno.La brezza...il cielo arancione...il rumore delle rondini che volavano nel cielo...
tutto perfettamente uguale.Solo che lei non c'era.Sperai in un miracolo,magari se avessi chiuso gli occhi me la sarei ritrovata davanti ancora più bella e raggiante di prima.
Pff,ma chi volevo prendere in giro....
Nel frattempo una mano mi si posò sulla spalla.
-E' l'amore.- mormorò. Mi voltai e balzai in piedi di scatto,sorreggendo mio padre.
-Papà,non puoi alzarti dal letto,forza ti accompagno dentro.- dissi io,prendendolo a braccetto.Lui si ritrasse,e andò a sedersi sulla panchina,sospirando per la troppa fatica.
-Voglio guardare mio figlio e il panorama almeno un'ultima volta.- mormorò.Le lacrime incominciarono a sgorgare generose sul mio viso.
Sapere che mio padre poteva morire da un momento all'altro,mi faceva stare malissimo.Quella notizia,piombata nella mia famiglia come un fulmine a ciel sereno,aveva 
sconvolto tutti.Mi invitò a sedermi accanto a lui.
-Lo so che ti manca.- disse lui,strizzandomi l'occhio.Io arrossì, abbassai lo sguardo e scrollai le spalle.
-Si ma lei non vuole saperne più niente di me.- dissi afflitto.
-Tranquillo,si risolverà tutto.Pensi di darmi dei nipotini prima che io...?- Sbarrai gli occhi,e lui notando la mia espressione,ridacchiò.
-Sono troppo giovane..- mormorai. Lui annuì,si passò stancamente una mano sulla fronte,e si alzò con fatica,reggendosi al suo  bastone di legno.
-Dai su,rientriamo dentro.- propose,avviandosi per rientrare.
Quando rientrammo,sentì chiaccherare ad alta voce mia madre con qualcuno.Forse un'amica.Accompagnai mio padre al piano di sopra,gli rimboccai le coperte,e scesi di fretta 
per andare a vedere chi c'era di là.
Bussai e sentendomi gridare dall'interno un "E' aperto" entrai,paralizzandomi,alla vista di .....







      











 
⇔⇔⇔⇔⇔
 
Buonaseraaaaaaaaaa.
Che ne pensate? Eh? Ehhhh?
lol basta.
comunque......che ne pensate del professor Campbell
che ci prova con Abby? A mio parere,la
dovrebbe lasciar perdere,ce infondo potrebbe fargli da padre data
l'età AHAHAHAHAAHAAHHA.
Comunque di nuovo (?)
recensite subitissimo altrimenti potrei diventare pericolosa
e noi non vogliamo questo,vero? OuO
NOOO.
Bene,non rompo più le ovaie.Mi dissolvo.
Baci
Giulia.

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Capitolo 14
*** Chapter 14. ***


                                                                       


 
 
"Bussai e sentendomi gridare dall'interno un "E' aperto" entrai,paralizzandomi,alla vista di ....."
 
 
-Abby?!- 
I suoi capelli...li aveva tagliati...molto corti.Deglutì e mi avvicinai a lei.
-Ciao Austin.- mormorò lei,gelida.
-Ok ragazzi,io vado via.- disse mamma,alzandosi per andare verso la porta.Mi fece un'occhiolino,e poi uscì,lasciandoci soli.
-Allora...- mormorai imbarazzato.Abby si guardò intorno senza proferire parola.
-Non mi va di parlare,vado in camera mia.- disse scocciata,alzandosi e andando via.Io rimasi li,come un coglione,da solo.Quella situazione stava diventando
insostenibile,cioè,non poteva evitarmi per tutto il resto della sua vita.

Le avrei fatto cambiare idea.

Passai dal corridoio principale,quello che dava alle nostre camera,e mentre passai notai che la porta della sua camera non era del tutto chiusa.
Così sbirciai,senza fare il minimo rumore,e la vidi sul letto,con le ginocchia incrociate,che rideva al telefono.
Pensai subito al peggio.E se avesse conosciuto qualcuno mentre era nella sua città? E se...ci fosse andata pure a letto? 
Scossi la testa cercando di mandare via quei pensieri da dove erano venuti,e andai a rinchiudermi in camera mia,l'unico posto silenzioso e DISORDINATO della vita.
Aprì stancamente la porta,tolsi le scarpe e mi fiondai sul letto,con la faccia schiacciata al cuscino.
C'era qualcosa di strano la dentro.Anzi,c'era un odore strano.Perlustrai la camera da cima a fondo,oggetto per oggetto,ma non capivo da dove venisse quell'odore
di more e mirtilli.Alla fine,guardai sotto il letto.
-Ciao Austin.- esclamò la bionda,facendomi 'ciao' con la mano.
-Che cazzo ci fai tu qui?!- sbottai io,aiutandola ad uscire.Si sistemò la gonna striminzita e aggiustò i capelli scombinati.
-Mha niente,passeggiavo..- cinguettò allegra,toccando pericolosamente ogni oggetto che si trovava in camera mia.Le tolsi dalle mani i miei cd,e fece una smorfia.
-Pensavo che la tua camera fosse più...ordinata.- disse,con fare disgustato.Sbuffai e incrociai le braccia al petto.
-Che cosa vuoi Rebecca?- 
-Chiederti se mi faresti un pò di pubblicità- rispose.Inarcai un sopracciglio.Come se avesse bisogno di pubblicità,una come lei.
-Ah si? E che dovrei fare?- chiesi sarcastico.Fece un sorrisetto furbo e appoggiò la testa sulla mia spalla.
-Noi faremo finta di frequentarci.-
-Non se ne parla neanche.- sbottai io,spintonandola verso la porta.Le si girò allarmata verso me.
-No,Austin,ti darò tutto quello che vuoi se lo fai!- esclamò.Mi lisciai il mento,e feci un ghigno.
-Tutto tutto?- chiesi per avere la conferma.Lei annuì.
-Aiutami a conquistare Abby.- dissi serio.Rebecca deglutì,ed esitò a stringermi la mano.Io la incitai con lo sguardo a farlo,e lei lo fece.
-La farò cadere ai tuoi piedi.- disse convinta.Sorrisi soddisfatto.
-Ok,allora ti aiuterò.Intanto,avverti la stampa.- conclusi io strizzandole l'occhio.Lei annuì e mi mandò un bacio con la mano,e io mi assicurai che nessuno la vedesse,mentre scendeva.
Mi chiedevo solo come sarebbe stato baciare Rebecca davanti ai paparazzi.Cosa avrebbero pensato Abby e i miei genitori di me??
Mi sentivo di ferirla in quel modo.E non se lo meritava di certo,dopo tutto quello che aveva subìto.
Ma d'altronde ormai i patti erano stati fatti,e non mi sarei potuto più tirare indietro.
-Nicholas!- urlò mia mamma.Sobbalzai,dato che stavo pensando ad altro,e aprì con decisione la porta,guardando quello che stava succedendo da pianerottolo.
Mentre decisi di scendere dalle scale,sentì il rumore di una sirena,e mi si raggelò il sangue.Nell'ingresso c'erano due infermieri,che stavano tentando di strappare dalle sue braccia mio padre.
Scesi di corsa gli ultimi gradini,e i due uomini si voltarono dispiaciuti verso me.
-Abbiamo tentato di rianimarlo...- dissero con voce flebile.I miei occhi si riempirono di lacrime,che sgorgarono subito quando vidi mia madre accasciata per terra,con le mani che le 
coprivano il viso.Mi fiondai su di lei e l'abbracciai.
Sembrava la scena di un film,eppure era tutto reale.Abby era rimasta in un angolino a guardare il pavimento,senza muovere un dito o dire una parola.Era in silenzio.
E quel silenzio mi distruggeva.Avrei preferito che,almeno in quella situazione,si sciogliesse un pò e venisse ad abbracciarmi per consolarmi,ma invece no.
Era ferma,li ed in silenzio.
Lo caricarono su una barella,dove poggiarono su di lui un telo bianco,e lo trasportarono fuori.Mi avvicinai alla sua mano che faceva capolino dal telo,era ghiacciata.
-Ti prometto che,quello che mi avevi chiesto,lo avrai.- sussurrai,stringendola delicatamente.Abby,che era accanto a mia madre e le accarezzava il braccio,mi guardò interrogativa.

 
 
 
 
Abby*
 
La signora King era in uno stato a dir poco penoso.Il trucco nero le era colato in faccia,sembrava avesse fatto a pugni con qualcuno.Perlopiù tremava,ed era pallida in viso.
Mi faceva una gran pena,non meritava di soffrire così.Caricarono il signor King,sotto i nostri sguardi tristi sull'ambulanza,e lo portarono via,accendendo le sirene.
-Non portatemelo via...- continuava a dire,singhiozzando.Odiavo veder soffrire le persone,forse era perchè anch'io avrei passato ,più o meno,tutto questo e quindi cercavo 
di capirli calandomi nei loro panni.Le accarezzai i lunghi capelli castani,e gli sorrisi malinconica.
-Se ne vanno sempre i migliori.- sussurrai,dandole un bacio in guancia.Lei si sforzò di sorridere,ma fece una smorfia.Allora l'aiutai ad alzarsi da terra e la presi a braccetto,sorpassando
Austin che ci fissava in silenzio.Arrivate in cucina,presi la teiera e vi ci aggiunsi dell'acqua.
-Adesso cambierà tutto.- disse lei,per poi sospirare.Mi voltai,facendo attenzione a non far cadere l'acqua e sospirai anch'io.
-Io e Austin staremo sempre con te.- dissi cercando di consolarla.Appoggiai intantomla teiera sul fuoco,e andai a sedermi accanto a lei,prendendole la mano tremolante.
I suoi occhi marroni mi fissarono,mettendomi quasi a disagio,tant'è che abbassai lo sguardo.Lei mi alzò il mento con due dita,per costringermi a guardarla.
-Tesoro,è proprio questo il punto.Tu ed Austin.Dovete stare insieme,provateci.- mormorò.Mentre disse questo,una specie di luce si accese nei suoi occhi,come una luce di speranza.
-Io...io non lo so,Jade.Non so se fidarmi di lui.- dissi afflitta.Si passò una mano tra la frangetta e mi sorrise dolcemente.
-Credimi,Austin è un bravo ragazzo,non potrebbe mai farti del male.- Mi morsi un labbro pensierosa,fin troppo pensierosa che non sentì neanche il fischio della teiera.
Spalancai la bocca,vedendo il fumo che invadeva la cucina,e spensi subito il fuoco.Versai l'acqua in una tazza e vi ci gettai dentro una bustina di tè e gliela porsi.
-Me lo prometti?- mi chiese Jade,mescolando una fettina di limone nel tè.Tamburellai le dita sul tavolo,e con l'altra mano mi scombinai i capelli corti.
Dovevo provarci? Dovevo provare a fidarmi per l'ennesima volta di Austin?
Il punto era che io non volevo soffrire.Certo,nessuno al mondo vorrebbe soffrire e vorrebbe avere una vita perfetta,ma nel mio caso mia ccontentavo solo di poche cose.
Ovvero,avere una VERA famiglia,composta da madre mentalmente e fisicamente sana,un padre presente e un fratello che ti vuole bene.E magari,anche un ragazzo
dolce e gentile.Chiedo forse troppo? Questo è il minimo,per un'adolescente.
Non sono mai stata ambiziosa,ne mi sono mai fatta illusioni sulla mia vita,credendo che magicamente tutto il dolore fosse spazzato via come polvere e che anch'io,finalmente,potevo
essere una normale ragazza come tutte le altre.
E finalmente,quando conobbi i King,qualcosa sembrò andar meglio,notavo miglioramenti.O almeno finchè Austin non mi 'tradì' con Rebecca.
Che poi,non dovrei essere neanche incazzata con lui,non eravamo neanche fidanzati.C'era stata solo quella notte...quella notte che mi scombussolò totalmente.
Forse per me era stata una cosa magica,piena di passione e amore.Ma per lui,magari era solo sesso e basta.
Come biasimarlo? Chi si metterebbe mai con me? Sono uno schifo.Nel carattere e nel corpo.E il fatto che lui mi avesse fatta sentire speciale per una notte sola non mi andava poi così bene.
Preferivo continuare a sapere che tra me e uno come Austin non  ci sarebbe mai stato niente,invece di illudermi come facevo adesso.
Ero così tanto assorta nei miei pensieri,troppo concentrata da non notare che Jade nel frattempo era andata via,e al suo posto c'era Austin,con gli occhi rossi e gonfi,che mi fissava.
-Cosa c'è da guardare?- sbottai infastidita.Lui sospirò e si appoggiò allo schienale della sedia,sospirando.
-Sei così bella...anche con questo taglio.- disse lui,indicandomi con il mento i capelli,che mi toccai imbarazzata.
-Si,come no.- risposi io,alzandomi di botto.Mi prese il polso,costringendomi a non andare via.
-Stasera devi venire con me in un posto.- mormorò,fissandomi con quei occhi color cioccolato fondente che mi facevano sciogliere.Seppur riluttante,annuì e lui finalmente
mi lasciò il polso,che massaggiai per riattivare la circolazione.Stavo ancora ferma li senza muovermi,finchè il campanello dell'ingresso non trillò forte.
Austin aggrottò le sopracciglia come per chiedermi 'chi era' e uscì dalla cucina andando ad aprire.Io lo seguì preoccupata.
-Oddio mi spiace tanto!- esclamò una ragazza bruna.Era Vicky.
Si gettò fra le braccia mie e di Austin,mentre mi accarezzava i capelli.Si scostò sconvolta da me.
-ABBY CHE CAZZO HAI FATTO AI CAPELLI?!- strillò,guardando inorridita la mia chioma castana e corta.Io sospirai; non era la prima persona a dirmelo.Tutte le persone del mio vecchio paesino
mi avevano rivolto la stessa domanda,permettendosi anche di insultarmi.Bho.
-Non cominciare Vick...- dissi irritata.Austin la fece accomodare in soggiorno,e andò a preparare anche un'altra tazza di tè per lei.Quando fummo finalmente sole,lei mi lanciò occhiate
che io compresi subito.
-Volevo cambiare,ok?- sbottai,cercando di non farmi sentire da Austin.Lei inarcò un sopracciglio.
-E' per la notizia di "Rebaustin"?- chiese,scrivendo un messaggio con il suo telefono.Oh,ma quanto poteva essere diretta quella ragazza?
Ce,l'ammiravo per questo,però doveva capire che tutta questa sfacciataggine poteva far male alle persone.
-N-no- balbettai,arrossendo violentemente.Posò l'aggeggio nella borsetta di fianco a lei, mi squadrò dalla testa ai piedi,e scosse la testa.
-Abby sai perfettamente che non puoi venire a dire cazzate a me.- disse indifferente.Uscì fuori dalla borsetta un rossetto rosso acceso e se lo passò sulle labbra,per poi boccheggiare.
-Ok ok,va bene.Sono gelosa!- ammisi esasperata.Mi portai le mani ai capelli,quasi strappandomeli.
 
 
Austin*
 
Ok,d'accordo,origliare è segno di maleducazione,però...perchè non farlo quando l'oggetto del discorso fra due persone sei tu?
Mi avvicinai ancora di più alla porta,per sentire le ultime parole che aveva detto Abby.
-Ok ok,va bene.Sono gelosa!- sbottò esasperata.Era girata di spalle,e la vidi portarsi le braccia ai capelli.Vicky annuì soddisfatta e si alzò dal divano,poggiando una mano sulla spalla
dell'amica.
-Ecco Abby,adesso va molto meglio.-disse ironica.Per sbaglio urtai contro un vaso che era stato poggiato per terra,e le due ragazze si voltarono di scatto verso la porta,guardandosi allarmate.
Decisi di venire allo scoperto,con in mano le tazze di tè fumante,e feci finta di niente,guardandole addirittura con un sorriso.
Non tanto per cercare di non far scoprire che stavo origliando,ma perchè sapevo che quella sera tutto sarebbe cambiato.
In un preciso posto.
In una precisa data.
In un preciso momento.






   


E Monica Bellucci fa la parte della signora King c:







⇔⇔⇔
Buonpomeriggio belliFFime.
Sono tornata con un capitolo deprimente lol
Forse perchè bho,magari il mio umore
influisce sulla storia?
Bho lol
Comunque,il signor King muore :c
E Abby dovrebbe consolare Austin...giusto?
FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE
LASCIANDO UNA RECENSIONE,
IO VADO AVANTI ALMENO A 5 RECENSIONI.
Vi avviso OuO
Baci
Giulia.

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