Let me fly like a swallow.

di angelstodie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** cap. 1 ***
Capitolo 2: *** cap. 2 ***
Capitolo 3: *** cap. 3 ***
Capitolo 4: *** cap. 4 ***
Capitolo 5: *** cap. 5 ***
Capitolo 6: *** cap. 6 ***
Capitolo 7: *** cap. 7 ***
Capitolo 8: *** cap. 8 ***
Capitolo 9: *** cap. 9 ***
Capitolo 10: *** cap. 10 ***
Capitolo 11: *** cap. 11 ***
Capitolo 12: *** cap. 12 ***
Capitolo 13: *** cap. 13 ***



Capitolo 1
*** cap. 1 ***


Allora, hanno scritto la fan fiction su Justin Bieber, quella su Harry Styles, ma io volevo leggere quella su Niall Horan. Ho deciso di scriverla io.
Se volete contattarmi potete scrivermi su @reflectjon
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Let me fly like a swallow







 

"E vedi di tornare per l'una!" Urlò mia madre.

Per l'una non ci sarei tornata nemmeno morta. Minimo per le due.

 

Scesi dalle scale quasi correndo, presi la borsa appoggiata sul tavolo in cucina, infilai la giacca di jeans che avevo lanciato sul divano e senza salutare uscii di casa. Sulla soglia mi girai indietro per guardare il mio fratellino seduto sul divano. Gli diedi un bacio da lontano che lui ricambiò subito e poi me ne andai. Sbattei la porta, che fece un tonfo assordante. Per quel gesto mi sarei dovuta sorbire l'ennesima strigliata di mia mamma quando sarei tornata a casa.

Non sopportavo più mia madre. Ogni volta doveva riprendermi per qualsiasi cosa io facessi in modo diverso da come lei si aspettava. Avevo bisogno di sentirmi libera, di avere la possibilità di fare quello che volevo senza che nessuno mi giudicasse. Questo è quello che ogni adolescente desidera, la libertà, che puntualmente viene negata dai genitori.

 

Una volta fuori casa mi guardai. Indossavo dei jeans stretti esageratamente corti, che lasciavano scoperte le caviglie, ai piedi le mie converse preferite, una maglietta blu e la giacca. Forse ero vestita troppo leggera per quella serata di Aprile che sembrava di Dicembre da quanto ero gelata, ma era già tardi, dovevo sbrigarmi.

 

In 5 minuti arrivai al parco dove i miei amici mi stavano aspettando.

 

"Ciao stronza"

"Ciao cogliona"

"Come al solito sei molto puntuale"

"Stai serena, sono solo in ritardo di 5 minuti" Tagliai corto.

 

Non avevo voglia di iniziare una discussione con Selena. Già ero nervosa dopo tutte le raccomandazioni di mia madre, non avevo bisogno anche dei rimproveri della mia amica. Dopo poco lei mi sorrise, e io ricambiai. Era la mia migliore amica e sapevo che in realtà stava solo scherzando. In uno sguardo ci capimmo subito, non c'erano parole inutili da aggiungere.

Tirai fuori una sigaretta e l'accendino. Coprendo la sigaretta dal vento riuscii ad accenderla subito, e dopo un respiro profondo mi sentii più rilassata.

 

"Chi manca?" Chiesi.

"Jake e Ross" rispose Wes.

Mi guardai intorno. Effettivamente c'erano tutti tranne loro due. Ma c'era un ragazzo nuovo, forse. Era una serata abbastanza scura, sembrava inverno e invece era già primavera. Non riuscivo a distinguere chiaramente i suoi lineamenti, però era biondo, abbastanza alto, magro. Spiava dall'alto della sua altezza ciò che Jess stava scrivendo al telefono.

 

Mi girai verso Sel in modo da escludere tutti gli altri dal nostro discorso.

"Ma i cazzi suoi?" Dissi con tono basso e cercando di farmi capire con la testa.

"Fa bene"

"Perchè?"

"Stanno insieme da poco e lei lo ha già tradito."

Un altro respiro profondo, poi buttai fuori tutto il fumo da naso e bocca.

"Veramente?" Ero quasi interessata alla faccenda.

"Se"

"Ma lui lo sa?"

"Non so, secondo Jess lui non è a conoscenza di nulla, ma se continua a leggere i suoi messaggi sicuramente scoprirà che è una troia di prima classe." Disse sarcastica.

"Sei tu che sei amica di quella troietta, mica io. E poi le sparli dietro?"

"Non le sparlo dietro, dico la verità."

Mi girai verso il ragazzo nuovo. Mi stava guardando. Aveva degli occhi blu intenso. La luna gli illuminava il volto. Era molto bello. I nostri sguardi si incrociarono per un secondo poi io distolsi lo sguardo per tornare a parlare con Sel.

"Come si chiama?" Chiesi tranquillamente a Sel.

"Niall"

Rimasi in silenzio mentre mi godevo l'ultima parte della sigaretta.

"Interessante, il bel bocconcino biondo ti sta guardando, Mel."

Alzai la testa per guardare Sel.

"Non è il mio tipo, Sel, soprattutto non ho voglia di relazioni serie dopo l'ultima storia che ho avuto, quindi non farti venire in mente strani piani diabolici per farci mettere insieme."

Sapevo già che la mente infantile di Sel stava tramando qualcosa perchè glielo si poteva leggere negli occhi.

 

"Dai Mel!" Quasi urlò e mi diede uno spintone.

"Ma che cazzo fai, Sel!" Inciampai in una ramo ma mantenni l'equilibrio per fortuna.

La sigaretta era finita, buttai il mozzicone a terra e lo schiacciai con la scarpa per spegnerlo.

 

Fumare era una brutta abitudine che avevo preso l'anno scorso.

 

L'anno scorso. A quel pensiero seguirono altri ingombranti pensieri tristi e che avrei preferito superare o dimenticare direttamente. Ma non si può dimenticare il passato. Ormai è successo, è passato e basta.

Ero assorta nei miei pensieri quando finalmente arrivarono Jake e suo fratello Ross. C'eravamo tutti. Chi aveva già la patente cominciò ad andare alla propria macchina con alcuni della compagnia. Io mi aggrappai a Selena, con cui dovevo finire la discussione, per chiarirle che ero veramente stanca dei bambocci che lei cercava di rifilarmi.

 

Jess si aggregò alla macchina di Wes. Se lo stava letteralmente mangiando con gli occhi quella puttanella. E la sua macchina era al completo. Potevo solo immaginarmi le porcate che avrebbe detto a Wes in macchina e, ciliegina sulla torta, il suo 'fidanzatino' non ci stava in macchina con loro. Niall era fermo con gli occhi puntati su Jess, che non lo calcolava nemmeno.

 

-Che pivellino- pensai guardandolo. -Non si accorge che lo sta solo usando?-

 

La macchina di Ross era anche quella al completo. Rimaneva quella di Conor, altro ragazzo della compagnia. Non lo avevo ancora salutato, così gli diedi una pacca sulla spalla e lui mi rispose con un sorriso. Non avevo stretto una forte amicizia con tutti quelli della compagnia, solo con 2, ed erano Sel e Conor. Con gli altri parlavo tranquillamente e scambiavo con loro grasse risate, ma il rapporto che avevo con Sel e Conor era completamente diverso. Sel salì davanti, io e Dave, ragazzino più giovane di noi, amico di Conor, dietro. Niall si avvicinò alla macchina.

 

"Le altre macchine sono già piene.. posso salire con voi?"

"Ovvio, bello" rispose gentilmente Conor.

Eccolo che si sedeva vicino a me. Mi spostai più a destra per fargli spazio mentre Sel mi guardava sorridendo maliziosamente. Era veramente incorreggibile quella ragazza.

Durante il viaggio guardai un po' fuori dal finestrino e un po' le gambe di Niall. La differenza tra le mie e le sue era sostanziale. Anche le sue mani erano più grandi delle mie. Notai con la coda dell'occhio che era assorto nei suoi pensieri mentre guardava fuori dal finestrino. Il viaggio fu tranquillo, la musica della radio in sottofondo riempiva il silenzio in macchina.

In men che non si dica arrivammo alla festa a casa di un ragazzo che non conoscevo. Era una festa di quartiere, quindi l'invito era aperto a tutti.

Non vedevo l'ora che arrivasse quel momento. Ogni settimana non aspettavo altro che il sabato sera per uscire e andare da qualche parte con i miei amici e fumare e ubriacarci.

Passando di fianco alla piscina della casa entrammo in salotto. C'era pieno di gente, ragazzi giovani e un po' più grandi giravano con i bicchieri in mano mentre fuori c'erano quelli che fumavano. Una volta dentro io e Sel seguimmo Conor che voleva parlare con il ragazzo che aveva organizzato la festa. Da quanto ho capito si chiama Kol e i suoi genitori sono a Dubai per una settimana.

 

-Non so cosa darei per avere mia mamma fuori dalle scatole per una settimana-

 

Sel mi prese per mano e con un sorriso ci allontanammo dal gruppo per prendere qualcosa da bere. Al tavolo optammo entrambe per una vodka alla fragola.

 

"E' carino Niall, non pensi?" cominciò Selena.

"Sel..."

"Lo so, Mel, lo so." Mi interruppe Selena. "Sono consapevole di tutto quello che è successo l'anno scorso. Mi ricordo. C'ero anche io e se ci ripenso, credimi, ancora ci rimango male per tutto quello che avrei potuto fare e non ho fatto..."

"Abbiamo già discusso per questo, non è stata colpa tua, in alcun modo."

"Forse hai ragione tu, forse no, sta di fatto che ormai è finita."

Alzai la testa che inconsapevolmente avevo tenuta abbassata per evitare il suo sguardo. Le sorrisi dolcemente. Poi proseguì.

"Quindi per aiutarti voglio che tu vada avanti, che superi il passato e che ti innamori di nuovo."

"Sono contenta che tu voglia aiutarmi ma non voglio 'cercare' l'amore, se capita il ragazzo giusto allora si vedrà, ma, fino ad allora, beviamo come se non ci fosse un domani" E con una risata buttai giù a goccia la vodka rimanente nel mio bicchiere. Sgranai gli occhi. Non ero ancora abituata a bere alcolici così forti.

"Va bene, Mel, ti lascerò stare, per adesso, ma sappi che Jess mi ha raccontato delle cose interessanti su Niall.. però, se non ti interessa, me ne starò zitta!"

 

Entrambe scoppiammo in una risata.

"Dai dimmi, adesso voglio sapere!" Cominciavo ad incuriosirmi.

"No scusa, mica non ti interessa?"

"Daiii per favore, Sel, sono curiosa dai voglio sapere..."

Sel non riusciva mai a tenere la bocca chiusa sui pettegolezzi, sapevo che avrebbe ceduto presto. Felicissima delle mie preghiere cominciò a parlare.

"Mi ha detto che ce l'ha enorme!!!!"

"COSAA??"

Un'altra risata. Queste erano le serate migliori, con la mia amica. Circondate da tantissima gente ma allo stesso tempo c'eravamo solo e soltanto noi. Presi ancora da bere, così anche Sel. Dopo un po' decidemmo di andare a ballare in mezzo agli altri ragazzi e ragazze che ballavano in salotto. Alzarono la musica. I miei sensi cominciavano ad annebbiarsi, l'alcool cominciava a fare effetto. Io e Sel eravamo in mezzo al salotto e ballavamo insieme mentre ogni tanto ridevamo delle battute che ci dicevamo nell'orecchio. Il bicchiere sempre in mano. Spostai lo sguardo oltre Sel e vidi Niall appoggiato al muro che mi fissava. Mi fermai un attimo, incantata in quegli occhi che non si staccavano dai miei.

 

-Perchè mi fa questo effetto?- Pensai.

 

Poi Jess si avvicinò a Niall e lo baciò. Lui ricambio volentieri il bacio e insieme si spostarono da un'altra parte. Avvicinai la mia bocca all'orecchio di Sel per parlarle.

 

"Guarda, Jess sta portando via Niall, probabilmente se lo vuole scopare!"

"Cosa c'è di strano? Sono fidanzati! Non sarai mica gelosa?!?!"

"Io?? E perchè mai?!?"

"Allora continua a ballare Mel!"

Lanciò un urlo acutissimo, mi prese per mano e ricominciammo a ballare come prima.

Dovevo ammetterlo. Un po' mi dava fastidio il fatto che se ne fossero andati insieme da un'altra parte, fuori dalla mia visuale. D'altronde lei lo stava solo usando come una bambola, solo perchè in quel momento non trovava un ragazzo più bello da farsi. E questo mi faceva innervosire. E sapevo anche perchè. Io ero stata usata in prima persona, e mi irritava sapere che quella troietta stava facendo lo stesso con quell'innocente ragazzo.

 

-Tanto non ci posso fare niente, non posso mica fermarla..- Pensai.

 

Una mano mi strattonò la spalla.

 

"Ciao bella"

Un ragazzo più alto di me mi fece girare verso di lui e, con un altro spintone, mi fece avvicinare al suo corpo.

"Ma che cazzo vuoi, pervertito!" Urlai dopo aver superato lo shock.

"Ehi, sta calma, voglio solo divertirmi un po'"

"Lasciala stare, coglione!!" Urlò Sel, che mi prese un braccio per avvicinarmi a sè. Fu tutto inutile. Un altro ragazzo, sbucato dalla marea di adolescenti, prese Sel, mentre l'altro che mi aveva strattonato poco prima mi riprese tra le sue braccia. Era così viscido. Mi prese in braccio e non riuscii nemmeno a opporre resistenza perchè lui era troppo forte. Sel era in balia di quel bastardo e io non potevo fare niente per aiutarla.

 

-Possibile che quando abbiamo bisogno di una mano non ci sia mai un cazzo di nessuno?!?!?-

 

E poi quel tizio mi baciò con foga. Un senso di orrore mi percorse dalla testa ai piedi quando venni sopraffatta da altre emozioni. Il passato tornò a galla come se tutto fosse successo il giorno prima.

 

flashback

Eravamo a casa di Jack, il mio fidanzato, una sera come tutte le altre, lui era ubriaco.

"Vieni qui, amore, dai.."

"No Jack, non ne ho voglia adesso.."

"Vieni qua puttanella se no ti ci porto io con le cattive maniere, stronza!!!"

Si alzò dal divano furioso, mi prese il braccio con forza, fino a lasciarmi il segno. Mi fece alzare dalla sedie e mi tirò una schiaffo fortissimo che mi fece sanguinare il labbro. Non riuscivo più a trattenere le lacrime. Ero spaventata e confusa e non sapevo cosa fare, chi chiamare, come riuscire a sfuggire da quell'incubo.

"Va bene.. Jack, s..scusami" Sbiascicai

"Così va meglio, puttana! Ma adesso è ora che tu impari la lezione una volta per tutte!"

"No ti prego ho capito.. m..mi dispiace.."

Mi tirò un altro schiaffo con la stessa forza, solo che fece mille volte più male.

"No, stronzetta, tu non capisci solo con le parole, sei troppo stupida per capire! Hai bisogno di essere messa in riga!"

Era pazzo, completamente pazzo. E seguirono altri pugni, altri schiaffi. Ma ormai il dolore fisico non era lontanamente paragonabile a quello mentale, che aumentava fino a farmi pentire di essere nata.

 

Qualcosa mi fece riprendere dai brutti ricordi che avevano annebbiato la mia mente. Ero intrappolata in un angolo mentre quello stronzo continuava a toccarmi la pancia e i capelli e continuava a baciarmi viscidamente quando un ragazzo lo strattonò via e gli tirò un pugno fortissimo sul naso. Alzai lo sguardo e vidi che era Niall. Sventolò un attimo la mano per il colpo molto forte che aveva tirato, mentre il tizio piegato grugnì dal dolore, si coprì il naso con una mano e capì che stava sanguinando.

 

"Brutto figlio di.." Non riuscì a finire la frase.

"Vieni" Disse Niall. Mi prese la mano e mi portò fuori. Niall mi fece salire sulla macchina di Conor, poi lui si sedette al posto del guidatore, mise in moto e uscì dal parcheggio.

"Dove diavolo mi stai portando e dov'è Sel?!?!" Quasi urlai, inconsciamente.

"Stai calma, stiamo andando via, quel posto non era più sicuro, è meglio se andiamo da un'altra parte."

Tirai fuori subito il telefono e chiamai Sel.

 

"Pronto, Mel, dove sei? Come stai??"

"Sel sto bene, tu dove sei?" Stavo ancora piangendo per prima ma fino ad allora non me ne ero nemmeno accorta.

"Sto bene, Mel, sono con Wes.. scusa se non sono riuscita a portarti via da quel maniaco."

 

Quella frase.

flashback

"Scusa se non sono riuscita a portarti via da quel maniaco." Disse Sel, triste.

 

"..N.non puoi scusarti per sempre, Sel."

Lei intuì a cosa mi stavo riferendo.

"Vai a casa, ci sentiamo domani Mel. Buonanotte.."

"Buonanotte Sel." E riattaccai anche se sapevo che lei era ancora in linea per sentire ancora le mie parole. Ma non avevo più niente da dire.

 

Niall accostò e, una volta ferma la macchina, si voltò verso di me.

"Come stai?" Disse preoccupato.

 

Alzò la mano come se volesse accarezzarmi ma io mi scansai subito. Non volevo essere toccata. Mi dava fastidio. Un'altra lacrima scese sulla mia guancia. Lui ritrasse subito la mano e la appoggiò sul suo ginocchio. Sembrava seriamente preoccupato per me e non ci conoscevamo nemmeno. Sembrava davvero un bravo ragazzo.

 

"Sto bene.. g..grazie per avermi salvata.." Mi strofinai gli occhi e mi feci aria con le mani.

-Sto malissimo e vorrei urlare dalla rabbia che sto covando- pensai.

 

"Non sembra.. comunque prego." Si girò per guardare fuori dal finestrino, poi ricominciò a parlare.

"Allora.. ti riporto a casa? Sembra che per oggi tu ne abbia viste abbastanza.."

"No, ti prego, non a casa.." Non avrei potuto sopportare l'interrogatorio infinito di mia mamma. No.

"Ok..."

"Portami dove vuoi, ma non a casa.. per favore.."

 

Mi sorrise dolcemente e io mi limitai a fissare i suoi ipnotici occhi blu.

"Agli ordini" Disse Niall forse un po' scocciato. Rimise in moto la macchina e ricominciò a guidare.

Mi girai verso il finestrino e chiusi gli occhi cercando di sgombrare la mente da tutto quello che era successo.






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Capitolo 2
*** cap. 2 ***


Dal punto di vista di Niall

 

-E adesso dove la porto? Alla festa non se ne parla neanche, a casa sua non vuole tornare..-

 

"Ehi, Mel, vuoi che ti porto a casa di.." Distolsi un secondo lo sguardo dalla strada per guardarla. Stava dormendo. Gli occhi chiusi, le labbra rosee socchiuse, la testa appoggiata al finestrino. Aveva una ciocca di capelli dietro l'orecchio, infatti potevo vedere i suoi lineamenti dolci mentre riposava. La mia guida era assolutamente tranquilla e la mia voce non l'aveva svegliata.

-Perfetto! La porto a casa mia, chiuso.-

Non avevo scelta. Mio padre era in casa ma probabilmente era già a dormire. Mia sorella pure, quindi non c'erano problemi. Non passò molto tempo che parcheggiai la macchina nel piccolo cortile di casa mia. Spensi la macchina. Sospirai.

-Che serata strana, cazzo..-

Mi girai verso Melanie. Era così bella, e mentre dormiva sembrava così tranquilla, rilassata. Mi ritornò in mente la scena di prima, quando cercai di accarezzarla e lei si scansò subito per evitare il mio tocco.

 

"Mel.. Mel, svegliati" Sussurrai avvicinandomi.

"Meeeeel, su, svegliati" Alzai un po' la voce e non appena le sfiorai il braccio con la mano lei sussultò.

"Eh?!? Smettila di toccarmi?!? Basta, toglimi le mani di dosso!!"

 

Si agitò subito e mi aggredì in maniera strana. Si mosse sul sedile e spinse via la mia mano, che avevo prontamente allontanato dalle sue grinfie. Non era più così tranquilla come prima. Sembrava che fossi uno sconosciuto qualsiasi che l'aveva rapita invece IO ero quello che l'aveva salvata dal pervertito alla festa! Bel modo di ringraziarmi!

 

"Ma che problemi hai?!?" Quasi urlai.

Quella ragazza era strana. Di solito le ragazze non si comportano così no? Almeno Jess non si comportava così. Ma lei era un caso a parte.

"I..io.. scusami, scusami davvero, non..non volevo aggredirti.."

 

Era così impacciata. Si era finalmente calmata. La guardavo mentre si mordeva il labbro inferiore e cercava di evitare il mio sguardo. Volevo rassicurarla, abbracciarla, dirle che tutto sarebbe andato per il verso giusto.. ma mi trattenni. Non volevo essere preso a sberle o passare per il ragazzo appiccicoso.

 

Dopo un momento di silenzio imbarazzante lei parlò.

 

"Dove siamo?"

"Siamo a casa mia, non sapevo dove portarti... ho cercato di chiedertelo durante il viaggio ma ti sei addormentata."

"Ok.."

 

Era ancora imbarazzata per la scenata che aveva fatto prima, glielo leggevo negli occhi. E poi le sue guance erano rossissime. Si vedeva che era agitata. Scesi dalla macchina per andare ad aprirle la portiera.

 

Dal punto di vista di Melanie

 

Prima che lui potesse afferrare la maniglia della portiera, io l'aprii direttamente.

"Ce la faccio da sola.." Dissi.

"Ok.."

 

Adesso Niall era veramente scocciato. A volte sapevo essere davvero antipatica, anche con chi era gentile con me. Ma quella sera non capivo più niente. Erano successe troppe cose, erano venuti a galla troppi ricordi. Niall era solo il ragazzo giusto, nel momento sbagliato, nel luogo sbagliato, con la ragazza più sbagliata e idiota del mondo. Lui mi aveva salvata da quel pazzo idiota e tutto quello che sapevo fare era aggredirlo. Bene, Mel, bene.

 

Seguii Niall fino alla porta dove lui si fermò di scatto. Quasi gli sbattei contro. Si girò verso di me. Eravamo vicinissimi, lui, più alto di me, mi guardava dall'alto. Non doveva aver notato la nostra incredibile vicinanza, perchè era inespressivo.

 

"Adesso devi fare silenzio, mio padre e mia sorella stanno dormendo, cerca di stare zitta."

"Certo, lo farò"

 

Aprì la porta d'entrata e, una volta dentro, accese la lampada sul tavolo del salotto. La luce era molto debole, in modo da non disturbare il padre e la sorellina addormentati al piano di sopra. Appoggiò le chiavi della macchina di Conor sul tavolo in cucina. Avevo molte domande da porgli, tipo come faceva ad avere le chiavi di Conor e dove era lui in quel momento, ma lasciai perdere. Appoggiò la sua giacca sull'appendiabiti e mi fece poi segno di seguirlo. In fondo al salotto c'erano delle scale. Lui agilissimo salì velocemente mentre io, dopo il secondo gradino, caddi.

 

"Cazzo!!!" Quasi urlai.

"Mel chiudi quella cazzo di bocca!!!" Lui sussurrò.

"Scusami..." Mi rialzai subito. Avevo picchiato il ginocchio, ma niente di grave.

 

Alla fine della scala, sulla sinistra c'era la camera di Niall. Sulla destra la camera di suo padre, che dormiva con sua sorella, mentre di fronte c'era il bagno.

 

"Di qua..."

 

Seguii le istruzioni di Niall e, una volta nella sua camera, entrò anche lui per poi chiudere la porta.

 

"Ti avevo detto di fare silenzio, cazzo!"

"Lo so, scusami, Niall..."

 

Abbassai lo sguardo. Era così imbarazzante. Come avevo fatto a non dirgli che volevo andare a casa? Adesso, per colpa mia, doveva ospitare una sconosciuta per la notte. Ero veramente un disastro, un impiccio e una ficcanaso. Lui probabilmente notò che ero veramente mortificata, e si ingentilì.

 

"N..no, fa niente, tranquilla." Mi sorrise.

 

In quel momento notai che portava l'apparecchio. Evidentemente lo stavo fissando in maniera strana perchè si innervosì, chiuse la bocca e uscì dalla stanza. Io avevo con me solo la borsa con poca roba. Lo stretto necessario: cellulare e fazzoletti. Presi il telefono per vedere se c'erano dei messaggi.

 

"9 chiamate perse: Mamma.." Guardai l'orologio. 2:30

"Oh cazzo!!" Era tardissimo. Non potevo chiamarla perchè avrei fatto troppo rumore, quindi le mandai un messaggio.

 

Mamma sto bene, ma Sel si è lasciata con il suo ragazzo e mi ha pregato di restare a casa sua a dormire. Scusa se non ti ho avvisato. A domani, baci.

 

Non che questo avrebbe anche lontanamente potuto alleviare la punizione che mi avrebbe aspettato per tutto il casino che avevo combinato. Per non parlare della possibilità che possa scoprire che era una balla bella e buona. Decisi che era meglio non pensarci. Niall rientrò nella stanza. Mi lanciò dei panni.

 

"Puoi metterti questi, sono miei, saranno un po' grandi per te ma non ho nient'altro." Fece una pausa.

 

"Puoi dormire nel letto, io starò giù sul divano." Era visibilmente stanco.

"Grazie mille.. di tutto." Sussurrai.

"Figurati"

 

Lo guardai uscire dalla stanza. Velocemente mi spogliai e mi misi il pigiama che mi aveva dato Niall. Una maglietta bianca larga e lunga e un paio di pantaloni blu lunghissimi per le mie gambe. Optai per tenere solo la maglia. Ero stanca anche io, così mi sdraiai sul letto e, ripensando alla serata, fui felice che Niall fosse intervenuto per salvarmi.

Se non ci fosse stato lui.. cosa sarebbe successo? Forse era meglio non pensare nemmeno a quello. Il cellulare vibrò.

 

Va bene, quando torni a casa domani dopo scuola non sarò a casa. Mi hanno chiesto di fare una sostituzione all'ospedale. Ma sappi che questa storia non finisce qui. Buonanotte.

 

Dal telefono mia mamma non sembrava così furiosa, ma magari era solo un'impressione. Per un tempo indeterminato fissai il soffitto, poi mi girai su un fianco.

 

"Ahi!" Mi faceva male la spalla. Mi alzai dal letto e mi guardai allo specchio che c'era nella stanza. Alzando la manica del pigiama potei vedere una macchia verdastra sulla spalla e sul braccio. Non era molto intenso, ma faceva molto male. Era stato il maniaco alla festa, quando mi aveva spintonato e mi aveva tenuta ferma immobile contro il muro mentre mi baciava... A quel pensiero tirai la manica giù di nuovo. Non riuscivo a dormire in ogni caso, quindi decisi di scendere per vedere un po' in giro, magari prendere un bicchiere d'acqua. Uscendo dalla stanza spensi la luce e scesi le scale.

 

Dal punto di vista di Niall

 

Non riuscivo a dormire. Stavo guardando un po' di tv sdraiato sul divano, ma non c'era niente di interessante. Appoggiai il telecomando sul tavolino e mi alzai per andare in cucina a bere qualcosa. Accesi la luce e poi aprii il frigo. Sorseggiai l'acqua mentre ero appoggiato al bancone, mentre guardavo le foto della mia famiglia appese al muro della cucina. Poi sentii dei passi avvicinarsi alla cucina e per un momento pensai che fosse mio padre. Non ero mai stato un bugiardo credibile, avrebbe capito subito che qualcosa non andava solo guardandomi in faccia. Fortunatamente era Mel.

 

"Ehi.."

 

Era sorpresa di vedermi. Con le mani cercò di tirarsi giù di più la maglia in modo che le potesse coprire le gambe, ma la maglia arrivava solamente a metà coscia. Era una visione spettacolare e bellissima. Rimasi a bocca aperta con il bicchiere a pochi centimetri dalla bocca. Sembrava così indifesa e tenera. Una persona diversa da quella che avevo visto in macchina, ma invece era sempre lei.

 

"Anche tu non riesci a dormire?" Disse con tono basso.

"N..no, non riesco a dormire per niente, il divano è scomodo" Mentii.

 

Quella volta avevo mentito veramente bene. Lei si sentì in colpa.

 

"Non voglio che tu non dorma per colpa mia, posso stare io sul divano, veramente, non c'è problema, non voglio infastid..."

"Tranquilla, Mel" Volevo farla sentire un po' in colpa per come mi aveva trattato.

 

Ma poi mi pentii subito. Come potevo anche solo pensare di essere così contorto con lei? Anche se mi aveva trattato male sapevo che non l'aveva fatto apposta. Era appena stata aggredita da un pazzo, era ovvio che avrebbe reagito così. Quanto ero stato stupido.

 

"Davvero non c'è problema, ti prego, vai a dormire nel tuo letto, per favore.." Disse ancora.

"No, non lascio dormire gli ospiti sul divano, tanto meno una ragazza che è stata aggredita ad una festa." Dissi schiettamente. Lei non disse più nulla a riguardo, ma cambiò discorso. Si avvicinò al bancone di fianco a me.

 

"Ti devo una spiegazione..." Iniziò.

 

"No, non devi invece" La guardai negli occhi. Aveva dei bellissimi occhi nocciola. Eravamo ancora vicinissimi, come lo eravamo stati all'entrata.

"Invece sì.."

"No, e comunque non adesso, è tardi, cerca di dormire, ok?"

 

Avevo una voglia matta di accarezzarle la guancia rossa e di baciare le sue labbra rosee. Ma, ancora una volta, mi trattenni dal fare entrambe le cose. Poi lei, inaspettatamente, mi abbracciò. Si alzò in punta di piedi per mettere le braccia attorno al mio collo, la sua testa sulla mia spalla sinistra. Sentivo il suo petto appoggiato al mio. Un po' imbarazzato la abbracciai a mia volta dopo aver appoggiato il bicchiere sul bancone. Le mie braccia erano attorno ai suoi fianchi. Poi cominciò a parlare.

 

"Grazie di tutto, davvero, non so cosa sarebbe successo se non fossi arrivato.. e non c'era nessuno, ero sola, avevo paura. Mi dispiace per come ti ho trattato, non volevo, seriamente, sei stato gentilissimo a salvarmi da quel maniaco.. io ho avuto paura ma poi sei arrivato tu.. e mi dispiace di averti aggredito in macchina, non l'ho fatto di proposito, giuro, è solo che..."

 

Le si ruppe la voce. Si sentiva che aveva il nodo in gola e che sarebbe scoppiata a piangere da un momento all'altro. La allontanai un attimo e la zittii appoggiandole una mano sulla bocca piccola prima che potesse proseguire.

 

"Sshh.. tranquilla, non ti preoccupare. Ho capito, stai tranquilla, andrà tutto bene.."

 

Si tranquillizzò visibilmente, perchè le lacrime che stavano per scendere scomparirono e mi fece un debole sorriso.

 

"Grazie."

"Basta ringraziarmi adesso"

 

Le sorrisi a mia volta. Forse mi stavo prendere un cotta per questa ragazza. Una cotta bella secca. Le spostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Entrambi ci accorgemmo che la cosa stava diventando imbarazzante e ci staccammo l'uno dall'altra.

 

"Forse è meglio che adesso io vada a riposare un po'..."

"Si certo, a domani.. Mel"

 

Mi salutò con la mano e poi sparì dietro alla porta della cucina. Ma cosa era venuta a fare in cucina? Misi il bicchiere nel lavandino e tornai sul divano, questa volta per dormire veramente.

 

Dal punto di vista di Melanie

 

Ero andata in cucina per bere dell'acqua e invece.. me ne sono dimenticata. Mi ero completamente persa negli occhi di Niall che mi ero dimenticata quello per cui ero scesa in cucina. Ormai pazienza. Salii le scale per tornare nella camera di Niall quando mi trovai davanti una figura scura enorme esattamente alla fine delle scale. Quasi mi venne un infarto. Lanciai un urlo.

 

"AAAAAH O mio Dio, ma chi è?!?"

"Chi diavolo sei tu? Questa è casa mia!"

 

Niall aveva sentito il mio urlo ed era corso a vedere cosa era successo. Lui accese le luci delle scale.

 

"Ma che diav...." Niall guardò in alto, oltre alla mia figura per incontrare lo sguardo dell'uomo.

"Ciao papà.."






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Capitolo 3
*** cap. 3 ***


Dal punto di vista di Niall

 

-Perfetto..- Pensai.

 

"Ehi papà, come mai già in piedi?" Cercai di sdrammatizzare, ma inutilmente.

"Scendiamo in cucina. Ora." Disse a bassa voce, poi aggiunse "Tua sorella dorme ancora."

 

"Ok.."

 

Tutti e tre andammo in cucina, mio padre entrò per ultimo e chiuse la porta dietro di sè.

 

"Mi devi certo delle spiegazioni, Niall.."

"Certo papà, mi disp.." Non riuscii a finire la frase.

"Non adesso. E' tardi.. o meglio, è presto.."

 

Ci fu un attimo di silenzio imbarazzante quando Mel decise di parlare.

 

"Mi dispiace davvero tanto signor..."

"Horan" Mio padre finì la frase di Mel.

 

La situazione non poteva peggiorare ulteriormente. Avevo portato in casa una ragazza che non sapeva neanche come mi chiamavo. Ok che è carina, a volte simpatica, ma cosa penserà di me mio padre adesso? Sarà deluso.

 

"Signor Horan, mi dispiace veramente, sono stata io a chiedere a Niall di poter restare e lui non ha avuto scelta..." Lei mi guardò per cercare uno sguardo di conforto, ma io non potevo darglielo in quel momento.

 

Fissavo il pavimento, assente.

 

"Puoi lasciarci soli un attimo, Mel? Per favore." Dissi a bassa voce.

"S..sì." E se ne andò velocemente di sopra.

Una volta soli mio padre cominciò a parlare.

"Avete almeno preso precauz.."

"Papà! Non abbiamo fatto niente, lo giuro!"

"Ma cosa ti salta in mente, figliolo?!"

"Papà, io..."

"No, Niall. Hai portato una sconosciuta in casa, per di più senza avvertirmi, niente. Lo sai che non voglio che tu faccia le cose di nascosto, belle o brutte, io voglio sapere cosa succede nella tua vita."

 

Era esasperato. Era sempre stato un ottimo padre. Da quando mia madre aveva fatto i bagagli e se ne era andata con un uomo più giovane di mio padre, lui non si è mai arreso. E' diventato un padre fantastico e io ero orgoglioso di lui. Ma lui non lo era di me, ormai. Avrei dovuto dirgli che c'era una ragazza che aveva bisogno di un posto dove dormire, anche se era molto tardi.

 

Entrambi non dicemmo una parola. Poi sospirò.

 

"Vai a dormire, Niall, è tardi.. ne riparliamo domani. Io sarò a lavoro tutto il giorno, la mattina starai tu con Nora, il pomeriggio verrà la tata, se devi uscire, puoi andare. Domani sera parleremo."

 

Impassibile, mio padre tornò di sopra a dormire. Erano le 4.

Purtroppo la situazione non poteva essere sistemata in alcun modo, nonostante la mia voglia immensa di farmi perdonare da mio padre. Dovevo tornare sul divano e cercare di dormire. Mi girai da ogni parte possibile per cercare di prendere sonno, ma niente. Così decisi che sarei andato nel MIO letto. Salii le scale velocemente e piano aprii la porta della mia camera. Riuscivo a intravedere solamente la sagoma di Mel, che era rannicchiata in un lato del mio letto matrimoniale. Ci stavo benissimo anche io. Così molto cautamente alzai le coperte e mi ci infilai sotto. Mi girai dalla parte opposta di Mel e, per la prima volta quella notte, riuscii a dormire veramente.

 

Dal punto di vista di Mel

 

I raggi di sole entravano invadenti dalle persiane della finestra di fronte a me. Doveva essere tardi perchè il sole era veramente forte.

 

-Saranno le 10..-

 

Era domenica, quindi niente scuola fortunatamente. Dovevo solo sorbirmi la paternale di mia mamma, ma niente di insopportabile. Tanto avrei solo fatto finta di assecondarla.

Cercai di muovermi quando mi accorsi che un braccio mi stava avvolgendo la pancia. Istintivamente spostai il suo braccio, un po' bruscamente, e mi alzai subito in piedi per vedere Niall completamente addormentato, sdraiato nella mia parte di letto. Ancora mi dava un certo fastidio essere toccata, soprattutto quando ero incosciente. Niall aprì gli occhi.

 

"Mel.. buongiorno.."

 

I suoi occhi alla luce del sole erano qualcosa di magico. Erano così blu che ci si perdeva li dentro. Sembravano infiniti e lui non si accorgeva nemmeno di quanto fosse bello e sexy in quel momento. Non si era nemmeno accorto che aveva un braccio attorno a me, perchè sembrò tranquillo, ancora assonnato.

 

"Buongiorno Niall" Dissi con un sorriso.

 

Non potevo fare a meno di guardare il suo corpo. Era senza maglia e si potevano intravedere tutti i muscoli del petto e delle braccia.

 

"Grazie per avermi avvertito che venivi a dormire con me.." Dissi ironica.

"Figurati" Era in vena di scherzare quella mattina.

"Vieni qui" Proseguì. "Ero comodo nella posizione di prima" Un sorriso malizioso comparve sul suo volto. Con i capelli ribelli completamente stropicciati era ancora più sexy.

"Scordatelo Horan!" Dissi sorridente.

 

Che presuntuoso. Aveva dormito tutta notte su di me e faceva anche lo sbruffone. Però quello era il suo letto quindi potevo anche perdonarlo per quella volta. Presi i vestiti della sera prima e andai in bagno per cambiarmi. Non avevo più sonno ormai. Una volta messi i vestiti piegai la maglietta del pigiama di Niall e tornai nella sua stanza. Era ancora sdraiato nel letto, ancora dalla mia parte. Era a pancia in giù e io potevo godermi lo spettacolo della sua schiena nuda e muscolosa. Mi venne voglia di saltargli addosso per svegliarlo definitivamente. Così feci. Con un salto caddi metà sul letto e metà su di lui e urlai.

 

"E' ORA DI SVEGLIARSI!!!"

"MELANIE TI ODIO, CAZZO!!" Si girò di scatto, prese uno dei due cuscini e mi tirò una cuscinata potente in faccia. I miei capelli lunghi volarono da tutte le parti. Niall mi guardò un attimo serio e poi si mise a ridere a crepapelle.

 

"Sei troppo ridicola!!"

"Senti chi parla!!!" Presi l'altro cuscino e ricambiai il complimento con un forte cuscinata in testa.

"Vuoi la guerra eh.." Disse a bassa voce.

"Che guerra sia!!" Aggiunse. Poi cominciò a tirarmi una raffica di cuscinate che non potei fare altro che subire. Era nettamente più forte nel campo dei 'giochi infantili' e io avevo perso miseramente.

"Ok ok basta, hai vinto tu!!" Gridai ridendo.

 

Adesso lui si trovava su di me. Appoggiò il cuscino che aveva in mano di fianco a me. I suoi occhi blu erano puntati sui miei.

 

-Chissà a cosa sta pensando..- Pensai.

Poi decisi di cogliere quel suo momento di debolezza per prendere il cuscino che aveva appoggiato e tirarglielo in pieno viso. Lui grugnì e si sedette sul letto di fronte a me.

"Questa me la paghi..."

"Niall!" Una voce sottile si inserì nella discussione

"Nora!" Disse Niall guardando oltre me per incontrare lo sguardo della piccola Nora.

"Scusa se ti abbiamo svegliato.." Aggiunse.

 

Io mi girai per guardarla.

"Ciao piccolina, io sono Mel.." Non riuscii a dire più niente perchè anche lei scoppiò a ridere.

Dovevo avere i capelli completamente scompigliati da far paura... o meglio, da far ridere.

 

"Vedi, sei proprio ridicola!" Aggiunse Niall con un altra risata.

Io aprii la bocca con aria sorpresa per l'affermazione di Niall.

"Come ti permetti!" Ripresi di nuovo il cuscino e glielo tirai in faccia. Lui prese tranquillamente la cuscinata in faccia, senza fare una piega e senza cercare di schivare il colpo continuava a ridere e basta. Sentirlo ridere era una gioia. Era così tremendamente carino..

Sua sorella decise di unirsi alla lotta. Salì sul letto, prese un cuscino e lo tirò a Niall. Niall fece finta di essersi fatto male dalla forza del colpo, e cadde sdraiato sul letto. Anche Nora continuava a ridere.

 

"Batti cinque Nora!" Dissi. Lei alzò la mano e picchiò sulla mia. Poi continuò a ridere. Allora Niall, per vendicarsi, si tirò su di nuovo e cominciò a fare il solletico a Nora. Lei continuava a ridere, aveva persino le lacrime agli occhi. Anche lui rideva nel vederla dimenarsi sotto le sue mani. Era un momento speciale, e io avevo la possibilità di assistere. Sembravano così complici e uniti che io non potei fare altro che guardarli giocare spensierati con un sorriso ebete stampato in faccia.

 

"Dai, è ora di andare, donne" Disse Niall

Io e Nora ci guardammo.

"Nora vai a vestirti e tu, Mel, renditi presentabile, non posso farmi vedere in giro con te conciata in quel modo.." Disse ancora ridendo. Si divertiva a prendermi in giro, ma mi sarei spettinata in ogni modo possibile pur di sentire sempre la sua risata.

Mi alzai dal letto. "Sì capitano!" Dissi scherzosa.

Nora corse fuori dalla stanza. Niall mi guardò dal basso del letto.

"Siete davvero uniti, non è vero?"

Sembrava che avessi toccato un nervo scoperto, perchè lui si limitò ad annuire con aria assente. Io ero già vestita, ero pronta per uscire. Raccolsi la borsa che era per terra e rimisi dentro telefono e fazzoletti che erano usciti fuori. Quando mi rialzai Niall era in piedi di fronte a me. La sua altezza mi dominava. Con le mani mi sistemò i capelli, rendendomi più presentabile.

 

"Adesso sei a posto" Disse guardandomi negli occhi.

Sembrava che non avesse più paura di toccarmi. E aveva ragione. Per nessuna ragione al mondo avrei aggredito di nuovo Niall come avevo fatto la sera precedente. Lui c'è stato quando io ho avuto bisogno di una mano. Lui mi ha salvata dal pazzo pervertito quando non c'era nessun altro che avesse il coraggio di affrontarlo. Mi ha tranquillizzata quando sembrava stessi diventando pazza anche io. Non avrei mai più dimenticato tutto quello che aveva fatto per me. Mai.

"Grazie" Arrossii. Poi continuai a parlare.

"Mi dispiace per tuo padre, non sapevo neanche il tuo cognome, sono davvero mortificata.."

Abbassai la testa per evitare il suo sguardo. Quello era stato il culmine della serata.

"Non importa, Mel. Avevi bisogno di aiuto e non volevo disturbare mio padre. Non è colpa tua, ma mia. Avrei dovuto avvertirlo comunque..."

"Se non ci fossi stata io non sarebbe successo niente." Ammisi triste.

"Non dire così. Non è successo niente di grave." Mi sorrise dolcemente e io ricambiai.

Cosa avevo fatto per meritarmi un trattamento del genere? Io non meritavo tutte queste attenzioni. Il mondo è pieno di gente che cerca disperatamente l'amore. Io sono una delle poche ragazze diciassettenni che l'amore non lo cerca e non lo vuole. Per essere felice mi bastava mia mamma fuori di casa e una sigaretta da fumare in camera mia da sola. Io non meritavo di essere coccolata e di essere ricolmata di attenzioni da Niall. Non ero la ragazza giusta per lui. Forse era meglio lasciarlo andare, lasciarlo libero di trovare il VERO amore. Quello che di certo io non ero in grado di dargli. Da me lui non avrebbe potuto prendere niente. Niente. Lui era così perfetto e invece io ero così... vuota.

Dopo la mia ultima relazione di certo non avevo bisogno di un'altra storia d'amore.

In quel momento decisi che dovevo lasciarlo andare. Entrambi avevamo capito che c'era un certo feeling tra di noi, ma.. non potevo farlo innamorare di me. Non sarebbe stato giusto, in un modo che neanche io riuscivo a capire completamente. Non potevo richiudermi ancora una volta in un'altra relazione sentimentale. Non poteva succedere. E proprio nel momento in cui si avvicinò alla mia bocca per baciarmi io mi spostai.

"Niall, devo andare." Dissi fredda.

"No aspetta, ti accompagno in macchina."

"No, non importa, farò due passi." L'ossigeno mi avrebbe schiarito le idee. La nicotina, volevo dire. Non controllai nemmeno di aver preso tutte le cose. Uscii dalla stanza. Nora era appoggiata alla porta. Aveva sentito la nostra discussione.

 

-Non può aver capito tutto quello che è successo, no? E' ancora troppo piccola.-

Le sorrisi dolcemente e scesi rapidamente le scale. Niall rimase nella stanza, da solo, perchè Nora mi seguì fino alla porta d'entrata.

"Non andartene, Mel.." Mi pregò. Mi abbassai alla sua altezza.

"Cosa c'è, piccolina.." Le chiesi mentre le accarezzavo la guancia.

"Non è mai stato così felice come stamattina."

La guardai sorpresa.

"Sei stata tu."

Mi rabbuiai.

"Non andare via proprio adesso." Mi implorò di nuovo.

Le lasciai un rapido bacio sulla sua guancia per poi sparire dietro la porta d'entrata senza voltarmi indietro.






 

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DOMANI NIALL TOGLIE L'APPARECCHIOOOOO.... ok, basta.
Vi immaginate Niall che ride in questo modo a Mel?

Scusate se ci sono degli errori, ma non l'ho riletto :( @reflectjon

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Capitolo 4
*** cap. 4 ***


Dal punto di vista di Niall

 

-Cosa è appena successo?-

Avevo appena cercato di baciarla, ecco cosa era appena successo. Avevo avvicinato le mie labbra alle sue ma lei mi aveva fermato. Cosa avevo fatto? Avevamo passato una bellissima mattinata insieme. Nora le stava simpatica. Forse me lo sarei dovuto aspettare. Fino alla sera prima non si faceva nemmeno sfiorare da me, figuriamoci baciarla. Avevo esagerato, avevo superato il limite. Ero stato così egoista che non avevo nemmeno pensato al fatto che lei non fosse ancora pronta.

 

-Stupido, stupido Niall!- Mi passai la mano tra i capelli pensando a quale fosse la cosa giusta da fare in quel momento. Ancora una volta non potevo fare niente. Avevo sbagliato e adesso dovevo lasciarle il suo spazio e il suo tempo per pensare. Diamine, non mi ero mai sentito così coglione come quella mattina. Decisi di vestirmi in fretta e di andare insieme a Nora dalla nonna.

 

"Nora? Dove sei?"

"Sono qui" Sentii i passi sulla scale.

"Nora adesso ti porto a trovare la nonna, è da tanto che non la vedi, le farà piacere se andiamo a trovarla, ok?"

"Sììì" Esultò Nora. Lei adorava la nostra nonna paterna. Quella materna invece non l'avevamo mai conosciuta. Era morta prima che io nascessi. Inoltre nostra madre se ne andò poco dopo la nascita di Nora... nel poco tempo che avevo passato con lei, non avevo mai avuto l'occasione per chiederle dov'era la nonna. Poi ero troppo piccolo per quel tipo di conversazione. Sapevo così poco di mia madre.. forse perchè il ricordo di lei bruciava ancora nelle vene come se fosse ieri il giorno che vidi la sua macchina lasciare il vialetto di casa.

 

flashback

"Mamma dove vai?"

"Vado in vacanza, amore, starò via per un po'"

"Non andare via, per favore, resta con noi, abbiamo bisogno di te.."

Mia madre mi guardò con un finto sguardo triste.

"Non posso, devo andare"

Prese le valigie accanto a lei e, dopo essere uscita, chiuse la porta dietro di sè.

Io uscii di corsa, cercai di seguirla più veloce che potevo. Volevo fermarla e riportarla in casa, ma fu tutto inutile. Una volta fuori vidi solamente la sua macchina bordeaux sfrecciare verso la fine della strada.

"Niall, torna in casa che fa freddo! Non vorrai mica ammalarti!" Urlò mio padre dalla porta.

Silenzioso e triste, ritornai in casa. Fu l'ultima volta che vidi mia madre.

 

Da quel giorno continuai a ripetermi che lei sarebbe dovuta restare. Avevo capito che la storia della vacanza era una bugia. Glielo avevo letto negli occhi che non sarebbe tornata mai più. E forse lo sapevo già da prima di quel fatidico giorno. Ogni volta che la guardavo vedevo una mamma assente. Presente fisicamente ma lontana con tutto il resto. Un giorno tutti ci troviamo di fronte ad una scelta. Possiamo seguire la via facile o la via giusta. Lei scelse quella facile e scappò via. Tutto qua. Ma io ero troppo piccolo per razionalizzare e metabolizzare la sua fuga dalla mia vita. Mi sentii abbandonato e confuso. Aveva lasciato un buco nella nostra vita, in particolare nella mia. E la ferita faceva ancora così male che non riuscivo a trovare la forza di parlare di questo con mio padre.

 

Presi una maglietta e un paio di jeans qualsiasi dal cassetto. Diedi una rapida occhiata alla maglia del mio pigiama che aveva indossato Mel quella notte. Scesi le scale velocemente e vidi Nora già vestita che mi stava aspettando.

 

"Nora..." Notai che una lacrima le era scesa sulla guancia.

"Niall.. Se n'è andata per sempre? Anche lei, come la mamma?"

"No.. piccola, no"

"Lei mi piaceva, Niall, perchè è scappata via?"

"Aveva un impegno ma vedrai che tornerà presto a giocare con noi.."

"Non ci credi nemmeno tu..."

"Non è vero.." Non sapevo cosa rispondere. Aveva già capito tutto ed era solo così piccola.

"Piaceva anche a te, vero? Si capiva dal modo in cui la guardavi.."

Le asciugai via la lacrima dalla guanciotta rossa e tergiversai.

"Dai, basta piangere, se la nonna ti vede triste lo diventa anche lei, fammi un bel sorriso"

Le sorrisi dolcemente e lei ricambiò subito abbracciandomi forte.

"Andrà tutto bene, piccola, dovessero andare via tutti, tu avrai sempre me, lo sai, vero?"

"Certo, Ni"

"Bene"

La stritolai un po' e poi la presi in braccio.

 

Una volta usciti di casa mi assicurai di aver preso le chiavi della macchina di Conor e di aver chiuso la porta d'entrata. Poi mi vibrò il telefono, lo tirai fuori e sperai con tutto il cuore che fosse Mel. Poi mi ricordai che non aveva il mio numero di telefono, quindi era impossibile che fosse lei.

 

Jess

Dove cazzo eri finito l'altra sera? Ti ho aspettato nella stanza un'ora e tu non sei mai tornato dal bagno!! Mi fai incazzare quando fai così!!

 

Lessi il messaggio e completamente indifferente a quelle parole rimisi il telefono in tasca. Presi per mano Mel, la feci salire dietro e le allacciai la cintura. Salii anche io in macchina, allacciai la cintura e misi in moto. Neanche 10 minuti di viaggio che eravamo arrivati a casa della nonna. Nora, saltellando, arrivo alla porta e chiamo forte

 

"NONNAA!!"

"Arrivo amore mio!" Rispose lei. La nonna aprì la porta e Nora l'abbracciò subito forte. Poi corse in casa per andare a salutare il nonno che era seduto sulla sedia. Poi tirò fuori tutti i giocattoli. la guardai un secondo per poi parlare alla nonna.

 

"Ciao nonna, come stai?"

"Bene, tesoro, tuo padre mi ha raccontato che cosa hai combinato ieri notte, era abbastanza arrabbiato al telefono.."

"Lo so, nonna, ho combinato un casino, è solo che voi donne siete così complicate"

La nonna scoppiò a ridere.

"Un giorno ti renderai conto di non poter più vivere senza questa ragazza così complicata come dici tu."

Rimasi in silenzio.

"Speriamo che quel giorno noi sia troppo tardi..."

Guardai la nonna con occhi strani. Stavamo ancora parlando di me e Mel? Forse no.

"Grazie nonna per i tuoi consigli ma adesso non posso approfondire il discorso, devo andare via un momento, torno appena possibile, ok?"

"Vai e sistema tutto, mi raccomando" Mi disse sorridente.

Lasciai la soglia della porta per dirigermi ancora alla macchina. Una volta seduto tirai fuori il telefono per scrivere un messaggio a Conor.

 

Ho bisogno di parlarti e di ridarti la macchina. Hai impegni adesso? -Niall

 

Premetti il tasto invio. Non dovetti attendere molto la sua risposta.

 

Ok, tra 5 minuti al parco. -Conor

 

-Perfetto- Pensai. Avevo intenzione di parlargli di quello che era successo quella notte e di quello che è successo con Mel. Avevo bisogno di parlarne con qualcuno e di Conor mi fidavo ciecamente. Misi in moto la macchina e lasciai il vialetto di mia nonna.

 

Dal punto di vista di Melanie

 

Avevo bisogno di pensare ma pensare non avrebbe fatto altro che peggiorare la situazione, quindi infilai in bocca una cicca per mascherare l'odore di fumo e ragionai su quello che avrei detto a mia madre. Salii gli scalini del mio portico e bussai alla porta. Mia madre aprì prontamente la porta.

 

"Entra"

E io entrai subito. Misi giù la borsa e mi girai per guardarla dritta negli occhi.

 

"Dove sei stata?"

"A casa di Sel"

"Allora perchè la madre di Selena mi ha detto che tu non eri a casa loro?"

Cambio di programma. Sapeva che non ero a casa loro.

"Perchè sono entrata un attimo poi io e Sel abbiamo deciso di fare un giro a piedi."

"Ma come fai a mentirmi così tranquillamente?"

"Non ti sto mentendo, mamma.." Dissi sbuffando. "E' andata così"

 

-Non posso dirti che sono stata aggredita ad una festa dove ero un po' brilla e poi ho dormito a casa di uno sconosciuto, non pensi?-

 

"Non so più come fare con te, Mel.." Non era tanto arrabbiata quanto frustrata. Lo capivo dalle sue parole. Era come se questa volta che sono stata fuori tutta notte fosse diversa dalle altre. Forse avevo veramente esagerato.

"Mel tu non mi dai la possibilità di capirti. Non mi lasci entrare nella tua vita. Non mi hai mai dato neanche una possibilità di cercare di aiutarti, in qualche modo"

Distolsi lo sguardo. Quella discussione stava prendendo una piega diversa da quella che avevo immaginato.

"Io sono l'unica persona che ci sarà sempre, per te, qualsiasi cosa accadrà, io ci sarò sempre per te"

Fece una pausa.

"Io sono tua madre, Mel.. sei mia figlia, non ti abbandonerei mai, per nessun motivo.. E nonostante tu possa non amarmi, io ti amerò per sempre. Lo sai questo, vero?"

Mi prese il viso tra le mani per farmi alzare la testa e poterla guardare negli occhi.

Avevo disubbidito alle regole per l'ennesima volta, non avevo mai fatto quello che mi aveva chiesto per tutta la vita, non ero di certo la figlia modello che ogni genitore potesse desiderare, ma l'unica cosa che riusciva a dirmi in quel momento era che aveva paura di perdermi. Eppure io ero lì. Ma sapevo a cosa si riferiva. Dopo la morte di mio padre mia madre cominciò a soffrire di depressione. Era stato un trauma per tutta la famiglia, ma lei ne fu particolarmente colpita. Io e mio fratello ce la siamo sempre cavata, ma per lei era stato diverso. Lei lo amava davvero, nonostante avessero già oltrepassato i 25 anni di matrimonio. Avrei voluto dirle così tante cose in quel momento. Che mi dispiaceva, per tutto, che l'avevo sempre amata, che le volevo bene, che mi dispiaceva veramente farla soffrire e che non l'avrei mai abbandonata anche se sembrava che non la sopportassi più. Avrei voluto dirle che fumavo da un po', che anche se sembrava che non me ne importasse un fico secco della nostra relazione, in realtà, mi importava tantissimo. Ma non ci riuscii.

"Lo so, mamma, lo so."

Lei mi guardò con aria triste. Sembrava rassegnata al mio atteggiamento superficiale e meschino verso tutti. Mi lasciò la testa e tornò in cucina a lavare i piatti.

"Non capisci proprio un cazzo, Mel" Mi disse il mio fratellino sottovoce. Era appoggiato allo stipite della porta e aveva origliato tutta la nostra discussione.

"Stai zitto e vai in camera tua" Dissi scorbuticamente. Lui sparì veloce.

-Ha proprio ragione, però...- Pensai.

Andai in camera mia e cominciai a riflettere. La mia mente non si fermava mai, continuava a rimuginare sull'accaduto. Avrei dovuto risolvere la situazione con mia madre. Non potevo mandare tutto a puttane con lei. Non stavolta.

 

Dal punto di vista di Niall

 

Ero arrivato al parco e avevo parcheggiato la macchina in un posto all'ombra, sotto un grande albero. Ero uscito e mi ero appoggiato al cofano aspettando che arrivasse Conor.

"Ciao Niall"

"Ciao Conor!" Mi alzai dalla macchina per avvicinarmi a lui.

"Come stai dopo ieri notte?"

"Sono sconvolto, Conor, sono successe così tante cose.."

"Ho tempo" Mi sorrise. "Intanto ridammi le chiavi del mio gioiellino"

Gli porsi subito le chiavi ringraziandolo per avermi prestato la macchina.

"Grazie mille per tutto, Conor, ti devo un favore."

"Tranquillo, mi offrirai da bere" Mi sorrise. "Raccontami cosa è successo.."

 

flashback

 

Mel stava ballando felice con Sel. Era così sensuale, ma non eccessivamente provocante. Poi è arrivata Jess e mi ha baciato, così decisi di seguirla. Salimmo le scale mano nella mano. Fece per entrare in una stanza qualunque. Bussò e piano aprì la porta. Un enorme letto matrimoniale riempiva la stanza che risultava comunque spaziosa.

"Vado un attimo in bagno.."

"Fai in fretta, amore.." Ammiccò provocante.

Andai in bagno per sciacquarmi la faccia. Stavo per fare l'amore con Jess. Io non sono il tipo che si limita a scopare una ragazza solo per il semplice e banale sesso. Per me era qualcosa di diverso, di più intenso. Ovviamente non avevo mai confessato a nessuno quella caratteristica di me che mi avrebbe fatto deridere da ogni adolescente maschio che mi conosceva. Dopo aver fatto pipì ed essermi lavato le mani uscii dal bagno, ma mi fermai alla porta. Jess era in piedi appena dentro la stanza che aveva scelto per unirsi a me. La porta era socchiusa, io potevo benissimo vedere cosa stesse facendo lì dentro. Poi vidi un ragazzo alto di colore di fronte a lei. Li osservai. Si scambiarono qualche parole, lei sorrise e lo baciò. A quel punto tutti i dubbi che avevo avuto su di lei non erano più dubbi. Mi avevano avvertito che lei era fatta così, non era fedele con nessuno, nè con fidanzati nè con amici. Io avevo voluto darle una possibilità, ho lasciato perdere le dicerie e i pettegolezzi e ci ho provato, ma ormai nulla mi legava più a lei. Uscii dal bagno e scesi le scale. Lì incontrai Conor. Ero arrabbiato e triste per essermi fatto abbindolare da quella puttanella da quattro soldi. Gli chiesi di prestarmi la macchina per fare un giro. Lui capì subito di cosa si trattava, aveva intuito che Jess aveva fatto qualcosa che non doveva fare. Conor mi lasciò così le chiavi, tranquillizzandomi con una pacca sulla spalla e dicendomi di non preoccuparmi che tanto lui avrebbe dormito lì con il suo amico, nonché padrone di casa. Lo ringraziai calorosamente per la comprensione. In quel momento avevo solo bisogno di andarmene via, così proseguii la discesa delle scale. Alla fine della rampa, alzando la testa, vidi Mel intrappolata tra le braccia di questo ragazzone. Senza domandarmi se lei fosse consenziente o meno lo strappai via da Mel e gli tirai un pugno sul naso. Non mi interessava sapere niente. In quel momento, dopo aver visto Jess baciare un altro, nessuno poteva fermarmi. E nessuno poteva toccare Mel, in nessun caso. La presi per mano e la portai via da quel posto schifoso.

 

"Ne sono successe di cose a quella festa.. Se avessi trovato io Mel con quel bastardo, giuro che lo avrei ammazzato con le mie mani. Mel non si tocca." Disse Conor freddo.

"Sel dove è andata dopo la festa?" Chiesi curioso.

"Ha trovato un passaggio da un nostro amico, lui doveva tornare a casa quindi ha portato a casa anche lei visto che era di strada."

"Gli altri invece?"

"Non li ho più visti, sinceramente.. dopo che Mel se n'è andata ci siamo un po' persi di vista, ma succede sempre, ad ogni festa. Io sono rimasto con il mio amico, il padrone di casa, e anche Dave è rimasto con noi. Degli altri non ho più saputo nulla.."

"Capisco." Poi proseguii "Non siete molto uniti vero?"

"No, in effetti." Fece una pausa.

"Ho legato molto con Sel e Mel, la nostra relazione è diventata molto stretta soprattutto dopo quello che è successo l'anno scorso.."

Lo guardai con aria da turista che non sa dove andare.

"Non so di cosa tu stia parlando ma se non vuoi dirmelo non importa.."

"No, ti racconterò brevemente la storia, perchè vedo che ci tieni a Mel, e sei un bravo ragazzo."

"Ok..."

"Però prima dimmi una cosa."

"Certo"

"Ti piace, vero?"

"Da morire.." Mi uscì dalla bocca immediatamente, senza neanche doverci pensare. Mi piaceva da matti e più lei cercava di allontanarmi, più io sentivo il bisogno di starle vicino.

"Si capiva, ma ne volevo la conferma.."

"Si capiva?!?"

"Dal modo in cui la guardi."

"Non sei il primo che me lo dice, ma non posso farci niente.."

"Non è una cosa cattiva, anzi.."

"Raccontami Conor.."

"Sarò breve. Per il resto dovrai andare da Mel. Sarà lei a decidere se è il caso di raccontare tutto o no."

"Va bene."

"L'anno scorso un amico di Sel, Jack, si è unito alla nostra compagnia. Sembrava un bravo ragazzo. Aveva un tatuaggio, fumava una sigaretta ogni tanto e sapeva stare in compagnia con noi. Mise subito gli occhi su Mel. La guardava come tu la guardi adesso. Con occhi brillanti e penetranti allo stesso momento. Lei si innamorò subito di Jack, fu quasi amore a prima vista. Noi eravamo ovviamente felici per lei, per loro. Erano veramente contenti. Ma Jack aveva un vizio pericoloso. Il bere. Lo avevamo visto ad una festa dove era venuto con noi. Da ubriaco diventava un'altra persona. Quella sera era violento, scorbutico, volgare e presuntuoso. Capii che in lui qualcosa non andava e che era meglio per Mel se quella storia finisse lì. Sel cercò in tutti i modi di calmare Jack quella sera, ma non ci riuscì. Io personalmente riaccompagnai Mel e Jack a casa di quest'ultimo. Ovviamente Mel mi disse che voleva stare con lui per sistemarlo e metterlo a letto. Io le dissi di no, di andare a casa e lasciar perdere, ma, come dice il detto, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Mi pentirò per sempre di non aver agito quella sera, di non averla fermata dall'entrare in quella dannata porta con lui al suo fianco ubriaco marcio. Dio solo sa cosa successe quella sera. Nessuno lo sa. Ma il giorno dopo io, Sel e Mel ci trovammo al parco. Mel non stava bene. Cercava in ogni maniera di nascondere i lividi sulla braccia e sulle gambe. Non la si poteva toccare perchè era nervosa e acida, persino con noi che le volevamo e le vogliamo bene. Il taglio profondo sul suo labbro... quello non si poteva nascondere. Il giorno stesso che vidi Mel conciata in quello stato andai a casa di Jack e lo picchiai a sangue. Purtroppo quel figlio di puttana è riuscito a tagliarmi mentre lo prendevo a pugni e mi ha lasciato un ricordino sul braccio.."

Alzò la manica della camicia per farmi vedere la lunga cicatrice che parti dal polso e finiva quasi al gomito.

"Dopo pochi giorni Jack sparì dalla città, le mie minacce erano servite a qualcosa.."

Fece una pausa.

"Ma i ricordi di Mel, i miei rimorsi e quelli di Sel non possono sparire da un giorno con l'altro. Soprattutto i ricordi di Mel. Non ci ha mai raccontato cosa è successo quella sera, e non non abbiamo mai osato chiederglielo."

Un'altra pausa. Sembrava che Conor volesse darmi il tempo di assimilare tutto. Il poco tempo che mi lasciava, comunque, non era abbastanza. Ero sconvolto. Questo rispondeva a tutte le mie domande. Perchè mi aveva trattato così? Perchè mi rifiutava? Tutto aveva un senso, adesso.

"Io non immaginavo che.."

"Lo so."

Guardai Conor negli occhi.

"Nessuno direbbe che Mel ha passato tutto quello che ha passato. Però è così."

"Grazie per avermi raccontato."

"Figurati.."

"Adesso devo andare via, Conor, grazie di t.."

"Aspetta... Niall, lo so che ti piace Mel. Ti dico solo due cose. Sii paziente, lei ha bisogno di tempo e spazio per affrontare tutto quello che concerne una relazione e, un'altra cosa.. se la fai soffrire sei morto."

"O..ok Conor.."

"Uomo avvisato, mezzo salvato." Era veramente serio in quel momento.

"Ci vediamo in giro." Gli dissi mentre cominciavo ad allontanarmi.

"Ci vediamo, amico"

Cominciai a camminare a passo svelto. Tirai fuori il telefono.

 

13 messaggi e 4 chiamate perse: Jess.

 

-Che cazzo vuole questa puttana ancora da me...-

Cancellai tutti i messaggi e le chiamate perse e chiamai mia nonna.

 

"Nonna.."

"Ciao Niall, dimmi.."

"Nora può mangiare lì da voi? Io devo andare a sistemare la situazione.."

Facevo riferimento alla discussione che avevamo avuto quel pomeriggio.

 

"Vai e sistema tutto, mi raccomando" Mi disse sorridente la nonna.

 

"Va bene, tesoro, ci vediamo più tardi. Fai attenzione."

"Certo nonna, grazie."

Riattaccai. In quel momento ringraziai Jess per aver sparlato talmente tanto delle sue amiche da avermi involontariamente rivelato dove abitava Mel, perchè era proprio lì che stavo andando.








 

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Capitolo pieno di rivelazioni, eh? Spero vi sia piaciuto :) Vi lascio al bellissimo Niall..

Per contattarmi, sono qui ---> @reflectjon

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Capitolo 5
*** cap. 5 ***


Dal punto di vista di Melanie

 

Ero sdraiata nella mia camera. Un po' guardavo il soffitto, un po' i miei occhi si perdevano nel vuoto. La musica non riusciva più a distrarmi dai soliti pensieri. Decisi che era ora di una passeggiata e di una sigaretta. Mi alzai dal letto e velocemente andai in cucina.

"Mamma.."

"Dimmi" Non mi guardava, era intenta a mettere a posto le stoviglie.

"Posso andare a fare una passeggiata, non farò tardi per la cena, promesso"

"Vai pure" Disse ancora con tono triste. Anche se quella volta non sarei stata fuori tutta notte e sarei tornata in orario, la situazione non cambiava.

"Mamma"

"Mmh-mmh"

"Ti voglio bene"

"Lo so, amore" Finalmente alzò lo sguardo verso di me e mi sorrise leggermente.

Ricambiai e uscii dalla cucina. Misi delle scarpe comode, presi la borsa e fui fuori in un attimo. Feci attenzione a non sbattere la porta, come l'ultima volta. Era tempo di cambiare il mio atteggiamento infantile e cercare di crescere. Chiusa la porta mi guardai intorno. Decisi di andare verso il parco, verso la periferia della città. Oltre il parco e il bosco, fuori dal caos e dalla vita cittadina, mi sarei seduta in quello che chiamavo 'il mio posto'. Là non ci sarebbe stata gente e avrei potuto camminare tranquilla e indisturbata. Tirai fuori una sigaretta. Una volta lontana dai paraggi di casa mia, l'accesi e mi avviai.

 

Dal punto di vista di Niall

 

Dovevo dirle tutto. Tutto. Proprio tutto. Dovevo confessarle che mi piaceva e che Conor mi aveva confessato quello che era accaduto l'anno scorso. Dovevo tranquillizzarla e dirle che io non ero così. Con me sarebbe stata al sicuro. Ero felicemente convinto che il mio discorso avrebbe funzionato alla perfezione e che lei sarebbe caduta tra le mie braccia. Forse stavo solamente fantasticando un po' con l'immaginazione. Mel non è il tipo da robe mielose e sdolcinate. Mancava ancora un pezzo di strada e poi sarei arrivato a casa sua. Svoltai l'angolo e vidi una serie di villette a schiera. Una di quelle era la casa di Mel, solo che non sapevo quale di esse fosse. Jess non era stata sufficientemente accurata riguardo ciò.

-Che palle!-

Cominciai a osservare tutti i nomi impressi nelle targhette. Dovevo trovare 'Bellisario'.

-Pattinson, Monroe, Johnson, Hastings, Montgomery, Grey, Gilbert... Bellisario!-

L'avevo trovata finalmente. Almeno mi ricordavo il suo cognome, fortunatamente. Bussai con una certa ansia. Potevo sentire il mio cuore rimbombare dappertutto. Nelle orecchie, nella testa, nelle gambe. Il respiro affannoso non riusciva a sovrastare il rumore dei battiti. E l'ossigeno non riusciva a calmarmi.

-Rispondi, rispondi, rispondi, rispondi..-

Una donna uscì direttamente dalla porta e mi guardò.

"Salve Signora Bellisario, posso parlare con M..Melanie?" Ero veramente nervoso e così non riuscii a mantenere un certo contegno, quando mi bloccai sul nome di Melanie.

"Certo!.. Oh no. Melanie è appena uscita per fare una passeggiata.."

"Cazzo!" Mi sfuggì ad alta voce. La madre di Mel mi guardò male.

"M..mi scusi Signora, ma le devo parlare urgentemente, sa dove è andata?"

-Dimmelo dimmelo dimmelo- l'ansia stava prendendo il sopravvento.

"No, mi dispiace.."

"Ok.. la ringrazio Signora Bellisario" Feci per voltarmi per tornare dalla nonna. Magari, se fossi stato fortunato, l'avrei incontrata durante il tragitto. Se no avrei dovuto aspettare l'indomani.

"Aspetta"

"Sì?"

"Lei ama passeggiare nei dintorni del parco. Ci sono dei paesaggi incantevoli proprio a quest'ora. La troverai là." Mi sorrise tristemente.

"Grazie mille, davvero" Ricambiai il sorriso e, con passo veloce, mi diressi verso il parco.

 

Dal punto di vista di Melanie

 

La città poteva essere divisa in due parti. Una parte si trovava in pianura e lì c'era il centro della città. Lentamente la città si sposta più a ovest, verso il tramonto del sole, e la pianura diventa un collina piuttosto imponente, caratterizzata dal verde in quanto scomoda per gli edifici. Andando oltre il parco, superando una piccola chiesetta dove si diceva era apparsa la Madonna, c'era altro verde. Proseguendo per una stradina in salita si arriva ad un piccolo boschetto di alberi 'sempre verdi' dove, in quella stagione, si possono vedere correre scoiattoli di svariate sfumature di marrone. Camminai abbastanza velocemente, non volevo perdermi lo spettacolo per cui ero andata lì. Avevo appena superato la chiesetta e già in lontananza vedevo il bosco. Dovevo sbrigarmi. All'entrata del bosco buttai via la sigaretta. Mi assicurai di averla spenta bene, non volevo essere la causa di un incendio che avrebbe distrutto tutto quel verde di cui mi ero innamorata da anni. Attraversai il bosco senza fatica, poichè conoscevo molto bene la strada che facevo quasi ogni giorno. Le ultime parole famose. Un rametto mi graffiò la gamba.

"Ahia!!!"

Cominciò ad uscire del sangue, ma non potevo tornare indietro. Decisi di proseguire il cammino. Il posto era incantevole. Mi sentivo come a casa. I raggi del sole mi battevano sugli occhi e cercavano di penetrarmi. Proseguii spostando le foglie degli alberi che mi separavano dal sole. Arrivai alla fine del bosco, oltre il quale c'era uno strapiombo pauroso. Mi sedetti al bordo, vicino alla mia solita pianta che ogni sera cullava la mia testa. Abbracciai la pianta pensando a quanto fossero belli il mondo e la natura. Andavo sempre da sola, lì. Nessuno conosceva quel posto perchè nessuno aveva mai avuto il coraggio di attraversare il bosco. Peggio per loro. Non sapevano cosa si perdevano. Ma meglio così, preferivo essere da sola e godermi in silenzio lo spettacolo del tramonto. Un'enorme palla rossa stava per scendere oltre l'orizzonte. E non mi importava se non si poteva guardare direttamente il sole, lo guardavo e basta. Sembrava una magia.

 

Dal punto di vista di Niall

 

Arrivato al parco, lo girai in lungo e in largo. Niente. Visto che la madre mi aveva detto che le piacevano i posti tranquilli, proseguii allontanandomi sempre di più dalla zona abitata della periferia. Mi passai una mano tra i capelli.

-Dove diavolo è finita, cazzo!-

Cominciavo ad esasperarmi. Poi vidi una chiesetta in lontananza, e mi avvicinai.

Qua è apparsa la Madonna diceva la scritta sopra all'arco d'entrata. Fissai per un momento quel luogo per poi notare che dietro alla chiesetta c'era una stradina che portava ad un bosco. Seguii la stradina. Non sapevo più dove andare, così decisi di andare dove mi portava l'istinto. All'entrata del bosco vidi un mozzicone di sigaretta schiacciato, di fianco al mio piede.

-E' qui, ne sono sicuro!-

Speranzoso, entrai nel bosco e lo percorsi sempre in linea retta, finchè i raggi del sole mi abbagliarono. Non vedevo più niente e, per questo, mi scappò un urlo. Mi coprii gli occhi e poi, dopo essermi voltato, li riaprii. Non vedevo più niente.

-Mi trovo in un bosco completamente solo e per di più cieco. Perfetto!- Pensai.

"Niall.."

Mi girai di scatto verso quella voce così familiare.

"Mel! Ti ho cercata dappertutto.."

"Vieni qua.."

Si avvicinò a me e mi prese per mano. Mi portò all'ombra di un cespuglio in modo che io potessi riprendere piano piano la vista. Rimanemmo lì seduti per minuti che sembrarono ore.

"Cosa ci fai qui?" Disse tranquilla.

"Avevo bisogno di vederti.."

"Mi hai trovata adesso" La vista era tornata ormai normale e potevo vedere il sorriso illuminarle la faccia. Sembrava felice.

"Cosa vieni a fare in questo posto sperduto?" Chiesi.

"Mi godo il panorama, quello che tu non riesci a sopportare nemmeno da lontano."

"Capisco.. il tramonto?"

"Perspicace" Mi prese in giro, ridendo.

"Sembri così felice, adesso.. non come stamattina.." Non volevo dirle esattamente quelle parole, ma non riuscii a controllarmi. Quando ero con lei non capivo più niente. Mi metteva così in soggezione che non riuscivo a trattenermi dal dire delle cavolate assurde.

"Lo sono, adesso.." Disse un po' triste.

"Senti" Cominciai il discorso su cui avevo tanto ragionato. Le presi le mani tra le mie e la inchiodai con gli occhi.

"Tu mi piaci, Mel, mi piaci da morire"

Non disse nulla, anzi, cercò di distogliere lo sguardo ma io, con una mano, le presi il mento e le alzai di nuovo la testa.

"E so anche che io ti piaccio." Era vero. Lo avevo capito da quando aveva accettato di scappare con me dalla festa, da quando mi aveva abbracciato alle 3 di notte in cucina, da quando mi aveva guardato mentre ero nudo nel letto. La guardai fissa negli occhi sperando di ricevere un segno da lei. Niente.

"Ti prego, dì qualcosa, per favore.." La supplicai.

"Hai ragione, è così." Distolse di nuovo lo sguardo da me. Non potei fare altro che sorridere.

"Mel, non succederà più quello che è successo l'ann.."

"Stai zitto, Niall!" Mi guardò di nuovo con sguardo penetrante. Si alzò in piedi e si girò verso il tramonto. Stava quasi diventando notte, ormai.

"A quanto pare qualcuno non è riuscito a tenere la bocca chiusa, eh?" Fece una pausa.

"Chi è stato? Fammi indovinare.. Conor, immagino"

"S..sì" Farfugliai.

"Cosa pensi di sapere tu riguardo quello che è successo l'anno scorso?" Si rigirò verso di me e mi indicò con il dito. La guardavo pietrificato.

"Tu non sai un cazzo e non saprai mai un cazzo di quello che è successo, come non lo sa nessuno! Sei appena arrivato e già pensi di poter risolvere tutto con il tuo sorriso e i tuoi occhi blu? Scordatelo!"

Mi alzai in piedi.

"E allora fammi entrare nella tua vita, Mel! Raccontami tu quello che è successo perchè io voglio ascoltarti. Voglio sapere tutto di te. Lascia che io ti conosca per quello che sei adesso, non per quello che sei stata. Lasciati amare, Mel.." Dissi supplicante. Lei distolse ancora lo sguardo.

"Tu ti sei creata questa barriera invalicabile tra te e il mondo. Respingi tutti quelli che ti vogliono bene come se fossero veleno.."

"Stai zitto"

"No, Mel." Mi avvicinai a lei e le presi il volto tra le mani. Potevo vedere le lacrime che stavano per rigarle il volto.

"Potrai respingermi 10, 100, 1000 volte, ma io rimango qui. Potrai dirmi tutte le cose cattive che vuoi, ma non andrò via. Ci conosciamo da pochissimo, è vero, ma io ho intenzione di restare."

Cominciò a piangere.

"No, non piangere Mel..."

Improvvisamente affondò la testa nel mio petto, abbracciandomi forte. Io le accarezzai i capelli mentre guardavo l'ultimo spicchio di sole nascondersi dietro l'orizzonte.

"E' stato tutto così difficile.." Disse tra i singhiozzi.

"Lo so, Mel, lo so"

"Non potevo scaricare tutto il peso sugli altri, ho dovuto tenermi dentro l'odio e la rabbia per tutto questo tempo!" La frustrazione traspariva da ogni singola parola.

"E non sono riuscita a salvare me stessa.. Devo proteggermi in qualche modo, sai.." Mi strinse ancora più forte.

"Mel.." Dissi triste.

"Andiamo a casa" Le sussurrai.

"No, ti prego, restiamo qui ancora per un po'"

"Va bene" La strinsi ancora più forte a me. Rimanemmo lì immobili per un po' di tempo. Poi cominciò a diventare davvero buio.

"Mel, andiamo a casa, è tardi.."

"Ok.."

Senza esitazione le afferrai le gambe e la presi in braccio.

"Mettimi giù, Niall, adesso" Disse cercando inutilmente di sembrare autoritaria.

"No, lasciami fare" Protestai.

Avevo notato il taglio che aveva sulla gamba, non volevo che si tagliasse ancora, soprattutto con quel buio.

Il viaggio fu silenzioso. Lei teneva la testa appoggiata nell'incavo tra la mia spalla e il mio mento, le braccia attorno al mio collo. Speravo che il nostro rapporto fosse tornato ancora come prima, e che la prossima volta che avrei cercato di baciarla non sarebbe scappata via da me come l'altra volta. La feci scendere davanti al cancelletto di casa sua.

"Niall, io..."

"Sì?"

"Ecco, io.." Forse non riusciva a trovare le parole giuste.

"Ci vediamo domani, ok?" Qualcosa mi disse che non era questo che voleva dirmi in realtà.

"S..sì, certo, a domani, Mel" Feci per voltarmi e andarmene, ma lei mi fermò.

"A..aspetta un attimo.." Mi prese la mano. Mi rigirai verso di lei e, alzandosi in punta di piedi, mi diede un bacio sull'angolo della bocca.

"Grazie per esserci, Niall..." Mi disse con un sorriso. Io ricambiai. Ero al settimo cielo, letteralmente.

"A domani, piccola.."

Lei mi guardò strana.

"Piccola?"

"S..sì"

Lei fece una risata e poi aprì il cancelletto.

"A domani, Niall" Disse ancora ridendo.

"A..a domani.."

Mi voltai velocemente e me ne andai il più in fretta possibile.

-Piccola? L'ho veramente chiamata 'piccola'? Quanto sono idiota, idiota, idiota!!!-

Mi maledii mentalmente per poi dirigermi con passo veloce verso la casa di mia nonna dove Nora mi stava aspettando per tornare a casa.






 

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Sono stata maledettamente ispirata da una canzone. (Glee version, of course)

Let me love you
And I will love you
Until you learn to love yourself
Let me love you
I know your trouble
Don't be afraid, oh, I can help

Cosa ci posso fare, sono una romanticona. Adios @reflectjon
 

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Capitolo 6
*** cap. 6 ***


Dal punto di vista di Melanie

 

Dopo aver salutato Niall salii gli scalini ed entrai in casa. Una volta dentro chiusi a chiave e mi appoggiai con la schiena alla porta fantasticando ancora sulle parole che mi aveva detto prima.

 

"A domani, piccola.."

 

Mi aveva chiamato 'piccola'. Non mi avevano mai illuso quelle classiche parole standard che tutti i piccioncini si dicevano. Ma quella volta mi ero intenerita. Mi aveva portata a casa tra le sue braccia e poi quel nomignolo... Ok, non ero più io. Andai in salotto dopo quel momento di 'allegria da amore' e abbracciai mia mamma improvvisamente. Lei mi guardò strana. Non lo facevo spesso. Non riuscivo a esprimere i miei sentimenti con nessuno. Dire ad una persona 'Ti voglio bene' per me significava espormi completamente e quindi essere a rischio di essere presa in giro o, peggio, tradita. Però in quel momento ero particolarmente euforica e così, l'abbracciai forte.

"Chi sei tu, che ne hai fatto di Melanie?" Mi disse sarcastica.

"Sono sempre io mammina" Canticchiai.

"E' solo che sono innamorata!" Aggiunsi.

"Del ragazzo biondino?"

La guardai sorpresa.

"E tu come lo sai?!?"

"Io so tutto, bambina mia."

"Non stiamo neanche insieme e già ha conosciuto mia mamma, ti sei comportata bene, vero?" Dissi scherzando.

"Cara Mel, io mi sono comportata molto bene, piuttosto lui è stato abbastanza volgare"

"Mamma è il ragazzo più dolce del mondo, te lo giuro" Enfatizzai le ultime tre parole.

"Cupido ha scoccato la sua freccia!" Fece una risata.

"Aaaaah, l'amour!" Canticchiai ancora mentre ondeggiavo sognante verso la mia camera. Ero completamente diversa. Niall aveva cambiato qualcosa, quei capelli biondi e quegli occhi blu avevano cambiato me.

"Che schifo l'amore, bleah" Disse il mio fratellino, che ovviamente aveva origliato tutto.

"Non puoi capire, Bambi" Dissi tranquilla.

"Se se.."

Chiusi la porta della mia camera e mi sdraiai sul letto. Presi il telefono per scrivere un messaggio a Sel. Era on-line.

"Sel!"

"Meeel!"

"Come stai?"

"Io bene, tu come stai?"

"Sono la persona più felice del mondo, penso.."

"Ah sì? Proprio te?!?"

"Sì sì"

"Raccontami tutto!"

"Penso di essermi innamorata."

"Di Niall? Di Già? Vi siete conosciuti due giorni fa"

"Cosa posso dirti.."

"Non ci posso credere"

"Neanche io, Sel, neanche io.. eppure è capitato"

"Sono contentissima per te, davvero. Te lo meriti. Hai bisogno di un po' di felicità adesso"

":)"

Dopo qualche secondo scrissi ancora io.

"E tu cosa mi racconti?"

"Io niente, sono sempre single, ovviamente.."

"Dai smettila, scema, lo sai che se fossi un ragazzo mi farei solo te, te lo dico sempre"

"Lo so, cretina!!!"

"Neanche Conor ti piace? Guarda che ho visto come lo guardavi alla festa, non mi sfugge niente."

"Non c'è niente tra me e lui"

"Non ho detto questo, mi chiedevo se ti piacesse"

"Forse, non lo so"

"Buttati Sel!! Non aspettare che faccia lui il primo passo!! Lo conosciamo da tanto, ormai, lo sappiamo benissimo che non ha neanche il coraggio per accarezzare la sua tartaruga!!"

"Hai ragione, Mel, ma ho paura.. ho paura che mi dica di no. Se mi dicesse di no perderei una bellissima amicizia.. ne vale la pena, Mel? Non so.."

"Lo devi decidere tu se ne vale la pena"

"Grazie per l'aiuto"

"Non posso decidere per te.."

"So anche questo, purtroppo"

"Pensaci su, dormici sopra, poi deciderai"

"Sì è meglio.."

"Intanto.."

"Sì?"

"Non potresti chiedere a Conor di passarti il numero di Niall? Ho voglia di scrivergli e mi sono dimenticata di chiedergli il numero.."

"Non puoi scrivergli tu?!?"

"Ma quanto sei ingenua?!? Ti sto dando un pretesto per scrivere a Conor, cogliona"

"Mha"
"Fallo e basta. E fallo in fretta"

"Se se, aspetta"

Bloccai il telefono e guardai il soffitto. Perchè doveva essere tutto così complicato? A Sel piaceva Conor. Conor era un bravo ragazzo. Affidabile, carino, premuroso. Anche lei aveva il diritto di essere felice. Anche lei l'anno scorso aveva vissuto momenti terribili, avevamo tutti bisogno di un po' di pace. Sel si sarebbe dovuta buttare. Avrebbe dovuto provarci, rischiare di perdere l'amicizia per tendere a qualcosa di più... di più. Adesso che avevo capito che Niall mi piaceva, vedevo tutto da una prospettiva diversa. Tutto più rosa, forse. Poi vibrò di nuovo il telefono.

"Ecco il numero.."

Evidenziai la serie di cifre e creai il nuovo contatto. Lo salvai come 'Niall'. Ma cosa mi stava succedendo? Indugiai un attimo su quel cuoricino per poi ritornare a parlare con Sel.

"Grazie, ti lascio alla tua conversazione con Conor"

Non rispose al messaggio e passò off-line.

 

Nuovo messaggio a Niall

-Ciao Niall, come stai? Sei a casa? x Mel

 

Aspettai per un tempo infinito la sua risposta. Ero impaziente di vedere il suo nome brillare sullo schermo ma, dopo 5 minuti, mi appisolai ripensando ai suoi occhi blu.

 

Dal punto di vista di Niall

 

Non mi era mai piaciuto girare per la città dopo il tramonto. I lampioni facevano molta luce, ma io avevo paura. Quella sera però era diverso. Mel mi aveva appena dato una sorta di bacio e io non potevo smettere di pensare al suo sorriso. Ero troppo perso nei miei pensieri per capire che in quel momento avrei dovuto avere più paura del solito.

"Ehi tu"

Mi voltai di scatto verso la voce. Mi ritrovai davanti un ragazzo di colore, alto e arrabbiato. Il suo volto mi era stranamente familiare. Dopo qualche attimo mi ricordai chi fosse. Era il ragazzo che aveva disgustosamente baciato Mel alla festa e a cui avevo tirato un cazzotto.

"Sì?" Dissi con fare innocente.

"Non fare finta di non capire, biondino"

"Cosa vuoi?"

Cominciavo ad allarmarmi seriamente. Mancava ancora un pezzo di strada prima di arrivare da mia nonna e comunque non sarei potuto andare lì. Non avrei mai messo in pericolo i miei nonni e Nora. Neanche per sogno. Indietreggiai.

"Non puoi scappare"

Dal buio sbucarono fuori altri tizi inquietanti. Uno di loro aveva in mano una mazza da baseball. Non potevo fare niente in quel momento e dubitavo del fatto che ci fosse qualcuno che potesse aiutarmi. Mi fermai.

"Non si picchia un ragazzo che sta baciando una ragazza ad una festa. No no. Tu lo hai fatto. Adesso verrai punito"

Mi rise in faccia e poi sputò per terra. Due di loro mi bloccarono dietro. Cercai di liberarmi, ma fu tutto inutile. Poi un altro della banda di posizionò di fronte a me e cominciò a tirarmi secchi pugni nella bocca dello stomaco.

"Non fai più il duro adesso, eh?"

Quello strafottente pezzo di merda mi prendeva in giro.

Il dolore che provavo era indescrivibile e insopportabile. Mi sentivo male. Poi, ad un cenno di quello che mi aveva parlato, l'altro ragazzo smise di tirarmi pugni. Mi alzò la testa tirandomi i capelli in modo tale che io fossi costretto a reggere il suo sguardo.

"Se ti becco in giro un'altra volta, non sarò così clemente con te, pivellino"

Un altra risata, questa volta di gruppo. I tizi mi lasciarono andare e io caddi per terra. Cercai di farmi forza e di rialzarmi in piedi, ma lo stomaco mi faceva troppo male. Alzai solo la testa per vedere una cosa sconcertante. Intravidi il viso di Conor tra le facce dei tizi della banda.

-Come è possibile? Mi sto confondendo..-

Non ebbi il tempo di sgranare gli occhi e mettere bene a fuoco che tutti sparirono nell'ombra. Non avevo la certezza che quello che avevo visto fosse vero o no. Ancora dolorante mi accasciai al terreno cercando di tirare fuori dalla tasca posteriore dei pantaloni il telefono. Guardai lo schermo.

 

Un nuovo messaggio da: Sconosciuto.

 

Aprii il messaggio.

 

-Ciao Niall, come stai? Sei a casa? x Mel

 

Risposi al messaggio con una mano mentre con l'altra mi stringevo la pancia sperando che potesse alleviare anche di poco il male. Era tutto inutile.

 

-Aiutami

 

Poi lasciai cadere il telefono e svenni dai dolori lancinanti che ancora provavo.

 

Dal punto di vista di Melanie

 

Nonostante mi fossi addormentata, stringevo ancora nella mano il telefono sperando che arrivasse finalmente la risposta di Niall. Quando sentii vibrare il cellulare, aprii subito gli occhi e guardai lo schermo.

 

Nuovo messaggio da: Niall

 

-Finalmente- Pensai e subito aprii il messaggio.

-Aiutami

Per un secondo pensai che il mio cuore avesse smesso di battere. Cosa voleva dire quel messaggio? Immaginai ogni tipo di inconveniente che gli potesse essere successo, ma nessuno aveva un lieto fine. Poteva essere un semplice scherzo oppure era successo veramente qualcosa. Niall non avrebbe mai scherzato riguardo a queste cose. Dopo la discussione che avevamo avuto nel bosco non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Lo conoscevo esattamente da 2 giorni quella sera, ma io sapevo che era successo qualcosa a Niall. Il mio istinto mi diceva di correre fuori di casa e cercarlo in ogni angolo della città. Non ci pensai su due volte che le mie gambe scattarono verso la porta.

"Mamma devo scappare!"

Non aspettai neanche la risposta. Ero già per strada. Partii dalla periferia. Pensandoci, se qualcuno lo voleva seguire e aggredire, lo avrebbe fatto lontano dagli sguardi della gente. Lontano dal centro. Quindi non esitai a correre verso il parco. Non facevo caso a niente. Il mio respiro affannoso, il dolore per il taglio sulla gamba, il freddo perchè non avevo avuto il tempo di prendere la giacca passavano in secondo piano. In quel momento pensavo solo a vedere in lontananza i suoi capelli biondi e scontrare i suoi occhi oceano di cui tanto mi ero innamorata. E fui fortunata.

"Niall!! Niall!!"

Era accovacciato per terra. La sua schiena rivolta verso di me. Mi inginocchiai vicino a lui e gli presi la testa tra i palmi per guardarlo meglio.

"Niall!! Che diavolo è successo! O mio dio, sei ferito?"

Non riuscivo più a capire niente. Niall era lì, svenuto. Lo chiamavo e non mi rispondeva. Stavo andando nel panico perchè non sapevo cosa fare. Ma qualcosa dovevo fare. E se gli era successo qualcosa di grave e fosse in pericolo di vita? Non potevo stare lì a guardare dovevo fare qualcosa, qualsiasi cosa!

"Mel.. Mel.."

Chiamò il mio nome. Che sollievo sapere che adesso era cosciente. La disperazione lasciò spazio alla tranquillità e alla gioia di aver sentito la sua voce.

"Chiamo l'ambulanza.." Dissi ancora un po' agitata. Aveva bisogno di cure mediche e i dottori sarebbero arrivati in pochissimo tempo. Lo avrebbero curato e tutto sarebbe tornato alla normalità. Doveva essere così, per forza. Era la prima persona a cui mi affezionavo dopo tanto tempo. Non poteva andarsene anche lui. Non lo avrei permesso. Avrei lottato per lui. Avrei fatto di tutto...

"No Mel, non chiamarla, non ce n'è bisogno.."

Cercò di alzarsi in piedi e io lo sostenni con tutta la forza che avevo in corpo.

"Aiutami ad andare da mia nonna, per..per favore.."

Non potei dirgli di no. Non potevo lasciarlo andare perchè sarebbe caduto e non potevo prendere il cellulare per chiamare l'ambulanza, quindi acconsentii ad andare a casa di sua nonna.

"V..va bene, Niall, andiamo"

Mi indicò dove andare. Era molto vicino quindi non ci mettemmo molto ad arrivare alla porta d'entrata. Con una mano bussai. La nonna, dopo qualche secondo, ci aprì la porta. Nel vedere Niall piegato e dolorante spalancò la bocca. Io invece ero immobile di fianco a lui. Cominciavo ad essere stanca, il suo peso era quasi tutto posato su di me. Ma non lo avrei mollato, affatto.

"Niall! Cosa ti è successo?" La nonna quasi urlò.

Accompagnai Niall vicino al divano e lentamente lo feci sdraiare. Mi inginocchiai ancora di fianco a lui. Mi prese la mano e me la strinse forte. Io ricambiai. Volevo che sapesse che ero lì e che non lo avrei lasciato.

"Nonna sto ben.."

Sbiascicò l'ultima parte della frase perchè poi svenne di nuovo. Guardai il suo volto rilassarsi e sentii che la presa sulla mia mano si affievoliva piano piano. Io non lasciai la presa. Poi alzai lo sguardo e vidi la nonna sconvolta mentre chiamava un'ambulanza.


 


 


 

 




Lasciate una recensione, per favore, mi farebbe piacere
sapere che cosa ne pensate. :) Al prossimo capitolo, BYE

 

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Capitolo 7
*** cap. 7 ***


Il risveglio di Horan. (Dal suo punto di vista)

 

"Ma sono davvero io?

Sono io, che stretto in catene,

mi ritrovo in questo stato?

Torre, non sei tu la mia

tomba? Sì, mi aiuti il cielo,

quante cose ho sognato!"

 

Aprii gli occhi. Il soffitto bianco e le pareti bianche e blu mi fecero capire subito che mi trovavo all'ospedale. Cominciai a mettere a fuoco le poche cose che riuscivo a vedere da sdraiato. La luce della mia stanza era accecante, mi dava fastidio. Mi sembrava di aver dormito per un tempo interminabile. E che sonno ristoratore. Ero pronto per alzarmi, avevo dormito abbastanza. Poi, girando la testa, mi accorsi che lei era lì. Mel era lì, vicino a me, addormentata di fianco al mio braccio, le sue dita incrociate tra le mie. Avevo la sensazione che non mi avesse mai lasciato, neanche per un momento. Sorrisi. Il fato mi aveva fatto incontrare Mel. La sorte mi aveva concesso il privilegio di stare accanto ad un angelo sceso dal cielo. Altro che donne bionde e prosperose di cui tutti parlavano e guardavano il culo. L'unica ragazza che volevo era lì, proprio lì, accanto a me e io mi sentivo il ragazzo più felice dell'universo. Era tutto un sogno? Stavo solo sognando? Era così facile confondere il sogno dalla realtà. Forse la vita è sogno. E quando viviamo, sogniamo e quando sogniamo, viviamo. Allora quante cose stavo sognando in quel momento! Se all'uomo era concesso toccare il cielo con un dito, io ero già tra le stelle. Sembrava tutto così surreale. Tutto così tranquillo e perfetto. Tutto al posto giusto. Forse quello era il paradiso. Con l'altra mano, quella libera dalla sua, le accarezzai i capelli morbidi. Erano così lisci e lucidi. Mi sembrava che brillassero da quanto erano splendidi. Poi lei alzò la testa e il mio cuore venne a mancare. Mi guardò con uno sguardo così penetrante. I suoi occhi lucidi catturarono il mio sguardo. I miei occhi ormai potevano guardare solo lei. Lei. Lei mi completava. Era la mia parte mancante. Insieme eravamo una cosa sola, in perfetta armonia. E insieme diventavamo noi stessi sogno. Ma che cosa mi stava succedendo? La felicità va goduta finchè c'è. Cogli la rosa prima che appassisca. Cogli l'attimo. O ci pentiremo di non aver goduto abbastanza della felicità. Lei era la mia felicità. La volevo tra le mie braccia, sulle mie labbra.

"Baciami"

E sognai, come un bambino sogna di toccare le stelle.

 

Dal punto di vista di Melanie

 

La nonna decise di chiamare l'ambulanza e io non potevo essere più d' accordo. I paramedici misero Niall su una barella e lo portarono sull'ambulanza. Io non volevo assolutamente lasciarlo e la nonna mi lasciò salire sull'ambulanza con lui. Dovetti lasciargli la mano perchè il paramedico voleva visitarlo e aveva bisogno di spazio. Mi feci da parte. Poi mi asciugai le lacrime che erano scese dai miei occhi. Non mi ero neanche accorta che stavo piangendo. La serata era stata davvero stressante, il messaggio mi aveva spaventata e non poco. Non ci volle molto per arrivare all'ospedale, dove sistemarono Niall in una stanza per tenerlo sotto controllo tutta notte. Il dottore gli somministrò vari farmaci e mi tranquillizzò dicendomi che si trattava di forti contusioni alla pancia, ma che si sarebbe ripreso presto. Qualcuno lo aveva picchiato. Chi mai avrebbe voluto fare del male a Niall? Non ci pensai molto su. Me lo avrebbe detto lui quando si sarebbe svegliato. La nonna, Nora e il Signor Horan arrivarono poco dopo che il dottore lo aveva visitato. Erano tutti molto preoccupati, ma io ripetei loro le esatte parole che il dottore disse a me e anche loro si calmarono. La nonna si trattenne lì per qualche momento, ma dovette tornare a casa per badare al nonno, malato. Così il Signor Horan e Nora l'accompagnarono a casa. Io, esausta, mi appoggiai di fianco al braccio di Horan, le mie dita incrociate tra le sue. Mi addormentai subito, ero stanchissima.

 

[...]

 

La mano di Niall, che mi accarezzava a i capelli, mi svegliò. Che bel risveglio, anche se il sonno era stato terribile. Ero scomoda, ma anche troppo stanca per restare sveglia. Mi guardò con uno sguardo molto penetrante. Sembrava sveglio già da un po'.

"Niall, come stai..." Dissi.

Lui sembrò non accorgersi delle mie parole. A mia volta lo guardai strana. Cosa gli stava succedendo. Poi parlò.

"Baciami"

Probabilmente a quelle parole diventai rossa come un pomodoro. Sentivo la faccia scoppiare dal caldo. Mi stava chiedendo di baciarlo. Non sapevo cosa fare, ma, fortunatamente, fui salvata dalla situazione imbarazzante. Il dottore era venuto a controllare come stava. Io lo guardai sperando che mi mi dicesse qualcosa in più sul suo stato. Mi lesse nel pensiero, perchè parlò.

"Gli abbiamo dovuto dare una forte dose di antidolorifici, quindi il ragazzo potrebbe essere un po' stordito per le prossime ore, potrebbe anche dire cose senza senso.."

"Grazie dottore, grazie di tutto"

Il fatto che avevo mentito dicendo che ero la sorella di Niall mi tornò utile, in quanto il dottore mi disse tutto sulle sue condizioni senza problemi.

"Non si preoccupi, signorina" Mi sorrise e poi se ne andò.

-Ecco perchè mi ha detto detto di baciarlo...-

Uscii dalla stanza per riprendere fiato e per mandare un messaggio a mia mamma.

 

-Ciao mamma, Niall è stato male e lo tengono all'ospedale tutta notte per tenerlo sotto controllo. Io sto qui con lui, non lo voglio lasciare..

 

Poco dopo mi rispose.

 

-Ok, prenditi cura di lui, a domani, baci

 

Chiusi il telefono e tornai da Niall. Aveva chiuso gli occhi. Sembrava così tranquillo. Sentivo le mie palpebre pesanti, sapevo che mi sarei addormentata da un momento all'altro. Arrivò il Signor Horan.

"Come sta?" Mi chiese.

"Si è svegliato per un momento, ma poi si è riaddormentato. Il dottore mi ha detto che gli hanno dato una forte dose di antidolorifici e che sarà stordito per le prossime ore.."

"Bene, meno male che sta bene, adesso."

Gli sorrisi.

"Grazie Melanie per restare qua con lui. Non ti conosco, ma so che per mio figlio sei importante.." Sembrava un po' imbarazzato nel dire quelle cose.

"Si figuri, Signor Horan, sto qui più che volentieri" Mi sforzai di sorridere, ma ero troppo stanca per continuare la conversazione. Lui proseguì comunque.

"Sai che cosa è successo?"

"No.. non ne ho idea. Ho ricevuto un suo messaggio che diceva 'Aiutami' e sono subito corsa fuori per cercarlo. L'ho trovato vicino al parco, svenuto...." Non riuscii a proseguire.

"Capisco.." Disse.

Annuii nella sua direzione per poi appoggiare di nuovo la testa vicino al braccio di Niall.

-Meno male che sta bene.-

Fui ancora felice che tutto si era risolto per poi addormentarmi di nuovo senza mai lasciargli la mano.

 

[...]

 

Dei rumori disturbarono il mio sonno tranquillo.

"Ehi"

"Mmmm" Mugolai.

"Ehi Mel, è ora di svegliarsi.."

Alzai leggermente la testa per vedere Niall sorridente che mi osservava.

"Mm-mm"

Sbadigliai e mi stiracchiai un po'.

"Buongiorno" Mi disse sempre sorridente.

"Buongiorno a te" E ricambiai il sorriso.

"Come stai?"

"Bene, non sono più molto dolorante, gli antidolorifici hanno fatto effetto"
"L'ho notato"

"Perchè? Come hai fatto?"
"N..no niente, dormivi profondamente" Evidentemente non si ricordava che mi aveva detto 'Baciami' con un'aria così sexy che ancora non so perchè non l'ho baciato veramente.

"Anche tu hai dormito profondamente, sono 10 minuti che cerco di svegliarti" Un altro dolce sorriso riempì il suo viso rilassato.

"Sono contenta che tu stia bene, mi hai fatto preoccupare.."
"Grazie per essere stata qui con me, non volevo che tu te ne andassi"

"Figurati Niall, veram.."

Non riuscii a finire la frase perchè mi prese per la maglietta e mi attirò a sè. Mi abbracciò forte. Io sorrisi contro la vestaglia che aveva su.

"Niall cosa è successo?"

"In che senso.."

"Ieri sera tardi.. ti hanno picchiato?"

"Ti spiegherò più tardi, adesso dobbiamo andare a scuola, si sta facendo tardi"

"Non dovresti riposarti ancora?" Chiesi realmente preoccupata.

"No, tranquilla, sto bene e non mi va di saltare la scuola"

"Ok, vado un attimo al bagno, poi andiamo, va bene?" Gli sorrisi ancora.

"Certo"

Mi alzai e uscii dalla stanza alla ricerca del bagno. Una volta trovato feci velocemente la pipì, poi mi sciacquai mani, viso e bocca. Mi guardai allo specchio. Avevo la faccia sciupata e un po' di occhiaie. Avevo bisogno di dormire nel mio letto e riposare un po'. Distolsi l'attenzione dalla visione cupa del mio volto per asciugarmi e tornare da Niall. Quando entrai nella stanza lui si stava vestendo. Per un momento ebbi l'occasione di vedere i suoi addominali contrarsi per mettersi la maglietta. Delle macchie scure gli segnavano l'addome, ma era comunque terribilmente attraente. Mugolò dal dolore. Anche se gli antidolorifici avevano funzionato non potevano fare i miracoli. Mi incantai a guardarlo e lui se ne accorse. Dopo una risatina, parlò.

"Tutto bene?"
"S..sì, sono solo molto stanca"

Poi proseguii

"Dov'è tuo padre?"

"Mio padre è andato è andato da mia nonna per vedere come stava Nora. Ha dormito là. Poi l'accompagnava a scuola e tornava qui"
"Ah ok.."

"Tu è meglio che non vada a scuola. Sei troppo stanca e persa nei tuoi pensieri"

"Hai ragione, me ne starò a casa" Gli sorrisi.

"Non faccio fatica a saltare un giorno di scuola"

Rise.

"Mel, mi dispiace veramente tanto che tu sia stata qua, all'ospedale per me"

Mi avvicinai a lui, ormai già vestito, e lo abbracciai.

"Non ti devi preoccupare di questo, Niall"

Mi accarezzò i capelli, come aveva fatto la sera precedente mentre era sotto l'effetto degli antidolorifici. Poi entrò il Signor Horan e spalancò la bocca quando ci vide abbracciati.

"Ho interrotto qualcosa?"

"No no, papà" Disse Niall

"Andiamo ragazzi, torniamo a casa"

"Sì, andiamo" Dicemmo entrambi, io e Niall. Niall raccolse tutte le cose che la nonna gli aveva preparato per la notte e tutti insieme uscimmo dalla stanza. Il viaggio di ritorno fu silenzioso. Il Signor Horan mi riportò gentilmente a casa. Uscendo dalla macchina salutai entrambi con un sorriso. Loro ricambiarono. Prima che chiudessi la porta, Niall parlò.

"Allora stai a casa?"

"Sì sto a casa per oggi.."

"Ok, ciao Mel, grazie ancora, di tutto"

"Di niente, Niall, ciao, salve Signor Horan" E chiusi la porta.

Salii gli scalini e quando, dopo aver bussato, mia mamma aprì la porta, sentii la macchina allontanarsi. Ero veramente stanca.

"Allora? Cosa è successo a Niall?"

"Ancora non me l'ha detto, a cambiato discorso dicendo che era tardi e dovevamo andare.."

"Ok, tesoro, stai tranquilla, te lo dirà sicuramente domani"

"Sì, certo.. adesso mamma vorrei andare a dormire, fa niente se oggi sto a casa da scuola?"

"Va bene, Mel, stai a casa per oggi e riposati" Mi concesse un giorno di riposo con un sorriso premuroso sulla bocca. Io ricambiai il sorriso e andai al bagno. Mi feci una doccia veloce e indossai il pigiama comodo. Mi sdraiai sul letto. Guardai il telefono. Nessun messaggio.

-Perchè non ha voluto raccontarmi cosa è successo?-

Cominciai a pensare. E quando cominciavo a pensare, non finivo più. Mi facevo tante paranoie, probabilmente inutili. Niall mi avrebbe raccontato tutto, tutta la verità. Non dovevo preoccuparmi. La vibrazione del mio telefono mi distolse dai miei pensieri.

-Apri la finestra. -Niall

-Ma cosa vuol dire?-

Mi alzai dal letto con fatica e andai ad aprire la porta-finestra che portava sul piccolo bancone dalla parte opposta della mia villetta. Non avevamo una casa grande, ma c'erano due balconi e uno di quelli era mio. Andai sul balcone per vedere cosa stava succedendo. Era una bellissima giornata. Prima non me ne ero resa conto. Il sole baciava dolcemente la mia pelle, quando vidi Niall salire dal mio balcone.

"Niall?!?" Quasi urlai dalla sorpresa. Lui mi squadrò da capo a piedi. Indossavo un pigiama brutto, mi maledii per aver scelto quello. E arrossii.

"Sei carina con quel pigiama.." Disse sensualmente. Mi faceva impazzire. Cambiai discorso, velocemente.

"Ma cosa ci fai qui?"

"Non volevo andare a scuola. O meglio, volevo andarci se ci venivi anche tu, con me. Ma tu volevi stare a casa e io ho voglia di stare con te.."

Ero a bocca aperta. Lui si avvicinò a me. Con la sua altezza mi sovrastava. Alzai la testa per guardarlo negli occhi mentre lui si avvicinava sempre di più.

"Ma non ti fa male la pancia?" Chiesi mentre ero persa nei suoi occhi.

"No, per niente, tesoro"

Si avvicinò sempre di più.

"O..ok" Stavo perdendo dalle parole. Lui me le faceva perdere. Lui mi faceva perdere tutto, anche come si respirava. Feci un passo indietro e rientrai nella mia camera. I suoi occhi sempre fissi nei miei. Lui mi seguì e poi chiuse la porta-finestra. Staccai un attimo i miei occhi dai suoi per girarmi e andare a chiudere la porta a chiave. Poi tornai da lui e, senza pensarci, lo baciai. Ma questa volta veramente. E lui ricambiò il mio bacio. Le sue mani dai miei capelli scesero alla mia schiena, spingendo i miei fianchi contro i suoi. Alzò un po' la mia maglia per sentire la mia pelle sotto le sue mani. Le mie mani tra i suoi capelli scesero sul suo collo e sul suo viso. Lui mugolò.

"Mmmm"

Mi staccai tenendo il suo viso tra le mie mani.

"Ssshhh" Gli dissi sorridente.

"Mia mamma potrebbe sentirci"

"Pazienza"

E subito tornò a baciarmi, questa volta con più passione. Mi prese in braccio e mi portò sul letto. Si sdraiò di fianco a me e poi abbandonò le mie labbra, con mio dispiacere.

"Finalmente" Sussurrò.

"Perchè?" Sussurrai.

"Pensavo che non mi avresti baciato mai"

"Meglio tardi che mai" Gli sorrisi e lui ricambiò. Era così tremendamente bello.

"Sei bellissimo.."
"Anche tu, piccola"

Si avvicinò ancora al mio viso e dolcemente mi lasciò un bacio a stampo. Sulle labbra. Sulla fronte. Sulla guancia. Ci coccolammo per un tempo infinito, finchè non sentii i miei occhi chiudersi lentamente.

"Niall, ho sonno.." Sbadigliai.

"Dormi, allora"

Aprì le braccia come per dire che se volevo potevo dormire vicino a lui. Non me lo feci ripetere due volte. Mi girai dall'altra parte, dandogli la schiena e mi inserii tra le sue braccia. Sentivo il suo respiro regolare sul mio collo, il suo profumo inebriante mi riempiva il naso. La sua mano grande copriva la mia mentre sentii la mente entrare nel sonno più profondo.

 

I pensieri di Horan (dal suo punto di vista)

 

Mel mi era stata accanto tutta la notte. Non mi aveva lasciato mai. Nessuno aveva mai fatto una cosa del genere per me, se non mio padre e mia sorella. Non volevo andare a scuola, quella mattina. Volevo solamente stare con lei, abbracciarla forte e dirle che andava tutto bene. Volevo raccontarle tutto. Ogni cosa che era successa quella terribile sera. Ma non volevo opprimerla con tutti quei problemi. Volevo solo godermi la vista di quello splendido viso tra le mie mani. Mi stavo innamorando di lei, non avevo più dubbi. Così quella mattina, invece di andare a scuola, andai a casa sua. Salire sul suo balcone fu particolarmente difficile, perchè le botte ancora si facevano sentire quando facevo movimenti bruschi. Provai un dolore immenso a scavalcare la balconata, ma non le dissi niente. Non volevo farla preoccupare più di quanto non lo fosse già. Quando salii sul balcone e la vidi con addosso quel piagiamino me ne innamorai una seconda volta. Come poteva essere così attraente e non sapere di esserlo? Mi faceva perdere la testa. Poi una volta dentro, mi baciò. Finalmente le sue labbra bramarono le mie come io le bramai quella mattina quando lei scappò via da me. E non riuscii a fermarmi. La volevo troppo. Lei tra le mie braccia, io tra le sue, eravamo una cosa sola. Non ci stavamo unendo veramente, eppure era come se fossimo già uniti da tempo. Aspettare che fosse lei a fare il primo passo, era valsa la pena. Quel bacio fu spettacolare, per me. Sperai che fosse lo stesso anche per lei, e, quando mi sorrise con le guance rosse, ne ebbi la conferma. Sul letto ci coccolammo per tantissimo tempo, che passò però in un lampo. Voleva dormire, e la capivo, dopo la notte che aveva passato al mio fianco. Io volevo solamente che lei dormisse vicino a me, tra le mie braccia. E lei accettò volentieri. E mentre lei dormiva tranquilla, le mie dita intrecciate tra le sue, il mio sguardo cadde sulla foto sul suo comodino. Una foto di lei, con alla sua destra Sel e alla sua sinistra Conor. In quel momento mi ricordai di quello che avevo visto mentre ero accasciato sull'asfalto la sera precedente, dolorante. Il viso di Conor tra gli altri della banda. Qual era la verità? Era veramente lui o avevo sognato? Era stato solo un incubo, magari? Poi realizzai che non avrei mai saputo la verità finchè non ne avessi parlato con Conor faccia a faccia. E se Conor non fosse quello che dice di essere? Non lo so come avrei reagito, ma io dovevo sapere la verità, anche se la verità avrebbe potuto distrugge completamente la piccola creatura indifesa tra le mie braccia.

 

 

".. e nel mondo, in conclusione

tutti sognano ciò che sono,

ma nessuno lo comprende.

Io sogno che qui mi trovo

da questi ceppi fiaccato,

e ho sognato di vedermi

in più lieta condizione.

Cos'è la vita? Delirio.

Cos'è la vita? Illusione,

appena chimera ed ombra,

e il massimo bene è un nulla,

ché tutta la vita è sogno,

e i sogni, sogni sono."











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Lasciate una recensione, mi farebbe molto
piacere leggere le vostre opinioni sulla storia.
Come pensate che proseguirà? :)
 -  Sexy Niall  -

 

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Capitolo 8
*** cap. 8 ***


Dal punto di vista di Niall

 

Era il momento di agire. Non potevo più aspettare. Dovevo sapere la verità. Presi il telefono facendo attenzione a non svegliare Mel, e scrissi un messaggio a Conor.

-Come va, amico? Ti va di vederci al parco tra poco? -Niall

Non dovetti attendere molto per la sua risposta.

-Certo, amico.

Perfetto. Accarezzai i capelli di Mel e poi la sua guancia morbida.

"Mel.." Sussurrai.

"Mel, devo andare, è tardi.."

"Mmm?"

"Ehi, piccola.. devo andare adesso"

"Perchè? Dove?" Chiese ancora assonnata.

"Mio padre mi ha chiesto di tornare a casa per dargli una mano.."

"Ah, ok.."

"Ci vediamo domani?" Le chiesi sorridente mentre lei mi guardava dolcemente.

"Certo"

Allora mi alzai piano dal letto e mi diressi verso la porta-finestra. Prima di uscire mandai un bacio volante a Mel. Le ricambiò con lo stesso gesto, poi scesi veloce dalla balconata per raggiungere Conor al parco.

 

Dal punto di vista di Melanie

 

Dormire tra le braccia di Niall era rilassante. Mi sentivo protetta e amata. Riuscii a riposare per un po' di tempo, finchè lui, accarezzandomi, mi svegliò.

"Ehi, piccola.. devo andare adesso"

"Perchè? Dove?"

"Mio padre mi ha chiesto di tornare a casa per dargli una mano.."

"Ah, ok.."

Doveva andare via. Va bene. Ma perchè non mi aveva detto la verità? Sapevo che suo papà lavorava tutti i giorni, anche di pomeriggio. Lui mi aveva mentito. Forse era solo una mia paranoia, una delle tante. Eppure qualcosa mi diceva che non mi aveva detto la verità. Perchè? Mi alzai dal letto triste e pensierosa. Chiamai Sel. Avevo bisogno di un'amica in quel momento e sapevo che lei c'era e ci sarebbe sempre stata per me.

"Ehi Sel, sono Melanie"

"Ciao Mel!" Disse entusiasta.

"Usciamo?" Mi precedette.

"Stavo per dire esattamente la stessa cosa!" Già il mio umore era migliorato, e non ci eravamo nemmeno ancora incontrate.

"Bene, non vedo l'ora di vederti. Facciamo tipo alle... adesso al parco?" Disse ironica.

"Sono già lì!"

Rise al telefono e poi riattaccò. In cinque minuti mi vestii e misi a posto i capelli scompigliati. Salutai mia mamma con un bacio e poi uscii di casa. Anche io non vedevo l'ora di vedere Sel. A differenza dei ragazzi, le amiche rimangono. Sempre. Molte ragazze che conoscevano preferivano uscire con il ragazzo piuttosto che con un'amica. Ma quello non era il mio caso. Senza dubbio, se mai fossi stata costretta a scegliere tra il mio fidanzato e Sel, avrei sempre e comunque scelto Sel. In qualche modo noi eravamo sempre state insieme. Fidanzati o meno, noi eravamo sempre unite. Lei era sempre stata parte della mia vita e l'aveva stravolta. In modo positivo o negativo era indifferente. Lei aveva lasciato una carezza dove altri avevano lasciato una ferita.

Arrivata al parco, mi appoggiai ad un grosso albero aspettando che Sel arrivasse. Arrivò poco dopo. Le sorrisi e lei ricambiò. Poi ci abbracciammo forte.

"Ciao Mel"

"Ciao Sel"

"E' da tanto che non ci vediamo.."

"Tantissimo per i nostri standard"

"Mi sei mancata, lo sai?"
"Niall ti ha fatta diventare troppo sdolcinata, lo sai?!"

"Non è vero, Sel, sono sempre io" Dissi convinta.

"Non mi avevi mai detto che ti ero mancata, se non una o due volte mentre eri sbronza"

"Sbronziamoci ancora, ne ho bisogno"

"Cosa è successo?"

"Penso che Niall mi abbia mentito. E' solo una sensazione.. non ne sono certa"
"Fidati del tuo istinto, cara, noi donne percepiamo le bugie"

"Non so.. Te come va con Conor?"

"Bè, ci sono tante cose che non ti ho detto"

"Raccontami tutto!" Dissi curiosa di quello che doveva dirmi.
"Bè.."

Attesi che proseguisse.

"Non ho più dovuto preoccuparmi di fare il primo passo. Lo ha fatto lui."

"Davvero?!"

"Sììì" Disse con la vocina sottile da bambina contenta del nuovo giocattolo.

"Raccontami tutto"

"Siamo usciti ieri sera insieme.. ed è stato bello. Mi ha portata fuori a mangiare e lui è stato gentilissimo e dolce.. poi in macchina ci siamo baciati. Bacia così bene, Mel.. lo conosco da così tanto tempo, ma non mi sono mai resa conto di quanto fosse sexy. Dio è stato fantastico!"

Le sorrisi veramente felice per lei.

"Poi una cosa tira l'altra..."

"Cosa?!"

"Hai capito.."

"Avete scopato?!?"

"Sì, Mel, sì, chiudi quella bocca"

"Wow Sel"

"Lo so, Mel. E' stato bellissimo.."

"Non è stato un po' presto per il primo appuntamento?"

"Non cominciare, Mel, non è che perchè hai problemi con la credibilità di Niall, allora anche io devo avere problemi con Conor.."

"Non intendevo dire quello, e lo sai"

"Se se" Adesso era scocciata. Non volevo irritarla, era una semplice domanda. Mi staccai dall'albero a cui ero appoggiata per fare due passi. Mi guardai i piedi chiedendomi perchè si fosse arrabbiata così tanto per una stupida domanda, poi alzai lo sguardo per guardare oltre il grande cespuglio che divideva me e Sel dall'altra parte del grande parco.

"Sel.."

"Vuoi infierire ancora?"

"No, idiota, vieni qui."

Lei si avvicinò per vedere la stessa cosa che vedevo io. In lontananza Niall stava parlando con Conor.

"Il mio ragazzo e il tuo che parlano. Non mi sembra che stia succedendo niente di grave.."
"Niall mi ha mentito"

"Perchè?"

"Aveva detto che suo papà lo voleva a casa per aiutarlo con qualcosa.."

Mi guardò triste.

"Mi dispiace, Mel"

"Non importa, sono sicura che ci sia una spiegazione plausibile.." Stavo solo cercando di convincere me stessa di qualcosa che non credevo minimamente.

"Ma certo, Mel, non preoccuparti.."

Fissai Niall parlare con Conor. Ormai era tardi per cercare di proteggere il mio cuore. Se non ci fosse stata una spiegazione plausibile per quella bugia, il mio cuore si sarebbe spezzato, ancora. Le barriere che mi difendevano erano state distrutte da lui. Ero completamente indifesa. Potevo stare solo lì a guardare e a sperare.

 

Dal punto di vista di Niall

 

"Ciao Conor"

"Ciao Niall, come va?" Chiese tranquillo.

"Bene, bene. Sai che mi hanno pestato ieri notte?"

"Davvero?"

"Sì"

"Bisogna stare attenti a girare da soli, di notte, in periferia.."

"Come fai a sapere che ero in periferia?"

"Oh Niall.." Disse spietatamente sarcastico.

"Lo so che mi hai visto"

"Questa cosa non è a tuo favore, non pensi?"

"Forse volevo farmi vedere da te, non pensi?"

"Perchè?"

"Devi stare attento a certe persone, Niall"

"Ma chi cazzo sei?"

"Troppe domande"

"Mel e Sel ti odieranno quando sapranno cosa hai fatto.."

Rise di gusto.

"La mia parola contro la tua"

Mi zittii.

"Poi ero a cena fuori con Sel quando ti hanno picchiato, non ti crederanno mai"

"Ma tu eri là, lo hai appena ammesso.."

"Conta qualcosa quello che ho detto adesso?"

"Ma perchè lo fai?"

"Non puoi sapere tutto"

"Chi cazzo sei?!?"

Sorrise, mentre si guardava le scarpe lucide. Poi alzò lo sguardo per fissarmi con occhi penetranti. Erano diabolici.

"Sel è cascata ai miei piedi. Dopo la scopata di ieri sera è innamorata cotta di me. Mel mi adora perchè l'anno scorso l'ho 'salvata' da quel tizio.. Jack. Non sa che, in realtà, l'ho fatto solo perchè me lo avevano ordinato per affari"

Non riuscivo a dire una parola. Aveva completamente ragione. Non avevo prove. Non avevo niente.

"E a te non conviene avermi come nemico, Niall, fidati"

Fece per darmi una pacca sulla spalla.

"Non toccarmi"

"Ehi, amico.."

Si tirò indietro.

"Calma, non farmi ripetere le cose due volte. Tu starai buono e vedrai che nessuno si farà male. Adesso devo andarmene."

Si girò e fece per andare via, quando si girò ancora verso di me.

"Se vuoi c'è un posto anche per te, se volessi, non so.. fare qualche soldo. Sai cosa intendo.."

Mi sorrise malignamente.

"No, non lo sai.. chiamami se sei interessato, eh?"

Un altra risata da infame e se ne andò.

Non fui in grado di dire una parola. Non riuscii a pensare a niente. Ero alle strette. Non potevo incastrarlo, nonostante sapessi che nascondeva qualcosa. Non sapevo nemmeno cosa. Ero sconvolto da quello che mi aveva appena detto. Chi era veramente Conor? Cosa voleva fare? Aveva appena minacciato me e le persone a cui volevo bene. Avevo paura. Feci per incamminarmi per tornare a casa a pensare quando una voce mi chiamò.

"Niall"

"Mel? Cosa ci fai qui?" Chiesi sorpreso di vederla. Ci mancava solo lei, adesso.

"Cosa ci fai tu qui. Non dovevi essere a casa ad aiutare tuo papà?"

"Io.."

"Un rapporto si basa sulla fiducia, sai?"

"Non ti ho mentito."

"Scusa?"

"Mel, non posso dirti sempre tutto"

"Sei stato tu a dirmi che dovevo lasciarmi andare, fidarmi, lasciarmi amare.. e poi tu mi menti?"

"Non ho voglia di litigare con te adesso, Mel"

"Proprio non ti capisco"

"Mel, adesso non è il momento, davvero, ci vediamo domani, ok?"

"Non potrai evitare il discorso per sempre."

"Non potrai costringermi a dirti qualcosa che non voglio dirti"
"Allora ammetti che mi stai nascondendo qualcosa!"

"Mel.. non intendevo ques.."
"Non importa, Niall" Era furiosa.

Si voltò e a passo veloce si diresse nella direzione opposta alla mia. Non la rincorsi, quello non era il giorno giusto. Avevo rovinato tutto, ma non potevo dirle niente. Conor era stato abbastanza chiaro, tra le righe. Dovevo stare zitto se volevo proteggere Mel e Sel. Oppure potevo unirmi a Conor e al suo gruppo. Qualsiasi cosa facevano non poteva essere così male. Avrei anche fatto dei soldi.. mi sarebbero serviti dei soldi. Me ne tornai a casa più tranquillo. Iniziai a camminare verso casa. Presi il telefono e mandai un messaggio.

-C'è veramente un posto per me? -Niall

-Sì -Conor

Chiusi il telefono e proseguii fino a casa.









 

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Lasciate una recensione, grazie e al prossimo capitolo!

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Capitolo 9
*** cap. 9 ***


"Lasciami andare."

"No, resta, ti prego"

"Non è il caso"

"Restami vicino"

"Devo andare"

"NO!"

"Lasciami andare!"

 

I pensieri di Melanie

 

Troppe cosa erano successe in quei soli 3 giorni. Troppe. Stavo cominciando a fidarmi di un ragazzo biondo dagli occhi cielo. Sembrava così sincero e speciale. Ma mi sbagliavo. Tutti i muri costruiti con il sudore della mia fronte, ormai erano stati abbattuti. Dal lui. Lui era entrato nella mia vita, mi aveva fatto credere che dopo un amore orribile e che uccide si può amare ancora. Mi ha illuso con le sue parole dolci per poi mentirmi. Come avevo fatto anche solo a pensare di potermi innamorare di nuovo? Non ci si può fidare di nessuno. Se si ha bisogno di una mano, la si trova alla fine del braccio. Caso chiuso. Niall era stato solo uno spiraglio di sole nelle nuvole spesse e nere della mia vita. Ma poi quella luce si è rivelata essere un tuono veloce e tagliente. Avevo bisogno di pensare a me stessa, di ricostruire da capo le mie barriere. Questa volta le avrei ricostruite più solide. Non sarebbero più cadute, mai.

Perchè avevo creduto alle sue parole?

Perchè quando mi ha implorato di lasciarmi amare, l'ho ascoltato?

Perchè quando mi ha difeso alla festa, ho accettato di andare con lui, a casa sua?

Perchè?

Io non amo nessuno, non sono fatta per amare o per essere amata. Quelle cose le lascio agli altri. Quando per la prima volta incontrai e parlai con Niall, mi sembrò che tutto potesse succedere. Mi ricredetti e pensai che l'amore, ma quello vero, esistesse davvero. Ma gli innamorati non sanno che tutte le rose sono piene di spine. Le rose appassiscono e, dopo un po', perdono il loro profumo. Non è più rosso fuoco come prima, eh?

 

Dal punto di vista di Niall

 

"Cazzo!"

Ero in casa, in camera mia, con il telefono tra le mani. Che cosa mi era saltato in mente? Chiedere a Conor se c'è un posto per me nella banda che mi ha picchiato quella notte?

-Ma sono diventato scemo?!?"

Smisi di maledirmi e cominciai a pensare a tutte le infinite cose che dovevo sistemare.

Mel. Lei non poteva in alcun modo venire a conoscenza di quello che avevo scoperto su Conor.. in verità, cosa avevo veramente scoperto? Niente. Mel doveva restare al sicuro, e nonostante lei si arrabbi per questo, non posso svelarle queste informazioni.

-Adesso mi trasformo nel nuovo 007.."

Mel. Mel. Mel. Mel.

Mi risultava difficile smettere di pensare a lei. Sapevo che era distrutta per come l'avevo trattata e per quello che le avevo detto dopo che avevo discusso con Conor... Però ero comunque convinto che quella era la soluzione migliore. Meno sapeva, meglio era. Intrufolandomi nella banda di Conor avrei potuto prendere le prove per dimostrare che figlio di puttana era. Non avrei potuto neanche confessare a Mel che volevo scoprire la verità su Conor, perchè, in ogni caso, non mi avrebbe creduto. E nemmeno Sel. Ero completamente da solo, ma se fossi riuscito a fare il doppio gioco, avrei potuto smascherare Conor e riconquistare Mel.

-Io, unico valoroso cavaliere in groppa al mio fedele cavallo, contro il mondo!-

Fare il doppio gioco sarebbe stata una sfida. Mentire, come già accennato, non era nelle mie vene. E sarei anche dovuto essere convincente, perchè se avessero scoperto che stavo solo fingendo di essere dalla loro parte... meglio non pensarci.

Mel. Mel. Mel. Mel.

Nonostante mi si spezzasse il cuore nel vederla arrabbiata e delusa di me, non avevo scelta. Sperai con tutto il cuore che dopo che tutto sarebbe finito, avrebbe capito il motivo per cui le ho nascosto la verità, e mi avrebbe perdonato. Non volevo perderla.

Mi vibrò il cellulare tra le mani.

-Domani al crepuscolo al capannone grigio in periferia, c'è scritto "Swallows", hai presente? -Conor

Calma e sangue freddo.

Sì, ci sarò. -Niall

Domani avrei cercato di inserirmi nel gruppo e di capire si quale tipo di affari si stesse occupando questa banda. E quanto sarebbe stata in pericolo la mia vita dopo il nostro incontro. Non potevo nascondere la paura, che traspirava dalla mia pelle. Io dovevo sempre cacciarmi nei guai. Sempre. Per me non esisteva la parola 'routine', ma 'attira-guai'.

Cosa sarebbe successo il giorno dopo? Non lo sapevo, e la cosa mi spaventava ogni secondo di più.

 

Dal punto di vista di Melanie

 

Una volta entrata in casa salutai mia mamma e mio fratello in modo noncurante. Si sarebbero dovuti ri-abituare alla vecchia me menefreghista di un tempo. Non sarei più stata felice e sorridente come gli ultimi giorni. Non sarei stata innamorata di un idiota. Lui era un capitolo chiuso, forse. Non so cosa sarebbe successo se lo avessi rivisto per strada. Non potevo di certo fare finta che tutti i bei momenti che avevamo passato insieme non fossero mai successi. Ma non potevo continuare a farmi illudere dalla sua idea utopica di amore, che, diciamoci la verità, non esiste.

Presi il telefono. Dovevo scrivere a Sel per parlare ancora di quello che avevamo visto al parco. Niall e Conor parlare. Ero stata così presa dalla scena, dal capire il motivo per cui mi avesse mentito, che mi ero dimenticata di chiedere a Sel cosa ne sapesse a riguardo.

"Ehi Sel" Le mandai un messaggio.

"Ehi Mel, hai chiarito con Niall?"

"No, affatto.."

"Mmm, non capisco, stavate così bene insieme"

"Ma tu sapevi che Conor si doveva vedere con Niall?"

"No, ci siamo sentiti solo stamattina.. mi ha detto che domani sera è impegnato, ma che usciamo sabato."

"E' impegnato? Con cosa?"
"Non so, non gliel'ho chiesto"

"Non gliel'hai chiesto?!? Non ti interessa sapere dove va quando non è con te??" Chiesi stupita.

"Non sono così appiccicosa come te, Mel, io mi fido di lui, poi questo non significa che lui mi stia nascondendo qualcosa.."

"Forse, ma forse no"
"Smettila, Mel, fatti i cazzi tuoi"
"Mi preoccupo per te"
"So benissimo badare a me stessa, grazie"

Non risposi più al messaggio. Io non ero appiccicosa. Lui aveva ammesso che mi stava tenendo qualcosa nascosta. Lo aveva ammesso e io non potevo non volerlo sapere. O forse sì? Era tutto così complicato! Per me, che non avevo avuto tante storie su cui fare riferimento, non era chiaro cosa fosse lecito e non in una relazione. Che avessi sbagliato io? In tutto? Ma perchè non voleva dirmi la verità? Non lo avrei mai giudicato, qualsiasi cosa mi avesse detto, io sarei restata accanto a lui. Avevo così tante domande nella testa che decisi di girarmi nel letto. Mi addormentai, pensando alle sue mani grandi avvolgermi i fianchi. Una lacrima scese sulla mia guancia. Pensavo che decidere di lasciarlo andare avrebbe fatto meno male. Ma le barriere erano cadute e il cuore, indifeso, era stato colpito da un fendente. Ci sarebbe voluto tempo per guarire, solo tempo.

 

Dal punto di vista di Niall

 

Passai la notte quasi insonne. Ogni volta che mi addormentavo mi risvegliavo di soprassalto a causa di un incubo. Inoltre avevo paura che qualcuno sarebbe venuto a bussare alla mia porta, magari qualche malvivente. Il mattino dovetti andare a scuola. Non vidi Mel da nessuna parte. Meglio così. Se l'avessi vista avrei dovuto ancora fingere, e non volevo mentirle più del necessario. Non era esattamente la giornata giusta per prestare attenzione all' inutile lezione di storia. Passai le ore a guardare indisturbato fuori dalla finestra pensando a come mi sarei comportato con la banda.

-Oggi al crepuscolo al capannone grigio con scritto 'Swallows'.- Ripensai.

L'ora si avvicinava. Finite le lezioni tornai velocemente a casa. Mi cambiai e indossai la maschera più credibile che avessi mai indossato sul palcoscenico della mia vita.

Swallows. Rondini.

Si sentivano liberi come le rondini? Oppure si sentivano semplicemente liberi di fare qualunque cosa? Come uccidere? Manipolare? Torturare?

Al crepuscolo uscii di casa e, chiudendo la porta, pregai Dio di farmi tornare indietro sano e salvo.











 

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Lasciate una recensione.. :)
causa impegni non aggiornerò con regolarità.
Mi dispiace, spero che continuerete a leggerla comunq
ue :)


 

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Capitolo 10
*** cap. 10 ***


Dal punto di vista di Niall

 

"Siediti"

Mi sedetti sulla sedia al centro del grande magazzino. Il sole si stava abbassando, il buio cominciava a coprire i muri, le porte, i volti.. la paura cominciava a crescere. Non protestai. Non mi legarono, non mi chiusero da nessuna parte. Questo era decisamente un buon segno.

I ragazzi mi guardavano dall'alto. Non riuscivo a capire cosa stessero pensando, o tramando.

Poi parlò un altro.

"Chi entra, non esce più"

"Piantala, coglione!" Esordì un altro della banda.

"E' così, chi tradisce, muore. E' la legge"

"Va bene" Dissi, a mia sorpresa sicuro.

"Pivello, non sai a cosa vai incontro.."

"Zitti" Una voce roca bloccò tutte le altre. Tutti alzarono lo sguardo dietro di me per guardare con aria impaurita chi stava arrivando. Indietreggiarono tutti mentre io rimasi seduto, osservando il cambiamento repentino del comportamento della banda.

"Niall James Horan.

Un papà solo,

una sorellina, Nora.

Vai bene a scuola.

Suoni la chitarra.

La scomparsa di tua madre ti ha segnato. Profondamente."

"Come fai a sapere queste cose?" Esordii spiazzato dalle sue informazioni su di me.

"Non preoccuparti"

"Dovrei?"

"Dovresti"

Disse serio.

"Adesso smettila di fare domande o ti taglio la gola adesso, e la facciamo finita qui"

Mi zittii subito.

"Se mai dovessi anche solo pensare di fare qualcosa contro la banda, sei un uomo.. pivello morto. Chiaro?

Nessuna seconda chance.

Nessun ripensamento.

Nessuna protesta."

Non dissi una parola. Lui intese il mio silenzio come un sì.

"Sarai 'testato' come nuovo membro. Farai quello che gli altri ti diranno. Tutto. Poi, se resisterai.. vedremo"

Fece per andarsene, ma poi aggiunse.

"Stai attento, pivello"

Rise sarcasticamente e se ne andò.

Ero nei guai. Sapevano tutto su di me, anche se non avevano detto tutto. Non avevano citato l'argomento 'Mel'. Meno male.

"Cominci stanotte, non ci piace perdere tempo"

Alzai lo sguardo. Parlare mi riusciva difficile in quel momento, quindi annuii e basta.

"Hai un compito semplicissimo. Ritira il pacco all'indirizzo su questo biglietto. Ci sarà una casa con una porta rossa. Dietro alle piante del giardino troverai un pacco. Portalo qui senza farti notare. Se succederà qualcosa di strano, di sospetto, se ti vedrà la polizia e ti chiederà cosa stai combinando... non rivedrai il sole di domani.

Uomo avvisato mezzo salvato."

Mi alzai per prendere il biglietto e andare là.

"Hai tempo fino a mezzanotte per tornare. Qua fuori c'è una macchina che puoi prendere"

Mi lanciò le chiavi e tutti insieme se ne andarono. Rimasi ancora da solo.

Ma che cosa stavo facendo?

Nessuna seconda chance.

Nessun ripensamento.

Nessuna protesta.

Non potevo più tornare indietro. Ormai era troppo tardi. Notai che non c'era Conor tra i ragazzi della banda. Non ci pensai troppo, uscii dal capannone, salii in macchina e cominciai a guidare cercando di sgombrare la mente dai brutti presentimenti.

 

Dal punto di vista di Melanie

 

Facevo cerchi con il fumo della sigaretta quasi finita nella mia mano. Si sarebbe fatto sentire Niall? Probabilmente no. Decisi di mandargli un messaggio. L'ultimo. Dopo avrei smesso di pensarci e sarei andata avanti con la mia vita. Ero seduta di fianco alla porta-finestra, sul balcone. Faceva freddo, ma dovevo restare fuori. Presi il telefono un po' irritata.

Nuovo messaggio a: Niall

Predichi bene, ma razzoli male, bastardo. Come ho fatto a fidarmi di te? Fanculo.

Inviai senza pensarci su. Ero stata abbastanza scurrile, ma ero fatta così. Senza aspettare una risposta, gettai il mozzicone giù dal balcone, mi alzai e rientrai in casa. Accesi il portatile e mi sedetti sul letto. Aprii Twitter per vedere se avevo delle notifiche. C'era un nuovo messaggio diretto.

-Classico spam, come al solito..-

Aprii.

Nuovo messaggio da: Selene

Cliccai di nuovo.

-Conor controlla il mio telefono.

Mi preoccupai. Cosa stava succedendo? Conor che controlla Sel? Perchè? Che Conor stesse tramando qualcosa? Ma cosa? Perchè?

Un sacco di domande mi tormentavano ormai.

-Ne sei sicura?

-Sì, Mel. Non posso più scriverti con il telefono. In più non mi dice dove va, con chi va, cosa fa.. niente.

-Non so cosa pensare

-Mel, avevi così ragione

-Non avrei voluto aver ragione, credimi.

-Voglio sapere perchè mi controlla.

-Anche io

-Cosa posso fare?

-Niente, per adesso, niente. Non parlargliene. Vediamo cosa succede e poi decideremo, insieme, come sempre.

-Va bene, Mel, grazie

-Stai tranquilla :)

Quello smile non rispecchiava per niente il mio viso in quel momento. Avevo così paura che potesse succedere qualcosa di brutto.

-Ho paura

-Lo so, andrà tutto bene, vedrai, magari lo fa solo perchè è geloso

-Non mi sembrava il tipo..

-Non si sa mai, è una possibilità. Ci sentiamo Sel, se hai bisogno, io sono qui

-Lo so, Mel, ci vediamo domani a scuola.

-Un abbraccio

-Un abbraccio forte

Chiusi il computer e presi il telefono.

Un nuovo messaggio da: Niall

-Ti prego, abbi pazienza, ti spiegherò.. io ti amo.

Mi amava? Amare? Non era vero. Tutte balle. Indifferente, mantenni la promessa che mi ero fatta, di non scrivergli più, e chiusi il telefono. Lo appoggiai poco delicatamente sul comodino. Ero arrabbiata, anche tanto. Sarei dovuta rimanere impassibile a quelle parole, avrei dovuto farmele scivolare addosso. Ero arrabbiata e frustrata per quello che era successo. Presi le cuffie e mi immersi nella musica, l'unica che riusciva a calmarmi in quei momenti strani.

 

 

Buildings with a hundred floors
Swinging around revolving doors
Maybe I don't know where they'll take me but
gotta keep moving on, moving on
Fly away, breakaway

 

I'll spread my wings and I'll learn how to fly
Though it's not easy to tell you goodbye
I gotta take a risk, take a chance, make a change
and breakaway
Out of the darkness and into the sun
But I won't forget the place I come from
I gotta take a risk, take a chance, make a change
and breakaway, breakaway, breakaway ..

 

Dato che non avevo proprio voglia di studiare, dopo mangiato decisi di uscire. Dissi a mia mamma che sarei andata a dormire, ma non avevo sonno. Indossai la prima maglia e i primi jeans che trovai nell'armadio. Con gli stessi movimenti di Niall, scesi dal balcone della mia stanza con lo stretto necessario. Cellulare e sigarette. Camminai per le strade della città senza una meta.

 

Dal punto di vista di Niall

 

Ero appena sceso dalla macchina, quando suonò il telefono.

-Ma cazzo!!!-

Proprio nei momenti più opportuni!

Nuovo messaggio da: Melanie

Predichi bene, ma razzoli male, bastardo. Come ho fatto a fidarmi di te? Fanculo.

Mi guardai attorno per vedere se c'era qualcuno nei paraggi. Il buio si stava facendo sempre più intenso. Nessun rumore riusciva a tagliare quel silenzio pesante. Vedevo la casa con la porta rossa. Sembrava abbandonata e incuteva una certa paura. Sembrava un film horror, un terribile incubo, solo che era la realtà.

-Merda!!!-

Risposi al messaggio velocemente. Volevo andarmene al più presto.

-Ti prego, abbi pazienza, ti spiegherò.. io ti amo.

Inviai.

Le avevo scritto che l'amavo. L'amavo veramente? Forse no. Comunque in quel momento ero testato dalla banda, rischiavo la pelle e volevo che Mel sapesse quello che provavo per lei. Se non era amore, era comunque un sentimento forte. Volevo che lei lo sapesse, in qualunque caso, se non fossi dovuto tornare a casa.

Rimisi il cellulare in tasca e mi avviai verso la casa. Cercai di essere svelto e tranquillo. Sembrava che tutto stesse andando per il verso giusto. Cercai il pacco e in poco tempo lo trovai. Sentii dei passi. Svelto mi nascosi dietro le piante dove si trovava il pacco. Sudavo freddo. Aspettai che i passanti si allontanarono per uscire veloce dalle piante ed andare alla macchina. Continuavo involontariamente a guardarmi le spalle. Nessuno. Salii in macchina, appoggiai il pacco di fianco a me, accesi il motore e partii. Non ero mai stato più agitato e sotto pressione di quel momento.

Arrivai ansioso al capannone con il pacco in mano. Due ragazzi mi stavano aspettando. Si avvicinarono a me, senza espressione.

"Se avremo bisogno, ti troveremo noi"

Presero il pacco e mi lasciarono di nuovo solo. Che avessi superato la prova? Sì. Ero stato fortunato a non incontrate nessun impiccio quella sera. Ero stato veramente fortunato. Mi allontanai in fretta da quel posto odioso, che non volevo più rivedere. Camminai a passo svelto, volevo solo tornare a casa da mio papà, abbracciarlo forte, e da Nora, abbracciare forte anche lei e ringraziare il cielo di essere ancora a casa. Forse veramente sarei riuscito a sistemare la faccenda. Sarei riuscito a convincere Mel che Conor era un coglione, sporco traditore che faceva il doppio gioco. Avrei colto l'occasione, e, con un po' di fortuna, avrei sistemato tutto e avrei preso di nuovo Mel tra le mie braccia.

Mel. Mel. Mel. Mel.

Un pensiero fisso. Sempre.

Finchè, alzando lo sguardo, vidi lei. Là, lontana, con la sigaretta in bocca. Ribelle e bella come la notte stellata che c'era in quel momento.

"Mel.." Sussurrai.

Le corsi incontro. Dopo qualche passo anche lei si accorse di me. Mi guardò sorpresa, sconcertata e arrabbiata.

E io ricambiavo lo sguardo. Era bellissima. Avrei voluto raccontarle tutto, dirle ogni mio pensiero, spiegarle quello che era successo e rassicurarla, dirle che sarebbe andato tutto bene.

"Niall, dobb.." Disse ad alta voce, ma non riuscì a finire la frase.

La presi tra le mie braccia e la baciai come se fosse stata l'ultima volta che l'avrei vista.

Lei ricambiò, a fatica, il bacio.

Ci guardammo negli occhi intravedendo quanto ci fossimo mancati, l'uno all'altra.












 

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Scusate se ci sono errori, ma non ho riletto :) Grazie per la pazienza che avete. A presto .x

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Capitolo 11
*** cap. 11 ***


Dal punto di vista di Niall

 

Mi staccai da lei e la guardai negli occhi. Sembrava si sarebbe messa a piangere da un momento all'altro.

"S-s-scusami"

Non rispose. Teneva gli occhi fissi nei miei come se volesse sapere cosa passava nella mia testa. Le avrei raccontato tutto? Non sapevo. Era troppo pericoloso. Troppo.

"Parlami, Niall.." Mi disse con voce bassa, supplichevole.

"Lo farò, ma ho bisogno di tempo"

"Non ce l'hai il tempo"

"Ti prego Mel, ascoltami, fidati di me.."
"Ma come puoi pretendere che io mi fidi di te?"

"Provaci"

"Non posso"

"Non voglio perderti"

"Però ci sei vicino..." Disse triste. Distolse lo sguardo. Quella discussione era come un alchool su una ferita aperta. Bruciava.

"Non capisci Mel? E' troppo pericoloso!"

"Smettila di trattarmi come una bam..!" Sbottò. Le tappai subito la bocca con una mano per farla tacere.

"Adesso stai zitta, andiamo a parlare da un'altra parte" Mi prese per un braccio e andammo a casa mia. Lì saremmo potuti stare tranquilli, senza orecchie indiscrete ad ascoltare quello che le dovevo dire. Il tragitto su silenzioso e carico di tensione. Una volta in casa lasciai Mel nel salone per cercare mio padre e Nora. Non li trovai. Salii di sopra e vidi mio padre abbracciare mia sorella nel lettone, tutti e due profondamente addormentati. Sembravano così tranquilli. Tirai fuori il telefono dalla tasca e guardai lo schermo. Mio padre mi aveva mandato un messaggio, che non avevo letto.

-Dove diavolo sei? Mi fai preoccupare. Non puoi tornare a casa quando ti pare. Ne parleremo.

"Cazzo.." Maledetto telefono senza la suoneria. Mi ero dimenticato di avvisare che sarei tornato tardi. Non potevo trascurare la mia famiglia così. Non se lo meritavano, dopotutto. Chiusi la porta della loro camera e quella dell'anticamera in modo che non si potessero svegliare a causa della nostra discussione. Tornai giù e vidi Mel, pensierosa, guardare delle foto sul mobile in salotto.

"Mel.." Si girò di scatto.

"Parliamo piano. Mio padre e Nora stanno dormendo.."

Ci sedemmo sul divano. Tutti e due guardavamo il camino di fronte a noi. Era circa l'una.

"Starai qui stanotte. Con me. Avvisa tua mamma." Dissi deciso.

"Non dirmi quello che devo fare" Controbatté subito.

"E poi mia mamma è abituata a non vedermi girare per casa."

Mi girai verso di lei, le presi il mento tra le dita e feci in modo che lei potesse guardarmi dritto negli occhi.

"Non voglio trattarti come una bambina, ti sto chiedendo di fidarti di me."

"Non sarò mai una di quelle ragazze che faranno tutto quello che vuoi tu. Non voglio fidarmi di te. Per fidarsi ci vogliono delle prove e io non ne ho. Mi hai già mentito una volta, cosa mi dice che non lo farai ancora?"
"Niente, è per questo che devi fidarti di me"

"Non succederà"

"Non c'è modo per farti cambiare idea suppongo.."

"So già che Conor trama qualcosa." Sputò quella frase con estrema noncuranza.

"C-cosa?" Ero stupito.

"Da cosa lo deduci?"

"Sel si è accorta che lui le sta controllando il telefono."

Era assorta nei suoi pensieri. Mi guardava ma al tempo stesso era in un altro mondo. Volevo stringerla forte tra le mie braccia ma non potevo, non in quel momento.

"Ti racconterò tutto, anche se penso che sia un rischio"

"Niall, ti prego, smettila di cercare di proteggermi. Non ho bisogno del cavaliere azzurro che mi difenda dal drago. Qua il drago sono io..."

Ecco a cosa stava pensando Mel.. alla Bella Addormentata.

"Non mi interessa quello che vuoi o non vuoi. Sei troppo importante per me.." Dissi sincero.

Mi guardò con occhi pieni di speranza, forse. Cominciai a parlare.

"Conor fa parte di una banda della città che evidentemente nessuno conosce. Sono loro che mi hanno picchiato quella notte. Fanno dei lavori su commissione, sono dei fuori legge da cui bisogna tenersi alla larga. Mel, Conor non è quello che ha detto e dice di essere.."

Non disse una parola. Mi guardava interessata all'argomento.

"C'è dell'altro.." La guardai per cercare di intravedere le sue emozioni. Niente. Non capivo cosa stesse pensando o provando in quel momento.

"Ha sistemato Jack solo per lavoro"

"No, non è vero."

"Mel.."

"Non può essere vero. Posso capire che sia un delinquente e va bene, ma lui mi ha aiutato perchè mi vuole bene."

"Sta con Sel solo per tenerla a bada. Per farla stare zitta se dovesse venire a sapere di qualcosa e per usarla se ne avessero bisogno per le loro missioni un giorno.. Me lo ha detto lui in persona. Adesso sto anche facendo la gavetta per entrare nella loro banda e scoprire qualcosa in più su di loro e su Conor. Sicuramente c'è qualche cosa che ancora non so..."
"Niall, smettila."

"Mel.."

Cominciarono a scendere lacrime sulle sue guance colorate. La guardavo triste, perchè se lei non stava bene, non stavo bene nemmeno io. E lei era distrutta dalle parole che aveva appena sentito dalla mia bocca.

 

Dal punto di vista di Melanie

 

Conor parte di una banda di criminali? Strano, ma potrebbe essere. Conor che ha sistemato la storia "Jack" solo per lavoro? No. Conor non dice la verità? Conor usa Sel per i suoi scopi? Non poteva essere vero. Io mi fidavo ciecamente di Conor. Era uno dei miei migliori amici. Su di lui non avevo dubbi.

Però avevo appena scoperto che lui controllava il telefono di Sel. Perchè lo faceva? Che motivo aveva?

Il suo comportamento era sospetto.. quello che diceva Niall poteva essere vero.

Niall.

Il ragazzo che mi ha ospitato a casa sua, che mi ha mentito solo per proteggermi, che sta cercando di spiegarmi la situazione.

A chi dovevo credere? Dovevo parlare con Conor di questo. Dovevo cercare di capire cosa diavolo stava succedendo.

Conor era stato una parte importante della mia vita. Uno scoglio a cui mi sono potuta aggrappare quando l'oceano sembrava volermi portare via. Però Sel è la mia migliore amica. In tutti quegli anni non mi aveva mai mentito. Di lei ero l'unica di cui ero certa di potermi fidare. Era mia dovere proteggerla, e se questo voleva dire mettere in dubbio la parola di Conor, lo avrei fatto.

Guardai Niall, che sembrava preoccupato per me.

E' vero, mi ha nascosto la verità, ma di lui mi potevo fidare. Lo sapevo ma non lo volevo ammettere a me stessa. Era un ragazzo d'oro.

-Ti prego, abbi pazienza, ti spiegherò.. io ti amo.

Ti amo.

Mi gettai tra le sue braccia e lo abbracciai forte. Lui mi strinse forte a se.

Inspirai forte il suo profumo dall'incavo del suo collo. Era buonissimo.

Le lacrime però non volevano smettere di scendere.

"Spero che tu ti sbagli, Niall.."
"Anche io, piccola.." Mentì. Lui era sicuro di quello che diceva.

"Hai messo la tua vita in pericolo, Niall"

"Niente di importante"

"Non è vero"

"Non ti preoccupare, Mel, andrà tutto bene, vedrai.."

Mi sistemai meglio tra le sue braccia. Eravamo sdraiati comodi sul divano, io tra le sue braccia calde.

"Sono felice che abbiamo chiarito"

"Non abbiamo proprio chiarito"
"Perchè?"

"Parlerò con Conor"

"No, Mel, non puoi!" Sbottò.

"Se ti lasci sfuggire qualcosa che non dovresti sapere capirà che sto solo fingendo di essere nella banda e andrà tutto a puttane!" Era arrabbiato, ma mi teneva comunque stretta tra le sue braccia. Potevo sentire il suo cuore accelerare, la sua voce rimbombare dentro di lui.

"Allora aspetterò e mi fiderò di te." Dissi tranquilla. Un'altra lacrima scese e bagnò la sua maglia.

"S-scusami"

"Non importa, piccola. Grazie per lasciarmi fare."

"Non abituartici" Dissi per sdrammatizzare.

Fece una leggera risata, piano, per non disturbare suo papà e sua sorella.

"Niall, mi ami davvero?"

Ci fu un attimo di silenzio.

"No, scusa, non lo voglio veramente sapere."

Fece un respiro profondo e io con lui.
"Tu sei qui, adesso, in questo momento, con me e mi hai raccontato quello che sta succedendo. Mi basta questo. Mi basta sapere che ci sei."

"Ci sarò sempre, per te. E sì, ti amo"

Mi guardò con un sorriso.

 

Dal punto di vista di Niall

 

"Niall, mi ami davvero?"

La amavo davvero? Non lo sapevo. Non sapevo se questo fosse amore o no. Non ero mai stato innamorato e quindi non potevo rispondere a questa domanda. Chi sa che cos'è veramente l'amore? C'è chi dice che a 17 anni non si è capaci di amare una persona. Chi ha detto questa stupidata? Non sapevo se amavo veramente Mel, ma sapevo che...

per lei ci sarei sempre stato,

per lei avrei messo in pericolo la mia vita,

per lei l'avrei accompagnata a fare shopping,

per lei avrei scritto una poesia, una canzone,

per lei avrei scalato una montagna,

per lei sarò sempre un amico, prima di tutto,

per lei avrei comprato una stella, se avessi avuto abbastanza soldi.

Se quello era o non era amore non importava. Le dissi le uniche parole che mi sembravano più vicine ai sentimenti forti che provavo quando l'avevo accanto.

"Ci sarò sempre, per te. E sì, ti amo"

Quelle parole non riuscivano ad avvicinarsi neanche lontanamente a quello che provavo per lei.

Forse invece quelle due stupide parole non significavano niente.

Lei mi guardò con un'espressione sorpresa. Non si aspettava di sentire quelle parole da me.

"Niall, io.."

"Sssshhhh.." Le accarezzai la guancia ancora rossa per il pianto.

"Non c'è bisogno che tu dica niente. Non devi dirlo anche tu per forza. Sappi solo che io ti amo e sono qui, con te."

Lei mi sorrise e io la baciai. Le sue mani si appoggiarono sul mio collo e poi finirono tra i miei capelli mentre io le stringevo i fianchi. Le nostre gambe si toccavano e si coccolavano. Era tutto così perfetto. Rimanemmo lì a coccolarci per un tempo infinito.

Chi ha mai detto che l'amore a 17 anni non esiste?

Bè, forse ha ragione. Ma di una cosa sono assolutamente sicuro. Io e Mel eravamo l'amore. Che gli altri ci credessero o no, non aveva importanza.

Eravamo lì, noi due, insieme.









 

______________________________
Mi è mancato tantissimo scrivere. :(

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Capitolo 12
*** cap. 12 ***


Dal punto di vista di Melanie

 

Mugolai quando Niall spostò un braccio e, di conseguenza, mosse anche il mio. La mia faccia appoggiata alla sua spalla, lui, ancora addormentato, mi stringeva piano a sé. Era mattino. Mi sistemai un attimo per poterlo guardare meglio. Dal basso della mia posizione potevo notare la sua mascella definita, il suo nasino schiacciato così dolce, i suoi capelli arruffati e indomabili, biondi come la luce che entrava dalle persiane della cucina. Le sue ciglia lunghe e chiare poggiavano delicatamente, facendomi capire che lui era ancora nel mondo dei sogni. Guardarlo dormire era una gioia. Mi scappò un sorriso. Era così dannatamente bello e non lo avevo mai notato, non lo avevo mai ammirato da quel punto di vista.. ma soprattutto, era mio. E mi amava.

"Smettila di fissarmi" Mugolò.

"Sssshhh, vai avanti a dormire" Dissi scherzando.

"Mmmmhhmm" Si girò e mi abbracciò ancora più forte.

"Niall?"

"Mmm-mm" Era di poche parole di mattino.

"Sei veramente bello.." Lui arrossì dolcemente, aprì gli occhi e mi guardò.

Mi aveva incatenato con il suo sguardo. Non potevo più scappare, ormai.

"Non sai quanto sei bella tu, invece.." Ma cosa stava dicendo? Non mi ero nemmeno specchiata, probabilmente avevo i capelli per aria, la faccia pallida e un po' di occhiaie. Ma dopo quella frase diventai rossa. Lui, con sguardo sensuale, mi prese una guancia delicatamente e si avvicinò al mio viso. Dopo un leggero sorriso posò le sue labbra sulle mie, spingendo la mia testa contro il divano. Fu un bacio lungo e appassionato. Le mie mani tra i suoi capelli e le nostre gambe attorcigliate. Le sue mani cercavano la mia pelle sotto la maglia. Poi si spostò sul mio collo. Mi baciava e mi mordeva piano. Ero completamente in balia di quel ragazzo. Lo lasciai fare. Poi tornò alla mia bocca. Lo staccai.

"Wow"

Mi guardò negli occhi e poi scese ancora sulle mie labbra. Sorrise maliziosamente.

"Mi piaci proprio tanto, Mel.." Disse piano.

"Non riesco a trattenermi" Ammise. Io risi e lo baciai di nuovo.

"Oggi niente scuola, oggi pensiamo solo a noi, ok?" Disse.

"Sì" Dissi tra i baci.

"Però devo andare a casa a lavarmi prima"

"Potremmo farlo insieme..." Disse ancora avvinghiato a me. Risi.

"Per questa volta passo, anche se l'offerta è invitante.."

"Allora accettala" Mi pregò.

"Magari un'altra volta" Gli sorrisi dolcemente.

"Va bene, piccola.."

Si alzò dal divano per salire al secondo piano. Speravo che non si fosse offeso per quel rifiuto, ma non mi sentivo ancora pronta per affrontare quella parte della relazione. Niall si era sistemato i capelli.

"Mio papà e Nora oggi stanno a casa. Mio padre ha preso un giorno di ferie perchè non sta molto bene.."

"Ok, io avviserò mia mamma che oggi sto con te, non penso mi dirà qualcosa.."

"Dai, andiamo"

Raccolsi velocemente tutte le mie cose e seguii Niall fuori di casa. Salimmo sulla macchina di suo padre e poi mi portò a casa. Il viaggio fu silenzioso. Una volta che Niall si fermò davanti a casa mia, mi voltai per guardarlo.

"Niall, n-n-non volevo, i-i-o av-avrei voluto d-d-dirti di s-sì.." Farfugliavo come una bambina.

"Eh?" Disse Niall confuso.

"Intendo.. p-per prima.."

"Piccola.. non preoccuparti, affatto. Stavo solo scherzando" Mi disse con un sorriso. Mi tranquillizzai e mi avvicinai per baciarlo.

"Passi a prendermi dopo, allora?" Dissi sorridente.

"Certo, piccola"

Uscii dalla macchina e, prima di entrare in casa, mi girai per vedere Niall allontanarsi da me. Era appena andato via e io non vedevo già l'ora di vederlo. Entrai in casa, chiusi la porta mentre mi guardavo attorno per vedere mia madre.

"Ciao" Dissi.

"Mel?!?" La voce di mia madre.

"Dove diavolo sei stata?? Ti ho chiamata, ti ho mandato messaggi.." Era seriamente preoccupata. Sembrava volesse abbracciarmi, ma dopo il mio pessimo comportamento dei giorni scorsi evidentemente preferiva starmi lontana.

"Sono stata da Niall"

"Non potevi almeno avvisarmi? Mel, non puoi più comportarti in questo modo."

"Scusami mamma.." Dissi cercando di sembrare realmente dispiaciuta. Un po' lo ero.

"Mi sono accorta di averti lasciato troppa libertà in questi giorni, da oggi le cose cambiano un po'"

"In che senso?" Adesso mi preoccupavo io.

"Ogni volta che mi disobbedirai ci saranno delle conseguenze"

"Ah sì?" Dissi con tono di sfida.

"Ti toglierò il telefono, il computer, la musica e non ti darò nemmeno i soldi per le sigarette schifose che hai preso l'abitudine di fumare."

"C-cosa?" Come faceva a saperlo?

"Pensi che sono scema? Lo so già da un po'"

"Ok, ho capito la lezione, mamma."

"Meglio per te, ragazza. Uomo avvisato mezzo salvato"

"Ok, ok, mamma, ho capito, farò quello che dici, promesso" Non avrei mai lasciato che lei mi portasse via tutte le cose per me vitali. Piuttosto l'avrei chiamata ogni 5 minuti. La avrei avvisata per tutto. Lei sapeva come tenermi a bada.

"Cosa avete fatto te e Niall tutta notte, signorina?"

"Niente, mamma!!!" Dissi esausta.

"Ricordatevi di prendere precauzioni, mi raccomando.."

"Sì mamma, adesso basta!"

Scappai da quella discussione imbarazzante. Ma prima parlai ancora.

"Posso uscire con Niall oggi? Per favore.."

"Devi essere in casa per le 7:30, non più tardi."

"Sarà fatto!" Dissi entusiasta

"Grazie mamma" Improvvisamente, per tutte e due, l'abbracciai, poi salii su in camera. Pensai che avrei potuto scrivere a Sel, sentire come stava, ma poi mi ricordai di tutte le cose che sapevo e che non potevo dirle. Avrebbe fatto troppo male nascondergliele. Decisi di evitare di sentirla, almeno per questo momento. Presi i panni puliti per poi andare a farmi una doccia rilassante, durante la quale non potei fare altro che pensare a Niall. Con i capelli ancora bagnati scesi in cucina per mangiare qualcosa. Vidi mio fratello intento a giocare con l'xbox, quindi non lo disturbai. Salii ancora nella mia camera, aspettando il momento tanto atteso di rivedere Niall.

 

Mi appisolai, finchè non vibrò il mio telefono sul comodino.

-Tesoro, sei pronta? .x

Lessi il messaggio ancora un po' addormentata.

-Scendo subito .x

Risposi. Presi le mie cose e poi scesi velocemente le scale. Salutai tutti e uscii di casa. Non vedevo l'ora di passare tutta la giornata con lui. Dopo quel risveglio bellissimo, tutto era semplicemente perfetto. Vidi la sua macchina davanti casa mia. Salii.

"Ciao amore" Dissi contenta.

"Ciao piccola" Mi baciò.

"Dove mi porti?"

"Vedrai"

"Mi piacciono le sorprese"

"Bene, ti piacerà" Disse con il suo solito sguardo sexy. Poi si infilò gli occhiali da sole e cominciò a guidare.

Il viaggio non fu molto lungo, ma fu tranquillo e silenzioso. Ma non c'era quel silenzio teso dovuto alle 'cose non dette', ma era un silenzio perfetto, perchè tutto quello che dovevamo sapere l'uno dell'altra ormai lo sapevamo. Arrivati a destinazione, capii tutto.

Luna Park

"Oh Niall, non vedo l'ora di fare tutte le giostre!" Dissi eccitata come una bambina. Dopo che ebbe parcheggiato, scesi veloce e mi avvicinai a Niall. Per baciarlo mi dovetti alzare in punta di piedi.

"Grazie" Dissi sorridente.

"Di niente piccola, andiamo" Contraccambiò il sorriso.

Il Luna Park era affollatissimo. Pieno di bambini e adolescenti circondati dalla massa di genitori iper protettivi. Tutto normale, insomma. Prima andammo sulle montagne russe. Io le adoravo. Facemmo quella giostra per 7 volte di fila, perchè scoprii che era anche la sua giostra preferita. Poi girammo per tutto il Luna Park in cerca dello zucchero filato. Ne mangiammo una montagna ciascuno, perchè era delizioso. Eravamo sempre mano nella mano. Quello sembrava il miglior pomeriggio di sempre. Poi Niall vinse un peluche per me ad un gioco dove bisognava colpire tutte le lattine. Per lui non fu affatto difficile. Niall aveva delle abilità nascoste, che io volevo conoscere. Poi andammo su delle altre montagne russe, però meno ripide, soltanto che l'acqua del fiume ci bagnò tutti. Eravamo fradici quando scendemmo dalla giostra. Lo ammirai. Si potevano intravedere i muscoli sotto la sua maglietta bianca completamente bagnata. Era uno spettacolo. Io ero bagnatissima come lui. Lo abbracciai ridendo. Almeno non eravamo da soli, potevamo essere zuppi insieme. Sotto il caldo sole di quella giornata ci asciugammo un po'. Ridemmo un sacco, per tutto. La bella giornata soleggiata rese tutto ancora più divertente. Poi Niall tirò fuori il telefono. Lesse il messaggio.

-Abbiamo bisogno di te. Adesso.

Lui riconobbe il numero e sbiancò. Erano loro. Quella maledetta banda.

"Niall?"

"Devo andare, Mel"

"Niall!"

"Mel, sono loro, hanno bisogno di me adesso, devo andare"

"Non voglio che tu vada da solo" Dissi agitata.

"Mel, non ho scelta, devo andare"

"E se dovesse succederti qualcosa?"

"Mel.."
"Non posso permettermi di perderti Niall, non posso.." Dissi esasperata.

"Non capisci quanto sei diventato importante, Niall.. non posso lasciarti andare."

"Ehi ehi.." Disse prendendomi il viso tra le mani.
"Non mi succederà niente, ok? Devo sistemare la faccenda di Conor, lo sai, e andrà tutto bene"
"Ho paura"

"Lo so, piccola, lo so. Ma devo andare adesso. Ti prego.."

Mi prese per mano e andammo alla macchina. Ero triste e inutile.

Dal punto di vista di Niall

 

Ecco. Quello era il momento. Altra missione. Dovevo sbrigarmi.

Con le mani salde sul volante partii insieme a Mel verso casa sua.

Scrissi con una mano quasi sicuro delle mie capacità:

-Sto arrivando.











 

 
_______________________________________________________________
Quasi tutto il capitolo dal punto di vista di Melanie. Oggi mi sentivo molto Melanie. 
Big dreams, Gangster
Said you had to leave to start your life over
I was like: "no please" stay here
We don't need no money we can make it all work
But he headed out on sunday, said he'd come home monday
I stayed up waitin, anticipatin and pacin but he was
Chasing paper
"Caught up in the game" that was the last I heard

I will love you till the end of time

I would wait a milion years
Promise you'll remember that your mine
Baby can you see through the tears
Love you more
Than those bitches before
Say you'll remember, oh baby, say you'll remember
I will love you till the end of time

He went out every night
And baby that's alright
I told you that no matter what you did i'd be by your side
Cause im a ride or die
Whether you fail or fly
Well shit at least you tried.
But when you walked out that door, a piece of me died
I told you I wanted more-but that not what I had in mind
I just want it like before
We were dancin all night
Then they took you away-stole you out of my life
You just need to remember....

Will love you till the end of time
I would wait a milion years
Promise you'll remember that your mine
Baby can you see through the tears
Love you more
Than those bitches before
Say you'll remember, oh baby, say you'll remember

I will love you till the end of time

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Capitolo 13
*** cap. 13 ***


Dal punto di vista di Melanie

 

Non avevo molta scelta. Adesso dovevo solo aspettare. Aspettare e sperare che tutto sarebbe andato bene. L'attesa uccide. Ogni minuto che passa è come un minuto di corsa veloce. E' pesante, stancante e alla fine sei senza fiato. Ti senti svuotato però la fine, tanto agonizzata, finalmente è arrivata. Anche la fine della mia attesa sarebbe arrivata. Niall sarebbe tornato e mi avrebbe abbracciato, ancora. Doveva essere così.

"Mel, siamo arrivati" Aveva guidato velocemente. Troppo anche.

"Sì" Scesi dalla macchina senza nemmeno guardarlo. Baciarlo sarebbe stato fatale per me.

"Vedi di tornare" Dissi arrabbiata e frustrata per la mia inutilità.

"Come se tutto fosse già finito"

"Come se fossi già tra le tue braccia?"

"Sento già la tua mancanza.."

"Vai o farai tardi"

"Ti amo"

"Lo so. Ti amo anche io"

Ti amo anche io

Sapete una cosa? La vita è troppo corta per avere rimpianti. Niall era parte della mia vita. Non una semplice parte, ma la parte più bella, limpida e pura di me. Doveva sapere che lo amavo. Fosse stata l'ultima frase che gli avessi detto, quella doveva essere 'Ti amo'. Perchè era vero, era quello che sentivo e non potevo permettermi di rimandare quel momento. Così lasciai che quelle parole così dense di 'perchè' uscissero semplicemente dalla mia bocca, guardando Niall un po' sorpreso sorridermi dolcemente.

Con uno sguardo capimmo che era ora di andare.

Chiusi la portiera e salii gli scalini senza voltarmi.

Aveva in custodia il mio cuore, letteralmente.

 

Dal punto di vista di Niall

 

Arrivai al capannone agitato e sotto pressione.

Ti amo anche io.

Le avevo detto che non era costretta a dirlo, ma lo aveva fatto comunque e io mi sentivo al settimo cielo.

Dovevo tornare a casa sano e salvo per poterla tenere tra le mie braccia almeno ancora una volta. Ne avevo bisogno.

"Sei in ritardo" Mi disse un tipo scuro della banda. Ero appena sceso dalla macchina e già dovevano riprendermi.

"Scusatemi, ero impegnato.." Cercai di giustificarmi.

"In cosa?"

"Studiavo" Mentii spudoratamente.

"Vai di là dal capo e muoviti moccioso"

"Sì" Non potevo controbattere. Andai da quella parte. Un altro ragazzo piuttosto giovane mi diede i comandi della missione che dovevo compiere. Nonostante la sua giovane età doveva essere in un buon posto nella scala sociale della banda perchè gli altri membri che prima mi parlarono non facevano più gli sbruffoni.

"Allora..." Cominciò il giovane ma venne interrotto.

"Niall" Mi voltai veloce a quella voce familiare.

"Conor" Dissi quasi contento. Una faccia conosciuta. Ma era sempre Conor.

"Come ti trovi? Bene spero"

"Per adesso bene, mi sto guadagnando la fiducia" Dissi con naturalezza.

"E con Melanie?"

Tasto dolente.

"Con Melanie niente."

"L'hai lasciata?" Ma perchè non si faceva i cazzi suoi e basta?

"Sì, certo, non faceva per me.. con Sel?"

"La solita storia, anche se adesso mi sta annoiando un po'"

"In che senso?" Volevo sapere come stava Sel, lei era costantemente in pericolo.

"Mi fa arrabbiare spesso e io ho difficoltà a contenermi. Mi annoia doverla sempre riprendere, sai com'è.. le donne, non fanno mai un cazzo e poi pretendono che noi siamo clementi"

Che uomo di merda. Avrei voluto ucciderlo all'istante. Ma come si permetteva? Sel era veramente in pericolo, e non da poco tempo. Avrei informato Mel di questa situazione, che andava sempre peggiorando, ormai.

"Ti capisco" Finsi comprensione, che però non concepivo e non sopportavo. Mi diede una pacca sulla spalla.

"Oggi vieni con me"

"Dove andiamo?"

"Abbiamo un paio di persone da incontrare"

"Ok"

"Sarai la mia ombra. Muto e indiscreto."

"Certo, lo so già fare questo"

"Ti manca una cosa." Mi lanciò un pacchetto di sigarette, lucky star rosse.

"Non fumo"

"Non hai scelta" Non accettava una risposta negativa.

"Immaginavo" Lo avrei fatto ma non volevo che quella diventasse un'abitudine. Mi sarei controllato.

"Andiamo"

Seguii Conor nonostante non mi fidassi di lui. Avevo paura. Salimmo su una macchina e cominciammo il viaggio.

Cercai in tutti i modi di mantenere le distanze, ma lui continuava a farmi domande, come se cercasse di farmi cedere una volta per tutte.

"Come la presa Mel?"

Ne approfittai per colpirlo.

"Sicuramente meglio di quando saprà chi sei veramente"

Attimo di silenzio. A cosa stava pensando?

"Non succederà." Rispose calmo.

"Non sono un mocciosetto come te, di me lei non saprà mai nulla"

In realtà già lo sa.. pensai.

"Ma..." Proseguì.

"Se mai dovessi intendere che la ragazza sa qualcosa.." Si girò per guardarmi con un sorriso spavaldo.

"Saprò chi ha sputato il rospo, intendi?"

Rabbrividii.

"E le conseguenze... bhè, per quelle ti lascio immaginare." Tornò a guardare la strada tranquillo.

Un punto per lui. Restammo zitti per tutto il resto del viaggio. Quando arrivammo non succedette niente di interessante. Conor parlò con dei tizi veramente paurosi mentre io rimanevo in disparte. Ad un certo punto Conor mi offrì una sigaretta quasi per farmi fare qualcosa per forza. Io, controvoglia, la accettai.

Inspirai concentrato guardando la sigaretta mentre Conor invece guardava me, ridendo.

"Finalmente la prole sta crescendo, eh?" Disse ironico uno dei tizi.

"Li alleviamo nel migliore dei modi" Disse altrettanto ironico Conor.

Che gente di merda, mi facevano schifo. Ma che cosa volevano da me? Poi ripensai a Mel, alla piccola Mel, e mi ricordai di quanto l'amassi e di quanto fosse in pericolo con Conor intorno. Mi calmai e continuai a fumare silenzioso la mia sigaretta senza rendere conto a nessuno.

PAM! PAM! PAM!

Tre spari consecutivi ci costrinsero ad accasciarci per terra. Capii che nessuno di noi sapeva da che parte provenissero dalle loro facce smarrite. Ma non lessi paura nei loro occhi, quasi fosse una cosa di tutti i giorni sentire degli spari così vicini. Conor mi prese per un braccio, dopo aver salutato gli altri, e mi portò sulla macchina. Una volta su guidò veloce lontano da quel posto poco sicuro sia per me che per lui.

"Che diavolo è successo..." Ero veramente preoccupato e impaurito dalla situazione.

"Avranno dovuto risolvere una questione, sai.." Disse calmo.

"Sempre meglio stare lontano da certe brigate. Anche se non facciamo parte delle loro faccende, potremmo comunque farci del male. Noi stiamo nel nostro e loro stanno nel loro"

Mi guardò ancora con quel sorriso che tanto odiavo. Mi trattava come un bambino.

"Regola numero 1.."

"Capito" Dissi stanco di sentire la sua voce e con una voglia immensa di vedere Mel. Per il resto del viaggio restammo silenziosi, ognuno perso nei propri pensieri. Conor mi lasciò al capannone, dicendomi che ero stato piuttosto bravo e discreto. Era sincero, anche se traspariva dal suo tono che non gli piacevo molto. Ma la cosa era reciproca.

"Ci vediamo. Presto sarai inserito definitivamente se continui così" Mi confidò.

"Ne ho bisogno. Ho bisogno di soldi e di amici di cui fidarmi" Nemmeno mi ascoltò. Se ne andò per conto suo mentre io continuavo a pensare a Sel e alle cose che avrebbe dovuto subire questa sera. Non era giusto.

Mi ripromisi di risolvere la situazione quanto possibile e di andare a casa. Era presto per poter fare un piano per incastrarli perchè ancora non conoscevo bene tutte le loro mosse e i loro trucchi, ma quanto prima possibile avrei avvisato la polizia che avrebbe sistemato e finito questa banda. Tornai a casa a piedi, era notte. Questa volta ero sicuro che nessuno mi avrebbe picchiato perchè, al massimo, questa volta sarei stato dalla parte di quelli che le danno le botte, non le prendono. Raggelai al pensiero di picchiare una persona: non era nella mia indole. Non appena varcai la porta di casa due braccia fragili si avvolsero attorno al mio collo.

"Mel..."

Ricambiai l'abbraccio.

"Finalmente sei a casa"

"Sì, piccola, sono qua" Che bello sentirla vicino a me.

"Niall"

Mio padre. Lui non era altrettanto contento. Ma non potevo dargli nessuna spiegazione.

"Dove sei stato?"

"Sono uscito con i miei amici" Questa sarebbe stata la scusa per tutte le volte che sarei stato con la banda.

"Perchè non hai avvisato?"

"E' stata una cosa improvvisa, volevo avvisarti ma mi sono dimenticato.."

"Va bene, per questa volta posso chiudere un occhio ma la prossima volta mi avviserai o non uscirai più da questa casa"

A Mel scappò un mezzo sorriso. Forse le sembrava di sentire sua mamma. I genitori sono tutti uguali.

"Certo, scusami papà" Lo abbracciai e poi guardai ancora Mel.

"Ma tu cosa ci fai qua?"

Papà si intromise.

"Non riusciva a starti lontano" E ridemmo tutti e tre della battuta. Ma in fondo era così.

"Adesso vado a dormire. Ho preso un potente antibiotico per i dolori che ho avuto, penso che dormirò come un ghiro.." Disse mio papà avviandosi verso le scale, poi si fermò.

"Melanie, tua madre sa che sei qui, vero?"

"Certo signor Horan, ma tra poco vado, non vorrei disturbarvi.." Disse dolcemente Mel.

"Puoi restare se vuoi, potete dormire nella casetta qua dietro.. Se a tua madre non dispiace e se starete attenti......" Sembrava voler finire la frase ma si interruppe prima.

"S-sì papà, buonanotte"

"Buonanotte" Si congedò. Quando se ne fu andato tornai a guardare Mel.

 

Dal punto di vista di Melanie

 

Niall mi guardava con i suoi occhi blu. Ero così contenta che fosse a casa, finalmente, sano e salvo. Velocemente si abbassò alla mia altezza, mise le sue braccia intorno a me e mi sollevò per baciarmi meglio. Le mie gambe erano attorcigliate intorno al suo bacino, le mie braccia al suo collo. Fu un bacio passionale e pieno di nostalgia, l'uno per l'altra.

"Non mi avevi-detto che-avevi una-casetta-sul retro.." Dissi tra un bacio e l'altro.

"Volevo-aspettare" Disse allo stesso modo lui. Mi lasciò scendere e prendere la borsa, poi andammo in questa casetta sul retro. Quando Niall accese la luce mi ritrovai in una splendida stanza abbastanza grande, tutta in legno, sulle cui pareti c'erano appese un sacco di foto. Nelle foto c'erano Niall, suo papà e Nora, in altre foto invece c'erano i suoi idoli. Molti CD erano sparsi per terra ma nel complesso la stanza era ordinata. Un letto grande stava in fondo al centro della stanza, ai cui lati c'era un morbido tappeto blu. Su un piccolo comodino di fianco al letto c'era una lampada con una sveglia accanto.

"Vengo qua quando voglio stare da solo" Mi confessò.

"Ma solo quando fa caldo se no si gela" E rise. La sua risata era contagiosa, così risi anche io.

I nostri sguardi si incrociarono e la luce nei suoi occhi cambiò all'improvviso. Divennero molto più blu.

E più vogliosi. Dopo aver chiuso la porta con un calcio si fiondò sulle mie labbra e io non opposi resistenza. Ci spostammo sul letto, avvinghiati, mentre la mia bocca cercava la sua.

Forse stava per succedere davvero. Forse era quello il momento giusto. Non avevo più avuto rapporti dopo Jack. Era stato troppo difficile affrontare la questione "sesso" perchè ero ancora traumatizzata da quello che avevo provato con Jack: orrore. Solo orrore, verso tutto, persino verso me stessa. Ma con Niall era diverso. Niall mi faceva stare bene, si prendeva cura di me come neanche io ero capace di fare. Più lo baciavo e più sentivo che era il momento giusto per finalmente sconfiggere le mie paure e andare oltre al bacio. Ad un tratto Niall si spostò si di me spostandomi senza fatica. Con un sorriso malizioso tornò a baciarmi dolcemente. Le mia braccia scesero verso il suo collo e la sua pancia piatta mentre le mie gambe rimanevano avvinghiate al suo bacino. Niall cercava di andare piano, di non superare i limiti. Io l'avevo fermato perchè non mi sentivo ancora pronta.. ma in quel momento lo ero. Cercai di togliergli la maglia, ma Niall mi fermò. Mugolò in segno di approvazione ma si staccò da me, anche se rimase molto vicino al mio viso. I nostri nasi si sfioravano appena.

"Sei sicura?" Disse con voce sensuale. Mi inchiodò con quegli occhi, gli occhi più belli che io avessi mai visto in vita mia.

"Sì" Dissi sicura per poi avvicinarmi al suo volto e baciarlo a mia volta.









 

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Ringrazio tutti quelli che hanno lasciato una recensione e invito te, caro
lettore, a fare altrettanto. Lasciare un recensione non costa nulla, davvero:)
Poi volevo scusarmi per tutto il tempo che è passato tra questo capitolo
e l'altro. Scusate davvero ma ero troppo presa dalla scuola, spero adesso
ti poter aggiornare più spesso. Perdonate gli errori, ma non ho riletto.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Un abbraccio a tutti, mi fate sentire
importante, tutte le volte che leggo i vostri commenti mi emoziono.
Domande? Qui:)

 


Ma quanto sono belli gli occhi di Niall? Anzi no, è bello tutto. :*

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