Il Quadro Incompiuto

di gemellina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come poter venir meno ad una richiesta di Philippus? ***
Capitolo 2: *** Non avevo fatto i conti con la mia coscienza ***
Capitolo 3: *** L'emblema di una giornata normale ***
Capitolo 4: *** Era nervoso e non stava facendo nulla per nasconderlo ***
Capitolo 5: *** Un'incontro ad opera d'arte ***
Capitolo 6: *** Confusione... quasi generale ***
Capitolo 7: *** Il serpente senza veleno ***
Capitolo 8: *** Il dolce e l'amaro ***
Capitolo 9: *** Involucri ***
Capitolo 10: *** Electricity ***
Capitolo 11: *** Ritrovata serenità ***
Capitolo 12: *** A.A.A cercasi amore ***
Capitolo 13: *** I never dreamed that I’d meet somebody like you ***
Capitolo 14: *** Profumi d'arte ***
Capitolo 15: *** Sposami ***



Capitolo 1
*** Come poter venir meno ad una richiesta di Philippus? ***


quadro

La stesura dell'’ultimo capitolo de “Il Ragazzo della Mia Migliore Amica”, è in fase di scrittura, e nel frattempo qualche giorno fa ho scritto questo capitolo, anche il secondo è in fase di scrittura.

L’idea di base esiste, adesso sta solo nello scriverla, e tutto dipende da i miei lampi di genio.

Se ne avrò. XDXD

Credo di avervi tediato abbastanza, vi lascio alla lettura.

Fatemi sapere cosa ve ne pare, ne sarei molto felice^^

 

 

 

 

                                                        Il Quadro Incompiuto

 

 

 

Away, away in time
Every dream’s a journey away
Away to a home away from care
Everywhere´s just a journey away

 

 

Non era quella la giornata più adatta per recarsi al piccolo cimitero di little Hangleton nei pressi di Hogsmeade. Decisamente non era quella la giornata più appropriata, ma lei sapeva che quella giornata rispettava in pieno la personalità di colui che adesso riposava in pace.

Tutto faceva da cornice affinché quello fosse un giorno fausto, che rischiarasse gli animi degli uomini, affinché tutti sorridessero felici alla natura, ma per qualcuno non poteva essere così, non dopo gli ultimi avvenimenti della sua esistenza.

Erano trascorsi tre anni dalla terribile battaglia finale,e lei, sentiva che ancora non era stata fatta giustizia.

Anche se due tra i più temuti Mangiamorte erano stati uccisi, che Voldemort era morto per mano del grande Harry Potter, e che molti altri dei suoi seguaci erano finiti ad Azkaban, continuava a sentirsi irrequieta. E il suo stato d’animo non aveva niente a che vedere con colui che adesso riposava in pace.

Avrebbe mentito a se stessa se avesse detto che non gli mancava, ma non poteva certo dare retta ai sentimentalismi.

Milioni di persone erano morte in quella guerra, e tutti i giorni aveva a che fare con gente che moriva, la cosa non era entusiasmante di certo, ma lei riusciva sempre a non far trapelare che la cosa le rievocasse tristi e orribili ricordi.

Lei dopotutto aveva ucciso un uomo, e non un uomo qualunque, bensì il doppiogiochista per eccellenza, l’infida serpe che aveva ucciso l’amato Albus Silente, lui, il suo ex professore di Pozioni e per solo un anno di Difesa Contro le Arti Oscure. Che strano scherzo del destino.

 

Un leggero venticello le scompigliò i capelli, si lasciò accarezzare mentre rivolgeva un sorriso alla foto del suo migliore amico che le sorrideva felice.

Adagiò una rosa bianca sulla superficie marmorea e uscì dal cimitero; pronta per un’altra giornata lavorativa tremendamente noiosa.

 

Il Ministero secondo Hermione Jane Granger, era il posto in cui era racchiusa tutta la noia esistente sul pianeta Terra.

Era impossibile, che da tre anni a quella parte non succedesse niente di entusiasmante.

Era sempre per le sue, e non amava molto parlare o intrattenersi con i colleghi per un pranzo veloce dopo il lavoro, non amava relazionarsi, ma forse perché quel giorno di tre anni prima, le aveva fatto provare le più svariate sensazioni, e non se la sentiva davvero di vivere in modo sfrenato… voleva semplicemente tanta tranquillità, e tanto tempo per rimettere a posto alcune idee.

In fondo aveva solo ucciso un uomo.

 

Stancamente si era seduta sulla poltrona girevole del suo ufficio, sorseggiando del caffè, e addentando voracemente una ciambella glassata, sfogliava svogliatamente alcuni fascicoli barbosi, ovviamente.

La radio della Comunità Magica aveva iniziato a trasmettere i 10 più grandi successi delle Sorelle Stravagarie, niente di estremamente interessante, visto che ormai erano passate di moda.

“Ehi Hermione, il capo vorrebbe che leggessi questo rapporto… a quanto pare parla di ciò che ti ha coinvolta direttamente 3 anni fa!”, poteva essere una notizia sensazionale?

Secondo Marcus, uno degli impiegati minori, sì. L’enfasi che aveva messo in quella frase faceva quasi paura.

Hermione afferrò il rapporto, leggerlo non le costava niente, e poi il tempo doveva pur in qualche modo passare.

 

Niente di entusiasmante, a parte il fatto che il fascicolo era incentrato su ciò che sarebbe successo ai Mangiamorte che erano stati catturati e portati ad Azkaban dopo la famosa battaglia finale.

Walden MacNair, Antonin Dolohov, Augustus Rookwood… e la lista poi proseguiva. Insomma tutti quei Mangiamorte di lì a qualche giorno avrebbero ricevuto il celebre Bacio del Dissennatore.

L’ennesimo fascicolo estremamente noioso, pensò la ragazza, continuando a sfogliarlo priva di interesse.

Priva di interesse fino a quando il suo sguardo non cadde su un nome; Draco Lucius Malfoy.

 

L’ultimo ricordo che aveva di quel ragazzo, non era positivo, era appunto l’ultima battaglia, e lui non aveva combattuto, era rimasto tutto il tempo in un angolino; era spaventato, tremante, distrutto.

Aveva perso la glacialità, aveva perso tutto, aveva perso ciò in cui aveva creduto per tutti quegli anni, aveva perduto ciò che credeva fosse la sua vita.

La sua maschera era crollata, così come l’impero di Lord Voldemort.   

 

 

                                                        ***

 

“E’ da tre anni che non mi parli”

Una donna dai lunghi capelli neri sedeva su una delle poltrone dell'’immenso salone dai toni un po’ tetri; un liquido rossastro imprigionato in un calice di cristallo, sbatteva contro le pareti.

“Non mi risulta… due giorni fa ti ho anche detto che mi fai schifo!”, rispose l’interlocutrice, completamente catturata dalle pagine di un libro.

“Cissy, sono trascorsi tre lunghissimi anni, non ti è rimasto più nulla… adesso ci siamo solo io e te, dobbiamo aiutarci, siamo sorelle”

I discorsi di Bellatrix Lestrange sembravano però essersi consumati tra le fiamme del camino, l’algida Narcissa Malfoy non aveva dato segno di aver captato nessuna delle parole vomitate da quella che si definiva sua sorella.

“Bella, domani il mio unico figlio riceverà il Bacio del Dissennatore, e la cosa che più mi distrugge è sapere che lui verrà condannato per qualcosa che non ha mai commesso, mentre tu macchiata dei più svariati delitti, braccio destro di Voldemort e donna svitata che ha praticamente ucciso suo marito, suo cugino  e la sua sorella minore, è qui, in casa mia a sorseggiare del vino elfico di ottima annata… quando invece dovresti morirci ad Azkaban”, il discorso di Narcissa Malfoy era stato proferito con quanta più grazia concepita da mente umana.

Narcissa era perfetta anche quando avrebbe dovuto apparire come una mamma disperata.

Aveva perso tutto tre anni prima: suo marito era stato ucciso, Severus Piton colui che l’aveva aiutata era stato ucciso, e il suo unico figlio che aveva tentato di proteggere era stato incarcerato ad Azkaban… una disgrazia senza precedenti.

La sua famiglia aveva avuto parecchi lutti, la famiglia Black era colata a picco, la famiglia Malfoy probabilmente non esisteva più… e tutto per colpa di quel viscido essere che rappresentava la sua sorella maggiore.

“Draco, Draco… era solo un moccioso”, disse, e riprese a sorseggiare il suo vino elfico di ottima annata .

Sua sorella Narcissa, era sempre stata una sentimentale.

 

 

                                                                  ***

 

Hermione Jane Granger aveva sempre sospettato che il suo capo la odiasse.

Un uomo di mezza età basso e pancione, fumava imperterrito il suo sigaro magico, buttando il fumo in faccia ad Hermione.

Alquanto sgradevole come aroma, per una contro i sigari.

“Come hai potuto notare domani alle 10 del mattino i Mangiamorte su quella lista riceveranno il famoso Bacio…”

“Ho letto il rapporto, domani alle 10 vedrò di darmi alla pazza gioia e festeggiare l’evento”, rispose Hermione quasi del tutto infastidita.

“Hermione cara, tu per me sei come una figlia e non vorrei dirtelo, ma domani alle 10 non potrai darti alla pazza gioia…”

Era un eufemismo, per la miseria! Per quanto potesse essere un’adorabile vecchietto, Philippus Cigar, non riusciva a captare quando quella che considerava come una figlia scherzava.

“Dal rapporto è sorto un problema”

“Sarebbe?”

“E’ giusto condannare Draco Lucius Malfoy?”

“Assolutamente”, rispose Hermione senza pensarci due volte.

“Pensaci, non ha ucciso nessuno… ha comunque sbagliato, ma non poss…”

“Ha cercato di uccidere Silente, questo mi basta”

L’uomo si alzò dalla sua postazione e le mise una mano sulla spalla, come a volerle infondere un po’ di buon senso.

“Ha cercato… non l’ha ucciso!”

“Non l’ha ucciso solo perché quel viscido di Piton ha pronunciato prima di lui le paroline magiche

Era inutile che Philippus le volesse inculcare la sua folle idea di non vedere Draco Lucius Malfoy come un assassino, perché Draco Lucius Malfoy era un assassino.

“Il Ministro è preoccupato per quello che succederà dopo che quel ragazzo riceverà il Bacio… ha solo 21 anni Hermione, ha una vita davanti, è come te”

“Questa è una bestemmia, non puoi paragonarlo a me, lui è un Mangiamorte”

“Un Mangiamorte che non ha mai avuto il coraggio di uccidere”

Hermione strinse forte i pugni fino a conficcarsi le unghie nella carne.

Lui non era come lei.

“Ti prego Hermione, rifletti sulla questione… il Ministro ha voluto dargli un’altra opportunità, però tutto dipende da te… se vuoi domani alle 8 puoi andare a trovarlo ad Azkaban e vedere se davvero vuoi la fine di Draco Lucius Malfoy.”

 

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Capitolo 2
*** Non avevo fatto i conti con la mia coscienza ***


you

Deliver me from this war
It’s not for me it’s because of you
Devil’s instant my eternity
Obey to kill to save yourself

 

 

Qual è l’unica preoccupazione di un ragazzo di 17 anni?

Si potrebbero elencare numerose preoccupazioni, ma sarebbero tutte frivole; di fatti rasenterebbe il paranormale sentire che un ragazzo a 17 anni ha degli obblighi e delle costrizioni, e soprattutto la necessità di uccidere un uomo per salvare la sua famiglia.

Erano ormai passati 3 anni dalla morte del Preside Albus Silente per mano di Severus Piton.

Draco Malfoy dall’inizio del suo sesto anno ad Hogwarts era a pezzi emotivamente; la sua mente era dominata dai pensieri più terribili.

Aveva vissuto quei tre anni ad Azkaban con la pressante consapevolezza di essere un vigliacco, un arrogante borioso senza alcun ideale.

Draco Lucius Malfoy non era un assassino, era un debole codardo, il chè era anche peggio.

Accovacciato all’angolo della sua fredda cella riviveva quel terribile giorno della Battaglia Finale.

Attorno a lui si svolgeva la battaglia, e lui non riusciva a muovere un dito.

Tremava, non c’era freddo, ma tremava ugualmente… non riusciva a tenere ferma la bacchetta, e sperava che venisse ucciso, bramava la morte, solo da morto avrebbe acquistato un po’ di tranquillità, ma anche la morte sembrava non prenderlo in considerazione, neppure la morte voleva a che fare con un codardo come lui.

 

“Malfoy, hai visite”, una frase, una semplice frase.

Possibile che fosse sua madre? Ma che importanza aveva, mancavano 2 ore e avrebbe perso tutto, aveva già perso i suoi pensieri felici, e adesso avrebbe perso anche l’anima.

Si ritrovò a ridacchiare istericamente, lui non aveva un’anima.

 

                                                                  ***

 

Lui non era come lei.

Quella frase pronunciata da se stessa, l’aveva ferita più di qualunque altra cosa.

Lui non era come lei.

Era vero. Lui era ad Azkaban solo perché era stato incaricato di uccidere Silente.

Lei aveva una vita, un lavoro, degli amici… ma aveva ucciso un uomo.

Per quanto Piton potesse essere perfido, lei aveva comunque ucciso un uomo.

Ecco il perchè aveva deciso di scambiare 4 chiacchiere con quello.

 

La cella le era stata aperta, era titubante nell’entrare. Cosa vi avrebbe trovato dentro?

Si strinse nella giacca ed entrò.

Draco era ancora rannicchiato nell’angolo. Le gambe trattenute al petto dalle braccia, era rimasto in ascolto del ticchettio dei tacchi che avevano prodotto le scarpe del suo interlocutore sulle fredde pietre che componevano il pavimento di Azkaban.

Alzò il viso quando si trovò davanti la figura di una ragazza.

Era qualche giornalista pazza in cerca delle ultime volontà dell'’ultimo dei Malfoy?

Le avrebbe dato il ben servito.

Si mise in piedi e il suo volto venne colpito dalla luce che emanavano alcune fiaccole.

Hermione si trovò davanti la figura di un semplice ragazzo che aveva perso lo sguardo carico di odio e supremazia, il ghigno era sparito e aveva sviato a quelle labbra un sorriso amaro.

Era molto più magro di come lo ricordava ad Hogwarts, ma probabilmente era anche merito della casacca più grande di lui che indossava.

I lunghi capelli biondi e la barba incolta facevano apparire i suoi occhi scavati, specchi della lunga sofferenza e della voglia di farla finita.

Era stanco. Stanco della vita. Era evidente.

 

“Non capisco la ragione per cui una ragazza perda il suo tempo con uno che sta per ricevere il Bacio del Dissennatore”, la sua voce era molto più matura.

Forse perché era roca, ma Hermione riuscì a coglierne la differenza.

Draco Lucius Malfoy non aveva più quel tono da Purosangue altezzoso smanioso di potere, il suo tono era più umano, più umile.

“Non riceverai nessun Bacio”, si ritrovò a dire.

“Cos’è? Qualcuno vuole farmi credere che sarò libero? Davvero complimenti… uno scherzo in regola farmi credere che sarò risparmiato nel giorno del mio compleanno”, dicendolo si voltò, dandole le spalle… non voleva neppure sapere chi era quella ragazza.

“Non è uno scherzo, Malfoy! Ieri mi è stato detto che la tua condanna dipendeva da me… e per quanto fossi convinta che meritavi quel Bacio… beh… mi sono dovuta ricredere… sei esattamente come me, e per uno strano scherzo del destino… sei anche più innocente di me”

Una risata.

Una risata amara investì Hermione e rimbombò nelle fredde pareti della piccola cella.

“Sei libero”

Draco non si voltò, ed Hermione ritenne opportuno andarsene da quel posto, per quanto si era imposta di continuare ad odiarlo, non vi era riuscita.

Era impossibile odiare quel bambino imprigionato nel corpo di un uomo.

Era del tutto impossibile.

Solo quando Hermione rivide la luce del sole, dalle labbra di Draco uscì una semplice parola.

“Grazie”

 

                                                                  ***

“E non dirmi che sono la solita sentimentale”

Hermione gettò il foulard e la borsa sulla sua scrivania, e si diede mentalmente dell'’imbecille mentre il suo adorato Philippus, la guardava adorante come se fosse un profitterol al cioccolato ricoperto da una moltitudine di scaglie di cioccolato bianco.

Una visone paradisiaca 

“Se vuoi mi limiterò a pensarlo”

La ragazza gli lanciò una strana occhiata, quell’uomo poteva incutere terrore a tutti in quel reparto meno che a lei… era da due anni che credeva di far paura lei a lui, ma non avrebbe mai rivelato all’uomo le sue supposizioni, era divertente stare con lui, ed era anche vero che gli voleva bene come ad un padre.

Il caro e buon vecchio Philippus.

 

                                                                  ***

 

Bellatrix si aggirava per il salone con aria alquanto scocciata.

Narcissa sembrava averla catalogata come una mosca piuttosto fastidiosa, non un parola, non un cenno, niente di niente, era come se sua sorella non esistesse.

D’altro canto Bellatrix la tormentava da ormai un anno con la sua presenza. Era riuscita a sfuggire a tutti gli Auror che le davano la caccia, era ormai costretta a non poter soggiornare nello stesso posto per più di due ore, ma Narcissa non riusciva a capire il perché sua sorella non si spaventasse di trascorrere molto tempo a Malfoy Manor, dopotutto quella casa era sempre tenuta d’occhio dallo squadrone della giustizia.

“Cissy, potresti almeno guardarmi!”

“Bella, ogni giorno devo sentire i tuoi lamenti… lasciami in pace”

“Stai pensando a tuo figlio?”

Narcissa non rispose.

“A quest’ora avrà già ricevuto il Bacio”

Narcissa si rifugiò nel suo silenzio. Non riusciva a credere che quell’odioso pendolo aveva segnato l’ora della morte spirituale del suo unico figlio.

 

                                                                  ***

 

La campana della piccola chiesa aveva battuto il decimo rintocco.

Erano le 10 esatte.

Draco Malfoy non riusciva ancora a credere che quella ragazza gli avesse regalato un ‘altra opportunità, non avrebbe mai creduto che là fuori ci fosse qualcuno tanto magnanimo da ridonargli la vita.

 

 

 

 

 

         _________________________________________________

 

Visto che il secondo capitolo era già pronto mi sono detta; “perché non postarlo?”

Adesso si scoprirà che ho fatto male, e che nessuno avrebbe voluto che postassi perché quello che n’è venuto fuori fa veramente ribrezzo!

Vi prego fatemi sapere, io mi affido a voi.

Criticatemi, elogiatemi, mandatemi maledizioni via recensione… ma fatelo!

 

Marygenoana: l’ho postato praticamente prestissimo, che velocità!^^

Che te ne pare?

Un bacione

 

LaDamaLuthien: concordo con te… il personaggio di Hermione non parlerebbe mai così, e sono immensamente felice che nonostante ciò, tu abbia preso la mia ficcy in considerazione^^

Magari anche Draco non è in sé, per certi versi, ma sta a te farmi sapere, io ho cercato di renderlo come dovrebbe essere un ragazzo debole come lui(almeno dal sesto libro secondo me è solo un bellissimo ragazzo debole), quindi non dimenticarti di farmi sapere.

Baci

 

White_tifa: Che bello, che bello!

Ho una tua recensione. Me contenta^^

Che ne dici di questo? Troppo inverosimile?

Un bacione

 

Valemione: Ciao cara, il mio cranio è pieno di sorprese(perverse)

Sono strafelice che l’idea ti sia piaciuta… se così non fosse stato non avrei saputo dove andare a sbattere la testolina^^

Un bacione

 

Little lady butterfly: il primo t’è piaciuto e non ti ringrazierò mai abbastanza per avermi fatto sapere cosa ne pensavi. E adesso del secondo?

Un bacione

 

Tigra88: Io adoro la gente cinica, sadica, ironica, dunque quasi sempre la Hermione da me descritta appare così^^

Speravo vivamente che non fosse un disastro!

Grazie.

Un bacione

 

June: ho aggiornato prestissimo. Sono contenta che tu l’abbia trovata originale.

Fammi sapere.

Un bacione.

 

Mojito86: Ciao, quanto tempo. Ovviamente non avrebbe mai potuto farlo condannare.

Un    Draco/Hermione senza Draco che cos’è??

XDXDXD

Fammi sapere.

Un bacione.

 

 

Grazie a tutte, e lasciatemi un commentino, commentare non costa nulla^^

 

kisses

 

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Capitolo 3
*** L'emblema di una giornata normale ***


Just like a spy through smoke and lights
I escaped through the back door of the world
and I saw things getting smaller
fear as well as temptation.

 

I deboli raggi del sole di Giugno avevano illuminato il viso di un ragazzo che non godeva di quella luce, che non godeva di quel tepore da tre lunghi anni.

Adesso era arrivato il momento di riprendersi la sua vita, o almeno, quello che ne rimaneva.

 

                                                                  ***

 

Per Hermione la giornata lavorativa era già finita, e la cosa era del tutto normale anche se l’orologio aveva battuto le 10 e 15 minuti.

Andare ad Azkaban e donare la libertà ad un ragazzo che aveva detestato per anni, era stato più che sufficiente, e anche Philippus aveva capito che sarebbe stato del tutto inutile farla stare seduta nel suo ufficio a sbrigare il suo lavoro.

 

La Gelateria Fortebraccio brulicava di persone accaldate che cercavano ristoro in una coppa gigante di gelato.

Hermione non nera lì tanto per rinfrescare almeno l’interno del suo corpo, ma semplicemente perché l’atmosfera che si respirava la faceva stare tranquilla, e poi perché leggere un buon libro con il gustoso accompagnamento di un gelato è davvero il massimo.

 

Era arrivata a leggere un bel po’ di pagine, quando un ragazzo a lei conosciuto le si parò davanti, facendo cambiare traiettoria al cucchiaino colmo di cioccolato e vaniglia, che Hermione stava portandosi alla bocca.

“Ho sempre saputo che sei un’inguaribile golosona”

La ragazza, un po’ stizzita chiuse il libro dalla copertina rigida, e guardò il ragazzo dai capelli castani che la guardava sorridente.

“Julius, credevo che avessimo chiarito”, sperò con tutto il cuore che le lasciasse continuare la lettura in santa pace, ma si sbagliava di grosso.

“Si, sei stata molto chiara, ma io…”

“Ci siamo lasciati, eravamo d’accordo mi pare!”

Il viso del ragazzo sembrò oscurarsi per una frazione di secondo, subito però riprese la sua aria gioviale.

“Lo so, ma non sono qua per implorarti di rimetterti con me, anche se ci spero…”

Hermione inarcò il sopracciglio.

“Ci spero, ma rimarrà sempre e solo un sogno”, disse per placare quel cipiglio che non prometteva niente di buono.

L’espressione della ragazza si rilassò.

“So che tra noi due è finita definitivamente, e che neanche sotto Imperius tornerai con me… però questo non mi vieta di invitarti alla più grande mostra d’arte che si terrà domani negli immensi saloni della Gringott!”

Hermione sembrò non interessata, anche se bramava di poter andare a quella mostra da ormai due mesi.

C’era solo un piccolo problema; bisognava possedere degli inviti speciali, e lei, non ne era impossesso.

“C’è solo un piccolo problema, bisogna possedere gli inviti speciali, e noi non li abbiamo!”, disse con fare annoiato.

“Ovviamente non ti avrei mai proposto di andarvi se io non avessi gli inviti speciali… anche se non ci crederai, nella mia testolina non è mai passata l’idea di imbucarci”

E messa K.O, Hermione Jane Granger, le sventolò due strisce di pergamena color celestino.

“Lavorare alla Gringott, serve!”

Hermione non riuscì a credere che quelle due striscette di pergamena avrebbero realizzato uno dei suoi sogni; quello più importante era ovviamente la liberazione degli Elfi Domestici, ma ancora non era riuscire a far approvare il C.R.E.P.A al Ministero.

I suoi occhi erano lucidi, Julius pensò inevitabilmente, che nemmeno quando si erano lasciati lei aveva versato qualche lacrima.

Perché l’arte, il lavoro, i suoi amici, i libri, erano sempre più importanti di lui?

La ragazza si slanciò verso il ragazzo e lo baciò sulla guancia, “Grazie Jul, sei un amico!”

Ma Julius non voleva essere un amico.

 

 

 

                                                                  ***

 

Narcissa Malfoy quella mattina era più silenziosa del solito, non era neppure riuscita a rimproverare come si deve, uno sbadato elfo domestico che le aveva rovesciato il tè sulla veste.

Anche gli elfi in quel giorno particolare la temevano.

Sapevano che il bambino che avevano servito e riverito per 17 anni, era morto.

 

Era seduta sull’immenso tappeto del salone persa nei ricordi.

Foto sparse un po’ dappertutto le stavano regalando qualche minuto di serenità.

Aveva gli occhi chiusi quando con un puff, qualcuno si smaterializzò proprio dietro di lei.

Perché preoccuparsi? Era sicuramente Bellatrix di ritorno dal suo peregrinare per sfuggire agli Auror, all’alba le aveva ricordato che Draco sarebbe stato baciato, con il suo solito savoir faire. Come se non ci pensasse giorno e notte da anni.

“Bella, gradirei che non aprissi bocca, ti ho già sopportata abbastanza”, sospirò forte.

Ci furono attimi di silenzio, poi una parola:

“Madre”

Madre?

Che razza di scherzo era quello?

Narcissa si voltò incuriosita; un ragazzo era davanti a lei.

Era un ragazzo anonimo, ma gli occhi erano sempre quelli del suo bambino.

Era lui.

Non riusciva ancora a crederci.

Corse da lui e lo abbracciò, lo strinse forte al petto, non riuscendo ancora a credere che qualcuno aveva ridonato la vita al suo Draco.

 

Draco non riusciva ancora a crederci. Dopo anni era tra le braccia di sua madre, e la cosa non gli dispiaceva poi tanto.

Non lo aveva mai abbracciato, ma solo perché l’algida Narcissa Malfoy non si era mai slanciata in simili gesti così poco ortodossi, ma adesso era ben felice di poterla sentire così vicina a sé.

“Draco”, fu più che un sussurro, ma Draco capì cosa volesse sapere la madre.

“Non so chi mi ha risparmiato, era una ragazza”

L’immagine della ragazza si fece vivida nella sua mente.

Perché lo aveva salvato?

Chi era?

 

 

Draco Malfoy si ammirò nello specchio, lo stile selvaggio anche se gli donava, non gli conferiva quell’aspetto regale che aveva amato per anni; era arrivato il momento di tornare alla normalità, quella barba incolta non faceva per lui.

Sistemò i capelli, non li accorciò drasticamente, e per la barba decise per un accenno di barbetta, non una cascata stile il suo vecchio preside Albus Silente.

 

Sedeva nella grande Sala da Pranzo con la madre, avevano tante cose da raccontarsi, e soprattutto di cui parlare.

 

“Cissy, ho un regalo per te”

Narcissa avvertì la fastidiosa voce della sorella.

“Cissy, ma dove diavolo ti sei cacciata?”

Bellatrix camminava per i lunghi corridoi del Maniero in cerca di sua sorella.

Improvvisamente sentì indistintamente due voci, quella di sua sorella e quella di un uomo.

Un sorriso malizioso le si dipinse sul volto.

 

Le due figure parlavano tranquillamente, l’uomo le ricordava qualcuno, era uguale a Lucius; possibile che sua sorella non riuscisse a frequentare uomini che non fossero biondi?

Doveva avere qualche strana patologia.

Decisa più che mai a rovinare quel quadretto idilliaco, entrò con i suoi soliti modi nella Sala.

“Cissy, da te non me lo sarei mai aspettata… Draco ha appena ricevuto il Bacio, e tu fai la civettuola con questo?”

Lo guardò con disgusto, poi porse alla sorella un mazzo di rose nere.

“Un regalo da parte mia, spero che ti ricorderai per sempre che quel moccioso di tuo figlio è morto”

Prese la sedia e si sedette anche lei, anche se quell’aria silenziosa stava iniziando a innervosirla.

“E tu saresti?”, chiese poi al giovane, mentre con le lunghe unghia picchettava sulla superficie del tavolo.

Sulle labbra di Draco si dipinse un sorriso sarcastico.

“Tuo nipote”

Inutile dire che Bellatrix rimase di stucco.

 

 

 

 

Salve, eccomi con un nuovo capitolo.

Vorrei dilungarmi con i saluti, ma è già un miracolo che io stia aggiornando, non era nemmeno in programma^^

 

Un Grazie particolare a:

white_tifa(le tue recensioni mi entusiasmano sempre, sono contenta che la caratterizzazione di Cissy^^ ti sia piaciuta,kiss)

June( grazie mille, questo capitolo t’è piaciuto^^)

Fanny( eccoti un altro piccolo capitolo, la storia si sta delineando. Fammi sapere cosa ne pensi^^)

LaDamaLuthien( Grazieeeee, sei un vero tesoro, mi hai fatta sciogliere. Sono felicissima che ciò che la mia mente malata sta partorendo ti piaccia^^ continua  farmi sapere^^)

Aysha( neanche a me piacciono le “pene di morte”, mi è servita solo per rendere la cosa più cruenta, di certo stare ad Azkaban non è una sorta di viaggio premio. Ti ringrazio per la recensione sperando che continui a piacerti^^”

Marygenoana( Ciao, che bello risentirti. Sono sempre contentissima dei tuoi pareri,kiss)

Mojito86( neanche un’idea? Anche se piccola piccola? Questo mi piace, cercherò di sorprendervi…se ci riesco-__-, un bacione)

Little lady butterfly( spero di aver ripagato l’attesa, adesso però non abbandonarmi,kiss)

SweetChocolate( Ciao, la storia è ancora lunga, spero continuerai a dirmi cosa ne pensi. kiss)

Cobwy23(my dear, sei ufficialmente perdonata, non ti fustigare, please, come faccio senza i tuoi splendidi commenti?

Sono contenta che ti sia piaciuta!kiss)

Merryluna(ciao tesoro, hai trovato altre idee per la nostra strepitosa ficcy? Dobbiamo ancora trovare i protagonisti^^

Dimenticavo di dirti che sei perdonata, altrimenti con chi la scrivo?kiss)

 

Kissses

 

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Capitolo 4
*** Era nervoso e non stava facendo nulla per nasconderlo ***


circle

In the circle of life
It's the wheel of fortune
It's the leap of faith
It's the band of hope
Till we find our place
On the path unwinding
In the circle, the circle of life

 

“Draco?”

“Già”, disse laconico.

“No, non è possibile. Tu a quest’ora avresti già dovuto ricevere il Bacio del Dissennatore… a meno che tu non sia evaso, non esistono altri modi per riuscire a evitare il Bacio”

“Suvvia zia, non sei contenta di rivedermi?”

Bellatrix aveva gli occhi spalancati, credeva ancora che davanti a lei ci fosse un fantasma.

Era inammissibile che lui fosse lì,in sane condizioni mentali.

Vide la mano diafana del ragazzo avvicinarsi al mazzo di rose nere che aveva portato a Narcissa in segno di scherno semplicemente per farla soffrire un po’ di più, e subito l’idea che Draco potesse dire agli Auror dove si trovava si fece spazio in lei.

Non avrebbe mai permesso una cosa del genere.

 

Draco avrebbe preferito evitare di fare del sarcasmo, ma la situazione non glielo consentiva.

Di certo avrebbe sicuramente preferito parlare con sua madre, farsi una passeggiata e magari dormire su un letto decente; e invece quella pazza di sua zia si era presentata in casa sua con uno stupido mazzo di rose nere.

“Finalmente un membro della famiglia che possa capire la sofferenza che ho provato ad Azkaban!”

Se parlare con sua zia delle sofferenze provate ad Azkaban, era l’unico argomento che potevano spartire, Draco avrebbe preferito diventare muto.

 

“Padrona… ospiti”

Narcissa fece cenno all’elfo di far accomodare i suoi ospiti, e dopo qualche istante una bellissima donna alta, slanciata dai capelli castani e dagli occhi blu cobalto, e dai tratti delicati fece il suo ingresso insieme ad un ragazzo da magnetici occhi blu, Morgana  Zabini era accompagnata da suo figlio Blaise.

Bellatrix era sparita, i Zabini non ci avrebbero pensato due volte a chiamare una squadra di Auror.

Purosangue dal senso del dovere dubbio.

“Oh Narcissa, abbiamo saputo della disgrazia”, indubbiamente Morgana dalle parole appena pronunciate non si era resa conto che un baldo giovane identico a Narcissa la guardava quasi divertito.

 

Blaise era rimasto in disparte, un pò pensieroso a dirla tutta, improvvisamente una mano sulla sua spalla lo fece voltare, e fu così costretto a ritrovarsi davanti il viso di un ragazzo familiare.

Draco Malfoy.

Ma Blaise sapeva che il suo vecchio amico aveva ricevuto il Bacio, e che dunque la voglia di poterlo rivedere un’altra volta e magari sentire la sua voce arrogante e i suoi atteggiamenti da padrone del mondo, gli avevano fatto immaginare quella mano diafana sulla sua spalla.

“Ciao Blaise”

“Draco?”,chiese dubbioso.

“A quanto pare sì!”

Blaise boccheggiò un paio di volte, poi due forti braccia accolsero Draco in una ferrea morsa che voleva essere solo un semplice abbraccio fraterno.

 

Era come riabbracciare qualcuno morto da anni.

La scena era alquanto surreale, incredibile a dirla tutta.

Blaise credeva di stare sognando, ma quando Narcissa raccontò di ciò che era accaduto solo due ore prima, dovette iniziare a crederci seriamente.

Draco Malfoy era tornato dall’inferno dei vivi.

 

                                                                  ***

 

Hermione si poteva definire felice per un verso e infelice per l’altro.

Riuscire ad avere i biglietti per quella mostra la rendeva indubbiamente felice, ma dovervi andare con Julius la deprimeva alquanto.

Julius non era cattivo, solo che non riusciva a capire che la loro storia era del tutto finita.

Storia. Non riusciva neanche a definire quei tre mesi come una

storia, le sembrava tutto terribilmente assurdo, perché Julius

durante quei tre mesi, non era stato protettivo, geloso sfiorando quasi l’ossessione, (un angelo per molte), ma non per Hermione che non si sentiva amata e che soprattutto aveva creduto di essersi fidanzata con un bambino che vede l’amore come uno stupido gioco.

Era semplicemente stanca di dover essere sempre lei quella dura, era stanca di non potersi permettere un pianto liberatorio e far vedere sempre che nulla la intaccava.

 

                                                                  ***

“Si può sapere come hai fatto a scampare al Bacio?”, chiese Blaise, appoggiandosi ad un tronco dell'’immenso giardino che circondava Malfoy Manor.

Fare una passeggiata negli immensi giardini di Malfoy Manor era stata una decisione a dir poco grandiosa… le chiacchiere delle madri sanno essere sempre troppo nauseanti.

“Potrei dirti un angelo, ma non ho mai creduto in queste sciocchezze”

“Siamo in due”

Draco si sedette sull’erba fresca e prese a tirarne qualche filo; era nervoso e non stava facendo niente per nasconderlo.

“Ho un ricordo sbiadito anche se è successo poche ore fa; per 3 anni non ho visto la luce del sole, per 3 anni ho visto solo Dissennatori e qualche carceriere pazzo, ma poi è arrivata lei con questa notizia inverosimile”,proseguì, mentre l’amico lo ascoltava rapito.

“Almeno hai un indizio, era una donna.”

Draco si voltò verso Blaise, “Sai che aiuto Blaise sapere che è una donna”

“Ok hai ragione, ma davvero non riesci a ricollegare il suo volto a qualcuno? Chi è che non ti avrebbe voluto morto?”

Draco fece finta di pensarci, Blaise sembrava sempre vivere nel suo mondo; aveva quella strana abitudine di dimenticarsi che lui a scuola era temuto, a scuola aveva soltanto nemici,(a parte Tiger e Goyle,ma quelli non potevano definirsi uomini pensanti con proprio cervello,quindi non facevano testo), e dopo la morte di Silente di certo nessuno lo aveva apprezzato, il suo comportamento non si poteva di certo definire un atto eroico.

“Blaise, a parte mia madre, nessun altra donna avrebbe voluto che non venissi giustiziato”,sospirò amaramente.

“Sempre pessimista, descrivimela”

“Grazie alla mia descrizione il tuo cervello riuscirà a focalizzare la donna del mistero?”,disse beffeggiandosi di lui; ma Blaise sembrò non ascoltarlo.

“Dunque… ha indubbiamente la nostra età, non è altissima, è magra, portava i capelli lunghi e molto mossi… credo siano castani”

“Portava gli occhiali?”

“No”

“Ok… non so davvero chi possa essere!”,rispose infine.

Draco scosse la testa divertito.

 

                                                                  ***

 

“Hai da fare stasera?”, ecco Julius che tornava all’attacco, Hermione era stremata.

Ormai il gelato era diventata una schifosissima pappina sciolta per nulla invitante, il suo pomeriggio di tranquillità era stato distrutto da uno scocciatore e il libro che stava leggendo assomigliava sempre più ad un’adeguata arma per farlo fuori.

“Devo aiutare Phil, siamo sommersi dal lavoro al Ministero”

“Capisco.”

Hermione picchettò nervosamente le unghia sulla copertina del libro; era nervosa e non stava facendo niente per nasconderlo.

“Adesso devo andare, sono già in ritardo”, e dopo essersi allontanata, ringraziò il cielo e andò a rifugiarsi nell’unico posto in cui avrebbe davvero potuto stare tranquilla; il piccolo cimitero di Little Hangleton; non aveva ancora raccontato al suo migliore amico del regalo che aveva fatto a Draco Lucius Malfoy.

 

                                                                  ***

 

Erano rimasti in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri, ognuno concentrato ad ascoltare il suono del vento tra gli alberi, almeno fino a quando Blaise interruppe quella melodia silenziosa.

“Hai da fare domani?”

“A parte dormire, nulla”

Gli occhi blu cobalto presero a brillare, facendo preoccupare Draco.

“Domani ti voglio vivo e attivo, pronto per il tuo reingresso in società”

Draco strabuzzò gli occhi, stava dando di matto senza alcun dubbio.

“Non se ne parla”

“Non mi interessa Malfoy, domani do una mostra e tu sarai presente…”

Draco non capì, ma era così stanco che sarebbe stato davvero inutile provare a ribattere.

 

Some of us fall by the wayside
And some of us soar to the stars
And some of us sail through our troubles
And some have to live with the scars

 

                                                                           §§§

 

 

Che bello avere un pò di tempo a disposizione per dedicarsi a ciò che piace^^

Finalmente sono riuscita ad aggiornare entrambe le fanfiction a distanza di un giorno sono davvero soddisfatta.

Il capitolo non è estremamente entusiasmante, ma vi prego, non abbandonatemi, io ho bisogno di voi… dei vostri pareri, dei vostri consigli, delle vostre critiche…

Ok, credo davvero di avervi rotto abbastanza con i miei piagnistei, meglio passare ai ringraziamenti:

 

 

Mojito86: Ciao, concordo con te nel dire che Bellatrix è un’idiota^^ c’hai visto giusto per quanto riguardo il loro primo incontro, ma non posso dirti altro… spero continuerai a seguirmi.

 

 

Lunachan62: Ciao, sono sempre immensamente felice di leggere le tue recensioni. Sono anche contenta di sapere che ti piaccia anche questa mia ultima trovata per continuare a parlare di Draco ed Hermione… ti ringrazio tantissimo.

 

June: Ciao, devo dire che anch’io sono soddisfatta di come sia uscita la mia versione di Narcissa. Speravo venisse apprezzata, io nel 6° libro l’ho trovata molto umana e quindi ho cercato di adattare quello squarcio del suo carattere descritto dalla Rowling il meglio che ho potuto.

Nel  prossimo capitolo ci sarà la mostra. J

 

Aysha: Ciao, credo ci sia ancora molto per avere gli scontri/incontri. Draco non sa davvero chi possa essere la sua liberatrice, dopo anni di prigionia non credo proprio che potesse subito associare il volto della donna del mistero all’odiata Mezzosangue.

 

Saka: Ciao, è bello ritrovarti anche in questa fanfiction. Sono molto contenta.

Spero continui a piacerti^^

 

Cobwy23: My dear^^ l’impressione che hai avuto su Julius è cambiata?

E’ forse peggiorata?

Sono ansiosa di sapereJJ

 

White_tifa: Ciao cara, non è vero che le tue recensioni sono delle ca**te, a me piacciono, fanno divertire e mi fanno arrossireJ

Narcissa 4ever a quanto pare ^___^

Ho evitato di far sbucare il rosso, insomma sempre lui poveretto, credo sia stanco di essere sempre preso a pugni da Draco.

Un grazie gigantesco.

 

Marygenoana: Ciao, sono riuscita a non farti abbandonare la lettura della storia? Oh mamma spero continuerai a farmi sapere, sono bisognosa di consigli^^

 

Little lady butterfly: Ciao, so che il chap era un po’ corto e forse questo lo è di più.. non so, con molta probabilità questo non ti sarà piaciuto perché è davvero moscio, spero sempre si sapere cosa ne pensi^^

 

Merryluna: Tesora, non lo sopporti? Ma povero piccolo bimbo che lavora alla Gringott… ok, ammetto che neanche a me piace poi tanto, però mi serviva un ex molto idiota per Hermione^^

Aspetto i nuovi sviluppo della song-fiction J

 

Fedefun: Ciao, sono immensamente felice che ti sia cimentata nella lettura della mia nuova Draco/Hermione

Ovviamente si incontreranno e si svilupperà come si sviluppano le Draco/Herm, adoro questa coppia e ne parlerei in tutte le salse.

Per quanto riguarda la mancata fisionomia di Draco ti dico che secondo il mio parere stare 3 anni ad Azkaban senza avere contatti con anima viva, non porta all’immediato riconoscimento della Sporca Mezzosangue Zannuta… e c’è da dire che l’illuminazione precaria non lo ha aiutato. JJJ povero, povero Draco.

Sono riuscita a farlo diventare più verosimile?

E poi se fosse arrivato a chi fosse la donna del mistero l’intera storia avrebbe avuto uno stravolgimento^^

Grazie per tutto!

^_____^

 

 

Grazie a tutti.

 

kisses

 

 

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Capitolo 5
*** Un'incontro ad opera d'arte ***


opera d'arte

Una folla inverosimile aspettava di entrare alla Gringott, una gran percentuale era lì per depositare o prelevare soldi, e si chiedevano il perché molta gente sembrava impazzita; non era del tutto normale andare in Banca ostentando abiti e gioielli estremamente eleganti e costosi per uno stupido deposito o prelievo.

Hermione non si era di certo premurata nell’indossare un vestito da capogiro, né di fare sfoggio del suo ultimo anello con un macigno al posto di una semplice pietra preziosa.

 

Blaise Zabini osservava divertito tutta quella gente, sapeva che la sua arte faceva venire i brividi, e che molti avrebbero fatto carte false per avere uno Zabini autentico adorava i complimenti, le adulazioni e i servilismi solo per ingraziarsi lui, il sommo artista.

“Perfetto, è tutto perfetto”,un ghigno si dipinse su quelle labbra perfette, era compiaciuto e non stava facendo nulla per nasconderlo.

Draco sospirò spazientito.

“Blaise, cosa ci facciamo nascosti dietro ad una colonna della Gringott?”, si guardò in giro annoiato, finchè i suoi occhi non incontrarono un Goblin piuttosto arrabbiato.

“Blaise, credo che quel Goblin voglia uccidermi”

“Piantala Draco, capisco il tuo nervosismo… la società magica ti crede morto e non di certo alla mitica mostra dell'’eccelso Blaise Zabini, ma stai tranquillo… non hai di certo scritto in fronte sono Draco Lucius Malfoy e invece di essere ad Azkaban sono a piede libero e seminerò terrore e distruzione”, disse senza degnarlo di uno sguardo, poiché completamente assorto da quella folla benvestita che non aspettava altro di fare l’agognato ingresso.

Draco adesso era davvero spaventato.

“Ma Blaise, non è mia intenzione seminare terrore e distruzione…”,era abbattuto e stanco.

“Su dai, è un semplice modo di dire… la parola Mangiamorte è inesorabilmente associata a terrore e distruzione”

“Ma io non sono un Mangiamorte”

“Quel bel disegnino sul tuo avambraccio dice il contrario, ma tu non ti devi preoccupare… la colpa non è tua se non sei più ad Azkaban in stato vegetativo, ma alla mostra più grandiosa del secolo dove le opere del tuo migliore amico faranno scintille”

Faranno scintille

Draco pensò inevitabilmente che qualcuno animato da buonissime intenzioni desse fuoco a quei quadri.

“… la colpa è di quella ragazza che ti ha liberato”,proseguì soddisfatto delle sue convinzioni insensate, vomitate giusto per tranquillizzare un Draco decisamente sconvolto.

 

E se la ragazza che lo aveva liberato si trovasse alla Gringott?

Magari era una fanatica d’arte.

Magari lavorava alla Gringott.

Magari stava solo viaggiando con la mente…

“Signor Zabini, se vuole seguirmi nei saloni sotterranei…”, Blaise sorrise a quell’uomo dall’aria impomatata, e preso Draco per il polso lo trascinò senza tanti complimenti nei saloni sotterranei di quel luogo.

 

                                                        ***

 

“Fammi capire… noi siamo qui per guardare attentamente la trentina di stupidi disegni che sono appesi in questa stanza grande?”

La concezione che Julius aveva dell'’arte non era molto ampia.

Hermione lo guardò spazientita, e si disse che era meglio far finta di non ascoltarlo e immergersi in quei quadri spettacolari.

Julius si avvicinò ad un quadro, il naso quasi sfiorava la tela.

“Adesso spiegami perché una quercia e delle folate di vento dovrebbero rappresentare il sesso.”

La sensibilità di Julius era inesistente, altro che cucchiaino… uno stuzzicadenti sarebbe andato bene, e forse sarebbe stato anche troppo.

Il quadro rappresentava una Quercia secolare su uno sfondo bluastro accarezzata dal vento.

Perché simboleggiava il sesso per Blaise?

Il sesso è un appagamento dei sensi, immergersi nella natura è un appagamento dei sensi, superficiale descrizione dell’opera, ma Hermione non avrebbe potuto usare altri termini per farlo capire a quel coso.

 Quando la ragazza ebbe finito la celere spiegazione, Julius fece spallucce, “Certo che questo Zabini… è proprio un deficiente”,disse.

 

                                                        ***

 

Draco Lucius Malfoy aveva deciso di camuffarsi, giusto per passare inosservato.

Il ragazzo aveva abnormi manie di grandezza; stava iniziando a credersi l’opera d’arte più bella di quel salone.

Un paio di occhiali da sole,(del tutto inopportuni essendo sottoterra), e un berretto di lana grigia,(inopportuno visto il caldo).

Osservava rapito il quadro rappresentante la timidezza; un bosco rigoglioso, con alberi maestosi dai verdi intensi, e poi nascosta da un masso ricoperto quasi interamente da muschio, una piccola violetta.

Era forse banale, ma Draco si immerse in quel paesaggio così tranquillo, ma allo stesso tempo pieno di mistero.

Zabini era davvero pieno di risorse, e stava forse iniziando a comprendere il suo insano egocentrismo, essere fieri di quei capolavori, era dire poco.

 

                                                        ***

 

Blaise Zabini si aggirava per l’immenso salone, compiaciuto ad ogni complimento e ad ogni commento che captavano le sue orecchie.

 

                                                        ***

 

“Herm… ma sono tutti uguali”, disse Julius piagnucolando e sbattendo i piedi per terra come un moccioso di 5 anni.

Uno sbuffo sonoro; era troppo chiedere di potersi godere la mostra?

Dai lamenti di quel deficiente che le aveva procurato i biglietti, sembrava proprio che chiedere una villetta sul Sole sarebbe stato un desiderio del tutto realizzabile.

“Julius, sei una lagna continua”

Julius si morse la lingua, non era di certo lagnandosi di ciò che faceva felice Hermione, che l’avrebbe riconquistata.

 

                                                        ***

 

La comprensione, Draco era stato catturato da quel quadro, ma era stato il titolo ad averlo immerso nel suo piccolo mondo fatto di domande.

Comprensione; cos’aveva spinto quella ragazza a liberarlo?

Si massaggiò le tempie, non era quello il momento di provocarsi un mal di testa di intensità superiore a quello che non lo aveva lasciato riposare per anni.

Il quadro rappresentava due occhi dallo sguardo ambiguo su uno sfondo rosso.

L’iride dell'’occhio destro era castano chiaro, mentre il sinistro era di un celeste scuro.

Non riusciva a capire in cosa consistesse la Comprensione, fatto sta che il ragazzo ne venne completamente catturato, la sensibilità mista alla fantasia di Blaise erano una miscela sorprendente.

L’associazione di idee del suo migliore amico lo aveva piacevolmente sconvolto.

 

Tired of livin’like a blind man

I’m sick inside without a sense of feeling

And this is how you remind me…

This is how you remind me…

 

Quando avvertì un solleticare involontario prodotto dal fugace tocco di dita estranee sul dorso della sua mano, si riscosse immediatamente dai suoi pensieri.

“Scusi”, una donna giovanissima quasi mortificata si voltò verso il ragazzo.

“Non è successo nulla”,rispose cordialmente.

“era così immerso nella bellezza dell'’opera che…”

“davvero, non è successo nulla”, sorrise all’idea che quella ragazza si era scusata con un Mangiamorte; era buffo, era strano, era tutto inverosimile.

Si voltò a guardarla; indubbiamente una bella ragazza, non altissima ma slanciata, con una morbida cascata di morbidi ricci castani lasciati libere sulle spalle minute, tratti delicati e un nasino niente male che lo colpì subito.

Si bloccò immediatamente: quella ragazza l’aveva già vista, e non una sola volta.

Una serie di immagini si fecero spazio nella sua mente, non ricordava con precisione, ma sapeva di averci avuto a che fare più di una volta.

Si tolse gli occhiali per osservarla meglio e cogliere il particolare che lo avrebbe aiutato nell’associare quel viso ad un nome.

“Qualche problema?”, chiese gentilmente la ragazza sentendosi un po’ troppo osservata.

Era in imbarazzo, ma il rossore che stava iniziando a farsi strada sulle gote, lasciò il posto ad un pallore quasi surreale.

Il particolare degli occhi color grigio-blu, quegli occhi che sembravano il mare in tempesta, quegli occhi umili e pieni di fragilità si associarono al volto di un ragazzo che avrebbe preferito dimenticare.

Draco Lucius Malfoy.

Draco Lucius Malfoy era davanti a lei; si voltò immediatamente, non c’erano dubbi, era a pochi centimetri di distanza da quell’essere, e lui sembrava averla riconosciuta… non poteva scappare, non poteva urlare, non poteva schiantarlo…

“Granger?”, chiese incredulo.

“Dipende”, disse lei acida, e il repentino cambio di tono non sfuggì all’orecchio di Draco.

“Da cosa?”, Hermione però notò che lui continuava ad usare un tono pacato e gentile.

“Da chi sei tu”

Draco sospirò, gli costava dirlo, non gli piaceva nemmeno rispondere a tono sicuro su chi fosse lui, in fondo non era più sicuro di niente da molti anni.

“Sono Draco Malfoy”

“Lo so, e non voglio parlare con te”, secca e decisa.

Fece per andarsene, ma Draco la fermò.

“E allora perché mi hai salvato dal Bacio?”

Il cuore di Hermione perse un battito.

Maledetto Julius. Perché aveva fatto di tutto per trovare la mostra dell’anno?

Perché lei doveva andare matta per l’arte e soprattutto per i capolavori di Blaise Zabini?

Se fosse rimasta bel suo schifosissimo ufficio in compagnia di Philippus, di qualche ciambella e di una tazza di acqua sporca spacciata per del caffè, di sicuro non avrebbe incontrato Draco Malfoy e quella conversazione non sarebbe mai avvenuta.

 

Hermione Granger, la Mezzosangue Zannuta, colei il cui braccio scattava in alto ad ogni domande dei professori.

Era stata lei a ridonargli la vita.

Del tutto incredibile, visto il rapporto di battutine acide, che intercalava tra i due ai tempi di Hogwarts, ma in quell’istante non avrebbe voluto far altro che abbracciarla e ringraziarla fino a che le forze glielo avrebbero consentito.

“Sei libero, non ti importa il perché l’ho fatto”

“Sì che m’importa”

“Non credo, e adesso devo andare”,sfuggì dalla presa del biondino e uscì di fretta e furia dal salone.

Draco era basito.

“Sai chi era quella ragazza?”, Draco non rispose, e Blaise proseguì, “E’ Hermione Granger”

“Lo so Blaise, Hermione Granger è colei che mi ha salvato”

Blaise non disse nulla, sorrise semplicemente.

 

 

                                                                  ***

 

Era trascorsa un’ora, e Julius per amor della sua bella, aveva guardato ogni quadro con mostruoso interesse.

Solo per lei, per fare in modo che lei fosse fiera di lui; ma quando si guardò intorno per cercarla, non la trovò.

 

 

 

 

 

 

 

 

Credo che questo capitolo sia venuto molto più lungo dei precedenti… ehm, non è che credo che sia venuto più lungo, è davvero molto più lungo -__-

Spero che non vi dispiaccia, insomma avrei anche potuto allungare le idiozie visto che è molto più lungo…

Mon Dieu, mi sto perdendo nei labirinti dove il mio unico neurone ama giocare a nascondino^^

E’ meglio passare ai ringraziamenti:

 

Mojito86: Ciao genio, li ho fatti incontrare, sono sicura che non ti aspettavi un incontro del genere… povero Draco.

Neanch’io saprei dire chi tra i 2 è il più scemo…secondo me se la giocano^^

E adesso che il mistero della donna è stato svelato, sono ancora più scemi^^

Kisses

 

Marygenoana: Non mi abbandonare mai^___^

Si sono incontrati… mmm… fatto schifo?

Kisses

 

June: Ciao, piaciuto quello che è successo?

Certo, le cose non sono andate bene perché Herm è corsa via in preda a dio-solo-sa-cosa, però si sono incontrati; è questo quello che conta,no?

Kisses^^

 

Saka: Ciao, Zabini è il mio mito personale, si può usare a proprio piacimento e riesce sempre ad essere un personaggio a dir poco stupendo^^

Alla prossima.

Kisses

 

Baby Emma:  Ciao, la mostra era proprio la stessa, ed ecco l’agognato incontro, cosa te n’è parso?

Incrocio le dita^^

Kisses

 

Fedefun: Ciao, il cap scorso era proprio scarno, era un piccolo capitolo di transizione, mi serviva per far invitare i due alla stessa mostra^^

L’incontro t’è piaciuto o ho deluso le tue aspettative?

Magari non è stato come te l’immaginavi… però…

Kisses^^

 

Little lady butterfly: Ciao, spero di essermi riscattata con questo cap, molto più corposo, almeno credo…

-l’importante è crederci-

JJJ

Kisses

 

White_tifa: Ciao carissima, alla fine era proprio Blaise che organizzava la mostra, è un grande artista nel mondo Magico, i suoi quadri sono tesori inestimabili^^

M ai quadri sono stati di tuo gradimento?

Non so davvero se ho distrutto qualcosa e il principio dell'’arte in sé^^

Kisses

 

Merryluna: Ciao tesora, ma chissà chi è morto…

Ok ok, verrà detto a tempo debito.

Non mi offendo mica se mi riprendi e se trovi delle imperfezioni nei miei capitoli,(la mia ira si abbatterà su te e la tua progenie nei secoli dei secoli), dunque… ehm…dicevamo?

Non ero pienamente soddisfatta del capitolo scorso, e ora che mi ci hai fatto pensare, mi sono resa conto che ho dimenticato di dire che quella frase sull’angelo è detta in maniera molto retorica, in quanto Draco non crede negli angeli, e nelle persone affette da buonismo… c’è sempre un doppio fine… bhuahahah!!

Comunque, se mi mandi un e-mail non mi offendo mica, anzi, non può farmi altro che piacere^^

Per quanto riguarda il Re Leone è anche il mio cartone animato della Disney preferito…  lo amo, lo adoro… ho 18 anni e continuo a perdere molte delle mie giornate a mangiare porcherie, spaparanzata sul divano a guardare a rotazione continua quell’adorabile film!

Ok, vista la lunghezza potevo mandarti anch’io una e-mail, ma così è più divertente; ma visto che dobbiamo procedere per gradi, come ce li facciamo arrivare quei due nel fiume?

Aspetto tue notizie.

Kisses

 

Lunachan62: Ciao, io sto tranquilla se mi dite che non mi devo ritirare. Grazie infinite.

Kisses

 

 

Grazie a tutte.

 

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Capitolo 6
*** Confusione... quasi generale ***


jui

Il bagno dell'’appartamento di Hermione era irriconoscibile, sembrava che Hagrid avesse fatto una capatina lasciando un segno ben visibile del suo passaggio.

Vari prodotti gettati per terra senza alcuna logica, un accappatoio che provava lo stile libero nella vasca trasbordante d’acqua, un asciugacapelli intento ad imparare il corretto uso di un lavandino, e Hermione seduta sul gabinetto avvolta in un soffice telo da bagno color prugna che fumava disperata.

Il colmo era che lei non fumava.

“Hermione, esci da lì”

Philippus era accorso in suo aiuto quando la vicina di casa di Hermione,(una magonò),  l’aveva vista rincasare piuttosto stravolta.

“Perché non provi a raccontarmi quello che è successo?”, chiese, sperando di ricevere almeno un cenno che gli facesse capire che non si era impiccata, facendo il cappio con mezzi di fortuna, magari usando il filo interdentale.

“E’ stato Julius? Quel ragazzo dovrebbe smetterla di essere così assillante”

Julius, chissà se aveva capito che aveva abbandonato la mostra di sua spontanea volontà e che nessuno l’aveva rapita.

“Hermione? Sto iniziando a preoccuparmi… e ti ricordo che ho anche gravi problemi al cuore”, buttò lì il suo problema con leggerezza.

 

 

                                                                  ***

 

“Non metti lo zucchero nel tuo tè?”

Blaise Zabini e Draco Malfoy si trovavano al Paiolo Magico.

Blaise sosteneva che Draco avesse assoluto bisogno di una tazza di tè; apprendere che a salvarti il culo da morte certa era stata Hermione Granger, era stato abbastanza traumatico.

Almeno Blaise credeva fosse così.

“Ne ho già messo mezzo cucchiaino”,rispose pacato il ragazzo, mentre il cucchiaino girava incessantemente nella tazza fumante.

“Ah bè.. se ne hai messo mezzo cucchiaino io mi preoccuperei di un eccitamento dovuto ai troppi zuccheri presenti nel tuo sangue”,fece sarcastico, mentre tre cucchiaini strapieni di zucchero si scioglievano nel suo tè.

“Blaise, secondo te perché mi ha salvato?

Blaise si affogò con il liquido, e dopo essere riuscito a ricomporre la sua perfetta immagine, si accinse a rispondere all’amico che continuava a guardare la tazza con sguardo emblematico.

Di certo quei 3 anni ad Azkaban l’avevano cambiato radicalmente, era diventato molto più serioso.

“Che domande!”,disse come se l’avvenimento fosse stato più che ovvio e che Draco fosse l’unico imbecille a non esserci ancora arrivato, “Lo ha fatto per far in modo che tu vedessi una mia mostra”

Draco scosse la testa spazientito, sarebbe stato troppo chiedere una risposta seria a quel gran superficiale di Blaise Zabini.

Ma quando quei capolavori che i suoi occhi avevano visto, e che la sua anima aveva percepito nel loro senso più profondo, si disse che quel ragazzo dagli intensi occhi blu cobalto, era tutto tranne che superficiale.

 

                                                        ***

 

I have a problem that I cannot explain
I have no reason why it should have been so plain
Have no questions but I sure have excuse
I lack the reason why I should be so confused

 

                                                                 

Hermione aprì quasi furiosamente la porta, non voleva di certo Philippus sulla coscienza.

“Allora?”,chiese l’uomo, ma Hermione sembrò non ascoltarlo.

Aprì uno stipo e  ne tirò fuori una grande tazza verde chiaro dove versò del caffè.

“Vuoi?”,gli chiese, alzando in aria la caffettiera per mostrarla al suo capo, che sedeva quasi abbattuto su di una poltrona.

Scosse la testa, “Mi vuoi dire cosa succede?”

“Non succede un bel niente”

“I tuoi occhi dicono il contrario”

Hermione posò spazientita la tazza sul piano cottura.

“I miei occhi? I MIEI occhi non dicono un bel niente… io sto bene, sono semplicemente stanca”, disse massaggiandosi le tempie.

Philippus però sapeva che la colpa non era di uno stupido mal di testa, e che la sua piccola Hermione soffriva per qualcos’altro.

Ma cosa?

Un nome bazzicava nella sua mente: Draco Lucius Malfoy.

“Si tratta di Malfoy?”,chiese titubante, stava davvero iniziando ad aver paura poiché niente e nessuno avrebbe impedito ad Hermione di gettargli contro, il grandissimo vaso che faceva sfoggio di sé vicino l’ingresso.

“Malfoy? Cosa te lo fa credere?”,il timbro di voce alterato non sfuggì a Philippus.

“A me puoi dirlo”

“Cosa dovrei dirti? COSA? Dovrei dirti che quando l’ho visto in quella cella ho rivisto quella dannata scena in cui Lucius Malfoy lo ha… lo ha ucciso?”,ormai piangeva a dirotto, “Dovrei dirti che quando ho visto il suo sguardo ho visto solo lo sguardo di un bambino impaurito e che mi sono sentita una merda? E’ questo quello che vuoi sentire?”, piangeva e piangeva senza sosta, senza riuscire neppure più a respirare; Philippus le si avvicinò e le porse un fazzoletto, “Se è quello che ti fa stare male, sì… è quello che voglio sentire”, Hermione strabuzzò gli occhi e lo abbracciò continuando a piangere sommessamente.

 

 

                                                                  ***

 

L’incantevole canto di alcuni uccellini stava facendo viaggiare Blaise con la fantasia, era una di quelle sensazioni che gli infondeva benessere, sapeva bene di non stare facendo qualcosa di complicato o di gratificante, ma anche l’eccelso Blaise Zabini –ogni tanto- aveva bisogno di momenti di semplicità.

Draco lo guardava divertito.

“Cosa intendi fare?”,chiese poi improvvisamente.

“Per quanto riguarda Hermione?”

“No, per quello che riguarda quel Goblin che credevi ti volesse uccidere”, anche dopo i suoi momenti di pace interiore, non riusciva proprio a non essere sarcastico, “ E poi… Hermione? Mi stupisco… allora non la chiamavi Granger e Mezzosangue Zannuta perché non sapevi il nome”

“Imbecille! Mi chiedo perché sono in tua compagnia invece di qualche..”

“Troia?”,suggerì Zabini.

“Forse”

“Io sono più soddisfacente di qualche misera sciacquetta… e poi, di questi tempi vanno di moda quelle provviste di cervello”

“Forse quando avrò voglia di credere che l’amore esista… al momento non ne sento il bisogno”

“Qualche giorno fa ho rotto con una ragazza con cui stavo da quasi un anno… credevo fosse amore, ma poi mi sono soffermato sul suo seno…”

Draco rise, “Ti sei soffermato sul suo seno solo dopo quasi un anno? Stai forse dicendomi che hai fatto voto di castità?”

Blaise roteò gli occhi; da Azkaban era uscito ancora più stupido e più carnale di quanto non fosse ad Hogwarts?

“E poi dicono che la sofferenza ti fa crescere… sei il sedicenne immaturo che frequentavo in quella scuola di merda?”

“Possibile”, rispose placidamente il biondino facendo spallucce.

Blaise gli diede uno scappellotto affettuoso dietro la nuca.

“Comunque.. stavo dicendo che ho guardato la sua carrozzeria in un momento in cui anche il cervello era collegato, e lì ho avuto l’illuminazione… ho vissuto per mesi con la convinzione di essere innamorato di lei, e invece ero solo innamorato del suo seno…”

“Fantastico! E cosa vuoi che me ne importi?”

“Assolutamente nulla!”

 

 

                                                                  ***

 

“Sta diventando il mio incubo, sta facendo riaffiorare in me numerosi sensi di colpa… quello stupido fascicolo che mi hai recapitato, quella stupida storia di Malfoy ventunenne rinchiuso ad Azkaban… Per Merlino Phil, mi ha fatto ricordare che io ho ucciso un uomo e che ho una vita serena e tranquilla… Adesso l’ho incontrato alla mostra di Zabini e l’unica cosa che lui vuole sapere da me è il perché l’ho salvato da morte certa… cosa dovrei dirgli?”

Philippus la scostò dolcemente da sé e la guardo negli occhi velati di pianto.

Hermione stringeva tra le mani un fazzoletto, lo stava usando come sfogo, ma si vedeva indistintamente che le unghie erano conficcate nel palmo della mano, le nocche bianche ne erano il segno evidente.

“Tu perché l’hai fatto?”

Hermione si sentì gelare.

“Di certo non perché te l’ho chiesto io… visto che fai sempre tutto il contrario di quello che ti dico”, proseguì l’uomo, riuscendo a strappare un mezzo sorriso ad Hermione.

“L’ho fatto perché, lui meritava una seconda chance”

“E non ti importa se ha tentato di uccidere Silente?”

“Non lo so se m’importa, il ragionamento è piuttosto contorto… non lo so nemmeno io perché l’ho fatto…”

“Stai solo tranquilla, quando farai chiarezza dentro te, saprai il perché l’hai fatto… adesso preparati, ti porto fuori a pranzo”

Hermione sorrise e corse in bagno a prepararsi, ma non prima di aver scoccato un bacio sulla guancia al suo adorabile e panciuto Phil.

 

 

                                                                  ***

 

Narcissa Black Malfoy sbuffava un po’ troppo per i canoni riservati ad una donna del suo rango, ma sua sorella Bellatrix ne era il motivo. E anche se ormai aveva visto e toccato con mano che Draco era ancora in vita e che non sarebbe marcito in carcere, continuava a tediare la sua stanca sorella.

“Bella, ma se per caso invitassi una squadra di Auror a Malfoy Manor riuscirei ad evitare la tua fastidiosa presenza almeno per qualche ora?”

“Non lo faresti mai”,rispose beffardamente la sorella incurvando le labbra in un  ghigno distorto e sinistro.

“Ci allieterai con la tua gioiosa presenza anche a pranzo?”,di certo Narcissa non si sarebbe mai messa a discutere su una possibile squadra di Auror che brindavano allegramente nella sua Sala da Pranzo, rimpinzandosi a dovere; Bellatrix credeva che la sua sorellina non avrebbe mai avuto un simile coraggio, ma Bellatrix non si era mai spinta aldilà della facciata fragile che Narcissa aveva dimostrato più volte… quella pazza non la conosceva veramente, ma la bella Narcissa non poteva mettersi a sproloquiare su quanto il loro rapporto fosse superficiale.

Per Narcissa sua sorella era come un moscerino fastidioso.

“Solo se Zabini non è in compagnia di tuo figlio”

Narcissa sembrò non udirla.

“Cissy, sai perfettamente che adesso che tuo figlio è risorto le possibilità che i Malfoy rinascano dalle ceneri sono aumentate…”

Lo sguardo di ghiaccio di Narcissa si posò tagliente sulla sorella, che per nulla spaventata proseguì con i suoi vaneggiamenti, “… credo sia ora che ridia tono alla famiglia e che si sposi”

Continuava a guardarla con sguardo tagliente sperando che la trafiggesse così da squarciarle il petto e vedere in che condizioni era il suo cuore. Era esistito? Nonostante tutto pulsava come ogni cuore? Si era rinsecchito? C’era davvero una lastra di ghiaccio?

Prese un lungo respiro.

“Bella, Draco fino a ieri credeva che la sua vita fosse finita, come puoi solo pensare che l’unica sua preoccupazione sia sposarsi e ingravidare la sua consorte? Vuoi che i Malfoy non si fermino a Draco? Non vedo perché debba preoccupartene tu, dopotutto sei una Lestrange”

Gli occhi di Bellatrix erano vuoti, gli occhi neri persi nel vuoto.

“Draco è pur sempre mio nipote”

“Sai zia, è sempre bello sapere che la famiglia per te viene prima di tutto”, Draco aveva fatto il suo ingresso nel salone dove le due donne discutevano.

“Draco, sai bene, che ho sempre avuto un occhio di riguardo per il mio nipote preferito”

Draco roteò gli occhi infastidito.

“Grazie per esserti preoccupata, ma ogni volta che l’hai fatto hai solo contribuito a distruggere la mia vita ancora più di quanto già non lo fosse”

“Cosa intendi dire?”

“Fosse stato per te e le tue stupide convinzioni, a quest’ora sarei morto nell’inutile tentativo di uccidere Silente… avevo solo 16 anni, 16 miseri anni… sai qual è l’unica preoccupazione di un sedicenne?”, il tono di voce alterato, “ Preoccuparsi di portarsi a letto la prima cretina che ti fa gli occhi dolci, preoccuparsi di fare i compiti di Trasfigurazione, preoccuparsi di vincere la partita di Quidditch… Sai quali erano le mie preoccupazioni? Uccidere Silente, pensare che se non lo avessi fatto quel pazzo di Voldemort avrebbe ucciso i miei genitori… tutto dipendeva da me…”, si sedette stancamente su di una poltrona e sorrise amaramente; un sorriso che fece gelare il sangue nelle vene a Narcissa.

Bellatrix ascoltò parola per parola senza che la sua bocca potesse storcersi in ghigni sarcastici.

Draco era solo un inutile moccioso, non era riuscito a capire l’importanza della sua missione allora, non era riuscito a comprenderla a distanza di anni.

Inutile essere umano.

“… e sai cara zia, quando avrò intenzione di sposarmi sarai la prima a saperlo”

Bellatrix strinse forte i pugni.

Stupido bambino insolente.

Narcissa sorrise.

“Bella, hai ancora intenzione di rimanere a pranzo con noi?”,chiese affabile, mentre dentro di sé scoppiava di gioia.

“No… ho altro da fare”, e con un Puff sparì portando via con sé l’alone di fastidio che la circondava.

 

 

 

 

“Tintarella di luna tintarella color latte tutta notte stai sul tetto sopra il tetto come i gatti… e se c’è la luna piena… tuuuu diventi candidaaaa”

 

Salve mie adorate/i (sempre se qualche maschietto si cimenti nella lettura della mia ficcy)

Dunque in questa domenica mattina ho deciso di rovinarvi la giornata con ciò che scrivo^^

Ma vi piace davvero?

Coooomunque passiamo ai ringraziamenti:

 

marygenoana: Ciao cara, me immensamente felice per non averti recato alcuna delusione^^

e questo? Mmm…

kisses

 

June: Ciao, e anche questo hai trovato bello? S’, lo so che dire bello è tanto.. però poi fai tu^^

Qui non si sono incontrati, ma non mancheranno di certo i capitoli in cui lo saranno^^

Kisses

 

SweetChocolate: Ciao, sei perdonata, ma adesso sei costretta a farmi sapere cosa pensi di questo,( tranquilla, non è una minaccia), (forse U_u)

Kisses

 

Mojito86: Ciao, allora forse l’ho reso male io, ma comunque gli ha sfiorato la mano per sbaglio, capita a tutti di esseri distratti ed andare a cozzare contro altri esseri umani, ad Hermione è successo questo e poi c’è rimasta male perché lo aveva distolto dai suoi pensieri… oh cavolo, adesso forse ti ho fatto confondere ancor di più!-___-

Mi spiace non ci sia stato nessun incontro tra i due, ma le cose vanno fatte lentamente^^

Kisses

 

Saka: Ciao, certo che ti concedo il permesso di dire che il dolce e caro Blaise è…. Unico!

Non è che io l’ho reso un po’ pirla?

Non so, ma certe volte mi sembra proprio un idiota? Oh mamma… cos’ho combinato? Soprattutto in questo capitolo U_u

Kisses ^___^

 

Babyemma: Ciao, un grande incontro dici? Me commossa…. Grazie grazie…

Si fa sempre più intrigante? Non sai quanto sono felice.

^___^

Kisses

 

Lunachan62: Ciao, forse Blaise ha davvero doti divinatorie non indifferenti, forse ha solo una gran sensibilità che lo porta a vedere cose ch’egli umani non possono vedere, dopotutto è un artista^^

Chi leggerà vederà^^

Kisses

 

Valemione: Ciao cara, sei ufficialmente perdonata, ma dopo tutto ciò che mi dici e che mi fa arrossire, come non potrei perdonarti?

Julius è così tenero che non ha speranze… bhuahahaha!

Cooomunque… purtroppo dovrai aspettare, credo il prossimo capitolo, per un altro loro incontro^^

Alla prossima.

Kisses

 

Merryluna: Ciao tesoro, qui Blaise credo abbia sparato una serie di c*****e non indifferenti, o sbaglio?

A te l’ardua sentenza!

Io vado pazza per le mostre, per i castelli, per i cimeli antichi, per le case avvolte da un alone di mistero, per le fotografie in bianco e nero, e anche per la fotografia… solo che questa passione prende il sopravvento quando ho davanti cose estremamente curiose^^

Non so se hai capito, se vuoi cercherò di mandarti un dizionario, creato appositamente per tradurre i miei pensieri contorti.

Ma sai che mi ha fatto venir una voglia folle di veder il Re Leone per tutta una giornata?

Devo farlo… assolutamente.

Aspetto tue notizie sulla song^___^

Kisses

 

White_tifa: ciao cara, i quadri ti sono piaciuti davvero?

Ma così il mio rossore alle guanciotte sarà perenneJJJ

Comprendo che in questo capitolo non succede un granchè, visto che gente che piange, gente che prende il tè e gente che sputa sentenze… ma fammi sapere ugualmente^^

Kisses

 

Ragazze grazie infinite.

 

kisses

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Il serpente senza veleno ***


serpe

Due giorni. Erano trascorsi due giorni, ed Hermione Granger sembrava avesse fatto colazione con due tazze stracolme di pozione del buonumore.

Fischiettava allegramente anche se un pila scomposta ed esageratamente alta di documenti faceva sfoggio di sé sulla scrivania inesorabilmente disordinata -dove il caos regnava sovrano-strapiena di oggetti assolutamente inutili nell’ambiente lavorativo.

Forse era vero che nelle sue vene scorreva tanta pozione del buonumore, ma nessuno in quell’ ufficio era così competente da stabilirlo.

Anche quell’acqua colorata di nero spacciata per caffè, e quella pasta elastica colorata spacciata per una ciambella, non le dispiacevano più di tanto.

Quella mattina Hermione Jane Granger aveva fatto un patto con se stessa; in un foglio di pergamena aveva scritto e promesso a sé stessa che qualunque cosa fosse accaduta, lei non se ne sarebbe curata… niente e nessuno avrebbe potuto intaccarla.

Aveva firmato e con un colpo di bacchetta l’aveva bruciata, come a voler sigillare quel patto.

 

                                                                  ***

 

L’odore forte dei colori acrilici stava dando alla testa ad un Draco terribilmente spazientito.

Appoggiato al muro con atteggiamento scanzonato fumava una sigaretta; uno di quei piccoli piaceri che la reclusione ad Azkaban aboliva.

I raggi del sole illuminavano il suo viso diafano attraverso la grande vetrata della porta-finestra, facendo sembrare d’oro i suoi capelli.

Blaise, seduto scompostamente su di uno sgabello, era immerso nella sua arte e trasportato dalla realizzazione di un soggetto fuori dal comune.

Quel giorno aveva deciso di cimentarsi nell’antica arte del carboncino.

Il foglio ruvido leggermente inclinato; e con il suo tocco leggero sembrava che il soggetto si stesse imprimendo in quel foglio da solo, come per magia.

“Hai finito?”, la sigaretta tra le dita, ormai stava esalando l’ultimo respiro, e il tono forse infastidito del ragazzo fece sorridere Blaise; Draco non capiva il perché ci volesse tanta concentrazione per ritrarre uno stupidissimo cesto di frutta.

Frutta morta.

“Solo un attimo”, e dopo un ultimo tratto veloce e una sfumatura ad effetto grazie all’aiuto del pollice dell'’artista, un altro sorriso soddisfatto si dipinse sulle sue labbra.

“Ti rendi conto che hai impiegato quasi un’ora per uno stupido cesto di frutta?”

“Non ho mica ritratto un cesto di frutta”

“Ah no? E allora si può sapere cos’hai ritratto?”, chiese cercando di sbirciare, ma Blaise si parò accuratamente davanti la sua opera in modo da impedire all’amico di osservarla.

“L’idiozia”, risposta semplice che lasciò Draco sgomento.

“L’idiozia? E’ un autoritratto?”

“Non proprio”, e così dicendo-sempre sfoggiando quel suo sorrisino- lasciò che la sua opera venisse vista e commentata da Draco.

“Sei un imbecille senza speranze”, sbottò il biondino; una frase che voleva celare tutta la sua infinita stima per la bravura di Blaise.

 

La tela ritraeva Draco nella posa che aveva assunto naturalmente , accompagnato dalla sigaretta e da i suoi pensieri.

Blaise, aveva colto perfettamente il momento, e lui, non se ne era accorto.

“Più che l’idiozia dovresti intitolarla…”

“… il Mangiamorte depresso?”, fece sarcastico.

Draco rise, “No, stavo pensando a qualcosa come… Meditando di uccidere Blaise Zabini, o,il tempo di una sigaretta e Blaise Zabini avrebbe trovato la morte, non prima di aver fatto testamento in favore di Draco Malfoy”

“Non ti sembra un po’ lunghetto come titolo?”

Draco fece spallucce; Blaise avvicinandosi gli mise una mano sulla spalla facendolo sussultare.

“Sai perché l’ho chiamato l’idiozia?”

“Ho una vaga idea”

“La tua idea non è vaga, va da lei… è l’unica soluzione che hai per guarire dal tormento”

Draco annuì impercettibilmente e non disse nulla, e dopo un’occhiata fugace al ritratto corse via da Zabini Manor.

Forse Blaise aveva ragione.

 

                                                                  ***

 

 

Ovviamente grazie ai suoi informatori, Draco Malfoy era a conoscenza della vita di Hermione Jane Granger.

Un modo per sapere dove lavorava e dove abitava.

Quel giorno l’indirizzo che avrebbe sfruttato era: Ministero della Magia, sezione-controllo della Criminalità Magica-

Questo piccolo particolare avrebbe potuto aiutarlo, anche se in una minuscola parte, a chiarire qualche domanda.

Vi entrò, sperando che nessuno lo riconoscesse e che lo additasse come una creatura del demonio. Ma un uomo pacioccone e sorridente gli andò incontro.

“Draco Malfoy?”,chiese gioviale.

“Sì, ma abbassi la voce”, evidentemente grazie al tono baritonale dell'’uomo, molti occhi curiosi si erano puntati sulla sua aitante figura.

“Cerchi Hermione?”, rispose incurante della richiesta del ragazzo di abbassare il tono di voce e farlo scendere ad un tono normale; Draco inarcò il sopracciglio sinistro.

“E lei come fa a saperlo?”

“Intuito”

Draco non disse nulla, anche perché le parole che sarebbero potute uscire dalla sua bocca, sarebbero risultate parecchio scortesi.

 

                                                                  ***

 

Di quella giornata perfetta, Hermione però non aveva previsto che si sarebbero potuti presentare degli imprevisti.

 

Toc Toc

 

“Avanti”, disse la ragazza, mentre china sulla scrivania controllava dei documenti, picchettando la matita sulla bocca.

Noia.

“Posso?”, il faccione di Philippus fece capolino dalla porta.

“Certo Phil… mi sai dire perché a me dovrebbe interessare di un baule rubato a King’s Cross?”

“Penso faccia parte del tuo lavoro”

“Sai allora dirmi cosa sto aspettando per licenziarmi?”,gli occhi ridotti quasi a due fessure come se stesse realmente cercando una risposta a quella domanda.

Ironia prima di tutto.

E lei ne era una portatrice sana.

Philippus sorrise, “Forse l’arrivo del principe azzurro?”

“Julius?”,chiese lei con una smorfia terrorizzata all’idea di Julius su un cavallo bianco che la aspettava all’uscita del Ministero.

“Non proprio… al mondo ci sono milioni di ragazzi interessanti…”

Hermione lo guardò scettica.

“Il discorso è inutile visto che l’uomo dei miei sogni non varcherà mai la porta del mio ufficio.”

 Un sorriso un po’ troppo malizioso per un uomo della veneranda età di Philippus si dipinse su quelle labbra.

“Mai dire mai”

“Il mondo dovrebbe cambiare repertorio… ma sei venuto qui per infastidirmi?”

“No, ti ho portato un amico, può entrare?”

“Certo”, non vide immediatamente a chi aveva dato l’accesso di entrare, e infatti Draco dopo essere stato spinto al cospetto della Granger e soprattutto dopo che quell’uomo aveva chiuso la porta, si era sentito solo… terribilmente solo.

Deglutì a vuoto più volte.

“Ciao Granger”, da dove era balzato fuori tutto quel coraggio?

Hermione era ancora china sul foglio, “Ciao Malfoy, come mai qui?”

Naturale. Era forse la cosa più semplice del mondo salutarlo in maniera così naturale?

Trattarlo come se fosse uno dei suoi amici?

Cos’era successo in quei due giorni?

Se non ricordava male, e se un mattone cadutogli in testa non gli aveva fatto perdere parte della memoria, dopo la chiacchierata avvenuta alla mostra lei era scappata in preda ad uno sconvolgimento totale.

“Mi chiedevo se ti andasse qualcosa da bere”

Hermione incontrò il suo sguardo, ma subito si ritrasse.

“Qualcosa da bere? In verità ho fame…”

“E’ quasi ora di pranzo, mi sembra comprensibile”

Gli lanciò un’occhiata incerta.

Stava davvero cercando di farsi portare fuori a pranzo da quel Draco Malfoy?

Lo stesso Draco Malfoy che meno di una settimana prima voleva morto?

“E quindi tu mi porteresti fuori a pranzo?”

“Sì… devo trattarti il più gentilmente possibile se voglio risposte esaurienti alle mie domande”

A quell’ultima affermazione di Draco, lei sorrise; almeno non le aveva detto qualche stronzata per addolcirla. Era arrivato dritto al punto, dritto al suo scopo.

“Perfetto! Tu mi offri il pranzo, io ti offro le risposte che tanto brami”, afferrò la giacca di velluto verde e la borsa, “… bada bene biondino, non approfittare della mia insolita gentilezza”

Draco la guardò con atteggiamento di sfida, un modo come un altro per nascondere quanto si stesse divertendo, e le aprì la porta da bravo cavaliere, “Lo stesso vale per te, carina. Non abusare della mia insolita generosità”

 

 

                                                                  ***

 

Sulle scale del Ministero della Magia, Julius Kiterwood, stava cercando di ripassare il suo discorso mentalmente; quella sarebbe stata una data da ricordare, avrebbe detto ad Hermione che  la vita senza la sua rifulgente presenza era nulla.

Due voci che si mescolavano, stavano di sicuro punzecchiandosi.

Julius si voltò e la vide in tutta la sua bellezza ed eleganza.

“Hermione”

La ragazza si avvicinò, ma con lei vi era anche un ragazzo. Un ragazzo dall’indubbia bellezza che non aveva mai visto con Hermione; eppure a Julius parve che i due si conoscessero da tempo.

Probabile che fosse un nuovo collega?

“Ciao Jul”

“Senti, io dovrei parlarti”

Hermione si toccò lo stomaco; la fame era troppa, e anche l’opportunità di scroccare un pranzo a Malfoy era più che allettante.

“Jul, non possiamo vederci stasera?”

O addirittura mai più?

Aggiunse mentalmente.

“Ce-certo”, balbettò, non ebbe l’opportunità di ribattere altro, che le due figure erano già sparite.

 

 

                                                                  ***

 

“Sei indegna… ma non ti vergogni?”

Hermione ingoiò il boccone, e bevuto un sorso d’acqua gli sorrise furbescamente.

“Malfoy… non è colpa mia se ti nutri d’aria”, e riprese a mangiare di gusto la sua bistecca ai ferri.

“Granger, ma se continui così nel giro di qualche settimana diventerai una mongolfiera”

Hermione roteò gli occhi esasperata, “Anche se così fosse la cosa non ti riguarderebbe”

“Ma io lo dico per il tuo bene, perché diventare grassa e inguardabile? Poi neanche quel tipo che ti aspettava all’uscita del Ministero ti guarderà più…”, disse Draco compiaciuto nel vedere le guance della ragazza tingersi di un grazioso rosso acceso.

“Il problema rimane comunque solo mio”, ribattè, e continuò a mangiare di buona lena, “ E poi tranquillo, non ti prosciugherò il conto alla Gringott”, aggiunse.

Draco le riempì il bicchiere di vino, “Sta tranquilla, è impossibile che il mio conto si prosciughi”

“Ma io non mi strapperei di certo i capelli se tu finissi sul lastrico…”

“Secondo me un po’ sì… avevo intenzione di invitarti a fare colazione con me domani mattina, ma se finisco sul lastrico…”, disse, buttandola giù come se gli stesse dicendo una cosa normalissima.

Era un altro suo invito, non era una cosa normalissima.

Hermione sentì la testa girare.

Colpa del vino. Accidentaccio!

“Malfoy… come mai tutta questa gentilezza nei miei confronti? Devo iniziare a credere che oltre alle risposte vuoi qualcos’ altro?”

“Granger… ma così mi ferisci! Un invito a colazione non implica necessariamente che io…”, Hermione gli mise l’indice sulle labbra per zittirlo.

Il primo contatto umano.

Il primo contatto fisico della loro intera esistenza, (ovviamente senza contare il pugno del loro 3° anno ad Hogwarts).

“Il primo appuntamento… ma la colazione sarebbe già il secondo”, tolse il dito dalle labbra del ragazzo, che istintivamente se le inumidì.

Hermione sorrise.

Non era in lei.

O forse era la prima volta dopo anni che era di nuovo in sé.

Difficile da stabilire.

“Bruciamo le tappe, Granger! Siamo già al secondo appuntamento”

“Davvero incredibile… ma adesso, se non ti dispiace… ordiniamo il dolce”

 

 

                                                                  ***

 

Anche Draco aveva ceduto al dolce.

E 2 gigantesche fette di torta al cioccolato avevano messo fine a quel pranzo del tutto incredibile.

“Sono satolla”, esordì Hermione tamburellando allegramente le mani sulla sua pancia.

“Sarei rimasto scioccato se avessi detto il contrario”, fece sarcastico, ed Hermione gli regalò una linguaccia infantile.

“Era da tanto che non avevo così appetito”

“Solitamente si mangia molto quando si è nervosi”

“A me accade il contrario a quanto pare… perché oggi sono stata veramente bene”

Draco sentì una fitta all’altezza del cuore.

Hermione invece si portò le mani alla testa, “Per la Barba di Merlino… che mal di testa!”

La fitta al cuore di Draco tornò, ma stavolta violenta; le parole di Hermione erano state dettate dal mal di testa, da quella condizione  dettata da qualche bicchiere di vino che a quanto pare non riusciva a reggere, non le pensava realmente, Hermione Granger non pensava davvero che lui avrebbe potuto farle passare un pranzo piacevole.

“Granger, non riesci a reggere nemmeno due bicchieri di vino…”, disse aiutandola a mettersi in piedi.

“Non erano due… erano due… e mezzo”

Prese Hermione in braccio, pronto per smaterializzarsi nell’appartamento della ragazza.

“Se la metti così…”, e con un Puff sparirono.

 

 

                                                                  ***

 

“ Come fai a sapere che io abito in questa casetta fatta di pan di zenzero?”

Draco inarcò un sopracciglio. Posizionò la ragazza delirante sul divano e si guardò intorno; quell’appartamento non era di pan di zenzero e non riusciva a capacitarsi di come due bicchieri di vino… ehm… due bicchieri e mezzo di vino avessero portato Hermione  a credere che il suo appartamento fosse fatto di pan di zenzero.

“Sei realmente ubriaca, Granger?”

“No Malfoy… sei tu quello ubriaco”

“Sì certo, adesso vado… cerca di dormire così almeno non combinerai alcun danno”, lei annuì con espressione estremamente sciocca sul visino ridente.

Era pronto per smaterializzarsi, ma la sua mano venne catturata da quella di Hermione; “Sono dispiaciuta…”, sussurrò.

“E perché?”

Lei sospirò, “Perché volevi delle risposte”

“Tranquilla Granger, c’è sempre domani”,disse con tono rassicurante, quasi paterno.

“Allora… domani niente vino…”

“Niente caffè corretto”, fece lui scherzoso, e si ritrovò un cuscino in pieno viso.

“Ehi… ma così sembra che io sia un’alcolizzata…”

“L’hai detto tu, non io”

Hermione si morse la lingua e quando Draco sparì con il solito Puff, uno scampanellio si amplificò nella sua testa confusa e leggera.

Non aveva la forza di aprire e crollò in un sonno profondo.

Aveva mantenuto fede al patto e non le era dispiaciuto.

 

 

 

 

 

 

 

 

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E’ da qualche giorno che sono senza internet, e credo di impazzire.

In tutto questo sono a casa di mia cugina e ho portato con me il capitolo che ho scritto in questi giorni, probabilmente queste righe che sto scrivendovi saranno poco estetiche in quanto la mancanza dell’htlm si fa sentire-____-

Io ci provo...in quanto la voglia di postarlo è troppa^^

Al 99% delle probabilità Draco ed Hermione in questo capitolo sembreranno dei pazzi, visto che dopo alcuni capitoli in cui le paranoie li sommergono, adesso sono così amiconi da pranzare insieme e divertirsi.

Vi giuro che non sono uscita pazza… alle volte la mente umana fa fare cose assurde, e quella che hanno fatto i nostri eroi è totalmente assurda^^

 

Vorrei potervi ringraziare come si deve perché siete fantastiche, ma il tempo è tiranno.

 

Baby emma(indubbiamente tra i due c’è qualcosa, anche se non lo sanno… adesso bisogna stare attenti agli sviluppi^^), Mojito86( accontentata! L’incontro sarà stato molto strano credo…ma spero comunque di vostro gradimento), white_tifa( my dear, l’avvicinamento c’è stato, è sicuramente avvenuto in modo strano,ma ho trovato che fosse il modo più azzeccato^^), June( tra i preferiti? Wow!Non lo so,ma mi fa arrossire^^ spero continui a piacertiJ), titti6493( benvenuta, mi scuso per l’enorme ritardo e spero che continui ad appassionarti), lunachan62( Ciao, indubbiamente Blaise per certe cose è molto più sveglio di Draco, la sua sensibilità di artista lo porta a vedere cose che i poveri umani non riescono a percepire… e consideralo come il grillo parlante di Draco non è per niente una cattiva idea^^), marygenonana,( Ciao mary, eccoti accontentata con un nuovo incontro tra i due…adesso devo solo sviluppare la colazione^^), camyxpink( benvenuta, sono contenta ti stia piacendo…saperlo non fa altro che farmi felice. Continua a farmi sapere cosa ne pensi), Valemione( Qua Julius ci rimane un po’ male poiché Herm non fa nulla per nascondere il suo fastidio… poveretto, fa quasi pena ihihih^^), merryluna( Non vorrei dirtelo, ma sei stata l’unica a chiederti cosa c’entrasse la tintarella di luna XDXDXD sei assolutamente geniale! E adesso ti tedierò dicendoti che abbiamo un’altra cosa in comune…anch’io metto pochissimo zucchero nel tè e in tutte le altre bevande che lo richiedono… mm… devo iniziare a credere che mi leggi nel pensiero?),

Mearmind( Benvenuta^^, sono contenta ti abbia catturato positivamente questa ficcy…spero continui a farlo. Ma vedi cos’ha combinato stavolta quel gran simpaticone di Philippus^^?)

GRAZIE  A TUTTE

 

 

kisses

 

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Capitolo 8
*** Il dolce e l'amaro ***


dolce

Un mugolio sospetto uscì dalle labbra di Hermione, che, non ricordandosi di aver dormito sul divano dove lo spazio era limitato, cadde a terra, procurando un tonfo sordo.

“Ahio”, automaticamente una mano iniziò a massaggiare la parte dolorante.

“Merda, la schiena”,esclamò, quando la mano raggiunse il punto in cui sembrava essersi concentrato tutto il dolore.

“Amore, ti sei fatta male?”

Amore? Ti sei fatta male?

Due braccia la sollevarono e la aiutarono a mettersi in piedi.

“JULIUS”, lo urlò. Quell’idiota di Julius era dotato di un’idiozia fuori dal comune.

Perché si ritrovava a chiamarla amore?

Era un illuso se credeva che sarebbero ritornati ad essere una coppia.

Illuso solo un povero illuso.

“Ben svegliata,tesoro”

“Smettila! Non stiamo più insieme e questi stupidi nomignoli sono fuori luogo”,ruggì Hermione ed una ciocca le finì sugli occhi.

Julius senza pensarci due volte la portò dietro l’orecchio, e quando Hermione gli regalò la sua occhiata più raggelante, lui ne fu divertito.

“Sei solo frastornata,dici cose senza senso… ma vedrai che con una tazza di caffè e qualche biscotto tornerai in forma”

Perfetto. Parlava come la vecchia nonna di Hermione.

E per Hermione non era di certo un complimento. Sua nonna era uscita di senno, e credeva che con qualche biscotto si risolvessero i problemi che affliggevano il mondo.

“Spero tu stia scherzando. Perché qui l’unico che sta dando di matto sei tu”

Continuò a sorridere, e la sua figura entrò in cucina.

Hermione lo seguì, e lui le porse una tazza di caffè che lei afferrò e poggiò sul tavolo senza tanti complimenti.

“Non sono io che mi offro al primo biondino che incontro”

Di cosa stava parlando?

“Eh?”

“Fai la finta tonta adesso?”

“Biondino?Ti riferisci forse a Malf?”

“Non so come si chiami il tuo nuovo compagno di giochi sessuali”

“Mio compagno di giochi sessuali?”

“Sì, vi ho seguiti ieri… e vi siete smaterializzati nel tuo appartamento… e poi questa mattina tu avevi un’espressione appagata…”

Fantastico! Già il suo atteggiamento con Draco Malfoy era stato più che strano, ci mancava solo che si iniziasse a credere che fossero amici di sesso.

Già l’essere amici era complicato, ma se poi vi si aggiungeva la parola sesso diventava qualcosa di tragicomico.

“Hai ragione, io e lui andiamo a letto insieme…”, Julius deglutì a vuoto più volte, “ e sai una cosa?”

Julius scosse la testa terrorizzato.

“Non ho mai fatto sesso migliore… adesso che posso paragonarti con un vero uomo, sappi che venire a letto con te è stato come andare a letto con un cadavere”

Si era sfogata, ed era stato bellissimo.

“La pensi così?”

“Sì”

“Allora anche con Ronald è stato come andare a letto con un cadavere?”

Hermione sentì infiammarsi. Nessuno poteva parlare di Ron a quel modo, men che meno quell’idiota patentato di Julius.

Uno schiaffo. La piccola mano di Hermione si schiantò con forza sulla guancia del ragazzo. Cinque dita adesso sembravano dipinte sul viso di Julius.

Quasi come arte moderna.

“Ho un appuntamento con il mio compagno di sesso… quando torno vorrei non dover rivedere la tua faccia”

“Mi stai dicendo che…”

“… che non voglio più vederti”, afferrò una giacca e la borsa con furia sbattendo violentemente la porta, il cui rumore rimbombò nelle orecchie del povero Julius per parecchi minuti.

 

                                                                  ***

 

 

Una giovane coppia di innamorati era ignara di avere due occhi dal colore insolito su di sé.

Lui le teneva la mano e le sussurrava qualcosa all’orecchio, parole che sortivano in lei una melodiosa risata argentina.

Davvero un bel soggetto, uno di quelli che il Draco Malfoy adolescente avrebbe guardato con sdegno e che avrebbe classificato come l’umanità nel suo essere patetica.

Il nuovo Draco Malfoy però aveva cambiato pareri, nessuno meritava di stare solo, e lui purtroppo, aveva dovuto perdere tre anni della sua vita per rendersene conto.

“Potrebbero credere che sei un maniaco”

Si voltò lentamente verso il suo interlocutore, e con girasi vide davanti la Granger.

“Buongiorno ubriacona”,rispose lui divertito, e lei sembrò mettere un finto broncio.

“Sai che non ti sopporto?”

“Sai che stavo iniziando a credere che non accetti i miei inviti solo per scialacquare il mio sterminato patrimonio?”

“Sai che ho fame?”

“Sai che novità!”, Hermione lo prese per il braccio e lo trascinò dentro al Bistrot in preda a salutari risate che fecero voltare parte della clientela; nessuno sano di mente a quell’ora del mattino avrebbe avuto da ridere!

 

                                                                  ***

 

Era trascorsa mezz’ora, ed Hermione Granger era indecisa sul cosa ordinare.

Cornetto alla crema, al cioccolato o alla marmellata?

Ardua scelta, che diventava ancora più ardua se si aveva anche voglia di un cornetto con niente dentro.

“Siete pronti per ordinare?”, anche il povero garçon appariva piuttosto spazientito, non che gliene importasse molto del tempo che impiegavano i clienti ad ordinare, ma gli si stringeva il cuore a vedere il povero accompagnatore che doveva sorbirsi tutto il processo prima di arrivare alla scelta finale.

“Ancora un momento”, il garçon si allontanò, ma non prima di scambiarsi sguardi compassionevoli con Draco.

“Facciamo che scelgo io per te?”,propose.

Gli occhi color caramello fecero capolino da sopra il menù.

“Cosa proponi?”,chiese speranzosa.

“Cornetto al cioccolato!”

“No”

“Marmellata? Anche se personalmente la detesto”

“Tu detesti tutto ciò che è dolce”,disse facendo tornare lo sguardo fisso sul menù, sperava che quella sua frase non fosse veritiera, sarebbe stato orribile sentirsi dire che odiava tutto ciò che fosse dolce. E poi lui aveva delle fattezze eleganti e dolci.

Dolce non è solo ed esclusivamente colui che elargisce complimenti a destra e manca;anche perchè i complimenti perderebbero la loro dolcezza se detti ad ogni occasione.

Dolce era anche lui nei suoi movimenti e nei suoi modi di essere.

“Il troppo dolce nausea”

Un perfetto misto tra il dolce e l’amaro.

Come un caffè equilibrato.

Sublime agrodolce.

“Ok ho deciso…un caffè è un cornetto alla crema”

“Sicura?”

“Non pormi questa domanda… anche quello al cioccolato è irresistibile”, il mordicchiarsi le labbra fu trovato da Draco come un gesto irresistibile.

“Io prenderò quello al cioccolato…”

“… e me lo farai assaggiare”

“E tu mi farai assaggiare quello alla crema”

“Certo Malfoy”

Ando il cameriere venne richiamato da Draco alzò gli occhi al cielo in segno di ringraziamento, era forse in quei frangenti che: Dio esisteva.

 

 

                                                                  ***

 

Hermione stava giusto azzannando il cornetto al cioccolato di Draco, sotto gli sguardi attoniti del cameriere.

“Oggi non ho molta fame”

“Non l’avrei mai detto”

Hermione non contraccambiò, anche se Draco si aspettava una rispostaccia degna della sua lingua tagliente.

Lei abbassò lo sguardo, e stettero per qualche minuto in silenzio,come se qualcosa di oscuro si fosse abbattuto tra i due.

“Ho detto qualcosa che non va?”,chiese poco dopo Draco, per evitare che quel silenzio diventasse imbarazzante.

Si premurò a scuotere la testolina castana, non voleva di certo che Draco Malfoy si preoccupasse per lei.

“No no, è tutto ok”

“E allora cos’è successo? Non sei più loquace come qualche minuto fa…”

“No, stavo pensando che tu vuoi delle risposte… ecco perché siamo qui,giusto?”

“Siamo qui anche per fare colazione”,ribattè giustamente Draco, posando con grazia la tazza sul piattino.

“E non le vuoi le risposte?”

“Se devono farti stare così male, allora aspetterò che tu ti senta pronta”

Chinò il capo, era dispiaciuta.

Draco si stava rivelando diverso da come aveva creduto. Azkaban aveva apportato modifiche al suo carattere da bambino viziato e spocchioso, e questa parte umana e divertente che stava conoscendo la faceva sentire bene e in colpa allo stesso tempo.

Stava bene in sua compagnia, ma forse inspiegabilmente, si sentiva anche in colpa.

Aveva ucciso Piton e non aveva fatto i conti con la giustizia, mentre lui aveva solo la colpa di appartenere ad una famiglia con credenze alquanto assurde.

Era uno stupido tatuaggio la sua colpa?

“Vieni con me.”, quasi un sussurro.

Si alzò di scatto e lo guardò negli occhi,”Vieni con me”, ripetè con più decisione; ma Draco non accennava a muoversi, continuava a guardarla stranito.

Così, gli afferrò la mano e si smaterializzarono; il cameriere temette che fuggissero senza pagare il conto, ma Draco era stato abbastanza celere da lasciare anche una cospicua mancia.

La bocca del cameriere si curvò in un grande sorriso.

 

 

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Se qualcuno si aspettava un aggiornamento, (sigh…come sono pessimista), eccomi qui con 10 giorni di ritardo sulla tabella di marcia. Mi dispiace, ma questa settimana è stata infernale.

E poi non so perché ma ho la pazza tendenza a scrivere più cose contemporaneamente -___-

Ma lasciamo perdere…

Gradito questo capitolo?

Spero vivamente di sì, giuro che mi sto impegnando.

 

E adesso i ringraziamenti:

 

June: Continua ad essere ripetitiva, i tuoi complimenti mi tirano su il morale, e mi danno la speranza che questa ficcy piaccia^^

Grazie mille^^

 

SnowWhiteQueen: Benvenuta cara, l’importante è che tu abbia  scoperto la mia ficcy e che non l’abbia trovata da brivido.

Philippus e Blaise diciamo che sanno molte più cose di quei due cretinetti^^ ma è sempre così. Chissà perché gli altri si rendono conto sempre prima di alcune cose, e i diretti interessati sembrano avere le fette di prosciutto sugli occhi-___-

Ma comunque… credo proprio che qui Julius ti abbia fatto ancora più antipatia, dico bene?

Spero di ritrovarti.

Kisses

 

Mearmind: E di questa colazione cosa te ne è parso? Magari saranno apparsi ancora più pazzi del capitolo precedente.

Kisses

 

Titti6493: Ehi ciao, scrivo davvero così bene? Mamma che complimento^_______________________^

Grazie.

 

White_tifa: Ciao my dear, qui non c’è stato spazio per Blaise, ma tornerà^^

Purtroppo è iniziato con il meraviglioso Julius, che a quanto pare non sta simpatico a nessuno; (ma poverinooooo, cos’avrà mai fatto?), no, non sono uscita pazza^^

Incrocio le dita sperando che anche questo capitolo un po’ strano si stato di tuo gradimento.

 

Merryluna: Ciao tesora, hai visto che indecisione per un cornetto?

Hermione diventerà una balena prima della fine della storia?

A te l’ardua sentenza cara Sibilla^^

Ho chiesto a Blaise per il carboncino, ma purtroppo la sua risposta è stata negativa, in quanto è un pezzo unico e sarebbe impossibile ritrarre nuovamente Draco… adesso che sa che il suo amico lo ritrarrebbe anche in bagno, si mantiene alla larga da lui.

Sai com’è… Draco è molto riservato!

Kisses

 

Fedefun: Ehi ciao, anche questo è un po’ insolito, trovi?

Però per fortuna che li trovi carini^__^

Gli avvicinamenti ci sono, basta leggere tra le righe XDXDXD

Kisses

 

Camyxpink: Di certo il vino le ha dato alla testa, ma si dice anche che in vino Veritas si dice tutto, è un po’ come il Veritaserum… quindi c’è un fondo di verità in quelle parole^^

Kisses

 

Valemione: Il povero Jul sta iniziando a rompere, trovi?

Ma più si rende odioso più getta Hermione tra le braccia di un altro, e in questo caso l’altro è Draco Malfoy.

XDXDXDXD

Hermione continua ad ingozzarsi, ed è davvero fortunata che ci sia qualcuno sommerso dai galeoni a pagare^^

Kisses

 

Mojito86: Almeno a colazione l’ho risparmiata, adesso ci vuole un invito a cena con tanto tanto vinello.

E come avrai ben notato non regge l’alcool, semmai dovessi farla ubriacare a cena chissà cosa potrebbe accadere XDXDXD

Spero comunque che tu abbia apprezzato lo stesso nonostante la mancanza di baci e carezze e tutto quello che segue… è solo un prestino^^

Kisses

 

Un bacione a tutti, a quelli che recensiscono e a quelli che leggono soltanto.

 

JJ

 

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Capitolo 9
*** Involucri ***


cimitero

Inutile dire che la curiosità stava divorando Draco Malfoy; la smaterializzazione dura pochi istanti, è vero, ma quando ci sono di mezzo le emozioni anche un minuto può durare un’ora.

“Eccoci, siamo arrivati”

Draco Malfoy fu proiettato in un luogo che non aveva mai frequentato.

In 21 anni di vita non era mai stato al cimitero, se non per una bravata notturna in compagnia di: Blaise Zabini, Theodore Nott, Tiger e Goyle nell’estate del loro quarto anno.

Ovviamente il motivo per cui la Granger glielo aveva portato non era uguale a quello che aveva vissuto con i suoi compagni di dormitorio.

Si guardò intorno; il gracchiare dei corvi si mescolava al frusciare delle foglie per via del vento, e un’atmosfera grigia avvolgeva il luogo.

Hermione prese a camminare e lui fu costretto a seguirla, non voleva di certo rimanere davanti al loculo di un certo George Thompson il cui sguardo psicotico non infondeva in Draco la voglia di rimanere lì.

 

 

                                                                  ***

 

Un lampo di luce verde, e lui era caduto al suolo privato della sua vita, della sua freschezza e genuinità… e soprattutto privato della sua ingenuità, quella di cui Hermione era innamorata tanto.

Il sentimento si era sviluppato lungo quei sei anni che li aveva visti protagonisti di numerose battaglie, e poi qualche mese dopo il matrimonio di Bill e Fleur il loro sentimento era esploso, e lei era diventata la ragazza più felice del pianeta.

Ma le cose belle hanno sempre una fine ed Hermione Granger lo sapeva bene.

 

Flames to dust

Lovers to friends

Why do all good things come to an end?

Flames to dust

Lovers to friends

Why do all good things come to an end?

 

                                                                           ***

 

“Malfoy”

Hermione si era fermata di scatto e aspettava che il ragazzo la raggiungesse.

Lei era ferma davanti ad un loculo, e quando la raggiunse rimase pietrificato, come se stesse prendendo coscienza dopo un incidente, come se la memoria gli fosse tornata di colpo, magari mentre stava innaffiando le piante.

 

LUCIUS MALFOY

 

Sotto la terra che stava calpestando giaceva il corpo regale di suo padre.

16 anni della sua vita si mescolarono e dettero vita al suo sesto anno, al suo orribile sesto anno.

Non aveva vissuto più, se non con la convinzione di portare a termine la sua missione per evitare che venisse fatto del male a lui e alla sua famiglia.

Aveva pagato per il fallimento di suo padre, e adesso, vedere ed essere catapultati nell’immediata realtà che una parte di lui era morta, nonostante tutto il male psicologico che gli era stato inflitto, non riusciva a non provare compassione o semplice cordoglio.

Stava male interiormente, e la cosa era abbastanza evidente, solo lui passava sopra al suo malessere.

Cadde in ginocchio sull’erba umida sotto gli sguardi pieni di lacrime di Hermione.

Cos’era stato della sua vita?

Non era neppure riuscito a portare la sua missione. Codardo fino al midollo. Su quel loculo mancava un nome.

 

DRACO LUCIUS MALFOY

 

Era quello che doveva esservi scritto. Solo quello.

Per quanto spregevole fosse suo padre, il suo posto era accanto a sua madre, accanto alla sua bellissima moglie.

Era lui la nota stonata in quella famiglia.

Suo padre era diventato un assassino per colpa di suo nonno, era tutta una schifosissima catena, e lui era solo l’anello corroso da un qualche acido potentissimo che lo aveva fatto distaccare dal suo vero essere.

 

“Non volevo metterti davanti al fatto compiuto con così tanta crudezza…”

Piangeva, Hermione Granger piangeva.

Draco alzò lo sguardo su quello splendido viso arrossato e umido per vie della lacrime.

“Tranquilla, sono cose che andavano fatte… anche se mi sarei aspettato di trovarlo nel cimitero di famiglia…”

Lei tirò su col naso, “No, ho letto sulla Gazzetta del Profeta che tua madre ha voluto che avesse una sepoltura degna, voleva che lo ricordassero come uomo… non come uno spregevole assassino”

Non come uno spregevole assassino

Quello che sarebbe potuto diventare se fosse stato lui ad uccidere Silente.

Ma non era forse peggio vivere con la consapevolezza di essere un codardo?

“Draco, se ti ho portato qui c’è un motivo…”

“Dimmi”,fece lui con voce roca. Aveva indubbiamente voglia di piangere.

“Devo farti vedere…”, non riusciva neppure a dirlo, si limitò a prenderlo per mano e iniziarono a camminare in silenzio.

Ognuno troppo perso nei suoi pensieri, troppo distante dalla realtà effettiva.

                                                                 

                                                                 ***

 

Quando arrivarono a destinazione, Draco si trovò davanti il loculo di Ronald Bilius Weasley, ai tempi Lenticchia.

Nessun particolare stato d’animo si impadronì di lui, almeno fino a quando Hermione non scoppiò in un pianto silenzioso.

Era disperata.

Draco le si avvicinò e inaspettatamente l’abbracciò.

Hermione si lasciò cullare e dette sfogo alle sue lacrime e al suo dolore. Si sentiva al sicuro, protetta, come se non potesse succederle niente di brutto… ma dentro sé sapeva che era tutto fittizio, che niente dura per sempre, che questa splendida sensazione provata tra le braccia del suo miglior nemico non era reale, era solo quel qualcosa che le mancava e che Julius non era mai stato in grado di darle.

“Non volevo piangere…”,singhiozzò, stringendosi più forte a lui.

“Ehi, non ti giustificare…”, le disse affettuosamente scostandola da sé per poter guardare quei particolari occhi color caramello offuscati dalle lacrime.

“E’ da 3 anni che mi tengo tutto dentro…”, le scostò una ciocca da davanti gli occhi e le posò un lieve bacio sulla fronte, come a volerla rassicurare.

Lei percepì il suo cuore fermarsi e poggiò nuovamente la testa sul petto del ragazzo.

“Hanno pensato tutti che non lo avessi amato abbastanza, che tutta la vita passata sui libri avesse cancellato i sentimenti dal mio cuore arido”

Draco la strinse più forte. Era così piccola e indifesa.

“Tuo padre lo ha ucciso”, frase che era arrivata al suo cuore come un pugnale intriso di un potente veleno.

“Mi dispiace”

“Non dispiacerti, non è colpa tua”

“Ma era mio padre”

“Era tuo padre, non te, e purtroppo c’ho messo 3 anni per capirlo”

Si scostò da lui, era lei il vero mostro della situazione.

“Quando mi è stato detto che non meritavi il Bacio del Dissennatore ho pensato che Philippus fosse pazzo, per me eri un assassino avevi provato ad uccidere Silente, ma poi… poi ho riflettuto ed ho capito che per uno strano scherzo del destino tu eri addirittura più innocente di me… ho ucciso Piton durante la battaglia… ho ucciso Piton nello stesso istante in cui tuo padre scagliava l’Anatema che Uccide su Ron… sono un’assassina esattamente come tutti… siamo stati tutti degli assassini, non ci siamo fatti tanti preamboli nell’uccidere un altro essere umano…”

“Era la guerra, Hermione”

Chiuse le mani a pugno, lasciando che le unghie si conficcassero nella carne facendo diventare bianche le nocche.

“Volevo che tu ricevessi il Bacio… lo volevo più di ogni altra cosa, ma poi riflettendoci bene non solo non hai mai commesso nessun crimine… ma ho anche capito che se ti volevo morto era solo perché volevo vendicarmi di tuo padre… vedevo in te tuo padre.”

Lo sbaglio che avevano fatto in tanti, ma solo adesso si rendeva conto che durante gli anni ad Hogwarts non aveva fatto niente per evitare che gli altri credessero che non era la copia sputata di suo padre,e non solo fisicamente.

Era un ragazzino assolutamente irritante,e solo perché quello era il personaggio che doveva interpretare.

“Sono stata superficiale…”

“Smettila”, Hermione si voltò verso di lui con fare interrogativo.

“Io non sono mai apparso ai vostri occhi per quello che ero realmente… il tuo comportamento è del tutto giustificato, fossi stato in te non sarei stato così magnanimo da darmi una seconda chance e provare a conoscermi…”

“Ma sei un ragazzo splendido, lo sai…”

Le sorrise, un sorriso sincero.

“Lo so perché me lo stai dicendo tu…”

Fu un attimo, Hermione si alzò sulle punte e posò le sue labbra su quelle di Draco.

Il bacio non fu mai approfondito, si smaterializzarono a casa di Hermione assaporando ancora di quel dolce contatto salato.

 

                                                                  ***

 

Puff

Quando si staccarono, nei loro occhi non vi era nessuna nota di imbarazzo, era stato un gesto particolare, che Draco non si era sentito da approfondire proprio perché non poteva definirsi un bacio… era come un ringraziamento più intimo, qualcosa che avevano condiviso e che aveva riscaldato i loro animi freddi.

“Sarà meglio che vada…”

“No, ti prego… resta”, un sussurro debolissimo.

“Non vorrei ess…”

“Piantala, Malfoy… ho voglia di vedere una stupida commedia senza capo e né coda, e se tu vai via non so con chi dividere i Pop-Corn…”, gli fece cenno di sedersi accanto a lei, mentre una ciotola piuttosto grande e stracolma di Pop-Corn faceva il suo ingresso fluttuando.

 

 

 

 

 

 

Ragazze, io vi ADORO.

Vorrei potervi ringraziare come meritereste, ma domani ho due compiti in classe e dovrei studiare, quindi non potrò dilungarmi con i ringraziamenti.

Mi dispiace infinitamente.

Spero solo che il capitolo vi sia piaciuto, ma anche se vi avesse fatto schifo ditemeloJJJ

 

Ringrazio infinitamente:

June, Mearmind, Mojito86, fedefun, titti6493, Lady_Eowyn, lunachan62, SnonWhiteQueen, merryluna, white_tifa, camyxpink, marygenoana.

 

 

GRAZIE.

Kisses

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** Electricity ***


kui2

Electricity through her body

That one thing that can make one happy

Like electricity through your body

That one thing that came you happy

And you don’t need to have more, Oh no, Oh no

 

 

Atmosfera. Indubbiamente nel salotto di Hermione Granger si viveva un’atmosfera piuttosto statica.

Lei con la testa sul bracciolo e comodamente sdraiata, aveva portato i suoi piedi con calzette coloratissime, a poggiarsi sulle gambe di Draco.

Lui totalmente abbacchiato, stava meditando di fare esplodere quella scatola nera, ma venne fermato dal semplice fatto che stare lì, in sua compagnia, non gli dispiaceva più di tanto.

Cercava la normalità… e la normalità si era presentata nella sua vita.

Dopotutto, cosa c’è di più normale di una mattinata passata  a guardare un film mangiando Pop-Corn?

Era anche vero che lui aveva un appuntamento con Blaise, e che lei avrebbe dovuto essere al Ministero a svolgere il suo lavoro, ma in quel momento sembrava tutto troppo complicato, anche solo a pensarci.

L’unica cosa che li divideva era la ciotola piena di mais scoppiato, in cui due mani si erano incontrate più volte.

Era come se volessero lo stesso Pop-Corn, e la cosa risultava piuttosto assurda visto che nessuno dei due vedeva dove metteva le mani, i loro occhi erano troppo concentrati a guardare quella stupida commedia.

“Scommettiamo che adesso lui inizia a pensare a tutti i bei momenti passati con lei, e che ci sarà una folle corsa all’aeroporto per evitare che parta…”

“Così da dichiararle il suo amore?”, concluse per lui Hermione, “E’ possibile, dopotutto è una banale commedia americana”, disse ficcandosi due Pop-Corn in bocca con fare annoiato.

Draco si voltò nuovamente verso lo schermo, dove per l’appunto il protagonista maschile si stava esibendo in una corsa che avrebbe fatto invidia al più grande maratoneta mondiale.

 

Cadde di nuovo il silenzio, la trama assolutamente non banale, aveva preso entrambi.

E solo quando i Pop-Corn annunciarono la loro fine, furono costretti a fermare il film.

“Non si può vedere la fine del film senza Pop-Corn…”

Si alzò di scatto lasciando Draco intontito, di sicuro lui avrebbe potuto sopravvivere anche senza altro mais scoppiato, ma non se la sentiva davvero di aprire una questione incentrata sul grave problema della fine dei Pop-Corn.

Si alzò di malavoglia anche lui dal divano, e la raggiunse in cucina, dove stava trafficando con una padella e dell'’olio.

“Non farne molti… sto per scoppiare”

Guardò la scatola quasi afflitta.

“Se non ti vanno possiamo sempre buttarci sui marshmallow, ti va?”

Non mangiava marshmallow da tempi immemorabili. Forse dai tempi di Hogwarts.

“Ok, vanno benissimo”

“Perfetto”, si alzò sulle punte per raggiungere lo scaffale dove li teneva, e nel modo di prenderli un sacco di farina aperto le cadde di sopra, inondandola di polvere bianca.

“Merda”, imprecò cercando di scrollarsela di dosso, e quando incrociò lo sguardo divertito di Draco che stava facendo di tutto per trattenere le risate, si lasciò andare e insieme lasciarono che la loro ilarità riecheggiasse per l’appartamento.

“Sei una frana, Granger”

“Non è vero, è solo che lo stipo è troppo in alto”, disse incrociando le braccia al petto.

“Sei tu che sei troppo bassa”, sostenne lui divertito.

“Ah sì?”

“Sì”

E fu così che Malfoy si ritrovò cosparso di farina dalla testa ai piedi.

“Pensavi di passarla liscia?”

“E tu?”

Lei lo guardò interrogativa.

“Cosa vuoi dire?”

“Inizia a correre Granger, ti conviene!”

 

 La situazione che stavano vivendo non era per niente banale, assolutamente.

Non succede tutti i giorni che un sacco di farina ti cada di sopra, facendoti fare la figuraccia del secolo con la persona che in quel momento si trova in tua compagnia.

L’afferrò per la vita, e quando Hermione afferrò la sua mano prese la scossa.

“Ho preso la scossa”

“Anch’io”

“Perché devi essere un conduttore di elettricità?”

“Potrei chiederti la stessa cosa, Granger”

“Io potrei rifartela”

“Potremmo anche trascorrere ore su questo grave problema”

“Interessante”, si scostò da lui e fece finta di andare in cucina.

Draco abbassò la guardia, e poco dopo si ritrovò scaraventato sul divano ed una Hermione piuttosto sorridente che lo guardava divertita.

“Ho vinto”,disse con nonchalance.

“Non è ancora detto”, si mise a mezzo busto e la attirò a sé, facendola cadere sul suo corpo.

“I tuoi metodi sono subdoli… ero di spalle”

“Perdonami, ma è una mossa da bravo codardo”, sì l’aveva detto per fare ironia, perché gli pesava davvero quella condizione di sentirsi l’anello corroso della catena dei Malfoy, ma non poteva fare altro.

Si odiava. Ironizzare era l’unica cosa rimastagli.

“Draco, non è vero… smettila… ti prego

Quel ti prego suonava tanto come una supplica, non come due parole messe insieme che sembravano un bel modo per dire: Sei così noioso, ti prego piantala!

Si perse nei suoi grandi occhi color caramello, e provò la voglia irrefrenabile di accarezzare quel suo viso perfetto.

La mano era titubante, temeva che quel contatto avesse recato fastidio a Hermione, era da 3 anni che non aveva contatti con le donne, e tutte quelle che aveva frequentato prima non erano certo degne di nota.

Temeva che ogni suo gesto non fosse conforme a ciò che  era Hermione.

Il contatto che si venne a creare tra la mano di Draco e la guancia di Hermione fu davvero elettrico. Non si parla di scosse o cose varie, ma di una elettricità sita nei loro corpi e nei loro animi che li portava ad un calore interno intenso.

 

“Hermione, ti devo parlare”, qualcuno si era smaterializzato nel suo salotto, dove sul divano due persone stavano avendo un contatto semplice e puro.

Gli occhi pieni di malizia di Julius avevano visto solo due corpi avvinghiati e accaldati.

Hermione si voltò verso Julius infastidita, e quando fu del tutto in piedi si parò davanti all’intruso.

“Cosa vuoi, Julius? Credevo di essere stata abbastanza chiara!”,infastidita, l’unico aggettivo da appiopparle.

“Non credevo possibile che saresti arrivata a venderti per uno come lui”, lanciò al biondino un’occhiata sprezzante che Draco non accettò di buon grado.

“Julius come al solito non riesci mai a vedere le sfumature…”

“Già, hai ragione… sei una sgualdrina… non riesco davvero a coglierne le sfumature”

“Sgualdrina lo sarei se noi stessimo insieme ed io ti avessi tradito… ma non è così, noi due ci siamo lasciati”

“Le tue parole non cambiano la situazione”, la guardò con astio, come se anche nei suoi occhi fosse impressa la parola: sgualdrina.

Improvvisamente Julius si ritrovò con un pugno bene assestato sulla mandibola, barcollò, di certo non se l’era aspettato.

Draco d’altro canto non si sentiva in sé.

“E tu cos’hai? Ho forse ferito il tuo vile orgoglio?”, disse sputando del sangue.

“E tu avresti amato, Hermione?”,chiese con rabbia al ragazzo che aveva di fronte.

“Sì, più della mia vita”

“Complimenti, tu sai come far stare bene una donna!”, si voltò verso Hermione per chiederle se stava bene, ebbe solo il tempo di rispondere un debole sì, che Draco venne assalito da Julius a colpi di pugni.

“lo sapresti tu?”

Nonostante il labbro spaccato e sanguinante, s’incurvò in un sorriso che apparve piuttosto sinistro.

“Almeno non ho mai fatto spaventare nessuna, come stai facendo tu adesso”

Julius fu come colpito in pieno da qualcosa, si voltò verso Hermione che era piuttosto terrorizzata.

 

Aveva davvero amato quell’animale?

Non sapeva davvero darsi una risposta.

“Scusami Hermione”

“Vai via”

“Scusa”

“Non ti voglio più vedere”, la voce ferma e sicura.

Julius come era arrivato andò via, lasciando che Hermione vedesse ciò che aveva combinato sul viso di Draco.

 

“Brucerà un po’…”

Applicò sul labbro spaccato del disinfettante che fece uscire un gemito di dolore dalla bocca di Draco.

“Perché non hai contraccambiato i colpi?”

“Non sarebbe servito a niente… doveva rinsavire e pentirsi di ciò che ti ha detto, non aveva bisogno di ulteriori stimoli per incoraggiare il suo ego virile scatenandosi con ancor più rabbia sul sottoscritto”

Hermione passò un unguento sull’occhio tumefatto del ragazzo.

“Quindi adesso sfoggi un occhio nero, il labbro spaccato e vari lividi solo per fargli scaricare la rabbia…”, sorrise, e lui non potè far altro che desiderare di baciarla.

“Spero che la mia bellezza non sia stata devastata da quell’idiota”

“No tranquillo, sei sempre accattivante”, disse, continuando a disinfettare.

“Questo è l’importante”

“Già”

“E tu come stai?”,chiese poi.

“Io? Io non ho nessun occhio gonfio…sto bene!”

“Granger, ne sei sicura? Non è bello sentirsi dare della sgual…”

“Sto bene!”,tagliò corto lei.

“Ma secondo me inve…”

“Shhh… certe volti parli troppo”

Poggiò le sue labbra su quelle Draco, non voleva di certo aggredirlo vista la spaccatura, ma Draco fu il primo a fregarsene del dolore; la sua lingua fece incursione nella bocca di Hermione e fu accolta nel migliore dei modi.

La strinse a sè, non voleva più farla andare via.

Il battito del suo cuore era come impazzito, e in quel momento si sentiva leggero, privato dei suoi pensieri e del suo dolore.

Stava bene. Era felice. Adorava baciarla.

 

 

 

 

 

 

Finalmente in vacanza per qualche giorno, ed io ne ho subito approfittato per scrivere.

Io ho scritto, e spero sempre di non aver scritto qualcosa di estremamente orribileJJJ

In tutto questo se non dovessi postare più niente entro Pasqua, auguro a tutti di trascorrerla al meglio mangiando tanto cioccolatoJJJ

 

E adesso passiamo ai ringraziamenti per le mie adorate:

 

June: Ciao carissima, nevicherà ad Agosto? Ma tu mi fai sempre arrossire,e  mi chiedo se davvero merito le vostre parole così piene di gentilezzaJ Grazie, forse un semplice grazie è riduttivo, ma non so davvero cosa dire, a parte sperare che la serata con i Pop-Corn non sia stata deludente!

Un grandissimo bacio

 

White_tifa: Ciao cara, probabilmente troverai il capitolo banale, insomma scazzottata, farina che cade sulle persone, inseguimenti per casa… roba già vista,no?

Comunque, come sono andati i compiti?

Alla fine a noi uno è stato rimandato, però l’altro c’ha preso 4 ore e si è portato via parecchi neuroni -___-

Kisses

 

Fedefun: Ciao, sono rossa come un peperone per tutti i complimenti che fate!GRAZIE! Spero che questo capitolo sia stato il degno seguito. Dimmi pure che fa schifo, se così è statoJ

Inoltre spero di aver aggiornato abbastanza presto.

Kisses

 

Mojito86: ^____________^ mon hai fatto una recensione decente? Spero tu stia scherzando! E’ bellissima, ed io sono troppo felice di essere riuscita a trasmettervi qualcosa! Ho un sorriso gigantesco grazie alle vostre parole!

Qui c’è stato il bacio serio, spero di non aver rovinato nulla -____-

Kisses

 

Lady_Eowyn: Ciao, ecco arrivato il chappy. Piaciuto? Non vorrei che vi riprendeste indietro i complimenti bellissimi ed emozionanti^^

Kisses

 

Merryluna: Ciao tesora, il tuo occhio va forte come un treno. Niente lo fermerà.

Alla fine ho optato per il rosso, perché se avessi fatto morire il moro ci sarebbe stata un’alleanza tra Ron e Julius, e già Julius basta e avanza^^

E se il tuo occhio interiore si sta chiedendo perché Herm mangi così tanto… sappi solo che non è incinta^^

Kisses

 

Lunachan62: Grazie mille. Manca pochissimo e diventeranno altro^^

Grazie ancora.

Kisses

 

Marygenoana: Ciao, ho aggiornato il prima possibile! Piaciuto anche questo?

Grazie.

Kisses

 

Mearmind: Ciao, in questo il bacio s’è fatto più appassionato. E’ stato di tuo gradimento?

Kisses

 

Valemione: Ciao, tranquilla se ti perdi qualche aggiornamento, l’importante è che non mi abbandoni^^

Ho sempre temuto che il mio Draco potesse essere fuori personaggio e non capito, ma non credo proprio che dopo 3 anni abbia ancora la voglia di fare il bastardo^^

Grazie.

Kisses

 

Alla prossima.

 

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Capitolo 11
*** Ritrovata serenità ***


huj4

To paradise with pleasure haunted...
haunted by fear


 

Adorava baciarla. Era ormai da parecchi minuti che una voglia insaziabile si era impadronita dei loro corpi voluttuosi.

Hermione Granger non era mai così intraprendente con un ragazzo, era forse accaduto tutto troppo in fretta per potersene accorgere, ma quel ragazzo che fine al giorno prima incarnava il suo miglior nemico, adesso incarnava ciò che la faceva stare bene, ciò che la faceva sentire protetta e al sicuro.

Lui era lì, e solo il suo pensiero riusciva a non farla sentire sola, a farla sentire bene… soprattutto con se stessa.

 

“Draco…”

Lasciò il contatto con quelle labbra peccaminose.

Lui inaspettatamente sorrise, e lei dimenticò ciò cosa voleva dirgli. No che ci fosse qualcosa di realmente serio da dire in quel momento, tutte le parole sembravano banali e fuori luogo, ma la voglia di guardare quegli occhi era troppa, la voglia incontrollabile di accarezzare quel viso e specchiarsi in quel mare grigio tempesta aveva preso il sopravvento.

 

Draco dal canto suo aveva creduto di morire. Baciare Hermione Granger aveva scatenato in lui una serie di sentimenti mai provati prima di quel momento. La voglia di non andare oltre a quel semplice contatto non era mai stata provata, aveva paura di rovinare tutto, e quando avvertì le labbra di Hermione lontane dalle sue si sentì morire dentro.

Aveva creduto di morire per due motivi distinti e separati.

Non riusciva neppure a capire come potesse riuscirvi.

 

                                                                  ***

 

Era a cavalcioni sulle gambe di Draco; non era da lei baciare in quella posizione, si sentiva una ragazza facile, la posizione era ambigua.

Non adorava essere ambigua, lei amava essere se stessa, anche se per molto non lo era stata, ciò non significava che non poteva tornare ad esserlo.

La mano di Draco si accostò alla sua guancia bollente, lasciandole un tocco di glaciale sensualità.

Incredibile come la sensualità potesse essere glaciale, ma quelle mani potevano tutto, il suo tocco gentile era qualcosa che le faceva provare sentimenti contrastanti, sentimenti che si opponevano e  che si attraevano in una maniera quasi anormale.

La bocca famelica di lei si avvicinò al palmo, e avvicinandosi sempre più prese a lasciare dei baci affamati.

Era accaduto troppo velocemente. Tutto si era abbattuto come un temporale dopo un lungo periodo di siccità.

Lui si era abbattuto nella sua vita come pioggia rinfrescante sul suo cuore arido.

 

To paradise with pleasure haunted...
haunted by fear

 

Un bacio. Un altro ancora.

Un’insaziabile voglia, che sarebbe presto sfociata in qualcosa di delirante che forse avrebbe deluso entrambi.

 

“Draco… l’indifferenza mi fa più male dell'’odio”

Una frase di certo poco azzeccata, visto il momento, ma basilare per Hermione.

Probabilmente sarebbe successo dell'’altro a distanza di poco, ma non riusciva a fermarsi. No che lo volesse con tutte le sue forze, ma nonostante quello che sarebbe potuto accadere, non voleva di certo che Draco il mattino seguente si mostrasse indifferente nei suoi confronti. Meglio essere odiata e disprezzata.

“Non potrei mai esserlo con te…”  

 

Una fitta di calore al cuore.

Gocce di acqua fresca nel deserto del suo cuore.

Si slanciò su quel corpo, premendo la testa sulla spalla di lui.

Sensazione di calma e tranquillità.

Felicità che sbucava fuori dopo un assopimento di anni.

 

Lei stava dando un senso alla sua misera esistenza.

 

To paradise with pleasure haunted...
haunted by fear

 

 

 

 

 

 

 

Ragazze sono tornata dalla Spagna, e dopo essermi rimessa al passo con tutti bellissimi aggiornamenti che mi ero persa, ho deciso di scrivere un pò.

Confesso di aver trovato difficoltà nello scrivere questo capitolo, e non ne sono pienamente soddisfatta, anzi, per essere precisi non ne sono proprio soddisfatta-___-Inoltre mi scuso per la brevità di questo capitolo.

In ogni caso fatemi sapere cosa ne pensate, tengo molto ai vostri pareri.

 

Purtroppo vorrei ringraziare tutte le mie adorate come si deve, ma devo ancora recuperare molte ore di sonno perso, nonostante non stia rispondendo alle vostre recensioni stupende, spero vivamente che mi facciate sapere cosa ve n’è sembrato^^

 

Un Grazie megagalattico a:

fedefun, Mojito86, June, marygenoana, white_tifa, Valemione, Lady_Eowyn, SnowWhiteQueen, lunachan62 e Merryluna.

 

GRAZIE

 

Kisses

 

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Capitolo 12
*** A.A.A cercasi amore ***


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Incapace di amare di nuovo.

Lei aveva l’assoluta convinzione di non saper amare.

Ai tempi aveva dato se stessa a Ron, dopo la tragedia che lo aveva colpito, aveva cercato di costruire giorno dopo giorno la sua vita a contatto con la normalità, Julius era piombato nella sua vita facendola diventare un automa, facendola diventare la proiezione di se stessa.

Durante la sua relazione con Julius aveva oscillato tra ciò che era e ciò che avrebbe voluto essere.

 

                                                                  ***

 

 I'll be your dream
I'll be your wish I'll be your fantasy
I'll be your hope I'll be your love
Be everything that you need
I'll love you more with every breath
Truly, madly, deeply do
I will be strong I will be faithful
'cause I'm counting on
A new beginning
A reason for living
A deeper meaning, yeah

 

 

Un nuovo inizio, qualcosa da costruire insieme, qualcuno per cui vivere.

Abbandonati ai sensi e alla voglia di scappare da quel mondo un po’ troppo crudele per le loro giovani vite, un intreccio anormale che si stava rivelando l’unica via di salvezza per riuscire a sopravvivere.

La necessità di sentirsi protetta qualunque cosa accada.

La necessità di non sentirsi più una nullità e combattere per qualcuno.

Sì, erano loro. Le loro anime, dopo una lunga ricerca, stavano condividendo qualcosa di puro e assolutamente ineluttabile.

Una sola certezza. Il loro incontro era stato predestinato. Era tutto arrivato come una bufera, come una tempesta di sabbia nel deserto; tutto troppo veloce, lasciando solo confusione e distruzione… ma dalle ceneri si risorge sempre.

 

“…l’indifferenza mi fa più male dell'’odio”

Non avrebbe mai potuto trattarla con indifferenza. Era troppo preziosa, e lui era troppo cambiato per poter trattare quella deliziosa creatura con indifferenza.

 

Erano stati catturati dalla voglia di condividere qualcosa di molto più intimo.

Avrebbe dovuto esserci dell'’imbarazzo da parte di Hermione, ma quando il suo corpo nudo si ritrovò sotto lo sguardo di Draco, tutte le sue insicurezze svanirono di colpo lasciandole solo la piacevole sensazione di essere in un mondo fatto d’etere, nel suo mondo perfetto abitato solo da loro due e da quel sentimento di pace e ritrovata serenità che scalpitava dentro di sé.

 

Amami solo per questa notte.

Amami fino a quando lo vorrai. Amami perché è di amore che ho bisogno.

Se devo morire, voglio morire d’amore.

 

I want to stand with you on
a mountain
I want to bath with you in the sea
I want to lay like this forever
Until the sky falls down on me

 

Carezze lente tra gemiti e sospiri.

Baci rubati.

Era una danza. Una danza dolce e melodica. Una melodia che accompagnava i loro movimenti.

Intensità sconvolgente. Passione travolgente. Sentimenti contrastanti.

Stava condividendo ciò che di più prezioso avesse con il suo miglior nemico, che in poco tempo era riuscito ad entrare nel suo cuore facendola impazzire.

Non poteva definirsi amore, poteva definirsi voglia di non essere più soli, ma guardandolo negli occhi aveva capito che quel ragazzo dallo sguardo malinconico per lei era molto di più.

 

Desiderare che quell’istante non finisse più.

Desiderare di morire pur di non doversi svegliare senza lui accanto.

Desiderare di essere sua ogni notte.

Desiderare di tornare ad amare.

 

 


And when the stars are shining
brightly in the velvet sky,
I'll make a wish send it to heaven
Then make you want to cry
The tears of joy for all the
pleasure in the certainty
That we're surrounded by the
comfort and protection of

The highest powers
In lonely hours
The tears devour you

 

Sperare di non soffrire dopo quella notte. Sperare di trovarlo ancora al suo fianco.

 

La sua mano scese lungo un fianco, mentre la bocca divorava di baci i suoi seni facendole inarcare la schiena.

Gesti normali che con lui stavano assumendo un’altra melodia, qualcosa di mai sentito prima, vibrazioni nell’anima che credeva morte.

Erano solo assopite, aspettavano lui…

 

Oh can you see it baby?
You don't have to close your eyes
'Cause it's standing right here
before you
All that you need with surely come

 

Giusto o sbagliato?

Ansanti e soddisfatti. Lei tra le sue braccia che si lasciava cullare.

Lei piena di dubbi.

Lui inseguito dal suo passato.

“Ho paura…”

“Non averne”, la strinse più forte contro il suo petto. Piccola e indifesa. La sua nuova vita, se solo lei glielo avesse permesso.

“Ho paura di ritrovarmi sola…”, le baciò la fronte, e poi scese lungo le guance dove una lacrima solitaria seguiva il suo percorso.

“Avrai me fino a quando lo vorrai…”

Era tutto troppo strano per essere vero, semplice ma allo stesso tempo complicato, incredibile come il suo cuore sembrava impazzito, incredibile come non avesse provato imbarazzo o avesse avuto ripensamenti.

Era tutto imperfetto nella sua perfezione.

 

 

 

 

 

 

 

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

 

Eccomi qui dopo un periodo di assenza con questa ficcy.

Mi prostro e invoco il perdono di chi aspettava l’aggiornamento^^

 

Ringrazio:

 

Mojito86: Spero tu non sia impazzita, avrò al tua pazzia sulla coscienza?^^

Sei adorabile, dirmi tutte quelle cose belle, ho temuto di aver fumato qualcosa io e aver letto cose bellissime che poi in un altro momento si sarebbero rivelate l’opposto esatto^___^

Grazie infinite.

 

Merryluna: Manu, ho per caso il mio aforisma? Sono emozionata!Wow!   Adesso che mi sono riposata dalla Spagna, magari è venuto fuori una schifezza… bah!-___-

 

Marygenoana: Grazie Mary. Spero ti sia piaciuto anche questo!

 

White_tifa: Ciao carissima, ti ringrazio immensamente per la recensione, e spero vivamente che anche questo abbia suscitato qualche emozione…anche piccola^^

 

Valemione: Bella l’Austria? Mi piacerebbe andarci! Hai visto cos’ho fatto combinare a quei due? Contenta? Ihihih!

Non so se ti può interessare ma ho messo un’altra Draco/Herm in rete… non so…

Grazie mille.

 

Fedefun: Credo proprio che una sculacciata non basti… penso più ad un bell’arrosto sul rogo! Sigh…

Non so se questo sia più corposo per quanto riguarda le pagine di word, ma credo proprio che sia corposo per altri motivi^^ hai visto che alla fine si sono fidati l’una dell'’altra?

 

Lunachan62: Ciaooo, mi dici sempre che non ti deludo, e sono immensamente felice… sarebbe catastrofico per me!

Grazie mille!!!

 

redRon: Ciao cara, sei riuscita nel tuo intento? E che intento! Ihihih! Sto scrivendo una storia bellissima? Ma smettilaaaaa!!

Ciao scema!

 

Grazie a tutte.

 

kisses

 

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Capitolo 13
*** I never dreamed that I’d meet somebody like you ***


Aveva dormito tutta la notte come un ciocco, aveva riposato senza che strani pensieri le affollassero la mente, e al mattino quando un timido raggio di luce colpì le sue palpebre si stiracchiò, adorava stiracchiarsi, ma quel semplice gesto le fece temere che Draco non fosse più vicino a lei, che l’avesse abbandonata lasciandola nella solitudine e nella voglia di farla finita.

Aprì gli occhi di soprassalto e lo vide accanto a sé. Il petto che si alzava e si abbassava in maniera regolare, e quei ciuffi biondi che cadevano disordinati su quel viso.

Dormiva beato, tranquillo. Come se avesse di colpo dimenticato tutta la sua vita e tutto ciò che aveva dovuto passare.

Hermione sfiorò delicatamente quel viso e sorrise.

 

 

The world was on fire and no one could save me but you

It’s strange what desire will make people do.

I never dreamed that I’d meet somebody like you

I never dreamed that I’d lose somebody like you

 

Il suo cuore batteva veloce, ma lei non sembrava essersene accorta. Continuava a guardalo incurante di tutto.

Continuava a imprimere nella sua mente quel corpo, quel ragazzo che le aveva mostrato l’anima, le aveva mostrato il Draco Malfoy che nessuno aveva mai avuto il piacere di vedere, conoscere e apprezzare.

Era stato se stesso con lei.

E lei si era abbandonata tra le sue braccia come una ragazza ingenua, ma in cuor suo sapeva che lui non l’aveva abbindolata in nessun modo.

Non si era pentita di ciò che era accaduto tra di loro quella notte, non si era pentita di essersi abbandonata all’istinto che aveva vinto sulla ragione, non si era pentita di niente.

Era stata se stessa, aveva seguito il suo cuore e ciò che le aveva suggerito.

Non era semplicemente attratta fisicamente da Draco Malfoy, lei provava qualcos’altro. Qualcosa che aveva provato solo per Ron, ma se si fosse soffermata un po’ di più avrebbe di sicuro scoperto che quello che provava per Draco era un po’ più maturo.

 

 

Gli occhi di Hermione divennero di colpo tristi, e si abbandonò nuovamente alla morbidezza del cuscino, lasciando che i suoi boccoli si disperdessero.

Il lenzuolo le copriva precariamente il seno, ma non se ne curò.

Di certo non poteva iniziare a vergognarsi di Draco dopo ciò che era accaduto, sarebbe stato infantile.

 

 

Draco aprì gli occhi, e la vide lì, bellissima.

Assorta nei suoi pensieri.

Lo sguardo assente.

Continuò a guardarla in silenzio, non voleva strapparla dai suoi pensieri, era bellissima.

I boccoli gli solleticavano una spalla, ma rimase abbagliato dal colore che avevano assunto le labbra di Hermione; erano rosse, di un rosso quasi innaturale ma che nessun rossetto sarebbe stato in grado di conferirle.

 

Si era perso anche lui nei suoi pensieri, e quando Hermione poggiò le labbra su quelle di Draco, il ragazzo ebbe un fremito.

Schiuse istintivamente le labbra e lasciò che Hermione lo baciasse con tutta la dolcezza di cui era dotata.

La sensazione che li investì fu come se quello fosse il primo bacio.

La attirò a sé, stringendola forte.

Pelle contro pelle. Due anime solitarie che si erano finalmente incontrate.

Ed Hermione sapeva che ciò che provava lei ogni qual volta le loro labbra si avvicinavano, lui provava gli stessi sentimenti.

Riusciva a percepirlo.

Si staccò dalle sue labbra e si accoccolò contro il suo collo, strusciandovi delicatamente il naso, il suo odore era inebriante, non riusciva a farne a meno.

Non una parola era uscita da quelle labbra, ma non ve n’era bisogno. Volevano solo sentirsi vicini, ci sarebbe stato il momento per le parole, ma quello era riservato ai silenzi, ai loro silenzi pieni di parole.

 

Baci lievi depositati su quel piccolo viso incorniciato da quei boccoli che sembravano disegnati.

Baci di una dolcezza quasi irreale, baci che la cullavano.

“Voglio fare l’amore con te…”, la frase di Hermione spezzò il silenzio.

Voleva fare l’amore con lui, di nuovo. Voleva riaverlo di nuovo dentro di sé, voleva sentire il corpo di Draco sul suo, voleva perdersi di nuovo in quell’oblio di passione.

Voleva fare l’amore. Non sesso, ma anche la prima volta non era stato sesso, era stato subito amore.

 

The world was on fire and no one could save me but you

It’s strange what desire will make people do.

I never dreamed that I’d meet somebody like you

I never dreamed that I’d lose somebody like you

 

E Draco, anche Draco voleva fare l’amore con lei.

Non era ancora sazio di quel corpo, e dentro di sé era sita la consapevolezza che non sarebbe mai stato sazio.

Aveva trovato la sua linfa vitale, la felicità racchiusa in quel corpo e in quella mente.

 

Sorrise e si chinò per catturare quelle labbra fameliche in un altro bacio. Il primo di una lunga serie.

 

 

 

 

____________________________________________________________________________________________________________________________________

 

Nnon aggiorno da tantissimo e chiedo venia.

Perdonatemi, ma avevo perso l'ispirazione.

Purtroppo non mi poso soffermare, spero solo che questo capitolo sia di vostro gradimento. Fatemi sapere.

Kisses

 

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Capitolo 14
*** Profumi d'arte ***


arte

Ora vi racconto una storia che
Farete fatica a credere
Perché parla di una principessa
E di un cavaliere che
In sella al suo cavallo bianco
Entrò nel bosco
Alla ricerca di un sentimento
Che tutti chiamavano amore

 

I giorni erano trascorsi inesorabili, veloci, non avevano neppure avuto il tempo di rendersene conto.

Stavano insieme. Erano una coppia. Lui e Lei.

Assurdo.

Imprevedibile ciò che riserva la vita.

Era accaduto troppo velocemente, ma era quella la cosa più bella. La cosa più dolce. La luce dopo quegli anni vissuti nel terrore, nell’angoscia, nelle tenebre di un cuore che aveva cessato di battere, che viveva nell’assoluta convinzione che non sarebbe più tornato a battere per niente. Per nessuno.

E adesso lei rideva felice tra le sue braccia con indosso solo un  suo maglione che le inondava le narici di quell’odore forte e dolce allo stesso tempo che le faceva palpitare il cuore incontrollatamente.

Cullata da lui. Cullata dalla sua nuova vita.

 

“Adesso devo andare…”, disse Draco alzandosi dal divano dove stavano coccolandosi.

Hermione emise un piccolo mugolio che lo fece sorridere, non voleva che andasse via, nonostante sapesse di doversi recare al lavoro. Non voleva lasciarlo andare, e sapeva perfettamente che neanche lui avrebbe voluto staccarsi da lei.

“E’ necessario?”, chiese con vocina flebile, mentre quegli occhioni color nocciola lo guardavano come solo lei sapeva fare.

Si chinò. Si chinò e catturò famelico quelle labbra in un bacio.

Di certo quel bacio non stava semplificando le cose.

“Credo di sì…”, sussurrò tra le sue labbra.

Hermione lo attirò a sé, si baciarono ancora e ancora.

Per niente sazi l’uno dell'’altra.

Peccatori forse di ingordigia?

Probabilmente, niente lussuria tra di loro. Quella voglia che avevano l’uno dell'’altra andava oltre. Oltre quella dimensione destinata agli innamorati.

La loro dimensione. La loro isola. Il loro appiglio. Il loro trovarsi.

“Posso tenerlo?”, lui sorrise a quella richiesta, “Il tuo profumo è come una droga…”, si strinse di più a lui e lui l’accolse in un caldo abbraccio. Non avrebbe voluto più lasciarla. Sentiva qualcosa dentro sé, qualcosa mai provata prima, era felice.

“Sei fortunata che abbia anche una maglietta…”

“Già”

Non voleva di certo che tutti ammirassero il torace scolpito dell’uomo che amava. Anche se stavano insieme da pochi giorni era gelosa, di una gelosia sana, di quelle che non opprimono che fanno solo sapere che per lui tu ci sarai sempre e che detieni un posto speciale nel cuore e nella mente.

 

Vorrei essere il raggio di sole che
Ogni giorno ti viene a svegliare per
Farti respirare e farti vivere di me
Vorrei essere la prima stella che
Ogni sera vedi brillare perché
Così i tuoi occhi sanno
Che ti guardo
E che sono sempre con te

 

Nessuno dei due avrebbe pensato di avere un così disperato bisogno l’uno dell'’altra.

Era forse innaturale. Andava contro le forze celesti. Era un unione benedetta da qualcosa di oscuro. Una sorte di demone.

Semplici congetture che non interessavano. Stavano insieme. Amore

Fiducia

Rispetto

Nati per caso, assopiti negli animi e risvegliati bruscamente.

 

“Vai da Blaise?”

“Sì, è da un po’ che non lo vedo e poi vorrei far sapere a mia madre che non sono morto…”

Sorrise.

“Effettivamente è da ben quattro giorni che non vediamo la luce del sole…”, disse Hermione guardando fuori dalla finestra e notando un sole accecante alto nel cielo.

“Ci vediamo dopo, ok? Adesso devo proprio andare…”, la baciò teneramente e si smaterializzò a Zabini Manor luogo di dimensioni spropositate in cui solo una stanza era abitata.

 

                                                       ***

 

 

Blaise Zabini aveva la brutta abitudine di dimenticarsi dello scorrere del tempo.

Nessun orologio nel suo studio e una grande tenda ad oscurare la grande vetrata per evitare che si rendesse conto dello scivolare perpetuo di quella maledizione chiamata volgarmente: tempo.

 

L’arte era arte. Non aveva tempo.

Una pennellata a quel ritratto, un sogno.

Stava cercando di dipingere un sogno, di riprodurre fedelmente ciò che il suo inconscio aveva prodotto durante quelle ore in cui le sue membra si lasciavano cullare dalla braccia di Morfeo.

 

“Blaise!”

Il ragazzo si voltò, e alla vista del suo migliore amico, con un colpo di bacchetta fece sparire il suo operato.

“Non credevo di farti questo effetto!”, disse accigliato seguendo con lo sguardo l’amico che posava la bacchetta.

“Draco, sai che sono scaramantico, no?”

“No, credo di averlo rimosso… o forse da adolescente non credevi a quelle fandonie!”, ammise tristemente giocherellando con un tagliacarte in argento.

“Sono passati tre anni, Draco”

“Già”

Sospirò pesantemente, mentre l’odore dei colori acrilici gli solleticava le narici.

“Cosa dipingevi?”

Blaise lo seguì con lo sguardo, “Un sogno”

Draco fece spallucce e scostando la tenda si perse nella bellezza dell'’orizzonte e della sua immensità.

“Voglio sposarla”

 

Solo il rumore di un pennello che cadeva sul freddo pavimento riempì la fredda stanza se non tutto il Maniero.

 

 

Non cambiare mai quando l’amore ha trovato la sua dimora. Properzio

 

 

 

 

 

Ma c’è davvero qualcuno che la legge sta ff?

Ho i miei dubbi!

Comunque, siccome mi sentivo ispirata, anche se sostengo comunque che non sia per niente ok come capitolo,

ringrazio coloro che hanno recensito lo scorso capitolo, sperando di non aver scritto un disastro completo.

 

Kisses

 

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Capitolo 15
*** Sposami ***


Sposami

 

Blaise era il migliore amico che si potesse desiderare.

Sempre pronto ad ascoltare, anche se il suo interlocutore aveva soggiornato ad Azkaban per tre lunghi anni.

Con la parola sempre a portata di mano.

Dispensatore di consigli e di sorrisi.

Aveva qualche stranezza, era un po’ eccentrico… ma era tutto giustificato per il semplice fatto che era un artista senza eguali.

“Sarai il mio testimone?”

“Se me lo chiedi con quegli occhioni… non potrò non accettare!”

L’usuale ghigno dipinto sulle labbra di Draco si storse in un profondo sorriso e tenendo stretto tra le braccia il suo migliore amico cercò di cacciare quelle lacrime che avrebbe tanto voluto versare.

Le prime che avrebbe versato per qualcosa che lo rendeva felice.

Che lo riempiva di gioia pura.

 

Una virile pacca sulle spalle e un cenno con il capo.

Draco, era ormai sulla strada che lo avrebbe riportato da Hermione.

Non riusciva più a contenere quella gioia, non vi riusciva.

Non voleva più reprimere ciò che provava. Lo aveva fatto per troppo tempo e si era distrutto con le sue stesse mani.

 

            On me dit que nos vies ne valent pas grand chose,
Elles passent en un instant comme fanent les roses.
On me dit que le temps qui glisse est un salaud que de nos chagrins
Il s'en fait des manteaux pourtant quelqu'un m'a dit...                     

                                                              

 

                                                       ***

 

Hermione aveva ben deciso di svolgere il suo lavoro stando comodamente seduta sul suo divano con accanto la sua immancabile tazza di tè alla menta e qualche biscotto che la avrebbero aiutata a risvegliarle l’anima quando la voglia di dare fuoco a quelle carte avesse preso il sopravvento.

Si era già fatta fuori mezza scatola di biscotti… era intuibile quanto quella voglia si fosse fatta viva.

 

Avvolta nel maglione del suo Draco continuava a sognare accompagnata dal ticchettio dell’orologio appeso al muro della cucina.

Non aveva davvero voglia di lavorare e avere a che fare con tutte quelle scomparse e quelle morti.

Non ora che aveva capito che nonostante i tendaggi pesanti un barlume di luce riesce sempre a penetrare furtivo regalandoti momenti di gioia che credevi non avresti più provato.

 

“Uff”, sbuffò sdraiandosi sul divano con gli occhi sul soffitto in attesa che la voglia di lavorare su quelle scartoffie la rapisse.

Anche se avrebbe voluto che fosse qualcun altro a rapirla, qualcuno con morbidi capelli biondi e profondi occhi grigi.

Lo avrebbe gradito e non avrebbe fatto alcuna storia.

“Ehi Hermione”

Lo desiderava così tanto che la sua mente lo aveva riprodotto fedelmente. Troppo fedelmente.

“Hermione??!!??”

“Draco??!?”, domandò quasi spaventata mettendosi a sedere, non aspettandosi di certo che sarebbe piombato nel suo soggiorno solo dopo poche ore.

Non ebbe il tempo di dire, pensare o fare altro che Draco la baciò e imprigionò quel corpo esile tra le sue braccia.

Era forse da maniaci pensarlo, ma Draco sapeva che non poteva più fare a meno di lei e di ogni piccola cosa, che fosse un pregio o un difetto, che la caratterizzava.

Semplice, la amava.

 

 

                                                               ***

 

“Avrei dovuto lavorare…”, mormorò Hermione accoccolandosi maggiormente contro il petto di Draco, “…non puoi farmi cadere sempre in tentazione…”

Draco posò un lieve bacio sulla spalla nuda, “Ci cadi da sola in tentazione… io volevo fermarmi al bacio”

“Vuoi dire che la colpa è mia?”, disse accucciandosi ancora di più verso l’uomo che amava.

“E’ una colpa di cui potrai macchiarti ogni volta che vorrai”, le sussurrò.

“Ti amo”

Ma Draco non rispose immediatamente, sembrava piuttosto pensieroso e attratto dal soffitto in maniera quasi morbosa.

“Draco, c’è qualcosa che non va?”

“Sposami, Hermione”

 

Parole irruente che scalfirono nel profondo di Hermione.

Un dolore dolce.

Boccheggiò. Non sapeva davvero cosa dire. Bastava un semplice e piccola sillaba colma di significati, ma era come bloccata, incapace di intendere e di volere tanta era la felicità che invadeva il suo essere. Troppa.

“Sposami”, le ripetè baciandola fino allo sfinimento.

Appariva come una supplica. Voleva essere suo anima e corpo finchè la morte non li avrebbe separati.

Avrebbe continuato ad amarla anche oltre.

Era lì per lei e lo sarebbe sempre stato.

“Ti sposo, Draco”

Lo soffocò con il suo abbraccio mentre lacrime di gioia le inondavano il viso innamorato.

 

 

 

Let me take you there
To the place you know
Why don't you dream with me
The answers will be found

 

 

                                                               ***

 

Narcissa Black stava sorseggiando il suo tè delle cinque accompagnata dalla lettura di un buon libro della biblioteca personale dei Malfoy.

Era sua abitudine trascorrere pomeriggi in solitudine, e se per tre anni erano stati intrisi di angoscia e dolore, adesso che il suo unico figlio era di nuovo con lei, riusciva a vedervi la parte rilassante e armoniosa.

“Buon pomeriggio, sorella”

La voce metallica di Bellatrix era giunta al suo orecchio.

Per pochi istanti era riuscita a dimenticare che aveva una sorella che detestava come non aveva mai detestato nessuno e che era divenuta la sua piaga.

“Cosa vuoi, Bella?”, rispose infastidita chiudendo il libro e poggiandolo sul tavolo in cristallo.

“Prendere un tè in tua compagnia, Cissy”, rispose blanda accomodandosi e servendosi di una tazza di tè, mandando al diavolo il piccolo elfo che stava affaccendandosi per porgerglielo.

 

 

Di sicuro non avevano dato vita a nessun tipo di discussione visto che l’ora del tè era divenuta un’ora di religioso e noioso silenzio.

Improvvisamente una voce ruppe quella specie di rito.

“Madre, ho una notizia da darvi…”

Draco entrò più felice che mai nell’immenso salone, ma alla vista dell'’adorata zia si rabbuiò.

“Dimmi, figliolo…”

Lanciò un’occhiata alla zia e si concentrò nuovamente sul viso radioso della madre e sulla sua felicità.

“Madre, mi sposo.”

Narcissa ebbe un fremito, era impreparata a quella notizia.

“Che splendida notizia, chi è lei?”

“Hermione Granger”

Narcissa sorrise e abbracciò il figlio. Era una Mezzosangue, ma quella storia era acqua passata e per quanto le riguardava aveva finito di credere in quella causa da quando il suo Lucius l’aveva lasciata sola.

“Hermione Granger la Mezzosangue?”, la voce di Bellatrix lo fece irrigidire.

“Sì, c’è qualcosa che non va, zia?”

Bellatrix ghignò, “Figurati, nipote! Non potevi desiderare una moglie migliore

 

Mi nutrirò della tua gioia. Diverrà dolore.

 

 

 

 

 

 

 

Eccomi qui con un nuovo capitolo, postato non a distanza di mesi, grazie alle vostre sollecitazioniJ

Sono davvero contenta di sapere che c’è ancora qualcuno che legge questa ff.

Mi dispiace di aver fatto passare mesi, ma: Qual è l’indirizzo dell’amore? Mi aveva presa talmente tanto da non far più spazio all’ispirazione per questa.

Spero anche che questo capitolo sia venuto fuori un po’ più lunghetto del precedenteJ

 

Ringrazio di cuore: Merryluna, 8marta8, lelina, DamaArwen88, redRon, fedefun, cipychan87 e marygenoana.

 

GRAZIE DAVVERO.

 

Kisses

 

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