I'm here, for you.

di FuckingWorld
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Cap. 1 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***



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Prologo


Consiglio di leggere la seconda parte ascoltando Sad dei Maroon 5




Era l’ultima ora di un fottuto sabato di Giugno, avevo algebra.
Della spiegazione non me ne poteva fregare di meno, quindi appoggiai la testa sopra il libro e chiusi gli occhi. Poco dopo sentii una voce squillante vicino a me che mi chiamava, e con molta eleganza pregai quella persona di non rompere il cazzo.
Precisamente dissi: -Non rompere la minchia, che di algebra non me ne fotte.-
Dopo qualche secondo mi passò per la mente un tremendo pensiero, e alzando la testa di scatto aprii gli occhi, trovandomi davanti la mia “adorabile” professoressa con la faccia rossa per la rabbia.
Mi guardò qualche secondo per poi sbattermi fuori senza tanti complimenti.
Brontolando mi diressi nel corridoio che portava alla presidenza, e trovando la porta chiusa mi lasciai cadere su una sedia, in attesa del mio turno.
Quando sentii dei passi alla mia destra mi voltai, puntando gli occhi sul biondino che si sedette accanto a me. -Ciao carota-
-Ciao rompicazzo-
-Ma tu non hai il cazzo-
-Allora sei un rompifiga. Contento?-
Scosse leggermente la testa sorridendo, e poi puntò i suoi occhi azzurri su di me.
La porta si aprì, quindi mi alzai per prendere il tanto desiderato regalo che mi avrebbe fatto la preside, ovvero uno di quei carinissimi biglietti per…Indovinate? Andare in punizione il pomeriggio.
Il coglione che usciva dalla presidenza lo conoscevo bene, era un adorabile vu cumprà del cazzo che si chiamava Zayn.
E comunque, non faceva veramente il vu cumprà.
Quando sentii Malik pizzicarmi scherzosamente un fianco, ricambiai affettuosamente con una gomitata nella schiena.
Chiusi la porta della presidenza e appoggiai il mio culo sulla sedia parallela a quella della preside.
-Di nuovo qui signorina Maynard?-
-Non posso fare a meno di venirla a trovare, preside- affermai sorridendo.
Lei, oramai rassegnata, prese uno di quei biglietti di cui parlavo prima, e firmandolo, me lo consegnò.
Mi alzai, e salutando con un cenno della mano uscii da lì.
Il biondo entrò in presidenza, e del vu cumprà non c’era più traccia, quindi tornai a sedermi al posto di prima, anche perché di tornare in classe non ne se ne parlava.
Qualche minuto dopo notai le Supra di Niall avvicinarsi a me, vidi solo quelle perché stavo guardando il pavimento.
Alzai i miei occhi, che non avevo capito di che cazzo di colore erano, anche se li avevo da 16 anni,  e sapete perché?
Perché quei bastardi si divertivano a cambiare sempre colore, andavano dal grigio, al verde ed erano anche azzurri.
Ricordo che mia mamma una volta mi disse che la parola esatta era “cangianti”.
Comunque sia non mi facevano proprio così schifo, anzi, un po’ mi piacevano.
-Carota- disse il biondo per richiamare la mia attenzione.
-Minchia vuoi?-
-Potresti essere un po’ più gentile sai?- 
-Okkey, aspetta riprovo. Che minchia vuoi tesoruccio caro?-  le sue sopracciglia si aggrottarono leggermente, e poi scoppiò in una risata.
-Sei divertente, carota- Perché mi chiamava così? Per i miei capelli.
Fanculo pure a lui. Anche da quando li avevo tinti facendoli diventare di un color rosso acceso, lui aveva continuato a chiamarmi così.
-Sei in punizione lunedì?-
-Sì.-
-Allora a presto, carotina- disse andandosene, ma io lo afferrai per un braccio, fermandolo.
-Niall-
-Dimmi-
-Ma se tu mi chiami carota, io devo chiamarti banana? Sai, per i capelli biondi- si mise a ridere, e solo lì mi accorsi che adoravo sentire la sua risata.
-Chiamami come ti pare- sorrise e se ne andò.
Ma quando era a metà corridoio mi venne la splendida idea di urlare: -Ciao banana!- lui si girò e mi sorrise, mentre io mi guadagnavo un’occhiataccia da un tizio che passava di lì.
Ma che minchia vuole la gente? Tutti pervertiti a questo mondo.
Poco dopo suonò l’ultima campanella, e io, molto tranquillamente mi diressi in classe per recuperare il mio zaino.
Quando uscii dall’edificio raggiunsi la mia amica Faith.
-Shao belliffima- disse lei, mentre si ingozzava con un panino.
Sorrisi abbracciandola.
-Vieni da me oggi?-
-Non posso, devo studiare, ma se vuoi ti accompagno a casa-


* * *

 
Ero a casa già da qualche ora, ed ero sdraiata sul divano mentre guardavo annoiata MTV.
Ad un tratto sentii la porta aprirsi, ed un fortissimo odore di alcool provenire dall’ingresso, per poi vedere mio padre spuntare dall’ entrata del salotto, istintivamente mi alzai e arretrai, finché non sentii la mia schiena premere contro il muro.
Mio fratello Conor corse subito da me, urlandogli di lasciarmi stare, ma nostro padre lo ignorò, spingendolo di lato.
Quando fu davanti a me chiusi gli occhi, pensando che mi meritavo tutto, che facevo schifo.
Così il dolore psicologico mi avrebbe impedito di sentire quello fisico.
Sentii le mani di quell’uomo ovunque, mentre le lacrime si rincorrevano fitte e veloci sulle mie guance.
E quando ebbe finito mi lasciò lì, a farmi schifo da sola.
Poi toccò a mio fratello, altri lividi sul suo corpo, e altro sangue.
Corsi in bagno e presi la mia lametta, accecata dal dolore e dalle lacrime.
Ora toccava a me punirmi.
Poggiai l’oggetto tagliente sul mio polso, e iniziai a incidere la mia pelle, proprio come un pittore colora la sua tela, come uno scrittore scrive il suo libro.
Anche io ero un’artista, a modo mio.
E guardavo il sangue, sorridendo.
Ed era un sorriso “felice” perché mi meritavo tutto.
Mentre sentivo le grida di dolore di Conor correvo all’esterno di quell’edificio. Scappavo veloce, scappavo lontano, scappavo da tutto.
Ma poi riconobbi quella figura così famigliare, Niall.
Non potevo nascondermi, mi aveva vista, e poco dopo vide i miei capelli bagnati dalla pioggia, i lividi che si vedevano per colpa dei pantaloncini corti che portavo solo in casa e i miei polsi, lasciati scoperti dalla mia canottiera estiva.
Vide i miei occhi arrossati, e il mascara colato.
E vide i segni che quell’uomo aveva lasciato sul mio corpo, mentre mi usava, per avere solo quello che voleva. Lasciò cadere a terra il suo ombrello, e mi guardò con gli occhi pieni di lacrime.
Si avvicinò a me, ma io arretrai.
Avevo paura.
-Va tutto bene, ci sono io adesso- sussurrò dolcemente, e poi mi racchiuse nell’abbraccio rassicurante di cui avevo bisogno.
Timidamente circondai il suo collo con le mie braccia e piansi sulla sua spalla, mentre tremavo. E per la prima volta mi sentii protetta.



I'm back!

Chiedo umilmente perdono perchè la storia mi si era cancellata, quindi la sto ri-postando. lol
Comunque in questo capitolo non si svela molto della protagonista, scoprirete più cose di lei nella prossima puntata c':
Me la lasciate una recensione piccola piccola? :c

Baci, Ele.

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Capitolo 2
*** Cap. 1 ***


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Cap. 1


Mi risvegliai in una piccola camera, che doveva essere una mansarda.
Il letto era molto basso, posizionato nell’angolo sinistro accanto al piccolo muro ricoperto di fotografie che nascondeva le scale.
Dalla parte destra del letto, sulla parete c’erano varie scritte e una grande finestra, da cui filtrava la poca luce del tramonto. Nella stanza notai anche una chitarra, posta accanto al divano, e una scrivania.
Il soffitto mi piaceva molto, perché era fatto di legno.
Quella doveva essere la camera di Niall, ma non ricordo esattamente come ci sono finita, probabilmente mi devo essere addormentata per la stanchezza dopo tutto quello che è successo.
Mi alzai dal letto per guardare fuori dalla finestra.
Il panorama non era un gran che, si vedeva solo una strada e qualche casa.
-Hey, sei già sveglia?-
Mi girai e vidi il biondo avvicinarsi alla finestra e appoggiarsi al davanzale accanto a me.
Sorrisi leggermente.
-Come stai?-
Male, ma mi limitai a scrollare le spalle e a rispondere con un: -Sono stata meglio.-
Delicatamente afferrò il mio mento con due dita, obbligandomi a guardarlo.
-Miley- Mi richiamò. Deglutii. Cosa avrei dovuto dirgli?
Non era da me fidarmi di qualcuno che non conoscevo bene.
Rimasi in silenzio finché lui non allontanò la mano lasciandola cadere accanto al suo fianco.
-Credo che tornerò a casa, per vedere come sta mio fratello- affermai mentre prendevo il mio cellulare, che era appoggiato sul comodino bianco.
-Domani posso passare a prenderti per accompagnarti a casa?- Sorrisi.
-Certo-
Scesi i primi tre gradini, ma poi mi voltai.
-Niall- alzò il capo, osservandomi.
-Tra un’ ora alla pista di pattinaggio, ci sarai?- Sorrise.
-Volentieri.-
 

***


Aprii la porta di casa e la richiusi alle mie spalle.
-Finalmente! Dov’eri finita? Come stai?- Domandò mio fratello abbracciandomi.
-Ero…a casa di Faith, e sto bene. Conor, posso andare alla pista di pattinaggio?-
-Certo che puoi.-
Gli stampai un bacio sulla guancia e andai al piano superiore, in camera mia.
Legai i capelli in un chignon disordinato, indossai una maglietta e dei leggins neri, lunghi fino alla caviglia.
Afferrai il cellulare e lo inserii nel borsone contenente i pattini che successivamente misi in spalla.
Arrivata all’ingresso infilai le mie Vans ai piedi e uscii indossando le cuffie.
Fortunatamente nella mia città c’era un palazzetto aperto anche in estate, è lì che ho imparato a pattinare.
Canticchiavo le note di She’s the the one, quando il mio cellulare vibrò nella tasca esterna della borsa.
Lo presi, notando che Faith aveva risposto al messaggio che le avevo mandato prima.
Anche lei e Zayn lì.
Arrivai in fretta davanti alla struttura, entrai dirigendomi verso la cassa, per pagare l’ingresso.
-Miley!- Esclamò la donna alla cassa.
-Angela- Salutai sorridendo.
-Che bello vederti di nuovo qui- Non risposi, continuai solo a sorridere.
Era da tanto che non pattinavo più, da quando mia madre era morta.
Era lei che mi aveva passato questa passione.
Era una pattinatrice bravissima, mi ha insegnato tutto quello che so.
Feci il nodo al laccio dei pattini che avevo appena stretto attorno alla mia caviglia e mi alzai, dirigendomi verso la pista. C’era un po’ di gente, nonostante fosse sera.
Individuai subito Malik e la mia migliore amica che pattinavano con il biondo.
C’erano alcune bambine che si esercitavano con dei passi base e altri ragazzi, venuti per divertirsi.
Dalle grandi casse della pista partì “We found love” di Rhianna.
Angela sapeva che era la canzone dell’ultimo saggio che avevo fatto. Mi dava un’energia incredibile.
Appoggiai il primo piede sulla superfice fredda e liscia.
Presi un profondo respiro e con l’altra gamba mi diedi una spinta, iniziando a muovermi sempre più velocemente a ritmo di musica.
 

"Yellow diamonds in the light
And we're standing side by side
As your shadow crosses mine
What it takes to come alive"
 

 Alzai la gamba destra, afferrandola con la mano e piegando all’indietro la schiena. 
Il senso di libertà prese il pieno possesso delle mie azioni, e iniziai a dimenticarmi di tutto.
Aumentavo sempre di più la velocità, catturando gli sguardi incuriositi della gente.
 

"It's the way I'm feeling
I just can't deny
But I've gotta let it go
We found love in a hopeless place"


Alzai di nuovo la gamba destra, ma questa volta la spinsi in avanti con forza, sollevandomi da terra, la incrociai con l’altra e iniziai a girare su me stessa velocemente per tre volte unendo le braccia, in quell’istante il tempo si fermò, lasciandomi sospesa tra la terra e il ghiaccio.
Riatterrai producendo con la lama quel rumore che mi piaceva tanto.  
Notai Angela osservarmi felice dall’angolo della pista, mentre continuavo a muovermi a ritmo. Quando la canzone finì mi fermai e sorrisi.
La mamma mi diceva sempre che per alcune cose si nasce. Io credo di essere nata per essere una cosa unica con il ghiaccio.  -Hey.- mi salutò l’irlandese.
-Ciao- risposi sorridendo.
-Sei stata bravissima- affermò Faith abbracciandomi.
Lei sapeva perché avevo smesso di pattinare.
Il resto della serata passò in fretta, tra scemenze e risate, e per un po’ mi dimenticai del resto del mondo.
C’eravamo solo io, la mia migliore amica, Niall e Zayn, nel nostro piccolo mondo felice.


I'm back!

Okkey, la parte del pattinaggio di questo capitolo mi piace molto, forse perchè sono una pattinatrice c':
Comunque ringrazio tutte quelle che leggono questa storia, sono tutte importantissime.
Vi chiedo scusa perchè sono pigra e non ho voglia di fare il banner. lol
Però se magari mi lasciate una recensione al prossimo capitolo lo metto c:

Baci, Ele.

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