due cuori e una passione

di HalfbloodGleek
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** il mio migliore amico ***
Capitolo 2: *** una scelta sbagliata ***
Capitolo 3: *** da sogno a incubo ***



Capitolo 1
*** il mio migliore amico ***


Se amate le storie che hanno come protagonisti gnomi, fate, principi e principesse, questo sarebbe davvero un ottimo momento per smettere di leggere. Tutto inizio' una mattina quando il nostro professore di letteratura ci svelo' il mistero che tutti i ragazzi aspettano di scoprire con ansia: la meta della gita di fine anno scolastico. La visita guidata era stata fissata per il 26 aprile, al museo archeologico nazionale; "Un giorno intero a vedere mucchi d'ossa e qualche tela sporca di pittura..." Cosi' definirono la notizia i miei amici che certamente non rimasero soddisfatti. Per me e per Harry ,tuttavia, non era cosi', anzi, avevamo sperato tutto l'anno di andare li'. Harry, era il mio migliore amico, ci conoscemmo all'asilo; mi sembro' subito il ragazzo perfetto, l'amico con il quale avrei potuto parlare e giocare per ore senza stancarmi mai e credo che anche lui ebbe di me la stessa impressione. Era un ragazzo mingherlino, con un cespuglio di ricci indisciplinati e nerissimi che gli ricoprivno la testa e degli enormi occhi azzurri, vestiva sempre con dei pantaloni neri, scarpe da ginnastica ed una camicia, che variava colore a seconda del suo stato d'animo. La mia preferita era quella azzurra; la metteva quando si sentiva calmo e felice e a mio parere gli si intonava benissimo agli occhi. L'accessorio che Harry non tralasciava mai pero', era il suo paio di occhiali da vista: erano neri e davvero enormi, essendo rotondi , quando era piccolo , gli ricoprivano quasi tutto il viso. Senza era praticamente cieco! Ricordo ancora quando per paura che i nuovi compagni delle elementari lo prendessero in giro non li mise; beh, avrebbe fatto meglio a metterli perche' , quando non vedendo una pozzanghera, cadde con la faccia nel fango, lo presero ancora piu' in giro di quanto avrebbero fatto vedendolo con gli occhiali. Harry era diventato come un fratello per me, ci raccontavamo tutto ed il fatto che io fossi una ragazza non faceva la minima differenza; poi ad unirci ancora di piu' con il passare degli anni, ci penso' la passione per l'archeologia. Passavamo ore a leggere libri che raccontavano di famosi avventurieri che affrontando mille peripezie, scoprivano enormi tesori e regni perduti; la parte piu' bella, era quando, alla fine della lettura, cercavamo di imitarli nell'enorme giardino di casa mia. Per noi, che non avevamo mai avuto la possibilita' di andare insieme in un museo, quella della gita dell'ultimo anno delle superiori era un'opportunita' alla quale non si poteva rinunciare, cosi', attendemmo con ansia il 26 aprile...

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Capitolo 2
*** una scelta sbagliata ***


La mattina della gita fui svegliata da un suo messaggio che diceva : “pronta per l’avventura?” Non risposi; avevo le mani che mi tremavano e non appena presi il telefonino in mano, mi cadde come se avessi cercato di afferrare del sapone solido. Ci ritrovammo davanti scuola e dopo che il professore ebbe fatto l’appello ci sedemmo nell’autobus. Appena il prof disse che eravamo arrivati a destinazione , Harry mi fece l’occhiolino ed io risposi con un sorriso. Scendemmo e, dopo un po’ di strada fatta a piedi , arrivammo all’entrata del museo; ci stringemmo forte la mano, quasi come se quello fosse stato un gesto per scaricare tutta l’adrenalina che avevamo dentro. Il tempo passò in fretta e la visita si dimostrò, al contrario di come ce l’aspettavamo, molto noiosa; facemmo molte domande alla guida che con un tono seccato rispose sempre :” Non saprei dirvelo…dovreste chiedere a degli studiosi che ne sanno sicuramente più di me…” A noi, quelle risposte non andavano bene, non andavano bene proprio per niente! La nostra fame di avventura non si era placata neppure un po’! Avevamo aspettato fin troppo allungo per quella visita e ora la curiosità ci faceva ardere dentro come delle torce accese da tanto, troppo tempo….Decidemmo di staccarci dal gruppo e addentrarci nell’ala più isolata del museo che era in fase di ristrutturazione: l’area riservata all’antico Egitto. Restammo sbalorditi dalla bellezza dei reperti che si trovavano lì dentro; c’erano vecchie armi, parrucche, abiti tradizionali, vecchi utensili; ma i nostri occhi si spalancarono ancora di più quando vedemmo, in fondo alla stanza, un enorme sarcofago , affiancato ad entrambi i lati da due statue del dio Anubi, come se fossero state lì a fare la guardia. Harry si tolse gli occhiali, si strofinò gli occhi e poi se li rimise, credeva di stare sognando e credetemi quando vi dico che avrei tanto voluto che fosse stato così. Ci avvicinammo e notammo che lo sguardo delle due “statue guardia”, non era diretto al sarcofago , bensì ad una tavola che si trovava appena dietro di esso. Sopra, c’erano dei geroglifici e vedendoli Harry mi disse :”Leggili dai!”. Con tutti i libri che avevamo letto sull’antico Egitto, avevo voluto imparare a decifrare quel tipo di scrittura che mi aveva da sempre affascinata mentre Harry si soffermava di più sulle tecniche di imbalsamazione…”Non saprei”…risposi, ma poi lui mi guardò con quegli enormi occhioni azzurri e allora dissi sorridendo :”Va bene ma se poi risvegliamo qualche mummia è colpa tua!” Ci guardammo per pochi istanti , poi, iniziai a decifrare; mi disse:” Leggi ad alta voce…fa più effetto cinema”. Quella traduzione mi sembrò molto strana , ma la lessi comunque: “E così fu il principio della fine…” Lo lessi con una tale intensità che Harry mi guardo quasi impaurito; ricambiai lo sguardo e dopo un po’ iniziammo a ridere, fino a quando un rumore sinistro e agghiacciante ci raggelò.

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Capitolo 3
*** da sogno a incubo ***


Sembrava il rumore che fa il gesso quando graffia la lavagna; ci tappammo le orecchie e ci nascondemmo dietro un piccolo altare. All’improvviso vedemmo le due enormi statue di Anubi aprire gli occhi che diventarono rossi; cominciarono a camminare, ma non sembrarono venire verso il nostro nascondiglio. Harry ed io ci stringemmo forti e vidi che nell’inginocchiarsi vicino all’altare aveva sbattuto il ginocchio contro qualcosa perché aveva i pantaloni strappati e sanguinava vistosamente. Sapeva che ho paura del sangue e capendo che l’avevo vista, si coprì velocemente la ferita con la parte strappata del suo indumento, poi mi disse : “ Stai tranquilla, adesso andiamo via “. Non ebbi il tempo di rispondergli che qualcosa mi si conficcò nel collo, come se fosse stato un ago; sentii un forte bruciore attraversarmi velocemente tutto il corpo, poi mi venne da vomitare, ma svenni. Quando mi svegliai per qualche istante non ricordai bene che cosa fosse successo e dove mi trovassi; ero sdraiata su un lettino di pietra e la testa mi faceva malissimo. Mi sentii toccare una spalla e mi venne da gridare ma non ci riuscii, mi sentivo come se il mio corpo fosse immobilizzato su dei carboni ardenti. Le due statue avevano preso del tutto vita ed erano intente a preparare quello che aveva tutta l’aria d’essere un’ altare sacrificale. Trovai la forza di voltarmi e vidi Harry che sembrava più stordito di me; uno dei mostri si avvicinò e preso in braccio il mio più caro amico come se fosse stato una bambola di pezza, lo appoggiò sull’altare dicendo qualcosa che non riuscii a capire, ma che mi sembrò essere un inno a qualche faraone o a qualche divinità. Subito dopo quell’essere, infilò una moneta in bocca ad Harry e disse, stavolta nella nostra lingua :” Questo è il tuo pagamento per il traghettatore di anime tra il regno dei vivi e quello dei morti “ Rimasi scioccata e gridai con quel poco di voce che mi rimaneva : “Fermi lasciatelo stare! Cosa gli state facendo! Prendete me ve ne prego! “ L’altra creatura si avventò su di me ringhiando : “Taci stolta! I suoi organi serviranno al nostro faraone per ritornare in vita e compiere finalmente la sua vendetta!” Non avevo idea di quale vendetta stesse parlando e non mi importava. Pregavo il signore che qualcuno arrivasse a salvarci e così fu. Quando ormai avevo perso tutte le speranze e i due mostri stavano per stroncare la vita di Harry con un’iniezione letale, la porta che dava accesso all’area dove ci trovavamo si spalancò. Erano i nostri genitori con il professore e alcune guardie. Mi accorsi che le corde con le quali ero legata erano sparite e che tutto era tornato al suo posto; anche le due statue si erano ritrasformate in pietra. Raccolsi le mie ultime forze e mi precipitai vicino ad Harry che giaceva sull’altare; vidi che si era svegliato e gli accarezzai la fronte dicendogli : “Ehi…è tutto finito…calmo…calmo…” Appoggiai la testa vicino alla sua, ma dopo qualche secondo mi sentii accarezzare la faccia come non aveva mai fatto . I nostri sguardi si incrociarono e mi sussurrò affannosamente :” Ti…amo… “ I suoi occhi diventarono grigi, persero tutta la loro luce e allora capii che quei due mostri mi avevano portato via la persona più cara che avessi mai avuto al mondo perché per qualche secondo, per qualche millesimo di secondo, quei bastardi erano riusciti ad iniettargli il veleno. Emisi un grido acuto e strinsi forte il suo corpo ormai esanime. I nostri genitori si stavano avvicinando, ma svenni. Mi risvegliai e sperai di trovarmi in Paradiso accanto a quello che per tanti anni era stato mio fratello, ma fu bruttissimo quando capii che mi trovavo nella stanza bianca di un ospedale e che mia madre era vicina al mio letto stringendomi la mano. Per quanto fossi felice di vederla, lo sarei stata ancora di più se accanto a me ci fossero stati un paio di enormi occhiali neri , indossati da uno strano ragazzo, mingherlino e anche un po’ buffo che non ho mai più rivisto. Negli anni , ho continuato il lavoro iniziato con Harry tanto tempo fa, conseguendo la laurea in archeologia con il massimo dei voti all’università di Harward; sono specializzata in egittologia ed in particolare in tecniche di imbalsamazione…Lavoro ogni singolo giorno per scoprire cosa diamine successe in quell’ala del museo quel maledetto 26 aprile che si portò via una parte di me.

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