Findin' happiness

di alwayshopegirl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Blogger mania - Prologue ***
Capitolo 2: *** Mi mancavi, sai? Ora non più. ***
Capitolo 3: *** Certo che tu sei pazzo, ma proprio pazzo, Styles. ***
Capitolo 4: *** "Sei proprio pazza!" ***
Capitolo 5: *** Una nuova me? ***
Capitolo 6: *** Forse è meglio così... ***
Capitolo 7: *** Se non ti muovi tu, lo faccio io. ***
Capitolo 8: *** Love is in the air. ***
Capitolo 9: *** Ah, i genitori. ***
Capitolo 10: *** Una famiglia felice. ***



Capitolo 1
*** Blogger mania - Prologue ***


Ciao a tutti, sono sempre io, Hope. Oggi vorrei parlarvi di ciò che mi è successo ieri pomeriggio mentre ero al supermercato. Ero lì con mia madre e dopo quasi due anni ho rivisto il mio migliore amico. Beh, sì, quel ragazzo famoso, Harry Styles. Vi ricordate? Ve ne ho già parlato. In pratica ero nel reparto alimentari per prendere del sedano e la mia attenzione viene catturata da due uomini vestiti di nero che circondavano una figura esile e alta vestita a sua volta di nero. Era quasi irriconoscibile, è cambiato tantissimo dall'ultima volta che l'ho visto. Ora è più magro, più atletico, ha i capelli più lunghi e i suoi ricci sono scomparsi. Il piccolo orsetto (questo era il suo soprannome) si è tramutato in un grizzly possente e aitante. Ritornando al racconto: ero sul punto di prendere il sedano quando vengo aggredita da un'orda di ragazzine urlanti con gli ormoni a mille. Ma si sono tutti dimenticati dove abitano le buone maniere? Non capisco, davvero. Beh, quest'orda era diretta verso i due armadi umani, in particolare verso Harry. Lo riconobbi dalle sue fossette che vengono a formarsi quando sorride. Era dinanzi a me, sorridente. Firmava autografi e faceva foto per le sue piccole e urlanti fan. Io ero ad un paio di metri dalle ragazzine e mentre cercavo di avvicinarmi per salutarlo fui spintonata da una ragazzina un po' tonda che era prima di me. Potei notare che nei suoi occhi c'era un misto di rabbia e di felicità. Così, per non creare altri problemi mi allontanai per aspettare il mio turno. Conclusosi il meet and greet improvvisato in quel supermercato, decisi di avvicinarmi ad Harry ma fui bloccata da uno degli armadi che con uno sguardo da cane rabbioso mi fece allontanare dal ragazzo il quale, fregandosene della sua fan numero uno, si diresse verso l'uscita. Volete sapere una cosa? Sono una stupida. Spero ancora che lui si ricordi di me. Io nonostante tutto non mollo. Arriverà il giorno in cui lui mi sorriderà e mi verrà incontro gridando il mio nome. Sì, Hope. Sogna. Okay, questo è quanto. Domani vi aggiorno se c'è qualcosa di nuovo. Buona giornata a tutti coloro che leggono il mio blog, e quindi nessuno. Ha ha, ma che simpatica. Okay, basta. Ciao.
 
 
***
 
 
Benvenute a tutte le mie lettrici in "Findin' happiness". Hope, come (spero) avrete letto dall'introduzione è una ragazza impacciata, egocentrica e raramente dolce. Essendo sola, non avendo nessuno con cui parlare, si sfoga scrivendo le sue avventure e le sue disavventure in un blog. Potrà sembrare la solita stupida storiella, ma non lo è. Almeno per me. Spero inoltre di invogliarvi alla lettura e di incuriosirvi. Grazie per chi ha già letto e, non vi nascondo, che qualche recensione non guasterebbe. Beh, so di essere solo all'inizio, ma mi piacerebbe sapere la vostra opinione. Grazie per l'attenzione e per avermi dedicato il vostro tempo. Bless you!

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Capitolo 2
*** Mi mancavi, sai? Ora non più. ***


Chiuso il computer mi diressi verso la cucina. Misi sul fornello la teiera e aspettai che l'acqua bollisse. Ero un po' malinconica quel giorno, tant'è che presi l'album di famiglia e cominciai a sfogliare quelle pagine infinite. La prima foto dell'album è quella del viaggio di nozze di mamma e papà a Dublino. Quant'erano felici! L'ultima volta che li ho visti sorridere così fu quando presi una A+ in Matematica. Beh, sono una frana in quella materia. Con quelle foto cominciai a ripercorrere la mia vita, passo dopo passo. Dalla mia nascita e il mio primo compleanno assieme ai nonni materni in India, al mio quinto compleanno in Italia assieme alla signora Lina e a suo marito, fino al nostro arrivo nel Regno Unito a Holmes Chapel. Giunta alle foto della mia permanenza nel Regno Unito notai quelle scattate il primo giorno qui. Indossavo le Lelly Kelly con le lucine che tenni fino a 10 anni, quando conobbi Harry per la prima volta. Ricordo ancora che eravamo nel giardino della scuola a far merenda e lui mi si avvicino con molta disinvoltura. Essendo io per metà italiana e per metà indiana e non conoscendo nemmeno una parola di quella dannata lingua non sapevo come comportarmi. Lui, molto tranquillamente, improvvisò una lingua mista tra italiano e indiano, o come la chiamavamo noi l'italdiano. C'erano parecchie foto di me e Harry insieme, o di me e Anne, sua madre, insieme. Ricordo benissimo che al mio undicesimo compleanno eravamo tutti insieme, la famiglia Knight e la famiglia Styles. Harry, per il mio compleanno, mi regalò un braccialetto di cuoio con il suo nome inciso sopra. Al suo quattordicesimo compleanno io feci lo stesso. Era così contento, eravamo così felici. Ecco un'altra foto che mi fa morire dal ridere: io, Gemma e Harry nella casetta di legno che ho ancora a casa. Ricordo che quel giorno io e Harry ci scambiammo il primo bacio: un bacio dolce e infantile, ma è tutto cambiato. I miei pensieri vennero interrotti dal fischio della teiera. Con foga mi diressi verso il fornello. Afferrai con le presine la teiera rovente e versai l'acqua calda nella tazza accanto al lavabo. Vi misi all'interno il te e aspettai che si sciogliesse. Nel frattempo erano arrivate a casa mia mamma e Anne, che non vedevo da tanto. Non appena riconobbi la sua voce corsi in salotto per abbracciarla. Ero in lacrime, lacrime di gioia miste a lacrime di tristezza.

"Anne, per Dio! Non posso crederci" avevo la voce intervallata da singhiozzi.

"Piccola Hope!" disse lei semplicemente per poi aprire i rubinetti e iniziare a piangere assieme a me.

Mia madre era sull'uscio della porta a fissarci, aveva gli occhi lucidi. Dopo qualche minuto sciolsi l'abbraccio, chiesi il permesso di salire su e corsi in camera a cambiarmi. Mi sfilai rapidamente il pigiama, entrai in doccia e mi lavai. Subito dopo mi asciugai con foga, lasciai i capelli sciolti e indossai un paio di jeans con una felpa larga con le mie fedelissime Converse. Scesa giù sentì Anne e mamma parlare di me. Per non intromettermi nella conversazione mi appostai dietro la porta e origliai.

"Hope frenquenta ancora la scuola, vero?" chiese Anne.

"Sì, sono molto fiera di lei. Anche James lo è. Solo che ultimamente è un po' strana. Resta ore e ore su Twitter ascoltando la musica e aspetta intere mattinate. Sembra quasi stia aspettando il messaggio di qualcuno. Vorrei davvero capire cosa le prende, ma se le dovessi chiedere qualcosa  mi fulminerebbe con lo sguardo e si rinchiuderebbe in camera sua, perciò preferisco evitare. A parte questo è una ragazza molto diligente, studia e mi ha resa molto fiera. E Harry? Dov'è ora?"

Non appena udì il nome Harry cercai di affacciarmi di più per sentire meglio, ma la porta si aprì ed io caddi per terra. Il tonfo ditrasse le due donne che subito cominciarono a ridere. 

"Hope, vieni a sederti qui" mi incoraggiò mia madre. "Bene, ora: Harry che fine ha fatto? Dopo il suo provino non l'abbiamo visto più a Holmes Chapel" riprese poi.

"Uhm... Mamma, ricordi ieri pomeriggio nel supermercato?" la interruppi io. Lei annuì. "Bene. Hai presente di quell'orda di cui ti ho parlato? Erano fan di Harry, ieri l'ho visto" affermai mordendomi il labbro nervosa.

"Cosa?" chiese incredula mia madre.

"Ecco, era questo di cui volevo parlarvi" affermò Anne ridacchiando. "Harry si è preso una pausa, è a casa in questo momento. O meglio, i suoi bagagli lo sono. Non so dove sia lui. Forse è con la sua fidanzata" riprese lei.

Quelle parole mi trafissero il petto, quella frase "con la sua fidanzata" rimbombava più volte nella mia testa. Subito mi ripresi: Harry è sempre stato il mio migliore amico, ma è tutto finito. Lui non mi considera più e da me riceverà lo stesso trattamento. Mi irrigidì e le due donne sedute con me lo notarono.

"Piccolina, va tutto bene?" chiese preoccupata mia madre. 

Non risposi, mi limitai ad annuire.

"Bene. Anne, dicevi di Harry?" riprese mia madre, mettendo il dito nella piaga e facendo sì che si lacerasse maggiormente.

"Beh, ieri mattina è giunto qui da Los Angeles. Penso resti per una settimana sola. Il tour è ancora in corso. Hope, comunque ti andrebbe di mangiare da noi oggi?" chiese Anne.

"Hm, non saprei. Devo dare aiutare mamma con il pranzo, non credo. Magari un'altra volta" dissi fingendo un sorriso.

"Ma no, Hope! Vai pure, oggi tuo padre rientra tardi. Sei libera di andare e di tornare quando ti pare" disse mia madre con il suo solito sorriso tranquillo.

Io ero davvero tesa, più di una corda di violino. Non sapevo cosa dire. Presi un respiro profondo e mi voltai verso Anne sorridendo.

"Va bene, accetto" dissi insicura.

"Bene! Finalmente Robin potrà conoscerti, in più rivedrai Gemma e Harry. Gemma è impaziente di riabbracciarti!" affermò alzandosi dal divano. Congedò mia madre con un abbraccio, mi prese per mano e mi trascinò fuori casa. Entrammo nella sua macchina e si creò un'aria di imbarazzo.

"Allora, Hope! Come va con la scuola?" chiese la donna al volante.

"Bene! Sai, ho preso una A+ in Matematica. In più quest'anno parteciperò al ballo, sola, ovviamente" mi sentì più rilassata, più a mio agio, come quand'ero piccola.

Lei sorrise, era così dolce quando lo faceva. I suoi occhi sembravano rilassati. 
 
"Sei cambiata tantissimo, però! Quei lunghi capelli neri che fine hanno fatto? Ora porti i capelli corti. Dio, sei così cambiata! Sei più alta di me!" disse ridendo e poi riprese "Sei anche bellissima, più bella di quanto ricordassi"

Io divenni rossa in viso, mi nascosi posando le mani dinanzi alle mie gote rosee.

"No, Anne, no. Sono brutta, sono peggiorata. Non vedi tutta questa ciccia? Dio, e i brufoli? No, no, ti sbagli di grosso" le dissi. 

Lei spense la macchina e mi mise a tacere con un abbraccio,  sussurrandomi all'orecchio "sono felice che tu sia di nuovo con noi". Ero così felice tra le sue braccia. Mi ricorda uno dei soliti pomeriggi che passavo assieme alla famiglia Styles-Cox-Twist. Uscimmo dalla macchina e arrivammo dinanzi alla porta. Il mio cuore pulsava rapidamente e per la nervosità strinsi la mano di Anne. 

"Sono a casa!" gridò.

Non appena chiusa la porta alle spalle ci raggiunse un uomo sui 45 che baciò Anne molto dolcemente. Io rimasi fissa con le spalle alla porta, in silenzio e in imbarazzo. 

"Ciao am- E chi è questa bella fanciulla?" chiese Robin.

"Amore, lei è Hope. Hope, lui è Robin, il mio compagno" disse sorridendomi. 

Quel suo sorriso con le fossette laterali mi ricordò quello di Harry e quello di Gemma. Strinsi la mano di Robin e mi accomodai sul divano. Era diversa la casa, erano anni che non ci andavo. 

"Piccolina, Gemma è in camera sua. Falle una sorpresa. Và su da lei e abbracciala come solo tu sai fare" mi incoraggiò Anne.

Così, preso il coraggio necessario mi diressi verso la sua camera. Erano passati anni, ma mi ricordavo tutto, anche dove fosse la camera di Harry. Arrivata davanti alla sua porta ero indecisa, così bussai.

"Mamma, entra pure" gridò Gemma dall'altra parte della porta.

Aprì la porta e lei era sul divano con la testa china, si stava mettendo lo smalto.

"Mamma, ogg--" cominciò col dire ma poi si bloccò. Sembrava non mi conoscesse. 

"Ciao, Gege. Ti ricordi di me?" le chiesi. 

Non appena glielo chiesi lei mi si fiondò addosso avvinghiandosi al mio collo. Sentì che il suo respiro si fece pesante e che il mio collo fu bagnato dalle sue lacrime. Per l'emozione cominciai a piangere anche io. Rimanemmo in quell'abbraccio a lungo, finché Robin e Anne non salirono per avvertirci dell'imminente arrivo di Harry. Anne era felice, molto. Non aveva più visto Gemma sorridere così da quando Harry fece il provino per X Factor. 

"Hope, sei bellissima! I tuoi capelli sono qualcosa di "wow" e i tuoi vestiti... Che stile, donna!" disse scaturendo una risata in tutti noi. 

"Ora scendiamo... Harry a breve ci raggiungerà" disse tornando seria Anne.

"Sì, mamma. Scendiamo subito" ribattè Gemma. 
 
La ragazza notò subito in me un cambiamento d'umore. Ero agitata e dovevo necessariamente parlare con qualcuno. 


"Okay, sputa il rospo. Non vuoi vedere mio fratello, giusto?" chiese Gemma quasi seccata. 

"Hm, esattamente. Avevo cominciato a rimuoverlo, non mi va sul serio di vederlo. Anche se ieri pomeriggio lo vidi con i suoi bodyguards, quindi un piccolo assaggino dell'orsetto nuovo e cresciuto l'ho avuto" 

"Dai, cosa vuoi che sia?! Mostrati indifferente, acida e antipatica. Vedrai che ti cercherà lui!" disse Gemma ammiccando.

"No, Gemma. Lo sarò, ma non per attirarlo a me. Non più"

"Probabilmente conoscerai quell'oca della fidanzata. La porterà a pranzo" 

Alzai gli occhi al cielo e pregai che non arrivasse mai quel momento. Le mie "preghiere" furono distolte dal suono del campanello. 
"Hope, io scendo giù dagli altri. Tu devi fare una sopresa quindi entra in cucina dopo di me, okay? Ti aspettiamo tutti giù" disse chiudendosi la porta alle spalle. 
Curiosa di sapere se fosse Harry socchiusi la porta per origliare. 

"Famiglia, sono a casa!" urlò il riccio. 

"Oh oh, vedo che abbiamo portato la fidanzata!" esclamò Robin.

"Sì, famiglia. Lei è Taylor, è una cantante" disse quasi vantandosente. 

"Piacere di conoscervi, io sono Tay. Sono la fidanzata di Harry, stiamo insieme da quasi due mesi" disse con la sfacciataggine di un'oca giuliva. 

Io pian piano cominciai a scendere le scale, sentivo che gli occhi bruciavano. Arrivata alla fine delle scale girai verso la cucina e mi piazzai davanti alla porta. Erano tutti seduti attorno al tavolo, oca compresa.

"Sopresa!" esclamai.

Harry strabuzzò gli occhi dalla sorpresa. Rimase senza parole, bloccato a mezz'aria. Si alzò in piedi e cercò di formulare una frase, ma non ne fu in grado. Mi avvicinai e gli diedi una pacca sulla spalla, senza abbracciarlo o baciarlo, come era mio solito. 

"H-h-h-Hope?! Per Dio, sei diventata così--" cercò di parlare ma lo bloccai.

"Bene, ora che vi ho rivisti tutti posso anche tornare a casa" finita la frase corsi fuori casa Styles e mi diressi verso casa mia.
Correvo senza sosta per di più sotto la pioggia. Non avevo una meta precisa. Correvo, correvo, alla ricerca di un posto in cui piangere da sola.


***

Questo è il primo vero capitolo, il capitolo in cui, finalmente aggiungerei, i due ragazzi si ritrovano. Hope, sin dall'inizio era titubante per colpa del suo "orsetto". Secondo voi, con questo atteggiamento Hope si comporta da bambina? Beh, per me un po' sì, ma è comprensibile. Harry, senza parole, cerca di mettere insieme delle frasi di senso compiuto per salutare colei che ha abbandonato, ma essendo cosciente di ciò che aveva fatto e della sua colpa, non ci riesce. E una volta che Hope è scappata secondo voi, Harry resterà a casa o andrà a cercarla sotto la pioggia? Beh, io non vi anticipo nulla, lo scoprirete nel prossimo capitolo. Grazie alle 40 persone che hanno letto il prologo e spero aumentino. Stacco, bless you!

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Capitolo 3
*** Certo che tu sei pazzo, ma proprio pazzo, Styles. ***


Arrivai in un parco a quell'ora desolato. Mi sedetti su una panchina posta sotto un salice e rimasi lì a piangere, a pregare che tutto ciò che avevo visto era frutto della mia fervida immaginazione. Pregavo che Harry fosse ancora il mio migliore amico, il piccolo e dolce ragazzino perverso che adorava scambiare le figurine dei giocatori di Baseball. Ma niente, niente. Era tutto reale: lui era una superstar, aveva una fidanzata ed era solo in pausa dal tour della sua band. Piansi imperterrita per un tempo indeterminato, volevo solo andare a casa, ma mi ero persa. Dopo qualche minuto arrivò lì una macchina nera, grande. Pensai che fosse Gemma così mi avvicinai. Entrai nella macchina senza vedere chi fosse seduto al posto di guida e non realizzai chi avevo accanto. 

"Allora, Geg--" rimasi paralizzata, ero immobile, terrorizzata. Sentivo gli occhi lucidi, volevo piangere ma non potevo mostrarmi debole di fronte ad Harry.

"No, non sono chi ti aspettavi che fosse. Adesso ti porto a casa, dovresti asciugarti" disse preoccupato. 

Non risposi, gli voltai le spalle e mi rannicchiai su me stessa. Durante l'intero viaggio in macchina nessuno dei due parlò. Arrivammo presto a casa mia. Sussurrai un lieve "grazie" e sgattaiolai fuori dalla sua macchina. Non appena aperta la portiera cercai di scappare, ma invano: Harry mi aveva bloccato il polso. 

"Non scapperai così facilmente. Dobbiamo parlare" disse per poi scendere dalla macchina e farsi strada verso casa mia. 

Suonò il campanello e mio padre, dapprima sorpreso e poi entusiasta, aprì la porta e accolse Harry e me con un grande abbraccio. 

"Harry! Qual buon vento?! Karola, vieni un po' a vedere chi è venuto a farci visita" disse prendendo Harry per l'avambraccio. Mia madre, scese le scale, si avvinghiò al collo di Harry, ignorando del tutto me, i miei occhioni gonfi e i miei abiti fradici. 

"Harry! Cosa ti porta qui da noi?" chiese mia madre stupefatta con gli occhi lucidi. 

"Una macchina" si limitò a dire facendo scoppiare i miei in una risata frenetica. 

"Sono qui perché devo parlare con vostra figlia. Non è voluta rimanere a cena da noi, è un po' testarda. Beh, non è cambiata da questo punto di vista" riprese poi cominciando a ridere e punzecchiandomi le guance.

Mi allontanai infastidita e salì in camera. Harry mi seguì a ruota e, giunti in camera, si chiuse la porta alle spalle. Io mi sedetti sul letto, ero pronta a dirgli tutto e a liberarmi di questo enorme macigno che mi appesantiva l'anima da anni, ormai. 

"Tu, adesso stammi ad ascoltare. Sei una persona di merda, a me non importa che tu sia diventato il ragazzo del momento, il cantante più desiderato dalle adolescenti con le ovaie in esplosione, sei sempre un gran pezzo di idiota. Hai abbandonato me, la tua migliore amica che ti ha sostenuto per anni, che ti ha incoraggiato, che non ti ha mai voltato le spalle. Ti sembra normale? Ti sembra normale che per gli ultimi due anni abbia cercato di chiamarti al tuo vecchio numero nonostante mi rispondeva sempre la segreteria telefonica? Ti sembra normale che abbia passato notti intere su Twitter per cercare di essere seguita da te? Ti sembra normale che abbia pianto ogni notte per quasi due anni filati?" dissi interrotta dalle lacrime che cominciarono a scendere e a bagnare il mio viso. 

Lui non disse niente, era con le spalle contro la porta. Ero ad un palmo di naso dal suo viso, continuai a gridargli contro finché non mi strinse forte a sé e mi serrò le labbra con un bacio, dolce e casto, come quello che mi diede quel giorno nella mia casetta di legno. Subito presi le distanze, gli diedi uno schiaffo e mi sedetti sul letto. Mi raggiunse e si sedette accanto.

"Hai ragione, non immagini quanto questa cosa mi abbia distrutto" disse con un filo di voce. 

"Pensavi che grazie alla tua fama non saresti più tornato a casa? Che non mi avresti più vista? E qui ti sbagli. Sei scappato dalla tua vita, sei riuscito a crearne una nuova, senza me..." dissi abbassando lo sguardo verso le mie scarpe. 
 
"Sono sempre lo stesso, non è cambiato nulla" 

"No, Harry. Non è così! Vuoi un esempio? Ieri eri in un supermercato della zona, vero?" chiesi piazzandomi davanti a lui.

"Sì, ma tu come lo sai?" si chiese lui stranito.

"Sai, Harry Styles degli One Direction non passa inosservato in un supermercato della sua città natale. Io ero lì, tra quelle ragazzine, cercando di riuscire a farmi vedere, ma tu mi hai voltato le spalle e sei andato via lasciandomi in balia dei tuoi armadi viventi" dissi incrociando le braccia sotto il seno. 

Lui alzò lo sguardo e cominciò a ridere. Mi prese per i fianchi e mi portò tra le sue gambe. Mi diede un bacio sulla pancia e sussurrò "scusa per tutto" cingendomi i fianchi con le sue possenti braccia. Non riuscì a rimanere ferma senza far nulla, così lo strinsi a me forte. Non appena ricambiai il suo abbraccio lui si tirò in piedi e mi strinse più forte. Fece salire una delle sue grandi mani dietro il mio collo nudo. Pian piano mi avvicinò alle sue labbra. Io ero in balia dei suoi occhi, ormai ero naufraga in quella distesa verde acqua. I nostri nasi si incontrarono per primi ma la nostra intimità fu interrotta da mia madre che a quella scena sussultò e chiuse rapidamente la porta alle sue spalle. Harry sorrise, ma non si mosse di un centimetro. Eravamo lì, noi due e nessun'altro. Le sue labbra si posarono sulle mie, molto dolcemente. Fu un semplice bacio a stampo, niente di più. Riuscì a percepire il suo dispiacere, ma in cuor mio sapevo di averlo già perdonato. 

"Non meriti tutto questo dolore" mi sussurrò all'orecchio.

"Lo so, ma tu sei la medicina a tutto questo dolore" dissi e in un batter d'occhio mi catapultai sotto le coperte in completo imbarazzo. Ma cosa mi era preso? Lui è sempre stato il mio migliore amico. Perché mi sono comportata così? Per Dio, che stupida che sono! Sentì i suoi passi farsi più vicini e, arrivato in prossimità del letto, vi si sedette.

"Siamo cambiate, eh! Quando ti ho lasciata non eri così estroversa. Cosa ti è preso?" chiese prendendo a punzecchiarmi i fianchi.

"Harry, vedi di smetterla. Ho solo detto che sei pur sempre il mio migliore amico e che quindi..." 

"Certo, il tuo migliore amico è la tua medicina, sì" mi interruppe ridendo a crepapelle.

Uscì da sotto le coperte e lo fulminai con lo sguardo. Harry, dopo aver notato il mio forte ed evidente imbarazzo continuò a ridere pizzicandomi le guance e lasciandomi un bacio a fior di labbra. 

"Tu fai tutte queste cose con me, ma la tua fidanzatina?" chiesi curiosa.

"L'ho lasciata sola fuori casa mia e penso che non vorrà più vedermi, e anche volesse vedermi di nuovo non lo vorrei io. Questa settimana devo far innamorare una mia amica" disse sempre pizzicandomi le guance. 
 
"Vai via, Harry! Io non voglio innamorarmi del mio migliore amico! Sei una persona disgustosa! Non avresti nemmeno dovuto pensarla una cosa del genere" 

"E cosa ti dice che quell'amica sia tu?" disse trattenendo una risata. 

Io mi nascosi nella felpa, ero rossa dall'imbarazzo e dalla rabbia. 
 
"Okay, scusa. Non era mia intenzione" disse stringendomi a sé. "Ora esci da quella felpa e parlami" riprese, poi. 

"Di cosa dovrei parlarti esattamente? Del mio frenetico attaccamento alla scuola e a Twitter causato dagli One Direction? Sai, però ne è valsa la pena. Una volta il tipetto biondo, Niall, mi ha risposto e retwittato. Che dolce che è! Beh, ora che ci siamo ritrovati potresti farmelo conoscere. Dio, è così dolce e carino!" dissi fingendomi interessata a lui. 
Notai con molto piacere che era rimasto il solito gelosone. Presi a ridere con frenesia e lui, per scherzare, mi finì addosso facendomi il solletico. Ci bloccammo: il mio sguardo era fisso nel suo. 
 
"Certo che se quella tua amica la guardi così si innamorerà in un batter d'occhio" dissi non distogliendo lo sguardo.
Sorrise leggermente poi si avvicinò e mi baciò per la seconda volta. Questa volta approfondì il bacio e fu molto più passionale. Fui molto fortunata quel giorno, mia madre e mio padre erano usciti e noi due eravamo soli in casa. Harry volle andare subito oltre, ma io lo fermai. 

"Harry, no!" urlai aumentando le distanze tra noi. 

"Hai ragione, scusa. Dio, che stupido che sono! Perdonami" disse in imbarazzo chinando e grattandosi il capo. 

"Che ne dici di restare qui stasera? Magari ordiniamo una pizza e vediamo un film" dissi sedendomi alla fine del letto. 

"E se invece ti portassi in giro per Londra?" chiese alzandosi e prendendo in mano il suo telefonino. 

"Lo faresti davvero? Ma non so se mamma lo permette, dovrei chiamarla..." dissi.

Lo vidi concentrato: era intento a chiamare qualcuno.

"Ciao, Karola. Sono Harry. Potrei portare in giro Hope stasera? Se poi è un problema per l'orario restiamo a casa vostra. Perfetto. Grazie mille, sì. Buona serata anche a voi"

Conclusa la telefonata, posò il suo iPhone sulla scrivania e mi si avvicinò con il suo solito sorrisetto soddisfatto. 


***

Ecco finalmente il secondo capitolo. Dite che Harry non è cotto della sua Hope? No, eh?! Ha ha ha. Beh, vorrei ringraziare la splendida 
CharlottewithNJH per aver recensito e per avermi fatto trovare la forza e la voglia di continuare questa banale storia. Grazie alle 62 visite del Prologo e alle 31 del primo capitolo. Un abbraccio, bless you. 

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Capitolo 4
*** "Sei proprio pazza!" ***


"Corri a cambiarti, Hope! Il Funky Buddha ci aspetta stasera" disse spingendomi frenetico in bagno.

"Harry, fermati e stammi a sentire!" gli urlai contro. "Prima cosa: odio le discoteche. Seconda cosa: non ho nulla di decente da indossare. Come la mettiamo?" ripresi sedendomi sul bordo della vasca voltando lo sguardo verso lui.

"Ti sei dimenticata chi sono?" chiese inarcando il sopracciglio e piazzandosi davanti a me. "Chiamo Perrie e te la presento" continuò per poi dirigersi nella stanza. Prese il suo iPhone e fece partire la chiamata. "Hey, Perr! Sono Harry. Sì, certo. Senti, non è che saresti libera ora? Perfetto, sia ringraziato il cielo! Una mia amica ha bisogno di fare shopping e vuole compagnia. Sì, sì. Okay, tra dieci minuti da Starbucks. Grazie, sei un angelo" concluse poi. "Ora vestiti come ti pare e datti una mossa, Perrie ci aspetta"

"P-P-Perrie? Perrie Edwards delle Little Mix? Per Dio! Quanto posso amarti, orsetto!" mi avvinghiai al collo del mio amico e lo strinsi forte a me. Dopo essermi resa conto delle mie ultime parole mi catapultai in bagno, rossa dall'imbarazzo e mi chiusi dentro. Sentì Harry ridersela e mugugnare qualcosa tipo "non è cambiata affatto". Entrata in bagno mi lavai il viso che asciugai con cura, lavai i denti, mi cambiai e uscì per poter andare assieme ad Harry da Starbucks. 

"Pronta?" chiese prendendo il suo blazer. "La macchina ci aspetta giù".

Annuì, raccattai le mie ultime cose ed uscì assieme a lui, ignara di ciò che ci fosse all'esterno dell'edificio. Una volta fuori fummo presi dagli armadi umani e fummo portati in macchina. Notai che in un batter d'occhio erano giunte fuori casa mia numerose ragazzine che urlavano il nome di Harry. Alcune addirittura stavano piangendo. Entrati in macchina ci sorridemmo.

"Emozionata?" chiese lui dandomi un buffetto sulla guancia.

"Emozionata? Ma ricordi chi sto per conoscere? Eh? Te ne rendi conto?! Perrie è il mio idolo, quasi quasi mi tingo i capelli rosa come i suoi, oppure blu come quelli di Jade, solo che sono troppo corti. Okay, ma non è questo il punto. Il punto è che devo aggiornare il mio blog. Dio, devo necessariamente farlo! I miei due "follower" sentono sicuramente la mia mancanza" dissi per concludere il monologo. Harry mi guardò perplesso chinando la testa da un lato. Cominciai a ridere e lui assieme a me.

"Ma questi tuoi capelli molto "sexy girl"? Sai, sono una figata assurda. Quasi quasi li taglio anche io!" disse accarezzandomi i capelli. 

"Non azzardarti, Harry. Non ti parlerei più" dissi scompigliandogli i capelli. 
 
Finito il giro turistico di Londra, arrivai finalmente da Starbucks. Harry e i suoi armadi erano con me, ma non per molto. Entrati, vedemmo una ragazza con un cappello nero e dei ciuffi rosa spuntare da esso. Aveva una maglia grigia e nera assieme ad un paio di pantaloncini grigi anch'essi. Ai piedi aveva le Dr. Martens' nere lucide. 
 
"Hey, Perr! Tutto bene?" disse Harry abbracciandola. 
 
"Ciao, Hazza! Da quanto! Sì, tutto bene, e tu? Ah, e lei chi è?" disse curiosa spostando Harry che si era posizionato davanti a me. 

"Lei è Hope, la ragazza di cui ti parlavo qualche minuto fa" disse indicandomi e facendomi avvicinare a Perrie. 
 
"Aw, ma che carina! Ciao, io sono Perrie" disse porgendomi la mano. Io ero immobile, non riuscivo più a connettere. La mia anima era andata a farsi un giro nell'Iperuranio. Aspettavo che tornasse da me, ma non era raggiungibile. Allungai la mano per stringerla ma non risposi. Ero senza parole, speechless. 

"Hey, va tutto bene?" mi chiesero Harry e Perrie all'unisono. Soltanto alle loro due voci mi ripresi. 
 
"Sì, sì. Chiedo scusa, sapete, la mia anima è stata chiamata un attimo nell'Iperuranio e ha confermato la mia tesi: Perrie, tu non sei la copia delle idee che ci sono lì nel mondo perfetto, tu sei un'idea, originale. La perfezione" dissi tutto d'un fiato. 
 
Mi guardarono straniti entrambi, Perrie poi cominciò a ridere. 

"Hey, hey, calma! Ti ringrazio, ma parla come gli esseri umani. Sono un povero essere umano anche io. Adesso andiamo, ci stanno aspettando da Harrods." disse la ragazza. Congedò Harry con un abbraccio, mi prese per mano e mi tirò fuori dallo Starbucks. Uscite dall'edificio ci catapultammo in una Mini Cooper rosso fiammante. 

"Da quant'è che conosci il riccio?" chiese Perrie mettendo in moto la macchina. 

"Hm, da sette anni ormai. Solo che per gli ultimi due anni non ci siamo visti" dissi sospirando e chinando la testa verso il basso. 

"Hey, che c'è?" chiese la ragazza poggiando delicatamente la sua mano sulla mia coscia. 

Scossi la testa e presi a guardare fuori dal finestrino. Dopo una decina di minuti arrivammo da Harrods. Parcheggiammo e ci dirigemmo rapidamente all'ingresso. 

"Salve, signorina Edwards, abbiamo appena fatto uscire l'ultimo cliente. L'intero edificio è a sua disposizione e a quella del suo fidanzato. Buon proseguimento" disse un uomo con il panciotto vestito di verde. 

Perrie ringraziò con un cenno della mano e, con me al seguito mi portò al primo piano. 

"Scusa, Perrie, ma il folletto verde ha parlato del tuo fidanzato. Chi sarebbe costui?" chiesi stranita mentre salivamo grazie alle scale mobili.

"Non sai chi è? Davvero?" disse ridendo stranita. 

"Hm, forse sì" dissi in imbarazzo. 

"Zayn Malik, un'amico di Harry. Sai, il pakistano" disse sorridendomi. 

"Ah, ho capito! Il ragazzo più scuro della band"

Perrie annuì. Salite all'ultimo piano ci dirigemmo al reparto abbigliamento. Notai un paio di commessi assieme ad un ragazzo poco più alto di me sui 20 anni, scuro sia di carnagione che di capelli. Perrie gli corse incontro e lo abbracciò alle spalle. Erano così dolci insieme! Mi avvicinai molto lentamente anche io. 

"Amore, lei è Hope, l'amichetta di Harry" disse Perrie tra le braccia di Zayn. 

"Piacere di conoscerti, Hope. In questi giorni Harry non ha fatto altro che parlare di te e del tuo taglio di capelli "figo". In effetti aveva ragione" disse lui ridendo e scompigliandomi i capelli. Sorrisi semplicemente e, imbarazzata, mi nascosi dietro Perrie. 

"Dai, adesso andiamo" disse Zayn prendendomi sotto braccio. Lo stesso fece Perrie mettendosi dall'altro lato. Arrivammo dinanzi ad un ragazzo biondissimo con la pelle molto cagionevole e due occhioni azzurro cielo. Lui sorrise e mi prese con sé. 

"Tesoro, lui è Will. Ti aiuterà con il trucco, vai con lui. Intanto io guardo per qualche abitino carino" affermò Perrie salutandomi con un cenno della mano. 

"Perrie! Un attimo! A me gli abiti non piacciono, non mi fanno sentire a mio agio" dissi avvicinandomi a lei. 

"E per quale motivo? Saresti così carina con l'abito giusto!" disse lei sorridendo.

"Hm, sono un po'... Come dire... Piena, cicciona, obesa..." dissi diventando rossa in viso. 

"Cosa?" dissero sia Zayn che Perrie chinando di lato il capo. "Mi auguro tu stia scherzando" riprese Zayn, sempre senza parole.
 
"Vai con Will, Hope. Ci vediamo dopo, e non dire più una cosa del genere!" disse Perrie avvicinandosi e stampandomi un bacio sulle guance. 

Il ragazzo era sorridente ma silenzioso. In poco tempo arrivammo al banco del trucco. Mi sedetti sulla poltrona e aspettai che arrivasse la make up artist per il trucco. 


***

Eccoci arrivati al terzo capitolo. Cosa ne pensate? Certo che Hope è davvero una sbadata, non ricorda nemmeno chi sia Zayn. Ha ha, poverina! Btw, colgo l'occasione per ringraziare le dolci ragazze che mi hanno recensito la storia. Spero piaccia a tutte. Ringrazio anche le 91 views del prologo, le 47 del primo capitolo e le 24 del secondo. Siete dolcissime tutte! Chiudo. Bless you!

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Capitolo 5
*** Una nuova me? ***


"Ciao, Hope, io sono Lou, piacere di conoscerti. Sembri una ragazza davvero in gamba. Harry mi ha mandata qui per stasera" disse sorridendo e stringendomi la mano. 

"Ciao, Lou, piacere mio. Rendimi decente" dissi imbarazzata facendo scoppiare Lou in una dolce risata. 

"Bene, dimmi un po': cosa hai in mente per il primo appuntamento con il tuo ragazzo?" disse lei continuando a sorridere e aprendo la valigia stracolma di trucchi. 

"Ragazzo? Quale ragazzo? Non sapevo di essere fidanzata e di avere un appuntamento" dissi stranita. 
 
Lou sorrise e cominciò con lo stendere sul mio viso una crema protettiva al profumo di vaniglia. Era così dolce. 
 
"Facciamo un trucco vistoso, ti va?"

"Hm, no, ti prego! Detesto il trucco!" dissi arricciando il naso. 
 
"Okay, lascia fare a me. Ti farò un trucco che risalta i tuoi splendidi occhi nero pece, ma senza esagerare con le quantità di trucco" disse prendendo a picchiettare un pennello delicatamente sul mio viso.

Dopo venti minuti finì, mise per ultima cosa il blush e poi mi invitò a guardarmi allo specchio. Non potevo crederci! Ero davvero io. Mi guardai stranita allo specchio e vidi dietro di me Lou che rideva a crepapelle. Nel frattempo arrivò Harry che cinse i fianchi di Lou sorridendo.

"E questa bella ragazza chi è?" chiese interessato Harry. Sembrava che davvero non mi avesse riconosciuta.

"Lei è la tua ragazza, sai?!" disse Lou spostandosi alla mia sinistra. 
 
"Hope?! Sei una meraviglia!" esclamò Harry per poi prendere a ridere assieme a me e a Lou. Ero davvero in imbarazzo, non sapevo come comportarmi. 
 
"Piccioncini, adesso vi saluto. Lux mi aspetta. Buona fortuna per stasera!" disse congedandoci con un cenno della mano. 
 
"Lou, aspetta un attimo!" urlai. "Io e Harry non stiamo insieme, è solo un mio amico" ripresi.

"Certo, certo. Vieni a raccontarmelo tra un paio di settimane" disse ammiccando e correndo giù per le scale mobili. 
 
Harry mi si avvicinò intento a baciarmi ma io subito mi scostai. Lui ci rimase un po' male, così mi avvicinai e gli schioccai un bacio sulla guancia. 

"Ricorda che sei il mio migliore amico, caro Harry Edward Styles. Se vai di fretta ti sbagli di grosso. Non vorrei rovinare nulla, sappilo" dissi guardandolo negli occhi quasi con una faccia da cucciolo. 

"E quindi? Sono baci innocenti, nessuno lo saprà se non noi due" disse lui prendendomi per i fianchi e azzerando le distanze tra noi. Misi le mani sul suo petto e lo allontanai. 
 
"Vai via. Vorrei farti una sorpresa. Eppure tu una parte l'hai già vista. Non vale!" dissi imbronciata con le braccia incrociate sotto il seno. 
 
Lui rise, mi schioccò l'ultimo bacio sulla guancia e si diresse verso il piano inferiore. Io andai da Will che mi attendeva con il suo solito sorriso smagliante. 

"Signorina, la signorina Edwards l'attende. Ha scelto degli abiti, perfetti, a parer mio, per la sua carnagione scura" disse prendendomi sotto braccio. 

Così ci incamminammo verso la zona abiti da sera.

"Sei splendida!" esclamò Perrie girandosi verso me. 

Arrossì e le sorrisi. Zayn era sempre al suo fianco e fulminandomi (in senso buono) con il suo sguardo ammaliatore mi fece arrossire all'ennesima potenza. Sentivo le guance in fiamme. Lui prese a ridere assieme ai commessi e a Perrie, mi si avvicinò, mi sfiorò le guancia con due dita e mi incitò ad andare verso i camerini. Arrivata davanti ai camerini, sulla sinistra, c'era un grandissimo stand con numerosi abitini, meravigliosi tutti. Perrie aveva scelto un abitino corto (un po' sopra il ginocchio) color verde smeraldo da abbinare con una grande borsa di cuoio e con una sottile cinturina da mettere in vita. Le scarpe le avevo già viste io: un paio di Jeffrey Campbell di pelle nera con il tacco borchiato. Assieme ad esse chiesi di un giacchettino di pelle che, in un batter d'occhio, fu posto sullo stand. Bene: il mio abbigliamento per la grande serata era scelto. Provai tutto assieme. Chiesi aiuto alla ragazza che mi allacciò il vestito e che mi diede una mano con la cintura. Non appena ebbe finito ero sotto gli occhi di tutti i presenti. Si erano aggiunti anche altri quattro nuovi personaggi: Louis, Eleanor (la sua fidanzata), Liam e Danielle (fidanzata di Liam). Tutti mi guardarono con occhi assenti, quasi sbalorditi dalla mia "bellezza sopraffine". Certo, bellezza. Una balena con un vestito mozzafiato addosso. Tornando al racconto: tutti mi guardarono con tanto di "bocca aperta". La prima a parlare fu Perrie. 

"Io te l'avevo detto" disse ammiccando. 

Io annuì, cominciai a sfilare e mi piazzai dinanzi allo specchio. Ma sì, in effetti non ero poi così male. Mancavano solo i capelli (beh, con quelli non avrei potuto fare molto) che avrei sicuramente stirato. Le due ragazze, Eleanor e Danielle mi si avvicinarono curiose di conoscermi, quasi impazienti. Mi sentivo una star, una principessa. 

"Sei Hope, vero?" disse Eleanor stringendomi la mano. 
 
"Sei proprio come Harry ti aveva descritta! Che carina!" continuò Danielle rivolgendomi un sorriso dolce. Ma con quanta gente ha parlato Harry di me? Che sciocco che è!
 
"Grazie" accennai con un filo di voce. Quella serata sembrava tutto a mio favore. Le ragazze erano rigorosamente vestite con abitini succinti e con scarpe con dei tacchi vertiginosi. Tutto era perfetto, o
quasi...


***

Eccoci qui, arrivate al quarto. Grazie a tutte coloro che stanno seguendo la mia storia e tra poco vi parlerò della novità a cui abbiamo pensato io e la mia cara Lottie. Grazie, vado via. Bless you!

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Capitolo 6
*** Forse è meglio così... ***


Scendemmo giù tutti insieme: Eleanor e Louis, Perrie e Zayn, Liam e Danielle e poi c'ero io, più sola che mai. Ero in imbarazzo. Giù c'erano due grandi jeep pronte a portarci al Funky Buddha. Io mi sedetti all'ultimo posto e, a causa del mio imbarazzo, presi a giocare con l'iPhone. Dato che il viaggio era abbastanza lungo decisi di scrivere sul mio blog "molto rinomato".

So che è un po' tardi, ma visto che in questi giorni non ho avuto modo di aggiornare, lo faccio ora che ho un paio di minuti "liberi". Beh, sapete, in questi pochi giorni mi sono successe milioni di cose che mi hanno sconvolto quasi la vita. No, okay, a parte tutto ho perso una cinquantina di battiti. La causa? Harry Styles, la sua famiglia e i suoi amici. Sono ritornati nella mia vita tutti insieme, come un uragano. Io sono distrutta. Lui era fidanzato (o è, non lo so) con la famosa cantante Taylor Swift, l'ha mollata sull'uscio di casa sua per venirmi a prendere! Sì, avete letto bene: MI È VENUTO A CERCARE! Ed era anche puntuale! Okay, non è questo il punto. Il punto è che ha preso la sua macchina e, senza pensarci due volte, si è messo alla ricerca della Speranza perduta (di me, in italiano, ha ha). Mi ha trovata, portata a casa e mi ha BACIATA! Non cambierà mai quel ragazzo. Okay, cosa c'è stato dopo non ve lo dirò (non c'è stato nulla, solo un bacio a stampo). Ora sono nella macchina con i suoi amici e aspetto di arrivare al Funky Buddha. Non ci sono stata. Voi ci siete mai stati? Sapete com'è? Boh, io non ne ho idea. Btw penso che manchi poco all'arrivo, perciò vi lascio. Buona serata e buona notte. A presto, guyss! Tanti bacini (?). 
 
Così bloccai il mio iPhone, lo misi in borsa e aspettai che mia aprissero la porta. Zayn, Louis e Liam salutarono le rispettive fidanzate ed entrarono facendo il loro ingresso trionfale. Io rimasi con Perrie, Eleanor e Danielle. Mi attaccai a Perrie quasi fossi spaventata dalla gente ed entrai. C'era una marea di gente. Ricordo che erano quasi tutti famosi, gente in vista, ricca, tutti, tranne me, povera ragazza imbarazzata. Entrate ci andammo ad accomodare al nostro privè. Mi sedetti per prima sul divanetto, accavallai le gambe e cominciai a guardarmi intorno. Ero sola, le ragazze si erano allontanate, chi per andare in bagno e chi per andare ad ordinare dei drink. Nel frattempo mi si avvicinò un ragazzo molto alto, brizzolato, quasi anoressico che venne a sedersi accanto. 
 
"Ciao, bellezza. Io sono Nick. Com'è che sei qui tutta sola?" disse con uno sguardo quasi da stupro. Sembrava mi sarebbe saltato addosso da un momento all'altro. 
 
"Hm... Ciao. No, non sono sola. Stavo giusto andando a prendere i drink che abbiamo ordinato. Vado via, ciao" dissi alzandomi. Fui bloccata per il polso e, tirata da questo Nick tornai a sedere. 
 
"No, non mi lasciare solo. Dai, ci divertiamo un po' stasera" disse azzerando le distanze. Ero terrorizzata, speravo che Perrie tornasse da un momento all'altro. Ero immobile, respiravo a tentoni. Era vicino alla mia guancia e mi stampò un dolce bacio per poi mettersi a ridere e tornare a sedersi con uno sguardo molto più sereno. Ma cosa si è fumato questo tizio qua? 
 
"Ciao, Hope. Io sono Nick Grimshaw. Certo, potrei sembrare un pedofilo ma, no, non lo sono. Sono gay. Mi piacciono i ragazzi" disse continuando a ridere. 
 
"Ciao, Nick. Mi hai fatta davvero spaventare, giuro, stavo per tirarti uno schiaffo. In questi quattro giorni avrò perso un paio di anni di vita. Ma... Come sai il mio nome? Insomma, io non ti ho detto nulla di me" dissi stranita e rilassata. 
 
"Allora, questo scherzo è frutto di quel bel culetto bianco che è lì al bancone" disse indicando una figura alta, confusa, di spalle seduta al bancone a parlare con altra gente "importante". "Ha architettato tutto lui e mi ha detto di venire a spaventarti un po'. Io sono il suo migliore amico, piacere di conoscerti" riprese sorridendomi per poi abbracciarmi. 
 
"Harry?! Ma con quante cavolo di persone ha parlato di me?" chiesi furiosa. 
 
"Ah, beh, Harry è un chiacchierone. Dovresti saperlo. Mi ha detto tutto di te, da quattro giorni a questa parte mi parla sempre della tua dolcezza, del tuo imbarazzo sempre presente sulle tue gote, del tuo dolce sorriso, della tua capigliatura figa..." disse sorridendo e facendomi ridere e tranquillizzare. 
 
"Posso farti una domanda?" riprese poi Nick. 
 
"Certo, chiedi pure"
 
"Ami Harry?" mi sussurrò avvicinandosi al mio orecchio. 
 
"COSA?!" gridai io. Si girarono tutti nella mia direzione. Io in imbarazzo chiesi scusa. Nick rise a crepapelle. "No, Nick, non posso amarlo! È pur sempre il mio migliore amico!" dissi scuotendo la testa. 
 
"Hm, peccato. Sareste stati una bella coppia..." disse facendo il finto dispiaciuto. 
 
"Momento: sai qualcosa che io non so? Per caso Harry... Sai... Beh... Hm... Prova qualcosa per me?" chiesi con un filo di curiosità. 
 
"Qui c'è il segreto professionale, mi dispiace. Non posso dir nulla. Non ti dico né di "no" né di "sì". Sono cattivo, lo so. Mi amano per questo" disse con tono altezzoso. Sorrisi delusa e tornai a giocare con il mio iPhone. 
 
"Dai, non mettere il muso! Vieni con me, ti presento un po' di gente" disse il ragazzo alzandosi dal divano prendendomi per mano. Mi portò con sé al suo privè. Lì c'erano persone che io avevo già visto, sì, solo in TV o tramite computer. Il primo che mi fu presentato fu Ed Sheeran, il panda rosso più dolce di questo mondo; così timido, impacciato, molto simile a me. Poi conobbi Olly Murs e Cher Lloyd, molto simpatici anche loro. L'ultima che conobbi fu Taylor Swift, anche lei molto dolce, molto simpatica. Una ragazza con la battuta sempre pronta. Avevo paura, pensavo che mi prendesse a sberle, invece fu tutto tranquillo. Parlammo come persone civili e ci scambiammo anche i numeri di telefono. Finito il giro "turistico" del privè di Grimshaw lo salutai con un abbraccio e mi allontanai cercando di individuare il mio gruppetto. Non c'era anima viva. All'improvviso mi immobilizzai a causa di un respiro che sentì sul mio collo. Rimasi ferma. Due grandi braccia mi cinsero i fianchi. 
 
"Buona sera, signorina. Mi concede questo ballo?" mi chiese quel fesso. Il fesso di sempre, Harry Styles. 
 
"No, mi scusi. Ho da fare" dissi io, fingendo di non averlo riconosciuto. Mi girai e lo spinsi via da me. 
 
"Hey, sei bellissima" disse afferrandomi per l'avambraccio. 
 
"Smettila, Harry. In pubblico questi abbracci e queste affermazioni, NO!" gli sussurrai sfidandolo con lo sguardo. 
 
"Dai, vieni" concluse prendendomi per mano. Arrivammo al nostro privè e c'erano (finalmente) tutti i suoi amici. 
 
"Ragazzi, lei è Hope" disse facendomi avanzare. 
 
"Harry, la conosciamo già. Forse l'unico che non si è ancora presentato è Niall" disse Louis con il suo solito dolce sorriso. 
 
Non appena vidi Niall mi catapultai tra le sue braccia. 
 
"Niall, ti ricordi di me?! Una volta mi hai retwittata su Twitter!" dissi con un sorriso speranzoso. 
 
"Hm, non ricordo bene. Scusa" disse chinando il capo. 
 
"Okay, non importa. Piacere, sono Hope" dissi. 
 
"Dolcissima! Io sono Niall, ma questo già lo sai" disse divertito. 
 
Tutti risero a quella scena. Era davvero tutto perfetto. Finché Harry, dietro di me, non si avvinghiò ai miei fianchi e mi baciò il collo con molta passione. In quel momento si erano avvicinati al privè Nick, Olly, Ed e... Taylor che, a quella scena, si scaldò e senza dir nulla me la trovai attaccata ai miei capelli e li tirava con forza. In un attimo mi ritrovai  per terra, priva di sensi perché avevo battuto la testa contro lo spigolo del braccio del divano. Sentì Harry che si accaniva contro Taylor tirandole della stronza e poi, beh... non ricordo più nulla. Aprì gli occhi e mi ritrovai in camera mia, avevo un forte mal di testa. Mi alzai e vidi ai piedi del letto Harry, Taylor e Nick. Vidi che Taylor e Harry si baciavano con molta foga e Nick mi si avvicinò appena vide che mi ero ripresa. OCA docet. Okay, ma è comprensibile. Harry è innamorato. Stavo per scoppiare a piangere, ma pensai che quella era la cosa più giusta. 
 
"Hey, tesoro, tutto bene?" mi chiese Nick sedendosi accanto a me, sul lato sinistro del letto. 
 
"Sì, certo. Grazie per avermi portata a casa, ringrazio anche voi, Harry e Taylor, per la bella serata. Scusa, Taylor se ti sono sembrata un possibile ostacolo per la tua relazione con Harry" dissi dispiaciuta. Hey, un po' ero dispiaciuta! 
 
"No, Hope, perdonami tu! Non so cosa mi sia preso, ma non riesco a stare lontana da Harry da quanto hai potuto vedere" disse venendomi incontro. 
 
"Tranquilla, volete che vi accompagno alla porta? Si è fatto tardi, vorrei dormire. Domani è sabato, ma comunque ho una relazione da finire, sapete, la scuola..." dissi alzandomi dal letto. 
 
Uscirono per primi dalla mia stanza Nick e Taylor. Harry rimase e mi tirò in stanza. 
 
"Perché non l'hai fermata? Cosa c'è? Sono brutto? Non sono abbastanza?" disse tutto d'un fiato. Lo misi a tacere con un dito sulle sue labbra. 
 
"Hey, hey, tu sei il mio orsetto, nonostante i tuoi diciannove anni. Sei sempre il mio migliore amico e io ci sono sempre per te, come Nick e i ragazzi. Taylor è perfetta per te, siete molto simili e state benissimo insieme. Siete perfetti" dissi fingendo un sorriso. Non ci credo, le ho davvero dette io quelle cose? Beh, eppure quando ho detto quelle cose il mio cuore faceva male. Lui non disse nulla, scese per arrivare alla porta d'ingresso seguito da me. Salutai con un cenno della mano, chiusi la porta alle mie spalle e piansi. Perché ora lo sto facendo?! Sono davvero incoerente! Mi faccio schifo da sola! Eppure nemmeno lui sembrava felice quando gli ho detto quelle cose. Non so, vorrei non averlo visto per niente. Arrivarono i miei genitori. Asciugai le mie lacrime, aprì  la porta e li salutai con un affettuoso abbraccio.
 
"Com'è andata la serata, tesoro?" mi chiese mia madre curiosa. 
 
"Bene, ho conosciuto gli One Direction, cari genitori" dissi riferendomi ad entrambi, ma mio padre stanco era in procinto di salire su, nella sua camera da letto. Mia madre, invece, notò che c'era qualcosa che non andava, così mi abbracciò forte a sé e mi lasciai andare. Piansi per una mezz'ora abbondante, senza parlare. Lei non fiatò, si limitò ad accarezzarmi i capelli. 
 
"Grazie, mami. Ora vado a letto, domani ho un po' di cose da fare" dissi. Lei annuì, mi diede un bacio sulla fronte e me ne andai in camera. 
 
Mi misi in pigiama, mi struccai e mi misi nel letto. Mi arrivò un messaggio da un numero sconosciuto. 
 
*Avresti dovuto dirgli che ti piace. Non serve piangere. Se vuoi parlare puoi chiamarmi quando vuoi, io sono qui. Un bacione, Nick. Ah, e buona notte*
 
Non risposi, decisi che avrei risposto il mattino seguente. Posai il telefonino sul comodino e mi addormentai. 


***


Ecco il quinto capitolo! Dolce Taylor, eh. Ha ha, poverina Hope. Dai, si sistema tutto però. Stupida Hope. Lei ama Harry e Nick se ne è reso conto. Che dolcioso anche lui! Beh, nient altro da dire. Buona serata, bless you!

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Capitolo 7
*** Se non ti muovi tu, lo faccio io. ***


Il mattino seguente mi svegliai senza particolari pensieri per la testa. Scesi in cucina, diedi il buongiorno ai miei due vecchi che quel giorno lavoravano e preparai la colazione. Quella mattina avevo voglia di omelette con succo d'ananas.

Dopo colazione i miei genitori mi congedarono con un bacio sulla fronte, entrambi, e andarono via. Decisi di mettermi un po' al computer per dare un'occhiata al mio blog. Entrata, notai che i miei post erano stati letti da oltre 100 persone e che inoltre avevo ricevuto anche alcuni commenti. Uno mi colpì in particolare, sembrava di una persona a me famigliare.

"Beh, con questo aggiornamento del blog si capisce chiaramente che Harry ti piace. Sei stata una vera stupida. CARPE DIEM! E tu l'attimo l'hai fatto correre via. Brava, complimenti."

Nick. Sicuramente era stato lui a scrivere quel commento. Non contenta di quel commento presi il mio iPhone e digitai lo stesso numero che la sera prima mi aveva mandato quello strano SMS.

"Pronto?" mi rispose una voce maschile impastata dal sonno. Ero sicura che fosse Nick.

"Nick, la pianti?!" dissi arrabbiata.

"Scusa ma chi sei?" chiese stranito.

"Hope, la STUPIDA che non ha colto l'attimo ieri sera"

"Oh cielo! Ciao, splendore! Senti, tra un po' vado a fare colazione, vuoi venire con me? Così abbiamo l'occasione di parlarne meglio" disse sghignazzando.

"Hm, sì. Proposta alquanto allettante. Non ho nulla di meglio da fare" aggiunsi sorridendo.

"Tra 20 minuti vengo a prenderti da casa, mi raccomando, sii puntuale" disse.

Subito dopo misi giù. Avevo meno di venti minuti per farmi pronta. Salì su in bagno, mi feci la solita rapida doccia del sabato e indossai un paio di jeans chiari ripiegati a mo' di "pescatore", un maglioncino con lo sfondo bianco e i baffi neri per tutta l'area della maglia e un paio di inglesine nere con le borchie. Asciugai rapidamente i capelli, lavai i denti e scesi giù. Ero pronta, con cinque minuti di anticipo. Annoiata diedi un'occhiata al mio iPhone: nessuna chiamata, nessun messaggio. Harry è davvero preso da Taylor. Forse dovrei lasciar perdere... Eppure c'è qualcosa che me lo impedisce, qualcosa che non so spiegarmi nemmeno io. Ero immersa nei miei pensieri quando suonarono al campanello.

"Ciao, babe. Andiamo da Starbucks? Come in Gossip Girl" disse prendendomi per il braccio.

"Scegli tu, Nick. Oggi sono tua prigioniera" dissi teatralmente. Chiusi la porta ed entrammo in una Mercedes blu notte. I sedili interni erano comodissimi: di pelle, morbidi e caldi.

"Io direi: per non rovinarci la giornata, aspetta a parlare. Non appena arriviamo da Starbucks ci diciamo tutto.
Altrimenti arrivati lì non avremo argomentazioni" disse Nick concentrato sulla strada.

Annuì e aspettai che arrivassimo al grande edificio.

Giunti lì Nick fu accolto come un re: gli parcheggiarono la macchina, gli diedero il miglior tavolo dell'intera caffetteria e lo elogiarono quasi come un Dio.
"Wow" bisbigliai non appena ci accomodammo al tavolo. Quello era lo Starbucks più grande di Londra, era a due piani e noi eravamo al tavolo migliore.

"Allora? Cosa è successo con Harry?" mi chiese sfogliando il suo menù.

"Cosa? Niente! Ritornato dal suo tour l'ho ritrovato dopo due anni e c'è stato solo qualche bacio" dissi timidamente.

"Ah! Vedi che il bacio non era solo uno?!" disse lui malizioso. "Immagino vi siate anche... Ehm, come dire... Sfogati?" aggiunse poi sempre con un po' di malizia nelle sue parole.

"Piano, piano! Nick, è vero che lo conosco da anni, ma non gli ho mai permesso di andare oltre, anche perché non mi sento pronta. Poi lui ha la sua fidanzata, è felice..."

"Felice? Chi ti dice che sia felice?" mi interruppe Nick posando il menù sul tavolo.

"Beh, lo presumo. Ieri sera sembrava molto felice. Poi, scusa, c'è qualcosa che tu sai e che io non so?" dissi inarcando un sopracciglio, facendo leva sulle braccia e avvicinandomi di più a lui.

"Io? No, no. Nulla che tu già non sappia" mentì il ragazzo.

"Mi stai mentendo, Nick. Riesco a vederlo" dissi sicura di me.

"Può anche essere, ma non ti dirò mai nulla. C'è il segreto professionale, già te lo dissi ieri" disse incrociando le
braccia sul petto.

"Dai, Nick, non essere misterioso!" lo implorai.
Arrivò il cameriere che ci chiese gli ordini e preso tutto il necessario tornò giù. Improvvisamente squillò il telefono di Nick.

"Pronto? Ciao, baby. No, sono con un'amica. Sì, esatto, proprio lei. No, non posso e no, non azzardarti. Okay, okay. A dopo"

"Nick?! Chi era?" chiesi sapendo già la risposta.

"Nessuno, nessuno" disse riprendendo a giocherellare con il suo telefonino.

"Nick, ti detesto!" sbottai.

"Aw, che dolce che sei quando ti arrabbi!" sorrise. "E va bene, mi fai troppa tenerezza. Era Harry, tra un po' ci raggiunge" riprese.

"Hm, bene"

"A parte tutto sei una stupida, un'idiota. Avresti potuto essere la new entry nelle classifiche di Styles. Sei un'oca" disse serio.

"Non voglio essere la solita ragazza che finisce nel suo letto. Vorrei essere qualcosa di più per lui..."

"Qualcosa di più per chi?" mi interruppe una voce alle mie spalle. Dio, Dio, Dio! In che guaio mi ero cacciata? Sbiancai tutto d'un colpo e mi girai per vedere Harry in tutta la sua bellezza.

"Ehm... Ehm... Niente, niente. Nostre cose" dissi scuotendo la testa e le mani contemportaneamente.

"Vieni, Harry, siediti" disse Nick indicando il posto accanto al mio. In un batter d'occhio era seduto accanto a me e mi stava squadrando dalla testa ai piedi.

"Che c'è? Ho qualcosa che non va?" chiesi in imbarazzo.

"No. Non riesco a trovare difetti in te, sai? Sei bellissima" disse sereno, con la calma più totale.

"Grazie" sussurrai.

"Ma che carini che siete! Peccato che ci sia di mezzo la Swift" disse Nick dispiaciuto.

"Beh... Non abbiamo ancora ufficializzato nulla" disse Harry chinando il capo.

"Hope" disse Nick, poi tossendo.

"Harry, dobbiamo parlare" affermai, sicura.

***

Grazie a tutte coloro che hanno recensito la storia e che la stanno seguendo. Visto che vorrei più recensioni e vostri pareri, facciamo che se mi recensite almeno in due aggiorno giorno per giorno, altrimenti NADA. Ha ha ha, malefica. Stacco. Bless you!

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Capitolo 8
*** Love is in the air. ***


Rivolsero entrambi i ragazzi lo sguardo su di me. Chiesi ad Harry di alzarsi e di seguirmi, con molta dolcezza e delicatezza anche se dentro di me c'era un uragano in tempesta.

Arrivammo nell'aria fumatori e, strano ma vero, era desolata. Mi piazzai davanti a lui. Avevo le braccia lungo i fianchi, ero rigida ed impaurita da ciò che stavo per dire. 

"Senti, Harry... Sai..." cercai di dire ma lui mi si fiondò sulle labbra in un batter d'occhio. Sembrava volesse solo quello, stava aspettando il momento giusto, e questo lo era. All'inizio cercai di staccarmi da lui, dimenandomi, ma poi dolcemente posò le sue grandi mani sulle mie guance paffute e mi baciò teneramente a momenti.

"Non dire nulla, ti prego" continuò baciandomi.

"Harry, stammi a sentire, ti prego" lo implorai quasi. Avevo bisogno di dirglielo, altrimenti sarei sembrata una fifona, ed io di certo non lo ero. 

Lo staccai dalle mie labbra e lo guardai accarezzandogli la guancia sinistra con la mano. 

"Come ho potuto?" disse in un bisbiglio. Si accasciò per terra, strinse a sé le ginocchia e non si mosse più. Stava piangendo davanti a me, come un bambino di cinque anni a cui hanno rotto il suo giocattolo preferito. Subito mi avvicinai a lui e gli accarezzai una spalla.

"Harry, cosa succede?" gli chiesi preoccupata. Mi stava facendo sul serio preoccupare. Entrai nel panico più totale vedendolo così.

Non rispose, continuò a piangere con la testa china.

"Harry, ti prego. Non fare così, mi fai sentire male" dissi in un sospiro. 

Alche, sentendo il mio battito accellerato assieme al mio respiro, levò il capo per creare un contatto visivo. 

"Perdonami, piccola" disse singhiozzando per poi avvinghiarsi al mio collo. "Perdonami per tutto il dolore che ti ho causato, per tutti gli anni in cui non ci sono stato, per tutte le volte in cui non ti ho cercata, per tutte le volte in cui per impeti di rabbia ti ho cacciata dalla mia stanza, per tutte le volte che ti ho urlato contro. Ti sei mai chiesta perché? No? Beh, il motivo è la gelosia. Sì, sono geloso di tutti quei ragazzi che, nella mia assenza, hanno provato ad introdursi nella tua vita al mio posto, nel tuo cuore. Perché nel tuo cuore ci sarei dovuto essere solo io. Invece cosa ho fatto? Ti ho abbandonata e avevi ragione a dire che ho provato a crearmi una nuova vita. Quello l'ho fatto, ma senza te non la proseguo. Adesso che ti ho ritrovata non ti lascio più andare. Hope, io... io... tu a me piaci, sin da quando eravamo bambini. Quel bacio, per me fu il primo e fu il più importante. E ti capirei se mi rifiutassi. Un pezzo di merda non merita perdono, ed è proprio quello che io sono" riprese con le lacrime che continuavano a solcare il suo viso. 

A quelle parole il mio cuore sembrava aver cessato di palpitare. Sgranai gli occhi all'istante perché, in tutta verità, mi sentivo stranita. Non si era mai aperto così con me. Quando eravamo più piccoli mi ammoniva per la mia sensibilità, adesso lo è lui. Cosa prende all'universo? Cosa è successo? 
 
"Harry, io... io..." balbettai. Lui mi guardò con gli occhi umidi e speranzosi. Erano così chiari in quel momento. "Io ti ho sempre voluto bene" ripresi. Quel verde speranza si tramutò in un verde cupo, quella piccola scintilla di speranza si spense alle mie parole. Lo notai subito.

"Un bene che va oltre l'amicizia. Non mi sentirei pronta a dirti "ti amo" perché sarebbe una bugia. Però forse con il tempo... tutto può essere. Smettila di piangere, sei bellissimo e dolcissimo senza scudi di difesa puntati contro la gente; è una gran cosa questa. Ti sei mostrato debole dinanzi a me, "la tua migliore amica". Eppure sono sette anni che ti conosco e non mi hai mai pianto tra le braccia. Per questo ti ringrazio: ti ringrazio perché ti sei sfogato con me. Speranze! Speranze? Io te ne darò sempre, anche se sarai dalla parte del torto. Vuoi la verità? Ricordi quel bacio in camera mia quando mi chiedesti scusa? Beh, io già ti avevo perdonato" gli sorrisi con quanta più dolcezza potevo.


Alle mie parole si levò in piedi aiutato da me e mi baciò, senza pensare a chi ci fosse e a chi non. Paparazzi, giornalisti, cronisti, radiofonici. Niente. Eravamo di nuovo noi due, le nostre anime, le nostre labbra unite. Semplici baci casti. Le sue grandi mani sul mio viso, l'amore era nell'aria.



***



Niente da aggiungere. Grazie a tutte. 
Recensite e avrete il prosieguo. Bless you! P.S. Mi trovate anche su Twitter. Io sono @alwayshopegirl. Fatevi vive!

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Capitolo 9
*** Ah, i genitori. ***


Dopo avermi deliziato con la sua dolcezza e con i suoi baci lo presi per mano e ritornammo da Nick. Lo vidi da lontano: aveva un sorriso maestoso e, con uno sguardo complice, ci invitò a ritornare accanto a lui.

"Immagino stiate bene entrambi" sospirò sorseggiando il suo frappuccino. Nel frattempo erano arrivate le nostre ordinazioni.

"Nick, da quant'è che sono arrivate le bevande?" chiesi, tanto per cambiar discorso. 

"Da poco, non c'è da preoccuparsi. Sono ancora calde. Ma non è questo il punto" disse sogghignando e continuando a sorseggiare delicatamente sul suo frappuccino. 

Divenni rossa in viso mentre il bel fusto accanto a me sogghignava. 

"Nick, sai, Hope è follemente innamorata del sottoscritto" bofonchiò.

"Io già lo sapevo, caro Hazza" affermò con tono altezzoso il moro.

"Possiamo parlare d'altro? Mi state mettendo leggermente in imbarazzo" bisbigliai rossa in viso. 

I due scoppiarono a ridere, alche io, in soggezione, incrociai le braccia sotto il seno e li fulminai con lo sguardo. 

Dopo aver finito i nostri caffè chiesi ad Harry se potesse accompagnarmi a casa dato che la sera avrei avuto ospiti. Lui acconsentì. Salutammo Nick che rimase nello ancora nello Starbucks e ci dirigemmo all'uscita. Fortunatamente quel giorno Harry era senza i suoi armadi umani. Appena fuori dallo Starbucks fummo aggrediti da una massa di ragazzine con gli ormoni in subbuglio che alla visione del loro idolo assieme a me cominciarono a linciarmi. Harry mi prese per mano e ci demmo alla fuga. Al nostro seguito avevamo un centinaio di fan che dall'essere felici di vedere il loro idolo iniziarono a gridarmi contro. 
Sentì tra le urla "puttana", "non puoi portarci via il nostro idolo", "traditrice", e altri insulti di grande portata. Mi sentì uno straccio. Harry notò la mia espressione durante la corsa dalle fan. Arrivati al suo Range Rover spalancammo le portiere e in tutta fretta Harry mise in moto. Ci mettemmo in viaggio per Holmes Chapel. All'inizio del viaggio nessuno disse niente. 

"Piccola, tutto bene?" chiese Harry dolcemente posando una mano sulla mia coscia. 

"Sì, non preoccuparti" mentì. 

"Lo so che quelle parole ti hanno ferita, Hope. Non puoi nascondermelo. Ci conosciamo quasi da una vita e, a dirla tutta, ho imparato ad interpretare i tuoi sguardi" disse tenendo lo sguardo fisso sulla strada. Presi la mano che aveva sulla mia coscia e sul dorso vi lasciai un bacio. Al contatto con le mie labbra sorrise mettendo in mostra il suo sorriso più raggiante e di conseguenza le sue fossette. 

"La smetteranno quando ufficializzeremo la cosa" fu l'ultima cosa che disse. Io rimasi spiazzata da ciò che aveva detto. Lo guardai con sguardo interrogativo. Davvero voleva andare oltre? Era serio o era una presa in giro bella e buona? Non ci diedi molta importanza e ripresi a guardare fuori dal finestrino. 

Dopo una buona ora abbondante arrivammo a casa mia. Spense la macchia e uscì assieme a me per potermi salutare. 

"Quindi ci dobbiamo salutare..." disse piazzandosi davanti alla porta di casa mia. 

"Già..." dissi giocherellando con le mie dita. Ero nervosa, non sapevo se salutarlo con un bacio o con un semplice abbraccio. In men che non si dica mi trovai tra le sue braccia. Alzai il capo per lasciargli un bacio sulla guancia ma lui mi aveva preceduta lasciandomene uno al lato della bocca, poco distante da essa. 

"Non appena posso ti scrivo" mi disse ritornando verso la macchina. Aspettai che mettesse in moto e che partisse e lo salutai con la mano. Tornata a casa vidi entrambi i miei genitori che mi aspettavano sul divano a braccia incrociate. 

"Devi dirci qualcosa?" chiese curioso mio padre. 

Io sorrisi e le mie guance divennero rosso fuoco. Notato il mio imbarazzo mi abbracciarono entrambi, contenti della mia "scelta". 

"Dai, adesso vai a farti una doccia, il pranzo tra poco è pronto" disse mia madre sciogliendo l'abbraccio. 

Salì su in camera, mi lavai rapidamente, mi misi in tuta e scesi giù per pranzare con i miei genitori. 
Poste in tavola le varie portare mi sedetti e aspettai che anche mamma fosse a tavola con noi. 

"Allora? Cosa hai fatto stamattina?" chiese mia madre. 

"Hm, niente di che. Ho fatto colazione assieme ad Harry e ad un suo amico" 

"Beh, James, penso che Harry lo vedremo più spesso a casa. Non è così, Hope?" chiese con un tono furbo mia madre. 

"Mamma! Ma cosa dici?! Io e Harry non stiamo insieme" affermai chinando il capo sul piatto di minestra. 

Mio padre rise sotto i baffi, cercando di nascondere l'evidente risata. 

"Dai, Hope, ammettilo! Cosa c'è di male ad avere un fidanzato? Sai, io e tua madre sapevamo che voi due sareste finiti insieme" disse per poi ingozzarsi con una forchettata di spaghetti. 

"Ma vi dico che non è proprio così! Cioè... io e lui... stiamo... cercando di creare qualcosa, ma non sarà mai possibile. Lo sapete meglio di me. Harry è famoso ed è raro che venga nella sua città natale" dissi con un tono triste. 

Nessuno più parlò. Finito il pranzo aiutai mamma a sparecchiare la tavola e salì su in camera mia a sentire un po' di musica. I miei pensieri furono interrotti da un messaggio 
 
*Mia madre e il mio patrigno pensano che noi due stiamo insieme. Teneri, no? Ti mando un grande bacio, la doccia mi aspetta* 

Sorrisi a quel messaggio per poi tornare alla mia tanto amata musica.



***



Dato che ieri non aggiornai, oggi vi aggiungo anche l'ottavo capitolo. 
Ringrazio sempre tutte quelle che recensiscono e che mi seguono.
N.B. Mi trovate anche su Twitter @alwayshopegirl, vi aspetto per chiarimenti, o anche solo per parlare. 

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Capitolo 10
*** Una famiglia felice. ***


Erano passate un paio di ore dall'ultima volta che avevo parlato con i miei. Mi ero anche appisolata per un'oretta. Dopo qualche minuto piombò mia madre in camera.

"Tesoro, preparati e vieni ad aiutarmi con la cena. Stasera verranno degli amici a casa, lo sai già" disse dolcemente sedendosi sul letto accanto al mio. 

"Sì, mamma. Dammi una mezz'oretta. Mi preparo e scendo" affermai annoiata. Avrei preferito uscire con Harry piuttosto che stare lì in casa con i miei genitori e i loro amici. 

Spensi il mio iPhone, scelsi un'abito sobrio da indossare per la cena e corsi in bagno a lavarmi. Lavai il viso, i denti e misi un filo di fondotinta. Per concludere misi un po' di mascara e tornai in camera per indossare l'abito. Optai per un abito semplice tutto nero, con il colletto bianco e ci abbinai delle ballerine del medesimo colore del colletto. Ero pronta!
Scesa giù vidi mia madre ancora in tenuta domestica, che dolce che è ai fornelli. Sentii un buon profumo di arrosto, mi venne in quell'istante fame. 

"Mamma, io ho finito. Penso io a finire qui, tu va a cambiarti" le proposi.

"Oh, tesoro! Sei meravigliosa! Sì, comunque. Finisci di sistemare le stoviglie sul tavolo. Io mi vesto e sono giù da te" disse accarezzandomi il viso. 

Così sistemai le ultime cose e diedi un'occhiata in forno: era tutto pronto e perfetto. 

"Mamma, a che ora arrivano i vostri amici?" urlai per le scale.

"Tra meno di dieci minuti saranno qui" ribatté lei. 

Dato che era tutto pronto presi il mio iPhone e risposi al messaggio che Harry mi aveva scritto qualche ora prima.

*Rispondo solo ora perché, mentre tu facevi la doccia, io dormivo. Stasera abbiamo ospiti, lo sai già. Io sono vestita come una bambola e l'ultimo posto in cui vorrei essere stasera è casa mia. Ah, e comunque anche i miei pensano che stiamo insieme. Mi hanno fatto una specie di terzo grado a pranzo. Ti lascio, buon divertimento e buona serata. Ti voglio bene* 
 
Dopo aver inviato il messaggio e dopo che mia madre fu pronta suonarono alla porta. Mia madre e mio padre andarono ad accogliere con molto calore i nostri ospiti ed io preparai il mio sorriso migliore. 

"Benvenuti, prego accomodatevi" dissero all'unisono i miei genitori.

Dopo poco vidi affacciarsi sull'uscio della porta della cucina delle figure conosciute: Anne e Robin. Corsi incredula ad abbracciarli entrambi. Al loro seguito c'erano Gemma e... niente po' po' di meno che Harry, il mio "fidanzato". In fretta e furia strinsi a me anche Gemma. Harry, invece lo salutai con un semplice gesto della mano. Eravamo sotto gli sguardi indagatori dei presenti in quella stanza. 

"Mamma, ma perché non mi hai avvertita?" chiesi quasi scocciata. 

"Volevamo fosse una sorpresa" rispose Robin. 

"Beh, è una splendida sorpresa! Grazie" corsi di nuovo ad abbracciarli. 

Mi sentii molto in imbarazzo perché, quegli idioti dei miei genitori vollero a tutti i costi che io ed Harry ci sedessimo l'una vicina all'altro. Harry era rimasto in silenzio sin da quando aveva messo piede in casa mia. Forse era in imbarazzo anche lui, o più semplicemente era offeso a causa del mio saluto poco affettuoso. Così ci sedemmo a tavola. Ero a capo tavola difronte a mio padre che era al lato opposto del tavolo. Alla mia destra c'era Gemma mentre alla mia sinistra c'era Harry che giocherellava con il suo iPhone. Accanto ad Harry c'era sua madre, accanto ad Anne Robin, e alla destra di mio padre c'era mia madre. Le due donne si alzarono per prendere la prima portata che consisteva in arrosto in crosta con salsa di funghi. Ero davvero affamata e, non appena mi fu data la mia porzione, la mangiai tutta d'un fiato. Harry strabuzzò gli occhi e poi cominciò a sghignazzare. Alche gli diedi uno schiaffo sulla coscia sotto il tavolo. 

"Allora, ragazzi" cominciò Anne riferendosi a me e a Harry. "Come stanno le cose tra voi due?" riprese. A quella domanda mi andò di traverso l'ultimo boccone e cominciai a tossire. Harry, invece divenne rosso dall'imbarazzo. Gemma cominciò a sghignazzare. 

"Ehm... Beh, potrei dire che..." cominciò Harry. 

"Che stiamo cercando di costruire qualcosa insieme" dissi io senza prender fiato. 

A quelle parole tutti si girarono di scatto verso di me. Avendo tutti i loro occhi addosso divenni rossa in viso. 

"Ma che cosa dolce! Allora è ufficiale?" esclamò piena di gioia mia madre. Nonostante Harry fosse più grande di me, maggiorenne e vaccinato, mia madre e mio padre lo vedevano come un ragazzino della mia età. Non riuscivo a capire il loro attaccamento forte ad Harry, non lo facevano per i soldi, anche perché non ne avevano bisogno. E allora cos'è che li spingeva verso il riccio? 

"Beh, in un certo senso sì. Non vedo l'ora di poterlo annunciare alla stampa" disse Harry prendendomi per mano. A quelle sue parole rimasi spiazzata. Lo guardai con uno sguardo vuoto, interrogativo. Vedevo negli occhi dei presenti, di tutti i presenti, una immane felicità: erano davvero contenti della mia relazione? 

"Brindiamo alla neo coppia, allora" disse mio padre alzando il suo bicchiere. 

"Alla nuova coppia" urlarono tutti insieme. Io ero impassibile, Harry invece sembrava sereno e felice.

"Mamma, io e Harry possiamo andare un attimo in salotto? C'è un nostro amico che vuole parlarci. Torniamo in un attimo, okay?" chiesi. Lei annuì semplicemente e, preso per mano il ragazzo, lo trascinai in salotto con me. 

"Ma cosa diamine ti è saltato in mente?" urlai furibonda. 

"Hey, hey, calmati! Stammi a sentire. Ti fidi di me?" mi chiese serio, fissando il suo sguardo nel mio.

"Sì" risposi semplicemente. A quella risposta si avvicinò e mi strinse a sé sussurrandomi "va tutto bene, fidati di me. Stai al gioco". 

"Conferma la tua relazione con me dinanzi a tutti, noi però continuiamo pian piano a relazionare. Hai dimenticato? Ho cinque giorni per far innamorare la mia migliore amica" affermò sorridendo.

Non aveva fondamenti il suo piano, ma mi stava bene. Presa dall'impeto gli schioccai un bacio sulle labbra a fior di pelle.

"Ne approfitti già?" chiese lui malizioso e dolce allo stesso tempo.

"Beh, dobbiamo comportarci come due fidanzati, no? Ed è quello che io sto facendo" dissi compiaciuta per poi tirare con me Harry in cucina. Gli sguardi dei presenti si fissarono per l'ennesima volta su di noi. 

"Ora potete anche baciarvi, nessuno vi dirà niente" disse Robin.

"Anzi, perché non lo fate ora?" chiese Gemma curiosa.

Tutti i presenti cominciarono a sussurrare "bacio" più volte. Io ero in imbarazzo, ma subito la situazione svanì. Non appena Harry mi baciò tutto intorno a noi svanirono. Eravamo solo noi due, le nostre labbra, i nostri respiri all'unisono, NOI.
Al nostro bacio seguirono gli applausi dei nostri genitori, contenti. Tornammo a sederci quando all'improvviso Anne e Robin si alzarono in piedi. 

"Abbiamo due annunci da fare" disse Anne con la felicità più assoluta nel suo sguardo. 

"Già, gente. Anne, parli tu o lo faccio io?" chiese l'uomo impaziente. 

"Parlo io. Il primo annuncio: io e Robin ci sposiamo" disse commossa. Tutti applaudimmo e mia madre si alzò in piedi per abbracciare Anne. 

"Il secondo annuncio: beh, visto che Harry e Hope finalmente sono usciti allo scoperto, io e Robin abbiamo deciso di fargli un regalo. Abbiamo comprato una villetta a pochi passi di qui per voi due" affermò cominciando a piangere. Alle sue parole io e Harry ci levammo in piedi e corremmo dai genitori di lui per abbracciarli più forte possibile. Non riuscì a trattenere le lacrime che in un attimo uscirono a fiumi dai miei occhi. Mia madre e mio padre si unirono all'abbraccio come fece anche Gemma. Eravamo una famiglia. Eravamo felicissimi. 


***

Benritrovate. Beh, non mi avete recensito il capitolo precedente, sto perdendo gusto a scrivere. Forse sbaglio qualcosa, non so.
Grazie alle 70 visualizzazioni del capitolo precedente. 
Recensite e vi posto il prossimo capitolo. 
Il mio twitter: alwayshopegirl
Bless you!

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