Non lasciare che i tuoi sogni siano semplicemente sogni.

di LovebieberStar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


 

Ero lì: Grattacielo imponente,10 piani,e finestroni luccicanti davano l'aria di un palazzo importante.
Ed in effetti era così.
Ero davanti la casa del mio idolo,dell'uomo che avevo sempre amato follemente,Adam Levine.
Non so bene perché fossi lì,o come avessi scoperto dove abitava,so soltanto che avevo una voglia frenetica di incontrarlo.

Non avevo pianificato niente;non sapevo come avrei reagito,né cosa avrei detto.
Sta solo il fatto che avevo aspettato 10 anni per quel momento,e non sarebbe stato di certo bloccato da nessuna esitazione.
Così lo feci,salì all'ottavo piano e rimasi incantata davanti la porta della mia vita.

Una targa color oro segnava il nome completo del mio uomo;Adam Noah Levine.

Che nome sexy. Che uomo sexy.

E mentre provai ad alzare la mano per bussare,un movimento mi fece strozzare.
Mi aveva battuto sul tempo,ed ora era lì,davanti a me,nella sua immensa bellezza.

"Viva la piiizza!" Urlò aprendo la porta.
"Oh aspetta,tu non sei la pizza." Controbatté

Rimase un po' spaventato dalla mia vista; nessuno dei due si immaginava quella situazione.
La mia bocca in tutto questo era spalancata,e le gambe sembravano non reggermi.
La mia mano era ancora a mezz'aria;pietrificata come la vista di Medusa.
Sul suo volto si distese un sorrisetto imbarazzato,forse perché era in mutande con solo una vestaglia,o forse per altro,chissà.

Cercò di spiccicare qualche parola,chiudendo gli occhi per focalizzare,per trovare una spiegazione.
-Posso aiutarla?-

La sua voce era così dannatamente bella.Molti la definivano femminile,ma io amavo la sua voce.
Era così dannatamente dolce e sexy,quel mix da far impazzire.

Non seppi cosa rispondere.Non era programmato.
Nulla era programmato in realtà.
Mi lanciai su di lui,avvolgendo le mie braccia attorno al suo collo,ed affondando il mio viso nella sua spalla. La cosa più sensata da fare in quel momento.
Profumava di buono,di dolce,di sexy.
Ho già detto che era tremendamente sexy?Probabilmente si.
Rimase stupito da quel gesto. 
Perché uno sconosciuto dovrebbe abbracciarti?
Mi staccai da lui,per non essere troppo asfissiante,e probabilmente mi era scesa qualche lacrima,per l'agitazione,per le troppe emozioni provate in un solo minuto. 
E fu così che quando mi guardò il precedente sorriso si trasformò  in preoccupazione.
Chissà cosa stava pensando,era tutto così strano.

-Hey è successo qualcosa?- cercò di farmi parlare.

-ssono una ttua grraandissimaa ffan.Scusa sse sono piovuta qui,mama avevo bisogno di abbrracciaartii.- 

Abbassai la testa vergognata dal mio immaturo comportamento,sperando non si arrabbiasse.
Sparì nel suo appartamento,senza parlare,lasciando la porta aperta.Delusa allora Mi girai per andarmene,quando lui tornò,con in mano un fazzoletto.
Lo ringraziai,ma era ora di andare,in fondo era mezzanotte passata.

E mentre lo stavo per salutare,un pensiero si impossessò della mia mente.
Non potevo,non ne avevo il diritto. Ero già piombata a mezzanotte davanti a casa sua,e l'avevo abbracciato,non potevo spingermi così oltre.

Ma non resistetti; avvicinai il mio volto al suo e lo baciai.

Un bacio veloce,di pochi secondi,di quelli che ti capitano una volta nella vita.
E per un attimo mi sembrava che stesse ricambiando.

Avevo sognato quel bacio ogni notte della mia vita.Ogni giorno,ogni minuto.
Ma appena mi accorsi di quello che stavo facendo,mi staccai subito,lasciando un vuoto dentro me.
Assaporai il suo sapore ancora impresso nelle mie labbra. 

Era rimasto a bocca aperta.Pure io sarei rimasta così.

-Bbuonanotte- dissi velocemente cercando di cambiare discorso.

Mi girai di scatto correndo giù per le scale,e dopo essere uscita dal palazzo,feci scivolare la mia schiena sul muro dell'edificio.
Avevo baciato l'uomo che avevo amato follemente per anni.
Ce l'avevo fatta.

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


 

Si avvicinò e mi baciò. Le sue labbra si muovevano insicure sulle mie.

Io ero rimasto spiazzato,ma Gustavo la spontaneità di quel bacio così strano.

Mi piacevano in fondo questi colpi di scena,e per un attimo ricambiai,per poi ritornare immobile.

Quel bacio era durato pochissimo,massimo 3 secondi,eppure sembrava lunghissimo

Si allontanò velocemente e si morse il labbro inferiore,per poi spiccicare un "buonanotte" e scappare via per le scale.
"Allora ,è la pizza?" Urlò Jesse dalla stanza accanto.

"No,era una fan che mi ha baciato" risposi ritornando in casa spostando qualcosa dal divano.

Ero indifferente,ma dentro ero intrigato.

"Cosa? Ti ha baciato?" Mi  Guardò sgranando gli occhi.

Annuì senza prestargli attenzione.

"Chiamo la guardia" disse prendendo il cellulare in mano.

"Naaah,guardala!era solo un bacio,andiamo!" Indicai la ragazza fuori dalla finestra.

Era seduta sul pavimento,con la testa appoggiata al muro e una coperta sulle gambe.

Aveva un gran sorriso stampato sulle labbra,ma i suoi occhi erano chiusi.

"Come vuoi.." Buttò via il suo i-phone.

Presi il giubbotto e mi avviai verso la porta.

"Che fai?" Chiese ancora più stranito. Lo ignorai e chiusi la porta.

Scesi le scale e uscì fuori l'edificio,cercando la ragazza con gli occhi,fino a trovarla.

Mi avvicinai e la presi in braccio,e lei appoggiò la testa sul mio torace,addormentata.

Diedi un calcio alla porta per aprirla,salì le scale e diedi un colpo di sedere alla porta di casa.

Jesse si girò di scatto,spaventato "Adam,ma che cazzo fai?" Chiese stranito.

"Fa freddo,sarebbe gelata là fuori".

La portai nella mia stanza e l'appoggiai sul letto,per il cui contatto lei si rannicchiò come un gatto

Presi una coperta calda e gliela misi addosso,accarezzandole dolcemente il viso per la tenerezza con cui sorrideva.

Chiusi la porta e la lasciai dormire,mentre io mi misi sul divano,dove mi addormentai.

 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


 

La luce fioca mi svegliò appena,facendomi ritornare alla realtà.
 .  
Mi strofinai gli occhi con il sottofondo di un cinguettio soave,silenzioso ma rumoroso.

Cercai di focalizzare la stanza; non era di certo la mia.
Quello era il letto più comodo sul quale avessi mai dormito,quindi non poteva essere il mio.
I muri  giallini,un grande armadio e tende bianche non erano nella mia stanza,quindi l'ipotesi era completamente bocciata.

Mi alzai lentamente in punta di piedi e aprì la porta,per poi percorrere un lungo corridoio.
Sbucai in una stanza familiare,una di quelle stanze che vedi e che non puoi dimenticare.

Il mio sguardo cadde su un uomo girato di spalle,disteso sul divano con la faccia affondata nella pelle nera del cuscino.
Mi avvicinai e mi resi conto che era Adam.

Sorrisi teneramente al suo dolce viso,e gli accarezzai la guancia.

Si svegliò di botto spaventato,e alla mia vista sorrise teneramente,mentre io imbarazzata mi allontanai.

"Buongiorno" schiuse gli occhi sussurrando dolcemente.

Mi guardai attorno confusa; com'ero finita a casa sua nel suo letto?

"Non l'abbiamo fatto mica?" Mi uscì spontaneo.
Mi coprì immediatamente la bocca per la figuraccia,e incominciai a ridere
.
"No non ti preoccupare" rise di me.

"Non sarà mica per il bacio,ti prego scusami non volevo,capisco se" si avvicinò velocemente e 
Mi tappò la bocca con la sua mano,facendomi segno che Jesse stava dormendo.

Annuì timidamente.
"Non ti preoccupare,non è successo niente.." Iniziò a parlare.

"Dannazione" sussurrai.

Mi avrebbe fatto piacere,come se me lo avrebbe fatto.
"Cosa?" Guardò stranito.
Feci segno che non era successo niente.

"Stavi gelando là fuori,per questo ti ho portato qui" continuò.

Aveva fatto tutto questo per me dopo che ero piombata a casa sua e l'avevo baciato.

Mi buttai su di lui abbracciandolo con tutte le mie forze e lui spiazzato,ricambiò.

Appoggiai la mia testa sulla sua spalla,lasciandomi cullare dal suo respiro.
Involontariamente iniziai a piangere.

Era un uomo d'oro,e l'amavo con tutta me stessa.
"Suu,non fare così" mi strinse più forte accarezzandomi i capelli.

Mi staccai da lui,asciugando una lacrima sulla mia guancia.
Mi avvicinai di nuovo e lo baciai per la seconda volta.
Chiusi gli occhi assaporando quel bacio così vero.

Non era colpa mia, le sue labbra mi attiravano,come un'attrazione magica.

Baciava terribilmente bene,le sue labbra erano così perfette e dolci,che non Riuscivo a stancarmi.

Mi allontanai, e correndo mi avviai verso la porta.

"Grazie di tutto!" Urlai correndo temendo una sua reazione.

~Adam
Corsi verso di lei,non volevo che se ne andasse,non so perché,ma avevo bisogno di lei.

La tirai per un braccio e la feci girare,mentre prendevo fiato.

"Scusa scusa scusa scusa scusa scusa" si rannicchiò pensando la volessi picchiare.

Era bellissima; una delle ragazze più belle che avessi mai visto.

Mi avvicinai e le presi il viso,poi la baciai.
La baciai dolcemente,lentamente.
Ricambiò insicura,e le presi il viso tra le mani.

Mi staccai e la vidi collassare dentro,cercai di sentire il rumore del ciottolo che avevo buttato infondo al pozzo del suo cuore.
"Così siamo pari" ansimai,prima di girarmi e andare via.

 

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


 

"Non mi darai più fastidio?" Sussurrò..

Odiavo come trattava le sue fan; ad eccezione della dolcezza che aveva usato con me,non considerava i suoi fan,quelli che li avevano portati in alto.

"Non te ne importa niente dei tuoi fan eh?" Lo guardi disgustata.

Ansimante mi prese il viso e mi baciò lentamente

Shoccata rimasi immobile;stava succedendo davvero?
Fissai le sue palpebre socchiuse,e gli accarezzai i capelli,domandandomi se tutto quello non era un futile sogno.
Probabilmente lo era; A quale uomo,tra i più sexy e famosi della terra,verrebbe di baciare una fan? Naaah,era impossibile.

Mi pizzicai il fianco; non sentì nient'altro che un dolore.

Allontanai i pensieri e assaporai quel bacio così reale:

La sua mano si allontanò lentamente dalla mia guancia e lui si staccò dalle mie labbra per guardarmi negli occhi.
Delle lacrime mi pungevano gli occhi,e la mia bocca tremava.

"Così siamo pari" sussurrò ansimando,per poi girarsi ed andare via,come se non fosse successo niente.

Mi portai le mani alla bocca,e mi accosciai a terra; per due volte ero io che l'avevo baciato,ma ora era stato lui.
Iniziai a singhiozzare incredula.

Dovevo parlargli,e subito.

Mi alzai e corsi verso quella che era la sua abitazione,salì al terzo piano e bussai.

Mi aprì Jesse,in canotta con una asciugamano sulla spalla.

"Dov'è A..? Oh mio dio Jesse,sei tu" lo guardai incredula.

"Ehm,ci conosciamo?" Rispose grattandosi la testa.

Mi buttai tra le sue braccia e,tremante,appoggiai la testa sulla sua spalla.
"Vva tutto bbene?" Sussurrò preoccupato.

Annuì strofinandomi le tempie,
"Dov'è Adam?" Lo guardai implorante.
Si fece da parte e mi lasciò entrare,facendomi scorgere Adam di spalle che si rasava la barba.

Mi avvicinai e mi intravide dallo specchio,facendomi segno di entrare.

"Oh ciao" disse mentre passava il rasoio sul mento.

Lo guardavo tremante,non sapendo se essere infuriata o tremendamente grata.

"Hai bisogno di qu" 

"Perché l'hai fatto?" lo guardai trattenendo le lacrime.

Voleva illudermi? Cosa aveva intenzione di fare?

"Di cosa parli?" Mi guardò con nonchalance.

"Il bacio" dissi tutto d'un pezzo. 
Mi guardò come se volesse chiedere quale fosse stato il problema.

"Manco ti va bene?" Urlò infuriato.

"Di che cazzo parli?" Sputai d'un fiato.

"Dici che non me ne fotte dei miei fans,io ti bacio dimostrando il contrario,e manco ti va bene. Cosa è sbagliato in te,diamine?!" Mi guarda come se davvero non esistesse un problema.
A quelle sue parole il mio fiato se ne andò.

"Scrivi un cazzo di tweet all'anno per ringraziare i tuoi fan solo dopo che hai vinto una merda di premio,e poi pensi di risolvere tutto baciandomi?Credi che ora io vada a dire in giro che quel cazzone di Adam Levine ha baciato una fan per farle cambiare idea sulla VERITÀ?sai che c'è?" Fissai il pavimento,per poi rialzare lo sguardo.

"Sei proprio uno stronzo. Ti auguro tutta la fortuna del mondo per te e la band,ma non sorprenderti se un giorno i tuoi fans ti lasceranno." 

Quelle parole lo colpirono nel profondo davvero.

"Chi ti dice che lo faranno?" Ringhiò saccente.

Chi credeva di essere? Dio sceso dal cielo?
"Ne hai già persa una" lo guardai attentamente.

Mi allontanai velocemente scorgendo Jesse in piedi nell'atrio,che ascoltava dispiaciuto.
"Hey" disse fermandomi per un braccio.
Lo fissai.

"A noi importa di voi" cercò di scusami per Adam con i suoi occhi.
"È il momento di dimostrarlo". Mi strattonai via dalla sua presa,per poi aprire la porta e andarmene.

~Adam
Furioso lanciai il rasoio a terra,che si ridusse in pezzi.
Mi sciacquai la faccia,osservandola bene allo specchio. Ero davvero così stronzo?
Mi avviai nell'atrio dov'erano appesi tutti i premi della band.

Decine di premi luccicanti mi guardavano supplicanti.
Presi il mio cellulare,e mi connessi a Twitter.

"Oggi ho capito che è davvero solo grazie a voi se siamo qui. Grazie per sostenerci sempre,saremo sempre qui per voi."
Premetti invia.

Seguì qualche fans che prima ignoravo,e risposi a qualche domanda.
Era tantissima la gente che passava ore solo a scrivermi,mentre io li ignoravo.
Dovevo trovare quella maledetta ragazza.

~Kelsey
Il mio cellulare in tasca vibrò per colpa una notifica di Twitter.

"Adam Levine ha pubblicato un nuovo tweet" 

"Avrà pubblicato qualche stronzate delle sue" pensai.
Misi il codice e connessi il cellulare a Twitter.

"Oggi ho capito che è davvero solo grazie a voi se siamo qui. Grazie per sostenerci sempre,saremo sempre qui per voi." 

Mi aveva davvero ascoltata? O era per pubblicità?
Buttai il cellulare nella borsa e mi sedetti su una panchina.
Il mio cellulare vibrò di nuovo,e lo presi per leggere la nuova notifica.

"Adam Levine ha iniziato a seguirti"
E ancora:

"Adam Levine ha pubblicato un nuovo tweet:"******,se vedi questo tweet torna,devo parlartl"

Contai gli asterischi,era il mio nome.
Presi la borsa e mi incamminai da Adam;è vero,aveva fatto lo stronzo,ma stava cercando di rimediare.
Salì al terzo piano e bussai.

Fu lui stesso ad aprirmi, e fece un lungo respiro liberatorio quando mi vide.

Ci fu un lungo silenzio.

"Grazie" ridusse le sue labbra ad una linea.
Accennai un sorriso.

"Entra" ricordando di avermi lasciato fuori la porta per troppo
Mi accomodai e posai la borsa sul divano,per poi girarmi verso di lui.

"Allora" dissi sfregandomi le mani. "Di cosa dovevi parlarmi?"continuai.
Per tutta risposta si avvicinò e mi baciò,accarezzandomi con i pollici le tempie.

Si allontanò di qualche centimetro per guardarmi,e notai che i suoi occhi erano lucidi.
Mi fissò cercando  un segno di se potesse continuare o no.

Mi avvicinai e lo baciai,prendendo fiato ogni tanto.

Sciolse il bacio e appoggiò la sua mano sulla mia guancia.

Aspetta,ma che stavamo facendo! Mi stava baciando dopo due giorni di conoscenza!

Mi allontanai da lui scuotendo la testa,in segno di disapprovazione.
"Non possiamo" sussurrai.

"Perché?" Si avvicinò accarezzandomi le guance.

"Perché tu non mi consoci e non mi ami" lo guardai.
Adam Impallidì;si era probabilmente reso conto che avevo fottutamente ragione.

 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***


 

Mi allontanai di qualche passo da lui,per ragionare senza essere agitata.
Ma cosa mi stava passando per la testa?
Avevo amato quell'uomo per anni,e ora lui mi stava baciando e io l'avevo rifiutato.
Avevo lavorato 3 mesi per comprare quel dannato biglietto,e avevo passato ore davanti a google maps per capire dove viveva.

Avevo sognato quel bacio ogni millisecondo della mia inutile vita,passata appresso uno stereo.
Cazzo,Kelsey,non lo vedi? È lui,il TUO Adam,colui per quale hai fatto le più grandi cazzate,per cui hai litigato,per cui sei stata picchiata.

Quell'ultimo pensiero mi fece digrignare i denti e stringere i pugni,ricordando la mia figura indifesa a terra,che sputava sangue. Improvvisamente quella scena mi passò sotto gli occhi.

"Quel giorno indossavo la maglia del mio Adam,Adam Levine.
Camminavo in una di quelle stradine delle grandi città per raggiungere scuola.
In lontananza vedo due ragazzi,che ridevano,con un ghigno sulle labbra che mi spaventa.
Il mio cuore velocemente inizia a battere,ma abbasso la testa e continuo a camminare.
Improvvisamente uno dei due si mette davanti bloccandomi il passaggio.
-E così a questa bella ragazza le piace quel frocio di Levine- avvicinandosi velocemente a me.
A quelle parole stringo i pugni e cerco di controllarmi: sapevo nonostante tutto che non sarebbe finita lì.
-dddovrei andare a scuola- cerco di andarmene senza risultati.
-Perché non ti piace stare con me? - guarda il suo amico ridendo.
Quella sua risatina mi spaventa e mi innervosisce allo stesso tempo.
Avrei voluto lanciargli un pugno in pieno viso,ma non potevo.
-Lasciami andare- cerco di non mostrare la mia paura con un sorriso.
-Solo se dici che odi Levine e che è un gay castrato- continua a ridere.
-Gay non è un insulto- balbetto.
-Allora dillo-
-No- fredda dico.
-Bene- riguarda in faccia l'amico e improvvisamente sento un dolore lancinante sulla guancia,il cui impatto mi fa cadere a terra.
Mi tocco la tempia calda e porto le mie mani vicino il viso; sangue.
-dillo!- urla feroce lasciandomi due calci nella pancia.
Mi piego dal dolore e porto le mani sul ventre; nonostante cerco di non piangere,non ci riesco,e crollo.
-ohh la piccolina si è fatta male- ironico sussurra. -Dillo- ridice con quel tono terribilmente spaventoso.
-Odio Adam- sussulto impotente.
-brava, Continua- ribatte lasciandomi un calcio in faccia.
-ed è un gay castrato- sputo con le lacrime agli occhi.
In quel momento mi sentì sporca e infedele; non meritava tutto quello,ma non avrei resistito ad un altro calcio.
-Brava piccola- dice lanciandomi l'ennesimo calcio e calpestandomi la mano.
Sento il sangue rugginoso in bocca,e vengo lasciata lì.
La testa inizia a girare,vedo la vista appanarsi,poi buio."

Chiusi gli occhi velocemente per allontanare quel ricordo così doloroso.
"Vva tutto bene?" Sussurra spaventato.

Eppure mi andava bene; io l'amavo.
Anche se non lo conoscevo,io l'amavo.
Nonostante non avesse mai risposto ad un mio tweet,non mi avesse mai seguito,nonostante tutto,IO L'AMAVO.
Più di me stessa,più della mia vita.

Ricordo quante volte passavo ore in bagno a piangere perché avevo bisogno di lui,perché la sua musica era un calmante a cui mi ero abituata troppo,una droga senza più tanti effetti.

In quei momenti avevo bisogno di lui,di essere abbracciata dalle sue braccia forti,di appoggiare la testa sul suo torace; ma non c'era.
Evitavo di guardare i live perché mi veniva da piangere.
E tutto questo mi uccideva,da dentro.

Mi buttai su di lui,e mi aggrappai con tutte le mie forze.
Preso alla sprovvista strinse le sue braccia attorno la mia schiena e lentamente mi accarezzò i capelli.
Appoggiai la mia testa sulla sua spalla.

Non mi ero resa conto quanto mi era mancato questi anni,quanto avevo bisogno di recuperare.
Lui non mi conosceva,non sapeva niente di me,ma non era importante.
Avevo bisogno di lui,era il mio ossigeno.

E se non mi conosceva mi avrebbe conosciuto col tempo,chi se ne fotte.
Forse non saremmo stati insieme fin da subito,ma l'importante era che stesse accanto a me almeno per un minuto al giorno.

Avevo bisogno di lui,e se aveva anche lui bisogno di me,non mi sarei mai allontanata.

"Ho bisogno di te" soffocai sulla sua spalla.

In qualche modo lo capì e prese la mia testa fra le sue mani calde.

"Anche io ho bisogno di te,piccola".

Improvvisamente i miei occhi ridivennero lucidi e lo abbracciai con tutta me stessa.

 

 

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