Non sei solo

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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ritorno su Midgard ***
Capitolo 2: *** Ti controlliamo ***
Capitolo 3: *** Preparativi e sentenze ***
Capitolo 4: *** Festa ***
Capitolo 5: *** Presentazioni ***
Capitolo 6: *** Motori ***
Capitolo 7: *** Gara ***
Capitolo 8: *** Piscina e fuoco ***
Capitolo 9: *** Lattecioccolato e ritorni ***
Capitolo 10: *** scherzi e saluti ***
Capitolo 11: *** Neve ***
Capitolo 12: *** Addobbi e domande ***
Capitolo 13: *** Verità ***
Capitolo 14: *** Nuovo anno ***
Capitolo 15: *** Piani ***
Capitolo 16: *** Prepariamoci ***
Capitolo 17: *** Facciamoli fuori ***
Capitolo 18: *** Inconvenienti ***
Capitolo 19: *** Addio ***
Capitolo 20: *** Felicità ***



Capitolo 1
*** Ritorno su Midgard ***


 Asgard. Dimora degli Dei. Casa di Odino padre degli Dei, Frigga, Thor il dio dei fulmini e…
<< LOKI! >> un urlo squarciò il silenzio.
Thor si avviò verso il Bifrost, e li vide il fratello (pardon fratellastro), che era riuscito (per la seconda volta?) ad eludere la guardia di Heimadall, pronto a sparire; ma il biondo con uno scatto riuscì ad afferrarlo, e così i due scomparvero insieme…
Miami. Una città come tante degli Stati Uniti. Era una giornata piuttosto calda, nonostante fosse ottobre inoltrato, e Halloween era ormai alle porte. In un vicolo della periferia cittadina, un piccolo gatto randagio, intento ad annusare un bidone in cerca di cibo, saltò accanto a un bidone aperto quando un rumore, e una luce accecante, lo fecero sobbalzare facendogli rizzare il pelo, e con uno scatto corse via, lasciandosi dietro una nube di polvere e sporcizia.

<< Loki! Torna subito ad Asgard. >> Thor prese il braccio del moro.
Il più giovane però lo scansò con una manata

<< Perché dovrei tornare? Io non appartengo a quel mondo; e tu lo sai bene . >> rispose aspramente il dio degli inganni

<< Tu sei cresciuto li! Con me, e se non torni subito Padre potrebbe… >>ma il grande non finì la frase che Loki lo bloccò

<< Non è la MIA casa! E Odino è TUO Padre - rispose, quasi urlando, e fulminandolo con lo sguardo – e poi occhio da triglia aveva optato per tenermi qui. Sorvegliato da quei tuoi amici strampalati. >>
E così dicendo, non aspettò nemmeno la risposta di Thor, si avviò verso una delle due uscita del vicolo. Quando il biondo lo raggiunse, notarono  che New York era nettamente cambiata; ma la vista i un gruppetto di giovani umani in pantaloncini corti e maglietta li sorprese.

<< Sai, non credo che questa sia New York. >> disse Thor, e anche il fratellastro annuì.

<< Già, troppi alberi strani. >> disse Loki guardando strano delle palme.
I due Dei si guardarono intorno perplessi, con cautela si avvicinarono a delle vetrine che all’interno avevano degli strani apparecchi che trasmettevano una donna bionda. I due si fermarono a guardare e sentirono

“Qui NewsMiami, il telegiornale più cool di tutto lo stato delle Florida. Sono Grace Fire, e annuncio a voi la grande notizia che tutti stavate aspettando … Sono finiti i lavori per la costruzione della nuova Stark Tower, che domani sera aprirà al pubblico con una sfarzosa festa. Il magnate Tony Strak (o come preferisce lui genio, miliardario, playboy e filantropo) ha annunciato questa mattina che,  con i lavori finiti prima del tempo, aprirà con due settimane di anticipo la nuova torre, e che tutta la città e ben accetta a visitare i suoi 97 piani di tecnologia. Mentre la festa che si terrà tra i piani 98 e 100 sarà solo per l’elite del mondo, su suo invito. Ovviamente a tema Halloween. E ora notizie sull’economia del paese… No un momento prego, sempre dalla Stark Tower giunge notizia di uno nuova costruzione; è stato creato un apnnello solare in grado di donare elettricità ad un intero quartiere”
la donna continuò così per altri 5 minuti, e iniziava a spazientirsi, Thor e Loki la guardavano straniti, anche se il moro era decisamente divertito (Stark nonostante non fosse li presente, riusciva a mandare fuori dai gangheri la donna, e il dio del caos notò una certa somiglianza con la lattina, visto che lui riusciva a fare la stessa cosa con Thor)
“ Ora basta, sono stufa di tutte questa notizie su Stark. Mi dimetto! Non bastava che sia entrato nel mio letto, ora anche nel mio telegiornale!”
urlò la donna sbattendo la cartelletta sulla scrivania scomparendo di corsa dallo schermo.

I due si guardarono allibiti, ma ben presto Loki prese a camminare.
<< Dove credi di andare? >> gli domando Thor seguendolo, mettendogli una mano sulla spalla per femarlo, ma allontanato subito dal più giovane

<< Non hai sentito la donna bionda squilibrata? Il tuo cervello non ha abbastanza neuroni per recepire la notizia?- domandò, e vedendo l’espressione corrucciata dell’altro ghignò – Vado da Stark. >>

<< Da Stark? E perché ? >> parlò il biondo tenendo il passo dell’altro

<< Uffa Thor! Sei una palla al piede, questa è la mia decisione; se non ti sta bene torna da papino. >> rispose accelerando il passo
Il biondo rimase per qualche secondo, poi decise di non lasciare li il suo fratellino, e gli corse dietro dicendogli

<< Ma almeno sai dove stai andando? E poi non credi che dovremmo metterci degli abiti più sicuri? – disse un po’ nervoso, notando che molti passanti si erano fermati a guardali curiosi- qualcuno potrebbe riconoscerci da New York. >>
Poi i due, notando che un gruppo di ragazzi si stava avvicinando, si preoccuparono. Ma appena questi fecero loro i complimenti per i costumi di Halloween (anche se indossati con un giorno d’anticipo) si rilassarono.
Dovettero fermarsi più volte a chiedere informazioni (o perlomeno, Thor si fermò, mentre Loki proseguì imperterrito per la sua strada).
Una volta arrivati al grattacielo, i due entrarono e rimasero a bocca aperta. La torre era uguale a quella di New York, a parte il fatto che l’interno era rosso e oro  che ricordava l’armatura di Iron Man, e al centro un grosso tavolo rotondo luminoso
“megalomane” si ritrovò a pensare Loki
C’erano sei ascensori verso il fondo del salone, alle due estremità erano collocate due scalinate in marmo bianco. Alla sinistra dell’entrata c’era un bar (rifornito di tutti gli alcolici preferiti dal genio, miliardario, playboy, filantropo)
Appena superarono le porte, un uomo si avvicinò, sospettoso. Chiese cosa volessero, e quando i due chiesero di parlare con Strak, l’uomo chiese i loro nomi e divenne ancora più sospettoso, pensando che fossero nomi falsi (anche se gli ricordavano qualcosa)
Nel mentre che il guardiano diceva loro “Il signor Stark non è qui al momento..” spuntò da uno degli ascensori proprio l’interessato.

<< Ma la smettete di rubare gli abiti a vostra madre? >> chiese avvicinandosi, dopo che riconobbe i due umoni

<< Vedo che è tornato anche il piccolo cervo con manie di grandezza. >> osservando Loki.
Il quale, lanciando uno sguardo in giro, disse con un sorriso

<< Beh non sono io quello che si è fatto costruire due torri con il nome sopra e – riportando lo sguardo su Tony- una di queste arredata interamente come la sua armatura. Mi spiace dirtelo ma qui, quello con le manie di grandezza sei te bello. >>

<< Ma te non dovresti scontare una penna millenaria, su quel pianeta senza senso della moda –lanciando uno sguardo a Thor- e della battuta? –questa volta guardando di nuovo Loki >>

<< Molto simpatico >> intervenne Loki con un tono sarcastico << Ma per tua informazione,  sono io quello che capisce le battute e idea degli scherzi degni degli dei. >> e guardò, con la coda dell’occhio, Thor che non aveva afferrato bene che lo stavano prendendo in giro.

<< Per gli scherzi si deve vedere, piccolo cervo. Anche se devo ammetterlo se ti chiamano Dio del Caos ci sarà un motivo >> rispose Tony

<< Vi porto dal bulbo solitario. >> aggiunse avviandosi verso le scale.
 


Angolo autrice
Questa è la mia nuova FF. Questa schifezza mi è venuta in mente mentre ero in vancaza in montagna durante Pasqua, ed solo "colpa" della mia amica -Deeryl se adesso sono in fissa con Loki!!! Mannaggia a te!!!Spero vi piaccia, non o bene quando riuscirò a pubblicare il secondo capitolo, ma spero presto :)

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Capitolo 2
*** Ti controlliamo ***


Si avvicinarono alla scalinata di sinistra, che era più nascosta ; qui toni toccò con il pollice la superficie liscia di marmo rosso. Immediatamente si aprì una porta che conduceva ad un settimo ascensore (fa strano che, senza farlo apposta io abbia messo 7 ascensori, e i vendicatori insieme a Loki siano 7 o.O) , i tre entrarono e Tony premette il pulsante con scritto -1. Dopo qualche secondo si fermarono, e quando le porte si aprirono rivelarono un corridoio fiocamente illuminato; quando i tre uscirono trovarono molti cavi elettrici abbandonati e qualche secchio pieno di calcinacci. C’erano molte persone che andavano avanti e indietro trasportando altri cavi e secchi.

<< Ma cos’è questo posto? >> domando il dio dei fulmini, spostandosi per far passare un gruppo di operai con le braccia piene di attrezzi da lavoro.

<< Sapete – iniziò Stark rincominciando a camminare -  quando tuo fratello è comparso per la prima volta qui, il Tesseract, custodito dallo S.H.I.E.L.D, aveva accumulato troppa energia; e distrusse tutta la base. >> si fermarono davanti a una porta chiusa ermeticamente

<< E sapete, non potevano continuare a stare in una libellula gigante. Specialmente da quando tu, mio piccolo cervo, hai fatto far esplodere due motori. >> concluse, poi il genio, miliardario e bla bla bla premette la mano su uno schermo e digitò una password

<< Questa sarà la futura base dello S.H.I.E.L.D.>> parlò facendoli entrare. La sala era molto simile alla sala dei comandi dell’ Helicarrier (anche se più piccola e molto più buia) c’era un grosso tavolo intorno al quale erano seduti i Vendicatori, Nick Fury e Maria Hill.

<< Ehi gente, guardate un po’ chi è venuto a trovarci? > e indicò Thor, nascondendo Loki. Tutti alzarono lo sguardo e salutarono il biondo con sorrisi, Clint e Steve si alzarono per andare a stringergli la mano, ma appena Tony si spostò per far uscire allo scoperto Loki, Clint e Natasha tirarono fuori le loro armi e le puntarono sul dio. Il moro alzò le mani come in segno di resa e disse

<< Buoni! Non sono qui per scatenare altre guerre. Ma per scontare la mia pena. >>

<< Come sarebbe a dire la tua pena? >>domandò Clint, senza togliere lo sguardo o abbassare l’arma
Il dio ghigno e riprese a parlare, iniziando a camminare per la stanza

<< Beh vedete, stavo pensando, che qui sarei controllato meglio. Con due assassini – e indicò Occhio di Falco e Natasha- un gigante verde che me le ha già suonate – e lanciò uno sguardo divertito a Banner- un vecchietto – e qui Tony sorrise per l’appellativo dato a Steve, ma si ricredette quando senti che quell’aggettivo era per lui -  che si veste come una lattina alla moda e un super soldato. >> evitò accuratamente di nominare il fratello, sperando che tornasse ad Asgard il più presto possibile

<< Di sicuro mi controllerete di più, rispetto a quelle guardie da strapazzo asgardiane. >> concluse fermandosi vicino a Banner, il quale si allontanò un poco (dopo New York aveva molti problemi a gestirsi)

<< Thor ad Asgard cosa dicono di tutto ciò? >> domandò Fury al biondo.

<< Non saprei, visto che mio fratello ha avuto la brillante idea di fuggire di notte. >> disse lanciando un’occhiataccia al moro

<< Emh fratellastro, e comunque figlio di Odino, credo che ti sfugga il significato di fuggire da una prigione. – lo canzonò – Di sicuro non è cosa intelligente fuggire di giorno. >>

<< Comunque dovrei sentire Padre. Credo che ci vorrà molto per avere una risposta, sarà infuriato e addolorato. >> concluse guardando sempre il moro, sperando di farlo sentire in colpa. Ma quello non lo ascoltava, anzi era interessato ai vari scherni e pc che lo circondavano.

<< Va bene, ti aspettremo. Nel frattempo Loki starà qui alla Stark Tower, controllato a vista. Credo che ci siano altre due camere libere nell’appartamento. >>

<< Scusate eh, ma questa torre non è un ostello per dei con problemi esistenziali >> disse Tony, che “magicamente” aveva in una mano un bicchiere con ghiaccio e Rhum, nell’altra il nuovo prototipo di telefono ed era intento a giocarci (e forse aveva sentito solo quell’ultima frase di tutto il discorso)

<< Che c’è Stark. Paura di cadere in uno dei miei innocenti scherzi? >> parlò il dio da dietro uno schermo, alzando lo sguardo da finto angelo.
Tony era pronto a ribattere quando Fury disse

<< Basta così voi due! Ormai è deciso. >>
Alle sue spalle Tony gli fece la linguaccia. Quando tutti furono d’accordo, Banner un po’ meno mentre Clint non vedeva l’ora di vendicarsi, uscirono dalla base, tornarono nel salone principale e presero uno degli ascensori “normali”. Arrivando così all’appartamento.
Questo era molto simile a quello distrutto a New York. Aveva una pista d’atterraggio per elicotteri sul tetto, poi usufruita per i viaggi di Thor, e una “piccola” Jacuzzi (si fa per dire, visto che ci stavano comodamente tutti i vendicatori, uno strasformato in Hulk) .
Era stato installato anche un piccolo laboratorio (il tutto antisfondamento) e un grosso open bar, ovviamente quello non poteva mancare.
Thor partì subito per Asgard, e Loki tirò un respiro di sollievo.

<< Coraggio gente >> urlò Tony dal balcone, quando anche Bulbo solitario e scagnozza furono partiti a bordo dell’elicottero

<< Pizza e partita a Mario Party!! E non voglio no come risposte! >> attaccandosi subito al telefono per ordinare quindici pizze (giusto per stare tranquilli)
La serata passò velocemente. Loki, senza il peso di suo fratello si stava sciogliendo ed era molto diverso da quello che ricordavano. Ma Clint non lo perdeva di vista un secondo. Dopo qualcosa come venti partite alla StarkConsole dovettero ordinare altre pizze, data l’adorazione scaturita nel dio per quel tipo di cibo.
Passarono poi a vedere un film.

<< Questo ti piacerà sai- disse Tony al dio, mentre infilava il dvd dentro il lettore -  c’è un pazzo squilibrato che vuole conquistare a tutti i costi una città. Certo non è il mondo, ma fa lo stesso. >> e si sedette sulla poltrona, prendendo un’altra fetta di pizza.

<< Scusa, ma che film sarebbe? >> domandò Banner prendendo una sorso di coca-cola

<< Oh è “Mucche alla Riscossa” >> rispose quello guardando il cofanetto
Il dottore quasi si strozzò con il liquido dopo la risposta ricevuta. Natasha lo guardo allibita poi alzò gli occhi al cielo. Cosa ci si voleva aspettare da uno come Stark, giusto i cartoni poteva far vedere.
E così passarono tutta la serata a guardare cartoni animati per bambini. Verso le due di notte, tutti stanchi e con gli occhi pesanti, si diressero verso le loro stanze. Tony e Steve accompagnarono Loki alla sua.

<< Questa è tua. I vetri sono antisfondamento, sai dopo la Torre che mi avete distrutto, ho preso qualche precauzione. >> disse Tony con l’ennesimo drink in mano, era l’unico ancora sveglissimo.

<< E ci sono telecamere in tutto l’appartamento e sensori di movimento a tutte le uscite. >> aggiunse Steve.

<< Non vi preoccupate, non voglio scappare.. >> disse il moro, ma vedendo le facce poco convinte dei due aggiunse

<< Dico sul serio, anche se sono il Dio degli inganni, non sempre mento. Buona notte. >> e così chiuse la sua porta.
Per la prima volta, dopo anni, Loki non si sentì in gabbia. Nonostante fosse sorvegliato a vista ogni minuto da Clint, telecamere e sensori di movimento lo circondavano, si sentiva LIBERO. Di sicuro era anche la mancanza di Thor a renderlo così. Si sedette sulla moquette (anche quella rossa, ma dico io Stark quanto sei megalomane) e guardo fuori dalla finestra. Davanti a lui si stendeva l’oceano. Una massa nera rilucente dalla luce della luna, che in quella città sembrava più grossa, forse per la mancanza di tutti quei grattacieli. Si, tornare su Midgard si rivelò la sua idea migliore.



Angolo autrice
Allora l'idea di Mucche alla riscossa mi è venuto in mente solo perché l'ho visto giusto oggi, e c'è veramente un pazzo che vuole conquistare tutti le fattorie, va beh lasciate stare i miei poveri neuroni xD
Non so cosa dire del capitolo, l'ho scritto tutto in un pomeriggio, quindi sarà una schifezza colossale, ma ci ho provato :)
grazie a MartyHerm e Roby_lia che avete recensito e dato consigli :)

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Capitolo 3
*** Preparativi e sentenze ***


C’era tanto freddo, anche se la sua pelle non lo percepiva più di tanto. Il luogo era buio e nevicava, somigliava vagamente a Jotunheim, ma era più “umano”. Poi sentì nell’aria una voce, molto lontana ma forte; non riuscì a capire cosa stesse dicendo, ma ad un certo punto senti diversi pianti di neonati. All’improvviso si spaventò, voleva salvare quei bambini dal quell’orribile destino, quello che doveva toccare a lui, se non fosse stato per…
Si sveglio madido di sudore. Ci mise un po’ a ricordarsi dove fosse, la camera era immersa nel buio, ma un orologio li vicino segnava le nove di mattina. Con uno sforzo immane si sedette sul bordo del letto massaggiandosi la testa. Cos’era quel sogno? E tutti quei poveri bambini? Non riusciva a darsi pace, cercando di captare qualcosa dalla voce che aveva sentito, ma non ci capiva niente.
Dopo qualche minuto decise di alzarsi, si avviò verso l’armadio; ma immediatamente la porta della camera si aprì e ne entrarono Tony, con in mano una ciotola di cerali, e Clint.

<< Ma siete pazzi? Sono in pigiama. >>

<< Oh si quello è un pigiama degno di attenzioni – constato Tony notando la canotta verde bottiglia e boxer neri – tanto non c’è nessuno che possa cadere sotto il tuo fascino, mio bel cervo. >> concluse prendendo una cucchiaiata di cereali.
Loki, con una palese alza di sguardo, disse aprendo l’armadio

<< Dite la verità, siete venuti a controllare che fossi ancora qui? >> e chiuse le ante, con in mano un paio di jeans neri e una maglia bianca a maniche corte.

<< Chi noi? No no, siamo venuti a vedere se ti piace l’arredamento. Ci fidiamo della tua parola. >> disse Tony con la bocca piena di deliziosi cereali cheerios.
Il dio si girò verso di loro guardandoli infastidito, e, con i vestiti in mano andò in bagno sbattendo la porta.

<< Mmmh qualcuno mi sembra in quel periodo del mese. >>
Dopo una ventina di minuti il dio uscì e ritrovò i due in camera.

<< Ma dovete essere le mie ombre? >> disse avvicinandosi al letto, mise il pigiama sotto uno dei cuscini, poi tese una mano sul materasso (come faceva un tempo ad Asgard quando rifaceva il letto) ma non successe nulla. Il moro si guardò le mani con un’espressione di sorpresa mista ad ira. Gli avevano tolto i poteri, non se n’era accorto, forse gli furono tolti quando era svenuto nella cella del palazzo, e quindi appena sveglio non notò la differenza.

<< Ehm bella principessa ci muoviamo? Io sono una persona impegnata, con uno scopo nella vita. >> disse pomposo Tony
Loki si ridestò e guardò divertito l’altro moro

<< Uno scopo nella vita? E quale sarebbe, essere ancora più pieno di te? Non credo che possa essere possibile. >>

<< E smettetela. Devi darci una mano a preparare la sala per questa sera. >> disse Clint mettendo tra le braccia del dio una scatola marrone.

<< Ah già la bellissima festa in maschera >> concluse ironicamente

<< Ah vedo che sei pronto. Dovresti appendere quelle luci, mentre per gli addobbi ci abbiamo già pensato. – disse entrando in camera Steve -  ah Tony il catering dovrebbe arrivare per le sei, così preparano i tavoli in tempo. >>

<< E bravo il nostro capitano. Come ho fatto a organizzare tutte le mie feste senza di te? >> disse con un sorriso a trentadue denti. Il soldato arrossì, poi una frase di Loki lo ricompose

<< Io non appendo luci per una stupida festa. >> si accaldò il dio

<< Oh invece si. Sei voluto venir qui a scontare la tua pena sotto la nostra sorveglianza? Ebbene ci devi dare una mano – parlò Tony svuotandola tazza e passandola a Steve, che lo guardò perplesso – e poi le mie feste non sono mai stupide. >> concluse offeso
Il moro li guardò in cagnesco, poi si arrese e uscì dalla stanza seguendo il soldato. Quello lo accompagnò fino all’ascensore, che avevano usato il giorno prima,  premette un bottone con la freccia rivolta verso il basso, dopo qualche secondo le porte si aprirono e i due entrarono.
Dovevano scendere fino al 98° piano, per il poco tragitto il capitano continuò a fissare il dio, il quale si spazientì subito

<< E’ inutile che mi guardi come se potessi sparire da un momento all’altro. Non più i miei poteri. Quindi dovete rilassarvi. >>

<< Oh ecco – cercò di dire Steve iniziando a fissare la tazza vuota – non volevo… >> ma non finì perchè appena le porte si aprirono Loki sfrecciò fuori.
La sala era addobbata con festoni neri e arancioni; c’erano tre tavoli con tovaglie nere e argentee addobbate con ragnatele finte. Dal soffitto pendevano zucche di varie dimensioni e nuvole di pipistrelli.
Loki si guardò intorno e notò che, più che una festa di inaugurazione, sembrava una festa di adolescenti. Poi ricordandosi chi l’aveva organizzata, capì che era tutto nella norma.

<< Ehi tu…signore del caos. >>
Il moro venne ridestato dai suoi pensieri da una gomitata della rossa.

<< Aiuta Bruce con luci. Io finisco di appendere quelle cose. – disse guardando con odio le zucche e i pipistrelli- Niente cose strane. Capito? >>

<< Si signora. >> concluse il moro ironicamente

<< Stark da veramente feste del genere? >> disse appoggiando la scatola e tirando fuori un groviglio di luci.

<< Si, è strano vedere come, nonostante passi il tempo, lui sia fermo ancora alla pubertà – rispose Bruce sbucando da una montagna di festoni- Ma il divertimento sta in questo lavoro. E’ ora di sgrovigliare le luci. >>
Dopo venti minuti Natasha aveva finto di appendere tutti gli addobbi, mentre i due uomini erano ancora in alto mare con i fili.

<< Bah è troppo insulsa come festa.  Sembra una festa da liceo (come faccia Loki a conoscere i liceo non si sa). >>

<< Cos’è vorresti diventare reginetta del ballo? Credo che potremmo farlo sai. >> Tony sbucò dall’ascensore con in mano il primo (?) drink di giornata.

<< Nah, ti toglierei il titolo. E poi dato l’armatura, una bella tiara è il tocco finale. >> rispose divertito il dio senza togliere gli occhi dalle luci.

<< Si. Devo ricordarti chi è quello che va in giro con un elmo da “mi sento ignorato. Datemi importanza”? – poi vedendo che il dio non rispose, continuò -  comunque non avete ancora finito con quelle luci? >>

<< Mentre te stai di sopra bello spaparanzato sul divano a darti arie, qui c’è gente che sta sistemando un tuo casino. >> ribattè acido l’altro moro

<< Si , loki ha ragione. Vedi di metterle via meglio la prossima volta. Mi stanno andando insieme gli occhi. >> constatò Bruce

<< Come siete noiosi. Mi serve un altro drink. >> e così si avvicinò all’open bar e si verso un liquido ambrato nel bicchiere vuoto.
Verso mezzogiorno la sala era pronta, e Loki (sostenuto da tutti) notò che sembrava terribilmente  una festa per ragazzini.
Il pomeriggio ci fu il ritorno di Thor. Il gruppo era in salotto a giocare all’ennesima partita picchia-duro alla Starkconsole, e Steve era in cucina a preparare i pop corn.

<< Ah guardate chi c’è – disse Tony, distogliendo lo sguardo dallo schermo, giusto il tempo di permettere a Clint di uccidere il suo personaggio – Ma no! Thor proprio adesso dovevi arrivare? Ho perso. >> Tony lanciò il joystick a Clint, beccandolo in pieno petto, perché questo stava esultando.

<< Ho notizie da Asgard. Pensavo di metterci di più … >> disse il biondo sedendosi su una poltrona vuota

<< Credo di sapere la decisione di Odino – disse Loki con astio e senza guardare il dio dei fulmini -  Non ho più i poteri. Quindi deduco che abbia deciso di lasciarmi qui. Tony voglio una rivincita per prima. Muoviti che mi annoio. >>

<< Beh Padre ha espresso anche un’altra sentenza… >>

<< Ah si? Di cosa si tratta? Il piccolo dio cornuto dovrà fare un tema sui suoi sbagli? >>

<< Un tema? Comunque no. Padre ha deciso che, se non capisci gli sbagli che hai commesso, verrai mandato in esilio su .. >> una frase di Loki lo interruppe

<< Ma dai Tony non si fa così, sei sleale. >>

<< Il bue che dice all’asino cornuto. E di sicuro questa battuta non si riferisce di certo al tuo elmo. >>

<< Ah ah..ormai le battute sul mio elmo sono vecchie…e comunque potresti farmi vincere per una volta. >>

<< Non se ne parla. Sono un asso a Tekken. >>

<< Da quel che ho sentito in giro solo in quello. >> si intromise Clint, prendendo una birra.

<< Sei solo invidioso Legolas. Perché io ho avuto più donne di te. >>

<< Giusto! Cosa hai combinato alla tipa pazza bionda della televisione? Quella che ha urlato e lanciato i foglio per tutta la scrivania. >>

<< E’ una storia lunga. >> rispose Tony con un ghigno.

<< Comunque Thor. Cosa stavi dicendo? >> domandò Bruce, stanco di quella battute.
Ma Thor non fece in tempo di iniziare la frase, che venne interrotto da Nathasha, e un’altra serie di battute

<< Io propongo una lotta in stile Tekken tra, Clint e te, Tony. Ma senza armatura. Vediamo quanto sei forte. >> stava dicendo Natasha

<< Verrai esiliato su Jothuneim. >> disse il biondo quasi urlando per farsi sentire. Nella sala calò il silenzio, eccezion fatta per Tony che disse

<< Si senza armatura… su cosa? >> domandò poi, quando recepì quello che aveva detto Thor.



Angolo autrice
Ecco, questo capitolo non mi ispra tantissimo, spero che non faccia troppo schifo

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Capitolo 4
*** Festa ***


 
Dopo quella rivelazione, Loki rimase in silenzio per qualche minuto, poi disse

<< Dai Tony, togli la pausa – però vedendo che tutti lo fissavano aggiunse – Che avete da guardare? Non è la più tragica delle punizioni. >>

<< Non sei preoccupato? >> chiese Thor

<< Scusate, ci direste cos’è questo posto? >> chiese Bruce

<< E’ solo il mio pianeta natio, che ho cercato di distruggere. –disse come se fosse la cosa più normale – E comunque no biondone con l cervello liofilizzato, non sono preoccupato. >> mentì, cercando di non far trapelare niente.

<< Ma allora sei recidivo. Cerchi di distruggere il tuo pianeta, non contento vuoi schiavizzare questo! Forse è meglio se cambi i tuoi hobby bello mio. >> finì Tony togliendo la pausa al gioco

<< Nah..mi diverto troppo. >> aggiunse il moro con un ghigno
I due ripresero a giocare, ma il dio pensava ad altro; esiliato su Jothuneim. Aveva assassinato Laufey, suo padre, quasi distrutto l’intero pianeta. Di certo se avesse messo piede in quella landa semi desolata e ghiacciata, i pochi sopravvissuti lo avrebbero fatto fuori. Doveva assolutamente capire i suoi sbagli, anche se non l’avrebbe ammesso neanche sotto tortura, quel pianeta e la compagnia di quei tipi strambi iniziava a piacergli.

<< Battuto! L’avevo detto io che sono il migliore. >> esultò Tony, e quella battuta fece tornare Loki alla realtà

<< Facile se il tuo avversario non presta attenzione. >>

<< Beh adesso tocca a me. Dai levati! >> Clint si insinuò tra i due e iniziò a spintonare Loki per farlo spostare.
Il pomeriggio continuò così, finchè Thor, provando a battere Tony, ruppe il joystick preso dalla foga dl gioco.

<< Dai Thor! Ma che razza di mani hai? – esplose Tony, poi accorgendosi del doppio senso, e che tutti lo fissavano, ai affrettò ad aggiungere -  No, non pensate male! >>

<< Mi spiace disturbarvi -  la testa di Steve comparve dall’ingresso – ma è arrivato il catering, e dobbiamo prepararci. >>
Infatti mancavano poco più di due ore all’inizio della festa. Tutti si alzarono tranne Loki e Thor; uno perché non aveva intenzione di partecipare ad un insulso party, l’altro per controllare che il fratellastro non facesse qualche casino.

<< Ehi principi dei miei stivali firmati -  li richiamò Tony girandosi a guardarli – Alzate i deretani reali, ci sono due costumi anche per voi. >>
Ma, vedendo lo sguardo scettico di Loki, aggiunse

<< Se non ti dai una mossa, faccio dormire Thor in camera con te. >>
Il moro non se lo fece ripetere due volte, e alzandosi velocemente, raggiunse il genio scoccandogli un pungo “leggero” nelle reni.

<< Dimmi che è uno scherzo! >> Loki e Tony erano nella camera del dio, il genio si era vestito da Vampiro Miliardario e si stava aggiustando la giacca, guardandosi allo specchio.

<< Perché dici così? E’ un classico di Halloween. Ringrazia che non hai il costume di Thor. Poi lo vedrai. >> Stark si girò con un ghigno.
Il dio tornò a fissare il suo costume. Appeso all’armadio c’era un lenzuolo bianco con due fori per gli occhi, e appoggiata su un comodino, una zucca-lanterna.

<< Io questo non lo metto. Sono un dio, non un fenomeno da baraccone. Si addice di più a uno di voi! >>

<< Mi spiace contraddirti. Primo perché non hai più poteri, quindi non sei più un dio; secondo perché tra tutti i presenti solo tu porti un elmo cornuto, perciò il fenomeno da strapazzo sei tu. >>gli fece eco Clint, entrando in quel momento vestito da Zombie. Lo seguivano Steve con il costume e il trucco di un pagliaccio assassino e , dietro di lui, Thor con un espressione molto confusa.
Loki guardando il biondo scoppiò a ridere. Era vestito con qualcosa di giallo, molliccio e senza una forma.

<< Scusa Stark… cosa sarebbe il mio costume? >> domandò quello

<< Mhh?.. >> Tony neanche lo ascoltava, talmente era preso a guardarsi allo specchio. Poi si girò e disse

<< Ah si…beh ma non è ovvio? E’ una banana schiacciata! – poi vedendo lo sguardo interrogatorio di tutti, quello di Loki era solo molto divertito, aggiunse – L’ho scelto perché si intonava ai tuoi capelli. Su gente, un po’ di immaginazione. >>
Vedendo che l’altro dio ancora non si era vestito continuò

<< E tu vedi di muoverti. Tra poco arriverà il finimondo!! >>
Infatti dopo appena quindici minuti i due piani inferiori si stavano riempiendo di gente. Fuori dalle finestre si potevano vedere le file chilometriche di macchine e persone a piedi, che cercavano disperatamente di accaparrarsi  gli ultimi posteggi rimasti o riuscire ad entrare. Al centesimo piano erano tutti pronti, tranne per Bruce (dopo gli eventi di New York, stare in mezzo a tutta quella gente non lo aiutava) e per Natasha che non era ancora uscita dalla stanza.

<< Beh come mai l’assassina psicotica non è con noi? >> chiese Loki, cercando di non farsi sentire dagli altri

<< Ti ho sentito sai piccolo fantasma? Voi andate, io devo ancora finire. >>

<< Cosa devi fare? Guarda che hai bisogno di una maschera, non di farti bella. >> le disse Tony, specchiandosi per l’ennesima

<< Disse quello che si sta specchiando in una padella. >>sentenziò Clint
Ai due piani inferiori era arrivato effettivamente tutto il mondo. Ogni due passi Tony doveva fermarsi a salutare qualcuno. Un uomo gli disse persino che quella torre era anche più bella di quella distrutta nella grande mela. Alcuni gli fecero ancora i complimenti per come aveva spedito il missile nel buco nel cielo e che erano felici che “quel tipo tutto pazzo” non ci fosse più.
Il dio, che seguiva passo passo il genio, dovette ammettere che l’idea del lenzuolo non era male, ma si impigliava in tutto!
Dopo un’ora Loki non ne poteva più di quella festa, voleva andare di sopra, ma era controllato a vista da Clint e Fury; così decise di stare attaccato al tavolo delle vivande e , specialmente, degli alcolici.

<< Devo ammettere che mi sto annoiando. >> un vampiro col trucco sbavato gli si avvicinò e prese un doppio whisky.

<< Strano Stark. Questo è il tuo regno, sei al centro dell’attenzione, come puoi essere annoiato? >> lo punzecchio l’altro moro

<< Ah ah. No non faceva ridere. Comunque, credo di aver trovato un modo per divertirmi. – disse girandosi verso l’altro con un sorriso che non prometteva niente di buono – guarda la. >> e indicò Thor alle prese con una ragazza travestita da strega. I due si guardarono e senza bisogno di parole si capirono subito.

Il biondo era molto imbarazzato, l’unica ragazza nei suoi pensieri era Jane, cosa avrebbe detto se lo avesse visto li con quella ragazza? Non che fosse brutta, anche se sotto quel trucco non si capiva bene. I due mori si avvicinarono, cercando di non farsi vedere. Il biondo e la ragazza erano vicini ad uno dei tavoli con vari piatti e una coppa di punch. ERRORE!!!
Thor offrì alla ragazza un bicchiere di punch, ma questo finì tutto sul suo costume, dato che da sotto il tavolo, due bambini troppo cresciuti avevano fatto cadere il biondo. Appena il biondo iniziò a scusarsi ad una strega molto irritata, i due uscirono da sotto il tavolo ridendo come pazzi e con le lacrime agli occhi.

<< Siete stati voi due? >> domandò irato Thor, mentre la ragazza se ne andava furiosa

<< Ahaha è stato uno spasso. Sarà banale come scherzo, ma è sempre il migliore! – commentò Tony, Loki faceva fatica a riprendere fiato – fermi ho trovato qualcosa di molto carino. >> aggiunse serio, lo sguardo fisso verso Natasha che era in compagnia di una ragazza travestita da scheletro.

<< Clint, sai che sei il mio migliore amico? >> disse angelicamente Tony avvicinandosi a Occhio di Falco e Fury, seguito dai due dei

<< Cosa vuoi Stark? >> rispose l’arciere non cascandoci.

<< Hai ragione. Non ci credevo nemmeno io. Comunque sai chi è lo scheletro che parla con la gatta assassina tua complice?? >>

Tutti si girarono verso le due ragazze. Natasha aveva un costume da gatta, nero attillato, una coda e due paia di orecchie bianche. Il trucco era leggero ma molto sexy; i capelli rossi erano tirati su in una piccola coda. L’altra ragazza invece, aveva un semplicissimo costume da scheletro, ma sembrava terribilmente vero. I capelli le arrivavano alle spalle, ed erano di un castano scuro, ma quando si muovevano avevano riflessi color rosso fuoco, più rosso di quelli della Vedova Nera, e Loki credette di vedere delle scintille provenire dalla chioma quando si muoveva.
Rimase imbambolato per qualche minuto, poi una gomitata di Clint lo svegliò.

<< Stai sbavando. E smettila di fissarla, sta venendo qui.  >> gli disse Tony passandogli un fazzoletto di carta. Il dio si era portato il lenzuolo fin sopra la testa, perché stava morendo di caldo la sotto. E poi grazie a tutto l’alcol ingerito, nessuno lo riconobbe.

<< Ciao ragazzi. Vorrei presentarvi la mia amica Sam. >> e indicò la ragazza, che salutò tutti con la mano

<< Perché, tu puoi avere amici? E’ una cosa strana. >> commentò Tony
La rossa non sprecò tempo a rispondergli, alzò solamente lo sguardo verso il cielo esasperata.
la serata finì con l’incoronazione  di Thor come vestito più strano nella storia di Halloween. Quando tutti gli invitati ebbero lasciato, con non pochi problemi dato il tanto alcol nei loro corpi, i due piani della festa, e anche tutto il resto della torre si fosse svuotato, i Vendicatori più Loki tornarono all’appartamento, dove trovarono Bruce intento a vedere un film e mangiare pop corn.

<< Allora… divertiti? Thor ma che razza di costume hai? Ti sei schiantato contro un muro? >> chiese notando la cosa assurda, giallognola e molliccia

<< E’ stata un’idea di Tony. >> rispose lui sulla difensiva

<< Si, e la mia idea ti ha procurato il premio di vestito più strano. >>
Quando arrivarono anche le due ragazze, Tony sembrò improvvisamente risorto e chiese

<< Bene, perché non ci racconti come vi siete conosciute? >>
Le due si guardarono, poi la bruna, un po’ titubante, parlò

<< Non credo di avere il permesso di raccontare alcuni dettagli della mia vita. E poi sono di troppo qui, è meglio che vada. >>

<< Ma no! Che problema c’è. Abbiamo ancora una camera libera – e detto questo guardò Loki con uno sguardo divertito – Non ti preoccupare, Thor e Loki dormiranno insieme. Non vi da fastidio vero? >>

<< Maledetto, sapevo io che non dovevo accettare di venire alla festa. Thor tu dormi sulla poltrona, o la moquette, è indifferente. >> e così dicendo il moro tornò a sdraiarsi sul divano.

<< Dai raccontaci alcune cose. Natasha è sempre stata così simpatica o aveva anche dei momenti di serietà? – chiese Tony avvicinandosi al divano, per poi dare un calcio alle gambe del dio e dire – Levati maleducato, fai sedere gli ospiti. >>
Quello lo guardò arcigno, poi quando vide gli occhi col del ghiaccio della ragazza si alzò e le fece posto.

<< Grazie – disse con un sorriso – Forse posso dire qual cosina. Ma Nat dovrà darmi una mano. >>

 

Angolo autrice
Mmmm non sono molto sicura del pezzo della festa (quindi i 3/4 del capitolo) xD
Spero vi piaccia :)

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Capitolo 5
*** Presentazioni ***


Tutti si sedettero sui divani e poltrone. Tony si prese l’ennesimo drink (affascinante come fosse ancora sobrio), poi però ci ripensò e prese con se tutta la bottiglia di Rhum.

<< Allora, la favola della buona notte? >> domando sedendosi vicino a Loki sul divano più piccolo, così da guardare Sam dritto in faccia.
La ragazza guardò il genio stranita, ma Natasha vicino a lei disse con il solo sguardo che era tutto nella norma.

<< Beh ecco, io e Nat ci conosciamo da pochi anni; ci siamo “incontrate” in Sudan. Lei faceva parte di un’organizzazione Russa di non so quale genere, io invece del Mossad. >>  la ragazza si guardò per un momento in giro con aria preoccupata, come se avesse detto troppo. Natasha intervenne per aiutare l’amica

<< Il mio compito era quello di uccidere il loro presidente. Quello di Sam di farmi fuori e proteggere l’uomo. Stavo dando troppi problemi in giro per il globo. >>

<< E perché mandarono proprio te? >> domandò Loki, che iniziava ad essere affascinato. Tony lo guardò con un sorriso malizioso, il dio gli scoccò un’occhiata maligna.

<< Ero la miglior agente in circolazione. Non provavo niente quando uccidevo, nessuna.. emozione. Ero soprannominata “l’agente di ghiaccio e fuoco” – negli occhi aveva una luce di pentimento -  Ho ucciso molti uomini, ma anche intere famiglie, che, secondo l’agenzia creavano problemi. Non vado fiera di quello che ho fatto… >> concluse un po’ mogia

<< Ma, non per infierire, ma di solito i servizi segreti di rado uccidono qualcuno. E specialmente con tanta ferocia. >> parlò Bruce. Loki e Thor ascoltavano ma non capivano bene cosa fossero i servizi segreti, ma nessuno dei sue parlò per non perdere la concentrazione  e far andare avanti la storia.

<< Ecco, era un ufficio, nato appositamente per le persone come Nat, o per quelli che creavano scompigli a livello mondiale – e dicendo questo lanciò un’occhiata a Loki, il quale sorrise soddisfatto -  Ma comunque è intervenuto lo S.H.I.E.L.D  e lo hanno smantellato. >>

<< Per quanto riguarda me e Sam, eravamo ai margini di una foresta da circa due giorni. Vicino a noi veri villaggi di pescatori, dove riuscivamo a procurarci da mangiare. Sam era più nascosta, immersa tra dei cespugli mentre io più allo scoperto, riuscivo a mimetizzarmi bene. Ma nono stante tutto entrambe riuscivamo a sentire la presenza l’una dell’altra. >> intervenne la Vedova Nera

<< Successe tutto molto in fretta; ero acquattata, senza far rumore, ma qualcosa attirò un essere. Venni morsa da un serpente, un Mamba Nero. Solitamente non si trovano in quella zona, ma con il cambiare del clima è più che plausibile; so di per certo che era quel serpente che riuscì ad ucciderlo con una stivalata. >> aggiunse Sam, le guance avvamparono leggermente di vergogna

<< Uhm…Mamba Nero? E che serpente è? >> chiese Tony dall’open bar, aveva quasi finito la bottiglia e voleva far rifornimento

<< E’ un serpente molto velenoso. Può uccidere in fretta, il suo veleno si diffonde con rapidità nel sangue. Ma di solito non è pericolo per gli umani. >> intervenne Bruce confuso

<< E da quando sei un esperto di serpenti, oltre che di Raggi Gamma? >> domandò Loki sorpreso

<< Da sempre. I serpenti mi hanno sempre affascinato. Sin da piccolo. >> continuò il dottore

<< Si, piacerebbe a tutti sapere la storia della tua vita. Ma adesso finitela che voglio sapere altro. >> finì Tony, impaziente, come un bambino che voleva sentire la favola.

<< Si, di solito non attaccano l’uomo, ameno che non siano attaccati o minacciati. Peccato che io, ecco – e abbassò lo sguardo, le guance rosse per l’imbarazzo – mi trovavo vicina alla tana e quel serpente era una femmina che aveva appena deposto le uova. Quindi io ero una minaccia. >>
Poi mosse la testa con fare impensierito e disse

<< Agente segreto pluridecorato, assassina provetta..e mi faccio mettere sotto da un serpente. >>

<< Capita sai? Il bel principino qui, non è riuscito a … >> ma un’occhiataccia di Loki  Bruce zittirono il genio, così Sam continuò

<< Non so perché, ma Natasha mi salvò. Poteva lasciarmi li così, e finire la sua missione, invece aveva sentito il trambusto e mi corse vicina; riuscì a togliermi il veleno ceh avevo in corpo, ma quello
aveva agito molto velocemente e rimasi semi incosciente per un paio di giorni. – poi guardando la rossa disse -  ancora mi chiedo perché l’hai fatto. >>

<< Non lo so. Forse perché eri una ragazza come, e quello poteva capitare a me. Forse ero stufa della mia vita, stufa di uccidere e prendere ordini da gente insulsa poi diciamocelo, mi avevano sempre spedito dietro uomini che con un semplice battito di ciglia si scioglievano – e guardò divertita Stark, il quale si accigliò – Sinceramente non so nemmeno io il perché ti ho salvata. Ma ne è valsa la pena. >>

<< Comunque ti devo un favore. >> concluse Sam con un sospiro

<< E poi? Quando capiste che la missione era fallita, cosa faceste? >> a parlare, con grande sorpresa di tutti, specialmente Tony e Loky, fu Thor. Tutti furono sorpresi che quello avesse capito tutto il discorso, ma quando si tratta di argomenti di guerra o conflitto era molto sveglio.

<< Beh ecco, io sono molto fortunata ad essere ancora viva. Mi mandarono alle calcagna i miglior assassini russi. Ma siccome ero in buoni rapporti con Clint, mi diede una mano a nascondermi, e entrai nello S.H.I.E.L.D. >> dichiarò Natasha

<< Io invece tornai in Israele. Non appena misi piede nel paese fui arrestata e portata in agenzia; li mi torturarono perché dicessi loro dove fosse Natasha, dovevano finire ciò che avevo iniziato, ma io non sapevo dove fosse e non lo dissi, e comunque anche se lo avessi saputo non l’avrei detto. >>

<< Sei stata torturata? Perché non me l’hai mai detto?? >> disse scandalizzata e arrabbiata la vedova nera

<< Non volevo preoccuparti, e poi ci conoscevamo appena quando è successo, poi andando avanti e diventando molto amiche non volevo che ti precipitassi nel paese e fare una strage. - disse la mora poggiando una mano sul braccio dell’amica – Sta di fatto che, quando vieni escluso da un posto come i servizi segreti, quelli riescono a chiuderti tutte le porte; rimasi per più di due anni a vagabondare in Europa in cerca di un lavoro, ma niente. Solo per qualche mese trovai un lavoro presso un fruttivendolo a Monaco, e grazie a quel lavoro riuscii a risollevarmi un poco. >>

<< Ma un giorno seppe che Natasha si trovava in India per una missione. Quando ci raggiunse era piuttosto sconcertata di vederla viva e insieme a me. >> disse Occhio di Falco quasi ridendo.

<< Quello che mi lasciò veramente sconcertata era vederla lavorare per un’organizzazione legale. >>
I tre risero, ripensando a quel giorno, dimenticandosi per un momento degli altri; ad un certo punto Tony stanco di essere ignorato disse

<< Scusate qui ci sarebbero delle persone che vogliono sapere come va a finire. E uno di noi è anche abbastanza anziano – e lanciò uno sguardo a Steve, il quale si indignò – e sapete per lui è ora di andare a dormire, quindi sbrigatevi. >>

<< Scusateci, era da tanto che non ci vedavamo. Comunque tornammo in America, loro parlarono con Fury e gli spiegarono la mia situazione. Lui riuscì, con non poca difficoltà, a farmi avere un posto di alto rango all’MI6. Sono i servizi segreti inglesi. - concluse, poi come se si fosse ricordata solo in quel momento aggiunse – E siamo a due favori che ti devo, ora che ci penso. >>

<< Ma perché non sei nello S.H.I.EL.D? >> domandò Bruce

<< Come poso dire, voi siete vincolati molto dal governo. Si è visto con New York, non andava bene quello che stavate facendo e sono intervenuti loro con il missile. Mentre all’MI6 sono più libera, non devo troppo rispondere di quello che faccio perché nel tempo che sono li mi sono meritata il rispetto di tutti, e poi sono il capo del mio ufficio… il che è molto comodo. >> rispose ghignando

<< Certo che voi assassini e Dei da strapazzo non sapete cosa voglia dire “VIVERE UNA VITA TRANQUILLA”. Più che altro per quelli che vi circondano. Prendete Bruce, se non state attenti si trasforma in un mostro verde e rabbioso – Tony lanciò uno sguardo divertito al dottore – e il mio amico sbavatore qui vicino sa cosa vuol dire essere malmenato da lui. >>  e indicò Loki, porgendogli poi un fazzoletto. Il dio allontanò la mano  del moro con uno schiaffo, arrabbiato per la figura che gli aveva fatto fare.

Finite le “presentazioni” si misero a guardare dei film e magiare pop corn e patatine fritte. Dopo il terzo film, preceduto da Matrix, Io sono Leggenda e 28 giorni dopo, Tony mise nel lettore dvd il film Te New Wolrd. Dopo mezz’ora gli occhi di tutti si fecero pesanti; Loki si addormentò sul divano più piccolo con un braccio a penzoloni e la bocca semi aperta per il leggero russare, Tony invece, che era seduto sulla poltrona, si assopì in una posizione non del tutta comoda, che il mattino dopo gli avrebbe procurato un bel torcicollo.
Pian piano gli altri si diressero verso le loro stanze, Thor era indeciso su dove dormire se sul pavimento o sulla poltrona, ma optò per stare sul letto, dato che il fratellastro avrebbe dormito in salotto. Natasha e Clint accompagnarono Sam nell’unica camera libera, in fondo al corridoio. Come tutte le camere aveva della moquette rossa, ma il resto dell’arredamento era color oro pallido. Al centro della stanza c’era un grosso letto, le lenzuola e coperte erano anch’esse color oro.
Dopo che Sam vide la camera si girò verso gli amici, i quali risero per la sua espressione, tra il divertito e lo sbigottito.

<< Non ti preoccupare Sam.  Ti ci abituerai all’arredamento, l’unica cosa saranno gli incubi che creerà tutto questo, ma dureranno solo un paio di notti. >> le chiarì Clint ridendo. I due le augurarono buona notte, poi si avviarono verso le loro stanze. Lei rimase per un attimo a guardarli andare via, ringraziandoli per quello che stavano facendo, poi si girò ed entrò in quella tortura rosso/oro.
La stanza aveva una sola nota positiva, una vetrata con una vista magnifica;rimase per qualche istante a fissare lo spettacolo la fuori, poi si girò verso l’armadio dove ai piedi erano stati poggiati i suoi bagagli.
Lanciò un’occhiata in giro, tutto era d’orato, prima aveva fatto caso solo al letto; ma adesso notò che anche l’armadio, gli scaffali pieni di libri e la porta che conduceva in bagno erano di quel colore (fortuna che le pareti erano bianche).
“MEGALOMANE” anche lei si ritrovò a pensarlo.
Andò in bagno, quello stranamente era normale, nonostante fosse grande due volte più del dovuto, ci fosse una doccia con un’infinità di bottoni, una vasca due lavandini e una parete completamente di specchio; si struccò, ormai era tutto sbavato e somigliava molto ad un panda, si fece una doccia veloce e infilò il pigiama.
Quando tornò in camera rimase per qualche istante a fissare il letto, con l’urto di vomito che le saliva, quel copriletto somigliava terribilmente a quello di una principessina, ma il sonno prese il sopravvento. Si stese sotto le coperte; il materasso era morbidissimo e facilitava a prendere sonno, mentre le coperte erano fresche e leggere, nel giro di pochi minuti venne accolta tra le braccia di Morfeo.



ANGOLO AUTRICE
Devo ammetter che scrivere questo capitolo è stato un vero e proprio parto!!
E non sono nenahce del tutto sicura che abbia funzionato..spero vi piaccia e che lasciate un piccolo commento, anche negativo :)

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Capitolo 6
*** Motori ***


La mattina arrivò fin troppo presto. Sam si girò su un fianco e guardò la sveglia sul comodino vicino, erano le dieci e mezza; rimase per un po’ distesa a guardare il soffitto, poi il suo stomaco iniziò a pretendere attenzioni, si sedette sul letto e si stiracchiò le braccia. Erano anni che non dormiva così bene, nonostante i soliti incubi che la perseguitavano, ma non volle pensarci.
Un profumo di cioccolato attirò la sua attenzione, così si decise di alzarsi e raggiungere gli altri in cucina.
Appena entrò, trovò i Vendicatori intenti a preparare la colazione, tranne tre; Tony, Loki e Thor erano seduti al tavolo e a stento riuscivano a tenere gli occhi aperti, Steve stava trafficando con i fornelli aiutato da Bruce, i due assassini stavano preparando caffè e succo d’arancia. Clint passò tre tazze agli zombie li vicino, mentre Sam prese il bicchiere di spremuta che le passava Nat.

<< Grazie. Ehi Steve, che buon odore. >> sorridendo al soldato

<< Ma che avete tutti contro i pigiami? – si risvegliò Tony, guardando la ragazza e la squadrò – E poi non pensavo fossi una fan di Capitan Fornelli. >> bastava un caffè bollente per farlo tornare quello di sempre

<< Clint, perché gli hai dato il caffè? >> ringhiò la ragazza verso l’amico.
Poi si guardò, aveva un paio di shorts grigi, una maglietta blu con lo stemma di Captain America e senza ciabatte.

<< Comunque non sono una fan di Steve. Questa maglietta me l’ha regalata la figlia della mia vicina di casa. Lei è quella innamorata del soldato. – poi guardando l’espressione di Steve – Non ti preoccupare, ha 12 anni. >>
Il capitano non sembrò molto rilassato da quella notizia. Adorava i suoi fan, ma l’ultima cosa che voleva era una ragazza di 12 anni innamorata di lui, fortuna che queste cose passavano in fretta. In quel momento il cuoco della torre depose in mezzo al tavolo un piatto di favolosi pancake al cioccolato.
Quello che successe dopo è un po’ difficile da spiegare, perché non si capiva niente!!

Clint, Loki, Tony e Thor si fiondarono letteralmente sul piatto ; Sam che era nuova, e non abituata a scene del genere, rimase sorpresa, poi vedendo i quattro litigare per l’ultima frittella rimasta, scoppiò a ridere. Sembravano dei cagnoloni che litigavano per l’osso.
Natasha e Bruce stavano osservando la scena scuotendo la testa, ma con un mezzo sorriso stampato sul viso. Steve tornò sui fornelli, e poco dopo spadellò altri due piatti di frittelle, così anche gli altri riuscirono a fare colazione. Più tardi, quando tutti erano belli svegli e con lo stomaco pieno, si diressero in salotto.

<< Dovremmo andare di sotto a pulire? >> sbadigliò Steve

<< No bel Cenerentolo. Ho una ditta di pulizie, sai essere miliardario ha i suoi vantaggi. >> dichiarò Tony, poi si dileguò dicendo che doveva lavorare a un progetto, e chiese a Bruce se poi poteva dargli una mano.

<< Cavoli, io devo riparare la moto. Ma non sono molto abile con i motori. >> parlò Steve, quasi più a se stesso
Loki e Thor uscirono, uno diretto in camera l’altro sul balcone, mentre Natasha e Clint andarono a prepararsi per una missione.

<< S e vuoi ti posso dare una mano. Ho sempre riparato le armi e i motori delle nostre Jeep. Me la cavo. >> Sam si girò verso l’altro con un’alzata di spalle.

<< Sarebbe magnifico. Ti porto subito giù nel garage. >>

<< Piano soldato. Fammi cambiare, non faccio niente in pigiama. >> e si dileguò in camera.
Dopo pochi minuti Sam era pronta, un paio di pantaloni grigi della tuta, una canotta blu notte e un paio di nike dello stesso colore della maglia.
Quando i due raggiunsero il garage, la ragazza spalancò la bocca. Era pieno di macchine super lusso, un’utilitaria che era di Bruce, la moto di Steve.

<< Questo spazio vuoto -  indicando un parcheggio – E’ di Nat e Clint. >>

<< Wow! Satrk si che sa come godersi i suoi soldi. – poi si avvicinò alla moto -  anche te Steve non scherzi. >>  gustandosi la vista di quella moto nera
Il biondo si avvicinò al suo mezzo, una Ducati Monster nera opaca.

<< Ti piacciono i bolidi italiani? >>

<< Si decisamente. In fatto di tecnologia non sarò molto afferrato, ma per le moto capisco molte cose. >>

<< Per le moto siamo in due. Poi la Ducati è una signora casa. Dimmi che ha, così mi metto subito all’opera. >> inginocchiandosi al mezzo e guardandolo da vicino.

<< Ecco non ci capisco molto. Ma il problema principale è che fischia quando vado, e la terza marcia fa fatica ad entrare. >>

<< Va bene Cap. smonto e controllo, potrò aver bisogno di tutto il giorno. A dopo. >> e così facendo congedò il soldato con un cenno della mano; prese  l’ipod da una tasca dei pantaloni e si infilò le cuffie, prese la scatola degli attrezzi, e quando Steve arrivò all’ascensore, aveva già iniziato a trafficare con la chiave inglese.

Quando Steve arrivò nell’attico, sentì Thor e Loki urlarsi contro; la litigata si concluse con Thor che usciva sul balcone infuriato, mentre Loki armeggiava con il mobile vicino alla televisione
<< Cosa cerchi? >>

<< Un’arma contundente da lanciare a quel broccolo biondo. >> rispose quello digrignando i denti
Steve lo lasciò, non volendo essere colpito anche lui, e andò in cucina dove c’erano Bruce e Tony seduti al tavolo, ridendo della litigata dei due (o meglio Tony rideva, Bruce scuoteva la testa, per il comportamento del playboy)
Poi dal salotto si alzò un risata, seguita dalla voce di Loki

<< Io mi vestirò anche con abiti, a tuo parere femminili, me te porti gli accessori. >> Loki spuntò in cucina facendo penzolare un aggeggio rosa/fucsia.
Tony lo guardò e quasi soffocò con l’ennesimo caffè, cercò di strappare dalla mano del Dio l’orologio, ma quello fu più svelto e andò alle spalle di Bruce.

<< Cos’è questo affare? E poi TU che porti una cosa simile? >> e ridendo passò l’oggetto a Bruce, che rimase quasi scioccato.

<< E ridammelo. Ho dovuto ripagare un amico per un favore…e poi c’era il 2x1. >> concluse quello come se fosse la cosa più normale del mondo, riuscendo ad afferrare l'oggetto dalle mani di Loki.

<< Ma che razza di orologio è? >>

<< Dottore, mi stupisce che lei non lo conosca. – e diede una manata a Loki, che cercava di riprenderselo – E’ un edizione limitata di Dora l’esploratrice. >> e lo ripose di nuovo nel mobile

<< Comunque dove ha mollato assassina 3? >> rivolto a Steve.

<< E’ in garage che mi sistema la moto. >> mentre prendeva una bottiglietta d’acqua.
Loki aveva trovato la sua arma contro Thor, un batticarne dentro un cassetto, anche se non sapeva bene cosa fosse, era felice di sentire che pesava abbastanza da far venire un bernoccolo al biondo.
La mattinata trascorse tra la vendetta di Thor sul dio delle malefatte, ma quello riuscì a scamparlo e ribaltarlo sul fratellastro, una partita a GTO tra Stark e Loki; verso mezzogiorno Steve tornò in cucina a preparare uno spuntino.

<< Ma Sam ha deciso di stare giù tutto il giorno? >> domandò Bruce

<< Eccomi dottore. Parli del diavolo. >> la ragazza puntò dall’ascensore con un sorrisino, i capelli raccolti in una coda, dove scappavano alcune ciocche.
Sul viso aveva delle macchie d’olio, alcune anche sulle braccia, e si passava tra le mani uno straccio tutto sporco anche quello di nero.

<< Ma hai fatto una lotto nell’olio di motore e non ci hai invitati? >>
La ragazza alzò platealmente lo sguardo scuotendo la testa, rifiutandosi di rispondere.

<< Ti ho messo delle nuove pastiglie dei freni, perché le altre erano consumate. >> si sedette al tavolo in cucina parlando con Steve, e prese un bicchiere d’acqua.

<< E per quel fischio? Hai capito cos’è? >>

<< Quello devo ancora controllarlo. Ti ho oliato un po’ il motore, e sistemato il tubo di scarico, era storto e perdevi benzina. Dopo pranzo torno giù a sistemare le ultime cose. >>

<< Grazie mille Sam. >> e le diede un tramezzino con burro d’arachidi e marmellata.

<< Comunque -  prese un bel boccone di panino – Devi spiegarmi cosa ci fai te con quella moto, ci sono bulloni larghi, una guarnizione da cambiare perché l’altra era fusa. >>
Ma Steve non fece in tempo a rispondere che entrarono i due mori, stanche di GTO, e affamati

<< Una ragazza che non  ha problemi con olio e grasso dei motori, che ammazza come se niente fosse -  qui si prese un’occhiataccia dalla mora – e che ne capisce di meccanica? Dove sei stata tutta la mia vita? >> e si mangiò mezzo tramezzino.

<< Comunque ti conviene poi farla vedere meglio da un meccanico. Io posso sistemarti queste cose, ma fai fare un back-up generale. >> ignorando per la seconda volta il genio
Poi si alzò, con un tramezzino in bocca e tornò di sotto.
Stava lavorando alla moto da almeno un’altra ora. Steve era un animale quando la usava, gli ammortizzatori erano andati; il fischio era colpa della catena di distribuzione che era un po’ storta. Per le marce, dovette avvitare un bullone della frizione e il pedalino, anche se la terza faceva ancora fatica ad entrare.
Mentre sistemava ancora il sistema di scarico, con la musica a palla nelle orecchie, si sentì strana, come se avesse qualcuno dietro. Con uno scatto si girò e afferrò per il collo un ragazzo, puntandogli il cacciavite alla gola.
Poi notando che era Loki si riprese, stava ansimando per l’adrenalina che le era circolata e lo scatto che aveva fatto li aveva fatti cadere.

<< Loki, ma che ti salta in mente. Sono poche le persone ancora vive che mi sono arrivate dietro così di soppiatto. – e rotolo sul fianco, per poi sedersi – Che avevi in mente? >>

<< Niente, volevo solo fuggire da Thor, e Tony… >> e si sedette anche lui, aveva un paio di jeans strappati sulla ginocchia e una maglia grigia con delle scritte blu.

<< vuoi vedere come si mettono a posto i motori? >> lo invitò la donna con un cenno del capo, indicando la moto
Quello annuì e si alzò. Passarono altre due ore, il dio era più di intralcio all’inizio, ma imparò in fretta.
Anzi Sam fece rimettere proprio a lui alcuni bulloni. Era strano, nonostante fosse un pazzo con idee di grandezza, Sam si trovava a suo agio con il dio. 



Angolo autrice
Allora uqesto capitolo è stato problematico, perché mi sono messa nei casini da sola, visto che ho voluto parlare di motori, ma nemmeno io li conosco. 
Conosco solo alcuni pezzi, infatti mi sono dovuta informare un poco prima di scrivere.
Qui sotto troverete la foto della moto

http://www.totalmotorcycle.com/photos/2005models/2005models-Ducati-Multistrada-620Dark.htm

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Capitolo 7
*** Gara ***


Quando i due tornarono nell’appartamento si sedettero sul divano, dove c’erano Tony, Bruce e Steve guardare una puntata di E.R.

<< Allora la moto è sistemata, ma ha problemi con gli ammortizzatori. – spiegò la mora al soldato – Ti prego dimmi cosa ci hai fatto con quella moto. Era ridotta malissimo. >>

<< Ecco io non penso mai a cosa può capitare alla moto… >> iniziò Steve, ma venne interrotto

<< Già tanto c’è Tony che sistema tutto. >>

<< Beh non servi a quello? >> disse ghignando il dio delle malefatte, poi scomparve in camera sua.

<< Vedo che abbiamo pane per i tuoi denti. >> e ridendo Sam diede una manata alla spalla di un Tony rimasto senza parole. Poi anche lei andò in camera a farsi una doccia, tutto quel grasso era un po’ viscido.
Dopo pranzo tornarono anche Clint e Natasha, la missione era durata meno del previsto; ma appena i due videro che Tony era in un angolo, tutto solo (ma soprattutto senza un bicchiere di alcol in mano) capirono che c’era qualcosa che non andava.

<< Ehi Stark, tutto bene? >> l’arciere gli si avvicinò e notò lo sguardo perso del genio; gli fece un cenno davanti gli occhi e lo spronò con una brutta parola, ma quello non si mosse.

<< Ha perso udito, vista e parola? >> domandò, con una punta di speranza nella voce, cosa che non sfuggì a Tony, il quale si riprese

<< No Legolas, mi spiace deluderti. E’ che..sono davvero così inutile? >>
L’altro si girò confuso verso il resto del gruppo, poi una risata attirò l’attenzione di tutti, che si girarono verso Loki.

<< Dai stai pensando ancora alla mia battuta? Ti credevo più sveglio, e uno che se ne fregava di queste cose. >>

<< Ma si Tony pensa a tutte le cose che hai fatto – iniziò Bruce – è vero che il 90% erano per te stesso. >>

<< Ma, per un egocentrico come te, il 10% è una buona percentuale. >> concluse Sam, con tono incoraggiante.

<< Esatto, anche perché se pensiamo al cerbiatto qui, lui avrà FORSE – accentuando sulla parola forse – l’1%. Mi sento meglio. >> rispose quello con un sorriso, tornando quello di sempre.

<< Ma ehi…com’è che si passa dal prendere in giro il piccolo genio, a prendere in giro me? >>

<< Ma si Loki, tanto non hai problemi a rispondere. Comunque, ho notato che voi sapete come divertirvi. Di sotto. >> Sam accennò al garage.

<< Sai cosa ti dico? Visto che mi sono ripreso, e voglio far salire la mia percentuale,  papà Tony ti regala una macchina, o qualche altro mezzo che ti aggrada. – con un sorriso a trentadue tazzine da te – L’ho fatto anche con Steve, Occhio di Triglia e il ragno. Solo Bruce si ostina a voler andare in giro con quel catorcio. >> e poi le porse una carta di credito.

<< Sei sicuro? La mia macchina è bella cara. >>
Ma ricevendo solo un’alzata di spalle come risposta, la bruna andò a prepararsi; dopo pochi minuti uscì seguita da Natasha.

<< Spiegami questa cosa >> Loki guardò di sottecchi Stark

<< Beh è meglio tenersi vicine ragazze come lei. E’ sveglia, e capace di fare cosa incredibili. >> rispose quello stringendosi tra le spalle.

<< Mhm te non me la racconti giusta. >>
Quel pomeriggio, mentre Bruce e Tony erano in laboratorio, Loki e Clint in palestra, si snetì la voce metallica di J.A.R.V.I.S. dire


“Signore, è stato effettuato una pagamento di 50.000 dollari, presso l’autoralone della Chevrolet sulla Ocean Drive”

<< 50.000 dollari? E’ cara la ragazza. >>
Così tutti gli uomini, tranne Thor che era tornato su Asgard, scesero in garage per vedere il nuovo acquisto.
Venti minuti più tardi, la porta del garage si aprì, e ne entrò un’auto nera lucida. Cerchi in lega, vetri neri polarizzati. I ragazzi rimasero a bocca aperta, anche Loki nonostante non conoscesse quel veicolo, ma aveva un non so che di elegante e sinuoso. Il motore ruggiva sotto al cofano, quando venne spento, si sentì un clang metallico, poi le due ragazze uscirono ridendo delle espressioni sui volti degli amici.

<< Stark come mai quella faccia? Ti avevo detto che era costosa. >>

<< Non è per quello – rispose tornando in se – Mi rifarò della cifra, non appena metterò in commercio la mia nuova trovata. Mi stupisce che ti abbia preso una Camaro zl1. >>

<< E’ stata da sempre la mia macchina preferita la Camaro ss, questa è un suo modello modificato. – poi si girò verso l’auto e aprì il cofano- Dovrò comunque lavorarci su. >> osservando il tutto affiancata da Tony.

<< Si decisamente, ci sono delle parti che non servono a molto, e appesantiscono solo l’auto. Questo week-end ho del tempo libero, posso darti una mano. >> e richiuse il cofano.
Sam, vedendo l’espressione di Loki, che si capiva che voleva salirci, ebbe un’idea.

<< Stark, ti sfido. >>

<< Come scusa? Sai che tutti quelli che mi sfidano perdono? Vuoi rischiare? >>

<< Si, sono una che non teme di perdere. Secondo me le tue auto non ce la fanno a fare Miami-Washington in 4 ore. Sono troppo lente. >> e disse il tutto con un sorriso maligno sulle labbra

<< Ah si? Va bene. Chi arriva ultimo, e oltre l’orario, paga l’albergo per tutti. >>

<< Ma non è valido, se vincerai te, sceglierai uno degli alberghi più costosi della città. Andremo al verde. >> si lamentò Steve.

<< Non ci pensare soldato. Coraggio tutti in macchina. Loki vuoi venire con me? Ho notato che ti piace la macchina. >>

<< E non solo quello. >> precisò Tony, prima di salire sulla sua Audi R8, insieme a Bruce.
Gli altri tre invece salirono su un Ford Mustang Shelby GT500 blu scura.
Uscirono dal garage e raggiunsero il primo semaforo. Davanti c’erano la Camaro e l’Audi. Sam e Tony stavano sgasando al massimo, pronti per la gara.

<< Eh Tony, non è che la polizia ci possa fermare, prima di raggiungere l’autostrada? >> domandò Bruce

<< No, non credo. Ho detto a J.A.R.V.I.S. di avvertire tutte le stazioni di polizia. >>
Non appena scattò il verde, Sam scattò in avanti seguita prontamente da Clint, mentre Tony era dietro di pochi secondi.
Correre in città non era semplice, c’erano altre macchine e semafori, pedoni che attraversavano dove volevano. Ma appena entrarono in autostrada, ebbero via libera. Le 5 corsie erano tutte per loro. Clint era in leggero vantaggio, ma gli altri due gli erano appicicati.
Ad un certo puntò, nella Camaro si illuminò uno schermo, e Sam toccò un pulsante guardando sul display

<< Ehi Occhio di Falco, dimmi. >>

<< Per prima cosa vi sto battendo. Secondo, dove sarebbe il traguardo? >>

<< Non essere così tranquillo falchetto – rispose divertita, facendo ridere anche il dio al suo fianco – Direi che il luogo perfetto sia il Lincoln Memorial. Avvertiamo anche il geniaccio. >>

<< Oh devi proprio? >> domandò sconsolato Loki

<< Questa volta mi trovo d’accordo con lui. >> la voce di Clint arrivò divertita

<< Si che lo avverto, facciamo le cose seriamente. >> non credendo nemmeno lei alle sue parole. Poi toccò un altro pulsante e si sentì Tony

<< Stark ti vedo in difficoltà. >>

<< Si bel geniaccio, come mai così indietro? >>

<< Spiritosi… ho un piano. >>

<< Non vediamo l’ora di vederti all’opera. Comunque, il traguardo è al Lincoln Memorial. Dovresti però chiamare qualcuno in città e dire che sette adulti, rimasti mentalmente degli adolescenti, stanno arrivando. >>

<< No problem donna. Attenti alla mia polvere. Passo e chiudo. >>

<< Si quello spera di vincere. >>

<< Sai Clint…anche io ho un asso nella manica. >>

<< E sarebbe? >> cercando di non sembrare curioso e preoccupato

<< La mia macchina, in confronto alla tua, arriva a 295 km/h e possiede un serbatoio di riserva. Mi spiace. >> e così dicendo superò, senza fatica, i due uomini.

<< Bel piano. >>Loki si girò verso la ragazza con un sorriso.

<< Grazie, talento naturale per queste cose. Che ne diciamo, metto un po’ di musica, per movimentare questa corsa. >> pigiò un altro pulsante, e una canzone scoppiò dalle casse.
Dopo circa un’oretta, arrivarono a un bivio dove due cartelli indicavano, uno Washington sempre dritto, l’altro Arlington a destra in due miglia. La ragazza prese l’uscita a destra, mentre gli altri proseguivano dritti.
Qualche secondo dopo squillò il telefono, era Stark.

<< Cosa vuoi? Sai che non si deve parlare al telefono mentre si guida. >>

<< Hai intenzione di perdere? Perché quella che hai preso è la direzione giusta. >>
Lei spense il telefono e si girò ridendo verso Loki, il quale la guardò strano.

<< Questa è una scorciatoia. Anche se non sono americana, so che di qua si arriva prima a Washington. >>

<< Saresti un ottimo dio dell’inganno. >> commentò ridendo.
La ragzza lo guardò per un paio di secondi, poi tornò  a concentrarsi sulla sera.
A Loki sembrò che la pelle della ragazza divenne di una leggera sfumatura di rosso, ma sicuramente era la luce si disse. Non poteva essere possibile.
Il dio continuò a fissare la ragazza, distogliendo lo sguardo quando quella si accorgeva dei suoi occhi puntati su di lei.
La ragazza aveva ragione, raggiunsero in poco tempo una città illuminata; la attraversarono in fretta,per entrare poi sulla superstrada. Dopo un’ora e mezza presero l’uscita per Washington, in venti minuti raggiunsero la capitale.

<< Vedi, con questa scorciatoia, siamo usciti a pochi isolati dal punto di ritrovo. Mentre gli altri sono usciti dall’altra parte della città e quindi sono molto più lontani. >>
Infatti arrivarono davanti a un monumento gigantesco, sopra a una collinetta. Davanti alle scale, che servivano per raggiunger il “tempio”, si trovava una vasca rettangolare, e dalla parte opposta si ergeva un obelisco anch’esso bianco. Il tutto era illuminato fiocamente da delle lanterne.
Era molto bello, richiamava tranquillità e felicità. Loki notò che era una struttura molto affascinante, ed era un bene che non avesse conquistato la terra, così quel luogo era sopravvissuto; quando pensò a quelle cose, qualcosa si mosse nel cuore del dio, ma nemmeno lui seppe dire cosa fosse.

<< Siamo arrivati con dieci minuti di anticipo. >> disse Sam guardando l’orologio che portava al polso e uscendo dal veicolo.
Chiuse la portiera e si appoggiò al cofano guardando il cielo stellato.

<< Sai -  disse quando anche Loki uscì dalla macchina e l’affiancò – quando lavoravo in Israele non facevo caso a quello che mi circondava della natura. E solo quando venni imprigionata, quando tornai dopo la missione fallita, mi accorsi di quanto fossero stupefacenti le stelle. Così luminose e irraggiungibili. >>
Loki alzò lo sguardo e sospirò, faticava ad ammetterlo a se stesso, ma gli mancava Asgard. Il periodo in cui tutto era normale, che ancora non sapeva di essere uno Jotun. Prima del delirio.

<< Ad Asgard abbiamo un cielo così, anche se più “infinito”. – sorrise a quell’affermazione, visto che la casa delgi Dei era nell’universo – Adoravo stare sul cornicione della terrazza a guardarlo e non pensare a niente. Solo io e le stelle. >>
Restarono li per qualche minuto, poi il rumore di un motore in avvicinamento li fece voltare. La Mustang di Clint si fermo a pochi centimetri da loro.

<< Ma come avete fatto ad arrivare prima? >> chiese Natasha, scendendo dalla macchina e alzando il sedile per far uscire Steve.

<< Asso nella manica. >> e i due complici si diedero il pugno

<< Ma Stark dov’è? >> domando Loki felice che il genio aveva perso
Clint si mise a ridere, seguito dalla rossa e il soldato.

<< Si è dovuto fermare a fare benzina. >>

<< Bene, quindi scegliamo un bellissimo albergo. Ho voglia di una dormita. >> dichiarò con un mezzo sorriso Loki

<< Si ma prima io devo fare rifornimento, mi è subentrato il serbatoio di riserva. >> disse Sam passandosi una mano nei capelli
Aspettarono ancora venti minuti, poi anche Stark arrivò.

<< Va bene, va bene. Pago io. Anche se dovete spiegarmi come siete arrivati prima di me. Avete sbagliato strada. >>rivolto a Sam e Loki

<< I migliori non rivelano mai i loro trucchi. >> concluse il dio

<< Dai tutti in macchina. Vado a fare benzina, poi ti faremo vedere dove vorremmo soggiornare. >>
Cosi ritornarono tutti a bordo dei loro veicoli e partirono alla volta del benzinaio più vicino. Dopo aver fatto il pieno, Clint scortò tutti presso l’albergo per quella notte.
Zigzagarono tra il traffico. La città era sveglissima, piena di luci, colori e gente in giro per le strade.
Quando si fermarono, scesero davanti al Four Season. Tutti eccitati e felici, anche Loki, nonstante non capisse quel comportamento di fronte a quel palazzo.

<< Voi volete spennarmi. >> commento il miliardario, scendendo dalla sua auto

<< Tranquillo, volevo dirti che i vetri polarizzati li ho pagati io. Così puoi usare i soldi che ti ho fatto risparmiare, per pagarci la notte. >> commentò Sam

<< Ah beh sono fortunato allora. >>
Poi tutti e sette entrarono nel palazzo, pregustando la serata che li attendeva. 


QUI LE MACCHINE
CAMARO ZL1 http://www.benlevy.com/4images/img8686.htm
MUSTANG SHELBY GT500 http://amantidellesupercar.blogspot.it/2012/09/shelby-gt-500-super-snake.html
AUDI R8 http://www.diseno-art.com/news_content/2012/11/regula-tuning-audi-r8-grandiose/
p.s. i vetri polarizzati non si possono mettere sulle macchine, perché possono creare problemi alla guida. Sono come gli ochiali da vista che diventano scuri con il sole



Angolo autrice
Allora premetto che questo capitolo l'ho scritto tutto di getto oggi a scuola, quindi non uccidetemi se non è niente di che xD
Spero che passiate in tanti e rencensiate.
Vorrei ringraziare roby_lia e Ghia9614 che mi consolano ogni volta :)

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Capitolo 8
*** Piscina e fuoco ***


 
<< Dai Tony ridammi il pigiama! >> Steve stava urlando contro il genio, il quale gli aveva “rubato” il pigiama appena comprato, e stava in semplici boxer neri con gli addominali scolpiti in bella mostra.

<< No Mister Muscolo! Sono solo le undici di sera. Non puoi andare già a dormire. >> e corse fuori dalla stanza, raggiungendo il salotto della mega suite.
La “camera” che avevano preso era su due piani, in quello inferiore c’erano tre stanze con stanza da bagno e bagno turco, un angolo dove poter fare la colazione, un salotto con tre divani e poltrone, tv al plasma pay-per-view, minibar e una vetrata che conduceva alla terrazza. Al piano di sopra c’erano le restanti quattro camere, uguali alle tre sotto; in terrazza invece c’erano una bellissima piscina e, a fianco, una a idromassaggio, il tutto nascosto da una recinzione di cespugli di gelsomino, che lasciavano nell’aria un profumo incredibile.

<< Tony Stark. Ridammi il pigiama. >>
Stavano dando spettacolo, e il biondo era decisamente imbarazzato a rimanere mezzo nudo davanti a tutti.

<< No. Dobbiamo uscire. Siamo a Washington! Non possiamo rimare in albergo.- e guardò tutti i presenti sul divano – Eh no. Anche te col pigiama? E che pigiama. >> notando Natasha, che indossava una camicia da notte nera con del pizzo alla fine. La ragazza sembrava decisamente a disagio e sul furioso andante, il pigiama le lasciava scoperte le gambe, visto che arrivava a metà cosce, e le fasciava il fisico snello e sodo.

<< Non fare il sorpreso. Hai mandato te il portiere a comprare i pigiami, di conseguenza questi quattro pezzi di stoffa scomodi. >>

<< Vuoi dire che anche il mio pigiama è così? >> Sam era decisamente allarmata.

<< Nah… il tuo è blu. >> rispose il moro con un sorrisino
A quell’affermazione, la ragazza salì le scale e si precipitò in camera; dopo pochi secondi tornò di sotto con in mano il “pigiama” , che era uguale a quello della rossa solo blu notte.

<< E secondo te, io mi metto un affare del genere? >>

<< Sapete, forse è meglio stare qui. Lo spettacolo è decisamente meglio. >> intervenne Tony con un sorrisino divertito

<< Idiota. >> Natasha prese il telecomando dal tavolino e lo lanciò al genio, prendendolo al petto

<< Coraggio, tutti pronti per uscire. Inizio a non sopportarlo. –  iniziò Sam, poi guardando Stark aggiunse – E te scordati che io mi metta una cosa simile, piuttosto sto in biancheria. >>poi i due si guardarono, e Sam intuendo lo spettacolo che avrebbe offerto la mattina dopo, si affrettò a riportare il pigiama in camera.
Quando uscirono, venti minuti dopo, Tony fermò due taxi e disse ai conducenti di portarli in un posto sulla diciottesima strada. Sul primo taxi salirono Tony, Steve, Bruce e Loki, mentre Natasha, Sam e Clint li seguirono sul secondo.
Sam si sedette, vicino al finestrino, si mise a guardare la città che sfrecciava davanti a loro. Era un insieme di luci e persone. Non era come New York o Miami, c’erano meno grattacieli e quindi sembrava meno artificiale. Iniziò a pensare al suo passato, che incombeva su di lei, e che prima o poi avrebbe dovuto dire addio a quelle persone fantastiche. (Si anche l’esasperante Tony)
Sia Nat che Clint si accorsero che qualcosa turbava la ragazza, e appena arrivarono al locale e pagarono l’autista, la presero in disparte

<< Cosa ti turba? >>

<< Come? Ma niente, ero solo affascinata dalla città – poi vedendo che non avevano abboccato, aggiunse – sapete che quando vado in giro e non devo guidare, mi piace star li a fissare fuori dal finestrino e perdermi in quello che vedo. >> sperò che ci cascassero.
Quelli non seppero se crederci o no; in effetti la ragazza faceva sempre così, ma la sua espressione era strana. Alla fine cedettero e le sorrisero, insieme si diressero al locale e salirono alla terrazza.
Il locale si chiamava “Reef”, aveva una terrazza che si apriva su una vista mozzafiato della città; si poteva vedere la Casa Bianca illuminata, ma il pezzo forte era l’enorme acquario nel bel mezzo del locale.

<< Come conosci questo posto molto carino, e soprattutto molto normale? >> Clint si avvicinò a Tony e prese una birra.

<< Mi ci ha portato Peppre una volta. >> anche quello prese da bere, ma era decisamente qualcosa di più forte.

Ben presto si divisero tutti, Clint teneva comunque d’occhio Loki; Sam andò al bancone ordinò un drink e dopo averlo preso si avviò sulla terrazza. Venne rapita dalla bellissima vista, tutte quelle luci, il rumore nelle strade lo schiamazzo delle persone a passeggio erano qualcosa che riusciva a tranquillizzarla. Si ritrovò di nuovo a fissare il cielo, e da quel momento non pensò più. Era così semplice staccare il cervello, accantonare i problemi, anche se per un breve momento.
Non seppe nemmeno lei quanto rimase in quella posizione, ma la condensa che si era creata sul bicchiere e Loki che si avvicinò dicendole che dovevano tornare in albergo perché Tony era ubriaco e aveva cercato di rompere l’acquario, le dissero che erano passate almeno tre ore.
Riportarono il genio in hotel, e, una volta in camera, lo scaraventarono sul letto; poi pian piano tutti andarono a dormire. Sam proprio non ce la faceva a stare con addosso quella cosa blu striminzita, ma il sonno ebbe la meglio.

La mattina dopo le due ragazza, insieme a Clint, uscirono per comprare un vestiti per tutti, specialmente Tony data la serata precedente.
Quando uscirono dall’ennesimo negozio, Clint guardò perplesso i due sacchetti aggiuntivi e chiese

<< Ma dovevate comprare anche dei costumi? >>

<< Non so se te ne sei accorto, ma sulla terrazza della nostra suite ci sono due bellissime piscine – disse Sam, passando un sacchetto al moro -  Dai Clint, quello cecato è Fury, ma te sembra che gli effetti. >>

<< Ma se non vuoi, potresti sempre fare il bagno in mutande. >> aggiunse Natasha ridendo

<< Considerando i due che ci aspettano in albergo è meglio di no. >>
Quando tornarono in hotel, videro nella hall Bruce che usciva velocemente, i tre si guardarono perplessi e poi presero l’ascensore per la camera. Quando raggiunsero la suite, sentirono dall’altra parte della camera delle urla, allarmati si sbrigarono ad entrare, ma quando entrarono videro Steve e Loki che litigavano. Quello li lasciò spiazzati, di solito Steve metteva fine alle liti, era quello pacato.

<< Ehi che succede? >> Natasha li guardò, più che altro lanciò un’occhiataccia a Loki

<< Perché mi guardi così? Io non ho fatto niente. >> rispose quello con una finta voce angelica

<< Si, disse l’angelo con le corna e il forcone. – intervenne Clint – Coraggio che è successo? >> rivolto questa volta a Steve

<< Si è messo a stuzzicare Bruce, lo ha quasi fatto esasperare. >>

<< Si abbiamo notato. Ti sei impazzito? Volevi distruggere l’intero hotel? >> la bruna lo guardò in tralice

<< Mi stavo annoiando. Stark non si è ancora svegliato, e con Steve non c’è gusto. >> ammise alla fine
Prima che qualcuno potesse ribattere, si sentì un gemito arrivare dalla camera di Tony; pochi secondi dopo si aprì la porta e ne uscì l’uomo, i capelli tutti arruffati, i vestiti mezzi tolti e sgualciti.

<< Ma la smettete di urlare?! Ho un mal di testa atroce. >>

<< Questo è solo colpa tua. Bevi troppo. >>
Steve gli passò un bicchiere d’acqua e due pillole bianche antidolorifiche, il genio le prese e bevve un grande sorso d’acqua.

<< Cosa c’è in quelle buste? >> domandò poi Steve

<< Vestiti, per tutti. Non so voi, ma io vorrei anche cambiarmi. >>
Così dicendo, Natasha, tirò fuori da ogni busta dei capi di vestiario e li lanciò ai diretti interessati; Loki aveva un paio di jeans scuri e una camicia bianca, Steve dei pantaloni grigi con una magli blu, Tony anche lui dei jeans ma con una maglietta nera e grigia, mentre Clint dei pantaloni di una tuta neri e una maglia grigia.

<< E voi due? >> domandò Tony

<< Sono qui i nostri. >> Sam indicò due sacchetti a testa 

<< E perché voi avete più roba? >>

<< Perché noi siamo ragazze, abbiamo bisogno di più roba. Non è perché siamo delle spie dobbiamo vestirci con degli stracci. >>
Poi la bruna aprì un altro sacchetto e lanciò dei pantaloncini a tutti. I due mori più Steve guardarono prima i pantaloncini, poi le ragazze come se fossero impazzite.

<< Sono costumi? Li conoscete? – disse quella esasperata dalle loro espressioni – Vi avverto che iamo andati a occhio per le taglie. >>

<< Beh almeno per i vestiti e costumi avete gusto. >> commentò Tony avviandosi a farsi una tazza di caffè
Dopo mezz’ora Sam e Natasha erano già in costume distese sulle sdraio vicino alla piscina.
Nonostante fosse Novembre la temperatura era perfetta, il sole caldo e c’era un brezza leggera che completava il tutto.

<< Sai, mi sembra strano stare a bordo piscina come una persona normalissima, in completo relax. >> disse la rossa

<< Anche le spie hanno bisogno di una vacanza… specialmente se pagata da Stark. >> e così dicendo le due si guardarono un attimo poi scoppiarono a ridere.

Ma il relax non durò molto, infatti pochi minuti dopo Loki, Clint e Tony(ripresosi dalla sbornia) si tuffaro nella piscina sollevando molti schizzi d’acqua in direzione delle ragazze.

<< Ma siete imbecilli? E’ fredda! >> urlarono Sam e Natasha all’unisono, alzandosi per asciugarsi.
I tre le guardarono, poi Tony disse
<< Vi siete lamentate per il pigiama, ma il vostro costume vi lascia decisamente più scoperte. >>
Le due si guardarono, avevano entrambe un costume nero; quello di Natasha sembrava intero solo sul lato destro, sul lato sinistro aveva delle aperture che le lasciavano scoperto il costato, mentre Sam aveva una specie di bikini, ma la parte superiore era collegata a quella inferiore con una striscia di stoffa obliqua.

<< Se permetti è un costume, e lo abbiamo scelto noi. I pigiami devono essere comodi, non lasciarti mezza nuda mentre dormi.  Non hai gusto. >>

<< E poi tu non capisci niente di moda femminile. Basta che le donne abbiano qualcosa di sexy e per te vanno bene. >>

<< Venitemelo a dire qui. O non avete il coraggio? >
Le due non se lo fecero ripetere due volte e si buttarono. Iniziò presto una lotta di “torri umane”, Loki salì sulle spalle di Tony, Natasha su quelle di Clint e Sam su quelle di Steve, che li aveva appena raggiunti, strappando alle due ragazze vari commenti di apprezzamento a vederlo in costume, il che scatenò gelosia in Tony e Loki perché le due non avevano reagito così anche per loro.
Erano tutti contro Tony e Loki, dovevano cercare di buttare giù dalle spalle di Tony il dio.

<< Va beh, ma non è giusto – si lamentò Loki la terza volta che veniva scaraventato in acqua – Tony sei inutile senza armatura. >>
L’altro moro gli spruzzò della acqua offeso.

<< Vorrei ricordarti che io devo tenerti sulle spalle, muovermi per evitarli e cercare di non affogare. Poi sei magrolino, ma non leggero. I millenni iniziano a farsi sentire eh? >>
E prima che il dio potesse reagire, quello uscì in fretta dalla piscina, per rintanarsi nella vasca idromassaggio; anche gli altri poco dopo uscirono e si distesero chi sulle sdraio chi sugli asciugamani, e rimasero li sotto il sole e quel profumo delle siepi. Non c’era alcun rumore, tranne qualche macchina che passava veloce in strada e gli uccellini che cantavano.

<< Ottima vacanza Stark. >> commentò Clint sbadigliando

<< Si decisamente. Ne avevo bisogno, poi amo fare le cose in grande. >>

<< Non l’avevamo notato sai. >> espresse Loki

<< Parli proprio tu? Signor "non riesco a conquistare la terra, e mi sono fatto malmenare da Hulk"? >> commentò acido dalla vasca, l’altro moro gli lanciò una ciabatta, e lo prese di striscio

<< Ami fare le cose in grande, proprio come ieri sera. >> Bruce spuntò dalla terrazza con in mano un giornale.

<< Dottore. Non è un mostro verde rabbioso? No, sa perché in questo momento mi risulterebbe utile. >> lanciando un’occhiata a Loki.

<< No, fortunatamente mi sono calmato quasi subito. Poi Washington ancora non l’avevo distrutta, e vorrei evitare. >> e lanciò il giornale a Stark, il quale lo prese e lesse la prima pagina.

<< Bene, non sono passato inosservato. >> disse stancamente, appallottolò il giornale e lo lanciò al dio, prendendolo in testa

<< Non so voi, ma io sto morendo di fame. >> disse Loki alzandosi quasi un’ora dopo.

<< Fatti portare qualcosa in suite, c’è il servizio. >> commentò distrattamente Tony dalla sdraio.

Loki lo guardò corrucciato, non sapeva cosa fare.
<< Vieni, ti faccio vedere, così ordino anche io per tutti. >> Sam si alzò prese, e si diresse nel salotto con il dio.

Entrati, si sedettero sul divano vicino al telefono. La ragazza prese il menù e inizio a spuntare quello che le interessava, poi lo passò a Loki. Quando il moro lo prese, le loro mani si sfiorarono ed entrambi percepirono una lieve scossa; subito si scostarono, arrossiti in volto.
Quando anche Loki ebbe segnato cosa prendere, Sam chiamò il servizio in camera, poi rimase seduta sul divano, mentre Loki tornava fuori.
Era stata una sensazione strana, quasi di pace interiore. La pelle di Loki era più fredda della sua, ma non appena ci fu quel minimo contatto si scaldò subito.
Loki non seppe spiegarsi il perché di quella scossa, ma di sicuro sapeva che non era stata una cosa negativa, anzi era stata piacevole. Raggiunse il suo asciugamano soprapensiero, quasi non si accorse che un paio di occhi lo stavano fissando.

<< Che avete fatto? Hai un’espressione strana >> domandò malizioso, abbassando gli occhiali per vederlo meglio

 << Cosa? – Non aveva fatto caso a quello che gli stava dicendo, e un po’ arrossì. Ma non seppe perché – Niente, abbiamo deciso cosa mangiare e poi lei è rimasta dentro. >>

<< Ah.. >> Tony tornò a stendersi, un po’ deluso che non ci fosse stato niente tra i due.
Quando arrivò il carrello col pranzo rientrarono tutti; per un po’ regnò il silenzio, rotto solo dalle mascelle che masticavano, poi Buce ruppe il silenzio rivolto a Tony

<< Per quanti giorni ha prenotato? >>
Quello ingoiò il boccone di hamburger poi rispose

<< Ancora una notte. Dobbiamo lasciare la stanza domani mattina. –poi guardandoli tutti- Quindi sta sera cercate di non ubriacarvi. >> con un mezzo sorriso
Poco dopo iniziarono a suonare tre cellulari; Tony, Clint e Natasha li presero in mano, guardarono il display

<< Fury? >> dissero all’unisono
E così risposero, Tony un po’ più svogliato degl’altri due

<< Si monocolo? Noi stavamo facendo una cosa da umani, cioè mangiare. Posso capire che per un cyborg come te sia una cosa strana ma… >>

<< Zitto un po’ Stark. Vi ho chiamati perché è stato rintracciato un nuovo potenziale nemico. Apparso da nulla in Texas. Si sta muovendo molto velocemente, prima che perdessimo le sue tracce era già arrivato il Lousiana…. >>

<< Avete perso le sue tracce? Ma che razza di spie siete? >> Fury ignorò nuovamente Stark

<< Abbiamo ragione a credere che si un alieno. >>

<< Come Loki o uno dei suoi teneri amici che ha portato a New York? >> intervenne Clint, lanciando uno sguardo di sbieco al dio, il quale rispose indignato a quello sguardo come se fosse colpa sua, ma almeno quella volta era innocente.

<< No nessuno dei due. Questo era molto grosso, la pelle rossa fuoco, e prima di scomparire si è lasciato dietro una scia di fuoco. >>
A quelle parole Sam si allarmò, ma la sua espressione poteva benissimo passare come di paura u preoccupazione, dato che lei non aveva vissuto New York l’anno prima; solo che a Loki non sfuggì quello sguardo e si domandò il perché.

<< Dovete tornare a Miami. Crediamo si stia dirigendo li. >> e con quelle ultime parole chiuse la chiamata.

<< Dannata spia orba. Non possiamo neanche farci una vacanza. >>

<< Un nuovo alieno. Chissà cosa vuole, sembra che non abbia un esercito. Quindi perché è venuto sulla terra? Non è neanche uno dei tuoi alleati >>

<< Fury ha detto che aveva la pelle rossa, e si è lasciato una scia di fuoco dietro se – iniziò Loki pensieroso – So che esiste un’altra specie di giganti, quelli di Fuoco, o Múspellsmegir . >>

<< Che fantasia di nomi. >> Loki lanciò una forchetta a Tony, il quale riuscì a schivarla.

<< Abitano su Múspellheimr, un mondo metà ghiaccio metà fuoco. So di una profezia, tra gli Múspellsmegir ci sarà una figlia del gigante di fuoco Surtr, e il figlio di Laufey, uno Jotun, ci sarà un’unione – e dicendo questo guardò Sam, giusto qualche secondo, poi riprese – creando la pace tra tutti i nove mondi. Benché le due  specie non vivono sullo stesso pianeta sono creature nate per essere unite. >>

<< E tu credi che sia questo il gigante della vostra profezia? >> domandò Bruce che iniziava a non capire niente, e non era da lui

<< Potrebbe essere. Anche se non si sa se è una femmina, credo che sia quasi rara la nascita di una femmina nelle nostra specie, anche tra gli Jutun sono rare. Per questo è stata fatta la profezia. >>

<< E per quanto riguarda il figlio del tipo con il nome strano? >> domandò Tony, con la bocca piena di patatine fritte
Loki esitò per un momento, poi con grande fatica ammise

<< Non saprei cosa dirvi, potrei essere io, dato che sono figlio di Laufey -  a quelle parole Sam alzò lo sguardo su di lui – Ma potrei anche non esserlo. Per quanto ne so dovrei avere almeno un fratello, ma dato che ho ucciso personalmente Laufey, non posso chiederglielo. >>

<< Wow..che bella famigliola allegra. >>

<< Mi ha messo alla morte che ero solo un neonato, solo perché ero troppo minuto per essere figlio di un gigante. >> ringhiò Loki, pensare a quell’essere lo faceva incazzare

<< Anche io odiavo mio padre, ma mica l’ho ucciso. >> commentò Tony, che forse non aveva recepito bene il commento del dio

<< Comunque ora che si fa? >>chiese Steve, anche se aveva capito solo “nemico” “gigante” “uccisioni” “PERICOLO”

<< Sentiamo la super spie…cosa ci dite? >>

<< Domani mattina torniamo a Miami, il più presto possibile, non sappiamo quanto ci metterà a comparire. >>

<< Si Natasha ha ragione, prima blocchiamo il tizio, o tizia, e prima sapremo cosa vuole. >> concluse Clint, poi girandosi verso Sam, per avere una sua opinione, trovò la poltrona vuota.




Angolo aurìtrice
Ciao a tutti/e, per quanto riguarda questo capitolo ho dovuto farlo per aggangiare poi il resto della storia. Della profezia,l'ho letto da qualche parte ma come una scema non ho salvato il sito, chiedo scusa. Mentre per i giganti fuoco si può trovare tutto su Wikipedia xD
Spero vi piaccia e passiate a recensire
un bacio
a presto

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Capitolo 9
*** Lattecioccolato e ritorni ***


<< Sam dove sei? >>

<< Eh? Sono qui – stava uscendo dal bagno in corridoio – sono andata a lavarmi le mani, erano piene di salsa barbecue. >>

<< Secondo te cosa dobbiamo fare? >> domando Steve

<< Anche secondo me l’unica cosa da fare è aspettarlo alla Tower, o comunque aspettare che arrivi a Miami. Non mettiamoci a cercarlo. >>

<< Allora è deciso, però partiamo domani mattina presto. Così evitiamo di trovare traffico. >>
Tutti annuirono e ripresero a mangiare. Nel tardo pomeriggio Tony tornò in piscina, mentre gli altri si guardavano Armageddon alla pay-per-view; poco dopo Loki lo raggiunse e si sedette sulla sdraio li vicino, e attese che il genio si accorgesse di lui. Non capiva se stava dormendo o no.

<< Cosa vuoi bambi? Mi stai disturbando il sonno di sole. >>

<< Volevo parlarti dell’alieno. >>

<< Cos’è, hai paura che per riportare pace sul tuo pianeta ci devi fare sesso? Perché è questo quello che ho intuito, e non sai come funziona? >> il genio si tolse gli occhiali e lo fissò, notando che l’altro moro eistava a rispondere sogghignò
<< E’ così? Non sai come funziona. >>

<< No imbecille - rispose arrossendo per l’indignazione – so perfettamente come funziona. >>

<< E allora a cosa pensi? >> chiese svogliatamente

<< Credo che Sam faccia parte dei Giganti di Fuoco – vedendo l’espressione scettica dell’altro aggiunse – Non so spiegare questa cosa, ma quando stavamo facendo la gara per venire qui, ad un certo punto la sua pelle ha preso un colorito rosso chiaro. >>

<< Poteva essere la luce. Di notte i lampioni in strada prendono la tonalità di rosso. >> commentò l’altro rimettendosi gli occhiali

<< Ci ho pensato anche io, poi però quando oggi abbiamo ordinato da mangiare, le nostre mani si sono sfiorate…>>
<< Allora è successo qualcosa!! >>

<< Ma la smetti di interrompermi – sferrando un pugno sulla spalla al moro – Quando ci siamo sfiorati, ho percepito una sensazione di pace interna, come se tutto andasse per il verso giusto. >>
E finendo guardò il genio. I due rimasero per un po’ in silenzio; se Loki avesse avuto la vista a raggi X avrebbe potuto vedere gli ingranaggi nel cervello di Tony all’azione, in cerca di una risposta.
<< Quindi secondo te sarebbe lei la figlia del re, che dovrebbe portare pace ed equilibrio? >>

<< Non lo so, potrei sbagliarmi (anche se era rarissimo quando accadeva) , ma ho questa sensazione. Certo l’ultima cosa che voglio fare è salvare gli Jotun e il loro pianeta. >>

<< Certo perché nel tuo cervello esiste solo la parola IO, non pensi agli altri. Anche io ragiono così, però quando ci sono di mezzo persone innocenti, cerco di mettere da parte il mio egocentrismo e faccio la cosa giusta. >> disse quello tirandosi su dalla sdraio e sedendosi di fronte al dio.

<< Non è nella  mia natura pensare agli altri. Men che meno agli Jotun. Poi dover andare a vivere su quel pianeta proprio non è nei miei piani. >> commentò quello che una nota di disgusto nella voce

<< Vorrei ricordarti, che ci dovrai andare comunque su quel pianeta. A meno che non capisci i tuoi errori e allora puoi decidere. – spiego Stark alzandosi -  e comunque prima di fasciarti la testa, scopri se hai un fratello. Potresti non essere te quello designato nella profezia. >> poi se ne andò, lasciano il dio a rimuginare su quel discorso.
Certo, poteva non essere lui il gigante di ghiaccio designato, e Sam non essere il gigante di Fuoco. Doveva scoprire di più su quella profezia, ma non potendo andarsene da quel pianeta e non avendo poteri magici, si abbandonò all’unica cosa da fare…

<< Thor! Broccolo biondo con troppi muscoli – digrignò i denti. L’ultima cosa che voleva fare era chiedere aiuto per una cosa così delicata a un beota come Thor – Devi farmi avere un libro, sulle leggende dei nove mondi. Sapresti arrivare in biblioteca senza fare casini? E vedi di sbrigarti. >> ci fu un leggero lampo, significato che aveva capito, stranamente.
Quando Loki rientrò vide Steve e Tony appiccicati a piangere mentre finivano di vedere il film, il dio olzò platealmente gli occhi e scosse la testa. Com’era possibile che due uomini adulti piangessero per un film?
Andò verso il cucinino per prendere da bere, e si trovò davanti Sam, con una tazza di caffè in mano.
Loki prese una bottiglia di coca-cola e iniziò a bere.

<< Ehi, brutta espressione. Tutto bene? >>

<< Si, se non contiamo che devo saperne di più su questa storia e non posso schiodarmi da questo pianeta. –lanciò un occhiataccia alla bevanda, come se fosse tutta colpa sua. –e ho dovuto chiedere aiuto a quel muscolo che cammina di Thor. Sono sicuro che farà un casino divino. >>
Si sentì un boato tremendo; Sam Sussultò, mentre Loki sembrava divertito

<< E smettila. Sai che ho ragione. >> disse ridendo guardando il cielo fuori dalla finestra.

<< E’ molto permaloso. >>

<< Ho notato. >> disse la mora ridacchiando
Quella sera decisero di non uscire. Ordinarono di nuovo dal servizio in camera, guardarono un altro film, poi tutti a letto presto. Solo che due persone non riuscivano a chiudere occhio; Sam si alzò, uscì dalla camera e andò nel cucinino a farsi una tazza di latte caldo e cioccolato, si mise le cuffie nelle orecchie e rimase li a sorseggiare. Era un rito che faceva ogni volta quando faticava a prendere sonno. Venne presto raggiunta da Loki, che appena arrivò in salotto si sorprese di vedrla li, con quel pigiama!
La ragazza si accorse di lui, tolse una cuffietta e gli sorrise

<< Non riesci a dormire? >>

<< No. Troppi pensieri che si accavallano uno sull’altro. E te? >> chiese sedendosi di fronte

<< No.. non so perché – con un sorriso – Vuoi? >> chiese indicando la tazza, il dio annuì.
Quando la bevanda fu pronta e Loki ne prese un sorso, rimase stupefatto. Era la cosa più buona che avesse mai assaggiato, e lui era cresciuto con i banchetti e le bevande di Asgard.

<< E’ molto buono. Cos’è? >>

<< Come? Non hai mai bevuto latte e cioccolato? Oh santo cielo, non vorrò mai venire su Asgard. –poi prese un altro sorso e specificò -  è meglio con il Nesquik, questo cioccolato lascia troppi grumi. >>
Rimasero li a bere il latte, poi Sam azzardò una domanda

<< Cosa ti turba? >>
Il suo tono era più interessato di quello di Tony, ma Loki esitò. Cosa doveva dirle? Che credeva che lei fosse un gigante di fuoco e quindi un’aliena?
Di sicuro si sarebbe preso un pugno in faccia, sia che avesse torto, si ragione. Ma quegl’occhi scuri così caldi e accoglienti lo fecero parlare, ma stette bene attento a quello da dire

<< Ecco stavo pensando al nuovo problema. Nonostante io non abbia più i miei poteri, i guai riescono sempre a trovarmi, anche quando io non faccio niente. >> la sua voce era piena di sconforto

<< Sei o no il dio del Caos? >> quell’affermazione riuscì a farlo ridere

<< Già, solo quello so fare. Creare tanti casini e basta- parlava tenendo lo sguardo basso, fisso sulla tazza – E nonostante io capisca di fare del male, non riesco ad ammettere i miei errori. Perché quando  fatto determinate cose, per me era giusto. >> ma quando disse così, sentì di nuovo quella sensazione dentro, come di un peso che lo lasciava

<< Non dire così. Te non sei solo buio e cattive azioni. Tutti noi abbiamo luce e oscurità dentro di noi. Dobbiamo solo trovare equilibrio tra le due. E avere molta pazienza nel tuo caso. – disse in tono confortante – anche solo aver ammesso che fai casini, e permettimelo, molte stronzate, è già un passo avanti. Devi solo non ricadere nell’oscurità. >>
Poi si alzò, pulì la tazza e un grande sbadiglio le si formò sul volto, seguita dal dio.

<< Latte e cioccolato funzionano sempre se si vuole prendere sonno. Vado a dormire, altrimenti scateno un bel tamponamento a catena se mi addormento sul volante. >>

<< Si e io vorrei rimanere in vita, almeno finché non riprendo i miei poteri. >> concluse il dio ridendo
Quando Sam entrò in camera rimase appoggiata alla porta per qualche istante


”Ma cosa sto facendo? Consolare Loki! Sam svegliati”

Attese qualche altro minuto, poi si sdraio sul letto, in pochi minuti fu accolta tra le braccia di Morfeo.

<< SVEGLIA! Il sole splende e noi dobbiamo partire. >> Tony entrò di corsa in camera, sbattendo la porta e aprì violentemente le tende, facendo entrare la luce mettutina.
Sam cacciò la testa sotto il cuscino e ringhiò

<< Stark, se non vuoi finire fuori dalla finestra sparisci da qui. Mi hanno detto che se un esperto in queste cose. >>

<< Ricevuto il messaggio. Mai svegliare di soprassalto una spia, a meno che io non indossi la mia armatura. >>e per la sua incolumità corse fuori dalla stanza, proprio mentre la ragazza gli lanciava un cuscino.
Sam guardò il suo cellulare. Erano le 7.30. “Maledetto Stark” pensò tra se.
Non poteva ubriacarsi anche ieri sera?
Si alzò, lentamente e con molta fatica; prese i vestiti dai sacchetti, strappò le etichette e si diresse in bagno, dove si concesse una doccia per risvegliarsi. Si vesti, ripose gli altri vestiti in una busta e uscì.

<< Stark! Maledizione!! >> l’urlo di Clint si sentì per tutta la suite, tanto che un Loki e un Bruce ancora addormentati uscirono dalle loro camere, e di sicuro lo sentirono anche su tutto il piano.
Sam dedusse che il genio era appena andato a svegliare anche il falco.

<< Genio della malora, spero tu sia già pronto – iniziò Natasha, che stava scendendo le scale seguita da Sam – Altrimenti seguo l’esempio di Loki e ti butto di sotto. >>

<< Non funziona. Mi ha già minacciato Sam con questa storia. – disse sbucando dalla stanza di Steve, seguito da una ciabatta – E poi sono vestito. >>
Dopo una buona mezz’ora, nella quale il dio e il soldato rischiarono di addormentarsi ben due volte, riuscirono a lasciare la suite. Recuperarono le macchine, e partirono alla volta di Miami. Non trovarono molto traffico, alche Tony chiamo le due spie per una seconda gara. Con altre macchine tra i piedi era più eccitante, secondo lui. Ma i due riuscirono a fargli cambiare idea, poi Clint, che non resistette

<< E poi vuoi farti umiliare di nuovo? Non ti è bastata una volta? >>
Il miliardario lo apostrofò con una parola non molto raffinata e chiuse la chiamata.
Arrivarono alla Stark Tower nel giro di cinque ore, parcheggiarono e raggiunsero la base dello S.H.I.E.L.D. dove li aspettavano Fury e l’agente Hill.
Questa appena vide Sam andò sulla difensiva, ma Fury intervenne subito

<< Sam. Da quanto, sempre dalla parte dei buoni, spero. >> disse quando entrò affiancata da Loki, il quale gli lanciò uno sguardo che avrebbe potuto uccidere.
Quando tutti presero posto, Fury parlò

<< Vi ho convocati qui per discutere sul da farsi. Loki tu hai qualche idea su chi potrebbe essere? >> rivolgendosi al moro

<< Melo chiede così semplicemente, niente minacce di morte o torture? Si sente bene? >>  

<< Smettila con queste cretinate. Hai si o no delle informazioni? >> chiese di nuovo con un tono duro che non ammetteva altri commenti idioti. Ovviamente si parlava di Loki, che amava quelle sfide.

<< Adesso la riconosco! – iniziò, beccandosi un’occhiata truce dal sergente – Comunque sono solo congetture. Potrei sbagliarmi. >> disse scettico, lui non sbagliava mai.

<< Loki, ricordati quello che ti ho detto -  sussurrò Sam all’orecchio del dio – Quel tono scettico non è un bel passo avanti. >>

<< Cosa avete da confabulare voi due? >>

<< Oh niente signore. Ricordavo al signorino di non fare idiozie, e dirle tutto quello che sa. Posso diventare molto persuasiva. >>
Così Loki raccontò tutto, dal genere di gigante alla profezia, a Fury. Tralasciò il fatto che sospettava di Sam; anche se non credeva che fosse una brutta cosa se la ragazza era un gigante di fuoco. Ma se lo era, perché lo teneva nascosto?
Finita la “riunione” , vennero congedati fino a nuovi ordini, e presero l’ascensore per l’appartamento, tranne Tony e Bruce che dovettero andare al piano brevetti a sistemare un loro progetto. Per tutto il tragitto Sam si mise a cercare qualcosa, poi con uno sbuffo parlò

<< Accidenti. Ho dimenticato il cellulare in macchina. – avevano appena raggiunto l’attico – Vi raggiungo subito. >> aspettò che gli altri scesero e spinse il pulsante per il garage.
Appena le porte si riaprirono, andò verso la macchina, ma quando la raggiunse rimase spiazzata dal trovare una ragazzo steso sulle cassette degli attrezzi che si lamentava come un forsennato.

<< Damon? Che ci fai qui? >>
Il ragazzo aveva dei capelli biondi molto corti, tendenti al bruno con dei riflessi rossi, come quelli d Sam. Aveva il fisico asciutto, ma sotto la maglia nera attillata si potevano scorgere i muscoli ben definiti. Il tutto era completato da una carnagione olivastra, uguale a quella della ragazza che stava di fronte a lui.
Se qualcuno fosse entrato in quel momento, li avrebbe scambiati facilmente per fratello e sorella.

<< Sisi, continua a fare domande, mentre il tuo povero amico si ritrova steso su oggetti pericolosi, e con delle cacciaviti e chiavi inglesi conficcate nella schiena >> si lamentò quello, con una finta espressione di dolore sul volto.
La ragazza, scuotendo la testa divertita ma anche esasperata, lo aiutò a tirarsi su.

<< Vieni qui, imbecille. >> disse prendendolo per un braccio per poi abbracciarlo. Erano secoli che non si vedevano.
Poi però Sam divenne seria e preoccupata, e sciogliendo l’abbraccio domandò

<< Adesso però spiegami cosa ci fai qui. E, soprattutto, come sei riuscito ad entrare? >>
Quello non face in tempo a rispondere che suonò l’allarme intrusione.



Angolo autrice
Bene questo capitolo è un po' così. Nel senso che  l'ho scritto in fretta, ma le cose mi sono arrivate di botto e non volevo lasciarle fuggire xD
Spero vi piaccia e che non sia venuto male :)
Grazie a tutte voi che commentate e leggete :)

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Capitolo 10
*** scherzi e saluti ***


 
<< Poi ti lamenti se ti do dell’imbecille. Dai esci, prima che arrivi qualcuno. >> la ragazza quasi urlava, cercando di farsi sentire sopra quel rumore così fastidioso.
il ragazzo uscì dalla porta del garage che Sam fece aprire trami il telecomando elettronico; poi la mora mise il cellulare per terra e lo calpestò, prese sim e memoria esterna, mettendole poi in tasca. Nel giro di pochi istanti arrivò Tony, seguito da delle guardie e Clint.

<< Sam, ancora qui? – domandò vedendola in piedi vicino alla macchina – per caso c’era qualcuno qui con te? >>

<< Che è successo? >> Clint le si avvicinò e indicò la cassetta degli attrezzi sottosopra

<< Oh sai che sono maldestra. Sono inciampata, mi è anche caduto il cellulare. >> e fece penzolare l’aggeggio prendendolo dalla tastiera attaccata al resto solo da un filo.

<< Terzo piano. Cellulari e tablet. >> commentò il genio cercando di ricordare tutti i piani (la prossima torre doveva essere più bassa… nahhh )

<< No Tony. Grazie mille ma, sei troppo caro. E poi so già cosa comprarmi, ci vediamo dopo. >>Prese l’ascensore, raggiunse l’atrio e uscì nella notte fresche di inizio Novembre. Trovò Damon ad aspettarla nel vicolo davanti alla torre, poggiato ad una macchina.
All’ultimo piano, Tony entrò nella sala seguito dal Falco

<< Trovato l’intruso? >>

<< No, credo sia stato solo un falso allarme. In garage c’era solo Sam. >> sedendosi poi su una poltrona e vedendo la gara di macchine tra Natasha e Steve, era troppo impedito.

<< E dov’è? Doveva solo prendere il cellulare >> chiese poi la donna, dopo aver stracciato il soldato e guardandosi intorno

<< E’ inciampata nella cassetta degli attrezzi, e il cellulare si è rotto. Ma che razza di spie di ci sono oggigiorno? Uno si fa sfuggire un alieno,e l’altra inciampa tra cacciaviti e bulloni. >> 
Nel tardo pomeriggio si sentì un << Ciao gente >> urlato da Sam che sbucò dal’ascensore seguita da Damon

<< Ragazzi lui è Damon. Un mio vecchio amico. >> indicando il ragazzo, il quale strinse la mano di tutti.

<< Come hai avuto la sfortuna di conoscere questa ragazza? >> domandò Tony a mezza voce, sperando che Sam non lo sentisse. Peccato per lui, la ragazza aveva sentito e gli tirò uno un pugno sulla spalla, mentre passava dietro il divano diretta in cucina.

<< Lasciamo stare. Ero incasinato fino al collo con dei creditori. Mi trovavo in Romania, dovevo pagare un uomo per un favore che mi aveva fatto, ma non avevo i soldi; avevo rimandato sempre finché quello non si stufò e mandò due sicari a cercarmi. >>

<< Veramente sono io quella sfortunata ad averti incontrato. Potevo lasciarti nelle loro grinfie e la mia vita sarebbe andata tranquilla. >> sentenziò la mora prendendo un sorso d’acqua.

<< Si si come dici tu. – emise un sbuffo divertito – E’ successo prima che entrassi nei servizi segreti inglesi. Giusto? >>

<< Si, esatto. Comunque basta con questa storia. E’ noiosa, li ho già stressati troppo con il mio passato. – poi si rivolse a Natasha – Nessuna novità? >>

<< No, ha chiamato Fury per dirci che non ci sono più tracce. Sembra se ne sia andato. >>

<< Scusate ma possiamo parlare di queste cose di fronte  a lui? – Steve indicò con il capo il nuovo arrivato -  Senza offesa, ma non so se possiamo fidarci. >>

<< Tranquillo capitano. Sa tutto, ha anche conosciuto Fury. >>

<< Deduco che il signorino abbia bisogno di un tetto sopra la testa, vero? >> chiese Tony
Il ragazzo stava per parlare, ma venne bloccato da Sam

<< Solo per un paio di notti. Poi te ne vai vero?! >> rivolta all’amico
Passarono due settimane, e dell’alieno non c’erano tracce. Sembrava che fosse andato via da Midgard, oppure un semplice falso allarme. Era l’ultima settimana di Novembre, la temperatura era scesa di molti gradi, ma comunque non faceva ancora freddo. Non ci fu neanche il ritorno di Thor, a detta di Loki, stava setacciando tutti i libri in cerca di quello giusto, e, tonto com’era poteva aver avuto tra le mani il libro e averlo scartato.

La convivenza tra Vendicatori, Loki, Sam e Damon (si rimase più che un paio di notti) non era semplice. Tony fece restare il nuovo ragazzo solo perché riusciva ad ideare degli scherzi alla loro altezza (Loki e Tony, si intende) e com’era da aspettarsi, il loro obiettivo preferito era Steve.
Una sera misero della polvere urticante sotto le coperte, con tanto di mano nella bacinella. La mattina dopo il povero capitano era scosso da pruriti e il materasso completamente bagnato.
Un’altra volta gli misero della schiuma da barba su tutta la faccia, e quando si svegliò gli buttarono un sacchetto pieno di ritagli di giornale con i glitter. Per loro fortuna Steve non era uno vendicativo, e aveva il sonno pesante, nonostante avesse dormito per settant’anni.

<< Siete peggio dei bambini lo sapete?- li riprese una sera Sam, occupata a pulire Steve dall’ennesimo scherzo (colla vinilica con pezzetti di carta igienica nei capelli)- Prima o poi vi farete gli scherzi tra di voi. E ringraziate che Steve non è un tipo vendicativo. Io non rimarrei così a far niente. >>

<< Si mamma! Sam ci stai rompendo i timpani da venti minuti. >> sbadigliò Tony

<< E’ inutile parlare con delle teste di rapa come voi. >> e se ne andò, in bagno a pulire la bacinella con i residui della poltiglia della testa del capitano.
Quella settimana era stata un incubo per la mora. Clint e Natasha erano in Siria per una missione, mentre Bruce era tornato in India per cercare di calmarsi. Avere tra i piedi un altro combina guai, dopo New York, non aiutò molto il dottore.

<< Tony, mi annoio! >> si lamentò il dio. I tre erano spaparanzati sul divano a giocare, senza voglia e per l’ennesima volta, alla starkconsole.

<< Anche io. Ormai gli scherzi a Steve non si possono più fare, da quando quella strega di Sam gli ha dato l’idea di chiudere la porta della camera a chiave. >>
Il pomeriggio passò lentamente. I tre ripresero a giocare a GTO, senza dire niente; per Sam e Steve era un comportamento strano, fino a qualche ora prima continuavano a lamentarsi che non avevano più videogiochi, e adesso stavano per l’ennesima volta facendo una partita, anche se ormai conoscevano a memoria. Steve li controllò per tutto il tempo, mentre leggeva, e Sam decise di andare a farsi una doccia.

Verso le cinque di pomeriggio tornarono anche Clint e Natasha. Non fecero in tempo a mettere piede nell’attico che un urlo, proveniente dalla camera dell’altra spia li raggelò;

<< Ha funzionato! >> Damon sorrise nel sentire l’urlo di rabbia

<< Sai che potresti morire? >>

<< Questa volta mi trovo d’accordo con il dio da strapazzo. >>
 Le due spie corsero in camera dell’amica e la trovarono con addosso solo un asciugamano e che si fissava inorridita nello specchio.

<< Io li ammazzo! >> pronunciò quella

<< Ma perché? >> Clint, essendo uomo non aveva notato niente di strano, quindi quella sentenza lo spiazzò
La ragazza uscì di corsa dalla camera e si fermò davanti ai tre, che la guardavano curiosi e con un’espressione innocente.

<< Voi volete morire vero? Se è così potevate chiedermelo tranquillamente, e non mettendomi una tintura blu nello shampoo!! >>

<< Beh così sei più interessante. >> Tony si beccò uno sguardo che avrebbe potuto fulminarlo all’istante

<< Dai Sam, non è una tragedia. Ti ricordi l’ultima volta che ci siamo visti? >> ma non fu una saggia idea quella di ricordare alla ragazza il loro ultimo incontro. Erano a Siviglia, e lui le aveva buttato addosso un secchio di miele e riempita da piume; certo Sam ebbe la sua rivincita, ma quel pensiero la fece infuriare.

<< Vieni qui tu! >> ma prima che la ragazza potesse stringere la mani intorno al collo dell’amico, Natasha e Clint la afferrarono per le braccia.

<< Sei sempre il solito. >> ma l’arrabbiatura sparì presto. Poi si accorse di essere ancora con solo l’asciugamano e arrossì violentemente. Corse in camera a cambiarsi e asciugarsi i capelli.

<< Sapete, non sono così male. >> disse quando tornò dagl’altri, indicando i capelli di un blu scuro tendente al nero.

<< Noi mica facciamo cose inutili. >> Stark parlò con tono altezzoso, ma si beccò per la seconda volta un’occhiataccia dalla ragazza.

<< Comunque il colore dovrebbe andare via tra un paio di settimane. – Damon si avvicinò e le diede un spinta amichevole – Comunque io domani mattina devo ripartire. >>
La mattina dopo Sam accompagnò Damon in stazione. Rimasero vicino al binario ad aspettare il treno diretto in Kentucky. La stazione era un luogo buio, nonostante fosse mattina e il sole entrava dalle grandi vetrate, c’erano quindici binari, e mentre erano li in piedi in attesa, una senza tetto si avvicinò per chiedere qualche soldo. Damon le diede due dollari per toglierla di torno, non le piacevano quelle persone. Poco dopo, da lontano scorsero il muso del treno in avvicinamento.

<< Allora, stai attento. E non ricomparire troppo presto. >> lo abbracciò e gli diede un buffetto sulla testa.

<< Anche te. Occhi sempre vigili, non si sa mai che scoppi un’altra guerra e non ti riveda più! >>

<< Come sei sentimentale. >> poi gli diede un bacio sulla guancia, che il ragazzo ricambiò prima di salire sul treno. Dopo circa mezz’ora il treno ripartì nella direzione da dove era venuto.
Sam rimase li a guardarlo finché non divenne un puntino lontano, per poi sparire dalla sua vista.
Tornata alla torre non trovò nessuno, il che la spiazzò. Così decise di attuare la sua vendetta nei confronti di Stark, dato che aveva già pensato a Damon, mettendogli delle uova tra i vestiti nel borsone. Scese giù nel garage, portò la cassetta degli attrezzi vicino alle macchine di Tony e iniziò ad armeggiare.

<< Va bene. Chi è stato? >> Tony rientrò nell’appartamento furioso come non mai.

Erano tutti seduti in salotto a guardare la partita di Football, Clint e Natasha si stavano quasi per picchiare, dato che a giocare erano le lo squadre preferite, mentre Sam e Bruce stavano parlando di un nuovo portatile in commercio e Steve cercava di leggere, nonostante Loki continuasse a cambiargli pagina.

<< A fare cosa? Sii un po’ più chiaro. >>

<< Chi accidenti mi ha ridotto le mie splendide auto in rottami color rosa confetto? >>e lanciò un’occhiataccia a Loki

<< Ehi, non deve sempre essere colpa mia! E poi io non saprei da dove iniziare. >> rispose quello offeso

<< Sono stata io. E’ la mia vendetta, ho già pensato anche a Damon non ti preoccupare. >>

<< E perché hai toccato le mie auto? Non potevi farlo a me? >>

<< No, sei troppo furbo, non avrebbe funzionato, poi voi avete toccato qualcosa che a me piace veramente tanto, ovvero i miei capelli. >>

<< Fortuna che qui non c’è niente che mi stia a cuore o altro. >> Loki sembrava sollevato

<< Non ti rilassare troppo piccolo dio. Arriverà il tuo momento. >> Sam gli rivolse un sorriso malefico, che fece spegnere il ghigno sul volto del moro.

<< E comunque, la mia vendetta non è finita qui. >>
In quel momento squillò il telefono di Stark, guardò il display preoccupato, poi vedendo che era Pepper si rilassò

<< Ciao tesoro, come va in Italia e la nuova torre? >> rimase un attimo in silenzio ad ascoltare la donna

<< Ah sei tornata a Miami? Beh mando subito qualcuno a prenderti. – ma la donna gli disse qualcosa che lo preoccupò -  Ah non c’è nessuno disponibile e devo venire io? Si va bene, arrivo subito. >>
Sam stava cercando in tutti i modi di rimanere seria, ma alla fine scoppiò, seguita a ruota da tutti. L’idea di Tony Stark in giro per Miami con una macchina rosa era la cosa più fantastica di tutte.
Quando scese in garage per prendere l’auto, si girò verso Clint (lo avevano seguito tutti per vedere l’operato di Sam) e chiese

<< Ti prego, mi presti la tua macchina? >>

<< Mi spiace, io Nat, Loki e Sam dobbiamo uscire. >> sbellicandosi dalle risate

<< Ah Tony, attento alle luci. >> gli fece eco Sam, per poi salire in macchina di Clint.
Quello salì sulla mercedes, disgustato, e accese il motore. Fin lì tutto bene, poi quando accese le luci notò dei strani disegnini che con la luce artificiale nel garage non si notavano, ma appena entrò in strada gli si gelò il sangue. Le luci trasmettevano disegni di hello kitty! Imparò che non si dovevano più fare scherzi alla ragazza.



Angolo autrice
Allora, premetto che questo capitolo è stato scritto direttamente al pc, quindi non c'è stata una prima stesura su quaderno.
Immagino che sia venuto una schifezza, e non vi biasimo se lascerete delle critiche negative.
Me le merito. :(

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Capitolo 11
*** Neve ***


Natale era ormai alle porte. Casa Avengers era in fermento e subbuglio da quando Pepper aveva proposto di passare le feste in montagna, per respirare vera aria natalizia. L’unico contrario era Tony.

<< Ma abbiamo questo popò di casa, e voi volete andare in una baita? Senza comfort, in una foresta? >> ma nessuno lo stava a sentire, visto che erano impegnati a fare avanti e indietro per l’attico a prendere le varie cose che sarebbero servite.

<< E dai Tony. Sarà divertente. – Pepper passando gli diede un leggero bacio sulla guancia, vedendolo imbronciato, la divertiva sempre vederlo così -  E poi hai quella “casetta” in Canada che non usi mai. Si deve essere generosi a Natale >>

<< Ma che dici se l’ho usata cinque anni fa. – disse facendo un calcolo mentale veloce. -  E poi si deve essere generosi sempre con la mia roba? >>
Ma ormai nessuno lo ascoltava più veramente. Pepper passò un’ultima volta in salotto tenendo tra le braccia dei vestiti appena usciti dall’asciugatrice, da mettere in valigia, le tre spie decisero se era il caso di portare qualche gioco e la console, ma poi optarono per lasciarli li, niente tecnologia in quelle vacanze.
Il genio si arrese, ma si rifiutò di andare in macchina, dato che le auto erano ancora rosa. Era riuscito a togliere solo i fanali di Hello Kitty, ma vernice faceva fatica a venire via, e poi il viaggio in macchina era di circa ventidue ore.
Due giorni dopo, il vent’un dicembre, tutta la combriccola andò in aeroporto, dove li attendeva un jet privato nero.

<< Wow. Sai, stai diventando il mio migliore amico. >> Clint mise un braccio intorno al miliardario divertito

<< Se lo sapevo trasformavo questo, in un confetto rosa! >> commentò Sam con finta aria afflitta

Quando salirono, rimasero tutti a bocca aperta. Il jet aveva pareti pareti bianche e la moquette rossa scura, una riga orizzontale color oro faceva il giro dell’aereo a metà. L’insieme però non era pacchiano, anczo era un mix molto elegante.
C’erano dieci poltrone, quattro delle quali erano messe in modo tale che i passeggeri si vedevano in faccia, in mezzo c’era un tavolino.
Appena entrarono tutti e la porta si chiuse alle loro spalle, Natasha, Sam, Clint, Tony e Loki si fiondarono alle quattro poltrone, decisi ad accaparrarsi il posto. Le prime a vincere furono le ragazze, che si aggiudicarono i posti vicino al finestrino, mentre i tre mori ancora litigavano.

<< L’aereo è mio! >>

<< Si, ma noi siamo i tuoi ospiti. >>
Nel mentre che Clint e Tony si sbraitavano addosso, Loki aproffittò del momento di distrazione e si sedette vicino a Natasha.

<< Loki dammi una… - Clint si girò verso la parte dove prima c’era il dio ma non lo trovò – Traditore, ti sei già seduto. >>

<< Certo, io approfitto sempre delle situazioni che volgono a mio vantaggio. E voi me l’avete posta su un piatto d’argento -  quello aveva un sorrisino angelico sul volto – E poi perché avrei dovuto darti una mano? >>
La spia gli diede un pizzicotto, poi con uno scatto felino, si fiondò sull’ultimo posto rimasto, vicino a Sam

<< Ma… ma … >> Tony era senza parole

<< Dai Tony, vieni con me e gli altri – Pepper lo prese per le spalle, girandolo e gli porse un bicchiere di champagne. – Prendi, così ti calmi. >>

Il genio prese il bicchiere e seguì la donna.

<< Prima faremo una tappa a New York. La signorina Potts deve scendere al JFK. >> annunciò il capitano sbucando dalla cabina di comando.

<< Si devo controllare come vanno i lavori di restauro alla torre. >>
Loki ghignò, ricordandosi che era tutto merito suo se la torre era ancora fuori uso. Clint non perse l’occasione per dargli un calcio allo stinco da sotto il tavolo.

Dopo quasi un’ora decollarono. Loki e Bruce erano un po’ agitati, il dottore perché si sentiva in gabbia, il dio perché riteneva quel mezzo di trasporto molto strano, rispetto al Bifrost.
Il viaggio verso “la grande mela” durò un’ora e un quarto, durante la quale Loki e Clint si divertirono a rendere la vita impossibile a Tony, lanciandoglio i cubetti di ghiaccio dal cestello dello champagne. Divennero anche piuttosto brilli, dato tutto il vino che avevano bevuto; alla fine i due iniziarono a ridere senza alcun motivo.
Quando atterrarono, Pepper salutò tutti, dicendo che li avrebbe raggiunti un paio di giorni dopo, e scese. Dopo mezz’ora, quando il portellone si chiuse, decollarono. Clint e Loki però non si erano resi conto che stavano partendo e non si erano ancora seduti, così le due ragazze li presero per i vestiti e li scaraventarono sule poltrone allacciando le cinture.

<< E’ possibile che un paio di bicchieri vi metta fuori gioco? >>

<< Su Asgard non avete alcolici? >>

<< Si, ma non li ho mai bevuti. Li ho sempre ritenuti insulsi e per la gente debole. – quello stava ridendo a crepapelle insieme all’altro moro – Ma per infastidire Stark non ci sono problemi. >>

Poi intervenne Bruce, che diede due pillole ai due, che le bevvero senza domandare, e si addormentarono.
Le due tre ore successive passare tranquillamente, tra un film e un ottimo pasto. Quando atterrarono a Toronto, Clint e Loki si risvegliarono, un po’ intontiti per il sonnifero, ma erano tornati normali.
Per fortuna tutti avevano portato sull’aereo degli indumenti pesanti. Fuori faceva un freddo becco, c’erano almeno due gradi, e le nuvole annunciavano neve, come se non ne fosse già scesa abbastanza, ai lati della pista di atterraggio c’erano almeno venti centimetri di neve. L’unico a suo agio con quel freddo era Loki, che stava tranquillamente con la maglia a maniche lunghe, senza cappotto.

<< Signor Stark. –un poliziotto si avvicino al jet- Bentornato in Canada. Due macchine vi stanno aspettando fuori dall’aeroporto, e i bagagli li stanno già scaricando. >>e li scortò fuori.
Ad aspettarli c’erano due fuori strada nere, dove gli autisti stavano già caricando i bagagli (che bello essere persone importanti, non ti devono controllare i bagagli)
Appena le macchine furono cariche, salirono tutti e partirono alla volta delle montagne. Quando raggiunsero la baita aveva iniziato a nevicare; grossi fiocchi di neve che sembravano cotone si attaccarono a quelli già scesi in precedenza. Sam si tolse un guanto e un ficco le si poggiò sull’indice teso, dopo pochi secondi si sciolse. Era uno spettacolo strabiliante, e la baita sembrava fatta di marzapane.

<< Sai, per essere tua, è normale. >> Sam si guardò in torno. La casa era interamente fatta di legno e si ergeva su due piani, eccezion fatta per la canna fumaia che era in nuda pietra. Tutto in torno c’era un grosso giardino imbiancato e immacolato. Il tutto si ergeva su una collina, sotto di essa un piccolo bosco la rendeva invisibile al paese sottostante.

<< Si, ogni tanto mi piace allontanarmi dal caos, e tornare alla realtà >> Tony prese i suo bagagli dalla prima macchina

<< Si, una volta ogni cinque anni? >> gli fece eco Steve, prendendo il resto dei bagagli
Quando Tony aprì la porta, c’era anche un bel portico, con due panchine a dondolo, l’odore acre e stantio li colpì subito.

<< Allora. Facciamo così – mentre si avvicinò alla cassa di legno vicino al camino – Noi uomini andiamo a prendere la legna nel box. Mentre Sam, Natasha e l’uomo caos  stanno qui a pulire. >>

<< Come scusa? Quello adatto alle pulizie casalinghe è la provetta camminante. >> ancora sotto il portico accennò al capitano, il quale gli lanciò uno sguardo truce

<< Non sei in grado di spaccare la legna. Sei troppo gracilino. >> Clint entrò in casa e mise per terra il suo borse. Per tutta risposta Loki perse della neve, ne fece una palla e la lanciò alla spia.

<< Sei morto. >> Loki che aveva ancora un sorrisino sulle labbra, venne travolto da Clint.
I due finirono sulla neve e iniziarono ad azzuffarsi. Loki riuscì a riempire la bocca della spia con la neve, quando quello cercò di chiedere rinforzi. Ben presto iniziarono una lotta, tutti contro tutti. Quando si alzarono, un po’ indolenziti e infreddoliti, gli uomini (anche Loki) andarono nel box a spaccare un po’ di ceppi di legno, mentre le due ragazze rimasero in casa a sistemare.

Sam iniziò a pulire il salotto.Quello era molto grosso, sulla sinistra dell’entrata c’era il camino in pietra che faceva ad angolo, davanti ad esso tre divani in pelle che sistemate sopra delle coperte di lana, per terra un tappeto soffice bianco. Sulla destra una tavolone lungo in legno, per sedersi c’erano da un alto degli sgabelli, dall’altro una panca; dietro una parete con un arco c’era la cucina, molto grande anche quella. Nel messo del salotto c’era una scala che portava al piano superiore, dove si trovavano le otto stanze da letto.
Natasha invece portò le valigie al piano di sopra, quando finì tornò in salotto, aprì le finestre per arieggiare e si mise a pulire la cucina. Dovevano andare a fare la spesa, non c’era niente.
Quando ormai il piano inferiore era pulito, da fuori si sentivano le voci dei ragazzi che tornavano.

<< Te l’avevo detto che ero capace. >>

<< Si, infatti ti sei tagliato. >>
Quando entrarono videro Loki che si reggeva una mano ferita, dalla quale usciva del sangue

<< Che è successo? >> la rossa si avvicinò al dio per guardare la ferita

<< Il piccolo principe ha preso l’accetta per la lama, per vedere se tagliava o era da affilare. >> Clint e Steve, che avevano le braccia piene di legna, andarono a svuotarle nella cassa

<< Sei un genio. Purtroppo però in case non c’è niente per disinfettare. >> parlò la rossa

<< Invece si – Sam si illuminò all’improvviso -  quando ho pulito il salotto, ho trovato la solita scorta di alcolici. >> e si diresse verso un armadietto vicino al camino e tirò fuori una bottiglia con poche dita di liquido trasparente.

<< Ehi, quella è la mia vodka! >> Tony cercò di afferrare la bottiglia, ma la ragazza si scansò in fretta

<< Tony, ci sono altre due bottiglie. Poi me ne serve poco, e questo è l’ideale. Smettila di fare il bambino >> vedendo la faccia corrucciata dell’altro.
Andò in cucina e trovo, per puro caso uno strofinaccio. Aprì la bottiglia e verso un po’ del contenuto sullo strofinaccio, poi si avvicinò al dio, che la guardava sospettoso.

<< Siamo sicuri che funzioni? Non mi sembra… >> ma il resto della frase fu sostituito con un urlo.
Il dio scostò la mano bruscamente, ma la ragazza la riprese

<< Dai, smettila! Serve per non fare infezione, altrimenti ti prendi il tetano e serve il vaccino, e non so se a te funzioni. >> così premette di nuovo lo straccio sulla ferita. Il moro strinse i denti, quella cosa bruciava da matti! Stupidi Midgardiani e le loro trovate.
Poi dopo qualche altro minuto, la ragazza tolse o straccio un po’ insanguinato e fasciò la mano con della garza, che le porse Bruce.

<< Allora, visto che il dio non è morto dissanguato, è meglio se qualcuno va a fare la spesa. >> Tony rientrò in salotto dalla cucina.

<< Bruce, Steve. E’ meglio se andate voi, altrimenti se va Tony sarebbe capace di comprare cose inutili. >> iniziò Clint, beccandosi un’occhiataccia dal genio (patatine, caramelle e alcol non erano inutili)

<< Sam forse è magli se vieni anche te. E’ meglio che ci sia anche una ragazza. >>
Così i tre salirono sul fuori strada e partirono alla volta del paesino; mentre in casa Loki si spaparanzò sul divano intanto che la rossa accendeva il fuoco. Dopo qualche istante Clint aprì una porticina tossendo, per la troppa polvere, chiese

<< Tony cosa sono quelle scatole? >>

<< Addobbi natalizi. >> rispose quello un po’ allarmato. Odiava addobbare la casa per Natale.

<< Coraggio tu, inizia a districare questi fili. So che sei un esperto ormai. >>

<< Non posso, la mia povera mano.. >>

<< Hai un taglio, non te l’anno mozzata. >> poi la spia gli lanciò un groviglio di fili e lucine. Il moro però riuscì a scansarsi e uscì di casa. Non aveva nessuna intenzione di fare quella cosa insulsa. 



Angolo autrice
Allora questo capitolo mi è venuto in mente, non lo nemmeno io perché xD
Vi posso dire che nel prossimo avre qualcosa di più intrigante che lotte nella neve o pulizie, lo prometto ahahah

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Capitolo 12
*** Addobbi e domande ***


Il giorno prima della Vigilia arrivò Pepper, con al seguito tanti sacchetti e sacchettini, pieni di pacchetti e pacchettini (mi sento incredibilmente deficiente a fare così)

<< Ma ragazzi! Solo voi siete svegli? >> entrando vide solo Bruce e Steve seduti al lungo tavolo intenti a fare colazione, erano quasi le undici e il resto della combriccola stava dormendo bellamente. Si dovevano fare gli addobbi!
Così la donna si diresse prima nella camera del fidanzato, quando entrò iniziò a chiamarlo piano, poi quasi urlò. Ma vedendo che quello non dava segni di sentirla, aprì la finestra per far entrare una leggera brezza, ma che sotto lo spesso piumone e con il riscaldamento a palla. Il moro non sentì nulla. Così Pepper gli tirò via il piumone, ma sotto quello Tony aveva messo delle coperte di lana

<< E’ diventato furbo il signorino. >> ridacchiò la donna, così raggiunse il davanzale e prese della neve e la fece cadere in faccia al genio.

<< Porca puttana. Ma sei idiota? >> urlò quello, e prima di tirare un cazzotto si accorse che aveva davanti la fidanzata accigliata.

<< Scusami tesoro. Pensavo fosse l’idiota recluso su questo pianeta. >> e si avvicinò a darle un bacio leggero sulle labbra

<< Che schifo Tony! Vatti a lavare i denti. E vestiti. >> e lo spinse in bagno, poi si avviò per andare a svegliare gli altri, o meglio Loki, dato che ci teneva alla sua vita non aveva intenzione di svegliare di soprassalto le tre spie. Anche se a quello ci avrebbero pensato Loki e Tony.

Infatti appena i due provarono a svegliare Clint, con lo stesso metodo di Pepper con Tony, la spia scaraventò il genio fuori dalla finestra. Quando Loki la raggiunse per vedere in che condizioni fosse il compagni di scherzi, si piegò in due dalla risate, quello era atterrato su cinquanta centimetri di neve, quando si girò su un fianco, con il poco respiro che aveva riuscì a dire

<< Ma perché sempre dalla finestra. >> poi Bruce e Steve uscirono per soccorrerlo.
Appena tutti si furono svegliati (anche se le tre spie facevano fatica a tenere gli occhi aperti) e infreddoliti, raggiunsero il tavolo dove li attendevano delle tazze colme di cioccolata calda. Loki, Tony e Clint ne trangugiarono almeno tre tazze a testa.

<< Beh poi c’è sempre il dottore a curarci il diabete. >> disse Tony quando Steve domandò se non ne aveva bevuta troppa di quella roba. Un rumore poi li fece girare verso il camino, e videro Pepper intenta a tirare fuori le scatole polverose.

<< Dimmi che non hai intenzione di addobbare questa casa. >> Tony si strinse di più nella coperta e sperò con tutto se stesso che la fidanzata stesse cercando altro.

<< Siamo quasi a Natale, e questa casa è triste. >>

<< Su Pepper rilassati. Per quest’anno niente addobbi. >> Tony cerco di convincerla, parlando con la bocca piana di ciambella.

<< Non si parla con la bocca piena. >> Clint gli diede una forte pacca sulla schiena, e il genio sputò tutto il contenuto della sua bocca in faccia a Loki.
Dopo le minaccia della bionda, tutti iniziarono ad addobbare la casa. Ovviamente Loki riuscì a scampare a quella tortura rifugiandosi su un albero in cortile, rimase li per molte ore a farsi cullare dalla brezza fresca a rimuginare sull’ultimo sogno, o incubo.

<< Dai Tony. Smettila di mangiarti i pop-corn, servono per addobbare l’albero. >> lo rimproverò Steve, che stava con un filo in mano e aggiungeva un pop-corn alla volta.
Il genio che si era messo in bocca una manciata di fiocchi, li riputò nella ciotola con una smorfia.

<< Bleah, che schifo! Credo che serva un’altra ciotola qui capitano. >> Natasha guardò prima Stark poi Steve, e diede in definitiva la ciotola al moro.
Steve andò in cucina a fare almeno altre due padelle di addobbi.

Con molte difficoltà, riuscirono a preparare l’albero, anche se c’erano problemi con le lucine, e Tony iniziò ad armeggiare con i fili. Però il capolavoro che stavano fissando li rallegrò. L’abete recuperato dalla foresta direttamente da Clint, era alto almeno due metri e mezzo, pieno di festoni, palline colorate e addobbi vari. Due file di pop-corn gli giravano tutto intorno, mentre sulla punta c’era una stella argentata. Al camino erano state appese delle calze, rossa e oro per Tony, a stelle e strisce per Steve, blu cobalto per Sam la quale intuì che era opera del moro. C’era anche una calza verde e nera per Loki.

<< Ma scusate – Tony prese la calza del dio – Anche il piccolo dio da strapazzo avrà dei regali? La prossima volta mi metto anche io a conquistare la terra. >>

<< Non hai il mio stile Stark. – Il dio entrò in casa, togliendosi la neve dagli abiti – Tu ricopriresti tutto il mondo rosso e oro, ed è pacchiano. >> e si riprese la calza appendendola di nuovo al camino.

<< Oh beh certo, perché un esercito di esseri ripugnanti, con pesci puzzolenti che volano è la migliore delle idee. >> commentò Clint

<< Non potevi rimanere sull’albero? C’è il richiamo della foresta, magari ti trovi una bella cerbiatta e metti su famiglia. Liberandoci dalla tua presenza. >>

<< Nah ti mancherei troppo. >>
Continuarono per un po’ ad appendere festoni, ma ormai Tony e Loki si divertivano troppo a fare scherzi e rallentare il lavoro

<< Dai Loki, smettila! >> Steve cercava di allontanarsi dal moro che cercava in tutti modi di far baciare il capitano e Tony rincorrendoli con in mano del vischio.
Oppure i due si mangiarono un‘ intera teglia di zenzerotti, così Pepper e Steve furono costretti a tornare nel paesino a compare gli ingredienti per farne di nuovi.

Il pomeriggio, mentre Sam e Bruce stavano facendo un pupazzo di neve, e gli altri una battaglia a palle di neve, vennero investiti da una luce accecante. E di li a poco spuntò il dio dei fulmini.

<< Ehi è bello… oh accidenti fa  freddo. >> e si portò le braccia a coprirsi per ripararsi dall’aria gelida, facendo cadere il grosso libro che aveva tra le mani.

<< Ma vedi che sei imbecille? -  Loki corse a raccogliere il libro prima che si bagnasse troppo. – Hai trovato solo questo? E sei sicuro che sia quello giusto? >>

<< Certo che è quello giusto. E’ l’unico che non ho letto, quindi dovrebbe essere quello. >>
Il dio del caos si portò una mano sul visto e poi tra i capelli con aria afflitta

“Perché doveva capitargli un broccolo biondo così stupido? “

Quando tutti entrarono in casa, Loki andò in camera sua per esaminare il libro.

<< Ehi Point Break! Non ti sei  perso nei libri vedo. >>Tony sbucò da sotto l’albero, aveva appena finito si sistemare le lucine.

<< Beh ci ho messo solo tre mesi. >>

<< Ma se sei stato via solo un paio di settimane? E’ vero che il numero di neuroni che hai in testa sono al di sotto della media, però … >>

<< Su Asgard il tempo è diverso. I vostri giorni sono settimane per noi. – intervenne Loki scendendo le scale, e sedendosi pesantemente su un divano -  Comunque ho trovato qualcosa su questo libro. >>
 
“E’ con l’unione
Che si sconfigge il male
Ritorna la pace
Non abbiate timore
Riuniamoci ora, sotto un nuovo regno
Di luce e serenità”


<< Beh ma c’è solo sta roba  non in rima? >> Tony prese il libro, appena lo toccò le rune asgardiane cambiarono nel linguaggio umano per farsi leggere dal genio.

<< Stark, una profezia non deve essere per forza in rima. – commentò esasperato il dio moro riprendendosi il libro – E comunque ad Asgard non ci sono libri che riportano cose sugli Jotun. Più che altro Odino si sarà premurato di distruggerli tutti, per non farmeli trovare. Questo può essere considerato di “cultura generale” dato che ha cose anche del vostro pianeta. >>
Per qualche minuto il dio rimase in silenzio, a rimuginare su quello che aveva letto, così anche Tony.

<< Ma comunque non spiega cosa si intende per “unione” >> a parlare era stata Natasha

<< Beh forse, si parla di matrimonio. >> optò Steve, che era uno all’antica, e che secondo lui non si poteva fare niente, se prima non si era sposati

<< No, non credo. Non è nella nostra cultura, non essendoci donne nelle due specie non esiste matrimonio. I giganti vengono generati da un altro gigante. Laufey ha generato me e i miei fratelli da se stesso. >>
Il capitano rimase sconvolto da quella dichiarazione e borbottò un “scandaloso”

<< Magari è solo una sana scopata. >> Tony, per quell’affermazione, si beccò una sberla da Pepper.

<< Si deve portare pace, e quindi serve qualcosa di semplice. Le scopate le lascio a te! >>

<< Da quando ti interessa portare pace nell’universo? >> Clint uscì dall’ombra sospettoso

<< Prima di tutto non credo di essere io questo gigante di ghiaccio. Poi lo faccio solo per passare il tempo, mi sto annoiando a morte, e se Fury vuole scatenare un’altra guerra, quell’alieno contro il quale dovrete combattere vorrei essere io, e non uno arrivato qui per caso. >>

<< Si, così le prenderai una seconda volta. A tuo rischio e pericolo. >> intervenne la vedova nera.
Dopo cena vennero messi tutti i regali sotto l’albero e dentro le calze. Loki e Tony cercarono di aprirli subito, ma un’occhiataccia di Pepper, e la minaccia di legarli a un albero in mutande da parte di Natasha e  Sam, li convinse ad aspettare almeno la mattina dopo. Ma non sapevano che il giorno dopo Steve e Clint avrebbero nascosto i loro pacchetti.



Angolo autrice
Capitolo un po' scarno, ma con tutte le cose da studiare per interrogazioni e verifiche non sono iuscita a scrivere altro.
Però c'è del movimento riguardante la profezia :)
Spero vi piaccia
Per la profezia, l'ho scritta io,so che fa schifo, ma non sono buona in quelle cose

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Capitolo 13
*** Verità ***


La Vigilia di Natale passò molto velocemente, con Tony e Loki che setacciarono ogni centimetro della baita e del giardino in cerca dei loro regali, ma senza successo. Thor venne invitato a restare fin dopo Natale, dato che c’erano regali anche per lui, e il playboy volle vendicarsi con Loki per qualche motivo.
La mattina di Natale invece, i due moretti sgusciarono fuori dalle loro stanze, Tony cercando di non farsi sentire da Pepper, mentre Loki non ebbe motivi di fare piano, dato che aveva messo fuori gioco il biondo con una librata in testa.
I due si stavano avvicinando all’albero, quando una voce sopra di loro li bloccò

<< Non provateci neanche. >>

<< Dio sei te? Sono morto per caso?- Tony si guardò in giro, pensando che Pepper lo avesse scoperto e fatto fuori, ma c’era ancora Loki – Ah no, ci sei ancora te principe cornuto, sono ancora vivo. >>

<< Per poco, se non la smetti di chiamarmi così. >> lo minacciò l’altro. Tony stava per ribattere quando Clint comparve davanti a loro, armato con arco e faretra piena delle sue preziose frecce

<< Ma sei impazzito? Mi hai fatto prendere un infarto. >>

<< Peccato non abbia funzionato. >> sibilò il dio tra i denti

<< Smettetela, e allontanatevi dai regali. Si aprono tutti insieme. >> li minacciò quello, mentre giocherellava con una freccia

<< Non ci fai paura, falchetto. >> Loki sogghignò

<< Ti ricordo che abbiamo un conto sospeso, e solo per puro caso la mia freccia non si è infilata in un tuo occhio. >> gli ricordò quello

<< Ma dov’eri appollaiato, uccello del malaugurio? >>

<< Sulla trave. >> disse l’arciere indicando con un cenno del capo la trave sul soffitto
Dal piano di sopra si sentì il rumore di porte che si aprivano e chiudevano. Dal corridoio comparvero Sam, Natasha e Pepper che sbadigliavano. Seguite poi dagli altri tre uomini, Thor che si massaggiava la testa intontito(più del solito, se riuscite ad immaginarvelo)

<< Ma che è tutto sto casino? >> Sam raggiunse i tre mori vicini ai regali, e si mise a controllare che ci fossero tutti.

<< Niente, volevano solo prendersi i loro regali, ma li ho fermati. >>

<< Va bene, visto che siete peggio dei bambini. Apriamo questi rega… li >> Sam non fece in tempo a finire di parlare, che Tony, Loki e anche Clint (quando ci si metteva era peggio degli altri due) la assalirono per prendere i loro pacchetti. Per qualche minuto ci furono soltanto le carte colorate che colavano per la stanza.

<< Wow tesoro! Grazie mille. >> Tony reggeva tra le mani un kit per sistemare pc portatili e cellulari. In commercio non era ancora uscito.

<< Scusa, te fai quegli aggeggi, ma non hai mai creato dei kit per ripararli? E soprattutto hai bisogno di quello, da quando? >> Natasha stava aprendo il regalo di Sam, un set di caricatori per le sue armi.

<< Beh io creo “quegli aggeggi” così poi si rompono e le persone ne comprano di nuovi. >> rispose quello aprendo il regalo di Bruce. Un rimuovi vernice colorata per le sue auto

<< Ma dai Bruce, gli hai comprato il solvente? Che gusto c’è adesso? >> Sam reggeva tra le mani il regalo di Clint e Natasha. Penna con il registratore e occhiali notturni a infrarossi.

Qualche minuto dopo si sentì Loki emettere un gridolino di piacere, per poi essere smorzato da uno di rabbia.
Aveva tra le mani un libro nuovo, rilegato in pelle. Saranno state almeno 1500 pagine, sulla storia della terra, ma quando lo aveva aperto si era ritrovato a fissare un buco tagliato in mezzo alle pagine.

<< Chi ha osato fare questo scempio? Thor se c’entri qualcosa sappi che ti torturerò fino alla fine dei tuoi giorni! >> il biondo lo guardò confuso

<< Cosa ho fatto? >>  il biondo era confuso, ehm no era se stesso

<< Come non detto. Non ci saresti mai arrivato. >> ma in quel momento la risata di Sam arrivò alle sue orecchie fini.

<< Sapevo che c’era qualcosa su questo pianeta che ti interessava. >>

<< Sei.. sei … stata..tu? >> il dio era poco più che infuriato e abbattuto.

<< Certo. Ti avevo detto che sarebbe arrivata anche a te la mia vendetta. – Sam teneva in mano il regalo di Steve e Bruce – E Natale ha aiutato. >>  con uno movimento scartò il regalo, una cover per il telefono e gli aggeggi extra

<< Ehi grazie ragazzi. Steve, immagino abbia scelto tutto Bruce. >> disse sorridendo al biondo.

<< Si in effetti. Io ho fatto solo il pacchetto. >>
Dopo aver ringraziato i due, Sam vide l’aria afflitta di Loki e richiamandolo, gli lanciò un altro pacchetto. Il dio lo aprì e ci trovò il vero libro (l’altro era solo un elenco telefonico, ma il moro non si era accorto). Dire che era al settimo cielo è poco, diciamo che si trovava già nel Valhalla.

<< No scusa. – intervenne Tony che aveva in mano i dolci della sua calza, e si stava ingozzando. – Come mai a lui dai subito il rimedio alla tua vendetta, mentre io sono stato costretto a circolare per Miami con una macchina rosa? >>

<< Prima di tutto togliti quella coccarda dalla fronte. – la ragazza indicò la stella color oro appiccicata alla fronte, che il genio si era messo poco prima-  Poi te l’eri meritato, a volte sei talmente strafottente. E comunque non volevo veder piangere il piccolo principe. >>

<< Scusa Tony, di che ti vai lagnando. Bruce ti ha regalato il solvente. Appena torni a Miami pulisci le auto. >> concluse il discorso Clint, che aprì l’ennesimo regalo (dei guanti con le nocche in metallo, da parte di Sam)
La mattina passò così, con lo scarto dei regali, i dolci delle calze mangiati… e il quasi soffocamento di Loki da parte di Tony con un festone.

Dopo che tutte le carte e scatole varie vennero buttate, e il salotto pulito dai festoni e gingilli vari, Steve e Pepper si misero a cucinare il pranzo di Natale, tenendo il tacchino per la sera. Gli altri invece, ovviamente senza i due bambini troppo cresciuti, iniziarono a preparare la tavola, e ben presto vennero raggiunti da un profumino di lasagne, arrosto con patate fritte e al forno. Per non parlare poi della torta di panettone che finiva di cuocere in forno.

<< Ma le forchette vanno a destra e i coltelli a sinistra! – si lamentò Tony, una volta seduto a capotavola – Non tutto insieme. >>

<< Tony, siamo in una baita. Ringrazia che non mangi con le posate di plastica. >> gli disse Natasha, mettendo in tavola la teglia delle lasagne e iniziando a servire tutti.

Il pranzo fu paradisiaco. Tony voleva iniziare una gara di chi mangiava più velocemente le patate bollenti con Clint, ma venne sedato subito da un’occhiataccia di Pepper, e il moro convenne che quella cosa non era da fare a Natale. Prima di servire il dolce, si presero tutti una pausa dal troppo mangiare, dato che non c’erano solo due portate ma anche antipasti vari, formaggi e un altro secondo, filetto in crosta di pistacchi con salsa olandese.

<< Steve, Pepper. Dovreste aprire un ristorante. – sentenziò Sam, abbandonandosi sulla sedia con lo stomaco che scoppiava. – E ditecelo, volete farci diventare dei maiali? >>
I due risero, felici del complimento e della battuta. Quando Steve si alzò, quasi un’ora dopo, per prendere il dolce, una luce rossa li attirò fuori dalla baita.

Quando uscirono, davanti a loro, nella neve, si ergeva una figura alta almeno due metri e mezzo interamente rossa. Anzi sembrava fatta di lava pura e i capelli, seppur corti, erano lingue di fuoco. Ai suoi piedi aveva sciolto la neve creando un cerchio di terra bruciato. Quando i vendicatori si ripresero, corsero a prendere le loro armi, per poi uscire di nuovo per attaccare il gigante di fuoco.

<< No, fermi! >> urlò Sam, mettendosi tra i vendicatori e il gigante, che aveva assunto una forma umana.

<< Damon? Sei un gigante di fuoco? >> Clint era sorpreso, come il resto del gruppo, di trovarselo li davanti.

<< Ehm..ciao e buon natale? >> aveva un mezzo sorriso preoccupato sul viso, dato che i vendicatori non accennavano ad abbassare le loro armi.

<< Ragazzi, è Damon. Che problema c’è? >>

<< C’è che il signorino è il gigante che stavamo cercando. Ha sentito pezzi dei nostri discorsi, e te non hai avuto la grazia di dirci chi fosse veramente. >> sbraitò Tony.
I due amici si fissarono, poi il ragazzo disse

<< Forse è meglio se glielo dici, Sam. Li tranquilleresti. >>

<< Oppure mi farò ammazzare. >> rispose quella, iniziando a trasformarsi.
La sua pelle divenne rossa accesa, ma non sembrava di lava. La statura crebbe fino a raggiungere il metro e novanta e i capelli, sebbene non fossero di fuoco puro come quelli di Damon, lanciavano comunque delle scintille. Quando si girò verso il gruppo di amici, li trovò a bocca aperta, increduli. Tutti abbassarono le loro armi, ma Tony e Thor  ci misero un po’ per trattenersi dall’ucciderli tutti e due.

<< Sam? >> Natasha le si avvicinò, titubante se toccarle il braccio per vedere se andava a fuoco. Ma l’amica le prese una mano. La vedova nera percepì del calore, ma la mano non prese fuoco.

<< Sono innocua. – disse lanciando uno sguardo verso tutti, specialmente al dio del tuono e Iron Man. – O almeno, lo sono quando non voglio attaccare. >>

<< Forse è meglio se rientriamo in casa. E ci spiegate tutto. >> intervenne Pepper, facendo calmare Tony.
Quando furono tutti seduti e venne acceso il fuoco, Damon e Sam si guardarono per un momento poi la ragazza prese parola.
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<< Sono nata nel 45 d.C. mio padre era un generale di Surtr, e venne incaricato insieme ad altri di creare dei nuovi guerrieri qui sulla terra. >> Sam si sedette sul divano dopo che ebbe ripreso forma umana.

<< Perché non l’hai detto? >> Loki si sentiva tradito. Era stato a contatto con un gigante, e lei non aveva detto niente.

<< Era una cosa mia, volevo tenermela per me. Non avrei mai pensato che il mio mondo mi avrebbe raggiunta. >>

<< Beh, nel caso te ne fossi dimenticata, io faccio parte del tuo mondo, anche se opposto. >> rispose con astio il dio. La ragazza lo guardò, si sentiva in colpa. Loki aveva ragione, poteva parlarne e non l’aveva fatto, come se lei fosse l’unica nel gruppo.

<< Comunque, a cosa gli servivano altri guerrieri? >> Steve distolse l’attenzione sui due, e Sam gliene fu grata.

<< Beh lui aveva intenzione, e credo ancora adesso, di marciare su Asgard e conquistarla. – Damon rispose alla domanda alla quale Sam non conosceva risposta – Un esercito in più. >> concluse Damon. A quel punto Thor, che si era appena calmato, si alzò infuriato dal divano sbraitando che doveva fare qualcosa, ma il gigante di fuoco lo calmò.

<< Tranquillo. Per ora non ha nessuna intenzione di attaccare Asgard. >>

<< E allora che ci fai qui? >> Sam lo guardò con un sopracciglio alzato

<< Ecco, ha scoperto che sei viva. >> il tono non prometteva niente di buono, e i due lo sapevano, anche Loki. Ma il resto del gruppo si guardò perplesso. Così prese parola il dio degli inganni

<< Vi ricordate la profezia? – quando tutti fecero un gesto d’assenso continuò – Bene, parlava della figlia di Surtr, ecco mi sa che non era la figlia di “sangue” ma un figlia generale, dato che lui ha generato gran parte dei giganti di fuoco. >>

<< Io non ci sto capendo più niente. >> Steve aveva l’espressione corrucciata

<< Non è una sorpresa. Comunque a questo punto io non so più andare avanti. >>
Sam guardò per un po’ Damon, indecisa. Il momento di raccontare la “vera” storia della sua vita alla fine era arrivato. Aveva sempre sperato di non farlo mai. Ma alla fine la stretta sulla mano da parte di Damon le diede la forza di continuare.

<< Come vi ha detto Damon, Surtr voleva un esercito più grande, da essere quasi inarrestabile. Seppe però, quando ormai i sui generali erano scesi sulla terra, dell’esistenza della profezia e quindi che una sua figlia poteva rovesciarlo. >> prese una pausa, aveva qualche buco,dato che aveva sempre cercato di eliminare la storia dalla sua memoria. Infatti l’amico colmò i suoi momenti di vuoto.

<< Io e Sam siamo fratelli. Io sono nato su Mùspellsmegir direttamente da Urrlr. Ma quando si venne a sapere di questa profezia, i generali furono incaricati di raggiungere le donne che portavano in grembo i loro figli, e di uccidere i neonati se fossero state femmine. Femmine uccise mentre i maschi lasciati sulla terra a crescere per qualche anno, poi sarebbero stati prelevati e portati sul pianeta. >>
I vendicatori si guardarono confusi, non ci volevano credere. Era una cosa da barbari.

<< Così, quando Urrlr ritrovò mia madre, che mi aveva partorita… >>

<< Non ti uccise vero? >> Tony sbottò quella frase, senza pensarci

<< Se sono qui è perché non sono morta. Non credi? – la ragazza alzò platealmente lo sguardo e scosse la testa, esasperata – Comunque, quando ci trovò, decise di tenermi al sicuro e non uccidermi. Anche lui voleva equilibrio e pace nei nove mondi. Questo è quello che mi disse mia madre, prima di morire. >> calò un lungo silenzio. Forse per rendere un minuto alla madre della ragazza, o per lasciare un momento a Sam per riordinare le idee.

<< Vuoi dire che voi giganti di fuoco sapete il significato di famiglia? >> interruppe il silenzio Tony, che lanciò poi un’occhiata a Loki

<< No, in teoria non importa a nessuno della famiglia, se quella minaccia il trono o il potere. Ma non è il caso di Urrlr. Dato che appena mi trovò, prese una bambina neonata midgardiana abbandonata, la portò a Surtr. Potete immaginare cosa le fece. >> la sua voce era ferma, non lasciava trasparire nessuna emozione. Non sembrava di fuoco, ma di ghiaccio.

<< Quindi fece uccidere una neonata indifesa? >> Steve era scandalizzato. Non sopportava l’omicidio di innocenti, soprattutto se erano bambini.

<< L’ha fatto per salvarmi. Sperava che fossi io quella della profezia – la ragazza si strinse nelle spalle, non riusciva a guardarli in faccia – So che è una cosa difficile da capire. Ma per un gigante è un gesto affettuoso. >>

<< Loki avevi ragione per una volta. >> pronunciò il genio. La ragazza spostò lo sguardo prima su uno poi sull’altro.

<< Immaginavi che fossi una gigante? >> chiese perplessa
Loki guardò il genio, infastidito che avesse parlato

<< Avevo dei sospetti. Da quando abbiamo fatto la gara, la pelle era diventata rossa. >> ammise poi il dio

<< Aspettate un momento – esclamò Tony all’improvviso, e tutti si girarono a fissarlo – Dovrete unirvi per portare pace nell’universo. Ha tutte le fortune! >> Tony spinse il dio un po’ amareggiato, ma lo sguardo assassino di Pepper lo fece sorrdiere.

<< Ma non dire idiozie. Probabilmente ho un fratello, e ancora non sappiamo cosa vuol dire “unione”. Forse non hai recepito bene il messaggio. >>

<< Io so che non hai più fratelli. – intervenne Thor, gli altri lo guardarono allibiti, stava seguendo il discorso – Ne avevi due, il primogenito ucciso da Laufey, perché minacciava il trono. Il secondo l’hai ucciso te quando volevi distruggere Jothunheim. >> a questa rivelazione, Tony esultò beccandosi un pugno nelle reni da Loki.

<< Non so se sei te il destinato, o hai un fratello sopravvissuto alla furia della tua famiglia. Comunque dobbiamo saperne di più. – intervenne Sam, l’aria pensierosa e lo sguardo corrucciato. Poi si rivolse al fratello – Ancora non hai detto perché sei qui. >>

<< Ah già – Damon era decisamente preoccupato, e guardava la sorella  a disagio -  Ecco…ehm sai che la mia memoria fa cilecca molte volte… >>

<< Damon, niente giri di parole, viene al dunque. >> iniziava a spazientirsi, e Damon conosceva quell’espressione, dato che era quasi sempre lui l’istigatore. Conosceva bene anche gli effetti, dato che si alzò e si mise al riparo dietro a Bruce e Steve.

<< Surtr ha scoperto che sei viva, ha ucciso nostro padre per aver mentito, e vuole ucciderti. >> disse il tutto velocemente, sperando che la ragazza non capisse. Sfortunatamente aveva capito.

<< Poi ti lamenti se ti do dell’imbecille? Io ti strozzo. >> e cercò di agguantarlo. Per un po’ si rincorsero, poi Clint e Tony la bloccarono per farla calmare. Ma facevano fatica perché si stava trasformando, ed era in attacco quindi la sua pelle bruciava.

<< Damon, sparisci dalla mia vista. Potrei ucciderti. Come hai fatto a dimenticarti una cosa simile! >> riuscì a divincolarsi dalla stretta dei due, e per non assalire il fratello, uscì dalla baita sbattendo la porta. Damon cercò di seguirla, ma Steve lo bloccò, dicendogli che era meglio lasciarle un momento per calmarsi. Così tutti iniziarono a preparare la cena, e aggiunsero un posto in più.

 



ANGOLO AUTRICE
E' vero, avevo detto che non sarei più tornata a scrivere, ma grazie all'aiuto di un bel po' di persone sono riuscita a scrivere questo capitolo, con molta fatica.
Credo che dopo questo dovrete attendere un po' per leggere il seguito perché voglio prendermi una leggera pausa, per capire cosa fare.
Vorrei ringraziare roby_lia, MartyHerm e Ghia9614 per avermi fatto cambiare idea, almeno per questo capitolo.
Itnanto spero vi piaccia, e se avete voglia lascereste una recensione? :)

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Capitolo 14
*** Nuovo anno ***


Perché doveva avere un’idiota come fratello? Cosa aveva fatto di male.

L’aria sferzava sul viso di Sam, ma non sentiva freddo. Era ancora in modalità attacco, e faceva fatica a ritornare umana. Dietro di lei la baita lanciava dei rettangoli dorati dalle finestre colorando il giardino ormai buio. Si sentiva un leggero profumino della cena che veniva preparata.
Le tremavano le mani, e delle piccole fiammelle le si sprigionarono sui palmi tesi. Li osservò incredula, dopotutto quell’impiastro di fratello le aveva fatto scatenare un potere a lei sconosciuto fino ad ora; sentì poi dei passi provenire dalla casa, e una porta chiudersi.

<< Damano, per la tua incolumità, lasciami stare. Oppure prova il mio nuovo potere. >> e girandosi stava per scagliare una di quelle fiamme, ma si trattenne quando vide che era Loki. Il dio si bloccò di scatto tenendo le braccia alzate come in segno di resa, e un ghigno gli solcò il viso.

<< Se è possibile vorrei provarle una volta riacquistata l’immortalità. Sempre se non ti dispiace. >>

<< Oh.. scusa. Credevo fossi quel furbone di mio fratello. Ma credo che, dopotutto, abbia un po’ di sala in zucca, dato che mi sta lasciando stare. >> la ragazza ritrasse la fiammella, ma ancora non riusciva a tornare umana.

<< Solo perché gliel’ha consigliato Capitan Antichità. – disse avvicinandosi e poggiandosi all’albero -  E comunque credo che tutti noi abbiamo un fratello, o fratellastro, poco intelligente. >> il dio ghignò pensando all’ammasso di muscoli biondo.
Per un po’ rimase in silenzio, poi Loki decise di romperlo rischiando anche la sua vita dicendo

<< Sai, fa strano vederti così. Sembri un mostro. >>

<< Ah beh grazie. Mi stavo per calmare. – Sam lo guardò con un sopracciglio alzato, ma divertita – Vediamo il dio degli inganni nella sua vera natura. Hai il coraggio di farti vedere te stesso? >> lo stuzzicò quella. Il dio sorrise poi prese a trasformarsi.
La pelle blu scura cosparsa di cicatrici poco più scure della pelle. La statura non crebbe per nulla, forse qualche centimetro. Mentre gli occhi erano di un rosso accesso. Sam lo guardò, con finto disgusto.

<< Anche te fai ribrezzo. Fattelo dire. >> poi scoppiarono a ridere entrambi.
Dalla finestra della baita, tre uomini (per meglio dire, bambini) li stavano fissando.

<< Guardateli. Che carini. – Tony era in mezzo a Thor e Damon, con in mano una salsiccia che si stava gustando-  Se mai faranno dei figli batteranno il record di stranezza. >>

<< Ma la smettete di spiare? Lasciateli stare, avranno molto da dirsi >> Pepper prese per il colletto Tony, allontanandolo dalla finestra, e con un’occhiataccia intimò anche gli altri due a spostarsi.
Thor e Damon guardano per qualche altro minuto, poi quando i due si spostarono il dio, dirigendosi verso il divano, aveva una strana espressione. Che ovviamente non passò inosservata da Tony .

<< Ehi Point Break. Che sei geloso? Ti troviamo una gigantessa anche a te se vuoi. >> e si sedette sul divano vicino al biondo

<< Non sono geloso. E’ che..non lo so. >> rispose quello più confuso del solito

<< Non è una risposta molto elaborata. >>

<< E’ che sono sempre stato abituato ad avere Loki per me. Non l’ho mai visto con una ragazza, era sempre immerso nei libri, a fare esperimenti. >>

<< Finché non ha scoperto il suo nuovo Hobby, distruggere due mondi. Beh comprensibile se non si schiaccia chiodo per così tanto tempo. >> Tony finì la frase beccandosi uno scappellotto da Bruce

<< Perché devi essere sempre così volgare? – Loki rientrò in casa, sbattendo i piedi sul tappetino, era tornato normale -  E per tua informazione bicipite camminante, non sono affari tuoi cosa faccio e con chi sto. Non sei la mia famiglia. Non lo sei mai stato. >> a quelle parole Thor si alzò e si diresse verso la camera.

<< Perché devi essere sempre così stronzo? >>

<< Fatti gli affari tuoi lattina. >>

<< No, perché anche se sono egocentrico, comunque non tratto così le persone che sono cresciute con me per anni, o che mi sono state vicine nella mia vita. Vero ne ho poche, ma quelle me le tengo strette. >>
Il dio scosse la testa, senza rispondergli e si sedette al tavolo apparecchiato.

<< Ah Damon, vai da tua sorella. Credo si sia calmata. >>

<< Sei sicuro? Non mi attaccherà? >> quello parve sia sollevato sia allarmato, non voleva finire abbrustolito.

<< E io cosa sono? La fatina con la palla di cristallo? Vai fuori e vedi. >>
Quando il ragazzo uscì, passarono pochi istanti, poi Tony, Loki e Clint corsero alla finestra, cercando di accaparrarsi i posti migliori per vedere che fine faceva il gigante.

<< Sam? - Damon era un pochino titubante. La sorella era di spalle, ma almeno di forma umana -  Mi spiace di essermi dimenticato una cosa così importante. >> si avvicinò ancora un po’, poi quando la ragazza si girò, tirò un sospiro di sollievo vedendo che sorrideva.

<< Sei fatto così. Ti dimentichi sempre le cose importanti. Ma sei mio fratello, e ormai ci ho fatto l’abitudine. – si avvicinò al fratello dandogli un buffetto in testa. – La prossima volta però, appuntatelo da qualche parte. Sulla mano, un braccio…o in fronte. Così magari ti penetra in testa. >>
I due si abbracciarono forte, quando si staccarono, lo stomaco di Damon iniziò a brontolare.

<< Mi mangerei un cervo intero. Andiamo dentro. >>
Quando i due entrarono sentirono un rumore sordo, come di qualcosa di pesante cadere a terra, poi video Loki seduto in equilibrio precario su uno sgabello, mentre gli altri due erano a terra a gambe incrociate. Sam li guardò con un sopracciglio alzato e notò la tenda tirata dietro di loro.

<< Voi non stavate sbirciando. >>

<< Chi noi? Come osi insinuare una cosa simile. >> Loki si sedette meglio sullo sgabello e assumendo una finta espressione indignata

<< Ah si? E allora che ci fate voi due per terra, vicino alla finestra alla quale la tenda è tirata a lato? >>

<< Semplice. –rispose Stark, con un gesto della mano. – Stiamo giocando a burraco. >>

<< Ma dai. E chi vince? >> domandò la ragazza con un sorrisino, mentre dietro di lei tutti gli altri cercavano di trattenere le risate.

<< Oh, mi sono dimenticato come si chiamano. Clint… te ricordi i nomi? >> chiese, cercando aiuto dalla spia, indicando il vuoto davanti a lui

<< Ma certo…Miguel e Ramos. Cavolo ci stanno stracciando!! >>

<< Non ho parole. Mangiamo? >> chiese rivolta ai due cuochi

<< Si, anche se siamo ancora pieni. Fortuna abbiamo fatto poca roba. >>
Si sedettero tutti al lungo tavolo, quando iniziarono a mangiare Natasha si accorse che Thor non era ancora uscito dalla camera.

<< Loki. Perché non vai a chiamare Thor? >> disse rivolta al dio

<< Eh ferphè iof? >> quello aveva la bocca piena di purè e tacchino

<< Maiale, finisci di mangiare a poi rispondi. >> gli disse Clint, tirandogli un pizzicotto. Il dio inghiottì il boccone e riprese a parlare

<< Perché devo andare io? E poi non gli farà male saltare qualche pasto. >>

<< Devi o no capire i tuoi sbagli? Beh inizia con quelli familiari. Poi penserai al mondo. >> Tony gli tirò un calcio sotto il tavolo, che fece scattare il dio e lo spinse verso le scale. Quello borbottando tutti gli insulti che conosceva verso i vendicatori, raggiunse la camera.
Non si degnò neanche di bussare, entrò e disse

<< Ehi ammasso di muscoli. Stiamo mangiando, non vorrei essere responsabile di un tuo svenimeto. >>

<< Perché devi fare così? >> Thor era seduto sulla poltrona vicino alla finestra e guardava il moro.

<< Non so di cosa stai parlando. Sei il dio del tuono giusto? Dai un po’ di energia a quei tuoi neuroni così magari formano una frase di senso compiuto. >> il moro fece per andarsene quando Thor riprese a parlare

<< Perché mi tratti così? Sei scostante, per farmi pagare una colpa non mia, hai cercato di conquistare questo mondo. E… >>fu bloccato subito dal dio minore
<< Thor, non ho voglia di star qui a parlare di queste cose. Se devi fare il cane bastonato stai pure qui, io ho fame e torno giù. Conoscendoti è strano che il tuo stomaco sia resistito tanto a lungo senza cibo. >> e si girò, uscendo dalla camera. Il biondo rimase ancora seduto per qualche istante, poi come aveva previsto il fratellastro, lo stomaco ebbe la meglio e si diresse a mangiare.

La serata passò tranquillamente, dato che erano tutti troppo assonnati per fare qualcosa. Damon aprì i suoi regali, poi decisero che sarebbero rimasti li fino a dopo capodanno, per poi tornare a Miami a decidersi sul da farsi.  
La mattina di Capodanno tutti gli uomini di casa vennero svegliati con dei botti contro le finestre; quando aprirono le persiane di legno, vennero colpiti al viso da palle di neve grosse come pompelmi, tutti tranne Bruce (era meglio non far distruggere la casa), anzi lo scienziato si unì alle ragazze, vendicandosi di Tony e Loki.

<< Ma dai! Che abbiamo fatto? >> si lamento Clint appena ebbero raggiunto le donne in giardino

<< Avete fatto casini e rotto i così detti per tutta la vacanza… Era il nostro turno svegliarvi male. >> rispose Natasha, lanciando un’altra palla a Clint e beccandogli la bocca aperta mentre quello era in procinto di rispondere.

Iniziarono così una burrascosa battaglia di palle di neve, ma Sam e Damon si trasformarono in giganti così la neve non aveva effetto su di loro, mentre Loki anche lui assunse la sua vera forma e si divisero in due gruppi.

Da una parte Loki, Clint, Tony e Thor. Dall’altra Sam, Damon, Natasha, Pepper e , dopo molta fatica, anche Bruce. Steve non prese parte perché non voleva beccarsi un raffreddore.

<< Ehi andiamoci piano con Bruce…. >> iniziò Clint, non volendo far incazzare il dottore e far ridurre la cittadina sotto di loro a un mix di bastoncini e gente urlante, ma non fece in tempo a parlare  che Loki in forma di gigante e Tony lanciarono du palle di neve in faccia a Bruce, il quale iniziò a tremare assumendo un colorito verdognolo. Tutti i ragazzi della squadra avversaria si dispersero per tutto il giardino correndo a rotta di collo, mentre il resto del gruppo si girava verso Bruce che tornava normale e scoppiava a ridere.

<< Bruce! Ottimo lavoro >> Natasha e Pepper stavano ridendo come pazze, mentre Damon e Sam (tornati normali) si stavano rotolando nella neve ridendo come non mai. Bene presto tutti rimasero senza fiato.
Quando, qualche minuto dopo, i quattro fifoni fecero spuntare la testa da dietro un angolo della casa, e videro la scena si indignarono.

<< Così non vale! >> Tony avvicinò, creando una palla di neve

<< Ci avete imbrogliati. >>

<< Oh poverini. >> Sam lanciò un’altra palla a Clint in pieno viso.
E così ripresero la battaglia, finché Thor, che aveva deciso di salire su un albero per avere una miglior panoramica, lo abbatté con il suo “dolce” peso.

<< Thor, quello era un pino che viveva qui da tanti anni. >> Steve si lamentò con il dio appena questo uscì dal grovigli odi rami e aghi verdi e pigne

<< Steve, è un albero! Meglio per noi che abbiamo più legna da ardere. Poi il Canada ne è pieno. >>
 Rientrarono in casa, chi con le braccia piene di ceppi di legno, chi pieno di neve; Loki con l’ascia in mano, che Clint gli tolse subito per evitare un’altra tragedia da parte del dio.

Aspettarono le dieci e mezza di sera prima di mettersi a tavola a gustare un cotechino e lenticchie (ehi portano soldi, in questa economia e meglio approfittarne xD)

Quando mancavano venti minuti a mezzanotte, tutti si rimisero i loro cappotti con sciarpe e guanti e uscirono. Clint, Tony e Bruce si occuparono dei fuochi d’artificio. Li collocarono nella neve, ce n’erano di tutti i tipi, le classiche “stelline” che tutti tenevano in mano, quelli che una volta scoppiati in aria erano di mille colori, altri che scoppiati creavano delle forme come scritte e volti. C’erano anche tra scatole rettangolari, o comunemente chiamate “torte”, con tre file di micce, quando venivano accese facevano solo botti.

Cinque minuti prima dello scocco del nuovo anno, Tony rientrò in casa, con alle spalle tutti che gli chiedevano dove stesse andando, ma quello non li degno di attenzioni. Mancavano tre minuti, Clint e Bruce pronti ad accendere le varie micce, mentre Damon, con la mano da gigante, si teneva pronto ad accendere le stelline. Due minuti, da dentro la baita provenì uno strano rumore, come di metallo caduto a terra. Un minuto, ormai erano tutti eccitati e infreddoliti, data la temperatura, ma non ci facevano poi tanto caso. Dal momento che scoccò la mezzanotte, dalla baita si vide una scia di luce  fumo, e Clint e Bruce diedero il via ai fuochi. Tutti guardarono all’insù, e notarono che oltre ai colori e botti c’era anche Tony la su. Impegnato a formare una scritta con i suoi raggi, probabilmente aveva modificato una sua armatura per fare una cosa del genere.

“ BUON ANNO MIEI VENDICATORI. E POSSA ESSERE QUESTO ANCORA PIU’ INTENSO DI ROSSO E ORO…”
Un altro diceva

“ LOKI SEI IL MIGLIOR PRINCIPE CORNUTO CHE IL MONDO POSSA DESIDERARE”

 A quel messaggio scoppiarono tutti a ridere, mentre il dio iniziava ad urlare tutti le possibili parolacce in asgardiano, alle quali Thor sbiancò diventando del colora della neve.
Tipiche frasi di Tony Stark…fortuna che c’erano altri fuochi a distrarli. Si fecero tutti gli auguri, baciandosi, dandosi pacche sulle spalle, e quando il genio tornò a terra e si tolse l’armatura, e Loki ne approfittò per tirargli un’amorevole manata sulla clavicola, brindarono con Champagne (da dove uscì non lo sapevano nemmeno loro). Ne aprirono parecchie bottiglie, e rimasero per più di un’ora a guardare i vari spettacoli nelle città intorno. Per riscaldarsi meglio Damon e Sam assunsero la loro forma di gigante e tutti si strinsero a loro.
Fu uno dei capodanni migliori di sempre. Sembravano una famiglia, strana questo è vero, ma sotto sotto (molto sotto per quanto riguarda Loki) si volevano bene, e quei due mesi avevano fatto cambiare idea ai vendicatori su Loki. Ora che l’avevano visto fuori dalla guerra, sotto un aspetto del tutto normale, per quanto possa essere normale un dio con manie di grandezza. E da parte sua, anche il dio si trovava bene in quel gruppo. Si anche con Thor.

 


Angolo autrice
Allora, non mi convince molto la fine, se devo essere sincera. 
Comunque sono contenta che il mio precedente capitolo sia paiciuto,
talmente tanto che non ho resistito a scrivere il seguito. sembra che la mia voglia di scrivere sia tornata in me
Della serie "potere della scrittura vieni a me!"
Ho visto troppo Sailor Moon xD
Che dire, spero che anche questo cpaitolo piaccia, avevo intenzione di scrivere solo 14/15 capitoli..ma credo che saranno di più
Mi spaice davvero tanto per voi che dovrete leggere questa cosa ahahaha
A presto :)

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Capitolo 15
*** Piani ***


 
Steve, dato che gli alcolici non avevano effetto su di lui, si svegliò presto, ormai ne aveva abbastanza di dormire, dopo settant’anni, e si mise a pulire la casa e il cortile. Gli altri lo raggiunsero verso le tre di pomeriggio; tutti con una sola cosa: un mal di testa atroce. Raggiunsero Steve in salotto, chi si massaggiava le tempie, chi sbadigliava rumorosamente
<< Ma che avete combinato con questa roba? >> li rimproverò tenendo in mano tre bottiglie di vodka e due di tequila.

<< Steve ti prego, facci svegliare e capire dove siamo. >> lo implorò Natasha

<< Non urlate! Non urlate! -  Tony scese le scale, e mancò almeno due gradini, ma riuscì ad aggrapparsi alla balaustra -  Mi sta scoppiando la testa! >>

<< Guarda che l’unico che sta urlando sei tu. E piantala. >> gli disse Loki, buttandosi sul divano e mettendosi un cuscino sul viso.
Passarono così quasi tutto il pomeriggio, bevendo bicchieri di aspirina e mangiando qualcosa. Quando più o meno, tutti si ripresero, Steve iniziò a parlare a raffica

<< Dobbiamo decidere cosa fare. Ormai è tempo di tornare a Miami e organizzarci. >> ma nessuno lo ascoltava, anczi Tony se ne uscì con

<< Ehi Rogers! Secondo me non dovresti fare il Capitan Provetta, ma la colf! Guarda com’è pulito questo posto. >>
Ah se gli sguardi potessero uccidere!

<< Allora, appena arriviamo a Miami dobbiamo iniziare a programmare allenamenti, nuove armi. E sentire Fury. >> iniziò Clint, assumendo il comando dei Vendicatori. Affiancato da Steve

<< Damon, Thor. Voi tornate sui vostri pianeti. Damon devi avvertire sia noi, per l’eventuale attacco, e anche Thor. Magari Surtr userà l’attacco alla Terra come diversivo per attaccare Asgard. >> i due annuirono

<< Thor invece te devi preparare il tuo popolo per la battaglia. Cerca di trovare un modo per tenerti in contatto con noi. Magari Loki e Sam possono raggiungerti per dare una mano. >> il dio biondo annuì e disse

<< Parlerò anche con Padre, e chiedergli di ridare temporaneamente i poteri a Loki. Così sarà più semplice. >>

<< Io devo sparire per un po’. Devo fare una cosa che dovrebbe aiutare per la guerra. >> intervenne Sam seria, tutti si girarono a fissarla

<< Cosa devi fare? >>

<< Voi fidatevi di me. >>
Finita la” riunione”  e tutti presero a fare altro, Thor si diresse in camera a prepararsi per partire. Sam prese da parte Loki e gli disse di parlare con il biondo, o almeno ringraziarlo dato che avrebbe cercato di ridargli i poteri. Il moro cercò di evitare una cosa simile, proprio non voleva parlare con Thor, ma una minaccia di Sam di fargli provare le sue nuove fiammelle, Loki acconsentì.

<< Thor? – il moro entrò nella camera e vide il fratello appuntarsi il mantello rosso alla casacca. – Ma dai ancora quel mantello? Non è un po’ datato? >> chiese vedendo che era lo stesso della battaglia su Jotunheim, e di mille altre prima, un sorriso solcò il viso del moro, ripensando ai bei vecchi tempi. Ma poi scrollò la testa, lui odiava Thor.

<< Si, sono un tipo affettuoso. E questo mantello è pieno di bei ricordi. Anche se un po’ logoro. >> il sorriso del fratellastro non gli era sfuggito e così, con fare aggrssisivo, giusto per vedere la reazione del moro, chiese.

<< Sei venuto solo per parlare del mantello? Sai ho altro da fare. >>

<< Scusa principino. Non eri tu quello che ieri sera voleva parlare? >>
Thor lo guardò, cercando di capire quali fossero le sue intenzioni, e se parlava e gli importava o se ne fregava solamente. Decise di optare per “parlava e gli importava”. Dopotutto era uno sentimentale e voleva bene a quel cocciuto di moro.

<< Credo che posso aspettare ancora un po’ a partire. >> e fisso il dio del caos negli occhi. Rimasero per un po’ così, poi Loki ruppe il silanzio

<< Ehm dobbiamo restare come due stoccafissi ancora per molto? >>

<< Sei tu che sei venuto a cercarmi. Io quello che volevo chiederti l’ho fatto ieri sera. >> Loki sospirò, quella conversazione gli costava molto.

<< Io ti odio. Ecco perché faccio così con te. >> quelle parole smontarono Thor, non se lo aspettava. Ma riuscì a rimanere calmo e parlò

<< Non so che cosa tu abbia pensato, o quali cose io abbia fatto contro di te. Ma sappi questo, io ti voglio bene, te ne ho sempre voluto, anche quando Padre mi ha detto della tua vera natura. E tu non mi odi. >>

<< E allora perché non hai cercato di salvarmi da me stesso? Perché hai lasciato che io cadessi? >>
Thor rimase per un attimo in silenzio, per cercare una qualche risposta, che però non arrivava. Maledetto il suo cervello.

<< Non lo so. Tu sei luce e oscurità, lo sei sempre stato. Speravo solo che capissi che noi ti amavamo, e sul ponte speravo che tu non lo facessi. Per il motivo che ti ho detto. >> e accorciando le distanze tra loro due, il biondo abbracciò forte il fratello, che preso alla sprovvista, non si mosse, rimase fermo come di ghiaccio.

<< Beh, come inizio non c’è male fratellino. E, di sicuro – Thor si spostò e guardò fuori dalla finestra il cioelo che stava diventando rosa – Padre avrà visto tutto, sarà più clemente a ridarti, temporaneamente i poteri. >> così dicendo chiamò a se Mjolnir e uscì dalla stanza, lasciando li il dio degli inganni.

Qualcosa si mosse dentro lui, come le altre volte, un peso dal cuore lo abbandonò. Si, era un bel passo avanti. Uscendo dalla stanza vide Thor salutare tutti, poi lui e Damon uscirono e in un lampo di luce rossa e arcobaleno  due scomparvero.
Quella sera tutti finirono di fare i bagagli e togliere gli ultimi  addobbi, cenarono e andarono a letto. Ancora stanche dalla sera prima. Loki si addormentò sul divano, come i bambini piccoli.

Urla. Bambini che piangevano. Sangue ovunque. Non riusciva a salvare nessuno, perché non vedeva nessuno. Una voce possente nell’aria, ma non riusciva a capire le parole.

Sam si svegliò di soprassalto, madida di sudore freddo. Ancora quell’incubo. Si sedette sulla sponda del letto con la testa tra le mani. Decise di andare a prendere una boccata d’aria, così si vestì in fretta, e scese in salotto, quando vide Loki ancora sul divano divincolarsi furiosamente, però, gli si avvicinò e cercò di svegliarlo.

<< Loki! Loki svegliati -  lo stava strattonando per le spalle. – Dai svegliati, è solo un sogno. >> quello aprì gli occhi, e di scatto si tirò su, guardanso attorno.

<< Ehi. Tranquillo, è tutto ok. Vuoi parlarmene? >> la ragazza gli prese il viso tra le mani con fare rassicurante, quello si calmò un po’ poi annuì, così uscirono per non svegliare gli altri. Sam gli lasciò un po’ di tempo, si sedettero sotto il portico, su una delle panchine.

<< Allora, cosa hai visto? >> Loki rimase ancora un po’ in silenzio, poi decise di parlare

<< E’ lo stesso incubo che mi perseguita da un mese. Sento bambini piangere, e mi trovo in un luogo buio e gelido, e …>>

<< … si sente una voce nell’aria >> concluse Sam. Il dio la guardò e annuì

<< Come lo sai? >>

<< E’ lo stesso incubo che perseguita anche me. Solo che a me, da qualche secolo. >>
Non sapeva perché, ma Sam si sentiva a disagio. Però almeno non era l’unica a fare un sogno simile, stava diventando pazza. Rimasero li a vedere l’alba, gli uccellini iniziarono a cantare appena il loro nido veniva illuminato dai deboli raggi del sole, una volpe passò a pochi metri da loro annusando se c’era pericolo oppure no, indugiò per qualche istante e poi sparì, silenziosa com’era arrivata.

Quando ormai il sole era abbastanza alto, i due giganti decisero di entrare a svegliare gli altri; appena entrarono videro seduti al tavolo Steve, Bruce e Clint intenti a fare a colazione, mentre Pepper era in cucina a preparare il caffè. Tony ovviamente stava ancora dormendo, e Loki fu solo felice di essere lui l’incaricato a svegliarlo. Poco prima di mezzogiorno, le due Jeep nere erano cariche dei bagagli e pronte a partire, alla guida c’erano Tony e Clint. Il viaggio verso Toronto fu più lungo dato che dovevano procedere più lentamente, data la strada e la neve. Scendere per quelle stradine tortuose e piene di tornanti fu un impresa e un miracolo che non finirono in qualche burrone.

Fortuna alle ruote avevano messo le catene! Fuori dal finestrino il  panorama era mozzafiato, intere foreste non contaminate dall’uomo, tutto era innevato e candido. Videro anche alcuni stambecchi e cervi che si nascondevano. Dopo quasi un’ora e mezza raggiunsero l’aeroporto, dove il jet li attendeva, salirono e in poco più di venti minuti stavano per decollare; per tutto il viaggio non fecero che dormire o guardare film, erano ancora troppi stanchi per poter fare altro. Nel tardo pomeriggio atterrarono a Fort Lauderdale, il che li sconcertò parecchio, dato che si trovano abbastanza distanti dalla Stark Tower. Ma non appena misero piede fuori dalla struttura videro che ad attenderli c’erano Fury, l’agente Hill e altri agenti.

<< Avete finito di fare vacanze? >>

<< Come siamo stressanti. Più del solito. >> Tony salutò la spia con un gesto militare e poi salì su una delle macchine sbadigliando rumorosamente.
Quando tutti salirono a bordo, il convoglio si mosse, raggiunsero la torre in mezz’ora e scesero nella base per una riunione straordinaria.

<< Allora… C’è forse qualcosa che dovremmo sapere? -  Fury li guardò uno per uno, sembravano dei ragazzini che volevano solo divertirsi -  Ieri sera i nostri telescopi hanno rilevato un cambiamento nello spazio, e il dottor Selvig ha trovato delle anomalie tra le stelle. Cosa diavolo sta succedendo? >>
Il gruppo si scambiò qualche occhiata, poi Sam iniziò a spiegare tutta la situazione, si trasformò anche per essere credibile.

Ma quello che non si aspettavano era che Fury e la Hill la bloccarono e ammanettarono, fecero venire delle guardie che la portarono in una delle celle sotterranee.
Dire che si scatenò l’inferno è riduttivo. Tony e Clint si lanciarono sulle due guardie, ma vennero bloccati da Fury, anche Sam cercò di divincolarsi, ma una delle guardie le assestò un colpo alla testa e la ragazza perse i sensi. Loki e Natasha iniziarono ad urlare contro Fury, il quale dovette far scattare un allarme per farli tacere.

<< Ma che diavolo fa? >> Tony si stava rialzando, e inveì contro la spia

<< Calma Stark. Qui faccio io le regole. La vostra amica rappresenta una minaccia e un fonte. Potrebbe diventare un altro super soldato per le nostre linee. >>

<< Sam una minaccia? Ma se è grazie a lei che sappiamo tutto. >> Clint si guardò bene dal pronunciare anche Damon, volevo risparmiare la sua cattura.

<< Non possiamo sapere se è un trucco per attaccarci. Ha mandato Thor su Asgard. Potrebbe esserci un esercito qui pronto ad attaccarci som se niente fosse. – poi si girò verso Loki con una strana luce negli occhi – Forse è meglio se mettiamo sotto controllo anche il dio da strapazzo. >> e così chiamò altre guardie per portare via Loki. Ma tutti i vendicatori si misero davanti al moro come a formare una barriera e impedire che lo prendessero

<< Per quanto mi spiaccia dirlo. Loki non rappresenta una minaccia, anzi è un alleato. E in questi due mesi lo abbiamo visto sotto un’altra luce. Non è lo psicopatico di New York. >>

<< Si, il falchetto ha ragione. E poi ha un’innata passione per gli scherzi, il che mi torna utile. >>
Loki guardò da dietro la scena, non si aspettava che lo avrebbero difeso a spada tratta in quel modo. Quasi quasi si commosse. Fury era adirato, ma fece uscire le guardie, e i vendicatori tornarono al loro posto.

<< Maledetto il giorno in cui ho acconsentito a tenerti qui. >> la spia fece per andarsene quando la voce del dio lo raggiunse

<< Liberi Sam! >>

<< Come scusa? >> quello si girò e lo fulminò con l’occhio buono

<< Ho detto di liberare Sam. Dobbiamo ringraziare lei, se abbiamo qualche giorno di vantaggio. E anche Asgard. >> ripeté Loki

<< Non prendo ordini da uno come te. Non possiamo sapere se ci si rivolterà contro. >>

<< Si deve fidare di lei. La conosce, sa che persona è. Avrebbe potuto ucciderci su due piedi mentre eravamo in Canada. Ma non l’ha fatto >> intervenne Natasha, in aiuto dell’amica.

<< Ci penserò su. >> e così si girò e uscì, seguito dalla Hill e altre guardie

<< Maledetto bulbo! Stiamo perdendo tempo. Dovremmo organizzare un piano d’attacco, non stare qui a mercanteggiare e aspettare che alla spia passino le sue cose! >> sbraitò Tony

<< Non possiamo fare niente. Solo sperare che la liberino. >> disse pacatamente Steve

<< Non ho voglia di aspettare. E Rogers, evita di fare sempre il tirapiedi di Fury, vedi di stare dalla nostra parte per una volta. >> Tony e Steve stavano per mettersi le mani addosso, ma intervennero Loki e Clint e li separarono.

Decisero di aspettare la decisione della spia, e intanto prepararono il loro piano di attacco, che ogni giorno cambiavano. Si allenavano, diedero delle lezioni di pugilato e altro a Loki, visto che non sapevano se avrebbe riacquistato i poteri in tempo. Passò una settimana, ma ancora Sam non venne liberata, Fury faceva visita alla cella ogni giorno per interrogarla, ma non informai i Vendicatori, anche se ogni volta che tornava su dalle celle era sempre di pessimo umore. Dedussero che la ragazza non collaborava. Brutta idea.
Dopo un’altra settimana, mentre tutti erano su nell’attico a guardare il notiziario, una donna stava spiegando gli strani eventi che stavano colpendo il globo, due guardie uscirono dall’ascensore e stavano trascinando Sam.

Quando il gruppo si accorse di loro tre Clint, Tony e Steve accorsero a prendere la ragazza che era priva di sensi. La portarono in camera, e l’adagiarono sul letto. Natasha e Bruce si occuparono di lei per tutta la notte; rimase incosciente per tre giorni, quando si risvegli,  trovò in camera tutti i vendicatori che stavano dormendo, probabilmente avevano vegliato tutti su di lei per tutti i giorni. Provò a mettersi seduta ma una fitta all’addome la fece gemere, si alzò la maglia e vide diversi lividi fare capolino sulla zona delle costole. Non ricordava come se li fosse procurati, ma si affrettò a coprirsi dato che Natasha e Clint si stavano svegliando.

<< Ehi! Ben svegliata. -  la salutò Clint -  Come ti senti? >>

<< Dolorante e scombussolata. >>

<< Ci hai fatto preoccupare. Sei stata priva di sensi per tre giorni. >> Natasha la abbracciò, Sam si trattenne dal lamentarsi per il dolore.

<< Si le celle di Fury sono state create bene. Non potevo toccare una sbarra che prendevo la scossa. Poi ci si mettevano le guardie, se non rispondevo alle domande altra scossa! >> i due amici la guardarono allibiti

Anche gli altri si stavano svegliando, e quando videro che stava meglio si offrirono per prepararle la colazione. Quando ebbero mangiato, fortunatamente ci pensò Steve visto che Loki e Tony pensavano di prenotare cinese!
Quando però cercò di alzarsi, venne placcata da Bruce e la vedova nera, che la rimisero e sedere sul letto

<< Dove credi di andare? Non ti sei ancora ripresa! >>

<< Sto bene – mentì – Devo fare una cosa urgente, devo andare via per qualche giorno. Ma vi prometto che mi farò sentire. >> giurò agli amici.
Quelli la guardarono per un attimo, non ascoltando le proteste degli altri, e con un piccolo movimento del capo le fecero capire che erano dalla sua parte. Era fatta così, non si fermava danti a niente, neanche alle celle elettrificate di Fury. Il pomeriggio Sam fece i bagagli, salutò gli amici e partì per il suo viaggio, che sarebbe dovuto durare poco più di una settimana, anche meno se ci fosse stato bisogno di lei a Miami.



Angolo autrice
Allora la storia sta entrando nel vivo.
Mi spaice per il finale, che lascia ancora dei dubbi, spero non vi dia fastidio :)
Grazie a tutte voi che passate a leggere e che lasciate dei commenti, lo apprezzo molto :)

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Capitolo 16
*** Prepariamoci ***


Erano passati tre giorni dalla partenza di Sam, si era fatta sentire solo il secondo giorno ma non disse dov’era, ma solo che stava bene e sarebbe tornata presto. Una notte Natasha si svegliò infastidita da dei rumori, e pronta a scagliarsi su Clint per il russare, si trattenne perché almeno quella volta non era lui il casinista. I rumori provenivano da fuori la stanza, così la rossa si alzò dal letto e uscì.
Arrivò in palestra, dove trovò Loki intento a prendere, in modo maldestro, a calci e pugni un manichino che usavano per allenarsi. Per un po’ la vedova nera rimase li a guardarlo, il dio non si era accorto di lei, finché non si fermò di colpo e disse, ancora girato verso il manichino

<< Sai, e maleducazione spiare. Ed è la seconda volta che mi prendi alle spalle. La terza potrei accorgermene. >>

<< Ti conviene ascoltare Clint nei prossimi allenamenti. Tieni le gambe troppo ravvicinate, in uno scontro reale un minimo colpo potrebbe farti perdere l’equilibrio.. e dovremmo raccoglierti con il cucchiaino. >> disse quella avvicinandosi e prendendo due guantoni.
Loki la guardò infilarsi i due guantoni e dirigersi verso il piccolo ring, dove poi la ragazza gli fece cenno di avvicinarsi. Il dio la raggiunse e salì mettendosi di fronte a lei.

<< Allora, prima di tutto allontana la gamba destra indietro di almeno un piede e mezzo. Servirà per non farti cadere. – infatti quando lui lo fece, Natasha lo spinse ma quello non cadde, oscillò per qualche secondo ma rimase in piedi. – Visto? Poi metti la mano destra vicino al mento, mentre quella sinistra distante dal viso all’altezza dell’occhio. >>

<< Perché lo fai? Pensavo mi odiassi. >> parlò il dio mettendosi in posizione. Natasha non parlò subito, si avvicinò al moro, sistemando meglio la posizione delle braccia, poi con un filo di voce.

<< Non solo tu tieni a Sam, anche io. E soprattutto non voglio che le capiti niente, quindi più ci prepariamo più possiamo aiutarla in questa guerra. >> e così iniziarono ad allenarsi.

Loki, dato che non aveva mai prestato troppa attenzione alle lezioni di Clint si ritrovò i 3/4 delle volte steso a terra dolorante, mentre le poche volte che rimaneva in piedi era perché la rossa lo colpiva piano. Dopo quasi tre ore di boxe ed esercizi vari, finalmente la spia si decise a interrompere la sessione di allenamento.

<< Va bene, per questa mattina basta. Non vorrei che collassassi per terra. >> si tolse i guantoni e asciugò il sudore. Poi i due andarono in salotto, cove c’erano Steve e Bruce intenti a guardare l’edizione speciale del notiziario. Una donna bruna, con addosso un impermeabile blu scuro era intenta a descrivere la strana anomalia che si stava abbattendo sulle coste dell’Italia. Un uragano stava spazzando via un’intera cittadina. Dagli esperti e scienziati era stato dato l’allarme calamità.

<< Un uragano in Italia? >> Natasha si sedette sull’altro divano sbalordita dalla notizia

<< Cosa c’è di strano? Non sono cose naturali? >> Loki non riusciva a capire la stranezza

<< Non tanto se succedono in quella parte del mondo. – intervenne Bruce. – Gli uragani si formano solo in mare aperto, tipo oceani. L’aria calda e umida formata dal mare, si scontra con quella fredda proveniente dall’alto, così da formare questa specie di “imbuto” che ruota su se stesso. Si ferma solo quando tocca la terra ferma, perché non c’è abbastanza aria da crearlo. >>

<< E distrugge tutto quello che incontra. >> concluse la rossa.

<< Quindi è impossibile che si formi li…perché? >>

<< Il mar Mediterraneo è un mare chiuso, c’è solo lo stretto di Gibilterra che lo collega con l’oceano. Non ci sono grandi scambi di corrente come nei due oceani. >> alche Loki iniziò a capire la tragedia.
Rimasero li, a fissare il televisore, per almeno un’altra ora. Facevano vedere i vari tentativi di salvare le persone che si erano rifugiate sui tetti della case, sulle macchine che erano rimaste a galla. C’erano bambini che piangevano, e persone decedute ovunque. stavano intervistando un meteorologo intento a dire che l’uragano si sposterà  verso il nord Italia, lungo tutto la costa occidentale e nel giro di due giorni, se non si fermerà, potrebbe raggiungere anche la Spagna.

Anche Clint e Tony si erano aggregati intorno al televisore, inorriditi da quello spettacolo. Steve propose di andare la ad aiutare, ma Clint declinò la proposta dicendo che contro un uragano non potevano fare niente. Appena spensero il televisore, però, quello si riaccese, mostrando il viso di Damon.

<< E tu che ci fai li dentro? >> domandò un incredulo Tony

<< Mi avevate detto di tenervi informati. >> rispose Damon, che non capiva l’espressione del genio

<< Si lascialo stare. Dicci tutto. >> intervenne Clint, beccandosi una gomitata da Stark

<< Tutto quello che sta capitando da voi, i cataclismi e l’anomalia nello spazio è opera di Surtr. Si sta preparando ad attaccare, vuole distruggere la vostra popolazione e marciare poi su Asgard. E li far fuori mia sorella. >>

<< E perché lo vuole fare su Asgard? >> chiese Natasha

<< Perché nessuno di voi può intervenire ad aiutarla. Sa che probabilmente si è fatta degli amici potenti, e così vuole distruggervi. Poi penserà a lei. >>

<< Aspetta… - Loki si irrigidì per un istante. – Vuole dar vita ad un Ragnarok suo? La presa di Asgard, la fine del mondo degli dei. >>

<< Sembra proprio di si. Ma non capisco in che modo voglia farlo. >> calò il silenzio nella stanza. Loki iniziò a camminare rimuginando a quello che aveva appena sentito. Dare il via al Ragnarok, distruggere tutto. Certo sarebbe rinato tutto, ma normalmente ne avrebbero preso parte non solo Surtr e il suo esercito, ma sarebbe stata una battaglia tra le potenze di luce e ordine, e quelle delle tenebre e caos. Poi ebbe una visione di Odino e Thor morti. Sam morta per mano di Surtr in persona. Non poteva farlo accadere.

<< No! Non succederà. Farò in modo di ostacolare Surtr. >> la sua voce sorprese tutti, era intrinseca di odio e rabbia

<< E come vorresti impedirlo? >>

<< Cercheremo di tenerlo impegnato il più possibile qui su Midgard. >>

<< Sam dovrebbe tornare tra un paio di giorni. Speriamo solo che non ci attacchi prima. >> commentò Clint, poi guardando il gigante nello schermo

<< Non credo. Secondo le mie fonti, Surtr ha intenzione di attaccare la Terra il ventuno di questo mese. >> riprese Damon

<< Il ventuno? Tra dieci giorni, non dobbiamo perdere più tempo. – Steve parlò più che altro ai vendicatori, poi si girò verso Damon – Grazie, te ne siamo grati. Se riesci, avverti anche Thor.  >>

<< Sarà fatto. Salutatemi Sam. E cercherò di raggiungervi prima che si scateni qualsiasi cosa, e comunque se mi vedrete nelle linee nemiche non attaccatemi. >> e così scomparve come era venuto.

Appena il televisore tornò nero calò un silenzio quasi glaciale. Alcuni, come Tony, Steve e Bruce non avevano ben capito cosa fosse il Ragnarok. A Natasha e Clint poco importava, l’unica cosa che interessava era far fuori Surtr il prima possibile. Venne chiesto a Loki di spiegare questo piano che voleva attuare il gigante di fuoco, così il dio raccontò tutto, e tra se sperava che non potesse accadere.
I giorni passarono, e nella Star Tower continuavano i preparativi, i vari schemi d’attacco e divisioni della città. Un pomeriggio si sentì la voce dell’ A.I. che diceva

“Signore, tra un’ora ci sarà la riunione d’emergenza con i rappresentanti del consiglio d’amministrazione. Per la questione dell’Italia. E si domandano che fine abbia fatto.”

<< JARVIS non ora. Non vedi che sono impegnato. >> si lamentò l’interessato che era bellamente sdraiato sul divano a guardare un film e sgranocchiare pop corn. Gli allenamenti non facevano per lui. Ma una voce alle sue spalle lo fece quasi cadere dal divano.

<< Anthony Edward Stark! Muovi quel pesante fondoschiena e preparati per la riunione. >> a parlare era stata Pepper. Tornata da New York

<< Tesoro. Sei tornata. >> quello si alzò per andare a salutare la fidanzata, ma il suo sguardo (diciamo incazzato nero) lo bloccò.

<< Vedi di muoverti. Questa è una riunione che devi affrontare tu questa volta. E’ una cosa importante, per non parlare poi che i tuoi consiglieri conoscono la tua faccia solo grazie ai giornali. >> poi salutò l’uomo e lo spedì a vestirsi.

In palestra invece gli altri erano impegnati in un combattimento a quattro. Bruce si teneva a distanza, pronto a intervenire si facevano male, soprattutto per Loki. Quando finì il terzo round, Clint aveva una spalla fuori posto, dopo che Steve gli tirò una gomitata sul trapezio. Mentre Loki sanguinava dal naso, per un pugno di Natasha. Decisero di fermarsi per riprendere fiato e mettere a posto le parti rotte o malandate. Ad un certo punto il cellulare della rossa iniziò a squillare, e quando vide che era Sam si affrettò a rispondere, e la mise in vivavoce.

<< Sam. Tutto bene? Dove ti torvi? >>

<<Ehi ciao…tutto bene, non preoccupatevi. Tra mezzora dovrei essere alla Tower, avvertite Stark che avrà ospiti. Adesso devo andare, ci vediamo dopo. >>
E chiuse la telefonata, lasciando perplessi gli altri cinque. Appena Bruce sistemò il naso a Loki, andarono tutti a farsi una doccia e prepararsi per la cena, ma specialmente per aspettare Sam. Non si disturbarono ad avvertire Tony, uno perché era ancora in riunione, due perché Pepper diede loro l’ok. Dopo quaranta minuti sentirono le porte dell’ascensore aprirsi, ma non ne uscì Sam, bensì sei ragazzi. Erano alti, corpulenti con capelli chi castano scuro, chi biondo cenere. Tutti avevano gli occhi azzurri ghiaccio con delle pagliuzze gialle vicino alle iridi. Quando l’ascensore torno all’attico, ne uscì Sam seguita da altri quattro ragazzi, molto simili ai sei precedenti.

Potevano passare tutti per fratelli, gli stessi capelli, occhi e corporatura; l’unica cosa diversa era la carnagione, alcuni erano molto bianchi, altri più scuri come se fossero stati per tanto tempo a prendere il sole. I vendicatori passavano lo sguardo da Sam, ai ragazzi poi di nuovo a Sam curiosi e avidi di sapere

<< Ragazzi loro sono altri giganti di fuoco. – rivolta ai vendicatori, indicando i dieci ragazzi – Non so dirvi se sono miei fratelli o cugini. So solo che ci aiuteranno nella guerra. >>

<< Quindi in questi giorni sei stata in giro per il mondo a cercarli? >> Steve non si spiegava come avesse fatto in così pochi giorni

<< Certo che no, solo nel Maine. Loro non sono mai tornati sul nostro pianeta. E quando si sono trovati centinai d’anni fa, hanno vissuto insieme. Io sento la loro presenza, quando mi trasformo. >>
Nei minuti che passarono ci furono le varie presentazioni, certo quando arrivarono a Loki rimasero un po’ impietriti trovandosi davanti un gigante del ghiaccio, ma guardando Sam si fidarono.

Quel pomeriggio i vendicatori ripresero la sessione di allenamento, in compagnia dei nuovi arrivati. Tony vedendoli non si scompose più di tanto, ormai non era più una torre ma un albergo, era tentato di cambiare insegna “Stark Hotel”. Comunque si aggregò anche lui, mentre Sam, Natasha e Clint se ne stavano in disparte, un po’ a guardare, un po’ a parlare.

<< Quindi con loro non dovremmo avere problemi? >> domandò il falco, fissando i due ragazzi più grossi stendere con facilità Steve e Tony (il quale aveva messo l’armatura)

<< Non lo so. Non abbiamo tutti i millenni di addestramento come le truppe di Surtr, ma ci metteremo d’impegno. >>

<< Abbiamo sentito Damon…. >> iniziò la rossa, ma non finì la frase. Non sapeva bene come dirglielo. Le due spie si lanciarono un’occhiata agitata

<< E che vi ha detto? Perché quegli sguardi? >> Sam spostava lo sguardo tra i due amici

<< Beh ecco, Surtr ha intenzione di attaccare il ventuno, fra tre giorni. >> "e ucciderti su Asgard senza che non possiamo fare niente" aggiunse il falco tra se

<< E una volta distrutta la nostra popolazione ha intenzione di marciare su Asgard, dare il via a una cosa strana… >>

<< Il Ragnarok. Ma è impossibile. >>
Dal fondo della palestra si sentì un rumore metallico, uno dei sei ragazzi aveva fatto cadere la sbarra con i pesi, lasciando un profondo solco nel pavimento.

<< Il Ragnarok? Vuole distruggere il mondo degli dei? >> a parlare fu Sully, uno dei giganti

<< Non lo farà. Se glielo impediremo, il mio fratellastro starà organizzando le linee difensive su Asgard. Lo bloccheranno. >> intervenne Loki, anche se la visione di Thor e Odino gli si piazzo in testa.

<< Ragazzi -  Sam si era avvicinata a Sully e gli altri giganti -  Voi non preoccupatevi di quello che vuole fare quel pazzo. L’importante che è che riusciamo a fermarlo. >> poi quando finì di parlare sentirono una voce provenire dal salotto. E tutti si girarono, poi Sam iniziò a correre verso il fratello.

<< Beh ma non c’è nessuno in questa casa? >>

<< Damon! >> salutandolo, come se non si vedessero da anni

<< Dovrei stare via molte volte, se mi saluti sempre così. >> rispose quello abbracciando la sorella. Venne salutato dei vendicatori, poi si accorse dei nuovi ragazzi e un sorriso gli si allargò in viso

<< Sully, Mike…come state? >> ansò a stingera la mano ai due ragazzi che si somigliavano di più, poi si rivolse al resto dei giganti.

<< Li conosci? Ma come? >>

<< Beh, loro due in teoria sarebbero nostri cugini. Gli altri non li conosco. Sono rimasti qui, perché i loro genitori volevano che crescessero lontani da Surtr, e speravano che un giorno l’avrebbero rovesciato. >>

<< E’ strano vedere come vi importi della famiglia, a voi giganti di fuoco. Loki voleva distruggere la sua >> Steve parlò, senza mettere il filtro al cervello, così si beccò un pugno da parte del dio, il quale poi uscì sul terrazzo, diretto al tetto.

<< Sei un genio Steve. >> si lamentò Clint che, insieme a Tony, corse fuori a far calmare il moro.
La vigilia della battaglia, nella Stark Tower l’ansia era palpabile. C’era chi si allenava ancora, chi si distraeva giocando, Tony iniziò una partita con Loki e Sully. Mentre in cucina Steve scacciava il tempo cuocendo dei Muffin al cioccolato, aiutato da Sam.

<< Dimmi Steve. Perché stiamo cucinando dei Muffin? >> la ragazza stava mescolando, distrattamente, l’impasto in una terrina.

<< Quando sono in ansia per qualcosa, o gli altri lo sono, ho notato che mangiare dolci aiuta. E questa sera di ansia ce ne parecchia. Per non parlare delle bocche fameliche di quei tre di la. >> disse, e con il capo indicò il salotto.

<< Ehm, ragazzi. C’è un piccolo problema. >> la testa di Damon spuntò dal salotto

<< Se ti sei dimenticato di dirci qualcosa, giuro che cucino te al posto dei muffin! >> lo minacciò la ragazza con il cucchiaio di legno in mano

<< Io questa volta sono innocente. Lo giuro! – aggiunse vedendo l’espressione scettica della sorella – Mi hanno appena informato che Surtr arriverà sulla terra in un posto chiamato Sahara, domani al tramonto. >>

<< Nel Sahara? E come ci arriviamo in un giorno? >> tutti i vendicatori furono informati. Clint e Natasha stavano già pensando a un modo per arrivare nel deserto, ma con così poco preavviso era molto difficile. Tony decise di usare il suo jet, ma erano almeno quattordici ore di volo, e appena atterrati sarebbero stati stanchi per il jet lag. Ma la prima cosa da fare era rimandare Damon su Mùspellsheimr. Così  da non creare sospetti. Appena quello partì, riuscirono a trovare un aereo per arrivare in Africa, quello di Stark non era abbastanza adatto a un volo così lungo. Non dovettero fare bagagli o altro, presero solo le armi e l’armatura di Tony, l’unica a rimare la fu Pepper, in caso che Fury o Thor dovessero arrivare alla torre e non trovarli, e poi non era molto utile per una guerra.

Arrivarono all’aeroporto internazionale verso le sei di pomeriggio, grazie a Stark evitarono i vari controlli (sarebbe stato difficile far passare le varie armi delle tre spie) e salirono sul loro velivolo. Un aereo trasporto merci, verde militare.
Durante il viaggio erano tutti troppo tesi per fare qualsiasi cosa. Steve andò nella cabina di pilotaggio, per vedere come andava. Tony e Clint si misero a parlare con i nuovi arrivati, scoprirono che loro a differenza di Sam somigliavano di più a Damon. La loro pelle era di lava e i capelli di fuoco, ma anche loro volevano la pace tra i nove mondi, e anche i loro padri. Loki e Bruce erano seduti ai loro posti, non amavano i viaggi in aereo. Mentre le due donne stano in disparte a parlare tranquillamente. Quando mancava poco alla destinazione, Clint e Natasha spiegarono la procedura di sbarco. Era di lasciare l’aereo mentre era in volo con i paracaduti.

<< Ehm scusate. Io non so come funzionano. >> Loki prese uno di quegli aggeggi e lo guardo come se potesse scoppiare da un momento all’altro

<< Non ti preoccupare, principessina. –Clint lo guardò, mentre stava sistemando il suo arco, e si beccò anche un’occhiataccia – Tu scendi con Steve. >> i due interessati si scambiarono uno sguardo poi cercarono di uccidere il falco.

<< Smettetela voi due. – intervenne Natasha, passando il paracadute doppio a Steve, e uno a Clint. – tu scenderei con Rogers solo perché gli altri non ne hanno bisogno. >> infatti Stark si stava mettendo la sua armatura, mentre Sam e gli altri giganti si erano trasformati.

<< Ma anche io mi trasformo…. >> iniziò a dire il dio, ma fu bloccato da Sully

<< Non hai più i tuoi poteri. Anche se ti trasformi non potresti rallentare la caduta. >> disse Sully
Poi dalla cabina di pilotaggio uscì un uomo con la divisa militare e si rivolse a tutti loro, guardando sospettoso i sette giganti di fuoco. Fortuna faceva parte dello S.H.I.E.L.D

<< Signori, siamo arrivati a destinazione. Ci abbiamo messo meno del previsto, solo otto ore. Buona fortuna e… prendeteli a calci in culo come si deve. >> così si avvicinò alla parete vicino a dei pulsanti, tenne premuto un bottone verde e la rampa iniziò ad abbassarsi.
Quando l’aereo rallentò la sua corsa, uno ad uno , si lanciarono. Loki per poco non iniziò ad urlare, come quando gli avevano disinfettato la ferita con la vodka, e anche Steve non era molto felice, più che altro non lo voleva appiccicato. Atterrarono nel deserto senza troppi problemi.

<< Ehm gente. –Tony atterrò vicino a Sam e sollevò la maschera. – Quei due hanno bisogno di una mano. >> e indicò Steve e il dio che, mentre stavano atterrando, si erano attorcigliati nei fili perché Loki era stato preso da un momento di panico. Così Clint e Natasha corsero ad aiutarli, tagliarono i fili e li fecero uscire delle imbracature. Ad un certo punto il dio si irrigidì e una luce azzurrina lo avvolse.

<< Ah che bella sensazione. – disse sorridendo, poi guardò il cielo. – Ehi bicipite camminante, perché non hai aspettato ancora un po’ a farmi ridare i poteri? Per poco non mi ammazzavo. >> e un fulmine squarciò il cielo

<< Smettila di fare l’offeso. – poi si rivolse al resto del gruppo. – Ho di nuovo i miei poteri. >> così si trasformò e per tenersi allenato creò delle sue copie, gli altri per non restare a fare niente si allenarono con lui. Ma ben presto, e dopo che Sully e Jason diedero un bel cazzotto al vero Loki, si stufarono di allenarsi.

Mancavano ancora due ore prima della battaglia, così restarono li ad aspettare. Con Tony e Loki che facevano castelli di sabbia. (non si possono fermare due bambini, neanche con una guerra alle porte) 




Angolo autrice
Bene, devo dire che questo capitolo non mi dispiace molto. Vi avverto che per il prossimo si dovrà attendere un po' perché non sono buona a descrivere scene di guerra, dovrò chiedere aiuto, ma visto che quasi tutte le mie amiche sono in sessione d'esame sarà complicata come cosa. 
Intanto spero che questo capitolo vi piaccia :)

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Capitolo 17
*** Facciamoli fuori ***


Successe tutto in fretta, il cielo si ricoprì di nuvole nere come la pece. Un forte vento caldo soffiò nel deserto mandando la sabbia ovunque, e in pochi istanti una luce rossa accecante li avvolse. Quando i Vendicatori e giganti riaprirono gli occhi, si trovarono di fronte uno spettacolo, si può dire orribile? Surtr, un gigante di almeno tre metri, di lava e fuoco puri, cavalcava un cavallo di fuoco. Dietro di lui un esercito di giganti alti poco meno del loro capo.

<< Siamo nella merda! >> si lasciò “sfuggire” Tony che si era rimesso la maschera.
Quando l’esercito atterrò del tutto, si schierarono in due gruppi, uno alla destra e uno alla sinistra di Surtr. Nella prima linea del gruppo alla destra, videro Damon, il quale fece l’occhiolino al gruppo.

<< Bene, bene. Quanti figli mi trovo davanti oggi. Una non tanto gradita. >> disse lanciano uno sguardo a Sam, poi vide Loki e il suo ghignò si ampliò

<< E vedo che c’è anche l’erede di Jotunheim. Hai distrutto tutta la tua famiglia, ti ammiro molto. Siamo molto simili.  Dato che anche io sto per distruggere una parte della mia. >>
Loki lo guardò con disprezzo e a quella parole una lancia di ghiaccio gli si formò nelle mani, mentre Clint e Natasha sfoderarono le loro armi.

<< No ragazzi. Non dategli un pretesto per attaccarci subito. - bisbigliò Sam alle due spie, poi si rivolse a Loki -  adesso ti chiederò di fare una cosa, tu fallo e basta. Ti spiegherò poi. >> in quel preciso istante sentirono Tony che parlava.

<< Ma voi giganti non avete un po’ di fantasia? Attaccarci nel deserto? Con un così grosso esercito, mah io non vi capisco. – poi girandosi verso Loki continuò – Lui però non ha i pesci volanti puzzolenti, quasi quasi mi mancano. >>

<< Io ho più stile. Ma sai, il ghiaccio e il caos battono il fuoco. >>

<< Ragazzi, volete farci morire in due secondi? - Natasha li riprese, poi aggiunse -  Sam, se devi fare qualcosa fallo subito. >>

In quell’istante le truppe di Surtr si mossero in direzione dei vendicatori, che, presi alla sprovvista ci misero qualche istante a controbattere. Tony sorvolava lo spiazzo, e lanciava getti di acqua e missili che quando colpivano il bersaglio lanciavano il ghiaccio. Avevano modificato l’armatura in modo da fronteggiare l’esercito, ma non bastava. Clint continuava a lanciare frecce esplosive mentre Natasha cercava di abbatterli con le sue armi, ma inutilmente. Quelli più di supporto erano Sam e i sei giganti, sapevano il fatto loro, nonostante non avessero millenni di addestramento. Sully e Mike misero k.o. due nemici senza troppa difficoltà.

<< Sam! Se devi fare qualcosa, fallo subito. >> Natasha era riuscita a rubare una lancia da un nemico morto e ora se la batteva con un altro gigante. Sam, d’altro canto, non era messa meglio. Era schiena contro schiena con Jason e avevano davanti quattro nemici. Quando la ragazza riuscì a ferirli, così da allontanarli, si rivolse all’amica.

<< Se non te ne fossi accorta, non sono messa bene. >> poi si diresse verso Loki, che aveva congelato la testa di un gigante e poi spaccata a metà.

<< Loki, dammi la mano. Presto. >> quello si girò con un sopracciglio alzato e un’aria confusa, vide la mano tesa della ragazza, ma non fece in tempo a prenderla che due giganti li attaccarono.

I due giganti si divisero un’altra volta, concentrati con i due nemici. Sam mozzò il braccio al suo, mentre Loki aiutato da Tony lo congelò per poi farlo scoppiare. La ragazza si guardò intorno, Surtr e il secondo plotone erano ancora fermi nel punto in cui erano arrivati, ma allora stavano combattendo con solo una parte dell’armata, ed erano messi male. Su fratello era ancora in prima linea, che guardava preoccupato la sorella e i suoi amici; anche a qualche metro di distanza Sam poteva vedere che gli tremavano le mani, segno che prima o poi sarebbe scoppiato a avrebbe preso a pugni chiunque. Non era un buon segno.

Finalmente Sam e Loki riuscirono a liberarsi dei loro nemici, stavano per raggiungersi, ma Surtr diede il comando e il secondo plotone avanzò. I Vendicatori erano stremati, Tony aveva raggiunto gli altri a terra, mentre Hulk aveva per le mani (letteralmente e figurativamente) tre nemici, e li stava sbatacchiando a destra e sinistra, un po’ come con Loki un anno prima. Clint aveva finito le sue frecce, e aveva preso d’esempio Natasha, e ora combatteva con una lancia con le estremità infuocate. Steve e Tony sembravano gli unici ancora in grado di stare in piedi, anche Sully e combriccola erano affaticati.
Nel giro di qualche minuto erano di nuovo circondati da nemici, erano in troppi e sarebbero stati sopraffatti in poco se non venivano aiutati. Damon si materializzò al fianco di Tony con le spade fiammeggianti sguainate e si rivolse alla sorella

<< Sam, ti dai una mossa a fare quella cosa? >>

<< E tu come lo sai? >>
<< Tu muoviti e basta. >> e detto questo si precipitò ad aiutare Clint e Natasha con due giganti, i quali vedendolo dalla parte dei mortali lanciarono un verso disumano di disapprovazione.

Sam venne raggiunta da Loki, che si era liberato dal suo nemico e le tese la mano. La ragazza la agguantò prima di essere separati ancora, e quando le due mani si strinsero una luce rossa e azzurra li avvolse. I due corpi si alzarono in aria e rotearono avvolti dalla luce; dopo qualche secondo la luce sparì lasciando il posto a un gigante strano. I Vendicatori rimasero a bocca aperta, anche i nemici. Davanti a loro c’era un gigante con il corpo di ghiaccio, ma avvolto dalle fiamme, gli occhi erano verdi come quelli di Loki, ma quando parlò la voce era quella di Sam.

<< Ragazzi… Prendiamoli a calci un culo. >> e così si girò verso i nemici con un ghigno, che di sicuro apparteneva a Loki.

Dalle mani spuntarono delle lance di ghiaccio anch’esse infuocate, Sam/Loki ne lanciò una e trafisse due nemici nello stesso istante. Anche i vendicatori ritornarono all’attacco, ritrovarono la forza di attaccare.
Surtr non si aspettava una cosa simile, men che meno l’arrivo dell’Helicarrier e altri aerei modificati perché sparassero getti di ghiaccio. Molti nemici vennero distrutti, altri sparirono per tornare sul loro pianeta.

<< Ah finalmente… occhio solitario ce ne ha messo di tempo. >> la voce di Tony risuonò in tutti gli auricolari dei vendicatori

<< Modera i termini Stark. >> ribatté Fury. Sentire delle battute dopo quella giornata fece tornare il sorriso a tutti.

Ma la battaglia non era finita, c’erano ancora troppi nemici da abbattere, alcuni giganti del gruppo di Sully erano feriti, e si allontanavano dalla battaglia, ma alcuni soldati di Surtr li seguirono; così Sam/Loki andarono il loro aiuto. Misero k.o. due giganti, mentre il terzo era un osso duro. Sam ripensò a quella sera in Canada, quando scoprì le sue fiammelle, così cercò di ricrearle, e grazie ai poteri di Loki, evocò delle fiammelle racchiuse dentro delle palline di ghiaccio. Quando le lanciò contro il nemico, queste esplosero congelandolo.
Quando Sam/Loki si avvicinò a Sully e altri quattro giganti per vedere se andava tutto bene, vide che due erano feriti, e uno di questi era Damon. Alla ragazza il cuore mancò dei colpi, ma quello la rassicurò, dicendo che non era grave, solo un problema alla gamba.

<< Sam, non preoccuparti per me. Ascoltami, Surtr ha intenzione di abbandonare la battaglia per andare su Asgard. Tu devi rimanere assolutamente qui, non ti azzardare ad andare. Mi hai capito? >>

<< Come scusa? Io non prendo ordini da uno che è stato ferito, non sei in te. >> ma quello le afferrò il braccio, e lo strinse forte. E anche Loki iniziò a dare man forte al ragazzo

<< Ha ragione Sam, non devi andare. >> Loki parlò con la voce della ragazza, ma era subentrato il suo cervello.

<< Ma la finite voi due? Loki, se non te ne sei accorti siamo una cosa unica adesso, e tutti e due dobbiamo volerlo per separarci. Quindi, tu andrai per forza su Asgard, e così anche io. >> Loki stava per irbattere, quando Jason li richiamò al presente.

<< Ehm ragazzi, non vorrei disturbarvi. Ma Surtr sta partendo. >> e indicò il gigante, che n pochi secondi venne avvolto dalla luce rossa e scomparve.
Gli aerei non potevano atterrare in pieno deserto, così dall’Helicarrier partirono degli elicotteri più piccoli, e poco dopo tutto il gruppe venne raggiunto da Fury, la Hill e medici che corsero a curare i vari feriti. Sam/Loki raggiunse i vendicatori, dove Fury stava dicendo loro che la battaglia era finita sulla terra, ma Thor si era messo in contatto con loro e li aveva informati che un plotone era si Asgard, pronto ad attaccare non appena Surtr li avesse raggiunti. A quelle parole Loki iniziò a parlare a raffica dicendo che doveva andare assolutamente, ma Fury chiese come fossero diventati così, venedo ignorato dal Dio.

<< Ve lo spieghiamo dopo. Adesso è meglio se andiamo. >> disse Sam, smorzando per un attimo Loki.

<< No, tu devi rimanere qui. >> disse Clint, venendo appoggiato da Natasha

<< Ma che avete tutti? Anche Damon mi ha detto di rimanere qui, e vi dico che stiamo perdendo tempo. Dobbiamo aiutare Thor. >> la rossa voleva ribattere, maClint gli mise una mano sul braccio e le fece cenno di no con la testa.

<< Va bene. Andate e…. state attenti. >> disse loro Fury con un cenno del capo. Prima di andare però, Sam tornò da Damon, al padiglione medico. Gli stavano curando la gamba ferita e per facilitare le cose era tornato di forma umana.

<< E’ stato il generale di Surtr, da parte sua, a ferirmi. Non gli andava giù che mi sono alleato con voi. Ma non mi importa. >> Sam voleva dire qualcosa ma lui la fermò e continuò

<< Non ti preoccupare. Vai ad Asgard, non ti posso fermare. Sei testarda, vedi di stare attenta. – poi si rivolse a Loki – Loki, vedi di proteggerla. E che Surtr non si avvicini a lei. >> il dio annuì, era riuscito a isolare la mente di Sam, così da non farla sentire.

Con un cenno del capo come saluto, Sam/Loki si preparò per partire, e con poteri riacquistati di Loki non ebbero bisogno di chiamare Haimdall, dato che probabilmente sarà impegnato nella battaglia. Così vennero avvolti da una luce azzurrina e sparirono dal deserto, lasciandosi dietro un campo pieno di giganti deceduti ancora fumanti.


ASGARD
Quando Sam/Loki arrivò sul ponte, vide in lontananza le luci di fuochi da battaglia. Il gigante corse a rotta di collo fino al palazzo d’oro di Odino, e li vide che le forze nemiche erano in gran numero superiori a quelle arrivate sulla terra.
Loki impreco in asgardiano, poi accorse ad aiutare un paio di guardie che erano in difficoltà; queste guardarono il gigante sbalordite, non credevano ai loro occhi. Sam si liberò facilmente dei nemici, staccò la testa a uno, e congelò l’altro. Ma quando vide Odino e Thor impegnati in un duello, uno con Surtr l’altro con il suo generale. Ma, appena Thor finì a terra dopo un brutto colpo alla schiena, Loki partì in quarta. Questo lo sorprese.

<< Ehi brutto mostro! Lascia stare il principino d’oro. >> e prese a pugni infuocati il nemico.
Ma quello era forte, infatti dopo qualche gancio sinistro, iniziò a controbattere facendo arretrare Sam/Loki. Ma thor, ripresosi, andò in aiuto e insieme dopo qualche difficoltà riuscirono a far crollare il gigante, anche se non lo uccisero.

<< Grazie fratello. >> disse il biondo dando una pacca sulla spalla al fratello/amica

<< E’ solo perché nessuno, tranne me, può trattarti così. >> rispose quello con la voce di Sam, infatti Thor rimase di stucco a sentire Sam dire certe cose.

<< Ah quando vuoi usi la tua voce, altrimenti usi la mia. Farabutto, poi la gente se la prende con me. >> Loki fece apparire un ghigno sul volto, ma non era tempo di scherzare. Surtr e Odino erano ancora impiegati nel loro combattimento, Thor cercò di intervenire ma il padre degli dei fece cenno di no. Era una loro battaglia.
Così il dio dei fulmini e Sam/Loki andarono qua e la a dare una mano all’esercito asgardiano. Si ritrovarono con Fandral, Sif, Volstagg e Hogun. Il gruppo fece un cerchio e i nemici cercarono di attaccare, ma ben presto le forze nemiche diminuirono. C’era anche Haimdall, che con la sua spada riuscì a tenere testa a tre giganti; ad un certo punto i Sif e il resto di guerrieri guardarono il gigante che combatteva insieme a loro e Thor, come se si fossero accorti solo in quel momento della sua presenza, e in un momento di relativa tranquillità da attacchi nemici la ragazza chiese, con una punta di astio

<< E questo cos’è? Ehm, volevo dire chi è? >> il gigante la guardò male all’appellativo “cos’è”, e la ragazza riconobbe gli occhi verdi che la guardavano, ma la voce non apparteneva al dio scappato qualche mese prima

<< Sono Sam, e Loki. Ci siamo uniti per aiutarvi. Io sono un gigante di fuoco. >> la guerriera e il resto del gruppo rimasero sbigottiti. Ma un nuovo attacco li ridestò e presero a combattere.

La battaglia durò molto, ma le linee di Asgard riuscirono a fermare i giganti di fuoco. Alcuni giacevano a terra senza vita, altri erano feriti i più codardi erano tornati sul loro pianete. Thor e compagni stavano per cantar vittoria, ma un suono sordo alle loro spalle li fece voltare. Odino era stato ferito all’addome da Surtr, il quale aveva sul volto un ghigno malefico, e affondò ancora di più la lama nel corpo del Padre degli Dei. Quando questo crollò a terra, il gigante svanì, e Thor  corse in aiuto del padre, che gli stava dicendo una cosa, ma poco dopo svenne; venne portato da delle guardie nelle Camere delle Guarigione, mentre il figlio e gli altri guerrieri ancora in piedi rimanevano li per aiutare i feriti.

Nessuno si accorse che Surtr era ricomparso, se non quando prese per il collo Sam/Loki.

<< Bene bene, prima Odino. Ora questi due giganti. Non mi darete più problemi. >> a quella frase il dio dei fulmini si girò, stava per scattare, ma Surtr rise

<< Non provarci neanche piccolo principe. Se ti muovi, se qualcuno di voi cercherà di muoversi, non solo ucciderò questi due, ma farò radere al suolo anche il vostro mondo. >>
Rimasero tutti li, in piedi senza poter fare niente. Thor era bloccato da Fandral e Hogun. Poi a Sam venne in mente una cosa. Cercò di isolare la mente di Loki, così da non essere bloccata mentre parlava.

<< Aspetta. Te vuoi me. – i guerrieri davanti a lei si pietrificarono. – Se uccidi me, Loki non sarà più una minaccia, io sono l’unica femmina dei giganti di fuoco. Rappresento io il problema. Lascia che mi divida da Loki e basta. >>

Il gigante di fuoco rimase per un attimo in silenzio, a ragionare su quello che le aveva detto quell’immondo di gigante, poi acconsentì. Di certo la ragazza non avrebbe mai fatto intervenire gli altri, lo aveva capito subito che lei ci teneva a quei rammolliti di dei, anche allo Jotun. Così la lasciò fare, Sam approfittò di un momento di distrazione di Loki per mettere fine all’unione.
Non appena i due furono tornati quelli di prima Sam spinse lonano Loki, tra le braccia di Thor e i suoi amici. Volstagg  e altre due guardie lo presero per le braccia, così da non farlo intervenire.

<< Mi spiace. >> Sam disse quelle due parole prima che Surtr gli piantò trenta centimetri di lama nel fianco sinistro, sicuro di raggiungere qualche organo vitale. In quel momento sia Thor che Loki non ci videro più dalla rabbia, ma prima che potessero intervenire, Haimdall, che comparve dietro a Surtr, gli infilzò il cuore con la sua spada, così da non farlo svanire. Quello fu il segnale per i guerrieri di lasciare i due dei, ma Thor non fece in tempo ad avvicinarsi che Loki, trasformatosi in Jotun, gli congelò la testa e poi lo dacapitò con una lancia di ghiaccio. Appena i due si girarono Thor ordinò alle guardie di portare Sam nelle Camere della Guarigione, e lui e il fratello li seguirono.


Angolo autrice
Vi dico subito che dovrete sopportarmi ancora per un paio di capitoli, forse tre. Poi questo supplizio finirà xD
Lo so, non è tutto sto gran che, ma non sono buona con le scene di guerra, e tutte le mie amiche che sono brave a scrivere sono impegnate a studiare per la maturità.
Comunque, a me non dispiace, e poi non so perché questa canzone mi ha aiutato a scrivere il capitolo

http://www.youtube.com/watch?v=UeNTNlOIz_0
 Spero che non vi faccia troppo schifo

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Capitolo 18
*** Inconvenienti ***


ASGARD

<< Mio principe – una guardia si stava avvicinando a Thor, guardando sospettoso Loki – I Guaritori la vogliono vedere. E’ urgente. >>
I due dei si guardarono, erano due le opzioni: Odino o Sam. Così seguirono la guardia nella Camera della guarigione. Un unico letto era occupato, dato che Odino si trovava di fronte a loro e parlava con il Guaritore e Frigga. Loki si fermò sulla porta, tutt’un tratto si sentiva strano. Raggiungere il Padre degli Dei e Frigga, voleva dire riunirsi alla famiglia, che lui ci teneva. Ma non era così, per lui. Ma dovette avvicinarsi per forza, per sentire cosa aveva da dire il Guaritore.

<< C’è un problema, con la ragazza. >> iniziò a dire quello

<< Beh allora vedete di risolverlo. >> lo interruppe il dio con un tono che non  prometteva niente di buono, Thor cercò di consolarlo, ma il minore lo allontanò con una manata. Solo Frigga riuscì a mettergli una mano sulla spalla e farlo calmare. Un gesto che, il dio del caos, aveva dimenticato quanto fosse bello e quanto gli mancasse. 

<< Non possiamo. Le nostre cure non stanno funzionando. È un gigante di fuoco, ha diverse caratteristiche. >> continuò quello.

<< Quindi? Cosa ci sta dicendo? >> domandò Odino, non sapeva chi fosse quella ragazza, ma aveva aiutato a salvare il suo mondo, doveva aiutarla.

<< Che se non si trova alla svelta un rimedio, Sam morirà. >> disse tetro il moro, girandosi a guardare la ragazza.
Loki si allontanò un momento dal gruppo, non voleva sapere quanto le restava se non avessero trovato un rimedio. Sapeva solo che l’unica che riusciva a capirlo poteva abbandonarlo per sempre, e sarebbe tornato nell’oscurità che lo circondava. Da quando c’era lei ogni giorno riusciva a tornare alla luce un po’ alla volta. Non si accorse che era stato raggiunto dalla dea, che gli sedette accanto e mise una mano sulla spalla.

<< Sono felice che sei tornato. Mi sei mancato, anche se sei stato via qualche mese. >> non ricevendo risposta, spostò lo sguardo sulla ragazza

<< Ci tieni molto a lei vero? >> il dio annuì in modo quasi impercettibile

<< E ‘ l’unica che cerca veramente di darmi una mano. E sa cose vuole dire essere un gigante. – e si girò verso la dea – Guarda cosa voleva farle Surtr, anche lui non l’ha mai accettata. >>

<< Non dire questo. Lui non l’ha accettata per via della profezia. Laufey ti ha abbandonato perché troppo piccolo, ma noi ti abbiamo cresciuto come figlio nostro. >>

<< Forse tu. Ma non Odino, ha sempre preferito Thor a me. >> e si voltò a guardare i due impegnati ancora con il guaritore.

<< Odino avrà sbagliato molte volte, ma vi ha amato e vi ama ancora adesso incondizionatamente. Ama anche te, altrimenti non ti avrebbe dato i poteri. Non è stato Thor a farti riavere i poteri, ma te li ha ridati solo perché secondo lui, affiancandoti agli umani nella guerra, avevi capito i tuoi sbagli. >> disse questo girandosi verso il figlio adottivo e spostandogli i capelli dal viso. Quello la guardò, con un espressione afflitta e si lasciò prendere tra le braccia della donna.

Dopo qualche istante però gli venne in mente una cosa. E si spostò dalla madre adottiva per rivolgersi al Guaritore, Odino e Thor.
<< Forse ho un’idea. – i tre lo guardarono perplessi. – potrei congelarle la parte ferita, e poi possiamo far venire qui, in via del tutto eccezionale, Bruce. >> Thor rimase a guardarlo poi annuì

<< Hai ragione, Bruce è un dottore. Se riusciamo a far tornare Sam umana, è fatta. >> Loki rimase sbalordito dal funzionamento dei neuroni del biondo

<< Ehi per caso hai preso una botta in testa nella battaglia? – ma quando il dio dei fulmini lo guardò confuso, capì che ero stato un momento passeggero – Comunque, tornando a noi, Odino ti chiedo questo immenso favore. Potresti chiamare qui Bruce, così da guarire Sam? >>
Il Padre degli Dei rimase in silenzio ancora un po’, cercando di capire quello che avevano detto i suoi figli. Poi con un piccolo accenno del capo disse

<< Va bene, ma solo per questa volta. Gli umani non possono mettere piede nel nostro mondo, quando avrà finito e tornerà sulla terra, dimenticherà il periodo trascorso qui. >>

Al moro sembrò strana quell’affermazione dato che loro potevano andare su Midgard quando volevano. Comunque tornò vicino a Sam, non si era accorto che stava sul pavimento, ma dedusse che era per via del fatto che tornava in fase di attacco ogni qualvolta qualcuno le si avvicinava, e avrebbe bruciato tutti i letti. Si inginocchiò vicino alla sua testa, il corpo della ragazza stava iniziando a diventare rosso, ma non ci badò più di tanto; le sfiorò l’orecchio e sussurrò

<< Sam, sono Loki. Non ti farò del male, devi solo restare in forma umana che ti farò guarire. O meglio, lo farà Bruce, ma io cercherò di darti un attimo di sollievo. Lo puoi fare? >> rimase li per quella che gli parve un’eternità, poi pian piano Sam tornò umana.
Il taglio sul fianco perdeva troppo sangue, e stava diventando bianca come un lenzuolo. Il pugnale era ancora dentro il corpo, dato che non riuscivano ad avvicinarsi abbastanza da poterlo togliere; così Loki, aiutato da Thor (suo malgrado) riuscì a far calmare Sam e togliere la lama. Appena quella uscì del tutto, il sangue iniziò a uscire fiumi, Surtr aveva colpito qualcosa, non si sa se vitale. Il moro però non si arrese, riuscì a pulire la ferita con uno straccio che gli aveva dato un inserviente, e con la sua magia riuscì a bloccare il flusso di sangue. Non sapeva se avrebbe funzionato, ma doveva aspettare Banner per saperlo; quando si girò vide che Odino non c’era più, così come Frigga, una guardia disse a lui e Thor che erano andati da Haimdall per richiamare l’umano. Così attesero.
 
MIAMI

Era passata una settimana dalla battaglia nel Sahara, e non si avevano notizie da Sam o i due dei. Stark era tornato al suo lavoro, a fare riunioni e rintanarsi nel suo laboratorio, da qule ogni tanto si sentivano vari scoppi e imprecazioni. Clint e Natasha rinunciarono a una missione in medio oriente per restare alla torre, nel caso fossero arrivate notizie, e per curare Damon, ancora in convalescenza per la gamba. Steve invece aveva accettato una missione di Fury, non voleva stare con le mani in mano e dato che Pepper era alla torre poteva occuparsi lei dei vendicatori per un po’.
Il sabato pomeriggio, mentre Bruce e Tony erano nel laboratorio per sistemare il nuovo prototipo del MARK VIII, vennero richiamati da Damon che si trovava in salotto, intento a mangiucchiare delle caramelle.
Quando i due raggiunsero la sala, affiancati poi da Clint e Natasha, notarono una luce con i colori dell’arcobaleno provenire dal tetto, poi la luce si spense. Incuriositi si diressero tutti fuori, Damon sorretto da Clint, e videro due guardie vestite in modo strano che li attendevano.

<< Sono guardie di Asgard. >> annunciò Damon, con l’espressione preoccupata

<< Deve esserci qualcosa che non va. >> dedusse Tony, guardando tutti gli altri

<< Chi di voi è Bruce? Il dottore? >> chiese uno dei due asgardiani
Tutti si girarono verso Bruce, un po’ divertiti per come aveva parlato la guardia, poi Banner si fece avanti togliendosi gli occhiali e domandò

<< Sono io. Per quale motivo siete venuti a cercarmi? >>

<< Ci deve seguire. Su ordine di Odino, Padre degli Dei, e i due principi. >>

<< I due principi? Chi lo sveglione biondo e Mr. non ho niente di meglio da fare conquistiamo la terra? >> intervenne Tony, poi una guardia (forse uno dei pochi svegli su Asgard) capendo quello che voleva dire, lo guardò male.

<< E’ una questione importante e urgente. Venga subito con noi. >> insistette la guardia
Il dottore li guardò e poi con un cenno del capo li seguì, anche se non era del tutto sicuro di quello che stava facendo. Affiancò le due guardie, e si girò per vedere in faccia i vendicatori, li salutò con un cenno del capo e, circondato dalla luce scomparve. I quattro rimasero li perplessi a guardare il cielo.

<< Sono perplesso. Com’è che a lui è stato dato il permesso di andare su Asgard, e noi non siamo stati calcolati? >> pronunciò Tony, fissando ancora il cielo imbronciato

<< Avranno bisogno di un dottore, si vede che quelli asgardiani non sono buoni. >> dedusse Clint

<< No, loro hanno le Camere della Guarigione. In poco tempo ti rimettono in sesto, magari ha avuto qualche problema Loki, e su di lui non funzionano essendo un gigante di ghiaccio. >> disse Damon pensieroso. L’ultima cosa che voleva fare era pensare che fosse successo qualcosa a sua sorella.
Poi le due spie e Damon si accorsero che Tony li guardava con un ghigno strano e si strofinava le mani, come un cattivo dei vecchi film che aveva finalmente catturato la donna che desiderava.

<< Ehm Tony, tutto bene? >> Natasha era decisamente a disagio

<< Ho un’idea. >> rispose quello con il sorriso che si allargava sempre di più

<< Si, è quello che mi preoccupa. Comunque che hai in mente? >> Damon si sedette facendosi aiutare da Clint

<< Andiamo anche noi su Asgard, semplice. >> i tre lo guardarono allibiti

<< Si ti sei fuso definitivamente il cervello. Come credi di andare la scusa? >> a parlare fu Burton, dopo qualche attimo di silenzio

<< Facile…con il nostro taxi intergalattico. >> e così dicendo indicò Damon, che lo guardò spaesato.

Dovettero urlare per almeno una ventina di minuti, prima di dissuadere Tony dal suo piano. Primo perché presentarsi su un altro pianeta, non invitati, con un gigante di fuoco in loro compagnia avrebbe causato qualche problema. Secondo perché erano in troppi, e Damon non sarebbe riuscito a trasportarli tutti; terzo il ragazzo era ancora abbastanza debole e un paio di viaggi di quel genere lo avrebbero rimesso k.o.
Tony, a malincuore, accettò di rimanere alla torre, e trovò come scusa che doveva finire di mettere a posto MARKVIII. Gli altri tre lo seguirono, Burton mise Damon sul divano, mentre Natasha gli si sedeva accanto per guardare un po’ di tv. Così rima sereno nuovamente in attesa.
 

ASGARD

Bruce aveva appena lasciato gli amici sul tetto della Stark Tower, quando pochi secondi dopo, si ritrovò su un ponte illuminato sopra un oceano. Non appena mise piede sulla superficie solida e liscia, un momento di nausea lo invase, e dovette piegarsi per controllarsi.

<< Bruce, grazie per essere venuto. La nausea sparirà in poco, non sei abituato a questi viaggi. >> Thor gli si avvicinò, stringendogli la mano e facendogli segno di seguirlo.

<< Perché mi avete chiamato qui? >>

<< Abbiamo un bisogno disperato delle tue conoscenze. >> rispose Thor, sul viso un’espressione preoccupata

<< Le mie conoscenze? Thor che è successo? >> era strano, doveva essere successo qualcosa di grave per richiedere lui a guarire

<< Non è niente di grave. Ma… andiamo ti porto nelle Camere. >> e così si avviarono dentro il palazzo

Bruce rimase a bocca aperta. Il salone dove entrarono aveva un soffitto alto almeno dieci metri, delle colonne d’oro lo sorreggevano, colonne con forme umane. Nel mezzo c’era una fontana, che spruzzava acqua cristallina in due vasche adiacenti. Alla parete sul fondo della sala, c’erano delle vetrate che permettevano di uscire sulla terrazza che probabilmente si affacciava su tutto il regno e l’oceano. Sempre in fondo c’era una parte rialzata, con un seggio molto sontuoso e ben lavorato. Banner capì di essere nella sala del trono. Quel posto trasudava regalità e potenza.
Attraversarono quasi tutto il castello; c’erano molte guardie, ma non quante avrebbero dovute essre, probabilmente dopo la battaglia erano ancora farsi medicare. Di tanto in tanto passavano degli inservienti, che appena videro passare Thor si fermavano e inchinavano e salutavano anche il dottore; il palazzo lo affascinava sempre di più, c’erano grandi saloni, vetrate immense che si affacciavano su uno spettacolo incredibile. Passarono davanti alla biblioteca, e Bruce pregò per entrarci anche solo un minuto. Arrivarono davanti a delle porte in quercia alte almeno due metri, Thor le aprì e fece cenno al dottore di entrare, quando il biondo lo raggiunse, si avviarono verso Odino e Frigga. I due erano intenti a parlottare tra loro, e non appena video il figlio avvicinarsi con lo sconosciuto smisero di parlare.

<< Padre..Madre. questo è Bruce Banner, mio amico e dottore. >> spiegò il biondo, presentando un impacciato Bruce, non ci credeva che si trovava davanti Odino.

<< Molto piacere dottore. I miei figli – qui si sentì uno sbuffo dal fondo della camera – Mi hanno detto che potresti guarirla. Lo speriamo tutti, i nostri metodi non funzionano, anche se è tornata umana. >> spiegò Odino iniziando ad avviarsi per la stanza

<< Guarirla? Ma…. >> poi ci arrivò, stavano parlando di Sam.
Probabilmente, essendo un gigante di fuoco, le loro medicine non funzionavano. Ma dato che era tornata in forma umana, come mai non riuscivano a fare niente?

<< Ma, se è tornata umana, come mai non fate niente? >> domando a Thor, si sentiva troppo a disagio a parlare con il Dio grande e grosso

<< I Guaritori ci hanno provato, o ritorna di fuoco e Loki deve calmarla di nuovo. Oppure non funziona neanche da umana. >>

<< Non abbiamo mai provato a guarire un Midgardiano, e la ragazza lo è per metà. >> intervenne un Guaritore.
Si erano fermati davanti alla parete in fondo, Bruce abbassò lo sguardo e vide Loki inginocchiato vicino a Sam. Quando anche il dottore le si avvicinò, la ragazza iniziò a prendere una leggera sfumatura di rosso, ma il dio del caos le disse che era Banner e la fece calmare.

<< Non è del tutto cosciente. Ma sente quando qualcuno le si avvicina, anche se non distingue se è nemico o amico. – iniziò il moro, rivolto al dottore. – Bruce, puoi aiutarla? >>

<< Certamente. Ma prima devo capire quanto è  grave la ferita, e avrò bisogno di alcuni materiali. Mi metto subito al lavoro. >> e così si mise gli occhiali e iniziò a controllare la ferita.

Da quello che erano riusciti a fare i Guaritori, Bruce capì che il coltello aveva raggiunto il fegato, disfatto la cistifellea e toccato leggermente un rene. Per “fortuna” gli organi colpiti non erano vitali. Il fegato si riproduce da solo, e senza cistifellea si può vivere, mentre il rene destro aveva un piccolo bochetto riparabile. Certo Bruce era un medico, ma non aveva mai eseguito delle operazioni su esseri viventi, era preoccupato che poteva andare storto qualcosa, ma poi si diede forza e proseguì il lavoro. Grazie all’aiuto di Loki e Thor riuscirono a mettere la ragazza su una superficie sterile, poi uscirono tutti tranne vari Guaritori e Loki, che doveva solo sciogliere l’incantesimo sul taglio e poi doveva andarsene anche lui.

L’operazione durò per almeno tre ore, durante le quali Loki e Thor aspettarono davanti alle Camere per tutto il tempo, andando avanti e indietro per il corridoio.
Odino e Frigga cercarono più volte di mandarli a riposare, dopo la battaglia erano stremati, ma nessuno dei due volle allontanarsi da quelle porte.
Loki era agitatissimo, non era abituato a sopportare tale pressione e, si forse angoscia. Era preoccupato, perché come aveva detto a Frigga, aveva trovato finalmente una persona che poteva capirlo, e non voleva che le succedesse qualcosa. Fortuna si era vendicato di Surtr, ma in quel momento lo voleva li per sfogarsi un po’. Thor ogni tanto si bloccava per fissare il fratellastro, l’espressione corrucciata, le mani che si chiudevano a pugni e poi si aprivano. Voleva dirgli che andava tutto bene, che Bruce avrebbe fatto un buon lavoro, ma aveva paura che gli urlasse contro. Poi notò che anche il moro si era fermato e lo guardava.

<< Loki, volevo dirti che non c’è da preoccuparsi. Bruce è bravo. >>

<< E te cosa ne sai? Evita di far funzionare i neuroni. >> ma il biondo dopo quelle parole esplose

<< Pensi che solo a te importi di Sam? Anche a me importa, non voglio che le capiti qualcosa, non dopo che ha aiutato Asgard. Smettila di fare l’incompreso. >> e così ridusse le distanze e senza pensarci lo abbracciò.
Il moro rimase di sasso, non si aspettava un gesto del genere, ma era Thor: il sentimentale di famiglia.
Dopo qualche secondo però, anche Loki si sciolse e abbracciò il biondo. In quel momento le porte si aprirono e ne uscirono due Guaritori, e subito dopo Bruce; il dottore li guardò e poi sorrise.

<< E’ andato tutto bene. Nessuna complicazione. Se volete vederla va bene, ma sta dormendo. >> quando finì Loki gli strinse la mano, in gesto di gratitudine, poi entrò nella camera. Mentre Thor accompagnò Bruce in una camera degli ospiti dove poteva sistemarsi e rinfrescarsi.



Angolo autrice
ok lo prometto, siamo quasi alla fine.
Mi scuso per eventuali rigurgiti, svenimenti che ho provocato con questa storia. Non era mia intenzione xD
Dovrebbero mancare altri due capitoli, e uno sarà l'epilogo.
Buona lettura :)

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Capitolo 19
*** Addio ***


ASGARD

C’era qualcosa che non andava. Sentiva il corpo bruciare, e una fitta al lato destro. Come se tutta quella parte si stesse liquefando. Era in un limbo, non capiva dove si trovava. Sapeva che era andata su Asgard ad aiutare Thor, ma poi la sua mente era un casino unico. C’erano urla, spade che si scontravano, corpi che cadevano. Qualcosa l’aveva colpita. Ma non seppe dire chi l’avesse colpita e con cosa. E se era reale oppure no. Ma allora se non era reale, perché non si svegliava?

<< Si sta agitando. >> Loki era seduto vicino al letto di Sam. L’avevano trasportata in una delle stanze degli ospiti, dato che era fuori pericolo era inutile tenerla nella camere della guarigione. Bruce si avvicinò, e mise una mano sulla fronte della ragazza, per sentire il suo calore.

<< La febbre è passata. È  calda, ma è la sua natura. Dobbiamo solo aspettare che si svegli da sola. Ormai sono due giorni che non le somministro un calmante. >> era riuscito a procurarsi vari oggetti terrestri per aiutare Sam a migliorare. Ma era quasi una settimana che dormiva. Prima era per via di tutti i calmanti e medicine per la febbre, ma ormai la temperatura era tornata nella norma da almeno tre giorni, stavano entrando nella seconda settimana.

<< Sembra quasi che non si voglia svegliare. >> disse Thor, anche lui in camera, dopo che si era allenato.

<< Diamole ancora questa notte. Secondo me, il fatto che si stia muovendo è perché si sta per risvegliare. Dobbiamo avere pazienza. >> così il dottore uscì dalla camera, seguito da Thor, per andare a cena. Chiesero a Loki se voleva andare, ma il moro rispose di no. Fecero portare però un vassoio con qualcosa da mangiare.

La notte arrivò, come le altre. Loki rimase vicino al letto a sonnecchiare sulla poltrona, raggiunto poi dal biondo e Bruce. Di tanto in tanto uno dei tre si svegliava per vedere se c’erano miglioramenti, la temperatura si alzò di qualche grado, così venne messa sulla fronte una pezza con dell’acqua. Appena prima dell’alba, tutti e tre si svegliarono, non riuscendo a stare in scomode posizioni.
Sam riuscì ad aprire un occhio, intorno a lei il buio, anche se una debole luce stava iniziando a schiarire la stanza. Riuscì ad aprire tutti e due gli occhi, e notò che era in una camera che non conosceva, sopra di lei il soffitto era bianco, con qualche disegno oro. Le pareti erano come il soffitto, ma il mobilio era di colore marrone scuro. Mentre il letto era soffice e le coperte calde.

<< Ah Stark, perché hai cambiato tutta la stanza? >> chiese, cercando di alzarsi, ma appena tre uomini le si avvicinarono capì di non essere alla Stark Tower. soprattutto perché due di loro erano vestiti come nel medioevo, ma con qualcosa di "moderno".

<< Sam! Finalmente, non alzarti. Sei ancora debole. >> le disse un raggiante Bruce

<< Come ti senti? >> continuò il dottore. Quella si stese nuovamente e notò solo in quel momento che le faceva male dappertutto.

<< Come se Hulk mi si fosse seduto sopra per un giorno intero. Senza offesa. >> rispose quella con un mezzo sorriso. Il dottore sorrise di rimando

<< Non ti ricordi niente? >>

<< So che sono venuta su Asgard per aiutare. Ma nient’altro. Che è successo? >>
I tre le raccontarono tutto, senza lasciare niente nascosto. Ogni minimo particolare di quando Surtr la pugnalò, il problema che sarebbe morta se non fosse intervenuto Bruce. Si anche tutta l’operazione. Sam chiese aiuto per sedersi meglio sul letto poi si guardò le braccia, erano piene di lividi giallognoli. Le dissero che più o meno tutto il suo corpo era così. Per via della battaglia.
La ragazza li guardò tutti e tre, felice che fosse ancora tra loro. Si soffermò su Loki e disse

<< Siamo sicuri che sono io quella che deve essere curata? Loki hai un aspetto orribile. >>

<< E’ da due settimane che dorme poche ore a notte. Non si è schiodato da quel letto neanche per venire a mangiare. È sempre stato vicino a te. >> disse Thor, non avendo un freno al cervello

<< Si grazie, fratellastro della malora. Ogni tanto azionare i neuroni non fa male sai? Li tieni in esercizio. >> lo punzecchiò quello arrossendo appena sulle guance, ma sorrideva mentre parlava. Anche Sam sorrise a sentire quella cosa, infatti Loki la guardò e disse

<< Beh, che è quel sorriso? >>

<< Lo hai chiamato fratellastro. Non broccolo biondo o altro. Vi siete riappacificati? >> domandò curiosa

<< Più o meno. Dai ora è meglio se mangi qualcosa. >> sentenziò il dio del caos sentendo lo stomaco di Sam annunciare che c’era anche lui.

<< Si, e te è meglio che vai a farti una doccia e una dormita, sembri uno zombie sia per aspetto che odore.  Io ho qui i due body-guard migliori dell’universo. >>

Quel pomeriggio Sam implorò Bruce di farla uscire da quella stanza, voleva visitare quel posto, uscire all’aria aperta e vedere quel regno così maestoso che la finestra non gli rendeva giustizia.

<< Guardami, sto bene, sono in piedi e ancora non sono svenuta. Dai Bruce, per piacere. >>

<< Va bene, ma verrò con te. Se non devo andare via. >> disse quello rivolto al dio dei fulmini

<< Credo che il giorno sia arrivato. E Sam, Odino vuole vederti. >> e così dicendo uscì dalla stanza e aspettò che i due lo seguissero. Arrivarono nella Sala del Trono, dove ad attenderli c’erano Odino, Frigga e Loki. La dea stava parlando felicemente con il ritrovato figlio, mentre Odino era seduto sul trono e fissava il trio in arrivo.

<< Dottore, la ringrazio molto per i suoi servigi. È la prima volta che accogliamo un umano nel nostro mondo, e sono lieto di dire che è stata una buona idea. Ha salvato la vita a questa giovane ragazza che ha contribuito a salvare il nostro mondo. E per questo le do in segno di gratitudine una pergamena dei nostri avi. >> una guardia si avvicinò a Bruce con in mano un cilindro di acciaio, lungo poco meno di cinquanta centimetri.

<< Ehm…grazie. E’ stato un piacere per me venire qui, vedere realmente questo posto. >>

<< Ho chiesto di non farti togliere la memoria. Così ricorderai tutto. >> disse Thor tutto felice

<< Farmi togliere la memoria? >> iniziò a domandare, ma Haimdal si avvicinò e gli disse che era il momento di andare. Così si girò un’ultima volta verso Odino e chiese

<< E Sam? Non viene? >>

<< La fanciulla resterà qui fin quando non si sarà ripresa del tutto. Ormai che è salva, i nostri Guaritori potranno tenerla sotto controllo. >>e poi fece cenno al guardiano di andare
Bruce e Sam si guardarono per un istante, poi una luce con i colori dell’arcobaleno inghiottì il dottore, e in pochi secondi sparì. Odino si rivolse poi a tutti i presenti e chiese loro di uscire. Doveva parlare da solo con Sam. Loki e Thor acconsentirono, anche se erano restii ad andarsene.

Dopo quindici minuti,le porte della sala si aprirono e ne uscì Sam, i due principi le chiesero di cosa avessero parlato, ma lei con un gesto della mano disse
<< Niente di che. Ho voglia di fare una passeggiata. Chi mi accompagna? >> sia Thor che Loki l’affiancarono.
Camminarono per un po’ in silenzio, poi Thor li abbandonò per unirsi a Sif e gli altri guerrieri che volevano allenarsi. I due giganti scossero la testa, sempre alla lotta pensavano, nonostante fossero passate appena due settimane dallo scontro. Uscirono nei giardini, prati verdi e rigogliosi, con alberi da frutto che stavano già dando i primi segni di maturazione. Fiori di tutti  i colori erano sparsi a macchie qua e la, l’aria era  calda e profumava . si sedettero su una panchina, all’ombra di un ciliegio in fiore, Sam alzò la testa e rimase colpita dalla bellezza del cielo.

<< Sai..adesso ho capito cosa intendevi quando mi hai detto che qui il cielo e più “infinito” di quello che si vede sulla terra. E’ bellissimo. >>

<< Già -  anche Loki alzò lo sguardo, con un mezzo sorriso -  è una delle poche cose che mi è sempre mancata, quando non ero qui. >>

<< Oh ma dai…dici sul serio? Voglio dire… >> ma non finì di parlare, non voleva sembrare superficiale

<< Sai, quando uno non è ben accetto inizia a non farsi piacere niente. E poi sai alla fine com’è andata. >>
Restarono li, per quella che sembrò l’eternità. Poi lo stomaco dei due iniziò a farsi sentire, così si alzarono e presero parte alla cena, che era più un banchetto regale, ma poco importa.
 
MIAMI
Arrivò sul tetto in pochi istanti, e ancora la nausea si ripresentò a lui. Bruce rimase qualche minuto a tenere giù la colazione divina, poi quando tutto tornò nella norma, scese sulla terrazza e entrò in salotto. Non c’era nessuno, il che era strano, non era mattino presto e di solito almeno Damon era li a guardare la tv trangugiando quante più schifezze possibili. Decise di aspettare, godendosi la solitudine che in quella torre ormai era difficile da trovare.
Verso il primo pomeriggio, mentre Bruce dormicchiava sul divano, Damon, Tony e le due spie rientrarono nell’attico.

<< Bruce finalmente. Il taxi intergalattico qui non ci ha voluto portare sul pianeta delle stramberie. >> iniziò a spiegare Tony ad un ancora addormentato dottore.

<< Beh che volevano? >> si intromise Natasha bloccando il monologo di Tony, il quale gli fece la linguaccia e poi si diresse verso il bar
Bruce raccontò di quelle due settimane, che sulla terra erano un po’ di più. Disse che Sam era ancora viva, più che altro lo disse alla rossa e Damon. I due si tranquillizzarono, chiesero come mai non fosse li anche lei, ma Bruce disse che aveva avuto il permesso di restare su Asgard il tempo necessario per rimettersi in forma.

<< A beh, così dobbiamo tornare alla nostre vite come al solito? >> si lamentò Tony

<< Si, come se la tua vita fosse una noia mortale. >>  commentò Clint alzando gli occhi

<< Senza il dio con problemi di famiglia, e il capitano come valvola di sfogo. Solo con Damon non è divertente. Poi voi due potreste uccidermi anche solo con lo sguardo, mentre far evolvere il dottore senza armatura non mi conviene. >> parlò il genio
 
ASGARD

Sam era riuscita a mettersi in contatto con Damon. Lo rassicurò sul suo stato di salute, e così fece anche il ragazzo. La gamba era tornata quella di prima. Rimaneva in sospeso la questione di Mùspellsmegir . Ora che Surtr non c’era più e i suoi discendenti erano anch’essi morti, secondo la profezia era Sam che doveva occuparsi del pianeta. Ma finché non si fosse riprese del tutto diede il comando al fratello.
Era passata un’altra settimana, e ormai la ragazza stava bene, la ferita si stava cicatrizzando in tempo record e non aveva più fitte. Una mattina, Sam si sveglio abbastanza presto, e quando notò che riaddormentarsi risultò difficile, andò a farsi un giro per il palazzo, trovando fuori sulla terrazza della sala del trono il moro. Uscì e senza farsi sentire si appoggiò a una colonna, guardando il sole albeggiare.

<< Sai, è la seconda volta che mi prendi alle spalle. >> Loki si girò con un mezzo sorriso e si appoggiò  al parapetto di marmo bianco

<< Non sei riuscito a dormire? Soliti incubi? >> 7

<< Veramente no. È strano, è ormai un mese che non faccio più quell’incubo. Strano. >>

<<  Veramente no. Vedi quando sono andata nel Maine, ho saputo che quel’incubo che avevamo non era altro che sentire quando siamo nati. Nel senso tu sentivi quei bambini piangere, ma eravamo io e i miei fratelli, durante il periodo in cui Odino e Laufey si sono scontrati sulla terra. La voce era quella di Odino, non chiedermi cosa diceva, nessuno lo sa. >> il dio era sbigottito

<< E perché vi sentivo? Per la profezia? >>

<< Credo di si. Sei sempre stato tu quello designato. E una volta aiutato a respingere le forse di Surtr l’incubo è scomparso, perché abbiamo aiutato a portare pace. >> poi dato che Loki non dava segno di rispondere, Sam aggiunse

<< Vedi, è come ti avevo detto. Non sei solo caos e oscurità. C’è luce e del buono in te. Tieniteli stretti. – poi dando una gomitata al dio -  Andiamo a fare colazione, oggi è il gran giorno. Torno a casa. >>

Poco prima di pranzo Sam, Loki, Thor e il resto della famiglia con i guerrieri si radunarono nella Sala del trono. Era il momento dei saluti. Sif e il resto dei guerrieri salutarono e ringraziarono la spia dicendole che era una gran guerriera (Fandral le regalò una rosa!), Odino e Frigga la ringraziarono non solo per il loro mondo ma anche per aver riportato Loki. Thor la abbracciò, rischiando di incrinare qualche costola, poi insieme ai suoi amici andò probabilmente nell’arena ad allenarsi; anche Odino e Frigga uscirono dalla sala, lasciando soli Sam e Loki.

<< Allora, deduco che ci ritroveremo da Stark. Attenta allo shampoo la prossima volta. >> il dio stava trattenendo una risata

<< Credo che li farò blu, appena possibile. >> disse quella, ma con un’espressione triste in volto

<< Ehi che c’è? Se non li vuoi, possiamo mettere la tintura rosa. >> ma ancora nessuna ombra di un sorriso sul volto della ragazza

<< Loki, mi sa che non ci potremo rivedere da Stark. >> il dio la guardò perplesso, poi gli venne in mente il colloquio avuto con il Padre degli Dei una settimana prima.

<< Cosa ti ha detto Odino? >>

<< Mi ha solo spiegato i miei nuovi compiti. Come nuova sovrana di Mùspellsmegir . non possiamo vederci per il semplice fatto che dovremmo mantenere la pace tra i due mondi, anche il resto dei mondi ovvio. >>

<< Questo vuol dire che ne sulla Terra, ne su un altro pianeta? >> in quel momento entrò Haimdall e disse che il momento di partire era arrivato.

Sam saluto con un abbraccio il moro, poi iniziò ad avviarsi verso il guardiano; arrivata ametà strada però si bloccò, si girò verso il dio e mordendosi un labbro decise una cosa. Tornò velocemente davanti a Loki e senza pensarci troppo gli diede un lieve bacio sulle labbra. Quelle del dio era morbide e leggermente fresche, come l’acqua di un ruscello.
Loki non se lo aspettò, appena Sam ritornò verso di lui pensò che volesse dirgli qualcosa, ma appena le labbra della ragazza si posarono sulle sue percepì il calore. Ma non era un calore negativo, anzi sentiva quasi delle scariche.  A parer di Loki il bacio durò troppo poco, e  appena la ragazza si staccò gli sussurrò
<< Addio >>

Per poi girarsi e raggiungere Haimdall. Uscì dalla sala, attraversando le alte porte d’oro. Appena raggiunsero il ponte la luce avvolse la ragazza e la trasportò a casa.
 

 MUSPELLSHEIMR
Nell’ormai ex dimora di Surtr, Damon stava in piedi davanti alla vetrata che dava su una parte del regno di fuoco, stava aspettando il ritorno di sua sorella, infatti poco dopo una luce catturò la sua attenzione. Si girò e trovò sua sorella. Si salutarono poi la ragazza andò ad affacciarsi alla vetrata.

<< E così, questa è casa? >>  chiese guardando sotto di lei
Il pianeta era caldo, fiumi di lava lo percorrevano. Gli alberi erano di fuoco, così come l’erba e gli edifici. Colonne di fuoco ovunque. eruzioni si innalzavano all’orizzonte. La tristezza attanagliò Sam. Le mancava la terra.

<< Perché devo essere io a comandare questo posto? Mi manca la terra, la mia libertà. Sono solo cinque minuti che sono qui e mi sento in trappola. >> disse girandosi verso il fratello

<< Ehi, ci sono io a darti una mano. Non sarai sola. Una nuova era ci aspetta. >> e così abbracciò la sorella e si voltò a guardare il loro nuovo regno.



Angolo autrice
Allora siamo al capitolo finale. Ma ci sarò l'epilogo per vostra sfortuna xD
A me non convince molto, ma mi è uscito così :)
Buona lettura, spero vi piaccia

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Capitolo 20
*** Felicità ***


Allora!!!!!! Siamo giunti proprio alla fine ormai. E questo mi spaice parecchio, perché mi è piaciuto molto scrivere questa storia.
Credo che ci sarà un qualche seguit, daro che Ghia9614 mi ha dato l'idea...argh non me ne libererò MAI!!!!!
Ma bando alle ciance passiamo ai ringraziamenti (si, non è normale farlo all'inizio, ma lasciatemi perdere) RINGRAZIO INFINITAMENTE

Ghia9614; Roby_lia; ElenSmith; MartyHerm e Deeryl, che ha seguito la storia al di fuori da EFP..grazie anche a coloro che l'hanno seguita in silenzio :)

Questo è il primo epilogo che scrivo, siate magnanimi :)
Buona lettura




EPILOGO

Erano passati ormai tre mesi dalla lotta contro Surtr e i giganti di fuoco. La terra era salva così come Asgard. I Vendicatori erano tornati alla loro solita vita. Lavoro, scherzi e partite alla Stark Console. Di Sam e Damon non si ebbero notizie, probabilmente impegnati a ristabilire l’ordine nel loro nuovo rgno.

<< Dai, Loki. Sembra che ti è morto il gatto. >> Stark lo punzecchiò dal divano tirandogli un verme- caramella

<< Stark. Ti prego, ho già un fratellastro che non usa i suoi neuroni, non farlo anche tu. Sto leggendo. >> rispose quello, alzando lo sguardo dal grosso libro poggiato in grembo e tirandogli un telecomando

<< Si, stai leggendo. E sembra che è morto il gatto. Dai che tra un mese è il mio compleanno, e non ti voglio giù di morale. >> disse quello massaggiandosi lo stomaco, dove l’oggetto lo aveva colpito. Il dio sbuffò e andò nella sua camera.

Era tornato sulla Terra, come “ambasciatore” di Asgard. Non è che non stesse bene nel mondo degli dei, ma preferiva la compagnia di quegli strambi tizi. Si stese sul letto, cerando di non pensare a tre mesi prima, quando era ad Asgard, a quella mattina…no non doveva pensarci. In alcuni momenti odiava ancora Odino, per aver detto certe cose alla ragazza, ma poi pensandoci bene, erano le leggi più antiche di tutte, meglio obbedire. Si non era da lui, ma aveva da poco riacquistato la fiducia di tutti, non poteva buttarla via così in fretta.” Eh beh tra un mese ci sarà da divertirsi” penso tra se, prima di andare a farsi una doccia.
 

MUSPELLSMEGIR

<< Mia signora! >> Sully, che aveva seguito con i suoi fratelli la ragazza sul pianeta, entrò nel salone del trono del palazzo, dove trovò Sam, Damon e alcuni consiglieri chini su un tavolo a riguardare delle vecchie pergamene. La ragazza, con un gesto del capo, fece andare via i consiglieri, i quali si inchinarono e uscirono da una porticina vicino al trono.

<< Si Sully. Che notizie porti? >> Sam andò a sedersi sul trono e fece cenno al gigante di avvicinarsi. Voleva tornare in forma umana, ma il fuoco era troppo caldo, odiava essere gigante 24h su 24h.

<< Tutti i sostenitori di Surtr sono stati catturati e imprigionati. >> informò quello.

<< Grazie Sully. Puoi andare, di loro che a breve sapranno quando ci sarà il processo. >>
Sam si alzò, scese dal piedistallo e raggiunse la grande vetrata. E così era quella la sua vita futura? Decidere che doveva morire, a chi dare la grazia. Certo c’erano i banchetti, le feste. Viaggiava per i Nove Regni a controllare che la pace regnasse (ovviamente si muoveva prima o dopo Odino. Non poteva incrociarsi con gli asgardiani).

Non era la sua vita. Non era fatta per quello, per governare. Si sentiva sempre di più in trappola, schiacciata dai muri. La mattina si svegliava a fatica, non riusciva a respirare. Voleva urlare, sfogarsi. Ma neanche quello riusciva a dare un senso a tutto quello che le stava capitando.
Damon e Sully la guardarono, allarmarti. Poi i due si scambiarono uno sguardo triste e il principe fece uscire il comandante. Si avvicinò poi alla sorella, e rimasero li a fissare il mondo come tante altre volte. Dopo molti minuti Damon decise di parlare

<< Cosa ti turba sorella? >>

<< Lo sai bene. Non mi sento io, qui. Vorrei… >> ma si tenne per se quello che voleva dire. Damon capendo cosa passava per la testa della sorella, le mise una mano sulla spalla facendola girare verso di se.

<< Vorrei anche io. Ma no possiamo, sai quali sarebbero le conseguenze. >>

<< Certo, e l’ultima cosa che voglio fare è scatenare un’altra guerra. Specialmente contro Asgard, non ne avrei le forze, soprattutto di combattere contro Thor, un amico. Mi ucciderei prima. >> non voleva neanche nominare l’altro dio. Le faceva troppo male, perché di sicuro, in un’ipotetica guerra, ci sarebbe stato lui.
Non era per Thor che si sarebbe uccisa, ma per non combattere contro il moro. Tornarono poi al tavolo a guardare le pergamene.
Passarono tre settimane, i processi per coloro che stavano dalla parte di Surtr continuavano. Sam era stremata, non perché fosse complicato o altro, ma stare la seduta a riceve insulti di ogni tipo, o suppliche le consumava le forze. Tutto il giorno seduta dietro un bancone con i giudici alla destra e sinistra, davanti a loro un processato alla volta, ed erano ancora migliaia. Spettava al regnante di decidere la pena, se morte, prigione, fustigazione. Ma la ragazza proprio non ce la faceva, così decise che ad occuparsi di questo sarebbe stato Damon, con lei decidevano solo se uno era riceveva la grazia o no.
Quando anche l’ultimo gigante venne processato, Sam uscì dall’aula e si sedette su una panchina in attesa che Damon e i giudici decidessero le varie pene. Rimase su quella panchina per tutto il giorno, non mangiò e non si mosse per nessun motivo. Non sapeva cosa fare tanto, quel mondo le era ancora estraneo; di tanto in tanto passavano dei servi e la guardavano straniti, non sembrava la loro regnante, seduta come si dice sulla terra “un camionista “.

Era spaparanzata su quella panchina e quasi stava dormendo, quando la porta del tribunale si aprì e ne uscirono i vari funzionari e il fratello. Appena senti la porta aprirsi, si alzò e attese, quando il fratello la raggiunse andarono nei loro appartamenti. Il più grande la informò sulle varie pene decise, i più vennero condannati a morte. Sam lo bloccò dopo dieci minuti, on voleva sentire più nulla di quelle cose. Si misero al tavolo, dove venne servita la cena. Quella sera volevano qualcosa di tranquillo. Ad un certo punto Damon se ne uscì con una frase

<< Sai, ho trovato qualcosa che potrebbe interessarti molto. >>la sorella lo guardò dal sopra del piatto d’oro

<< E sarebbe? Qualcosa che mi interessa su questo pianeta? Wow questa cosa sarà da festeggiare tutti gli anni. >>disse sarcastica

<< Eh smettila di fare il cane bastonato. Unendoti a Loki hai accettato di diventare sovrana di questo posto. Se ti sforzassi un minimo a non odiarlo, troveresti qualcosa che ti piace sai? >>

<< Si mamma. – rispose quella, usando lo stesso tono che aveva usato Tony tempo indietro. – Comunque, cosa sarebbe questa cosa che hai trovato? >>
Il grande sorrise, vedendo che finalmente aveva attirato l’attenzione di quella sovrana così difficile da rendere felice negli ultimi mesi.

<< Non ne sono molto sicuro, però l’ho letta nelle pergamene dei consiglieri. Dovrò chiedere la loro opinione, ma appena possibile ti farò sapere. >>
 

MIAMI

<< Facciamo qualcosa? >> chiese Tony con uno sbadiglio, girandosi verso il dio

<< E cosa? >>

<< Non lo so...qualcosa. >>

I due erano bellamente sdraiati sui divani sotto il getto del condizionatore. L’estate era ormai arrivata, più calda del solito. In città tutti cercavano rifugio e refrigerio in ogni angolo, dei negozi, al parco o in spiaggia. I combina guai della Star Tower vennero presto raggiunti dal resto del gruppo. Clint lanciò loro dei pantaloncini e disse

<< Vestitevi. Andiamo in spiaggia. >> infatti erano tutti vestiti con pantaloncini colorati, occhiali da sole borsoni  dai quali spuntavano pinne e boccagli. Pepper e Natasha avevano addosso dei prendisole, una multicolore l’altra blu notte. Ovviamente tutti con le infradito.  Quelli non tanto a loro agio vestiti così erano Steve e Thor. I due mori si alzarono controvoglia e facendo dei versi strani appena si staccarono dalla pelle del divano che si era appiccicata a loro.

Venti minuti più tardi raggiunsero Miami Beach. Tony insistette per andare nella sua zona privata, ma gli altri lo convinsero a mischiarsi alla gente comune, e poi senza il suo reattore e la sua armatura pochi lo avrebbero riconosciuto. Noleggiarono tre ombrelloni, e parecchie sdraio, si sistemarono abbastanza vicini all’acqua, dato che nel gruppo c’erano vari scansa fatica.
Clint e Bruce piantarono i tre ombrelloni, come dei veri padri di famiglia, mentre Steve aiutato da Tony mise in ordine le sdraio, specialmente ascoltando le due donne che volevano essere nella giusta direzione del sole.

<< Mi fa strano vedere voi due – iniziò Tony, indicando Clint e Natasha – In una spiaggia, alla luce del sole. Pensavo che a voi spie pluriomicide fosse negato stare in mezzo alla gente comune. >>
Natasha lo ignorò, tornando a mettere a posto il suo telo e parlare con Pepper, mentre Clint e Bruce entrarono in acqua

<< Coraggio vecchietto. Entra, o hai paura che ti venga una congestione? >>
Tony si girò verso il soldato, chiaramente divertito dalle parole del falco, ma appena Clint disse

<< No Tony. Non mi riferivo a Steve. Coraggio lattina, o hai bisogno come i bimbi di tre ore per il bagno? >>

<< Attento a te uccellaccio dei miei stivali. >> e così il miliardario entrò in acqua cercando di affogare la spia.
L’unico che ancora non si era unito a loro era Loki, che rimaneva all’ombra sotto un ombrellone, cercando di non squagliarsi. Non capiva cosa ci fosse di così divertente nel giocare nell’acqua.

<< Ehi Loki. Come mai non vai con loro? >> gli domandò Pepper avvicinandosi per prendere la crema solare

<< Forse voi non avete buona memoria, ma se tocco qualcosa di freddo, e l’oceano lo è, divento Jotun. Quindi divento blu. E sinceramente non vorrei creare scompiglio in una spiaggia affollata. >> rispose quello senza neanche guardare la donna.

Nel frattempo Tony era uscito per andarsi a stendere al sole, nessuno poteva toglierli il suo momento da lucertola.

<< Tony. Forse è meglio se cerchi di distrarre il dio. >> gli disse Natasha

<< Sono tre mesi che ci provo. Ma quello è testardo. Che ci posso fare se Odino ha vietato a Sam di farsi vedere da queste parti? >>

<< Si, ma dato che vederlo così mi fa innervosire. Vedi di trovare un modo. Anche a me Sam manca, e la conosco da più tempo, ma è passata ormai. Sto andando avanti. >> il genio rispose con uno sbuffo, si alzò dalla sdraio e andò dall’amico. Il bagno di sole lo avrebbe fatto in terrazza.

<< Ehi vuoi fare qualcosa? Non so castelli di sabbia, pista per le biglie. >> cercò di convincerlo, ma con scarsi risultati.

<< Non grazie. La sabbia è ruvida e si infila dappertutto – poi vedendo lo sguardo di quello – Oh ma sempre male devi pensare? >>
Restarono in silenzio per un po’, guardando le persone divertirsi, chi giocava a racchettoni, chi imparava ad usare le tavole da surf. I bambini erano più vivaci del dio millenario. Poi a Tony si illuminarono i neuroni, vide Thor e Steve seduti sul bagnasciuga che parlavano, le ragazze che passavano se li  mangiavano con gli occhi.

<< Ho trovato un passatempo. >> disse il moro girandosi verso il dio con un sorriso a centoottanta denti; Loki lo guardo perplesso, poi Tony indico i due biondi e le ragazze. Alche anche il dio sorrise, capendo quasi subito il piano di Stark. Per qualche minuto restarono a pianificare il tutto, poi alzandosi si avvicinarono ai due.

<< Ehi vi va di fare un gioco? >> chiese loro il dio del caos sedendosi, attento a non toccare l’acqua.

<< Che genere di gioco? >> a Thor si illuminarono gli occhi. Quando si parlava di giochi o battaglie era sveglissimo.

<< Più che altro si tratta di noleggiare quel coso li. – spiegò Tony, indicando una barchetta con uno scivolo azzurro. – Poi si va a largo e si scivola giù. Dai che è divertente, così anche Loki può fare il bagno, andiamo moto a largo, così nessuno lo vede. >> finì giocando la carta del “povero Loki e la sua natura Jotun” alla quale Thor si addolcì. Vennero chiamati anche Bruce e Clint , i quali furono informati dello scherzo, e stranamente acconsentirono. Così i due andarono a pagare il pedalò.

<< Mi sa che il caldo a cotto i neuroni di quei due. >> iniziò Loki rivolto al genio. I due si tenevano a debita distanza per non farsi sentire

<< Già, hai visto come hanno accettato subito? Va bene dai, Sali prima te, così non tocchi l’acqua. >>
Quando tutti furono saliti, Tony e Clint si misero a pedalare, mentre Loki si sedette sulla cima dello scivolo, mentre Steve, Bruce e Thor trovarono posto sui restanti sedili. Non poterono allontanarsi troppo perché ad almeno cinquecento metri dalla riva era stata posizionata una rete metallica per non far entrare nella baia gli squali, così il gruppetto dovette accontentarsi.

<< Thor, stai attento al tuo dolce peso. Basta un minimo che lo rompi. >> gli disse uno Jotun a mollo nell’oceano.
Avevano noleggiato quell’affare per un paio d’ore . paio d’ore nelle quali, dopo tre mesi, Loki si stava divertendo. Rideva, scherzava, affogava Tony aiutato da Clint. In quelle due ore era tornato se stesso.

<< Ehi. Bentornato. >> gli disse Tony sputacchiando , dopo l’ennesima volta che era finto sott’acqua  

<< Si, è stata una buona idea. Che migliorerà appena usciremo. >> gli ricordò quello con un ghigno. E Clint venne loro incontro

<< Ragazzi, sono passate due ore. Dobbiamo tornare a riva. Portate su il culo voi due. >>
Per tornare indietro, pedalarono Bruce e Steve. Prima di fermarsi però, Loki disse al gruppo

<< Dai facciamo un ultimo tuffo che ne dite? Prima il dottore. >>
Poi fu la volta di Clint, così i due tennero fermo il pedalò, mentre Tony si rivolse ai due biondi

<< Dai andate voi. Però di testa, è fenomenale. >> i due acconsentirono felici.

Andò prima il soldato, ma non si sarebbe mai aspettato che appena prima di scendere Tony gli tolse il costume. Quello non fece in tempo a protestare che finì in acqua. Il genio approfittando del momento di smarrimento di Rogers saltò fuori e raggiunse la riva, ridendo come non mai alla vista di un soldato completamente rosso, che si copriva (si beh avete capito). Toccò poi a Thor, il quale era impegnato a parlare con Loki (chissà come mai) e non si accorse di niente. Anche lui si stese sullo scivolo e chiese aiuto a Loki di spingerlo. Il moro non se lo fece ripetere due volte, e come Tony, riuscì a togliere il costume al fratellastro. Ridendo come non gli capitava da molto, saltò anche lui sulla sabbia asciutta, raggiunto subito da Clint e Burce che trascinavano il pedalò, anche loro due ridevano a crepapelle.

<< Ah eccovi. Ma che fine avete fatto? >> li riprese Pepper alzandosi dalla seggiolina sotto l’ombrellone appena li vide arrivare. I quatro ancora ridevano e si abbandonarono sugli asciugamani per terra. Le due ragazze si guardarono, Natasha con un sopracciglio alzato. Poi la rossa notò l’assenza dei due biondi

<< Ma Steve e Thor? >> ma non fece in tempo a riceve risposta che li vide in acqua urlando come non mai

<< Ehi voi. Ridateci i costumi. E subito. >> urlò Steve, tenendosi nell’acqua che gli arrivava all’ombelico

<< Che cosa avete combinato? Siete peggio dei bambini. >> disse Pepper, ma ridendo anche lei per la scena

<< Ehi, voi mi avete detto di far distrarre il piccolo cornuto qui vicino. E così ho fatto. >> disse cercando di rimanere serio, ma vedendo Lokie Clint agitare i costumi dei due scoppiò in una sonora risata.

Nonostante le varie minacce dei due poveretti in acqua e delle due ragazze, i costumi rimasero nelle mani di Tony e Loki per il pomeriggio, andarono a riportare lettini e ombrelloni, e per tutta la sera.
Rimasero a mangiare in un ristorante vicino alla spiaggia, così da controllare i due biondi. La cena fu spettacolare e esilarante. Mangiarono praticamente tutto il pesce del mondo, grigliato, fritto o con la pasta. Mancava giusto il dolce a base di pesce ed erano a posto. Esilarante invece perché i due a mollo non potevano uscire dato che c’era sempre qualcuno in spiaggia, per una passeggiata al chiaro di luna, e poi perché la Ocean Drive pullulava di turisti e non. Quando arrivò il conto, Tony sbolognò la cameriera dicendole di mandare il tutto alla Stark Tower, per poi alzarsi seguito da Loki e il resto dei bambini troppo cresciuti e andò in riva al mare.

<< Allora, voi rivorreste i vostri costumi vero? >>  i biondi lo guardarono male, era tutto il pomeriggio che urlavano di riaverli.

<< Beh certo che domande, ho sentito qualche vostro urlo al riguardo. Comunque ve li ridiamo solo se promettete di non ucciderci. L’ho fatto solo per alzare il morale al cerbiatto, era così depresso. >> ancora una volta Thor si addolcì e acconsentì a non vendicarsi. Tanto Loki lo conosceva bene, non sapeva vendicarsi, anzi i suoi “scherzi” gli ritorcevano sempre contro. Mentre per quanto riguardava il soldato, dovettero lavorarci su per una buona mezz’ora, poi anche lui, sfinito, congelato acconsentì.
 
 
MUSPELLSMEGIR

Una mattina, Sam si alzò di buon’ora  e vedendo che non aveva impegni per quel giorno, decise di seguire il consiglio di Damon e uscì da palazzo. Prese a camminare per il suo regno, notando che era molto simile alla terra. In un parco vicino molti giganti stavano li a giocare con i figli, il che la lasciò di stucco. Non credeva che fossero così simili agli umani, che provassero dei sentimenti e conoscessero il significato di famiglia. Quando passava, le persone si inchinarono  regalandole sorrisi e alcuni dei più piccoli dei fiori di fuoco.
Verso mezzogiorno arrivò in un piccolo paesino, poco fuori le mura del palazzo, e vide in un orto dei frutti fuochi, li stessi che mangiava a palazzo. E dato che non aveva fatto colazione, il suo stomaco brontolò. Non si accorse che le si era avvicinato il contadino, e quando lo vide quasi si spaventò. L’avea colta di sorpesa proprio come… scuotendo la testa si rivolse al gigante e disse

<< Questi frutti li fate arrivare anche a palazzo vero? Sono squisiti. >>

<< Davvero li mangia mia signora? Sa, dobbiamo tutto questo a lei. Prima, quando regnava ancora il vecchio Surtr non cresceva niente, su tutto il pianeta. L’odio lo alimentava, e ovviamente le cose buone non nascevano, anche di piccoli giganti non c’era traccia. >>

<< Io non ho fatto niente di che. Se devo essere sincera, ho agito più per me stessa. >> disse la ragazza, sentendosi egoista. Non aveva minimamente pensato al popolo che soffriva, credeva che il pianeta era soltanto pieno di guerrieri spietati e basta. Ma vedendo il contadino scuotere la testa e con un sorriso sulle labbra si sentì meglio

<< Voi avete portato la pace. Unendovi per salvare Asgard e Midgard ci avete aiutato. Magari non lo sapevate, o non lo volevate. Ma noi vi saremo per sempre riconoscenti. – sentendo poi lo stomaco delle sua regina, le porse dei frutti. – Prendete, avrete fame, e sono felice che vi piacciono. >>

Così Sam, con il sorriso che non vedeva luce da parecchio tempo, tornò a palazzo. Si rintanò nella sala della lettura, dove si sommerse di libri con la storia dei quel mondo mangiando i frutti dalla sua pace.

<< Sam! Sam! >> Damon entrò nella sala come un uragano, spargendo i vari fogli che aveva in mano.

<< Damon. –mugugnò la ragazza aprendo gli occhi. – Se forse non te ne fossi accorto, stavo dormendo. >>

<< Ah…si scusa -  Damon arrossì leggermente notando solo in quel momento la ragazza. – Ho comunque delle ottime notizie, su quella cosa che ti ho accennato. Andiamo nelle nostre stanze. >>
Misero a posto i libri, i cuscini e presero i veri fogli ancora per terra. Si avviarono nella stanza di Sam. Quella si abbandonò sul letto con un sospiro, mentre il fratello avvicinò una sedia e mise le pergamene sul letto. Sam le guardò non capendoci nulla, non ci riusciva con i consiglieri, figuriamoci con suo fratello.

<< Allora, ho trovato una scappatoia. >> disse il più grande rompendo il silenzio, prendendo un foglio

<< Una scappatoia a cosa? >> il fratello la guardò sbuffando

<< Dai, sei te quella intelligente. Non dirmi che non ci hai mai pensato a raggirare quello che ti ha detto Odino. >> il ragazzo però alzò lo sguardo al cielo preoccupato

<< Non possiamo farlo. Ho dato la mia parola che ne su Asgard ne su un altro paese mi sarei fatta vedre. Dobbiamo mantenere la pace. >>

<< Ed è qui che ti sbagli sorellina. – quello la guardò un ghigno che poteva far paura essendo sul volto di un gigante. – La Terra è uno dei Nove Mondi più “giovane”. È nato dopo Asgard, Jotunheim. Il nostro mondo è più vecchio di Midrgard, ma si è plasmato a sua immagine somiglianza. >>

<< Si l’avevo notato. Oggi sono andata a farmi un giro. Somiglia alla Terra durante il Medioevo. >> osservò Sam

<< Esatto. Quindi essendo la Terra giovane, non è stata plasmata sotto le regole dell’universo. E quindi…>>

<< Le regole di Odino. Questo vuol dire…>>

<< Esatto, ci sei arrivata finalmente. >> la ragazza gli fece la linguaccia, poi scoppio a ridere e abbarcciò il fratello. Ma si bloccò.

<< Aspetta, ma come faremo per questo posto? >>

<< Oh non ti preoccupare. Finché non ci sei, starò io qui. Certo non ti conviene stare via molto, ogni tanto dovresti tornare qui. Ma io ti darò una mano. >>
E così i due iniziarono a ridere e saltare dalla gioia. Sam decise di partire dopo un paio di settimane, dato che voleva aspettare un giorno speciale.
 
 

MIAMI

Era il grande giorno. IL GIRONO. Tutto questo nella mente di Tony, ovviamente. Per tutti gli altri era un venerdì mattina, di una settimana piuttosto pesante. Si alzarono con i Black Sabbath che urlavano per tutto l’attico, ma visto che era IL GIORNO, concessero tutto a Tony. Anche quando andò in ogni camera a svegliare e tirare le tende e/o coperte.

<< Come siete petulanti. Cosa volete che siano quattro graffi. >> si lamentò Tony, dopo che fece cadere Loki e Natasha su un bicchiere rotto. Dietro di lui Clint, Thor e Steve dovettero trattenere il moro e la rossa per i vestiti ed evitare che lo strozzassero.
La grande giornata comprendeva colazione super abbuffata da Dunkin Donuts, passare la giornata al Disney Wolrd ad Orlando. Poi il pomeriggio e la sera erano una sorpresa.

Si avviarono così al locale di ciambelle prenotato per l’occasione. Loki, Tony e Clint si abbuffarono di ciambelle come se non mangiassero da anni. Ciambelle di tutti i tipi, ripiene, glassate alla fragola, piccole e grosse. Thor invece si riempì di caffè. E alla quinta tazza Bruce dovette fermarlo, già di suo era iperattivo, se continuava così avrebbe rotto tutte le attrazioni ad Orlando.

Quando arrivarono al parcheggio del parco, Loki e Thor rimasero a bocca aperta. Davanti a loro si trovava un castello gigantesco, con tante torri e torrette. Il colore era nauseabondo (rosa e azzurro e violetto) ma per il resto era fantastico. Andarono a far confermare i loro biglietti, poi appena superata l’entrata vennero rapiti da un mondo MAGICO. Certo erano un gruppo di adulti, uno ultra settantenne, e due millenari. Ma chi meglio di loro si poteva divertire tanto? Se non quei due, anzi tre, bambini cresciuti di Tony, Loki e Clint.
Il parco era pieno zeppo di famiglie con bambini, ovviamente, ma qua e la video anche solo adulti. La prima attrazione che scelsero fu “Space Mountain”.

<< Le montagne russe come prima attrazione, dopo il modo in cui vi siete abbuffati? Non credo che vada bene. >> disse loro Bruce, che non aveva detto a nessuno ma odiava quelle giostre.

<< Dai dottore. siamo adulti ormai. Se vuoi, ci sono le tazze laggiù, te e Pepper e Steve potrete fare quelle e poi venirci a prendere. >> Clint lo disse con un tono di pesa in giro, quasi a sfidarlo. Ma i tre acconsentirono, lasciando il falco di stucco.

<< Ma cosa siamo venuti a fare, se quei tre si mettono a fare le giostre dei marmocchi? >> domandò Loki, mentre si misero in fila per l’attrazione.
Appena entrarono, vennero avvolti dal buio, sopra di loro il soffitto era tempestato di stelle, costellazioni e pianeti brillanti. A poco a poco la fila iniziò a diminuire, finché non toccò ai Vendicatori. C’era un trenino di metallo, con sei vagoni, ognuno dei quali aveva quattro posti, loro purtroppo erano in cinque, così Thor dovette sedersi nel secondo vagone insieme a un gruppo di tre ragazzi russi. La magnificenza di questa attrazione, era che non usciva mai all’aperto, era completamente al chiuso e al buio. Quando il trenino partì capirono di essere su una salita solo perché si sentivano schiacciati contro il sedile, davanti a loro il buio. Il treno si fermò per qualche secondo e poi vennero lanciati a tutta velocità verso quello che sembrava il sole

<< OH SANTO ODINO CI SCHIATEREMO! >> urlò Loki, ma all’improvviso vennero sbalzati a sinistra, questa volta in una vertiginosa discesa verso Saturno. L’attrazione fu così per tutto il tempo, e dopo il primo impiccio con il Sole, tutti e cinque si divertirono molto. Urlavano e ridevano come se fossero bambini. Anzi lo erano. Anche Natasha venne coinvolta e si divertì come mai invita sua. Il problema risultò all’uscita. Li aspettavano Pepper, Bruce e Steve. Quando li videro uscire, constatarono che erano leggermente verdognoli. Dopo qualche istante Thor rigetto l’anima in un cestino.

<< Bleah Thor che schifo!!! Ma che razza di stomaco hai. Ti mangi l’intero arrosto del banchetto reali da solo, più altra roba, e non riesci a tenere delle tazze di caffè? Sei patetico. >> lo prese in giro Loki, tenendogli la fronte. Bruce gli passò una bottiglietta d’acqua e una cicca, ma non appena il dio si tirò su e prese un sorso d’acqua sorrise e disse

<< La prossima attrazione? >> nessuno ci voleva credere, ma ridendo si avviarono verso altri giochi e divertimenti.

Verso l’una andarono in un posto chiamato “L’angolo dei Bucanieri” a mangiare hamburger, hoto dog e patatine. Qui i Vendicatori vennero raggiunti da una massa urlante di bambini che chiedevano autografi e foto, specialmente a Tony, Thor e il povero Steve. Gli altri per fortuna si tennero alla larga, più che altro perché non erano conosciuti poi molto. Dopo che anche l’ultimo bambino si allontano, Tony disse che era ora di andare, ma non prima di aver visto la parata dei personaggi Disney. Quando ci si metteva!

<< Ehi gps in lattina. Dove dobbiamo andare ora? >> chiese Clint a Tony prima di salire sulla loro jeep

<< Ehi aspettate – Natasha si avvicinò a loro, mettendo via il cellulare . – devo andare in aeroporto, non è che potreste accompagnarmi? Faccio una cosa  poi vi raggiungo. >>

<< Si, e con quale macchina? E poi oggi è il mio giorno, non puoi fare qualsiasi cosa un’altra volta? Sei una guasta feste. >>

 << Oh ma smettila. Vi raggiungo subito. Ditemi solo dove andate. >> così Tony le diede un biglietto con l’indirizzo. Un capannone fuori città, immerso in un prato. Era un genio, ma a volte era difficile crederlo.
Lasciarono Nat all’aeroporto, poi sgommarono alla volta del capannone. Li la rossa si guardò in torno, cercando la persona che l’aveva contattata. Ma non vide nessuno. Ad un certo punto, però, venne afferrata per i fianchi, stava per girarsi a tirare un pungo alla persona dietro di lei quando si bloccò

<< Sam? Sam! Sei tornata. Ma sei tu? Perché sei qui? >> le due si abbracciarono

<< Ehi calma. È una cosa complicata, ma vi dirò tutto. – poi guardandosi in giro –M agli altri? Non li hai avvertiti? >>

<< No no, prima di tutto volevo avere la priorità. Secondo facciamo una sorpresa. Oggi è anche il compleanno di Stark. >>

<< Lo so. Cos’ha combinata per farti stancare così tanto? >> chiese notando che la ragazza era effettivamente stanca.

<< Diciamo solo che il genio è peggio di un bambino piccolo quando si tratta della Disney – poi vedendo l’aria confusa dell’altra -  siamo stati al Disney Wolrd di Orlando. >>

<< Ah grazie. E io che non vedo l’ora di andarci. E ora dove sono? >>

<< In un capannone. Ma non chiedermi a fare cosa. Vedo che hai pensato al regalo. >> disse indicando il pacchetto sottile che aveva in mano

<< Si, credo che lo faremo felice. È anche da parte tua e di Clint. >>
Poi la rossa prese il cellulare e chiamò l’ SHIELD per richiedere una macchina. Dovettero aspettare per circa mezz’ora, durante la quale Sam raccontò del periodo passato sul pianeta, e Nat le raccontò di come quei tre mesi fossero stati noiosi, specialmente per un certo moro.

<< Dai, dimmi che è successo su Asgard. Loki non ci ha detto niente, era solo depresso e abbiamo intuito che era per te. >> e poi prese a stuzzicare l’altra spia.

 << Guarda, è arrivata la macchina. >> Sam saltò in piedi raggiungendo l’agente e sedendosi al lato passeggero di una jeep nera. Nat prese il posto del guidatore, inserì il navigatore e partiro alla volta del capannone.
Quando gli uomini e Pepper uscirono se la ridevano come pazzi.

<< Ma hai visto la faccia di Steve quando Pepper l’ha colpito? Ci sa fare con le armi. >> disse Clint con un sorriso

<< Beh è fidanzata con uno che le produceva. Se non le sa usare lei. >> constatò Bruce
Ma in quel momento sentirono una voce provenire da vicino la cassa.

<< Ehi Stark. Quanti anni sono? Duecento, anno più anno meno? >>
Tutti si voltarono verso la zona dalla quale proveniva la voce e rimasero di sasso. Steve e Clint corse verso la bruna e l’abbracciarono

<< No mia cara. Qui sei te la vecchia. >> quello sorrise mentre s toglieva gli occhiali protettivi

<< Ma non penso proprio sai. Quei due mi battono. >> indicando con un cenno del capo i due dei che li stavano raggiungendo.
I due la fissarono, poi Thor tutto felice le corse in contro abbracciandola, rischiando di romperle alcune costole.

<< Ehi Thor non respiro. >> Sam iniziò a tirargli dei pugni sulla spalla. Il dio la lasciò, e quella tornò a respirare nuovamente.

<< Ma che ci fai qui? >> chiese il biondo

<< A h beh. Tutte le regole hanno delle scappatoie. >> disse questo sorridendo a Loki, il quale le sorrise di rimando

<< E comunque, grazie per aver portato anche me al Disney World e giocare al Laser Game. – disse con un finto tono arrabbiato al magnate – Sarei tentata di non darti il regalo di compleanno. >> e gli sventolò il pacchettino sotto il naso

<< Oh Sam…la mia migliore amica. – e qui fece l’occhiolino a Loki, che fece il finto geloso. – Mi sei mancata come non puoi immaginare. Per i tuoi quattro mila anni noleggio tutto il Disney World solo per noi. >>

<< Ehi mi hai dato della vecchia? Vorrei ricordarti che ho solo 1968 anni, sono ancora giovane. >> poi però con uno sbuffo consegnò il pacchetto al genio, il quale lo apri avidamente e si ritrovò tra le mani due biglietti per l’imminente concerto al Madison Sqaure Garden di New York dei Black Sabbath.

Dire che era al settimo cielo è riduttivo. Iniziò a baciare a ringraziare la ragazza, poi si rivolse a Loki e lo obbligò ad andare con lui. Il rockettaro molto arrendevole.
Ma quella giornata ancora non era finita. Infatti tornarono a Miami, verso il porto, dove li aspettava uno yacht di dieci metri completamente nero. Aveva due ponti, in punta c’era una vasca idromassaggio, sul retro una zona con materassi dove poter prendere il sole

<< Prego signori e signore. >> fece salire i suoi ospiti sulla passerella dove, ad aspettarli una volta saliti c’era l’intero equipaggio con un mega rinfresco e tanti alcolici. Salparono dal porto mentre il sole calava. Tony sparì per un momento di sotto a far vedere a tutti le loro stanze, solo due rimasero indietro, con ancora i bicchieri di spumante in mano. Sam era poggiata alla ringhiera a prua della nave, e si godeva lo spettacolo del tramonto, un mix tra rosso/arancio/rosa. Loki le si avvicinò, poggiandosi anche lui alla ringhiera bevendo dal sul calice.

<< E così, abbiamo raggirato il potente Odino. Nemmeno io riuscivo a farlo, se non utilizzavo la magia. >>

<< Ah già, il potere dell’onniscienza. E non tutti sono bravi come me. >> lo stuzzicò Sam. Il dio svuotò il bicchiere e rimase a fissare l’oceano davanti a loro. Un piccolo delfino riaffiorò dall’acqua spruzzandoli leggermente per immergersi di nuovo.
Quando si girò, vide Sam che lo stava guardando, curioso le chiese

<< Cosa stai pensando? >>

<< Sai, non ricordo molto bene la nostra ultima conversazione. Di cosa abbiamo parlato ad Asgard? >> rispose con un sorriso malizioso. Il dio fu ben felice di ritornare sull’argomento.

Così ridusse i centimetri tra loro e disse
<< Bentornata. >>
Per poi baciare la ragazza. Le labbra sapevano di spumante, con un retrogusto dolce, il che fece diventare il bacio ancora più desiderato. Entrambi volevano saggiare quel sapore sulle labbra dell’altro. Il dio riuscì a a trovare uno spazio tra le due morbide labbra della ragazza e si insinuò a cercare la sua lingua per iniziare una danza di puro piacere. Sam strinse le braccia dietro il collo del moro, mentre lui le prese i fianchi e avvicinò il corpo della ragazza la suo, così da renderli una cosa sola.

Da sotto coperta, Tony fece sbucare la testa sul ponte cercando quei due. Li vide poi abbracciati stretti e con un sorrisino tornò di sotto, dove gli altri erano seduti intorno al tavolo per la cena.

<< Uccellino cip cip. Ho vinto la scommessa! >>

<< Stai scherzando? Ma porca miseria, devo dare trecento dollari a uno che quando va in bagno la fa d’oro. >> rispose Clint, tirando fuori il portafogli e fare un assegno

<< Di che scommessa parlate? >> chiese pacificamente Steve

<< Che Loki stava male perché era successo qualcosa ad Asgard tra quei due. E infatti ci stanno dando dentro magnificamente. Hai capito il cerbiatto con manie di grandezza. E giurerei che i loro figli saranno bizzarri. >>

<< Stark, te mai che ti fai gli affari tuoi eh? >> Sam e Loki stavano entrando nella sala, mano nella mano. Il dio però non si trattenne dal tirare un pungo al fianco dell’amico.
Poi Tony alzò il calice di spumante e tutti fecero un brindisi, a Tony e al ritorno di Sam.

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