Lo specchio delle brame

di berny95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cosa nasconde il Preside? ***
Capitolo 2: *** La scoperta di Hermione ***
Capitolo 3: *** Il segreto di Severus Piton ***
Capitolo 4: *** Incontri di nascosto ***
Capitolo 5: *** Scoperti! ***
Capitolo 6: *** Conseguimento del diploma ***
Capitolo 7: *** Il discorso del Preside ***
Capitolo 8: *** Matrimonio ***
Capitolo 9: *** Il giorno dopo ***
Capitolo 10: *** Un mese dopo ***
Capitolo 11: *** 11 mesi dopo ***
Capitolo 12: *** 7 anni dopo ***



Capitolo 1
*** Cosa nasconde il Preside? ***


Dopo la sconfitta di Lord Voldemort, Harry, Ron e Hermione decisero di ritornare ad Hogwarts per recuperare l’anno che avevano saltato. Il viaggio in treno fu uguale ai soliti a parte per il fatto che tutti li guadavano con gli occhi spalancati. La situazione non cambiò quando entrarono nella Sala Grande. Si sedettero al tavolo di Grifondoro e tutti li salutarono, ma furono presto interrotti da una voce familiare che chiedeva il silenzio. I tre alzarono la testa e videro che Piton era in piedi al centro della tavolata degli insegnanti.

-Ma quello è…- iniziò Harry.

-…il posto del Preside- terminò per lui Hermione.

-Oh mio Dio, non so se riuscirò a sopravvivere un anno intero con Piton come Preside- disse Ron scuotendo la testa.

-Concordo pienamente- ammise il Ragazzo-Che-E’-Sopravvissuto-Di-Nuovo. Hemione li zittì e i due la guardarono stupiti.

-Vuoi davvero ascoltare il suo discorso?- chiesero in coro, ma la ragazza non rispose perché stava fissando il Preside che chiedeva per la seconda (e ultima) volta il silenzio.

-Ai nuovi studenti benvenuti, ai vecchi bentornati. Io sono il Preside, il professor Piton. I più vecchi di voi mi conosceranno per essere stato il terrore dei Sotterranei…-.

A questo molti studenti sorrisero e annuirono.

-…comunque adesso ho allargato i miei orizzonti e presto diventerò il terrore di tutta la scuola-

dopo questa affermazione molti ragazzi si guardarono timorosi.

-Non vi preoccupate- disse il Preside vedendo le loro facce. –Era uno scherzo…forse-.

A questo punto nessuno riuscì più a contenersi e tutti si misero a ridere.

-Bene…- disse Piton battendo le mani. –Che lo Smistamento abbia inizio-.

Mentre la professoressa McGranitt preparava lo sgabello e il Cappello per la cerimonia Harry, Ron e Hermione cominciarono a parlare.

-Chi l’avrebbe mai detto che Piton avesse un senso dello humor?-disse Harry stupito.

-Ma quale senso dello humor? Secondo me non stava affatto scherzando- ribatté Ron.

-Ah, smettetela voi due. È sempre stato un ottimo insegnante, quindi non vedo perché non può essere un Preside altrettanto bravo- disse Hermione esasperata.

-Buon insegnante? Mi ha insegnato più cose il Principe Mezzosangue che…-. Harry capì quello che aveva appena detto e non riuscì a finire la frase.

-Ah, vedi. Era lui il Principe Mezzosangue. Quindi ti ha pur sempre insegnato- disse Hermione soddisfatta.

-Mpfh…-.

Lo Smistamento durò più del solito, ma il banchetto era, come sempre, squisito. Quando finalmente anche il dolce sparì dalla tavola, Piton diede gli ultimi avvisi.

-Sono lieto di presentarvi il professor Lupin…- disse indicando un uomo con dei vestiti un po’ malandati. -…che ha accettato di prendere la cattedra di Difesa Contro Le Arti Oscure. Mentre il professor Lumacorno…- disse indicando un uomo un po’ più grassottello. -…insegnerà Pozioni e sarà anche il Capo di Serpeverde. Ricordo a quelli del primo anno che l’accesso alla Foresta è severamente proibito. Inoltre non sarà possibile entrare nell’ultima porta a destra del corridoio del terzo piano-.

-Chissà che cosa ci sarà nascosto- disse Ron a bassa voce ai suoi due amici.

-L’ultima volta che non potevamo entrare in una stanza, c’era dentro un cane a tre teste che sorvegliava la Pietra Filosofale- disse Harry con un ghigno.

-Ah, dimenticavo…- aggiunse il Preside dopo qualche attimo di silenzio. –Per quelle teste di legno che non l’abbiano ancora notato, abbiamo qui con noi il signor Potter, il signor Weasley e la signorina Granger che hanno deciso di unirsi a noi per affrontare l’ultimo anno-.

-Ecco che Piton ritorna sé stesso- disse Harry sorridendo.

-Ora andate a dormire. Domani la colazione sarà alle 7:00 e le lezioni inizieranno alle 8:00. I vostri orari vi saranno dati domani mattina-.

E con questo tutti si alzarono e se ne andarono nella loro Sala Comune. Quando ormai si era fatto tardi e nella Sala di Grifondoro c’era soltanto il trio, Harry chiese curioso:

-Cosa pensate che ci sia in quella porta?-

-Sinceramente non lo so. Ma non credo che sia qualcosa di pericoloso perché altrimenti avrebbero chiuso tutto il corridoio, no?- disse Ron guardando il fuoco.

-Che ne dici se…- chiese Potter a Ron, ma Hermione, avendo capito quello che voleva dire, lo guardò arrabbiata.

-Harry, no! Hai sentito quello che ha detto il Preside. Potresti essere espulso-

-Non ti preoccupare Hermione. Stavo solo scherzando-

-Lo spero bene. Bhè ragazzi, io vado a dormire. Ci vediamo domani mattina-

-Buonanotte Hermione- dissero in coro i due. Quando la ragazza entrò nel dormitorio Harry e Ron si guardarono e annuirono. Il Ragazzo-Che-E’-Sopravvissuto-Di-Nuovo corse in camera, prese il Mantello dell’Invisibilità e la Mappa del Malandrino, raggiunse il suo amico e insieme andarono al terzo piano. Dopo aver controllato che nessuno era nei paraggi entrarono nella stanza proibita. Harry si stupì di quello che vide: era lo Specchio delle Brame.

-Perché Piton non vuole che entriamo qui, insomma che cosa c’è di pericoloso in questo specchio?- chiese Ron curioso.

-Una volta Silente mi ha detto che molti hanno perso la ragione standoci davanti- rispose Harry fissando lo specchio. Dopo cinque minuti di silenzio Ron chiamò il suo amico.

-Ehi, Harry. Dobbiamo andare. Se Mrs Purr arriva siamo nei guai-.

Potter annuì e insieme tornarono nel dormitorio per riposarsi.

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Capitolo 2
*** La scoperta di Hermione ***


Il mattino dopo appena scesero le scale Hermione li assalì.

-Dove eravate finiti ieri sera?- chiese arrabbiata.

-Noi…ecco…- cominciò Ron.

-Scommetto che siete andati al terzo piano, vero?-

-Bhè…ecco…noi…- disse stavolta Harry.

-Lo sapevo! Non sarei dovuta andare a letto-

-Ascolta Hermione…Non sai quello che abbiamo trovato- cercò di spiegare Harry.

-Non lo voglio sapere-

-C’era lo Specchio delle Brame- disse Potter velocemente.

-Lo Specchio delle Brame?- chiese Hermione sbalordita. –Ma perché il professor Piton lo tiene qui?-

-Ah, io non ne ho idea- rispose Ron scuotendo la testa.

-Oh non importa. Andiamo a colazione, si sta facendo tardi- disse Hermione facendo finta di non essere interessata. I due ragazzi si guardarono, stupiti che non le interessasse quello che avevano detto, ma non sapevano che la ragazza continuava a pensarci. La giornata stava terminando ed Hermione aveva deciso che quella sera sarebbe andata a vedere lo Specchio. Aveva sentito tanto parlare di quell’oggetto misterioso ed era proprio curiosa di vedere quale era il suo desiderio più profondo.

Giunta la sera Harry, Ron e Hermione erano seduti davanti al fuoco a fare i compiti.

-Harry, ascolta. Puoi prestarmi il tuo Mantello dell’Invisibilità?- chiese Hermione dopo qualche minuto di silenzio.

-Perché?-

-Oh, bhè… volevo andare in Biblioteca-

-In Biblioteca? E non puoi andarci domani?-

-Bhè… devo andare nel Reparto Proibito e nessun professore mi darebbe il permesso- disse la ragazza cercando di essere convincente.

-Ah… ok, va bene. Vado subito a prendertelo-.

Harry sparì nel dormitorio dei ragazzi e ritornò dopo con in mano il Mantello che porse ad Hermione.

-Grazie Harry-, e detto questo uscì dal buco del ritratto. Appena uscì nel corridoio controllò che nessuno fosse nei paraggi e si mise il Mantello. Di corsa si avviò al terzo piano e, trovata la porta, vi entrò. Dopo aver controllato che nessun altro avesse avuto la sua stessa idea si tolse il Mantello e si avvicinò allo specchio. All’inizio non vide altro che il suo riflesso, ma poi un’ombra nera cominciò ad apparire dietro di lei. Solo quando si fu avvicinata abbastanza capì che era il professor Piton. Spaventata si girò di scatto, ma in quella stanza c’era solo lei. Lentamente ritornò a guardare lo specchio e Piton era sempre lì.

“No, non può essere… lui non può essere il mio desiderio più bramato” pensò scuotendo la testa, ma quando il professore l’abbracciò dal dietro non poté fare a meno di ammettere che quella visione le dava piacere. Senza che se ne accorgesse si era fatto tardi e probabilmente Harry e Ron erano preoccupati per lei. Ritornata in Sala Comune si accorse che i due ragazzi erano andati a dormire, e così decise di fare lo stesso. Questo modo di agire andò avanti per tre giorni senza che nessuno dicesse niente, ma quella sera le cose sarebbero cambiate. Hermione stava per uscire dal buco del ritratto quando Harry le chiese:

-Hermione, dove vai tutte le sere?-

-Te l’ho detto Harry. Devo andare in Biblioteca-

-Si, si… questo è quello che ci hai detto tu- rispose Ron.

-…ma noi pensiamo che non sia vero- finì Harry.

-Come non è vero?- chiese la ragazza arrossendo un pochino visto che era stata scoperta. –Dove altro dovrei andare?-

-Al terzo piano, a vedere lo Specchio delle Brame- dissero i due ragazzi in coro ghignando.

-A-al t-terzo piano?-

-Sì, Hermione. Proprio dove il Preside ci ha proibito di andare-.

Hermione li guardò un po’ spaventata, non pensava di venir scoperta così presto.

-E va bene. Avete ragione. Contenti? Ora posso andare?- supplicò la ragazza.

-Che cosa vedi nello specchio?- chiese Harry curioso.

-Io…bhè…a dire la verità…-

-Eddai Hermione, lo sai che a noi puoi dirlo- la rassicurò Ron.

-Se ve lo dico poi posso andare a dormire?- chiese lei con le lacrime agli occhi. I due ragazzi si guardarono spaventati, ma annuirono.

-E va bene… Io vedo il professor Piton. IO LO AMO!-, e detto questo corse nel dormitorio, probabilmente a piangere. Harry e Ron si guardarono stupiti.

-Ha veramente detto…- tentò di dire Ron e Harry annuì.

-Oh mio dio- commentò Ron. –Non credo che riuscirò a dormire dopo questa notizia-

-Hai ragione, che ne dici di fare una partita a scacchi?- chiese Harry e i due cominciarono a giocare.

Intanto nel dormitorio delle ragazze…

-Hermione…- chiese Ginny timorosa.

-Lasciami stare, Ginny- rispose la ragazza più grande, ma la giovane Weasley non si lasciò corrompere.

-Hermione, lo so che c’è qualcosa che non va. Puoi dirlo a me, in fondo le amiche servono a questo-

Hermione si sedette sul letto e guardò la sua amica.

-Hai ragione, Ginny- disse tra i singhiozzi. –Hai presente che il professor Piton ci aveva proibito di andare al terzo piano?-.

Ginny annuì, ma non osò interromperla.

-Ecco… Harry e Ron hanno voluto vedere che cosa c’era nascosto e hanno trovato lo Specchio delle Brame-.

Ginny aprì la bocca stupita.

-Hai capito bene, lo Specchio delle Brame. Bhè… io ero curiosa…-

-E chi non lo sarebbe?- chiese Ginny.

-Ti prego Ginny, lasciami finire- supplicò Hermione.

-Oh, sì… scusami-

-Come ti stavo dicendo ero curiosa di vedere qual’era il mio sogno più bramato e quindi sono andata a vedere-

-E che cosa hai visto?- chiese Ginny curiosa.

-IlprofessorPiton- rispose timida Hermione.

-Cosa? Non ho capito. Puoi ripeterlo?-

-Il professor Piton, Ginny. Credo, anzi no, sono sicura di essermi innamorata di lui- disse la ragazza più grande guardando la sua amica negli occhi.

-Bhè Hermione… Sono molto felice per te-

-Davvero?-

-Sì, insomma è un uomo molto intelligente e coraggioso, e poi sono sicura che non ti considera una studentessa qualsiasi-

-Davvero? E come fai a saperlo?- chiese Hermione adesso interessata.

-Oh, semplicemente da come ti guarda quando mangiamo- rispose Ginny maliziosamente.

-Mi guarda?-

-Sì, quando controlla gli studenti e arriva a te si ferma sempre un attimo in più-

-Ma questo non è possibile… insomma lui è innamorato di Lily… Harry l’ha visto-

-Non posso dire che non fosse innamorato della madre di Harry, ma secondo me questo amore gli serviva per riuscire ad andare avanti, ma ora che Voldemort se ne è andato è un uomo libero, ha la possibilità di iniziare una vita nuova- disse Ginny guardando l’amica.

-Wow, Ginny. Non l’avevo mai vista in questo modo. Comunque grazie, mi sento molto meglio. Ora se non ti dispiace andrei a dormire- disse Hermione sbadigliando.

-Ok, buonanotte-.

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Capitolo 3
*** Il segreto di Severus Piton ***


Il giorno dopo quando Hermione e Ginny scesero nella Sala Comune trovarono Harry e Ron che le aspettavano. Quando i due ragazzi le videro si alzarono dalle poltrone e gli andarono incontro.

-Hermione, scusaci per ieri sera- disse il rosso per primo.

-Sì, scusaci. Se ti fa sentire meglio per me non ci sono problemi se ti piace. In fondo è un brav’uomo- disse Harry tentando di sorridere.

-Davvero Harry? Non sei arrabbiato con me?- chiese Hermione e quando il ragazzo fece di no con la testa, li abbracciò tutti e due.

-Grazie mille, ragazzi. Non sapete cosa significa questo per me-, e tutti insieme andarono a fare colazione.

Il giorno passò in fretta e quando arrivò la sera Hermione voleva vedere ancora una volta Piton, anzi no, Severus, prima di andare a dormire. Così chiese un’altra volta il Mantello ad Harry che le diede un consiglio.

-Hermione, devi stare attenta con quello Specchio, una volta Silente mi ha detto…-

-Lo so, Harry. Lo so. Non ti preoccupare, ok?- disse Hermione sorridendo.

-Vedi di non farti beccare da Gazza o dalla sua gatta-, e così Hermione se ne andò un’altra volta nella stanza proibita, ma quando vi entrò vide che non era vuota. Severus Piton era seduto sul pavimento davanti allo specchio, aveva la faccia tra le mani e stava tremando.

“Oh mamma mia… Ma non starà mica piangendo… Mi conviene andare prima che si accorga che sono qui” pensò la ragazza avvicinandosi alla porta. Aveva quasi appoggiato la mano sul pomello della porta quando qualcuno la chiamò per nome. Si girò di nuovo verso la stanza per cercare chi l’avesse chiamata, ma lì c’erano soltanto lei e Piton.

“No, non può essere stato lui… Come fa a sapere che sono qua?” pensò Hermione, ma dovette ripensarci di nuovo quando sentì il professore che la chiamava.

-Hermione… non sai quello che provo per te…-.

“Ehi, ma sta parlando allo specchio. Questo vuol dire che lui vede me, non Lily o qualcun altro” pensò la ragazza con il cuore che batteva velocissimo.

-Quando ti vedo il mio cuore comincia a battere così forte che mi fa male. Vorrei abbracciarti, baciarti, dirti quanto ti amo, ma ho paura del tuo rifiuto- disse Severus, e Hermione capì dalla sua voce che stava piangendo. Con tutto il coraggio da Grifondoro che aveva si tolse il Mantello.

-Davvero?- chiese avvicinandosi a lui. Severus si girò e si alzò di scatto.

-Signorina Granger, che cosa ci fa fuori dal letto oltre il coprifuoco?- chiese diventando immediatamente serio, ma Hermione poté vedere che le sue guance erano rigate dalle lacrime.

-Professore, quello che ha detto prima, era vero?- chiese la ragazza facendo finta di non aver sentito la domanda che le era stata posta.

-Io…no…cioè…sì, sì era vero- ammise Severus guardando per terra.

-Tutto quanto?-

-Sì, tutto, ogni singola parola. Mi dispiace, non volevo che tu lo scopristi. Ora dimmi quello che devo fare. Dimmi che devo andarmene e lo farò. Dimmi che non vuoi più vedermi e non mi vedrai mai più. Qualunque cosa-

-Io voglio che tu resti- disse Hermione decisa. Il professore la guardò stupefatto.

-Davvero?- chiese lui, questa volta guardandola negli occhi.

-Severus, tutto quello che tu provi per me è completamente ricambiato. Vedi, quando guardo nello specchio vedo noi due assieme- disse Hermione facendo un passo verso di lui.

-Stai parlando seriamente o è qualche scherzo preparato da Potter o Weasley?- chiese Severus seriamente.

-Niente scherzo. Ora… se non mi sbaglio hai detto che avresti fatto tutto ciò che ti avrei detto, giusto? Quindi se io ti dicessi di baciarmi…-.

Hermione non riuscì a finire la frase poiché il suo amato si era avvicinato piano piano e poi l’aveva baciata. Appena la ragazza capì quello che stava succedendo mise le braccia sulle spalle di lui e le mani finirono tra i suoi capelli, mentre Severus mise una mano sul suo fianco mentre con l’altra le accarezzava una guancia. Fu un bacio lungo, ma dolce e quando si divisero entrambi volevano passare dell’altro tempo assieme, così si sedettero davanti allo specchio abbracciati senza parlare. Solo dopo dieci minuti Hermione chiese:

-Che cosa vedi adesso nello specchio?-

-Io vedo che siamo sposati e che abbiamo dei bambini- rispose lui guardando lo specchio. –Ma non ti preoccupare- aggiunse fissandola negli occhi. –Quando ne vale la pena so essere un uomo paziente, e se tra noi non dovesse funzionare, bhè… rimarrai sempre il mio sogno più bramato-

-Non essere sciocco, Severus. Io ti amo e non ti lascerei per niente al mondo, chiaro?-

-Chiaro- rispose il professore prima di baciarla un’altra volta. –Comunque ora dovresti andare, sai si è fatto tardi. Ehi… aspetta un momento, come hai fatto a venire fino qua senza farti vedere?- chiese accigliato, ma con un sorriso sulle labbra.

-Oh… ho usato il Mantello dell’Invisibilità di Harry. Mi accompagneresti fino al ritratto della Signora Grassa?-

-Certamente. Questo e altro per il mio angelo-, e insieme andarono verso la Sala di Grifondoro. Si fermarono in un angolo buio per darsi il bacio della buonanotte.

-Ti amo, angelo mio-

-Ti amo anch’io-, ed Hermione rientrò nel buco del ritratto.

 

 

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Capitolo 4
*** Incontri di nascosto ***


La mattina dopo Hermione si svegliò con un sorriso grandissimo sulle labbra.

-A cosa dobbiamo tutta questa felicità, Hermione?- chiese Ginny mentre scendevano le scale del dormitorio e si avviavano verso la Sala Grande. Hermione si guardò intorno, prese Ginny per un braccio e la portò in un angolo buio.

-Ieri sera sono andata ancora a vedere lo specchio e lì c’era Severus… Vabbè… comunque ci siamo baciati e poi siamo stati lì assieme- disse la più grande eccitata.

-Vi siete baciati? Avrei proprio voluto vedervi. E io cosa ti avevo detto? Ma tu non mi hai voluto ascoltare…-

-Parliamo di cose che non si dovrebbero menzionare?- chiese una voce profonda da dietro le loro spalle. Hermione, che aveva già capito chi era, si girò lentamente sorridendo, mentre Ginny, colta alla sprovvista si girò di scatto spaventata.

-Professore… noi…- cercò la più giovane di dire.

-Non si preoccupi, signore- intervenne la più grande. –A parte Harry e Ron non lo sa nessun altro-

-Cosa? Potter e Weasley? L’hai detto a quei due?- chiese Severus stupito.

-Ma loro sanno solo che sono innamorata del mio principe nero- rispose Hermione sempre sorridendo. Le due ragazze videro il loro professore rilassarsi un momento.

-Signorina Weasley, se per caso dice in giro quello che… Hermione- disse abbassando la voce. –Ti ha detto, farò in modo che te ne pentirai, hai capito?-

-Sissignore- rispose Ginny scherzosamente mettendosi sull’attenti. –La mia bocca è sigillata. Ora Hermione ci conviene andare a colazione, e anche lei professore, si sta facendo tardi-

-Io non predo ordini dai miei studenti- rispose Piton seccato. Le due ragazze si misero a ridere e insieme andarono il Sala Grande. Per Hermione le lezioni furono più noiose del solito, ma per fortuna l’ora di pranzo arrivò velocemente. Quando anche il dolce sparì dalla tavola il Preside si alzò dalla sedia e uscì. Tutti si guardarono stupiti, perché solitamente Piton aspettava che tutti se ne fossero andati prima di ritirarsi. Hermione, curiosa di sapere la causa di tutto ciò, si scusò con gli amici dicendo che aveva dimenticato un libro in Biblioteca, ma Ginny non ci cascò e la guardò maliziosamente. La giovane donna, però, non sapeva dove andare, e quando un mano la prese per il braccio e la portò in una stanza vuota, si spaventò. Stava per urlare quando il suo rapitore cominciò a baciarle il collo ed Hermione capì subito che era Severus: avrebbe riconosciuto quelle labbra tra mille. Comunque l’uomo non riuscì più a trattenersi, girò la ragazza e la baciò. Cercò di mettere in questo bacio tutto l’amore che provava per lei e quando si divisero erano entrambi senza fiato, ma sorridevano.

-A cosa devo questa esplosione di sentimenti?- chiese lei.

-Oh, non lo so. Forse perché sei bellissima- rispose lui guardandola negli occhi.

-Solo?-

-Oh, no. Sei anche intelligente e molto, molto dolce. Così va meglio?-

-Sì- rispose Hermione. –Ora devo andare o farò tardi a lezione- aggiunse alzandosi in punta di piedi e baciandolo lievemente.

-No, resta con me. Ti faccio un permesso- disse Severus avvicinandola a sé.

-Oh, sì certo. La signorina Granger è giustificata a saltare la lezione di Erbologia perché il nostro caro signor Preside si sentiva solo- rispose Hermione scherzosamente. Il professore roteò gli occhi e disse:

-Ok, ok. Va bene. Ci vediamo stasera. Stesso luogo, stessa ora?-

-Sì, va bene. Ti amo-

-Ti amo anch’io- rispose l’uomo baciandolo un’ultima volta.

Questa storia andò avanti in questo modo per un mese. I due continuarono a vedersi in segreto di sera, tra una lezione e l’altra, insomma ogni volta che ne avevano la possibilità. Finché una sera…

 

 

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Capitolo 5
*** Scoperti! ***


Hermione e Severus sedevano davanti allo specchio tenendosi abbracciati. Si era fatto tardi e si stavano dando il bacio della buonanotte quando si colpo la porta si aprì.

-Severus! Signorina Granger!- urlò la professoressa McGranitt entrando nella stanza. Hermione e il Preside si girarono di scatto e quando capirono di essere stati scoperti, arrossirono.

-Professoressa McGranitt… noi, ecco… noi- disse la ragazza alzandosi in piedi, ma la professoressa di Trasfigurazione aveva gli occhi puntati solo su Piton.

-Io… io posso spiegare- disse quest’ultimo cercando di essere più serio possibile, anche se era alquanto difficile visto il fatto che era stato visto baciare una sua studentessa.

-Certo che dovrai spiegare!- disse la McGranitt arrabbiata. –E non c’è bisogno di usare la vecchia storia del moscerino nell’occhio- aggiunse quando il giovane mago aprì la bocca per parlare.

-Io non stavo usando nessuna…- cercò di ribattere il Preside.

-Oh, non adesso. Forza andiamo nel tuo ufficio, vediamo cosa ne dice Albus- lo interruppe la vecchia strega uscendo dalla porta. Hermione guardò il suo amato e mimò “mi dispiace”, ma quest’ultimo scosse la testa.

Quando raggiunsero l’ufficio la professoressa McGranitt si sedette sulla sedia dietro la scrivania.

-Minerva ti ricordo che io sono il Preside- disse Piton un po’ seccato.

-Non mi importa- rispose la McGranitt. –Ora sedetevi. Albus!-

-Minerva mi hai chiamato?- chiese Silente apparendo nel suo ritratto.

-Oh, sì Albus. Ho appena scoperto Severus e la signorina Granger che si baciavano- disse la strega guardando prima i due e poi Silente.

-Mmmhh… Severus tu la ami?- chiese quest’ultimo con il solito luccichio negli occhi. Il giovane mago guardò Hermione, che era seduta al suo fianco e che guardava i suoi piedi, poi alzò lo sguardo al ritratto e annuì.

-Sì, io la amo. E sai una cosa? Non mi importa di quello che pensate. Se per stare assieme ad Hermione devo lasciare la scuola, me ne vado subito- rispose Severus alzandosi in piedi.

-Ragazzo mio, siediti. Io non ho detto che non potete stare assieme. Anzi, se anche lei ti ama noi non possiamo proibirvi di amarvi-
-COSA?!?- urlò Minerva. –Ma Albus…-

-Severus sarà corretto e la signorina Granger non approfitterà della sua posizione per avere dei voti più alti- rispose Silente. A questo punto Hermione alzò la testa indignata.

-Certo che non lo farei mai. Non mi approfitterei mai di lui per avere dei voti più alti-.

I tre guardarono la strega che era seduta dietro la scrivania.

-Ehi, perché mi guardate tutti? E va bene, prometto che non farò mai più una scenata del genere- -Comunque sia chiaro che questa storia deve essere un segreto e nessuno deve saperlo prima della fine della scuola. altrimenti tu verrai sospeso- disse indicando Piton. -…e tu verrai espulsa- aggiunse indicando Hermione.

-Professoressa, Ginny lo sa- disse quest’ultima. La McGranitt la guardò un po’ arrabbiata, ma poi disse –Non importa. Fate in modo che nessun altro lo sappia. E ora vi conviene andare a dormire. È molto tardi-.

Hermione e Severus si guardarono felici, poi la ragazza e la strega uscirono dall’ufficio e Piton rimase con Silente.

-Severus- disse quest’ultimo –Sono contento che sei felice. Buona fortuna­-.

-Grazie Albus-.

Hermione e Severus continuarono a vedersi in segreto per tutto l’anno scolastico, e finalmente il giorno del conseguimento del diploma arrivò.

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Capitolo 6
*** Conseguimento del diploma ***


I ragazzi del settimo anno, ovvero coloro che dovevano ricevere il diploma, erano seduti in fila davanti al tavolo degli insegnanti. La cerimonia era iniziata da quasi mezz’ora ed erano rimasti solo la metà dei ragazzi.

-Hermione Granger!- chiamò il Preside. La ragazza si alzò dal suo posto e salì i pochi gradini che portavano al tavolo degli insegnanti.

-Complimenti signorina Granger- disse il professor Piton consegnandole il diploma.

-Grazie signor Preside- rispose la ragazza un po’ timida. Poi passò lungo la fila degli insegnanti per stringergli la mano. Per ultima era rimasta la professoressa McGranitt.

-Ben fatto, signorina Granger- disse la vecchia strega. –Mi dispiace molto che non sei più una studentessa di questa scuola- aggiunse sorridendo. All’inizio Hermione non capì quello che stava dicendo, ma poi una lampadina si accese.

“Non sono più una studentessa. Io e Severus possiamo stare assieme senza nasconderci”, e con questo pensiero ritornò al suo posto felice. Il resto della cerimonia passò in fretta per Hermione che aveva occhi solo per l’uomo che stava davanti a lei e che oggi indossava il solito vestito nero con un gilet rosso scuro. Finalmente tutti avevano ricevuto il loro diploma ed erano impazienti della festa.

-Bene- disse Piton abbozzando un sorriso. –Ora che tutti avete il vostro diploma, potete andare a casa-.

Tutti lo guardarono storto.

-Ok, ok, va bene. Che la festa abbia inizio-.

Tutte le sedie sparirono e la musica cominciò a echeggiare per tutta la sala. Hermione si stava guardando intorno per vedere se riusciva a trovare Severus e finalmente eccolo li, che parlava con gli altri professori. La ragazza corse verso di lui che le mostrava la schiena , gli toccò la spalla per farlo voltare, e quando lui si girò e la vide, aprì la bocca per parlare, ma Hermione fu più veloce di lui. Si lanciò e lo baciò. All’inizio il mago non reagì, ma quando le sue piccole mani cominciarono a muoversi tra i suoi capelli, non poté far altro che lasciarsi andare. La reazione fu immediata: alcuni gridarono e subito dopo si sentirono dei tonfi, solo i professori e alcuni ragazzi applaudirono. Quando si divisero Severus la guardò come per chiederle perché avesse fatto così e lei rispose semplicemente:

-Non sono più una studentessa-.

Il professore ci pensò un attimo, poi sorrise e abbracciò la ragazza.

-Ti amo, Hermione. Ti amo- sussurrò l’uomo.

-Hermione…- chiese Harry un po’ titubante mentre la coppia scendeva i gradini. –Si può sapere cosa significa?- disse indicando le loro mani.

-Oh, hai presente che ti avevo detto che vedevo Severus nello specchio?-

Il ragazzo annuì e a questo punto i tre furono raggiunti da Ron che aprì la bocca per parlare, ma Hermione alzò una mano per azzittirlo.

-Stavo appena dicendo ad Harry che una sera sono andata al terzo piano, e Severus era lì davanti allo specchio e…-

La ragazza si fermò e guardò il suo compagno. Se lui ci teneva a far sapere che nello specchio vedeva Hermione, avrebbe dovuto dirlo lui. Severus guardò per un attimo la ragazza, poi si girò verso i suoi amici.

-… e lei mi ha scoperto mentre le parlavo nello specchio- finì il professore.

I due ragazzi lo guardarono a bocca aperta.

-Cosa c’è? Stupiti che il pipistrello dei sotterranei può amare e essere amato?- disse Piton alzando un sopracciglio. –Mi concederesti un ballo?- aggiunse rivolto ad Hermione.

-Sì, certo- rispose lei accettando la mano che le era stata offerta. La serata passò in fretta tra balli e complimenti e la coppia si trovò fuori nel giardino lontani dalla musica. Si sdraiarono per terra e guardarono il cielo stellato.

-E’ una bellissima serata, vero?- chiese la ragazza prendendo la mano del suo amato.

-Sì, ma mai bella quanto te- le sussurrò Severus nell’orecchio.

-Severus, ho chiesto al professor Lumacorno di essere la sua apprendista- disse la ragazza alzandosi su un gomito. –Spero che tu non sia arrabbiato, avrei potuto chiederlo a te, ma…-

-Non ti preoccupare, Hermione. Non sono arrabbiato, anzi sono molto felice che tu voglia continuare con Pozioni. E approvo la tua scelta di averlo chiesto a Horace, non credo che avresti imparato molto se fossi stato io ad insegnarti- la interruppe Piton sorridendo.

-Bhè… magari avresti potuto insegnarmi cose che non hanno minimamente a che fare con Pozioni. Qualcosa di pratico- rispose lei sghignazzando. I due si misero a ridere.

-Sai, Severus. Dovresti ridere più spesso- disse la ragazza che si era persa in quella risata calda e avvolgente.

-Ridere più spesso? E rischiare di perdere la mia reputazione di terrore della scuola? Mai- rispose lui sorridendo.

-La tua reputazione di uomo di granito è andata a pezzi esattamente nel momento in cui è iniziata la festa- rispose la ragazza. –Ma io ti amo così come sei. Ti amo così tanto Severus- aggiunse baciandolo lievemente.

-Ti amo anch’io, angelo mio. Ti amo più della vita stessa- rispose Severus contro le sue labbra.

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Capitolo 7
*** Il discorso del Preside ***


Hermione aveva deciso di passare l’estate ad Hogwarts e, visto che non erano rimaste più stanza, il Preside era stato più che felice ad ospitarla nelle sue. Le giornate erano sempre uguali, ma la coppia non si stancava mai. L’ultimo giorno, prima che la scuola ricominciasse, i due si svegliarono un po’ più tardi del solito. Hermione si svegliò per prima e guardò l’orario: le 11:30. Non avevano mai dormito così tanto. Si voltò e guardò il suo compagno nel letto. Quando dormiva la sua faccia era più rilassata e sembrava molto più giovane. Aveva passato molte mattine a guardarlo mentre dormiva, ma oggi non poteva. Era molto tardi e se avesse aspettato ancora un po’, non sarebbero arrivati in tempo a pranzo, quindi si avvicinò al suo viso e lo baciò delicatamente.

-Buon giorno, Bel Addormentato-

-Buon giorno, amore mio- rispose Severus assonnato.

-Forza Severus, svegliati. È molto tardi- disse la ragazza strattonandogli un braccio.

-Tardi? Amore, guarda che se sono le 9…-

-Non sono le 9, Severus. Sono le 11:30- lo interruppe Hermione.

-Le 11:30? Ma è tardissimo!- esclamò l’uomo alzandosi di scatto. Si misero i primi vestiti che trovarono e si diressero verso la Sala Grande.

Era stata un’estate molto calda e, anche se era già settembre, la temperatura non si era ancora abbassata. Hermione indossò dei pantaloni corti e una canottiera, mentre Severus mise i soliti pantaloni neri con una camicia bianca sbottonata e con le maniche arrotolate fino ai gomiti. Quando si sedettero per mangiare tutti li fissavano.

-Cosa c’è?- chiese Piton irritato.

-Oh, niente Severus. È solo che stamattina non c’eravate a colazione- rispose la McGranitt guardando la coppia per una risposta.

-Bhè, Minerva. Ieri sera siamo andati a dormire molto tardi- rispose il Preside ricominciando a mangiare, poi si accorse del sorriso sulle labbra della vecchia strega e, guardando Hermione, vide che era arrossita molto.

-Non intendevo in quel senso- disse il giovane mago sbuffando.

-Scusatemi- disse la McGranitt. Dopo mangiato la coppia andò a fare una passeggiata nel parco. Si sedettero in riva al lago, tolsero le scarpe e immersero i piedi nell’acqua. Passati alcuni minuti la ragazza chiese:

-Severus, tu sai nuotare?-

-Sì, perché?- disse l’uomo curioso.

-Oh, niente, niente- rispose lei guardando il lago. Severus la guardò storto, ma poi sospirando scosse la testa. Quando lei si alzò lui la guardò stupito.

-Che cosa…? Ahhh- urlò quando Hermione lo buttò nell’acqua.

-Non è divertente- disse l’uomo riemergendo e vedendo che la ragazza si teneva la pancia dal ridere.

-Ora vieni qua e aiutami a salire- disse avvicinandosi alla riva e allungando la mano. Hermione, che non sospettava niente gli prese la mano, ma poi vide il ghigno sulla sua faccia e capì. Ma ormai era troppo tardi. Severus la tirò verso di sé e così cadde nell’acqua insieme a lui.

-Ma sei matto?- chiese lei picchiandolo leggermente sul braccio. –E se non sapevo nuotare?-

-Ti avrei salvato io- disse Piton con fare superiore. –O non ti fidi di me?-

-Certo che mi fido di te, amore!- rispose Hermione sorridendo. –Però è meglio che usciamo, comincio ad avere freddo- aggiunse avvicinandosi alla riva.

-Certamente, Madam-, e usciti dall’acqua, si sdraiarono per asciugarsi. Passarono così il pomeriggio, finché alle 7 la McGranitt li chiamò.

-Severus, Hermione. È ora di cena-

-Arriviamo Minerva- rispose Severus alzandosi.

-Le 7? Di già?- chiese la ragazza stupita mentre si incamminavano verso il castello.

-A quanto pare il tempo è volato. Ma non me ne stupisco. Questa estate con te è passata fin troppo velocemente-

Hermione sorrise. La riempiva sempre di complimenti quando erano soli.

“Chissà se sarebbe lo stesso se fossimo sposati?” si chiese mentre varcavano il portone della Sala Grande.

“Ma cosa sto pensando? Non è neanche un anno che siamo assieme. Sicuramente avrà bisogno di altro tempo per valutare la cosa” si rimproverò mentre si sedeva a tavola. Ritornò alla realtà quando la professoressa McGranitt chiese a Severus:

-Hai già preparato il discorso per domani?-

-Sì- rispose semplicemente il Preside.

-E..-

-E sono sicuro che nessuno lo scorderà- disse Piton. –Ma sarà una sorpresa- aggiunse ritornando a mangiare.

-Eddai Severus. Almeno dicci di cosa parla- chiese Minerva non arrendendosi. Il Preside ci pensò un attimo poi disse:

-E va bene. Parla del rapporto di amicizia tra le Case, soprattutto Grifondoro e Serpeverde-

-Ma Severus, come pensi che possano ricordarselo? Insomma, anche il professor Silente…- cercò Hermione di dire, ma venne interrotta da Piton.

-Fidati Hermione. Se lo ricorderanno-

-Bhè, Severus. Sei tu il Preside. Vedremo domani cosa hai escogitato- disse la McGranitt sorridendo.

 

La sera dopo, Piton si alzò dalla sedia, dopo che tutti i nuovi arrivati furono smistati nelle proprie case, per fare il uso discorso.

-Studenti, benvenuti ad Hogwarts. Ora… visto che il mio discorso non sarà molto lungo, ho deciso di darvi prima gli avvisi-

Tutti si guardarono stupiti, insegnanti compresi.

-Ricordo a quelli del primo anno che l’accesso alla Foresta è severamente proibito. Inoltre, come ben potete vedere, abbiamo un nuovo membro al tavolo insegnanti. La signorina Granger sarà l’apprendista del professor Lumacorno, ma non preoccupatevi, non interferirà con le vostre lezioni, forse-

-Ora che gli avvisi sono finiti… il discorso. Quello che vi chiedo è di essere uniti, non solo tra compagni della stessa casa, ma anche fra le Case stesse. E con questo intendo soprattutto Grifondoro e Serpeverde. Essendo io il Preside voglio darvi il buon esempio, quindi…-

Si allontanò dal suo posto e andò dietro ad Hermione, le prese una mano e la portò davanti al a

Tavolo. Tutti sapevano che stavano assieme quindi non si stupirono di questo gesto, ma la reazione fu diversa quando lui si inginocchiò con grazia davanti alla ragazza.

-Hermione Granger, vuoi accettare questo povero innamorato come tuo marito?- le chiese guardandola negli occhi. Hermione lo guardò stupita, voleva rispondergli, ma la voce le era sparita, quindi annuì e sorrise.

-Perfetto. Perché se avessi detto di no non avrei saputo cosa farmene di questo- disse l’uomo alzandosi ed estraendo una scatoletta nera da una tasca interna. L’aprì e dentro c’era un anello d’oro con un rubino e uno smeraldo incastonati.

Lo prese e lo mise al dito della giovane strega che lo guardò con gli occhi spalancati.

-Severus è… è… è bellissimo-

-Speravo che ti sarebbe piaciuto- rispose l’uomo sorridendo.

-Ti amo, Severus-

-Ti amo anch’io, angelo mio-

Rimasero a guardarsi per qualche minuto, senza dire niente, poi il Preside parlò.

-Bhè… non mi dai neanche un bacio?-

Tutti si misero a ridere, compresa Hermione, non capitava spesso di vedere Piton che chiedeva un bacio della sua compagna in pubblico.

-Certo, amore-

Si avvicinò all’uomo e gli mise le braccia attorno al collo. Piton, invece, le prese i fianchi e l’avvicinò a sé. La ragazza si alzò in punta di piedi e lo baciò lievemente sulla bocca, ma l’uomo non si accontentò e catturò le sue labbra per un altro bacio. Tutti applaudirono e quando i due si divisero entrambi sorridevano.

-Bene… spero che questo vi serva da esempio- disse il Preside girandosi verso gli studenti. –E con questo non vi sto dando il permesso di sbaciucchiarvi in questo castello, le regole sono sempre le stesse-

Tutti i sorrisi che si erano formati sulle facce degli alunni, svanirono immediatamente.

-E ora… che il banchetto abbia inizio-

-Scusami Horace. Potresti fare cambio di posto con Hermione?- chiese Severus mentre si sedeva al suo posto.

-Certo, ragazzo mio-

-Congratulazioni!- disse la McGranitt quando i due si sedettero uno di fianco all’altro. –Avevi proprio ragione, non credo che se lo dimenticheranno-

-Io ho sempre ragione, Minerva-

-Quasi sempre, amore. Quasi- disse Hermione prendendogli la mano.

-Ti ho gia detto che ti amo?- chiese Severus sorridendo.

-Mmmm… non ricordo- disse la ragazza scherzando.

-Bene… allora…ti amo, Hermione Granger. Ti amo più della vita stessa-

-Ti amo anche io, Sev-

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Capitolo 8
*** Matrimonio ***


 

Le nozze si svolsero il mese di aprile ad Hogwarts. Alla cerimonia vennero invitati tutti gli studenti, più professori e amici, mentre alla festa a solo pochi conoscenti fu permesso di partecipare.

Avevano deciso di seguire la tradizione Babbana, ovvero che lo sposo non può vedere la sposa prima delle nozze.

Nelle stanze del Preside…

-Severus, vuoi calmarti un attimo?- chiese Lupin cercando di prendere il braccio dell’uomo, che continuava a girovagare per la stanza.

-Professore, mi vuole dire che dopo aver combattuto contro Voldemort, ha paura di sposarsi?- chiese Harry scherzando.

-Potter, stai zitto! Ho paura che dica di no- ammise Severus sedendosi e nascondendo la faccia tra le mani.

-Non ti preoccupare, Severus. In fondo ti ha gia detto di sì- lo consolò Remus.

-Hai ragione, ma se ha cambiato idea? Non so se riuscirò a vivere senza di lei-

-Mi ascolti professore. Lei ama Hermione?- chiese Il-Ragazzo-Che-E’-Sopravvisuto-Di-Nuovo arrabbiato.

-Credo che questo fosse ormai chiaro- rispose Piton con tono di sfida.

-Allora non si deve preoccupare per lei. Nelle ultime settimane non ha fatto altro che dirmi quanto era felice che questo giorno era arrivato, e non le permetterò di rovinarlo con il suo pessimismo, capito?-

-Nessuno si è mai permesso di parlarmi in questo modo, Potter- disse Piton alzandosi e avvicinandosi al ragazzo. –Ma credo che questa volta melo sono meritato-, e tutti scoppiarono a ridere.

Intanto nel dormitorio delle ragazze di Grifondoro…

-Oh, Ginny, non sai quanto sono felice- disse Hermione mentre si sistemava i capelli.

-Sono contenta per te, Hermione-

-Ancora non posso credere che fra poco sarò la signora Piton-

-Io invece non vedo l’ora di stasera- disse Ginny guardandosi allo specchio. –Non fraintendermi- aggiunse vedendo che l’amica la guardava storta. –Voglio proprio vedere se il professore è un ballerino così bravo come dici-

-Vedrai. Ma ora dobbiamo andare. È quasi ora-

Mentre le due ragazze scendevano le scale, Severus aspettava la sua sposa all’altare.

-Ma quando arriva?- chiese lo sposo nervosamente.

-Severus calmati. Ecco che arriva.- disse Remus.

Piton guardò verso la porta e vide la sua Hermione che indossava un bellissimo vestito bianco con un bouquet dello stesso colore. Quando arrivò le allungò la mano e la aiutò a salire sull’altare.

La cerimonia iniziò.

Severus non riusciva a levare lo sguardo dalla giovane donna che gli stava a fianco.

-Vuoi tu, Severus Piton, prendere Hermione Jane Granger come tua sposa, e amarla e onorarla finché morte non vi separi?­-

-Lo voglio-

-E vuoi tu, Hermione Jane Granger, prendere Severus Piton come tuo sposo, e amarlo e onorarlo finché morte non vi separi?-

-Lo voglio-

-Potete scambiarvi gli anelli. Per il potere a me conferito, vi dichiaro marito e moglie. Puoi baciare la sposa-

Severus non se lo fece ripetere un’altra volta. Prese la vita della ragazza, l’avvicinò a sé e la baciò. Hermione fece cadere il bouquet e mise le mani attorno al collo del suo Severus. Tutti applaudirono e quando i due si divisero, entrambi sorridevano felici.

-Non sai quanto ho aspettato per questo momento- disse la sposa guardandolo negli occhi.

-Oh, sì che lo so, angelo mio. Si che lo so- rispose Piton accarezzandole una guancia e poi baciandola un’altra volta.

-Ehi, voi due. Non potete continuare dopo?- disse uno dei gemelli Weasley.

-Oggi non abbiamo mangiato e stiamo morendo di fame!-finì l’altro gemello.

-State zitti! È così romantico- li rimproverò la signora Weasley. I nuovi sposi scoppiarono a ridere e tutti si guardarono stupiti vedendo il temuto Preside che rideva.

-E va bene- disse Severus girandosi verso la folla. – A tutti gli studenti è permesso di andare ad Hogsmeade-

Un boato di gioia si levò dalla moltitudine di persone.

-Gli altri, invece, resteranno qui per la festa-

Le panche sparirono e al loro posto comparvero dei tavolini con delle sedie. Severus e Hermione si sedettero nel tavolo di fronte a tutti.

-Bene… direi che possiamo cominciare- disse lo sposo battendo le mani e i tavoli si riempirono di cibi e bevande.

-Agli sposi!- urlò Remus alzando il calice.

-Agli sposi!- ripeterono gli altri.

-A noi- sussurrò Severus alzando il bicchiere verso la sua sposa.

-A noi- rispose la ragazza.

Il pomeriggio passò in fretta e presto i tavoli centrali sparirono lasciando uno spazio per ballare.

-Mi concederesti un ballo, mia bellissima sposa?- chiese il Preside inchinandosi leggermente.

-Non pensare di cavartela con un solo ballo, amore- rispose Hermione accettando la mano che le era stata offerta. Severus sorrise e guidò la ragazza sulla pista da ballo. Subito partì una musica lenta e i due cominciarono a danzare. Tutti si misero in cerchio attorno alla coppia e guardarono come si muovevano dolcemente e sembravano una cosa sola. A metà canzone lo sposo alzò lo sguardo e vide che tutti li fissavano e continuando a ballare disse:

-Avete finito di fissarci? È peggio che essere nel mio ufficio con tutti i ritratti dei Presidi che fanno finta di dormire-

-Professore… E’ bello sapere che è ritornato sé stesso- disse Harry mentre iniziava a balla con Ginny al fianco degli sposi.

-Sì, ha ragione- aggiunse Ron che danzava con Gabrielle, la sorella di Fleur Delacour. –Tutti quei baci e quel romanticismo cominciavano a darmi sui nervi-

-Sono destinato ad essere circondato da un branco di adolescenti?- chiese Severus a sua moglie, fingendo di essere irritato.

-Non dica così, professore- commentò Potter facendo girare la sua compagna. –Siamo uomini, ormai-

Il Preside scoppiò a ridere.

-Voi sarete uomini solo quando il mio amore per Hermione cesserà- disse lo sposo. –Ovvero… MAI- aggiunse guardando la ragazza negli occhi.

-Ti amo anch’io, tesoro-

-Lo so. E ancora non mi sembra vero- rispose l’uomo sorridendo.

-Lascia che ti dimostri, allora- ribatté la ragazza alzandosi in punta di piedi e baciandolo delicatamente.

-Bleah…- commentarono Harry e Ron allontanandosi.

-Questa non è la tua dimostrazione di amore, vero?- chiese Severus ghignando.

-Oh… no, amore. È solo una promessa per quello che accadrà dopo-

-Che cosa hai in mente, signora Piton?-

-Oh… niente, signor Piton. Solo un po’ di divertimento sotto le coperte-

Entrambi si misero a ridere. La serata andò avanti così, chiacchierando e danzando, finché si fece tardi e tutti ritornarono a casa.

-Sono felice che finalmente siamo sposati- disse Hermione quando finalmente i due furono soli nelle loro stanze.

-Sì, anche io- rispose l’uomo prendendola per mano. –Ora non dovevi dimostrarmi il tuo amore?- aggiunse ghignando.

-Mmmmh…sono molto stanca…- rispose la ragazza facendo finta di sbadigliare.

-Ma come? Dopo tutto quello che ho fatto per te?-

-Bhè…forse potrei. Ma solo una volta- disse Hermione sapendo che non sarebbe stato così.

-Mmmmh…allora cercherà di farti cambiare idea- rispose Severus mentre le baciava il collo, e insieme si diressero nella stanza da letto.

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Capitolo 9
*** Il giorno dopo ***


La luce del mattino illuminò le due figure che giacevano nel letto. L’uomo si svegliò per primo, e si girò verso la sua compagna. Sorrise ripensando alla notte che avevano trascorso. Era stato stupendo…e perfetto. Le accarezzo una guancia e la baciò. La ragazza si sveglio subito.

-Buongiorno, Severus- disse un po’ assonnata.

-Buon giorno, angelo mio-

-Lo sai quanto ti amo?-

-Non ci credo- disse il Preside ghignando. –Che ne dici di una dimostrazione?- aggiunse cominciando a baciarle il viso e il collo. Hermione si mise a ridere.

-Per quanto voglia continuare anche io, dobbiamo andare a colazione. O hai dimenticato che sei il Preside?-

-L’unica cosa che so è che sono un povero innamorato. E poi non vorrai farmi andare in mezzo a tutte quelle teste di legno il giorno dopo il mio matrimonio, vero?-

-Eddai Severus. Se fai il bravo stasera avrai una ricompensa-

-E va bene- rispose l’uomo dopo averci pensato un attimo. –E va bene, andiamo.-

Dopo essersi vestiti si diressero con calma verso la Sala Grande. Quando passarono davanti al portone videro che tutti gli studenti erano gia seduti e sentirono la professoressa McGranitt che diceva…

-Come potete vedere il vostro Preside è…-

-…qui con la sua sposa- la interruppe Severus entrando e attraversando la Sala con il solito fruscio dei vestiti.

-Scusa per il ritardo, Minerva- disse il Preside facendo accomodare Hermione al suo fianco. –Ora possiamo cominciare-

A metà colazione l’uomo si giro verso la sua moglie e le chiese:

-Oggi pomeriggio hai lezione?-

-No, non credo. Aspetta- rispose la ragazza girandosi verso Horace. –Professor Lumacorno, oggi pomeriggio non ha lezione, vero?-

-Mmmh… no Hermione-

La giovane donna si girò verso il marito e scosse la testa.

-Che cosa hai in mente, amore?-

-Che ne dici di passare il pomeriggio ad Hogsmeade, con me?-

-Mmmh… il posto è bello, e la compagnia accettabile- scherzò Hermione.

-Bhè… mi dispiace per te, ma sei bloccata con questa compagnia per tutta la tua vita-

-Lo so. E non potrei essere più felice- rispose la ragazza sorridendo.

-Lo posso prendere come un sì?- chiese il Preside speranzoso.

-Puoi prendere questo come un sì- disse la giovane strega baciandolo.

-Perfetto- rispose Severus girandosi verso Minerva per dirle di quello che avevano pianificato, e che lei avrebbe dovuto controllare la scuola e avvertirlo se c’erano problemi.

La mattina passò in fretta e nel pomeriggio la coppia andò ad Hogsmeade. Decisero di andare ai Tre Manici di Scopa. Appena varcarono la soglia sentirono Madam Rosmerta commentare.

-Guardate un po’ chi è arrivato. Il nostro caro Preside e la sua sposa. Prego accomodatevi-.

I due si guardarono stupiti, come faceva a saperlo?

-Come fai a saperlo, Rosmerta?- chiese Severus curioso.

-Tutti lo sanno- rispose felice la strega. Poi vedendo le loro facce aggiunse: -Ma non avete letto la Gazzetta del Profeta?-

-La Gazzetta del Profeta?- chiesero gli sposi in coro.

-Ecco. Guardate- disse Rosmerta porgendogli una copia del giornale. Nella prima pagina si leggeva il titolo:

 

HOGWARTS: NUOVI SPOSI

 

Sotto di esso c’era una foto che mostrava una coppia che si baciava e la didascalia diceva:

 

Severus e Hermione Piton

 

L’uomo alzò gli occhi dal giornale e disse:

-Puoi portarci due Burrobirre, Rosmerta?-.

La donna annuì e sorridendo andò al bancone. Quando Rosmerta se fu andata Hermione cominciò a leggere l’articolo.

 

“Ieri, 5 aprile 2000, si è tenuto ad Hogwarts il matrimonio tra Severus Piton, Preside di Hogwarts, e Hermione Granger, la ragazza del Trio d’Oro. Non avendo potuto partecipare alla cerimonia e non essendo stati invitati alla festa, non siamo stati in grado di intervistare i diretti interessati. Tuttavia abbiamo casualmente incontrato Harry Potter e la sua compagna Ginevra Weasley fuori dal castello ed entrambi hanno accettato di rispondere ad alcune domande”.

 

Proprio in quel momento Rosmerta arrivò con le Burrobirre.

-Ah, grazie Rosmerta- disse Severus bevendone un sorso. –So che me ne pentirò, ma voglio proprio sapere che cosa gli hanno detto- aggiunse rivolta ad Hermione.

-Concordo con te, amore- rispose la giovane strega dandogli un bacio sulla guancia.

 

“Eravate già al corrente che stavano assieme? O l’avete scoperto casualmente?

Ginevra: Appena si sono baciati Hermione me lo ha detto subito, ma Harry l’ha scoperto in un modo, possiamo dire, un po’ brusco.

Ah sì? E come?

Harry: Il giorno del diploma. Hermione lo ha baciato davanti a tutta la scuola.

E cosa ne pensate? Insomma ha 20 anni in più di lei ed è stato il suo professore, giusto?

Harry: Sì, è vero. Ma a noi importa solo se lei è felice.

Cosa pensate di lui? Credete che ci sia una persona migliore?

Harry: Io credo che questo non spetta a noi. Però posso dire che credo in Severus Piton ed è forse l’uomo più coraggioso che io abbia mai conosciuto.

Ma noi abbiamo sentito che lo odiavi quando eri a scuola. Sei riuscito a superare tutti i pregiudizi dopo quello che ti ha fatto?

Harry: Bhè… odiare è una parola grossa. Diciamo che non lo sopportavo. Comunque dopo aver scoperto tutto quello che ha fatto per noi, i miei punti di vista sono cambiati.

Qui termina la nostra intervista e il Ministero coglie l’occasione per augurare agli sposi una vita felice”

 

-Bhè… questo è…- disse Severus.

-Inaspettato- terminò per lui Hermione.

L’uomo annuì e finì la sua Burrobirra.

-Cosa facciamo adesso?- chiese la giovane strega.

-Non lo so. Tu cosa vuoi fare?-

-Che ne dici se andiamo alla Stamberga Strillante?- propose lei timida.

-Perché vuoi andare in quella casa desolata?- chiese il Preside curioso.

-Appunto perché è desolata. Nessuno verrà a darci fastidio-

-Ahh… ora capisco. Forza andiamo-.

Quando entrarono tutto era impolverato. Si diressero subito nella stanza dove Harry, Ron e Hermione avevano incontrato per la prima volta Sirius Black. Appena varcarono la soglia la porta si chiuse di scatto e la ragazza abbracciò il suo compagno dallo spavento.

-Non ti preoccupare, mia piccola So-Tutto-Io, niente ti potrà fare del male finché io sarò vicino a te-

-Che ne dici di trovare degli altri soprannomi?- chiese lei sorridendo.

-Mmmmh… vediamo… che ne dici di mia piccola Grifondoro, o mia dolce signorina Granger?-

-Per adesso può andar bene-

-Per adesso?-

-Intanto che trovi dei soprannomi più creativi-

-Lascia che ti mostri con i fatti quanto posso essere creativo- rispose l’uomo accompagnandola al letto. Hermione si mise a ridere e passarono il pomeriggio nel letto, abbracciati uno all’altra.

Presto arrivarono le sei e la coppia decise di ritornare al castello.

-Come è andata la giornata?- chiese la McGranitt quando li vide varcare la soglia.

-Oh… bene, Minerva. Abbiamo scoperto che tutti sanno del nostro matrimonio- rispose Severus chiudendo le porte.

-Ma come?-

-Harry e Ginny hanno chiamato la Gazzetta del Profeta- rispose prontamente la giovane donna.

-Bhè… noi andiamo a farci una doccia. Ci vediamo a cena- disse il Preside accompagnando la sua sposa nell’ufficio.

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Capitolo 10
*** Un mese dopo ***


-Severus…-

L’uomo non rispose e la ragazza andò verso di lui e si sedette sulla scrivania tenendo una mano sullo stomaco.

-Hermione, cosa c’è?- chiese Severus guardandola negli occhi, poi vedendo che si teneva la pancia e sorrideva si alzò di scatto e mise le mani sui suoi fianchi.

-Hermione, mia cara, amore mio, sei incinta?-.

La giovane strega mise le braccia attorno al suo collo e avvicinò gentilmente il suo viso.

-Tra otto mesi, mio caro marito, sarai padre-

-Padre… sarò padre- disse il Preside sorridendo.

-Sì. Padre di un bellissimo bambino-.

Il sorriso sul volto dell’uomo si allargò ancora di più.

-Ti amo, Hermione. Ti amo con tutto il mio cuore- commentò Severus prima di baciarla. Quando si divisero Hermione disse:

-Hai intenzione di dirlo agli altri professori?-

-Ho intenzione di fare un annuncio stasera a cena- rispose il Preside sempre con il sorriso sulle labbra.

-Davanti a tutti gli studenti?- chiese stupita la ragazza.

-Voglio che tutti sappiano che io sono l’uomo più felice di tutto il mondo-

-Oh, Severus. Lo sai che ogni minuto che passa ti amo sempre di più?-

-Lo so. Ma io non posso, altrimenti il mio cuore scoppierebbe- commentò baciandole il viso.

Quando arrivò l’ora di cena e anche il dolce sparì dalla tavola il Preside si alzò in piedi prendendo per mano la sua sposa.

-Studenti e professori. Oggi pomeriggio sono venuto a conoscenza di un fatto che mi ha reso molto felice. Hermione è incinta-.

Un silenzio calò sulla sala e tutti si guardarono stupiti finché una ragazza parlò.

-Sapete già se sia un maschio o una femmina?-

-Sarà un bambino, signorina Greengrass-

-Questo è fantastico!- esclamò la professoressa McGranitt battendo le mani. Tutti fecero lo stesso e Hermione vide che Severus era leggermente arrossito.

-Bene… ora potete andare a dormire- disse il Preside vedendo che nessuno si era alzato.

-Complimenti ragazzo- disse Lumacorno stringendogli la mano.

-Grazie Horace-

-Complimenti a tutti e due- disse Minerva abbracciandoli.

-Grazie, grazie. Ora, se non vi dispiace, noi andremo a dormire-.

Mentre salivano le numerose scale la ragazza disse:

-Severus… Harry e Ron… io….-

-Lo so, lo so. Ed è per questo che prima di venire a cena gli ho mandato una lettera dicendo di incontrarci domani ai Tre Manici di Scopa per parlare-

-Davvero? Hai fatto questo per me?- chiese Hermione aprendo la porta dell’ufficio.

-Per te farei qualunque cosa-

-Sai… credo che ti meriti un premio- disse lei guardando la stanza da letto.

-Che tipo di premio?- chiese l’uomo ghignando.

-Qualcosa che riguarda tu, io e il letto-.

I due si misero a ridere.

-Ti amo, Hermione. Ti amo- disse l’uomo baciandole il viso e il collo. Poi la donna prese la bacchetta e tutto diventò buio.

Il giorno dopo i due si incontrarono con Harry e Ron al locale previsto.

-Allora Hermione… Cosa dovete dirci?- chiese Potter sorridendo.

-Ecco ragazzi…io…io…-

-Hermione è incinta- disse Severus velocemente. Il due ragazzi li guardarono scioccati, ma si ripresero in fretta.

-Ma è fantastico!- urlò Harry abbracciando l’amica e stringendo la mano al professore.

-Siamo molto felici per voi- aggiunse Ron sorridendo.

-Allora… sarà un maschio o una femmina?- chiese curioso Il-Ragazzo-Che-E’-Sopravvissuto-Di-Nuovo.

-Sarà un bambino- rispose il Preside mettendo un braccio sulle spalle della sua moglie.

-Ho sentito bene?- chiese ad alta voce Rosmerta. –Il Preside e la sua sposa aspettano un figlio?-

-Sì Rosmerta hai sentito bene. E grazie per averlo detto a tutti- rispose Severus con il solito sarcasmo nella voce.

-Un brindisi a Severus e Hermione. Perché il loro figlio possa essere felice- gridò la proprietaria alzando un bicchiere.

-Congratulazioni!- dissero gli altri in coro.

-Bhè Hermione. Noi dovremmo andare. Sai, il lavoro- disse Potter alzandosi dalla sedia.

-Sì, Harry. Ci vediamo- rispose la giovane strega alzandosi ed abbracciando i suoi amici.

-Forza, amore, ritorniamo al castello- disse Severus prendendola per mano. Quando arrivarono era quasi ora di pranzo e non fecero in tempo a sedersi che Minerva li bombardò di domande.

-Dove siete stati stamattina? Pensavamo che vi era successo qualcosa. Severus, potevi dirmelo che lasciavate il castello-

-Minerva calmati. Scusami, ma ieri sera me ne sono dimenticato. Siamo dovuti andare ad Hogsmeade per dire a Potter e Weasley del bambino-

-E come hanno reagito?-

-Oh, molto bene, professoressa McGranitt- rispose Hermione versando dell’acqua nel suo bicchiere.

-Sì, e Rosmerta ci ha fatto il favore di dirlo a tutti quelli che c’erano nel locale- disse Severus incominciando a mangiare. Minerva volle saperne di più, ma capì che la conversazione era chiusa.

Otto mesi dopo, precisamente il 9 gennaio, l’infermeria di Hogwarts fu invasa dal pianto di un bambino appena nato.

-Congratulazioni- disse Madama Chips porgendo il bambino ad Hermione. Severus era seduto sul letto di fianco alla moglie guardando il loro figlio stupito.

-Severus, c’è qualcosa che non va?- chiese la ragazza vedendo la sua faccia.

-No, no- rispose lui sorridendo. –E’ che ancora non ci credo che questo è mio figlio. Nostro figlio-

-Come lo chiameremo?- chiese dopo un attimo di silenzio.

-Mmmh… che ne dici di Albus?-

-Albus…- ripeté l’uomo guardando il bambino e accarezzandogli una guancia.

-Albus Severus- aggiunse la giovane strega. Il Preside la guardò stupito.

-Davvero?-

-Davvero-

-Albus Severus Piton… mi piace- disse Severus prendendo suo figlio in braccio. Proprio in quel momento la porta dell’Infermeria si aprì.

-Ehi, Hermione. Possiamo entrare?- chiesero Potter e Weasley.

-Harry… Ron, entrate pure-

-Ciao Hermione- disse Ginny entrando.

-Ciao Ginny. Gabrielle-

-Allora… dov’è il piccolo Piton- chiese Harry scherzosamente. Severus scosse la testa e allungò le braccia per dare il bambino a Potter.

-Come si chiama?- chiese Ginny curiosa.

-Albus Severus- rispose Hermione sorridendo.

-Per fortuna che non ha ereditato il suo naso, professore- disse Ron apparendo dietro a Harry e la sua compagna. Tutti si girarono di scatto per vedere la reazione di Piton e rimasero stupiti quando si mise a ridere.

-Hai proprio ragione, Weasley-

-Ora tutti fuori- disse Madama Chips entrando nell’Infermeria di corsa. –Hermione e il bambino devono riposare-.

Severus prese Albus e lo mise nella culla e gli diede un bacio sulla fronte, poi si girò verso sua moglie e la baciò delicatamente.

-Ci vediamo più tardi, tesoro-.

Hermione annuì e guardò i cinque lasciare la stanza.

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Capitolo 11
*** 11 mesi dopo ***


Era la vigila di Natale e il Preside aveva deciso di tenere una festa ad Hogwarts. C’erano cibo, balli e karaoke.

-Ehi… perché voi due non ballate?- chiese Ginny apparendo dietro a Severus e Hermione. –Posso prendere io Albus-

-Grazie, signorina Weasley- disse il Preside prendendo la sua amata per mano.

Finita la canzone uno dei componenti del gruppo che suonava chiese l’attenzione di tutta la sala.

-Attenzione, per favore. Adesso inizieremo il karaoke. Chi vuole cantare per primo?-.

Quando nessuno si offrì, Severus salì sul palco e vedendo le facce degli studenti disse:

-Non vi preoccupate, so come si canta. Vorrei dedicare questa canzone a Hermione, che ha portato la felicità nella mia vita- disse sorridendo alla sua sposa.

Prese il microfono tra le mani e iniziò a cantare.

 

A te che sei l’unica al mondo, l’unica ragione

Per arrivare fino in fondo ad ogni mio respiro

Quando ti guardo dopo un giorno pieno di parole

Senza che tu mi dica niente tutto si fa chiaro.

 

Tutti si guardarono, stupiti dalla voce dell’uomo.

 

A te che mi hai trovato all’angolo coi pugni chiusi

Con le spalle al muro pronto a difendermi

Con gli occhi bassi stavo in fila con i disillusi

Tu mi hai raccolto come un gatto e mi hai portato con te.

 

A te io canto uno canzone perché non ho altro

Niente di meglio da offrirti di tutto quello che ho

Prendi il mio tempo e la magia che con un solo salto

Ci fa volare dentro all’aria come bollicine.

 

A te che sei, semplicemente sei

Sostanza dei giorni miei

Sostanza dei sogni miei.

 

-E’ davvero romantico- disse Gabrielle a Ginny con accento francese.

-Hai proprio ragione… e se penso a come si comportava quando andavamo a scuola, potrei pensare che non sia la stessa persona- rispose la signorina Weasley senza togliere lo sguardo dal professore.

 

A te che sei il mio grande amore, ed il mio amore grande

A te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più

A te che hai dato senso al tempo senza misurarlo

A te che sei il mio amore grande, ed il mio grande amore.

 

-Ehi, ragazze… guardate Hermione- dissero Ron e Harry avvicinandosi alle loro compagne. Tutti si voltarono verso la giovane donna che teneva in braccio il piccolo Albus. Aveva il volto rigato da lacrime di gioia e sorrideva contenta.

 

A te che io ti ho visto piangere nella mia mano

Fragile che potevo ti potevo uccidere stringendoti un po’

E poi ti ho visto con la forza di un aeroplano

Prendere in mano la tua vita e trascinarla in salvo.

 

A te che mi hai insegnato i sogni e l’arte dell’avventura

A te che credi nel coraggio e anche nella paura

A te che sei la miglior cosa che mi sia successa

A te che cambi tutti i giorni e resti sempre la stessa.

 

A te che sei, semplicemente sei

Sostanza dei giorni miei

Sostanza dei sogni miei.

 

A te che sei, essenzialmente sei

Sostanza dei sogni miei

Sostanza dei giorni miei.

 

Severus prese coraggio e alzò lo sguardo verso la folla che lo circondava. Hermione gli stava sorridendo. All’improvviso si sentì più leggero e continuò a cantare.

 

A te che non ti piaci mai e sei una meraviglia

Le forze della natura si concentrano in te

Che sei una roccia, sei una pianta, sei un uragano

Sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano.

A te che sei l’unica amica che io posso avere

L’unico amore che vorrei se io non ti avessi con me

A te che hai reso la mia vita bella da morire

Che riesci a rendere la fatica un immenso piacere.

 

A te che sei il mio grande amore, ed il mio amore grande

A te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più

A te che hai dato senso al tempo senza misurarlo

A te che sei il mio amore grande, ed il mio grande amore.

 

A te che sei, semplicemente sei

Sostanza dei giorni miei

Sostanza dei sogni miei.

 

E a te che sei, semplicemente sei

Compagna dei giorni miei

Sostanza dei sogni miei.

 

Severus chiuse gli occhi mentre cantava l’ultima riga della canzone e quando li riaprì Hermione era sparita. Si girò da una parte e si ritrovò faccia a faccia con la sua sposa. Aprì la bocca per parlare, me lei non gli diede il tempo. Mise le braccia attorno al suo collo e lo baciò. Tutti applaudirono per la fantastica esibizione. La serata andò avanti così, ballando e cantando finché non divenne tardi e tutti andarono a dormire.

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Capitolo 12
*** 7 anni dopo ***


Era il giorno dopo Natale e Hermione era sdraiata nel letto quando suo figlio arrivò di corsa e la chiamò.

-Mamma, mamma. Fra poco è il mio compleanno-

-Lo so, tesoro. E cosa vorrebbe un ometto come te per il suo compleanno?- chiese la donna sorridendo.

-Bhè… io stavo pensando che dovrebbe essere bello essere un fratello maggiore-

-Vorresti un fratellino? E che ne dici di una scopa?-

Il piccolo Albus sorrise e uscì di corsa dalla stanza. Esattamente quando in bambino varcò la soglia, Severus uscì dal bagno indossando un asciugamano legato alla vita.

-Hai sentito cosa vuole Al per il suo compleanno?- chiese la giovane strega sedendosi sul letto.

-Si, si. E… a dire la verità… anch’io stavo pensando a qualcosa del genere- rispose l’uomo un po’ timido.

-Guarda che se vuoi un fratellino devi chiederlo a tua madre- disse Hermione sorridendo. Severus divenne subito serio.

-Hai capito cosa intendo-

La ragazza lo guardò sorpresa.

-Vuoi un altro figlio?-

-Una bambina. Bella come te. O anche un maschio. Non sono molto esigente- disse il mago avvicinandosi al letto. –E credo che dovremmo iniziare subito- aggiunse allungandosi sopra la donna. Hermione si mise a ridere.

-Per quanto anch’io voglia continuare, nostro figlio ci sta aspettando in salotto-

-E va bene- disse Severus alzandosi e fingendo una faccia triste.

-Eddai, Severus. Non fare quella faccia. C’è sempre questa notte- sussurrò Hermione nell’orecchio dell’uomo. Severus non riuscì a trattenersi e scoppiò in una fragorosa risata.

 

2 settimane dopo

 

-Tanti auguri a te. Tanti auguri a te. Tanti auguri ad Albus. Tanti auguri a te-

Era il 9 gennaio e al compleanno di Albus e Severus erano stati invitati Harry Potter e Ginny Weasley, Ron Weasley e Gabrielle Delacour e la professoressa McGranitt.

-Ecco, tieni Al- disse Hermione porgendo un pacchetto lungo e stretto a suo figlio. Era un manico di scopa. Mentre il piccolo Piton apriva il suo regalo, Hermione prese la mano di suo marito e l’appoggiò sul suo stomaco.

-Auguri, amore mio-

Severus si girò di scatto, stupito.

-Come? Di già?-

La donna annuì.

-E’ dall’inizio dell’anno che non mi sentivo molto bene e sono andata da Madama Chips che mi ha detto che ero incinta-

L’uomo sorrise felice e baciò la sua sposa.

-Papà…- chiese Albus curioso. –Che cosa hai ricevuto per il tuo compleanno?-

-Bhè… vedi Al… io avevo chiesto a tua madre un regalo molto simile al tuo-

-Hai chiesto un fratellino?-

Tutti si misero a ridere.

-No Al. Ho chiesto un altro figlio- rispose Severus. –A proposito… hai fatto l’incantesimo che ne determina il sesso?-

-Forse si. Forse no- disse Hermione evasiva.

-Ti prego Hermione-

-Sarà una bambina-

Severus non poteva essere più felice. Si alzò in piedi e aiutò sua moglie a fare altrettanto. Poi l’abbracciò e le baciò il collo, il viso e infine le labbra.

-Bleah… papà… per favore, smettetela- disse Albus facendo una faccia disgustata.

-Guarda e impara, Al. Un giorno mi ringrazierai-

Tutti si misero di nuovo a ridere.

La bambina nacque il 4 settembre 2008 e la chiamarono Rose Ariana. Albus Severus fu smistato in Grifondoro, mentre la piccola Rose in Serpeverde, facendo molto felice suo padre. Severus era ancora Preside di Hogwarts, mentre Hermione prese il posto di insegnante di Trasfigurazione quando Minerva andò in pensione. La famiglia era felice, portata avanti dall’amore infinito dei loro genitori.

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