The pierrot, the smile

di red tail
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** l'abbandono ***
Capitolo 2: *** Il circo ***
Capitolo 3: *** Il monastero ***



Capitolo 1
*** l'abbandono ***


Una donna dai lunghi capelli biondi, disordinati dal vento e bagnati dalla neve, portava in braccio due fagotti avvolti per bene da due coperte vecchie per ripararli dal freddo mentre lei era a mala pena coperta di stracci. Con fatica riuscì a raggiungere il monastero nella periferia della campagna in mezzo a quel cumulo di soffice ma fredda neve.

Con sguardo triste diede un bacio alla creatura nascosta dentro uno dei due fagotti poggiandola delicatamente all'ingresso del monastero e dopo aver bussato due volte al portone corse a nascondersi dietro un albero con l'altro fagotto in mano.

La porta` si aprì, una signora con degli occhialetti tondi si affaccio` ma non vide nessuno, stava per richiudere il portone ma da sotto i suoi piedi provenni` un lamento per poi trasformarsi in un pianto.

Solo quando la monaca con gli occhialetti sorpresa prese in braccio il fagotto per poi portarlo dentro che la donna dietro l'albero pote` lasciare un sospiro di sollievo.

Guardo` con tristezza il faccino che si intravedeva dal fagotto tra le braccia, tanto simile alla figlia che aveva appena abbandonato.

-Oh Len, preghiamo che tua sorella sia felice.- disse la madre poggiando la fronte su quello del bambino bagnandogli le guancette con le proprie lacrime.

Si impose di riprendersi e si incammino` verso l'altra parte della città, verso il convento dei frati.

Purtroppo il suo debole fisico non riusciva più a reggere, continuava a barcollare rischiando di cadere e far male al bambino. Fu una vera fortuna che nemmeno a meta` strada intravide le tende di un circo che era appena arrivato da un giorno.

Si avvicino` furtiva, e riuscì a raggiungere una delle tante tende.

-Signora, qui e` vietato l'ingresso agli non autorizzati.- disse una voce severa alle spalle della donna.

Era molto educata anche se era di umile origini ma in quel momento sapeva già che non ce l'avrebbe più fatta quindi senza fare molte cerimonie o presentazioni si giro`.

-La prego signore.- disse mettendosi in ginocchio, trovando davanti a se solo un ragazzo davvero molto giovane.

-La prego, si prenda cura di mio figlio, e` ancora piccolo ma sono sicura che da grande lavorerà bene, sarà educato e buono. La prego fatelo vivere.- la supplico` la donna tendendo il bambino verso il giovane che fece un passo in dietro riluttante.

-Io non ce la faro`. Non sono nemmeno riuscita a portarlo al convento, ma sono sicura che anche qua riuscirà a vivere felice.- disse la donna mentre delle lacrime le bagnavano il volto.

-No aspetti vado a chiamare il medico lui di sicuro farà qualcosa.- disse preoccupato il ragazzo.

-Ormai e` tardi.- la donna scosse la testa rassegnata -Si chiama Len.- disse guardando teneramente il figlio -Non ha più nessuno in questo mondo se non sua sorella, Rin. Se il destino vorrà un giorno si rincontreranno. Sono una madre indegna, non sono riuscita nemmeno a vedere il loro sorriso quando cadrà il primo dentino, quando piangeranno per gioia o amore, quando diventeranno grandi e felici.- pianse stringendo a se il bimbo, un singhiozzo venne fermato da una violenta tosse. Tese il bambino verso il ragazzo che lo prese fra le sue forte braccia senza fiatare, il corpo della donna era scossa da tremiti mentre la tosse sembra calmarsi anche il colorito diventava sempre più pallido.

-Grazie.- sussurro` alla fine quando si fu calmata, diede un ultima occhiata al figlio prima che la vista venga offuscata e i suoni farsi ottavi fino a sparire lasciandola nel silenzio più assoluto.

 

 

Ciaoo mi presento sono Ory questa e` la prima volta che scrivo una ff sulla sezione dei vocaloid, mi piace davvero tanto la coppia Rin x Len :D

spero che questo cap vi piaccia, se trovate errori o qualcosa che non va non esitate a rinfacciarmelo :P

spero che vi piaccia

ory

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Capitolo 2
*** Il circo ***


-Il lavoro di un pierrot e` far sorridere le persone.- spiego` Kaito al più piccolo che lo guardava curioso mentre tirava fuori oggetti di scena.

-Domani ci sarà il tuo debutto, sei agitato?-

Il bambino che aveva più o meno 9 anni scosse vigorosamente la testolina bionda.

-Strano, io il giorno prima del mio debutto non riuscivo a stare seduto o fermo e passai la notte in bianco.- comincio` truccarsi la faccia di bianco e con una matita rossa fece una bocca sorridente da Clown.

Il bambino storse il naso -Non mi piace fare il Pierrot.- ammise.

L'uomo rise -Ammetto che e` un lavoro ingrato e faticoso ma ti giuro che non c'è sensazione migliore di quando sai che sei stato tu a far nascere quel sorriso sul volto di quella persona.-

Il bambino non capì ciò che Kaito voleva comunicargli ma non replico`.

-Dopo lo spettacolo verro` da te e ci alleneremo di nuovo con la palla.- disse l'uomo sorridendo, con quel trucco vistoso era davvero buffo.

Il bambino annuì mentre guardava Kaito alzarsi e prendere un buffo cappello con una piuma rossa. Prima di uscire dalla tenda pero` come era suo solito accarezzo` la testa del biondo.

-Fai il bravo Len, io vado.-

 

-Len! Fammi vedere ancora quel numero in cui stai sulla palla mentre lanci i birilli.-

-Avevi detto solo una volta.- si lamento` il ragazzo di circa 12 anni.

-Si ma mi piace tanto.-

-Ora non mi va e poi fra poco si mangia.-

-Dai! Len voglio tanto vederlo.- la bambina strattono` il braccio del ragazzo.

-Ho detto di no Gumi, non fare la capricciosa.-

-Ma io...- la ragazza stava per replicare ma venne interrotta dal trapezista che li chiamava dalla mensa.

-Ragazzi il direttore ha detto che oggi andrete voi in città ad attirare i clienti, sapete già un paio di numeri decenti per catturare la loro attenzione quindi non vi resta che fare la vostra prima esperienza fuori da questo circo.-

Len e Gumi sgranarono gli occhi -Ma io ecco...- cerco` di dire Len.

-Tranquillo Len sei molto bravo per la tua eta` e poi e` la buona volta di fare uno spettacolo da solo senza la presenza di Kaito no?- lo incoraggio` il trapezista senza dargli il tempo di replicare -Bene con te Gumi e` in buone mani, appena finito di mangiare andate nella tenda di Kaito che vi darà il materiale necessario.-

I due si sedettero in un tavolo vuoto dopo aver preso la loro colazione, stranamente anche Gumi stava in silenzio poiché stava ancora assimilando la nuova notizia.

-Io ci voglio andare se ci va pure Len.- disse la ragazza mentre consumava la sua zuppa.

-Uhm...- mugugnò il ragazzo, sapeva che la ragazza aveva un debole per lui, anche perché erano gli unici che avevano quasi la stessa eta`, gli altri erano tutti sopra i 18 anni.

 

 

-Allora siamo d'accordo io faccio due numeri sul pallone mentre tu attiri la gente.- disse Len mentre prendeva un buffo cappello con due punte, la ragazza annuiva ad ogni sua parola, era del tutto spaesata in quelle situazioni quindi si affidava a lui.

Arrivarono al centro di una piazzetta molto popolata, il ragazzo vestito da pierrot poggio` gli attrezzi in un angolo prendendo una palla grande quasi quanto lui mentre la ragazza dai capelli verdi attirava l'attenzione dei passanti.

Con eleganti ed abili salti il pierrot atterrava sul pallone e lo comandava a suo piacimento aggiungendo poi anche le palline o i birilli.

Dopo una ventina di minuti di intrattenimento i due non sapevano più che inventarsi cosi optarono per la ritirata strategica.

-Per oggi e` tutto signore e signori, spero che verrete oggi pomeriggio alle quattro al nostro circo “Vocaloid” con tanti nuovi numeri e sorprese, ci sono anche animali dal vivo, ballerine, trapezisti e domatori.- concluse Len fecero un elegante inchino sotto gli applausi dei passati. Qualcuno lancio` persino qualche moneta quanto erano stati sorpresi per i numeri precedenti eseguiti da solo un ragazzino alto si e no un metro e cinquanta.























-Come e` andata ragazzi?- li accolsero i membri del circo che stavano preparando la tenda per lo spettacolo.

-Bene.- sorrise felice Len.

-Un successone!- urlo` invece Gumi che mostro` in un cilindro i soldi che avevano raccolto -Ce li hanno lanciati loro ed e` tutto merito di Len e mio.- sorrise fiera.

-Ma che bravi.- si complimentarono le ballerine che passavano mentre ridevano divertiti per la solita vivacità della ragazza.

-Il direttore aveva detto che li potevate tenere voi se in caso vi avrebbero dato dei soldi. Ma solo perché e` la vostra prima volta- disse il trapezista.

-Evviva!- Gumi salto` per la felicita mentre si rivolgeva a Len -Non sei contento Len?-

-Si tantissimo.-

-Dividiamoci i soldi allora.- la bambina si mise a contarli per dividerli perfettamente a meta`. Appena il bambino prese i soldi saluto` gli altri e corse verso la tenda di Kaito.

Lo trovo` che osservava la tenda pensieroso sdraiato sul letto.

-Kaito.- la chiamo` il ragazzo, l'uomo sussulto` colto di sorpresa.

-Oh sei già tornato Len?-

-Si e` stato davvero divertente guarda qui.- gli mostro` le monetine che teneva tra le mani.

-Grandioso, perché non vai a farti un giro per la città? Con quelle monetine potrai comprarti ciò che vuoi.-

-Davvero? Tutto tutto?-

-Certo.- il ragazzo si giro` per andare ma venne fermato dall'uomo -Len, ti devo dire una cosa.- il biondo che stava all'uscio rientro` e gli si sedette davanti.

-Ecco...- comincio` balbettando, sembrava in difficoltà -Questa città e` dove tua madre ti ha affidato a me, e` dove lei e` morta forse anche dove tu sei nato.- si fermo` un attimo per osservare la reazione del ragazzo. Era sorpreso si, ma sembrava mantenere la calma “E` davvero molto maturo, troppo.” si ritrovo` a pensare l'uomo. Quando riprese la parola sembrava che stesse per rivelargli qualcosa ma si fermo` -Vai e divertiti Len.- disse alla fine scompigliandogli gli capelli dorati.

Aveva detto solo se era destino, quindi non tocca a me rivelarglielo.” si giustifico` col pensiero Kaito ma in realtà aveva solo paura che Len abbandonava tutto per andare e cercare la sorella.

 

-Dove io sono nato.- si continuava a ripetere Len mentre camminava per le vie della città e osservava incuriosito le case colorate.

-Oh.- si accorse dopo essere arrivato in un piccolo giardino ben curato -Mi sono perso.- osservo` intorno e noto` una grande casa con un campanile sul tetto, sembrava molto umile nonostante fosse molto grande, si avvicino` per chiedere aiuto ma appena si inoltro` di qualche passo nel giardino dei singhiozzi soffocati catturarono la sua attenzione.

 

 

 

 

Ciaoo, spero di non avervi annoiato con questo cap ma volevo raccontarvi un po' la vita Len il prossimo cap molto probabilmente parlerà di Rin e forse si incontreranno :)

ora scappo

ory

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Capitolo 3
*** Il monastero ***


-Signorina Rin! Contegno per favore!- la rimprovero` per la millesima volta una monaca.

-Uffi.- la bambina di 9 anni gonfio` le guancette indispettita -Devo per forza tagliarmi i capelli?- chiese guardando tristemente la sua lunga chioma bionda.

-E` la regola portare i capelli corti per le monache.-

-Ma io non sono una monaca.- si lamento` la bimba.

-Ma lo diventerai.- rispose sicura l'altra che prese in mano un paio di forbici dall'aria minacciosa.

-No! Non voglio!- urlo` terrorizzata la bambina mentre correva per tutta la stanza.-

-Rin! Rin non correre, per carità! Una signorina non corre.-urlo` esasperata la donna mentre cercava di acciuffarla.

In quel momento la porta si aprì ed entro` una giovane monaca dagli occhi verdi che osservava la scena divertita seppur cercasse di nasconderlo. Appena Rin la vide le corse incontro abbracciandola felice.

-Miku! Che bello sei tornata!-

-Si e ti ho anche portato i biscotti al burro che ti piacciono tanto, ma ora mi spieghi cos'è tutta questa confusione?- chiese guardandola severa.

-Lola mi vuole tagliare i capelli.- piagnucolo` la bimba.

Miku sospiro` -Vedi Rin sono già tre anni che te la facciamo passare liscia pero` fra poco compirai 10 anni e non possiamo più chiudere un occhio.- le spiego` Miku dispiaciuta -Facciamo cosi te li taglio io, e ti faccio un acconciatura super carina va bene?-

-Va bene.- accetto` di buon grado la bimba.

Dopo una decina di minuti avevano già finito.

-Aspetta un attimo.- disse la monaca mentre prendeva un fazzolettino bianco e legava un fiocco tra i capelli della ragazza -Perfetto. Sei cosi graziosa Rin. Questo fazzolettino e` l'unico oggetto che abbiamo del tuo passato oltre a quella vecchia copertina, ti abbiamo chiamata Rin perché c'era questo nome scritto su.- le spiego` la monaca guardandola teneramente -Quanto passa in fretta il tempo.- aggiunse poi alzandosi dalla sedia dove si era seduta per andare a svolgere le sue faccende pomeridiane.

 

 

-Allora qual'è la risposta?-

-Ehm...la seconda.- tiro` a caso la ragazza dai 12 anni seduta al seconda banco. Le compagne ridacchiarono sotto sguardo in fiamme dell'insegnante.

-Sbagliato! La risposta esatta e` la terza, per punizione oggi resterà in classe fino all'ora di cena per ripassare.-

-Ma...- controbatte` la ragazza.

-E non si faccia più trovare distratta.- la zittì la monaca.

La bionda sbuffo` irritata, era la terza volta di seguito che Meiko la metteva in punizione, non ne poteva più di restare in classe a far finta di leggere quei noiosissimi libri sapendo che le sue compagne stavano giocando all'aperto.

Divenne ancora più arrabbiata quando al suono della campanella tutte si alzarono e corsero fuori contenti mentre lei sarebbe dovuta rimane altre 5 ore.

-Veda di memorizzare qualcosa in queste 5 ore, tornerò a controllare ogni ora.- disse la monaca prima di uscire dall'aula e chiuderla a chiave.

Non avendo niente da fare Rin aprì il suo libro di storia mentre girava annoiata le pagine.-

-Psss Rin!- la chiamo` una voce delicata dalla finestra.

-Galaco?-

-Tieni sono per te, per passare il tempo.- disse una ragazza dai capelli biondi lunghi con varie sfumature passandole una bustina con delle caramelle alla frutta.

-Tu si che sei un' amica.- sorrise felice la bionda mentre guardava famelica dentro la bustina.

-Io ora vado che devo portare dei libri nella biblioteca, tu beh...divertiti.- scherzo`.

-Molto divertente.- rispose sarcastica Rin mentre le fece la linguaccia provocando una risata divertita dell'amica -Comunque grazie.- indico` le caramelle per poi tornare a sedersi al proprio posto trovando più interessante contare quelle palline gommose che sapevano di arance piuttosto che studiare.

Ma appena sentì la serratura girare nascose i dolci dentro le tasche concentrandosi sul libro.

-Rin sono io.- appena sentì la voce di Miku alzo` la testa contenta ma il sorriso le morì sul viso vedendo l'espressione seria e cupa della monaca.

-Ti devo parlare.-

A Rin non era mai piaciuto quelle tre parole, nei libri, nei film, nei discorsi introducevano sempre qualcosa di brutto sopratutto se dette con quell'espressione.

-E` successo qualcosa?- chiese la bambina timorosa.

La monaca le si sedette davanti -Vedi Meiko e` venuta a parlarmi, ma anche le altre suore mi hanno incitata a parlarti. Il fatto e` che tu fra poco compirai 15 anni ed e` l'età per richiedere l'esame per diventare monaca. So che tu non vuoi ma pensaci, tu sei cresciuta saresti davvero perfetta per diventare una monaca, dovresti cominciare a studiare seriamente e adottare un comportamento degno di una m...-

-No! Io non voglio.- urlo` Rin furiosa, detestava quei discorsi, ogni volta che lo tiravano fuori lei fuggiva via, sapevano che con Miku avrebbe ascoltato ma di sicuro non avrebbe accettato.

-Rin ascoltami per favore! So che non vuoi ma tu non puoi rifiutare, non puoi uscire di punto e bianco dal m...-

-Si che posso rifiutare!- rispose senza farla finire, era la prima volta che Miku le faceva un discorso del genere, l'aveva sempre sostenuta e aiutata quando le altre monache le facevano discorsi del genere, allora perché adesso le stava dicendo quelle cose?

-Non fare i capricci!- comincio` ad alzare la voce anche Miku che non l'aveva mai fatto spaventando la bambina che comincio` a piangere.

-Io non voglio, voglio uscire fuori. Vedere cose nuove, palazzi, case, luoghi che raccontano sui libri. Voglio incontrare persone nuove, non voglio rimanere chiusa in un monastero per tutta la vita.- disse la ragazza mentre lacrime di rabbia le bagnava il volto ma non abbasso` mai lo sguardo da Miku.

-Tu non capisci Rin, la vita di fuori non fa per noi, tu sei troppo ingenua hai passato tutta la vita qui dentro, non puoi pretendere di uscire e andartene da sola.-

-Sei tu che non riesci a capire!- urlo` delusa la ragazza e corse verso la porta trovandola chiusa a chiave corse verso la finestra prima che la monaca riuscisse a fermarla salto` fuori e corse verso il boschetto dietro al monastero.

Quando penso` di essere abbastanza al sicuro si sedette sotto le radici di un albero nascosta tra le piante del giardino per riprendere fiato mentre i singhiozzi la ostacolavano.

Entro` nel panico quando sentì dei passi avvicinarsi, che Miku l'avesse raggiunta cosi presto?

-Vattene! Non voglio parlare con te!- urlo` la ragazza stringendo ancora di più le gambe al petto senza alzare la testa.

-Ehm...va bene.- rispose una voce incerta, di sicuro non era di Miku ne` di nessun'altra monaca del monastero, era una voce più calda e bassa.

La ragazza alzo` la testa curiosa e rimase scioccata. Forse dalla loro incredibile somiglianza o forse perché era la prima volta che incontrava un ragazzo, una creatura dell'altro sesso che non era mai entrata in contatto, fatto sta che rimasero tutti e due con la bocca aperta a semi ovale mentre si contemplavano a vicenda.

 

 

Ce l'ho fatto :D, con un po' di ritardo :P perdonami Ibby, ma ho fatto tutto ciò che potevo :(

spero che ti piaccia il cap

a presto

ory

 

 

 

 

 

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