Tom...

di margy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Impossibile da sopportare... ***
Capitolo 2: *** Discorso.. ***
Capitolo 3: *** Epilogo.. ***



Capitolo 1
*** Impossibile da sopportare... ***


Tom Tutto ciò che scrivo è frutto della mia immaginazione, i Tokio Hotel NON mi appartengono, non li conosco e non li ho mai incontrati (...purtroppo!) .
Qualsiasi riferimento a fatti o persone realmente esistenti è puramente casuale.
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"Tom..."



Questa mattina non la smette di piovere.

Mi alzo dal letto controvoglia a causa del freddo.
"Chi l'avrebbe mai detto che ad agosto sarebbe potuta calare così la temperatura,eh?"
Mi giro e ti vedo, Bill, ancora in boxer, appena sveglio.
Bello come sempre.
Il mio volto sta vistosamente prendendo colorito.
Non capita molto spesso di avere i miei genitori fuori casa per cui mi devo ancora un po' abituare al fatto che vieni a dormire da me quando loro non ci sono.
Non so come comportarmi.
Ti avvicini e dolcemente mi baci.
Tu invece lo sai, vero?
In un attimo tutto l'imbarazzo di poco prima sembra svanire.
Vorrei che questo momento non finisse mai.
Sarebbe un sogno potessimo farlo durare per sempre.
Ma lo squillare del telefono ci riporta alla realtà.
Rispondi.
In un attimo il tuo viso si fa serio.
Non vedo più quel sorriso malizioso di poco prima.
Ti siedi al fondo del letto.
"Chi è?", ti bisbiglio.
Ma non rispondi.
Sei concentrato sulla voce della persona dall'altra parte del telefono.
Quando la chiamata finisce, nella stanza scende il silenzio.
Abbassi lo sguardo ed ho il timore di chiederti cosa sia successo.
Mi accuccio di fronte a te appoggiando le mie mani sulle tue ginocchia.
Prendi respiro, rialzi il viso e mi fissi.
Hai iniziato a piangere.
Vedo numerose lacrime scendere giù da quei tuoi grandi occhi color nocciola.
Ed io ancora ignara del perché.
Ti abbraccio, più forte che posso.
Qualunque cosa sia successa voglio starti vicina.
Il tuo pianto si fa più forte ed il respiro affannoso.
"Bill", cerco di alzare il tuo viso, ma non vuoi, e lo premi nell'incavo della mia spalla come per trovare riparo.
"Bill, ti prego, rispondimi, cos'è successo?", ma ancora niente, sembri non sentirmi.
Non ti chiedo altro, capisco che adesso non ne vuoi parlare, anche se vorrei tanto sapere se esiste un modo per farti stare meglio...
Passano i minuti che a me sembrano durare un'eternità.
Tu stai ancora piangendo.
Finalmente alzi la testa, incroci il mio sguardo e sfiori le mie labbra con le tue.
"Tom...", l'unica cosa che dici dopo quel contatto.
"Era lui al telefono? Cosa ti ha detto?".
"No, non era lui, era mia madre..." prendi un lungo respiro "Tom è in ospedale".
Un’ondata di calore colpisce il mio corpo, seguita da una sensazione di freddo che mi fa rabbrividire...spero con tutta me stessa di aver capito male.
Non può essere.
Vedi il mio sguardo stupito dalla notizia e mi spieghi ciò che ti ha detto tua madre poco fa.
La tua voce è strozzata dalle lacrime che ancora, incessanti, scendono sul tuo viso.
"Ha avuto un brutto incidente, stanotte, contro un'altra macchina, in questo momento è in sala operatoria, ma non sanno se, nonostante stiano facendo tutto il possibile, riuscirà a riprendersi ".
Non me ne rendo conto, ma ho cominciato a piangere anche io.


Sono le dieci e siamo arrivati in ospedale da poco.
Tua madre ci è venuta incontro appena entrati nella sala d'aspetto.
Poverina, è davvero distrutta; come anche noi d'altronde.
Siamo seduti uno accanto all'altro.
Aspettiamo.
In silenzio.
Vedo che sei nervoso.
"Andrà tutto bene, vedrai"
Lo dico quasi più per convincere me che te, non sopporterei se dovesse accadere qualcosa a Tom, non voglio neanche immaginarlo.
Ci stringiamo la mano come per darci coraggio a vicenda e tu che continui a fissare quella grande porta bianca dalla quale ancora nessun dottore sembra aver intenzione di uscire.
Passa ancora mezz'ora ma niente.
Finalmente si apre e un uomo col camice ti chiama.
Ti avvicini.
Da dove sono io non posso sentire quello che ti dice.
Ma ad un certo punto lo vedo scuotere il capo e tu ti irrigidisci.
Non può essere,
Tom.
Ti vedo accasciarti a terra.
Il dottore cerca di sostenerti ma tu non ti reggi in piedi.
Non è possibile.
Io e tua madre abbiamo comiciato a piangere ed ora ci abbracciamo forte...
Anche se nessuno ce lo ha detto, purtroppo, abbiamo capito lo stesso quel che è successo.

Non riesco ancora crederlo.
Tom...







Fine del primo capitolo, spero vi sia piaciuto anche se mi rendo conto che è davvero corto...
Ne seguiranno solo altri due, ma l'ultimo sarà solo un piccolo epilogo.
E' la prima FanFiction che pubblico per cui sono molto emozionata!  ;)

Per favore,commentate...mi farebbe davvero molto piacere sapere cosa ne pensate.
Sono apprezzatissimi i consigli e anche le critiche costruttive.
Aggiornerò a breve, ciao!  _margy_

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Capitolo 2
*** Discorso.. ***




Ormai è passato qualche giorno ma sei ancora triste, così come lo siamo ancora tutti, ma per te è diverso, lo so.

Oggi pomeriggio ci sarà il funerale e tu hai insistito per fare un discorso nonostante il prete fosse contrario.
Però, alla fine, fortunatamente ha accettato.
Sono appena entrata in camera tua e ti vengo ad abbracciare.
Da quando è accaduto tutto abbiamo parlato poco.
Sembra quasi esserci imbarazzo tra noi.
Ma per ora mi basta starti vicina ed averti vicino.
Perché a volte i gesti vogliono dire molto più delle parole.
Ci stacchiamo e mi dici che è ora di andare.
Mi prendi per mano, la stringi forte, quasi per impedirmi di lasciarti.
Scendiamo insieme le scale e ci rechiamo alla macchina.
Tua madre è già andata in chiesa poco fa assieme a tuo padre.
Sembra strano rivederli insieme dopo tutto quello che hanno passato.
Ma in questa situazione si può anche dimenticare il rancore per un po'.
Il viaggio lo facciamo in silenzio.
Nessuno sa cosa dire.
Guardo fuori del finestrino e nella mia mente si accavallano ricordi.
Mi manca tanto Tom.
Era tuo fratello ma anche il mio migliore amico.
Ci divertivamo tanto a prenderti in giro quando ti arrabbiavi del fatto che mi confidavo più con lui che con te, ma nonostante tutto non eri geloso perché sapevi bene che tipo di rapporto avevo con lui...e già, lui era il fratello che non avevo mai avuto.
Senza accorgermene siamo arrivati.
La chiesa è piena di gente che piange.
Molti sono anche vostri fans.
Al fondo si concentra una massa informe di fotografi e giornalisti, che squallidi.
Ma tu non li consideri.
Hai altro a cui pensare.
Deciso sali sul pulpito dal quale farai il tuo discorso.
Chiedi ai presenti la loro attenzione.
Ti schiarisci la voce.
Cominci.
"Se qualche giorno fa mi avessero chiesto un aggettivo col quale descrivere la mia vita, avrei sicuramente risposto 'Perfetta'...
Amore, amici, soldi, fama, successo...a ventun'anni non si potrebbe chiedere di meglio.
Ti sembra quasi di vivere un sogno ad occhi aperti.
Tutti ti conoscono e molti ti amano.
E nonostante tu non sappia neanche chi sono queste persone, li ami a tua volta perché sono loro che hanno permesso e che ti permettono tuttora di essere ciò che sei.
Ma il brutto dei sogni è che prima o poi ti devi svegliare.
E così, una mattina come un'altra, all'improvviso ti ritrovi catapultato in un mondo che non ti appartiene, dove tutto è cambiato e dove niente potrà mai più tornare com'era.
Ventuno anni fa sono venuto al mondo con una persona al mio fianco.
Nella mia vita, mai e poi mai, mi sono trovato solo.
Avevo accanto a me un secondo io che mi sosteneva, mi appoggiava e mi confortava.
Forse molti di voi non riescono a capire il rapporto che c'era tra noi, altri, invece, lo hanno sempre frainteso urlando 'incesto!' ogni volta che ci vedevano vicini.
Ma a me non importa quello che pensate, non mi è mai importato così come non è mai importato a mio fratello.
Tom.
Dire fratello è poco per descrivere quello che lui rappresentava per me...era anche il mio migliore amico, quello che si prendeva cura di me quando non stavo bene, la persona con la quale parlavo se avevo problemi, chi mi ha sempre protetto quando a scuola alcuni mi prendevano in giro, è stato il mio aiutante quando non sapevo come fare per conoscere la ragazza che ora è l'amore della mia vita...
Lui non è altro che la parte che ora mi manca per essere completo.
Da quando se n'è andato, ogni secondo della mia vita, provo l'irrefrenabile istinto di raggiungerlo, ma ciò che mi blocca è il fatto che lui non vorrebbe mai che io lo facessi...lo conosco bene e so ciò che pensa in ogni momento, so che da lassù mi guarda, mi sorride e veglia su di me.
Ma aspettami fratellino, un giorno saremo di nuovo insieme, te lo giuro...e niente potrà più dividerci.
Grazie di tutto Tomi."

Vedo il tuo viso scurirsi di nuovo.
Chini la testa verso il pavimento per evitare di far vedere a quei sciacalli dei fotografi che stai piangendo.
Scendi e ti vieni a sedere accanto a me.
Mi prendi la mano e mi sussurri di uscire.
Ci sediamo su una panchina poco lontana dalla chiesa.
Finalmente, dopo giorni, ricominciamo a parlare.
Ti sento di nuovo vicino.
E ritrovo quel poco di vita che credevo aver perso...
Mi abbracci, forte.
Sai di poter contare su di me.
E che potremo ricominciare.
Di nuovo.
Insieme.




Questo è il secondo capitolo della mia FanFiction, ma anche l'ultimo.
Manca ancora un piccolissimo epilogo, però.
Grazie a chi ha commentato e anche a chi ha letto senza commentare.
Spero che commentiate il mio primo lavoro.
Grazie 1000! ;)
_margy_

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Capitolo 3
*** Epilogo.. ***




Sono passati, ormai, sette lunghi anni da quel giorno.
Siamo riusciti ad andare avanti.
Siamo stati forti ed ora siamo una famiglia.
E già, il nostro amore è davvero come avevamo previsto.
Per sempre...
Nonostante tu non abbia mai più cantato ed il gruppo si sia sciolto, con Gustav e Georg è rimasto tutto com'era.
Sono spesso da noi.
Si può quasi dire che la nostra è diventata la loro seconda casa.
E mi fa piacere che sia così.
Ci abbiamo messo tanto ad avere tutto quello che abbiamo ed io lo amo con tutta me stessa.
Ma la cosa che amo di più a questo mondo lo sai bene cos'è.
Perché so che anche per te è la cosa più importante.
Ed ora sta dormendo beato tra le tue braccia.
Il nostro piccolo Tom.
Lo guardi con tutto l'amore possibile.
Sei proprio un buon papà.
Giri il tuo sguardo verso di me, mi sorridi.
Eccoli i miei due amori più grandi.
Non potrei desiderare nient'altro dalla vita.
Mi avvicino alla finestra e guardo la pioggia che, là fuori, inizia a scendere piano.
E mi vieni in mente tu, Tomi...
Hai visto che bel bambino che abbiamo io e tuo fratello?
Lo abbiamo chiamato proprio come te.
Gli abbiamo voluto donare il nome di un angelo.
Sai, però, dovrei chiederti un favore...se davvero da lassù ci guardi, ti prego, proteggilo...
Noi, qui, gli parleremo molto di te, deve sapere dello zio che non potrà mai conoscere perché ci è stato portato via troppo presto.
Gli racconteremo della fantastica persona che eri e di quanto eri importante nelle nostre vite.
Non permetteremo mai che tu venga dimenticato.

Bill si avvicina, mi porge il bambino e mi bacia sulla guancia.
"Sei la mamma più bella del mondo"
Amore mio, come sei dolce.
E' questa la vita che ho sempre desiderato.
Tu, io e Tom.
La nostra famiglia di nuovo al completo.
...Vi amo tanto angeli miei.




Ed eccoci arrivati alla fine della mia prima (e corta) fanfiction...
Spero vi sia piaciuto anche il finale!
Grazie 1000 a chi ha commentato, siete stati davvero gentili!
;)
Continuate a commentare, mi fa tanto tanto piacere leggere cosa ne pensate!
Un bacione a tutti, margy.

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