il settimo anno

di CrazyFantasyWriter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** Addii ***
Capitolo 3: *** La Tana ***
Capitolo 4: *** Nuove scoperte ***
Capitolo 5: *** La richiesta del Prescelto ***
Capitolo 6: *** Festeggiamenti ***
Capitolo 7: *** Grimmauld Place ***
Capitolo 8: *** La partenza ***
Capitolo 9: *** Hogwarts ***
Capitolo 10: *** Lezioni ***
Capitolo 11: *** Non c'è tempo ***
Capitolo 12: *** Lezione per un geloso e lezione per aspiranti Auror ***
Capitolo 13: *** Ancora la Stanza delle Necessità ***
Capitolo 14: *** Quidditch ***
Capitolo 15: *** Ricordi svelati ***
Capitolo 16: *** La Camera dei Segreti ***
Capitolo 17: *** Preparativi ***
Capitolo 18: *** Che la festa abbia inizio! ***
Capitolo 19: *** I doni di Silente ***
Capitolo 20: *** Hogsmede ***
Capitolo 21: *** Grifondoro vs Tassorosso ***
Capitolo 22: *** Vacanze (parte I) ***
Capitolo 23: *** Vacanze(Parte II) ***
Capitolo 24: *** Ritorno ***
Capitolo 25: *** Un posto dove stare ***
Capitolo 26: *** Cambiamenti e nuovi piani ***
Capitolo 27: *** L'inizio della fine ***
Capitolo 28: *** Lo scontro fra il bene e il male(parte I) ***
Capitolo 29: *** lo scontro fra il bene e il male(parte II) ***
Capitolo 30: *** Una nuova rinascita ***
Capitolo 31: *** Ringraziamenti ***



Capitolo 1
*** prologo ***


PROLOGO

“Quali sono le parole giuste per scrivere il mio primo libro?” mi sono chiesta e richiesta prima di giungere alla conclusione che non esistono parole giuste o sbagliate, per il semplice motivo che questo non è un vero libro. Non solo perchè non è fatto di carta e non ha una copertina ma anche perchè stravolge quella che si pensava fosse la fine delle avventure di Harry Potter.
Cosa succederebbe se il terzetto protagonista non avesse intrapreso il viaggio alla ricerca degli Horcrux, e se invece avesse continuato a frequentare la scuola di Magia e Stregoneria più famosa al mondo?
Tutto sembrerebbe normale ma in realtà nulla è come prima. Lord Voldemort continua a reclutare ogni genere di creatura magica che lo voglia seguire, Hogwarts è sotto il controllo di nuovi professori dalla parte del Signore Oscuro e gli unici che sembrano tenergli testa sono la professoressa McGrannitt, la Sprite, Vitious e Lumacorno.Come faranno Harry, Ron, ed Hermione ad entrare nella scuola con Mangiamorte ovunque? Ma soprattutto, riusciranno a trovare tutti gli Horcrux e a sconfiggere Voldemort una volta per tutte?Sta a voi scoprirlo, iniziate a leggere il primo capitolo e catapultatevi nel mondo che tanto vi ha affascinato.

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Capitolo 2
*** Addii ***


1-Addii
Il ragazzo voleva alzarsi, gridare, chiedere aiuto, ma era tutto inutile, i suoi muscoli erano bloccati dall'incanto Petrificus, non c'era modo di muoversi.

Il vecchio preside era accerchiato da Mangiamorte, che non davano segno di voler fargli alcun male, di fronte all'uomo invece c'era un ragazzo: biondo, la pelle del viso chiarissima, che lasciava intravedere le vene in alcuni punti molto magri del volto.

“Ora la ucciderò, non ha niente da dire?” chiese Draco Malfoy sprezzante.

“Draco, tu non sei come Lui” incominciò il preside “Tu sei migliore... Sai amare”

“Basta!”esclamò il ragazzo iniziando a tremare, “Lei non sa niente di me...”

“Severus...”interruppe Silente vedendo la figura scura di Severus Piton dirigersi verso di lui.

Poi successe una cosa imprevista: il professore levò la bacchetta contro il petto dell'anziano signore pronunciando l'Adava Kedavra, la maledizione che uccide.

Albus Silente fu spinto dall'incantesimo e cadde dalla torre.

* * *

Harry Potter si risvegliò nella sua camera da letto, al numero 4 di Privet Drive. Di nuovo quel sogno che lo perseguitava, ormai era passato del tempo dalla morte del preside ma lui continuava sempre a sognare il suo omicidio. Non ricordava di essersi addormentato, probabilmente era successo durante la lettura dell'ennesimo necrologio sulla Gazzetta del Profeta.

Tirò su la testa, si raddrizzò gli occhiali, provò ad aggiustarsi i capelli e infine guardò l'ora: erano le due e mezza del mattino. Poco dopo sarebbero arrivati quelli dell'Ordine per portarlo alla Tana perchè ,dal momento che aveva ancora la Traccia addosso, sarebbe stato troppo rischioso andare direttamente a Grimauld Place, dove si sarebbe recato due settimane più tardi con la famiglia Weasley ed Hermione.

Pensando di non tornare mai più a Privet Drive, Harry decise che sarebbe stato meglio portare via tutte le sue cose, così iniziò a raccattare i libri di scuola impilandoli vicino alla gabbietta di Edvige. Poi passò ad ammucchiare tutte le divise di scuola sul letto “Chissà se mi serviranno ancora quest'anno?” si chiese il ragazzo pensando a ciò che aveva deciso subito dopo il funerale del vecchio preside. L'idea di non frequentare l'ultimo anno a scuola per dedicare il tempo alla ricerca degli Horcrux lo turbò molto, in particolare sapendo che in quel modo non sarebbe stato con Ginny, ma si rassicurò quando spiegata la situazione alla ragazza lei rispose che capiva e approvava ciò che stava per fare anche se temeva potesse succedergli qualcosa.

Da quella loro, ultima e triste, conversazione Harry aveva continuato a ripensare alla bella rossa che occupava il suo cuore da ormai troppo tempo, troppo tempo per allontanarsi da lei ma troppo tempo da metterla in pericolo viaggiando insieme. Doveva trovare un modo per rimanere a Hogwarts ma occuparsi di Voldemort, così gli venne l'idea. Poteva provare ad entrare ufficialmente nell'Ordine della Fenice : se fosse stato ammesso, davvero, al gruppo, avrebbe continuato a frequentare le lezioni stando vicino a Piton per studiare le mosse del Signore Oscuro, altrimenti sarebbe partito a malincuore per un avventura di cui non aveva certezze e non avrebbe più rivisto nè Ginny nè i suoi amici.

I pensieri di Harry furono interrotti da un acuto lamento di Edvige, che lo riportò alla realtà.

“Hai ragione Edvige!” disse fra se, “Harry, datti una mossa! Non serve rimuginare sulle tue scelte, una minima possibilità di andare ad Hogwarts c'è, ma se non ti prepari il baule non puoi neanche andare a King Cross!”

Di buona lena il ragazzo capovolse il baule togliendo tutte le schifezze e i detriti che, con il passare degli anni si erano accumulati sul fondo. La maggior parte delle cose erano: calzini spaiati, ormai piccoli, involucri di dolciumi e pezzi di pergamena stropicciata ma solo cercando nelle tasche interne della valigia, Harry trovò la piccola boccetta di Felix Felicis che conteneva solo qualche gocce di liquido dorato, un pezzo dello specchio che gli aveva regalato Sirius Black e il medaglione falso con il biglietto di R.A.B. Il ragazzo ripose questi ultimi oggetti nella tasca dello zainetto, non perchè fossero preziosi, ma perchè grazie alla pozione aveva scoperto cosa fossero gli Horcrux, il medaglione era importante a causa della fatica usata per ottenerlo e lo specchio era un dono del padrino, l'unico parente che Harry avesse mai conosciuto e che avesse provato davvero affetto per il ragazzo.

* * *

Ormai il Harry era nell'ingresso. I bagagli lo aspettavano di fronte alla porta, stava per raggiungere e salutare quella casa per sempre quando provò ad immaginare cosa avrebbero fatto gli zii, non vedendolo, qualche ora più tardi. Di sicuro avrebbero festeggiato per una settimana andando una sera al cinema e l'altra a teatro, di certo non si sarebbero preoccupati della sua assenza. Magari avrebbero notato che il nipote era partito, solamente una volta che l'erba ,del tipico giardino inglese che circondava la casa, fosse cresciuta e non avrebbero trovato un servo che spingesse il taglia-erba tutto il giorno. Qualunque sarebbe stata la reazione dei Dursley, Harry decise di scrivergli un biglietto, almeno per informarli che il giorno del suo compleanno l'incanto che aveva protetto la casa si sarebbe infranto e i ricordi della famiglia sarebbero stati cancellati , in modo che non ricordassero niente del nipote e del mondo magico che tanto odiavano.

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Capitolo 3
*** La Tana ***


2-LA TANA

Il ragazzo si era appena richiuso la porta alle spalle quando sentì un sonoro POP provenire dalla strada. Si girò di scatto e puntò la bacchetta verso i nuovi venuti immaginando frotte di Mangiamorte.

“Ehi!” esclamò una voce conosciuta.

“Tonks? Siete voi!” disse poi il ragazzo vedendo un gruppetto di circa dieci persone che gli sorrideva felice.

“Chi credevi che fossimo?” chiese Ron avvicinandosi al ragazzo e dandogli una pacca sulla schiena.

“Hermione!” salutò Harry accogliendo l'amica che gli era letterlmente saltata addosso.

“Bando alle ciance, vi saluterete dopo!” ringhiò un Malocchio Moody più zoppo che mai, facendo zittire il gruppo.

“Dunque...” iniziò Moody “ Ti devo informare Potter, che ogni forma di collegamento è controllata, usare la Metro Polvere sarebbe molto rischioso,con le scope saremmo di sicuro visti, per non parlare del Nottetempo, troveremo come minimo un paio di Mangiamorte ad aspettarci. L'unica soluzione che ci resta è smaterializzarci tutti insieme”

Harry era incredulo, non sapeva se ridere o chiedere spiegazioni sembrando un idiota così disse:

“Siamo in...Io, Ron, Hermione, i Gemelli, Lupin, Tonks, il signor Weasley, Bill, Fleur, Kingsley e lei... Dodici! Non c'è il rischio che la metà di noi si spacchi?”

“Ovvio, proprio per questo motivo ci divideremo in due gruppi. So che la probabilità di incontrare incidenti non è da escludere, ma come ho già detto: questo era l'unico modo per non farci scoprire dagli uomini di Tu-Sai-Chi” concluse l'uomo.

“Per la miseria!” esclamò Harry “Ormai è tornato! Non passa giorni senza che Lui compia un omicidio! Le strane sparizioni e gli improbabili crolli... E' tutta opera sua e nessuno lo chiama ancora con il suo nome!? Lui è V...”

“NO” sussultò il gruppo facendo spaventare un paio di gatti che si aggiravano per le strade illuminate dal sole che iniziava a sorgere.

“Harry, il suo nome e tabù non...” provò a spiegare Lupin.

“E cosa succede se lo chiamo... con il suo vero nome? Vengono a prendermi una banda di Mangiamorte?” chiese il ragazzo tranquillizzandosi un po'.

“No, ma arriveranno i Ghermidori, alcuni di loro sono peggio dei Mangiamorte, credimi”

Intanto, gli impianti di irrigazione dei giardini di Privet Drive si azionarono ricordando a tutti che il tempo scorreva e presto molti babbani sarebbero usciti per andare al lavoro.

“Sbrighiamoci!” disse Moody “Potter, Ronald e la signorina Granger andranno con Kingsley, Lupin e Ninfadora. Direzione: Remus la conosci”

I maghi si divisero nei gruppetti stabiliti dall'ex Auror.

“Pronti? Tutti uniti! Uno, due... tre!”

Harry provò la strana sensazione di essere tirato dall'ombelico. L'aria si bloccò all'interno dei polmoni e la vista si oscurò, poi d' improvviso una luce accecante lo pervase e capì di essere arrivato a destinazione.

Il ragazzo riaprì gli occhi: non vide la casa dei Weasley ma sentì un forte odore di letame e un chiocciare di galline. Si alzò e vide che al suo gruppo non era successo nulla.

“Dove sono gli altri?”chiese Harry non vedendo il secondo gruppo.

“Non preoccuparti, loro si dovevano materializzare nello scantinato. Sai, non potevamo entrare tutti in giardino, ci sarebbe stato il rischio di scontrarci, ma non potevamo neanche entrare in casa a causa dell'alta protezione che abbiamo messo per la sicurezza di tutti. Quindi, abbiamo deciso fosse meglio scegliere il pollaio e lo scantinato...”

“Fantastico!” rispose Harry sorridendo e pensando che potevano esserci cose peggiori di un pollaio e di un po' di paglia attaccata agli abiti.

“Harry attento arriva mia madre” bisbigliò Ron all'amico per prepararlo ad un abbraccio trita-costole.

“Ragazzo mio!” fu il caloroso saluto della signora Weasley che prima guardò Harry controllando che non avesse niente di rotto, poi lo strinse nel più forte dei suoi abbracci.

“Mi scusi per...” disse Harry.

“Non importa, la tua sicurezza è la sicurezza di tutti. Ora segui Ginny in cucina,gli altri anno mangiato prima, qui, ma tu sarai affamato” disse mamma Weasley facendo cenno alla figlia di accompagnare Harry.

La ragazza non disse una parola e si avviò verso la casa.

Sarebbero stati soli, cosa avrebbe fatto? Avrebbe dovuto dirgli che voleva entrare nell'Ordine e che sono in quel caso sarebbero potuti stare ancora a scuola insieme? Lei come avrebbe reagito? L'avrebbe di sicuro capito, ma se poi avrebbe voluto entrare anche lei nell'Ordine della Fenice? O ancora peggio, se lui non avesse continuato gli studi e lei avesse voluto seguirlo alla ricerca degli Horcrux? Probabilmente la madre non gli avrebbe lasciato fare nè l'una nè l'altra cosa, perciò non si doveva preoccupare.

Continuando a seguire l'intenso profumo di fiori della ragazza, Harry raggiunse la cucina.

Era come la ricordava: ampia luminosa, con un grosso tavolo al centro, dei ferri da lavoro a maglia che sferruzzavano magicamente su una poltrona e spugna e spazzolina che sfregavano i piatti nel lavandino.

“Allora, come sono state queste settimane con i tuoi zii?” chiese inaspettatamente Ginny prendendo una fetta di pane e iniziando a spalmarci sopra della marmellata ambrata.

“Beh, devo dire che ho passato dei giorni più brutti” disse il ragazzo imbarazzato, in fondo era dal funerale del preside che non si parlavano e la conversazione era stata tutto tranne che piacevole.

“E...” tentennò la ragazza “ Hai deciso cosa fare? Voglio dire... verrai a Hogwarts?”

“Ginny io devo...” provò a dire mortificato.

“Lo so” fu l'inaspettata risposta brusca di lei, “ L'hai già detto e io l'ho sempre saputo. Sapevo qual' era il rischio di mettersi con il Prescelto” concluse poi Ginny lapidaria, lasciando la fetta di pane sul tavolo e uscendo dalla stanza senza guardare il ragazzo.

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Capitolo 4
*** Nuove scoperte ***


3- Nuove scoperte

Harry era uscito in giardino. Era seduto con la schiena appoggiata ad un grande ciliegio in fiore e continuava a pensare alla reazione della più piccola dei Weasley. Non capiva cosa avesse fatto di male per far scappare la ragazza in quel modo. Lei lo sapeva che prima o poi sarebbe successo, sapeva già tutto. Non era una sciocca e non poteva di certo credere che lui le avrebbe permesso di essere la sua fidanzata nonostante Voldemort gli controllasse la mente da tempo. Non poteva permettersi di perdere anche lei come era successo con Sirius. No. Questo non l'avrebbe mai permesso.

“Che fai? Non ti trovavo” disse Ron avvinandosi all'amico che lieto di aver qualcuno con cui parlare si voltò.

“Ciao” rispose Harry in tono piatto.

“E' successo qualcosa?” chiese l'amico.

“Sai che al funerale di Silente avevo detto che non sarei tornato a Hogwarts quest'anno...”

“Si. E sappi che ovunque andrai io ed Hermione ti seguiremo”

“Non è di questo che voglio parlare e sai già che volevo partire da solo” precisò il ragazzo iniziando a innervosirsi “Comunque, se ti dicessi che voglio farmi ammettere nell'Ordine, cosa penseresti?”

“Che finalmente inizia a ragionare!” rispose il rosso contento “Facendo ufficialmente parte dell'Ordine potrai sapere i movimenti di Tu-Sai-Chi e quelli del ministro!”

“Proprio per questo motivo vorrei provarci. Anche se non credo di avere qualche possibilità... Ti ricordi cos'aveva detto tua madre, due anni fa?”

E' solo un ragazzo!”esclamò Ron mettendosi le mani sui fianchi e acquisendo un cipiglio così simile a quello della madre che Harry si sciolse in una risata incontrollata.

“Io...” riprese il ragazzo cercando di tornare serio “Ho deciso che se mi faranno entrare nell'Ordine proseguirò gli studi in modo da controllare Piton e riferire le sue azioni hai nostri, ma se non mi faranno entrare nell'Ordine, sarò costretto ad andare alla ricerca degli Horcrux” e vedendo che Ron stava per dire qualcosa aggiunse “Da solo. Non permetterò che qualcuno si metta in peric...”

“Harry, non è la prima volta e non sarà l'ultima... Mia sorella che ha detto?”

Ecco, Ron aveva toccato il tasto dolente, Harry non poteva mentirgli, così decise di raccontargli tutto:

“Prima ho provato a parlarle ma... non mi ha fatto neanche iniziare il discorso. Ha detto che sapeva a cosa andava incontro mettendosi con il Prescelto ed è andata via senza guardarmi in faccia o dire altro”

“Sai, dovremo parlarne con Hermione, lei ti darà di sicuro un consiglio su come fare”

“Per parlarne con Ginny?” chiese Harry confuso.

“Per come farti entrare nell'Ordine! Sai, lei è così...”disse Ron con lo sguardo nel vuoto.

“Ron!” lo sgridò scherzosamente Harry che da tempo aveva capito che quello che c'era fra i due amici era qualcosa in più dell'amicizia.

“ ...intelligente....Cosa credevi stessi per dire! Comunque ora sta preparando la sua camera se ci sbrighiamo riusciamo a parlarle prima di pranzo”

“Allora andiamo, và! Non sia mai che il signor Weasley aspetti troppo tempo prima di parlare con

una ragazza”.

* * *

Continuando a scherzare i due raggiunsero Hermione che, come aveva detto Ron stava sistemando la camera all'ultimo piano che avrebbe occupato prima di andare a Grimmauld Place.

“Ah siete voi...” disse delusa la ragazza vedendo i due entrare.

“Che accoglienza calorosa!” commentò Ron sedendosi sul letto.

“Perdonatemi, non è per voi, credevo fosse Ginny, noi dovevamo...” ma si interruppe vedendo che Harry la guardava curioso.

“Dovevate...” cercò di invogliarla a continuare Harry, ma fu inutile.

“Assolutamente niente, cose da ragazze. Voi invece, dove vi eravate cacciati?”

Assolutamente niente, cose da ragazzi...” le fece il verso Harry.

“Harry ha deciso di farsi ammettere nell'Ordine!” esclamò Ron talmente forte che Harry dovette premersi l'indice sulle labbra chiedendo silenzio.

“Bene” rispose Hermione con tono piatto “ Ma sappi che sarà difficile anche se Lupin ha preso il comando”

“Lupin... Cosa? Cavolo! Non ne sapevo niente!”

“Si, da quando Silente...” alla ragazza tremò la voce e non riuscì a terminare la frase.

Prontamente Ron le cinse le spalle con un braccio.

“Scusate è che... Non credevo potesse... Si, insomma... lui era l'unico mago che Voi-Sapete-Chi abbia mai temuto...”

“Lo sappiamo e se solo non si fosse fidato di Piton...” disse Harry pensieroso.

“Harry proprio per questo sarebbe importante entrare nell'Ordine, vuoi o no far finire tutto questo?!” lo riscosse Ron.

“Certo, è ovvio... Ma sappiamo che l'unico modo per distruggerlo è quello di trovare tutti gli Horcrux. Sappiamo che dovrebbero essercene sette, due sono già stati distrutti, ma gli altri quali sono e dove sono?”

“Io credo abbiano tutti a che fare con Hogwarts” dichiarò Hermione decisa, “L'hai detto tu che per Lui il castello era come una casa, magari avrà collezionato un oggetto di ogni casa. Non credo che di Serpeverde ci sia qualcosa di prezioso... a parte il medaglione, ovviamente”

“Si, ci ho pensato anch'io” confesso Harry “ Ma le case sono quattro e gli Horcrux da trovare sono cinque. O c'è qualcos'altro collegato a Hogwarts oppure...”

“Hermione gli Horcrux possono solo essere degli oggetti vero? Perchè... è stupido, ma se io avessi una cosa talmente preziosa per la mia vita credo che la terrei sempre con me, in modo da non farla trovare casualmente da altre persone. Quindi l'unica cosa che Voi-Sapete-Chi porta sempre con se è...il suo serpente.” disse Ron non molto convinto del suo pensiero.

“Ma certo!” esclamò Hermione abbracciando l'amico, che stupito da quella reazione arrossì violentemente.

“Perchè non ci abbiamo pensato prima?!” si chiese Harry battendosi una mano sulla fronte mentre Hermione continuava ad adulare Ron.

“Sei... un genio! Davvero, non ci avrei mai pensato... Continuavo a immaginare un oggetto, magari anche qualcosa di grande ma non avevo considerato che non avrebbe potuto portarlo con se. Sei stato bravissimo!”

“Ok, Hermione, ora lasciami, altrimenti soffocherò...” disse Ron cercando di divincolarsi dall'abbraccio dell'amica.

“Scusa...”rispose debolmente lei, poi, per non far notare il rossore sulle guance si voltò a prendere un libro dal baule affianco al letto.

Guardate” disse ai ragazzi porgendo loro un libro vecchio e consunto con la copertina i pelle nera su cui a lettere color oro si leggeva il titolo Segreti dell'Arte più Oscura.

“E questo da dove arriva?” chiese Harry non ricordando il volume fra i suoi libri di scuola.

“Beh...” cominciò Hermione “E' della biblioteca di Hogwarts”

Harry fece un espressione confusa, Ron scostò gli occhi dal libro all'amica non capendo come avesse fatto.

“L'ho preso l'ultimo giorno al castello”spiegò Hermione, ma gli altri ancora non capivano.

“Abbiamo passato settimane in biblioteca, anche nel reparto proebito, non è possibile che...”disse Harry pacato.

“Silente, probabilmente, gli aveva tolti dalla biblioteca, ma non gli aveva nascosti. Prima di partire gli ho richiamati con un incantesimo d' appello, sapete... Accio , la finestra del dormitorio era aperta e di lì sono entrati questo e altri due volumi”

“Allora...” iniziò Ron.

“Non gli ho rubati!” sentenziò lei arrabbiata “Se non avrei dovuto prenderli non avrei potuto appellarli!”

“VOI TRE”esclamò una voce dal piano di sotto “SCENDETE, E' PRONTO IL PRANZO”

I tre non se lo fecero ripetere due volte e scesero in cucina dove trovarono una sorpresa.

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Capitolo 5
*** La richiesta del Prescelto ***


Il tavolo nella sala, molto più grande del solito, era circondato dalla famiglia Weasley al completo, Fleur, Hagrid, Tonks ,Lupin e la maggior parte dei membri dell'Ordine della Fenice, eccetto Kingsley che come aveva detto Arthur sorvegliava il primo ministro babbano e Malocchio che era occupato al ministero.
“Come mai tutta 'sta gente?” chiese Ron vedendo i maghi stretti intorno alle cibarie.
“Ronald!” esclamò la madre arrabbiata “Non essere maleducato!”
“Non preoccuparti Molly, Ron ha ragione, non dovremo essere qui” disse Tonks  e Ron lanciò uno sguardo alla modre come per dire:“Visto?”.
“Ora sedetivi, parleremo dopo aver mangiato!” intimò la signora Weasley hai ragazzi che presero immediatamente posto.
* * *
Come promesso, dopo aver spazzato il delizioso pranzetto preparato da Molly, Lupin spiegò il motivo per cui erano tutti riuniti.
“Pochi minuti dopo il nostro arrivo qui, Harry, è arrivato un gufo ad Arthur da parte di Piton”
“Permettete ancora che faccia parte dell'Ordine! Dopo quello che ha fatto!” Harry era scioccato, non riusciva a capire come quei maghi si potessero ancora fidare dell'assassino di Albus Silente.
“Silente si fidava di Piton e noi dobbiamo fidarci di lui...” continuò Lupin senza perdere le staffe.
“Infatti. Abbiamo visto come ha fatto bene a fidarsi di uno come lui...” insistette imperterrito Harry.
“Comunque, ha detto che il Signore Oscuro si sta indebolendo. In qualche modo il Suo potere era collegato al suo serpente, pare che si sia ammato. Siamo certi che non sferrerà nessun attacco e che non cercherà di catturarti per alcuni mesi. Tramite Piton cercheremo di capire perchè il serpente è così importante per la vita di Tu-Sai-Chi, se necessario cercheremo di liberarcene” disse Lupin freddamente, scostando la sedia dove era seduto poco prima e andando verso Harry.
“Questa è per te. Riguarda la scuola. Severus ha detto che è per il tuo libro di pozioni o roba del genere” e porse ad Harry una busta color sabbia, “Scusate, vado a prendere un po' d'aria frasca” concluse l'ex professore prima di uscire in giardino.
Harry rimase qualche istante a fissare la lettera. Che cosa stupida che aveva fatto quel vigliacco. Probabilmente gli aveva scritto una lettera per ricordagli che doveva comprare un Pozioni Avanzate nuovo, senza dimenticarsi di rimarcare il fatto di essere il Principe Mezzosangue.
“Harry...” sussurrò Hermione tirando una gomitata al ragazzo.
“Che ti prende!” rispose seccato voltandosi verso l'amica.
“Va a chiedergli scusa... Non ha senso litigare per una cosa simile, continuando così non avrai alcuna possibilità di...” e continuò con il mevimento delle labbra senza emettere alcun suono “Entrare nell'Ordine”.
Harry non aveva alcuna voglia di scusarsi con Lupin perchè era certo che l'uomo fosse nel torto, ma un occhiataccia di rimprovero anche da parte di Ron lo incoraggiò ad alzarsi, riporre la lettera nella tasca della felpa e uscire anche lui.
* * *
Lupin era vicino al grosso cigliegio accanto al quale Harry poche ore prima aveva rimuginato sulla sua conversazione con Ginny.
“Ciao, Harry” lo precedette l'ex professore sentendo l'erba frusciare sotto i piedi del ragazzo.
“Mi spiace per prima, è solo che... Piton, ha tradito Sirius, poi è successo quel che è successo con Silente... Non credo di riuscire a fidarmi mai di lui”
“Ti capisco” rispose dolcemente l'uomo “Davvero” ribadì vedendo l'espressione scettica del ragazzo “Hai subito e visto cose terribili, per un ragazzo della tua età, ma cerca di fidarti almeno un po' di lui. Noi eravamo rivali, questo lo sai già” continuò Lupin facendo cenno a Harry di sedersi sull'erba.
“Lui era un Serpeverde fissato con i Purosangue ed io un insulso Grifondoro con una banda di amici strani e un piccolo problema peloso, come lo chiamava tuo padre.”
Harry sorrise al sentire questa frase e capì che fra lui e Lupin non c'era nessun rancore, così tranquillo, si mise ad ascoltare il racconto.
“Severus è sempre stato un po'... scortese, per così dire, con tutti noi Malandrini. Come sai, più o meno alla tua età si è alleato al Signore Oscuro, ma è stato il primo a tradirlo per allearsi con Silente. Devo ammetter che quello che ha fatto lo scorso giugno ha sconvolto anche me, non lo nego, ma a credo sia stato sotto una maledizione o che l'abbiamo obbligato a costo della vita. Non c'è altra spiegazione”
Capendo che il discorso era concluso Harry decise che quello era il momento più adatto per chiedere all'uomo la domanda che gli rodeva dentro da giorni.
“Lu... Remus”disse incerto il ragazzo.
“Ah... sei passato al nome finalmente” gli sorrise l'uomo accomodante.
“Io... volevo chiederti di entrare a far parte dell'Ordine”disse tutto d'un fiato “Ufficialmente intendo perchè...”
Inaspettatamente l'ex professore scoppiò a ridere.
“Che c'è?!” esclamò Harry imbronciato.
“Niente... Scusami, hai ragione. E' che non riesco a capire per quale motivo dovresti entrare nell'Ordine se, in pratica, sai più cose di tutti noi messi in sieme. Ti devo ricordare che non ci hai ancora svelato la missione che ti ha affidato Silente?”
“Quella è l'unica cosa che so, ma credo sia importante sapere quello che Lui fa: se viaggia, se si sposta... se continua a indebolirsi  o se sta per attaccare di nuovo...”
“Harry ma ti ho appena detto quello che abbiamo scoperto”insistette Lupin.
“Si, ma io da Hogwarts potrei...”
“No” rispose secco l'uomo “Non permetterei mai che tu faccia da infiltrato... Non ne abbiamo bisogno, c'è Piton.”
“Si ma non sarà niente di rischioso...” continuò caparbio Harry.
“Hogwarts non è più quella di una volta. E' molto più pericolosa di quanto credi. Quest'anno cambierà tutto”
“La McGrannitt ovviamente sarà la preside, ma che differenza fa? So che con Silente il castello era più sicuro ma non c'è altra soluzione...”
“No, il preside sarà Piton, inoltre per non far scoprire il suo tradimento è costretto a far insegnare i fratelli Carrow, sono dei Mangiamorte”
“Si ricordo...” disse Harry ripensando alla notte sulla torre di Astronomia e ai due fratelli che , insieme ad altri uomini accerchiavano il preside. “ Ma gli altri professori? Come reagiranno... Voglio dire, in fondo sono Mangiamorte. Se volevano chiudere la scuola a causa della Camera dei Segreti, cosa faranno con due insegnanti come i fratelli Carrow?”
“Loro sanno tutto e hanno deciso di continuare l'insegnamento fino a quando anche un solo studente vivrà ad Hogwarts”
“Magari dopo aver sopportato la Umbrige non sarà così difficile tenere a bada un paio di Mangiamorte” disse Harry sorridendo.
“Non si tratta di questo. La Umbrige non vi faceva usare la bacchetta, loro potrebbero anche costringevi a duellare l'uno contro l'altro. Spero solo che gli altri professori li tengano a bada”
“Lo spero anch'io, altrimenti sarà inutile che Tu-Sai-Chi si sia indebolito”
“Ora basta parlare di questo. Volevo dirti un'altra cosa. Sei il primo a cui lo dico e sono molto emozionato, sai non capita tutti i giorni di...”
“Si? Continua!”disse Harry a un tentennamento dell' ex-professore.
“Dopo il nostro matrimonio Dora ha scoperto di essere incinta”
“Congratulazioni!” esclamò Harry non aspettandosi la notizia “Sapevo del matrimonio ma non avrei mai creduto che... E' fantastico!”
“Si lo sò. Non ci potevo credere. Ho solo paura che possa essere come me.” disse Lupin rabbuiandosi, “Di solito i Lupi Mannari non si riproducono...”
“Non preoccuparti, andrà tutto bene. E se poi sarà come te non avrà importanza, sarà solo un piccolo problema peloso in pi ragazzo era contento, quell'anno l'avrebbe passato al castello lo stesso. Il suo nemico si era indebolito, il serpente, probabilmente sarebbe morto e per trovare i restanti Horcrux il ragazzo avrebbe dovuto cercare nel castello e il modo migliore per farlo era conciliare la ricerca allo studio.
Doveù” lo rassicurò Harry e i due si misero a ridere.
Era tutto risolto, anche se Lupin non gli aveva concesso di entrare nell'Ordine della Fenice ilva assolutamente parlare con gli amici e poi con Ginny, sarebbe stata felicissima della notizia, di sicuro si sarebbero rimessi insieme.
* * *
Con l'euforia di quelche minito prima Harry sie era quasi dimenticato della lettera mandatagli da Piton e vedendo che tutti gli invitati erano tornati a casa, decise di aprirla.
Con sua grande sorpresa non trovò uno ma ben due fogli di pergamena, ma nessuno dei due era indirizzato a lui. Possibile? Eppure sulla busta c'è scritto per Harry Potter. Il ragazzo riguardò nella busta e trovò un piccolo foglietto piegato in quattro. Lo aprì e lesse:
 
Mi spiace per non averti detto tutto ciò di persona, ma non sapevo se saresti tornato a scuola quest'anno e non avevo modo di rintracciarti. Spero che leggendo le due lettere capirai e non mi odierai, più di quanto non fai già, una l'aveva scritta tua madre, l'altra è la mia risposta.
                                                                                                                         
Severus Piton
Più curioso che mai vedendo che c'era una lettera scritta da sua madre Harry prese il primo foglio e iniziò a leggere:
 
Caro Severus,
ormai Tu-Sai-Chi è sulle nostre traccie. Adesso che sono sicura che non sei stato tu a svelare il nostro nascondiglio, ma Peter posso chiederti umilmente scusa. Scusa per le cose brutte che ho detto e per non essermi fidata della tua parola. Sono stata una sciocca a credere alle voci che circolavano sul tuo conto, ma me ne sono accorta soltanto ora. Ho paura Sev, non per me o per James, ma per Harry, il nostro piccolino. Lui non lo risparmierà, ne sono certa( qui l'inchiostroera sbavato, forse a causa di una lacrima caduta sulla pergamena ed Harry ebbe qualche difficoltà a decifrare le parole)Ti prego, se dici davvero di amarmi... cerca di salvare il nostro bambino. Solo tu puoi convincere il Signore Oscuro a risparmiarlo.
Probabilmente questa è l'ultima volta che ti scriverò, perciò addio Sev. Abbi cura di Harry.
 
Tua amatissima Lily
 
Finito di leggere Harry, senza riflettere su niente e nessuno prese immediatamente l'altra pergamena e si immerse nella lettura.
 
Cara Lily,
sappi che cercherò di fermare l'Oscuro Signore in tutti i modi. Non voglio perderti, sei la sola cosa bella che mi resta. Sò che non potrò mai prendere il posto di Potter, ma continuerò ad amarti. E se mai succedesse quello che credi tu... Nemmeno in quel caso ti dimenticherò. Sarai sempre nel mio cuore. Spero che Harry abbia i tuoi occhi, quei bellissimi occhi verdi che mi hanno colpito fin dal nostro primo incontro. Quegli occhi che rimarranno sempre impressi nella mia memoria.
Non ti voglio salutare con un addio, come hai scritto tu, io preferisco un  Arrivederci, perchè voglio con tutto me stesso incontrarti ancora.
Ti amo e ti amerò sempre.
Severus
 
Harry ripiegò le lettere con gli occhi lucidi. Non poteva crederci... Piton e sua madre erano amici... Lui era innamorato di lei... Poi sentì un rumore provenire dalle scale e cercò di riprendersi mostrando un aria disinvolta.
“Ah...” disse Hermione vedendolo “E' la lettera di Piton. Che dice? Non si stancherà mai di dire di essere il Principe Mezzosangue”
“No” ammise Harry mutando l'espressione in quella triste e afflitta di poco prima e porgendo le lettere all'amica.
Dopo aver letto tutto la ragazza disse:
“Non ne aveva idea... Mi riferisco hai sentimenti di Piton per lei... Non credevo lui fosse...”
“Neanch'io. Lui ha cercato di proteggerla fino alla fine... Credo che abbia ragione Lupin, probabilmente ha ucciso Silente perchè è stato costretto. Proverò a fidarmi di lui”
“Mi spiace tanto...” disse Hermione vedendo che una lacrima che rigava il viso di Harry.
“La cosa che mi colpito è il fatto che lo sapessero. I miei genitori sapevano che Lui era sulle loro traccie. Perchè non usare il Mantello dell' Invisibilità? Nella storia Ignotus era sfuggito alla morte grazie a quello...”
“Harry, quella era una leggenda, anche con il mantello Tu-Sai-Chi li avrebbe trovati.”e così dicendo appoggiò il capo sulla spalla dell'amico.
* * *
La cena era finita e il terzetto si riunì nella camera dei maschi.
“Harry, non ci hai ancora detto cos'è successo con Lupin. Ti ha ammesso?” chiese Ron agitato.
“No, ma ho deciso di tornare a scuola lo stesso”
“E' fantastico!” esclamò Hermione quasi cadendo dal bracciolo della poltrona su cui era scomodamente seduta.
“Ho pensato che ormai gli Horcrux da trovare sono legati al castello e avrebbe avuto senso cercarli lì, per cui credo di riuscire a liberarmi qualche ora per la ricerca”
“Harry ricorda che quest'anno abbiamo i M.A.G.O.”
Al commento dell'amica Ron sbuffo senza ritegno.
“No Ron, ha ragione”rispose inaspettatamente Harry, “E poi, Lupin mi ha detto che quest'anno sarà tutto diverso”
“Lo sapevamo già, Senza Silente Hogwarts non sarà più la stessa” commentò Hermione.
“No, non capite” E così Harry riferì agli amici ciò che gli era stato detto da Lupin. Parlarono a lungo e solamente quando Ron ,che era comodamente seduto sulla poltrona, non resistette dal chiudere gli occhi, Hermione salutò e andò in camera sua lasciando che i ragazzi dormissero.

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Capitolo 6
*** Festeggiamenti ***


5-Festeggiamenti

Era mattina presto, Harry aprì gli occhi, allungò un braccio e cercò a tentoni gli occhiali che la sera prima aveva poggiato sul comodino. Gli afferrò e li inforcò, Poi si sedette sul letto, fece un rumoroso sbadiglio e si stiracchio senza sapere che quelli sarebbero stti gli ultimi istanti tranquilli della giornata.

“BUON COMPLEANNO” Gridarono Fred e George spalancando la porta e catapultandosi sul letto del ragazzo.

“Grazie e buongiorno” rispose Harry sorridendo assonnato alla vista dei gemelli.

“Auguri Harry!” disse Ron raggiungendo i fratelli con un pacchetto rosso e oro in mano “Questo è per te. Non è un vero e proprio regalo ma... Spero ti piaccia!”

Harry aprì il pacchetto e dentro vi trovò una nuova divisa da Cercatore con il suo nome sopra.

“Grazie mille! Ne aveva proprio bisogno!”

“Figurati. Dopo aver parlato con te ieri sera ho subito pensato che essendo il Capitano dei Grifondoro dovresti avere una nuova divisa, perciò ho subito inviato un ordinazione a Madama McClan. E' arrivata poco fa, piegata e stirata”

“Mi sa che ti devo proprio riprendere in squadra quest'anno...” disse Harry sorridendo e iniziando ad aprire la scatola che gli avevano donato i gemelli.

“Wow!” Esclamò Harry trovando un vasto assortimento di ogni genere di articolo dei Tiri Vispi.

“C'è una novità”Disse Fred.

“Non vendiamo solo più oggetti scherzosi o relativamente utili come Orecchie Oblunghe o Polvere Buiopersto, ma anche nuovi articoli....” continuò George.

“Filtro d'amore?”chiese Harry prendendo in mano una boccetta rosso scarlatto.

“Quelli li facevamo già prima... E' una nuova pozione per darti una “spinta” in più prima di un appuntamento”

Non crea sentimenti, fa solo in modo che vada tutto, esattamente tutto liscio durante un appuntamento”

“Grazie mille ragazzi” disse Harry ridacchiando e riponendo i regali sul letto.

“Meglio se ci vestiamo e scendiamo o mamma sarà furibonda... E' già agitata per il matrimonio...” disse Ron togliendosi il pigiama.

“Ma Bill e Fleur non si sposano tra due giorni?”

“Già, ma tu non conosci così bene nostra madre, Harry” disse George con fare da esperto.

“Di sicuro inizierà a cucinare oggi e finirà la notte prima delle nozze...”aggiunse Fred prima di entrare in cucina.

“HARRY-BUON-COMPLEANNO” Esclamò la signora Weasley dandogli un bacio tra una parola e l'altra.

“Auguri Harry...”disse Hermione porgendogli un pacchetto che dalla forma pareva essere un libro.

“Grazie” disse Harry incerto mentre guardava Ginny che non l'aveva ancora degnato di uno sguardo.

“Harry caro, hai già espresso un desiderio facendo la tua prima magia da mago maggiorenne?”chiese Molly senza smettere di sorridere.

“Io... Non ci avevo ancora pensato...” disse Harry ed era vero, perchè tra l'aprire pacchetti e ringraziare gli amici non gli era venuto in mente che compiendo diciassette anni avrebbe potuto fare magie fuori dal castello. Così si sedette e chiese agli anche agli altri di imitarlo.

Una volta che tutti presero posto Harry alzò la bacchetta e desiderando di far pace con la bella rossa che gli sedeva difronte distribuì a tutti un uovo strapazzato e un bicchiere con del succo.

* * *

La giornata fu più faticosa e impegnativa di quanto i ragazzi si aspettassero. La signora Weasley non gli aveva lasciati respirare un attimo, Hermione e Ginny passarono la giornata a stirare tovaglie e lucidare porcellane per il matrimonio e i ragazzi disinfestarono il giardino dagli Gnomi che popolavano i cespugli di bacche rosso sangue così che Harry dovette rinviare la conversazione con Ginny dopo la cena.

TOC TOC bussò il ragazzo alla porta della camera di Ginny.

“Vieni pure Her...” disse la ragazza “Ah sei tu” disse fredda vedendo Harry.

“Avevo bisogno di parlarti” disse deciso il ragazzo.

“Cosa deve dire il Prescelto di tanto importante da non aspettare domattina...”

“Ho deciso di venire a Hogwarts”

“Bene, è la tua ultima decisione? No, perchè negli ultimi mesi ne hai fatte di decisioni...”

Cos'aveva contro di lui? Possibile che non fosse contenta? Pensò Harry.

“Pensavo ti facesse piacere” disse il ragazzo pensando che avrebbe fatto meglio a prendere la pozione dei gemelli.

“Harry, io sono contenta... Ma per quanto può andare avanti? Un mese, forse due. E poi se Tu-Sai-Chi tornasse più potente che prima cosa faresti?!”

Non può essere questo il motivo... Forse non gli piaccio più... E pensa di nuovo a Dean...

“Non mi ami più?”

“Non voglio stare male se tu partissi inaspettatamente”

“Non mi ami più?”

“Ho paura di quello che potrebbe succedere se...”

Santo cielo! Perchè continuava a girare intorno alla risposta...

“Non mi ami più?” chiese ancora Harry con un vuoto immenso nello stomaco, ma la ragazza abbassò il capo guardandosi i piedi ed Harry uscì dalla stanza.

* * *

Le poche ore che li distanziavano dall'imminente matrimonio passarono velocissime. E prima che tutti potessero riprendere il fiato arrivò il giorno tanto desiderato.

La cerimonia si sarebbe tenuta nel giardino, sotto un grande tendone bianco con dei ricami oro che era stato allestito il giorno prima. La sposa era pronta e aspettava, chiusa nella camera delle ragazze, l'arrivo degli invitati.

“Sei fantastica!” disse sincera Hermione ammirando il vestito di Fleur.

No, no... Sono un disostro... Guarda qui, le mie mani... Non smettono di tremar...”

“E' normale! Ti stai per sposare...” disse impaziente la signora Weasley che insieme alla madre di Fleur stava finendo di sistemare le acconciature delle due damigelle: Ginny e Gabrielle.

Sarà, sò solamonte che manca un ora all'inizio della scerimonia e io non sce la fascio più ad aspettar

Taranquila Fleur...” disse la signora Delacour aggiustando l'ultima forcina, avvicinandosi alla figlia maggiore e iniziando a parlarle ,fitto fitto, in francese.

“Ora è meglio se lasciamo che la sposa e sua madre parlino tranquille” disse Molly uscendo con le ragazze dalla stanza.

* * *

Intanto Harry e Ron erano fuori in giardino, già vestiti e tirati a lucido per le nozze.

“Basta... Io non resisto più” disse Ron allentandosi il nodo della cravatta.

Dai... tra poco si inizierà” provò a confortarlo Harry “O almeno spero” aggiunse mentalmente non riuscendo neanche lui a sopportare il grande caldo di agosto.

“Guarda, sta arrivando mia madre!” esclamò Ron capendo che se la madre dello sposo era finalmente uscita di casa la cerimonia sarebbe iniziata dopo poco tempo.

“C'è anche Hermione... Allora tra un po' si inizia”

“Eccomi! Pronti per il matrimonio?” disse lei, ma Ron non aveva parole. Era bellissima. Non l'am

veva mai vista vestita in quel modo. Aveva un abito semplice, color lilla-azzurrino con una scollatura a V che le scopriva lievemente la pelle chiara e le accarezzava la vita formando tante piccole piegoline che si aprivano in una gonna che non arrivava alle ginocchia.

“Sei bellissima...” disse Ron ritrovando l'uso della parola ma diventando paonazzo.

“Stai davvero bene” disse Harry cercando di coprire l'imbarazzo dell'amico.

“Grazie...”rispose Hermione e sentendo la tensione aumentare aggiunse “Anche voi siete carini, quei completi vi stanno proprio bene!”

“Già, soprattutto a Ron. Giacca e pantaloni gli calzano molto meglio che quell'abito del Ballo del Ceppo” disse Harry scatenando le risate degli altri due che nel frattempo erano tronati al colorito naturale.

* * *

La cerimonia non fu particolarmente lunga, ma ad Harry e Ron parve non finire mai a causa dei loro abiti scomodi e del sole che non aveva ancora cessato di scaldare il grande gazebo sotto al quale non si respirava più.

“Come fate voi ragazze a rimanere impassibili a questo caldo?” bisbigliò Ron distraendosi dalla cerimonia.

“Noi stiamo zitte e ferme, ma soprattutto non ci lamentiamo. Prova a non pensarci più e vedi che il caldo ti passa, prendi come esempio Harry, anche lui ha caldo, ma non si lamenta come fai tu” bisbigliò in risposta Hermione ignara che Harry stesse guardando Ginny e ripensando alla freddezza con cui la ragazza gli aveva parlato.

“E ora vi dichiaro marito e moglie!” disse il celebratore mentre Bill e Fleur si davano il primo bacio da sposini e la signora Weasley, la madre di Fleur ed altre donne presenti affondavano il viso nei fazzoletti per asciugare le lacrime di commozione.

Dopo il discorso degli sposi iniziò la vera festa: le fragili sedie bianche furono sostituite da grandi tavolate di cibo di ogni tipo e da una grande pista da ballo che già iniziava a riempirsi.

“Sono davvero felici...” disse Hermione guardando gli sposi ballare.

“ Già...” disse Ron con aria sognante.

“Ragazzi!” esclamò una voce alle loro spalle.

Harry, Ron ed Hermione si voltarono e trovarono Luna Lovegood accompagnata da suo padre, tutti e due vestiti di un bel giallo brillante.

* * *

Harry deciso a non pensare a Ginny chiese a Luna di ballare e poco dopo erano tutti e due al centro della pista che si scatenavano come mai avevano fatto. Intanto il sole stava tramontando e una leggera brezza accarezzava gli invitati.

La musica non era più lenta e romantica come le prime canzoni, ma molto veloce ed Harry che ballava da molto tempo aveva il fiato corto, così accompagnato da Luna si sedette ad un tavolino lontano dalla folla.

“Certo che non ti stanchi proprio tu!” disse Harry alla ragazza che gli sorrise.

“E' più forte di me, ho la musica nel sangue e non riesco a non ballare”

“Che ne dici di prendere qualcosa da bere?” chiese Harry con la gola secca.

“Ottimo. Tu aspetta qui, torno subito” e detto fatto Luna tornò con un paio di Burrobirre e del Whisky Incendiario.

Intanto Harry aveva notato che Ginny stava ballando con un bel ragazzo biondo e sembra divertirsi molto.

“Alla salute!” disse Harry a Luna che rispose non molto convinta:

“Alla salute...”

Parecchi bicchierini di Whisky e boccali di Burrobirre dopo Harry iniziò a sorridere in modo vaquo verso Luna.

“E' proprio ingiusta la vita...”

“Harry, perchè dici così... Forse hai bevuto troppo, è meglio se vai a riposarti...”

“NO” rispose secco lui “Non vedi come si diverte lei?” e fece un cenno a Ginny.

“Sei geloso di lei... Non ti devi preoccupare, è un suo cugino” rispose Luna dolcemente

“Mah” disse seccato il ragazzo “Forse hai ragione, tu, ora vado a letto. Ci si vede a scuola!”

“Si. Ci si vede a scuola”

* * *

Ormai quasi tutti gli invitati stavano tornando a casa, ma Ron ed Hermione non avevano ancora smesso di ballare.

“Ronald...”disse Hermione appoggiando il capo alla spalla del ragazzo in un ballo lento.

“Si?” rispose lui guadandola negli occhi.

“Io... Credo sia meglio andare a letto. E' tardi e domani dobbiamo partire per Grimmauld Place presto”

“Hai ragione, allora andiamo a cercare Harry e poi andiamo”

I due videro Luna che gli spiegò tutto quello che era successo e li informò che Harry era già rientrato da qualche minuto.

“Grazie Luna, ora andiamo anche noi” rispose Hermione soffocando uno sbadiglio.

“Ok, allora ci vediamo tra due settimane, a scuola?”

“Certo. Non sarà la stessa cosa che con Silente ma...” si interruppe Hermione per un altro sbadiglio “E' meglio che niente”

* * *

Ron ed Hermione erano appena entrati in casa. Non c'era nessuno, così salirono le scale che li separavano dai loro comodi letti. Arrivati davanti alla camera dei ragazzi sentirono dei respiri profondi.

“Senti...” disse Hermione preoccupata.

“Sta russando” disse Ron sorridendo all'amica.

“Meglio se vai a dormire anche tu, ora”

“Si, ora vado anch'io. Ti accompagno su” propose Ron avviandosi verso la stanza all'ultimo piano.

“'Notte Hermione”

“Buonanotte Ron” disse lei mettendo la mano sulla maniglia ed aprendo la porta della stanza.

“Hermione...” disse il ragazzo con un soffio posando la mano su quella con cui la ragazza apriva la porta.

“Si?” chiese lei senza accorgersi di replicare la frase che l'amico aveva detto poco prima.

“Sei bellissima”

Lei si ammutolì e lo fisso nei grandi occhi color nocciola. Lui si avvicinò alla ragazza e le diede un lieve bacio sulla guancia. Poi Hermione scostò un po' il viso e tutti e due si accorsero solo in quel momento di essere vicinissimi, così vicini da respirare la stessa aria, da sentire l'uno il profumo dell'altra. Fu un attimo e le loro labbra si toccarono... Il bacio durò un infinità, almeno a loro parve così, poi inaspettatamente Ron riaprì gli occhi e sorrise.

“Non pensavo sarebbe mai successo...”

Sorrideva anche Hemione.

“Già, neanch'io... Dopo Lav...”

“Non la nominare, questo momento è solo nostro” e così dicendo pose il volto nell'incavo del collo di lei, riempì le narici del profumo che lo attirava da mesi, forse da sempre, e la ribaciò. Non come poco prima, ma con passione e forza, attraendo la ragazza verso se. Lei strusciò il suo corpo esile su quello muscoloso del ragazzo per poi abbandonarsi completamente fra le sue braccia.

“E' davvero tardi Ron, va' a letto”

“Mi mancherai stanotte”

“Anche tu...” rispose lei e tutti e due si voltarono per andare nelle proprie camere.

“Ron?”

Il ragazzo si voltò nuovamente verso Hermione.

“Sarebbe bello se mi accompagnassi in camera più spesso d'ora in poi” disse lei a bassa voce sorridendo.

“Si, sarebbe bello” rispose lui prima di lasciare che la ragazza andasse finalmente a letto.

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Capitolo 7
*** Grimmauld Place ***


Il sole stava sorgendo e i suoi raggi non erano ancora penetrati dalla finestra, che la signora Weasley iniziò a chiamare i ragazzi.
“Su! Svegliatevi!” gridò dal fondo delle scale, ma  Harry e Ron non la sentirono, l'uno per il gran mal di testa che gli era venuto la sera prima, l'altro perchè dopo l'avventura notturna non aveva chiuso occhio ed era rimasto a pensare a quello che avrebbe fatto con la sua nuova fidanzata.
“O vi svegliate, o vengo a svegliarvi io!” gridò Molly, talmente forte da far svegliare Hermione e Ginny all'ultimo piano.
“Io vado a svegliare i ragazzi” disse Hermione balzando giù dal letto e catapultandosi al piano inferiore lasciando Ginny basita di tanta vitalità di prima mattina.
* * *
La ragazza arrivò davanti alla camera dei ragazzi e senza bussare aprì la porta.
“Dormono ancora tutti e due...”disse fra se avvicinandosi a Ron. Voleva svegliarlo con un bacio, ma aveva paura che Harry li vedesse, o peggio ancora, che li vedesse la signora Weasley.
“Dai fatti coraggio”diceva una vocina dentro di lei “In fondo di cosa devi aver paura... Sarà un attimo, non vi vedrà nessuno...” 
Convinta dalla voce dentro la sua testa, Hermione gettò un occhiata veloce ad Harry, che dormiva profondamente e alla porta tendendo l'orecchio per captare il minimo rumore di passi. Rimase con le orecchie tese per alcuni secondi, ma oltre la porta tutto taceva, così si chinò verso il ragazzo e gli sfiorò le labbra con le proprie. Lui si scostò leggermente e socchiuse gli occhi, vedendo la sagoma sfocata della ragazza.
“Buongiorno” disse lei contenta sedendosi sul letto di Ron.
“Che bella sorpresa...” disse sorridendole e poi voltarsi velocemente per vedere se  il letto a fianco al proprio era ancora occupato.
“Non preoccuparti, sta ancora dormendo” disse Hermione anticipandolo , “Ieri deve aver bevuto davvero tanto... Ma cosa gli è successo? E' da quando è arrivato qui che è strano”
“Ah... lascia perdere, sarà per gli Horcrux...” disse evasivo Ron pensando che l'amico non sarebbe stato contento di vedere che tutti sapevano dei suoi problemi con Ginny.
“Mmmm... Non credo, ma se non ha detto nulla a te che sei il suo migliore  amico, non vedo perchè lo dovrei sapere io. Spero solo si riprenda”
“Già, ma soprattutto spero si svegli presto o mia madre lo squarterà vivo!”
“Harry!” chiamò allora la ragazza cercando di svegliare l'amico, “Dai svegliati...”
Niente. Il ragazzo con un sorriso serafico continuò a dormire.
“Ci penso io” bisbigliò allora Ron con un sorriso maligno, prendendo il proprio cuscino e gettandolo addosso al Prescelto.
“Harry, svegliati!”
“Cos... Che male!” esclamò il ragazzo confuso alzando il capo e portandosi immediatamente le mani sul volto per sorreggere la testa ancora pesante a causa dell'alcool.
“Tutto ok?” chiese Hermione lanciando un occhiataccia contrariata e al contempo divertita al fidanzato, il quale vista la reazione di Harry, soffocò a stento una risata.
“Ieri hai bevuto un po' troppo, amico” intervenne Ron iniziando a vestirsi non curandosi della presenza di una donna nella stanza.
“Io...” disse Harry ricordando solamente in quell' istante ciò che era successo la sera prima, “Il matrimonio... Ho ballato con Luna, poi abbiamo bevuto... si, abbiamo bevuto del Whisky Incediario e della Burrobirra...”  e poi aggiunse mentalmente rattristandosi “Ginny non mi ha neanche considerato”
“A proposito, Luna ti saluta, anche lei tornerà a scuola quest'anno” disse Hermione.
“Ma quando gli avete parlato? Non mi ricordo di aver passato del tempo con voi ieri, dove eravate?”
Gli altri due si guardarono arrossendo entrambi.
“Io... ho passato tutto il tempo a parlare con i parenti. Noiosissimo... Ed Hermione...”
“Io ero con... Gabrielle, la sorella di Fleur, sai è al quinto anno di studio a Beauxbatons e a giugno avrà gli esami, gli ho dato qualche consiglio per suddividere le ore di studio”
Harry guardò i due, non avendo ancora ben chiare le idee.
“Scusate, ma come avete fatto a parlare  tutti e due con Luna se eravate occupati con persone diverse?”
Vedendo che Hermione aveva esaurito le scuse Ron prese le redini dicendo con voce sicura:
“Verso mezzanotte mia zia è andata a casa e io ho raggiunto Hermione, attraversando la pista da ballo ho visto Luna, sai era impossibile non notarla...” disse il ragazzo sorridendo al pensiero del vestito giallo che indossava la ragazza il giorno prima “... ed è venuta con me.”
“Ah... capito” disse Harry , e anche se non tutto quadrava perfettamente, iniziò a prepararsi.
* * *
Dopo poco più di una mezz'ora la famiglia Weasley, Harry ed Hermione erano in giardino pronti per partire per Grimmaul Place. Al contrario di come erano arrivati alla Tana sarebbero partiti con una Passaporta, che non era stata registrata al ministero, in modo che non fosse rintracciabile.
“Ricordate, questa non ci porterà di fronte al numero 12, ma nel giardino che costeggia la via. Ora vi devo fare un incantesimo di disillusione anti-babbani, così che loro non possano vederci” spiegò Arthur alla folla riunita attorno un vecchio copertone  di automobile. Poi, l'uomo levò la bacchetta e pronunciò una formula che  Harry non capì, immediatamente una luce bianca si circondò facendo capire che l'incantesimo aveva funzionato.
“Caro, a che ora hai detto che dovrebbe partire la Passaporta?” chiese Molly al marito, il quale guardo l'orologio e disse:
“Esattamente adesso”
In quello stesso istante il copertone si illuminò e tutti posero un dito su di esso, pronti a partire.
“Tenete stretti i vostri bagagli!” esclamò la signora Weasley vedendo che la luce si intensificava sempre più.
Harry sentì Edvige agitarsi nella gabbia e si voltò sfiorando accidentalmente la mano di Ginny, immediatamente si voltò verso la ragazza che lo fissò negli occhi. Guardandosi i due non si accorsero che il bagliore che illuminava la Passaporta era svanito e che gli altri avevano tolto la mano del copertone stupiti di non aver lasciato la Tana. Poi tutto diventò buoi e la Passaporta  inaspettatamente partì, ma prima che il gruppo si riattaccasse al copertone, quello lasciò il giardino dei Weasley portando con se Harry e Ginny.
* * *
Il buoi svanì e i due furono accolti dalla luce abbagliante del sole.
“Cos'è successo?” chiese Harry guardandosi intorno e vedendo solo Ginny.
“Non saprei... Forse gli altri anno perso la Passaporta e sono ancora a casa. Potremo smaterializzarci e raggiungerli...”
“Sarebbe troppo rischioso” rispose Harry deciso.
“Mi spiace” disse lei colpita dalla freddezza del ragazzo.
“Non è colpa tua.” rispose Harry, senza guardarla in volto, pentito del tono che aveva avuto poco prima, “Ora mettiamoci al sicuro. Una volta dentro cercheremo di metterci in comunicazione con gli altri”
Ascoltando le indicazioni del ragazzo, Ginny si avviò verso il numero 12.
Era come Harry se lo ricordava, un classico palazzo babbano, solo che in corrispondenza del numero 12 non si trovava nessuna porta.
Harry, essendo il padrone di casa, nonché Custode Segreto riuscì a svelare la porta e ad entrare a Grimmauld Place.
“Eccoci” disse una volta chiusa la porta, “Devo cercare di far parlare il Patronus” e così dicendo si avviò verso il salotto con la gabbia di Edvige e il baule.
Ci provò e riprovò, ma non ci riuscì.
“Magari si metteranno loro in contatto con noi...” cercò di rassicurarlo Ginny dopo una mezz'ora di prove senza successo.
“Devo tentare lo stesso...” disse Harry senza staccare gli occhi dal suo cervo argenteo.
Poi d'improvviso si sentì un rumore.
“Mangiamorte!”pensarono i ragazzi sobbalzando e levando le bacchette in alto, ma con loro grande stupore un piccolo coniglietto saltellante si fermò di fronte a loro e parlò con la voce preoccupata di Molly Weasley:
“Rimanete chiusi in casa. Abbiamo perso la Passaporta e non possiamo prenderne un'altra, ma stiamo bene. Contattateci tramite Kreacher. Ci rivedremo direttamente a King's Cross tra una settimana.”
“Ma certo, Kreatcher, perchè non ci ho pensato prima...” disse Harry e poco dopo stava dando un rotolo di pergamena all'elfo domestico.
“Allora, hai capito? Va alla Tana e porta questo”
“Kreatcher ha capito, arrivederci”
“Ciao...” disse Harry e l'elfo scomparve.
* * *
Il gruppo che era rimasto alla Tana intanto si chiedeva come stessero gli altri due e furono accontentanti con l'arrivo dell'elfo, che tutto trafelato porse al signor Weasley il rotolo di pergamena  scritto da Harry.
“Stanno bene. Dicono di non preoccuparsi e che hanno tutte le loro cose di scuola, per cui non avranno problemi a trovarsi a King's Cross per il primo settembre” riferì Arthur alla famiglia.
“Meno male...” disse Hermione , senza Harry e Ginny in giro, lei e Ron avrebbero passato del tempo da soli, e questo non poteva che farle piacere.
Contrapponendosi all'allegra coppietta della Tana, Harry e Ginny, che non si erano parlati per giorni avrebbero dovuto  convivere per una settimana, ed Harry non credeva di riuscire a farcela.
“Cosa posso dirle?” si chiese, guardando con la coda dell'occhio la ragazza che giocherellava con Arnold, la sua Puffola Pigmea. “Che imbarazzo... come faccio a stare una settimana con una persona che non mi parla da non so quanto tempo?” si disse ancora“Certo, se ci fosse una pozione per attutire la tensione che si crea in una stanza ogni volta che rimaniamo soli...”
Poi, grazie a un colpo di genio Harry trovò la soluzione.
“Vado a sistemare le mie cose in una stanza” mentì, andando al piano superiore.
“Ok, io mi sistemo più tardi, provo a richiamare Kreacher per vedere cosa gli hanno detto i miei” disse la ragazza ottenendo come risposta solamente un cenno del ragazzo che si tuffo velocemente nell'ingresso iniziando a salire le scale.
Era molto agitato, non credeva che il piano che aveva in mente potesse funzionare al cento per cento, ma aveva buone possibilità di togliersi da quella brutta situazione.
Salendo i gradini a due a due arrivò alla stanza che un paio di anni prima aveva condiviso con il suo migliore amico, lasciò baule e civetta affianco al letto e iniziò a cercare nello zaino la boccetta rosso scarlatto donatagli dai gemelli per il compleanno.
“Eccola...”disse prima di iniziare a leggere le istruzioni di somministrazione.
 
Lui&Lei
La pozione Lui&Lei non simula l'amore, ma aumenta le possibilità di esternare i sentimenti nascosti. E' molto utile se la coppia destinata è composta da due amici molto vicini, che però non hanno mai avuto il coraggio di farsi avanti.
La pozione può essere somministrata in qualsiasi momento della giornata e avrà effetto finché i sentimenti tra i due non saranno esplicitamente dimostrati.
 
“Bene”si disse Harry fra se, cercando di farsi coraggio, “Alla salute...” e svuotò la boccetta in una sola volta.
* * *
Tornato al piano di sotto trovò Ginny in cucina, indaffarata a preparare il pranzo.
“Ah, sei qui...” disse lei sentendolo arrivare.
“Non dovevi cucinare, Kreacher poteva...”
“Harry, dobbiamo parlare” lo interruppe lei brusca.
“Ecco, ci risiamo... Possibile che la pozione non abbia funzionato...” pensò Harry sedendosi per ascoltare quello che la ragazza aveva da dirgli.
“Io... Credo di doverti delle scuse” disse Ginny sorprendendo il ragazzo, “Non avrei dovuto comportarmi in quel modo, ma ero scossa, prima mi hai detto che mi lasciavi perchè partivi, poi improvvisamente hai deciso di non partire e volevi che io fossi d'accordo con te... Potevi dirmi che eri indeciso fin dall'inizio”
“Scusa, ma...” si giustificò Harry.
“Non importa, amici come prima. E' tutto ok, non preoccuparti” terminò lei sorridendo e continuando a lavorare con pentole e posate.
La giornata non permise ai ragazzi di parlarsi molto, perchè tutti e due furono impegnati in cose diverse.
La cena venne preparata dall'elfo e dopo aver spazzolato tutto in poco tempo Ginny si congedò da Harry dicendo che doveva preparare la camera per la notte.
Il ragazzo approfittando del momento di solitudine stilò uno schema sugli Horcrux. Scrisse tutti gli oggetti a lui conosciuti legati alle Case, poi determinò quale poteva essere la loro collocazione e infine depennò gli Horcrux più improbabili.
Dopo aver scritto e rimuginato per un paio d'ore decise di andare a letto.
Salì le scale sbadigliando e raggiunse il pianerottolo su cui si affacciavano le due stanze, la sua e quella di Ginny quando sentì dei singhiozzi. Silenziosamente si avvicinò alla porta della stanza della ragazza.
Voleva entrare e capire quello che era successo, così, armato di coraggio, mise la mano sulla maniglia e premette verso il basso.
Non avrebbe mai immaginato di trovarsi quella scena davanti:
Ginny era seduta sul letto, stava piangendo, aveva gli occhi arrossati e le gote rigate di lacrime e si accorse dell'arrivo del ragazzo solo quando lui si sedette accanto a lei.
“Cos'è successo?” chiese dolcemente.
“Harry, lasciami stare... Sono una stupida, non voglio farmi vedere in questo stato”
Qualsiasi cosa fosse successo alla ragazza, Harry era certo di essersi perso qualche passaggio.
“Non dire così, qualsiasi cosa sia successa, si sistemerà...”
“Non dire cavolate... Sappiamo entrambi che non è così. Tu... io. Saremo solo e sempre amici” e a stento soffocò un singhiozzo.
“Io...Ginny, ascoltami” incominciò Harry prendendole una mano fra le sue, “Non ricordi che volevo tornare insieme a te? Capisco che eri arrabbiata, ma... Perchè ora stai piangendo? Sai che tengo a te più di chiunque altro...”
La ragazza non disse una parola ma gettò il viso contro il petto del ragazzo. Non poteva spiegare tutto a Harry, lei non era arrabbiata con il ragazzo , ma con se stessa per non aver capito quasi fossero i veri sentimenti del ragazzo e in quel modo aveva rovinato tutto.
Harry aveva perso la percezione del tempo, era lì con la ragazza che amava fra le braccia e continuava ad accarezzarle i morbidi capelli rossi. Ginny, così forte, così coraggiosa, ma evidentemente il fatto di aver sbagliato era troppo per lei e il Prescelto l'aveva capito solo in quel momento. Era stato lui ad ubriacarsi per dimenticarsi della ragazza, ma quella ad aver sofferto veramente era lei.
“Ginny...” sussurrò il ragazzo all'orecchio di lei vedendo che lei si stava calmando.
“Smettila di piangere... Non ha senso...Ormai è tutto finito, tutto chiarito...” e dicendo quelle parole  si avvicinò al viso della ragazza, la quale ,inizialmente, si scansò con un tremito, ma subito dopo si riavvicinò ad Harry, lasciando che lui le cingesse le spalle stringendola in un abbraccio e lo baciò come mai aveva fatto in tutta la sua vita.
“Com'è bella...” pensò Harry riaprendo gli occhi dopo il lunghissimo bacio e prendendo il viso della ragazza fra le mani.
“Perdonami per tutto quello che ho fatto...”disse lei in un sussurro.
“Non hai niente da farti perdonare, non ancora almeno...” rispose Harry raccogliendo tutto il suo coraggio da Grifondoro.
“Cosa intendi...”
“Intendo che non hai ancora niente da  farti perdonare perchè non stiamo insieme...” disse il ragazzo arrossendo lievemente e scostando una ciocca di capelli che era scivolata sul viso della ragazza.
“Ginevra Weasley, detta Ginny, vuoi diventare la mia ragazza?”
Lei non rispose, ma si gettò fra le braccia di Harry il quale si ritrovò sdraiato nel letto.
Dormirono insieme quella notte. Non fecero l'amore, Harry credeva che la ragazza non fosse ancora pronta per un passo così grande, e probabilmente non lo era neanche lui, o almeno, in quel momento non gli interessava, l'unica cosa che voleva più di tutte era passare del tempo con la ragazza che amava: accarezzare i suoi capelli rossi, vederla ogni giorno, andare a scuola con lei, divertirsi con lei, giocare a Quidditch insieme, andare a Hogsmade magari... Avrebbe voluto fare tutte quelle cose subito, ma avrebbe dovuto solo più aspettare sei giorni, sei giorni dopo sarebbero tornati ad Hogwarts e avrebbe potuto fare tutto quello che desideravano.
 
 
Nota:
Scusate se  è da un po' che non aggiorno, ma ho avuto problemi con il pc. Spero piaccia a tutti, in particolare ai lettori che avevano trovato Ginny un po' troppo fredda...
Grazie a  quelli che hanno messo la storia nelle seguite o nelle preferite. Continuate a recensire, aspetto complimenti , ma soprattutto critiche, solo così potrò modificare qualcosa, migliorandomi. A presto! :)

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Capitolo 8
*** La partenza ***


7-La partenza
I due giorni successivi all’unione dei ragazzi passarono velocemente e senza sapere notizie dai Weasley, e solo il terzo giorno facendo colazione Harry e Ginny videro due gufi dirigersi verso il numero 12.
Ovviamente non entrarono, visto che al di fuori delle pareti la casa non esisteva, ma lasciarono due lettere in corrispondenza dall'uscio.
“Vado a prenderle io” disse Harry, e senza farsi vedere sporse un braccio fuori dalla porta prendendo le due buste lasciate dai gufi.
“Sono di mamma e papà? Dell'Ordine?” chiese speranzosa Ginny affacciandosi dalla cucina.
“No, arrivano da Hogwarts!” esclamò il ragazzo porgendo alla ragazza la lettera inviata a lei.
“Sono gli elenchi dei libri...”disse pensierosa leggendo la lettera.
“Si, potremo inviarlo ai tuoi tramite Kreatcher così li compreranno andando a Diagon Alley per i libri di Ron ed Hermione...Guarda il fondo della lettera... Ci sono i nomi dei nuovi Capi Scuola”
“Per Grifondoro è... Hermione!” esclamò Ginny felice.
“Sarà felicissima, ma guarda chi c'è per Serpeverde, Pensy Parkinson”
“Quella smorfiosetta con la puzza sotto il naso... non la sopporto proprio...Per Corvonero invece la Capo Scuola è Cho...”
“Per Tassorosso invece... Gabriel Whitesone, lo conosci?” chiese Harry alla fidanzata.
“No, non so proprio chi sia, ma spero che sia simpatico”
Harry la guardò stupito ingelosendosi un po'.
“Lo spero per Hermione... Se continui a leggere c'è scritto che da quest'anno i Capi Scuola faranno da guardie alle entrate del castello, i Prefetti invece hai propri dormitori.”
“E già...” disse Harry guardando a sua volta il fondo della lettera, “Hai visto Kreatcher? Così inviamo subito l'elenco del necessario per la scuola”
“Si, dovrebbe essere nel suo armadio sotto il lavandino... Io intanto vado a scrivere una lettera per congratularci con Hermione”
* * *
“Kreatcher” chiamò Harry senza aprire l'armadietto sotto il lavandino, “Sei lì dentro?” e non ottenendo risposta aprì lo sportello trovando l'elfo che giocherellava con uno strano medaglione che ricordava molto quello di R.A.B. , anzi, era proprio identico.
“Dove l'hai preso?!”
“E' di Kreatcher, gliel'aveva donato padron Regulus”
“Regulus?” chiese Harry.
“Si, Regulus Arcturius Black, il figlio della vecchia padrona...”
Harry taceva, ma la sua mente lavorava a mille.  Regulus Arcturius Black... Regulus...
“R.A.B...” bisbigliò sottovoce per non farsi sentire dall'elfo.
Quello non era il suo medaglione, ma probabilmente quello vero! Doveva averlo e distruggerlo.
“Kreatcher, sai se il tuo padrone ha mai cercato di distruggerlo?” chiese Harry accondiscendente.
“Certo che ci ha provato...” rispose l'elfo con un grugnito.
“Me ne puoi parlare?”
“Padron Regulus era andato con Kreatcher a cercare il medaglione nella grotta vicino al mare. Ha combattuto per trovarlo, ma prima che riuscisse a distruggerlo il Signore Oscuro l'ha....” ma si fermò non riuscendo a pronunciare un altra parola.
“Io lo distruggerò, il tuo padrone sarà vendicato, ma devi lasciarmelo. Io in cambio te ne regalerò un altro”
E così salì entusiasta le scale fino alla sua camera, prese il medaglione falso e  portò all'elfo che gli cedette il suo.
“Ora vai da Ginny, in salotto e porta le lettere dai Weasley”
“Certo, padron Harry” rispose l'elfo attraversando la stanza a balzelloni e  eseguendo gli ordini a lui assegnati tornado il mattino seguente con tutto il necessario per la scuola.
Era incredibile come quell'azione, che aveva fatto più comodo al mago che all' elfo, avesse mutato il comportamento di quest'ultimo che da quel giorno tratto i due ragazzi come un re e una regina. Portava loro la colazione a letto, preparava sempre i pasti, stirava gli abiti, rifaceva i letti, lavava le stoviglie e portava tutti i giorni la Gazzetta del Profeta fresca di stampa.
Harry continuava a leggere il quotidiano, ma non c'erano mai notizie riguardanti Signore Oscuro, non perchè la Gazzetta non accettasse il suo ritorno, cioè, in parte era per questo motivo, ma in parte anche perchè di lui non sapeva davvero più niente, probabilmente si era davvero indebolito. Non c'era nessun motivo di preoccuparsi, se fosse successo qualcosa sarebbero di certo stai avvisati da quelli dell'Ordine.
* * *
Era il giorno della partenza. Lupin sarebbe arrivato di lì a pochi minuti per portare i ragazzi a King's Cross, la signora Weasley infatti era preoccupata che  i due fossero rintracciati e seguiti , così aveva convinto  Remus ad andarli a prendere, e Ginny ed Harry erano pronti alla partenza, già vestiti, con  i bauli e la gabbietta di Edvige nell'ingresso.
Qualcuno bussò alla porta e dopo averlo identificato Harry accolse un trafelato Remus Lupin.
“Ciao, tutto a posto?”
“Si, è Dora che non sta molto bene...” Harry stava per chiedere spiegazioni ma lui lo interruppe “Nulla di problematico, è tutto nella norma, ma lei continua a voler lavorare lo stesso, e come Auror non ha niente di tranquillo da fare”
“Ah... Ok” rispose Harry tranquillizzandosi.
“Gli altri stanno bene?” chiese d'improvviso Ginny entrando in scena.
“Si, a proposito, ci stanno aspettando e tua madre e super preoccupata, meglio se ora andiamo”
E così fecero. Presi bagagli, gabbia e Puffola Pigmea si smaterializzarono nella caotica King's Cross dove furono accolti da Molly, Arthur, Ron ed Hermione.
“Grazie al cielo!” esclamò la signora Weasley vedendoli in perfetta salute, “Non sapevamo cosa fosse successo alla Passaporta, probabilmente era difettosa...”
“Molly lasciali respirare!” la rimproverò il signor Weasley rivolgendosi poi a Lupin.
“Grazie infinite Remus, senza di te non avremmo saputo come fare, sai mia moglie com'è apprensiva”
“Nessun problema, ora è meglio se i ragazzi attraversano il binario, mancano dieci minuti alle undici, hanno già perso una Passaporta, non sarebbe carino se perdessero pure il treno”  e così i ragazzi attraversano il binario 9 e ¾ , tra il binario 9  e il binario 10, che come al solito li trasportò davanti all'Hogwarts Express.
Salutati gli adulti, i ragazzi salirono sul treno.
“Dai, cerchiamo uno scompartimento vuoto...” disse Ron avviandosi per il corridoio del treno.
“Ron, dobbiamo andare nello scompartimento dei Prefetti, ricordi?”
“E già, mi era dimenticato... Magari Harry...”
“Non c'è problema!” disse Harry entusiasta sperando che l'amico capisse quello che era successo fra lui e Ginny.
“Ah, ho capito meno male...” e sorridendo lasciò che Harry e Ginny si unissero a Neville e Luna in uno scompartimento in fondo al treno.
* * *
“Allora Neville, come hai passato l'estate?” chiese Harry dopo qualche minuto di viaggio.
“Bene, grazie. Sono andato in Spagna con mia nonna, non è stato il massimo ma non mi posso lamentare”
“Perchè non è stato il massimo? Raccontaci tutto, forza!” lo incitò Ginny curiosa, ma il ragazzo arrossì e non proferì parola.
“Neville, in Spagna ha incontrato una ragazza...” rispose al suo posto Luna.
“Fantastico! Come si chiama?” chiese Harry sperando che l'amico gli rispondesse, ma fu ancora Luna a continuare.
“Si chiama...Valeria, credo, ma Neville non la sente da un po' e non vuole mandargli un gufo per paura che lei non risponda alla sua lettera”
“Dai, Neville, dopo aver sconfitto dei Mangiamorte grazie all'ES puoi fare di tutto!” lo incoraggiò ancora l'amico.
“Ecco, bravo. Cambiamo discorso!” parlò finalmente Neville senza imbarazzo, “E' vero che Voi-Sapete-Chi si è indebolito?”
“Si, è proprio così”
“Ma allora perchè a i Prefetti e i Capi Scuola sono costretti a fare le sentinelle quest'anno?” chiese Luna, ma interruppero il discorso a causa dell'arrivo del carrello dei dolci.
“Qualcosa dal carrello cari?” fu il solito ritornello dell'anziana signora che da anni faceva la spola avanti e indietro per il treno.
“Io prendo una confezione di Gomme Bolle Bollenti, grazie” disse Luna con il solito tono sognante.
“Per me, degli Zuccotti di zucca” disse Ginny.
“Io una confezione di Cioccorane, grazie” disse Harry.
E Neville, ancora scosso dal discorso terminato poco prima non prese niente.
“Luna, perchè hai preso le Gomme, non riuscirai a saziarti fino a cena, vuoi un dolcetto?” chiese Ginny offrendo un muffin aranciato all'amica.
“Oh no, è gentile da parte tua, ma non ho comprato le Bollenti per la fame, le ho comprate per il rischio che i Nargilli si impossessino di me durante il viaggio. Sai, tenendo la bocca impegnata, secondo papà, dovrebbero essere più tranquilli. Harry dovresti provare anche tu, ho visto l'anno scorso quanti ne avevi...”
Harry in cuor suo desiderò di essere pieno di Nargilli nonostante non avesse mai capito cosa fossero, perchè esattamente un anno prima, Malfoy l'aveva pietrificato e coperto con il mantello dell'Invisibilità e se Luna non avesse visto i Nargilli con gli Spettrocoli , probabilmente lui non sarebbe mai entrato nel castello.
* * *
Ormai era buio e non doveva mancare molto al loro arrivo al castello, così i ragazzi decisero di indossare le loro divise, e fecero bene, perchè dieci minuti dopo il treno si fermò, lasciando gli studenti alla stazione.
Harry, Ginny, Luna e Neville incontrarono Hermione e Ron aspettando la carrozza, con la quale tutti e sei raggiunsero il castello.
 
 
Nota:
Ciao a tutti! Vi è piaciuto lo sviluppo della storia? Spero di si, anche perchè non mi convinceva molto... Forse mi sono soffermata troppo poco sui pensieri di Harry scoprendo l'identità di R.A.B.  e  sulla convivenza con Ginny, ma volevo arrivare finalmente ad Hogwarts, lì ci sarà molta più azione! Recensite, mi raccomando :)

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Capitolo 9
*** Hogwarts ***



La Sala Grande era la stessa di sempre, ma era sono un impressione, guardando meglio infatti si poteva vedere che il numero di studenti era nettamente diminuito rispetto agli anni precedenti, e spesso nelle quattro tavolate delle Case c'erano posti vuoti.
“Quest'anno non hai scuse, Harry” disse Ron guardando il gruppetto di ragazzini da smistare, di fronte al tavolo dei professori, “Devi assolutamente assistere allo smistamento”
“Già” rispose l'amico pensieroso, “Sono proprio pochi...”
“Evidentemente nessuno è convito dell'indebolimento di Voi-Sapete-Chi” rispose Hermione diplomatica facendo poi cenno agli altri due di stare in silenzio per ascoltare la canzone del Cappello Parlante.
 
 
La Casa Serpeverde,
di un bambino precedente.
Tom Riddle era il nome,
dell'Oscuro, ormai, Signore.
Era piccino come voi,
e si faceva i fatti suoi,
ma d'ingegno e cattiveria si armò,
e la scuola, poi, lasciò.
Sterminando e danneggiando
ora si sta ammalando.
Non sottovalutate,
voi che entrate,
ogni Casa del castello
porta il suo fardello.
Intrighi e maghi oscuri,
da ogni dove arrivan, siam sicuri!
Quindi non lasciarti condizionar,
solo il Cappello può smistar.
E alla Casa giusta assegnerà,
quello che le qualità adatte avrà!
 
La canzone si concluse e la Sala si riempì di applausi.
“Che canzone patetica...” sbuffò Ron, “Il Cappello cerca solo di mettere in buona luce Serpeverde e in cattiva luce le altre case”
“No, Ronald. Cerca solo di spiegare che ogni Casa ha avuto dei problemi, e che non bisogna diffidare dai Serpeverde solo perchè Tu-Sai-Chi era uno di loro”
E si zittirono di nuovo per l'inizio dello smistamento.
Il rito non durò molto, poichè i ragazzini da smistare erano solo una ventina e il Cappello non ci mise molto tempo ad assegnare le Case. Molti dei nuovi venuti diventarono Grifondoro, solamente due quelli di Serpevede e gli altri, in quantità uguale, furono assegnati a Tassorosso e Corvonero.
Dopo altri applausi di benvenuto il silenzio calò nuovamente sulla Sala.
“Benvenuti e bentornati, a tutti!” disse Severus Piton, in qualità di nuovo preside, con il solito tono cantilenante.
Quasi tutti, si stupirono di vedere l'uomo al posto della professoressa McGrannitt.
“Quest'anno ci sono molti cambiamenti. Io, in carica di nuovo preside non insegnerò più...”
“Evvai!” esultò Ron, ma un occhiataccia da parte di Hermione lo face tacere subito dopo.
“...Per questo motivo, ci saranno nuovi inserimenti nel corpo insegnanti. Posso presentarvi i fratelli Carrow”
“I Mangiamorte...” pensò Harry osservando Alecto e Amicus Carrow, i nuovi professori.
“Alecto sarà la nuova professoressa di Cura delle Creature magiche, in sostituzione di Hagrid in permesso temporaneo, Amicus invece insegnerà Difesa Contro le Arti Oscure”
“Hagrid non avrebbe mai preso un permesso...” bisbigliò Harry agli amici.
“Magari è andato dai giganti” propose Ron ricordando che anche al quinto anno il Guardacaccia non era presente alla cena di benvenuto.
“O magari è dovuto scappare con Grop, sappiamo che era qui solo grazie a Silente...” disse Harry senza ascoltare il discorso del nuovo preside.
“Spero solo stia bene” concluse Hermione facendo tornare il silenzio fra loro.
“Ora rifocillatevi. Buon appetito!” esclamò Piton battendo le mani in un gesto che ricordava tanto il vecchio preside defunto e facendo comparire sui tavoli prima vuoti ogni genere di prelibatezza.
“Il cibo è sempre il solito! Meno male!” esclamò Ron gettandosi sul pollo arrosto lasciando Hermione con un aria alquanto scioccata.
Durante la cena i ragazzi poterono notare che i componenti del vecchio Esercito di Silente erano tornati tutti ad Hogwarts. Ma molti ragazzi più piccoli erano stati lasciati a casa dai genitori.
“Ron, ho sentito che Lavanda non c'è” disse contento Seamus.
“Cosa?!” disse Ron a bocca piena allungando il collo per vedere se la sua ex-ragazza aveva davvero lasciato la scuola, e solo quando ne fu certo aggiunse “Fantastico! Cioè, avrà avuto un motivo non piacevole per rimanere a casa, ma sono contendo di essermi liberato dello sguardo assassino che mi lanciava ogni volta che mi vedeva”
“Meglio per noi” disse Hermione con un sorriso da orecchio a orecchio.
“Noi chi?” chiese Harry dubbioso che fra i due fosse successo qualcosa.
“Noi. Noi tre, ovviamente, non potevamo fare un passo senza avere quella pazza dietro!”
I ragazzi risero all'intervento di Hermione e Ron quasi si strozzò con il suo Succo di Zucca, così Harry gli diede dei colpetti alla schiena per farlo smettere di tossire.
“Si sente che non c'è più Silente...” disse Dean una volta cessate le risa.
“Già...” intervenne Ginny, “Ma dovevamo aspettarcelo. Spero solo che non succeda niente con i Carrow”
“Magari non ci faranno neanche usare la bacchetta, come con la Umbrige” disse Neville voltandosi a guardare il tavolo degli insegnanti
“Non credo” disse Harry che avendo parlato con Lupin sapeva che avrebbero cercato di far usare la bacchetta agli alunni il più possibile.
“Ah... ho letto che i Prefetti e i Capi Scuola faranno da guardie per il castello” disse Seamus rivolto a Ron ed Hermione.
“Oh si... A proposito, vi devo lasciare, devo accompagnare i nuovi alunni nella Sala Comune. Ci vediamo più tardi. Ciao!”
“Ciao!” salutarono gli altri vedendo la ragazza portare il nuovo gruppetto fuori dalla Sala Grande.
“Magari andiamo anche noi?” propose Harry a Ron.
“No dai, col casino che ci sarà nel dormitorio non potremo fare niente. Rimaniamo ancora qui un po'”
E così i ragazzi rimasero seduti al tavolo dei Grifondoro fino a quando non era rimasto quasi più nessun alunno.
“Non-ci-credo” scandì Ron ammirando il tavolo dei Serpeverde.
“Che c'è...” disse Neville non trovando niente di strano a quel tavolo.
“No! Non è possibile! Ancora Malfoy!” esclamò Harry vedendo il ragazzo biondo in compagnia dei fidati Tiger e Goyle.
“Ma non hai detto che c'era pure lui sulla torre di Astronomia?” chiese Neville stupito quanto gli altri Grifondoro.
“Non hanno neanche sprecato una cella ad Azkaban per lui!” esclamò Harry furibondo “Come diavolo si permette di tornare qui dopo quello che è successo...”
“Sarà ancora sotto la protezione di Piton, no? Con lui come preside gli avranno addirittura mandato un invito scritto” concluse Ron alzandosi dal tavolo e uscendo dalla Sala seguito dagli altri per non continuare a irritarsi inultilmente.
* * *
“Ciao...” disse Hermione trovando Harry e Ron nella Sala Comune.
“Allora, com'è andata nuova Capo Scuola?” chiese Ron lasciandole un po' di posto sulla sua poltrona.
“Saranno pochi, quelli del primo anno, ma sono indemoniati! Ho dovuto sequestrare tre Fresbee Zannuti e una scorta di Caccabombe... Siamo solo alla prima sera e non ne posso più...”
“No... Hai sequestrato pure le Caccabombe? Potevano servire contro i Carrow...” disse Ron ridacchiando.
“Ron ha ragione” intervenne Harry ridendo a sua volta.
“No che non ha ragione, non è divertente! Tutti i prodotti Weasley sono assolutamente banditi, e in qualità di Prefetto dovrebbe saperlo”
“Anche l'anno scorso eravate Prefetti, ma mi hanno regalato, lo stesso, una confezione di Cioccocalderoni corretti con un potentissimo filtro d'amore” disse Harry ripensando alla confezione Rossa regalatagli da Romilda Vane.
“Si, che ho mangiato io! E non sono nemmeno state scoperte la collana e la bottiglia di Idromele. Per una cosa così potresti fare un eccezione...” provò a convincerla Ron.
“Assolutamente no!” rispose lei testarda ma iniziando a sorridere “Meglio se vado a letto, o domani non riuscirò nemmeno ad andare al lezione... La McGrannitt mi ha detto che frequentando il settimo anno ci saranno dei corsi facoltativi a cui potremmo iscriverci, ci darà il modulo domani. Ah... Ron?” disse sporgendosi dalle scale “ Ci consegnerà anche il foglio con i turni di guardia. Buonanotte!”
“Buonanotte!” risposero all'unisono i due.
Approfittando della Sala deserta e dell'assenza di Hermione, Ron chiese:
“Tra Ginny e te è tutto a posto?”
“Si, siamo tornati insieme, per te va bene, no?”
“Beh, devo dire che avere una sorella fidanzata con il mio migliore amico non mi fa sprizzare di gioia, ma potrei accettarlo se mi prendessi in squadra anche quest'anno, a meno che tu non voglia McLaggen...”
“No, ti prego, lui no!” disse Harry ricordando l'unica partita a cui il ragazzo aveva partecipato. Non era stata divertente, molti giocatori della squadra si erano fatti male e lui stesso aveva ricevuto la Pluffa in testa essendo costretto a passare la notte in infermeria.
“Allora sarò io il portiere”
“Ovviamente... Visto che stiamo parlando di coppie...”
“Stavamo parlando di Quidditch” puntualizzò Ron cercando di evitare il discorso.
“Tu hai fatto la domanda su me e Ginny, ora io ti faccio la mia. Ho visto te e Hermione un po' strani, non è che...”
“No, no. Come ti è venuto in mente.” continuò Ron evasivo.
“Ronald Weasley, non mi mentire, ti conosco troppo bene. Allora?”
“Allora cosa?!” esclamò Ron mentre le orecchie gli diventavano scarlatte.
“Quando è successo...” rispose l'amico impaziente.
“Beh, al matrimonio io non ero con i mie parenti e lei non era con Gabrielle, abbiamo ballato tutta la sera, una cosa tira l'altra e...”
“Ho capito” rispose Harry non volendo sapere tutti i dettagli.
“Invece tu e Ginny siete stati bene a Grimmaul Place?”
“Si, a parte la prima sera...” e poi ricordando solo in quel momento di essere il solo a sapere di R.A.B. esclamò “Ho scoperto chi è R.A.B!”
“Cos... Come?!”
“Ho anche trovato il vero medaglione, volevo dirtelo prima, ma non siamo stati in treno insieme perciò...”
“Chissenefrega, va’ avanti!”
“Era nell'armadietto di Kreatcher, sotto il lavandino della cucina. Ci stava giocherellando quando sono andato a chiamarlo per portare le lettere a voi. Mi ha detto che apparteneva al fratello di Sirius che era stato ucciso da... Tu-Sai-Chi per averlo tradito, gli è bastato dargli quello falso e dirgli che vendicherò il suo padrone distruggendo l'Horcrux, che mi ha lasciato il vero medaglione e ha cambiato immediatamente comportamento. Sai, è molto più cordiale, ci preparava da mangiare e andava a prendere la Gazzetta dal Profeta tutte le mattine”
“Mi sembrava un po' diverso quando veniva a darci le lettere... Comunque è davvero fantastico che tu abbia trovato il vero medaglione, anche se significa che Regulus non l'ha distrutto...”
“Questo è il problema, non ho la più pallida idea di come distruggerlo”
“Non pensarci ora , potremmo guardare sul libro che ha preso Hermione, com'è che si chiamava?”
“Segreti dell'arte più Oscura...” rispose Harry con voce profonda e ululante, di certo non adatta a lui.
“Nome azzeccato...” disse Ron soffocando uno sbadiglio.
“Andiamo a letto, che è meglio!” propose Harry e così salirono le scale del dormitorio e  appena toccarono il cuscino con la testa si addormentarono in un sonno profondo.
 
 
Nota:
Allora? Come vi è sembrata la storia? Spero vi sia piaciuta! Scrivete i problemi legati alla storia, così la modifico un po’ per renderla più piacevole alla lettura!
A presto!!!
 

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Capitolo 10
*** Lezioni ***


“Che bellezza...” disse Ron afferrando una fetta di pane tostato, “E' davvero fantastico mangiare a sazietà, andare a letto e risvegliarsi trovando la colazione pronta e una mattinata libera, da occupare con il dolce far niente...”

“Ma pensi solo al cibo e all'ozio, tu?!” esclamò Hermione, che era arrivata in Sala Grande proprio in quel momento.

“Non sono solo io che lo penso...” si giustificò il ragazzo facendo una finta faccia triste “Anche Harry la pensa come me...”

“Non vedo cosa ci sarebbe di male, in fondo oggi è il primo giorno e se passiamo le ore buche senza far niente non è un problema” si inserì Harry schierandosi con l'amico.

“No, certo, non è un problema, infatti le ore buche vi servono per i corsi facoltativi”

“Se i corsi sono facoltativi , perchè noi dovremmo farli?” chiese Ron imitando il tono della sua nuova fidanzata.

“Tu e Harry non volete diventare Auror?”

“Cosa?!” chiese Harry stupito, “Ci sono corsi per diventare Auror? Non lo sapevo”

“Si, ma non sono proprio dei corsi, sono una serie di lezioni di Difesa Avanzata. Oltre agli incantesimi spiegheranno come diventare apprendisti Auror del ministero con un esame prima di Natale e alla fine dell'anno ci sarà un altro esame per diventare Auror.”

“Cavolo!Non avevo idea che si potesse diventare dipendenti del ministero così giovani. Fred e George non mi hanno detto niente...”

“Perchè è un corso attivo da quest'anno, con Voi-Sapete-Chi in giro,anche ora si sta indebolendo, il ministero cerca di avere sempre più maghi qualificati dalla sua parte” spiegò Hermione diplomatica.

“Allora, dove ci possiamo iscrivere?” chiese Harry non stando più nella pelle.

“Questo non lo so ancora, dovrebbe arrivare un gufo a tutti i Capi Scuola con gli orari dei corsi oggi”

E come aveva detto Hermione, verso la fine della colazione arrivò il gufo con l'elenco dei corsi.

“Eccolo!” esclamò la ragazza prendendo la busta e iniziando a leggere.

“Qui c'è scritto che bisogna inviare una lettera alla vicepreside, che farà le classi entro la fine della settimana, data entro la quale verranno pubblicati gli elenchi degli alunni e gli orari dei corsi in ogni Sala Comune”

“Non dice quali corsi ci sono?” chiese Ron curioso.

“Si, ora ve li leggo: Aritmanzia livello sette, Studio della mente (legilimanzia, e cancellazione della memoria)...”

“Quello non fa proprio per me” commentò Harry ricordando le estenuati lezioni con Piton.

“Comunque...” disse Hermione indispettita per essere stata interrotta, “ Trasfigurazione umana, Produzione di antidoti a potenti veleni, Auror, leggi e legislatura del mondo magico”

“Voi a cosa pensate di iscrivervi?” chiese Harry alla fine della lettura dell'amica.

“Io ho pensato di scegliere leggi e legislatura” disse decisa Hermione.

“Sei sicura? Pensavo scegliessi Aritmanzia... dopo averla studiata per sei anni”

“Ci avevo pensato, Ron, ma proprio per questo motivo ho deciso di fare leggi e legislatura. Con Aritmanzia non ci sono molte possibilità lavorative, con l'altro corso invece ho la possibilità di entrare nel ministero”

“Basta che non diventi come Caramell”disse Harry in tono piatto.

“O come quel leccapiedi di Percy...” aggiunse Ron sorridendo.

“Non c'è il rischio che diventi ministro, non preoccupatevi... Harry, tu vuoi fare il corso per diventare Auror, vero? Tu Ron, cosa vorresti fare?”

“Non so, devo ammettere che con l'E.S. mi sono appassionato a Difesa,con Harry poi, durante gli anni ne abbiamo passate! Saremo avvantaggiati nella materia e ovviamente, sarò con il mio migliore amico”

Prese le loro decisioni scrissero tutti e tre la lettera alla McGrannitt e la fecero recapitare alla professoressa poco prima di scendere nel sotterraneo per la lezione di Difesa Contro le Arti Oscure con Amycus Carrow.

* * *

Le lezioni ormai, riunivano gli alunni di tutte le Case della scuola a causa dello scarso numero dei ragazzi presenti, quindi, nel sotterraneo Harry vide ,oltre ai suoi compagni Grifondoro, Cho con un gruppetto di ragazze, alcuni giocatori della squadra di Quidditch di Tassorosso e Draco Malfoy con il suoi soliti amici arroganti.

“Che stress! Faremo tutte le lezioni con lui...” disse Ron quando il biondo gli lanciò una delle sue occhiatacce.

“Sta' tranquillo, che almeno al corso di Auror non ci sarà...” disse Harry, ma si interruppe con l'arrivo del professore.

“Salve a tutti” disse l'uomo in tono brusco, “Ho visto che i professori di questa materia sono cambiati ogni anno negli ultimi tempi... Quindi posso dedurre che voi non sappiate niente delle Arti Oscure”

Harry voleva ribattere, ma avendo imparato a sue spese che non bisognava contraddire i professori tenne il commento per sé.

“E di certo non avrete imparato nessun incantesimo...”

Harry aveva ancora una voglia matta di intervenire, ma prima che aprisse bocca, nell'aula qualcuno parlò.

“Non è così!”

Tutti si voltarono verso gli ultimi banchi per guardare Seamus, che era diventato rosso in volto ma non aveva perso l'espressione decisa.

“A no?” chiese Carrow avvicinandosi lentamente al ragazzo.

“Abbiamo cambiato molti professori, ma questo non vuol dire che non abbiamo imparato niente!”

“E cos'è che sapresti fare?” lo provocò l'ex Mangiamorte a mezza voce, incredulo che un ragazzino appena maggiorenne abbia l'ambizione di contraddirlo.

La situazione stava degenerando ed Harry sperava solo che Seamus non facesse niente di avventato.

“Non saprei... le faccio vedere...” e così dicendo puntò la bacchetta contro l'uomo e esclamò “Expelliarmus!”

Il professore-Mangiamorte cadde rovinosamente a terra, andando a sbattere contro i banchi in prima fila.

“Seamus, hai colpito un professore!” esclamò il suo amico Dean, mentre Carrow perdeva i sensi per aver preso una botta alla testa.

“Stupido Grifondoro! Non vedi cos'hai fatto!” disse Pansy Parkinson avvicinandosi al professore con aria preoccupata.

“Ha fatto quello che si meritava, Parkinson” intervenne Neville ripagandola della stessa aria sprezzante che lei aveva con tutti.

“Basta! Smettetela!” esclamò Hermione, approfittando del fatto che il professore avesse perso i sensi per far valere la sua autorità di Capo Scuola.

“Seamus, ti caccerai in guai seri. Sai che lui è un...” disse poi, a bassa voce rivolta al compagno di Casa.

“Si, è un Mangiamorte, lo sanno tutti, proprio per questo l'ho fatto! Non ricordi com'erano le cose con la Umbrige?” insistette Seamus cercando di riaquisire un po' di calma.

“Sei stato strabiliante, ma è pericoloso mettersi contro i Carrow”disse Ron, sempre fiero infrangeva le regole.

“Si, fantastico, ma non credo proprio che le punizioni dei Carrow siano uguali a quelle della Umbrige...”

“Già Potter, hai proprio ragione...” disse Carrow che si era miracolosamente ripreso e che aveva ascoltato l'ultima parte della conversazione alle spalle dei ragazzi.

Il silenzio riempì nuovamente la classe, tutti gli alunni tornarono ai loro posti, tutti tranne il gruppetto di Grifondoro che rimase imperterrito di fronte all'uomo.

“Bene, com'è che si chiama il nostro rivoltoso?” chiese il professore con tono annoiato ma laciando occhiate maligne ai ragazzi.

Hermione guardò Seamus con la speranza che lui non dicesse niente di male, ma il ragazzo continuando a guardare il professore con aria di sfida disse:

“Finnagan, Seamus Finnigan”

“Bene signor Finnigan, ora io farò vedere a te e ai tuoi compagni quello che impareranno durante l'anno scolastico.” e prima che Seamus proferisse parola, gridò “Crucio!”

Il ragazzo, colpito dalla maledizione si contorse e iniziò ad gemere di dolore.

Non potevano credere ai loro occhi, Hermione come gli altri aveva un aria scioccata, voleva chiedere aiuto, intervenire, ma la voce gli si era bloccata in gola e non riusciva a emettere alcun suono, così parlò Harry per lei.

“Basta! La smetta! Cosa crede di ottenere in questo modo?!”

“Credo di ottenere il rispetto” rispose il professore smettendo di cruciare Seamus, il quale semi-coricato a terra, ansimava dal dolore, “ E lo otterrò!” ribadì levando ancora la bacchetta pronto per un nuovo attacco.

“No!” intervenne Dean, ponendosi fra il professore e il suo migliore amico, “La smetta!”.

Carrow scostò lo sguardo da Seamus e abbassò la bacchetta per guardare il novo venuto negli occhi.

“E chi saresti tu per impedirmi di punire chi si comporta male?”

Il silenzio calò nuovamente nel sotterraneo.

“Adesso state tutti zitti, vero?” li provocò Carrow, ma vedendo che nessuno voleva più ribattere aggiunse “Le cose cambieranno ad Hogwarts, nulla sarà più come prima. Se credevate che questo fosse scorretto, non avete ancora visto il peggio!” e con quest'ultima frase lasciò l'aula.

“Seamus, tutto ok?” chiese Harry avvicinandosi all'amico e aiutandolo ad alzarsi.

“Più o meno...” rispose lui cercando di rimettersi in piedi.

“Non dovevi reagire così” disse Hermione autoritaria.

“Dai Hermione, anch'io stavo per dire qualcosa. Come può dire che non ci hanno insegnato nulla. E' stato Carrow a sbagliare”

“Non ho detto che Carrow avesse ragione, ma Seamus poteva stare zitto...”

“Vabbè, resta il fatto che ha usato una Maledizione Senza Perdono contro uno studente” si inserì Ernie Macmillan, avvicinandosi al gruppetto attorno a Seamus.

“Dobbiamo denunciarlo alla McGrannitt”propose Neville ottenendo il consenso di molti ragazzi nell'aula, ma il gruppetto dei Serpeverde era contrariato.

“Basta lagnarsi...”

“Malfoy!” esclamò Harry rivolgendosi al suo nemico storico, “Come mai non sei ad Azkaban? Non ti hanno riservato una cella vicino a quella di tuo padre?” lo punzzecchò Harry.

Harry aveva parlato troppo e se ne accorse solamente nel momento in cui Draco levò la bacchetta pronto a lanciare un incantesimo,scagliando uno sguardo penetrante al Grifondoro, poi inspiegabilmente abbassò lo sguardo, e sbuffando stancamente uscì dall'aula seguito dalla Parkinson e dai due amici di sempre Tiger e Goyle.

* * *

“Ciao, cos'è successo? Perchè quelle facce?” chiese Ginny appena entrata nella Sala Comune vedendo Harry, Ron, Hermione, Neville, Seamus e Dean seduti: chi sulle poltrone, chi sul divano.

“Ciao” salutò Harry senza entusiasmo.

“Che allegria...” disse lei sarcastica continuando a spostare lo sguardo da un ragazzo all'altro senza capire.

“Abbiamo avuto la prima lezione con Carrow” disse Neville lapidario.

“Ma chi, Amycus?”

“Si, noi non abbiamo Cura delle Creature Magiche...” disse Hermione.

“Già è vero, allora? Cos'è successo, vi ha impedito di usare la bacchetta?”

“Seamus l'ha schiantato” buttò lì Ron facendo mutare espressione alla sorella..

“Wow... E poi? Come ha reagito?”

“Non bene... mi ha cruciato”

“Cosa?! Dovete denunciarlo, insomma lui ha attaccato uno studente!”

“Ma io ho attaccato un professore. Non posso lamentarmi.”

“Stai scherzando vero?” chiese Ginny guardando i ragazzi uno ad uno nell'attesa che qualcuno dicesse il contrario di ciò che aveva appena sentito, ma non fu così.

“Con la Umbrige ci eravamo ribellati e ricordi com'è andata a finire?” chiese Harry alludendo al periodo in cui loro avevano creato l'Esercito di Silente.

“Si che lo ricordo. Grazie all'E.S. abbiamo imparato un sacco di cose! Siamo riusciti ad entrare al ministero e a tenere a bada una decina di Mangiamorte, compresi Lucius Malfoy e Bellatrix Lastrange!”

“Non significa niente, Ginny...” intervenne Ron alzandosi e iniziando a camminare avanti e indietro davanti agli amici.

“Come no?! Dov'è l'entusiasmo che avevate quando Harry ci ha insegnato tutte quelle cose?! Non credevo vi sareste rassegnati per così poco...”

“Noi non ci siamo rassegnati!” esclamò Hermione all'improvviso facendo sobbalzare ragazzi, “Ginny ha ragione! Basta piangersi addosso, dobbiamo combattere, ci serve di nuovo un maestro vero!”

“Io vi ho insegnato tutto ciò che sapevo...” disse Harry sapendo dove amica e ragazza volevano andare a parare, “E poi ci sono pochi ragazzi quest'anno...”

“Che importanza ha” si inserì Neville, convinto dalla determinazione delle donne del gruppo.

“Hanno ragione, Harry: dobbiamo riaprire l'E.S.”

“Ron, non avrebbe senso...” continuò caparbio il Prescelto.

“Invece si!” sentenziò Seamus “Non voglio che succeda a nessun altro quello che è successo a me”

“Dobbiamo contattare gli altri” aggiuse Dean recuperando l'entusiasmo perso.

“Luna!, lei tornerà di sicuro, poi...”

“La Chang e le gemelle Patil...” propose Ron.

“Siamo già a quattro esclusi noi...” aggiunse Hermione entusiasta.

“Si e sono tutte ragazze... E che ragazze...” commentò Neville rivolto ad Harry che guardò Ginny sorridendo imbarazzato.

L'avevano convinto, non c'era nulla da fare, ormai l'avevano trascinato nel gruppo e non poteva più tirarsi indietro.

“Stanza delle Necessità, i giorni li decideremo man mano con il vecchio metodo delle monete. Prima riunione sabato notte, alle undici. Portate più gente che potete!”

 

 

Nota: Finalmente un po' di pepe alla storia, forse non ci sono nemmeno errori grammaticali (ho risolto il problema con il pc, viva la correzione automatica!!!)

Colgo l'occasione per ringraziare tutti quelli che mi seguono e quelli che leggono le storia aspettando eventuali sviluppi! A presto!

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Capitolo 11
*** Non c'è tempo ***


Ormai erano i primi due giorni di lezioni erano passati, ma la professoressa McGrannitt non aveva ancora pubblicato l'avviso sui corsi ed Hermione diventava sempre più tesa e insopportabile. Lei e Ron non riuscivano mai a stare soli per qualche minuto, di conseguenza anche Ron non era sereno.

“Cerca di stare con lei quando la Sala Comune è libera, magari la sera” provò a consigliargli Harry, ma lui rispondeva che lei era sempre stanca per le nuove responsabilità da Capo Scuola.

“Allora cerca di incontrarla nelle ora buche...”

E' una parola!” disse fra sè Ron, ripensando alla frase dell'amico mentre si faceva strada fra i corridoi cercando di raggiungere la sua ragazza davanti alla classe di Antiche Rune.

Arrivato davanti all'aula ricevette l'ennesimo due di picche:

“Scusami Ronald, devo andare dalla McGrannitt, è per quella cosa dei corsi...” e così dicendo scappò via, correndo verso l'ufficio della professoressa lasciando Ron immobile a guardarla andare via.

* * *

TOC TOC

“Avanti!” rispose la voce familiare della donna, da dentro l'ufficio.

“Buongiorno”

“Ah, Granger, sei tu” disse alzando il capo da una pila di scartoffie per poi continuare a scrivere e leggere.

“Mi è stato detto che mi cercava per la questione dei corsi”

“Esattamente, ho finito di assemblare le classi prima del previsto. Ecco qui!” e porse alla ragazza un foglio di pergamena con l'elenco dei ragazzi ai rispettivi corsi.

“Grazie, c'è altro? Devo solo appenderlo nella nostra Sala Comune vero?”

“Si, solamente questo. Ah già che ci sei, potresti anche appendere questo? E' per gli allenamenti di Quidditch, mi sono dimenticata di chiamare Potter”

“Se vuole lo chiamo io, ha un ora buca proprio adesso se non sbaglio...”

“No, non fa niente, leggerà degli allenamenti come gli altri.”

“Allora arrivederci...” disse Hermione avviandosi verso la porta.

“Granger? Ancora una cosa” disse la vicepreside con tono preoccupato.

“Mi dica...” rispose Hermione preoccupandosi a sua volta.

“Avete avuto la prima lezione con il professor Carrow, com'è andata?”

La ragazza non sapeva cosa rispondere. Dire la verità avrebbe significato confessare che un proprio compagno aveva attaccato un docente, ma mentendo c'era il rischio che alla vicepreside venisse riferito tutto dallo stesso Carrow, così la ragazza optò per la verità.

“Il signor Finnagan non avrebbe dovuto ribellarsi” sentenziò la McGrannitt alla fine del racconto.

“Lo so e anche lui ne è consapevole”

“Si, ma ciò non toglie il fatto che sia stato cruciato...”

“Non è illegale?” chiese Hermione, conoscendo benissimo la risposta.

“Certo che lo è, ma dopo quello che è successo l'anno scorso noi non abbiamo più alcuna autorità verso gli altri insegnati. Comunque proverò a parlarne con il preside. Ora vai, o farai tardi alla prossima lezione”

“Salve” salutò ancora la ragazza questa volta uscendo davvero dall'ufficio.

* * *

Tornando da Pozioni Harry, Ron e gli altri Grifondoro trovarono gli elenchi dei corsi ad attenderli nella bacheca della Sala Comune.

“Pensavo ci mettessero di più a pubblicarli” disse Harry avvicinandosi alla bacheca.

“Meglio così no? Vediamo con chi siamo...”

“Non ci credo, Neville?!” disse Harry con un tono tra lo stupito e il divertito.

“Wow! Non avrei mai pensato volesse diventare un Auror, non ci ha detto niente! Credevo gli interessasse l'Erbologia...” disse Ron continuando a scorrere l'elenco dei nomi cercando qualcuno di conosciuto.“No, conosciamo solo lui...” concluse una volta terminato l'elenco.

“Guarda Ron, la prima lezione è sabato alle tre del pomeriggio.”

“Cavolo... sabato non è il giorno della prima riunione dell'E.S.?” chiese Ron una volta lontani dalla folla che circondava la bacheca degli annunci.

“Si, ma non possiamo permetterci di rimandare, sarà dura reggere fino all'una del mattino, ma il giorno dopo è domenica!”

“Non hai letto gli orari degli allenamenti?! Il primo è proprio domenica pomeriggio...”

“Ok ho capito, altro che ore buche, se quest'anno avremo tempo per dormire sarebbe fantastico!” disse Harry concludendo la conversazione per l'arrivo di Ginny.

“Ciao!” salutò lei con il solito sguardo radioso.

“Ciao” risposero in coro i ragazzi.

“Harry, ti andrebbe di uscire un secondo?”

E senza farselo ripetere due volte, il Prescelto seguì Ginny fuori dal ritratto, senza prima dimenticarsi di lanciare uno sguardo di scuse all'amico.

Senza parlare Ginny iniziò a salire velocemente le scale.

“Dove vuoi andare?” chiese il ragazzo, ma lei continuò a camminare senza dare spiegazioni.

Salirono al piano superiore e presero il corridoio a destra passando davanti ad alcune aule vuote, poi risalirono un altro paio di rampe di scale, e solamente quando arrivarono a destinazione, Harry capì di essere nel corridoio del sesto piano.

Sempre senza proferire parola Ginny camminò tre volte davanti alla parete, oltre la quale si nascondeva la Stanza delle Necessità, poi la parete si aprì facendo apparire un elegante porta in legno.

“Accomodati!” disse radiosa la ragazza indicando l'entrata ad Harry.

Senza sapere ciò che lo attendeva, il ragazzo spinse la maniglia.

Lo accolse una stanza, molto simile al dormitorio dei Grifondoro, ma molto più piccolo e riservato. C'era un letto matrimoniale, ai lati del quale erano posti due comodini dello stesso legno della porta d'accesso. Le pareti erano tinteggiate di un leggero color crema, che conferiva alla stanza una luminosità incredibile considerando che c'erano solamente due piccole finestre al fondo della sala.

“Questa Stanza è fantastica, basta passarci davanti e pensare a ciò che si vuole che immediatamente lei esaudisce il tuo desiderio” disse Ginny prendendo per mano Harry.

“Si, è davvero bella...”

“Credevo, che visto il programma della settimana non avremmo passato molto tempo insieme. E poco fa mentre passavo di qui tornando da Trasfigurazione ho provato a pensare a un posto dove nasconderci da tutto e da tutti per stare un po' soli, così la Stanza si è aperta...”

“Sei magnifica...” disse Harry lasciando la mano della ragazza per mettergli le mani sulle spalle.

“E' una cosa da niente... magari potremo venire a dormire qui” propose lei senza staccare gli occhi color nocciola da quelli verdi di lui.

“Si, magari...”rispose Harry e senza accorgersene, come se fosse stato un gesto naturale affondò il suo viso fra i capelli lunghi e rossi di lei. Inspirò forte, riempiendosi le narici del profumo di fiori freschi e, sempre con quel profumo nel naso, premette le proprie labbra su quelle morbide della ragazza.

“Vorrei stare per sempre qui con te” confesso la ragazza scostando il viso da quello di Harry.

“Anch'io, sul serio. Ma non c'è tempo, abbiamo un sacco di cose da fare...”

“Mmmm... Non possiamo stare qui ancora un pochino?” chiese lei con un tono mieloso che non le si addiceva per niente.

“Va bene...” concesse lui, “Ma sono stanchissimo, quindi corichiamoci un po' sul letto”

E senza esitare Ginny si coricò nel morbido letto della Stanza appoggiando il capo sul petto di Harry.

Stettero immobili per qualche minuto, Harry pensava a quanto era bella e delicata ma anche determinata Ginny. Pensava hai suoi occhi color nocciola, dentro ai quali si sarebbe potuto perdere, alle sue mani magre che aveva stretto poco prima, alla sua pelle candida e alle lentiggini sparse sul naso e sulle gote. Al contrario, Ginny stava ad occhi chiusi, non pensava a nulla, con il capo sul petto del ragazzo che amava più di qualunque altra cosa al mondo, ascoltava i respiri di lui, sentiva l'aria salire e scendere, cullandola dolcemente. Nulla la poteva preoccupare, con lui era al sicuro, ne era certa, niente e nessuno le avrebbe vietato di passare un po' di tempo con il suo fidanzato: né un corso per Auror né gli allenamenti di Quidditch né i suoi esami né Lord Voldemort.

Con questi pensieri per la testa, senza nemmeno rendersene conto Ginny si addormentò.

“Ginny, Ginny svegliati” le sussurrò dolcemente in un orecchio Harry, che aveva sentito solo in quel momento il peso della ragazza gravarle addosso.

“Si?” chiese lei ancora assonnata alzando il capo per guardare il ragazzo in volto.

“E' tardissimo!” esclamò lui cercando di farle rendere conto che era pomeriggio inoltrato, loro erano nella Stanza delle Necessità e poco dopo avrebbero avuto lezione tutti e due.

“O santo cielo! Scusami, mi sono addormentata, è tutta colpa mia, non dovevamo venire qui...”

“No, no, Ginny. Non fare la drammatica e non agitarti. Ora torniamo in Sala Comune, prendiamo i libri che ci servono e andiamo a lezione, tu cos'hai?”

“Eeeeh... Storia della Magia...!” disse lei dandosi una leggera botta con la mano sulla fronte.

“Ok, io ho Trasfigurazione, sono tutte e due in aule molto lontane dal dormitorio, ma dovremo farcela... Mancano dieci minuti, muoviamoci”

Corsero a perdifiato per i corridoi della scuola, e quando finalmente riuscirono a raggiungere la Sala Comune, attraversarono il ritratto e si catapultarono nei rispettivi dormitori. Presi i libri e il necessario per le lezioni passarono nuovamente dal ritratto e prima di proseguire per strade diverse Harry guardò l'orologio e scoppiò a ridere.

“Che hai da ridere?! Siamo in super ritardo e tu ridi?!” sbraitò Ginny con i cipiglio che Harry aveva visto tante volte sul volto della signora Weasley.

Il ragazzo provò a parlare ma al posto delle parole gli uscì un altra risata.

“Dai! Non c'è tempo!” lo scosse Ginny, e lui si decise a parlare.

“Perdonami, è che abbiamo corso per arrivare in tempo, ma siamo già in ritardo lo stesso e molto ... Non ha senso fare di fretta per arrivare a metà lezione, non ci faranno mai entrare in classe”

“E tu ridi?!”

“Si, io rido, perchè poco fa credevo di non riuscire più ad avere un momento libro, e invece, non andando a lezione posso passare del tempo con la mia ragazza” sentenziò Harry aumentando il tono di voce alle ultime parole.

“Sssssh...Vuoi che lo sappiano tutti?” lo zittì Ginny iniziando a ridere a sua volta.

“E tu perchè ridi?” chiese allora il Prescelto.

“Perchè sei proprio uno scemo...” rispose lei con il sorriso sulle labbra vedendo l'espressione arrabbiata che stava simulando Harry.

“Non ha tutti i torti, ragazzo...” intervenì un uomo con panciotto e papillon parlando da un quadro vicino alla coppia.

Sia Harry che Ginny si voltarono per vedere chi avesse parlato e trovandosi davanti il buffo personaggio scoppiarono a ridere e decisero di tornare in Sala Comune.

* * *

Passarono tutto il tempo nella Sala deserta poiché tutti gli alunni avevano lezione a quell'ora. Parlarono di Quidditch, non era un grande argomento per parlare con la propria ragazza, ma era stata lei a introdurre il discorso ed Harry era contento di parlare degli allenamenti con qualcuno.

“Fortunatamente non bisogna rifare la squadra, non avrei sopportato un altra lezione con quell'idiota di McLaggen...” commentò il ragazzo sfogliando il calendario delle partite.

“E io non sopporterei di giocare con lui. Alla sua unica partita ha iniziato a prendere le mazze e a colpire i bolidi lasciando scoperti gli anelli...”

“Non me lo ricordare... Dobbiamo vincere di nuovo la Coppa quest'anno, ma credo che sarà più semplice che gli anni passati”

“E perchè ne sei così sicuro? Ho sentito che la nuova squadra dei Tassorosso è davvero forte!”

“Perchè abbiamo una Cacciatrice fantastica che gioca sempre meglio” disse Harry alludendo alla sua interlocutrice.

“Ah si?” chiese Ginny fingendo un tono curioso, “E chi sarebbe, la conosco?”

“No, no” si affretto a dire lui, “E' un antipatica...” continuò il ragazzo, senza staccare gli occhi dal foglio di pergamena.

“Capisco, penso la stessa cosa del nostro Capitano...”

“Del nostro Capitano?”

“Si, proprio il Capitano, a volte è perfino peggio di McLaggen... Non vola neanche bene...”

“Ah no?” chiese Harry lasciando il foglio di pergamena che aveva in mano e gettandosi sulla sua ragazza che da seduta sul divano si ritrovò sdraiata e ansimante a causa del solletico che Harry le stava facendo.

“Basta, basta, tregua!” supplicò lei senza smettere di ridere.

“Cos'è che hai detto del Capitano? Cos'è che hai detto?” chiese Harry continuando a scherzare senza smettere di fare il solletico alla fidanzata quasi senza fiato.

“Non ce la faccio più... Smettila!” continuò lei, ma il ragazzo non si fermò passando dal collo alla pancia, fino ad arrivare ai fianchi.

“Ancora un po'... Devi essere punita per ciò che hai detto sul Capitano...”

“No, no, aiuto...” e si mise nuovamente a ridere.

“Hem, hem...” qualcuno si schiarì la gola: non erano più soli.

Sia Harry che Ginny si misero seduti e cessarono immediatamente di ridere, arrossendo tutti e due.

Davanti a loro c'erano Hermione e Ron, anche loro rossi in volto. Il silenzio piombò fra i ragazzi, poi Hermione disse:

“Io... ho dimenticato un libro nell'aula di Trasfigurazione, vado a prenderlo” e così riuscì a salvarsi da quell'imbarazzante situazione.

“Scusate, io...” e senza concludere la frase anche Ginny li lasciò correndo verso il dormitorio delle ragazze.

Harry e Ron erano soli, la Sala ancora vuota.

“Ora ho capito perchè non sei venuto a lezione” disse freddamente il rosso senza guardare l'amico negli occhi.

“Non è come credi... Noi eravamo insiemi, è vero, ma prima! Poi abbiamo visto che era tardi e siamo venuti a prendere i libri, solo che avendo già perso metà lezione abbiamo pensato che i professori non ci avrebbero fatto entrare in classe e...”

“Comodo, davvero comodo così... Non la smetti proprio di approfittarne vero, Potter?”

“Cos'è che ti scoccia, che non ti ho fatto compagnia in classe?!” chiese Harry alterato, notando l'uso del cognome.

“Mi scoccia il fatto che sono entrato e vi ho visti qui, insieme, soli, sul divano!”

“Non stavamo facendo niente di male, credimi. Ci stavamo solo facendo il solletico... E poi sai che non farei mai niente qui, sotto gli occhi di tutti!”

“Si, hai ragione” disse Ron, aveva ancora un espressione dura, ma sembrava essersi calmato un po'.

“Non voglio litigare con te...”

“Certo” continuò il rosso con un sorriso che di allegro non aveva nulla, “Troppo tardi, avete superato il limite...”

Ron stava esagerando, ed Harry ne era consapevole, ma non riuscì a dire niente vedendo l'amico dirigersi verso il dormitorio, così decise di seguirlo.

Ron iniziò a sistemarsi il baule senza considerare l'altro Grifondoro presente nel dormitorio.

“Cosa credi che avrei fatto vedendo te ed Hermione insieme, a scherzare come facevamo io e Ginny?” chiese il Prescelto rompendo il silenzio e continuando a guardare l'amico che si piegava gli abiti e li disponeva in diverse pile sul letto.

“E' diverso, lei è mia sorella”

“E allora? Cosa cambia, Hermione è come se fosse la mia!”

Evidentemente questa frase doveva aver colpito Ron, perchè si decise, finalmente, a guardare il ragazzo negli occhi.

Aprì la bocca, come per dire qualcosa e poi la richiuse scuotendo la testa.

“Il mio rapporto con Ginny non cambierà solo perchè ha un fratello geloso, sappilo!” e concludendo il discorso, più arrabbiato che mai Harry scese le scale ed uscì dal ritratto lasciando la Sala Comune.

Iniziò a percorrere i corridoi pieni zeppi di studenti scongiurando di non incontrare la sua ragazza.

Com'è possibile che Ron, il mio migliore amico, non accetti il rapporto che ho con Ginny? Ho sempre saputo fosse un po' geloso... ma non fino a questo punto. Quando siamo stati insieme l'anno scorso non ha reagito così... Lei è sua sorella, ma non avrebbe dovuto reagire così, non abbiamo fatto niente di male. E ora cosa succederà fra me e lei? Dopo tutta la fatica che ho fatto per parlarle ancora non voglio che solo perchè ha un fratello geloso mi lasci... No, questo non posso permetterglielo, la nostra felicità non deve dipendere da quella di Ron...

“Ehi! Sta' attento!” esclamò la ragazza contro cui era andato addosso, perso nei suoi pensieri.

“Scus... Hermione!”

“Harry” disse lei ancora imbarazzata per aver visto la scena con Ginny.

“Vai da Ron?” chiese lui cercando di non sembrare arrabbiato.

“Perchè me lo chiedi?” ma lui non rispose.

“Avete litigato” sentenziò lei ottenendo come risposta un cenno del capo, “Dai vieni, qui non si piò parlare, c'è troppa confusione...”

Riusciti a sfuggire al fiume di studenti che attraversavano il corridoio, i due si appartarono nell'aula di Incantesimi, in quel momento vuota.

“Allora che ti ha detto?” chiese Hermione curiosa appoggiandosi alla cattedra del professore.

“Ha subito pensato facessimo qualcosa di male, poi ha detto che non gli piaceva il fatto che noi fossimo soli, in Sala Comune, sul divano”

“Lo immaginavo, anche con Dean aveva avuto una reazione simile”

“Simile?! Stai scherzando? Quando avevamo visto lui e Ginny insieme non gli ha neanche interrotti. Oggi invece, non ha nemmeno detto una parola a sua sorella e ci è mancato poco che non mi lanciasse una fattura!”

“Allora: primo non agitarti, secondo prova a metterti nei suoi panni. Ginny è sua sorella, vederla come fidanzata del suo migliore amico non dev'essere facile per lui.”

“E questo posso capirlo” disse Harry con un tono di voce più consono, “Ma il fatto è che pure tu e lui state insieme, eppure io non ho fatto niente per dimostrare la mia gelosia, nonostante, devo confessarlo, tengo moltissimo a te e vorrei che nessuno ti facesse soffrire. Non dico niente perchè mi fido di Ron e anche lui dovrebbe finalmente fidarsi di me.”

Hermione era arrossita notevolmente, non sapeva se fosse perchè il suo migliore amico sapeva della relazione con Ron o perchè le avesse detto che teneva moltissimo a lei, o forse per tutte e due le cose messe insieme.

“I-io... Non sapevo... Te l'ha detto Ron?”

“Si, la prima sera che abbiamo dormito qui, la Sala Comune era vuota, non preoccuparti”

“Tu invece, te l'ha detto Ron di me e Ginny? Figuriamoci se lui tiene per se qualcosa...”

“Non parlare di lui così, solo perchè avete litigato, e tra parentesi, non mi ha detto niente, si vede lontano un miglio che mi piacete l'un l'altra, inoltre da quando siete tornati da Grimmaul Place non fate altro che lanciarvi sguardi ogni volta che capita l'occasione”

Almeno su questo Ron è stato leale, ma ciò non toglie che abbia sbagliato ad arrabbiarsi in quel modo” pensò Harry aspettando che l'amica aggiungesse qualcos'altro.

“Ginny invece, cos'ha fatto? Non l'ho più vista”

“Lei è andata via subito dopo di te, non l'ho più vista neanche io” disse Harry diventando da arrabbiato a triste.

“Dovresti provare a parlarle, Ron sarà di certo arrabbiato anche con lei”

“Si, lo farò” rispose Harry sperando con tutto se stesso di non aver occasione di parlare con la ragazza troppo presto.

“Bene, ora vado, devo fare ancora un sacco di cose e non c'è tempo...” disse Hermione ripetendo il ritornello di quella strana giornata.

“Ciao” la salutò Harry.

“A dopo e mi raccomando, cerca di parlare con Ginny!” ribadì lei prima di lasciare definitivamente l'aula.

 

 

Nota:

Ciao a tutti! Sono stata velocissima a postare questo nuovo capitolo perchè  le idee mi venivano in mente come  niente, spero vi piaccia. Aspetto le vostre recensioni!

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Capitolo 12
*** Lezione per un geloso e lezione per aspiranti Auror ***


Le lezioni, ad Hogwarts, iniziarono ad essere molto pesanti anche se non era ancora passata la prima settimana di studio, inoltre sarebbero iniziati i corsi per i ragazzi dell'ultimo anno, perciò la confusione che si creava nei corridoi era incredibile.

C'erano ragazzi , che come faceva spesso Hermione, giravano per la scuola con una mole tale di libri in grembo da non riuscire a camminare andando a sbattere contro chiunque, altri erano accalcati davanti ai tabelloni con gli orari dei corsi e altri ancora, quasi tutti maschi, si aggiravano per il castello lanciando insulti a giocatori di Quidditch delle altre Case, in attesa dell'inizio del campionato.

In mezzo a tutta quella folla Harry non era riuscito a parlare con Ginny, non la vedeva da nessuna parte, non riuscivano né ad incontrarsi all'ora dei pasti, né nella Sala Comune nonostante lui cercasse di vedere dove fosse con la Mappa del Malandrino, la stessa cosa succedeva con Ron, solo che era Harry ad evitarlo, non voleva che lui continuasse a essere geloso e voleva che gli chiedesse scusa per il suo comportamento, era una questione di principio.

Fu così, che arrivò il sabato.

Harry e Ron avrebbero avuto la lezione per Auror, il Prescelto era molto eccitato all'idea di un nuovo professore che gli insegnasse nuove tecniche di difesa, ma era altrettanto preoccupato di dover stare con Ron per due ora consecutive.

Passata la mattinata a studiare, l'ora di pranzo volò ed Harry aspettò le tre del pomeriggio, ora d'inizio dei corsi, nella Sala Comune, con Hermione.

“Allora, Ron ti ha detto qualcosa?”

“No, perchè, si voleva scusare?” chiese Harry sperando di cambiare discorso il più presto possibile.

“Ho provato a parlargli, credevo si volesse scusare con te”

“Magari voleva, solo che non ci siamo visti quasi per niente da quando abbiamo litigato”

“E Ginny? Con lei hai parlato?”

“Eeeeh...”

“Ovviamente no, perchè lei ti evita” concluse diplomatica la ragazza.

“Ma tu sai sempre tutto?!”

“Ooooh” sbuffò Hermione contrariata dalla reazione di Harry, “Ma tu sei sempre così irascibile?!”

“No,scusa, hai ragione. Gli hai parlato?”

“Ieri sera, non si fa vedere nemmeno da me, ma ieri sono riuscita a beccarla ancora sveglia quando sono andata a letto”

“Allora? Cosa ti ha detto?” chiese il ragazzo impaziente.

“Niente di particolare, non ce l'ha con te. Vuole solo che Ron capisca di aver sbagliato...”

“Aspetta!” la interruppe Harry avendo un idea improvvisa. “Sai dov'è ora Ginny?”

“Si, ma perchè lo vuoi sapere... tra mezz'ora ora hai lezione”

“Lo so, ma voglio provare a fare una cosa per far capire una volta per tutte a Ron che non deve essere geloso”

“Mi fai preoccupare così, non posso sapere di cosa si tratta?”

“Mi spiace, ma lo scoprirai più tardi, ora , gentilmente, puoi dirmi dov'è la mia ragazza?”

“E' nel nostro dormitorio”

“Ah... puoi dirle di venire davanti all'aula dove si terrà il corso per Auror?”

“Si certo, ma dove vai?” chiese Hermione vedendo l'amico correre verso il ritratto della Signora Grassa.

“Io... Hai detto che lei non è arrabbiata con me, vero?”

“No, non è arrabbiata con te, ma dove...”

“Non preoccuparti!” disse nuovamente Harry chiudendosi alle spalle il ritratto.

Era fatta. Ginny non era arrabbiata con lui e Ron lo sarebbe stato ancora per poco. Col cuore in gola , Harry si diresse verso l'aula al primo piano, dove poco dopo avrebbe fatto il corso per Auror.

Aspettò alcuni minuti, e siccome la più piccola dei fratelli Weasley non arrivava decise di tirare fuori la Mappa del Malandrino dalla tasca dei pantaloni.

“Giuro solennemente di non avere buone intenzioni!” pronunciò, colpendo con la bacchetta il foglio di pergamena.

Guardò in Sala Comune e non c'era più, in compenso vide i puntini di Ron ed Hermione. Continuò a seguire i corridoi da percorrere per arrivare all'aula del primo piano e vide un puntino con una targhetta con scritto “Ginevra Weasley” che stava per svoltare l'angolo e arrivare al corridoio dove si trovava il ragazzo.

Harry frettolosamente disse:

“Fatto il misfatto!” e ripiegò la pergamena riponendola nella tasca.

“Harry!” lo salutò lei avvicinandosi al fidanzato.

“Come stai? Non ti ho più vista...”

“Scusa, non era per te, ma volevo fargliela pagare a mio fratello e non sapevo come fare, così per evitare lui sono stata costretta a passare la maggior parte del tempo nel dormitorio e non ha visto neanche te”

“Non, importa, ora. So io come far passare le gelosia a Ron”

“E come?” chiese lei curiosa.

“Io... Baciami!”

“Come scusa?” chiese lei confusa.

“Dammi un bacio” replicò lui.

“Ma ora che centra... Stavi per dirmi come far passare la gelosia a Ron...”

“Appunto, dammi un bacio”

“Ma cos'hai preso? Hai bevuto qualcosa nell'aula di pozioni?” chiese lei continuando a non capire.

“No... E' per un fattore psicologico, a Ron non piace vederci insieme? E noi ci baciamo in pubblico, prima o poi si abituerà... In fondo era lui a sbaciucchiare Lavanda Brown dalla mattina alla sera l'anno scorso. Dobbiamo dargli una bella lezione”

“Io... non sono sicura possa funzionare, e poi... Nessuno sapeva di noi”

“Lo so, e sarebbe fantastico tenere segreta la nostra relazione, ma questo è l'unico modo per fargli passare la gelosia”

“Ma...”

“Si sarebbe saputo lo stesso... E poi ci amiamo, è questo che conta, no?” disse Harry sorridendo nel tentativo di convincere la ragazza.

“Si, è questo che conta” disse lei sorridendo a sua volta.

“Dai, ora sbrighiamoci, sta arrivando con Hermione!” e prima che Ginny potesse dire qualcos'altro si gettò su di lei abbracciandola e baciandola sulle labbra.

Poi lei poggiò la testa sulla spalla del ragazzo e bisbigliò:

“Ci sta guardando...”

“Bene, è che fa?” chiese Harry tornado a baciarla.

“Non so, se mi baci come faccio a vederlo...”

“Hai ragione, scusa” disse Harry soffocando a stento una risata e liberandola dall'abbraccio per metterle le mani sui fianchi.

 

“Li hai visti?!” esclamò intanto Ron vedendo il suo migliore amico baciare senza pudore sua sorella.

“Non fanno niente di male” cercò di giustificarli Hermione.

“Come no! Non vedi come si baciano?”

“E' normale...”

“E ora, che cosa si staranno dicendo?”

“Ronald, stanno insieme, cosa credi si stiano dicendo, di certo non parlano di te!”

 

Ma Harry e Ginny stavano proprio parlando di Ron.

“Cosa fa?”

“Sta... parlando con Hermione, sembra agitato...”e iniziò a baciare la guancia del ragazzo scendendo verso il collo.

“Credo sia sufficiente...” disse ad un tratto Harry, mentre lei iniziava ad accarezzargli la nuca con una mano.

“No... ancora un po', non credo gli passi la gelosia per così poco” gli rispose Ginny in un orecchio.

“Basta, sul serio, così mi imbarazzo... il corridoi si sta riempiendo...”

“Ok, perdonami, mi sono fatta prendere la mano...”

“Certo, ma se inizi a provocarmi davanti a tutti...”

Lei si distanziò un po' da lui ridendo.

“Allora ti lascio, ci vediamo a cena”

“Si, ciao!”

* * *

I ragazzi si erano riuniti nell'aula ed aspettavano impazienti il professore, che a quanto pareva era un po' in ritardo. Come a tutte le altre lezioni c'erano studenti di ogni Casa, con la differenza che non c'era nessun alunno in rappresentanza dei Serpeverde.

Harry continuò a guardarsi intorno per non dover incrociare lo sguardo di Ron seduto lì vicino con Neville, ma con grande stupore del Prescelto fu il rosso a parlare.

“Ho visto che avete deciso di rendere pubblica la cosa...”

“Beh, si sarebbe saputo comunque” rispose Harry cercando di non far trapelare alcuna emozione.

Ron stava per ribattere, ma fu interrotto dalla porta che si apriva.

Con grande sorpresa della classe entrò Malocchio Moody, sempre più zoppo, con le cicatrici che gli solcavano il volto e il grande occhio blu che roteava all'impazzata.

“Salve a tutti” disse con il suo solito tono brusco, “Molti di voi mi conoscono già, sono Alastor Moody, Auror del Ministero” continuò rimanendo in piedi davanti alla cattedra. “Se vi siete iscritti a questo corso, tenete ben chiara una cosa: dovrete affrontare molti pericoli, per cui bisogna essere coraggiosi e avere fiducia in se stessi, le femminucce possono rimanere a casa, abbiamo dei maghi oscuri da combattere!”

Le uniche due ragazze del corso, tutte e due Tassorosso, una bionda con i capelli setosi e l'altra con lunghi boccoli castani, guardarono scioccate l'Auror e poi la bionda parlò:

“Questo significa che solo perchè noi siamo ragazze non possiamo diventare Auror?”

“No, non ho detto questo signorina...”

“Roseball, Gwen Roseball”

“Signorina Roseball, io intendevo con femminucce tutti coloro che parlano e parlano, ma che appena vedono Tu-Sai-Chi o un Mangiamorte scappano spaventati. Mi sono chiarito?”

La ragazza fece un cenno col capo.

“Magnifico! Avrete tutto il tempo di dimostrarmi che siete combattive quanto i ragazzi, ma più tardi, ora voglio fare un po' di teoria”

Tutta l'attenzione di Harry e degli altri studenti si concentrò su Malocchio.

“Molti di voi conoscono fatture d'attacco e di difesa molto potenti, ma se vi trovaste davanti una creatura a voi sconosciuta, cosa fareste?”

Nessuno alzò la mano, così il professore gli esortò:

“Su, alzate quelle mai, voglio sapere le vostre idee”

A quel comando molti alzarono la mano per rispondere.

“Tu! Là in fondo! Cosa faresti?”

“Io...” disse un po' intimorito un ragazzo alto e bruno, di Corvonero che Harry conosceva solo di vista. “Credo che prima di attaccare cercherei di capire se è davvero un animale o se è un uomo stregato”

“Ottima idea, qualcun altro... Tu!” ed indicò Neville.

“Non so casa farei per attaccarlo, ma di sicuro lancerei un Sortilegio Scudo, per proteggermi nell'eventualità venissi attaccato”

“Certo, tu devi essere Paciock, se non sbaglio”

“Si signore” rispose il Grifondoro stupito che conoscesse il suo nome nonostante non fosse stato lui il professore che avevano avuto il quarto anno, ma Barty Crouch.

“Ovviamente quasi tutti sanno chi sei. Non eri con quei ragazzi che sono entrati al Ministero qualche anno fa?”

Molti colli si allungarono nella direzione del ragazzo, il quale diventò immediatamente rosso e non proferì parola.

“Altre idee?” proseguì il professore.

“Forse io cercherei di immobilizzare la creatura, magari con un Petrificus Totatus, per poi capire che animale sia e attaccarlo senza rischiare di ferirmi” propose la Tassorosso con i boccoli.

“Si! Visto che potete diventare Auror come i ragazzi!” disse Moody sorridendo alle ragazze che gli lanciarono uno sguardo determinato e orgoglioso.

“Tu Potter? Cosa faresti. Hai già avuto esperienze sul campo, ma cosa faresti in questa situazione?”

“Io...Cercherei di proteggere le persone che circondano la creatura, così che non si facciano male e poi lo attaccherei per indebolirlo” disse Harry all'inizio un po' tentennante, ma poi sicuro di quello che diceva.

“Sempre altruista Potter...” disse l'Auror scuotendo la testa, “Ricorda, non salvare gli altri se non sei sicuro di poterti salvare le chiappe...” il discorso fu interrotto da una sonora risata generale, “...Sono serio, non è un atto eroico salvare la gente se poi si viene uccisi. Quindi, prima regola: cercare di difendere gli altri e noi stessi con un solo incantesimo rapido”

E così, senza che il professore li incitasse più, iniziarono a citare altre idee. Ognuno dei ragazzi parlò e ognuno di loro ricevette dei complimenti, erano tutti orgogliosi di aver trovato un buon modo per affrontare una creatura sconosciuta, ma non sapevano ancora cosa avrebbero fatto poco dopo.

“Bene, davvero, siete stati bravissimi: determinati, coraggiosi, ma soprattutto avete creduto in voi stessi. Ora passiamo alla parte della lezione che attendete di più: quella pratica. Avete detto molti incantesimi ottimi per la situazione scelta, ma vediamo se li sapete fare. Qui dentro” e indicò un baule di legno scuro ai suoi piedi “Si trova una Creatura Muta-Forma, sarà diversa per ognuno di voi, cercate di proteggervi e sconfiggere l'animale. Pronti? Chi vuole provare? Dai tu, vieni!”

Un ragazzo di Tassorosso si alzò dalla sedia su cui era comodamente seduto e si diresse verso il professore.

“Concentrato, sicuro di te. Bacchetta alla mano e vigilanza costante. Uno, due... tre!”

Moody aprì il baule da cui uscì un lupo, non era un Lupo Mannaro, somigliava più a un comune lupo, ma era molto più grosso e aveva gli occhi di colore differente, uno era di un blu intenso l'altro rosso sangue.

Il ragazzo spaventato gli puntò contro la bacchetta e gridò:

“Finitem Incantatem!” non successe nulla, la creatura era davvero ciò che sembrava.

“Riprova, coraggio!” lo incitò l'Auror, ma evidentemente la tensione era troppa perchè il ragazzo potesse ancora intervenire e cadde a terra svenuto.

“O santo cielo...” sospirò Moody una volta che il ragazzo si fu ripreso.

“Mi spiace ma... Ho visto che non ha funzionato il primo incantesimo e mi sono fatto prendere dal panico”

“Il tuo incantesimo non ha funzionato perchè la creatura era davvero un lupo, non perchè avessi sbagliato a lanciarlo. Ora che ti sei ripreso possiamo andare avanti”

Provarono altri ragazzi, fortunatamente nessun alto svenne, ma nessuno riuscì a sconfiggere la creatura.

“Voglio provarci io!” disse la Gwen Roseball alzando la mano dal fondo dell'aula.

“Vieni pure, pronta?”

Lei fece un cenno con il capo e il professore aprì nuovamente il baule, questa volta uscì un grosso serpente che Harry non poté non associare a Nagini, il serpente di Voldemort.

Il serpente strisciò un po' sul pavimento scuro dell'aula, poi si rizzò cercando di attaccare la ragazza, che levò immediatamente la bacchetta immobilizzando il serpente una quindicina di centimetri dal suo volto.

“Ottimo, abbiamo dimostrato che le ragazze sono migliori dei ragazzi” esclamò Malocchio mentre gli applausi rimbombavano nell'aula e Gwen tornava al posto con un sorriso da orecchio a orecchio.

Poi fu il turno di Harry, davanti al quale si presentò un piccolo drago sputa fuoco, che sconfisse usando un Sortilegio Scudo che si parò fra lui e la creatura, la quale per la potenza dell'incantesimo indietreggiò andando a sbattere contro la parete. Di seguito toccò a Neville, che si salvò senza troppa fatica, da una decina di Folletti che volevano tirargli i capelli e morderlo ovunque fosse loro possibile. Ed infine a Ron che riuscì a immobilizzare un grosso leone inferocito.

“Complimenti!” gli disse Harry una volta che il ragazzo ebbe ripreso posto, ma lui non gli rispose, si limitò a guardarlo e uscire subito dall'aula al termine della lezione.

Era proprio incredibile come molti ragazzi del gruppo erano riusciti a sconfiggere i mostri, Harry stava pensando a quello mentre riuniva le sue cose nella borsa prima di andare nella Sala Comune quando ebbe un idea: prese un foglio di pergamena e scrisse frettolosamente:

E.S. Elenco partecipanti

Poi, cercando di non farsi vedere da Moody, invitò i ragazzi presenti ad unirsi alle lezioni dell' Esercito di Silente, accettarono quasi tutti, e siccome la classe era formata da una quindicina di persone e i componenti “veterani” avevano detto di portare ognuno altri ragazzi delle altre Case Herry capì che nonostante molti ragazzi fossero rimasti a casa, quell'anno l'E.S. avrebbe avuto molti partecipanti.




Nota:
Allora, vi è piaciuto il metodo di Harry e Ginny per far passare la gelosia a Ron? Spero proprio di si! E la prima lezione del corso? Non sapevo chi poter mettere come insegnate e poi mi è venuto in mente Malocchio, chi meglio di un Auror poteva insegnare il mestiere?
Fatemi sapere! Recensite! Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate. A presto! E grazie a tutti quelli che continuano a leggere la mia ff  :)

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Capitolo 13
*** Ancora la Stanza delle Necessità ***


“Ciao!” disse il Prescelto avvicinandosi al tavolo dei Grifondoro.

“Harry!” lo salutò Ginny voltandosi per baciarlo stando ben attenta che il fratello li vedesse.

“Allora è tutto sicuro per 'sta sera?” chiese Seamus che era seduto di fronte alla coppia.

“Si, certo. Ho trovato una quindicina di persone al corso per Auror, si sono iscritti senza problemi”

“Beh, c'era da aspettarselo, se vogliono diventare degli Auror...” intervenì Hermione, ma fu interrotta da un commento di Neville.

“Allora le ragazze carine aumentano, lì ce n'erano solo due, ma avevano un fisico mozzafiato!”

“Come si chiamano?” chiese curioso Dean.

“Sono di Tassorosso, una Gwen Roseball e l'altra... Elisabeth Winsey, mi pare, una biondissima e l'altra mora. Poi vedrai”

“Ma la tua Valeria? Che fine ha fatto?” chiese Harry riferendosi alla ragazza che Neville aveva conosciuto in Spagna.

“Sai, abbiamo provato a risentirci, ma non può più esserci niente fra noi, a parte l'amicizia ovviamente”

“Ron perchè non dici niente?” chiese ad un tratto Seamus.

“Oh... io...” fece Ron come un bambino sorpreso a fare qualche marachella, “Sono solo un po' stanco, ecco” aggiunse frettolosamente lanciando un occhiataccia ad Harry che aveva un braccio attorno alle spalle di Ginny e tornò silenzioso come prima.

La cena proseguì chiaccherando di un po' di tutto, di ragazze in particolare, ma visto che Ginny si annoiava iniziarono a parlare degli imminenti allenamenti del giorno dopo, e siccome ora era Hermione che non aveva niente da dire a riguardo, iniziarono a raccontare dei propri corsi di istruzione.

“Non vedo l'ora di poterli fare anch'io” sospirò Ginny quando Harry e Neville ebbero spiegato come si era svolta la loro lezione.

“Sai già cosa vorresti fare?” chiese Harry.

“Ho sempre sognato di entrare a far parte di una squadra di Quidditch professionista, ma forse sono troppo ambiziosa ed è già tanto se riesco a giocare nei Grifondoro anche il prossimo anno”

“Non lo sapevo...” .

“Si, non l'ho mai detto a nessuno, mi sembrava una scelta troppo azzardata...”

“Non c'è nulla di male nei sogni” sentenziò Neville con fare diplomatico.

“E' vero, e poi non credere mai che sia impossibile, sei una brava giocatrice e non è solo grazie ad Harry se da sei anni i Grifondoro vincono sempre la Coppa” disse Dean finendo il suo budino al cioccolato.

“Ma stiamo di nuovo parlando di Quidditch... Non sapete fare altro?!” chiese Hermione rivolta hai ragazzi.

“Che noia Granger... Sei l'unica a cui non piace il Quidditch!” esclamò Dean.

“Dai, andiamo via. Tanto non sanno parlare di altro” disse Ron dando una piccola spinta sulla schiena alla ragazza per invitarla a uscire dalla Sala Grande.

“Ok. A dopo” e sbuffando si allontanò dal tavolo.

* * *

“Tutto a posto?” chiese il ragazzo una volta che i due furono soli.

“Si, Ron. Ero solo annoiata dal fatto che parlano solo di sport”

“Sicura?”

“Sicurissima, non devi preoccuparti... E non fare quella faccia triste, perchè così quello bisognoso d'aiuto sembri tu”

“In effetti...” cominciò lui interrompendosi al passaggio di Tiger e Goyle.

“Andiamo sopra, almeno potremo parlare in santa pace” propose Hermione e Ron accettò iniziando a salire le scale.

Entrati nella Sala Comune i due si sedettero sul divano.

“Allora, cosa c'è che non va' ?” chiese Hermione iniziando a preoccuparsi per il silenzio del rosso.

“Io...”

“Si?”

Ron non rispose.

“Allora, vuoi dirmi che hai si o no?!”

“Mi manchi” disse lui con voce rauca.

“Sono qui vicino a te...” disse la ragazza non capendo cosa volesse dire Ron.

“Intendo dire... che da dopo il matrimonio noi non ci siamo più...”

“Mi spiace”

“Lo so che sei occupata con la scuola e il resto, ma...”

“Sono stata una stupida, credevo che il nostro rapporto non fosse cambiato per un bacio, tu eri sempre lo stesso,scherzoso, divertente, abbiamo continuato a battibeccare comunque. Allora ho cercato di adeguarmi, non potevo immaginare che tu volessi un rapporto più... normale

Normale?Non esistono rapporti normali o altro... Io non voglio niente di speciale da te, mi basti così come sei, mi piaci così come sei. Vorrei solo essere svegliato ancora con questo...” e la baciò sulla bocca, “Vorrei poter fare ogni minuto della mia vita ciò che sto facendo ora” e iniziò ad accarezzarle i capelli, mentre lei sorrideva guardandolo negli occhi, “Vorrei poter sempre sentire il tuo profumo, ascoltare la tua voce... Hermione Granger, mi permetterai di fare tutto questo diventando ufficialmente la mia ragazza?”

“Si” disse decisa lei, “A patto che farai una cosa”

“Che cosa?” chiese lui stupito lasciandole i capelli per tenerla per mano.

“Baciami ancora”

Lui sorrise, avvicinandosi sempre di più alla ragazza e baciandola con tutto il suo amore.

Lei inizialmente provò un brivido e si scostò leggermente, ma poi si ricordò del loro primo bacio, alla Tana e come aveva fatto quella volta si lasciò completamente andare fra le braccia di Ron, lasciando che lui le poggiasse il capo nell'incavo del collo, che gli ansimasse nell'orecchio e che la tenesse stretta a se, come mai nessuno prima d'ora aveva fatto.

“Perchè non andiamo su nel vostro dormitorio? Nel nostro non si può, sai che ci sono incantesimi che non permettono ai maschi di entrare...”

“Si, saliamo” e così dicendo, Ron prese in braccio Hermione e la portò nel dormitorio maschile.

“Com'è strano qui” sentenziò lei coricata sul letto di Ron con il capo sul suo petto.

“Cosa intendi?” chiese lui girandosi un riccio castano fra le dita.

“Non so, di preciso cosa, ma c'è qualcosa...”

“Beh, è più disordinato del vostro”

“No, non solo per il disordine, è qualcos'altro, ma non saprei spiegare cosa”

“Magari è più luminoso il vostro o forse è diversa la disposizione dei letti”

“O forse è perchè siamo qui insieme ed è la prima volta che lo vedo da sdraiata sul letto con il mio ragazzo” disse la ragazza sorridendo e baciando Ron.

“Può darsi...” disse lui e riprese a baciarla.

“Sarebbe magnifico passare tutta la sera qui” disse lei poco dopo.

“Davvero, ma con gli altri non potremo di sicuro...Magari potremo dormire nella Stanza delle Necessità”

“Meglio di no, con le riunioni dell'E.S. Sarebbe...” ma si interruppe sentendo un rumore di passi, “C'è qualcuno!”

“Ho sentito” disse Ron, “Che facciamo?”

“Mmm...Dov'è la mia bacchetta?”

“La bacchetta?” chise Ron stupito mentre la ragazza cercava il bastoncino di legno.

“Si, devo disilludermi, presto...”

“Eccola!” disse lui trovandola a terra ai piedi del comodino.

Lei la afferrò e con un incantesimo non verbale si disilluse appena un secondo prima che entrassero Dean, Neville, Harry e Seamus.

“Eccovi! Mi stavo proprio chiedendo che fine aveste fatto.

“Ci siamo attardati un po' a discutere con McLaggen. Vuole ancora entrare in squadra” disse Neville lanciandosi sul suo letto a baldacchino.

“Ma se non ci sono ruoli liberi!” disse Ron.

“Vuole fare la tua riserva...”

“Siamo a posto... Non è meglio se iniziamo ad andare nella Stanza delle Necessità? Sono le dieci e trenta, ma se non si apre non perdiamo tempo della lezione”

“Ron, non preoccuparti che con Neville si aprirà di certo, lui si che capisce quella Stanza...” commentò Seamus.

“No, ha ragione, è meglio se andiamo subito là, siamo riusciti a far partecipare tanta gente, se non ci stiamo bisognerà dare nuovi ordini alla stanza” si inserì Harry che era stato taciturno per tutto il tragitto. “Allora andiamo!” disse iniziando a scendere le scale del dormitorio per farsi seguire dai compagni.

Arrivati davanti alla Stanza, Neville camminò tre volte avanti e indietro facendo comparire una sala simile a quella che avevano usato al quinto anno, ma di dimensioni più grandi.

Aspettarono una decina di minuti prendendo posto e appoggiandosi ovunque ci fosse spazio senza che arrivasse nessuno, poi entrarono nella Stanza tutti gli altri ragazzi accompagnati da Ginny ed Hermione che erano state avvisate in precedenza da Harry.

“E' fantastico...”

“Stupendo!”

“Guarda, ci sono anche dei manichini per allenarci...”

“Wow...”

“Quant'è grande...”

“Ciao a tutti!” esclamò Harry mettendosi in piedi davanti ad una trentina di persone bisbiglianti, “Benvenuti nella Stanza delle Necessità, credo che sia la prima volta che entrate qui...” molti annuirono.

“Bene, come sapete l'E.S. è un gruppo che si è formato due anni fa per contrastare i metodi della Umbrige, lei non ci faceva usare la magia e ci puniva con quella stupida piuma” ed alzò la mano sulla quale si leggevano ancora le parole Non devo dire bugie, “Ora il problema è che i Carrow usano Maledizioni Senza Perdono contro gli studenti” i ragazzi annuirono nuovamente, “Ma non insegnano le loro materie, io non credo di potervi insegnare qualcosa sulle Creature Magiche, ma posso insegnarvi qualcosa sulle Arti Oscure. Domande?”

“Sappiamo tutti che l'anno scorso eri sulla Torre di Astronomia quando Silente è stato ucciso, è per questo che hai deciso di riaprire l'E.S?” chiese un ragazzo di Corvonero che Harry aveva visto al corso per Auror.

“Anche per questo, perchè viviamo in un mondo dove, per fortuna Voi-Sapete-Chi si stà indebolendo, ma per questo motivo smista i Mangiamorte in ogni angolo, per ottenere il controllo di tutto. Io voglio che tutto ciò finisca e che finalmente si possa andare in giro senza aver paura di essere rapiti dai Ghermidori e che si possa svelare il proprio stato di sangue senza essere portati ad Azkaban”

Un applauso riempì la Stanza e una volta tornato il silenzio Harry riprese.

“Ma ora basta parlare, non voglio annoiarvi. Alzatevi e mettetevi a coppie l'uno di fronte all'altro”

I ragazzi si disposero come aveva detto l'insegnante.

“Ora ognuno di voi mi farà vedere un incantesimo di attacco, l'altro cercherà di difendersi, poi vi scambierete i ruoli. Bene, iniziamo!”

Le coppie iniziarono a lanciarsi incantesimi. Harry non si aspettava che facessero degli incantesimi perfetti ma non si immaginava nemmeno che solamente i ragazzi del corso per Auror sapessero creare un buon Sortilegio Scudo.

“Guarda, sbagli la posizione del polso” disse avvicinandosi a Colin Canon che aveva evocato un piccolo scudo tremolante, “Devi essere più sicuro, così...” e uno scudo argenteo separò Colin dal fratello Dennis.

“Grazie Harry, sei fantastico!” ringraziò il ragazzo sempre compiaciuto di parlare con il suo idolo.

“Si, come no. Ora prova tu, polso fermo e tocco di bacchetta deciso. Provate!”

“Stupeficium!” gridò Dennis, ma prima che la luce del suo incantesimo arrivasse al fratello fra loro si parò un grande scudo talmente potente che fece sbalzare Dennis all'indietro, fra le risate e i complimenti degli altri studenti.

“Grande! E' questo che intendevo, un Sortilegio così potente da far cadere l'avversario... Dennis, tutto a posto?”

“Si, si.. sto bene” rispose il ragazzo ancora un po' frastornato per la caduta ma con un sorriso da orecchio a orecchio.

“Continuate, provate anche a disarmare l'avversario prima che lui riesca a lanciarvi un incantesimo, forza!”

Nella Stanza ripresero a comparire le luci provenienti dalle bacchette ed Harry lasciò i fratelli Canon per vedere cosa avevano imparato i suoi amici, che avevano già fatto parte dell'E.S.

“Petr...” cominciò Luna

“Expelliarmus!” gridò in risposta Neville mentre la bacchetta della ragazza volava via.

“Si, molto bene, ora Neville attacca tu”

“Levicorpus!” scandì il ragazzo e Luna si ritrovò sospesa a mezz'aria.

“Uffa...”

“Luna non preoccuparti, è più difficile evitare un incantesimo che ti solleva da terra. Neville ora tirala giù e provate fino a quando lei non riesce a proteggersi” consigliò Harry e si diresse verso Seamus e Dean, i quali non avevano bisogno di aiuto, così andò dalle due ragazze del corso per Auror.

“Vediamo cosa sapete fare”

“Stu...” disse Gwen.

“Expelliarmus!” reagì Elisabeth con un incantesimò così potente che l'amica perse l'equilibrio andando a sbattere contro Seamius.

“Tutto ok?” chiese lui scostando una ciocca dorata dal viso della ragazza.

“Si... grazie” rispose timidamente lei arrossendo un po'.

“Io comunque sono Seamus”

“Gwen piacere...”

“Scambiatevi!” propose Harry notando l'amicizia che stava nascendo fra i due. “Seamus con Gwen e Dean con Elisabeth”

I due ragazzi si guardarono sorridendo e ognuno andò con la ragazza a lui assegnata e iniziando a provare.

Passò ancora una mezzora, nella quale tutti continuarono a provare gli incantesimi di attacco e difesa e fu solamente quando Nigel, un piccolo Grifondoro che aveva preso in simpatia Ron, si era quasi addormentato con la bacchetta in mano che Harry spedì tutti a dormire.

“La data della prossima lezione non è ancora stata stabilita, vi invierò l'ora e il giorno tramite i Galeoni incantati. Grazie ancora a tutti voi, buonanotte!”

“Buonanotte!” risposero all'unisono i ragazzi lasciando la Stanza.

“Harry, vieni?” chiese Ginny staccandosi dal gruppo e avvicinandosi al ragazzzo.

“Si, arrivo, un secondo”

“Hermione?”

“Si?” disse la ragazza avvicinandosi ai due.

“Ti spiacerebbe finire tu qui?”

“No, certo che no, mi farò dare una mano da Ron”

Harry si voltò per guardare l'amico in cagnesco.

“Non fare così...”

“E' lui che deve chiedermi scusa, ha avuto tutto il tempo necessario, eppure non l'ha ancora fatto!”

“Spero solo gli passi...” sospirò Ginny.

“Dai, ora andate, cercherò di fargli cambiare idea, 'notte”

“'Notte” risposero Harry e Ginny lasciando Ron ed Hermione soli nella Stanza.

“Non c'è più nessuno...” bisbigliò Ron guardandosi intorno.

“No, siamo soli, ma perchè parli così?”

“Volevo essere certo che nessuno ci sentisse” rispose lui con un tono di voce più alto.

“Dai, mettiamo in ordine e andiamo a letto, che non mi sento più le gambe” disse Hermione iniziando ad ammucchiare i cuscini in un angolo della stanza.

“Ma questa stanza non fa quello che non desideriamo?”

“Certo”

“Allora basta pensare...” Ron pensò alla Stanza ordinata come al loro arrivo e quella tornò come prima.

“Che stupida... Potevo pensarci prima. Bravissimo!” esclamò compiaciuta andado ad abbracciare il fidanzato. “Dai, ora andiamo a letto...”

“No...”

“Non hai gli allenamenti domani?”

“Si, ma...” disse lui.

“Niente ma, dobbiamo tornare nel dormitorio”

“Aspetta, solo un minuto... Chiudi gli occhi!”

Lei li chiuse e Ron gli mise le sue mani sopra per essere sicuro che non vedesse niente, poi pensò:

“Vorrei una camera da letto per me ed Hermione, dove nessuno ci possa scoprire”

“Posso aprirli? Dai...”

“Si, ora puoi aprirli”

La ragazza aprì gli occhi trovandosi in una magnifica camera da letto, molto simile al dormitorio dei Grifondoro ma con un solo grande letto matrimoniale.

“E' stupenda...”

“Come te”

 

 

Nota:

Allora? Vi è piaciuto? Ringrazio ancora tutti quelli che mettono la storia nelle Seguite, Preferite, ecc. e quelli che leggono semplicemente la mai ff. E' grazie a voi che continuo a scrivere! Ah... le coppie vi sembrano un po' troppo sdolcinate? Aspetto le vostre recensioni ! A presto!

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Capitolo 14
*** Quidditch ***


13-Quidditch

Erano le dieci del mattino e il sole rischiarava il cielo sereno sopra il castello. Il tempo era perfetto per il primo allenamento della stagione, ma il morale di Harry non era ugualmente uno dei migliori.

Il ragazzo era ancora preoccupato per l'indifferenza di Ron e temeva che lui non riuscisse a giocare bene per via del loro litigio.

Dopo la colazione il Prescelto si rifugiò in biblioteca, dove riuscì a finire la sua ricerca sulle trasfigurazioni da oggetto a creatura magica, per la McGrannitt, e fu solo dopo pranzo che riuscì a incontrare Ginny.

“L'hai letta l'edizione straordinaria del Profeta?” chiese lei tutto d'un fiato appena lo vide nella Sala Comune.

“No, cos'è successo?!” chiese a sua volta lui pensando subito al peggio.

“Sta tranquillo, niente di male, anzi. Il serpente di Tu-Sai-Chi è morto!”

“Cosa?!” stupito dal fatto che Voldemort non si sia impossessato di lui per non fargli provare la sua rabbia.

“Si, leggi qui” insistette lei porgendogli il giornale.

Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato continua ad indebolirsi a causa della morte del suo fidato serpente.

“Sarebbe fantastico se fosse vero, ma la Gazzetta del Profeta non sempre rispecchia le verità delle notizie, fino all'anno scorso non dicevano che Lui non era mai tornato? Ora perchè dovrebbero scrivere che si sta indebolendo?”

“Non so, potresti mandare un gufo a mio padre, o a Lupin?”

“Si, andiamo nella guferia, dovremmo fare in tempo per gli allenamenti”

Arrivati alla guferia, Ginny scrisse una lettera al padre, a cui chiedeva se quello che avevano appena letto fosse vero, poi imbustarono il foglio di pergamena, lo legarono alla zampa di Edvige e, consapevoli di non rivedere la civetta bianca fino al giorno dopo, si diressero verso il campo da Quidditch.

* * *

“Salve a tutti. Come primo allenamento ho pensato di simulare una partita, per saggiare le vostre capacità. Ovviamente non avremo un avversario, per cui dovremo segnare i punti nei nostri anelli. Tutto chiaro? Dai, prendiamo posizione, battitori voi farete semplicemente dei passaggi, io cercherò il boccino, ecc. Ognuno svolge il suo normale ruolo. Cominciamo!”

La squadra seguì il capitano. Ron si mise di fronte agli anelli e gli altri si posizionarono qua e là aspettando la liberazione del boccino.

“VIA” gridò Harry lasciando il boccino mentre gli altri iniziavano a giocare.

Proseguirono bene per un ora circa, poi la fatica iniziò a sentirsi. I goal segnati erano stati solo due, questo non perchè i Cacciatori non sapessero giocare, ma perchè Ron era davvero migliorato rispetto l'anno passato: non si faceva più influenzare da ciò che lo circondava, ma rimaneva concentrato sulla Pluffa.

“Dai, stiamo giocando bene!” li incoraggiò Harry guardando Ginny che lanciava la Pluffa nell'anello centrale.

Successe tutto in pochi istanti:

Ron si spostò immediatamente andando a bloccare la palla marrone che fu deviata dai battitori andando dritto nella direzione di Ginny.

“Ginny!” gridò Ron, ma era troppo tardi, la Pluffa aveva colpito la coda della scopa della ragazza, la quale stava precipitando a terra senza controllo.

“Ginny...” disse Harry a mezza voce, gettandosi subito in picchiata verso la ragazza ora coricata a terra semi-svenuta.

Il ragazzo scese dalla scopa e si avvicinò alla fidanzata.

“Ginny, riesci a sentirmi?”chiese preoccupato sollevandole il capo dal suolo.

Lei non rispose ma socchiuse gli occhi confusa e svenne ancora.

“La devo portare in infermeria!” urlò rivolto ai giocatori della squadra, ancora sulle scope.

“Harry! Vengo con te!” gli gridò Ron di rimando, e scese a terra.

“Vuoi una mano?” chiese ancora vedendo che Ginny era nuovamente svenuta.

“No, è leggera” rispose Harry e senza guardarlo negli occhi sollevò la ragazza e la portò in infermeria.

* * *

“La sua scopa è stata colpita da una Pluffa, credo che cadendo abbia battuto la testa” disse Harry al cospetto di Madama Chips.

“Si caro, vieni, mettila su un lettino”

Harry eseguì gli ordini e si sedette con Ron affianco al letto.

“No, no. Adesso mi lasciate sola con la ragazza, la visito e poi potrete venire”

“Ma io sono il fratello!”

“E io il... fidanzato!”

“Spiacente. Lasciatela sola per qualche minuto, vi chiamerò quando potrete entrare”

Non potevano farci niente, dovevano lasciare l'infermeria, così mogi mogi uscirono nel corridoio.

“Allora, sta bene?” chiesero all'unisono i battitori.

“E' ancora svenuta” disse Ron non degnando nessuno di uno sguardo.

“Siete stati degli idioti!” esplose Harry vedendoli, in fondo era colpa loro se Ginny era caduta.

“Se siete i Battitori perchè diavolo avete colpito la Pluffa!”

“Noi...”

“NOI, UN CORNO”

“Harry calmati, magari non l'hanno fatto di proposito” cercò di farlo ragionare Ron.

Nessuno lo capiva, Ginny era tutta la sua vita, non poteva permettersi che si ferisse, non in quel modo.

Passarono una decina di minuti, in cui Harry, scomodamente appoggiato al muro, cercò di pensare che Ginny rimanesse illesa dall'incidente e gli altri componenti della squadra continuarono a bisbigliare cose che il ragazzo non riusciva e non voleva capire. Quando finalmente Madama Chips si affacciò dall'infermeria facendo un cenno ai giocatori il Prescelto si rimise in piedi spezzando il filo dei suoi pensieri.

“Solo loro due” aggiunse poi, vedendo che l'intera squadra voleva entrare, così Harry e Ron tornarono dentro.

“Non si è ancora svegliata, è molto strano, visto che non ha ricevuto la palla in testa, deve aver colpito forte la testa”

Ron si immobilizzò pendendo dalle labbra della donna.

“Ma...” incominciò Harry.

“Potter, non mi chiedere quando potrà risvegliarsi, non so davvero cosa dirvi. E' la prima volta che vedo un caso simile”

“Ma quando io mi ero rotto le ossa del cranio, lei...”

“Il problema non sono le ossa rotte, la signorina Weasley non ha riportato nemmeno una frattura, il problema è che il suo corpo non reagisce”

“Che significa?” chiese Ron con voce roca.

“Significa che io non posso fare nulla per farla risvegliare, il compito sarà vostro, io vi consiglio di venire a trovarla spesso e cercare di pararle. Ora scusatemi, ma vado a chiamare Arthur e Molly”

Rimasti soli Harry e Ron si avvicinarono a Ginny che era ancora coricata sul lettino dove l'avevano lasciata poco prima.

“Non credevo potesse succederle qualcosa” disse Ron rompendo il silenzio.

“Mi spiace”

“Non è colpa tua” disse Ron iniziando ad accarezzare la mano della sorella.

“Invece si. Io sono il Capitano, dovevo avere sotto controllo la situazione” continuò Harry guardando il campo da Quidditch dalla finestra.

Ron non disse più niente per alcuni minuti, poi lo chiamò.

“Harry?”

“Si?”

“Volevo solo dirti che... Sono stato un deficiente ed essere geloso di voi due. Non volevo che soffrisse ancora, sai quanto è stata male quando ha saputo che non volevi tornare a scuola. Mi perdoni?”

“ Finalmente! Certo che ti perdono” disse Harry sorridendo.

“Vedrai che si rimetterà” disse poi Ron tornando a guardare la sorella.

“Si, lo spero” ma Harry non riuscì ad aggiungere altro che la porta si spalancò lasciando entrare i coniugi Weasley seguiti da un agitatissima Hermione.

“Ginny!” esclamò Molly vedendo la figlia svenuta.

“Madama Chips ci ha detto quello che è successo e ci siamo precipitati al castello” aggiunse il signor Weasley avvicinandosi ad Harry e Ron.

“Salve signor Weasley, è vero ciò che dice il Profeta?”

“Si, è vero... Scusa se cambio discorso, ma come sta Ginny”

“Mi scusi lei... La sua scopa è stata colpita da una Pluffa, lei è caduta e ha battuto la testa a terra”

“Santo cielo! E Madama Chips cos'ha detto?” chiese Hermione preoccupata.

“Ha detto che non si può far nulla per farla svegliare e ora dice che non ci devono essere più di quattro persone per volta!” disse la stessa Madama Chips con sguardo altero.

“Siamo solo in cinque...” ribattè Harry.

“Appunto, cinque persone sono più di quattro, fuori, svelti!”

“Allora esco io, almeno prendo una boccata d'aria...” rispose il ragazzo.

“No, è la tua ragazza, rimani, esco io, devo ancora finire dei compiti per domani, non ti preoccupare. Ron, come sta?” chiese Hermione approfittando del fatto che il ragazzo fosse al capezzale della sorella e non potesse sentirla.

“Mi ha chiesto scusa. Sembrava un po' scosso dall'incidente, ma non si butta giù”

“Io vado, fatemi sapere se si sveglia”

“Aspetta!” disse Ron avvicinandosi alla fidanzata, “Ti accompagno fuori...”

“Mi spiace per Ginny” disse lei una volta che furono usciti dall'infermeria.

“Si rimetterà... L'unica cosa che mi preoccupa e tra quanto si sveglierà, da come ha detto Madama Chips può svegliarsi in questo momento o fra giorni...”

“Vedrai che andrà tutto bene” disse lei e lui in risposta accennò un sorriso.

Poi si salutarono con un bacio e Ron ritornò dalla sorella.

* * *

Passarono un paio d'ore da quando Ginny era svenuta, ma non ci furono miglioramenti. Molly era ancora con la testa appoggiata al letto che teneva una mano alla figlia e ogni volta che la ragazza faceva un respiro un po' più profondo o un po' più corto alzava il capo sperando che lei si svegliasse, ma non fu così.

Arthur, invece, camminava avanti e indietro come se muoversi aiutasse la figlia a svegliarsi, ed infine c'erano Harry e Ron, nessuno dei due aveva più parlato, il primo era seduto sul davanzale della finestra a guardare fuori, il secondo era seduto accanto alla madre.

“Ragazzi sarete stanchi, andate a riposarvi” disse dolcemente la signora Weasley in seguito ad uno sbadiglio di Ron.

“Se tu vuoi andare, vai pure, io resto” disse Harry rivolto all'amico.

“No, anche io resto”

“Ma almeno andate a cambiarvi, mettete qualcosa di più comodo. Arthur, dilli qualcosa...”

“Ragazzi, Molly ha ragione. Non potete stare con la divisa della squadra tutto il giorno. Dai andate a cambiarvi, se si sveglia vi chiamiamo”

“Rimanete un po' su, non serve a nulla stare qui, ci siamo noi. Dopo cena andremo via e potrete venire a trovarla prima del coprifuoco”

I due amici non opposero più resistenza e andarono nella Sala Comune.

* * *

“Nimbelix Gerbolis!” disse Harry davanti al ritratto della signora grassa.

“Salve!” rispose lei cordiale aprendo il passaggio.

All'interno trovarono Hermione intenta a scrivere su una pergamena con parecchi libri aperti accanto a lei.

“Siete tornati, finalmente! Novità?”

“Nessuna” rispose il rosso sedendosi su una poltrona.

“Ci andiamo solo a cambiare, poi parleremo con calma” disse Harry salendo nel dormitorio.

Poco dopo, cambiato d'abito, Harry stava raccontò agli amici quello che aveva letto sulla Gazzetta del Profeta.

“Ed è vero, perchè ho chiesto conferma al padre di Ron appena siete arrivati” concluse Harry mentre i due lo guardavano basiti.

“Allora l' Horcrux che possiamo distruggere è uno” disse Hermione.

“Si, se solo sapessimo come distruggerlo...” intervenne Ron.

“Non hai trovato niente in biblioteca?”

“No Harry, non dice niente nemmeno Segreti Dell'Arte Più Oscura ed è molto strano perchè dice esplicitamente come crearli, ma non come distruggerli, c'è solamente scritto che la magia normale non funziona”

“La magia normale?” chiese Ron.

“Si, incantesimi tipo Incendio, Diffindo e altri non funzionano, dice che un Horcrux può essere rotto da qualcosa che a sua volta non può essere distrutto da niente, ma non cita questa sostanza o questo oggetto”

“Allora non dovrebbe essere un incantesimo, perchè ogni incantesimo può essere bloccato, anche una Maledizione Senza Perdono ed Harry ne è la prova vivente” intervenne Ron.

“Si, è vero, ma allora cosa può essere?” chiese Harry impaziente.

“Non so proprio...” disse Hermione pensieriosa.

“Ma gli oggetti che pensiate siano Horcrux, quali sono?” chiese Ron.

“Aspetta, gli ho scritti tutti su una pergamena”

Tornato con l'elenco Harry iniziò a leggere.

“Di Serpeverde, abbiamo il medaglione, di Corvonero credo sia il Diadema perduto, ma se è perduto non vedo come Voi-Sapete-Chi l'abbia avuto, di Grifondoro c'è la spada, e di Tassorosso non saprei...” disse il Prescelto.

“Tassorosso...Magari su Storia di Hogwarts c'è scritto qualcosa?” propose Hermione.

“Può darsi, ma non guardare ora, è tardi, andiamo a cena, poi andiamo un po' da Ginny e prima di andare a letto lo rileggi” disse Ron avviandosi già verso il ritratto.

“Si, andiamo” risposero gli altri due seguendo il ragazzo.

* * *

Cenarono velocemente senza parlare con nessuno e corsero subito in infermeria.

“Allora possiamo andare?” chiese la signora Weasley preoccupata, guardando i tre ragazzi.

“Molly sono maggiorenni...” disse il marito cercando di non farla agitare.

“Va bene, allora andiamo, domani mattina verranno Fred e George, la sera invece verranno Bill e Fleur”

“Tranquilla mamma, ora torna a casa”

“Avvertitemi se si sveglia”

“Non si preoccupi signora Weasley” disse Hermione dolcemente prima che i coniugi lasciassero definitivamente il castello.

Hermione e Ron andarono a letto quasi subito, Harry invece rimase vicino al letto della ragazza. Ormai era più di un ora che la guardava, il coprifuoco sarebbe scattato di lì a pochi minuti, ma Madama Chips non dava segno di volerlo mandare via, così rimase seduto affianco al letto fino a quando non gli si chiusero gli occhi e non le cadde la testa sul bordo del letto.

Passò un eternità, o forse solo alcuni minuti che Harry fu svegliato da una voce fredda e decisa.

“Non la smetti proprio di infrangere le regole, Potter”

Harry alzò il capo portandosi subito una mano al collo che gli doleva per aver tenuto quella strana posizione.

“Perchè non sei nel tuo dormitorio?” chiese ancora Severus Piton.

Sarà sempre stato fedele a Silente, ma io continuo ad odiarlo” pensò Harry guardando l'uomo senza rispondere alla sua domanda.

“Cosa ci fa qui?”

“Potrei porti la tua stessa domanda” rispose il preside gelido, “Comunque mi è stato riferito dell'incidente della signorina Weasley e sono riuscito a venire a farle visita solo ora”

“Allora io adesso posso andare, arrivederci” disse Harry alzandosi per uscire dall'infermeria.

“Non così in fretta. Devo parlarti”

“Eccomi” disse Harry con tono di sfida.

“Sempre così arrogante, egocentrico, come tuo padre”

“Lasci stare mio padre” disse Harry a denti stretti cercando di mantenere la calma, “Cos'è che mi deve dire?”

“Non ora, va a letto. Ne parleremo domani, dopo le lezioni. Nel mio ufficio. Arrivederci”

“Arrivederci” rispose Harry ed uscì dall'infermeria.





Nota: Che tristezza 'sto capitolo... Devo ammetterlo, ero un po' giù quando l'ho scritto, spero comunque che non vi annoi troppo. Prometto che il capitolo seguente (che forse posterò più tardi) sarà più movimentato e divertente. Un Horcrux è stato distrutto! Evvai!!! Ne rimangono SOLO più sei, come farà il terzetto a distruggerli??? Chissà cosa succederà a Ginny e Piton, cos'avrà mai di così importante da dire ad Harry??? Grazie a tutti quelli che continuano a leggere la mia ff. Lasciatemi una recensione piccola piccola, così posso sapere quello che vi piace o no e migliorarmi ;-)
A presto!!!!

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Capitolo 15
*** Ricordi svelati ***


Il mattino dopo, la notizia che Ginny Weasley aveva avuto un incidente durante gli allenamenti dei Grifondoro aveva fatto il giro di tutto il castello, facendo arrivare i ragazzi da Ron a frotte per chiedere come stesse la sorella.

“Allora Hermione, hai trovato qualcosa su quel libro?” chiese Harry non appena Nigel fu tornato al posto e Neville ebbe ripreso a mangiare il suo uovo strapazzato.

“Più o meno, ho letto che Tassorosso aveva una coppa d'oro che in suo onore è sempre stata esposta nel castello”

“E ora dove si trova?” chiese Ron.

“Non lo so, ma presumo sia ancora qui a scuola”

“E se fosse così Voi-Sapete-Chi come avrebbe fatto a creare l'Horcrux?” chiese Harry e nessuno dei due seppe rispondergli.

Dopo colazione andarono nel sotterraneo per la lezione di pozioni.

Come al solito gli alunni furono accolti da un balzellante Lumacorno.

“Oggi faremo un po' di antidoti. Ognuno di voi farà un antidoto a un veleno diverso, ma ricordate, non farete bella figura presentandomi un antidoto al veleno di Basilisco, perchè l'unico antidoto che esiste limita solo gli effetti della sostanza. Ora potete cominciare. Avete due ore!”

Un ora il professore iniziò a girare fra i ragazzi per commentare le pozioni in preparazione.

Si fermò davanti a quella di Malfoy e arricciò il naso dal cattivo odore che emanava il calderone, poi passò davanti al tavolo del terzetto.

“Ottimo, signorina Granger!” esclamò dando una rimestata nel calderone in ottone.

“E tu? Cos'hai preparato?” chiese a Ron intento ad aggiungere un occhio di rana al preparato.

“Sto facendo un antidoto ai funghi velenosi”

“Non male, ma io starei attento con quell'occhio, prendine uno più piccolo. E tu Harry?”

Harry cercò di mescolare in fretta la sua pozione, che aveva un bruttissimo color verde scuro, per migliorarla.

“Che peccato che i tuoi standard siano calati... Ovviamente sarà colpa della signorina Weasley, a proposito, come sta?”

“Non si è ancora risvegliata” intervenne Ron.

“Mmm... Mi spiace molto, spero si rimetta presto” e così dicendo andò in fondo all'aula.

L'altra ora che gli rimaneva di tempo passò in un batter d'occhio e Hermione completò l'antidoto migliore della classe, mentre Harry ottenne una brodaglia verdognola che gli fece guadagnare un occhiata contrariata da parte di Lumacorno convinto ancora nel ritorno del talento da pozionista che aveva l'anno prima.

Conclusa la lezione i tre amici uscirono dal sotterraneo per andare a trovare Ginny.

“Avete sentito cos'ha detto Lumacorno?”chiese Hermione eccitata iniziando a salire le scale.

“Che la tua pozione era la migliore?” chiese Harry annoiato.

“Anche quello, ma non era quello che intendevo. Non l'avete proprio sentito?”

“Senti Hermione, la smetti di tenerci sulle spine e ci racconti tutto?!” esclamò Ron.

“E va bene... Ha detto: Non farete bella figura presentandomi un antidoto al veleno di Basilisco, perchè l'unico antidoto che esiste limita solo gli effetti della sostanza.”

“E allora?” chiesero Harry e Ron in coro.

“E allora...” incominciò la ragazza con il suo tono da so-tutto-io del primo anno, “Se non ci sono antidoti al veleno di Basilisco, vuol dire che è una sostanza indistruttibile, perciò...”

“Può distruggere gli Horcrux!” esclamò Harry capendo solo in quel momento.

“Beh, non dev'essere un problema procurarsene un po'” disse Ron una volta tornata la calma.

“Si, è vero, il problema è che dobbiamo di nuovo entrare nella Camera dei Segreti” disse Harry tranquillamente.

“E quindi? Ci siamo entrati una volta, avevamo dodici anni e non ci è successo niente...” disse Ron.

“Ma potrebbe essere pericoloso, forse è meglio se troviamo un altro modo... Aspetta!”

“Che c'è adesso?” chiese Harry spazientito.

“La spada di Godric Grifondoro assorbe tutto ciò che la fortifica, se Harry ha ucciso il Basilisco con quella vuol dire che ora è impregnata di veleno e che può distruggere gli Horcrux”

“Allora la spada non può essere uno di essi” disse Harry.

“Evidentemente di Grifondoro c'è un altro oggetto o non c'è niente, non siamo sicuri ce ne siano proprio sette”

“Ron ha ragione, magari sono solo sei”

“Si può darsi, ma rimane il fatto che tra riaprire la Camera e rubare la Spada è nettamente più semplice riaprire la camera” sentenziò Harry continuando a camminare.

“Ma dopo la lettera pensavo ti fidassi di Piton, è il Preside, e inoltre Silente si fidava ciecamente di lui, potresti chiederglielo come favore? Ti immagini? Mi scusi, mi presta la spada, uccido il Signore Oscuro e gliela riporto.” disse Ron facendo sorridere gli amici.

“Ieri sera ci ho parlato ed è stato odioso come al solito, a parte il fatto che vuole parlare con me nel suo ufficio, oggi dopo le lezioni”spiegò Harry poco prima che arrivassero all'infermeria.

Lì incontrarono Fred e George che tornarono a casa quasi subito. Ginny non si era ancora svegliata, e non dava segni di miglioramento.

“Andiamo a mangiare” propose Hermione verso l'una.

“Si. Harry, vieni?”

“No, io rimango qui ancora un po', non molta fame. Ci vediamo dopo a Storia della Magia”

* * *

Harry era ancora in infermeria e visto che Ginny non sembrava aver nessuna intenzione di svegliarsi, il ragazzo prese un rotolo di pergamena e cominciò il suo tema sulla tortura assegnatoli dal Mangiamorte. Scibacchiò per un po', sicuro di prendere un voto molto basso per aver scritto che trovava ingiusto torturare i Mezzosangue o gli esseri inferiori ai maghi, quando d'improvviso sentì un mugolio roco. Alzò la testa dallo scritto e vide Ginny che sbatteva gli occhi infastidita dalla luce.

“Ginny!” esclamò il ragazzo lasciando immediatamente il compito per precipitarsi dalla fidanzata.

“Ha... Harry?”

“Si, sono io. Come ti senti?”

“Non saprei, cos'è successo?” chiese lei puntellando i gomiti per alzarsi.

“Madama Chips!”chiamò allora Harry contento, agitato e al tempo stesso preoccupato.

“Cos... Ah... Ti sei svegliata finalmente!”

“Si, ma cos'è successo?”

“La tua scopa è stata colpita da una Pluffa, sei caduta e hai battuto la testa.” le rispose prontamente Harry.

“E quanto ho dormito?”

“Sei svenuta ieri e non ti sei più risvegliata” spiegò Madama Chips frugando nell'armadio delle pozioni curatrici.

“Posso continuare a giocare?”

“Non mi sembra proprio una domanda da fare in questo momento” commentò Harry tenendole la mano.

“Potter ha ragione, comunque potrai giocare ancora, non hai riportato fratture e da quanto ho capito a parte quest'amnesia temporanea non hai altro”

“Meno male, abbiamo un campionato da vincere!” esclamò lei come se non le fosse successo nulla.

“Si, ma gli allenamenti non li potrai riprendere subito, aspetta almeno il prossimo mese” disse Madama Chips prendendo una boccetta e versando del liquido ambrato su un cucchiaio, “Ora prendi questo, mentre tu saluti il signor Potter io vado ad avvisare i tuoi genitori”

“Blea!” esclamò Ginny ingoiando il liquido.

“Dai, che sarà mai...” disse Harry mentre la ragazza rabbrividiva, “Hai freddo?”

“Un po', ma non preoccuparti, adesso mi faccio portare una coperta”

“Devo proprio andare, magari torno prima di cena”

“Sta' tranquillo, mi sa che i miei si precipiteranno al castello e staranno qui tutto il pomeriggio, sai com'è fatta mia madre...”

“Allora vado” disse Harry riponendo le sue cose nello zainetto e mettendoselo in spalla.

“Ciao, Harry!”

“Ciao!” salutò lui baciandole la fronte, “Cerca di rimetterti”

“Ok, adesso vai o farai tardi!” ed Harry eseguendo l'ordine della rossa andò a lezione.

* * *

La lezione di Storia della Magia fu la lezione più noiosa che Harry avesse mai seguito in tutta la sua vita, ma in un modo o nell'altro finì, lasciando che Hermione e Ron andassero a trovare Ginny e che Harry andasse nell'ufficio del preside.

Arrivato davanti alla grande fenice in pietra senza pensare troppo a quello che stava facendo, il Prescelto disse:

“Lily” e il passaggio si liberò lasciandolo entrare nell'ufficio del preside.

Era esattamente identico a come era stato quando veniva occupato da Silente, gli stessi aggeggi in argento, gli stessi rotoli di pergamena sulla scrivania, solo una cosa non c'era l'anno prima: un grosso ritratto con un sonnacchioso Albus Silente al suo interno.

“Potter, sei in orario, come mai?” chiese Piton sprezzante.

“Salve” salutò Harry facendo finta di niente.

“Siediti”

Harry prese posto difronte al preside.

“Ho saputo che hai letto le lettere?”

“Si” rispose Harry stupito.

“E so anche che non ti fiderai mai di me” disse il preside con il solito tono.

“E' più forte di me”

“Ti capisco, nonostante tutto io non ho mai sopportato tuo padre”

Harry annuì, anche se non aveva capito perchè Piton non avesse detto di non sopportare anche lui.

“Il professor silente mi ha lasciato un compito prima di morire”

“Lei lo ha ucciso, cosa avrebbe mai dovo dire di fare al proprio assassino...” disse Harry iniziando a perdere la calma.

“Io non...”

“Si certo, lei non lo ha ucciso. Allora perchè tutti l'hanno vista sulla torre di Astronomia quando il suo carpo è caduto!”

In quel momento Silente parlò dal suo ritratto.

“Severus faglielo vedere, solo così ti crederà”

“Vieni!” ordinò Piton a Harry facendogli cenno di raggiungere il Pensatoi di pietra.

“Guarda” sussurrò a mezza voce il preside ed Harry immerse il volto nel grande bacile.

Davanti hai suoi occhi si presentò nuovamente l'ufficio del preside, questa volta però ai lati della scrivania c'erano Silente, con i soliti occhiali a mezzaluna sul naso e Piton, sempre avvotlto nel suo vestito nero.

“Cosa posso fare Severus” chiese debolmente Silente alzando la mano annerita.

“Nulla, signor preside. Da quanto mi ha detto la sua mano è stata colpita da una maledizione molto potente, non si può guarire”

“Ma... La malattia non si fermerà, vero?”

“Temo di no, raggiungerà ogni parte del corpo rendendola insensibile e...” disse Piton cercando le parole giuste.

“Morta?” chiese semplicemente il preside.

“Si”

“Quanto mi resta?”

“Un anno circa” rispose Piton osservando la mano del suo interlocutore.

“Severus, ora ti chiederò una cosa molto importante alla quale non ti potrai tirare indietro”

“Di cosa si tratta?”

“Ho saputo che è stato incaricato al giovane Malfoy di uccidermi, se lui non ci riuscirà cercherai in tutti i modo di eseguire il suo compito”

“Ma...”

“Nessun ma, morirò comunque fra un anno. Non voglio che l'ira di Voldemort si scateni su un ragazzo innocente.”

“Allora lo farò”

“C'è ancora un altra cosa che ti devo chiedere. Quando io non ci sarò più Harry avrà un compito da eseguire, nessuno dovrà sapere di casa si tratta. Promettimi che qualunque cosa succeda tu cecherai di proteggerlo”

“Mi spiace, questo proprio non posso farlo”

“Hai sempre amato sua madre, fallo per lei”

“E' per questo che non riesco ad andare d'accordo con lui, i suoi occhi, mi ricordano troppo quelli della mia Lily...” disse Piton con le lacrime agli occhi e la voce tremolante.

“Promettimi di prenderlo sotto la tua ala, fallo per lei, Severus”

“Lo farò” rispose Piton deciso.

La scena sfumò ed Harry tornò nell'ufficio del preside.

“Lei... Silente le aveva detto di farlo” disse Harry confuso mentre Piton camminava anti e indietro per la stanza.

“Ora mi credi?” chiese l'uomo guardando per la prima volta negli occhi il ragazzo mentre un velo di lacrime gli ofuscavano la vista.

“Le credo” rispose Harry.

* * *

Fu solo quando entrò nella Sala Grande per la cena che realizzò ciò che gli era appena successo.

Credo a Piton, non è possibile. Credo all'uomo che ho odiato per tutta la mia vita, l'uomo che è sempre stato innamorato di mia madre. Lui ha ucciso Silente perchè gli era stato chiesto di fare così. Era già tutto programmato.”

Harry, tutto a posto?” chiese Hermione dopo avergli chiesto più volte se volesse un po' di purè senza ottenere risposta.

“Come scusa?” chiese lui tornando alla realtà.

“Ti ho chiesto se è tutto a posto, è successo qualcosa con Piton?”

“No,niente” mentì prendendosi una coscia di pollo.

“Comunque Ginny ha chiesto di te” disse Ron.

“Mi spiace, volevo venire ma mi sono stato fino adesso nell'ufficio del preside. Andrò a trovarla domani”

“No, non è necessario. Madama Chips ha detto che non ha niente e che può tranquillamente continuare le lezioni” disse Hermione con un sorriso da orecchio a orecchio.

“Ma è fantastico! E gli allenamenti potrà riprenderli?”

“Tra un mese potrà rigiocare” disse Ron.

“Almeno non sono costretto a fare un'altra selezione per sostituirla, sono certo che se la facessi McLaggen si offrirebbe anche come Cacciatore!”

Durante la cena Harry guardò più volte il tavolo degli insegnanti aspettando di vedere il mantello nero del preside, ma l'uomo non si fece vedere e il Prescelto cercò di pensare ad altro.

Continuarono a chiaccherare per tutta la sera di Quidditch e fu solo quando i tavoli iniziarono a svuotarsi che i ragazzi decisero di ritirarsi nella Sala Comune.

“Dobbiamo distruggere il medaglione” disse Harry deciso, una volta che anche l'ultimo ragazzo fu andato a letto.

“Si, ma con cosa? Veleno o spada?” chiese Hermione.

“L'ho già detto, non possiamo andare da Piton e rubargli la spada da sotto il naso. Se se ne accorgesse, e se ne accorgerà di certo, lo saprà tutta la scuola. E noi che spiegazione dovremmo dare?”

“Si, ma se nella Camera ci fossero pericoli peggiori di essere scoperti?” disse caparbia la ragazza.

“Dai, Hermione! L'unica cosa pericolosa che c'era è morta da tempo...” cercò di convincerla Ron.

“E' la nostra unica oppurtunità... Ovviamente potrei andare da solo, ma...”

“Non ti lasceremo mai andare, lo so. Ho paura di fare un buco nell'acqua” interruppe Hermione spostando lo sguardo da un ragazzo all'altro.

“Dai... Tu non ci sei mai stata, potresti prenderla come un occasione per visitare nuove aree del castello...” continuò a convincerla Ron con aria innocente.

Hermione sospirò cercando di trattenere una risata.

“Per favore?” chiese ancora Harry.

“E va bene” i ragazzi esultarono come se avessero vinto la Coppa di Quidditch, “Ho detto che va bene, non che trovo giusto quello che faremo!”

“Allora, quando si parte?”

“Ronald, non devi fare un viaggio!” lo sgridò la ragazza dandogli una leggera pacca sulla schiena mentre Harry sorrideva contento.

“Ci andremo domani, ci troveremo qui a mezzanotte, dopo andremo nel bagno dei Prefetti e di lì entreremo nella Camera”

 

Nota: So che avevo promesso che sarebbe stato un capitolo meno triste, ma non potevo fare diversamente per descrivere la conversazione fra Harry e Piton, spero vi piaccia lo stesso ;-)

Harry, Ron ed Hermione vogliono entrare nella Camera dei Segreti per distruggere il medaglione, ci riusciranno?

Come al solito ringrazio tutti quelli che anno messo la mia ff in una delle categorie e quelli che leggono semplicemente la storia. Ora che avete finito di leggere scrivete quello che vi è piaciuto e quello che non vi è piaciuto. Aspetto le vostre recensioni :)

A presto!!!

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Capitolo 16
*** La Camera dei Segreti ***


La giornata fu una delle più lunghe e noiose nella storia di Hogwarts. L'unica cosa bella che era successa ad Harry era aver rivisto Ginny nella Sala Grande, a colazione, per il resto era stata un vero disastro. Carrow punito un ragazzo, ma questa volta al posto di cruciarlo lo aveva legato con delle corde incantate e lasciato semicoricato a terra per tutta la lezione, poi avevano avuto Incantesimi, che fu inutile, perchè Seamus fece esplodere un oggetto che hai ragazzi serviva per la lezione e così il professore poté solamente spiegare la teoria. Nonostante tutti questi problemi arrivò la mezzanotte.

Harry, Ron ed Hermione erano pronti ad uscire.

“L'hai preso il mantello?” sussurrò Hermione mentre il trio usciva dal ritratto.

“Eccolo, forse si vedranno i piedi, ma è buoi, non importa” disse Harry gettando sulle loro teste il mantello dell'invisibilità.

Arrivati al piano del bagno dei Prefetti i ragazzi sentirono un miagolio.

“La gatta di Gazza” pronunciò Ron senza emettere suono.

“Andiamo di qua, svelti!” mimò sempre con le labbra Harry e riuscirò ad arrivare a destinazione senza essere scoperti.

Si richiusero la porta alle spalle e si tolsero il mantello.

“Chi non muore si rivede!”esclamò una voce facendoli sobbalzare.

“Mirtilla!” esclamò Ron sollevato.

“Già, Mirtilla. E' da un po' che non ci vediamo” disse il fantasma avvicinandosi al trio.

“Come te la passi?” chiese Hermione un po' innervosita.

“Non c'è male” rispose il fantasma con la solita vocina acuta, “Voi invece, cosa siete venuti a fare,

un'altra pozione Polisucco?”

“Ah, ah... Molto divertente” rise amaramente Harry.

“Harry! Sempre più bello...”

“Già, ora scusaci, ma dobbiamo andare”

“Andare dove?”

“Non sono affari che ti riguardano” rispose Ron.

“A no? Allora non vi dispiacerà se chiamo qualcuno, magari Gazza?” continuò Mirtilla con uno sguardo maligno.

“Mirtilla no!Non possiamo dirti dove stiamo andando” cercò di farla ragionare Hermione, ma il fantasma si mise a strillare.

“Studenti fuori dai dormitori, studenti in giro per il castello!”

“Ssssh...”

“Studenti che infrangono le regole!”

“Basta...” la supplicò Harry, ma lei continuò a gridare.

Poi Hermione levò la bacchetta e con un incantesimo non verbale pietrificò Mirtilla.

“Wow” disse Ron, ammirando il fantasma della ragazza immobile di fronte a lui.

“Non volevo, ma non potevo fare altro, ora è meglio se ci sbrighiamo, o ci scopriranno”

“Si, Harry tocca a te” disse Ron.

Il Prescelto si avvicinò al lavandino e dicendo parole in serpentese, che gli altri due non capirono, aprì il passaggio per la Camera dei Segreti.

* * *

“E' una schifezza qua dentro” bisbigliò Hermione guardando le ossa e le squame a terra.

“Cosa credevi che fosse, un Hotel di lusso?” scherzò affettuosamente Ron avvicinandosi alla fidanzata.

“Non dicevo questo. Credevo solo ci fossero meno... Ossa” e all'ultima parola ebbe un brivido che spinse Ron a darle la mano.

“E tutto a posto. Tranquilla”

“Harry, da che parte dobbiamo andare?” chiese Hermione rassicurata dalla stretta del ragazzo.

“Se non mi sbaglio di qua” disse Harry indicando un tunnel di fronte a loro.

Proseguirono per un po' in silenzio, ogni tanto svoltavano a destra o a sinistra, si trovano di fronte ad una griglia, si aprivano il passaggio e continuavano a camminare seguendo le strade umide, poi ad un tratto iniziarono a sentire uno scrosciare d'acqua.

“Ci siamo quasi!” esclamò Harry sollevando la bacchetta illuminata per vedere meglio intorno a se.

Seguirono il rumore, che man mano diventava sempre più forte fino ad arrivare nell'ampio salone circondato d'acqua al fondo del quale si trovava il grosso mascherone in pietra.

“Siamo arrivati...” disse Ron guardandosi intorno.

“Ma non ci siete venuti insieme?” chiese Hermione.

“Si, ma Ron non era venuto fino a qui, ricordi? Lui doveva badare ad Allock” disse Harry ricordando la loro precedente avventura nella Camera.

“Ma il Basilisco dov'è?” chiese allora la ragazza guardandosi intorno e non vedendo il grosso serpente.

“Non ne ho idea” rispose Harry guardandosi intorno a sua volta, “Quando l'avevo ucciso mi ricordo che era più o meno qui” e camminò avanti e indietro nel punto dove si trovava la creatura.

“Magari è finito la sotto” disse Ron sporgendosi verso la profonda e scura acqua che li circondava.

“Non credo, come avrebbe fatto a...” disse Harry, ma si bloccò vedendo una cosa grigiastra in fondo alla sala.

“Che c'è?” chiese preoccupata Hermione, ma non ottenne risposta perchè Harry iniziò a correre verso il grande mascherone in pietra.

Arrivato al fondo della sala trovò il basilisco. Non era assolutamente come lo ricordava. Le squame si erano sbiadite diventando di un verde argenteo, ma gli occhi, che ora poteva guardare, erano rimasti intatti.

“E' qui” disse agli altri che lo raggiunsero subito.

“Santo cielo...” lo sguardo si Hermione fu colpito dal punto in cui Harry aveva ferito la creatura che ora era sporco di sangue raggrumato e decomposto dal tempo.

“Bene, le zanne sono qui, ora ne dobbiamo staccare una.

“Aspetta... Lascia fare a me” disse Hermione lasciando la mano di Ron ed avvicinandosi al Basilisco morto.

“Un attimo solo” poi, con un tocco di bacchetta, staccò una grossa zanna giallastra alla creatura e la porse ad Harry.

“Come faremo senza i tuoi incantesimi...” la adulò lui tirando fuori dalla tasca il medaglione.

“Distruggilo Harry!” lo incitò Ron vedendo che l'amico soppesava la zanna.

“No, non mi sembra giusto, dobbiamo farlo insieme”

“Ma...” tentennò la ragazza.

“Insieme, come sempre!” disse Harry ed Hermione e Ron misero le mani sopra la sua sollevando la zanna.

“Come sempre!” ribadì Ron.

“Come sempre” disse Hermione.

“Tre, due, uno...”

Sollevarono la zanna e con un colpo secco distrussero il medaglione. Subito non successe niente, poi un ondata d'acqua li bagnò completamente facendoli trattenere il respiro. Appena rispresero a respirare Harry si sentì mancare e cadde a terra.

Lord Voldemort sapeva che avevano distrutto un Horcrux e stava scatenando tutta la sua rabbia sul ragazzo. Dopo alcuni istanti di incoscienza Harry fu risvegliato dalla voce dei due amici.

“Lo sa, sa di aver perso un Horcrux” fu la prima cosa che disse.

“Va meglio?” chiese Hermione vedendo che l'amico nonostante fosse rinvenuto respirava a fatica.

“Si, grazie. Ora è meglio se torniamo indietro”

“Dai, vieni” gli disse Ron porgendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi.

* * *

“Ora ce ne mancano solo più tre” disse Ron mentre rifacevano il percorso a ritroso.

“Il problema è che non sappiamo qual'è l'oggetto di Grifondoro e che non sappiamo dove trovare gli altri due”

“Potrei andare in biblioteca” propose Hermione.

“Quando ti deciderai a lasciare quei benedetti libri?!” esclamò Ron, “Sai un sacco di cose leggendo, è vero, ma credo che con gli Horcrux non ci possano aiutare i libri”

“Ma...”

“Hermione, Ron ha ragione, non credo ci sia scritto molto sui libri”

La ragazza non ribatté e fu solo dopo un po' che ruppe il silenzio.

“Potremo chiedere a Luna quello che sa del Diadema Perduto, è una Corvonero, magari ne sa qualcosa”

 

 

Nota: Capitoletto breve breve, ma non potevo fare dieci pagine di Camera dei Segreti, vi pare? Fondamentalmente non succede nulla di imprevisto a parte la proposta finale di Hermione. Riusciranno a trovare e distruggere gli altri Horcrux?

Ah, quasi dimenticavo... Scrivendo questo capitolo mi è venuto in mente che Harry, proprio nella camera dei segreti, aveva distrutto il diario di Tom Riddle con una zanna di Basilisco, quindi avrebbe già dovuto sapere come fare a distruggere il medaglione senza farselo dire da Hermione dopo la lezione di pozioni. Mi scuso per questo piccolo errore di coerenza con i testi originali precedenti.

Aspetto i vostre impressioni, recensite! In fondo non costa nulla e se mi scrivete cosa non vi piace lo modifico.

A presto!

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Capitolo 17
*** Preparativi ***


Dopo l'avventura nella Camera dei Segreti, il trio non ebbe più un secondo per respirare: i professori cercavano di rendere le lezioni meno pesanti di quello che avrebbero dovuto essere per sollevare i ragazzi dal grosso carico di compiti che i fratelli Carrow assegnavano per divertimento, ma non serviva a niente. Gli allenamenti proseguivano a rilento e allo stesso modo gli incontri dell'E.S., che ,quando si facevano, erano molto più intensi del normale.

Tra una lezione e l'altra Harry, Ron ed Hermione osservavano pensierosi la capanna di Hagrid, il guardacaccia, nella speranza che all'amico non fosse successo niente e fosse tornato a casa, ma le luci nella casetta vicino alla Foresta Proebita rimanevano sempre spente e nessuno sapeva dire che fine avesse fatto il mezzogigante.

Col passare dei giorni arrivò l'autunno e anche Ottobre stava finendo, lasciando nel castello aria di festa per il tipico party di Halloween. Quell'anno a causa del nuovo regime non era stato organizzato nulla, ma ogni Casa stava segretamente preparando una piccola festicciola notturna nella propria Sala Comune; quella dei Grifondoro era organizzata da Dean, Seamus e Neville che si erano battezzati i Maghi delle Feste, dando per scontato che l'evento che avrebbero organizzato nella loro Sala Comune sarebbe stato un successo.

I Maghi delle Feste, nei momenti liberi, si posizionavano di fronte al camino della Sala e scrivevano il nome di chiunque volesse partecipare alla festa.

“Tu ci sarai?” chiese Dean ad una ragazza del quarto anno che stava per salire le scale del dormitorio femminile.

“Non credo, mi hanno invitata alla festa dei Tassorosso”

“Non sarà mai bella quanto la nostra” sentenziò Seamus.

“Mi spiace, ma ti ho già detto che sono invitata ad un altra festa”

“Vabbè, se sei proprio convinta...” rispose afflitto Dean guardando la ragazza andarsene via.

“Guardate, c'è Nigel” disse Neville guardando il piccolo ragazzino avvicinarsi a loro.

“Ciao ragazzi!” salutò.

“Ci sarai alla festa?” chiese Seamus.

“Non so, ci sono delle belle ragazze?” chiese il ragazzino con fare esperto.

“Come scusa? A tredici anni ti preoccupi se ci sono belle ragazze!?” ridacchiò Neville.

Nigel alzò le spalle con gesto di non curanza.

“Comunque si, ci sono belle ragazze” disse Dean.

“Allora ci sono. Ciao!”

“E' incredibile come crescono presto i ragazzini...” disse Ron che era appena arrivato con Hermione dal sotterraneo di Pozioni.

“ Ehi! Voi ci sarete sabato, vero?”

“Non so, e se ci scoprissero?”

“Hermione, sei una guastafeste!” esclamò Ron alzando gli occhi al cielo.

“Sta' tranquilla che non ci scopriranno, basterà lanciare qualche incantesimo sul ritratto della Signora Grassa...” spiegò Dean.

“Non sarà felice” sorrise Ron voltandosi all'arrivo di Harry e Ginny.

“Ciao ragazzi! Ci siete sabato?”

“Certo! Non possiamo proprio perderci la prima festa nella Sala Comune” trillò la piccola Weasley entusiasta.

“Tutta la scuola parla delle feste di Halloween!” disse Harry rivolto ai Maghi delle Feste.

“No amico, tutta la scuola parla della NOSTRA festa di Halloween”

“Siete proprio sicuri che non verremo scoperti?” chiese ancora Hermione.

“Dai, che può succederci... Per una volta che facciamo qualcosa...” cercò di convincerla Ginny.

“E va bene... Ma ci serve qualcosa di adatto da metterci, magari dopo mando un gufo a Madama McClan”

“Fantastico, allora noi ci siamo!” disse Ron con un sorriso da orecchio a orecchio.

Concordato che nessun Grifondoro avrebbe rinunciato alla festa del trentuno, i tre organizzatori iniziarono i preparativi.

“Il cibo dove lo prendiamo?” chiese Seamus scribacchiando distrattamente su un rotolo di pergamena.
“Dalle cucine del castello...” propose Neville.

“Ovvio, ma qualcuno dovrà portarcelo qui senza farci scoprire”intervenì Dean battendosi una mano sulla fronte.

Il cervello di Harry iniziò ad elaborare.

“Io ho un elfo, Kreatcher, potremmo chiamare lui”

“Sei un genio, sono sicuro che Dobby lo seguirà!” disse Ron.

“Bene, per il cibo siamo a posto, io porto la musica, manca qualcosa?”

“Scusa se te lo chiedo Dean, ma che musica pensi di mettere?” chiese Hermione.

“Non so... le Sorelle Stravagarie vanno per la maggiore”

“Come pensavo” bisbigliò la ragazza, “Magari si potrebbero alternare le loro canzoni con qualche pezzo babbano, ho un disco con i più grandi successi non magici, molti apprezzeranno”

“Allora avrai The Final Cantdown!” disse Harry al quale quel genere di musica era sempre piaciuta.

“Si, è la mia preferita!”

Gli altri ragazzi, che non avevano mai sentito parlare gli altri due di musica babbana si guardarono stupiti e, quando Hermione iniziò a canticchiare il pezzo, scoppiarono tutti ridere.

* * *

Il giorno dopo Harry, Ron e Hermione incontrarono Luna nei corridoi stracolmi di ragazzi.

“Ho saputo della vostra festa!”

“Sarà fantastica. Peccato che tu dovrai andare a quella del tuo dormitorio...” disse Harry.

“O no, Neville mi ha invitato alla vostra, credo di riuscire a stare da voi, per una notte”

“Ma non si potrebbe, lo sai vero?” disse Hermione con tono autoritario.

“Beh, spero solo che un certo Caposcuola non mi denunci al preside” rispose la ragazza con uno sguardo eloquente.

“Non lo farò mai...”

“Ah, dimenticavo... Questo è per voi” interruppe Luna porgendo agli amici una busta sgualcita.

“Di chi è?”

“E' da parte di Hagrid, è tornato!”

“Cosa?”chiese Ron stupito guardando la lettera.

“Si, è tornato poco fa, mi ha dato questa per voi e si è chiuso nella capanna”

Senza aggiungere una parola per spiegare meglio quello che gli aveva detto il guardacaccia fu inglobata nella folla che si era accalcata davanti all'aula di Difesa Contro Le Arti Oscure.

“Leggi, leggi” disse Ron una volta iniziata la lezione.

“Possiamo leggerla dopo...” disse Hermione osservando Amycus Carrow camminare avanti e indietro spiegando le tecniche di tortura.

“Io non ho nessuna voglia di sapere come si tortura la gente, quindi ora leggiamo” bisbigliò Harry.

“Ma...”

“Muffliato” disse ancora Harry con un gesto di bacchetta, “Ora possiamo parlare”

Hermione aprì la busta e iniziò a leggere.

Vi aspetto. Devo parlarvi urgentemente.Hagrid.

Hermione rigirò fra le mani la lettera, “Dice solo questo, non è un po' strano?”

“Non gli sarà successo niente vero?” chiese Ron preoccupato.

“Spero di no, ma di cosa vorrà parlarci?” chiese Harry e gli altri due terminarono la conversazione scuotendo la testa pensierosi.

* * *

“Non ce la faremo mai...” si lamentò Hermione, la sera mentre correva verso la capanna cercando di raggiungere i ragazzi.

“Dai, ci riusciremo, manca un ora a cena!” le gridò Ron di rimando senza voltarsi indietro.

“Ma il coprifuoco scatta proprio all'ora di cena e se ci scoprissero?”

“Hermione, è per Hagrid!” le urlò Harry e lei parve rassegnarsi.

Corsero a più non posso raggiungendo il limitare della foresta e fu col respiro affannato e mani appoggiate alle ginocchia che bussarono alla capanna.

“Chi è?” chiese una voce burbera oltre la spessa porta in legno.

“Hagrid apri, siamo noi!”

“Ciao... non v'aspettavo a quest'ora. Entrate, veloci!”

Una volta seduti attorno al tavolo i ragazzi iniziarono a guardare l'uomo dall'alto al basso assicurandosi che fosse tutto a posto.

“Che c'avete? Perchè mi guardate così?”

“Scusa Hagrid, credevamo ti fossi ferito o cose del genere...” spiegò gentilmente Hermione.

“Che fine ai fatto?” chiese Harry.

“E' difficile da spiegare... Da quando Silente è... “ gli si spezzò la voce e tirando un profondo respiro continuò “Bhe, sapevo che se vivevo qui era grazie a Silente, così sono scappato”

“Come scappato. Al matrimonio c'eri” disse Ron non capendo ciò che intendeva l'amico.

“Perchè sono scappato il giorno prima dell'inizio delle lezioni, hai Carrow non piacciono i Mezzosangue, figuriamoci cosa avrebbero fatto con uno come me”

“E dove sei andato?”

“Ho preso Thor con me e ci siamo rifugiati lassù” e con una mano indicò una montagna fuori dalla finestra, “Dovevamo cacciare per mangiare, ma stavamo bene. Volevo trovare un nuovo rifugio quando mi è arrivata una lettera dall'Ordine. Non so come mi hanno trovato. La lettera era di Remus e diceva che potevo tornare al castello e che dovevo fidarmi di Piton. Allora siamo partiti per Hogwarts, ma eravamo quasi arrivati quando abbiamo incontrato una banda di Ghermidori, volevano portarci a Villa Malfoy quelli, perchè ci avevo detto che lavoravo per un pezzo grosso al ministero e volevano controllare se era vero, ma io e Thor siamo riusciti a scappare.”

“E sei tornato stamattina?” chiese Ron.

“L'altro ieri, ma sono rimasto nella Foresta, ho parlato un po' coi Centauri, per vedere che aria tirava qui al castello e oggi sono arrivato alla capanna. Ho incontrato la vostra amica Luna che raccoglieva dei fiori e ci ho detto di darvi la lettera.”

“E ora cosa pensi di fare?”

“Non so Harry, ho parlato con Piton e dice che non posso tornare a insegnare, quindi penso di fare quello che facevo qualche anno fa. Coltivo le zucche, curo gli animali... A proposito! Fier... Alisecco ha trovato una compagna, ha deposto un uovo!”

“Che bello...” commentò Hermione cercando di usare un tono entusiasta.

“Ma non dovete andare? Si sta facendo buio, dovete andare a fare cena”

“Si, hai ragione!” esclamò Hermione scattando come una molla e andando ad aprire la porta.

“Ci vediamo!”

“Ciao!” salutarono i ragazzi prima di correre verso il castello.

* * *

Con il seguire della settimana il carico di compiti non cambiò e solo il cielo seppe come riuscirono ad arrivare al sabato, il giorno della festa.

“Ginny, cosa ti metti? Non mi hai ancora fatto vedere il tuo abito” chiese Hermione all'amica, mentre tutte e due iniziavano a prepararsi per la festa che sarebbe iniziata un ora dopo.

“O, nulla di che, è questo”

Ginny puntò la bacchetta contro il baule e un bellissimo abito apparì alla vista delle ragazze.

“E' fantastico, Harry apprezzerà di certo”

“Non so, forse è un po' troppo per me...”

“Sarai fantastica, non preoccuparti!”

“Speriamo... Tu invece, cosa metti?”

“Bhe, non é bello quanto il tuo, ma può andare” come aveva fatto prima Ginny, con un colpo di bacchetta Hermione fece apparire il suo vestito.

“Allora!? Fa così schifo!?” esplose la ragazza non aspettandosi il silenzio della Weasley.

“Scusami, è che stavo immaginando l'abito addosso a te e sono rimasta sbalordita dal possibile risultato”

“Tsè, non esagerare! E' solo un pezzo di stoffa...”

“Si, voglio proprio vedere la faccia dei ragazzi quando scenderai, poi mi dirai se quello è solo un pezzo di stoffa”

* * *

Intanto nel dormitorio maschile Harry, Ron, Seamus, Dean e Neville stavano sistemando gli ultimi particolari mentre scherzavano sull'aspetto che avrebbero avuto le ragazze.

“Chissà che abito avrà Romilda” sospirò Seamus.

“La domanda non è che abito avrà, ma se ce l'avrà” scherzò Dean.

“Io non fantasticherei tanto su di lei...”

“E perchè, Weasley?”

“Non ricordate proprio cos'è successo l'anno scorso?”

“Oh no, basta...”

“Che c'è Harry?” si inserì Neville allacciandosi le scarpe.

“Niente, Ron si riferisce al filtro d'amore che mi aveva rifilato la Vane”

“Si, quello che ho bevuto io. Quella è stata capace di dargli un intruglio molto potente, io non mi metterei con lei”

“E' dai, non fare il drammatico... Magari poi scopriamo che hai un debole per lei!” scherzò Seamus.

“Questo mai” disse secco Ron e tutti, tranne Harry che sapeva il motivo di quell'affermazione, si guardarono stupiti.

“Dai, ora è meglio se scendiamo, i Maghi delle Feste non si fanno attendere!” esclamò Dean.

“Veniamo anche noi...” disse Harry e tutti i ragazzi scesero in Sala Comune.

* * *

La Sala Comune era vestita a festa, le luci erano soffuse e decine di piccole lanterne a forma di zucca illuminavano piccole zone dell'area, al soffitto erano appesi piccoli pipistrelli e i ragni di gomma pendevano dai cornicioni delle finestre, era tutto pronto.

Gli incantesimi al ritratto erano stati fatti, la musica riempiva la Sala e i ragazzi iniziavano ad arrivare.

Hermione e Ginny si accingevano a scendere le scale.

Harry si voltò e vide la sua ragazza, era stupenda, non le aveva mai visto un abito così bello, la stessa reazione ebbe Ron vedendo Hermione: non era quella di sempre, aveva di nuovo trattato i capelli rendendoli meno cespugliosi, come aveva fatto al matrimonio di Bill e Fleur, era semplicemente bellissima.

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Capitolo 18
*** Che la festa abbia inizio! ***


“Sei magnifica” sussurrò Harry all'orecchio della fidanzata non appena lei gli si avvicinò.

“Grazie” soffiò lei in risposta ammirandosi il vestito blu scuro senza spalline, che le accarezzava le curve.

“Vuoi ballare?” chiese il ragazzo fra la folla, mentre la Sala si riempiva di una musica dolce che gli ricordava qualcosa.

“Certo” rispose sorridente la ragazza e i due iniziarono a ballare sulle note di quella nenia.

“Ecco cos'era...” disse Harry al My heart will go on.

“Che c'è?” chiese Ginny scostando il viso dalla sua spalla per guardare il suo accompagnatore negli occhi.

“Questa canzone...”

“E' dolcissima”

“Si, ma non intendevo questo, è una canzone babbana. Mi sono ricordato ora di che canzone si tratta, è la colonna sonora di un film: Titanic

“Un film romantico?” chiese curiosa Ginny, senza smettere di ballare.

“Si, personalmente non mi è mai piaciuto, troppo mieloso, ma mia zia Petunia lo guardava spesso”

Continuarono a ondeggiare per qualche secondo.

“Non mi va molto di ballare” confessò Ginny fermandosi.

“Ma è solo il primo ballo, va tutto bene?”

“Tutto ok, ci sediamo un po'?”

“Se è quello che vuoi, sediamoci” disse Harry prendendola per mano e avviandosi verso una poltrona ai lati della Sala Comune.

Ginny era in braccio a Harry e guardava pensierosa i ragazzi che ballavano.

“Mi vuoi dire cos'hai? E' un pezzo che non dici una parola!”

“Niente, ho solo voglia di stare sola con te”

“Usciamo un po' con il mio Mantello?”

“No, andiamo nel vostro dormitorio” e così dicendo lasciarono la Sala Comune.

* * *

“Adoro ballare!” esclamò Hermione all'inizio di un movimentato pezzo delle Sorelle Stravagarie.

“Anche io!” gli urlò di rimando Ron iniziando a scatenarsi.

Ballarono e ballarono, fino a sfinirsi, come avevano fatto al matrimonio alla Tana.

Tutti e due affannati, raggiunsero il tavolino dove Kreatcher e Dobby avevano portato le vivande.

“Padron Weasley!” salutò Dobby con voce stridula.

“Ciao, Dobby, hai visto Harry?”

“No, il signor Potter starà ballando”

“Puoi darci una Burrobirra a testa?”

Ricevuti i due calici di bevanda la coppia si appartò sul divano.

“Ah...” sospirò Hermione dopo il primo sorso.

“Hai...” incespicò Ron indicandosi la bocca con una mano.

“Cosa?”

“Hai della schiuma sopra il labbro” disse e tutti e due arrossirono.

Hermione tirò fuori la lingua e cercò di pulirsi il labbro superiore come meglio poteva.

“Aspetta, lascia fare a me” disse il ragazzo e delicatamente gli pulì il viso con un tovagliolino di carta.

“Grazie” bisbigliò lei abbassando lo sguardo.

“Figurati” rispose lui mettendole una mano sotto il mento sollevandogli la testa, “Così sei perfetta”

Lei non rispose, ma senza curarsi delle centinaia di persone che avevano attorno lo baciò sulla bocca.

“Andiamo a ballare?” chiese poi alzandosi dal divano.

“Si, andiamo” acconsentì lui e i due furono nuovamente risucchiati dalla folla.

* * *

“Senti che casino che fanno” disse Ginny con il capo sul petto di Harry che guardava il soffitto.

“Potrebbero bombardare il castello e loro non se ne accorgerebbero” sorrise Harry sentendo la musica a tutto volume provenire dal piano di sotto.

“Mi racconti un po' di quella canzone di prima?”

“Ti ho già detto tutto, è la colonna sonora di un film: Titanic

“Film?” chiese Ginny che era sempre vissuta nel mondo dei maghi.

“Si, tuo padre non te ne ha mai parlato? Si guardano nel televisore, una specie di scatola...”

“Ah si... Ne voleva portare uno a casa una volta, ma quando mia madre ha iniziato ad urlare che non ci servivano altri congegni babbani lui ha cambiato idea. E di cosa parla il tilm?”

“Film, non tilm...Parla di due ragazzi che si incontrano su una grandissima nave che deve attraversare l'oceano Atlantico”

“Si innamorano?” chiese Ginny così incuriosita da sembrare una bambina che vuole sapere il finale di una fiaba.

“Si, ma la nave si scontra contro un iceberg e affonda, lui muore e lei si salva. E' tratto da una storia vera, nel modo babbano è davvero esistito il Titanic”

“Che storia triste...” disse Ginny rabbuiandosi un po'.

“Si, ma tu non essere triste. Nel film c'è una scena molto famosa, è l'unica che mi piace, per la verità”

“E' qual'è?” chiese Ginny mettendosi a sedere affianco al ragazzo.

“Un secondo solo” disse lui alzandosi e avvicinandosi alla finestra della torre per aprirla.

“Ma sei completamente pazzo! Siamo quasi a Novembre e tu spalanchi la finestra?!”esclamò Ginny avvicinandosi a Harry nonostante l'aria fredda iniziasse ad entrare.

“Non vuoi vedere la scena che ti dicevo?”

“Si” rispose lei sfregandosi le braccia.

“Bene, allora tu vieni davanti a me, così, sporgiti un po' dalla finestra...”

“Per le mutande di Merlino, Harry, si gela!”

“Un attimo solo... Ecco!” disse cingendole la vita da dietro.

“Ora immagina di essere sul bordo di una nave...”

“Immaginato”

“L'aria fresca ti accarezza il viso e ti scuote i capelli...”

“Quella purtroppo non la devo immaginare” ridacchiò Ginny riferendosi al vento freddo che entrava dalla finestra.

“Dai... stai seria!”

“Si, scusa”

“Ora sporgiti più che puoi, metti le braccia fuori e spalancale come se stessi volando...”

“Aiuto!” gridò lei ritornando dentro e iniziando a tremare per il freddo e la paura di essere su una delle torri più alte del castello.

“Solo una volta... Ti fidi di me?” chiese Harry.

“Mi fido di te!” rispose lei e senza sapere di imitare perfettamente Rose allargò le braccia e si sporse più che poteva fuori dalla finestra.

* * *

Passarono un altra mezz'ora sdraiati sul letto a scambiarsi teneri baci quando decisero di tornare alla festa per non destare sospetti o, peggio ancora, scatenare la gelosia di Ron.

Nella Sala Comune i Maghi delle Feste erano comodamente seduti alla loro postazione.

“E' fantastica questa festa, siete stati grandi!” esclamò Luna.

“Già, si ricorderà per anni...” sospirarono all'unisono Dean e Seamus.

“Non è poi così perfetta...” si schernì Neville, “Io sto addirittura iniziando ad annoiarmi...”

“Forse perchè non balli. Vuoi venire con me?”

Neville si voltò titubante verso gli amici, ma poi assentì seguendo la Corvonero.

“Che bel vestito che hai 'sta sera” disse Neville mentre ballava con Luna su un pezzo delle Sorelle Stravagarie chiamato Sortilegio d'Amore.

“Grazie, anche tu stai molto bene”

Neville arrossì e la sua amica lo notò anche se le luci erano soffuse.

“Sei arrossito” disse con il solito tono sognante.

Il ragazzo non rispose e si imbarazzò ancora di più.

“Non fare così, era solo un complimento...” cercò di tranquillizzarlo Luna e continuarono a ballare.

Neville non aprì più bocca e fortunatamente Luna fece la stessa cosa. Ballarono fino a quando gli altri ragazzi iniziarono a sedersi e il centro della Sala rimase vuoto.

“Vuoi andare via?” chiese Neville quando la ragazza si allontanò da lui per andare a riposarsi.

“Sono un po' stanca e sarebbe meglio se andassi”

“Vuoi che ti accompagno?”

“Non puoi lasciare i ragazzi, vado da sola”

“Non hanno bisogno di me, per dieci minuti possono arrangiarsi!” e così dicendo accompagnò Luna fino alla Sala Comune dei Corvonero.

* * *

“Eccovi, dove eravate finiti?” chiese Ron vedendo la sorella con il migliore amico.

“Eravamo qui, vi abbiamo cercato anche noi, ma non vi abbiamo trovato da nessuna parte” mentì Ginny sedendosi con Harry vicino all'altra coppia.

“Devo ammetterlo, è proprio una bella festa!” disse Hermione fra lo stupore degli amici.

“E' vero, neanche io mi aspettavo un successo così, i Maghi delle Feste sono stati bravissimi e poi gli avete visti Dobby e Kreatcher al tavolo del cibo?” intervenne Ron.

“Se la cavano davvero bene, Kreatcher è davvero cambiato” disse Harry guardando i due elfi che si davano da fare tra bicchieri e piatti colmi di stuzzichini.

“Io vado a letto, mi spiace ma dopo le lezioni di questa mattina non riesco proprio a stare in piedi. Buonanotte”

“Io vengo più tardi, ciao!” salutò Ginny mentre Hermione saliva le scale verso il dormitorio femminile.

“Un altra Burrobirra?” propose Ron.

“Meglio un succo di zucca” gli rispose la sorella.

“Si, anche per me, ma non andare tu... Kreatcher?”

L'elfo arrivò preceduto da un sonoro POP.

“Puoi portarci tre succhi di zucca?”

“Subito!” rispose la creaturina e pochi istanti dopo arrivò con un vassoio su cui portava tre bicchieri con un liquido aranciato al loro interno.

“Grazie Kreatcher, puoi andare” lo congedò Harry e l'elfo tornò da Dobby.

I tre scherzarono ancora un po' e poi decisero di avvicinarsi alla postazione degli organizzatori per congratularsi per la festa prima di andare a letto.

“Allora, vi state divertendo?” chiese Dean mentre Seamus cambiava l'ennesimo disco.

“Moltissimo, siete stati davvero bravi!” gli adulò Ron osservando Seamus alle prese con la musica, “Neville dov'è?”

“Non sappiamo, ha iniziato a ballare con Luna e non l'abbiamo più visto” rispose Dean cercando l'amico fra i pochi ragazzi che erano rimasti nella Sala.

“Secondo me fra quei due c'è qualcosa” sentenziò Ginny.

“Ma stai parlando di Luna e Neville?” chiese Harry.

“Si, secondo me...”

“Ma è impossibile, non hai visto Neville come si comporta ultimamente?” si inserì Ron, “E' molto più scherzoso anche quando parliamo di ragazze... Mi sa che non è interessato a nessuna in particolare”

“Scommettiamo?” chiese la ragazza con un sorriso malizioso che Harry non aveva mai visto sulla sua bocca.

“Per me va bene” disse Ron.

“E voi?”

“Si, scommettiamo con Ron” dissero Dean Seamus.

“Allora, se si mettono insieme, voi...” Ginny ci pensò bene grattandosi una tempia e poi disse “farete il giro del castello sulla scopa...”

“Tutto qui?” chiese Ron perplesso.

“In mutande” concluse la sorella lasciando i ragazzi a bocca aperta.

“Non se ne parla!” esplose Ron scatenando una risata incontrollata da parte di Harry e Ginny.

“Ron, è una scommessa, magari poi vincete voi” disse il suo migliore amico senza smettere di ridere.

“Lo dici solo perchè tu non hai scommesso” ribattè il rosso imbronciato guardando la sorella.

“Allora, se vinciamo noi, tu devi...” cominciò Seamus.

“Lasciare il tuo posto in squadra a qualcun altro” disse Ron sapendo che giocare a Quidditch era ciò che la sorella amava più di qualsiasi altra cosa.

“No, sono io il Capitano” si inserì Harry vedendo un ombra di indecisione sul viso della fidanzata.

“Va bene, scommettiamo, ma vi ricordo, che se perdete, vi tocca il giro de castello in mutande sulla scopa... Siamo in autunno...”

“Va bene anche per noi!” disse determinato Ron senza sentire il bisbiglio quasi impercettibile della sorella: “Tanto si metteranno insieme”

* * *

Ignari della scommessa appena fatta sul loro rapporto Neville e Luna erano appena arrivati alla Sala Comune dei Corvonero e stavano lì a guardarsi, l'uno di fronte all'altra.

“Grazie per avermi riaccompagnata” sorrise Luna.

“Di niente, sei un amica” disse lui guardandosi i piedi.

“Tutti pensano io sia pazza e mi chiamano Lunatica, tu no” disse la ragazza con la sua grande capacità nello svelare le verità scomode.

“Tu non sei pazza” disse Neville facendo un passo avanti per avvicinarsi alla ragazza, che invece indietreggiò.

“Buonanotte, Neville”

“Buonanotte, Luna” la salutò lui, ma una forza nuova lo spinse a baciarla sulla bocca, come se fosse la cosa più normale del mondo.

Lei non si scostò, ma lo lasciò fare e una volta che il ragazzo si fu spostato disse:

“Mi hai baciata”

“Ti spiace?” chiese lui dandosi dello stupido per quello che aveva fatto.

“No, affatto. Hai detto che siamo amici, vuoi essere qualcosa di più?”

“Se lo vuoi tu”

“Io lo voglio” rispose Luna sorridendo.

“Lo voglio anch'io” disse Neville.

“Sei uno strano ragazzo Neville Paciock” disse Luna mentre il Grifondoro tornava al suo dormitorio.

Neville non si voltò e non le rispose, ma rise fra se pensando di essere il ragazzo più felice e fortunato del mondo.



NOTA:
Eccovi subito la festa di Halloween! Sono tornata più romantica che mai, forse sono risultata anche un po'  patetica nella scena del Titanic, che ne pensate?           
Spero vi piaccia la coppia Neville Luna perchè io li trovo così carini!!!! Un po' impacciati tutti e due, devo ammetterlo, ma mi piacciono proprio per quello!
Rigriazio tutti quelli che leggono, in particolare Ary che ha aiutata con gli ultimi due capitoli e mi ha detto il suo parere. Baciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

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Capitolo 19
*** I doni di Silente ***


Il giorno dopo la festa tutta la scuola era reduce dei balli della notte prima e per i corridoi non c'era nessuno. Il Prescelto aveva deciso di approfittare dell'occasione per andare in biblioteca e continuare la ricerca dell' Horcrux appartenuto a Godric Grifondoro, o in qualche modo collegato alla Casa da lui fondata.

Sfogliò parecchi libri, Storia della Fondazione di Hogwarts fu il primo, ma non vi trovò nulla di utile, fu leggendo l'ultimo tomo dell'alta pila che aveva eretto su un tavolo che trovò la soluzione a tutte le sue domande.

I quattro fondatori, in seguito alla costruzione del castello, hanno ognuno lasciato un oggetto in rappresentanza della propria casa: Cosetta Corvonero donò un diadema dal valore inestimabile, Tosca Tassorosso lasciò una Coppa d'oro con impresso un tasso, Salazar Serpeverde, non lasciò nulla alla scuola, ma alla sua morte, il medaglione con impresso un serpente fu conservato ad Hogwarts, infine Godric Grifondoro lasciò la spada che si sarebbe presentata ogni qual volta un valoroso ragazzo della Casa ne avesse avuto bisogno” Ogni parola rimbombava nella testa del ragazzo... Godric Grifondoro lasciò la spada... Solo la spada...

* * *

“Non c'è altro, capite?! Grifondoro ha lasciato solo la spada, significa che: o l'Horcrux è un altro oppure...”

“Non c'è un altro oggetto” concluse Hermione senza entusiasmo.

“Davvero credi che ce ne siano solo sei?” chiese Ron.

“Perchè no, in fondo anche Silente ha sempre detto che Riddle voleva realizzarne sette perchè quello è il numero magico per eccellenza, ma se non avesse fatto in tempo a farne così tanti?”

“Può darsi, Harry, ma è di Tu-Sai-Chi che stiamo parlando” intervenne Hermione.

“Ascoltate, per quanto ne ho capito Lui ha costruito tutti gli Horcrux nel periodo in cui era più potente...”

“Più o meno quando siamo nati noi, allora” disse Ron con aria saccente.

“Giusto. Quindi, sappiamo benissimo che in quel periodo uccideva moltissime persone, avrebbe potuto dividersi l'anima tutti i giorni un paio di volte, ma non lo ha fatto, perchè sapeva di indebolirsi sempre di più ogni volta che costruiva un Horcrux, magari dopo il sesto ha iniziato a sentirsi male, per quello io sono sopravvissuto”

“Harry, non può essere così...” sbuffò Hermione, “Tu sei sopravvissuto grazie alla protezione di tua madre...”

“Allora... Non ha spezzato l'anima in sette parti perchè è scomparso prima” provò ancora Harry.

Hermione fece ancora una faccia scettica.

“Senti, Lui non ne ha creato un altro, me lo sento... Ti devo elencare tutte le volte che ci ho azzeccato con le mie sensazioni?!”

“Hermione, Harry ha ragione. Ci ha sempre preso... E' lui che ha un pezzo di Tu-Sai-Chi dentro, non noi” disse Ron.

Harry grugnì contrariato per l'ultima frase detta dall'amico.

“Si, ma...”

“Hermione basta, perchè ci dobbiamo complicare la vita?” chiese Harry vedendo una smorfia contrariata comparire sulla faccia dell'amica.

“Comunque sia, vedremo se ne ha creati sei solo distruggendo gli ultimi due!” e detto questo lasciò gli amici soli nella Sala Comune.

“Certe volte proprio non la capisco...” disse Ron guardando Hermione uscire dal ritratto.

“Credo sia normale, non vuol dire che se state insieme devi capire tutto di lei” rispose distratto Harry.
“Forse, ma quando siamo soli noi due, quelle poche volte che siamo soli, lei è totalmente un altra persona, non che non mi piaccia quando si comporta come un'amica... E' solo che certe volte mi sembra abbia una doppia personalità”

Harry gli rise in faccia.

“Sei scemo?!” sbottò Ron.

“Scusa, è che... E' normale si comporti così, non volete far sapere di stare insieme, magari lei vorrebbe che la cosa fosse pubblica, ma ti ha detto il contrario. Le ragazze lo fanno sempre”

“E da quando tu conosci così bene le ragazze?”

Harry scrollò le spalle divertito.

“Vabbè, meglio non indagare...” sorrise Ron.

“A proposito... Chissà Luna e Neville... Non vedo l'ora di vedere te, Dean e Seamus girare attorno al castello in mutande, sarà memorabile...”

“Non ridere tanto, che è Ginny quella che perderà e tu dovrai trovarti un nuovo Cacciatore”

In quel momento scese dal dormitorio Neville.

“Ciao ragazzi! Di che parlavate?”

“Niente...” rispose evasivo Ron.

“Bella la festa ieri sera...”

“Già, volevamo salutarti sei sparito dalla circolazione, dov'eri finito?” chiese Harry.

Neville arrossì e vedendolo Harry tirò una gomitata a Ron.

“C'è qualcosa che vuoi dirci?” chiese Ron temendo di perdere la scommessa.

“Veramente si. Bhe, ho accompagnato Luna fino al dormitorio dei Corvonero e... Cisiamobaciatiemessiinsieme”

Ron rimase a bocca aperta.

“Congratulazioni!” esclamò Harry.

“Grazie, ma... Ron tutto bene?”

“Si, si... Sai dove sono Dean e Seamus?”

“Stanno riordinando i libri nel baule” rispose Neville confuso.

“E... Io devo... Ciao” biascicò Ron prima di scomparire oltre le scale.

“Non preoccuparti. Diciamo... che ieri, i ragazzi hanno fatto una piccola scommessa contro Ginny...”

“Ah... che scommessa?” chiese Neville curioso.

“Nulla di particolare... Ma Ron e gli altri anno perso, ora devono fare il giro del castello sulla scopa, in mutande”

* * *

Poco dopo la maggior parte dei Grifondoro era riunita nella Sala Comune, aspettando il passaggio dei tre ragazzi.

“Ginny, sei crudele!” disse Hermione mentre la ragazza rideva della sorte che era toccata ai compagni.

“Se perdeva lei avrebbe dovuto lasciare la squadra” la difese Harry.

“Non sei poi così cattiva” scherzò Hermione, ma si zittì subito vedendo tre puntolini avvicinarsi alla torre.

“Eccoli!” esclamò Ginny avvicinandosi di più alla finestra.

Di fronte a loro si presentarono Ron, Seamus e Dean, tutti e tre in slip con la pelle arrossata per il freddo.

“Ciao!” salutò Seamus, che fra i tre era quello che aveva preso meglio la cosa.

I ragazzi all'interno risero e applaudirono.

“Fa freddo là fuori?” gridò Harry in modo che gli altri lo sentissero.

Ron gli fece un gestaccio e proseguì il giro del castello seguito dagli altri due.

“Dai, muoviamoci, che se usciamo in fretta possiamo vederli atterrare!” trillò la più piccola dei Weasley prendendo il mantello e uscendo dalla Sala.

* * *

“Stanno arrivando!” disse Harry ridendo con Ginny ed Hermione.

“Vi state divertendo?” chiese Ron scendendo dalla scopa e avviandosi tutto tremante verso il castello.

“Io no!” rispose una voce alle loro spalle.

“Preside” disse Hermione voltandosi e vedendo Severus Piton più arrabbiato che mai.

“Cosa state facendo?”

Nessuno rispose.

“Cinque punti in meno!” esclamò guardandoli tutti dall'alto al basso.

Seamus tirò un sospiro di sollievo.

“A testa” aggiunse Piton, “E voi tre, sarete in punizione con me per una settimana. Ora andate a vestirvi, presto!”

I ragazzi si avviarono in silenzio verso il castello.

“Potter, Granger, nel mio ufficio”

Harry ed Hermione si guardarono stupiti.

“Weasley, anche tu, ma prima va' a vestirti”

“Sissignore” rispose Ron andando immediatamente nel dormitorio.

Harry e Hermione seguirono il preside fino alla statua di pietra che sorvegliava l'ufficio.

“Lily” bisbigliò Piton per non farsi sentire e senza aggiungere altro entrò nella stanza.

L'uomo raggiunse la sedia dietro la scrivania e si sedette facendo cenno agli altri due di accomodarsi di fronte a lui.

“Mi spiace, noi...” disse Hermione tutto d'un fiato.

“Non mi importa quello che stavate facendo signorina Granger, siete qui per un altro motivo”

“Cos...”

“Potter non ora, quando Weasley arriverà vi dirò quel poco che so”

I ragazzi non dissero più nulla fino all'arrivo di Ron.

“Vedo che indossi qualcosa in più adesso” lo punzecchiò il preside.

Ron cercò di mordersi la lingua e non rispondergli.

“Ora che siete tutti qui posso dirvi perchè vi ho chiesto di seguirmi. C'è il Ministro che vi vuole parlare. Sarà qui a momenti, non chiedetemi quello che vuole dirvi perchè non lo so. Ha chiesto esplicitamente di parlare con voi in privato e io cercherò di rispettare le sue volontà, ma sappiate che se combinate qualcosa in mia assenza non esiterò nell'utilizzare i metodi punitivi dei fratelli Carrow” e detto questo Piton lasciò l'ufficio.

Rimasero in silenzio per un po', poi Ron parlò:

“Potevamo evitare di entrare nella Camera, adesso avremmo benissimo potuto prendere quella spada”

“Oh, no signor Weasley” si intromise il Silente che pareva sonnecchiare nel quadro di fronte ai ragazzi.

“Cosa intende?” chiese Harry, possibile che quell'uomo sapesse tutto anche da morto?

“Intendo che sarebbe stato impossibile rubare la spada perchè è protetta da incantesimi potentissimi” rispose calmo il vecchio.

“Abbiamo distrutto il medaglione” disse il Prescelto sperando che il quadro lo capisse.

“Ben fatto e gli altri li avete trovati?”

“No, ma visto che il serpente è morto ci rimangono due o tre oggetti”

“Si, c'è la possibilità che il Signore Oscuro non ne abbia realizzati sette, sono contento l'abbiate tenuto in considerazione. Ma ora basta parlare, il Ministro arriverà e non voglio che senta i nostri discorsi, a presto!” e senza aggiungere una parola scomparve nello sfondo nero della tela.

Come predetto da Silente, il Ministro arrivò appena finita la conversazione.

Scrimgeur era sempre lo stesso, alto, magro il volto incavato incorniciato da cappelli castani che sfioravano le spalle dandogli un aria estremamente trasandata.

In qualità di Ministro della magia leggo le ultime volontà testamentarie di Albus Vulfric Braian Silente. A Ronald Weasley lascio il mio Deluminatore, in modo che trovi sempre la via giusta.” Ron guardò stupito il Ministro.

Secondo lei perchè Silente le avrebbe lasciato la sua più grande invenzione?” chiese Scrimgeur porgendogli un piccolo accendino in argento.

Bhe, di solito era Harry quello che... forse stavo gli stavo simpatico” tentennò il rosso cercando con lo sguardo Hermione.

Ronald, non fare il modesto... Silente voleva bene a te quanto ad Harry!” si intromise la ragazza dicendo una cosa talmente esagerata che Harry quasi non riuscì a trattenersi dal ridere.

Procediamo... Ad Hermione Jean Granger lascio la copia originale de Le Fiabe Di Beda Il Bardo, nella speranza che le trovi interessanti e al contempo istruttive.” lesse l'uomo dando ad Hermione un libro con la copertina in pelle che lei prese con le lacrime agli occhi.

Quelle me le leggeva mamma... Il Mago e il Pentolone Salterino, Baba Raba e il Ceppo Ghignante” disse Ron e gli altri due fecero una faccia stupita e al tempo stesso dubbiosa.

Non conoscete Baba Raba, dai... almeno Baba Raba...”disse Ron ,ma i due cresciuti fra i babbani non sapevano di cosa l'amico stesse parlando stesse parlando.

Il Ministro tacque qualche istante, poi tirò un sospiro e riprese a leggere:

A Harry James Potter dono il boccino con cui aveva vinto la sua prima partita di Quidditch, per i ricordi dell'infanzia” Harry prese il boccino. Era freddo e di un dorato splendente. Quando le sue dita si chiusero sulla superficie liscia, le sottili ali della pallina si aprirono, sbatterono un po' per poi richiudersi debolmente attorno ad essa.

* * *

Pensavo si aprisse” confessò Hermione quando, dopo la cena, il terzetto si era fermato di fronte al camino della Sala Comune.

Come?” chiese Harry senza smettere di rigirarsi fra le mani il boccino.

Il boccino, pensavo si aprisse. Hanno una memoria tattile”

Chissà perchè me lo ha lasciato...”

I ricordi dell'infanzia... No?” disse Ron facendo scattare in continuazione il Deluminatore spegnendo le luci.

Secondo me il fine era un altro, altrimenti perchè il Ministro si aspettava succedesse qualcosa quando lo hai preso in mano?” chiese Hermione posando il suo libro e avvicinandosi ad Harry.

Tieni”

Mmm... E' strano, non ne so molto di Quidditch, ma sono sicura al cento per cento che i boccini si aprano al tocco di chi gli ha catturati, per quello si cambiano ad ogni partita” sospirò Hermione.

Che peccato però... Con la fatica che hai fatto a prenderlo” disse Ron rivolto a Harry.

La fatica... Ovvio! Harry tu non hai preso il tuo primo boccino con le mani, ma...”

L'ho quasi ingoiato si, mi ricordo...” disse Harry prendendo immediatamente il boccino e portandoselo alla bocca. Non appena le sue labbra toccarono la piccola pallina alata, sulla superficie apparvero delle parole scritte con la calligrafia che ormai il ragazzo associava a quella del vecchio preside.

Mi apro alla chiusura

Lesse, prima che si sbiadissero e poi scomparissero totalmente.

Cosa vuol dire?” chiese poi nella speranza che l'amica potesse dargli una risposta.

Non ne ho idea” rispose lei mestamente.

Dev'essere importante” disse Ron, “Altrimenti non ci avrebbe lasciato queste cose”

Si, forse ci servono per la ricerca degli Horcrux” disse Hermione.

Il Deluminatore di Ron può essere utile, può accendere o spegnere la luce senza alzarsi, è vero, ma non credo ci serva per trovare un Horcrux, il tuo libro è una raccolta di fiabe per bambini e con il mio boccino al massimo possiamo fare una partita”

Rimasero in silenzio per un po', ognuno immerso nei propri pensieri, Ron giocherellava con il suo Deluminatore ed Hermione leggeva il suo libro.

Guardate un po' qui” disse porgendo il volume ai ragazzi.

Hermione, non abbiamo mai studiato Antiche Rune...” sbuffò Ron osservando i strani simboli sulle pagine.

Il problema è che questa non è una runa, ne sono certa, sul sillabario non c'è, inoltre è stata scritta a mano, è un aggiunta”

Magari non significa niente” disse Harry osservando il simbolo triangolare molto simile ad un occhio.

No, forse no. Comunque sono molto interessanti le fiabe, peccato ce ne siano così poche...”

Perchè non ne leggi una?” chiese Ron.

Cosa vi leggo?”

Harry che non sapeva di cosa narravano non rispose, ma intervenne Ron scegliendo La Storia dei Tre Fratelli.

C'erano una volta tre fratelli che, al calar del sole...”

A mezza notte, diceva mamma” intervenne Ron, ma si zittì subito ad un occhiataccia di Hermione.

Al calar del sole, si accingevano ad attravarsare un grosso ponte oltre il quale si trovava un ricco paese che gli avrebbe portato fortuna. Arrivati al centro del ponte una figura scura apparve davanti a loro.

La morte disse...”

Come la morte disse?!” esclamò Harry.

E' una fiaba per bambini!” disse la ragazza battendosi una mano sulla fronte, per poi riprendere la concentrazione e continuare “La morte disse: Salve visitatori, avete diritto a un desiderio l'uno, ma sappiate che nessuno di questi servirà a scacciarmi.

Io vorrei la bacchetta più forte di tutte. Disse il primo fratello, che era anche il più forte.

La morte prese un rametto di sambuco dall'albero più vicino e lo porse al ragazzo. Quasta è la Bacchetta Invincibile!

Io invece desidero rivedere i morti a me cari. Disse il mezzano, che aveva da poco perso l'amata.

La morte prese una pietra dal fiume e la porse al fratello. Questa è la Pietra della Resurrezione, ti basterà girala fra le dita e coloro a cui volevi bene torneranno.

Io invece vorrei qualcosa per nascondermi , in modo che nessuno mi possa trovare. Disse il più giovane, che era il più umile fra i tre.

La morte si strappò un pezzo di stoffa dal mantello e disse: Prendi, questo è il mantello che ti renderà invisibile, basterà metterlo addosso per nascondersi da chiunque.

Passarono alcuni anni e il primo fratello morì, poichè a causa della sua mania di vantarsi di avere la bacchetta più potente al mondo, si era fatto rubare il prezioso bastoncino ed era stato ucciso. Passò del tempo e la morte prese a sè anche il secondo fratello, desideroso di stare con la sua amata visto che ella nel mondo dei vivi era infelice.

Ignotus, il più giovane, invece, visse tranquillamente. La nera figura lo seguì a lungo, ma invano poichè il suo prezioso dono rendeva cieca anche lei. Fu solo dopo una lunga vecchiaia, che il terzo fratello decise di togliersi il mantello e gettarsi serenamente fra le braccia della morte, salutandola come una vecchia amica.”

Mi è sempre piaciuta un sacco questa fiaba!” esclamò Ron alla fine del racconto.

Si, è davvero molto bella, ma Silente voleva che imparassimo qualcosa, qual'è il suo insegnamento ?”

Credo che il messaggio che la storia vuole trasmettere sia quello che prima o poi bisogna morire e che una bacchetta invincibile o altre cose non eviteranno la tua fine” rispose sapientemente Hermione.

Bhe, allora non è che il libro ci serva a molto” commentò Ron, “Si sa che prima o poi bisogna morire”

Non è vero, se uno prendesse dell'Elisir di Lunga Vita diventerebbe immortale” disse Harry.

Hai ragione, ma sarebbe una cosa temporanea, l'effetto non dura in eterno, e poi chi la prende dopo un po' smette perchè troppo stanco. Poche settimane fa ho letto che Nicolas Flamel, quello...”

Hermione sappiamo chi è, come potremo scordarcelo?” disse Ron facendo sorridere gli altri due.

Comunque, ho letto che ha smesso di bere l'Elisir, ormai era pluricentenario, non deve aver avuto una vita facile, nonostante fosse immortale... Ma ora non pensiamoci più, è tardi e domani abbiamo lezione. Andiamo a letto”

Nota: Eccomi qua, è qualche giorno che non posto nuovi capitoli... Finalmente entrano in ballo I Doni della Morte, anche se i ragazzi non sanno ancora di cosa si tratta. Vi è piaciuto? Se si, ma sopratutto se no, scrivetemelo dicendomi quello che di più vi ha colpito, sia positivamente che negativamente.  A presto!!!!

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Capitolo 20
*** Hogsmede ***


Dopo la lunga chiacchierata notturna Harry, Ron ed Hermione il mattino dopo erano sfiniti, ma si costrinsero l'un l'altro a frequentare le lezioni della giornata.

Scusatemi, ma devo andare subito a...”

Al corso, Hermione lo sappiamo. Ciao!” salutò Harry andando a prendere le sue cose nel dormitorio.

Io inizio ad andare” disse Ron all'amico e così dicendo seguì Hermione fuori dal ritratto.

Che ne dici se ci vediamo alla fine delle lezioni, dopo pranzo, nella Stanza delle Necessità?”

Ronald, non so, è tutto così complicato...” disse lei facendosi strada nei corridoi.

Io in ogni caso ti aspetto lì...” disse Ron, ma probabilmente la ragazza non l'aveva nemmeno sentito. Affranto si recò all'aula del corso per Auror.

* * *

Buongiorno a tutti, oggi sarò affiancato da un altro Auror del Ministero...” disse Moody annunciando un uomo che entrò dalla porta.

Non tanto alto, capelli castani un po' spettinati, viso stanco e solcato da qualche cicatrice appena percettibile.

Lupin” bisbigliò Ron e Harry e Neville seduti accanto a lui annuirono felici di rivedere l'ex professore.

Salve a tutti, oggi io e Alastor faremo una dimostrazione di un duello, voi cercherete di fare lo stesso”

I ragazzi si misero in piedi attorno ai due uomini e il duello iniziò.

Chiariamo una cosa, se doveste mai trovarvi davanti un mago che vuole combattere, non badate ai convenevoli e iniziate a difendervi, ma visto che dovete imparare le tecniche di duello inizieremo con un inchino” spiegò Malocchio mentre lui e Remus si avvicinavano l'un l'altro con lo stesso passo cadenzato e la bacchetta levata.

Dopo un inchino si voltarono, fecero cinque passi ciascuno e voltandosi nuovamente si ritrovarono faccia a faccia pronti per duellare.

Un incantesimo non verbale di Lupin prese alla sprovvista Moody, il quale però indietreggiò di qualche passo e attaccò l'avversario con uno Stupeficium bloccato da un Sortilegio Scudo. Moody spezzò lo scudo azzurrino che si era creato fra lui e l'altro Auror e attaccò nuovamente con un Incantesimo Gambemolli, Remus cadde quasi a terra e per far retrocedere l'avversario creò un piccolo fuocherello che Malocchio spense facendo uscire un copioso getto d'acqua dalla bacchetta.

Andarono avanti per una decina di minuti, l'uno attaccava e l'altro cercava di proteggersi, poi i ruoli si scambiavano e via dicendo fino a quando l'aula non si riempì di applausi e i due maghi interruppero la dimostrazione entrambi col fiato corto.

Bene...” disse Lupin, “Ora tocca a voi, su! Mettetevi a coppie e iniziate a provare”

Harry e Ron provarono insieme.

Il Prescelto attaccò per primo e il suo Levicorpus fu subito fermato con un incantesimo di difesa da parte dell'amico, poi attaccò Ron pronunciando uno Stupeficium talmente potente da far cadere a terra Harry.

Tutto bene?” chiese Ron vedendo l'espressione di dolore dell'amico.

Ron è un esercitazione, non devi fare fuori Harry” disse Lupin avvicinandosi ai due.

Niente, ho solo battuto il gomito...” disse il ragazzo sfregandosi con la mano la parte che aveva battuto contro il duro pavimento in marmo.

Scusami...”

Lascia perdere... Ma cerca di non sfogarti su di me”

Alla fine della lezione Harry uscì dall'aula pieno di lividi, Ron continuava ad attaccarlo con talmente tanta foga che lui non aveva nemmeno il tempo di alzare la bacchetta e pronunciare l'incantesimo di difesa che era già a terra colpito dall'incanto dell'amico.

A me non la dai a bere, cosa ti è successo?” chiese Harry, mentre i due andavano nella Sala Grande per il pranzo.

Niente” rispose evasivo Ron.

Hai duellato come se fosse in ballo la tua vita, mi ha procurato tutti questi lividi e non hai niente?”disse Harry sedendosi al tavolo dei Grifondoro e iniziando a servirsi.

Non c'è Hermione...” disse il rosso senza dar retta alla domanda del migliore amico e guardandosi in torno con lo sguardo alla ricerca della fidanzata.

Ecco qual'è il problema... Comunque sarà in biblioteca, sai quanto si sta impegnando per i MAGO”

Già” rispose Ron e nessuno dei due parlò fino alla fine del pranzo.

Andiamo un po' in Sala Comune? Dopo abbiamo lezione con Carrow, devo aggiustare le ultime cose della relazione” disse Harry seguendo Ron verso i corridoi.

Scusa, ma devo... Chiedere una cosa alla McGrannitt, come Prefetto mi occupo io dell'uscita a Hogsmede di sabato, ma se tu devi finire il compito vai pure. Ci vediamo a lezione”

Ah è vero che sabato andiamo a Hogsmede...” disse Harry pensieroso, “Allora a dopo, ciao!” e così dicendo si avviò verso la Sala Comune dei Grifondoro pensando alla bellissima giornata che avrebbe passato con Ginny nel piccolo paesino vicino al castello.

Ron, ovviamente, non andò dalla McGrannitt, ma si recò al sesto piano, con la speranza che Hermione fosse lì ad aspettarlo, ma non fu così, allora decise di guardare in biblioteca.

Oltrepassato l'uscio iniziò a percorre ogni corsia dell'enorme salone cercando la fidanzata. Passò fra scaffali e scaffali di libri senza trovarla e solamente dopo essere arrivato al fondo della biblioteca vide una ragazza dai capelli castani e mossi china su una pila di libri.

Eccoti...” disse il ragazzo con un filo di voce avvicinandosi a lei per baciarla.

Hermione si scostò.

Siamo soli” disse Ron non capendo la reazione della ragazza.

Non è per questo”

C'era altro? Cos'era?

Non farmi domande, ti prego” disse lei quasi leggendo nei suoi pensieri.

Ron non capiva, Hermione voleva un rapporto segreto eppure lo aveva baciato alla festa di Halloween in mezzo a tutti e ora che erano soli non voleva avvicinarsi a lui, cosa gli era successo?

Vuoi farla finita fra noi?” chiese Ron fissando negli occhi la ragazza.

Hermione non rispose e non sostenendo più lo sguardo del rosso abbassò gli occhi sui libri.
“E' questo che vuoi?” chiese nuovamente il ragazzo scostando anche lui lo sguardo altrove.

Ron io...” disse lei con la voce che tremava

Ho capito” sbottò lui, “Allora ti lascio al tuo studio” si voltò e ripercorse i corridoi verso l'uscita.

Prima di chiudersi la porta alle spalle sentì un singhiozzo, ma si convinse di averlo solo immaginato e se ne andò.

* * *

La settimana finì e Ron ed Hermione non si erano ancora riappacificati, Harry perciò il sabato fu costretto ad andare a Hogsmede non solo con la sua ragazza, ma anche con il migliore amico.

Allora cosa facciamo?” chiese Ron appena i tre imboccarono la via principale del paese.

Andiamo ai Tre Manici di Scopa” propose Ginny e i ragazzi seguirono la rossa nel locale.

La stanza era piena, c'erano molti studenti seduti ai tavoli, ma l'attenzione dei ragazzi fu colpita da due figure vicino al bancone.

I Carrow” bisbigliò Harry osservando i capelli dell' inconfodibile biondo che caratterizzava i due Mangiamorte.

Sono professori ora, possono fare ciò che vogliono” disse Ron sedendosi all'unico tavolo libero.

Com'è caduta in basso la scuola...” commentò la sorella sospirando, “Li avete visti gli altri professori? Ormai sono loro schiavi. Ieri ho visto Amicus apostrofare la McGrannitt di fronte a lei e la professoressa non ha nemmeno reagito...”

Ginny, non possono reagire se vogliono salvarsi la vita” disse Harry mentre arrivava Madama Rosmerta.

Cosa ordinate, cari?” chiese sorridente la donna.

Tre Burrobirre con lo zenzero” disse Ron e la donna tornò al bancone e portò subito ciò che era stato richiesto.

Riguardo a quello che hai detto prima, secondo me potrebbero ribellarsi. I Carrow sono due e i professori contro Voi-Sapete-Chi sono il triplo di loro, non sarà difficile schiantarli e chiuderli nell'armadio delle scope” disse Ginny sorseggiando dal suo boccale.

Sorellina, quanti professori che sono contro Tu-Sai-Chi hanno un bel tatuaggio a forma di serpente sul braccio?”

Ginny ed Harry risero.

Si, forse questo piccolo particolare mi è sfuggito, ma Lupin non ha detto che Lui si sta indebolendo? Se anche lo chiamassero cosa potrebbe fare?”

Io non lo so, ma prova a chiedere al tuo ragazzo, è lui che Tu-Sai-Chi vuole uccidere”

Sempre delicato Ron!” commentò Harry, “Ma credo abbia ragione lui, Ginny, Tu-Sai-Chi sarebbe in grado di uccidere anche a un passo dalla morte, non si arrenderà facilmente, questo dev'essere solo un periodo di passaggio. E' tornato dopo anni dalla sua prima sconfitta, la morte del suo serpente non deve averlo messo ko”

Terminate le Burrobirre uscirono dal locale e si addentrarono nelle viuzze procedendo per la strada che portava Mielandia.

Arrivati al famoso negozio di dolci, il profumo di zucchero filato li invase le narici tentandoli a comprare ogni sorta di leccornia, ma i tre non si fecero tentare e acquistarono una confezione di Cioccocalderoni e una di Cioccorane.

Stavano per svoltare verso la via principale quando videro Hermione, era sola e capendo che ormai era stata vista fece un cenno di saluto ai ragazzi e si costrinse ad avvicinarsi a loro.

Ti unisci a noi?” chiese Ginny.

No, grazie, devo studiare, adesso torno al castello. Ciao!” e così dicendo senza degnarli di uno sguardo si incamminò veloce verso Hogwarts.

Scusatemi, torno anche io, non ho tantissima voglia di stare ancora in giro, a dopo” e così dicendo sparì anche Ron.

Ho trovato Hermione piangere nel nostro dormitorio due volte questa settimana” disse Ginny osservando la sagoma del fratello che si faceva sempre più piccola e sbiadita.

Ecco perchè aveva sempre gli occhi rossi, a te ha detto qualcosa?” chiese Harry.

No, a te Ron ha detto qualcosa?”

No. Chissà cosa gli è successo...”

Già, possibile che dobbiamo sempre avere dei problemi? Se non litighiamo noi lo fanno loro...”

Si, ma non pensiamoci” cercò di tirarle su il morale Harry, “Facciamo un giro fino alla Stamberga?”

La ragazza annuì e proseguirono per mano fino alla vecchia casa abbandonata. Mentre camminavano candidi fiocchi iniziarono ad accarezzare le loro spalle e una brezza frizzantina li sfregò il viso, ma loro riboccandosi il bavero de mantello e tirandosi la sciarpa sulla bocca continuarono il loro percorso.

Siamo arrivati” disse Harry guardando la vecchia casa infestata di fantasmi.

Ginny appoggiò il capo sulla spalla del ragazzo.

Lo sai che in realtà non ospita nessun fantasma?”

No?” chiese Ginny stupita.

No, al terzo anno io, Ron ed Hermione ci eravamo venuti per caso, c'è un passaggio che sbuca direttamente sotto il Platano Picchiatore, ci siamo finiti dentro quando ho conosciuto Sirius” disse Harry e un velo di tristezza non potè non annuvolare i suoi occhi verdi.

Ti manca?” chiese a un tratto Ginny rialzandosi il capo per vedere il fidanzato in faccia.

Era l'unico parente che mi rimaneva, oltre i miei zii, ma loro non fanno testo”

Ginny sorrise e gli si avvicinò al corpo per proteggersi dal freddo.

E poi conosceva i miei genitori, era un grande amico di mio padre, forse anche per questo mi ero tanto affezionato a lui.”

Harry, hai mai pensato di...” disse Ginny.

Di cosa?”

Di tornare a Godric's Hollows”

Non sai quante volte” confesso il Prescelto, “Magari, quanto tutto sarà finito, potrò andare a vivere lì, magari potremo andare a vivere lì”

Sarebbe magnifico...” rispose Ginny, “Continuo a chiedermi cosa sia successo quella notte, quando i tuoi...”

Sono stati uccisi” completò Harry senza paura.

Si, non riesco a capire perchè tu sei riuscito a fermarlo... So della protezione di tua madre ma...”

Silente mi aveva detto che mia madre, si era parata fra me e Tu-Sai-Chi, in questo modo morendo mi aveva protetto” rispose il ragazzo pensando che Ginny era l'unica persona a cui stava confessando davvero tutto quello che sapeva del suo legame con Voldemort.

E... scusa se sono così invadente, ma Lui come ha fatto a tornare... Voglio dire, era scomparso, tutti lo credevano morto...”
"Lui..."
No, non poteva più dire altro, doveva frenare la lingua, Ginny era la sua ragazza e aveva già saputo molto più di quello che Harry aveva raccontato agli amici, non poteva anche raccontargli degli Horcrux, quello non poteva farlo, doveva rispettare le volontà di Silente. Il vecchio preside aveva detto che il segreto sulle parti dell'anima di Voldemort doveva rimanere tale, e che lui, Il Bambino Sopravvissuto, Il Prescelto, Harry Potter, doveva raccontarlo solo a Ron e Hermione, non a Ginny. Era troppo pericoloso spiegarle tutto. Forse un giorno, se sarebbero andati a vivere a Godric's Hallows e lui avesse ucciso il Signore Oscuro ne avrebbero riparlato e lui le avrebbe spiegato il legame dei nuclei gemelli e tutto il resto, ma quello non era il momento adatto.

Nessuno lo sa” concluse semplicemente, mentre leggeri fiocchi di neve continuavano a danzare intorno a loro.

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Capitolo 21
*** Grifondoro vs Tassorosso ***


La squadra si era allenata duramente, Ginny era rientrata due settimane prima e aveva ripreso a giocare con i compagni e quella mattina i Grifondoro avrebbero avuto la prima partita dell'anno. Avrebbero giocato contro i Tassorosso e per i corridoi, come sempre prima di una partita, i ragazzi di entrambe le Case intonavano allegri cori da stadio.

Nella Sala Comune era già stato tutto allestito per il dopo-partita, se la squadra avesse vinto sarebbero stati accolti da musica a tutto volume e grida dei compagni, se invece avessero perso si sarebbero leccati le ferite al tepore del camino.

I Maghi delle Feste avevano organizzato anche questo allestimento. Avevano addobbato la Sala con stendardi rosso-oro e leoni splendenti che tappezzavano le pareti, avevano aggiunto un tavolino con ogni sorta di prelibatezza e avevano invitato l'intero dormitorio.

Dopo la brutta settimana che aveva avuto Ron, il capitano sperava non si buttasse giù ma, giocasse come sempre, tirando fuori la grinta che aveva sfogato nella lezione per Auror e fu così.

Negli spogliatoi Ron caricò di forza i compagni, che senza agitazione entrarono in campo, inforcarono la scopa e iniziarono a volare sprezzanti del freddo.

Una curva dello stadio era un tappeto rosso e oro, l'altra un mare giallo e nero. Harry non aveva mai visto lo stadio così pieno, i ragazzi acclamavano i giocatori e molti studenti di Serpeverde e Corvonero si erano aggregati agli schieramenti delle altre due Case della scuola. Fra le grida assordanti si faceva strada una voce soave e leggera:

I giocatori stanno entrando in campo!” disse Luna Lovegood dalla tribuna dei professori, era lei a commentare la partita sotto l'occhio vigile della professoressa McGrannitt che era sempre stata una grande tifosa dei Grifondoro.

Al fischio d'inizio di Madama Bumb, la pluffa andò subito ad un Cacciatore di Tassorosso, che provò a segnare, ma Ron con una rapida rotazione della scopa deviò la palla che fu intercettata da Ginny, la quale con un abile tiro fece centro.

Grifondoro fa centro!” gridò Luna dalla tribuna fra gli applausi dei rosso-oro.

Ginny e Demelza, le due Cacciatrici giocarono benissimo e dopo mezz'ora di partita i Grifondondoro erano settanta a zero.

Oggi i Tassorosso devono avere qualche problemino...” disse Luna all'ultimo tiro parato da Ron.

Ti faccio vedere io se ho qualche problemino!” urlò il Cercatore giallo-nero iniziando a zigzagare verso il basso.

Harry vide il Cercatore avversario scendere di quota e decise di seguirlo, nel caso avesse avvistato il boccino che a lui era sfuggito.

Guardate!” esclamò ad un certo punto Luna indicando un punto col dito e facendo voltare e distrarre tutti i giocatori.

La vedete quella nuvola? Sembra un Ricciocorno Schiantoso...”

Mentre Luna diceva queste parole i Cacciatori avversari colsero al volo l'occasione per tirare e fare centro.

SI!” sbraitarono all'unisono mentre la professoressa McGrannitt sgridava Luna per aver fatto far punto ai Tassorosso.

Mi scusi, professoressa” disse lei mortificata e riprese la cronaca, “Ceakers e Poot intercettano il bolide ai Tas...”

Sono Peakers e Coot!” gridò la vicepreside prendendo il microfono alla ragazza e iniziando a commentare.

Harry gratificato dal cambio del commentatore e deciso a non farsi distrarre da niente e nessuno, iniziò la ricerca de boccino d'oro.

Sorvolò il campo cercando la piccola pallina alata, ma non la vide, allora scese di quota e ricominciò la ricerca.

La Weasley prende la pluffa, la passa a Demelza e... GRIFONDORO SEGNA!” disse la professoressa, mentre un'intera curva dello stadio esultava felice sventolando ogni cosa che avesse un leone dorato.

Quest'anno la squadra ha degli ottimi giocatori, peccato che la maggior parte di loro stia frequentando il settimo anno e... una pluffa viene tirata dai Tassorosso... il portiere avversario con una fantastica parata fa sbalzare la palla dalla parte opposta! Grifondoro è ancora in vantaggio!”

Dalla tribuna rosso-oro si levò il famosissimo coro Perchè Weasley è il nostro re cantato da tutti i compagni di Casa, Harry caricato dall'ilarità dei compagni iniziò a scrutare più attentamente ciò che lo circondava alla ricerca del boccino e fu solo dopo un ora dopo che lo vide. Non era molto lontano, ma nemmeno così vicino da poterlo prendere allungando il braccio. Cercando di non farsi notare dal Cercatore avversario, il ragazzo seguì la traiettoria della piccola pallina, guadagnò terreno, ora riusciva a vedere le piccole e fragili ali scuotersi velocemente, avrebbe potuto prendere il boccino senza alcuno sforzo, provò a togliere la mano dal manico di scopa, ma appena allungò il braccio una divisa gialla e nera si parò di fronte a lui.

No Potter, quello è mio!” disse il Cercatore voltandosi verso il Grifondoro.

Allora prova a prenderlo” lo sfidò Harry e si gettò immediatamente sul boccino.

La sferetta d'oro iniziò a volare più velocemente, Harry e il Cercatore dei Tassorosso si ricorsero in un inseguimento per aria.

I due Cercatori si battono per la ricerca del boccino!” commentò la professoressa McGrannitt entusiasta.

Harry oltrepassò il giocatore avversario, poi il ragazzo fu sorpassato dal Tassorosso e tornò nuovamente più vicino al boccino, poteva sentire lo sbattere d'ali, gli bastava afferrarlo con una mano, un piccolo gesto e avrebbero vinto la prima partita di campionato, un piccolo gesto e i Grifondoro avrebbero ritrovato la gloria.

FORZA,FORZA GRIFONDORO!” gridarono i ragazzi dalla tribuna, fu questa forza che aiutò Harry, ormai con gli arti bloccati dal freddo ad alzare il braccio destro e a chiudere le dita attorno al freddo del metallo del boccino.

Cinquecento punti a Grifondoro!” esclamò Madama Bumb fischiando la fine della partita.

GRIFONDORO VINCE!” gridò la vicepreside dalla tribuna mentre la squadra si univa in un abbraccio di gruppo volante.

* * *

Chi sono i più forti?!” chiese Ron alla folla che attorniava la squadra nella Sala Comune.

I Grifondoro!” gridarono in risposta i ragazzi.

Chi?!”

I GRIFONDORO!”

Ron, non ti gasare...” lo sgridò la sorella sorridente mentre tutti applaudivano e iniziava la festa.

La musica riempiva la Sala come aveva fatto durante la festa di Halloween, c'era un unica differenza, Hermione non c'era.

Hai visto Hermione?” chiese Ginny a Harry mentre il fratello raccontava della sua ultima grandiosa parata.

No, non era allo stadio, sono passato davanti alla nostra tribuna parecchie volte e non l'ho vista, sarà andata in biblioteca”

Si, forse è così, spero Ron vada a parlarle e la smetta di fare l'idiota” disse lei osservando il fratello mimare un azione fra le risa generali.

Sta' tranquilla, le parlerà, aspetta solo si calmi un po', così è impresentabile!” disse Harry guardando a sua volta Ron e ridendo alla sua imitazione.

* * *

Emmone?” chiese Ron mentre trangugiava qualche prelibatezza del piccolo banchetto che avevano allestito nella Sala.

Non so, sarà in biblioteca.” rispose Ginny.

Ah” disse il fratello senza entusiasmo.

Ah... cosa?”si inserì Harry.

Ah... niente!” sbottò Ron innervosito.

E' giorni che non vi parlate! Non ti sembra il caso di...”

E' lei che...” provò Ron.

E' in biblioteca” ribadì Ginny.

Ron sbuffò “Vado in biblioteca”

Con la divisa della squadra?” chiese Harry squadrando l'amico.

Ci devo parlare si o no?!” esclamò Ron prima di sparire dietro il ritratto.

* * *

Come aveva già fatto una volta, il rosso attraversò tutti i corridoi della biblioteca cercando Hermione, fu lei a sentirlo arrivare.

Ciao” esordì lui vedendo che lei lo guardava senza proferire parola.

Complimenti per la partita” disse Hermione fingendo di leggere il libro aperto di fronte a lei.

Eri allo stadio?” chiese Ron.

No, vi ho visti dalla finestra” rispose lei indicando l'apertura che dava sul capo con la mano.

Non vieni a festeggiare?” domandò allora Ron sperando che lei gli dicesse di si.

A festeggiare chi? Un portiere che non riesce nemmeno più a incrociarmi nei corridoi e a guardarmi negli occhi?”

Eppure quel portiere è venuto a cercati, è venuto ad aspettarti ogni benedetta volta davanti all'aula delle materie strane che frequenti, ma tu non l'hai mai degnato di uno sguardo. Sei stata tu ad evitarlo.” disse amaramente Ron senza avvicinarsi alla ragazza.

Siamo sempre stati amici” disse lei.

Ma?” chiese Ron volgendo lo sguardo altrove.

Ma ci siamo sempre punzecchiati a vicenda”

E quindi, se mi ami e io ti amo non ci sono problemi. E' normale che due persone litighino un po', altrimenti la vita sarebbe noiosa” disse Ron avvicinandosi ad Hermione e sedendosi affianco a lei.

E' complicato” sentenziò la ragazza abbassando lo sguardo.

L'amore non è complicato, spesso siamo noi a credere che sia così”

Non è vero. Noi siamo sempre stati più che amici. Ti ho conosciuto insieme ad Harry, eppure non era da Harry che mi sono fatta consolare quando hanno ucciso Fierobecco, non è con Harry che ho passato i momenti migliori della mia vita, non è Harry il ragazzo che non smette mai di stupirmi, non è Harry quello che mi ha fatto soffrire da morire mettendosi con Lavanda Brown, non è Harry il ragazzo che mi fa battere forte il cuore ogni volta avvina una mano alla mia. Quello sei tu, lo sei sempre stato” disse Hermione mentre una lacrima stava per sfuggirle dalle ciglia.

Davvero pensi questo di me?” chiese Ron asciugandole la lacrima.

Lei annuì.

Allora perchè non vuoi essere la mia ragazza?” chiese Ron prendendole una mano fra le sue. “Se è per quello che è successo con la Brown io... Senti. Senti quanto batte forte” aggiunse prendendo la mano che aveva fra le sue e poggiandosela sul petto.”

Non sono ancora pronta a fidanzarmi con te, è un cambiamento troppo drastico per com'è stato l'andamento del nostro rapporto fin' ora” disse Hermione con un fil di voce.

Ti aspetterò” sussurrò lui lasciandole andare la mano e cingendola in un abbracciò fraterno, lei non si tirò indietro, ma si abbandonò completamente fra le sue braccia sperando che lui avesse capito.

* * *

I giorni che li separavano dalle vacanze di Natale volarono via come niente. Harry e Ginny erano più felici che mai, Neville e Luna uscivano insieme e Ron ed Hermione erano tornati amici, si divertivano, litigavano... Era tutto tornato normale.

Chissà se Lumacorno darà una festa di Natale” disse Harry un mattino a colazione.

Non credo, l'anno scorso dava una festa al mese, ricordi? Quest'anno non ha inviato nemmeno un invito, dev'essere intimorito dai Carrow” disse Harmione.

Quindi non esiste più il Lumaclub?”

Ronald, non chiamarlo così!” esclamò la ragazza sorridendo.

Come lo vorresti chiamare, scusa?”

Non so... Non ha un nome, è solo un gruppo di studenti, ognuno con una differente caratteristica che Lumacorno trova interessante”

Comunque si chiami, che cosa facciamo per le vacanze?” chiese Harry.

Giusto. Dove andiamo? Mamma non mi ha detto niente” disse Ginny rivolta al fratello.

Probabilmente a Grimmaud Place, ci sarà un via vai di gente dell'Ordine e mamma vuole stare tranquilla, in un posso non rintracciabile”

Partiamo dopo domani?” chiese Hermione al rosso, che a quanto pare era l'unico a sapere qualcosa.

Si, papà mi ha inviato un gufo ieri, mi sono dimenticato di avvisarvi... Piton mette a disposizione il camino del suo ufficio per trenta minuti, useremo la Metropolvere per andare direttamente al numero dodici”

Ma la Metropolvere non è controllata dal ministero?” chiese Hermione.

Siamo ad Hogwarts, tutto quello che c'è qui è diverso, no? Non ci si può smaterializzare, quindi non ha senso che il ministero controlli il castello” disse semplicemente Ron.

Allora è tutto deciso, partiremo per Grimmauld Place!”




Nota: Non sono molto brava a scrivere la cronaca delle partite, lo ammetto. Siate clementi!!! Spero di non aver offeso tutti i cronisti del mondo con il commento alla partita.
Come avete trovato l'incontro fra Ron ed Hermione??? Fatemelo sapere con una recensione ;-)
Ringrazio tutti quelli che mettono la mia ff nelle seguite, preferite, ricordate e quelli che hanno recensito la mia ff, in particolare HFHforeverbitch che nelle sue recensioni scrive sempre asdfghjkl... e ad Ary che ha recensito gli ultimi capitoli. Grazie mille!!!!
A presto <3

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Capitolo 22
*** Vacanze (parte I) ***


Preparati i bagagli Harry, Ron, Hermione e Ginny si riunirono nella Sala Comune dei Grifondoro per andare tutti insieme nell'ufficio del preside.

Avete preso tutto?” chiese il Prescelto.

Gli altri annuirono.

Allora andiamo”

Arrivati nell'ufficio di Piton, senza badare ai convenevoli presero una manciata di polvere ciascuno, si infilarono nel camino e dissero forte e chiaro Grimmauld Place.

* * *

Eccovi!” esclamò la signora Weasley vedendo i ragazzi che uscivano dal camino.

'Giorno”

Ciao mamma”

Andate a posare i bauli, veloci. Ci sono Remus e Dora!”

I ragazzi fecero quello che li era stato ordinato e poi scesero nella sala, dove li aspettava la coppia.

Lupin non era cambiato, lei in compenso aveva un bel meloncino pronunciato che si intravedeva dalla maglietta.

Tonks!” trillarono Ginny ed Hermione all'unisono.

Ciao ragazzi” salutò lei mentre i capelli le diventavano di un bell'arancione acceso.

Come ti è cresciuta la pancia...” disse Ginny accarezzando il ventre della donna.

E si, è proprio grossa!” esclamò Lupin alzandosi per salutare Harry e Ron, “Salve ragazzi, come sono andati gli ultimi giorni?”

Bene, grazie” disse Harry sorridendo.

Ci sarai di nuovo alla prossima lezione del corso?” chiese speranzoso Ron.

No, mi spiace” rispose l'uomo scuotendo la testa, “Volevo venire, ma Severus ha pensato che con due Mangiamorte in giro per il castello non sarebbe stato bello avere degli Auror a sorvegliarvi”

Ma è meglio così, no? Perchè se ne abbiamo la possibilità non possiamo difenderci?” chiese Harry.

Harry, non vogliamo scatenare una guerra nella scuola, sarebbe pericoloso”

Se lo dici tu...” rispose il ragazzo poco convinto, “Ci sono novità su Tu-Sai-Chi?”

Niente di niente. Piton non si mette più in contatto con Lui, sembra si sia chiuso in posto segreto, o roba del genere, fatto sta che non vuole nè parlare nè vedere qualcuno”

* * *

Il pomeriggio passò tranquillo, dopo che Lupin e Tonks furono tornati a casa Harry e Ginny trascorsero un paio d'ore da soli, nella stanza della ragazza, mentre Hermione e Ron si punzecchiavano a vicenda gironzolando per la casa.

A TAVOLA!” esordì mamma Weasley all'ora di cena, e tutti gli abitanti del numero dodici si riunirono nella sala.

Miseriaccia mamma, hai cucinato per un esercito!” esclamò Ron scostando lo sguardo dal banchetto e guardandosi intorno alla ricerca di nuovi invitati.

Non c'è ancora nessuno, ma arriveranno presto alcuni membri dell'ordine, voglio che vi trovino già a tavola. Fred, George, voi mettetevi qui” disse Molly trafelata.

Si mamma” disse Fred sedendosi.

Ma non agitarti troppo, che sarà mai una riunione dell'Ordine dopo cena?!” esclamò George seguendo il fratello.

La madre non ebbe tempo di dire nulla che la quiete fu interrotta da alcuni rumori provenienti dall'ingresso.

Saranno arrivati” disse e lasciò i ragazzi per precipitarsi dai nuovi venuti.

Salve Molly” disse Kingsley con la sua solita voce profonda.

Benvenuti, venite pure!”

Oltre all'uomo di colore c'erano Alastor Moody, Dedalux Lux, Hestia Jones, Hagrid e una persona che Harry non avrebbe mai immaginato di vedere lì.

* * *

Sono riuscito a mettermi in contatto con il Signore Oscuro” esordì Severus Piton durante la cena.

Dov'è nascosto?” chiese Arthur incuriosito.

Si trova a Villa Malfoy” rispose il preside con tono piatto.

E i Carrow? Sanno che lui...” si intromise Harry.

Basta! Avevamo stabilito di parlarne dopo la cena quando i ragazzi sarebbero stati a letto!” esclamò Molly rivolta a Piton.

Credo che Harry abbia il diritto di sapere ciò che fa Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato” disse Piton inaspettatamente.

Harry non ci poteva credere. Severus Piton, l'uomo che lo aveva sempre odiato era lì di fronte a lui, lo aveva chiamato per nome e si era schierato dalla sua parte.

La signora Weasley fece un espressione contrariata, ma lasciò che l'uomo continuasse.

I Carrow non sanno niente, fortunatamente. Il problema più grande è che Lui sta cercando di schierare ogni genere di creatura, adesso che si sta indebolendo ha bisogno di un esercito che esegua i suoi ordini”

E gli altri Mangiamorte sono al corrente della posizione di Tu-Sai-Chi?” chiese incuriosito Arthur.

Non tutti, dopo il fallimento dell'anno passato e la morte del serpente i Malfoy hanno cercato di riscattarsi lasciando la loro abitazione a disposizione del Signore Oscuro e nascondendolo da eventuali attacchi”

Cosa crede che gli mandiamo una schiera di Auror sotto casa?!” esclamò Kingsley.

Ovviamente no, ma crede che Potter cercherà di battersi con lui” si inserì Moody.

Ma è demenziale. Chi vorrebbe battersi con la persona che cerca di ucciderlo da quando è nato!” commentò Harry.

Bhe , ti devo dire che anche io lo penserei” confessò Malocchio.

Harry era perplesso.

Ti devo ricordare che quando è evaso Sirius, nonostante tutti credessero che ti volesse uccidere, tu sei andato a cercarlo?” continuò l'Auror.

Si, ma...”

Harry, è vero. Ogni volta che c'è un guaio centri tu, non so come sia possibile ma è così” disse il signor Weasley gentilmente.

No Arthur, non è corretto. Ogni volta che c'è un guaio ci sono lui, tuo figlio e la signorina Granger qui presente” disse Piton con il solito tono cantilenante, ma senza quella puntina di cattiveria che circondava ogni sua frase.

Vabbè, cos' avremo mai fatto di così pericoloso...” sbuffò Ron.

Avete cercato il troll di montagna, al primo anno!” disse Molly severa.

Non abbiamo cercato il troll” precisò Hermione, “Harry e Ron mi stavano cercando per avvisarmi che c'era il troll”

E la storia della Pietra Filosofale?”si inserì Fred.

Intanto l'abbiamo salvata” disse Harry non capendo dove gli altri volessero andare a parare.

Ma l'anno dopo siete entrati nella Camera dei segreti!” esclamò Ginny.

Si e tu dov'eri?” chiese sarcastico Ron.

Ginny alzò gli occhi al cielo e incrociò le braccia talmente imbronciata da ricordare moltissimo la madre.

Forse, avete ragione, sono o siamo una calamita per i guai, quindi?” chiese Harry.

E quindi Tu-Sai-Chi ha ragione a preoccuparsi di un tuo futuro attacco” disse Arthur.

Se volete farmi promettere di non andare a cercarlo, non preoccupatevi, non lo farò!” sbottò il ragazzo alzandosi dal tavolo e lasciando la sala.

Più arrabbiato che mai il Prescelto salì le scale due a due e si chiuse in camera sua.

Credevano fosse un bambino per caso? Cosa avrebbero fatto se lui non avesse mantenuto la sua promessa? Lo avrebbero messo in castigo? E i suoi amici, poi... avevano preso la cosa come uno scherzo, possibile che solo lui avesse capito il vero significato di quella conversazione?

Questi pensieri gli riempirono la mente così tanto che quando Ginny aprì la porta e gettò il Muffliato su di essa, il ragazzo nemmeno se ne accorse e rimase al buio seduto sul letto.

Tutto bene?” chiese dolcemente, avvicinandosi ad Harry.

Che ci fai qui?” chiese lui freddamente, alzando lo sguardo.

Se vuoi vado via” rispose secca Ginny.

No, scusami...”

Lei si sedette affianco al ragazzo prendendogli la mano sulla quale si potevano ancora leggere le parole impresse dalla professoressa Umbrige.

Perchè sei scappato in quel modo, prima?”

Non hai sentito che discorso hanno fatto? Credono che io sia così stupido da andare da Tu-Sai-Chi, lui mi vuole uccidere e io dovrei andare a cercarlo!”

Non urlare, ti prego”

Perchè? Ti da fastidio che tutti sappiano quello che vuole farmi!” esclamò Harry più forte, alzandosi e iniziando a misurare la stanza con ampie falcate.

Ginny non aveva mai visto il suo ragazzo in quello stato, sembrava completamente fuori di sè.

Harry io...”

Ormai tutti lo sanno, sono il Prescelto, solo io posso far finire questo strazio!”

Ginny stava per scoppiare a piangere vedendo quell'ombra di pazzia negli occhi verdi che amava tanto. Poi raccolse quella poca forza di volontà che aveva e disse con un filo di voce:

Non sei tu a dire queste cose. E' Lui, ti sta possedendo, è già successo, me lo ricordo, avevi visto mio padre ferito, durante il sonno...”

Intanto nella mente di Harry succedeva il finimondo, vedeva Voldemort ridere sprezzante di ogni pericolo, poi l'immagine cambiò e ai suoi occhi si presentarono i sei Horcrux. Erano lì, di fronte a lui, eppure non poteva distruggerli, non poteva perchè era lui il creatore di quegli oggetti, lì dentro regnava la sua anima.

Il ragazzo cercò di riprendersi, e solo dopo alcuni secondi vedendo la figura sfocata di Ginny Weasley ricordò di trovarsi a Grimmauld Place chiuso in camera sua.

Non eri tu a pensare quelle cose” disse ancora la rossa preoccupata.

Harry non rispose, cos'aveva potuto dire durante quei pochi minuti in cui Voldemort era entrato nella sua mente? Cos'aveva fatto?

Harry, dimmi che era Lui a parlare al tuo posto, ti prego...” bisbigliò Ginny mentre un lacrima gli sfuggiva dalle ciglia.

Si, credo sia stato Lui, è entrato nella mia mente e...” non riuscì a finire la frase che la ragazza gli gettò le braccia al collo.

Aspetta” sbottò lui allontanandola, “Cosa ho detto prima?” chiese insicuro.

La ragazza non sapeva cosa rispondere, quindi scelse di dire la verità, che le sembrava la cosa più corretta da fare nei confronti di Harry.

Ho detto davvero queste cose?” chiese il ragazzo temendo la risposta della fidanzata.

Ginny annuì voltandosi dall'altra parte.

Il Prescelto era scioccato. Non poteva essere, non poteva aver detto quelle cose, non davanti alla persona che amava più di ogni altra cosa al mondo. Doveva tagliare tutti i ponti che lo legavano agli altri, non poteva permettere che Voldemort facesse del male anche a loro.

Ti devo lasciare” disse con la voce impastata mentre sentiva le lacrime salirgli agli occhi.

Come, scusa?” chiese Ginny cercando di incrociare lo sguardo di smeraldi.

Non voglio farmi vedere in questo stato un'altra volta... Se Lui entrasse ancora nella mia mente e mi spingesse a fare qualcosa contro di te? O contro le persone a cui voglio bene?”

Non succederà” lo interruppe la ragazza.

Non posso permettermi di giocare con la vita degli altri, l'ho già fatto una volta ed è morto Sirius”

Era diverso, grazie al collegamento delle vostre menti tu hai salvato mio padre, se è qui è solo grazie a te”

Ginny, io devo andarmene, lasciare tutto e tutti e scappare, vivere in una foresta e aspettare che Tu-Sai-Chi esca allo scoperto. Quando sarà tutto finito potremo stare insieme” sentenziò Harry con voce tremante.

A noi non pensi? A me non pensi? Prima di sconfiggerlo potranno passare anni ed io cosa dovrei fare? Aspettare il tuo ritorno? Non ti viene nemmeno in mente che potrei rifarmi una vita?!” esplose Ginny mentre le lacrime gli rigavano il viso.

Saprò che sei al sicuro, allora” disse Harry sentendo i singhiozzi della ragazza, ma non riuscendo a guardarla.

Ti comporti da idiota, lo sai vero?”

Ti voglio solo salvare” rispose il ragazzo cercando di sembrare deciso.

Ma io ti amo” disse Ginny con tono di supplica mettendogli le mani sulle spalle per farlo voltare.

Vedendo il viso della ragazza rigato di lacrime Harry non riuscì a dire niente e si abbandonò in un malinconico, ma appassionato bacio di addio.

Adesso vado” bisbigliò il ragazzo scostando il suo viso da quello della piccola Weasley.

Ti prego resta” soffiò lei in risposta iniziando a sollevargli la maglietta.

Gli abiti di lui caddero a terra con un frusciò e poco dopo furono raggiunti da quelli della ragazza.

I due si gettarono sul letto, faceva freddo nella stanza, ma loro non ci fecero caso il corpo dell'uno riscaldava quello dell'altro. I loro bisbigli, le loro mezze parole, tutte le incomprensioni che avevano avuto fino ad allora svanirono. Esistevano solo loro due, due ragazzi che si amavano, ma che non potevano dimostrare il loro amore, tutti quei sentimenti che non avevano mai esplicitato culminarono nel gesto più semplice del mondo.

Si erano concessi l'uno all'altra, sapendo che quella sarebbe stata l'ultima notte che avrebbero passato insieme.




Nota: Ciao! Vashappenin__ sei ancora viva? Se si, spero solo non morirai nell'attesa della seconda parte di questo capitolo. :-)
Vi è piaciuto? Spero di si, mettetevi nei miei panni, non è semplice descrivere quei momenti!!!! Per il resto va tutto bene? C'è qualcosina che avreste modificato?
Come al solito ringrazio tutti, in particolare la povera Directioner Vashappenin__ che ha recensito tutti i capitoli. Sei una grande!!!!!!!! 
A presto <3

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Capitolo 23
*** Vacanze(Parte II) ***


21-Vacanze parte II

Era notte fonda, Harry sentiva la testa di Ginny gravargli sulla spalla. Si svegliò e cercò di spostarla senza svegliarla. Con qualche difficoltà riuscì a scostare la ragazza, che con un sussulto poggiò la testa sul cuscino. Poi, cautamente si alzò dal letto, si vestì, prese il suo zaino e con una stretta al cuore salutò Edvige, la sua fidata civetta, e diede un bacio sulla fronte a Ginny.

Addio” soffiò, chiudendosi la porta alle spalle.

* * *

Uscito dal numero dodici il Prescelto iniziò a camminare avanti e indietro pensando al suo futuro. Cosa sarebbe successo? Si sarebbero accorti della sua partenza? Probabilmente si, ma l'avrebbero scoperto solo la mattina dopo, quando ormai il sole era già alto, e quando ormai era troppo tardi per fermarlo. Troppo tardi per farlo tornare indietro.

La neve ricopriva gran parte della strada attutendo ogni suono e nascondendo eventuali pericoli. Harry cessò di camminare e si fermò a guardare l'orizzonte...

Avrebbe mai rivisto i suoi cari? Quell'odiosa guerra sarebbe mai finita? E lui, avrebbe sconfitto il mago oscuro più potente di tutti i tempi?

Pensi che scappare serva a qualcosa?” disse una voce, facendolo voltare.

Torna dentro” sussurrò Harry con un groppo alla gola vedendo Ginny Weasley di fronte a quella che, nascosta, doveva essere la porta di Grimmauld Place.

Ti ho fatto una domanda” sbottò freddamente lei.

Ti ammalerai, hai solo la vestaglia, torna in casa” ribadì Harry con una nota di malinconia nella voce.

Perchè non rispondi?!”

Ti prego, non urlare” disse il Prescelto avvinandosi a Ginny.

Cosa vuoi che faccia?!” esclamò ancora la ragazza, “Morirai, ne sono certa. Come diavolo pensi di sopravvivere solo, senza un riparo, senza cibo...”

Ho una bacchetta” la interruppe Harry.

Con una bacchetta non puoi fare tutto” disse la ragazza, mentre una lacrima le rigava una guancia. “Lo ucciderò. Ginny, io lo ucciderò e tornerò da te, te lo prometto”

Harry Potter, ho sempre saputo della tua mania di salvare il mondo e l'ho sempre assecondata, ma questa notte non è la notte giusta per fuggire, gli faresti solo un piacere. E' entrato nella tua mente, sa quali sono le tue intenzioni, scappare ti condannerebbe, non avrai più nessuna protezione”

Voglio solo salvarvi”

Ascoltami, ti supplico...” disse Ginny smettendo di piangere e prendendogli una mano fra le sue, “Quando sarà il momento, se è vero quello che dice la profezia, avrai l'occasione di ucciderlo, ma non ora. Torniamo dentro”

* * *

Ginny non raccontò a nessuno della loro avventura notturna, e la mattina dopo sia lei che Harry furono molto sollevati che nessuno avesse scoperto ciò che era successo appena poche ore prima. Gli abitanti del numero dodici erano troppo eccitati per l'arrivo imminente del Natale per notare gli sguardi furtivi che ogni tanto si lanciavano i fidanzati.

Allora verranno anche Tonks e Lupin domani sera?” chiese George.

Si, ma non credo si fermeranno per molto tempo, nelle condizioni in cui è Dora bisogna stare attenti” disse Arthur prendendo una fetta di pane e marmellata.

Si, da quanto ne ho capito il bambino dovrebbe nascere fra poco” disse la moglie entusiasta.

E chi altro ci sarà?” chiese Ginny.

Nessun altro. Bill e Fleur hanno deciso di passare il loro primo Natale da soli e Charlie rimane in Romania” disse la madre.

Nessun altro?!” esclamò Ron facendo quasi cadere il dolce che aveva in mano, “Per i più consunti slip di Merlino, è da quando siamo arrivati che cucini per la Cena di Natale e ci sono solo due ospiti in più?!”

Non usare quei termini con me, Ronald Weasley, e poi ci saranno anche Harry ed Hermione, per loro non posso preparare niente?!”

Se è per noi...” cominciò imbarazzata Hermione.

Non ti preoccupare cara, lo faccio volentieri” disse cordiale la donna, lanciando uno sguardo fulmineo al figlio e lasciando il tavolo.

Secondo me è un po' pazza” sussurrò Fred in modo che il padre non lo sentisse, e i ragazzi risero. Il tempo passò velocemente e ben presto arrivò l'ambita Cena di Natale.

La neve non cessava di scendere lieve sui tetti di Londra, causando molti disagi al Ministero della Magia.

Oggi c'era di nuovo l'entrata bloccata” si lamentò Arthr parlando con Lupin.

Lo so, ho sentito Kingsley. Dice che probabilmente chiuderanno l'entrata dai WC e riapriranno quella dei visitatori dalla cabina telefonica”

Come sarebbe dai WC?” chiese Hermione curiosa.

Il Ministero teme gli attacchi dei Mangiamorte, che fra l'altro sono infiltrati nel personale, perciò l'anno scorso ha aperto una nuova entrata, il lavoratore deve entrare nei bagni vicino al Ministero, entrare nei gabinetti tirare l'acqua e...”

Arthur, stiamo mangiando!” lo rimproverò la moglie.

E' solo una semplice spiegazione, cara” si scusò l'uomo concludendo il discorso.

Invece l'entrata dei visitatori è quella da dove siamo entrati all'udienza vero?” chiese Harry ricordando la buffa cabina telefonica-ascensore.

Proprio quella” asserì il signor Weasley.

Certo che gli uomini parlano solo di lavoro!” commentò Tonks scuotendo la testa mentre i capelli le diventavano di un giallo intenso.

Pensi che anche il vostro bambino avrà il vizio di cambiare colore di capelli?” chiese Ginny divertita.

Oh, credo proprio di si” affermò la ragazza, “ E poi, ovviamente farà anche questo...” e si cimentò in una delle sue solite trasformazioni che divertivano tanto la piccola Weasley.

Vedendola ridere e scherzare come una volta, Harry fu felice di non aver lasciato Grimmauld Place e si aggregò al gruppetto sghignazzante.

Certo che se il bambino è divertente come te avremmo tutti il mal di pancia dal ridere” disse il Prescelto.

Oh... Grazie Harry, allora vorrà dire che Molly si dovrà dar da fare a imparare incantesimi contro il mal di pancia”

Come avete deciso di chiamarlo?” intervenne Ron.

Teddy, da Ted, il nome di mio padre”

Bene, allora a Teddy, un altro divertente componente della famiglia!” esclamò Arthur levando un calice.

A Teddy!” riposero gli altri.

* * *

La mattina dopo Harry fu svegliato da un rumore improvviso, molto simile ad un POP.

Buon Natale!” esclamarono i gemelli all'unisono.

Auguri anche a voi, ma con tutta la gente che c'è in questa casa dovete svegliare proprio me?” chiese inforcando gli occhiali.

Oh, no” disse Fred.

Abbiamo già svegliato Ron” continuò George.

Harry cercò l'orologio.

Ma sono le sette meno un quarto della mattina di Natale! Che ci fanno quattro ragazzi svegli a quest'ora in un giorno di vacanza?”

Facciamo una sorpresa ad Hermione e a nostra sorella, semplice” dissero i gemelli.

Che cosa volete combinare?” chiese il ragazzo insospettendosi.

Niente di male, vuoi seguirci nella stanza di Ron?” chiese Fred con aria angelica.

Mmm... Io però vengo col metodo tradizionale” disse Harry pensando che una smaterializzazione di prima mattina non doveva essere piacevole.

Come vuoi, ti aspettiamo li” disse George lasciando la stanza insieme al fratello con una materializzazione congiunta.

* * *

Non mi sembra una buona idea” disse Harry dopo aver sentito il piano dei gemelli.

Infatti è un idea fantastica!” esclamò Ron prendendo l'amico per le spalle e iniziando a scuoterlo.

Ok, ok, ok... Ma ora lasciami! Che vi prende oggi?!” esclamò il ragazzo.

Allora lo farai?” chiese Fred con una vocina dolce che non gli apparteneva.

Ci scompisceremo dal ridere” tentò di convincerlo George.

Ti prego...” implorò Ron.

E... va bene”

Si!” esultarono i tre fratelli.

Ho detto che va bene, non che sono d'accordo con quello che volete farle!”

Ron scosse le spalle.

Allora, tutto chiaro?” chiese Fred mentre il gruppetto era appostato vicino la porta dove per quella notte le ragazze avevano deciso di dormire insieme.

Gli altri annuirono.

I regali li hai tu, Ron?” bisbigliò George.

Eccoli!”

E la Frescaneve?”

Ce l'ho io” disse Harry mostrando le piccole sferette cristalline.

Allora, io apro la porta, Ron entra e mette i regali vicino ai letti delle ragazze, George, sta di guardia nella speranza che non arrivino né mamma né papà, poi, mentre Ron sta uscendo, tu, Harry inizi a lanciare quelle palline”

Sei sicuro che non facciano rumore?” chiese Harry osservando le sfere che aveva in mano.

Le abbiamo progettate io e George, funzionano di sicuro. Tu le lanci e loro esplodono senza fare rumore producendo una finta neve che cade dal cielo per circa due ore”

Ci ammazzeranno, quella neve è fredda, come quella vera” disse Harry dubbioso.

Sei con noi o contro di noi?” chiese Ron.

Harry sospirò.

Dai Ron, entra!”

Il rosso entrò nella stanza e posò i pacchetti vicino ai letti delle ragazze. Poi tornò indietro ed Harry iniziò a lanciare le palline di Frescaneve, appena toccarono terra le sfere esplosero senza fare alcun rumore e la neve iniziò a cadere.

Chiudi, chiudi” bisbigliò Ron al fratello mentre nella stanza appariva un albero di natale addobbato e un pupazzo di neve con tanto di sciarpa e cappello.

Non pensavo creassero tutte quelle cose” disse Harry una volta al sicuro nella camera di Ron.

Già, era quello il pezzo forte, le ragazze si arrabbieranno ancora?” chiese George.

Credo proprio di no, potevate dirlo prima cosa facevano veramente le palline”

Abbiamo detto che volevamo fare una sorpresa, mica uno scherzo!” si difese Fred.

Credete che si siano svegliate?” chiese Ron, mentre il pendolo della sala batteva le sette e mezza.

Non so, ma mamma e papà sono già di sotto, sentite?” disse George riferendosi al rumore di passi proveniente dal piano inferiore.

Allora andiamo a svegliarle” propose il Prescelto.

* * *

Ma è...” disse Hermione sorpresa.

Fantastico!” concluse Ginny osservando la stanza completamente imbiancata.

C'è da dire che fa un po' freddino qua dentro” commentò Fred sfregandosi le braccia, “Ma l'aspetto è favoloso...”

Davvero! E poi sotto le coperte noi non sentiamo niente!” disse Hermione sorridente.

Non avete ancora aperto i regali” disse Harry accennando ai pacchetti affianco ai letti.

Non dovevate... ci avete fatto già questa sorpresa!” esclamò Ginny iniziando a prendere una scatolina rossa.

Già che ci siamo, ti do anche il mio” disse Hermione porgendo all'amica un pacchetto blu a strisce argentate.

Grazie! Questo è il mio” disse Ginny prendendo una busta verde da dentro il cassetto del comodino.

I ragazzi iniziarono a fare un pupazzo di neve non preoccupandosi dell'apertura dei regali delle altre due.

Wow...” esclamò Hermione tirando fuori dal pacchetto regalatole dalla rossa un nuovo libro sulla storia dei maghi più importanti vissuti dal medioevo al ventunesimo secolo.

Ti piace?” chiese l'amica.

Tantissimo, a te?”

Ginny osservò il kit di pulizia per la scopa.

Credo che grazie a questo vinceremo la coppa!”

Hermione sorrise.

E questo...” disse pensierosa soppesando un pacchettino beige.

Oh, quello dev'essere da perte di Ron” commentò Ginny.

Ron preso dal suo pupazzo di neve non si accorse di nulla.

Hermione aprì la scatolina e vi trovò un grazioso braccialetto in argento con un ciondolo a forma di cuore.

Che carino!” trillò Ginny, “Guarda, il ciondolo si apre... chissà cosa c'è dentro”

Hermione un po' imbarazzata aprì il sottile cuoricino, non c'erano fotografie all'interno, ma solo una frase incantata, che brillava come se fosse composta da un fuocherello azzurrino. Porterai sempre il mio cuore con te.

Cosa c'è dentro?” chiese Ginny impaziente saltellando seduta sul letto.

Una frase” rispose la ragazza, “Ad un amica speciale” mentì.

Meglio che il regalo che ha fatto a me” disse amaramente la rossa.

Cosa ti ha regalato?”

Un sacchetto di caramelle mou”

Ma sono buonissime!” esclamò Hermione.

Si, buonissime, ma se mi regala sempre la stessa cosa ad ogni occasione mi viene fuori una scorta per i prossimi vent'anni!”

Hermione si mise a ridere, stava per dire qualcosa quando Molly li chiamò dalla cucina.

Dopo l'immancabile richiamo a tavola da parte di mamma Weasley i ragazzi lasciarono la stanza innevata per scendere di sotto.

Hermione vide che Ron era l'ultimo ad uscire, così lo chiamò:

Ron? Puoi venire un secondo?”

Eccomi” sorrise lui avvicinandosi alla ragazza.

Spero ti sia piaciuto il mio regalo” disse Hermione

Oh si, mi è piaciuto moltissimo! Grazie” disse Ron abbassando lo sguardo verso il vasto assortimento di dolciumi.

A te è piaciuto il mio?”

E' stupendo. Davvero, ma non lo merito” disse Hermione volgendo gli occhi altrove.

Non dire così” la rassicurò il rosso.

E' invece si. Tu continui a trattarmi come se fossi chissà chi, quando sono stata io a rompere il nostro rapporto”

Non mi importa” disse semplicemente il ragazzo mettendole una mano sotto il mento per guardarla negli occhi. “Io... ti ho fatto questo regalo perchè noi due siamo speciali, il nostro rapporto è speciale...”

Ronald, io...”

Con questo ciondolo saprai sempre quello che penso di te, è stato incantato per cambiare frase ogni volta che voglio lasciarti un messaggio. Ad esempio ora penso che devi stare tranquilla e...”

Sul ciondolo apparve la scritta Non preoccuparti.

Grazie mille” disse Hermione con un filo di voce.

I due si stavano avvicinando sempre più l'uno all'altra, i loro nasi stavano per sfiorarsi quando...

Ragazzi! Che ci fate ancora qui? Scendete, è pronta la colazione” esordì Molly spalancando la porta.

Più imbarazzati che mai i due biascicarono qualcosa e poi seguirono la donna al piano di sotto.

* * *

I giorni di vacanza che dividevano i ragazzi dal ritorno a Hogwarts furono i più pesanti che il trio avesse mai vissuto. Hermione era convinta che dovessero iniziare a studiare in vista degli esami, inizialmente Ron ed Harry si opposero, poi grazie un intervento di Arthur, la ragazza riuscì a convincere gli amici a chiudersi in camera con lei e passare i giorni a studiare. A causa dell'improvviso studio Harry e Ginny non riuscirono più a passare del tempo insieme, ma nessuno dei due si preoccupò della cosa, sapendo che una volta tornati al castello avrebbero recuperato il tempo perso.




NOTA: calma, calma, calma... Dopo questo capitolo o mi odierete o mi amerete, ne sono certa. Ho sconvolto un po' i vostri progetti sul futuro di Harry??? Cosa credevate, che scappasse davero, lasciano gli altri Horcrux al castello e Ginny da sola?! Mica è scemo ( più o meno...) Comunque sia, spero vi sia piaciuto il capitolo, in particolare il pezzo sulla stanza innevata, idea che mi è venuta l'altro ieri, stavo tornando da scuola col pullman strapieno, ci saranno stati trenta gradi o più, ho rimpianto la neve che quest'anno è caduta pochissimo a Torino... ed ecco l'dea!
Grazie a tutti quelli che recensiscono e mettono la storia nelle varie categorie, siete fantastici <3
A presto!!!!!

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Capitolo 24
*** Ritorno ***


L'ultimo giorno di vacanza gli studenti di Grimmauld Place prepararono i bagagli e, come avevano fatto prima di Natale, entrarono nel camino della sala, lanciarono una manciata di Metropolvere scandendo la parola Hogwarts e ricomparvero nell'ufficio del preside.

Finalmente” li accolse la voce cantilenante di Severus Piton, “Stavo per chiudere il passaggio...”

Ma se siamo in ritardo di appena due minuti!” protestò Ron pulendosi il mantello dalla cenere.

Appunto signor Weasley, siete in ritardo... Ma ora non ho né voglia né tempo di discutere. Andate nel vostro dormitorio a posare le borse”

I ragazzi si diressero verso l'uscita sorpresi dalla brutalità con la quale il preside, che si era dimostrato cambiato durante le vacanze, li aveva liquidati.

Ah... Potter, dopo torna qui”

Sissignore” rispose Harry e seguì gli altri fuori dalla stanza.

* * *

 

Ti chiederai perchè ti ho fatto tornare qui” disse Piton camminando avanti e indietro per l'ampio ufficio.

Se è per il mio comportamento a Grimmauld Place io...”

No” disse semplicemente il preside, “Non mi importa della scenata dell'altra sera. Il professor Silente dal suo quadro mi ha parlato molto della missione che ti ha affidato, ovviamente non mi ha mai detto di cosa si tratta, ma mi ha chiesto di spiegarti un po' di cose sui Doni della Morte”

Harry si incuriosì.

Il vecchio preside crede ti possano aiutare con una ricerca che lui sostiene averti affidato”

Il ragazzo annuì senza parole.

Conosci la Storia dei Tre Fratelli?” chiese Piton sedendosi alla scrivania.

Si, Silente ha lasciato ad Hermione la copia originale delle Fiabe di Beda il Bardo”

Allora saprai che i doni che la morte ha fatto ai tre Peverell sono il mantello dell'invisibilità, la bacchetta di sambuco e la pietra della resurrezione”

Esistono davvero?” chiese Harry improvvisamente.

Non interrompermi!”

Mi scusi signore”

E Piton continuò:

Silente, come moltissimi altri maghi sosteneva che i Doni della Morte siano davvero esistiti. Sappiamo benissimo tutti e due che almeno uno di essi esiste davvero ed è in tuo possesso” disse alludendo al mantello appartenuto a James, “Tuttavia, non mi è stato detto nulla dell'esistenza degli altri due Doni. Le leggende, ma anche i libri di storia, narrano della scia di sangue che ha segnato i passaggi della bacchetta di sambuco, per diventare i suoi padroni infatti si credeva fosse necessario uccidere il precedente possessore. Della pietra della resurrezione invece non si sa niente, i libri non ne parlano”

Fra i due calò un silenzio opprimente.

Il preside si rialzò e riprese a camminare avanti e indietro mentre la mente macinava idee una sull'altra. Poi, sentendosi la gola inaridita schiarì la voce e disse:

Il professor Silente vuole che trovi i doni?”

Si. Si pensa che colui che entri in possesso di tutti e tre i doni diventi il Padrone della Morte, sarà invincibile”

* * *

Dopo il loro colloquio Harry e Piton non ebbero più occasione di parlarsi. Il ragazzo era pieno di dubbi:

Diventando Padrone della Morte avrebbe sconfitto Voldemort? Dov'erano gli altri Doni? Il Signore Oscuro li stava cercando, per quello nessuno sapeva niente di lui?

Dal canto loro Hermione e Ron non facevano altro che angosciarlo e aumentare le sue preoccupazioni: la prima lo convinceva sempre a studiare in vista degli esami e il secondo sosteneva si dovessero allenare per la prossima partita con i Serpeverde. L'unica che sembrava capirlo era Ginny. Il Prescelto aveva deciso di non raccontarle nulla del suo colloquio con il preside e la ragazza associava le preoccupazioni del fidanzato agli imminenti esami cercando di distrarlo un po' dai problemi.

Quella sera Hermione e Ron avevano iniziato i turni di guarda in veste di Caposcuola e Prefetto ed erano riusciti a convincere la McGrannitt a farsi assegnare tutti e due il posto all'uscita che dava sulla serra di Erbologia, quindi Harry rimase solo in Sala Comune con la più piccola di casa Weasley.

Non mi sembra vero” disse Ginny guardandosi intorno.

Cosa?” chiese il Prescelto.

Che ci sia la Sala Comune deserta e che finalmente possiamo passare un po' di tempo insieme” sussurrò la ragazza.

Meno male... Hermione e Ron sono riusciti a farsi affidare il turno insieme, almeno ce li siamo tolti tutti e due in una sola volta” scherzò Harry.

Ma i Prefetti non devono fare da guardia alla Sala Comune?” chiese la rossa tormentandosi una ciocca di capelli.

Si, ma sono riusciti a convincere la McGrannitt ad affidargli lo stesso turno all'uscita che da sulle serre di Erbologia, quella zona è totalmente oscurata, è meglio che siano in due” spiegò Harry.

Credi davvero che ci possa essere un attacco di Mangiamorte in pieno anno scolastico?” chiese la ragazza poggiando la testa sulla spalla del fidanzato.

Lui iniziò a carezzarle dolcemente la testa.

L'anno scorso è successo” sospirò il ragazzo ripensando alla morte di Silente.

* * *

Intanto Hermione e Ron erano seduti sull'erba, con la schiena poggiata alle mura imponenti del castello e bacchette in mano, pronti a qualsiasi cosa.

Hermione accese una piccola fiammella azzurrina con la speranza che scaldasse un po' la zona dov'erano seduti.

Hai freddo?” chiese il ragazzo vedendo Hermione rabbrividire.

L'erba è un po' umida e questa cavolo di fiamma non scalda” disse lei stringendosi le spalle.

Lui si tolse il mantello con un tremito e lo porse all'amica. “Mettilo a terra e siediti sopra”

No, io...”

Niente storie, sai che cosa succede se stai male e ti salti una lezione?” disse Ron con aria convincente.

Hermione parve convinta dall'argomento assenze e acconsentì a stendere il mantello sull'erba e sedersi sopra.

Adesso però ti siedi pure tu, senza mantello sentirai freddo, almeno mettiti all'asciutto”

Il rosso ascoltò l'amica e si sedette affianco a lei, erano vicinissimi spesso le loro braccia si sfiorarono ricordandogli i momenti belli che avevano vissuto quando erano ancora fidanzati. Passarono alcuni minuti senza parlare, ogni tanto il silenzio veniva rotto dal suono del vento e quando uno dei due sospirava o faceva un movimento brusco l'altro ,allarmato, apriva la bocca per parlare, ma la richiudeva subito dopo pensando di rovinare quel momento di pace.

Hai il braccialetto che ti ho regalato” esordì Ron osservando il polso della ragazza.

E' davvero bello...” sospirò lei aprendo il cuore e leggendo Io Scaldo Te, Tu Scaldi Me.

Entrambi sorrisero.

Sono quasi le undici, credo che se rientriamo adesso non ci sgriderà nessuno”disse il ragazzo.

Lo credo anche io, soprattutto perchè qua fuori fa freddissimo”

La prossima volta ognuno farà il turno che gli è stato assegnato” commentò Ron “Io con una ragazza noiosa come te non ci sto più per più di due ore consecutive!”

Hermione diede una leggera botta alla spalla del ragazzo.

Cos'hai fatto?!” chiese lui facendo un espressione sconvolta e divertita allo stesso tempo.

Lei lo colpì ancora.

Miseriaccia Hermione, sei peggio di mia sorella. Non ti ha fatto bene stare con due ragazzi per quasi sette anni”

Continuarono a scherzare e punzecchiarsi per tutto il tragitto che li separava dalla Sala Comune, sembravano tornati bambini.

Buonanotte” disse Ron.

Buonanotte e... grazie” disse la Hermione dandogli un bacio sulla guancia.

Perchè?”

Tu avresti potuto fare il turno al chiuso e invece hai scelto di stare al freddo e al buio con me, è stato carino da parte tua”

* * *

La mattina dopo la Sala Grande era più affollata del solito, era dall'anno passato che i quattro lunghi tavoli non si riempivano di gufi. Ce n'erano di tutti i tipi, civette delle nevi, allocchi, barbagianni e gufi un po' più goffi come quello della famiglia Weasley.

Un piccolo allocco un po' spennacchiato planò fra i Grifondoro.

Harry è per te” disse Neville porgendogli una piccola lettera stropicciata.

Il ragazzo la aprì incuriosito e vi trovò una pergamena visibilmente scritta di fretta.

 

Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato è tornato, sta ricontattando tutti i suoi Magiamorte, vuole entrare a Hogwarts.

Nasconditi sta attento e non agire d'impulso.

Remus

 

Il sangue gli si gelò nelle vene, il respiro diventò più affannoso e il cuore perse qualche colpo. “Cos'è successo?” chiese preoccupata Ginny mettendogli una mano sulla spalla.

Dopo alcuni secondi che gli sembrarono un eternità Harry riuscì a parlare.

Lui è tornato, vuole venire qui”

Cosa?!” chiese Hermione incredula prendendo il foglio e leggendo lei stessa quelle parole mal scritte. “Credi abbiano fatto qualcosa a Remus?” chiese poi lasciando la lettera a Ron.

No, non credo.” disse Harry col cervello che cercava di collegare gli eventi, “Lui sta arrivando qui, dovete mettervi in salvo”

Harry ora devi smetterla!” intervenne Neville, “Siamo riusciti a sconfiggere la Umbrige, abbiamo battuto un branco di Mangiamorte sia al ministero che qui a scuola, abbiamo riaperto l'ES e ora tu vuoi farci nascondere? Come pensi di sconfiggerlo?”

Voi dovete salvarvi!” ringhiò il Prescelto non pensando ad altro che alla vita degli amici e a quell'infinità di innocenti presenti nella Sala.

Diamoci una calmata” disse Ginny prendendo le redini della situazione, “Lupin ha scritto che Lui ha intenzione di venire, non che sta arrivando. Prova a parlarne alla McGrannitt, magari sa qualcosa di più e potrà consigliarti cosa fare”

Si, Ginny ha ragione, non facciamoci prendere dal panico. Sapevamo che prima o poi sarebbe successo, ora va dalla professoressa, ci vediamo più tardi a lezione” lo incoraggiò Hermione.

Harry lasciò il tavolo dei Grifondoro avviandosi verso l'ufficio della vicepreside.

Gli amici dicevano di non farsi prendere dal panico, ma per il ragazzo fu impossibile non agitarsi. Voldemort voleva andare a Hogwarts: la sua vita, ma soprattutto quella dei suoi amici era in pericolo.

Col cuore in gola proseguì.

Salì le scale, percorse il corridoio, svoltò a destra, poi a sinistra e ancora a destra. Gli bastava andare a sinistra,attraversare il corridoio e sarebbe arrivato all'ufficio della McGrannitt. Il passo da veloce e costante divenne una vera e propria corsa affannata. Devo salvare i miei amici, continuava a ripetere nella sua mente mentre il dolore alla milza diventava insopportabile.

Girò l'angolo, fu sorpreso e al contempo spaventato nel vedere le uniche due persone che non avrebbe mai voluto incontrare.


NOTA: Ed ecco un altro capitolo che mi farà di sicuro odiare... Perdonatemi, lo so che state morendo dalla curiosità, l'altro capitolo è quasi pronto, spero di postarlo domani. Nel frattempo non insultatemi mentalemente, vi prego!!!! ç_ç 
Come sempre ringrazio tutti voi! A presto!
PS: tirate giù quelle bacchette! Non è carino colpire alle spalle!

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Capitolo 25
*** Un posto dove stare ***


Capelli biondi e unti, corporatura tozza, malvagi quasi quanto il loro padrone i fratelli Carrow si immobilizzarono davanti al ragazzo.
“Guarda, guarda chi abbiamo qui” disse Alecto con la solita vocina acuta che colpì Harry come un filmine a ciel sereno.
La pelle gli si accapponò, il sudore della fronte era freddo, freddo come il gelo e la paura che c'erano nel suo cuore.
“Il nostro Signore sarà contento di vederti così presto, servito su un piatto d'argento” cinguettò Amycus.
“perchè non opporrai resistenza vero?” chiese Alecto con finta dolcezza, “Non vorrai mica che i tuoi amichetti si facciano del male...”
La rabbia gli squarciò il petto sostituendo la paura di poco prima e una nuova forza lo pervase, il pensiero di salvare i suoi cari.
“Adesso da bravo, dacci la bacchetta” disse Amycus quasi in un sussurrò.
Harry serrò le dita ancora più forte attorno al prezioso bastoncino di legno facendo sbiancare le nocche.
“QUESTO MAI!” urlò lanciando una scia di luce rossa che fece cadere a terra Amycus.
“Stupido ragazzino... Cru...”
“Expelliarmus!” gridò Harry di rimando disarmando la Mangiamorte e iniziando a correre a più non posso per il corridoio.
Ron ed Hermione, devo trovare Ron ed Hermione ripeté fra se  voltandosi indietro per vedere se uno dei due fratelli lo stava seguendo. Credeva di averli seminati quando di fronte a lui apparve Amycus.
“Contento di vedermi Potter?” chiese sprezzante.
Harry non gli badò e scagliò un incantesimo, che però questa volta l'uomo evitò.
“Credi di essere più forte di me?” chiese il Mangiamorte lanciando un sortilegio.
Nello stesso istante il Prescelto fece uno schiantesimo così potente da far cadere rovinosamente Amycus.
“Mi scusi, professore!” disse, prima di scappare via correndo.
Dove poteva andare? Ormai l'ufficio della McGrannitt l'aveva passato e non aveva nessuna intenzione di andare in Sala Comune correndo il rischio di incontrare Alecto. L'unica soluzione gli parve nascondersi nella Stanza delle Necessita, non aveva molta strada da fare: salì una rampa di scale e si trovò al sesto piano.
Passò a grandi falcate un paio di volte di fronte all'apertura invisibile della Stanza pensando: Un posto sicuro dove ripararmi”.
* * *
 
Perchè non si sentivano rumori? Le lezioni dovevano essere già iniziate, eppure, oltre l'uscita della Stanza tutto taceva.
Gli altri si erano accorti di certo della sua assenza, ma cosa avrebbero fatto? Trovarlo nella Stanza delle Necessità era impossibile. Forse sarebbe rimasto lì per sempre, sarebbe invecchiato e sarebbe morto solo, mentre Lord Voldemort sterminava l'intera scuola... No, al suo arrivo sarebbe uscito allo scoperto e avrebbe tentato di coglierlo di sorpresa, ma come lo avrebbe ucciso senza Horcrux e Doni? Probabilmente non sarebbe invecchiato chiuso nella Stanza, ma avrebbe dovuto passare del tempo, era stato uno stupido a lasciare lo zainetto dove teneva tutte le cose importanti nel dormitorio. Senza il mantello non aveva alcuna possibilità di uscire e non essere scoperto.
Fu mentre veniva sopraffatto dallo sconforto che, dopo aver misurato la sala a grandi passi, si sedette. Inchinandosi e appoggiando la schiena e la testa contro il muro di pietra gli cadde qualcosa dalle tasche dei pantaloni. Il piccolo oggetto battendo contro il pavimento produsse un suono simile ad un tintinnio.
Harry sbuffò e raccolse distrattamente un piccolo oggetto dorato: era un galeone.
Lo girò e rigirò fra le dita ripensando a Ginny, a Ron, a Hermione e a tutti i suoi amici dell'Esercito di Silente... L'ES, certo! Era stato uno stupido! Quello non era un galeone vero, ma uno di quelli incantati che utilizzava per inviare le date e gli orari degli incontri dell' Esercito!
Era salvo.
Con le mani che tremavano per l'agitazione inviò un messaggio a Ron ed Hermione chiedendogli di portargli lo zaino, una volta arrivati al sesto piano, il ragazzo sarebbe uscito furtivamente  per rientrare poco dopo.
* * *
La lezione di trasfigurazione era quasi finita. Ron ed Hermione erano distratti: che fine aveva fatto il loro amico?
Tutti e due si stavano facendo la stessa domanda quando la moneta incantata che erano abituati a tenere in tasca vibrò.
Entrambi si guardarono allarmati e recepito il messaggio decisero si andare nella Stanza delle Necessità nell'unico momento libero che avevano: tra Difesa Contro le Arti Oscure e il pranzo.
Arrivati al sesto piano inviarono un messaggio ad Harry, il quale uscì svelto dalla Stanza portando dentro gli amici.
“Cosa ti è successo?” chiese il rosso spaventato osservando la sala spoglia di ogni arredamento.
“Pensavamo fossi scappato!” esplose Hermione gettandogli le braccia al collo.
Liberatosi dalla stretta della ragazza Harry raccontò la vicenda agli amici.
“Hanno chiamato Tu-Sai-Chi?” chiese Hermione temendo il paggio.
Il Prescelto fece no con la testa.
“Voi invece? Com'è andata la lezione con Amycus?”
“Non bene” rispose il rosso lapidario, “Ha obbligato un Tassorosso a punire un Corvonero, il ragazzo si è opposto e Carrow ha cruciato tutti e due”
“E' stato terribile” commentò Hermione.
“Sapevo che sia lui che la sorella fossero crudeli, ma non pensavo si sarebbero spinti a tanto” disse Harry con la voce alterata della rabbia.
“Dobbiamo trovare una soluzione” sentenziò razionale la ragazza, “Tu non puoi uscire di qui, altrimenti vedendoti i Carrow, come minimo si toccheranno il bellissimo tatuaggio che hanno sul braccio. Credo che molti altri studenti dovranno affrontare una situazione simile alla tua. I Mezzosangue, per esempio”
“Non parlare così” disse Ron cingendola con un braccio.
“Invece si” rispose lei determinata, “Sono una Mezzosangue, per lo più fiera di essere una così”
I ragazzi sorrisero.
“Allora vorrà dire che bisognerà aggiungere dei letti, dei passaggi, insomma renderla vivibile” disse Ron.
“Robetta da niente” commentò Harry sarcastico.
“Neville è dalla nostra parte, lui capisce davvero questa stanza. Magari viene a darti una mano alla fine delle lezioni” disse Hermione con aria saccente.
“Ok, va bene. Ora vi lascio andare a pranzo”
“Amico, sta' attento!” si raccomandò Ron a mo' di saluto.
“Non preoccupatevi, ho qui tutto quello che mi serve” rispose il Prescelto indicando lo zainetto, “A dopo”
* * *
Erano passate due ore. La fame iniziava a sentirsi e rendeva tutto più complicato. Harry aveva provato a modificare la Stanza, ora somigliava moltissimo alla Sala Comune dei Grifondoro, solo che non c'erano gli stendardi e i leoni che tappezzavano le pareti. Il ragazzo aveva fatto apparire un divano, un tavolo, delle poltrone e un set di mobili in legno scuro. Poi era apparso un muro oltre il quale vennero disposti una decina di letti a baldacchino.
Poco dopo arrivò un Neville Paciock più stanco e afflitto che mai.
“Che ti è successo?” chiese non appena vide un sottile taglio rosso all'altezza della tempia.
“Diciamo che ho avuto un incontro ravvicinato con Alecto” rispose con noncuranza.
Harry tirò un lungo sospiro e si prese la testa fra le mani.
“Harry, non è colpa tua se Lui è tornato, prima o poi sarebbe successo, l'aveva già fatto in passato”
“Ci serve un rifugio, presto molti altri studenti saranno costretti a nascondersi. Voi sarete i primi, di sicuro vorranno avere notizie di me e, ne sono certo, voi non gli direte nulla”
“Servirebbero dei passaggi” disse il ragazzo come avesse letto nella mente dell'amico.
“Puoi provare a crearne alcuni?” chiese Harry incrociando mentalmente le dita.
“Si...” disse Neville e una piccola porticina in legno spesso apparve dall'altro capo della stanza.
“Cosa...?”
“Aprila!” disse Neville.
Harry si avvicinò alla porta e premette la maniglia, un buonissimo odore di pollo arrosto invase la Stanza.
“Le cucine! Sei un genio, ho una fame bestiale” disse il Prescelto prendendo un piatto con una coscia di pollo ancora fumante.
“Posso provare ad aprirne uno verso l'esterno”
“Si, prova a farlo sbucare in qualche posto insolito e nascosto, non devono scoprirci”
Neville si concentrò e pochi istanti dopo un altra porta apparve nella Stanza.
“Allora dove porta?” chiese Harry impaziente.
“Non so, ho chiesto di avere un passaggio che sbucasse in un luogo sicuro, non ho specificato quale. Dobbiamo percorrerlo”
I due ragazzi aprirono la porta e si trovarono in una grotta buia e umida. Camminarono per un po', poi si trovarono di fronte ad un enorme quadro con una ragazza ben vestita. La fanciulla li invitò ad aprire il quadro e i due chiudendosi il ritratto alle spalle si ritrovarono in una piccola stanza nella penombra. L'umidità non era per niente cambiata, l'unica cosa diversa era un forte puzzo di capra. La sera, tornato nella Stanza delle Necessità, il Prescelto ebbe visite, Ginny, Ron e Hermione erano andati a trovarlo.
Si scambiarono le notizie relative ai cambiamenti della giornata e terminato il dicorso Hermione disse:
“Abbiamo deciso di stare con te”
“Come?” chiese Harry non capendo cosa volesse dire.
“I Carrow iniziano a lanciare delle frecciatine a tutti quelli come me, non ho scampo. L'unica soluzione è vivere qui, tornando fra i babbani metterei a rischio la vita dei miei genitori e io...”
“Noi siamo traditori del nostro sangue, per i Mangiamorte è come essere dei Mezzosangue se non peggio” disse Ron.
Harry pensava che i suoi amici potessero continuare a condurre una vita normale, ma era comunque contento di averli affianco.
La sera i ragazzi decisero di creare dei pannelli che  dividessero i ragazzi dalle ragazze, appena apparvero i divisori ognuno andò a letto senza dire una parola.
* * *
Era notte fonda ed Harry non era ancora riuscito a chiudere occhio, così decise di fare due passi. Scese dal letto e si diresse verso l'altra ala della stanza, con sua grande sorpresa vide Ginny seduta sul divano.
“Ciao” sussurrò sedendosi affianco a lei.
“Anche tu non riesci a dormire?” chiese la ragazza.
Harry scosse la testa.
“Che hai?”
“Sono un po' preoccupata” confessò la ragazza, “Ho paura per le cose che potranno fare i Carrow, ho paura per Luna, per Neville e per tutti i ragazzi che si ribellano, Amycus sarebbe capace di ucciderli”
Harry ci pensò un po', poi tolse la Mappa del Malandrino dai pantaloni e la porse alla ragazza.
“Grazie, ma che ci faccio con una pergamena stropicciata?”
“Giuro solennemente di non avere buone intenzioni” scandì il ragazzo mentre sul foglio si disegnavano i corridoi, le stanze e i cartellini che segnavano gli abitanti di Howarts.
“Cos...?”
“Fred e George, il terzo anno. Da allora ho sempre osservato tutti con questa. Sarai più sicura vedendo che gli altri sono nei loro letti”
“No, io non posso, davvero... A te è più utile”
“Allora facciamo così, la lascio sul tavolo, così la potrai usare quando vuoi”
“Grazie” sorrise la ragazza.
Rimase ancora un po' a leggere le varie targhette, poi si addormentarono l'uno affianco all'altra.




NOTA: come molti prevedevano le due figure erano i Carrow. Scusate il ritardo, ma ho avuto un problema con il pc. Spero vi piaccia!!!! Come al solito ringrazio tutti quelli che leggono, recensiscono ecc... Siete fantastici! A presto :)

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Capitolo 26
*** Cambiamenti e nuovi piani ***


Era mattino presto, dalla piccola finestra che aveva fatto apparire, Ron poteva vedere il sole sorgere. La sfera infuocata iniziava a spuntare da dietro le colline che circondavano il castello e i suoi caldi raggi si riflettevano sulla superficie liscia del lago creando bellissimi giochi di luce.

Là fuori sembrava tutto normale, nessuna anomalia, nessuna strana presenza. Era come se il mondo si fosse fermato e Hogwarts fosse stata travolta da un uragano che aveva portato con se paura e distruzione.

Senza che il ragazzo se accorgesse Hermione era in piedi, appoggiata al muro che separava la zona dei letti con quella del tavolo e lo stava osservando da alcuni minuti. Molto silenziosamente la ragazza iniziò ad avvicinarsi a lui, fino ad arrivargli vicino vicino e ad appoggiare le sue mani sulle spalle del rosso.

Tutto a posto?” chiese in un bisbiglio.

Ron si volto.

Si”

Dai, non fare finta di niente, dimmi che c'è, ieri sera qualcuno è andato a letto molto tardi, non ci sentirà” disse alludendo alla coppia che dormiva profondamente sul divano.

Non ne posso più” confessò il ragazzo non reggendo lo sguardo dell'amica.

E' normale, anch'io sono stravolta, devi credermi, in questa situazione tutti si sentono così. Tu in più hai ance la responsabilità di una sorella e di una grande famiglia fuori dal castello, è logico che tu sia un po' preoccupato”

No... Io non intendevo questo”

Cos'è, allora...”

Lui è tornato, lo sai anche tu, la caccia ai diversi ricomincerà”

Solo perchè i Mangiamorte vi reputano traditori questo non vuol dire che...” cercò di confortarlo Hermione.

Ho paura per te” la interruppe Ron lasciandola senza parole.

Per un periodo infinitamente lungo i due mantennero lo sguardo altrove, poi, non riuscendo più ad evitarsi gli occhi della ragazza penetrarono quelli color nocciola del rosso.

Mi proteggerai?”

Lo farò con la mia stessa vita, se sarà necessario” disse Ron determinato.

Hermione stava per aggiungere qualcosa quando sentirono un rumore provenire dalla parte opposta della stanza. Allarmati levarono le bacchette e raggiunsero la fonte del rumore.

Ah siete voi...” sospirò sollevata Hermione vedendo che Harry e Ginny si stavano alzando.

Ci avete fatto prendere un colpo” intervenne Ron un po' seccato.

Scusate, ma voi eravate già svegli?” chiese Ginny stropicciandosi gli occhi.

I due si guardarono imbarazzati.

Ci siamo alzati adesso” disse Hermione, “Chi va a prendere la colazione?”

Vado io” si offrì Ginny, “così chiedo agli elfi se c'è qualche novità” aggiunse prima di sparire ietro la porticina di legno spesso.

Dobbiamo trovare una soluzione” esordì Harry, “Sia gli Horcrux che i Doni non possono aspettare, dobbiamo cercali. L'unico problema è Ginny, non possiamo parlargliene. O le diciamo che ci servono quegli oggetti ma non gli diciamo l'intero piano o...”

Mia sorella non è una stupida, vorrà sapere che cosa tramiamo” intervenne Ron.

Non abbiamo tempo di indugiare, tra pochi giorni questa stanza sarà piena, avremo meno possibilità di comunicare, quindi facciamo come ha detto Harry” disse Hermione con un tono che non permetteva repliche.

* * *

L'atmosfera era tesa. Harry, Ron ed Hermione cercavano di fare colazione il più normalmente possibile, ma la verità era che ognuno di loro pensava a come affrontare l'argomento Horcrux con la più piccola dei Weasley. Una volta terminata la conversazione e riordinato il tavolo Harry richiamò l'attenzione della fidanzata.

Silente ci ha assegnato un compito” esordì il ragazzo.

Ginny si incuriosì all'istante.

Purtroppo però ci è stato detto di non parlarne con nessuno”

La ragazza parve delusa, ma non interruppe.

Rassicurato Harry continuò:

Quello che dobbiamo fare è cercare degli oggetti”

Degli oggetti?” chiese stupita la rossa.

Degli oggetti” ribadì il Prescelto, “Uno è una coppa appartenuta a Tassorosso, l'altro è il Diadema Perduto di Corvonero”

Ma si sa, il Diadema Perduto viene chiamato così perchè...”

Lo sappiamo sorellina” intervenne Ron, “Ma crediamo sia da qualche parte qui nel castello. Sei molto amica di Luna, lei non ti ha mai...”

Di solito con gli amici non parli di oggetti appartenuti a maghi antichi!” sbottò la sorella iniziando a innervosirsi.

Basta, basta!” li interruppe Hermione, “Era solo un idea, scusaci”

Ci aiuterai lo stesso?” chiese Harry.

Se questo serve a sconfiggere Voi-Sapete-Chi potete contare su di me” disse Ginny decisa.

Credimi, è l'unica cosa che davvero ci serve”

* * *

Il fatto che Ginny non avesse fatto domande sugli oggetti da cercare non aveva migliorato le cose. Hermione era riuscita a creare, grazie a Neville, un passaggio che collegava la stanza con la biblioteca. La ragazza aveva iniziato a leggere svariati libri di storia, ma nessuno di essi citava il Diadema di Priscilla Corvonero.

Passò una settimana senza novità, i Carrow continuavano a trattare male i ragazzi, ma nessuno di loro si era ancora ribellato al punto di fuggire, nessuno tranne Neville, Dean e Seamus.

I Carrow hanno minacciato la McGrannitt, li abbiamo sentiti parlare nel corridoio di fronte la Sala Grande” spiegò Dean appena i tre fecero capolino dall'entrata nascosta.

Cosa?!” esclamò Harry invitandoli a sedersi.

Dicevano che tutti i professori cercavano di coprire la tua fuga e volevano sapere dove ti fossi cacciato. La professoressa sa tutto, ma non gli detto niente”

E poi?” chiese Hermione agitata.

E poi Amycus ha cercato di lanciarle una fattura, così noi abbiamo attaccato lui e sua sorella” rispose Neville con un espressione fiera stampata in volto.

Solo che non ci siamo accorti che nel corridoio c'erano un gruppo di Ghermidori che stavano di guardia alla Sala Grande, così siamo stati costretti a scappare” concluse Seamus.

Come i Ghermidori, non dovrebbero...” chiese Ginny.

Due giorni dopo la vostra fuga, i Carrow hanno chiamato una decina di Ghermidori per controllare gli studenti. Domani ci sarà il Controllo di Purezza”

Non dirmi che...”disse Harry, al solo pensiero gli venne la nausea.

Devono controllare che nessuno sia contro di loro o contro il loro Signore, chi ha il sangue sporco... Bhe, lo sapete”

Fra il gruppo calò il silenzio. I loro respiri si bloccarono, le loro menti iniziarono a lavorare velocemente. Il dolore e la paura colmarono i loro cuori.

Dopo un eternità il più coraggioso, o almeno, quello che tutti consideravano il più coraggioso fra loro parlò:

Dobbiamo tenerci pronti a tutto, presto la Stanza si riempirà, non dobbiamo farci scoraggiare”

Come previsto, il giorno seguente arrivarono moltissimi studenti di tutte le Case della scuola. Man mano che entravano ragazzi la Stanza si ingrandiva aggiungendo nuovi addobbi e decori alle pareti, allungando il tavolo e aggiungendo letti e bagni divisi per ragazzi e ragazze.

Al di fuori di quella grande bolla di tranquillità che si era creata il regime della scuola era nettamente cambiato. I Carrow avevano preso il sopravvento e nessun professore riusciva più a tenergli testa, dal canto suo Piton era l'unico ad avere un briciolo di autorità in quell'accozzaglia di malvagità che veniva ancora definita scuola.

L'uomo doveva lasciare spesso il castello, si era da poco riavvicinato ad Voldemort e il suo Signore si fidava di lui.

Mi avete chiamato, mio signore?” chiese Piton appena arrivò nel luogo segreto deve si era rifugiato il suo padrone.

Piton” salutò Voldemort con un sibilo, “Ti ho fatto chiamare per sapere le novità che ci sono ad Hogwarts, sei l'unico di cui posso fidarmi, l'anno passato hai fatto un ottimo lavoro”

Va' tutto secondo i suo piani, ora il numero degli studenti è dimezzato”

E' il ragazzo? Harry Potter, dov'è finito?”

Sapeva già che Harry era scappato, doveva cercare di proteggerlo.

E' scappato, nessuno sa dove sia” rispose Piton fingendo spontaneità.

E' scappato da solo?” chiese ancora l'altro mago mentre camminando il mantello gli scopriva le caviglie ceree.

Non lo so, mio signore. Suppongo di si, il suo Controllo di Purezza ha spaventato molti ragazzi”

L'Oscuro signore rise malignamente.

Bene. Molto bene, Severus. Non pensavo fossi ancora disposto a far finta di stare dalla parte di quei pezzenti per rifere i loro movimenti a me. Ottimo lavoro”

Piton si rasserenò un po'.

Tuttavia quello che hai fatto non è abbastanza”

Mio signore io...”

Non posso ancora entrare nel castello” continuò Voldemort passeggiando avanti e indietro.

Ancora una volta Piton tirò un sospiro di sollievo.

Per entrare ho bisogno di una cosa... Mi serve la bacchetta di Sambuco, dopo aver scoperto la storia dei nuclei gemelli ho capito che per uccidere il ragazzo devo avere una bacchetta invincibile. Credo che tu avessi conosciuto il suo legittimo proprietario molto bene” sibilò l'Oscuro Signore.

Io...”

Albus Silente. Curioso, no? Quel vecchio strambo con la mania di stare sempre dalla parte del bene, o come diceva lui dell'amore possedeva un Dono della Morte, il più potente”

La mente di Piton lavorava come mai aveva fatto. Sapeva dov'era un Dono, l'avrebbe potuto prendere per Potter, sarebbe stato rischioso, doveva ammetterlo, ma era l'unica cosa che poteva fare in onore di Lily. Non poteva deluderla.

Voglio che la prendi per me. Non dev'essere difficile, si trova nella tomba bianca, dove avete seppellito il vecchio l'anno scorso”

Lo farò, mio signore”

Ne ero certo” sibilò Voldemort, “Per non farti pentire ho chiesto a Bellatrix di accompagnarti”

Ma non...” cercò di dire Piton vedendo i suoi piani andare a rotoli.

Niente ma, ormai è deciso. Andrai a Hogwarts, cercherai di lasciare libera la zona per stanotte, Bellatrix ti raggiungerà dopo cena a Hogsmede”

Senza dire altro Severus Piton lasciò il rifugio e cercando di farsi venire una buona idea tornò al castello.




NOTA: Sono ancora viva... Lo so che è un sacco che non aggiorno, ma come avevo già detto ho avuto dei problemi con il PC... tornando alla storia spero vi piaccia. A presto!!!

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Capitolo 27
*** L'inizio della fine ***


Piton, dopo essersi chiesto più e più volte se quello che stava per fare fosse giusto, decise di andare nella Stanza delle Necessità per parlare con Harry.
Per i due fu difficile trovare un luogo apparato dove discutere in pace, ma dopo aver allontanato tutti riuscirono a chiudersi nella zona adibita a dormitorio maschile.
“Crede che riusciremo a prendere la bacchetta prima dell'arrivo di Bellatrix?” chiese Harry alla fine del racconto del preside.
“No” rispose secco l'uomo.
“Ma allora...”
“Non possiamo rubare la bacchetta prima del suo arrivo, o faremo venire il Signore Oscuro in persona per controllare che sia davvero sparita. L'unica possibilità che abbiamo è quella di prenderla dopo esserci assicurati che Bellatrix l'abbia vista”
“Ma così daranno la colpa a lei, io non posso...” disse il ragazzo capendo solo in quel momento le intenzioni del preside.
“Non preoccuparti per me” rispose bruscamente Piton, “Me la sono sempre cavata, quello in pericolo sei tu, dovrai usare il mantello di tuo padre”
“Si” rispose Harry.
“Ti verrò a prendere a mezzanotte, fatti trovare con la bacchetta in mano e il mantello addosso”
Il Prescelto annuì e il loro colloquio finì.
* * *
L'inverno era quasi finito, ma l'aria fredda continuava a colmare la notte. Il venticello fece rabbrividire Harry, che si rialzò un po' il bavero della giacca che indossava sotto il mantello dell'Invisibilità e continuò a seguire la sagoma scura del professore. Attraversato il parco raggiunsero l'imponente tomba bianca. Era come la ricordava dal funerale del vecchio preside: grande, di pietra chiara, con delle incisioni e iscrizioni sulla superficie.
Ad aspettarli c'era già Bellatrix Lastrange: alta, robusta, i capelli ricci e neri che le cadevano sul viso e gli occhi incavati che le davano un aria folle.
“Ottima notte per una passeggiata” disse vedendo Piton avvicinarsi.
L'uomo la fulminò con lo sguardo.
“Non dovevamo vederci ad Hogsmede?”
“Sai Severus, avete una protezione così debole che in pochi secondi sono riuscita  a romperla e già che c'ero sono entrata”
“Spero solo non ti sia fatta vedere, Bella” la rimproverò Piton, poi levò la bacchetta e pronunciò una formula. La pietra chiara si spezzò lasciando intravedere il corpo di Albus Silente.
Non senza provare un po' di ribrezzo Harry si costrinse a guardare. Il corpo era ben conservato, sembrava che l'uomo stesse dormendo. I capelli e la barba erano lunghi e candidi come quando era in vita, gli occhiali a mezza luna erano appoggiati sul naso adunco, il corpo era avvolto in un elegante abito color indaco con ampie maniche dalle quali uscivano le mani intrecciate sulla Bacchetta di Sambuco.
“Prendila!” ordinò Bellatrix con gli occhi che brillarono alla vista del sottile bastoncino.
Ancora una volta Piton agì. Senza lasciar trapelare alcun timore sfilò la Stecca della Morte dalle mani del vecchio.
“La terrò io” disse poi con un soffio riponendo la bacchetta sotto il mantello.
Bellatrix non replicò e si limitò a seguire con lo sguardo i gesti che Piton compiva per richiudere la tomba.
I due maghi si diressero verso il cancello della scuola e Harry li seguì da sotto il mantello cercando di non provocare alcun rumore.
Arrivati al confine del parco i tre uscirono, poi Bellatrix prese il suo compagno di viaggio per una mano,l'uomo si scansò, ma poi, capendo che quello era l'unico modo per raggiungere il nascondiglio insieme, porse la mano alla donna. Harry si avvicinò svelto a Piton e gli poggiò una mano sulla spalla, un istante dopo si smaterializzarono.
Il nero avvolse di nuovo il ragazzo che mai si era abituato all'oblio della materializzazione, per sua fortuna lo spostamento non durò molto e poco dopo aver lasciato Hogwarts ricomparirono di fronte all'entrata di una caverna.
Harry si guardò intorno, erano su un alta rupe ai piedi della quale si estendeva un irto e selvaggio bosco.
Bellatrix e Piton entrarono nella grotta e il ragazzo li seguì silenziosamente.
“Lumos” disse la donna levando la bacchetta.
“Lumos” pronunciò il suo accompagnatore imitandola.
Nessuno dei due parlò più.
Camminarono per alcuni minuti, durante i quali Harry si chiese più e più volte come il preside gli avrebbe passato la bacchetta, presto avrebbero raggiunto il Signore Oscuro, non sarebbe più stato possibile, allora come avrebbero fatto?
Il Prescelto stava per riformularsi la domanda per l'ennesima volta quando vide Piton staccarsi e rimanere un po' indietro rispetto Bellatrix. L'uomo prese la Bacchetta di Sambuco da sotto il mantello da viaggio e la gettò a terra. Bellatrix si voltò immediatamente.
“Cos'è stato?” chiese allarmata puntando la bacchetta a destra e a manca per illuminare ogni angolo della caverna.
“Cos... Io... Niente” biascicò Piton sperando che la donna non vedesse la bacchetta a terra.
Approfittando della distrazione dei due Harry si avvicinò alla bacchetta e si chinò per raccoglierla. “Severus, qui c'è qualcuno” replicò Bellatrix.
Agitato Piton disse:
“Qualcuno? Chi mai potrebbe esserci...”
Intanto il cuore di Harry batteva all'impazzata, cosa doveva fare?
Rimase per qualche secondo rannicchiato in una scomoda posizione, poi la Mangiamorte parlò nuovamente:
“Ci hanno seguiti”
“Non si vede nessuno” cercò di dissuaderla Piton, “Dai, ora andiamo, o il Signore Oscuro ci punirà per il ritardo”
“No!” esclamò la donna puntandogli la bacchetta illuminata addosso, “Ho sentito il fruscio di un mantello!”
Harry e Piton raggelarono nello stesso istante.
“Bella, an...” provò ancora il professore.
“Qui c'è qualcuno che non possiamo vedere, perciò...” cinguettò Bellatrix con un guizzo negli occhi folli.
Il ragazzo non sapeva cosa fare, era stato scoperto, l'unica possibilità era uscire allo scoperto e battersi con la donna, poi forse lui e Piton con una gran quantità di fortuna sarebbero tornati ad Hogwarts. Svelto ripose la Stecca della Morte nella tasca dei pantaloni,levò quella di fenice e si scoprì gettando il mantello a terra.
“Perspicace Bellatrix!” esordì mentre la donna sorrideva compiaciuta e Piton sgranava gli occhi stupito.
“Harry piccino...” lo apostrofò la donna con voce flebile, “Hai deciso di venire a visitare la tana del leone?”
Harry non rispose, il suo cervello stava elaborando cosa fare.
“Severus, non dici nulla?”
Piton si sentì scoperto.
“Certo che non dici nulla... Perchè ti sei fatto seguire di proposito, giusto?” chiese la Mangiamorte puntando la bacchetta al petto dell'uomo.
“Lascialo stare!” gridò Harry puntando a sua volta la bacchetta contro Bellatrix.
“Cos'è, ora siete amici ?” insinuò la donna.
“Expelliarmus!” gridò Piton, ma Bellatrix si parò con uno scudo argenteo.
“Troppo lento Sev”
“Stupeficium!” gridò Harry e la donna cadde rovinosamente a terra.
“Dobbiamo scappare, Lui è qui!”
Il ragazzo raccolse velocemente il mantello di suo padre e i due iniziarono a correre verso l'uscita, ma Bellatrix si rialzò e iniziò a seguirli lanciando incantesimi verso ogni angolo.
Harry si voltò di scatto e lanciò un Incarceramus in direzione della donna, Bellatrix fu imprigionata, incapace di muoversi agitò la bacchetta a casaccio, i fasci di luce verde colpirono le pareti della caverna facendo crollare grosse porzioni di roccia.
“Andiamo!” gridò Piton al ragazzo che pareva imbambolato.
“Io non...”
“Ha ucciso tuo padrino e provi compassione per lei?!”
Scosso dalle parole che il professore gli aveva detto Harry si rimise a correre. La milza gli faceva male, un peso gli spingeva nello stomaco e il cuore aveva i battiti accelerati, ma il Prescelto non si fermò. Intanto le pareti della caverna continuavano a cadere a causa dei ripetuti incantesimi di Bellatrix, quella donna si sarebbe uccisa da sola.
Dopo un immensità di tempo, o almeno a loro parve così, i due riuscirono a tornare all'esterno della caverna, a stringersi la mano e a smaterializzarsi lontano da Voldemort.
Il solito oblio non pervase Harry, al suo posto però la mente del ragazzo fu occupata da un terribile visione e la cicatrice gli si incendiò.
Cosa sarà stato quel frastuono? Si chiese andando a cercare il suo fidato servo.
“Codaliscia” sibilò.
“Si padrone?” rispose l'uomo guardandolo con i suoi occhietti acquosi.
“Cosa sta succedendo?”
“Non so mio signore”
Senza chiedere altro Voldemort-Harry uscì dalla sala e iniziò a seguire il percorso che conduceva all'uscita della caverna. Non passò molto tempo che trovò Bellatrix fra un mucchio di macerie. In pochi istanti capì ciò che era appena successo.
Un urlo squarciò la quiete. L'Oscuro Signore si avvicinò alla donna.
“Nemmeno tu, nemmeno tu che mi eri fedele mi sei servita a qualcosa!” disse dando una spinta con un piede al corpo inerme della sua Mangiamorte più fidata.
Rimase lì immobile a fissare il cadavere, poi avendo deciso cosa fare cercò di farsi strada fra la roccia frantumata.
* * *
Harry si riprese, era nell'ufficio del preside, dallo sguardo dell'uomo capì di aver urlato.                       “Sta arrivando” biascicò con voce impastata.
“Dobbiamo salvare gli studenti” disse Piton sicuro di sé.
Harry annuì. “Ha capito che abbiamo la bacchetta”
“Ho fatto controllare alla McGrannitt, i Carrow non ci sono, puoi uscire tranquillamente” interruppe il professore  ignorando quello che il ragazzo aveva da dire.
“Dobbiamo prepararci, Lui arriverà da qui a poco”
“Puoi contare sull'appoggio di tutti gli insegnanti”
Rassegnato al fatto che Piton non lo ascoltasse perchè era troppo preoccupato a salvare tutto e tutti Harry disse che andava ad avvertire i ragazzi nella Stanza della Necessità e lasciò l'ufficio.
* * *
Il ragazzo varcò la soglia, tutto era normale, poi guardò meglio e vide che il divano era occupato dai due fratelli Weasley ed Hermione, evidentemente si erano appisolati aspettandolo.
“Svegliatevi” sussurrò avvicinandosi agli amici.
I ragazzi si svegliarono all'istante.
“Harry!” salutò la rossa alzandosi per mettergli le braccia al collo credendo che tutto fosse andato  bene.
“Wow, allora l'hai presa!” esclamò Ron alludendo al bastoncino che brandiva l'amico.
“Si” disse Harry mestamente.
“Ma è successo qualcosa?” chiese allora Hermione notando il tono del ragazzo.
“Sta arrivando”
“Cosa?!” esclamarono i tre all'unisono.
“Io, Piton e Bellatrix siamo arrivati fino al suo nascondiglio, poi Bellatrix ha sentito il fruscio del mant... ma non importa, non c'è tempo per i racconti. Siete tutti in pericolo, andate a svegliare i ragazzi io...”
“Tecnicamente anche tu sei in pericolo” precisò Hermione.
“Con tutto lo stramaledetto bene che ti voglio, Hermione questo non è il momento di fare la maestrina” sbottò Harry scocciato dal fatto che tutti sottovalutassero la situazione.
La ragazza divenne tutta rossa e si allontanò con Ron verso i dormitori.
“Hai bisogno di aiuto?” chiese Ginny preoccupata.
“Si” confessò Harry, “devo assolutamente trovare la Coppa di Tassorosso e il Diadema di Corvonero, io mi occupo del Diadema, tu puoi provare a parlare con qualche Tassorosso della Coppa”
“Buona fortuna” augurò la ragazza determinata.
“Aspetta!” la chiamò Harry vedendo che già usciva dalla Stanza, “Un momento”
Corse verso il dormitorio e raggiunse lo zainetto dentro al quale teneva tutti i suoi averi più importanti, poi prese un calzino appallottolato e tornò indietro.
“Tieni, c'è la boccetta di Felix Felicis, non c'è molta pozione, basta solo per te, tra poco arriveranno i Mangiamorte, bevila al loro arrivo”
“Non posso”
“Prendila!” ordinò Harry.
“No, tu sei più in pericolo di tutti noi”disse la ragazza rifiutando ancora.
“Ginevra Weasley, moriremo tutti entro qualche ora, ne sono certo, almeno tu puoi salvarti prendendo quella pozione del...” Harry non riuscì a terminare la frase che Ginny gli si lanciò letteralmente addosso. I due si baciarono appassionatamente , le mani di Harry tremavano sapendo che quello forse sarebbe stato il loro ultimo bacio, l'ultima volta che sarebbero stati insieme, l'ultima volta che l'avrebbe vista... Si riempì le narici del profumo di fiori da cui era sempre stato attratto e poi si staccò da lei.
“Perchè l'hai fatto?”
“Moriremo tutti, no?” disse lei con sprezzo del pericolo e senza aggiungere altro uscì dalla stanza.
Harry pensò di iniziare la ricerca parlando con Luna, fortunatamente la ragazza gli capitò subito a tiro.
“Luna, ti devo parlare”
“Eccomi” disse la ragazza tranquillamente.
“Mi serve sapere che è stata l'ultima persona a sapere del Diadema di Corvonero” sputò Harry tutto d'un fiato.
“Bhe... credo la figlia, la Dama Grigia”
“Il fantasma?” chiese Harry nervosamente.
“Si, dev'essere sulla torre di...”
Ma Luna non riuscì a finire la frase che Harry era già schizzato via.
* * *
Per la strada incontrò Nick Quasi-Senza-Testa che gli indicò dove si trovava la Dama, poco dopo trovò il fantasma.
“Posso farle una domanda?” chiese il ragazzo col fiatone.
Il fantasma annuì.
“Lei è la figlia di Priscilla Corvonero, giusto?”
Lo spettro annuì.
“Potrebbe parlarmi di sua madre?”
“Non parlo molto di lei, scusami” disse la Dama voltandosi per andare via.
“ASPETTI!” urlò Harry, non aveva intenzione di reagire così, ma il panico e l'agitazione alzarono il tono di voce.
“Mi scusi... La supplico di parlarmi del Diadema di sua madre”
“Io non...”
“Vuole che Voldemort rovini tutto quello per cui sua madre aveva lavorato?” la spronò Harry.
“Cosa vuoi insinuare?! Certo che no!”la Dama pareva offesa.
“E allora...”
“Posso dirti solo questo: è nel castello, se sai che il luogo esiste non avrai bisogno di istruzioni, ma se non conosci la sua esistenza non posso dirti dove trovarlo”
Se sai che il luogo esiste non avrai bisogno di istruzioni...
Ovvio, la Stanza delle Necessità. Arrogante com'era il giovane Riddle aveva creduto che nessun altro sapesse dell'esistenza della Stanza e vi aveva nascosto l'Horcrux, adesso che ci pensava era perfino troppo facile.
Riacquistato vigore per la nuova scoperta Harry scappò via lasciando la Dama fluttuare sul posto esterrefatta.
Come mosso da una forza nascosta il ragazzo percorse quei corridoi che ormai conosceva a memoria e raggiunse la Stanza delle Necessità. Camminò tre volte davanti alla parete vuota pensando:
“Mi serve un luogo dove nascondere una cosa”
L'entrata si aprì. All'interno Harry trovò una sorpresa, lui era già stato in quella Stanza! Quasi un anno prima aveva riposto lì il Pozioni Avanzate del Principe Mezzosangue, come aveva fatto a dimenticarselo? Eppure quella strana corona aveva attirato la sua attenzione, era stato proprio uno stupido...
Conoscendo il percorso si addentrò fra gli scaffali e dopo pochi minuti trovò l'Armadio Svanitore con il quale i Mangiamorte erano entrati a Hogwarts l'anno primo, affianco all'armadio, appoggiato su una catasta di cianfrusaglie c'era il Diadema Perduto di Corvonero.
Senza esitare Harry afferrò il prezioso oggetto e uscì nuovamente dalla Stanza.
Nel frattempo i Corridoi si erano riempiti di studenti che correvano da una parte all'altra del castello con i più svariati tipi di oggetti branditi a mo' di armi.
“E' per difenderci?” disse Neville riferendosi alle strane piante che si contorcevano nei vasi che trasportava.
Harry non capì come due piantine potessero difenderli dai Mangiamorte, ma non chiese spiegazioni: doveva trovare Ron, Hermione, ma soprattutto Ginny alla quale aveva affidato la ricerca della coppa.
Da una finestra vide che il sole era alto, doveva già essere tarda mattina eppure Voldemort non si era ancora fatto vedere, qualunque fosse stato la causa del suo ritardo Harry non doveva perdere tempo. Si mise immediatamente a correre verso la Sala Grande sperando di incontrare gli amici.
* * *
Intanto Ginny aveva trovato la Coppa in una stanza sotterranea adibita a tutti i trofei e i riconoscimenti lasciati alla scuola, le era bastato parlare con Gwen ed Elisabeth, le due ragazze che aveva conosciuto all'ES per trovare l'oggetto. Nei corridoi aveva incontrato Hermione e Ron, tutti e due trafelati a scortare i ragazzini del primo anno, i due avevano detto quello che avrebbe dovuto fare, così lei si diresse verso l'ufficio di Piton.
Arrivata davanti all'imponente statua sussurrò:
“Lily” e l'entrata si aprì.
Entrò nella stanza, che come aveva sperato era vuota, e poggiò la Coppa sulla scrivania. Poi, cautamente, aprì la teca dov'era riposta la spada e la estrasse.
Sapeva quello che doveva fare e aveva capito che qualsiasi cosa fosse quell'oggetto distruggendolo non sarebbe successo nulla di buono. Con tutta la forza e il coraggio che aveva sollevò la spada e con un gesto secco e rapido colpì la Coppa.
La lama graffiò la superficie dorata e liscia dell'oggetto, ma attorno alla ragazza non successe nulla.
Ginny si guardò intorno, tutto era normale, non convinta ricontrollò e solamente quando si fu assicurata che tutto era tranquillo lasciò l'ufficio con la spada di Godric Grifondoro ancora in mano.
* * *
Tanta era la quiete che regnava nell'ufficio del preside quanta era la confusione che riempì la testa di Harry.
Il ragazzo era appena arrivato nella Sala Grande quando la cicatrice iniziò a bruciare e a pizzicare, Harry socchiuse gli occhi e vide gli Horcrux, uno per uno, mentre il dolore lo attanagliava, poi fu tutto buio e il dolore cessò: il ragazzo entrò in comunicazione con la mente di Voldemort.
Era lontano, non vedeva le montagne che circondavano il castello, forse non era ancora partito, o forse si era fermato durante il viaggio... Sentì una stretta al petto e capì che il suo penultimo Horcrux era stato distrutto. Cercò di contenersi, di non urlare, tutto era ancora in gioco. Ora lui e il ragazzo avevano due bacchette dal nucleo differente, era questo l'importante, solo così avrebbe potuto sconfiggerlo.
Harry tornò in se.
A parte un leggero pizzicore alla cicatrice si sentiva bene, non aveva né urlato né provato una quantità enorme di rabbia. Voldemort aveva reagito troppo bene, doveva esserci qualcosa sotto. Quella era solo la quiete prima della tempesta e il ragazzo lo sapeva bene.

NOTE: Rieccomi!!! Spero vi piaccia... Il titolo non è molto azzeccato, se qualcuno ha una proposta da fare si faccia avanti, accetto qualsiasi idea. Per quanto riguarda i contenuti posso solo dirvi che sto iniziando a rattristarmi un po' perchè la ff sta finendo. Vorrei proprio scrivere un sequel, ma non ho grandissime idee, come per il titolo se qulcuno ha nuove idee mi contatti.
Concludendo ringrazio tutti quelli che leggono, recensiscono e mettono la ff nelle varie categorie. A presto!!! :-)

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Capitolo 28
*** Lo scontro fra il bene e il male(parte I) ***


Le ore erano passate, Ron ed Hermione, in qualità di Prefetto e Caposcuola, avevano continuato a controllare gli studenti più piccoli, Ginny era uscita all'esterno con la spada di Grifondoro e la Coppa per aiutare nella difesa del castello ed Harry aveva continuato a fare su e giù per le scale e i corridoi nella ricerca degli amici.

Nel frattempo la situazione non era cambiata, nessuno aveva ancora attaccato il castello, perciò facendo i turni alcuni studenti avevano dormito e smangiucchiato qualcosa.

Rendendosi conto che sarebbe stato rischioso andare in giro con un Horcrux in mano Harry decise di andare nella Sala Grande con la speranza che, prima o poi avrebbe incontrato uno dei suoi amici. Arrivato nella Sala vide che i quattro lunghi tavoli erano stati sostituiti da decine e decine di lettini, avrebbero avuto moltissime perdite... ed era tutta colpa sua e per lui che Voldemort sarebbe arrivato e avrebbe ucciso vittime innocenti, non per le cose che Silente aveva fatto, non per il tradimento di Piton, solo per lui...

A distoglierlo da questi pensieri fu la professoressa McGrannitt intenta a distribuire coperte sui lettini con colpi di bacchetta.

“Finalmente Potter, non sapevamo che fine avessi fatto...” lasciò perdere i letti e si voltò a guardare meglio quello che Harry aveva in mano, “Per Merlino! Quello è il Diadema perduto di Corvonero, ma dove...”

“Non importa. E' per la missione che mi ha affidato Silente. Per caso ha visto Hermione e Ron o Ginny?” chiese nervosamente.

La professoressa riprese a distribuire coperte.

“La signorina Granger è andata con il signor Weasley a insegnare agli studenti del primo anno qualche incantesimo di difesa, nell'estremo caso che siano obbligati a combattere... La signorina Weasley invece dev'essere fuori”

“Grazie mille!” disse Harry e senza permettere alla professoressa di aggiungere altro scappò dalla Sala.

* * *

Nel parco della scuola Harry vide molti visi conosciuti, la maggior parte li aveva incontrati alle lezioni dell'ES, ogni ragazzo aveva la bacchetta in mano e pronunciava a bassa voce strane formule con intricati movimenti di bacchette dalle quali usciva uno sbuffo argenteo che andava a formare una barriera intorno al castello.

Gli occhi del Prescelto guizzarono verso ogni dove alla ricerca di Ginny, dopo alcuni istanti trovarono la bella ragazza dai capelli rossi.

Meno male, non gli è successo niente...” pensò Harry raggiungendo svelto la fidanzata.

“Harry l'ho distrutta!” esclamò lei porgendogli la coppa graffiata.

“L'ho sentito” rispose mestamente il ragazzo.

Ginny si zittì preoccupata.

“E' lontano, o almeno, era lontano qualche ora fa”

“Adesso cosa dobbiamo fare?”

“Innanzitutto distruggere questo” disse Harry riferendosi al Diadema di Corvonero, “Ma non qui, prima troviamo Ron ed Hermione”

Ginny annuì e lo condusse fino all'aula dove i due amici insegnavano qualche incantesimo agli alunni più giovani.

Dopo aver lasciato degli incantesimi e delle esercitazioni da fare i ragazzi riuscirono a parlare con Ginny e Harry.

“Quanto dovremo aspettare prima che arrivino?” chiese Ron alla fine del racconto.

“Non lo so” ammise Harry.

“Io credo che sia comunque meglio tornare in Sala Grande, tanto ormai quelli del primo anno sanno ciò che c'è da sapere, non possiamo fare altro” disse Hermione, così Harry e Ginny nascosero spada,coppa e diadema nello zaino del ragazzo che era stato modificato magicamente per ospitare qualsiasi cosa e il quartetto scortò i ragazzini fino alla Sala.

Lì trovarono una sorpresa: l'Ordine della Fenice e l'intera famiglia Weasley erano arrivati al castello.

C'erano proprio tutti: Fred,George con i genitori, Bill e Fleur, Dedalus Lux, Malocchio Moody, Kingsley, Lupin e Tonks.

“Non potevamo perderci lo spettacolo!” commentarono Fred e George vedendo gli altri arrivare.

“E' venuta anche la mia adorabile mogliettina” intervenne Remus a mo' di rimprovero.

“Teddy è nato, non vedevo alcun motivo per rimanere a casa”

“Allora è nato!” cinguettò Hermione.

“Oh si, non abbiamo potuto scrivervi niente, ma...”

“Vi sembra il momento!” ringhiò Moody interrompendo la conversazione.

“Non pensavo sareste venuti tutti” disse Harry mentre Molly lo stringeva in un abbraccio stritola costole.

“Scusate” disse il ragazzo una volta liberatosi dall'abbraccio, “Io devo andare a fare una cosa”

“Veniamo anche noi” dissero all'unisono Ron, Hermione e Ginny.

Harry non ebbe il tempo di ribattere che un rumore assordante invase la Sala.

“Che succede?” chiese Ginny nonostante conoscesse già la risposta.

Un altro rumore li fece raggelare. Il frastuono era stato provocato da una vetrata che andava in frantumi. Tutti gli occhi si puntarono verso la fonte del rumore.

Un paio di figure scure entrarono dall'apertura che si era creata.

“Non pensavate di poterci fermare davvero...” ghignò Amycus Carrow.

“TU!” urlò la McGrannitt di rimando vedendo l'ex-collega che aveva tanto odiato comparire da una coltre di fumo nero.

Al seguito di Amycus arrivarono prima la sorella poi altri Mangiamorte, tutti con le bacchette puntate pronti a combattere.

Schizzi di luce colorata iniziarono a riempire la Sala Grande

“Ci pensiamo noi qui” disse la vicepreside, “Potter, va a fare quello che devi”

Harry stava già per andarsene quando Ginny disse:

“Vengo anch'io”

Il ragazzo non sapeva come ribattere. Non voleva che la fidanzata partecipasse alla battaglia, ma neanche che lo vedesse o gli fosse vicino mentre distruggeva l'ultimo Horcrux.

Fortunatamente intervennero Molly e Arthur.

“Tu non vai da nessuna parte” disse la madre.

“Devi nasconderti” disse il padre mettendole una mano sulla spalla.

“Allora resto qui” si impuntò Ginny incrociando le braccia e inarcando le sopracciglia, sembrava una bambina che faceva i capricci.

Un fascio di luce arrivò nella loro direzione.

“Non è un posto per te!” urlò Arthur schiantando un Mangiamorte basso e tarchiato.

Una maledizione per poco non colpì Ginny.

“Va a nasconderti!” le urlò la madre, la ragazza finalmente vedendo a rischio la propria vita cedette.

“E prendi la Felix” le sussurrò Harry andando dalla parte opposta a quella della fidanzata.

* * *

Lasciata la Sala Grande, Harry raggiunse una zona sicura dove poter distruggere l'ultimo Horcrux. Si trovava in un corridoio buio, si guardò intorno e vide che non c'era nessuno. Raccogliendo il coraggio posò lo zaino a terra ed estrasse la spada di Grifondoro e il Diadema di Corvonero.

Dopo averlo distrutto sarebbe finito tutto, lui il Prescelto avrebbe ucciso Lord Voldemort e la pace sarebbe tornata nel mondo magico.

Fu pensando a Ginny, agli amici e a tutte quelle persone che pochi metri più in là stavano combattendo per la vita che scagliò la spada contro il Diadema.

La cicatrice gli bruciò tremendamente, poi fu come se gli si spaccasse in due il cranio e la sua mente e quella del Signore Oscuro entrarono in contatto.

Si trovava nella Stamberga Strillante, Piton era inginocchiato ai suoi piedi con le braccia legate dietro la schiena con una corda magica impalpabile.

Il signore oscuro stava per parlare quando si sentì mancare, senza darlo a vedere tirò un profondo respiro e cercò di riprendere il controllo: il ragazzo aveva distrutto l'ultimo Horcrux sapeva che prima o poi l'avrebbe fatto, doveva costruirne al più presto un altro.

“Sei sempre stato dalla parte sbagliata Severus” sibilò il Signore Oscuro.

Piton non disse nulla, ma si limitò a guardare il pavimento mentre il cuore gli martellava forte contro il petto.

“Credevo che però dopo tutti questi anni di servizio avessi voluto la mia vittoria anche se stavi dalla parte del bene

Piton deglutì.

“Abbiamo perso una buona Mangiamorte a causa tua” disse Voldemort avvicinandosi all'uomo e solleticandogli la gola con la punta della bacchetta. “Devi essere punito per ciò che hai fatto” la situazione precipitò, senza che il professore se ne rendesse conto Voldemort gli lanciò un Avada Kedavra e Piton fu colpito in pieno petto. L'uomo cadde a terra: era morto.

Senza guardare la sua vittima l'Oscuro signore lasciò la Stamberga diretto verso Hogwarts.

* * *

Devo andare da Piton” fu la prima cosa che pensò Harry, “Mi ha protetto, dopo tutti questi anni mi ha protetto. Devo pensare a salvare il suo corpo, poi mi occuperò di Voldemort”

Senza badare a nessuno nascose la spada e il Diadema distrutto, si coprì con il mantello dell'invisibilità e corse fuori verso il Platano Picchiatore.




NOTA: Rieeeeccomi!!!! Ciao a tutti, ho cambiato il nick, ma sono sempre Valery_star. Spero che vi piaccia questo capitolo che ho dovuto tagliare altrimenti veniva troppo lungo. Tra un po' vi posterò il prossimo. Come al solito ringrazio tutti anche quelli che leggono Quello che ho sempre sognato. Ora scappo a studiare scienze. A presto!!!

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Capitolo 29
*** lo scontro fra il bene e il male(parte II) ***


Harry si rialzò stremato dalla fatica che aveva fatto per trasportare Piton fino alla Sala Grande. Ora l'uomo giaceva su un lettino, pareva dormisse.

Consapevole di quello che avrebbe dovuto fare Harry si pulì gli occhi che bruciavano con una manica della maglia e cercando di essere più determinato che poteva uscì dalla Sala con la speranza di trovare Lord Voldemort.

Il ragazzo aveva appena varcato la soglia che una voce acuta squarciò il silenzio.

“Deponete le armi” disse la voce dell'Oscuro Signore.

Harry e molti ragazzi intorno a lui si guardarono intorno senza vedere la figura del mago.

“Non voglio che altro sangue puro si versi a causa di questa guerra. Richiamo i miei seguaci e li invito a smettere di combattere, tutti gli altri maghi potranno guarire i loro feriti”

Ci fu una pausa.

“Ora Harry Potter, è a te che mi rivolgo direttamente. Ti aspetto difronte all'entrata principale del castello quando il sole inizierà a calare, lì potremo fare un vero e proprio duello. Se invece non ti presenterai e ti nasconderai o altri cercheranno di salvarti la battaglia ricomincerà e verrete tutti uccisi.”

Il sangue si gelò nelle vene del ragazzo.

Perchè Voldemort voleva uno scontro diretto con lui? Perchè non aveva paura di essere nuovamente sconfitto?

Harry aveva appena formulato quelle domande a se stesso che una terribile ipotesi gli balenò nella mente: con l'omicio di Piton Voldemort aveva creato un altro Horcrux, ma quale? Ora come faceva a sconfiggerlo?

Immerso nei suoi pensieri non si accorse nemmeno di avere la sua migliore amica di fronte.

“Andrà tutto bene” disse Hermione riportandolo alla realtà.

“Ha ucciso Piton” esordì Harry, “Probabilmente starà costruendo un altro Horcrux”

“No... Come farebbe, non potrebbe mai...”

Harry annuì.

“In così poco tempo?” chiese la ragazza.

“Stiamo parlando del mago oscuro più potente di tutti i tempi, Hermione”

* * *

I due amici tornarono nella Sala Grande, fortunatamente scoprirono che nessun alunno o professore di Hogwarts era stato ucciso e c'erano solo stati alcuni feriti non a rischio, ma l'aria era ugualmente carica di tensione.

Il gruppo formato da Harry, Ron, Hermione, Ginny,la famiglia Weasley e alcuni professori della scuola era attorno a Piton. Nessuno osava dire una parola, nessuno aveva il coraggio di guardare negli occhi un altro componente del gruppo. I signori Weasley erano seduti da una parte, i gemelli da un altra, Hermione era accovacciata affianco al lettino e i professori stavano in piedi facendo un passo o due ogni tanto e guardando il corpo inerme del preside.

Harry invece si teneva un po' distaccato, non voleva che gli sguardi degli altri convergessero verso di lui e non voleva nemmeno sentire troppo vicina la presenza del preside. Con la mente carica di pensieri tirò fuori dalla tasca dei pantaloni il vecchio boccino che gli aveva lasciato Silente, senza esitare lo portò alle labbra e lesse le parole scritte nella sottile grafia dell'uomo.

Mi apro alla chiusura.

Ora sapeva perfettamente ciò che volevano dire quelle parole. Scostò lo sguardo fuori dalle grande vetrate della Sala, il sole stava scomparendo oltre le montagne che circondavano il castello.

“Devo andare” disse Harry interrompendo il silenzio.

“No” bisbigliò Ginny avvicinandosi al fidanzato.

Il ragazzo non ebbe la forza di guardarla negli occhi e senza dire nulla si voltò a guardare gli altri sapendo che sarebbe stata l'ultima volta che sarebbe stato con loro. La bacchetta di Sambuco non lo avrebbe aiutato nel distruggere Voldemort, perchè il mago aveva appena creato un nuovo Horcrux, Harry ne era certo.

Uscito dalla Sala Grande iniziò a camminare fra i corridoi deserti. Riprese in mano il boccino, lo portò ancora alle labbra per poter rileggere le parole che continuavano a ribollirgli dentro, come se le cose potessero cambiare. Poi, per chissà quale magia il boccino si aprì e al suo interno Harry vide una piccola pietruzza nera, la prese in mano e come guidato da fili invisibili la girò un paio di volte fra le mani. Meno di un istante dopo capì di avere fra le mani la Pietra della Resurrezione.

Era il Padrone della Morte, ma l'euforia non lo pervase come avrebbe fatto se fosse successo in un altro momento. Prima che il ragazzo potesse riporre la pietra nel boccino alcune figure lo affiancarono.

Alla sua destra c'erano Sirius, Lily e James, alla sua sinistra Piton e Silente.

“Finalmente sei riuscito ad aprirlo” disse Silente compiaciuto.

Harry cercò di sorridere a quella sorta di fantasma che gli stava affianco.

“Figliolo, saremo comunque fieri di te” disse James cingendo le spalle della moglie che annuì guardando il ragazzo.

“Sei diventato il Padrone della Morte, non dovresti avere paura di nulla” si inserì Piton, “Ma purtroppo non è così, tutti abbiamo paura di qualcosa e la paura di morire è più che lecita”

Fu Sirius a parlare:

“Ora vai fuori e combatti per tutti noi e per tutte le persone chiuse in quella Sala”

“Sarete con me?” chiese Harry al gruppetto.

“Sempre” disse Lily.

Rinvigorito dalle parole dei suoi cari il ragazzo uscì dal castello pronto per il duello.

* * *

“Vedo che non hai indugiato molto” lo accolse Voldemort.

Harry si guardò intorno, l'Oscuro Signore non era solo, con lui c'erano anche Fenrir Grayback, il lupo mannaro, Narcissa e Lucius Malfoy e Peter Minus, più in la invece raggruppato tutto insieme c'era lo schieramento che avevano schierato durante la battaglia.

“Harry Potter è qui” disse Voldemort, “HARRY POTTER E' QUI” disse nuovamente urlando.

Molti Mangiamorte ridacchiarono fra lo loro. Intanto a causa delle grida molti Hogwartiani uscirono mettendosi dietro il Prescelto.

“Credi davvero di potermi battere?” sibilò.

“Vediamo Tom, non mi hai chiamato per duellare?”

Al sentirsi chiamare col proprio nome l'Oscuro Signore divenne più pallido di quello che già era.

“Tutto bene, Tom?”

Voldemort lanciò un incantesimo che per poco non colpì il ragazzo, Harry provò a schiantarlo, ma il mago oscuro schivò il getto di luce rossa e riattaccò.

“Avada Kedavra!” pronunciarono Voldemort ed Harry all'unisono mentre dalle due bacchette uscivano sprazzi di luce verde e rossa che andavano scontrandosi.

Nessuno dei due aveva intenzione di mollare, Voldemort per il potere, Harry per i suoi amici e per vendicare quel mondo che era stato devastato dal suo nemico.

Allo stremo delle forze Harry si voltò a guardare i due presidi di Hogwarts i genitori e il padrino che erano sempre rimasti al suo fianco.

“Molla la presa” gli suggerì Lily.

Harry aveva paura, lasciando la bacchetta sarebbe morto, ma sapeva che non avrebbe tenuto a lungo in quelle condizioni, perciò decise di seguire il consiglio di sua madre.

Entrambi i maghi caddero a terra. La cicatrice di Harry iniziò a bruciare più forte che mai e il ragazzo perse i sensi.

Senza che il Prescelto se ne accorgesse Ginny, Ron ed Hermione corsero in suo soccorso, i Mangiamorte invece rimasero ai loro posti sbalorditi dalla forza con cui il loro padrone era stato scaraventato a terra.

Qualche minuto dopo Harry rinvenne, le figure uscita dalla Pietra non c'erano più.

“Cos...”

“E' morto” disse Hermione prima che Harry potesse aggiungere altro.

“Non è possibile, lui ha...” disse il ragazzo, ma si bloccò vedendo il corpo di Voldemort a terra.

“E' finita” disse Ginny abbozzando un sorriso e pulendo lo sporco che il fidanzato aveva sul viso.

Ron, che non aveva detto ancora nulla parlò con una voce non sua.

“Non è ancora tutto” disse.

Tutti raggelarono e si voltarono nella direzione del rosso. I suoi occhi non erano più del color nocciola tipico dei Weasley, ma erano diventati color ghiaccio, quasi bianchi.

Voldemort non aveva ancora creato il nuovo Horcrux e sul punto di morte il pezzo di anima che aveva distrutto poche ore prima era stato racchiuso nella prima cosa carica di energia che aveva trovato, Ron. Il mago in questo modo aveva realizzato sette Horcrux, oltre all'anello e al diario ne aveva costruiti altri quattro, ognuno appartenente a una casa diversa, il medaglione per Serpeverde, la Coppa per Tassorosso, il Diadema per Corvonero e Ron per Grifondoro. L'unico modo per distruggere definitivamente Voldemort era uccidere il ragazzo ed Harry ne era consapevole.

“Ronald” sussurrò Hermione avvicinandosi al ragazzo.

Il Ron-Riddle la respinse e la ragazza soffocò un singhiozzo rifugiandosi fra le braccia di Harry.

Ron stava per dire qualcosa quando cadde a terra, dopo alcuni istanti tornò in sé, ma non ebbe il coraggio di avvicinarsi agli amici, si rialzò e rimase lì, in piedi ad ascoltare quello che si dicevano. “Devo ucciderti” disse Harry guardando l'amico.

Hermione conosceva il motivo e non disse niente, ma una dopo l'altra le lacrime iniziarono a rigarle il viso, Ginny invece chiese:

“Cos'è successo?”

“L'ha posseduto,ora un pezzo di anima di Voldemort giace in Ron, non c'è altro modo che...”

“Fallo. Se questo farà finire questa guerra fallo” lo interruppe l'amico

Harry si voltò per guardare i signori Weasley e il resto della famiglia dell'amico, tutti annuirono. Era l'unica soluzione.

“Non ce la faccio” ammise Harry gettando la bacchetta a terra.

“Non fare l'idiota. Prendi quella bacchetta e fallo, è l'unico modo. Lo sai”

Il ragazzo raccolse la bacchetta e la puntò contro il petto di Ron.

Il cuore gli martellava forte, la mente era vuota, sia le gambe che le braccia gli tremavano.

“Fallo, Harry” lo incoraggiò Ron con voce incrinata.

Mentre le lacrime gli salivano agli occhi Harry sussurrò la formula della Maledizione che uccide, non appena il fascio di luce colpì il petto del ragazzo quello cadde a terra e fu come se il mondo fosse finito.


NOTA:
lo so, ho deciso di finire il capitolo qui, x voi sarà uno strazio aspettare il prossimo, ma se può farvi piacere l'ho già scritto, quindi non ci dovrei mettere tanto a pubblicarlo. Spero vi piaccia! Per quanto riguarda il sequel qualcuno a qualche idea??? Se si, inviatemi la vostra proposta come mex privato, aspetto le vostre idee.
Come al solito ringrazio tutti voi che leggete, recensite ecc... è grazie a voi se questa ff si sta concludendo superando le 1100 visite del primo capitolo in poco più di due mesi, grazie mille a tutti!!!!!!!!!

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Capitolo 30
*** Una nuova rinascita ***


I signori Weasley portarono il figlio all'interno e lo misero sul lettino affianco al corpo di Piton. Le ore erano passate e in poco tempo fu buio. Era dalla notte prima che molti studenti non dormivano,così la nuova preside, la professoressa McGrannitt, spedì i ragazzi nei propri dormitori, ma Harry, Hermione e Ginny non vollero sapere ragioni e rimasero al capezzale di Ron. Harry non poteva credere a quello che aveva fatto, aveva ucciso il suo migliore amico per salvare gli altri e se stesso, non avrebbe mai pensato che andasse a finire in quel modo. Si era immaginato mille e mille volte il suo scontro finale con Voldemort, ma mai e poi mai avrebbe pensato che Ron fosse incluso nel duello. Adesso che il Signore Oscuro era stato davvero ucciso il clima funesto di qualche ora prima non era cambiato. Hermione continuava a piangere silenziosamente accarezzando la fronte di Ron e Ginny cercava di consolarsi fra le braccia di Harry.
“Mi mancherà da morire” bisbigliò la ragazza, ma la sua voce rimbombò ugualmente nella grande Sala deserta.
“Anche a me”ammise Harry stringendola più forte a sé.
“Io sto qua a lamentarmi, ma per te dev'essere stato terribile, in fondo sei stato tu che...” gli si ruppe la voce.
“Sono stato costretto” disse il ragazzo lapidario.
“Lo so, non te ne voglio fare una colpa, mi sono espressa male, scusami.”
“Figurati, sono io invece che ho reagito male. Non credevo potesse mai succedere, quando immaginavo il nostro futuro vedevo me, te, Hermione e Ron insieme, tutti vecchi e rugosi seduti di fronte a un caminetto con tanti nipotini dai capelli rossi che ci gironzolavano attorno” disse Harry.
Ginny sorrise.
“Vuoi davvero vedermi tutta rugosa?”
“Spero di stare sempre con te, ma forse... ti preferisco senza” sorrise anche il ragazzo.
“Allora scongiura che il tempo non passi mai...”
Intanto Hermione che aveva continuato a rigirarsi il braccialetto che gli aveva regalato Ron saltò su dalla sedia sulla quale era seduta e guardò agitata prima la coppia un po' distaccata dal letto e poi il
giovane Weasley.
Notando la sua agitazione Ginny lasciò Harry e si avvicinò all'amica.
“Tutto bene?”
“E' vivo!” disse Hermione con voce roca.
Nel frattempo anche Harry si era avvicinato al lettino.
“Non può essere” disse il ragazzo con più tatto possibile.
“E' vivo” ribadì Hermione arrabbiandosi con l'amico che non la capiva.
“Ascolta Hermione” disse Harry prendendole le mani fra le sue, “Ho scagliato io stesso l'Avada Kedavra su Ron, ho visto la maledizione colpirgli il petto e Ron cadere, non può essere vivo”
Ginny guardò allarmata Harry.
“Spiace anche a me che sia morto, ma non possiamo farci nulla” disse la rossa.
“Ascoltatemi” disse Hermione asciugandosi le lacrime e facendo il più grosso sorriso che Harry le avesse mai visto in volto, “Ron mi ha regalato un braccialetto a Natale, con una frase dentro il cuore, ogni volta che lui vuole cambiare la frase quella cambia grazie all'incanto che è stato fatto sul ciondolo”
I due iniziavano a capire.
“Bhe, all'inizio della battaglia la scritta diceva Andrà tutto bene, ora dice Smettila di piangere, non c'è alcun motivo per farlo. Se fosse morto non avrebbe potuto...” Hermione non riuscì a concludere il ragionamento che un suono roco proveniente dal lettino li fece voltare di scatto.
Ron si stropicciò gli occhi con una mano, poi puntellò i gomiti per alzarsi.
I ragazzi si precipitarono affianco a lui.
“L'avevo detto!” esclamò Hermione, “Andate a chiamare Molly e Arthur!”
Sia Harry che Ginny corsero verso i corridoi.
“Ronald...” disse Hermione.
“Per fortuna che ci sei tu” le bisbigliò di rimando il ragazzo.
“Scusami, scusami per tutto. Ho capito solo ora quanto tengo a te, io...”
“Sssh...” la zittì Ron, poi avvicinò le proprie labbra a quelle della ragazza.
Dopo alcuni secondi infinitamente lunghi Hermione parlò:
“Voldemort è morto”
“Allora da domani sarà tutto diverso”
“Già, ci sarà sempre Hogwarts, ma nulla sarà più come prima” disse la ragazza mentre l'intera famiglia Weasley, Harry e la professoressa McGrannitt correvano verso di loro.
***
Come avevano previsto Ron ed Hermione il giorno dopo tutto cambiò: le parti del castello che erano state distrutte durante la battaglia vennero ricostruite, i quattro lunghi tavoli vennero disposti nuovamente alla loro posizione, ma i ragazzi non si erano divisi in base alle case della scuola. I Serpeverde erano tutti fuggiti al termine della battaglia e i Tassorosso, i Corvonero e i Grifondoro che erano rimasti si erano mescolati con i professori, i membri dell'Ordine della Fenice, gli Auror e tutte le altre persone che erano andate in soccorso degli Hogwartsiani, erano tutti riuniti come una grande famiglia, l'unica persona ad essere fuori posto era la nuova preside che stava dritta in piedi di fronte al tavolo vuoto degli insegnanti, pronta per il suo discorso.
“Ho mille cose da dire, perciò inizio ringraziando tutti voi che avete difeso il castello dai Mangiamorte”
Gli applausi invasero la Sala.
“Avete dimostrato coraggio e sangue freddo, non solo gli studenti più anziani, ma anche quelli del primo anno che nonostante siano stati obbligati a rimanere chiusi in un aula al soccombere delle
forze oscure sono riusciti a sfuggire al signor Gazza”
Tutti gli sguardi si voltarono a guardare il vecchio e pulcioso custode seduto a capo del tavolo più vicino all'uscita.
“Ma ora passiamo al lato triste di questa giornata: Severus Piton è stato ucciso dal Lord Voldemort in persona”
A quel nome nella Sala piombò un silenzio tombale.
“E molti di noi sono stati feriti, ciò non deve renderci vulnerabili, ma molto più forti. D'ora in poi dovremo essere pronti a tutto. Come una fenice, Hogwarts è rinata dalle proprie ceneri, adesso è il nostro animo che dovrà rinascere”
Altri applausi riempirono la Sala.
Una volta tornata la calma e calata la tensione la preside continuò.
“Questa guerra non ha portato solo devastazione e tristezza, ma ha anche interrotto il nostro anno scolastico...”
La maggior parte degli studenti sbuffò e iniziò a parlottare fitto fitto con il proprio vicino.
“I ragazzi del quinto e del settimo anno potranno svolgere gli esami il prossimo settembre”
“Meno male, credevo di perdere l'anno...” commentò Hermione.
“Pensi solo allo studio?” chiese Ron.
“Davvero Hermione, sei tornata la ragazzina so-tutto-io di qualche anno fa!” La ragazza non sapeva se arrabbiarsi o ridere, così si premette un indice sulle labbra e i due non dissero più niente.
“Tutti gli altri studenti invece proseguiranno il loro percorso di studi come se quest'anno non fosse stato interrotto. Per quanto riguarda le squadre di Quidditch, l'elezione dei Capiscuola e dei Prefetti sarà tutto normale. Bando alle ciance, sarete affamati” e così dicendo batté le mani in quel gesto che Harry aveva visto fare Silente e poi da Piton, le tavolate si riempirono di ogni prelibatezza possibile e immaginabile e i ragazzi si gettarono sulle portate.
***
Tutto proseguì bene.
Il giorno seguente ci furono i funerali di Piton, Harry decise di donare sia la Pietra della Resurrezione che la Bacchetta di Sambuco alla scuola, in segno di sconfitta del male, poi i ragazzi presero l'Espresso e tornarono alla stazione di King's Cross. Harry, Ron e Ginny andarono alla Tana, Hermione invece tornò dai suoi genitori. Il settembre dopo le vacanze i ragazzi del settimo anno fecero gli esami che andarono bene a tutti. Il terzetto iniziò un anno di apprendistato al Ministero, i due ragazzi furono presi sotto l'ala protettiva di Lupin e Kingsley, a Hermione invece toccò lavorare per il Dipartimento per la Regolazione e il Controllo delle Creature Magiche, ma in fondo era quello che aveva sempre con il C.R.E.P.A. Un futuro un po' diverso da quello che ci si aspettava fu invece quello di
Neville e Ginny, il primo nonostante potesse lavorare come Auror decise di fare un ulteriore esame e prendere il posto della professoressa Sprite prossima alla pensione, Ginny invece intraprese una meravigliosa carriera sportiva, venne presa nella squadra delle Holyhead Harpies, ma alla vigilia della finale della coppa del mondo scoprì di essere incinta e fu obbligata a tornare a casa.
Il tempo passò e, come spesso avevano pianificato il signore e la signora Potter si stabilirono a Gordric's Hollow dove Ginny diede alla luce James, Albus e Lily. Hermione e Ron invece decisero di vivere alla Tana, con i genitori di lui, e nonostante il rapporto altalenante in gioventù rimasero sempre insieme ed ebbero due bambini Rose e Hugo.
Le due coppie continuavano a vedersi tutti i weekand a Grimmauld Place dove continuavano a tenersi le riunioni dell'Ordine della Fenice anche se nessun altro mago oscuro assetato di potere si era presentato.
A Harry la cicatrice non aveva fatto più male dalla morte di Lord Voldemort.
Erano passati diciannove anni e andava tutto bene.



NOTA: E con un filo di tristezza che vi saluto per l'ultima volta dopo aver pubblicato un capitolo. Vi è piaciuto, spero di si anche se non ho messo il capitolo 19 anni dopo. Per il sequel dovrete aspettare ancora un pochino. Intanto potete leggere Quello che ho sempre sognato,che spero di continuare al più presto. Ciao!!!!

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Capitolo 31
*** Ringraziamenti ***


Ciao, Vorrei ringraziare tutte voi che avete letto, recensito e messo la ff nelle varie categorie( ormai la storiella la conoscete). Grazie anche per aver continuato a leggere nonostante le centinaia di errorini di battitura che ho fatto a causa del mio pc rotto(ormai lo sapete). Vorrei scrivere un sequel sulla nuova generazione, vi sembra una buona idea? Anche perchè scrivere di ciò che è successo immediatamente dopo la morte di Voldemort non avrebbe avuto senso. Aspetto le vostre recensioni!!!

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