Don't wake me up

di ChiaraChia1D
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo I “prologo” ***
Capitolo 2: *** Home Sweet Home ***
Capitolo 3: *** Uno strano incontro ***
Capitolo 4: *** Il tassello mancante ***



Capitolo 1
*** capitolo I “prologo” ***


PROLOGO;

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Ciao, mi chiamo Denise Gray, sono nata a Stamford e cresciuta a Milano. Sono nata il 14 settembre 1995.
Non sono mai stata una tipa molto socievole infatti l'unica ragazza che è riuscita a conoscermi davvero si chiama Alyssa,
la conobbi a scuola e già dal primo giorno lei diventò qualcosa di speciale per me, grazie a lei adesso ho sempre una spalla su cui piangere.
Ho perso mia madre sei mesi fa, in un incidente stradale al quale ho assistito personalmente, ma come vedete sono sopravvissuta. Da quell'esperienza sono rimasta traumatizzata e pensavo che sarei stata meglio chiudendomi in me stessa, pensavo che nessuno potesse comprendere il mio stato d'animo. Non uscivo, non chattavo, non parlavo, rimanevo nella mia stanza tutto il giorno a pensare a quale fosse il motivo di quella disgrazia.
Grazie a mio padre, che nonostante stesse male almeno quanto me, mi consolava da mattina a sera, trascorsi 4 mesi dall'incidente ricominciai a ''vivere''.

Mia madre era Italiana e si chiamava Emma, mio padre invece è inglese e si chiama Jhon, si erano conosciuti in viaggio scolastico a Parigi mentre frequentavano entrambi l'università. Mio padre parlava benissimo il francese e l'italiano e si innamorarono subito, 2 anni dopo si sposarono in Gran Bretagna ed ebbero me. Poi mia madre desiderò trasferirsi in Italia quando io avevo solo due anni e mio padre l'accontentò.

Ora che, come ho già detto, sono passati sei mesi dalla scomparsa di Emma, io mi sono ripresa, e mio padre vorrebbe tornare nella sua città, che in realtà è anche la mia, Stamford.

Non è solo grazie a mio padre che sono tornata me stessa, ma anche grazie alla mia migliore amica e soprattutto alla musica. I miei cantanti preferiti sono i One Direction e ho sempre sognato di incontrarli, e chi sà se da quelle parti avrò la possibilità di realizzare il mio sogno!




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Perdonatemi se questo prologo è davvero troppo corto ma dovevo assolutamente pubblicarlo oggi ed ho avuto poco tempo, si tratta della mia prima FanFiction quindi ho ancora molta strada da fare.
Tante grazie alle eventuali lettrici!
P.s. se vi va lasciate una recensione, anche negativa, purchè si tratti di una critica costruttiva, ciao!

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Capitolo 2
*** Home Sweet Home ***


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CAPITOLO II “Home Sweet Home”


Siamo appena arrivati a Stamford dopo un lungo viaggio in aereo, mio padre è molto contento di essere qui.
E' l'11 settembre, tutti sono tristi per l'anniversario dell'attentato alle torri gemelle quindi io cammino a testa bassa nell'aereoporto cercando di non perdere d'occhio i piedi di mio padre che mi indicano la strada.
Stavo per sbattere contro un passante quindi decido di alzare la testa, fortunatamente appena usciti c'era un taxy pronto per portarci a casa.
Eh già la mia casa. In Inghilterra. Incredibile.



Era una villetta molto carina.
«Papà, ma è meravigliosa!»
«Sono contento che ti piaccia, Denise» rispose imbarazzato,
non era abituato a vedermi entusiasta. Non è che mi comportassi sempre da ingrata però non mi piace molto esporre le mie emozioni, e lui lo sa, ma in questo posto mi sento diversa.
Entrammo e feci il giro fino ad arrivare alla mia stanza.
«cazzo!» esclamai tappandomi la bocca con la mano, era vuota (in realtà c'era solo il letto).
«Papà!» urlai per far arrivare la mia voce a lui, che si trovava ancora al piano di sotto.
«Dimmi, tesoro!» disse raggiungendomi.
«Beh.. Vedi, la mia stanza è vuota.»
«Giusto, mi ero dimenticato di dirti che dobbiamo arredarla, volevo che ci fossi anche tu perchè è la tua stanza quindi..Pensavo sarebbe stato meglio per te, ecco»
«Ah, però papà, sono già le 5:30 p.m dovremmo sbrigarci»
«Sì, ho già chiamato un taxy»




Ora la mia camera è un po' più personale.
I muri erano già tinti di azzurro, mi piacevano così.
il letto c'era, come sapete, quindi comprammo le tende per la finestra, lenzuola ,coperte, cuscini e altre cosine.
Nei giorni seguenti avrei comprato armadio, scrivania etc. Per ora andava bene così.




A casa.
Accendo il computer, menomale che non faccio pena in inglese altrimenti mi troverei molto male qui. mi sfuggì una risata.
Andai subito a controllare il sito dei 1D sperando di trovare degli eventi qui, nella loro patria.
Non ce n'erano, però nemmeno in altri paesi.
Chissà quali sono i loro programmi.
ero immersa nei miei pensieri quando mi chiamò mio padre per la cena.
«Denise!» sobbalzai.
«Arrivo, papà, un attimo»

*vibrazione del telefono*
Era un SMS da parte della mia migliore amica.
Ripensandoci non l'ho chiamata per niente da quando sono qui, mi è dispiaciuto parecchio lasciarla sola, ma non potevo fare altrimenti e lei ne è consapevole.
SMS Alyssa: «Scema, grazie per esserti fatta sentire eh!»
RISPOSTA: «Ahah! scusami sono stata impegnata e poi qui è tutto diverso, scusami, davvero!»
SMS Alyssa: «Si, immaginavo. infatti scherzavo, pazza! ho una cosa da dirti!»
RISPOSTA: «ODDIO DIMMI !»
SMS Alyssa: «Riguarda i One Direction che ti piacciono tanto! Però te lo dico domattina!»
RISPOSTA: «No, dai, dimmi!»
SMS Alyssa: «Scusa ma è tardi qui, devo andare a letto! A domani.»

Vado di corsa al piano di sotto per cenare
«Papa, cos'hai cucinato?»
«Ho ordinato qui vicino da 'burger king', lo sai che sono un pessimo cuoco»
«In effetti hai ragione,lo sei»
beh dopo questa frase io scoppiai a ridere di gusto mentre papà fece il finto offeso e poi iniziammo a mangiare



«Papà, guardiamo un film?» domandai
«Certo, cosa ti va di vedere? Harry potter e l'ordine della fenice inizierà tra poco»
«Vada per Harry potter» sorrisi, a me non piace ma so che lui ama quella saga quindi perchè no?
Dopo soli due minuti di film già mi stava venendo sonno quindi decisi di andare a letto a riposare, in fondo era ora che mi riposassi un pò.



Spazio autrice :3
Ragazze vi piace? Dai prossimi capitoli sentirete molto più spesso parlare dei 1D.
Continuate a seguirmi mi raccomando ♥
recensite se volete :3 ♥

#ChiaraChia1D.

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Capitolo 3
*** Uno strano incontro ***


CAPITOLO III “Uno strano incontro
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Dopo l'assordante rumore della sveglia, aprii gli occhi. Erano le 10.15 a.m e preferivo rimanere nel mio lettino caldo, così cominciai a riflettere e ricordai che nella nuova città non conoscevo nessuno,

a Londra, però, abitano i miei nonni paterni, papà infatti aveva intenzione di andarli a trovare proprio oggi.

Che bello, non vedo l'ora di visitare quella città, ma soprattutto non vedo l'ora di incontrare i miei nonni dato non li ricordo neanche minimamente e sinceramente erano un tassello mancante nella mia vita, quindi non sto nella pelle all'idea di conoscerli, abbracciarli.

Dunque mi alzai dal letto, mi lavai e corsi al piano di sotto per dare a papà il buon giorno.
Non lo trovai, quindi decido di dirigermi verso i fornelli per scaldare del latte, trovai un biglietto accanto ai fornelli che recitava:
“Tesoro, sono andato a salutare un vecchio amico, starò lì per pranzo, per qualunque cosa chiamami, ti consiglio di uscire e visitare la città, è incredibile, ma fai attenzione!
un bacio. Papà”
che meraviglia! Non vedevo l'ora, mio padre mi conosce bene, eh già.
dopo aver letto quel biglietto lasciai perdere la colazione e mi precipitai in camera per cambiarmi, avevo voglia di andare in giro per Stamford in ciabatte e pigiama? No, ovviamente.
Non mi interessa molto il vestiario, non voglio attirare l'attenzione, quindi indossai una camicetta rosa chiaro e sotto ad essa una canottiera bianca, un paio di jeans chiari e le mie amate Vans blu.
Non c'entrano niente con il resto del look ma mi piaceva quell'abbinamento. D'altro canto però non volevo avere dolori ai piedi per tutta la giornata, per cui optai per un altro paio un po' più comodo.
Legai i capelli in una lunga treccia che mi scivolava sulla spalla destra. Dimenticavo di dirvi che ho i capelli biondo cenere, o una cosa del genere, non lo so precisamente neanch'io.

Stavo scendendo le scale quando sentii la suoneria del cellulare, “Little Things~One Direction”, una delle mie canzoni preferite del resto. sorrisi.
Mi precipitai in camera e mi ricordai della sera prima in cui Alyssa mi aveva scritto che doveva dirmi qualcosa sui One Direction, fortunatamente era proprio lei che mi stava chiamando, risposi.
«Ehi Al come stai?»
«Bene, però mi manchi»
«Anche tu, davvero molto. Cosa volevi dirmi ieri sera?»
«Niente, che qui in Italia c'era un estrazione per vincere il concerto a Londra e quindi...»
Sì fermò su quelle parole e la sua voce si fece triste, evidentemente non lo aveva vinto, poverina. Mi dispiaceva tanto per lei.
«E quindi???» La spronai a continuare.
«Quindi… NE HO VINTO UNO !!»
Lo disse urlando in un modo tale che non sentivo più niente, solo un rumoraccio assurdo provenire dal telefono.
«SUL SERIO?? VIENI A STARE DA ME VERO?» domandai, anche se alla fin fine non era una domanda ma un ordine, una pretesa.
«Certo! anche se in realtà è compreso anche l'albergo a Londra, non mi interessa, vengo da te, anche se sei a Stamford» disse ridendo
«Non ci credo è una cosa meravigliosa, il nostro sogno!» esclamai mentre saltellavo come un'ebete.
«Eh già! Ora devo scappare, io sono a scuola. Ciao ciao, ti voglio bene!»
«Ciao A…» riattacca sempre nei momenti opportuni la mia Alyssa, vabbè qualche difetto dovrà pure averlo no?
Comunque tornando a noi dopo quella notizia ero troppo felice, troppo! Quindi presi dei soldi e corsi fuori per comprare il libro 'il coraggio di sognare' in inglese.
L'ho sempre desiderato, anche se in Italia non sono riuscita a trovarlo.
...
E' mio, finalmente, feci una passeggiata fin quando non trovai uno starbucks. avevo tanta voglia di un frappuccino.
Ne comprai uno e prima ancora di uscire dalla porta inciampai alla scarpa di un bambino (evidentemente) dispettoso, e caddi a terra come un'imbecille, era già tanto che non avevo rovesciato il frappuccino sulla canottiera bianca, imbranata come sono. Ero così imbarazzata, mi sentivo rossa come un peperone ed ero più che certa di esserlo.
Un ragazzo si avvicinò a me tendendomi la mano e io ancora più imbarazzata di prima, con il suo aiuto mi alzai e a testa bassa uscii fuori dopo aver sibilato un «grazie» tra i denti.
Mi allontanai abbastanza velocemente senza guardarlo nemmeno negli occhi, stavo per bere quella dannata bevanda quando qualcuno mi toccò la spalla, sapevo che era lui, infatti quando mi voltai riconobbi il modo in cui era vestito.
«Ciao!» disse sorridente.
«Ciao..» risposi timidamente abbassando la testa.
«Oh, mi sembri molto allegra, sai?» disse senza riuscire a farsi scappare una risata sarcastica.
«Già, molto» cercai di rimanere seria eppure mi fece sorridere, incredibile.
«Piacere, mi chiamo Mattew»
«Piacere mio, io mi chiamo Denise»
Gli squillò il cellulare, strano, la suoneria era “Live While We're Young” dei miei amati One Direction.
«Sei un Directioner boy?» non so perchè, ma glielo domandai.
«Ehm» prolungò per un po' quella parola, poi concluse con un «Sì» era molto imbarazzato.
«Ma non devi preoccuparti, io sono fanatica di quei cinque, sai?» lo rassicurai.
«Eh, già» si sciolse un po', lo si poteva leggere nei suoi occhi, infatti disse poi «sono bravissimi. Non ho perso nessuno dei loro concerti qui in Inghilterra!»
«Beato te io sono qui da un paio di giorni e non ho mai avuto la fortuna di sentirli cantare dal vivo»
«Allora sei fortunata ad avermi incontrato» Lo fissai perplessa, aveva uno strano sorrisino in faccia.
«Sai, io non sono solo un loro fan, sono anche loro amico e potrei farteli conoscere»
A quelle parole mi stavo sciogliendo ma mi limitai a fare la domanda più ridicola che potessi fare:
«Ok, mi dai un pizzicotto?» non ci credevo, davvero.
«ma che dici? piuttosto tu devi darmi qualcosa, il tuo numero, perchè devo scappare» rise, e nel frattempo tracciò il contorno della mia treccia con il dito.
«Ecco, tieni» Se lo salvò e scappò via come un fulmine.
Ero scettica su questo ragazzo, ma chi cavolo è? possibile che su migliaia di ragazzi io abbia potuto incontrare proprio uno che conosce i cinque ragazzi per i quali vivo?.
Mentre tornavo a casa mi resi conto che era già mezzogiorno e non avevo affatto fame, anzi, papà avrebbe dovuto pranzare da quell'uomo, lo aveva scritto sul biglietto, quindi potevo anche non tornare a casa per pranzo. Bene.
«Oh Dio, come lo avrei detto ad Alyssa? Sarebbe morta al telefono», pensavo ridendo da sola tra la gente che mi guardava come se fossi pazza, e ripensandoci forse non aveva tutti i torti, normale certo non ero.

sono le 4.30 p.m. e sono appena tornata a casa dopo aver girato forse più di mezza città. Tra poco io e papà dobbiamo andare a trovare i nonni anche se non ha rincasato ancora.
Che dire, non vedo l'ora!




Spazio autrice :3
Questo capitolo mi sembra più lungo degli altri due, mi ci sono impegnata molto, quindi spero davvero che vi piaccia!
Fatemi sapere cosa ne pensate dello strano incontro di Denise, chi si cela dietro quel tizio, Mattew?
Io nel prossimo capitolo cercherò di coinvolgere di più i One Direction, spero di riuscirci. Vi mando un milione di baci <3
Recensite mi raccomando :3 ciao!

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Capitolo 4
*** Il tassello mancante ***


CAPITOLO IV “Il tassello mancante” (scusate ma non ho avuto tempo per fare un nuovo banner :'c)



Dato che papà non c'era, io preferii sdraiarmi sul divano, accesi il televisore e girai i canali. Perfetto, RealTime.
Stavo guardando “abito da sposa cercasi Beverly Hills”, quel programma è una meraviglia, per non parlare delle ragazze che vanno a fare acquisti lì, fanno calare la mia autostima (già molto bassa) sotto lo zero.
Mi alzai per prendere un bicchiere d'acqua e notai fuori dalla finestra che papà stava rientrando, così poggiai il bicchiere sul lavandino e mi precipitai ad aprirgli.
«Ehi papà!» lo salutai.
«Ciao Denise» sorrise e mi fece spostare in modo che potesse pulire le scarpe sul tappeto, poi prese fiato e disse «pronta per conoscere i tuoi nonni?»
«Certo, sono pronta da una vita!» risposi in modo ironico, perché effettivamente lo ero sul serio, so che prima di trasferirmi in Italia per volere di mamma, abitavo qui, perciò deduco che loro quando avevo due anni mi vedessero costantemente,
poi dopo la partenza è ovvio che le cose siano cambiate, però ho una grande voglia di vederli. Ora basta prolungarmi nei ricordi, passiamo ai fatti.
Salii le scale e corsi in camera per sistemarmi e darmi una rinfrescata, ma nel momento di relax fui interrotta.
«Your hand fits in mine like it’s made just for me
But bear this in mind, it was meant to be…»
il telefono! cercai immediatamente di rispondere, anche se avevo una mano sporca di crema e l'altra mano era occupata dall'asciugamano.
era un numero che stranamente non avevo salvato sulla rubrica.
«Pronto, chi è?» domandai.
«Pronto, non ti avevo dato il mio numero? Sono Mattew, smemorata» l'ultima parola la disse ridendo ed io risi a mia volta.
«Allora Matt, qual buon vento?» dissi in tono sarcastico.
«Beh, volevo invitarti a prendere un caffè, ma questa volta senza il rischio di doverlo bere dalla mia camicia!» Ok, vi assicuro che dopo questa frase faticavo a respirare per il ridere.
«Ah sì? Stai cercando di criticare le mie doti naturali nel fare figuracce per caso?» chiesi a mia volta.
«Se la mettiamo così… Io posso dire di ammirare molto le sue doti mia signora» non finì la frase che si mise a ridere come un cretino, io mi limitai a fare lo stesso senza dire altro, quindi lui chiese:
«Allora, Sei o non sei interessata a questo caffè?» disse cercando di tornare serio.
Beh avrei voluto dire di sì, davvero, però devo andare a conoscere i miei nonni e non posso assolutamente rimandare, come dico sempre è una vita che aspetto questo momento.
«Purtroppo oggi sono molto impegnata Matt, sarà per la prossima volta» spero davvero che ci sia una prossima volta, un directioner boy così simpatico non si trova tutti i giorni.
«Allora domani, si può?» chiese e capivo che ci tenesse davvero a uscire con me.
«Certo, domani alle 3.00 p.m. sotto casa mia, ok?» domandai.
«Ovvio, ci sarò!» rispose lui con tono soddisfatto, detto ciò gli lasciai l'indirizzo di casa e finii di prepararmi.

Perfetto.
«Papà!» urlai, «Dobbiamo andare?»
«Certo Dè, sbrigati che è tardi» mi rispose mentre scendevo le scale, sono super contenta! Il taxi che ci avrebbe portati a destinazione era pronto davanti alla porta così io mi diressi verso essa anticipata da papà,
che mi stava mostrando un pensierino per i nonni, un album di fotografie che illustravano la mia breve esistenza dalla nascita fino ad oggi.
«Carino» sussurrai mentre uscivamo dalla porta.
Salimmo nel taxi e papà comunicò al conducente la destinazione, che io non capii, ma va bene lo stesso, son dettagli e poi il taxi non lo porto mica io.
Bene, tre, due, uno, ipod, cuffie e buona musica, ciao mondo.



Eccoci arrivati a destinazione!
«Sono £25,00 signore» disse il tassista parcheggiando l'auto.
«Ecco a lei» disse papà porgendogli il denaro.
«Buona giornata» ci augurò.
«anche a lei» augurammo io e papà all'unisono uscendo dalla vettura.
PERFETTO, la casa dei miei nonni sembra una di quelle casette illustrate nei libri delle fiabe, è molto modesta è con una rosa rampicante accanto alla finestra del secondo piano.
E' rivestita da mattoncini rossicci ed il tetto è praticamente dello stesso colore, ammetto che nonostante le dimensioni è molto carina esteriormente, lo stretto vialetto è adornato da aiuole di fiorellini rosa e gialli, che tra l'altro emanano un buonissimo odore..
mi fermai un secondo quasi davanti alla porta, papà si fermò con me.
«sei pronta a rivedere i tuoi nonni?»  domandò lui.
«Certo che sono pronta papà» dissi fingendo di essere sicura di me, anche se non mi mossi neanche di un centimetro.
«Allora, la signorina che dice di essere pronta magari potrebbe muovere qualche passo e suonare il campanello?» chiese accennando una risatina sarcastica.
Non risposi, passai ai fatti. Papà mi passò il mazzo di fiori che teneva in mano e suonò il campanello.
Venne ad accoglierci un ragazzo, indovinate un po', era proprio MATTEW.
«Ciao Denise!» Si rivolse a me tutto contento.
«Ciao Mattew» risposi io con molta insicurezza mentre mio padre cercava di capirci qualcosa.
«Salve signor Gray!» esclamò Matt stringendo la mano di papà.
«Ehilà Matt, vi conoscete?» domandò papà con un tono di indecisione nella voce.
«Sì, ho avuto l'onore di conoscere sua figlia qualche giorno fa!» rise Matt.
«Bene» disse a Matt sorridendogli e poi si rivolse a me «Allora Denise, se non lo sai Matt è il figlio di tua zia Connie, praticamente è tuo cugino, solo che ha solo un anno in più rispetto a te quindi posso capire che non vi ricordiate l'una dell'altro»
spiegò lui.
«E' piccolo il mondo» ammisi ridendo.
«Eh già» disse Matt imbarazzato passandosi una mano tra i capelli.
Connie era la sorella di papà, però in quel momento si trovava in Svizzera per motivi di lavoro, non so quali di preciso, e sinceramente non sapevo neanche che avesse un figlio.
Ok, sembra che vivo fuori dal mondo, come cavolo è possibile che non sapevo dell'esistenza di mio cugino, ah ah ah!
Evidentemente abita con i nostri nonni. Chi se lo sarebbe mai aspettato.
«Allora, entrate o no? La nonna ha preparato il thè ed io i biscotti» disse Matt.
«Non ce lo facciamo ripetere» commentò papà attraversando la soglia, io lo seguii senza dire nulla, mentre Matt camminava al mio fianco come se mi stesse accompagnando
Al centro della sala vi era il focolare con due poltrone davanti, una era vuota mentre sull'altra era seduto il nonno. Aveva una faccia da classico nonnino indifeso e dolce, stile Babbo Natale, se così si può dire.
papà lo abbracciò forte mentre io mi nascondevo dietro di lui.
«Ciao nonno» bisbigliai mentre cercava di guardarmi negli occhi anche se io stavo evitando proprio questo, nascondendomi appunto dietro le spalle di papà, come se fossi una bimba di quattro anni davanti ad uno sconosciuto.
«Ciao Denise» rispose abbastanza divertito dal mio atteggiamento infantile. «se vuoi darmi l'onore di guardarti in faccia gradirei che ti spostassi un pochino dal tuo papà» continuò trattenendo una risata.
Si vede che è mio nonno, è più simpatico e spensierato di quanto un bambino possa essere. Bene, decisi di spostarmi e di far conoscere al nonno la mia faccia, dato che già mi sentivo a mio agio in quell'atmosfera.
«Come sei cresciuta, mia cara» disse sbalordito, non mi vedeva da 15 anni, posso anche capirlo.
«Gli anni passano nonno» cercati di sdrammatizzare.
«Eh lo so bene nipotina» disse lui in tono gentile «che ne dici di accomodarci? Come ha già detto Matt, la nonna ha preparato il thè, vedrai che ti piacerà» mi disse indicandomi un piccolo divano evidentemente antico sul quale ci saremmo accomodati tutti.
presi il mazzo di fiori che avevo poggiato sul tavolino per salutare il nonno, ed aspettai che la nonna uscisse dalla cucina per poi porgerle quelle meraviglie.
Eccola, anche lei dall'aspetto dolce, bassa e paffuta, con gli occhiali da vista poggiati sulla punta del naso e i capelli bianchi, ricci e corti.
Indossava un grembiule rosso sporco di cioccolato bianco, lo stesso che stava sui biscotti come decorazione, «evidentemente un po' di sbadataggine l'avrò ereditata da lei» pensai sorridendo.
«Ciao nonna» esclamai aiutandola a poggiare il vassoio sul tavolino e porgendole i fiori, con lei fui estroversa, mentre col nonno mi comportai da bimba, non so per quale motivo sinceramente.
Appena vide i fiori disse che erano i suoi preferiti e mi abbracciò forte per poi invitarmi a sedermi.

Passammo molto tempo a parlare delle rispettive vite e si fece ora di cena, ovviamente ci invitarono a rimanere e come potevamo rifiutare? Semplice, non potevamo.
Anche la cena passò allo stesso modo e con la stessa velocità, tanto che si fece mezzanotte in un batter d'occhio.
«Grazie di tutto» papà saluto i nonni
«Vi voglio bene» dissi io mentre uscivo, ma Matt mi fermò quando papà continuò a camminare fino ad arrivare in macchina.
«E' ancora valido l'invito?» chiese lui.
«Certo se tu vuoi» risposi.
«Allora a domani cugina» disse stampandomi un bacio sulla guancia.
«Ciao Matt» dissi io dirigendomi alla macchina


Spazio autrice :3
Allora mi scuso tantissimo per il ritardo e colgo l'occasione per ringraziare le tre meraviglie che hanno recensito,
le due meraviglie che hanno messo la storia tra le seguite e tutte le meraviglie che la leggono silenziosamente!  <3
Non so quando riuscirò ad aggiornare e quindi mi scuso per il capitolo un po' vuoto
ma almeno sono riuscita a collegare Mattew alla famiglia di Denise per riempirlo un po'.
Spero tanto che ci siano pochi errori perché l'ho scritto molto di fretta!
Grazie ancora di tutto meraviglie!  e non dimenticate di recensire,
anche in modo negativo perché così potrò migliorare eventuali errori! <3
Un bacione enorme a tutte!!

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