ANGELO DAGLI OCCHI BLU

di Vane483
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** OCCHI BLU ***
Capitolo 2: *** PADRE MISHA ***
Capitolo 3: *** NON VOGLIO AIUTO ***
Capitolo 4: *** COSA STA SUCCEDENDO? ***
Capitolo 5: *** Fist Kiss ***
Capitolo 6: *** Mi sta dicenso addio? ***
Capitolo 7: *** Confessioni! ***
Capitolo 8: *** Crisi ***
Capitolo 9: *** INSIEME ***
Capitolo 10: *** DOLORE ***
Capitolo 11: *** TI AMO ***
Capitolo 12: *** SCELTA DIFFICILE ***
Capitolo 13: *** NUOVO INIZIO ***
Capitolo 14: *** CIAO ***



Capitolo 1
*** OCCHI BLU ***


CAPITOLO 1 OCCHI BLU
 
E’ solo un mese che sono qui eppure mi sembra una vita, il mondo esterno è sicuramente andato avanti mentre io sono bloccata qui in questa specie di riformatorio per disintossicarmi e per scontare il mio anno per aver spacciato e picchiato un uomo.
Come ogni giorno passeggio nel corridoio per poi andare in giardino, ogni giorno guardo dentro nelle stanze e vedo tanti giovani come me parlare dei loro problemi ai vari gruppi di sostegno; a me non va di parlare dei fatti miei a degli estranei, non parlavo nemmeno con mia madre, come ogni giorno mi siedo sulla solita sedia a fissare quel dipinto che mi piace tanto “Angelo dagli occhi blu” di James Novack, forse è l’unica cosa che mi piace di questo posto, raffigura un angelo, è bellissimo,occhi color del cielo, capelli neri come la pece e imponenti ali bianche, chissà perché ho sempre immaginato gli angeli biondi, non so perché, ma mi attrae, mi volto a destra e come sempre guardo la porta della cappella, molti stando qui si riavvicinano a Dio, io non ne ho ancora sentito il bisogno e credo che non lo sentirò mai, ritorno a guardare il quadro, è così fiero quell’angelo e così maestoso eppure così normale, nella parte inferiore del quadro inginocchiata c’è una donna che piange, chissà perché, mi piace pensare che si siano innamorati e che per ovvie ragioni non possono stare insieme, io non mi sono mai innamorata certo, qualche cotta ma innamorata fino al punto di piangere mai e forse è meglio così, non ho sofferto. Mi alzo e mi dirigo verso la porta del giardino quando la porta di una stanza di apre colpendomi in piena faccia “Ahia!E che cazzo!” “Scusami!” “Scusami un corno!” alzo il viso e davanti a me, l’uomo più bello che io abbia mai visto, forse è la botta ma assomiglia in modo pazzesco all’angelo del quadro “Davvero mi dispiace!” “Non importa!” “Il tuo naso sanguina!” “Ci sono abituata!” “Ti accompagno in infermeria?” “No grazie, adesso smette!” ormai fa sempre così, succedeva anche quando sniffavo, sanguinava un po’ e poi smetteva “Ok, come vuoi!” prendo un fazzoletto e lo tampono “Beh ciao!” “Ciao e scusa ancora!” esco in giardino e mi siedo sotto il solito salice piangente, caspita, era proprio bello, due occhi pazzescamente blu, forse anche più blu di quelli dell’angelo, wau “Ehi Alexis!Che fai qui tutta sola?” “Rifletto!” “Perché non vieni al nostro gruppo oggi?” che palle, ogni giorno è la stessa storia, non ci vengo ai tuoi gruppi del cazzo “Non mi va grazie!” “Devi aprirti con gli altri tesoro!” tesoro? “Non ci tengo!” “Come vuoi!Beh se cambi idea sai dove trovarci!” “Certo!” le faccio un sorrisino, così finto da fare invidia alla pelle di plastica di Barbie, la dottoressa Jefferson  se ne va. Forse però per una volta potevo andare, magari non devo per forza parlare, no no, non vado, sto bene qui e poi ora ho qualcosa di bello a cui pensare, quei meravigliosi occhi blu. 


ANGOLO DELL'AUTRICE: Ciao allora, che dire spero solo che questa storia vi piaccia e che continuereta a seguire...BACIO -VANE-

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Capitolo 2
*** PADRE MISHA ***


CAPITOLO 2  PADRE MISHA
 
Alla fine ho ceduto, ieri sono tornata nella mia stanza ma ho oggi ho ceduto alla curiosità ed eccomi qua ad uno di questi stupidi gruppi, spero di non dover parlare “Buon giorno a tutti!” “Buon giorno!” siamo seduti in cerchio proprio come immaginavo, la dottoressa Jefferson mi vede e fa un cenno con la testa per salutarmi, se mi fa parlare l’ammazzo, la porta si apre ed entra lui, l’uomo che il giorno prima mi ha tirato la porta in faccia “Ragazzi, oggi con noi ci sarà Padre Misha!” cosa?Padre Misha? E’ un prete? NO NO,  un uomo così bello non può fare il prete “Salve a tutti!” “Salve!” si siede accanto alla dottoressa Jefferson e solo ora noto il classico colletto da prete, cazzo ho pensato tutta notte a un prete “Allora ragazzi oggi parleremo della vostra permanenza qui!” quale permanenza?Questa è una prigione, cosa si aspetta che facciamo qui dentro?I trattamenti Spa “Chi vuole iniziare?” non me, non me “Alexis!” figurati “Alzati pure, di il tuo nome, età, perché sei qui e come passi il tempo!”stiamo scherzando?Padre Misha mi fissa e io ho paura che noti il mio imbarazzo così mi alzo “Salve, io sono Alexis e..!” “Ciao Alexis!” ma per favore, non siamo agli alcolisti anonimi “Ho 17 anni, sono qui per droga e per aver quasi ammazzato uno!” è un po’ doloroso raccontarlo “Sono qui da un mese e se devo essere sincera sembra una vita, non faccio molto, alla mattina ho il trattamento per la disintossicazione!” guardo Padre Misha che subito abbassa lo sguardo, Dio non sono l’unica “ tre volte a settimana ho appuntamento con la psicologa, la dottoressa Fuller, non parlo molto durante le sedute e durante il pomeriggio giro per l’istituto” “E come ti stai trovando?” mi chiede Padre Misha, mi guarda dritta negli occhi, i suoi mi penetrano l’anima, non riesco a sostenere il suo sguardo, è la prima volta che mi succede, abbasso la testa “Beh se devo essere sincera, vorrei andarmene!”piano alzo lo sguardo e vedo che lui ha sbarrato gli occhi, che diamine sono stata sincera “Bene, grazie Alexis!” mi siedo, venire qui è stato un errore, le mani iniziano a tremarmi e il cuore a battere forte, cazzo, una crisi adesso no, erano quattro giorni che non ne avevo una dannazione, cerco in tasta le pastiglie che mi hanno dato ma non ci sono, merda devo averle scordate in stanza, e adesso?Non posso avere una crisi davanti  a tutti, inizio a sudare e tremare, non ce la faccio più, alzo lo sguardo e Padre Misha mi sta’ osservando, spero che non se ne accorga, ricontrollo le tasche, zero, le ho proprio dimenticate, non resisto e mi alzo “Dove vai?” “Scusatemi!” esco in fretta e inizio a corre. Finalmente arrivo in stanza, apro il cassetto, le pillole non ci sono, cazzo, ho una voglia di farmi pazzesca, continuo a cercare, non le trovo, spero di non averle finite, controllo negli altri jeans, eccole, meno male, ne prendo una e mi siedo in attesa che passi, odio quando mi vengono le crisi. Bussano alla porta “Chi e?” “Sono Padre Misha!” oddio cosa diavolo vuole? “Entri pure!” eccolo li, con sguardo preoccupato e occhi da fare invidia a uno zaffiro “Stai bene?” “Si sto bene perché?” “Sei scappata via!” “Dovevo fare una cosa?” “E che cosa se posso?” “Una cosa!” “Ok!” la crisi non è del tutto passata e mi sento molto ma molto a disagio “Bene allora visto che sei a posto posso tornare al gruppo!” annuisco !Se hai bisogno mi troverai tutti i giorni nella cappella!” annuisco di nuovo, mi fa un cenno e se ne, mi stendo, sono stanca e voglio la mia libertà.
 
MISHA POV
 
Esco dalla sua stanza, so benissimo che stava avendo una crisi di astinenza, non ne vuole parlare e io non voglio forzarla, fa il trattamento ma è ovvio che non vuole essere aiutata, lo vedo dai suoi occhi, neri come la pece ormai spenti dalla droga, chissà forse un tempo erano luminosi, più delle stelle e sorrideva perfino, magari rideva con gli amici  e non aveva problemi. Vorrei aiutarla ma vedo che piano piano costruisce un muro intorno a se, vorrei sapere perché?Cos’è che l’ha resa così ma non mi parlerà mai.
Vado dalla dottoressa Fuller forse lei potrà dirmi qualcosa, busso alla porta e subito la voce profonda della Fuller mi risponde “Si?” “Sono Padre Misha!” “Prego entri pure!” lo studio è caldo e accogliente “Salve Padre!” “Salve Dottoressa!” “Allora mi dica, come mai qui?” “Volevo delle informazioni su una ragazza che è qui!” “E chi sarebbe?” “Si chiama Alexis!” “A certo Alexis Morgan, guardi mi dispiace ma non posso divulgare nessun tipo di informazione ma perché vuole sapere di lei?” “Vede oggi era a un gruppo e beh, lei non ha detto niente ma stava chiaramente avendo una crisi d’astinenza!Vorrei aiutarla!” “Una crisi?” “Si, ha parlato pio quando si è seduta ho visto che ha iniziato a tremare e a toccarsi nervosamente il viso inoltre, stava cercando qualcosa nelle tasche poi di punto in bianco si è alzata ed è uscita, l’ho raggiunta nella sua stanza ma lei ha detto che doveva fare una cosa!” “Probabilmente stava cercando le pillole che le abbiamo dato per quando ha queste crisi, comunque stia tranquillo, appena verrà per la seduta le parlerò!” “Grazie mille dottoressa Fuller!” “Di nulla Padre!” “Arrivederci!” “Arrivederci!” esco dallo studio, avrei voluto sapere qualcosa in più ma sono sicuro che la dottoressa sarà in grado di aiutarla, non so perché ma vorrei poterla proteggere. Torno in cappella e non so perché mi guardo intorno sperando che lei sia li. 


ANGOLO DELL'AUTRICE: Ebbene si il bell'uomo che Alexis ha incontrato è Padre Misha il prete dell'istituto... cosa succederà ora che le loro vite si sono incrociate di nuovo? Alla prossima -VANE-

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Capitolo 3
*** NON VOGLIO AIUTO ***


CAPITOLO 3 NON VOGLIO AIUTO
 
Entro nella cappella, non avrei mai pensato di trovarmi qui ma non l’ho trovato da nessuna parte quindi...Tra le panchine non c’è poi vedo una porta la raggiungo ed entro, eccoli li, si volta “Salve Alexis!” “Come si è permesso?” sono furiosa “Come?” “Cos’è andato a dire alla dottoressa Fuller?” “Non capisco!” mi prende per il culo? “Ah non capisce?E’ andato a dire alla Fuller che ho avuto una crisi d’astinenza durante il gruppo!” “Perché non è così?” “No!” “Non mentire, non qui dentro!” “E va bene, stavo avendo una crisi ma so gestire la cosa!” “Non mi sembra!” mi sta facendo incazzare, Dio quanto vorrei dargli un pugno “Non doveva dire niente alla dottoressa, doveva farsi i fatti suoi!” “Volevo aiutarti!” “Non mi serve aiuto, tanto meno il suo!” esco sbattendo la porta, su un piedi stallo c’è una piccola croce, la faccio cadere, il suono riecheggia nella cappella, non lo voglio il suo stramaledetto aiuto, è la mia vita e non vedo l’ora di andarmene.
Mi siedo davanti al solito quadro, non so perché ma non mi sembra più lo stesso, forse perché ora l’angelo che tanto mi attraeva  ha un vero corpo, quello di Padre Misha, un corpo che purtroppo mi attrae, un corpo che vuole intromettersi nella mia vita e io non voglio, lo guardo, i suoi occhi, guardano la donna e solo ora mi accorgo che gli scende una piccola lacrima e automaticamente scende anche a me, perché, forse perché vorrei tornare indietro e non fare quello che ho fatto, forse perché vorrei essere a casa.
La porta della cappella si apre e vedo Padre Misha uscire,si accorge di me, il suo sguardo è dispiaciuto, forse sono stata brusca ma non doveva permettersi, soprattutto senza dirmi niente, si dirige verso di me, mi alzo e me ne vado, non mi va di parlare “Alexis!” mi volto “Non adesso!” continuo a camminare, mi sento afferrare la mano la mano, non mi volto, non voglio che veda le mie lacrime “Mi dispiace!” la sua voce è calda e dolce, ammetto che mi attrae e la sua mano, anch’essa calda mi fa venire un brivido, mi divincolo e me ne vado, non voglio imbattermi in situazioni strane. Inizia a venirmi la voglia, corro in camera e prendo una pillola, m devo calmare, due crisi in due giorni non va bene, mi sdraio cercando di calmarmi, la cosa più bella è che sono sola in stanza, chiudo gli occhi perdendomi nei ricordi di una vita che non è più mia.
 
MISHA POV
 
Era furiosa, forse dovevo parlarne con lei e poi andare dalla dottoressa ma volevo aiutarla,sento un tonfo e la porta della cappella chiudersi, vado di là, la croce che era sul piedistallo è per terra, la raccolgo e la sistemo, è davvero arrabbiata, con me e non voglio, sento una sensazione strana come se volessi a tutti costi renderla felice. Esco dalla cappella, lei è li davanti al quadro di Novack, un quadro che particolarmente amo, mi vede, mi dirigo verso di lei ma si alza e se ne va “Alexis!” si volta, noto gli occhi un po’ umidi “Non adesso!” si volta e riprende a camminare, la raggiungo e le prendo la mano, è calda e un brivido mi percorre il corpo e so che non dovrebbe “Mi dispiace!” per aver parlato con la Fuller e perché non vorrei mai abbandonare la tua mano, si divincola e questo mi provoca uno strano pizzichio al cuore, se ne va senza dire niente e senza voltarsi. Mi siedo, mi sento strano, guardo che spesso fisso e mi appare diverso, l’angelo guarda la donna e solo ora mi accorgo della lacrima che gli scende dagli occhi poi guardo la donna, soffre e tiene le mani sul cuore, i loro sono gli occhi dell’amore, si amano. Mi alzo e torno in cappella, mi inginocchio davanti al piccolo altare, fisso la croce quasi come aspettando una risposta, la risposta del perché sto così male al pensiero che lei forse mi odia. 


ANGOLO DELLA'UTRICE: Prima lite per Alexis e Misha, faranno pace?Che cosa sta succedendo al nostro prete?Vi aspetto alla prossima...Bacio... -VANE-

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Capitolo 4
*** COSA STA SUCCEDENDO? ***


CAPITOLO 4  COSA STA SUCCEDENDO?
 
E’ una settimana che mi sono rintanata in camera, esco solo la mattina per fare il trattamento di disintossicazione poi ritorno in stanza, ho saltato anche le sedute dalla psicologa, non mi va proprio di parlare, già parlavo poco, figurati ora, magari poi va a spifferare tutto al prete e non ho bisogno di altri problemi,le crisi mi sono passate anche se un pizzico di voglia di farmi c’è, non vorrei farmi pesantemente ma quel tanto che basta per placare i miei pensieri. Ho bisogno di aria e forse una passeggiata nel giardino non mi farà male, mi vesto e metto le pillole in tasca, apro la porta trovandolo li con il braccio alzato, forse stava per bussare, sbarra gli occhi, Dio quanto sono belli ma cosa ci fa qui? “Ciao Alexis!” “Salve!” “Possiamo parlare?” “Veramente stavo per uscire in giardino!” faccio per andarmene quando mi afferra la mano, esattamente come l’ultima volta che l’ho visto, quel contatto mi provoca lo stesso brivido lungo la schiena, lo guardo e mi perdo nel mare, è la sensazione più bella del mondo “Per favore!” come faccio?Come faccio a dire di no a questi occhi e a questa voce? “D’accordo!” mi divincolo e ritorno in stanza sedendomi sul letto, lui fa lo stesso, sono nervosa e non so nemmeno perchè “Allora, che voleva dirmi?” “Volevo di nuovo scusarmi, insomma, non dovevo andare dalla dottoressa Fuller, dovevo parlare con te!” “Esatto, non doveva andare da lei e non doveva parlarne nemmeno con me, doveva restarne fuori!” “Volevo aiutarti!” “Come le ho già detto, non mi serve aiuto!” “E’ per questo che non sei più andata dalla psicologa?” “Lei come lo sa?” “Me lo ha detto lei!” “E che altro le ha detto di me?” “Niente, non può farlo!” “Bene, perfetto!” “Davvero, mi dispiace che tu ti sia infuriata!” ha gli occhi davvero dispiaciuti e resistergli è davvero, davvero difficile, si avvicina e mi prende le mani, di nuovo quel brivido misto a una scarica elettrica, ho caldo “Perdonami!” quasi un sussurro, quanto è sexy la sua voce, cazzo Alexis è un prete “Va bene ma davvero non mi serve aiuto!”
 
MISHA POV
 
“Davvero mi dispiace che tu ti sia infuriata!” la guardo e spero capisca che davvero mi dispiace, mi fissa con i suoi occhi profondi, vorrei sapere cosa pensa, mi avvicino e istintivamente le prendo le mani, mi piace sentirle tra le mie, sono morbide e sottili, Misha a che cazzo pensi, sei un prete “Perdonami!” lo dico quasi sussurrando “Va bene ma davvero non mi serve aiuto!” mi guarda dritto negli occhi, l’unica cosa che ho in mente è che vorrei abbracciarla e dirle che ci sono ma so che sarebbe inopportuno, toglie le sue mai e le posa sulle mie “Grazie lo stesso!” fa un lieve sorriso, quanto vorrei vederla sorridere sul serio “Di nulla!” le sorriso anche io, le sue mani restano sulle mie e i suoi occhi restano su di me, che Dio mi perdoni ma vorrei baciarla “Ora devo andare!” è meglio defilarmi se non voglio fare casini “D’accordo!” mi alzo ed esco dalla stanza, mi appoggio al muro, ho caldo e il cuore inizia a battere in modo irregolare, che cazzo mi sta succedendo?
 
ALEXIS POV
 
Se n’è andato, il cuore inizi ad accelerare e il respiro diventa quasi affannato, come se mi fossi trattenuta per non so quanto, non volevo che se ne andasse, lo volevo qui, volevo un suo abbraccio e sentire il suo corpo attaccato al mio anche solo per una volta, mi do uno schiaffo per riprendermi, è un prete cazzo, smettila di pensarci ma come faccio?I suoi occhi, le sue labbra, la sua voce, mi hanno stregata. 


ANGOLO DELL'AUTRICE: Alexis e Misha hanno fatto pace ma tra loro c'è una strana tensione...Alla prossima -Vane-

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Capitolo 5
*** Fist Kiss ***


CAPITOLO 5 FIRST KISS

 

MISHA POV

 

Non riesco a dormire, continuo a pensare ai suoi due occhi neri, così profondi che se ti ci perdi non torni più, continuo a pensare a quanto avrei voluto abbracciarla, a quanto avrei voluto sentire il suo corpo attaccato al mio.Sò che non dovrei pensare a queste cose ma è più forte di me. Da quanto sono prete non mi è mai capitato di cedere anche se ho conosciuto tante belle donne e ragazze ma con lei, con lei è diverso e non so il perchè; guardo l'ora, cazzo, sono le 6:00 e non ho chiuso occhio, avrò un aspetto orribile. Mi alzo e faccio una doccia per lavare via tutti i pensieri anche se lei non ne vuole sapere di lasciare la mia testa; mi guardo allo specchio, sto invecchiando, vicino agli occhi compaiono le prime rughe e probabilmente avrò anche qualche capello bianco che ora è camuffato perchè i capelli sono bagnati, ho anche un filo di barba. Quando ero adolescente mi piacevo un sacco e c provavo con tutto quello che respirava, poi la chiamata e dalle camicie e jeans al completo da prete, torno in camera e mi vesto, torno allo specchio per sistemare il colletto, sono sempre andato fiero di questo pezzo di stoffa bianca mentre ora sono confuso e tutto per una ragazzina. Prendo la borsa ed esco con il cuore che batte forte perchè so che là c'è lei.

 

ALEXIS POV

 

Non ho chiuso occhio tutta notte, sono le 8:00 e tra mezz'ora ho l'appuntamento con il solito trattamento, ogni mattina è la stessa storia, mi prelevano il sangue, mi infilano una flebo che me lo purifica, ormai sembro uno scolapasta; oggi ho anche la psicologa e forse è meglio che vado se non voglio rischiare di allungare la mia permanenza qui.

Mi alzo, prendo le mie cose e vado alle docce, per fortuna hanno le cabine così si ha privacy, apro l'acqua calda e mi ci butto sotto; l'acqua ha lo stesso calore delle sue mani, mani che vorrei sul mio corpo, mani che con un gesto mi mandano all'altro mondo, mi strofino la testa quasi come per lavare via questi pensieri anche se non sembrano volersene andare. Esco dalla doccia e mi vesto, mi guardo allo specchio, sono orribile, occhiaie violacee e pelle bianca come un lenzuolo, altro che vampiri, mi fanno una sega, gli occhi neri sono ormai spenti, privi di personalità, sul viso nessun sorriso eppure un tempo, prima che lui se ne andasse ridevo, ridevo sempre. Mi allontano dallo specchio e dal ricordo di quella ragazza che non c'è più, raccolgo le mie cose da doccia e torno in stanza, pronta per l'ennesima giornata di torture.

 

“Allora Alexis, sono felice che tu sia venuta!” “Grazie!” “Allora Alexis, come hai passato l'ultima settimana?” “Come tutte le altre, da schifo!” “Non devi essere sempre negativa nei confronti di questo posto!” “A no?E certo è un hotel a 5 stelle e io sono in vacanza!” “Stiamo cercando di aiutarti!” “Ancora...Non voglio aiuto, non voglio quello dei medici, non voglio il suo e non voglio quello di padre Misha!” “Ecco a proposito di padre Misha, era molto preoccupato per te!”preoccupato?per me? “A dire il vero non l'ho mai visto così interessato a un giovane di questo istituto!” a queste parole il cuore comincia a battermi forte e lo stomaco mi si contrae ma devo apparire distaccata “Beh non dovrebbe, ne abbiamo parlato e gli ho detto che so gestire le mie crisi e la mia vita!” “Così avete risolto, mi fa piacere!” annuisco,odio stare qui e sentirla parlare come se avessi 5 anni “Alexis, in questi giorni ha telefonato tua madre!” il cuore i di ferma e inizia a fare male male, sbarro gli occhi “Che cosa voleva?” “Vorrebbe vederti, naturalmente io le ho detto che ne avrei parlato con te e poi l'avrei informata!” “Bene, allora quando la sente le dica che me ne ha parlato e le dica che deve andare al diavolo!” mi alzo, non voglio avere una conversazione su di lei “Alexis!” “La seduta è finita!” esco e sbatto la porta, inizio a piangere,come osa quella troia a chiamare e dire che mi vuole vedere, come?Dopo tutto quello che è successo?Continuo a camminare e a piangere finché non mi trovo davanti alla cappella, non so perchè, ma sentivo che era l'unico posto n cui volevo essere, apro ed entro, lui è li in ginocchio davanti all'altare, si volta e vedendomi si alza, non resisto ho bisogno di lui,vado da lui e lo abbraccio, lui ricambia accarezzandomi la testa “Sh,sh non piangere!” stare tra le sue braccia è come stare in paradiso, in un limbo dove la sofferenza e i problemi non esistono, mi stacco da lui anche se è difficile “Scusi!” “Non importa, ma che ti succede? Perchè piangi?” normalmente non vorrei parlare ma sento che con lui posso, mi fa sedere su una panchina “Sono stata dalla psicologa e mi ha detto che mia madre vuole vedermi!” “E tu non vuoi?” “No, deve andare al diavolo...oh scusi!” sono sempre in una chiesa “Tranquilla perchè dici questo?” “Perchè dopo quello che ha fatto non si merita niente!” “Se posso...che ha fatto?” “Mio padre è morto e dopo neanche un mese si è presentata a casa con un uomo che ho scoperto essere il suo amante da più di un anno, non si è nemmeno curata di me non mi ha mai chiesto come stavo, non si è mai accorta che mi drogavo e che gli rubavo i soldi e ora perchè sono qui vuole vedermi, dopo che ha fatto la frittata!” mi sento come tolta da un peso, mi sento leggera “Mi dispiace!” lo guardo dritto negli occhi, sono la cosa più bella di questo mondo, mi accarezza il viso e il cuore accelera “Andrà tutto bene!” “Grazie!” mi sorride e io non resisito più, lo bacio e con mia sorpresa non mi respinge, mi stringe e le nostre lingue si intrecciano iniziando a danzare e le nostre labbra si fondono, il mio corpo è attraversato da una scarica elettrica e inizia a surriscaldarsi, un bacio lungo ma dolce, mi stacco da lui e l'occhio cade sul colletto, oddio cosa ho fatto “Devo andare!” mi alzo in fretta “Aspetta!” “Mi dispiace!” corro fuori in lacrime, il cuore brucia, brucia perchè mi sono innamorata di lui e perchè so che non potremo mai stare insieme.


ANGOLO DELL'AUTRICE: Dopo tanto ho postato...scusate...Bene Alexis e Misha si sono baciati, DANNOOOOO....A presto -Vane-

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Capitolo 6
*** Mi sta dicenso addio? ***


CAPITOLO 6 MI STA DICENDO ADDIO?

 

ALEXIS POV

 

Sono giorni che non vedo Padre Misha, sono sollevata perchè dopo quello che è successo non mi toccherà parlargli ma allo stesso tempo ho paura che se ne sia andato per colpa mia. Esco in giardino, mi serve aria,il posto sotto il salice è occupato ed essendoci il sole sono tutti fuori quindi niente pace e tranquillità; torno dentro e inizio a vagare per l'istituto, mi trovo davanti a una porta non famigliare, la targhetta dorata dice “BIBLIOTECA”, non ci sarà nessuno quindi troverò la pace che voglio, entro, l'odore dei libri mi invade e mi fa sentire subito meglio, quasi come se fossi a casa, forse perchè mi ricorda papà quando da piccola mi faceva sedere sulle sue ginocchia e mi leggeva le favole, ogni volta mi addormentavo cullata dalla sua voce e dalle storie di principesse e fate. Mi aggiro tra gli scaffali, ci sono una miriade di libri, potrei perdermici qui dentro, mi ritrovo nella sezione fantasy e un libro attira la mia attenzione “Angelology” lo sfioro ma qualcuno dall'altra parte lo afferra prima di me, cazzo è lui, mi chino per terra per non farmi vedere; piano piano mi rialzo e vedo che se n'è andato, mi volto e sbatto addosso a qualcosa o meglio a qualcuno “Alexis!” porca troia, con tutti gli scaffali che ci sono proprio qua doveva venire? “Salve!” cerco di andarmene “Aspetta un attimo!” rimango immobile, non mi volto, non ho il coraggio di guardarlo in faccia.

 

MISHA POV

 

Dopo qualche giorno di ferie sono tornare, avevo bisogno di pensare a quello che era successo tra me e Alexis,dovevo schiarirmi le idee e a dir la verità non è servito a molto. Mi aggiro per la biblioteca, ho bisogno di un posto tranquillo che non sia la cappella, li tutto mi ricorda il peccato che ho commesso, prendo il libro Angelology, l'avrò letto 4 volte ma è sempre bellissimo, passo dall'altra parte e la vedo chinata che si sta rialzando perchè?E poi perchè è qui?Mi avvicino, lei si volta e mi sbatte addosso “Alexis!” “Salve!” un saluto veloce e subito se ne va “Aspetta un attimo!” rimane ferma, immobile, non si volta, mi avvicino “Per favore guardami!” scuote la testa, ok, la capisco “Deduco che non parlerai!” annuisce, va bene “Senti non fa niente ok?E' stato un bacio dato dalla circostanza, non è successo niente!Lui non è arrabbiato!” quanto vorrei crederci in queste parole, che questo non mi facesse sentire in colpa, volevo quel bacio ma devo nasconderlo, più per il suo bene che per il mio “Quindi tranquilla, va tutto bene!” annuisce, vorrei abbracciarla e stringerla a me ma servirebbe solo a complicare tutto “Ci vediamo!” me ne vado, il cuore fa male, terribilmente male, una lacrima scende, non possiamo stare insieme e la sua vita è già abbastanza complicata senza che mi ci metta io a complicargliela di più.

 

ALEXIS POV

 

Se n'è andato, ha detto che va tutto bene eppure mi sento ugualmente male, è come se in quelle parole ci sia stato nascosto un addio e probabilmente era così. Esco dalla biblioteca con il cuore a pezzi, torno in stanza e mai più di questo momento vorrei avere una pasticca o qualsiasi altra cosa per placare questo dolore, inizio a tremare e non so se è per la crisi che mi sta venendo o perchè sono innamorata di un uomo che non sarà mai mio perchè è un prete e la mia vita è troppo complicata, non voglio complicare anche la sua.

 

Questa notte non ho dormito, continuo a pensare alle parole di Padre Misha, avrebbero dovuto farmi sentire meglio ma davvero, il suo tono diceva tutt'altro, la disintossicazione sta diciamo procedendo quindi mi hanno dato n giorno libero dalle torture, ovviamente non ho detto niente delle piccole crisi. Oggi è il giro libero e sono determinata a parlare con lui ma senza guardarlo e l'unica soluzione è confessarmi.
Entro nella cappella, sono nervosa, non so bene ancora cosa dirgli ma devo farcela, devo affontarlo.


ANGOLO DELL'AUTRICE: E' tanto che non aggiornavo ma ero impegnata con altre storie e altre cose, ma adesso eccomi qua...Misha ha parlato ad Alexis, le ha detto che va tutto bene ma lei non ci crede, andrà a confessarsi, che gli dirà?...Alla prossima -VANE-

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Capitolo 7
*** Confessioni! ***


CAPITOLO 7 CONFESSIONI!

 

MISHA POV

 

Pronto per un'altra giornata, sono le 8 e l'istituto è deserto, i ragazzi dormono e tutto è tranquillo, entro nella cappella e vedo la lucina del confessionale acceso, qualcuno vuole confessarsi, strano a quest'ora ma ne sono contento, entro “Mi perdoni padre perchè ho peccato, saranno dieci anni che non mi confesso!” il cuore mi si ferma, è Alexis, oddio cosa faccio? “Dimmi figliola, quali sono i tuoi peccati?” “La lista è lunga!” “Ho tutto il tempo del mondo!” la sento respirare profondamente “I miei peccati incominciano da quando mio padre è morto, avevo appena compiuto 16 anni e lui è rimasto vittima di un incidente stradale, l'uomo che l'ha investito era ubriaco e purtroppo non lo hanno ma preso” la sua voce inizia a tremare “Ricordo ancora il telefono che suona e mia madre apparentemente disperata che parla, è venuta da me e siamo corse all'ospedale, era tardi, il suo cuore aveva ceduto due minuti prima, il mondo da li ha smesso di girare per me.Ho smesso di uscire e soprattutto di ridere” sta piangendo ma si sta sfogando e sono felice che lo stia facendo con me “Mia madre era assente e non si preoccupava minimamente di come stessi, un mese dopo la morte di mio padre si è presentata a casa con un uomo e solo dopo ho scoperto che si frequentavano già da un anno, non ce la facevo più e poi ho incontrato dei ragazzi!!” inizio a soffrire per lei, vorrei abbracciarla e farle sentire tutto il mio amore, farle capire che non è sola “Dopo questo incontro cos'è successo?” “Ho iniziato a drogarmi, ho visto che drogandomi stavo meglio così ho iniziato a rubare i soldi a mia madre per pagarmi la roba, è andata avanti per quasi un anno poi mia madre si è accorta che sparivano sempre più soldi così ha nascosto il portafoglio!” continua a piangere e il mio cuore sanguina perchè nessuno doveva permettere che lei si drogasse “Continua!” deve buttare tutto fuori “Una sera io e un mio amico avevamo una voglia matta di farci ma non avevamo un soldo così abbiamo deciso di rapinare qualcuno, abbiamo trovato un uomo, sembrava uno di quelli pieni di soldi, gli siamo piombati alle spalle minacciandolo, l'abbiamo agganciato alla macchina ma era più forte e opponeva resistenza, così, abbiamo iniziato a picchiarlo!” sta soffrendo e io con lei “Se vuoi puoi smettere!” “No!Deve sapere tutto...L'uomo non cedeva così James ha tirato fuori un coltello e lo ha pugnalato, evidentemente qualcuno aveva visto qualcosa perchè è arrivata la polizia, James è riuscito a scappare, io no, così sono finita qui!” “Quanto devi restarci?” “Sei mesi poi si vedrà!” “Hai altro da aggiungere?” “Si, mentre ero qui ho baciato un uomo!”

 

ALEXIS POV

 

“Hai altro da aggiungere?” “Si mentre ero qui ho baciato un uomo!” guardo la grata che mi separa da lui, lo vedo sobbalzare, forse dovevo evitare ma sono qui e devo dire tutto, il cuore inizia a battere forte “Va avanti!” “E' un uomo che non avrei dovuto baciare perchè in un certo senso è sposato...Non dovevo!” “E quest'uomo...beh vi siete chiariti?” “Credo di si insomma, lui mi ha detto che va tutto bene ma ho paura che non sia così!” “Perchè non dovrebbe essere così?” “Non lo so, con le parole diceva una cosa a con il tono e diceva un'altra!” alzo lo sguardo “Ho finito!” lui si volta e i nostri occhi si incontrano anche se divisi dalla grata, sembra spaventato “Ho finito!” continua a fissarmi, perchè non parla? “Non dice niente?” inclina la testa, il suo sguardo è indecifrabile, mi trafigge quasi l'anima, ho capito, mi alzo e me ne vado, sbatto la posta, non ce la faccio più, sono davanti al solito quadro, non mi ha mai fatto così male guardarlo “Alexis!” mi raggiunge e mi afferra “No, ho capito, ho sbagliato e ora devo pagare!”

 

MISHA POV

 

“Alexis!” la raggiungo e l'afferro “No, ho capito, ho sbagliato e devo pagare!” sta ancora piangendo, è ferita, se ne sta andando, no, non posso lasciarla andare, la trascino e la bacio, davanti al mio quadro preferito, ora è il nostro quadro, la stringo, lei stinge me e non sono mai stato così felice, per fortuna non c'è nessuno ma non importa la sto baciando e sono in paradiso, si stacca dame, la guardo, sembra disorientata, le do un bacio sulla fronte “Perdonami se puoi!” ritorno nella cappella, ho fatto un casino lo so ma avevo una terribile voglia di baciarla, cazzo, mi sono innamorato di lei.



ANGOLO DELL'AUTRICE: Bene bene ora conosciamo la storia di Alexis e non solo, abbiamo un secondo bacio e sta volta dato dal bel Padre Misha, un bel casino... A presto -Vane-

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Capitolo 8
*** Crisi ***


CAPITOLO 8 CRISI!

 

ALEXIS POV

 

Da quel giorno è ancora tutto più incasinato, ovviamente non ne posso parlare con la psicologa quindi non so che fare, continuo a imbottirmi di pillole perchè continuo ad avere voglia di farmi, vorrei placare non solo i miei pensieri ma anche il mio dolore, il dolore che ho nel cuore, inizio a piangere, mi rannicchio sul letto e subito mi viene in mente la donna del quadro di Novack, piange per amore e ora so come si sente perchè sto facendo lo stesso, è la prima volta, non pensavo che l'amore facesse così male, ho voglia cazzo, ho voglia di farmi e placare tutto; apro il cassetto, ho finito le pillole, porca troia, come faccio adesso, inizio ad agitarmi e tremare, ho bisogno di qualcosa, mi alzo ed esco veloce dalla stanza, Dio non resisto più, fa male cazzo, arrivo davanti allo studio della dottoressa Fuller, entro sena bussare “Alexis!” “La prego mi aiuti!” “Che succede?” “Ho una voglia fottuta di farmi e ho finito le pillole!” mi inginocchio per terra, inizia a fare davvero troppo male “Vieni!” mi aiuta ad alzarmi e mi accompagna dal medico “Che succede?” “Sta avendo una crisi e forte anche!” “La stenda qui!” mi aiutano “Datemi qualcosa cazzo!” inizio a sentire delle fitte all'addome “Vi prego!” il dottore prende una siringa e la riempie con un liquido rosa, lo stesso delle pillole, me inietta in vena e poi il buio.

 

MISHA POV

 

Da quel giorno la mia testa è sempre più incasinata, sono riuscito ad evitare di vederla anche se mi manca, confessare gli altri ragazzi è stata dura in questi giorni perchè mi sentivo come se li prendessi in giro, li assolvevo dai loro peccati quando non so se io sono stato assolto dal peccato che ho commesso. Mi guardo allo specchio e mi faccio quasi schifo, non merito questo colletto, pensare che ho litigato con mio padre perchè volevo diventare prete e ora sto mandando tutto a puttane, sento la porta della cappella aprirsi e corro di la, forse spero che sia lei, purtroppo è la dottoressa Fuller “Dottoressa!” “Mi scusi ma sono qui per via di Alexis!” oddio mi ha scoperto “Che è successo?” “Ha avuto una forte crisi, siccome era interessato e so che avete parlato mi sembrava corretto avvertirla!” “Ora dov'è?” “In infermeria, se vuole andare a trovarla!” “Grazie!” la dottoressa Fuller se ne va, aspetto un attimo ad uscire, non voglio sembrare troppo ansioso.

 

Mentre mi avvicino all'infermeria lo stomaco mi si contrae sempre di più, perchè ha avuto una crisi così forte?Entro,è distesa sul letto, sta dormendo, quanto è bella, mi siedo accanto a lei e le prendo la mano “Ciao piccola!” dai Misha non è in coma, sta solo dormendo, la guardo, non mi è mai sembrata così in pace; meglio se la lascio riposare, le do un bacio sulla fronte “Spero non sia stato per colpa mia!” me ne vado, ho il cuore a pezzi, ho paura che sia stata colpa mia, ho paura di starle incasinando la vita e già è incasinata.

Esco dalla stanza e mi appoggio al muro, sono stanco e non so che devo fare, sono tra due fuochi, la mia fede quindi il mio essere e l'amore che provo per lei, ho bisogno di aiuto, di risposte, del perchè dopo tanti anni da prete mi dovevo innamorare di qualcuno così tanto da far male.


ANGOLO DELL'AUTRICE: Ci ho messo un bel pò a postare ma sono stata impegnata con un'altra storia, ma per fortuna questa è già finita su carta, devo trovare l'ispirazione di scrivere a pc...beh comunque parlando della storia, la nostra Alexis ha avuto una forte crisi e Misha è molto preoccupato, cosa succederà adesso? A presto -Vane-

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Capitolo 9
*** INSIEME ***


Ciao a tutti, chiedo perdono per non aver più pubblicato ma un pò impegni miei e altre storie che sto scrivendo non più battuto al computer questa storia...Sto cercando di rimediare infatti ecco a voi un nuovo capitolo...spero che vi piaccia...Un bacio...Vane

CAPITOLO 9 “INSIEME”


Sono stata in infermeria per tre giorni, il medico voleva assicurarsi che non i venisse un'altra crisi così forte,mi sento meglio adesso e spero sinceramente che duri.
La dottoressa Fuller mi ha detto che è venuto padre Misha a trovarmi mentre dormivo, perchè?Perchè deve fare così?Voglio parlargli ma sta volta mi deve guardare in faccia,niente più stronzate, niente più scene da mi devo confessare.
Sono appena uscita dalla doccia, l'acqua mi ha fatto pensare troppo forse, mi guardo allo specchio, Dio se faccio schifo, le occhiaie sono più chiare ma è normale ho dormito per due giorni di fila quasi, pelle pallida come al solito e occhi spenti, tornerà mai quella luce?
Torno in camera e mi vesto, lego i capelli come faccio ormai da anni ed esco decisa, non come l'ultima volta, sono decisa e determinata a sapere la verità; arrivo al corridoio che mi separa dalla cappella e passo davanti al nostro quadro, lo guardo e subito sento le sue labbra sulle mie, le sue braccia che mi stringono e il mio cuore che batte a mille proprio come adesso, mi avvicino alla porta, eccomi, ci siamo, posso farcela, allungo la mano verso la maniglia ma subito la ritraggo,no, non ce la faccio,non ho il coraggio di aprire questa dannatissima porta; cazzo Alexis a quando sei così?Forse lo so, da quando ho incontrato lui, un respiro profondo, allungo la mano e chiudendo gli occhi apro la porta.

 

 

MISHA POV

“Ti prego Dio, aiutami, non so più che fare!” sono due giorni che prego quasi ininterrottamente, pensavo mi aiutasse a riordinare la mente ma niente, non funziona, nella mia testa c'è sempre confusione, troppa confusione,pensavo che pregare vi avesse fatto sentire meglio e invece mi sento peggio, mi sento come se stessi prendendo in giro lo stesso Dio.
La porta della cappella si apre e mi volto, è lei, grazie a Dio sta bene, mi alzo “Ciao!” “Salve!” “Stai bene?” “Si sto bene...So che è venuto a trovarmi!” “Si ma stavi dormendo e non volevo disturbarti!” “Perchè?” “Cosa?” “Perchè è venuto a trovarmi?” i suoi occhi mi scrutano quasi come se volessero leggermi dentro, mi divincolo dal suo sguardo abbassando la testa “Voglio una risposta!” non so nemmeno io cosa vorrei rispondergli “Beh...” “Allora?” “La dottoressa Fuller è venuta a dirmi che avevi avuto una forte crisi e che eri in infermeria!” “E figurati, cos'è lavorate in coppia adesso?Ogni volta che ho una crisi ve lo dite?” “Gli è sembrato giusto dirmelo!” “Perchè è venuto?” “Volevo vedere se stavi bene!” cerco di non guardarla, ho troppa paura che capisca quanto ero preoccupato “Beh evidentemente non stavo bene se ero li e per cortesia potrebbe guardarmi!” non ce la faccio,mi volto di peso dandole le spalle, mi afferra per una mano “Ti prego guardami!” sono sorpreso, è la prima volta che mi da del TU, mi volto, siamo occhi negli occhi, i suoi continuano a scrutarmi e sono qualcosa di meraviglioso, inizio a sentirmi ancora più male; mi prende l'altra mano e si avvicina i più, il mio corpo si sta scaldando e non dovrebbe dannazione “Non è stata colpa tua!” sbarro gli occhi, allora mi ha sentito quando sono andato da lei “Io..” “E' stata colpa mia!” le accarezzo il viso, è meravigliosa e mi sta facendo impazzire in tutti i sensi, mi da un lieve bacio sulla guancia e questo fa tremare il mio corpo “Arrivederci!” non ce la faccio a lasciarla andare, la tiro a me e la bacio, mi sono mancate le sue labbra, sono una droga, le nostre lingue danzano, i nostri corpi sono appiccicati e i miei ormoni si sono svegliati per andare a farsi un viaggio di sola andata per l'Inferno. Un bacio lungo, pieno di passione ma anche dolcezza, la trascino nel confessionale, la faccio sedere a cavalcioni su di me continuando a baciarla, sono in estasi; si stacca da me, mi guarda intensamente e piano mi sbottona la camicia levandomi il pezzo di stoffa bianca che poi cade a terra, continua fino a che è completamente aperta, mi accarezza e mi bacia il collo; so che è sbagliato, dannatamente sbagliato ma non riesco a fermarmi, è anche fottutamente bello, le tolgo la maglia, ha un corpo meraviglioso, la stringo per sentirne il calore e questo contatto mi manda letteralmente in fiamme, sto bruciando, probabilmente sono già all'Inferno anche se davanti a me ho un angelo, ho una voglia matta di lei;la faccio alzare e mentre le bacio la pancia bianca e perfetta le abbasso i pantaloni nella tuta insieme al suo intimo, mentre torna su di me mi slaccia i pantaloni e infila una mano dentro, inizio ad ansimare a quel contatto,mi libera l'erezione e facendola alzare un po' entro in lei; le porte dell'Inferno si sono ufficialmente chiuse dietro di me e non ho più via d'uscita, fa piano su e giu su di me, geme, ansima e io sto diventando scemo, non ricordavo fosse così bello, mi stringe e sussurra il mio nome ,sto esplodendo “Non posso ven...” “Prendo la pillola!” continua muoversi e io non posso fare altro che esplodere dal piacere e lasciarmi andare, la stringe e lei sbatte le mani al muro sintomo che anche lei si è lasciata andare insieme a me per poi sorridermi e baciarmi. Vorrei che questo momento non finisse mai, alzo lo sguardo e ritorno bruscamente alla realtà, vedo la piccola croce di legno appesa, mi sento male, terribilmente male, si alza piano e si riveste, anche io prontamente mi ricompongo ed esco veloce, senza guardarla, esce anche lei “Che hai?” “Mi dispiace...Non posso!” mi guarda con aria confusa, lo so, faccio schifo, prima ci faccio sesso e poi la scarico neanche fosse una prostituta, non dice niente così me ne vado dalla cappella,ho combinato un casino, un casino colossale e ora sono qui all'Inferno e nessuno può tirarmi fuori.

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Capitolo 10
*** DOLORE ***


Ciao a tutte, come promesso sto rimendiando quindi oggi visto che ho ispirazione a battere a computer ecco un altro capitolo...purtroppo non manca molto alla fine della storia ma spero che comunque andrà vi piacerà...un bacio e buona lettura ---Vane

CAPITOLO 10 DOLORE

 

Le sue mani, i suoi baci, mi stanno mandando all'altro mondo “Non posso ven...” “Prendo la pillola!” per fortuna, Dio sto diventando scema,sento il corpo rabbrividire e prendere fuoco nello stesso momento, ci sono, mi lascio andare, esplodiamo di piacere insieme, sbatto le mani alla parete, Dio quanto è bello, gli sorrido e gli do un bacio; vedo che guarda in aria, è strano, assente, mi alzo e mi rivesto, anche lui lo fa per poi uscire velocemente senza nemmeno guardarmi in faccia, Perchè fa così?Esco anche io “Che hai?” si volta sbarrando gli occhi “Mi dispiace...Non posso!” ti prego no, non farmi questo, non so che fare se non sentirmi morire dentro; se ne va dalla cappella, mi siedo e scoppio a piangere, mi ha trattato come una puttana, ha fatto sesso con me epoi mi ha lasciata, sento il cuore che si sta sgretolando in mille pezzi e fa un male cane, perchè Cristo?Perchè gli ho permesso di entrare nella mia vita?Perchè ho lasciato che entrasse nel mio cuore?

 

 

2 SETTIMANE DOPO

 

Sono già passate due settimane da quel giorno e io sto evitando di uscire dalla mia stanza, faccio solo il trattamento anche se a dirla tutta non mi sta servendo perchè continuo a imbottirmi di pillole per far passare la voglia. La dottoressa Fuller continua a cercarmi, io le dico che andrò ma poi la bidono, non mi va di parlare e poi che dovrei dirle?Che sto di merda perchè ho fatto sesso con un prete nel confessionale e poi lui mi ha lasciata?
Guardo fuori dalla finestra, ho una voglia di andarmene pazzesca, sta piovendo; adoro la pioggia, mi tranquillizza, vedo una macchina arrivare, una bellissima Volvo c30 nera e da essa scende lui, il cuore mi si stringe in una morsa, lo vedo correre all'entrata,erano due settimane che non lo vedevo nemmeno di sfuggita e diavolo se fa ancora male. Ho voglia i uscire in giardino, di sentire la pioggia sulla pelle, devo liberare la mente; i infilo la felpa con il cappuccio ed esco dalla stanza, faccio l'altro giro, non voglio passare davanti alla cappella.

La pioggia, mia migliore amica, le sue gocce sulla pelle lavano via tutti i problemi, mi sento bene solo sentendone la freschezza,alzo il viso al cielo per non perdermene neanche una, si mischiano alle mie lacrime e le camuffano; vado sotto al mio salice piangente che oggi sembra piangere davvero con tutte quelle gocce che scendono dalle foglie, è come se mi capisse e non mi sento sola; mi rannicchio con la schiena appoggiata al suo fusto e da una fessura dei rami vedo l'ufficio di Misha, è seduto alla scrivania, è serio e dannatamente bello, in un lampo mi ritorna in mente quel giorno, il suo bacio per non farmi andare via, lui che mi porta nel confessionale, il suo corpo perfetto, le sue mani sul mio, i nostri corpi che diventano uno solo, forse non vorrebbe ma solo Dio sa cosa ho provato, qualcosa che non si può descrivere a parole; in automatica arriva la parte in cui lui velocemente si veste ed esce dal confessionale, il suo sguardo pentito per quello che avevamo appena fatto, il mio cuore che si spezza e lui che se ne va.E' riuscito a portarmi dal Paradiso all'Inferno in un solo secondo.
Dò un pugno a terra, fa male cazzo, un altro pugno, devo anche aver beccato qualcosa perchè esce del sangue, sembra il ritratto del mio cuore o della mia anima, ammesso che ne abbia ancora una.

Rientro passando davanti alla cappella, mi fermo davanti al quadro, lo odio, lo odio terribilmente, quell'angelo un tempo perfetto mi sembra solo un uomo capace di far soffrire chi lo ama; passo davanti alle stanze, i soliti gruppi,mi maledico per esserci andata, non avrei avuto una crisi, non avrei conosciuto lui e la mia vita non si sarebbe incasinata ancora di più.

Torno nella mia stanza sperando che prima o poi il mio cuore smetta di sanguinare.

 

MISHA POV

 

Le ultime settimane sono state durissime, mi sono rintanato nel mio ufficio e cerco di uscire il meno possibile; confessare i ragazzi è ancora più difficile, li prendo ancora più in giro di prima e in più adesso ogni volta che entro nel confessionale rivedo noi due che facciamo l'amore, la sento ancora ansimare e sussurrare il mio nome; mi appoggio allo schienale mettendomi le mani tra i capelli, è tutto incasinato, mi volto verso la finestra, piove ancora, il rumore della pioggia mi rilassa un po', mi è sempre piaciuta, ho bisogno di un caffè però.
Esco dall'ufficio e dalla cappella, ho una paura fottuta di incontrarla, passo davanti al nostro quadro, mi concentro sulla donna che piange, probabilmente lui l'ha tradita esattamente come ho fatto io con lei, vado alla macchinetta e mi prendo un caffè; comincio a camminare per i corridoi, un tempo mi piaceva venire qui e aiutare i giovani, sentire le loro storie, dargli consigli per sistemare la loro vita, ora vorrei solo scappare.
Cammino e mi ritrovo davanti alla sua stanza, tocco la targhetta con le iniziali: A.M.; sono già stato da lei ma solo ora mi accorgo che è sola, penso che la cosa le faccia piacere, ho voglia di bussare e vederla ma complicherei tutto, è meglio evitare; sto per andarmene e la porta si apre, è li, davanti a me con i capelli bagnati e gli occhi rossi, ha pianto e ora sono anche sbarrati, adesso cosa faccio?Che le dico? Esce dalla stanza e senza dire niente se ne va, non si volta, indifferenza, me la merito ma fa male “Alexis!” non si volta, mi odia e sinceramente fa bene ad odiarmi.

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Capitolo 11
*** TI AMO ***


Ciao a tutte...un altro capitolo fresco fresco, manca davvero poco alla fine e spero davvero che vi sia piaciuta...Vi lascio alla lettura e vi mano un bacio... VANE

CAPITOLO 11 TI AMO

 

MISHA POV

 

un'altra settimana senza parlarle,l'ho incrociata qualche volta ma fa come se non esistessi, la cosa mi fa soffrire anche se dovrebbe aiutarmi a riordinare le idee il non frequentarla, la realtà però è che mi manca, mi manca da morire e mi pento di averla scaricata così, meritava una spiegazione; ho bisogno di vederla e di spiegarle perchè mi sono comportato così; mi faccio una doccia veloce mi vesto, mi guardo allo specchio e quello che vedo mi piace sempre meno, anzi, mi fa proprio schifo, un uomo vestito da prete che corre dietro ad una ragazzina che tenta di sistemare la sua vita.

Arrivo all'istituto, prima di cercarla vado in cappella a posare la mia roba, apro la porta dell'ufficio e ho un tonfo al cuore, lei è li che guarda fuori dalla finestra, si volta, mi ha spiazzato cazzo, non mi aspettavo di trovarla qui “Ciao!” “Ciao!” un ciao freddo, privo di sentimento, mi fissa aspettando una mia parola, cazzo, non ho pensato a che dirle, come inizio “Che ci fai qui?” è il meglio che riesci a fare Misha, bravo, complimenti “La dottoressa Fuller mi ha detto di portarti una cosa, te l'ho lasciata sulla scrivania, oggi c'è il sole e mi sono persa a guardare fuori ma ora vado!” mi passa di fianco e io istintivamente le afferro la mano “Devo parlarti!” lei si divincola e mi guarda dritta negli occhi, uno sguardo glaciale anche di più del suo saluto “Mi dispiace, non posso!” le mie stesse parole usate contro, dette da lei suonano come una coltellata in pieno petto,si volta e si dirige verso la porta della cappella “Alexis ti prego!” nessuna risposta, solo la porta che si chiude.

 

ALEXIS POV

 

Gli passo di fianco e mi prende la mano e il cuore va subito a mille anche se non dovrebbe, dannatissimo cuore “Devo parlarti!” no, non adesso, non sono ancora pronta “Mi dispiace, non posso!” uso le sue stesse parole, voglio ferirlo, voglio che si senta come mi sono sentita io quel giorno. Mi divincolo e me ne vado “Alexis ti prego!” non gli rispondo, non mi volto, le lacrime iniziano a scendere, chiudo la porta e mi vado a sedere, sono stanca di piangere e di stare male, prima quando stavo così mi bastava una pasticca o una sniffata per stare bene, qui non posso e sono costretta a tenere il dolore, ho bisogno di sfogarmi, di urlare; prendo il quadro che prima tanto amavo e lo scaravento a terra, vetri ovunque; Misha esce dalla cappella, probabilmente ha sentito il rumore “Che fai?” “Non sono affari tuoi!” “Alexis!” mi afferra “Lasciami in pace!” voglio urlare, solo urlare “Ti prego!” “Cosa vuoi?” “Vorrei spiegarti!” “Che succede qui?” un inserviente arriva da noi “E' colpa mia, sono inciampato e ho urtato il quadro facendolo cadere!” “Non si preoccupi Padre, ci penso io!” Misha mi fa un cenno e andiamo in cappella “Allora?Cosa vuoi spiegarmi?” sto cercando di apparire distaccata ma la realtà è che ho paura, paura che mi dica addio di nuovo “Mi dispiace se me ne sono andato!L'ho fatto perchè ero confuso e...” “E cosa?” “Non posso Alexis!” “Non puoi o non vuoi?” “Alexis guardami, sono un prete!” “Allora perchè hai fatto sesso con me?” “Io...” “Non sai cosa dire è?” “Alexis!” “Volevi farti una scopata e ci sei riuscito!” “Non è così!” “E allora com'è?Perchè a me sembra così!” “Ti complicherei solo la vita!” “Cazzate!” “Si realista,da quando mi conosci continui ad avere crisi di astinenza!” “LE CRISI MI VENGONO PERCHè TU NON CI SEI!” l'ho detto, gliel'ho sbattuto in faccia, è sorpreso “Come?” “Mi manchi ok?Mi manca vederti e le crisi mi vengono perchè ho voglia di vederti e non posso!” le lacrime scendono di nuovo “Ti prego non piangere!” si avvicina e mia abbraccia, un abbraccio a cui non riesco a dire di no.

 

MISHA POV

 

L'abbraccio e grazie a Dio non si sposta “Non dovevi affezionarti a me, non dovevi!” “Lo so!” la guardo e i suoi occhi sono pieni di lacrime ma sono sempre meravigliosi “Perdonami se puoi!” annuisce “Dopo tanto mi sono sentita viva, mi sono sentita la ragazza che ero prima di tutto questo e solo grazie a te!” “E tu sei la cosa più bella che mi sia mai capitata ma devo lasciarti andare!” “Ti prego no!” “Mi dispiace!” le lacrime ora scendono anche dai miei occhi, mi bacia, so che è l'ultima volta che sentirò le sue labbra sulle mie ma va bene così, deve mettere a posto la sua vita e io devo farmi da parte anche se questo comporta nel stare male come un cane; la stringo, voglio ricordarmi di questo momento per sempre, mi stacco a lei anche se è doloroso, le accarezzo il viso “Si felice piccola mia!” “Mi mancherai!” “Anche tu!” Dio se è difficile lasciarla andare, mia accarezza anche lei, si avvicina al mio orecchio “Ti amo!” un sussurro, il cuore si riempie d'amore, si stacca e lasciandola andare corre fuori dalla cappella , non credo di essere mai stato così male “Addio amore mio!”

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Capitolo 12
*** SCELTA DIFFICILE ***


Eccomi tornata con un nuovo capitolo, la storia sta per volgere al termine e volevo ringraziarvi per averla letta, soprattutto silenziosamente ma va bene così, spero vi sia piaciuta comunque.Ci vediamo al prossimo capitolo e buona lettura -Vane-


CAPITOLO 12 SCELTA DIFFICILE

ALEXIS POV

Mi chiudo la porta alle spalle, è stato troppo doloroso ma infondo so che è giusto così, devo sistemare la mia vita e non posso chiedergli di abbandonare tutto per me. Lascio andare le maniglie e mi asciugo le lacrime, ne avrò ancora dopo oggi? “Alexi!” alzo lo sguardo, è l' infermiera Carlson “Si?” “La dottoressa Fuller vuole vederti!” “Ok!” lei è l'ultima persona che vorrei vedere in questo momento ma ormai la conosco, rivolterebbe l'istituto pur di trovarmi così faccio un respiro e imbocco il corridoio che porta al suo studio.

Eccomi, mi chiedo cosa voglia,la roba a Misha l'ho portata, non pensavo servisse la conferma; busso “Si?” “Sono Alexis!” “Entra!” apro la porta ed entro, il suo studio è sempre stato accogliente devo ammetterlo ma non è mai riuscito a strapparmi nulla, solo lui ci è riuscito “Voleva vedermi?” “Si siediti pure!” ok, se devo sedermi è una cosa lunga e complessa “Allora Alexis, hai portato quella cosa a padre Misha?” “Si, si!” ci ho anche lasciato il mio cuore la “Ti starai chiedendo perchè ti ho chiesto di venire a me!” “In effetti si!” “Uscirai di qui!” mi sorride, sbarro gli occhi, mi sta prendendo in giro? “Come?” “Andrai in un centro più specializzato per la disintossicazione!” speravo di uscire del tutto ma va bene così, ho ancora bisogno di aiuto e adesso lo so “Va bene!” “Partirai questa sera stessa, andrai a Chicago!” da Los Angeles a Chicago è un bel cambiamento “Qui non c'erano centri disponibili?” “Si ma abbiamo ritenuto che sarebbe stato meglio per te andare in una struttura in un'altra città, per cambiare ambiente, per ricominciare la una volta uscita!” sono pronta a questo?Si, credo di si “D'accordo allora...andrò a Chicago!” “Bene, allora non posso fare altro che augurarti buon viaggio e augurarti buona fortuna!” si alza e mi porge la mano, mi alzo anche io e la stringo “So di non essere stata una paziente facile ma...Grazie, di tutto!” mi sorride “Arrivederci Alexis!” “Arrivederci!” esco dallo studio e torno nel corridoio principale per tornare in stanza; non vedo l'ora di partire e di iniziare una nuova vita; un pensiero però mi blocca, Misha, forse dovrei dirglielo, torno indietro e con la scorciatoia dalla mensa mi ritrovo davanti alla cappella, allungo la mano verso la maniglia ma la ritraggo subito; non posso, se lo vedo di nuovo, se lo riguardo negli occhi ancora una volta non avrò il coraggio di partire; faccio di nuovo marcia indietro, guardo il muro, hanno già risistemato il quadro, lo guardo per l'ultima volta,tocco il viso dell'angelo, il mio bellissimo angelo, mi mancherà così come mi mancherà lui; mi rivolto verso la cappella sperando quasi che lui esca ma so che non è possibile.

Eccomi in stanza, prendo quel poco che ho e lo getto nel borsone,guardo l'orologio, non manca molto alla partenza e continuo a chiedermi se dovrei dirlo o no a Misha.

 

 

MISHA POV

 

Mi sono buttato nelle scartoffie per non pensare a lei che esce dalla porta,non so se sono pronto a lasciarmi tutto alle spalle, andare avanti e tornare alla mia vita da prete.
Si sta facendo sera, non vedo l'ora di essere a casa e di farmi una doccia; prendo la borsa e giacca ed esco dalla cappella, esco quasi sperando di vederla su quelle sedie ad aspettarmi, do uno sguardo in giardino, mi ripeto subito che è meglio così; vado all'uscita e mi dirigo al parcheggio; ho decisamente bisogno di andare a casa.

Entro in casa e getto tutto a terra, mi sento anche io a terra, per tutto il tragitto non ho fatto altro he pensare di voler far retromarcia e tornare da lei, mi manca già da morire; mi spoglio e una volta in bagno mi infilo sotto la doccia aprendo l'acqua calda; ci voleva anche se niente sarai mai più bello e più caldo del suo corpo; scrollo subito quel pensiero ed esco dalla doccia, ho paura che non funzionerà stasera. Apro l'armadio per prendere la tuta e appesa alla fine noto una polo azzurra, me la ricordo,me l'ha regalata mio fratello sperando che ogni tanto potessi vestirmi normale, insieme ci sono anche un paio di jeans, è da una vita che non li metto; spinto dalla curiosità mi infilo sia la polo che i jeans, mi fanno un effetto stranissimo; vedo allo specchio intero dell'entrata e mi guardo, non sembro nemmeno io, è da una vita che non vi vedo vestito così, non starei nemmeno tanto male e magari potrei anche avere una vita con lei; cazzo Misha ci stai pensando seriamente?Stai pensando seriamente di abbandonare il vestito nero da prete?Si ci sto pensado.

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Capitolo 13
*** NUOVO INIZIO ***


CIAO A TUTTI....ECCO IL PENULTIMO CAPITOLO...SI PURTROPPO IL PROSSIMO SARà IL CONCLUSIVO...SPERO CHE QUESTO VI PIACERà E CHE NON MI ODIERETE PER AVERLA FATTA PARTIRE...VI LASCIO ALLA LETTURA... VANE


CAPITOLO 13 NUOVO INIZIO

 

ALEXIS POV

 

Il viaggio è stato tranquillo, ho pensato un sacco agli ultimi anni e soprattutto agli ultimi mesi; se da piccola mi avessero detto che sarei finita a questo punto gli avrei urlato che non poteva essere perchè avevo una famiglia e una vita perfetta ma si sa, la vita è imprevedibile e cambia, la mia purtroppo è cambiata in peggio.
Sono finalmente davanti all'Istituto di disintossicazione Edward Marshall di Chicago con l'infermiere di Los Angeles che mi ha accompagnata,la Fuller si è fidata di me ma non troppo, chissà se lo ha già detto a Misha; io non ho avuto il coraggio alla fine, volevo che il nostro ultimo ricordo fosse il nostro ultimo bacio, non avrei sopportato di dirgli addio di nuovo. Entriamo nell'enorme cancello e un'infermiera mi accoglie con un sorriso “La signorina Alexis Morgan?” “Si sono io!” “Prego, ti stavamo aspettando!” mi accompagna dentro e io saluto l'infermiere che mi aveva fatto da scorta fino a quel momento, con quel saluto ho chiuso il capitolo Los Angeles per aprirne uno nuovo; l'interno è bellissimo, niente a che vedere con il precedente, se non lo sapessi penserei che un normale centro benessere; è grande, colorato ed accogliente.

“Vieni, ti accompagno nella tua stanza dove potrai sistemarti,il giro dell'istituto lo farai domani mattina e inoltre ti assegneranno il tuo consulente!” “D'accordo!” cambiamo edificio e ci dirigiamo all'edificio alloggi, sembra davvero un hotel a cinque stelle “Vedrai, ti troverai bene qui!” le sorrido,sembra davvero gentile; mi guardo un po' in torno, il corridoio che stiamo percorrendo è pieno di quadri, li guardo sperando di vedere il Mio quadro, il mio angelo, ma è solo una falsa speranza.
L'infermiera mi porta finalmente alla mia stanza, non vedevo l'ora mi è sembrato di camminare per chilometri, entro “Lei è Roxanne, Roxanne lei è Alexis, dividerete la stanza!” con un sorriso se ne va lasciandoci sole “Ciao Alexis!” una ragazza dai capelli rossi come il fuoco si avvicina a me quasi saltellando “Ciao!” mi abbraccia calorosamente, ma è matta? “Sono felice che tu sia qui, ero stufa di stare da sola!” le sorrido, pensa un po' io ero felice di stare sola la, sarà strano avere qualcuno “Questo è il tuo letto!” mi indica quello vicino alla finestra, bene , mi piace; poso la borsa e intanto lei va ad aprire l'armadio “Questo spazio è tuo!” “Grazie...sei gentilissima!” “Figurati!” inizio a sistemare la mia roba e non so perchè ma mi sento meglio anche se lui già mi manca “Alex...posso chiamarti Alex vero?” “Certo...dimmi Roxanne!” “Oh chiamami Roxy!” “Dimmi Roxy!” “Diventeremo grandi amiche...lo sento!” le sorrido, è proprio matta ma...mi piace.

Ho passato il resto della serata a rispondere a tutte le domande che Roxy aveva in servo per me, mi ha detto che da quando le avevano comunicato che avrebbe avuto qualcuno in stanza ha iniziato a stilare una lista di domande e ad immaginare come sarebbe stata quella persona, mi ha raccontato anche un po' di lei e di come è finita in quel mondo, per me ci vorrà un po' prima di raccontarle proprio tutto ma sento che potrei farcela e che potrebbe essere come Lui, solo lui ci è riuscito, è l'unico al mondo che mi ha capita veramente, l'unico che nonostante io lo respingessi non ha mollato e ci è stato sempre. Mi ha amata e io ho amato lui e credo che in vita non ci sarà mai una persona che amerò di più.

 

 

MISHA POV

 

Ho bisogno di vederla, voglio dirle che sto pensando di rinunciare ai miei voti, forse sono pazzo ma ho passato tutta la notte a pensarci e tutto quello che riusciva a venirmi in mente era lei e alla vita che forse potremo avere insieme.
Arrivo all'istituto e mi precipito subito alla sezione alloggi, ho il cuore a mille e non vedo l'ora di rivederla e stringerla a me; arrivo alla sua stanza e la porta è aperta, strano, noto che anche la targhetta con le sue iniziali non c'è più, entro, il letto è completamente rifatto, l'armadio spalancato e vuoto, tutte le sue cose sono sparite; sento subito una stretta al cuore e un senso di angoscia mi pervade.
Esco velocemente e quasi correndo arrivo allo studio della dottoressa Fuller, entro senza nemmeno bussare “Dov'è Alexis?” “Come?” mi guarda stranita, probabilmente per la mia entrata irruenta “Mi scusi è che sono stato da lei e la stanza era vuota e anche le sue cose erano sparite, le è successo qualcosa?” “Non ha letto la lettera che le ho fatto portare?” “No mi spiace, sono stato impegnato con le confessioni!” “Capisco, comunque non si preoccupi, Alexis sta bene, è stata trasferita in un centro di disintossicazione a Chicago!” Cosa?Il cuore inizia ad accelerare “Quando è partita?” “Ieri sera!” se n'è andata senza dirmi nulla, mi sento male “Ma non doveva restare qui per almeno un anno?” Dio spero di non sembrare patetico con tutte queste domande “Si ma la polizia a trovato il ragazzo che era con lei la notte in cui l'hanno arrestata, ha confessato e quindi ora lei deve solo disintossicarsi!” “Capisco, ovviamente sono felice per lei!” sono felice per lei, non potrei non esserlo ma diamine sto già soffrendo come un cane “Bene ora vado, scusi ancora, buona giornata dottoressa!” “Si figuri, a lei Padre!” esco e mi chiudo la porta alle spalle, mi sento davvero male, credo che potrei vomitare anche l'anima.

Torno in ufficio e apro la lettera, vi è spiegato tutto, se l'avessi letta subito forse...no, probabilmente nemmeno io sarei andato da lei e capisco perchè lei non è venuta da me, deve ricominciare la sua vita e io non devo farne parte, per il suo bene, se poi devo essere sincero non sarei nemmeno riuscito a guardarla negli occhi sapendo che era l'ultima vola, è stato meglio così forse; l'ho amata con tutto il mio cuore e non la dimenticherò mai, lei deve andare avanti così come devo farlo io, devo provare ad aiutare questi ragazzi e continuare a pregare per loro, perchè è quello che riesco a fare meglio e perchè è tutto quello che mi rimane.

 

 

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Capitolo 14
*** CIAO ***



Ciao a tutte,dunque, che dire, la storia tra Misha e Alexis è purtroppo finita qui.Spero vi piacerà...Buona lettura... Un bacione -Vane-


CAPITOLO 14 CIAO

 

2 ANNI DOPO

 

ALEXIS POV

 

“Dai, dai Alex entriamo li!” “Ok Roxy!” Roxy mi prende per mano e mi trascina in un negozio “Ragazze un attimo, aspettatemi!” è incredibile, alla fine io e Roxy siamo diventate inseparabili come aveva detto lei,conoscendoci ho scoperto che anche lei è di Los Angeles perciò eccoci qua, pulite dalla droga e a fare shopping, io che lo shopping l'ho sempre odiato e insieme a noi...mi madre; fino a tre anni fa non lo credevo possibile, quando sono partita per Chicago avevo solo odio ma poi sei mesi fa subito dopo essere uscita dall'istituto insieme a Roxy sono tornata, ho voluto vederla, parlarle e adesso è come se non fosse mai accaduto nulla, siamo unite come non mai; è meraviglioso, ho un'amica e finalmente una mamma.

Usciamo dal negozio pieno di pacchetti, ci stiamo dando alla pazza goia e Roxy mi ha convinto a prendere tanti di quei vestiti che credo dovrò cambiare armadio anche se dubito che ci starebbe nel nostro nuovo appartamento; guardo l'altro lato della strada e il mio cuore per un momento si ferma,vedo lui, è al telefono, sono passati due anni ed è sempre bellissimo, forse ancora di più,Dio solo sa quanto mi è mancato, sposta un po' il braccio e vedo il colletto da prete, alza lo sguardo, me vede e per un attimo rivedo i suoi meravigliosi occhi blu, vorrei andare da lui ma sarebbe sbagliato e anche se un po' fa male adesso lo so, gli faccio un cenno con la mano, lui risponde e fa un lieve sorriso; guardo Roxy che mi prende la mano, le sa.Lo guardo per l'ultima volta e ce ne andiamo, l'ho amato tanto e sono certa che non lo dimenticherò mai, sarà sempre una parte importante della mia vita, riguardo indietro, lui si è voltato, mi mancherai Misha e ora che ti ho rivisto lo so, mi mancherai da morire ma devo andare avanti, guardare un nuovo futuro, un futuro che per quanto lo vorrei tu non puoi farne parte.Spero che tu sia felice e che stia aiutando i ragazzi come hai fatto con me.Addio. Mi rivolto e sorridendo a Roxy sorrido alla mia nuova vita.

 

 

MISHA POV

 

“Si mamma, hai capito bene, vado a Roma per un corso sull'esorcismo...no mamma non è pericoloso!” maledetto me quando ho deciso di dire a mia madre il perchè dovevo andare a Roma, non potevo dirle che ci andavo in vacanza?Alzo lo guardo verso l'altro lato della strada e per un attimo il mio cuore si ferma, vedo lei, è con una ragazza e sua madre, la ricordo da una foto che Alexis mi aveva mostrato, sono due anni che non la vedo, è sempre bellissima anzi lo è ancora di più perchè sta bene, è riuscita ad uscire da quel tunnel schifoso, anche se da lontano vedo i suoi occhi finalmente luminosi; alza la mano e mi saluta, io faccio lo stesso, è il saluto che non ci siamo dati due anni fa, vorrei andare da lei ma sarebbe la cosa più sbagliata che potessi fare, non posso ripiombare nella sua vita così, non ora che sembra aver trovato un suo equilibrio.
Se ne va con la sua amica e sua madre, sono felice che ora abbia una vita normale; la voce di mia madre che continua a ripetere il mio nome mi riporta alla realtà e mi ricorda che le stavo parlando “Si, scusa mamma, adesso devo andare.Ci sentiamo!Ti voglio bene!” riaggancio, la guardo per l'ultima volta e poi riprendo a camminare dalla parte opposta, sorrido perchè l'ho rivista,l'ho amata tanto e sono consapevole che mi mancherà, come mi è mancata in questi due giorni ma continuo a sorridere perchè sta bene, perchè ha una vita, sorrido perchè sapendola felice il mio cuore non fa più male.Mi rivolto un attimo.Si felice amore mio.Addio.

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