Invisible girl.

di Haroldscurls
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Invisible girl. ***
Capitolo 2: *** Ellie. ***
Capitolo 3: *** Curly guy. ***
Capitolo 4: *** Kiss me, like you wanna be loved. ***
Capitolo 5: *** If you love him, you have to let him go. ***
Capitolo 6: *** I'll be fine. I promise. ***
Capitolo 7: *** All eyez on me. ***



Capitolo 1
*** Invisible girl. ***





Invisible girl
(1)


Ehilà studenti della Parklands High School, eccomi qui con la notizia del giorno che mi arriva in diretta dal campo di football. E udite, udite... il protagonista è il nostro caro Jack Minster! Il nostro quarterback in questo momento corre nudo per lo stadio mentre recupera i propri vestiti. Caro Jack, non per essere scortese, ma mi giungono voci sul fatto che non sei messo bene come vuoi far credere per quanto riguarda il tuo “amichetto”; e so benissimo che tutti voi sapete a cosa mi riferisco!

 

Baci, Invisible Girl.




“Summer, l'hai proprio umiliato Minster!” disseEllie avvicinandosi al mio armadietto mentre teneva ancora gli occhi fissi sul suo cellulare.
“gli serviva una lezione” dissi “ e poi io pubblico quello che la gente mi scrive, non sono io la cattiva” continuai mentre infilavo i libri delle ore precedenti nell'armadietto.
Finalmente qualcuno si era deciso e si era vendicato contro Minster, ragazzo tanto prepotente quanto odioso che si atteggiava solo perchè era il capitano della squadra di football.
Era odiato da tanti, me compresa.
La campanella suonò e il suo fastidioso suono fu accompagnato dallo sbattere delle ante degli armadietti.
“a dopo” disse Ellie entrando nella sua aula.
Io feci un lungo sospiro e poi mi avviai verso la mia classe per sopportare ben due ore di economia. Il problema non era la materia in sé, l'economia mi piace, il problema è quella donna: Miranda Smith. Odiavo profondamente quella donna per ovvi motivi e lei odiava me, senza nessun motivo.
Il mio corpo mise piede in quell'aula, ma la mia mente mi diceva di andarmene immediatamente; vinse il mio fottutissimo corpo.
Si, fottutissimo. No, non era perfetto.
Non ero grassa, anzi, il contrario, ma avrei voluto avere qualche chilo in meno e magari qualche centimetro di altezza in più. Insomma, trovavo sempre qualche difetto per il semplice fatto che non ero bella, o almeno era quello che pensavo io.

“signorina Torres, è in ritardo di ben tre minuti” disse la voce fastidiosa della Smith, l'avrei presa a calci in quel momento.
“la prossima volta porterò un permesso scritto allora” dissi per zittire quella gallina.
Nella classe si accennò una lieve risata di gruppo, subito soffocata a causa dell'occhiata maligna della prof rivolta agli alunni.
“Torres non fare la simpatica e vai a sederti”
Era ovvio, cosa pensava? Che sarei stata tutta la lezione in piedi?
Andai a sedermi nell'ultima fila, da parte a Zayn che in quel momento dormiva con la testa sul banco.
“e quella felpa sporca di vernice spray?” domandai mentre sistemavo le mie cose sul banco.
“stanotte ho disegnato un murales in centro” mi rispose Zayn strofinandosi gli occhi pieni di sonno.
“lo sai che è illegale, vero?”
“e quindi?” rispose lui, noncurante della situazione.
Non era un cattivo ragazzo, ma gli piaceva fare cose che gli erano proibite. Diciamo che era uno spirito libero. 
Uno spirito libero figo: capelli sempre perfetti, sguardo penetrante e sexy e un giubbotto di pelle nero che lo rendeva ancora più figo e lui ne era a conoscenza.


 12:30. Finalmente la campanella suona.

Raggiungo Ellie in cortile e la vedo venire verso di me con un'aria contenta e divertita.
“tutta la scuola parla del tuo ultimo post e io sto morendo dal ridere!” disse lei coprendosi la bocca con una mano.
L'autobus arrivò ed io, dopo aver salutato Ellie, entrai in quel veicolo giallo pieno di ragazzini che urlavano, mi sedetti al mio solito posto da parte al finestrino e feci partire la playlist isolandomi da tutto il resto.
Arrivai a casa. Appena inserii la chiave nella serratura la porta si aprì da sola ed uscì di casa mio papà che, come ogni giorno, era in ritardo per il lavoro.
“buon lavoro pap!” dissi, usando il soprannome che ormai usavo da anni.
“ci vediamo stasera, il pranzo è nel forno, tesoro” disse lui baciandomi la fronte e andando di fretta verso l'auto.

Entrando gettai la borsa a terra e il giubbotto sul divano, accesi la Tv e poi andai verso il forno estraendo un piatto di spaghetti al sugo, papà mi conosceva bene.
Mi sedetti non sullo sgabello, ma direttamente sul bancone della cucina. Avevo sempre desiderato avere un bancone in cucina come quello dei bar con gli sgabelli, faceva tanto “casa americana” e fu per questo motivo che lo feci comprare ai miei genitori quando ci trasferimmo qui, a Liverpool, un anno fa, prima dell'incidente.
Già, quell'incidente. Ogni volta che ci pensavo o ne parlavo mi si stringeva la bocca dello stomaco e ancora oggi ci sto male.
Circa sei mesi fa la mia famiglia fu coinvolta in un incidente stradale, un frontale con un camion precisamente. Io e mio papà ce la cavammo con qualche giorno in ospedale, mia mamma dopo settimane di agonia si spense nella notte tra il 13 e il 14 settembre.
Ed ora eccomi qui, che affronto ogni giorno il mondo, nel modo migliore possibile, anche se lei mi manca più dell'aria.
Mi ritrovai sul bancone, con le gambe a penzoloni che fissavo la sua foto appesa alla parete mentre la tv blaterava qualcosa senza senso; inutile negare che una lacrima rigò immediatamente la mia guancia per poi cadere a terra. Mi asciugai le lacrime, sistemai i resti del pranzo e decisi che era ora di uscire a prendere una boccata d'aria.


Sum: hai programmi per questo pomeriggio?
Liam: no, perchè?
Sum: mia mamma... ho bisogno di andare 'tu sai dove'
Liam: tra mezz'ora da me, ti accompagno!
Sum: ti amo.
Liam: anch'io.

Liam è il mio ragazzo da quasi un anno e senza di lui non avrei saputo come andare avanti dopo la morte di mamma. Lui mi era sempre stato vicino, mi aveva asciugato ogni singola lacrima.

Bhè, eccomi qui. Io sono Summer, una diciottenne di Liverpool. Vado al liceo e sono la tipica ragazza sconosciuta, con pochi amici, ma buoni. In realtà sono popolare e anche molto, ma nessuno lo sa. Questo perchè resto sempre nell'anonimato, mi faccio chiamare Invisible girl e conosco in anticipo ogni pettegolezzo della scuola per poi postarlo sul blog della scuola dedicato a me.




Ciao belle fighe! (?)
sono ancora qui a rompervi le scatole con una nuova ff; ma questa volta la storia cambia: Summer ha perso la mamma ed è, come avrete capito, una blogger (tipo gossip girl). Per il momento compaiono solo Ellie, la sua migliore amica, Zayn e Liam, ma tra poco cambiarà tutto. 
In questa storia ho deciso di dedicare dello spazio anche per Ellie, quindi parlerò in terza persona quando si tratterà di lei, mentre in prima persona quanso parlerà Summer.

Vabbè, penso di avervi annoiato abbastanza, fatemi sapere se vi è piaciuto questo primo capitolo/prologo con qualche recensione, visto che è un po' corto e se volete sto continuando "eri solo da incontrare"


Un bacio, Laura :*
P.S: SE ANDATE AVANTI A LEGGERE LA STORIA DIVENTERA' PIU' BELLA, PERCHE' PENSO CHE QUESTO CAPITOLO NON SIA MOLTO BELLO c:

  

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Capitolo 2
*** Ellie. ***




Ellie
(2)

Uscii di fretta da casa, abbandonando là dentro tutti i suoi ricordi.
Quella via era deserta, fortunatamente. Non avevo la minima intenzione di parlare con la signora Calliss, che mi raccontava di quanto era orgogliosa di suo figlio che aveva trovato un buon lavoro a Detroit, o con il Parroco Methews che parlava solo di come procedevano i lavori di restauro dell'asilo del paese e che, puntualmente, mi faceva la solita domanda “quando saranno finiti i lavori ci aiuterai ad allestire un rinfresco, vero?”, ed io con finto entusiasmo “certamente” quando nella mia mente mi ripetevo la solita frase 'sei un'idiota Sum, dovevi inventarti una buona scusa'.
Si, perchè in realtà non avevo la minima voglia di passare un pomeriggio a versare bevande e offrire dolcetti a tutte le famiglie felici presenti. No, non volevo.
Prima della sua morte era mamma ad occuparsi di queste cose nella comunità, le piaceva rendersi disponibile, metteva un grande entusiasmo in tutto quello che faceva e quindi tutto questo mi faceva solo male, mi faceva solo ricordare il sorriso che aveva quando i bambini andavano da lei e, con la faccia da cuccioli, le chiedevano un'altra fetta di torta e lei rispondeva sempre “oggi è un giorno speciale, potete mangiare tutte le fette di torta che volete, amori miei”. Era come se i bambini, i loro genitori, il parroco, l'intera comunità, fossero la sua seconda famiglia.
Quindi si, avevo accettato di partecipare, per l'ennesima volta, ad un evento che avrebbe fatto scendere le mie infinite lacrime una volta tornata a casa.
Con la testa fra i miei pensieri arrivai davanti al giardinetto di Liam.
Non avevo voglia di parlare con sua mamma, era gentile e molto carina, ma non ero dell'umore adatto per fingere un sorriso e parlare della mia giornata a scuola, quindi scrissi un messaggio a Liam.

Sum: sono fuori da casa tua, ti aspetto qui, è meglio così.
Liam: arrivo subito.

Non feci in tempo a leggere il suo messaggio che un'auto uscì dal garage con a bordo Liam. Vi salii salutandolo con un bacio.
Percorremmo tutta la strada in silenzio, Liam sapeva benissimo che non avevo voglia di parlare del più e del meno in quel momento.
eccoci arrivati” disse parcheggiando affianco al cancello del cimitero.
Scendemmo e ci trovammo direttamente di fronte al cancello, intrecciai la mia mano con quella di Liam, per farmi forza, anche se era la centesima volta che ormai entravo in quel luogo.
Passeggiammo per i vialetti fino ad arrivare davanti alla tomba di mia mamma, ogni volta che la fissavo mi si stringeva lo stomaco. Io mi avvicinai, mentre Liam si appoggiò ad un albero distante una decina di metri, per lasciarmi il mio spazio, la mia privacy.
Mi chinai estraendo i fiori appassiti dal vaso e riempiendolo di rose blu, le sue preferite.
se non ci fossi io a prendermi cura di te, mamma” dissi ad alta voce. Mi tranquillizzava parlare con lei, anche se non poteva rispondermi, ma sapevo che poteva ascoltarmi.
hai visto? C'è Liam là in fondo, ha fatto come ti aveva promesso, non mi ha abbandonato. Oggi ho anche accettato, per l'ennesima volta, di aiutare al rinfresco in parrocchia, ma non ne ho voglia, sei sempre stata tu quella brava in queste cose.” dissi facendo una pausa “mi manchi mamma e manchi anche a papà, a tutti” continuai.
Una lacrima percorse la mia guancia, ma la cacciai via subito con il pollice, avevo già pianto abbastanza per quel giorno. Mi soffermai ancora qualche minuto sulla sua tomba, in silenzio, poi feci il segno della croce e mi rialzai andando verso Liam.
Lui si staccò dal tronco con la spalla e venne verso di me ad abbracciarmi.
tutto okay?” mi domandò premuroso.
adesso si” dissi sciogliendomi dal suo abbraccio e prendendo la sua mano.
Durante il ritorno il mio cellulare squillò: messaggio da Ellie.

Ellie: oh merda!

 

Era in camera sua, sdraiata sul letto che ascoltava la musica. Aveva deciso di cazzeggiare tutto il pomeriggio, “tanto domani non c'è scuola” si ripeteva nella mente.
Il suo stomaco brontolò e, alzandosi dal letto, intravide la sua immagine riflessa nello specchio: peggio di uno zombie. Trucco leggermente sbavato, pigiama 'anti- sesso' e capelli che all'inizio erano raccolti in una coda, invece adesso erano tutti spettinati, senza più una forma ben definitiva.
Decise quindi di rifarsela, si spaventava perfino da sola. Scese in cucina, diretta verso l'armadietto dei dolci mentre suo fratello la fissava.
sembra che non dormi da mesi” le disse Louis.
Lei gli rispose con una linguaccia.
Mentre cercava disperatamente la sua tavoletta di cioccolato suonò il campanello; “Louis vai tu” urlò.
La porta si aprì e lei si girò contenta, con in mano il suo cioccolato, che le cadde a terra nel momento in cui vide entrare Zayn dalla porta.
Zayn Malik.
Era meglio non pronunciare quel nome in presenza di Ellie, poteva causarle un infarto.
Aveva una cotta per lui da ormai due anni, ma non aveva mai avuto il coraggio di dichiararsi, si limitava ad andare in iperventilazione quando lo vedeva passare nei corridoi.
Bhè, come darle torto.
Alto, con un fisico scolpito, una marea di tatuaggi, capelli sempre perfetti, pelle olivastra, due occhi color nocciola profondissimi e seducenti e poi, quel piccolo vizio che aveva: fumare. Quando aveva la sigaretta era ancora più sexy.
è un fico da paura” sosteneva Ellie, tutte le volte che andavamo a vedere le partite di football della squadra della scuola, nella quale lui giocava.

 

hey Ellie” le disse lui spogliandosi il giubbotto.
c-ciao Zayn” disse lei balbettando.
Quel brutto vizio di balbettare quando era in imbarazzo, lei lo odiava.
'stai calma Ellie, è tutto okay' si ripeteva nella mente.
Louis e Zayn si sedettero sul divano davanti ad una partita di baseball e un enorme sacchetto di patatine accompagnate dalla birra. Non avevano problema a bere alcool in casa, Louis e Ellie vivevano da soli perchè i loro genitori erano sempre via per lavoro.
Ellie iniziò a salire le scale cercando di non inciampare.
già te ne vai,bella?” disse la voce di Zayn proveniente dal salotto.
Oh cazzo. Bella? Aveva sentito bene? L'aveva chiamata 'bella'? Ecco l'ennesimo gesto di Zayn che causò due guance bordeaux sul piccolo viso della ragazza.
s-si, ma tra un po' torno” disse lei percorrendo le scale alla velocità della luce per poi chiudersi in camera e appoggiarsi sulla porta, scorrendo verso il basso trovandosi seduta a terra.


puoi evitare certe frasi Zayn, sai che effetto le fai” disse Louis tirandogli una pacca sulla spalla.
lo so, ma con lei mi vien naturale essere così...” disse lui.
e allora perchè non le chiedi di uscire?” indagò Louis.
bho, non ci ho mai pensato; non sono il tipo da 'cose serie', non so se potrà funzionare” disse lui.
mai dire mai, amico” concluse Louis.


Si riprese dallo shock, ma non poteva correre il rischio di scendere in salotto e fare ancora una volta una figura di merda davanti a Zayn.
Andò in bagno per sciacquarsi la faccia con dell'acqua fredda e, proprio mentre si stava asciugando la faccia, iniziò a fissare il suo viso riflesso nello specchio, facendo scendere lo sguardo su tutto il corpo. Notò che stava ancora indossando il suo enorme pigiama.
ma come cazzo mi sono presentata davanti a Zayn” disse.
Era ufficiale, non sarebbe riuscita a stare da sola in quella casa nella quale c'era lui. Corse in camera e digitò il mio numero sul cellulare.

 

hey El” dissi tranquilla “cosa succede? Ho visto il tuo messaggio”.
nel mio salotto c'è Zayn!” disse lei agitata.
quello Zayn?” dissi; “si, Zayn Malik! Il tuo compagno di banco, quel fico pazzesco!” continuò lei.
okay Ellie, calmati” “la fai facile tu!” disse lei con un pizzico di isteria nella voce.
ELLIE SANDERS, RESPIRA! FAI UN RESPIRO PROFONDO E CALMATI!” la incoraggiai.
Dall'altra parte del telefono il respiro di Ellie si placò e i suoi battiti diminuirono, finalmente.
"Sum vieni qui, ti prego, non ce la faccio da sola.” mi supplicò.

io vengo, ma solo per poco perchè poi devo preparare la cena!” dissi agganciando.Poco dopo ero davanti alla porta di casa Tomlinson e Louis mi aprì.
ciao Summer, Ellie è di sopra” mi disse lui.

grazie Louis” dissi entrando; “hey Malik!” lo salutai mentre salivo le scale.
Entrai in camera di Ellie e lei mi corse incontro. “grazie al cielo sei arrivata!” disse tirando un sospiro di sollievo. La tranquillizzai per una mezz'oretta buona, dopo di che scesi le scale per andarmene a casa.
te ne stai già andando?” mi chiese Louis.
si, devo cercare le coperte per Ellie” “coperte?!” domandò lui.
si, stasera sono a casa da sola e lei dorme da me” dissi mentre aprivo la porta per uscire. Louis in quel momento, invece, stava guardando Zayn che faceva un sorriso da furbo.

 

sono a casa” urlai, ma nessuno mi rispose: papà non era ancora tornato.
Andai nel ripostiglio a prendere l'occorrente per la serata con Ellie: anche mio papà spesso mancava, perchè facendo il manager di sera doveva partecipare alle serate che organizzava, come quella alla quale sarebbe andato quella sera. Poi incominciai a preparare la cena mentre ascoltavo della buona musica; sentii la porta chiudersi e capii che era ora di cenare, era tornato papà.
sono a casa tesoro” disse mentre appendeva il suo cappotto, poi venne verso di me per darmi un bacio sulla fronte.
Ci sedemmo entrambi a tavola per mangiare del pollo: la cena era il nostro momento, nessuno ci poteva disturbare e chiacchieravamo di tutto.
allora, com'è andata oggi a scuola” mi chiese.
tutto bene, a parte la Smith che mi odia, come sempre” dissi mentre lui accennava un sorriso.
e oggi hai fatto i compiti o hai dormito tutto il pomeriggio, pigrona?”
non li ho fatti, però sono andata a trovare mamma, le ho portato i fiori nuovi” dissi entusiasta.
hai fatto bene, io sono andato l'altro giorno ma non avevo tempo per comprarle dei fiori. Rose blu, vero?” disse lui sorridendomi. Anche se mamma non c'era più, quando io e lui ne parlavamo eravamo contenti, come se lei fosse lì ad ascoltarci.
ovvio, sono le sue preferite” dissi fiera di me; “a che ore esci stasera?” domandai.
esattamente adesso” disse alzandosi “mi dispiace per non essere riuscito a stare di più, ma sono già in ritardo...” si scusò.
fa niente pap, tanto tra poco arriva Ellie a farmi compagnia, dorme qui” dissi sistemando i piatti nella lavastoviglie.
buona idea” disse vestendosi “buonanotte Sum, ti voglio bene” urlò mentre saliva in auto.

Erano le 9:00 quando Ellie suonò al campanello di casa mia.
entra pure” le urlai. Sistemò le sue cose e poi ci sdraiammo sul divano pronte per vedere un film romantico, quando sentimmo il campanello.
e adesso chi cavolo è?” dissi andando verso la porta.
Aprii e mi trovai di fronte Louis e Zayn. “voi cosa ci fate qui?” domandai.
vi facciamo compagnia, siete sole solette!” disse Zayn. “è stata una sua idea” si giustificò Louis.
Li feci entrare mentre Ellie assisteva alla scena, pietrificata davanti all'immagine di Zayn che gli fece l'occhiolino.

 

 

Era nervosa, agitata, elettrizzata. Non sapeva nemmeno Ellie cosa provava nell'avere Zayn Malik sdraiato da parte a lei.
Era in imbarazzo e si notava dalle sue guance rosse, quindi si alzò dal divano.
vado a prendere qualcosa da bere” disse dirigendosi verso il bancone della cucina, dando le spalle a noi tre ragazzi in salotto.
vado anch'io” sussurrò Zayn a Louis, il quale fece una faccia da rassegnato, ormai conosceva a memoria Zayn.
Stava versando dell'acqua nel bicchiere, quando sentì una presenza dietro di sé che la guardava, quindi si bloccò.
ne versi un bicchiere anche a me?” le sussurrò Zayn all'orecchio.
Ellie sentì il fiato caldo di Zayn arrivare sul suo collo, causandole infiniti brividi che le percorrevano la schiena, così si immobilizzò. Non sapeva cosa fare o dire. Zayn in quel momento giurò a se stesso che non voleva creare quella situazione, voleva solo dell'acqua, ma ormai era troppo tardi, aveva fatto scattare qualcosa in Ellie.
c-certo” fu l'unica cosa che uscì dalle sue labbra.
Gli versò dell'acqua e poi Zayn ritornò sul divano con una faccia felice.
Le guance di Ellie ardevano di calore. Ancora una volta si era fatta vedere in imbarazzo e lei si vergognava di questo, risultava sempre la ragazza impacciata, che non era.
Si calmò e poi tornò in salotto sedendosi ancora vicino a Zayn come se nulla fosse successo.

 

Il film finì ed era già mezzanotte, anche se papà non era ancora tornato, tornava sempre tardissimo quando usciva per lavoro.
grazie per la serata e per l'ospitalità, noi togliamo il disturbo, buonanotte ragazze” disse Louis uscendo di casa.
buonanotte Summer” disse ad alta voce Zayn, poi si avvicinò a Ellie “buonanotte bella” e le diede un bacio sulla guancia; ormai aveva compiuto metà opera in cucina, doveva finirla in bellezza.
Ellie rimase paralizzata fino a quando chiusi la porta.
hey Ellie” le dissi sventolando la mia mano davanti ai suoi occhi “andiamo, era solo un bacio sulla guancia”. Anche se era un gesto insignificante, Ellie non se lo aspettava, quello Zayn le stava facendo perdere la testa.
Finalmente ci addormentammo fino a quando la sveglia suonò. Maledetta scuola.


Sciao belle! c:
Avete visto che ho aggiornato subito? Che brava che sono!
Anyway, vi piace il capitolo? Ho voluto parlare un po' della mamma di Summer e poi mi sono concentrata su Ellie e Malik... vi piacciono come coppia? èwè
Poi vorrei precisare una cosa: la mia storia è mooolto simile a quella di un'altra ragazza(si intitola Kryptonite) anche se è scritta molto meglio la sua. Comunque abbiamo deciso che non cancellerò la mia ff, ma cercerò di cambiare particolari e anche un po' la storia per farla risultare diversa dalla sua c:
A parte questa parentesi...spero vi sia piaciuto il capitolo e spero di vedere qualche recensione c:

Un bacio, Laura :*

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Capitolo 3
*** Curly guy. ***





(3)
Curly guy.

 

 

Un altro giorno. Un altro giorno che passerò rinchiusa in quell'odioso edificio. Porca merda.
Oggi sono felice, contenta. Spruzzo gioia da tutti i pori, non vedo l'ora delle due ore di storia che mi aspettano a scuola e urlo di felicità al solo pensiero di dover fare la strada a piedi perchè ho perso l'autobus. Si, direi che sono proprio felice!
No, un momento, non sono per niente di buon umore.
Odio storia, anzi, odio la prof. Odio storia e la prof contemporaneamente. Odio dover fare la strada a piedi, fa freddo, mi si congela il naso e alle otto di mattina il mio cervello non è connesso alle gambe, non ce la farò mai.
Questa giornata è iniziata male, non si nota?
pap, posso rimanere a casa oggi?” domando mentre lo guardo bere un caffè tentando di non rovesciarselo sulla camicia bianca.
non se ne parla Sum” dice secco.
eddai papino” faccio la ruffiana, per intenerirlo un po'.
non funziona la faccia da cucciolo con me, lo sai” mi risponde facendomi l'occhiolino.
uffa papà, ho due ore di storia, hai presente che frantumazione di palle!?” sbuffo.
Summer! Le parole!” mi riprende.
Ma io ho detto solo palle. Sarebbe una parolaccia? No, sta scherzando di sicuro. “palle da bowling papà, lasciami finire la frase per una volta”, cerco di discolparmi.
Papà rivolge gli occhi al cielo come per dire 'perchè a me?' e poi esce di casa.
Appena esce faccio dietrofront e faccio per salire le scale quando lo sento urlare dal giardino “so che stai tornando in camera. Vai a scuola Summer!”.
E che palle però! In questa casa non esiste più il libero arbitrio?

 

ma porca di quella puttana, ho già fatto la doccia stamattina” dico attirando l'attenzione di una vecchietta che rimane sconvolta dalle mie imprecazioni.
A volte odio vivere a Birningham. Piove sempre. E quando dico sempre, intendo SEMPRE. Odio la pioggia.
In quel momento il cielo era ricoperto da nuvoloni grigi, ma non stava piovendo.
Ma la sfiga era dalla mia parte. Mentre camminavo sul marciapiede un'auto mi aveva bagnato i pantaloni fino a metà gamba entrando in una pozzanghera.
Ora mi ritrovo completamente bagnata dalle ginocchia in giù.
Odio la pioggia, l'ho già detto?
Assorta nei miei pensieri e nelle mie parolacce arrivo a scuola e cerco subito di trovare Ellie tra la massa di studenti che si è bloccata sotto al portico per colpa del brutto tempo.
Nel frattempo accendo una sigaretta. Ne ho proprio bisogno in questo momento.
E che cazzo, tutti qui si dovevano ammassare oggi? Non vedo nulla.
Finalmente scorgo la massa di capelli biondi di Ellie e la raggiungo gettando in terra la sigaretta ancora intera, rassegnandomi. Neanche una sigaretta in pace si può fumare in questa scuola.
hey” mi dice Louis mentre mi avvicino a loro.
tutto okay? Cosa ti è successo?” mi chiede Ellie vedendo i miei jeans fradici.
In risposta le lancio un'occhiata assassina che fa capire a tutti la situazione.
giornata di merda” sibilo a denti chiusi.
La campanella suona ed entriamo tutti, dirigendoci verso gli armadietti.
ci vediamo a pranzo” dicono Louis e Zayn allontanandosi.
Saluto con un cenno del capo.
ma hai visto quanto è bello Zayn con quel giubbotto?” dice sognante Ellie.
El, tagliamo la testa al toro: saltagli addosso, cazzo” dico inaspettatamente. “ma come siamo sincere e dirette oggi signorina Torres” dice lei sorridendomi e andando verso la sua aula.


Prima ora del giovedì. Ma che materia ho? Ah già, arte. Bhe, direi che si può saltare anche se sarebbe la seconda lezione di fila. Ma cosa me ne frega? Io me la bigio.
Entro nella redazione del giornalino, io posso, sono “Invisible girl”. Come se fossi chissà chi. “ma io sono una vip, cazzo!” dico per autoconvincermi, guardandomi in giro per vedere che nessuno abbia sentito il mio patetico monologo.
Mi siedo e mi arriva subito una mail. Non ho la minima voglia di leggerla, sarà di sicuro una storia che dovrò postare, ma potrà aspettare ad oggi pomeriggio.

A:Invisible girl
Oggetto: ricciolo in vista.

Leggo l'oggetto della mail disinteressata.
Archivia come: letto.
Okay, così la mia giornata di merda può continuare.
Non è passata neanche mezz'ora e mi sto già annoiando. Inizio a pensare che sarebbe stato meglio andare alla lezione di arte. Ma chi voglio prendere in giro? Preferisco cazzeggiare!
Esco dalla stanza con l'intento di andarmi a prendere un caffè alle macchinette.
Inserisco la monetina e, mentre aspetto che scenda il caffè mi guardo un po' in giro.
Il bidello decrepito che si ostina a pulire i vetri, il tizio delle macchinette, un ragazzo figo che pulisce il pavimento, la Smith che entra...
Momento, momento, momento. Un figo che pulisce? E da quando?
Il mio sguardo torna su di lui. È di spalle, ma si capisce subito che è un gran fico. Una massa di riccioli castani, alto e un bel fisico: mica male il ragazzo!
La macchinetta continua ad emettere quel fastidioso bip-bip per indicare che il caffè è pronto, ma la ignoro completamente, osservando ogni minimo movimento del riccio.
Ad un certo punto lo vedo muoversi, quindi mi giro di scatto dalla parte opposta per non farmi notare.
Ma che brava Summer, adesso sembri più idiota di prima, stai fissando ininterrottamente un corridoio vuoto. Gli sembrerai un pazza psicotica.
Il mio sguardo ritorna allora sulla macchinetta e ho l'intenzione di prendere il bicchierino, ma appena mi volto mi ritrovo il fico davanti agli occhi che mi porge il mio caffè.
Cazzo. È ancora più bello visto da vicino.
Occhi enormi, verdi. Un sorriso stupendo, un sorriso felice. Cos'avrà da essere così felice?
Sempre con quel sorriso mozzafiato mi fa notare che dovrei prendere il bicchiere che lui ha in mano.
grazie” dico a bassa voce. Oh mio dio, da quando sono così timida? Non è da me.
Cerco di fare l'indifferente mentre bevo il caffè, ma fallisco. Mi scotto la lingua facendo una smorfia imbarazzante. Perfetto, se prima aveva il sospetto adesso è sicuro che io sia una pazza psicotica.
Il riccio sorride divertito e poi ritorna a pulire.
Ma come? Neanche si presenta? Neanche un 'ciao'? Avrei voluto sentire la sua voce, sexy di sicuro. O forse era muto. Si, è una possibilità. Nah, cazzate.
Avrei voluto conoscerlo, davvero, ma non mi sembra il caso di tornare da lui e dirgli “hey, ciao io sono Summer e volevo dirti che sei un fico pazzesco”, nah, troppo imbarazzante e da pazza, appunto.
Decido quindi di tornare in aula e leggere la mail arrivata in precedenza. Parlava di lui.
Cazzo, è appena arrivato e la gallina di turno se n'è già accorta, ovviamente. Però non posso ignorare il messaggio, devo scriverlo. E così dieci minuti dopo appare un nuovo post sul mio blog.

 

Eilà, sono tornata bella gente! Questo è un post-lampo per dirvi solo che a scuola è arrivato un nuovo ragazzo. E si ragazze, è fico, tanto fico. Per ora non si consce il suo nome o da dove venga, ma di sicuro non è un alunno. Da dove cazzo è saltato fuori questo riccio? Vi terrò aggiornata guys!

See you soon, Invisible girl.

 

Due minuti dopo sotto il post sono già presenti decine di commenti di ragazzine alquanto eccitate per l'arrivo del riccio.

 

Suona la fine dell'ora e mi accorgo che le ore di storia stanno per iniziare. Contro la mia volontà entro in classe e mi siedo, come sempre, nell'ultima fila da parte a Zayn.
dimmi che hai appena fatto dei drum e che me ne offrirai almeno uno per l'intervallo” dico buttando rumorosamente la borsa sul banco.
dovrò iniziare a farmi pagare per tutti quelli che ti offro” protesta Zayn.
ma stai zitto Malik! Te li avrò chiesti due volte, ho quasi sempre le sigarette” lo smerdo.
Zayn estrae la busta del tabacco facendo uscire un drum, io lo prendo mettendolo in borsa. Spero di riuscire a fumare almeno questo in santa pace.
A metà della seconda ora mi sono già altamente rotta le palle, quindi alzo la mano chiedendo di andare al bagno.
vai pure Torres” dice quella vecchia della prof.
Si, in bagno. Non ci penso proprio. Voglio fumarmi quel cavolo di drum in tranquillità. Esco da una porta laterale che dà sul giardino e lo accendo facendo il primo tiro.
Si apre la porta ed esce il riccio figo. La seconda volta nel giro di due ore, forse questa non è proprio una giornata di merda.
ecco chi fuma e poi butta in terra i mozziconi” dice lui.
Lo sapevo. No è muto. E ancora, lo sapevo: ha la voce più sexy del mondo.
io li butto nel cestino eh” mi difendo.
però fumi”
e quindi?”
e quindi fa male”
è un drum, è più salutare” cerco di giustificarmi. Che poi, perchè devo giustificarmi? Se voglio fumare, fumo. Ma guarda un po'!
Lui sorride di nuovo. Ma sa solo sorridere? Non capisce che quando lo fa continuo a fissarlo? Così sembro sempre più pazza.
Senza dire niente ritorna dentro e dopo poco faccio lo stesso.

 

sediamoci lì” dice Ellie indicando un tavolo libero.
Ci sediamo e iniziamo a mangiare quelle polpette schifose, le odio profondamente.
non ti piacciono proprio eh?” mi domanda.
Mi pare ovvio. “già” dico mettendomi le dita in gola fingendo di vomitare.
Beve un sorso di coca. “ma l'hai visto il nuovo ragazzo?” mi domanda.
ci ho scambiato due parole prima” dico fingendo non mi importasse. Si, come no.
certo che è proprio figo!” esclama lei. “mmh, un po'”. Ma che cazzo dico? È uno strafigo assurdo!
Summer non pensarci, tu stai con Liam, lo ami e vuoi solo lui.
Si, io lo amo.

Parlo o meglio, penso, al diavolo e spuntano le corna. Mi arriva un suo messaggio.

Liam: prima ero in ospedale con mia mamma per una visita,ma ti va di aiutarmi in chimica oggi? Ho un test e non so nulla xx.
Sum: okay, alle quattro da me? xx.
Liam: va bene, ci vediamo dopo amore.
Sum: a dopo my love xx.

Troppo sdolcinata, decisamente troppo sdolcinata. Ma a lui fa piacere, quindi ogni tanto gliele scrivo queste cose che, a volte, trovo un po' patetiche.


Finalmente la giornata a scuola è finita e posso tornarmene a casa e dormire fino alle quattro.
Entro in casa e subito mio papà mi dice di andare verso di lui. “devo dirti una cosa”.
Oddio, e adesso che cavolo ha?
Mi siedo da parte a lui “dimmi” dico sorridendo.
l'asilo che stanno costruendo in paese comprende anche delle stanze da letto per eventuali ospiti, ma i lavori non sono ancora finiti...” incomincia.
E adesso che cazzo c'entra l'asilo?
il parroco ha detto che c'è un nuovo ragazzo in città che non ha più i genitori ed è per questo che ultimamente ha combinato dei guai. Mi ha chiesto se possiamo ospitarlo fino a quando i lavori non saranno finiti e io ho accettato” continua.
papà vuoi che un delinquente venga a vivere da noi, scusa?” ribatto.
ma lui è un bravo ragazzo, lo è sempre stato. Ha fatto dei brutti gesti solo perchè è scosso dalla morte dei genitori, prova a capirlo almeno tu, Summer”
okay, d'accordo, vado a preparare la stanza degli ospiti” dico salendo le scale.
In fondo chi meglio di me può capirlo? Ho perso anch'io la mamma da poco, ma se fosse morto anche mio papà mi sarei comportata come quel ragazzo. Dovevo dargli una chance.

 

Liam arriva e andiamo subito in camera per iniziare i compiti.
Ci sdraiamo sul letto e prima di aprire i libri chiacchieriamo un po', come sempre.
sta bene tua mamma?” domando.
si, era solo una visita da nulla, ma voleva che l'accompagnassi” sorride.
sai che un ragazzo viene a vivere qui?”
cosa? E chi è?” chiede lui preoccupato.
Liam è geloso, non ci posso credere.
non so chi sia, ma starà qui fino a quando i lavori all'asilo no saranno finiti, è un...orfano più e meno”.
Liam annuisce come se non gli importasse, ma in realtà non vede l'ora di poterlo vedere e sapere la sua vita, morte e i miracoli.

 

È quasi ora di cena e Liam se n'è andato da un bel po'.
Summer, scendi che è arrivato” urla mio papà per avvertirmi dell'arrivo del misterioso ragazzo.
Scendo e lo vedo in cucina. È di spalle, ma mi sembra familiare.
Appena si gira però, rimango immobile.



ola bella genteeeeee!

avete visto che ho cambiato un po' il modo di scrivere? Prima sembravo troppo sdolcinata e triste, ma io non lo sono quindi ho cambiato un po'. Si lo so, ci sono un po' di parolacce, ma erano nel contesto perchè Summer era arrabbiata, ma vedrò se continuare a scrivere così, voi che ne dite?
E' arrivato anche Harry  jfhjkfhkjfndn *-*
Fatemi sapere se vi è piaciuto con qualche recensione, belle!
Un bacio, Laura :*

 

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Capitolo 4
*** Kiss me, like you wanna be loved. ***



(4)
Kiss me, like you wanna be loved.


Kiss me, like you wanna be loved, you wanna be loved.

 

Erano le parole che uscivano dalle cuffiette dell' I-pod di Ellie, mentre camminava per strada e che, allo stesso tempo canticchiava.

basta chiedere” disse una voce proveniente dalle sue spalle.

Lei si girò togliendosi un'auricolare dall'orecchio e si scontrò con due occhi profondi e intensi color nocciola, i più belli che Ellie avesse mai visto.
Era Zayn. Cosa ci faceva proprio lì, in quella via?

c-cosa?” disse lei un po' in imbarazzo e un po' sorpresa nel vederlo proprio lì, da parte a lei.

hai appena detto che vuoi essere baciata, bhe, basta chiedere” disse lui con un sorriso malizioso.

Ellie presa dall'imbarazzo accennò un sorriso mostrando le sue adorate fossette e abbassò la testa mentre sentiva le sue guance che si coloravano di bordeaux in fretta.

stai andando da Summer?” chiese lui per rompere il silenzio che si era creato.

no, devo andare in farmacia per mia madre”

allora ti accompagno” incalzò lui.

Allora ti accompagno. Quelle due parole si ripetevano nella mente di Ellie e lei non riusciva proprio a farle uscire. Zayn Malik, il ragazzo dei suoi sogni, voleva trascorre del tempo con lei, anche se poco. Durante tutto il tragitto il cuore di Ellie non smise neanche per un secondo di fare le capriole. Avete presente quando si è talmente contenti da non capire niente? Ecco, lei si sentiva esattamente così. L'ultima volta che aveva provato una cosa simile fu la prima volta che Tom, il suo ragazzo delle medie, le diede il primo bacio.

Give me love – Ed Sheeran.

Cambiò subito canzone, non voleva fare altre figuracce per aver cantato a Zayn “give me love, like never before”, meglio spegnere la musica.

 

***

 

Mi volto verso la cucina e vedo alzarsi un ragazzo e, guardando il suo fisico, sembra molto carino. Insomma, oggi è un giorno fortunato, è già il secondo ragazzo figo che incontro.
Ha ancora in testa un cappellino ed è di spalle.

Sum lui è...” iniziò la frase mio papà.

io sono Niall, piacere” disse il biondino porgendomi la mano.

Summer” ricambiai la stretta di mano, non mollando però la presa.

Sbam! Due occhi color oceano trafissero il mio sguardo. Biondo, con un sorriso dolcissimo. Quel ragazzo sembrava davvero la dolcezza fatta persona.
Proprio in quel momento papà uscì di casa per andare al lavoro, raccomandandomi di mostrare la casa al nuovo arrivato.

bhe, adesso puoi anche mollarmi la mano” disse lui, mentre la mia mano era ancora unita alla sua.

“già, scusami” dissi imbarazzata.

Prima di tutto gli mostrai le varie chiavi. “queste sono della casa, queste del cancellino e queste della mia auto. Se vuoi puoi usarla visto che io non posso più”.

come mai?” domandò lui.

il mese scorso mi hanno ritirato la patente, guida in stato di ebrezza” si accennò un lieve sorriso sul suo volto, subito spento grazie alla mia occhiata maligna.

Si okay? Non avevo più la patente. E papà non era affatto contento quando gli raccontai il motivo. Insomma, quale genitore si sarebbe messo a ridere se la figlia fosse tornata a casa dicendo di non avere più la patente perchè stava guidando da ubriaca? Sottolineando che, al momento della confessione del reato, ero ancora ubriaca, quindi potete immaginare la scena.
Già, non sono sicuramente il tipo di ragazza da prendere come esempio: fumo, mi ubriaco facendomi ritirare la patente e rispondo male ai prof rischiando di farmi cacciare fuori dalla classe. 
Ragazza esemplare, insomma. Salii le scale e Niall mi seguì.

ecco la tua stanza” dissi mentre appoggiavo le coperte sul materasso “se trovi oggetti femminili dovrebbero essere di mia zia Jenna, di solito ci dorme lei qui” gli spiegai.

grazie, non preoccuparti” disse con un tono talmente gentile che avrei avuto voglia di abbracciarlo e stritolarlo.

Lui iniziò a sistemare le sue cose mentre io lo fissavo, appoggiata allo stipite della porta. Non so bene perchè ero in quella posizione, immobile, a fissarlo.

ti serve qualcosa” mi chiese lui notandomi ancora ferma sulla porta.

mi chiedevo... dove abitavi prima?” feci la prima domanda che mi venne in mente.

a Londra, ma dopo la morte dei miei ci siamo trasferiti qui” mi spiegò.

Ci siamo? Plurale? “ci siamo?” chiesi perplessa.

già, io e mio fratello. Lui è più grande e con i soldi che aveva si è affittato una stanza non so dove, io mi sono dovuto accontentare della parrocchia”.

Nei suoi occhi si vedeva la tristezza, il dolore che provoca la morte. Perdere entrambi i genitori dev'essere stato un brutto colpo, posso solo immaginarlo vista la mia situazione. E poi, aveva ragione papà, non è affatto un cattivo ragazzo, se ha distrutto la palestra della scuola è solo per colpa della rabbia e della frustrazione; possono indurre a fare certi errori.

anche io ho perso da poco mia madre” dico tutto d'un fiato. Dirlo ad alta voce, ad un perfetto estraneo, fa un certo effetto, rievoca in me tutti i ricordi che mi legano a lei.

si, me l'avevano detto, mi dispiace” mi dice con aria sincera.

anche a me dispiace per te” dissi mentre ci scambiammo un sorriso di consolazione.

non mi odi se ti lascio solo per un paio d'ore vero? Devo incontrarmi con il mio ragazzo” dissi sentendomi un po' in colpa.

no figurati, me la caverò” mi rassicurò con quel paio di occhi azzurri alla quale era impossibile resistere.

 

***

 

Ansia, ansia e ancora ansia.
L'ansia prendeva il sopravvento su Ellie, mentre attraversava le corsie della farmacia seguita da Zayn. Di fronte ad uno scaffale cercava il nome del farmaco che era scritto a caratteri cubitali sul foglietto che teneva in mano. La sua ricerca fu vana perchè non riusciva proprio a trovarlo, forse perchè si sentiva in imbarazzo sapendo che Zayn la stava guardando.

guarda, eccolo” le sussurrò nell'orecchio avvicinandosi a lei da dietro.

Ellie venne pervasa da un lungo brivido che percorse la sua schiena, accentuato dal contatto tra la sua spalla e il petto di Zayn. Rimase come pietrificata fino a quando si accorse che Zayn le stava porgendo il farmaco.
Lui sembrava avere un'aria divertita, sapeva di fare quel tipo di effetto su di lei.
Pagò in fretta facendo finta di non notare lo sguardo di Zayn puntato su di lei. Non aveva ancora capito cos'aveva in mente quel ragazzo, lei non gli era mai interessata, erano sempre stati amici. Amici per modo di dire, si conoscevano solo perchè Zayn era perennemente a casa sua con Dejan e tra una cazzata e l'altra non aveva mai avuto il tempo di rivolgerle la parola.

Non sapeva nemmeno lei come aveva fatto a perdere la testa per un ragazzo che conosceva appena, con il quale non aveva mai scambiato parole che si sarebbero potute definire 'conversazione'.
Lei rimaneva ipnotizzata dalla forma perfetta del suo visto, dai suoi capelli perfetti, dai suoi occhi profondi e magnetici incorniciati da ciglia lunghe, dal velo di barba che ricopriva il suo mento e la mascella, dalla sua pelle ambrata.
Era attirata da tutto questo e a lei bastava, le bastava per farsi enormi film mentali di lei e Zayn che passeggiano mano nella mano e si baciano.

Intanto, immersa nei suoi pensieri, era arrivata quasi davanti casa sua, con Zayn al seguito. Non era mai riuscita a stare in silenzio per così tanto tempo con una persona e a Zayn sembrava non dare fastidio.

come faceva quella canzone di prima?” la fissò dritta negli occhi.

kiss me like you wanna be loved” canticchiò lei perdendosi in quei pozzi color nocciola.

Iniziò a canticchiare anche lui quel motivetto, sorprendendo Ellie, che notò la sua voce meravigliosa. Altra qualità da aggiungere alla sua lista. “kiss me, like you...”

Non terminò la frase. Si era avvicinato talmente a lei, tanto da eliminare la distanza tra loro. Le loro labbra si incontrarono per la prima volta; Zayn lasciò un dolce e casto bacio su quelle di Ellie e lei si lasciò trascinare da lui non tirandosi indietro.
Bacio che però durò poco, sfortunatamente, per Ellie.
Le loro labbra si separarono e Zayn, dall'alto, guardava Ellie dritta negli occhi mentre lei faceva lo stesso.

canzone perfetta, direi” disse Zayn facendo un passo indietro, poi se ne andò definitivamente lasciando Ellie immobilizzata e sconvolta davanti alla porta di casa.

 

***

 

Odio non poter guidare. E odio ancora di più dover sempre camminare per svariati isolati prima di arrivare a casa di Liam.
Il problema in realtà non è camminare, il problema è che non avevo la minima voglia di andare da Liam. Non ero più sicura di niente. L'unica cosa chiara e irremovibile che avevo in testa erano quel paio di occhi color smeraldo che solo a pensarci sento che mi attraversano lo sguardo.
Chi me lo aveva fatto fare di saltare la lezione di arte quella mattina? Chi, porca merda?
Non lo avrei mai incontrato o forse si, ma non gli avrei dato molta importanza e invece no, da testa di cazzo che sono, mi sono fatta fregare dal viso da angelo di quel ragazzo.
No, no, no, no. Non potevo andare da Liam con tutti questi pensieri nella mente.

Sum: scusami, ma non riesco a venire, non posso lasciare il mio nuovo ospite da solo, lo porto un po'        
          in giro

Liam: okay, ci vediamo domani a scuola.

 

Perfetto, adesso potevo stare più tranquilla. Mi sedetti su una panchina lungo la strada per pensare.
E che cazzo, però. Non si può mai stare tranquilli in questa città. Una volta che voglio pensare passano tutte le macchine possibili e immaginabili a far casino.
Mi ero innervosita quindi mi alzai con l'intenzione di dirigermi verso il lago, dove avevo una piccola casetta. Là sarei stata di sicuro in santa pace.

Arrivai abbastanza in fretta e appena vidi la casa notai il totale silenzio che la avvolgeva.

E cosa mi aspettavo? Di trovare un rave party? Quella casa era sempre stata alquanto inutile per la nostra famiglia, ci eravamo andati si e no tre volte.
Andai subito sul retro, dove c'era una passerella che portava al laghetto. 
L'erba era troppo alta e incolta, mio padre non ci metteva piede da almeno un anno, e c'era pieno di insetti. Io odio gli insetti.

L'avevo sempre detto a mamma e papà, “prendiamo una casa al mare, è più bello e ci si diverte”, ma loro no, erano testardi come pochi e si erano fissati con il lago solo perchè papà, di tanto in tanto, se ne usciva con la frase “vorrei tanto pescare al lago” e allora mamma aveva pensato fosse un'ottima idea quella della casa al lago. Cazzata.

Papà non ci aveva più messo piede dalla morte di mamma, gli ricordava tutto il tempo perso a cercare la casa perfetta e quando trovarono questa furono talmente felici che decisero di incidere i nostri nomi sulla colonna del portico del retro, così quella casa sarebbe stata per sempre nostra, sostenevano.
Mi voltai e le vidi lì, un po' sbiadite, ma sempre decifrabili, le nostre incisioni: Jim, Mary-Kate e Summer.
Sentii una fitta al cuore, come se qualcuno mi avesse dato un pugno. Osservando quelle scritte rividi quella scena passarmi davanti agli occhi: eravamo tutti e tre così felici.

Cazzo, cazzo, cazzo. Zanzare bastarde! Mi stavano mordendo ovunque nonostante fosse inverno. Ma non vanno in letargo quelle brutte stronze?
Sum basta parolacce, sei venuta qui per tranquillizzarti, non per arrabbiarti. Mi ripetevo. Finalmente arrivai in fondo alla passerella e mi sedetti sul molo, con i piedi a penzoloni sul lago. Rimanevo in completo silenzio e di tanto in tanto lanciavo un sasso in acqua solo per osservare i cerchi concentrici che creava.
I miei pensieri furono interrotti non appena sentii un rumore proveniente dal bosco che circondava il lago. Aspettai pochi secondi e da quella macchia verde e buia vidi sbucare una sagoma, sicuramente di un uomo. Era altro, magro e aveva un ammasso di ricci castani in testa. Appena mi fu abbastanza vicino riuscii a focalizzare due enormi occhi, all'interno dei quali scorsi due iridi verde intenso.
Si, non c'erano dubbi, era lui. Era il riccio che poco prima avevo visto a scuola.
Lui si avvicinò sempre di più a me, mentre il mio volto cambiò espressione.

ti ho spaventata?” mi domandò gentilmente, con quel sorriso che avrebbe fatto invidia a chiunque e con le guance rosee per colpa del freddo.

oh, i-io...all'inizio si, ma poi ho capito che eri tu...” balbettai abbassando il tono di voce.

Lui in risposta mi sorrise di nuovo, avvicinandosi per poi sedersi accanto a me sul molo. Era strano che un perfetto sconosciuto si comportasse così con me.
Rimanemmo per un paio di minuti in silenzio, io con lo sguardo rivolto verso il basso, lui che osservava il paesaggio.

Decisi che toccava a me parlare. “io sono Summer” dissi porgendogli la mano.

Harry” disse stringendomela.

Sollevai lo sguardo e i miei occhi si inchiodarono ai suoi, così grandi, così profondi, così verdi.
Mi accorsi subito della situazione che poteva essere imbarazzante per lui, così abbassai lo sguardo e ritornai a guardare l'acqua.

come mai vieni qui?” mi domandò, rompendo il silenzio.

è mia quella, vengo qui per pensare” dissi indicando la casa con un cenno del capo.

e oggi a cosa devi pensare?”

Nessuno si era mai rivolto a me in quel modo così confidenziale, non era mai importato a nessuno di quello che pensavo. Forse, in quel momento i miei occhi brillarono.

oggi penso ai miei sentimenti” dissi con voce insicura, non mi andava di parlarne e lui lo capì subito.

tu invece, perchè vieni qui? Credevo che nessuno fosse a conoscenza di questo posto”

vengo qui a disegnare, mi aiuta a non pensare” disse indicando lo zaino che aveva da parte.

Lo prese e ne estrasse un album da disegno, senza dire una parola iniziò a sfogliare le pagine mostrandomi i suoi disegni. Aveva davvero del talento, i suoi dipinti erano favolosi e rimasi colpita da uno in particolare. Appoggiai la mia mano sul suo braccio e lo fermai, facendo poi scivolare il mio indice sulla pagina, quasi disegnando i bordi del disegno.

questo è davvero bello” mi complimentai. Il dipinto raffigurava un uomo e una donna che si baciavano, avevano entrambi il sorriso stampato sulle labbra, sembravano felici.

sono i miei genitori” disse lui con voce tremolante. “sono morti poco tempo fa”.

Rimasi scioccata da quell'affermazione, non me l'aspettavo.

non essere triste” gli dissi stringendogli involontariamente una delle sue grandi e affusolate mani, notando l'enorme calore che emanava.

Lui si voltò verso di me e i miei occhi castani si inchiodarono nuovamente nelle sue grandi iridi verdi, mi fece un sorriso di rimando.
Intuii che nelle parole che aveva appena detto c'era qualcosa di familiare.

Niall è tuo fratello giusto?” domandai, sicura di ricevere una risposta affermativa.

Harry annuì mentre due fossette apparvero ai lati della sua bocca incorniciando il suo meraviglioso sorriso.

allora mi verrai a trovare ogni tanto?” dissi per nascondere la tensione che si era creata a causa della conversazione precedente. Lui mi guardò non capendo a cosa volessi alludere.

lui adesso abita da me” gli chiarii le idee.

ah, adesso ho capito!” mi sorrise lui. “passerò tutte le volte che vorrai allora”.

***
 

Ola bella genteeee!!
eccomi ancora qui, in questo capitolo c'è stato, finalmente, il primo e vero incontro tra Harry e Summer!
poi anche la storia tra Ellie e Zayn va avanti, voi che ne pensate? io li trovo una bella coppia sjdhbjsddfdf e ovviamente non poteva mancare Ed Sheeran *w*
Poi è entrato in scena anche Niall! Scommetto che pensavate fosse Harry l'ospite di Summer, vero? eheh èwè
Anyway, spero vi sia piaciuto e se volete scrivetemi qualche recensione, mi fanno sempre piacere ;)
Un bacio, Laura :*

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Capitolo 5
*** If you love him, you have to let him go. ***




(5)

If you love him, you have to let him go.

 

ho conosciuto tuo fratello, non te l'ha detto?” dissi rivolgendomi a Niall mentre sorseggiavo del caffè dalla mia enorme tazza.

Lui scese l'ultimo gradino delle scale, ancora con gli occhi pieni di sonno anche se erano limpidi come sempre e riflettevano la luce del sole.

mi ha accennato qualcosa ieri, ma poi mi sono addormentato” biascicò mettendosi una mano nei capelli e scuotendoli per pettinarsi, mentre mi fregava la tazza di caffè.

Era arrivato da neanche due giorni e già si sentiva a suo agio, come se ci conoscessimo da una vita; adoravo questa sua qualità, era bello comportarsi come fratelli, nel giro di così poco tempo.

Gli tirai una pacca sul braccio, scherzando, per avermi rubato la mia colazione, se così si poteva chiamare una tazza di caffè con l'aggiunta di una montagna di zucchero.

bleah” disse Niall mandando giù il miscuglio con una faccia schifata “ma che cazz..”

lo so, c'è tanto zucchero, ma a me piace così” borbottai riprendendomi ciò che mi era stato rubato pochi istanti prima.

Posai la tazza nel lavandino, tanto l'avrebbe lavata papà più tardi, e controllai velocemente la mia mail: nessun nuovo messaggio. Perfetto direi.

a lei l'onore”.

Finalmente non sarei più arrivata in ritardo a scuola e non avrei più dovuto fare tutta quella strada a piedi, al freddo. Con un sorriso stampato in faccia feci oscillare le chiavi della mia auto, appese al mio indice, fino a quando Niall le afferrò uscendo di casa.

muoviti scansa fatiche!” urlò Niall che era già salito a bordo, tutto eccitato, mentre chiudevo la porta di casa. Feci una corsa per raggiungerlo e balzai dentro al veicolo, che partì immediatamente diretto a scuola.

***

Ellie, vieni giù, devi andare a scuola!” urlò sua madre ai piedi della scala.

non mettermi fretta, per una volta che non sono in ritardo, ma” sbuffò lei scendendo goffamente le scale, trascinando la sua borsa e girandosi l'enorme sciarpa intorno al collo. Se non aveva fatto ancora un volo era un miracolo, pensò lei.

Arrivò al piano terra gettando la borsa sul pavimento, mentre i suoi lunghi capelli biondi le scendevano sul viso, coprendole gli occhi celesti.

Stava entrando in salotto per prendere il cappotto quando si bloccò improvvisamente. Si trovò davanti agli occhi una figura che la sovrastava con la sua altezza, facendole ombra. Era alta, con braccia toniche. Ellie salì con lo sguardo e si imbatté in un paio di occhi profondi e liquidi color cioccolato, contornati dal lunghe ciglia.

Una fragranza di tabacco e profumo da uomo le invase i sensi, era Zayn senza alcun dubbio.

t-tu... cosa”

hai visto El? Zayn mi ha portato la torta che sua madre ha fatto ieri, è stato carino no?” disse sua madre intervenendo in quel momento imbarazzante.

Ellie le annuì semplicemente, incapace di aprire bocca e dire una frase di senso compiuto.

potreste andare a scuola insieme” propose la madre di Ellie. Lei, invece in quel momento, avrebbe desiderato essere dall'altra parte del mondo, per evitare quella situazione.

ottima idea” disse Zayn mostrando uno dei suoi sorrisi migliori.

Ancora senza parole Ellie annuì ed uscì insieme al moro. Non sapeva cosa fare, né tanto meno cosa dire, dopo quello successo il giorno precedente. Si avviarono verso l'auto di Zayn, mentre Ellie si stringeva nel suo cappotto, sistemandosi la sciarpa e coprendo con essa il suo naso a causa del freddo.

L'inverno era arrivato e si faceva sentire anche a Birnigham, probabilmente di lì a qualche giorno sarebbe nevicato, proprio in tempo per le vacanze natalizie.

Entrò nella macchina di Zayn ed improvvisamente sentì il caldo divampare sulle sue guance, sulle labbra di lui si accennò un sorriso e Ellie non poté non notarlo.

perchè sei passato?” disse lei usando tutto il coraggio a sua disposizione.

avevo voglia di vederti” ammiccò lui con gli occhi sempre fissi sulla strada.

Ellie alzò un sopracciglio confusa “potevi vedermi a scuola” continuò.

ma volevo darti il buongiorno” disse mentre si fermava ad un semaforo.

e anche questo potevi farlo a scuola – si strinse nelle spalle – anche se non ne capisco il motivo”.

perchè a scuola non posso fare questo” sussurrò lui distogliendo lo sguardo dalla strada per inchiodarlo negli occhi cristallini di Ellie. Si avvicinò sempre di più facendo diventare le guance di Ellie ancora più rosse di quello che erano già, fino a quando le sue labbra si schiusero per avvolgere il labbro inferiore di Ellie. Lei incredula si lasciò trasportare da quel dolce bacio, poi si staccò da Zayn e tenendo fissi gli occhi nei suoi accennò un sorriso. “andiamo Malik, è verde!” disse indicando il semaforo.

Lui sorrise scuotendo la testa per poi schiacciare il piede sull'acceleratore.


***

a fine settimana mi verrà un infarto, di sicuro” il ritmo del mio respiro ritornò pian piano regolare e i miei occhi si riaprirono così da vedere il parcheggio della scuola, finalmente.

non sono così male, dai” disse scoppiando in una chiassosa risata che fece eco in tutta la macchina. Non potei fare a meno di imitarlo, la sua risata era contagiosa come poche.

Gli tirai una pacca sul braccio e uscimmo dall'auto, incamminandoci verso l'entrata.

guido meglio io, da ubriaca!” dissi sottolineando l'ultima parte della frase, avvolgendo il mio braccio al suo per poi guardarlo e sorridergli.

Stranamente quel giorno c'era il sole, anche se debole per via dell'inverno, la luce dei raggi colpiva le iridi cristalline di Niall facendo diventare i suoi occhi sempre più chiari, quasi trasparenti.

eccovi” dissi avvicinandomi a Ellie, Zayn, Liam e Louis che chiacchieravano davanti agli armadietti.

lui è Niall, abita da me adesso” annunciai. Niall si presentò con uno dei suoi sorrisi mozzafiato e tutti sembrarono contenti di conoscerlo.

Nel frattempo mi avvicinai a Liam e avvolsi il mio braccio intorno ai suoi fianchi, alzando lo sguardo verso di lui; in risposta ricevetti un bacio.

buongiorno bellissima” mi disse lui sorridendomi. Ricambiai anch'io con un sorriso, prima che il mio sguardo si spostasse oltre il ciuffo di Louis per scorgere un ammasso di ricci castani entrare nell'atrio, diretti verso la stanza dei bidelli.

Guardai Harry attentamente, mentre salutava la segretaria, poi il suo sguardo si spostò verso il corridoio, dove c'eravamo fermati noi. Focalizzò l'immagine, mi riconobbe e poi mi salutò con uno dei suoi sorrisi meravigliosi. Mi ero dimenticata quando fossero belle le sue fossette e il suo sorriso perfetto.

I miei pensieri furono interrotti dal suono metallico della campanella e non feci in tempo a voltarmi che tutti erano già spariti nelle loro classi, Niall compreso. Mi affrettai ad aprire l'armadietto per prendere i libri di matematica quando sentii qualcuno picchiettarmi sulla spalla.

hey ciao”

ciao Harry”

em...volevo chiederti una cosa, ma non vorrei crearti disturbo” disse lui.

dimmi pure” lo incoraggiai mentre i miei occhi lo fissavano, notando la sua altezza che mi sovrastava, la sua pelle abbronzata e le braccia muscolose.

ho deciso di seguire il corso di letteratura inglese e mi hanno detto che devo leggere questo libro. Non è che tu ce l'hai?” disse lui tutto d'un fiato mostrandomi il foglietto dove era scritto il titolo.

tutto qui Styles?” ammiccai io, sorpresa un po' dalla sua richiesta. “dovrei averlo, passa da me venerdì che lo cerchiamo!” urlai mentre mi avviavo verso la classe in enorme ritardo, lasciando Harry da solo davanti agli armadietti.

 

Con foga aprii la porta della classe e tirai un sospiro di sollievo vedendo che mr. Bass non era ancora arrivato. La matematica non mi piace, ma sono la più brava della classe, forse grazie all'insegnante. Non si può dire che mr Bass passi inosservato con quel ciuffo castano chiaro, i suoi occhi azzurrissimi e quel filo di barba da 'uomo vissuto' che non era, visto i suoi venticinque anni. È grazie a lui se durante le lezioni di matematica sono sempre attenta.

Lanciai la borsa sull'ultimo banco da parte alla finestra, ormai era il mio posto fisso e Zayn non si azzardava a rubarmelo. Mi sedetti togliendo lentamente il cappotto e l'enorme sciarpa che avevo messo per colpa del freddo glaciale che si stava facendo sentire in questo periodo, poi mi girai e vidi Zayn con un'espressione beata e felice stampata sulle labbra.

cos'è tutta questa felicità, stamattina?” domandai, anche se dal tono della mia voce Zayn capì fosse palese che io volessi avere una risposta dettagliata.

Ellie, oggi l'ho baciata, per la seconda volta” disse vago lui, facendo un respiro più profondo del solito.

cosa? Tu ed Ellie?” sbottai incredula.

non c'è ancora niente tra di noi, ma volevo invitarla alla festa di Lana Scott”

ottima idea, Malik! Accetterà di sicuro” squittii felice per la mia migliore amica. Ellie aspettava questo momento da due anni ormai e adesso tutto stava diventando realtà.

ma quale festa?” domandai a Zayn.

Lui mi porse un foglietto con scritto l'indirizzo della festa e l'ora; motivo? Festeggiare il compleanno di quella gallina della Scott. Non la sopporto, solo perchè è ricca e popolare si crede una dea, ma sarei andata alla sua festa, solo per divertirmi un po'.

Torres, Malik, volete continuare la conversazione fuori dall'aula per caso?” ci avvisò la voce forte del signor Bass.

***

Mi appoggiai al muro incrociando le caviglie, estrassi poi dalla borsa il mio solito pacchetto di Pall Mall blu accendendone una e invadendo di fumo Ellie che usciva dalla porta accanto a me proprio in quel momento.

quante volte ti ho detto che devi smettere di fumare? Ti fa male!”

c'è già mio padre che rompe, non ti ci mettere anche tu” sbuffai rivolgendo gli occhi al cielo.

comunque, sabato c'è la festa di Lana, ci andiamo?” chiese lei tutta contenta.

mmh, per me è uguale, Liam tu ci vuoi andare?” sollevai per la prima volta lo sguardo da terra.

Lui mi guardò con una faccia strana, non l'avevo mai vista dipinta sul suo volto e mi preoccupò un po'.

Liam, va tutto bene?” domandai gettando più di metà sigaretta a terra, cosa che non era mai successa, quindi il mio grado di preoccupazione era davvero alto.

Sum, dobbiamo parlare” riuscì solo a dire, con la voce spezzata.

Ripresi la mia borsa che avevo appoggiato a terra e, intrecciando le mie dita con le sue, ci incamminammo per il giardino della scuola.

dimmi cos'è successo” dissi con tono preoccupato, bloccando la sua camminata appoggiando la mia mano sul suo torace. Mi misi di fronte a lui sollevando lo sguardo per poterlo guardare negli occhi, visto che la sua imponente altezza mi sovrastava. Inchiodai i miei occhi nei suoi, per incoraggiarlo a raccontarmi tutto e notai che i suoi erano lucidi e spenti, non erano i soliti occhi allegri di Liam che conoscevo a memoria ormai.

Mi fece sedere su una panchina per poi prendermi entrambe le mani e racchiuderle nelle sue.

tra due giorni mi trasferisco a Parigi, Sum” disse lui sussurrando con voce spezzata, mentre una lacrima si faceva strada sulle sue guance rosee.

A quelle parole rimasi come pietrificata, spalancai gli occhi incredula.

c-cosa?” dissi tremolante. Avevo di sicuro sentito male, non poteva aver detto proprio quelle parole.

Ma al suono delle sue parole “hai capito benissimo” mi rassegnai alla triste realtà.

Anche le mie guance furono ricoperte da alcune lacrime, ma non volevo piangere davanti a tutti, quindi cercai di trattenerle e mi limitai ad abbracciarlo con tutta la forza che mi era possibile usare.

Dopo un lunghissimo abbraccio mollai la presa per lasciare un caldo bacio sulle sue labbra, poi Liam mi interruppe.

Summer – disse facendo una pausa e facendo un profondo respiro – penso sia meglio per entrambi se la nostra storia finisse qui. Parigi è troppo lontana, non potrebbe funzionare”

ma Liam, potremo provarci” dissi flebilmente mentre la vista si appannava di nuovo per colpa delle lacrime.

non credo alle storie a distanza. Lo so, potremo impegnarci per farla durare, ma sappiamo entrambi che alla fine il nostro impegno non sarà mai abbastanza e il non vederci mai peggiorerà la situazione. Soffriremo invano, capisci?” nel suo tono si poteva percepire chiaramente il dolore e la rabbia verso le parole che stava pronunciando.

credimi, lasciarti era l'ultima delle cose che avrei voluto fare, ma in questa situazione penso si meglio fare così, scusa Sum” concluse.

Ultimamente ci eravamo un po' distaccati, ma alla fine io lo amavo ancora, lui era ancora il mio Liam e non ero ancora pronta a lasciarmelo scappare, solo che non c'era alternativa. In fondo aveva ragione, non sarebbe durata a lungo; insomma: Parigi? Non potevano scegliere una città più vicina cazzo?

Mi rassegnai all'idea di doverlo lasciare e, asciugandomi le lacrime con il palmo della mano, lo strinsi nuovamente in un abbraccio.

Quell'abbraccio durò un'eternità, anche se in realtà erano passati solo pochi minuti.

parto venerdì sera, ti aspetto a casa mia con gli altri, okay?” mi disse tristemente lui.

Annuii per poi lasciarlo e andare verso i ragazzi, non avevo le forze di sostenere ancora il suo sguardo o quella dannata conversazione, mi faceva troppo male.

Arrivai nel punto in cui avevo lasciato gli altri ragazzi e velocemente presi il braccio di Niall trascinandolo verso il parcheggio, volevo solo andarmene a casa.

Entrammo nell'abitacolo e mi allacciai subito la cintura di sicurezza, mentre gli occhi color oceano di Niall mi fissavano spaesati.

io e Liam ci siamo lasciati” dissi con voce tremolante. Dirlo ad alta voce ad un'altra persona era come ricevere una pugnalata dritta al petto, perchè significava che era tutto vero e non uno stupido dialogo che mi ero immaginata.

Niall mi guardò stupito e incredulo, sapeva che la nostra relazione durava da molto ormai e quindi non riusciva capirne il motivo.

si trasferisce a Parigi, è questo il motivo”

mi dispiace davvero Sum, se ti serve qualcosa io sono qui” disse in tono gentile. Come faceva ad essere così dolce e tenero?

Accennai un sorriso e poi mise in moto la macchina e ci dirigemmo a casa.

 

Stranamente avevo preparato io la cena quella sera, dovevo tenermi impegnata altrimenti avrei allagato la casa di lacrime. Era la prima vera cena di “famiglia”: io, Niall e papà, tutti insieme, e sarebbe stato un disastro visto il mio umore.

è pronto” urlai per farmi sentire da papà che come al solito si era rinchiuso nel suo studio. Cos'aveva da fare, sempre chiuso li dentro poi? Aveva già un suo ufficio e non capivo l'utilità di avere un altro studio in casa. Bha, vallo a capire!

Versai gli spaghetti alla carbonara nei piatti mentre Niall prendeva l'acqua dal frigorifero e papà invece si stava accomodando a tavola. Ci sedemmo tutti, fino a che papà non fece la sua solita domanda.

com'è andata a scuola ragazzi?”

Io non avevo nessuna intenzione di rispondere e Niall lo capì, quindi si fece avanti.

bene, ho conosciuto gli amici di Summer e poi ci hanno invitato ad una festa di compleanno sabato sera, signor Torres” disse con energia tutto d'un fiato.

oh, ti prego, chiamami Jim” disse papà con veemenza, facendo arrossire un po' Niall dall'imbarazzo.

e tu, Summer?”

Cazzo. Speravo di averla scampata per questa volta, e invece. Dovevo dirlo a papà, gli dicevo sempre tutto e non potevo starmene zitta, dovevo sfogarmi.

io e Liam ci siamo lasciati perchè si trasferisce a Parigi, quindi penso sia andata di merda la mia giornata papà” dissi chinando la testa e giocando con la pasta che avevo nel piatto. Lui fece la stessa espressione di Niall: incredula.

mi dispiace tesoro, passerà anche questa, sei forte!” mi consolò lui, ma in quel momento quelle parole mi scivolavano addosso, come se non le avesse neanche dette.

però mangia un po'” disse con tono premuroso notando il mio piatto ancora pieno.

non ho fame – dissi alzandomi da tavola – scusate, ma non ce la faccio” conclusi salendo le scale.

non si preoccupi Jim, la aiuto io a sistemare e poi ci penserò io a Summer” disse gentilmente Niall.

grazie ragazzo! E dammi anche del 'tu' però!”

 

Chiusi la porta della mia camera e con fretta mi infilai i pantaloni del pigiama e una canottiera, poi mi buttai sotto le coperte ed iniziai, come previsto, a piangere. Avevo evitato quel momento per tutto il pomeriggio, tenendomi impegnata in qualsiasi cosa, ma sapevo che prima o poi sarebbe successo. E così fu, crollai. Crollai come crolla un un fiore dal gambo sottile durante un temporale estivo, come le foglie dagli alberi in autunno, come i progetti che mi ero fatta per un futuro con Liam.

Passarono due ore buone quando sentii la porta aprirsi e da essa vidi apparire Niall con una mega tavoletta di cioccolato al latte. Lo fissai.

so che ne hai bisogno – disse lui sventolandola davanti al suo naso – e non mentirmi perchè quando si tratta di cibo ho sempre ragione!”.

Gli angoli della mia bocca si incurvarono all'insù per un momento dopo quella frase, Niall sapeva come tirar su di morale le persone. Mi alzai poggiando la schiena contro la testiera del letto e facendogli spazio sotto le coperte, lui si tolse le scarpe e si infilò nel letto mentre scartava velocemente la barretta. Stemmo in silenzio, mentre mangiavamo cioccolato fino a star male, Niall mi strinse in abbraccio per consolarmi e poi ci addormentammo entrambi in quella posizione.





Ola bella gente!
Ci ho messo un po' ad aggiornare, ma ce l'ho fatta! *esulta come una cretina*
Anyway, parliamo del capitolo. Avrete già capito tutti il ruolo di Harry in questa storia e devo farlo entrare in azione, quindi ho dovuto trovare un modo per far uscire di scena Liam, ma non volevo un litigio con Summer e l'idea migliore mi è sembrata questa. Voi cosa ne pensate? Sia di Liam che del capitolo c: 
Fatemelo sapere in una recensione, che mi fanno sempre piacere, almeno mi spingono a continuare questa storia *fa la faccia da cucciolo per avere una recensione* c:

Apro una parentesi: ho cancellato la mia prima ff che era in corso "eri solo da incontrare", avevo un blocco e non sapevo proprio come andare avanti. Smetto di scrivere perchè non ve ne fregherà nulla èwè.

P.S: se volete seguirmi su Twitter sono: @xallthetime 


Ringraziamenti!

chriseyes ;
stellinaXzayn ;
niallshair ;
rawrrharold.


Grazie per aver recensito i vari capitoli, siete meravigliose ed è anche grazie a voi se continuo perchè mi date il coraggio per andare avanti!

Grazie anche a chi ha messo questa storia nelle preferite/ricordate/seguite

Grazie anche ai lettori silenziosi, anche se non mi scrivete il vostro parere spero di riuscire a farvi interessare alla storia ;)

Vabbè basta, ho già parlato troppo!
A presto, vi bacio,
Laura :*


 

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Capitolo 6
*** I'll be fine. I promise. ***




(6)

I'll be fine, I promise.

 

“Nobody knows
Nobody knows but me
I sometimes cry
If I could pretend that I'm asleep
When my tears start to fall”

P!nk – Nobody knows

 

va tutto bene, Sum?” mi domandò Niall; non aveva i soliti occhi allegri, erano preoccupati, forse per me. Il giorno precedente non avevo toccato cibo e quel giorno le mie occhiaie toccavano a terra.

mh-mh” accennai appena, continuando a fissare il marciapiede, calciando alcuni sassi.

Niall rivolse gli occhi al cielo per il modo in cui mi comportavo, ma io non potevo farci nulla se ero di pessimo umore. Avrei perso il mio ragazzo per sempre, in fin dei conti.

me lo fai un sorriso?” disse lui con quel tono che usano gli adulti quando parlano ad un bambino piccolo, mentre posò l'indice sotto il mio mento per farmi alzare lo sguardo. Quando non ricevette nessun sorriso in cambio, decise che era lui a dovermelo procurare: allacciò le sue braccia attorno ai miei esili fianchi per sollevarmi da terra e posarmi sulla sua spalla a mo' di sacco di patate, mentre iniziava a correre.

mettimi giù Niall” urlai tirando leggeri pugni sulla schiena del biondo, ma quest'ultimo fece finta di niente e continuò la sua corsa, noncurante delle vecchiette sedute sulla panchina di fronte a noi, che ci osservavano con aria sbalordita.

Fu un susseguirsi di respiri profondi e affannati mischiati ad una chiassosa risata e ripetute urla di protesta, fino a quando svoltammo l'angolo della strada e ci trovammo di fronte ad un edificio abbastanza moderno, eravamo arrivati a scuola, di corsa.

Niall decise di posarmi a terra grazie alle numerose persone presenti fuori dalla struttura che avrebbero potuto guardarci in modo strano. Non mi sembrava vero poter sentire la terra sotto i piedi.

sei insopportabile Horan!” sbuffai spingendo la mia spalla contro la sua, per scherzare.

lo so che mi vuoi bene Torres” disse lui lasciandomi un leggero bacio sulla guancia per poi sparire dentro l'edificio.

***

Tutto sommato era una bella giornata per essere il venti di Dicembre. Nonostante il vento gelido che soffiava in quei giorni, quella mattina a Birningham splendeva il sole, neanche una nuvola, il cielo era un'immensa macchia azzurro intenso.

Harry, prima di iniziare il suo turno di lavori socialmente utili, decise di bearsi un po' di quel sole. Aprì rumorosamente la porta, ma il rumore fu attutito dal chiacchiericcio proveniente dal cortile e dai corridoi della scuola; si appoggiò con una spalla ad una colonna del portico. Il suo sguardo cominciò a vagare tra la folla, posandosi qua e là su diversi volti distrattamente, ma si fermò, nel momento in cui Summer entrò nella sua visuale. Il suo sguardo non si spostò di un millimetro, i suoi occhi sempre puntati sulla ragazza.

Harry pensava che Summer diventasse più bella ogni volta che la vedeva. Adorava quel paio di occhi color cioccolato che in quel momento, attraversati dai raggi del sole, risultavano di un colore tendente al verde. Adorava anche quei lunghi capelli castani che poggiavano delicatamente sulle spalle, anche se li preferiva quando erano raccolti in un'alta coda di cavallo, così da lasciar nudo il suo collo. Trovava che il suo stomaco fosse troppo piatto e il suo corpo troppo esile, per racchiudere una personalità così forte; sembrava quasi che quel corpo gli chiedesse ripetutamente che aveva bisogno di abbracci, infiniti abbracci.

Sul viso del riccio spuntò un sorriso improvviso, nel momento in cui anche lo sguardo della ragazza si alzò da terra, vagando per poi fermarsi su Harry. Lo fissò per qualche istante. Harry notò la tristezza in quegli occhi, tanto da domandarsene il perchè. Poi pensò alla storia di Liam che il fratello gli aveva accennato e collegò tutto.

Si staccò dal muro e, stringendosi nelle spalle, rientrò.

***

Il mio sguardo girò a vuoto, fino a quando trovai quel paio di occhi color smeraldo che, per un momento, sembrava mi stessero fissavano, per poi vedere il proprietario di quegli occhi sparire all'interno della struttura. Rimasi un po' in quella posizione, con la testa fra le nuvole, poi venni riportata alla realtà da Ellie.

eilà, terra chiama Summer” disse sventolandomi una mano davanti agli occhi, risultando una perfetta idiota.

Scossi la testa e riportai il mio sguardo sulle persone che avevo di fronte e in quel preciso istante il suono della campanella riecheggiò nei corridoi avvertendoci che di lì a poco le lezioni sarebbero iniziate.

I ragazzi in due secondi sparirono, riversandosi nei corridoi insieme alla folla, Ellie mi prese sotto braccio, dopodiché anche noi ci avviammo – con più calma possibile – all'interno.

come stai Summer?” domandò pensierosa lei. Tutti mi stavano facendo quella domanda, anche se, in realtà, sapevano benissimo la risposta. Però mi faceva piacere sapere che c'erano persone che tenevano a me, mi sentivo apprezzata.

come pensi che stia El?!” risposi retorica fissandola negli occhi.

mi dispiace davvero, ma passerà anche questa Summer” mi disse sincera “e lo sai che io ci sono sempre, basta fare uno squillo e io sono subito da te!”

si, lo so, grazie Ellie” cercai di fare un sorriso, anche se la bionda sapeva benissimo quanto fosse falso.

ci vediamo oggi a casa sua, okay?” accennò mentre si immergeva nella fitta rete di corridoi per raggiungere la sua aula.

Annuii e svogliatamente presi i libri necessari per la mattinata, sbattendo sonoramente l'anta dell'armadietto.

***

eccoli” incalzò Niall vedendo tutti i ragazzi nel cortile di casa Payne.

Io però riuscivo solo a notare il padre di Liam caricare gli ultimi scatoloni sull'enorme Jeep, seguito dal figlio con in mano altrettanti scatoloni.

Alla vista di quella scena la bocca dello stomaco si strinse talmente tanto da causarmi crampi alla stomaco e le lacrime minacciavano di scendere dai miei occhi da un momento all'altro.

In realtà, io non amavo più Liam come un tempo, non eravamo più presi come prima, ma il solo pensiero di non poter più averlo accanto mi stava distruggendo. Liam era stato il mio primo ragazzo, la mia prima relazione seria; tra di noi c'era un legame fortissimo, anche ora che la nostra storia era in un punto di crisi. Lui c'era sempre stato per me e io per lui e non ero pronta a lasciarlo andare, ma dovevo. Acconsentire alla fine della nostra relazione fu la decisione più difficile e dolorosa che ebbi mai preso in vita mia.

Appena arrivai ad un paio di metri di distanza dall'auto dei Payne osservai i ragazzi che abbracciavano Liam, come non avevo mai visto fare, mentre gli rivolgevano l'ultimo saluto. A quanto pare non ero l'unica a soffrire.

noi siamo in macchina, ti aspettiamo” disse la signora Payne al figlio, mentre scompariva all'interno del veicolo; lui annuii tristemente.

è ora” dissi con voce spezzata quando mi ritrovai ad un passo da Liam. Potevo notare con chiarezza i suoi occhi marrone intenso rivestiti da uno strato di lacrime: mi si spezzava il cuore a vederlo in quello stato.

mi mancherai tantissimo, Summer” disse mentre una lacrima sfiorò le sue ciglia per poi scorrere velocemente sulla sua guancia. Non riuscii a trattenermi e scoppiai anch'io in lacrime, allacciando le braccia al suo collo per stringerlo in un forte abbraccio. Sentii le sue braccia toniche e forti stringermi i fianchi, più forte che mai. Poggiai il mio viso nell'incavo del suo collo, per assaporare per l'ultima volta quel suo buon profumo che avrei ricordato per sempre, poi alzai la testa e, guardandolo negli occhi sussurrai un dolce “ti amo”. In risposta ricevetti un bacio, l'ultimo.

Dopo qualche secondo ci separammo e anche Liam pronunciò un “ti amo” spezzato dal pianto. Si allontanò di pochi passi dal mio corpo tenendo sempre le mie mani tra le sue, fissandomi dritta negli occhi; feci lo stesso.

tesoro, faremo tardi all'aeroporto” s'intromise la voce gentile della signora Payne.

Le mie labbra si mischiarono a quelle di Liam in un bacio semplice e casto, per l'ultima volta, poi vidi anche lui sparire nella Jeep che si mise in moto proprio in quell'istante, dirigendosi verso la strada. In pochi secondi la vidimo scomparire: Liam se n'era andato per sempre.

Le mie lacrime non cessarono neanche per un istante e tutti i ragazzi vennero verso di me per un abbraccio di gruppo, mi serviva proprio.

***

Stava camminando da sola per la via dei Payne, assorta nei suoi pensieri. Anche lei, come l'amica, era un po' giù di morale per la partenza di Liam, in fondo erano amici dai tempi dell'asilo e avevano un legame d'amicizia molto forte. Le sarebbe mancato molto.

I suoi pensieri furono interrotti da un chiassoso clacson alle sue spalle; si girò e vide l'auto di Zayn accostarsi al marciapiede sul quale stava passeggiando. Continuò a camminare mentre il finestrino dell'auto si abbassava, facendo emergere i lineamenti perfetti e gli occhi color cioccolato del moro che come ogni volta, quando vedeva Ellie, sorrideva.

hey” accennò lui.

hey” ricevette in risposta.

sali, ti do' un passaggio fino a casa” disse lui indicando il sedile in fianco con un cenno del capo.

non preoccuparti, vado a piedi” cercò di sviare lei; con quell'umore avrebbe preferito starsene un po' sola, ma notando che il moro non avrebbe mai mollato la presa, alla fine accettò. Salì a bordo e la macchina sfrecciò lungo la strada.

 

bene, siamo arrivati” constatò lei rivolgendogli un sorriso, mentre tirava verso di sé la maniglia della portiera.

aspetta” la bloccò Zayn, afferrandole un braccio “io, insomma...volevo chiederti una cosa” disse nervoso.

Nervoso? Zayn Malik nervoso?

Ellie a quelle parole richiuse la portiera e rivolse il suo sguardo verso Zayn.

insomma...volevo chiederti se...” fece una pausa “...se ti va di venire con me alla festa della Scott domani..” concluse lui, iniziando ad osservare i tappetini dell'auto in attesa di una risposta delle bionda.

Gli angoli della bocca di Ellie si incurvarono trasformandosi in un meraviglioso sorriso, mente gli occhi le luccicavano.

certo che mi va” disse lei euforica.

Lo sguardo del moro ritornò sulla ragazza e un sorriso sia accennò sul suo volto. Non riuscì a resistere, così prese il viso di Ellie tra le sue mani, lo avvicinò a sé e poggiò le sue labbra su quelle fredde della bionda. Lei non rifiutò il gesto e le aprì leggermente permettendo alla lingua di Zayn di inserirsi. Fu un bacio appassionato, un bacio vero, ed Ellie lo desiderava da tanto tempo ormai.

Entrò in casa e con foga si precipitò sulle scale per raggiungere camera sua. Si chiuse la porta alle spalle e gettò cappotto e borsa ai piedi della scrivania, tanto sua madre si era ormai abituata al suo essere così disordinata che non si sarebbe accorta di su cose in più sul parquet. Si voltò e per un soffiò non le venne un infarto, perchè si trovò di fronte suo fratello che dormiva beato sul suo letto.

Louis, che diamine ci fai nel mio letto?!” urlò lei improvvisamente, tanto da far spaventare il ragazzo.

calmati sorellina, non è la fine del mondo” disse lui con nonchalance, aprendo per la prima volta gli occhi, ancora assonnati. “in camera mia si sentono i bambini dei vicini che urlano come dei matti e non riuscivo a dormire” concluse.

Ellie si arrese alla stupidità infinita di suo fratello e con un gesto lesto tolse le coperte dal suo letto così quell'ebete sarebbe stato costretto ad andarsene; e così fece.

mamma mia come siamo suscettibili oggi, sorellina” scherzò lui. Come risposta ricevette un peluche in testa.

Dopo essersi liberata di suo fratello si sedette sul letto e digitò quel numero di telefono che sapeva a memoria da tempo. Squillò per un paio di volte, ma ad Ellie sembrava fossero infinite, infatti si stava torturando le unghie delle mani con i denti, fino a quando qualcuno, dall'altra parte del telefono, rispose.

cazzo, cazzo, cazzo!” disse euforica più che mai.

El calmati! Qui sono io quella che dice parolacce a raffica, non puoi rubarmi questo titolo!” scherzò Summer.

smettila cretina, è una cosa importante!” esclamò lei, impaziente di raccontare l'accaduto all'amica. Summer non proferì parola, segno che la bionda poteva iniziare a raccontarle tutto.

Zayn mi ha baciato”

due volte. Si, lo so” ammiccò Sum.

come fai a...”

Zayn è il mio compagno di banco, Ellie, certe cose me le dice, soprattutto se riguardano la mia migliore amica” spiegò.

ah...comunque non era questa la notizia” tacque per qualche secondo, poi non riuscì a trattenere l'entusiasmo e scoppiò “mi ha chiesto di andare con lui alla festa di Lana Scott”.

Dall'altro lato del telefono Summer strabuzzò incredula gli occhi, non aveva creduto al moro quando le aveva detto che avrebbe invitato l'amica alla festa, e invece dovette ricredersi.

auguri e figli maschi Tomlinson!” urlò nella cornetta del telefono Summer “voglio fare la testimone al matrimonio, ricordatelo, se no mi offendo” disse, mentre si sentiva una lieve risata di sottofondo.

hai finito di fare la deficiente, Torres?” protestò Ellie. “ma aspetta un attimo, io sento una risata di sottofondo...”

Dall'altra parte non si sentì volare una mosca.

tu stai facendo sentire tutto a Niall!” constatò lei.

cosa? Io? No, sono qui da sola” cercò di difendersi l'amica.

non raccontarmi palle, Niall è lì, brutta merdaccia!” disse ironicamente lei.

si, okay, è qui. Non pensavo dovessi dirmi una cosa del genere e allora ho messo in viva-voce” confessò lei.

vabbè, ora che il mondo intero conosce i dettagli della mia vita privata posso anche andare a preparare la cena, ciao stronzi” disse.

ciao stronza del mio cuor” scherzò Summer per poi riattaccare.

Ad Ellie spuntò un sorriso dopo aver constatato di avere un'amica fuori di testa ed era sicura che Summer stava pensando la stessa cosa. Almeno era riuscita a farla sorridere dopo quella brutta giornata.




Ola bella gente!!
Avete visto? Ho aggiornato in fretta c: *si esalta*
Avevo l'ispirazione e allora ne ho approfittato per scrivere questo capitolo.
Anyway, vi piace? E' arrivato il momento tanto atteso: Liam parte!
Ho deciso di inserire anche una parte in cui si racconta dal punto di vista di Harry, fatemi sapere cosa ne pensate èwè
E cosa mi dite di Ellie e mister Zayn sono figo Malik?A me piacciono un sacco kfjbhkdfhdksh
Vabbè, basta domande. Spero vi sia piaciuto e se volete lasciatemi una recensione, mi fanno sempre piacere! ;)


Ringraziamenti!

un enorme grazie a:
fly_with_1D ;
Bettasss ;
joshdswife ;
stellinaXzayn ;
x___Oblivion ;
Stich_97 ;
chriseyes ;
rawrrharold.

per aver recensito i capitoli precedenti. Siete davvero fantastiche, le vostre recensioni mi aiutano a continuare questa storia, non saprei come fare senza di voi, kbgkhggbjk


Grazie anche a chi ha messo la storia nelle preferite/seguite/ricordate.

Grazie anche alle lettrici silenziose. Anche se non mi fate spaere cosa ne pensate spero sempre di riuscire a farvi emozionare ed interessare alla mia storia c:


P.s.: se volete seguirmi su Twitter sono @xallthetime

ma quanto parlo?
mi eclisso (?) c:
un bacio, 
Laura :*

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Capitolo 7
*** All eyez on me. ***




(7)

All eyez on me.


"Hey, to my nigga 'Pac..
So much trouble in the world, nigga
Can't nobody feel your pain
The world's changin everyday, times moving fast"
Tupac - All eyez on me

 

 

prova con quei tre là in alto, io non ci arrivo” dissi seduta sul pavimento, a gambe incrociate, mentre sfogliavo una montagna di libri in cerca di quello giusto.

lo so che non ci arrivi, sei una nana” scherzò Harry, alzandosi da terra e avvicinandosi all'enorme libreria di mio padre, allungandosi verso l'alto per raggiungere i libri che gli avevo indicato. Alzai lo sguardo verso di lui distrattamente, ma poi decisi che sarebbe stato meglio continuare a sfogliare pagine di libri sconosciuti.
Quello che mi si presentò davanti agli occhi non era niente male. La maglietta di Harry, mentre allungava il braccio verso l'alto, si era staccata dal suo corpo, quel tanto da permettermi di intravedere il suo fisico. Gli addominali si vedevano chiaramente e scorsi anche dei pettorali abbastanza marcati; mi spostai con lo sguardo e vidi i suoi bicipiti scolpiti che ormai vedevo spesso, ma non riuscivo ancora ad abituarmi alla loro vista. Improvvisamente mi si parò davanti agli occhi un'immagine del riccio, chiuso in una palestra, a sollevare pesi e a tirare pugni ad un sacco da boxe.
'Summer smettila di fare pensieri perversi!' mi dissi, ritornando alla realtà. In quel momento Harry abbassò lo sguardo, per guardarmi e sorridere, mostrando quel paio di fossette stupende.

trovato” mi disse risedendosi accanto a me sul pavimento, porgendomi il libro.

Lo presi tra le mani, passando il palmo della mano sulla copertina, poi lessi il titolo “Sogno di una notte di mezza estate – Shakespeare”. Adoravo quel libro, l'avevo letto già un migliaio di volte, ormai lo sapevo a memoria; Shakespeare era uno dei miei autori preferiti e avevo obbligato mamma a comprarmi tutti i suoi libri.

lo so a memoria, è bellissimo” dissi mentre sfogliavo con attenzione le pagine; Harry intanto mi fissava con un'espressione strana.

leggimi una frase che ti piace” mi incitò.

Sfogliai le pagine, fino a trovare quella giusta dove un pezzo del testo era stato sottolineato marcatamente di rosso: era la mia frase preferita.

ecco” dissi preparandomi a leggerla.

La tua virtù è la mia sicurezza.
E allora non è notte se ti guardo in volto,
e perciò non mi par di andar nel buio,
e nel bosco non manco compagnia.
Perchè per me tu sei l'intero mondo.
E come posso dire di esser sola se tutto il mondo è qui che mi contempla?”.

 

Harry diventò un po' rosso in viso, quella frase sembrava fosse rivolta a lui, ma in realtà non era così, mi era sempre piaciuta. Sospirai e poi, chiudendo il libro, tesi le mani e glielo porsi.

“ho fame, vieni di là che ti offro qualcosa” ammiccai dirigendomi verso la cucina, il riccio mi seguì. Gli offrii dei dolci che aveva comprato papà e sembravano di suo gradimento.

“domani vai alla festa di Lana Scott?” domandò mentre beveva della coca-cola. Annuii semplicemente, continuando a mangiare i biscotti al cioccolato.

“e chi ti accompagnerà?” chiese, non sapendo della storia di Liam e del fatto che noi stessimo insieme.

“bhe, in teoria dovevo andare con Liam, ma si è trasferito a Parigi, quindi penso andrò da sola” spiegai.

In quell'istante un biondino dagli occhi azzurri entrò in cucina, aprendo il mobiletto dei dolci, estraendo da esso qualsiasi tipo di cibo. “in teoria vai da sola, in pratica ti accompagno io” intervenne Niall “in fondo sei quasi mia sorella” sfoggiò un bellissimo sorriso.

“ma non avevi invitato Emma Lee?”

“si, ma le ho detto che avevo una cosa più importante da fare”

“sei un tesoro, grazie” dissi raggiungendolo e lasciandogli un bacio sulla guancia. Sembrò contento di quel mio gesto inaspettato; aprì il frigorifero rivolgendosi poi ad Harry.

“e tu Hazza? Chi ti porterai tra tutte le tue spasimanti?” accennò mostrando un sorriso sghembo. Harry fece spallucce, mentre beveva della coca-cola, restando indifferente alle ultime parole pronunciate da fratello.

“da solo, non conosco ancora nessuno” disse calmo “non ho ancora fatto una lista delle mie nuove spasimanti” disse con fare da altezzoso.

Non avrei mai immaginato che Harry potesse essere tanto superficiale da fare un elenco delle ragazze della scuola che, ipoteticamente, si sarebbe potuto fare. Sembrava così innocente e gentile, e invece mi aveva appena mostrato il suo lato da, non saprei...da puttaniere? Decisi però di essere indifferente alla risposta del riccio, perchè in teoria non avrebbe dovuto importarmene della vita privata di Harry. Niall gli rivolse un sorriso d'intesa, quasi come se sapesse che, prima o poi, quella lista l'avrebbe fatta in qualsiasi caso, come se fosse inevitabile una cosa simile per uno come Harry, poi ritornò in camera sua salutando il fratello.

“non capisco come tu e Niall siate fratelli, siete così diversi?” constatai mentre mi sedevo sul bancone della cucina, mangiando qualche patatina.

“infatti non lo siamo” disse secco lui, sedendosi su uno sgabello e appoggiando il gomito sul bancone, e poi usando il palmo della sua mano come sostegno per la sua testa, mentre mi osservava rivolgendo lo sguardo in alto. Non capendo a cosa volesse alludere, feci intuire, con una faccia perplessa, che non avevo capito.

“siamo fratellastri, i suoi genitori mi hanno adottato dopo che i miei persero la vita in un incidente” disse scioltamente, come se quella frase la sapesse ormai a memoria, da tante le volte che l'aveva pronunciata. Io non seppi cosa rispondere e rimasi solo scioccata dalla sua risposta: perdere per due volte i propri genitori, sempre nello stesso modo, non dev'essere una cosa semplice da superare. Tutto quello che riuscii a dire fu un “oh”.

“non preoccuparti, me l'hanno già chiesto in molti, ci ho fatto l'abitudine” disse mostrando uno dei suoi sorrisi, poi cercò di sviare, iniziando a parlare di altro.

“in realtà, Niall non dovrebbe fare i servizi socialmente utili in questa cittadina” incominciò. “io sono sempre stato un tipo selvaggio, spericolato. Ho sempre fatto di testa mia, combinando il più delle volte guai. Sono anche finito dentro un paio di volte, ma i genitori di Niall mi hanno sempre aiutato, in fondo mi volevano bene anche se ero un teppista, diciamo” disse accennando un sorriso nel momento in cui pronunciava le parole 'i genitori di Niall'. Si capiva da come le aveva dette che a loro aveva voluto bene come se fossero suoi genitori.

“ah, non l'avrei mai detto, sembravi un tipo calmo la prima volta che ti ho visto al lago” dissi con aria sorpresa.

sembravo. Ma non sono affatto calmo, non lo sono mai stato e questo è stato un male per Niall, perchè dopo la morte dei suoi genitori ha iniziato a passare molto tempo come me ed ha iniziato anche a comportarsi male come me” continuò, forse un po' dispiaciuto per come si era comportato in presenza di Niall. “poi hanno dato tutta la colpa al dolore che ci aveva provocato il lutto, ma in realtà non è mai stato così, quando soffrivamo per quello che era successo ci limitavamo ad ubriacarci. Sapessi quante ne abbiamo combinate insieme” disse accentuando sempre di più il sorriso che si era appena formato sulle sue labbra.

“formate proprio una bella coppia voi due, non posso negarlo” dissi scherzosamente.

Harry non mi era mai sembrato un tipo che combinava guai a destra e a manca e Niall non mi era mai parso il tipo che segue a ruota quello che fa il fratellastro. Erano pieni di sorprese quei due!

“si è fatto tardi, è meglio se torno a casa” accennò lui alzandosi e andando a prendere il cappotto in salotto. Annuii seguendolo, per poi aprirgli la porta per farlo uscire.

“allora ci vediamo stasera” ammiccai.

“a stasera”

 

***

 

Agitatissima. È l'unico aggettivo che si potrebbe attribuire ad Ellie in quel momento. Anzi no, agitatissima ed euforica. Non era da tutti i giorni andare ad una festa con Zayn Malik, il suo amore segreto da quasi due anni. Non si capacitava ancora di capire come un ragazzo come lui, così bello, perfetto, popolare, enigmatico e sexy potesse interessarsi ad una come lei, che era quasi tutto il contrario. Non si poteva dire che Ellie fosse una sfigata, questo no. Non era molto popolare, solo quanto basta, per la bellezza non si poteva dire la stessa cosa: fisico perfetto, bionda e con due occhi color oceano; era la bellezza fatta persona e inoltre era gentile, simpatica e intelligente; insomma, il luogo comune “le bionde sono stupide” non le si addiceva affatto ed era anche grazie a queste sue qualità se, ogni membro della squadra di football le aveva chiesto almeno una volta di uscire. Lei, dal canto suo, non aveva sempre rifiutato, con alcuni ci era uscita perchè le sembravano simpatici, ma non era mai nato nulla di importante con nessuno di loro, forse perchè volevano solo portarsela a letto, ma Ellie non è di certo quel tipo di ragazza.

“El, c'è Zayn” sentì urlare dal pianoterra da Louis,mentre sentiva che i due iniziavano a parlare.

Lei era leggermente in ritardo, non trovava quel paio di orecchini che sarebbero stati perfetti con quell'abito. Poi aprì l'ultimo cassetto del comò bianco e miracolosamente li trovò, li infilò e poi si diresse fuori dalla stanza. Arrivata in prossimità delle scale fece un respiro profondo per calmarsi mentre continuava a ripetersi nella mente “Ellie ce la farai, è solo una festa” ed oltrepassò il primo scalino, fino ad arrivare al termine della scala dove uno Zayn con un sorriso a trentadue denti la aspettava.
Lui le porse il suo braccio e lei vi agganciò il suo ed uscirono di casa. Appena si furono chiusi la porta alle spalle il moro si decise a parlare.

“sei davvero bellissima” ammiccò senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi cristallini. Le sue guance, in pochi secondi, diventarono rosse dall'imbarazzo e dalla sua bocca riuscì ad uscire solo un flebile “grazie”. Si incamminarono verso l'auto di Zayn e quando furono vicini alla portiera del passeggero Zayn lasciò un dolce bacio sulle labbra della timida Ellie. Fu talmente improvviso che la bionda non si rese neanche conto di quello che era successo pochi istanti prima. Lui le aprì la portiera invitandola ad entrare, lei accettò e poi mise in moto dirigendosi verso casa Scott.

 

***

 

“Sum, se non ti muovi saremo gli ultimi ad arrivare” sentivo dire da Niall dal piano di sotto, mentre mi metteva fretta.
Io, al contrario, non avevo nessuna fretta. In fondo non c'era nulla di male ad arrivare dopo le nove ad una festa che sarebbe durata fino all'alba. In quel momento mi sembrava di rivivere la stessa scena che si ripeteva ogni volta che dovevo andare ad una festa, solo che al posto di Niall c'era Liam. Bhe, era più che prevedibile un comportamento così da partie di Liam, perfettino com'era. Era l'unica cosa che davvero odiavo del suo carattere, perfetto e puntuale da fare schifo. Io, invece, non amo la perfezione, sono disordinata come pochi e mi va bene così e la puntualità non è il mio forte. Penso sempre che la gente mi stia aspettando e che sia disposta ad aspettare fino al mio arrivo, quindi non faccio niente di fretta e la conseguenza è il mio ritardo costante.
Mi ricordo ancora quella volta che, volutamente, avevo spento la sveglia ed ero andava avanti a dormire, mentre avrei dovuto prepararmi per partire per la gita. Quella volta pagai a mie spese le conseguenze, perchè quando arrivai a scuola non c'era nessuno ad aspettarmi, solo i duecento messaggi di Ellie che aspettavano risposta. Mi ricordo ancora quanto mia madre fosse arrabbiata quando le avevo detto che avrebbe dovuto portarmi lei: in due ore di viaggio non mi aveva rivolto la parola.

“tranquillo Niall, arrivo subito” urlai dalla mia stanza. Finalmente ero pronta: indossavo una gonna nera a vita alta con una canottiera ricoperta di paillettes argento, collant neri e un paio di tronchesini neri con le borchie sul tacco. Non era mia abitudine vestirmi in quel modo, sono sempre stata una ragazza semplice, ma in occasione delle feste mi piaceva vestirmi particolarmente.

“wow, sei bellissima, Sum” accennò Niall alla fine delle scale mentre mi guardava scendere.

“grazie” accennai appena, sentendo le guance arrossarsi. Aprì la porta ancora prima che potei terminare le scale e riuscii a intravedere della neve che cadeva dal cielo. La neve no. I miei tacchi nuovi si sarebbero rovinati e non lo avrei permesso, assolutamente.

“ma dove vai adesso?” chiese impaziente Niall mentre mi vedeva risalire con fretta le scale. Dopo pochi minuti riapparii con ai piedi il mio adorato paio di Dr. Martens: molto meglio.
“dai andiamo” dissi avviandomi verso la mia auto, sedendomi dalla parte del passeggero visto che non avevo ancora riavuto la mia patente. Niall mise in moto e partimmo.

 

Parcheggiamo ad un paio di isolati da casa di Lana Scott per colpa delle troppe macchine che occupavano tutti i parcheggi vicino alla sua casa. Intravedemmo da lontano Ellie e Zayn che, mano nella mano, si avviavano verso la folla.

“stanno proprio bene insieme quei due” constatò Niall.

“già, sono fortunati” dissi con una nota di malinconia nella mia voce.

“oh, non pensarci, stasera ci sono io a tenerti compagnia” disse per strapparmi un sorriso “ed Harry” aggiunse.

Già, Harry. Chissà, magari era riuscito a trovare un'accompagnatrice per la serata, o forse sarebbe arrivato davvero da solo; Harry era così imprevedibile. E maledettamente attraente.

 

***

 

Cosa gli era venuto in mente quella sera quando aveva deciso di vestirsi bene ed andare a quella noiosa festa? Neanche Harry lo sapeva. Forse perchè voleva conoscere nuova gente e magari divertirsi, o forse il motivo era un altro.
Si infilò la giacca blu, prese le chiavi dell'auto poggiate su un tavolo all'entrata dell'appartamento e poi velocemente uscì facendo sbattere la porta. Inserì le chiavi nella toppa e con due mandate chiuse la porta; si sentiva solo il rumore degli scatti della serratura sul quel piano. Scese rapidamente dalle scale per arrivare nel parcheggio dove si trovava il suo SUV nero. In realtà non era sua quell'auto, ma del padre di Niall, che considerava anche suo padre ed ora era sua perchè lui sapeva quanto piacesse ad Harry, tanto da avergliela lasciata in eredità.
Mise in moto dirigendosi verso casa Scott, ma a metà strada costeggiò la carreggiata e accostò, scendendo poi dalla macchina. Si sistemò la giacca ed entrò in un bar, sedendosi su uno sgabello.

“il solito” ordinò al ragazzo dietro al bancone. Cliente abituale il nostro Styles.

Nel giro di pochi secondi il riccio venne servito e iniziò a sorseggiare tranquillamente il suo boccale medio di birra scura, Guinness probabilmente. Quando ebbe finito alzò l'avambraccio sinistro osservandosi il polso alla quale era agganciato un orologio dal quadrante sproporzionalmente enorme, lo fissò per una manciata di secondi, dopodiché, con più calma possibile, si alzò dallo sgabello lasciando una banconota sul tavolo. Si avviò verso l'uscita e, tra il caos creato dai clienti, urlò al ragazzo dietro al bancone un “salutami Boe”, ricevendo un cenno del capo come assenso da quest'ultimo.
In poco più di dieci minuti si trovava già di fronte a casa Scott. Era una villa davvero graziosa: bianca, con un piccolo portico e un immenso giardino che, in quel momento, era cosparso di giovani che urlavano, ballavano e bevevano. In lontananza vide il ciuffo del suo fratellastro e decise di raggiungerlo. Mentre si avvicinava notò che al braccio del biondo vi era stretta una piccola mano, avvicinandosi sempre di più notò con chiarezza che si trattava di Summer. Si incantò per due secondi a fissarla, era perfetta. La gonna che indossava non era né troppo lunga né troppo corta, ma lasciava scoperte un paio di gambe lunghe, magre e affusolate, ricoperte da calze nere. Harry adorava quella particolarità del fisico della ragazza e inoltre quella gonna, insieme al top che indossava, le fasciavano il corpo evidenziando dolcemente le sue curve perfette e il riccio iniziò a fantasticare grazie alla figura che gli si era parata davanti agli occhi, talmente tanto da ipnotizzarlo. Poi pensò che a quella festa era l'unica a non indossare tacchi, ma un paio di anfibi, notò poi che quegli anfibi le stavano maledettamente bene e che la trovava ancora più sexy ed intrigante.

“ciao Niall” ammiccò “hey” sussurrò rivolgendosi alla mora.

“ce l'hai fatta” esclamò Niall scontrando la sua mano chiusa a pugno contro quella di Harry chiusa allo stesso modo. Il moro sembrò contento di vedere facce conosciute e accennò ad un sorriso, lo stesso fece Summer per ricambiare il suo saluto precedente.

 







Ola bella genteee! 
Ce l'ho fatta ad aggiornare, anche se non è passato molto tempo dall'ultima volta! *esulta come un'idiota*
Anyway, vi è piaciuta la parte iniziale dove ho descritto Harry?E visto che sono brava vi ho messo anche alcune sue gif c:
Ho anche deciso di dedicare uno spazio per raccontare di Harry, ditemi cosa ne pensate!
Spero vi sia piaciuto e che vogliate leggere il prossimo che ho già quasi finito di scrivere e che posterò forse la settimana prossima se ci saranno un po' di recensione a questo c:
Fatemi sapere cosa ne pensate, magari con una recensione, che mi fa sempre tanto piacere! c:

Ringraziamenti!

un enorme, immenso, stratosferico grazie a:
Pulce12_dreams ;
franci_una_direzione ;
stellinaXzayn ;
x___Oblivion ;
Stich_97 ;
fly_with_1D ;
Bettasss ;
joshdswife ;
chriseyes ;
rawrrharold.

per aver recensito gli altri capitoli! Anche se ve l'ho già detto, siete fantastiche. E' grazie a voi che mi sostenete se continuo a scrivere questa storia, siete davvero importanti, quindi grazie di cuore! 


Grazie anche a chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate !

Grazie anche alle lettrici silenziose! Anche se mi scrivete, spero di riuscire a farvi emozionare almeno un po'.


Grazie anche a paynesoul per aver creato il nuovo banner senza neanche averglielo chiesto! Che è stupendo già lo sai, quindi grazie mille davvero dkjbkdbfksdbf 
p.s.: passate da lei perchè le sue storia sono bellissime! c:


*se volete seguirmi su Twitter sono @xallthetime 

ho parlato troppissimo (?)
è meglio se me ne vado!
Adiòs, un beso,
Laur
a :*

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