Last first Kiss, Goodbye Louis Tomlinson!!!

di Annie Rita99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** il mio compleanno e l'incontro con un tizo inaspettato ***
Capitolo 2: *** Fata o baby sitter?? ***



Capitolo 1
*** il mio compleanno e l'incontro con un tizo inaspettato ***


papà-tesoro cosa pensi?-

io-me lo chiedi pure-

papà-lo voglio sapere-

io-Liverpool,Londra,Manchester,Edimburgo.,Glaswow e tante altre, abbiamo girato così tante città senza mai fermarci più di un due mesi, non faccio altro che fare e disfare valigie, dove andiamo ora?-

papà-non ti preocupare, a Doncaster staremo per più di due mesi-

io-si, come no, dicevi anche così di Liverpool e alla fine ci siamo stati solo per due settimane, sono stanca di girare mezzo Regno Unito solo per i tuoi numerosi impegni di lavoro, non sono un oggetto, ho bisogno di farmi nuovi amici e tu non mi dai la possibilità di fare amicizie, quando c'era ancora la mamma non era così-

Mio padre fermò l'auto e abbassò lo sguardo

io-scusa papà-

papà-Rachel, da quando è morta tua madre io cerco in tutti modi di farti sia da padre che da madre, anche per me stato devastante la morte di tua madre  e tutto ciò che faccio lo faccio solo per te perchè sei mia figlia e ti voglio solo del bene, ti prometto che a Doncaster rimarremo più di due mesi-

io-perchè pensi che per me sia stato facile? Papà, io e la mamma siamo state sempre unite da un legame speciale, non ricordo quasi niente di lei però la sento sempre vicina in ogni momento che passa-

papà-dai Rachel, fai bene a provare questo, significa che più la sentirai vicina e più la tua vita andrà per il meglio-

io-papà-

papà-si-

io-ti voglio tanto bene-

papà-anche io te ne voglio, più di quanto tu possa immaginare-

Ci abbracciammo, una lacrima scese sul mio viso

io-vorrei tanto che la mamma fosse qui-

papà-lei è dentro di te, basta guardarti, sei la sua fotocopia, dentro di te c'è il suo carattere, la sua felicità e sopratutto la sua musica, Buon Compleanno Rachel-

io-grazie papà-

Ripredemmo il viaggio

papà-sedici anni, sei così cresciuta?-

io-si papà, ora sono maggiorenne-

papà-per me sei e rimmarai quella bambina che correva come un fulmine, si sbrobodolava tutta quando mangiava e che faceva impazzire sua madre-

io-non sono più una bambina, te lo avrò già detto un millione di volte-

papà-per me lo sei-

io-invece non lo sono-

papà-guarda,quella è la nostra nuova casa-

Girai lo sguardo e vidi una piccola villletta con un grandissimo giardino

io-è bellissima-

papà-ti piace?-

io-tantissimo-

papà- lo comprata proprio perchè aveva questo bellissimo giardino di orchidee-

io-sono tutte orchidee?-

papà-tutte quante-

io-erano i fiori preferiti della mamma, grazie papà, le posso coltivare tutte io?-

papà-certo-

io-oddio è bellissimo-

papà-adesso ti faccio vedere un altro regalo per il tuo sedicesimo compleanno-

Scendemmo dall'auto e mi portò su al piano superiore

io-papà  dove mi stai portando?-

papà-aspetta e vedrai-

Aprii una porta ed io vidi finalmente il mio regalo

io-non ci credo, il pianoforte della mamma-

papà-si è proprio lui-

Subito mi andaii a sedere  per provare a suonare

papà-quando è morta tua madre io mi sono sbarazzato di tutto ciò che mi faceva pensare a lei perchè più guardavo quegli oggetti e più soffrivo così ho deciso di portare questo pianoforte da un restauratore che lo accordato, poi ho pensato che potevo regalartelo il giorno del tuo sedicesimo compleanno, proprio adesso seduta a quel pianoforte mi ricordi tua madre, adorava passare le giornate a insegnarti come suonare quello strumento-

io-ed io cosa facevo?-

papà-tu non la ascoltavi mai, cercavi sempre di fare il contrario di ciò che ti diceva-

io-ero veramente una peste?-

papà-certo che lo eri, però alla fine tua madre è riuscita a insegnarti come suonare il pianoforte e ora guardati,sei identica lei, i suoi occhi azzurri, il suo sorriso smalliante e il suo viso tondo tondo-

io-mi fa bene ricordare la mamma, così la posso sentire sempre più vicina a me-

papà-lo credo anch'io, adesso devo andare a trasportare alcuni bagagli dalla macchina-

io-papà,posso fare un giro della casa?-

papà-certo che puoi-

Subito andaii in giardino per vedere quei magnifici fiori, erano spettacolari, tutti colorati, c'è ne erano gialle, rosse, blu, rosa e arancioni. Mi misi a lavorare già da subito, volevo piantare delle orchiddee di colore azzurro, il colore preferito della mamma, cominciai a piantare la prima orchidea, poi mentre piantavo la seconda una palla da calcio andò a finire sulla mia povera orchidea, sentii qualcuno gridare -PALLA-, mi ero infuriata, qualcuno aveva distrutto la mia orchidea, ero decisa a fargliela pagare, non mi importava di chi fosse stata la persona, poteva essere anche la Regina con il suo fantastico e bono nipote Henri, non me ne fregava niente. La prima cosa che vidi fu una scopa, l'afferai e  uscì da casa con la faccia arrabbiata e l'andatura di un gigante, all'uscita trovai un ragazzo, avrà avuto qualche anno più di me, mi fermai davanti a lui

io-è tuo questo pallone?-

louis-si, hai qualche problema?-

io-certo che ho dei problemi, il tuo pallone è andato a finire sulla mia pianta-

louis-e allora?-disse con un aria da menefreghista fiero, la mia pazienza andò in fumo

io-mi dici anche allora, TU HAI ROVINATO LA MIA ORCHIDEA-

louis-ok, ho capito, calmati, tu vivi qui?-

io-si mi sono trasferita qui proprio oggi-

louis-io sono il tuo vicino di casa, abito qui accanto, e senti come ti chiami?-

Ricapitolando tutto da capo, io ero andata li per massacrarlo di mazzate e alla fine ci siamo messi a parlare di come sono qui e come mi chiamo? Ah, no bello, se stai cercando di rimorchiarmi io non sono la persona adatta a te.

io-scusa, ma a te cosa te ne frega di come mi chiamo e del motivo per cui vivo qui?-

louis-bè, bisogna sempre sapere chi sono le persone che ti vivono intorno, se sono persone gentili, generose, brave ma sopratutto carine o belle come te- disse avvicinandosi sempre di più a me, mi prese la mano e poi mi tirò a sè,mi stava per baciare quando qualcuno gridò

johanna-LOUIS-

A quel punto mi lasciò subito

louis-cosa c'è mamma?-

Si avvicinò una signora con un carrozino e altre 3 bambine vicino

johanna-Louis, quante volte ti devo ripetere che  devi stare attento alle tue sorelle-

louis-mamma ero andato a prendere il pallone-

felicite-lou, mi prendi in braccio?-

louis-no-

felicite-e dai Lou-

louis-no-

felicite-sei cattivo, mamma, Louis non mi prende in braccio-disse la bambina piangendo

johanna-Louis prendi  tua sorella in braccio, veloce-

Il ragazzo prese la bambina

lottie-allora Lou, non ci presenti la tua ragazza?-

Lui diventò tutto rosso

louis-non è la mia ragazza-

lottie-dai, non cercare di nascoderlo-

louis-non è la mia ragazza,non ci siamo nemmeno presentati-

johanna-ciao cara- disse la signora porgendomi la mano-come ti chiami?-

Io strinsi la sua mano e risposi

io-mi chiamo Rachel Bistily-

johanna-che strano, ho già sentito questo nome, comunque io sono Johanna Tomlinson e vivo proprio qui accanto, queste sono i miei cinque figli: Louis il più grande, ma penso che voi due gia vi conoscete in qualche modo-

louis-si, ci siamo già conosciuti-disse facendomi un mezzo sorrisetto, io non ricambiai

johanna-poi c'è Lottie che ha 10 anni-

lottie-ciao Rachel-

io-ciao Lottie-

lottie-sai, non uscire mai con mio fratello, è tempo sprecato, tu ti meriteresti molto di più-

Louis le schiacciò il piede facendola tacere

lottie-ahhi Louis, stai attento a dove metti i piedi-

johanna-finitela di bisticciare voi due, lei è Felicite e ha 5 anni-

felicite-ciao-

io-ciao amore- dissi abbasandomi  per stringerle la mano-

felicite-tu sai fare i biscotti con le forme dei puppazzi?-

io-certo tesoro-

felicite-che bello, io non li so fare, Louis l'altra volta ha provato a farli ma si è bruciato tutti i capelli-

Louis diventò ancora più rosso

louis-Felicite cosa dici? Vai a giocare dai-

johanna-e queste altre due pesti sono Daisy e Pheope, le due gemmeline che hanno 11 mesi-

io-signora, lei ha delle figlie davvero fantastiche-

joanna-grazie cara sei davvero molto gentile-

Mio padre mi chiamò e mi venne a cercare e vide tutta quella gente vicino ame

papà-Rachel vieni dentro-

johanna-Cameron?-

papà-Johanna?-

johanna-oddio Cameron sei davvero tu-

papà-Johanna quanto tempo è passato-

io-papà voi due gia vi conoscete?-

papà-si, abbiamo frequentato il college insieme-

johanna-che bei tempi-

papà-non sei cambiata affatto-

johanna-bè, cerco di mantenermi sempre giovane-

papà-e questi sono tutti i tuoi figli?-

johanna-si,mi sono separata da mio marito qualche anno fa e ora mi sono risposata, ti presento Louis, Lottie, Felicite, Daisy e Pheope-

papà-ciao ragazzi-

johanna-e tua moglie?-

papà-Fanny è morta 8 anni fa in un incidente stradale-

johanna-oh scusami,mi dispiace-

papà-non ti preocupare, hai conosciuto mia figlia?-

johanna-lei è tua figlia?-disse indicandomi

papà-si, Rachel è la mia unica figlia che oggi compie sedici anni-

johanna-che bello cara, dai vienite a casa mia che vi offrò qualcosa da mangiare-

papà-in realtà dovremmo essere noi ad offrire-

johanna-ahh, non fa niente dai su venite che oggi ho fatto una torta deliziosa-

SCUSATEMI, SALVE, VI PIACE QUESTA STORIA?VOLETE CHE CONTINUI A SCRIVERE?FATEMELO SAPERE CON LE RECENSIONI PER FAVORE, GRAZIE DI TUTTO. GOODBYE!!!!

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Capitolo 2
*** Fata o baby sitter?? ***


johanna-oh Cameron,non sei proprio cambiato dai tempi del college -disse la donna ridendo e portandosi alla bocca una tazza di tè bollente

papà-ah se per questo nemmeno tu,complimenti Johanna, hai dei figli bellissimi-le rispose mio padre

johanna-ahh non li vedere, sono delle vere e proprie pesti-disse lei guardando suo figlio seduto sul divano alla sua destra

louis-mamma perchè mi guardi così?-replicò il figlio infastidito dal comportamento della madre

mamma-ahh non un motivo in particolare per guardarti in questa maniera-rispose lei sarcasticamente

Suo figlio afferrò la tazza di tè che era sul tavolino e la porto alla bocca. ancora infastidito dalla risposta di sua madre. I suoi occhi piccoli e azzurri prersero a guardarmi da sopra la tazza di tè in una maniera strana che nemmeno io riuscivo a spiegare. Poi tolse dalla bocca la tazza e la poggiò sul tavolino.Si accorse che le sue labbra erano umide per il tè che aveva bevuto, a quel punto si leccò le labbra con la lingua facendola attraversare su tutto il contorno delle labbra. Dopodicchè sulle sue labbra si formò un sorrisetto quasi diabolico e molto perverso e suoi occhi presero a fissarmi dalla testa ai piedi per poi guardarmi dritta e intensamente negli occhi. Non so cosa stava frullando nella testa di quel ragazzo ma non sembrava nulla di buono!!! Cercai disperatamente di non incrociare il suo sguardo quindi mi voltai alla mia destra e cominciai a osservai le scale che portavano al piano superiore .Dopo un paio di minuti ritornai alla mia posizione precedente  e lui era sempre lì, di fronte a me che continuava a fissarmi da sopra la tazza di tè.,dopo averla ripresa per la seconda volta mentre mi guardava. Ma cosa avevo in faccia?? Un brufolo?? Perchè mi guardava in quella maniera???

johanna-cosa preferisci cara, tè o camomilla?-la voce della donna interruppe i miei pensieri

io-camomilla grazie-le risposi. Lei versò la camomilla che era nella teiera in una tazza celeste. Si poteva comprendere benissimo che la camomilla era bollente perchè dalla tazza usciva il fumo. Me la porse gentilmente-

johanna-tieni cara-sorrise lei

io-grazie molte- le risposi prendendo la tazza con cautela per non scottarmi le dita. Soffiai delicatamente sulla camomilla per raffreddarla. Poi portai la tazza alla mia bocca per sorseggiarla

papà-allora Louis, quanti anni hai?-chiese mio padre a Louis che finì di guardarmi e si voltò verso mio padre

louis-ne compio 18 a dicembre-rispose poggiando la tazza di tè che aveva bevuto sul tavolino

papà-hai già pensato di prendere la patente?-li chiese lui sorridendoli aspettandosi sicuramente una risposta come per esempio "certo vorrei prendere l'auto o il motore per la fine di quest'anno"risposta molto comune trai ragazzi di quell'età.

louis-veramente mamma.......-li rispose abbassando lo sguardo facendo una lunga pausa, notai la sua espressione triste mentre aveva il capo chino, stringeva la sua tazza tra le mani sospirando dopo aver fatto quella lunga pausa che aveva innalzato di molto la mia curiosità

johanna-il signorino non prenderà la patente se prima non sarà promosso in questo anno scolastico-lo rimproverò la madre guardandolo veramente male-non vogliamo ripetere la storia dell'anno passato-disse la mamma con voce seria

io-cosa è sucesso l'anno passato??-chiesi io curiosa. Mio padre mi lanciò un'occhiata fulminea. A quel punto capii che ero stata troppo invadente. e che la mia curiosità aveva superato i limiti. Diventai rossa dalla vergogna, non mi sarei mai permessa di far una cosa del genere ma quella discussione aveva suscitato in me molto curiosità e poi volevo sapere qualcosa di più su quel ragazzo. Si vedeva che la donna si accorse della mia vergogna in quella domanda. Mi sorrise e rispose-Louis è stato bocciato due anni di seguito. Non ti preoccupare cara, non sei stata troppo invadente-Fece una pausa per pulirsi la bocca con un fazzolletto e poi riprese a parlare-allora Rachel , hai deciso quele scuola frequenterai qui a Doncaster??-

io-papà mi ha iscritto alla Vider High School-risposi io dopo aver bevuto un sorso di camomilla

johanna-oh che coincidenza, è la stessa scuola che frequenta Lou, forse, anzi molto probabilmente, vi troverete nella stessa classe-sorrise lei insieme al figlio che dopo quell'affermazione sembrava contento infatti riprese a fissarmi in quell'assurda maniera. A un certo sentii il fiato che non usciva più dalla bocca. Il respiro che andava via via sempre più a mancare. Si vedeva che la bevanda mi era andata di traverso. Poggiai la tazza sul tavolo mentre continuavo a tossire disperatamente. Mio padre si precipitò subito su di me Mi diede dei piccoli colpi dietro la schiena continuando a chiedermi

papà-tesoro stai bene??-mio padre è sempre così,si preoccupa per qualsiasi cosa che mi riguarda, anche la più inutile delle inutile. Mi considerava ancora una bambina che non può cavarsela da sola.

Louis cambiò subito espressione in un espressione molto preoccupata infatti si alzò dal divano e si inginocchio vicino a me. Continuavo a tossire.

johanna-arrivo subito-la donna si alzò dal divano e corse immediatamente in cucina. Tornò con bicchiere d'acqua in mano.Me lo porse dicendomi- bevilo lentamente-

Afferrai con prepotenza, ormai esausta da quel blocco alla gola che mi impediva di respirare, il bicchiere e lo portai alla bocca e lo bevetti lentamente come Johanna mi aveva consigliato. A quel punto sentì tornarii il respiro. Respirai a pieni polmoni l'aria che era nella stanza. Sulle bocche di mio padre e di Louis tornò a splendere un solare sorriso.

papà-come va??-mi chiese mio padre portando dietro al mio orecchio alcune ciocche di capelli che erano davanti al mio viso.

io-meglio-gli risposi voltandomi verso di lui e sorridendoli-mi era andata solo ditraverso la camomilla, nulla di grave-rasicurrai tutti. Mi voltai verso Louis il quale era ancora inginocchiato verso di me. Sentii la sua mano calda afferrare la mia che era sul mio ginocchio, le sue lunghe dita incrociarono subito le mie. In quel istante il suo sguardo incrociò il suo, dopo i miei disperati tentativi che questo non succedesse .I suoi occhi azzurri così belli e meravigliosi ripresero a fissarmi. La sua voce angelica disse con aria preoccupata-lo sai che ci hai fatto preocupare??-escalmò con aria preoccupata facendomi un sorriso Mentre la sua mano destra teneva la mia mano sinistra la sua mano sinistra mi accarezzò la guancia. Il suo tocco mi fece subito arrosire e sorridere. A quel punto tutto fu interottò da un imponente colpo di tosse di mio padre che SICURAMENTE, e un motivo c'è per cui ho sottolineato la parola SICURAMENTE, si era accolto degli atteggiamenti che stavamo assumendo io e Louis ma in parte li davo ragione. Messa da parte la sua iperprottettività che mi dava il tormento da quando ero diventata una adolescente, eravamo in pubblico e non potevamo certamente far vedere tutte quelle smanccerie, che non riuscivo come cazzo avessi fatto a ricambiarle. Ma perchè scottavo come un termosifone da quando Louis mi aveva toccato?? Non è che lui ha una stufa incorporata  in se stesso, no no no, ma che sto dicendo?? Ora comincio a sparare a cazzate. Dopo il colpo di tosse di mio padre Louis mi lasciò immediatamente la mano alazandosi dalla sua posizione precedente, cioè quella inginocchiata verso di me, e andandosi a sedere al divanetto di fronte a me. Johanna prese fiato per pormi una domanda quando all'improvviso  si sentii un pianto disperato proveniente dal piano superiore. A quel punto Johanna si mise le mani nei capelli e disse esausta-Oh no, le gemelline, e tutto il mattino che piangono-

io-posso andare io a calmarle, se vuole-mi proposi io alzandomi dal divano e chiesi sorridente a Johanna

johanna-sei molto gentile Rachel ma non penso che riuscirai a calmarle, sono delle vere e proprie pesti-mi disse lei con aria esasperata guardandomi negli occhi con ancora le mani nei capelli.

 io-bè, almeno ci provo-dissi tutta sorridente. Mi diressi verso la scala seguita dallo sguardo di Louis che era deciso a non togliermi gli occhi senza sosta.Salii a passo a svelto le scale di legno. Le mie ballerine battevano sul legno della scala. Mi fermai appena arrivata in cima per ascoltare da dove provenisse il pianto delle due neonate. Camminai fino all'ultima porta a destra del corridoio. La aprii molto silenziosamente. La camera era buia e un raggio di luce proveniente dal corridoio illuminò la culla delle due gemelline. Sempre molto silenziosamente mi diressi verso la culla cercando di non fare rumore ma era difficile con tutti quei sonaglini per terra. Arrivai alla culla (prima fase del piano compiuta). A quel punto presi delicatamente in braccio  le due gemelline che non facevano altro che piangere in continuazione (ma non si scaricano mai le batterie a queste due?? Ma che cosa dico?? Sono neonate!!). Appoggiai Daisy sul mio braccio destro e Pheope su quello sinistro. Piano cominciai  a camminare per la stanza facendo attenzione a dove mettessi i piedi per non schiacciare i sonaglini che erano sul pavimento con le gemelline in braccio. Le guardai,  le due avevamo due paia di occhi tondi e vispi che mi guardavano incuriositi , persona che non avevano mai visto. Mentre le cullavo da una parte all'altra della stanza cominciai a cantare una ninna nanna, quella ninna che la mia mamma mi cantava sempre prima di andare a letto, quella ninna nanna così dolce e così delicata che mi faceva addormentare in un sonno profondo.

#Flashback#

mamma-Rachel, dai su, vieni a dormire-mi chiamò mia madre

io-no- le risposi io nascondendomi dietro al mio dolce e grosso orsacchiotto preferito Pablito

mamma-Rachel, vieni a dormire, fai la brava-mi disse con il suo accento francese mettendosi le mani sui suoi fianchi in segno di essere arrabbiata ma in realtà non lo era per niente anzi era sorridente.

io-però mi canti la ninna nanna prima di andare a letto??-le chiesi io sorridendo prendendo Pablito tra le braccia

mamma-e va bene ma ora subito a dormire-si avvicinò a me che ero seduta a terra a giocare con i miei giocattoli, si inginocchiò verso di me, mi afferrò e mi portò tra le sue braccia. Appoggiai la testa sul suo petto la sua pelle di lavanda e questo era uno dei motivi per cui i miei occhi stavano per chiudersi. Delicatamente mi poggiò sul mio lettino tutto colorato facendo attenzione a dove appoggiassi la testa. Dopodicchè mi avvolse nelle soffici e calde coperte tanto da coprirmi fino al naso (sembravo una mummia di Babilonia avvolta in quel modo). A quel punto lei si sedette accanto a me sul mio piccolo lettino. Lei mi guardò negli occhi sorridendomi, i suoi vispi occhi azzurri luccicavano con la luce della lampada del mio comodino, i suoi capelli lisci, lunghi e castani li scendevanolungo schiena incorniciandole il viso mentre la sua pelle bianca e candida come la neve splendeva in contrasto al suo bellissimo e elengante al suo vestito rosso che indossava.

mamma-allora sei pronta per la ninna nanna??-mi chiese la mamma sotto voce per non svegliare papà che  dormiva nell'altra dopo la sua stressante giornata di lavoro

io-SIIII-gridai tutta sprizzante di gioia ovalizzata sotto le coperte

mamma-ok, però fai silenzio-dopo quell'affermazione la mamma prese un bel respiro e cominciò a cantare una dolce melodia, la sua splendida e cristallina voce risuonava nelle mie orecchie facendomi piano piano crollare in un dolce sonno. La mamma cantava questa melodia

 
Baby I, I wanna know
What you think when you’re alone
Is it me yeah?
Are you thinking of me yeah?
We’ve been friends now for a while
I wanna know that when you smile
Is it me yeah?
Are you thinking of me yeah?
Girl what would you do, would you wanna stay
If I were to say
I wanna be last, yeah
Baby let me be your
Let me be your last first kiss
I wanna be first, yeah
Wanna be the first to take it all the way like this
And if you
Only knew
I wanna be last, yeah
Baby let me be your last
Your last first kiss

I miei occhietti si chiusero e crollai in un sonno profondo dal quale nessuno mi potava svegliare. Mia madre si piegò verso di me, i suoi capelli mi soleticavano il viso mentre le sue labbra si posarono sulla mia fronte lasciandomi un intenso e lungo bacio.

io-notte mamma-le dissi tutta addormentata mentre avevo gli occhi chiusi e stringevo il mio orsacchiotto Pablito tra le braccia

mamma-notte, ma petite puce-mi rispose con il mio sopranome che mi aveva dato sin da quando era nata. Si alzò dal letto e si diresse verso la porta, la aprii, stette un pò di secondi a fissarmi sulla soglia di questa e poi spense la luce.

#Fine flashback#

louis-allora c'è l'hai fatta???-sentì la voce di qualcuno proveniente dal corridoio, mi girai di scatto con ancora le gemelline in braccio. Appoggiato alla soglia della porta c'era una figura che non riuscivo a distinguere poichè nella stanza delle gemelline la luce non era accesa. Si diresse verso di me e si avvicinò,  da lì capii che quella figura era Louis.Prese Pheope che era sul mio braccio sinistro e la prese con tanta delicatezza. Mise la bambina tra le sue braccia.

louis-ora portiamole nella culletta-mi sussurrò lui con un filo di luce. Guardai tra le mia braccia, non mi ero resa conto che le due piccoline si erano addormentate mentre cantavo la mia ninna nanna e mentre ricordavo la mia mamma che me la cantava, i loro occhi si erano chiusi e i le due avevano i pollici in bocca. Piano piano io e Louis ci dirigemmo verso la culletta e poggiammo le due bambine nella culletta facendo attenzione dove poggiassimo la testa delle due. Stemmo qualche secondo guardare quelle piccoline beatamente mentre dormivano. Erano due angeli!! Sentii Louis prendermi  la mano e stringerla alla sua.

louis-andiamo adesso, lasciamole dormire-mi disse lui con un filo di voce. Annui facendo si con la testa. Mi condusse fuori dalla stanza tenendomi la mano e facendo attenzione a dove mettessimo i piedi. Uscimmo fuori dalla stanza delle gemelline e Louis chiuse la porta dietro lui lasciandomi la mano. Dopo aver chiuso la porta si girò verso di me

louis-Wow, ma come hai fatto a farle addormentare?? Sei una specie di maga o fata??-mi chiese lui ridendo e sorridendo a ciò che aveva detto. A quell'affermazione sorrisi anchio.

io-bè, le ho solo cantato una ninna nanna, nulla di speciale-a quel punto arrossii e mi morsi il labbro inferiore con i denti. Ma cosa diavolo mi stava succedendo???

louis-allora deve essere una ninna nanna molto magica perchè io, mia madre e le mie sorelle le abbiamo provate tutte- disse ridendo. Io li sorridevo come un ebete. A un certo punto tra noi due si creò un silenzio tombale. Io guardavo lui e guardava me. A un certo punto Louis si avvicinò a me. La sua calda mano afferrò nuovamente la mia. Mi sentii sbattere contro il muro dietro di noi. Chiusi gli occhi per cercare di non attutire il dolore. Quando gli riapri, alzai la testa e mi ritrovai Louis davanti, i suoi occhi azzurri che luccicavano grazie del corridoio che era molto intensa, i suoi capelli castani al vento li incorniciavano il viso mentre un splendido sorriso apparve sul suo magnifico volto. Mi accarezzo la guancia per poi spostarmi dietro all'orecchio alcune di ciocche di capelli che avevo sul viso.

louis-io credo che tu sia una specie di fata-mi sussurrò nell'orecchio con un filo di voce mordicchiandomi il lobo. A quel suo gesto rabbrividì

io-perchè??-chiesi balbettando. Avevo i polsi bloccati dalle sue mani che mi avevano sbattuto contro il muro. Non mi ero resa conto che stavo tremando mentre mi toccava. Mi sentivo così piccola e così inerme vicino a lui, anzi meglio dire contro il suo corpo.

louis-perchè è da quando ti ho vista che hai cominciato a fare magie nella mia testa-mi sussurrò ancora una volta dopo avermi mordicchiato l'orecchio. Arrossi. Si spostò dal mio orecchio davanti a me e riprese a fissarmi dritto negli occhi. La distanza tra noi due era completamente inesistente. Si avvicinò sempre di più alle mie labbra.

papà-Rachel, è ora di andare, su scendi- sentii un urlo di mio padre proveniente dal piano inferiore. A quel punto Louis mi lasciò subito allontanandosi da me per un paio di centimetri.

io-bè, è meglio che vada, si è fatto tardi-dissi io sorridendoli e indicando le scale.

louis-si, è meglio così-lui mi sorrise mentre mi dirigevo verso la porta.

io-ok, io vado. Allora ciao-cominciai a scendere le scale. Feci per scendere il primo scalino quando mi senti chiamare

louis-aspetta Rachel-mi chiamò lui sorridendomi. A quel punto mi girai verso di lui.

io-si-li risposi mordicchiandomi il labbro inferiore.

louis-senti, domani vuoi che ti accompagni io a scuola. Tanto andiamo alla stessa scuola-mi domandò lui cominciando a grattarsi l'orecchio e continuando a sorridermi. Mi aveva chiesto se poteva accompagnarmi a scuola?? E ora cosa li rispondo.

io-si,perchè no??-li risposi con un sorrisetto sulle labbra. Ora stavo giocando con le dita.

louis-bene, allora a domani fata-si diresse un'altra volta verso di me. La sua mano afferrò la mia e la strinse tanto forte. I suoi occhi ripresero a fissarmi facendomi arrossire.

papà-Rachel dobbiamo andare-un'altro richiamo di mio padre ci fece staccare nuovamente. A quel punto decisi che era meglio tornare da mio padre e che non era il caso di farlo aspettare. Così mi precipitai giù per le scale seguita da Louis. Alla fine della scala trovai papà e Johanna parlare. Mi fermai dinanzi a loro con Louis accanto.

louis-mamma, non ci crederai mai ma Rachel è riuscita a far addormentare le due gemmelline-disse lui raggiane di gioia alla madre.

johanna-cosa??-esclamò la donna incredula alle parole del figlio-sei riuscita a far addormentare le gemelline??-mi chiese ancora incredula e stupita voltandosi verso di me.

io-le ho cantato solo una ninna nanna e loro si sono addormentate-le risposi mordendomi il labbro inferiore. Mio padre mi diceva che era un mio vizio sin dalla nascita e lo facevo solo quando ero nervosa o quando mi sentivo in imbarazzo.

johanna-oh Rachel, tu sei un angelo caduto dal cielo-la donna mi disse abbracciandomi tanto forte  da non farmi più respirare. Dopo un paio di secondi si staccò da me.

johanna-nessuno era mai riuscito a fare addormentare quelle due pesti in così poco tempo. Di solito piangono per l'intera giornata-la donna cominciò a parlare senza mai più fermarsi. Sembrava una macchinetta express finchè suo figlio non la interruppe.

louis-mamma, ora che hai visto ciò che è capace Rachel, non ti andrebbe di farle una proposta??-le chiese sorridendole come per farle ricordare di quale proposta si trattasse. La donna ebbe un attimo di esitazione ma poi si ricordò

johanna-oh certo. Me ne stavo quasi scordando. Che smerorata che sono. Ma dove ho la testa-esclamò lei sorridendo

louis-mamma, chiediglielo-le dissi con i denti stretti come per incitarla a chiedermi qualcosa

johanna-Si. Allora Rachel-a quel punto Johanna si voltò verso di me facendo una faccia seria che mi fece preoccupare molto.

johanna-ti andrebbe di fare la baby sitter alle mie bambine??? Ovviamente ti pagherò bene, Ogni giornata di lavoro, sarebbero il pomeriggio e la sera, ti darò 5 sterline. Allora, che dici, accetti??-mi chiese la donna titubante e ansiosa nella mia risposta. Fare la baby sitter a quelle 4 meravigliose bambine?? Certo che mi andava!!! Quelle 4 bambine erano semplicemente fantastiche e adorabili. Volevo passare interi pomeriggio con loro e poi la paga era buona e tutto sommato volevo comprare qualche corda nuova per il mio pianoforte. Ma c'era un solo ostacolo tra me e quel lavoro da baby sitter è quel l'ostacolo aveva un nome, Cameron Peter Bistily, ossia mio padre. Non se avrebbe accettato l'idea che io, la sua bambina o la sua zuccherina, come mi chiamava lui, avesse un lavoro e che non sarebbe stata a casa tutta la giornata. Così, prima di rispondere a Johanna mi girai verso mio padre il quale stava molto attento alla discussione.

io-papà, tu che dici?? Posso???-li domandai tutta titubante continuando a mordicchiarmi il labbro inferiore.

papà-ormai sei abbastanza grande. Devi prendere tu una decisione-mi rispose lui tutto sicuro di sè ma sapevo che sotto sotto aveva tutta l'intenzione di proibirmi quel fantastico lavoro ma comunque non  ci feci caso. Mi voltai verso Johanna e li risposi

io-allora accetto- esclamai tutta sorridente e sprizzante di gioia.

johanna-oh Rachel. Sono così contenta che sarai tu la ragazza che si occuperà delle mie bambine e no qualche estranea polacca o rumena presa dall'agenzia-mi disse dopo avermi abbracciato ancora una volta, anzi, meglio dire, stritolata ancora una volta.

johanna-Ti va bene se cominci a lavorare domani alle 6.00 del pomeriggio??-mi chiese sorridendomi sperando che la mia risposta fosse si.

io-ok, per me va bene, non ci sono problemi-le risposi tranquillamente con il sorriso sulle labbra.

louis-le mie sorelle saranno così entusiaste di averti qui a casa come loro baby sitter-esclamò Louis che era accanto a me tutto felice della nuova notizia. Oddio Louis!!!! Avevo scordato che lui viveva in quella casa con sua madre,il suo patrigno e le sue quattro sorelle. Ma come ho fatto??? Oh, sono una vera e propria sciocca,era una cosa così ovvia e così scontata che mi è completamente passata per la mente. E ora cosa potevo fare?? Non potevo certo rifiutare il mio nuovo solo a causa di uno stupido ragazzo che conoscevo appena??? E quindi mi voltai verso e li feci  un mezzo sorrisetto.

papà-ora sarà meglio andare, domani c'è scuola-mio padre aprì la porta dell'ingresso e mi sorrise facendomi segno di andare a casa.

johanna-allora a domani Rachel-mi salutò la donna sorridendomi. Mi diressi verso la porta. Mi fermai sulla soglia

io-buonanotte Johanna,notte Louis-salutai timidamnete i due presenti

johanna-notte cara-mi disse Johanna. A quel punto chiusi la porta dietro di me.


Spazio autrice


Hello babies,

allora, alla fine c'è l'ho fatta a pubblicare quest capitlo che è lunghjssimo. Ce ne voluto di tempo ma alla fine c'è l'ho fatta!!!! YEAH!!!!!! Torno normale ora. Mi scuso già da subito per gli errori di grammatica che sicuramente, e rIpieto SICURAMENTE, troverete nel testo ma ioe la grammatica il più delle volte non andiamo molto d'accordo. Ringrazio qualsiasi persona abbia letto, abbia recensito (soprattutto chi ha recensito), chi abbia inserito la storia tra le preferite e seguite (soprattutto chi ha inserito la storia tra le preferite e seguite) la storia. Vi ringrazio di cuore.Ora devo proprio andare prima che mia madre decida di mettremi nella frittata che ha fatto.
KISS KISS
Annie Rita99
Ps-recensite vi prego, please, per favore. Mi servono le vostre opinioni perchè sono costruttive



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