Last First Kiss.

di Leti_Bo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -Prologo. ***
Capitolo 2: *** -Capitolo 1. ***
Capitolo 3: *** -Capitolo 2. ***
Capitolo 4: *** -Capitolo 3. ***
Capitolo 5: *** -Capitolo 4. ***
Capitolo 6: *** -Capitolo 5. ***
Capitolo 7: *** -Capitolo 6. ***
Capitolo 8: *** -Capitolo 7. ***
Capitolo 9: *** -Capitolo 8. ***
Capitolo 10: *** -Capitolo 9. ***
Capitolo 11: *** -Capitolo 10. ***
Capitolo 12: *** -Capitolo 11. ***
Capitolo 13: *** -Capitolo 12. ***
Capitolo 14: *** -Capitolo 13. ***
Capitolo 15: *** -Capitolo 15. ***
Capitolo 16: *** -Capitolo 14. ***
Capitolo 17: *** -Capitolo 16. ***
Capitolo 18: *** -Epilogo. ***



Capitolo 1
*** -Prologo. ***


Prologo:
 
Avevo assistito alla morte di mia madre, per mano di colui che oramai non chiamavo padre da un pezzo. Lui era sempre stato un violento, picchiava me e mia madre, mia madre veniva picchiata ogni giorno, a volte pure a sangue, fino che un giorno il suo corpo esile non cedette, lasciandosi andare alla sua crudele morte.

Avevo solo dieci anni quando assistetti al tutto, rimanendone scioccata, e con tutta la lucidità che una bambina di dieci anni può avere scappai, scappai per le strade di Londra, in cerca di un posto sicuro, ma non si è mai sicuri nei sottoborghi di Londra.
Venni presa da una famiglia di zingari, non mi picchiavano, ma vivevamo ugualmente in malo modo. A quattordici anni ero dipendente come una donna adulta e matura, e scappai, cominciando a fare la puttana costretta da un uomo di grande fama, il quale mi aveva dato in cambio un luogo pulito, caldo e sicuro dove dormire.
Compiuti i diciotto anni sono scappata anche da colui, continuai ugualmente con questo sporco lavoro, l’unico che riusciva a farmi guadagnare bene, in quanto nessuno voleva assumermi, e grazie alle belle paghe che ricevevo dai miei clienti avevo potuto affittare un appartamento nel centro di Londra.
Sono sempre stata una ragazza dal fisico perfetto, alta, magra con curve perfette, le quali facilitavano il mio lavoro, capelli castani che scivolano lisci sulle spalle e sulla schiena, e due occhi grandi verdi/azzurri che ghiacciavano tutti, ipnotizzando chiunque sotto il mio tocco.
Pure il mio nome era capace di ipnotizzare, Roxi Jhonson, rimaneva impresso nella mente di chiunque grazie alle mie doti a letto.
Solo cinque ragazzi alla fine riuscirono a salvarmi da tutto ciò, rendendomi una persona migliore, e provai cose mai provate con nessun altro, in particolare uno di loro, regalandomi la magia del mi primo bacio, perché nonostante facessi la puttana io facevo solo sesso con le mie vittime, non le baciavo, ma con lui fu diverso, totalmente diverso!.
 


-Fatemi sapere cosa ne pensate- aggiornerò molto frequentemente.

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Capitolo 2
*** -Capitolo 1. ***


Capitolo 1.
 
E come ogni sera, mi ritrovavo davanti allo specchio, a guardarmi. Guardare come ero conciata questa volta.
Maglia trasparente, fin troppo, si vedeva tutto, gonna tra la quale si lasciava vedere pure l’anima. Tacchi altissimi, mettevano in risalto le mie snelle gambe.
Non indossavo il reggiseno, e sotto avevo solo il perizoma, in pizzo.
Il mio trucco era pesante, mascara, eccessivo mascara ed eccessiva matita che contornava i miei occhi color mare, e un rossetto rosso che faceva ancora più carnose le mie labbra.
‘Pronta’ pensai nella mia mente. Distolsi lo sguardo dalla mia immagine riflessa sullo specchio e lo spostai verso il mio cellulare che stava suonando ripetutamente sul comodino da qualche secondo.
Mi avvicinai, e notai il nome della mia migliore amica, o meglio la mia unica amica sul display. Perché era la mia migliore amica? Era l’unica che sapeva ogni cosa di me.
“Daisy” dissi prendendo il cellulare.
“Ei Roxie, stai andando?” mi chiese con la sua voce squillante.
“Già” risposi a malincuore.
“Oh beh… allora domani però passiamo il giorno insieme ok?” mi chiese dolcemente.
“Certo, da Starbucks alle 11:00, vado ciao Daisy”
“Ciao Roxie”
Staccammo ed io riposi il cellulare nella mia borsa per poi uscire di casa, verso il viale più lurido di Londra.
 
Chi mi sarebbe toccato questa sera? Chi avrei dovuto scoparmi? Chi mi avrebbe sbattuto questa sera? Pensavo solo questo…
Mi facevo schifo, si, mi disgustavo per il mio lavoro, avrei voluto che la mia vita avesse avuto una piega diversa, ma ogni volta che penso a questo non faccio altro che maledire quel bastardo di padre che ero ritrovata. Aveva ucciso mia madre ed era colpa sua se adesso ero senza nessuno.
Ma poi, ho sempre pensato che fosse stato meglio scappare, ed essere qui ora, che rimanere con quel lurido uomo, e morire picchiata come mia madre. Si, decisamente meglio.
Arrivai dopo dieci minuti di camminata nel vicolo dove lavoravo, e mi preparai per rimorchiare qualcuno.
“Roxie” mi sentii chiamare.
Girai la testa dietro le mie spalle, conoscevo quella voce, e la odiavo a morte.
Non le risposi, preferivo evitarla, come ogni sera, ma sapevo che non mi avrebbe lasciato in pace.
“Che fai non rispondi?” mi chiese con la sua odiosa voce.
“Che vuoi Lilly?” chiesi fredda. Non mi andava di parlarle.
“Sai… stasera i migliori li prenderò io” mi rinfacciò. Già, una sola volta a me erano capitati i migliori, sempre vecchi, a parte una volta..
Feci spallucce, poco mi importava perché i vecchi sborsavano sempre bene.
Non disse altro, si allontanò con i suoi tacchi, più alti dei miei, verso l’altra sponda della strada.
Le macchine cominciarono a passare, alcune rallentavano, ma poi le persone all’interno facevano facce disgustate, alcuni ci mandavano a quel paese, altri ci fischiavano, ma per adesso davanti a me, nessuno si era fermato, mentre Lilly già se ne era andata con un bellissimo ragazzo.
 
Ero sul punto di andarmene, quella sera vedevo la situazione molto dura, ma poi, una macchina accosto poco più avanti a me, e fece marcia indietro.
Al suo interno si trovava un ragazzo alquanto bello, ma alquanto misterioso, non riuscivo a vedere altro se non i suoi occhi color smeraldo.
"Quanto vuoi per una sera?" mi chiese con la sua voce roca.
"Quanto vuoi tu" feci la rufiana.
"Monta su" mi fece cenno di salire.
Salii dall'altra parte, e partimmo per non so dove.

Continua.



-SPAZIO AUTRICE-
Vi ringrazio per le due recensione che mi avete lasciato, e ringrazio anche chi l'ha messa tra i preferiti, spero che vi sia piaciuto questo capitolo. Ci vediamo al prossimo capitolo.




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Capitolo 3
*** -Capitolo 2. ***


Capitolo 2.
 
“Come ti chiami?” mi chiese dopo qualche minuto che ero al suo fianco in macchina.
“Roxie” risposi, “e tu?” feci la seducente.
“Harry” disse, se non sbaglio sorrise anche, ma non vidi molto, era troppo buio. Meglio che fosse buio, non volevo che mi vedesse, non volevo farmi vedere.
“Ti va se andiamo a casa mia?” chiese con la sua voce roca.
“Certo” risposi. Da quel mio segno di approvazione non dicemmo altro, lui non parlò e nemmeno io.
Dopo circa una decina di minuti la macchina si fermò su un vialetto davanti ad una grande casa.
Non sapevo di che colore fossero i muri, i lampioni non illuminavano niente.
Non appena lui ebbe spento i motori scese, ed io imitai i suoi movimenti, trovandomi in pochi secondi di nuovo al suo fianco che ci dirigevamo verso la porta.
La aprì e lasciò passare me, nel farmi passare avanti però, mi diede una forte pacca sul sedere, che mi fece sussultare ma anche ridacchiare tra me e me.
‘Cavolo, è giovano, ricco, e bello, credo, cosa voglio di più? Questa sarà la migliore scopata della mia vita’ pensavo. Lo speravo tanto, soprattutto per poterlo anche rinfacciare a quella stronza di Lilly.
Non accese le luci, posò il suo cellulare sul tavolo e subito si fiondò su di me, sentivo già le sue mani sul mio sedere, e il suo fiato sul mio collo.
Non dissi niente, perché semplicemente sentii le sue labbra sul mio collo.
Stava succhiando un lembo della mia pelle, sapevo che il giorno dopo ci sarebbe stato un segno violaceo.
Si staccò dal mio collo e lo vidi venire verso le mie labbra, pronto a baciarmi, ma no, non volevo. Non avevo mai baciato nessuno delle persone con cui avevo fatto sesso, non sapevo cosa volesse dire dare un bacio, e tutto questo per paura di poter provare qualcosa che non volevo provare. Se mi fossi innamorata non avrei più potuto fare l’unico lavoro che mi manteneva.
“No” lo bloccai facendo pressione sul suo petto per spostarlo.
“Perché?” mi chiese confuso.
“Non bacio nessuno” dissi schietta.
“Nemmeno me?” chiese facendosi sempre più vicino.
Scossi la testa. Non avevo mai baciato nessuno e non avrei di certo cominciato adesso.
Non insistette e continuò a lasciare baci sul mio collo.
“Andiamo sopra” disse prendendomi per mano.
Lo seguii in silenzio fino al piano superiore, dove mi fece entrare nella sua presunta stanza, e dopo aver chiuso la porta a chiave tornò da me. Non stacco le sue mani un secondo dal mio sedere mentre io avevo cominciato a slacciare la sua camicia.
Le tolse dopo che io iniziai a passare le mie mani su tutto il suo petto scolpito.
Mi tolse il mini-top che avevo, e quando notò che non avevo il reggiseno ghignò sotto i baffi e mi ritrovai sdraiata sul letto con lui che stava gia torturando i miei seni.
Mi ritrovai a gemere, ma ero stufa volevo togliergli quei pantaloni, da dove sentivo provenire una forte erezione che picchiava nella mia coscia.
Ribaltai le situazione e ghignò ancora, fino a che non lo lasciai in boxer.
Pure lui tolse i miei pantaloncini lasciandomi in perizoma.
Cominciai a giocare con l’elastico dei suoi boxer ma prima che potessi toglierlo lui mi riportò di nuovo sotto.
Spostò di poco il perizoma di lato e cominciò a sfregare sulla mia intimità, e coi denti tolse il mio indumento.
Non mi avvertì, mise subito un dito dentro di me, non contento aumentò la velocità e la profondità con due e poi tre dita.
Sempre mentre mi penetrava coi diti cominciò a leccare la mia intimità fino che non venni, e un poco scossa da quel meraviglioso orgasmo lo portai sotto di me.
Tolsi i suoi boxer senza girarci intorno. E senza preavviso lo presi subito tutto in bocca.
Lo sentivo gemere sotto il mio tocco, tutti dicevano che ero veramente brava in questi generi di servizi, infatti rimanevano tutti ipnotizzati sotto il mio tocco.
Dopo qualche minuto sentii il suo caldo seme mischiarsi con la mia saliva ed ingoiai tutto, fino all’ultima goccia.
Mi prese per i fianchi portandomi sopra la sua erezione, facendo avere a me il controllo di tutto.
Mi penetrai e cominciai a fare su e giù, fino a che lui non venne dentro di me.
“Non era meglio usare un preservativo?” mi chiese portandomi sotto di lui.
“Prendo la pillola bello” dissi per poi attirarlo a me.
“Fai il tuo dovere” gli sussurrai.
Non se lo fece ripetere perché dopo due secondi mi penetrò a fondo con una spinta secca e decisa facendomi inarcare la schiena.
Questa volta fui io a venire, gridando il suo nome, semplicemente perché me lo aveva detto.
“Girati” mi ordinò. Feci come aveva detto, dandogli le spalle.
Mi prese per i fianchi facendomi mettere a novanta e allora capii le sue intenzioni.
Anche questa volta mi penetrò con un colpo secco, e venimmo quasi contemporaneamente.
“Ti va di fare una cosa?” mi propose.
Annuii.
“Indovina il mio numero preferito”
“Mmmm, fammi pensare… 69?” chiesi divertita.
Rise e poi si stese facendomi cenno di salire su di lui.
Ci ritrovammo in quella posizione, procurandoci piacere l’un l’altro.
 

*******

”Quanto vuoi bellezza?” mi chiese dopo che ci ritrovammo sdraiati accanto.
“Quanto mi dai?”
“Posso pagarti bene, poi magari potremmo rifarlo” disse senza scrupoli.
“Bene, paga a tuo piacere e potrei tornare” feci l’occhiolino.
Si alzò prendendo il suo portafoglio, e mi diede un bel gruzzoletto, tanto da farmi sgranare gli occhi.
“Ti ricordi dove abito o devo passare a prenderti io?” mi chiese.
“Vedremo” dissi per poi uscire di casa sua diretta alla mia.
 
E un’altra notte era finita.
 
 
Continua.





I'M HERE! Non potete nemmeno immaginare quanto mi rendano felice le recensione allo scorso capitolo. Allora forse sono riuscita ad allungarlo un poco questo, non so ditemi voi. Poi un'altra cosa vi piace? Nei prossimi capitoli scoprirete anche una cosa che non ho ancora messo in chiaro.
Ci vediamo al prossimo capitolo. RECENSITE <3

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Capitolo 4
*** -Capitolo 3. ***


Capitolo 3.
 
“Roxie vero?” gridò Harry dalla soglia di casa sua.
Mi fermai e mi voltai nella sua direzione.
“Si” dissi soltanto.
“Non ti ho visto in volto ma… ciao è stato bellissimo. Ciao Roxie”
“Ciao Harry” sorrisi per poi voltarmi e andare via.
 
 
Arrivai a casa e guardai subito l’ora, era molto tardi rispetto alle altre sere. Riposi così i soldi che mi aveva dato quel ragazzo e andai in camera.
Presi il pigiama da sotto il letto e andai a farmi una doccia bella calda.
Avrei fatto la doccia a tutte le ore del giorno, perché la sentivo come una liberazione dallo sporco lavoro che facevo, ma purtroppo non bastava solo questo per ridarmi indietro tutto ciò che mi era mancato..
Non mi trattenetti a vedere la tv, la mattina dopo avevo appuntamento con Daisy alle 11:00 e dovevo essere puntuale, o mi avrebbe ucciso, come sempre.
 
 
********
 
 
La sveglia cominciò a dar fastidio alle mie orecchie, incoraggiandomi a vedere l’ora. Aprii leggermente gli occhi e vidi che erano le 10:30. Sarei arrivata in ritardo, di nuovo.
Mi alzai con uno scatto felino e corsi verso il banco prendendo dei vestiti a caso, che non fossero quelli che usavo la sera per lavorare(?). E con dei jeans abbastanza stretti e una t-shirt verde uscii di casa, prendendo al volo la borsa, e via verso Starbucks.
Arrivai proprio al limite dell’orario, alle 11:00 in punto, beccandomi ugualmente una piccola smorfia dalla mia migliore amica.
“Meglio delle altre volte” mi fece notare.
“Si, buongiorno anche a te Daisy” ironizzai dandole un bacio sulla guancia.
“Stavo scherzando” disse ricambiando il bacio.
Scoppiammo in una piccola risata ed entrammo per fare colazione, e dare così il via alla giornata tra migliori amiche.
La sera era una puttana, lo ammetto, ma era il mio lavoro, e andavo avanti con quello, ma nonostante ciò non perdevo mai il sorriso, e non era l’essere soddisfatta che mi faceva sorridere, ma era l’avere accanto una persona speciale come Daisy, cercava in tutti i modi possibili di aiutarmi, ma sul lato economico non volevo che mi aiutasse, volevo ricavare i soldi da me, anche se questo diceva di dover fare la puttana.
Ero ugualmente una ragazza che non si comportava in tal modo durante il giorno, ma solo la sera.
 
“Allora Daisy, come va la vita?” le chiesi sorseggiando la mia tazza di cappuccino.
“Diciamo bene” disse.
“Perché quel diciamo?”
“Mi sono lasciata ieri sera con Tom” abbassò la testa.
“Mi dispiace, beh… però quello non ti meritava” dissi sincera.
“Forse hai ragione… poi stamani ho litigato con i miei”
“Perché?”
“Loro non fanno altro che litigare, io mi sono intromessa e si sono arrabbiati pure con me” sbuffò.
“Credo sia inutile dirti che mi dispiace visto che non sono le parole a rimediare il tutto” la abbracciai.
“Grazie Roxi” disse ricambiando.
“E di cosa?” mi staccai sorridendo.
“Per esserci” sorrise.
“Sarei io che devo dire grazie a te, sei l’unica che di me sa tutto e sei l’unica che mi è vicina. Ti voglio bene pulce” dissi portandola in giro per la sua altezza.
“Ah ah ah” ironizzò. “Ti voglio bene anche io. Andiamo al parco?”
Annuii e dopo aver pagato andammo con molta calma verso il parco, per rilassarci al timido sole di Londra.
 
“Ci stendiamo sul prato come facevamo quando eravamo più piccole?” mi sorrise.
Annuii e ci stendemmo mano nella mano sul prato che ci accarezzava la pelle scoperta.
Ero mano nella mano con la mia migliore amica a prendere un poco di sole, ed era la cosa più piacevole al mondo, perché ero in compagnia della persona più speciale nella mia vita.
Chiusi gli occhi per rilassarmi al meglio, e l’immagine che mi si presentò davanti mi confuse parecchio.
Mi apparvero nella mia mente gli occhi del ragazzo con cui avevo fatto sesso la sera precedente.
Ma perché? …..
 
Continua.




I'M HERE! Non è molto lungo vero? Scusate ma non vorrei scrivere troppe cose in un capitolo per annoiarvi, e poi se metto troppe cose in un capitolo la storia durerà di meno del prevvisto, comunque spero che vi piaccia pure questo e che continuiate a seguirla. Ci vediamo al prossimo capitolo (spero domani) :3 baci. 

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Capitolo 5
*** -Capitolo 4. ***


Capitolo 3.
 
“Roxi… Roxi? Ci sei?” mi sentii chiamare.
Aprii di scatto gli occhi. Ero rimasta incantata a pensare a ciò che mi si era presentato davanti agli occhi e non mi ero resa conto di non aver più considerato Daisy.
Mi tirai su, mentre Daisy continuava a fissarmi confusa.
“Scusa, mi ero appisolata” mentii un poco.
“Me ne sono accorta” rise. “Che ti va di fare?”
“Una passeggiata sul laghetto?” proposi.
Annuì e dopo aver preso le nostre borse andammo verso il laghetto nel parco.
Non c’era molta gente quel giorno, solo qualche bambino con i genitori, e qualche ragazzo, ma non mi importava, il giorno non mi interessava di dover guardare dei ragazzi, ne facevo già abbastanza la sera(?)
“Ei Roxi, guarda che bel ragazzo quello” mi indicò un ragazzo non molto lontano da noi.
Capelli biondi, abbastanza alto, forse quanto me, si poteva vedere i suoi occhi azzurri, forse come il cielo, e stava sorridendo assieme ad un altro ragazzo. L’atro ragazzo era un poco più alto, pelle ambrata, capelli neri tirati su in una specie di creta, e occhi color caramello. Avevano entrambi dei bei sorrisi, e se devo dirla tutta aveva ragione.
“Quale dei due?” gli chiesi all’orecchio per non urlare.
“Quello biondo” si sciolse nel dirlo.
Si era persa in lui, aveva la testa a lui.
“Vai a parlarci no?” dissi ovvia.
“Non ci penso nemmeno” rispose con tono.
“Sono costretta?”
“Nono, okey, mi alzo da me” disse alzandosi, e titubante andando verso di lui.
Ma ci ripensò, tornado poi indietro.
“Che fai?”
“Aspetto che sia solo, non voglio interrompere niente”
Annuii e ci concentrammo su quei due, nella speranza che il biondo rimanesse solo per almeno qualche minuto.
Finalmente il moro si alzò e andò verso il piccolo bar dietro gli alberi, e il biondo era solo.
“Vai” dissi alla mia amica, e lei si alzò, e più titubante di prima si avvicinò a lui.
Non sentivo cosa dicevano ma potei vedere che si strinsero la mano e si sorrisero a vicenda, lui non staccava per un secondo gli occhi da lei, e lei non gli staccava da lui.
 
 
*Daisy’s pov*
“Ehm.. ciao, sei solo?” chiesi al biondo.
“Per ora si, ma vuoi farmi compagnia tu?”
“Se non ti da fastidio” feci spallucce.
“Piacere, sono Niall. Ora siediti”
“Daisy…” dissi sedendomi.
Solo quando mi scontrai direttamente con i suoi occhi riconobbi in lui qualcosa di già visto, qualcosa visto molte volte, ma che adesso mi sfuggiva.
 
“Amico ti lascio due minuti solo e già ti trovi una nuova compagnia?” chiese qualcuno interrompendo le nostre chiacchere.
Mi girai e vidi il moro che prima era con lui, con in mano due gelati.
“Beh..forse… cioè, vado” dissi mentre stavo per alzarmi.
“Tranquilla, resta vado a fare compagnia alla tua amica” mi fece l’occhiolino e si allontanò, lasciandomi sola con il biondo.
 
Adesso che ci pensavo, anche il moro lo avevo già visto da qualche parte. Forse era solo la mia impressione, Londra è grande ma i posti che giro sono quasi sempre gli stessi, magari sono frequentati pure da loro.
 
 
*Roxi’s pov*
Non avevo intenzione di stare tutto il tempo a fissare quei due, non volevo spiarli, così mi voltai verso il lago, respirando l’aria fresca di giugno, che mi accarezzava la pelle delicatamente.
“Il mio amico ti ha rubato l’amica, e lei mi ha rubato lui” disse qualcuno vicino a me.
Sobbalzai, perché, sinceramente mi aveva spaventato, chiunque fosse.
Quando mi voltai riconobbi il moro che era con il biondo(?)
“A quanto pare” risposi indifferente.
“Sei sola adesso?”
“Si”
Si sedetti, porgendomi un gelato.
“Cosa dovrei farci?” chiesi confusa.
“Mangiarlo, era per Niall ma è impegnato”
“Accetterò allora” dissi cominciando a mangiare il gelato.
 
“Comunque piacere, sono Zayn” disse porgendomi la mano.
La afferrai stringendola.
“Roxi” sorrisi.
“Che bel nome” sorrise lui.
“Ehm… no, non attacca”
“Okey” alzò le mani in difesa.
 
 
Restammo a parlare un poco, non era male il ragazzo, era simpatico, e pure bello. Ma preferivo non pensare alla sua bellezza, non volevo che accadesse niente.
“Zayn… andiamo?” ci interruppe il biondo.
Zayn si alzò, salutandomi.
“Io e Daisy ci vediamo stasera, perciò devo andare a prepararmi” disse il biondo.
“Okey Niall. Beh ciao Roxi, ciao Daisy… aspetta.. Roxi, che fai stasera?” chiese sorridendo.
 
Cavolo, e adesso? Cosa gli rispondevo? Non potevo dirgli di fare la puttana, no decisamente no…
Pensa Roxi, pensa….
 
 
Continua.



I'M HERE! 
Vorrei cominciare col chiedervi scusa se ieri non ho messo il capitolo, ma avevo troppi compiti D: comunque, so da me che questo non è il massimo dei capitoli, e sto cominciando ad avere i primi dubbi se questa storia riuscirò a portarla avanti. Detto questo, vorrei ringrazire chi recensisce, poi le 7 persone che l'hanno messa tra i preferiti e le 7 che l'hanno messa nelle seguite.
p.s. recensite se vi va. <3 alla prossima. baci c:

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Capitolo 6
*** -Capitolo 5. ***


Capitolo 5.
 
“Lavoro” risposi schietta. Ma da dove mi ero levata questa risposta? Dal culo(?)
“Ah, che lavoro fai?” domanda tabù. E adesso?
“Fa la baby sitter” si intromise Daisy.
“Già… devo guardare i bimbi dei miei vicini” balbettai, sperai di essere stata convincente.
“Capito, beh allora ci vediamo. Ciao” disse Zayn per poi allontanarsi con Niall.
Daisy mi aveva salvato, era la mia salvatrice.
 
“Grazie Daisy, mi hai salvato” sospirai.
“Figurati, allora non dirmi che non lo hai trovato carino” mi fece l’occhiolino.
“Non è male, ma sai come la penso riguardo a questo… piuttosto te col biondo?”
“E’ simpatico, stasera ci esco” fece spallucce.
“E brava la mia nana” scherzai.
Mi diede un colpetto sulla spalla e poi prendemmo la via di ritorno verso casa.
Accompagnai Daisy a casa sua, la aiutai a scegliere i vestiti per la sua uscita con Niall, poi verso le 19:00 tornai verso casa mia, dovevo prepararmi per lavorare..
Non appena arrivai a casa mi feci una veloce doccia, e questa sera optai per un vestito rosso, che arrivava poco sotto l’inguine, trasparente, mettendo poi i tacchi abbinati.
Un trucco provocante e dopo essermi profumata uscii di casa.
Non avevo mai voglia di andare a lavoro, ma questa sera la mia voglia era meno di tutte le altre sere, non so perché.
Mi avrebbe risollevato la serata se quel ragazzo della scorsa notte fosse tornato.
Il sesso con lui era stato stupendo.
Ma stasera non tirava aria buona, e mi immaginavo che mi sarebbe toccato un vecchietto.
Stranamente mancava Lilly, molto meglio così, forse la sorte girava dalla mia parte.
Dieci minuti che ero arrivata ed un macchina si fermò davanti a me. La riconobbi, era la macchina di quel ragazzo, che subito abbassò il finestrino.
“Monta su, però dobbiamo fare velocemente, devo andare via presto” mi sorrise. 
Annuii e come la scorsa sera notai solo i suoi occhi verdi. Montai e si allontano di poco per andare in un vicolo buio. Prontamente montò a cavalcioni su di me, cominciando a baciare ogni centimetro del mio collo. Sentivo già un accenno della sua erezione dentro ai suoi stretti pantaloni.
Tirò su il mio vestito ma senza sfilarlo, e dopo aver tolto gli slip si slacciò i pantaloni liberando la sua ormai grossa erezione e entrò in me con una spinta violenta.
Arrivammo entrambi al culmine urlando i nostri nomi, e poi dopo esserci risistemai uscii di macchina.
“Ecco a te. Ci vediamo presto” mi fece l’occhiolino.
“Ciao Harry”
“Ciao puttana”
In qualche modo mi toccò a fondo nel modo in cui mi aveva chiamato, lo ero ma mi aveva ferito per il semplice fatto che io non avrei voluto esserlo.
Tornai alla mia postazione aspettando altri ragazzi da potermi fare.
 
Dopo una ventina di minuti una macchina nera si avvicinò a me e quando il finestrino si aprì vidi ciò che speravo di non dover vedere.
Il moro dalla pelle ambrata che mi squadrava dalla testa ai piedi..
 
Continua.



I'M HERE! 
Scusate ma ieri non ero a casa, oggi ho pubblicato ma ho avuto pochissimo tempo per scriverlo perciò è corto, ma domani mi farò perdonare, promesso. A domani. <3

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Capitolo 7
*** -Capitolo 6. ***


Capitolo 6.
“Tu?” chiese inarcando un sopracciglio. Stava per mettersi a ridere, faceva così tanto ridere vedermi li? Ovviamente per lui si.
Sbuffai, perché mi ero ritrovata tra i piedi quel bel ragazzo del pomeriggio, e sinceramente non ne avevo molta voglia di averlo vicino.
“Si, problemi?” risposi incrociando le braccia al petto.
“Non dovevi fare la baby sitter?” chiese appoggiandosi al finestrino.
Sbuffai di nuovo, ma annuendo. Perché non riusciva a farsi una palata di cavoli suoi? Evidentemente non sapeva cosa significasse farsi gli affari propri.
“E così… mi hai mentito eh zuccherino?” chiese con malizia. Ma chi si credeva di essere per parlarmi così?
“Senti cosa vuoi da me? Io faccio ciò che voglio, puoi anche sparire adesso” alzai un po’ la voce.
“Eh no.. ora che sono qui per un motivo beh… devi darmi ciò che voglio, e visto che sei rimasta sola… devi saltare su” disse indicandomi il sedile accanto al suo.
Sbuffai, ma alla fine salii sopra, infondo mi avrebbe pagato.
 
*****
 
“Quanto prendi?” mi chiese non appena fummo in casa mia. Si, lo avevo portato a casa mia, mi aveva detto che a casa sua c’erano altre persone.
“Quanto vuoi tu, mi accontento di tutto” dissi facendo spallucce.
Non disse altro che subito strappò il vestito che indossavo, fondandosi su di me, baciandomi, esplorandomi da capo a piedi.
Stranamente non aveva provato a baciarmi, almeno mi aveva riservato la noia di doverlo rifiutare.
Mentre lui mi toccava ovunque cominciai col toglierli la maglia che indossava, per poi abbassarmi all’altezza esatta del cavallo dei suoi pantaloni, facendoli cadere assieme ai boxer intorno alle sue caviglie in pochi secondi, che li scalciarono via subito dopo.
Feci avanti e indietro con la mano, fino a che prendendolo in bocca non venne, facendomi assaggiare il suo seme.
Mi sbatté contro il muro, inginocchiandosi di fronte a me, e dopo aver portato le mie gambe aperte sopra le sue spalle, si fiondò sulla mia intimità, entrando dove dovrebbe entrare la sua grossa erezione.
Dopo essere venuta con l’aiuto anche dei suoi diti che entravano ed uscivano velocemente e violentemente da me, introdusse la sua erezione, e in pochi secondi ci ritrovammo ad urlare l’uno il nome dell’altro.
Ci eccitò ancora di più, lui venne, ma non volle farmi venire perciò mi girò, facendomi mettere a novanta, ed entrò nell’altra apertura con una spinta profonda, da far urlare dal dolore, il dolore si sostituì al piacere e venni accompagnata dal suo liquido.
Tutto questo sesso fu fatto alla porta di ingresso, non mi era mai capitato ed era stato anche in parte doloroso, ma non solo, mi aveva eccitato da far schifo.
Si alzò velocemente vestendosi, e poi estrasse il suo portafoglio buttandomi addosso un bel po’ di soldi.
Fece per andarsene ma si girò, guardandomi mentre ancora cercavo di recuperare il fiato con la schiena contro il muro.
“Bello fare la baby sitter eh Roxi?” chiese ironicamente.
Non gli risposi, non ne avevo la forza e nemmeno il coraggio.
“Pure bugiarda… beh, le bugie hanno le gambe corte… ci vediamo puttanella” disse per poi andarsene.
Fece male, per la seconda volta in una sera ero stata chiamata così, e la mia ferita dentro al petto si allargava sempre più, e ne fui più che certa quella sera, che quella grossa voragine dentro il petto non si sarebbe più richiusa…
 
 
Lentamente mi alzai, e dopo aver raccolto il resto dei miei indumenti andai lentamente al piano di sopra, facendo scendere delle povere lacrime dal mio viso.
Era la prima volta in tutti questi anni che mi chiamavano così, e faceva male, capivo cosa si provava. Avrei tanto voluto cambiare la mia squallida vita, e se adesso ero ridotta così era solo colpa di mio padre, del violento di mio padre e delle persone che mi sono state vicine, nessuno mi ha mai aiutato e se adesso sono questa è solo colpa loro, ma ormai mi ero rassegnata, non avrei mai potuto cambiare.
 
Continua.




I'M HERE!
Scusate scusate scusate! ma ieri proprio non sono riuscita a pubblicare. Anyway, grazie per le recensione e grazie chi la sta mettendo tra i preferiti. Poi... non so quanto sia lungo, ma penso che pure questo sia corto, e beh... scusate penso che 'prima o poi' riuscirò a fare un capitolo decente. Detto questo, non so se riuscirò ad aggiornare ogni giorno, però.. alla prossima. Baci. <3

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Capitolo 8
*** -Capitolo 7. ***


Capitolo 7.


Quando la mattina mi svegliai, fu solo colpa della fioca luce che riusciva a passare attraverso la finestra vicino al mio letto, non avevo voglia di svegliarmi quella mattina, ancora bruciavano dentro le parole di Harry e Louis. Non gli conoscevo, non avrebbe dovuto importarmi ciò che mi avevano detto, ma in realtà, mi aveva toccato a fondo, davvero a fondo.
Provai a girarmi dalla parte opposto, ma questo volta si intromise la sveglia, pure quella mi stava dicendo che era l'ora di alzarsi. 
Di mala voglia la presi spengendola. Erano le 9:30. Non potevo restare a letto tutta la mattina, anche se ciò non mi sarebbe dispiaciuto per niente.
Riposi la sveglia sul comodino li vicino, e lentamente, ancora assonnata andai verso il bagno per darmi una bella rinfrescata, in modo da svegliarmi per bene.


*****  


Dopo essermi fatta la doccia, ero perfettamente sveglia, ma la mia mente ancora vagava nei mille pensieri che la affolavvano, dovevo fare qualcosa per distrarmi, qualcosa in grado di non farmi pensare alla sera precedente.
Misi le mie scarpe e uscii andando verso il centro commerciale, per comprare qualcosa da mettere dentro il mio frigorifero.
Non c'era molta gente al suo interno, si faceva la spesa perfettamente, senza intoppi, senza carelli che picchiavano sul tuo, senza gente che ti picchiava addosso, e senza bambini che ti giravano tra le gambe.
Ma cosa mi prendeva questa mattina? Di solito i bambini non mi danno noia, adoro i bambini ma in questo momento sembrava che odiassi pure il mondo, e in parte forse in questo momento era la verità, la pura e triste verità.

Avevo quasi riempito il carello, stavo andando verso la cassa per pagare, ma mentre stavo prendendo le ultime cose da uno scaffale sentii l'impatto freddo e duro di un carello dietro di me, sul pezzo di pelle scoperto dalla maglia che si era alzata un poco.
Mi massaggiai la schiena, prima di girarmi a vedere chi fosse stato il cretino.
"Scusi stavo guardando i prezzi e non l'ho vista" si scusò il ragazzo mentre ancora ero girata.
A mio mal grado riconobbi quella voce, quella voce che odiavo con tutta me stessa.
Mi girai con uno sguardo freddo ed incontrai i suoi occhi color nocciola, per poi far passare il mio sguardo su quelle labbra bellissime, da cui la sera prima ne era uscita un offesa fredda e senza sentimenti.
"Tu che ti scusi?" inarcai una sopracciglia.
Non appena mi vide strabuzzò gli occhi, ma tornando dopo due secondi alla sua espressione normale, o meglio alla sua espressione da bastardo.
"Roxi? Pensavo uscissi solo la sera" ironizzò. Lo fulminai con lo sguardo.
"Non sai la mia vita, la mia storia, quindi non permetterti di fare stupidi commentini, ciao" dissi per poi voltarmi e andare verso la cassa, ma una mano si posò sul mio polso, facendomi girare. Mi ritrovai faccia a faccia col moro.
"Te la sei presa per ciò che ti ho detto ieri sera?" chiese confuso.
"Ovvio! So di esserlo, ma non per scelta mia e fa male.. adesso lasciami" ringhiai.
Sembrava non voler mollare.
"Potevi ribellarti, e in ogni caso lo sei, perciò" fece spallucce lasciandomi il polso.
"Sarò un puttana ma tu seo veramente un bastardo" gli sussurrai per poi riuscire ad andare via senza essere richiamata.



___________


Era stata una cattiva idea andare al super mercato, ma mica potevo immaginarmi di trovarmici quello, non sono una veggente.
Mi vibrò il cellulare quando stavo mettendo a posto le cose. Un nuovo messaggio.

Da: Daisy
Testo: Ei Rò, oggi andiamo in centro?

Ci pensai un po' su, perché no? Stare con lei mi faceva sentire bene, perciò accettai, dicendoli di venire a prendermi per le 15:00 a casa mia.
Dopo aver inviato il messaggio finii di mettere a posto le cose comprate e mangiai, andandomi poi a vestire per l'uscita con la mia migliore amica.
Leggins neri, cannottiera verde acqua con camicietta a maniche corte e a quadretti sopra e le mie converse bianche. Pronta per uscire. Aspettai la mia amica che arrivò dopo una decina di minuti e salii in macchina.

"Sembri strana" interruppè il silenzio Daisy.
"Non è uno dei miei giorni migliori" risposi indifferente.
"Che succede?"
"So di esserlo, ma ieri sera due ragazzi mi hanno chiamato puttana, ha fatto male sentirselo dire perché non è una scelta mia esserlo.. e"
"E?"
"Uno di quelli è stato Zayn.. ho fatto sesso con lui, e poi mi ha chiamato così... stamani l'ho pure incontrato al super mercao"
"Non gli badare"
"Tu col biondo?"
"Lo rivedo questa sera, è molto dolce"
"Capisco"

Finimmo li la nostra piccola conversazione perché eravamo arrivati, scendemmo e non appena arrivammo d Starbucks venimmo quasi travolte da una mandria di ragazzine che andavano tutte in una sola direzione. Io e Daisy eravamo curiose, così che ci avvicinammo per vedere cosa aveva attirato l'attenzione di quelle pazze scatenate.
Erano tutte in cerchio a chissà cosa. Vidi un ragazzo con i capelli rasati dalle parti ma un piccolo accenno di cresta sopra, chinato a fare autografi, con accanto altri ragazzi, uno di questi alzò lo sguardo, e per caso, o per destino i miei occhi si scontrarono con i suoi.
Erano verdi, verdi come due smeraldi, e quei due occhi mi sembrarono veramente, forse troppo, familiari...

Continua.



I'M HERE! Scusate il ritardo, ma oggi mi si era bloccato tutto e non riuscivo ad entrare. Mi ci è voluto un po' a scrivere questo capitolo, ma mi sono resa conto che questo è il capitolo più lungo che ho scritto di questa storia *siate fiere di me*
Anyway ringrazio chi segue questa storia, in particolare vorrei ringraziare una ragazza carinissima che recensisce sempre, alla fine gli farò una statua ahahah.
Alla prossima, baci. <3





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Capitolo 9
*** -Capitolo 8. ***


Capitolo 8.

Misi a fuoco quei due occhi stupendi, quei due occhi così meravigliosi mi sembravano dannatamente familiari, e più passavano i secondi nei quali io e quel ragazzo ci fissavamo più me ne convincevo. L'unico problema era quello che non mi ricordassi dove avessi già visto quegli occhi.
Pensare che fosse qualcuno di famoso era la soluzione migliore poichè era circondato da ragazzine urlanti e stava firmando autografi, però mi sfuggiva chi potesse essere di così tanto famoso.
"Roxi ho visto Niall tra la folla, ci vediamo dopo" mi disse alzando la voce cercando di farsi sentire.
Annuii e continuai a fissare quei due smeraldi senza fine.
"Vuoi un autografo pure tu?" mi chiese un ragazzo alle mie spalle.
Mi girai e incontrai due occhi nocciola, non poteva essere, non qui, non di nuovo lui.
"Che ci fai tu qui?" gli chiesi stupita.
"Firmo autografi, e tu... aspetta non dirmi che non mi hai riconosciuto" rise con piacere.
"No, non so chi sei problemi?" dissi seccata.
"Sono un membro degli One Direction, strano che non ci conosci... comunque come mai sei uscita di giorno? Adesso cerchi prede pure alla luce del sole?" chiese sorridendo con quel sorriso da bastardo quale è.
"Fottiti" gli dissi soltando per poi girarmi e tornare a guardare i due smeraldi, ma erano spariti, il ragazzo era sparito.
Mi guardai attorno alla ricerca di Daisy ma non la trovavo, mi sentivo un pesce fuor d'acqua in mezzo a tutta quella folla, mi sentii picchiettare sulla spalla e mi voltai, ritrovandomi di fronte ciò che stavo cercando. Daisy? No, il ragazzo dagli smeraldi al posto degli occhi.
"Ei.. vuoi un autografo?" mi chiese sorridendo, era dolce, gentile, e aveva una voce veramente dolce, roca e dannatamente sexi.
Scossi la testa, ero come ipnotizzata, paralizzata di fronte a quel bellissimo ragazzo.
"Allora perché prima mi fissavi?" sorrise senza un briciolo di bastardità nel suo essere.
"I tuoi occhi sono familiari ai miei, tutto qui" sgrollai le spalle.
"Capisco, beh quindi non sai chi sono io con i miei compagni" disse più come un'affermazione che come una domanda.
"Siete i One Direction, me lo ha detto il moro, ma non so chi sei tu" sorrisi, imbarazzata.
In quel momento ci passò di canto il moro che si fermò dal riccio, eh già era riccio, dannatamente sexi e riccio, e gli posò una mano sulla spalla.
"Che fai Rò. adesso ci provi spudoratamente anche in pubblico?" disse per poi andarsene.
Lo mandai a quel paese mentalmente per poi tornare a fissare il ragazzo di fronte a me.
"Che voleva dire Zayn?"
"Lascia perdere, è una storia lunga"
"Capisco.. comunque, io sono Harry.. Harry Styles disse porgendomi la mano".
La afferrai, ma nella mia mente vagava quel nome.. Harry... era lo stesso nome del ragazzo con cui avevo scopato due volte senza ripudio, ma non poteva essere lo stesso, il ragazzo di fronte a me era la dolcezza in persona, mentre quel ragazzo della sera era un arrogante senza fine.
"Tu invece?" chiese gentilmete.
"Roxi" dissi stringendole la mano.
Si soffermò qualche secondo per poi guardarmi strano.
"Cosa ho ?" gli domanda.
"Il tuo nome... mi è familiare" disse confuso.
"Anche il tuo a me..che cosa strana" risi nervosa.
"Già... senti io adesso devo andare, ti va se domani ci vediamo per un caffè?" disse porgendomi il suo numero.

Ci pensai su, ma poi afferrai quel biglietto ed annui, salutandolo, e aspettando con ansia il giorno dopo, anche se sinceramente non so se fosse stata la cosa migliore da fare, ma per una volta provai a non pensare e a reagire di impulso, o come si dice, seguendo il cuore, anche se in realtà non sapevo bene cosa significasse questa espressione.. ancora non avevo avuto l'occasione di provarla..

Continua.




I'M HERE!! Scusaaaaaaaate so che non è lungo, ma ho scritto ciò che avevo in mente, le idee mi escono a stento e per non farvi aspettare troppo scrivo ciò che mi viene. Comunque vorrei ringrazire tutti, in particolare Ellie_Styles che ad ogni capitolo lascia una recensione da commuoversi.
Comunque, ci vediamo alla prossima, ma vi dico già che non so quando potrò aggiornare. Baci <3 

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Capitolo 10
*** -Capitolo 9. ***


Capitolo 9.

La sera purtroppo, come ogni sera, dovetti vestirmi con quei soliti vestiti che lasciano vedere ogni centimetro del mio corpo, per poi andare a 'lavoro'.
Dal pomeriggio però avevo in testa solo una cosa: l'uscita del giorno dopo. Mi erano rimasti impressi quei suoi meravigliosi occhi a me già conosciuti, ma sconosciuto era il luogo dove già li avevo incontrati. La sua voce era un misto tra la dolce e la roca, era dannatamente, e fottutamente bella. Non mento quando dico che ho avuto i brividi alla sua prima parole rivolta verso me. 
Mi attirava, ma non dal senso fisico, ma da qualche altro punto di vista, in qualche modo era l'unico ragazzo con cui accettavo di uscire al di fuori della sera, e questa era una cosa strana, insolita per una come me, o meglio per ciò che ero diventata. Ma avrei sempre potuto cambiare rotta in qualche modo? A dire il vero lo speravo, lo speravo tanto, anche se sapevo che oramai la mia vita era quella, e non c'era strada per poter tornare indietro.

Pensieri, pensieri soltanto, quasi mi dimenticai di dover andare via, ma per fortuna il mio cellulare mi riportò alla realtà, alla triste e crudele realtà.
Presi il telefono senza guardare chi fosse e risposi.
"Pronto?"
"Pronto.. Roxi?" sentii una voce roca dall'altra parte, la riconobbi, era la sua voce.
"Harry?" chiesi confusa, si lo ero.
"Si, sono io" rispose con fare dolce.
"Ciao.. ma.. come fai ad avere il mio numero?"
"Dovevo chiamarti, e siccome ho riconosciuto la tua amica assieme a Niall l'ho chiesto a lei" sentivo un tocco di furbizia nella sua voce.
"Geniale il ragazzo, comunque dimmi pure"
"Domani allora?"
"Per me va bene, dove ci incontriamo?"
"Da Starbucks domani mattina alle 10:30?"
"Perfetto, senti adesso devo... andare a lavoro" dissi titubante.
"Che lavoro fai?"
"La.. baby sitter" bugia, la stessa bugia detta a Zayn, lo avrebbe scoperto anche Harry, proprio come lo aveva scoperto il moro.
"Ah capito, beh allora a domani. Notte Roxi"
"Notte Harry" dissi dolcemente, cosa veramente molto strana.

Staccai e poi guardai l'ora, ritenendomi decisamente in ritardo.
Uscii velocemente di casa verso il 'mio viale', già quel lurido viale. Arrivai con qualche minuto di ritardo, quella stronza stava salendo su un auto ed io ero li ad aspettare con le altre.
Una macchina ai miei occhi familiare si accostò a me, riconobbi subito la persona al suo interno, di nuovo lui, di nuovo il moro.
"Allora... che aspetti a salire?" mi chiese stratofottente. Sbuffai.
"Devo proprio?"
"E' il tuo lavoro, sali prima che mi arrabbi" disse questa volta un po' arrabbiato.
Montai e mise in moto per non so dove.
"Moro dove andiamo?" gli dissi quando vidi che prendeva una strada a me sconosciuta fino a quel giorno.
"Tranquilla non ti mangio, non ti uccido e non ti stupro, solo privacy" fece un occhiolino, che poteii vedere poco a causa della scarsa luce.
Arrivammo in una casetta sconosciuta in fondo al bosco, mi dissi di scendere e di seguirlo. Lo seguii fino dentro quella piccola casetta di legno, e non mi diede il tempo di togliermi la giacca che già me l'aveva strappata di dosso, facendo saltare i suo bottoni. Si fiondò sul mio collo brutalmente, il giorno dopo avrei dovuto usare un bel po' di fondotinta, ma ormai c'ero abituata. Al suo contrario tolsi la sua camicia con molta lentezza, facendolo eccitare ogni secondo di più, fino che scendendo non mi ritrovia di fronte alla sua erezione pulsante dentro ai pantaloni. Glieli portai fino ai piedi, li tolse con un calcio e presi a massaggiare la sua erezione da sopra i boxer. Solo con quei tocchi stava per venire e mi tolsi bruscamente da lui, togliendomi poi i vestiti che avevo, rimandendo in intimo. Me li tolse ed infilò tre diti senza ritengo in me, gemetti forte ma il dolore passò lasciando spazio al piacere, non mi fece venire e allora, tutti e due vogliosi del proprio orgasmo ci disfacemmo degli ultimi indumenti e con una spinta entrò in me, facendomi acasciare a terra. Prese a spingere profondamente e violentemente, fino a che entrambi non raggiungemmo il nostro orgasmo. 
Quello fù solo uno dei pochi orgasmi di quella notte di fuoco, di quella notte di solo sesso.

Tornai a casa mia solo la mattina all'alba, accompagnata da uno stanco Zayn. Erano appena le 6:00 l'appuntamento con Harry era alle 10:30 potevo dormire qualche oretta prima di prepararmi ad andare...

Continua.




I'M HERE! Questo capitolo diciamo che è un po' di passaggio per il prossimo u.u 
Ho una domanda da farvi... per chi tifate: Zayn o Harry? Io avrei l'idea su chi sia il protagonista, però volevo anche la vostra opinione :3 
Alla prossima, baci <3

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Capitolo 11
*** -Capitolo 10. ***


Capitolo 10.

Erano le 9:30, sicuramente il mio sonno era durato si e no due orette, e dovevo prepararmi per andare da Harry. Optai per dei semplici jeans neri, e un una cannottiera bianca accompagnata da una camicia a quadretti rosa sopra. In piedi indossai le mie amatissime converse bianche e poi prendendo la borsa uscii di casa.
Andai a piedi, mi faceva bene camminare e respirare l'aria fresca, ma di certo non sarei passata per le strade dove passavo tutte le mie sere, non mi andava di vedere quelle luride strade di giorno, alla luce del sole, faceva male vederle e non volevo farmi del male.
Arrivai dopo dieci minuti in centro a Londra, ed ero in perfetto orario, mancavano solo cinque minuti all'orario stabilito da me e da Harry il giorno precedente.
Mentre ero assolta nei miei pensieri mi sentii picchiettare sulla spalla e mi voltai di scatto scontrandomi con due smeraldi. Era arrivato Harry.
"Buongiorno Roxi" disse dolcemente sorridendo. 
"Buongiorno anche a te Harry" sorrisi a mia volta.
"Allora entriamo?" 
"Certo" annuii e poi entrai dentro con lui.
Ci sedemmo ad un tavolo appartato, lui era famoso, e disse esplicitamente che voleva avere un po' di privacy, lontano dai paparazzi che scattavano foto di qui, e scattavano foto di là.  
Alla fine ci sedemmo infondo al bar, eravamo quasi isolati da tutti, a parte da qualche persona che si facevano i cavoli loro.
Ordinammo entrambi due ciambelle ripiene di crema e due cappuccini al cioccolato(?) e prendemmo a chiaccherare prima della colazione, durante la colazione e dopo la colazione.

"Allora andato bene il lavoro ieri sera?" mi chiese di colpo Harry.
"Sisi i bambini sono delle vere pesti" dissi balbettando, ero nervosa, avevo paura di dire qualcosa di sbagliato e rovinare tutto in quel preciso istante.
"Quanti erano?"
"Cosa?" domandai, non avevo capito la sua domanda.
"I bambini sciocchina" rise.
"Ah, erano.. tre, tutti e tre piccoli" risposi senza nemmeno pensare alle possibili domande successive.
"Capito, fino a che ora sei stata da loro?"
"L'una, fino a quando sono tornai i suoi genitori" improvvisai senza nemmeno questa volta pensare.
Lui annuì, e capii che lui aveva recepito ciò che avevo detto.
"Ti va di andare a fare una passeggiata al parco?" mi chiese dolcemente.
Annuii e lui dopo aver pagato mise la sua mano sulla mia spalla, facendomi rabbrividire. In realtà non sapevo perché avevo reagito così, poichè non mi era mai importato dei ragazzi, ma solo di procuparmi soldi per sopravvivere giorno dopo giorno alla vita dura di Londra.
Tenne la sua mano sulla mia spalla per tutto il tempo, facendomi sentire in imbarazzo a quel suo tocco, nessuno mi aveva mai toccato così dolcemente.


****

Eravamo seduti su una panchina in riva al lago del parco. Lui era seduto al mio fianco, all'improvviso avvolse il suo braccio intorno al mio collo, facendolo ricadere sulla mia spalla, rabbrividii di nuovo, lo sentii avvicinarsi sempre di più al mio corpo, fino che non sentii il suo fiato sul mio collo, e all'improvviso sentii qualcosa di umido sul mio collo, mi aveva appena lasciato un dolce bacio su di esso. Si spostò improvvisamente guardandomi negli occhi, il mio fiato era diventato pesante tutto d'un colpo, la sua mano sinistra andò a posarsi sul mio mento, facendomi girare la testa, stava per baciarmi..

Continua.


I'M HERE! Allora, Roxi si lascerà baciare da Harry? Mmmm la vedo dura muahaha Anyway, grazie a tutte per le recensioni, volevo anche dirvi che il capitolo 8 cioè quello di due fa ha ricevuto 9 recensioni, cosa mai successa :3 <3 alla prossima, baci.

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Capitolo 12
*** -Capitolo 11. ***


Capitolo 11.

Mi spostai. Girai la testa dal lato opposto. Non volevo essere baciata, anche se non capivo il motivo, forse avevo paura? Ma paura di cosa? Di baciare una persona dal momento che faccio peggio(?). O forse paura di potermi innamorare. Avevo visto l'amore una cosa pericolosa, basandomi sempre su mia madre e quello che si vuol dire 'padre' e avevo paura, paura di potermi innamorare come mia madre e fare la stessa fine..
Lui provò a spostare di nuovo il mio viso verso di lui, ma mi rifiutai, spostandomi dalla sua presa, vedendo il suo sguardo deluso, assai deluso, e anche parecchio confuso. Non volevo vedere questa uscita come una cosa romantica, come un'uscita da primo bacio, ero uscita con lui come amica, e volevo rimanere tale, o meglio questo era ciò che mi diceva la testa, il cuore diceva tutt'altro, il cuore urlava 'bacialo che cavolo aspetti cocciuta?' ma no, la testa rimaneva impassibile e non ci riuscivo.
Non riuscii nemmeno a dargli una spiegazione a questa mia reazione, e di colpo mi alzai scappando a passo svelto verso l'uscita del parco, per cercare di lasciarmi tutto alle spalle.
Avevo quasi raggiunto l'uscita principile quando sentii strattonarmi per un braccio, qualcuno mi stava tirando verso di se.
Mi ritrovai faccia a faccia con lui, a pochi centimetri dalle sue labbra, e un brivido percorse la mia schiena.

"Perché scappi?" mi chiese confuso.
Ma non riuscii a dirgli niente, non riuscii a dirgli perché non potevo baciarlo, i suoi occhi in qualche modo mi bloccavano, e mi legavano in una strana maniera a lui, a quel ragazzo che mai avevo conosciuto, che mai avevo visto prima di allora."Vuoi rispondermi?" ciese questa volta alzando di pochissimo il suo bellissimo tono di voce.
"Io... io... Harry non posso" dissi livemente abbassando la testa.
"Non puoi? Sei per caso fidanzata?" mi chiese deluso.
"No.." 
"E allora perché non puoi?"
"Non ho mai baciato nessuno, non voglio innamorami" urlai per liberarmi da lui e finalmente scappare.

Stavo correndo e camminando a passo svelto per arrivare il prima possibile a casa per poi poter piangere quando volevo nell'angolo del mio bagno.


Harry's pov.
Non avevo capito perché era scappata. 'Paura di cosa? Innamorarsi? Che senso aveva? Non era la prima ragazza che faceva questo tipo di discorsi. La sconosciuta con cui avevo fatto sesso qualche sera prima, lei mi aveva detto le stesse cose' 
Erano quest i mille pensieri che vagavano per la mia mente. Mi ricordai una cosa. Il suo nome, quelle due ragazze avevano lo stesso nome, e se fosse stata la stessa? 
No, impossibile. Però decisi ugualmente di indagare, per poterne sapere di più. Avrei potuto chiedere a Zayn dal momento che lui la conosceva prima di me, magari sapeva qualcosa. Decisi di non restare fermo in mezzo al parco come un cretino, così mi diressi velocemente a casa, da Zayn per scoprire qualcosa su quella misteriosa, anzi su quelle misteriose ragazze che sembravano assomigliarsi veramente tanto.

****

"Zayn sei in casa?" urlai non appena entrai dentro.
Sentii dei rumori provenire dalla cucina, segno che qualcosa era a casa, ma non sapevo chi, così andai verso di essa per vedere chi vi fosse, ci trovai Niall e Louis impegnati a litigare per il cibo.
"Ragazzi so che vi sto interrompendo, ma Zayn è in casa?" gli interruppi vedendogli sbuffare.
"E' di sopra" mi disse Louis sorridendomi.
"Grazie" sorrisi, e poi andai sopra, andai ad intuito, in camera sua.
Bussai e dopo aver sentito un timido 'avanti' feci ingresso in camera sua, richiudendo poi la porta a chiave. Andai a sedermi sul suo letto, accanto a lui che stava messaggiando dal cellulare.

"Zayn devo sapere delle cose" dissi richiamando la sua attenzione, che subito la spostò a guardarmi.
"Dimmi riccio"
"Quella ragazza, Roxi.. per caso sai che lavoro fa?"
"Perché?"
"Perché penso che tu sappi che io sono andato sul viale per cercare una ragazza da scopare, e l'unica che mi sono scopato per due sere mi disse che non voleva essere baciata, oggi sono uscito con Roxi e beh ho provato a baciarla ma mi ha respinto, dicendo che non vuole innamorarsi"
"Sai per caso il nome di quella che ti sei scopata?"
"Mi sembra Roxi"
Spalancò gli occhi. E poi cominciò ad ansimare cose senza senso.
"Zayn sai qualcosa per caso?" chiesi speranzoso.
Fece cenno di no con la testa, poi con un 'devo andare via' se ne uscì di camera, ed infine anche di casa, lasciandomi dubbioso e con mille domande.
Avevo deciso, la sera sarei andato sul viale a cercare quella ragazza, e sarei uscito di nuovo con Roxi, dovevo scoprire qualcosa, e Zayn di certo sapeva qualcosa che io non so.



Zayn's pov

Quella scema stava rovinando ogni cosa. Si stava facendo scoprire, non era quella che non voleva che nessuno lo sapesse? Non sembra. L'avrei cercata, per chiedere spiegazioni plausibili su ciò che mi aveva detto Harry, volevo capirci qualcosa. Ma di certo non avrei detto niente ad Harry, lo avevo promesso a lei anche se non se lo sarebbe meritato, ma mi dispiaceva..
Per fortuna sapevo dove abitava ed andai a botta sicura, trovandola sulla porta di casa che stava entrando dentro.
La bloccai subito per poi spingerla dentro.
"Devi spiegarmi un po' di cose" gli dissi guardandola negli occhi.

Continua.



I'M HERE! 
Prima di tutto.. vorrei veramente scusarmi per non aver pubblicato per più di una settimana, ma veramente non c'e la facevo, non avevo il tempo, e non sapevo cosa scrivere, ecco i motivi.
Ma prima, ho avuto un illuminazione, e penso di aver trovato come continuare la storia, anche se sinceramente non so se aver fatto giusto questo capitolo, lo spero con tutta me stessa.
Anyway vi prometto che proverò a scrivere il capitolo 12 molto prima. A presto, baci <3

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Capitolo 13
*** -Capitolo 12. ***


Capitolo 12.

Roxi's pov.
Venni spinta al muro quasi con violenza, poi quando realizzai chi fosse stato mi vennero i brividi di disgusto.
"Devi spiegarmi un po' di cose" mi disse duramente guardandomi negli occhi.
Cosa cavolo dovevo spiegare a lui? Mi domandavo..
"Che cavolo vuoi da me ancora?" gli chiesi con lo stesso tono duro che lui aveva assunto con me.
"Harry!"
"Che cosa c'entra adesso?"
"Ha un presentimento"
"Che presentimento?" chiesi confusa, veramente non sapevo di cosa stesse parlando.
"Una sera andò su un viale per fare sesso. Conobbe una ragazza, lui voleva baciarla ma lei si rifiutò per il semplice fatto che non voleva innamorarsi.." si fermò per staccarsi un po' da me, permettendo di vederci meglio. Intanto stavo cominciando a sudare freddo per ciò che stava dicendo.
"Quella ragazza si chiamava esattamente come te, e oggi mi ha detto tutto, ha provato a baciarti, ma hai detto le stesse cose di quella ragazza.. e lui sospetta qualcosa, ma ancora non credo abbia capito cosa succede realmente" finì la frase guardandomi ancora negli occhi.

Non poteva essere, adesso capivo dove avevo già visto quegli occhi così verdi, così dannatamente belli, cosi dannatamente perfetti. Quel nome pronunciato in modo angelica da me presa di giorno, ma pronunciando con voce sensuale di notte. Adesso capivo perché mi sembrava di conoscere quella voce. Adesso tutto era più chiaro, e se non lo aveva ancora capito, lo avrebbe capito molto presto, o per mano della sua mente, o per mano dell'essere disgustoso che avevo davanti a me.
Io non avevo ancora detto niente dopo che Zayn mi aveva detto ciò, stranamente lui aveva detto tutto con tono calmo, non col tono che aveva assunto non appena era entrato in casa mia.
"Roxi non stare zitta, io ho capito tutto, tu hai capito e se lui ancora non lo ha capito lo capirà molto presto, dimmi la verità, fai veri i miei sospetti, non dirò niente ad Harry" disse quasi come pregarmi.
Ci pensai qualche secondo. Sarebbe stato bene fidarmi di lui per una volta? Ci provai.. tanto le bugie hanno le gambe corte.
"Quello che sostieni nella tua mente è vera. A me sembrava già di conoscere Harry, ma non sapevo esattamente dove lo avessi incontrato, tu adesso mi hai 'illuminato' e ho capito, ho ricordato tutto e beh... sono io quella con cui Harry ha fatto sesso quelle due sere" abbassai lo sguardo a terra, verso i miei piedi.
Sentii le sue dita sul mio mento, mi stava tirando su la testa, in modo da permettermi di guardarlo.
"Non gli dirò niente.. però forse, dovresti farlo tu"
"Non posso Zayn"
"Perché non puoi?"
"Mi vergogno.." abbassai di nuovo lo sguardo.
"Perché ti vergogni?"
"Non sono affari tuoi" risposi acida.
"Vuoi dirmi perché cavolo ti vergogni?" mi urlò contro arrabbiato.
"Perché non ho scelto io di fare questa vita, devo farla per poter vivere. Mio padre picchiava me quando ero piccola, e mia madre, davanti ai miei occhi, e un bel giorno a forza di botte la uccise, proprio mentre io stavo assistendo a tutto, scappai ma l'unico posto che trovai fu in una baracca assieme a degli zingari, a quattordici anni mi mandarono sul viale, scappai anche da loro, per finire dove? In un posto migliore pensavo, ma invece no, con un uomo che mi usava per i suoi sporchi comodi, e alla fine scappai anche da lui, e capii che l'unico modo per avere soldi e vivere era questo, e preferivo farlo per conto mio non a spese degli altri. Ecco il motivo, sei contento adesso che mi sono umiliata?" urlai addosso a lui piangendo.
Mentre io urlavo tutto ciò spancò gli occhi sorpreso da tutto. E fece una cosa che mai e poi mai mi sarei aspettata.
Aprì le sue grandi braccia e mi prese senza dirmi niente. Le richiuse poi intorno al mio magro corpo e mi strinse forte, tenendomi vicino al suo cuore, il quale potevo sentirne il battito.
Sarebbe stato tutto dannatamente perfetto se avessi avuto una famiglia normale, un'infanzia come quella degli altri bambini, un adolescenza fatta di amicizia, amore e delusioni, ma anche sogni.. sogni in cui credere.. e alla fine ritrovarsi tra le braccia di un ragazzo, di un uomo, che ti teneva stretta proprio come adesso. Ma non per compassione, ma per amore.. Perché si, quello che avrei voluto era solo amore.. vero amore..

Continua.



I'M HERE!
Avevo detto che avrei continuato prima ma non ci sono riuscita a quanto pare. Non sono stata bene in questi giorni e anche adesso continuo a non sentirmi tanto bene. Ma comunque avevo questa idea e anche se è corto diciamo che è di passaggio per credo ciò che succederà nel prossimo.
Grazie ancora per tutto. Alla prossima. Baci <3

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Capitolo 14
*** -Capitolo 13. ***


Capitolo 13.

Nemmeno io sapevo perché in quel momento non mi ero staccata, e non gli avevo urlato contro di andarsene da casa mia. In quei pochi attimi tutto era stato dannatamente strano, partendo dal punto che mai e poi mai avevo rivelato a persone, che non fossero Daisy ciò che io avevo passato e continuavo a passare.
Sapevo soltanto che volevo rimanere tra le sue braccia, calde, per ancora un po'.
"Perché mi rivelato tutte queste cose?" chiese mentre prese ad accarezzare i miei capelli.
"Non lo so.. non lo so nemmeno io. Le avevo dette soltanto a Daisy"
"Sei strana.. le hai dette a me. Che tra l'altro mi odi" rise.
"Non è vero" dissi staccandomi di colpo. "Non ti odio!"
"Allora perché quando mi incontri ti comporti come un gatto contro un cane?"
"Non lo so.. mi da solo sui nervi il tuo comportamento"
"Mi comportavo così solo perché non conoscevo la tua storia. Ma adesso so tutto e non ti offenderò mai più" disse intrappolandomi col suo corpo al muro.
Eravamo pochi centimetri di distanza l'uno dall'altro, ma di colpo si staccò.
"Non dirò niente a Harry tranquilla, ma se non lo farai tu è meglio che ci resti lontana" disse prima di andare via da casa mia.
Mi lasciò, con la schiena poggiata contro il muro, a pensare.
Aveva ragione. Io non avrei mai detto a Harry chi ero in realtà, e la cosa migliore, anche se quel riccio dagli occhi verdi aveva qualcosa che mi attirva, era quella di non farmi più viva nei suoi confronti. Mai più!


Zayn's pov.
Già.. nemmeno lei sapeva perché a me, proprio a me aveva detto quelle cose. Ma vederla così, sofferente, piangente, tra le mie braccia mi aveva fatto veramente molta pena. Forse non era stato corretto andarmene così, senza nemmeno dirle 'ciao' ma non sapevo cosa fare. Mi sentivo di troppo in quel suo momento di sofferenza. Anche se quando qualcuno soffre non dovrebbe stare solo, ma in compagnia.
Comunque adesso glielo avevo promesso sul serio, lo avevo promesso davanti a lei, che mai più l'avrei offesa, e sopratutto non avrei detto niente ad Harry.
Arrivai a casa, in cucina non c'era nessuno. In salone non c'era nessuno. In bagno nemmeno, segno che erano tutti usciti, o almeno lo speravo, visto il mio bisogno di pensare incessantemente a quella ragazza, e a cosa poter fare per aiutarla.
Andai in camera mia, buttandomi a peso morto sul letto, portando poi le mie mani dietro la testa, fissando il soffitto. Bel modo di pensare quello.
Purtroppo venni interrotto da qualcuno che stava bussando alla mia porta di camera.
"Avanti chiunque tu sia" dissi noncurante della situazione.
Vidi spuntare una testa riccia dalla porta. Harry era in casa, non ero solo. Si sedette accanto a me.
"Dove sei andato?" mi chiese subito dopo.
Adesso cosa gli dicevo? Non potevo dirgli la verità, ma tanto meno non potevo mentire sul serio ad uno dei miei migliori amici.
"A fare una passeggiata" dissi stanco. Già stanco.
"Capito... io ho pensato"
"A cosa hai pensato riccio?" dissi tirandomi su per vederlo meglio.
"A quella ragazza"
"A Roxi?"
"Si... sai, penso che forse ho ragione. Penso che sia la stessa ragazza. Stanotte andrò sul viale"
"Non farlo" dissi di colpo per convincerlo di non andare.
"Perché Zayn?"
"Perché... che ci vai a fare scusa? Fregatene di quella ragazza visto che non vuole innamorarsi" balbettai insicuro.
"Zayn, non posso. C'e qualcosa che mi attira in quella ragazza, sempre che sia una sola"
Questo era un bel casino, cosa potevo fare per fermarlo? Niente, perché quando Harry si metteva in testa una cosa, niente lo faceva cambiare idea, nemmeno i suoi migliori amici.
Si alzò dal mio letto, e andò verso la porta.
"Vado un po' in centro" disse per poi uscire dalla stanza senza chiudere la porta. Pochi minuti dopo sentii anche la porta di casa aprire per poi richiudersi. Adesso ero realmente solo.
Avrei voluto chiudere la porta di camera mia, ma la mia pigrizia in quel momento mi impediva di farlo.
Quasi stavo per addormentarmi, ma le voci che entrarono in casa in quel momento mi fecerò sobbalzare.
"Siamo in casa. C'e qualcuno?" urlarono da sotto. Era Louis si riconosceva benissimo la sua voce.
Non avevo però la minima voglia di rispondere. E solo quando venne al piano di sopra, constatò che ero in camera mia.
"Stavi dormendo?" mi chiese affacciandosi in camera mia.
"Quasi" risposi sbadigliando.
"Ok, allora ti lascio riposare, ma Harry?" chiese prima di chiudere la porta.
"E' uscito a fare un giro in centro"
Lo vidi annuire, per poi sparire dietro la porta di camera mia, che si chiuse alle sue spalle.


Ancora una volta stavo per addormentarmi, ma qualcuno bussò di nuovo alla mia porta.
"Chi è?"
"Sono Louis, di sotto alla porta c'e una certa Roxi che chiede di te" disse Louis dall'altro lato della porta.
Non appena sentii quel nome saltai in piedi, che diamine ci faceva qui? Era pericoloso, se Harry fosse arrivato sarebbero stati guai.

Continua.


I'M HERE!
Come promesso martedì, oggi ho continuato :3 Mi fa piacere ricevere sempre abbastanza recensioni, e in più, ci aggiungo i messaggi privati riguardo alla storia.
In confronto agli altri questo è un capitolo abbastanza lungo dai, diciamo ne corto ne lungo, normale. E spero con tutto il cuore che vi piaccia.
Non appena posso continuerò. Alla prossima. <3


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Capitolo 15
*** -Capitolo 15. ***


Capitolo 15.

*Harry's pov*
Camminavo per i marciapiedi di Londra in cerca di qualcosa che nemmeno io sapevo cosa era. O forse lo sapevo.
Avrei voluto vedere quella Roxi, e scoprire tutto, ma tanto sapevo, che sarebbe stato tutto impossibile, di sicuro non l'avrei più rivista per il resto dei miei giorni e sarei rimasto col dubbio per tutta la vita.
E in più, come se non bastasse sentivo dentro di me, che Zayn mi nascondeva qualcosa, non lo sentivo soltanto, ne ero quasi sicuro. Ma da lui non ci avrie mai ricavato niente, sapeva essere veramente chiuso in se stesso quando volevo esserlo.

Se solo in qualche modo avessi avuto l'opportunità di rivederla di nuovo, avrei cercato in tutti i modi di scoprirne qualcosa. Solo che non potevo andare sul viale e rischiare che magari lei mi riconoscesse, avrei solo peggiorato le cose, e questo non era il mio intento, io volevo solo saperne di più. Avrei voluto aiutarla, tutto qui.. Se la Roxi del pomeriggio era la Roxi della sera, avevo visto nei suoi occhi tanta tristezza, solitudine da far
schifo, e vedevo che aveva bisogno di qualcuno che la aiutasse, ma questo non mi era possibile visto che non sapevo come poterla vedere.

Tornai a casa la sera sul tardo orario, non mi importava se i ragazzi mi avrebbero riempito di domande, avevo solo bisogno di pensare, e tutte quelle ore passate a camminare mi erano servite molto. Sarei andato a cercarla la sera stessa, se era la stessa persona l'avrei trovata sul luogo del lavoro.
Decisi però, dopo aver riflettuto, che non sarei stato io ad andare a cercarla, ma bensì qualcuno che mi avrebbe tenuto il gioco.
Non Zayn, lui nascondeva qualcosa.. Nemmeno Louis o Liam, erano fidanzati, l'unico che rimaneva fuori era Niall, anche se so sarebbe stata dura convincerlo.
Andai a cercarlo in camera sua, ma lo trovai da solo in cucina, intento a mangiarsi un panino.
"Niall, ho bisogno di te" dissi interrompendolo.
"Se è il mio panino ciò che vuoi.. scordatelo" fece la risata malefica.
Scossi istintivamente la testa. Eravamo tutti pazzi in quella casa.
"Non mi riferivo al panino.. vieni in camera ti spiego meglio" dissi andando di sopra.
Lo notai seguirmi, certo, con il panino in mano.


*Niall's pov*
Era così strano ciò che mi aveva chiesto, ma era uno dei miei migliori amici, e per loro avrei sempre accettato tutto, poi una serata passata in compagnia di una bella ragazza come lui l'aveva descritta non faceva mai male.
Mi vestii, stranamente, bene. Jeans abbastanza attillati ma anche facili da togliere. Una delle mie polo rosse abbastanza aderente, pure quella, e le air force biance. Prendendo il cellulare, il portafoglio e le chiavi della macchina e di casa uscii salutando gli altri, che non fecerò domande sulla mia uscita serale. Sarebbero di sicuro arrivate non appena sarei rientrato a casa, ma avrei avuto sempre una scusa pronta, così Harry mi aveva detto di averla.
Andai dove Harry mi aveva detto, era un lungo viale, e da ogni lato, ogni qualche metro si trovava una ragazza, o meglio una puttana, pronta a salire in macchina del primo sconosciuto che le appariva davanti.
Harry mi aveva descritto la ragazza che cercava alta, magra, con delle belle curve, capelli lunghi e rossi, e occhi verdi/celesti. Anche se a buio mi fu difficile identificare quelli.
Ma vidi una sola ragazza con lunghi capelli rossi, e mi avvicinai a lei con la macchina. Abbassai il finestrino e la scrutai, le descrizioni erano quelle, e potei intravedere i suoi occhi.
"Bellezza, sono Niall, Niall Horan"
"So chi sei, le foto girano, e le musiche anche" sorrise maliziosamente.
Se quella era la ragazza con cui era uscito Harry il pomeriggio ci sapeva fare, era una brava bugiarda in quel caso.
"Tanto per conversare.. comunque perché non salti su?"
"Un ragazzo come te che chiede queste cose? Poi.. non uscivi con una certa Daisy?"
"Come amici.. salta su, dai"
A quel punto non se lo fece ripetere, e andò dall'altro lato, montando accanto a me.
Mi sorrise maliziosamente, per poi portare gli occhi davanti a se.
"Segui ciò che ti dico, andiamo a casa mia" sussurrò quasi.
Annuii e misi la macchina moto, pronto ad ascoltare le sue indicazioni.

*Roxi's pov*
Mi era sconosciuto questo lato di Niall. Per come Daisy me lo aveva descritto era dolce, simpatico e di parola, non un ragazzo malizioso come lo era stato con me. Era uscito un paio di volte con la mia amica, ed è vero era qualche giorno che non si sentivano, in realtà lei non voleva sentirlo, non gli interessava come pensasse, e non voleva farlo soffrire, ma avrei comunque reggere il gioco.
Non gli avevo detto che lei era mia amica, solo Zayn sapeva chi ero veramente, e solo lui avrebbe dovuto continuare a saperlo, perché era sicuro, nemmeno lui mi aveva riconosciuto con tutto quel buio nella strada.
O almeno lo speravo..

Continua.


SONO TORNATA!!
So che sono passati un bel po' di giorni dall'ultima volta che ho pubblicato, ma veramente tra la scuola e la tristezza non riuscivo a scrivere niente, non avevo proprio ispirazione.
Comunque abbiamo un Harry determinato a saperne di più, c'e la farà Niall a scoprire ciò che vuole Harry? :3 Che ne pensate?
Alla prossima <3 che sarà sicuramente prima di questa volta.
Leti_Bo.



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Capitolo 16
*** -Capitolo 14. ***


Capitolo 14.

Zayn's pov.
Corsi velocemente giù per le scale, dovevo farla sparire alla svelta, Harry sarebbe potuto tornare da un momento all'altro, e non sarebbe stata una situazione per niente piacevole se l'avesse trovata qui, con me.
"Che ci fai qui?" dissi tirandola dentro casa.
Aveva un espressione confusa, molto probabilmente non sapeva che dove vivevo io viveva pure, Harry, ma ancora però non sapevo come avesse fatto a trovarmi. 
"Mi fai male" si lamentò mentre la portavo velocemente in camera mia.
Non appena fummo in camera chiusi la porta a chiave, rimandendo fermo dandole le spalle.
"Come mai sei qui? E come hai fatto a trovarmi?"
"Sei famoso, non ci vuole molto a chiedere ad una fan"
"Bene.. adesso dimmi, perché sei qui?"
"Non lo so"
"Non dovresti starci, Harry potrebbe arrivare da un momento all'altro"
"Che?"
"Si, sai abitiamo tutti insieme" 
"Cazzo" disse passandosi la mano sui suoi lunghi capelli.
"Insomma vuoi dirmi perché sei qui?"
"Volevo parlarti, ecco, davvero non dirai niente ad Harry?"
"Secondo te adesso starei qui a dirti che è pericoloso stare qui se volessi sputtanarti?" dissi alzando la voce.
Lei abbassò la testa.
"Senti... forse è meglio se vai, Harry potrebbe arrivare" dissi avvicinandomi dolcemente a lei.
Non so perchè, ma la vedevo una ragazza dolce, indifesa, senza nessuno a proteggerla, e mi faceva molta pena.
"Senti.. io potrei aiutarti a non fare più quel lavoro" le proposi.
Alzò la testa per fissarmi negli occhi. Ma non stava sorridendo, anzi, stava.. piangendo.
"No, io adesso sparirò dalla tua vita, come sparirò dalla vita di Harry" disse per poi liberarsi della mia presa. Scese velocemente le scale. Uscì di casa, sbattendo la porta.
Non ero sicuro che l'avrei rivista ancora..


Roxi's pov.
Non so nemmeno io perché scappai così, scappare quando una persona voleva aiutarmi.
Io non volevo essere aiutata, ma solo sparire dalla loro vita, e in più sparire da questo mondo, da questo mondo che mi porta solo problemi, lacrime..
Ne ero sicura, speravo davvero che quella fosse l'ultima volta che avrei visto Zayn..
Camminavo a passo svelto verso casa mia, tenevo la testa bassa, avevo voglia di piangere, le lacrime scendevano senza che lo volessi, e non volevo farmi vedere.. camminare a testa bassa era la mia unica soluzione, l'unica soluzione..
Non appena arrivaia a casa, l'unica cosa che riuscii a fare fu accasciarmi a terra e piangere. Nessuno mi avrebbe visto, nessuno mi avrebbe sentito, perché ero sola, sola come un cane abbandonato.. sola..

Continua.

I'M HERE!
Scusate tanto il ritardo, ma avevo verifiche quasi tutti i giorni.
Comunque se questo capitolo non verrà cagato posso capirvi, perché è veramente corto ed orrendo, ma il mio morale è sotto zero, spero sia presto il 22 almeno è il mio compleanno, 16 anni yeah *-* okey, basta vado. Alla prossima. Baci <3

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Capitolo 17
*** -Capitolo 16. ***


Capitolo 16.

Entrando in casa mi sbattè violentemente contro la porta dopo che fu chiusa. Cominciò a baciare il mio collo, facendomi tirare la testa indietro, facilitando anche il lavoro a lui. Gemetti sentendo la sua erezione spingere contro la mia gamba. 
"Senti che effetto? Che ne dici se lo accontenti?" ammiccò al suo amico che si era risvegliato parecchio la sotto.
Lo guardai maliziosa per poi abbassarmi all'altezza del suo grande pacco. In pochi secondo aveva pantaloni e boxer calati alle caviglie. Lo guardai negli occhi per un nano sesondo e poi lo lasciai senza fiato accogliendo la sua lunghezza nella mia bocca. 
Si scansò prima di venire e mi stese a terra, liberandomi di ogni cosa che avessi addosso, mise uno, due, tre diti dentro di me e quando decise che ero pronta entrò con una spinta forte e decisa.
Venni urlando il suo nome, e per mettermi a tacere provò a baciarmi, ma spinsi le mie mani contro il suo petto, togliendomelo di dosso.
"Perhcé non posso baciarti?" disse con voce innocente.
"Non bacio mai nessuno, non ho mai dato un bacio e mai lo darò, non voglio innamorarmi" dissi decisa.
"Ho capito, ho capito ciò che cercavo" disse sicuro.
"Che cercavi?" chiesi confusa.
"Lascia perdere" disse rivestendosi.
Dopo essersi rivestito mi lanciò delle banconote e uscì di casa, sbattendo la porta, ma con un'aria trionfante sul volto. Aveva un'aria anche spensierata, non riuscivo a capire quel ragazzo, probabilmente aveva dei seri problemi di mente, ma non ci detti peso.
Mi rivestii e dopo essermi fatta una doccia di almeno un'ora depositai i soldi all'interno della cassaforte, e mi addormentai poi senza nessun pensiero sul divano di casa.


*Harry's pov*
Erano passate le 00:00 da pochi minuti e Niall ancora non era rientrato. Non so come stava procedendo l'incarico, ma ovviamente speravo bene, chissà se avrebbe scoperto ciò che cercavo. Ormai abbandonato dalle speranze di vederlo rientrare a casa quella sera, ma proprio quando stavo per andare a letto la porta di casa si aprì per poi richiudersi subito dopo con un tonfo, era solito di Niall fare così, quindi mi catapultai in salone con la speranza che fosse vittorioso.
"Amico.. c'e l'ho fatta" disse fiero di se.
"Cosa hai scoperto?" 
"La Roxi con cui sei uscito il pomeriggio è la Roxi con cui sei stato a letto per due sere di fila"
Non riuscii a rispondere perché un tonfo di qualcosa che cadde a terra mi fece sobbalzare. Mi girai di scatto e notai Zayn fermo sulla porta della cucina con gli occhi spalancati, e una bottiglia di birra a terra rotta in mille pezzi.
"Zayn che hai?" chiesi preoccupato.
Scosse la testa e raccogliendo tutto sparì in cucina, quel ragazzo ultimamente era strano.
Mi girai comunque di nuovo verso Niall, e finalmente riuscii a parlare.
"Niall spero che tu abbia preso l'indirizzo, devo andare assolutamente da lei" dissi.
Mi sventolò davanti gli occhi un pezzo di carta e subito lo afferrai, sarei andato da lei ora, non mi importava l'ora, ma io dovevo andare.
"No" sentii urlare alle mie spalle. Era stato Zayn a parlare, mi voltai verso di lui.
"Perché?" chiesi alzando le braccia al cielo.
"Non puoi" 
"Perché non posso? Zayn tu mi stai nascondendo qualcosa, se hai qualcosa da dirmi dilla ora"
"Non puoi" ripetè ancora. Mi fece salire il nervoso.
"Perché cavolo" sospirai forte.
"Lei non ne vuole sapere di te, lei non vuole innamorarsi, lasciala in pace, non ti vuole vedere"
"Tu la conosci?" chiesi sorpreso, anche se sapevo che nascondeva qualcosa.
"Si, e già sapevo che eri andato a letto con la stessa persona con cui eri uscito il pomeriggio" mi urlò contro.
"Io e te facciamo i conti dopo" dissi per poi uscire di casa.
Zayn non riuscì a fermarmi, ero già in macchina che guidavo verso casa di lei. Mi dispiaceve svegliarla a quest'ora ma dovevo!!


*Roxi's pov*
Il mio sonno venne interrotto dal campanello di casa, e quando mi resi conto di che ore erano imprecai in arabo, a chiunque fosse. Mi alzai controvoglia visto che il campanello non cessava di suonare, o meglio la persona dall'altro lato non smetteva di suonare il campanello.
Quando la aprii mi maledissi, e avrei preferito continuare ad ignorare il campanello. Avevo davanti a me il riccio dagli occhi verdi, il ragazzo dell'uscita pomeridiana, ma anche il ragazzo violento a letto.
"Ho capito chi sei, so che di sera fai la prostituta, so che sei la stessa ragazza con cui sono andato a letto e quella con cui sono uscito con un appuntamento, ma non sono qui per giudicarti, ma per aiutarti" disse svelto.
E senza darmi il tempo di rispondere le sue labbra erano sulle mie.
Il mio primo bacio.. 

Continua.


Scusate, ogni volta mi scuso per l'assenza e prometto che non succederà, ma ogni volta, succede. Il motivo è che questa storia non mi piace più e quindi non so più come continuarla, e anche se mi dispiace questo sarà uno degli ultimi capitoli.
P.S. POI NE FARO' UN'ALTRA SU CUI STO LAVORANDO MEGLIO.
ANYWAY, CI VEDIAMO AL PROSSIMO CAPITOLO. BACI.

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Capitolo 18
*** -Epilogo. ***


 Epilogo.


Sembra strano raccontare la mia vita adesso..
Moglie del famoso cantante Harry Styles dei One Direction, e madre di due bambini, dati alla luce con il sostegno del mio marito.
Quella sera disse 'non sono qui per giudicarti ma aiutarti', e beh.. lo aveva fatto.
Dopo avermi baciato, dopo che avevo ricevuto il mio primo bacio.. eravamo finiti a letto, ma di diverso.. c'era che non era sparito, era rimasto, e giorno per giorno mi aiutava, ed io avevo smesso di fare il mio ex sporco lavoro.
La mia vita era cambiata radicalmente.
L'unico dispiacere in questi anni, fu riincontrare mio padre.
Lo avevo incontrato dopo qualche mese che stavo con Harry, aveva provato a portarmi via, a portarmi con lui, ma Harry era al mio fianco, pronto a difendermi, come lo stava facendo tutt'ora.
Ricordo bene il giorno in cui mi chiese di sposarlo, il giorno in cui si erano sposati gli altri e in cui mi ero sposata io.
Il giorno in cui ero rimasta incinta di due gemelli, e il giorno in cui gli avevo dati alla luce con lui che mi teneva per mano.
All'inizio era difficile, Zayn era innamorato di me, ma alla fine pure lui riuscì a trovare la sua lei, la cantante delle Litte Mix, Perrie Edwards.
Liam e Louis nel corso degli anni erano rimasti fedeli a Danielle e Eleanor, e la mia amica Daisy aveva deciso di dare finalmente una vera possibilita a Niall, fino a finire per sposarcisi.
Non potevo desiderare vita migliore.

                                                                                                 ..The End..


Allora, mi dispiace essere giunti alla fine, forse è arrivata troppo presto, ma beh come già avevo detto l'altra volta, non avevo più idee per questa storia, per cui ho preferito finirla così invece che andare avanti controvoglia e rischiare di rovinarla. Comunque non vi abbandonderò e spero che mi seguirete anche nella prossima storia, che inizierò a pubblicare la prossima settimana (più spesso visto che ho i capitoli pronti).

Adesso vorrei ringraziarvi tutte, non so come scrivere tutti i vostri nomi, qui perché siete veramente tante, però.. Vorrei ringraziare particolarmente Ellie_Styles, che puntualmente recensiva ogni capitolo con una recensione da lacrime agli occhi u.u
Con questo vi saluto, e beh.. spero che ci rivedremo alla prossima FF.
Byeeeeeeeeeeeee <3

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