Hey! You're giving me a heart attack!

di hell is just a sauna
(/viewuser.php?uid=162262)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Wow,that's loud! ***
Capitolo 2: *** Kill The DJ! ***
Capitolo 3: *** Hell Above. ***
Capitolo 4: *** Oh Love. ***
Capitolo 5: *** Undisclosed Desires. ***
Capitolo 6: *** Turning Tables. ***
Capitolo 7: *** Goodbye to you! ***
Capitolo 8: *** Carpe Diem! ***
Capitolo 9: *** Deep sea Baby, I follow you ! ***
Capitolo 10: *** This brutal love.. ***
Capitolo 11: *** Crying Shame ***
Capitolo 12: *** So,Give me novacaine ***
Capitolo 13: *** Hey,Bliss! ***
Capitolo 14: *** Big Freeze ***
Capitolo 15: *** People are people ***
Capitolo 16: *** One day baby we'll be old! ***
Capitolo 17: *** We aren't caught up in your love affair. ***
Capitolo 18: *** Fell for you. ***
Capitolo 19: *** Fuck Time! ***
Capitolo 20: *** Il dolore cambia le persone. ***
Capitolo 21: *** E non durò, infatti. ***
Capitolo 22: *** In love with all of these vampires! ***
Capitolo 23: *** Besitos. ***



Capitolo 1
*** Wow,that's loud! ***


 







 









Smell your technicolour in your eyes
Makes me sick with pleasure in my mind
Shake it like it's so enlightening, staring at the sun that's blinding
Like a bottle rocket in the sky

Londra.
King's College Hospital,Pronto Soccorso.
Turno di notte.
Guardai l’orologio 02:15.
Eh già,il Pronto Soccorso è sempre pieno di gente, anche di notte. Dovrebbe essere terribile vedere tutta quella gente dentro un ospedale, ma per un’infermiera che ama il suo lavoro invece non lo è.
È fantastico poter aiutare le persone.
È fantastico vedere i sorrisi dei tuoi pazienti quando gli dici che possono stare tranquilli e che in poco tempo possono andare a casa.
Credo che avere qualcuno che ti da delle buone notizie, soprattutto quando sei in Pronto Soccorso, sia rassicurante.
Comunque delle volte è persino divertente ;si conoscono cose nuove,persone nuove e si impara sempre qualcosa di nuovo.
“Charlie sta arrivando un codice verde, lo prendi tu?”-Guardai Elena la mia collega,nonché migliore amica.
“Si El, continui tu con la sala d’attesa?”
“Si certo,vai pure”.
Elena aveva 35 anni. Amava con tutta se stessa questo lavoro esattamente come me,con la differenza che lei lavorava in ospedale da molto più tempo. Era molto protettiva nei miei confronti e quando qualcuno mi infastidiva,mi difendeva sempre.
Mi avviai verso l’uscita e notai che l’ambulanza era già arrivata.
“Ciao Matt,cosa abbiamo?”-chiesi salutando il paramedico.
“Ciao Charlie, la signora accusa un male che parte dal collo e va fino al fianco”.
“Ok portala dentro, io vado a prendere lo stetoscopio e il resto”.
Mi avviai verso il piccolo ufficio dove avevo i miei “strumenti da lavoro”. C’era Sally seduta allo sportello che come al solito registrava i pazienti della sala d’attesa. Tornai in sala e guardai dov’era la mia paziente, mi avvicinai al letto e chiusi la tenda della postazione.
“Allora signora..?”
“Susanne Smith, ma non chiamarmi signora che mi fai sentire vecchia, chiamami Susanne”.
“Ok Susanne, io sono Charlotte e sono un’infermiera, ti faccio una piccola visita di controllo e poi vado a chiamare il medico,ok?-le sorrisi. Speravo di essere rassicurante in qualche modo.
“Va bene ma datemi subito qualcosa che voglio tornare a casa” mi rispose.
“Dove ti fa male?”-chiesi guardandola.
“Tutta la parte destra, dal collo fino al fianco”
“Ok, adesso vediamo di scoprire il problema”
“Sembri molto giovane”-disse scrutandomi attenta.
“Ho 23 anni”-risposi
“Devi amare molto il tuo lavoro,eh?”
“Già moltissimo”- le sorrisi-“adesso potresti sollevare un pò la maglia e fare dei bei respiri?”
Susanne obbedì. Feci la solita visita;controllai il respiro,guardai la gola e il resto..tutto regolare.
“Ok Susanne,vado a chiamare il medico,per qualsiasi problema chiedi”
Lei annuì.
Uscii e richiusi la tenda. Mi avviai alla ricerca del medico.
Trovai quasi subito Dominic, un dottore di circa 40 anni molto simpatico.
“Dom!C’è una paziente,accusa dolori dal collo fino al fianco,vai a controllarla?”
‘Si Charlie”-rispose mostrandomi un sorriso -“ah, è in arrivo un codice rosso,vuoi che mandi Elena?”
Abbassai lo sguardo-“Si manda Elena, io continuo al posto suo in sala”.
Una volta avevo avuto a che fare con un codice rosso,un incidente frontale. La vittima era una bambina, pensavo di potercela fare ma aveva perso troppo sangue. La rianimazione non era servita a niente. Mi era morta tra le braccia. Non avevo più dormito per almeno una settimana, piangevo in continuazione,continuavo a chiedermi che cosa avessi sbagliato e perché Dio, se davvero esiste, si fosse portato via una bambina di 8 anni.
Andai nell’ufficio.
“Hey Sexy Lady, a chi tocca?”-chiesi a Sally che mi guardo con la sua solita aria da bambolina primadonna, lei era fatta così, ma nonostante tutto mi stava simpatica.
“Al cantante dei Green Day,che ubriaco da fare schifo è rotolato dalle scale e si è rotto un braccio,ma non ti preoccupare è innocuo e anche molto arrapante”-disse leccandosi le labbra con fare malizioso, per poi mettersi a ridere.
Scoppiai a ridere- “E dov’è questo playboy?”
“È già in sala!” – mi rispose.
Mi avviai verso la sala .
“Voglio tutti i particolari,eh!”-aggiunse poi.
“Ahaha va bene,a dopo Sally”.
Arrivai finalmente alla postazione della rock star ed entrai chiudendo la tenda della postazione.
C’erano altri due. Un biondo e uno con l’aria da sciroccato.
Feci un cenno di saluto ai due e mi presentai.
“Ciao sono Charlotte e sono l’infermiera, tu sei?”
“Billie Joe,bellezza. Il più sexy dei cantanti in circolazione. Ma tu puoi chiamarmi BJ”-mi rispose il moro facendomi un occhiolino. Indossava una maglia a maniche corte nera con dei pantaloni dello stesso colore.
Già che ci provava spudoratamente,un ubriaco parecchio sicuro di se.
 “Ok Bj”-dissi marcando bene il suo nome-“dato che sei ubriaco fradicio ti faccio una flebo e poi più tardi, quando sarai un po’ più sobrio,ti visito”-guardai il suo braccio,notai che aveva dei tatuaggi e aveva alcuni tagli.
Medicai i tagli,presi la flebo e infilai l’ago nella vena del braccio sano.
“Ahiaa cazzo, fa male”-disse lamentandosi
“Tra poco non lo sentirai più Billie,adesso fai il bravo e riposati, io torno fra un pò”-gli dissi.

“Charlotte sei la donna più sexy che io abbia mai incontrato, e sai ne ho incontrate di donne”-mi disse fissandomi negli occhi, sembrava quasi sincero anche se non sapeva quello che stava dicendo. Ovvio,era ubriaco fradicio.
Lo guardai,sorrisi e gli risposi senza pensarci molto -“Me lo dicono in tanti,Billie Joe”.
Guardai i due ragazzi che erano con lui.
“Lasciamolo riposare ora, venite con me voglio farvi alcune domande, seguitemi”- mi guardarono e annuirono.
Uscii dalla postazione,feci uscire i due ragazzi e chiusi la tenda dando un ultima occhiata a quel ragazzo.
Si era addormentato.
“Posso sapere i vostri nomi?”
“Io sono Frank e lui è Mike”-mi rispose quello con l’aria da sciroccato.
“Ok, quanti anni ha Billie?-chiesi.
“Ha 33 anni,Charlotte”-rispose il biondo. Si ricordava il mio nome, di solito non se lo ricordava nessuno.
“Chiamatemi pure Charlie.. ha 33 ed è ridotto così?Dev’essere davvero grave,ha diversi tagli sui polsi…” -risposi.
“Deve essere lo stress del tour, la moglie che ho la lasciato da poco..”- rispose Mike
“Tante cose messe insieme”-aggiunse Frank-“gli abbiamo detto più volte di non esagerare, ma non ci da mai ascolto, non vuole nemmeno più mangiare, molto spesso sviene mentre siamo in sala prove”.
“Credo che abbia bisogno di avere qualcuno vicino.”- dissi-”comunque non lo tratterremo per tanto, il tempo di farlo tornare sobrio e ingessargli il braccio”.
Mike guardò prima l’amico e poi me –“ Grazie Charlotte, lo aspettiamo in sala d’attesa?”
Sorrisi -“Si, certo per me va bene, ve lo riporterò tutto intero”.
 



OK?OK.
*si vuole nascondere*
Ciao a tutti, questa è la mia prima storia!
Spero che vi piaccia:)
Accetto consigli e critiche..!
Un bacio,
Malls 
 ♥ Martina!:)
 
 
 
 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Kill The DJ! ***


















 

"Hold him underwater 'till the motherfucker drowns"



Ero in piedi vicino al suo letto.
“Billie Joee,svegliati!”-lo strattonai un po’.Lui aprì gli occhi,guardandosi attorno.
“Cazzo che mal di testa”-disse mettendosi la mano,quella che poteva ancora usare,sulla fronte-“Hei,ma tu chi sei?E dove sono?”
Ah, Bon jour finesse BJ.
 “Ciao anche a te Billie, io sono sempre Charlie e sei al pronto soccorso di Londra.Eri ubriaco e sei rotolato dalle scale,ti ricordi?”-risposi.
 “Pronto soccorso?Ma che ore sono?”-chiese.
Tirai fuori il telefono dalla tasca della mia divisa-“Sono le 03:40”
Cercò di muoversi, ma non ci riuscì.
“Cazzo che male al braccio”-si lamentò.
“Lo sai che devi ingessarlo,vero?”
Spalancò gli occhi ed iniziò ad agitarsi come un bambino-“Scusami?Non metterò un fottuto gesso intorno al mio braccio,ok?Senti Carly sto benissimo,voglio solo uscire di qui”-lo vidi cercare di togliersi l’ago della flebo ma non ci riusciva a causa del suo braccio.
“Charlie Billie,Charlie!Comunque hai un braccio rotto non riuscirai a sopportare il dolore ancora per tanto”-gli dissi irritata.
“Non me ne frega un cazzo,non sarà una ragazzina come te a impedirmi di fare quello che voglio”.
Aveva toccato il tasto giusto per farmi scoppiare,mai dire a Charlie che è una ragazzina. Mai.
Stavo per perdere la pazienza,lo spinsi sul letto dalle spalle e lui fece resistenza per quello che poteva-“Ascoltami bene Billie Joe, metterai quel fottuto gesso che ti piaccia o no”-alzai un pò la voce-“sono stata chiara?”
Avevo il naso a 3 cm dal suo.
“Certo che sei proprio una stronza eh,scommetto che non hai nemmeno il ragazzo”-disse.
“Io stronza?Scusami che c’entra se ho il ragazzo o no? Sono qui per aiutarti, idiota!”
Iniziammo a litigare e a insultarci in tutti i modi possibili finchè Elena,che per puro caso era di passaggio vicino alla postazione,si accorse che ci stavamo per prendere a schiaffi.
“Charlie ma sei impazzita?!”-disse.
Mi uscivano i fumi dalle orecchie per il nervoso,avrei potuto fare concorrenza a una centrale elettrica.
“El ma è colpa sua!Ha iniziato lui!”-risposi.
“Lei mi vuole mettere un fottuto gesso intorno al braccio!Mi spieghi tu poi come cazzo faccio a suonare la chitarra?!Ho una band da portare avanti!”-replicò l’idiota.
“Ma lo vedi che sei stupido! Non puoi suonare lo stesso se prima il tuo fottuto braccio non guarisce!”-dissi sbracciandomi come una bambina-"O forse sei così agitato perchè non puoi più farti le seghe a causa del gesso?"-gli chiesi-"Tranquillo hai ancora l'altro braccio!"
Billie sbarrò gli occhi per poi riprendersi. "Scusami?No,io le seghe me le faccio solo fare"-disse poi con un sorrisetto.
Elena ci guardava divertita-“Ok ragazzi, calmatevi”-mi guardò-”tu prenditi una camomilla”-e poi guardò lui-“ e tu, non fare l’idiota e fatti mettere il gesso”.
Mi calmai,e iniziai a ridere per la situazione che si era formata.
Non mi era mai capitato di litigare con un paziente.
“Voi vi siete messe d’accordo”-disse rassegnato,girandosi sulla parte del braccio sano.
“Ok Mr. Rock Star che non vuole mettere il gesso, così va meglio”-disse Elena.
“Andate tutti a fare in culo”-disse leggermente incazzato,mettendo la testa sotto il cuscino.
“No tesoro, prima ti devo visitare”-gli dissi con un sorriso da stronza di prima categoria-“potresti toglierti la maglia?”.
 
 




“Eccolo quicome nuovo,ragazzi”-dissi con un sorriso che mi arrivava fino alle orecchie.
 Billie Joe mi guardò come se fossi il diavolo in persona.
Mike e Frank si alzarono dalla sedia di scatto.
“OH!Finalmente Billie, ti stavamo aspettando!”-disse Mike con un sorriso a 52 denti.
 Li salutò e poi mi guardò-“Sappi che ti odio”-mi disse.
“Oh amore,non preoccuparti per me è lo stesso”-gli risposi facendo un occhiolino.
Mike e Frank guardarono prima lui e poi me, evidentemente si aspettavano una reazione del genere da parte sua.
“Bene allora possiamo andare”-disse Mike-“Grazie Mille Charlotte”.
“Dovere,Mike”-gli sorrisi.
Si incamminarono verso l’uscita del Pronto Soccorso.
Lo chiamai.
“Hey Billie”-lui si girò-“lo sai che il gesso ti dona?” 



SU LE MANI,SU LE MANI,OP!
Ok,ci sto provando e sembra che qualcosa stia venendo fuori.
O forse no.

*si sotterra*
Un bacio,
Martina!:)





 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Hell Above. ***


 


 
 
If you wanted to set me free,why the fuck wouldn't you say something?
See I was just over seventeen,made of Poison Cave in free
Oh no please don't abandon me!Mother,father..I love you so
But this is just disguised as me,I'm the killer who burned your home!




Circa un mese dopo…

Guardavo dalla finestra del piccolo ufficio,pioveva come al solito.
Per certi versi Londra era davvero noiosa;trovare il sole era raro.
 Poi Sally non c’era perché non si sentiva molto bene quindi toccava a me registrare i pazienti della sala. Era parecchio noioso.
Così non aiutavo nessuno concretamente.
Mentre canticchiavo New Born dei Muse vidi Dominic comparire da dietro la porta.
“Charlie è in arrivo un codice codice rosso, preparati a fare assistenza”- mi disse Dom.
“Ok, di che si tratta?”-chiesi.
“Uomo di 33 anni, si è ubriacato,si è tagliato il polso e ha perso molto sangue e conoscenza”-disse.
“Ok, quindi un emorragia venosa ed esterna”-dissi-“vado a prendere del cotone,il disinfettante e le garze”-dissi.
“Ha anche un braccio ingessato!Fai in fretta Charlotte”.
Lui sparì nel corridoio.
Inziai a girare per la saletta , mi procurai tutto quello che poteva servire e lo misi alla postazione del nuovo paziente.
L’ambulanza era già arrivata, tutti i dottori e infermieri erano attorno a lui.
“Come si chiama?”
“Billie Joe Armstrong, è stato qui il mese scorso per questo ha ancora il braccio ingessato, vi prego fate qualcosa!”.
Billie Joe. Era lui, di nuovo. Che cosa aveva combinato questa volta?
Avevo riconosciuto la voce di Mike. Era parecchio agitato.
“Il battito sta rallentando, dobbiamo muoverci!”- disse Erika, un’altra dottoressa che era arrivata direttamente dal reparto di cardiologia.
“Ha perso troppo sangue, dobbiamo fargli delle trasfusioni”-disse Dom-“qual è il suo gruppo sanguigno?”
“0 positivo..credo”-disse Mike che era in preda alla disperazione.
Dominic iniziò a cercare delle sacche di sangue 0 positivo.
“Cazzo, non abbiamo più dello 0 positivo..!!Non c’è abbastanza tempo per farlo arrivare!”.
Billie senza trasfusione sarebbe morto. Non potevo permettere che morisse anche lui.
0 positivo,0 positivo.
Ma certo!
Corsi verso Dom.
“Dominic, io sono 0 positivo!”-dissi.
Mike si girò sorpreso. “Charlotte?”
“Ok, Charlie non c’è molto tempo.”-disse Dom.
Lì vicino c’erano le sacche per le trasfusioni. Ne presi una.
Dom prese l’ago e mi disinfettò il braccio. Mi girai, mi faceva senso il mio sangue,ma con gli altri non avevo questo tipo di problema. Sentii l’ago entrare nel braccio. Cercai di non pensarci.
Mike ci guardava spaventato e mi girai verso di lui.
“Andrà tutto bene Mike, ti prometto che te l’ho ridarò tutto intero come l’ultima volta”.
Lui annuì, mentre continuava a spostare lo sguardo da me alla sacca di sangue.

Non era totalmente convinto delle mie parole e forse,non lo ero nemmeno io.

Dominic aveva estratto il sangue necessario.
“Charlie portalo a lui”-presi la sacca che mi porgeva Dominic ancora calda per il sangue appena estratto e la portai agli altri infermieri, Elena era con loro.
“El tieni, attaccalo.”-le porsi la sacca del sangue
“Charlie ma dove l’hai trovata?Dom non aveva detto che non c’erano sacche da 0 positivo ?”-“Poi ti spiego, ora salvagli il culo!”.
Ero spaventata anche io, non poteva morire anche Billie Joe.
Non doveva morire anche lui, non era la sua ora. Lui era forte ce l’avrebbe fatta.
Iniziò a girarmi la testa.
Mi ricordai quella povera bambina tra le mie braccia. Le mie lacrime che scendevano. I suoi genitori che piangevano. Dominic incazzato perché non era riuscito a salvarla. Elena che aveva lo sguardo perso nel vuoto.
Speravo che fosse  solo un brutto sogno. Ma purtroppo non era così.
 
Poi sentii delle voci decisamente rassicuranti. “Il battito si è stabilizzato”
“Ehy,la pressione sta tornando normale!”
 “Ok ragazzi bel lavoro. Il paziente si è stabilizzato,mettiamolo in osservazione in terapia intensiva e attendiamo che si risvegli”.
Billie Joe lo sapevo che non sei solo stronzo, sei anche forte.
Dio se davvero esisti,ti ringrazio.





-------------------------------------------------------------------------------------------------------------
SU LE MANI,SU LE MANI, OP!
*Passa un caccia militare*
"Gheddaffi ci attaccaaaaa!"
*si nascondeeee sotto la scrivaniaaa*
Ok. Torniamo seri. O giù di lì.
Spero che vi piaccia perchè mi sono impegnata, ho un problema nel far uscire le mie emozioni e spero che vi sia arrivato qualcosa. :D
Volevo ringraziare Fiore_Del_Male e Black Cherry per le recensioni.
:D
Un bacio, 
Martina!:)

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Oh Love. ***





Far away, far away, waste away tonight,
 i’m wearing my heart on a noose.


“Quindi il sangue era il tuo?”-chiese Elena.
Annuì. Sorseggiai un altro po’ di cioccolata.
“Charlotte lo sai che potevi morire tu al posto tuo?Sei anemica,cazzo!”
Stava uscendo la sua parte da mamma protettiva. Quanto la odiavo quando faceva  così.
“Elena cosa facevo?Lo lasciavo morire?Lo sai che sono forte esopporto, mi girava solo un po’ la testa”.
Mi guardò.
“Lo so che sei forte Charlotte,ma io mi preoccupo lo stesso. Sei la mia bambina, insieme a Gloria”-disse.
Gloria era la sua vera bambina. Una nanetta piena di energie,adorabile. Elena mi aveva fatto fare da madrina alla sua adorata bimba.
Lei credeva in Dio,io no,ma credevo che in quel lavoro,come in altri, bisognasse avere un punto di riferimento. 
Io di Dio non ne sentivo la presenza perciò credevo di più nella medicina, che nel bene o nel male, cercava di aiutare tutti.
Continuai a bere la mia cioccolata.
“Ah Charlie, Dom ha detto che dovrai fare assistenza alla Rock Star durante la sua permanenza in ospedale.”
La cioccolata mi andò di traverso. Iniziai a tossire.
“Stai scherzando vero?!Come faccio a fare assistenza a quello lì?!Non può andare qualcun altro?”-chiesi quando mi fui ripresa dal colpo subito.
Si un colpo, il primo colpo,perchè sicuramente io e Billie Joe ci saremmo fucilati a vicenda.
“Eddai non fare la bambina,è un paziente come gli altri. E comunque hanno richiesto te perché hai avuto già esperienza con lui.”
“Ma lui non è un paziente normale!”-dissi-“Lui è il più maleducato e stupido che esista!È un koala..!No, i koala sono fottutamente carini non può essere un koala..”.
Buttai il bicchiere della cioccolata nel cestino, mentre continuavo il mio strano discorso.
Elena mi guardava scioccata mentre davo di matto. Succedeva spesso ma non si era ancora abituata.
“Beh non puoi dire che non è un bel ragazzo..”-disse.
“Elena hai la febbre?Ma l'hai visto?È un nano!”-dissi sconcertata.
“Si e tu in questo caso sei Biancaneve, quindi non ti lamentare e fai il tuo lavoro”.
Mi aveva fregato.
Elena mi aveva fregato. Solitamente era il contrario.
“Voi vi siete messi tutti d’accordo per farmi suicidare”-dissi sbuffando e sciogliendo la mia coda ormai ammosciata. Rilegai velocemente i miei capelli rossi. Li avevo tinti da poco, prima erano castani.
Mi incamminai verso l’ufficio e sentii Elena dire –“Voi due siete molto simili Charlie e presto te ne accorgerai anche tu!”-ma non ci diedi molto peso.
 
 
 
 
Lo guardavo,ero seduta accanto a lui.
Alla fine ero andata in reparto a fargli assistenza ma lui non si era ancora svegliato.
Erano ore che aspettavo,non sapevo nemmeno il perché, ma io ero lì, vicino a lui.
Non fuori dalla stanza o nell’ufficio del reparto con gli altri infermieri.
Lì da sola con lui.
Mike era andato a chiamare Frank,o come lo chiamava lui “Trè”.
Mi aveva spiegato che era il suo nome nella band e che ormai tutti lo chiamavano così. Voleva dirgli che adesso Billie Joe non era più in pericolo e che non era il caso di venire in ospedale.
Ma ancora non riuscivo a credere che Billie lo avesse rifatto di nuovo.
Cosa aveva nella testa?
Perché voleva morire?
Perchè questa volta era andato oltre il limite?
Queste domande mi giravano nella testa andando a sbattere da una parte all'altra del mio cervello.
Lo vidi muoversi. Aprii un po’ gli occhi. Erano di un verde intenso, bellissimi.
Cercava di capire dov’era.
Si alzò un po’ con la mano che non era ingessata e mi guardò.
“Riposati Billie,non sforzarti”-dissi.
Mi alzai dalla sedia e uscii dalla stanza.
Avevo aspettato tanto per poi andarmene. Che genio. Potevo fare concorrenza al capitano del Titanic.
Intanto Mike stava arrivando.
“Si è svegliato Mike”-dissi.
Sorrise. “ È grazie a te che ho ancora un migliore amico Charlie,sei stata coraggiosa”
“È il mio lavoro ,io aiuto le persone”-risposi semplicemente-“voglio proprio vedere la sua reazione quando saprà che hanno scelto me per tenerlo sott’occhio”.
Mike si mise a ridere-“Beh Billie è fatto così,è sempre stato uno stronzo, vi sopporterete”.
“Lo spero”.
Sorrisi.
Mike era davvero una brava persona.









SU LE MANI,SU LE MANI,OP!
Ok, c'è stata una piccola scossa di terremoto.
Lo so, non ve ne può fregare di meno, ma io mi sono cagata.
COMUUUUUUNQUE,ecco il nuovo capitolo.
Io vado a nascondermi:D
Un baciooo,
Martina :3

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Undisclosed Desires. ***




I want to reconcile the violence in your heart 
I want to recognise your beauty's not just a mask 
I want to exorcise the demons from your past 
I want to satisfy the undisclosed desires in your heart. 




Vagavo per i corridoi del reparto, sembravo una barbona in cerca di una panchina libera.
Era strano non essere in Pronto Soccorso. Era tutto così diverso.
Il muro era per metà verde e non arancione come in Pronto.
C’era una piccola saletta dove erano riposti tutti i giochi per i bambini del reparto.
Pensavo a quello che mi aveva detto Mike un mese prima.
Poteva essere il tour la causa del male che si faceva?Secondo me non era quello il motivo,penso che Billie amasse il suo lavoro.
La moglie che lo aveva lasciato?Per qualcun altro?
Queste domande mi tormentavano.
Io avevo il dovere di aiutarlo o la prossima volta si sarebbe ucciso davvero.
Dovevo avere delle risposte. E chi meglio di lui poteva rispondermi?
 
Entrai nella camera e mi avvicinai al suo letto. Stavo aspettando la sfuriata.
Una questione di secondi.
“Mike mi ha spiegato tutto. Posso sapere perché mi hai dato il tuo fottutissimo sangue?!?!”
Appunto.
“Scusami se ti ho salvato il culo,Nano”-dissi irritata.
Già,gli avevo trovato un soprannome perfetto.
“Nano?Te l’ho già detto che sei una stonza? voglio sapere perchè hai deciso di donarmi il tuo sangue?”
"Perchè volevo che avessi una parte di me sempre con te."-risposi teatralmente. Lui mi lanciò un'occhiataccia.
“Perché è il mio lavoro Billie Joe, sono qui per salvarla la gente non per farla morire”-dissi poi.
“Beh, non avresti dovuto farlo!Io volevo morire, io voglio morire!”-mi urlò contro.
Spalancai gli occhi,non era un'affermazione che poteva accettare.
 “Volevi morire?Tu volevi morire? E a Mike non ci pensi?A Trè?Ai tuoi fan?A tutte le persone che ti vogliono bene?Vuoi che ti vedano un ultima volta con un polso tagliato e gli occhi chiusi dentro ad una cazzo di bara?! Ma lo sai quanta gente là fuori vuole vivere ed invece è destinata a morire?Ne hai idea,Billie?Eh?Mi è morta una bambina tra le braccia,credi che lei volesse morire?No,eppure adesso lei non c’è più!”-dissi.
Mi uscì tutto di getto,come quando si vomita.
Billie era rimasto senza parole,aveva gli occhi lucidi,forse stanco di tutto.
“Non ha più senso vivere senza di lei…”
Vidi delle lacrime scendere dai suoi bellissimi occhioni verdi. Era davvero distrutto.
Restai ferma a guardarlo piangere,mi si spezzo il cuore a vederlo così.
Mi chinai vicino a lui e lo abbracciai,lui non oppose resistenza anzi, mi strinse come meglio poteva.
“La vita ha sempre un senso”- gli asciugai le lacrime ma la mano-“devi solo aspettare il momento giusto per rendertene conto..”
“Per me non arriverà mai quel momento, Charlie”-disse.
“No Billie,arriverà anche per te.”-sciolsi l’abbraccio.
“Non andare via, non lasciarmi da solo, ti prego”.
 
 


Stavo seduta sulla sedia della stanza mentre leggevo e mentre Billie mi fissava.
“Perché lo fai?”-disse.
“Che cosa,Nano?”-chiesi senza staccare gli occhi dal libro.
Lui mi guardò male, odiava quel soprannome -“Perché mi aiuti?”
 “Perché sei un mio paziente?”-risposi.
“Perché, tu di solito i pazienti li abbracci?”-disse.
 Staccai gli occhi dal libro e alzai il mio sguardo su di lui.-“Fai troppe domande lo sai?Sei più simpatico quando stai zitto.”
“Tu non rispondi e confermi le mie idee, lo sai?”-disse.
“Cioè?Tu hai delle idee?”
“Certo io al contrario tuo penso”-disse-“comunque credo che tu tenga a me”.
Sospirai. Forse aveva ragione, anche se lo conoscevo poco in qualche modo ci tenevo a lui.
 Ma era sbagliato, perché lui era un paziente ed io una stupida che si affezionava facilmente.
“Sai,anche lei diceva di tenere a me,diceva che mi amava, che ero la sua vita”-girò la testa verso la finestra-“eppure mi tradiva,cioè anche io l’ho tradita qualche volta, ma solo perché ero ubriaco,capisci?Ma lei mi tradiva perché non mi amava più, ed io ho iniziato a bere e a prendere una marea di medicine di cui nemmeno ricordo il nome,ho smesso di mangiare ed ho smesso di vivere..solo per lei Charlotte,mi ritrovo qui, nel letto di un ospedale a migliaia di kilometri da casa,solo ed esclusivamente per lei”.
Si era finalmente aperto con qualcuno, aveva comunicato le sue emozioni.
Ma non si era confidato con i suoi migliori amici, si era confidato con me, una stupida insignificante infermiera di turno.

 
“Sai cosa vorrei?”-disse.
Scossi la testa.
“A volte vorrei semplicemente che qualcuno mi prendesse la mano e mi dicesse che ne vale la pena. Vale la pena di esser felice di nuovo.”


SU LE MANI,SU LE MANI, OP!
Vado a nanna.
Un bacio, 
Malls :3

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Turning Tables. ***




 

Abbastanza vicino da iniziare una guerra
Tutte le mie cose sono per terra
Dio solo sa per cosa stiamo lottando
Qualsiasi cosa dica io, tu dici sempre qualcos’altro.

 
 
Il nano era tornato scorbutico come sempre.
Evitava di aprirsi come aveva fatto qualche giorno prima,ma ormai sapevo da cosa dipendeva il problema maggiore.
 Lui dormiva, guardava la televisione, giocava con l’Iphone, ascoltava musica ,si lamentava, litigava con me. Al posto di un ragazzo di 33 anni sembrava un bambino di 2.
 Era sempre il solito Billie Joe antipatico,ormai ci avevo fatto l’abitudine.
Ero appoggiata al muro della stanza con le mani dietro la schiena. Lo guardai mentre giocava con l’iphone,per l’ennesima volta.
“Se continui così ti rincoglionisci,lo sai?”-dissi dondolandomi leggermente.
“Che cosa cazzo devo fare qui dentro?Mi gratto le palle?”-rispose pungente,senza togliere gli occhi dallo schermo.
Gentile come al solito, Armstrong.
“Potrebbe essere un’idea no?”
Sbuffai. Era davvero impossibile quel Nano.
Era odioso. Lo era quando ti rispondeva male, quando faceva l’idiota, quando non voleva essere visitato, quando si chiudeva in se stesso.
Oh,soprattutto quando si chiudeva in se stesso.
Creava una barriera in cui nessuno riusciva ad entrare, nemmeno i suoi migliori amici.
Non parlava, si rifiutava di mangiare,delle volte piangeva e altre mi mandava delle maledizioni in qualche lingua sconosciuta per averlo salvato da morte certa.
Quello che gli avevo detto qualche giorno prima non era servito a niente.
Billie era forte,e si vedeva che ne aveva passate tante,ma in quel momento era come se gli fosse caduto il mondo addosso;era diventato fragile.
 Billie era diventato di vetro, ma non voleva accettarlo.
Io continuavo a sentire il bisogno di doverlo aiutare, doveva uscirne in un modo o nell'altro.
 


“Nano preparati, andiamo a fare un giro per l’ospedale”-dissi.
“Cosa ti fa credere che io verrò con te?”-disse fissandomi.
“Beh se non vuoi passare un pomeriggio intero con Martha ti conviene venire con me”.
Martha era l’infermiera più cattiva della storia del King's College Hospital. Quando era lei a farti assistenza pretendeva un silenzio religioso, bisognava stare fermi nel letto come delle mummie.
Ma non era tanto il fatto di stare immobili nel letto, era che Martha faceva davvero paura.
Sembrava la Signora Trinciabue di Matilda sei mitica,persino le sue colleghe avevano paura di lei.
Billie sbarrò gli occhi. “Davvero mi lasceresti nelle grinfie di quella pazza furiosa?”
“Si certamente”-dissi.
“Ok, credo che verrò con te. Ma sappilo è solo per non stare tutto il giorno qui”.
Le minacce funzionavano alla grande con lui!
Mi avvicinai al letto,lo aiutai a sfilarsi la maglia del suo pigiama e a mettere una maglia blu che avevo trovato nella sua piccola valigia che gli aveva portato Frank qualche giorno prima .
Non era il tipo di persona che si vergognava a farsi togliere la maglia da qualcuno,tantomeno da me.
Per i pantaloni faceva da solo, dovevo soltanto stringergli la cintura.
Odiavo farlo, non perché me ne vergognassi ma solo perché  stronzo com’era, ne approfittava subito per fare battute stupide.
“Attenta ai gioielli,tesoro”-disse con un sorriso malizioso.
Che faccia da culo.
“Scusa Nano, pensavo che non li avessi”-risposi stringendo la cintura con forza.
“Magari un giorno ti concederò l’onore di scoprirlo.”
“Credimi Billie, non arriverà mai quel giorno.”
 
 

Camminavamo per i corridoi,Billie si guardava attorno.
Qualcuno lo aveva riconosciuto e gli aveva chiesto l’autografo e lui,un po’ impacciato per il braccio rotto,glie l’aveva fatto con un grande sorriso.
Uno di quelli veri, però.
Lo vedevo un po’ pensieroso. Probabilmente non immaginava che ci fosse così tanta gente in tutto l’ospedale.
Non immaginava quanta gente stava male e non vedeva l’ora di guarire.
Non aveva idea di quante persone aspettavano ore in una sala solo per sentirsi dire che andava tutto bene.
Di quanta gente stava per morire e aveva qualche possibilità di sopravvivere; come quando giochi a Monopoli,ci possono essere delle probabilità o degli imprevisti.
Certo la posta in gioco era molto più alta, si trattava di una vita vera e non di soldi finti.
Ma quello che doveva capire Billie era che non doveva lasciarsi andare, non doveva mollare, per nessuna ragione.
Arrivammo al Bar dell’ospedale. Io avevo preso un cappuccino e lui una cioccolata, ci eravamo seduti al bancone.
 “C’è un sacco di gente che ti conosce”-ripensando a quelle persone che gli avevano chiesto l’autografo.
“Già, sono fan dei Green Day..”-disse facendo un sorso di cioccolata-“loro sono tutto, tutto ciò che mi è rimasto insieme a Mike e Trè da quando lei non c’è.”
L’ascoltavo in silenzio mentre bevevo il mio cappuccino. Pensava di essere solo.
“L’amavi molto,eh?”-dissi giocherellando con il manico della tazza.
“Si..io credo di amarla ancora”-sospirò posando la tazza sul bancone-“Ma lei non più. Capita,si vede che doveva andare così.”
Lo guardai parecchio contrariata.
“Cosa capita,Billie?Un incidente può capitare,una bestemmia,un temporale,un infarto,un bicchiere che cade e si rompe,tagliarsi con un foglio,un quattro in matematica,un unghia spezzata,perdere un treno,bruciare una torta,inciampare..questo può capitare.
Ma volersi uccidere per un amore non più corrisposto no, non può capitare.
Amare e soffrire non capita.”-dissi convinta.
“Sono belle parole..ma tu sei sicura che tutti la pensino come te,Charlie?”.
Rimasi in silenzio.
La risposta? No, purtroppo.
Billie comprenso.







SU LE MANI, SU LE MANI,OP!
Stavolta credo di avere davvero una buona ragione per nascondermi.
Spero che questo capitolo non vi deluda!
Un bacio,
Martina! :3

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Goodbye to you! ***



 

And of the pieces of my soul because I need a sign I hope this pain will heal in time..you know I never want
to be alone.. 
I can see the stars as a cold windgreets the air and will you think of me up there, can I say goodbye to
you?





 

“Allora con il tuo amico Nano come va?”.
“Elena,perché non te ne vai a fanculo,eh?”-risposi acida.
“Ok ok, non ti scaldare! Questo nano ti fa brutto effetto, eh Biancaneve?”-disse ridendo.
Eravamo sedute sul divano di casa mia, Elena mi era venuta a trovare.
“Diciamo che col Nano potrebbe andare meglio.. si è chiuso in se stesso e non vuole più uscire”- dissi sbuffando-“in compenso sta facendo uscire la stronza che c’è in me.”
“Lo vedo, stai diventando scorbutica come lui! Sai Charlie, vi vedrei bene insieme!”-disse.
La guardai male.
 “Non bisogna scherzare su certe cose,Elena. Per stare con lui dovrei essere messa davvero male.”
Elena sorrise. “Ma come la fai tragica!”-disse.
“Però sono curiosa di una cosa”-dissi.
“Di che cosa?”
“Sono curiosa di sapere come canta, voglio sentire qualche sua canzone!”.
Cioè, in realtà qualche canzone dei Green Day la conoscevo,ovviamente le più famose..ma ero curiosa lo stesso. “Bhe veramente anche io..se cerchiamo su You tube?”-disse Elena.
“Hai ragione..non ci avevo pensato!”.
Elena delle volte era davvero un genio. Presi il mio portatile dalla mia camera e lo appoggiai sul tavolino del salotto.
 
Quando finalmente riuscii ad aprire You Tube digitai ‘green day’ e mi uscirono varie opzioni, ne scelsi una a caso.
Oh Love.
Billie cantava e suonava molto bene. Nemmeno Trè e Mike erano male.
Erano davvero bravi. Guardai Elena, piacevano anche a lei.
 
Elena rimase un po’ sconcertata per il video. Tre uomini in mezzo a troppe ragazze mezze svestite.
“Sembra un video porno..”
“Ma dai El,non hai mai visto una donna mezza nuda?”-dissi ridendo.
“Si, ma queste si vendono così agli uomini?Non si vergognano nemmeno un pò?”.
Continuai a ridere. “Magari lo fanno per soldi,Elena”-dissi-“E comunque ti ricordo che l’ho fatto anche io… anche se non sotto i riflettori”.
“Bhe si, ma tu ne sei uscita in tempo”-disse.
“Già, sono stata fortunata”.
Continuai a cercare delle canzoni fino a quando non trovai King For A Day live. Era un video di qualche anno prima.
Vedere Billie Joe su un palco mi faceva un effetto strano; io ero abituata a vederlo tutti i giorni dentro un letto, triste e senza voglia di vivere.
Era diverso sul palco, quello era il suo posto, lì sprizzava energia da tutti i pori.
Era bello. Si, era davvero bello.
Era bello vederlo così spensierato e felice.
“Devo trovare qualcosa che lo renda di nuovo felice, El”-dissi continuando a fissare lo schermo.
“Mh, sai potresti…”
 
 
 
 


Ospedale, 22:28
Turno di notte.
Entrai nella sua stanza,non stava ancora dormendo.
“Ciao Nano, come ti senti?”-dissi.
“Uno schifo, mi sento uno schifo”-disse scocciato.
“Bene allora stiamo migliorando,la vuoi sapere una bella notizia?”-dissi.
“Mi darai del veleno per morire più velocemente?”
“No, ritenta”-dissi.
“Tornerai al Pronto Soccorso e metteranno un infermiera sexy al tuo posto”-disse con lo sguardo sognante.
“No Armstrong,ci sono già io che sono troppo sexy per te”-dissi sorridendo-“Comunque domani toglierai il gesso, potrai iniziare a suonare di nuovo la tua adorata chitarra e dovrai restare qui solo più per una settimana, sei contento?”
“Ti amo quando mi dici queste cose,tesoro.”-disse ridendo.
“Ah Nano,ho chiesto un permesso per poterti far suonare qui in camera, così non dovrai aspettare.”-dissi.
“L’hai fatto davvero?Mi prendi per il culo?”-disse incredulo.
Scossi la testa. “No l’ho fatto davvero. Mike domani ti porterà la chitarra, però dovrai rispettare una fascia oraria perché gli altri pazien..”
“Grazie Charlie, anche se non capisco perché tu stia facendo tutto questo per uno che alla prima occasione che ha ti manda a fanculo senza pensarci due volte.”-disse guardandomi senza farmi finire di parlare.
I suoi occhi brillavano, il ‘piano’ di Elena aveva funzionato.
L’avevo reso felice, e anche io ero felice.
“Devi promettermi due cose però, Billie Joe”-dissi guardandolo negli occhi.
“Cosa?”-disse.
Mi avvicinai al letto e mi sedetti di fianco a lui.
“Per prima cosa devi promettermi che non proverai mai più ad...ucciderti,si,perchè poi non ci sarò più io a salvarti la pellaccia e poi,come seconda cosa,devi promettermi che non farai più lo scorbutico, io ti prometto che cercherò di renderti questa settimana meno noiosa delle altre..ok?”.
“Ok.. ma devi promettermi un’altra cosa.”
“Che cosa?”-dissi sorridendo.
“Vero che mi farai uscire un po’ di qui questa settimana?”
“Vedrò che cosa posso fare Nano”.

 

SU LE MANI, SU LE MANI, OP! 
Eccomi qui, scusate se non aggiorno spesso ma la scuola mi sta facendo sclerare.
Un bacio,
Martina! :3

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Carpe Diem! ***


 





Carpe Diem, A battle Cry 
Aren't we all too young to die 
Ask a reason and No reply 
Aren't we all too young to die .

 

Il mio rapporto con Billie era abbastanza migliorato in soli 2 giorni.
Quella chitarra faceva miracoli,cazzo!
Billie mi raccontava molto della sua vita ed io lo ascoltavo.
Spesso mi trattenevo un po’ di più per fargli compagnia.
Sapevo che si sentiva solo.
 Anche Mike e Trè venivano a trovarlo quasi tutti i giorni ma a breve sarebbero partiti per sbrigare delle faccende in America.
 
Ero seduta sempre sulla famosa sedia della camera di Billie. Avevo finito un po’ prima il turno così mi ero cambiata, ed ero rimasta con lui.
“Mi annoio”-disse.
“L’hai già detto 5 volte”-dissi senza guardarlo mentre continuavo a leggere..
“E poi guarda che io sono ancora incazzato con te”.
Distolsi lo sguardo dal libro.
“Ancora per la storia del gesso?Maddai Nano!”-dissi sorridendo.
“Non solo per il gesso, anche per il ‘Nano’.
“Bhe credi che a me Miss Rompy piaccia?”-ribattei.
“Ti rispecchia”-disse.
Gli feci una linguaccia. Mi alzai posando il libro sulla sedia e mi sedetti sul letto di fianco a lui.
“Sai Miss,sono in astinenza da troppe cose, inizierò ad impazzire”.- disse.
“Oh povero tesoro”-dissi prendendolo in giro spostandogli una ciocca di capelli dal viso,come se fosse una cosa naturale.
“Tu ci scherzi. Non sono mai stato più di due settimane senza fumare e senza la mia chitarra..senza contare che saranno tre mesi che non faccio sesso..”
“Si, ma adesso hai la tua chitarra”.
“Si, ma non ho quelle cazzo di sigarette!”-disse facendo una faccia addolorata.
Scoppiai a ridere. Per Billie c’erano tre cose che erano fondamentali:
Musica, Sesso e Fumo.
Beh poi c’era la sua ex moglie.. ma sembrava che ci pensasse di meno.
“Che minchia ridi?-disse-“Tu non fumi quindi non puoi saperlo e poi non hai un ragazzo quindi chissà da quanto non fai sesso, sempre ammesso che tu non sia ancora vergine.”
Aveva il suo solito sorriso da stronzo.
Tirai fuori un pacchetto di Marlboro Rosse dalla tasca dei Jeans e glielo sventolai in faccia. Lui spalancò gli occhi.
Trollato Nano.
1-0 per Charlie.
“Ne so qualcosa Nano. Comunque non faccio sesso da 2 mesi e non mi ricordo nemmeno chi era lui, ero troppo ubriaca.”-dissi.
“Fumi,bevi, ti scopi sconosciuti!Ma che brava ragazza”-disse-“Mi assomigli parecchio sai?”.
“Nah,io non noto tutta questa somiglianza…”-dissi scuotendo la testa.
Alla faccia se ci assomigliamo!
Elena maledetta. Lei non doveva fare l’infermiera, lei doveva fare la cartomante.
“A cosa pensi?”-chiese.
“Niente ad una cosa che mi aveva detto Elena”.
“Sai credo di volerti bene”-disse fissandomi.
Lo guardai. Aveva la faccia troppo angelica.
“Oh Billie,che cosa vuoi?!”-dissi alzandomi dal letto ed indietreggiando con le mani alzate.
Quando faceva così voleva qualcosa,poco ma sicuro.
 “Me la dai una sigaretta?”-chiese facendo gli occhioni dolci.
“No Armstrong, non puoi fumare”-dissi.
“Ti preeeegoooo!”.
“No Nano”.
“Sei una stronza, Miss”- disse mettendomi il muso.
 
 
 
“Lo sapevo che avresti ceduto, sono una nanetto bellissimo”-disse prendendo la sigaretta che gli porgevo.
Non avrei potuto sopportare il Nano ancora per molto quindi avevo chiesto un permesso per farlo uscire dall’ospedale. Glie l’avevo data vinta.
“Adesso prova ad accenderla,Armstrong.”- gli dissi porgendogli l’accendino.
“Tu al posto di Miss Rompy dovresti essere Miss Stronza lo sai??!È scarico!”-disse un poco incazzato mente provava ad accenderla.
Iniziai a ridere, vederlo incazzato mi divertiva da morire.
Era così buffo.
“Daiii e oraa?!”-disse sbuffando. Gli presi la sigaretta e la infilai tra le labbra, misi una mano nella borsa e presi l’accendino che funzionava.
Misi una mano davanti alla bocca in modo che il vento non impedisse la mia operazione e l’accesi.
Feci un tiro e poi la porsi al Nano.
“Oddio, mi sembra di essere in paradiso!”-disse facendo il primo tiro.
Iniziammo a camminare lungo la sponda del Tamigi, lo vidi sedersi su una panchina e mettersi gli occhiali con il cappuccio della sua felpa. Aveva paura di essere riconosciuto da qualcuno. Lo raggiunsi.
La sigaretta l’aveva finita da un pezzo.
“Io ti racconto spesso di me”-disse-“ma io non so niente di te!”.
Lo guardai-“Cosa vuoi sapere esattamente,Billie?”.
“Un po’ di te..”-disse-“Alla fine io non ti conosco più di tanto, cosa conosco di te?il tuo nome?”-disse.
“Allora.. mi chiamo Charlotte Elizabeth Stewart, ho 23 anni e abito a Londra.
Ho una sorella più piccola,Roxana. Abita a Winchester con mio padre e delle volte mi vengono a trovare. Sono cresciuta a Torino in Italia e sono stata lì fino a quattro anni fa. Ho frequentato una scuola per geometri ed ho preso il diploma, poi qui ha Londra mi sono laureata e lavoro al pronto soccorso da un anno.”
“Sei mai stata profondamente innamorata?”-mi chiese.
“Si certo,ma quell'amore è stato la mia rovina”-dissi sorridendo amaramente.
“Cioè?”.
Lo guardai. “Quando è morta mia madre avevo 15 anni. Avevo iniziato a ribellarmi e a fare stronzata.
Fumavo, bevevo,facevo spogliarelli in un locale...tutte cose belle insomma. Ho conosciuto Gabriele in uno di quei bar poco raccomandabili dove si va alla sera. Mi ha portato a letto ed ho perso la mia verginità così. Abbiamo iniziato ad uscire ed eccetera, era riuscito a portarmi sulla cattiva strada fino a quando non mi ha abbandonato. Avevo iniziato a drogarmi per colpa sua,ci andavo giù pesante..una vera e propria dipendenza.
In quei giorni a scuola era arrivato un ragazzo, Roberto. Lui mi ha aiutato ad uscire da tutto quel casino,lui mi aveva aiutato a non perdere l’anno a scuola .
Era il mio migliore amico, ma..”-mi bloccai al solo pensiero.
“Ma?”-chiese lui,incoraggiandomi a continuare.
“Ma lui non c’è più. Gli hanno sparato.”-dissi-“Lui non si meritava quella fine, è morto per colpa mia, Billie. Quella sera stavamo passeggiando dopo un mio saggio,ero felice;poco dopo sono arrivati Gabriele e i suoi amici che lo hanno attaccato,per difendermi si è beccato una pallottola.È morto perché mi ha aiutato,quel figlio di puttana lo ha ammazzato. Ma ti posso assicurare che non l’ha passata liscia.”
Billie mi guardava.
“Ora lui dov’è?”-disse.
“Carcere di Torino e ci resterà ancora per molto. Io ho finito la scuola e poi sono tornata qui a Londra, a casa mia.”
“Non hai avuto più storie?”-chiese grattanosi la testa.
“No,soltanto storielle di pochi mesi e..e basta”-dissi sospirando.
Mi strinse a se. Era la seconda volta che lo faceva.
Mi sentivo bene,mi sentivo protetta con lui.
Appoggiai la testa sul suo petto e chiusi gli occhi.
“Sei forte Charlotte”-sussurrò.
Che bel sogno.








SU LE MANI, SU LA MANI,OP!
*SOMEONE KILL THE DJ, SHOOT THE FUCKING DJ*
OK, eccomi.
Se volete contattarmi vi lascio il mio twitter : https://twitter.com/armsheeramy .
Cooomuunque,sono riuscita ad aggiornareeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee, mi sento una figa.
Ringrazio, tutti quelli che stanno leggendo,seguendo questa storia. Vi amoooo!
Un bacio!Vado a nascondemi,
Mallsss :3

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Deep sea Baby, I follow you ! ***



 

I, I follow, I follow you deep sea baby 
I follow you, 
I, I follow you, dark boom honey 
I follow you 

He's a message, I'm the runner 
He's the rebel, I'm the daughter 
waiting for you 
You're my river running high, 
run deep run wild 

 





Un giro in Pronto soccorso ci stava eccome.
Avevo lasciato Billie con la sua chitarra e con i suoi pensieri.
 Appena finito il turno; avevo infilato la maglia, i jeans e avevo messo le Blazer.

“Sai, sei una delle poche con cui posso stare tranquillo. So che di te mi posso fidare, Charlie.”
Sul mio viso spuntò un piccolo sorriso. Era un sorriso sincero.

Entrai dalla porta principale, c’era Sally che registrava come sempre i pazienti della sala.
Mi vide e mi fece un enorme sorriso, la salutai con un cenno della mano. Spinsi la porta della saletta che portava all'interno del reparto: c’era gente ovunque ed io mi sentivo a casa.
Come quando ero tra le sue braccia.
Scossi la testa. Non potevo permettermi pensare a lui.
“Oh Charlie! Cosa ci fai qui?”-sentii Dom parlarmi, forse sorpreso di trovarmi lì.
“Hey Dom, sono venuta a fare un giro a ‘casa’.”-dissi guardandolo sorridendo.
“Sai, manchi molto a tutti! Elena è disperata quando non ci sei”-disse ridendo.
Mi misi a ridere e vidi Elena tutta indaffarata a portare una sedia a rotelle fuori dove arrivavano le ambulanze.
“Hey El!”-la salutai.
Mi fece un cenno con la testa- “Un ragazzo si è rotto una gamba, nulla di grave!”.
Mi girai verso Dom-”Fra qualche giorno sarò di nuovo dei vostri”-dissi.
“Beh non vediamo l’ora, Charlotte”.
 

Salivo le scale, dovevo arrivare al terzo piano, dove c’era il reparto.
Misi una mano nella tasca dei jeans e presi il telefono in mano. Erano le 14:23.
Finite le scale girai a destra e mi incamminai verso il reparto e trovai Trè che cercava qualcuno.
Faceva avanti e indietro e appena mi vide fece un sorriso.
“Charlie!Ti stavo cercando!”.
“Ciao Trè, come ti posso aiutare?”-dissi sorridendo.
“Beh sono andato a trovare Billie e volevo capire un po’ come sta..”- disse poi guardandomi in attesa di una risposta.
“Si è ripreso alla grande”-dissi-“Pochi giorni e può tornare a fare quello che faceva prima”.
“Davvero?Cazzo è fantastico!”-disse contento-“Beh grazie Charlie, devo andare”.
Lo salutai e lo vidi sparire nel nulla: mi dava l'impressione di essere un tipo parecchio strano!
Mi avviai verso la stanza di Billie. Sentii la sua voce insieme ad una voce femminile.
“E così hai girato il mondo?Deve essere dura con tutti quei fan pronti a saltarti addosso alla prima occasione, vero?”.
Entrai nella stanza. Billie era seduto sulla sedia con la chitarra in mano e c’era Jessica, un’infermiera a cui piaceva scoparsi i pazienti,seduta sul suo letto in modo provocante.
Il nano non mi sembrava turbato da quella vista, anzi.
Il mio cuore doveva aver perso 3 o 4 battiti.
La guardai abbastanza disgustata e mi girai verso Billie.
“Ciao Billie ci vediamo domani”-dissi al nano-“Jessica”- la salutai fredda, come ero solita fare con le persone che non sopportavo.
“Billie mi ha detto che eri in Pronto Soccorso Charlotte, è arrivato qualche codice rosso?”-chiese con un sorrisetto.
Lei sapeva della bambina,era stata presente a quella scena.
 La fulminai con lo sguardo ed uscii dalla stanza.
Sentii Billie dire -“A domani,Charlie.”-ma ormai ero già uscita dalla stanza.
 Presi la borsa e la giacca di pelle dallo spogliatoio, scesi le scale di fretta e mi ritrovai fuori dall’ospedale. Avevo bisogno di sfogarmi così mi accesi una sigaretta mentre continuavo a camminare verso la mia macchina.
Pensai ad Elena,che mi avrebbe sicuramente sgridato se mi avesse visto con la sigaretta in mano; diceva che mi sarebbe venuto un cancro ai polmoni se avessi continuato a fumar, e tutte le volte che lo diceva finiva con il sequestrarmela e spezzarla in due.
Mi ricordai quando avevo offerto la sigaretta a Billie.
Guardai la sigaretta che avevo fra le dita e la buttai per terra ancora accesa,schiacciandola con tutta la forza che avevo.
Presi le chiavi del mio BMW dalla tasca della mia giacca;quel gioiellino era il mio regalo di laurea da parte di mio padre e di mia sorella.
Aprii la portiera,salii sopra, misi le chiavi nel quadro,buttai la borsa sul sedile del passeggero e mi portai le mani al viso.
Cercai di calmarmi.
Misi in moto la macchina e la voce potente di Oliver Sykes dei Bring Me The Horizon mi accompagnò per tutto il tragitto. Circa venti minuti dopo arrivai a casa.
Aprii la porta e la richiusi in fretta. Buttai la borsa per terra e preso il telefono dalla tasca dei pantaloti, scrissi un messaggio a Elena.
 

Ho bisogno di te El. Appena puoi passa da casa.

Guardai un punto impreciso della stanza e mi apparse di nuovo l'immagine di Jessica che parlava con Billie.

Provai un rabbia infinita e scaraventai il telefono, cioè la prima cosa che mi ritrovavo in mano, dell’altra parte della stanza. Una scarica di adrenalina improvvisa.
Scivolai con la schiena sulla porta e mi ritrovai seduta sul pavimento freddo, 'abbracciata alle mie ginocchia'..
Che cosa avevo fatto di male?
 
 
 
Sentii la porta aprirsi, Elena aveva le chiavi di casa.
“Charlie..”- Mi alzai dal divano.
Ero in condizioni pietose,ed avevo anche iniziato a piangere.
“Hei tesoro, cosa succede?”-mi chiese avvicinandosi.
L’abbracciai.
“Il mio cuore non ce la fa più, El”-dissi tirando su col naso.
“Siediti sul divano,io vado a preparare una camomilla.”-disse.
La vidi arrivare poco dopo con due tazze belle fumanti. Le appoggiò sul tavolino.
“Allora? Che è successo ?”
“Jessica..”
“Jessica?”-annui-“Cosa ha fatto?”
“Era nella stanza di Billie. Stava cercando di portarselo a letto. È riuscita a ricordarmi di nuovo di Anne, l’ha fatto a posta!”-dissi-“E poi lui era lì, non ha fatto niente per mandarla via!”
“È un ragazzo con una puttana davanti, secondo te la mandava via,Charlie?E poi ormai lo sai come è fatta, non dovresti nemmeno dare ascolto alle sue provocazioni.”-disse sorseggiando un po' di camomilla-“Ma,dove hai il telefono? Ho provato a chiamarti prima”.
“Io..L’ho lanciato..da qualche parte..”-dissi.
Elena  spalancò gli occhi, stava per sputare tutta la camomilla.
“Charlotte ti stanno venendo di nuovo le crisi isteriche?”-disse Elena.
“No.. è stata solo adrenalina.. credo..”.
“lo spero per te, Charlie.”



 

*NUDOOOOOOOOOOOOOOOOO*
OK,calmiamo i fucking ormoni.
 
 
 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------
SU LE MANI, SU LE MANI,OP!
*canta con la spazzola in mano ed il cappello da cow boy*
Ok, faccio schifo anche come cantante oltre che come scrittrice.
Mi nascondo,
Mall :3

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** This brutal love.. ***





Turn out the lights
Close your eyes
Tear up the silence
The heartache of your life
Dance forever
Under the lights
This brutal love.


Reparto, 21:28
Stavo lì,appoggiata con la schiena,sul muro della stanza di Billie. Lui invece,era appoggiato coi gomiti alla finestra.
Io lo fissavo e lui fissava:sembrava una di quelle gare a chi ride per prima,solo che eravamo in attesa che uno dei due parlasse per prima.
“Hai qualcosa da di..”- lo dicemmo contemporaneamente.
“Inizia pure tu”-dissi poi velocemente.
“No, tu”-disse.
“Oh no caro,parla pure”-gli risposi curiosa.
“Credo..."disse facendo una lunga pausa- "Credo che mi piaccia Jessica”-disse poi tutto d’un fiato.
Mi salii la pasta che avevo mangiato per cena.'Dai Billie,non scherzare!Davvero vuoi essere uno dei tanti della sua lista?
Con quella altro che suicidio Nano!'-pensai tra me e me.
“Mi fa piacere”-risposi poi,con una faccia a dir poco disgustata, ma lui sembrava non essersene accorto: era troppo preso dal momento,lo si vedeva dal modo impacciato in cui lo diceva,sembrava un bambino con un giocattolo nuovo.
“Lei è così dolce, simpatica…poi..ha un culo!”-disse con gli occhi sognanti.
Alzai un sopracciglio e si,ero proprio un po' gelosa: avrei voluto vederlo parlare di me con quell'espressione beata di chi ha appena visto la madonna.
Pensandoci bene,alla fine, Elena aveva proprio ragione: quando un uomo vedeva un essere figo e dotato di finocchia, impazziva. Si, di finocchia, ok?Mi veniva da vomitare solo al pensiero di Billie con quella vipera.
“Si Billie”-dissi guardandolo male-“Anche  tu hai un culo,quindi?”.
“Ma intendo che… ma cosa te ne parlo a fare,non lo capiresti..!”-disse scuotendo la testa per poi appoggiarsi meglio al vetro della finestra,facendo alzare leggermente la maglia.
“Si, infatti.."-dissi leggermente irritata-"Io vado a fumarmi una sigaretta”-mi avviai verso la porta ed uscii dalla stanza.
“..Vengo anche io!”-feci finta di non sentirlo e mi incamminai verso le scale. Dovevo arrivare sul terrazzo dell’ospedale.
Lo sentivo camminare dietro di me e lo sentii chiamarmi varie volte.
“Charlotte aspettami,cazzo!”-quasi urlò,forse scocciato per il fatto che non mi giravo.
Finite le scale c’era una grande porta anti-incendio che dava proprio sul terrazzo, l’aprii e la richiusi.
Quel terrazzo l'avevo scoperto soltanto qualche giorno prima mentre ero alla ricerca di un posto tranquillo per andare a fumare durante pausa senza dover per forza uscire dall'ospedale: era deserto e molto tranquillo perchè,teoricamente,nessuno poteva starci, ed io ci andavo proprio per godermi qualche momento di pace.
Mi guardai attorno e mi andai a sedere su un muretto di cemento poco lontano dalla porta.
Tirai fuori il pacchetto di sigarette e l’accendino e ne accesi una,godendomi a pieno il primo tiro.Sentii la porta del terrazzo sbattere e capii che era arrivato anche lui. Rimisi il pacchetto nella tasca della mia divisa.
“Ma ci senti? È fino ad ora che ti chiam..”-disse cercando di sgridarmi,ma io lo fermai prima.
“Fai silenzio, Billie. Non potremmo nemmeno starci qui”.
Mi guardò male,si sedette vicino a me ed iniziò a frugare tranquillamente nelle mie tasche beccandosi un'occhiataccia da parte mia. Quando trovò il pacchetto si accese la sigaretta.
Lo guardai:era perfetto. Gli occhi verdi,i capelli neri,il fisico asciutto, i mille tatuaggi sulle sue braccia e la testa un po' matta.
Un po’ stupido, ma perfetto.
“Minchia,certo che fa freddo”-disse facendo un tiro.
“Già,mi si stanno congelando le braccia”-risposi cercando di non guardare le sue labbra mentre aspirava il fumo..era assolutamente eccitante.
Lui non ci pensò due volte, si avvicinò e mi strinse a se cercando di riscaldarmi con il suo calore. Pensai che sarei morta per l'imbarazzo della situazione: fino a qualche secondo prima avrei voluto ucciderlo mentre parlava di Jessica,e invece dopo ero completamente appiccicata a lui che mi stringeva.
“Fai di tutto per abbracciami,eh?”-dissi appoggiandomi sul suo petto,cercando di lasciarmi andare;il mio viso era troppo vicino al suo. Massì,erano soltanto un po' coccole,che male c'era?
Gli strinsi la vita con le braccia facendo attenzione a non bruciarlo con la mia sigaretta.
Mi resi conto che non dovevo farlo,non dovevo nemmeno sfiorarlo. Lasciarmi andare in quel modo era un errore.
“È solo per non morire congelato”-disse appoggiando il suo braccio sopra la mia schiena,accarezzandola.
Risi piano. “Si..ti credo, Billie.”
Rimanemmo lì per un po’ a guardare tutte le luci e a sentire tutti i rumori della mia incantevole Londra mentre finivamo di intossicarci con le sigarette.
“È bellissima Londra di sera.”-dissi continuando ad osservare il paesaggio.
Lo sentii fare dei lunghi respiri, il mio cuore prese a battereforte.
Con una mano mi girò il viso verso il suo,incontrai i suoi occhi.
“Anche tu sei bellissima,lo sai?”-disse guardandomi negli occhi.
“E tu sei confuso e strano,lo sai?”.-gli dissi con quel poco di lucidità che mi rimaneva.
Fino a 20 minuti prima mi parlava di Jessica come se fosse la regina d'Inghilterra.
Non rispose. Semplicemente si avvicinò e poggiò le labbra sulle mie.
Il mio cuore non avrebbe retto ancora per tanto. Era un bacio semplice e diverso da tutti gli altri che avevo ricevuto, c’era dolcezza, c’era passione, attesa.
Si staccò di scatto ed io girai subito la testa. Probabilmente ero tutta rossa,e di solito non mi capitava di arrossire.
Di solito non mi capitava di baciare dei pazienti.
Di solito,quelli che baciavo non erano Billie.
Scesi dal muretto, dovevo andarmene ma  mi prese per un braccio costringendomi a stare davanti a lui; le mie labbra erano a pochi centimetri dalle sue.
“È una grandissima cazzata”- dissi appoggiando la mia fronte sulla sua.
"Charlie..baciami”-disse poi.
Non me lo feci ripetere due volte e lo baciai io mentre lui mi stringeva per i fianchi.
Non era la prima volta che facevo una cavolata simile, avrei di nuovo sofferto, ma l’avrei superata, per forza.
Come al solito.
 
 
 Il giorno dopo, al telefono con Elena...

“Quindi avete limonato, sulla terrazza?!?!”.
Sentivo la voce di Elena che urlava senza il vivavoce del telefono.
“Elena stai calma!È stato un sbaglio e lo sa anche lui”-dissi. Non ero molto convinta di ciò che dicevo.
Si,Billie mi piaceva e anche tanto,ma..
“Starai male Charlotte Elizabeth!Eccome se starai male!”-disse.
“Lo supererò, El. Come se fosse la prima volta, poi..”-dissi.
“Si ma, vedi Charlie, a te piace!Io lo so cosa provi!Cosa farai quando lo vedrai sui giornali o su mtv.. e stasera a lavoro e quando non riuscirai a smettere di pensarlo?”.
“Non lo so Elena, non lo so”-dissi abbassando lo sguardo sul pavimento.
“Pensaci Charlie. Adesso vado! Porto Gloria al parco giochi, ci sentiamo, un bacio”-disse.
“Un bacio,El”-chiusi la chiamata. Sospirai.
 
 

20:43, Reparto.
Era arrivata decisamente prima, il turno iniziava alle 22.
3 giorni e Billie se ne sarebbe andato. Non volevo pensarci.
Lasciai la mia roba nell’armadietto e presi le cuffiette con il telefono.
Uscendo dallo spogliatoio, vidi Jessica che flirtava con un dottore, ma non ci feci molto caso.
Andai nella camera di Billie: salutarlo mi sembrava il minimo dopo quello che era successo.
Aprii la porta e mi meravigliai quando vidi che Billie non era da solo.
“Emh, scusate disturbo?”-dissi guardandoli un poco in imbarazzo.
“Nono, figurati”-disse Billie, sorridendomi.
“Chi è questa ragazza Billie?Non mi pare di averla mai vista”-disse quella donna.
“È un’infermiera, Mamma”-disse. Eh così quella donna era sua madre.
“Oh,scusami! È che sei così giovane!Quanti anni hai cara?”-disse si avvicinò e mi abbracciò.
Mi aveva preso alla sprovvista. Ricambia l’abbraccio con lo stesso affetto.Sentii Billie ridere: aveva una bellissima risata.
“23..Mi chiami pure Charlie, signora”-dissi.
“E tu chiamami pure Ollie! Sei così bella!”-disse, poi guardò suo figlio-“Amore mio,non è bellissima?”.
“Mamma non chiamarmi amore, ti prego, non ho più 5 anni!”-disse Billie lamentandosi-“Comunque è una bella ragazza”.
Arrossii. “Oh, ma guarda è diventata tutta rossa! Billie questa ragazza è perfetta per te!”.
Figuraccia della mia vita numero 1236278136218736.
“Emh,signora non credo che sia il caso..”- “ Mamma per piacere!”.
“Va bene, va bene”-disse ridendo.
“Emh,io tolgo il disturbo”-dissi avviandomi verso la porta-“È stato un piacere Ollie!”.
“Oh, anche per me cara!”-disse.
 
Uscii dalla stanza. Che figura, era diventata rossa.
Misi le cuffiette e iniziai a scendere le scale. Volevo uscire un po’ fuori,avevo bisogno di aria.
Aprii il lettore musicale del telefono. Avevo circa 360 canzoni tra cui solo una quarantina dei Muse.
Li amavo. La loro musica era vita per me.
Misi Take a Bow.
Arrivata al piano terra uscii dall’ospedale. Era una struttura molto grande.
Iniziai a camminare per la strada pensando a quello che mi aveva detto Elena, a quello che era successo 10 minuti prima. Era simpatica la mamma di Billie.
Stava incominciando a piovere, dovevo rientrare in ospedale.





lor: rgb(169, 169, 169);">SU LE MANI, SU LE MANI,OP!

Holaaaaaaaaaaaa, credo che qualcuno mi vorrà fare fuori.
Ok, va bene posso capirlo.
Secondo voi sta venendo bene? Filerà tutto liscio come l'olio?
Chi lo sa. Boh.
Un baciooooooo,
Malls :3

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Crying Shame ***





Se volete leggetela con sottofondo Crying Shame o Eternally Missed dei Muse :3
Crying Shame: 
http://www.youtube.com/watch?v=kmuxbQNI4j0
Eternally Missed: http://www.youtube.com/watch?v=8Fj2Jjy0-LA




"Se hai da dire qualcosa,dilla.
Se poi ti tocca dirla urlando, si vede che ne valeva la pena."




Giorno x del mese xx dell’anno xxx.. ( più o meno 2 giorni dopo il fatto cruciale.)



Mi ero alzata male.
Avevo saputo che Billie Joe e Jessica volevano provare ad uscire insieme.
Non volevo crederci.
Non poteva essere vero.
Billie mi aveva detto che gli piaceva lei, però 
aveva baciato me
Faceva doppio gioco?
Boh chi lo sa cosa c'era nella mente perversa di quel Nano.
 “Soffrirai Charlotte Elizabeth, eccome se soffrirai!” -mi ricordai la voce di Elena.
Stavo andando a lavoro;vidi Billie per mano con Jessica, stavano uscendo dall’ospedale.
P-E-R  M-A-N-O.
Dovevo entrare dalla loro stessa porta. Sbuffai.
Soffrirai Charlotte!
Scossi la testa, ma la voce continuava a rimbombare nella mia testa.
“Vaffanculo, stai zitta voce del cazzo!”-dissi, proprio mentre loro stavano passando vicino a me.
Billie mi guardò con una faccia confusa, Jessica mi guardava con la sua faccia da culo sconvolta.
“Charlie,va tutto bene?”-disse lui.
Lo guardai. La mia faccia era peggio di quella di un vampiro che aveva sete di sangue.
“Non rompere il cazzo”-risposi fredda.
“Va bene, parliamo dopo”-disse. Aveva capito che era un momento no.
Mi allontanai.
“Che maleducata”-sentii dire da lei.
“Sempre meglio che aprire le gambe per qualsiasi cosa che si muove”-dissi alzando la voce.
Probabilmente non mi aveva sentito. Peccato.
Continuai a camminare fino all’entrata dell’ospedale. Vidi Elena, cosa ci faceva lì?
Mi guardava come per dire ‘li hai visti eh?’.
 “Allora Charlie? Ora mi credi?”-disse.
 Le lanciai un occhiataccia.
Continuai per la mia strada senza rivolgerle parola.
 Come al solito aveva ragione. Avrei sofferto parecchio questa volta.
Arrivata al piano vidi Jake, un altro infermiere del reparto, venirmi incontro.
“Charliee!”-disse.
“Ciao Jake”-dissi continuando a camminare verso gli spogliatoi.
“Aspetta Charlie! Devo parlarti!”.
Ruotai gli occhi, cosa voleva lui adesso?
Mi girai. “Certo, dimmi”- dissi.
“Emh,puoi tornare in pronto soccorso.”-disse.
Spalancai gli occhi. “Scusa?”.
“Tra due giorni il paziente che stai seguendo se ne va quindi è stato affidato a Jessica”-disse.
 “Quindi mi stai dicendo che Billie Joe è stavo affidato a quella stronza?!”-dissi parecchio incazzata.  
Il mio cervello cercava di connettersi, ma non trovava la linea della calma, l’unica linea disponibile era quella del ‘prova a parlarmi e ti mando a fanculo’.
“Charlie stai calma, lo sai che non ci posso fare niente e poi..”.
Non lo lasciai finire di parlare.
 “Si Jake ho capito, grazie comunque.”-dissi e mi incamminai uscendo dal reparto.
“Non prendertela Charlotte!”
 

Scendevo le scale come un fulmine. Volevo solo arrivare in Pronto Soccorso sana e salva senza altre complicazioni.
Elena era ancora nell’entrata. Mi guardava preoccupata, andai verso di lei.
“Tu lo sapevi Elena?”-dissi. Non rispose. La guardai.
“Elena, lo sapevi cazzo?!”-dissi alzando la voce.
“Si Charlotte lo sapevo..”-disse.
Bene.
“È meglio se per adesso torni a casa, Lottie”.
Il soprannome che usava per ‘emergenza sclero di Charlotte in corso’. Lo odiavo.
In quel momento odiavo anche Billie Joe e quella stronza di Jessica.
Ma Billie Joe più di qualsiasi altra cosa al mondo.
 Buttai la borsa e tutto il resto vicino a lei ed uscii di fretta dall’ospedale.
Avevo bisogno di stare da sola.
Sentii Elena. “Non fare cazzate, Charlie!”.
Camminavo per la strada volevo arrivare fino al parco dove si poteva andare sul ‘lungofiume’ (?).

*Lungofiume: parola inventata da Malls perché non si ricordava il termine giusto.
 
Stavo attraversando la strada. Ero troppo incazzata e non avevo guardato se arrivavano macchine.
Quando vidi la macchina che mi veniva in contro era troppo tardi. Chiusi gli occhi.
Mi sentii tirare da un braccio. Aprii di scatto gli occhi.
Mi ritrovai con la faccia sul petto di qualcuno.“Che cazzo stai facendo, Charlottee?!”.
Billie Joe.
Ecco perché il profumo mi era familiare. Era da solo. Che cosa ci faceva lì?.
Cercai di liberarmi dalla sua presa ma era troppo forte.
“Lasciami Billiee, ti odio!”.
“Non ci penso proprio a lasciarti! Cosa vuoi fare? Vuoi farti investire?!?”-disse.  
Non aveva sentito il ‘ti odio’?
I suoi occhi erano di un verde acceso, lo avevo fatto spaventare.
“Devo andare sul Tamigi”-dissi.
“A buttarti?No, mi servi ancora Charlotte.”
“Devo riflettere coglione!”.
“Vengo con te”-disse.
“Non eri con ..quella?”-dissi facendo una smorfia.
“È tornata all’ospedale”-disse.
Si all’ospedale… bella scusa; chissà dov’era andata a troieggiare.
Sbuffai e lo guardai negli occhi.
“Adesso mi lasci il braccio?”- chiesi.
 
 
Camminavamo lungo il Tamigi come la prima volta, in silenzio.
L’unico rumore che si sentiva era quello del fiume che scorreva velocemente.
“Sai Charlie,credo che l’altra sera io..”-disse.
Appunto, era l’unico rumore.
“Io?”
“Come dire..”
“Hai sbagliato a baciarmi,Billie Joe? Beh l’hai fatto e non mi pare che tu te ne sia pentito.”-dissi alzando la voce.
“Non volevo dire quello. Perché sei incazzata?”-disse.
“Io non sono incazzata, assolutamente”-dissi.
“Allora perché fai così?”-disse.
“Così come?”.
“Beh fino a 10 minuti fa volevi buttarti sotto una macchina!”-disse.
“Te l’ho detto, non l’ho vista.”
“Si Charlie, ti credo…”
Si fermò e mi strinse a se. Voleva baciarmi di nuovo?
Si,e anche io avrei tanto voluto baciarlo di nuovo.
Si avvicinò alle mie labbra e le sfiorò, ma presi coraggio e lo spinsi all’indietro staccandolo da me.
“Non sei per niente coerente Nano, lo sai?”-mi guardò-“Non sono la tua fottuta bambola.
Eri per mano con lei prima, non me lo dimentico Billie. Divertiti con Jessica”-dissi.
Mi allontanai da lui.
“Eh così è lei il problema?!È per lei che sei incazzata con me?! Cos’è Charlotte?Tieni a me?”.
Non mi girai.
“Ti stai innamorando di me forse?!”-chiese urlando.
La gente ci guardava.
Non risposi,forse orgoglio o forse per uscire bene di scena.
 


Si Billie,mi stavo innamorando di te.




-------------------------------------------------------------------------------------------------------------
SU LE MANI, SU LE MANI,OP!
Tadadadàaaaaaaaaa!
OK, Charlie era parecchio incazzata in questo capitolo. Come darle torto?
Dopo tanto tempo incontra un nano che la fa innamorare e sclerare nello stesso tempo.
Mica facile v.v
Mi nascondo,
Malls :3
 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** So,Give me novacaine ***




 

Si prevedono delle tempeste.

http://www.youtube.com/watch?v=ZKAwIwjHwZI




“Il bacio del buongiorno. Gli abbracci dopo le lacrime. I “ci sono qui io”. I “noi non passiamo”. Gli sguardi che dicono tutto. Le parole sussurrate. I “ti amo” detti all’orecchio. Le carezze di notte. Il toccarsi di nascosto. I “ti voglio” sfacciati. E quelli pieni di imbarazzo. Le lacrime di gioia. I baci che finiscono in sesso. I dettagli. Sono i dettagli che ci fregano sempre.”



10:17, giorno y.
 
Ero nella mia camera, mi ero alzata da poco.
Avevo il turno del pomeriggio;per la prima volta nella mia vita ero triste di dover tornare in Pronto Soccorso.
Mi avevano dato 2 giorni di riposo, così non avrei nemmeno potuto vedere Billie che usciva e entrava dall’ospedale.
Oggi Billie se ne sarebbe andato, sarebbe tornato finalmente a casa..con una nuova ragazza.
Aveva già dimenticato la moglie?Preferivo non pensarci.
Stavo ascoltando qualche canzone dei Green Day.
 Mi piacevano, mi piaceva la voce di Billie… anche se probabilmente non l’avrei mai ammesso.
Ormai l’unico modo che avevo per sentire la sua voce era quello di cercare le sue canzoni su You Tube.
Mi ero ridotta male. Parecchio male.
Non sapevo cosa mi stava prendendo. Ero stata male una sola volta nella mia vita per un ragazzo.
Mentre ascoltavo la musica facevo qualche esercizio di riscaldamento di danza, amavo ballare.
Facevo danza da quando avevo 5 anni anche se poi quando ero tornata in Inghilterra avevo smesso.
Era una delle poche cose per cui credevo di vivere quando avevo 15 anni.
Presi le punte dal cassetto e le misi.
Stavo provando a fare qualche virtuosismo, ma non ne ero più capace.
 Era troppo tempo che non ballavo.
 
 


Pronto Soccorso, 15:47
 Non c’era tanta gente quel giorno.
Fai la visita,chiama un dottore, sorridi, ridi, sii rassicurante con le persone. Le solite cose.
Mi era mancato un po’.
Mentre stavo prendendo delle siringhe per delle iniezioni mi sentii chiamare.
“Charlie!”.
Mi girai, c’era Mike che mi sorrideva. Ero sorpresa, non pensavo che sarebbe venuto.
“Ciao Mike! Come mai da queste parti?”-dissi sorridendogli.
“Beh, sono venuto a salutarti e a ringraziarti. Billie è tornato quello di prima,solo grazie a te.
 Ha anche trovato una ragazza.. ma a me quella tipa con cui sta uscendo non mi piace per niente”-disse-“Tu la conosci?”.
BOOOOM. Così ti voglio Michael!
“Emh, si è un infermiera del piano in cui era Billie…”-dissi.
Lui si avvicinò e mi abbracciò. “Sappi che io e Trè tifiamo per te Charlotte, Billie mi ha raccontato tutto”.
“Grazie Mike, ma credo che non ce ne sia bisogno..è stato tutto uno sbaglio”-dissi.
Lui si staccò dall’abbraccio.
“Eddai Charlie! Non fare la difficile! È stato un coglione a scegliere lei! Credi che io non veda la delusione nei tuoi occhi?”.
Si vedeva così tanto?
Vidi arrivare 2 bellissimi bambini.
“Zio Mikeee!Sta arrivando Papà!”-disse uno dei 2.
Avevano l’aria famigliare.
“Ok, Jacob. “-disse guardando il bambino-“Ragazzi  non si saluta più?Dai, salutate Charlotte!”.
I bambini mi guardarono e mi salutarono con un sorriso enorme. “Ciao Charlotte!”.
“Ciao ragazzi!”-risposi.
 Sorrisi, erano così teneri.
“Sono i tuoi nipoti?”-chiesi rivolta a Mike.
“No, sono i figli di Billie”.
Rimasi scioccata. Billie aveva 2 figli e non me ne aveva mai parlato.
“Ah.. non sapevo che Billie avesse due figli..”-dissi.
Lo vidi arrivare con Trè. Jessica fortunatamente non c’era.
Il mio cuore batteva forte, l’ultima volta che avevamo parlato era stata un disastro.
I suoi bambini gli corsero in contro.
“Papà, papà. Chi è quella ragazza?”-disse l’altro.
“È una mia amica, Joseph”.
Mi venne incontro e mi guardò negli occhi-“Ciao Charlotte”.
“Ciao Billie”-dissi. Ad un tratto avevo iniziato ad innervosirmi.
Era bellissimo; i capelli neri erano un po’ spettinati come al solito, gli verdi erano accesi come quando cantava. Aveva la giacca di pelle, i jeans e le All Star.
“Possiamo parlare un attimo?”-chiese.
Sospirai. “Si certo, vado un attimo a cambiarmi”.
Mi girai e guardai Elena che era poco più in là. Le mimai un ‘ esco per un po’,coprimi ’ e lei annui.
Mi avviai verso lo spogliatoio e mi spogliai in fretta. Avevo dei leggins con una maglia lunga e anche io come Billie,le All Star. Che coincidenza.  Mi vestii in fretta e uscii dallo spogliatoglio prendendo la giacca.
Mi avvai verso la saletta, Billie mi stava aspettando lì insieme agli altri.
Uscimmo dal Pronto Soccorso insieme.
“Mike porta i bambini a prendere un gelato, noi torniamo tra poco”-disse.
Ci allontanammo da loro, sentii Mike che parlava con Jacob–“Ma la rivedremo ancora quella ragazza, zio?”.
“Spero di si, Jake!”.
 
 
Camminavo di fianco a Billie, avevo pensato di non rivederlo più, invece lui era lì, di fianco a me.
“E così hai due figli, eh?”-dissi attaccando discorso.
“Si, sono la mia vita”-disse-“Non te ne ho mai parlato perché…non volevo che sapessi di loro.. insomma, quale padre vuole dire di aver provato ad uccidersi senza aver pensato ai propri figli?”.
“Non ti preoccupare, Billie. Ti assomigliano molto, sai?”-dissi.
“Si è vero..”.
Continuammo a camminare fino a quando lui non si sedette su una panchina e mi fece segno di fare lo stesso.
Stava cercando le parole, sapevo che quello che mi avrebbe detto mi avrebbe ferito.
Mi avrebbe ferito di più la sua assenza però.
Forse volevo amarlo. Con uno sguardo, un abbraccio, una parola. Con tutta me stessa.
 “Charlie io.. io ti ringrazio di tutto, davvero. È grazie a te che ho ripreso a vivere. Grazie per essermi stata vicina, per aver sopportato tutti i miei capricci”-disse-“Da adesso in poi cercherò di rifarmi una vita con Jessica, sai è davvero una brava ragazza.”
Mi guardò negli occhi. Volevo piangere.
“Lei mi aiuterà ad uscirne,mi dispiace per aver provato a baciarti di nuovo, Charlie.Hai ragione tu non sei una bambola ed io ho scelto alla fine,ho scelto lei..ah,mi dispiace per averti sempre dato contro nei primi periodi”-mi prese una mano e incrociò le sue dita con le mie-“sei speciale Charlotte, lo sei davvero”.
Riflettei sulle sue parole.
Come poteva rifarsi una vita con quella? Lei lo avrebbe solo distrutto.
“Billie.. lo sai che Jessica non è quello che ti aspetti..vero?”-dissi mordendomi il labbro.
Lui mi lasciò la mano di scatto,cercava di capire. “Perché dici così?”.
 “Lei non è una di quelle persone a cui piacciono le relazioni.. emh.. come di dire..serie.”
“La tua è gelosia, Charlotte. Io non ho scelto te.”-disse iniziando a innervosirsi.
“Billie la mia non è gelosia,lo sai che ti voglio bene e che voglio che tu sia felice ma..tu meriti di meglio”-dissi.
“Perché, Charlie?Perchè proprio adesso che mi sono ripreso e che posso riavere la mia vita,tu devi dirmi questo e rovinare tutto,eh?”.
Si era arrabbiato. Il mio cuore, lo stomaco,l’intestino si stavano sgretolando.
“Billie..io non sto rovinando niente, ti sto dicendo le cose come stanno..”
Mi zittii.“Charlotte,non dire nient’altro”.
Lo vidi allontanarsi con le mani nella tasche.
La verità Billie, fa male delle volte.
Lo chiamai una,due,tre volte.
I miei occhi non reggevano, le lacrime iniziarono a scendere.
“Billie,non andartene ti prego…”-sussurrai.
Inutile. Non mi avrebbe sentito.
Era diventato il mio mondo. E ora il mio mondo stava esplodendo, in mille piccoli pezzi.
Billie stava diventando la mia rovina. Billie mi faceva stare male.
Billie stava andando via, via da me.
Mi alzai dalla panchina mentre lo guardavo andare via.
“Billie Joe,tu sei una persona di quelle che si incontrano quando la vita decide che il mignolo contro lo spigolo del comodino non è abbastanza per farti soffrire!”.

 





----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
SU LE MANI, SU LE MANI,OP!
Haloaaaa <3<3
Sono spacciata, mi nascondo nell'armadio ma non ditelo a nessuno!
Un bacio,
Malls :3
 

 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Hey,Bliss! ***


 




http://www.youtube.com/watch?v=jo1cyl0QbWo

 


"..E già che ci sei dì da parte nostra a Tiziano Ferro che l’amore non è una cosa semplice! Digli: Tiziano, che minchia dici? La bici senza cambio è una cosa semplice, le torte nella scatola della Cameo sono cose semplici, il velcro nelle scarpe è una cosa semplice.. l’amore no! L’amore è un puttanaio mai più finito! E’ un guazzabuglio che ci rende pirla e felici.. e subito dopo pirla e disperati." 


Tempo dopo..

Turno di pomeriggio.

Avevo la testa nel mio mondo incantato dove i pony correvano sulle nuvole e vomitavano arcobaleni.

Elena continuava a parlarmi ma non la stavo ascoltando..come succedeva spesso nell'ultimo periodo..

Ero appoggiata al muro dell’entrata del Pronto e fumavo tranquillamente la mia sigaretta.

Mi guardavo attorno, c’era un po’ di sole quel giorno.

Un giorno da segnare sul calendario.

Vedevo Billie Joe che era in una macchina parcheggiata poco lontano;mi osservava ed io facevo finta di non vederlo.

Non parlavamo, non ci salutavamo e facevamo finta di non guardarci.

Lui era sempre con Jessica, l'accompagnava sempre a lavoro e la veniva sempre a prendere.

Quindi ero costretta a vederlo.

Billie Joe era come la cioccolata;anche se mi faceva male continuavo a mangiarla.

Guardare Billie di nascosto mi faceva male ma io continuavo a guardarlo.

Era come la cioccolata, Billie mi creava dipendenza.



 

Sentii una voce squillante e fastidiosa che si avvicinava.
Parli del diavolo e spuntano le corna.
Ovviamente quelle di Billie, perchè Jessica se la faceva con qualche infermiere e con qualche Dottore....ma per lei, era assolutamente normale.

Vidi Jessica uscire con la sua fedele cagnolina,Stephany.

Stephany non era proprio un cane, era una persona.

Una brava ragazza che si era fatta condizionare da Jessica. Brava ma stupida.

Si girò e mi squadrò da capo a piedi.

Charlotte cara, ho fatto un cambio turno con te, dovrai restare qui anche stasera. Sai devo uscire con Bill!Spero che non ti dispiaccia”-disse sorridendo malefica.

Speri che non mi dispiaccia perchè esci con Billie o perchè ti devo fare il turno, stronza?”-pensai facendo un tiro.

La guardai incenerendola con gli occhi,le avrei risposto per bene ma glie l'avrei data vinta.

Tranquilla Jess, per me va benissimo. Divertiti con Bill”-dissi sorridendole mentre liberavo il fumo dalla mia bocca. Le finì tutto il fumo in faccia ed iniziò a tossicchiare.

Vedevo Elena che stava per scoppiare a ridere ma cercava di trattenersi.

Oh, scusami”-dissi sorridendo. Era il sorriso più falso che avevo fatto in tutta la mia vita.

Vidi la delusione nei suoi occhi, non era quello che si aspettava.

Si girò e si incamminò verso la macchina di Billie insieme alla sua amichetta.

Guardai la mia sigaretta ormai finita e la buttai per terra, pestandola per spegnerla .

Adesso spiegami perché sta stronza deve farsi venire a prendere al pronto soccorso?Non può farsi venire a prendere all’uscita principale dell’ospedale?!”-disse Elena.

Ormai era diventata una questione giornaliera.

Jessica voleva far vedere che era stata la sua scelta e io la povera cretina illusa.

E secondo me ci stava riuscendo bene.

La vidi salire in macchina e dare un bacio in modo poco casto a Billie.

Iniziai a ridere senza motivo per non far vedere che il mio cuore si stava sgretolando piano piano.

Elena mi guardava come se avesse davanti satana.

Quella ragazza era proprio una stronza.


 


Più tardi..

Pronto soccorso 00:34

Ero stanca morta, avevo bisogno di dormire ma avrei dovuto resistere per altre sei ore.

Era dalle 14 che non mi fermavo un attimo, non avevo mangiato e mi girava la testa.

Quando ero con Billie l'unica cosa che facevo era stare seduta su una sedia.

Mi ricordavo ogni istante passato dentro quella stanza,mi ricordavo ogni istante passato con lui.

Le risate, le sue lacrime, gli abbracci, le litigate.Erano dei ricordi dolci,come la nutella.

Pensare a lui mi faceva sentire un grande vuoto nel petto,mi mancava.

Erano passati 26 giorni. 26 giorni da quando Billie mi aveva lasciato da sola su quella panchina.

Era stato uno strazio, avevo rischiato di essere investita almeno 5 volte.... e sapevo che lì poi non ci sarebbe stato lui a salvarmi.

Dovevo iniziare a guardare se arrivavano macchine prima di attraversare la strada e dovevo smetterla di pensare a lui.

Lui non era il nulla assoluto. Lui non esisteva più.

Mi guardai attorno, dovevo sedermi un attimo e riacquistare le forze.

Iniziai a girare per il Pronto soccorso fino a quando non trovai delle sedie libere davanti ad una vetrata scura.

La vetrata rifletteva la mia immagine, ero orribile: i capelli rossi, a cui dovevo rifare la tinta, erano legati in una coda ormai disfatta, gli occhi castani erano spenti e il trucco si era sciolto.

Il mio corpo era coperto dalla divisa; portavo una 44.

Non sapevo se esserne orgogliosa, non mi ero mai piaciuta esteticamente.

Ero molto diversa da Jessica, lei era la classica ragazza che tutti gli uomini volevano: alta,magra,bionda ossigenata,occhi azzurri .

Certo il carattere non era uno dei migliori,era una grandissima stronza che non riusciva a tenere le gambe chiuse.

Aveva una sola cosa di buono: Billie Joe.

Mi sedetti sulla sedia ed iniziai a fissarmi, avevo troppo sonno ma dovevo resistere.

Bliss, cosa ci fai qui?”.

Era Felicity, una dottoressa del Pronto Soccorso. Mi chiamava Bliss come la canzone dei Muse perchè sapeva che li amavo con tutta me stessa.

Ciao Fely, devo sostituire Jessica. Sai, doveva uscire con la sua amata Rock Star”-dissi guardandola e facendo un piccolo sorriso.

Oh..la Rock Star,sai Elena mi ha detto cosa è successo. Mi dispiace tanto!”-disse sedendosi vicino a me.

Sospirai.

È inutile nasconderlo Fely,mi piaceva davvero. Billie era davvero ciò che cercavo ma lui ha preferito lei.. e capisco anche il perchè”-dissi.

Lei si mise a ridere. “ Perchè apre le gambe a qualsiasi cosa che si muove?”-scossi la testa ridendo-”E allora perchè, Bliss?”-chiese.

Lei..lei è bella”-dissi abbassando lo sguardo.

Tu sei uno splendore Charlotte!E comunque fare innamorare un uomo della propria bellezza serve a poco. Puoi essere anche bellissima, ma il mondo è pieno di belle donne..e questo lo sai.”

Si, ma ha comunque preferito lei...e poi io sono piena di difetti”-dissi.

E allora tu fallo innamorare dei tuoi difetti, del tuo essere disastrata, del modo in cui alzi la voce quando sei arrabbiata e delle tue stranezze”-disse sorridendomi.

E comunque ti stai addormentando sulla sedia, andiamo a prenderci un caffè?”.





Spero di farmi perdonare con questo cucciolotto asgjhgadajfgjhgjeruigrgrighr <3
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------
SU LE MANI,SU LE MANI,OP!
Si lo so. Mi odiate perchè non ho aggiornato presto come avevo promesso.
Ma capitemi: la scuola, la scuola, i compiti, mamma che rompe,Billie che mi fa proposte sconce, Trè che salta sul letto e Mike.. Bhe Mike.
Ringrazio tutti per tutte le recensioni e per aver messo questa storia nelle preferite, seguite, ecc. <3
Un bacio,
Malls <3
Qui il mio twitter se per caso mi volete contattare: https://twitter.com/armsheeramy

 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Big Freeze ***


 


Hear me 
What words just can't convey 
Feel me 
Don't let the sun in your heart decay

 

05.56

Finalmente era finito il turno. Non reggevo più.

Durante la notte avevo bevuto almeno una decina di caffè.

Cercavo di cambiarmi ma gli occhi mi si chiudevano da soli;quando riuscii finalmente nell’impresa presi la borsa e mi misi la giacca.

Camminavo per i corridoi cercando di raggiungere l'uscita,sembravo una drogata in astinenza.

Avevo troppo sonno.

Mi fermai un attimo guardando la punta delle mie scarpe.

“Su svegliati Charlie”-mi tirai due schiaffetti sulla faccia. Dovevo svegliarmi e avevo un bisogno assoluto di caffè.

“Perchè ti schiaffeggi?”-vidi una figura un po' sfocata.

Cercai di focalizzare meglio. Capelli neri, occhi verdi,faccia da cretino.Non poteva che essere Billie.

Cosa ci faceva quell'idiota in pronto soccorso a quell'ora?

“Se vuoi posso schiaffeggiare te,Nano”-dissi.

“Acida già di prima mattina?”-chiese per poi squadrarmi dalla testa ai piedi-”Che cazzo ti è successo?Ma hai dormito?”

“No, non ho dormito per fare il turno alla tua amata”-dissi, lui ci rimase male a sentire quelle parole-”Comunque cosa ci fai qui?”

“Ho.. ho accompagnato Jess a lavoro, l'hanno chiamata per fare il turno”-disse.

“Ma che premuroso! Io adesso vado eh, ci vediamo”-dissi sorpassandolo.

Sentii tirarmi dal polso. “Charlotte dove vuoi andare?Ti addormenterai per strada”-disse guardandomi negli occhi-”Ti porto io a casa.”

Continuai a guardarlo. Al posto degli occhi aveva due smeraldi, cazzo!

Distogli lo sguardo se non vuoi farti fregare,Charlie. Distogli lo sguardo!

Ritornai in me stessa ed iniziai ad agitarmi.

“Lasciami Billie,non ho bisogno e non voglio il tuo aiuto”-dissi cercando di liberarmi.

“Stai zitta,Charlotte. Non voglio averti sulla coscienza”-disse.

Si avviò all'uscita del pronto soccorso trascinandomi per il braccio.

“Billie mi fai male al polso!”.

Lui non mi ascoltava e continuava a camminare.

Quando uscimmo dal Pronto continuammo a camminare fino alla sua macchina.

Finalmente mi lasciò il braccio,lo vidi cercare le chiavi nelle sue tasche.

Quando aprì lo sportello  lo guardai.

“Sali”-disse.

“No, non voglio salire”-protestai.

Si avvicinò a me e mi sussurrò all’orecchio-“Charlotte se non vuoi entrare in macchina a calci nel culo ti conviene salire con le tue gambe”.

Roteai gli occhi ,salii su quella macchina maledetta e lui chiuse lo sportello.

Lo vidi fare il giro dell’auto per salire.

Sbuffai appoggiando la testa al finestrino e chiudendo gli occhi.

 Mi addormentai.

 

Billie's point of view

Quando salii in macchina Charlie si era già addormentata. Per fortuna che voleva andare a casa da sola!

Presi la sua borsa e cercai il portafoglio, avevo bisogno del suo indirizzo di casa.

Quando lo trovai accesi il navigatore e scrissi l'indirizzo; era in centro a Londra.

Misi in moto e partii verso la destinazione. Ogni tanto guadavo Charlie che dormiva, era bellissima.

I capelli rossi erano liberi sulle sue spalle,le labbra rosee erano socchiuse.

Cercai di distogliere i miei pensieri da lei.

Cazzo Billie,sei fidanzato da poco con una ragazza bellissima e tu pensi ad un altra?Sei proprio un caso perso.

Accesi la radio e misi un cd degli AC/DC , cercando di rilassarmi; con lei vicino era impossibile.

“Tra 100 m svoltare a destra”.

 

Quando arrivai a destinazione ripresi la sua borsa e cercai le chiavi. Non c’erano.

Allora iniziai a cercarle nel suo giubbotto, ero praticamente addosso a lei.

Quando riuscii a trovarle feci un respiro di sollievo, sembrava che la stessi stuprando.

Scesi dalla macchina e mi accorsi che era un cancello automatico.

“Fanculo”-mormorai. Se sapevo non scendevo dalla macchina.

 

Salii le scale con Charlie in braccio, fortunatamente non era pesante.

 Cercai la chiave,aprii la porta e mi ritrovai in un appartamento tutto ordinato.

Mi piaceva, mi sentivo a casa.

La distesi sul divano, era completamente caduta in un sonno profondo.

Mi guardai attorno;c’erano delle foto su una mensola.

Una doveva essere quella con la sua famiglia, in un'altra c’era lei abbracciata con un ragazzo,tutti e due sorridenti.

Doveva essere lui Roberto.

Ritornai da lei e mi sedetti vicino.

Le diedi un bacio sulla fronte,sentii la sua mano toccare la mia.

“Non andare via ora”-bisbigliò.

“Non ne avevo intenzione,Charlie”-dissi.

Cercai la sua stanza e quando la trovai cercai qualcosa nell'armadio da poterle mettere,ma non trovai niente che mi piaceva.

Mi tolsi la giacca di pelle e l'appoggiai sulla sedia della sua camera e tornai da lei.

Le sfilai delicatamente le scarpe e poi avrei dovuto sfilarle i Jeans.

Ero agitato solo all'idea di sfiorarla e questo mi succedeva solo con Adrienne.

Mi imbarazzava davvero,di solito quando spogliavo le ragazze era per fare altro..e solitamente ero ubriaco o drogato da fare schifo.

Feci un respiro lungo e le sbottonai i Jeans sfilandoglieli molto lentamente e poi le tolsi la maglia.

Era rimasta in intimo;notai che aveva un tatuaggio sotto il seno.

Sembrava un maialino che sniffava colla.

Ma era comunque uno splendore.

Hey!
I like your BMW
I like your BM-excellent tits
With a tattoo of a pig siniffing glue

 

Mi tolsi la felpa e glie la misi, le arrivava sotto la coscia.

Non avevo idea di come avessi fatto a spogliarla così velocemente, ma non mi importava.

La portai nella sua camera e la misi nel suo letto, mi tolsi le scarpe e mi coricai vicino a lei,abbracciandola.

Lei si girò dandomi le spalle,era una stronza anche mentre dormiva.

Sorrisi e la strinsi a me.

Le presi la mano incrociando le mie dita con le sue e chiusi gli occhi.

Era così che avrei dovuto vivere.





SU LE MANI, SU LE MANI,OP!
Billie tesoro fammi finire di scrivere e dopo giochiamo a nascondino.
Coomunque, passiamo alle cose serie:
1.credo che Charlie stia passando per una drogata. (lo è)
2. Billie cioccolatino è un manico.
3. ( non c'è il punto "Trè", ma fa molto figo)
Un bacio,
Malls :3

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** People are people ***






People are people so why should it be
You and I should get along so awfully?

So we’re different colours

And we’re different creeds

And different people have different needs

 

 

 

Green Day,Whatsername: http://www.youtube.com/watch?v=Z2LC1xrdOaM

 

13:42, casa di Charlie

Mi svegliai nel mio letto abbracciata a Billie cioccolatino che dormiva beatamente.

Avevo la vista ancora appannata dal sonno.

Quando i miei occhi iniziarono a funzionare decentemente mi fermai ad osservarlo un po',era così bello;aveva l'espressione serena,i capelli neri scompigliati peggio del solito, la bocca leggermente aperta.

Mi teneva stretta a se mi staccai da lui con un po' di fatica;mi alzai e andai davanti all'armadio.

Mi guardai allo specchio:ero in condizioni pietose, dovevo fare una doccia.

Iniziai a pensare mentre lo specchio rifletteva la mia immagine e quella del nano che dormiva.

..che cazzo ci faceva Billie Nano nel mio letto?E perchè avevo addosso la sua felpa?

Guardai l'orologio che c'era sul comodino.

A quell'ora Billie doveva essere abbracciato alla sua Jessica che aveva appena finito il turno.

Invece no,era nella mia camera, nel mio letto e in più solo con una maglia moolto aderente, perchè la sua felpa l'avevo io.

E non volevo nemmeno sapere il perchè.

Presi l'intimo,una maglia e dei pantaloncini e andai nel bagno.


 

Avevo appena finito la doccia, e mi ero vestita.

Presi il phon e iniziai ad asciugarmi i capelli, stavo facendo un casino assurdo.

Iniziai a pensare;io non potevo avere Billie Joe vicino, lui era fidanzato.

Ma non era quello il problema maggiore, il problema era la sua ragazza.

Ovviamente la cara Jessica continuava a troieggiare per l'ospedale, il povero Nano aveva delle corna spesse almeno 25 cm...se non di più.

Jessica era possessiva e gelosa;se avesse saputo che avevo dormito con Billie sarebbe stata capace di farmi perdere il lavoro, o di rovinarmi la vita in qualche modo.

Magari promettendo al capo la sua “finocchia” in un modo molto provocante.

Di conseguenza,Billie sarebbe stato la mia rovina.

Finii di asciugarmi i capelli e li legai in una coda alta, misi a posto il phon e l'accappatoio. Ero una ragazza abbastanza ordinata.

Andai nella mia camera e notai che il letto era vuoto. Dov'era finito?

Andai in cucina e lo vidi che era seduto e stava fumando. Mi guardò.

“Buongiorno bella addormenta”-disse.

Lo guardai-”Avevo pensato più a biancaneve”-dissi sorridendo-”Sai, ho un nano seduto in cucina”.

Lui si mise a ridere. “Non sono un Nano!”-protestò.

“Lo vuoi il caffè,Nano?”-dissi.

Lui spense la sigaretta nel portacenere e annuì.

Presi la macchinetta dalla mensola della cucina , la preparai e la misi sul gas.

Vidi il pacchetto di sigarette del Nano sulla cucina e ne presi una.

“Se una ladraa!”-disse ridendo.

Mi appoggiai sulla cucina.

“Con tutte quelle che mi hai scroccato tu all'ospedale”-dissi accendendola, con il suo accendino.

“Lo sai cosa mi succedeva se Martha,detta signora trinciabue,mi trovava delle sigarette, vero?Mi avrebbe affettato come un fottutissimo salame!”.

Inziai a ridere all'idea di Martha che affettava Billie.

“Non fa ridere”-disse facendo il finto offeso.

Era così tenero con il faccino imbronciato.. no,Charlie non era così carino.

La mia coscienza, quanto la odiavo.

Il caffè iniziava ad uscire, presi le tazzine.

“Quanto zucchero Nano?”-chiesi.

“2 cucchiaini, Miss”-disse.

“2 cucchiaini? Ti verrà il diabete Nano!”-dissi scherzando.

Spensi il gas e versai il caffè nella tazzina e glie la porsi.

Lui la prese e la guardò. “ Ci hai messo del veleno dentro?”

“Cianuro, precisamente”-risposi.

Bevvi il mio caffè in silenzio e lui fece la stessa cosa.

Quando finì mi tese la sua tazzina e la presi, l'appoggiai nel lavello e aprii l'acqua per lavarle.

Sentii la sedia spostarsi ma non ci feci tanto caso, fino a quando non sentii le sua mani sui miei fianchi.

Mi fermai di colpo.

“Billie non mi pare il cas..”-dissi ma lui non mi lasciò parlare.

“Shh...ti voglio,Charlotte”.

Ti voglio,Charlotte. Le sue parole rimbombavano nella mia testa.

Sentii le sue labbra sul mio collo, istintivamente lo inclinai verso destra.

Lui mi baciava e mi mordicchiava il collo ed io ero immobile. Sembravo in trans.

Non sapevo se fermarlo.

Cercai di risvegliarmi dal sonno in cui ero caduta e mi girai verso di lui abbracciandolo.

Le mie labbra erano a pochi centimetri delle sue.

Lo guardai negli occhi, mi resi conto di quello che stavamo facendo.

Mi staccai da lui.

“Billie noi non possiamo”-dissi.

Lui mi fissava.-”Perchè non possiamo?!”.

“Come perchè non possiamo?Hai una ragazza!”-dissi-”Billie finiremo in grossi guai e  tu mi stai provocando...Credo sia meglio finirla qui.”

“Meglio finirla qui..”-disse fissando il pavimento.

“Billie,io davvero..” “No hai ragione, finiamola qui”.

Lo vidi andare a prendere la giacca in camera mia, quando tornò mi guardò.

“Spero di non provocarti altri problemi, Charlotte”.

Detto questo se ne andò sbattendo la porta.
Sarebbe tornato,lo sapevo.

Quindi adesso anche  Jessica era mezza cornuta.

Una coppia di cornuti.

Andai in bagno e mi guardai nello specchio.

Quell'idiota mi aveva lasciato un succhiotto.

 



--------------------------------------------------------------------------------------------------------
SU LE MANI,SU LE MANI,OP!
Sono una grandissima stronza lo so.
Ma ora amatemi perchè sono riuscita finalmente a mettere il capitolo :D
Vado a nanna perchè sono le 23:57 e domani ho la verifica di mate D:
Un bacioooooo.
Martinaa :3

 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** One day baby we'll be old! ***




Stufa di piangere, stanca di provare, si sto sorridendo ma dentro sto morendo.




One day, Asaf Avidan: http://www.youtube.com/watch?v=Xscn35DSyeQ

“E adesso come cazzo lo copro?!”
Mi guardavo allo specchio terrorizzata. Dovevo assolutamente nascondere il succhiotto o tutti avrebbero iniziato a farmi domande.
Presi del fondotinta e lo coprii con della cipria. Niente da fare, la macchia violacea non voleva sparire nemmeno sotto kg di fondotinta.
Iniziai a girare per la casa come un orango tango in calore.
“Billieee io ti ucciderò,ti strapperò tutti i capelli, ti spellerò e ti metterò nel sale per fare piacere al signore!Riesci a farmi disperare anche quando non ci sei!”.
Mentre stavo insultando il Nano in tutti i modi che conoscevo iniziò a squillare il telefono che era sul mio comodino.
 Era Elena,risposi.
“ELENAAAA NON È IL MOMENTOOO!”-dissi urlando.
“Charlie che succedeee?!”
“AHHHH UN PANDAAAA!”.
“AHHHH,UN PAGUROOO!”-INIZIÒ AD URLARE ANCHE LEI.
“UN PAGUROOO?! DOOVEEE?”
“IN CUCINAA”
-corsi  in cucina e  ci pensai due secondi..-
“Non c’è nessun paguro El, ma poi, che centra il PAGURO?”-dissi.
“Boh non lo so, perché stai sclerando?”-disse.
Iniziai di nuovo ad urlare.
“IL FOTTUTISSIMO NANO MI HA LASCIATO UN SUCCHIOTTOOOOOO!”
“IL NANOOOO? COME È SUCCESSO? PERCHÉ ERA CON TE?L’AVETE FATTO IN CUCINA DOVE C’ERA IL PAGURO?!”
Elena iniziò ad urlare cose senza senso per telefono.
“NON ABBIAMO FATTO NIENTE E IN CUCINA NON C’È NESSUN PAGURO!”
“Ok Lottie,respira profondamente”
Feci come mi aveva detto.
“Adesso mantieni la calma 10 minuti e sono da te così mi racconti..
ah,Charlie prepara la cioccolata con il marshmallow.”
“Ok ok, El m.. ."
Elena mi chiuse il telefono in faccia.
Adoravo la mia migliore amica.
Iniziai a preparare la cioccolata e a tirare fuori qualsiasi cosa di dolce che potesse tirarmi su di morale.
Caramelle, liquirizia,brioches,nutella e.. dei cioccolatini.
Mi ricordavano Billie.
Li guardai terrorizzata, li presi e li buttai nel cestino .
Presi tutte quelle schifezze e andai in salotto,appoggiai tutto sul tavolino e mi sedetti sul divano.
“Pace interiore, pace esteriore”
Lo ripetei un miliardo di volete,stavo facendo yoga.
E si, sembravo appena uscita da un episodio dei Simpson.
Sentii la porta aprirsi, Elena era arrivata.
Le andai incontro e lei mi guardò il collo.
“Ci avete dato dentro eh?”-disse, la guardai malissimo-“Eddai!Stavo scherzando Charlie”.
“Vai in salotto io arrivo”-dissi e andai a prendere le cioccolate.
Quando tornai Elena era seduta sul divano che mangiava i marshmallow .
“Ehi!Sono io quella giù di morale!”-dissi.
Lei mi guardò-“Spono ptroppo puomi”
 “Elena non si parla con la bocca piena”-dissi.
“Ma se ptu lo fai psempre”.
 



“Quindi avete dormito insieme?Nella stessa camera, nello stesso letto?E lui ti ha quasi molestato?”-disse.
Annuì e finì la cioccolata.
“Questo ragazzo è parecchio confuso”.
“Che vada a fare il confuso dove passano i camion, non da me”-dissi.
“Già..Ah Charlie lo sai chi mi ha chiamato?”-disse.
“Fammi indovinare…”- iniziai a pensare.
“No, non lo sai”-disse-“Mi ha chiamato Frank”.
“Frank?Chi è Frank”-dissi, e chi era Frank?
“Si, l’amico del Nano, il batterista!”-disse.
“Ahh, Trè Cool! E cosa voleva da te?Come fa ad avere il tuo numero?”-esclamai battendo una mano sul ginocchio.
“Bhe, Billie Joe ha preso il numero dal tuo telefono per lui.. Mi ha chiesto di uscire”-disse.
“Nano bastardo! Allora non stava giocando, quello stronzo…”-dissi-“Ma hai accettato vero?”
“Gli ho detto di si..”-Elena diventò tutta rossa.
“Oh tesoro come sei dolceeee”-dissi abbracciandola.
Elena se lo meritava davvero. Quello stronzo del suo ex ragazzo se l’era data a gambe quando aveva saputo che era rimasta incinta e così Elena aveva cresciuto Gloria da sola.
“Sono felice per te Elena, te lo meriti”.








----------------------------------------------------------------------------------------------------------
SU LE MANI,SU LE MANI,OP!
Holaaaaa!!! :)
Ho fatto il più presto possibile :D
Bacio,
Malls:3

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** We aren't caught up in your love affair. ***



 



 

We aren't caught up in your love affair.





    Cercare le risposte è meglio che farsi le domande, stare svegli è meglio che dormire, fare una cosa anche se dovesse rivelarsi il più grande, il più tremendo degli errori, è decisamente meglio del non averci provato.

 

Royals,Lorde :http://www.youtube.com/watch?v=nlcIKh6sBtc






Elena era tornata a casa lasciandomi in balia della mia mente pervertita e contorta.
C’erano tre cose che potevo fare.
La prima era continuare a stare su quel divano a piangermi addosso,a guardare programmi stupidi e deprimenti su Mtv.
La seconda era alzarmi da quel divano,trovare un modo per nascondere il succhiotto e capire se c’era davvero un paguro in cucina.
La terza era la più semplice di tutte le altre opzioni. Sclerare.
Vidi un cuscino,lo presi e lo abbracciai.
Magari lui mi capiva. Poteva essere un cuscino intelligente.
Magari lui sapeva cosa passava per la testa del Nano. Il perché di quei baci, di quel succhiotto.
Iniziai a parlare da sola fissando quei cretini del Giordie Shore alla televisione.
“Pff, stupido Billie. Stupido e inutile Billie. Stupido,inutile e stronzo Billie.”
Mi alzai dal divano abbracciata al cuscino, spensi la televisione e accesi la radio.

I've never seen a diamond in the flesh
I cut my teeth on wedding rings in the movies
and I'm not proud of my address


Ormai sapevo di aver perso la testa per lui, era ufficiale.
Charlotte Elizabeth cotta di una rock star pazza,stupida e insensibile.
Era terribile. Non poteva solo essere attrazione fisica?
No,perché senza Billie mi sentivo strana,vuota,sola.
Mi sentivo come Billie senza Joe. (?)
Comunque, pensavo ad Elena.
Frank,Trè o come cazzo si chiamava poteva essere quello giusto per lei.
Mi sembrava un tipo a posto, un po’ strano, ma a posto.
Mi lasciai trascinare dal ritmo della canzone e inizia a camminare e a girare (ballando) per la casa.

And we'll never be royals
It don't run in our blood
That kind of love just ain't for us
We crave a different kind of buzz
Let me be your ruler
You can call me Queen B
And baby I'll rule, I'll rule, Ill rule
Let me live that fantasy


Sentii il telefono vibrare nella tasca dei pantaloni e risposi senza guardare chi era.
“Pronto?”.
“Sto parlando con Charlotte l’isterica?”
Lasciai cadere il cuscino a terra.
“Vaffanculo stronza”-dissi ridendo.
Era la mia adorata sorellina.
“Ti voglio bene anche io, Charlie. Come stai?”
“Bene Roxy e tu?Papà come sta?”
Già, mio padre. Dovevano farlo santo quell’uomo.
“Io bene e Papà anche..come va a lavoro?
“Beh abbastanza bene dai, e tu a scuola?”
“A scuola tutto bene, come mai abbastanza?”
“Ho conosciuto un paziente..un cantante,esattamente”-dissi.
“Un cantante? Che genere di cantante?”
“Un punk.. un punk parecchio sciroccato. Il fottutissimo frontman dai Green Day..”-dissi alzando la voce e dicendo l’ultima frase in modo molto teatrale.
“Il frontman dei Green Day?!Stai scherzandooo?!E cosa è successo?”
“Ci ha provato, ha cambiato idea e si è messo con un'altra..”
“Con chi?”-“Jessica..”-“Jessica?”-“Jessica..”-”Ma..quella Jessica?”-“Si, quella! Basta farmi ripetere quel nomee!”
Si mise a ridere. “Di pure addio al bel cantante Charlotte!”

“Grazie, tu si che mi fai stare meglio”.








“Ragazzi preparatevi,sta arrivando un codice giallo.”-disse Dom.
“Che genere  di incidente?”-chiesi.
“Emh.. incidente domestico..”-lo vidi ridere sotto i baffi e lo guadai incuriosita.
Andai in saletta e intanto sentii il rumore della sirena dell’ambulanza che arrivava.
Sally stava parlando con una signora,tutto come al solito.
Sempre la solita storia.
Tornai indietro.
Vidi tutte le infermiere che ridevano e parlavano tra di loro,ero parecchio confusa.
Aprii la tendina del nuovo paziente ed entrai.
“OH, wow”-dissi, mi veniva da ridere ma cercavo di contenermi.
Guardai il dottore che era dentro la postazione,stava ridendo anche lui.
I due lo stavano facendo. Stavano facendo sesso,intendo.
“La prego Signorina non ci giudichi.”-disse la donna guardandomi, poi guardò l’uomo-“ È colpa tua se siamo rimasti così..incastrati, come diavolo ti è venuto in mente di farti un piercing sul tuo Willy, eh?”.
“Okkey, io sono di troppo”-dissi e uscii ridendo.
Vidi Elena fuori dalla postazione che mi guardava confusa.
“Perché ridi?”
 





?Sei un'eroina.'
'Perchè? Non ho salvato nessuno.'
'Tutte lo volte che sei caduta, ti sei alzata da sola. Sei un'eroina, hai salvato te stessa tante volte senza mai accorgertene.'




 

----------------------------------------------------------------------------------------------------------
SU LE MANI,SU LE MANI,OP!
Si, lo so. Odiatemi pure. Due mesi e ho fatto una schifezza.
Non venitemi a cercare a casa per favore.:(
Comunque se mi cercate sono nell'armadio, devo capire se Narnia esiste davvero C:
Vado, baci, abbracci, coccole, rage, love, peace,

Martina <3

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Fell for you. ***


Fell for you.




 




Se un giorno ti viene in mente di innamorarti di qualcuno, rilassati, mettiti a sedere, pensaci e aspetta che ti passi.

Fell for you, Green Day: http://www.youtube.com/watch?v=9_5xJSL3YUE


Finito il turno, uscii dal pronto con una sigaretta in mano. Era l’una di pomeriggio,circa.
Vidi Jessica entrare. Aveva un mini vestito e tacchi a spillo, abbigliamento idoneo per entrare in un ospedale.
Continuai a camminare per il vialetto fino a raggiungere la mia macchina.
Mi appoggiai sopra buttando la borsa per terra.
Mi guardavo attorno,faceva abbastanza caldo quel giorno.
“Bella sciarpa Charlotte, mal di gola?”-sentii chiedermi.
Mi girai, Billie mi guardava con un sorrisetto da stronzo universale.
Lo guardai e non risposi.
“Charlie?”
“Sei incazzata con me?”-chiese, non risposi di nuovo e mi girai dall’altra parte.
“Charlie!”.
Mi prese da un braccio e mi girò di nuovo dalla sua parte.
“Cosa vuoi Nano?!”
“Stai calma, minchia!Sei incazzata con me?”-disse.
“No, assolutamente. L’altro giorno stavo solo per scopare sul tavolo della mia cucina con un Nano che non sa che cosa vuole veramente..”-risposi.
Lui sbuffò. “Non mi pare che ti sia dispiaciuto”-rispose avvicinandosi.
“Fammi finire..mi hai fatto un succhiotto,è vero, e  devo ammettere che la cosa non mi è dispiaciuta,ma  ti ho detto di smetterla poi tu ti sei incazzato e te ne sei andato. Non ti sei più fatto sentire.”
Sbuffò di nuovo.“Mi sono sentito rifiutato,quindi?”
Buttai la sigaretta a terra e la spensi.
“Quindi?Uno, hai una ragazza, se la ami o no, non sono affari miei ma dovresti smetterla di..di.. ‘provarci’ con me”-dissi facendo una pausa-“Due..”
 Non feci in tempo a finire di parlare che mi baciò per l’ennesima volta.
Lo spinsi all’indietro in modo da allontanarlo di qualche centimetro. Fortunatamente non c’era nessuno che ci stava guardando.
Lo guardai stupita.
 “Tu..!Tu l’hai fatto di nuovo! Ma che.. cazzo hai nel cervello, Billie Joe?Se ci vede qualcuno finiamo nei guai!”
Lui si mise a ridere e si avvicinò a me dandomi un altro bacio a stampo.
“Non c’è nessuno”-disse sorridendo.
Sembrava un bambino. No, non lo sembrava, lo era.
Sospirai, era inutile, era troppo testardo.
"Posso  abbracciarti oppure inizierai a fare storie?”-Disse guardandomi.
Ci pensai due minuti.
“Su, lasciati andare Charlie”
Annuì convinta con la testa e lui non ci pensò due minuti ad abbracciarmi.
 “Sai ho ancora la tua felpa a casa”-dissi.
 “Tienila, ne ho altre…”
Le sue mani erano sui miei fianchi,gli diedi un piccolo bacio sul collo. Lo strinsi con tutta la forza che avevo,aveva un buon profumo.
“Da quanto non ti vedevo?Una settimana?Cazzo,quanto mi sei mancata!”-disse.
Sorrisi e lo strinsi ancora più forte, il mio cuore batteva all’impazzata.
Stavo bene con lui, troppo bene.
“Billie,perché?”-dissi.
“Cosa perché?”
“Perché non ti sei più fatto sentire?”
“Perché Jessica mi controlla il telefono..”
Sospirai.
“Charlie,io..”
“Io?”.
Iniziò a squillare un telefono,era il suo.
 Che cosa voleva dirmi?
“Che palle”-sussurrò.
Si stacco da me di controvoglia e rispose al telefono.
“Jess?”-Si morse un labbro,probabilmente senso di colpa-“Si,ti porto le chiavi”-“Anche io,un bacio.”
Mi guardò. “ Devo portare le chiavi a Jessica…vieni con me?”
Abitavano anche insieme? Wow.
“Le chiavi di casa..vostra..?”-chiesi.
“No, quelle di casa sua, le ha dimenticate in macchina…”-disse.
“È..è meglio se aspetto qua”-dissi abbassando lo sguardo. Lui appoggiò le mani sul mio viso e mi baciò di nuovo.
“Si meglio..Arrivo tra 10 minuti”-disse e si allontanò.
 
 
 




circa 1 ora dopo.
Avevo insistito tanto per tornare a casa,ero stanca morta, così mi trovai a dover condividere il mio amato divano con Billie. Eravamo abbracciati e stavamo guardando la televisione.
Cioè, io stavo guardando la televisione,lui continuava a giocare con i miei capelli.
“Questa roba è fottutamente noiosa e ho sete”-disse.
Alzai gli occhi e mi staccai dall’abbraccio. “Guarda che mi hai detto tu di mettere su questo canale,idiota”-dissi prendendo il telecomando e spegnendo la tv.
“Lo so, ma mi ha letteralmente stufato”-disse-“e poi.. mi prenderesti qualcosa da bere?”.
“Che palle, Billie”-dissi alzandomi dal divano e andando in cucina.
Aprii il frigo;c’erano delle birre,del the alla pesca,qualche lattina di coca cola.
Scartai la birra  e presi la bottiglia del the e chiusi il frigo, intanto lo vidi entrare in cucina.
Presi il bicchiere dal mobile e glie lo porsi insieme alla bottiglia.
Appoggiò il bicchiere sul tavolo e si versò il the,poi ne bevve un sorso.
Si avvicinò a me ancora con il bicchiere in mano.
“Grazie..”-mi sussurrò. Lo baciai..e poi sentii qualcosa di freddo sulla schiena.
Mi aveva versato il the addosso.
“Billie Joe sei una troia!”-urlai, lui rideva come un idiota.
Presi la bottiglia sul tavolo e glie la versai sulla maglia. “Cazzo, è fredda! Sei una stronza!”
Cominciai a ridere e gli feci la linguaccia.
“Vado a cambiarmi”-dissi.
Andai in camera e presi un vestito e lo appoggiai alla sedia, mi tolsi la maglia e i pantaloncini e guardai sulla sedia, il vestito era sparito. Mi girai e vidi Billie Joe con il vestito in mano e senza maglia.
“Nano dammi il vestito”-dissi.
“Altrimenti?”-disse ridendo.
“Giuro che ti picchio”-dissi. Lo vidi sparire da dietro alla porta e lo inseguì.
“Billieeee, dammelo!”-iniziai ad urlare mentre Billie continuava a girare per la casa con il mio vestito.
Suonarono il campanello ed andai ad aprire,era la vecchietta che abitava al piano di sotto.
Mi guardò malissimo, mi ero scordata di essere solo in intimo e per completare l’opera arrivò anche Billie Joe, senza maglia e con il mio vestito in mano.
Guardai Billie e poi la mia vicina.
“No signora, le giuro che non è come sembra”-dissi imbarazzata.
“Oh, ragazzi continuate pure, basta che la finiate di fare tutto questo casino”-disse e se ne andò.
Chiusi la porta e guardai Billie Joe,scoppiai a ridere e lui con me, mi diede il vestito e lo infilai.
Andammo in cucina mano per mano, c’era the sparso per tutto il pavimento.
“E adesso chi pulisce questo casino?”-disse.
Lo guardai e lui guardò me. “No, Charlotte non credo proprio!”-disse.
Gli  diedi un bacio sulla guancia e gli feci un occhiolino.
“Io credo proprio di si.”












--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
SU LE MANI, SU LE MANI,OP!
ECCOMEEEEEEE.I'm come back from the hell,people.
Narnia è davvero bella :')
Anyway, parliamo di cose importanti (?)
Charlotte vuole fare la seconda scelta di Nano Cioccolatoso Billie senza Joe Armstrong?
E cos'è Charlie per Nano Cioccolatoso Billie senza Joe Armstrong?
Quando lo capirò sarete i primi (o le prime o tutti e due :3) a saperlo.
Rage, love, ommaleo, simpallao, pesce spada e baccalà,
Martina C:

 
 Twitter : https://twitter.com/armsheeramy
Effe b :  https://www.facebook.com/carduccixD

Se volete aggiungetemi, twittatemi o qualsiasi altra fottuta cosa :3

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Fuck Time! ***






Oh baby,it's fuck time!




 

I don't care if you're contagious, Pierce The Veil




Gli inizi. Il cuore che ti batte un po’ troppo forte quando lo incontri. Il pettine in borsa, per i capelli che sono sempre in ordine. I sorrisi, che sono ancora troppo timidi. Le occhiate, ancora troppo caute. E la voce, che non ha ancora smesso di tremare. Gli inizi. Le speranze di un nuovo amore.

— Citazione.



Giravo per la casa con la scopa in mano,avevamo pulito tutto e poi Billie era tornato a casa. La posai e poi sentii il telefono suonare.
Un messaggio. Numero sconosciuto.
‘Non vuoi proprio capire che Billie Joe è mio,vero?’
Risuonò il telefono, era sempre lo stesso numero.
 ‘Stai lontana da lui’.
Rimasi 10 minuti buoni con il telefono in mano ancora confusa e poi mi misi a ridere.
Wow, bene,ottimo, fantastico.
 Chi era? E come faceva a sapere di me e Billie Joe?
Lasciai il telefono sul mobile dell’entrata e mi andai a sedere sul divano in salotto..





Dopo qualche ora…



Sentii il campanello suonare.
Mi alzai dal divano e andai davanti alla porta.
"Chi è?"-chiesi alzando leggermente la voce.
“Billie”-rispose.
Cosa voleva Billie Joe a quell’ora? Aprii la porta.
Me lo ritrovai lì che mi fissava con una chitarra un mano.
“Hai dimenticato qualcosa?”-chiesi guardandolo un po' sorpresa.
Lui si avvicinò, fino ad annullare la distanza che c’era tra noi.
“Si…”-rispose-“Ho dimenticato questo”.
Iniziò a baciarmi dolcemente, poi il bacio si fece molto più appassionato e ci staccammo per prendere fiato.
Lui chiuse la porta e appoggiò la chitarra sul mobile,mi spinse fino al muro dietro ricominciando a baciarmi.
Ero schiacciata tra lui e il muro,e la cosa non mi dispiaceva.
“Hai un bel vestito ma..ti preferisco senza”-disse. Sorrisi. Riusciva ad essere maledettamente dolce anche quando diceva cose da maniaco.
Iniziò a trafficare con il vestito e me lo sfilò buttandolo per terra.
Rimasi in intimo,il che mi mise un po' in imbarazzo.
Lo guardai,aveva gli occhi carichi di desiderio e quel poco di imbarazzo che provai,svanì. “E tu sei decisamente troppo vestito”-dissi.
Gli tolsi la giacca di pelle e lentamente gli sfilai la maglia.
Le sue braccia e il suo petto erano completamente ricoperti da tatuaggi, ne rimasi affascinata, con le ditali accarezzai ne sfiorai uno.
“Dovremmo farne uno uguale..”-disse-“il tuo non mi piace.”
“Il mio è carino.”-dissi facendo la finta arrabbiata. Lui sorrise e continuò a baciarmi, ogni tanto mi mordeva il labbro.
Gli presi la mano e gli feci segno di andare in camera mia.
Arrivati in camera mi sdraiai sul letto e lui su di me, attento a non farmi del male.
 
 
Mi svegliai sentendo un leggero solletico.
La prima cosa che vidi era Billie che tracciava una linea immaginaria sul mio braccio.
La seconda che eravamo sotto la coperta, completamente nudi.
Gli sorrisi dolcemente. “Buongiorno Principessa”-disse dandomi un leggero bacio sulle labbra.
“Buongiorno Nano…cos’è tutta sta dolcezza?”-dissi.
Lui continuava a guardarmi.
“Cazzo Charlotte, è stato fantastico! A parte il graffio che mi hai fatto sulla schiena..”-disse sorridendo-“ma ti perdono”.
Sorrisi imbarazzata e gli feci una linguaccia. “Almeno ti ricordi a chi appartieni”-dissi.
“Credo che me lo ricorderò per un po”.
Lo abbracciai forte, respirando il suo profumo dolce.
“Resterei così per l’eternità”-disse.
Dopo un po’ mi alzai di controvoglia e mi vestii. Billie fece lo stesso.
“Billie..la tua maglia è nell’entrata”-dissi imbarazzata.
“Mh…ma pensa. Queste maglie che camminano..proprio non le capisco”.
Iniziai a ridere e andai in cucina.
Preparai la colazione e vidi Billie arrivare in cucina con la chitarra.
Lo vidi sedersi ed iniziò a suonare qualcosa, era davvero bravo. "Potresti suonarmi qualcosa più spesso"-dissi.
Iniziarono a squillare i telefoni.
Chissà come mai squillavano tutti e due. Camminai fino all’entrata e risposi.
Era Elena.
“Charlotte stasera hai da fare?”-chiese.
“Veramente no, perché?”
“Beh, io e Frank abbiamo deciso di radunare le persone che ci stanno più a cuore perché abbiamo una notizia da darvi”-disse.
Già me la immaginavo, stava sorridendo sicuramente come un ebete.
“Oh, allora certo che ci sono”-dissi ridendo.
“Lottie.. lo sai che ci sarà anche Jessica…sta con Billie..quindi..”-disse.
“Beh,la casa è la tua, vorrà dire che poi ti darò una mano a disinfettarla”-dissi ridendo.
“Allora a stasera”.
Nel frattempo vidi Billie, anche lui aveva appena finito di parlare al telefono.
Billie iniziò a ridere.
“Era Trè”-disse-“a quanto pare ha fatto centro”.








SU LE MANI,SU LE MANI,OP!
yoyo matafacher,
allora, sono tornata. Si, si vede che sono tornata.
Billie e Charlie si sono dati da fare. È la prima volta che scrivo una cosa del genere.
Perciò A-M-A-T-E-M-I.
AHAHAH OK.
Rage&Cioccolatini,
Martinaa icsdì ihihi1!<3 <3 <3

Se volete aggiungetemi perchè sono una forever alone :
 Twitterino:https://twitter.com/armsheeramy
Facebookino (sembra una cosa brutta):https://www.facebook.com/carduccixD

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Il dolore cambia le persone. ***


Il dolore cambia le persone.



 
 
“Caro diario, ho superato questa giornata. Credo di aver detto “Sto bene, grazie” almeno 37 volte, e non era vero neanche una volta, ma non se ne è accorto nessuno. Quando qualcuno ti chiede “Come stai?” non vuole una vera risposta.”
 





Bussai alla porta della casa di Elena, ero in anticipo di almeno tre ore, ma non mi importava. Ero felice, troppo felice.
“Chi è?”-sentii dire.
“Sono Chiarlie!”-dissi.
La porta si aprì. Una ragazza mezza bionda con un bellissimo vestito mi guardava sorridendo.
Mi porse una mano.“Ciao, io sono Ramona, la figlia di Frank.Tu devi essere Charlotte,vero?”-disse sempre sorridendo.
“Si, sono Charlotte. Piacere di conoscerti Ramona”-dissi con un sorriso e le strinsi la mano in segno di saluto.
“Piacere mio!Papà e Elena sono in cucina”-disse.
Entrai in casa mentre Ramona chiudeva la porta e appesi la borsa e la giacca all’attaccapanni dell’entrata.
Andai verso la cucina e vidi Gloria corrermi in contro.
“Zia Chiarliee!”-disse saltandomi in braccio.
“Ciao amore mio, come stai?”-dissi prendendola in braccio.
Mi stampò un bacio sulla guancia. “Bene”-rispose.
“Andiamo dalla mamma?”-dissi.
“Ci”
Continuai a camminare con la bambina in braccio fino alla cucina dove c’era Elena che cucinava e Trè che la guardava affascinato.
“Buonasera”-dissi ridendo.
Si girarono verso di me.
“Ciao”-disse Trè sorridendo.
“Oh, ciao Chiarlie”-disse Elena lavandosi le mani e venendomi in contro.
Gloria scese e iniziò a correre andando in un’altra stanza.
“Ti vedo felice”-disse sorridendo.
“Lo sono..almeno per ora”-dissi e la abbracciai.
“Cosa è successo?”-chiese.
“Dopo ti spiego tutto”-dissi guardando Trè.
Lei si stacco dall’abbraccio e lo guardò anche lei.
“Ho capito, ho capito. Vado  a cercare Frankito”-disse alzandosi dalla sedia e andando nell’altra stanza.
Elena lo prese per un braccio e lo fece girare dandogli un bacio a stampo.
Sorrisi, erano così carini insieme.
Sorrisero tutti e due e Trè se ne andò.
Iniziai ad aiutarla a cucinare.
“Allora cosa è successo?”-disse mentre lavava l’insalata.
“Beh…”
 
 
Raccontai a Elena cos’era successo.
Intanto suonarono alla porta.
“Vado io!”-disse Trè.
“Quindi quando ho chiamato era lì con te?”-chiese.
Annuì.
“Potevi dirmelo,se sapevo risparmiavo i soldi della chiamata!”-disse ridendo.
Le tirai una schiaffetto sul braccio con molto affetto.
“Dovrò essere dura con lui..”-dissi sospirando.
Sentimmo delle voci provenire dall’entrata.
Vidi Trè arrivare seguito da Mike,una ragazza bionda, Billie e l’ospite indesiderato.
“Buonasera a tutti!”-disse Mike.
La ragazza si avvicinò prima a Elena salutandola e poi a me.
“Piacere io sono Brittney, la moglie di Mike”-disse sorridendo-“Tu devi essere Charlotte,vero?Mike mi ha parlato di te!”
Mi abbracciò e con un po’ di sorpresa l’abbracciai a mia volta.
Vidi Michael sorridermi.
“Britt lasciala respirare!”-disse Mike ridendo.
“Oh scusami tesoro”-disse-“È che sono felice di conoscerti!”.
Sorrisi. “Non preoccuparti, è un piacere anche per me”.
Vidi una smorfia sul viso di Jessica. Poco considerata eh?
Andai  a salutare Mike,Billie stava salutando Elena.
“Terza guerra mondiale stasera?”-mi sussurrò all’orecchio Mike.
“Cercherò di trattenermi,ma ho un pugnale nella tasca”-risposi ridendo.
Billie Joe venne verso di me. “Ciao Charlotte”-disse sorridendo.
“Billie”-risposi fredda.
Il suo sorriso sparì dalla faccia.
Mi dispiace Billie…
 

Durante la cena..

Mi sentivo un’estranea.
Non ero a mio agio. Non facevo parte della band, non ero la ragazza o la moglie di nessuno.
Di certo non avrei voluto rovinare la cena ad Elena, ma avrei voluto tornarmene volentieri a casa.
Ero l’unica a non parlare,persino la stronza si era ambientata.
“Oh, Bill ieri sera è uscito con la chitarra,ed è andato in sala registrazione, vero tesoro?”-disse Jessica.
Il boccone di carne mi andò di traverso, Iniziai a tossire.
Billie mi guardò preoccupato. “Emh, si.. poi mi sono addormentato sulla sedia in studio... sono un fottuto idiota ”-disse facendo un sorriso parecchio tirato.
Mi stavo per strozzare.Si Billie sei proprio un fottuto idiota. 
“Charlotte,tesoro va tutto bene?”-mi chiese Brittney-“Vuoi un po’ d’acqua?”
Annuì continuando a tossire.
Brittney mi versò un po’ d’acqua nel bicchiere e ne bevvi un lungo sorso.
La tosse si calmò.
“Vuoi uscire un po’, Charlie?”-chiese Trè. Aveva subito capito la situazione.
“Si,vado a prendere un po’ d’aria, scusatemi”-dissi facendo un sorriso.
Mi alzai dal tavolo,andai sul terrazzo e mi appoggiai sul muretto dove da dentro nessuno mi poteva vedere.
“Vado a farle compagnia”-sentii Mike.
Lo vidi arrivare e chiudere la porta del terrazzo.
“Sei sempre tu che cerchi di riparare i casini di Billie?”-chiesi.
Lui mi guardò.
“Charlie..”-disse-“Ho la sensazione che ieri sera Billie non fosse in sala registrazione..o sbaglio?”
“Abitano insieme ?”-chiesi.
“Si, non lo sapevi?”-chiese.
Scossi la testa.
“Lui mi ha detto che non abitano insieme..”
Mike sospirò. ”Era con te Billie ieri sera,Charlie?”
Iniziai a fissare il vuoto.
“Charlotte..?”
“Abbiamo fatto l’amore, Mike. O almeno, per me…per lui sarà stata una scopata come un’altra..”-dissi.
Mike mi abbracciò.
“Torniamo dentro o si chiederanno che cosa succede,Charlotte”
 
Il momento del dolce era quello che tutti aspettavano. Volevamo sapere cosa avevano da dirci quei due.
Bhe ovvio, volevano saperlo tutti tranne Jessica. A lei non interessava.
Vidi Gloria arrivare vicino a me. “Zia posso sedermi in braccio a te?”
“Certo,amore”-sorrisi, era uguale a sua madre.
La presi in braccio e la feci sedere in braccio a me.
“Se vi abbiamo fatti riunire qui c’è un motivo”-disse Trè sorridendo-“io ed Elena abbiamo deciso di convivere insieme”.
Sorrisi, tutti gli altri iniziarono a complimentarsi con loro.
“Ohh, che tesori!”-disse Brittney sorridendo. Quella ragazza era proprio simpatica.
“E non è tutto”-disse Trè-“Elena potresti alzarti un attimo?”
Elena mi guardò confusa alzandosi, probabilmente non era una cosa prevista.
“El, lo so che è una cosa affrettata”-disse-“ma io ti amo e voglio stare con te, fino a quando non morirò”
Frank prese una scatolina dalla tasca dei suoi pantaloni e si inginocchiò davanti a lei.
“Mi vuoi sposare Elena?”
Restammo tutti a bocca aperta.
“Si scemo, si che ti voglio sposare!”-disse Elena abbracciando Trè.
La vidi piangere di gioia, veniva da piangere anche a me.
Ero troppo felice per lei.
“Eh bravo Trè!”-disse Billie battendo le mani e sorridendo.






Su le mani,su le mani,op!
eccomi :3
beh, charlie davanti a Jessica deve fare la dura ma..
ha scoperto delle cose che la porteranno ad una decisione.
Un bacio,
Martina <3

 

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** E non durò, infatti. ***


 
 
 



''Tu non capisci, non c'è una seconda occasione per noi, piccola. Non è un gioco, quindi perchè stai giocando con me? Ora devo andare, non starò qui a guardarti piangere.''

 




Finita la cena eravamo tutti usciti a fare una passeggiata sul Tamigi.
Elena per mano con Frank.
Mike per mano con Brittney.
Billie da solo.
Già perché Jessica era tornata a casa. Diceva di essere stanca.
Io avevo in braccio Gloria e stavo parlando con Ramona. Quella ragazza era davvero simpatica.
“Charlotte, ti posso parlare un attimo?”-chiese Billie.
Sospirai.
“Mona tieni un attimo Gloria?”-chiesi. 
“Si, certo”-rispose prendendo Gloria in braccio.
Ci fermammo a sedere su una panchina.
Aspettammo che Ramona raggiungesse gli altri.
“Grazie non aver detto nulla di ieri sera”-disse Billie.
“Ieri sera non è successo nulla”-dissi guardando per terra.
“Per te quello che è successo ieri sera non è nulla?”
“È stato solo sesso,Billie”-dissi. 
Stavo mentendo,eccome se stavo mentendo. Stavo mentendo come lui aveva mentito a me.
“Solo sesso..”
“Esatto..e immagino che adesso dovresti tornare a casa da lei?”-dissi.
“Senti Charlotte, io non te l’ho detto solo per..”-lo interruppi prima che lui potesse continuare a parlare-“Solo per non farmi stare male?Ma per piacere Billie Joe, non mi piace essere presa per il culo”-dissi-“non voglio essere la tua amante o la tua seconda scelta.”
Billie sospirò e mi guardò. I suoi occhi, quelli si che mi fregavano.
Verdi e tristi, molto tristi.
“Sei soltanto un bugiardo..non cercarmi più Billie Joe..”-dissi. 
Mi alzai dalla panchina ad andai a salutare Elena e gli altri che si erano fermati più avanti.
“Io vado a casa”-dissi-“Sono felice per te, El”-dissi sorridendo. 
Un sorriso molto tirato.
“Non fare cazzate Charlie, parliamo domani dopo il turno”-disse.
Guardai ancora una volta Billie.  Aveva lo sguardo perso nel vuoto.
Scossì la testa.
Mi incamminai verso la mia macchina.
C’era una sola cosa che in quel momento poteva farmi stare bene.
 
 

“Charlotte!Sei venuta a trovarmi?Da quanto tempo!Un anno?”-chiese lui, guardandomi curioso.
“William risparmiati i commenti”-dissi porgendogli una banconota.
Lui mi diede una bustina che nascosi subito dentro la borsa.
“Tieniti il resto”-dissi e me ne andai.
“È stato un piacere Charlotte!”
Continuai a camminare fino a casa mia.
La rabbia era tanta,come la delusione.
Quando arrivai aprii il portone, salii le scale ed entrai in casa.
Buttai la giacca a terra, presi la bustina dalla borsa ed aprii il cassetto prendendo una banconota a caso.
Andai in salotto ed accesi lo stereo mettendo un cd dei Muse.
Mi tolsi i vestiti rimanendo solo in intimo, in modo da sentirmi libera in qualche modo. 
Misi il contenuto di quella bustina dentro sopra al tavolino del salotto e arrotolai la banconota.
Allineai la coca in piccole strisce ed ne inalai una. Sentii il naso bruciare..
“Ci vediamo domani mondo..”-sussurrai.
 
 
Billie’s point of view
 
Me ne ero andato senza salutare.
Non sarei tornato a casa quella sera.
Andavo dove mi diceva la testa,perché il cuore mi diceva di andare da Charlotte.
Girai per un’ora senza una meta, l’unica cosa che sentivo era il freddo.
Vidi un bar. Sospirai, quella la mia disgrazia.
Presi il telefono e mandai un messaggio a Mike.
“Non mi va di parlare, ci sentiamo domani, saluta tutti e di a Trè e a Elena che sono felice per loro.” 
Rimisi il telefono dentro la tasca della giacca. Le parole di Charlotte rimbombavano nella mia testa.
Alla fine aveva ragione.
Mi avviai dentro il bar. Non c’era molta gente.
Mi sedetti al bancone. “Una birra, grazie”
Era da troppo tempo che non lo dicevo. Mi passai una mano tra i capelli.
Il barman mi porse la bottiglia già aperta. C’era un modo migliore per dimenticare i problemi di affogarli nell’alcool?
Quella sera avrei bevuto fino a crollare. Me lo sentivo. Andava sempre a finire così.
Iniziai a fissare la bottiglia, la mia migliore amica.
Ne bevvi un sorso, e poi quel sorso si trasformò in una birra intera.
Dopo due ore quella birra si era trasformata in quattro birre.
“Signore sono le tre di notte, il locale deve chiudere.”
Non capivo più nulla,sentivo il barman che mi parlava ma non ci diedi peso.
Appoggiai la testa al bancone e chiusi gli occhi.
 
“Billie!Billie cazzo svegliati!”
Sentivo qualcuno che mi chiamava e mi strattonava,aprii gli occhi. 
Era tutto sfocato, la testa mi scoppiava.
“Grazie mille per avere chiamato”-sentii ancora. 
Era Mike, era venuto a prendermi come al solito.
“Si figuri”-disse qualcun altro. Probabilmente il barman.
Mike mi aiutò al alzarmi e mi portò fino alla sua auto.
Aprii lo sportello ed entrai richiudendolo.
Mike salii in macchina.
“Posso capire perché cazzo eri in quel bar?Hai fatto una promessa Billie!”-disse alzando la voce.
“Non urlare”-dissi. Sentii una fitta alla testa. 
“Hai fatto lo stronzo con Charlie!Ti sei fatto scappare una ragazza per bene!Sei proprio un coglione Billie Joe Armstrong,fattelo dire!”-Mike era davvero incazzato.
Scesi dalla macchina feci qualche passo e poi iniziai a vomitare anche l’anima.
Un attimo dopo sentii Mike vicino a me che mi teneva la testa e mi toglieva i capelli dalla fronte.
“ Non mi portare a casa Michael.”
 
 



Erano le due e mezza del pomeriggio passate ed Elena aspettava ancora la chiamata di Charlotte.
Non si era presentata a lavoro,aveva provato a chiamarla ma non rispondeva.
Decise di andare a casa sua.
Aprii la porta e vide la borsa e la giacca di Charlotte buttate per terra.
Continuò a camminare e vide che il salotto era quasi completamente quasi distrutto.
I vasi per terra, in mille pezzi. Lo stereo acceso. I suoi vestiti per terra.
Notò però che la foto di Roberto era ancora al suo posto.
Vide sul tavolino una bustina di plastica e tutti i suoi sospetti si confermarono.
Charlotte aveva di nuovo fatto uso di cocaina. 
Si sentii in colpa, non avrebbe dovuto lasciarla da sola.
Andò in camera sua e la trovò sul letto che dormiva beatamente.
La coprii con una coperta e tornò in salotto.
Si tolse la giacca,prese la scopa che era nel ripostiglio e iniziò a togliere tutti i vetri dal pavimento.
“Ricomincia l’inferno.”-disse.







Su le mani,su le mani,op!
Questo dovrebbe essere in continuo dell'altro capitolo:)
Si vede che sono in vena di cose depresse :')
Spero che il capitolo vi piaccia e che non vi deluda.
Un bacione,rage,love,vino (?),
Martina :)

 

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** In love with all of these vampires! ***


 

 




A kiss and I will surrender
The sharpest lives are the deadliest to lead!




Sentii il rumore delle macchine che passavano sulla strada.
Aprii gli occhi,sentivo la testa scoppiare.
Mi ricordai cos’era successo.
La faccia di Billie,quella di William e quella stramaledetta bustina di plastica.
Mi sollevai e appoggiai la schiena allo schienale del letto.
Mi guardai attorno.
L’armadio davanti a me, il comodino con le foto sopra,il blu delle pareti della mia camera.
Girai la testa e vidi Elena che era seduta sulla sedia della mia camera a mi guardava.
Abbassai la testa guardandomi le mani con le unghie tutte mangiucchiate per il nervoso.
 “Ho buttato tutto quello che c’era di là”-disse.
Elena,mi dispiace. Sono una cogliona.
Le parole non mi uscivano. Mi sentivo in colpa.
Chiusi gli occhi.
“Che ore sono?”-chiesi senza alzare la testa.
“Sono le cinque del pomeriggio”.
Aprii gli occhi.
Mi alzai dal letto e andai verso l’armadio per vestirmi.
Presi una felpa,un paio di pantaloni a caso e mi vestii con molta calma.
Mi rimisi nel letto, Elena venne a sedersi vicino a me.
“Ho saltato il lavoro,probabilmente mi licenzieranno..”-dissi.         
“Non preoccuparti di questo..”
Iniziarono ad uscire delle lacrime dai miei occhi, Elena mi abbracciò.
Sentivo la gola bruciare.
“Mi dispiace Elena, mi dispiace!”-dissi singhiozzando.
Lei mi strinse più forte e si mise a piangere con me.
“Non sono riuscita ad aiutarti Charlie..”-disse lei.
“Non è colpa tua,El”-dissi-“Non è colpa tua”
 

 
Passarono circa due mesi.           
Ero tornata più o meno quella di sempre.
Non avevo più visto ne sentito Billie e dovevo ammettere che mi mancava terribilmente.
Sapevo che aveva lasciato Jessica,ed ero felice per lui,così avrebbe evitato di soffrire ancora.
A lavoro fortunatamente il capo aveva capito,anche se mi aveva comunque fatto un cazziatone di tre ore circa.
Comunque,per quello che poteva, Elena cercava di aiutarmi:tra lavoro,Gloria,Trè,l’organizzazione del matrimonio…
Oh,già. Mi aveva chiesto di farle da testimone!
Ero scoppiata a piangere per la felicità quando me lo aveva chiesto.
Nonostante tutto,spesso avevo ancora voglia di di farmi qualche striscia di coca,così per sostituire quella voglia mangiavo una carota;era una cosa stupidissima ma mi aiutava moltissimo.
Solo che ultimamente non tolleravo molto le carote,mi facevano venire la nausea e mi facevano vomitare in continuazione.
“Sei sicura che sia le carote a farti male?”-chiese Elena mentre prendeva una tazza di the.
“Penso di si,dopo qualche settimana che ho iniziato a mangiarle ho iniziato ad avere la nausea”-dissi mentre mettevo lo zucchero nel the.
“Scusami eh,ma prima non le mangiavi?”-chiese lei prendendo dei biscotti.
“Si si,le mangiavo”-dissi appoggiando una mano sotto il mento.
Bevve un sorso di the e poi mi guardò.
“Quindi non penso che le carote siano il problema!”
Iniziai a mangiare un biscotto fissando il tavolo pensierosa.
Ci fu un lungo minuto di silenzio.
“Charlie”-mi chiamò Elena.
“Mh”-risposi.
“Ti sono già arrivate ?”-mi chiese.
Alzai la testa e la guardai corrugando la fronte. “Cosa?”
“Le pecorelle,Charlie,le pecorelle.Chi, secondo te?Le mestruazioni!”
 Continua a guardarla con un sopracciglio alzato. “Ma che domande sono,El?”
“Rispondimi!”-disse lei seria.
Ci pensai…effettivamente non mi erano ancora arrivate e non avevo mai avuto un ritardo.
“Mh,no,non mi sono arrivate”-risposi annoiata.
“E lo scorso mese?”-chiese guardandomi.
“No, nemmeno lo scorso mese”-dissi.
Spalancò gli occhi facendo cadere un pezzo di biscotto dentro la tazza.
“Oh cazzo”
“Che succede?”-chiesi allarmata.
Quando Elena diceva parolacce c’era da preoccuparsi.
Lei mi guardò come se avesse davanti uno dei suoi pazienti.
 “Questo vuol dire solo una cosa. Sei incinta,Lottie.”
La guardai negli occhi.
“Ma non dire cazzate,Elena!”-dissi facendo una risata.
In realtà ero spaventata a morte. E se fossi stata davvero incinta?
“Devi fare il test,Charlie”-disse seria.
“Non scherzare,El”-dissi contrariata.
“Guada che non sto scherzando”-disse e si alzò andando vero l’ingresso.
“Non lo farò mai!Non sono incinta!”-dissi urlando.




“Dai Charlie,entra dentro.”-disse sbuffando.
Eravamo davanti alla farmacia.
“No, non ci voglio andare”-dissi guardandola terrorizzata.
“Eddai non fare la bambina..”-disse.
“Entra dentro con me, ti prego!”-dissi supplicandola.
“E va bene, ma ora muoviamoci”-disse spingendomi verso l’entrata.
Quando entrammo dentro notai che c’erano alcune persone messe in fila.
L’attesa era straziante.        
Negli scaffali c’erano varie medicine e poi dei biberon,dei ciucci e altre cose per bambini.
Mi immaginai per mano con un bambino che aveva 2 bellissimi occhi verde smeraldo e i capelli castani.
Scossi la testa e mi sentii chiamare da El. “Guarda che tocca a noi”-disse sottovoce.
Annuì e andai alla cassa dove c’era una signora di circa 50 anni che mi sorrideva.
“Buongiorno..”-dissi guardandola in faccia.
“Buongiorno,cosa posso fare per te?”-disse.
“Emh…vorrei un test di grabewirc..”-dissi a bassa voce.
“Scusami cara non ho capito, puoi ripetere?”-disse.
“Vorrei un test di grfbgdj..”-ripetei.
“Un contenitore per l’analisi delle urine?Giusto?”-disse guardandomi con quel sorrisetto.
Mi irritava con quel suo sorriso. Sentii la rabbia crescere.
“No, vorrei un cazzo di test di gravidanza. Lo ha o posso andarmene?!”-dissi facendo sentire a tutti i presenti la mia richiesta.
“Oh, si scusami. Non ti arrabbiare”-disse-“vado a prenderlo”.
Elena mi guardò ridendo.
La farmacista tornò e lo appoggiò sul bancone.“Eccolo qui”.
Pagai e me ne andai senza nemmeno salutare.
Arrivate a casa mi tolsi la giacca e corsi in bagno.
Fatto il test lo lasciai sul davanzale ed uscii.
Vidi Elena entrare nel bagno.
Presi una sigaretta dal tavolo della cucina e andai sul balcone,notai che aveva iniziato a piovere.
Strano.
Accesi la sigaretta, ma quel senso di rilassamento che provavo di solito non arrivava.
Sentii qualcuno dietro di me e vidi Elena mettersi vicino a me.
“E’ positivo,Charlie. Diventerò zia!”-disse.
La guardai,lei sorrideva e io tremavo come una foglia.
“Cosa faccio ora?”-le chiesi.
Avevo un piccolo esserino che mi cresceva nella pancia.               
“Intanto dovresti smettere di fumare”-mi disse lei.
Guardai il cielo.
“Devo dirglielo”-dissi abbassando lo sguardo-“Devo dire a Billie che avrà un figlio,e se non vuole riconoscere il bambino o la bambina?”
“Non credo che crescerai questo bambino o bambina da sola Charlie,non credo che Billie ti lascerà sola..comunque puoi sempre chiamarlo.”-disse Elena.
Buttai la sigaretta dal balcone e sospirai.
“No,devo dirglielo di persona.”

 
 



SU LE MANI,SU LE MANI,OP!
Sono tornataaaaaa,yeeeee.
No,sul serio,non mi odiate e non venitemi ad aspettare sotto casa:(
Buon 2013s e buona befana!
Vi amo,

Martina.

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Besitos. ***




 
 
'E poi ho scoperto quanto sia difficile cambiare veramente.
Anche l’inferno può diventare confortevole una volta che ti ci sei sistemato.
Volevo solo far sparire la mia parte insensibile.
Non importa quanto puoi essere incasinato, quando coli di nuovo a picco c’è sempre l’inferno.
La cosa divertente è che avevo già tutto quello che desideravo.
In ogni cosa si può intravedere il paradiso
Negli amici che ho, nella musica che faccio, nell’amore che provo.
Dovevo solo ricominciare.'
Hospital for souls,Bring Me The Horizon
 

 



Nemmeno a dirlo,Elena mi aveva costretto a smettere di fumare e mi sentivo in astinenza peggio di quanto  lo ero già.
Avevo raddoppiato le razioni di carote,avevo regolarmente la nausea tutti i giorni ed iniziavo già ad essere stanca di essere incinta.
Erano passate più di due settimane da quando avevo scoperto di aspettare un bambino o una bambina da Billie.
Era strano dire ‘Sono incinta’. Molto strano.
Dire ‘sono la Regina Elisabetta’ ai passanti in mezzo alla strada mi sarebbe stato molto più facile.
Ero spaventata da quello che sarebbe potuto succedere. Non ero tranquilla.
Non riuscivo a stare tranquilla nemmeno più lavoro,che io ero solita considerare il mio angolo di paradiso; ero stata costretta a dirlo a Dominic e a Felicity in modo avessero saputo perché spesso ero in bagno a vomitare o semplicemente se ci fossero state delle complicazioni dovute alla gravidanza.
Dominic mi aveva dato una pacca sulla spalla (no, non era un tipo molto affettuoso) mentre Felicity mi aveva letteralmente avvolto in un abbraccio stritolatore talmente forte che avrebbe potuto farmi uscire il mio ‘quasi-bambino’ (non feto,odio la parola feto) dalla bocca.
“Bliss, come sono felice per te!”-aveva detto poi,lasciandomi respirare.
Le avevo raccomandato di non dirlo a nessuno e lei mi aveva detto che tanto prima o poi tutti gli altri sarebbero venuti a saperlo. E sapevo che aveva ragione, prima o poi la pancia avrebbe continuato a crescere essendo quasi al terzo mese, ma fino a quel momento non avrei detto niente a nessun’altro.
Mentre spingevo il carrellino con tutto l’occorrente per le medicazioni, vidi Elena mettersi davanti impedendomi il passaggio.
“Hei Lottie,tutto ok?”-mi chiese sorridente.
“Si El, tutto ok”-risposi guardandola male.
“Sei sicura? Non sei stanca? Vuoi andarti a sedere cinque minuti?”-mi chiese ancora.
“No Elena,grazie”-dissi scocciata.
Con la storia che ero ai primi mesi di gravidanza mi avevano scambiata per un imbecille.
Sia Elena che Felicity, e delle volte ci si metteva anche Dominic.
Erano decisamente insopportabili e siccome io non ero quasi mai di buon umore per colpa degli ormoni,finivo per incazzarmi come una iena rispondendogli male per poi mettermi a piangere come una bambina e scusarmi.
E poi dopo andavo alle macchinette a prendere qualcosa di dolce da mangiare per farmi ritornare il sorriso.
Oltre a questo la mia vita procedeva come sempre. Casa-lavoro-Elena-casa.
Però dovevo ancora dirlo a Billie Joe, e soprattutto a mio padre e a mia sorella.
Non sapevo come l’avrebbero presa, soprattutto mio padre..così decisi che sarei andata Winchester a dirglielo di persona.
Magari con Billie,se fosse stato d’accordo. Ok, forse non era proprio una buona idea…ma almeno mio padre avrebbe saputo chi era il pazzo che mi aveva messo incinta.
 
Dopo il turno sarei andata da Mike,che ovviamente non sapeva della mia gravidanza.
Tramite Frank (ero riuscita a corromperlo con Elena;le avevo fatto promettere che avrebbero fatto sesso tutte le volte che lui voleva senza storie) ero riuscita a sapere che Billie si era fermato per un po’ da Mike,così lo avevo chiamato per chiedergli se nel pomeriggio,dopo il mio turno, sarei potuta andare da lui perché avevo bisogno un bisogno urgente (in realtà urgentissimo) di parlare con Billie Joe e mi aveva detto che andava bene.
Mike mi aveva detto che andava bene ma che non sapeva come avrebbe potuto reagire il nano quando mi avrebbe visto.
Alle due,dopo essermi cambiata e dopo aver salutato gli altri,uscii dall’ospedale per poi salire in macchina.
Ci pensai su, mentre prendevo la strada per arrivare in centro.
Beh, avrebbe potuto lanciarmi dietro una chitarra o spaccarmela sulla testa,oppure avrebbe preso una motosega e mi avrebbe tagliata in mille pezzettini,messa dentro una valigia e buttata nel Tamigi.
Comunque,se davvero avesse provato a fare una cosa del genere,sarebbe stato doppiamente in torto.
Lui aveva combinato tutto quel casino e lui mi aveva messo incinta.
Cioè si, avremmo dovuto usare le dovute protezioni quella sera.
In realtà avevamo sbagliato tutto sin dall’inizio;io non avrei dovuto stare con lui dopo i turni,lui non avrebbe dovuto baciarmi e io avrei dovuto rifiutarlo.
Certo,più facile a dirsi che a farsi.
Però  avevo nostro figlio che mi cresceva nella pancia ed ero decisa a tenerlo, con o senza di lui.
Da quel momento in poi il mio bambino sarebbe sempre venuto prima di tutto.
 
Quando arrivai davanti a casa Pritchard,vidi un uomo tutto incappucciato e con un paio di occhiali spessi sugli occhi che si guardava attorno.
Capii subito che era Mike,probabilmente era vestito così per paura di essere visto dai paparazzi o qualcosa del genere.
Scesi dalla macchina chiudendola e facendo un grosso respiro.
Attraversai la strada, che era quasi deserta, e andai verso Mike.
Lui si accorse di me e mi venne incontro.
“Ciao Mike”-dissi sorridendogli per poi abbracciarlo.
“Ciao Charlie”-disse lui-“come stai?”
Sciolsi l’abbraccio guardandolo. “Io sto abbastanza bene e tu?”
“Io si, sto bene,grazie”-disse-“vieni andiamo dentro”.
Mike aprì con le chiavi un grosso portone facendomi segno di seguirlo.
Ormai era fatta; salimmo delle scale che conducevano al primo piano dove c’era l’appartamento di Mike e Britt.
Quando entrammo dentro l’unica cosa che si sentiva era il suono di una chitarra e di una voce che non avrei potuto non riconoscere. Mike mi disse che Britt era uscita con i bambini.
Mi guardai attorno che nonostante tutto era una casa semplice ma spaziosa, esattamente nello stile di Mike.
Forse era per quello che adoravo sia Mike che Frank ed anche Billie Joe; il successo non aveva dato alla testa a nessuno dei tre ed erano rimaste delle persone semplici.
“È nel salotto..sempre avanti e poi a destra”-sussurrò per non farsi sentire indicandomi la strada-“io sono di qua in cucina se hai bisogno”
 La verità era che anche dopo tutte le cose che mi aveva nascosto io non riuscivo proprio ad odiare Billie, nemmeno un pochino. Ed era altamente frustrante.
 Annui con la testa e sospirai, iniziando a camminare verso il salotto.
Quando arrivai alla soglia della porta lo vidi, era tutto concentrato mentre seguiva uno spartito con lo sguardo e suonava.
Lo osservai appoggiata allo stipite della porta e mi accorsi che si era tinto i capelli di biondo,che non si era fatto la barba e che portava una specie di pizzetto.
Sembrava addirittura un’altra persona,ma era bello come al solito.
Smise di cantare appoggiando la chitarra al divano  e iniziando a scarabocchiare un foglio che c’era sul tavolino davanti a lui,probabilmente stava scrivendo qualcosa.
Decisi che era quello il momento giusto.
“Hey,bella bionda”-gli dissi.
Lui si spaventò,facendo cadere la penna per terra, e guardandomi terrorizzato.
“Faccio così paura?”-gli chiesi guardandolo negli occhi.
“Cosa ci fai qui Charlotte?Credevo non volessi più vedermi”-disse con un tono leggermente scocciato, raccogliendo la penna da terra.
Mi avvicinai fino a sedermi vicino a lui sul divano mentre continuava a guardami.
“Infatti è così, non volevo più vederti”-dissi appoggiandomi allo schienale-“ma devo parlarti,preparati Billie perché quello che ho da dirti non sarà facile da digerire”
Si appoggiò anche lui allo schienale del divano.
“Beh,non farà facile da digerire?-lo lasciai continuare a parlare-“Ho 33 fottuti anni,due figli che in questo momento sono a Oakland cioè dall’altra parte del mondo,una ex moglie,mille pensieri,una band da portare avanti e poi ci sei tu che mi fai dannare,maledizione!Un momento mi baci,l’altro mi urli contro che mi odi e che non vuoi più vedermi e poi dopo ritorni..sul serio Charlotte, sei una delle cose migliori che mi siano capitate in questi mesi, ma cazzo,mi stai facendo impazzire!
Detto questo,penso di poter sopportare di tutto in questo momento”
 Abbassai lo sguardo perchè sapevo che in un certo senso aveva ragione.
“Lo so,ok?Ho esagerato nel reagire così, ma tu non sei stato di certo un santo. Mi sono sentita presa in giro da te,mi sono sentita la seconda scelta di una persona che per me era diventata ed è speciale e che ho addirittura fatto entrare nel mio letto..”-dissi a bassa voce-“Io comunque,non sono pentita di quello che è successo.. e spero che per te sia lo stesso..”
“Nemmeno io sono pentito di quello che è successo”-disse.
Meglio così.
“Sono incinta”-dissi poi,tutto d’un fiato.
Billie era rimasto immobile vicino a me.
“Sono incinta..”-disse lui ripetendo sotto voce.
“No Billie, sono io quella incinta”-dissi io,contrariata.
“E…ed è mio?”-chiese poi posando lo sguardo su di me.
“Si,di chi altro dovrebbe essere?”-gli chiesi,guardandolo a mia volta.
Smise di parlare e rimanemmo una decina di minuti a guardare il soffitto.
L’unica cosa che si sentiva in quel momento era Michael che si muoveva nell’altra stanza.
 “Ascolta,io voglio tenerlo;voglio che  tu sappia che ho ritenuto giusto dirtelo e che tu non sei obbligato ad essere presente nella sua vita e..”-non mi fece finire di parlare.
“Davvero secondo te lascerei crescere mio figlio senza padre?”-mi chiese lui,quasi irritato-“Ci sarò Charlotte,per lui e anche per te”
Sospirai,ero sollevata.
La cosa più strana fu quando Billie appoggiò la sua mano sopra la mia pancia,accarezzandola dolcemente.
Sapere che ci sarebbe stato,mi riempì il cuore di gioia.
Misi la mia mano sulla sua,accarezzandola per un secondo e poi guardandolo negli occhi. Belli come sempre,se non più del solito.
“Avevo paura che potessi scordare il colore dei miei occhi..”-disse lui sottovoce.
Quel momento sembrava irreale.
“Impossibile scordarlo”-risposi.
 


Eravamo rimasti a guardarci per un po’ ed era arrivata l’ora di andare.
“Bene, allora la prima ecografia è tra qualche giorno”-dissi alzandomi dal divano-“ti chiamo per farti sapere la data e l’ora”
“Va bene”-disse lui,alzandosi dal divano a sua volta.
Uscii dalla stanza per andare verso la porta e lo sentii seguirmi.
Andai a salutare Mike in cucina per poi vedere che Billie era già davanti alla porta.
“Allora ci sentiamo”-gli dissi senza guardarlo in faccia.
Lui mi aprì la porta senza rispondere, ma prima che potessi uscire mi afferrò per un braccio,mi fece voltare e mi strinse a se.
Ricambiai la stretta. La sensazione di averlo vicino era la più bella che avessi mai provato.
“Mi dispiace”-disse lui semplicemente.
“Si, dispiace anche a me”-risposi.
Sciolsi l’abbraccio e poi me ne andai.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1748152