Gravity.

di Benedetta_Marigo
(/viewuser.php?uid=124278)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Una mattina, anzi, una delle solite noiosissime mattine di inizio estate, mi vesto e vado a fare due passi a Central Park, con le cuffie nelle orecchie.
Stavo tranquillamente camminando, ascoltando Gravity di John Mayer e immersa nei miei pensieri, quando qualcuno mi viene addosso e cado a terra.
-Scusami! scusami tanto! ero di fretta e non ti ho vista, tutto okey?- dice un ragazzo.
Appena alzo gli occhi, avvampo. Non era un semplice ragazzo, ma IL ragazzo. Anche conosciuto come Nicholas Jerry Jonas, si proprio lui! 
Era uno dei miei idoli, il ragazzo/popstar per cui avevo perso letteralmente la testa.
-Emh... non preoccuparti, sto bene. Non mi sono fatta niente.-
-Meno male! tieni, ti è caduto l'ipod.-
-Grazie.-
-Accidentalmente ho guardato che stavi ascoltando, John Mayer eh? ti piace?-
-Molto! Specialmente questa canzone.-
-Dici davvero? Anche a me! Che sbadato! Non mi sono presentato, io sono Nicholas, per gli amici Nick.-
-Brooke, per gli amici Brooke ahahah-
-Ahahahah Senti, per farmi perdonare come si deve, ti posso offrire qualcosa? Per esempio... un gelato?- Oddio, non capivo più niente! LUI mi aveva
appena invitata a mangiare un gelato con lui? "è un sogno" mi ripetevo.
Credo di essere stata ore a fissarlo come un'ebete e non dirgli niente. Alla fine, non so da dove, presi corraggio e risposi con un "OKEY CERTO" e ci siamo incamminati.
Stavamo parlando della nostra vita, delle nostre passioni e di musica, -come se non conoscessi tutto di lui- quando guardando l'ora mi accorgo che è tardissimo.
-Accidenti! E' tardissimo! Devo tornare subito a casa. Grazie Nick.. emh.. Nicholas di queste ore passate insieme, mi sono divertita- 
-Puoi chiamarmi Nick, sai? Comunque anche io sono stato bene, grazie a te, e scusami ancora per l'accaduto. Spero di essermi fatto perdonare-
-Eccome! beh, ciao allora.- dissi con un'aria abbastanza dispiaciuta.
-Aspetta! scambiamoci i numeri di telefono, così rimaniamo in contatto. Mi piacerebbe, sempre che tu lo voglia- Penso di svenire.
-E' perfetto! ecco il mio.- Dopo esserci scambiati i numeri di telefono ci salutiamo con un bacio sulla guancia e torno a casa felicissima.
Chiamo subito la mia migliore amica Emily, che mi raggiunge a casa. Le racconto di tutto, nei minimi paricolari.
-Oddio! Non ci credo, che fortuna!-
-Lo so! Sono ancora incredula. Anche se credo non mi chiamerà mai, ne sono sicura.-
-Non essere negativa, io invece credo di si! Ah, chiedigli se mi fa conoscere suo fratello! ahahah- La solita, lei aveva perso la testa per suo fratello Joseph.
-Ovviamente! Ahahah! Non gli ho detto che sono sua fan, non volevo sembrargli troppo invadente, volevo solo parlarci insieme. Non di quelle fan "assatanate".-
-Si, hai fatto bene.-
-Oddio mi è arrivato un messaggio, è lui!!-
-Lo sapevo! Che dice?!-
-Ha scritto: Mi dispiace ancora per quello che è successo, ma devo esserne grato perchè ho conosciuto una persona fantastica come te, a presto. Un bacio.-
Stavo per piangere dalla gioia e con me anche la mia migliore amica.
-Come sei dolce, mi piacerebbe rivederti, a presto, baci.- Si, decisamente era stato il giorno più bello della mia vita.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


Qualche giorno dopo Nick mi manda un messaggio con scritto:
-Ehy Brooke, non so se ti disturbo e se lo faccio mi dispiace, ma volevo sentirti e se ti va, di vederci.- Un colpo al cuore.
-Nick, certo! mi farebbe piacere. Dove e a che ora?-
-Incontriamoci da Starbucks, va bene?-
-Perfetto, oggi alle quatttro?-
-certo, a più tardi baby.- Mi manca l'aria.
-A più tardi Nick!-
"Okay, bene, respira Brooke, respira. Hai soltanto cinque ore per decidere che metterti e calmarti per non sembrare un ragazzina stupida.
Che metto? Opto per degli shorts e una canottiera.
Capelli? Ricci al naturale o lisci? Ricci, mi piacciono. Spero anche a lui."
Finalmente sono pronta, ma manca ancora un'oretta al mio incontro con Nicholas.
Decido di chiamare Emily per farmi dare gli ultimi consigli.
Lei arriva subito e cerca di calmarmi dicendomi che andrà tutto bene e di essere soltanto me stessa.
Emily è davvero fondamentale nella mia vita, mi da sempre consigli, c'è sempre per me, ridiamo, scherziamo insieme, posso confidarle tutto e fidarmi ciecamente di lei.
Ecco il momento cruciale, sono le quattro e mi trovo davanti Starbucks che aspetto Nicholas. Lui arriva, bello come non mai, con dei jeans e una maglia nera che gli
fa risaltare i muscoli. 
Ci salutiamo e ci abbracciamo e non vorrei mai più staccarmi. Cominciamo a parlare del più e del meno, ma ad un certo punto dico:
-Nick, c'è una cosa che dovrei dirti...-
-Dimmi, ti ascolto.-
-Beh... ecco... Io sono una tua fan da anni, ti ho sempre ammirato molto in quello che fai, come musicista che come ragazzo. Non conosco nessun altro che sia come
te, sei fantastico.- dico tutto in un fiato, probabilmente diventando rossa in viso.
-Wow, davvero pensi questo di me? Insomma, pensavo non mi conoscessi neanche. Da quando ci siamo conosciuti mi hai trattato come se fossi un ragazzo normale e da 
quello ho pensato che non fossi mia fan. Mi fa piacere sentirmi dire queste cose, ti ringrazio molto. Sai, ti conosco da pochi giorni ma mi trovo davvero bene con te.
Riesco ad aprirmi, essere sincero con te e come forse ben saprai, è molto difficile per me che accada. Tu sei la persona speciale, non io. Sono felice di averti 
conosciuta e avere un'amica come te.- Credo di svenire, è stato dolcissimo! quanto posso amarlo? Ma che dico! non posso amarlo, in realtà anche io lo conosco da 
pochi giorni, è solo un amico, ma questo per ora mi basta.
Gli sorrido, lui ricambia e io mi sciolgo. 
Dopo una mezz'oretta che stiamo parlando vediamo entrare suo fratello Joseph, che si avvicina a noi.
-Ciao Bro, che ci fai qui?- Chiede Nick.
-Sono venuto a fare un giro, e poi sapevo di trovarti qui. E lei chi è? Non me la presenti?-
-Joe, Brooke una mia nuova amica, Brooke, questo è mio fratello Joseph-
-Piacere di conoscerti, puoi chiamarmi Joe! Non sopporto essere chiamato con il nome completo!-
-Lo so, JOE.- dissi ridendo.
-E' una fan?- domanda.
-Si, ma diversa dalle altre.- dice Nick sorridendomi.
-Ragazzi posso chiamare la mia migliore amica? Anche lei è una vostra fan, specialmente tua Joe, e vorrebbe tanto conoscervi!-
-Certo, ovvio- Rispondono in coro.
Chiamo Emily che arriva da noi tutta emozionata e non fa altro che fissarli.
-Brooke, noti anche tu come si guardano lei e mio fratello? Secondo me succederà qualcosa! ahahah-
-Lo spero tanto! E' stato sicuramente un colpo di fulmine, ed è strano averlo- dico.
Restammo tutta la giornata a parlare con loro e ritornammo a casa stanche, ma felici. 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


Ormai erano passati mesi da quando io ed Emily conoscevamo Nick e Joe.
Loro due, come avevavamo previsto, sono cotti uno dell'altra e pochi giorni fa si sono finalmente dichiarati.
Io e Nick siamo buoni amici, anche se io qualcosa per lui provo. Ma sono sicura che lui invece non provi nulla per me, e anche se questo mi fa male, devo accettarlo.
Mi basta averlo vicino. 
Un pomeriggio eravamo a casa loro e a Joe viene in mente di andare al mare. 
Prendiamo tutte le nostre cose e ci avviamo.
"Non vedo l'ora di vedere Nick in costume" penso tra me e me. "Ma che sto dicendo?! Brooke, riprenditi accidenti!"
-Siamo arrivati!- Esclama Joe, che ha guidato fino alla spiaggia. 
-Finalmente!- esclamiamo noi.
Joe e Nick si buttano subito in acqua, mentre io ed Emily ci mettiamo a prendere il sole.
-Allora? Tra te e Joe come va?!-
-Benissimo! E' tutto fantastico, è dolcissimo, credo davvero di amarlo!-
-Sono davvero felice sia per te che per lui, meritate di essere feici!- E la abbraccio.
-E te e Nick, eh?-
-Mah... Solito, siamo molto amici e passiamo molto tempo insieme.-
-Siete cotti uno dell'altra anche voi! Si vede ad un miglio di distanza!-
-Non è così credimi. Io sto benissimo con lui, anche se penso di provare qualcosa realmente. Ma lui non sarà sicuramente interessato, mi vede sono come un'amica
com'è giusto che sia.-
-Se lo dici tu. Ma sai che ho sempre ragione io! Ahahah-
-Si, lo so! Ahahahah! Vedremo.-
Improvvisamente sentiamo due presenze dietro di noi. Nick e Joe ci prendono in braccio e ci stanno per buttare in acqua.
-Lasciateci! Non ci provate eh!- Gridiamo a loro.
Ma niente. Pochi secondi dopo ci troviamo sott'acqua.
-Siete odiosi, lo sapete?- Diciamo ridendo.
-Certo, certo.- Rispondono, ridendo anche loro.
Emily e Joe, si appiccicano, baciandosi teneramente e per appartarsi, si allontanano un po' da noi.
Continuo a fissare Nick. E' bellissimo così, tutto bagnato, un po' spettinato che sorride. Credo di svenire.
-Allora? Visto che avevamo ragione su di loro? Ahahahah- Dice Nick per rompere il ghiaccio.
-Non avevo dubbi, sono felicissimi! E io lo sono per loro-
-Già, anche io.- 
Restiamo un'altro po' nell'acqua a divertirci e a fare gli stupidi. 
Quando ritorniamo sulla spiaggia, ci mettiamo a prendere il sole e a parlare.
Ad un certo punto, non so come, ci ritroviamo vicinissimi. Ho il cuore a mille, e il fiato corto. 
Si avvicina sempre di più e le nostre labbra si stanno per toccare, quando... il suo telefono squilla.
"Proprio ora?! Che tempismo perfetto, cavolo!" Penso.
-Si, mamma, va bene. Verremo. Okey, ciao.- Dice, un po'... arrabbiato? Boh..
-Emh... Era mia madre, vuole fare un pranzo di famiglia tra qualche giorno e ci ha avvisati.-
-Ah, va bene.-
Nel frattempo ci raggiungono anche Emily e Joe, e Nick lo avvisa.
-Ehy, che ne dite di venire anche voi? E' da quando vi abbiamo conosciute che gliene parliamo e sarebbe felice di conoscervi!- Esclama Joe.
-Emh.. Non so se sia il caso.. Magari Emily potrebbe venire dato che è la tua ragazza, io sono solo un'amica...- 
-No, dai! Vieni anche tu, non preoccuparti.- Mi dice Nick sorridendomi. E io come faccio a dire di no a quel sorriso? 
-Eh va bene, vengo. Grazie.- Alla fine rispondo accettando.
E ora che faccio? Sono preoccupatissima di incontrare la sua famiglia.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


E' arrivato il giorno in cui avrei dovuto conoscere la famiglia di Nick.
In questi giorni non ho fatto altro che pensarci, sono terrorizzata. Ho paura di non piacere a loro, di fare figuraccie e di sembrare una stupida.
Sono troppo agitata, quindi per rilassarmi un po' decido di andarmi a fare un passeggiata ascoltando la musica.
Passeggiando sorrido tra me e me, ricordando che proprio in questo modo, mesi fa, ho incontrato Nick.
Dopo un po' che cammino, mi sembra di essere osservata. Mi giro, ma non c'è nessuno. "Mah, sarà stata un'impressione" penso.
Ancora questa sensazione. Mi rigiro e vedo circa una decina di paparazzi che mi fotografano e mi fanno domande.
"Aiuto! E ora che faccio?!" Cerco di andare avanti e sorridere, per quanto possa. Non rispondo a nessuno nè tanto meno mi fermo.
Continuano a chiedermi se sono la nuova fiamma di Nick, che faccio, come ci siamo conosciuti e molte altre domande che mi infastidiscono.
Torno velocemente a casa e mi distendo sul letto. "Non reggo tutto questo. Già li odio."
Mi addormento.
 
Due ore più tardi, mi risveglio. Vedo che è quasi ora che Nick mi venga a prendere, quindi mi faccio una doccia e mi preparo velocemente.
Credo di essermi cambiata almeno cinque volte prima di trovare un vestito adatto. Bene, passo ai capelli e cerco di pettinarli il meglio possibile lasciandoli al
naturale.
Il campanello di casa suona, è sicuramente Nick. Vado ad aprire e lui mi abbraccia sorridendo. Ricambio l'abbraccio.
-Wow! Sei semplicemente bellissima!- Dice guardandomi dalla testa ai piedi.
-Grazie, anche tu sei molto bello!- E' inutile dire che lo stavo fissando, era bello da mozzare il fiato.
-Grazie. Beh, allora andiamo a casa dei miei? Possiamo anche andarci a piedi, non è molto lontana da qui.-
-Emh.. Va bene.- Dico un po' titubante visto quello che era successo poche ore prima. Ma decido di non dirgli niente, non voglio farlo preoccupare.
Mentre camminiamo, improvvisamente noto una cosa. C'ERANO LE MIE FOTO IN TUTTI I GIORNALI! Mi fermo, paralizzata.
-Brooke? Che succede?-
-Nick... Guarda sui giornali..-
-Oddio non ci credo! Ora hanno superato il limite! Mi dispiace tanto Brooke..-
-Non fa nulla... Credo.. Ne prendo uno per vedere che dicono.-
Incredibile, dicono che io e lui facciamo coppia e che siamo follemente innamorati l'uno dell'altra. Ci sono foto mie della mattina, di quando ci siamo conosciuti 
e addirittura quelle di quando siamo andati al mare. Non sapevo che dire.
-Brooke, se ti da fastidio che ci siano tue foto sui giornali, posso fare qualcosa. Dirò a tutti di toglierle e di non farlo più.-
-No Nick, grazie lo stesso. Non fa niente. Credo mi dovrò abituare, visto che sono tua amica.- Dico sorridendo un po'.
-Va bene, ma se c'è qualcosa che non ti va bene, dimmelo che rimendio subito- Risponde sorridendomi anche lui. E' davvero dolce.
Arriviamo a casa dei suoi, sono tesissima. Apre sua madre Denise, seguita da suo marito Paul.
Mi salutano sorridendo entrambi.
-Ciao cara! Devi essere Brooke, Nick ci ha parlato molto di te! Siamo felici di conoscerti, entrate pure.- 
-Grazie mille signora e signor Jonas-
-Chiamaci Denise e Paul ti prego, ci fa sentire meno vecchi! Ahahah!-
-D'accordo ahahah!-
 
*Qualche ora dopo*
Il pranzo fortunatamente sta andando bene e ho conosciuto tutto il resto della famiglia: Denise, Paul, Frankie, Kevin e Danielle. C'erano anche Joe ed Emily 
er fortuna, così mi davano più sicurezza.
Sono tutti dolcissimi con me. Ad un certo punto Nick mi prende per mano e mi dice che vuole portarmi in un posto. Lo seguo.
Siamo nella sua vecchia stanza. Wow, è bellissima! Ci sono tre-quattro chitarre, strumenti vari, fogli con spartiti e molte altre cose.
-E' bellissima Nick!-
-Grazie, ma mai quanto te.- Dice diventando un po' rosso, non immagino io come sono ora.
Con mio stupore, mette Gravity di John Mayer, la stessa canzone che stavo ascoltando io quando ci siamo incontrati/scontrati.
Sorridendomi si avvicina a me e...

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***


E... 
-Sei bellissima, te l'ho detto vero?- Dice sorridendomi. Wow, è lui ad essere stupendo!
Ormai non ragiono più, lui è così vicino alle mie labbra che non resisto.
-Oh Gravity is working against me, and gravity wants to bring me down..... Just keep me where the light is...- Canta dolcemente vicino al mio orecchio le parole di 
Gravity che riconosco a stento da quanto sono frastonata. 
-Sei tu la mia gravità ora, sei diventata il mio punto di riferimento, tutto ruota intorno a te, tienimi dov'è la luce.- E finalmente, dopo queste dolcissime parole
che mi hanno fatta sciogliere, mi bacia.
E' la sensazione migliore del mondo. Chiudo gli occhi mentre il nostro bacio si fa più intenso e credo di sognare, è tutto troppo perfetto.
Dopo un po', riapro gli occhi e ci stacchiamo. Ci guardiamo un po' imbarazzati. 
-Wow, è... E'... E' stato bellissimo Nick!- Dico, sorridendo, ma arrossento allo stesso tempo.
-Era da quando ti ho conosciuta che volevo farlo, ma non sapevo come e quando.- Risponde un po' imbarazzato ma adorabile. E ci ribaciamo.
-Beh... E' arrivato il momento di chiedertelo, vuoi essere la mia ragazza?- 
"Brooke! Respira! Morirai soffocata se non riprendi fiato, e farai una figuraccia se non rispondi alla sua domanda! Sappiamo tutti che muori dalla voglia di dirgli di si!" 
Stupida vocina interiore! Prendo coraggio e dico:
-Me lo chiedi? Certo che si!- Sorrido e lui ricambia abbracciandomi e stringendomi forte.
Felicità, ecco cos'è questa emozione.
-Credo sia meglio scendere, tutti si staranno chiedendo dove siamo finiti!-
-Hai ragione! Andiamo! Ma aspetta, che facciamo? vuoi dire ai tuoi di noi, subito?-
-Si, perchè no? Saranno felicissimi e ti adorano! Sempre che tu lo voglia.-
-A me va benissimo! Vieni, andiamo.- 
Dopo aver dato a tutti questa notizia, si congratulano con noi e ne sono tutti molto felici.
-Ti conosciamo da un giorno ma già ti troviamo fantastica tesoro. Sei perfetta per nostro figlio Nicholas!- Denise, come immaginavo è dolcissima.
Sono felice, non pensavo di piacere alla sua famiglia. Insomma, non sono la ragazza perfetta che tutti si immaginano. Sono abbastanza goffa e timida, con un fisico
non da modella, ma normale, occhi marroni, ma qualcosa mi distingue: i capelli rosso fuoco. Li adoro, sono ricci e rossi, è la parte di me che preferisco e a Nicholas
a quanto ne so, piace giocarci! Da quando ci conosciamo lo fa spesso. 
Emily mi porta alla realtà abbracciandomi fortissimo e dicendomi che è davvero felice per me e lui e che siamo dolcissimi insieme.
-Mai come voi due!- Dico indicando le mani di lei e Joseph intrecciate.
-Ora siamo entrambe felici, con i ragazzi che abbiamo sempre amato! Riesci a crederci?-
-Sembra un sogno, vero?-
-E invece, è tutta la realtà piccola!- Dice Nicholas, spiazzandomi con un bacio che mi fa rimanere senza fiato. 
Dopo 17 anni della mia vita, finalmente sono felice e mi sento come se avessi trovato il mio posto nel mondo, accanto a Nicholas. Gli sorrido e lui ricambia.
-Allora, che ne dite di guardare un film insieme?- Propone Joe, interrompendo quel momento. Tutti accettiamo.
 *Dopo un'ora*
Sono abbracciata a Nicholas e stiamo finendo di vedere un film, anche se beh, vederlo proprio non l'abbiamo fatto!
Ci siamo coccolati tutto il tempo e a volte ci siamo scambiati dei piccoli baci sulle labbra. Ancora mi sembra incredibile di averlo così vicino e stargli così
così a stretto contatto. 
Finito di "vedere" il film dico:
-Si è fatto tardi, credo che io ed Emily dobbiamo andare a casa, abbiamo anche noi degli orari da rispettare e visto che i miei sono tornati, se facciamo tardi mi
uccideranno! Quindi caro mio, se vuoi rivedermi ancora è meglio che torni a casa subito!- Lui ride. Lo amo.
-Certo piccola, ora che ti ho con me non ti lascerò più andare! Andiamo, vi accompagnamo.- Mi sciolgo.
Purtroppo, casa mia non dista molto da lì, e in poco tempo l'abbiamo raggiunta. Mi dispiace dover lasciare il mio Nicholas, anche solo per un giorno. Mi mancherà.
-Grazie della bellissima giornata Nick, di sicuro non me la dimenticherò mai!- 
-Nemmeno io piccola, credimi, sono così felice ora!- E dopo qualche bacio, anche se contro voglia, lui ritorna in auto ed io ed Emily entriamo in casa. 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Ormai sono passati dei mesi e tra me e Nick va tutto benissimo.
Trascorriamo le giornate insieme, io ogni tanto vado in studio con lui e i suoi fratelli così, oltre che con loro, posso stare anche con la mia migliore amica, 
anche se viviamo insieme perchè i nostri genitori sono partiti per l'Europa, per lavoro. 
Ora ci troviamo in studio con loro, oggi c'è anche Danielle, la moglie di Kevin, così la nostra squadra è al completo.
Amo stare in studio con loro, mi sento felice. 
Mi piace vedere strumenti,spartiti e testi di canzoni ovunque, amo l'odore delle loro colonie che si sente nell'aria, amo questo posto perchè è dove
creano meraviglie di poesie. Amo questo posto perchè ci sono le persone che amo.
Loro tre hanno già provato molte delle loro vecchie canzoni e noi siamo entusiaste di tutto ciò! 
-Dai, vi facciamo sentire una nuova canzone!- Dice Joe voltandosi verso noi ragazze.
-Ci volete morte vero? Non vediamo l'ora!- 
Così dicendo si sistemano per bene, prendendo gli strumenti e il microfono e cominciano ad intonare una canzone stupenda, dalla melodia dolce e serena.
Io Emily e Danielle li guardiamo come incantate, con gli occhi a cuoricino. Sono meravigliosi e mi rendono talmente felice che non mi accorgo nemmeno di quanto sono
fortunata ad averli conosciuti ed a far parte della loro famiglia. 
Le ultime note di quella canzone finiscono e guardandoli con le lacrime agli occhi corro verso Nick e lo bacio dolcemente. Emily e Danielle fanno lo stesso 
con Joe e Kevin. 
-E' veramente stupenda ragazzi! Avete fatto un capolavoro, ovviamente- Dice Emily.
-Concordo- 
-Pure io!- Dico, dopo Dani.
-E questo è solo l'inizio ragazze, le sorprese non finiscono qui!- Dice Kevin, lasciandoci un po' perplesse.
-Ah si?- Diciamo in coro. 
-Davvero! Siete pronti per la notizia? Bè partiremo per un tour! Un tour per tutta l'America per promuovere tutte le nostre nuove canzoni!- Dice Kevin entusiasta.
Noi tutte ci guardiamo sbalordite e felici e ci congratuliamo con loro.
-E' una grandissima notizia, ragazzi! Assolutamente!- Emily non stava più nella pelle. Come tutti del resto.
Dopo la grande notizia, le ore passarono, anche troppo velocemente. Tra risate, scherzi, chiacchere e canzoni, si è fatto tardi e i ragazzi accompagnano me ed
Emily a casa. 
Sono felice per Nick e i suoi fratelli, andare in tour dopo diversi anni di pausa, è bellissimo. Ma sono anche un po' preoccupata. 
Ho paura che non potendo vedere molto spesso Nick, finiremo per allontanarci e... Non voglio nemmeno pensarci. 
La notte stessa, mentre Emily dorme beata dopo la buonanotte di Joe, io quasi non dormo.
Ho troppi pensieri che mi frullano per la testa, ma la mattina seguente appena Nick viene a prendermi per fare colazione,evito di parlargliene. 
Non voglio peggiorare le cose.
Siamo da Starbucks, stiamo facendo colazione. Nick mi guarda attentamente e come avevo immaginato, capisce che ho qualcosa che non va. 
-Ehy piccola, stai bene?- Mi chiede, un po' preoccupato.
-Emh.. Si, tutto okay. Non preoccuparti- Cerco di essere il più rilassata possibile. Sembra funzionare perchè lui non me lo chiede più.
-Ti va di fare un pic nic, oggi?-
-Assolutamente!- Rispondo, con entusiasmo. Almeno mi distraggo e non penso al peggio. 
Toriamo a casa e prendiamo tutto il necessario per il pic nic. 
E' felice, lo vedo così sereno. E questo rende felice anche me.
Preso tutto, entriamo in macchina e partiamo.
Arriviamo in un prato meraviglioso, grandissimo e pieno di alberi e fiori. Il sole batte sulle nostre teste e illumina un bellissimo paesaggio. Farfalle e uccelli
magnifici volavano sereni nel cielo. C'era una tale pace. Non avevo mai visto un posto del genere.
-E' bellissimo! Davvero! Nicholas, sono senza fiato! Stare qui, con te, è tutto quello che voglio ora.- Dico. Lui mi abbraccia forte e mi bacia la punta del naso.
Stendiamo il telo nell'immenso prato verde, sotto un albero per stare all'ombra e tiriamo fuori il cibo.
Dopo un'oretta, abbracciati, ci stiamo riposando.
-Mi sento in paradiso Brooke, è tutto perfetto, sono felice e va tutto alla grande!- Lo guardo, le sue parole mi riempiono il cuore di gioia.
-Oh Nicholas, anche io sono talmente felice che non mi sembra neppure vero!- E lo bacio.
Parliamo di noi, di quanto siamo felici. Scherziamo, prendiamo il sole tranquilli. Non so cosa fosse più bello, se il paesaggio incantato, oppure l'uomo che mi stava
accanto e sorrideva beato. 
La giornata passa tra coccole, baci, risate e si conclude con una specie di serenata che Nicholas mi dedica. Niente di più perfetto.
Solo noi due, nel nostro piccolo ma incantato mondo.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


L'estate è arrivata e Nick e i suoi fratelli sono in tour da ormai più di un mese. 
Io ed Emily siamo state ad un paio di concerti fino ad ora, quelli che hanno fatto vicino a casa. 
Per il resto li sentiamo soltanto tramite cellulare e qualche video chiamata. 
Nicholas mi manca tremendamente. Mi manca sentire la sua voce vicina, mi mancano i suoi abbracci, i suoi baci, mi manca il suo sorriso,guardarlo negli occhi, 
mi manca lui.
E così come me, anche Emily sta nello stesso modo e ci consolavamo a vicenda facendo le solite cose da migliori amiche: shopping, pigiama party e cavolate varie.
-Ti manca vero?- Chiede lei.
-Si, da morire.- Rispondo con un po' di malinconia.
-Anche a me. Ma tranquilla, torneranno presto da noi! Sono sicura che manchiamo anche noi a loro!-
-Lo spero, non vedo l'ora di rivederli.-
-Anche io! Ora, per farci passare la tristezza che ne dici di fare una serata pizza e film? Scegli tu questa volta!- Propone Emily con entusiasmo.
-Perfetto! Ne scelgo uno allora!- Detto questo, vado nell'armadietto dei dvd e comincio a sceglierne uno mentre la mia migliore amica chiama per le pizze.
Dopo una mezz'ora, suonano alla porta: era il fattorino con le nostre pizze. Paghiamo e ci accomodiamo in salotto davanti alla tv e facciamo partire il dvd.
Nel bel mezzo del film la protagonista, innamorata di un ragazzo impossibile per lei, decide di farsi avanti e andare a casa sua a dichiararsi.
Probabilmente da questo fatto, ad Emily balena un'idea, e mi dice:
-Prendiamo il prossimo aereo per L.A. e andiamo a trovare i ragazzi! Che ne dici?-
-Emily, come facciamo? I soldi? E non possiamo lasciare qui tutto per andare lì.- 
-I soldi non sono un problema, abbiamo dei risparmi e Joe mi ha lasciato un bel po' di denaro nel caso di emergenza. E questa è un'emergenza no?-
-Sei seria?- Chiedo perplessa.
-Mai stata così seria! Prepara i bagagli baby, partiamo!- Dice ridendo e io con lei. 
 
La mattina successiva, dopo aver preso i bagagli, i soldi e tutto il necessario, ci imbarchiamo nell'aereo diretto a L.A. 
Siamo in prima classe. "Bè ne avevamo di soldi" penso.
Prendiamo i primi due posti liberi e ci accomodiamo. Non sono mai stata in prima classe, è tutto così bello. 
Noi siamo più serene e sorridenti dei giorni precedenti, soltanto perchè stiamo raggiungendo i nostri splendidi ragazzi.
Chiaccheriamo per un bel po', poi quando Emily si addormenta decido di prendere il mio ipod e ascoltare della musica. Premo il tasto play e che parte?
Gravity. Esattamente, la canzone mia e di Nicholas, la nostra canzone, quella che ci ha fatti incontrare quel fortunato giorno.
Sorrido tra me e me ripensando a quella mattina e torno ad ascoltare la canzone.
Finisco per addormentarmi anche io. 
Quelli che sembrano pochi minuti, sono ore, infatti siamo appena arrivate a destinazione. 
Emily ed io scendiamo dall'aereo emozionate, e cerchiamo le indicazioni per arrivare all'hotel dei ragazzi.
L.A. è meravigliosa, grandissima e soleggiata. 
Prendiamo un taxi e ci avviamo verso l'hotel, intanto io guardo fuori dal finestrino e assaporo quei piccoli attimi che si vedono di quella grande città.
"Siamo arrivate" Penso, dato che il taxi si è fermato e l'autista sta aspettando la mancia.
Scendiamo e rimango incantata dallo spettacolo: non tanto lontano si può vedere la collina di Hollywood.
Da piccola ho sempre sognato di vederla, ed ora ce l'ho fatta.
L'hotel dei nostri ragazzi era proprio davanti a noi, maestoso. Aveva il massimo di stelle. "Si trattano bene i signorini" Penso ridendo tra me e me. 
Entriamo e per fortuna alla reception riconoscono chi siamo e ci danno il numero delle loro camere.
Quasi di corsa saliamo al penultimo piano, dove ci sono le camere più belle dell'intero stabile. Emily apre subito la porta di Joe e lui stupito la 
prende in braccio e la bacia dolcemente facendola girare. 
Io finalmente arrivo alla stanza 124, quella di Nicholas.
Con molta cautela ma anche con ansia ed emozione busso alla sua porta, si apre e...

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


La pota della camera di Nick si apre, e rimango paralizzata quando vedo che non è lui ad aprire, ma una ragazza alta bionda e bellissima.
-Chi sei?- Chiede lei.
-Nessuno di importante.. Tu invece?- Rispondo. Sento la voce un po' spezzata. 
Stavo per piangere, non volevo sapere chi fosse perchè dentro di me temevo la sua risposta.
Ed eccola che arrivò.
-La sua ragazza, mi sembra ovvio!- Dice un po' seccata. 
Come temevo. E' una pugnalata al cuore. Sento gli occhi bruciare e le guancie rigarsi di lacrime.
In quel momento dietro di lei spunta fuori Nicholas. 
Vedendomi rimane spaesato e immobile, fino a quando io non comincio a correre fuori da quell'hotel, da quell'incubo.
Lui mi segue e prima che uscissi mi prende per un braccio e mi ferma.
-Brooke, non è come pensi!- Dice. 
La solita stupida frase. 
-Ah no?! Allora com'è Nicholas?! Io sono venuta fin qui per te, cazzo! E cosa trovo?! Una ragazza che mi apre la porta della tua stanza e si presenta come la tua
ragazza! Dimmi, spiegami com'è allora perchè a me sembra abbastanza evidente la situazione!- Sto urlando, ma non mi interessa. 
Sono arrabbiata, delusa, triste.
Lui mi guarda. Poi abbassa la testa e non dice una parola.
Quando sto per andarmene, lui non molla la presa sul mio braccio.
-Mi dispiace, non volevo ferirti. Non pensavo venissi qui.. Insomma, io... Mi dispiace..- Questo è tutto quello che riesce a dirmi. 
-Lasciami Nicholas! Me ne vado!- Cerco di liberarmi dalla sua presa, senza risultati.
-Ho detto di lasciarmi, cazzo!- Questa volta quasi lo urlo e lui mi lascia andare. 
-Addio Nicholas.- Con le lacrime agli occhi corro via, il più lontano possibile da lui. 
Lo odiavo. 
Mi aveva presa in giro. 
Io lo amavo davvero.
 Ci sono cascata per bene. 
Che stupida, sembrava troppo bello per essere vero.
Non voglio dire niente ad Emily, lei è felice con Joe. Glielo dirò poi, o se ne accorgerà.
Non so dove andare. 
Vago per la città, senza meta. 
Voglio solo essere il più lontano da lui.
E come se non bastasse, comincia pure a piovere. 
"Fantastico! Pensavo che a Los Angeles non piovesse mai! Bè almeno le mie lacrime si confondono tra le gocce di pioggia." Penso.
Cammino, cammino... 
Decido di fermarmi in un piccolo motel sulla strada. Entro.
E' molto carino e confortevole. 
Ho soldi a sufficienza almeno per la notte, la mattina dopo sarei partita per tornare a casa. 
Mi siedo sulle poltrone rosse della reception e aspetto il mio turno per prendere una camera.
Il ragazzo dietro il bancone è molto carino e cordiale. Non mi fa domande indiscrete, anche se sono certa che mi abbia riconosciuta pure in quello stato pietoso.
Prendo la chiave della stanza 388, ringrazio il ragazzo e salgo fino al mio piano. 
"Meno male non c'è nessuno per ora, almeno non mi vedono così" Dico tra me e me.
Entro in camera. E' molto bella. Le pareti color pastello si abbinavano perfettamente alle lenzuola del letto e della stoffa della poltrona che lo affiancava.
Ma poco mi importa di com'è, sono troppo triste e sto troppo male per badarci.
Decido di farmi una doccia calda, forse mi può tranquillizzare un po'.
 
 
Più o meno dopo una mezz'ora, esco e mi asciugo per bene. 
Vedo che il telefono segna che ho dei messaggi. 
Un paio sono di Emily che mi dice che ha saputo tutto ed è arrabbiatissima con lui e mi chiede come sto.
Rispondo semplicemente che non deve preoccuparsi per me e di godersi questi giorni con il suo meraviglioso ragazzo e che non volevo rovinarle niente.
Spero faccia quello che le ho detto. 
Gli altri messaggi sono di Nicholas che tenta di scusarsi per quello che aveva fatto. Neanche li leggo, li cancello subito. 
Basta, avevo chiuso con lui. 
Come aveva potuto farmi una cosa del genere? 
Sapeva quanto lo amassi.
Mi fidavo di lui. 
Mi sono sbagliata.
Spengo il cellulare, voglio starmene sola. 
Mi metto sotto le coperte, comincio a piangere. 
E piango fino a quando non mi addormento.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Sono le 8.30 del mattino, mi sveglio con il mal di testa. Sono a pezzi. 
Con fatica e poca voglia, mi alzo dal letto e con stupore vedo che Emily dorme nella poltrona accanto al letto.
E' venuta da me per aiutarmi, la solita. Non mi ha ascoltata quando le ho detto che non doveva preoccuparsi per me. 
Si sveglia anche lei e poco dopo si alza e viene ad abbracciarmi forte. Io comincio a piangere a dirotto. 
-Tranquilla, va tutto bene.- Cerca di consolarmi. 
-Grazie di essermi vicina. Sono una stupida, ci sono cascata.-
-No! E' lui il coglione che ci perde, perde una persona fantastica come te! E lo capirà presto.- 
Cerco di ricompormi e di non piangere più.
-Tu piuttosto, come hai fatto ad entrare qui?- Chiedo, cercando di sorriderle.
-Sono la tua migliore amica! So fare tutto- Dice ridendo e io con lei.
-Il ragazzo della reception mi ha dato una seconda chiave della stanza, ha riconosciuto anche me e non ci è voluto molto per convincerlo.- Ammette.
-Emily, voglio tornare a casa.. Non voglio più vederlo, voglio solo dimenticarlo..-  
-Lo so.. E lo capisco se vuoi tornare...- Capisco dal tono di voce che è triste, per me.
Ma anche perchè se lei torna con me, lascia il suo ragazzo qui e se lei resta qui lascia me da sola.
-Tranquilla, rimani qui. Io me la caverò, starò bene!- Cerco di rassicurarla. 
Lei mi guarda, io le sorrido.
Alla fine accetta, anche se di malincuore.
-Sicura che starai bene?-
-Assolutamente! Tu goditi il tuo Joe!- 
-Grazie! Se hai bisogno di me, chiama! Io arrivo prima di subito!- Dice, e ci abbracciamo. 
Emily insiste per fare colazione insieme e poi di accompagnarmi all'aeroporto. Accetto.
Andiamo a fare colazione in una piccola caffetteria lì vicino. 
Stare con lei, mi fa stare bene. 
Siamo molto simili: Lei come me è solare, divertente, dolce, sensibile, pazza, e c'è sempre quando ho bisogno, come ora.
Sorrido guardandola, lei è tutto per me.
 
 
E' ora dei saluti, in aeroporto ci abbracciamo e dopo poco mi imbarco sull'aereo per tornare a casa.
Strano a pensarci. 
Il giorno prima ero salita sull'aereo per venire a trovare il mio ragazzo, e ora torno a casa senza di lui e a pezzi.
Mi accomodo nel primo posto libero che trovo. Mi addormento quasi subito, sentendo però le guance rigate dalle lacrime che cerco di trattenere.
Le ore passarono in fretta, e poco dopo arrivo a casa. Entro.
Appoggio la valigia dove mi capita, mi lego i lunghi capelli rossi in una coda, mi strucco e mi metto comoda. Vado in camera e accendo lo stereo a palla,
cercando di soffocare tutti i brutti pensieri e i ricordi che mi affollavano nella mente.
 
 
I giori passavano lentamente. Joe aveva proposto ad Emily di seguirli in tour e lei ha accettato.
Quasi ogni giorno li sento al telefono.
Come Emily, Joe è diventato importante per me. E' il mio migliore amico.
Mi sono sfogata con lui al telefono qualche giorno dopo l'accaduto. Mi ha aiutata.
E anche se Nicholas è suo fratello, sa che è stato lui a sbagliare.
Per Joe sono la sua piccola sorellina da proteggere. Gli volevo un bene dell'anima.
Lui ed Emily sono molto felici e ogni volta che mi chiamano mi raccontano le loro avventure insieme. 
Sono felice per loro, se lo meritano entrambi. 
Spesso mi chiedono come sto e io come le volte precedenti, mento. 
Dico loro che sto bene, che esco, mi diverto e non penso a LUI.
Invece non è così.
Piango ogni notte.
Esco pochissimo.
Non sembro più la vecchia Brooke di prima.
Mi manca.
Lo penso ancora. 
Lo odio e amo nello stesso tempo. E' possibile? 
L'unica persona che mi fa stare bene è anche quella che mi ha fatta stare malissimo e mi ha ridotta così.
Smetto di pensarci e mi metto a fare qualcos'altro.
 
E' il 7 luglio e questa mattina mi sono svegliata, ho fatto colazione e verso le 11 mi arriva un messaggio da Emily.
Dice: "Loro torneranno in città tra un paio di giorni. Faranno dei concerti lì. Preparati, probabilmente lo dovrai vedere di nuovo."
E ora? Che facevo? 
Volevo rivederlo, mi mancava.
Ma anche non volevo. Sarei stata peggio. 
Non sapevo che fare.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


E' il 10 luglio, e come Emily mi aveva detto, i ragazzi sono tornati in città per qualche concerto.
Sia lei che Joe mi hanno convinto ad andare alla loro prima tappa qui, cioè stasera.
Sono nervosa.
Non so come comportarmi appena vedrò LUI.
Dopo essermi cambiata almeno mille volte decido di indossare un vestito bianco con delle ballerine abbinate e di lasciare i capelli sciolti, ricci al naturale.
Mi trucco, ma non troppo pensantemente.
Finisco, mi do un'ultima occhiata allo specchio, prendo la mia borsa ed esco.
Salgo in macchina e mi dirigo verso l'ultimo posto in cui avrei pensato di andare ora. 
Il viaggio non è molto lungo e mi ritrovo davanti ad un grande stabile, dove tra poche ore sarebbe iniziato il concerto.
Scendo e vado diretta ai camerini dei ragazzi. 
Un uomo mi ferma all'entrata e non mi lascia passare. Non avendo un pass specifico per entrare nel backstage, non posso entrare.
Mentre cerco di spiegare all'omone di fronte a me, chi sono, da dietro arriva Joe.
-Ehy puoi farla entrare! E' la mia sorellina!- Dopo le parole di Joe, il bodyguard mi lascia passare e corro ad abbracciare il mio migliore amico.
-Wow! Sei bellissima, mi sei mancata!- Mi sorride.
-Mi sei mancato anche tu Joe!- E ricambio il sorriso.
Emily mi viene in contro e mi abbraccia fortissimo scansando Joe.
-Ehy, piano signorina!- Esclama lui, mettendo il broncio.
-Idiota! Brooke, finalmente ti rivedo! Come stai?- Dice lei.
-Tutto okay Emily, mi sei mancata!- Mento sulla prima frase.
-Vieni, di la ci sono gli altri. Kevin e Dani non vedono l'ora di rivederti!- Joe lo sa, sa che ho paura di rivedere suo fratello minore.  
Entriamo in una grande stanza dove rivedo tutti quanti i loro, e i miei ormai, amici.
Abbraccio tutti, sono felice di rivederli. 
Mi dicono che sono mancata a tutti loro e mi domandano come stia dopo questo tempo in cui non ci siamo visti. 
Sorridendo rispondo che va tutto bene e che anche loro mi sono mancati molto.
Con gli occhi guardo tutta la stanza e poi lo vedo. LUI è lì, in piedi in un angolo, nascosto da tutti. 
Abbasso lo sguardo e torno ai miei amici. 
Fino a quando lui non mi si avvicina.
-Ciao Brooke..- 
-Ciao Nicholas.- Rispondo con freddezza. Calcando di più il tono nel suo nome, odiava essere chiamato così, specialmente da me. Sapeva che ero distaccata.
Ci guardiamo, ma non diciamo una parola. 
Kevin spezza quell'imbarazzante silenzio che si era creato tra tutti noi.
-Ragazzi, tra poco è ora di cominciare! Andiamo a prepararci!-
La sala si svuota ed io, Emily e le altre ragazze dei musicisti, ci andiamo sedere nei nostri posti riservati. 
Mentre stanno provando un'ultima volta, un ragazzo che stava nel backstage, mi si avvicina.
Si presenta. Si chiama Mike ed è il proprietario dello stabilimento. 
E' alto, moro e muscoloso, è molto carino e dolce.
Per un momento penso ci stia provando con me, ma poi caccio subito via dalla testa quel pensiero. Che stupida!
Intanto vedo Nicholas che spesso ci lancia delle occhiate e fulmina lui con lo sguardo. Non sarà mica geloso? Era lui quello che mi aveva tradita.
Dopo aver parlato per un po' con questo Mike, torno con le mie amiche.
Poco più tardi il concerto inizia. 
 
 
Ad un certo punto, nel bel mezzo del concerto, Nicholas, al piano, prende il microfono ed inizia a parlare.
-Questa canzone la vorrei dedicare ad una persona speciale. Ultimamente siamo stati distanti, non ci siamo più visti nè parlati. A me è mancata ogni giorno 
di più, come l'aria. La amo con tutto il mio cuore e so di essere stato un coglione a comportarmi come ho fatto ed a lasciarla andare. 
Sono stato malissimo nell'ultimo periodo...  Spero che un giorno potrai perdonarmi Brooke, perchè ti amo immensamente e sono perso senza di te!- Comincia 
a cantare una canzone che non avevo mai sentito prima. Capisco che parlava di me, di noi, del nostro amore.
Ho le lacrime agli occhi. E' stata la cosa più dolce che avessero mai fatto per me. 
Le fans continuavano ad urlare ma io non vedevo e non sentivo nessuno altro. Io guado lui e lui guarda me. Di nuovo nel nostro piccolo mondo.
Lo amavo. Si.
Dopo il concerto ho deciso che voglio parlargli. Potremmo anche chiarire, lo spero. 
 
 
Il concerto è finito da poco. Stiamo andando dai ragazzi per congratularci, quando Mike mi viene incontro e comincia a farmi una serie di domande che neanche 
ascolto. Voglio sono vedere Nicholas ora.
Di quello che mi dice capisco solo l'ultima frase, cioè:
-Allora, vuoi uscire con me?- 
Rifiuto cercando di essere il più possibile gentile, non volevo ferirlo, ma non mi interessava.
Ma... Accadde tutto velocemente.
Lui mi prende e mi bacia, sotto lo sguardo di Nicholas che vedo si avvicina pericolosamente a noi.
Mentre cerco di staccarmi, Nicholas ha già steso a terra Mike con un pugno. 
Sono immobile, non so che fare. Nicholas mi prende per un braccio, proprio come quando l'ho lasciato qualche tempo fa. Ma questa volta era più dolce la presa.
Non ho il tempo di realizzare quello che è appena successo che mi ritrovo nel suo camerino, faccia a faccia con lui.
-Nicholas... Io.. E' stato bellissimo quello che hai fatto per me stasera, nessuno l'aveva mai fatto per me.- La rabbia che provavo verso di lui è sparita.
-Era il minimo che potessi fare dopo il casino che avevo combinato, è stata colpa mia se ci siamo lasciati.. Ma voglio dirti che ti amo, non ho mai smesso! 
Quella tipa neanche me la ricordo più, ti prego perdonami..-
-Non mi importa più di niente. So solo che ti amo troppo e voglio stare insieme a te. Ti amo Nicholas.- Questa volta il suo nome lo pronuncio con calma e felicità.
E finalmente ci baciamo. Quanto mi mancavano i suoi baci. E' ritornato tutto come prima. Tutto perfetto. 
Torniamo dagli altri, che capiscono subito che ci siamo rimessi insieme. Vengono da noi sorridendoci e gridando: FINALMENTE! E scoppiando in una grande risata.
Io mi congratulo con tutti i ragazzi per il bellissimo concerto. Loro mi abbracciano e mi ringraziano.
Rimaniamo a scherzare e parlare tutta la serata. 
Finalmente, ho ritrovato il mio amore, e ho ritrovato anche me stessa. Sono felice.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Dopo la sera del concerto, i ragazzi mi hanno chiesto di essere con loro in tour, per sostenerli. Ho accettato, ovviamente.
Seguirli in tutte le tappe è incredibile. Visitiamo moltissimi posti nuovi e bellissimi, che non avrei mai immaginato di vedere.
Amo vedere ogni concerto, ogni volta superano se stessi. 
Sono proprio incredibili.
Questa sera però, purtroppo, è l'ultimo concerto di questo tour americano. Siamo in New Jersey e i ragazzi non vedono l'ora di esibirsi nella città dove hanno
passato la maggior parte della loro infanzia.
Tutti siamo tristi perchè sicuramente questa esperienza ce la ricorderemo per sempre.
E' pomeriggio inoltrato e i ragazzi hanno appena cominciato il soundcheck. Ci sono già tante fans urlanti che li stanno acclamando:
sia quelle che hanno il pass per vederli ora, sia quelle fuori che aspettano il concerto vero e proprio.
Noi ragazze, come sempre, rimaniamo nel backstage nel nostro posto, dove si vede molto bene e ci godiamo lo spettacolo.
Hanno appena chiamato sul palco alcune fortunate ragazze che possono giocare insieme a loro mentre provano.
L'hanno sempre fatto, si divertono tantissimo a giocare con loro e ovviamente avverano il sogno di quelle ragazze.
E' bellissimo vederli così felici e sereni, che fanno ciò che amano fare. E tutto questo rende felice anche me.
-Ragazze abbiamo finito! Ora ci rilassiamo un po' e tra poche ore abbiamo l'ultimo concerto.- Dice Kevin venendo verso di noi, o meglio, verso Danielle.
Si baciano e si coccolano un po'. Li adoro insieme, per me sono la coppia perfetta.
Sorrido vedendoli spensierati.
 
 
Qualche ora dopo, inizia il concerto.
-Allora, siete pronti a divertivi con noi questa sera?- Grida Joe e poi aggiunge:
-Siamo un po' tristi perchè questa è la nostra ultima tappa, quindi, ci aiutate a migliorare il nostro umore?- Le fans urlano sempre di più.
-Bene, cominciamo!- Esclama Nick. 
Cominciano a cantare e io, come se fosse la prima volta, rimango incantata.
Kevin e Joe cantando, fanno gli stupidi. Si fanno dei piccoli dispetti a vicenda, il che fa ridere tutti noi e il pubblico li incita.
Dopo questo, Nick si siede al piano e comincia a suonare e cantare "A Little Bit Longer".
Era da tanto che non la faceva. Mi ricordo che un giorno gli avevo chiesto se in uno dei concerti poteva cantarla, e mi ha accontentata stasera.
E' una delle mie canzoni preferite, non solo perchè parla della sua malattia e che lui è più forte di quella e la combatte, ma anche perchè è sempre
stata una canzone che mi ha aiutata più di una volta a superare dei momenti difficili.
Il discorso che fa, mi commuove. Ci è sempre riuscito a farmi scendere le lacrime con i suoi discorsi in questa canzone. Lo guardo con gli occhi
pieni di lacrime e gli sorrido, lui si gira, mi guarda e ricambia il sorriso. E' così bello e sincero che mi sciolgo.
Finita la canzone, riprende la sua chitarra e strimpella qualche accordo di una canzone che riconosco benissimo: Gravity. 
Lo guardo sbalordita.
-Forse molte di voi non conoscono questa canzone, ma per me è speciale. Con questa, ho conosciuto una ragazza che mi ha cambiato la vita.
Di solito non mi sentite mai parlare della mia vita privata, sono piuttosto riservato. Ma lei, lei mi ha completamente sconvolto, in senso buono intendo.
Sono felice di aver urtato sbadatamente quella ragazza, qualche tempo fa. Lei stava ascoltando la canzone che ora suonerò. E' una delle sue preferite
e devo dire, anche una delle mie. Quel giorno, urtandola, le ho fatto cadere l'ipod e casualmente ho notato che la stava ascoltando. Da lì è nato tutto.
E' nato il nostro amore, e ne sono immensamente grato di questo. Ti amo Brooke!- La folla è in delirio, ma a me poco importa. 
Credo di essere tutta rossa in faccia, ma non mi importa neanche di questo. Non so quello che sto provando, è stato incredibilmente dolce e lo amo da morire.
Non si era mai sbilanciato tanto sulla sua vita privata, ma con me l'aveva fatto. Aveva detto a migliaia di persone che mi ama. Mi ama davvero. Non ci posso credere.
 
Il concerto è finito da poco tra festeggiamenti vari sul palco ma anche tra il pubblico. Non so se ho visto bene, ma sia Nick sia Joe che Kevin avevano gli occhi
lucidi alla fine. Sono così dolci, si vede quanto ci tengano a tutto questo.
Siamo nel backstage e arrivano i ragazzi. Li abbracciamo e ci congratuliamo con loro per tutto quello che sono riusciti a creare.
-Ragazzi, che ne dite? Andiamo a festeggiare da qualche parte?- Propone Joe. Tutti accettano, sto per dire che è una grande idea quando Nick mi interrompe
ancora prima di iniziare a parlare, dicendo:
-Io e Brooke dobbiamo fare una cosa, quindi andate voi e divertitevi anche per noi.- Lo guardo, non capivo. Che dovevamo fare?
-D'accordo ragazzi! Noi andiamo?- Kevin incita ad andare e tutti rispondono in coro un SI.
La sala si svuota e noi rimaniamo soli. Mi avvicino a lui e chiedo che cos'ha in mente. Mi dice di aspettare che vedrò presto.
Sono sempre più curiosa.
Andiamo all'hotel, nella nostra camera. Mi dice che va a farsi una doccia e che arriva subito.
Io allora, mi stendo sul letto, aspettandolo.
Fatalità, esce proprio nel momento in cui mi sto spogliando per mettermi più comoda, mi aveva detto di mettermi il più comoda possibile.
Lo guardo. Ha soltanto l'asciugamano alla vita. E' bello da mozzare il fiato, con i capelli bagnati e alcune goccioline di acqua sul corpo.
Lui è praticamente senza vestiti, io solo con l'intimo, ma tra noi non c'è imbarazzo.
Si avvicina pericolosamente a me. Mi bacia, uno, due volte. Poi una terza. 
Mi manca il fiato.
Il mio cervello sta andando a quel paese, non ragiono più.
-Sei bellissima.- Sussurra al mio orecchio.
-Gra..Grazie. Anche tu lo sei.- Cerco di essere il più lucida possibile, anche se è difficile.
-Allora, non volevi festeggiare anche tu, questa sera?- Continua a sussurrarmi.
-S..Si.- Rispondo.
-Bene. Perchè io avevo in mente qualcosa per festeggiare.- Ricomincia a baciarmi e finiamo sul letto. 
Si ferma un attimo, mi guarda come per il mio consenso. 
Io faccio si con la testa.
Lui riprende a baciarmi.
 
 
La mattina seguente mi sveglio abbracciata lui. 
Ripenso alla notte appena passata. Sorrido tra me e me. E' stata fantastica. 
La mia prima volta. La mia prima volta e l'ho avuta con lui. 
Poco dopo si sveglia anche lui. 
Mi guarda e mi bacia, piano, un bacio passionale.
-Buongiorno piccola, stai bene?- Chiede poi.
-Buongiorno bellissimo. Mai stata meglio, grazie. E' stato tutto perfetto.-
-Tu lo sei. Ti amo Brooke.- 
-Ti amo Nicholas- Ci baciamo ancora. Restiamo per non so per quanto tempo lì, abbracciati. Sempre nel nostro piccolo mondo. 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Dopo esserci coccolati abbastanza, ci alziamo.
Io, ancora seduta sul letto, lo guardo vestirsi. E' tremendamente sexy.
Lui capisce che lo sto fissando e sorride. Si avvicina a me e mi bacia con dolcezza.
-Vorrei stare tutto il giorno con te piccola, ma dobbiamo andare dagli altri, ci aspettano per colazione e poi dobbiamo partire.-
-Di già? Pensavo di restare un po' di più qui.- Sono un po' triste perchè qui per me è un posto magico ormai. Sembrerà ridicolo, ma per me così.
Ma evito di parlarne a lui, mi sento imbarazzata.
Mi alzo da letto, mi vesto e mi trucco per bene. 
Usciamo e vediamo tutti gli altri che ci aspettano. 
Che figura.
-Ehy voi! Non vi si è più visti ieri!- Dice Joe ridendo, ricevendo subito una gomitata da Emily e un "rimprovero" dal fratello maggiore.
Io e Nicholas ci guardiamo un po' imbarazzati. Penso che tutti abbiano capito. 
-Io e te dobbiamo fare una bella chiaccherata!- Esclama Emily. Si, direi che l'aveva capito. 
 
 
Qualche ora dopo stiamo per entrare a casa nostra.
Mi sembra strano tornarci dopo tutto questo tempo passato fuori, in tour.
Joe e Nick si fermano a casa mia e di Emily. 
Lei mi prende e mi porta in camera, dove comincia a farmi un interrogatorio.
-Allora?! E' successo?!  Dai, si capisce benissimo! Com'è stato?- 
-Frena con le domande!- Dico ridendo e poi aggiungo:
-Si, è successo, ed è stato bellissimo! E' stato tutto perfetto. Lui dolcissimo e prima di farlo, mi ha chiesto il cosenso. Ti giuro, è stata la sera più bella
della mia vita. Lo amo, Emily! Non pensavo potesse succedere, ma invece, eccomi qui. Non sono mai stata tanto felice prima.-
Lei mi abbraccia forte, è felicissima per me. 
Ma ora tocca a me con le domande e capisce e comincia a ridere.
-Bene, adesso è il mio turno! Tu e Joe? Va tutto bene tra voi?-
-Ci sono alti e bassi. Anche se non lo diamo a vedere, a volte litighiamo. Ora va tutto bene però a volte lo sento un po' distante.-
-Andrà tutto bene vedrai, si sistemerà. Lui ti ama come non ha mai amato nessun'altra! Lo so perchè Nicholas me l'ha detto, e si vede anche. 
Quindi, non devi preoccuparti.-Cerco di rassicurarla il più possibile. 
-Grazie mille Brooke, grazie di esserci sempre.-
-Figurati Emily, io ci sono sempre per te. Sai, è normale litigare qualche volta, ma poi ritorna tutto come prima tra voi, credimi.-
-Litigare non è normale per te e Nicholas, siete perfetti. Insomma, vi siete visti? Voi siete Nicholas e Brooke!- Sorrido.
-Ma no dai! Non esagerare. E non dimenticarti che non tanto tempo fa ci siamo lasciati perchè mi aveva tradita.- Dico, un po' con amarezza.
-Quella è acqua passata ormai! Non devi più preoccuparti, lui ti ama da morire e l'ha dimostrato!- Sorride, io ricambio e annuisco.
Ci abbracciamo. Lei è meravigliosa. 
-Vado a vedere se stanno parlando anche loro e cosa si dicono! Poi vengo a riferirti- Ridendo scende e va dai ragazzi. 
Dopo pochi minuti ritorna da me e mi riferisce tutto quello che si sono detti.
-Stanno parlando della vostra serata. Si è complimentato con il tuo ragazzo. Ma anche lo prende in giro, è idiota! Anche noi l'abbiamo fatto, però non..
Ops! Non lo sapevate vero? - 
Spalanco gli occhi. Che?!
-Che cosa?! E non me l'hai detto? Ah, grazie!- Faccio la finta offesa ma poi scoppio a ridere e la abbraccio.
-Quando è successo? E com'è stato? Uff, dovevi dirmelo!- Ora sono io a farle l'interrogatorio.
-E' successo quando eravamo a L.A. Non tanto tempo dopo che te n'eri andata. E' inspiegabile come mi sono sentita bene e felice. Proprio come te ora. 
-Emily, sono felice per voi!- La abbraccio di nuovo.
-Dai, scendiamo!- Dico e andiamo da loro. 
Ovviamente smettono di parlare appena ci vedono.
Vedo Emily e Joe che si abbracciano e lui le bacia la punta del naso, hanno già chiarito tutto. Meglio, sono così teneri.
Io e Nicholas ci baciamo.
-Vedo che ora siamo tutti felici, eh?- Dice Joe.
-Si, è vero. Ah, voi due mi avete nascosto tutto! Anche voi, avete... Si insomma, hai capito!- Dico un po' imbarazzata misto finta arrabbiata.
Lui si mette a ridere e poi dice:
-Si, ci dispiace! Ma ora è tutto apposto vero? Non sei arrabbiata, o si?- Ha capito che fingevo e lui sta al mio gioco. 
-Si, sono arrabbiata.- Poi sorrido e lo abbraccio.
-Dai, facciamo qualcosa?- Propone Nick.
-Certo!- Rispondiamo tutti noi.
Così la giornata passa: tra scherzi, chiacchere, film e musica.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


E' il 24 agosto ed è il mio compleanno.
Avevo già detto ad Emily che non volevo festeggiamenti in grande, mi basta solo stare con lei, Joe e Nicholas.
Spero mi abbia ascoltata. 
Nicholas viene a svegliarmi dolcemente. 
Emily è rimasta a dormire da Joe e Nick ha passato la notte a casa mia.
Vedo che ha un vassoio in mano, che dolce mi ha portato la colazione a letto.
-Buongiorno piccola, buon compleanno!- Mi sorride e mi bacia.
-Grazie amore mio, ma non dovevi disturbarti a farmi tutto questo!-
-E' il minimo che possa fare dato che non vuoi una festa come si deve. Hai proprio una testa dura, sai?- Scherza.
-Quanto siamo simpatici oggi!- Scoppio a ridere.
Facciamo colazione insieme, a letto. E' tutto così perfetto: lui, noi. Mi sembra un sogno.
-Visto che oggi è il tuo compleanno, puoi fare e chiedermi tutto quello che vuoi. Sono a tua disposizone!- Dice.
-Davvero?- Sorrido.
-Assolutamente! Quindi, che vuoi fare?-
Lo tiro verso di me per farlo stendere a letto.
-Voglio stare qui, con te, tutto il giorno. Mi basta questo.- 
Sorride. E' così bello.
-Possiamo rimanere per un po' così, ma per quanto vorrei, non tutto il giorno. Ti porto a fare shopping, va bene?- Sorride ammiccante, sapendo che avrei accettato.
-Mmmh, ci sto. Ma adesso vieni qui!-
Rimaniamo per quasi un'ora a coccolarci e baciarci e lui che mi dice cose dolci. 
Veniamo interroti dal mio cellulare che suona: Emily mi sta chiamando.
-Chi compie 18 anni oggi?!- Urla e quasi mi rompe un timpano, ma non importa.
-Io Emily, io! Sembri più su di giri tu, che io.- Le dico al telefono.
-So che passerai la giornata con il tuo bellissimo ragazzo, quindi, io e Joe vogliamo augurati buon compleanno!- 
-Grazie Emily! Grazie Joe!- Rispondo e lei con una scusa, mi pare, riattacca.
Mi è sembrata un po' strana. Chissà.
Io e Nicholas ci prepariamo ed usciamo a fare shopping.
Ci stiamo divertendo tanto, anche se vedo che lui non ne può più. Poverino.
-Amore, sei stanco vero?- Rido.
-Un po'. Però mi piace vederti con un vestito diverso ogni volta. Sei sexy.- Dice con un sorriso malizioso.
-Scemo! Dai, torniamo a casa?-
Guarda l'ora e poi risponde:
-Altri dieci minuti, andiamo a berci qualcosa?-
-Mmmh, va bene.- 
E' strano pure lui, chissà che hanno tutti. Eppure oggi è solo il mio compleanno, non mi pare ci siano altri eventi per cui siano così agitati.
Non ci penso e mi godo un altro po' di tempo con il mio dolce e bellissimo ragazzo. Dopo di che, ci avviamo per tornare a casa, è pomeriggio e volevamo 
rilassarci qualche ora per poi andare a cena fuori. Aveva insistito tanto prima.
Appena entriamo in casa, accendo le luci e improvvisamente saltano fuori tutti i miei amici che non vedo da tantissimo tempo e urlano: SORPRESA! 
-Oddio non ci credo! Siete matti, tutti voi! Chi è stato ad organizzare tutto questo?- Dico, emozionata e felice.
-Anche se ci avevi detto che non volevi grandi festeggiamenti, qualcosa dovevamo pur fare! Così io ed i ragazzi ci siamo messi d'impegno per organizzare 
tutto questo e chiamare i nostri vecchi amici, so che non li vediamo da molto e tu non vedevi l'ora!.- Emily mi è praticamente saltata in braccio per 
abbracciarmi.
-Questo è tutto per te, piccola!- Nicholas mi bacia e poi vado ad abbracciare anche Kevin, Danielle e Joe. Sono tutti complici.
-Grazie ragazzi, grazie davvero!-
Abbraccio tutti i miei amici, sono così felice di rivederli, avevano avverato un altro mio sogno.
 
 
La giornata trascorre benissimo. 
Apro tutti i regali, sono bellissimi.
C'è chi mi ha regalato dei vestiti, chi collane o cose di bigiotteria, insomma tutte cose fantastiche che ho apprezzato davvero.
Emily, insieme agli altri mi hanno regalato dei completini sexy da mettere nelle notti con il mio ragazzo. Che idioti! 
Ridendo un po' imbarazzata li abbraccio e dico loro che me la pagheranno.
Infine arriva il regalo di Nicholas: due biglietti per una vacanza alle Bahamas, uno per me e uno per lui. Lo guardo sbalordita.
-Amore, non dovevi, è bellissimo! Grazie!- Sorridendo mi risponde che non è nulla di che e che non vede l'ora di partire e rilassarsi insieme a me.
E' tutto perfetto. 
Mi sto divertendo tanto.
 
Purtroppo arriva il momento di salutare tutti.
Ringrazio per essere venuti e dico che è stato un piacere averli rivisti e di tornare a trovarci presto.
-Allora, com'è stato? Ti sei divertita?- Nicholas mi abbraccia da dietro e mi sorride.
-Si, assolutamente! Grazie ancora!-
-Ora tocca pulire tutto! Rimbocchiamoci le maniche- Dice.
Anche se loro mi hanno detto che potevo anche non aiutare, dato che ero la festeggiata, ho deciso di aiutarli lo stesso. 
Quindi ci ritroviamo io, Nicholas, Emily e Joe a pulire la casa, che è un disastro.
-Amore, puoi andare a prendere degli asciugamani, devo pulire in cucina. Sono di sopra in bagno.- Chiedo a Nicholas e lui accetta e va di sopra.
Ad un certo punto sento un rumore provenire da sopra. Noi tutti ci guardiamo e io comincio a correre per le scale.
La scena che mi trovo davanti è terribile: Nicholas steso per terra senza sensi, pallido e immobile.
Quasi non mi reggo in piedi vedendolo, mi faccio forza e gli vado vicino per aiutarlo. Intanto gli altri arrivano preoccupati e si avvicinano a noi.
-Nicholas! Amore! svegliati, ti prego!- Niente. Lo ripeto due, tre volte ma ancora nulla.
Tra le lacrime vedo Joe al telefono preoccupato. 
-L'ambulanza arriva tra pochi minuti.- Ha la voce tremante.
Io, inutilmente, continuo a cercare di svegliarlo. 
Piangendo, tremando. Ho paura. 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Sono ore che aspettiamo in sala d'attesa.
I dottori non ci dicono ancora niente e io sono distrutta.
Abbiamo chiamato il resto della famiglia, sono arrivati appena hanno potuto.
Vedo negli occhi di tutti solo paura.
Paura che qualcosa vada storto, paura di perderlo.
Non riesco neanche a pensare come sarebbe senza di lui. 
In fondo al corridoio, da una stanza esce un dottore che viene verso di noi. Ci alziamo dalle sedie dove eravamo seduti ad aspettare.
Tremo.
-I signori Jonas, giusto?- I genitori annuiscono.
-Vedete, vostro figlio non è ancora del tutto stabile. I livelli di glicemia nel sangue sono sballati, ci sono state complicazioni. Ora è in coma. 
Non sappiamo se e quando si potrebbe svegliare. Ci dispiace, stiamo facendo il possibile.-
Le parole mi rimbombano in testa.
 
Lui, in coma.
 
No.
 
Non può essere vero.
 
Non voglio crederci.
 
Siamo sconvolti.
 
Vedo le lacrime negl'occhi di ognuno.
 
Sembra un incubo. 
 
-Possiamo entrare?- Chiedono i genitori. 
-Si, ma un paio alla volta, mi raccomando.- Risponde il dottore e si allontana.
Denise e Paul entrano per primi.
Dopo poco escono ed entrano Kevin e Danielle, poi seguiti da Emily e Joe.
Sono l'ultima ad entrare.
Non ce la faccio. 
Tremante mi dirigo verso la sua stanza, entro. 
E' tutta bianca, spoglia. Con una finestra poco aperta dall'altra parte della stanza.
Poi un letto. Lui è lì. Immobile. 
Tante macchine sono attaccate a lui tramite dei piccoli tubi, lo monitorano.
Mi siedo sulla sedia che c'è accanto al letto.
Gli prendo la mano, poi lo guardo. 
Sembra così sereno. 
Tra le lacrime provo a dirgli qualcosa nella speranza che mi possa sentire. 
-Sono qui amore, non preoccuparti andrà tutto bene. Tu sei forte, lo so. Lo sanno tutti. Tu combatti questa malattia, ricordi? Non ti sei mai fatto sottomettere,
tu la controlli, non ti controlla lei. Ti prego. Svegliati, abbiamo bisogno di te: la tua famiglia, le tue fans, io. Io ho bisogno di te. Non posso stare senza
i tuoi occhi bellissimi, le tue labbra sulle mie, senza i tuoi abbracci e carezze. Non posso stare senza la tua dolcezza, la tua voce, i tuoi sorrisi,
le tue battute, non posso stare senza la persona che amo. Senza di te. Riprenditi. Ti prego.- Piango. Piango fino ad addormentarmi.
La mattina mi sveglio. 
Lui sta ancora come la sera precedente, nulla è cambiato. 
Lo accarezzo e gli bacio la fronte.
La porta si apre, è Kevin.
-Sei rimasta qui tutta la notte?- Annuisco.
-Sarai stanca. Vieni a casa, ti accompagno.- 
-No, voglio rimanere con lui, fino a quando non si sveglia. Non mi importa quanto tempo ci vorrà.-
-Va bene, se hai bisogno noi ci siamo. Se vuoi il cambio, rimaniamo noi con lui e tu vai a casa. Ma devi stare attenta, dobbiamo tenere nascosto ai paparazzi tutto.
Sanno già troppo, è già tanto che non siano qui sotto.- Dice amareggiato.
-Grazie. Lo immaginavo. Ora sto bene, se ho bisogno chiedo a voi.- 
Lo guarda un attimo, gli scende una lacrima poi esce. 
Io rimango lì con Nicholas.
Poco dopo entra un dottore. Mi allontano un po' per permettergli di visitarlo. 
-Dottore, come sta? C'è una speranza che si riprenda?- Chiedo, tremante.
-Non è messo bene. Ma la speranza è l'ultima a morire, come si dice. Se migliora le faremo sapere.- 
-Grazie.- Il dottore annuisce e poi esce a testa bassa. 
Mi stendo di fianco a lui, prestando attenzione ai piccoli tubi.
Mi viene un'idea. Prendo il mio ipod, gli metto una cuffietta e premo play sulla nostra canzone: Gravity.
-Te la ricordi? Si, è la nostra canzone. Spero ti aiuti un po'.- Ricomincio a piangere. Ho ancora lacrime?
 
Sono distrutta.
 
Ho paura.
Paura di perderlo.
 
Non posso pensarci.
 
Rimango lì, vicino a lui, con la musica che ci culla.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


I giorni passano e Nicholas non si è ancora ripreso.
Un giorno sembrava stesse migliorando, ma non è stato così.
Sono andata a casa raramente, per lavarmi un e prendere il necessario.
Passo le giornate insieme a Nicholas, gli parlo, gli racconto di cosa sta succedendo lì fuori, gli faccio ascoltare musica. Tutto nella speranza di farlo
riprendere. Ma sembra inutile e io sono davvero distrutta.
Ogni pomeriggio passano i suoi genitori e anche suoi fratelli con Emily Danielle.
Non lo lasciamo mai solo. 
Da quando è successo tutto questo, ognuno è cambiato.
Siamo tristi, parliamo poco e se lo facciamo è a monosillabi, specialmente io. Dormiamo a stento, Joe e Kevin hanno cominciato a rispondere male
ai paparazzi e a volte evitano qualche fans un po' troppo impiccione.
Emily mi è sempre vicino, in qualsiasi momento.
Non mi ha mai vista così, così a pezzi.
Questo era un incubo per ciascuno di noi.
 
Ora nella stanza ci siamo io Joe ed Emily. E' sera.
Lui gli sta raccontando della sua giornata. Dice che è stata noiosa, non stanno concludendo nulla perchè manca una parte della band. Dice che manca a tutti 
e che non vedono l'ora di rivederlo in sesto e pronto a lavorare duro come sempre.
Si avvicina. Vedo che gli scende una lacrima. 
-Non osare ad abbandonarci, non puoi! Sei forte, hai capito? Ce la farai fratellino.-
Emily cerca di consolarlo.
-Vieni, andiamo a casa. Devi riposarti.- Gli dice poi.
Lui con un cenno del capo accetta.
-Brooke, vieni a casa anche tu. Ne hai bisogno. E' da giorni che stai qui, vieni a casa pochissimo e solo per fare il necessario. So che non vuoi lasciarlo solo,
ma qui è in buone mani.- Continua Emily.
Come sempre, faccio segno di no con la testa.
Rassegnata, esce insieme a Joe.
Ed eccomi ancora qui. Sdraiata accanto all'amore della mia vita.
Si, in questi giorni mi sono resa conto di quanto lo ami alla follia, e di non poter stare senza di lui.
Lui che ora è qui, sempre con delle macchine intorno che lo monitorano giorno e notte. Lui che nonostante questo ha un volto sereno.
Lo accarezzo, gli do un piccolo bacio sulle labbra. Quanto mi mancavano i suoi baci.
Mi addormento abbracciata a lui.
 
La mattina, un dottore entra in stanza svegliandomi.
Gli fa i soliti controlli giornalieri, poi esce.
Esco anche io e chiamo un'infermiera.
-Vorrei andare a casa un momento, se ci dovessero essere novità, mi potrebbe chiamare? Il mio numero ce l'ha.- Chiedo.
-Certo signorina, non si preoccupi. Si deve riposare un po' anche lei, le farà bene.- E' molto gentile. La ringrazio e a malincuore esco dall'ospedale.
I paparazzi mi assalgono appena metto fuori un piede. 
Mi riempiono di domande alle quali non ho intenzione di rispondere. Mi scattano foto su foto.
Non hanno un minimo di rispetto.
Velocemente salgo nella mia macchina e mi dirigo verso casa.
Entro, Emily e Joe penso dormano ancora, quindi faccio il più piano possibile.
Ho bisogno di una doccia calda, per rilassarmi un po'.
Provo a non pensare a quello che è successo nell'ultimo periodo, ma con scarsi risultati.
Mi manca, mi manca terribilmente.
Uscita dalla doccia, mi guardo allo specchio. 
Ho un aspetto orribbile: occhiaie scurissime sotto gli occhi, i capelli poco curati, sono dimagrita.
Non mi trucco praticamente mai e indosso quasi sempre tute o cose comode e larghe.
Mi sono trascurata parecchio e non è da me. 
Non sono mai stata una ragazza vanitosa che è sempre al meglio di sè, ma non mi sono neanche mai ridotta così.
Ma mi sistemerò quando tutto sarà come prima.
Mi asciugo velocemente e mi cambio i vestiti. Scendo e prendo qualcosa da mangiare, anche se non ho molta fame ora come ora. 
Mi stendo sul divano e senza rendermene conto mi addormento.
Sto facendo un sogno bruttissimo: lui se n'era andato ed eravamo tutti al suo funerale.
Mi sveglio di soprassalto, tutta sudata. 
Emily e Joe stanno facendo colazione e vedendomi in quello stato corrono da me chiedendomi come sto.
Dico di non preoccuparsi, poi esco velocemente, devo andare da lui. Sono passate tre ore circa da quando l'ho lasciato.
Arrivo, ma nulla è cambiato. 
L'infermiera mi comunica che non ci sono state novità e dice che è molto dispiaciuta. La ringrazio per averlo tenuto d'occhio.
Entro nella sua stanza e come il solito comincio a raccontargli delle cose.
-Sai, mi manchi. Devi svegliarti, non posso stare senza di te, cazzo!- Dico quasi urlandolo.
-Ehy, modera le parole, piccola.- Oddio.
Sento quella voce. 
Anche se roca e bassa, è sempre bellissima.
-Oh mio dio! Amore mio, ti sei svegliato!- Lo abbraccio in lacrime.
-Piano piccola, così mi uccidi tu!- Riusciva a scherzare anche in un momento simile?
Lo abbraccio, lo bacio. 
-Mi sei mancata anche tu bellissima.- Delicatamente mi da un bacio. Dio se mi erano mancati questi baci.
-Stai fermo, non ti muovere troppo, sei debole.- Dico.
-Certo mamma.- Sorride e sorrido anche io.
-Avviso tutti! Saranno felicissimi!- 
Prendo il telefono e chiamo i suoi genitori, Kevin e Joe. 
Sono tutti troppo felici della notizia. 
Ci raggiungono poco dopo.
Insieme, ancora una volta, felici e finalmente più tranquilli, festeggiamo questo fantastico momento.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


I genitori di Nicholas se ne sono appena andati così come Joe, Emily, Kevin e Danielle.
Erano tutti così felici di rivederlo in sesto. 
Siamo rimasti con lui tutto il pomeriggio a festeggiare, come abbiamo potuto, promettendogli che appena si sarebbe ripreso completamente, saremmo 
andati a festeggiare per bene la sua guarigione.
Ora siamo da soli. Io mi sdraio sul letto e lui mi abbraccia dolcemente.
-Ho avuto tanta paura Nicholas. Ogni giorno.. Ogni giorno speravo di trovarti sveglio, ma non succedeva mai. Ho avuto paura di perderti.- Dico, quasi finendo
in lacrime, di nuovo.
-Tranquilla, ora è tutto finito. Sto bene! Sai, sentivo ogni cosa, tutto quello che mi ha raccontato. E anche quando mi facevi ascoltare la musica.
Sei stata tu... Sei stata tu a salvarmi, piccola.- Mi bacia la fronte.
-Ne sono felice. Odiavo vederti in quelle condizioni, ero impotente di fronte ad una cosa del genere e stavo malissimo.- Mi accarezza per tranquillizzarmi.
-Sssh non parliamone più, guardami...- Alzo la testa. Poi lui continua.
-Non pensarci più, va bene? Ora è tutto okay e io sto benissimo. Siamo qui, insieme. E' questo ciò che conta, no?- Annuisco.
-Ora dormi. Vedo che sei stanchissima, hai bisogno di molto riposo.- 
-Va bene. Ti amo Nicholas-
-Ti amo anche io Brooke.-
In poco tempo mi addormento, cullata dalle sue carezze.
 
 
Finalmente, dopo qualche giorno da quando si è svegliato, Nicholas può tornare a casa.
Lui non vede l'ora, e ovviamente tutti noi.
L'infermiera, quella che si era occupata di lui tutto il tempo e la più gentile, lo aiuta a camminare fino alla mia macchina.
La ringraziamo di cuore e la salutiamo.
-Non vedo l'ora di arrivare a casa! Ero stanco di starmene qui dentro.-
-Si, posso immaginare. Sono felice anche io che torni a casa. A proposito, dovresti sapere un paio di cose.- Lui mi guarda perplesso.
-Cioè?-
-Abbiamo fatto delle modifiche. Ora Emily si è trasferita nella casa tua e di Joe, e tu.. Bè e tu da me.- Dico tutto in un fiato.
-Ah si? Da quanto sognavo questo momento! Una casa tutta per noi. Finalmente un po' di privacy.- Scoppia a ridere. Quella risata, quel sorriso. Oddio.
-Ne abbiamo parlato mentre tu.. Insomma, quando eri in ospedale. Abbiamo pensato che sarebbe stato meglio anche per noi, così possiamo stare insieme senza
che tu faccia troppi sforzi per venirmi a trovare. E poi, quella era praticamente la tua casa, ci stavi sempre.- Ridiamo insieme.
-Si, è vero! Quindi, già tutta la mia roba è sistemata?- 
-Tutta quanta!- 
-Grazie, sei adorabile.-
-Smettila con i complimenti, Mr. Sono Sempre Bellissimo Jonas.-
-Come siamo simpatiche oggi, vero?-
-Sempre!- 
Poi diventa serio.
-Sai, meno male che ti sei ripresa anche tu. Quando mi sono svegliato e tu eri lì, in quelle condizioni, mi sono sentito malissimo. Non ti ho mai vista così.
Non fraintendermi, eri bellissima lo stesso, ma non eri tu. Sembravi uno zombie.- Scherza sull'ultima frase.
-Lo so, mi dispiace. Ma ero troppo preoccupata per te, per curare me stessa. Tu venivi e vieni sempre prima di tutto il resto Ma ora non pensarci neanche tu
a questo, come mi avevi chiesto tu, è tutto apposto adesso.- Gli sorrido.
Ho appena parcheggiato davanti casa. Lo aiuto a scendere.
-Pronto ad entrare nella tua nuova casa?-
-Assolutamente si!- 
Con calma raggiungiamo l'ingresso ed entriamo.
Dentro ci sta aspettando tutta la sua famiglia e alcuni amici che non vedevano l'ora di rivederlo.
-Sorpresa!- Gridano.
-Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere passare del tempo con loro, allora li ho invitati qui per qualche ora.- Gli spiego. Mi abbraccia forte e mi ringrazia.
-Allora, come sta il nostro ragazzo?- Gli chiede un amico.
-Potrei stare meglio, ma ora che siete tutti qui, sto molto bene!- 
Mi fa piacere che gli sia piaciuta la sopresa, volevo vederlo felice e ci sono riuscita.
 
Qualche ora più tardi, dopo aver parlato, suonato e giocato come bambini, gli ospiti se ne vanno.
-Grazie Brooke, grazie davvero! Sei incredibile, mi sorprendi sempre. Sono innamorato di te, dal primo giorno che ti ho incontrato! 
Ho capito che se rimango senza di te, sono perso. Tu mi rendi felice, mi salvi, mi completi. 
Può essere folle dire questo a 21 anni, ma io non ho mai amato nessuna come amo te!- Quant'è dolce.
-Oh Nicholas, ti amo anche io! Ho soltanto 18 anni, ma penso di aver trovato l'amore, con te.-
Comincia a baciarmi, sempre di più.
Lo fermo un attimo.
-Amore, abbiamo tempo. Ora non sforzarti troppo, sei ancora debole, anche per questo.- Sorrido.
-Forse hai ragione. Possiamo rimandare, abbiamo tempo. Però possiamo stare qui a baciarci ancora per un po'.-
-A questo non posso rinunciare.- 
Cominciamo a baciarci e coccolarci, restando così per un tempo che sembra infinito.
All'improvviso si ferma, mi guarda e mi chiede una cosa che non avrei mai pensato di sentire.
-Sposami.-

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Avevo sentito bene? Me l'aveva chiesto davvero? Voleva sposarmi sul serio?
-Che... Che cosa?- 
-Sposami! Rendimi l'uomo più felice di questa terra per il resto della nostra vita. Sposami.-
-Si, ti sposo!- E' tutto quello che riesco a dire.
-Si, si, si, si, si e ancora si!- Continuo. Sono felice e spaesata nello stesso momento.
Lui mi bacia. Un bacio lento, appassionato, dolce. 
E' felicissimo, lo vedo.
Mi scende una lacrima e subito lui si preoccupa.
-Che c'è?! Non lo vuoi davvero?-
-No, lo voglio, assolutamente! Piango perchè sono talmente felice che non posso crederci!- 
-Lo sono anche io! Ora ci aspetta un passo più grande.- Scoppio a ridere.
-Più grande di questo?- Chiede lui.
-Si, dobbiamo dirlo alla nostre famiglie!- 
-Oh, questo non sarà un problema per la mia famiglia, credo. Bè, siamo un po' troppo giovani per questo passo, ma non mi interessa. Io ti amo, loro lo sanno.
Quindi, lo accetteranno. Basta che sia felice.- Beato lui.
-I miei saranno un po' più difficili da affrontare, li conosco. Spero lo accettino.-
-Lo faranno piccola, lo faranno.- Mi rassicura.
Nel frattempo sbadiglio e lui sorridendo mi dice:
-Hai sonno, piccola?-
-Un pochino.- Ricambio il sorriso.
-Andiamo a dormire, è meglio. Ci aspettano giornate intense, vero futura moglie?- Mi viene un brivido.
-Certo, futuro marito.- 
Andiamo a letto e dopo qualche coccola, ci addormentiamo abbracciati e felici.
 
 
Qualche giorno dopo abbiamo riunito la sua famiglia a casa nostra, e dopo una chiamana il giorno prima, ai miei, ci hanno raggiunto anche loro.
Dobbiamo dare la grande notizia. Avevamo deciso di dirla a cena, quella sera. 
Con l'auito di Danielle ed Emily, ho cucinato i piatti che mi vengono meglio, quelli che mi aveva insegnato mia madre quando ero più piccola.
Loro non sanno ancora niente e neppure lo sospettano.
E' arrivato il fatidico momento. 
Serviamo il dolce e mentre brindiamo io e Nicholas ci alziamo in piedi. Lui comincia il discoso.
-Abbiamo un altro motivo per festeggiare, io e Brooke dobbiamo darvi una notizia.-
Tutti si guardano, non capiscono che vogliamo dire.
-Bè, io e Nicholas vogliamo sposarci!- Lo dico tutto d'un fiato.
-Che cosa?! State scherzando? Oddio sono felicissima per voi Brooke!- Emily mi salta addosso per abbracciarmi. Sta piangendo? 
La abbraccio anche io e le rispondo che sono felicissima.
Joe e Kevin sono scioccati, ma felicissimi. Si congratulano con noi e Joe aggiunge:
-Diventerai ufficialmente mia cognata allora! La mia piccola sorellina addottiva!- Scoppiamo in una grossa risata.
I suoi genitori ci guardano un po' perplessi, poi vengono anche loro ad abbracciarci.
-Siete sicuri ragazzi? Siete giovani, avete tutta la vita davanti e per un passo così grande bisogna pensarci bene.- Ci avvisano.
-Mamma, io sono felice, noi lo siamo. Ci amiamo follemente e so che voglio passare la mia vita con lei.- Oh Nicholas.
-Oh figliolo mio, siamo così felice per te, per voi.- Denise è in lacrime.
Poi arriva il momento dei miei genitori. Non guardano neanche lui. Non è un buon segno.
-Allora, che ne pensate? Mamma? Papà?- Chiedo.
-Noi non possiamo accettare questa cosa. Capiamo che vi amate, ma questo passo è troppo per voi, ora. Non possiamo permetterlo.-
Queste parole, non pensavo di sentirle.
-Bene. A me non interessa, sposerò Nicholas. Con o senza il vostro consenso. Io sono felicissima con lui, e se non ve ne rendete conto, non mi conoscete così
bene come credete. Se non avete altro da dirci, per favore uscite da casa mia.-
-Lo facciamo per te, per proteggerti! Non capisci che fai uno sbaglio sposando lui, non puoi!- Mamma è esagerata, ora basta.
-Voi non sapete nulla di me! Sono cresciuta da sola praticamente, voi non c'eravate quasi mai per me! Non sapete cosa provo per lui, non mi conoscete!
Ora basta, ne ho abbastanza. Uscite da qui. Come ho detto, lo sposerò. Con o senza il vostro consenso, non mi importa.- Sto per scoppiare.
Loro escono.
Scoppio a piangere e gli altri vengono ad abbracciarmi.
-Amore, stai tranquilla. Si sistemerà tutto. Credimi, lo accetteranno.- Nicholas, lui c'è sempre quando ne ho bisogno.
-Si tesoro, non preoccuparti. Se hai bisogno ci siamo noi qui con te.-
-Grazie Denise, grazie Paul, siete come la mia famiglia per me. I due genitori che non ho avuto. Insomma loro non ci sono mai stati per colpa del lavoro.
Non mi hanno quasi mai calcolata, poche volte succedeva che passavo del tempo con loro.- Cerco di ascigarmi le lacrime.
-Oh tesoro, tranquilla. Sono sicura che tu e nostro figlio sarete felici. Ve lo meritate. E poi tu per noi sei come una figlia.- Denise, sempre materna e dolce.
Li abbraccio.
-Ora dobbiamo andare, è tardi. Ma ci sentiamo presto. Se hai bisogno di aiuto per organizzare il matrimonio, sappi che ci sono sempre!- Mi sorride e io ricambio.
Rimaniamo noi quattro.
-Dio, Brooke! Ti sposi, ti rendi conto?!- Emily era eccitatissima al riguardo. 
-Emily, non me ne rendo conto! E' un sogno! E' tutto perfetto!-
-Vieni qui, abbracciami!- L'adoravo.
-Ah, comunque tu sarai la mia damigella, ovvio!- Mi abbraccia più forte e poi comincia a saltellare. Ridiamo insieme.
-Allora, fratellino, anche tu ti sposi eh? Sono davvero felice per te! Si vede che la ami da impazzire, sei felice come non mai!- Kevin abbraccia il fratello.
-Si, lo sono, assolutamente!-
-Avete già una data?- Chiedo Joe. Lo vedo, è emozionato anche lui. Che dolce.
-Emh... Veramente no, è stato tutto improvviso. Non le ho neanche preso l'anello.- Nicholas è imbarazzato.
-Come?! Sei scemo fratello mio?!- 
-Ma si, Joe, a me non importa dell'anello! Sono in paradiso anche così! Mi basta lui!-
-Non esiste, io te lo compro un anello! Vedrai sarà bellissimo. Tutto per te, piccola.- E' il mio amore.
-Bravo, così si fa fratello!- Joe e Nick si danno il cinque.
Rimaniamo a chiaccherare fino a tarda notte, poi ognuno torna a casa propria. Noi siamo a letto.
-Tutto bene, Brooke?- Mi vede che sono un po' triste.
-Si, non preoccuparti. Ripensavo ai miei. Speravo accettassero, li volevo quel giorno...- Dico tristemente.
-Tranquilla, capiranno che sbagliano. Ci saranno Brooke, te lo prometto!- E' così dolce.
-Grazie amore.-
-Grazie a te, mio piccolo angelo.- Ci baciamo.

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Dopo la sera dove avevamo annunciato le nostre nozze, c'è stato un disastro dopo l'altro.
Continuo a litigare con i miei genitori. Buffo, non si sono quasi mai accorti di me ed ora vogliono comportarsi da tali, impedirmi di sposarmi.
Mi hanno annullato la mia carta di credito, mi stavano per togliere la casa ma per fortuna Nicholas l'ha comprata dando loro una montagna di soldi, 
sono anche arrivati alla "minaccia" che non si sarebbero più fatti vivi se l'avessi sposato, ma per me è già così da tempo.
Sono sempre stati in viaggio per lavoro e a casa ci sono stati pochissimo, un paio di volte è successo che si sono anche dimenticati del mio compleanno.
Non sono proprio il modello dei genitori perfetti.
Al contrario Paul e Denise. In loro ho trovato i genitori che non ho avuto. E gliene sono grata.
Come se non bastasse, i paparazzi non si sa come, sono venuti a conoscenza del nostro fidanzamento ufficiale e siamo su tutte copertine 
di ogni giornale scandalistico.
Sono arrivati al punto di appostarsi davanti casa nostra. Appena mettiamo fuori un piede da casa, ci assalgono riempiedoci di domande, a volte non 
lasciandoci neanche passare per andarcene.
Non sono abituata a questo genere di cose, a tutto questo stress. Infatti sono spesso nervosa e cerco sempre di trattenermi dallo scoppiare.
Sono affacciata alla finesta da dentro casa, guardo i paparazzi proprio dietro il nostro cancello.
-Piccola, rilassati. Finirà tutto questo, te lo prometto!- Nicholas mi abbraccia da dietro.
-Lo spero. Non ne posso più Nicholas... Non pensavo sarebbe stata così dura da gestire. Già è stato tanto per me accettare di vivere costantemente con
loro addosso, ogni cosa faccio, da quando sto insieme a te. Ora.. Ora sta diventando troppo..- Noto che si rattrista.
-E' tutta colpa mia.. Non avrei dovuto trascinarti in tutto questo. Ma io mi sono innamorato di te, non ho potuto farne a meno. Ho sbagliato.
Ora dovrai sopportarti tutto questo. Sempre che tu voglia stare ancora con me e sposarmi.- Come può dire questo? Lo guardo.
-Ascoltami, non è colpa tua! Non devi dire queste cose okay? Io sapevo chi fossi quando ti ho conosciuto, eccome se lo sapevo. E sapevo a cosa andavo in contro.
 Eri il mio cantante preferito, ho sempre avuto una cotta per te, che poi si è trasformata in amore. 
Quindi non metterti in testa strane idee sul fatto che io non voglia più stare con te o peggio, che non voglia fare quel passo. 
Si, ti amo. Si, voglio stare con te. Si, ti voglio sposare. Okay?- Gli sorrido e mi bacia.
-Piccola mia, ti amo anche io!-
-Supereremo anche questa, insieme. Come abbiamo fatto da quando stiamo insieme. Va bene? Ce la faremo, d'accordo?-
-Certo, credo in te, in noi.- Quant'è dolce.
Vedo qualche paparazzo che riesce a scavalcare il cancello di casa e si avvicina alla finestra. 
Nicholas velocemente esce fuori. Lo caccia via con cattiveria, ma quando è troppo è troppo. 
Ormai non abbiamo più la nostra privacy.
Rientra, è arrabbiato.
-Ehy, calmati. E' tutto okay, vieni qui.- Lo abbraccio per tranquillizzarlo.
-Brooke mi dispiace. Non voglio che tu mi veda così, ma sono davvero stanco di tutto questo. Da anni vanno avanti così, ed ora è peggio. Sono stanco.- 
-Lo so Nicholas, lo so.-
-Brooke, andiamocene. Si, andiamocene per un po'. Scappa con me.- Dice all'improvviso.
-Cosa? E dove andiamo?-
-Non lo so, prendiamo la macchina e fuggiamo da tutto questo. Dai tuoi, dai paparazzi, dalla stampa, da questo stress. Allontaniamoci per un po', solo io e te.
Io e te e basta. Tranquilli, nel nostro mondo.- Anche per lui abbiamo il nostro piccolo mondo?
-Si, andiamocene. Non pensiamo ad altro che a noi, noi e basta.-
-Pefetto. Usciamo dalla porta sul retro, lì non c'è nessuno. Prendiamo la mia mustang nel garage e partiamo.- 
Facciamo velocemente i bagagli, portandoci il necessario. Poi usciamo.
Come aveva detto lui, non c'è nessuno nel retro e senza farci scoprire partiamo.
Partiamo, senza una meta per ora.
Lo guardo e sorrido.
-Solo io e te.- 
Ricambia il sorriso.
-Solo io e te.- Ripete.
-Ma i tuoi genitori? I tuoi fratelli? Emily?- Chiedo.
-Tranquilla ho lasciato loro un messaggio di non cercarci per un po', che stiamo bene e che ritorneremo presto.- Aveva pensato a tutto.
-Grazie. Grazie per tutto amore mio.-
-E' il minimo che possa fare, piccola.-
-Ora? Ora dove andiamo?- Chiedo.
-C'è una casa un po' in campagna, lontana qualche ora da qui, dove i miei genitori ci facevano passare l'estate quand'eravamo piccoli. 
E' da anni che non ci andiamo più, ma so che per un paio d'anni ci ha vissuto qualcuno, ora non più. 
Ma dev'essere ancora in ottimo stato. Andremo lì.- Dice.
E' tutto perfetto. 
Accendo la radio e mi metto comoda. Ci aspettano ore di viaggio. 
So che a lui da fastido se qualcuno appoggia le gambe sul cruscotto della sua adorata mustang, allora lo faccio per vedere la sua reazione.
Mi guarda abbastanza male.
-Comoda signorina?-
-Certo, assolutamente!- Rido.
-Di solito mi darebbe fastidio, ma siccome sei tu, posso accettare anche questo. Poi sei adorabile.- Scoppia a ridere anche lui.
Rimango un po' stupita dalla sua reazione, non me l'aspettavo. Poi scoppio a ridere anche io.
 
 
Sono passate due ore da quando ci siamo messi in viaggio. Lui non mi dice quanto manca ancora, il che mi rende nervosa.
Chiudo gli occhi per riposarmi un po', intanto la radio continua a mandare canzoni in rotazione.
Ne inizia una e lui comincia a canticchiarla. E' la cosa più dolce che abbia mai sentito. Sorrido, sempre con gli occhi chiusi.
-Sei splendida. Finalmente ti vedo rilassata, è da un po' che non ti vedo così. Amo vederti serena e tranquilla.- 
-E' grazie a te che sto così, tu mi rendi felice.- Gli rispondo.
-Vale lo stesso per me. Se sei felice e serena tu, lo sono anche io.-
Alla radio sentiamo una canzone, ci guardiamo e scoppiamo in una risata. E' la canzone sua e dei suoi fratelli.
Comincio a cantarla, anche se sono stonatissima. Lui mi fissa credendomi pazza.
Poi si mette a cantare anche lui come uno scemo, ma sempre stando attento alla strada.
Wow, non avrei mai pensato di poterlo vedere in questo modo. Proprio come un normale ragazzo di 21 anni.
Lui è sempre stato quello un po' più serio della band, non si è mai lasciato andare molto in nessuna occasione. Ma con me, con me è diverso.
E adoro vederlo così spensierato. Anche se ancora non ci credo di essere io quella che gli fa quest'effetto, di farlo stare bene. Devo cominciare a 
rendermene conto prima o poi. 
La canzone finisce.
-Meno male che sono io il cantante, tu sei abbastanza stonata, sai?-
-Oh, è tornato Mr. Simpatia.- Cerco di fare l'offesa, ma è troppo difficile e mi lascio andare.
-Sembravi una bambina mentre cantavi!- Dice ridendo.
-Anche tu ti sei lasciato andare molto, Nicholas.- Calco di più sul suo nome.
-Tu mi fai quest'effetto, lo sai. Poi tu sei una bambina, la mia bambina.- Okay è tornato la dolcezza in persona.
In poco tempo mi addormento e mi risveglio con un suo bacio. 
Mi dice che siamo appena arrivati e che è il momento di scendere.
E' un posto abbastanza deserto, poche case, poca gente, che sicuramente non sanno chi è lui. Ma è un posto tranquillo e perfetto per ora, per noi.
La casa è molto bella. 
Da fuori appare molto grande, bianca con il tetto marrone scuro. C'è una staccionata dello stesso colore della casa e un 
giardino che mi pare immenso, tanto è grande, nella quale ci sono diversi fiori, tutti colorati.
E' magnifica. 
Sono assolutamente sicura che ci troveremo bene qui.
Lui mi prende per mano ed entriamo nella grande casa.

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


L'interno della casa è ancora più bello dell'esterno.
E' enorme.
Ci sono quattro camere da letto con ognuna il proprio bagno, la cucina è spaziosa e molto carina, il salotto è luminoso con due divani bianchi ed una tv che più
grande di così non avevo mai visto.
Sono incantata.
-Allora? Ti piace? Non è nulla di che, ma per qualche giorno può andare bene, no?- 
Nulla di che? Spero stia scherzando.
-Nicholas, è bellissima! Non è nulla di che, è perfetta!- 
-Sono contento che ti piaccia. Bè scegli tu quale camera da letto ti piace di più, e sistemiamoci.- Mi dice.
Tutte le camere sono matrimoniali, una più bella dell'altra. Scelgo quella con la visuale che da sul lago che c'è di fronte.
Mettiamo giù le valige e io mi stendo sul letto, sono abbastanza stanca dopo il viaggio ed è sera tardi.
-Vado a farmi una doccia, vieni con me?- Chiede malizioso. Come avrei potuto non accettare?
-Si, certo.- Accetto senza alcuna esitazione. La stanchezza sta magicamente sparendo.
-Possiamo decidere se fare la doccia o stare nella vasca da bagno.- Mi fissa.
-Mmmmh.. Vada per la vasca da bagno allora!- 
Non faccio in tempo a finire la frase che mi prende in braccio e mi porta nell'altra stanza, quella che ha il bagno con la vasca. Mi mette giù.
In poco tempo ci ritroviamo dentro, ricoperti entrambi di schiuma e abbracciati.
-Nicholas, è tutto assolutamente perfetto. Siamo qui, da soli, senza nessuno che ci dia fastidio. E' così tranquillo, finalmente.-
-Hai ragione Brooke. Ora siamo solo noi due e nessun altro, possiamo fare quello che vogliamo senza la paura che qualcuno ci scopra. 
Nessuno mi conosce ed è bello essere scappati per un po' da tutto lo stress che ci circondava. 
Questo non toglie il fatto che non vedo l'ora di tornare perchè che tu possa diventare mia moglie. Solo per questo.-
-Anche io non posso aspettare che tu sia mio marito, ti amo.-
Ci baciamo.
Poi comincio a giocare con la schiuma, come una bambina. Lui mi guarda divertito.
-E' ritornata la mia bambina.- Gliene metto un po' sul naso e lui coglie l'occasione per baciarmi di nuovo.
Questa volta non ci fermiamo. Un bacio dopo l'altro.
Con cautela mi riprende in braccio e senza staccarci un secondo, andiamo sul nostro letto.
Gli passo le mani sul petto. E' diventato così muscoloso ultimamente. Poi ne passo una nei suoi ricci.
Lui mi accarezza il corpo. Sento come una scarica di adrenalina ad ogni suo tocco.
Mi bacia il collo e da lì non capisco più nulla.
 
 
Mi risveglio, ancora mezza bagnata, avvolta nelle lenzuola.
-Ben svegliata, piccola.- Sorride.
-Mmmmh, grazie. Da quanto sei sveglio?- Domando.
-Da un po'. Mi piace vederti dormire, sei bellissima.- 
Mi avvicino e lui e mi stringe a sè.
-Mi è piaciuto, sai?- Dice lui.
-Anche a me. Sei stato così dolce. Poi da bagnati è ancora meglio!-
Scoppiamo a ridere.
Passiamo qualche ora così, abbracciati a coccolarci e a darci piccolo baci. A chiaccherare e scherzare. 
Ad amarci.
-Per quanto mi piaccia stare qui con te così, vorrei fare qualcosa. Per te va bene?- Mi domanda.
-Certo! Che possiamo fare? Sei tu la mia guida qui.- Rispondo sorridendo.
-Fammi pensare... Ti va di fare un giro in canoa qui sul lago?-
-Assolutamente sì! Non l'ho mai fatto!-
Ci asciughiamo per bene, poi ci vestiamo.
-Amore, hai fame? Preparo io la colazione!- Propone lui.
-Si, ma lascia che ti aiuti, non resto con le mani in mano!- 
-Se proprio insisti, va bene.- Gli sorrido.
Prepariamo la colazione insieme: Qualche uova, del bacon e due bicchiedi di succo di frutta, possono bastare.
Ci sediamo a tavola e mangiamo.
Ad un certo punto scoppio a ridere da sola.
-Che c'è? Perchè ridi?- 
-Sembriamo già una coppia sposata da anni!- Scoppia a ridere anche lui.
-Si, davvero!-
Finiamo di fare colazione e usciamo avvicinandoci al pontile dove, appoggiata nell'acqua, c'è la nostra canoa.
Mi aiuta a salire, per poco non finisco subito in acqua e lui se la ride.
-Idiota! Stavi per perdere la tua futura moglie, e ridi! Grazie tante!- Faccio la finta offesa.
-Eh dai, è stato divertente! Poi non ti avrei mai permesso di lasciarmi così.- E ride ancora.
Mi abbraccia e il mio broncio sparisce in un attimo. E' impossibile avercela con lui!
Prendiamo i quattro remi che ci sono nella canoa e remiamo fino a quando non ci ritroviamo abbastanza distanti dal pontile di partenza.
-Wow, è bellissimo!- Dico.
-Vero? Mio padre ci portava spesso in canoa e ci divertivamo davvero molto qui.- Dice.
Mi viene un'idea per vendicarmi per prima.
Lo sto per spingere e farlo finire in acqua, ma lui capendolo, mi prende per mano e finiamo sotto entambi.
Quando risaliamo dice:
-Non puoi fregarmi piccola, sono sempre più furbo di te!- Simpaticone.
Ci schizziamo a vicenda, proprio come due bambini.
Mi diverto troppo con lui. Si è lasciato andare davvero tanto da quando stiamo insieme e ogni giorno è una nuova avventura ormai.
Passiamo qualche ora lì a divertirci.
Ormai è pomeriggio e decidiamo che è ora di tornare.
-Grazie Nicholas, mi sono divertita!-
-Di niente amore mio, è il minimo che potessi fare. Ci voleva proprio per staccare un po'.-
Torniamo a casa.
Ci facciamo una doccia, ma questa volta ognuno per conto suo.
Mentre lui la sta facendo, comincio a cucinare qualcosa per cena. Per fotuna la famiglia che ci aveva abitato prima è andata via da poco tempo ed ha lasciato
qualcosa da mangiare, anche se noi per sicurezza ne avevamo portata un bel po'.
-Mmmh che buon profumino sento!- Si avvicina a me. Ha solo l'asciugamano in vita.
-Spero ti piaccia quello che sto cucinando, ma per ora è ancora una sorpresa! Ah, ora vatti a vestire che così mi provochi da morire, sai?- Ridiamo.
-D'accordo vado, altrimenti penso che tu possa morire da un momento all'altro vero? Mi dimentico che ti faccio quest'effetto!- Sale in bagno ancora ridendo.
-Che simpatico!-
Ora gli faccio vedere io che so fare! Vuole giocare così? Allora giochiamo!
In valigia mi sono ricordata di portare i vestitini molto sexy che mi avevano regalato Emily e i suoi fratelli.
Lui è ancora chiuso in bagno. Vado nella nostra camera e indosso un vestito blu di pizzo, abbastanza trasparente tanto da non lasciare spazio all'immaginazione.
Scendo e lo aspetto così.
Mentre finisco di cucinare, lui scende e rimane di pietra appena entra in cucina.
-Allora amore? Che c'è?- Faccio finta di nulla.
-Sei.. Sei... Sei bellissima.- Fa fatica a parlare da quanto è imbambolato. Ancora meglio.
-Avevo quasi dimenticato di avere questi vestiti che mi hanno regalato. Peccato, sono così comodi, sai?- Ammiccante mi avvicino a lui.
Deglutisce.
-Che hai? Tutto bene, vero?-
-C..Certo!- Farfuglia lui.
-Sicuro? Ah, mi dimentico di farti quest'effetto.- Gli dico all'orecchio.
Ha capito il mio gioco, mi sto vendicando di prima.
Ha un momento di lucidità e di scatto mi prende in braccio e mi porta sul divano.
Dimenticandoci della cena, ricominciamo tutto come la sera precedente.

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Sono passati già quattro giorni da quando siamo arrivati in questa casa.
Non sono mai stata così bene e felice in tutta la mia vita.
Io e Nicholas passiamo le giornate a divertirci, a scherzare, a fare gli scemi, a coccolarci.
I cellulari li abbiamo sempre spenti ma per curiosità abbiamo controllato e ci sono tantissimi messaggi e chiamate perse da parte della sua famiglia, di Emily,
dei suoi amici che chiedono dove siamo finiti, che cosa ci è saltato in mente di fare e che dobbiamo tornare subito.
Ce ne siamo fregati. 
Un po' ci dispiace, però vogliamo goderci questi giorni in santa pace. Senza nessuno che possa metterci fretta o altro.
E' come un sogno. 
Mi sento come una principessa con il suo principe.
Lui diventa sempre più dolce, adorabile e sereno ogni giorno di più.
Ho finalmente capito quanto mi ami, quanto possa tenere a me, a tal punto di fare questa cosa folle, solo per me.
Mi ha anche scritto già diverse canzoni, una più bella dell'altra, che mi canta la sera come una ninna nanna.
Ci amiamo sempre di più e me ne sto rendendo conto.
-Brooke, oggi che facciamo?- Mi chiede.
Mi risveglio dai miei pensieri.
-Ho pensato ad una cosa in particolare.- Rispondo.
Lui si avvicina a me e comincia a baciarmi il collo. 
Aveva capito male.
-No, amore. Non questo genere di cosa.- Rido.
-Ah, eh dai amore...- Un bacio, poi un altro. 
Cerco di rimanere lucida.
-Non ora, più tardi magari.- Sempre ridendo mi stacco da lui che ci rimane un po' male.
-A che cosa avevi pensato, allora?- Chiede.
-Bè, al nostro matrimonio. Dobbiamo ancora organizzare tutto! E ci sono tantissime cose da fare!- 
-Abbiamo uno staff di persone apposta per questa cosa, se ne occuperanno loro della maggior parte dell'organizzazione. Dai, adesso vieni qui, con me.- Insiste.
Mi bacia un'altra volta, cercando di distrarmi.
Io mi sposto ancora, voglio solo parlare ora.
-Stai scherzando? Non servono altre persone che pensino al nostro matrimonio! Possiamo farlo noi, magari con l'aiuto di Emily e della tua famiglia.-
Non mi piace l'idea che qualcuno si occupi del mio matrimonio. 
-Se insisti, va bene. Sei tu la sposa, ogni tuo desiderio è un ordine!- Scherza.
-Avevi già in mente un giorno in particolare? Perchè io pensavo di farlo fra tre mesi esatti, ti andrebbe bene?- 
-A me va bene tutto quello che decidi, piccola. Allora, fra tre mesi diventerai mia moglie ufficialmente!-  
Mi fa ancora strano pensare che tra poco sarò sua per sempre. Ma è quello che voglio, essere sua.
-Quando torniamo, avvisiamo tutti. Poi prepareremo e penseremo al resto.- 
-Brooke, restiamo qui. Non voglio più tornare, voglio stare qui con te. E' come essere in paradiso, lì è un inferno con tutti che ci dicono cosa fare o cosa 
non fare. Qui siamo liberi di essere semplicemente noi stessi, siamo liberi di amarci.- Sta parlando seriamente.
-Nicholas, lo so. Qui è tutto magico per noi, ma quella è la nostra casa. Abbiamo amici, famiglia lì. Per non parlare delle tue fans, che direbbero se non 
ti vedessero più? E non ti mancherebbero i tuoi, i tuoi fratelli, gli amici, le serate tra concerti ed eventi che fai? So che ti mancherebbe tutto.
Ti conosco molto bene ormai. Abbiamo fatto questa vacanza da soli e siamo scappati da tutti, ma dovremo tornare prima o poi. Possiamo sempre ritornarci
quando abbiamo bisogno di staccare da ogni cosa, questo sarà un rifugio, il nostro rifugio.- Lo vedo accennare un si con la testa.
-Si, hai ragione Brooke. Mi mancherebbe la mia vita. Però qui con te sto molto meglio, so che dobbiamo tornare prima o poi. Ma so che ce la faremo a superare 
tutti gli ostacoli se ce ne saranno. Questo sarà il nostro rifugio allora.- Conclude e mi bacia.
-Esatto!-
-Vieni, usciamo un po'!- Mi prende per mano e usciamo di casa. Chissà dove mi vuole portare.
Camminiamo per quasi dieci minuti, fino ad arrivare ad un albero davvero grande.
-Eccoci qui. Ti devo mostrare una cosa.- Sempre più curiosa lo seguo. 
Ci porta dietro, in una cavità nascosta dal maestoso albero.
-Questo era il mio piccolo nascondiglio segreto quand'ero piccolo. Mi rifugiavo qui dentro spesso per stare un po' da solo o semplicemente pensare.
Ho scritto la mia prima canzone proprio qui, sai? Era da tanto che non ci venivo e sono felice di esserci venuto con te.- Mi dice.
Wow, non avrei mai pensato che lui avesse un posto del genere, a quanto pare mi sbagliavo.
-E' molto bello. Mi fa piacere che tu mi ci abbia portata, ho come l'impressione che nessuno sappia di questo posto tranne noi due, vero?- 
-Esatto, non l'ho mai fatto vedere a nessuno, nemmeno ai miei fratelli. Questo posto era solo mio.- Gli sorrido.
Ci sediamo lì dentro, è molto spazioso e comodo, il contrario di come pensavo io.
In mano ha una coperta e un piccolo cuscino. Quando li aveva presi? Non me ne sono neanche accorta.
-Ecco, metti questo sotto, starai più comoda.- Dice.
E' proprio attrezzato bene. 
Sorrido.
-Non mi sono mai confidato con nessuno così tanto come sto facendo con te. Da quando ti ho conoscita ho sempre saputo che potevo fidarmi e contare su di te.
Mi sono lasciato andare parecchio sempre e solo con te. Non so come mai, ma sei tu che mi hai reso così e ne sono felice. Finalmente ho trovato una ragazza
con cui amo stare. Mi piace essere me stesso con te, senza nascondermi dietro una maschera perchè so che tu non mi giudicherai mai. E questo è uno dei
tanti motivi per cui ti amo.- 
Sto per piangere tanto è dolce. 
-Oh Nicholas! Non hai idea di quanto ti ami. Grazie di fidarti di me, grazie per essermi accanto e farmi stare bene sempre. Anche io con te posso essere me
stessa e non nascondermi da chi sono davvero, tu mi hai dato tanto da quando ci siamo conosciuti e adesso mi sento davvero felice. Sei speciale amore mio.-
Passiamo qualche ora così, a raccontarci di noi. A confidarci come mai nessuno dei due aveva fatto.
Entrambi abbiamo trovato l'anima gemella, con cui passare il resto della vita.

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


E' più di una settimana che siamo qui, quindi abbiamo deciso che purtroppo è ora di tornare a casa, alle nostre vite.
Stiamo rifacendo le valige e siamo tristi perchè è stato davvero tutto perfetto qui.
Ma sappiamo che possiamo ritornarci quando ne abbiamo voglia, per stare solo noi due.
-Amore, dobbiamo proprio tornare oggi?- 
-Si Nicholas, lo so che sei triste perchè lo sono anche io di lasciare questo posto. Sono stata troppo bene con te, però mi mancano anche gli altri e so che
mancano anche a te. Per non parlare del tuo lavoro, dovresti anche fare qualcosa, no?- Dico ridendo.
-Si, in effetti è da un po' che sono inattivo!- Ride.
-Abbiamo preso tutto?- 
-Si, Brooke, possiamo andare.-
Entrambi diamo un ultimo sguardo a quella casa che ci aveva ospitati in questi magnifici giorni.
Con tristezza chiudiamo la porta e ci dirigiamo verso la macchina.
-Pronta a partire?- 
-Domanda di riserva? Dai, andiamo prima che cambi idea.- 
-Si, andiamo.-
Sorrido tra me e me ripensado a quello che abbiamo passato: la nostra fuga, il viaggio pazzo che abbiamo fatto, il giro in canoa, le nostre serate "hot",
il suo rifugio, tutti i segreti che ci siamo confidati. 
Non mi dimenticherò ma di questa pazzia fatta insieme.
 
 
Le ore di viaggio passano in fretta, e in poco tempo ci ritroviamo all'entrata della nostra casa.
Stranamente non c'è nessun paparazzo nei paraggi e mi chiedo come mai.
Entriamo e subito rimaniamo pietrificati.
La casa è tutta in disordine: piatti e vasi rotti, i nostri vestiti in giro, cose sparse ovunque.
Che diavolo era successo in questi giorni?!
-Brooke, chiama la polizia! Io chiamo i miei! Che cazzo è successo qui?!-
Faccio come mi dice e quasi cinque minuti dopo una macchina della polizia arriva.
-Agente, siamo appena tornati a casa da una vacanza, abbiamo aperto e ci siamo ritrovati tutto così.- Spiego. 
Sono terrorizzata.
-Ora ci pensiamo noi, dovrete rimanere in un posto sicuro fino a quando non troveremo chi fa fatto questo. Avete controllato se mancano oggetti di valore?-
-Pensa ad una rapina, agente?- Chiedo.
-E' probabile, o anche qualcuno che si diverte a fare brutti scherzi e spaventarvi. In entrambi i casi dobbiamo scoprire chi è stato e voi stare in un 
posto più sicuro di questo.- 
Nicholas che era andato a telefonare, mi raggiunge. 
L'agente gli spiega quello che ha detto a me.
-Brooke, andremo a casa di Joe ed Emily per un po'. Non preoccuparti, si sistemerà tutto.- Cerca di rassicurarmi.
Accendo il mio telefono, dopo giorni che non lo facevo.
Ci sono cinque chiamate perse da un numero sconoscito e qualche messaggio, sempre da sconosciuto.
Apro il messagio e vedo che sono foto di me e Nicholas scattate alla casa sul lago.
Qualcuno ci ha spiato tutto il tempo.
Immediatamente faccio vedere tutto sia a Nicholas che all'agente che mi dice che devo dare a loro il telefono per poter rintracciare meglio chi mi aveva 
contattata.
Dei poliziotti ci fanno un paio di domande: dove siamo stati in questi giorni e perchè, se eravamo soli, e se avevamo notato qualcosa di strano.
Rispondiamo dicendo tutta la verità e che non abbiamo mai notato nulla di sospetto.
Prima di andarsene ci accompagnano a casa di Emily e Joe, lasciando una pattuglia di controllo fuori casa.
Entrambi ci vengono ad abbracciare, preoccupati per noi.
-Che vi è saltato in mente di fare? Sparire per più di una settimana con anche i cellulari spenti? Ci siamo preoccupati molto se non ve ne siete accorti!- Dice Emily.
-Dai piccola, ora stanno bene. Almeno non erano in casa quando c'è stato il furto. E' stata una fortuna.- Joe ci difende.
-Si, è vero.- Rispondo. Sono ancora scossa.
-Dai, non pensateci per ora! Piuttosto, raccontateci che cavolo avete fatto in questi giorni!- Esclama sempre Joe.
Io e Nicholas raccontiamo la storia, anche se con un po' di bugie e tralasciando dove abbiamo abitato. 
Dopo tutto, quello è solo il posto mio e di Nicholas.
-Siete matti! Però avete fatto bene a scappare da tutto e tutti, per un po'. Ci siete mancati molto, sapete?- Emily mi abbraccia forte.
-Anche voi ci siete mancati!-
-Ci mancava solo questa, ora. Sarebbe stato meglio rimanere dov'eravamo, adesso ci tocca sopportare anche questo. Come se non fosse già abbastanza il resto.-
-Dai amore, ricordi? Supereremo ogni ostacolo, insieme.- Cerco di tranquilizzarlo. 
-Si, ce la faremo anche questa volta.- 
-Comunque, voi? Voi come state? Che avete fatto in nostra assenza?- Chiedo con curiosità a Joe ed Emily.
Ci raccontano che si sono presi una pausa anche loro andando al mare un paio di giorni, che i paparazzi hanno fatto loro domande su di noi ma che non hanno mai risposto e che tutti si sono preoccupati per noi. 
Passiamo la serata a raccontarci delle nostre avventure.
Ma io ho la testa da un'alta parte. 
Ho paura.
Chi è che può farci una cosa simile? E cosa voleva da noi? 

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


Viviamo da Emily e Joe ormai da un paio di giorni.
La polizia sta facendo tutto il possibile, ma non hanno ancora trovato chi ci sta perseguitando.
Si, qualcuno ci sta perseguitando. Mi hanno detto che sono arrivati altri messaggi, nel mio telefono, con mie foto di quando sono in giro.
Sono davvero spaventata.
Nicholas non sa più che fare. 
Non possiamo neanche tornare nella nostra casa o in quella sul lago perchè quel tipo sa dove siamo.
Quello che nessuno capisce è il motivo per cui questa persona lo stia facendo e se ha preso di mira solo me o anche Nicholas.
Ma a quanto pare, sembra aver preso di mira solo me, visto che scatta solo foto mie e a lui non è successo nulla.
Non mi lasciano mai da sola, sono continuamente sorvegliara da una squadra di polizia e Nicholas se deve uscire si assicura che io stia con Joe o Emily 
o qualcun altro della famiglia. 
Odio vederlo così preoccupato. Ho provato a dirgli di non esserlo e che andrà tutto bene, ma lui non mi ascolta in questo caso.
A Nicholas squilla il cellulare: è la polizia.
-Si, certo. Arriviamo.- Dice e poi riattacca.
-Che succede?- Chiedo.
-Hanno detto che puoi riprenderti il telefono, ma dobbiamo stare attenti alle chiamate e messaggi e se succede qualcosa di dirlo subito a loro.- Spiega.
-Va bene. Andiamo a prenderlo allora.-
-No! Tu rimani qui, vado io.-
-Nicholas, non posso stare sempre rinchiusa in casa! Ho una scorta di agenti alle costole, nessuno può avvicinarsi a me!- Mi sto innervosendo.
-Resta qui. Vado io ho detto.- Insiste.
Odio quando fa così!
Non lo ascolto e vado con lui. 
Neanche mi parla.
Facciamo il viaggio fino alla centrale in silenzio assoluto.
Parlo con il poliziotto che è venuto a casa nostra. 
Mi consegna il cellulare e mi dice che devo stare attenta e avvisare se succedesse qualcosa.
Lo ringrazio e  dico che dirò tutto.
Nicholas è stato in silenzio tutto il tempo e anche nel viaggio di ritorno.
Appena arriviamo a casa gli chiedo che ha.
-Non ho niente, va bene? Me ne vado a letto, non ceno, non ho fame.- E sale al piano di sopra.
Ci rimango abbastanza male.
-Tranquilla Brooke, è solo stressato e giù di morale per questa storia, lo conosco.- Joe mi abbraccia per consolarmi. 
-Non mi ha mai parlato, è sempre stato in silenzio. Non posso sopportare tutto questo.. Ora ho bisogno di lui più che mai..- 
-Lo so, andrà tutto bene, vedrai.-
Salgo in camera, lui non è lì ma in un'altra. 
Mi chiudo dentro e comincio a piangere.
Improvvisamente mi squilla il cellulare. E' lo sconosciuto. 
Con calma decido di rispondere.
-Lasciami, lasciaci in pace! Che vuoi da noi?-
-Ehy piccola, non trattarmi così. Voglio solo che tu sia felice, e con lui non lo sarai mai.- Mi dice. E' un uomo, ora lo so per certo.
-Io ero felice fino a quando non sei arrivato tu!- Sto per riattaccare.
-No piccola, io lo so. Lascialo e ti prometto che sarai felice.-
-Non lo farò mai! Addio chiunque tu sia!- Ora è troppo.
-Non ti azzardare a raccontare di questa telefonata, sarà peggio altrimenti.-
Riattacco.
Non lo avrei mai lasciato! E poi quello che ne sa se io sono felice o no?!
Non scendo nemmeno io a cenare, sto troppo male.
Emily bussa alla mia porta, la faccio entrare.
Si siede sul letto e cerca di tranquillizzarmi.
Parliamo un po' di tutto questo.
Poi le dico di tornare dal suo ragazzo che la sta aspettando, lei scende.
Mi addormento dopo poco.
 
La mattina mi sveglio.
Mi rendo conto di essere ancora nel letto da sola, mi sento malissimo.
Scendo ma non trovo nessuno. Strano, nessuno mi teneva d'occhio. Certo, tranne i poliziotti qui fuori.
Faccio una doccia per cercare di stare meglio.
Appena esco il cellulare squilla. E' ancora quello di ieri.
-Ciao piccola, tutto bene? Allora hai lasciato quello lì?- Odio la sua voce, odio lui.
-No! E non non farò!- Dico.
-Peccato, perchè se non lo farai qualcuno a cui tieni molto finirà male. E probabilmente anche lui.- Che cosa?!
-Smettila, non è vero, stai mentendo!- Almeno, lo speravo.
-Vuoi mettermi alla prova, piccola? Lascialo o te ne pentirai.- Riattacca.
Non voglio lasciarlo. Non ora.
Lo amo.
E' la mia vita.
Lo voglio sposare.
Ma non posso permettere che gli succeda qualcosa. 
Lo devo fare per il suo bene.
Decido di fare la cosa che non avrei mai pensato di poter fare.
Lo chiamo.
-Si, amore?- Oddio quella voce. E' tornato in sè. E' ancora più difficile adesso.
Non so con quale coraggio ho potuto dire le cose che sto per dirgli.
-Non chiamarmi così. Non ti sopporto più, ti odio. Non voglio più andare avanti così, è tutta colpa tua. E' meglio se chiudiamo qui.- Ho le lacrime agli occhi.
Non posso credere di aver detto quelle parole. Sto odiando me stessa.
-C...Cosa? Non vuoi più stare con me? Non vuoi più sposarmi? Ho fatto troppi errori con te, lo so.. Ma posso essere migliore di così.. Io.. Io ti amo!- 
Ha la voce spezzata.
-Io.. Io non più..-
Non ce la faccio. E' straziante.
-Prendi tutti i soldi che vuoi.. Addio Brooke.- Riattacca.
Mi si spezza il cuore.
Pensava che rimanessi con lui solo per i soldi? 
Con le lacrime agli occhi prendo tutta la mia roba e senza farmi notare dalla scorta davanti casa, esco.
Vado in aeroporto e prendo il primo aereo per L.A.

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


E' trascorso un mese da quando ho dovuto rompere con Nicholas.
Ora vivo in un piccolo appartamento a L.A. e per mantenermi lavoro come cameriera in un locale.
Non ho ancora scoperto chi mi ha perseguitato e minacciato, ma non l'ho più sentito da quando ho lasciato Nicholas.
Non ho più avuto notizie di lui, o almeno non direttamente.
A volte ho sentito per telefono Emily e mi ha detto che lui non sta affatto bene. 
Gli manco.
Anche lui manca molto a me, non riesco a non pensarlo.
Ad Emily non ho raccontato la verità, le ho detto che non volevo più stare insieme a lui e che avevo bisogno di allontanarmi il più possibile.
Lei ha capito subito che qualcosa non andava, ma ha lasciato perdere. Sa che qualsiasi cosa stia succedendo, sto facendo la cosa giusta.
Si fida di me.
Solo lei sa dove sono e cosa faccio per vivere, non l'ho detto a nessun altro.
 
Sono le cinque del pomeriggio, tra poco inizio il mio turno di lavoro e faccio anche il turno di notte.
Non mi sono fatta nuovi amici, non conosco ancora nessuno tranne il mio capo Jack che è anche il proprietario di casa mia.
Non ho più frequentato un ragazzo, non li guardo neanche.
Io so chi voglio, chi amo.
La mia vita ora è: casa, lavoro, giro in città a volte e di nuovo casa. E tutto ricomincia.
Come il solito, mi preparo mettendomi la divisa del locale ed esco dirigendomi lì.
Odio la mia vita.
Odio chi mi ha fatto questo.
Voglio solo stringere Nicholas nelle mie braccia, di nuovo.
Darei tutto per riaverlo qui.
Scaccio via i pensieri, sono arrivata.
Entro e Milly, un'altra cameriera, mi cede il suo posto.
-Buona serata e buon lavoro Brooke.- Mi dice.
La ringrazio e la saluto.
Non mi sta simpatica, pensa di essere chissà chi, invece è solo un'altra stupida cameriera come tutte.
Smetto di pensare ai fatti miei e comincio a servire alcolici ai clienti.
Di solito ci sono uomini che bevono, dai 25 anni in su.
Alcuni attraenti, altri no.
Chi è lì per sbronzarsi e basta, chi per rimorchiare qualcuna.
E molti cercano di provarci con me, ma nessuno è chi voglio.
 
 
E' ormai mezzanotte, ho ancora un paio d'ore da passare qui dentro e sono esausta.
Un uomo sulla trentina si avvicina al bancone e ordina un whisky.
-Ehy bambola! Sei proprio sexy sai?- Eccone un altro che ci prova. 
Alzo gli occhi al cielo.
Ormai ci sono abituata a questo genere di uomini.
Si siede su un tavolino non tanto lontano.
Poco dopo gli porto il suo bicchiere di whisky.
Il suo sguardo punta sulla mia scollatura.
-Sei proprio una ragazzina sfrontata eh? Piccola, vieni qui da me.-
Oddio.
Ora riconosco quella voce.
E' lui, lui che mi ha perseguitata e minacciata.
Faccio finta di niente e cerco di andarmene, ma lui mi tira per un braccio e mi avvicina sempre di più.
Cerco di liberarmi dalla sua stretta, ma senza risultati. 
E' troppo forte.
Mi tocca, cerca di baciarmi.
Sono paralizzata.
Ho paura.
Ad un certo punto, vedo qualcuno venire verso di noi e gli tira un pungo, facendolo cadere per terra.
E' Jack che mi aiuta.
Mentre lui è ancora a terra stordito, mi porta fuori.
-Sali in macchina e vai a casa, ci penso io a lui!- Mi ordina. Lui sa quello che ho passato e ha capito chi è quello.
Obbedisco. Salgo in macchina e vado a casa.
Appena fermo la macchina, scendo e non credo a quello che sto vedendo.
Nicholas è davanti alla mia porta.
E' ubriaco?!
Non l'ho mai visto così, non si regge in piedi.
Farfuglia qualcosa sul fatto che gli sono mancata e qualcos'altro che non capisco.
Lo aiuto ad entrare e lo faccio stendere sul letto.
Poco dopo si addormenta.
Ha i capelli scompigliati, la barba incolta e occhiaie enormi sotto gli occhi, ma è meraviglioso anche così.
Come fa?
-Ho capito, dovrò aspettare fino a domani per le tue spiegazioni. Dormi ora.- Gli do un bacio sulla fronte e lo abbraccio.
Mi è mancato troppo.
Adesso è di nuovo qui, accanto a me.
Ho deciso, domani appena si riprenderà, gli spiegherò tutto.
Gli dirò che non volevo lasciarlo, che sono stata minacciata da quell'uomo, che lo amo e che ho bisogno di lui, ora e sempre.
Spero solo che abbiano arrestato quel bastardo.
Non voglio più rivederlo.
Mi ha rovinato già abbastanza la vita.
Cerco di non pensarci e mi addormento di lì a poco.

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


La mattina seguente, mi sveglio accanto e abbracciata a Nicholas.
Stando attenta a non svegliarlo, scendo di sotto.
Ho dormito benissimo, accanto a lui, di nuovo.
Mi è mancato come l'aria.
Mentre preparo la colazione mi giro e vedo Nicholas appoggiato sulla porta. 
Sta molto meglio di ieri sera. Si è ubriacato proprio tanto. Aspetto che inizi a parlare.
-Brooke.. Senti.. Mi dispiace per tutto quanto. Mi hai lasciato con una chiamata e non ho mai capito che ti ho fatto. So di aver commesso degli errori con te,
ma pensavo che tu avessi capito quanto ti amassi e quanto ti amo tutt'ora. Non posso più stare senza di te, mi manchi, da morire. Ho supplicato Emily di 
dirmi dove fossi, sono venuto qui per scusarmi per quasiasi cosa ti abbia fatto, e per cui tu mi hai lasciato. Emily mi ha detto dove lavori così sono venuto
lì per parlarti. Ma ti ho vista con altri uomini che ci provavano con te. Ero distrutto quindi sono andato ad ubriacarmi, perchè la mia unica ragione di vita 
ormai mi ha dimenticato. Poi mi sono deciso ad andarmene, ma non so come mi sono ritrovato davanti casa tua. Bè.. Il resto lo sai.- Ho le lacrime agli occhi.
Ha fatto tutto questo per colpa mia, è stato così male per me. 
-Nicholas, io.. Io non volevo lasciarti. Ti amavo, ti amo tutt'ora! Quell'uomo che mi continuava a perseguitare, lui mi ha minacciata di farti del male 
se non ti avessi lasciato.
E' stato terribilmente difficile lasciarti così, senza spiegazioni nè niente. Mi sono sentita uno schifo, sempre. Mi sei mancato ogni giorno di più, credimi.
Ieri sera, quell'uomo che ci ha provato con me, era lui. Mi sono pietrificata appena ho riconosciuto la sua voce, è stato bruttissimo. 
Jack, il mio capo sa tutto di cos'è successo, mi ha aiutata a scappare tenendo lui sott'occhio. Penso abbia chiamato la polizia per non vederlo mai più.
Così sono corsa a casa e.. Bè, il resto lo sai.- 
Finisco la frase e lui mi prende in braccio.
Lo stringo forte, lo bacio.
Entrambi siamo in lacrime.
Finalmente ci siamo riuniti.
-Oh piccola mia! Mi sei mancata tantissimo! Pensavo di aver fatto qualcosa di male contro di te, non capivo perchè mi avessi lasciato. Ora siamo qui, ancora insieme.
Sei stupenda, più che mai! Ti amo.- 
-Anche tu Nicholas mi sei mancato. Lo sapevo che si sarebbe sistemato tutto. Avevamo detto che avremmo superato quasiasi ostacolo, insieme. Ti amo amore mio.-
Ci baciamo.
Un bacio tira l'altro.
In pochi secondi ci troviamo nel mio letto, nudi.
E tutto ritorna al suo posto.
 
 
-Amore, è stato fantastico! Mi è mancato anche questo!- Dico ridendo.
-Si, anche a me! Assolutamente!- Scoppia a ridere.
Poco dopo divento seria.
-Ehy piccola, che c'è?- Chiede preoccupato.
-Ho ancora paura che quell'uomo ci possa fare qualcosa.- 
-Tranquilla Brooke, è tutto passato. L'avranno sicuramente preso e messo in carcere, lo stavano cercando da mesi!- Mi tranquillizza e aggiunge:
-Non pensarci più, d'accordo? Ora siamo di nuovo insieme ed è questo che conta. Nessuno ci potrà separare ancora.- 
-Ci proverò. Nessuno ci separerà più. Anche perchè presto diventerò tua moglie, no?- Gli sorrido.
-Non ci hai ripensato allora?- 
-Assolutamente no! Ti ho amato dal giorno che ci siamo conosciuti, ti amo ora e ti amerò per sempre!- 
-Sei il mio piccolo amore. Sei bellissima!- 
Comincia a giocare con i miei capelli e io sto più che bene.
Ora sono serena, tranquilla e felice.
-Allora, torniamo a casa?- Chiedo.
-Certo! Oggi stesso partiamo se non ci sono problemi.-
-Perfetto, non ne potevo più di starmene qui. Devo solo parlare e sistemare le cose con Jack e poi partiremo. Gli dirò che finalmente è tornato tutto apposto
e che mi ha aiutata molto, è stato gentilissimo e disponibile e gli sarò sempre grata.- 
-Perfetto allora. Senti, ma tra te e lui?- Il solito geloso.
-Nicholas! E' solo un amico!-
-Sicura? Non si sa mai, tutti ti sbavano dietro, sai com'è!- 
-Sicurissima! E poi è gay!- Ridiamo insieme.
Rimaniamo a coccolarci per ancora un po', poi ci alziamo e ci vestiamo.
Pronti a tornare a casa, insieme, felici come non mai.

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


Sono passate due settimane da quando è ritornato tutto alla normalità.
Io e Nicholas siamo tornati a casa, dove ci aspettavano tutti, e abbiamo raccontato ciò che è successo.
Ho saputo che quel tale è stato arrestato, ora possiamo vivere tranquilli.
Questa sera i ragazzi hanno organizzato un concerto di beneficienza qui in città, non stanno più nella pelle.
E' da qualche giorno che non mi sento molto bene, sono svenuta già un paio di volte, ma nessuno sa niente tranne Emily che una volta mi ha vista stare male.
Le ho detto che non è niente e di non dirlo a nessuno, ma lei pare preoccupata.
I ragazzi sono alle prove, io ed Emily ci stiamo rilassando a casa.
All'improvviso sento una fitta allo stomaco.
-Brooke! Tuto bene?! Che ti prende?!- Emily mi è vicino in un batter d'occhio, preoccupata.
-Si, Emily, mi è passato. E' stata solo una fitta allo stomaco, sto bene.- Cerco di rassicurarla.
Anche se, mi sto iniziando a preoccupare anche io.
 
Il fatto è che sono in ritardo già di due settimane esatte, non vorrei che...
 
-Emily, devo parlarti.- Devo dirglielo.
-Che c'è? Sei diventata seria in un momento.-
-E' che... Insomma.. Ho un ritardo di due settimane..- 
Mi guarda sgranando gli occhi.
-Cazzo Brooke! Pensi di essere incinta?!- Lo dice in modo arrabbiato e incredulo.
-Emily, non lo so! Non ho ancora fatto il test.. Non ci ho pensato fino ad ora a questo. Ho collegato tutti i segnali solo adesso.-
 
Non so che fare, sono ancora troppo giovane per avere un bambino.
 
Si, voglio una famiglia con Nicholas, ma per ora non è in programma un figlio.
 
Già sposarci è un gran passo per i miei soli 18 anni, figuriamoci diventare mamma.
 
-Chiamo il dottore e fisso un appuntamento appena possibile! Tu, cerca di stare tranquilla, okay?- Emily è ritornata dolce e più serena.
Anche se so che anche lei è preoccupata e non sa che fare.
-Grazie.- Riesco a dire solo questo.
Mi stendo sul divano e le lacrime escono dai miei occhi.
 
Se fossi davvero incinta? Che avrei fatto poi?
 
Emily ricompare in salotto.
-Ha detto che può visitarti dopodomani. Nel frattempo non devi fare sforzi troppo grandi, non si sa mai. Non ti farebbe bene.-
Annuisco un si.
-Emily, ti prego, non dire niente a nessuno. Specialmente a Nicholas, almeno fino a quando non sarò sicura.- Le dico.
-Certo, tranquilla.- 
Proprio in quel momento entrano i ragazzi.
-Ehy bellezze, che fate?- Ci raggiungono.
-Tutto okay? Brooke, che hai?!- Nicholas si preoccupa subito. 
Oh, sapessi...
-Si, tutto bene, è solo un po' stanca.- Risponde Emily prima di me.
-Esatto, tranquillo.- Gli sorrido e ricambia.
-Noi abbiamo appena finito di provare, fra poche ore abbiamo il concerto quindi ci andiamo a preparare!- Dice Joe sorridendoci.
-Certo, tra poco ci prepariamo anche noi!- 
 
 
Siamo tutti nel backstage in attesa che il concerto inizi.
Io mi sento meglio, anche se non smetto di pensare a quello che potrebbe accadere dopodomani.
Ci sono tantissime fans che sono venute stasera, come sempre.
Loro non vedono l'ora di iniziare.
-In bocca al lupo ragazzi!- Bacio Nicholas e abbraccio Joe e Kevin.
-Sul palco e date del vostro meglio!- Dice Emily.
Salgono sul palco e con le urla delle fans, il concerto inizia.
Io ed Emily e le altre ragazze ci godiamo il concerto dai nostri posti nel backstage.
Ogni tanto Nicholas si gira e guarda qui dietro, i nostri sguardi si incrociano più volte.
Mi sto divertendo, amo vederlo felice lì sul palco che fa quello che ama fare.
Poi accade quello che non volevo accadesse.
Di nuovo sento una fitta allo stomaco, più forte di quella precedente.
Mi accascio a terra. 
Mi vengono accanto per aiutarmi.
Vedo Nicholas che lascia tutto sul palco, scusandosi, e corre verso di me.
 
Poi più nulla.
 
Il buoio.
 
Mi risveglio stesa su un divano.
Mi accorgo di essere ancora nel backstage e Nicholas, Emily, Joe e Kevin mi sono intorno.
Alzandomi mi sento la testa pesante, e un capogiro.
-Piano piccola. Ti senti meglio?- Chiede Nicholas accarezzandomi.
-Si, più o meno. Che è successo?- Mi sento un po' frastornata.
-Sei svenuta. Mi sono davvero preoccupato quando ti ho vista cadere a terra, così ho mollato tutto lì sul palco e sono corso da te.- Spiega.
Oh, no! Il concerto!
-E adesso? Il concerto?!- 
-Lo abbiamo posticipato. Tranquilla, la tua salute viene prima.- 
Mi dispiace tantissimo.
Guardo Emily, dietro Nicholas, capisce che intendo dirle: Se ha detto qualcosa a lui.
Lei fa cenno di no e mi rilasso un pochino.
-Dai, ti porto a casa. In questi giorni non sei stata bene, devi riposare.- Mi aiuta ad alzarmi e ad andare in auto.
Saluto gli altri e dico loro che mi dispiace per l'accaduto, poi ci dirigiamo verso casa.
-Vai a letto, hai bisogno di riposare. Sei molto stanca e debole ultimamente, mi chiedo che ti succeda.- Dice.
-Io, lo so. Almeno, penso di saperlo..- Devo dirlielo. Non ce la faccio a nasconderglielo. 
Anche se ho paura della sua reazione.
-Che succede Brooke?! Devi dirmi qualcosa?-
-Io.. Ecco, io.. Non sono ancora sicura.. Ma..- Cerco di dirgli qualcosa, ma non mi escono le parole.
-Dimmelo e basta.- Mi incoraggia lui.
-Nicholas.. Penso di essere incinta..- Ecco, l'ho detto.

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


Nicholas impallidisce e mi guarda pietrificato.
-Ho collegato tutti i segnali: gli svenimenti, la stanchezza, ho anche un ritardo di due settimane.. Ho prenotato una visita per dopodomani, non è ancora 
detto che lo sia. Di qualcosa, ti prego.- Cerco di spiegarmi e spero che dica qualcosa.
-No, non può essere! Non puoi essere incinta, non ora cazzo!- Inizia ad urlare.
-Cosa stai dicendo Nicholas?! E se lo fossi inevce? E' sempre tuo, nostro figlio!-
-Tanto tu non perderesti la carriera! Che te ne frega, giusto?!- 
-Nicholas calmati! Non stai ragionando affatto!-
Continuiamo ad urlarci contro fino a quando lui esce di casa dicemdo:
-Lasciami in pace! Esco, non aspettarmi.- E sbatte la porta.
Mi lascio cadere a terra, in lacrime.
Non pensavo potesse reagire così.
Pensava che mi facesse piacere?
Ma sarebbe sempre nostro figlio.
Farei di tutto per non rovinargli la carriera.
Così, prendo una decisione.
Se fossi stata incinta, me ne sarei andata.
Lo avrei lasciato vivere la sua vita, con la sua carriera e il resto. 
Mi alzo, con fatica, da terra e vado nella mia camera.
Chiamo Emily e le spiego cos'è successo, lei arriva dopo circa dieci minuti, seguita da Joe che sa tutto.
-Tesoro, non preoccuparti, andrà tutto bene. Si renderà presto conto che ha sbagliato a reagire così, tranquilla. Ora riposati che non ti fa bene questo stress.-
Cerca di consolarmi e di rassicurarmi.
-Esatto, mio fratello a volte è proprio uno stupido! Ha reagito senza pensare lucidamente e lo sa, lo conosco. Dovremmo aspettare dopodomani per scoprire come
andrà, nel frattempo non preoccuparti, ok?- Lo abbraccio.
-Riposati, noi saremo qui sotto se ti serve qualcosa.-
Li ringrazio e scendono.
Mi addormento poco dopo. 
 
 
La mattina seguente mi sveglio sentendo delle urla provenire da sotto.
Scendo qualche gradino delle scale e senza farmi vedere ascolto Nicholas, Emily e Joe discutere.
-Secondo te lei come sta?! Pensi sia felice di tutto questo, eh? Sa perfettamente che è troppo presto per avere un bambino, ma potrebbe essere così! Non è colpa 
sua, nè tua!- 
Emily prende le mie difese.
-Se dovesse essere incinta, non lo vorrei. Non ora.- A queste dure parole di Nicholas scoppio a piangere e torno in camera mia.
Come può dire una cosa del genere? 
Tiene più alla sua carriera che a me, a noi?
Decido di andare a fare un bagno, per calmarmi.
Riempio la vasca da bagno e mi immergo.
Sento le lacrime sulle mie guance.
Per riccacciarle indietro, mi immergo sempre di più, fino a quando non vado sotto acqua completamente.
Perdo i sensi dopo poco.
Appena riapro gli occhi mi ritrovo avvolta in un asciugamano e circondata da loro tre.
-Che diavolo ti è preso?! Ci siamo preoccupati!- Emily mi abbraccia fortissimo.
-Ti ho tirata fuori dall'acqua e per poco non siamo arrivati tardi.- Nicholas neanche mi guarda.
Chiedo di lasciarmi da sola per rivestirmi.
Indosso una tuta e un paio di scarpe da ginnastica, prendo il mio ipod e senza dare retta a nessuno esco.
Cammino, cammino senza una meta precisa, ascoltando sempre la solita canzone. Quella canzone che ci ha fatto conoscere.
Io lo amo, tantissimo. 
Come poteva trattarmi in quel modo?
E se non mi amasse più?
Con i miei pensieri continuo a camminare per poi tornare a casa e risalire in camera, senza dire una parola.
 
E' arrivato il momento.
Sono in sala d'attesa nello studio della mia dottoressa.
Emily e Joe mi hanno accompagnata e sono qui di fianco a me a farmi coraggio. Nicholas, invece no.
-Signorina Brooke Davis?- Mi chiama l'infermiera.
-Si, sono io.- Mi alzo.
-Può accomodarsi nello studio della dottoressa Scott.-
Guado Emily e poi Joe, mi fanno un cenno con la testa ed entro nella stanza.
Nelle pareti ci sono gli attestati di medicina, vicino al tavolo dove dietro è seduta la dottoressa, c'è un lettino e vari strumenti da dottore.
La dottoressa Scott è un donna sulla quarantina, alta, occhi chiari e capelli castani. Molto cordiale.
-Prego signorina Davis, si accomodi sul lettino che la visito.- Mi dice.
Mi fa qualche domanda sui sintomi che si sono manifestati in questo periodo e le spiego tutto. Poi mi visita.
-Arrivo tra qualche minuto, sia paziente.-  La vedo uscire dalla stanza.
E' arrivato il momento della verità, tra poco saprò se sono incinta oppure no. Sono ansiosa e preoccupata.
Poco dopo la dottoressa rientra.
Mi alzo in piedi dal lettino.
-Mi dispiace, ma lei non è incinta signorina Davis. E' solo stato un momento di stress che le ha causato questi sintomi.- Faccio un respiro di sollievo. 
Almeno avremmo potuto provarci in futuro ad avere un figlio, magari saremo più pronti che ora.
-Non è tutto. E' risultato anche che lei non può avere figli. Mi dispiace.- 
Cosa? No.
-Ah. La ringrazio dottoressa, ora posso andare?- Chiedo triste.
-Si, arrivederci.-
Esco fuori correndo.
Non avrei mai potuto avere figli con Nicholas. 
Racconto tutto ad Emily e Joe e con le lacrime agli occhi mi riaccompagnano a casa. Il viaggio lo facciamo in silenzio totale.
Entro in casa e Nicholas è seduto sul divano che mi aspetta.
-Sarai contento di sapere che non sono incinta! Ah, e non potrò mai averne! Felice ora?! La tua carriera è salva!- Gli urlo. 
Salgo in camera velocemente, lui sta per venire da me, ma sento che Joe lo ferma e gli dice che devo restare da sola per un po'.

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


Sono distrutta.
Mi hanno appena dato una notizia terribile.
Non potrò mai avere una vera famiglia con Nicholas, non potremmo mai avere figli.
Lo sento salire le scale, bussare alla mia porta e senza aspettare una mia risposta, entra. 
Si avvicina al letto e si mette accanto a me, mi abbraccia.
-Piccola, scusami. Scusami, mi sono comportato da idiota. Ho sbagliato. Credimi, non volevo ferirti così. Troveremo un modo per avere dei figli, lo so.
Andremo da altri medici, le proveremo tutte, e se non funzionasse possiamo adottarli. Io voglio avere una vera famiglia con te, capito?- 
-Volevi, vuoi dei figli? Davvero? E la tua carriera?- Chiedo.
-Non mi importa più della mia carriera! Ora ho capito cosa voglio veramente: tu, noi, questo è quello che conta.- 
-A me interessa della tua carriera. Sai, io per te ho rinunciato ad uno dei miei sogni: disegnare abiti e aprire una mia attività. E' sempre stato un mio 
sogno, ma ci ho rinunciato per te.-
E' vero, avevo rinunciato alla mia carriera, per stare con lui. Per seguirlo ovunque. Non gliel'ho mai raccontato.
-Oh picciola, non dovevi, non per me. Ti prometto che avrai tutto quello che desideri d'ora in poi. Ti chiedo ancora scusa per il mio comportamento.- 
-E' storia passata, ora ho bisogno di te più che mai.- Mi abbraccia più forte. 
-Sono qui, ora e sempre.- Mi rassicura.
Dopo poco scendiamo.
Emily e Joe ci vengono incontro per sapere come sto.
-Tranquilli, è tutto okay. Noi, perlomeno abbiamo fatto pace, per l'altro fatto, supereremo anche questa, in qualche modo.-
-Esatto, ce la faremo. Grazie per avermi fatto ragionare quando, chiaramente, non lo stavo facendo. E anche di esservi presi cura di lei, quando non l'ho fatto io.-
-Figurati fratellino, dovere! Sono contento che sia tutto okay.- Gli risponde Joe.
-Brooke, non vorrei metterti fretta, ma il tuo matrimonio si sta avvicinando! E dobbiamo ancora fare tutto, il vestito, gli invitati e il resto!- 
Me ne sono completamente dimenticata!
-Oddio, non me ne sono proprio ricordata! Emily? Andiamo a fare shopping?- Dico ridendo.
Lei mi guarda e mi sorride tutta felice.
-Assolutamente, ti aiuto a scegliere il vestito!-
-Allora noi usciamo!- Bacio Nicholas.
-Dovremmo andare anche noi, giusto? Joe, ti va?- Si guardano e scoppiano a ridere.
-Siii, assolutamente!- Joe ci imita prendendosi un "IDIOTA" da me ed Emily.
Poi usciamo. 
 
Abbiamo visto già tantissimi negozi, ma non abbiamo ancora trovato l'abito giusto.
-Brooke, ho un'idea! Sempre se te la senti, bè potresti disegnare tu l'abito che idosseremo sia tu che io! Insomma, qualche tempo fa ho visto dei bozzetti di qualche 
 
abito che stavi progettando, e sono davvero megnifici!- Suggerisce Emily.
-Emily! Mi hai appena dato una grandissima idea! Certo, li creerò io, mi piacerebbe tantissimo!- L'abbraccio.
-Non c'è di che Brooke! Sono pur sempre un genio!- Scoppiamo a ridere.
-Dai, torniamo a casa, allora! Chissà se quei due hanno finito!- 
Ci avviamo verso casa.
Loro due già sono arrivati e ci stanno aspettando.
-Allora? Trovato?- Chiede Nicholas.
-Veramente no, ho deciso una cosa. Disegnerò io il mio vestito e anche quello di Emily, ho sempre sognato di farlo!- 
-Davvero? Saranno perfetti allora! Noi abbiamo già preso tutto, sia il mio che il suo vestito. E ci stanno anche molto bene!- Ridiamo tutti.
-Che modesti! Non vedo l'ora di vederti amore mio.- Lo bacio.
-Anche io, piccola mia. Anche io.- Ricambia il bacio.
-Bene, ora ci mancano: la location, il cibo e gli invitati. Brooke, vuoi una mano?- Dice Emily.
-Certo! Grazie mille, per tutto il supporto e l'aiuto che mi dai, non ce la farei senza di te!- 
-Figurati, sei la mia migliore amica, chi lo farebbe altrimenti?-
-Dai, mettiamoci al lavoro!- Dico.
-Io ho dei contatti con cui posso parlare per visitare alcune location, poi andremo a vederle e la sceglieremo insieme, ovviamente.- Dice Nicholas.
-Perfetto, allora tu occupati di questo. Io ed Emily ci occupiamo degli invitati.-
-E io? Che faccio? Mi sento escluso!- Dice Joe e scoppiamo a ridere.
-Tu puoi occuparti del cibo! Sei il più esperto in questo capo, giusto?- Ridiamo ancora.
-Certo, assolutamente! Me ne occupo io!- 
E ci ritroviamo a preparare le mie nozze, cosa che non avrei mai pensato che sarebbe successo alla mia età.
Ora sono felice. Ho tutto quello che ho bisogno adesso.
E per il fatto che non possiamo avere dei figli nostri, bè a quello ci penseremo in futuro. 
Per adesso ci stiamo godendo il nostro momento.
Sono davvero emozionata per il mio, nostro, grande giorno.
Per di più ora dovrò disegnare gli abiti che indosseremo io ed Emily, che è un sogno che si avvera per me.
Fin da piccola ho sognato questo momento, e finalmente si sta avverando.
E finalmente ho trovato qualcuno con cui sono sicura di voler passare il resto della mia vita.
Ne abbiamo passate tante da quando ci conosciamo, eppure siamo ancora qui, insieme. 
Niente e nessuno potrà mai cambiare o rovinare questo.
Io e Nicholas ci amiamo e ci ameremo sempre, questo è sicuro.

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***


La sera successiva, dopo una giornata di lavoro per Nicholas, ci ritroviamo a letto a parlare del più e del meno. 
Ad un certo punto, mi chiede una cosa che non mi aspettavo.
-Chi vuoi invitare dei tuoi amici al matrimonio?- A quella domanda mi si riempiono gli occhi di lacrime.
-Ehy? Che succede?! Ho detto qualcosa di male?- Mi chiede preoccupato. 
La verità è che gli ho tenuto nascosto delle cose della mia vita, solo Emily le sa. Ma non riesco più a tenermi tutto dentro, così decido di parlargliene. 
-No, tu non hai fatto niente, anzi sono io che ti devo delle spiegazioni.- Mi guarda perplesso.
-Sai che puoi dirmi tutto, sono qui per questo.- Mi incita.
-Si, questo lo so. Ecco, vedi.. Non ti ho raccontato molto del mio passato, ti ho tenuto nascoste alcune cose, ma è arrivato il momento di dirtele.
Non ho mai avuto degli amici, degli amici veri... 
Tutto iniziò qualche anno fa, andavo ancora a scuola... Sono sempre stata una ragazza, riservata, calma e tranquilla, un po' sulle sue. 
Come sai, non sono proprio simile ai miei coetanei: a loro piace divertirsi in maniere che a me non piacciono, la penso diversamente da loro, e queste sono 
solo alcune cose per cui mi hanno sempre evitata, esclusa. Si, ho avuto degli amici, ma solo di passaggio o non fedeli come credevo. 
Non venivo invitata alle feste, mi escudevano da alcune decisioni che dovevano essere prese insieme, molti mi evitavano, e non ho mai capito quali fossero le mie 
colpe. Perchè mi dovevano trattare così? Cosa ho fatto di sbagliato per meritarmi un simile disprezzo? Solo perchè ero un po' diversa dallo stampo loro? 
Solo Emily mi capì e da subito si avvicinò a me fin tanto da diventare migliori amiche. Prima di lei non avevo mai avuto nulla di paragonabile. 
Lei mi aiutò in diverse occasioni, stando sempre al mio fianco e difendendomi, credo che non potrò mai ringraziarla abbastanza per tutto quello che ha fatto.
Ho passato gli anni più brutti della mia vita, a volte, nulla aveva più senso. Se non ci fosse stata Emily e la musica, specialmente la vostra, penso che non ce 
l'avrei fatta a superare quel periodo. Sai, ora me ne vergogno, ma più di una volta ho pensato di farla finita, di mollare tutto. Ma poi mi ripetevo che dovevo 
farcela per Emily, per te, perchè ho sempre sperato di poterti incontrare e finalmente dirti che mi hai salvato la vita, nel vero senso della parola. 
Per quello, quando ci siamo incontrati, e ancora adesso, fatico a credere che questo sia tutto vero. La mia vita negli ultimi anni è stata un completo disastro,
ma poi, un giorno, sei venuto a salvarmi e tutto è cambiato. Ora sono felice, serena, e ho deciso di raccontarti del mio passato perchè voglio definitivamente 
chiudere questo capitolo della mia vita e vivere bene, con te al mio fianco. Grazie per tutto quello che fai per me ogni giorno, sono sincera, ogni minima cosa è importante per me, senza di te non so dove sarei ora, davvero. Averti al mio fianco è il sogno più bello che potesse mai realizzarsi. Anche se a volte, ho paura che anche tu te ne possa andare come gli altri hanno fatto, ma credimi sto cercando di non pensarci più. Ho capito quanto ci tieni a me, quanto mi ami, sappi solo che 
quello che provi tu è solo una minima parte di quello che provo io soltanto guardandoti negli occhi. Mi fido totalmente di te, e scusami per non avertelo raccontato 
prima, aspettavo il momento giusto, di essere pronta. Ti amo con tutto il cuore e non vedo l'ora di sposarti, per renderti mio ufficialmente.-
Le ultime parole le pronucio con la voce spezzata e le lacrime che scendono dalle guance. 
Finalmente ho raccontato tutto, finalmente mi sono liberata di questo peso.
Lui, che aveva sempre tenuto le mani intrecciate alle mie, ora mi abbraccia e mi bacia la testa.
-Piccola mia, non pensavo avessi sopportato così tanto dolore, non potevo neanche immaginarmelo. 
Adesso ci sono io, ti amo da morire e non ti lascerò mai!
Chi ti ha fatta soffrire e ha rinunciato a te, è un coglione, non sa che si è perso. 
Sei una donna fantastica, speciale, non devi più lasciarti abbattere da nulla. 
Ora hai tante persone intorno a te che ti amano e ti vogliono bene, non soffrirai mai più, te lo prometto! Mi ha fatto soffrire terribilmente sapere questo lato del
tuo passato, specialmente quando mi hai confessato che volevi finirla. Non so come farei se non ci fossi qui con me, non dire più una cosa del genere, 
solo pensarci, mi fa rabbrividire e soffrire. 
Sono felice di averti aiutata, di averti salvata come hai detto tu. 
Ora sei qui con me e non ho intenzione di lasciarti più, sai? Tu hai salvato me, ho trovato la mia anima gemella in te, cosa che credevo impossibile fino al giorno del
nostro incontro. Sei il mio piccolo angelo. Ci siamo salvati l'uno con l'altra e non potrei essere più felice di come sono ora che sto per sposarti. 
Grazie di rendermi così ogni giorno che passa, tu sei perfetta, non dimenticarlo mai. Grazie di esserti fidata e fidarti di me, grazie per avermi confidato 
i tuoi segreti.
Ti amo come non ho mai amato nessun'altra e sarà così fino alla fine.- 
Entrambi con le lacrime agli occhi ci baciamo e rimaniamo a cullarci fino a quando non ci addormentiamo. 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1751959