la principessa

di danish
(/viewuser.php?uid=85572)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** la principessa ***
Capitolo 2: *** L'appuntamento ***
Capitolo 3: *** Tatuaggi ***
Capitolo 4: *** i segreti di palazzo ***
Capitolo 5: *** la fine del pianeta Mazone ***
Capitolo 6: *** il lungo viaggio verso la patria ***
Capitolo 7: *** una svolta inattesa ***
Capitolo 8: *** la mente di Raflesia ***
Capitolo 9: *** crudeli verità ***
Capitolo 10: *** Frida ***



Capitolo 1
*** la principessa ***


P.o.v.   Cleo
 
L'abbiamo presa.
Come ci era stato ordinato, abbiamo organizzato un assalto senza precedenti per prendere la piccola principessa. Ora è a bordo della nave ammiraglia e riposa sotto sedativo nella stanza che la regina ha fatto preparare appositamente per lei.
Al suo fianco un medico la tiene costantemente sotto osservazione. Ciò che più preoccupa Raflesia è come la bambina reagirà psicologicamente nel momento in cui riprenderà coscienza. Come spiegare ad un essere così fragile e indifeso che la sua vita sta per cambiare radicalmente?  Come metterla al corrente, senza provocarle uno shock, che il suo compito sarà quello di guidare un popolo immenso come il nostro.....?
 
Harlock ci insegue senza sosta. Ha addirittura abbandonato la difesa della Terra per tentare di riprendersi quella bambina. Non credo di averlo mai visto così determinato e disperato al contempo. Tiene a lei come se fosse sua figlia.
Mi piacerebbe vomitargli in faccia la verità su Mayu ma ancora non è il momento giusto. La Regina mi ha ordinato di temporeggiare, di creare dei diversivi per distrarlo e tenerlo occupato mentre il consiglio Superiore stabilisce il programma di educazione che dovranno attuare per renderla una degna sovrana.
Io, sinceramente, nutro dei forti dubbi sulla riuscita di questo piano.
Vorrei parlarne con Raflesia ma in questi giorni sembra più affaticata del solito. Troppe responsabilità gravano sulle sue spalle. La sua fronte candida è perennemente corrugata dalla preoccupazione, le sue sopracciglia  sempre aggrottate.
Ho scorto per un istante un'ombra di incertezza nei suoi occhi...so che cosa le passa per la testa: si domanda che cosa pensi di lei il nostro nemico.
E questo suo tenere così tanto all'opinione di Harlock mi fa andare su tutte le furie.
 
Accendo il monitor centrale nel mio ufficio personale per controllare la situazione.
In questo momento una squadra speciale sta tenendo impegnato Harlock nei dintorni della fascia di asteroidi S-14. La lotta è cruenta, quell'uomo sta dando fondo a tutte le sue risorse belliche per liberarsi di noi. 
La posta in gioco è davvero altissima, più ancora di quanto lui possa immaginare. Non gli permetteremo mai di riprendersi la nostra principessa. 
 
"Comandante Cleo, Sua Maestà vi attende nei suoi alloggi!"
 
L'interfono spezza bruscamente i miei pensieri. 
Mi sistemo la divisa ed esco dallo studio a grandi passi.
Quando entro nel salone reale, per poco non grido dalla sorpresa: Raflesia, seduta sul trono, tiene sulle ginocchia la piccola Mayu, accarezzandole dolcemente i capelli. Il suo viso sembra rilassato, l'affaticamento scomparso.
La bambina sorride, un fiore tra le mani, per nulla intimorita dalla mia presenza e da quella di Catandra che se ne sta in disparte ad osservare in silenzio.
Eppure dovrebbe sapere chi siamo e quali intenzioni abbiamo verso la Terra....
 
"Lei è Cleo." dice la regina rivolgendosi alla principessa.
 
"E' una tua amica?" chiede lei candidamente.
 
Raflesia annuisce e mi guarda sorridendo.
Dentro di me, a quelle parole,  provo quasi commozione ma al di fuori non mostro alcuna reazione.
Mayu si alza di scatto dal grembo della sovrana e mi corre incontro, facendomi dono del fiore che aveva tra le mani.
Non sono abituata a questo genere di smancerie, non ho figli e non ho abitualmente a che fare con i bambini. Mi inginocchio e, un po' impacciata, accetto il suo dono.
Mayu mi sorride in modo disarmante, i suoi occhi sono luminosi come le stelle del cielo di Mazone. 
Poi torna di nuovo di corsa verso Raflesia e si getta letteralmente tra le sue braccia.
 
"Zia Raflesia, parlami ancora della mia mamma!" chiede Mayu con voce supplichevole.
 
Il piano educativo è già cominciato.
Guardo Catandra. Sorride compiaciuta mentre si versa da bere da una brocca di cristallo colma d'acqua.  Mi avvicino a lei e faccio la stessa cosa.
Forse sarà tutto più semplice di quel che immaginavo....
 
 
 
  

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** L'appuntamento ***


Pov Harlock
 
 
Perché? Perchè?
Mayu.......dove sei?
Dove la staranno portando quelle maledette?
Non sono riuscito a difenderla da loro....
Avrei voglia di sbattere mille volte la testa contro le pareti della cabina, di fare a pezzi tutto quello che mi capita sotto tiro....
ma non posso....
devo mantenere la calma, per quanto possibile... e soprattutto rimanere lucido.
 
Siamo nei dintorni dei pianeti Gemelli.
La ricerca si fa sempre più complicata, insieme ai miei uomini continuo a solcare lo spazio senza sosta, senza avere la certezza che la direzione presa sia quella giusta. Quelle diaboliche donne si divertono a cambiare continuamente il luogo in cui la tengono prigioniera non appena riusciamo ad individuarlo.
Devo tentare il tutto per tutto.
Se non riuscissi a salvarla e a riportarla sulla Terra, tanto varrebbe morire.
 
Tochiro non mi parla da alcuni giorni. E' come se fosse adirato con me per non essere riuscito a proteggere il suo bene più prezioso.
Lo capisco. Io stesso non riesco a perdonarmi per quello che è successo.
Nemmeno l'arpa di Mimeh mi dà più sollievo.
Cos'altro posso fare se non rincorrere quelle maledette e cercare di scoprire dove tengono nascosta la mia piccola Mayu?
Sono diverse notti che non riesco a chiudere occhio, gli incubi mi tormentano ogni volta che mi appisolo per qualche istante. E tentare di stordirmi con il vino non serve a niente.
Appena chiudo gli occhi vedo Raflesia che mi ride in faccia senza ritegno, prendendosi gioco di me.
Era una nemica di cui avevo rispetto....fino a qualche tempo fa. Ora invece la ritengo un essere senza onore. Se fosse qui, in questo momento, la ucciderei all'istante, senza pensarci su.
Farsi scudo di una bambina per raggiungere il suo scopo è un gesto ignobile.
 
"Capitano, presto! Corri sul ponte!"
 
Dev'essere successo qualcosa di grave a giudicare dalla voce concitata di Yuki.
Non sto nemmeno a mettere il mantello, esco di corsa dalla mia cabina e mi dirigo verso la plancia di comando, calpestando qualunque cosa intralci il mio cammino e travolgendo chiunque dorma lungo i corridoi.
Appena entro alzo lo sguardo verso il monitor principale. Sento il sangue andarmi letteralmente alla testa. Un silenzio di tomba regna incontrastato in tutta la cabina e sui visi dei miei uomini è dipinta un'espressione di angoscia. Yuki e Mimeh si stringono reciprocamente le mani, Masu ha lasciato cadere a terra le sue fidate mannaie e Yattaran ha abbandonato accanto al timone il prezioso modellino dell'Arcadia che stava terminando di costruire. Tadashi stringe i pugni e i denti, mormorando insulti irripetibili verso colei che ci guarda, con i suoi occhi gelidi, dall'alto dello schermo.
 
"Harlock, vattene! Smettila di seguirci, non ti darò mai la bambina!"
 
La voce di Raflesia risuona cupa tra le pareti del ponte.

 
"Mayu!"
 

Il mio grido è rivolto alla piccola che siede inspiegabilmente sulle gambe della regina. Non sembra averne timore e guarda verso di me con espressione tranquilla.

 
"Che le hai fatto?"
 

Chiedo a quella dannata, guardandola con odio e rancore. Se le ha torto un solo capello la inseguirò per tutto il cosmo fino a quando non l'avrò presa e rispedita all'inferno con le mie mani.

 

"Ti sembra che Mayu sia sofferente?" mi domanda con tono sarcastico.

 
Sussurra qualcosa alla piccola chiamandola Klejn Rahen. Lei sorride e mi saluta con un cenno della mano.
Non riesco a credere a ciò che vedo. Raflesia e Mayu sembrano avere una grande confidenza.
L'Arcadia vibra interamente, come se fosse stata colpita in pieno da un colpo di cannone. Ma non è così. Fuori non c'è ombra di nemici ma solo buio e silenzio.
Trema.
I motori si arrestano e tutte le luci si spengono, tranne quelle di emergenza.
 
In questa oscurità Raflesia mi fa paura.
Si, devo ammetterlo a me stesso, da quando la mia piccola è nelle sue mani, ho cominciato a temerla sul serio.
Davvero io, Harlock, con un pugno di uomini e un'astronave, pensavo di riuscire a fermare l'avanzata dell'immenso esercito di Mazone?
Davvero credevo che Raflesia avrebbe combattuto lealmente?
Le mie convinzioni, la mia sicurezza, i miei ideali....tutto ciò in cui credevo comincia a vacillare....
 
Mayu scende dalle ginocchia della sovrana e saltellando allegramente si dirige verso un angolo del salone in cui si trova una palla colorata. La prende tra le mani e comincia a farla rimbalzare ritmicamente.
 
"Harlock, guarda! Questo è un regalo di Cleo! Qui è tutto molto bello, sai?" mi dice sorridendo e mostrandomi la sfera di gomma.Poi torna, trotterellando, vicino alla regina.
 
Mi domando che cosa possano averle fatto quelle megere. Che cosa le avranno detto per renderla così tranquilla e per nulla timorosa ben sapendo di trovarsi nel loro covo?
Mayu fa segno alla regina di chinarsi verso di lei. Le sussurra qualcosa all'orecchio.
Inizialmente Raflesia sembra titubante ed accenna un "no" con il capo.
Vedo il viso di Mayu farsi improvvisamente triste, probabilmente prossimo alle lacrime.
Raflesia sospira rassegnata e, passandole una mano tra i capelli la conforta.
Mayu grida un "evviva" e riprende a saltellare con la sua palla.
Mi chiedo che cosa si siano dette ma la mia curiosità viene ben presto soddisfatta.
Raflesia infatti si alza dal trono e con voce solenne comincia a parlare.
 
"Harlock,  Mayu chiede che tu venga ospite a bordo della Dokras."
 
Che cosa??? Non sono sicuro di aver capito bene quanto è uscito dalle labbra di quella donna. Mi sento frastornato, come se fossi stato travolto da un'onda gigantesca e sbattuto sulla spiaggia come un pezzo di legno.
"Ovviamente questo non mi entusiasma.....ma se è lei a chiederlo non posso fare altro che accontentarla." aggiunge Raflesia a denti stretti.
 
"Capitano, vengo con te!" esclama con decisione Tadashi.
 
"Verrai da solo!" sentenzia la sovrana con un tono di voce che fa tremare l'intero ponte.
 
Se questo è l'unico modo per avvicinarmi a Mayu, lo farò. Non ho altra scelta al momento.
 
"Vieni da solo e disarmato nel punto Beta 85. Verrà Cleo in persona a prelevarti e ti condurrà da noi." mi intima la regina. "Niente scherzi o non vedrai mai più la tua adorata figlioccia!!"
 
Il collegamento audio-video si interrompe bruscamente.
I miei uomini mi si fanno intorno e tutti insieme mi pregano di non andare all'appuntamento.
Tori piange come una fontana mentre Mii si aggrappa al mantello con i suoi artigli come se volesse trattenermi.
Mi dispiace ma non posso fare altrimenti.
Mi giro verso l'uscita del ponte per dirigermi all'hangar e volare verso il luogo dell'incontro.
Mentre cammino lungo i corridoi della nave continuo a domandarmi come mai la piccola Mayu non abbia paura di trovarsi al cospetto di Raflesia.
So che è una bambina coraggiosa ma....è altrettanto consapevole della malvagità di quella donna.
Vorrei solo che Tochiro tornasse a parlarmi e mi consigliasse in questo situazione......
 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Tatuaggi ***


Pov Raflesia
 
 
Molti anni prima.
 
 
Non capisco per quale motivo il consiglio superiore abbia deciso di portarmi in "villeggiatura" proprio su questo pianeta remoto. Possibile che non ci sia nell'universo un'altra colonia mazoniana su cui praticare il consueto addestramento estivo a me riservato?
 
Una ragazza come me , nonché futura regina, dovrebbe frequentare luoghi esclusivi e divertirsi spensieratamente.....
Beh..io non sono una sedicenne comune, questo è certo.
Per cui è doppiamente ingiusto condurmi in un luogo popolato solo da gente tarchiata e dall'aspetto rozzo! Dovrei trovarmi su una spiaggia dorata dove le onde del mare lambiscono la sabbia con movimenti dolci e lenti, dove potrei correre scalza e lasciare che il vento accarezzi i miei capelli neri....e magari, guardando l'orizzonte, potrei vedere l'ombra di un nobile cavaliere che in sella al suo bianco destriero viene a rendermi omaggio di una rosa!
 
E invece qui ci sono solo sgorbi....e basta! Non uno straccio d'uomo "appetibile"!
 
"E' per motivi di sicurezza" mi ha detto l'anziana Kora che mi segue a pochi passi di distanza come un'ombra.
Ah beh, di sicuro non corro il rischio di incontrare nessuno di interessante....ma almeno il mare è una vera meraviglia.
 
La spiaggia è una distesa di pietre roventi che mi sta lentamente cuocendo i piedi ma tutto sommato il paesaggio oggi è gradevole.....non si direbbe che a poca distanza ci siano quelle vecchie e fatiscenti città che ho visitato ieri. Non capisco per quale motivo Mazone tenga sotto la propria protezione questo posto dimenticato dagli dei. Un giorno mia madre dovrà spiegarmene le ragioni...
 
D'un tratto la mia attenzione viene attirata da una figura inginocchiata in un punto in cui le rocce formano una specie di insenatura naturale. Sembra una giovane fanciulla che sta per scendere in acqua.
Resto colpita dalla grazia dei suoi movimenti e dal colore rosso fuoco dei lunghi capelli che fluttuano leggeri nella brezza marina. Con un guizzo improvviso si tuffa tra le acque cristalline sparendo alla mia vista.
 
Da quando sono qui, e cioè da circa tre giorni, non mi sono mai imbattuta in persone "piacevoli d'aspetto", lei è davvero la prima che vedo. Poco più in là una coppia di anziani sembra gridarle qualcosa, probabilmente delle raccomandazioni.
 
"Se volete, potete fare un bagno anche voi, principessa" mi dice Kora indicandomi il mare.
 
Non me lo faccio ripetere due volte e, tolta velocemente la tunica che indosso, mi lancio a capofitto tra le onde, ancora un po' incredula della libertà concessami dalla mia guardiana personale.
Nuoto a lungo sott'acqua, è una cosa che adoro fare.
 
Dopo molte bracciate riemergo a prendere fiato. Con grande stupore vedo a pochi metri di distanza un grande scoglio sul quale se ne sta seduta la stessa ragazza di prima.
Anche lei si accorge della mia presenza.
Restiamo guardinghe a guardarci per un lungo istante senza dire una parola, gli occhi fissi l'una in quelli dell'altra. I suoi sono verdi come il mare che ci circonda.
La ragazza mi sorride e mi inviata a raggiungerla con un cenno della mano.
La mia curiosità mi spinge ad accettare l'invito.
Ora ci troviamo fianco a fianco, sedute su di uno scoglio in mezzo al mare.
 
"Mi chiamo Esmeralda!" mi dice lei con voce sicura. "Non sei di queste parti vero? Come ti chiami?"
 
Il suo viso ha un che di familiare che non riesco ancora a mettere a fuoco.
 
"Io sono Raflesia." le rispondo asciutta. Ricordo improvvisamente che l'anziana Kora mi aveva severamente vietato di rivelare chi sono, suggerendomi di rispondere in maniera evasiva a qualunque tipo di domanda. Ma ormai è tardi, la ragazza fulva ora sa il mio nome.
 
"Sei qui in vacanza? Molte persone vengono a trascorrere il tempo libero su questo pianeta. E' un luogo tranquillo e riservato...." mi dice, continuando a scrutarmi con quei suoi occhi verdi.
 
Annuisco brevemente.
Entrambe ci giriamo verso l'orizzonte a guardare il meraviglioso spettacolo del tramonto che tinge il cielo di viola e arancio. Scambiamo qualche parola, parlando del più e del meno e piano piano tra noi si crea un clima distensivo. Poi il discorso si sposta sui ragazzi del luogo che lei definisce attraenti....mentre io trovo ripugnanti.
 
Mi sorprende raccontandomi che sogna un cavaliere in sella ad un cavallo bianco che la raggiunge e le regala una rosa. Proprio la stessa cosa che era venuta in mente a me poco prima.
Più parla e più mi rendo conto che caratterialmente abbiamo molti punti in comune. E' molto rasserenante parlare con lei, è come se la conoscessi da sempre.
 
Che strano.
 
Pochi attimi dopo le grida di due anziane persone, provenienti dalle nostre spalle, ci riportano alla realtà.
Esmeralda si alza in piedi e agita un braccio in segno di saluto verso di loro.
Posso osservare la sua considerevole statura ed il suo fisico snello e armonioso, al limite della perfezione.
 
"I miei genitori si preoccupano sempre troppo....ormai sono grande abbastanza da poter badare a me stessa..." mi dice con tono lievemente contrariato mentre fa loro cenno di stare tranquilli.
Com'è possibile che sia figlia di quei due, così bassi e tozzi?
 
Gli occhi mi portano a scoprire un piccolo tatuaggio ricamato sul suo candido fianco .
Un brivido mi percorre la schiena. Riconosco la lettera "A" scritta in caratteri mazoniani.
Io ne ho uno nella medesima posizione che riproduce una R.
 
"Credo di averlo da sempre." mi dice lei, intuendo i miei pensieri mentre sfiora il disegno con la punta dell'indice.
 
"Ah, davvero?" rispondo con finta indifferenza, tentando di mascherare il mio turbamento.
 
"Viene disegnato secondo un antico rito portafortuna che si celebra ad ogni nascita!" risponde Esmeralda sorridendo.
 
"..carino..." rispondo a denti stretti mentre nella mia testa frullano un sacco di interrogativi a cui la vecchia Kora dovrà rispondere.
 
"Secondo una vecchia leggenda, per ottenere ciò che ti sta a cuore, non devi far altro che passare un dito sopra al tatuaggio formando dei cerchi ." continua Esmeralda, guardandomi con i suoi occhi scintillanti.
 
"Beh...paese che vai, usanza che trovi.." commento con un'alzata di spalle.
 
"Ti voglio confidare un segreto.." mi sussurra, avvicinandosi con espressione seria "..il mio desiderio è quello di incontrare un grande uomo con cui viaggiare libera per lo spazio e con cui formare una famiglia...". Gli occhi le risplendono come stelle mentre pronuncia quelle parole. "..e tu Raflesia, cosa desideri sopra ogni cosa?" mi chiede poi, spiazzandomi.
 
"Diventare una regina!" esclamo senza quasi rendermene conto.
 
"Allora ti auguro che i tuoi desideri si avverino." risponde con espressione sincera sul viso. Poi si gira e si tuffa in mare nuotando fino alla riva dove i due anziani genitori la stanno ancora attendendo. Le porgono un telo per coprirsi e tutti e tre insieme si allontanano fino a sparire dalla mia vista.
 
Mi tuffo a mia volta in mare e torno verso la spiaggia dove la fedele Kora mi aspetta con un accappatoio tra le mani. Ha un'espressione strana, quasi fosse preoccupata. E fa bene ad esserlo!
La fisso con lo sguardo più torvo di cui sono capace. Dovrà rispondere a parecchie domande mentre torneremo alla nostra casa di villeggiatura.
Soprattutto in merito ad un certo tatuaggio di chiara origine mazoniana......
 
 
chiedo venia per il mostruoso ritardo con cui ho aggiornato....spero che il prossimo capitolo arrivi a termine un po' prima! ^-^ 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** i segreti di palazzo ***


pov Raflesia
 
Siamo tornati su Mazone da poco.
Mentre io mi sono diretta immediatamente verso i miei appartamenti , Kora ha avuto la necessità di passare un attimo dall'infermeria.
Aveva proprio una brutta cera la poveretta.
Per fare quello che ha fatto le ci è voluta una immensa dose di coraggio....e di incoscienza.
Ha un colorito più azzurognolo del solito. Non credo che sia colpa solo di quanto mi ha detto qualche ora fa..
 
"Principessa Raflesia, avete un'aria strana..." mi ha detto porgendomi l'accappatoio per asciugarmi dopo la nuotata in mare.
 
"Kora....perché quest'anno la regina ha scelto per me questo pianeta per terminare l'addestramento annuale?" le chiedo con tono d ivoce duro, guardandola fissa negli occhi.
 
"In verità non era qui che eravamo destinate...." mormora l'anziana consigliera sistemandosi gli occhiali sul naso.
 
"Come sarebbe??" ribatto io , asciugandomi velocemente i capelli ed indossando la mia usuale tunica.
 
Kora tentenna, si schiarisce la voce con vari colpetti di tosse, sospira e cammina avanti e indietro sulla battigia mentre io resto immobile ad osservarla. Vorrei tempestarla di domande - e non solo - ma credo che tra poco sarà lei a sputare il rospo senza bisogno che io muova un dito.
 
"...vedete....in realtà il Consiglio aveva scelto il pianeta Antimon, luogo sicuramente più ospitale di questo....ma....."  Kora lascia la frase in sospeso e si mette ad osservare l'orizzonte tinto di rosso da due soli.
Il suo viso assume un'insolita espressione timorosa.
Non è da lei.
Nella gerarchia mazoniana ricopre la carica più alta dopo mia madre ed è nota per essere una donna risoluta e decisa, proprio come sua figlia Cleo.
 
"...e allora per quale motivo siamo venute a Thrynos?" la incalzo, avvicinandomi a lei con aria sempre più minacciosa. Il mio animo è inquieto, sento che qualcosa di grave sta per accadere....
Kora mi guarda e la sua espressione di colpo cambia. Pensavo di incuterle timore squadrandola in quel modo ma invece sul suo viso compare un sorriso. Sembra che abbia percepito la mia agitazione.
 
Che cosa mi sta nascondendo? O meglio, che cosa sta tentando di dirmi?
 
Si avvicina a me e mi poggia entrambe le mani sulle spalle con fare materno. Ma che succede? Tali confidenze le erano state permesse finchè ero una bambina ma, da quando avevo cominciato l'iter di apprendimento delle norme per diventare Regina, non aveva più osato avvicinarsi a me oltre un certo limite. E inizialmente la cosa mi aveva dato dispiacere perché lei era l'unica a regalarmi qualche carezza di consolazione nei momenti difficili. Mia madre era troppo impegnata nei suoi compiti di sovrana e nei suoi piani di conquista per farlo.
 
"Raflesia, ho disubbidito alle direttive di tua madre e ti ho portata qui di nascosto." accenna Kora con voce tranquilla. " Lei non avrebbe mai e poi mai approvato questa scelta. Ritiene che Thrynos sia un luogo inospitale, una specie di dimenticatoio in cui riporre le cose che non servono più o in cui nascondere ciò che non deve essere visto dal popolo di Mazone...." .
Mi sfiora una guancia con la sua mano rugosa mentre osserva con amorevolezza il mio viso.
 
"Ma perché....non capisco...." mormoro io, osservando a mia volta i suoi grandi occhi, gli stessi di Cleo.
 
"..a volte una grande sovrana, per il bene del suo popolo, è costretta a prendere delle decisioni difficili che vanno contro la sua stessa volontà, contro i suoi stessi figli.....ed è ciò che ha fatto tua madre molti anni fa..." la voce le si incrina mentre pronuncia le ultime parole.
 
Attendo qualche istante che si riprenda dalla forte emozione che la sta pervadendo in questo momento.
 
"..coraggio Kora, terminate di dirmi quello che dovete...." la incito, al limite della pazienza.
 
Lei annuisce e si schiarisce nuovamente la voce. La sua espressione ora è seria, solenne.
"Quella ragazza che avete incontrato sugli scogli poco fa si chiama Althea...." dice di getto.
 
"..vi sbagliate, il suo nome è Esmeralda. Me lo ha detto lei stessa!!" ribatto io, un po' confusa.
 
Kora nega con un cenno del capo: " No. Vi assicuro che quella giovane donna è Althea." ribadisce con fermezza. " E' Althea di Mazone, figlia della Regina Olimpia e vostra sorella gemella."
 
Sento le gambe vacillarmi ma Kora è subito pronta a sostenermi. Il mio respiro diventa affannoso e mi sembra quasi di soffocare. Scivolo lentamente a terra mentre l'anziana consigliera mi accompagna al suolo reggendomi per un braccio.
 
Le grido qualcosa di incomprensibile, voglio sapere tutto quanto.
 
Il resto del racconto mi arriva agli orecchi come suoni ovattati. Mi dice che mia madre generò due gemelle e che dovette subito scegliere quale delle due sarebbe diventata sua erede diretta al trono. Scelse istintivamente me che sembravo quella fisicamente più forte e dal carattere più deciso sin dal primo giorno di vita.
Dopo aver "marchiato" sui nostri corpicini le iniziali dei rispettivi nomi, secondo un antico rito della nostra dinastia, Althea fu portata via da Kora in un luogo segreto, sconosciuto persino alla regina stessa. Per il bene dell'onnipotente Mazone.
 
"Perché avete deciso di rivelarmelo ?" chiedo a Kora, ancora sconvolta.
 
"Durante tutti questi anni mi sono occupata, all'insaputa di vostra madre, del benessere di vostra sorella, fornendo alla sua famiglia ogni genere di aiuto. Ho chiesto ed ottenuto che Thrynos fosse messo sotto la protezione di Mazone per difendere Althea da ogni tipo di minaccia, spacciandolo per un pianeta ricco di risorse ancora in parte da scoprire."
Una lacrima le solca improvvisamente il viso.
"Ma tra poco non sarò più in grado di proteggerla. Le forze mi abbandonano con l'avanzare dell'età e dopo che avrò terminato questo ultimo periodo del tuo addestramento, chiederò alla Regina di congedarmi dal mio incarico." mi dice con un velo di tristezza negli occhi."Vorrei che tu continuassi la mia opera di sostentamento e protezione nei suoi confronti...almeno fino a quando non sarà in grado di badare a sé stessa.."
 
Ha abbandonato il "voi" protocollare per passare ad un amichevole e confidenziale "tu", proprio come faceva quando ero una bambina.
 
" Olimpia non sa che lei si trova qui....mi aveva ordinato di metterla in una capsula spaziale per lanciarla in un qualche angolo remoto dell'universo....ma io non ne ho avuto il coraggio. La portai io stessa dai suoi genitori adottivi accampando come scusa quella di un controllo ufficiale su Thrynos per sedare delle pericolose agitazioni popolari." aggiunge Kora togliendosi gli occhiali per asciugarsi gli occhi.
 
"....avrei potuto esserci io al suo posto...." mormoro, in preda all'orrore di quest'ultima rivelazione. "non immaginavo che mia madre potesse essere così dura e fredda...ha saputo mantenere questo orribile segreto così a lungo.." Scuoto la testa e sento le lacrime salirmi agli occhi.
 
"E' il suo ruolo che glielo impone. Credo che dentro di sé soffra ogni istante per quella scelta. Ma il suo popolo viene prima di tutto, il suo regno è la sua priorità. La sua fermezza e la sua risolutezza siano per te un esempio. Se vorrai essere una grande regina, dovrei fare esattamente come lei." Kora si infila nuovamente gli occhiali e fa un passo indietro chinando il capo.
 
"Quando diventerò regina farò in modo che tutti i miei figli restino accanto a me. Non prenderò nessuna decisione che possa in qualche modo metterli in pericolo. E soprattutto non li abbandonerò in favore dei miei sudditi!" esclamo con veemenza.
 
"Le circostanze che dovrai affrontare in futuro potrebbero obbligarti a comportarti in modo diverso..." risponde Kora facendomi cenno di tornare a casa.
 
 
Siamo tornate a palazzo reale qualche ora più tardi. Kora ha accusato strani malesseri e capogiri fortissimi durante il viaggio di rientro, per questo le ho consigliato di passare dal dottore.
Sono preoccupata, forse farei meglio a raggiungerla in infermeria e controllare il suo stato di salute.
Torno sui miei passi, raggiungo l'ala opposta del palazzo ed entro nell'ambulatorio al cui interno trovo Cleo in lacrime.
 
"Che cosa succede, Cleo?" le domando in ansia.
 
"Mia madre...è in fin di vita..." singhiozza.
 
Sobbalzo incredula ma torno subito in me.
Ci avviciniamo entrambe al vetro che ci separa dalla sala visite e che mi permette di vedere la mia Consigliera distesa in un letto, attaccata a marchingegni di cui non so nulla.
Anche lei mi vede e in un attimo si toglie il respiratore mormorando un nome.
Althea.
Annuisco con il capo.
Pochi secondi dopo, un terribile trillo, ci indica che la povera Kora è spirata.
Il dottore esce scuotendo il capo sconsolato. Dice che il motivo di una morte così improvvisa è dovuta ad un raro virus contratto su Antimon e che, data l'età, le è stato fatale.
 
"Sono d'accordo. Non può che essere così. Presto, che le sue spoglie vengano immediatamente cremate!" la voce di mia madre risuona solenne nella stanza.
 
"Ma..Mia Regina...così non posso nemmeno darle l'ultimo saluto.." protesta inutilmente Cleo.
 
Olimpia non risponde, si gira ed esce dalla stanza ignorando le suppliche della mia amica.
-Ma quale virus? Su Antimon non ci siamo neppure state- penso tra me e me.
Mi avvicino a Cleo e le poggio una mano sulla spalla. Cercherò di scoprirne di più sulla fine di Kora. Forse mia madre ne sa di più di quello che dà a vedere ma per ora non mi resta che piangere in silenzio questa donna che ha saputo darmi più amore di una madre e che ha salvato mia sorella da morte certa. 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** la fine del pianeta Mazone ***


Pov cleo
 
sette anni dopo la morte di Kora.
 
 
 
C’è grande fermento a palazzo in questi giorni.
Il Consiglio Supremo si è riunito più volte e fino a tarda notte. Temo che stia succedendo qualche cosa di davvero terribile.
Voci insistenti dicono che vi siano state numerose esplosioni nei laboratori di ricerca situati nel settore ovest del pianeta, quelli in cui si sta tentando di produrre un nuovo tipo di energia per il sostentamento di Mazone.
Come se questo non bastasse, so per certo che ci sono stati dei tentativi di assalto alle residenze reali di quella zona, da parte di gruppi di ribelli che si oppongono alla sperimentazione nelle centrali, ritenendole troppo pericolose.
 
Per fortuna il nostro esercito è riuscito a bloccare ogni tipo di intervento e ad insabbiare tutto quanto......almeno per ora.
Raflesia è sempre più spesso al fianco di sua madre durante le visite ufficiali. Sta prendendo il suo ruolo davvero seriamente e credo che potrebbe succederle senza problemi in qualunque momento. Da quando mia madre Kora è mancata lei si è avvicinata alla regina Olimpia e la segue come un’ombra. Credo che voglia imparare i trucchi del mestiere.
 
Oggi non sono di servizio e posso rilassarmi un po’ ma non ci riesco. Sento come un campanello d’allarme trillarmi nella testa ed il cervello si riempie di mille pensieri nefasti.
Se fosse vero che le fonti di energia di Mazone si stanno estinguendo temo che ben presto ci troveremmo in grave difficoltà.
Che faremo quando tutto si sarà esaurito? Che fine farà il popolo mazoniano se i nostri cervelloni falliranno il loro compito o se non faranno in tempo a trovare una soluzione??
 
Mentre distesa sul letto fisso il soffitto grigio del mio appartamento, il rumore di una porta che sbatte mi fa sussultare.
 
“Raflesia!...cioè..principessa, che cosa ci fate qui?” domando sbalordita. Credevo fosse in missione ufficiale con sua madre.
 
Lei entra e chiude la porta alle sue spalle per avvicinarsi a me con passo spedito ed espressione torva. “Cleo, piantala! Qui non devi rispettare il protocollo. Piuttosto, versami da bere!” Mi ordina con il suo solito fare altezzoso.
 
Le porgo un bicchiere d’acqua che lei allontana in malo modo con la mano. “Voglio qualcosa di forte! Qualcosa che stenda i miei nervi…e anche me!” .
 
Prendo allora una bottiglia di liquore rosato dall’armadietto e riempo il calice fino all’orlo. Lei lo afferra bruscamente e si scola tutto d’un fiato il contenuto. “Ancora!” mi ordina, porgendomi il calice.
 
“Che cosa succede? Perché sei così agitata?” mi azzardo a chiederle.
 
Lei appoggia il bicchiere sul tavolo lì accanto e va a sedersi sul mio letto. Si lascia cadere all’indietro ed abbassa la cerniera della tuta verde e rosa che indossa, fino al seno, dopodiché comincia a fare lunghi respiri per calmarsi.
Passati alcuni istanti, vuoi la respirazione profonda, vuoi l’alcool di prima, comincia a rilassarsi un po’.
 
“Al laboratorio MA35 c’è stata una violenta deflagrazione. Tutto il materiale scientifico contenuto in quel luogo è andato distrutto. E’ un disastro!” mi dice con voce seria e preoccupata.
 
“E uno dei quattro in cui si studia come potenziare il kerljum?” domando.
 
“Esattamente. Ma non finisce qui: poco dopo anche negli altri tre laboratori è accaduto qualcosa di ancora più grave: durante un esperimento gli scienziati sono deceduti a causa dei veleni sprigionati da alcune sostanze impiegate nel potenziamento. Abbiamo dovuto bloccare le operazioni … e sigillare tutti e tre gli impianti.”
 
“Vuoi dire che….” Quasi ho paura a chiedere spiegazioni.
 
“Vuol dire che praticamente non abbiamo più alcuna centrale in grado di proseguire le ricerche. Vuol dire che, se non facciamo qualcosa, nel giro di un anno tutti gli abitanti di Mazone moriranno di fame, di sete e di freddo. Nella migliore delle ipotesi.” Conclude Raflesia, rimettendosi seduta sul mio letto.
 
“Dunque è vero ciò che si sente dire a palazzo..” rispondo con voce tremante.
 
“Dobbiamo partire, andare via da questo posto!! L’ho già proposto a mia madre ma lei non vuole sentire ragioni! E’ irremovibile…” esclama Raflesia con veemenza.
 
“Una grande regina non abbandona il suo popolo ad un destino atroce…” osservo, un tantino contrariata dalla frase che ha appena pronunciato.
 
“Certo che no!! Io intendo dire che l’intero popolo di Mazone deve partire!” ribatte Raflesia con convinzione. “Se fossi io la regina, porterei la mia gente verso la Terra! La nostra antica patria è il luogo ideale per i mazoniani ma mia madre si ostina a dire che non ce la faremo mai. Preferisce restare qui e lasciare che il suo popolo muoia di stenti!!” esclama, picchiando i pugni sul tavolino dove aveva appoggiato il bicchiere qualche istante prima.
 
"Il Consiglio che cosa ne pensa?" chiedo, avvicinandomi a lei e versando per entrambe ancora dell'alcol. Ho bisogno di calmarmi anch'io e un goccetto non può che farmi bene.
 
"Sono divisi tra di loro. Alcuni sono d'accordo con la mia idea di partire, altri invece sostengono mia madre e tra questi anche il Generale Riban…e ciò è un gran problema. Il Consiglio tiene in gran conto la sua opinione."
 
"Odio quella donna...." mormoro tra me e me ma Raflesia ha l'udito acuto e sente la mia affermazione.
 
"Siamo in due allora." risponde digrignando i denti."ma le cose cambieranno, Cleo." aggiunge, allontanandosi da me per raggiungere le vetrate che danno sul cortiletto interno degli alloggi militari.
Guarda all’esterno per un lungo istante senza proferire parola, la mente che vaga lontana verso l’orizzonte. So che ci tiene al suo popolo e so che farà di tutto per trovare una soluzione a questo grave problema. Lei è fatta così..e quando si mette in testa una cosa non c’è nessuno in grado di farle cambiare idea.
 
“Cleo, ora devo andare.” Mi dice pochi secondi dopo. “Ma tieniti pronta…sento che le cose stanno per cambiare .” Si avvicina lentamente a me e mi appoggia le mani sulle spalle guardandomi con occhi scintillanti: “Quando sarò Regina tu diventerai il Generale dell’esercito reale. Il mio Generale!” proclama in tono solenne.
 
“Sarà un grande onore per me essere al tuo servizio, amica mia!” rispondo commossa.
 
Raflesia annuisce con il capo.
 
Ha una strana luce negli occhi ed il suo sorriso ha un che di diabolico. Si allontana  ed esce dal mio alloggio in fretta. Chissà che cosa le passa per la testa. Mi domando come intenda convincere sua madre ad abbandonare il nostro pianeta natale per andare verso un luogo pressoché sconosciuto e distante milioni di chilometri spaziali. Perché non migrare verso le nostre più vicine colonie spaziali? Forse perché anche lì abbiamo già sfruttato tutte le risorse disponibili…?
Quanto vorrei che ci fosse qui mia madre, per parlare con lei di questa terribile situazione. Sono sicura che con la sua saggezza saprebbe consigliare sia Olimpia che sua figlia ed indirizzarle verso la scelta migliore.
Non passa giorno in cui io non pensi a lei e alla sua fine improvvisa. Nemmeno Raflesia è riuscita a scoprire le cause della sua morte….
 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** il lungo viaggio verso la patria ***


POV Cleo
 
Sei mesi più tardi.
 
“Avanti con quel carico di viveri!! Dobbiamo terminare i rifornimenti prima del calare della notte! Sbrigatevi con quelle armi e portatele alla nave numero cinque e alla numero sette!! Il quinto reparto si porti all’hangar ovest e verifichi lo stato dei motori della Dokras e della Yunia!! ”

Sembro una pazza scatenata mentre strillo ordini a destra e a manca al mio esercito. Purtroppo il tempo ci è nemico e dobbiamo essere pronte alla partenza entro due giorni. Come Raflesia aveva auspicato, il popolo di Mazone è pronto alla fuga dal proprio pianeta morente. Scorro il piano operativo controllando che tutte le fasi siano state eseguite nel giusto ordine. Non devo assolutamente commettere errori che possano mettere a rischio la nostra gente.

Raflesia deve poter contare su di me in ogni istante. La morte di Olimpia ci ha colti tutti di sorpresa ed ha gettato sua figlia nello sconforto totale. Soprattutto perché è avvenuta in maniera improvvisa a causa di un incidente durante un viaggio ufficiale a sud del Pianeta. Ricordo, come se fosse oggi, l’immagine della mia più cara amica che piangeva al capezzale della madre tre mesi fa. Non si dava pace per aver causato, involontariamente, la morte di Olimpia. Era lei alla guida della navetta su cui viaggiavano e della quale inspiegabilmente ha perso il controllo finendo con lo schiantarsi in una scarpata

Una perdita improvvisa che avrebbe potuto gettare il popolo nella confusione totale. Ho temuto di vederla crollare da un momento all’altro ma, anche se il dolore devastava il suo cuore, lei si è rimboccata le maniche, non si è lasciata travolgere dalla disperazione ed ha saputo reagire immediatamente. Il bene del suo popolo prima di ogni altra cosa. In questo è identica a sua madre. In poche settimane ha organizzato l’esodo di un intero pianeta e anche di alcune vicine colonie mazoniane. E’ una donna dalla tempra d’acciaio e non posso far altro che ammirarla ed esserle devota per come si sta prodigando per noi tutti.

“Generale Cleo!  Sua Maestà desidera vedervi nelle sue stanze. Immediatamente!”
La voce di Tessius mi riporta bruscamente alla realtà. Annuisco e lascio a lei il compito di terminare le operazioni relative alle navi cargo e a quelle civili.

Pochi attimi dopo sono nel salone delle udienze. Mi inginocchio davanti a Raflesia che, da quando è morta la madre, indossa un lungo abito nero. Niente gioielli vistosi ma un semplice diadema incornicia il suo capo ed un  cordoncino di seta, annodato morbidamente, le cinge i fianchi . Non ha bisogno di orpelli perché è di una bellezza abbagliante, senza paragoni. L’unico vezzo che si è concessa è l’ampia scollatura dell’abito che dalle spalle scende fino al candido ventre.
La osservo con ammirazione e mi domando come sia possibile che non abbia un consorte al suo fianco. Forse è troppo giovane per pensare ad avere dei figli…eppure sa che è tra i suoi compiti quello di garantire la discendenza alla stirpe reale.

“A che punto sono le operazioni di preparazione alla partenza?” mi chiede con espressione preoccupata mentre con la mano mi fa cenno di alzarmi.

“Siamo a buon punto. Non ci sono stati intoppi o ritardi sul piano di marcia. Di questo passo potremo partire nei tempi stabiliti.” Rispondo con entusiasmo.

“Bene.” mi risponde brevemente. Si alza dal trono e si avvicina lentamente a me. "Cleo, ho bisogno di sapere che tu sarai al mio fianco, che sosterrai le mie decisioni qualunque cosa accada durante questo viaggio." La sua non è una supplica, sa benissimo che io le sono fedele.
 
Mi fissa sicura con i suoi occhi penetranti e che non nascondono l'ombra della più piccola esitazione o incertezza.
Annuisco con entusiasmo e convinzione. Sono certa che sotto la sua guida arriveremo alla meta indenni.
Ha omesso di dirmi che la nostra sarà un'invasione in grande stile che forse ci costerà perdite tra le fila dei nostri soldati ma è una cosa che avevo già messo in conto. Raflesia non chiederà certo il permesso ai terrestri di tornare alla nostra antica Patria. Lei dominerà su di loro e li sottometterà al nostro regno. Ma questo sarà un loro problema.
 
In realtà, pigri e svogliati come sono, scommetto che non opporranno alcuna resistenza e si adatteranno alle nostre usanze e regole.....se saranno risparmiati da morte certa.
 
Alcuni istanti dopo ci raggiunge Histeryas a darci la lieta novella che i preparativi sono terminati. Non resta che raggiungere la Docras e prepararci alla partenza.
Gli occhi di Raflesia scintillano come stelle nell'apprendere la notizia. La sua espressione si irrigidisce come pure le sue lunghe dita affusolate che si stringono a pugno lungo i fianchi.
 
"Andiamo!" dice con voce autoritaria mentre si incammina verso l'uscita del salone.
 
La seguo ad una certa distanza, affiancata da Histeryas, mentre insieme percorriamo il lungo corridoio che porta all’ascensore.
In pochi attimi raggiungiamo il pianterreno dove alcune guardie ci scorteranno alla Docras. Appena le porte scorrevoli si aprono un boato di voci accoglie la nostra Regina. Tutti i passeggeri che si imbarcheranno da questo astroporto la stanno attendendo per acclamarla e dimostrarle sostegno.
Raflesia non si scompone, accenna un breve saluto con la mano e percorre lentamente la pista che conduce alla passerella di imbarco della nave Madre.
Il suo incedere è regale, sicuro di sé. Raflesia è e sarà una grande sovrana per tutti noi. Ha saputo superare in fretta il lutto che l’ha colpita pochi mesi fa. O almeno è quello che dà a vedere.
 
Una volta a bordo si dirige alle sue stanze private, lasciando a me il compito di dare il via all’esodo.
 
Attendo fremente che le operazioni di imbarco di soldati e civili vengano portate a termine. Devo ammettere che mi sento un po’ nervosa ma sarò all’altezza del compito affidatomi.
 
“Generale Cleo! Le navi Yunia e Phoebe hanno terminato le operazioni di presa a bordo dei civili! Tessius e Myrtha hanno appena comunicato l’ok alla partenza!”
 
Coraggio Cleo! Ora è il momento di partire. Un ultimo pensiero a mia madre e sono pronta anch’io.
 
“Astronave Dokras, decollo!”  comando con tono imperativo.
Comincia il nostro viaggio verso la Terra e non posso fare a meno di chiedermi cosa accadrà durante il nostro cammino……




il titolo di questo capitolo è palesemente scopiazzato dalla serie del 78  ^_^
 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** una svolta inattesa ***


Pov Raflesia
 
Finalmente eccoci giunti alla svolta.
Cleo è andata a prelevare Harlock nel punto convenuto ed ora stanno tornando alla Dokras. Pensavo che sarebbe stato più difficile convincere quel pirata a venire fin qui da solo. Invece ha accettato senza pensarci due volte. Lo sapevo che teneva a quella bambina ma non pensavo così tanto da rischiare la propria vita. E invece tra poco saremo faccia a faccia.
 
Devo ammettere a me stessa che sono molto nervosa. Non ho ancora deciso se sputargli in faccia la verità su Mayu o se ucciderlo subito, risparmiandogli questo dolore. Odio quell’uomo per essersi messo in mezzo alla mia strada ed aver sterminato centinaia dei miei fedeli soldati. Ma comprendo benissimo la paura che può provare in questo momento credendo la piccola in pericolo di vita.
 
La porta del salone si apre ed entra Catandra. Mi comunica che Harlock e Cleo sono appena arrivati.
 
“Regina Raflesia, siete ancora decisa ad incontrare quell’uomo da sola e disarmata?” mi chiede con apprensione.
 
“Faremo come stabilito.” Rispondo con tranquillità. “Ora lasciamo che il nostro ospite e la Klejn Rahen  si incontrino e si godano i loro ultimi dieci minuti insieme. Quando io entrerò nella stanza ove si trovano loro, Cleo porterà via Mayu ed io sistemerò quel pirata.”
 
Catandra annuisce e se ne va dopo essersi inchinata. Tocco la sfera e vedo Harlock all’interno della camera blindata dove, alcuni istanti dopo, viene condotta anche la mia discendente. Il loro incontro è davvero commovente: la piccola si getta tra le braccia di quell’uomo e lui la abbraccia e la stringe a sé con amorevolezza. Resto immobile ad osservarli, in silenzio assoluto. Mi assicuro che Harlock non abbia armi, difatti noto che gli sono stati tolti il mantello ed il cinturone a cui porta appese le sue pistole.
 
Improvvisamente bussano alla porta e la dottoressa Jalee, del laboratorio medico, entra trafelata. Si inchina velocemente e , senza attendere il mio cenno di consenso, si rialza raggiungendomi ai piedi del trono.
 
“Perdonate maestà….ma è importante!” ansima, mentre mi porge una cartella.
 
La fulmino con lo sguardo. Nessuno deve permettersi di distogliere la mia attenzione da quanto sta accadendo qualche piano più in basso. Giro velocemente lo sguardo sulla palla di cristallo e vedo i due ancora abbracciati.
 
“Non sarei mai entrata se non fosse così importante…” si giustifica Jalee. “Vi prego, leggete questi documenti…sono notizie di massimo riserbo…”  mi chiede supplichevole.
 
Prendo la cartella e le faccio rapidamente un cenno di allontanamento. La appoggio  in grembo e continuo ad osservare Harlock in atteggiamenti teneri con Mayu. Sarebbe sicuramente un buon padre….peccato che la sua vita terminerà oggi stesso e non avrà modo di avere dei figli suoi!!
 
E’ giunto il momento di andare ad incontrare il mio nemico, colui che tormenta il mio sonno tutte le notti e che non mi ha ancora permesso di raggiungere l’antica patria del popolo mazoniano. Appoggio la cartella al bracciolo del trono e mi dirigo davanti allo specchio per darmi una sistemata. Sono ben consapevole del mio fascino e della mia bellezza ma…. è sempre meglio controllare il proprio aspetto prima di un incontro importante. Mi passo una mano tra i capelli e liscio il tessuto del vestito. Sono pronta.
 
Sto per uscire dal salone quando, non so bene per quale motivo, decido di tornare sui miei passi e di leggere i documenti che Jalee mi ha consegnato qualche attimo fa.
 
Apro la cartella e comincio ad esaminarne il contenuto. Si tratta di una accurata relazione che leggo in un batter d’occhio e , a mano a mano che proseguo nella lettura, sento un’incredibile vitalità impossessarsi del mio corpo. Sono a dir poco euforica. Senza rendermene conto scoppio a ridere fragorosamente. Una risata liberatoria ma quasi isterica.
 
Alcuni istanti dopo mi ricompongo e torno davanti allo specchio. I miei occhi brillano di una luce che avevano perso da tempo, il mio viso è luminoso come forse non lo è mai stato nemmeno in giovinezza e le mie labbra sono incurvate in un sorriso enigmatico di cui solo io conosco il significato.
 
“A noi due Harlock!” esclamo ad alta voce.
 
Raggiungo velocemente la camera blindata al cui esterno si trova Cleo.
 
“Regina Raflesia, sono pronta.” Mi dice.
 
“Aspettiamo ancora un istante! Lasciamo che quei due stiano insieme ancora per un po’.” le rispondo mentre mi avvicino alla vetrata da cui posso osservare quel che accade dentro la stanza.
 
Cleo rimane basita. Non protesta ma mi accorgo che mi scruta attentamente da sotto la sua frangia.
 
“Tra poco molte cose cambieranno! Qualche minuto in più non farà la differenza.” Le dico.
 
“Gli uomini di Harlock stanno stazionando presso Amantea, nell’orbita di Giove. Una squadriglia li sta tenendo d’occhio pronti ad intervenire in caso le cose si complicassero.” Mi aggiorna il generale.
 
“Sai, Cleo, quell’uomo non è tanto male…” mormoro a bassa voce.
 
“Chi? Harlock?” strilla Cleo sempre più basita.
 
“Certo. Guardalo bene: è alto, magro ma con bicipiti ben sviluppati, ha spalle ampie ed uno sguardo fiero come pochi…” rispondo io senza guardarla e tenendo lo sguardo fisso all’interno della camera.
 
“beh…si….non si può certo negare….” Risponde Cleo guardandomi incuriosita.
 
“Sarebbe quasi un peccato…eliminarlo dall’universo…” aggiungo sogghignando. “Ora è il momento di mettere fine al loro tenero incontro. Coraggio generale Cleo, entriamo!” ordino, assumendo nuovamente un tono austero.
 
Come prestabilito Cleo entra nella stanza e chiama Mayu la quale, docilmente, le si avvicina e si lascia prendere in braccio. Con movimenti rapidi lei esce dalla camera blindata e contemporaneamente entro io.
 
Le porte si richiudono subito alle mie spalle.
 
A noi due Harlock.
 
Il pirata resta immobile nel punto in cui si trova ma il suo occhio scruta rapidamente la stanza. Forse vuole cercare una via d’uscita per fuggire da qui e liberare Mayu.
 
Mi avvicino a lui con passo sicuro e deciso, fermandomi a circa un metro di distanza.
 
“Come avevi chiesto, sono venuto da solo. Che cosa vuoi da me, Raflesia? Perché mi hai fatto venire fin qui?” domanda con voce sicura.
 
“E’ stata Mayu a chiedermelo….ed io non ho potuto rifiutare. Quella bambina sa usare toni davvero convincenti…” rispondo io, guardandolo fisso nell’occhio. “Piuttosto, tu perché hai accettato senza esitazioni? Sai di essere nelle fauci del lupo, vero?” gli chiedo, cominciando a girargli intorno per osservarlo meglio. Devo constatare che visto da vicino è ancora meglio. Posso intuire le sue forme sotto la maglia attillata e sotto ai pantaloni aderenti. La sua chioma ribelle gli conferisce un aspetto misterioso ed uno sguardo magnetico.
 
A poco a poco nella mia testa prende forma un pensiero. D’improvviso mi appare tutto molto chiaro. Giro le spalle ad Harlock e mi rivolgo alla telecamera di sorveglianza che sta riprendendo tutto ciò che avviene qua dentro. Indico a chi sta di fronte ai monitor di staccare il collegamento. Poi mi reco verso la vetrata dietro alla quale sta Cleo e le do’ ordine di abbassare la serranda.
 
“Harlock, voglio che tu sappia una cosa: Mayu è stata trattata con ogni riguardo, non un capello le è stato torto mentre era qui..” gli dico in tono sommesso. “..non voglio che tu pensi che io sia un essere senza cuore….non è così!”
 
“..e rapire una creatura indifesa come lei non è forse un gesto indegno di una regina?” ribatte il pirata con voce incrinata dalla rabbia.
 
Lo sapevo.
 
Sapevo che avrebbe pensato questo nei miei confronti.
 
“Hai ragione…” gli rispondo con umiltà. “Ma è proprio perché non sono come tu mi hai descritta che ho deciso di…restituirla a te!”
 
Harlock rimane spiazzato dalle mie parole. Il suo viso assume un’espressione sospettosa. Scommetto che pensa che stia mentendo. Ma non è così.Se poche ore fa il mio intento era quello di eliminarlo e fuggire con Mayu, ora invece ho in mente qualcosa di meglio. Un piano dove suo malgrado Harlock avrà un ruolo insostituibile.
 
“Stai bluffando!” mi dice con aria di sfida.
 
Quanto sei bello Harlock quando sei così arrabbiato!
 
“No, nessuna finzione. Al termine del nostro incontro ti farò riaccompagnare insieme a Mayu all’Arcadia.” Gli rispondo risoluta. Ed è proprio quello che farò. Ma prima….
 
Infilo la mano sotto alla manica del mio vestito ed in una frazione di secondo estraggo una capsula che lascio cadere a terra. Dal pavimento si sviluppa un leggero fumo violaceo che invade lentamente la stanza e che va ad irritare le vie respiratorie del pirata. Tossisce per un paio di volte e poi barcolla lievemente. Mi avvicino e lo sorreggo mentre lui mi guarda senza capire cosa stia accadendo.
 
Senza immaginare ciò che accadrà tra poco……………
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** la mente di Raflesia ***


doppio P.O.V. per recuperare sui tempi di attesa ^_^
 
 
Pov Catandra
 
 
Sono maledettamente arrabbiata con sua maestà la Regina.
Si è recata in quella cella d'isolamento per incontrare faccia a faccia Capitan Harlock. Credevo che l'avrebbe torturato un pochino prima di eliminarlo....invece ha voluto entrare totalmente disarmata per discutere civilmente con quel fuorilegge.
E' inaudito! Che c'è da discutere con uno come quello??
Non riesco a capire cos'abbia in mente Raflesia. Fino a poco fa diceva di voler istruire Mayu e farla diventare la nostra futura regnante. Nel momento in cui lei non ce l'avesse più fatta, quella ragazzina sarebbe già stata pronta per prendere il suo posto.
 
Ecco che improvvisamente comanda a me di recarmi presso Amantea, dove si trova l'Arcadia con il suo equipaggio al completo ed inscenare un attacco improvviso.
Quello che non comprendo è il termine "inscenare". Perché non possiamo attaccarli davvero e distruggerli? In fondo, al mio reparto, basterebbe davvero poco per farli fuori tutti quanti.
Invece no, dobbiamo solo provocarli un po' e fare in modo che ci seguano fino alla Dokras.
Ma perché? Non capisco, non capisco!
E, mentre la mia nave prosegue verso il satellite di Giove, continuo a tormentarmi nel tentativo di comprendere qualcosa che ancora mi sfugge....
 
"Romys, mi ritiro nelle mie stanze, assumi tu il comando temporaneamente!" ordino al mio vice.
 
In realtà voglio solo avere una conversazione privata con Cleo. Forse lei potrà darmi qualche spiegazione in più...ammesso che lo voglia. E' sempre molto riservata quando si tratta di Raflesia e delle sue vicende personali. Cleo si comporta con lei come un fedele cagnolino, pronta ad ubbidire ad ogni suo comando...forse quelle due nascondono qualche altro segreto oltre a quello della vera identità di Esmeralda.
 
Entro nel mio ufficio, mi accomodo alla scrivania e, attraverso la linea riservata, chiedo di comunicare con Cleo.
 
"Comandante Catandra, che cosa succede? Sei già arrivata nei dintorni di Amantea?"
 
"Manca poco. Ma non è per questo che ti ho chiamata, Generale Cleo."
 
La vedo farsi seria ed il suo sguardo diventare ancora più acuto del solito. Sarà difficile estorcerle qualche informazione ma voglio provarci ugualmente.
 
"Per quale motivo stiamo comunicando sulla linea riservata?"
 
"Vorrei avere qualche spiegazione in più in merito a questa missione. Che necessità abbiamo di attaccare l'Arcadia avendo il suo Capitano nelle nostre mani? Anche se in realtà non è un vero e proprio attacco ma solo un'esca per attirarli alla nave madre..."
 
Le sue sopracciglia si aggrottano sotto la folta frangia nera. Quegli occhi d'aquila si assottigliano quasi volessero leggermi nella mente.
 
"E' un ordine della Regina. E gli ordini di sua Maestà non si discutono. Si eseguono!"
 
Dal tono della sua voce deduco che non ha alcuna intenzione di sbottonarsi sull'argomento. Ma forse, se provo ad insistere, qualcosa salterà fuori....
 
"Cleo, avanti! Entrambe siamo a conoscenza delle origini di Mayu e del piano della Regina...che sta succedendo lì? Credo sia mio diritto conoscere i dettagli di questo progetto..."
 
Cleo sospira ed allarga le braccia. Forse ha deciso di confidarsi. Scommetto che lei sa tutto.
 
"Non so che dirti. Sono sconcertata quanto te dalle decisioni di Raflesia. Mentre tu decollavi per raggiungere Amantea, lei si è incontrata con Harlock. Non so che cosa si siano detti. Ha fatto chiudere i collegamenti audio/video ed abbassare le serrande della vetrata della cella di sicurezza. Si è trattenuta con lui molto a lungo...."
 
"Davvero? E che avranno avuto da dirsi? Probabilmente Raflesia gli avrà sbattuto in faccia la verità..."
 
"Non credo proprio, Catandra. Perché rivelargli tutto e poi lasciarli andare? "
 
"Coosa? Hai detto lasciarli andare? Vuoi dire che Harlock e la sua figlioccia verranno liberati?"
 
Questa mi è proprio nuova. Prima ci fa andare in fretta e furia a rapire quella bambina e poi la rende al suo tutore? Raflesia dev'essere impazzita.
 
"E' così, Catandra. Raflesia ha cambiato improvvisamente i suoi piani. Mayu tornerà con Harlock all'Arcadia."
 
Mi sento avvampare di rabbia. Tutto questo scompiglio per catturare la bambina ed addestrarla…
E’ inconcepibile.
 
 
"Ma che ne sarà di noi?? Che accadrà se Raflesia ci lascerà prima che si raggiunga la Terra? Chi ci guiderà alla sua scomparsa?" domando angosciata.
 
"....di questo parleremo quando farai ritorno alla Dokras con l'Arcadia al seguito. Ora vai e porta a termine la tua missione."
 
Cleo interrompe bruscamente la comunicazione. Non mi resta che fare come dice lei. Forse tra un po' tutto mi sarà più chiaro. Continuo comunque a pensare che lei sappia parecchio di più di quanto mi ha rivelato sin'ora.
 
Pov Cleo
 
Le cose non stanno andando per il verso giusto.....
La nave di Harlock ha risposto al falso attacco utilizzando tutti i mezzi a sua disposizione. Ancora prima di giungere in prossimità della Dokras hanno trafitto con il rostro di prua la nostra astronave. Catandra è perita insieme a tutto il resto dell'equipaggio. Quel manipolo di pirati sa il fatto suo anche quando il loro comandante è assente.
Povera Catandra....non meritava una fine del genere.
Il nostro scopo però è stato raggiunto. L'Arcadia ed i suoi uomini sono giunti sino a noi, penetrando a bordo dell'ammiraglia della flotta ed ora i nostri soldati li stanno attirando in un posto dove non potranno nuocerci.
Raflesia, dopo l'incontro con Harlock, ha deciso di sfidarlo a duello e lui ha accettato.
Mentre usciva dalla camera blindata ho visto una leggera nebbia fluttuare sul pavimento....credo che abbia usato il vypnox per soggiogare la volontà del nostro nemico....mi domando per quale scopo e perché si sia trattenuta così a lungo con lui.
Continuo a ripensare a ciò che ci siamo dette in seguito….
 
"Cleo, ho sistemato ogni cosa con quel pirata. Ho deciso che lo lasceremo andare e potrà portare con sé la bambina."
 
"Mia Regina, che state dicendo?"
 
"Cleo, devi fidarti di me. Seguimi nelle mie stanze, abbiamo solo pochi minuti per portare a termine il mio piano.."
 
Sono entrata con lei nei suoi appartamenti e l'ho osservata mentre indossava la divisa da combattimento e lustrava la spada. Sul suo viso aleggiava un'espressione di soddisfazione e sicurezza, le labbra lievemente increspate in un sorriso enigmatico.
Ho notato, sul collo pallido, un alone roseo. Lei si è voltata ed osservandomi mi ha  sorriso  sorniona.
 
"Ho stretto un patto con Harlock...veramente sono due i patti...anche se lui in realtà non lo sa...." mi sussurra con aria complice.
 
"Non capisco Raflesia. Che intendi dire?" le domando incuriosita.

 
"Del primo patto te ne parlerò più avanti. Quanto al secondo, l'ho sfidato a duello mettendo come posta la sua libertà e quella di Mayu."

 
"Ma perché lasciarli andare dopo tutto il trambusto che abbiamo scatenato per rapire la piccola?" chiedo impaziente. "E perché sfidarlo a duello, bastava lasciarli andare e basta se questa è la tua volontà!" rispondo contrariata. Non capisco proprio la sua psicologia....non la capirò mai.

 
"Cleo, Cleo! L'ho sfidato per dargli la possibilità di andarsene con onore. Perderò volutamente il duello e lui potrà andarsene a testa alta." La regina scoppia a ridere di gusto mentre termina di prepararsi davanti allo specchio. "Ordina a Catandra di sferrare un attacco simulato all'Arcadia. Dovrà attirare la nave e tutto il suo equipaggio fino a noi. Permetteremo loro di perforare le nostre barriere con il loro rostro di prua ed una volta che si saranno introdotti a bordo, faremo in modo di isolarli nel settore alfa della nave. Quando Harlock avrà vinto il duello non dovrà fare altro che prendere Mayu ed andarsene con tutta la sua ciurma di pirati."
 
"E noi...che faremo noi quando Mayu se ne sarà andata?" domando basita.
 
"Di questo te ne parlerò dopo, ho detto. Ora vai a dare ordini a Catandra!"
 
 
Ora non mi resta che assistere al duello che sta per tenersi nel salone del trono di sua Maestà. Spero che vada tutto come Raflesia ha programmato perché se avesse sottovalutato Harlock…se quel fuorilegge la uccidesse….per noi sarebbe la fine.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** crudeli verità ***


Pov Cleo
 
 
 
Il duello è terminato.
Harlock ha vinto e se n'è andato portandosi via la piccola principessa.
Solo in alcuni settori della Dokras si sta ancora combattendo con le retrovie del pirata.
 
Raflesia, davanti allo specchio del bagno dei suoi appartamenti, si sta medicando la ferita superficiale che lui le ha inferto appena sopra al seno.
E' stato un combattimento breve ma intenso. Pochi minuti in cui ho temuto, a volte, per la sorte della mia Regina pur conoscendone le doti di spadaccina. Anche Harlock è molto abile e non si è risparmiato affatto. Si è fermato solo nel momento in cui ha visto del sangue uscire dalla ferita di Raflesia.
Non se l'aspettava di certo. Scommetto che pensava che nel suo corpo scorresse clorofilla o qualcosa di simile.
Invece Raflesia è più simile a lui di quanto possa immaginare.
 
La regina si guarda soddisfatta allo specchio mentre si toglie di dosso  la divisa da combattimento ridotta ormai a pochi brandelli di stoffa. Il suo sguardo scende lento oltre il seno e si sofferma insistentemente sul ventre....
Mi guarda di riflesso con il solito sorriso enigmatico stampato sul volto.
Non è imbarazzata a mostrarsi nuda in mia presenza, ci conosciamo fin da ragazzine ed abbiamo passato parecchio tempo insieme prima che il suo ruolo le imponesse un certo distacco da me.
 
"Cleo, possiamo festeggiare la nostra vittoria!" mi dice con orgoglio.
 
Verso da bere per entrambe in due calici di cristallo e mi avvicino a lei porgendogliene uno.
Inaspettatamente scuote la testa e rifiuta il vino.
 
"Non per me, grazie!"
 
"Raflesia....io non capisco..." accenno.
 
Si infila una lunga vestaglia di seta nera e si va ad accomodare sulla chaise-longue, facendomi cenno di seguirla verso quell'angolo di salotto.
Immagino che sia molto stanca dopo il duello con Harlock. Nelle sue condizioni di salute ogni minimo sforzo le costa un dispendio enorme di energia.
Mi guarda in modo strano, sornione, come se sapesse qualcosa che io non so e fosse sul punto di rivelarmelo.
 
"Amica mia, da oggi il regno di Mazone tornerà al suo antico splendore...." mi dice mentre si sdraia e guarda il soffitto della stanza.
 
"Vorrei delle spiegazioni! Hai rivelato a me e Catandra dell'esistenza segreta di una tua nipote ed hai voluto che la portassimo qui nonostante sia la figlioccia di Harlock! Ed ora L'hai lasciata andare senza alcuna ragione apparente....perché?? Non hai pensato a cosa accadrà quando tu non sarai più in grado di.....?" mi mordo le labbra per quello che stavo per dire. Non voglio pensare che Raflesia ci lascerà a breve…
 
Lei prende, dal tavolo accanto alla morbida seduta, una cartellina.
La apre e ne legge con calma il contenuto per porgermela subito dopo.
 
"Leggi, Cleo."
 
Prendo il fascicolo con mani tremanti. Si tratta presumibilmente di una cartella clinica, forse della sua; la apro con incertezza e comincio a leggere lentamente.
Dopo alcuni attimi di silenzio mi sfugge un'esclamazione di stupore.
 
"Non sono un medico ma....credo di capire che..."
 
"Hai sicuramente capito bene, Cleo. Da analisi più approfondite, rispetto alle precedenti, risulta che non ho alcuna malattia mortale."
 
La guardo come incantata. La mia felicità è alle stelle, tanto che perdo il mio proverbiale autocontrollo e le salto al collo per abbracciarla. Raflesia non si ritrae e mi abbraccia a sua volta. Io piango dall'emozione e lei ride di gioia.
Passati alcuni istanti torno al mio posto e mi asciugo le lacrime. Ora sorrido anch'io e la guardo adorante. La mia Regina non ci lascerà! Ci condurrà verso un nuovo splendore.
 
"Provvederò personalmente a punire i medici che hanno sbagliato le analisi! E' inammissibile che compiano errori così gravi, soprattutto quando si tratta della tua salute!" le dico con enfasi.
 
"I medici non hanno colpa." esordisce Raflesia. "Il mio corpo è diverso, lo sai. Hai visto con i tuoi occhi che dalla mia ferita è fuoriscito sangue e non linfa. Sono una sorta di ibrido tra esseri umani e mazoniani, ne porto in me entrambe le caratteristiche."
 
Si, questo lo sapevo. Era uno dei segreti che Raflesia mi confidò da ragazza e che mi chiese di non rivelare ad anima viva. Così è stato.
Certo che commettere un errore così grande, tale da rischiare di mettere in pericolo l'intero popolo, non dovrebbe rimanere impunito, a mio parere.
 
"Sai Cleo, in realtà i dottori hanno fatto una scoperta di vitale importanza per noi."
La guardo incuriosita in attesa che mi illumini.
"I miei valori erano fuori dai parametri per un preciso motivo...é una cosa che accade solo una volta nella vita di quelle come me...e non potevo lasciarmi sfuggire l'occasione."
 
Si alza e si dirige verso la palla di cristallo nella quale si vede L'Arcadia allontanarsi a gran velocità in direzione della Terra.
Il suo viso assume un'espressione di tenerezza mentre guarda quella nave e pronuncia dolcemente il nome del nostro nemico. Con la mano sinistra sfiora la sfera quasi come se stesse accarezzando una persona, mentre si porta contemporaneamente l'altra mano sul ventre.
 
“Harlock si è trovato al momento giusto nel posto giusto...” Mormora con gli occhi che le scintillano come stelle. “…e devo dire che per me non è stato un gran sacrificio…anzi…”
 
 
"...Raflesia....." mormoro sconcertata. In quel momento un pensiero folle prende forma nella mia mente.
 
"Ora hai capito, Cleo?" mi dice sorridendo complice.
Certo che ho capito. I valori di Raflesia erano alterati perché è il suo periodo fertile. Nessuna malattia mortale...anzi!
Scoppio a ridere divertita. Un po' è a causa dell'allentarsi della tensione che mi aveva invasa fino a questo momento, un po' è per lo strano scherzo del destino che ha trasformato il nostro acerrimo nemico nella nostra fonte di rinnovamento.
 
"Un momento!" Esclamo di colpo. "Ma Harlock sa di questo? Come l'hai convinto a prestarsi...con tutto il rispetto per te, Raflesia!"
 
"Vypnox, ovviamente. Quindi non saprà mai." mi risponde brevemente.
 
"Non ricorderà nulla di quanto successo, sei sicura?"
 
"Assolutamente sicura. Al termine del duello con la spada gli ho chiesto una cosa ben precisa e la sua risposta mi ha lasciata totalmente senza dubbi."
 
"Ovvero?"
 
"Quando ha creduto di aver vinto, mi ha intimato di prendere il mio popolo ed andarmene ed io gli ho chiesto per due volte: ' vuoi che io parta? vuoi davvero che io parta?' lui non ha esitato a confermarmi quella richiesta. Ciò significa che non ha la minima idea né tantomeno il ricordo di quello che abbiamo combinato poco prima nella cella di sicurezza!"
 
"Raflesia, sei diabolica. Ma hai la certezza che...insomma....che ora aspetti un tuo erede?"
 
"Certamente. Prima di combattere con Harlock, mentre aspettavo che l'effetto del Vypnox svanisse su di lui, sono passata dal dottore per le analisi del caso. Tutto a posto, aspetto un erede che vedrà la luce tra pochi mesi."
 
"...e di Mayu che ne sarà? In fondo nelle sue vene scorre anche sangue mazoniano. E' sempre un membro della famiglia reale!" esclamo, ricordandomi all'improvviso della piccola.
 
"Questo lo sapete solo tu e Catandra. E lei adesso non c'è più....quindi solo tu sei a conoscenza del mio segreto...." sogghigna Raflesia con lo sguardo illuminato da una strana luce malefica.
 
Non ho nemmeno il tempo di rassicurarla sula mia fedeltà nei suoi confronti che vedo un lampo di luce attraversare alla velocità della luce la stanza. Poi sento qualcosa di freddo al petto ed abbasso lo sguardo....
Un pugnale trafigge le mie carni all'altezza del cuore.
 
"...Raflesia...perché??..." sussurro mentre mi accascio al suolo.
 
Lei mi raggiunge e mi abbracciamentre dai suoi occhi scendono copiose lacrime.
 
"Perdonami Cleo....ho dovuto farlo per proteggere il mio regno...tu mi capisci, vero?"
 
Mi implora di perdonarla...ma anche io ho qualcosa di cui devo farmi assolutamente assolvere prima di morire.
 
"...solo se tu mi perdoni per aver causato volontariamente l'incidente in cui anni fa morì tua madre, la regina Olimpia."
Mi guarda incredula sbarrando gli occhi e la bocca.
 
"Ho sabotato la navetta che guidavi tu, calcolando al millesimo ogni dettaglio...l'ho fatto per permetterti di assumere il comando e di lasciare il nostro pianeta morente. Lei non avrebbe mai acconsentito..."
 
Sento le forze abbandonarmi lentamente ma non posso morire in pace prima che Raflesia mi abbia concesso la  grazia.
 
"Cleo....sei tu che devi perdonare me. Ho commesso il tuo stesso delitto pochi mesi prima. Sono io che ho avvelenato a morte Kora perché temevo che prima o poi avrebbe rivelato a qualcuno dell'esistenza di mia sorella gemella. Ho detto a mia madre che non sopportavo più i rimproveri della tua e che per vendicarmi le avevo somministrato una sostanza col fine di farla solo star male. Ho mentito dicendo che avevo sbagliato le dosi e Olimpia ha insabbiato tutto quanto per salvarmi la pelle e la reputazione. In realtà sapevo bene quello che stavo facendo.."
 
Ringrazio il cielo che sto per morire ed abbandonare questo essere infame che credevo di conoscere e che ho servito con tutta me stessa fino all'ultimo momento, alla quale ho dato tutto, persino mia madre....persino la mia vita.
 
Che gli dei proteggano il figlio che sta crescendo dentro Raflesia dalla sua stessa genitrice....
 
Che Harlock protegga la piccola Mayu e la porti lontano da lei per sempre....
 
 
spero di aver chiarito a sufficienza gli intrighi di corte..^_^'
 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Frida ***


Molti anni dopo

 

Pov Frida

 

C'è voluto molto tempo ma l'impegno e la fatica di mia madre hanno portato a risultati a dir poco strabilianti. E chi diceva che il regno di Mazone non sarebbe mai potuto risorgere ha dovuto ricredersi. Raflesia è una regina degna di questo nome che ha saputo fare scelte, a volte azzardate o discutibili, che ci hanno portati ad un nuovo e più grande splendore. Gestire un popolo immenso come il nostro e le sue colonie è stata un'impresa colossale ma lei ci è riuscita! Ora su questo pianeta, una volta impoverito e condannato a morte quasi sicura dai suoi abitanti originari, sorge il suo regno. E loro sono stati asserviti a noi.

Sono orgogliosa di essere sua figlia, di essere la principessa dell'onnipotente Mazone.

Mia madre ha in serbo grandi progetti per me e per il mio futuro e proprio per parlarmi di questo mi ha convocata al suo cospetto.

Un incontro privato tra noi due.

E' raro che lei trovi del tempo da dedicare unicamente a me, dati i suoi innumerevoli impegni, ma oggi è una giornata speciale. La consigliera Hekla mi ha confidato che Raflesia deve parlarmi di una questione che cambierà la mia vita.

Ed io penso già di sapere di cosa si tratti.

Le fatiche di questi ultimi venti anni hanno provato molto il suo fisico e credo che proprio a causa di questo voglia lasciarmi il comando. Certamente resterà al mio fianco, nell'ombra, per un lungo periodo per istruirmi e guidarmi.

 

Entro negli appartamenti a lei riservati.

Mi riceve in maniera informale all'interno del salone che lei stessa ha arredato ad immagine e somiglianza di quello che aveva sull'ammiraglia Dokras.

Unica differenza è l'enorme camino di pietra bianca che tiene perennemente acceso, accanto al quale ha fatto sistemare il proprio trono.

Del resto, a sua detta, su questo pianeta il clima è molto più freddo e rigido che sul nostro Mazone. Ma a poco a poco la gente si è adattata ed attrezzata per sopravvivere anche alle temperature più gelide.

 

Mia madre è in piedi davanti ad una grande vetrata che si affaccia sui giardini interni del palazzo reale. Ha dovuto rinunciare al suo abito nero di tessuto sottile per indossarne uno di stoffa più pesante il cui collo e polsini sono adornati da una fitta e calda pelliccia*. Nonostante sia invecchiata, il suo viso ha manteuto un incarnato di perla ed i suoi occhi sono ancora acuti come quelli di un falco. Pochi fili d'argento brillano tra i suoi capelli neri come lo spazio profondo.

Io invece ho la pelle ambrata ed i capelli castani, sono snella come lei ma un poco più alta.

Quando anni fa domandai a mia madre la ragione di queste nostre differenze fisiche mi spiegò che la Regina è in grado di autoriprodursi attraverso un complicato processo durante il quale possono essere manipolate artificialmente alcune caratteristiche genetiche per ottenere nel nascituro precisi aspetti fisici.

 

"Frida, vieni accanto a me!"

 

La sua voce è rimasta quella di un tempo, autorevole e sicura. Mi invita con un cenno della mano a prendere posto al suo fianco e a guardare i nostri lussureggianti giardini imbiancati dalla neve.

 

"Un giorno tutto questo sarà tuo!"

 

Sorrido sentendo quella frase.

Mi avvicino a lei e le passo un braccio intorno alle spalle. So che inizialmente le dà un po' fastidio, ma poi si lascia andare e mi rivela il suo segretissimo lato dolce e materno.

Mi accarezza i capelli e una guancia, sorridendomi come solo lei sa fare. Un vero privilegio vedere il suo volto rilassato e l'espressione serena.

 

"lo so, Madre. Ed io sono già pronta!"

 

Il suo volto pallido ritorna serio e altero. Immagino che ora vorrà darmi istruzioni su come cominciare a prendere confidenza con il mio nuovo "ruolo".

 

"Usciamo!" mi dice con tono autoritario, precedendomi verso la porta attraverso la quale si raggiungono i giardini.

L'aria gelida di Panahon mi sferza il viso facendomi rabbrividire nonostante io abbia indossato un cappotto pesante prima di lasciare il salone. Mia madre si protegge il capo rialzando il colletto di pelliccia del suo abito nero e si dirige al centro del giardino, ove sorge una fontana.

L'acqua non zampilla allegra ma è completamente ghiacciata; il suo getto è immobile e forma una cascata di aghi taglienti ed acuminati attraverso i quali il vento soffia producendo suoni sinistri.

 

"Frida, c'è una cosa che ti devo dire...."

 

la sua voce è bassa, quasi un sussurro. Noto con stupore un lieve tremolio delle sue mani le cui dita sono incrociate in una morsa ferrea. Non credo che sia il freddo a farle avere quella reazione e comincio seriamente a preoccuparmi.

 

"...per tutti questi hanni ho voluto mantenere il segreto ma ora è giunto il momento di svelarti una cosa..."

 

Sbarro gli occhi per la sorpresa. Forse non è del mio ruolo di futura sovrana che vuole parlarmi ma prima che io possa aprir bocca lei mi zittisce con un cenno della mano.

 

"..voglio rivelarti le tue vere origini..."

 

Le mie vere....cosa?

Ma che sta dicendo? Forse che oltre al fisico anche la sua mente è stata minata dalle fatiche della ricostruzione del suo regno? Ma lei non mi dà neanche il tempo di riflettere e riprende le sue farneticazioni.

 

"Non sei nata da un autoconcepimento come tutte le regine di Mazone....tu hai un padre...."

 

Le sue parole mi colpiscono come uno schiaffo in pieno viso.

 

"Tuo padre è un terrestre....un valoroso terrestre."

 

"Avanti, non sono in vena di scherzare madre! Forse hai bisogno di riposarti un po' e di schiarirti le idee. Chiamerò Hekla affinché ti accompagni nella tua camera a distenderti."

 

"Silenzio!" mi intima, incenerendomi con lo sguardo. "Nel tuo corpo scorre sangue terrestre, come nel mio. Entrambe siamo creature ibride....ma nessuno è a conoscenza di questo. Solo il generale Cleo, perito anni fa in circostanze misteriose, sapeva del nostro segreto."

 

"Perché mi stai rivelando tutto questo?" domando un po' frastornata ed incredula.

 

"Per il motivo che ti ho detto: conoscere le tue vere origini. Inoltre hai anche una cugina di nome Mayu, figlia di mia sorella gemella Althea."

 

Non riesco ad immaginare per quale motivo mia madre mi stia dicendo tutte queste cose e perché lo stia facendo proprio ora.

 

"..ti sto rivelando tutto questo perché vorrei che queste due persone facessero parte della tua vita...quando sarai la nuova sovrana!"

 

"Che cosa? Io davvero non riesco a credere alle mie orecchie...." rispondo pervasa da un senso di sconcerto. E di rabbia.

 

"Vorrei che ti mettessi alla loro ricerca. Mayu dovrebbe trovarsi sul pianeta Terra....quanto a tuo padre....potrebbe essere ovunque nello spazio con la sua nave...".

 

Le sue farneticazioni continuano per parecchi minuti durante i quali mi racconta di aver deciso di concepirmi alla maniera "terrestre" con un umano per il quale nutriva profondo rispetto ed un'incredibile attrazione fisica. Si sofferma nella descrizione delle caratteristiche di quell'essere da cui ora comprendo aver preso parecchie connotazioni e mi spiego il perché della mia scarsa somiglianza con la regina. Mi parla poi della sua perduta sorella e della ritrovata nipote che per alcuni istanti aveva avuto al suo cospetto con l'intenzione di farla erede al trono, nella convinzione di aver terminato i giorni di vita a sua disposizione. Nel delirio rivela poi di aver scoperto di non essere in punto di morte ma pronta ad un concepimento. Omette di dirmi come ha convinto l'uomo a prestarsi ai suoi scopi....credo che non abbia fatto fatica dato l'immensa bellezza di Raflesia.

 

"Ho lasciato andare Mayu e l'ho resa a lui. Perché tenermela quando avevo ormai dentro di me la nuova principessa?" mi dice con sorriso enigmatico.

 

"Tu hai avuto un moto di carità? Stento a crederlo, Madre." rispondo, sempre più basita da quello che sto udendo.

 

Lei sorride e si avvicina alla fontana ghiacciata. "Eppure è così. Quella bambina considerava Harlock come un padre e per lui Mayu era una figlia."

 

"Harlock?" domando, pronunciando quel nome lentamente. "Ne ho sentito parlare a corte come di colui che ti ha sconfitta durante il tentativo di invasione della Terra!! E' dunque lui mio padre?"

 

"E' lui." risponde brevemente. "E ti ho detto tutto questo perché nel momento in cui ritroverai lui e Mayu e li renderai parte della tua vita, ti lascerò allì'istante il trono di Mazone."

 

Questa è pazza....veramente pazza da legare. Mettere una condizione alla mia ascesa al trono è davvero inconcepibile. E una condizione di questo tipo, poi!! Non ho alcuna intenzione di sottostare a tale pretesa. Non ho bisogno di un padre e di una cugina per regnare su Panahon.

 

"Oltre a me, chi è a conoscenza della loro esistenza e della nostra parentela?" domando, sempre più alterata.

 

"Al momento, a parte noi due, nessuno ovviamente." risponde lei, dandomi le spalle.

 

Guardo il suo profilo che si staglia contro la fontana ghiacciata che manda bagliori accecanti dai suoi aghi acuminati come pugnali.....

 

Ho detto "come pugnali"?

 

............

............

 

"Signori Consiglieri, la regina Raflesia è deceduta in un tragico incidente. Il suo corpo è stato ritrovato dalla servitù riverso sulla fontana dei giardini reali, trafitto da un pugnale di ghiaccio! Come sua legittima erede da oggi prendo io il comando del popolo e seguirò personalmente le indagini per scoprire chi si sia macchiato di questo orribile delitto. Date pure l'annuncio al popolo!"

 

Da questo momento la principessa diventa Regina. Io sono la sola ed unica discendente della stirpe reale di Mazone. Io e nessun'altra.

 

 

 

***

 

Sulla Terra, venti anni dopo la battaglia finale con Raflesia.

 

Pov Tadashi

 

Yuki mi ha telefonato questa mattina e mi ha chiesto di raggiungerla al più presto. Ora sto per arrivare in cima alla collina dove un tempo sorgeva la vecchia casa di Tochiro che, al nostro rientro sulla Terra, è diventata la sua dimora insieme a Mayu.

Parcheggio la mia auto nel cortile e mi dirigo a passi veloci verso l'entrata dove lei mi sta già aspettando. Ha un'espressione strana, quasi impaurita.

 

"Entra, presto!" mi dice con voce appena sussurrata.

 

"Che succede? Non stai bene? Mayu non sta bene?" domando preoccupato.

 

Mi prende per mano e mi trascina in soffitta. Qui giacciono accatastati tutti gli oggetti che vi aveva lasciato Tochiro. Si china e va a prendere, in un angolo remoto dove soffitto e pavimento si toccano, un piccolo scrigno di legno polveroso e pieno di ragnatele. Ne estrae una specie di pergamena consumata e me la porge con mani tremanti.

 

La prendo e la srotolo con delicatezza puntandovi contro una torcia per vedere meglio.

 

"...che cosa..?" sbotto dopo aver letto il contenuto.

 

"...non volevo crederci...ma c'è la firma originale di Tochiro...." mi dice lei con voce tremante.

 

"...dunque Esmeralda era la sorella di Raflesia? E Mayu....è una mazoniana...." sussurro con sgomento.

 

"Si. A quanto si legge, Tochiro aveva scoperto da esami clinici che Esmeralda non era terrestre....così ha condotto delle ricerce in segreto fino a scoprire che lei era la sorella della nostra più temibile nemica...." mi confida Yuki con gli occhi lucidi.

"Hai detto a qualcuno di questo?" domando sentendo un brivido percorrermi la schiena.

"A nessuno. Solo tu ne sei al corrente ." mi sussurra. "Che cosa dobbiamo fare ora?"

Resto in silenzio a riflettere. Non credo che sia il caso di rivelare una cosà così tremenda a Mayu. Quella ragazza ha sofferto tanto nella sua vita dopo la morte del padre. Ci sono voluti anni per farle dimenticare la tragica esperienza di quando fu rapita da Raflesia e condotta sulla sua nave.

E temo che quel giorno la prese per tornare in possesso di ciò che in un certo senso ritenesse essere suo...ma allora perché la lasciò andare??

Ora che è serena ed ha una famiglia tutta sua sarebbe un controsenso rivelarle la verità su sua madre e rischiare di rovinare tutto.

"Pensi che sia il caso... di cercare.... Harlock e chiedere un suo consiglio?" mi domanda Yuki, distraendomi dai miei pensieri.

"Non sappiamo neppure se sia ancora in vita...." borbotto tra me e me. "No, credo che la cosa più giusta da fare sia un'altra..."

Usciamo dalla soffitta e ci dirigiamo verso il grande salone all'ingresso della casa.

Prendo la pergamena e con decisione la getto tra le fiamme crepitanti del camino.

"Ora Mayu è davvero al sicuro." esclama Yuki con le lacrime agli occhi.

Già.

Almeno spero.

 

 

 

*il collo di pelliccia di Raflesia è di pelo sintetico ovviamente ^-^

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1753819