Blue jeans.

di danilahj_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un fastello di contraddizioni. ***
Capitolo 2: *** Invisible. ***
Capitolo 3: *** "Non permetterò a questa distanza di mettersi tra noi." ***
Capitolo 4: *** Dreamer. ***



Capitolo 1
*** Un fastello di contraddizioni. ***


"Se puoi sognarlo, puoi farlo" oppure,in altre parole, "volere è potere".Purtroppo però i sogni sono spesso un miraggio lontano per noi adolescenti.I genitori non capiscono quanto sia difficile vivere nel ventunesimo secolo: se non ti adatti agli altri,vieni considerato come un sfigato. Fin da bambini ci viene insegnato e ripetuto di essere se stessi,e credo di averne le scatole piene,ma perché quando cerchi di mostrare a tutti come realmente sei,questi ultimi si prendono gioco di te? Ormai noi giovani d'oggi viviamo nel terrore di non piacere agli altri,ed ecco perché abbiamo una maschera sopra il volto. Una maschera trasparente,ma pur sempre una maschera. E io ne so qualcosa. Anna Frank scriveva così:"La mia anima è, per così dire, divisa in due. Una delle due metà accoglie la mia esuberante allegria, la mia gioia di vivere, la mia tendenza a scherzare su tutto e a prendere tutto alla leggera.Con ciò intendo pure il non scandalizzarsi per un flirt, un bacio, un abbraccio, uno scherzo poco pulito. Questa metà è quasi sempre in agguato e scaccia l'altra, che è più bella, più pura e più profonda. La parte migliore di Anna non è conosciuta da nessuno, - vero? - e perciò sono così pochi quelli che mi possono sopportare.Certo, sono un pagliaccio abbastanza divertente per un pomeriggio, poi ognuno ne ha abbastanza di me per un mese.Esattamente la stessa cosa che un film d'amore per le persone serie: una semplice distrazione, uno svago per una volta,da dimenticare presto, niente di cattivo ma neppur niente di buono. E' brutto per me doverti dir questo, ma perché non dovrei dirlo, quando so che è la verità? La mia parte leggera e superficiale si libererà sempre troppo presto della parte più profonda, e quindi prevarrà sempre. Non ti puoi immaginare quanto spesso ho cercato di spingere via quest'Anna,che è soltanto la metà dell'Anna completa, di prenderla a pugni, di nasconderla; non ci riesco, e so anche perché non ci riesco. Ho molta paura che tutti coloro che mi conoscono come sono sempre, debbano scoprire che ho anche un altro lato, un lato più bello e migliore. Ho paura che mi beffino, che mi trovino ridicola e sentimentale, che non mi prendano sul serio. Sono abituata a non essere presa sul serio, ma soltanto l'Anna "leggera" v'è abituata e lo può sopportare, l'Anna "più grave" è troppo debole e non ci resisterebbe. Quando riesco a mettere alla ribalta per un quarto d'ora Anna la buona, essa, non appena ha da parlare, si ritrae come una mimosa, lascia la parola all'Anna numero uno e,prima che io me ne accorga, sparisce.La cara Anna non è dunque ancor mai comparsa in società, nemmeno una volta, ma in solitudine ha quasi sempre il primato. Io so precisamente come vorrei essere, come sono di dentro, ma ahimè, lo sono soltanto per me. E questa è forse, anzi, sicuramente la ragione per cui io chiamo me stessa un felice temperamento interiore e gli altri mi giudicano un felice temperamento esteriore. Di dentro la pura Anna mi indica la via, di fuori non sono che una capretta staccatasi dal gregge per troppa esuberanza.Come ho già detto, sento ogni cosa diversamente da come la esprimo, e perciò mi qualificano civetta, saccente, lettrice di romanzetti, smaniosa di correr dietro ai ragazzi. L'Anna allegra ne ride, dà risposte insolenti, si stringe indifferente nelle spalle, fa come se non le importasse di nulla, ma ahimè, l'Anna quieta reagisce in maniera esattamente contraria.Se ho da essere sincera, debbo confessarti che ciò mi spiace molto, che faccio enormi sforzi per diventare diversa, ma che ogni volta mi trovo a combattere contro un nemico più forte di me.'' Con lei ho in comune molte cose:prima di tutto,il nome. Eh sì,mi chiamo Anna. Secondo:l'età. Già,ho tredici anni anche io,quattordici a maggio,il mese delle rose. Il mese in cui tutto sembra avere vita:il sole,l'aria che profuma di fiori freschi,la scuola che sta per terminare,i bambini che giocano per le piccole stradine del mio paese. A proposito,mi mancheranno. Eh già,perché ho appena sentito una conversazione di mio padre al telefono:è stato trasferito a Firenze. So che ci metterà tempo a dirmelo,ma io sono già a conoscenza di tutto.Non nascondo che però questo fatto mi fa male.Al solo pensiero di separarmi dalla mia cara Napoli,piango.Qui c'è tutto ciò che "ho",qui si è formata la mia persona e qui avrei voluto che si formassero anche i miei futuri bambini. Bambini?Aspetta,quali bambini?Io non mi sposerò mai!Voglio stare sola. Si sta meglio. Ecco,l'avevo detto. Come Anna Frank anche io ho due personalità e purtroppo la mia parte peggiore verrà sempre a galla. Ah,sì,non ho detto il mio nome completo: Anna Marie. Ma per tutti sono solo Anna,anzi,alcuni non sanno neanche l'esistenza del mio secondo nome.
E' come se il mio destino sin dall'inizio fosse stato segnato:due nomi?Due personalità. Anna è quella esuberante,il pagliaccio della compagnia,Marie è quella ragazza che farebbe di tutto per gli altri,che è riflessiva e soffre molto. Purtroppo Marie è il mio secondo nome,quello meno evidente,così come la mia altra faccia,quella buona. E per questo Anna vincerà sempre su Marie. E' come se Marie volesse urlare...ma Anna non ne vuole proprio sapere.E' troppo orgogliosa per scendere a questi livelli.
A differenza di Anna,però,io non sono forte. Lei ha vissuto l'esperienza dei campi di concentramento,un'esperienza che ti cambia. Io per ora non ho problemi molto gravi eppure mi ritrovo ad essere triste quasi tutti i giorni. Mi chiedo il perché... Cavolo,ho tutto! Un bambino africano sarebbe felice,non ci penserebbe neanche due volte a cambiare la sua vita con la mia e io?Io mi lamento pure!Che egoista. Sarà forse che per capire una cosa,devi sbatterci mille volte contro,come quando per la rabbia ho tirato due pugni sulla porta con violenza,facendomi male.

La felicità è un traguardo che va conquistato. Ed io,quando imparerò ad essere felice?



"Buonanotte a tutti quelli come me,che per sognare non han più bisogno neanche di dormire". La voce di Kekko dei Modà rimbomba nelle mie orecchie. Sogni,sogni,sogni. Vivo solo di sogni. E mi chiedo quando questi diventeranno realtà. Ma un sogno senza ostacoli,non è un sogno. Sì,forse sarebbe meglio avere "sogni facili",quelli che sai che si avvereranno,perché la tua vita è destinata ad andare così. Ma io voglio avere il coraggio di sognare davvero e di vivere,con la V maiuscola.
Sogno di imparare molte lingue,di viaggiare,di fare l'interprete,di andare al concerto dei miei idoli. Ma il mio sogno più grande rimane solo uno:trovare una persona che mi accetti e che si prenda cura di me,una persona che mi ami con tutti i miei difetti.E so che ne sono molti,altrimenti non mi ritroverei così sola.
Non voglio qualcuno di perfetto.Voglio qualcuno con mille difetti,voglio qualcuno per cui cambiare,qualcuno con cui crescere. Vorrei qualcuno che fermi le mie lacrime con un abbraccio,qualcuno a cui piaccia vedermi sorridere,qualcuno che mi accarezzi i capelli e che mi guardi negli occhi dicendomi:"ti voglio bene".
Sembrano parole stupide,ma per me sono fondamentali.Raramente qualcuno mi ricorda di volermi bene e così quelle poche volte queste tre brevi parole sono capaci di migliorarmi la giornata. Ti voglio bene= "Penso che tu sia perfetta,con ogni tuo singolo pregio,con ogni tuo grande difetto. Penso che tu sia meravigliosa in tutto ciò che fai. E se sbagli?Ci sarò io ad illuminarti la giusta via."
Ma forse le persone non capiscono il vero significato di quest'espressione.Non sanno che per me il
Ti voglio bene è una promessa,che per me significa "voglio restare al tuo fianco". Credono che sia uno scherzo,una parola da sussurrare sotto voce,per la vergogna.
Io se dico di volere bene a qualcuno è perché ne sono consapevole e me ne assumo tutte le responsabilità. E' perché mi piacerebbe restare al suo fianco e cercare di farlo sorridere. Giuro,per me non esiste cosa più bella di sapere di aver fatto felice una persona. Sento come se il mio cuore scoppiasse,le gambe mi tremano e gli occhi mi si fanno lucidi. Far sorridere qualcuno quando è triste...Cavolo,mi fa sentire una persona migliore! E' così bello. E' brutto,invece,quando la gente soffre e sai che non puoi fare nulla per evitare quel dolore. In fondo vorresti prendertelo tu,ma purtroppo è la vita che decide per noi e se succederà anche a me non posso che esserne felice...Oddio,non proprio felice,ma dovrò accettarlo,perché è questo il mio destino. Destino. Io ci credo. Secondo me è tutto scritto lì,in quel grande libro che racchiude la storia dell'intera umanità. Se deve andare così,andrà così!Non puoi fare nulla per evitarlo. Puoi solo decidere come affrontarlo."Siamo vittime di un destino che ci sovrasta,contro il quale è inutile lottare".
Per esempio nel mio destino c'è scritto che sarò un'interprete!Sarà così,me lo sento. 

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Capitolo 2
*** Invisible. ***


Sono sempre stata una persona abbastanza tranquilla.
Mia mamma mi racconta sempre che da bambina ero molto affettuosa,che sorridevo sempre e che amavo guardare i Teletubbies. Da quando l'ho saputo ogni volta che mi trovo a cambiare canale e casualmente li stanno trasmettendo,mi accoccolo come una bambina sul divano e li guardo proprio come facevo quando avevo sì e no 3 anni.  A volte capita che piango. Sì,sono un po' stupida...forse. Ma ricordare il passato mi fa sempre quest'effetto.
Mamma mi racconta anche che ero molto socievole.Al villaggio in Calabria,in estate,ogni volta che vedevo passare delle bambine mi accodavo a loro dicendo:"bimbe,dove andate?"
Peccato che il più delle volte erano più grandi di me e quindi non ero molto gradita.Ma io mi facevo apprezzare...Dovevo essere  una bambina davvero adorabile. (Non mi sto vantando,hey!)
Eppure,dov'è quell'Anna ora? Dov'è quella bambina aperta e socievole?Ora ho addirittura paura di andare al bar e chiedere un gelato,la voce mi trema e sembra che mi abbiano morso la lingua. Dove sono finita?Non mi riconosco più. Mi sono persa nel labirinto dell'adolescenza.Ma io so che troverò una via d'uscita!Magari più in là...Ma come si dice?Meglio tardi che mai. I proverbi non sbagliano mai!Chissà chi li ha inventati...Doveva essere davvero saggio.
La scuola è la solita noia e tra libri e compiti non ne posso più.Eppure frequento solo la terza media...
In classe mi ritrovo sempre ad essere sola: io non ho il diritto di parlare,sono "secchiona".
Sono contenta però,perché l'anno prossimo frequenterò il liceo linguistico. Come nuova lingua imparerò il tedesco,che studia anche mia cugina. 
"Schrei so laut du kannst" 
tradotto: "urla più forte che puoi"
Peccato che io provi ad urlare,ma nessuno mi dà retta.Non so se hanno bisogno di Amplifon oppure fanno finta di non sentirmi.Credo sia più la seconda.
Non sono importante per nessuno.
Se sei bella hai tutti ai tuoi piedi. E io cosa dovrei fare? Morire? Cosa me ne frega della bellezza?Sì,ci saranno ragazze molto più belle di me,ma la cosa che mi consola è che il 99,9% di queste sono tutte oche,incapaci di ragionare con il proprio cervello e vogliose di aprire solo le proprie gambe. (A 13 anni..che mondo in rovina!) 
Peccato che non tutti la pensino come me.Anzi,quasi nessuno.
Al giorno d'oggi se non vai dal parrucchiere tutte le settimane,se non ti trucchi e se non hai tutti i vestiti di marca,non sei nessuno. Vestiti di marca?E cosa me ne frega quando ho i miei bei jeans? Sono così comodi ed eleganti allo stesso momento,il capo più bello che abbiano mai inventato. E poi puoi abbinarci di tutto!Meglio di così si muore.
Poi le felpe...E che ne parliamo a fare!Più larghe sono e meglio è.Mi piacciono troppo,specialmente con i pupazzetti della Disney. 
Ecco,io sono fatta così. Forse il mio problema è che tendo troppo a nascondermi,ma non voglio mischiarmi con gente che con me non ha niente a che fare.Non voglio rischiare di diventare come loro. Io sarò sempre me stessa,anche se a volte anche io sono costretta a portare delle maschere.Come quando fingo che vada tutto bene,nascondendo il dolore.Ma anche se lo mostrassi,a chi importerebbe?Sono come una piccola formica,mentre gli altri,in confronto a me,sono degli elefanti. E gli elefanti sono talmente grossi che non fanno neanche caso ad una piccola formica...la schiacciano!

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Capitolo 3
*** "Non permetterò a questa distanza di mettersi tra noi." ***


E' passata una settimana da quando ho sentito la telefonata del trasferimento.
Dovrò trasferirmi,non so se esserne felice o meno.
Dovrò trasferirmi in una città a circa 480 km da qui.
Non posso crederci,avrò l'opportunità di cambiare vita e di ricominciare tutto da capo.Questa volta si fa sul serio!Dovrò dare il meglio di me stessa. Questo orgoglio del cavolo lo metterò da parte e farò uscire la Marie che è in me. 
Dovrei fregarmene del giudizio della gente. Io sono così. Ti vado bene?Ok. Non ti vado bene?Meglio,un cretino in meno.
Finalmente non vedrò più quelle persone che mi hanno ferita tanto,che mi hanno puntato il dito contro nel momento del bisogno,che mi hanno fatto spezzare il cuore in mille pezzi.
Però non voglio illudermi...So che le persone cattive,così come quelle buone,sono ovunque.Io però farò di tutto per essere finalmente felice.
E poi Firenze!Firenze è molto più vicina a Torino rispetto Napoli.
A Torino ho la mia migliore amica,ecco perché mi interessa così tanto.
Io la chiamo Fabi. Ha quattordici anni,quasi quindici,ed è albanese. L'albanese più carina e coccolosa del mondo.Le voglio un bene dell'anima...Amo quando parliamo al telefono e amo la timidezza che c'è tra di noi quando facciamo la web. Cioè,quella volta che abbiamo fatto la web. E' successo solo una volta per ora,perché io mi vergogno e poi il computer è leggermente...ehm,non voglio dire cattive parole...per questo non sempre riusciamo a vederci.
Il problema è che io non ne posso più di questa distanza che c'è tra noi. Io vorrei abbracciarla,
stringerla a me e coccolarla.Vorrei vederla sorridere e farle il solletico.Mi piacerebbe pizzicarle le guance o mangiare un gelato con lei.Oppure camminare unite davanti a tutti per mostrare agli altri che noi siamo più forti di qualsiasi altra cosa.
Io so che un giorno ci vedremo,me lo sento.Noi non potremo stare separate a lungo perché io sono parte di lei e lei è parte di me.Siamo due metà che combaciano perfettamente:sarò felice solo quando la ritroverò. Amo i suoi consigli,il modo in cui mi vuole bene,amo anche i suoi momenti di sclero.E' così strano,le persone lontane chilometri riescono a trasmettermi più cose di chi è qui con me e posso vedere ogni giorno.E sinceramente preferirei non vederli,perché solo incrociando i loro sguardi,mi sento male.
Su facebook ho conosciuto un casino di gente!E mi fido molto più di loro,di qualunque altra persona. Credo che loro mi vogliano bene,perché mi restano accanto anche nei momenti più difficili,anche quando divento la persona più depressa al mondo. Spero non sia soltanto un'altra illusione!Sento spesso che la gente è brava a nascondersi dietro un pc. Ma io no,non ci riesco realmente e neanche dietro un pc. Io non sono brava a mentire.Sono come i bambini,la bocca della verità.Basta guardarmi negli occhi per capire quello che penso.E non sempre è una cosa positiva.
Peccato che con loro non ho contatti fisici,peccato che non ci siamo mai viste,peccato che non sono qui.Peccato che la vita abbia voluto che io nascessi qui e loro lì. Loro sono uno dei miei tanti sogni.E i sogni per me hanno il colore del cielo:l'azzurro.
L'azzurro è un colore che ispira libertà,gioia di vivere,allegria. E io vorrei che la mia vita fosse colorata così.
 
Mamma e papà entrano in camera e mi dicono che devono parlarmi.Yeah,finalmente si sono decisi a dirmelo.
"Dobbiamo parlarti" Mi dicono con viso preoccupato. "Beh,non so da dove iniziare..." Dice papà.
"Dai,dimmi tutto!Sono curiosa." Non è vero,perché so già tutto,ma ogni tanto bisogna anche prenderli in giro i genitori,per conquistarsi la loro fiducia.
Dopo un minuto di silenzio,mamma rompe il ghiaccio con queste parole:"La verità è che dobbiamo trasferirci a Firenze...Hanno offerto un lavoro a papà e non può proprio rifiutare. So quanto ci tenevi a vivere qui.Ma ti prometto che torneremo tutte le volte che vorrai. " 
"Non preoccupatevi,già sapevo tutto. Mi trovavo di passaggio e ho sentito la telefonata. Non preoccupatevi per me,davvero. Ci tenevo,sì,ma in fondo mi farà bene iniziare una nuova vita,ne ho davvero bisogno.Ad una condizione però..." Sorrido.
"Quale?" esclamano insieme. Telepatici come sempre.
"Sapete che a Torino c'è Fabi,vero?Ecco,io voglio vederla...Promettetemi che mi porterete da lei. Torino e Firenze non sono poi così lontane..."
Papà sorride:"Va bene tesoro."
Lancio un urlo ed inizio a saltellare.Non posso crederci,forse ho una possibilità di vedere almeno lei!
Mamma frena il mio entusiasmo dicendo:"Partiremo dopo i tuoi esami."
Ora che ci penso manca poco agli esami.
E ora che ci penso,il 15 è il mio compleanno...Ed oggi è il 14. Aiuto. Domani compirò 14 anni e neanche me ne sono resa conto. Va be',sarà un giorno come tanti.Lo passerò in camera mia,con due cuffie nelle orecchie,come sempre.
 
L'indomani mi presento a scuola. Appena entro in classe non capisco più niente.Vedo solo corpi urlanti "auguri". Che carini,hanno ricordato il mio compleanno.
Sul banco ho trovato un bigliettino,c'è scritto:
"Alla secchiona della classe,grazie per tutto ciò che hai fatto per aiutarci in questi tre anni. Ti vogliamo bene. Auguri. "
Ecco un "ti voglio bene" buttato al vento. Ma dai,non posso lamentarmi.
Sorrido e abbraccio tutti. Mi piacciono gli abbracci,sì. Non importa da parte di chi,io ne ho davvero bisogno.E così ogni scusa è buona per gettarmi tra le braccia di qualcuno.
No,seriamente,quel bigliettino mi ha fatto proprio piacere.A me bastano le piccole cose. Credo siano le più importanti.Ora via la tristezza,è il mio compleanno e niente potrà togliermi il sorriso.Almeno fino a che non andrò a letto.Poi si sa,"la notte ti porta consiglio". 

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Capitolo 4
*** Dreamer. ***


Sono passati circa due mesi dal mio compleanno. La scuola è terminata ed io ho superato gli esami brillantemente.
I miei hanno trovato casa a Firenze da un bel pezzo e stasera c'è la partenza.
Non ho mai visitato Firenze,chissà come sarà!Ho sentito dire in giro che la Toscana è davvero bella. Ma niente è paragonabile a Napoli,almeno per me. 
Sono felice,davvero felice. Lì nessuno sa chi sono,nessuno conosce i miei errori,nessuno sa niente di me.
Anche se in realtà neanche qui nessuno sa chi sono. Come al solito si fermano tutti alle apparenze. Ed io,apparentemente,non sono una bella persona. Divento buona con il tempo.
Sono come una medicina: al primo impatto è acida,disgustosa,ma con il tempo farà effetto e ti guarirà dalle malattie.
Ci metto tempo a capire ciò che provo e soprattutto ad ammetterlo. Sono troppo timida,ho paura di un rifiuto.
Essere timida è tenero,sì,ma a volte fa schifo. Ti fa perdere tutte le opportunità.Ti rende debole agli occhi degli altri. E gli altri aspettano che tu sia debole,per poterti aggredire.
Ma dentro ognuno di noi c'è la forza di un leone ed io so che prima o poi anche la mia verrà fuori.
Non so quale di questi giorni la mia pazienza arriverà al limite.
"Cessa" "schifo" "errore" mi chiamano. Ma chi cavolo sei tu per giudicare ciò che sono? 
Il problema è che la maggior parte delle volte ne faccio un dramma. E' che io mi vedo davvero uno "schifo" e sentirlo da loro per me è solo una conferma.
Ma non credo che loro siano tanto migliori di me,perché se fossero persone migliori penserebbero prima ai loro difetti e poi ai miei.Come si fa a trovare forza nella debolezza degli altri?
Questa è uno dei tanti misteri che avvolgono la mia vita. Eccone un altro: come fanno le persone ad amare per finta?
Viviamo in una società in cui non conta ciò che sei,ma ciò che hai. E io questo proprio non lo sopporto!
Dove sono i veri uomini di una volta? Puff,spariti nel nulla. 
Ecco perché penso che l'amore sia una cosa inutile. Dare,dare tutta la proprio vita all'altro per poi essere deluso. 
Caspita,per avere quattordici anni i miei sono ragionamenti davvero complessi!
Infatti mi paragonano spesso ad una "vecchia" di quarant'anni. "Goditi la vita mi dicono".
Loro non sanno che però la mia felicità dipende solo da due cuffie. Sono una che si accontenta di poco io. Che poi quel poco per me è tutto. Due cuffie nelle orecchie e mi sento come in paradiso. Anche se in realtà non so neanche come sia fatto il paradiso. Ma deve essere bello. 
Io aspiro al paradiso. Voglio essere felice almeno lì,nella città delle anime,per tutta l'eternità.
"Sei pronta per partire?" La voce di mamma mi riporta alla realtà.
Ormai è tutto sistemato:manco solo io all'appello.
Lego una giacchetta sui fianchi ed entro in macchina. E mi viene in mente l'addio ai monti di Lucia :"Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l'aspetto de' suoi più familiari; torrenti, de' quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana! Alla fantasia di quello stesso che se ne parte volontariamente, tratto dalla speranza di fare altrove fortuna, si disabbelliscono, in quel momento, i sogni della ricchezza; egli si maraviglia d'essersi potuto risolvere, e tornerebbe allora indietro, se non pensasse che, un giorno, tornerà dovizioso... "
Guardando fuori dal finestrino una lacrima scende dal mio viso...tutto questo mi mancherà.
 
Il campanello suona. C'è qualcuno fuori la porta ed io sono sola in casa. Mi sistemo velocemente,esco dalla mia stanza ed apro la porta.
"Buongiorno signorina." Magro,voce che fa sognare,occhi che ti fanno innamorare.
Rimango senza parole,non riesco a distogliere lo sguardo da quel viso così perfetto.Mi manca l'aria.
"Cosa succede?" "Zayn,cosa ci fai tu qui? I-io non ci credo." Balbetto. Mi capita spesso di farlo quando sono in imbarazzo.Mi sento stupida,non riesco a smettere di tremare.
Mi accarezza il viso. "Non credevo di farti quest'effetto" ride. "La verità è che sono in vacanza qui in Italia. Ti ho vista l'altro giorno,ero dietro di te,ma tu eri così impegnata a cantare le mie canzoni e quelle dei ragazzi che non mi hai notato. Mi sembravi così tenera ed ho voluto seguirti...Mi piacerebbe conoscerti."
"Io non ti ho notato?Oddio!Io sembro tenera? E allora tu cosa sei?" Mi limito ad arrossire.
Lui ride. Ha capito che sono molto imbarazzata. "Vieni con me,ti porto a prendere un gelato."
Mi si illuminano gli occhi. Gelato?Io amo il gelato!
Prendo un gelato dal gusto nocciola.Vado sul semplice. Come me,anche lui.
Ci sediamo su una panchina di fronte. "Come ti chiami?" Mi sorride. E' così tenero.
"Mi chiamo Anna." gli dico e continuo a mangiare il mio gelato.
"Noto che sei una divoratrice di gelati!" Ridiamo assieme.
Mi abbraccia. Il suo corpo è così caldo. Le sue mani così grandi. Il suo sguardo così dolce. Le sue labbra così morbide...
Nota la tristezza nel mio sguardo. "Cosa succede?" Mi guarda.
"Nulla,tranquillo...non capiresti."
Mi guarda,poi mi prende il viso tra le mani. C'è uno scambio di sguardi tra di noi. Mi bacia. Ci baciamo. Io arrossisco.
"Ti è piaciuto piccola?"
"E' stato bellissimo.Un sogno. "
 
"Siamo arrivati,svegliati!" La voce di mamma dà una scossa al mio corpo.
Era solo un sogno. Non riesco a smettere di pensarci. Almeno nei sogni tutto va come vorrei .
Tutto era perfetto. Vorrei dormire di nuovo per sognarlo un'altra volta. E poi sorridere,sorridere e sorridere ancora.
Scendo dalla macchina. Il sole mi illumina il volto e quella luce penetra nella mia anima.
Sorrido. Credo di essere felice.

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