A Hogsmeade. di Onlyna (/viewuser.php?uid=62969)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Orange Crush. ***
Capitolo 2: *** Book and Broomstick. ***
Capitolo 3: *** Loony Trickster. ***
Capitolo 4: *** Dragons and Crows. ***
Capitolo 5: *** ASS. ***
Capitolo 1 *** Orange Crush. ***
Autore:
Only_
Titolo:
A
Hogsmeade.
Personaggi:
Harry
Potter, Ginny Weasley (Harry/Ginny); Oliver Baston, Hermione Granger
(Oliver/Hermione); George Weasley, Luna Lovegood, citati Lee Jordan e
Pansy Parkinson (George/Luna, citato Lee/Pansy); Charlie Weasley, OC
(Charlie/Julien); Albus Severus Potter, Scorpius Malfoy, citata Lily
Potter (Albus/Scorpius)
Avvertimenti:
Raccolta,
Flash, One-shot, Het, Slash
Genere:
romantico,
introspettivo, commedia, malinconico
Rating:
giallo
Introduzione:
“«Oliver,
lo sai che non ci riesco. Ho paura di cadere!».”
(dalla seconda
flash)
NdA:
questa
raccolta è un esperimento, seriamente. Ho utilizzato
personaggi che
non avevo mai preso in considerazione, due coppie assurde e...
be’,
Luna; questo basta a dire quanto sia folle questa raccolta xD del
pacchetto che abbiamo scelto, “Quidditch!”, ho
utilizzato le due
coppie e il personaggio ignorato, le cinque parole random,
l’incantesimo, il luogo, l’avvertimento e la
citazione. È stato
divertente scervellarmi per riuscire a mettere tutto insieme; alla
fine ho scritto tutto durante una lunga notte insonne, come al
solito. Al fondo di ogni capitolo ci sono le note
“singole”, per
le spiegazioni dei vari riferimenti segnalati dall'asterisco.
L'ultima è quella che ne ha di più (._.) ed
è l'unica One-shot
della raccolta. I titoli dei vari capitoli non sono riferimenti veri
e propri al contenuto delle fic, ma solamente i nomi dati alle coppie
che ho utilizzato; il penultimo è inventato, come scritto
nelle note
finali, mentre l'ultimo... ASS non è bello come nome, lo so
xD però
si chiamano così, quindi u.u
Bon,
dovrei aver detto tutto; spero ti piaccia! Buona lettura :*
________________________________________________________________________________
A
Hogsmeade.
Orange
Crush
[Harry/Ginny]
«Lumos»
mormorò Ginny.
La
notte era calata da diverso tempo sulla campagna di Hogsmeade; lei e
Harry si erano appisolati lì, su quel prato che era stato
spettatore
innocuo della loro passione di diverse ore prima. La Weasley si perse
ad osservare il profilo rilassato del volto del compagno per qualche
minuto, con un leggero sorriso disegnato sulle labbra sottili.
Sembrava
finalmente così tranquillo, Harry; da quando la guerra era
finita
non c’era stata notte in cui i suoi sogni non fossero stati
popolati dagli incubi e dai fantasmi delle vittime di quel massacro.
Durante le notti al suo fianco, lo sentiva spesso mormorare i nomi di
tutti i caduti, primi tra tutti quelli dei suoi genitori, di Sirius e
Remus, di Colin, Moody, Silente...
Anche
Ginny ci era passata; spesso vedeva in sogno il volto sorridente di
suo fratello Fred, la cui vita era stata stroncata durante
l’ultima
battaglia. Si sentiva in colpa per essere viva, a volte; anche per
Harry era così. Tanti, troppi amici e nemici erano morti
negli anni
del ritorno di Voldemort; persone, ormai ricordi, che avevano
lasciato un solco profondo nei loro cuori, nei cuori dei superstiti.
Ma,
in quel momento, il profilo di Harry, illuminato dalla tenue luce che
scaturiva dalla punta della bacchetta di Ginny, sembrava tranquillo,
rilassato.
Continuò
a scrutarlo per un po’, sotto il cielo nuvoloso di quella
notte a
Hogsmeade, finché non lo vide rabbrividire per un soffio
d’aria
più fredda che aveva fatto ondeggiare l’erba e
fatto nascere tanti
piccoli brividi sul corpo nudo del Prescelto.
Con
un sorriso che mal celava il suo affetto, Ginny evocò una
leggera
coperta, che poi depose con cura sul corpo dell’amante e sul
proprio. Inspirò lievemente il profumo della sua pelle,
prima di
posare un bacio sulla sua spalla e accoccolarsi meglio sul suo petto;
poi chiuse gli occhi e si lasciò scivolare di nuovo nel
sonno,
cullata dal respiro regolare di Harry che si infrangeva sui suoi
capelli di rame.
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Capitolo 2 *** Book and Broomstick. ***
A
Hogsmeade.
Book and
Broomstick
[Oliver/Hermione]
«Forza
Hermione; volare con una scopa è una delle esperienze
migliori che
un mago possa fare nella vita. Fammi contento una volta tanto,
su!».
La
ragazza scosse il capo con fermezza, sotto gli occhi sbigottiti
dell’ex Grifondoro.
«Oliver,
lo sai che non ci riesco, te l’ho già detto. Ho
paura di cadere!».
Baston
rise, scuotendo a sua volta la testa, afferrando la Grifondoro per i
fianchi ed avvicinandola a sé; la baciò
delicatamente sull’angolo
della bocca, fissandola poi nei suoi occhi castani.
«E
tu pensi che ti lascerei cadere?» le chiese a pochi
centimetri dalle
sue labbra, con tono falsamente offeso e un brillio malizioso nelle
iridi scure «Ti ricordo che sono un professionista, adesso;
far
precipitare una ragazza da una scopa, senza fare niente per aiutarla,
macchierebbe in modo indelebile e senza dubbio il mio
curriculum».
Hermione
ridacchiò, cogliendo l’ironia, e gli diede un
leggero pugno sulla
spalla, seguito da un altrettanto leggero bacio sulle labbra
dischiuse.
«Figuriamoci
se non pensavi al tuo curriculum. Mi chiedo come sia possibile che mi
sia innamorata di te: pensi solo al Quidditch!»
esclamò con finto
sdegno, allontanandosi di un passo da lui ed incrociando le braccia
al petto, stando al gioco.
Il
Portiere sorrise divertito.
«Uhm,
fammi pensare… com’era quell’articolo*?
Mi pare che l’abbia
scritto una certa Rita Skeeter qualche anno fa…»
cominciò con
aria pensosa, grattandosi il mento.
«Ok,
ok, hai vinto!» esclamò Hermione coprendosi le
orecchie con le mani
e facendo ridacchiare il giovane «Non nominare quella... megera,
ti prego. Ha rovinato il quarto anno a tutti, specialmente a me,
Harry e Ron, con quelle sue idiozie stampate».
Oliver
annuì, grattandosi di nuovo, davvero sovrappensiero, il
mento.
«Ricordo
che Potter era forte; è diventato Capitano quando me ne sono
andato,
vero?».
In
risposta, Hermione roteò gli occhi, per poi fissarli in modo
piuttosto eloquente in quelli di Oliver, che alzò le mani in
segno
di resa.
«D’accordo,
d’accordo, basta Quidditch. Tu accontentami però.
Vieni a
sorvolare Hogsmeade con me, Hermione?».
Il
sorriso con cui accompagnò la richiesta convinse
definitivamente la
ragazza ad accettare.
*
L’articolo
in cui Rita insinuava che Hermione avesse un
“debole” per i
giocatori di Quidditch, specialmente se famosi e conosciuti.
Nella
mia mente bacata, infatti, Oliver è ormai un giocatore
abbastanza
famoso; è ambientata circa quattro/cinque anni dopo la
guerra, per
cui Oliver dovrebbe avere più o meno ventisei anni e, visto
che è
entrato nel Puddlemere nel quarto libro, gioca a livello
professionistico da quasi dieci anni. Ok, tutto questo giro di parole
per ribadire che dovrebbe essere abbastanza celebre nel mondo del
Quidditch ;)
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Capitolo 3 *** Loony Trickster. ***
A
Hogsmeade.
Loony Trickster
[George/Luna]
«…
e non so più cosa fare con lui. Sembra davvero preso da
quella
ragazza. Non capisce che si farà solo male? Ho provato a
metterglielo in testa in tutti i modi, ma… nulla.
È più testardo
di un mulo, cieco come una talpa e idiota come un Serpeverde. Nemmeno
ai suoi migliori amici dà ascolto».
«Vedo
tanti Gorgosprizzi sulla tua testa, George. Devono essere attirati
dalla tua frustrazione» fece sognante la ragazza, seduta a
terra
accanto ad un mucchietto di foglie arancioni e rosse, con gli occhi
persi a fissare in nulla sopra la testa di Weasley e un sorrisino
vacuo sulle labbra.
«Luna,
per favore. Stiamo parlando di Lee. Di Lee e di quella sua assurda
cotta per la Parkinson. Pansy Parkinson, ce l’hai
presente?» calcò
bene il suo nome, aspettando una reazione dalla ragazza; magari non
aveva capito bene di chi si stava parlando.
«La
Serpeverde con il naso schiacciato?» George annuì,
aiutandola a
rialzarsi porgendole una mano; Luna la accettò senza
pensarci,
sollevandosi da terra con leggerezza. Osservò per alcuni
attimi le
foglie che aveva raccolto per la sua collezione, per poi continuare
«Ha una faccia simpatica; li vedo bene insieme».
La
mandibola del ragazzo rischiò di cadere a terra.
«Li
vedi bene insieme? Insieme? Scherzi, vero?» fece George con
un filo
di voce, gli occhi sgranati «Tu ed io stiamo bene insieme,
Luna. Non
Lee e la Parkinson. Assolutamente no».
«Sembra
quasi che tu sia geloso di lui, George» insinuò la
ragazza con un
sorriso vacuo sul volto.
Weasley
alzò gli occhi al cielo.
«Ci
sono persone che, quanto più si fa per loro, meno fanno per
se
stesse» esordì pochi attimi dopo la Corvonero
«E allo stesso modo
ci sono perone a cui nessuno ha mai badato, che hanno dovuto fare
tutto da sole. Non giudicare una persona prima di conoscerla, George.
Pansy – come puoi pensare che una persona con questo nome sia
cattiva*? – probabilmente ha dovuto affrontare la vita da
sola,
crescere da sola. Per questo è sempre
così… Serpeverde, come dici
tu» concluse, prima di chinarsi con un sorriso e raccogliere
un’altra piccola foglia rossiccia da terra.
George
la lasciò avanzare da sola, senza parole, per qualche
istante.
«Sei
davvero una persona speciale» sorrise tra sé,
prima di raggiungerla
ed abbracciarla da dietro, con la sua solita delicatezza da cinghiale
inferocito.
«La
settimana prossima ti va di tornare qui a Hogsmeade con me, Luna?
Sicuramente ci saranno più foglie da raccogliere, per la tua
collezione».
*
Questo
è un riferimento al nome della Serpeverde; Pansy, infatti,
significa
“viola del pensiero”. Per chi non lo sapesse, ecco
:)
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Capitolo 4 *** Dragons and Crows. ***
A
Hogsmeade.
Dragons
and
Crows*
[Charlie/Julien**]
Charlie
si lasciò cadere, affannato, sul corpo sudato
dell’altro ragazzo,
incastrando il volto tra il collo e la spalla di Julien.
Respirò con
malinconia la sua pelle, posò dolci baci dove prima
c’erano stati
denti e morsi. Sapeva che quella era l’ultima volta in cui
avrebbe
potuto farlo. Sapeva che l’indomani sarebbe partito per la
Romania,
che Julien sarebbe dovuto andare in Francia per sposare la ragazza
che i suoi genitori avevano scelto anni prima per lui.
Il
Corvonero gli accarezzò sovrappensiero i capelli rossi e
ruvidi,
muovendo appena il bacino per trovare una posizione più
comoda sulla
terra dura su cui era adagiato; gli baciò una tempia in
silenzio,
assaporando un’ultima volta il suo calore, il peso del suo
corpo
sul proprio, la forma dei muscoli di Charlie che premevano contro i
suoi.
Stava
male, Julien; non voleva partire, non voleva sposare Anaïs,
generare
degli eredi con lei, non voleva darla vinta alla sua famiglia e
rinnegare il proprio amore come un codardo.
Ma
allo stesso tempo non aveva scelta.
Essere
un Purosangue come lui comportava degli obblighi; non poteva
infrangere ancora le regole.
Sentì
qualcosa di fresco e umido cadere sulla pelle del proprio petto
accaldato, quando Charlie si scostò da lui permettendogli di
muoversi.
Era
una lacrima. Una delle tante che rigavano il volto arrossato di
Weasley, lacrime di consapevolezza, lacrime di rabbia ed impotenza.
Non potevano permettersi il loro amore; Julien lo sapeva, Charlie
stesso lo sapeva. Sapevano che non avrebbero mai avuto un futuro, ne
erano consapevoli fin dall’inizio, da quando si erano
incontrati
sulla riva del Lago Nero, la prima volta, al loro quarto anno.
Julien
non riuscì a fare nulla per confortarlo; la sua gola era
ostruita da
un nodo d’angoscia, se avesse aperto bocca sarebbe stato
sopraffatto a sua volta dalle lacrime. Non poteva permetterselo;
doveva mostrarsi per una volta come il più forte, tra loro
due.
Si
alzarono, si rivestirono piano, come per allungare il possibili
quegli ultimi attimi assieme, in silenzio, gettando di tanto in tanto
occhiate al corpo dell’altro, imprimendosi a fuoco nella
memoria
ogni singolo, piccolo ed insignificante dettaglio.
Quando
giunse il momento di separarsi davvero, i due giovani si scambiarono
un ultimo bacio d’addio, certi di non potersi mai
più incontrare.
Solo
quando Charlie si Smaterializzò, lasciandolo solo e col
cuore
dilaniato nel bosco che circondava Hogsmeade, Julien permise ad una
lacrima solitaria e dolorosa di solcare il suo viso.
*
Il
nome, questa volta, è inventato da me. Sarebbe dovuto essere
“Canon/OC”, ma faceva troppo schifo e ho dovuto
arrangiarmi con
qualcos'altro u.u
**
Julien
è un OC che ho inventato tempo fa per un contest in cui mi
era
capitato Charlie come personaggio; è un Purosangue di
un'imprecisata
famiglia franco-inglese, smistato a Corvonero (perché anche
loro
esistono [“Perché noi valiamo!”, LOL]
u.u in ogni caso, J. è
nato come Serpeverde) dal Cappello Parlante e coetaneo del
secondogenito di Molly e Arthur. Il matrimonio combinato è
un
cliché, lo so, però mi piaceva l'idea di metterci
Charlie di mezzo,
come “amore da rinnegare” per inconsapevole
volontà della
famiglia di Julien. Né i Weasley né la famiglia
del Corvonero (per
cui non ho ancora trovato un cognome che m'ispiri ._.), infatti, sono
consapevoli dell'omosessualità dei due ragazzi.
L'ultimo
punto di queste note riguarda l'aspetto di Julien; non ci sono
riferimenti all'interno della flash, ma per chiarire anche questo
dettaglio, Julien ha capelli castano scuri, corti e mossi ed occhi
nocciola. Niente di particolare, volevo che fosse un ragazzo
“nella
media”; di quelli che non ti rimangono impressi nella memoria
quando li incroci per strada, per capirci :)
Spero
di non averlo “smontato” tanto (poveretto xD)
però mi sono
stancata di leggere di OC perfetti e splendidi, mica tutti sono nati
per fare i fotomodelli u.u
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Capitolo 5 *** ASS. ***
A
Hogsmeade.
ASS
[Albus
Severus/Scorpius]
«Scorpius,
quello che ho appena sentito era un tuono o il tuo stomaco?».
Malfoy
si voltò ad osservare il compagno con un sopracciglio
inarcato,
fulminandolo con un’occhiata bieca per poi completare con gli
ultimi tocchi di pennello il ritratto di Potter*.
«Al,
ti pare che il mio stomaco faccia quel baccano? Non sono mica te! Era
un tuono, ovviamente. A Hogsmeade c’è un brutto
temporale; dura da
diversi giorni, a sentire tua sorella» rispose poi
saccentemente,
scrutando con aria assorta il quadro appoggiato sullo scrittoio.
Sorrise,
soddisfatto dal suo risultato.
Albus
annuì, tornando ad osservare con aria cupa il compito di
Storia
della Magia che teneva tra le mani; aveva preso Accettabile, il voto
più basso che avesse mai ricevuto nei sei anni in cui aveva
frequentato Hogwarts. Era inutile, non riusciva a studiare quella
guerra assurda**, gli veniva il nervoso anche solo aprendo il libro.
I suoi compagni di dormitorio, che subivano sempre i suoi continui
sbalzi d'umore, potevano confermarlo.
«Stai
ancora pensando a quel compito?» domandò con tono
stupito Scorpius,
andato a sedersi accanto a lui, sul suo letto, dopo aver pulito e
riposto nelle rispettive custodie i vari pennelli che aveva
utilizzato «Per Morgana, Al, è passato un mese!
Non c’è bisogno
che tu ti deprima in questo modo per un voto sufficiente!»
esclamò alzando gli occhi al cielo e cominciando ad
accarezzare i
capelli corvini del compagno.
Albus
non rispose, continuando a fissare con palese odio la pergamena
incriminata.
All’improvviso
un fulmine squarciò il cielo fuori dalle finestre della
Torre di
Corvonero***; pochi secondi dopo, il fragore assordante del tuono
costrinse i due ragazzi a tapparsi le orecchie.
«Meno
male che il temporale era a Hogsmeade» bofonchiò
Scorpius,
aggiungendo poi qualcosa a proposito della poca affidabilità
delle
parole di Lily.
«Questo
fulmine è caduto sicuramente entro i confini della
scuola!» esclamò
Albus, alzandosi per osservare fuori dalla finestra; ad un tratto, di
scatto, si schiaffò la mano sinistra sulla fronte.
«Dannazione,
oggi pomeriggio dovevano esserci gli allenamenti di Quidditch. La
McGranitt non ce li lascerà mai fare con questo tempaccio ed
il
pericolo fulmini; è stata chiara dopo l'incidente di
Lorcan****»
sbuffò, tornando da Scorpius e lasciandosi cadere nuovamente
sul
letto, con le braccia spalancate e in volto un’espressione
sconsolata.
Dopo
alcuni attimi, Scorpius sorrise malandrino.
«Be’»
cominciò con un brillio malizioso negli occhi grigi,
prendendo ad
accarezzargli il petto «Potremo approfittare del tuo tempo
libero,
no? Senza deprimerci davanti ad una A né rischiare di farci
friggere
da un fulmine. Non ti piacerebbe fare qualcos’altro, Al? Oggi
che
ne abbiamo il tempo?» continuò, mentre le sue dita
slacciavano i
primi bottoni della camicia del ragazzo.
Albus
si trovò inconsciamente ad associare l’immagine di
Scorpius, in
quel momento e con quell'atteggiamento, a quella di un gattino che
cerca le coccole tediando il suo padrone. Ridacchiò senza
rendersene
pienamente conto, afferrando saldamente il compagno per i fianchi e
portandolo a mettersi a cavalcioni su di sé.
«Credo
di aver capito come ti piacerebbe trascorrere il tempo»
sussurrò
con la stessa scintilla di malizia nelle iridi verdi, sollevando il
busto fino ad arrivare a congiungere dolcemente la sua bocca con
quella del compagno «Sei stato piuttosto eloquente»
ammiccò,
puntando la bacchetta verso le tende oltremare del baldacchino,
facendole chiudere ed insonorizzandole.
Aggiunse
qualche altra parola, probabilmente, ma Scorpius non la
sentì. Forse
per il tono basso con cui aveva parlato, forse per il ticchettio
insistente delle gocce di pioggia sul vetro della finestra, forse per
il fragore dei tuoni che parevano sempre più vicini al
castello.
Altro
che temporale a Hogsmeade!
*
Nella mia mente contorta e perversa (LOL), ed in particolare in
questa fic, Scorpius ama dipingere “alla Babbana”,
con pennelli e
colori acrilici. L'idea iniziale per questa flash riguardava,
infatti, questa passione di Malfoy. Poi ho cambiato idea,
perché
scrivendo mi sono resa conto che avrei dovuto alzare drasticamente il
rating dell’intera raccolta e non ne avevo voglia ._.
**
Una guerra non ben specificata; Carol mi ha chiesto se mi riferivo
alla Seconda Guerra Magica, ossia quella che hanno combattuto Harry e
compagnia contro Voldemort, ma no. Quella penso proprio che Albus non
possa considerarla “assurda”. Immaginavo qualcosa
di più
impensabile, una guerra scatenata da una sciocchezza; libera
interpretazione, ecco xD
***
Ebbene sì u.u amo Corvonero e mi piace l'idea di questi due
nella
casa di Rowena; generalmente li metto a Serpeverde, ma stavolta ho
deciso di fare uno strappo alla “regola” :D
****
Lorcan Scamandro; durante una partita di Quidditch tra la sua
squadra, ossia – uhm – Tassorosso (yeah! Cavolo,
però, ora
mancano i Serpeverde ._. ah, no, c'è Pansy ♥),
e Serpeverde, il Cacciatore è stato colpito da un fulmine,
finendo
ricoverato al San Mungo per diversi giorni – è
vivo, comunque,
sono riusciti miracolosamente a salvarlo.
Da
quel momento la McGranitt, divenuta preside di Hogwarts dopo la fine
della guerra, ha proibito categoricamente agli studenti di disputare
partite o allenarsi per il Quidditch durante temporali.
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