A Hogsmeade.

di Onlyna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Orange Crush. ***
Capitolo 2: *** Book and Broomstick. ***
Capitolo 3: *** Loony Trickster. ***
Capitolo 4: *** Dragons and Crows. ***
Capitolo 5: *** ASS. ***



Capitolo 1
*** Orange Crush. ***


Autore: Only_
Titolo: A Hogsmeade.
Personaggi: Harry Potter, Ginny Weasley (Harry/Ginny); Oliver Baston, Hermione Granger (Oliver/Hermione); George Weasley, Luna Lovegood, citati Lee Jordan e Pansy Parkinson (George/Luna, citato Lee/Pansy); Charlie Weasley, OC (Charlie/Julien); Albus Severus Potter, Scorpius Malfoy, citata Lily Potter (Albus/Scorpius)
Avvertimenti: Raccolta, Flash, One-shot, Het, Slash
Genere: romantico, introspettivo, commedia, malinconico
Rating: giallo
Introduzione: “«Oliver, lo sai che non ci riesco. Ho paura di cadere!».” (dalla seconda flash)
NdA: questa raccolta è un esperimento, seriamente. Ho utilizzato personaggi che non avevo mai preso in considerazione, due coppie assurde e... be’, Luna; questo basta a dire quanto sia folle questa raccolta xD del pacchetto che abbiamo scelto, “Quidditch!”, ho utilizzato le due coppie e il personaggio ignorato, le cinque parole random, l’incantesimo, il luogo, l’avvertimento e la citazione. È stato divertente scervellarmi per riuscire a mettere tutto insieme; alla fine ho scritto tutto durante una lunga notte insonne, come al solito. Al fondo di ogni capitolo ci sono le note “singole”, per le spiegazioni dei vari riferimenti segnalati dall'asterisco. L'ultima è quella che ne ha di più (._.) ed è l'unica One-shot della raccolta. I titoli dei vari capitoli non sono riferimenti veri e propri al contenuto delle fic, ma solamente i nomi dati alle coppie che ho utilizzato; il penultimo è inventato, come scritto nelle note finali, mentre l'ultimo... ASS non è bello come nome, lo so xD però si chiamano così, quindi u.u
Bon, dovrei aver detto tutto; spero ti piaccia! Buona lettura :*
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A Hogsmeade.

Orange Crush
[Harry/Ginny]

«Lumos» mormorò Ginny.
La notte era calata da diverso tempo sulla campagna di Hogsmeade; lei e Harry si erano appisolati lì, su quel prato che era stato spettatore innocuo della loro passione di diverse ore prima. La Weasley si perse ad osservare il profilo rilassato del volto del compagno per qualche minuto, con un leggero sorriso disegnato sulle labbra sottili.
Sembrava finalmente così tranquillo, Harry; da quando la guerra era finita non c’era stata notte in cui i suoi sogni non fossero stati popolati dagli incubi e dai fantasmi delle vittime di quel massacro. Durante le notti al suo fianco, lo sentiva spesso mormorare i nomi di tutti i caduti, primi tra tutti quelli dei suoi genitori, di Sirius e Remus, di Colin, Moody, Silente...
Anche Ginny ci era passata; spesso vedeva in sogno il volto sorridente di suo fratello Fred, la cui vita era stata stroncata durante l’ultima battaglia. Si sentiva in colpa per essere viva, a volte; anche per Harry era così. Tanti, troppi amici e nemici erano morti negli anni del ritorno di Voldemort; persone, ormai ricordi, che avevano lasciato un solco profondo nei loro cuori, nei cuori dei superstiti.
Ma, in quel momento, il profilo di Harry, illuminato dalla tenue luce che scaturiva dalla punta della bacchetta di Ginny, sembrava tranquillo, rilassato.
Continuò a scrutarlo per un po’, sotto il cielo nuvoloso di quella notte a Hogsmeade, finché non lo vide rabbrividire per un soffio d’aria più fredda che aveva fatto ondeggiare l’erba e fatto nascere tanti piccoli brividi sul corpo nudo del Prescelto.
Con un sorriso che mal celava il suo affetto, Ginny evocò una leggera coperta, che poi depose con cura sul corpo dell’amante e sul proprio. Inspirò lievemente il profumo della sua pelle, prima di posare un bacio sulla sua spalla e accoccolarsi meglio sul suo petto; poi chiuse gli occhi e si lasciò scivolare di nuovo nel sonno, cullata dal respiro regolare di Harry che si infrangeva sui suoi capelli di rame.

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Capitolo 2
*** Book and Broomstick. ***


A Hogsmeade.

Book and Broomstick
[Oliver/Hermione]

«Forza Hermione; volare con una scopa è una delle esperienze migliori che un mago possa fare nella vita. Fammi contento una volta tanto, su!».
La ragazza scosse il capo con fermezza, sotto gli occhi sbigottiti dell’ex Grifondoro.
«Oliver, lo sai che non ci riesco, te l’ho già detto. Ho paura di cadere!».
Baston rise, scuotendo a sua volta la testa, afferrando la Grifondoro per i fianchi ed avvicinandola a sé; la baciò delicatamente sull’angolo della bocca, fissandola poi nei suoi occhi castani.
«E tu pensi che ti lascerei cadere?» le chiese a pochi centimetri dalle sue labbra, con tono falsamente offeso e un brillio malizioso nelle iridi scure «Ti ricordo che sono un professionista, adesso; far precipitare una ragazza da una scopa, senza fare niente per aiutarla, macchierebbe in modo indelebile e senza dubbio il mio curriculum».
Hermione ridacchiò, cogliendo l’ironia, e gli diede un leggero pugno sulla spalla, seguito da un altrettanto leggero bacio sulle labbra dischiuse.
«Figuriamoci se non pensavi al tuo curriculum. Mi chiedo come sia possibile che mi sia innamorata di te: pensi solo al Quidditch!» esclamò con finto sdegno, allontanandosi di un passo da lui ed incrociando le braccia al petto, stando al gioco.
Il Portiere sorrise divertito.
«Uhm, fammi pensare… com’era quell’articolo*? Mi pare che l’abbia scritto una certa Rita Skeeter qualche anno fa…» cominciò con aria pensosa, grattandosi il mento.
«Ok, ok, hai vinto!» esclamò Hermione coprendosi le orecchie con le mani e facendo ridacchiare il giovane «Non nominare quella... megera, ti prego. Ha rovinato il quarto anno a tutti, specialmente a me, Harry e Ron, con quelle sue idiozie stampate».
Oliver annuì, grattandosi di nuovo, davvero sovrappensiero, il mento.
«Ricordo che Potter era forte; è diventato Capitano quando me ne sono andato, vero?».
In risposta, Hermione roteò gli occhi, per poi fissarli in modo piuttosto eloquente in quelli di Oliver, che alzò le mani in segno di resa.
«D’accordo, d’accordo, basta Quidditch. Tu accontentami però. Vieni a sorvolare Hogsmeade con me, Hermione?».
Il sorriso con cui accompagnò la richiesta convinse definitivamente la ragazza ad accettare.








* L’articolo in cui Rita insinuava che Hermione avesse un “debole” per i giocatori di Quidditch, specialmente se famosi e conosciuti.
Nella mia mente bacata, infatti, Oliver è ormai un giocatore abbastanza famoso; è ambientata circa quattro/cinque anni dopo la guerra, per cui Oliver dovrebbe avere più o meno ventisei anni e, visto che è entrato nel Puddlemere nel quarto libro, gioca a livello professionistico da quasi dieci anni. Ok, tutto questo giro di parole per ribadire che dovrebbe essere abbastanza celebre nel mondo del Quidditch ;)

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Capitolo 3
*** Loony Trickster. ***


A Hogsmeade.

Loony Trickster
[George/Luna]

«… e non so più cosa fare con lui. Sembra davvero preso da quella ragazza. Non capisce che si farà solo male? Ho provato a metterglielo in testa in tutti i modi, ma… nulla. È più testardo di un mulo, cieco come una talpa e idiota come un Serpeverde. Nemmeno ai suoi migliori amici dà ascolto».
«Vedo tanti Gorgosprizzi sulla tua testa, George. Devono essere attirati dalla tua frustrazione» fece sognante la ragazza, seduta a terra accanto ad un mucchietto di foglie arancioni e rosse, con gli occhi persi a fissare in nulla sopra la testa di Weasley e un sorrisino vacuo sulle labbra.
«Luna, per favore. Stiamo parlando di Lee. Di Lee e di quella sua assurda cotta per la Parkinson. Pansy Parkinson, ce l’hai presente?» calcò bene il suo nome, aspettando una reazione dalla ragazza; magari non aveva capito bene di chi si stava parlando.
«La Serpeverde con il naso schiacciato?» George annuì, aiutandola a rialzarsi porgendole una mano; Luna la accettò senza pensarci, sollevandosi da terra con leggerezza. Osservò per alcuni attimi le foglie che aveva raccolto per la sua collezione, per poi continuare «Ha una faccia simpatica; li vedo bene insieme».
La mandibola del ragazzo rischiò di cadere a terra.
«Li vedi bene insieme? Insieme? Scherzi, vero?» fece George con un filo di voce, gli occhi sgranati «Tu ed io stiamo bene insieme, Luna. Non Lee e la Parkinson. Assolutamente no».
«Sembra quasi che tu sia geloso di lui, George» insinuò la ragazza con un sorriso vacuo sul volto.
Weasley alzò gli occhi al cielo.
«Ci sono persone che, quanto più si fa per loro, meno fanno per se stesse» esordì pochi attimi dopo la Corvonero «E allo stesso modo ci sono perone a cui nessuno ha mai badato, che hanno dovuto fare tutto da sole. Non giudicare una persona prima di conoscerla, George. Pansy – come puoi pensare che una persona con questo nome sia cattiva*? – probabilmente ha dovuto affrontare la vita da sola, crescere da sola. Per questo è sempre così… Serpeverde, come dici tu» concluse, prima di chinarsi con un sorriso e raccogliere un’altra piccola foglia rossiccia da terra.
George la lasciò avanzare da sola, senza parole, per qualche istante.
«Sei davvero una persona speciale» sorrise tra sé, prima di raggiungerla ed abbracciarla da dietro, con la sua solita delicatezza da cinghiale inferocito.
«La settimana prossima ti va di tornare qui a Hogsmeade con me, Luna? Sicuramente ci saranno più foglie da raccogliere, per la tua collezione».

* Questo è un riferimento al nome della Serpeverde; Pansy, infatti, significa “viola del pensiero”. Per chi non lo sapesse, ecco :)

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Capitolo 4
*** Dragons and Crows. ***


A Hogsmeade.

Dragons and Crows*
[Charlie/Julien**]

Charlie si lasciò cadere, affannato, sul corpo sudato dell’altro ragazzo, incastrando il volto tra il collo e la spalla di Julien. Respirò con malinconia la sua pelle, posò dolci baci dove prima c’erano stati denti e morsi. Sapeva che quella era l’ultima volta in cui avrebbe potuto farlo. Sapeva che l’indomani sarebbe partito per la Romania, che Julien sarebbe dovuto andare in Francia per sposare la ragazza che i suoi genitori avevano scelto anni prima per lui.
Il Corvonero gli accarezzò sovrappensiero i capelli rossi e ruvidi, muovendo appena il bacino per trovare una posizione più comoda sulla terra dura su cui era adagiato; gli baciò una tempia in silenzio, assaporando un’ultima volta il suo calore, il peso del suo corpo sul proprio, la forma dei muscoli di Charlie che premevano contro i suoi.
Stava male, Julien; non voleva partire, non voleva sposare Anaïs, generare degli eredi con lei, non voleva darla vinta alla sua famiglia e rinnegare il proprio amore come un codardo.
Ma allo stesso tempo non aveva scelta.
Essere un Purosangue come lui comportava degli obblighi; non poteva infrangere ancora le regole.
Sentì qualcosa di fresco e umido cadere sulla pelle del proprio petto accaldato, quando Charlie si scostò da lui permettendogli di muoversi.
Era una lacrima. Una delle tante che rigavano il volto arrossato di Weasley, lacrime di consapevolezza, lacrime di rabbia ed impotenza. Non potevano permettersi il loro amore; Julien lo sapeva, Charlie stesso lo sapeva. Sapevano che non avrebbero mai avuto un futuro, ne erano consapevoli fin dall’inizio, da quando si erano incontrati sulla riva del Lago Nero, la prima volta, al loro quarto anno.
Julien non riuscì a fare nulla per confortarlo; la sua gola era ostruita da un nodo d’angoscia, se avesse aperto bocca sarebbe stato sopraffatto a sua volta dalle lacrime. Non poteva permetterselo; doveva mostrarsi per una volta come il più forte, tra loro due.
Si alzarono, si rivestirono piano, come per allungare il possibili quegli ultimi attimi assieme, in silenzio, gettando di tanto in tanto occhiate al corpo dell’altro, imprimendosi a fuoco nella memoria ogni singolo, piccolo ed insignificante dettaglio.
Quando giunse il momento di separarsi davvero, i due giovani si scambiarono un ultimo bacio d’addio, certi di non potersi mai più incontrare.
Solo quando Charlie si Smaterializzò, lasciandolo solo e col cuore dilaniato nel bosco che circondava Hogsmeade, Julien permise ad una lacrima solitaria e dolorosa di solcare il suo viso.



* Il nome, questa volta, è inventato da me. Sarebbe dovuto essere “Canon/OC”, ma faceva troppo schifo e ho dovuto arrangiarmi con qualcos'altro u.u
** Julien è un OC che ho inventato tempo fa per un contest in cui mi era capitato Charlie come personaggio; è un Purosangue di un'imprecisata famiglia franco-inglese, smistato a Corvonero (perché anche loro esistono [“Perché noi valiamo!”, LOL] u.u in ogni caso, J. è nato come Serpeverde) dal Cappello Parlante e coetaneo del secondogenito di Molly e Arthur. Il matrimonio combinato è un cliché, lo so, però mi piaceva l'idea di metterci Charlie di mezzo, come “amore da rinnegare” per inconsapevole volontà della famiglia di Julien. Né i Weasley né la famiglia del Corvonero (per cui non ho ancora trovato un cognome che m'ispiri ._.), infatti, sono consapevoli dell'omosessualità dei due ragazzi. 
L'ultimo punto di queste note riguarda l'aspetto di Julien; non ci sono riferimenti all'interno della flash, ma per chiarire anche questo dettaglio, Julien ha capelli castano scuri, corti e mossi ed occhi nocciola. Niente di particolare, volevo che fosse un ragazzo “nella media”; di quelli che non ti rimangono impressi nella memoria quando li incroci per strada, per capirci :) Spero di non averlo “smontato” tanto (poveretto xD) però mi sono stancata di leggere di OC perfetti e splendidi, mica tutti sono nati per fare i fotomodelli u.u

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Capitolo 5
*** ASS. ***


A Hogsmeade.

ASS
[Albus Severus/Scorpius]

«Scorpius, quello che ho appena sentito era un tuono o il tuo stomaco?».
Malfoy si voltò ad osservare il compagno con un sopracciglio inarcato, fulminandolo con un’occhiata bieca per poi completare con gli ultimi tocchi di pennello il ritratto di Potter*.
«Al, ti pare che il mio stomaco faccia quel baccano? Non sono mica te! Era un tuono, ovviamente. A Hogsmeade c’è un brutto temporale; dura da diversi giorni, a sentire tua sorella» rispose poi saccentemente, scrutando con aria assorta il quadro appoggiato sullo scrittoio.
Sorrise, soddisfatto dal suo risultato.
Albus annuì, tornando ad osservare con aria cupa il compito di Storia della Magia che teneva tra le mani; aveva preso Accettabile, il voto più basso che avesse mai ricevuto nei sei anni in cui aveva frequentato Hogwarts. Era inutile, non riusciva a studiare quella guerra assurda**, gli veniva il nervoso anche solo aprendo il libro. I suoi compagni di dormitorio, che subivano sempre i suoi continui sbalzi d'umore, potevano confermarlo.
«Stai ancora pensando a quel compito?» domandò con tono stupito Scorpius, andato a sedersi accanto a lui, sul suo letto, dopo aver pulito e riposto nelle rispettive custodie i vari pennelli che aveva utilizzato «Per Morgana, Al, è passato un mese! Non c’è bisogno che tu ti deprima in questo modo per un voto sufficiente!» esclamò alzando gli occhi al cielo e cominciando ad accarezzare i capelli corvini del compagno.
Albus non rispose, continuando a fissare con palese odio la pergamena incriminata.
All’improvviso un fulmine squarciò il cielo fuori dalle finestre della Torre di Corvonero***; pochi secondi dopo, il fragore assordante del tuono costrinse i due ragazzi a tapparsi le orecchie.
«Meno male che il temporale era a Hogsmeade» bofonchiò Scorpius, aggiungendo poi qualcosa a proposito della poca affidabilità delle parole di Lily.
«Questo fulmine è caduto sicuramente entro i confini della scuola!» esclamò Albus, alzandosi per osservare fuori dalla finestra; ad un tratto, di scatto, si schiaffò la mano sinistra sulla fronte.
«Dannazione, oggi pomeriggio dovevano esserci gli allenamenti di Quidditch. La McGranitt non ce li lascerà mai fare con questo tempaccio ed il pericolo fulmini; è stata chiara dopo l'incidente di Lorcan****» sbuffò, tornando da Scorpius e lasciandosi cadere nuovamente sul letto, con le braccia spalancate e in volto un’espressione sconsolata.
Dopo alcuni attimi, Scorpius sorrise malandrino.
«Be’» cominciò con un brillio malizioso negli occhi grigi, prendendo ad accarezzargli il petto «Potremo approfittare del tuo tempo libero, no? Senza deprimerci davanti ad una A né rischiare di farci friggere da un fulmine. Non ti piacerebbe fare qualcos’altro, Al? Oggi che ne abbiamo il tempo?» continuò, mentre le sue dita slacciavano i primi bottoni della camicia del ragazzo.
Albus si trovò inconsciamente ad associare l’immagine di Scorpius, in quel momento e con quell'atteggiamento, a quella di un gattino che cerca le coccole tediando il suo padrone. Ridacchiò senza rendersene pienamente conto, afferrando saldamente il compagno per i fianchi e portandolo a mettersi a cavalcioni su di sé.
«Credo di aver capito come ti piacerebbe trascorrere il tempo» sussurrò con la stessa scintilla di malizia nelle iridi verdi, sollevando il busto fino ad arrivare a congiungere dolcemente la sua bocca con quella del compagno «Sei stato piuttosto eloquente» ammiccò, puntando la bacchetta verso le tende oltremare del baldacchino, facendole chiudere ed insonorizzandole.
Aggiunse qualche altra parola, probabilmente, ma Scorpius non la sentì. Forse per il tono basso con cui aveva parlato, forse per il ticchettio insistente delle gocce di pioggia sul vetro della finestra, forse per il fragore dei tuoni che parevano sempre più vicini al castello.
Altro che temporale a Hogsmeade!



* Nella mia mente contorta e perversa (LOL), ed in particolare in questa fic, Scorpius ama dipingere “alla Babbana”, con pennelli e colori acrilici. L'idea iniziale per questa flash riguardava, infatti, questa passione di Malfoy. Poi ho cambiato idea, perché scrivendo mi sono resa conto che avrei dovuto alzare drasticamente il rating dell’intera raccolta e non ne avevo voglia ._.
** Una guerra non ben specificata; Carol mi ha chiesto se mi riferivo alla Seconda Guerra Magica, ossia quella che hanno combattuto Harry e compagnia contro Voldemort, ma no. Quella penso proprio che Albus non possa considerarla “assurda”. Immaginavo qualcosa di più impensabile, una guerra scatenata da una sciocchezza; libera interpretazione, ecco xD
*** Ebbene sì u.u amo Corvonero e mi piace l'idea di questi due nella casa di Rowena; generalmente li metto a Serpeverde, ma stavolta ho deciso di fare uno strappo alla “regola” :D
**** Lorcan Scamandro; durante una partita di Quidditch tra la sua squadra, ossia – uhm – Tassorosso (yeah! Cavolo, però, ora mancano i Serpeverde ._. ah, no, c'è Pansy ), e Serpeverde, il Cacciatore è stato colpito da un fulmine, finendo ricoverato al San Mungo per diversi giorni – è vivo, comunque, sono riusciti miracolosamente a salvarlo. Da quel momento la McGranitt, divenuta preside di Hogwarts dopo la fine della guerra, ha proibito categoricamente agli studenti di disputare partite o allenarsi per il Quidditch durante temporali.

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