Quando tutto è un sorriso

di _IronRDJ__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Materasso ad acqua ***
Capitolo 2: *** Il buon giorno si vede dal mattino ***
Capitolo 3: *** Completo bianco e nero e papillon ***
Capitolo 4: *** Il mio cameriere ***
Capitolo 5: *** Mi sento molto spia ***



Capitolo 1
*** Materasso ad acqua ***


Al buio, stesi sul letto ad acqua della stanza d’albergo. Solo il rumore di poche automobili rompe il silenzio. Mentre sono accoccolata tra le sue braccia sento il suo dolce profumo. Mi accarezza i capelli. Lentamente si alza, senza preavviso.
-Dove vai?- gli chiedo.
-In bagno- risponde sorridendo.
-Ti sei proprio innamorato di quel bagno! E’ già la quarta volta che ci vai- chiude la porta alle sue spalle ridendo. Mi piace un sacco la sua risata.
Dal bagno provengono sempre i soliti rumori: l’acqua che scorre, lui che si lava la faccia, poi se la asciuga, la luce che si spegne.
Quando torna faccio finta di essermi addormentata ma lui sa che sto mentendoo. Sento che prende la rincorsa e si tuffa sul letto, anzi più precisamente su di me, e mi morde la guancia. Le nostre risate riempiono la stanza.
Rimanendo sopra di me mi dice -So a cosa stai pensando- 
Lo guardo curiosa con aria di sfida -Sentiamo dai-
-Se mi trovassi per strada tutto solo soletto, tu mi stupreresti- sorride soddisfatto.
-Ma cosa dici?- dico guardandolo male. -Io farei di peggio! Decisamente peggio!-
Scoppia a ridere -E sentiamo, cosa faresti?-
Tiro fuori le mani da sotto le coperte, lo guardo e inizio a fare l’elenco. -iUNO!- e gli mostro il pollice alzato -Ti metto in un sacco e ti porto via, sbattocchiandoti un po’ perché pesi e dovrò trascinarti! Ma stai tranquillo che non ti rompo niente- sorride -iDOS!- e gli sbatto davanti ai suoi bellissimi occhi azzurri indice e medio alzati -ti porto a casa, ti spoglio di tutti i tuoi stupendi vestiti e ti lego con le manette alla testiera del letto- continua a sorridere -iTRÈ!- e gli mostro pollice, indice e medio -dal quel momento sarai tutto mio e farò tutti i giochetti più perversi di questo mondo- concludo dandogli un bacio, tornando poi ad appoggiare la testa sul cuscino.
Lui si avvicina alla mia bocca e sussurra -credo di averti sottovalutato-
Io lo allontano con la mano e aggiungo -lo credo anch’io-
Poi lui spegne la luce.

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Capitolo 2
*** Il buon giorno si vede dal mattino ***


Come si dice, il buongiorno si vede dal mattino! Appena apro gli occhi vedo Mike nudo in piedi di fronte a me con un vassoio in mano. Sorride.
-Ti ho portato la colazione! Cioccolata, panna e brioche.- mi metto velocemente seduta, coprendomi con le coperte. Lui appoggia il vassoio sulle mie ginocchia e si sdraia accanto a me. Lo guardo e rido.
-Certo che potevi coprirti no? Non sarai mica andato ad aprire al cameriere in questo stato?-
-Nooo! Era una cameriera. Diciamo che è rimasta un po’ scioccata...- e scoppia a ridere. Gli tiro un cuscino addosso. Ma appena si libera del cuscino gli tendo un agguato con la panna e gliela spalmo sulla faccia. Scoppiamo a ridere entrambi.
Mentre lui rimane seduto su un fianco e continua a fissarmi, io mi mangio tutta la panna.
-Voglio fare un gioco- esclamo dopo aver finito di mangiare anche la brioche.
-Mi sono sempre piaciuti i tuoi giochetti- sorrido compiaciuta. Anche lui sorride e mi rendo conto che le sue basette sono ancora più belle del solito. Gli ‘sgaruffo’ i capelli biondi.
-Allora- dico immergendo un dito sulla cioccolata -io prima faccio così- e gli spalmo un po’ di cioccolata sulla guancia -e poi così- e gli lecco la cioccolata appena spalmata -e continuo a farlo finchè non mi dici stop, okay??-
-lo fai su tutto il corpo?-
Annuisco facendogli l’occhiolino.
-E se finisce la cioccolata?- domanda lui preoccupato.
-Farò in modo che non finisca-
-Ti ho già detto che mi sono sempre piaciuti i tuoi giochetti?-

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Capitolo 3
*** Completo bianco e nero e papillon ***


-Ehi Christine, credevo non arrivassi più- mi dice Alicia non appena mi vede scendere dall’autobus. Alicia è la mia migliore amica fin dai tempi dell’asilo. Sa tutto di me, della mia famiglia, di Mike…
-Scusa il ritardo, ma ero con Mike!-
-Immaginavo- dice abbracciandomi -Dove ti ha portato l’altra sera?-
-Siamo andati in un albergo a cinque stelle! Sai: piscina, idromassaggio, sauna… materasso ad acqua!-
-Materasso ad acqua???- domanda a gran voce stupita. -E… dimmi un po’, com’è stato farlo su un materasso ad acqua?- abbassando il tono di voce.
-Molto strano devo dire. Ma il divertimento è assicurato!-
Ci incamminiamo lentamente verso il bar e inizio a raccontarle quello che è successo la sera precedente con Mike. Non riesce a smettere di ridere.
Entriamo nel bar, ordiniamo e andiamo a sederci in un tavolo libero.
-Avete progetti per stasera?- mi chiede togliendosi la borsa a tracolla e appoggiandola per terra.
-Sai che non facciamo mai progetti noi!-
-Perché ci sarebbe una festa stasera e magari potevate venire-
-Alicia, sai benissimo qual è il problema…- dico senza guardarla negli occhi -Io ho…-
-Sisi, tu hai diciotto anni, lui quaranta. E inoltre è il bassista dei Green Day. Ma ho pensato a tutto-
-Cioè?- la guardo curiosa.
-Lui potrebbe far finta di essere uno dei camerieri del locale-
-Mmm… credo che sarebbe molto sexy con un completo bianco e nero e un papillon e…-
-Calma ragazza! Non fantasticare troppo. Deve solo indossare un grembiule nero, che ho già procurato. E per il fatto che è famoso, non ti preoccupare… nessuno si accorgerà della sua presenza se arriviamo un’ora dopo l’inizio della festa.- mi osserva soddisfatta -Allora?-
-Non lo so, devo chiedergli-
-Chiamalo no?- mi dice indicando il mio cellulare appoggiato sul tavolo del bar. In quel momento arriva la cameriera per portarci ciò che abbiamo ordinato: un caffè e una brioche a testa. Io inizio a mescolare il mio e lei mi prende il cellulare. Non ci faccio molto caso inizialmente ma poi mi torna in mente che quella mattina Mike, prima del mio risveglio aveva deciso di farsi un bellissimo set fotografico, del genere ‘calendario porno’, con il mio cellulare.
prima che potesse vedere qualche foto. Le rubo il telefono dalle mani.
-Adesso lo chiamo- dico componendo il numero per farla contenta. Dopo due squilli risponde.
-Sì pronto? Sex simbol a rapporto- sorrido
-Sei un idiota lo sai? Ho una proposta per stasera-
-Sentiamo- sembra curioso.
-Aspetta, facciamo il nostro solito gioco- chiedo prima di esporre la mia proposta.
-Ci sto!- il nostro ‘solito gioco’ consisteva nell’esporre le proprie proposte usando parole chiave che potessero rendere esse interessanti.
Dopo aver ricevuto un’occhiata strana, ma divertita, da Alicia comincio.
-Allora: festa, cameriere, camicia bianca, pantaloni neri, papillon… AHI!-
-Che succede?- domanda ridendo.
-Alicia mi ha tirato un calcio, ma è tutto okay- dico ridendo -Tornando a noi, la mia ultima parola è sgabuzzino!-
-oooooh… mi piace molto!-
-Quindi?-
-Preparo il mio papillon nero e vendo a prenderti stasera-
-Perfetto!-
-Aspetta, aspetta! Meglio quello nero o preferisci il papillon a pois verdi?-
-Te lo ripeto: Sei. Un. Idiota.-
-Che affettuosa che sei!-
-è sempre stata una delle mie qualità migliori. Torna a lavorare adesso! Ciao Mike!-
-Sì, vado vado. Ciao!- riattacco. Alicia mi osserva spettando una risposta.
-Ha detto di sì!-
-Bene! però non abbandonarmi subito!-
-Questo non te lo posso assicurare- dico prima di addentare la mia brioche.

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Capitolo 4
*** Il mio cameriere ***


Mike arriverà tra meno di un’ora e io non ho la minima idea di come vestirmi. Sarei andata alla festa in jeans, felpa e converse, ma Alicia non ne vuole sapere. Per lei devo mettere un bel vestito provocante affinché Mike mi sbavi dietro tutta la sera. Lo avrebbe fatto lo stesso, ma non ho scelta. Decido di mettere il vestito blu corto a mezza coscia con la stoffa raccolta da un lato, in modo da lasciar intravedere la sottoveste bianca. Ha un’allacciatura incrociata davanti e legata dietro al collo. Guardo l’orologio. Manca meno di mezz’ora e, conoscendolo, Mike sarà qui un po’ prima. Vado in bagno a sistemarmi i capelli. Li lego con una coda bassa facendoli cadere sulla spalla destra. Mi metto un po’ di matita e mi osservo. Sono soddisfatta, non sarò perfetta ma perlomeno presentabile. Torno in camera e ricontrollo l’ora. Ancora dieci minuti.
Prendo la pochette bianca e ci ripongo dentro cellulare e portafoglio. In quell’istante sento la porta d’entrata aprirsi. Il mio appartamento è piccolo: cucina, sala da pranzo e salotto nella stessa grande stanza, poi la camera, il bagno e lo stanzino.
Percorro in punta di piedi il corridoio per andare in salotto e quando arrivo sulla soglia della porta vedo Mike seduto sul divano che sfoglia un giornale.
-Pssst- lui alza lo sguardo dall’articolo che stava leggendo e rimane a bocca aperta. Si alza velocemente in piedi. Io sorrido, lui pure.
-Così va bene?- gli chiedo entrando in salotto.
-Così è perfetto- risponde avvicinandosi per darmi un bacio. -e io invece?-
Indossa una maglietta bianca con sopra il gilet nero, abbinato ai pantaloni. Ma la cosa che mi fa restare affascinata sono le sue bretelle nere. Le adoro!!
-Degno di essere il mio cameriere- rispondo con un sorriso che va da un orecchio all’altro. -Ho una cosa per te!- dico correndo in camera. Quando torno lo ritrovo allo stesso posto di prima e gli lancio il bel grembiule nero da lavoro che mi ha dato Alicia.
-Sarà divertente- dice lui indossandolo.
-spero solo che tu non mi faccia pagare da bere!- dico e scoppiamo a ridere.
-Andiamo?- mi chiede lui -sono impaziente di vedere lo sgabuzzino!-

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Capitolo 5
*** Mi sento molto spia ***


-Oh, ma salve bel cameriere- dice Alicia non appena ci vede entrare.
-Alicia…- saluta Mike accennando ad un inchino -le affido la mia dama- io e Alicia ci allontaniamo da Mike che va a sedersi in uno sgabello di fronte al bar.
-Allora? Che ha detto?-
-Abbiamo sparato qualche cavolata come al nostro solito e basta. Poi ha tenuto la sua mano sulla mia gamba per tutto il viaggio. Niente di che insomma… con lui sono abituata a molto peggio.- dico sorridendo.
-Effettivamente rispetto a quello che mi hai raccontato stamattina, questo è una sciocchezza-
-Già! Chissà dopo…-
-Non mi abbandonare subito sai?- mi dice severa e subito dopo aggiunge –Ti sta guardando!-
-Ci mancherebbe! Devo fare qualche mossa sexy per attirare ancora di più la sua attenzione?- le chiedo facendole l’occhiolino. Scoppiamo a ridere. Mi volto verso di lui e mi sorride.
-Vi divertite molto voi due, eh?- domanda facendomi tornare alla realtà. Stavo già pensando a qualche giochetto da fare insieme a lui.
-Un sacco… in tutti i sensi- mi rivolto verso il bancone ma lui non c’è più. Alicia si accorge della mia espressione divertita.
-Sei appena arrivata! Non puoi sparire subito- dice lei.
-E chi sparisce?- chiedo ironicamente.
-Dai prima ti faccio conoscere qualcuno!- dice portandomi verso quell’unica massa di persone che si stava scatenando a ritmo di musica.
-Prima vado in bagno!- dico liberandomi dalla sua presa. -Non ti accorgerai neanche della mia assenza da quanto sarò veloce- lei mi guarda perplessa. Sa quello che ho intenzione di fare e decide di lasciarmi andare.
mentre lei va a ballare, io vado ai servizi. Non ho idea di dove si trovi lo sgabuzzino. Anzi, in realtà non so nemmeno se ci sia! Ma sicuramente Mike lo avrà trovato.
Prima che riesca ad aprire la porta del bagno, qualcuno mi afferra le cosce, facendomi prendere un infarto. So che è Mike, la sua risata è inconfondibile.
-Hai preso paura ah??- dice senza smettere di ridere.
-Ma guarda che sarai stupido!- dico tirandogli un leggero pugno sul petto. Improvvisamente diventa serio, si guarda attorno per accertarsi che non ci sia nessuno e mi osserva.
-Mi sembra di essere una spia- dice cercando di trattenere le risate, senza però riuscirci. Ritorna serio. Velocemente mi prende in braccio e inizia a correre per il corridoio. Io mi aggrappo al suo collo e inizio a ridere. Anche lui ride. Si ferma di colpo davanti ad una porta.
-Apri- mi sussurra all’orecchio. Tenendo un braccio intorno al suo collo mi sporgo per aprire la porta. Davanti a noi c’era il tanto atteso sgabuzzino. Sorridiamo, entriamo e mi poggia a terra. Poi chiude la porta a chiave.
-Mi aspettavo una stanza più grande- gli dico guardandomi attorno.
-Più piccola è, più possiamo stare vicini…-

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