Ho paura.

di Smileber
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The Party ***
Capitolo 2: *** Domande senza risposta ***
Capitolo 3: *** La lettera ***
Capitolo 4: *** Verso New York ***



Capitolo 1
*** The Party ***


Erano le 9.00 di mattina quando sentii il mio cellulare squillare, ma ero un po’ stanca e cercavo di non badarci tanta attenzione. Ma alla fine feci uscire una mano dalla coperta e mentre il mio viso era ancora coperto cercavo con la mano il cellulare… alla fine lo trovai e risposi:
«Pronto? …» All’altro filo era la mia migliore amica Emily. «Heey Best! Tra 10 minuti sono da te!» Rispose con un tono allegro. Io non feci in tempo a chiederle il perché che lei chiuse la chiamata.
Sbadigliai, e mi alzai dal letto andandomi a vestire con un maglione verde aderente, jeans, un paio di scarpe da tennis intonate con il maglione e pronta!
A un certo punto sento un clacson di una macchina, mi affacciai alla finestra della mia stanza e vidi Emily con sua mamma che mi faceva segno di scendere. Presi la giacca, il cellulare e scesi giù.
«Emilyy!!». Esultai mentre corsi ad abbracciarla. «Pronta per la festa?». Mi disse sorridendo.
«Quale festa? …» Dissi stupita. «Ma come non ricordi? … La festa di fine terza media!» Disse ridendo.
«aaah …. Oddio sai che me ne stavo dimenticando! Beh … che stiamo aspettando andiamo!» Dissi mentre aprii la porta della macchina e ci salì salutando Megan, la mamma di Emily.
Arrivati davanti alla sala, io ed Emily siamo scese dalla macchina entrando.
La sala era vuota e quindi dovevamo iniziare subito i preparativi, tutto doveva essere pronto entro le 19.30 era allora che iniziava la festa.
 Dopo ore e ore tutto iniziava a prendere forma.
La sala diventò un posto tutto luci, decorazioni e musica.
Erano le 19.20 e tutti iniziavano ad arrivare, e avevo tanta voglia di divertirmi. Da quel punto la sala iniziava a riempirsi sempre di più e l’atmosfera della festa si sentiva nell’aria.
Dopo un paio d’ore dall’inizio sentii una fitta atroce, un dolore inspiegabile. Andai al banchetto delle bibite e presi un bicchiere di succo all’arancia.
Tutto il dolore scomparve e mi chiesi che cosa fosse stato, ma ignorai tutto quando e andai dai miei amici e ripresi a divertirmi.
Non passarono 5 min che mi ritrovai la stanza girare, tutto intorno a me sembrava di muoversi, l’immagine mi diventò sfuocata, corsi verso il bagno cercando di reggermi con l’aiuto dei muri.
Mi sciacquai la faccia con dell’acqua fredda e appena alzai la testa vidi dietro di me un uomo tutto vestito di nero. Mi tappai la bocca per non far sentire l’urlo. Avevo tanta paura. Non sapevo che cosa mi sarebbe successo. 

YOO ragazzi :D, questo è il 1° capitolo di un Giallo/ Thriller >w< ... nel secondo capitolo scoprirete che cosa è successo alla ragazza Fate recensioni :3 per me sono molto importanti çAç ... 
Adesso vi saluto :DD (maddaiii xD) ehm ... u.u 
Ciauuuu ;33

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Capitolo 2
*** Domande senza risposta ***


L’immagine mi ridiventò sfuocata e con le mani mi reggevo a qualcosa … non capivo cosa fosse, nella mia testa c’era solo una gran confusione.
La sagoma del l’uomo si avvicinava sempre di più … notavo che aveva qualcosa in mano, mi sforzavo con gli occhi a capire cos’era ma era inutile.
Mi risvegliai molte ore dopo … Aprivo gli occhi ma la luce intensa mi faceva male e mi coprii con le mani.
Poco dopo capivo di essere in una stanza d’ospedale, ero sdraiata sul lettino e vicino alla porta della stanza c’era un dottore che parlava con mia madre che sembrava piuttosto preoccupata, così mi girai lentamente e con gli occhi semiaperti cercavo di guardare e ascoltarli.
«Ecco signora, quando abbiamo ricoverato sua figlia, lei perdeva parecchio sangue dal polso destro, non sappiamo che cosa sia stato ma il punto è che la ragazza dovrà rimanere in ospedale per altre 24 ore, dobbiamo assicurarci che non sia nulla di grave!». Disse il dottore.
A quel punto girai il braccio destro guardando il polso. Sul polso c’era una data. 13/06.
“13 giugno …” pensai. Perché quella data? Mentre pensai vidi mia mamma andarsene e il dottore avvicinarsi al mio lettino. «Come stai?». Chiese il dottore.
«Benone! …. Ma vorrei sapere … ecco … Cos’è successo?». Chiesi.
«Ecco … Adesso non ho molto tempo, c’è una paziente che mi sta aspettando!» Disse il dottore stringendomi la mano e uscendo dalla porta.
Sentivo come se volesse nascondermi qualcosa e non capivo.
Il giorno seguente, mia mamma mi sveglio e disse di preparami perché era ora di portarmi a casa.
Mi alzai dal lettino lentamente, mi preparai e finalmente uscii da quella quattro mura e rivedere di nuovo la mia stanza.
Arrivati a casa, sentii come se una stanchezza mi travolse, forse per tutto il stress accumulato negli ultimi giorni e decisi di andare a dormire.
La mattina del 15 giugno mi svegliai e andai in cucina, li c’era mamma che stava leggendo una lettera, la salutai e lei nascose subito la lettera nel cassetto, la sua reazione mi sembrò strana ma non ci feci caso.
«Mamma … Senti … Cosa ti hanno detto i dottori a proposito di quello che è successo? …». Chiesi.
Lei mi guardò un po’ perplessa prima di iniziare a parlare.
«Ecco tesoro… Non voglio spaventarti ma … »

YOOOO ragazzi :33 Ecco il 2° capitolooo >w< … vi sto tenendo un po’ in ansia? :D ahaha … Beh dai nel prossimo capitolo ci saranno più dettagli e cose più intriganti e verrà in scena un figooo *^* … u.u ehm.
Beh dai che dire :D ah si ecco u.u … recensite çAç *prega in ginocchio*
Byee ;3 <3

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Capitolo 3
*** La lettera ***


Mia madre si fermò e non disse niente … come se facesse fatica a dirmelo o c’era qualcosa che la bloccava.
«Mamma? …» Dissi sperando che lei continuasse a parlare.
«Insomma, stanno ancora indagando con le ultime analisi che ti hanno fatto ieri!» Rispose sembrando piuttosto insicura.
«Ma il dottore ieri mi aveva detto che non poteva dirmelo perché c’era una paziente in attesa, quindi qualcosa sapeva!» Dissi insistendo.
«Scusami amore ma si sta facendo tardi e io devo andare in ufficio ne parleremo oggi!» Rispose prendendo la cartella e uscendo dalla porta di casa salutandomi con una mano.
Ok … Non capivo decisamente niente! Perché tutti evitavano di parlarmi? Perché?
Avevo troppe domande e nessuna risposta.
A quel punto mi ricordai della lettera che mamma nascose nel cassetto, così andai verso il mobiletto e lo aprii.
La lettera era piegata. Avevo un po’ di ansia ad aprirla ma allo stesso tempo morivo dalla voglia di saperne il contenuto.
Alla fine la presi, mi guardai in giro anche se sapevo benissimo che ero sola e piano piano l’ho aperta.
*contenuto*
Ciao Matt,                                                                                                                                                   13/06, California
Perché ti scrivo? Perché non conosco miglior modo di essere sincero e diretto che scriverti dove non mi leggerai mai. Volevo che sapessi che mi hai fatto sentire una regina, perché eri il mio re. E soprattutto spero che la nostra separazione non ti abbia reso triste della scelta che ho fatto.
Ultimamente non eravamo più noi … il fatto non me lo spiego … ma spero che noi due rimanessimo amici!
Dobbiamo … soprattutto per nostra figlia. Lei ha bisogno di noi.
Saluti da Millicent.
Millicent era mia madre.. La cosa mi fece restare senza respiro per qualche secondo. Notai che la lettera era di molti anni fa e la cosa che mi ha sorpresa era il fatto che Matt era mio padre? … Io ho sempre vissuto con Tom, il marito di mia mamma … Non ci credevo neanche per un istante. Avevo due padri? Perché nessuno me ne aveva mai parlato?!
Rimisi la lettera nel cassetto e corsi in camera mia a chiamare Will, il mio migliore amico, lo conosco da piccola e avevo voglia di parlarci visto che Emily era partita con i suoi a trovare i nonni.
-Mezz’ora dopo-
«Mi dispiace molto … Ma io non ne sapevo niente, te lo avrei detto» Disse Will dopo che gli ho fatto leggere la lettera.
«Non lo so ma … In questi giorni accadono cose di cui non ne conosco il motivo e scopro cose che non ho mai saputo!»
Risposi mentre guardai il polso su cui c’era incisa la data.
«A…Aspetta un attimo! Fammi vedere il polso…» Mi disse Will con una faccia preoccupata.
Io gli mostrai il polso e la data che avevo coincideva con la data della lettera.
«Non ci credo …  » Risposi notando la coincidenza.
Will mi disse che doveva andare a casa perché doveva badare alla sua sorellina perché c’era l’assenza della Babysitter, allora lo abbracciai e lo salutai.
Io continuai a guardare il polso e poi la lettera … e una domanda mi spuntò dal nulla. E se fosse stato Matt, l’ex marito di mia mamma ad avermi incisa la data? Se lo avesse fatto per vendetta perché mia mamma lo aveva lasciato? E se mia mamma lo sapesse e non me ne parlava?
Di una sola cosa ne ero certa. Dovevo capire e scoprire chi fosse stato. Il fatto di non sapere la risposta a tutte queste domande mi sgretolava.

Heeey :D Ecco il 3° capitolo :33
Cose intriganti sono venute a galla e vedrete che il 4° capitolo sarà un pezzo di pieni chiarimenti ;)
Ccciaooo :DD

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Capitolo 4
*** Verso New York ***


I giorni passavano … e io non sapevo ancora nulla … su di Matt, sulla lettera, su di me.
Possibile che in soli due giorni la mia vita prende una tale piega? … A quanto pare si.
Il giorno seguente dovevamo partire per andare alla casa dei nonni, che abitavano a New York, era parecchio distante dalla California.
Mia madre mi ordinò di fare le valigie perché ci saremo fermate li per una settimana… sinceramente speravo che mamma non avrebbe tirato fuori la faccenda accaduta giorni fa … Sarei destinata a minimo 48932802149 domande da parte dei nonni … peggio dei detective.
Andai nel garage a prendere la valigia e ritornai in camera mia per metterci dentro l’occorrente.
Due, tre paia di jeans, delle magliette, felpe, scarpe, pigiama e il beauty case che non deve mai mancare.
Intanto mi preparai anche la borsa con il portafogli, libro e il cellulare con le mie amatissime cuffie di cui non mi separerò mai.
Intanto fui invitata da Emily a fare un giro al centro, ed io accettai … tanto per distrarmi un po’, una passeggiata ci stava eccome e così mi preparai e mi incamminai.
*cinque minuti dopo…*
«Ciauu!» Gridò Emily abbracciandomi.
«Heey!» Risposi ricambiando l’abbraccio.
«Come ti senti? …» Mi chiese assumendo un’espressione triste.
«Strana … I giorni passano e scopro cose che non ho mai saputo … sento come se non mi conoscessi più …» Risposi guardando in basso.
«Sono sicura che supererai anche questo! Come hai superato tutti gli ostacoli che hai avuto fino ad ora … fidati! Ma adesso non siamo qua per parlare di questo ma per distrarci un po’ e passare una bella giornata!»
Disse sorridendo mentre mi afferrò per un braccio facendomi camminare verso le porte del centro.
Dopo varie ore passate in giro per i negozi, tornai a casa e cenai insieme a mamma e dopo fui costretta a mettermi subito a letto, perché mi sarei svegliata molto presto … cosa che a me non piacevo affatto … I LOVE SPEPPING.
La sveglia suonò alle 5.00 del mattino … stesi una mano e le dieti un pugno … non avevo voglia di alzarmi!
Rimasi sotto le coperte per altri cinque minuti ma poi mia madre entrò e mi costrinse a prepararmi.
Continuai a camminare avanti e indietro da una stanza all’altra come uno zombie.
Dopo circa venti minuti, salimmo in macchina e via verso New York.
Cinque ore dopo le strade iniziarono ad essere più vuote e tutto sembrò tranquillo … ma non lo era.
Ad un certo punto una macchina ci arrivo davanti a tutta velocità e mia madre frenò violentemente la macchina in tempo … prima che tutti diventassimo frittelle.
Dentro la macchina grigia c’era un uomo, con una faccia abbastanza conosciuta… come se l’avessi già vista. Rimasi a fissarlo … e lui fissava me … c’era qualcosa di strano nel suo sguardo, era come se volesse divorarmi all’istante.
Poi un lampo di genio mi illuminò la mente … il tipo era …

Ciaooo :33
Ecco il 4° capitolo ;DD … scusate tanto tanto tanto il ritardo çAç i compiti mi bloccavano ma appena ho trovato tempo e l’ho scritto =D Spero vi piaccia >w< e come al solito … recensite *^* sono curiosa di sapere le vostre opinioni.
Un saluto affettuoso u.u … :DD
-Dede- 

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