Beyond

di Bella07
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Diversivo Interessante ***
Capitolo 2: *** Reazioni Impreviste ***
Capitolo 3: *** Razionale ed Irrazionale ***



Capitolo 1
*** Diversivo Interessante ***


Wecome To PageBreeze

Beyond

Bella07

 

XXXXXXX

 

 

STORIA RIVISITATA E MODIFICATA

 

Allora... questa storia è stata scritta senza alcun fine di lucro e senza l'intenzione di offendere nessuno. L'ho scritta basandomi su una delle mie tante esperienze personali e Rukawa era il personaggio che si avvicinava di più a quello che volevo scrivere... ergo, se dovesse risultare OOC fatemelo notare.

 

La storia è cronologicamente collocata dopo i fatti raccontati dal manga.

Un grazie anticipato a chiunque leggere e commenterà questa storia che, lo preciso fin dall’inizio, NON è yaoi.

 

Finito il pippone, vi lascio e vi do la mia benedizione ^o^ Buona lettura  ^^

 

 

 

1° CAPITOLO

DIVERSIVO INTERESSANTE

 

 

XXXXXXX

 

 

Ormai è già da un mese che è ricominciata la scuola dopo la breve pausa estiva.

Non sono mai stata molto propensa alla vita scolastica, anzi... sinceramente non lo sono proprio mai stata. Per un’anarchica folle come me è sempre stata una sofferenza immane passare interi giorni in una prigione come la scuola. Ed è proprio questa mia incurabile allergia alla disciplina che mi ha portato all’espulsione un paio di mesi fa.

 

Prima delle vacanze estive frequentavo il Ryonan, finché non è sopraggiunta l’espulsione alla fine del semestre. La motivazione era ridicola almeno quanto chi me l’ha inferta... in conclusione sono stata espulsa per aver rivoltato l’intera massa studentesca contro il corpo docenti per gli assurdi orari di studio che ci imponevano. Tz... va bene studiare, ma quegli orari rasentavano quasi la schiavitù.

Alla fine mi sono iscritta qui allo Shohoku... il liceo dei poveracci in pratica, anche perché qualsiasi altro istituto con un minimo di prestigio non si sarebbe mai sognato di iscrivere una ragazzaccia con il mio curriculum. L’unica nota positiva e che, avendo fortunatamente fatto e passato gli esami di fine sessione, non sono stata costretta a fermarmi e sistematicamente perdere l’anno.

 

 

Odio la scuola... sinceramente, non so neanche perché continuo a venirci. Per passare il tempo, probabilmente.

Ma quest’anno, devo ammettere, che mi è andata meglio del solito. Ho perfino conosciuto delle ragazze con cui ho fatto relativamente amicizia. Faye e Kira... le uniche che siano mai riuscite ad entrare nelle mie grazie, per dirla tutta. Non avendo mai avuto amicizie femminili, sono sempre stata molto reticente nei loro confronti... anche se, comunque, passiamo insieme la maggior parte del tempo.

 

 

Arrivo al liceo Shohoku strascicando svogliatamente. Percorro seccata il cortile della scuola fumando distrattamente la sigaretta del pre-lezione... come ogni giorno, mi faccio scivolare addosso i soliti commenti della gente al mio passaggio ed entro. Eh si... mi è bastato meno di une mese per farmi una certa reputazione.

Percorrendo i corridoi, non posso fare a meno di notare che oggi c’è parecchio fermento tra le ragazze. Noto la stessa agitazione in tutti i piani della scuola... spinta da una leggera curiosità, mi soffermo casualmente ad ascoltare commenti di un gruppetto di ragazzine in fibrillazione...

 

“Oggi Rukawa torna a scuola dopo il ritiro con la nazionale juniores!!”

“Non vedo l’ora di vederlo!! Dicono che sia diventato ancora più figone dopo l’estate!!”

“Che manzo!! Mi farei fare di tutto da uno come lui!!”

 

Le guardo raccapricciata mentre si sbrodolano agitandosi come oche in calore.

Che idiote... sono talmente ridicole che mi viene quasi da vomitare. Oggi sono tutte con l’ormone impazzito, hanno solo un nome in bocca...

 

Kaede Rukawa.

 

Personalmente non l’ho ancora mai visto, ma da come ne sento parlare da Kira, Faye e dall’intero corpo femminile della scuola, deve essere un vero adone sceso in terra. Quasi mi sono stupita quando ho scoperto dell’esistenza di ben 3 fan club in suo onore. Mah... Kira e Faye farebbero carte false solo per salutarlo, ma da quanto ho capito è un ragazzo molto reticente ed introverso.

 

Arrivo in classe e trovo Kira in brodo di giuggiole che perlustra il cortile aldilà della finestra come un predatore affamato. La saluto ma sembra talmente concentrata a fissare il vuoto che neanche mi sente. Avvicinandomi al mio banco sento due miei compagni parlottare seccati tra loro...

“Guardale come si agitano... tanto casino solo perché quella morta di sonno di Rukawa torna a scuola.”

 

Che stress. Mi siedo nel mio banco schifata da quel comportamento e comincio a giocherellare col cellulare.

 

Un urlo quasi isterico mi fa sobbalzare, facendomi quasi cadere dalla sedia. Faye è diventata rossa in viso e saltella eccitata imitata dall’intera truppa femminile della mia classe.

 

“Ma che cazzo hanno?” chiedo al mio vicino di banco, infastidito almeno quanto me. Ma dove la troveranno la forza di urlare... io a quest’ora di mattina faccio fatica perfino a ricordarmi come mi chiamo...

“Probabilmente è arrivato Rukawa...” afferma fissando schifato il delirio delle nostre compagne.

“Ah.” Mi alzo e mi avvicino ai finestroni per sbirciare questo fantomatico Rukawa... è su una bici e sta praticamente investendo chiunque gli si trovi davanti.

 

Da lontano sembra carino... beh, deve esserlo per forza, infondo, se è il più ambito della scuola ci devono essere dei validi motivi. Per evitare di essere risucchiata dell’euforia delle mie compagne, me ne torno al mio posto con molte difficoltà.

 

Non posso fare a meno di inorridire davanti a comportamenti tanto futili e infantili... cazzo, sembra di stare all’asilo. Appoggio la testa sulla mano e sospiro rassegnata.

 

Mah... sono proprio curiosa di conoscerlo questo Kaede Rukawa.

 

XXXXXXX

 

Questa settimana è trascorsa così flemmaticamente che mi è sembrata interminabile. Credo di essere stata sbattuta fuori dalla classe innumerevoli volte, maledizione...

 

In compenso ho conosciuto un simpatico ragazzo dagli incredibili capelli rossi. Mi ha raccontato di essere tornato a scuola da poco a causa di un infortunio alla schiena rimediato durante una partita di basket. Credo si chiami Hanamichi Sakuragi... davvero un tipo forte. Quando gli ho chiesto se conoscesse un certo Rukawa ci è mancato poco che distruggesse la stanza in preda ad una crisi isterica! Da quello che ho capito durante il suo sfogo rabbioso, non deve essergli molto simpatico.

 

Per tutta la settimana non ho sentito altro che parlare di lui. Stando nella parte opposta della scuola, non avevo molte occasioni di vederlo se non durante qualche fugace apparizione la mattina nel cortile.

 

Faye e Kira sono irriconoscibili da quando questo tizio è tornato a scuola... sembrano totalmente diverse, non fanno altro che andarsene in giro per i corridoi nell’assurda speranza di incontrarlo.

 

Per la puttana, quello lì non le fila neanche di striscio e loro continuano imperterrite a sbavargli dietro accontentandosi anche solo di vederlo 2 secondi... ma dico: stiamo scherzando?? Non c’è niente di più avvilente che sbavare dietro ad uno che non ti caga neanche lontanamente. Come si fa a strisciare così ai piedi di un maschio?!

Certe cazzatte non le capirò mai.

 

In classe tento invano di ignorarle e riprendo a sonnecchiare sul mio banco... non mi distraggono neanche i rimproveri del prof sul mio totale disinteressamento alla sua lezione e sul modo non regolamentare in cui porto la divisa. In effetti non ha nemmeno tutti i torti a lamentarsi... la mia gonna è decisamente più corta di quella prevista dal regolamento, il fazzoletto rosso non lo metterei neanche sotto tortura e la mia camicia è perennemente sbottonata fino alla giuntura del seno. Sono un tipo caloroso, non posso mica farci niente U__U

 

Ma si sa... sono sempre stata allergica a qualsiasi tipo di regola, senza escludere che sono un’esibizionista come poche. Sono bella e non mi faccio problemi a mostrarlo agli altri. Piaccio e mi piaccio, questa è realtà e non la nascondo.

 

 

Quest’ora di lezione sembra interminabile. Quasi premedito di fingere un broncospasmo per farmi mandare in infermeria... ma ormai questa scusa è più vecchia di nonno Maki (Ehi, io non sono vecchio!! NdMaki/Sparisci dalla mia ff mummia! NdAutrice) e l’ho usata talmente tante volte che ormai ha totalmente perso di credibilità. Così semplifico la cosa, fregandomene dei sicuri provvedimenti...

 

“Ehi prof!?”

“Oh Misaki, finalmente mi degni della tua attenzione! Dimmi, hai domande??”

“La tua lezione è una rottura di coglioni.” neanche due secondi che comincia a sbraitare come un toro, arrabbiandosi più che altro per la mia totale mancanza d’interesse verso i suoi rimproveri. Mi caccia fuori dalla classe non prima di avermi messo l’ennesimo richiamo sul registro. Mi alzo soddisfatta, prendo il cellulare e le sigarette ed esco dalla classe sbattendo la porta... giusto per ribadire quanto odio questa scuola.

 

 

Mi ritrovo di nuovo in terrazza, appoggiata allo stipite della porta. I miei occhi color cenere guardano senza attenzione la città sottostante. Che noia... prendo il pacchetto di sigarette, me ne porto una in bocca e cerco l’accendino...

“Merda, l’ho dimenticato...” non ho proprio voglia di andare in classe a prenderlo, così mi guardo intorno cercando qualcuno che possa essermi d’aiuto. Perlustrando l’intera terrazza, scorgo finalmente un ragazzo appoggiato con i gomiti alla ringhiera... è di spalle.

 

Mentre mi avvicino, noto con piacere che il tizio ha un fondoschiena davvero spettacolare. Lo raggiungo silenziosamente e, senza tanti problemi, allungo una mano e gli tiro piano la giacca blu della divisa.

 

“Scusami... per caso avresti da accendere?” chiedo in tono sorprendentemente gentile. Finalmente il ragazzo si volta mettendosi diritto. Per la puttana, è davvero alto... mi lascia quasi 25 centimetri d’altezza.

 

È lui. Corrisponde perfettamente alla descrizione di Kira. Alto, fisico statuario, capelli corvini e magnetici occhi blu. Kaede Rukawa. Ad essere sincera, metterebbe anche timore se non fosse per l’espressione da rincoglionito che ha in questo momento...

 

Però lo devo ammettere... era bello già da lontano, ma visto da vicino fa letteralmente mancare il respiro.

 

Mi guarda accigliato, come innervosito dalla mia presenza. Mi squadra da testa a piedi con uno sguardo artico che, senza esagerazioni, raggelerebbe anche il padreterno. Senza dire una parola, affonda le mani nelle tasche e si allontana... cosa?!?!?!?!

 

“Che cafone, ma quanto te la tiri...” non mi preoccupo neanche di abbassare la voce, volutamente intenzionata a farmi sentire. Ed ha sentito a quanto pare. Si ferma, voltandosi a guardarmi.

“Come?” la sua voce è glaciale, ma quel suo fare il duro non mi tange minimamente.

“Ho detto che sei un cafone. Quando qualcuno ti chiede un favore potresti almeno degnarti di rispondere.” mi rivolge una sguardo raggelante. Tz poveretto... non sa quanto ha sbagliato persona se crede che basti qualche occhiataccia per intimorirmi.

 

“Idiota...” mi dice voltandosi nuovamente per andarsene. Co... co... cosa???

“Ehi tu...” sibilo tra i denti attirando di nuovo la sua attenzione. “Non pensare neanche lontanamente di poterti prendere il lusso di scoattartela con me...” corruccia le sopracciglia in un’espressione alquanto seccata. Finalmente si volta completamente e si avvicina di qualche passo.

 

“No.” sibila con la solita espressione artica.

“No cosa?!”

“Non ho da accendere, contenta.” la presunzione di quest’essere non ha davvero limite! Ma chi si crede di essere, l’onnipotente?? So io come fargli abbassare la cresta, scaraventandolo di sotto e succhiandogli quel fagiolo di cervello dal naso!! Deve solo ringraziare che oggi non sono in vena, dannato!

 

Ok, devo calmarmi... non devo perdere il controllo, non posso abbassarmi ai livelli di questo mentecatto, io sono superiore! Espiro ed inspiro cercando di riprendere il controllo...

 

“Stammi a sentire, ciccio bello... a me non mi importa un fico se sei il più osannato della scuola o il più popolare, per me vali come tutti i poveri sfigati che vegetano qui dentro. Quindi fai poco lo splendido coso, perché con me questo atteggiamento non te lo puoi proprio permettere...”

 

Sembra decisamente sorpreso della mia reazione. Naturale... è il tipico ragazzo viziato che pensa di poter avere tutto quello che vuole e si prende il lusso di parlare a sproposito convinto di essere superiore a chiunque. Poveraccio... non sa quanto ha sbagliato persona.

 

Mi guarda interdetto... dalla faccia che ha, intuisco perfettamente che non si aspettava assolutamente una simile reazione. Mi guarda come se cercasse di dirmi: «Ma come, non mi caschi ai piedi come tutte le femmine?!» Povero illuso. Sogghigno maliziosa...

 

“Bamboccio...” senza aggiungere altro, gli butto la sigaretta spenta ai piedi, lo oltrepasso e me ne vado con la stessa tranquillità con cui ero venuta. Ma prima di sparire dietro la porta mi volto nuovamente a guardarlo...

 

“E tanto per la cronaca... non mi piaci neanche un po’.” dico saccente rispondendo ai suoi pensieri. Giro i tacchi e me ne vado, lasciandolo brancolare nella confusione totale. Adesso sì che si troverà a fare i conti con qualcosa di inaspettato...

 

Scendo le scale ciabattando, giocando con il piercing che ho sulla lingua.

 

Devo ammetterlo: bello è bello, sexy è sexy... ma è anche sorprendentemente tonto. Me l’hanno sempre descritto come un ragazzo estremamente freddo e riservato, orgoglioso e molto introverso, che non parla con nessuno e che è praticamente impossibile attirare la sua attenzione... la gente ha perfino paura a rivolgergli la parola.

 

Mah... a me è sembrato più che altro un ragazzo presuntuoso ed incredibilmente stupido.

 

I tipi particolari come Kaede Rukawa bisogna semplicemente saperli prendere nel modo giusto... è necessario un approccio particolare per domare ragazzi come lui. Per esperienza, ormai sapevo benissimo quale fosse l’atteggiamento perfetto per riuscire ad aggiudicarmi le grazie del bel tenebroso.

 

Ho già avuto a che fare in passato con gente del genere... i ragazzi come lui credono di avere il mondo ai loro piedi, ma appena notano che qualcuno non asseconda quel mondo entrano nel panico totale... e lui non è di certo da meno. Lo farò cadere dal piedistallo in poco più di una settimana.

 

Kaede Rukawa è ufficialmente avvisato... ora è una mia preda.

 

XXXXXXX

 

Anche oggi ho trovato una scusa per saltare le lezioni. Come al solito mi sono rifugiata in terrazza dove, sicuramente, nessun professore o compagno verrà a cercarmi.

 

Mi appoggio con i gomiti alla ringhiera e respiro a pieni polmoni. C’è parecchio vento oggi e le raffiche mi scompigliano i capelli, minacciando anche di sollevarmi la gonna già abbastanza corta. Che palle... comincio seriamente a rivalutare l’ipotesi di farmi espellere di nuovo...

 

Prendo il pacchetto di sigarette e me ne porto una in bocca. Cerco l’accendino.

“Ma cazzo no... un’altra volta.” sbotto forse a voce troppo alta, battendo un piede a terra innervosita. Ultimamente mi capita spesso di dimenticarmi le cose... non so, ma credo stia diventando preoccupante.

 

Sto per togliermi la sigaretta dalla bocca quando mi appare una mano davanti che mi accende la paglia. Mi volto velocemente e mi trovo davanti, niente popo di meno che... Kaede Rukawa.

“Tu.”

“Io.”

“Pensavo non avessi accendini.”

“Sono un tipo che previene.” sposto lo sguardo giusto in tempo per notare un poveraccio con un occhio nero che, barcollando stordito, cerca di raggiungere la porta per andarsene al più presto. Tenace il ragazzo... è meglio di quanto credessi.

 

Aspiro a pieni polmoni la sigaretta e lo guardo con studiato disinteresse mostrandomi, nei suoi confronti, più indifferente possibile. Non gli rivolgo la minima parola e lui ne è alquanto infastidito... lo troverà insolito, abituato com’è ad essere lodato e osannato da qualsiasi ragazza.

 

Su di noi cala un silenzio abbastanza pesante. Io sono tranquillissima, ma lui sembra piuttosto teso...

 

“Sei Mayu, vero.” chiede all’improvviso riempiendo quel pacifico silenzio.

“Non ti chiedo nemmeno come fai a sapere il mio nome.”

“Ho le mie fonti.” ma che bugiardo... come se ci volesse l’illuminazione di Buddha, bastava farsi un giro nei corridoi per sapere il nome a gran voce. Ormai ho una certa popolarità a scuola, almeno quanto quella che ha lui. Ma la mia reputazione è ben diversa dalla sua... più che per la bellezza, diciamo pure che è la mia esaltata esuberanza a catalizzare l’attenzione su di me. Semplicemente sono una ragazza che difficilmente riesce a stare fuori dai guai e che spesso ottiene quello che vuole in modo non proprio pulito.

“Si certo... Kaede Rukawa, giusto?!” non mi risponde, si limita ad affiancarsi per poi appoggiarsi con i gomiti alla ringhiera.

 

Cazzo se è bello... la sua presenza è un inno alla violenza sessuale... vorrei quasi sbatterlo in qualunque angolino e abusare di lui fino allo sfinimento...

 

Mi mordo il labbro e sento chiaramente che il sangue ha smesso di affluirmi al cervello... scuoto la testa forte, in modo quasi infantile.

 

Mi distolgo da quei pensieri tutt’altro che casti e noto che mi sta guardando con quell’insopportabile espressione da carciofo. Come minimo penserà che sono matta... e, in effetti, non avrebbe neanche tutti i torti.

 

“Smettila di guardarmi.” lo ammonisco imbarazzata. Lui alza un sopracciglio e torna ad osservare la città sottostante. Cristo... meno male che questo qui è un tardo come pochi e non si accorgerebbe neanche della fine del mondo.

 

Oggi fa particolarmente freddo e un’improvvisa raffica di vento gelido mi fa rabbrividire. Maledizione... stamattina avrei dovuto portarmi la giacca. Mi stringo tra le braccia infreddolita, sfregandomi le braccia con le mani nel tentativo di scaldarmi un po’.

 

Mentre penso a chi fregare il giubbotto per tornare a casa, sento un’improvvisa sensazione di calore  e mi ritrovo ad avere sulle spalle una giacca blu. Mi volto e vedo Rukawa in camicia con le mani affondate nelle tasche.

 

Fingo di non sorprendermi del gesto (molto carino devo dire) mantenendomi fredda e distaccata...

“Perché?”

“Serve più a te che a me.” non muta né l’espressione né il tono freddo. Si appoggia con la schiena al muro e alza la testa al cielo.

 

Inclino la testa da un lato e socchiudo gli occhi per studiarlo meglio... chissà cosa gli passa per la testa...?? Mah... probabilmente niente di sensato, anche perché dubito fortemente che questo qui abbia qualche neurone funzionante.

 

Ma i miei brillanti pensieri vengono bruscamente interrotti dalla voce stridula e penetrante del mio prof di chimica che, dimenandosi come un indemoniato, irrompe in terrazza a demolirmi i timpani! Nel suo delirio riesco solo a capire che devo tornare in classe o altrimenti mi sospende... questo qui è fuori di testa!

 

“E smettila di urlare o ti verrà un infarto.” dico seccata guardandolo con estremo ribrezzo. Ricomincia ad urlare come un ossesso e decido di tornare in classe come mi chiede per evitare di prenderlo a pugni e dargli il sonno eterno! L’uomo mi guarda con disprezzo... non mi ha mai sopportato e mi considera una poco di buono.

 

Precedo il prof, ma prima di uscire butto uno sguardo su Rukawa ancora appoggiato al muro... mi saluta con un cenno della mano.

 

Sogghigno gelida e me ne vado.

 

XXXXXXX

 

Forse dovrei ridargli la giacca. Ieri, tra una cosa e l’altra, mi sono scordata di portargliela e oggi me la sono dimenticata a casa. Questi sbalzi di memoria cominciano seriamente a preoccuparmi.

 

Oggi sono miracolosamente riuscita a sopportare (dormendo) le prime due ore di lezione senza farmi cacciare o prendere note... devo dire che sto migliorando.

 

Finalmente suona la ricreazione e mi fiondo fulminea fuori dalla classe. Ho deciso che questa mattina andrò a farmi un giretto nell’ala opposta della scuola. Così, tanto per vedere che gente c’è da quelle parti.

 

Strada facendo incontro anche quel Sakuragi. Ci scambiamo qualche battuta e non riesco ad evitare che mi rimarchi il suo essere il genio del Basket e blasfemie simili. L’arrivo della sua armata di amici mi salva e ne approfitto per darmela.

 

Chiaramente di proposito, arrivo nel corridoio dove c’è la classe del diretto interessato. Lo percorro lentamente e, guardandomi intorno, non posso non notare teste di ragazze sbavanti in attesa del loro idolo.

 

Che stupide... credono davvero di poterlo conquistare comportandosi da galline in calore. Niente di più sbagliato, ve lo dice l’esperta... lui non vuole questo, lui da il meglio di se solo quando vede minacciata la sua virilità. Kaede Rukawa vuole cacciare la preda impossibile, non si accontenta di quelle facili.

 

Per aggiudicarselo l’arma principale è l’indifferenza. Ed è proprio su questa che si basa il mio ingegnoso piano di conquista.

 

Chi viene inseguito scappa ma, appena qualcuno gli resiste, da inseguito si trasforma in inseguitore... è una regola matematica. Ma bisogna avere le carte in regola per fare in modo che questo avvenga.

 

Certe strategie necessitano caratteristiche particolari... tutte doti che a me non sono mai mancate: un bell’aspetto, disinibizione, cinismo, freddezza, egoismo, presunzione e, soprattutto, sfrontatezza... sono proprio queste caratteristiche che hanno fatto di me un’eccellente conquistatrice.

 

Di per se, posso dire di essere praticamente un’esperta...

Una volta studiato e inquadrato il soggetto, per me diventa un gioco da mocciosi entrare in azione e con gli anni ho acquisito un elevata esperienza... ottenendo sistematicamente quello che volevo.

 

I maschietti devono essere stuzzicati nella loro virilità... bisogna farli cuocere per bene nel loro brodo fino a farli cedere.

 

Ed è proprio questa la tattica con cui farò cadere Rukawa dal piedistallo.

 

 

 

Schiamazzi vari mi avvisano che il diretto interessato ha appena fatto la sua apparizione.

 

È infondo al corridoio. Mani nelle tasche, aria assorta e scazzata, passo felino... senza abbassare la testa gli cammino incontro. Ci guardiamo per un istante, camminando uno verso l’altra...

 

Senza rivolgergli il minimo sguardo, lo oltrepasso... come se fosse uno sconosciuto. Ma all’improvviso qualcosa mi blocca.

“Che fai, non saluti?!” la sua voce profonda mi penetra nelle ossa facendomi quasi rabbrividire. Sogghigno soddisfatta... prima di voltarmi a guardarlo, mi assicuro di riassumere la tipica espressione fredda e indifferente.

“Ciao.” La mia voce è glaciale almeno quanto il mio sguardo. Sento la pressione degl’occhi di tutti i presenti puntanti su di noi...

“Ciao...” mio Dio... non credo che abbia mai fatto uno sguardo così sexy a nessuno. Sta ammiccando?? Non ci credo... sta giocando le sue carte e le sta giocando anche molto bene.

 

Solo ragazzi sicuri di se come lui possono permettersi certe cose senza cascare nel ridicolo. Lui è consapevole della sua bellezza e dell’effetto che ha sulle donne... sa bene come fare per farsele cadere ai piedi. Non credevo arrivasse già a questo punto, devo ammetterlo, sono sorpresa.

 

Quel suo sguardo profondo farebbe sciogliere anche una suora. Tenta con la seduzione... bella mossa coso, ma per quanto tu possa essere fastidiosamente arrapante in questo momento, non basterà per farmi cedere... non è ancora il momento. Devi cuocere nel tuo brodo ancora un bel po’, caro mio...

 

Mantengo il distacco fingendo che quel suo comportamento non mi abbia minimamente toccato. E invece mi ha toccato... mi ha toccato eccome.

 

Gli rivolgo un sorriso freddo e lo guardo con una certa malizia... poi mi volto e me ne vado.

 

So che gli sta rodendo il fegato.

 

Percorro lentamente il corridoio lasciandomelo alle spalle. Al mio passaggio, tutte le ragazze presenti mi lanciano occhiate assassine che non mi sfiorano neanche lontanamente.

 

Guardate e imparate, ridicole mocciose...

 

XXXXXXX

 

“E dai Mayu, per una volta potresti anche venire!”

“Faye ha ragione. Tanto non abbiamo niente da fare.”

“Che vengo a fare, tanto non capisco un’H di basket.”

“Nemmeno noi, andiamo solo a vedere quei figoni pazzeschi dei giocatori!! E dai, cosa ti costa?!” e come dire di no a due scassa coglioni come queste due?! E poi, pensandoci, nella squadra di basket gioca anche Rukawa... in questo caso la situazione prende tutta un’altra piega.

“Se vi sento urlare come galline giuro che vi ammazzo. Ho una certa reputazione e non vorrei passare da invasata come voi.”

“Non lo faremo, giuriamo!!” dicono all’unisono con un sorriso a 48 denti. Alzo gli occhi al cielo e sospiro rassegnata...

“Ok, andiamo...”

 

Mi lascio convincere e ci dirigiamo verso la palestra in cui si svolgono gli allenamenti.

 

Raggiungiamo gli spalti in alto. Appena arrivate vengo assalita dai cori di un nutrito gruppo di ragazze vestite da cheerleader che sventolano pon-pon come un branco di svalvolate. Dio... che spettacolo imbarazzante.

 

Mi appoggio con i gomiti alla ringhiera e guardo verso il campo. Tra i tanti riconosco il rossino ma non vedo Rukawa.

 

Appena mi nota, Sakuragi comincia a farmi ampi genti con le mani per salutarmi. Oddio quanto mi sto vergognando...

“Quel demente urla come una straccivendola... che ridicolo! Ma ce l’ha con noi?!” dice Faye notando che, effettivamente, era voltato nella nostra direzione.

“Ehi Mayu, ma quello sgorbio tinto sta salutando te?!” se non si fosse capito Faye, come il resto delle ragazze della scuola, odia profondamente il povero Sakuragi. Credo c’entri il fatto che sia il peggior nemico di Rukawa... e in effetti i conti tornano.

“È vero, quel tardone impotente ce l’ha proprio con te! Non dirmi che conosci quello sfigato dai capelli rossi?!”

“Non l’ho mai visto in vita mia...” mi giustifico imbarazzata coprendomi gli occhi con una mano.

“MAYU MA CHE FAI NON SALUTI L’IMMANSO GENIO DEL BASKET!!???” ecco, mi sono giocata la reputazione...

“Non l’avevi mai visto è?!” =___= dicono in coro Faye e Kira. Ormai smascherata, rispondo al saluto del rossino per evitare che continui a dare spettacolo.

 

Poi un urlo mi distrae. Le ragazze cheerleader accolgono l’ingresso in palestra del loro idolo agitandosi come ossessi e lanciando urli degni di una scimmia in calore.

 

Lui sembra fregarsene altamente e con la solita aria scazzata, raggiunge il centro del campo dove viene praticamente assalito da Sakuragi. Cominciano a darsele e continuano finché il capitano dalle incredibili sembianze gorillesche, rifila a entrambi due spettacolari pugni in testa rimettendoli immediatamente in riga. Al che parte una fragorosa risata collettiva.

 

 

Iniziano il riscaldamento e, quasi casualmente, il bel tenebroso si accorge della mia presenza. La sua espressione non cambia di una virgola... mi fissa per un lungo momento finché il gorilla da inizio all’allenamento.

 

 

Ogni volta che mi giro per rivolgergli fugaci occhiate, lo trovo sistematicamente a guardarmi. Da gran bastarda, fingo di interessarmi a Hisashi Mitsui... e non che debba fingere più di tanto visto il gran pezzo di figo che è.

 

Non so quanto sia casuale il comportamento del bel tenebroso che ha improvvisamente cominciato a dare spettacolo con azioni e schiacciate da vero campione.

 

Notevole... ha un talento incredibile e, oltretutto, è pure bello. Di ragazzi come lui se ne trovano uno ogni 10 anni.

 

Continuo a non filarmelo e a guardare Mitsui, stuzzicando maggiormente il suo precario stato di calma apparente.

 

A differenza dell’ex teppista che mi rivolge occhiate ammiccanti in riposta alle mie, il bel tenebroso sembra innervosirsi. Non so quanto sia stata casuale la spallata che ha rifilato a Mitsui durante la mini partitella.  

 

Finito l’allenamento tutti i giocatori si dirigono negli spogliatoi. Tutti tranne lui, che si trattine a centro campo a palleggiare.

 

Aumenta il ritmo del palleggio, scatta verso il canestro e schiaccia. Il tabellone trema e credo che non smetterà di farlo per un po’. Riatterra e si volta verso di me...

 

Sei bravo caro, ma non basta.

 

Kira e Faye sono praticamente quasi svenute... dal canto mio, non mi scompongo minimamente. Mi limito a scuotere la testa, poi giro i tacchi e me ne vado. Sento la pressione del suo sguardo finché non sparisco dietro la porta d’uscita.

 

Fuori scuola mi accendo una sigaretta e butto distrattamente uno sguardo al cielo...

 

La vita scolastica allo Shohoku, prima che arrivasse lui, era dannatamente noiosa. Ma adesso... credo di aver trovato un diversivo per rendere la scuola decisamente più interessante.

 

 

 

Fine 1°Capitolo

 

Bene, ho finito il primo capitolo grazie al cielo. È la mia prima ff quindi trattatemela bene visto che, oltretutto, è in parte autobiografica.

I personaggi appartengono all'immenso Takehiko Inoue, tranne Mayu Misaki (in cui mi rispecchio molto essendo una parte di me) Faye e Kira che sono di mia pura invenzione.

 

Chiunque abbia avuto la forza di arrivare fino alla fine di questo mio squilibrio mentale, spero lasci un commento, bello o brutto, tanto il mio Ego non è mai abbastanza gonfio! ^o^

 

Un bacione e al prossimo capitolo... sperando di riuscire ad aggiornarlo il prima possibile. Hola bolas funghetti! ^^

 

 

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Capitolo 2
*** Reazioni Impreviste ***


Wecome To PageBreeze

Allora, prima di cominciare con il 2° capitolo, vorrei prima ringraziare le persone che hanno recensito, ovvero:

Ammy, Angel07 e Lucilla_Bella (la mia musa ispiratrice, ovviamente ^@^ mucho love tutto per te ^^)

 

Ovviamente dedico tutto questo al Kaede Rukawa della mia vita reale... Favetto mio, ti adoro, lo sai.

 

Vabbeh, basta cazzeggiare. Anche questo capitolo è stato scritto senza alcun fine di lucro e senza la minima volontà di offendere nessuno.

Un favore... se il volpino dovesse sembrare OOC, non fatevi scrupoli nel farmelo notare. ^^

 

Buona lettura... oggi è pure il mio compleanno quindi siate crudeli mi raccomando. ^^'

 

 

2° CAPITOLO

REAZIONI IMPREVISTE

 

 

XXXXXXX

 

 

Guardo la mia immagine riflessa allo specchio. Sono appena stata fuori a fumare e il tempo di merda mi ha demoralizzato non poco. Mi do un’ultima sistemata ai lunghi capelli corvini ed esco dal bagno della scuola. Sbuffo. Non ho la minima voglia di andare in classe e sorbirmi l’ora di chimica. Camminando pigramente, decido di andarmi a prendere una lattina di coca cola al distributore...

 

Raggiungo la macchinetta e conto i spiccioli.

 

All’improvviso sento un brivido dietro la schiena. Percepisco una presenza dietro di me che mi fa rabbrividire e un’ombra enorme mi sovrasta alle spalle. Mi volto lentamente e mi trovo a 2 centimetri dal petto di un ragazzo mooolto alto. Alzo lo sguardo e mi ritrovo Rukawa che mi guarda con quella fastidiosa espressione da rincoglionito. Nonostante i brividi che mi provoca la sua vicinanza, mantengo la solita indifferenza e sorrido sardonica.

 

“Chi si rivede... prendi qualcosa?” gli chiedo con freddezza.

“Sono senza soldi.”

“Ah. Allora non credo ti serva a tanto stare qui, sfortunatamente queste macchinette infernali non sono gratis.” lui non si scompone minimamente e resta a fissarmi con quella sua tipica faccia da ebete.

 

Noto, con sorpresa, che un prof infondo all’atrio ci guarda con la bocca spalancata, incredulo lui stesso di vedere Kaede Rukawa rivolgere la parola ad una qualunque forma di vita e, per di più, femminile. Mi guarda come se volesse dirmi: «Cazzo, approfittane, quando ti ricapita!!» cerco di non farci caso e torno a guardare il bel tenebroso...

 

“Ok, ho capito...” mi volto verso la macchinetta, inserisco i soldi e seleziono un caffè. Aspetto che esca il bicchiere e glielo porgo. Lui lo prende e alza un sopracciglio perplesso...

“Così almeno ti svegli un po’. Ti vedo abbastanza rincoglionito oggi, coso.” inserisco altre monetine e seleziono la mia coca cola. Una volta prese, giro i tacchi e me ne vado, lasciandolo lì impalato come un cretino.

 

Mi avvio verso la terrazza e mi appresto a salire la rampa di scale mentre il bel tenebroso mi segue senza spiccicare la minima sillaba.

“Ma non dovresti tornartene in classe?!” gli dico precedendolo di qualche gradino.

“Potrei farti la stessa domanda.” hm... astuto il ragazzo, più di quanto credessi. Quel carciofo sta anche rallentando di proposito per guardarmi sotto la gonna... che porcello!

“Perché mi segui?”

“Vai nella mia stessa direzione.” devo ammettere che non è poi così stupido come credevo.

 

 

 

Mi appoggio di spalle alla ringhiera e mi accendo la solita Marlboro rossa. Lui è davanti a me, appoggiato di schiena al muro con il bicchiere di caffè ancora in mano. Faccio finta di non calcolarlo minimamente e, guardandolo ogni tanto di straforo, mi accorgo che mi fissa.

 

“Perché mi fissi?” colto in flagrante, volta violentemente lo sguardo e, preso dall’agitazione, beve il contenuto ancora bollente del bicchiere per poi sputarlo indelicatamente. Tira fuori la lingua dolorante in un gesto davvero buffo.

“Dovresti fare attenzione, se ti si scottasse la lingua sarebbe un dramma...” scherzo ironica non resistendo alla tentazione di prenderlo in giro.

“Tzk...” mi sta praticamente fulminando. Sogghigno divertita e, in quello stesso momento, la suoneria del mio cellulare mi avverte che è appena arrivato un messaggio. Tiro fuori il mio Nokia dell’ultima generazione e leggo l’sms. È Faye...

 

«Ma dove sei finita? Il prof ti sta cercando per tutta la scuola. Torna in classe o ti farai sospendere! Baci Baci»

 

“Maledizione...” borbotto tra me facendo scorrere il messaggio. MUORI CHIMICA!! Faccio per rimettermi il cellulare in tasca ma, in quello stesso istante, mi viene strappato di mano con un gesto fulmineo.

 

“Ehi, ridammi il cellulare!!” cerco di riprendermelo, ma lui indietreggia di qualche passo, poi protende una mano davanti al mio viso in segno di «Stop». Mi fermo, portandomi le mani sui fianchi... “Si può sapere che diavolo ti è preso adesso?”

 

Cazzo adesso noterà quello scempio di foto! Dannata Faye che me l’ha fatta mettere come sfondo! Ecco, l’ha notata dannazione... alza un sopracciglio e avvicina maggiormente il telefono agli occhi per guardare meglio... merda!

 

Non c’è mica bisogno di fare quella faccia, cazzo!! Quella dannata foto è stata fatta 2 settimane fa nel bagno della scuola: praticamente ci sono io ammiccante con le trecce, in una posa decisamente provocante, con la camicia sbottonatissima per mostrare il tatuaggio che mi sono fatta tatuare un mesetto fa sul seno sinistro.

 

Uno scatto che mi ha fatto Faye durante un ora di buco in cui non avevamo un cazzo di meglio da fare.

 

“Smettila di guardare, idiota!” lui sobbalza e scuote la testa. Poi comincia a comporre un numero... “Ehi coso, che cazzo fai?! Non vorrai mica chiamare a scrocco!?” cerco di avvicinarmi, ma lui protende nuovamente la mano in avanti per tenermi a distanza.

“Vuoi stare un attimo zitta.” mi ammonisce corrucciando le sopracciglia. Composto il numero, si porta il cellulare all’orecchio. Deve essere stato uno squillo vista la rapidità con cui ha riattaccato.

 

Terminata la chiamata, mi restituisce il cellulare. Lo guardo perplessa...

“Ora ho il tuo numero e tu hai il mio.”

“Tutto questo casino per prenderti il mio numero?! Non era più semplice chiederlo?!” gli dico alzando un sopracciglio.

“Me l’avresti dato?” mi ha fregato. Questo tipo, anche se non sembra, è parecchio sveglio. Detto questo, gira i tacchi e se ne va... e, stavolta, è lui che lascia me a brancolare come una cretina.

 

Non mi aspettavo questa mossa, lo devo ammettere... stavolta mi ha davvero spiazzato. Più passa il tempo e più mi rendo conto che Kaede Rukawa non è come tutti i ragazzi che ho avuto in passato.

 

No, lui è decisamente diverso... è un’altra categoria.

 

XXXXXXX

IL GIORNO DOPO

 

 

Sono arrivata giusto in tempo, me la stavo quasi facendo sotto. Esco dalla cabina del bagno e mi sciacquo le mani sotto il getto d’acqua del lavandino. Mi sistemo i capelli, oggi eccezionalmente legati in due trecce che porto in avanti. Mi do un’ultima occhiata e apro la porta per uscire. Quasi sobbalzo quando mi trovo davanti Rukawa appoggiato allo stipite con le braccia incrociate al petto. Ha un’aria strana...

 

“Ehi, hai sbagliato bagno, quello dei maschietti è dall’altra par...” non mi da neanche il tempo di finire la frase che mi spinge dentro, chiude la porta e mi sbatte indelicatamente contro il muro. Ma che diavolo gli è preso??

 

Mi ritrovo bloccata tra lui e la parete, decisamente impossibilitata a muovermi. Mi guarda con uno sguardo indescrivibile... sto facendo una fatica enorme per mantenere la calma. E chi se l’aspettava una reazione simile?!

 

È molto più rude e passionale di quanto credessi...

 

Fortunatamente posso vantare un autocontrollo invidiabile che credo non abbia nessun’altro, così impongo alla mia mente di darsi un contegno e riacquisto la lucidità necessaria per razionalizzare la situazione. Mi rilasso sotto la sua presa...

 

Lo stronzetto vuole giocare?? Ok gioia, giochiamocela.

 

Da bastarda, mi alzo sulle punte avvicinando pericolosamente il viso al suo. Lui non si scompone minimamente nonostante lo senta irrigidirsi.

 

Mi fermo ad un soffio dalle sue labbra... sento il suo respiro veloce.

 

Cede quasi subito, provando a colmare la distanza tra la sua e la mia bocca... mi allontano un istante prima del contatto e, liberandomi dal suo blocco, lo allontano da me. È allibito... il suo orgoglio, stavolta, è stato pericolosamente intaccato.

 

Lo so gioia, ma una donna deve farsi desiderare... e anche se ho una voglia matta di strapparti i vestiti di dosso, devo pazientare ancora un po’.

 

Lo guardo con la solita freddezza. Mi do una sistemata veloce e gli rivolgo uno sguardo glaciale...

 

“Non è così che mi farai innamorare di te...” gli dico con una strafottenza che gli fa stringere le mani in pugni tanto serrati da rendere visibili le nocche sotto il sottile strato di pelle. Rosica Kaeduccio che ti fa solo bene. “E guarda che continui a non piacermi.” concludo, uscendo dal bagno come se nulla fosse accaduto. Stavolta credo di avergli dato la stoccata che si ricorderà per il resto dell’adolescenza.

 

Ho appena incrinato la sua sicurezza... l’ascesa dal trono di onnipotente è dolorosa, lo so Kaeduccio, posso capirti.

 

Adesso è come tutte le persone normali, né più e né meno... ora che è ritornato con i piedi per terra, ha capito cosa significa non essere il centro dell’universo ma esserne solo una piccola e marginale parte.

 

Sentirsi rifiutato non sarà stato il massimo neanche per lui... per un uomo credo non ci sia niente di più avvilente.

Ma Kaede Rukawa non è il tipo da fermarsi davanti ad un rifiuto, per quanto sia stato umiliante, anzi... questo lo spingerà ad un attacco ancora più serrato. Ora che comincia a dubitare della sua virilità farà di tutto per riacquistare le sicurezze che ha perso.

 

I belli e dannati, infondo, sono tutti i uguali... appena qualcuno minaccia il loro orgoglio maschile diventano vulnerabili e prevedibili.

 

Il mio compito è solo quello di mettere benzina sul fuoco... più scappo e più lui mi verrà a cercare. I ragazzi con le manie di onnipotenza come lui impazziscono per ottenere una cosa che non possono avere.

 

Adesso dipende tutto dalle carte che il bel tenebroso deciderà di giocare... il bello inizia solo adesso.

 

XXXXXXX

 

Quel giorno stesso in cui Kaede mi ha quasi baciato, mi sono anche presa una sonora sospensione. In breve è successo che, rientrata in classe, mi sono addormentata sul banco come faccio sempre, e sottolineo sempre. Ma quel giorno al prof giravano particolarmente e ha avuto la brillantissima idea di svegliarmi sbattendomi ripetutamente il libro di testo sulla testa... pessima mossa, è un consiglio che do a tutti: se amate la vita non osate disturbarmi o ve la distruggo in un secondo.

 

E quel sorcio del prof non era di certo escluso... con molta tranquillità mi sono alzata, l’ho squadrato, ho preso la mia sedia e gliel’ho rotta su un piede. L’hanno portato in infermeria e la sospensione è scattata in automatico.

 

Da quel giorno non ho più visto Rukawa.

Poveretto... si starà mangiando i gomiti in questo momento, non vorrei essere nei suoi panni. Anzi... nei suoi panni vorrei esserci eccome...

 

 

 

Prima che me ne rendessi conto, erano già arrivate le vacanze natalizie.

 

Non avendo praticamente più nessun contatto con la donna che da anni non considero più mia madre, ho trascorso le vacanze prevalentemente da sola. Il giorno di Natale, Faye mi ha invitato a pranzo a casa sua e sono stata con lei e la sua famiglia per tutta la giornata.

 

Prima di quest’anno, non avevo mai festeggiato o trascorso in compagnia il Natale... o, perlomeno, lo avevo sempre fatto da sola.

 

Non avendo mai avuto una vera famiglia, per me quell’occasione è stata qualcosa di totalmente nuovo... non ero abituata a quelle situazioni e a quel calore così familiare.

Inizialmente ero molto tesa e insolitamente a disagio. Probabilmente perché mi sentivo di troppo e mi sembrava di violare quell’intimità in cui io non c’entravo assolutamente niente. Poi sono riuscita a sciogliermi, Faye e i suoi numerosi fratelli hanno saputo mettermi a mio agio e, alla fine, sono stata anche molto bene.

 

 

Oggi è il primo di Gennaio. Ieri sono andata a festeggiare il Capodanno in un locale con Faye e con un paio di vecchi amici del Ryonan e delle medie. C’era anche Sendoh... il solito schianto. Nonostante i trascorsi, siamo rimasti molto amici.

 

Forse lui è l’unico rimpianto che ho della mia breve esperienza al Ryonan. Siamo stati insieme per un paio di mesi, poi sono stata espulsa e non mi sono più fatta sentire. Mi ha cercato per parecchio tempo e quando ci siamo rivisti, giustamente, ha preteso delle spiegazioni. Gli dissi che semplicemente mi ero stancata e l’ho lasciato senza tanti giri di parole.

 

Il motivo non era proprio quello. Insomma, Akira è bellissimo, ha un fisico perfetto, è bravo a letto... è il meglio che si possa desiderare.

 

Ma il suo carattere era completamente differente dal mio... eravamo incompatibili praticamente su tutto tranne che sul sesso. Io sono una ribelle vanitosa che ama solo ed esclusivamente se stessa, attaccabrighe per natura... io i guai se non li trovo me li vado a cercare.

 

Lui invece è un ragazzo d’oro, tranquillo, dolce, buono con tutti e molto accondiscendente. È vero, mi ricopriva di attenzioni, ma non si arrabbiava mai con me, nonostante io gliene facessi di tutti i colori.

 

Era follemente innamorato e sono convinta di averlo ferito non poco. Il fatto è che le differenze tra noi erano incolmabili... credo sia stato un bene per entrambi che abbia deciso di lasciarlo. Sono convinta che non riuscire a vivere pianamente una relazione sia un dolore molto più grande della fine di una storia che, in ogni caso, non sarebbe mai stata di lunga durata.

Akira è troppo candido per una ragazzaccia come me, non è il tipo di ragazzo che può starmi dietro...

 

Per essere chiara, io cerco un ragazzo coi contro coglioni.

 

 

 

Ho un sonno allucinante... quasi mi si chiudono gli occhi. Sono rientrata alle 11 di mattina e ho dormito praticamente due ore... il bello di vivere soli è che puoi fare tardi e nessuno ti rompe i coglioni. Sono uscita subito dopo pranzo, sono andata a trovare Faye e poi sono venuta qui al parco.

 

Sono seduta su una panchina a fumare e guardo il cielo completamente grigio... c’è odore di neve nell’aria.

 

Cazzo, fa un freddo cane! Indosso un paio di jeans neri aderenti, stivali con tacco da 11, maglione nero a collo alto e un Canadese rosso. Odio cordialmente l’inverno...per un’esibizionista accanita come me, essere costretta a coprirmi tanto, è un vero e proprio incubo.

 

Ho come l’impressione che oggi sia un giorno particolare, ma non riesco proprio a ricordarne il motivo... purtroppo i miei sbalzi di memoria ultimamente sono diventati molto più frequenti. Mah... forse dovrei cominciare seriamente a prendere in considerazione l’ipotesi di andare a farmi visitare da uno specialista.

 

Mi arriva un messaggio. Prendo il cellulare e leggo il nome... è Kira. Probabilmente mi fa gli auguri di capodanno in ritardo, visto che è in vacanza in America e lì sono indietro di qualche ora. Lo leggo...

 

«Tanti auguri amore!! Mi manchi tantissimo, non vedo l’ora di tornare per rivederti! Mi dispiace proprio di non essere lì con voi, oggi è anche il complix di Rukawa, se lo festeggia giuro che mi butto dal ponte di Brooklyn! Ora vado, ciao tesoro, bacioni!» la solita pazza. Scrivo velocemente e invio la risposta.

 

Il compleanno di Rukawa... allora le mie sensazioni era esatte.

 

Potrei fare uno strappo alla regola e mandargli un messaggio... che sarà mai, magari gli farà piacere. Ma sì, chissene frega, infondo è dal giorno della mia sospensione che non lo vedo e non lo sento.

 

Prendo il cellulare e vado nella sezioni messaggi. Neanche il tempo di iniziare a scrivere che l’arrivo di un nuovo sms mi precede. Lo leggo...

 

«Ci vediamo?»

 

Telepatia! Devo dire che mi ha spiazzato... ad essere sincera, non mi aspettavo neanche questa mossa. Questo significa veloce rivisitazione della tattica. Ma sì, infondo non ho un cazzo da fare, sarà una scusa come un’altra per passare il tempo. E poi... non so perché ma ho davvero voglia di vederlo.

 

«Dove?»

 

«A scuola tra mezz’ora.»

 

Monosillabico anche nei messaggi non c’è che dire... è uno che non spreca parole neanche per scrivere. Come ha detto... a scuola? Ma con tanti posti proprio nel luogo che odio di più al mondo?! Che palle... mi tocca andare in quella galera anche durante le vacanze. Vabbeh, evito sottigliezze inutili e rispondo...

 

«Ok, a tra poco.»

 

 

Arrivo svogliata davanti scuola e noto con grande stupore che lui è già arrivato. Wow... puntuale come le tasse.

 

È appoggiato con la schiena al muro di cinta, braccia incrociate e testa bassa. Sicuramente sta dormendo... forse mi aspetta da molto.

Probabilmente quando mi ha mandato il messaggio era già qui.

 

Mi avvicino e gli picchietto un dito sulla spalla. Lui sobbalza facendomi quasi venire un principio d’infarto. Alza la testa e sbatte le ciglia più volte per focalizzare l’ambiente.

 

Che cazzo di faccia ha?! Sembra appena uscito da Woodstock!

 

“Ciao...”

“Come mai hai voluto vedermi?” gli chiedo con voce atona. Oggi ha uno sguardo strano...

“Così.”

“Non potremo andare in un posto più caldo, mi sto congelando!” mi guarda ancora un po’ insonnolito, poi si gratta la testa corvina e con un cenno mi fa segno di seguirlo.

 

Entriamo da un cancelletto laterale e percorriamo il cortile della scuola. Vorrei capire che cosa cazzo ha intenzione di fare. Non so se l’abbia notato ma siamo sotto Natale e le scuole sono chiuse...

 

“Ma dove stiamo andando? Se nel caso non te fossi accorto, la scuola è chiusa...”

“Lo vedo, non sono idiota.”

“Beh... su questo avrei i miei dubbi se permetti.”

 

Arriviamo davanti all’ingresso, ovviamente chiuso, e si affaccia per vedere aldilà del vetro.

“Non c’è nessuno.”

“Ma dai, non dire... =___= che scoperta grandiosa, dopo questa grande intuizione ti faranno un monumento all’intelligenza!” lo prendo in giro rimediando solo un’occhiataccia omicida. Sembra senza idee, probabilmente era davvero convinto di trovare la scuola aperta per i suoi comodi. Si gratta la testa pensieroso con quella solita faccia da ameba che mi fa venire il nervoso.

“E adesso che facciamo, genio!?” rimarco l’ultima parola tanto per farlo incazzare. Lui si mette le mani in tasca e si allontana...

“Andiamo in palestra.” dice senza scomporsi, intimandomi di seguirlo. Lo seguo rassegnata e percorriamo il vialetto che conduce in palestra.

“Oh genio, ma sai non vorrei sbagliarmi, ma credo di poter dire con assoluta certezza che sarà chiusa anche quella!” puntualizzo saccente, ma lui non mi fila minimamente e continua a camminarmi avanti.

 

Arriviamo davanti al portone della palestra chiuso, ovviamente, da un lucchetto grande quanto la mia testa. Ma l’idiota non ne sembra per niente preoccupato.

 

“Fantastico!! Che grande idea, sei veramente un genio!! Guarda, la tua genialità quasi mi commuove, non c’è che dire!!”

“Guarda e impara.” si limita a dirmi prima di cominciare a smanettare con il lucchetto.

“Non avrai mica intenzione di farlo davvero?!” non si degna neanche di rispondermi e lo traduco, purtroppo, come un si. Ecco... ci mancava solo che si mettesse a scassinare i lucchetti, impedito e rimbambito com’è ci metterà una vita. Morirò congelata alla giovane età di 16 anni...

 

Sto congelando... saltello sul posto infreddolita e mi stringo inutilmente nel giubbotto che non mi riscalda come dovrebbe. Dovevo vestirmi di più maledizione.

 

“Cazzo che freddo... ma chi me l’ha fatto fare di darti retta!? Fa un freddo porco!!”

“Sta zitta un attimo.” finalmente riesce a forzare il lucchetto e apre la grande porta della palestra.

 

Ma che è successo qua dentro??

 

Dire che c’è il caos totale sarebbe un eufemismo. Ci sono scatoloni accatastati ovunque, banchi e cattedre, sedie, materassi per il salto in alto, bilancieri, attrezzi, carrelli con i palloni di ogni sport... di tutto!

 

“Ma che cazzo è successo?? Stanno aprendo un centro profughi??” cammino a fatica oltrepassando i vari scatoloni.

“No, sistemano per il nuovo anno.” dice sbirciando in uno scatolone in cui ci sono contenute addirittura le coperte e i materiali per l’infermeria.

“Maledizione, non riesco a fare un passo senza urtare qualcosa...” mi lamento innervosita sbattendo ovunque mi giri. “Merda... vado a fumare una sigaretta prima che mi rompa l’osso del collo.”

 

Non so come, riesco a raggiungere miracolosamente illesa, il portone da cui eravamo entrati. Fuori è già buio e i flebili bagliori dei lampioni illuminano i cortili di una luce pallida e diafana. Mi piacciono queste atmosfere...

 

Accendo la sigaretta e fumo tranquilla. Lui è dentro che tenta di disincastrare il suo giubbotto firmato impigliato ai ferri di un bilanciere. Ci sta mettendo troppa forza, adesso lo strappa...

 

STRACK

 

Ecco appunto... non c’è davvero limite alla deficienza umana. -___- Continuo a guardarlo curiosa, incrociando le braccia al petto. Oltrepassa vari scatoloni, gliene sfugge uno e ci sbatte in pieno il ginocchio, ihihih... gli esce una bestemmia da far crollare i Santi in Paradiso. Non riesco a trattenermi e scoppio ridere. Ovviamente mi fulmina con uno sguardo di morte mentre, poveretto, si massaggia il ginocchio contuso.

 

Decide di porre fine alle sue torture e si siede sulla panca di un bilanciere.

 

“La smetti di ridere.” mi dice alquanto infastidito dalla mia risata pazzoide.

“Si certo...” ringrazio il mio invidiabile autocontrollo che mi permette di non rovesciarmi a terra in posizione fetale a ridere come una iena!

“Hai finito...?!” mi chiede riferendosi alla sigaretta.

“Ho appena cominciato...” rispondo cercando di non scoppiargli a ridere in faccia. Ma ho ancora in testa la comicità della scena di poco prima e, stavolta, neanche simulare un attacco d’asma acuto mi aiuta a non scoppiare a ridere come una bertuccia!

“Le persone che ridono da sole sono pazze.” cos’era un insulto?! Ma che fa, adesso si mette anche a fare il predicatore??

“Vaffanculo.” -___- gli alzo il dito medio e lo fulmino con il famoso Sguardo che Uccide che mi è stato gelosamente insegnato dal sempai Sakuragi! Lui mugugna qualcosa che interpreto come un «idiota» e si sdraia sulla panca su cui è seduto. Non vorrà mica mettersi a dormire?!

 

Ah no... comincia a fare... gli addominali?? Il freddo non deve fare molto bene a questo ragazzo... =___=

 

Ma, nonostante questo, la sua sensualità tenebrosa è come una calamita... è lì, su quella panca... e io vorrei farmelo su quella cazzo di panca!! E poi in quella posizione di resa... se gli saltassi addosso non potrebbe neanche opporsi... basta, devo darmi un contegno!

 

Respiro profondamente e chiamo in soccorso il mio infallibile self control. Cazzo... distolgo lo sguardo e torno a guardare fuori. Spalanco gli occhi. No, non ci credo... sta...

 

“Nevica... Guarda coso, sta nevicando!!” squittisco emozionata, contemplando i candidi fiocchi di neve danzare come eterei cristalli. Ho sempre avuto un debole per la neve...

 

Kaede distoglie momentaneamente l’attenzione e rivolge un’occhiata all’esterno. Osserva con aria annoiata i batuffoli di neve che cadono leggeri verso terra.

 

“Hn...” senza dire una parola, riprende la sua serie di piegamenti dopo che si era interrotto per assecondare la mia richiesta.

“Che entusiasmo, dovessi morire di felicità! Mio Dio, ma come fai a goderti la vita...” lo prendo in giro tornando a guardare fuori.

 

Adoro la neve... la osservo incantata posarsi sui tetti delle case, sugli alberi nel cortile antistante, sulle panchine, sui lampioni... ammiro quella magnifica pioggia di cristalli imbiancare la città. È un’atmosfera magica che mi scalda l’anima ogni volta....

 

Sospiro... decido di chiudere la porta per tornare dentro, ma una mano blocca l’anta prima che possa farlo. Mi volto e vedo Rukawa guardare fuori cercando di sembrare interessato. Tanto lo so che non gliene può fregare di meno...

 

“Non mi piace la neve... mi mette tristezza.” la sua voce è strana... oggi è così diverso dal solito, chissà che ha.

“Ho sentito in giro che oggi è il tuo compleanno. Auguri.” gli dico tentando di rallegrare l’atmosfera.

“Hn.” ........ tutto qui?? Ma brutto stronzo, come osi!? Gli faccio gli auguri e neanche mi ringrazia?? Dovrebbe commuoversi e sentirsi onorato del mio raro gesto di gentilezza! E invece mi snobba!! E io che mi stavo preoccupando per lui, tz... maledetto volpastro!

“Invece di andartene in giro a far prendere freddo a quei 2 neuroni schizzati che ti vegetano nel cervello, perché non sei a casa a festeggiare come tutte le persone normali?!” lo provoco con malizia mostrandomi, forse, troppa aggressiva.

 

Lui non batte ciglio. È immobile, impassibile, come se la mia affermazione gli fosse letteralmente scivolata addosso. Che tipo assurdo... io avrei dato in escandescenza se fossi stata al suo posto. Perché oggi è così dannatamente tranquillo?! Non c’è neanche gusto a provocarlo, cazzo.

 

“E chi ti dice che io sia come tutte le persone normali.” interviene all’improvviso con voce spenta, colmando quel silenzio che era crollato su di noi.

 

Lo guardo con la coda dell’occhio... ha un’aria molto triste. Nonostante la totale inespressività del suo viso, i suoi occhi sono spenti... così com’è vuoto il suo sguardo che si perde a guardare senza vedere i candidi fiocchi di neve.

 

“Mi dici una cosa Rukawa...”

“Kaede.” mi corregge continuando a fissare un punto indefinito. Non gli chiedo nemmeno perché mi permetta di chiamarlo per nome...

“...Kaede mi dici la verità... perché hai voluto vedermi?” il mio tono è insolitamente dolce. Solito eccesso di gentilezza... ma ora come ora non riesco proprio ad evitarlo.

“Non mi andava di stare solo.” la sua espressione fredda non tradisce il minimo cambiamento. Rimane totalmente impassibile nonostante riesca a percepire chiaramente un tremito nella sua voce.

 

Lui solo? Ma dai... non riesco neanche ad immaginare come possa essere anche lontanamente solo un ragazzo come Kaede Rukawa. Sì insomma, lui può avere tutto: è bello, bravo nello sport, sexy... come può essere sola una persona così? Non riesco a spiegarmelo... e comunque non è questo il punto. Sto cominciando a provare un’insolita sensazione di disagio che non mi piace per niente.

 

“E perché hai chiamato me? Ti mancavo per caso?” scherzo fingendomi tranquilla. Ho un brutto presentimento... nei sui occhi comincia a brillare una luce che non gli ho mai visto. Non so cosa aspettarmi dalla sua risposta, sempre che me ne dia una ovvio.

 

La sua totale inespressività di certo non mia aiuta a capire cosa gli passi per la testa. Si sta dimostrando molto meno prevedibile di quanto avessi preventivato in partenza.

 

“Perché non avevo nessun’altro da chiamare.”

 

Non ne conosco il motivo, ma sento il mio cuore stringersi in una morsa...

 

 

Fine 1°Capitolo

 

 

Come ho già detto, questa storia è parzialmente autobiografica, quindi la maggior parte dei fatti raccontati sono accaduti veramente. Incredibile ma vero, l’episodio del prof e della sedia mi è realmente accaduto, con l'unica differenza che io l’ho scaraventata al muro... non che abbia fatto la minima differenza, perché mi hanno comunque dato 3 settimane di sospensione, grandissimi cornuti. -___-

 

Il terzo capitolo devo dire che è a buon punto, ma ho avuto il blocco dello scrittore proprio sul finale, quindi non so quando tornerà l’ispirazione che mi permetterà di finirlo. Ma pazientate, pargoli, pazientante e verrete ripagati! Sono indecisa se inserire una lemon (non esagerata perché, purtroppo, il rating è arancione T___T...) quindi consigliatemi voi. Aspetto i vostri pareri e i vostri consigli, Peace and Love!

 

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Capitolo 3
*** Razionale ed Irrazionale ***


Wecome To PageBreeze

WARNING: In questo capitolo è presente una scena lemon abbastanza dettagliata, non volgare o violenta, ma particolarmente minuziosa.

 

Vorrei fare una dedica speciale ad una persona altrettanto speciale... Marco, nonostante tutto, sono sempre con te... sempre.

 

 

 

3°CAPITOLO

RAZIONALE ED IRRAZIONALE

 

 

 

 

Cos’è questa sensazione...??

 

Lo sento così vicino... è come se il mio malessere represso si fondesse con il suo. Non ne conosco il motivo, ma ho la sensazione che questo ragazzo abbia vissuto le mie stesse sofferenze... le mie stesse paure.

 

Nonostante non abbia la minima certezza di questo, sento che è così... lo sento nel profondo del mio essere. È come un sesto senso... capisco quando le persone sono simili a me, e non so se sia un bene o un male.

 

 

Non dice una parola, eppure... nonostante la tristezza che ho percepito nelle sue parole, la sua espressione non è minimamente cambiata. Che sia un modo per reprimere...??

 

Non riesco a distogliere lo sguardo da lui per ragioni sconosciute addirittura a me stessa. Se ne avvede e si volta a guardarmi. Nel momento esatto in cui i suoi occhi gelidi e magnetici incontrano i miei, mi sento mancare il respiro... l’atmosfera si carica di un’elettricità devastante. Il mio cuore sussulta e perde un battito.

 

Quegl’occhi... adesso ho come la sensazione che riescano a leggere nei miei, a scrutarne ogni piccola sfumatura... mi sento come un libro aperto. Scava nella mia anima talmente in profondità da farmi quasi paura... ora sono senza difese... non mi sono mai sentita così vulnerabile. È come se non potessi mentire... perché quei suoi sguardi riuscirebbero a leggere la verità in ogni caso. Ma nonostante ne sia spaventata, vorrei sentirli su di me in ogni istante...

 

Ma cosa mi sta succedendo...??

 

Continua a fissarmi. Si appoggia di schiena allo stipite della porta e, cazzo, continua a guardarmi!! Stringo forte i pugni, non riesco a reagire ne tantomeno a proferire uno schifo di parola!! Dio, è così sexy... NO!!!

 

Reagisci Mayu, cazzo REAGISCI!! Ma poi...

 

In un movimento semplicissimo, mi afferra le mani con una delicatezza che non avrei mai neanche immaginato potesse possedere... quel contatto fa vibrare ogni parte del mio corpo.

 

Mi tira verso di se e mi ritrovo a due passi dal suo petto. Il suo sguardo mi penetra talmente in profondità che mi fa rabbrividire. Allunga una mano verso il mio viso e mi accarezza i capelli... questa vicinanza mi uccide!! Ma i suoi occhi mi ammaliano... fisso le sue labbra come ipnotizzata... cazzooo!!!

 

“Ehi, ehi, siamo troppo vicini!!” riesco a dire nel panico totale. Ma non riesco a muovere un muscolo... il mio corpo è paralizzato.

“È un problema?!”

“Si, direi proprio di si. Dai su... allontanati un po’, sei troppo vicino!” la sua mano tiene ancora la mia, le sue dita mi accarezzano con una sensualità tale da farmi sciogliere come un ghiacciolo. A costo di essere ripetitiva: ma cosa mi sta succedendo??

 

Continua a guardarmi con quello sguardo maledettamente sexy che mi fa perdere totalmente la testa. No, no, no, non posso, non posso farmi fregare così da un maschio, non io... non Mayu Misaki!!

 

Tento di distogliere lo sguardo in ogni modo per evitare di incontrare il suo. So che se lo faccio non potrei più resistere alla tentazione di baciarlo... e non voglio, non posso, non devo!!

“Sei uno spettacolo.” ho la sgradevole sensazione di pendere dalle sue labbra... NO!! In un gesto quasi infantile, scrollo forte la testa nel tentativo di riprendermi...

“No, tu sei uno spettacolo, ma da baraccone!!” sono tesa, l’occhio destro mi pulsa dal nervoso, devo assolutamente evitare il suo sguardo. Non so più che fare... sono nel PANICO TOTALE!

 

E faccio la cosa più sbagliata...... lo guardo.

 

“È vero. Allora siamo in due...” i miei movimenti non rispondono più al mio controllo... senza volerlo, come se fossi comandata da una forza superiore, colmo la distanza che separa le nostre labbra. Gli istanti che ci separano da un contatto sembrano eterni... lo bacio.

 

Le sue labbra sono gelide ma capaci di trasmettere un calore indescrivibile. La sua lingua mi sfiora il labbro superiore in un tocco dolce e delicato. Incapace di resistere, schiudo la bocca e permetto alla sua lingua di giocare con la mia... è incredibile, la passione del suo bacio mi travolge come un mare in tempesta. Sono in delirio... questo tizio bacia da Dio...

 

L’inevitabile necessità di respirare ci impone di dividerci. Mi allontano dal suo viso e, solo nell’istante in cui incontro i suoi occhi ammaliatori, mi rendo conto di quello che è successo...

 

“Maledizione...” sussurro incazzata con me stessa stringendo forte i pugni.

 

Cazzo... ci sono cascata come un’idiota!! Io non volevo e non dovevo baciarlo, dannazione!!

 

Comincia a giocare con una ciocca dei miei capelli e non riesco a fare un emerito cazzo per fermarlo!! I suoi movimenti non mi fanno ragionare... sono in balìa dei suoi occhi seduttori.

 

Lo guardo e, come una cogliona, lo bacio di nuovo, incapace di fermarmi.

 

Mi comprime maggiormente contro di se, sento la pressione dei suoi pettorali di marmo contro il mio seno. Le sue mani mi stringono impazienti, preme la sua eccitazione contro la mia provocandomi un brivido elettrico dalla potenza indescrivibile.

 

Non so con quale forza, riesco a interrompere quel bacio... ho la vista maledettamente annebbiata, sento il suo respiro sul collo. Faccio una fatica enorme per riprendermi, ma la sua vicinanza mi impedisce di fare qualsiasi cosa se non quella di eccitarmi. Il volpastro reclina la testa all’indietro poggiandola sullo stipite della porta tenedomi stretta per i fianchi...

 

“Puoi controllare la razionalità Mayu, ma davanti all’irrazionalità non puoi mutare i sentimenti...” mi guarda le labbra e mi bacia di nuovo. Poi si allontana...

 

Raggiunge uno dei grandi materassi blu per il salto in alto, si butta a peso morto e si sdraia supino coprendosi il volto con un braccio.

 

Ma che è successo??

 

Non riesco a muovere nemmeno un muscolo e fatico addirittura a respirare regolarmente. Il cuore mi batte talmente forte da scoppiarmi nel petto. Ma come è potuto succedere...???

 

 

Ho avuto un gran numero di ragazzi nella mia vita e posso dire con chiara certezza di non essermi mai innamorata... mai, neanche una volta. Ho sempre giocato con i sentimenti degli altri per piacere puramente personale, per assecondare la mia lussuria e il mio Ego spropositato, ottenendo sistematicamente quello che volevo e fregandomene totalmente di quello che potevano provare i ragazzi che frequentavo.

 

Per questo mi trovo ad essere totalmente estranea di quello che è l’amore. Non ho mai incontrato nessuno che sia riuscito a provocare in me emozioni tanto forti e contrastanti. Ma adesso...

 

... un dubbio comincia a perseguitarmi facendomi stringere la bocca della stomaco... e se fosse questo?? E se mi fossi inconsapevolmente innamorata di lui...??

 

Questo sentimento nuovo mi spaventa e non poco. Ma non per la novità di per se, bensì per la mia totale estraneità a questo genere di emozioni e per la mia completa incapacità nel riuscire a gestirli.

 

L’irrazionalità... Dio se ha ragione. Fino ad oggi ho saputo fare quello che ho fatto semplicemente riuscendo a controllare la mia parte razionale... in quel modo riuscivo a gestire i miei sentimenti facilmente e a giocare, senza ripercussioni su di me, con quelli degli altri.

 

Ero intangibile da ogni sofferenza d’amore.

 

Lui invece... lui ha scombussolato la mia irrazionalità, entrando nella mia mente e nel mio cuore senza che neanche me ne accorgessi.

 

Ho sempre vissuto i miei sentimenti superficialmente, e non perché io sia superficiale, ma semplicemente perché nessuno fino ad oggi era mai riuscito ad arrivare così in profondità o a provocare in me qualsiasi tipo di reazione emotiva.

 

Che strano calore... è un misto di paura, confusione, tensione ed eccitazione.

 

Lo guardo... sdraiato su quel materasso, tranquillo come se nulla fosse successo. Cosa starà pensando...?? Perché LUI è così rilassato?? Perché dentro di me invece c’è una guerra interna di emozioni che non mi fa neanche ragionare? E lui è lì... come se quello che è successo qualche minuto fa sia stata la cosa più naturale del mondo. Ma come diavolo fa??

 

A cosa pensi Kaede...??

 

Come hai fatto a far crollare così drasticamente tutte le mie certezze e le mie sicurezze...?? Come cazzo ci sei riuscito???

 

Ormai non ho più il controllo del mio corpo, le gambe cominciano a muoversi da sole... MALEDETTA IRRAZIONALITÀ!!

 

Raggiungo il grande materasso su cui è sdraiato e mi siedo in punta, rischiando anche di cadere. Il solo sentirmelo vicino mi fa andare il cuore in fibrillazione. Gli attimi di silenzio che anticipano una qualunque razione creano una tensione dall’intensità indescrivibile.

 

Mi fisso le mani mordendomi inconsapevolmente il piercing sul labbro. Quello che è successo mi ha turbato in modo incredibile... sento un miscuglio di emozioni contrastanti che non riesco a gestire, a cui non riesco nemmeno a dare un nome.

 

Un contatto mi distoglie.

 

La sua mano ha raggiunto la mia schiena e mi sta accarezzando... mi sciolgo. Ho come la sgradevole sensazione di avvampare... di avere i sudori freddi!! Ho perso completamente il controllo.

 

Con enorme fatica, badate, mi volto a guardarlo. È sempre sdraiato ed ha ancora il braccio che gli copre il viso.

 

Senza rendermene conto, allungo una mano verso di lui e gli sposto il braccio dal viso...

 

Ha gli occhi socchiusi. Il suo viso è qualcosa di spettacolare...

 

Adesso che lo vedo con occhi diversi (probabilmente con gli occhi dell’amore!! ^o^ NdAutrice/Che cazzo c’entri tu, vedi di scrivere invece di interrompere i brillantissimi pensieri della mia mente sublime!! U.U NdMayu/ Ma dove l’hai trovata questa matta da legare?? È quasi più schizzata di te, è preoccupante. =___= NdRu/ Non osare insultare 2 immensi geni come noi, chiaro volpastro della malora!? NdAutrice&Mayu/ Aiuto, 2 sclerate insieme sono troppe anche per un Dio come me... pietà!!! NdRu) mi appare come una figura celestiale...

 

Ma, ma, ma... dove cazzo ho vissuto fino ad ora??? Ce l’ho avuto sotto gli occhi praticamente per tutto l’ultimo mese e mezzo e solo adesso sento quest’esplosione di sensazioni!!?? Non devo essere tanto normale... adesso ne ho la riprova!!

 

Sarà colpa dell’astinenza, o degli ormoni!! O probabilmente dal suo dannato fascino...

 

Gli passo una mano tra i capelli e lo guardo incantata, abbagliata da tanta avvenenza.

 

Ha un fascino indescrivibile...

 

Per la prima volta sto provando un sentimento strano... che pervade tutto il mio corpo e mi domina completamente. Come ho fatto... come ho fatto, fino a questo momento, a stare tranquilla stando accanto a lui...?? Ora... la sua vicinanza non mi fa neanche respirare.

 

Il solo stargli vicino mi fa battere il cuore a livelli esorbitanti...

 

... la sua voce, il suo viso perfetto, le sue espressioni (Quali, tanto per la cronaca?!? NdMayu/ Beh... effettivamente Kaeduccio non è che sia mai stato particolarmente espressivo... =.= NdAutrice/ Veramente non lo è proprio mai stato! NdMayu/ Morite maledette! NdRu) i suoi capelli corvini, gli occhi blu, la sua voce... mi sento come cullata da una dolce musica, come se non volessi altro al mondo all’infuori di lui...

 

 

“Kaede... perché mi tratti in modo differente...” la mia voce interrompe quell’opprimente silenzio che aveva inghiottito la palestra...

“Che vuoi dire.”

“Se davvero non sopporti le ragazze, perché insisti a rivolgermi tutte queste attenzioni...?? Perché con me ti comporti diversamente...?!”

 

Che domanda del cazzo... tipico della sottoscritta quando scollega il cervello, causa: forze superiori (cioè arrapamento acuto ^o^ NdAutrice)

 

La risposta è quasi ovvia.

Infondo, era il mio obbiettivo fin dall’inizio quello di farlo cadere tra le mie lussuriose e insaziabili brame e, posso dire, che il piano ha ottenuto i risultati previsti. Ma allora perché dentro di me sento che non è così...?? Forse, nel mio inconscio, so perfettamente che non tutto è andato secondo i miei piani...

 

“Ho sentito troppi rifiuti nella mia infanzia, come figlio e come essere umano. Crescendo sono cambiate molte cose.” percepisco molta rabbia e risentimento nelle sue parole. Con un movimento agile, scatta a sedere e ora il suo viso è praticamente a un soffio dal mio. Mi prende il mento con una mano e mi fissa con uno sguardo indefinibile... “Non voglio più essere indifferente a nessuno, tantomeno a te.”

“Perché...??” sussurro fissandogli le labbra che lentamente si avvicinano alle mie.

“Sei stata la prima ragazza a scaricarmi.” mi bacia e stavolta so con certezza che non riuscirò a fare niente per allontanarlo da me...

Nei nostri sguardi, noi nostri movimenti, nelle nostre parole... c’è passione, c’è magia. L’attrazione fisica si è moltiplicata all’infinito, e ora è talmente forte da essere quasi dolorosa.

 

Ogni parte del mio corpo lo desidera, lo brama.

 

La mia mente comincia a fantasticare a briglia sciolta, dando libero sfogo a tutte le mie fantasie più nascoste. Ma se adesso lo assecondo non potrò più evitare che succeda l’inevitabile... perché tutti e due sappiamo perfettamente come andrà a finire questa serata.

 

Ma non voglio fermarlo...

 

L’unico pensiero coerente e sensato che mi martella vorticoso nella testa è uno e soltanto uno: «FATTELO!!»... (non fateci caso, l’artefice di queste fantasie oscene è la vocina più perversa che abita la mia geniale mente pensante ed è quella che, in pratica, ha il controllo NO LIMITS su tutto il mio sistema celebrale! Ehi si... il mio cervello è in pappa totale!! NdMayu/ Ma dai, non l’aveva capito nessuno. =___= NdRu)

 

La sua mano è scesa a sbottonarmi la giacca... me la toglie gettandola lontano, seguita subito dopo dal maglioncino nero e dalla canotta. Mi accarezza il seno mentre il bacio diventa sempre più focoso e passionale.

 

La razionalità è spartita totalmente, stare calma è impossibile.

 

E così mi arrendo completamente a quel sentimento che continua a crescere a dismisura dentro di me, abbandonandomi totalmente a lui...

 

Ogni singola parte di me desidera un contatto. Mi guarda in un modo che mi fa diventare matta...

 

Si sdraia all’indietro tirandomi della catenina che ho al collo e mi invita ad accomodarmi sopra di lui. Visto il freddo, mi concede di tenermi il reggiseno nero con le fragole... cazzo che gentile!! -___-

 

Non faccio assolutamente nulla per oppormi e mi lascio travolgere da questa valanga di emozioni.

 

Lo lascio fare... qualunque cosa deciderà di farmi, io non mi opporrò, perché il desiderio di sentirlo mio è più forte di qualsiasi altro sentimento.

 

Ci baciamo con una foga impressionante... gli sfilo velocemente la maglia e comincio ad accarezzare ogni centimetro di quel petto perfetto. Mi stacco dalla sue labbra e lo guardo maliziosa... faccio scivolare la bocca lungo il suo collo, poi sul petto, sugli addominali perfetti. La mia mano scende ulteriormente fino a raggiungere il suo punto di massima eccitazione. Dio se è dotato...

 

Lo sento vibrare. Gli accarezzo sensualmente l’erezione ancora coperta dalla stoffa dei jeans... tanto vale provocarlo un po’. Inclina la testa all’indietro e lo sento mugolare di piacere.

 

Continuo a stuzzicare pericolosamente la sua eccitazione... dall’espressione che ha, capisco che il suo grado di arrapamento ha raggiunto livelli esorbitanti e la voglia di dargli sfogo sta diventando incontenibile. Non resisterà ancora a lungo.

E infatti si solleva sui gomiti protendendosi verso di me, incapace di attendere oltre, mi afferra la testa e mi spinge contro la sua bocca. Mi bacia con veemenza, travolgendomi con il suo impeto.

 

Con un movimento fulmineo me lo ritrovo sopra, travolta dalla sconvolgente sensazione del suo corpo che accoglie il mio. Le sue labbra cominciano ad accarezzare il mio corpo... mi bacia ovunque, la sua lingua percorre sentieri infuocati sui miei addominali.

 

Mi accarezza il seno con fervore, stringendolo fra le mani. Le sue labbra raggiungono il decolleté... con i denti gioca col bordo del reggiseno leccando il tatuaggio come fosse miele...

 

La sua bocca scende di nuovo... con dolci e sensualissimi baci, discende il mio ventre fino a trovare l’impedimento della gonna.

 

Senza tanti problemi, mi toglie gli stivali e sfila le calze pesanti gettandole indelicatamente a terra. Allungo una gamba poggiando il tallone sulla sua spalla... sorride malizioso e mi bacia il collo del piede, poi il tatuaggio sulla caviglia. Continua a salire tracciando un percorso di baci infuocati... comincia ad accarezzare la mia intimità con delicatezza. Mi guarda seducente e rispondo con un sorriso provocante che lo incita ad andare avanti. Con le dita sposta quanto basta gli slip con le fragole e comincia la sua tortura...

 

La sua lingua accarezza la mia femminilità mandandomi in totale delirio... serro le mani sulla sua testa, ansimo più forte stringendo convulsamente i suoi capelli tra le dita.

 

Si interrompe all’improvviso, alza la testa e mi guarda con fierezza e sensualità. Incapace di fermarsi, si inginocchia davanti a me, mi sfila gli slip impaziente di soddisfare la sua e la mia eccitazione. Mi sollevo e, con la stessa velocità e la medesima impazienza, gli sbottono i jeans il tanto che basta.

 

Mi fa sdraiare nuovamente sotto di se alzandomi di poco la gonna, mi divarica le gambe e si sistema sopra di me. Bramoso di dare finalmente sfogo alla sua eccitazione, entra in me provocandomi un brivido che mi fa bloccare il respiro in gola.

 

Non riesco a trattenere un forte gemito non appena sento la sua immensa virilità violare la mia intimità.

 

Mugolo di piacere mentre danza sopra di me muovendo il bacino con una sensualità sconvolgente. Lo avvolgo tra le braccia, graffiandogli quasi la schiena.

 

Mi penetra con foga... la sua brama di me e la sua passionalità mi travolgono totalmente, appagandomi come nessuno è mai riuscito a fare fino ad ora.

 

Kaede è estasi totale... è la perfezione, nella completa pienezza.

 

Aumenta il ritmo dei suoi movimenti donandomi il massimo piacere. Poi si ferma, rimanendo dentro di me. Mi guarda con desiderio, passione, dolcezza, fierezza... infilo le dite tra i suoi capelli alzandogli la frangia dagl’occhi. Ha un viso stupendo... indescrivibile. I suoi occhi sono così accessi e passionali che mi fanno tremare. Sorrido ammaliata perdendomi in quel blu stracolmo di passione... poi mi invita a cambiare posizione.

 

Accetto l’invito e mi accomodo su di lui. Mi siedo a cavallo sul suo bacino permettendo alla sua erezione di penetrare tra le mie labbra più intime. Questo ragazzo tra le gambe ha il paradiso terrestre...

 

Lo guardo con studiata ingenuità, mordendomi un unghia laccata dal french e muovendomi sensualmente sopra di lui. Mi accarezzo delicatamente il seno per dargli maggiore soddisfazione. Mugola di piacere puro, con occhi socchiusi e stringendo tra le mani la stoffa del materasso blu.

 

 

Lo cavalco con estrema sensualità, con movimenti armoniosi che gli stanno facendo letteralmente perdere il lume della ragione. Caro mio, in queste cose sono un’esperta, so perfettamente come far eccitare un uomo!!

 

Le sue mani si spostano allora sui miei fianchi, assecondando i movimenti del mio bacino e spingendomi maggiormente dentro di se. Ansima forte, i suoi mugolii si fondono con i miei riempiendo il silenzio della palestra.

 

Ormai è quasi al limite e anche io non ho la certezza di resistere ancora a lungo.

 

Indolenzita da quella posizione, lo faccio nuovamente sdraiare sopra di me. Sento immediatamente la sua bocca riempirsi delle mie labbra. I suoi movimenti sono sempre più forti e altrettanto divini...

 

Ho la sensazione che il sesso non sia mai stato appagante come questa volta.

 

Mi sta regalando un estasi divina, sta inquinando la mia anima di malizia e desideri perversi. Oh Kaede... ogni secondo che passo con te mi convinco che tu non sei come i comuni esseri umani... tu sei una spanna sopra gli altri, sei al di sopra di tutto e tutti.

 

 

Mugolo soddisfatta mentre continua a penetrarmi con foga e desiderio... i suoi respiri affannati si mescolano con i miei gemiti di puro piacere. Diminuisce il ritmo ma non l’intensità avvolgente dei movimenti.

 

Sorprendendomi sposta le mani, fino a quel momento serrate sul mio seno fasciato dal reggiseno, intrecciandole con le mie... un gesto semplice ma che mi riempie il cuore di un’insolita sensazione di protezione.

 

Non resisto... sono al capolinea e anche lui, a quanto pare, è imminente al limite.

 

Lo sento tendersi come una corda e bloccare il respiro in gola... raggiunge l’orgasmo non riuscendo a trattenere un rantolo di soddisfazione. In ritardo di qualche secondo, raggiungo l’estasi finale con delle contrazioni irregolari che spingono Kaede a liberare il suo seme dentro di me.

 

Fortuna che prendo la pillola...

 

Mi ci vuole qualche secondo per riprendermi dallo shock... è stato qualcosa che va oltre l’immaginabile.

 

Sfinito, Kaede abbandona la testa sulla mia spalla respirando affannosamente. Le sue mani sono ancora strette alle mie. I nostri respiri tornano lentamente alla normalità, il suo cuore impazzito danza a ritmo frenetico col mio... sono fusi, sciolti, saldati insieme, un unico suono.

 

Nella palestra cala un silenzio colmo d’intensità, riempito solo dai nostri respiri. Fisso il soffitto con sguardo ebete, non riuscendo a riprendermi dal trance adorativo post-prestazione celestiale. Sospiro come non ho mai fatto in vita mia inebriandomi del profumo dei suoi capelli corvini che mi accarezzano il viso.

 

Si solleva poggiandosi sui gomiti e fissa i suoi occhi ai miei. Con una dolcezza disarmante, mi sposta la frangia madida di sudore dal viso e mi regala uno sguardo indescrivibile... e questo sguardo, il suo sguardo vale più di 100.000 parole.

 

È stanco. Gli sorrido e lui ricambia accarezzando le mie labbra con le sue. Appoggia la testa sul mio seno e subito lo accolgo accarezzandogli i capelli...

 

Rimaniamo così per un tempo indeterminato, finché il suo corpo si distacca dal mio provocandomi un’improvvisa sensazione di vuoto quasi dolorosa. Il freddo tagliente dell’inverno va a sostituire il dolce calore del suo corpo.

 

Si solleva in ginocchio, si riallaccia i jeans e, senza dire una parola, si alza. Lo guardo interdetta sollevandomi a sedere... fa slalom tra i vari ostacoli raggiungendo degli scatoloni. Ne punta uno e comincia a frugarci all’interno. Ne approfitto per rinfilarmi gli slip e la canottiera nera con scritte rosse, unico indumento di mia proprietà che sia riuscita a trovare nelle vicinanze. Raccolgo le gambe al petto nel tentativo di scaldarmi un po’.

 

Lo guardo curiosa mentre si sta praticamente immergendo nello scatolone in cui sta smucinando ormai da qualche minuto. Chissà che starà cercando... -__-

 

Finalmente riemerge e ritorna con in mano un paio di coperte. Che genio!! Mi raggiunge gettandomele scherzosamente addosso...

 

“Ehi!! Guarda che ti prendo a testate!!” gli dico fingendomi arrabbiata.

“Si certo, intanto copriti o muori congelata.” risponde in tono scherzoso. Gli faccio la linguaccia e mi frego per dispetto tutte le coperte. Lo sento sdraiarsi accanto a me...

 

“Fila via antipatico, le coperte sono mie!” mi nascondo sotto le coperte dandogli le spalle.

“Fai pure.”

 

Si infila felino sotto le coperte, si accoccola dietro di me, premendo il suo petto contro la mia schiena e avvolgendomi con un braccio... intreccia le gambe con le mie appoggiando la testa sulla mia.

 

Che sensazione meravigliosa... vorrei che il tempo si fermasse in quest’istante.

 

Non so spiegare quello che provo in questo momento... sono sensazioni che solo chi prova può capire.

Ho avuto svariati rapporti sessuali nella mia vita, ma con lui è come se fosse stata la prima volta... mi ha fatto provare emozioni nuove, sensazioni sconosciute ma altrettanto intense e profonde. Non trovo neanche le parole per descriverlo... in un certo senso, credo sia impossibile esprimere quello che provo attraverso banali parole.

 

Sento un fuoco ardermi nel petto, una passione che non riesco a spegnere ne tantomeno a controllare... la voglia di lui, di viverlo, di respirarlo, di coccolarlo è diventata incontenibile. Il desiderio di averlo accanto a me in ogni momento ormai è ingestibile e irrefrenabile.

 

Sono sempre stata una ragazza fredda e apatica, ma non mi sono mai sentita così viva come ora...

 

XXXXXXX

 

Mi sono addormentata... che ore saranno??

 

Butto lo sguardo sul grande orologio della palestra cercando di focalizzare l’immagine. Merda... sono le 6:30 di mattina.

 

L’aria della palestra vibra ancora della sua intensità. Sono al centro di uno spazio stupendamente vivo, sento un calore devastante... mi volto e vedo la testa corvina di Kaede abbandonata nell’incavo della mia spalla. È accoccolato accanto me e ogni tanto mi strofina il muso sul collo come un bravo gattone.

 

Il suo corpo è così caldo... ma è un calore che mi pervade l’anima.

 

Gli sposto la frangia e contemplo il suo bellissimo viso in religioso silenzio. Sorrido...

 

Facendo attenzione a non svegliarlo, scosto le coperte e mi alzo. Appena i miei piedi scalzi entrano a contatto con il parquet gelido, un brivido mi percorre tutta la schiena. Cazzo che freddo!!

 

Recupero velocemente i miei vestiti e mi infilo calze e giubbotto con la stessa velocità per evitare di gelarmi. Prendo una sigaretta dal pacchetto e mi avvio verso la porta...

 

Dribblo i vari ostacoli ma nel farlo, essendo ancora in fase R.E.M, rischio quasi di spezzarmi l’osso del collo!!

 

Raggiunta la grande porta, socchiudo un’anta quel tanto che basta per regalarmi una suggestiva visione del cortile antistante imbiancato da un sottile strato di candida neve. Albeggia...

 

Socchiudo gli occhi... illuminati dai tiepidi raggi del sole nascente. Che meraviglia...

 

Sembra banale, ma mi viene in mente lui... bello come l’alba. Chissà come sarebbe la mia vita con lui accanto... lo disegno al mio fianco immaginando scene della vita di tutti i giorni...

 

Merda... da quando sono così patetica?? Tutta colpa di questo dannato volpastro...

 

Fantastico a briglia sciolta finché un piacevole calore mi riporta alla realtà. Due braccia mi avvolgono le spalle abbracciandomi da dietro... Kaede. Che calore devastante... ma come fa...?

 

Appoggia il mento sulla mia spalla e guarda fuori...

 

“C’è una cosa che ti è sfuggita di me, Mayu...” mi ritrovo le sue labbra a sussurrarmi nell’orecchio provocandomi un brivido lungo tutta la schiena. “Io faccio delle sfide la mia ragione di vita, la mia determinazione a vincere è il motore che manda avanti tutto il mio meccanismo. Hai fatto un grave errore di calcolo... perché quando voglio una cosa, io la ottengo... in un modo o nell’altro.”

 

Il mio cuore perde un battito... forse più di uno.

 

Mentre vengo rapita dalla luce ipnotica dei suoi occhi, mi rendo conto che la soluzione a quella situazione assurda è sempre stata qui... sotto i miei occhi, per tutto questo tempo. Era lui... è lui. E ora è tutto molto più chiaro maledizione...

 

Se abbia capito o no il mio piano, questo non posso saperlo e credo non lo saprò mai. Ciò non toglie che sia riuscito assurdamente a rivoltarmelo contro e a rigirare la situazione a suo vantaggio, trasformandolo inconsapevolmente in una specie di botta e risposta.

Lui nel mio ci è caduto, come un fesso tra l’altro, ma non avrei mai immaginato che la sua determinazione riuscisse a farmi cadere nelle sue grazie con una semplicità disarmante che, conoscendomi, ha davvero dell’incredibile.

 

Il mio piano con lui è riuscito, questo è vero, ma chi ne ha sentito le maggiori conseguenze sono stata maggiormente io. Non so se questa possa considerarsi una sconfitta al mio orgoglio o alla mia razionalità, sta di fatto che non mi brucia... anche questo ha dell’assurdo per una persona come me che fa dell’orgoglio e del controllo emotivo il suo vanto e il suo punto di forza: intaccabile e impenetrabile. Ma ora come ora sento che non è più così intaccabile come credevo... perché lui ha tirato fuori tutte le mie debolezze e le incrinature del mio carattere.

 

Sì... vista in quest’ottica è una sconfitta, e anche abbastanza pesante considerando la persona vanitosa e piena di se che sono sempre stata. Ma è una sconfitta dal sapore maledettamente dolce, che mi farei infliggere altre 1000 volte se ad impormela sarà Kaede Rukawa...

 

“Infondo lo sapevo che non eri così stupido e ingenuo come credevo...” dico in un sussurro appoggiando le mani sulle sue braccia che mi circondano il collo. Mi afferra le braccia e mi volta lentamente in modo da essere nuovamente una di fronte all’altro...

 

“Adesso hai imparato la lezione... non sottovalutare mai Kaede Rukawa.” mi guarda saccente, con quell’espressione di soddisfazione e malizia che mi fa impazzire. Mi avvolge la vita con le braccia premendomi maggiormente contro di se.

“E perché...??” gli dico maliziosa passandogli le braccia intorno al collo.

“Tz, perché io sono pieno di sorprese.” sfacciato, sicuro di se e dannatamente sensuale... questo è il Kaede Rukawa che mi fa impazzire.

 

I suoi occhi sono come due fari nella notte, la luce del suo viso è come un sole abbagliante... quando mi sento addosso quello sguardo, il suo sguardo, è come se dentro mi esplodesse qualcosa... non riesco a trovare le parole per descriverlo. È un’esplosione di emozioni... e sento che con lui nulla è vietato.

 

Mi abbraccia, stringendomi così forte da farmi venire i brividi. In questo silenzio ovattato riesco a sentire chiaramente il battito del suo cuore che batte in sincronia col mio...

 

Ero convinta che questo ragazzo fosse freddo come il ghiaccio... e invece è capace di trasmettere un calore indescrivibile a parole. Dietro la scorza gelida c’è un piccolo cuore caldo e passionale capace di regalare un calore devastante...

 

 

“Sai stupido volpastro... mi stai facendo diventare una sorgente di emozioni.”

“Hn... non mi sembra tanto grave.” facile a dirlo, eh?? Vorrei vedere lui nelle mie condizioni!! “È stato il mio miglior compleanno...” dice in tono scherzoso ma sincero. Mi stringe maggiormente fra le braccia e mi bacia dolcemente il collo. Mi... mi fa venire i brividi. Ma perché riesco a resistere 2 minuti e poi entro in astinenza con lui, cazzo!!

 

Il suo viso torna a fronteggiare il mio. Mi bacia e mi scosta la frangia dagl’occhi...

 

“Ti odio...” gli dico stringendomi ulteriormente tra le sue braccia.

“Mi odi?”

“Sì, e anche tanto.”

“E perché??”

“Perché distruggi la mia sicurezza.”

“Ah sì... se la metti così allora anche io ti odio.”

“Perfetto allora, io e te ci odiamo Kaede.”

“Si infatti...” sussurra cominciando a baciarmi sensualmente il lato della bocca...

“Cazzo... però è così bello odiarti...”

“Sono d’accordo.” le sue labbra sfiorano le mie provocandomi brividi lungo tutta la schiena. “Mayu, adesso sei consapevole che non ti lascerò più andare... ora sei mia e nessuno può odiarti all’infuori di me.” wow... possessivo il tonto. Ma evidentemente non sa con chi ha a che fare!! U.U Se lui è possessivo, io lo sono 100 volte di più -__-

“Vale la stessa cosa anche per te allora, stupido volpino...” e lo bacio con tutta la passione e il desiderio che mi provoca anche solo guardarlo...

 

Mi chiedo come sia riuscita, fino ad oggi, a vivere serenamente senza provare emozioni tanto forti e travolgenti...

 

È assolutamente bizzarro, ma ora che ci penso, mi rendo conto di essere stata davvero ingenua... ho sottovalutato l’avversario e la situazione mi è drasticamente scivolata di mano.

 

Fin dall’età della ragione ho sempre avuto un controllo spaventoso su tutte le mie emozioni, riuscendo a gestire i miei sentimenti con l’unico obbiettivo di evitare un mio qualsiasi coinvolgimento emotivo per qualunque altra persona.

 

Ma è successo. Ho perso la testa per quest’antipatico moretto, scorbutico e intrattabile ma bello come il peccato… e, adesso, razionalizzare la situazione mi risulta alquanto complicato, per non dire impossibile.

 

Ho sempre avuto paura di qualsiasi cosa o situazione che non fossi in grado di gestire o che sfuggisse al mio controllo, sono sempre stata abituata a mantenere la razionalità e la lucidità in qualsiasi rapporto e in qualsiasi cosa facessi. Razionalizzare era la mia imposizione, la chiave che mandava avanti il sistema di montaggio che controllava le mie emozioni.

 

Ma toccando la mia irrazionalità, Kaede ha scosso quel sistema, sfiorando recessi del mio essere che neanche credevo di possedere. Proteggevo i miei sentimenti dietro una barriera di vetro che nessuno riusciva a penetrare.

 

In un certo senso, è come se mi avesse risvegliato da un sonno lungo 100 anni...

 

Vivevo la mia vita esclusivamente in funzione di me stessa, per soddisfare la mia vanità e gonfiare il mio Ego inappagabile... ma, abituata com’ero a razionalizzare ogni minima emozione, non mi rendevo conto di tutte le cose belle che stavo perdendo. Ma ora è chiaro che, al cospetto dell’amore, è impossibile razionalizzare i sentimenti... perché l’amore non è razionale ed è inscindibile da ogni cosa.

 

Eppure, nonostante il continuo crescendo di emozioni che continuano a muoversi vorticose dentro di me, sento ancora un impercettibile senso di stupore e confusione... sorpresa di come lui, essendo totalmente il contrario di me, sia riuscito ad attirarmi a se come una calamita.

Ma, infondo, sono gli opposti che ci permettono di prendere coscienza delle cose... perché l’attrazione degli opposti è il motore dell’universo. Una legge infinitamente semplice quanto infinitamente incomprensibile... interagente per ogni cosa: il razionale e l’irrazionale, il giorno e la notte, la vita e la morte, il bene e il male. Tutto è inscindibile. Ed è bello scoprirlo nel modo in cui l’ho scoperto io...

 

Sono rimasta totalmente scioccata nel vedere come Kaede, anche se in un modo tutto particolare, mi abbia svelato i suoi sentimenti. Ma allora... quando si è innamorati si cambia??

 

Sì, probabilmente si.

 

Adesso so che i sentimenti non sono razionali e non si possono comandare a bacchetta, non possiamo decidere quando e di chi innamorarci. Succede e basta, quando meno te lo aspetti... perché l’irrazionalità è più forte di qualsiasi altra cosa.

 

Adesso... ho voglia di ricercare l’amore nei suoi occhi... lo voglio con tutta me stessa.

 

 

Fine

 

Wow, non ci credo che l’ho finita, sono un Genio! Allora... premettendo che, nonostante l’abbia riletto a oltranza, questo capitolo non mi piace e continua a non convincermi. Non è uscito come volevo perché alla fine mi è rimasto davvero difficile descrivere determinati tipi di emozioni... credo che, anche usando tutte le belle parole del mondo, sia impossibile descrivere determinate sensazioni ma spero comunque di esserci riuscita. So che non è bella e oltretutto mi uscita anche un po’ patetica, quindi avete la mia benedizione per linciarmi Y__Y

 

Sicuramente nel finale Rukawa mi è uscito OOC... spero di no, ovviamente. Cmq alla fine ho deciso di mettere la lemon (grazie soprattutto a Lucilla_Bella, che ormai è la musa che ispira tutte le mie ff.)  essendo una gran pervertita, non ho resistito alla tentazione di inserirla.

 

Infine voglio ringraziare tutti quelli che hanno recensito il 2°capitolo e quelli che, spero, recensiranno in futuro.

 

Bella07

 

 

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