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Allora...
questa storia è stata scritta senza alcun fine di lucro e senza l'intenzione di
offendere nessuno. L'ho scritta basandomi su una delle mie tante esperienze
personali e Rukawa era il personaggio che si avvicinava di più a quello che
volevo scrivere... ergo, se dovesse risultare OOC fatemelo
notare.
La
storia è cronologicamente collocata dopo i fatti raccontati dal
manga.
Un
grazie anticipato a chiunque leggere e commenterà questa storia che, lo preciso
fin dall’inizio, NON è yaoi.
Finito
il pippone, vi lascio e vi do la mia benedizione ^o^ Buona lettura ^^
1° CAPITOLO
DIVERSIVO INTERESSANTE
XXXXXXX
Ormai
è già da un mese che è ricominciata la scuola dopo la breve pausa
estiva.
Non
sono mai stata molto propensa alla vita scolastica, anzi... sinceramente non lo
sono proprio mai stata. Per un’anarchica folle come me è sempre stata una
sofferenza immane passare interi giorni in una prigione come la scuola. Ed è
proprio questa mia incurabile allergia alla disciplina che mi ha portato
all’espulsione un paio di mesi fa.
Prima
delle vacanze estive frequentavo il Ryonan, finché non è sopraggiunta
l’espulsione alla fine del semestre. La motivazione era ridicola almeno quanto
chi me l’ha inferta... in conclusione sono stata espulsa per aver rivoltato
l’intera massa studentesca contro il corpo docenti per gli assurdi orari di
studio che ci imponevano. Tz... va bene studiare, ma quegli orari rasentavano
quasi la schiavitù.
Alla
fine mi sono iscritta qui allo Shohoku... il liceo dei poveracci in pratica,
anche perché qualsiasi altro istituto con un minimo di prestigio non si sarebbe
mai sognato di iscrivere una ragazzaccia con il mio curriculum. L’unica nota
positiva e che, avendo fortunatamente fatto e passato gli esami di fine
sessione, non sono stata costretta a fermarmi e sistematicamente perdere l’anno.
Odio
la scuola... sinceramente, non so neanche perché continuo a venirci. Per passare
il tempo, probabilmente.
Ma
quest’anno, devo ammettere, che mi è andata meglio del solito. Ho perfino
conosciuto delle ragazze con cui ho fatto relativamente amicizia. Faye e Kira...
le uniche che siano mai riuscite ad entrare nelle mie grazie, per dirla tutta.
Non avendo mai avuto amicizie femminili, sono sempre stata molto reticente nei
loro confronti... anche se, comunque, passiamo insieme la maggior parte del
tempo.
Arrivo
al liceo Shohoku strascicando svogliatamente. Percorro seccata il cortile della
scuola fumando distrattamente la sigaretta del pre-lezione... come ogni giorno,
mi faccio scivolare addosso i soliti commenti della gente al mio passaggio ed
entro. Eh si... mi è bastato meno di une mese per farmi una certa reputazione.
Percorrendo
i corridoi, non posso fare a meno di notare che oggi c’è parecchio fermento tra
le ragazze. Noto la stessa agitazione in tutti i piani della scuola... spinta da
una leggera curiosità, mi soffermo casualmente ad ascoltare commenti di un
gruppetto di ragazzine in fibrillazione...
“Oggi
Rukawa torna a scuola dopo il ritiro con la nazionale
juniores!!”
“Non
vedo l’ora di vederlo!! Dicono che sia diventato ancora più figone dopo
l’estate!!”
“Che
manzo!! Mi farei fare di tutto da uno come lui!!”
Le
guardo raccapricciata mentre si sbrodolano agitandosi come oche in
calore.
Che
idiote... sono talmente ridicole che mi viene quasi da vomitare. Oggi sono tutte
con l’ormone impazzito, hanno solo un nome in bocca...
Kaede
Rukawa.
Personalmente
non l’ho ancora mai visto, ma da come ne sento parlare da Kira, Faye e
dall’intero corpo femminile della scuola, deve essere un vero adone sceso in
terra. Quasi mi sono stupita quando ho scoperto dell’esistenza di ben 3 fan club
in suo onore. Mah... Kira e Faye farebbero carte false solo per salutarlo, ma da
quanto ho capito è un ragazzo molto reticente ed
introverso.
Arrivo
in classe e trovo Kira in brodo di giuggiole che perlustra il cortile aldilà
della finestra come un predatore affamato. La saluto ma sembra talmente
concentrata a fissare il vuoto che neanche mi sente. Avvicinandomi al mio banco
sento due miei compagni parlottare seccati tra loro...
“Guardale
come si agitano... tanto casino solo perché quella morta di sonno di Rukawa
torna a scuola.”
Che
stress. Mi siedo nel mio banco schifata da quel comportamento e comincio a
giocherellare col cellulare.
Un
urlo quasi isterico mi fa sobbalzare, facendomi quasi cadere dalla sedia. Faye è
diventata rossa in viso e saltella eccitata imitata dall’intera truppa femminile
della mia classe.
“Ma
che cazzo hanno?” chiedo al mio vicino di banco, infastidito almeno quanto me.
Ma dove la troveranno la forza di urlare... io a quest’ora di mattina faccio
fatica perfino a ricordarmi come mi chiamo...
“Probabilmente
è arrivato Rukawa...” afferma fissando schifato il delirio delle nostre
compagne.
“Ah.”
Mi alzo e mi avvicino ai finestroni per sbirciare questo fantomatico Rukawa... è
su una bici e sta praticamente investendo chiunque gli si trovi
davanti.
Da
lontano sembra carino... beh, deve esserlo per forza, infondo, se è il più
ambito della scuola ci devono essere dei validi motivi. Per evitare di essere
risucchiata dell’euforia delle mie compagne, me ne torno al mio posto con molte
difficoltà.
Non
posso fare a meno di inorridire davanti a comportamenti tanto futili e
infantili... cazzo, sembra di stare all’asilo. Appoggio la testa sulla mano e
sospiro rassegnata.
Mah...
sono proprio curiosa di conoscerlo questo Kaede Rukawa.
XXXXXXX
Questa
settimana è trascorsa così flemmaticamente che mi è sembrata interminabile.
Credo di essere stata sbattuta fuori dalla classe innumerevoli volte,
maledizione...
In
compenso ho conosciuto un simpatico ragazzo dagli incredibili capelli rossi. Mi
ha raccontato di essere tornato a scuola da poco a causa di un infortunio alla
schiena rimediato durante una partita di basket. Credo si chiami Hanamichi
Sakuragi... davvero un tipo forte. Quando gli ho chiesto se conoscesse un certo
Rukawa ci è mancato poco che distruggesse la stanza in preda ad una crisi
isterica! Da quello che ho capito durante il suo sfogo rabbioso, non deve
essergli molto simpatico.
Per
tutta la settimana non ho sentito altro che parlare di lui. Stando nella parte
opposta della scuola, non avevo molte occasioni di vederlo se non durante
qualche fugace apparizione la mattina nel cortile.
Faye
e Kira sono irriconoscibili da quando questo tizio è tornato a scuola...
sembrano totalmente diverse, non fanno altro che andarsene in giro per i
corridoi nell’assurda speranza di incontrarlo.
Per
la puttana, quello lì non le fila neanche di striscio e loro continuano
imperterrite a sbavargli dietro accontentandosi anche solo di vederlo 2
secondi... ma dico: stiamo scherzando?? Non c’è niente di più avvilente che
sbavare dietro ad uno che non ti caga neanche lontanamente. Come si fa a
strisciare così ai piedi di un maschio?!
Certe
cazzatte non le capirò mai.
In
classe tento invano di ignorarle e riprendo a sonnecchiare sul mio banco... non
mi distraggono neanche i rimproveri del prof sul mio totale disinteressamento
alla sua lezione e sul modo non regolamentare in cui porto la divisa. In effetti
non ha nemmeno tutti i torti a lamentarsi... la mia gonna è decisamente più
corta di quella prevista dal regolamento, il fazzoletto rosso non lo metterei
neanche sotto tortura e la mia camicia è perennemente sbottonata fino alla
giuntura del seno. Sono un tipo caloroso, non posso mica farci niente
U__U
Ma
si sa... sono sempre stata allergica a qualsiasi tipo di regola, senza escludere
che sono un’esibizionista come poche. Sono bella e non mi faccio problemi a
mostrarlo agli altri. Piaccio e mi piaccio, questa è realtà e non la
nascondo.
Quest’ora
di lezione sembra interminabile. Quasi premedito di fingere un broncospasmo per
farmi mandare in infermeria... ma ormai questa scusa è più vecchia di nonno Maki
(Ehi, io non sono vecchio!! NdMaki/Sparisci dalla mia ff mummia! NdAutrice) e
l’ho usata talmente tante volte che ormai ha totalmente perso di credibilità.
Così semplifico la cosa, fregandomene dei sicuri
provvedimenti...
“Ehi
prof!?”
“Oh
Misaki, finalmente mi degni della tua attenzione! Dimmi, hai
domande??”
“La
tua lezione è una rottura di coglioni.” neanche due secondi che comincia a
sbraitare come un toro, arrabbiandosi più che altro per la mia totale mancanza
d’interesse verso i suoi rimproveri. Mi caccia fuori dalla classe non prima di
avermi messo l’ennesimo richiamo sul registro. Mi alzo soddisfatta, prendo il
cellulare e le sigarette ed esco dalla classe sbattendo la porta... giusto per
ribadire quanto odio questa scuola.
Mi
ritrovo di nuovo in terrazza, appoggiata allo stipite della porta. I miei occhi
color cenere guardano senza attenzione la città sottostante. Che noia... prendo
il pacchetto di sigarette, me ne porto una in bocca e cerco l’accendino...
“Merda,
l’ho dimenticato...” non ho proprio voglia di andare in classe a prenderlo, così
mi guardo intorno cercando qualcuno che possa essermi d’aiuto. Perlustrando
l’intera terrazza, scorgo finalmente un ragazzo appoggiato con i gomiti alla
ringhiera... è di spalle.
Mentre
mi avvicino, noto con piacere che il tizio ha un fondoschiena davvero
spettacolare. Lo raggiungo silenziosamente e, senza tanti problemi, allungo una
mano e gli tiro piano la giacca blu della divisa.
“Scusami...
per caso avresti da accendere?” chiedo in tono sorprendentemente gentile.
Finalmente il ragazzo si volta mettendosi diritto. Per la puttana, è davvero
alto... mi lascia quasi 25 centimetri d’altezza.
È
lui. Corrisponde perfettamente alla descrizione di Kira. Alto, fisico statuario,
capelli corvini e magnetici occhi blu. Kaede Rukawa. Ad essere sincera,
metterebbe anche timore se non fosse per l’espressione da rincoglionito che ha
in questo momento...
Però
lo devo ammettere... era bello già da lontano, ma visto da vicino fa
letteralmente mancare il respiro.
Mi
guarda accigliato, come innervosito dalla mia presenza. Mi squadra da testa a
piedi con uno sguardo artico che, senza esagerazioni, raggelerebbe anche il
padreterno. Senza dire una parola, affonda le mani nelle tasche e si
allontana... cosa?!?!?!?!
“Che
cafone, ma quanto te la tiri...” non mi preoccupo neanche di abbassare la voce,
volutamente intenzionata a farmi sentire. Ed ha sentito a quanto pare. Si ferma,
voltandosi a guardarmi.
“Come?”
la sua voce è glaciale, ma quel suo fare il duro non mi tange
minimamente.
“Ho
detto che sei un cafone. Quando qualcuno ti chiede un favore potresti almeno
degnarti di rispondere.” mi rivolge una sguardo raggelante. Tz poveretto... non
sa quanto ha sbagliato persona se crede che basti qualche occhiataccia per
intimorirmi.
“Idiota...”
mi dice voltandosi nuovamente per andarsene. Co... co...
cosa???
“Ehi
tu...” sibilo tra i denti attirando di nuovo la sua attenzione. “Non pensare
neanche lontanamente di poterti prendere il lusso di scoattartela con me...”
corruccia le sopracciglia in un’espressione alquanto seccata. Finalmente si
volta completamente e si avvicina di qualche passo.
“No.”
sibila con la solita espressione artica.
“No
cosa?!”
“Non
ho da accendere, contenta.” la presunzione di quest’essere non ha davvero
limite! Ma chi si crede di essere, l’onnipotente?? So io come fargli abbassare
la cresta, scaraventandolo di sotto e succhiandogli quel fagiolo di cervello dal
naso!! Deve solo ringraziare che oggi non sono in vena,
dannato!
Ok,
devo calmarmi... non devo perdere il controllo, non posso abbassarmi ai livelli
di questo mentecatto, io sono superiore! Espiro ed inspiro cercando di
riprendere il controllo...
“Stammi
a sentire, ciccio bello... a me non mi importa un fico se sei il più osannato
della scuola o il più popolare, per me vali come tutti i poveri sfigati che
vegetano qui dentro. Quindi fai poco lo splendido coso, perché con me questo
atteggiamento non te lo puoi proprio permettere...”
Sembra
decisamente sorpreso della mia reazione. Naturale... è il tipico ragazzo viziato
che pensa di poter avere tutto quello che vuole e si prende il lusso di parlare
a sproposito convinto di essere superiore a chiunque. Poveraccio... non sa
quanto ha sbagliato persona.
Mi
guarda interdetto... dalla faccia che ha, intuisco perfettamente che non si
aspettava assolutamente una simile reazione. Mi guarda come se cercasse di
dirmi: «Ma come, non mi caschi ai piedi come tutte le femmine?!» Povero illuso.
Sogghigno maliziosa...
“Bamboccio...”
senza aggiungere altro, gli butto la sigaretta spenta ai piedi, lo oltrepasso e
me ne vado con la stessa tranquillità con cui ero venuta. Ma prima di sparire
dietro la porta mi volto nuovamente a guardarlo...
“E
tanto per la cronaca... non mi piaci neanche un po’.” dico saccente rispondendo
ai suoi pensieri. Giro i tacchi e me ne vado, lasciandolo brancolare nella
confusione totale. Adesso sì che si troverà a fare i conti con qualcosa di
inaspettato...
Scendo
le scale ciabattando, giocando con il piercing che ho sulla
lingua.
Devo
ammetterlo: bello è bello, sexy è sexy... ma è anche sorprendentemente tonto. Me
l’hanno sempre descritto come un ragazzo estremamente freddo e riservato,
orgoglioso e molto introverso, che non parla con nessuno e che è praticamente
impossibile attirare la sua attenzione... la gente ha perfino paura a
rivolgergli la parola.
Mah...
a me è sembrato più che altro un ragazzo presuntuoso ed incredibilmente
stupido.
I
tipi particolari come Kaede Rukawa bisogna semplicemente saperli prendere nel
modo giusto... è necessario un approccio particolare per domare ragazzi come
lui. Per esperienza, ormai sapevo benissimo quale fosse l’atteggiamento perfetto
per riuscire ad aggiudicarmi le grazie del bel tenebroso.
Ho
già avuto a che fare in passato con gente del genere... i ragazzi come lui
credono di avere il mondo ai loro piedi, ma appena notano che qualcuno non
asseconda quel mondo entrano nel panico totale... e lui non è di certo da meno.
Lo farò cadere dal piedistallo in poco più di una
settimana.
Kaede
Rukawa è ufficialmente avvisato... ora è una mia preda.
XXXXXXX
Anche
oggi ho trovato una scusa per saltare le lezioni. Come al solito mi sono
rifugiata in terrazza dove, sicuramente, nessun professore o compagno verrà a
cercarmi.
Mi
appoggio con i gomiti alla ringhiera e respiro a pieni polmoni. C’è parecchio
vento oggi e le raffiche mi scompigliano i capelli, minacciando anche di
sollevarmi la gonna già abbastanza corta. Che palle... comincio seriamente a
rivalutare l’ipotesi di farmi espellere di nuovo...
Prendo
il pacchetto di sigarette e me ne porto una in bocca. Cerco
l’accendino.
“Ma
cazzo no... un’altra volta.” sbotto forse a voce troppo alta, battendo un piede
a terra innervosita. Ultimamente mi capita spesso di dimenticarmi le cose... non
so, ma credo stia diventando preoccupante.
Sto
per togliermi la sigaretta dalla bocca quando mi appare una mano davanti che mi
accende la paglia. Mi volto velocemente e mi trovo davanti, niente popo di meno
che... Kaede Rukawa.
“Tu.”
“Io.”
“Pensavo
non avessi accendini.”
“Sono
un tipo che previene.” sposto lo sguardo giusto in tempo per notare un
poveraccio con un occhio nero che, barcollando stordito, cerca di raggiungere la
porta per andarsene al più presto. Tenace il ragazzo... è meglio di quanto
credessi.
Aspiro
a pieni polmoni la sigaretta e lo guardo con studiato disinteresse mostrandomi,
nei suoi confronti, più indifferente possibile. Non gli rivolgo la minima parola
e lui ne è alquanto infastidito... lo troverà insolito, abituato com’è ad essere
lodato e osannato da qualsiasi ragazza.
Su
di noi cala un silenzio abbastanza pesante. Io sono tranquillissima, ma lui
sembra piuttosto teso...
“Sei
Mayu, vero.” chiede all’improvviso riempiendo quel pacifico
silenzio.
“Non
ti chiedo nemmeno come fai a sapere il mio nome.”
“Ho
le mie fonti.” ma che bugiardo... come se ci volesse l’illuminazione di Buddha,
bastava farsi un giro nei corridoi per sapere il nome a gran voce. Ormai ho una
certa popolarità a scuola, almeno quanto quella che ha lui. Ma la mia
reputazione è ben diversa dalla sua... più che per la bellezza, diciamo pure che
è la mia esaltata esuberanza a catalizzare l’attenzione su
di me. Semplicemente sono una ragazza che difficilmente riesce a stare fuori dai
guai e che spesso ottiene quello che vuole in modo non proprio
pulito.
“Si
certo... Kaede Rukawa, giusto?!” non mi risponde, si limita ad affiancarsi per
poi appoggiarsi con i gomiti alla ringhiera.
Cazzo
se è bello... la sua presenza è un inno alla violenza sessuale... vorrei quasi
sbatterlo in qualunque angolino e abusare di lui fino allo
sfinimento...
Mi
mordo il labbro e sento chiaramente che il sangue ha smesso di affluirmi al
cervello... scuoto la testa forte, in modo quasi
infantile.
Mi
distolgo da quei pensieri tutt’altro che casti e noto che mi sta guardando con
quell’insopportabile espressione da carciofo. Come minimo penserà che sono
matta... e, in effetti, non avrebbe neanche tutti i torti.
“Smettila
di guardarmi.” lo ammonisco imbarazzata. Lui alza un sopracciglio e torna ad
osservare la città sottostante. Cristo... meno male che questo qui è un tardo
come pochi e non si accorgerebbe neanche della fine del
mondo.
Oggi
fa particolarmente freddo e un’improvvisa raffica di vento gelido mi fa
rabbrividire. Maledizione... stamattina avrei dovuto portarmi la giacca. Mi
stringo tra le braccia infreddolita, sfregandomi le braccia con le mani nel
tentativo di scaldarmi un po’.
Mentre
penso a chi fregare il giubbotto per tornare a casa, sento un’improvvisa
sensazione di caloree mi ritrovo
ad avere sulle spalle una giacca blu. Mi volto e vedo Rukawa in camicia con le
mani affondate nelle tasche.
Fingo
di non sorprendermi del gesto (molto carino devo dire) mantenendomi fredda e
distaccata...
“Perché?”
“Serve
più a te che a me.” non muta né l’espressione né il tono freddo. Si appoggia con
la schiena al muro e alza la testa al cielo.
Inclino
la testa da un lato e socchiudo gli occhi per studiarlo meglio... chissà cosa
gli passa per la testa...?? Mah... probabilmente niente di sensato, anche perché
dubito fortemente che questo qui abbia qualche neurone
funzionante.
Ma
i miei brillanti pensieri vengono bruscamente
interrotti dalla voce stridula e penetrante del mio prof di chimica che,
dimenandosi come un indemoniato, irrompe in terrazza a demolirmi i timpani! Nel
suo delirio riesco solo a capire che devo tornare in classe o altrimenti mi
sospende... questo qui è fuori di testa!
“E
smettila di urlare o ti verrà un infarto.” dico seccata guardandolo con estremo
ribrezzo. Ricomincia ad urlare come un ossesso e decido di tornare in classe
come mi chiede per evitare di prenderlo a pugni e dargli il sonno eterno! L’uomo
mi guarda con disprezzo... non mi ha mai sopportato e mi considera una poco di
buono.
Precedo
il prof, ma prima di uscire butto uno sguardo su Rukawa ancora appoggiato al
muro... mi saluta con un cenno della mano.
Sogghigno
gelida e me ne vado.
XXXXXXX
Forse
dovrei ridargli la giacca. Ieri, tra una cosa e l’altra, mi sono scordata di
portargliela e oggi me la sono dimenticata a casa. Questi sbalzi di memoria
cominciano seriamente a preoccuparmi.
Oggi
sono miracolosamente riuscita a sopportare (dormendo) le prime due ore di
lezione senza farmi cacciare o prendere note... devo dire che sto
migliorando.
Finalmente
suona la ricreazione e mi fiondo fulminea fuori dalla classe. Ho deciso che
questa mattina andrò a farmi un giretto nell’ala opposta della scuola. Così,
tanto per vedere che gente c’è da quelle parti.
Strada
facendo incontro anche quel Sakuragi. Ci scambiamo qualche battuta e non riesco
ad evitare che mi rimarchi il suo essere il
genio del Basket e blasfemie simili. L’arrivo della sua armata di amici
mi salva e ne approfitto per darmela.
Chiaramente
di proposito, arrivo nel corridoio dove c’è la classe del diretto interessato.
Lo percorro lentamente e, guardandomi intorno, non posso non notare teste di
ragazze sbavanti in attesa del loro idolo.
Che
stupide... credono davvero di poterlo conquistare comportandosi da galline in
calore. Niente di più sbagliato, ve lo dice l’esperta... lui non vuole questo,
lui da il meglio di se solo quando vede minacciata la sua virilità. Kaede Rukawa
vuole cacciare la preda impossibile, non si accontenta di quelle
facili.
Per
aggiudicarselo l’arma principale è l’indifferenza. Ed è proprio su questa che si
basa il mio ingegnoso piano di conquista.
Chi
viene inseguito scappa ma, appena qualcuno gli resiste, da inseguito si
trasforma in inseguitore... è una regola matematica. Ma bisogna avere le carte
in regola per fare in modo che questo avvenga.
Certe
strategie necessitano caratteristiche particolari... tutte doti che a me non
sono mai mancate: un bell’aspetto, disinibizione, cinismo, freddezza, egoismo,
presunzione e, soprattutto, sfrontatezza... sono proprio queste caratteristiche
che hanno fatto di me un’eccellente conquistatrice.
Di
per se, posso dire di essere praticamente un’esperta...
Una
volta studiato e inquadrato il soggetto, per me diventa un gioco da mocciosi
entrare in azione e con gli anni ho acquisito un elevata esperienza... ottenendo
sistematicamente quello che volevo.
I
maschietti devono essere stuzzicati nella loro virilità... bisogna farli cuocere
per bene nel loro brodo fino a farli cedere.
Ed
è proprio questa la tattica con cui farò cadere Rukawa dal
piedistallo.
Schiamazzi
vari mi avvisano che il diretto interessato ha appena fatto la sua
apparizione.
È
infondo al corridoio. Mani nelle tasche, aria assorta e scazzata, passo
felino... senza abbassare la testa gli cammino incontro. Ci guardiamo per un
istante, camminando uno verso l’altra...
Senza
rivolgergli il minimo sguardo, lo oltrepasso... come se fosse uno sconosciuto.
Ma all’improvviso qualcosa mi blocca.
“Che
fai, non saluti?!” la sua voce profonda mi penetra nelle ossa facendomi quasi
rabbrividire. Sogghigno soddisfatta... prima di voltarmi a guardarlo, mi
assicuro di riassumere la tipica espressione fredda e
indifferente.
“Ciao.”
La mia voce è glaciale almeno quanto il mio sguardo. Sento la pressione
degl’occhi di tutti i presenti puntanti su di noi...
“Ciao...”
mio Dio... non credo che abbia mai fatto uno sguardo così sexy a nessuno. Sta
ammiccando?? Non ci credo... sta giocando le sue carte e le sta giocando anche
molto bene.
Solo
ragazzi sicuri di se come lui possono permettersi certe cose senza cascare nel
ridicolo. Lui è consapevole della sua bellezza e dell’effetto che ha sulle
donne... sa bene come fare per farsele cadere ai piedi. Non credevo arrivasse
già a questo punto, devo ammetterlo, sono sorpresa.
Quel
suo sguardo profondo farebbe sciogliere anche una suora. Tenta con la
seduzione... bella mossa coso, ma per quanto tu possa essere fastidiosamente
arrapante in questo momento, non basterà per farmi cedere... non è ancora il
momento. Devi cuocere nel tuo brodo ancora un bel po’, caro
mio...
Mantengo
il distacco fingendo che quel suo comportamento non mi abbia minimamente
toccato. E invece mi ha toccato... mi ha toccato eccome.
Gli
rivolgo un sorriso freddo e lo guardo con una certa malizia... poi mi volto e me
ne vado.
So
che gli sta rodendo il fegato.
Percorro
lentamente il corridoio lasciandomelo alle spalle. Al mio passaggio, tutte le
ragazze presenti mi lanciano occhiate assassine che non mi sfiorano neanche
lontanamente.
Guardate
e imparate, ridicole mocciose...
XXXXXXX
“E
dai Mayu, per una volta potresti anche venire!”
“Faye
ha ragione. Tanto non abbiamo niente da fare.”
“Che
vengo a fare, tanto non capisco un’H di basket.”
“Nemmeno
noi, andiamo solo a vedere quei figoni pazzeschi dei giocatori!! E dai, cosa ti
costa?!” e come dire di no a due scassa coglioni come queste due?! E poi,
pensandoci, nella squadra di basket gioca anche Rukawa... in questo caso la
situazione prende tutta un’altra piega.
“Se
vi sento urlare come galline giuro che vi ammazzo. Ho una certa reputazione e
non vorrei passare da invasata come voi.”
“Non
lo faremo, giuriamo!!” dicono all’unisono con un sorriso a 48 denti. Alzo gli
occhi al cielo e sospiro rassegnata...
“Ok,
andiamo...”
Mi
lascio convincere e ci dirigiamo verso la palestra in cui si svolgono gli
allenamenti.
Raggiungiamo
gli spalti in alto. Appena arrivate vengo assalita dai cori di un nutrito gruppo
di ragazze vestite da cheerleader che sventolano pon-pon come un branco di
svalvolate. Dio... che spettacolo imbarazzante.
Mi
appoggio con i gomiti alla ringhiera e guardo verso il campo. Tra i tanti
riconosco il rossino ma non vedo Rukawa.
Appena
mi nota, Sakuragi comincia a farmi ampi genti con le mani per salutarmi. Oddio
quanto mi sto vergognando...
“Quel
demente urla come una straccivendola... che ridicolo! Ma ce l’ha con noi?!” dice
Faye notando che, effettivamente, era voltato nella nostra
direzione.
“Ehi
Mayu, ma quello sgorbio tinto sta salutando te?!” se non si fosse capito Faye,
come il resto delle ragazze della scuola, odia profondamente il povero Sakuragi.
Credo c’entri il fatto che sia il peggior nemico di Rukawa... e in effetti i
conti tornano.
“È
vero, quel tardone impotente ce l’ha proprio con te! Non dirmi che conosci
quello sfigato dai capelli rossi?!”
“Non
l’ho mai visto in vita mia...” mi giustifico imbarazzata coprendomi gli occhi
con una mano.
“MAYU
MA CHE FAI NON SALUTI L’IMMANSO GENIO DEL BASKET!!???” ecco, mi sono giocata la
reputazione...
“Non
l’avevi mai visto è?!” =___= dicono in coro Faye e Kira. Ormai smascherata,
rispondo al saluto del rossino per evitare che continui a dare spettacolo.
Poi
un urlo mi distrae. Le ragazze cheerleader accolgono l’ingresso in palestra del
loro idolo agitandosi come ossessi e lanciando urli degni di una scimmia in
calore.
Lui
sembra fregarsene altamente e con la solita aria scazzata, raggiunge il centro
del campo dove viene praticamente assalito da Sakuragi. Cominciano a darsele e
continuano finché il capitano dalle incredibili sembianze gorillesche, rifila a
entrambi due spettacolari pugni in testa rimettendoli immediatamente in riga. Al
che parte una fragorosa risata collettiva.
Iniziano
il riscaldamento e, quasi casualmente, il bel tenebroso si accorge della mia
presenza. La sua espressione non cambia di una virgola... mi fissa per un lungo
momento finché il gorilla da inizio all’allenamento.
Ogni
volta che mi giro per rivolgergli fugaci occhiate, lo trovo sistematicamente a
guardarmi. Da gran bastarda, fingo di interessarmi a Hisashi Mitsui... e non che
debba fingere più di tanto visto il gran pezzo di figo che
è.
Non
so quanto sia casuale il comportamento del bel tenebroso che ha improvvisamente
cominciato a dare spettacolo con azioni e schiacciate da vero
campione.
Notevole...
ha un talento incredibile e, oltretutto, è pure bello. Di ragazzi come lui se ne
trovano uno ogni 10 anni.
Continuo
a non filarmelo e a guardare Mitsui, stuzzicando maggiormente il suo precario
stato di calma apparente.
A
differenza dell’ex teppista che mi rivolge occhiate ammiccanti in riposta alle
mie, il bel tenebroso sembra innervosirsi. Non so quanto sia stata casuale la
spallata che ha rifilato a Mitsui durante la mini partitella.
Finito
l’allenamento tutti i giocatori si dirigono negli spogliatoi. Tutti tranne lui,
che si trattine a centro campo a palleggiare.
Aumenta
il ritmo del palleggio, scatta verso il canestro e schiaccia. Il tabellone trema
e credo che non smetterà di farlo per un po’. Riatterra e si volta verso di
me...
Sei
bravo caro, ma non basta.
Kira
e Faye sono praticamente quasi svenute... dal canto mio, non mi scompongo
minimamente. Mi limito a scuotere la testa, poi giro i tacchi e me ne vado.
Sento la pressione del suo sguardo finché non sparisco dietro la porta
d’uscita.
Fuori
scuola mi accendo una sigaretta e butto distrattamente uno sguardo al cielo...
La
vita scolastica allo Shohoku, prima che arrivasse lui, era dannatamente noiosa.
Ma adesso... credo di aver trovato un diversivo per rendere la scuola
decisamente più interessante.
Fine
1°Capitolo
Bene,
ho finito il primo capitolo grazie al cielo. È la mia prima ff quindi
trattatemela bene visto che, oltretutto, è in parte
autobiografica.
I
personaggi appartengono all'immenso Takehiko Inoue, tranne Mayu Misaki (in cui
mi rispecchio molto essendo una parte di me) Faye e Kira che sono di mia pura
invenzione.
Chiunque
abbia avuto la forza di arrivare fino alla fine di questo mio squilibrio
mentale, spero lasci un commento, bello o brutto, tanto il mio Ego non è mai
abbastanza gonfio! ^o^
Un
bacione e al prossimo capitolo... sperando di riuscire ad aggiornarlo il prima
possibile. Hola bolas funghetti! ^^
Allora,
prima di cominciare con il 2° capitolo, vorrei prima ringraziare le persone che
hanno recensito, ovvero:
Ammy,
Angel07 e Lucilla_Bella
(la
mia musa ispiratrice, ovviamente ^@^ mucho love tutto per te
^^)
Ovviamente
dedico tutto questo al Kaede Rukawa della mia vita reale...
Favetto mio, ti adoro, lo sai.
Vabbeh,
basta cazzeggiare. Anche questo capitolo è stato scritto senza alcun fine di
lucro e senza la minima volontà di offendere nessuno.
Un
favore... se il volpino dovesse sembrare OOC, non fatevi scrupoli nel farmelo
notare. ^^
Buona
lettura... oggi è pure il mio compleanno quindi siate crudeli mi raccomando.
^^'
2° CAPITOLO
REAZIONI IMPREVISTE
XXXXXXX
Guardo
la mia immagine riflessa allo specchio. Sono appena stata fuori a fumare e il
tempo di merda mi ha demoralizzato non poco. Mi do un’ultima sistemata ai lunghi
capelli corvini ed esco dal bagno della scuola. Sbuffo. Non ho la minima voglia
di andare in classe e sorbirmi l’ora di chimica. Camminando pigramente, decido
di andarmi a prendere una lattina di coca cola al
distributore...
Raggiungo
la macchinetta e conto i spiccioli.
All’improvviso
sento un brivido dietro la schiena. Percepisco una presenza dietro di me che mi
fa rabbrividire e un’ombra enorme mi sovrasta alle spalle. Mi volto lentamente e
mi trovo a 2 centimetri dal petto di un ragazzo mooolto alto. Alzo lo sguardo e
mi ritrovo Rukawa che mi guarda con quella fastidiosa espressione da
rincoglionito. Nonostante i brividi che mi provoca la sua vicinanza, mantengo la
solita indifferenza e sorrido sardonica.
“Chi
si rivede... prendi qualcosa?” gli chiedo con freddezza.
“Sono
senza soldi.”
“Ah.
Allora non credo ti serva a tanto stare qui, sfortunatamente queste macchinette
infernali non sono gratis.” lui non si scompone minimamente e resta a fissarmi
con quella sua tipica faccia da ebete.
Noto,
con sorpresa, che un prof infondo all’atrio ci guarda con la bocca spalancata,
incredulo lui stesso di vedere Kaede Rukawa rivolgere la parola ad una
qualunque forma di vita e, per di più, femminile. Mi guarda come se volesse
dirmi: «Cazzo, approfittane, quando ti ricapita!!» cerco di non farci caso e
torno a guardare il bel tenebroso...
“Ok,
ho capito...” mi volto verso la macchinetta, inserisco i soldi e seleziono un
caffè. Aspetto che esca il bicchiere e glielo porgo. Lui lo prende e alza un
sopracciglio perplesso...
“Così
almeno ti svegli un po’. Ti vedo abbastanza rincoglionito oggi, coso.” inserisco
altre monetine e seleziono la mia coca cola. Una volta prese, giro i tacchi e me
ne vado, lasciandolo lì impalato come un cretino.
Mi
avvio verso la terrazza e mi appresto a salire la rampa di scale mentre il bel
tenebroso mi segue senza spiccicare la minima sillaba.
“Ma
non dovresti tornartene in classe?!” gli dico precedendolo di qualche gradino.
“Potrei
farti la stessa domanda.” hm... astuto il ragazzo, più di quanto credessi. Quel
carciofo sta anche rallentando di proposito per guardarmi sotto la gonna... che
porcello!
“Perché
mi segui?”
“Vai
nella mia stessa direzione.” devo ammettere che non è poi così stupido come
credevo.
Mi
appoggio di spalle alla ringhiera e mi accendo la solita Marlboro rossa. Lui è
davanti a me, appoggiato di schiena al muro con il bicchiere di caffè ancora in
mano. Faccio finta di non calcolarlo minimamente e, guardandolo ogni tanto di
straforo, mi accorgo che mi fissa.
“Perché
mi fissi?” colto in flagrante, volta violentemente lo sguardo e, preso
dall’agitazione, beve il contenuto ancora bollente del bicchiere per poi
sputarlo indelicatamente. Tira fuori la lingua dolorante in un gesto davvero
buffo.
“Dovresti
fare attenzione, se ti si scottasse la lingua sarebbe un dramma...” scherzo
ironica non resistendo alla tentazione di prenderlo in
giro.
“Tzk...”
mi sta praticamente fulminando. Sogghigno divertita e, in quello stesso momento,
la suoneria del mio cellulare mi avverte che è appena arrivato un messaggio.
Tiro fuori il mio Nokia dell’ultima generazione e leggo l’sms. È
Faye...
«Ma
dove sei finita? Il prof ti sta cercando per tutta la scuola. Torna in classe o
ti farai sospendere! Baci Baci»
“Maledizione...”
borbotto tra me facendo scorrere il messaggio. MUORI CHIMICA!! Faccio per
rimettermi il cellulare in tasca ma, in quello stesso istante, mi viene
strappato di mano con un gesto fulmineo.
“Ehi,
ridammi il cellulare!!” cerco di riprendermelo, ma lui indietreggia di qualche
passo, poi protende una mano davanti al mio viso in segno di «Stop». Mi fermo,
portandomi le mani sui fianchi... “Si può sapere che diavolo ti è preso
adesso?”
Cazzo
adesso noterà quello scempio di foto! Dannata Faye che me l’ha fatta mettere
come sfondo! Ecco, l’ha notata dannazione... alza un sopracciglio e avvicina
maggiormente il telefono agli occhi per guardare meglio...
merda!
Non
c’è mica bisogno di fare quella faccia, cazzo!! Quella dannata foto è stata
fatta 2 settimane fa nel bagno della scuola: praticamente ci sono io ammiccante
con le trecce, in una posa decisamente provocante, con la camicia
sbottonatissima per mostrare il tatuaggio che mi sono fatta tatuare un mesetto
fa sul seno sinistro.
Uno
scatto che mi ha fatto Faye durante un ora di buco in cui non avevamo un cazzo
di meglio da fare.
“Smettila
di guardare, idiota!” lui sobbalza e scuote la testa. Poi comincia a comporre un
numero... “Ehi coso, che cazzo fai?! Non vorrai mica chiamare a scrocco!?” cerco
di avvicinarmi, ma lui protende nuovamente la mano in avanti per tenermi a
distanza.
“Vuoi
stare un attimo zitta.” mi ammonisce corrucciando le sopracciglia. Composto il
numero, si porta il cellulare all’orecchio. Deve essere stato uno squillo vista
la rapidità con cui ha riattaccato.
Terminata
la chiamata, mi restituisce il cellulare. Lo guardo
perplessa...
“Ora
ho il tuo numero e tu hai il mio.”
“Tutto
questo casino per prenderti il mio numero?! Non era più semplice chiederlo?!”
gli dico alzando un sopracciglio.
“Me
l’avresti dato?” mi ha fregato. Questo tipo, anche se non sembra, è parecchio
sveglio. Detto questo, gira i tacchi e se ne va... e, stavolta, è lui che lascia
me a brancolare come una cretina.
Non
mi aspettavo questa mossa, lo devo ammettere... stavolta mi ha davvero
spiazzato. Più passa il tempo e più mi rendo conto che Kaede Rukawa non è come
tutti i ragazzi che ho avuto in passato.
No,
lui è decisamente diverso... è un’altra categoria.
XXXXXXX
IL
GIORNO DOPO
Sono
arrivata giusto in tempo, me la stavo quasi facendo sotto. Esco dalla cabina del
bagno e mi sciacquo le mani sotto il getto d’acqua del lavandino. Mi sistemo i
capelli, oggi eccezionalmente legati in due trecce che porto in avanti. Mi do
un’ultima occhiata e apro la porta per uscire. Quasi sobbalzo quando mi trovo
davanti Rukawa appoggiato allo stipite con le braccia incrociate al petto. Ha
un’aria strana...
“Ehi,
hai sbagliato bagno, quello dei maschietti è dall’altra par...” non mi da
neanche il tempo di finire la frase che mi spinge dentro, chiude la porta e mi
sbatte indelicatamente contro il muro. Ma che diavolo gli è
preso??
Mi
ritrovo bloccata tra lui e la parete, decisamente impossibilitata a muovermi. Mi
guarda con uno sguardo indescrivibile... sto facendo una fatica enorme per
mantenere la calma. E chi se l’aspettava una reazione
simile?!
È
molto più rude e passionale di quanto credessi...
Fortunatamente
posso vantare un autocontrollo invidiabile che credo non abbia nessun’altro,
così impongo alla mia mente di darsi un contegno e riacquisto la lucidità
necessaria per razionalizzare la situazione. Mi rilasso sotto la sua
presa...
Lo
stronzetto vuole giocare?? Ok gioia, giochiamocela.
Da
bastarda, mi alzo sulle punte avvicinando pericolosamente il viso al suo. Lui
non si scompone minimamente nonostante lo senta
irrigidirsi.
Mi
fermo ad un soffio dalle sue labbra... sento il suo respiro
veloce.
Cede
quasi subito, provando a colmare la distanza tra la sua e la mia bocca... mi
allontano un istante prima del contatto e, liberandomi dal suo blocco, lo
allontano da me. È allibito... il suo orgoglio, stavolta, è stato
pericolosamente intaccato.
Lo
so gioia, ma una donna deve farsi desiderare... e anche se ho una voglia matta
di strapparti i vestiti di dosso, devo pazientare ancora un
po’.
Lo
guardo con la solita freddezza. Mi do una sistemata veloce e gli rivolgo uno
sguardo glaciale...
“Non
è così che mi farai innamorare di te...” gli dico con una strafottenza che gli
fa stringere le mani in pugni tanto serrati da rendere visibili le nocche sotto
il sottile strato di pelle. Rosica Kaeduccio che ti fa solo bene. “E guarda che
continui a non piacermi.” concludo, uscendo dal bagno come se nulla fosse
accaduto. Stavolta credo di avergli dato la stoccata che si ricorderà per il
resto dell’adolescenza.
Ho
appena incrinato la sua sicurezza... l’ascesa dal trono di onnipotente è
dolorosa, lo so Kaeduccio, posso capirti.
Adesso
è come tutte le persone normali, né più e né meno... ora che è ritornato con i
piedi per terra, ha capito cosa significa non essere il centro dell’universo ma
esserne solo una piccola e marginale parte.
Sentirsi
rifiutato non sarà stato il massimo neanche per lui... per un uomo credo non ci
sia niente di più avvilente.
Ma
Kaede Rukawa non è il tipo da fermarsi davanti ad un rifiuto, per quanto sia
stato umiliante, anzi... questo lo spingerà ad un attacco ancora più serrato.
Ora che comincia a dubitare della sua virilità farà di tutto per riacquistare le
sicurezze che ha perso.
I
belli e dannati, infondo, sono tutti i uguali... appena qualcuno minaccia il
loro orgoglio maschile diventano vulnerabili e
prevedibili.
Il
mio compito è solo quello di mettere benzina sul fuoco... più scappo e più lui
mi verrà a cercare. I ragazzi con le manie di onnipotenza come lui impazziscono
per ottenere una cosa che non possono avere.
Adesso
dipende tutto dalle carte che il bel tenebroso deciderà di giocare... il bello
inizia solo adesso.
XXXXXXX
Quel
giorno stesso in cui Kaede mi ha quasi baciato, mi sono anche presa una sonora
sospensione. In breve è successo che, rientrata in classe, mi sono addormentata
sul banco come faccio sempre, e sottolineo sempre. Ma quel giorno al prof
giravano particolarmente e ha avuto la brillantissima idea di svegliarmi
sbattendomi ripetutamente il libro di testo sulla testa... pessima mossa, è un
consiglio che do a tutti: se amate la vita non osate disturbarmi o ve la
distruggo in un secondo.
E
quel sorcio del prof non era di certo escluso... con molta tranquillità mi sono
alzata, l’ho squadrato, ho preso la mia sedia e gliel’ho rotta su un piede.
L’hanno portato in infermeria e la sospensione è scattata in
automatico.
Da
quel giorno non ho più visto Rukawa.
Poveretto...
si starà mangiando i gomiti in questo momento, non vorrei essere nei suoi panni.
Anzi... nei suoi panni vorrei esserci eccome...
Prima
che me ne rendessi conto, erano già arrivate le vacanze
natalizie.
Non
avendo praticamente più nessun contatto con la donna che da anni non considero
più mia madre, ho trascorso le vacanze prevalentemente da sola. Il giorno di
Natale, Faye mi ha invitato a pranzo a casa sua e sono stata con lei e la sua
famiglia per tutta la giornata.
Prima
di quest’anno, non avevo mai festeggiato o trascorso in compagnia il Natale...
o, perlomeno, lo avevo sempre fatto da sola.
Non
avendo mai avuto una vera famiglia, per me quell’occasione è
stata qualcosa di totalmente nuovo... non ero abituata a quelle situazioni e a
quel calore così familiare.
Inizialmente
ero molto tesa e insolitamente a disagio. Probabilmente perché mi sentivo di
troppo e mi sembrava di violare quell’intimità in cui io non c’entravo
assolutamente niente. Poi sono riuscita a sciogliermi, Faye e i suoi numerosi
fratelli hanno saputo mettermi a mio agio e, alla fine, sono stata anche molto
bene.
Oggi
è il primo di Gennaio. Ieri sono andata a festeggiare il Capodanno in un locale
con Faye e con un paio di vecchi amici del Ryonan e delle medie. C’era anche
Sendoh... il solito schianto. Nonostante i trascorsi, siamo rimasti molto
amici.
Forse
lui è l’unico rimpianto che ho della mia breve esperienza al Ryonan. Siamo stati
insieme per un paio di mesi, poi sono stata espulsa e non mi sono più fatta
sentire. Mi ha cercato per parecchio tempo e quando ci siamo rivisti,
giustamente, ha preteso delle spiegazioni. Gli dissi che semplicemente mi ero
stancata e l’ho lasciato senza tanti giri di parole.
Il
motivo non era proprio quello. Insomma, Akira è bellissimo, ha un fisico
perfetto, è bravo a letto... è il meglio che si possa
desiderare.
Ma
il suo carattere era completamente differente dal mio... eravamo incompatibili
praticamente su tutto tranne che sul sesso. Io sono una ribelle vanitosa che ama
solo ed esclusivamente se stessa, attaccabrighe per natura... io i guai se non
li trovo me li vado a cercare.
Lui
invece è un ragazzo d’oro, tranquillo, dolce, buono con tutti e molto
accondiscendente. È vero, mi ricopriva di attenzioni, ma non si arrabbiava mai
con me, nonostante io gliene facessi di tutti i colori.
Era
follemente innamorato e sono convinta di averlo ferito non poco. Il fatto è che
le differenze tra noi erano incolmabili... credo sia stato un bene per entrambi
che abbia deciso di lasciarlo. Sono convinta che non riuscire a vivere
pianamente una relazione sia un dolore molto più grande della fine di una storia
che, in ogni caso, non sarebbe mai stata di lunga durata.
Akira
è troppo candido per una ragazzaccia come me, non è il tipo di ragazzo che può
starmi dietro...
Per
essere chiara, io cerco un ragazzo coi contro coglioni.
Ho
un sonno allucinante... quasi mi si chiudono gli occhi. Sono rientrata alle 11
di mattina e ho dormito praticamente due ore... il bello di vivere soli è che
puoi fare tardi e nessuno ti rompe i coglioni. Sono uscita subito dopo pranzo,
sono andata a trovare Faye e poi sono venuta qui al parco.
Sono
seduta su una panchina a fumare e guardo il cielo completamente grigio... c’è
odore di neve nell’aria.
Cazzo,
fa un freddo cane! Indosso un paio di jeans neri aderenti, stivali con tacco da
11, maglione nero a collo alto e un Canadese rosso. Odio cordialmente
l’inverno...per un’esibizionista accanita come me, essere costretta a coprirmi
tanto, è un vero e proprio incubo.
Ho
come l’impressione che oggi sia un giorno particolare, ma non riesco proprio a
ricordarne il motivo... purtroppo i miei sbalzi di memoria ultimamente sono
diventati molto più frequenti. Mah... forse dovrei cominciare seriamente a
prendere in considerazione l’ipotesi di andare a farmi visitare da uno
specialista.
Mi
arriva un messaggio. Prendo il cellulare e leggo il nome... è Kira.
Probabilmente mi fa gli auguri di capodanno in ritardo, visto che è in vacanza
in America e lì sono indietro di qualche ora. Lo leggo...
«Tanti
auguri amore!! Mi manchi tantissimo, non vedo l’ora di tornare per rivederti! Mi
dispiace proprio di non essere lì con voi, oggi è anche il complix di Rukawa, se
lo festeggia giuro che mi butto dal ponte di Brooklyn! Ora vado, ciao tesoro,
bacioni!» la solita pazza. Scrivo velocemente e invio la
risposta.
Il
compleanno di Rukawa... allora le mie sensazioni era
esatte.
Potrei
fare uno strappo alla regola e mandargli un messaggio... che sarà mai, magari
gli farà piacere. Ma sì, chissene frega, infondo è dal giorno della mia
sospensione che non lo vedo e non lo sento.
Prendo
il cellulare e vado nella sezioni messaggi. Neanche il tempo di iniziare a
scrivere che l’arrivo di un nuovo sms mi precede. Lo
leggo...
«Ci
vediamo?»
Telepatia!
Devo dire che mi ha spiazzato... ad essere sincera, non mi aspettavo neanche
questa mossa. Questo significa veloce rivisitazione della tattica. Ma
sì, infondo non ho un cazzo da fare, sarà una scusa come un’altra per passare il
tempo. E poi... non so perché ma ho davvero voglia di
vederlo.
«Dove?»
«A
scuola tra mezz’ora.»
Monosillabico
anche nei messaggi non c’è che dire... è uno che non spreca parole neanche per
scrivere. Come ha detto... a scuola? Ma con tanti posti proprio nel luogo che
odio di più al mondo?! Che palle... mi tocca andare in quella galera anche
durante le vacanze. Vabbeh, evito sottigliezze inutili e
rispondo...
«Ok,
a tra poco.»
Arrivo
svogliata davanti scuola e noto con grande stupore che lui è già arrivato.
Wow... puntuale come le tasse.
È
appoggiato con la schiena al muro di cinta, braccia incrociate e testa bassa.
Sicuramente sta dormendo... forse mi aspetta da molto.
Probabilmente
quando mi ha mandato il messaggio era già qui.
Mi
avvicino e gli picchietto un dito sulla spalla. Lui sobbalza facendomi quasi
venire un principio d’infarto. Alza la testa e sbatte le ciglia più volte per
focalizzare l’ambiente.
Che
cazzo di faccia ha?! Sembra appena uscito da Woodstock!
“Ciao...”
“Come
mai hai voluto vedermi?” gli chiedo con voce atona. Oggi ha uno sguardo
strano...
“Così.”
“Non
potremo andare in un posto più caldo, mi sto congelando!” mi guarda ancora un
po’ insonnolito, poi si gratta la testa corvina e con un cenno mi fa segno di
seguirlo.
Entriamo
da un cancelletto laterale e percorriamo il cortile della scuola. Vorrei capire
che cosa cazzo ha intenzione di fare. Non so se l’abbia notato ma siamo sotto
Natale e le scuole sono chiuse...
“Ma
dove stiamo andando? Se nel caso non te fossi accorto, la scuola è
chiusa...”
“Lo
vedo, non sono idiota.”
“Beh...
su questo avrei i miei dubbi se permetti.”
Arriviamo
davanti all’ingresso, ovviamente chiuso, e si affaccia per vedere aldilà del
vetro.
“Non
c’è nessuno.”
“Ma
dai, non dire... =___= che scoperta grandiosa, dopo questa grande intuizione ti
faranno un monumento all’intelligenza!” lo prendo in giro rimediando solo
un’occhiataccia omicida. Sembra senza idee, probabilmente era davvero convinto
di trovare la scuola aperta per i suoi comodi. Si gratta la testa pensieroso con
quella solita faccia da ameba che mi fa venire il nervoso.
“E
adesso che facciamo, genio!?” rimarco l’ultima parola tanto
per farlo incazzare. Lui si mette le mani in tasca e si
allontana...
“Andiamo
in palestra.” dice senza scomporsi, intimandomi di seguirlo. Lo seguo rassegnata
e percorriamo il vialetto che conduce in palestra.
“Oh
genio, ma sai non vorrei sbagliarmi, ma
credo di poter dire con assoluta certezza che sarà chiusa anche quella!”
puntualizzo saccente, ma lui non mi fila minimamente e continua a camminarmi
avanti.
Arriviamo
davanti al portone della palestra chiuso, ovviamente, da un lucchetto grande
quanto la mia testa. Ma l’idiota non ne sembra per niente
preoccupato.
“Fantastico!!
Che grande idea, sei veramente un genio!! Guarda, la tua genialità quasi mi
commuove, non c’è che dire!!”
“Guarda
e impara.” si limita a dirmi prima di cominciare a smanettare con il
lucchetto.
“Non
avrai mica intenzione di farlo davvero?!” non si degna neanche di rispondermi e
lo traduco, purtroppo, come un si. Ecco... ci mancava solo che si
mettesse a scassinare i lucchetti, impedito e rimbambito com’è ci metterà una
vita. Morirò congelata alla giovane età di 16
anni...
Sto
congelando... saltello sul posto infreddolita e mi stringo inutilmente nel
giubbotto che non mi riscalda come dovrebbe. Dovevo vestirmi di più
maledizione.
“Cazzo
che freddo... ma chi me l’ha fatto fare di darti retta!? Fa un freddo
porco!!”
“Sta
zitta un attimo.” finalmente riesce a forzare il lucchetto e apre la grande
porta della palestra.
Ma
che è successo qua dentro??
Dire
che c’è il caos totale sarebbe un eufemismo. Ci sono scatoloni accatastati
ovunque, banchi e cattedre, sedie, materassi per il salto in alto, bilancieri,
attrezzi, carrelli con i palloni di ogni sport... di
tutto!
“Ma
che cazzo è successo?? Stanno aprendo un centro profughi??” cammino a fatica
oltrepassando i vari scatoloni.
“No,
sistemano per il nuovo anno.” dice sbirciando in uno scatolone in cui ci sono
contenute addirittura le coperte e i materiali per
l’infermeria.
“Maledizione,
non riesco a fare un passo senza urtare qualcosa...” mi lamento innervosita
sbattendo ovunque mi giri. “Merda... vado a fumare una sigaretta prima che mi
rompa l’osso del collo.”
Non
so come, riesco a raggiungere miracolosamente illesa, il portone da cui eravamo
entrati. Fuori è già buio e i flebili bagliori dei lampioni illuminano i cortili
di una luce pallida e diafana. Mi piacciono queste
atmosfere...
Accendo
la sigaretta e fumo tranquilla. Lui è dentro che tenta di disincastrare il suo
giubbotto firmato impigliato ai ferri di un bilanciere. Ci sta mettendo troppa
forza, adesso lo strappa...
STRACK
Ecco
appunto... non c’è davvero limite alla deficienza umana. -___- Continuo a
guardarlo curiosa, incrociando le braccia al petto. Oltrepassa vari scatoloni,
gliene sfugge uno e ci sbatte in pieno il ginocchio, ihihih... gli esce una
bestemmia da far crollare i Santi in Paradiso. Non riesco a trattenermi e
scoppio ridere. Ovviamente mi fulmina con uno sguardo di morte mentre,
poveretto, si massaggia il ginocchio contuso.
Decide
di porre fine alle sue torture e si siede sulla panca di un
bilanciere.
“La
smetti di ridere.” mi dice alquanto infastidito dalla mia risata
pazzoide.
“Si
certo...” ringrazio il mio invidiabile autocontrollo che mi permette di non
rovesciarmi a terra in posizione fetale a ridere come una
iena!
“Hai
finito...?!” mi chiede riferendosi alla sigaretta.
“Ho
appena cominciato...” rispondo cercando di non scoppiargli a ridere in faccia.
Ma ho ancora in testa la comicità della scena di poco prima e, stavolta, neanche
simulare un attacco d’asma acuto mi aiuta a non scoppiare a ridere come una
bertuccia!
“Le
persone che ridono da sole sono pazze.” cos’era un insulto?! Ma che fa, adesso
si mette anche a fare il predicatore??
“Vaffanculo.”
-___- gli alzo il dito medio e lo fulmino con il famoso Sguardo che Uccide che
mi è stato gelosamente insegnato dal sempai Sakuragi! Lui mugugna qualcosa che
interpreto come un «idiota» e si sdraia sulla panca su cui è seduto. Non vorrà
mica mettersi a dormire?!
Ah
no... comincia a fare... gli addominali?? Il freddo non deve fare molto bene a
questo ragazzo... =___=
Ma,
nonostante questo, la sua sensualità tenebrosa è come una calamita... è lì, su
quella panca... e io vorrei farmelo su quella cazzo di panca!! E poi in quella
posizione di resa... se gli saltassi addosso non
potrebbe neanche opporsi... basta, devo darmi un
contegno!
Respiro
profondamente e chiamo in soccorso il mio infallibile self control. Cazzo...
distolgo lo sguardo e torno a guardare fuori. Spalanco gli occhi. No, non ci
credo... sta...
“Nevica...
Guarda coso, sta nevicando!!” squittisco emozionata, contemplando i candidi
fiocchi di neve danzare come eterei cristalli. Ho sempre avuto un debole per la
neve...
Kaede
distoglie momentaneamente l’attenzione e rivolge un’occhiata all’esterno.
Osserva con aria annoiata i batuffoli di neve che cadono leggeri verso
terra.
“Hn...”
senza dire una parola, riprende la sua serie di piegamenti dopo che si era
interrotto per assecondare la mia richiesta.
“Che
entusiasmo, dovessi morire di felicità! Mio Dio, ma come fai a goderti la
vita...” lo prendo in giro tornando a guardare fuori.
Adoro
la neve... la osservo incantata posarsi sui tetti delle case, sugli alberi nel
cortile antistante, sulle panchine, sui lampioni... ammiro quella magnifica
pioggia di cristalli imbiancare la città. È un’atmosfera magica che mi scalda
l’anima ogni volta....
Sospiro...
decido di chiudere la porta per tornare dentro, ma una mano blocca l’anta prima
che possa farlo. Mi volto e vedo Rukawa guardare fuori cercando di sembrare
interessato. Tanto lo so che non gliene può fregare di
meno...
“Non
mi piace la neve... mi mette tristezza.” la sua voce è strana... oggi è così
diverso dal solito, chissà che ha.
“Ho
sentito in giro che oggi è il tuo compleanno. Auguri.” gli dico tentando di
rallegrare l’atmosfera.
“Hn.”
........ tutto qui?? Ma brutto stronzo, come osi!? Gli faccio gli auguri e
neanche mi ringrazia?? Dovrebbe commuoversi e sentirsi onorato del mio raro
gesto di gentilezza! E invece mi snobba!! E io che mi stavo preoccupando per
lui, tz... maledetto volpastro!
“Invece
di andartene in giro a far prendere freddo a quei 2 neuroni schizzati che ti
vegetano nel cervello, perché non sei a casa a festeggiare come tutte le persone
normali?!” lo provoco con malizia mostrandomi, forse, troppa
aggressiva.
Lui
non batte ciglio. È immobile, impassibile, come se la mia affermazione gli fosse
letteralmente scivolata addosso. Che tipo assurdo... io avrei dato in
escandescenza se fossi stata al suo posto. Perché oggi è così dannatamente
tranquillo?! Non c’è neanche gusto a provocarlo, cazzo.
“E
chi ti dice che io sia come tutte le persone normali.” interviene all’improvviso
con voce spenta, colmando quel silenzio che era crollato su di
noi.
Lo
guardo con la coda dell’occhio... ha un’aria molto triste. Nonostante la totale
inespressività del suo viso, i suoi occhi sono spenti... così com’è vuoto il suo
sguardo che si perde a guardare senza vedere i candidi fiocchi di
neve.
“Mi
dici una cosa Rukawa...”
“Kaede.”
mi corregge continuando a fissare un punto indefinito. Non gli chiedo nemmeno
perché mi permetta di chiamarlo per nome...
“...Kaede mi
dici la verità... perché hai voluto vedermi?” il mio tono è insolitamente dolce.
Solito eccesso di gentilezza... ma ora come ora non riesco proprio ad
evitarlo.
“Non
mi andava di stare solo.” la sua espressione fredda non tradisce il minimo
cambiamento. Rimane totalmente impassibile nonostante riesca a percepire
chiaramente un tremito nella sua voce.
Lui
solo? Ma dai... non riesco neanche ad immaginare come possa essere anche
lontanamente solo un ragazzo come Kaede Rukawa. Sì insomma, lui può avere tutto:
è bello, bravo nello sport, sexy... come può essere sola una persona così? Non
riesco a spiegarmelo... e comunque non è questo il punto. Sto cominciando a
provare un’insolita sensazione di disagio che non mi piace per
niente.
“E
perché hai chiamato me? Ti mancavo per caso?” scherzo fingendomi tranquilla. Ho
un brutto presentimento... nei sui occhi comincia a brillare una luce che non
gli ho mai visto. Non so cosa aspettarmi dalla sua risposta, sempre che me ne
dia una ovvio.
La
sua totale inespressività di certo non mia aiuta a capire cosa gli passi per la
testa. Si sta dimostrando molto meno prevedibile di quanto avessi preventivato
in partenza.
“Perché
non avevo nessun’altro da chiamare.”
Non
ne conosco il motivo, ma sento il mio cuore stringersi in una
morsa...
Fine
1°Capitolo
Come
ho già detto, questa storia è parzialmente autobiografica, quindi la maggior
parte dei fatti raccontati sono accaduti veramente. Incredibile ma
vero, l’episodio del prof e della sedia mi è realmente accaduto, con
l'unica differenza che io l’ho scaraventata al muro... non che abbia fatto
la minima differenza, perché mi hanno comunque dato 3 settimane di
sospensione, grandissimi cornuti. -___-
Il
terzo capitolo devo dire che è a buon punto, ma ho avuto il blocco dello
scrittore proprio sul finale, quindi non so quando tornerà l’ispirazione che mi
permetterà di finirlo. Ma pazientate, pargoli, pazientante e verrete ripagati!
Sono indecisa se inserire una lemon (non esagerata perché, purtroppo, il rating
è arancione T___T...) quindi consigliatemi voi. Aspetto i vostri pareri e i
vostri consigli, Peace and Love!
WARNING:
In questo capitolo è presente una scena lemon abbastanza dettagliata, non
volgare o violenta, ma particolarmente minuziosa.
“Vorrei
fare una dedica speciale ad una persona altrettanto speciale... Marco,
nonostante tutto, sono sempre con te... sempre.”
3°CAPITOLO
RAZIONALE ED IRRAZIONALE
Cos’è
questa sensazione...??
Lo
sento così vicino... è come se il mio malessere represso si fondesse con il suo.
Non ne conosco il motivo, ma ho la sensazione che questo ragazzo abbia vissuto
le mie stesse sofferenze... le mie stesse paure.
Nonostante
non abbia la minima certezza di questo, sento che è così... lo sento nel
profondo del mio essere. È come un sesto senso... capisco quando le persone sono
simili a me, e non so se sia un bene o un male.
Non
dice una parola, eppure... nonostante la tristezza che ho percepito nelle sue
parole, la sua espressione non è minimamente cambiata. Che sia un modo per
reprimere...??
Non
riesco a distogliere lo sguardo da lui per ragioni sconosciute addirittura a me
stessa. Se ne avvede e si volta a guardarmi. Nel momento esatto in cui i suoi
occhi gelidi e magnetici incontrano i miei, mi sento mancare il respiro...
l’atmosfera si carica di un’elettricità devastante. Il mio cuore sussulta e
perde un battito.
Quegl’occhi...
adesso ho come la sensazione che riescano a leggere nei miei, a scrutarne ogni
piccola sfumatura... mi sento come un libro aperto. Scava nella mia anima
talmente in profondità da farmi quasi paura... ora sono senza difese... non mi
sono mai sentita così vulnerabile. È come se non potessi mentire... perché quei
suoi sguardi riuscirebbero a leggere la verità in ogni caso. Ma nonostante ne
sia spaventata, vorrei sentirli su di me in ogni istante...
Ma
cosa mi sta succedendo...??
Continua
a fissarmi. Si appoggia di schiena allo stipite della porta e, cazzo, continua a
guardarmi!! Stringo forte i pugni, non riesco a reagire ne tantomeno a proferire
uno schifo di parola!! Dio, è così sexy... NO!!!
Reagisci
Mayu, cazzo REAGISCI!! Ma poi...
In
un movimento semplicissimo, mi afferra le mani con una delicatezza che non avrei
mai neanche immaginato potesse possedere... quel contatto fa vibrare ogni parte
del mio corpo.
Mi
tira verso di se e mi ritrovo a due passi dal suo petto. Il suo sguardo mi
penetra talmente in profondità che mi fa rabbrividire. Allunga una mano verso il
mio viso e mi accarezza i capelli... questa vicinanza mi uccide!! Ma i suoi
occhi mi ammaliano... fisso le sue labbra come ipnotizzata...
cazzooo!!!
“Ehi,
ehi, siamo troppo vicini!!” riesco a dire nel panico totale. Ma non riesco a
muovere un muscolo... il mio corpo è paralizzato.
“È
un problema?!”
“Si,
direi proprio di si. Dai su... allontanati un po’, sei troppo vicino!” la sua
mano tiene ancora la mia, le sue dita mi accarezzano con una sensualità tale da
farmi sciogliere come un ghiacciolo. A costo di essere ripetitiva: ma cosa mi
sta succedendo??
Continua
a guardarmi con quello sguardo maledettamente sexy che mi fa perdere totalmente
la testa. No, no, no, non posso, non posso farmi fregare così da un maschio, non
io... non Mayu
Misaki!!
Tento
di distogliere lo sguardo in ogni modo per evitare di incontrare il suo. So che
se lo faccio non potrei più resistere alla tentazione di baciarlo... e non voglio,
non posso, non
devo!!
“Sei
uno spettacolo.” ho la sgradevole sensazione di pendere dalle sue labbra... NO!!
In un gesto quasi infantile, scrollo forte la testa nel tentativo di
riprendermi...
“No,
tu
sei uno spettacolo, ma da baraccone!!” sono tesa, l’occhio destro mi pulsa dal
nervoso, devo assolutamente evitare il suo sguardo. Non so più che fare... sono
nel PANICO TOTALE!
E
faccio la cosa più sbagliata...... lo guardo.
“È
vero. Allora siamo in due...” i miei movimenti non rispondono più al mio
controllo... senza volerlo, come se fossi comandata da una forza superiore,
colmo la distanza che separa le nostre labbra. Gli istanti che ci separano da un
contatto sembrano eterni... lo bacio.
Le
sue labbra sono gelide ma capaci di trasmettere un calore indescrivibile. La sua
lingua mi sfiora il labbro superiore in un tocco dolce e delicato. Incapace di
resistere, schiudo la bocca e permetto alla sua lingua di giocare con la mia...
è incredibile, la passione del suo bacio mi travolge come un mare in tempesta.
Sono in delirio... questo tizio bacia da Dio...
L’inevitabile
necessità di respirare ci impone di dividerci. Mi allontano dal suo viso e, solo
nell’istante in cui incontro i suoi occhi ammaliatori, mi rendo conto di quello
che è successo...
“Maledizione...”
sussurro incazzata con me stessa stringendo forte i pugni.
Cazzo...
ci sono cascata come un’idiota!! Io non volevo e non dovevo baciarlo,
dannazione!!
Comincia
a giocare con una ciocca dei miei capelli e non riesco a fare un emerito cazzo
per fermarlo!! I suoi movimenti non mi fanno ragionare... sono in balìa dei suoi
occhi seduttori.
Lo
guardo e, come una cogliona, lo bacio di nuovo, incapace di
fermarmi.
Mi
comprime maggiormente contro di se, sento la pressione dei suoi pettorali di
marmo contro il mio seno. Le sue mani mi stringono impazienti, preme la sua
eccitazione contro la mia provocandomi un brivido elettrico dalla potenza
indescrivibile.
Non
so con quale forza, riesco a interrompere quel bacio... ho la vista
maledettamente annebbiata, sento il suo respiro sul collo. Faccio una fatica
enorme per riprendermi, ma la sua vicinanza mi impedisce di fare qualsiasi cosa
se non quella di eccitarmi. Il volpastro reclina la testa all’indietro
poggiandola sullo stipite della porta tenedomi stretta per i
fianchi...
“Puoi
controllare la razionalità Mayu, ma davanti all’irrazionalità non puoi mutare i
sentimenti...” mi guarda le labbra e mi bacia di nuovo. Poi si
allontana...
Raggiunge
uno dei grandi materassi blu per il salto in alto, si butta a peso morto e si
sdraia supino coprendosi il volto con un braccio.
Ma
che è successo??
Non
riesco a muovere nemmeno un muscolo e fatico addirittura a respirare
regolarmente. Il cuore mi batte talmente forte da scoppiarmi nel petto. Ma come
è potuto succedere...???
Ho
avuto un gran numero di ragazzi nella mia vita e posso dire con chiara certezza
di non essermi mai innamorata... mai, neanche una volta. Ho sempre giocato con i
sentimenti degli altri per piacere puramente personale, per assecondare la mia
lussuria e il mio Ego spropositato, ottenendo sistematicamente quello che volevo
e fregandomene totalmente di quello che potevano provare i ragazzi che
frequentavo.
Per
questo mi trovo ad essere totalmente estranea di quello che è l’amore. Non ho
mai incontrato nessuno che sia riuscito a provocare in me emozioni tanto forti e
contrastanti. Ma adesso...
...
un dubbio comincia a perseguitarmi facendomi stringere la bocca della stomaco...
e se fosse questo?? E se mi fossi inconsapevolmente innamorata di
lui...??
Questo
sentimento nuovo mi spaventa e non poco. Ma non per la novità di per se, bensì
per la mia totale estraneità a questo genere di emozioni e per la mia completa
incapacità nel riuscire a gestirli.
L’irrazionalità...
Dio se ha ragione. Fino ad oggi ho saputo fare quello che ho fatto semplicemente
riuscendo a controllare la mia parte razionale... in quel modo riuscivo a
gestire i miei sentimenti facilmente e a giocare, senza ripercussioni su di me,
con quelli degli altri.
Ero
intangibile da ogni sofferenza d’amore.
Lui
invece... lui ha scombussolato la mia irrazionalità, entrando nella mia mente e
nel mio cuore senza che neanche me ne accorgessi.
Ho
sempre vissuto i miei sentimenti superficialmente, e non perché io sia
superficiale, ma semplicemente perché nessuno fino ad oggi era mai riuscito ad
arrivare così in profondità o a provocare in me qualsiasi tipo di reazione
emotiva.
Che
strano calore... è un misto di paura, confusione, tensione ed
eccitazione.
Lo
guardo... sdraiato su quel materasso, tranquillo come se nulla fosse successo.
Cosa starà pensando...?? Perché LUI è così rilassato?? Perché dentro di
me invece c’è una guerra interna di emozioni che non mi fa neanche ragionare? E
lui è lì... come se quello che è successo qualche minuto fa sia stata la cosa
più naturale del mondo. Ma come diavolo fa??
A
cosa pensi Kaede...??
Come
hai fatto a far crollare così drasticamente tutte le mie certezze e le mie
sicurezze...?? Come cazzo ci sei riuscito???
Ormai
non ho più il controllo del mio corpo, le gambe cominciano a muoversi da sole...
MALEDETTA IRRAZIONALITÀ!!
Raggiungo
il grande materasso su cui è sdraiato e mi siedo in punta, rischiando anche di
cadere. Il solo sentirmelo vicino mi fa andare il cuore in fibrillazione. Gli
attimi di silenzio che anticipano una qualunque razione creano una tensione
dall’intensità indescrivibile.
Mi
fisso le mani mordendomi inconsapevolmente il piercing sul labbro. Quello che è
successo mi ha turbato in modo incredibile... sento un miscuglio di emozioni
contrastanti che non riesco a gestire, a cui non riesco nemmeno a dare un
nome.
Un
contatto mi distoglie.
La
sua mano ha raggiunto la mia schiena e mi sta accarezzando... mi sciolgo. Ho
come la sgradevole sensazione di avvampare... di avere i sudori freddi!! Ho
perso completamente il controllo.
Con
enorme fatica, badate, mi volto a guardarlo. È sempre sdraiato ed ha ancora il
braccio che gli copre il viso.
Senza
rendermene conto, allungo una mano verso di lui e gli sposto il braccio dal
viso...
Ha
gli occhi socchiusi. Il suo viso è qualcosa di
spettacolare...
Adesso
che lo vedo con occhi diversi (probabilmente con gli occhi dell’amore!! ^o^
NdAutrice/Che cazzo c’entri tu, vedi di scrivere invece di interrompere i
brillantissimi pensieri della mia mente sublime!! U.U NdMayu/ Ma dove l’hai
trovata questa matta da legare?? È quasi più schizzata di te, è preoccupante.
=___= NdRu/ Non osare insultare 2 immensi geni come noi, chiaro volpastro della
malora!? NdAutrice&Mayu/ Aiuto, 2 sclerate insieme sono troppe anche per un
Dio come me... pietà!!! NdRu) mi appare come una figura
celestiale...
Ma,
ma, ma... dove cazzo ho vissuto fino ad ora??? Ce l’ho avuto sotto gli occhi
praticamente per tutto l’ultimo mese e mezzo e solo adesso sento
quest’esplosione di sensazioni!!?? Non devo essere tanto normale... adesso ne ho
la riprova!!
Sarà
colpa dell’astinenza, o degli ormoni!! O probabilmente dal suo dannato
fascino...
Gli
passo una mano tra i capelli e lo guardo incantata, abbagliata da tanta
avvenenza.
Ha
un fascino indescrivibile...
Per
la prima volta sto provando un sentimento strano... che pervade tutto il mio
corpo e mi domina completamente. Come ho fatto... come ho fatto, fino a questo
momento, a stare tranquilla stando accanto a lui...?? Ora... la sua vicinanza
non mi fa neanche respirare.
Il
solo stargli vicino mi fa battere il cuore a livelli
esorbitanti...
...
la sua voce, il suo viso perfetto, le sue espressioni (Quali, tanto per la
cronaca?!? NdMayu/ Beh... effettivamente Kaeduccio non è che sia mai stato
particolarmente espressivo... =.= NdAutrice/ Veramente non lo è proprio mai
stato! NdMayu/ Morite maledette! NdRu) i suoi capelli corvini, gli occhi blu, la
sua voce... mi sento come cullata da una dolce musica, come se non volessi altro
al mondo all’infuori di lui...
“Kaede...
perché mi tratti in modo differente...” la mia voce interrompe quell’opprimente
silenzio che aveva inghiottito la palestra...
“Che
vuoi dire.”
“Se
davvero non sopporti le ragazze, perché insisti a rivolgermi tutte queste
attenzioni...?? Perché con me ti comporti
diversamente...?!”
Che
domanda del cazzo... tipico della sottoscritta quando scollega il cervello,
causa: forze superiori (cioè arrapamento acuto ^o^
NdAutrice)
La
risposta è quasi ovvia.
Infondo,
era il mio obbiettivo fin dall’inizio quello di farlo cadere tra le mie
lussuriose e insaziabili brame e, posso dire, che il piano ha ottenuto i
risultati previsti. Ma allora perché dentro di me sento che non è così...??
Forse, nel mio inconscio, so perfettamente che non tutto è andato secondo i miei
piani...
“Ho
sentito troppi rifiuti nella mia infanzia, come figlio e come essere umano.
Crescendo sono cambiate molte cose.” percepisco molta rabbia e risentimento
nelle sue parole. Con un movimento agile, scatta a sedere e ora il suo viso è
praticamente a un soffio dal mio. Mi prende il mento con una mano e mi fissa con
uno sguardo indefinibile... “Non voglio più essere indifferente a nessuno,
tantomeno a te.”
“Perché...??”
sussurro fissandogli le labbra che lentamente si avvicinano alle
mie.
“Sei
stata la prima ragazza a scaricarmi.” mi bacia e stavolta so con certezza che
non riuscirò a fare niente per allontanarlo da me...
Nei
nostri sguardi, noi nostri movimenti, nelle nostre parole... c’è passione, c’è
magia. L’attrazione fisica si è moltiplicata all’infinito, e ora è talmente
forte da essere quasi dolorosa.
Ogni
parte del mio corpo lo desidera, lo brama.
La
mia mente comincia a fantasticare a briglia sciolta, dando libero sfogo a tutte
le mie fantasie più nascoste. Ma se adesso lo assecondo non potrò più evitare
che succeda l’inevitabile... perché tutti e due sappiamo perfettamente come
andrà a finire questa serata.
Ma
non voglio fermarlo...
L’unico
pensiero coerente e sensato che mi martella vorticoso nella testa è uno e
soltanto uno: «FATTELO!!»... (non fateci caso, l’artefice di queste fantasie
oscene è la vocina più perversa che abita la mia geniale mente pensante ed è
quella che, in pratica, ha il controllo NO LIMITS su tutto il mio sistema
celebrale! Ehi si... il mio cervello è in pappa totale!! NdMayu/ Ma dai, non
l’aveva capito nessuno. =___= NdRu)
La
sua mano è scesa a sbottonarmi la giacca... me la toglie gettandola lontano,
seguita subito dopo dal maglioncino nero e dalla canotta. Mi accarezza il seno
mentre il bacio diventa sempre più focoso e passionale.
La
razionalità è spartita totalmente, stare calma è
impossibile.
E
così mi arrendo completamente a quel sentimento che continua a crescere a
dismisura dentro di me, abbandonandomi totalmente a lui...
Ogni
singola parte di me desidera un contatto. Mi guarda in un modo che mi fa
diventare matta...
Si
sdraia all’indietro tirandomi della catenina che ho al collo e mi invita ad
accomodarmi sopra di lui. Visto il freddo, mi concede di tenermi il reggiseno
nero con le fragole... cazzo che gentile!! -___-
Non
faccio assolutamente nulla per oppormi e mi lascio travolgere da questa valanga
di emozioni.
Lo
lascio fare... qualunque cosa deciderà di farmi, io non mi opporrò, perché il
desiderio di sentirlo mio è più forte di qualsiasi altro
sentimento.
Ci
baciamo con una foga impressionante... gli sfilo velocemente la maglia e
comincio ad accarezzare ogni centimetro di quel petto perfetto. Mi stacco dalla
sue labbra e lo guardo maliziosa... faccio scivolare la bocca lungo il suo
collo, poi sul petto, sugli addominali perfetti. La mia mano scende
ulteriormente fino a raggiungere il suo punto di massima eccitazione. Dio se è
dotato...
Lo
sento vibrare. Gli accarezzo sensualmente l’erezione ancora coperta dalla stoffa
dei jeans... tanto vale provocarlo un po’. Inclina la testa all’indietro e lo
sento mugolare di piacere.
Continuo
a stuzzicare pericolosamente la sua eccitazione... dall’espressione che ha,
capisco che il suo grado di arrapamento ha raggiunto livelli esorbitanti e la
voglia di dargli sfogo sta diventando incontenibile. Non resisterà ancora a
lungo.
E
infatti si solleva sui gomiti protendendosi verso di me, incapace di attendere
oltre, mi afferra la testa e mi spinge contro la sua bocca. Mi bacia con
veemenza, travolgendomi con il suo impeto.
Con
un movimento fulmineo me lo ritrovo sopra, travolta dalla sconvolgente
sensazione del suo corpo che accoglie il mio. Le sue labbra cominciano ad
accarezzare il mio corpo... mi bacia ovunque, la sua lingua percorre sentieri
infuocati sui miei addominali.
Mi
accarezza il seno con fervore, stringendolo fra le mani. Le sue labbra
raggiungono il decolleté... con i denti gioca col bordo del reggiseno leccando
il tatuaggio come fosse miele...
La
sua bocca scende di nuovo... con dolci e sensualissimi baci, discende il mio
ventre fino a trovare l’impedimento della gonna.
Senza
tanti problemi, mi toglie gli stivali e sfila le calze pesanti gettandole
indelicatamente a terra. Allungo una gamba poggiando il tallone sulla sua
spalla... sorride malizioso e mi bacia il collo del piede, poi il tatuaggio
sulla caviglia. Continua a salire tracciando un percorso di baci infuocati...
comincia ad accarezzare la mia intimità con delicatezza. Mi guarda seducente e
rispondo con un sorriso provocante che lo incita ad andare avanti. Con le dita
sposta quanto basta gli slip con le fragole e comincia la sua
tortura...
La
sua lingua accarezza la mia femminilità mandandomi in totale delirio... serro le
mani sulla sua testa, ansimo più forte stringendo convulsamente i suoi capelli
tra le dita.
Si
interrompe all’improvviso, alza la testa e mi guarda con fierezza e sensualità.
Incapace di fermarsi, si inginocchia davanti a me, mi sfila gli slip impaziente
di soddisfare la sua e la mia eccitazione. Mi sollevo e, con la stessa velocità
e la medesima impazienza, gli sbottono i jeans il tanto che basta.
Mi
fa sdraiare nuovamente sotto di se alzandomi di poco la gonna, mi divarica le
gambe e si sistema sopra di me. Bramoso di dare finalmente sfogo alla sua
eccitazione, entra in me provocandomi un brivido che mi fa bloccare il respiro
in gola.
Non
riesco a trattenere un forte gemito non appena sento la sua immensa virilità
violare la mia intimità.
Mugolo
di piacere mentre danza sopra di me muovendo il bacino con una sensualità
sconvolgente. Lo avvolgo tra le braccia, graffiandogli quasi la
schiena.
Mi
penetra con foga... la sua brama di me e la sua passionalità mi travolgono
totalmente, appagandomi come nessuno è mai riuscito a fare fino ad
ora.
Kaede
è estasi totale... è la perfezione, nella completa
pienezza.
Aumenta
il ritmo dei suoi movimenti donandomi il massimo piacere. Poi si ferma,
rimanendo dentro di me. Mi guarda con desiderio, passione, dolcezza, fierezza...
infilo le dite tra i suoi capelli alzandogli la frangia dagl’occhi. Ha un viso
stupendo... indescrivibile. I suoi occhi sono così accessi e passionali che mi
fanno tremare. Sorrido ammaliata perdendomi in quel blu stracolmo di passione...
poi mi invita a cambiare posizione.
Accetto
l’invito e mi accomodo su di lui. Mi siedo a cavallo sul suo bacino permettendo
alla sua erezione di penetrare tra le mie labbra più intime. Questo ragazzo tra
le gambe ha il paradiso terrestre...
Lo
guardo con studiata ingenuità, mordendomi un unghia laccata dal french e
muovendomi sensualmente sopra di lui. Mi accarezzo delicatamente il seno per
dargli maggiore soddisfazione. Mugola di piacere puro, con occhi socchiusi e
stringendo tra le mani la stoffa del materasso blu.
Lo
cavalco con estrema sensualità, con movimenti armoniosi che gli stanno facendo
letteralmente perdere il lume della ragione. Caro mio, in queste cose sono
un’esperta, so perfettamente come far eccitare un uomo!!
Le
sue mani si spostano allora sui miei fianchi, assecondando i movimenti del mio
bacino e spingendomi maggiormente dentro di se. Ansima forte, i suoi mugolii si
fondono con i miei riempiendo il silenzio della palestra.
Ormai
è quasi al limite e anche io non ho la certezza di resistere ancora a
lungo.
Indolenzita
da quella posizione, lo faccio nuovamente sdraiare sopra di me. Sento
immediatamente la sua bocca riempirsi delle mie labbra. I suoi movimenti sono
sempre più forti e altrettanto divini...
Ho
la sensazione che il sesso non sia mai stato appagante come questa
volta.
Mi
sta regalando un estasi divina, sta inquinando la mia anima di malizia e
desideri perversi. Oh Kaede... ogni secondo che passo con te mi convinco che tu
non sei come i comuni esseri umani... tu sei una spanna sopra gli altri, sei al
di sopra di tutto e tutti.
Mugolo
soddisfatta mentre continua a penetrarmi con foga e desiderio... i suoi respiri
affannati si mescolano con i miei gemiti di puro piacere. Diminuisce il ritmo ma
non l’intensità avvolgente dei movimenti.
Sorprendendomi
sposta le mani, fino a quel momento serrate sul mio seno fasciato dal reggiseno,
intrecciandole con le mie... un gesto semplice ma che mi riempie il cuore di
un’insolita sensazione di protezione.
Non
resisto... sono al capolinea e anche lui, a quanto pare, è imminente al
limite.
Lo
sento tendersi come una corda e bloccare il respiro in gola... raggiunge
l’orgasmo non riuscendo a trattenere un rantolo di soddisfazione. In ritardo di
qualche secondo, raggiungo l’estasi finale con delle contrazioni irregolari che
spingono Kaede a liberare il suo seme dentro di me.
Fortuna
che prendo la pillola...
Mi
ci vuole qualche secondo per riprendermi dallo shock... è stato qualcosa che va
oltre l’immaginabile.
Sfinito,
Kaede abbandona la testa sulla mia spalla respirando affannosamente. Le sue mani
sono ancora strette alle mie. I nostri respiri tornano lentamente alla
normalità, il suo cuore impazzito danza a ritmo frenetico col mio... sono fusi,
sciolti, saldati insieme, un unico suono.
Nella
palestra cala un silenzio colmo d’intensità, riempito solo dai nostri respiri.
Fisso il soffitto con sguardo ebete, non riuscendo a riprendermi dal trance
adorativo post-prestazione celestiale. Sospiro
come non ho mai fatto in vita mia inebriandomi del profumo dei suoi capelli
corvini che mi accarezzano il viso.
Si
solleva poggiandosi sui gomiti e fissa i suoi occhi ai miei. Con una dolcezza
disarmante, mi sposta la frangia madida di sudore dal viso e mi regala uno
sguardo indescrivibile... e questo sguardo, il suo sguardo vale
più di 100.000 parole.
È
stanco. Gli sorrido e lui ricambia accarezzando le mie labbra con le sue.
Appoggia la testa sul mio seno e subito lo accolgo accarezzandogli i
capelli...
Rimaniamo
così per un tempo indeterminato, finché il suo corpo si distacca dal mio
provocandomi un’improvvisa sensazione di vuoto quasi dolorosa. Il freddo
tagliente dell’inverno va a sostituire il dolce calore del suo
corpo.
Si
solleva in ginocchio, si riallaccia i jeans e, senza dire una parola, si alza.
Lo guardo interdetta sollevandomi a sedere... fa slalom tra i vari ostacoli
raggiungendo degli scatoloni. Ne punta uno e comincia a frugarci all’interno. Ne
approfitto per rinfilarmi gli slip e la canottiera nera con scritte rosse, unico
indumento di mia proprietà che sia riuscita a trovare nelle vicinanze. Raccolgo
le gambe al petto nel tentativo di scaldarmi un po’.
Lo
guardo curiosa mentre si sta praticamente immergendo nello scatolone in cui sta
smucinando ormai da qualche minuto. Chissà che starà cercando...
-__-
Finalmente
riemerge e ritorna con in mano un paio di coperte. Che genio!! Mi raggiunge
gettandomele scherzosamente addosso...
“Ehi!!
Guarda che ti prendo a testate!!” gli dico fingendomi
arrabbiata.
“Si
certo, intanto copriti o muori congelata.” risponde in tono scherzoso. Gli
faccio la linguaccia e mi frego per dispetto tutte le coperte. Lo sento
sdraiarsi accanto a me...
“Fila
via antipatico, le coperte sono mie!” mi nascondo sotto le coperte dandogli le
spalle.
“Fai
pure.”
Si
infila felino sotto le coperte, si accoccola dietro di me, premendo il suo petto
contro la mia schiena e avvolgendomi con un braccio... intreccia le gambe con le
mie appoggiando la testa sulla mia.
Che
sensazione meravigliosa... vorrei che il tempo si fermasse in
quest’istante.
Non
so spiegare quello che provo in questo momento... sono sensazioni che solo chi
prova può capire.
Ho
avuto svariati rapporti sessuali nella mia vita, ma con lui è come se fosse
stata la prima volta... mi ha fatto provare emozioni nuove, sensazioni
sconosciute ma altrettanto intense e profonde. Non trovo neanche le parole per
descriverlo... in un certo senso, credo sia impossibile esprimere quello che
provo attraverso banali parole.
Sento
un fuoco ardermi nel petto, una passione che non riesco a spegnere ne tantomeno
a controllare... la voglia di lui, di viverlo, di respirarlo, di coccolarlo è
diventata incontenibile. Il desiderio di averlo accanto a me in ogni momento
ormai è ingestibile e irrefrenabile.
Sono
sempre stata una ragazza fredda e apatica, ma non mi sono mai sentita così viva
come ora...
XXXXXXX
Mi
sono addormentata... che ore saranno??
Butto
lo sguardo sul grande orologio della palestra cercando di focalizzare
l’immagine. Merda... sono le 6:30 di mattina.
L’aria
della palestra vibra ancora della sua intensità. Sono al centro di uno spazio
stupendamente vivo, sento
un calore devastante... mi volto e vedo la testa corvina di Kaede abbandonata
nell’incavo della mia spalla. È accoccolato accanto me e ogni tanto mi strofina
il muso sul collo come un bravo
gattone.
Il
suo corpo è così caldo... ma è un calore che mi pervade
l’anima.
Gli
sposto la frangia e contemplo il suo bellissimo viso in religioso silenzio.
Sorrido...
Facendo
attenzione a non svegliarlo, scosto le coperte e mi alzo. Appena i miei piedi
scalzi entrano a contatto con il parquet gelido, un brivido mi percorre tutta la
schiena. Cazzo che freddo!!
Recupero
velocemente i miei vestiti e mi infilo calze e giubbotto con la stessa velocità
per evitare di gelarmi. Prendo una sigaretta dal pacchetto e mi avvio verso la
porta...
Dribblo
i vari ostacoli ma nel farlo, essendo ancora in fase R.E.M, rischio quasi di
spezzarmi l’osso del collo!!
Raggiunta
la grande porta, socchiudo un’anta quel tanto che basta per regalarmi una suggestiva visione del cortile antistante imbiancato da un
sottile strato di candida neve. Albeggia...
Socchiudo
gli occhi... illuminati dai tiepidi raggi del sole nascente. Che
meraviglia...
Sembra
banale, ma mi viene in mente lui... bello come l’alba. Chissà come sarebbe la
mia vita con lui accanto... lo disegno al mio fianco immaginando scene della
vita di tutti i giorni...
Merda...
da quando sono così patetica?? Tutta colpa di questo dannato
volpastro...
Fantastico
a briglia sciolta finché un piacevole calore mi riporta alla realtà. Due braccia
mi avvolgono le spalle abbracciandomi da dietro... Kaede. Che calore
devastante... ma come fa...?
Appoggia
il mento sulla mia spalla e guarda fuori...
“C’è
una cosa che ti è sfuggita di me, Mayu...” mi ritrovo le sue labbra a
sussurrarmi nell’orecchio provocandomi un brivido lungo tutta la schiena. “Io
faccio delle sfide la mia ragione di vita, la mia determinazione a vincere è il
motore che manda avanti tutto il mio meccanismo. Hai fatto un grave errore di
calcolo... perché quando voglio una cosa, io la ottengo... in un modo o
nell’altro.”
Il
mio cuore perde un battito... forse più di uno.
Mentre
vengo rapita dalla luce ipnotica dei suoi occhi, mi rendo conto che la soluzione
a quella situazione assurda è sempre stata qui... sotto i miei occhi, per tutto
questo tempo. Era lui... è lui. E ora è tutto molto più chiaro
maledizione...
Se
abbia capito o no il mio piano, questo non posso saperlo e credo non lo saprò
mai. Ciò non toglie che sia riuscito assurdamente a rivoltarmelo contro e a
rigirare la situazione a suo vantaggio, trasformandolo inconsapevolmente in una
specie di botta e
risposta.
Lui
nel mio ci è caduto, come un fesso tra l’altro, ma non avrei mai immaginato che
la sua determinazione riuscisse a farmi cadere nelle sue grazie con una
semplicità disarmante che, conoscendomi, ha davvero
dell’incredibile.
Il
mio piano con lui è riuscito, questo è vero, ma chi ne ha sentito le maggiori
conseguenze sono stata maggiormente io. Non so se questa possa considerarsi una
sconfitta al mio orgoglio o alla mia razionalità, sta di fatto che non mi
brucia... anche questo ha dell’assurdo per una persona come me che fa
dell’orgoglio e del controllo emotivo il suo vanto e il suo punto di forza:
intaccabile e impenetrabile. Ma ora come ora sento che non è più così
intaccabile come credevo... perché lui ha tirato fuori tutte le mie debolezze e
le incrinature del mio carattere.
Sì...
vista in quest’ottica è una sconfitta, e anche abbastanza pesante considerando
la persona vanitosa e piena di se che sono sempre stata. Ma è una sconfitta dal
sapore maledettamente dolce, che mi farei infliggere altre 1000 volte se ad
impormela sarà Kaede Rukawa...
“Infondo
lo sapevo che non eri così stupido e ingenuo come credevo...” dico in un
sussurro appoggiando le mani sulle sue braccia che mi circondano il collo. Mi
afferra le braccia e mi volta lentamente in modo da essere nuovamente una di
fronte all’altro...
“Adesso
hai imparato la lezione... non sottovalutare mai Kaede Rukawa.” mi guarda
saccente, con quell’espressione di soddisfazione e malizia che mi fa impazzire.
Mi avvolge la vita con le braccia premendomi maggiormente contro di
se.
“E
perché...??” gli dico maliziosa passandogli le braccia intorno al
collo.
“Tz,
perché io sono pieno di sorprese.” sfacciato, sicuro di se e dannatamente
sensuale... questo è il Kaede Rukawa che mi fa impazzire.
I
suoi occhi sono come due fari nella notte, la luce del suo viso è come un sole
abbagliante... quando mi sento addosso quello sguardo, il suo sguardo, è come se
dentro mi esplodesse qualcosa... non riesco a trovare le parole per descriverlo.
È un’esplosione di emozioni... e sento che con lui nulla è
vietato.
Mi
abbraccia, stringendomi così forte da farmi venire i brividi. In questo silenzio
ovattato riesco a sentire chiaramente il battito del suo cuore che batte in
sincronia col mio...
Ero
convinta che questo ragazzo fosse freddo come il ghiaccio... e invece è capace
di trasmettere un calore indescrivibile a parole. Dietro la scorza gelida c’è un
piccolo cuore caldo e passionale capace di regalare un calore
devastante...
“Sai
stupido volpastro... mi stai facendo diventare una sorgente di emozioni.”
“Hn...
non mi sembra tanto grave.” facile a dirlo, eh?? Vorrei vedere lui nelle mie
condizioni!! “È stato il mio miglior compleanno...” dice in tono scherzoso ma
sincero. Mi stringe maggiormente fra le braccia e mi bacia dolcemente il collo.
Mi... mi fa venire i brividi. Ma perché riesco a resistere 2 minuti e poi entro
in astinenza con lui, cazzo!!
Il
suo viso torna a fronteggiare il mio. Mi bacia e mi scosta la frangia
dagl’occhi...
“Ti
odio...” gli dico stringendomi ulteriormente tra le sue
braccia.
“Mi
odi?”
“Sì,
e anche tanto.”
“E
perché??”
“Perché
distruggi la mia sicurezza.”
“Ah
sì... se la metti così allora anche io ti odio.”
“Perfetto
allora, io e te ci odiamo Kaede.”
“Si
infatti...” sussurra cominciando a baciarmi sensualmente il lato della
bocca...
“Cazzo...
però è così bello odiarti...”
“Sono
d’accordo.” le sue labbra sfiorano le mie provocandomi brividi lungo tutta la
schiena. “Mayu, adesso sei consapevole che non ti lascerò più andare... ora sei
mia e nessuno può odiarti all’infuori di me.” wow... possessivo il tonto. Ma
evidentemente non sa con chi ha a che fare!! U.U Se lui è possessivo, io lo sono
100 volte di più -__-
“Vale
la stessa cosa anche per te allora, stupido volpino...” e lo bacio con tutta la
passione e il desiderio che mi provoca anche solo
guardarlo...
Mi
chiedo come sia riuscita, fino ad oggi, a vivere serenamente senza provare
emozioni tanto forti e travolgenti...
È
assolutamente bizzarro, ma ora che ci penso, mi rendo conto di essere stata
davvero ingenua... ho sottovalutato l’avversario e la situazione mi è
drasticamente scivolata di mano.
Fin
dall’età della ragione ho sempre avuto un controllo spaventoso su tutte le mie
emozioni, riuscendo a gestire i miei sentimenti con l’unico obbiettivo di
evitare un mio qualsiasi coinvolgimento emotivo per qualunque altra
persona.
Ma
è successo. Ho perso la testa per quest’antipatico moretto, scorbutico e
intrattabile ma bello come il peccato… e, adesso, razionalizzare la situazione
mi risulta alquanto complicato, per non dire impossibile.
Ho
sempre avuto paura di qualsiasi cosa o situazione che non fossi in grado di
gestire o che sfuggisse al mio controllo, sono sempre stata abituata a mantenere
la razionalità e la lucidità in qualsiasi rapporto e in qualsiasi cosa facessi.
Razionalizzare era la mia
imposizione, la chiave che mandava avanti il sistema di montaggio che
controllava le mie emozioni.
Ma
toccando la mia irrazionalità, Kaede ha scosso quel sistema, sfiorando recessi
del mio essere che neanche credevo di possedere. Proteggevo i miei sentimenti
dietro una barriera di vetro che nessuno riusciva a
penetrare.
In
un certo senso, è come se mi avesse risvegliato da un sonno lungo 100
anni...
Vivevo
la mia vita esclusivamente in funzione di me stessa, per soddisfare la mia
vanità e gonfiare il mio Ego inappagabile... ma, abituata com’ero a
razionalizzare ogni minima emozione, non mi rendevo conto di tutte le cose belle
che stavo perdendo. Ma ora è chiaro che, al cospetto dell’amore, è impossibile razionalizzare i
sentimenti... perché l’amore non è
razionale ed è inscindibile da ogni cosa.
Eppure,
nonostante il continuo crescendo di emozioni che continuano a muoversi vorticose
dentro di me, sento ancora un impercettibile senso di stupore e confusione...
sorpresa di come lui, essendo totalmente il contrario di me, sia riuscito ad
attirarmi a se come una calamita.
Ma,
infondo, sono gli opposti che ci permettono di prendere
coscienza delle cose... perché l’attrazione degli opposti è il motore
dell’universo. Una legge infinitamente semplice quanto infinitamente
incomprensibile... interagente per ogni cosa: il razionale e l’irrazionale, il
giorno e la notte, la vita e la morte, il bene e il male. Tutto è inscindibile.
Ed è bello scoprirlo nel modo in cui l’ho scoperto
io...
Sono
rimasta totalmente scioccata nel vedere come Kaede, anche se in un modo tutto
particolare, mi abbia svelato i suoi sentimenti. Ma allora... quando si è
innamorati si cambia??
Sì,
probabilmente si.
Adesso
so che i sentimenti non sono razionali e non si possono comandare a bacchetta,
non possiamo decidere quando e di chi innamorarci. Succede e basta, quando meno
te lo aspetti... perché l’irrazionalità è più forte di qualsiasi altra
cosa.
Adesso...
ho voglia di ricercare l’amore nei suoi occhi... lo voglio con tutta me
stessa.
Fine
Wow,
non ci credo che l’ho finita, sono un Genio! Allora... premettendo che,
nonostante l’abbia riletto a oltranza, questo capitolo non mi piace e continua a
non convincermi. Non è uscito come volevo perché alla fine mi è rimasto davvero
difficile descrivere determinati tipi di emozioni... credo che, anche usando
tutte le belle parole del mondo, sia impossibile descrivere determinate
sensazioni ma spero comunque di esserci riuscita. So che non è bella e
oltretutto mi uscita anche un po’ patetica, quindi avete la mia benedizione per
linciarmi Y__Y
Sicuramente
nel finale Rukawa mi è uscito OOC... spero di no, ovviamente. Cmq alla fine ho
deciso di mettere la lemon (grazie soprattutto a Lucilla_Bella,
che ormai è la musa che ispira tutte le mie ff.) essendo una gran pervertita, non ho
resistito alla tentazione di inserirla.
Infine
voglio ringraziare tutti quelli che hanno recensito il 2°capitolo e quelli che,
spero, recensiranno in futuro.