Carlo Mariggenti: Scolaro

di Mariggenti
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mi Presento ***
Capitolo 2: *** Luana Marpisa ***



Capitolo 1
*** Mi Presento ***


 

 

Capitolo 1

Mi presento.

 

Ciao, cioè va. 

Ciao, Sono Carlo Mariggenti, in realtà Marigenti ma con due GG suona meglio, e comunque faccio la prima liceo della scuola la, quella che si pitta, si dipinge e si scultura.

Non lo so, certe volte mi si sfracassuno le palle quando ascolto a Pataneo, chidda che fa storia, perciò esco di scuola prima, tanto lei c'ha sempre le ultime ore, sta cugghiuna che vuole interrogarmi.

Ma partiamo con ordine.

Che sono Carlo Mariggenti l'avete capito va, figlio di madre Certa Mariggenti, di padre boh.

Sì va, sono cresciuto da solo co mia madre. E tutti che dicevano “questo diventa ricchiune” ma adesso non lo sono ricchiune.

C'ho due zio, uno, Filippo Mariggenti, che lavora alle tasse, cioè dove si pagano. Come si chiama? Vabbè ci siamo capiti, e uno, Carmelo Mariemonti (ci colpa l'anagrafo mezzo sordo qua) che fa o strozzino.

Loro dicono che riciclino i soldi. 

Uno fa pagare le tasse, ma in realtà alcune, quelle dei vecchiarelli, non le paga, e si spatte, li divide con mio zio. E l'altro piglia i soldi e li presta a sti vecchiarelli.

L'altra volta un mio amico (che non sono io) ho fatto uno scippo ad una vecchiarella ed ho sfasciato un ecosistema economico. In compenso c'ho comprato a torta a mia madre che faceva il nomemastico.

Che poi m'ha preso pure per il culo perchè Santa Certa non esiste.

Comunque, oltre che mia Madre e miei zii, ci sono pure gli amici.

Pipol, che o chiamamo così perché ascolta i Bitles, e canta sempre Imaginal de Pipol, ma solo questa frase, ed è il mio compagno de banco che non fa un cazzo.

L'altro giorno mi fa “Senti Carlo ma che te la faresti mettere nel culo per ducentu euro?” e io gli ho risposto che se me ne danno ducentocinquanta glie do pure a bocca e ci siamo messi a ridere mentre a Pataneo spiegava.

Ora insiste perché vuole il numero di mio zio quello che strozzina, che deve farsi prestare dei soldi, ma io ho capito che vuole fare e nun gnielo do.

Quello vuole sfasciare pure l'ui l'ecosistema economico per lo nomemastico di sua madre. Ma glie sembra che mi faccio prendere per il culo così io, che mi fotte così.

Oltre Pipol c'è Sergio, che se chiama Claudio.

Cheppoi Claudio oltre a vendere pezzi dei motori rubbati è un tipo aposto, che se non era per lui il mio amico (che non sono io) non potevo farlo lo scippo.

Comunque questi qua per capire chi sono bastano.

Ho deciso di scriveri perché sto pensando di fare una grande cosa che non vi dico cosa. Che comunque è una cosa bella.

Acca a 20 giorni e faccio sta cosa bella.

Che comunque mi servono loro va.

 

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Capitolo 2
*** Luana Marpisa ***


Che comunque voglio fare di qualcosa di bello per la tipa che mi piace.
Che le ho provate tutte.
Lei si chiama comunque Luana Marpisa e fa la terza superiore nella scuola che faccio io.
Lei è bellissima che se ti guarda con queli occhi neri ti fa cadere tutto addosso.

C'ha un po' di peluria nel collo ma ci faccio l'abitudine e gli altri la chiamano Luana la Cinghiala ma a me piacciono quelle che sono con la grassezza.

Che comunque le ho provate tutte ma non mi dice niente.
Vabbe che la differenza d'eta è tanta che comunque io ho diciassette anni e lei ventuno, ma sta zoccola potrebbe almeno guardarmi.

Che poi non lo capisco quando mi guarda o non mi guarda perché c'ha lo strabismo di Venera, che è una che sta nella mia stessa palazzina e penso venga da lei il nome.
L'altra volta volevo andarci da lei che gli volevo dire “Ti sei fatta male quand'è che sei caduta dal cielo?” ma mi ha fermato a metà con una tumpulata, uno schiaffo va, alla guancia, che si è offesa perché da piccola è davvero caduta dall'albero che è per questo che c'ha il naso storto.

Che comunque a sto punto mi sto accorgendo che non è che sia così bella, perché però l'amore è ceco.

E che quindi vorrei fare qualcosa di bello per farla accorgere di me che mi piace.
All'inzio avevo pensato di fargli trovare na busta co soldi dentro la cartella e scrivergli “L'amore non si paga, ma che so come la pensi tu” che comunque secondo me avrebbe apprezzato e che casomai si era resa conto di non essere brava mi avrebbe dato qualcosa di resto.
Che io i soldi ho cercato di trovarli, che mio zio non me li ha voluti dare, e Pipol dice che deve ancora mettere da parte ducentocinquanta euro per una cosa importante.
Che poi gli ho chiesto pure a Claudio e gli ho detto “Sergio ma che mi dai i soldi che devo fare una cosa” e lui mi ha risposto “Se rubbo un motorino entro stasera te li presto”.
Allora i soldi li ho avuti ma siccome mi avevano rubbato il motorino quella sera sono tornato da Claudio e gli ho detto “Sergio guarda che qua cio capito tutto! Qua c'è uno che ti fotte il lavoro che mi hanno rubbato il motorino” e lui mi ha detto “lo so” e se ne è andato che mi ha lasciato solo.
Che comunque poteva vendermelo quel motorino uguale al mio che aveva invece di darmi uno di quelli fetenti che ho dovuto spiegarlo a mia madre.

E adesso voglio che faccio qualcosa di bello veramente, che mi faccio aiutare da tutti che mi hanno detto sì.

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